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Papa Francesco e la Festa della Liberazione

Papa Francesco è morto e la politica non ha perso l’insana abitudine di mordersi addosso e tanto meno di mordersi la lingua per qualche pensiero detto fuori posto. È accaduto che il Ministro Musumeci si sia raccomandato di osservare uno stile sobrio in occasione del 25 aprile, un mese primaverile che induce ad uscire dal guscio e dal letargo dei pensieri per andare incontro al sole ed alla libertà delle parole. 

A dirla tutta, neanche nel tempo invernale si è osservata una compostezza di espressioni e tanto meno un minimo di silenzio. Conta solo stare sulla pagina e non altro.

C’è chi ha inteso il richiamo alla sobrietà come un atto di sobillazione contro le ragioni del manifestare, sobbarcandosi di conseguenza, a tinte diverse, il compito di esprimere il proprio vivo disaccordo. “Sob Sob” è nei fumetti il suono onomatopeico delle lacrime o di una lamentazione.

Ci vorrebbe un po’ più di prudenza almeno in omaggio ai proverbi così che è stato eluso “aprile non ti scoprire”. Sobrio è un opposto di essere ebbro, di chi, a causa del vino, ha l’intelletto offuscato. 

Qui la sapienza della politica ha sbandato subito alla prima curva del procedere. La sobrietà richiama uno stile di vita e ad un equilibrio nel condursi ed anche una dimensione spirituale che si oppone ad ogni eccesso e che diventa una linea da tenere nelle diverse circostanze della vita. 

Non è bastato il lutto, il piangere per la scomparsa di Francesco, per tenere a bada le polemiche e cadere nel ridicolo. “Calende et idi vi stette, fin che volse il lutto in riso”. Potrebbe in questo modo rovesciarsi il passaggio del poeta che scrisse invece la trasformazione del riso in lutto. 

Malgrado le celebrazioni funebri in corso, non si è osservato affatto un silenzio di tomba e subito sono volati commenti pro e contro Musumeci che per alcuni è andato fuori tiro. 

Una parte lo accuserebbe, se ben si è compreso, di essersi ingiustificatamente assunto il ruolo di un padre di famiglia, che si rivolge ai figli di osservare un certo contegno, dimenticando che sono o dovrebbero essere ormai adulti e in grado di muoversi con un giudizio finalmente acquisito in omaggio al raggiungimento della maggiore età. 

È suonato anche di censura o di tacito freno alla Festa della Liberazione, un giorno solenne che merita sempre il giusto rispetto ed una nota di enfasi che non può essere in alcun modo conoscere stemperamenti. 

Può darsi che quella della Liberazione sia una festa o un anniversario, un volgere ogni anno a quella data per ricordare ciò che fu di bello ed importante decenni prima. Non è rilevante come si definisca questa ricorrenza ma lo spirito di come la si approccia. 

Sarà per questo che Landini ha ricordato che quello è “un giorno di lotta per rammentare che la democrazia è nata dalla sconfitta del fascismo e del nazismo”, così più infiammando chi gli ha replicato contro. 

“Lotta” è forse un termine un po’ desueto, dal sapore antico e romantico ma un po’ passato, indicando un combattimento corpo a corpo di due contendenti che cercano di vincersi peraltro senza uso di armi. Come è risaputo, la battaglia, al tempo della guerra mondiale, fu più cruenta e sanguinosa di un confronto a mani nude.

Insomma non si è persa occasione di cadere in inciampo e ci siamo ritrovati nuovamente di fronte ad una sorta di rissa. Si sono spediti giudizi non tenendo esattamente conto del contesto che suggeriva una diversa animosità pur tenendo distinto il piano della morte di un Pontefice con quello di una celebrazione laica per la vittoria contro le forze dell’Asse dell’epoca. 

“Sed libera nos a malo” resta anche questa volta l’àncora a cui appigliarsi. Almeno questo Francesco può ancora ricordarcelo e probabilmente anche la politica glielo dovrebbe.

Eredità di un pontificato: la Chiesa sulle strade del mondo

Sono giorni ed ore tristi, ma che comunque non scalfiscono quella verità cristiana secondo la quale con la morte non finisce tutto, anzi inizia una nuova vita. La vita e l’impegno religioso di Papa Francesco ne sono l’esempio più vero, più incardinato in quella sorta di mistero tra umano e sovraumano che, tra l’altro, rappresenta lo spirito autentico di questa vita terrena.

Il Papa venuto dalla “fine del mondo” è stato in grado non solo di rinnovare la Chiesa dalle incrostazioni del potere temporale, ma soprattutto di riportarla alle origini francescane: “la Chiesa è dei poveri e per i poveri”.

Come si può non aderire a questo principio, diretta emanazione del Cristo vivente?

Certo, le critiche nei suoi confronti non sono mai mancate da parte di quel “signorilismo” cattolico che ritiene essere la religione cristiana fatta per una élites che non ha niente a che vedere con i poveri, con i diseredati, con coloro che vengono considerati da quel borghesismo cattolico e politico come scarto della società.

