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Morto Giovanni Cucchi, il padre di Stefano e Ilaria

Roma, 18 ott. (askanews) – E’ morto Giovanni Cucchi, il padre di Stefano e di Ilaria. Aveva 77 anni ed era malato da tempo. A rendere noto il fatto è stato l’avvocato Fabio Anselmo, con un post su Facebook. “Ci sono parole che non si dimenticano, che restano incise anche quando le voci che le hanno pronunciate si spengono. Da oggi purtroppo Giovanni Cucchi, padre di Stefano, non c’è più. Molti – troppi – hanno scritto e detto che a Giovanni non fregava nulla di suo figlio, che lo avesse abbandonato, che Stefano fosse solo. Lo hanno fatto per anni, per giustificare l’ingiustificabile, per infangare una famiglia già distrutta dal dolore. Eppure, quella verità costruita a tavolino è crollata davanti a un’aula di tribunale, quando Giovanni ha letto la lettera che Stefano gli aveva scritto due anni prima di morire”. In quella lettera Stefano Cucchi da un treno per Tarquinia, “dove stava andando a festeggiare il compleanno del padre: ‘Caro papà, ti sto scrivendo sul treno, quel treno che tante volte ho preso per la disperazione e non mi portava mai a destinazione. Beh, adesso questo treno mi porta da te, forse la persona più importante della mia vita’. E ancora: ‘Dopo tante battaglie e scontri, finalmente ci siamo ritrovati, io con una nuova e inaspettata voglia di vivere e di fare grandi cose, come neanche immaginavo mesi fa. Tu che sei così grande, un costante punto di riferimento, un uomo che forse non ha mai smesso di credere in me, forse l’unico. Un padre che amo, che ha sofferto, e che io ora non voglio più che stia male. Capisci? La vita comincia ora. La nostra’”.

L’avvocato Anselmo poi spiega: “Giovanni, mentre leggeva davanti alla Corte quelle righe, tremava. La voce si spezzava, ma non si fermava. In quell’aula si è sentito il silenzio pesante di chi, per anni, ha accusato quella famiglia di menefreghismo, di vergogna, di ipocrisia. Quelle parole, semplici, umane, limpide, hanno distrutto anni di odio, menzogne e depistaggi. A chi ha scritto che Giovanni ‘non c’era’, a chi ha detto che ‘se lo meritava’, a chi ancora oggi commenta senza sapere: leggete questa lettera. È la voce di un figlio che amava suo padre. Di un ragazzo che voleva vivere, non morire in una cella. Di una famiglia che non ha mai smesso di esserci. Giovanni – dice ancora Anselmo – con la tua voce hai dato voce a tuo figlio. Grazie per la tua forza”.”Sempre presente a ogni udienza , composto a capire il perché della morte di tuo figlio a chiedere giustizia sempre con garbo… Riposa in pace Giovanni. Forza Ilaria Cucchi”. Così scrive su facebook il carabiniere Riccardo Casamassima, supertestimone nel processo sui depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi. Il post del militare è accompagnato dalla foto di Giovanni Cucchi che abbraccia il figlio.

Brignone atleta dell’anno FISI al Media Day di Apreski Milano

Milano, 18 ott. (askanews) – Federica Brignone è stata premiata come Atleta dell’anno dalla Federazione Italiana Sport Invernali, nel corso del Media Day FISI organizzato durante l’Apreski Milano Mountain Show, l’evento dedicato alla montagna in corso al Mind. Sul palco, accanto a lei, gli atleti della squadra azzurra degli sport invernali. “E’ un’altra conferma della mia grandissima stagione dell’anno scorso”, ha commentato Federica Brignone ad Askanews, a margine della cerimonia.

Riguardo ai tempi del suo rientro alle gare dopo il grave infortunio dello scorso aprile, Brignone ha risposto così alle attese di chi la rivorrebbe al più presto sulle piste di sci: “Io non ho, come da quando mi sono fatta male, delle date precise. È molto complicato riuscire a darle, sto lavorando settimana per settimana, sicuramente miglioro ed è la cosa più positiva. Da dopodomani torno in J-Medical per fare fisioterapia fin quando non sarò in grado di mettere gli sci. Questo è il mio programma”.

“Come tempistiche – ha aggiunto – andrebbe ben oltre la tempistica che tutti vorrebbero sentirsi dire. Sto lavorando per tornare il prima possibile”. E ha raccontato la sorpresa per l’affetto ricevuto: “La cosa che mi ha fatto più piacere è vedere quante persone si sono dedicate a me in un momento di bisogno. È stato bello, ma mi sarei tenuta volentieri la mia gamba sana”.

Dopo l’incontro, conversando con i giornalisti, Brignone ha riflettuto anche sulla sua carriera: “Ho sempre cercato di avere una mia identità, di creare un tipo di sciata che mi piacesse sia a livello di velocità che estetico, e di diventare l’atleta che volevo essere”. E ancora: “Penso di essere entrata in una dimensione dove sono stata una delle migliori al mondo per tanti anni. Porto la bandiera del mio Paese con orgoglio, e credo di rappresentarlo bene. Noi donne abbiamo portato lo sci italiano a un livello mai visto”.

Sullo sport che l’ha resa una delle azzurre più vincenti, ha ricordato anche l’aspetto più duro: “Lo sci è uno sport pericoloso, lo sapevamo già da anni, soprattutto come lo facciamo noi. Forse la gente non si rende conto di quanto rischio ci sia in ogni gara”.

Sul palco dell’Apreski è intervenuta anche Sofia Goggia, che ha raccontato le sue sensazioni alla vigilia della nuova stagione: “Sto bene, ho lavorato bene quest’estate. Lo sci è uno sport outdoor, con tante variabili, non si può pianificare tutto. L’obiettivo è sciare forte ogni weekend, essere al cento per cento ogni giorno, concentrata su quello che bisogna fare, passo dopo passo”.

Riguardo le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, a chi le ha chiesto se sente su di sé la pressione per l’avvenimento, Goggia ha replicato: “Non voglio parlare di pressione, ma solo dell’orgoglio e dell’emozione di poter rappresentare l’Italia in casa. È un privilegio che pochi atleti possono vivere”.

Tennis, Rune abbandona: "Ho sentito saltare il tendine"

Roma, 18 ott. (askanews) – Una semifinale che prometteva spettacolo si è trasformata in un incubo per Holger Rune. Il giovane tennista danese, impegnato nel torneo ATP 250 di Stoccolma, è stato costretto a ritirarsi contro Ugo Humbert, lasciando il campo in lacrime dopo essersi fermato improvvisamente durante uno scambio, con il punteggio sul 6-4, 2-2 a suo favore.

L’episodio drammatico è avvenuto quando Rune ha cominciato a zoppicare sul piede sinistro, già fasciato nella zona della coscia. Il danese ha chiamato il fisioterapista e, con la voce rotta dall’emozione, ha dichiarato di aver “sentito saltare il tendine d’Achille”.

I minuti successivi sono stati di pura tensione: Rune è rimasto immobile, visibilmente provato, prima di essere aiutato a uscire dal campo dal team medico. Il pubblico è rimasto in silenzio, consapevole di trovarsi di fronte a un momento delicatissimo per la carriera del giovane scandinavo.

Il match, che sembrava destinato a offrire spettacolo, si è trasformato in una tragedia sportiva. Humbert, pur coinvolto suo malgrado, ha mostrato grande sensibilità mentre l’avversario veniva assistito. Il francese ha poi avanzato in finale, ma l’attenzione di tutti era ormai rivolta al dramma vissuto da Rune.

Nelle prossime ore il danese si sottoporrà a esami strumentali per valutare l’entità dell’infortunio. Le prime impressioni non sono positive: se si trattasse di una rottura del tendine, il recupero potrebbe richiedere diversi mesi, con conseguenze pesanti sulla preparazione per la prossima stagione.

Azerbaigian, visita in Vaticano vice presidente Aliyeva

Roma, 18 ott. (askanews) – Nei giorni 16 e 17 ottobre Sua Eccellenza Mehriban Aliyeva, primo vice presidente della Repubblica dell’Azerbaigian e Presidente della Heydar Aliyev Foundation, ha effettuato un’intensa visita ufficiale in Vaticano, che consolida ulteriormente le eccellenti relazioni bilaterali tra l’Azerbaigian e la Santa Sede, in un quadro di cooperazione culturale, scientifica e diplomatica sempre più vivace, che ha trovato espressione nella fitta agenda e nei numerosi incontri di massimo livello svolti.

Giovedì 16 ottobre, presso il Parco di Commodilla, si è tenuta l’inaugurazione dei lavori di restauro degli affreschi della basilica ipogea dei Ss. Felice e Adautto e del cubicolo di Leone, due dei monumenti più importanti della catacomba di Commodilla. L’intervento, realizzato con il sostegno della Heydar Aliyev Foundation, dà seguito all’accordo firmato il 4 marzo 2021 con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra per la valorizzazione di questo rilevante complesso catacombale. Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente della Commissione, Mons. Pasquale Iacobone, il Presidente Emerito, S. Em. Cardinale Gianfranco Ravasi, l’Ambasciatore dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, e il Presidente dell’VIII Municipio di Roma, Amedeo Ciaccheri. Questo intervento costituisce una nuova tappa di una collaborazione pluriennale che, grazie al sostegno della Fondazione, ha già consentito di restaurare le pitture delle catacombe dei Ss. Marcellino e Pietro ad duas lauros, nonché la collezione di sarcofagi del complesso monumentale di San Sebastiano fuori le mura. S.E. Mehriban Aliyeva ha colto l’occasione per fare gli auguri per l’Anno Giubilare e per ringraziare per l’accoglienza calorosa.

La visita del Primo Vicepresidente è proseguita alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, alla presenza dell’Arciprete, il Cardinale James Michael Harvey, dove sono stati visionati ed apprezzati i lavori di messa in sicurezza effettuati grazie al sostegno della Fondazione per il Giubileo 2025.

A seguire il Primo Vicepresidente e la sua delegazione hanno visitato l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ricevuti dal Presidente Prof. Tiziano Onesti, con cui, il 9 settembre 2025, è stato firmato un Memorandum d’Intesa che ha coinvolto oltre la Fondazione Heydar Aliyev anche il Ministero della Salute della Repubblica dell’Azerbaigian, per promuovere la cooperazione nei campi della formazione specialistica pediatrica, della diagnostica genetica, della medicina personalizzata e della gestione clinica dei casi complessi.

La giornata del 17 ottobre si è aperta con l’udienza concessa da Sua Santità Papa Leone XIV al Primo Vicepresidente Mehriban Aliyeva. L’incontro ha fornito informazioni sulle attività della comunità cattolica in Azerbaigian, nonché sui lavori preparatori per la costruzione della seconda Chiesa cattolica nella capitale del Paese. Papa Leone XIV ha richiamato l’attenzione sulla lunga storia di cooperazione bilaterale tra lo Stato del Vaticano e la Repubblica dell’Azerbaigian, esprimendo la sua gratitudine al Primo Vicepresidente per il suo impegno e al Presidente Ilham Aliyev per la concessione del terreno per l’edificazione della seconda Chiesa. Il Primo Vicepresidente Mehriban Aliyeva ha ringraziato il Pontefice, invitandolo a visitare l’Azerbaigian. S.E. Mehriban Aliyeva si è successivamente incontrata con Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, accompagnato dal Rev.mo Mons. Daniel Pacho, Sotto-segretario per il Settore Multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali.

Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato è stata espressa da ambo le Parti soddisfazione per l’andamento positivo delle buone relazioni bilaterali. Il Cardinale Parolin, che ha visitato l’Azerbaigian nel 2023 e nel 2024, in occasione della COP29, ha accolto con particolare apprezzamento la decisione di erigere una seconda Chiesa cattolica nella capitale azerbaigiana, quale segno dell’attenzione che il Paese riserva a tutte le religioni, e si è congratulato per i progressi compiuti e l’impegno volto al raggiungimento di una pace duratura nella regione. Presso il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il Primo Vicepresidente è stato accolto da Suor Raffaella Petrini, Segretaria Generale, con la quale ha discusso le prospettive future di collaborazione nei campi della cultura e del restauro.

A seguire, nei Giardini Vaticani, si è tenuta una cerimonia simbolica durante la quale è stato piantato un albero di melograno, donato dall’Azerbaigian in segno di amicizia e dialogo tra le due comunità.

La delegazione ha inoltre visitato la Basilica di San Pietro e la Biblioteca Apostolica Vaticana, dove ha potuto ammirare i manoscritti restaurati e digitalizzati grazie ai contributi della Heydar Aliyev Foundation. Con la stessa Biblioteca Vaticana il 10 settembre era stato firmato un Memorandum, che comprendeva anche l’Archivio Apostolico Vaticano e l’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Azerbaigian, per attività congiunte di ricerca e digitalizzazione, la conservazione di documenti relativi alla storia dell’Azerbaigian negli archivi vaticani, e lo sviluppo di mostre e progetti bibliografici e archivistici. La giornata, e la visita in generale, si sono concluse con l’inaugurazione ufficiale dell’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, in via della Conciliazione, a cui ha preso parte anche il Cardinale Pietro Parolin. L’Ambasciatore dell’Azerbaigian presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, che ha accolto gli ospiti, è il primo Ambasciatore residente a ricoprire l’incarico, a testimonianza di relazioni tra le parti sempre più intense e di reciproca fiducia e stima, come da lui stesso espresso durante la cerimonia.

