20.3 C
Roma
domenica, 13 Luglio, 2025
Home Blog Pagina 14

Trump apre sui dazi. Von der Leyen: valutiamo la proposta Usa, pronti ad accordo

Bruxelles, 27 giu. (askanews) – “Oggi abbiamo ricevuto l’ultimo documento statunitense per ulteriori negoziati. Lo stiamo valutando in questo momento. Il nostro messaggio è chiaro: siamo pronti per un accordo”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Allo stesso tempo, ha aggiunto, “ci stiamo preparando per l’eventualità che non si raggiunga un accordo non soddisfacente. Difenderemo gli interessi europei secondo necessità, tutte le opzioni sono sul tavolo”.

La proposta degli Usa “è in corso di valutazione ma posso dire che un accordo è meglio di un conflitto e che zero dazi è sempre meglio di dazi. L’incertezza è la cosa peggiore per l’economia: dobbiamo dare certezze prima possibile ai nostri investitori, ai nostri lavoratori, alle nostre aziende”, ha detto anche il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, nella conferenza stampa al termine del summit di Bruxelles. Nel giorno in cui i leader europei si sono riuniti in Consiglio, è arrivata, infatti, la ‘mossa’ di Donald Trump nella trattativa sugli incrementi tariffari all’importazione di merci dal Vecchio Continente. Prima c’è stata l'”apertura” sul termine del 9 luglio stabilito per l’entrata in vigore dei dazi americani sui prodotti europei, poi l’invio alla Commissione europea della proposta per trovare un’intesa.

Nel pomeriggio di ieri è stata la portavoce del tycoon, Karoline Leavitt, ad annunciare che la scadenza del 9 “forse potrebbe essere prorogata, ma è una decisione che spetta al presidente”. Poi, mentre i 27 erano a cena proprio per discutere dei dazi, è arrivata la notizia che Ursula von der Leyen aveva ricevuto la proposta americana. L’ipotesi che circolava negli ultimi giorni era quella di dazi generalizzati al 10%.

Tra i leader europei, le posizioni sono diversificate. Mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha auspicato che si chiuda “rapidamente” un accordo commerciale anche “sporco”, la Francia si è detta non disposta ad accettare un’intesa “asimmetrica” con dazi generalizzati al 10% per tutte le importazioni europee in Usa. In mezzo c’è Giorgia Meloni che aveva già aperto alla possibilità di accettare tariffe del 10%, che “non sarebbero per noi particolarmente impattanti”, ha detto al vertice Nato L’Aja.

Nel caso di dazi “asimmetrici”, secondo l’Europa (ed è anche la linea dell’Italia) questi dovrebbero essere “compensati”. Ad esempio – hanno spiegato fonti diplomatiche – con accordi transatlantici sull’approvigionamento di materie prime critiche e lavorando per affrontare il problema comune della sovracapacità produttiva di Paesi Terzi come la Cina, in alcuni settori quali acciaio, alluminio. D’altra parte i settori europei dell’auto, dell’alluminio e dell’acciaio hanno urgenza di avere certezze sul trattamento a cui verranno sottoposti visto che già oggi devono sottostare ai dazi del 25% introdotti dall’amministrazione Trump. “Bisogna essere creativi in modo costruttivo per cercare un punto di equilibrio”, hanno sottolineato fonti diplomatiche italiane.

Giffoni55, in arrivo Tim Burton, Sorrentino, Servillo, Allevi, Ambra

Roma, 27 giu. (askanews) – La 55esima edizione del Giffoni Film Festival si prepara ad accogliere, dal 17 al 26 luglio, 5.000 giovani giurati provenienti da 30 paesi e da centinaia di città e borghi italiani. Il festival, che da 55 anni rappresenta un punto di riferimento per le nuove generazioni, si conferma come un luogo di incontro, crescita e confronto, capace di unire cinema, cultura, musica e sport in un programma ricco di iniziative.

Quest’anno il tema scelto è “Becoming Human”, un invito alla consapevolezza, all’empatia e alla responsabilità collettiva, in un mondo attraversato da profonde trasformazioni. Giffoni si interroga, insieme ai suoi giovani protagonisti, su cosa significhi davvero essere umani oggi. Il programma prevede la proiezione di 99 film in concorso, selezionati tra oltre 2.500 produzioni internazionali, con la presenza di 50 registi da tutto il mondo. Sei anteprime, più di 20 eventi speciali e oltre 120 ospiti tra cui Tim Burton, Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Luca Marinelli, Ambra Angiolini, Giovanni Allevi, Virginia Raffaele e Ornella Muti, arricchiranno le giornate del festival.

Non mancheranno momenti di confronto e approfondimento, come la seconda edizione di Giffoni Sport, che vedrà la partecipazione di atleti di rilievo come Bebe Vio, Simone Fontecchio, Andy Diaz Hernandez e Ambra Sabatini e gli incontri di IMPACT!, con 200 giovani under 30 che dialogheranno con personalità del mondo della scienza, della cultura e delle istituzioni. Ritorna inoltre la grande musica dal vivo con showcase musicali live gratuiti con artisti come Rocco Hunt, BigMama, TrigNO e Benji e Fede.

Giffoni si conferma anche quest’anno come spazio di ottimismo e speranza, un baluardo di rispetto, amore e forza per le nuove generazioni, in grado di trasmettere valori universali e di offrire opportunità di crescita in un clima di condivisione e dialogo. Il festival, che si svolge sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, è sostenuto dalla Regione Campania, dal ministero della Cultura e da numerosi partner pubblici e privati, a testimonianza di un impegno collettivo che rende Giffoni un patrimonio non solo della città, ma dell’intero Paese e del mondo intero.

Giffoni55, sei anteprime tra Puffi, "Unicorni" e "Troppo Cattivi 2″

Roma, 27 giu. (askanews) – La 55esima edizione del Giffoni Film Festival si apre all’insegna delle emozioni con un ricco calendario di anteprime per il pubblico di tutte le età. Saranno sei quelle che illumineranno le giornate del festival. Ad inaugurare il festival, giovedì 17 luglio, sarà “Unicorni”, il nuovo film di Michela Andreozzi, distribuito da Vision Distribution e in uscita il 18 luglio. L’opera, interpretata da Edoardo Pesce, Valentina Lodovini e dal piccolo Daniele Scardini, affronta con sensibilità e ironia il tema dell’accettazione e della crescita personale, raccontando la storia di una famiglia alle prese con le sfide dell’essere genitori e dell’imparare ad accogliere le diversità. La regista e parte del cast incontreranno i giurati di Giffoni per condividere le emozioni del film. Il 19 luglio sarà la volta di “Tutta colpa del rock”, diretto da Andrea Jublin e prodotto da Be Water Film e PiperFilm in collaborazione con Netflix. Una commedia musicale che vede protagonista Bruno, ex chitarrista rock in cerca di riscatto, interpretato da un cast d’eccezione tra cui Lillo Petrolo, Naska ed Elio. Tra equivoci, risate e colpi di scena, la musica diventa il motore di una sorprendente rinascita personale e familiare. Il regista e alcuni protagonisti saranno presenti per un incontro speciale con i giovani giurati.

Domenica 20 luglio, il festival accoglierà una delle anteprime più attese dai più piccoli: “I Puffi – Il film”, nuova produzione Paramount Animation e Domain Entertainment, diretta da Chris Miller. I celebri personaggi blu tornano sul grande schermo in una storia ricca di avventura e fantasia. Il film vedrà la partecipazione, anche in collegamento, di Paolo Bonolis (voce di Grande Puffo) e la presenza in sala di Luca Laurenti (voce di Razamella), pronti a regalare sorrisi e magia ai giovani spettatori. Lunedì 21 luglio è la volta di “Esprimi un desiderio”, commedia diretta da Volfango De Biasi con Max Angioni e Diego Abatantuono. Il 22 luglio, arriva “Grand Prix”, film d’animazione diretto da Waldemar Fast, segue la storia di Edda, una giovane topolina che sogna di diventare pilota. Il film, doppiato da Charlotte M e Carlo Vanzini, promette azione, comicità e coraggio per tutta la famiglia. E per finire “Troppo Cattivi 2” che sarà presentato il 25 luglio, sequel del successo DreamWorks, vede i celebri “cattivi” – Mr. Wolf, Mr. Snake, Mr. Shark, Mr. Piranha e Ms. Tarantola – affrontare una nuova missione contro una gang criminale tutta al femminile. A presentare il film ai ragazzi saranno i voice talent Andrea Perroni, Francesco De Carlo e Saverio Raimondo.

Fonti militari Nato: ambizioni Putin non si fermano, ecco cosa stiamo facendo

L’Aia, 27 giu. (askanews) – “Il Comandante Supremo Alleato d’Europa, o SACEUR, ha affermato che le ambizioni del presidente (russo Vladimir) Putin non si fermano all’Ucraina. Quindi cosa stiamo facendo al riguardo? La NATO sta intensificando i suoi sforzi. Gli alleati stanno spendendo di più per la difesa”. Ad affermarlo è un alto ufficiale militare della Nato che replica a chi gli chiede se ci sia un disimpegno americano. “L’America è alla guida di NSATU. L’America in questo momento è alla guida di SHAPE. Questa leadership rimane, a prescindere da tutte le speculazioni che circolano”.

La risposta della fonte evidentemente è no, nessun disimpegno, e il riferimento non è soltanto al Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE) e dunque al generale italoamericano Christopher G. Cavoli che ha assunto l’incarico di comandante dello US European Command il primo luglio 2022, di comandante supremo alleato in Europa (SACEUR, titolo detenuto da un generale statunitense fin dalla sua istituzione negli anni ’50) il 4 luglio 2022 e che ha tenuto il 3 aprile a Capitol Hill un’illuminante relazione.

C’è anche chi è a capo della NSATU (Nato Security Assistance and Training for Ukraine) ad avere oltre alle mostrine, le stelle e le strisce: è il generale Curtis Buzzard. La NSATU è responsabile dell’assistenza e dell’addestramento militare della Nato all’Ucraina, e tocca a Buzzard dirigere i membri provenienti da 27 paesi Nato, oltre a chi viene da paesi partner quali Australia e Nuova Zelanda, in collaborazione con i rappresentanti militari ucraini. “La Nato rimane ferma nel suo sostegno all’Ucraina, contribuendo a sostenere il diritto fondamentale del Paese all’autodifesa, mentre si cerca una pace duratura” dice la fonte. “In nessun momento la Nato ha interrotto questo sostegno” aggiunge. “Uno dei modi in cui la Nato, o più specificamente SHAPE, lo fa è attraverso la NSATU, che lavora ogni giorno per coordinare la fornitura di addestramento e assistenza alla sicurezza all’Ucraina e per aiutare a sviluppare la sua futura forza per raggiungere la piena interoperabilità secondo gli standard Nato”.

Il fatto che sia tutto tranne che un disimpegno americano e dell’Alleanza è dimostrato dal fatto, come spiega l’alto ufficiale militare della Nato, che “da quando ha assunto la responsabilità di supportare l’Ucraina nel dicembre 2024, la NSATU ha coordinato l’addestramento da parte delle nazioni di oltre 25.000 militari ucraini. Sempre sotto il coordinamento della NSATU, il nostro nodo logistico abilitante in Polonia ha gestito oltre 6.700 tonnellate di materiali e la NSATU ha coordinato oltre 1.500 movimenti di materiali in totale”.

Inoltre, NSATU ha integrato funzionalmente il personale ucraino in tutte le attività di pianificazione della NSATU. Questo include la recente Conferenza Quadro per lo Sviluppo della Forza Operativa in Polonia, che ha cercato di migliorare la resilienza in prima linea e la prontezza militare a lungo termine dell’Ucraina. Insomma non si può negare che “gli Stati Uniti abbiano svolto un ruolo nel sostenere l’Ucraina, anche prima dell’invasione e durante il primo mandato del presidente Usa Donald Trump”, mentre “gli alleati europei e il Canada hanno intensificato notevolmente il loro supporto: questo fa parte di un modello più ampio di nazioni desiderose di fare cose, sostenute dall’impegno dell’America nei confronti della Nato e dalla leadership degli Stati Uniti, incluso il comandante della NSATU, il cui ruolo è vitale e auspicato da tutti”.

(di Cristina Giuliano)

Mattarella: per la verità su Ustica lo Stato chiede collaborazione dei Paesi amici

Roma, 27 giu. (askanews) – “La strage di 45 anni or sono nel cielo di Ustica ha impresso nella storia della Repubblica un segno doloroso e profondo che non potrà mai essere cancellato”. Lo dichiara in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 45° anniversario della strage di Ustica.

“Tutti coloro che erano a bordo di quel DC9, partito da Bologna con destinazione Palermo – ricorda il Capo dello Stato -, vi trovarono la morte. Ottantuno persone tra equipaggio e passeggeri: tanti i corpi che non fu possibile ritrovare. È stata una tragedia tra le più oscure e laceranti che hanno colpito il nostro Paese”.

“La memoria – prosegue Mattarella – rinnova anzitutto i sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime, costretti a uno strazio indicibile, indelebile, inspiegabile. La Repubblica non abbandona la ricerca della verità e sollecita la collaborazione di tutti coloro che, anche tra i Paesi amici, possono aiutarci a rispondere al bisogno di giustizia, che non si dissolve negli anni perché è parte del tessuto stesso della democrazia”.

Mediobanca promette 4,9mld ai soci in 3 anni: offerta Mps senza razionale

Milano, 27 giu. (askanews) – Mediobanca proietta le stime finanziaria del suo piano industriale al 2028 e punta a centrare un utile netto di oltre 1,9 miliardi di euro a giugno 2028, con una componente di 1,7 miliardi di utile ordinario e per 0,2 miliardi con proventi non ricorrenti derivanti dalla valorizzazione di un progetto immobiliare nel Principato di Monaco. Un risultato che si rifletterà sulla crescita nella remunerazione degli azionisti che possono aspettarsi a 4,9 miliardi nel triennio di cui 4,5 miliardi in dividendi, pay-out al 100%, e 0,4 miliardi tramite il completamento del piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie già previste dal piano al 2026.

I ricavi sono visti in crescita a 4,4 miliardi (+20%), con una riduzione del rapporto costi/ricavi di 3 punti percentuali (dal 43% al 40%) e una graduale stabilizzazione del costo del rischio a circa 60 punti base. Il risultato operativo è stimato salire da quasi 1,9 a quasi 2,3 miliardi (+7%).

“L’estensione al 2028 del piano dimostra come Mediobanca sia in grado di realizzare, pur in un contesto macroeconomico complesso, un’ulteriore solida crescita di ricavi, utili e redditività”, ha detto l’ad, Alberto Nagel. “Questo entusiasmante percorso di crescita stand-alone verrà ulteriormente potenziato dalla combinazione con Banca Generali, operazione in grado di creare un leader Europeo nel Wealth Management”, ha aggiunto ribadendo che l’obiettivo è chiudere a “ottobre”.

Per Piazzetta Cuccia, l’offerta di scambio di Montepaschi è invece “priva di razionale industriale e finanziario ed è caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”. Nella sua nota al mercato, Mediobanca evidenzia i rischi di una integrazione “con una banca commerciale di medie dimensioni” e “la presenza di cospicue dissinergie”. Piazzetta Cuccia evidenzia anche “la difficoltà di stimare livelli di ROTE, CET1 e quindi pay-out sostenibili della nuova entità” e “la non comparabilità della politica di remunerazione degli azionisti che è a rischio di esecuzione basso in Mediobanca ed elevato in MPS per effetto delle predette difficoltà di integrazione”.

La Voce del Popolo | Ingenuità e astuzie che non convincono

Le due metà della politica italiana, il governo e le opposizioni, reagiscono alla crisi mediorientale e allo sconvolgimento dell’ordine mondiale con due ingenuità, speculari l’una all’altra. Da un lato Meloni fa finta che tra Europa e Stati Uniti ci si possa barcamenare rendendo lo stesso omaggio a entrambi i vincoli che ci legano, quasi che Usa e Ue continuino ad essere due facce della stessa medaglia, come ai bei tempi. Dall’altro il “campo largo” sbandiera i vessilli di un pacifismo che si illude di risolvere la crisi globale con un succedersi di volenterosi proclami e ripetute manifestazioni di piazza.

Tra due fuochi

Queste due ingenuità, chiamiamole così, nascondono in realtà due speculari astuzie. Il governo infatti cerca con il suo equilibrismo di tenere insieme il rituale omaggio a Trump e l’adesione a un europeismo di facciata, finendo per trovarsi letteralmente tra due fuochi. Le opposizioni, a loro volta, evitano con cura di indagare sulle profonde differenze che le attraversano, sospese tra i vincoli delle nostre alleanze storiche e l’appello a un sentimento popolare che se ne allontana ogni giorno di più.

Astuzie dal fiato corto

Si tratta di due ingenuità che non convincono e dunque di due astuzie che hanno tutte e due il fiato corto. Purtroppo, il deteriorarsi della situazione costringerà di qui a poco gli uni e gli altri a misurarsi sulla realtà che incombe piuttosto che sulla comodità che svanisce. Viene da dire che siamo ben lontani da quella pace “disarmata e disarmante” che aveva evocato papa Leone XIV nel giorno del suo insediamento.

Fonte: La Voce del Popolo – 26 giugno 2025

Articolo qui riproposto per gentile concessione del direttore del settimanale della Diocesi di Brescia.

