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Usa, Okonjo-Iweala (Wto): dazi Trump? "Evitiamo iperventilazione"

Roma, 23 gen. (askanews) – Sui dazi commerciali attesi dalla nuova amministrazione Trump “evitiamo di fare iperventilazione Prendiamo un respiro profondo”. Lo ha affermato la direttrice dell’Organizzaizone mondiale del commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, rispondendo ad una domanda sui dazi minacciati da Donald Trump, durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera.

“I dazi sono molto facili da usare, basta firmarli, quindi vengono utilizzati piuttosto spesso per risolvere problemi che tuttavia magari non sono dovuti al commercio. Il commercio viene incolpato di tante cose, ma quando guardi ai deficit commerciali, a volte vedi che il problema non è che arrivi dal commercio – ha notato – ma degli squilibri macroeconomici”.

“A volte i consumi interni non sono adeguati, oppure non ci sono risparmi, oppure ci sono troppi risparmi. Se ci sono squilibri sui consumi che vanno risolti, anche usando i dazi possono farlo temporaneamente, riducendo il deficit, ma ci sono altre questioni che entrano in campo, come l’inflazione e la competitività, e alla fine torni al punto di prima – ha sostenuto – in cui i tuoi deficit tornano a salire. Quindi mi limito a dire dobbiamo guardare ai fondamentali e lavorare su quelli”.

Inoltre, “i dazi possono avere ricadute sui cambi valutari”, ha ricordato l’economista nigeriana. (fonte immagine: World Economic Forum).

Dombrovskis: con Trump cercare modo costruttivo per andare avanti

Roma, 23 gen. (askanews) – Come Unione europea con la nuova amministrazione Trump “certamente cercheremo di impegnarci nel dialogo per trovare un modo costruttivo per andare avanti”. Lo ha affermato il commissario europeo all’economia, Valdis Dombrovskis, in merito agli attesi nuovi dazi Usa durante un dibattito al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera (dove oggi pomeriggio interverrà il nuovo presidente Usa).

“Ue e Usa sono alleati strategici. E specialmente nel contesto geopolitico attuale, in cui vediamo le autocrazie che mettono alla prova le regole dell’ordine globale, è importante che le democrazie lavorino insieme. Ed è con questo spirito di cooperazione che approcciamo anche la nuova amministrazione Trump. Ue e Usa – ha sottolineato Dombrovskis – fanno il 42% del Pil globale. Quindi ci sta molto in ballo anche economicamente”. (fonte immagine: World Economic Forum).

Sanremo, Francesco Gabbani: ” un luogo felice, mi sento a casa”

Milano, 24 gen. (askanews) – Francesco Gabbani torna al Festival di Sanremo per la quarta volta dopo aver vinto nel 2016 con “Amen” nella sezione nuove proposte e nel 2017 con “Occidentali’s Karma” e dopo essersi posizionato secondo nel 2020 con “Viceversa”. Un luogo che per lui casa: “Sanremo per me, a priori, una grande gioia, una grande emozione perch in un modo o nell’altro quando sono passato dal Festival ha sempre rappresentato un momento importante del mio percorso non solo artistico ma proprio esistenziale. Ho vinto prima nei Giovani poi nei Big, sono arrivato secondo nell’ultima partecipazione del 2020 con Viceversa, quindi diciamo che Sanremo un luogo felice per me. Quindi l’idea di tornarci una grande gioia, un po’ come l’idea di tornare a casa o tornare in un posto dove sei stato bene in vacanza, dove hai provato delle belle emozioni e quindi ci torni. ovvio che poi tornare a Sanremo comporta di default il fatto di avere una tensione, una piccola paura relativa all’esibizione in quanto tale. Esegui per la prima volta in diretta nazionale, una canzone che il pubblico non ha mai sentito, quindi un one shot, c’ un’inevitabile tensione che per ho imparato a fare una cosa, proprio come in Viva la Vita, ho imparato ad accettarla questa paura e forse anche la cosa bella di Sanremo”.

Il suo brano una ballad aperta e molto positiva. ” una canzone in cui il titolo stesso racconta un po’ il punto d’arrivo del brano, cio Viva la vita. una canzone che ci suggerisce di riacquisire un senso di gratitudine consapevole rispetto al fatto che siamo vivi. Lo anche questa accettazione consapevole della vita, anche una risposta alla sofferenza data dalla mancanza di risposte rispetto alle grandi domande, quelle universali sul senso della nostra esistenza, che sono un po’ il tormento di noi tutti esseri umani. Oggi la risposta la cerchiamo, ci illudiamo di trovarla nella realizzazione individuale a livello sociale, nel materialismo, nel possedere, nell’apparenza. In tutte queste cose per sono solo espedienti perch poi di fondo rimane il dubbio: perch il significato vero non lo so. Quindi Viva la vita dice: sii grato per il fatto che sei vivo, non darlo per scontato. Questo sta alla base di tutto”.

Santanchè, Tajani: siamo garantisti, eventuali dimissioni sua scelta

Roma, 23 gen. (askanews) – “Siamo garantisti per tutti, dall’ultimo al più importante cittadino italiano”: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del Meeting Europa-Usa 2025. Sfide transatlantiche”, a Roma. “Per la Costituzione della Repubblica si è innocenti finché non c’è una sentenza definitiva. Quindi per me, finché non c’è una condanna in terzo grado, chiunque è innocente. L’abbiamo detto fin dall’inizio. Noi non abbiamo chiesto le dimissioni del ministro Santanchè perché, ripeto, in base alla Costituzione della Repubblica la Santanchè, finché non c’è una condanna definitiva, è innocente. È una scelta sua, ma certamente non è una nostra richiesta”, ha detto Tajani.

Il Cremlino: aspettiamo da Trump segnali non ancora pervenuti

Roma, 23 gen. (askanews) – Il Cremlino aspetta da Donald Trump segnali che non sono ancora stati ricevuti”: così il portavoce Dmitri Peskov commentando le dichiarazioni di ieri del presidente americano, che ha esortato Vladimir Putin a porre fine al più presto alla guerra in Ucraina.

“Naturalmente stiamo osservando molto da vicino tutta la retorica, tutte le dichiarazioni. Stiamo registrando attentamente tutte le sfumature, restiamo pronti al dialogo, il presidente Putin ne ha parlato ripetutamente. Per un dialogo paritario, per un dialogo reciprocamente rispettoso – questo dialogo ha avuto luogo tra i due presidenti, ancora una volta, durante la prima presidenza di Trump, e siamo in attesa di segnali, in attesa di segnali che non sono ancora stati ricevuti”, ha detto Peskov ai giornalisti.

Banche, Ft: arriva nuova pioggia di dividendi in Europa (123 mld)

Roma, 23 gen. (askanews) – Ancora pioggia di dividendi in Europa dalle banche. Secondo i calcoli di Ubs, citati dal Financial Times, gli istituti di credito elargiranno ai loro azionisti un ammontare che si avvicinerà a 123 miliardi di euro, di cui 74,4 miliardi in dividendi veri e propri e altri 49 miliardi in riacquisti di azioni (buyback, che fanno aumentare il valore delle quote detenute.

Secondo il Ft l’ammontare, che viene versato in base ai risultati realizzati nel 2024, supererà anche la cifra record di ritorni agli investitori elargita nel 2023, restando su valori molto sostenuti per il secondo anno consecutivo.

Sempre in base alle previsioni di Ubs, i maggiori livelli di retribuzione agli azionisti sono attesi da Hsbc, Banca britannica che tuttavia è profondamente radicata sui mercati asiatici, con 19,3 miliardi di euro, Bnp Paribas, con 11,6 miliardi di euro, e l’italiana Unicredit, con 8,8 miliardi di euro.

“Da quando le banche centrali hanno iniziato ad alzare i tassi, le prospettive per il settore bancario europeo sono migliorate sensibilmente, dopo aver superato un doloroso decennio di tassi bassi o negativi. Le banche realizzano profitti – dice il Ft – perché trasferiscono i tassi più alti” a coloro a cui concedono prestiti “in maniera più veloce di quanto lo facciano con i risparmiatori” sui depositi.

Tajani: l’Italia può essere il miglior ponte tra Ue e Usa

Roma, 23 gen. (askanews) – L’amicizia tra Donald Trump e Giorgia Meloni “non è un fatto personale”, “è ovvio che le relazioni personali contano in politica estera, ma l’Italia può essere il miglior ponte possibile tra l’Europa e gli Stati Uniti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di una conferenza a Palazzo Giustiniani a Roma. “L’Europa e gli Stati Uniti sono due facce della stessa medaglia, che sono le facce dell’Occidente, quindi noi continueremo a lavorare per rinforzare le relazioni transatlantiche”, ha commentato Tajani. “Mi pare che il lavoro del Presidente del Consiglio, come quello di tutto il governo, vada in questa direzione”.

Università Parma, al via ciclo incontri "La giustizia alle sue fonti"

Roma, 23 gen. (askanews) – S’intitola “La giustizia alle sue fonti” il ciclo di tre incontri attraverso il quale il Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale – CIRS dell’Università di Parma intende promuovere una riflessione sui fondamenti della giustizia, in collaborazione con i corsi di studio in Servizio sociale e in Programmazione e gestione dei servizi sociali, il Movimento Nonviolento, la Rassegna ‘Mi prendo il mondo’ (Salone del libro 2025), la Comunità francescana di San Francesco del Prato di Parma e con il sostegno della Fondazione Monteparma.

Gli appuntamenti, aperti a studentesse, studenti, docenti, educatrici, educatori, assistenti sociali, avvocate, avvocati e a tutte le persone interessate, sono in programma per il 24 gennaio, il 13 febbraio e il 14 marzo.

Il percorso è un invito ad andare oltre l’idea più consolidata di giustizia, quella che si risolve nel rispetto della norma e nella risposta sanzionatoria per chi non vi si adegua. Negli incontri vengono trattati i temi del rispetto dei diritti umani, anche in tempo di guerra, e della gestitone costruttiva del conflitto nelle relazioni in cui il conflitto abita.

Si inizia venerdì 24 gennaio, in prossimità del Giorno della Memoria, nella chiesa di San Francesco del Prato, dove alle 17 andrà in scena “Questo è stato un uomo. Vita e opere di Primo Levi”. Si tratta di una conferenza-spettacolo dedicata a Primo Levi, scritta e interpretata da Lorenzo Bastida su testi di Levi, accompagnata al violoncello da Volfango Dami. Lorenzo Bastida, docente di lingua e letteratura italiana e francese a Firenze e componente della Società Dantesca Italiana, tiene dal 2013 letture pubbliche su diversi autori ed è egli stesso poeta. La sua conferenza-spettacolo su Primo Levi si propone di avvicinare un pubblico di non specialisti alla personalità umana e letteraria dello scrittore torinese, attraverso recitazioni che ricostruiscono l’itinerario della sua produzione narrativa, saggistica e poetica. La riflessione su quale sia la condotta più “giusta” in uno scenario che impone la discriminazione o la violenza sarà infine attualizzata con una breve presentazione a cura del Movimento Nonviolento.

L’appuntamento di giovedì 13 febbraio, che si terrà a partire dalle 15 nell’Aula A della Sede centrale dell’Università di Parma, è invece un seminario interdisciplinare su “Il lavoro della giustizia e la composizione dei legami”.

Infine, venerdì 14 marzo alle 14.30 nell’Aula dei Cavalieri della Sede centrale, spazio a “Difendersi senza aggredire. Per una gestione nonviolenta dei conflitti”, incontro-laboratorio con Pat Patfoort, biologa, antropologa e formatrice.

Difesa, Joint Stars: chiusa a Civitavecchia Main Planning Conference

Roma, 23 gen. (askanews) – Contribuire al rafforzamento della postura di deterrenza della Nato, prepararsi ad affrontare ogni scenario, incluso un conflitto prolungato ad alta intensità per difendere i confini euro-atlantici. Sono queste alcune delle finalità della Joint Stars 25, l’evento addestrativo più importante della difesa che, sotto la guida del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), vedrà schierati in Sardegna, dal prossimo aprile, numerosi assetti delle Forze Armate, Corpi Armati dello Stato e altri dicasteri e agenzie.

La fase di pianificazione, avviata l’anno scorso, segna un’ulteriore tappa con la Main Planning Conference appena conclusa presso il Comando Valutazione e Innovazione dell’Esercito (COVIE) di Civitavecchia.