La visita della Primo Vicepresidente Mehriban Aliyeva in Vaticano rappresenta la solidità e la profondità del partenariato tra l’Azerbaigian e la Santa Sede e porta le relazioni tra le Parti ad un nuovo livello di cooperazione. Attraverso le attività della Heydar Aliyev Foundation, che la stessa Mehriban Aliyeva ha definito continuative, la collaborazione si estende dalla tutela del patrimonio archeologico e artistico alla ricerca scientifica, dalla diplomazia culturale alla solidarietà sanitaria, in un clima di dialogo e fratellanza sempre maggiore.

Calcio, Risultati serie A, in coda si muove la classifica

Roma, 18 ott. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Lecce-Sassuolo 0-0, Pisa-Verona 0-0

Settima giornata: Lecce-Sassuolo 0-0, Pisa-Verona 0-0, ore 18 Torino-Napoli, ore 20.45 Roma-Inter, domenica 19 ottobre ore 12.30 Como-Juventus, ore 15 Cagliari-Bologna, Genoa-Parma, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Milan-Fiorentina, lunedì 20 ottobre ore 20.45 Cremonese-Udinese.

Classifica: Napoli, Roma 15, Milan 13, Inter, Juventus 12, Atalanta, Bologna, Sassuolo 10, Como, Cremonese 9, Cagliari, Udinese 8, Lazio 7, Lecce 6, Parma, Torino 5, Verona 4, Fiorentina, Pisa 3, Genoa 2

Ottava giornata: venerdì 24 ottobre ore 20.45 Milan-Pisa, sabato 25 ottobre ore 15 Parma-Como, Udinese-Lecce, ore 18 Napoli-Inter, ore 20.45 Cremonese-Atalanta, domenica 26 ottobre ore 12.30 Torino-Genoa, ore 15 Sassuolo-Roma, Verona-Cagliari, ore 18 Fiorentina-Bologna, ore 20.45 Lazio-Juventus.

Calcio, Lecce e Sassuolo si annullano: 0-0 al Via del Mare

Roma, 18 ott. (askanews) – Finisce senza gol la sfida tra Lecce e Sassuolo, ma il pareggio racconta più di quanto dica il tabellino. Al Via del Mare va in scena una partita intensa, combattuta, in cui entrambe le squadre costruiscono ma non concretizzano. Il Lecce di Gotti gioca con coraggio, sostenuto dal pubblico, cercando ampiezza e ritmo. Il Sassuolo di Grosso, invece, bada all’equilibrio, consapevole di dover interrompere una serie di risultati altalenanti.

Il primo tempo è dei giallorossi, che spingono soprattutto con Banda e Almqvist, ma trovano davanti un Consigli in grande serata. L’occasione più nitida arriva al 35′, quando Krstovic colpisce di testa da due passi e trova il riflesso del portiere neroverde. Gli ospiti rispondono in ripartenza: Laurienté è l’uomo più pericoloso, ma spreca malamente due buone situazioni.

Nella ripresa il ritmo cala, complice la stanchezza e qualche errore di troppo in costruzione. Gotti prova a cambiare inserendo Sansone e Pierotti, ma la manovra resta prevedibile. Grosso, dal canto suo, gioca di rimessa, puntando sulla freschezza di Defrel e Thorstvedt. Il match si accende solo nel finale, con un palo colpito da Pongracic sugli sviluppi di un corner e un contropiede di Laurienté chiuso da Falcone in uscita.

Calcio, Pisa e Verona si annullano: 0-0 all’Arena Garibaldi

Roma, 18 ott. (askanews) – Pisa e Verona non si fanno male e si dividono la posta in palio in una partita povera di emozioni e di qualità. All’Arena Garibaldi finisce 0-0, con le due squadre che confermano tutte le difficoltà del momento: poche idee, tanti errori e la sensazione che entrambe abbiano più paura di perdere che voglia di vincere.

Il primo tempo scorre senza grandi sussulti. Il Verona prova a prendere in mano la gara con un possesso palla più ordinato, ma le verticalizzazioni si perdono spesso tra i piedi dei difensori avversari. Giovane e Fallou ci provano da fuori, ma non inquadrano mai lo specchio. Il Pisa si affida ai movimenti di Moreo e alle ripartenze sulle fasce, ma manca precisione negli ultimi metri. L’unico episodio degno di nota arriva su un contatto in area tra Leris e Frese, con qualche protesta veronese per un rigore che l’arbitro Guida, dopo il controllo Var, decide di non concedere.

Nella ripresa i ritmi restano bassi. I tecnici provano a cambiare l’inerzia inserendo forze fresche: Gilardino richiama Leris, Angori e Marin per dare vivacità alla manovra, mentre Zanetti inserisce Belghali, Mosquera e Sarr per aumentare il peso offensivo. Il Verona cresce leggermente, ma continua a peccare in fase di finalizzazione. Frese è il più pericoloso, prima con un diagonale di poco fuori e poi con un sinistro potente che lambisce il palo. Il Pisa si limita a qualche contropiede isolato: Nzola prova dal limite, ma la palla termina alta.

Nel finale aumenta la tensione: Albiol perde un pallone pericoloso in area e tocca forse con la mano, ma anche in questo caso il direttore di gara lascia correre. Gli ultimi cinque minuti di recupero scorrono tra palle lunghe e contrasti nervosi, ma il risultato non cambia.

A Perugia un giovane ucciso in un parcheggio dell’università

Roma, 18 ott. (askanews) – Un giovane di origini albanesi, Hekuran Cumani di 23 anni, è stato ucciso con una coltellata, in uno dei parcheggi dell’Università di Perugia, in via Luigi Vanvitelli, nelle prime ore del giorno. In particolare la Polizia è intervenuta sul posto intorno alle 4,30 del mattino, dopo una chiamata al 112.

Gli agenti delle Volanti, giunti sul posto – si spiega – hanno preso contatti con il personale del 118, il quale, giunto poco prima, aveva constatato il decesso del 23enne a causa di una ferita da arma da taglio, riportata all’altezza del torace. Nel luogo del delitto è poi arrivato anche il pubblico ministero, il personale del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica, della Squadra Mobile ed il medico legale.

Dai primi accertamenti e dall’audizione dei testimoni presenti, è emerso che dopo una una rissa per futili motivi, avvenuta proprio nel parcheggio di via Vanvitelli, un soggetto avrebbe colpito con un coltello il 23enne che, poco dopo, è deceduto. Sono in corso gli accertamenti investigativi da parte del personale della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica di Perugia – si sottolinea – finalizzati a ricostruire la dinamica dell’evento e ad individuare i responsabili.

Hekuran – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – viveva a Fabriano (Ancona) e aveva raggiunto Perugia con gli amici per trascorrere una serata in compagnia. Secondo le prime ricostruzioni, il gruppo avrebbe incontrato altri giovani con i quali ci sarebbe stato un diverbio. Dalle parole si sarebbe passati all’aggressione, fino alla coltellata fatale.

Il sindaco Vittoria Ferdinandi, la giunta e il consiglio comunale di Perugia esprimono “il più profondo dolore per la morte del giovane” in una nota congiunta. “Siamo vicini, con affetto e rispetto, alla sua famiglia e ai suoi amici che oggi vivono un lutto insopportabile. E’ difficile accettare che una vita così giovane si interrompa in modo tanto drammatico. Il dolore di queste ore appartiene a tutta la città. Perugia si stringe attorno a chi oggi sta soffrendo e si interroga, con sgomento, su una tragedia che tocca nel profondo la nostra comunità”.

Lagarde: l’Europa abbatta le barriere interne e rafforzi il mercato unico

Roma, 18 ott. (askanews) – “Se gli Usa continuano a vedere l’Europa come un avversario in termini di commercio e se la Cina continua a portare avanti politiche distorsive noi abbiamo la strategia che possiamo perseguire per difendere la nostra economia: dobbiamo e possiamo sbloccare le potenzialità del mercato unico, far diventare il mercato unico una fonte più dinamica di domanda per le aziende europee”. Lo ha detto Christine Lagarde, numero uno della Bce, intervenuta al G30 40th Annual International Banking Seminar.

“L’Europa deve continuare a portare avanti misure che rafforzino la domanda interna, questo renderebbe la nostra domanda più resiliente e meno esposta agli shock esterni. Uno studio dell’Fmi sottolinea come noi abbiamo imposto tariffe su noi stessi con barriere interne, sulle merci 45%, sui servizi il 108%, ma se ne togliessimo già solo la metà – ha spiegato – guadagneremmo una grande capacità di commerciare tra noi stessi, non necessariamente con il resto del mondo. Una nostra analisi dimostra che una crescita di solo il 2% dei commerci nella zona Euro potrebbe controbilanciare pienamente la perdita verso gli Usa che deriva dalle attuali tariffe”.

Per Lagarde è “inaccurato definire il surplus estero dell’area Euro come fattore chiave degli squilibri globali. Esso riflette soprattutto fattori economici che stanno facendo marcia indietro e fattori demografici cui non possiamo sfuggire”, ha spiegato ricordando come con gli Usa “un surplus nei beni è compensato da un deficit nei servizi”.

A Flumeri la 15esima edizione di “IncontrArmando”

Napoli, 17 ott. (askanews) – Filiera e pasta di qualit: l’export e la competitivit sui mercati internazionali. questo il tema dell’incontro di approfondimento che si svolto a Flumeri, in occasione del tradizionale evento “IncontrArmando”, dove la De Matteis Agroalimentare societ benefit rinnova il patto tra l’azienda irpina e gli agricoltori che conferiscono il grano duro 100% italiano con cui prodotta Pasta Armando.

Per Marco De Matteis, Amministratore Delegato di De Matteis Agroalimentare SB: “La filiera Armando la dimostrazione di una strategia che questa azienda ha intrapreso ormai 15 anni fa e che ci porta verso una direzione unica che quella dell’eccellenza qualitativa. Noi attraverso questo progetto abbiamo voluto migliorare la qualit del grano duro italiano, costruire una filiera di alta qualit, sana, sostenibile, con la quale realizzare un prodotto di eccellenza. Questa strategia quella che noi intendiamo perseguire anche per superare queste fasi piene di incertezza determinate ovviamente dalle turbolenze del mercato, dai dazi, dalla guerra e quindi cercheremo di continuare su questa strada perch secondo noi l’arma vincente quella della qualit assoluta.”

All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, anche Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Livio Proietti, Presidente ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).

L’appuntamento si aperto con un videomessaggio del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il quale ha evidenziato come la De Matteis “rappresenta un modello di collaborazione tra agricoltura e industria, che restituisce centralit al lavoro agricolo e al suo ruolo nella coesione sociale.”

Cos, invece, Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “se noi parliamo di sistema, dobbiamo parlare e dobbiamo pensare a un settore come quello agro-industriale e quindi anche il settore della pasta, come un qualcosa di integrato, quindi che abbia una sua concretezza all’interno dei processi di internazionalizzazione di export e di partenariato con l’esterno, ma soprattutto anche come protezione e promozione di un brand di un’identit che nella pasta vede l’Italia fortemente in prima linea.”

Livio Proietti, Presidente Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), evidenzia che c’ bisogno di “Rafforzare assolutamente la filiera, dobbiamo assolutamente rafforzare la produzione primaria. L’Italia purtroppo, l’industria italiana, ha fame di grano italiano e non ne trova, ne trova poco. Il recupero delle aree interne necessario per riconvertirle da zone totalmente improduttive, quelle oggi sono invece zone produttive.”

Pur in uno scenario di incertezze per l’export della pasta italiana oltreoceano, sono 909 le aziende agricole che aderiscono al patto di filiera per il conferimento del grano duro 100% italiano con cui prodotta Pasta Armando. La superficie coltivata oggi supera i 18.000 ettari in 9 regioni italiane.

Alice nella città, incontro con Daniel e Ronan Day-Lewis su Anemone

Roma, 18 ott. (askanews) – Nuovo appuntamento con “Anemone”, il regista Ronan Day-Lewis, al suo primo lungometraggio, e il padre Daniel Day-Lewis che ha diretto e con cui ha scritto il film. I due sono ospiti di Alice nella città, festival dedicato alle nuove generazioni e alla scoperta del talento che si svolge in parallelo e in agreement con la Festa del cinema di Roma, e dopo essere stati protagonisti all’Auditorium della Conciliazione con la proiezione del film, sono tornati a incontrare gli spettatori per un appuntamento speciale – moderato dal giornalista Mauro Donzelli – per raccontare la genesi e approfondire i temi di “Anemone”, lungometraggio in concorso ad Alice nella città.