Papa Francesco è stato soprattutto l’amico autentico di questi ultimi. E non poteva non essere così per lui che proveniva dai gesuiti, ossia da coloro che interpretano originalmente il messaggio e le parole di Gesù Cristo.

In questi ultimi giorni del dopo Pasqua abbiamo anche ascoltato e letto giudizi e considerazioni tutte avvolte da quel recinto cattolico che proprio Papa Francesco è stato in grado di rompere nel corso dei suoi oltre dieci anni di pontificato.

La Chiesa che si apre al mondo è la Chiesa che rompe le barriere dell’esclusivismo religioso verso le altre confessioni secondo il principio santo che tutti sono figli di Dio.

Papa Francesco ci ha insegnato anche questo, al di là della propria fede religiosa, al di là dell’ateismo. Infatti, il Cristo ci ha insegnato che figli di Dio sono tutti: credenti e non credenti, ricchi e poveri, ma che questi ultimi spesso sono condannati a vivere ai margini della società proprio per quella cultura borghese della quale la stessa Chiesa cattolica non è immune, anzi!

Oggi il mondo piange non solo un grande Papa, ma un grande uomo denso di umanità, soprattutto di umiltà, nella consapevolezza che i poveri e gli ultimi sono i prediletti di Gesù.

Il pensiero non può non andare al nuovo pontefice, a colui che dovrà prendere l’eredità di questo Papa. La Chiesa cammina con il mondo, ma con un mondo fatto di amore, di fratellanza, di ripudio di tutte le violenze, di ripudio della guerra, di ripudio di questa politica sempre più belligerante, di ripudio di questa economia che impernia sempre più la propria crescita sull’acquisto delle armi.

Papa Francesco ha rappresentato l’antitesi a tutto questo: con la forza delle idee cristiane ed umane si è scontrato con i potenti della terra, ricordando a ciascuno di loro che questa vita terrena è fatta per servire, per alleviare le sofferenze di chi ha bisogno, di chi bussa alle porte dei “signori opulenti”.

Sulla strada di Francesco ormai dovrebbero convergere non soltanto coloro che si dichiarano cristiani e che vivono la religione come usanza da tramandare da padre in figlio, ma anche coloro che sul piano politico continuano a sbandierare la fede cristiana ma poi aderiscono a scellerate iniziative belligeranti.

Alphabet, ricavi e utili oltre stime nel trimestre, titolo sale 4%

Roma, 24 apr. (askanews) – Alphabet, la società capogruppo di Google e YouTube ha pubblicato i risultati del primo trimestre dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street, con ricavi pari a 90,23 miliardi di dollari contro 89,12 miliardi stimati dagli analisti e un utile per azione di 2,81 dollari contro 2,01 dollari stimati. Nel dopoborsa il titolo sale del 4%.

Su base annua l’aumento dei ricavi del 12%, oltre il 10% atteso mentre l’utile netto è cresciuto del 46% a 34,54 miliardi.

I ricavi pubblicitari di YouTube nel trimestre sono appena al di sotto delle aspettative degli analisti, attestandosi a 8,93 miliardi di dollari. La pubblicità complessiva ha generato 66,89 miliardi di dollari, in aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente.

Google ha registrato un fatturato di 12,26 miliardi di dollari per la sua attività di cloud computing, leggermente inferiore alle aspettative degli analisti di 12,27 miliardi di dollari. Tuttavia, l’unità cloud ha registrato un aumento del fatturato del 28% su base annua e i margini si sono attestati al 17,8%, rispetto al 9,4% di un anno fa.

Alphabet ha affermato che AIOverviews, il suo strumento di intelligenza artificiale posizionato in cima alla pagina dei risultati di ricerca di Google, ha ora 1,5 miliardi di utenti al mese, in aumento rispetto a 1 miliardo di ottobre.

Torino, pubblicato il bando per la riqualificazione della GAM

Milano, 24 apr. (askanews) – Torino guarda al futuro con un ambizioso progetto di rigenerazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il più antico museo civico d’arte moderna in Italia. La Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Città di Torino, la Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto della Fondazione per l’architettura / Torino, ha infatti annunciato la pubblicazione del Concorso Internazionale di Progettazione per la riqualificazione, rifunzionalizzazione e valorizzazione della GAM.

Il progetto di rigenerazione della GAM, parte del Piano Strategico della Fondazione Torino Musei, rappresenta un’importante opportunità per il riposizionamento del museo a livello internazionale. La nuova GAM dovrà fare della green-innovation, nuovo motore dello sviluppo economico globale, il proprio biglietto da visita, attraverso l’applicazione di protocolli certificati, tali da garantire il raggiungimento del massimo degli obiettivi ecologici ed energetici.

“Per la GAM, che ha un ruolo strategico nel panorama culturale torinese – – ha dichiarato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – si è aperta una stagione di rilancio che si propone di rafforzarne il prestigio a livello internazionale. Un rinnovamento che guarda alle collezioni e al percorso espositivo, grazie al lavoro fatto dalla nuova direttrice Chiara Bertola, e a una riqualificazione del complesso architettonico che punta a riportare il Museo all’antico splendore, riprendendo quello spirito avanguardistico che ne caratterizzò la nascita. Un percorso che come amministrazione supportiamo sin dall’inizio, individuando nella cultura un elemento qualificante della Torino di oggi e di quella che verrà. Investire in cultura ha sempre un valore positivo per la qualità della vita dei cittadini e per la promozione della città”.