Il proporzionale è inutile senza i partiti

Sono nato e cresciuto politicamente attraverso la “scuola” culturale e sociale di Carlo Donat-Cattin e della sinistra sociale di ispirazione cristiana. Cioè di un leader e di uno statista che non si stancava di ripetere e di ricordare che “noi cattolici popolari e sociali siamo nati con la proporzionale e cesseremo di esistere senza la proporzionale”. Una affermazione secca che non deve essere furbescamente interpretata talmente è chiara e netta. Certo, era una riflessione pronunciata – e svariate volte – quando esisteva ancora un partito come la Democrazia Cristiana e l’unità politica dei cattolici non era affatto rivendicata ma era un dato di fatto nelle dinamiche politiche concrete dell’epoca. 

L’eredità di Donat-Cattin

Ma, al di là del contesto storico, è indubbio che si tratta anche di un’affermazione, quella di Donat-Cattin, che risponde ad una precisa valutazione politica, culturale ed organizzativa che non va in prescrizione perché era, ed è, semplicemente oggettiva in quanto vera. E, del resto, lo ha confermato persino platealmente la storia della politica italiana in questi ultimi anni dopo il tramonto definitivo e irreversibile della Dc e l’avvio della cosiddetta seconda Repubblica.

Partiti e proporzionale: un legame indissolubile

Ma, al di là di questa riflessione profetica dello statista piemontese e ripresa molte volte da altrettanti leader democristiani come ad esempio Guido Bodrato, Sandro Fontana, Ciriaco De Mita e via discorrendo, non si può non ricordare che il sistema elettorale proporzionale – il miglior sistema praticabile sotto il versante della qualità della democrazia – regge nella misura in cui esistono i partiti politici. E, con i partiti, anche le rispettive culture politiche. Perché quando i partiti sono, nei fatti, semplici e banali comitati elettorali e le culture politiche ridotte al verbo distillato dal capo partito, reintrodurre il sistema elettorale proporzionale appare quasi un’anomalia se non addirittura una inutile forzatura. Per la semplice ragione che, vivendo ancora in una stagione caratterizzata da una “partitocrazia senza i partiti”, non si rafforzerebbero né la democrazia e né, tantomeno, i partiti con le rispettive identità culturali. Al contrario, si consoliderebbe ancora di più il potere oligarchico e cesarista dei partiti attuali alle strette e dirette dipendenze del loro capo o leader o despota.

Il futuro della democrazia dei partiti

Ecco perché, infine, la vera scommessa democratica oggi la si gioca sul terreno del recupero, o del ritorno, dei partiti come li vuole e li disegna la Costituzione. Senza il pieno recupero della loro soggettualità politica, senza la riscoperta delle culture fondanti del pensiero politico e, soprattutto, senza una nuova cittadinanza della “democrazia dei partiti” che sostituisca la “democrazia delle persone” – cioè i fatidici ed inquietanti partiti personali – qualunque sistema elettorale che venga partorito non riuscirà ad invertire la crisi della politica e, in ultima istanza, della stessa democrazia. Insomma, la credibilità della politica – e ancora una volta – la si rilancia solo attraverso le leggi della politica. Non saranno certamente gli algoritmi tecnici a sciogliere i nodi politici. Come sempre, del resto.

Legge in vista sul fine vita: quali requisiti in un’ottica di solidarietà?

Stavolta ci siamo: il 17 luglio è in calendario al Senato il dibattito per dotare anche l’Italia di una legge per regolare l’anticipazione volontaria della morte naturale. Che tipo di legge sarà, tuttavia, non è ancora certo. Quanti ritengono che la vita umana non sia un bene disponibile e neanche un bene soltanto individuale, auspicano che essa non vada oltre i varchi già aperti dalla Corte Cost., rispetto ai quali, purtroppo, non è possibile fare retromarcia. Affinché questo auspicio possa avverarsi, il Parlamento deve chiarire alcuni aspetti fondamentali.

La Corte Cost. ha finora sempre ribadito che non esiste un diritto al suicidio e che l’interesse della società è per la vita, limitando per questo l’eccezionalità della non punibilità dell’aiuto al suicidio alla presenza di alcune condizioni, tra cui la dipendenza del paziente da sostegni vitali. 

Cosa intendere per sostegni vitali

Il primo aspetto da chiarire è cosa debba intendersi per sostegni vitali. Dal punto di vista medico il concetto è legato al mantenimento in vita attraverso macchine e così lo aveva inteso anche la Corte Cost. nelle motivazioni della sent. 242/2019. È in atto, tuttavia, un tentativo di ridefinizione per via giudiziaria, fino ad intendere per sostegno vitale ogni aiuto a situazioni di dipendenza e già la Corte Cost. con la sent. 135/2024 ne ha allargato il perimetro, fino ad includervi “procedure quali l’evacuazione manuale dell’intestino del paziente, l’inserimento di cateteri urinari o l’aspirazione del muco dalle vie bronchiali” (sent. 135/2024), salvo poi precisare che non tutti i trattamenti sanitari possono essere considerati sostegni sanitari (sent. 66/2025).

Una definizione ex-lege del concetto eviterebbe una estensione indebita della platea degli aspiranti suicidi.

Quando considerare la malattia a esito infausto

Analogamente dovrebbe essere precisato per legge cosa debba intendersi per patologia ad esito infausto, dato che la vita stessa è ontologicamente ad esito infausto. Andrebbe pertanto chiarito che si tratta di esito infausto a breve termine, precisando anche la durata temporale.

La Corte Cost. prevedeva tra i requisiti quello di una sofferenza insopportabile, fisica o psicologica. Occorrerebbe precisare che la sofferenza psicologica deve essere legata alla grave malattia fisica, per evitare che anche in Italia possano essere aiutati a morire il paziente depresso o quello con autismo.

Suicidio assistito e omicidio del consenziente, il pericolo della logica per analogia

Bisognerà poi vigilare che la depenalizzazione dell’aiuto al suicidio (art. 580 cp) non venga allargata alla depenalizzazione dell’omicidio del consenziente (art. 579 cp). Tra due settimane la Corte Cost. affronterà il caso di una paziente che non è in grado di azionare da sola il dispositivo per la somministrazione del farmaco letale. Possiamo solo sperare che non si lasci prendere, ancora una volta, dalla perversa logica della Associazione Coscioni. Già una volta, infatti, rotto l’argine del lasciarsi morire per sospensione delle cure (con la legge 219/2017), nascondendo la morte con la sedazione terminale, era logicamente accaduto (e ne ero stato inascoltato profeta durante il dibattito parlamentare sulla L. 219) che la Consulta aprisse “logicamente” ad altri e più rapidi modi di lasciarsi morire, attraverso dispositivi di somministrazione di farmaci letali (suicidio assistito, ordinanza n. 207/2018 e sent. 242/2019). Cosa potrà evitare, ora, che sia data la morte a chi, benché nelle stesse condizioni, non è in grado di uccidersi? Col “nobile” scopo di evitare discriminazioni, si realizzerà in tal modo il salto dal suicidio assistito alla eutanasia. 

Cure palliative e ruolo del SSN

Occorrerà inoltre fare in modo che il SSN fornisca a tutti i pazienti un percorso di cure palliative che potrebbero prevenire il ricorso al suicidio, fornendo nuove prospettive di possibile convivenza con la malattia. Infine, è fondamentale evitare che il suicidio assistito (o peggio l’omicidio del consenziente) diventino prestazioni fornite obbligatoriamente da tutte le strutture del servizio sanitario nazionale, al pari dei LEA. La stessa Corte Cost. aveva sentenziato che la morte procurata non rientra tra i doveri del SSN. Le strutture sanitarie, infatti, debbono mantenere il loro autentica vocazione cura e non confondersi con l’aiuto a morire, come se esso non fosse un fallimento, ma invece una cura tra le altre. La morte procurata non deve entrare nelle strutture sanitarie, affinché non venga rotto il patto ippocratico, non sia pervertita la professione medica e nessun paziente si senta sotto pressione e chieda di morire per non essere di peso per la famiglia o la comunità. 

Fede e politica a confronto con la vita in difficoltà

Sarà possibile ottenere tutto ciò? La maggioranza di governo (pur con alcuni dissensi interni) sembra ben orientata. Non altrettanto l’opposizione, dove anche i deputati di estrazione cattolica sono stati allineati al nuovo corso dei “diritti individuali” della segreteria Schlein. Fortunatamente il “progetto Bazoli” sembra avviato su un binario morto, ma questo è il momento di esercitare ogni legittima pressione culturale e politica, come la stessa CEI ha incominciato a fare. Il magistero della Chiesa, oltre a condannare fermamente qualunque sostegno politico alla legislazione sulla morte medicalmente assistita (Samaritanus Bonus, 2020),  ci ricorda il dovere di essere uomini di speranza per un mondo disperato. Ed è la perdita di speranza la motivazione vera delle richieste di morire.

Gian Luigi Gigli

Senior Professor di Neurologia dell’Università di Udine

Parlamentare nella XVII Legislatura

Per gentile concessione del settimanale del Friuli “La Vita Cattolica” (ediaizone di mercoledì 25 luglio). Titolo, sottotitolo e titolini sono della redazione del Domani d’Italia.

Dove finisce la notizia, dove comincia l’immagine

Durante il Vertice Nato 2025 a L’Aja, la regina Máxima dei Paesi Bassi, Argentina di nascita, ha attirato l’attenzione dei media con un lungo abito verde lime: un colore acceso, vibrante, impossibile da ignorare. È bastato uno scatto durante la foto di gruppo ufficiale con i leader internazionali per scatenare titoli, commenti e meme. Mentre il mondo discuteva di sicurezza globale e alleanze strategiche, l’abito ha conquistato la scena.

Il caso è diventato rapidamente virale. Le cronache, quelle non strettamente politiche (dalle riviste di moda a quelle femminili come Io donna, Marie Claire, Vanity Faire) si sono concentrate sulla tinta audace, sul taglio, sulla scelta. Dei contenuti affrontati al vertice — crisi geopolitiche, cooperazione tra alleati, difesa comune — si è parlato poco o nulla.

L’attenzione si è spostata altrove: sull’immagine, sul dettaglio, su ciò che si vede e si commenta al volo. Un abito, più di una dichiarazione. Un colore, più di un impegno politico.

Non è un episodio isolato. È il riflesso di un tempo che preferisce l’apparenza alla complessità. È la distrazione, collettiva e silenziosa, che ci allontana dal senso delle cose.

Parlare del verde lime è facile, non divide, non espone. È un diversivo. Ma sotto la leggerezza si nasconde un’abitudine: quella di restare in superficie. Guardare senza interrogarsi, osservare senza comprendere.

Certo, la moda comunica. Un abito può essere un segno di forza, stile, vitalità. Ma quando diventa l’unico messaggio, perdiamo il contesto. Ogni gesto pubblico ha il potere di significare — ma anche quello, più subdolo, di svuotare.

Forse è proprio da qui che dobbiamo ricominciare: da uno sguardo meno frettoloso, più esigente. Capace di distinguere il segnale dal rumore. Perché ciò che vediamo non è sempre tutto. E spesso, ciò che conta, accade altrove. L’abito passerà. Il rumore anche. Resta la domanda: cosa ci siamo persi, mentre applaudivamo il colore?

Consiglio Ue: catastrofe a Gaza, Israele revochi il blocco

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles ha adottato delle conclusioni con parole molto dure sulla “catastrofica situazione umanitaria” nella Striscia di Gaza e sul “numero inaccettabile di vittime civili” causati dal blocco degli aiuti deciso da Israele, e chiede di mettervi fine; ma i Ventisette continuano a essere divisi sulle conseguenze da trarre, in termini di azioni concrete come la revisione o la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele, a seguito della violazione del diritto internazionale umanitario da parte dello Stato ebraico.

In questo caso, le conclusioni si limitano a “prendere atto della relazione sul rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione Ue-Israele” e a chiedere al Consiglio Ue, ossia ai ministri degli Stati membri, di “proseguire le discussioni su un eventuale seguito nel luglio 2025, tenendo conto dell’evoluzione della situazione sul campo”.

Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni, “chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che portino alla fine definitiva delle ostilità. Deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili” e la mancanza di cibo che sta affamando la popolazione.

I Ventisette fanno appello a Israele “affinché revochi completamente il blocco su Gaza, consenta un accesso immediato e senza ostacoli e una distribuzione continuata di assistenza umanitaria su vasta scala all’interno di Gaza” e in tutto il suo territorio, e “consenta alle Nazioni Unite e alle sue agenzie, nonché alle organizzazioni umanitarie, di operare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane e ridurre le sofferenze”. Israele, si sottolinea, “deve rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario”.

Il Consiglio europeo “ricorda l’imperativo di garantire in ogni momento la protezione di tutti i civili, compresi gli operatori umanitari, nonché delle infrastrutture civili, comprese le strutture mediche, le scuole e le sedi delle Nazioni Unite”. D’altra parte, si “deplora il rifiuto di Hamas di consegnare gli ostaggi rimasti”.

Ricordando le sue conclusioni del 17 ottobre 2024, il Consiglio europeo ribadisce poi “la sua ferma condanna dell’escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, a seguito dell’aumento della violenza dei coloni, dell’espansione degli insediamenti illegali e delle operazioni militari israeliane”. Il Consiglio Ue, a livello ministeriale, è quindi invitato “a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive contro i coloni estremisti e le entità e organizzazioni che li sostengono”, e anche a “lavorare ulteriormente per misure restrittive contro Hamas”.

“L’Unione europea – sottolineano i leader dei Ventisette – rimane fermamente impegnata a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati”, ed è “pronta a contribuire a tutti gli sforzi per raggiungere questa soluzione”, invitando “tutte le parti ad astenersi da azioni che ne compromettano la fattibilità”.

L’Ue, infine, “continuerà a collaborare con i partner regionali e internazionali a questo fine”, e “a sostenere l’Autorità Nazionale Palestinese e il suo programma di riforme”.

Loc-Afe

Su Gaza Consiglio Ue diviso, la Spagna preme per lo stop all’accordo con Israele

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – Nella procedura per valutare la sospensione dell’accordo di associazione Ue-Israele, l’Alta commissaria per gli Affari Esteri e la sicurezza Kaja Kallas è in contatto con Israele e una valutazione dovrà essere fatta a luglio.

Nel Consiglio europeo di oggi non si è parlato specificamente dell’intesa – la decisione spetta al Consiglio affari esteri – ma i leader si sono soffermati a lungo sulla situazione in Medio Oriente, su cui emergono notevoli distanze. “Sicuramente c’è un’accresciuta attenzione per la drammaticità della situazione. L’obiettivo condiviso da tutti – assicurano fonti italiane – è arrivare alla fine delle ostilità, all’accesso umanitario a Gaza senza impedimento, al rilascio degli ostaggi. C’è divergenza sugli strumenti da utilizzare per raggiungerlo”.

Questa mattina, arrivando a Bruxelles, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha chiesto che l’accordo sia sospeso “immediatamente” perché “è evidente” che Israele sta violando l’articolo 2 sul rispetto dei diritti umani. Schierati con lui ci sono, sicuramente, Irlanda e Belgio. L’Italia è invece contraria, per non “contribuire all’isolamento di Israele”, aveva spiegato alla Camera la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Kallas ha presentato ai 27 un rapporto molto duro – basato sulle valutazioni di istituzioni internazionali indipendenti – secondo cui “vi sono indicazioni che Israele violerebbe i propri obblighi in materia di diritti umani”. Adesso l’Alta rappresentante ha in corso contatti con Israele, di cui sta “acquisendo i pareri”, nella sostanza una ‘memoria difensiva’. A quel punto la decisione spetterà, con la formula dell’unanimità, al Consiglio Affari esteri, che si riunirà a luglio.

Difesa Ue, Meloni critica la clausola di sospensione del Patto di stabilità

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato nella discussione tra i capi di Stato e di governo, durante il vertice Ue in corso a Bruxelles, la critica che aveva sollevato il ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti, all’Eurogruppo di una settimana, fa riguardo alla “asimmetria” nel meccanismo previsto dalle clausole di sospensione nazionale del Patto di stabilità, che sfavorisce gli Stati membri in procedura per deficit eccessivo.

Lo hanno riferito fonti diplomatiche italiane in serata a Bruxelles, aggiungendo che “diversi altri paesi membri hanno manifestato interesse sul tema ed espresso critiche riguardo alla insufficienza delle flessibilità previste, per uno sforzo di bilancio richiesto che da ieri è aumentato al 3,5% o al 5% del Pil” (rispettivamente per le sole capacità di difesa o più in generale includendo anche le tutte le spese per la sicurezza), dopo che il vertice Nato dell’Aia ha fissato questi obiettivi per tutti i paesi alleati.

L’asimmetria consiste nel fatto che la clausola di sospensione consente ai paesi che non sono sotto procedura per disavanzo eccessivo di spendere a deficit per la difesa fino all’1,5% del Pil all’anno, oltre la soglia del 3% fissata dal Patto di stabilità. Questi Stati membri, in sostanza, possono avere un deficit fino al 4,5% senza che scatti per loro la procedura, e avranno poi quattro anni per rientrare sotto la soglia del 3% Per i paesi, come l’Italia, già in situazione di disavanzo eccessivo, la situazione è invece molto diversa: se spendessero l’1,5% del Pil per la difesa, non si applicherebbe a loro la sospensione di quattro anni e si ritroverebbero a dover restare sotto procedura, rispettando il percorso correttivo imposto, per tutto il tempo che servirebbe a tornare sotto il 3%.