Il film racconta la storia di due fratelli, a lungo estranei, che si ritrovano nella natura selvaggia a causa di una crisi familiare, riaccendendo rancori covati da tempo e rivelando segreti sepolti.

Una storia condivisa ed enigmatica, segnata da scioccante violenza e severa devozione, ha tenuto i fratelli Ray (Daniel Day-Lewis) e Jem (Sean Bean) Stoker separati per vent’anni. Ciascuno ha cercato la redenzione a modo proprio: Ray vive un’esistenza di auto-esilio, mentre Jem ha trovato rifugio nella fede, nella compagna Nessa (Samantha Morton) e nel loro figlio Brian (Samuel Bottomley).

Ma una crisi familiare costringe Jem a rintracciare Ray e a chiedergli di rivivere alcuni dei momenti più dolorosi della sua vita. Nella primitiva capanna di Ray, nascosta nel profondo dei boschi dell’Inghilterra settentrionale, i fratelli affrontano i fantasmi del passato, svelando rancori profondi, risentimenti quasi dimenticati e tragedie mai raccontate.

Almasri, la Cpi: l’Italia non ha rispettato gli obblighi internazionali

Roma, 18 ott. (askanews) – Sulla vicenda di Almasri – generale libico accusato di crimini di guerra, omicidi, torture e stupri – la Corte penale internazionale (Cpi) ha accertato “che l’Italia non ha rispettato i propri obblighi internazionali ai sensi dello statuto, impedendo alla Corte di esercitare le proprie funzioni e i propri poteri ai sensi dello statuto” stesso. Lo ha stabilito la Camera preliminare I del tribunale per crimini internazionali che ha sede a L’Aia, in un documento con cui – a maggioranza e con il parere contrario della giudice Flores Liera – “ha rinviato la propria decisione in merito alla questione se l’inadempimento dell’Italia alla richiesta di arresto e consegna di Osama al-Njeem (vero nome di Almasri) debba essere deferito all’Assemblea degli Stati membri o al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Nel testo, la Cpi ha invitato l’Italia “a fornire informazioni su eventuali procedimenti interni rilevanti per il caso” in questione, oltre “all’indicazione dell’impatto che tali procedimenti potrebbero avere sulla futura cooperazione dell’Italia con la Corte nell’esecuzione delle richieste di cooperazione per l’arresto e la consegna dei sospetti”, entro la data di “venerdì 31 ottobre 2025”.

Almasri fu arrestato il 19 gennaio scorso a Torino e rimpatriato in Libia due giorni con un volo di stato, malgrado su di lui pendesse un mandato della Cpi con l’imputazione di crimini di guerra. Il Tribunale dei Ministri aveva chiesto l’autorizzazione a procedere nei confronti del sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri di Giustizia e Interni, nell’ordine Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, con l’ipotesi di vari reati. La Camera dei Deputati ha però respinto la richiesta.

Gb, il principe Andrea rinuncia al titolo reale

Roma, 18 ott. (askanews) – Il principe Andrea, fratello del re Carlo III, ha annunciato di rinunciare al suo titolo reale e agli “onori che gli sono conferiti”, a causa delle accuse legate a vari scandali che continuano a offuscare la sua immagine personale e quella della monarchia britannica.

Invischiato nello scandalo Jeffrey Epstein, arrestato e condannato per abusi sessuali e traffico internazionale di minori, il principe Andrea ha annunciato in un comunicato di rinunciare al titolo reale, pur “negando categoricamente” le accuse a suo carico. “Dopo aver discusso con il re e con la mia famiglia, abbiamo concluso che le continue accuse nei miei confronti danneggiavano il lavoro di Sua Maestà e della famiglia reale (britannica). Ho deciso, come ho sempre fatto, di dare priorità al dovere verso la mia famiglia e il mio Paese”, si legge nel comunicato del principe, già privato dei titoli militari e dei patrocini reali nel 2022.

“Non utilizzerò più il mio titolo né gli onori che ne derivano”, ha proseguito il principe, che si era già ritirato dalla vita pubblica cinque anni fa sotto la pressione dello scandalo. Il 65enne principe, che perde così il titolo di duca di York con effetto immediato, è caduto in disgrazia a causa della sua vicinanza a Jeffrey Epstein, trovato morto in carcere nel 2019 prima del processo.

L’Iran: sul programma nucleare non siamo più vincolati da restrizioni

Roma, 18 ott. (askanews) – L’Iran ha reso noto di non essere più vincolato dalle restrizioni al suo programma nucleare, in seguito alla scadenza dello storico accordo decennale tra la repubblica islamica e le potenze mondiali, anche se Teheran ha ribadito il suo “impegno diplomatico”.

D’ora in poi, “tutte le disposizioni (dell’accordo del 2015), comprese le restrizioni al programma nucleare iraniano e i relativi meccanismi, sono considerate scadute”, ha dichiarato il ministero degli Esteri iraniano in una nota nel giorno della scadenza del patto. “L’Iran esprime fermamente il suo impegno diplomatico”, ha aggiunto.

A giugno, gli Stati Uniti si sono uniti a Israele nei raid contro gli impianti nucleari iraniani dopo cinque cicli di negoziati nucleari indiretti con Teheran, bloccati per questioni tra cui l’arricchimento nucleare.

Israele ha affermato che il suo attacco su vasta scala ai massimi vertici militari, agli scienziati nucleari, ai siti di arricchimento dell’uranio e al programma missilistico balistico dell’Iran era necessario per impedire alla repubblica islamica di realizzare il suo dichiarato piano di distruzione dello stato ebraico.

L’Iran ha costantemente negato di voler acquisire armi nucleari. Tuttavia, ha arricchito l’uranio a livelli che non hanno alcuna applicazione pacifica, ha impedito agli ispettori internazionali di controllare i suoi impianti nucleari e ha ampliato le sue capacità missilistiche balistiche. Israele ha affermato che l’Iran ha recentemente adottato misure per il suo armamento.

Rasnucci, Schlein: solidarietà, con destra democrazia a rischio

Roma, 18 ott. (askanews) – “Voglio esprimere la mia solidarietà a Sigfrido Ranucci, ieri è scoppiata una bomba davanti a casa sua. La democrazia è a rischio, la libertà di parola è a rischio quando l’estrema destra è al governo”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando al congresso del Pse ad Amsterdam. La destra al governo in Italia, ha aggiunto, produce “propaganda ogni giorno, creano un clima di divisione, polarizzazione, odio. La scorsa settimana la premier Giorgia Meloni ha detto che l’opposizione è peggio dei terroristi”.

Rasnucci, Schlein: solidarietà, con destra democrazia a rischio

Roma, 18 ott. (askanews) – “Voglio esprimere la mia solidarietà a Sigfrido Ranucci, ieri è scoppiata una bomba davanti a casa sua. La democrazia è a rischio, la libertà di parola è a rischio quando l’estrema destra è al governo”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando al congresso del Pse ad Amsterdam. La destra al governo in Italia, ha aggiunto, produce “propaganda ogni giorno, creano un clima di divisione, polarizzazione, odio. La scorsa settimana la premier Giorgia Meloni ha detto che l’opposizione è peggio dei terroristi”.

MotoGp, Bezzecchi, voglia di "miracolo" per domani

Roma, 18 ott. (askanews) – Marco Bezzecchi non delude. Dopo la seconda posizione conquistata in qualifica alle spalle di Fabio Quartararo, il pilota riminese ha centrato la vittoria nella Sprint di Phillip Island, firmando una prova di forza e lucidità. Dietro di lui, a oltre tre secondi, l’altra Aprilia di Raul Fernandez.

Bezzecchi ha inseguito lo spagnolo sin dalle prime curve, studiandolo con pazienza fino al decimo giro dei tredici previsti, quando ha piazzato il sorpasso decisivo e ha poi allungato in solitaria verso il traguardo. Un successo che dà fiducia in vista della gara di domani — riprogrammata alle 6.00 ora italiana — dove però dovrà scontare due Long Lap Penalty per l’incidente con Marc Marquez in Indonesia.

La giornata del “Bez” è iniziata con un episodio curioso: durante il giro di ricognizione ha centrato un paio di gabbiani, uno dei quali è rimasto incastrato nel telaio della sua Aprilia. “Poverino, mi dispiace un sacco. Cavolo, ne ho preso più di uno: in faccia, addosso, un macello. Mi dispiace molto ma è andata così”, ha raccontato con ironia a DAZN Spagna.

Ai microfoni di Sky, il romagnolo ha mostrato tutta la soddisfazione per il suo sabato perfetto: “Sono contento, è stata una bellissima gara con una bella partenza. All’inizio sono riuscito a difendermi un po’ e poi siamo scappati via io e Raul. Lui andava super veloce ed io non volevo stressare troppo le gomme sin da subito, perché sapevo che gli ultimi quattro o cinque giri con la Soft sarebbero stati difficili”.

Nel racconto di Bezzecchi c’è anche un pizzico di rischio e di adrenalina: “Quando ho fatto l’errore mi sono detto: ‘Dio santo, adesso faccio un’altra volta un danno, sta a vedere’. Ho preso una gran sbacchettata e fortunatamente sono riuscito a rallentarla senza andare troppo fuori e sono riuscito a riprenderlo”.

MotoGp, Bagnaia: "Su questa Ducati sono un passeggero"

Roma, 18 ott. (askanews) – C’è delusione in casa Ducati per il diciannovesimo posto nella spint di Bagnaia. Il pilota torinese, scattato dall’undicesima posizione in griglia, ha perso terreno già nelle prime fasi della corsa, chiudendo al diciannovesimo posto. Pirro, sostituto dell’infortunato Marc Márquez, ha chiuso la Sprint in ventesima posizione, dopo essersi qualificato ventiduesimo.

“Difficile da spiegare cosa non ha funzionato – le sue parole a Sky – abbiamo provato ad analizzare i dati ed è estremamente chiaro cosa succede sulla moto. Ma non si capisce bene il motivo. Non è la prima volta che abbiamo questo tipo di problema quest’anno, è lo stesso che c’è stato in Indonesia e in altre situazioni. Per tutto il weekend riuscivo ad essere abbastanza veloce, non come i primi due o tre, ma a stare nei cinque. Invece già in qualifica ho faticato abbastanza, con le chiusure di anteriore e nella Sprint è stato difficile sin dall’inizio. Ho avuto tanti movimenti e tante volte ho dovuto chiudere il gas in fase di accelerazione e stiamo solo analizzando i dati e cercando di capire cosa fare. Se in Giappone siamo riusciti ad essere primi un motivo ci sarà e stiamo cercando di scovare quel motivo lì. Quando non sei più tu quello che comanda la moto, ma sei il passeggero diventa veramente tosta. E in una pista dove la velocità media è così alta e con tante buche, diventa ancora più difficile. Speriamo tutti quanti di riuscire a trovare la soluzione, il team sta lavorando al 100% senza sosta per capire qualcosa anche perché è un problema che ci portiamo avanti da inizio anno e nessuno vuole continuare così per i prossimi GP o per il prossimo anno.

Tajani: si avvicina il riconoscimento italiano della Palestina

Roma, 18 ott. (askanews) – Il successo del piano di Donald Trump per la pace tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza è “ancora legato a un filo”, ma il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, il ritiro graduale delle forze israeliane erano “obiettivi inimmaginabili solo fino a poche settimane fa” e così oggi è il giorno in cui parlare di “un futuro che non è più affidato solo alla forza delle armi”: “è ovvio che dovrà esserci un governo di palestinesi perché l’obiettivo è quello di dar vita ad uno Stato palestinese che sia riconosciuto da Israele, che riconosca Israele e visto che le cose stanno lentamente migliorando si avvicina anche il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato” palestinese. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito mercoledì 15 ottobre in Parlamento sulla situazione a Gaza e lo ha fatto condividendo “un sentimento di sollievo e di speranza” che lo spinge a guardare oltre l’attuale situazione sul terreno, verso un futuro di pace per il popolo palestinese.

Secondo il ministro, molte sono le variabili che ancora non sono state definite, “dal ritorno delle salme degli ostaggi assassinati fino alle modalità effettive dello smantellamento della struttura militare di Hamas o di quello che ne resta”. Ma molti sono anche i passi avanti compiuti, grazie alla “leadership degli Stati Uniti” e al ruolo svolto dai mediatori di Egitto, Qatar e Turchia. “I loro sforzi”, ha precisato, “si sono rivelati cruciali per l’esito positivo dei negoziati”. Insomma, oggi finalmente ci sono le condizioni per una Gaza liberata “dall’incubo” di Hamas e affidata provvisoriamente ad un controllo internazionale con l’attiva partecipazione dei paesi islamici. Tutto questo, secondo Tajani, “nella prospettiva di giungere ad uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato ad un’autorità nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi”.

