28.3 C
Roma
venerdì, 18 Luglio, 2025
Home Blog Pagina 108

Nomisma: ortofrutta italiana soffre tra clima e concorrenza estera

Bologna, 26 mar. (askanews) – L’ortofrutta italiana sotto pressione per l’effetto combinato di fattori climatici, fitosanitari, normativi ed economici, con le produzioni frutticole che segnano cali strutturali che si traducono in un saldo commerciale negativo e in una crescente dipendenza dall’import. E’ quanto emerge dal report esclusivo “Ortofrutta italiana tra crisi produttive, sfide globali e resilienza cooperativa” realizzato da Nomisma e presentato oggi a Bologna durante il convegno organizzato da Apo Conerpo.

Secondo la ricerca, illustrata da Ersilia Di Tullio, responsabile Strategic Advisory di Nomisma, le superfici ortofrutticole nazionali stanno subendo significative contrazioni, soprattutto per quanto riguarda pere, pesche/nettarine e kiwi. Le importazioni di kiwi sono raddoppiate (+108% in dieci anni), mentre le pere hanno visto dimezzare l’export e aumentare del 13% gli arrivi dall’estero.

“Bisogna considerare quanto sia strategica l’ortofrutta per il sistema produttivo italiano – ha spiegato Di Tullio -. Il 28% della produzione agricola arriva dall’ortofrutta, pur occupando soltanto poco pi di 1 milione di ettari. Quindi grande valore aggiunto per unit produttiva”. La responsabile ha aggiunto che “la frutta oggi pi di altre produzioni ortofrutticole soffre veramente per tutta una serie di elementi negativi: il cambiamento climatico, la necessit di difendersi da organismi nocivi e insetti alieni, purtroppo con armi un po’ spuntate”.

A gravare sul sistema ci sono anche l’aumento dei costi di produzione (energia +107% dal 2019, manodopera molto pi cara rispetto a Spagna e Grecia) e la drastica riduzione delle molecole autorizzate per i trattamenti fitosanitari, che oggi rappresenta una delle minacce pi gravi per la sostenibilit produttiva.

Il report evidenzia inoltre come nel 2023 il 48% delle aziende ortofrutticole abbia riportato perdite economiche direttamente collegate a eventi climatici estremi, con una forte concentrazione dei danni nei mesi chiave per la fioritura e l’allegagione. L’Emilia-Romagna, in particolare, ha visto concentrarsi il 13% degli eventi avversi avvenuti in Italia tra il 2015 e il 2024.

Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe "devastante"

Milano, 26 mar. (askanews) – “Se qualcuno dovesse fare un errore di calcolo e pensare di poterla fare franca con un attacco alla Polonia o a qualsiasi altro alleato, si troverebbe ad affrontare tutta la forza di questa Alleanza. La nostra reazione sarebbe devastante”. Lo ha detto Mark Rutte, nelle dichiarazioni stampa congiunte del Segretario generale della NATO con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk trasmesse in streaming. “Questo deve essere molto chiaro a Vladimir Vladimirovich Putin e a chiunque altro voglia attaccarci” ha aggiunto Rutte nel discorso.

“Non dimentichiamo che la Russia sta entrando in un’economia di guerra, e questo avrà un impatto enorme sulla sua capacità e abilità di costruire le sue forze armate”, ha anche detto Rutte, che ha indicato la Polonia come Paese esemplare in merito ai contributi alla difesa: “Gli investimenti nella difesa sono lì come esempio per tutti gli alleati”.

“Come ha detto il presidente Trump, e sono d’accordo con lui, gli alleati europei e il Canada devono fare di più. Dovremmo tutti seguire, quindi, l’esempio polacco”, ha aggiunto invitando a “investire di più nella sicurezza, nella nostra industria e nella nostra deterrenza. Accolgo con favore le vostre recenti discussioni con il Regno Unito e altri alleati europei sugli sforzi per aiutare la produzione della difesa e per aumentarla, perché dobbiamo fare di più. A proposito, questo è un problema che riguarda tutti, compresi gli Stati Uniti e da quando ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea per questo semestre, la Polonia vi ha dimostrato la sua leadership nel dare forma all’agenda di difesa e sicurezza dell’Europa. Questi sono tempi incerti, ma lasciatemi chiarire su ciò che abbiamo chiarito su una cosa, la difesa, la partnership atlantica rimane il fondamento della nostra alleanza, e questo non cambierà”.

Nel suo discorso Rutte si è anche riferito al progetto polacco East Shield, ideato per rafforzare il confine tra Polonia, Russia e Bielorussia. Ha detto di essere stato “informato” dal primo ministro Tusk. “E accolgo con favore questo importante investimento nella sicurezza della Polonia e dell’Europa e transatlantica. Penso che sia importante. E so che state lavorando a stretto contatto con l’Unione Europea su questo. In mare, in aria e sulla terraferma, la Polonia è un contributore vitale alla difesa collettiva della NATO e voglio ringraziarvi per aver partecipato a Baltic Sentry, quando il giorno di Natale, il 25 dicembre, è stato tagliato un cavo marittimo tra Estonia e Finlandia. Abbiamo dovuto agire collettivamente. E abbiamo avuto un summit a Helsinki,a cui abbiamo partecipato entrambi. E penso che sia stato importante che la NATO sia stata in grado in soli 10 giorni di reagire a ciò che sta accadendo lì nel Mar Baltico. Ma sappiamo tutti cosa sta succedendo lì e dobbiamo difenderci”, ha detto Rutte.

“East Shield” è un progetto pianificato per il periodo 2024-2028 per rafforzare la resilienza della Polonia agli attacchi e alla guerra ibrida. È stato creato in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina e si basa sull’esperienza di quella guerra, ma è un progetto pacifico: intende scoraggiare potenziali aggressori, proteggere soldati e civili e, insieme con gli alleati, dimostrare la disponibilità a difendere i propri confini. Le forze armate polacche, con particolare attenzione alle truppe del genio, sono le principali responsabili dello sviluppo e della costruzione dello “Scudo orientale”. Presuppone la costruzione di fortificazioni e ostacoli naturali sul territorio, lungo il confine orientale e settentrionale della Polonia. La costruzione dei primi elementi dello Scudo orientale sul confine settentrionale e orientale della Repubblica di Polonia è iniziata alla fine di ottobre 2024. Si prevede – secondo il ministero della Difesa polacco – che una parte dei contributi provenga da fondi dell’Unione Europea e della NATO.

Bifest, in concorso "I Mastri", terzo docufilm di DonPasta

Roma, 26 mar. (askanews) – Sarà presentato domani in Concorso per il Cinema Italiano al Bifest di Bari, “I Mastri”, terzo documentario, dopo “I Villani” e “Naviganti”, per il pugliese Daniele De Michele noto come DonPasta, scrittore, regista, performer, considerato dal New York Times, uno dei più inventivi attivisti del cibo.

Il documentario è prodotto da Colibrì Film e Audioimage in collaborazione con Rai Cinema, Vox Communication e Fermento e con il sostegno di Film Commission Regione Campania. Realizzato in parte a Novoli (Lecce), si avvale delle risorse del POC Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.7., nell’ambito dell’intervento “Promuovere il Cinema 2024”.

Con “I Mastri”, De Michele continua a studiare il patrimonio materiale e immateriale italiano attraverso un approccio antropologico. Dopo il cibo, ha perlustrato l’Italia per dieci anni alla ricerca di artigiani sparsi nella penisola, raccontando la loro strenua resistenza allo spirito del tempo che li vorrebbe prossimi all’estinzione. Sei Mastri costruiscono i loro manufatti partendo dalla materia bruta: la terra, il legno, il vetro e la pietra. La trasformano e la plasmano attraverso la forza degli elementi naturali: acqua, fuoco e aria. Due alabastrai di Volterra, una giovane liutaia napoletana, dei fabbricanti di pentole di argilla in Romagna, un costruttore di tamburi alle pendici del Vesuvio, un ragazzo senegalese che impara a fare il vetro e Murano, un maestro d’ascia veneziano. Il lavoro li porta a osservare il mondo che cambia, la chiusura delle botteghe, la produzione in serie e la fine della trasmissione dei saperi. Tutto si sintetizza in un’opera effimera e simbolica che ogni anno, da secoli, si costruisce con legno potato a Novoli, in Salento. Metafora del mito di Sisifo, della pietra che si continua a far salire nonostante tutto, perché i mastri, tenaci e orgogliosi, restano a resistere alle intemperie e a difendere l’eternità delle loro conoscenze.

Daniele De Michele è autore dei film “I Villani” che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 , “Naviganti”, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2021 e di “Geants dans ma cité” (2024) realizzato per France Télévision. In televisione collabora assiduamente con Geo and Geo (RAI3), La Prova del Cuoco (Rai 1) e la rete LaEffe. Per Treccani e Corriere della Sera ha curato la serie web-tv “Le nonne d’Italia in cucina”, viaggio nelle venti regioni italiane incontrando nonne in cucina. Nel 2024 ha pubblicato “Il pranzo della domenica” (Il Saggiatore), nel 2014 “Artusi Remix” (Mondadori), ed inoltre: “Food sound system” (2006) e “Wine Sound System” (2009) per Kowalski-Feltrinelli; “La Parmigiana e la Rivoluzione” (2011) per Kurumuny.

Bce, Panetta: sui tassi resti pragmatica e guardi all’inflazione

Roma, 26 mar. (askanews) – Piuttosto che perdersi in dibattiti su quale sia lo sfuggente livello neutrale dei tassi, per decidere le sue future mosse la Banca centrale europea deve seguire un approccio “pragmatico” e usare come riferimento le previsioni sull’inflazione e sull’economia in generale. Lo sostiene il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta in un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, intitolato “La Bce deve restare pragmatica nelle decisioni sui tassi di interesse”.

Come tutti i suoi pari nell’area euro, Panetta partecipa al Consiglio direttivo della Bce che, ogni sei settimane, decide i parametri chiave della politica monetaria comune, innanzitutto fissando i tassi di riferimento. Dopo le riduzioni effettuate negli ultimi mesi, il dibattito è andato focalizzandosi sempre più su quale sia il livello di neutralità dei tassi, in particolare su quello che gli economisti chiamano R-star, il livello a cui la linea monetaria non ha effetti né espansivi né restrittivi sull’economia.

Il problema è che “R-star è invisibile e si muove. Si sposta nel corso del tempo – scrive Panetta – plasmato da forze strutturali come la demografia, i progressi tecnologici e le preferenze sui rischi. Peggio ancora, può essere stimato solo attraverso modelli o indagini caratterizzati da incertezza. Per l’area euro le stime attuali spaziano tra l’1,5 e il 2,5% in termini nominali”.

Quindi, cercare di usare questa misura ipotetica ora che si ritiene che i tassi siano diventati “notevolmente meno restrittivi” nell’area euro risulterebbe molto problematico. Il banchiere centrale fa il paragone con il sistema di geolocalizzazione satellitare GPS, se ci fosse un margine di errore di 5 km e si è distanti 500 km dalla destinazione la direzione di marcia “è chiara”, ma ma quando ci si avvicina a pochi chilometri dalla meta, la scarsa precisione diventa problematica.

Per questo “quando i tassi di interesse si avvicinano alla neutralità, bisogna focalizzarsi sulle previsioni di inflazione e sulle prospettive macroeconomiche”. Se i tassi di interesse si trovano in quella che Panetta chiama “l’area grigia” del R-star e l’inflazione sta calando verso l’obiettivo e la crescita economica resta debole “è plausibile che la politica monetaria risulti ancora restrittiva”, prosegue.

Il livello di neutralità dei tassi può essere utile per valutare il quadro complessivo “ma non deve dettare la linea”. E “in questa fase – insiste – le previsioni di inflazione forniscono un riferimento migliore”. Al momento la debolezza economica sta creando pressioni a ribasso sull’inflazione e “una stagnazione prolungata potrebbe spingerla al di sotto dell’obiettivo del 2% della Bce. Le tensioni globali potrebbero scoraggiare ulteriormente consumi e investimenti”.