Più di 140 persone di Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Corpo Militare della Croce Rossa Italiana hanno preso parte ai lavori. Presente anche una rappresentanza di studenti universitari provenienti da prestigiosi Atenei italiani (LUISS “Guido Carli” e LUMSA di Roma, Università degli Studi di Genova e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), che verranno inquadrati nell’Operational Planning Group dell’Operazione insieme ai “colleghi” militari. Una presenza importante, quella degli studenti, che conferma la sinergia tra Difesa e mondo accademico.

Giovedì scorso, alla conclusione dei lavori, il Capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni del COVI è intervenuto evidenziando come la Difesa, anche attraverso l’esercitazione Joint Stars, continui a lavorare per contribuire alla stabilità e deterrenza lungo il fianco sud dell’Alleanza, in questo caso esercitando la funzione di Comando e Controllo.

La Joint Stars 25, che dopo il successo del 2023 si svolgerà nuovamente in alcune località della Sardegna, risponde alla richiesta del Capo di Stato Maggiore della Difesa di pianificare e condurre un ciclo esercitativo articolato in fasi e si colloca in continuità con la Joint Stars 24.

Lo scopo è esercitare un Comando Operativo Interforze, costituito “ad hoc”, nel condurre un’operazione multinazionale con truppe schierate mediante l’impiego di assetti specialistici capaci di operare nei due nuovi domini delle operazioni militari, lo spazio e il cyber, a tutela della difesa collettiva dell’Alleanza atlantica.

Tra gli enti della Difesa, anche impegnati nella fase di condotta dell’esercitazione, vi sono il Comando delle Operazioni Spaziali (COS), il Comando per le Operazioni in Rete (COR), il Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).

Ci sarà, inoltre, spazio per moltissime iniziative di solidarietà e attività collaterali di tipo sportivo e sociale, a scopo benefico, che coinvolgeranno la popolazione, le Istituzioni, il mondo del volontariato e dell’imprenditoria sarda e nazionale.

Difesa, Invictus Games: consegnato Tricolore e presentato Team Italia

Roma, 23 gen. (askanews) – Si è svolta presso il Circolo unificato “Pio IX” di Roma, la cerimonia di presentazione del “Team Italia” del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa e la consegna del Tricolore in occasione degli “Invictus Games 2025” che avranno luogo a Vancouver e Whistler in Canada, nel mese di febbraio

Presenti, tra le alte cariche civili e militari, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Sen. Isabella Rauti, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, l’Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani, il Presidente di Difesa Servizi, dott. Gioacchino Alfano, il Tenente Colonnello Medaglia d’Oro al Valor Militare Gianfranco Paglia e il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Avvocato Luca Pancalli.

Il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti nel consegnare il Tricolore nelle mani del portabandiera e capitano del Team Italia il Capo di 2^ classe in congedo Andrea Quarta ha sottolineato “Lo sport è motore di inclusione sociale e gli atleti paralimpici con la loro tenacia e determinazione sfidano i limiti, superano ogni barriera e lanciano sempre il cuore oltre l’ostacolo”.

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha espresso il proprio orgoglio e si è detto onorato di presiedere alla cerimonia di presentazione del Team Italia che rappresenterà la nazione alla settima edizione degli Invictus Games. In particolare, nel rivolgersi agli atleti, il Generale Portolano ha ribadito che potranno contare sempre sul supporto della grande famiglia della Difesa che non lascia indietro nessuno e ha evidenziato che attraverso la loro testimonianza insegnano che la disabilità non è mai un limite ma una prova da affrontare e vincere e un’opportunità di crescita umana. Ha poi aggiunto che loro rappresentano a pieno i valori che caratterizzano l’agire e l’essere del personale della Difesa.

Concludendo, nell’augurare al Team Italia di vivere un’esperienza significativa sia sotto il profilo sportivo sia dal punto di vista umano, il Generale Portolano ha voluto ringraziare lo staff, i tecnici, gli allenatori, i medici e i fisioterapisti che con il loro impegno aiutano gli atleti a sviluppare il loro talento alimentando quotidianamente la passione per lo sport. L’evento è stato arrichito dagli intermezzi musicali della banda dell’Esercito.

Il Team Italia partecipa con 18 atleti che si cimenteranno sia negli sport invernali (sci alpino, nordico, biathlon, skeleton e wheelchair curling) sia in quelli “classici” (nuoto, indoor rowing, wheelchair rugby e sitting volley).

Gli Invictus Games nascono su iniziativa del Principe Harry, il quale durante un viaggio negli Stati Uniti nel 2013, partecipò ai Warrior Games constatando l’effetto benefico dello sport sui militari feriti e malati. Analogo evento volle lanciare nel Regno Unito con la Invictus Games Foundation. La prima edizione si svolse a Londra nel 2014, a seguire le edizioni di Orlando 2016, Toronto 2017, Sydney 2018 e L’Aia 2020 (svoltasi nel 2022) e Dusserdolf 2023.

Starlink, Suigo (INWIT): Utile per il digital divide

Roma, 22 gen. (askanews) – “La possibile discesa in campo di un soggetto come Starlink pu contribuire a dare una soluzione al problema del digital divide, per portare copertura di rete in modo complementare, specie alla fibra ottica, nelle zone pi remote del paese, quindi ben venga l’ingresso nel mercato di operatori satellitari a bassa orbita. Al tempo stesso utile garantire uniformit di regole ai vari soggetti”, lo ha detto questa mattina Michelangelo Suigo, Direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilit di INWIT, intervenuto a Largo Chigi, il format di Urania Tv. “Sulla semplificazione normativa e la sburocratizzazione Governo e Parlamento hanno fatto grandi passi in avanti a livello nazionale, ma urgente che tali regole siano applicate in modo uniforme sui territori. Un esempio? INWIT capofila del progetto del Piano Italia 5G del Pnrr per portare torri con il 5G degli operatori in oltre 1.400 aree bianche del paese. Siamo in linea con le milestone ma stiamo avendo problemi a livello territoriale: su circa 350 permessi per realizzare le torri, finora abbiamo avuto il 60% tra opposizioni e dinieghi, risolvendone solo il 24%, peraltro in tempi pi che doppi rispetto a quanto previsto dal codice delle comunicazioni elettroniche. Questo rappresenta un ostacolo inaccettabile, se si vuole davvero risolvere il problema del digital divide”.

Musk attacca Wikipedia su ‘saluto nazista’, il fondatore risponde

Roma, 23 gen. (askanews) – Elon Musk se l’è presa con Wikipedia, perché l’enciclopedia online open source ha osato aggiornare la sua pagina biografica citando il caso controverso del suo saluto apparentemente nazista alla folla della vittoria di Donald Trump. Un attacco, quello di Musk, a cui ha risposto per le rime Jimmy Wales, che ha detto che il multimiliardario “non è contento che Wikipedia non sia in vendita”.

“Durante il discorso per la seconda inaugurazione di Donald Trump, Elon Musk ha battuto la mano destra sul petto, con le dita aperte, per poi estendere il braccio destro in avanti con decisione, ad un angolo verso l’alto, con il palmo rivolto verso il basso e le dita unite. Ha poi ripetuto il gesto verso la folla dietro di lui. Terminando i gesti, ha detto alla folla: ‘Il mio cuore è con voi'”, scrive la pagina biografica di Musk su Wikipedia. “Il gesto – continua – è stato interpretato come un saluto nazista o romano da alcuni, tra cui i politici Yolanda Díaz, Alexandria Ocasio-Cortez e Jerry Nadler, oltre che dalla storica del fascismo Ruth Ben-Ghiat”. Ma l’enciclopedia online specifica anche che Musk ha negato di aver avuto intenzione di fare un saluto nazista.

Musk – a quanto riferisce l’agenzia di stampa France Presse – ha accusato Wikipedia di diffondere la “propaganda” dei media tradizionali e ha anche invitato i suoi sostenitori a non finanziare più Wikipedia.

D’altronde, per il miliardario Wikipedia è da tempo una spina nel fianco. Già in passato ha attaccato l’enciclopedia online. A dicembre, rispondendo a un commento sul suo social X, ha invitato gli utenti a bloccare le donazioni a Wikipedia. “Smettete di fare donazioni a Wikepedia finché non riequilibra le sue politiche editoriali”.

Wales, in un’intervista a Intelligencer, ha ribadito che l’obiettivo di Wikipedia è avere contenuti “che riconoscano i diversi punti di vista esistenti”. E, su X, ha respinto gli attacchi di Musk, sottolineando che quelli riportati sono fatti e non propaganda. Ha poi aggiunto: “Elon non è contento che Wikipedia non sia in vendita”.

Hera: in piano 2028 investimenti per 5,1 mld, cedola in crescita fino 21%

Milano, 23 gen. (askanews) – Investimenti quinquennali in aumento a 5,1 miliardi per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare ulteriormente la resilienza di reti e impianti, utile in crescita di circa il 6% medio annuo e dividendo in crescita del 21% (fino a 17 centesimi per azione), con un rendimento medio annuo di circa il 5%. Sono i principali dati del nuovo piano industriale di Hera al 2028.

Previsti anche una crescita strutturale del Mol a 1,7 miliardi e un rapporto debito netto/mol stabilmente al di sotto del 3x nell’arco di piano (previsto a 2,8x nel 2028).

Con riferimento agli investimenti complessivi, il 25% contribuirà alla digitalizzazione e all’innovazione, il 47% all’incremento della resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici e il 60% alla transizione ecologica.

“Un piano di investimenti di 5,1 miliardi, in aumento del 46% rispetto al quinquennio precedente, a supporto di uno sviluppo industriale sostenibile e per l’incremento di resilienza delle nostre infrastrutture ci permetterà di traguardare al 2028 un margine operativo lordo di 1,7 miliardi sostenuto da una crescita visibile sia organica che per linee esterne”, ha commentato Cristian Fabbri, presidente esecutivo del gruppo Hera. “Il miglioramento degli obiettivi del nuovo Piano industriale e le positive previsioni, economiche e finanziarie, dei risultati 2024, ci permettono di rivedere al rialzo la politica dei dividendi proponendo un incremento, rispetto al 2024, del 7% già a partire dal 2025 fino ad arrivare al 21% al 2028. In crescita, a quasi 11 miliardi, anche il valore economico distribuito nei 5 anni di piano agli stakeholder dei territori nei quali operiamo”.

Carbonara senza guanciale: il ‘piatto’ della Von der Leyen non convince.

Settimana vivace ovunque tranne che a Bruxelles: Von der Leyen e Commissari vari a Davos e la Plenaria del Parlamento europeo in corso a Strasburgo. Ma gli occhi del mondo erano puntati su Washington per la cerimonia di inaugurazione della seconda Presidenza Trump. Partiamo da qui, non tanto per parlare dell’incredibile concentrazione di miliardari sul palco (da Arnault a Zuckerberg, da Bezos a Musk, vera musa trumpiana): c’è chi si è divertito e ha contato 1,5 miliardi di dollari per metro quadro nel palco dietro Donald. Ma in realtà interessa di più capire quali passi sta prendendo l’Unione europea in questi giorni per reagire alla novità rappresentata da Trump. Premessa doverosa, perchè i numeri non mentono mai: il volume degli scambi tra Ue e Usa è pari a 1,5 trilioni di euro, il 30% del commercio globale. Qualsiasi guerra condotta tramite dazi sarà sanguinosa. Forse anche in virtù di questo, per una volta, anche Ursula, intervenendo in Svizzera si è resa conto che “per sostenere la crescita nel prossimo quarto di secolo, l’Europa deve cambiare marcia”. 

Tutti a Bruxelles hanno ben chiaro che il mondo cooperativo immaginato 25 anni fa è sepolto dalla realtà: tra i primi atti firmati da Trump c’è l’uscita dagli Accordi di Parigi sul clima e dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Come finalmente afferma von der Leyen “siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica, dall’intelligenza artificiale alle tecnologie pulite, dall’Artico al Mar Cinese Meridionale: la gara è aperta”.

Bene, ottimo e abbondante. Come anche il nuovo approccio verso la Cina, per trovare “soluzioni nel reciproco interesse, anche per espandere i nostri legami commerciali e di investimento”. Una novità clamorosa rispetto agli ultimi anni quando Pechino veniva considerato come rivale strategico. In effetti, l’unica soluzione in vista di possibili dazi statunitensi è ampliare gli accordi commerciali e la platea di partner, a partire da India, Africa e America del Sud.

Molto meno bene le dichiarate contromisure. Per citare di nuovo la Presidente della Commissione: “Ho chiesto a Draghi una relazione sulla competitività europea. Su questa base, la prossima settimana la Commissione presenterà la nostra tabella di marcia”. Ma Draghi ha scritto a chiare lettere che per realizzare la sua agenda servono 800 miliardi di euro di investimenti all’anno in più rispetto a oggi, mentre von der Leyen esclude nuove emissioni di debito comune una volta terminate le aste per finanziare il Recovery/Next Generation.