Alla ricostruzione politica e legislativa del nuovo Stato palestiense, dovrà affiancarsi necessariamente il ripristino di un territorio martoriato da due anni di guerra, decine di migliaia di morti e sfollati. A questo proposito, Tajani ha confermato in Parlamento che l’Italia è pronta a “condividere” l’esperienza della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina con i nostri partner arabi, in particolare con l’Egitto, per la realizzazione di un’iniziativa analoga dedicata a Gaza. Su richiesta del Cairo, il governo di Roma sarà co-organizzatore di quesdto evento che dovrebbe avere luogo nella capitale dell’Egitto “entro il mese di novembre”. Il nostro Paese è tra l’altro disponibile all’invio si un contingente militare nell’enclave palestinese per contribuire “all’aiuto militare per la pacificazione”. Ma è ancora prematuro parlarne, ha sottolineato il ministro. Secondo Tajani, “siamo ancora alla fase iniziale del lavoro per trasformare il cessate del fuoco in pace, quindi vedremo se ci sarà richiesta una presenza militare: siamo pronti a farlo ovviamente”, ha commentato. Se ne discuterà, certamente, anche in occasione della visita che il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen effettuerà in Italia il 7 novembre. Anche l’Anp, d’altro canto, dovrà avere un ruolo nella futura gestione dei territori, proprio in vista della costruzione di un nuovo Stato di Palestina.

Fino ad allora, l’Italia proseguirà il suo impegno per la consegna di aiuti umanitari alla popolazione civile. Un ruolo importante avrà da questo punto di vista il nuovo inviato speciale del Ministero degli Esteri per Gaza, l’ambasciatore Bruno Archi. Nominato da Tajani, è il diplomatico che presso la Faae ha organizzato tutto il lavoro per inviare le oltre 2.500 tonnellate di beni alimentari, già spedite. “Abbiamo già raccolto diverse” altre “centinaia” di tonnellate di aiuti “che credo verranno inviate in aereo all’inizio del mese di novembre”, ha commentato Tajani.

L’ufficio di Netanyahu: Hamas rispetti l’intesa e restituisca i corpi degli ostaggi

Roma, 18 ott. (askanews) – Hamas deve rispettare gli accordi e restituire i resti dei rimanenti diciotto ostaggi israeliani uccisi e ancora detenuti a Gaza. Lo ha affermato l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, dopo che rappresentanti militari hanno informato la famiglia di Eliyahu Margalit, 75 anni, che il suo corpo è stato restituito ieri sera allo stato ebraico dal movimento integralista islamico palestinese. La comunicazione ai parenti è arrivata a seguito della formale identificazione da parte di esperti forensi. Le Idf (Forze di Difesa israeliane) sostengono che, secondo le informazioni di intelligence, Eliyahu fu assassinato il 7 ottobre 2023 e il suo corpo portato a Gaza dal kibbutz Nir Oz. La sua morte fu confermata dall’esercito nel dicembre 2023.

Una dichiarazione rilasciata dall’ufficio di Netanyahu ha sottolineato che “il governo di Israele condivide il profondo dolore della famiglia Margalit e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti”.

Ha aggiunto che Israele è “determinato, impegnato e sta lavorando instancabilmente” per riportare indietro per la sepoltura tutti gli ostaggi morti, aggiungendo che Hamas è “tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituirli come parte dell’attuazione dell’accordo”.

L’esercito ha indicato che “continua a dedicare ogni sforzo al ritorno degli ostaggi caduti e si sta preparando per la continua attuazione dell’accordo”.

“Hamas è tenuta a rispettare la sua parte dell’accordo e a compiere ogni sforzo necessario per restituire gli ostaggi caduti alle loro famiglie per una degna sepoltura”, hanno aggiunto le IDF.

Manovra, Meloni: un passo importante per il futuro dell’Italia

Roma, 18 ott. (askanews) – “Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri della Legge di Bilancio 2026, compiamo un passo importante per continuare a costruire il futuro dell’Italia. Si tratta di una Manovra seria, equilibrata e responsabile, da 18,7 miliardi di euro, che concentra le risorse su famiglie, lavoro, imprese e sanità”. Lo scrive la premier Giorgia Meloni sui social network, ringraziando la maggioranza per la “compattezza”.

“Per la famiglia – sottolinea – stanziamo 1,6 miliardi in più, con interventi che rafforzano il sostegno alla natalità e tutelano la prima casa”.

Quindi, “per lavoro e salari destiniamo quasi 5 miliardi, tra taglio dell’Irpef per il ceto medio e misure per aumentare il salario accessorio, sostenere le mamme lavoratrici e favorire i rinnovi contrattuali”.

“Alle imprese – continua- indirizziamo circa 8 miliardi di investimenti, per sostenere la crescita e la competitività del sistema produttivo. Per la sanità, oltre ai 5 miliardi aggiuntivi già stanziati con la precedente Legge di Bilancio, destiniamo altri 2,4 miliardi, per un totale di 7,4 miliardi di risorse aggiuntive”. Meloni afferma: “In un contesto complesso, abbiamo scelto di concentrare le risorse su ciò che conta davvero per gli italiani, mantenendo la rotta della responsabilità finanziaria”.

“Ringrazio la maggioranza – conclude – per la compattezza e tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. Continuiamo a lavorare con serietà e determinazione per sostenere famiglie, lavoratori e imprese e rendere più forte la nostra nazione”.

Giorgia Meloni non ha in mente elezioni anticipate, quella appena varata non sarà l’ultim manovra, dice nell’intervista al Sole 24 ore: “Forse qualcuno, a sinistra, si augura che sia l’ultima. Noi continueremo a lavorare fino alla fine della legislatura. I giochetti di palazzo e le tattiche buone per i partiti, ma non per i cittadini, sono costume di altri”.

MotoGp, Bezzecchi trionfa nella Sprint in Australia

Roma, 18 ott. (askanews) – A Phillip Island Marco Bezzecchi si prende tutta la scena. Il pilota romagnolo domina la Sprint australiana con una prestazione impeccabile, portando l’Aprilia sul gradino più alto del podio e confermando il suo straordinario stato di forma. Dopo i successi di Misano e Mandalika, Bezzecchi si conferma uno dei protagonisti assoluti di questo finale di stagione, veloce, preciso e sempre più consapevole del proprio talento.

Alle sue spalle un ottimo Raul Fernández completa la doppietta Aprilia, a testimonianza di quanto la moto di Noale sia ormai competitiva su ogni tipo di tracciato. Terzo un costante Pedro Acosta, che con la KTM si conferma tra i giovani più solidi della categoria. La miglior Ducati è quella di Fabio Di Giannantonio, quinto al traguardo dopo una gara in rimonta.

Ben diversa, invece, la giornata di Francesco “Pecco” Bagnaia, che in Australia ha vissuto una delle prove più difficili della stagione. Sin dai primi giri è apparso in crisi, incapace di trovare ritmo e fiducia, fino a scivolare nelle ultime posizioni. Ha chiuso penultimo, davanti solo al collaudatore Michele Pirro. Come se non bastasse, a complicare ulteriormente il weekend è arrivata anche una penalità per un’infrazione commessa in qualifica: il campione del mondo scatterà dalla quinta fila nella gara di domenica.

La corsa, partita con Fabio Quartararo in pole e autore del record della pista, ha presto cambiato padrone. Il francese ha perso terreno al via, lasciando spazio a Fernández e Bezzecchi, che si sono giocati la vittoria a suon di giri veloci. L’attacco decisivo del pilota romagnolo è arrivato a quattro tornate dalla fine, quando ha preso il comando senza più lasciarlo.

Formula1, Verstappen conquista la pole a Austin

Roma, 18 ott. (askanews) – Ad Austin, nel Gran Premio degli Stati Uniti, Max Verstappen si dimostra ancora una volta padrone della pista. Il campione olandese firma la pole nella qualifica Sprint, mettendosi alle spalle una McLaren in grande spolvero: Norris è secondo a pochi millesimi, Piastri terzo, ma a quasi quattro decimi dal dominatore.

La sorpresa di giornata arriva però da Nico Hulkenberg, che con la sua Sauber si piazza quarto, davanti a Russell. Le due Alpine guidate da Alonso e Sainz chiudono sesta e settima: un risultato solido, anche se lontano dalle primissime posizioni.

In casa Ferrari non ci sono sorrisi: Hamilton conquista l’ottava piazza, mentre Charles Leclerc fatica e termina solo decimo. Per lui, in più, un cambio sostituito durante le libere che ha condizionato l’intero turno di qualifica.

Verstappen sembra lanciato: in una pista tecnica come quella del Texas, ha saputo gestire al meglio ogni curva e ogni tentativo. McLaren si conferma rivale temibile, anche se la distanza di passo rispetto alla Red Bull fa riflettere. Ferrari, invece, dovrà lavorare di fino per domani, perché partire tanto indietro non aiuta mai chi aspira al vertice.

I Meduza arrivano in Italia con Meduza3 sabato 7 marzo a Milano

Milano, 18 ott. (askanews) – Tra gli artisti italiani più ascoltati al mondo i Meduza – nominati ai Grammy come Best Dance Recording – arrivano in Italia con Meduza3 l’elettrizzante concept ibrido che reinventa l’esperienza del dj set. L’appuntamento, prodotto da Vivo Concerti, è previsto sabato 7 marzo 2026 al Fabrique di Milano.

I biglietti per lo show saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com a partire da venerdì 17 ottobre alle 17:00 e in tutti i punti vendita autorizzati a partire da mercoledì 22 ottobre 2025 alle ore 17:00.

Dopo il debutto nell’iconico locale Hï Ibiza, Meduza3 arriva a Milano con un’esperienza sonora all’avanguardia che supera il semplice concetto di DJ set. Ogni brano viene rielaborato in tempo reale, dando vita a versioni uniche e coinvolgenti, in cui l’energia della pista si fonde con la spontaneità della musica live, regalando un’avventura sonora cruda e immersiva. Un approccio che conferma il progetto tra i più audaci e contemporanei della scena elettronica globale.

Meduza è un trio italiano di produzione musicale elettronica/house composto dai tre giovani produttori Simone Giani, Luca De Gregorio e Mattia Vitale. Nel 2019 inizia il loro successo internazionale con il brano “Piece of Your Heart” (feat. Goodboys), superando i 2 miliardi di stream in tutto il mondo ed entrando nelle top 10 classifiche ufficiali di circa 20 paesi diventando il brano italiano con più streaming globali della storia. Nel 2020 il singolo “Lose Control” (feat. Goodboys e Becky Hill), ha raggiunto la Top 40 nel Regno Unito nella prima settimana, superando anch’esso i 2 miliardi di stream cumulativi. Nel 2021 il singolo “Paradise” (feat. Dermot Kennedy) è diventato disco d’oro e di platino in 24 paesi, conquistando in Italia il #4 nella classifica EarOne, per due settimane consecutive. Nello stesso anno i MEDUZA hanno pubblicato il remix di “Bad Habits” di Ed Sheeran contribuendo alla conquista del #1 della classifica EarOne. Nel 2022 scalano rapidamente le classifiche in tutto il mondo con i singoli “Tell It To My Heart” (feat. Hozier) e “Bad Memories” (feat. Elley Duhé e FAST BOY), e partecipano come ospiti al Festival di Sanremo, portando sul palco i loro migliori successi, accompagnati dalla presenza del cantautore irlandese Hozier. Nel 2023, pubblicano “Phone” (con Sam Tompkins, Em Beihold), mentre nel 2024 raggiungono un ulteriore traguardo con “Fire” (feat. OneRepublic & Leony), scelta come canzone ufficiale della UEFA Euro 2024 e pubblicano il loro ultimo singolo “Another World” (feat. HAYLA), un omaggio alle emozioni eteree e viscerali che la musica può suscitare, continuando a essere un punto di riferimento mondiale per la dance music.

Arriva a Milano la prima edizione di SLAM – Sounds Like a Movie

Milano, 18 ott. (askanews) – CAM Sugar e Triennale Milano inaugurano la prima edizione di SLAM – Sounds Like a Movie, Festival internazionale delle colonne sonore, che si terrà dal 14 al 16 novembre 2025 in diversi spazi di Triennale, tra cui Voce, che accoglie progetti ed eventi legati al suono e alla musica. Oltre trenta eventi tra concerti, proiezioni, talk, panel, listening session e dj set, accompagneranno il pubblico in un viaggio attraverso passato, presente e futuro della musica cinematografica offrendo al pubblico l’opportunità di incontrare i protagonisti della scena nazionale e internazionale. “Insieme a CAM Sugar abbiamo dato vita a un nuovo progetto che unisce musica e cinema, suono e immagine in movimento. Le tre giornate del festival SLAM si inseriscono perfettamente nella nostra programmazione, che ha sempre messo al centro il dialogo tra linguaggi e discipline, dando vita a uno straordinario percorso che si articola nei diversi spazi di Triennale dedicati al suono, alla performance, alla ricerca e al gioco.” ha detto Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano “SLAM è l’esempio tangibile di ciò a cui lavoriamo costantemente: valorizzare non solo il legame profondo che esiste tra musica e immagini, ma anche le persone che incarnano questo prezioso sforzo culturale. Siamo orgogliosi di inaugurare questo appuntamento, crediamo contribuisca a rendere Milano un polo realmente internazionale per la musica e per il cinema.” ha aggiunto Filippo Sugar – CEO del Gruppo Sugar.