D’altro canto Panetta riconosce che vi sono nuovi elementi di incertezza rilevanti, tra cui lo “spettro dei dazi commerciali” annunciati dall’amministrazione Trump “che dominano tra le notizie. Nel frattempo la sospensione del freno all’indebitamento in Germania e i piani per una difesa europea comune potrebbero introdurre grandi stimoli di bilancio”.

“Gli shock sono abbondanti e lungi dal dissiparsi. In questo contesto fissarsi sul sé la linea vada giudicata come ‘restrittiva’, rischia di sbilanciare l’attenzione sulla galassia R-star laddove bisognerebbe focalizzarsi sull’orizzonte dell’inflazione, e sul se la linea sia appropriata per raggiungere l’obiettivo del 2%. La Bce – conclude Panetta – deve restare pragmatica e basare le sue decisioni sui dati”.

TIM, lo sviluppo per l’industria manufatturiera passa dal 5G

Bologna, 26 mar. (askanews) – Come sviluppare al meglio una tecnologia potente come la rete 5G? La domanda rimbombata anche a Bologna per il “5G Industrial Experience Hub”, l’evento realizzato da TIM Enterprise in collaborazione con BI-REX, in partnership con Qualcomm. Analisi di scenari e trend delle reti private 5G attraverso use case concreti, per evidenziare come gli investimenti in questa tecnologia possano dare un nuovo impulso alla crescita, in questo caso, del comparto manufatturiero. Tutto confermato dal rapporto “Il 5G per una industria moderna e sostenibile”, realizzato dal Centro Studi TIM in collaborazione con NetConsulting e BI-REX.

Sviluppi approfonditi da Antonio Morabito, Responsabile Business Development e Marketing di TIM Enterprise, piattaforma tecnologica che ha l’obiettivo di sviluppare innovazione: “Il 5G una tecnologia rivoluzionaria, con performance e affidabilit enormi. Crediamo sia il momento giusto, per le grandi aziende manifatturiere, per sfruttarlo al meglio. Fra rete, cloud computing e l’intelligenza artificiale, riusciamo a portare questi sviluppi nei macchinari, aumentando produttivit e competitivit delle aziende. TIM Enterprise la pi grande piattaforma tecnologica del Paese, una piattaforma che composta da tecnologie, connettivit, cloud ed edge computing e 5G. Su questa piattaforma noi stiamo continuando a sviluppare innovazione, lo stiamo facendo insieme ai Competence Center: il BI-REX uno dei Competence Center pi importanti, pi produttivi che c’ in Italia e insieme a loro abbiamo prodotto degli use case molto concreti che sono applicabili sin da subito a tutta l’azienda manufatturiera. Investimenti in reti private 5G possono aumentare l’efficienza operativa delle imprese italiane fino al 30%, garantendo un ritorno sugli investimenti superiore al 100% in meno di 5 anni”.

Gli investimenti in reti private 5G possono aumentare l’efficienza operativa delle imprese manufatturiere italiane fino al 30%, garantendo un ritorno sugli investimenti (ROI) superiore al 100% in meno di cinque anni. Alla presenza del Presidente di NetConsulting Cube, Giancarlo Capitani, potenziali orizzonti analizzati anche da Stefano Cattorini, direttore generale di BI-REX: “Come centro di competenza sull’industria 4.0, BI-REX ha costruito un percorso per le imprese per avvicinarle ad un’applicazione industriale dei vari casi d’uso. Il 5G, integrato in tecnologie come edge, cloud e intelligenza artificiale come abilitatore di una digitalizzazione sostenibile dei processi manifatturieri”.

Al BI-REX esempi concreti di innovazione, raccontati da Susanna Jean, Responsabile 5G, Verticals & IoT di TIM Enterprise: “Abbiamo visto use case del cacciavite malriposto riportato nel cassetto dal nostro ‘cane robot’, ma anche della guida in tempo reale grazie ai benefici della tecnologia 5G, a bassissima latenza e altissima precisione, di una stampante 3D. Macchinari di questo tipo comportano tempi importanti, ridurre i tempi di inattivit in questo modo cruciale”. Un caso concreto di fabbrica wireless del futuro (“smart factory”) con un ambiente digitalmente interconnesso, grazie a tecnologie robotiche come la piattaforma “TIM Multi Robot Orchestrator”, oppure la Extended Reality di TIM Enterprise.

Inoltre, arricchita la partnership fra TIM e Ducati con la presentazione del robot NTB-01 sviluppato da Ducati Corse e Lenovo che, grazie al 5G, pu analizzare e mappare i circuiti di gara con trasmissione dei dati live.

Il Papa: mai perdere la speranza anche se la vita appare rovinata

Città del Vaticano, 26 mar. (askanews) – “Non perdiamo la speranza! Anche se la nostra storia ci appare pesante, complicata, forse addirittura rovinata, abbiamo sempre la possibilità di consegnarla a Dio e di ricominciare il nostro cammino. Dio è misericordia e ci attende sempre!”. Così Papa Francesco nel testo della catechesi, preparata per l’Udienza Generale di oggi e dedicata al testo evagelico dell’incontro del Cristo con la Samaritana.

Francesco, ancora in convalescenza protetta alla Domus di Santa Marta in Vaticano, ha voluto incentrare la sua riflessione sul tema dell’incontro con il Cristo che, ha sottolineato, come fa anche con la donna Samaritana al pozzo, ci mette sempre a nostro agio.

“Gesù – ha ricordato nello scritto – ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza. Il pozzo, nel Medio Oriente antico, è un luogo di incontro, dove a volte si combinano matrimoni, è un luogo di fidanzamento. Gesù vuole aiutare questa donna a capire dove cercare la risposta vera al suo desiderio di essere amata”.

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in Argentina

Roma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.

Renderemo pubblici i documenti sui “nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista al canale televisivo DNews.

Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.

Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica.

Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.

Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

L’Istat: nel 2024 è cresciuto il rischio di povertà o di esclusione sociale

Milano, 26 mar. (askanews) – Nel 2024, il 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (nel 2023 era il 22,8%), si trova cioè in almeno una delle tre seguenti condizioni: a rischio di povertà, in grave deprivazione materiale e sociale oppure a bassa intensità di lavoro. E’ quanto rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”. Nel 2023, il reddito annuale medio delle famiglie (pari a 37.511 euro) aumenta in termini nominali (+4,2%) e si riduce in termini reali (-1,6%). E’ quanto rileva l’Istat.

Nel 2023, segnala l’Istat, l’ammontare di reddito percepito dalle famiglie più abbienti è 5,5 volte quello percepito dalle famiglie più povere (in aumento dal 5,3 del 2022). E’ in aumento la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”, dove spiega che per misurare la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi è possibile ordinare gli individui dal reddito equivalente più basso a quello più alto, classificandoli in cinque gruppi (quinti). Il primo quinto comprende il 20% degli individui con i redditi equivalenti più bassi, l’ultimo quinto il 20% di individui con i redditi più alti. Il rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dall’ultimo quinto e quello ricevuto dal primo quinto (rapporto noto come s80/s20) fornisce una misura sintetica della disuguaglianza.

Se si fa riferimento alla distribuzione dei redditi equivalenti netti senza affitti figurativi, nel 2023, l’indicatore s80/s20 è pari a 5,5, in lieve peggioramento rispetto al 2022 (quando era pari a 5,3), ma al di sotto del valore pre-pandemia del 2019 (5,7). Se si includono gli affitti figurativi, il rapporto nel 2023 si attesta a 4,8 (era 4,7 nel 2022), arrivando a 5 nel Mezzogiorno (era 4,7 nel 2022). Il livello di disuguaglianza è invece inferiore al dato medio nazionale nel Nord-ovest (4,4), seppur in peggioramento rispetto al 2022 (quando era 4,1), e nel Centro (4,5) dove rimane sostanziamente stabile rispetta al 2022 (4,4); nel Nord-est il livello di disuguaglianza resta stabile e più basso della media nazionale (3,7, mentre nel 2022 era 3,8).

Il Nord-ovest presenta il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi più alto tra le quattro macro ripartizioni geografiche (47.429 euro contro un valore medio nazionale pari a 42.715 euro) e la crescita maggiore in termini nominali rispetto al 2022 (quando era 44.564 euro). Nel Mezzogiorno il livello di reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è il più basso (34.972 euro), nonostante il forte incremento rispetto all’anno precedente (era 33.140 euro nel 2022), seguito dal Centro (44.001 euro da 42.742 euro nel 2022) e dal Nord-est, dove il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è decisamente superiore al valore medio nazionale e in crescita rispetto al 2022 (47.279 euro da 46.933 del 2022). Una delle misure principalmente utilizzate nel contesto europeo per valutare la disuguaglianza tra i redditi degli individui è l’indice di concentrazione di Gini. Se calcolato sui redditi netti senza componenti figurative e in natura (definizione armonizzata a livello europeo), nel 2023, il valore stimato per l’Italia è pari a 0,323, in peggioramento rispetto all’anno precedente (quando era 0,315).

L’indice di concentrazione di Gini calcolato per Sud e Isole (0,339) è sensibilmente più elevato del dato medio nazionale. Centro (0,314) e soprattutto Nord-ovest (0,303) e Nord-est (0,276) presentano invece un valore marcatamente più basso. Tra il 2022 e il 2023, l’indice di concentrazione di Gini misura un incremento lieve della disuguaglianza fra i redditi nel Nord-ovest (0,303 da 0,295 del 2022) e nel Centro (0,314 da 0,305 del 2022) e un aumento più ampio nel Mezzogiorno (0,339 da 0,321 del 2022).

Il Nord-est, rileva l’Istat, è l’unica ripartizione geografica dove si registra invece un lieve miglioramento rispetto al 2022 (l’indice di concentrazione del Gini è pari a 0,276 da 0,282 del 2022).

Milei desecreta file su nazisti che si rifugiarono in Argentina

Roma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.

Rrenderemo pubblici i documenti sui “Nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista esclusiva al canale televisivo DNews.

Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.

Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa.

Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica.

Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine,

Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.

Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

Bifest, presentato L’infinito di Contarello, scritto con Sorrentino

Roma, 26 mar. (askanews) – Presentato in concorso al Bifest di Bari “L’infinito”, esordio alla regia di Umberto Contarello, co-sceneggiato e prodotto da Paolo Sorrentino con Numero 10, The Apartment una società del gruppo Fremantle, UMI Films e distribuito in Italia e all’estero da PiperFilm.

Racconta di un uomo aggrappato ai successi del passato che si trova a fare i conti con un presente nostalgico e solitario. Una storia dolce e malinconica, ma che lascia luce alla speranza.

La vita di uno sceneggiatore di un certo successo crolla come un terremoto dal quale sopravvive a fatica, lasciandolo senza nulla. “L’infinito” racconta il trascorrere dei giorni vagabondi e dolenti di questo superstite che tenta di ricostruire un senso all’esistenza. Tenta di ritrovare un lavoro sebbene la sua carriera sia in irreversibile declino, tenta di riconquistare il rapporto con sua figlia spazzato via dal recente divorzio, tenta di aiutare una giovane sceneggiatrice di talento. Si adatta alla sua nuova casa, vuota e troppo spaziosa per la sua solitudine, si occupa delle incombenze burocratiche da cui era sempre fuggito. Alle volte piange e alle volte sorride delle cose assurde che accadono a chi vaga la vita senza una meta. Il caso gli regala fugaci incontri con persone sconosciute. L’unica compagnia stabile è una certa malinconia leggera come l’assenza di gravità degli astronauti e affiora anche una speranza sottile come un suono lontano. Alla fine di questi giorni scoprirà che la vita era crollata molto tempo prima e non si ricostruisce. Ma, saldati i conteggi e pagati i debiti, scopre che c’è in agguato un futuro anche per lui.

