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domenica, Marzo 9, 2025
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Alleanze di governo a misura di Europa

La politica estera non sarà più, d’ora in avanti, una variabile indipendente ai fini della costruzione degli equilibri politici. Una coalizione politica e programmatica ripartirà da una comune visione sulle prospettive europee e internazionali.

Il terremoto geopolitico che ha sconvolto la politica a livello nazionale, europeo ed internazionale non potrà non avere ripercussioni profonde anche a livello italiano. E quando parlo di ripercussioni penso, nello specifico, alla formazione delle future alleanze e delle rispettive coalizioni. E questo per la semplice ragione che la politica estera non sarà, d’ora in poi, una variabile indipendente ai fini della costruzione degli equilibri politici. Del resto, la politica estera è stata l’elemento decisivo per tutta la prima repubblica nella definizione delle alleanze politiche e di governo. Certo, erano altri tempi. Ma la capacità della politica in tutti i tempi, e soprattutto della sua classe dirigente, è quella di saper leggere gli avvenimenti che caratterizzano le stagioni in cui si vive. E il tempo contemporaneo non è più quello della “guerra fredda”, come ovvio, ma neanche quello in cui gli Stati d’Uniti d’America sono, e a prescindere, il “nume tutelare” di tutto l’Occidente.

È di tutta evidenza che l’Occidente continua ad esistere con i suoi valori storici e culturali. Soprattutto in contrasto con i sistemi politici imperiali e squisitamente dittatoriali che imperversano tuttora a livello internazionale. Certo, e come ovvio, esistono il trasformismo, l’opportunismo e la convenienza momentanea di singoli partiti e sigle elettorali. Disvalori che vengono scientificamente praticati dai partiti personali da un lato e da quelli populisti, demagogici e anti politici dall’altro. Sotto questo versante l’esempio concreto – per fare un solo riferimento – di Renzi da un lato e di Conte dall’altro sono più che esemplari. Ma, al di là di questa miseria politica con cui, tuttavia, occorre fare i conti soprattutto nel nostro paese in questa precisa fase storica, è indubbio che il progetto di politica estera che ciascun partito perseguirà non potrà essere ulteriormente banalizzato o misconosciuto. Anche di fronte ad uno strisciante trasformismo ed opportunismo politico.

Per questa ragione, semplice ma essenziale, non va affatto sottovalutata la tesi che inizia a circolare ai bordi del dibattito politico. Una esigenza, sempre più sentita e consapevole, che porta ad una sola conclusione. E cioè, una coalizione politica e programmatica partirà da una comune visione sul versante della politica estera. Che poi significa, tradotta in termini chiari e comprensibili, che la prospettiva euro/atlantica, seppur aggiornata e rivista rispetto ad un passato anche solo recente, sarà decisiva se non addirittura determinante ai fini della costruzione di una

visione politica e di governo seria, credibile e lungimirante.

Ecco perchè, soprattutto in questo momento così ingarbugliato e confuso, va tenuta la barra dritta, come si suol dire. Cioè mantenere e conservare una coerenza di fondo sul versante della politica estera del nostro paese. Ogni cedimento di oggi declinato per motivazioni puramente propagandistiche e populiste, va rispedito al mittente. Perché la coerenza politica e culturale contemporanea è la premessa essenziale per l’alleanza politica e di governo di domani. È bene non dimenticarlo.