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Tajani: lo stop Ue ai motori endotermici entro il 2035 deve essere rivisto

Bruxelles, 23 ott. (askanews) – Le normative europee contro il cambiamento climatico “non possono distruggere l’industria”, e il regolamento sulle emissioni delle auto va cambiato, perché se resta così com’è “rischia di far perdere 70.000 posti di lavoro in Italia”. Lo ha detto oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti a margine del pre-vertice del Ppe che precede il Consiglio europeo.

Sulla contrarietà allo stop ai motori endotermici, visto come conseguenza dell’obiettivo zero emissioni nette previsto per il 2035 dal regolamento Ue sulle emissioni di CO2 dai veicoli nuovi, “la posizione del Ppe è stata sempre molto chiara: al congresso del Partito – ha ricordato Tajani – abbiamo approvato un documento che era stato presentato da Forza Italia, da me, e poi è diventato un documento alla presidenza, dove si parlava di politica industriale, una politica industriale che è chiaro che deve essere parte della lotta al cambiamento climatico”.

La lotta al cambiamento climatico, ha continuato il ministro, “non può distruggere l’industria e tanto meno distruggere l’agricoltura; quindi la parte delle auto deve essere assolutamente rivista. Noi siamo un continente che produce auto, dove l’industria dell’automotive e tutto l’indotto svolgono un ruolo importante. Se rimane la norma attuale così come è stata approvata, che io non votai all’epoca, quando ero deputato europeo, noi rischiamo di perdere nel 2035 – ha avvertito Tajani – 70.000 posti di lavoro in Italia. E poi chi glielo va a raccontare alle famiglie? Quindi l’appello deve essere fatto anche alle forze socialiste che continuano a insistere su certe posizioni che sono contro i lavoratori, contro gli operai”. “Quando si fa la lotta al cambiamento climatico – ha insistito il ministro – non si può non tenere conto della questione sociale, perché se non si tiene conto della questione sociale, si fa ideologia, ma poi non si fa buona politica e non si guarda all’interesse dei cittadini”.

A una domanda sui casi sempre più frequenti di votazioni al Parlamento europeo in cui la maggioranza che aveva sostenuto Ursula von der Leyen si spacca, con il Ppe che vota insieme all’estrema destra e contro i Socialisti e i Liberali, Tajani ha risposto: “Ma la maggioranza che cos’è? La maggioranza variabile, quella che c’è nelle posizioni europee. La posizione del Ppe è chiara: noi andiamo avanti per la nostra strada. E’ una politica a favore dell’industria, un’industria che non deve essere inquinante, ma serve il tempo necessario per trasformarla”.

Ucraina, Zelensky: abbiamo mantenuto promesse su adesione, ora lo faccia Ue

Bruxelles, 23 ott. (askanews) – “Da oltre 6 mesi i progressi sui cluster nei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Ue sono bloccati. Questo non è giusto e non fa bene all’Europa”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando al Consiglio europeo.

“L’Ucraina – ha aggiunto – ha fatto tutto il necessario per riaprire i cluster in tempo. Il blocco è artificiale e dobbiamo trovare un modo per andare avanti. L’allargamento dell’Ue significa maggiore stabilità in Europa” e “fa anche parte della nostra difesa comune, della sicurezza geopolitica dell’Europa. Vi esorto a trovare un modo per far sì che l’Ue mantenga le sue promesse, proprio come l’Ucraina sta mantenendo le sue”.

Ucraina, Zelensky a Ue: decidete presto su asset russi

Bruxelles, 23 ott. (askanews) – “Quando parliamo di beni russi congelati, dobbiamo usarli in un modo di far capire alla Russia: sta pagando la propria guerra. Quindi vi chiedo di prendere una decisione il prima possibile: i beni russi dovrebbero essere utilizzati appieno per difendersi dall’aggressione russa”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando al Consiglio europeo.

“Chiunque ritardi la decisione sul pieno utilizzo dei beni russi congelati non solo limita la nostra difesa, ma rallenta anche i progressi dell’Ue stessa. È giunto il momento di agire sui beni russi. E vi esorto a dare il vostro pieno sostegno”, ha aggiunto.

Crosetto dice che bisogna lasciare una via d’uscita a Putin

Roma, 23 ott. (askanews) – “Putin è nell’angolo. Una volta disse ‘non dovete mai chiudere una bestia in un angolo. Perché se la chiudete in un angolo avrà solo la possibilità di attaccarvi per uscire dall’angolo’. Adesso Putin è in qualche modo chiuso in un angolo perché se lui domani dovesse tornare indietro dall’economia di guerra che ha costruito all’economia normale sarebbe in enorme difficoltà”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nella lectio magistralis che ha tenuto oggi agli Istituti di formazione dell’Esercito a Torino in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2025-2026.

“E’ arrivato a tre milioni di riservisti e militari che paga, dovrebbe dire loro ‘tornate a casa e trovatevi un lavoro’, dovrebbe dire al 55% dell’industria russa che ha convertito in economia militare ‘tornate a fare frigoriferi, auto ecc’. Si troverebbe nella stessa situazione in cui si è trovata l’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando ritornarono a casa i soldati, si sentirono traditi e in qualche modo costruirono i germi su cui nacquero nazismo e fascismo. Quindi si troverebbe a in una situazione interna che lo metterebbe in difficoltà Putin”, ha aggiunto il ministro. “Per questo ormai da tempo penso che uno dei modi per uscire dalla crisi ucraina è consentire a Putin una via d’uscita che non sia l’attacco”, ha affermato Crosetto ricordando che ogni mese muoiono 35.000 russi. “Sono morti dall’inizio della guerra oltre un milione di russi e oltre 550.000 ucraini”, ha concluso.

Re Carlo insieme a Papa Leone per la preghiera nella Cappella Sistina

Roma, 23 ott. (askanews) – E’ stata definita una visita di Stato “storica” quella che Re Carlo III compie oggi in Vaticano. Dopo l’incontro, accompagnato dalla consorte Regina Camilla che indossa un velo nero, con Papa Leone XIV, il monarca britannico diventerà il primo capo della Chiesa d’Inghilterra a pregare pubblicamente con il pontefice in cinque secoli.

Il re, 76 anni, è infatti il Governatore Supremo della Chiesa d’Inghilterra e pregherà con Papa Leone durante una celebrazione ecumenica nella Cappella Sistina, una prima volta dopo lo scisma anglicano del XVI secolo.

Per il suo primo incontro con il nuovo capo della Chiesa cattolica, Carlo III è stato ricevuto questa mattina presso il Palazzo Apostolico Vaticano. Ma il momento clou è la preghiera congiunta attesa alle 12 nella Cappella Sistina, sotto i celebri affreschi di Michelangelo, alla presenza di leader religiosi e autorità.

L’arrivo di Carlo e Camilla in Vaticano, ingenti misure di sicurezza

Roma, 23 ott. (askanews) – L’arrivo dei reali inglesi, Carlo III e la consorte Camilla, in Vaticano per l’attesa visita e l’incontro con Papa Leone XIV. Nelle immagini il corteo di auto arriva a San Pietro.

Sono state disposte misure straordinarie di sicurezza intorno a tutta la zona e in area Vaticano. Via della Conciliazione stata chiusa al transito dei visitaroti e dei pellegrini anche se alcuni gruppi hanno percorso in mattinata il corridoio dedicato per giungere alla basilica, per varcare la Porta Santa giubilare.

Anche via Gregorio VII stata interdetta al parcheggio di veicoli mentre i pre-filtraggi intorno alla Basilica si sono rafforzati.

L’Usb: sciopero generale contro la finanziaria il 28 novembre

Roma, 23 ott. (askanews) – Lo sciopero generale “contro la finanziaria di guerra” sarà il 28 novembre. Ad indirlo è l’Usb. La data sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea nazionale dei delegati e delle delegate in programma a Roma per il prossimo primo novembre al Teatro Italia. Al centro dello sciopero “c’è la questione del salario sul quale l’Usb invita a rimettere in discussione la firma degli ultimi contratti nazionali che hanno tutti contraddetto l’esigenza unanimemente riconosciuta di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni. Tutti i contratti nazionali devono assicurare almeno 2mila euro come livello minimo di partenza e in paga base, somma che rappresenta la linea invalicabile per garantire una retribuzione dignitosa e consentire il recupero delle fortissime perdite accumulate dai salari negli ultimi trent’anni”.

Per il sindacato “non è accettabile che si continui ad allungare l’età pensionabile che va invece riportata a 62 anni: in Italia si lavoro troppo e con salari da fame. È insopportabile che milioni di pensionati siano condannati ad una vecchiaia di povertà assoluta”.

A pagare “devono essere le banche, che hanno incassato extraprofitti e stanno affamando il paese, approvando interventi veri ben diversi dalle iniziative ipocrite inserite nella legge di Bilancio. Le tariffe dei beni e servizi essenziali vanno messe sotto regime controllato”. Invece di “comprare e costruire nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari e di affrontare l’emergenza della sanità pubblica, investendo in personale e strutture sanitarie”.

Sulla piattaforma contro “la finanziaria di guerra” e il governo Meloni, l’Usb “lancia un piano di mobilitazione per tutto il mese di novembre e propone ai movimenti sociali e alle realtà indipendenti di costruire una grande mobilitazione nazionale per il sabato 29 novembre. È ora di riprendere la pratica del Blocchiamo tutto, utilizzata efficacemente in difesa del popolo palestinese, contro il genocidio e a sostegno della Global Sumud Flotilla, per fermare la corsa al riarmo e costruire un nuovo futuro”.

Festa Roma, red carpet speciale per "I Love Lucca Comics and Games"

Roma, 23 ott. (askanews) – Red carpet molto animato e popolato ieri sera alla Festa del Cinema di Roma per l’anteprima ufficiale, nella sezione FreeStyle Arts di “I Love Lucca Comics and Games”.

A sfilare all’Auditorium Parco della Musica e, subito dopo al Maxxi, il regista e sceneggiatore del film Manlio Castagna, il produttore e direttore editoriale di I Wonder Pictures e All At Once Andrea Romeo e il direttore di Lucca Comics and Games Emanuele Vietina. Con loro anche l’executive producer del film Giulia Moretti, la scrittrice Licia Troisi, il Country Manager di Asmodee Italia Massimo Bianchini, il rapper e produttore discografico Frankie hi-nrg mc, il fumettista Roberto Recchioni, il direttore della fotografia Luca Ciuti, la montatrice Ilaria Cimmino e il compositore della colonna sonora Fabio Antonelli.

Ad accompagnarli anche Martina D’Arco, Antonio Di Nuto, Iago e Gianluigi Rizzuti e Luigi Ruberto, alcuni dei community members di Lucca Comics and Games, l’evento dedicato alla pop culture che ogni anno porta nella città medievale di Lucca più di 300.000 appassionati.

All’anteprima nazionale del film anche una parata di oltre 40 cosplayer – tra cui alcuni dei nomi di spicco nel panorama nazionale e internazionale come Leon Chiro e Elizabeth Rage, Nynphahri, Himorta, Gaia Giselle e Nives Sela – che, insieme ai talent, alle associazioni e ai fandom presenti, hanno portato sul tappeto rosso della Festa l’energia e le emozioni che da sempre caratterizzano un fenomeno internazionale.

L’evento cinematografico sarà poi disponibile nelle sale italiane per tre giorni, il 10, 11 e 12 novembre 2025.

È il primo film che esplora la manifestazione dall’interno, restituendo, attraverso la forza del cinema, l’immagine prismatica di una realtà unica nel panorama culturale internazionale.

Il film nasce da un’idea di Andrea Romeo e di Manlio Castagna, che ne firma anche la regia e la sceneggiatura con la collaborazione di Giulia Giapponesi e Alessandro Diele, e la supervisione editoriale di Anita Rivaroli. Ad accompagnare i titoli di coda del film, il brano inedito “Lucca Around”, scritto da Frankie hi-nrg mc e interpretato eccezionalmente da Lillo Petrolo.

Con più di 300mila visitatori ogni anno, oltre 900 ospiti e 600 espositori, Lucca Comics and Games è tra le manifestazioni dedicate alla cultura pop più grandi del mondo. Ma è anche molto di più: un’esperienza trasformativa, un punto di incontro capace di portare migliaia di persone a vivere un’esplosione di gioia e creatività. Un luogo che genera felicità. Attraverso le voci di autori, editori e ospiti (tra cui il regista Gabriele Mainetti, gli scrittori di best-seller R.L. Stine e Licia Troisi, il rapper Frankie hi-nrg mc, i fumettisti Pera Toons, Sio, Fumettibrutti, Yoshitaka Amano, Roberto Recchioni…) e l’incontro con alcuni dei visitatori che ogni anno vivono Lucca come una seconda casa, il regista e scrittore Manlio Castagna mostra la community, i valori e l’esperienza di questo evento unico nel suo genere.

Ue, Meloni vede von der Leyen: urgenti provvedimenti su auto ed energia

Bruxelles, 23 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato oggi a Bruxelles la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

Al centro del colloquio – riferisce Palazzo Chigi – le priorità italiane in vista dell’odierno Consiglio Europeo, a partire da competitività, transizione climatica e semplificazione.

Meloni ha inoltre “ribadito la necessità di urgenti provvedimenti a sostegno del settore automobilistico e delle industrie ad alto consumo energetico, in particolare sul fronte della riduzione dei prezzi dell’elettricità”.

Manovra, Ciriani: il grosso è chiuso, in Parlamento dettagli

Roma, 23 ott. (askanews) – “La dinamica politica non mi spaventa: è logica, naturale, ogni partito deve cercare di rivendicare le proprie posizioni ma l’impostazione della finanziaria è già chiusa poi in Parlamento discuteremo dei dettagli, ma sul grosso il tema è già chiuso”. Così il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (Fdi), commenta le richiesta di Fi e Lega di cambiare alcune norme contenute nella legge di bilancio.

“Non si può mettere in discussione né l’impianto, né la filosofia della finanziaria nei saldi finali: in Parlamento ci saranno aggiustamenti che non compromettono l’impianto generale che è fondato sull’idea che prima i conti in ordine e poi tutto il resto”, ha ribadito. Quanto alla normativa sugli affitti brevi Ciriani ha osservato: “Il Parlamento fa il suo mestiere: se c’è qualche correttivo, qualche integrazione da fare si farà. Si è sempre fatta, non c’è scandalo in questo. Nel merito degli affitti brevi, vedremo. Però quello che posso dire, in generale, se c’è spazio per fare qualche correttivo si farà perché il Parlamento ha diritto ad esprimere la sua opinione”.