“Un mercoledì solenne come un semaforo, durante una telefonata pomeridiana con Paolo, a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all’improvviso che ‘stavolta’ l’avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto. Con l’incoscienza degli uomini adulti incoscienti accettai e ci accordammo sul fare un film libero e intimo. Ma un film su cosa? Su di te, visto che farai anche il protagonista” ha raccontato il regista.

È nata così l’idea de “L’Infinito”, di cui è interprete principale lo stesso Umberto Contarello nel ruolo di “Umbe”, insieme a Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca, Alessandro Pacioni, Tahnee Rodriguez, Lena Guerre, con Bruno Cariello, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Tony Laudadio, Antonio Piovanelli e con l’amichevole partecipazione di Dario Cantarelli.

La fotografia è a firma di Daria D’Antonio, il montaggio di Federica Forces, le musiche originali di Danilo Rea, la scenografia di Erika Aversa, i costumi di Olivia Bellini. Umberto Contarello, 66 anni, padovano, laureato in filosofia, al suo debutto nella regia, con Paolo Sorrentino ha già firmato i copioni “This Must Be The Place”, “La grande bellezza” e “Loro”. Nel corso di una lunga carriera da sceneggiatore, ha scritto per vari autori di rilievo del cinema italiano come Carlo Mazzacurati (“Il toro”, “Vesna va veloce”, “La lingua del Santo”, “La Passione”); Gabriele Salvatores (“Marrakech Express”, “Tutto il mio folle amore”, Il ritorno di Casanova”); Bernardo Bertolucci (“Io e Te”) e Gianni Amelio (“La stella che non c’è”).

Governo, Schlein a Nordio: sua difesa tra pagine più vergognose

Roma, 26 mar. (askanews) – “La sua difesa d’ufficio di un torturatore libico rappresenta una delle pagine più vergognose a cui questo Parlamento è stato sottoposto” nonostante su “pagine vergognose il governo di cui fa parte non si è mai risparmiato”. Così la segretaria del Pd Elly Schlien, in sede di dichiarazioni di voto, nell’aula della Camera, sulla mozione di sfiducia nei confronti di Carlo Nordio, presentata dalle opposizioni.

“Per quante omissioni, falsità e tentativi di sviare avete provato a mettere in campo, i fatti restano chiari: contravvenendo a una esplicita richiesta di arresto da parte di Cpi e a causa della sua mancata risposta, l’arresto non è stato convalidato e Almasri è stato riportato a Tripoli con tutti gli onori. Libero di continuare, e a me toglierebbe il sonno, di uccidere e stuprare”.

Germania, al via GTM 2025 con esclusiva crociera nella valle del Reno

“La Germania è semplicemente stimolante (“Germany is simply inspiring”) – ha esordito con il celebre slogan la ceo dell’Ente nazionale tedesco per il turismo (GTNB, German National Tourist Board), Petra Hedorfer, in conferenza stampa sulla nave Ms Inspire attraccata a Bonn. E l’ispirazione non può mancare mentre si naviga il Reno, patrimonio dell’Unesco dal 2002, con tutte le sue meraviglie.

Secondo i dati raccolti GTNB/Wtm 2024, la Germania si è rivelata la prima scelta come “destinazione culturale” nei viaggi internazionali degli europei, mentre una delle campagne di marketing del GTNB 2025 è proprio intitolata “Culturland Germany”; il 21% di tutti i viaggiatori internazionali nel Paese sono “viaggi culturali” (fonte: Qualitaetsmonitor Deutschland-Tourismus maggio 2018-ottobre 2024).

“L’Europa rimane la regione più forte per il turismo incoming tedesco con il 77% di quota di mercato”, ha ricordato Hedorfer, mentre si viaggia in Germania sempre più per vacanza e una decina di città tedesche di tendenza attirano sempre di più turisti giovani.

L’esclusiva crociera fluviale, da Francoforte a Bonn, attraverso la romantica valle del Reno, è l’importante novità di questo 51esimo GTM, a cui fa da sfondo uno dei fiumi più lunghi d’Europa (con i suoi 1.326 chilometri), importante via di trasporto commerciale e tra i simboli della Germania romantica (sul percorso anche il meraviglioso Lorelei, una rupe di ardesia alta 132 metri). Per la prima volta, inoltre, l’evento è stato organizzato in modo indipendente, ovvero senza una destinazione partner, una vera “rivoluzione” secondo gli addetti ai lavori.

“Le infrastrutture sono importanti, come anche la sicurezza quando si sceglie una destinazione”, ha dichiarato Hedorfer, mentre la Germania ha registrato una serie di attacchi negli ultimi mesi e ha da pochi giorni levato il “freno all’indebitamento” previsto in Costituzione proprio per permettere grandi investimenti nelle infrastrutture.

“È previsto un aumento del 3,5% di arrivi internazionali per il 2025-2024”, ha detto ancora la ceo, citando anche le stime che riguardano le prenotazioni dei voli dall’estero tra marzo e maggio 2025, con un 4,1% di incremento medio, in testa i turisti americani e cinesi.

Il GTM prosegue fino al 27 marzo con 131 aziende tedesche impegnate nei workshop B2B al Dorint Hotel Bonn e, come da tradizione al Germany Travel Mart (GTM), una grande serata di networking, questa volta allo Steigenberger Grandhotel and Spa Petersberg dell’ex capitale tedesca, poi il rientro in nave a Francoforte.

A causa dei tagli governativi – hanno precisato gli organizzatori – quest’anno non partecipano al GTM Paesi come Canada, Norvegia, Svezia, Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca.

Ciclismo, è ufficiale, Tadej Pogacar alla Parigi-Roubaix

Roma, 26 mar. (askanews) – Tadej Pogacar prenderà parte alla prossima Parigi-Roubaix: ora è ufficiale. La UAE Team Emirates lo ha annunciato comunicando la modifica del roster per la E3: “Inizialmente era previsto che Pogacar partecipasse sia all’E3 Saxo Classic che alla Gent-Wevelgem – si legge sul sito ufficiale – tuttavia, dopo aver discusso con il team, è stato deciso che modificherà il suo calendario per concentrarsi sul Giro delle Fiandre e sulla Parigi-Roubaix, puntando alla forma migliore in quelle gare iconiche”. La gara – nota anche come L’Inferno del Nord – è in programma domenica 13 aprile. Per il 26enne si tratterà dell’esordio assoluto nella ‘regina delle classiche’, unica Monumento alla quale finora non ha mai partecipato.

Il Cremlino esprime le condoglianze per la morte della giornalista di Channel One

Roma, 26 mar. (askanews) – Il Cremlino ha espresso oggi le sue condoglianze per la morte della corrispondente di Channel One, Anna Prokofieva, morta in servizio nella regione di Belgorod.

“Un’altra perdita tra i giornalisti. Channel One, Anna Prokofieva… Le nostre condoglianze vanno principalmente alla famiglia di Anna e all’intero staff di Channel One”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.

L’auto che trasportava Prokofieva è esplosa a causa di una mina lasciata dall’esercito ucraino, ha aggiunto Peskov.

Al Centro-Sud ciclone con maltempo, poi venti fortissimi

Milano, 26 mar. (askanews) – Un’altra settimana turbolenta sull’Italia con allerta per alcune regioni. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, prevede almeno 48 ore di maltempo al Sud e su parte del Centro, poi vede l’arrivo di venti molto forti specie nel weekend.

Nel dettaglio, le prossime ore registreranno l’approfondimento di un ciclone sul Mar Ionio a causa della risalita di un nucleo instabile dal Nord Africa alimentato da correnti più fresche in discesa da nord: in sintesi, avremo maltempo al Sud e su parte del Centro.

Al mattino le piogge più intense colpiranno la fascia ionica accompagnate da tuoni e fulmini e locali raffiche di vento, dal pomeriggio i fenomeni saranno in estensione a macchia di leopardo anche verso le regioni centrali.

Nella giornata di giovedì il ciclone salirà lentamente dal Canale di Otranto verso il Gargano spingendo le piogge più intense fino alle Basse Marche: avremo maltempo sul Medio Adriatico con fenomeni anche abbondanti e neve sull’Appennino fino a 1400 metri, rovesci e temporali sparsi al Sud. Al Nord e tra Toscana e Alto Lazio domineranno condizioni soleggiate e stabili.

Da venerdì la situazione migliorerà, ma pioverà lo stesso: l’area depressionaria richiamerà altre correnti instabili dal Nord Europa verso l’Italia e causerà acquazzoni in particolare al Sud in modo diffuso, sabato di nuovo anche al Centro. Il Nord, durante questa settimana, sarà più fortunato anche se nel weekend arriverà un altro spauracchio: il vento.

Eolo soffierà impetuoso su tutte le Alpi, anche con raffiche di burrasca, sarà altrettanto forte sulla dorsale appenninica, in Sardegna e in Sicilia; domenica è prevista una parziale attenuazione, anche se il vento resterà un fastidioso spauracchio per il Centro-Nord.

La neve tornerà: giovedì sull’Appennino fino a 1400 metri di quota, specie tra Abruzzo e Molise, poi sabato e domenica sui rilievi alpini di confine fino ai 1000 metri e sulla dorsale appenninica fino ai 1300 metri; non sono previste nevicate significative, tranne giovedì, ma dipingeranno il paesaggio di bianco anche nel momento del passaggio tra l’ora solare e l’ora legale. Ricordatevi infatti di spostare le lancette un’ora avanti alle 2 di domenica prossima.

Prima di pensare all’ora legale preoccupiamoci, però, delle 48 ore di maltempo ciclonico, al Centro-Sud rivedremo fenomeni violenti.

Tennis, Musetti si arrende a Djokovic, il serbo ai quarti a Miami

Roma, 26 mar. (askanews) – Davanti a questa versione di Novak Djokovic c’era ben poco da fare. Per il secondo anno consecutivo, Lorenzo Musetti (n. 16 ATP) saluta il Miami Open presented by Itau agli ottavi di finale. Tra gli ultimi 8, in Florida, ci va il serbo (oggi n. 5), che si impone per 62 62 giocando una delle sue migliori partite in tutto il 2025. Dopo lo 0-2 iniziale nel primo set, infatti, il trentasettenne di Belgrado ha portato a casa 12 dei 14 game successivi. Musetti ha raccolto purtroppo soltato 14 punti nei turni di risposta, punito spesso negli scambi dalle ottime geometrie del sei volte campione a Miami. Per “Nole” si avvicina un po’ di più il sogno del 100° titolo ATP in carriera. Ai quarti affronterà Sebastian Korda (n. 25).

Tennis, Matteo Berrettini ai quarti a Miami

Roma, 26 mar. (askanews) – Uno strepitoso Matteo Berrettini conquista i quarti di finale del Masters 1000 di Miami al termine di una partita emozionante finita 6-3, 7-6 contro l’australiano. L’azzurro vince agilmente il primo set ed esce vincitore dalla maratona del secondo. Va avanti di un break, si fa rimontare, annulla tre set-point col servizio e a sua volta manca tre match point in battuta. Il tie-break conclusivo lo vede scivolare 6-3, risorgere di nuovo e chiudere al quinto match-point. Ora attende l’americano Fritz.

“Questa vittoria significa tanto per me. Vuol dire aver lavorato bene in campo e fuori, ed essere felici di quello che stai facendo. Se non sono felice, non posso ottenere i risultati che voglio. Sono molto di fiero di me, del mio team, della mia famiglia. Bene così, ma punto ad arrivare ancora più in fondo” le parole a caldo dell’azzurro.