Questa viene vissuta come l’occasione per rigenerare l’originario spirito avanguardistico della GAM ripensando il concetto di innovazione architettonica: dal rispetto dello storico disegno avveniristico al progetto sostenibile. L’obiettivo è quello di restituire al pubblico un’antica e prestigiosa istituzione facendone al contempo un esempio internazionale di visione futura dove i principi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico si sposano con la valorizzazione dell’identità storica, dove la lunga esperienza di ricerca storico-artistica si avvantaggia degli strumenti tecnologici, dove la cura delle opere possa sempre essere una nuova chance per aprire ulteriori percorsi di conoscenza, comunicando con nuovi mezzi sempre nuove informazioni su un patrimonio tanto presente, quanto antico.

Grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, che finanzierà la progettazione del restauro e parte dell’investimento necessario alla sua realizzazione, e della sua partecipata Società PR.I.S.MA, il Concorso Internazionale segna quindi l’avvio di un percorso ambizioso e strategico per il futuro della GAM.

Il Concorso Internazionale di Progettazione rappresenta anxche un’occasione per architetti e progettisti di tutto il mondo di lasciare il proprio segno nella storia della città. Il bando invita infatti i migliori talenti a immaginare una GAM rinnovata, che sappia coniugare il rispetto per la sua identità storica con una visione pionieristica del museo del XXI secolo. Il quadro economico dell’intervento oggetto del concorso ammonta a circa 27,5 milioni di euro, di cui, fino a 18 milioni di euro sono destinati ai lavori.

“Sono particolarmente lieto di annunciare questo primo importante atto del progetto di riqualificazione e rigenerazione della GAM – ha dichiarato il presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio – Quando ho assunto la presidenza della Fondazione, uno dei primi approfondimenti a cui mi sono appassionato ha riguardato proprio la storia della GAM, la nascita del suo edificio e in particolare lo spirito innovativo con il quale è stato concepito. È proprio questa visione avanguardistica che vorremmo provare a riprendere e far evolvere, per perseguire il riposizionamento del museo a livello internazionale, ponendo alla base della riqualificazione concetti di innovazione architettonica, tecnologica e di sostenibilità ambientale quali fattori abilitanti anche per l’attuazione di nuovi modelli di fruizione museale. Dobbiamo rivolgerci al pubblico di domani nel segno fondamentale dell’inclusione e del ruolo sociale del Museo. Questo avvio del percorso è reso possibile grazie al convinto sostegno della Città di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo che ringrazio particolarmente per lo straordinario supporto ideativo e finanziario”. Il concorso si concentra sul restauro filologico dell’edificio moderno, progettato negli anni Cinquanta, con l’obiettivo di valorizzarne gli aspetti peculiari originali. Al contempo, il progetto persegue i principi della transizione green, attraverso l’implementazione di tecnologie innovative per la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, integrate al meglio nell’architettura dell’edificio, con l’impiego di materiali e soluzioni tecniche, atte a minimizzare l’impatto sull’ambiente, anche nell’ottica di adozione delle certificazioni energetiche.

La volontà è quella di pensare alla nuova GAM come una “piazza” aperta e accessibile, uno spazio pubblico di qualità, capace di integrarsi nel contesto urbano circostante. Anche la tecnologia gioca un ruolo chiave, offrendo un’esperienza di visita innovativa e stimolante, pur mantenendo le opere d’arte al centro dell’attenzione.

25 aprile, per l’80esimo anniversario Mattarella ha scelto Genova

Roma, 24 apr. (askanews) – Sergio Mattarella ha scelto di celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione a Genova, città insignita della medaglia d’oro al valor militare per aver sconfitto l’esercito tedesco con la sola forza della Resistenza e della cittadinanza.

Una scelta non casuale quella del capo dello Stato: Genova scrisse infatti una delle pagine più importanti della lotta partigiana al nazifascismo e ne divenne simbolo, una vittoria popolare e frutto della collaborazione tra Cln e genovesi. L’anno scorso il capo dello Stato scelse Civitella Val di Chiana dove fu perpetrata una strage di civili, “sono venuto qui nel luogo simbolo della barbarie nazifascista – disse – per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra”. Per Mattarella il 25 aprile è “la ricorrenza fondante” del paese e Genova ne rappresenta probabilmente l’inizio della rinascita. In città, a villa Migone, fu firmato l’atto di resa delle truppe tedesche e inizialmente Mattarella avrebbe dovuto recarsi in visita anche in questo storico luogo ma il programma della visita è stato ridotto per permettere al capo dello Stato di rientrare a Roma nel pomeriggio, dove accoglierà i capi di Stato che sabato prenderanno parte ai funerali del Pontefice. La cerimonia si svolge infatti nel teatro Ivo Chiesa alle 12 anzichè alle 16.