Nel caso specifico dell’Italia, che secondo le previsioni del Tesoro, dovrebbe poter uscire dalla procedura l’anno prossimo, riducendo il suo disavanzo al 2,9 del Pil, chiedere oggi l’attivazione della clausola di sospensione del Patto di stabilità significherebbe in sostanza restare in procedura per deficit eccessivo ancora per diversi anni, senza alcuno scomputo, con tutti gli svantaggi in termini di limitazione dell’aumento della spesa pubblica che il percorso di aggiustamento finanziario comporta.

A questa critica si aggiunge quella che da tempo ha espresso la Germania rispetto ai quattro anni di sospensione, un tempo giudicato insufficiente, in particolare per la spesa in un settore come quello della difesa, dove gli approvvigionamenti non sono “già pronti su uno scaffale”: armamenti, munizioni e altri dispositivi militari “vanno ordinati all’industria militare, e poi ci vuole il tempo necessario per produrli, ma la spesa è calcolata alla consegna: e se vengono consegnati tre anni dopo, resta un solo anno per rientrare sotto il 3% del Pil”, hanno spiegato le fonti.

Consiglio Ue, Meloni critica regole clausola sospensione Patto stabilità

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato nella discussione tra i capi di Stato e di governo, durante il vertice Ue in corso a Bruxelles, la critica che aveva sollevato il ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti, all’Eurogruppo di una settimana, fa riguardo alla “asimmetria” nel meccanismo previsto dalle clausole di sospensione nazionale del Patto di stabilità, che sfavorisce gli Stati membri in procedura per deficit eccessivo.

Lo hanno riferito fonti diplomatiche italiane in serata a Bruxelles, aggiungendo che “diversi altri paesi membri hanno manifestato interesse sul tema ed espresso critiche riguardo alla insufficienza delle flessibilità previste, per uno sforzo di bilancio richiesto che da ieri è aumentato al 3,5% o al 5% del Pil” (rispettivamente per le sole capacità di difesa o più in generale includendo anche le tutte le spese per la sicurezza), dopo che il vertice Nato dell’Aia ha fissato questi obiettivi per tutti i paesi alleati.

L’asimmetria consiste nel fatto che la clausola di sospensione consente ai paesi che non sono sotto procedura per disavanzo eccessivo di spendere a deficit per la difesa fino all’1,5% del Pil all’anno, oltre la soglia del 3% fissata dal Patto di stabilità. Questi Stati membri, in sostanza, possono avere un deficit fino al 4,5% senza che scatti per loro la procedura, e avranno poi quattro anni per rientrare sotto la soglia del 3% Per i paesi, come l’Italia, già in situazione di disavanzo eccessivo, la situazione è invece molto diversa: se spendessero l’1,5% del Pil per la difesa, non si applicherebbe a loro la sospensione di quattro anni e si ritroverebbero a dover restare sotto procedura, rispettando il percorso correttivo imposto, per tutto il tempo che servirebbe a tornare sotto il 3%.

Nel caso specifico dell’Italia, che secondo le previsioni del Tesoro, dovrebbe poter uscire dalla procedura l’anno prossimo, riducendo il suo disavanzo al 2,9 del Pil, chiedere oggi l’attivazione della clausola di sospensione del Patto di stabilità significherebbe in sostanza restare in procedura per deficit eccessivo ancora per diversi anni, senza alcuno scomputo, con tutti gli svantaggi in termini di limitazione dell’aumento della spesa pubblica che il percorso di aggiustamento finanziario comporta.

A questa critica si aggiunge quella che da tempo ha espresso la Germania rispetto ai quattro anni di sospensione, un tempo giudicato insufficiente, in particolare per la spesa in un settore come quello della difesa, dove gli approvvigionamenti non sono “già pronti su uno scaffale”: armamenti, munizioni e altri dispositivi militari “vanno ordinati all’industria militare, e poi ci vuole il tempo necessario per produrli, ma la spesa è calcolata alla consegna: e se vengono consegnati tre anni dopo, resta un solo anno per rientrare sotto il 3% del Pil”, hanno spiegato le fonti.

Droga, Meloni:distrugge la vita, noi non ci arrendiamo a indifferenza

Roma, 26 giu. (askanews) – “La droga distrugge la vita, e rende schiavi e succubi. La dipendenza non ha l’ultima parola, e chi è caduto può ritrovare la speranza. Non intendiamo rassegnarci all’indifferenza, e faremo tutto ciò che è necessario per restituire dignità e futuro a chi è caduto nell’abisso della droga. Sono alcuni dei messaggi fondamentali che intendiamo ribadire oggi, in occasione della Giornata mondiale contro le droghe istituita dalle Nazioni Unite”. E’ quanto afferma la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Questo governo ha messo in campo un impegno straordinario per combattere la droga e prevenire le dipendenze, accompagnando questo sforzo da un investimento record in termini economici, pari a circa 165 milioni di euro, circa il doppio di quanto disponibile negli anni precedenti – sottolinea la premier -. Abbiamo ancora tantissimo lavoro da fare per vincere questa sfida ma, come ha ricordato Papa Leone XIV in occasione dell’udienza di oggi al Sistema italiano contro le dipendenze, la parola chiave è ‘insieme'”.

“Insieme alle comunità, agli enti del Terzo settore, alle società scientifiche, ai medici, agli operatori sanitari, ai servizi pubblici per le dipendenze, alle Regioni, agli enti territoriali. Insieme a tutti coloro che perseguono il bene comune, e hanno a cuore la dignità di ogni persona. Questo è lo spirito con il quale il governo opera fin dal suo insediamento, e che continuerà ad animare la sua azione”, conclude.

Moda, Anna Wintour si dimette da direttrice di Vogue

Roma, 26 giu. (askanews) – Anna Wintour annuncia che lascerà la direzione di Vogue, il prestigioso magazine di moda che guida dal 1988. Lo riportano alcuni media statunitensi, secondo i quali Wintour continuerà comunque a ricoprire la sua carica di responsabile dei contenuti globali di Condé Nast e di direttrice editoriale globale di Vogue.

Wintour avrebbe annunciato le sue dimissioni durante una riunione dello staff, al quale ha comunicato di essere alla ricerca di un nuovo leader per l’edizione americana del magazine.

Padel, al Fip Silver Palermo arrivano azzurre di Europei e Mondiali

Roma, 26 giu. (askanews) – È tutto pronto al Country Time Club di Mondello per le fasi decisive del Fip Silver Mediolanum Padel Cup, torneo internazionale del circuito della Federazione Internazionale Padel. Tra le protagoniste più attese del main draw femminile – al via venerdì 27 giugno – ci saranno molte delle atlete che hanno vestito la maglia azzurra negli ultimi Europei e Mondiali, a partire da Giorgia Marchetti, numero 1 del ranking italiano FITP e 42 al mondo, oro ai Giochi Europei 2023, argento agli Europei di Cagliari e bronzo ai Mondiali di Doha 2024.

Marchetti, vincitrice della prima edizione della Mediolanum Padel Cup a Roma, torna in campo da testa di serie numero 1 insieme alla spagnola Barbara Las Heras, con cui ha conquistato – ricorda una nota – il FIP Silver di Perugia meno di un mese fa. All’esordio affronteranno le spagnole Clara Miret e Ainoha Navarro, con un possibile incrocio ai quarti contro Giulia Dal Pozzo, giovane italo-sammarinese in grande crescita (n. 94 FIP, quinta in Italia), reduce dalla storica partecipazione al Major Premier Padel di Roma accanto a Sara Errani e fresca vincitrice del FIP Bronze di Norvegia.

Nel tabellone figurano anche Giulia Sussarello ed Emily Stellato, vicecampionesse europee e bronzo mondiale, coppia numero 4 del seeding, al debutto contro le spagnole Mayoral/Gamez. Per Sussarello, il torneo rappresenta una nuova tappa dopo i successi ottenuti nelle precedenti edizioni a Como e Roma. Tra le giovani italiane da seguire anche Marianela Montesi e Caterina Baldi, entrambe vicine alla top 100 mondiale.

E’ partito intanto il main draw maschile, con i primi match e il debutto della coppia favorita composta da Maxi Sanchez e Alex Ruiz, protagonisti del circuito Premier Padel. In campo anche la coppia tutta italiana formata da Flavio Abbate, talento siciliano classe 2003, e Marco Cassetta, vicecampione europeo e detentore del record di 12 titoli nel Cupra FIP Tour. I due potrebbero incontrare proprio Sanchez-Ruiz nei quarti di finale, in uno dei match più attesi della settimana.

Netanyahu: la vittoria sull’Iran apre opportunità per accordi di pace

Roma, 26 giu. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato un video in cui sottolinea che Israele ha la possibilità di raggiungere una “drastica espansione” dei suoi accordi di normalizzazione.

“Abbiamo combattuto coraggiosamente contro l’Iran e ottenuto una grande vittoria”, ha affermato. “Questa vittoria apre l’opportunità per una drastica espansione degli accordi di pace. Ci stiamo lavorando duramente”, ha aggiunto il premier dello Stato ebraico.

“Oltre al rilascio dei nostri ostaggi e alla sconfitta di Hamas”, ha proseguito, “c’è una finestra di opportunità che non dobbiamo perdere. Non possiamo sprecare nemmeno un giorno”.

Tim Burton, Sorrentino, Servillo, Marinelli e altri big a Giffoni55

Roma, 26 giu. (askanews) – Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la 55esima edizione del Giffoni Film Festival si prepara ad accogliere, dal 17 al 26 luglio, 5000 giovani giurati provenienti da 30 Paesi e da centinaia di città e paesi italiani e tante tante star, oltre 120 ospiti, tra cui Tim Burton, Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Luca Marinelli, Ambra Angiolini, Giovanni Allevi, Virginia Raffaele e Ornella Muti.

Quest’anno il tema scelto è “Becoming Human”, un invito alla consapevolezza, all’empatia e alla responsabilità collettiva, in un mondo attraversato da profonde trasformazioni. Giffoni si interroga, insieme ai suoi giovani protagonisti, su cosa significhi davvero essere umani oggi.

Il programma prevede la proiezione di 99 film in concorso, selezionati tra oltre 2500 produzioni internazionali, con la presenza di 50 registi da tutto il mondo. Sei anteprime, più di 20 eventi speciali Non mancheranno momenti di confronto e approfondimento, come la seconda edizione di Giffoni Sport, che vedrà la partecipazione di atleti di rilievo come Bebe Vio, Simone Fontecchio, Andy Diaz Hernandez e Ambra Sabatini.

E gli incontri di IMPACT!, con 200 giovani under 30 che dialogheranno con personalità del mondo della scienza, della cultura e delle istituzioni. Ritorna inoltre la grande musica dal vivo con showcase musicali live gratuiti con artisti come Rocco Hunt, BigMama, TrigNO e Benji & Fede.

Giffoni si conferma anche quest’anno come spazio di ottimismo e speranza, un baluardo di rispetto, amore e forza per le nuove generazioni, in grado di trasmettere valori universali e di offrire opportunità di crescita in un clima di condivisione e dialogo. Il festival è sostenuto dalla Regione Campania, dal Ministero della Cultura e da numerosi partner pubblici e privati, a testimonianza di un impegno collettivo che rende Giffoni un patrimonio non solo della città, ma dell’intero Paese e del mondo intero.

Il Rimini Protokoll apre il festival "Sempre più fuori" a Roma

Roma, 26 giu. (askanews) – Letteratura, musica, cinema, arti performative e installazioni site-specific: un intreccio di linguaggi in movimento che torna a Roma con “Sempre più Fuori” dal 7 al 18 luglio 2025. Cuore della manifestazione sono l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo e il Goethe-Institut Rom, con i loro spazi di sorprendente bellezza e identità, affiancati quest’anno da scenari urbani densi di significato, come ad esempio il Cimitero Monumentale del Verano e il Policlinico Umberto I.

La quinta edizione del festival multidisciplinare si apre con due appuntamenti che accompagneranno l’intero festival. Il primo è “Remote Roma”, una passeggiata urbana guidata da una voce artificiale, pensata appositamente per Roma. Dopo il successo in altre città come Berlino, New York, Parigi, arriva a Sempre più Fuori in una versione fortemente site-specific, firmata dal collettivo d’avanguardia Rimini Protokoll, tra i più premiati e innovativi del panorama teatrale europeo. Ideata e diretta da Stefan Kaegi, è una co-produzione internazionale di Cranpi, Rimini Protokoll e Goethe-Institut Rom. Il secondo appuntamento, “Baci rubati”, apre una finestra parigina grazie alla collaborazione con Nouvelle Vague sul Tevere, la festa del gemellaggio tra Roma e Parigi, attraverso una mostra di scatti di Raymond Cauchetier, celebre fotografo di scena per Godard, Truffaut, Demy, Rozier, Chabrol.

Tra gli altri nomi spicca la leggendaria Laurie Anderson, protagonista, con “State of Love, di uno speech, in prima nazionale, prodotto da Cranpi e Carnezzeria, in co-realizzazione con Romaeuropa Festival, sullo stato dell’arte in tempi di crisi climatica, conflitti globali e radicalizzazione politica. La raffinata interprete siciliana Etta Scollo, da anni residente in Germania dove è molto apprezzata, interpreta, in prima nazionale, la poesia di Mascha Kaléko insieme all’attrice Isabella Ragonese. La pioniera della sound art tedesca Christina Kubisch presenta “Electrical Jubilee”, una mostra sui paesaggi sonori elettromagnetici intercettati presso quattro basiliche papali in collaborazione con il fotografo Frank Paul e il musicista Tom Thiel. Di area tedesca l’autrice già ospite, la sera dell’11 luglio, di Letterature – Festival Internazionale di Roma, il cui nome sarà annunciato prossimamente.

“Sempre più Fuori – raccontano i direttori artistici Antonino Pirillo e Giorgio Andriani – propone esperienze artistiche senza barriere, ampliando l’accesso e la partecipazione attraverso strumenti concreti come audiodescrizioni poetiche, lingua dei segni, sovratitoli e performance multisensoriali. Dall’incontro con artisti emergenti e nomi di rilievo internazionale ai momenti conviviali che uniscono cultura e socialità, il festival punta a rigenerare il tessuto urbano e umano, sostenendo un’arte che parla a tutte e tutti. Siamo convinti che solo attraverso una cultura fondata su apertura, qualità e coinvolgimento si possa costruire un futuro più consapevole e condiviso”.

E, ancora, per la danza il gruppo mk, guidato dal coreografo Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2014, presenta “Bermudas”, un lavoro ispirato dalle teorie del caos, che sarà audiodescritto poeticamente dal perfomer cieco Giuseppe Comuniello e da Camilla Guarino.

Tra le proposte teatrali, Gioia Salvatori debutta in anteprima nazionale con il suo testo Avere una brutta natura, un varietà tutto storto con musiche di Simone Alessandrini, la consulenza coreografica di Carlo Massari e la messa in scena di Fabiana Iacozzilli. L’ensemble lacasadiargilla porta in scena “L’amore del cuore” della drammaturga inglese Caryl Churcil, per la regia di Lisa Ferrazzo Natoli. Il talentuoso autore e regista Leonardo Manzan, due volte vincitore della Biennale di Venezia, presenta un titolo che non ha bisogno di ulteriori chiarimenti: Uno spettacolo di Leonardo Manzan, mentre la giovane autrice e attrice romana Caterina Marino sale sul palco con lo spettacolo Still Alive, finalista a In-Box 2023 e menzione speciale al Premio Scenario 2021. Esperienza immersiva con la compagnia Bartolini-Baronio, in pendant con la mostra Baci rubati, che invita otto spettatori alla volta sul pulmino di Tu Two. Due alla fine del mondo.

Per celebrare i vent’anni di Dj Show Twentysomething Edition, il collettivo fiorentino Sotterraneo propone, in anteprima, un’edizione speciale della performance, un ibrido fra dj set e teatro dove il pubblico danzante diventa protagonista attivo. Anche in Afànisi della compagnia Ctrl+Alt+Canc lo spettatore è coinvolto co-creatore dell’opera, in un’esperienza di teatro partecipato che rompe ogni barriera tra scena e platea.

Completano il programma numerosi appuntamenti trasversali tra arti visive, musica, cinema e performance. Ad esempio, la mostra installazione di Donatella Spaziani, a cura di Zerynthia, si inserisce nel percorso espositivo del festival, mentre gli appuntamenti musicali Iacoposky and Friends, curati dal chitarrista Iacopo Schiavo, propongono interessanti jam session con ospiti sempre diversi. Il concerto-spettacolo Wunder Tandem unisce musica e teatro con un’irriverente anima clownesca, mentre Eva Geist trascina il pubblico in un dj set ipnotico. Spazio anche alla sperimentazione elettronica con Cometha, live di Ludovica Manzo e Ruggero Fornari. Il cinema incontra il teatro con la proiezione di Fitzcarraldo di Werner Herzog, evento conclusivo del laboratorio sul testo filmico, R.A.C.CORDI… Anulari!, rivolto a quindici attrici e attori da R.A.C. Regist_ a confronto e a cura di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, Camilla Brison, Emanuele D’Errico. Due le installazioni sonore in programma: Prima di ogni cosa, di Chiara Bersani, Dalila D’Amico, Giulia Traversi e il sound designer Lemmo, e Viaggi, creata da Bartolini-Baronio a partire da un laboratorio con persone con disturbi alimentari nel centro specializzato Villa Pia – Korian Italia di Guidonia Montecelio (RM). Per finire, due appuntamenti con la consueta Cena al buio, organizzata dall’Unione Ciechi e Ipovedenti di Roma.