Calcio, l’Argentina umilia il Brasile 4-1 e va ai mondiali

Roma, 26 mar. (askanews) – Al Monumental di Buenos Aires, l’Argentina, senza Messi e Lautaro, festeggia l’aritmetica qualificazione ai prossimi Mondiali di calcio disintegrando il Brasile 4-1, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque contro i rivali di sempre. La profezia alla vigilia di Raphinha (“Li batteremo, senza dubbio”) non ha fatto altro che galvanizzare i campioni del mondo in carica, dominanti dall’inizio alla fine e capaci di segnarne tre nei primi 37 minuti grazie a Julian, Enzo Fernandez e Mac Allister. Inutile il gol di Cunha, nato da un regalo di Romero. Il poker è di Giuliano Simeone, al primo centro con l’Albiceleste. Nico Paz in campo per il quarto d’ora finale. Al Brasile piovono processi sul ct Dorival Junior: la Seleçao ora è quarta e con una qualificazione ancora tutta da conquistare.

Tennis, Jasmine Paolini in semifinale a Miami

Roma, 26 mar. (askanews) – Jasmine Paolini continua a riscrivere la storia del tennis italiano: la toscana diventa infatti la prima tennista italiana a centrare la semifinale al Miami Open. La 29enne di Bagni di Lucca, n.7 del ranking e 6 del seeding, ha sconfitto la polacca Magda Linette, n.34 WTA, che negli ottavi aveva eliminato a sorpresa la statunitense Coco Gauff, n.3 del ranking e del seeding. 6-3, 6-2 i parziali per Jasmine, che in semifinale attende la numero uno al mondo Sabalenka.

“E’ stato difficile, abbiamo dovuto aspettare tante ore negli spogliatoi prima di poter scendere in campo – le parole a caldo dell’azzurra -. L’attesa è stata lunga. Comunque sono molto contenta per questa vittoria: l’ultima volta che l’avevo affrontata, a Pechino, ci avevo perso male. Lei gioca molto bene e spinge tanto: sono molto soddisfatta per come ho gestito la partita. Durante l’attesa mi sono confrontata con il mio team, ho mangiato qualcosa, ho scherzato un po’ con loro: insomma ho cercato di stemperare la tensione. Cosa dovrebbero dire i tifosi americani in semifinale per incitarmi? Forza Jasmine!”.

Zelensky: spero non si valutino ipotesi di un accordo di pace "umiliante"

Roma, 26 mar. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy non ha escluso del tutto la possibilità teorica di un accordo di pace “umiliante” sul conflitto in Ucraina, ma ha avvertito che il paese “cadrebbe in depressione” in caso di tale scenario.

“Ma se la fase successiva sarà una pace forzata, umiliante, se l’Ucraina, Dio non voglia, verrà lasciata sola e se i nostri partner, per qualsiasi motivo, non saranno nostri partner, allora l’Ucraina cadrà in depressione… Non credo che sarà così. Sarebbe un tradimento da parte dei nostri partner. E penso che le possibilità che ciò accada siano praticamente pari a zero”, ha detto Zelenskyy in un’intervista con Time Magazine martedì sera.

Martedì, un altro round di negoziati tra Stati Uniti e Ucraina ha avuto luogo a Riyadh. Parlando dopo i colloqui, il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato che le parti hanno concordato di vietare qualsiasi attacco alle infrastrutture energetiche russe e ucraine. Ha anche confermato un accordo per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero. La Casa Bianca ha affermato che le parti hanno concordato a Riyadh di escludere l’uso della forza contro le navi commerciali nel Mar Nero.

Lo stesso giorno, il Cremlino ha pubblicato una dichiarazione sui risultati di un incontro tra le delegazioni russa e statunitense a Riyadh. Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente statunitense Donald Trump hanno concordato di fornire l’attuazione dell’iniziativa del Mar Nero. Questa iniziativa include la fornitura di sicurezza della navigazione nel Mar Nero, l’esclusione dell’uso della forza contro le navi commerciali e il divieto di utilizzo di tali navi per scopi militari. Il controllo sull’esecuzione di tali misure è pianificato per essere condotto tramite l’ispezione delle navi. Tuttavia, l’accordo entrerà in vigore solo quando saranno soddisfatte determinate condizioni. Una di queste condizioni è la revoca delle sanzioni alla Banca agricola russa (Rosselkhozbank).

Scuola, Valditara: vogliamo l’arresto in flagranza di chi aggredisce i prof

Roma, 26 mar. (askanews) – Nelle scuole italiane “abbiamo avuto circa 40 episodi di aggressione nei confronti del personale scolastico. Per contrastare questo fenomeno abbiamo deciso di intervenire rafforzando il valore del voto in condotta, sostituendo le vecchie sospensioni con l’attività di cittadinanza solidale, le sanzioni economiche nei confronti dei genitori che aggrediscano un docente o personale della scuola, da 500 a 10mila euro e, infine, poi l’ultima proposta che intendiamo portare in un prossimo consiglio dei ministri, l’arresto il flagranza nei confronti di chi aggredisce”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a ‘Mattino Cinque News’.

Oggi confronto Meloni-Tajani-Salvini prima del vertice di Parigi

Roma, 26 mar. (askanews) – Un “vertice”, anche in modalità ibrida, per fare il punto nel governo sulla politica estera, alla vigilia del summit dei “volenterosi” domani a Parigi. È quello voluto per questa mattina, secondo quanto riferito da fonti di governo, dalla premier Giorgia Meloni con i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini.

Non sarà un faccia a faccia per problemi di agenda (il ministro degli Esteri è a Trieste) ma Meloni vuole un chiarimento sulla linea di politica estera, dopo le tensioni causate nei giorni scorsi dalle prese di posizione e dalle mosse di Matteo Salvini, come la telefonata con il vice presidente Usa J.D. Vance.

La riunione di Parigi è stata convocata da Emmanuel Macron, presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per “identificare opzioni operative, a sostegno degli sforzi americani, per raggiungere una pace solida e duratura in Ucraina, nel rispetto degli interessi di sicurezza di ucraini ed europei”. Questo “includerà la discussione del rafforzamento immediato dell’assistenza all’Ucraina, di come attuare ed estendere un cessate il fuoco, delle modalità di sostegno a lungo termine per Kiev e il suo esercito e delle garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina”.

Le garanzie, in particolare, riguardano una missione di peace-keeping da schierare sul terreno in caso di un cessate il fuoco. Secondo una prima ipotesi, potrebbero esserci quattro linee di interposizione: la prima vedrebbe impegnati i caschi blu di Paesi non europei membri dell’Onu; la seconda sarebbe occupata dalle forze ucraine; la terza dai volenterosi. Agli Usa sarebbe assegnata una funzione di “backstop” oltre il confine. La premier si è sempre detta contraria a una missione europea, assicurando che l’invio di soldati italiani “non è all’ordine del giorno”, ma il coinvolgimento dell’Onu potrebbe essere decisivo per dare il via libera all’impegno italiano.

Alle 18,30 Meloni è attesa alla manifestazione “Agricoltura È” prima di volare nella capitale francese.

Nato, oggi Rutte a Varsavia, atteso discorso a Warsaw School of Economics

Milano, 26 mar. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, visiterà Varsavia, la capitale della Polonia oggi. Il segretario generale incontrerà il presidente della Polonia, Andrzej Duda, il primo ministro, Donald Tusk, il vice primo ministro e ministro della Difesa, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, oltre al Ministro degli Esteri, Radoslaw Sikorski.

Rutte terrà anche un discorso, molto atteso e seguito da dibattito, alla Warsaw School of Economics nel pomeriggio.

In precedenza Rutte ha espresso il suo apprezzamento per gli investimenti polacchi nella difesa, presentando il paese come un membro modello della NATO in questo senso.

Una buona…Azione per Giorgia: un dialogo oltre le barricate

Giorgia Meloni, per il suo debutto da premier in una manifestazione di un partito non di governo, ha scelto il congresso nazionale di Azione, guidato da Carlo Calenda, in programma sabato prossimo a Roma. Un evento che va oltre la semplice partecipazione, trasformandosi in un palcoscenico per strategie e messaggi politici ben precisi.

La conferma ufficiale da Palazzo Chigi ha messo fine alle speculazioni, delineando un incontro che, se da un lato segna una prima volta per Meloni, dall’altro si inserisce in un dialogo già avviato. Calenda, infatti, non è nuovo agli incontri con la premier, avendo partecipato ad Atreju sia nel 2023 che nel 2024. “Non ho paura, non vedo né il lupo né la tana”, aveva dichiarato Calenda, rispondendo a chi lo interrogava sulla sua presenza alla festa di Fratelli d’Italia.

Ma dietro l’apparente cortesia istituzionale, si cela una strategia politica ben precisa. Meloni, scegliendo Calenda, lancia un messaggio chiaro all’opposizione: un dialogo è possibile, ma solo se basato sul merito e scevro da posizioni ideologiche preconcette.

Calenda, dal canto suo, ha sempre rivendicato un’opposizione “dura” ma “costruttiva”, come dimostrato nel 2022, quando presentò controproposte alla manovra del governo Meloni. Un approccio confermato dalla decisione di non firmare la mozione di sfiducia contro il ministro Nordio, preferendo un’uscita dall’aula al momento del voto. L’incontro Meloni-Calenda, quindi, si configura come un’occasione per delineare i confini di un’opposizione che, pur nella sua fermezza, non rinuncia al dialogo e al confronto costruttivo. Un messaggio che la premier intende veicolare, sottolineando la possibilità di un terreno comune, purché si abbandonino le barricate ideologiche.

Ma la scelta di Meloni ha anche una lettura interna alla maggioranza, in un momento di persistente tensione con Matteo Salvini. Un modo per ribadire la propria leadership e la capacità di dialogare con interlocutori diversi, senza cedere a logiche di scontro frontale.

Roma e il mussolinismo, la capitale moderna sopravanza gli schemi del regime

Il libro di Ernesto Galli Della Loggia su Roma apre una nuova epoca nel modo con cui guardare all’evoluzione della società italiana nel periodo tra le due guerre mondiali attraverso la lente speciale della sua Capitale. Forse non fu solo fascismo

Non ci sono più due modi manichei di guardare a quanto avvenne in ambito civile durante il ventennio mussoliniano: modi di guardare che impongono immediatamente all’osservatore di subire la  classificabilità come filofascista o antifascista. 

Se in corrispondenza a un regime politico si ha un ciclo che porta all’avvento di nuove forme riconoscibili riassunte popolarmente attraverso il termine onnicomprensivo di “stile”, oggi siamo propensi a distinguere la responsabilità diretta della direzione politica dalle linee evolutive della società: linee che comunque si sarebbero manifestate a prescindere dalla politica e che allora si presentarono con una energia straordinaria in chiave di modernità. Così, in una futura ricognizione critica, per dare conto della peculiare riconoscibilità degli edifici di cui oggi noi testimoniamo sbrigativamente e riassuntivamente con il termine  “fascista” una precisa distinguibilità, si potrebbe parlare non più di stile “fascista”, ma di stile “Novecento” o di stile “Anni Trenta”. Certo, mancherebbe una certa facile emotività e intesa immediata con il ricorso a termini diversi. Sarebbe tuttavia essenziale che si arrivasse una buona volta a dare conto di un fatto: non è avvenuto che un comando illiberale e tirannico abbia repentinamente dato vita a un nuovo modo di costruire l’inedito immaginario collettivo dell’epoca e, insieme, a delle architetture concrete per produrre una città modellata da una ideologia; ma è piuttosto avvenuto che un abile regime politico abbia astutamente apposto in modo posticcio le sue targhette a qualcosa che comunque sarebbe emerso. E noi ancora oggi siamo rimasti lì: partiamo dalle targhette allora apposte per riconoscere questo mutamento di registro formale dell’immaginario collettivo. È giunto il momento di smascherare l’operazione semantico-terminologica di indubbio successo: ma che ci allontana dalla comprensione della realtà vera. Ancora oggi, per richiamare l’attenzione sulle apparenze e fattispecie inedite assunte dall’edilizia, dalla decorazione e dalle arti figurative degli anni Trenta, è invalso di designarle disinvoltamente con l’epiteto “fascista”: e tutti ci capiamo immediatamente sul come, quando e perché si è manifestato il fenomeno. 