Per capirci: non stiamo parlando di fare le nozze coi fichi secchi. Stiamo dicendo che la soluzione è preparare una carbonara senza guanciale, senza pepe e senza pecorino, con la pasta comprata in un discount e per giunta scotta. Alla vigilia delle elezioni tedesche e nel contesto geopolitico odierno, il dubbio rimane: possiamo commissionare tanti report quanti ce ne vengano in mente, ma se non si finanziano le indicazioni ricevute, il tutto resta lettera morta. È come andare dal medico a farsi fare un approfondito check up e poi non mettere in pratica le indicazioni ricevute. Come soprendersi se poi i problemi non si risolvono?

La pace di Marco Rubio e quella di Paolo VI

Marco Rubio, nel mentre della sua nomina a nuovo Segretario di Stato USA, ha dichiarato con risoluta nettezza che “promuovere la pace è la nostra missione nel mondo e il nostro interesse nazionale dicendo che tutto il suo lavoro dovrà rispondere ad una di queste tre domande: ci rende più forti? Ci rende più sicuri? Ci rende più prosperi? Se non è una di queste tre cose, allora non dobbiamo farla”. 

È un tipo che certo non si defila e non marca visita. Rubio richiama il rosso di un rubino, un colore vivace che spicca sugli altri e lascia il segno negli occhi dell’osservatore. Il rubbio era anche un’antica unità di misura per aridi, forse più apprezzata negli scambi tra gente dai modi spicci. Forse sarà con lo stesso ruvido peso che valuterà le situazioni in politica estera.

I tre quesiti sono apparentemente meno impegnativi dell’indovinello della Sfinge della mitologia greca con corpo da leone, volto di donna ed ali da uccello, che divorava i tebani. Solo Edipo seppe trovare la soluzione provocando di conseguenza il suicidio della Sfinge. 

È possibile che anche Rubio dia una severa punizione a chi mostri di non soddisfare le condizioni richieste e che però, in modo opposto ai tempi antichi, conceda benevolenza a chi sappia tenergli testa ribattendogli con risposte adeguate. 

Della forza degli Usa e del desiderio di essere senza preoccupazioni non si dubita; quanto alla prosperità, si spera non sia garantita accendendo con un prospero, per qualche insano riflesso, il resto del mondo.

Rubio è anche il nome di uno dei banditi di spicco nel film “Per un pugno di dollari”. Per un pugno di egemonia ci si augura non si finisca per inasprire il quadro dei rapporti tra gli Stati del mondo.

Le domande così concepite svelano una concezione piuttosto asciutta della pace che esalta primariamente un profilo di convenienza. “A chi piace o a chi giova cotesta “pace” infelicissima dell’universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono…”: potrebbe essere una revisione del dialogo tra la Natura ed un Islandese di leopardiana memoria, magari concludendosi, alla Seneca, con l’idea che ogni cosa sia da temere. 

Messa in questo modo la faccenda, sembra proprio non si sia imparato nulla dalle lezioni di San Paolo VI che insegnava come “senza la Pace nessuna fiducia, senza fiducia nessun progresso. Una fiducia, diciamo, radicata nella giustizia e nella lealtà. Solo nel clima della Pace si attesta il diritto, progredisce la giustizia, respira la libertà. Se questo è il senso della Pace, se questo è il valore della Pace, la Pace è un dovere”.

Fu proprio il Santo Padre ad istituire la Giornata Mondiale della Pace, a decorrere ogni anno dal 1° gennaio 1968 e sollecitava a convertire “le spade in vomeri e le lance in falci”.

Avendo ben presente le miserie umane, ricordava poi come la pace “non può essere basata su una falsa retorica di parole, bene accette perché rispondenti alle profonde e genuine aspirazioni degli uomini, ma che possono anche servire, ed hanno purtroppo a volte servito, a nascondere il vuoto di vero spirito e di reali intenzioni di pace, se non addirittura a coprire sentimenti ed azioni di sopraffazioni o interessi di parte”. 

La pace richiede un approccio diverso da quello che sembra emergere dalle secche parole di Rubio e per questo il Papa tutt’altro che amletico raccomandava come “la pace si deve fare, si deve produrre, si deve inventare, si deve creare con genio sempre vigilante, con volontà sempre nuova e instancabile. Siamo perciò tutti persuasi del principio informatore della società contemporanea: la pace non può essere né passiva, né oppressiva; dev’essere inventiva, preventiva, operativa”. 

Se questo non fosse, il rischio è che, per dirla secondo S. Agostino, «l’uomo preferirà trovarsi col suo cane, che con un uomo estraneo»

San Paolo VI insiste infine sul tema della riconciliazione: “Riconciliazione! Uomini giovani, uomini forti, uomini responsabili, uomini liberi, uomini buoni: vi pensate? Non potrebbe questa magica parola entrare nel dizionario delle vostre speranze, dei vostri successi?”.

Talvolta converrebbe ispirarsi alle parole delle grandi figure del passato per sapersi ben condurre nel presente. Da guardiani del mondo del secolo scorso, gli USA oggi non possono mancare, in un nuovo contesto internazionale, alla responsabilità di realizzare con lungimirante visione una pace globale, tralasciando i meri interessi di bottega. 

Per chi non avesse fiducia per il futuro, resterà la possibilità di riparare, come sarebbe piaciuto a Montini, “cum ipso in monte”.

Un’America senza più il sogno della inclusività?

Tenetevi, o antiche terre, la vostra vana pompa […] Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare libere, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata”. Così recita il sonetto scolpito alla base della Madre degli Esuli, la Statua della Libertà sulla Liberty Island nella baia di Hudson a sud di New York. Fu scritto dalla poetessa di origine ebrea sefardita Emma Lazarus, figlia di immigrati tedeschi e portoghesi, che diede il senso storico e morale a quella colossale opera (donata dalla Francia) che divenne un simbolo della porta di accesso alla speranza per milioni d’immigrati. Dal ponte delle navi i nuovi arrivati vedevano stagliarsi verso il cielo quella fiaccola simbolo del diritto all’esistenza e alla libertà. 

Nella vicina isola Ellis, centro per quarantena e accoglienza di milioni di migranti, sono conservati migliaia di registri degli arrivi. Due secoli dopo, milioni di famiglie di americani, tra i quali tanti deputati e senatori, tengono in casa incorniciata una copia di quei registri con il nome dei bisnonni e la data in cui furono accolti. Gli  sguardi, disperazioni e speranze di allora sono gli stessi dei tanti migranti che si buttano oggi nel Mediterraneo su barconi fatiscenti nel tentativo di attraversarlo. Il miraggio della vita in libertà è l’anelito che da secoli continua a  spingere coloro che tentano di valicare frontiere e oceani, al limite dell’impossibile. Il Mar Mediterraneo è un enorme cimitero senza lapidi, sacrario di immigrati ignoti. I rabbiosi reclami alle chiusure dei confini, fomentati dalla propaganda sovranista, trovano consensi nel panico di anime spaventate; ma le chiusure non sono soluzioni umane giuste e non sono praticamente possibili. Lampedusa e gli altri approdi del Mediterraneo sono i luoghi dove si gioca la forza e la capacità di accoglienza organizzata dell’Unione Europea. Tra due o tre generazioni i nuovi leaders dell’Europa si ricorderanno, con la copia di qualche documento, di chi furono discendenti, di quando e di chi li accolse.

Gli USA sono sempre stati un riferimento per tutti i paesi democratici che hanno firmato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Libertà e Uguaglianza rimangono parole vuote e beffarde se non si affermano nei fatti come risultato della Fraternità vissuta nella Storia moderna. 

Ma ora e’ proprio dall’America che giunge un greve messaggio di passi indietro nella storia. Il neo Presidente Donald Trump è deciso a promuovere la deportazione di massa degli immigrati irregolari (cosa peraltro complicata da fare concretamente) ma soprattutto di smontare lo -Ius soli-, garantito da quel 14esimo emendamento il quale sancisce che è cittadino americano chiunque nasca nel Paese. Quel diritto che è stato l’architrave della costruzione nazionale degli Stati Uniti come terra di immigrati. Quasi tutti i Presidenti sono figli dell’immigrazione con ampia pluralità di origini: Lincoln inglese, i Kennedy irlandesi,  Reagan irlandese e scozzese, Obama afro-americano, Biden irlandese e inglese per arrivare a Trump tedesco. Se Trump passerà dalle parole ai fatti, un passo del genere avrà un effetto politico e demografico dirompente, e sicuramente avvierà una battaglia legale che arrivera’ alla Corte Suprema. 

La maggioranza di costituzionalisti ed esperti di leggi sull’immigrazione ritiene che il presidente non abbia il potere di abolire per decreto lo Ius soli. Ma diversi giuristi conservatori sostengono che il 14esimo emendamento dovrebbe valere solo per chi è in possesso della cittadinanza e per chi ha ottenuto la green card, cioè il permesso di soggiorno permanente. Questa interpretazione indica la strada che starebbe ora valutando la Casa Bianca per un intervento di smantellamento dello Ius soli attraverso un semplice decreto esecutivo. L’America fatta dagli immigrati rappresenta un elemento costitutivo della storia e dell’identità nazionale che l’ha resa un mito di libertà e una potenza mondiale. Certamente la sua storia di è stata percorsa anche da profondi conflitti interetnici, problemi di convivenza e discriminazioni. Tuttavia è proprio la cittadinanza ad avere legato tra loro tante generazioni di migranti attorno al mito collettivo del sogno americano.  

Sul piano morale questa scelta rende drammaticamente evidente l’inadeguatezza delle società libere e ricche nel rispondere alle istanze di protezione e giustizia rese più impellenti dalla crescita delle disuguaglianze. Un fallimento globale della prima responsabilità che ha la comunità internazionale cioe’ quella di offrire sicurezza, opportunità e protezione a ogni cittadino del mondo a partire dai bambini che vedranno la luce. I giuramenti sulla Bibbia che comportano nel credere alla misericordia, appaiono quindi a maggior ragione strumentalmente falsi, e forse questo ipocrito rito andrebbe abolito.

Scuola, la riforma Valditara tra illazioni e pregiudizi.

Tra tutte le chiavi di lettura del testo di revisione dei programmi scolastici anticipato a grandi linee dal Ministro Valditara in una intervista al Giornale non ce n’è una che sia in grado di definire una traccia organica del disegno riformatore, la sua ampiezza, la sua portata, le materie oggetto di trattazione, in un certo senso le ambizioni sottese, la cornice e i contenuti organici, l’ordine e il grado di istruzione interessati. 

Per ora lo stesso Ministro ha riferito di “nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo” che prenderanno corpo non prima di marzo anche se è probabile che l’ipotesi iniziale possa poi estendersi alla scuola secondaria.

Nessuna di queste chiavi – rubricate nell’armamentario degli opinionisti e dei preconcetti oppositori – apre il cassetto della scrivania del titolare del dicastero di Viale Trastevere dove è custodita la bozza in progress del testo che la Commissione incaricata della materia sta gradatamente assemblando. Non è neppure chiara la veste giuridica che assumerà il provvedimento: si parla di un decreto ministeriale, di un disegno di legge, di una normativa che sarà posta al vaglio del Parlamento per poi assumere lo status di DPR, alla stregua dei cd. “decreti delegati” del 31/5/1974 che hanno appunto compiuto mezzo secolo. Perché è fondamentale l’assetto, potremmo dire l’impianto che il testo finale prevederà ma anche a quale livello di gerarchia normativa si posizionerà: c’è una bella differenza tra una circolare da interpretare e un decreto o una legge da applicare. 

Negli anni trascorsi dentro il sistema scolastico, come docente, dirigente scolastico e ispettore ho assistito alla costituzione di una pletora di Commissioni (e di alcune ho fatto parte), partecipando alla redazione di atti di indirizzo amministrativo e didattico, sono stato consultato come organo tecnico da diversi Ministri pro-tempore, lo stesso Sergio Mattarella firmò il mio decreto di nomina come vincitore del concorso ispettivo: istituire Commissioni di studio sui programmi scolastici è sempre stata una prassi legittima e democratica. 