In un tempo che chiede nuove mappe e narrazioni condivise, “Sempre più Fuori” prova a delineare una geografia del contemporaneo fluida, viva e partecipativa che si spinge ben oltre i confini nazionali. Le diverse discipline si intrecciano in un programma multidisciplinare capace di rinnovare il dialogo tra sperimentazione e tradizione, dando vita a un racconto collettivo che è al tempo stesso riflessione e festa. Un invito a uscire – sempre più fuori – dagli schemi, dai luoghi consueti, dai propri confini, per riscoprire insieme il potere trasformativo dell’arte.

Sempre più fuori, con la direzione artistica di Antonino Pirillo e Giorgio Andriani, è un progetto di Giant in collaborazione con Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Goethe-Institut e Cranpi, con il patrocinio di Municipio Roma II , con il sostegno di Ministero Federale degli Affari Esteri (Germania) e Fondazione Alta Mane Italia e con la collaborazione di Al Di Qua Artists, Ama Cimiteri Capitolini, ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Villa Pia Italian Hospital Group – Korian Italia, Letterature Festival Internazionale di Roma, Lutetia, Nouvelle Vague sul Tevere, Policlinico Umberto I, R.A.C. – Regist_ a confronto, Romaeuropa Festival, Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Sezione Territoriale Roma, Zerynthia Associazione per l’Arte Contemporanea Roma. Partner Radio Frammenti, Theatron 2.0, zero.eu e La Cantina di Dante.

Aiea: "Finora nessuna comunicazione dell’Iran su sospensione cooperazione"

Roma, 26 giu. (askanews) – L’Aiea ha reso noto di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall’Iran in merito a un disegno di legge parlamentare per la sospensione della cooperazione con l’Iran che, secondo quanto riportato dai media in precedenza, aveva ricevuto l’approvazione definitiva.

“Siamo a conoscenza di queste segnalazioni. Al momento, l’Aiea non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall’Iran in merito a questa questione”, afferma l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica in una nota.

Il Consiglio dei Guardiani dell’Iran ha ratificato la legge sulla sospensione della cooperazione tra l’Iran e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), ha dichiarato oggi il portavoce Hadi Tahan Nazif.

MotoGp, Bagnaia: "Assen pista meravigliosa"

Roma, 26 giu. (askanews) – Il quarto posto al Mugello è già archiviato. Parola di Francesco Bagnaia. Il pilota Ducati si mostra fiducioso ai microfoni Sky in vista del Gp di Assen, in Olanda. “Sono capace di resettare ogni volta, ripartendo da zero con l’entusiasmo di sempre. Questa è una fortuna e non vedo l’ora di girare qui. Assen è una pista meravigliosa”. Il GP d’Italia ha lasciato comunque aspetti positivi: “Nel risultato negativo del Mugello ci sono state delle cose positive e bisogna ripartire da quelle. Ad esempio, per la prima volta quest’anno, sono riuscito a lottare. Vuol dire che c’è stato un passo avanti. Bisogna ricominciare da questo punto. Questo momento mi aiuterà sicuramente a capire varie dinamiche e a crescere”. Poi, agli altri media presenti sul circuito olandese, Bagnaia puntualizza: “Non faremo particolari cambiamenti sulla moto. Ora dobbiamo solo lavorare per fare un grande passo avanti in questa situazione. Al Sachsenring, invece, proveremo a fare qualcosa di diverso”.

M.O., Vertice Ue: catastrofe a Gaza, Israele revochi il blocco

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – Il Consiglio europeo in corso a Bruxelles ha adottato delle conclusioni con parole molto dure sulla “catastrofica situazione umanitaria” nella Striscia di Gaza e sul “numero inaccettabile di vittime civili” causati dal blocco degli aiuti deciso da Israele, e chiede di mettervi fine; ma i Ventisette continuano a essere divisi sulle conseguenze da trarre, in termini di azioni concrete come la revisione o la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele, a seguito della violazione del diritto internazionale umanitario da parte dello Stato ebraico.

In questo caso, le conclusioni si limitano a “prendere atto della relazione sul rispetto da parte di Israele dell’articolo 2 dell’Accordo di associazione Ue-Israele” e a chiedere al Consiglio Ue, ossia ai ministri degli Stati membri, di “proseguire le discussioni su un eventuale seguito nel luglio 2025, tenendo conto dell’evoluzione della situazione sul campo”.

Il Consiglio europeo, si legge nelle conclusioni, “chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che portino alla fine definitiva delle ostilità. Deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili” e la mancanza di cibo che sta affamando la popolazione.

I Ventisette fanno appello a Israele “affinché revochi completamente il blocco su Gaza, consenta un accesso immediato e senza ostacoli e una distribuzione continuata di assistenza umanitaria su vasta scala all’interno di Gaza” e in tutto il suo territorio, e “consenta alle Nazioni Unite e alle sue agenzie, nonché alle organizzazioni umanitarie, di operare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane e ridurre le sofferenze”. Israele, si sottolinea, “deve rispettare pienamente i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario”.

Il Consiglio europeo “ricorda l’imperativo di garantire in ogni momento la protezione di tutti i civili, compresi gli operatori umanitari, nonché delle infrastrutture civili, comprese le strutture mediche, le scuole e le sedi delle Nazioni Unite”. D’altra parte, si “deplora il rifiuto di Hamas di consegnare gli ostaggi rimasti”.

Ricordando le sue conclusioni del 17 ottobre 2024, il Consiglio europeo ribadisce poi “la sua ferma condanna dell’escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, a seguito dell’aumento della violenza dei coloni, dell’espansione degli insediamenti illegali e delle operazioni militari israeliane”. Il Consiglio Ue, a livello ministeriale, è quindi invitato “a proseguire i lavori su ulteriori misure restrittive contro i coloni estremisti e le entità e organizzazioni che li sostengono”, e anche a “lavorare ulteriormente per misure restrittive contro Hamas”.

“L’Unione europea – sottolineano i leader dei Ventisette – rimane fermamente impegnata a favore di una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati”, ed è “pronta a contribuire a tutti gli sforzi per raggiungere questa soluzione”, invitando “tutte le parti ad astenersi da azioni che ne compromettano la fattibilità”.

L’Ue, infine, “continuerà a collaborare con i partner regionali e internazionali a questo fine”, e “a sostenere l’Autorità Nazionale Palestinese e il suo programma di riforme”.

Coni, Pancalli: "Colpi bassi fanno parte della politica"

Roma, 26 giu. (askanews) – “Quando fai una competizione sai che puoi vincere o perdere, quando si perde una gara non si dà la colpa agli altri, ho perso, ma la vita va avanti. La sensazione e’ positiva, poi naturalmente i colpi bassi ci sono stati ma fanno parte della vita e della politica”. E’ il commento di Luca Pancalli, dopo aver perso alle elezioni per la presidenza del Coni contro Luciano Buonfiglio. Rispondendo alla domanda dove sono mancati i voti, Pancalli, che da 25 anni guidava lo sport paralimpico italiano, ha detto: “rispondo citando Pirandello che diceva ‘ci sono tante maschere e pochi volti’, rifarei tutto cio’ che ho fatto, altrimenti tradirei il mio approccio alla vita”. Infine, Pancalli si e’ congratulato con Buonfiglio: “con Luciano c’e’ stato fair play, a lui va il mio affetto, mi auguro un Coni migliore e che possa proseguire un percorso, non si augura mai negativita’ se si e’ sconfitti”. Parlando del futuro, Pancalli ha detto: “ricomincio a pensare a me stesso, alla fisioterapia”, e in merito alla candidatura all’esecutivo del Comitato paralimpico internazionale (Ipc), ha risposto: “vedremo”

Fininvest: nel 2024 utile gruppo sale a 263 mln, dividendo da 100 mln

Milano, 26 giu. (askanews) – Il gruppo Fininvest ha chiuso il 2024 con un utile consolidato di 263,5 milioni di euro, in aumento del 4,2% rispetto all’anno precedente, e con ricavi consolidati a oltre 3,98 miliardi (+3%). Il risultato netto della capogruppo, Fininvest Spa, crolla invece a 2,7 milioni rispetto all’utile di 101 milioni del 2023, riconducibile – spiega la holding della famiglia Berlusconi – ad alcune componenti non ricorrenti, come la svalutazione dell’AC Monza e lo stanziamento relativo all’erogazione liberale in favore della Fondazione Ennio Doris, al netto delle quali l’utile 2024 risulterebbe in crescita di oltre il 30%. Secondo quanto si apprende, il dividendo quest’anno salirà a 100 milioni, raddoppiato rispetto ai 51 milioni erogati lo scorso anno.

Nel 2024, nonostante lo scenario globale complesso, il gruppo Fininvest “si è distinto per solidità, visione strategica e capacità di adattamento, conseguendo risultati di assoluto rilievo”, sottolinea l’azienda. “MFE si è confermato il primo editore nel consumo televisivo, radiofonico e on-demand in Italia, e ha mosso importanti passi avanti nel suo progetto di creazione di un broadcaster paneuropeo; Mondadori ha proseguito nel percorso di focalizzazione sui propri core business, con iniziative mirate nei libri e nel digitale; Banca Mediolanum ha archiviato un anno con risultati economico-finanziari record, confermando un trend di crescita strutturale, che prosegue ormai da anni”.

“Tutti i parametri economici di sintesi del Gruppo Fininvest sono in crescita e ciò testimonia l’efficacia delle scelte strategiche compiute e la capacità delle società del Gruppo di generare valore anche in contesti complessi”, sottolinea ancora la holding. “Particolarmente rilevante è stato anche il percorso di rafforzamento patrimoniale e di disciplina finanziaria che ha permesso una significativa generazione di cassa e una sensibile riduzione dell’indebitamento”. La posizione finanziaria netta del gruppo al 31 dicembre 2024 evidenzia un indebitamento (ante applicazione dell’Ifrs 16) di 921,9 milioni rispetto ai 1.075,6 milioni di fine 2023. La posizione finanziaria netta totale, ovvero dopo l’applicazione dell’Ifrs 16, è pari a 1.107,3 milioni dai 1.260,1 milioni di un anno prima.

Nel 2024, il gruppo ha effettuato investimenti per 658,2 milioni, in crescita rispetto ai 639,7 milioni del 2023. Il patrimonio netto consolidato totale a fine 2024 risulta pari a circa 4,94 miliardi.

Formula1, Leclerc: "Possiamo tornare a vincere"

Roma, 26 giu. (askanews) – “Ogni volta che portiamo un upgrade proviamo a capire è quella giusta. Ho pochi dubbi sul fatto che la direzione presa si quella giusta, perché alla fine mettere più carico sulla macchina è sempre quello che stiamo cercando tutti di fare”. Così Charles Leclerc alla vigilia del Gp di Austria in programma domenica sullo Spielberg. “Ma bisogna vedere quanta differenza fa. Io ogni volta che arrivo in pista ho il sorriso, mi piace questo ambiente e con Vasseur facciamo una bella squadra. E possiamo tornare a vincere, anche con Hamilton ovviamente. È quello che stiamo cercando di fare, nonostante i tanti rumors attorno al team”.

Tennis, primo allenamento per Sinner a Wimbledon

Roma, 26 giu. (askanews) – Primo allenamento sul Centrale di Wimbledon per Jannik Sinner. Sugli spalti ci sono solo fotografi, qualche giornalista, e gli addetti all’All England Club in pausa curiosi di vedere in azione il numero 1 del mondo in quello che è considerato il tempio del tennis. Lui, come se fosse un pellegrino tira fuori il cellulare e riprende quello che gli sta attorno per immortalare il momento. Aveva appena finito di dare spettacolo in un allenamento contro Daniil Medvedev, contro cui lo scorso anno proprio sul Centrale si era fermata la sua corsa, ma questo momento, questa quiete prima della tempesta che è Wimbledon nei giorni che precedono il torneo, andava immortalato. Con Medvedev in campo è finita 4-4 in 36′ di gioco. I due arrivano in campo interrompendo la sfida tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, che li avevano preceduti nell’allenamento sul centrale con uno spettacolare 5-5. Si riscaldano con un auricolare nelle orecchie, parte di una registrazione in cui ai due viene chiesto di commentare i loro colpi in campo. Poi cominciano a fare sul serio, perché da modalità allenamento si passa a modalità partita. Il Centrale è vuoto, ma la solennità di Wimbledon si respira comunque: giocatori e rispettivi staff sono tutti in bianco. I colpi salgono di livello e potenza. il quarto gioco in cui Medvedev riesce a tenere il servizio è una maratona in cui gli schemi saltano così tanto che ad un certo punto i due dimenticano il punteggio, incerti se un colpo del russo sia uscito o meno. Vagnozzi e Cahill guardano dai lati del campo contenti di quello che vedono, con l’australiano che indossa un cappellino da pescatore (ovviamente bianco) che ad un certo punto ricorda che mancano 10′ alla fine. Dopo l’ottavo gioco è il momento delle foto e di staccare la spina: foto di rito, Medvedev che gioca a tennis-bocce col suo staff e Sinner che per qualche secondo si sente turista in quel tempio del tennis che si sta preparando a dominare.

Metalmeccanici, Orsini: fiducioso su riattivazione tavolo Ccnl

Roma, 26 giu. (askanews) – “Siamo fiduciosi che nei prossimi giorni si possa riattivare il tavolo”. Così il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, parlando della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici al termine dell’incontro con i leader di Cgi, Cisl e Uil. Quella con i leader di Cgil, Cisl e Uil è stata una “giornata positiva”. Ha quindi detto. Oggi “si è discusso di moltissimi temi, direi tantissimi temi, di interesse delle imprese e dei lavoratori – ha detto – ovviamente il capitolo numero uno: salute e sicurezza, che è interesse di tutti. Per noi è al centro, abbiamo bisogno di fare prevenzione sugli incidenti sul lavoro. E’ fondamentale”.

Un altro temna “per noi fondamentale – ha proseguito – sono le politiche industriali del nostro Paese. Non solo: abbiamo parlato anche di Europa e dazi. Abbiamo parlato di moltissimi argomenti inerenti la crescita di questo Paese, le relazioni industriali che sono al centro di questo capitolo positivo fondamentale. Era tanto tempo che non ci si incontrava tutti insieme, quindi è positivo essere insieme per la crescita e il futuro del nostro Paese. Diciamo che sui temi condivisi costruiremo un percorso di incontri per analizzarli”.

Illimity: adesioni Opas Ifis salgono al 52,3%, domani termina offerta

Milano, 26 giu. (askanews) – Alla vigilia della chiusura dell’Opas di Banca Ifis su Illimity, le adesioni sono salite al 52,3% dal 32% di ieri. Lo comunica Borsa Italiana. La scorsa settimana Banca Ifis aveva innalzato al 60% la sotto-soglia irrinunciabile per l’efficacia dell’offerta, mantenendo invariata la soglia minima del 66,67%.

Il titolo Illimity, intanto, ha chiuso in deciso rialzo (+5,62% a 3,644 euro) dopo che la banca fondata da Corrado Passera ha comunicato lo scioglimento del patto di consultazione sul 27,2% del capitale alla luce della decisione di riconoscere un premio cash del 5% (pari a 0,1775 euro) se le adesioni supereranno il 90% del capitale. Le conclusioni si tireranno quindi solo domani.

A Roma prorogata fino al 20 luglio la grande mostra "Caravaggio 2025″

Roma, 26 giu. (askanews) – Visto il grande successo di pubblico – con oltre 400.000 visitatori registrati finora – e all’eccezionale interesse suscitato a livello nazionale e internazionale, le Gallerie Nazionali di Arte Antica annunciano la proroga della mostra Caravaggio 2025 a Palazzo Barberini, che resterà aperta fino al 20 luglio 2025. L’esposizione, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, continuerà così ad accogliere eccezionalmente visitatori da tutto il mondo per altre due settimane, osservando gli stessi orari del mese di giugno: dal lunedì al mercoledì, dalle 9 alle 22 e dal giovedì alla domenica dalle 9 alle 24. La mostra resterà chiusa mercoledì 9 luglio.

Dal 7 luglio il percorso espositivo resterà invariato nelle sue sezioni e contenuti, con la sola eccezione dell’opera I Musici (1595-1596), che tornerà al Metropolitan Museum of Art di New York, dal giorno 9, per precedenti impegni istituzionali.

I restanti 23 capolavori, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali, resteranno eccezionalmente esposti per altre due settimane, così come rimarrà attiva la possibilità di visitare fino al 20 luglio il Casino Boncompagni Ludovisi con un biglietto speciale legato alla mostra: un’occasione unica per approfondire la rivoluzione visiva di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio (1571-1610).