Continua a leggere

Le differenze ci arricchiscono: il dialogo nella visione dei focolarini

In un tempo di divisioni e sfide globali, i cristiani sono chiamati a testimoniare la speranza del Vangelo e ad essere costruttori di dialogo e unità. Con questo obiettivo si svolge il convegno ecumenico dal titolo Called to hope – Key players of dialogue, (Chiamati alla speranza, protagonisti del dialogo), in programma dal 26 al 29 marzo presso il Centro Mariapoli di Castel Gandolfo. All’evento — promosso dal Centro Uno, la segreteria internazionale per l’unità dei cristiani del Movimento dei Focolari — parteciperanno in presenza più di 250 fedeli di 20 Chiese cristiane provenienti da oltre 40 Paesi di 4 continenti, tra cui Filippine, Serbia, Bulgaria, Slovacchia, Irlanda, Venezuela, Stati Uniti. Per permettere una diffusione ancora maggiore, gli incontri saranno trasmessi via streaming e tradotti in 15 lingue.

I temi del convegno riflettono il sottotitolo dell’evento Protagonisti del dialogo perché puntano proprio «a coinvolgere le persone partecipanti che vogliono e possono essere protagonisti nel costruire il dialogo», spiega Sandra Ferreira Ribeiro, del Centro Uno dei Focolari. Dialogo: una parola che oggi «sembra quasi una cosa impossibile da tutti i punti di vista» ed è per questo che il convegno vuole, invece, far sperimentare che «le differenze ci arricchiscono». «Vogliamo mettere in luce — continua Ferreira Ribeiro — le tante iniziative che già ci sono in giro per il mondo di persone e istituzioni che credono alla possibilità del dialogo». Seguiranno poi anche momenti di riflessioni su tematiche quali l’”ecumenismo ricettivo”, ossia la possibilità che ogni chiesa impari dalle altre. «Faremo anche un pellegrinaggio in tre chiese antiche di Roma concludendo a San Paolo Fuori Le Mura. Sono chiese che testimoniano un periodo in cui noi cristiani eravamo uniti e che ci ricordano tanto quello che il Santo Padre Francesco oggi giorno chiama “l’ecumenismo del martirio”. In tanti Paesi, i cristiani muoiono non perché sono cattolici, ortodossi, luterani, ma perché sono semplicemente cristiani».

Quella dell’unità dei cristiani è un’urgenza innanzitutto per la testimonianza di Cristo al mondo, afferma Ferreira Ribeiro: «Come possiamo andare a dire al mondo che Cristo è la nostra speranza, se tra di noi non sperimentiamo, non viviamo, non siamo convinti di questo?». Essere uniti permette inoltre di essere «più efficaci nel lavorare per la pace e per la questione ambientale che oggi è tanto urgente».

Il 2025 è un anno particolare per l’ecumenismo, grazie a tre anniversari, che verranno celebrati nei diversi appuntamenti previsti dal programma: nel contesto dell’Anno Giubilare verranno ricordati i 1700 anni del Concilio di Nicea, la coincidenza della data della celebrazione della Pasqua per tutte le Chiese, e i 60 anni dall’abolizione delle scomuniche reciproche tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli.

Anche l’organizzazione del convegno è “ecumenica”, essendo stata affidata a un’equipe di cristiani di diversi riti che compongono il Centro Uno, di cui fa parte anche Enno Dijkema. «Siamo due cattolici, una luterana e una siro-ortodossa della Siria — spiega l’uomo —. È molto bello, perché stiamo lavorando insieme già dialogando tra queste diverse Chiese». Da principio, dunque, la teoria si fa vita, nella certezza di mantenere un approccio “aperto”, in cui si mostra evidente il nesso tra sinodalità e ecumenismo. «Quello tra le Chiese — continua Dijkema — è un processo, dobbiamo ascoltarci, arricchirci a vicenda, avere ognuno lo Spirito Santo e ascoltare lo Spirito Santo nell’altro». Per questo è prevista la partecipazione di rappresentanti di varie denominazioni cristiane, oltre che di Andrea Palmieri, sotto-segretario del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani, di Derio Olivero, presidente commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, e di Martin Illert, del Concilio ecumenico delle Chiese (Wcc). Presenti anche Margaret Karram e Jesus Moran, presidente e copresidente dei Focolari.

Fonte: L’Osservatore Romano – 25 marzo 2025

Autrice: Beatrice Guarrera

Diritti, innovazione e solidarietà intergenerazionale. Un dialogo con Antonio Derinaldis

Presidente Derinaldis, ADA Nazionale è un punto di riferimento nel Terzo settore per la tutela dei diritti delle persone anziane. Come si è evoluto il vostro ruolo nel corso degli anni e quali sono le sfide attuali?
ADA Nazionale nasce negli anni ’90 con l’obiettivo di dare voce alle esigenze delle persone anziane e di promuovere una longevità attiva e dinamica. Nel corso degli anni, abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione, diventando un interlocutore privilegiato delle istituzioni e un punto di riferimento per le associazioni del Terzo settore. La nostra ispirazione, che proviene dalla UIL Pensionati, ci spinge a promuovere i valori del riformismo sociale, mettendo al centro lo sviluppo umano della persona in tutte le fasi della vita. Oggi, le sfide sono molteplici: l’invecchiamento della popolazione, la solitudine, la fragilità e le disuguaglianze richiedono risposte innovative ed un impegno costante per garantire a tutte le persone anziane una vita piena e partecipativa.

ADA ha recentemente lanciato la piattaforma “Vivere Digitale.it”. Può parlarci di questo progetto e del suo impatto sulla vita degli anziani?
La piattaforma ‘Vivere Digitale.it’ è un’iniziativa ambiziosa, finanziata dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEU e dal Ministero della Cultura. Si inserisce nel più ampio progetto ‘Digital Silver Inclusion: la tecnologia per la qualità della vita’ e mira a ridurre il divario digitale tra le generazioni, offrendo alle persone anziane strumenti e competenze per vivere attivamente nell’era digitale. Attraverso momenti di formazione, tutorial e risorse online, vogliamo favorire un approccio positivo e consapevole alla tecnologia, promuovendo l’autonomia, la socializzazione e il benessere della persona in età anziana”

In una società in rapida evoluzione, come si sta trasformando il ruolo del Terzo settore e quali sono le prospettive future per ADA Nazionale?
Il Terzo settore sta vivendo una fase di profonda trasformazione, diventando un attore sempre più rilevante nella costruzione di una società inclusiva e solidale. ADA Nazionale intende cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’innovazione sociale per rafforzare il proprio impegno a favore degli anziani. Vogliamo approfondire temi culturali e legati al benessere in età matura, promuovendo un approccio attivo al living digitale e favorendo il dialogo intergenerazionale. Il nostro obiettivo è comunicare i valori della solidarietà e dell’inclusione, costruendo ponti tra le generazioni e contrastando la solitudine e l’isolamento.

ADA Nazionale si pone come protagonista nel Terzo settore. Quali sono le vostre priorità e come intendete affrontare le sfide del futuro?
“Vogliamo essere protagonisti attivi nella costruzione di una società più giusta e inclusiva, cogliendo le opportunità offerte dalle tecnologie digitali emergenti per promuovere lo sviluppo umano integrale delle persone e il bene comune relazionale. La nostra priorità è contrastare le solitudini, le fragilità, le disuguaglianze, offrendo idee e progetti innovativi che rispondano alle esigenze degli anziani. Vogliamo essere un punto di riferimento per le istituzioni, le reti associative, le università e le persone promuovendo una cultura della solidarietà e dell’inclusione che valorizzi il ruolo degli anziani nella società intergenerazionale.

Per conoscere l’Associazione
www.adanazionale.it

SCci, il tris straordinario di Federica Brignone: sua anche la coppa di gigante

Roma, 25 mar. (askanews) – Federica Brignone cala il tris. Dopo la classifica generale di Coppa del Mondo e la coppa di discesa libera, la valdostana conquista anche la coppa di gigante. La quinta coppa di specialità della carriera, conquistata grazie al secondo posto nell’ultimo appuntamento stagionale a Sun Valley. A Federica bastava chiudere nelle 13 dopo la scivolata di Alice Robinson nella prima manche, ma come sempre non si è risparmiata: seconda a metà gara (con una sbavatura in fondo), Brignone ha fatto registrare il miglior crono nella seconda manche. Non è bastato, però, per la vittoria della gara che va a Lara Gut-Behrami, al centesimo podio in carriera. Completa il podio la svedese Sara Hector. Una gara oltremodo selettiva – soprattutto per le condizioni difficili neve – con sole 17 atlete che hanno concluso la gara. Oltre a Robinson, non ha concluso la gara anche Sofia Goggia. Quarta dopo la prima manche, la bergamasca è uscita nella seconda manche. Miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo, invece, per Giorgia Collomb, quattordicesima.

Mossa di Meloni, sabato sarà da Calenda al congresso di Azione

Roma, 25 mar. (askanews) – Per fare il suo ‘debutto’ da premier a una manifestazione di un partito non di governo Giorgia Meloni ha scelto Carlo Calenda: la premier sarà sabato mattina a Roma per il congresso nazionale di Azione. L’ipotesi, dopo l’invito, circolava da qualche giorno ma oggi da Palazzo Chigi è arrivata la conferma ufficiale con un’aggiornamento dell’agenda settimanale. Se Meloni da Calenda è una prima volta, non vale lo stesso per il contrario: il segretario di Azione è stato ospite da Atreju sia nel 2024 che nel 2023. “Non ho paura, non vedo né il lupo né la tana” disse rispondendo, nel dicembre scorso, a chi gli chiedeva come si sentisse nella tana del lupo, la festa di Fdi.

“E’ stata invitata, ha accettato e interverrà”, la spiegazione ufficiale che viene data per questo appuntamento. Ma dietro la scelta della presidente del Consiglio è difficile non vedere una motivazione “politica”. In primo luogo nei confronti dell’opposizione. Calenda ha sempre rivendicato di voler fare un’opposizione “dura” e “senza sconti” ma “costruttiva”. Come avvenne già nel 2022, quando una delegazione del partito arrivò a Palazzo Chigi con una serie di contro-proposte per la messa a punto della prima manovra dell’esecutivo di centrodestra. Per venire all’attualità, un segnale in questo senso è la decisione di non firmare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia Carlo Nordio e domani al momento del voto alla Camera i parlamentari calendiani usciranno dall’Aula. “Abbiamo criticato duramente l’operato di Nordio – ha spiegato il capogruppo Matteo Richetti – con le altre opposizioni, denunciando la totale mancanza di trasparenza sul caso Almasri. Ma al contempo abbiamo sempre detto che presentare mozioni di sfiducia è il più grande regalo alla maggioranza che si possa fare, come dimostra il caso Santanchè”. Dunque il messaggio di Meloni sarà che è possibile un dialogo tra maggioranza e opposizione, ma se si discute “nel merito” e non partendo da posizioni “ideologiche”.

La scelta di Meloni, però, può avere anche una lettura interna alla maggioranza, in un momento di persistente tensione con Matteo Salvini. Al di là delle smentite di facciata, la premier – e anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani – hanno vissuto con sempre maggiore insofferenza il continuo ‘controcanto’ del vice premier leghista su Ucraina, dazi, difesa europea. Messaggi che, è l’opinione della premier, minano l’immagine di compattezza dell’esecutivo e anche la sua credibilità ai tavoli internazionali. “Aprire un canale di confronto con l’opposizione più responsabile e costruttiva – riflette un parlamentare di maggioranza – è anche un avvertimento recapitato alla Lega”.