Si aggiunga – per chi critica in modo pregiudizievole l’iniziativa di Valditara – che un Ministro deve fare il Ministro ed è giusto che lo faccia nella pienezza delle sue attribuzioni. Mi interesso da molto tempo di pedagogia comparativa che studia gli assetti organizzativi dei sistemi scolastici e posso con fondate deduzioni argomentare su riforme in itinere, impianti programmatici, ordinamenti che sistematicamente sono adeguati a sopravvenute esigenze di revisione: di norma i sistemi a forte tradizione centralizzata muovono verso il decentramento e la gestione locale, quelli decentrati nella direzione opposta, verso un “common core” (un curricolo basilare comune) che stemperi disuguaglianze e consolidi un programma unitario che giustifichi la dizione stessa di “sistema scolastico nazionale”. Non c’è nulla di sospetto, non c’è lesa maestà o attacco alla democrazia se ciò avviene anche in Italia. 

La canea dei detrattori, dei qualunquisti e dei complottisti si è scatenata prima di “vedere le carte”, un atteggiamento che deborda persino nel cattivo gusto: c’è stato anche chi ha chiesto chi fosse “il medico di Valditara”. Si tratta in genere di demagogiche illazioni prive di fondamento: avendo trascorso una vita nella scuola posso dire – se mai – di aver assistito al lungo disancoraggio dalla cultura tramandata, sostituita da qualche tempo da neologismi, anglicismi, acronimi che hanno svilito quelle tradizioni pedagogiche su cui si fondava l’impianto della nostra scuola, ad ogni livello. 

Il clima percepito negli istituti scolastici non assomiglia più a quel cenacolo fatto di relazioni umane, di formazione solida, di rispetto verso l’autorevolezza dei docenti, la stessa libertà di insegnamento è messa a dura prova da prescrizioni cogenti che neppure il Ministero si è mai preso la briga di dare. Il Ministro si è accorto – se posso permettermi – di due derive in atto che vanno riprese, analizzate, corrette. Già nel Convegno della Fondazione Einaudi del 18 luglio 2023 egli preconizzava la cultura dell’et et anziché dell’aut aut: “La rete non può né deve spazzare via la carta e la penna perché lettura su carta e scrittura a mano sono insostituibili. L’apprendimento attraverso i libri non è rimuovibile dal sistema dell’istruzione”. 

Ricordo ancora che in Svezia e Finlandia – dove il tablet aveva sostituito il corsivo e i libri nella letto-scrittura – c’è stato un precipitoso ritorno verso libri, penne e quaderni. L’OCSE è molto severa nel valutare l’uso smodato delle tecnologie nei percorsi formativi, si stima che uno studente della scuola secondaria padroneggi il significato di non più di 200 parole: divenuto adulto farà parte di quel 70 % che non comprende un testo di media difficoltà, ciò che posiziona l’Italia al quart’ultimo posto tra i Paesi industrializzati quanto a competenze cognitive. Svolgere un tema usando CHATGPT non è una prodezza ma un inganno verso sé stessi, un bluff: per questo finalmente un Ministro parla di letture, libri, poesie, esercizio della memoria, studio. 

Penso che non tema tanto l’avanzamento dell’intelligenza artificiale, quanto l’arretramento di quella naturale.

La seconda deriva riguarda la necessità di un riequilibrio tra indirizzi programmatici nazionali (la libertà di insegnamento è libertà di metodo, non di fine) e scelte assunte in sede di autonomia scolastica.

Soprattutto in un contesto in cui si parla di “qualità” a sproposito e in modo autoreferenziale senza prevedere alcuna modalità di un suo controllo tecnico ed “esperto”. Ho toccato con mano aberrazioni didattiche ed educative perpetrate in nome dell’autonomia e del decentramento decisionale di gran lunga peggiori delle anguste applicazioni delle più ottuse circolari ministeriali. Anche a scuola bisogna ritrovare una giusta via di mezzo e ridare spazio alla creatività, all’ingegno, alla riflessione. Ben vengano musica, letteratura, poesia, geografia, storia che le prassi più recenti hanno conculcato a cenerentole didattiche per far spazio a STEM, STEAM, CLOUD, neologismi e algoritmi: la scuola deve educare alla conoscenza, in modo possibilmente consapevole e gratificante, serio e umano. Non vedo attacchi alla democrazia né omicidi pedagogici se mai appelli al buon senso: lasciamo lavorare la Commissione e attendiamo il testo che va elaborando.

Aerospazio, Peluffo (Pd): Insistere su Iris 2

Roma, 22 gen. (askanews) – “Il ddl aerospazio dovrebbe dare un quadro normativo ad un settore di grande rilevanza. I nostri emendamenti al testo sono pensati in ottica di sostegno alla filiera nazionale, in particolare alle Pmi. In questo contesto, Musk rappresenta un elefante nella stanza, dato che Space X un’azienda ma pu essere intesa come un’intera filiera e ha un vantaggio competitivo enorme. Affidare tutto il settore a un soggetto privato, peraltro per una cifra molto importante, comporterebbe una serie di rischi su difesa e cybersicurezza. Se vogliamo un’alternativa europea dobbiamo credere al progetto Iris 2 e puntare anche su attori pubblici. Pensate al progetto del cloud nazionale del governo Draghi, che prevedeva il coinvolgimento anche di aziende statali. E’ necessario un approccio di sistema in ottica europea. Nel ddl aerospazio si carica di responsabilit l’Agenzia spaziale italiana, che per solo uno dei soggetti coinvolti, mentre noi come PD abbiamo presentato degli emendamenti per distribuire meglio il lavoro e dare pi competenze anche ad altri soggetti come Enac”. Lo ha detto Vinicio Peluffo, Capogruppo del Pd in commissione Attivit produttive a Largo Chigi, il format di The Watcher Post in onda su Urania Tv.

Digitalizzazione, Bussone (Uncem): certezza tempi e regole

Roma, 22 gen. (askanews) – “Per Uncem e i comuni montani non una novit, da almeno 3 o 4 anni, avere una connessione con l’antenna satellitare: penso ad esempio ai rifugi alpini. Il tema, certamente, che occorre sincronizzare i diversi piani: il Piano banda ultralarga, il Piano Italia 5G e il Piano Italia 1Giga – che non sono affatto piani isolati – in modo che l’innervamento digitale della montagna diventi un obiettivo prioritario di cui i Comuni siano il perno”. Lo ha detto a Largo Chigi, format di The Watcher Post, Marco Bussone, presidente Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunit e degli Enti montani.

“Sulla digitalizzazione serve uno scatto: se cambiano le regole, dobbiamo capire – e spetta al governo e a chi bandisce le gare visto che c’ un codice dei contratti da rispettare – dove dobbiamo andare per non incorrere poi in problemi con la giustizia amministrativa. Il Piano Italia 5G oggi pu agevolare sicuramente i comuni montani, ma con regole e tempi certi”.

Tajani: al vertice non si parlato di Santanch. Noi garantisti

Roma, 22 gen. (askanews) – “Ci vediamo spesso. Abbiamo tutti gli uffici a Palazzo Chigi e facciamo spesso il punto della situazione….”. “Non si parlato di Santanch – ha detto rispondendo a una domanda dei giornalisti – siamo garantisti. Finch una persona non condannata in via definitiva innocente come prevede la nostra Costituzione. Poi sono scelte che far Santanch”.

Cos ha detto il ministro degli Esteri e vice-premier, Antonio Tajani, arrivando a un convegno a Montecitorio.

Usa, nuovo incendio a nord di Losa Angeles, 20.000 evacuati

Roma, 23 gen. (askanews) – Quasi 20.000 persone hanno ricevuto l’ordine di allontanarsi da un’area a nord di Los Angeles mercoledì dopo lo scoppio di un nuovo incendio in rapida evoluzione, che in poche ore ha superato gli 8000 acri (circa 3300 ettari), secondo le dichiarazioni di funzionari locali, riportate dai media americani.

Altre 15.000 persone hanno ricevuto un avviso di evacuazione dopo che l’incendio Hughes è scoppiato alle 10:53 di mercoledì vicino alla comunità di Castaic nel nord della contea di Los Angeles, ha dichiarato un portavoce del dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles.

Nelle scorse settimane due roghi vicini hanno causato la morte di almeno 27 persone e distrutto migliaia di case nell’area di Los Angeles.

Secondo un comunicato della Angeles National Forest, al pomeriggio di mercoledì il nuovo incendio non era ancora stato domato. Secondo la California Highway Patrol, un tratto dell’Interstate 5 che attraversa un passo di montagna a nord di Castaic Lake è stato chiuso per un periodo imprecisato.

Trump torna a designare gli Houthi come "organizzazione terrorista"

Roma, 23 gen. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato alla sua amministrazione di reinserire gli Houthi nello Yemen tra le organizzazioni terroristiche straniere (FTO), nel tentativo di reprimere il gruppo militante sostenuto dall’Iran. Lo rende noto il sito della Casa Bianca, che riporta l’ordine esecutivo firmato da Trump.

“Questo ordine – si legge – avvia un processo per cui Ansar Allah, noto anche come Houthi, sarà considerato per la designazione come Organizzazione Terroristica Straniera (Fto)”.

Fra le motivazioni della decisione, la Casa Bianca ha citato gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi della Marina statunitense, alle imbarcazioni commerciali e alle infrastrutture civili in Medio Oriente.

La designazione ha lo scopo di interrompere i sostegni finanziari agli Houthi, dando al Dipartimento del Tesoro una maggiore libertà di emettere sanzioni e di segnalare ad altri governi, persone o aziende straniere che potrebbero perdere l’accesso al sistema finanziario statunitense se si impegnano con il gruppo sanzionato.

Usa, Pentagono ordina invio immediato di 1500 soldati al confine sud

Roma, 22 gen. (askanews) – Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (Pentagono) ha annunciato l’invio di 1500 soldati in più al confine con il Messico per affrontare l'”emergenza nazionale” dichiarata dal presidente Donald Trump.

In un comunicato pubblicato sul sito del dipartimento, il segretario alla Difesa facente funzioni, Robert Salesses, ha annunciato di aver adottato “tre azioni immediate che inizieranno oggi: in primo luogo, il Dipartimento della Difesa inizierà ad aumentare le proprie forze al confine sud-occidentale con un ulteriore personale di terra di circa 1.500 unità, oltre a elicotteri con relativi equipaggi e analisti di intelligence per sostenere maggiori sforzi di rilevamento e monitoraggio. Questo rappresenta un aumento del 60% delle forze di terra in servizio attivo da quando il presidente Trump ha giurato lunedì”.

Inoltre, “il Dipartimento fornirà un trasporto aereo militare per supportare i voli di espulsione del Dipartimento della Homeland Security (Dhs) di oltre cinquemila stranieri illegali dai settori di San Diego, California, ed El Paso, Texas, detenuti dalla Customs and Border Protection”.

Infine, “il Dipartimento inizierà a fornire assistenza nella costruzione di barriere fisiche temporanee e permanenti per aumentare la sicurezza e limitare l’attraversamento illegale delle frontiere e il traffico illecito”.

Il comunicato promette poi ulteriori azioni a breve: “Questo è solo l’inizio”, si legge, e presto sarà affrontata “l’intera gamma di minacce delineate dal Presidente ai confini della nostra nazione”.

“Il Presidente Trump – conclude la nota del Pentagono – ha richiesto l’intervento del Dipartimento della Difesa per la sicurezza dei confini nazionali e ha chiarito che si aspetta risultati immediati. Questo è esattamente ciò che i nostri militari stanno facendo sotto la sua guida”.

Colombo: in corso studio fattibilit rete satellitare nazionale

Roma, 22 gen. (askanews) – “Obiettivo del ddl Aerospazio far entrare i privati in supporto allo Stato negli investimenti e regolamentare tale accesso. Su questo sentiero, importante anche pensare allo sviluppo di una rete satellitare italiana. Non dimentichiamo le questioni di sicurezza nazionale, tuttavia Space X ha portato al governo un progetto interessante per le comunicazioni militari e diplomatiche. Il Ministro Urso aveva comunicato di aver affidato all’Asi la progettazione di una rete satellitare italiana e ora c’ lo studio di fattibilit che terminer entro l’estate. Crediamo fortemente nel settore aerospaziale e siamo ai vertici in Europa, ricordiamo che negli anni ’60, assieme a Stati Uniti e Nasa, mandammo in orbita un nostro satellite, poi per anni abbiamo fatto di meno. Certo la burocrazia nell’ambito un grande cruccio, il ddl Aerospazio aiuta a snellire a vantaggio delle imprese, ma va mantenuto alto il livello di sicurezza”. Lo ha detto Beatriz Colombo, Deputata di FdI e membro della Commissione Attivit Produttive a Largo Chigi, il format di The Watcher Post andato in onda su Urania Tv

"Gli elefanti non sono persone", resteranno nello zoo in Colorado

Roma, 22 gen. (askanews) – “Gli elefanti non sono persone”. Giuridicamente, la sentenza della Corte suprema dello stato americano del Colorado non ha nulla a che fare col “common sense”, il “buon senso” invocato dal presidente Donald Trump per giustificare la sua agenda politica in campagna elettorale, ma forse è comunque un segno dei tempi: i cinque pachidermi rinchiusi nel Cheyenne Mountain Zoo ci resteranno, malgrado un’associazione animalista pretendesse di esercitare il diritto alla libertà in loro vece.