La proroga consentirà a un pubblico ancora più ampio di immergersi nella visione intensa e innovatrice del maestro lombardo, attraverso opere raramente visibili – come il Ritratto di Maffeo Barberini, l’Ecce Homo riscoperto a Madrid nel 2021 e la prima versione della Conversione di Saulo – e sorprendenti accostamenti, all’interno di uno spazio che testimonia il legame tra l’artista e i suoi mecenati.

La prevendita dei biglietti aprirà lunedì 30 giugno.

La mostra Caravaggio 2025 è un progetto delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, realizzato in collaborazione con Galleria Borghese, con il supporto della Direzione Generale Musei – Ministero della Cultura, con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, con il supporto tecnico di Coopculture per i servizi al pubblico e di Marsilio Arte per la pubblicazione del catalogo. Urban Vision è media partner; Dimensione Suono Soft è radio partner.

L’organizzazione ringrazia i prestatori che hanno reso possibile la mostra e concesso la proroga dei prestiti, tanto le collezioni private che hanno preferito rimanere anonime, quanto i musei pubblici e privati: Detroit Institute of Art (Detroit, US), Kimbell Art Museum (Fort Worth, US), Nelson-Atkins Museum of Art (Kansas City, US), Wadsworth Atheneum of Art (Hartford, US), .Museo Nacional Thyssen-Bornemisza (Madrid, ES), National Gallery of Ireland (Dublino, IE), Royal Collection Trust (Londra, UK) Galleria Borghese (Roma, I), Gallerie d’Italia (Napoli, I), Gallerie degli Uffizi – Palazzo Pitti (Firenze, I), Musei Capitolini (Roma, I) Pinacoteca di Brera (Milano, I), Museo e Real Bosco di Capodimonte – Patrimonio FEC (Napoli, I).

Inps, stop all’ADI per percettori da gennaio 2024 (Ministero studia sostegno per mese senza sussidio)

Roma, 26 giu. (askanews) – “Nel mese di giugno, i beneficiari che hanno ricevuto l’ADI dalla mensilità di gennaio 2024 percepiranno il diciottesimo e ultimo pagamento. Successivamente, dal mese di luglio, sarà possibile presentare una nuova domanda per il rinnovo del beneficio, che avrà una durata massima di dodici mesi, come previsto dalla legge istitutiva della misura”. Lo rende noto l’Istituto di previdenza.

L’INPS invierà un SMS ai beneficiari che raggiungono il termine delle diciotto mensilità, con indicazioni per la presentazione della domanda di rinnovo.

Il testo riporta: “Hai percepito le 18 mensilità di ADI. Per riprendere a ricevere la prestazione, potrai presentare una nuova domanda dal prossimo mese”.

Per semplificare il processo di rinnovo, prosegue l’INPS, i nuclei familiari invariati nella loro composizione rispetto alla precedente domanda non dovranno iscriversi nuovamente al SIISL né sottoscrivere un nuovo Patto di attivazione (PAD) nucleo. Il modello di domanda, rimasto invariato, potrà essere presentato da qualsiasi componente maggiorenne del nucleo. Nell’eventualità di cambiamenti nel nucleo familiare, invece, dopo la presentazione della domanda, dovrà essere seguita la procedura ordinaria di iscrizione al SIISL e di sottoscrizione del PAD nucleo.

Per ulteriori informazioni, l’Istituto invita a consultare il sito ufficiale dell’INPS o a contattare gli uffici competenti.

Il Ministro del Lavoro, dopo la conclusione dei primi 18 mesi di erogazione dell’Assegno di Inclusione e “considerando la particolare platea dei percettori (accompagnata dai servizi sociali)” sta “strutturando un supporto economico straordinario” per consentire ai nuclei percettori di affrontare il previsto mese di stop nella percezione del sussidio dell’assegno di inclusione. Lo riferiscono fonti del Ministero del Lavoro ricordando che lo stop “è stato mutuato dal precedente RDC”.

Le stesse fonti precisano che per il rinnovo “sono stati previsti snellimenti procedurali per accompagnare e facilitare la nuova domanda”.

Allarme Wikimedia: legge Amorese cancellerà memoria visiva del Paese

Roma, 26 giu. (askanews) – Wikimedia Italia e Creative Commons Italia, insieme ad ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana), AIB (Associazione Italiana Biblioteche), ICOM Italia (International Council of Museums), SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea) e AISA (Associazione Italiana per la Promozione della Scienza Aperta) hanno espresso forte preoccupazione – in un comunicato – per la proposta di legge Amorese, attualmente in discussione presso la VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che mira ad estendere la durata del diritto d’autore sulle cosiddette “fotografie semplici” da 20 a 70 anni dopo la morte dell’autore.

Il 10 giugno scorso, Wikimedia Italia e Creative Commons Italia sono stati ascoltati in audizione alla Camera insieme a ANAI, AIB e ICOM Italia per rappresentare la posizione del mondo culturale e dell’open access rispetto a questa proposta, si legge nel testo. “Tutti i soggetti auditi hanno espresso contrarietà al provvedimento, sottolineando i rischi per l’accessibilità e il riuso legale dei contenuti culturali digitali e per la tutela della memoria collettiva, posizione alla quale hanno aderito anche AISA e SISSCO”, denunciano i promotori dell’iniziativa.

Le Associazioni chiedono a gran voce che la proposta venga ritirata per non ostacolare l’accesso alla conoscenza e alla ricerca, nonché il diritto all’informazione e la valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese, con un’ulteriore estensione di un monopolio intellettuale già tutelato per quanto concerne l’effettiva attività creativa. Tra le possibili conseguenze dell’approvazione della legge c’è infatti il rischio che qualsiasi futura iniziativa di digitalizzazione della documentazione fotografica da parte degli istituti culturali (biblioteche, musei e archivi) venga ritardata di circa mezzo secolo, con gravi ripercussioni sulla ricerca e sull’accessibilità digitale delle fonti.

“La modifica legislativa comporterebbe gravi limitazioni all’accesso e alla condivisione di immagini che documentano la storia, la società e la cultura italiana del Novecento. Si tratta di fotografie che, pur non essendo considerate opere creative, rivestono un ruolo cruciale nella documentazione storica e nella divulgazione culturale, anche attraverso piattaforme come Wikipedia e Wikimedia Commons”, ha dichiarato Ferdinando Traversa, Presidente di Wikimedia Italia.

Ad oggi, sono oltre 80.000 le fotografie semplici disponibili su Wikimedia Commons. Immagini che illustrano circa 140.000 voci enciclopediche in tutte le lingue, con milioni di utenti che ogni mese accedono a tali risorse. Solo nel mese di maggio 2025, le fotografie semplici presenti su Wikipedia hanno generato oltre 260 milioni di visualizzazioni, contribuendo all’informazione e all’educazione di milioni di persone.

Questi utilizzi non arrecano danni economici agli autori, ma al contrario permettono alla fotografia di vivere una seconda vita, contribuendo alla diffusione della conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio collettivo, ricordano.

Tra le immagini semplici figurano documenti storici insostituibili, come: la costruzione del Viadotto Polcevera (Ponte Morandi) nel 1966 (https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Costruzione_Viadotto_Polcevera_1966.jpg); la celebre contestazione a Bettino Craxi davanti all’Hotel Raphael nel 1993 (https://it.wikipedia.org/wiki/File:Contestazione_a_Craxi.jpg); le foto di una chiesa madre provvisoria dopo il terremoto del Belice (1969) (https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_del_Belice_del_1968#/media/File:Madrice_durante_il_terremoto_1969.jpg).

“Wikimedia Italia, insieme alle voci del mondo archivistico, bibliotecario e museale, chiede al Governo che questa proposta venga ripensata. L’estensione del diritto d’autore sulle fotografie semplici rischia di privare intere generazioni dell’accesso libero e legale alle immagini del passato recente. Non si tutela la cultura restringendo la circolazione delle immagini, ma favorendone la condivisione”, ha sottolineato Traversa.

“Nell’audizione alla Camera, abbiamo evidenziato come la proposta di legge, discostandosi dai principi generali del diritto d’autore, rischia di non tutelare i fotografi, ma al contrario, genera incertezza giuridica e finisce per danneggiare l’interesse collettivo”, ha aggiunto la direttrice del Capitolo italiano di Creative Commons, Avv. Deborah De Angelis.

Terzo mandato a fine corsa. Ora si apre ‘vera’ partita Regionali

Roma, 26 giu. (askanews) – La parola fine la mettono di buon mattino i senatori della commissione Affari costituzionali del Senato. La bocciatura dell’emendamento leghista che prevedeva la possibilità di un terzo mandato per i presidenti di Regione è l’ultimo capitolo di una saga politico-parlamentare che ha avuto come protagonisti i partiti della maggioranza e come diretti interessati i governatori, a cominciare da quelli dei territori coinvolti dalle prossime elezioni. Due in particolare: Vincenzo De Luca in Campania e Luca Zaia in Veneto. E’ stato proprio in nome del ‘doge’ (che in realtà nel caso sarebbe stato al suo quarto giro di corsa) che il Carroccio ha deciso di issare la sua bandiera pur nella consapevolezza di una bocciatura diventata ormai inevitabile, visto che dopo il reiterato no di Forza Italia anche i meloniani – che pure avevano aperto – si sono dovuti sfilare.

E’ finita che a votare a favore sono stati soltanto i tre senatori leghisti a cui si si sono aggiunti due voti di Italia viva e Autonomie, oltre alle astensioni di due esponenti di Fdi, il presidente della stessa commissione Alberto Balboni e Domenico Matera. E’ il ministro Roberto Calderoli a tenere la contabilità, ricordando che ormai è la quinta volta che il tentativo finisce in naufragio. Ed è lo stesso esponente del partito di Matteo Salvini, pur sottolineando che nulla di tutto ciò influirà sul governo, a esprimere “amarezza” e a rinfocolare le tensioni con gli alleati, facendo distinguo tra “la disponibilità ad affrontare l’argomento” di Fdi e “il muro eretto da Forza Italia”.

A questo punto la partita per le prossime Regionali dovrà entrare per forza nel vivo, perché bisognerà scegliere i candidati di Puglia, Campania, Toscana e soprattutto Veneto (nelle Marche a correre è l’uscente Acquaroli). Una eventuale ricandidatura di Zaia avrebbe consentito di far slittare la sfida ormai aperta tra Lega e Fdi per la guida di una Regione del Nord direttamente al 2028, quando si tornerà a votare in Lombardia. “Come centrodestra puntiamo a confermare il Veneto come in tutte le regioni. Come Fratelli d’Italia lavoreremo per mantenere unita la coalizione e per presentare i migliori candidati possibili per vincere e governare”, dice il responsabile Organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, tra i grandi manovratori della partita in queste settimane.

A questo punto, però, tutto torna in discussione, persino a chi spetti il candidato. Matteo Salvini sarebbe pronto a rilanciare il nome del suo vice Alberto Stefani, per molti – persino all’interno del partito – il suo vero obiettivo sin dall’inizio nonostante il pubblico sostegno sempre manifestato a favore di un tempo supplementare per Zaia.

“Per ora”, si sottolinea dal partito di via della Scrofa, non è stato ancora convocato il tavolo degli emissari dei partiti che si dovrà appunto occupare del lavoro sulle candidature. Non si esclude, tuttavia, che possa riunirsi la settimana prossima. Vista la delicatezza del passaggio per la maggioranza, comunque, non potranno che essere i leader a dirimere la questione.

D’altra parte, il tempo stringe anche perché è andato a vuoto l’ultimo tentativo, innescato da una richiesta di Vincenzo De Luca alla conferenza delle Regioni, di riaprire a un slittamento delle elezioni – che nella precedente tornata si tennero in autunno causa Covid – alla prossima primavera. Nell’organismo presieduto da Massimiliano Fedriga si sarebbero infatti manifestate divergenze di vedute, a cominciare dal no del presidente della Toscana Eugenio Giani, circostanza che rende impossibile la necessaria unanimità.

"Fuori programma", a Roma Totentanz, Oona Doherty e Compagnia Zappalà

Roma, 26 giu. (askanews) – Dopo le residenze artistiche al Teatro Biblioteca Quarticciolo, al via martedì 2 luglio ‘Fuori Programma’, il festival internazionale di danza contemporanea della Capitale con la direzione artistica di Valentina Marini, che per la sua decima edizione ha scelto l’evocativo titolo In-Canti.

Il cartellone degli spettacoli coinvolgerà il Teatro India, i Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali per concludersi al Parco Tor Tre Teste Alessandrino, attraverso un percorso di performance en plein air al tramonto, musica dal vivo, installazioni coreografiche e creazioni site specific.

Con le creazioni di Marcos Morau-La Veronal, Roberto Zappalà-Compagnia Zappalà Danza e Munedaiko, Michele Di Stefano con Lorenzo Bianchi Hoesch-mk, gruppo nanou, Francesco Marilungo- Körper, Oona Doherty, Guy Nader e Maria Campos, Sau-Ching Wong e Carles Castaño Oliveros, Meytal Blanaru-Scottish Dance Theatre, Andrea Costanzo Martini, Biagio Caravano, Dom- e Asinitas, il denso cartellone di Fuori Programma 2025 invita artisti e produzioni provenienti da Libano, Spagna, Scozia e Irlanda del Nord mettendo in dialogo artisti nazionali e internazionali, nomi affermati e talenti emergenti, in una precisa miscela di generi e linguaggi espressivi.

‘Per celebrare un decennio di piccoli incanti, seminati in luoghi nascosti ed eccezionali della città di Roma, ci piacerebbe condividere un sentimento di fiducia nella forza collettiva, un incondizionato slancio a costruire insieme un domani, che attualmente sembra avere contorni tremanti. Allora l’incanto è il filo conduttore che tiene insieme il vasto respiro delle proposte artistiche di questo anno, guidati dal desiderio di riappropriarci delle frequenze utopistiche dell’immaginazione – ha affermato Valentina Marini, aggiungendo – Incanto è un sostantivo che emana la sensazione vibrante tra il sogno e la veglia, la meraviglia della riscoperta, il sintonizzarsi con gli ecosistemi che ci coesistono. In contrapposizione alla disillusione che conduce all’immobilità, evochiamo allora un sentire folle, spericolato, in un perpetuo moto che si disperda in diverse traiettorie del possibile. I nostri In-canti sono una tensione verso la sospensione temporanea della logica, non tanto per riposare nella seduzione spettacolare, quanto per ritrovare, come comunità, la forza propulsiva di reinventare insieme nuovi mondi’.

Il denso cartellone di Fuori Programma 2025 può essere letto attraverso un’articolazione in tre ideali macro sezioni: gli spettacoli, i progetti speciali e le residenze artistiche con le relative prove aperte.

Fra i protagonisti assoluti di questa decima edizione la pluripremiata compagnia spagnola La Veronal di Marcos Morau, tra le più acclamate del panorama internazionale, al festival il 5 luglio al Teatro India con ‘Totentanz. Morgen ist die Frage’, rivisitazione contemporanea del rituale della ‘danse macabre’ che nel Medioevo serviva ad esorcizzare la paura della morte in un carnevale di disperata vitalità. Nella reinterpretazione firmata dal visionario artista e coreografo spagnolo, che inizia come una sorta di seduta spiritica che coinvolge anche il pubblico, la Totentanz è un invito a celebrare la fragilità della vita e a meditare sulla sua perdita di valore.

Dalla scena iberica – con il supporto di Acción Cultural Española (AC-E) – approdano anche due innovativi ensemble di ricerca. Il primo è GN-MC, formato dal libanese Guy Nader e dalla spagnola Maria Campos che il 2 luglio al Teatro India presentano ‘Time Takes the Time Time Takes’, un ipnotico lavoro ispirato dai movimenti oscillatori del pendolo che, attraverso le gestualità dei 5 danzatori in scena, esplodono in una sequenza di molteplici incontri, evolvendo verso un “perpetuo mobile”. Il secondo è invece il duo composto da Carles Castaño e Sau-Ching Wong che arrivano a FP25 con la Prima Italiana di Kruid, in scena il 3 e 4 luglio al Teatro India. Kruid è una performance di danza interattiva che, grazie all’utilizzo di dispositivi di realtà virtuale, genera un mondo fantastico tra forme astratte, corpi umani e architettura, offrendo un’esperienza immersiva in un ambiente in continua evoluzione.

Dal Regno Unito arriva poi la danzatrice e coreografa nordirlandese Oona Doherty, Leone d’Argento per la Danza nel 2021 – che si muove tra teatro fisico, rivendicazione sociale e danza: in ‘Hope Hunt and the Ascension into Lazarus’, in programma il 6 luglio al Teatro India, la Doherty mostra l’energia dei quartieri sottoproletari di Belfast, mettendo in evidenza la profonda umanità che si nasconde dietro la violenza verbale e gestuale di strada e rendendo il proprio corpo un vero dispositivo narrativo che racchiude le storie di molte donne irlandesi. Ma anche lo Scottish Dance Theatre, fondato nel 1986 come progetto di danza rivolto alla comunità locale e oggi compagnia di danza più importante della Scozia, che arriva al festival, il 5 luglio al Teatro India, con Ray, creazione commissionata alla coreografa e danzatrice di origine israeliana Meytal Blanaru. Ray è una riflessione sul concetto di “emergenza”, un’esperienza collettiva in cui i corpi si esprimono nei modi più diversi, in assoluta libertà e in una dimensione che precede il campo del razionale.