Intanto la premier, che oggi non è stata a Palazzo Chigi, ha avuto un colloquio con il Commissario per i partenariati internazionali dell’Unione Europea Josef Sikela in visita in Italia. Tra i temi sul tavolo, lo sviluppo di collaborazioni ad ampio spettro tra l’Unione Europea e le nazioni del Vicinato meridionale e dell’Africa nonché le sinergie tra il Piano Mattei e la Strategia del Global Gateway dell’Unione Europea.

Ma soprattutto Meloni prepara la missione di giovedì a Parigi, quando parteciperà al vertice dei “volenterosi” convocato da Emmanuel Macron, presente anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Come spiega l’Eliseo, in linea con l’iniziativa lanciata nella capitale francese il 17 febbraio e “come continuazione delle discussioni avviate con i nostri partner britannici” l’incontro “mirerà a identificare opzioni operative, a sostegno degli sforzi americani, per raggiungere una pace solida e duratura in Ucraina, nel rispetto degli interessi di sicurezza di ucraini ed europei”. Questo “includerà la discussione del rafforzamento immediato dell’assistenza all’Ucraina, di come attuare ed estendere un cessate il fuoco, delle modalità di sostegno a lungo termine per l’Ucraina e il suo esercito e delle garanzie di sicurezza necessarie per l’Ucraina”.

Le garanzie, in particolare, riguardano una missione di peace-keeping da schierare sul terreno in caso di un cessate il fuoco. Secondo una prima ipotesi, potrebbero esserci quattro linee di interposizione: la prima vedrebbe impegnati i caschi blu di Paesi non europei membri dell’Onu; la seconda sarebbe occupata dalle forze ucraine; la terza dai volenterosi. Agli Usa sarebbe assegnata una funzione di “backstop” oltre il confine. La premier si è sempre detta contraria a una missione europea, assicurando che l’invio di soldati italiani “non è all’ordine del giorno”, ma il coinvolgimento dell’Onu potrebbe essere decisivo per dare il via libera all’impegno italiano. Cosa che, comunque, non sarebbe facile far digerire a Salvini.

Centrosinistra, Renzi: il candidato premier lo vedremo a tempo debito

Roma, 25 mar. (askanews) – “Il mio riferimento è chiaramente Tony Blair ma in questo momento sono tra gli italiani molto preoccupati della crisi mondiale, delle bollette che aumentano, delle pensioni che non aumentano e degli stipendi che crollano. Dunque tutta questa discussione del centrosinistra la lascio a voi addetti ai lavori e io mi preoccupo di fare proposte sul gas, sulle bollette, sugli stipendi: il resto lo vedremo a tempo debito”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, ospite di Bruno Vespa a Cinque minuti su Raiuno commentando l’ipotesi di Elly Schlein come futura candidata premier e rispondendo sulle affinità tra Schlein e Blair.

Quanto alle divisioni del centrosinistra sulla politica estera, Renzi ha osservato: “In questo momento al governo c’è il centrodestra, quelli che decidono sul futuro dei nostri figli non sono quelli del centrosinistra ma Meloni che due mesi fa tutti voi consideravate la grande leader ponte tra Usa e Europa e che invece è l’unica leader che ancora non si è fatta ricevere da Trump”.

Franceschini propone legge per dare solo il cognome delle madri ai figli, dubbi tra alleati e ironie social

Roma, 25 mar. (askanews) – Dare ai figli solo il cognome della madre. E’ la proposta che Dario Franceschini, senatore del Pd, ex segretario ed ex ministro della Cultura lancia all’assemblea dei senatori Dem su un tema, quello del doppio cognome, che ha sempre fatto discutere senza mai giungere ad essere disciplinato da una legge. Di scritto c’è solo la sentenza della Corte Costituzionale del 2021 secondo la quale ogni figlio ha diritto ad un’identità che rispecchi paritariamente entrambi i genitori.

Per Franceschini “anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi, dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo il cognome della madre. E’ una cosa semplice – spiega – ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico ma è stata una delle fonti culturali delle disuguaglianze di genere”. Vari esponenti Pd, da Valeria Valente a Laura Boldrini fanno quadrato intorno alla proposta del collega e anche Anna Rossomando, relatrice per il Pd della legge sul doppio cognome, lo ringrazia auspicando comunque “un’ampia convergenza, anche della maggioranza, superando resistenze” sul testo in discussione. In Senato le proposte di legge all’esame della commissione Giustizia per disciplinare l’attribuzione del cognome ai figli sono quattro e portano la firma di Julia Unterberger del gruppo delle Autonomie, di Simona Malpezzi del Pd, di Alessandra Maiorino dei Cinquestelle e di Ilaria Cucchi di Alleanza Verdi e Sinistra La proposta Franceschini lascia freddi, se non apertamente ostili i possibili alleati – ad eccezione di Avs che però, con Luana Zanella, ammette che sarebbe un iter faticoso – e anche i centristi. La vice presidente dei senatori 5Stelle Alessandra Maiorino bolla l’idea del collega Dem come “una provocazione, una boutade” perchè, dice, “non si risponde a una discriminazione, sia pur millenaria, con un’altra discriminazione”. Carlo Calenda, segretario di Azione, è ironico: “Altre priorità non ne abbiamo? Boh”. E una ex parlamentare Pd ma anche attivista su questi temi come Anna Laura Concia si chiede, pur essendo in via di principio favorevole al cognome materno, “perchè fare una proposta che non verrà mai approvata, invece di proporre la scelta o il doppio cognome che invece potrebbero esserlo?”.

Dal fronte centrodestra piovono critiche. A cominciare da Matteo Salvini: “Ecco le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre! Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi… Ma dove le pensano ste idee geniali?”, attacca il segretario. Di “genialata” parla l’ex senatore leghista Simone Pillon, mentre l’attuate capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami commenta sotto il post di Franceschini: “Quindi invece del cognome del padre gli diamo il cognome del nonno…”.

E poi c’è il mondo dei social. Le reazioni non sono affatto benevole e quelle più pungenti non sembrano provenire da elettori di centrodestra. “Il mondo va in fiamme e noi non ce la faremo mai. La migliore assicurazione per Meloni” scrive un utente mentre un altro osserva: “Grazie onorevole perché la destra era a corto di argomenti per buttarla in caciara e non parlare delle cose serie ed era quindi importante intervenire tempestivamente”. Delusa un’elettrice dichiarata: “Voto sinistra ma questa proposta woke è penosa”.

A metà pomeriggio i giornali di area centrodestra hanno già pronti i titoli: “Franceschini vuole cancellare i papà” scrive Il Giornale nell’edizione on line, mentre Il secolo d’Italia parla di “matriarcato Pd”.

Difesa Ue, Conte: Meloni venga in Parlamento a far votare riarmo

Roma, 25 mar. (askanews) – “La presidente Meloni, che aveva accusato me di aver firmato il Mes nottetempo e non era vero, ma vuole venire in Parlamento e far votare questo piano di riarmo? Chi le ha conferito il mandato e ha detto che l’Italia è d’accordo a questo progetto che avvantaggerà la Germania con tutta la capacità fiscale che ha?”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, leggendo nel corso di una diretta sui suoi canali social il testo delle conclusioni del recente Consiglio europeo.

Conclusioni, ha affermato l’ex premier, “sottoscritte dalla presidente del Consiglio a nome della comunità italiana, dei cittadini italiani che non le hanno dato nessun mandato. Non ce l’avete neppure in maggioranza, la Lega ve l’ha detto che non è favorevole”.

Santanchè, Conte: Meloni non la fa dimettere, è ricattata?

Roma, 25 mar. (askanews) – “La ministra Santanché ha cambiato avvocato per prendere tempo e sulla scia di celebri maestri puntiamo alla prescrizione… ma non trovate vergognoso questo comportamento?” Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di una diretta sui suoi canali social.

“Ma di fronte a accuse conclamate e riscontrate sul piano concreto di utilizzo di fondi Covid, la soluzione non sono le immediate dimissioni? Presidente Meloni, lei – ha proseguito l’ex premier – è proprio ricattata dalla ministra Santanché? Cosa avete combinato insieme, quali azioni avete fatto per non avere la forza di far dimettere la ministra che è sua compagna di partito? È questo il vostro modo di onorare le istituzioni? Pensate così di avere credibilità a livello internazionale?”, ha concluso Conte.

Tre morti sul lavoro in poche ore, Schlein: è strage. Cgil rilancia i referendum

Roma, 25 mar. (askanews) – Tre operai sono morti oggi mentre erano al lavoro, tre morti a distanza di poche ore. Si chiamavano Daniel Tafa, un ragazzo di Pordenone di 22 anni; Nicola Sicignano, 50 anni di Sant’Antonio Abate che lascia due figli adolescenti e Umberto Rosito, 38 anni, travolto da un tir in Umbria. “Ventidue, cinquantuno e trentotto anni, a Molino di Campagna, Sant’Antonio Abate e sull’autostrada nei pressi di Orvieto. Tre morti sul lavoro in poche ore. E sono solo gli ultimi tre. Non è più possibile parlare di incidenti di fronte a questa strage senza fine. Ed è inaccettabile morire di lavoro in questo modo: abbiamo da tempo offerto la nostra disponibilità al governo per agire con efficacia ma finora non abbiamo mai avuto riscontri”, sottolinea la segretaria del Pd, Elly Schlein, che rilancia: “Occorre agire su diversi fronti: aumentare la sicurezza sul lavoro, assumere più ispettori per rendere più efficaci i controlli, più responsabilità per i datori e più formazione per i lavoratori. E bisogna contrastare precarietà e subappalti a cascata che rendono il lavoro meno sicuro. Questa deve essere una priorità per tutti, politica e istituzioni”.

La Cgil rilancia i referendum per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro: “Tre operai di 22, 38 e 50 anni sono le ultime vittime di una strage infinita sul lavoro. Queste tragedie, che affondano le loro cause nel risparmio ad ogni costo, nella fretta, nella mancanza di investimenti e di controlli, non possono essere fermate con interventi più o meno burocratici”, avverte in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David, sottolineando: “La svalorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori è la vera responsabile di queste morti e nessun appello generico alla cultura della sicurezza può essere efficace senza una cultura della centralità della persona sul profitto”.

“Con i referendum sul lavoro dell’8 e del 9 giugno, promossi dalla Cgil, vogliamo invertire questa logica intervenendo sulle responsabilità nella catena degli appalti e sulla precarietà. Senza questo cambio di paradigma – conclude Re David – la strage non si fermerà”.

Il M5s chiede informativa alla ministra Calderone: “Piangiamo per l’ennesima volta nostri connazionali che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Nel 2024 sono aumentate del 5% le morti sul lavoro rispetto all’anno precedente. Sono numeri e storie che ci parlando di una realtà assolutamente grave e insopportabile. Tutti dobbiamo essere concordi nel dire che non se ne può più di così tanti morti sul lavoro: è una strage che richiede risposte ed è per questo che chiediamo alla ministra Calderone di venire a riferire in quest’Aula in tempi rapidissimi. Le politiche del Governo Meloni contro le morti sul lavoro sono fallimentari. Il M5S ha avanzato delle proposte, in ultimo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, che è ora di discutere invece di continuare a piangere lacrime di coccodrillo”, ha affermato in Aula alla Camera il deputato del M5s, Andrea Quartini.

Morti su Lavoro, Orsini: subito un tavolo con i sindacati Presidente Confindustria: sconfitta per mondo impresa Interviene anche il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che a margine del suo intervento all’Unione Industriali di Napoli per l’accordo tra Confindustria e Intesa San Paolo, lancia la sua proposta: “Credo che questa sia una grande disgrazia per noi, ovviamente serve fare di tutto perché le morti sul lavoro, gli incidenti sul lavoro vengano eliminati e sconfitti. Io credo che sia veramente una sconfitta per il mondo dell’impresa”. Per Orsini “assieme a tutti i sindacati oggi serve trovarsi velocissimamente per fare un tavolo proprio sugli incidenti sul lavoro. Quando si parla di incidenti sul lavoro dobbiamo mettere ad alto la prevenzione perché noi non possiamo parlare purtroppo di fatti accaduti ma dobbiamo prevenire queste tragedie soprattutto di ragazzi giovani. Siamo molto vicini alle famiglie in questo momento”, ha concluso Orsini.

Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, commentando gli ultimi incidenti mortali sul lavoro a margine di un convegno al Cnel, ha detto: “Stiamo ovviamente intensificando tutti i controlli, c’è da fare tanto sul fronte della prevenzione e degli interventi da mettere in campo affinché il concetto di sicurezza sul lavoro si ampli e diventi qualcosa di molto più importante”. “Sono aumentati gli infortuni in itinere – ha ricordato – questi sono i dati che ci consegna il 2024. Abbiamo una situazione che anche nella generale riduzione del numero degli infortuni comunque ci deve richiamare a una massima attenzione sul tema. Abbiamo intensificato il numero dei controlli con l’aumento degli ispettori tecnici, siamo intervenuti su settori strategici come quello dell’edilizia, inserendo la patente a crediti. I dati ci dicono che abbiamo 432.000 aziende a gennaio del settore dell’edilizia che avevano la patente a crediti. L’ispettorato del lavoro ha fatto più di 8.000 controlli e non ha rilevato irregolarità tali da poter in qualche modo darci dei segnali di preoccupazione sul fronte dell’adempimento all’obbligo di possesso di patente. Solo otto aziende tra quelle ispezionate non avevano la patente. Questo credo che sia un segnale importante perché vuol dire attenzione per settori che sono strategici e che nel contempo hanno anche un’alta incidenza di rischio, vista la particolarità delle attività. Stiamo lavorando per implementare ancora di più la normativa in termini anche di efficacia degli strumenti. Abbiamo in lavorazione altri testi normativi in cui ovviamente ci sarà anche un’attenzione al miglioramento del presidio della sicurezza”.

M.O., Conte: è sterminio, amici ebrei non stiano in silenzio

Roma, 25 mar. (askanews) – “Sono riprese le operazioni militari a Gaza e le aggressioni provenienti dalle colonie illegali in Cisgiordania: da ultimo Hamdan Ballal, regista di No other land, premio Oscar. Che anziché essere curato dagli israeliani è stato arrestato, ora ci dicono rilasciato, ma immaginate se non fosse stato un personaggio famoso”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, nel corso di una diretta sui suoi canali social.

“Stiamo assistendo – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – a un sistematico sterminio, una buona parte sono donne e bambini. È chiaro che quello di Israele è un governo criminale, ma lo dico a tutti gli amici ebrei, proprio perché si dice che Israele è un Paese democratico, non si può stare in silenzio. Il silenzio c’è nelle dittature”.

Per il leader stellato il governo italiano continua a meritare l’epiteto di “vigliacco”, dopo le astensioni all’Onu sui fatti di Gaza, anche perché “non dispone un embargo pieno nei confronti di Israele e non chiede sanzioni nei confronti dei suoi ministri coinvolti nello sterminio. La comunità internazionale non può rimanere in silenzio, il silenzio è connivenza”, ha concluso Conte.

Strage di Erba, la Cassazione respinge il ricorso di Olindo e Rosa: nessuna revisione, resta l’ergastolo

Roma, 25 mar. (askanews) – Nessuna revisione della condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi in relazione alla strage di Erba. I giudici della Cassazione, V sezione penale, hanno respinto il ricorso della difesa.

I giudici della V sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso della difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Il pg Giulio Monferini aveva richiesto la inammissibilità della istanza.

(Nella foto di archivio Rosa Bazzi e Olindo Romano durante il processo per la strage di Erba nel 2008)

Arriva la norma di correzione sull’Irpef, Mef: applicazione nuove aliquote per determinare acconto

Roma, 25 mar. (askanews) – “In considerazione dei dubbi interpretativi posti, e al fine di salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il Governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto”. Lo annuncia il Ministero dell’Economia e delle Finanze in una nota.

L’intervento, precisa il Mef, “sarà realizzato in tempo utile per evitare ai contribuenti aggravi in termini di dichiarazione e di versamento”. “Relativamente all’applicazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche” riferisce il Mef “sono pervenute segnalazioni da parte di alcuni CAF, riportate anche dagli organi di stampa, in merito a un maggior carico fiscale per i lavoratori dipendenti che verrebbero gravati dell’onere di versare l’acconto IRPEF per l’anno 2025 anche in mancanza di redditi ulteriori rispetto a quelli già assoggettati a ritenuta d’acconto”.

In particolare, spiega il Ministero, “il predetto maggior onere fiscale deriverebbe, secondo l’interpretazione riportata dai CAF, dall’applicazione della disposizione contenuta nell’articolo 1, comma 4, del d.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, che, prevedendo la riduzione dal 25 al 23 per cento dell’aliquota IRPEF per i redditi da 15.000 a 28.000 euro e l’innalzamento della detrazione di lavoro dipendente da 1.880 euro a 1.955 euro, ha stabilito che tali interventi non si applicano per la determinazione degli acconti dovuti per gli anni 2024 e 2025 per i quali si deve considerare la disciplina in vigore per l’anno 2023”.

Ma afferma il Mef “l’incongruenza evidenziata dai CAF deriva dal fatto che le aliquote, gli scaglioni e le detrazioni Irpef sono stati in una prima fase modificati in via temporanea, per un solo periodo d’imposta (2024), e successivamente stabilizzate a regime dal 2025. Inoltre, si fa presente che con la disposizione in questione si intendeva sterilizzare gli effetti delle modifiche alla disciplina IRPEF soltanto in relazione agli acconti dovuti dai soggetti la cui dichiarazione dei redditi evidenziava una differenza a debito di IRPEF, in quanto percettori di redditi ulteriori rispetto a quelli già assoggettati a ritenuta d’acconto”.

“L’intenzione del legislatore” chiarisce il Ministero dell’Economia “non era, quindi, volta a intervenire nei confronti di soggetti, come la maggioranza dei lavoratori dipendenti e pensionati, che, in mancanza di altri redditi, non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Pertanto, la disposizione di cui all’articolo 1, comma 4, del d.lgs. 216/2023 va interpretata nel senso che l’acconto per l’anno 2025 è dovuto, con applicazione delle aliquote 2023, solo nei casi in cui risulti di ammontare superiore a euro 51,65 la differenza tra l’imposta relativa all’anno 2024 e le detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto, il tutto però calcolato secondo la normativa applicabile al periodo d’imposta 2024”.

“Siamo soddisfatti di aver difeso le persone che rappresentiamo, inducendo il Governo a rivedere una norma profondamente ingiusta. La questione sollevata dalla Cgil e dal Consorzio nazionale Caaf Cgil era più che fondata”, ha commentato il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, e la presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil, Monica Iviglia, commentando in una nota il comunicato sull’acconto Irpef diffuso dal Mef.

“Se alle parole seguiranno i fatti, e si interverrà per consentire l’applicazione delle tre aliquote 2025 per la determinazione dell’acconto Irpef, i salari e le pensioni di milioni di cittadine e cittadini, già pesantemente colpiti dall’alta inflazione cumulata in questi anni, non subiranno ulteriori riduzioni” concludono Ferrari e Iviglia.

Omicidio Diabolik, la Corte d’Assise di Roma: ergastolo a Raoul Esteban Calderon

Roma, 25 mar. (askanews) – Condanna all’ergastolo per il killer dell’ex capo degli Irriducibili della Lazio, Fabrizio Piscitelli, detto ‘Diabolik’. I giudici della terza Corte d’Assise di Roma, hanno condannato al massimo della pena Raoul Esteban Calderon, per l’omicidio avvenuto il 7 agosto del 2019, al parco degli Acquedotti, nel quartiere Tuscolano a Roma. La sentenza è stata emessa dai giudici della III sezione della corte d’assise dopo oltre 5 ore di camera di consiglio. I giudici non hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso. Piscitelli, secondo gli inquirenti, non fu eliminato per fatti connessi alla gestione del gruppo ultras, o legati al calcio, ma per il suo coinvolgimento negli affari del traffico di droga. Aveva 53 anni quando è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Il 13 dicembre 2021 l`uomo oggi condannato all`ergastolo, Raul Esteban Calderon, è stato fermato dalla Squadra mobile della questura di Roma. Curiosità da film di 007, il vero nome del killer, secondo quanto è emerso da una rogatoria internazionale in Argentina, sarebbe Aleandro Musumeci, nato a Buenos Aires il 30 aprile 1970.

Omicidio Diabolik, la Corte d’Assise di Roma: ergastolo a Raoul Esteban Calderon

Roma, 25 mar. (askanews) – Condanna all’ergastolo per il killer dell’ex capo degli Irriducibili della Lazio, Fabrizio Piscitelli, detto ‘Diabolik’. I giudici della terza Corte d’Assise di Roma, hanno condannato al massimo della pena Raoul Esteban Calderon, per l’omicidio avvenuto il 7 agosto del 2019, al parco degli Acquedotti, nel quartiere Tuscolano a Roma. La sentenza è stata emessa dai giudici della III sezione della corte d’assise dopo oltre 5 ore di camera di consiglio. I giudici non hanno riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso.

Lavoro, Calderone: c’ tanto da fare su prevenzione degli infortuni

Roma, 25 mar. (askanews) – “Stiamo ovviamente intensificando tutti i controlli, c’ da fare tanto sul fronte della prevenzione e degli interventi da mettere in campo affinch il concetto di sicurezza sul lavoro si ampli e diventi qualcosa di molto pi importante”. Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, commentando gli ultimi incidenti mortali sul lavoro a margine di un convegno al Cnel. “Sono aumentati gli infortuni in itinere – ha ricordato – questi sono i dati che ci consegna il 2024. Abbiamo una situazione che anche nella generale riduzione del numero degli infortuni comunque ci deve richiamare a una massima attenzione sul tema. Abbiamo intensificato il numero dei controlli con l’aumento degli ispettori tecnici, siamo intervenuti su settori strategici come quello dell’edilizia, inserendo la patente a crediti. I dati ci dicono che abbiamo 432.000 aziende a gennaio del settore dell’edilizia che avevano la patente a crediti. L’ispettorato del lavoro ha fatto pi di 8.000 controlli e non ha rilevato irregolarit tali da poter in qualche modo darci dei segnali di preoccupazione sul fronte dell’adempimento all’obbligo di possesso di patente. Solo otto aziende tra quelle ispezionate non avevano la patente. Questo credo che sia un segnale importante perch vuol dire attenzione per settori che sono strategici e che nel contempo hanno anche un’alta incidenza di rischio, vista la particolarit delle attivit. Stiamo lavorando per implementare ancora di pi la normativa in termini anche di efficacia degli strumenti. Abbiamo in lavorazione altri testi normativi in cui ovviamente ci sar anche un’attenzione al miglioramento del presidio della sicurezza”.

Le vie del Giubileo: il cammino prende il via da Subiaco

Subiaco, 25 mar. (askanews) – A Subiaco, la prima tappa del progetto di valorizzazione che unisce i luoghi della spiritualit e le eccellenze dell’enogastronomia per tutto l’anno giubilare. In occasione della festivit del Transito di San Benedetto “Le Vie del Giubileo: un cammino di fede e spiritualit tra luoghi, sapori e tradizioni”, il progetto promosso dalla Regione Lazio e curato da Arsial ha dato il via ad un percorso che toccher tutte le province del Lazio nei prossimi mesi. Abbiamo parlato con Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranit Alimentare della Regione Lazio

“Questo quello che vogliamo raccontare, esattamente quello che vogliamo dimostrare. L’esistenza di questo mondo straordinario nelle aree interne della nostra Regione esistono aziende agricole che producono autentiche eccellenze frutto di queste terre e quindi qui abbiamo anche declinato nel miglior modo possibile il concetto di prodotti autoctoni che quindi hanno un forte legame con il territorio che sono il segreto e il successo di questi luoghi straordinari, valorizzarli, farli conoscere e farli apprezzare il progetto delle vie del giubileo”.

poi intervento il Commissario Straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa:

“Il cammino lungo, molto complesso, per per esempio questa prima tappa meravigliosa, abbiamo subito avuto la percezione che i nostri produttori fossero contenti di entrare in contatto con la comunit, col territorio, con il sindaco abbiamo trovato immediatamente un’intesa e stiamo gi costruendo delle progettualit per i giorni a venire e questo anche lo scopo di questa iniziativa”.