Le celebrazioni del 25 aprile iniziano come ogni anno alle 9.30, con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della patria a Roma da parte del presidente della Repubblica accompagnato dalle più alte cariche istituzionali, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto. In mattinata, poi, il capo dello Stato si recherà nel capoluogo ligure.

Per il governo il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani si recherà, alle 10.25, alle Fosse Ardeatine a deporre la corona per ricordare l’eccidio nazifascista. Ci sarà anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha scelto Monte Sole-Marzabotto per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. Poi nel pomeriggio parteciperà al corteo di Milano, dove saranno anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs e Riccardo Magi di Più Europa. Giuseppe Conte, leader di M5s, celebrerà il 25 aprile alle Fosse Ardeatine, dove sarà alle 11.45.

Con un giorno di anticipo si è svolta la commemorazione della Liberazione nelle aule di Camera e Senato. Fontana ha reso omaggio ai caduti della Resistenza che hanno liberato l’Italia, La Russa ha invece auspicato che questa data diventi sempre più una ricorrenza unitaria. Ma in Parlamento sono riemerse le polemiche dei giorni scorsi per la decisione del governo di imporre celebrazioni “sobrie” in considerazione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Le opposizioni e anche molte amministrazioni locali non hanno accolto l’invito, e infatti cortei e manifestazioni sono stati confermati in tante città d’Italia.

Biennale, da Madrid lanciato Manifesto per futuro dell’architettura

Milano, 24 apr. (askanews) – “Intelligens: Verso una Nuova Architettura dell’Adattamento” è il nuovo Manifesto per il futuro dell’architettura, presentato oggi a Madrid dal Presidente del Governo spagnolo, Pedro Sanchez, e da Carlo Ratti, Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, alla presenza dell’Ambasciatore italiano a Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi. Il manifesto, che ha già ottenuto vasto sostegno da parte dei partecipanti alla Biennale Architettura 2025, è ora aperto al pubblico per l’adesione.

L’Europa meridionale, inclusa la Spagna, è stata colpita in modo durissimo dagli effetti del cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature, le siccità prolungate e le inondazioni catastrofiche. Un esempio recente sono le drammatiche alluvioni che hanno colpito Valencia nell’ottobre 2024, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. In questo contesto, il manifesto sostiene che l’architettura debba assumere un ruolo più urgente e proattivo: non limitandosi alla mitigazione (ovvero contribuendo alla riduzione delle emissioni), ma ponendo uguale enfasi sull’adattamento, ossia sulla capacità dell’ambiente costruito di resistere e rispondere agli impatti del cambiamento climatico.

Il tema è al centro della Biennale Architettura 2025, che aprirà a Venezia il mese prossimo, dal 10 maggio al 23 novembre 2025. Pur mantenendo il suo ruolo di esposizione e celebrazione dell’architettura internazionale, l’edizione di quest’anno si propone anche come un appello all’azione. Oltre a emergere con forza attraverso la 19esima Mostra Internazionale di Architettura, questo invito all’impegno è stato portato avanti da Carlo Ratti nel suo dialogo con i rappresentanti delle 66 Partecipazioni Nazionali da tutto il mondo, che sono stati invitati a rispondere alla proposta “Un Luogo, Una Soluzione” e a presentare idee architettoniche concrete per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

“Il messaggio della Biennale Architettura 2025 – ha dichiarato Carlo Ratti – è urgente: l’ambiente costruito deve adattarsi a un pianeta trasformato. L’architettura, dunque, non riguarda più soltanto la forma, riguarda la sopravvivenza. Per affrontare questa sfida deve essa stessa adattarsi, attingendo a ogni forma di intelligenza di cui disponiamo: naturale, artificiale e collettiva. Esploreremo tutto ciò nella 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che conta oltre 750 partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e climatologi, filosofi e artisti, chef e programmatori, scrittori e intagliatori del legno, agricoltori e stilisti — e molti altri ancora”.

A seguito della firma del presidente del Governo Pedro Sanchez, il Manifesto entra ora in una fase di circolazione aperta. Numerosi partecipanti alla Biennale Architettura 2025 hanno già aderito all’appello, che è ora esteso ad architetti, ricercatori, studenti e cittadini di tutto il mondo.

G20 Finanze, ministri chiedono de-escalation su tensioni commercio

Roma, 24 apr. (askanews) – Al G20 di ministri delle Finanze e banchieri centrali, è stata concordata la necessità di agire per ridurre le tensioni (de-escalation) sul commercio internazionale “e per ridurre l’incertezza”. Lo ha riferito Enoch Godongwana, ministro delle Finanze del Sudafrica, Paese che ha la presidenza di turno del G20, durante una conferenza stampa nel corso delle assemblee di Fmi e Banca mondiale e Washington.

La maggior parte delle domande riguardavano i dazi commerciali. Il governatore della Banca centrale sudafricana, Lesetja Kganyago ha precisato che il segretario di Stato al Tesoro Usa, Scott Bessent ha partecipato ai lavori. “Fondamentalmente qui il punto è che il meccanismo di dazi e rappresaglie impedisce alle parti di parlare mentre è importante che il dialogo avvenga”, ha detto.