Uccioli: Salvare un piede diabetico significa salvare una vita_

Roma, 22 ott. (askanews) – “Il diabete, quando mal curato, pu causare neuropatia e arteriopatia periferica: gli organi pi colpiti sono quelli pi distanti. Il vero problema del piede diabetico non solo il costo o la sofferenza, ma la mortalit”, ha spiegato Luigi Uccioli, Endocrinologo Universit di Roma Tor Vergata, intervenendo a Largo Chigi, format televisivo di Urania Tv. “Uno studio francese su 170mila casi di ulcera ha mostrato che il 15% dei pazienti diabetici muore entro un anno dalla diagnosi. Il 2,3% va incontro ad amputazione maggiore, e il 30% di questi muore entro l’anno successivo , ha ricordato. Per Uccioli, quando diciamo “salva un piede, salva una vita”, una verit clinica . La chiave la prevenzione e una cura tempestiva, perch la mortalit del piede diabetico equivalente a quella del tumore al polmone . Non esistono ulcere “banali”: servono almeno uno o due centri specializzati per regione e una rete che permetta di indirizzare il paziente a seconda della gravit, come in un ascensore”. Quanto alle innovazioni, Uccioli ha sottolineato i progressi nei sistemi automatici di controllo dell’insulina e nei farmaci protettivi cardiovascolari, che riducono significativamente la mortalit. Secondo l’Ocse, l’Italia tra i Paesi che ricorrono meno all’amputazione del piede diabetico: un risultato importante, reso possibile da un sistema di assistenza che altrove non garantito, dove i pazienti spesso devono pagarsi perfino l’insulina , ha concluso.

Piede diabetico, Girelli (PD): Mef al lavoro

Roma, 22 ott. (askanews) – “Investire in prevenzione una necessit. La medicina deve essere di prossimit per arrivare meglio al cittadino, con pilastri quali stile di vita e comportamenti, uniti all’importanza degli screening. C’ un punto da sottolineare che l’aspetto organizzativo socioeconomico. Intendo dire che dopo una diagnosi servono dettati di cura e un’attenzione prolungata verso il paziente, assistito da un punto di vista anche psicologico. Il paziente non va tenuto fuori dal lavoro e dagli ambienti sociali. Poi la multidisciplinariet, che riguarda il superare lo stacco tra medicina ospedaliera e quella cosiddetta territoriale. Ma purtroppo non si pu non fare i conti con la carenza di personale. Siamo nella media Ocse ma la distribuzione degli addetti inadeguata, abbiamo carenza di infermieri e ai cittadini le informazioni arrivano troppo poco. Si critica il ritardo nell’apertura di nuove case di comunit ma in quelle che abbiamo gi il personale scarseggia. Pensiamo allora a un diverso riconoscimento economico per il personale sanitario. Poi sarebbe giusto escludere il capitolo prevenzione dai parametri del patto di stabilit. Serve ed giusto perch la prevenzione pu essere inquadrata come un investimento. Ho proposto questo al Ministero della Salute”. Lo ha detto Gian Antonio Girelli (PD), membro della Commissione Affari Sociali alla Camera, a Largo Chigi, format di Urania Tv.

Piede diabetico, Ciancitto (FdI): Aggiornare i Lea

Roma, 22 ott. (askanews) – “Il paziente va educato, non solo inserito nel percorso assistenziale. La maggiore consapevolezza e informazione riduce i costi. Si parla della depressione per i pazienti con piede diabetico, ricordo che la depressione ha legami con il sistema endocrino e anche il diabete endocrino. Penso quindi che sia necessario tenere il paziente attivo, non far smettere le attivit che prima faceva. A tal proposito ricordo che al Mef, con Freni e Giorgetti, stanno lavorando per far conteggiare la prevenzione tra gli investimenti, quindi potenzialmente slegandola dal calcolo del deficit. Il DM 77 una bella norma, che introduce pi posti per medicina e scienze infermieristiche, spero si vada verso una maggiore integrazione tra ospedali e territorio, ma in ogni struttura ospedaliera se anche non c’ lo stesso livello di esperienza deve esserci lo stesso percorso terapeutico. E vanno aggiornati i Lea (Livelli essenziali di assistenza), inammissibile non poter arrivare alle diagnosi pi velocemente perch alcuni esami non sono ancora inseriti nei Lea, ogni esame inserito riduce invece i costi complessivi”. Lo ha detto Francesco Maria Salvatore Ciancitto (FdI), membro della Commissione Affari Sociali alla Camera, a Largo Chigi, format di Urania Tv.

La fisica quantistica e l’arte: The Quantum Effect a Venezia

Venezia, 23 ott. (askanews) – Una mostra per stati paralleli, ci che accade in una parte si riflette in maniera misteriosa dall’altra: le possibilit si intrecciano e l’idea di una unica realt si sgretola. Lo SMAC di Venezia, San Marco Art Centre ha presentato la mostra “The Quantum Effect”, curata da Daniel Birnbaum e da Jacqui Davies e prodotta insieme alle OGR di Torino. Un percorso dentro le equazioni della fisica quantistica che da 100 anni ha cambiato radicalmente il modo in cui guardiamo alla struttura profonda delle cose.

Dalla grande sala specchiante di Isa Genzken si aprono due corridoi paralleli che, in linea con il principio di indeterminazione di Heisenberg ci mettono di fronte alle variazioni e alle possibili alternative rispetto a ci che la fisica classica considerava il reale. Insomma, il gatto di Schr dinger, ormai lo sappiamo, pu essere contemporaneamente vivo o morto, senza che tra i due stati ci sia una contraddizione.

Ogni sala dell’esposizione ha il suo doppio e, per esempio, le equazioni spazio-temporali di Einstein sono rappresentate da un pallone da basket sospeso di Jeff Koons, mentre la teoria delle strighe prende la forma delle sottilissime ragnatele di Tomas Saraceno e il teletrasporto diventa l’occasione per un video di Dara Birnbaum su Wonder Woman. Scienza e arte si scambiano i ruoli, e lo spettatore stesso diventa attore inconsapevole di una verit che per forza multiforme e molteplice, mai uguale a se stessa.

In qualche modo la mostra dello SMAC vuole offrire un’esperienza di mondi paralleli o di altre dimensioni che oggi, a tutti gli effetti, sono parte del discorso scientifico e non solo patrimonio della, sempre troppo sottovalutata, fantascienza.

Chi colpiscono le sanzioni Ue alla Russia

Bruxelles, 23 ott. (askanews) – Divieto graduale di importazione di Gnl (Gas naturale liquefatto), stop alle transazioni per alcune banche russe e per entità di Paesi terzi, ulteriori divieti di espostazioni di prodotti industriali, limitazione alla circolazione di diplomatici russi. E’ quanto prevede, secondo quanto si apprende da fonti della presidenza danese, il 19esimo pacchetto di sanzioni approvato oggi dall’Unione europea. “Un pacchetto significativo che mira a colpire le principali fonti di reddito russe attraverso nuove misure in ambito energetico, finanziario e commerciale”, sottolineano le fonti. Ecco cosa prevede il pacchetto.

Misure relative all’energia:

– Divieto graduale di importazione di GNL: sei mesi per i contratti a breve termine e dal 1° gennaio 2027 per i contratti a lungo termine.

– Inasprimento del divieto di transazione per due importanti compagnie petrolifere russe e sanzioni per 117 nuove navi della “flotta ombra” (divieto di accesso ai porti, restrizioni ai trasferimenti da nave a nave e riassicurazione), portando il numero totale di navi a 558.

– Ampliamento dei criteri di inserimento nell’elenco per i porti di paesi terzi utilizzati per trasferimenti di UAV/missili o per elusione delle sanzioni relative al petrolio.

Misure finanziarie:

– Divieto di fornire riassicurazione per aeromobili e navi russe usate per i primi cinque anni dalla loro vendita a un paese terzo.

– 5 banche russe soggette a divieto totale di transazioni ed estensione del divieto di transazioni ai sistemi di pagamento elettronico russi (Mir, Fast Payment System) e a 4 banche di paesi terzi (in Bielorussia e Kazakistan).

– Divieto di transazioni per 8 entità di paesi terzi (5 banche, 1 exchange di criptovalute e 2 trader di petrolio) in Tagikistan, Kirghizistan, Paraguay, Emirati Arabi Uniti e Hong Kong. Estensione dell’ambito di applicazione del divieto di transazioni alle entità speculari/successive di entità originariamente sanzionate.

– Nuovo divieto per gli operatori dell’UE di stipulare nuovi contratti con 9 zone economiche speciali russe e divieto totale di contratti ad Alabuga e Technopolis Mosca.

– Divieto totale di servizi di criptovalute per cittadini, residenti ed entità russe.

Medvedev: fine delle illusioni su Trump, gli Usa sono un avversario

Roma, 23 ott. (askanews) – Il numero due del Consiglio di sicurezza russo, l’ex presidente Dmitri Medvedev ha dichiarato che “non ci sono più illusioni” su Donald Trump, lo dimostrano a suo avviso le recenti prese di posizione riguardo al conflitto in Ucraina. “Se qualcuno nutriva ancora illusioni – ora se le tolga”, ha scritto Medvedev su Telegram. “Gli Stati Uniti restano nostri avversari, e il loro loquace ‘pacificatore’ è ormai pienamente entrato sul sentiero di guerra contro la Russia”. Secondo Medvedev, Trump non agisce ancora apertamente al fianco di Kiev, ma considera ormai il conflitto “suo”, e non solo di Biden. “Si dirà che ha agito sotto pressione del Congresso, ma questo non cambia la sostanza: le decisioni prese sono un atto di guerra contro la Russia”, ha aggiunto.

Medvedev ha anche sottolineato che “ora possiamo colpire tutte le postazioni banderiste con ogni tipo di arma, senza dover più pensare a negoziati inutili”, ha detto, riferendosi ai vertici ucraini. “La vittoria va cercata sul campo, non a tavolino”, ha concluso.

Mattarella: l’Onu è un argine contro l’imbarbarimento delle relazioni internazionali

Roma, 23 ott. (askanews) – L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha “svolto un ruolo di argine importante, anche se non obbligatoriamente coercitivo” davanti “all’imbarbarimento delle relazioni internazionali” e a una “involuzione del quadro internazionale”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una intervista esclusiva a Marco Giudici alla Voce di New York in occasione degli 80 anni dell’Onu. Quindi, osserva il presidente, “la prevalenza del principio della coesistenza pacifica” stabilito dall’Onu e “quel sistema resta oggi più che mai valido, proprio di fronte ai disastri che la sua inosservanza procura, e va difeso, proprio perché si trova sotto attacco”. “L’alternativa sarebbe il regresso a un mondo in perenne ebollizione, regolato da temporanei rapporti di forza, in ultima analisi da quella realtà che ha condotto alle macerie seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la Carta di San Francisco ha cercato di riscattare la comunità internazionale”, ha ribadito il Capo dello Stato.

“Le Risoluzioni dell’Assemblea Generale sono per loro natura non vincolanti. La loro forza risiede nell’indirizzo che esprimono, nella capacità di persuasione. Le molte Risoluzioni approvate a maggioranza su Ucraina e Gaza hanno indicato un chiaro giudizio della Comunità internazionale. Gli sviluppi in Medio Oriente sono anche il frutto di una mobilitazione internazionale cui l’ONU ha dato voce e mi auguro che l’ONU giochi in futuro un ruolo incisivo in quel contesto”, ha osservato il Capo dello Stato.

“Giudicare l’efficacia dell’Onu dalla capacità di porre fine ai conflitti sarebbe paradossale, visto che sono scatenati da Stati che ne fanno parte”, ha anche detto, per proseguire: “Farne parte significa rispettarne le regole, non, invece, violarle a proprio piacimento”, ricorda Mattarella osservando che “i segnali di un disimpegno – che spesso coinvolge anche i principali attori internazionali – richiamano proprio a una maggiore responsabilità e sollecitano una azione ancora più incisiva a favore del multilateralismo”.

“Senza cambiamento nei meccanismi di governance dell’Onu, il rischio è che molte nazioni rinuncino a guardarvi come il luogo in cui è possibile costruire obiettivi comuni” quindi “il dibattito in corso per una riforma delle Nazioni Unite è benvenuto e necessario. Il mondo non è più, ovviamente, quello del 1945”. E poi: “In verità le critiche riguardano, più che altro, la capacità effettiva di intervento nel corso di conflitti e scontri armati, mentre amplissimo è il riconoscimento del raggiungimento di ottimi obiettivi ascritto alle attività di tutto il sistema onusiano, con le sue agenzie” aggiunge Mattarela osservando che “nuove sfide, nuovi attori, nuovi protagonisti sono emersi da tempo e l’Onu deve adeguarsi a questi cambiamenti, fermo restando il valore della Carta di San Francisco”. “Per quanto riguarda il diritto di veto, che spesso blocca la capacità decisionale del Consiglio soprattutto in presenza di crisi e conflitti, occorre acquisire la disponibilità alla discussione dei 5 Membri Permanenti – ragiona Mattarella -. Esistono proposte per limitarne l’utilizzo e per migliorare i metodi di lavoro del Consiglio rendendoli in primo luogo più trasparenti”.

“Un seggio permanente per l’Europa resta un obiettivo ambizioso, anche se appare ancora lontano” anche perché “alla base di quell’aspirazione mancata vi è un progetto di Europa politica ancora incompiuto”, così ancora il presidente. Peraltro, aggiunge, è “urgente, in una realtà multipolare, dominata da soggetti di scala ben superiore a quella di singoli Stati, accelerare il processo di integrazione che porti a compimento il disegno di un’Europa politica, dotata di meccanismi di governance efficaci e in grado di svolgere un ruolo incisivo sugli scenari globali”.

Nel dibattito sulla riforma della governance dell’Onu “la proposta italiana continua a mantenere la sua attualità, in un frangente in cui, a fronte di incomprensibili crescenti ambizioni per seggi permanenti di singole nazioni, l’azione sostenuta dall’Italia promuove soluzioni che offrano maggiore voce ai continenti storicamente sottorappresentati”. Ha proseguito Mattarella alla Voce di New York. “Penso all’Africa, all’America Latina e all’Asia – aggiunge – con l’obiettivo di disegnare un Consiglio di Sicurezza più inclusivo e rappresentativo. E per ciò stesso più in grado di rispondere ai bisogni dei popoli del mondo”.