L’iniziativa stata inaugurata in Piazza Benedetto Tozzi e proseguir fino a domenica 23, con un mercato dei produttori. La tappa rappresenta un’opportunit per promuovere le eccellenze agroalimentari regionali e incoraggiare la diffusione di un turismo sostenibile e consapevole. Infine intervenuto il Sindaco facente funzioni di Subiaco, Emanuele Rocchi:

“Io credo che sia un progetto importantissimo, il primo dei tantissimi eventi che si concluder alla vigilia di Natale all’interno della Regione Lazio e crediamo che queste siano opportunit importantissime sia per Subiaco, sia per la Valle dell’Aniene, ma per tutta la Regione Lazio”.

Un viaggio alla scoperta delle radici culturali e produttive del Lazio, che culminer a Roma con un grande evento di chiusura, celebrando il connubio tra fede, accoglienza e sapori autentici.

Boldrini: Meloni evidenzia solo un aspetto del manifesto di Ventotene

Milano, 25 mar. (askanews) – Meloni ha voluto “mettere in evidenza solo un aspetto” del Manifesto di Ventotene. Lo ha detto la parlamentare Laura Boldrini a margine dell’iniziativa “Riappropriamoci del Manifesto di Ventotene”, organizzata dal Movimento Europeo, davanti alla targa dedicata ad Altiero Spinelli.

Boldrini ha ricordato che col Manifesto di Ventotene “parliamo di politici mandati al confino del regime fascista, un regime che per mettere a tacere le teste pensanti le isolava, e che dice che praticamente bisogna uscire dal nazionalismo se vogliamo la pace. E come si esce dal nazionalismo? Ci sono dei passaggi per arrivare poi agli Stati Uniti d’Europa. Ora, se nel momento in cui si elencano i passaggi, la presidente del consiglio mette in evidenza solo un aspetto di quel manifesto c’ qualcosa che non va in lei”.

“Quindi – ha proseguito – ha voluto un caso per manifestare un suo profondo disagio poich pochi minuti prima la Lega l’aveva commissariata”.

“Per sviare l’attenzione ha fatto un attacco sguaiato al Manifesto di Ventotene. Noi siamo qui a difenderlo”, ha concluso.

Lavoro, Calderone: su laurea mio percorso limpido e corretto

Roma, 25 mar. (askanews) – Sulla vicenda della laurea, al centro di un’inchiesta giornalistica del Fatto Quotidiano, “voglio rispondere dicendo che sono serenissima perch il mio percorso assolutamente limpido e corretto”. Cos il ministro del Lavoro, Marina Calderone, a margine di un convegno al Cnel sulla partecipazione.

“Non ho alcun tipo di preoccupazione – ha aggiunto – quindi non comprendo neanche le ragioni di tutta questa attenzione”.

Dybala operato: intervento riuscito, riabilitazione a Trigoria

Roma, 25 mar. (askanews) – “L’intervento chirurgico a cui si è sottoposto oggi il calciatore Paulo Dybala è perfettamente riuscito. Nei prossimi giorni Paulo comincerà la riabilitazione a Trigoria” il comunicato del club giallorroso sull’operazione effettuata dall’argentino. Dybala si erà infortunato al tendine della gamba sinistra nel corso dell’ultima partita casalinga contro il Cagliari. L’intervento si è svolto alla Fortius Clinic di Londra ed è stato effettuata dal dottor Andy Williams, alla presenza dello staff sanitario giallorosso. L’obiettivo di Dybala è quello di tornare a disposizione della Roma nelle prime settimane della prossima stagione.

Lavoro, Schlein: Meloni ha in testa un Paese che compete al ribasso

Roma, 25 mar. (askanews) – “L’Italia è in fondo alla classifica del G20 per i salari reali dei lavoratori e delle lavoratrici. Ultimi, senza appello. Il Governo non ha mosso un dito per agevolare il rinnovo dei contratti per 7 milioni di lavoratori e per allineare gli aumenti delle retribuzioni anche al costo elevatissimo della bolletta energetica più cara d’Europa, inoltre il Governo ha programmato la riduzione del potere d’acquisto dei dipendenti pubblici negando il recupero dell’inflazione reale. Lo stesso Governo Meloni che fa di tutto per affossare la nostra proposta unitaria con le altre opposizioni per introdurre un salario minimo, che rafforzi la contrattazione collettiva e stabilisca che sotto i 9 euro all’ora non può scendere nemmeno quella. Precarietà e bassi salari sono parenti stretti: Meloni ha in testa un Paese che compete al ribasso. Il risultato è milioni di lavoratori poveri e migliaia di ragazze e ragazzi anche laureati che lasciano il paese. Siamo davanti a uno scandalo, a un furto di futuro. Occorre agire subito”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Paolo Bonetti, evoluzione e trasformazione digitale per aziende

Roma, 25 mar. – “Ci occupiamo di essere unico partner per qualsiasi progetto di trasformazione ed evoluzione digitale per aziende”, dice l’ing. Bonetti, che anche un imprenditore digitale. Bonetti ha creato Hybrid Digital Consultancy (Hybrid.one), l’orchestratore di tutte le societ del gruppo nell’area della consulenza digital con skill interne di classe internazionale negli ambiti di strategia, digital ADV, performance marketing, sviluppo tecnologico e business intelligence.

Bonetti il visionario della consulenza integrata. Classe 1985 Paolo Bonetti un ingegnere, imprenditore e innovatore con una visione chiara: trasformare il digitale in un motore di crescita concreto per le aziende. Grazie a un approccio che unisce strategia, comunicazione, tecnologia e performance, ha creato un ecosistema di soluzioni integrate per semplificare la vita delle imprese e massimizzare i risultati.

Uilpa: da 30 anni al fianco dei lavoratori pubblici

Roma, 25 mar. – “Nel corso di quasi 30 anni di attivit, la UIL Pubblica Amministrazione ha perseguito due obiettivi: tutelare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori; migliorare la qualit dei servizi pubblici. E lo abbiamo fatto senza imporre mai i nostri quadri, i nostri iscritti, ai nostri simpatizzanti di abbracciare la causa di qualche fazione politica. Le parole d’ordine di chi sceglie di impegnarsi con la UILPA sono libert, pluralismo e partecipazione. Il consenso dei lavoratori ce lo guadagniamo ogni giorno con la forza dei nostri argomenti, con la preparazione, la costanza e il coraggio dei nostri rappresentanti. per questo che un numero sempre crescente di dipendenti pubblici vede nella UILPA un punto di riferimento e, ogni giorno di pi, si rivolgono alle nostre strutture per risolvere i problemi che si presentano negli uffici. Perch lo fanno? Perch sanno che da noi trovano l’ascolto, la competenza e la solidariet di cui hanno bisogno, e perch sanno che stiamo dalla loro parte, sempre e comunque. La parola “sindacato” significa “insieme per la giustizia” e questo, io credo, sia il significato pi profondo che diamo al nostro agire nei luoghi di lavoro. Da sempre ci battiamo per una PA pi giusta con i suoi dipendenti e pi giusta con le persone, e continueremo a farlo: non ci fermeremo.”

Cos Sandro Colombi, Segretario Generale UILPAU, ricordando che il 14, 15 e 16 aprile 2025 le lavoratrici e lavoratori del comparto del pubblico impiego saranno chiamati a votare per rinnovare le proprie rappresentanze sindacali unitarie.

M.O., appello card. Pizzaballa ai pellegrini: tornate in Terra Santa

Roma, 25 mar. (askanews) – “È molto difficile oggi parlare di speranza e ed è ancor più difficile parlare di speranza qui, in Terra Santa perché tutto parla di distruzione, di paura che sono il contrario della speranza. Però, se alziamo lo sguardo come Maria ci indica, possiamo vedere tantissime persone che ancora danno la vita anche qui, e non si arrendono a questa situazione così barbarica”. Sono le parole che il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha affidato a un videomessaggio inviato ai partecipanti alla terza edizione della “Cattedra dell’accoglienza” ideata per promuovere la cultura della solidarietà e l’arte dell’incontro e del dialogo.

La manifestazione, ospitata negli spazi di Fraterna Domus di Sacrofano vicino Roma, è dedicata alla “Speranza e accoglienza, per un futuro planetario fraterno” di cui si discute fino al prossimo 28 marzo. Per il Patriarca chi non si arrende alle barbarie “rende concreta la speranza che abita già nel nostro cuore e che è Gesù Cristo”. Il videomessaggio del Cardinale arriva nel giorno di avvio dei lavori della Cattedra che coincide con “la festa dell’Annunciazione, la festa l’accoglienza per eccellenza”, spiega Pizzaballa sottolineando che “attraverso quel ‘sì eccomi di Maria’ Dio entro nella storia la cambia”.

“Il mio augurio è che quella Parola accolta da Maria e poi donata al mondo diventi vita concreta per tutti e continui a essere nel mondo una parola diversa, di vita, di accoglienza, di amore e di dono sé che è lo stile cristiano”, auspica Pizzaballa che invita tutti a “tornare in Terra Santa” perché “la comunità cristiana ha bisogno della vostra presenza, della presenza dei pellegrini”.

Nonostante la ripresa delle ostilità, il porporato evidenzia che “non siamo tornati alla situazione precedente: dal punto di vista dei pellegrinaggi, degli spostamenti la situazione è più tranquilla”. Per il Patriarca serve “darsi coraggio, avere fiducia ed esprimere solidarietà”, senza dimenticare che “la speranza si fonda sull’incontro con Gesù”.

Magi (+Europa): il Manifesto di Ventotene resta pi che mai vivo

Roma, 25 mar. (askanews) – “Al di l delle manipolazioni un po’ squallide che sono state fatte recentemente dal governo per coprire la mancanza di linea di politica estera sull’Europa, il messaggio centrale del Manifesto di Ventotene, cio l’obiettivo politico della creazione degli Stati Uniti d’Europa, resta pi che mai vivo, resta attuale ma soprattutto resta qualcosa per cui mobilitarsi e attivarsi politicamente. C’ da sperare che lo facciano i parlamenti nazionali e che lo faccia il Parlamento Europeo: necessario che riprenda un cammino democratico per la costituzione degli Stati Uniti d’Europa”.

Cos il segretario di Pi Europa, Riccardo Magi, a margine dell’iniziativa “Riappropriamoci del Manifesto di Ventotene”, organizzato dal Movimento Europeo, davanti alla targa dedicata ad Altiero Spinelli a Roma.

Fratoianni (Avs): omaggio a Spinelli atto di restituzione a storia

Roma, 25 mar. (askanews) – ” la storia, di fronte a chi pare non sembra conoscerla o si impegnato scientemente a violarne la memoria, questo mi pare un atto di restituzione alla storia di questo Paese”.

Cos Nicola Fratoianni di Avs parlando con i cronisti in via Uffici del Vicario a Roma dove di fronte all’edificio dove nel 1907 nato Altiero Spinelli, il Movimento Europeo guidato da Piervirgilio Dastoli, per anni suo collaboratore, ha organizzato un flashmob a sostegno del Manifesto di Ventotene, con presenti decine di deputati delle opposizioni.

“La destra italiana ha l’ossessione di riscrivere la storia – ha aggiunto – rimuovendone la radice antifascista, costituzionale e repubblicana”.