Il rischio è che in un quadro di trattative bilaterali l’incertezza potrebbe trascinarsi a lungo, ha aggiunto il governatore.

Morti sul lavoro, docufilm "Articolo 1" al Nuovo cinema Aquila a Roma

Roma, 24 apr. (askanews) – Lunedì 28 aprile alle 18 al Nuovo cinema Aquila a Roma (via l’Aquila 66), in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, sarà presentato il documentario “Articolo 1”, per la regia di Luca Bianchini, prodotto da L’Alveare Producecinema in collaborazione con Rai Documentari, diretta da Luigi Del Plavignano. Il lavoro si ispira agli articoli del giornalista Marco Patucchi che con Bruno Giordano sta per dare alle stampe per i tipi di Marlin editore, il nuovo libro dedicato alle morti sul lavoro, “Operaicidio”. Interverranno Maurizio Landini, segretario generale Cgil, Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, Bruno Giordano, magistrato e Marco Patucchi, giornalista. Saranno inoltre presenti Lucia Sarconio, moglie di Luca Giannecchini; Sandro Maltagliati, fratello di Marco familiari delle vittime raccontate nel docufilm e Raffaella di Cicco testimonial dell’ANMIL, sopravvissuta a un incidente sul lavoro.

Non sono morti bianche. Sono morti che, come tutte le morti e più di altre, lasciano vuoto, rabbia, amarezza, dolore. Questo lo spirito di “Articolo 1”.

“Anche nei primi due mesi di quest’anno, la statistica sulle morti di lavoro ha continuato a progredire con un intollerabile ritmo: 97 decessi sul luogo di attività e 36 nel tragitto casa-lavoro e viceversa denunciati all’Inail, con aumenti rispettivamente del 6,6 e del 33,3%. Un’emergenza diventata ordinarietà nel nostro Paese, con la reazione di istituzioni e politica troppo spesso all’insegna della retorica e della sottovalutazione – spiega Patucchi – Il docufilm Articolo 1, dunque, ha l’urgenza della necessità, perché ricorda come dietro a quei numeri si celino vite spezzate, famiglie, comunità, affetti, che attendono giustizia. Giustizia e riforme per frenare questa tragedia. La stessa necessità del libro ‘Operaicidio’ che ho scritto con il magistrato Bruno Giordano e che sarà in libreria per Marlin Editore a partire da metà maggio”.

Per Bruno Giordano: “I numeri dimostrano l’inefficienza e l’inutilità dei provvedimenti governativi degli ultimi anni, se non la latitanza istituzionale. Quelle vittime pesano sulla coscienza di tutti. Mentre Sagunto è assediata, la politica parla del sesso degli angeli. Se il lavoro uccide, ferisce e fa ammalare, se il lavoro è malato, lo è anche la democrazia. E per la cura ci vuole coraggio”.

“Abbiamo scelto di iniziare le riprese concentrandoci sulla storia di Raffaella – spiega il regista Bianchini – unico testimone vivente dei casi che andremo a trattare. La sua è una storia drammatica. Questa donna è costretta su una sedia a rotelle per colpa dei turni massacranti a cui era sottoposta. È stato un lavoro lungo, che si è basato innanzitutto sul dialogo, perché il nostro obiettivo è quello di riuscire ad andare oltre la superficie delle cose”.

Il docufilm è stato girato a Roma, Fondi, Pescia, Lucca, Piombino. “Articolo 1 è un film sul vuoto. Un film in cui le voci parlano di assenze e di echi, di ricordi su chi non c’è più, ucciso da un meccanismo spietato, dalla logica del profitto prima di ogni cosa e di ogni norma… Vite sepolte nel dimenticatoio della statistica che ci rende tutti colpevoli. Ma Articolo 1 è soprattutto un film che grida domande, le urla attraverso il vuoto lacerante lasciato nelle vite di chi ha aspettato invano un ritorno a casa mai più avvenuto… Ci sono poi le parole dell’unica testimone vivente presente nel film che sembra guardarci dritta negli occhi “, insiste ancora il regista.

Non è la prima volta che Luca Bianchini si confronta con tematiche sociali così delicate. È sua la fiction “Angelo”, oggi disponibile su RaiPlay, che ha per protagonista uno dei primi casi di messa alla prova nell’ambito della giustizia minorile.

Tennis, Sonego e Darderi al secondo turno del Master di Madrid

Roma, 24 apr. (askanews) – Lorenzo Sonego non sbaglia e si prende il 2° turno del Masters di Madrid. Il torinese, 43 del mondo, ha superato all’esordio un duro ostacolo come il serbo Miomir Kecmanovic (47 del ranking). 6-4, 7-6 i parziali per il campione di Davis, in un match estremamente equilibrato in cui hanno dominato i servizi e la freddezza di Sonny, capace di annullare tutte le 4 palle break del rivale. Al secondo turno, raggiunto dopo quello conquistato 12 mesi fa, Sonego sfiderà l’australiano Alex De Minaur, testa di serie numero 6, con cui ha perso i tre precedenti giocati.