SLAM nasce con l’obiettivo di raccontare le molteplici sfumature di un unico universo, in cui cinema, musica, moda e architettura si incontrano e si influenzano reciprocamente. Si propone come uno spazio dedicato alla ricerca e all’innovazione artistica, oltre che come una piattaforma di visibilità per talenti trasversali che esplorano la musica e l’arte come campi di espressione e indagine. Il festival si articola in alcuni dei luoghi più suggestivi di Triennale Milano, alcuni recentemente inaugurati, come Voce, che dà voce a forme di sperimentazione legate al suono e alla musica, o Gioco, spazio dedicato a bambine e bambini di diverse fasce d’età in cui liberare l’immaginazione e alla creatività; a questi si aggiungono il Teatro, che nel corso dell’anno accoglie una proposta internazionale e aperta a tutti i linguaggi delle performing arts, e Cuore, inaugurato nel 2024 per rendere accessibili gli archivi dell’istituzione e riattivare il centro studi. Al centro del festival, i concerti avranno come protagonisti artisti di spicco del panorama internazionale della musica per il cinema. Tra questi Emile Mosseri, compositore della colonna sonora di Minari, candidata agli Oscar 2021 e voce tra le più raffinate della scena musicale contemporanea, che si esibirà per la prima volta in Italia sabato 15 novembre con il concerto dal titolo Recomposed. Tra gli ospiti ci sarà anche Dustin O’Halloran, musicista e compositore che vanta la candidatura al premio Oscar e al Golden Globe per la colonna sonora del film Lion – La strada verso casa (2017), capace di intrecciare scrittura intimista e linguaggi orchestrali, in concerto domenica 16 novembre. Lorenzo Senni, una delle figure più innovative della scena elettronica internazionale, salirà sul palco venerdì 14 novembre. Tre performance che animeranno il Teatro di Triennale trasformandolo in un palcoscenico dove la musica incontra l’immaginario cinematografico. Accanto ai concerti, SLAM ospiterà proiezioni e talk con protagonisti della scena internazionale tra gli eventi principali in Teatro, la proiezione del film The Brutalist, accompagnata da un talk con Daniel Blumberg, vincitore del Premio Oscar 2025 per la Migliore Colonna Sonora e Dario Zonta, voce del programma di Rai Radio 3 Hollywood Party. Musicarelli Reloaded sarà uno screening-evento che includerà la proiezione di un estratto del celebre musicarello Nessuno mi può giudicare e vedrà la partecipazione di Caterina Caselli, protagonista del film. Quella di Caterina Caselli è una figura di riferimento della musica e della discografia italiana: interprete tra le più acclamate e produttrice che ha contribuito a scoprire e valorizzare artisti come Andrea Bocelli, Elisa, Negramaro, Paolo Conte e Raphael Gualazzi. Allo screening prenderà parte anche il critico cinematografico Steve Della Casa e il regista, cantautore e produttore Tommaso Ottomano, che guideranno il pubblico attraverso la storia e l’impatto culturale di questo genere. Infine, nel corso della giornata di venerdì 14 si terrà sempre in Teatro la proiezione de Il caso Mattei (1972) di Francesco Rosi e introdotta da Nicolas Winding Refn, regista di Drive, The Neon Demon e della trilogia di Pusher, e Manlio Gomarasca.

Biennale Musica, la stella dentro che appare dalla nebbia

Venezia, 18 ott. (askanews) – Una nebbia, le luci che la tagliano e la definiscono, un suono di fondo che somiglia alla traccia fantasma della radiazione originaria del Big Bang, spettacoli che si susseguono evocando altre dimensioni, mentali e temporali, tempi diversi modellati principalmente da un’elettronica che per vibra di vicende umane, che si fonda sulla fragilit, nostra e di tutti.

Stare nella Biennale Musica 2025, la prima diretta da Caterina Barbieri, un’esperienza di profondit, un discendere dentro noi stessi attraverso un suono che concreto, introspettivo pure nel suo fuggire verso distanze siderali, dalle quali peraltro spesso pare ragionevolmente provenire.

“La stella dentro” il titolo scelto dalla curatrice, e la stella a un certo punto, per esempio nel bel mezzo della performance di Actress e Suzanne Ciani, la si sente davvero, vibra nel corpo, non la vediamo, ma la sapremmo riconoscere. il ricordo di qualcosa che sta in noi e non sapevamo ci appartenesse. Alieno e familiare. il corpo, che si sente astrale e fisico al tempo stesso, sono il guadagno e la perdita, il naturale e l’artificiale, il tempo che stato e il tempo futuro.

In un sistema culturale che, come aveva visto drammaticamente Mark Fisher, rende evidente l’impossibilit di pensare ancora il futuro – la sua scomparsa il grande evento della nostra epoca in un certo senso – qui, in questi spazi, alle Tese dell’Arsenale o al Teatro Malibran, per un attimo come se il futuro tornasse possibile. Come se fosse con noi. Accompagnato da questi suoni, che sono luci, che sono corpi, che sono sintesi elettroniche di byte e circuiti, ma anche universo, anni luce, sogni e arcobaleni. Il silicio e l’anima, senza contraddizione.

La musica, qui in Biennale, non altro che uno spazio da attraversare. Bello pensare che ci porti verso il mistero di noi stessi.

Biennale Musica, la poesia pura dentro il lavoro di Meredith Monk

Venezia, 18 ott. (askanews) – Un’esperienza che genera arte, attraverso il suono, il movimento e l’immagine. L’installazione “Songs of Ascension Shrine” di Meredith Monk, artista premiata con il Leone d’oro alla carriera, in qualche modo può essere un simbolo della Biennale Musica 2025 e, per estensione, anche di tutte le Biennali di arti performative, che sono momenti straordinari all’interno dell’istituzione veneziana. Sui tre grandi schermi gli spettatori possono rivivere una performance dell’artista americana, registrata in una torre in California. L’ascensione è vocale e sonora, ma anche fisica, lo spazio è senso e ogni movimento rimanda a una chiara idea di poesia, nell’accezione più viva del termine.

In Meredith Monk, ha scritto un curatore brillante come Andrea Lissoni, “ogni respiro, ogni balbettio, ogni vibrazione diventa fertile: riaffiora, si rinnova. L’unicità della sua voce sta nel fatto che non rappresenta, ma si manifesta: non racconta un’emozione, la vive e la genera; non descrive uno spazio, lo apre; non imita la vita, la innesca”.

Lasciarsi accompagnare da queste “canzoni di ascensione” significa esattamente permettersi di diventare parte del flusso dell’arte, lasciare che l’opera esista per noi, che per 39 minuti e 25 secondi quello diventi il mondo. Fatto di corpi, suoni, voci, ma anche di acqua, di ascensione e di ridiscesa: con un radicamento nell’umano che assume caratteristiche commoventi. Ogni fragilità sembra forza, ogni istante diventa decisivo, ma senza retorica, solo come parte di un meccanismo che è unico e collettivo.

Guardare Meredith Monk è un modo di sentire che l’arte è una forza del procedere, un ritracciare, un cambiare di continuo le mappe di riferimento. Sostenuta da una voce si espande attraverso le discipline in un circolo temporale ed emotivo ben rappresentato dall’andamento della torre nella quale si muovono l’artista e i performer. (Leonardo Merlini)

Usa in media fanno 5,5% ricavi per imprese esportatrici Italia

Roma, 18 ott. (askanews) – L’aumento dei dazi recentemente introdotto dall’amministrazione statunitense avrà effetti non solo sulle imprese italiane che esportano negli Stati Uniti ma anche sui loro fornitori. Per le imprese esportatrici il mercato statunitense rappresenta in media il 5,5 per cento dei ricavi. Per i fornitori l’esposizione indiretta ai dazi dipende sia dall’importanza che il mercato statunitense ha sul fatturato dei clienti che esportano, sia dal peso che tali clienti hanno sul loro fatturato. Per l’80 per cento dei fornitori questa esposizione è inferiore all’1 per cento delle vendite; per tali imprese, ipotizzando che la domanda di input da parte dei clienti esportatori si distribuisca in modo proporzionale tra tutti i fornitori, persino il completo venire meno delle esportazioni verso gli Stati Uniti comporterebbe una riduzione del fatturato al di sotto dell’1 per cento. Sono le stime di una analisi inserita dalla Banca d’Italia nell’ultimo Bollettino economico.

L’esposizione indiretta è superiore al 10 per cento solo per circa 5.400 imprese fornitrici, pari all’1,3 per cento dei fornitori totali, quasi tutte di piccola dimensione. Il peso di queste aziende sul fatturato complessivo dei rispettivi comparti è in genere limitato; raggiunge i valori più elevati nei settori degli altri mezzi di trasporto (5,5 per cento), si legge, dei prodotti in metallo (3,9) e dei mobili (3,3). In qualche raro caso, le imprese più esposte assorbono una quota di occupazione relativamente significativa a livello territoriale (tra il 4 e il 9 per cento del totale degli addetti).

Per il complesso dei fornitori, dice Bankitalia, il margine operativo lordo in rapporto ai ricavi è pari in media al 10 per cento (figura B, pannello a); tra i fornitori con un’esposizione superiore al 10 per cento i margini risultano più alti (in media pari al 12 per cento). Secondo nostre simulazioni, la flessione dei profitti delle imprese dell’indotto dovuta all’imposizione dei dazi sarebbe in media trascurabile, data la bassa esposizione indiretta, ma potrebbe salire di 1,5 punti percentuali per i fornitori con un’esposizione di almeno il 10 per cento.

Il numero di fornitori che vedrebbero i propri margini passare da positivi a negativi è molto limitato, anche se il peggioramento dei margini stessi potrebbe assumere una rilevanza non trascurabile in alcuni territori. Nonostante alcune possibili difficoltà a livello locale, l’impatto indiretto dei dazi sull’indotto domestico delle aziende che esportano negli Stati Uniti sarebbe contenuto, grazie a una buona diversificazione delle vendite da parte delle imprese fornitrici, nonché a margini di profitto sufficientemente elevati.

Tuttavia, gli effetti negativi dei dazi su queste aziende potrebbero essere accentuati da altri fattori, fra cui l’esposizione ai dazi dei loro clienti esteri, la riconfigurazione geografica delle catene globali del valore e l’impatto delle tensioni geopolitiche sui tassi di cambio e sulla domanda internazionale.

Convegno a Roma in memoria di Lionello Levi Sandri, commissario Ue

Roma, 18 ott. (askanews) – Lionello Levi Sandri (1910-1991), giurista, magistrato, Commissario europeo, ma ancor prima protagonista della resistenza e della guerra di liberazione dal nazifascismo, e poi nelle sue cariche pubbliche nella seconda metà del XX Secolo, impegnato nella ricostruzione e della vita civile e politica del Paese e dell’Europa. I diversi capitoli del suo impegno sono stati ripercorsi durante una commemorazione giovedì 16 ottobre a Roma, presso la Sala Matteotti della Camera dei deputati, organizzata dall’Associazione “Fiamme Verdi” di Brescia.

Comandante partigiano delle Fiamme Verdi in Mortirolo, teatro di duri scontri, Levi Sandri fu tra i protagonisti della vita pubblica dell’Italia repubblicana ed europea: consigliere comunale a Brescia, capo di gabinetto ai ministeri del Lavoro e dei Trasporti, magistrato del Tar e del Consiglio di Stato, di cui divenne presidente, e Commissario europeo e vicepresidente della Commissione delle Comunità europee.

All’evento sono intervenuti Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei deputati, in videomessaggio, Laura Castelletti, Federico Manzoni, vicesindaco di Brescia. Gian Antonio Girelli, deputato, Adriano Paroli, senatore, Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e presidente dell’Istituto Jacques Delors, con un videomessaggio, Alvaro Peli, presidente dell’Associazione “Fiamme Verdi”, Roberto Tagliani, presidente nazionale della Fivl,Valerio Valenti, consigliere di Stato, Tullio Ambrosone, direttore di Arel Single Marker Lab e Maria Carla Levi Sandri, figlia di Lionello Levi Sandri. A moderare l’incontro è stata Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia.

I lavori del convegno sono stati trasmessi in diretta e possono essere rivisti in streaming sulla WebTV e i canali YouTube della Camera e dal sito del Giornale di Brescia (www.giornaledibrescia.it/), nonché in differita su Teletutto.

Biennale Musica, la stella dentro che appare dalla nebbia

Venezia, 18 ott. (askanews) – Una nebbia, le luci che la tagliano e la definiscono, un suono di fondo che somiglia alla traccia fantasma della radiazione originaria del Big Bang, spettacoli che si susseguono evocando altre dimensioni, mentali e temporali, tempi diversi modellati principalmente da un’elettronica che però vibra di vicende umane, che si fonda sulla fragilità, nostra e di tutti.

Stare nella Biennale Musica 2025, la prima diretta da Caterina Barbieri, è un’esperienza di profondità, un discendere dentro noi stessi attraverso un suono che è concreto, introspettivo pure nel suo fuggire verso distanze siderali, dalle quali peraltro spesso pare ragionevolmente provenire.