Mattarella ha spiegato anche che il discorso sulla possibile e necessaria riforma della governance dell’Onu “non può che partire da una riflessione sulle modalità di funzionamento del Consiglio di Sicurezza”. “La proposta di Andreatta – ricorda – ispira in fondo anche quella attuale del gruppo United for Consensus, con l’introduzione di nuovi membri eletti e non permanenti ma di maggiore durata, e a beneficio soprattutto di quello che ora viene definito ‘Sud Globale'”. “La riforma finora, dopo almeno 30 anni di dibattito, non è stata varata e, tuttavia, a dimostrazione di come il tema sia sul tappeto, la discussione su come rendere il Consiglio di Sicurezza più rappresentativo e in grado di svolgere le funzioni che la Carta fondativa gli attribuisce è tutt’altro che chiusa”, così il presidente.

"Io ti conosco" è il nuovo singolo di Ermal Meta

Milano, 23 ott. (askanews) – Dopo il successo del tour estivo e del suo secondo romanzo “Le camelie invernali”, arriva il 24 ottobre su tutte le piattaforme digitali e in radio “Io ti conosco” (Columbia Records/Sony Music), il nuovo singolo di Ermal Meta.

Con la poesia e la sensibilità che lo rendono uno dei cantautori più amati e stimati del panorama musicale italiano, Ermal Meta racconta in questo brano la bellezza dell’amore autentico che arriva quasi per caso e cambia la vita (“non ti ho vista nemmeno arrivare, mi sei scivolata tra la schiena e il cuore”). L’amore profondo, che vede, accoglie e diventa casa donando un nuovo senso alle cose (“la leggerezza che fa bene e io non lo sapevo”).

“Succede che arriva qualcuno e ci sorprende, che va oltre le barriere che abbiamo. Succede che ogni gesto ne porta dentro un altro, che ogni sorriso copre una ferita. Succede che non devi nasconderti da me perché io ti conosco.” Racconta l’artista.

Ermal Meta concluderà questo intenso 2025 con due speciali eventi live: il 5 dicembre al Teatro Orfeo di Taranto con l’Orchestra della Magna Grecia e il 13 dicembre al Teatro Comunale di Monfalcone con l’Orchestra Sinfonica Accademia Musicale Naonis di Pordenone.

Mattarella: giudizio chiaro su Gaza e Ucraina da risoluzioni Onu

Roma, 23 ott. (askanews) – “Le Risoluzioni dell’Assemblea Generale sono per loro natura non vincolanti. La loro forza risiede nell’indirizzo che esprimono, nella capacità di persuasione. Le molte Risoluzioni approvate a maggioranza su Ucraina e Gaza hanno indicato un chiaro giudizio della Comunità internazionale”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una intervista alla Voce di New York in occasione degli 80 anni dell’Onu.

“Gli sviluppi in Medio Oriente sono anche il frutto di una mobilitazione internazionale cui l’ONU ha dato voce e mi auguro che l’ONU giochi in futuro un ruolo incisivo in quel contesto”, osserva il Capo dello Stato.

Onu, Mattarella: argine a imbarbarimento quadro internazionale, va difeso

Roma, 23 ott. (askanews) – L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha “svolto un ruolo di argine importante, anche se non obbligatoriamente coercitivo” davanti “all’imbarbarimento delle relazioni internazionali” e a una “involuzione del quadro internazionale”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una intervista alla Voce di New York in occasione degli 80 anni dell’Onu.

Quindi, osserva il presidente, “la prevalenza del principio della coesistenza pacifica” stabilito dall’Onu e “quel sistema resta oggi più che mai valido, proprio di fronte ai disastri che la sua inosservanza procura, e va difeso, proprio perché si trova sotto attacco”. “L’alternativa sarebbe il regresso a un mondo in perenne ebollizione, regolato da temporanei rapporti di forza, in ultima analisi da quella realtà che ha condotto alle macerie seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale, da cui la Carta di San Francisco ha cercato di riscattare la comunità internazionale”, ribadisce il Capo dello Stato.

Non basta evocare la Margherita

Leggo che al Parco dei Principi si è tenuto un incontro promosso da alcune cosiddette espressioni “civiche” del centrosinistra.

E che Giuseppe Conte, presente all’incontro, ha espresso “interesse” per l’iniziativa.

Leggo inoltre che qualche commentatore ha evocato, a questo riguardo, la Margherita.

Con tutto il rispetto che si deve ad ogni proposta che cerca di uscire dal vicolo cieco nel quale l’opposizione si trova, mi permetto di osservare che questa lettura è totalmente infondata.

E, dunque, a mio parere, non idonea a tracciare una linea politica e di rappresentanza sociale utile a costruire una credibile alternativa alla Destra.

Il rischio di un “franchising” politico

Vi è, in primo luogo, un elemento fondamentale: nessuna “nuova” iniziativa politica può credibilmente nascere in franchising.

Al massimo può essere una congettura tattico-elettorale, utile per chi si ritiene – tolemaicamente – il perno politico attorno al quale gravita il tutto.

Vale per il Pd e vale – si può arguire dalla presenza all’incontro di Conte – anche per il Movimento 5 Stelle.

In secondo luogo, mi pare che questo modo di procedere sia più consono ad una competizione interna al perimetro del campo largo, nella rassegnata prospettiva di rimanere ancora a lungo all’opposizione, piuttosto che ad una strategia di efficace competizione con la Destra per il governo del Paese.

Insomma, uno sforzo di redistribuzione del consenso dentro un recinto già consolidato – oggi ampiamente minoritario – più che un progetto per riconquistare la fiducia della maggioranza degli italiani.

La Margherita non fu un movimento civico

In terzo luogo, ritengo infondato il riferimento alla Margherita.

Personalmente, avendo avuto un qualche ruolo al riguardo, sono particolarmente legato a quella esperienza, nata in Trentino a metà degli anni Novanta e poi realizzata a livello nazionale qualche anno dopo.

Essa non fu una proposta solo “civica”, ma pienamente politica.

Non fu “neutra” rispetto alle culture politiche, ma il tentativo di dare corpo a una nuova presenza, autonoma e organizzata, ispirata al popolarismo di laica matrice cristiana, al pensiero liberal-democratico e alle sensibilità ambientaliste di cifra più germanica che italica.

Quella esperienza fu poi fondamentale per la stagione dell’Ulivo guidato da Romano Prodi: una formula che, al tempo, fu “più” di una semplice coalizione elettorale ma “meno” di un partito unico.

Pur con le sue criticità, seppe dare voce e rappresentanza plurale a una larga parte di cittadini e alla loro speranza di una prospettiva di governo riformista.

Poi le cose sono andate come sappiamo: la reductio ad unum nel PD (che personalmente non ho mai condiviso) e la conseguente crisi di rappresentanza sia della sinistra riformista sia del centro di ispirazione degasperiana – quello capace di essere, come la Dc, una barriera verso la destra – che oggi vediamo con assoluta evidenza.

Ripensare il centro con coraggio

Ovviamente non si può pensare al futuro con gli occhiali del passato.

Tuttavia, se si vuole evocare la Margherita, occorre ragionare in modo assai diverso.

Lo spazio per reinterpretare oggi, mutatis mutandis, quella esperienza ci sarebbe – e forse è molto più ampio di quanto la mitologia del bipolarismo muscolare e radicalizzato lasci pensare.

Ma, appunto, servono iniziative politiche di altro tenore e spessore, capaci di vera autonomia (perché se non si esiste come soggetti politici autonomi non si possono costruire coalizioni che non siano fondate sulla logica dei satelliti); di contenuti forti (non si sconfigge questa destra con quattro slogan sul “pericolo fascista”); di leadership autorevoli e di pensiero innovativo.

Serve capacità di dialogo fuori dai recinti e di rappresentanza di quella larga parte di elettori che non votano o votano a destra per la carenza di credibili alternative e di progetti coerenti sui nodi principali del futuro nazionale ed europeo, come ha giustamente ricordato Ernesto Ruffini nella sua ultima intervista ad HP.

Una prospettiva popolare e europeista

Chi volesse oggi dare corpo a un’iniziativa ispirata alla Margherita dovrebbe dunque dire:

noi partiamo in forma autonoma, senza nessun “padrinaggio” di altri;

siamo alternativi a questa Destra, in forza della nostra idea di società;

sappiamo che la politica, al di là dei sistemi elettorali, richiede alleanze e non solitudini identitarie;

non riteniamo che questo campo largo sia adatto – per postura politica e per credibilità dei programmi – a dare risposta al futuro del Paese e dell’Europa;

lavoriamo dunque, con chi ci sta, per una vera coalizione europeista e trasformatrice, perché i tempi nuovi lo esigono.

In ogni caso, saremo presenti con la nostra proposta alle prossime elezioni politiche, poiché la democrazia non si esaurisce solo nel vincere – e noi siamo popolari, non populisti – e sappiamo avere uno sguardo lungo, nel quale la seminagione è il presupposto della raccolta.

Un appello alla responsabilità comune

Ci sono varie esperienze politiche, nazionali e territoriali, che ragionano in questo senso, per ora in modo separato.

Vogliamo finalmente cercare di metterle a fattor comune, iniziando – come primissimo passo – con una intesa politico-operativa tra i soggetti di ispirazione popolare che condividono questa prospettiva.

Roma Capitale, pessima riforma costituzionale: un errore di Gualtieri

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato ieri il testo base della riforma di Roma Capitale, aprendo una nuova fase del confronto politico su un tema che da sempre attraversa la vita  democratica della Repubblica.

A colpire è la larga convergenza, decisamente ambigua, che ha segnato la seduta conclusiva di ieri: Fratelli d’Italia e Partito Democratico, pur da prospettive differenti, hanno sostenuto l’impianto del provvedimento, provando a riconoscerne la valenza nazionale e la necessità di un aggiornamento del quadro normativo.

Bignami (FdI): “Una battaglia storica della destra”

“L’adozione del testo base per la riforma di Roma Capitale da parte della Commissione Affari costituzionali rappresenta un passo avanti concreto verso il pieno riconoscimento del ruolo speciale della nostra Capitale”, ha dichiarato Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

“Oltre a essere una battaglia storica della destra, sin dai tempi di Alleanza Nazionale, questo segnale di responsabilità istituzionale e di visione – ha aggiunto – va nella direzione da tempo indicata da Fratelli d’Italia: dotare Roma degli strumenti necessari per affrontare le sfide della modernità e valorizzare la sua funzione unica, non solo amministrativa ma anche culturale e internazionale”.

Con il nuovo provvedimento, ha proseguito Bignami, “si rafforza l’identità di Roma come cuore politico e simbolico della Nazione, garantendo poteri adeguati in ambiti chiave come mobilità, turismo, cultura e servizi. Fratelli d’Italia continuerà a sostenere con determinazione questo percorso, nella convinzione che una Capitale più efficiente e autorevole sia nell’interesse nazionale”.

Morassut (Pd): “Serve coerenza e sostegno finanziario”

Dalla parte opposta, ma con spirito costruttivo, il deputato Roberto Morassut ha espresso una posizione analoga, pur accompagnata da richiami di sostanza.

“Oggi, in Commissione Affari costituzionali della Camera, è stato adottato, come testo base dei lavori, il disegno di legge del Governo che è in realtà un testo concordato a livello istituzionale col Campidoglio. Per questa ragione – ha spiegato – abbiamo espresso una posizione favorevole”.

Tuttavia, ha aggiunto Morassut, “abbiamo sottolineato la necessità di dare rapido seguito a quella parte delle intese Governo-Campidoglio che prevedono la costituzione di una commissione paritetica per redigere una legge ordinaria che individui risorse e mezzi adeguati alle nuove competenze legislative. Soprattutto abbiamo chiesto che già in questa legge di bilancio ci siano risorse speciali per Roma Capitale. Solo in presenza di queste garanzie si potranno ritenere sincere le intenzioni di riformare davvero i poteri e le prerogative della Capitale.”

Un equilibrio istituzionale messo brutalmente alla prova

Dietro l’accordo politico, però, si cela una questione di equilibrio costituzionale e territoriale.

Roma, nel nuovo disegno, cessa di essere pienamente un comune, assumendo una configurazione istituzionale “sui generis” che ne altera la tradizionale identità civica. Il Campidoglio, simbolo storico dell’autonomia municipale, rischia così di perdere il prestigio di “primo Comune d’Italia”, trasformandosi in un ente speciale posto a metà tra la dimensione statale e quella regionale.

La Regione Lazio, a sua volta, viene deprivata del proprio baricentro politico e amministrativo, pur conservando la competenza in materia sanitaria e di programmazione territoriale. Ne deriva una frattura potenzialmente grave nel sistema delle autonomie, con effetti di squilibrio e sovrapposizione che difficilmente potranno essere sanati da semplici aggiustamenti tecnici.

Il nodo politico 

In definitiva, la riforma appare come un compromesso tra interessi divergenti: da un lato la volontà di rafforzare Roma dotandola di maggiori risorse e prerogative; dall’altro, il rischio di svuotare di significato la sua identità comunale. Tutto questo porta allo slabbramento del tessuto istituzionale regionale, con Roma estraniata dal rapporto (storico e funzionale) con le province, quasi per un sussulto di improvvida autarchia muscolare. Si tratta di un imperdonabile errore di Gualtieri.

A conti fatti, non si rafforza Roma (se non illusoriamente) e s’indebolisce la Regione, in nome di un obiettivo finanziario più che istituzionale. Si potrebbe dire: per i soldi si sfascia l’onore del Campidoglio.

Bilancio di un triennio di governo

Il governo Meloni è dunque giunto al terzo anno, diventando il terzo più longevo della storia repubblicana.

Si sprecano gli elogi dei sostenitori della destra, mentre continua l’affannosa ricerca di unità del cosiddetto “campo largo”, che anche oggi si dividerà sulle mozioni in discussione per la guerra russo-ucraina.

Il modo più serio per una corretta valutazione dei risultati del governo resta quello di partire dai dati della realtà effettuale, al di là dei giudizi propagandistici e ideologici di destra o di sinistra.

I numeri dell’economia: macro contro micro

Se i dati macroeconomici esposti, con comprensibile soddisfazione, dal governo – occupazione, riduzione dello spread, tenuta dei conti – sembrano volgere al bello, assai meno positivi risultano quelli di ordine microeconomico, che incidono sulle tasche dei cittadini.