L’intreccio fra danza, musica e arte visiva esplode ancora di più nei lavori presentati dagli artisti che a Fuori Programma 2025 rappresentano la scena nazionale. A partire dal pluripremiato Roberto Zappalà, che da oltre 35 anni con la sua Compagnia Zappalà Danza racconta un Sud vivo e vibrante. Il 3 luglio al Teatro India presenta al festival in Anteprima la versione site specific di ‘Brother to Brother – dall’Etna al Fuji’, con la musica live dei Munedaiko, musicisti consacrati alla pratica e valorizzazione del tamburo tradizionale giapponese. ‘Silenzio e caos, movimento e quiete, Oriente e Occidente, natura e cultura: dualità che permeano questa creazione e riecheggiano un detto amato in Oriente: ‘Due è uno e uno è due’, con queste parole l’artista siciliano presenta la sua nuova creazione, che ruota intorno a due vulcani che hanno segnato l’immaginario del mondo intero, il Fuji e l’Etna.

Un territorio completamente diverso è quello esplorato da un’altra fra le più interessanti realtà performative italiane, gruppo nanou che il 3 e 4 luglio al Teatro India presenta Redrum, primo capitolo del progetto pluriennale ‘Overlook Hotel’. Chiarissimo fin dal titolo il riferimento a Shining – capolavoro letterario di Stephen King e opera culto del maestro Stanley Kubrick – per questa installazione coreografica (Premio UBU 2024) ideata per cinque danzatori e un performer che riscrive le regole del rito teatrale, trasformando lo spettacolo in luogo da abitare.

Dal formato installativo si passa alla performance audiovisiva con ‘Human’, creazione firmata dal musicista e danzatore Biagio Caravano – tra i fondatori del gruppo mk – in cui il suono si sovrappone alle immagini elaborate dall’artista visivo Lorenzo Basili, in un’indagine tra il fuori e il dentro, tra provenienza e destinazione. Human verrà presentato al festival il 2 luglio al Teatro India.

Il 6 luglio, ancora al Teatro India, sarà l’Intelligenza Artificiale a riscrivere le regole del gioco di ‘Life in Lycra’ del coreografo ed ex danzatore della Batsheva Dance Company Andrea Costanzo Martini, un duetto che è prima di tutto un’esplorazione umoristica e fisicamente virtuosa delle dinamiche di potere e delle gerarchie in scena.

Dopo lo straordinario successo dello scorso anno, inoltre, torna a Fuori Programma, il 4 luglio al Teatro India, l’acclamatissimo ‘Stuporosa’ di Francesco Marilungo – Premio UBU 2024 come Miglior Spettacolo di Danza – che sviluppa una ricerca sulla figura della “lamentatrice” a partire dal saggio Morte e pianto rituale di Ernesto De Martino.

Sempre sul versante dei progetti speciali, anche per questa edizione Fuori Programma offre al pubblico del festival la possibilità di partecipare a uno dei progetti più “inebrianti” del Leone d’Argento per la Danza Michele Di Stefano-mk con Lorenzo Bianchi Hoesch: l’8 luglio, in una location ancora da svelare, torna infatti ‘Veduta Roma’, performance dal formato modulare e da fruire in cuffia dedicata alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano.

Al Parco Tor Tre Teste il 9 luglio invece la chiusura della decima edizione di Fuori Programma è affidata a Picnic sul ciglio della strada, performance partecipativa curata dal gruppo di ricerca DOM (fondato da Valerio Sirna e Leonardo Delogu), insieme alle allieve e gli allievi della scuola di italiano per migranti Asinitas. Ispirata dall’omonimo romanzo di fantascienza dei fratelli Strugackij, da cui Andrej Tarkovskij trasse il film capolavoro ‘Stalker’, la performance riprende il concetto della Stanza dei Desideri del romanzo e del film per creare uno spazio relazionale in cui condividere storie, socializzare pratiche e saperi, “attivare le nostre straordinarie tecnologie. Una chiusura di festival visionaria e con una precisa impronta “politica”, non soltanto per il contenuto e la forma della performance Picnic sul ciglio della strada ma per la scelta del luogo: un parco nel cuore di un quartiere “difficile” dal punto di vista sociale, al centro di numerose vicende di cronaca e sotto i riflettori per le questioni legate alla dimensione emergenziale e repressiva del Decreto Sicurezza, cui Fuori Programma risponde con un’azione di integrazione e inclusione ulteriore rispetto alla pratica di integrazione portata avanti da DOM- e Asinitas.

Prosegue l’impegno del festival nel sostegno alla produzione creativa che Fuori Programma realizza attraverso le residenze artistiche al Teatro Biblioteca Quarticciolo, seguite dalle prove aperte al pubblico. In questa edizione sono coinvolte nel progetto l’artista multidisciplinare italo-giapponese Masako Matsushita con la narratrice e saggista Laura Pugno; e Nunzia Picciallo, coreografa e performer attiva anche nel campo delle arti visive. Infine, prosegue anche la relazione triennale con Teatro e Critica che quest’anno condurrà il workshop dedicato alla visione, alla discussione e alla scrittura critica che si muoverà su due direttive: racconto del festival e pedagogia. Il workshop è aperto a un massimo di 12 persone appassionate di arti performative e giornalismo culturale e si svolgerà dal 2 al 6 luglio 2025.

Fuori Programma 2025 è un progetto del Centro Nazionale di Produzione della Danza ORBITA-Spellbound, con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Acción Cultural Española (AC/E) attraverso il Programma per l’Internazionalizzazione della Cultura Spagnola (PICE), nell’ambito del Mobility Grant. È realizzato in collaborazione con Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biblioteca Quarticciolo e ATCL ed è patrocinato da Municipio V, Municipio XI e Instituto Cervantes.

Tony Boy, svelata la tracklist del nuovo album "Uforia" (20 tracce)

Roma, 26 giu. (askanews) – Venerdì 27 giugno esce “Uforia” (Warner Music Italy), il nuovo album di Tony Boy. L’artista ha svelato oggi la tracklist completa dell’atteso progetto.

Un album composto da 20 tracce che confermano l’ambizione e la visione di Tony Boy: “Uforia” non è solo un disco, ma un manifesto sonoro che racconta un percorso personale e artistico, fatto di slanci, vulnerabilità, potenza e stile.

Dopo l’exploit all’Allianz Cloud e con l’uscita del singolo “Step” insieme a Lazza, già candidato a diventare uno dei tormentoni dell’estate, l’artista è pronto a svelare la mappa del suo nuovo mondo annunciando le collaborazioni presenti all’interno del nuovo progetto. In questo capitolo il rapper porta con sé amici e colleghi come Glocky, Simba La Rue, Shiva, Lazza, Guè, Astro, Kevin Mopao e thasup. Collaborazioni che arricchiscono un disco già denso di contenuti e che ne amplificano la forza, senza mai snaturare lo stile personale e riconoscibile di Tony.

Questa la tracklist: 01. Uap; 02. Davvr Davvr (feat. Glocky); 03. Uragano; 04. Oppio (feat. Simba La Rue); 05. Lacrime; 06. Società (feat. Shiva); 07. Giusto; 08. Ci credi; 09. Step (feat. Lazza); 10. 2000 Pensieri; 11. Zio (feat. Guè); 12. Ibiza; 13. Vabbè (feat. Astro); 14. Passa il tempo; 15. Bank Account (feat. Kevin Mopao); 16. Cemento attorno; 17. Tu ed io (feat. Thasup); 18. Isolato; 19. Wet (feat. Glocky) e 20. Anomalia.

Il disco è già disponibile in pre-order nei seguenti formati (https://shop.warnermusic.it/products/uforia): CD; CD autografato; Vinile Nero; Vinile Nero autografato (SOLD OUT); Vinile Picture; Disc Opale autografato.

Cybersicurezza servizi pubblici: nuovo accordo Poste-Polizia

Roma, 26 giu. (askanews) – Poste Italiane e Polizia di Stato hanno siglato l’accordo che d vita a nuove forme di collaborazione per favorire lo scambio di informazioni e ad attivit congiunte per prevenire e contrastare i cyber attacchi. Il rinnovo stato firmato dal Capo della Polizia Vittorio Pisani, dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante insieme al Direttore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco e alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il servizio del TG Poste

Usa, Trump: "L’Iran non ha rimosso nulla prima del nostro raid"

New York, 26 giu. (askanews) – Il presidente Donald Trump ha affermato che “nulla è stato rimosso dal sito nucleare iraniano” colpito dai bombardamenti statunitensi lo scorso fine settimana, respingendo le ipotesi secondo cui Teheran avrebbe evacuato materiale sensibile prima dell’attacco.

“Le auto e i piccoli camion presenti erano di operai del cemento che cercavano di coprire l’ingresso dei tunnel. Nulla è stato portato via. Sarebbe stato troppo lungo, troppo pericoloso, troppo pesante e difficile da spostare”, ha scritto Trump su Truth Social.

L’amministrazione americana continua a difendere l’efficacia del raid, nonostante le prime valutazioni dell’intelligence abbiano indicato danni compresi tra moderati e gravi.

A Perugia il progetto sul riciclo consapevole L’Italia in cornice

Perugia, 26 giu. (askanews) – Ha preso il via da Perugia la nuova edizione de “L’Italia in Cornice”, il progetto itinerante di Corepla – Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica – pensato per promuovere l’importanza del riciclo consapevole e al tempo stesso raccontare le bellezze del nostro Paese. Nel capoluogo umbro, a Piazza del Melo, stata inaugurata l’installazione urbana interattiva, composta da una cornice e due pannelli informativi realizzati interamente in plastica riciclata, creata dall’artista Ale Giorgini. Inquadrando il QR code presente nei pannelli, cittadini e turisti potranno accedere in modo semplice a tutte le informazioni utili su come, dove e quando conferire correttamente gli imballaggi in plastica nella raccolta differenziata cittadina. A spiegare l’installazione la responsabile comunicazione di Corepla Eleonora Brionne:

“Oltre alla cornice abbiamo due pannelli dei QR code che raccontano effettivamente come deve essere conferita la plastica. Su un altro pannello possibile anche accedere a delle informazioni che il Comune mette a disposizione riguardo le modalit di raccolta della citt di Perugia”.

Un’iniziativa che trova anche l’appoggio del comune di Perugia, era infatti presente l’Assessore all’Ambiente e alla Rigenerazione Urbana David Grohmann:

“Per noi questo rimane un tema importantissimo, soprattutto il tema la lotta, l’abbandono del rifiuto un tema molto molto centrale nella nostra azione quindi ben venga ogni attivit soprattutto se ben strutturata e costruita come questa che ci aiuta a fare una corretta informazione”.

Molto importante, infine, il ruolo di Gesenu, gestore dei servizi di igiene ambientale del Comune di Perugia. A parlare del loro impianto il coordinatore di Gesenu per l’Umbria Fabrizio Valocchia:

“Questo impianto data la sua importanza tecnologica riesce ad avere uno scarto nel flusso A, che il flusso pi importante, uno scarto minimo minore del 10 per cento e questo scarto comunque non va in discarica, perch riusciamo a recuperare questo scarto mandandolo in impianti extra regionali che permettono il recupero di energia e di materia”.

Un modo smart e innovativo per favorire la conoscenza delle buone pratiche di riciclo, con l’obiettivo di arrivare anche e soprattutto ai giovani e alle nuove generazioni.

A Roma la "Festa delle Istituzioni. Per celebrare ciò che ci unisce"

Roma, 26 giu. (askanews) – Oltre 500 ospiti tra ministri, parlamentari, diplomatici, manager, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni civili e militari hanno partecipato ieri sera alla “Festa delle Istituzioni. Per celebrare ciò che ci unisce”, organizzata dalla rivista Formiche sulla Terrazza Caffarelli a Roma. Un’occasione per rafforzare il dialogo tra mondi diversi del Paese in un clima di confronto e coesione.

“Soprattutto nei momenti difficili come quello attuale – ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa – è opportuno mettere da parte divisioni politiche per cercare un comune denominatore”. Sul palco, accanto a La Russa, anche i ministri Daniela Santanché, Eugenia Maria Roccella, Luca Ciriani, Gilberto Pichetto Fratin, Maria Elisabetta Casellati e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

“La domanda che ci dobbiamo fare è: serve oggi, per domani, più sicurezza? Per rispondere dobbiamo osservare le formiche: nella stagione buona preparano quella cattiva”, ha dichiarato il presidente del Senato Ignazio La Russa intervenendo sul palco. Parlando dell’importanza di una Difesa solida anche in tempi di pace, La Russa ha aggiunto: “Non c’è un supermercato dove si compra un F15 o un cannone. Le strutture si costruiscono ora, sperando di non doverle mai usare”. Un richiamo, il suo, alla responsabilità e alla lungimiranza delle istituzioni.

“Trovare ciò che ci unisce” non è una formula retorica, ma una postura. Una serata romana che ha dato corpo a un messaggio: in tempi incerti, la forza delle istituzioni è anche sapersi parlare.

"Look Down", opera Jago nel cortile d’onore della Camera dei deputati

Roma, 26 giu. (askanews) – Da oggi “Look Down”, scultura dell’artista Jago, sarà collocata stabilmente nel cortile d’onore di Montecitorio. “Accogliere un’opera d’arte negli spazi istituzionali è una scelta che afferma l’apertura della democrazia alla dimensione culturale, alla creatività, al pensiero critico e alla libertà espressiva. L’arte, nelle sue forme più diverse, non solo riflette la società, ma la interpella, la stimola, la accompagna nei suoi passaggi storici più complessi”, ha commentato il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, alla cerimonia d’inaugurazione.

“La Camera, luogo per eccellenza della rappresentanza e del confronto democratico, conferma il proprio impegno a promuovere la cultura come bene comune – ha aggiunto Fontana -. Ogni opera accolta tra queste mura testimonia la vitalità di un dialogo tra passato e presente, tra memoria e visione. Un dialogo che si rinnova ogni volta che cittadini, studenti, studiosi varcano la soglia di questo edificio e si confrontano con il patrimonio che esso custodisce”.

“‘Look Down’ – ha spiegato Jago, all’anagrafe Jacopo Cardillo, 38 anni – è un’opera che nasce da uno sguardo rivolto verso il basso, non per vergogna, ma per consapevolezza. È un invito a dirigere l’attenzione su ciò che troppo spesso ignoriamo: la povertà, l’abbandono, la fragilità che abita le nostre città e il nostro tempo. In questa opera ho voluto raffigurare l’innocenza ferita di milioni di bambini, ma anche la promessa di un futuro che dipende da come sapremo proteggerli oggi. Portare questa scultura nel cuore delle istituzioni della Repubblica, nel cortile d’onore della Camera dei Deputati, è un atto di fiducia nella responsabilità collettiva e nella forza del simbolo. Ogni bambino del mondo rappresenta il nostro futuro: riconoscerne la dignità è il primo passo per costruire una società migliore. Che questo marmo non resti muto, ma continui a parlare a chi decide, a chi rappresenta, e soprattutto a chi guarda. Perché guardare in basso, in questo caso, significa innalzare la coscienza”.

La Nato verso il pilastro europeo dopo l’accordo all’Aia

L’Aia, 26 giu. (askanews) – (di Cristina Giuliano) “L’Europa è parte integrante della Nato” ha detto ieri il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e se si vuole stare al pari degli Usa ovvero “un pilastro europeo e uno americano” dell’Alleanza, “dobbiamo investire di più in sicurezza, perché se no, non c’è equilibrio tra Europa ed altri e la nostra sicurezza è in pericolo”. Le dichiarazioni del ministro sono state pronunciate nella tarda mattinata, precedevano di poche ore l’ufficializzazione del comunicato di fine vertice dell’Aia.

Per arrivare ad esso la strategia italiana è stata “vincente”, secondo una fonte di askanews. Nel testo è contenuta una “notevole flessibilità” e un percorso verso il 5% del Pil di spesa, fra ‘core’ (3,5%) e infrastrutture per la difesa (1,5%) lungo 10 anni, con la possibilità di fare il punto nel 2029. E se non solo a Donald Trump, non è piaciuta l’uscita tardiva della Spagna – che per dirla con il leader americano vuole “un giro gratis” -, il testo approvato da tutti i 32 Paesi membri è frutto di un “negoziato serio” condotto dalla parte italiana, con “paletti ben chiari” e “massima possibile flessibilità”.

Il panorama negoziale presentava due fronti principali: l’ala di quelli che volevano più flessibilità nella considerazione dei vari settori da mettere all’interno delle spese per la difesa (spagnoli, belgi, lussemburghesi, in parte canadesi) e poi chi spende già il 5% e talora addirittura il 6% del Pil, principalmente per motivi di elevata vicinanza con la Russia: insomma i baltici (compresi i polacchi) che avrebbero voluto un 5% immediato. Qualcuno dominato dal pessimismo era assolutamente convinto che non si sarebbe mai riusciti a spendere tali cifre. L’impostazione italiana – da quanto raccontano le fonti – è stata un’impostazione seria: dato per scontato che il richiamo americano fosse giusto, perché a 80 anni dalla seconda guerra mondiale e 35 dalla fine della guerra fredda, è il momento per l’Europa di imparare a camminare con le proprie gambe per la propria difesa, d’altra parte non si può chiedere ai cittadini europei abituati ad un certo stile di vita, ad un certo welfare, di rinunciare a buona parte, in virtù di pericoli che non tutti percepiscono allo stesso modo.