“La stella dentro” è il titolo scelto dalla curatrice, e la stella a un certo punto, per esempio nel bel mezzo della performance di Actress e Suzanne Ciani, la si sente esplodere davvero, vibra nel corpo, non la vediamo, ma la sapremmo riconoscere. È il ricordo di qualcosa che sta in noi e non sapevamo ci appartenesse. Alieno e familiare. È il corpo, che si sente astrale e fisico al tempo stesso, sono il guadagno e la perdita, il naturale e l’artificiale, il tempo che è stato e il tempo futuro.

In un sistema culturale che, come aveva visto drammaticamente Mark Fisher, rende evidente l’impossibilità di pensare ancora il futuro – la sua scomparsa è il grande evento della nostra epoca in un certo senso – qui, in questi spazi, alle Tese dell’Arsenale o al Teatro Malibran, per un attimo è come se il futuro tornasse possibile. Come se fosse con noi. Accompagnato da questi suoni, che sono luci, che sono corpi, che sono sintesi elettroniche di byte e circuiti, ma anche universo, anni luce, sogni e arcobaleni. Il silicio e l’anima, senza contraddizione.

La musica, qui in Biennale, non è altro che uno spazio da attraversare. Bello pensare che ci porti verso il mistero di noi stessi. (Leonardo Merlini)

Fumarola: “Serve un patto per il rilancio salariale, nel segno della partecipazione”

“La Cisl condivide le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la questione salariale deve essere affrontata con il massimo impegno e unità nazionale, attraverso un’azione coordinata tra istituzioni e parti sociali. Servono politiche e strumenti concreti che rafforzino il valore del lavoro, le competenze, la coesione sociale del Paese”. È quanto sottolinea in una nota la Segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola. 

Sembra un’uscita diretta a rilanciare l’identità di un sindacato che ha nel suo bagaglio storico il primato della contrattazione e la costante sottolineatura della sua autonomia come soggetto sociale a difesa dei lavoratori.

“Occorre rinnovare rapidamente – continua la nota – i contratti collettivi nazionali ancora fermi, perché solo attraverso il confronto si possono garantire tutele, equità e salari adeguati, sostenere la sperimentazione avviata dal Cnel che sta facendo emergere l’inconsistenza, in termini di rappresentanza e di tutela effettiva, di molti contratti depositati che contribuiscono al dumping contrattuale.

Va soprattutto rafforzata ed estesa la contrattazione decentrata – prosegue Fumarola – nelle imprese e sui territori, quale leva per elevare e redistribuire produttività, valorizzare competenze e far crescere le retribuzioni in modo sostenibile e partecipato”.Un principio, questo, che resta fondativo della Cisl e della sua cultura sindacale.

“La strada passa anche e soprattutto dalla capacità di realizzare un patto tra sindacato, imprese e governo per riconoscere nella contrattazione il punto di incontro tra esigenze strategiche complementari: rilancio salariale, incremento della competitività e della produttività, maggiore innovazione e investimento su formazione. È il sentiero che passa – conclude Fumarola – anche dall’esaltazione di relazioni industriali autenticamente partecipative, secondo quanto previsto dall’articolo 46 della Costituzione”.

Re Carlo III e Leone XIV: il segno di un’unità possibile

Secondo quanto riportato dal sito americano Crux, la visita di Re Carlo III in Vaticano, prevista per il 23 ottobre 2025, rappresenta un passo di grande rilievo nella storia dei rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra.

Per la prima volta dal tempo della Riforma, il capo della monarchia britannica e papa Leone XIV pregheranno insieme nella Cappella Sistina durante una celebrazione ecumenica.

Un gesto carico di significato simbolico, che Crux definisce “un passo storico nel cammino di unità tra le due Chiese”.

Dal dialogo teologico al gesto di fraternità

L’articolo spiega che, oltre alla dimensione spirituale, la visita conterrà momenti di riconoscimento istituzionale: nella basilica di San Paolo fuori le mura, al re verrà conferito il titolo di Royal Confrater, un’antica onorificenza che suggella la fraternità tra le comunità cristiane.

Una sedia personale con lo stemma reale sarà collocata nella basilica a memoria dell’evento, come segno di continuità per gli eredi del sovrano.

È un linguaggio che si muove tra la diplomazia e il simbolo religioso, coerente con lo stile di Leone XIV, attento a far parlare i gesti più che le parole.

Il contesto ecumenico e le differenze aperte

Crux non tace le difficoltà: la questione dell’ordinazione femminile resta un punto di separazione, come pure la diversa comprensione dei sacramenti. Tuttavia, la visita vuole segnare una ripartenza spirituale più che dottrinale.

Re Carlo, da tempo interessato al dialogo interreligioso e alla salvaguardia del creato, intende proporre la propria monarchia come ponte di riconciliazione. Leone XIV, dal canto suo, vede nel gesto un modo per riavvicinare tradizioni cristiane che la storia ha diviso, ma che il Vangelo continua a chiamare alla comunione.

Un evento nell’Anno Santo

Il viaggio, rimandato nei mesi scorsi per motivi di salute del Pontefice, si svolgerà nel pieno dell’Anno Giubilare 2025. Per Crux, la scelta della data rafforza la portata universale dell’incontro: un Papa giurista e un re anglicano, uniti nella preghiera per la pace e per la terra.

Nessuna illusione di risultati immediati, ma la consapevolezza che l’unità dei cristiani comincia dal riconoscersi reciprocamente.

E Roma, ancora una volta, diventa il luogo in cui la storia prova a ricucire le sue fratture.

👉 Per leggere il testo originale pubblicato su “Crux” clicca qui.

Evolutio, l’Italia che costruisce il futuro

Un luogo simbolico della civiltà occidentale

L’Ara Pacis a Roma è un luogo centrale della civiltà occidentale, visto che il signore del mondo conosciuto di allora, Ottaviano Augusto, riconduce al culto comune della dea Pace lo stare insieme delle terre e dei popoli che dall’oceano Atlantico arrivano a circondare tutto il Mediterraneo, riunificati sotto il dominio del Senato e del Popolo Romano: come all’epoca dell’impero romano, gli italiani hanno realizzato infrastrutture un po’ in tutto il mondo; così pure i suoi figli migliori sono stati presenti con il loro pensiero alla fondazione dopo il 1944 delle istituzioni finanziarie multilaterali per lo sviluppo (come la Banca Mondiale), quelle che hanno voluto e finanziato le grandi opere per la crescita di tanti territori remoti del pianeta.

La memoria industriale diventa cultura

Non è facile dare un volto, che si desidererebbe familiare al grande pubblico, a dei prodotti che – a differenza di quelli della produzione di massa destinati al consumo – sono ciascuno a sé stante, irripetibile, diverso, non facile da memorizzare. È la non banale impresa cui si è accinto il grande gruppo delle costruzioni Webuild, la maggiore impresa italiana del settore costruzioni, che, dopo aver tagliato invidiabili traguardi industriali, avverte l’esigenza di interrogarsi sul dovere della memoria e sulla civiltà contemporanea, alla quale si è dato un contributo così notevole con le proprie realizzazioni.

Adesso, con la mostra all’Ara Pacis, intitolata “Evolutio”, per la quale si è scelta come sede proprio il monumento augusteo, la memoria si è ampliata, fino a comprendere il prossimo futuro, personificato dal Ponte di Messina, il cui grande plastico è in mostra a chiusura del percorso espositivo.

Dalle origini romane alla modernità ingegneristica

Proprio i sistemi espositivi cui si è fatto ricorso risultano di grande effetto. In uno spazio di necessità limitato, si sono dovuti sacrificare molti dei contenuti possibili. Questo si coglie anche nelle raccomandazioni presenti in mostra di connettersi con il museo virtuale, dove la mole delle informazioni raccolte è incommensurabilmente superiore a quelle con cui impatta il pubblico dei visitatori.

Ma, va ripetuto, l’apparentamento con la classicità romana, sia nella scelta del luogo che nella scelta del logo per la mostra – Evolutio, ossia lo “srotolamento” di una storia arrotolata che ora finalmente si ha il coraggio di leggere – non appare casuale: concetti moderni pertinenti ai contenuti della mostra come “infrastruttura” e come “riferimento territoriale europeo” nascono con l’antica Roma.

La Domus Aurea e gli anfiteatri come il Colosseo, gli acquedotti e le strade consolari, le Mura Aureliane e il Mausoleo di Adriano, il Pantheon e i ponti sul Tevere, i trafori e i porti come Ostia e Miseno, le cloache e i circhi, gli impianti urbani cardo-decumanici e il Vallo di Adriano al confine scozzese non nascono spontaneamente ma sono il frutto di una disciplina che ha le radici nel sacro e nei riti di fondazione.

Da un punto origine sacrale, cioè, si snoda una concatenazione coerente che noi oggi chiamiamo ingegneria.

Un’eredità proiettata nel futuro

Oggi, anche con le soluzioni più avveniristiche, bisognerebbe preoccuparsi di ritrovare questa ancestrale coerenza con il sacro nel mondo delle costruzioni. Le invenzioni di allora restano comunque insuperate: basti pensare alla durata e durevolezza delle costruzioni romane, che ci fanno toccare con mano il concetto di “eternità”.

La mostra Evolutio – Building the future for the last 120 years, nella quale i visitatori trovano traccia delle ben 3.700 opere realizzate in 120 anni, dal 1906, dalle imprese del gruppo Webuild, tradisce l’ambiziosità del progetto.

Il luogo, il logo latino e la collaborazione con Bruno Genovese e Giovanni Farese mostrano la volontà di coniugare rigore e visione.

Come ha ricordato Pietro Salini all’inaugurazione – alla presenza di numerosi rappresentanti del Governo – il futuro dell’Italia dipende dalla capacità di semplificare le regole, investire sulla formazione e guardare alle infrastrutture come partner strategico di sviluppo.

Oggi Webuild, con oltre 50 imprese, 12 miliardi di fatturato e 95.000 dipendenti, è un leader globale, primo al mondo nel settore idrico secondo Engineering News Record.

La mostra dell’Ara Pacis diventa così non solo celebrazione del passato, ma manifesto civile e industriale per immaginare – con creatività e responsabilità – i prossimi 120 anni.

Quando il civismo va a palazzo: il caso Onorato

Il civismo, da sempre, rappresenta una risorsa e un significativo valore aggiunto per l’intera politica italiana. Un civismo che dispiega le sue migliori potenzialità nella dimensione amministrativa. Cioè nei Comuni – grandi o piccoli non fa differenza alcuna – e negli stessi enti sovracomunali, a cominciare anche dalle Regioni.

Il valore originario del civismo

Ma il civismo, nella sua essenza e quasi per statuto, non si traduce mai in una forza politica nazionale e, men che meno, in un partito. E questo per la semplice ragione che è fatto da una molteplicità di dimensioni locali – politicamente e programmaticamente trasversali – che non sono strutturalmente riconducibili a un progetto politico nazionale. Cioè, e lo ripeto, si tratta di tasselli che non sono sommabili, perché incompatibili, in un solo partito.

L’operazione Onorato-Bettini

È curioso che, a fronte di questa considerazione del tutto oggettiva, ci sia sempre qualcuno che cerca di strumentalizzare il civismo per ricondurlo a un disegno politico funzionale ai propri interessi personali.

È il caso, in ultimo, dell’assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma, Alessandro Onorato, che – d’intesa con l’eterno “guru” degli ex e post comunisti capitolini, Goffredo Bettini – ha pensato di inserire il civismo all’interno della “tenda” che dovrebbe rappresentare l’area moderata o centrista della coalizione progressista.

Un’operazione pianificata dall’alto, che individua proprio nel civismo il suo asset più innovativo e moderno. E Onorato, in questo disegno, appare come il riferimento più autorevole per far decollare il progetto.

Di fronte a questa spregiudicata e irresponsabile operazione, si possono trarre due semplici ma decisive conclusioni.

Quando il civismo diventa strumento di potere

Innanzitutto, finalizzare il civismo – sempreché di civismo si tratti – a un disegno politico nazionale e di parte è la via migliore per svuotarne il valore e annullarne la novità nelle dinamiche della politica locale e nazionale. Quando il civismo si trasforma in partito, svanisce l’originalità del suo progetto originario.

In secondo luogo, strumentalizzare la pluralità che caratterizza il mondo civico per uso personale o di gruppo è quanto di peggio possa accadere nella vita politica.

L’operazione studiata dall’assessore Onorato e dai suoi alleati non è altro che un trucco – l’ennesimo – per trasformare il civismo in rampa di lancio personale, segno di una politica ancora viziata dal carrierismo e dalla perdita di autentici valori civili.