Solo nel comparto degli alimentari, secondo i dati dell’ISTAT, gli italiani sopportano un costo aggiuntivo di circa 343 euro all’anno per famiglia, con i seguenti aumenti: carne bovina +7,3%, latticini +6,6%, uova +7,1%, burro +10,6%, agrumi +13,3%, cioccolato +11%, caffè +22%.

Promesse mancate e inversioni di rotta

Se ricordiamo le promesse elettorali della maggioranza, l’elenco è lungo:

il superamento della Legge Fornero (Salvini: “Se non la cancelliamo entro un anno potete spennacchiarmi”),

le pensioni minime a 1000 euro promesse da Tajani,

il rinnovo dell’“Opzione Donna” giurato da Meloni nel programma di Fratelli d’Italia.

Tutte promesse rimaste lettera morta.

In definitiva, lo scarto tra il prima e il dopo voto è netto e negativo:

dal NO all’euro al SÌ all’euro;

dal NO all’austerity al SÌ all’austerity;

dal NO alle tasse al SÌ alle tasse;

dal NO Draghi al SÌ all’agenda Draghi;

dal NO Fornero al SÌ al taglio delle pensioni;

dal NO accise al SÌ accise;

dal NO trivelle al SÌ trivelle;

dal NO MES al SÌ MES;

dal NO POS al SÌ POS;

dal SÌ al blocco navale al NO al blocco navale;

dalla scelta sovranista alla posizione ambigua europeista.

Politica estera e ambiguità strutturale

Quanto alle conclamate fortune internazionali della premier, oltre alla posizione di subordinazione alle strategie trumpiane, continua una triplice versione della politica estera italiana:

l’europeismo netto di Tajani, il filo-putinismo di Salvini, e la posizione euro-trumpiana della Meloni.

Un trilemma indecente che, nella Prima Repubblica, avrebbe condotto qualsiasi governo alle dimissioni.

Se esaminiamo poi il doppiogiochismo governativo sulla guerra in Medio Oriente, ricordiamo cosa diceva Meloni il 10 ottobre scorso: “Orgogliosi del contributo silenzioso ma costante dell’Italia all’accordo su Gaza”.

In realtà, le scelte del governo sono state chiare: nessuna sanzione a Israele; no al blocco delle vendite di armi a Netanyahu; no al riconoscimento della Palestina (con una lieve retromarcia tardiva); voto contro il cessate il fuoco; no all’arresto di Netanyahu.

Una costante esibizione della storica ambiguità e inaffidabilità italiana.

Astensionismo e crisi della rappresentanza

Un triennio, dunque, dal bilancio nettamente negativo, accompagnato da un progressivo distacco dei cittadini dalla politica.

Le ultime elezioni regionali lo confermano: astensionismo oltre il 51%, con il partito dei non votanti ormai maggioritario.

È su questo dato che tutte le forze politiche dovrebbero riflettere: esso esprime l’insoddisfazione, la frustrazione e la rabbia degli elettori che, in assenza di veri partiti, oggi si limitano ad astenersi, ma presto potrebbero tradurre il malcontento in forme più consistenti di reazione sociale e politica.

Il “Non Stato” e le nuove diseguaglianze

Nella mia teoria dei quattro Stati – casta, diversamente tutelati, terzo Stato produttivo e quarto “Non Stato” – individuavo in quest’ultimo l’insieme delle attività illegali e dell’“economia sommersa”.

Proprio in questi giorni l’ISTAT ha diffuso dati allarmanti: “L’economia sommersa e illegale è cresciuta di 15 miliardi nel 2023, raggiungendo il 10,2% del PIL.”

Agricoltura, costruzioni e servizi risultano le categorie più irregolari.

In un Paese in cui l’IRPEF grava in modo prevalente su dipendenti e pensionati – cioè su categorie fiscalmente controllabili all’origine – e con un terzo Stato produttivo costretto a versare quasi sei mesi di reddito annuo in imposte e contributi, è fisiologico che molti ricorrano al sommerso.

Ne deriva un’area di diseguaglianze e frustrazioni che oggi si traduce in fuga dal voto, ma che domani potrebbe deflagrare in una più seria reazione sociale.

La sfida del “centro nuovo”

Da questi dati dovrebbe partire una riflessione politica non solo per il governo e il campo largo, ma anche per quanti, eredi della tradizione democratico-cristiana e popolare, intendono contribuire alla costruzione di un nuovo centro politico, capace di saldare – come seppe fare la DC – gli interessi dei ceti medi con quelli delle classi popolari.

ChatGPT e la tentazione della perfezione

Il filosofo e psicoanalista lionese Roland Chvetzoff, in un intervento apparso sul sito de “La Croix”, riflette sul fascino ambiguo di ChatGPT e degli agenti conversazionali. Mentre la sofferenza psicologica cresce, soprattutto tra i giovani, queste macchine offrono un ascolto senza giudizio, rapido e sempre disponibile. Ma proprio l’assenza d’errore, di esitazione, di corpo, finisce per svuotare la parola della sua verità.

La relazione umana, ricorda Chvetzoff, vive invece dell’imperfezione: della pausa, del dubbio, del rischio di non essere capiti. È nell’“inciampo” del linguaggio che l’altro diventa reale.

La trappola della madre amorevole

ChatGPT si presenta come una presenza accogliente, una “madre amorevole” pronta a comprendere tutto. Ma in questa promessa di protezione totale – osserva Chvetzoff, evocando La promessa dell’alba di Romain Gary – si annida il pericolo di una dipendenza affettiva. La macchina non conosce la mancanza, non tollera il conflitto, non lascia spazio al desiderio.

Nel suo linguaggio perfetto e illimitato, l’Altro – quello vero, fatto di alterità e di resistenza – svanisce. La parola diventa un flusso di dati, lo scambio umano un simulacro.

Il valore del fallimento

Contro la tentazione del dialogo “senza attrito”, Chvetzoff richiama la lezione della psicoanalisi: lo psicoanalista non risponde per riempire, ma per aprire. Accoglie la mancanza, non la colma. La macchina, invece, corregge, chiarisce, riformula: mette a tacere ciò che ci fonda, la nostra divisione interiore.

“Mai altro. Ho provato. Ho fallito. Riprova. Fallisci meglio”, scriveva Beckett. È in questo fallire meglio che si misura l’umano. L’intelligenza artificiale, utile come strumento, diventa minacciosa solo quando si sostituisce all’interlocutore.

Il compito, conclude Chvetzoff, spetta a noi: ricordare che la cura, l’educazione e il dialogo non sono fatti di risposte perfette, ma di silenzi condivisi e fragilità accolte.

👉 Per leggere l’articolo originale di Roland Chvetzoff pubblicato su La Croix (22 ottobre 2025), clicca qui.

Airbus, Leonardo e Thales siglano accordo su attività spaziali

Milano, 23 ott. (askanews) – Airbus, Leonardo e Thales hanno siglato un Memorandum of Understanding (Mou) con l’obiettivo di unificare le rispettive attività spaziali in una nuova società.

Al termine dell’operazione, la nuova società sarà strutturata con i seguenti contributi: Airbus contribuirà con i suoi business Space Systems e Space Digital, provenienti da Airbus Defence and Space. Leonardo contribuirà con la sua Divisione Spazio, includendo anche le quote in Telespazio e Thales Alenia Space. Thales contribuirà principalmente con le sue quote in Thales Alenia Space, Telespazio e Thales Seso.

La nuova società impiegherà circa 25mila persone in tutta Europa e costituirà un player competitivo a livello mondiale potendo contare su un fatturato annuo di circa 6,5 miliardi di euro (dato pro forma, a fine 2024) e su un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti.

L’azionariato della nuova società sarà condiviso tra Airbus, Leonardo e Thales che possederanno rispettivamente il 35%, 32,5% e 32,5% e opererà sotto controllo congiunto, con una governance bilanciata tra gli azionisti.

Dall’unione è previsto si generino sinergie per un ammontare totale di diverse centinaia di milioni di euro all’anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo dalla sigla dell’accordo. Si prevede che i costi associati alla generazione di tali sinergie siano in linea con i parametri di riferimento del settore. Airbus, Leonardo e Thales informeranno e consulteranno i rappresentanti delle unioni sindacali, sulla base delle leggi dei Paesi coinvolti e degli accordi collettivi applicabili a ciascuna azienda. Il completamento dell’operazione è soggetto alle consuete condizioni, tra cui l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni normative. Operatività della nuova società è prevista nel 2027.

Con la firma del Mou Airbus, Leonardo e Thales mirano a unire le forze per consolidare l’autonomia strategica dell’Europa nello spazio, settore cruciale che sostiene infrastrutture e servizi critici nei campi delle telecomunicazioni, della navigazione globale, dell’osservazione della Terra, della ricerca scientifica, dell’esplorazione e della sicurezza nazionale. La nuova società intende inoltre porsi come partner di fiducia per lo sviluppo e l’attuazione dei programmi spaziali strategici a livello nazionale.

Il nuovo soggetto riunirà, svilupperà e realizzerà un portafoglio completo di tecnologie complementari e soluzioni integrate end-to-end, che vanno dalle infrastrutture spaziali ai servizi (escludendo i lanciatori). La società accelererà l’innovazione in questo mercato strategico, con l’obiettivo di creare un player europeo integrato e resiliente e dotato della necessaria massa critica per competere a livello globale e sfruttare le possibilità di crescita nei mercati internazionali.

Si stima che il progetto sarà in grado di accrescere i ricavi, sfruttando un portafoglio ampliato di prodotti e servizi end-to-end. Le competenze congiunte creeranno le condizioni per lo sviluppo di nuovi programmi ancora più innovativi con l’obiettivo di ampliare il posizionamento di mercato del nuovo player.

Possibili ulteriori sinergie operative – nei campi dell’ingegneria, della produzione e del project management – favoriranno l’efficienza e la creazione di valore nel lungo termine.

“Compiuto passo fondamentale verso la costituzione della nuova società per lo sviluppo dell’industria spaziale europea. Costruiamo, in linea con la nostra visione, una presenza europea più solida e competitiva all’interno di un mercato spaziale sempre più dinamico a livello globale”, hanno detto Guillaume Faury, Ad di Airbus, Roberto Cingolani, Ad e Dg di Leonardo e Patrice Caine, presidente e Ad di Thales. “La sigla della partnership è in linea con le ambizioni dei Governi europei nel voler rafforzare le proprie risorse industriali e tecnologiche, garantendo l’autonomia dell’Europa nel settore spaziale e nelle sue applicazioni”, hanno spiegato.

Schlein a Meloni: non decide lei cosa dice l’opposizione

Roma, 22 ott. (askanews) – “Presidente, so dove mi aspetta, ma non decide lei cosa dice l’opposizione”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, intervenendo in aula alla Camera, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni. “Lei oggi festeggia tre anni del suo governo, ma gli italiani non hanno niente da festeggiare. I salari reali si sono abbassati di 7 punti dal 2021, il dato peggiore tra i paesi europei. La pressione fiscale invece è ai massimi dal 2020, non avete abbassato le tasse”.

Schlein: incoerenza Meloni ormai conclamata, è il tempo della verità

Roma, 22 ott. (askanews) – Per Giorgia Meloni è “il tempo della verità”, secondo la leader Pd Elly Schlein. Parlando in aula alla Camera la segretaria democratica si è rivolta alla premier: “Ora è il tempo della verità, presidente. Lasciamo alle spalle i monologhi sui social e anche Tele-Meloni, lasciamo alle spalle i video alla pompa di benzina in cui prometteva l’abolizione delle accise. Volevate abolire la Fornero e state ritardando la pensione al 99% dei lavoratori. La sua incoerenza ormai è conclamata”.

Festa Roma, Panahi: il mio cinema sociale grazie al Neorealismo

Roma, 22 ott. (askanews) – Il regista iraniano Jafar Panahi alla festa del cinema di Roma ha raccontato l’importanza dei film italiani per la sua crescita artistica.

“Per me importante essere qui in Italia perch il neorealismo italiano mi ha portato a essere un regista del cinema sociale e ‘Nuovo cinema Paradiso’ di Tornatore mi ha ricordato che amavo il cinema”, ha detto dal red carpet prima della sua serata d’onore.

Il grande regista iraniano alla Festa di Roma presenta al pubblico il suo nuovo film, “Un semplice incidente”, che ha ottenuto la Palma d’oro quest’anno a Cannes e che dal 6 novembre sar nei cinema italiani e riceve il Premio alla Carriera, che gli viene consegnato proprio da Giuseppe Tornatore.

Schlein: Meloni subalterna a Trump-Orban, contro interesse nazionale

Roma, 22 ott. (askanews) – “Sono preoccupanti le sue parole contro il superamento dell’unanimità nell’Unione europea, soprattutto adesso che leggiamo che il suo alleato Orban vuole di nuovo mettere i suoi veti per aiutare Putin. Questa subalternità a Trump, a Orban, la paga a caro prezzo il nostro paese perché va contro l’interesse nazionale”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, rivolgendosi alla premier Giorgia Meloni durante la dichiarazione di voto al termine del dibattito sul Consiglio europeo.

“Lei – ha aggiunto la Schlein – ha detto che non vuole essere subalterna ma gli atti dimostrano il contrario. Ha detto stamattina che possiamo rafforzare la nostra competitività e la nostra sicurezza, invece avete accettato a testa bassa l’aumento delle spese militari al 5%. E questo mentre ancora oggi lei si dichiara contraria alla difesa comune europea dicendo che è solo una competenza nazionale. Ha addirittura rivendicato di aver agito perché lo strumento Edip non compri solo dall’industria europea, ma compri anche da Trump. Ma questo, presidente, ci rende più dipendenti sulla sicurezza, non meno dipendenti”.

Ha aggiunto la leader Pd: “Ha detto che non ha mai garantito a Trump per le big tech: allora presidente doveva essere un sosia di Giorgetti quello che al G7 ha accettato di cancellare le tasse minime globali sulle multinazionali americane, un altro regalo più ricchi”.

Carlo III e Camilla a Roma per incontrare Leone XIV

Roma, 22 ott. (askanews) – Il re Carlo e la regina Camilla del Regno Unito sono arrivati oggi a Roma per una visita di Stato in Vaticano. La coppia reale è arrivata all’aeroporto di Ciampino.

Domani Carlo III e Camilla saranno infatti ricevuti da Papa Leone XIV in udienza privata e, successivamente, Carlo III incontrerà anche il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, mentre Camilla visiterà la cappella Paolina.