Il Nonhuman Rights Project (Nrp) sosteneva che Missy, Kimba, Lucky, LouLou e Jambo fossero effettivamente detenuti nello zoo e aveva cercato di presentare una richiesta di “habeas corpus” per conto degli animali, chiedendo che fossero trasferiti in un parco speciale per elefanti. L’habeas corpus è un istituto della common law anglosassone che prevede il diritto delle persone di contestare la propria detenzione davanti a un giudice.

La Corte si è pronunciata per 6-0 a favore di una precedente decisione del tribunale distrettuale, che affermava che l’istituto dell’habeas corpus “si applica solo alle persone e non agli animali non umani”.

Questo vale “a prescindere da quanto possano essere cognitivamente, psicologicamente o socialmente sofisticati”, ha aggiunto il giudice della Corte Suprema dello Stato Maria Berkenkotter nella sua sentenza, secondo quanto riportato dalla Bbc.

Tajani: su Almasri errori di chi doveva parlare con Nordio

Roma, 22 gen. (askanews) -“La procedura penale deve essere rispettata: se ci sono dei vizi nell’applicazione delle norme i provvedimenti non possono essere applicati. Ci sono stati errori da parte di chi doveva parlare con il ministro” Nordio.

Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani arrivando a un convegno a Montecitorio.

Dal 7 marzo la mostra "Caravaggio 2025" a Palazzo Barberini

Roma, 22 gen. (askanews) – Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, in concomitanza con le celebrazioni del Giubileo 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica, in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura e col sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, presentano a Palazzo Barberini Caravaggio 2025, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon: un progetto tra i più importanti dedicati a Michelangelo Merisi detto Caravaggio (1571-1610), con un eccezionale numero di dipinti autografi e un percorso tra opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi simbolo della connessione tra l’artista e i suoi mecenati.

Esaminando il contesto che ha reso l’artista una figura centrale nell’arte mondiale, Palazzo Barberini, ospiterà le opere in un allestimento che esalta la potenza e la modernità della pittura di Caravaggio, tra i più grandi maestri della pittura di tutti i tempi.

Riunendo alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del grande pittore, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo. Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi; l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.

La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.

Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: il Martirio di Sant’Orsola, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte.

La mostra si sviluppa in sezioni tematiche che esplorano vari aspetti della produzione di Caravaggio, svelando nuove scoperte e riflessioni critiche.

Centrale, a partire dalle prime opere del percorso, è il carattere di innovazione che l’artista ha significato nel contesto della produzione e del mercato delle opere d’arte tra Cinquecento e Seicento, fin dall’impatto dirompente dell’esordio romano.

L’eccezionale sequenza di capolavori permette inoltre di evidenziare la trasformazione e rivoluzione del linguaggio caravaggesco, con l’inconfondibile uso della luce che squarcia le sue rappresentazioni di tema sacro o profano, e che apre nuove vie all’interpretazione del vero.

Non solo nei drammi religiosi, come nell’incredibile teatralità della Cattura di Cristo proveniente dalla National Gallery of Ireland di Dublino si identifica la novità della pittura del Merisi, essa traspare anche in altri generi trattati dall’artista. La mostra offre infatti per la prima volta l’opportunità di esplorare anche quella che può essere considerata la nascita del ritratto moderno, a partire da quel Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, di collezione privata, ora per la prima volta a confronto con gli altri dipinti del Maestro.

Caravaggio 2025 rappresenta un’opportunità unica per riscoprire l’arte del grande maestro in una chiave nuova, offrendo un’esperienza espositiva che integra scoperte storiche, riflessioni critiche e un confronto ravvicinato con i suoi capolavori. Non solo un tributo al suo genio, ma una riflessione sulla sua continua influenza sull’arte contemporanea e il nostro immaginario collettivo.

Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Marsilio Arte, che approfondisce i temi del percorso espositivo presentando nuovi studi critici, con saggi di alcuni tra i maggiori esperti internazionali, che esplorerà gli snodi biografici di Caravaggio, l’evoluzione del suo stile e il contesto culturale che ha influenzato la sua arte, presentando nuove chiavi di lettura e riflessioni sulla sua eredità.

Enilive, a Gela si produce il Biojet: fino a un terzo domanda europea

Gela, 22 gen. (askanews) – Per le compagnie aeree scatter da quest’anno in Europa l’obbligo di usare una parte di combustibile sostenibile, quote che diventeranno crescenti, fino a raggiungere il 70% nel 2050, secondo quanto previsto da regolamento dell’Unione eurpea, ReFuelEu Aviation. La domanda vista dunque in crescita e il Saf, vale a dire in gergo il carburante sostenibile per l’aviazione prodotto da materie prime di scarto e rifiuti, come oli alimentari esausti o grassi animali, al momento l’unica soluzione per decarbonizzazione il trasporto aereo. Questo lo scenario di mercato in cui Enilive ha avviato unica in Italia la produzione di biojet per il quale ha gi stretto accordi con alcune compagnie aeree. La societ di Eni dedicata alla mobilit sostenibile, ha gi fatto partire il primo impianto dedicato alla produzione di biojet nella bioraffineria di Gela, in Sicilia, dove gi si producono biocarburanti per il trasporto leggero.

“Per Gela si tratta di un importante traguardo”, ha detto l’amministratore delegato di Enilive, Stefano Ballista ricordando che quest’anno Gela celebra 60 anni di attivit. L’impianto fino al 2015 era un petrolchimico tradizionale ma nel 2019 diventata la seconda bioraffineria Eni dopo la riconversione, seguita a quella di Porto Marghera nel 2014. Oggi Gela ha la massima capacit di bioraffinazione in Enilive.

“La novit di oggi che con le modifiche fatte in questo impianto andiamo a produrre non solo Hvo diesel ma anche Hvo jet, cio biocarburante sostenibile per gli aerei, e con questo contribuiremo alla decarbonizzazione del settore dell’aviazione – ha spiegato Raffaella Lucarno, responsabile Bioraffinazione Enilive, sottolineando – Questo carburante porta una riduzione di CO2 rispetto al carburante fossile che va dal 60 al 90% ed uno dei mezzi per decarbonizzare l’aviazione perch il settore dell’aviazione non ha molte altre possibilit come invece c’ sui veicoli che hanno la possibilit di essere elettrici e levorare sull’idrogeno o con altri tipi di carburante”.

La produzione gi partita e l’impianto ha una capacit di 400mila tonnellate/anno, pari a quasi un terzo della domanda di Biojet prevista in Europa nel 2025. “Noi in Italia siamo i primi ad avere un impianto di questo tipo e siamo in secondi in Europa. nostra intenzione, visto che questo mercato un mercato in crescita, andremo a modificare anche la nostra raffineria di Venezia che attualmente fa solo diesel al 2026 far anche jet e poi anche altri siti li trasformeremo proprio per la produzione di Biojet”, ha aggiunto Lucarno.

Un investimento dunque importante anche per il territorio siciliano e per Gela che con il processo di riconversione dell’impianto tradizionale vede la bioraffineria, grazie alle modifiche agli impianti, imporsi per la produzione di quantitativi importanti di biocarburante.”La citt di Gela appunto si candida ufficialmente a citt cuore della bioraffineria e in questo caso del Bojet a livello europeo: sappiamo, conosciamo bene tutto il percorso che avvenuto dal 2014 ad oggi, un percorso che ha visto le due istituzioni, da una parte il Comune di Gela ed dall’altro Eni, percorrere questa strada tracciata, appunto nel portare dalla vecchia raffineria i nuovi metodi utilizzati della della raffinazione a tutela dell’ambiente e del territorio e per questo vogliamo continuare questo percorso”, spiega il sindaco di Gela, Terenziano di Stefano.

Trump: Putin chiuda questa ridicola guerra o scatenerò tasse e sanzioni

Roma, 22 gen. (askanews) – Donald Trump ha esortato Vladimir Putin a porre fine velocemente alla “ridicola guerra” in corso da tre anni in Ucraina, minacciando in caso contrario di scatenare “tasse, tariffe e sanzioni su tutto ciò che viene venduto dalla Russia agli Stati Uniti e a vari altri Paesi coinvolti”. Nel suo messaggio su Truth social il presidente americano non ha fatto riferimento alla possibilità di aumentare gli aiuti militari a Kiev o autorizzare attacchi in maggiore profondità sul territorio russo con missili americani, ma ha affermato che il conflitto non potrà che peggiorare. Ha anche ricordato il ruolo dell’Unione Sovietica che ha portato alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale.

“Non sto cercando di danneggiare la Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il Presidente Putin, e questo nonostante la Russia, Russia, Russia della sinistra radicale. Non dobbiamo mai dimenticare che la Russia ci ha aiutato a vincere la Seconda Guerra Mondiale, perdendo quasi 60.000.000 di vite nel processo. Detto questo, farò un grande favore alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al Presidente Putin. Si mettano d’accordo ora e fermino questa ridicola guerra!”: ha scritto Trump, invitando il capo del Cremlino a porre fine al conflitto che “NON FARÀ ALTRO CHE PEGGIORARE”.

“Se non troviamo un “accordo”, e in tempi brevi, non ho altra scelta che imporre alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su tutto ciò che viene venduto dalla Russia agli Stati Uniti e a vari altri Paesi coinvolti. Facciamo in modo che questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se io fossi stato Presidente, finisca! Possiamo farlo con le buone o con le cattive – e le buone sono sempre meglio. È ora di “fare un accordo”. NON SI DEVONO PERDERE ALTRE VITE!!!”, scrive Trump.

Cinema, a marzo si gira "Preachers of Beauty", docufilm con il Papa

Roma, 22 gen. (askanews) – Un docufilm con Papa Francesco. Andrea Iervolino e Luis Quinelli, insieme a Tatatu e alla Vitae Global Foundation, hanno annunciato la produzione di “Preachers of Beauty: A Spiritual Journey Through Art and Faith”, che vedrà il Pontefice dialogare con celebri artisti internazionali sul potere universale dell’arte come strumento di unità e speranza. Il progetto è stato ufficialmente confermato ieri dopo un’udienza privata con il Papa nella biblioteca del Palazzo Apostolico, seconda loggia del Cortile di San Damaso, Città del Vaticano.

Le riprese inizieranno a marzo e si svolgeranno nella Cappella Sistina. Andrea Iervolino, fondatore di Tatatu e TAIC, ha dichiarato: “‘Preachers of Beauty’ non è solo un documentario, ma un richiamo spirituale ad abbracciare il potere trasformativo dell’arte. Credo che l’arte, nella sua forma più pura, possa trascendere tutte le barriere culturali e religiose, diventando un linguaggio universale di speranza e pace. È un invito a riscoprire la bellezza e a diffondere luce in un mondo che ne ha disperatamente bisogno”.

Luis Quinelli, fondatore di Vitae, ha aggiunto: “Questo progetto nasce da un profondo desiderio di mostrare come l’arte possa riflettere la grandezza della creazione e avvicinare le anime. Papa Francesco ci ispira a vedere l’arte come un veicolo di unità, un ponte tra cielo e terra, capace di generare cambiamenti positivi nei cuori di tutti. Con ‘Preachers of Beauty’, vogliamo trasmettere un messaggio di amore universale e speranza rinnovata”.

“Preachers of Beauty” si presenta come un’opera unica, in grado di toccare profondamente lo spirito umano e di portare avanti il messaggio di Papa Francesco: un invito a costruire un mondo più bello attraverso atti di gentilezza, creatività e dialogo.

Tim: validità offerta per Sparkle prorogata al 15 marzo

Milano, 22 gen. (askanews) – E’ stata prorogata d’intesa tra le parti al 15 marzo la validità dell’offerta per Sparkle. Lo comunica una nota di Tim.

Il cda del gruppo di tlc, si legge, oggi ha accertato l’evoluzione positiva delle negoziazioni con Mef e Retelit (fondo Asterion) relative all’offerta per Sparkle. Tim ha quindi concesso un’estensione fino al 15 marzo per consentire la finalizzazione delle operazioni propedeutiche alla decisione finale sull’offerta.