Manovra, Italia promossa in "serie A" sul rating da Dbrs Morningstar

Roma, 17 ott. (askanews) – Ancora una promozione sui conti pubblici per l’Italia da parte delle agenzie di rating. E stavolta, proprio nel giorno del varo della manovra di Bilancio da parte del governo, la Penisola incassa perfino l’ingresso nella categoria “A”, da parte di Dbrs Morningstar. Quest’ultima ha infatti comunicato di aver alzato a A (low) dal precedente BBB (high) la sua valutazione sull’affidabilità creditizia del BelPaese. La prospettiva (trend) sul rating di lungo termine è stata cambiata a “stabile” da “positiva”, aggiunge l’agenzia con un comunicato.

A strettissimo giro è arrivato il commento soddisfatto del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in questi giorni impegnato in un tour de force: ieri è dovuto rientrare in tutta fretta da Washington, dove stava partecipando alle assemblee autunnali di Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, dopo il vertice del maggioranza che ha spianato la strada all’accordo sulla manovra. Questa è stata varata oggi dal Consiglio dei ministri, seguito da una conferenza stampa con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e i due vice premier, Matteo Salvini e Antonio Tajani.

“Frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo, l’Italia torna in serie A con grande orgoglio”, ha commentato Giorgetti.

Il miglioramento del rating sull’Italia “riflette la valutazione che la riduzione cumulata delle vulnerabilità nel suo settore bancario e il miglioramento nel settore esterno hanno portato a un’economia resiliente – spiega Dbrs -. E che il risanamento dei conti pubblici continuerà e aiuterà almeno a stabilizzare la dinamica del debito pubblico sul medio termine”.

Lo scorso 10 ottobre l’agenzia S&P aveva confermato sull’Italia il rating BBB+, mantenendo anche l’outlook stabile. Il 19 settembre l’Italia era stata promossa da un’altra agenzia, Fitch anche in questo caso al rating BBB+. Ora l’ultimo “ostacolo” per le valutazioni di affidabilità creditizia da parte delle maggiori agenzie internazionali sarà l’appuntamento con Moody’s, calendarizzato per il 21 novembre.

In questo caso il rating assegnato all’Italia è più basso: Baa3, l’ultimo livello al di sotto del quale si finisce nella categoria dei titoli ritenuti “speculativi”, quelli meno affidabili (junk bond, in gergo). Tuttavia qui potrebbe verificarsi un nuovo progresso positivo, dato che Moody’s aveva messo l’outlook positivo sulla sua valutazione.

Negli ultimi mesi il quadro delle finanze pubbliche tricolore appare migliorato, nella manovra il governo conferma l’attesa di un ritorno del deficit del bilancio alla soglia limite del 3% del Pil – quella prevista dal Patto di stabilità e di crescita dell’Unione europea – già da quest’anno. Questo consentirebbe al Belpaese di uscire con un anno di anticipo anche dalla procedura per deficit eccessivo della Commissione europea.

Sviluppi che non sono passati inosservati a Washington: secondo il direttore del dipartimento europeo del Fmi, Alfred Kammer “la performance di bilancio è stata molto impressionante lo scorso anno e sembra che ne farà un’altra migliore del previsto sul deficit quest’anno. Questo è fantastico”, ha detto. Per quest’anno “noi prevediamo 3,3%” sul rapporto deficit/Pil dell’Italia “secondo gli italiani sarà 3,0%. Quando aggiorneremo le nostre previsioni ne terremo conto e supportiamo gli sforzi dell’Italia: la cosa migliore per tutte le economie avanzate con alti debiti è spingere sul risanamento”, ha aggiunto. (fonte immagine: MEF).

Manovra, Italia promossa in "serie A" sul rating da Dbrs Morningstar

Roma, 17 ott. (askanews) – Ancora una promozione sui conti pubblici per l’Italia da parte delle agenzie di rating. E stavolta, proprio nel giorno del varo della manovra di Bilancio da parte del governo, la Penisola incassa perfino l’ingresso nella categoria “A”, da parte di Dbrs Morningstar. Quest’ultima ha infatti comunicato di aver alzato a A (low) dal precedente BBB (high) la sua valutazione sull’affidabilità creditizia del BelPaese. La prospettiva (trend) sul rating di lungo termine è stata cambiata a “stabile” da “positiva”, aggiunge l’agenzia con un comunicato.

A strettissimo giro è arrivato il commento soddisfatto del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in questi giorni impegnato in un tour de force: ieri è dovuto rientrare in tutta fretta da Washington, dove stava partecipando alle assemblee autunnali di Fondo monetario internazionale e Banca mondiale, dopo il vertice del maggioranza che ha spianato la strada all’accordo sulla manovra. Questa è stata varata oggi dal Consiglio dei ministri, seguito da una conferenza stampa con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e i due vice premier, Matteo Salvini e Antonio Tajani.

“Frutto del lavoro costante di questi tre anni di governo, l’Italia torna in serie A con grande orgoglio”, ha commentato Giorgetti.

Il miglioramento del rating sull’Italia “riflette la valutazione che la riduzione cumulata delle vulnerabilità nel suo settore bancario e il miglioramento nel settore esterno hanno portato a un’economia resiliente – spiega Dbrs -. E che il risanamento dei conti pubblici continuerà e aiuterà almeno a stabilizzare la dinamica del debito pubblico sul medio termine”.

Lo scorso 10 ottobre l’agenzia S&P aveva confermato sull’Italia il rating BBB+, mantenendo anche l’outlook stabile. Il 19 settembre l’Italia era stata promossa da un’altra agenzia, Fitch anche in questo caso al rating BBB+. Ora l’ultimo “ostacolo” per le valutazioni di affidabilità creditizia da parte delle maggiori agenzie internazionali sarà l’appuntamento con Moody’s, calendarizzato per il 21 novembre.

In questo caso il rating assegnato all’Italia è più basso: Baa3, l’ultimo livello al di sotto del quale si finisce nella categoria dei titoli ritenuti “speculativi”, quelli meno affidabili (junk bond, in gergo). Tuttavia qui potrebbe verificarsi un nuovo progresso positivo, dato che Moody’s aveva messo l’outlook positivo sulla sua valutazione.

Negli ultimi mesi il quadro delle finanze pubbliche tricolore appare migliorato, nella manovra il governo conferma l’attesa di un ritorno del deficit del bilancio alla soglia limite del 3% del Pil – quella prevista dal Patto di stabilità e di crescita dell’Unione europea – già da quest’anno. Questo consentirebbe al Belpaese di uscire con un anno di anticipo anche dalla procedura per deficit eccessivo della Commissione europea.

Sviluppi che non sono passati inosservati a Washington: secondo il direttore del dipartimento europeo del Fmi, Alfred Kammer “la performance di bilancio è stata molto impressionante lo scorso anno e sembra che ne farà un’altra migliore del previsto sul deficit quest’anno. Questo è fantastico”, ha detto. Per quest’anno “noi prevediamo 3,3%” sul rapporto deficit/Pil dell’Italia “secondo gli italiani sarà 3,0%. Quando aggiorneremo le nostre previsioni ne terremo conto e supportiamo gli sforzi dell’Italia: la cosa migliore per tutte le economie avanzate con alti debiti è spingere sul risanamento”, ha aggiunto.

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +0,52%, Nasdaq +0,52%

Roma, 17 ott. (askanews) – Chiusura in rialzo a Wall Street, dopo che il presidente Usa Donald ha lanciato messaggi che sembrano smorzare il rischio di una nuova escalation commerciale con la Cina, intanto ha rifocalizzato la sua attenzione sul conflitto tra Russia e Ucraina per cercare un accordo di pace. Il Dow Jones ha chiuso con un più 0,52 percento, l’S&P 500 al più 0,53 percento e il Nasdaq al più 0,52 percento. In rialzo il dollaro con l’euro che cala a 1,1669 sul biglietto verde.

Da segnalare la brusca inversione di rotta dell’oro: dopo aver toccato un nuovo massimo appena sotto 4.400 dollaro, l’oncia ha corretto al ribasso e in serata cede l’1,55 percento a 4.238 dollari. (fonte immagine: The White House).

Collega di Ranucci a Modena: “Colpita area familiare”

Modena, 17 ott. (askanews) – “Hanno colpito un luogo familiare, avevano parcheggiato la macchina i figli. Il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia”. Davide Fonda, giornalista della redazione di Report e collega di Sigfrido Ranucci, ha partecipato oggi al presidio di solidariet organizzato a Modena dopo l’attentato che nella notte tra il 16 e 17 ottobre ha distrutto con un ordigno l’auto del conduttore e della figlia.

“Ringrazio i colleghi che hanno organizzato questo presidio a supporto di quello che successo, dell’atto veramente terribile che successo a Sigfrido”, ha detto Fonda davanti al sacrario dei caduti della Ghirlandina in piazza Torre, dove si sono radunati giornalisti e cittadini. “Perch vai a colpire un luogo che quello familiare, quindi avevano parcheggiato la macchina i figli e vai a invadere un’area familiare, quindi il tuo lavoro ti porta a far rischiare non solo te in prima persona, ma tutta la tua famiglia”.

Il giornalista di Report ha poi riflettuto sulla natura del giornalismo d’inchiesta: “Il lavoro ovviamente sempre rischioso perch comunque ti assumi il rischio di andare in territori ostili, ti assumi il rischio di andare a raccontare delle storie che magari tanti non le vogliono raccontare. Ma questo il nostro lavoro e lo facciamo volentieri. Quindi quando si parla di squadra, si parla di una struttura che in qualche modo fa crescere anche dei giovani e che saranno le nuove generazioni che andranno a raccontare il mondo”.

Il presidio era stato organizzato dall’Associazione Stampa Modenese insieme ad Aser – Associazione stampa dell’Emilia-Romagna e al comitato di redazione della Rai Tgr Emilia-Romagna. “Intimidire in modo cos spregevole Sigfrido Ranucci e la Redazione di Report significa compromettere la libert di stampa e attaccare tutti coloro che fanno informazione e giornalismo d’inchiesta”, ha dichiarato l’Associazione Stampa Modenese esprimendo “solidariet al collega di Report e profondo sgomento per il vile attentato che lo ha colpito”.

Ranucci, Bortone: gli attacchi ai giornalisti devono finire

Roma, 17 ott. (askanews) – “La piazza di oggi bella, come giusto che sia, ed importante stringersi attorno a Sigfrido Ranucci e alla redazione di Report, perch questo attentato vile e inquietante per vari motivi, la modalit e l’orario terribile e ci riporta ai tempi pi bui, non dobbiamo pensare che il giornalismo d’inchiesta possa essere lasciato solo, gli attacchi ai giornalisti devono finire”.

Cos Serena Bortone, giornalista e conduttrice tv, intervenendo al sit-in di solidariet sotto la sede Rai di via Teulada a Roma dopo l’attentato a Sigfrido Ranucci.

Ranucci, Bartoli (Odg): cambi clima, a cominciare da cariche dello Stato

Roma, 17 ott. (askanews) – Gli attestati di solidariet “speriamo non durino quanto il tempo di un tg, ma si trasformino in impegni concreti, c’ bisogno che cambi il clima culturale di caccia e aggressioni al giornalista a cominciare dalle pi alte cariche dello Stato e che ci siano atti concreti dal punto di vista legislativo, che il Parlamento non riesce mai a trovare il momento di tradurre”, cos Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti al presidio davanti alla sede Rai in via Teulada per il conduttore di Report Sigfrido Ranucci, vittima di un tentato attentato esplosivo.

Il saluto di Ranucci commosso al presidio in Rai

Milano, 17 ott. (askanews) – Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci si affacciato dagli uffici della Rai in via Teulada alla fine del presidio convocato in solidariet dopo il tentato attentato esplosivo di cui stato vittima. Il conduttore non ha rilasciato dichiarazioni ma, commosso, ha salutato le persone che hanno partecipato al presidio per dimostrargli vicinanza e sostegno. “Forza”, “Siamo la scorta (mediatica)”, le urla della folla in risposta.

Ranucci, Piccolotti (Avs): ora servono atti legislativi

Roma, 17 ott. (askanews) – “Le parole non bastano, servono atti legislativi; solo poche settimana fa abbiamo chiesto di reperire nella nuova legge di delegazione europea la direttiva anti Slapp e di fare anche una legislazione italiana contro le querele temerarie che hanno colpito tante volte Ranucci e la squadra di Report. Il governo continua a dire no e questo ora sempre pi grave e inaccettabile, ma ci sono anche altre misure per i giornalisti precari che vanno prese, perch tanti non possono difendersi e tutelarsi perch sottopagati e precari”.

Cos Elisabetta Piccolotti (Avs) al presidio di solidariet per Sigfrido Ranucci in via Teulada a Roma. “Quanto accaduto scuote, spero ci sia una mobilitazione popolare” ha aggiunto.

Ranucci, tanti al presidio di solidariet sotto la Rai a via Teulada

Roma, 17 ott. (askanews) – “Liberi di essere informati”, “Il silenzio Mafia”, alcuni dei cartelli apparsi al presidio a via Teulada a Roma, davanti alla sede Rai, convocato da FNSI, Usigrai e Associazione stampa Romana come segno di solidariet a Sigrido Ranucci.