Inizierà di fatto da domani la visita dei Reali della Gran Bretagna in Italia, con l’appuntamento in Vaticano e l’atteso incontro con Papa Leone
XIV. I reali britannici saranno nella capitale già da oggi ma è da domani che si terranno gli appuntamenti più importanti della coppia reale con la visita di Stato alla Santa Sede. Appuntamento, che ha già portato a ingenti misure di sicurezza e a modifiche alla viabilità, in particolare, in zona San Giovanni, San Paolo e Vaticano.

Re Carlo III e la regina Camilla, alloggeranno a Villa Wolkonsky, in via Ludovico di Savoia, residenza dell’ambasciatore britannico in Italia e saranno ricevuti nella mattinata di domani da Papa Prevost, in Vaticano, per poi visitare nel pomeriggio anche la Basilica di San Paolo Fuori le mura e il Pontificio Collegio Beda, in viale di San Paolo.

La zona di San Pietro già dalle 8 di stamane, è stata in qualche modo ‘blindata’ in attesa dell’arrivo dei reali con l’attivazione di divieti di sosta e servizi speciali di viabilità, con misure che resteranno in vigore fino alla giornata di giovedì.

In Vaticano il sovrano, accompagnato dalla consorte Camilla, sarà ricevuto da Papa Leone in udienza privata e, successivamente, Carlo III vedrà, come stabilisce il protocollo in questi casi, anche il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, mentre la regina visiterà la cappella Paolina.  Il viaggio dei reali inglesi da Papa Leone è stato definito da più osservatori come “storico” visto che si tratta della prima volta, da quando re Enrico VIII si separò dalla Chiesa di Roma nel 1534, che un monarca inglese pregherà con un Pontefice romano.

Ad accompagnare i reali in questa importante visita alla Santa Sede ci sarà anche l’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, la seconda carica più
importante nella Chiesa anglicana, dopo l’arcivescovo di Canterbury. Arcivescovo che non è potuto essere presente a Roma visto che la sede di Canterbury è al momento vacante dopo la nomina della nuova arcivescova, Sarah Mullally (nomina non priva di polemiche) che prenderà possesso dell’arcidiocesi solo a marzo 2026.

Alle 10.45, dopo aver varcato l’Arco delle Campane, i sovrani saranno accolti, quindi, nel Cortile di San Damaso. Alle 11, nella Biblioteca privata l’udienza con il Papa, mentre alle 11.45 si terranno incontri paralleli: la regina Camilla visiterà la Cappella Paolina mentre re Carlo sarà a colloquio in Segreteria di Stato con il cardinale Pietro Parolin. Alle 12.10 la preghiera ecumenica per la cura del Creato, presieduta dal Papa in Cappella Sistina. Terminata la celebrazione, si terrà in Sala Regia l’incontro con le realtà impegnate nella cura della casa comune.
Quindi, è stato spiegato da parte vaticana, ecumenismo e cura del creato saranno i due cardini della visita.

Ultimo appuntamento, quello nella Basilica di San Paolo fuori le Mura dove a Re Carlo sarà conferito il titolo di Royal Confrater. Qui si svolgerà anche una celebrazione ecumenica con i reali che avranno l’occasione di visitare la tomba di San Paolo.
Soprattutto sul fronte ecumenico “si tratta di un evento storico, del riconoscimento di un cammino comune che celebra i progressi compiuti e offre un segno di speranza per il domani”, ha sottolineato il segretario del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, mons. Flavio Pace, in una conferenza stampa in Vaticano nei giorni scorsi.

McArthurGlen: quattro volti per la nuova moda over 50, i “Re-Styler”

Milano, 22 ott. (askanews) – Quattro volti, un’unica generazione che non smette di reinventarsi. Sono i NeoClassici, eleganti e fedeli alla qualit. I Social-Pop, curiosi e ironici. Gli Etici, attenti alla sostenibilit. E i Minimalisti, che scelgono misura e comfort. il ritratto della nuova moda over cinquanta, raccontato dall’Osservatorio Moda e Generazioni, promosso da McArthurGlen con Doxa. Donatella Doppio, Managing Director Italy McArthurGlen: Dalla ricerca “emerge che l’esperienza fisica all’interno dei nostri centri diventa sempre pi importante, in particolare per la nostra generazione dei Re-Styler che stiamo indagando, unita con la qualit che deve essere sempre di altissimo livello”.

Uomini e donne tra i cinquanta e i sessantacinque anni. Maturi ma curiosi. Con un rapporto autentico con la moda, vissuta come espressione personale pi che come tendenza. Scelgono con consapevolezza. Privilegiano la qualit. E vedono nella sostenibilit un valore guida.

” importante per noi – prosegue Donatella Doppio – analizzare le tendenze di mercato, proprio per essere sempre pi attenti alle oro richieste, in modo da poterle soddisfare nel modo migliore. E sicuramente tutta la parte di shopping experience e tutta la parte di contemporaneit gioca un ruolo importante. La parte di sostenibilit parte del DNA del nostro business, in cui operano i nostri brand partner. Quello che facciamo per loro cercare di far conoscere le nuove tendenze attraverso ricerche come questa, ma anche molte altre durante l’anno, mettendo a loro disposizione tutti i dati in modo che possano offrire ai clienti il miglior prodotto possibile”.

McArthurGlen punta a migliorare l’esperienza nei propri outlet, analizzando comportamenti e servizi per rispondere meglio a questa generazione di consumatori. Secondo la ricerca, i Re-Styler rappresentano il quarantasei per cento dei visitatori dei quattro Designer Outlet italiani del gruppo. E generano il quaranta per cento della spesa complessiva. Una fascia d’et che unisce capacit di spesa e desiderio di autenticit.

Jo Squillo, cantautrice e conduttrice televisiva: “Il bello deve ancora cominciare, un po’ perch i 60 sono i vecchi 40, ma soprattutto perch le donne della mia et hanno ancora tanta vitalit e l’esperienza che fa la differenza. Hanno la capacit di lasciarsi alle spalle le cose pesanti, guardando con nuovi valori verso una vita che offre ancora tantissime possibilit e opportunit”.

Sessant’anni, ma con lo sguardo avanti. I Re-Styler scelgono cosa indossare come scelgono come vivere: senza inseguire le mode, ma trovando la propria misura.

Meloni a Schlein: gravissime tue parole, danneggi l’Italia

Roma, 22 ott. (askanews) – Le parole di Elly Schlein sulla democrazia a rischio sono “gravissime”, rischiano di produrre “macerie” perché danneggiano l’Italia. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando alla Camera prima del Consiglio europeo. “Collega Provenzano, ho sentito dire una cosa abbastanza inesatta. Non ho accusato l’opposizione di essere peggiore di Hamas, ho detto che in parlamento vi siete rifiutati di sostenere il piano di pace gaza che poi è stato accettato persino da Hamas e che quindi la vostra posizione era stata più fondamentalista di quella di Hamas”.

Semmai, ha aggiunto la Meloni, “c’è qualcun altro che ha accostato il governo italiano ai terroristi. Il segretario del principale partito di opposizione ha affermato in un contesto internazionale che in Italia è a rischio la libertà e la democrazia perché governa l’estrema destra e ha subdolamente collegato queste affermazioni all’attentato a subito dal giornalista Sigfrido Ranucci”.

M.O., Meloni: opposizione più fondamentalista di Hamas

Roma, 22 ott. (askanews) – “Non ho accusato l’opposizione di essere terrorista o peggiore di Hamas, ho detto che vi eravate rifiutati in Parlamento di sostenere il piano di pace su Gaza che poi è stato sottoscritto persino da Hamas e che quindi la vostra posizione è più fondamentalista di Hamas. È possibile che a sinistra non si conosca il significato della parola cortigiana ma almeno il significato della parola fondamentalista: è chi sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere mediazioni o compromessi che mi dispiace è esattamente quello che avete fatto”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera replicando al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

Manovra, Meloni: fiera della legge di bilancio e di Giorgetti

Roma, 22 ott. (askanews) – “Sono fiera della legge di bilancio che abbiamo fatto, sono anche fiera del lavoro che ha fatto il ministro Giorgetti, sono fiera del fatto che in questi tre anni questo governo avendo poche risorse a disposizione, ha stabilito una strategia e l’ha perseguita senza tentennamenti”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera replicando al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

“Abbiamo scelto delle priorità: famiglia, natalità, poteri d’acquisto, salari, sanità, sostegno alle imprese che assumevano e che investivano e ogni legge di bilancio abbiamo aggiunto un pezzetto”, ha aggiunto.

“Mi colpisce non aver sentito assolutamente nessuno citare una innovazione che ha introdotto questo governo con la legge di bilancio che dovrebbe essere abbastanza cara alla sinistra, la detassazione degli aumenti contrattuali. Mi stupisce che su questo nessuno abbia ritenuto di dire neanche una parola, però tutto va a letto come parte di un disegno e io sono fiera”, ha concluso.

Manovra, Meloni: fiera della legge di bilancio e di Giorgetti

Roma, 22 ott. (askanews) – “Sono fiera della legge di bilancio che abbiamo fatto, sono anche fiera del lavoro che ha fatto il ministro Giorgetti, sono fiera del fatto che in questi tre anni questo governo avendo poche risorse a disposizione, ha stabilito una strategia e l’ha perseguita senza tentennamenti”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera replicando al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

“Abbiamo scelto delle priorità: famiglia, natalità, poteri d’acquisto, salari, sanità, sostegno alle imprese che assumevano e che investivano e ogni legge di bilancio abbiamo aggiunto un pezzetto”, ha aggiunto.

“Mi colpisce non aver sentito assolutamente nessuno citare una innovazione che ha introdotto questo governo con la legge di bilancio che dovrebbe essere abbastanza cara alla sinistra, la detassazione degli aumenti contrattuali. Mi stupisce che su questo nessuno abbia ritenuto di dire neanche una parola, però tutto va a letto come parte di un disegno e io sono fiera”, ha concluso.

Banche, Meloni: hanno collezionato profitti grazie a scelte M5s

Roma, 22 ott. (askanews) – “Le banche hanno collezionato profitti grazie alle scelte di M5s”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando in aula alla Camera in replica al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del consiglio europeo.

Rispondendo al pentastellato Ricciardi, Meloni ha osservato: “Non so perché vi appassioni trattare delle materie sulle quali siete più in difficoltà. Dite che dalle banche non sono state prese abbastanza risorse per la legge di bilancio. Come hanno collezionato le banche quei dividendi? Grazie e soprattutto a due provvedimenti: i crediti fiscali del super bonus e la famosa potenza di fuoco con la quale avete consentito con una garanzia dello Stato italiano che gli istituti di credito rinegoziassero prestiti che avevano già dato alle famiglie, alle imprese”.

“Li hanno collezionati grazie alle scelte del M5s. Chiedo anche di sapere se i 5 miliardi di questa legge di bilancio non sono sufficienti e i 3,6 della precedente legge di bilancio non sono sufficienti mi dicano quanti soldi quando erano al governo sono stati chiesti agli istituti di credito per aiutare i salari, come abbiamo fatto noi”, ha concluso.

ANIMP, nuovi paradigmi per l’impiantistica industriale italiana

Milano, 22 ott. (askanews) – Si svolto a Milano marted 21 ottobre 2025 il Convegno annuale della Sezione Componentistica d’Impianto di ANIMP, l’Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale, in collaborazione con le Sezioni Internazionalizzazione e Packages, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano.

Marco Villa, Presidente ANIMP, ha dichiarato: “Il convegno della componentistica un momento fondamentale della vita associativa e anche quest’oggi stato un momento di scambio di idee, di riflessioni sul mercato attuale e anche sul mercato futuro”.

L’obiettivo dell’incontro stato quello di riunire domanda e offerta della filiera per condividere gli ultimi aggiornamenti sui trend del mercato energetico mondiale, valutarne l’impatto sul business delle aziende e identificare le aree di potenziale sviluppo in un’epoca caratterizzata da una profonda indeterminatezza, da pi parti definita “Age of Uncertainty”.

Sul merito Marco Villa, Presidente ANIMP, ha aggiunto: “Il mercato dell’energia globale oggi sta vivendo un momento di transizione e di incertezza, sia da un punto di vista geopolitico che da un punto di vista economico. Vediamo tante realt che stanno cambiando, si stanno posizionando in modo diverso. Il compito dell’ANIMP soprattutto portare delle soluzioni ai propri associati e degli strumenti che gli permettano di riflettere, di superare e di affrontare nuove sfide”.

Il nuovo paradigma di competitivit dell’impiantistica industriale legato alla triplice transizione, da quella Digitale a quella Energetica, passando ovviamente per quella Ecologica, in particolare nei settori Oil&Gas, Power Generation, Carbon Capture Usage and Storage (CCUS) e le sfide del nuovo nucleare.

Edoardo Garibotti, Delegato Sezione Componentistica d’Impianto ANIMP, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La triplice transazione derivante da tutta una serie di sfide che sono sul mercato odierno e che da tempo attanagliano il mercato industriale della componentistica. Si tratta di transazione ecologica, transazione energetica, nonch transizione dal punto di vista informatico”.

Secondo l’analisi elaborata da ANIMP, questo contesto complesso sta delineando un nuovo paradigma di competitivit basato sulla capacit di realizzare rapidamente i risultati della ricerca tecnologica attraverso soluzioni innovative, condivise e certificabili, ovvero il “progetto di filiera”.

“Ritengo che in questo contesto bisogna cambiare un attimo il paradigma con il rapporto tra i vari elementi della filiera industriale, della componentistica e non solo” – ha affermato sempre Edoardo Garibotti – ” un cambio di paradigma che coinvolge la filiera in modo pi intimo, si tratta di un cambio di paradigma legato anche ad un cambiamento culturale, un processo che richieder tempo”.

Secondo i dati emersi dalle proiezioni di Animp circa lo scenario internazionale le carte da giocare sono rappresentate da sviluppo dell’Innovazione, investimento sulla qualit delle soluzioni della componentistica e un lavoro di squadra per essere concretamente competitivi come filiera italiana ed europea che si confronta con una realt globale sempre pi popolata e agguerrita.