Certo la percezione del pericolo è legata anche alla storia politica dei singoli Paesi, alla situazione geopolitica e alla posizione geografica: chiaro che chi è nei paesi baltici o in Polonia ha una percezione del pericolo russo più imminente, di chi sta in Spagna, in Italia, in Grecia o in Francia.

Inizialmente la proposta del segretario generale dell’Alleanza Mark Rutte era dedicare il 5% del Pil entro 7 anni alla difesa. Ma in 7 anni non ce la faceva nessuno ad arrivare a quello che si chiedeva. Su spinta anche italiana si è dunque passati a 10 anni. Altro aspetto, la review del 2029, che secondo Roma aveva due valori: offrire un mid term per vedere se tutto quello che si sta costruendo adesso avrà un senso oppure no più a lungo termine, oltre a darsi tempo, perché magari le cose potessero essere cambiate nel 2029 e la Nato stabilirà i nuovi “capability target” e in base ad essi stabilire nuovi obiettivi di spesa.

Un altro passaggio chiave è stata la flessibilità: oltre al 3,5% per la difesa – che è più o meno quello che già destinano gli americani -, l’altro 1,5% doveva essere il più flessibile possibile. Prevedere spese che ad esempio rendano un ponte o una strada capaci di accogliere la mobilità militare. E su questo c’è stato, secondo quanto raccontano le fonti una battaglia negoziale da parte di britannici, francesi e canadesi, oltre che italiani: sul piatto credibilità, serietà, impostazioni logicamente difendibili. Alla fine si è scoperto che nonostante qualche sopracciglio alzato iniziale, un po’ di flessibilità faceva comodo a tutti. Anche se non è mancata la sorpresa finale. “Gli spagnoli si sono trincerati dietro britannici, francesi, canadesi e italiani, salvo poi minacciare di andarsene portando via il pallone”, commenta una fonte.

Nei vari incontri è infine emersa la necessità di rafforzare il pilastro europeo della Nato, che non è il pilastro dell’Unione europea: un’alleanza per essere tale ha bisogno della convinta partecipazione di tutti gli alleati, e tutti devono farsi carico delle spese, degli oneri e degli onori. Inoltre da quando hanno aderito alla Nato Finlandia e Svezia, il 97% dei cittadini dell’Unione Europea è anche cittadino dei paesi della Nato. E il 97% dei cittadini significa contribuenti fiscali. Se a loro si aggiungono britannici, norvegesi e islandesi, “si capisce che la difesa europea c’è già, ed è quella della Nato”.

Nato verso il pilastro europeo dopo accordo all’Aia

L’Aia, 26 giu. (askanews) – (di Cristina Giuliano) “L’Europa è parte integrante della Nato” ha detto ieri il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e se si vuole stare al pari degli Usa ovvero “un pilastro europeo e uno americano” dell’Alleanza, “dobbiamo investire di più in sicurezza, perché se no, non c’è equilibrio tra Europa ed altri e la nostra sicurezza è in pericolo”. Le dichiarazioni del ministro sono state pronunciate nella tarda mattinata, precedevano di poche ore l’ufficializzazione del comunicato di fine vertice dell’Aia.

Per arrivare ad esso la strategia italiana è stata “vincente”, secondo una fonte di askanews. Nel testo è contenuta una “notevole flessibilità” e un percorso verso il 5% del Pil di spesa, fra ‘core’ (3,5%) e infrastrutture per la difesa (1,5%) lungo 10 anni, con la possibilità di fare il punto nel 2029. E se non solo a Donald Trump, non è piaciuta l’uscita tardiva della Spagna – che per dirla con il leader americano vuole “un giro gratis” -, il testo approvato da tutti i 32 Paesi membri è frutto di un “negoziato serio” condotto dalla parte italiana, con “paletti ben chiari” e “massima possibile flessibilità”.

Il panorama negoziale presentava due fronti principali: l’ala di quelli che volevano più flessibilità nella considerazione dei vari settori da mettere all’interno delle spese per la difesa (spagnoli, belgi, lussemburghesi, in parte canadesi) e poi chi spende già il 5% e talora addirittura il 6% del Pil, principalmente per motivi di elevata vicinanza con la Russia: insomma i baltici (compresi i polacchi) che avrebbero voluto un 5% immediato. Qualcuno dominato dal pessimismo era assolutamente convinto che non si sarebbe mai riusciti a spendere tali cifre. L’impostazione italiana – da quanto raccontano le fonti – è stata un’impostazione seria: dato per scontato che il richiamo americano fosse giusto, perché a 80 anni dalla seconda guerra mondiale e 35 dalla fine della guerra fredda, è il momento per l’Europa di imparare a camminare con le proprie gambe per la propria difesa, d’altra parte non si può chiedere ai cittadini europei abituati ad un certo stile di vita, ad un certo welfare, di rinunciare a buona parte, in virtù di pericoli che non tutti percepiscono allo stesso modo.

Certo la percezione del pericolo è legata anche alla storia politica dei singoli Paesi, alla situazione geopolitica e alla posizione geografica: chiaro che chi è nei paesi baltici o in Polonia ha una percezione del pericolo russo più imminente, di chi sta in Spagna, in Italia, in Grecia o in Francia.

Inizialmente la proposta del segretario generale dell’Alleanza Mark Rutte era dedicare il 5% del Pil entro 7 anni alla difesa. Ma in 7 anni non ce la faceva nessuno ad arrivare a quello che si chiedeva. Su spinta anche italiana si è dunque passati a 10 anni. Altro aspetto, la review del 2029, che secondo Roma aveva due valori: offrire un mid term per vedere se tutto quello che si sta costruendo adesso avrà un senso oppure no più a lungo termine, oltre a darsi tempo, perché magari le cose potessero essere cambiate nel 2029 e la Nato stabilirà i nuovi “capability target” e in base ad essi stabilire nuovi obiettivi di spesa.

Un altro passaggio chiave è stata la flessibilità: oltre al 3,5% per la difesa – che è più o meno quello che già destinano gli americani -, l’altro 1,5% doveva essere il più flessibile possibile. Prevedere spese che ad esempio rendano un ponte o una strada capaci di accogliere la mobilità militare. E su questo c’è stato, secondo quanto raccontano le fonti una battaglia negoziale da parte di britannici, francesi e canadesi, oltre che italiani: sul piatto credibilità, serietà, impostazioni logicamente difendibili. Alla fine si è scoperto che nonostante qualche sopracciglio alzato iniziale, un po’ di flessibilità faceva comodo a tutti. Anche se non è mancata la sorpresa finale. “Gli spagnoli si sono trincerati dietro britannici, francesi, canadesi e italiani, salvo poi minacciare di andarsene portando via il pallone”, commenta una fonte.

Nei vari incontri è infine emersa la necessità di rafforzare il pilastro europeo della Nato, che non è il pilastro dell’Unione europea: un’alleanza per essere tale ha bisogno della convinta partecipazione di tutti gli alleati, e tutti devono farsi carico delle spese, degli oneri e degli onori. Inoltre da quando hanno aderito alla Nato Finlandia e Svezia, il 97% dei cittadini dell’Unione Europea è anche cittadino dei paesi della Nato. E il 97% dei cittadini significa contribuenti fiscali. Se a loro si aggiungono britannici, norvegesi e islandesi, “si capisce che la difesa europea c’è già, ed è quella della Nato”.

GEN Festival 2025, a Genova due giorni tra fumetti, creatività e musica

Roma, 26 giu. (askanews) – È tutto pronto per la seconda edizione di GEN – dalla parte del Fumetto, il festival che sabato 28 e domenica 29 giugno trasformerà i Giardini Luzzati di Genova nel cuore pulsante della scena fumettistica italiana. Dopo il successo dello scorso anno, GEN torna con un programma ancora più ricco, accessibile e gratuito, pronto ad accogliere appassionati, famiglie, artisti e curiosi tra incontri, laboratori, performance e mostre.

Prodotto da CDM Lab con la direzione artistica di ARF! Festival, in collaborazione con i Giardini Luzzati – Spazio Comune e con il patrocinio di Regione Liguria, GEN si conferma come un punto di riferimento, nel suo genere, all’interno del panorama culturale della città. Il festival offre un’esperienza immersiva nel mondo del fumetto, tra linguaggi visivi e riflessioni contemporanee. La seconda edizione di GEN non è solo un’esplosione di incontri, workshop e mostre: è un’occasione unica per incontrare autori che lavorano per le principali realtà del fumetto mondiale.

Tra i nomi di punta di quest’anno spiccano Giada Belviso e Luca Enoch. Belviso è una disegnatrice attivissima per Marvel, nota in particolare per la serie Laura Kinney: Wolverine e altri progetti recenti. Enoch, co-autore di Dragonero per Sergio Bonelli Editore, è una delle penne più solide del fantasy italiano. Un altro protagonista è Stefano Zanchi, illustratore e disegnatore che collabora stabilmente con Disney e Panini Comics, noto per le sue illustrazioni emozionanti e delicate.

Accanto a loro, l’acclamato Manuele Fior – vincitore del Premio Fauve d’or di Angoulême e autore di opere come Cinquemila chilometri al secondo, L’intervista e Celestia – che porta al festival un tocco di graphic novel di alto profilo internazionale, oltre a firmare il manifesto ufficiale del festival. Da non perdere anche Ivo Milazzo, maestro europeo del western e creatore di Ken Parker: una lunga esperienza per Sergio Bonelli Editore e collaborazioni con Disney (tra cui storie di Paperino e Zio Paperone), Milazzo porta la sua esperienza cinquantennale al festival.

Da non perdere anche la giovane rivelazione SantaMatita (nome d’arte di Serena Ferrero), vincitrice del Premio Bartoli 2024 e in mostra sia a Roma sia a Genova. Si presenta come autrice completa (testi, disegno e colore) con pubblicazioni per Bao Publishing e attiva come colorista per importanti case editrici. Per i più giovani torna l’Area Kids con laboratori dai 4 anni in su curati da grandi nomi dell’editoria per l’infanzia, mentre per gli aspiranti fumettisti ci saranno workshop, portfolio review e incontri dedicati alla creazione di storie e personaggi.

L’Area Self – raddoppiata rispetto alla precedente edizione – ospita oltre 25 realtà indipendenti dell’autoproduzione fumettistica italiana, tra cui: Mammaiuto, BlekBord, Inuit Editions, Lök Zine, Ragdoll, Subseri e molti altri. Un’occasione unica per scoprire progetti editoriali fuori dai circuiti tradizionali, incontrare gli autori e acquistare fumetti rari e originali.

Grande attesa anche dal punto di vista musicale per il concerto gratuito di Piotta, in programma sabato sera alle 21, che chiuderà in musica la prima giornata del festival.

Svelate le cinquine delle Targhe Tenco, tutti i finalisti

Milano, 26 giu. (askanews) – Sono state svelate le cinquine dei finalisti delle Targhe Tenco 2025, il riconoscimento assegnato dal 1984 a dischi e canzoni d’autore da una giuria formata da esperti, giornalisti e addetti ai lavori scelti dal Club Tenco.

Da oggi, giovedì 26 giugno, prenderà il via il secondo turno di votazioni, il ballottaggio, che terminerà il 4 luglio e che decreterà il vincitore di ogni sezione.

Fra finalisti per il “Migliore album in assoluto” Brunori Sas – L’albero delle noci, Piero Ciampi – Siamo in cattive acque, Lucio Corsi – Volevo essere un duro, Emma Nolde – Nuovospaziotempo, Federico Sirianni – La promessa della felicità.

“Migliore album opera prima”: Anna Castiglia – Mi Piace, Cristiano Fattorini – Tutto intorno, Laurynn – Aritmia, P.A.O. – A cuore aperto, Luca Romagnoli – La miseria.

Migliore album in dialetto vede nella cinquina Enzo Gragnaniello – L’ammore è na rivoluzione, La Niña – Furèsta, Liberato – Liberato III, Alvise Nodale – Gotes, Stefano Saletti – Mediterranima.

Migliore album di interprete: Ginevra Di Marco – Kaleidoscope, Mia Martini – Tarab, Ilaria Pilar Patassini – Canto Conte, Giulia Pratelli e Luca Guidi – Di Blu (Omaggio a Domenico Modugno), Ornella Vanoni – Diverse.

Migliore canzone singola (il premio va agli autori del brano): Figlia d’ ‘a Tempesta – La Niña, Gli sbandati hanno perso – Marracash, L’albero delle noci – Brunori Sas, Quando sarai piccola – Simone Cristicchi, Volevo essere un duro – Lucio Corsi.

Migliore album a progetto: Canzoni di Fuga e Speranza, Noi de borgata. Le canzoni di Armandino Liberti, Pagani per Pagani, Sarò Franco Vol. 2 – Altre canzoni inedite di Califano, Trentatré Suonati.

Il Premio Tenco 2025 si terrà il 23, 24 e 25 ottobre 2025 presso il Teatro Ariston di Sanremo. Anche in questa edizione premierà uno o più artisti con il Premio Tenco, assegnato dal Club Tenco alla carriera di coloro che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale.

Sempre il Club Tenco assegnerà anche il Premio tenco all’operatore culturale e il Premio yorum, istituito in collaborazione con Amnesty International Italia dal 2020 per dare visibilità agli artisti che in tutto il mondo, mettendo spesso a repentaglio la loro vita, lottano per i diritti umani e la libertà d’espressione.

Padel sport globale, ogni 2,5 ore viene aperto un nuovo club

Roma, 26 giu. (askanews) – Playtomic, la community più grande di giocatori e club di sport di racchetta, in collaborazione con l’area di consulenza strategica aziendale di PwC, ha pubblicato il 26 giugno il Global Padel Report 2025, riconosciuto a livello internazionale come “la Bibbia del padel”. Il report offre un quadro esaustivo della crescita costante e dell’impatto del padel, lo sport in più rapida crescita a livello internazionale. Esso conferma inoltre la leadership di Playtomic quale referente principale nell’ambito della disciplina e forza motrice dell’innovazione del settore.

Nel solo 2024 sono stati aperti 3.282 nuovi club di padel in tutto il mondo, una media di quasi 9 club al giorno (un aumento del 22% rispetto al 2023). Nello stesso lasso di tempi sono stati costruiti 7.187 nuovi campi, sfondando quota 50.000 a livello globale. La crescita su base annua si attesta al 26% per numero di club e al 17% per numero di campi, cifre impressionanti che rispecchiano fedelmente la rapida crescita di questo sport, la sostenibilità della sua evoluzione e una sempre più marcata integrazione nella vita di tutti i giorni in numerosi paesi. La crescita del padel è destinata solamente ad aumentare e si stima che entro il 2027 ci saranno oltre 81.000 campi in tutto il mondo.

Il Co-Fondatore e CCO di Playtomic, Pablo Carro, ha dichiarato: “L’apertura di un nuovo campo ogni 2,5 ore conferma l’ingresso del padel nell’elite degli sport più praticati a livello mondiale. L’atteso Global Padel Report 2025 di Playtomic e PwC mostra chiaramente i ritmi vertiginosi ai quali cresce e si evolve il padel. I nuovi hotspot, il livello dei giocatori e le performance dei club sono tutti fattori che contribuiscono a plasmare il futuro di questo sport. Dalla rapida diffusione che il padel sta conoscendo negli Stati Uniti allo straordinario fenomeno sociale e culturale al quale stiamo assistendo nel Regno Unito, il report pubblicato oggi dimostra che il padel è ormai parte integrante della vita di tutti giorni nella nostra società. Noi di Playtomic siamo orgogliosi di essere tra i principali fautori di questa evoluzione”.

Punti chiave del report del 2025: – Rapida crescita globale: il padel si è ormai affermato in oltre 90 paesi. Spicca la crescita registrata nei seguenti mercati: Portogallo, Olanda, Stati Uniti. Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Messico, India e Indonesia. – Il boom negli Stati Uniti è vicino: il padel sta crescendo rapidamente anche negli Stati Uniti. Florida, California e Texas vantano già numeri importanti, mentre New York, Massachusetts e Illinois sono stati in cui si osserva un progressivo avvicinamento alla disciplina. Nel 2024 sono stati costruiti 352 campi in tutti gli States e si prevede un’ulteriore impennata nel 2027. – Successo guidato dalla tecnologia: i club che utilizzano tool digitali come Playtomic registrano ricavi considerevolmente superiori (3-5x) rispetto alla concorrenza, a dimostrazione dell’importanza di dati e prenotazioni intelligenti per lo sviluppo dell’ecosistema globale del padel. – Padel, un chiodo fisso: chi gioca a padel, poi non smette più! Il padel vanta infatti un’altissima percentuale (92%) di ritorno in campo dopo una sola sessione. Tale successo si deve alla sua accessibilità, alla possibilità di socializzare e a una tipologia di gioco da cui è difficile distaccarsi. – Coesistenza con il pickleball: la coesistenza di queste due discipline, spesso poste a confronto, ha registrato una crescita importante. Nel 30% dei centri in cui si pratica pickleball negli Stati Uniti sono presenti anche campi da padel, un aumento significativo rispetto a 12 mesi fa. – Ambizioni olimpiche: forte del sostegno della Federazione Internazionale Padel (FIP), il 2025 sarà un anno cruciale per la richiesta di ammissione del padel nel programma dei Giochi Olimpici di Brisbane 2032.