L’ultima proposta presentata dal Mef e dal fondo Asterion lo scorso dicembre confermava per Sparkle un enterprise value di 700 milioni di euro e aveva validità fino al 27 gennaio.

Tajani ad askanews: ora lavorare per Accordi di Abramo è priorità

Roma, 22 gen. (askanews) – L’Italia è impegnata per la stabilizzazione dell’area mediorientale allargata e guarda con favore alla possibilità che si riapra concretamente il capitolo degli Accordi di Abramo dopo la tregua raggiunta a Gaza. Lo ha evidenziato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato dal direttore di askanews Gianni Todini.

“L’Italia ha un’attività diplomatica molto intensa, c’è un lavoro costante perché siamo protagonisti nel Mediterraneo e se si stabilizza il Medio oriente si stabilizza tutto il Mediterraneo”, ha affermato Tajani. Riflettendo sull’intervento al World Economic Forum del presidente israeliano Herzog, che ha indicato la minaccia iraniana e ha descritto l’Arabia Saudita come attore di stabilità regionale, Tajani ha rilevato che “Herzog ha ragione, l’Arabia Saudita deve essere protagonista di questa nuova stagione; torniamo al 6 ottobre 2023, il lavoro per gli Accordi di Abramo diventa una priorità, Hamas ha attaccato il 7 ottobre proprio per far saltare gli accordi di Abramo”.

Cortinametraggio 2025, Michela Giraud entra in Giuria Commedia

Roma, 22 gen. (askanews) – Cortinametraggio celebra 20 anni di storia dedicati alla promozione del cortometraggio italiano e alla valorizzazione dei giovani talenti del cinema. In occasione di questa edizione speciale, il festival, fondato e presieduto da Maddalena Mayneri e in co-organizzazione con Giusi Gallotto di Nuove Reti, che si terrà a Cortina d’Ampezzo dal 17 al 23 marzo 2025, annuncia l’ingresso nella Giuria Commedia di tre grandi protagonisti del panorama artistico italiano: l’attrice e comica Michela Giraud, che ricordiamo recentemente in Flaminia che ha segnato il suo debutto alla regia e Maschile Plurale di Alessandro Guida e i registi Giuseppe Stasi e Giancarlo Fontana, autori di opere cinematografiche di successo come Metti la nonna in freezer e la serie tv The Bad Guy.

Una squadra di giurati d’eccezione che si affianca ai nomi già annunciati: Andrea Roncato, Pippo Mezzapesa, Sara Ciocca e Leonardo Maltese, confermando l’alta qualità artistica e culturale di questa edizione.

Un altro appuntamento importante sarà la chiusura del bando il 7 febbraio, seguita dall’annuncio dei finalisti previsto per il 10 febbraio, durante una speciale diretta social.

Maddalena Mayneri, fondatrice e presidente di Cortinametraggio, commenta: “Festeggiamo 20 anni di passione per il cinema con uno sguardo rivolto al futuro. Quest’anno, per la prima volta, la serata inaugurale sarà interamente dedicata ai giovani, che avranno l’occasione di incontrare di persona tutti i membri della giuria. Un’opportunità unica per costruire connessioni preziose e alimentare il proprio percorso artistico. Il nostro obiettivo rimane quello di scoprire e valorizzare nuovi talenti, anche grazie alla partecipazione di importanti produzioni cinematografiche”.

Tra le novità di quest’anno l’introduzione di una nuova sezione internazionale dedicata al cinema portoghese. In collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, verrà inoltre organizzato un CSC Lab, un’occasione unica per coloro che si iscriveranno di confrontarsi con un professionista del settore.

La madrina di quest’anno sarà Barbara Venturato e Roberto Ciufoli come sempre alla conduzione.

L’edizione del ventesimo anniversario è resa possibile anche grazie al contributo e al patrocinio del MIC, Regione Veneto, Provincia di Belluno e Comune di Cortina. Partner Istituzionali: Direzione Generale Cinema e Audiovisivo; Regione Veneto; Provincia di Belluno; Comune di Belluno; Comune di Cortina d’Ampezzo; Aeronautica Militare; Capitanerie di Porto – Guardia Costiera; Ambasciata del Portogallo; Camões, I.P.; NUOVO IMAIE; Fondazione Marche e Cultura.

L’intervista, Tajani ad askanews: l’Ue deve cambiare, rischia la marginalità

Roma, 22 gen. (askanews) – “E’ ovvio che l’Europa debba cambiare marcia perché senza un salto di qualità rischia di essere marginale fra Usa, Russia, Cina e India, anche se è il mercato più ricco del mondo”. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al direttore di askanews Gianni Todini, commentando le parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen al World Economic Forum di Davos, dove ha detto che per l’Europa è iniziata una “nuova era di dura concorrenza geostrategica”.

Tajani ha sostenuto che l’Ue “deve concludere intanto il suo percorso verso il mercato interno, e poi cominciare a pensare a una difesa comune europea. Ovviamente il nostro interlocutore principale sono gli Stati Uniti, siamo due facce della stessa medaglia; io sono contro la pena di morte chiaro ma c’è una condivisione di valori comuni”.

Quanto alla possibilità di individuare pragmaticamente delle priorità europee, “oltre i blocchi e i tabù” nella formula di von der Leyen, il ministro degli Esteri ha evidenziato che “dobbiamo guardare all’India, paese destinato a un ruolo importante. Ma l’Europa deve anche darsi una politica industriale perché se non punta a una crescita di questo settore rischia di impoverirsi”.

Tajani, ha inoltre individuato alcuni punti fondamentali da affrontare per la crescita industriale italiana: “La priorità è avere una politica industriale, far sì che la Green Economy diventi un’opportunità, la lotta al cambiamento climatico non può essere frutto di una scelta ideologica bensì di un’azione pragmatica, che metta sempre al centro la persona. Non possiamo pensare di cambiare il nostro sistema industriale in tempi troppo rapidi senza tener conto della questione sociale, non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro”. “Noi daremo alcune idee, penso alla riduzione della burocrazia per favorire una politica industriale, serve anche avere una visione europea, cambiare le regole obsolete della concorrenza. ma vogliamo anche ascoltare le reazioni dell’industria, vogliamo sapere se le nostre idee, le nostre proposte sono apprezzate da loro o se hanno suggerimenti diversi”, ha detto Tajani al direttore Gianni Todini, in vista del lancio sabato a Milano del “piano industriale per l’Italia e per l’Europa” di Forza Italia.

“Nel giro di una ventina di giorni proporremo un documento conclusivo. Però l’Italia non può permettersi di avere una forza di governo che non si occupa di politica industriale. Siamo la seconda manifattura d’Europa e la quarta potenza commerciale mondiale. Non avere una politica industriale coordinata con una politica europea rischia di fare danni sociali enormi”, ha sottolineato il vicepremier Tajani.

Sul fronte mediorientale, dopo la tregua raggiunta a Gaza, l’Italia è impegnata per la stabilizzazione dell’area mediorientale allargata e guarda con favore alla possibilità che si riapra concretamente il capitolo degli Accordi di Abramo. Ha evidenziato il vicepremier, intervistato dal direttore di askanews Gianni Todini.

“L’Italia ha un’attività diplomatica molto intensa, c’è un lavoro costante perché siamo protagonisti nel Mediterraneo e se si stabilizza il Medio oriente si stabilizza tutto il Mediterraneo”, ha affermato Tajani. Riflettendo sull’intervento al World Economic Forum del presidente israeliano Herzog, che ha indicato la minaccia iraniana e ha descritto l’Arabia Saudita come attore di stabilità regionale, Tajani ha rilevato che “Herzog ha ragione, l’Arabia Saudita deve essere protagonista di questa nuova stagione; torniamo al 6 ottobre 2023, il lavoro per gli Accordi di Abramo diventa una priorità, Hamas ha attaccato il 7 ottobre proprio per far saltare gli accordi di Abramo”.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nell’intervista con il direttore di askanews, Gianni Todini, ha anche annunciato che l’Italia ospiterà 21 bambini palestinesi con patologie oncologiche.

“Le Nazioni Unite dovrebbero svolgere un ruolo più efficace, non sempre sono state protagoniste. Noi lavoriamo bene con il Programma Alimentare Mondiale per esempio nel programma Food For Gaza, essendo ben visti sia da israeliani che palestinesi. Possiamo svolgere un ruolo importante per aiutare la popolazione civile. Per questo – ha spiegato Tajani – abbiamo deciso di ospitare in Italia 21 bambini malati di tumore che arriveranno negli ospedali di Roma e di Torino grazie a un accordo che stiamo organizzando in queste ore”.

Irama il 2 ottobre tornerà live all’Arena di Verona

Milano, 22 gen. (askanews) – Ha concluso il 2024 con un concerto sold out all’Unipol Forum di Assago, ora Irama, uno degli artisti di maggior successo nell’attuale panorama musicali italiano, capace di spaziare tra generi e mondi diversi, inaugura il 2025 con una serie di novità.

In attesa di vederlo sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Lentamente”, annuncia un altro importante appuntamento live: il 2 ottobre tornerà all’Arena di Verona portando tutte le sue hit che gli hanno fatto collezionare 53 dischi di Platino e 4 oro e oltre 2,5 miliardi di streaming.

A maggio, invece tornerà a Milano per due concerti all’Unipol Forum di Assago, il 21 e 23 maggio , di cui il 23 già sold out, e poi a Roma , il 22 luglio al Rock in Roma all’ippodromo delle Capannelle.

Tutti gli eventi sono organizzati da Vivo Concerti.

“Lentamente”, il brano che porta al Festival, è stato scritto dallo stesso Irama con Blanco e Michelangelo alla produzione: “Con questo brano canto un amore viscerale che si distrugge lentamente da entrambe le parti fino a sgretolarsi. Lentamente e’ una canzone diversa per me, con un testo crudo e allo stesso tempo trasparente che mi mette a nudo”.

IA, Georgieva (Fmi): può alzare di 0,8 punti la crescita globale

Roma, 22 gen. (askanews) – Sull’intelligenza artificiale “la buona notizia è che il potenziale che ha per rafforzare la crescita globale è rilevante: di circa 0,8 punti percentuali. La seconda parte di una nostra ricerca, tuttavia, mostra che ci sta molti gradi di preparazione e di esposizione tra le economie”. Lo ha affermato la dirtettrice del Fondo monetario internazionale, Kritalina Georgieva durante una delle sessioni di discussione al World Economic Forum, a Davos.

Nelle economie avanzate il 60% dei lavori sono esposti alla Ia, sia positivamente, nel senso che possono ricavarne un aumento di produttività, sia negativamente, nel senso che potrebbero sparire. Questo quota scende al 40% nei mercati emergenti e al 6% nei paesi a basso reddito. Il terzo elemento del nostro studio – ha concluso – è che quando guardiamo alle opportunità di tradurre queste potenzialità in crescita, ci sta un divario molto rilevante tra economie avanzate e economie a basso reddito. E noi vogliamo chiudere questo divario”.

Il caff napoletano oggi: tra nuovi stili, creativit e tendenze

Roma, 22 gen. – Un Sigep fuori dagli schemi, dal 18 al 22 gennaio 2025, a Rimini, per Caff Toraldo, storica azienda napoletana con oltre mezzo secolo di storia presenta, alla fiera leader del Foodservice, il caff napoletano come espressione di stile, attraverso un confronto tra passato e presente nello stand dal concept grafico rivoluzionario ideato dall’ artista di fama internazionale “Gianpiero D’Alessandro”. Da un lato, l’area tradizione, dall’altro l’area contemporanea, che esplora i metodi di estrazione alternativi del caff per esaltare gli specialty coffee, presentati in anteprima proprio al Sigep, e ancora: “latte art”, coffee mixology e un assaggio di “pasticceria liquida” con una masterclass dedicata. L’ispirazione artistica al centro del concept 2025, ideato da Gianpiero, una delle “menti creative” pi apprezzate a livello internazionale, con esperienze al fianco di brand e celebrit come Dolce & Gabbana, Snoop Dogg, Justin Bieber, Netflix. Originario di Sant’Anastasia, Gianpiero torna alle sue radici con un progetto legato a uno dei simboli pi iconici di Napoli: l’espresso. Il suo impegno con Caff Toraldo parte proprio da Sigep, con la realizzazione del format grafico che ha ridato nuova linfa all’immagine dello stand e, in generale, al brand. Gianpiero ospite al Sigep per segnare l’inizio di una collaborazione che continuer per tutto il 2025, con un restyling del packaging, accessori e progetti creativi. Anche un omaggio alla storia del caff napoletano: nell’area tradizione, con la classica macchina a leva e barista in divisa, con giubba e copricapo. Al retaggio della tradizione si unisce l’apertura ai nuovi trend. Infatti, l’azienda presenta in anteprima una selezione di specialty coffee, frutto di un’attenta selezione delle migliori monorigini, degustati per la prima volta nell’area “contemporanea” con metodi “Brewing” guidati da un esperto, come Aeropress, V60 e Chemex, e lo scenografico metodo Syphon. Anche la coffee mixology protagonista con diversi momenti dedicati alle masterclass e degustazione di grandi classici e drink signature originali, sia alcolici che analcolici, firmati dal bartender: Coffee Bean, il Sospeso Martini, il Tropical Coffee e l’innovativa pasticceria liquida con il “Tiramis Special”. In tema di tendenze, non poteva mancare la “Latte Art” con focus sull’automazione del comparto con macchine automatiche ad alta tecnologia in grado di schiumare ed erogare il latte. Inoltre, silver sponsor del Gelato Europe Cup, nel “Gelato Arena” con una postazione dedicata all’assaggio del caff, utilizzato anche nella preparazione di gelati speciali.