Meloni per no a unanimità in Ue, pronta a stop Commissione su Green Dea

Bruxelles, 22 ott. (askanews) – Giorgia Meloni dice no all’ipotesi di istituire il voto a maggioranza (abolendo l’unanimità) per le votazioni del Consiglio europeo e avverte la Commissione sul Green Deal: senza modifiche l’Italia voterà contro la proposta di revisioni dei piani ‘verdi’. La premier ha illustrato la sua posizione alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani a Bruxelles, senza risparmiare un attacco alle opposizioni: ‘La sinistra ci ha portato in procedura di infrazione, noi ne stiamo uscendo’. Piuttosto, rivendica, grazie a lei e al suo governo (che oggi compie tre anni), il Paese si presenta oggi con ‘autorevolezza’ al tavolo.

Il Consiglio, inizialmente previsto su due giorni, dovrebbe in realtà esaurirsi nella giornata di domani, perché venerdì è in programma un summit dei ‘volenterosi’ a Londra, a cui la premier dovrebbe intervenire da remoto. Proprio la crisi in Ucraina sarà uno dei temi al centro della riunione di Bruxelles, in particolare dopo quello che è sembrato essere un riavvicinamento tra Donald Trump e Vladimir Putin (anche se il faccia a faccia ipotizzato a Budapest è saltato). Sull’Ucraina, ha assicurato, ‘la nostra posizione non cambia’, il sostegno resta ‘fermo e determinato’ per arrivare a una pace ‘giusta e non frutto della sopraffazione’ e con ‘garanzie di sicurezza robuste e credibili’. Però, ha ribadito a questo proposito, ‘l’Italia ha già chiarito che non prevede l’invio di propri soldati in territorio ucraino’. Se dopo il vertice dell’Alaska pareva che ci fossero prospettive di pace, la Russia ha ‘gettato la maschera’ con ‘l’atteggiamento ambiguo di chi promette impegno negoziale e poi bombarda costantemente obiettivi civili’. Occorre quindi ‘aumentare la pressione’ su Mosca, ‘come stiamo facendo con il diciannovesimo pacchetto di sanzioni europee, che stiamo approvando’. Per quanto riguarda la possibilità di utilizzare i beni congelati russi, l’Italia solleva dubbi, sottolineando come ‘sia necessario rispettare il diritto internazionale e il principio di legalità’.

Altro tema al centro del Consiglio sarà la questione del Medio Oriente, dopo l’avvio del percorso di pace che è stato un ‘indiscutibile successo’ di Trump. L’equilibrio però è ‘fragile’ e ‘la violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra ancora una volta chi sia il principale nemico dei palestinesi’, anche se la rappresaglia israeliana ‘rappresenta un’altra scelta che non condividiamo’. Hamas, come ha sempre sostenuto, deve essere ‘disarmato’ ed estromesso dalla governance transitoria e del futuro Stato palestinese. Queste sono le condizioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina, su cui ‘il governo è pronto ad agire’ quando ‘si saranno materializzate’. Rivendicando l’impegno italiano dal punto di vista umanitario, che sarà proseguito e intensificato, Meloni ha spiegato che l’Italia è pronta a sostenere l’Anp, a garantire la formazione della polizia palestinese, a intervenire in una ‘eventuale Forza internazionale di stabilizzazione’ e a partecipare ‘qualora le fosse richiesto, ai lavori del ‘Board of Peace’, l’organo di governo provvisorio per la Striscia’.

Collegato al tema della situazione geopolitica internazionale, c’è uno dei dossier al centro del Consiglio: il rafforzamento della difesa europea, necessario come ‘le recenti violazioni dello spazio aereo europeo hanno dimostrato’. Al summit sarà discussa la roadmap e la Commissione proporrà alcuni progetti di interesse europeo (‘Flagship projects’). L’Italia ribadirà la necessità di non ‘perdere di vista il fianco meridionale’ della Nato, per essere ‘pronti anche di fronte alle minacce alla nostra sicurezza portate dai conflitti e dall’instabilità nel Medio Oriente, in Libia, nel Sahel, nel Corno d’Africa’. Il governo ha avviato il percorso di rafforzamento della difesa aderendo ai finanziamenti per 14,9 miliardi dal fondo SAFE, ‘il che ci consente di rafforzare la nostra difesa senza distogliere un solo euro dalle altre priorità’. Su come utilizzare tali fondi è in corso ‘un attento lavoro di selezione dei progetti’ con ‘un’attenzione particolare a massimizzare lo sviluppo dell’industria della difesa nazionale e le ricadute occupazionali sull’Italia’. Da questo punto di vista ‘un altro importante passaggio’ sarà l’adozione del Regolamento EDIP (European Defence Industry Program), il programma europeo di sviluppo per l’industria della difesa. Però, ha aggiunto, ‘il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose’, rendendo ‘permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita, con riferimento agli investimenti in questo settore’. Tutto questo processo deve comunque avvenire ‘in piena complementarità con la Nato’ e con il ‘ruolo centrale’ degli Stati membri, che hanno ‘competenza esclusiva’ sulla sicurezza nazionale.

Tema molto caro a Meloni, al centro del Consiglio, sarà la proposta di emendamento della Commissione Europea alla Legge europea per il clima, con la quale si intende fissare un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni nette del 90% entro il 2040, quale tappa intermedia verso l’obiettivo già previsto della neutralità climatica nel 2050. L’Italia ‘sostiene, e continuerà a sostenere, un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni’ ma senza ‘rincorrere un approccio ideologico’ che produce ‘danni al nostro tessuto economico-industriale’. Per questo ‘l’Italia non potrà sostenere la proposta della Commissione di revisione della Legge Clima europea così come formulata ad ora, a maggior ragione se non sarà accompagnata da un vero e sostanziale cambio di approccio’. In sostanza Meloni chiede ‘un intervento coraggioso alla Commissione per correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal’, altrimenti non sosterrà ‘nuove iniziative autodistruttive e controproducenti per inseguire gli interessi di bizzarre maggioranze parlamentari in Europa’.

Per quanto riguarda il tema dei migranti, in tre anni, ha rivendicato, ‘l’approccio italiano, ispirato a fermezza contro l’immigrazione irregolare e i trafficanti di essere umani, cooperazione con i Paesi di origine e transito, governo della migrazione legale, politiche più efficaci di rimpatrio, è ormai divenuto maggioritario in Europa’ e le cosiddette ‘soluzioni innovative’ (il modello Albania) ‘vengono guardate con sempre maggiore interesse’. Anche in questa occasione ci sarà la consueta riunione a margine dei Paesi cosiddetti ‘like-minded’ e l’Italia proporrà una ‘tabella di marcia’ per arrivare ‘nei prossimi mesi’ a un primo dibattito a Strasburgo sulla revisione ‘delle Convenzioni internazionali e sulla necessità di assicurare che la loro attuazione consenta di affrontare anche le sfide della moderna immigrazione irregolare’. Intanto l’Italia considera ‘molto importanti’ le proposte della Commissione sull’adozione di una lista europea di Paesi di origine sicuri e la revisione del quadro giuridico europeo in tema di rimpatri, per rendere le procedure più rapide ed efficaci. ‘In questo modo, verrebbe introdotto a livello UE il presupposto giuridico per l’istituzione di centri di rimpatrio destinati alla permanenza (a breve o a lungo periodo) in Paesi terzi, di migranti irregolari in attesa del loro rimpatrio definitivo’. Nell’attuazione della sua politica sui migranti l’esecutivo andrà avanti, ‘non importa – ha attaccato – quante menzogne si raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni tra le ruote. La maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, riconosce il lavoro serio, la buonafede e i risultati’.

Nella sua replica, sollecitata da Tatiana Rojc (Pd), Meloni si è espressa – con una chiarezza inedita – sul tema della possibile riforma del voto in Consiglio europeo, con il passaggio dalla regola dell’unanimità a quella della maggioranza. Una questione particolarmente spinosa e rilevante date le difficoltà create, ad esempio sull’Ucraina, dal premier ungherese Viktor Orban ma anche dallo slovacco Robert Fico, sempre pronti a far valere il proprio diritto di veto, a costo di sfiorare il ricatto. ‘Non sono favorevole’, ha detto, perché ‘sarebbe utile per l’Ucraina ma varrebbe anche su molti altri temi e su molti altri temi le posizioni della maggioranza potrebbero essere abbastanza distanti dalle nostre e dai nostri interessi nazionali e la mia priorità rimane difendere gli interessi nazionali italiani’.

Meloni dice ‘no’ al voto a maggioranza in Ue, pronta a fermare la Commissione sul Green Deal

Bruxelles, 22 ott. (askanews) – Giorgia Meloni dice no all’ipotesi di istituire il voto a maggioranza (abolendo l’unanimità) per le votazioni del Consiglio europeo e avverte la Commissione sul Green Deal: senza modifiche l’Italia voterà contro la proposta di revisioni dei piani ‘verdi’. La premier ha illustrato la sua posizione alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani a Bruxelles, senza risparmiare un attacco alle opposizioni: ‘La sinistra ci ha portato in procedura di infrazione, noi ne stiamo uscendo’. Piuttosto, rivendica, grazie a lei e al suo governo (che oggi compie tre anni), il Paese si presenta oggi con ‘autorevolezza’ al tavolo.

Il Consiglio, inizialmente previsto su due giorni, dovrebbe in realtà esaurirsi nella giornata di domani, perché venerdì è in programma un summit dei ‘volenterosi’ a Londra, a cui la premier dovrebbe intervenire da remoto. Proprio la crisi in Ucraina sarà uno dei temi al centro della riunione di Bruxelles, in particolare dopo quello che è sembrato essere un riavvicinamento tra Donald Trump e Vladimir Putin (anche se il faccia a faccia ipotizzato a Budapest è saltato). Sull’Ucraina, ha assicurato, ‘la nostra posizione non cambia’, il sostegno resta ‘fermo e determinato’ per arrivare a una pace ‘giusta e non frutto della sopraffazione’ e con ‘garanzie di sicurezza robuste e credibili’. Però, ha ribadito a questo proposito, ‘l’Italia ha già chiarito che non prevede l’invio di propri soldati in territorio ucraino’. Se dopo il vertice dell’Alaska pareva che ci fossero prospettive di pace, la Russia ha ‘gettato la maschera’ con ‘l’atteggiamento ambiguo di chi promette impegno negoziale e poi bombarda costantemente obiettivi civili’. Occorre quindi ‘aumentare la pressione’ su Mosca, ‘come stiamo facendo con il diciannovesimo pacchetto di sanzioni europee, che stiamo approvando’. Per quanto riguarda la possibilità di utilizzare i beni congelati russi, l’Italia solleva dubbi, sottolineando come ‘sia necessario rispettare il diritto internazionale e il principio di legalità’.

Altro tema al centro del Consiglio sarà la questione del Medio Oriente, dopo l’avvio del percorso di pace che è stato un ‘indiscutibile successo’ di Trump. L’equilibrio però è ‘fragile’ e ‘la violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra ancora una volta chi sia il principale nemico dei palestinesi’, anche se la rappresaglia israeliana ‘rappresenta un’altra scelta che non condividiamo’. Hamas, come ha sempre sostenuto, deve essere ‘disarmato’ ed estromesso dalla governance transitoria e del futuro Stato palestinese. Queste sono le condizioni per il riconoscimento dello Stato di Palestina, su cui ‘il governo è pronto ad agire’ quando ‘si saranno materializzate’. Rivendicando l’impegno italiano dal punto di vista umanitario, che sarà proseguito e intensificato, Meloni ha spiegato che l’Italia è pronta a sostenere l’Anp, a garantire la formazione della polizia palestinese, a intervenire in una ‘eventuale Forza internazionale di stabilizzazione’ e a partecipare ‘qualora le fosse richiesto, ai lavori del ‘Board of Peace’, l’organo di governo provvisorio per la Striscia’.

Collegato al tema della situazione geopolitica internazionale, c’è uno dei dossier al centro del Consiglio: il rafforzamento della difesa europea, necessario come ‘le recenti violazioni dello spazio aereo europeo hanno dimostrato’. Al summit sarà discussa la roadmap e la Commissione proporrà alcuni progetti di interesse europeo (‘Flagship projects’). L’Italia ribadirà la necessità di non ‘perdere di vista il fianco meridionale’ della Nato, per essere ‘pronti anche di fronte alle minacce alla nostra sicurezza portate dai conflitti e dall’instabilità nel Medio Oriente, in Libia, nel Sahel, nel Corno d’Africa’. Il governo ha avviato il percorso di rafforzamento della difesa aderendo ai finanziamenti per 14,9 miliardi dal fondo SAFE, ‘il che ci consente di rafforzare la nostra difesa senza distogliere un solo euro dalle altre priorità’. Su come utilizzare tali fondi è in corso ‘un attento lavoro di selezione dei progetti’ con ‘un’attenzione particolare a massimizzare lo sviluppo dell’industria della difesa nazionale e le ricadute occupazionali sull’Italia’. Da questo punto di vista ‘un altro importante passaggio’ sarà l’adozione del Regolamento EDIP (European Defence Industry Program), il programma europeo di sviluppo per l’industria della difesa. Però, ha aggiunto, ‘il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose’, rendendo ‘permanente la flessibilità del Patto di stabilità e crescita, con riferimento agli investimenti in questo settore’. Tutto questo processo deve comunque avvenire ‘in piena complementarità con la Nato’ e con il ‘ruolo centrale’ degli Stati membri, che hanno ‘competenza esclusiva’ sulla sicurezza nazionale.

Tema molto caro a Meloni, al centro del Consiglio, sarà la proposta di emendamento della Commissione Europea alla Legge europea per il clima, con la quale si intende fissare un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni nette del 90% entro il 2040, quale tappa intermedia verso l’obiettivo già previsto della neutralità climatica nel 2050. L’Italia ‘sostiene, e continuerà a sostenere, un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni’ ma senza ‘rincorrere un approccio ideologico’ che produce ‘danni al nostro tessuto economico-industriale’. Per questo ‘l’Italia non potrà sostenere la proposta della Commissione di revisione della Legge Clima europea così come formulata ad ora, a maggior ragione se non sarà accompagnata da un vero e sostanziale cambio di approccio’. In sostanza Meloni chiede ‘un intervento coraggioso alla Commissione per correggere un ampio numero di scelte azzardate compiute in passato con il Green Deal’, altrimenti non sosterrà ‘nuove iniziative autodistruttive e controproducenti per inseguire gli interessi di bizzarre maggioranze parlamentari in Europa’.