Avanza anche Luciano Darderi. L’Italo-argentino batte il francese Quentin Halys, vincendo l’ottava partita nelle ultime nove con un duplice 6-4 in un’ora e 14 minuti di gioco; mentre il piemontese piega Miomir Kecmanovic al termine di un braccio di ferro lungo due ore e quattro minuti di gioco, fermando il tabellone sul punteggio di 6-4 7-6. Al prossimo turno, verosimilmente nella giornata di sabato, Luciano affronterà Frances Tiafoe

La Lazio a San Pietro per l’ultimo saluto a Papa Francesco

Roma, 24 apr. (askanews) – Questo pomeriggio alle ore 15:00 una delegazione della S.S. Lazio guidata dal Presidente Claudio Lotito, accompagnato da rappresentanti della prima squadra maschile, della prima squadra femminile, dello staff tecnico e dirigenziale, si è recata presso la Basilica di San Pietro per rendere omaggio alla salma di Sua Santità Papa Francesco, scomparso lo scorso lunedì. La Società Sportiva Lazio ha avuto negli anni un rapporto speciale con il Santo Padre, legato dalla comune passione per il calcio e da numerose iniziative benefiche e sociali condivise con la Santa Sede. In questo momento di dolore e riflessione, la Lazio ricorda con affetto e riconoscenza Papa Francesco, esempio di umanità e generosità, capace di avvicinare mondi diversi attraverso valori universali quali solidarietà, misericordia pace e dialogo. Durante la visita, i rappresentanti del club hanno espresso profondo cordoglio: Claudio Lotito, Presidente S.S. Lazio: “A nome della famiglia biancoceleste esprimo profonda commozione e cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Ricorderemo sempre il suo messaggio di solidarietà, misericordia, inclusione, tutelando sempre gli ultimi, nonchè vicinanza autentica al mondo dello sport, valori che continueremo a custodire e promuovere”. Angelo Fabiani, Direttore Sportivo S.S. Lazio: “Ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, ricordandone la vicinanza allo sport e ai giovani. Il suo esempio continuerà a guidarci nel nostro cammino”. Marco Baroni, Allenatore S.S. Lazio: “La perdita di Papa Francesco ci addolora profondamente. La sua testimonianza di altruismo e unità rimarrà sempre un esempio e una guida per noi”. Mattia Zaccagni, Capitano S.S. Lazio: “A nome di tutta la squadra, esprimo sincera tristezza per la scomparsa del Santo Padre. Porteremo sempre con noi il suo messaggio di speranza, pace e solidarietà, come stimolo nel nostro percorso sportivo e umano”. Gianluca Grassadonia, Allenatore S.S. Lazio Women: “La scomparsa del Santo Padre lascia un vuoto profondo nel nostro animo. La sua testimonianza di vita rappresenterà sempre un faro capace di guidare la nostra quotidianità”. Flaminia Simonetti, Centrocampista S.S. Lazio Women: “A nome di tutta la squadra femminile, ci uniamo al dolore per la morte di Papa Francesco, un uomo che nel corso del suo pontificato ha sempre promosso i valori dello sport come strumento di fraternità e condivisione”.

Dl bollette, Meloni: in campo misure concrete contro caro-energia

Roma, 24 apr. (askanews) – “Con l’approvazione definitiva al Senato del Decreto Bollette, il Governo mette in campo misure concrete per sostenere famiglie e imprese di fronte al caro energia. Lo facciamo attraverso un investimento di circa 3 miliardi, destinato ad alleggerire le bollette, promuovere l’efficienza energetica, tutelare i più vulnerabili e chi produce”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“In particolare – spiega la premier -, per le famiglie con un Isee fino a 25mila euro, prevediamo un contributo straordinario di 200 euro. Per le famiglie con redditi più bassi che già percepiscono il bonus bollette, si tratta di un contributo aggiuntivo, con il beneficio complessivo che può raggiungere i 500 euro”.

“Non ci fermeremo qui: continueremo a lavorare con serietà e determinazione per contrastare il caro energia e aiutare chi ha bisogno”, conclude Meloni.

Dfp, ok da Camera e Senato. Soddisfazione di Giorgetti

Roma, 24 apr. (askanews) – Via libera di Camera e Senato al Documento di finanza pubblica 2025, che aggiorna il quadro macroeconomico a legislazione vigente rispetto a quello contenuto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine dell’ottobre scorso e che entro il 30 aprile deve essere trasmesso alle istituzioni europee. Approvate nei due rami del Parlamento le risoluzioni di maggioranza sul Documento, accettate dal governo.

Due risoluzioni non identiche, perchè in quella di Montecitorio si fa riferimento, tra gli impegni del governo, all’implementazione delle misure per la famiglia e la natalità, un punto che non figura al Senato. Preclusa la votazione sulle risoluzioni presentate dalle opposizione, cinque alla Camera e altrettante al Senato, firmate da Pd, M5S, Avs, Azione e Italia Viva.

Da Washington, dove si trova per gli Spring Meetings del Fondo Monetario, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha espresso “soddisfazione” per l’approvazione del Documento dicendosi allo stesso tempo “rammaricato” per non essere stato presente alla discussione e alla votazione.