Landini, Tajani: è fondamentalista, aizza all’odio sociale

Roma, 22 gen. (askanews) – “Un leader sindacale deve fare il leader sindacale, non aizzare il popolo ma contribuire a risolvere i problemi. Non condivido le posizioni della cgil e della UIL. Non condivido le parole fondamentaliste di Landini: aizzare all’odio sociale serve solo a fare un grave danno alla nostra economia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Fi Antonio Tajani intervenendo al convegno “Partecipazione dei lavoratori all’impresa: un traguardo vicino” organizzato dal dipartimento lavoro di Fi a Montecitorio.

“Facendo danno all’economia si fa innanzitutto un danno ai lavoratori e alle fasce deboli che noi non vogliamo lasciare indietro”, ha aggiunto Tajani.

Zelensky: in caso di tregua con la Russia, servirebbero 200mila truppe Ue per garantire la sicurezza

Roma, 22 gen. (askanews) – Almeno 200mila truppe europee dovrebbero essere dispiegate per garantire la sicurezza dell’Ucraina in caso di tregua con la Russia e per prevenire una nuova invasione. Lo ha indicato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video diffuso oggi da Kiev.

È la prima volta che un alto responsabile ucraino menziona pubblicamente le proporzioni di un simile contingente, malgrado il progetto sia stato discusso “dietro le quinte” per diversi mesi tra Kiev e i suoi alleati occidentali.

Già prima del suo insediamento, lunedì, Donald Trump aveva detto che stava preparando un incontro con il presidente russo Vladimir Putin per “porre fine” al conflitto. “Non sono quindi sorpreso che gli Stati Uniti siano in contatto con Putin”, ma l’Ucraina deve essere “una priorità” per il presidente degli Stati Uniti, ha detto Zelensky. “Perché siamo alleati degli Stati Uniti. Noi siamo la vittima. Putin è l’occupante. E non siamo stati noi a iniziare la guerra, ma lui”, ha affermato.

Mettere fine alla guerra che ha provocato decine di migliaia di vittime da entrambe le parti e devastato l’Ucraina “sarà molto difficile per il presidente Trump”, ha avvertito Zelensky, “Dobbiamo tutti capire che Putin non vuole porre fine alla guerra” perché non ha raggiunto “il suo obiettivo essenziale: l’indipendenza dell’Ucraina”. Secondo Zelensky, “distruggerla è il suo sogno”.

Caso Almasri, Schlein: Meloni riferisca in Parlamento, non si nasconda

Roma, 22 gen. (askanews) – Il rilascio di Almasri è “di una gravità inaudita” e adesso la premier deve riferire in Parlamento. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante una conferenza stampa insieme ai capigruppo di tutte le opposizioni. “Le opposizioni chiedono a Giorgia Meloni di smettere di nascondersi dietro ai suoi ministri. Lo fa sui treni, su altre cose…”.

La Meloni, ricorda la leader Pd, aveva annunciato “la guerra (ai trafficanti di esseri umani, ndr) in tutto il globo terracqueo. Ne avevano arrestato uno sul suolo italiano e l’hanno accompagnato a casa. Chiediamo massima trasparenza su questa vicenda estremamente opaca. Altro che chiodi e cavilli”.

Ha concluso la Schlein: “Chiediamo alla presidente del Consiglio di venire a riferire in aula su questa vicenda. I capigruppo delle opposizioni stanno mandando una lettera con questa richiesta al presidente della Camera. Non ci fermeremo finché non avremo piena chiarezza su quanto accaduto”.

Lagarde: Ue davanti a sfida esistenziale, da Trump spinta ad agire

Roma, 22 gen. (askanews) – “Sì, concordo sul fatto che in Europa fronteggiamo una sfida esistenziale. Dobbiamo essere tutti molto realistici in questa fase, come lo è stato il rapporto di Mario Draghi. Fronteggiamo un momento esistenziale e abbiamo le diagnosi su quello che dovremmo fare. E ora abbiamo una grande spinta, perché un altro grande player dell’economia mondiale (gli Usa, con il ritorno di Donald Trump-ndr) sta organizzando le cose in maniera diversa e penso che questo sia un nuovo campanello d’allarme che può portare l’Europa ad agire”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde durante uno dei dibattiti al World Economic Forum, a Davos, in Svizzera.

Secondo Lagarde in Europa “abbiamo i talenti, abbiamo i fondi e abbiamo le idee. Ma in termini di azione e di fare ci serve una spinta, ci serve la svolta”.

“Ovviamente dobbiamo agire – ha proseguito – dobbiamo agire assieme e dobbiamo giocare non solo in difesa, ma anche di anticipo, se devo usare termini calcistici. E assicurare che facciamo leva sugli asset che abbiamo”.

“L’Unione europea sforna quasi altrettanti laureati Stem per abitante che gli Usa, quest’anno abbiamo 3,5 milioni di europei nel settore tecnologico. Questo è quello che dico quando affermo che abbiamo i talenti.E quando dico che abbiamo i soldi mi riferisco al 15% di tasso di risparmio degli europei, che però ogni anno investono 300 miliardi di euro negli Stati Uniti”.

“Registriamo la stessa quantità di brevetti degli Usa. Ma spesso ci diamo la zappa sui piedi – ha detto Lagarde – perché non completiamo quello che dovremmo, come ad esempio sul mercato unico. Se avessimo un mercato unico, dice il rapporto di Enrico Letta, elimineremmo un 14% di dazi tra di noi. Faremmo un lavoro più che discreto lavoro se rimuovessimo alcune delle barriere che abbiamo lasciato che la storia e la pigrizia costruissero tra noi”. (fonte immagine: World Economic Forum).

Almasri, Schlein: Meloni riferisca in Parlamento, non si nasconda

Roma, 22 gen. (askanews) – Il rilascio di Almasri è “di una gravità inaudita” e adesso la premier deve riferire in Parlamento. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante una conferenza stampa insieme ai capigruppo di tutte le opposizioni. “Le opposizioni chiedono a Giorgia Meloni di smettere di nascondersi dietro ai suoi ministri. Lo fa sui treni, su altre cose…”.

La Meloni, ricorda la leader Pd, aveva annunciato “la guerra (ai trafficanti di esseri umani, ndr) in tutto il globo terracqueo. Ne avevano arrestato uno sul suolo italiano e l’hanno accompagnato a casa. Chiediamo massima trasparenza su questa vicenda estremamente opaca. Altro che chiodi e cavilli”.

Ha concluso la Schlein: “Chiediamo alla presidente del Consiglio di venire a riferire in aula su questa vicenda. I capigruppo delle opposizioni stanno mandando una lettera con questa richiesta al presidente della Camera. Non ci fermeremo finché non avremo piena chiarezza su quanto accaduto”.

Brescia capitale del car sharing a guida autonoma: percorso il primo km

Brescia, 22 gen. (askanews) – Brescia vuole diventare la capitale europea del car sharing a guida autonoma. Il progetto sperimentale è stato presentato da A2A e dal Politecnico di Milano che hanno svelato il kit robo-driver in grado di consentire a un’automobile di raggiungere da sola ogni potenziale utente, guidare fino a destinazione e poi ripartire verso un parcheggio. Il progetto è parte del programma di ricerca del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile).

L’auto dei pionieri è una Fiat 500 elettrica, scelta anche perché icona del made in Italy. La vettura ha percorso il suo primo chilometro in modalità di guida totalmente autonoma, con a bordo solo un supervisore rimasto immobile lungo il tragitto. Un percorso che ha dato il via a una sperimentazione innovativa: una prima volta in Italia su strade aperte al traffico, in modo da analizzare l’interazione tra questa tipologia di vettura e la complessità della mobilità di una città.

“Le potenzialità della guida autonoma combinate a quelle del car sharing possono favorire l’efficientamento degli spostamenti, la fluidità del traffico, un trasporto più sicuro e sostenibile e un progresso nella decarbonizzazione delle città”, ha spiegato l’ad di A2A Renato Mazzoncini. Brescia, ha rivendicato la sindaca Laura Castelletti, “si conferma terreno fertile per progetti pilota di rilevanza non solo nazionale. Oggi proseguiamo su questa strada con un’innovazione che pone Brescia come modello europeo per il futuro della mobilità urbana”.

A2A, Politecnico di Milano e MOST, viene fatto sapere, intendono sviluppare un modello di car sharing unico in Europa. Il progetto unisce le potenzialità dell’auto elettrica a quelle della guida autonoma, proponendo un nuovo paradigma di mobilità urbana, riducendo il numero di auto circolanti in città e trasformando il servizio in un’esperienza più pratica e agevole.

Sergio Savaresi, docente del Politecnico di Milano, ha spiegato che i costi del kit sono ragionevolmente contenuti, tra i 10 e i 15mila euro. “Abbiamo installato un robo driver con gli attuatori, i sensori e i computer dotati di intelligenza artificiale che permettono la guida. Abbiamo scelto la 500 elettrica, ma potremmo prendere il kit e trasferirlo su qualsiasi tipo di vettura. La sfida – ha aggiunto – è avere maggiore integrazione con le piattaforme auto”.

La sperimentazione, condotta su strada pubblica, è stata autorizzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal comune di Brescia in base alle direttive del decreto ministeriale “Smart Road”. È prevista la conclusione entro la fine di novembre 2025, con uno-due test ogni mese. L’area interessata copre una vasta porzione di Brescia, includendo il centro storico e i quartieri limitrofi. Ogni test sarà monitorato da un supervisore a bordo del veicolo in grado di intervenire tempestivamente in caso di necessità.

Dopo la fase di test ci saranno le prime valutazioni. “Se ci crediamo davvero dbobbiamo andare veloce, con un business plan da almeno 30 veicoli – ha chiosato Mazzoncini – Dobbiamo decidere di mettere più risorse: serve un progetto nazionale con cifre piccole che siamo in grado di trovare”.

Cinema, "Diamanti" di Ozpetek supera i 2 milioni di presenze

Roma, 22 gen. (askanews) – Alla vigilia della sua anteprima nazionale a De Rome à Paris 2025 domani sera a Parigi, già sold out, “Diamanti” di Ferzan Ozpetek ha infatti superato i 2 milioni di presenze, volando verso i 15 milioni di euro di incasso, oltre ad essere il film italiano con il maggior numero di spettatori tra i film usciti nel 2024 e il film più visto in assoluto del regista.

Ambientato nel presente e negli anni ’70, il film racconta fatti di vita e vicende amorose di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema diretta da due sorelle tanto diverse quanto legate. Girato interamente a Roma e ha una sceneggiatura firmata da Carlotta Corradi, Elisa Casseri e dallo stesso Ferzan Ozpetek.

Nel cast Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, e in ordine alfabetico Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic. E con Lorenzo Franzin, Antonio Iorio, Antonio Adil Morelli, Valerio Morigi, Dario Samac, Edoardo Stefanelli, Erik Tonelli.

“Diamanti” è prodotto da Greenboo Production di Marco Belardi, Faros Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky. Le vendite internazionali del film sono curate da Vision Distribution.

Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.

Norme Ue case green costeranno fino a 30mila euro per appartamento

Roma, 22 gen. (askanews) – Le ristrutturazioni di immobili residenziali finalizzate a soddisfare i requisiti normativi dell’Unione europea in termini di efficienza energetica “potrebbero costare da 10.000 a 30.000 euro per unità residenziale”, avendo come riferimento un appartamento di 80-100 metri quadrati (mq) con le prestazioni più basse. E’ la stima relativa ai costi per le società immobiliari con rating da parte dell’agenzia S&P, che ha pubblicato una analisi dal titolo eloquente: “Decarbonizzare l’immobiliare europeo non sarà facile”.