Il Direttore Generale di Playtomic, Antonio Robert Aragonés, ha aggiunto: “Il padel non sta semplicemente guadagnando in popolarità, ma anche guidando un movimento globale. Il nostro report non solo rispecchia la crescita di questo sport, ma la sostiene. Il nostro ruolo preminente all’interno dell’ecosistema padel ci permette di offrire una prospettiva senza eguali grazie ai nostri dati, ai tool tecnologici e al legame profondo con la nostra community”.

Il padel sta vivendo una crescita globale quanto mai rapida e sostenibile. Alcuni mercati raggiungono la piena maturità in appena 5 o 6 anni; paesi come la Francia (soprattutto l’area meridionale), gli Stati Uniti (spiccano Miami, il Texas e la California) e il Regno Unito (tra cui città come Londra, Manchester e Bristol) stanno registrando un’attività molto intensa. Anche il livello dei giocatori sta crescendo: in aree come Indonesia e Thailandia, numerosi principianti hanno fatto il salto di qualità, come testimoniano le partecipazioni regolari a partite e tornei. La digitalizzazione è un fattore chiave di questa crescita, che accresce l’accessibilità e sostituisce i tradizionali modelli di membership con sistemi di pay-per-play più flessibili. Playtomic mette a disposizione dei club una serie di tool basati su dati che permettono di migliorare la struttura, personalizzano le esperienze dei giocatori e incoraggiano un ecosistema più competitivo con allenamenti sempre più completi.

Elena Martin, PwC’s Responsabile del Global Padel Report, ha commentato: “Constatiamo con entusiasmo che il settore è tornato a registrare una crescita organica e sostenibile dopo il picco registrato nella fase di post-COVID e le correzioni apportate nel 2023. Con oltre 50.000 campi, lo sviluppo rimane costante, soprattutto in mercati chiave come Francia e Regno Unito. Secondo le nostre stime, questa crescita è destinata a continuare anche nei prossimi anni”.

Il report indica i territori in cui il padel si sta affermando al momento, così come la strada da seguire per favorire la sua evoluzione a livello globale: da innovativi modelli economici per i club allo sviluppo d’infrastrutture urbane, dal passaggio dalla classica formula a iscrizione a ecosistemi digitali basati sul concetto del pay-to-play. Playtomic è alla base di questa evoluzione grazie all’utilizzo di software e dati che permettono di connettere milioni di giocatori, favorire l’efficienza dei club e promuoverne la crescita in modo sostenibile

Nations Award, anche Uccio De Santis, Madalina Ghenea ed Elisabetta Pellini

Roma, 26 giu. (askanews) – Il comico Uccio De Santis, la modella e attrice rumena Madalina Diana Ghenea, madrina dei Nations Award 2025 e l’attrice Elisabetta Pellini saranno tra i protagonisti del Gala di premiazione sabato 28 giugno al Teatro Antico di Taormina: una serata ricca di stelle del cinema e non solo, a cominciare dai grandi maestri Luc Besson, Terry Gilliam, Emir Kusturica ed Enrico Vanzina che riceveranno il prestigioso riconoscimento insieme con le attrici Celeste Dalla Porta, volto dell’ultimo film di Paolo Sorrentino “Parthenope”, e Hande Soral, attrice turca, tra le interpreti di “Terra Amara”, la serie di maggiore successo in Europa.

“Renderemo un omaggio al più grande compositore cinematografico italiano, Ennio Morricone – annunciano Michel Curatolo e Marco Fallanca, rispettivamente presidente e direttore artistico dell’evento – sul palco il cantautore siciliano Luca Madonia che eseguirà alcuni brani iconici del maestro Ennio Morricone insieme con la giovane orchestra sicula e il coro vocale ensemble del maestro Paolo Li Rosi”.

La serata al Teatro Antico avrà inizio alle ore 21, l’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti: per fare richiesta di biglietti è necessario mandare un’email coi nominativi all’indirizzo prenotazioni@nationsaward.com. Sempre nella giornata di sabato alle ore 11.30 all’Hotel NH Collection si terrà la proiezione in anteprima del corto “Pindaro”, coprodotto dalla Regione Siciliana, alla presenza del regista Andrea Basile e dell’attrice Marcella Lattuca: il racconto di un fotoreporter tra Agrigento, capitale della cultura, e Taormina dove appare anche Kevin Spacey, tra le star dei Nations Award 2024.

Intanto, oggi e domani (giovedì 26 e venerdì 27 giugno) prenderà il via il “Thinkingreen”, il salotto-talk dei Nations Award che ogni anno affronta tematiche d’attualità legate soprattutto al tema della sostenibilità: ponte sullo Stretto, prospettive di riqualificazione urbana nell’area del Messinese, sicurezza nelle strade, valorizzazione del km0 come prevenzione per le malattie, agricoltura, sviluppo energetico e gestione delle risorse idriche, economia sostenibile e della bellezza sono alcuni degli argomenti al centro dell’approfondimento negli otto panel che accoglieranno illustri relatori, autorità e rappresentanti istituzionali.

La XIX edizione dei Nations Award è promossa sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e del Senato della Repubblica, col patrocinio e sostegno di Regione Siciliana, ARS e Parco Archeologico di Naxos, col patrocinio di Comune di Taormina, Città Metropolitana di Messina e Università di Messina. Si svolge in collaborazione con Italferr, Bottega, Zenith S.p.A., LC Energy, 7Seas Med, Sunleonard Energy, Donnalucata, Sicily Outlet Village, Baps, Grand Hotel San Pietro, Hotel NH Collection, Istituto Nazionale Bioarchitettura, Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Provincia di Messina, Fondazione Architetti Messina, Ordine Ingegneri Messina, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina, Consiglio Notarile di Messina, Confagricoltura Catania, Tourism Bureau Messina e Associazione BIOS.

Dave Holland, Avishai Cohen e altri big all’Orsara Jazz Festival 2025

Roma, 26 giu. (askanews) – Orsara Jazz festeggia 30 anni di musica. Il 26, 27 e 28 luglio torna uno dei Festival Jazz più longevi con tre giorni di concerti e masterclass. Di assoluto rilievo i nomi di questa trentesima edizione: il quartetto del trombettista Avishai Cohen, il leggendario contrabbassista Dave Holland, e poi George Garzone con Lucio Ferrara, Joe Pisto e Fausto Beccalossi, oltre a masterclass e installazioni temporanee. I concerti sono a ingresso gratuito, mentre per la masterclass è necessaria l’iscrizione.

Quelle di Dave Holland e Avishai Cohen, attualmente impegnati in un lungo tour europeo, sono le uniche date pugliesi. Queste esclusive confermano Orsara Jazz come una tappa fondamentale nella mappa dei principali – e più longevi – Festival jazz a livello europeo.

Nel corso delle numerose edizioni, Orsara Jazz ha fatto diventare un piccolo paese montano della provincia di Foggia, isolato e lontano dai grandi flussi turistici, una delle mete obbligate per gli appassionati e gli studenti di jazz.

La XXX edizione di Orsara Jazz inizia sabato 26 luglio alle 10.30 con l’inaugurazione della Jazz Gallery alla Comunity Library A.Li, mentre alle 21 in Largo San Michele salirà sul palco il Quartetto del trombettista Avishai Cohen, con Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al contrabbasso a Ziv Ravitz alla batteria, per presentare l’ultimo album Ashes to Gold, pubblicato per la ECM Records.

Domenica 27 luglio, alle 10.30 presso la Community Library A.Li. avrà luogo la masterclass con il sassofonista italoamericano George Garzone dal titolo “The Triadic Chromatic Approach”. La sera, doppio concerto in Largo San Michele: alle 21 il duo formato da Joe Pisto alla chitarra e alla voce e Fausto Beccalossi alla fisarmonica e voce, che presenteranno il recente album “Respiro”. A seguire, l’inedita formazione composta dal direttore artistico del Festival, Lucio Ferrara, alla chitarra, insieme a George Garzone, Pasquale Fiore alla batteria e Carlo Bavetta al contrabbasso.

Ultimo giorno di Festival, lunedì 28 luglio, con il leggendario contrabbassista inglese Dave Holland, alle 21, sempre in Largo San Michele, che presenterà il suo ultimo progetto Kismet. Vincitore di Grammy Awards, fra i maggiori jazzisti viventi, innovatore instancabile, lo ricordiamo anche per le storiche collaborazioni con Miles Davis e le tante formazioni come leader, Dave Holland si presenta sul palco di Orsara Jazz con una formazione tutta statunitense composta da Chris Potter al sax e Marcus Gilmore alla batteria.

C’è un elemento naturalistico che contraddistingue da sempre il territorio di Orsara: il vento. Una presenza costante, sempre presente seppur incorporea, che ha modellato il paesaggio e i vicoli del paese. Ma è grazie a lui che il suono, gli echi e le voci si propagano. Al vento è dunque dedicato il Festival e sempre al vento viene chiesto agli ospiti musicali di ispirarsi per alcune produzioni originali. Between Pneuma Spiritus è il nome di un progetto triennale, che dall’anno scorso ha preso vita nel Festival. Il vento, quindi, come medium, un mezzo di comunicazione che sta nel mezzo, tra cielo e terra; Pneuma come soffio vitale e Spiritus come essenza spirituale. Ad accogliere questa sfida quest’anno sono stati Joe Pisto e Fausto Beccalossi, che hanno dedicato il loro progetto originale al vento, intitolandolo appunto “Respiro”.

Oltre ai concerti e alla Masterclass, nella tre giorni del festival 2025 ci sarà spazio per l’Installazione Orsara Jazz Story, Mostra delle locandine storiche del festival di Orsara Jazz e proiezione di video, presso la Community Library A.Li.

Dal 1990 ad oggi, grazie soprattutto all’Associazione Orsara Musica e a tutto il team della produzione, oltre che alla direzione artistica di Lucio Ferrara degli ultimi quindici anni, il Festival è diventato un volano di sviluppo per tutto il territorio, una vera e propria scuola di crescita economica e civile, dando vita a seminari di alta formazione in collaborazione con istituzioni europee e americane, produzioni di album, concerti, mostre, pubblicazioni di libri. Raccontata recentemente nel libro “Quelli di Orsara Jazz Una storia pugliese” edito da Pietrevive editore 2022, l’iniziativa partita da zero di immaginare un Festival come quello di Orsara Jazz è cresciuta e ha coinvolto, negli anni, un’intera comunità. Con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Orsara e Regione Puglia, insieme agli altri partner importanti (fra i quali l’Associazione Orsa Maggiore, la Cooperativa Wild Cult e quello dello Chef Peppe Zullo), il team che ha gestito negli ultimi anni il Festival garantisce continuità artistica e gestionale al progetto culturale ultratrentennale.

Raiplay, al via "Energia in movimento": viaggio nella mobilità

Roma, 26 giu. (askanews) – Da oggi, giovedì 26 giugno, è disponibile su RaiPlay “Energia in movimento”, un viaggio in due episodi tra Bologna e Bolzano alla scoperta di una mobilità sostenibile che è già realtà.

Condotto da Barbara Politi e Angela Tuccia, il programma ideato da Angelo Maietta racconta con uno sguardo autentico e narrativo come due città simbolo abbiano scelto di guardare avanti, combinando tecnologia, rispetto per l’ambiente e valorizzazione del territorio. Il programma, che gode del patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è prodotto da Giacomo Silvestri per Loreb con il supporto tecnico della SFBM (Servizi Fondo Bombole Metano Spa) con amministratore unico Marco Mele, per Rai Contenuti Digitali e Transmediali, direttore Marcello Ciannamea. A firmare la regia è Andrea Cilento.

Bologna apre il percorso, mostrando come la spinta all’innovazione possa convivere con la tutela del patrimonio artistico e culturale: qui, dai bus a biometano fino al futuro dell’idrogeno, si disegna un modello urbano virtuoso in cui la qualità dell’aria, il silenzio e l’efficienza diventano parte integrante della vita quotidiana. A Bolzano, invece, tra le vette delle Dolomiti, l’idrogeno non è un’ipotesi ma un presente concreto: autobus silenziosi, infrastrutture all’avanguardia e una visione di mobilità a impatto zero dimostrano come sia possibile far convivere natura e innovazione in perfetta armonia.

“Con il format ‘Energia in Movimento”‘ offriamo al nostro pubblico un racconto proiettato al futuro – commenta Marcello Ciannamea, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali – che mostra il nostro Paese indirizzarsi verso una mobilità sostenibile, prevedendo l’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, sociale ed economico. Argomento particolarmente caro ai giovani che confermano come, adottando comportamenti virtuosi, in vari ambiti, si possa ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita del singolo e dell’intero Pianeta”.

“Energia in Movimento” intreccia immagini suggestive e testimonianze reali offrendo uno sguardo ispirato e coinvolgente su come l’Italia possa diventare protagonista di una rivoluzione sostenibile.

Schlein: sospendere l’accordo Ue-Israele, embargo Ue sulle armi

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – L’Europa “alzi la voce” sulle violazioni del diritto umanitario internazionale contro la popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania, chiedendo un immediato cessate il fuoco, la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele, sanzioni contro il premier Benjamin Netanyahu, un embargo sulle esportazioni di armi, la liberazione degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas e il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte di tutti i paesi europei.

Sono, secondo quanto ha riferito la segretaria del Pd Elly Schlein, le richieste di cui hanno parlato i leader di governo e di opposizione presenti al pre-vertice del Partito dei Socialisti europei (Pse), in vista del Consiglio europeo di Bruxelles.

“Abbiamo preso una posizione forte qui su Gaza – ha detto Schlein – perché non si può essere silenti rispetto a quello che sta accadendo, anche in queste ore, con il governo criminale di estrema destra di Netanyahu che decide di interrompere una volta ancora gli aiuti umanitari che sono necessari a una popolazione palestinese martoriata. Abbiamo sentito anche una forte necessità, dentro alla famiglia socialista, di alzare la voce su Gaza, non solo per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e gli aiuti umanitari, ma anche per sospendere l’accordo di cooperazione Ue-Israele”.

“Quello che noi chiediamo – ha continuato la segretaria del Pd – è un embargo totale di armi da e verso Israele, chiediamo sanzioni per il governo di Netanyahu. Chiediamo – ha sottolineato – il riconoscimento dello Stato di Palestina, come hanno già fatto la Spagna, l’Irlanda, la Norvegia, come si appresta a fare la Francia, e ha preso posizioni forti anche la Slovenia”.

“Noi su questo insistiamo. Quello che è accaduto in questi giorni con l’Iran non deve far dimenticare che a Gaza purtroppo il massacro sistematico dei palestinesi sta continuando”, ha concluso Schlein.

Ue, Schlein avverte von der Leyen: nostri voti non sono scontati

Bruxelles, 26 giu. (askanews) – “C’è un problema che abbiamo in questo momento dentro al Parlamento europeo: noi non siamo disposti ad accettare una politica dei due forni da parte del Partito popolare europeo e della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. I nostri voti non possono essere dati per scontati. Abbiamo delle priorità, vogliamo dei segnali chiari, perché non è possibile accettare che qualcuno (il Ppe, ndr) pensi che ci siano due diverse maggioranze a seconda dei propri bisogni. Non è così e su questo noi saremo netti e molto chiari”. Lo ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein parlando alla stampa, al termine del pre-vertice del Partito dei Socialisti europei (Pse), in vista del Consiglio europeo di Bruxelles.

A un giornalista che chiedeva quali azioni intendano intraprendere i Socialisti e Democratici se si ripetessero, come accade sempre più spesso, decisioni sostenute dalla maggioranza composta da Ppe, Conservatori ed estrema destra, Schlein ha risposto: “Noi abbiamo dato ieri un segnale chiaro alla presidente della Commissione von der Leyen, che così non si può andare avanti. L’ha fatto la presidente del gruppo socialista, Iratxe García Pérez. Come dicevo – ha insistito la segretaria del Pd -, i nostri voti non sono da dare per scontati e siamo la seconda famiglia dentro il Parlamento europeo, quindi i nostri voti contano. Per cui quello che dobbiamo fare è chiarire il messaggio. Noi non accetteremo questa politica dei due forni e questa doppia maggioranza”.

“Solo nell’ultima settimana – ha ricordato Schlein – abbiamo visto, per un capriccio dei Conservatori europei, la Commissione ritirare una direttiva che stava arrivando alla fine del suo negoziato, quella contro il ‘greenwashing'”, ovvero le rivendicazioni ingannevoli di sostenibilità ambientale da parte delle imprese per i propri prodotti o servizi. Questa “è una cosa senza precedenti che noi non siamo disponibili ad accettare”.

E c’è un’altro esempio. “Abbiamo discusso qui – ha riferito la segretaria del Pd – del fatto che il Ppe, che continua a rincorrere i conservatori europei di estrema destra, ha rifiutato di far assumere al Parlamento europeo una posizione sul vertice internazionale di Siviglia sul finanziamento allo sviluppo”.

“Allora – ha chiesto Schlein -, quanto a lungo ancora il Ppe vuole rincorrere l’estrema destra, e pensa di poterlo fare assicurandosi comunque il supporto dei nostri, voti quando c’è bisogno di parlare di questioni importanti come il bilancio europeo?”

“Noi – ha avvertito la segretaria del Pd – abbiamo bisogno di chiarire un punto: se il Ppe non si sente vincolato a un patto di maggioranza con le forze pro-europee, tanto meno ci sentiremo vincolati noi”.