Decine di persone hanno risposto all’appello dei sindacati dei giornalisti dopo l’attentato di ieri sera ai danni del conduttore di Report. Presenti anche esponenti dell’opposizione: il leader di M5s Giuseppe Conte coi capigruppo pentastellati Stefano Patuanelli e Riccardo Ricciardi, il deputato Pd Gianni Cuperlo, Marta Bonafoni e l’europarlamentare Pd Nicola Zingaretti, la deputata di Avs Elisabetta Piccolotti. Numerosi anche i giornalisti Rai, tra loro volti noti come Alberto Matano, Serena Bortone, Marco Damilano e Alessandro Antinelli. Presenti anche rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti.

A Teulada anche Anpi, gli studenti, la rete No bavaglio, i rappresentanti dell’Anm, perch, hanno detto, “libera stampa e libera magistratura sono due architravi dello stato di diritto”. Ad aprire gli interventi Daniele Macheda (usigrai) che ha chiesto al “Parlamento di dare un taglio alle querele bavaglio che minacciano giornalisti e giornaliste”. Il cdr Approfondimenti ha sottolineato l’importanza di “ripristinare le 4 puntate di Report tagliate qualche mese fa”.

Oro altalena, ancora record quasi 4.400 dollari poi crolla: -2,11%

Roma, 17 ott. (askanews) – Brusca inversione di rotta dei prezzi dell’oro, che dopo aver toccato un nuovo ennesimo record, sfiorando a 4.392 dollari l’oncia, puntano marcatamente al ribasso e in serata accusano un calo del 2,11% a 4.214 dollari l’oncia. Il presidente Usa Donald Trump ha apperentemente ridimensionato lo spettro dei nuovi dazi commerciali sulla Cina avvertendo che livelli elevati e pieni non sono sostenibili.

Caduta anche più marcata per l’argento, che a sua volta era stato coinvolio in un rally rialzista nelle ultime settimane e in serata accusa un meno 5,57% a 50,33 dollari l’oncia.

Starlink, prima trasmissione TV in diretta da un volo Commerciale

Roma, 17 ott. (askanews) – Il servizio internet satellitare Starlink di SpaceX, azienda fondata da Elon Musk, ha permesso al corrispondente di Nbc News Tom Costello di trasmettere da un Boeing 737 di United Airlines la prima trasmissione TV in diretta della storia da un aereo commerciale. Con un comunicato, il gruppo afferma che si tratta di una “pietra miliare per l’aviazione civile e per le telecomunicazioni”, che dimostra le possibilità offerte dal sistema Starlink, tramite servizi di connessione sempre più avanzati.

Il reportage, presentato nel programma Today di NBC, ha dato notizia delle opinioni comuni dei viaggiatori riguardo al Wi-Fi in volo. Costello ha notato che i sistemi tradizionali dipendono da un numero limitato di satelliti ad alta quota, portando a connessioni inaffidabili e intermittenti. Starlink, tuttavia, utilizza migliaia di satelliti in orbita bassa sulla Terra per un accesso ad alta velocità e bassa latenza che rivaleggia con la banda larga domestica. Nella sua demo, Costello ha trasmesso in streaming più feed di NBC News sul suo laptop senza interruzioni e ha riprodotto un replay dell’episodio del giorno precedente di Today sul suo iPad, tutto in modo fluido.

I passeggeri possono ora godere di streaming TV in diretta, shopping online, gaming, invio di email e download di documenti durante il volo. Costello ha evidenziato il vantaggio per la produttività, specialmente per i viaggiatori d’affari: “È davvero super veloce— è proprio come se fossi a casa con il Wi-Fi,” ha detto. Le interviste con passeggeri in aeroporto hanno dimostrato la necessità di un servizio internet in volo più performante, come quello offerto da Starlink che diverse compagnie aeree stanno adottando.

Il servizio Starlink di United offre connettività da gate a gate—gratuita per i membri MileagePlus dall’imbarco allo sbarco, senza bisogno di aspettare i 10.000 piedi di altitudine. Questo accesso ininterrotto è un aggiornamento significativo. United sta attualmente implementando Starlink sulla sua flotta, unendosi a Hawaiian Airlines, che lo fornisce già. Alaska Airlines mira ad aggiungerlo l’anno prossimo. Per le rotte internazionali popolari tra i viaggiatori italiani, come quelle verso l’Europa, compagnie come Air France, WestJet e Qatar Airways stanno pianificando di integrare Starlink, migliorando le esperienze sui voli a lungo raggio.

Per gestire un aereo pieno, United installa due grandi antenne Starlink sul tetto dell’aeromobile, garantendo la piena funzionalità del servizio anche con tutti i passeggeri in streaming. “Non ci sarà nessuna degradazione del servizio” ha riportato Costello.

Zingaretti su caso Ranucci: la democrazia non solo votare

Roma, 17 ott. (askanews) – Di seguito le dichiarazioni di Nicola Zingaretti dopo l’esplosione, avvenuta la scorsa notte, che ha distrutto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, parcheggiata davanti casa a Campo Ascolano, alle porte della Capitale.

“No, io credo che in queste occasioni bisogna stringere – dice – i denti e, oltre all’ovvia e totale solidariet a Ranucci e ai giornalisti di Report, capire che chi colpisce un giornalista in Italia colpisce la democrazia e la libert di tutte e di tutti. E questo ovviamente deve portare tutte e tutti a una grande riflessione, perch la democrazia non solo votare, la democrazia fondata anche su quell’equilibrio dei poteri tra i corpi dello Stato che devono essere rispettati, che non bisogna condividere se non si condivide, ma bisogna comprendere nella domanda e nella ricerca assoluta della loro autonomia, tra cui la libert di stampa un pilastro fondamentale. Quindi io mi auguro che anche questo atto estremo di violenza, ma aggiungerei anche la testa di capretto alcuni giorni fa un’altra giornalista in inchiesta, faccia a tutti riflettere che tempo di voltare pagina, rimanga la dialettica, ovviamente politica, anche lo scontro politico, ma insieme difendiamo i pilastri e i capisaldi della democrazia italiana”.

Monito di Mattarella su questione salariale e disuguaglianze

Roma, 17 ott. (askanews) – La questione salariale “non si può eludere”. Sergio Mattarella lo dice chiaramente in occasione della consegna delle stelle al merito del lavoro. L’analisi del capo dello Stato è senza sconti: il lavoro è cambiato, bisogna prenderne atto ma la sua trasformazione sta creando ingiustizie e divisioni nel mondo del lavoro che “preoccupano” come il fenomeno dei contratti pirata. Le ingiustizie sono legate soprattutto alla diversità di retribuzione tra “piani alti” sempre più remunerati, come i “super manager” che guadagnano “centinaia, o persino migliaia di volte” di più dei “dipendenti delle imprese” e chi sta ai piani più bassi e vive “forme di precarietà non desiderate, subite, talvolta oltre il limite dello sfruttamento”.

Il monito del Presidente della Repubblica coincide con l’approvazione in consiglio dei ministri della manovra di bilancio dal governo. La premier Giorgia Meloni si mostra sicura dei risultati ottenuti: “Sappiamo che in Italia c’è un problema legato ai salari che non si risolve da un giorno all’altro: nei dieci anni precedenti al nostro governo il potere d’acquisto diminuiva di oltre il 2%, la buona notizia è che la tendenza è stata invertita, i salari crescono più dell’inflazione. Quindi la strategia del governo sta dando frutti”.

Ma il ragionamento di Mattarella è più profondo e tocca il significato stesso del lavoro nel nostro paese: “elemento permanente del nostro modello di comunità, rappresenta al tempo stesso, un diritto e un dovere, perché realizza le aspettative di crescita delle persone ed esprime i doveri di solidarietà della coesione sociale del Paese”. “Un’etica civile, quella del lavoro, che ha permeato e permea la nostra società”. Mentre purtroppo “il lavoro oggi procede a velocità diverse. Si creano diaframmi tra categorie, tra generazioni, tra lavoratori e lavoratrici, tra italiani e stranieri, tra territori, tra chi fa uso di tecnologie avanzate e chi non è in condizione di farlo. L’unità del lavoro – avverte Mattarella – è stato uno dei fattori più potenti della crescita economica, sociale, civile del nostro Paese” e ancora ricorda che i “salari sono stati lo strumento principe nel nostro Paese per ridurre le disuguaglianze”. Mettere a rischio “l’equità” può avere conseguenze negative sulla serenità della vita sociale.

Mattarella richiama l’articolo 36 della Costituzione che parla di retribuzioni dignitose. E se pure “la dinamica salariale negativa dell’ultimo decennio vede ora segnali di inversione di marcia” occorre ammettere che “alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti”, avverte il Presidente segnalando un altro fattore di disuguaglianza da non trascurare: le tasse dei dipendenti pubblici e privati, dei pensionati “forniscono allo Stato il maggior volume di risorse”. Per sanare questa evidente disparità la soluzione non è “inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, fare una scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale”.

A Padova i funerali dei tre carabinieri uccisi nell’esplosione

Padova, 17 ott. (askanews) – A Padova i funerali di Valerio Dapr, Davide Bernadello, Marco Piffari morti nel corso dell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano in provincia di Verona nella Basilica di Santa Giustina che contiene oltre 800 posti.

Sul sagrato schierati i picchetti d’onore dei Carabinieri, Esercito, Bersaglieri, Lagunari, Marina militare, presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro della difesa, Guido Crosetto e di molti esponenti del governo di entrambi gli schieramenti.

Festa di Roma, in “40 secondi” le ore prima dell’uccisione di Willy

Roma, 17 ott. (askanews) – Una morte che ha sconvolto e sconvolge ancora. “40 secondi”, presentato nel Concorso Progressive Cinema alla Festa del Cinema di Roma, poi nelle sale dal 19 novembre, il film di Vincenzo Alfieri che ricostruisce le ore che precedono l’omicidio di Willy Duarte Monteiro, 21enne capoverdiano pestato con violenza fuori da una discoteca di Colleferro a settembre 2020.

Il film prende spunto dall’omonimo libro di Federica Angeli e segue da vicino il gruppo di ragazzi coinvolti, non solo i fratelli Bianchi, parla di gang, famiglie assenti, screzi, rivalit, ragazze considerate come oggetti da possedere, fino alla rissa per un malinteso e alla violenza di 40 secondi che ha portato alla morte di Willy.

L’intento di Vincenzo Alfieri era parlare ai ragazzi, farli riconoscere nel suo film.

“Ho passato molti mesi a intervistare i veri amici di Willy, anche delle controparti diciamo negative, a fotografarli, a intervistarli per capire proprio il linguaggio quotidiano che usano, come vengono modificati i nomi, oggi c’ tutto uno slang che un po’ inglese, po’ cinese, un po’ italiano, ad ascoltare le loro canzoni, ho cercato veramente di parlare al mio pubblico”.

“Quando sei adolescente pensi di essere immortale, lo abbiamo pensato tutti, non parla di oggi, parla del passato, del presente e del futuro questo film; il problema dell’adolescenza, che anche il bello dell’adolescenza, per il risvolto negativo che pu succedere quello che successo nel film”.

Nel film oltre a Francesco Di Leva, Sergio Rubini, Francesco Gheghi, Beatrice Puccilli ed Enrico Borello, ci sono giovani presi per strada come Justin De Vivo che il regista ha scovato in discoteca. “Un bellissimo ruolo e con una grandissima responsabilit di raccontare questa storia. Perch Willy non era solo una vittima, ma era un ragazzo con dei sogni, con dei valori” ha detto.

Francesco Di Leva: “Si parla di una morte e come tutte le morti ovviamente colpisce, un pugno allo stomaco, ma deve essere cos; a un certo punto certi pugni li devi ricevere e mi auguro che i ragazzi qualche cazzotto con questo film lo possono ricevere anche per riflettere su alcune cose”.

M.O., Meloni: Italia farà sua parte su piano pace, nostra responsabilità

Roma, 17 ott. (askanews) – “L’Italia non si è mai tirata indietro e continuerà a fare la propria parte a tutti i livelli, secondo quelle che saranno le necessità per sostenere il processo di pace e la ricostruzione della Striscia di Gaza. La credibilità e l’autorevolezza che ci vengono riconosciute da tutte le parti nella regione, e che si somma alla storica capacità della nostra Nazione di dialogare e confrontarsi con tutti, ci attribuiscono una responsabilità a cui non intendiamo venire meno”. E’ quanto ha detto la premier Giorgia Meloni, in un messaggio ai Med Dialogues 2025 in svolgimento a Napoli sottolineando che questa edizione si sta svolgendo “in un momento storico particolarmente delicato”.

Il Piano di pace proposto dal Presidente Trump e firmato a Sharm el-Sheikh “segna un passo fondamentale nel cammino verso un quadro stabile e duraturo di pace e sicurezza in tutto il Medio Oriente. L’unità di intenti che la comunità internazionale ha dimostrato in questo frangente rappresenta qualcosa di estremamente significativo. Si è finalmente aperto uno spiraglio di pace e di speranza, e dobbiamo continuare a lavorare affinché questa preziosa e fragile occasione abbia il successo sperato”, ha sottolineato la presidente del consiglio.