Per quanto riguarda il tema dei migranti, in tre anni, ha rivendicato, ‘l’approccio italiano, ispirato a fermezza contro l’immigrazione irregolare e i trafficanti di essere umani, cooperazione con i Paesi di origine e transito, governo della migrazione legale, politiche più efficaci di rimpatrio, è ormai divenuto maggioritario in Europa’ e le cosiddette ‘soluzioni innovative’ (il modello Albania) ‘vengono guardate con sempre maggiore interesse’. Anche in questa occasione ci sarà la consueta riunione a margine dei Paesi cosiddetti ‘like-minded’ e l’Italia proporrà una ‘tabella di marcia’ per arrivare ‘nei prossimi mesi’ a un primo dibattito a Strasburgo sulla revisione ‘delle Convenzioni internazionali e sulla necessità di assicurare che la loro attuazione consenta di affrontare anche le sfide della moderna immigrazione irregolare’. Intanto l’Italia considera ‘molto importanti’ le proposte della Commissione sull’adozione di una lista europea di Paesi di origine sicuri e la revisione del quadro giuridico europeo in tema di rimpatri, per rendere le procedure più rapide ed efficaci. ‘In questo modo, verrebbe introdotto a livello UE il presupposto giuridico per l’istituzione di centri di rimpatrio destinati alla permanenza (a breve o a lungo periodo) in Paesi terzi, di migranti irregolari in attesa del loro rimpatrio definitivo’. Nell’attuazione della sua politica sui migranti l’esecutivo andrà avanti, ‘non importa – ha attaccato – quante menzogne si raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni tra le ruote. La maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, riconosce il lavoro serio, la buonafede e i risultati’.

Nella sua replica, sollecitata da Tatiana Rojc (Pd), Meloni si è espressa – con una chiarezza inedita – sul tema della possibile riforma del voto in Consiglio europeo, con il passaggio dalla regola dell’unanimità a quella della maggioranza. Una questione particolarmente spinosa e rilevante date le difficoltà create, ad esempio sull’Ucraina, dal premier ungherese Viktor Orban ma anche dallo slovacco Robert Fico, sempre pronti a far valere il proprio diritto di veto, a costo di sfiorare il ricatto. ‘Non sono favorevole’, ha detto, perché ‘sarebbe utile per l’Ucraina ma varrebbe anche su molti altri temi e su molti altri temi le posizioni della maggioranza potrebbero essere abbastanza distanti dalle nostre e dai nostri interessi nazionali e la mia priorità rimane difendere gli interessi nazionali italiani’.

La Corte internazionale di Giustizia: Israele consenta aiuti UNRWA a Gaza

New York, 22 ott. (askanews) – La Corte Internazionale di Giustizia, in un parere consultivo, ha dichiarato che Israele è legalmente obbligato a consentire alla controversa agenzia UNRWA di fornire aiuti e servizi umanitari a Gaza. La sentenza, non vincolante, arriva in risposta alla legislazione israeliana dello scorso anno, che ha fortemente limitato le operazioni dell’organizzazione.

“La Corte ritiene che Israele abbia l’obbligo di accettare e facilitare i programmi di soccorso forniti dalle Nazioni Unite e dalle sue entità, tra cui l’UNRWA”, ha dichiarato il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia Yuji Iwasawa, aggiungendo che Israele deve soddisfare “i bisogni primari” della popolazione di Gaza.

Floridia(M5S): Ranucci verrà in Vigilanza Rai, sia abbraccio senza carote

Roma, 22 ott. (askanews) – “Mi è arrivata come presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai la richiesta di audire Sigfrido Ranucci. Ecco, chiederò a tutte le forze politiche di fare quadrato e accoglierlo in commissione, stavolta senza nessuna carota per abbracciare” metaforicamente “il giornalismo d’inchiesta e dare forza alla stampa libera e al servizio pubblico”. Lo ha detto Barbara Floridia (M5S), nel suo intervento in Senato dopo l’informativa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Piantedosi, “ha tenuto a sottolineare che da quando siete al governo sono diminuiti gli atti intimidatori, ma sono aumentate le querele temerarie e l’Italia è scesa sulla classifica della libertà di stampa, significherà pur qualcosa. Cosa significa – ha aggiunto – che Ranucci ha ricevuto quasi 200 querele, molte da esponenti di governo e dal partito della premier?”. La solidarietà di “facciata” non basta, per la senatrice Floridia che ha ricordato come Ranucci sia stato “sbeffeggiato in Vigilanza con carota e cognac”.

“Oggi – ha aggiunto – apprendiamo che il Garante Privacy starebbe valutando una multa di decine di migliaia di euro per un servizio già archiviato dall’Ordine dei giornalisti: un fatto che sarebbe grave. Chiediamo quindi atti concreti: il ritiro delle querele dei membri di Governo e maggioranza e che la Rai restituisca le puntate tagliate a Report”.

La commissione di Vigilanza “è bloccata da un anno e chiedo: è tutela della democrazia tenere bloccata una commissione che dovrebbe vigilare sul servizio pubblico? E’ normale che l’amministratore delegato del servizio pubblico non si sia mai presentato in commissione Vigilanza?”, ha sottolineato Floridia ripetendo le parole del presidente della repubblica Mattarella “la libertà vive del funzionamento delle istituzione e non del loro blocco”.

Tennis, Berrettini e Cobolli agli ottavi a Vienna

Roma, 22 ott. (askanews) – Matteo Berrettini è agli ottavi di finale dell’Atp 500 di Vienna. Il romano ha sconfitto l’australiano Alexei Popyrin con il punteggio di 7-6(5), 6-3 in un’ora e 32 minuti. Una buona prestazione da parte dell’azzurro che ha chiuso la partita con 9 ace e con l’80% di punti vinti con la prima. Berrettini sfiderà al prossimo turno Cameron Norrie (numero 35 al mondo), che all’esordio ha eliminato il numero 7 del seeding Rublev in tre set. Sarà la terza sfida tra i due, con il romano che è avanti 2-0 nei precedenti. Agli ottavi c’è anche Flavio Cobolli. L’azzurro ha battuto al debutto il ceco Tomas Machac (numero 31 al mondo) con il punteggio di 7-6(6), 6-2. Agli ottavi, Cobolli attende il vincitore della sfida tra Sinner e Altmaier.

Sci, frattura del piatto tibiale gamba sinistra per Marta Bassino

Roma, 22 ott. (askanews) – Marta Bassino è rimasta vittima di una caduta nel corso dell’allenamento della squadra femminile che si sta svolgendo in Val Senales (Bz) in preparazione del gigante di sabato 25 ottobre di apertura della Coppa del mondo. La ventinovenne piemontese del Centro Sportivo Esercito, impegnata nel secondo giro della mattinata, stava affrontando una parte pianeggiante della pista Leo Gurschler, quando è rimasta vittima di una scivolata. Immediatamente assistita dalla Commissione Medica FISI, si è recata all’ospedale di Merano, dove è stata sottoposta ad una lastra e sucessivamente ad una TAC che hanno evidenziato la frattura laterale del piatto tibiale della gamba sinistra. Marta, in accordo con la Commissione Medica FISI, raggiungerà nelle prossime ore la Clinica La Madonnina di Milano, dove verrà operata dal dottore Andrea Panzeri in tarda serata o nella mattinata di giovedì 23 ottobre.

Cinema, "Diamanti" di Ozpetek vince il Gran Prix a Cinéalma

Roma, 22 ott. (askanews) – “Diamanti” di Ferzan Ozpetek, venduto in oltre 100 paesi, ha vinto il Gran Prix alla XIX edizione di Cinéalma – L’ame de la méditerranée.

Il riconoscimento è arrivato in attesa dell’uscita ufficiale in Francia prevista il 21 gennaio 2026 distribuito da Destiny Films.

Il regista sta portando avanti un tour internazionale del film con decine di proiezioni in tutto il mondo.

È stato presentato finora a: Barcellona, Bratislava, Buenos Aires, Helsinki, Istanbul, Miami, New York, Parigi, Toronto, Varsavia, Singapore, Miami, Punta del Este – Uruguay, Shanghai, Sofia.

Ozpetek accompagnerà prossimamente il film anche Berlino, Londra e in tante altre città.

Ucraina, fonti: Rutte sosterrà piano pace europeo in 12 punti

Roma, 22 ott. (askanews) – Il segretario generale della Nato Mark Rutte intende sostenere un piano di pace in 12 punti elaborato da alcuni Paesi europei insieme all’Ucraina durante l’incontro previsto in giornata con il presidente statunitense Donald Trump. Lo ha riferito la stampa accreditata alla Casa Bianca, citando un funzionario dell’Alleanza.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, il piano – attualmente in fase di definizione tra gli alleati europei e Kiev – prevede la fine del conflitto con la Russia lungo le attuali linee del fronte, in contrasto con le presunte richieste di Mosca di ottenere concessioni territoriali in cambio della pace.

L’iniziativa include inoltre garanzie di sicurezza per l’Ucraina, un fondo per la ricostruzione postbellica e un percorso definito per l’adesione del Paese all’Unione europea.

Svezia, Kristersson: l’Ucraina acquisterà 100-150 caccia svedesi

Roma, 22 ott. (askanews) – Il primo ministro svedese Ulf Kristersson, nel corso della conferenza stampa odierna congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presso lo stabilimento Saab di Linköping, ha affermato che l’Ucraina intende acquistare dalla Svezia tra i 100 e 150 aerei Gripen.

“Non è un caso che ci incontriamo qui alla Saab, dove viene prodotto il Jas Gripen” ha dichiarato in apertura il primo ministro Kristersson, specificando che l’odierna dichiarazione d’intenti non mira a nuove donazioni, bensì a una cooperazione più approfondita nel campo della difesa, che includa l’esportazione dei caccia Gripen dalla Svezia all’Ucraina. “A partire da oggi, stiamo lavorando intensamente per esplorare le possibilità di finanziamento a lungo termine della difesa dell’Ucraina”, ha proseguito Kristersson.

A Roma in mostra “Il teatro infinito di Andrea Camilleri”

Roma, 22 ott. (askanews) – Lettere, fotografie, documenti originali, poesie, copioni, la sua Sicilia cos presente nelle sue opere. A Roma, a Palazzo Firenze, sede della Societ Dante Alighieri, la mostra “Scene, voci, accenti, scritture: il teatro infinito di Andrea Camilleri” (visitabile fino al 9 novembre), racconta lo scrittore siciliano tanto amato, dalla nascita al monologo “Conversazione su Tiresia” pronunciato nel 2018 nel Teatro Greco di Siracusa, un anno prima della morte. L’esposizione parte del progetto di celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Camilleri e ne mette in luce soprattutto la teatralit, in ogni aspetto della sua vita. Spiega il curatore, il critico, scrittore e storico della letteratura italiana, Giulio Ferroni:

“Scene, voci, parole, scritture, Camilleri tutto questo all’interno di una dimensione che potremmo dire del concepire la vita come un continuo rapporto, un intreccio, e quindi teatro. In fondo ha fatto tantissime cose ma sempre sotto il segno dell’orizzonte teatrale, di una teatralit che poi quella particolarissima della Sicilia, non solo della Sicilia in generale ma della sua Sicilia Sud-occidentale, che quella di Pirandello addirittura”.

Realizzata dalla Societ Dante Alighieri in collaborazione con il Fondo Andrea Camilleri (con la produzione di Arthemisia), la mostra divisa in sezioni che esprimono la sua concezione del mondo come un palcoscenico e evidenziano l’importanza dei rapporti personali, delle amicizie, delle conoscenze intrattenute negli anni con figure centrali della cultura del Novecento. Dalle prime foto in famiglia, le prime poesie, la giovinezza, con l’inizio dell’attivit teatrale a Roma, al Camilleri regista a teatro, tra Beckett e Pirandello.

“La cosa che io non avevo mai notato – ha spiegato Ferroni – che il rapporto con Pirandello radicato nella stessa vita familiare di Camilleri, a Porto Empedocle il padre si occupava di commercio di qualcosa di cui si occupava anche il padre di Pirandello, e probabilmente ci fu la visita di Pirandello a casa della nonna presso cui si trovava il bambino Camilleri”.

Una parte dedicata alla sua attivit per la Rai, con copioni e sceneggiature per radio e tv. Si passa poi alla narrativa, da “Il corso delle cose” pubblicato nel ’78, all’invenzione di Montalbano, ed esposto anche il glossario siciliano da lui redatto a mano. Infine il suo interesse a tutto tondo per l’arte, l’affermazione internazionale, la curiosit mantenuta viva fino alla fine, anche quando era rimasto cieco.

“Il culmine quella formidabile conversazione su Tiresia che lui tenne nel Teatro Greco di Siracusa, dove sembra riassumere non solo tutta la sua vita ma tutto il senso del rapporto con la cultura” ha concluso il curatore.

Lega, Vannacci: i membri del team si potranno candidare come ogni cittadino

Roma, 22 ott. (askanews) – “L’azione e l’impegno dei team va avanti senza esitazione, come prima e più di prima. Se i membri dell’associazione vorranno presentarsi come candidati ad elezioni future lo potranno fare, così come lo può fare ogni cittadino italiano”. Lo dichiara il vicesegretario della Lega Roberto Vannacci, europarlamentare, che quanto alle critiche emerse dopo il consiglio federale della Lega, spiega: “Da tempo diffido delle affermazioni di una certa stampa”.

“L’Associazione Movimento ‘Il Mondo al Contrario’ è, per statuto, un gruppo di persone che, senza finalità di lucro, si è riunito per raggiungere uno scopo comune che è quello di promuovere e diffondere in tutta Italia e in Europa, i punti delineati dal Generale Roberto Vannacci nel suo libro ‘Il Mondo al Contrario. L’associazione, in continua espansione, opera attraverso i suoi team che oggi hanno raggiunto il numero di 170 e che sono protagonisti di iniziative e eventi sui territori e contiamo che i team possano raggiungere il numero di 200 entro fine anno”, ha concluso Vannacci.

Cultura e spettacolo, più di 900mila euro da 8×1000 Soka Gakkai italiana

Roma, 22 ott. (askanews) – Spettàcolo, dal latino spectaculum. Una parola che deriva dal verbo spectare ‘guardare’, e che racchiude una delle più antiche forme di racconto dell’animo umano. Eppure, oggi creare e vivere di cultura sta diventando sempre di più difficile: il sostegno al settore è diminuito del 18% rispetto al periodo pre-pandemia, creando un gap che rischia di compromettere soprattutto le produzioni indipendenti e sperimentali.