La maggioranza, nelle risoluzioni, riprende i dati contenuti nel Dfp: il pil 2025 rivisto “prudentemente” al ribasso allo 0,6% per il 2025 e allo 0,8% nel triennio successivo e la “sostanziale conferma” degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Piano strutturale di bilancio; la spesa netta che “mostra un andamento conforme con il percorso indicato nel Piano strutturale di bilancio”.

Ma sulla sanità, spiega la maggioranza, si può fare di più. “Una particolare attenzione va rivolta ai costi sanitari per la prevenzione e per migliorare lo stato di salute della popolazione”. Con questo appunto nelle premesse della risoluzione, arriva l’impegno chiesto dal centrodestra al governo a “valutare di adottare misure di sostegno per la prevenzione sanitaria, ed in particolare l’immunizzazione e lo screening”.

La maggioranza alla Camera ha anche aggiunto un altro impegno, a “valutare di implementare le misure a sostegno delle politiche giovanili e le misure a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle misure dirette a contrastare la crisi demografica, a sostenere la maternità e la paternità e a promuovere ed incentivare la conciliazione famiglia lavoro”.

Identici, infine, gli impegni chiesti al governo a “rispettare il percorso di spesa netta programmata” e a “perseguire l’implementazione delle riforme e degli investimenti indicati nel Piano”, in particolare quelli degli enti locali sulla rigenerazione urbana.

Secondo il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, il Dfp è un “documento illegittimo” e “una ferita inferta alla dignità del Parlamento”. Questo perché “nonostante le richieste dell’opposizione di presentare un disegno di legge di modifica del nostro sistema contabile” che recepisca le nuove regole europee del Patto di stabilità, nulla è stato fatto. Boccia ha quindi sottolineato che “il Documento di finanza pubblica non esiste nella normativa contabile vigente” e per questo è illegittimo.

Dal canto suo, la sottosegretaria dell’Economia, Lucia Albano, ha sostenuto che “in attesa della riforma della legge di contabilità nazionale, il Documento di finanza pubblica è coerente con il quadro derivante dalle nuove regole del Patto di stabilità europeo”.

La tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore sarà visitabile da domenica

Città del Vaticano, 24 apr. (askanews) – Già domenica 27 aprile sarà possibile visitare e sostare in preghiera davanti alla tomba di Papa Francesco il cui corpo sarà tumulato nella basilica di Santa Maria Maggiore il giorno precedente. Intanto la basilica Vaticana, tanto cara al pontefice argentino, è già meta di visite mentre fervono i lavori per il completamento della semplice tomba così come espressamente richiesto dallo stesso pontefice.

La Santa Sede ha reso noti alcuni dettagli sulla tomba di Papa Francesco che sarà tumulato nella basilica pontificia di Santa Maria Maggiore sabato prossimo. La tomba, è stato reso noto oggi, è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale.

La tomba, si aggiunge, è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore ed è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco.

Papa, Ciciliano: dopo esequie, il conclave e altri grandi eventi

Roma, 24 apr. (askanews) – Dopo le esequie di Papa Francesco la Capitale assister ad altri grandi eventi. A partire dal conclave e fino all’elezione del nuovo Pontefice. “Ci sono poi le cerimonie del Giubileo che sono conservate e che continuano. In pi, dal 28 aprile al 18 maggio, avremo gli Internazionali di tennis, che si stima richiameranno circa mezzo milione di persone, con punte di 35-40 mila persone nei giorni di massimo afflusso. Il 14 maggio inoltre prevista la finale di Coppa Italia di calcio”. Lo ha spiegato il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso di una conferenza

Papa, Ciciliano: in basilica 50mila accessi nelle prime 24 ore

Roma, 24 apr. (askanews) – “Nelle prime 24 ore ci sono stati quasi 50mila accessi. La basilica rimasta aperta sino alle 5,30 di questa mattina, con solo una pausa tra le 23 e le 23,30”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso dell’incontro con la stampa per fare il punto sul coordinamento delle attivit legate all’accoglienza e all’assistenza di quanti in questi giorni si trovano o intendono venire a Roma per i funerali di Papa Francesco.

Durante la conferenza, che si tiene nella sede di via Ulpiano, Ciciliano ha aggiunto: “Grazie alle ferrovie sono stati trovati 260mila posti”. Oltre 500 pullman in arrivo sabato a Roma

Papa, Ciciliano a fedeli: attenzione a sbalzi di temperatura

Roma, 24 apr. (askanews) – Per coloro che vogliono salutare Papa Francesco “bisogna ricordare che c’ da mettersi in fila per diverse ore ed importante essere preparati. Se si resta in fila anche la notte c’ una grande escursione termica, quindi importante vestirsi a strati, in maniera tale che si possa essere tranquilli. Da questo punto di vista per vorrei dire che il sistema di Protezione civile si gi messo in moto per dare sollievo, sostegno e assistenza anche a coloro i quali malauguratamente dovessero dimenticare di vestirsi in questa maniera”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso dell’incontro con la stampa nella sede di via Ulpiano, a Roma. “Forniremo le coperte e il ristoro”, ha detto ancora.