Le società immobiliari europee hanno come obiettivo una riduzione delle emissioni del 40%-50% entro il 2030. Secondo l’agenzia questo equivale a un miglioramento dell’efficienza energetica del 15%-20%, in linea con i nuovi requisiti normativi imposti dall’Unione europrea.

Le soluzioni di decarbonizzazione sono già generalmente disponibili, ma le aziende dovranno continuare a rinnovare i propri portafogli per soddisfare le normative e i propri obiettivi. L’importo dipende dalle condizioni e dall’ubicazione dell’immobile, aggiunge S&P secondo cui la ristrutturazione viene risulta una soluzione complessivamente più economica e rapida, rispetto alla nuova costruzione.

Le aziende con portafogli costituiti da vecchi edifici riscaldati da combustibili fossili si trovano ad affrontare le sfide più significative, avverte lo studio, a causa di un isolamento più scarso e di un elevato utilizzo di energia da combustibili fossili per riscaldare gli edifici, il che implica una maggiore necessità di investimenti.

L’impatto complessivo sul credito è stato finora limitato. Questo perché, in ogni mercato europeo, S&P ritiene che le società immobiliari residenziali con rating dispongano di capacità finanziaria di investire in interventi di riqualificazione; di una strategia per gestire gli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico. Infine, su questo onere le società immobiliari potranno anche fare leva sul “potenziale per trasferire parte dei costi risultanti agli inquilini”, avverte l’analisi.

Sport, Fenix Race – Winter Rising ad Anguillara Sabazia 1-2 marzo

Roma, 22 gen. (askanews) – La Fenix Race – Winter Rising è un evento sportivo relativo alla disciplina della Gara su tracciato a ostacoli (O.C.R.) della durata di due giorni che si svolgeràl’1 e il 2 marzo 2025 ad Anguillara Sabazia, all’interno del Parco Naturale di Martignano.

L’O.C.R. è una disciplina giovane, che si è diffusa nel mondo e in Italia a partire dal 2014, e che prevede una notevole varietà di formati che vanno dai 100 metri ai 50 km pur mantenendo la specificità della disciplina, cioè la presenza di ostacoli di vario genere (sospensione, equilibrio, trasporto, abilità) disseminati lungo il percorso, che rendono queste gare una sfida sempre nuova e divertente.

I calendari e le attività nazionali dell’O.C.R. sono in capo alla F.I.O.C.R. – Federazione Italiana O.C.R., che assegna i titoli nazionali riconosciuti anche a livello internazionale da WO (World Obstacol Association). L’evento dell’1 e 2 marzo sarà la prima gara calendarizzata in ambito F.I.O.C.R. dell’anno 2025 a seguito della pausa invernale e coinvolgerà diversi formati di gara: Formato Short (competitiva), un percorso di 4 km e 20 ostacoli, qualificante per campionato italiano, campionati europei e mondiali e inserito tra gli eventi del circuito Coppa Italia OCR.

All’edizione inaugurale del novembre 2024, hanno partecipato circa 100 atleti professionisti e amatoriali. La Fenix Short Race ha totalizzato il più alto gradimento nei sondaggi valutativi degli atleti presenti tra tutte le gare svolte in Italia nel 2024 (con un rating di 93/100 contro una media di 65/100 degli eventi nazionali). In ragione di questi risultati, la Fenix Race di marzo 2025 ha ottenuto il riconoscimento di gara Fascia “Gold” dalla Federazione Italiana, attestandosi al massimo livello previsto per questa tipologia di gara.

Formato Standard (Competitiva): un percorso di 8 km e 25/30 ostacoli, qualificante per campionato italiano, campionati europei e mondiali ed inserito tra gli eventi del circuito Coppa Italia OCR. Si tratta della prima edizione della gara Standard, da sempre la più partecipata in ambito OCR, e comprenderà passaggi davvero suggestivi. E’ attesa la presenza di circa 150 atleti, tra professionisti ed amatori.

Formato Coppa Giovani: gara dedicata ai più giovani (6-15 anni) che coinvolge e sposta i settori giovanili dei team di tutta Italia, e in particolare del Centro-Sud afferenti alla federazione, con numeri che si attestano attorno ai 50 atletini con accompagnatori.

Gara Open (non competitiva): per i neofiti che vogliono cimentarsi in una vera O.C.R., un percorso di 6km che ricalcherà buona parte del circuito della Standard, con gli stessi ostacoli e la possibilità di effettuare tentativi illimitati su di essi. L’evento si svolgerà con il Patrocinio del Comune di Anguillara Sabazia e dell’Ente Parchi di Bracciano e la collaborazione del Trail dei Due Laghi, su parte del tracciato di quest’ultimo. Sarà presente un’area festival al di fuori del campo, in corrispondenza della start e finish line e del parcheggio veicoli con spazi disponibili per gazebo o altre strutture pubblicitarie o espositive.

Trump (che vuole scuse dal vescovo che ha chiesto pietà) autorizza arresto migranti in chiese e scuole

New York, 22 gen. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha attaccato oggi il vescovo episcopaliano Mariann Edgar Budde, che martedì durante la preghiera alla National Cathedral di Washington lo aveva invitato ad avere pietà per le famiglie di immigrati, per i gay e i transgender. Il presidente americano, in un lungo post su Truth Social, ha definito il vescovo donna “una radicale di sinistra che odiava Trump” che “ha portato la sua chiesa nel mondo della politica in modo molto scortese. Era cattiva nei toni e non convincente o intelligente”. Il presidente nel post ha ribadito il suo pensiero sui migranti illegali e sulla loro pericolosità per il paese ed è tornato ad attaccare la Budde scrivendo: “Non è molto brava nel suo lavoro! Lei e la sua chiesa devono delle scuse al pubblico!”. Trump ha poi commentato anche la preghiera dicendo: “A parte le sue dichiarazioni fuori luogo, il servizio è stato molto noioso e poco stimolante”.

Intanto il neo presidente, continua ad andare dritto per la sua strada. L’amministrazione Trump ha, infatti, autorizzato l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), l’agenzia Usa per l’immigrazione e le dogane, ad effettuare arresti di immigrati illegali nelle scuole e nelle chiese, revocando le linee guida che impedivano gli arresti in quelle che venivano definite aree “sensibili”.

La direttiva, emessa lunedì dal segretario ad interim del Dipartimento della sicurezza interna (DHS) Benjamine Huffman, è stata annunciata solo martedì sera, dal portavoce del Dipartimento. Una seconda direttiva ha limitato i molteplici programmi di libertà vigilata, che consentono ai migranti, provenienti da paesi interessati da crisi umanitarie di vivere e lavorare negli Stati Uniti in maniera temporanea. “L’amministrazione Biden-Harris ha abusato del programma di libertà vigilata umanitaria per consentire indiscriminatamente a 1,5 milioni di migranti di entrare nel nostro paese”,si legge ancora nella dichiarazione che non precisa quali cittadini di paesi in crisi saranno sottoposti al provvedimento.

Presentati risultati osservatorio McArthurGlen moda e generazioni

Napoli, 22 gen. (askanews) – Indagare il rapporto tra identit e moda, comprendere come le nuove generazioni usino l’abbigliamento per esprimere al meglio la propria autenticit. E’ questo l’obiettivo prioritario della ricerca di McArthurGlen La Reggia Designer Outlet che ha presentato a Napoli i risultati relativi alla Campania del primo Osservatorio Moda e Generazioni “Fashion and Identity – Vestirsi senza infrastrutture”, un’indagine esclusiva realizzata in collaborazione con BVA Doxa. Lo studio ha cercato di comprendere il ruolo dell’identit e le modalit di costruzione identitaria delle nuove generazioni, con l’obiettivo di identificare ruolo e rilevanza della moda per la massima espressione di s. Federica Faggi, center manager di La Reggia Designer outlet: “La ricerca si basa essenzialmente su Millennials e Generazione Z, considerando anche il fatto che la Generazione Z nei prossimi cinque anni rappresenter circa il 30% della nostra base di clienti, per cui comprendere quelle che sono le loro scelte, ma soprattutto le modalit che stanno alla base delle loro scelte, diventa per noi determinante anche nel capire quelle che saranno poi le evoluzioni di questo target di clientela”. Quindi non solo un’analisi a tutto tondo per capire davvero quelle che sono le motivazioni alla base della loro spinta all’acquisto “ma anche della loro spinta all’interazione tramite i social e alla costruzione della loro identit, – continua la Faggi – che viene fortemente influenzata sia da un aspetto digital e social media, ma anche da un aspetto di influenza della famiglia, che comunque ha sempre un ruolo di grande importanza, soprattutto qua in Campania”.

Le informazioni raccolte supporteranno ulteriormente le iniziative sociali promosse dall’Outlet campano rafforzando i progetti di integrazione nelle comunit locali e promuovendo temi centrali come la sostenibilit ambientale e sociale, l’inclusione, l’empowerment femminile e la tutela della salute. Ancora Federica Faggi: “Questi dati sono per noi la base anche di analisi e di pensamenti in merito a quelle che sono le prossime strategie, strategie che come dicevo non saranno legate soltanto ad un aspetto di brand mix, cio capire quelli che sono i brand pi interessanti per le nuove generazioni, ma anche capire come interagire da un punto di vista sociale, da un punto di vista proprio di integrazione”.

L’indagine ha evidenziato anche come Millennial e Generazione Z si comportano in Campania rispetto al dato nazionale. A spiegarlo Cristina Liverani, unit manager di BVA Doxa: “il Target Campano pi vicino al mondo della moda, nel senso che una quota pi alta di acquirenti frequenti di abbigliamento dei cosiddetti heavy user, coloro che portano a termine un acquisto di capo di abbigliamento almeno una volta al mese Un altro elemento interessante il ruolo maggiore che hanno i negozi fisici e le vetrine nell’influenzare quelle che sono poi le scelte in termini di mode, quindi costruzione della propria identit anche espressiva. In ultimo mi viene da dire il rapporto che hanno con i social, soprattutto i ragazzi pi giovani della generazione Z, che pi che non a livello nazionale vedono nei social uno strumento per esprimere la loro identit rispetto ad assumere un ruolo pi di ispirazione”. Le principali evidenze dello studio vertono intorno a tre macro-argomenti: la percezione dell’immagine personale, il ruolo dei social media, la definizione di identit e stile. La ricerca stata condotta all’interno di un campione rappresentativo della popolazione tra i 18 e i 44 anni per indagare quanto GenZ (18-29 anni) e Millennials (30-44 anni) si percepiscano “personal shopper di s stessi”, liberi di vestirsi senza vincoli, utilizzando l’aspetto esteriore come mezzo per rappresentare la propria autenticit.

Germania, un uomo attacca con un coltello la folla in un parco in Baviera: almeno due morti e molti feriti gravi

Roma, 22 gen. (askanews) – Almeno due persone sono morte oggi in un attacco con coltello ad Aschaffenburg, in Baviera. Tra le vittime, secondo quanto riportato dalla Bild, ci sarebbe anche un bambino. Secondo la polizia, un uomo è stato “preso in custodia”. Non ci sono altri sospettati.

L’attacco, che avrebbe provocato anche diversi feriti gravi, è stato compiuto al parco Schöntal, nel centro della città, intorno alle 11:45 La polizia ha inizialmente parlato del coinvolgimento di tre adulti e un bambino. Poi però è arrivata la conferma di almeno due persone morte. Secondo le informazioni della Bild, il bambino dovrebbe essere tra queste.

Santanchè, La Russa: non ne ho parlato a pranzo con Meloni

Roma, 22 gen. (askanews) – “Non abbiamo fatto dichiarazioni, vorrei sapere come si fa a fare le ricostruzioni di quello che ci siamo detto”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rispondendo ai cronisti che lo hanno interpellato sul suo pranzo di ieri con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel quale secondo alcuni retroscena giornalistici sarebbe stato trattato il tema delle possibili dimissioni della ministra del Turismo Daniela Santanchè.

“Visto che eravamo io e lei, che la riunione non era sulla Santanchè, è di conseguenza priva di ogni riscontro la ricostruzione che ne fanno alcuni giornali. Io non ho fatto dichiarazioni, Meloni sicuramente non ne ha fatte, non c’era nessun altro, per forza devono essere prive di verosimiglianza”, ha ribadito La Russa.