Una risposta a questa esigenza – si legge in un comunicato – arriva dall’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: sono 9400 le persone raggiunte e 918.500 euro investiti in progetti dedicati alla cultura e all’arte. In occasione della Giornata Nazionale dello Spettacolo (24 ottobre), la Soka Gakkai Italiana – ente religioso e di culto con cui lo Stato ha stipulato l’Intesa nel 2016 – scatta una fotografia del proprio impegno a favore della cultura, intesa come vasta espressione dello spirito umano capace di aprire la mente degli individui, promuovendo così forme di uguaglianza e rispetto delle diversità.

‘La cultura è una delle principali aree di intervento sociale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: è uno specchio dello spirito umano, dei nostri tempi e del futuro. È uno strumento capace di liberare gli individui dai limiti di vedute ristrette, collegando i diversi popoli e sconfiggendo così ogni forma di pregiudizio e discriminazione. È questa la visione alla base dei progetti artistici e culturali sostenuti con i fondi dell’8×1000 della Soka Gakkai, che hanno visto coinvolti circa 45 enti e realtà associative in Italia e nel mondo. In risposta al contesto nazionale, che vede una partecipazione limitata dei giovani nella creazione artistica, abbiamo promosso lo scorso anno un bando ad hoc per la valorizzazione dei giovani talenti. Dal cinema al fumetto fino alle arti performative desideriamo sostenere anche le trasformazioni positive nei territori e nelle comunità locali attraverso la forza espressiva della creatività, soprattutto delle nuove generazioni’, dichiara Anna Conti, Vicepresidente dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Oggi le sfide del settore sono importanti: i dati nazionali indicano che il 64% delle piccole realtà artistiche lamenta difficoltà economiche sistemiche e, tra i giovani autori, solo il 25% degli under 35 supera la soglia di povertà. In questo contesto, un supporto al settore e alle forme artistiche emergenti diventa uno strumento per far fiorire diverse forme artistiche presenti nel nostro Paese.

Dal ‘Laguna Film Lab’ di ZaLab ETS, che crea un ponte tra giovani filmmaker under 35 e la Mostra del Cinema di Venezia a ‘FR*CINEMA’ di Arcigay Roma Gruppo Ora, la rassegna che sostiene la cultura LGBTQ+. Da ‘Milk (r)evolution’ di Comunica Sociale, che utilizza la street art e le arti visive per la rigenerazione urbana nell’area di Napoli fino a ‘A occhi aperti’ di Hamelin, il festival che impiega il fumetto come strumento di riflessione sul presente e ‘La città come Palcoscenico’ dell’Accademia Teatro alla Scala che trasformerà i suoni di Milano in un paesaggio sonoro immersivo: questi alcuni dei progetti promossi grazie ai fondi 8×1000 della Soka Gakkai Italiana per un mondo culturale inclusivo e senza discriminazioni.

IL PROGETTO ‘LAGUNA FILM LAB’ PER GIOVANI REGISTI, CON ANDREA SEGRE Laguna Film Lab è una residenza artistica dedicata a registi under 35 organizzata da ZaLab ETS a Chioggia e si pone il duplice obiettivo di realizzare cortometraggi di cinema del reale nel contesto della laguna veneziana e promuovere un accesso concreto ai più giovani al cinema d’autore.

L’edizione 2025, realizzata grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha registrato 150 candidature da Italia ed estero, selezionando 5 giovani autori che hanno lavorato affiancati da assistenti under 25 del territorio. Durante la residenza hanno ricevuto tutoraggio personalizzato e partecipato a masterclass con professionisti del calibro del regista Andrea Segre, socio fondatore di ZaLab. Un percorso di prestigio che è culminato con la presentazione in anteprima dei lavori degli artisti alla 22ª edizione delle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, con proiezioni successive nei cinema delle maggiori città italiane.

FR*CINEMA PORTA IN SCENA IL MONDO LGBTQ+ E SOSTIENE GIOVANI FILMMAKERS FR*CINEMA è una rassegna cinematografica sostenuta grazie ai fondi dell’8×1000 della Soka Gakkai Italiana (edizione 2025) e promossa da Arcigay Roma Gruppo Ora e Cinema Troisi per valorizzare la produzione culturale LGBTQ+, creando uno spazio di visibilità e riappropriazione culturale nel cuore di Roma.

Il progetto si articola in tre pilastri complementari con l’ambizione di contribuire alla costruzione di un ecosistema completo che coniuga visibilità culturale, sostegno economico diretto e accessibilità alla formazione specialistica.

Il primo pilastro è la rassegna vera e propria, curata dall’attivista e attore Pietro Turano (Skam Italia) insieme ad Arcigay Roma, conclusa lo scorso 6 giugno con talk dedicati alla letteratura e all’autorialità queer. Il secondo pilastro è una competizione che sostiene concretamente i giovani filmmaker: l’edizione 2025 ha registrato oltre 450 candidature al concorso per soggetti di cortometraggi inediti. Al cortometraggio vincitore, ‘If These Dunes Could Talk’ di Tatiana Ivensen e Gian Luca Catalfamo, è andato un premio di 15.000 euro per la produzione, più un anno di abbonamento MUBI per il team, proiezione al Cinema Troisi, consulenza EcoMuvi e una giornata in teatro di posa.

Non ultimi, i percorsi formativi gratuiti con professionisti del cinema e della cultura: nati inizialmente per i partecipanti al concorso, i workshop sono stati ampliati con 50 posti extra per altri giovani artisti under 35.

DAL 19 AL 23 NOVEMBRE TORNA IL FESTIVAL ‘A OCCHI APERTI’ CON STUDENTI E ARTISTI UNDER 30 ‘A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo’ è un festival organizzato da Hamelin, associazione con sede a Bologna che si occupa di educazione alla lettura, che utilizza il fumetto non solo come forma d’arte, ma come strumento per interpretare e discutere i temi cruciali della contemporaneità.

Nato nel 2022 come evoluzione dello storico BilBOlBul Festival Internazionale di Fumetto, ogni edizione affronta una questione urgente del presente coinvolgendo le nuove generazioni di artisti. L’edizione 2025, in programma a Bologna dal 19 al 23 novembre con il tema ‘mondi accanto’, esplora le relazioni tra corpo, ambiente e paesaggio attraverso incontri, mostre, workshop e corsi di alfabetizzazione ai linguaggi visivi.

Il progetto, realizzato grazie ai fondi 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, coinvolge attivamente studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e artisti under 30 in un programma che include masterclass con autori e studiosi internazionali, sessioni di portfolio review per giovani talenti, mostre diffuse in città, percorsi laboratoriali nelle scuole e bibliografie tematiche per avvicinare gli adolescenti al fumetto.

L’ARTE RIGENERATIVA È GIOVANE: MILK (R)EVOLUTION CONTRO IL DEGRADO URBANO DI NAPOLI Nel Nord di Napoli, l’area più cementificata d’Italia , mancano spazi verdi e luoghi di socialità sicuri che favoriscano l’incontro tra diversi gruppi sociali. Numerose aree dismesse attendono di essere restituite alla cittadinanza. È in questo contesto che nasce Milk (r)evolution di Comunica Sociale, il progetto sostenuto dall’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che utilizza le arti visive come strumento di rigenerazione urbana e inclusione sociale. Un modello, quello adottato dal progetto, che vuole invertire il triste primato di non-partecipazione culturale dei giovani nel Sud Italia (68%, dati ISTAT), rigenerando spazi urbani in luoghi di creatività condivisa e offrendo ai giovani artisti competenze tecniche e opportunità professionali concrete.

L’iniziativa si sviluppa in tre fasi. La prima consisteva in una call for artists regionale che ha selezionato 4 artisti under 35 specializzati in serigrafia, street art, graphic novel e fotografia per sviluppare opere che affrontano le criticità del territorio. Nel secondo step, gli artisti selezionati insieme al collettivo di Milk sono chiamati ad organizzare workshop gratuiti per giovani dai 18 ai 25 anni basati sulla metodologia LTTA (Learning Through the Arts).

Ad oggi sono stati realizzati quattro workshop (‘Tecnica fotografica’, ‘Storytelling disegnato’, ‘Character design’, ‘Lab di serigrafia’) mentre dal ell20 al 24 ottobre si terrà la masterclass gratuita dedicata ai ‘Calligraffiti’. A conclusione del progetto, si terrà un Hackathon dell’arte con l’obiettivo di introdurre i giovani artisti al mondo imprenditoriale, garantendo continuità e sostenibilità economica ai loro progetti creativi.

‘LA CITTÀ COME PALCOSCENICO’, MOSTRA SONORA DELL’ACCADEMIA DELLA SCALA (24-26 OTTOBRE) Dal 24 al 26 ottobre, presso La Capsula delle musicROOMS di BASE Milano, l’Accademia Teatro alla Scala presenterà ‘La città come palcoscenico’, il project work conclusivo della ventesima edizione del corso di Tecnologia del Suono, reso possibile dal sostegno dei fondi dell’8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

L’installazione multimediale renderà omaggio a Luciano Berio nel centenario della nascita e ai 70 anni dello Studio di Fonologia Musicale RAI di Milano, trasformando i rumori quotidiani della città in un paesaggio sonoro immersivo che si fonde con l’esecuzione dal vivo di due Sequenze del compositore. L’esperienza immersiva completa sarà presentata giovedì 24 ottobre alle ore 20:30 con diretta streaming sul canale YouTube dell’Accademia e replicata sabato 25 e domenica 26 ottobre alle ore 18:00 (accesso limitato, prenotazione obbligatoria). Nei giorni di replica, La Capsula e lo spazio espositivo saranno aperti al pubblico con accesso libero dalle 15:00 alle 17:30. QUI PER PRENOTARSI.

L’IMPEGNO DELLA SOKA GAKKAI ITALIANA: TRADURRE L’8X1000 IN PACE, EDUCAZIONE E CULTURA Pace, cultura e educazione: sono questi i valori fondanti la Soka Gakkai Italiana, una bussola valoriale che si riflette nelle principali aree di intervento dell’Istituto (Diritti Umani, Educazione, Ambiente, Cultura) e che coltiva un cambiamento positivo per un futuro sostenibile. Ecco perché, dal 2020 ad oggi, la Soka Gakkai Italiana attraverso i fondi dell’8×1000 ha promosso oltre 125 progetti di sostegno sociale, educativo, ambientale e culturale in tutta Italia, con un investimento complessivo di oltre 28,7 milioni di euro. Un impegno per realizzare una visione del mondo fondata sull’umanesimo buddista come principio ispiratore, sostenuto concretamente grazie a coloro che scelgono di destinare alla Soka Gakkai Italiana il proprio 8×1000.

Miss Mamma Sorriso torna col nuovo brano "La Luna nera"

Milano, 22 ott. (askanews) – Dopo il grande successo di “Lello il Pipistrello” e di “Girotondo dance” che in pochissimo tempo ha superato il milione di views su YouTube, Miss Mamma Sorriso, una delle mamme più amate e seguite d’Italia, pioniera su TikTok con oltre 4,5 milioni di followers complessivi sui vari canali social, torna in musica con un nuovo attesissimo brano, “La Luna nera” per festeggiare Halloween insieme a tutti i suoi bambini. Il brano è incluso all’interno di un ampio e nuovo progetto di edutainment dedicato al mondo kids e alle loro famiglie in cui Miss Mamma Sorriso attraverso il suo omonimo e nuovo canale YouTube https://www.youtube.com/@missmammasorriso-official interagirà con contenuti unici ed esclusivi in cui la componente educativa si unisce all’intrattenimento e non solo con format innovativi, originali e sorprendenti.

Considerata come una delle mamme più seguite, amate e social d’Italia Miss Mamma sorriso al secolo Vanessa Padovani è un fenomeno tutto italiano, la sua è una storia unica e allo stesso semplice che in pochissimo tempo è riuscita a conquistare l’affetto del grande pubblico dei social, diventando un vero e proprio punto di riferimento grazie alla spontaneità disarmante dei contenuti che nella quotidianità condivide con la sua enorme e fidelizzata community.

Semplice, sorridente e genuina Vanessa, mamma di quattro figli, tre maschi e una femmina, in questo nuovo progetto guiderà pertanto i suoi amati bambini, ma anche i genitori e le loro famiglie, in attività sempre innovative, stimolanti e divertenti attraverso nuovi format video che saranno disponibili sul suo canale YouTube e su tutte le principali piattaforme digitali.

“Il mio nuovo progetto – dichiara Vanessa Padovani – arriva in seguito ad una passione che mi porto dentro da tanti anni: il mondo dei bambini, in particolare della prima infanzia. Ho sempre sognato di dedicarmi ad un progetto che potesse essere educativo e allo stesso tempo creativo e musicale, perché credo fortemente che l’apprendimento, se accompagnato dal gioco e dalla musica, diventi non solo più efficace, ma anche più divertente. Io sono una persona molto positiva, giocosa e festosa: amo ridere, scherzare, inventare cose nuove. Questo progetto mi permette finalmente di unire il lato educativo a quello ludico e musicale, un progetto che mi rappresenta a pieno e che rispecchia i miei valori. Grazie a questo canale voglio essere una sorta di ponte tra divertimento e insegnamento, dando ai bambini la possibilità di imparare nuove parole, scoprire piccoli valori e crescere con messaggi positivi… sempre con il sorriso”

Attraverso il suo nuovo canale Miss Mamma Sorriso ha così maturato una nuova consapevolezza di sé, della sua innata sensibilità e del suo naturale percorso in cui l’obiettivo è intrattenere trasmettendo al contempo messaggi belli e positivi grazie anche alla musica. La nuova canzone “La luna nera”, la cui produzione, come tutti i brani musicali di Vanessa, è curata dal noto producer Paolo Ortelli, affronta il tema della paura ed è inserita all’interno del nuovo format video di intrattenimento educativo tra giochi, parole, nuove attività sensoriali e musicali per questo Halloween 2025.

“Con La Luna Nera – prosegue Vanessa – affrontiamo il tema della paura in chiave leggera e rassicurante, legandola al contesto dell’autunno e di Halloween. I bambini impareranno nuove parole, giocheranno, canteranno e soprattutto scopriranno che non c’è nulla di cui spaventarsi, perché anche le cose misteriose possono essere viste con occhi di festa, allegria e curiosità. Il messaggio che intendo trasmettere è che la paura si può trasformare in gioco e conoscenza, e che ognuno di noi può trovare la propria “luce” anche nei momenti più bui.”