Papa, Ciciliano: grande attenzione a Santa Maria Maggiore

Roma, 24 apr. (askanews) – “Grande attenzione si sta ponendo sull’area di Santa Maria Maggiore dove verr sepolto il Santo Padre. Dopo la tumulazione, in forma privata, i fedeli potranno rendere omaggio al Papa”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, nel corso della conferenza stampa per i funerali del Papa. “Dopo la cerimonia funebre che sar privata sar concesso il libero accesso alla Basilica”.

“Stamattina c’ stato un sopralluogo congiunto per definire il percorso del corteo funebre. Si sta facendo una valutazione complessiva”.

25 aprile, La Russa: Liberazione data che vorrei sempre più di tutti

Roma, 24 apr. (askanews) – “Su richiesta di alcuni gruppi ma con la condivisione di tutti i gruppi parlamentari, innoviamo aprendo l’aula del Senato a una ufficiale celebrazione del 25 aprile e io lo faccio molto volentieri”. Lo ha detto in aula a palazzo Madama il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aprendo la celebrazione per l’80mo della Liberazione, spiegando di voler dare “una parola di memoria, di apprezzamento, di ricordo, di celebrazione soprattutto di questa data”.

L’anniversario “della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e della sconfitta nel fascismo”, ha sottolineato La Russa, “è una giornata importante nel solco degli ideali di democrazia, dialogo, comprensione e rispetto reciproco che sono scolpiti in Costituzione e che sono il cardine della nostra comunità nazionale. Ed è proprio l’adesione alla prima parte della Costituzione nella quale i valori in positivo sono non solo delineati e scolpiti ma condivisi senza reticenza da tutti coloro, nessuno escluso, che siedono in quest’aula, e che io sono convinto sono ormai nel cuore di tutti gli italiani, è il miglior modo per celebrare una data che vorrei fosse sempre più data di tutti”.

Fmi, Georgieva risponde a Bessent: pronti a discutere le priorità

Roma, 24 apr. (askanews) – La direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva ha risposto alle critiche mosse ieri dal segretario di Stato al Tesoro Usa, Scott Bessent, dicendosi pronta a discutere con Washington sulle priorità da dare all’azione dell’istituzione stessa, che comunque si muove nell’ambito dei suoi compiti.

“Gli Usa sono il nostro principale azionista e la nostra sede. Quindi ovviamente diamo grande valore alla voce degli Usa – ha detto durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili con la Banca mondiale -. Apprezzo molto il reiteramento dell’impegno degli Usa sul Fondo e sono pronta a discutere con le autorità Usa le nostre priorità. E con Bessent potremmo farlo qui”.

Ieri il capo del Tesoro Usa aveva criticato Fmi e banca mondiale per aver sconfinato su tematiche, come su clima o di altro genere, che non fanno parte dei loro compiti. E quindi aveva chiesto “un passo indietro dai programmi politici, che soffocano la capacità di realizzare le loro missioni fondamentali. Nel caso del Fmi – ha detto Bessent – la missione chiave resta la stabilità macroeconomica e finanziaria”.

Georgieva ha affermato che la stabilità macroeconomica e finanziaria è e resta il compito principale del Fmi. (fonte immagine: IMF)

"Non ci credo più" è la canzone-dichiarazione di Diodato

Milano, 24 apr. (askanews) – Esce il 25 aprile Non ci credo più (Carosello Records), il nuovo brano di Diodato in cui il cantautore dà voce alla propria volontà di reagire, di ribadire l’importanza di non lasciarsi sopraffare da una narrazione del reale che sembra avere come unico scopo quello di dividerci e farci tollerare l’inaccettabile.

Non ci credo più è una canzone-dichiarazione, nata da un’urgenza espressiva forte e sincera. In un tempo attraversato da narrazioni che puntano a terrorizzare, a creare fratture sociali, ad allontanare e ad alimentare il senso di impotenza davanti a ciò che sta accadendo, Diodato prova a raccontare la propria reazione emotiva, ribadendo l’importanza del non rimanere indifferenti. La musica ha il compito di unire, offrendo a chi ascolta un luogo dove incontrarsi, riconoscersi e agire. Il brano è una potente crescita strumentale che accompagna l’ascoltatore da un iniziale luogo disabitato, di solitudine ma anche di risveglio, fino a un esplosivo senso di appartenenza a quella comunità consapevole delle proprie fragilità e della propria forza.

Il brano segue la scia del progetto nato a seguito del singolo Un Atto di Rivoluzione, che ha portato il cantautore a visitare tre associazioni che ogni giorno compiono il proprio atto di rivoluzione attraverso la conoscenza, l’arte, l’educazione, la solidarietà e l’empatia, trasformando concretamente il mondo in cui viviamo. Le realtà che il cantautore ha visitato durante il corso del suo tour teatrale sono l’Associazione Blitz a Palermo, il centro Mammut a Scampia e la Casa delle Agriculture in Salento.

Diodato presenterà Non ci credo più durante il suo tour estivo, pensato come naturale prosecuzione del recente tour teatrale tutto sold out che ha visto il cantautore esibirsi nei teatri della penisola. Diodato si prepara a tornare sul palco con quindici appuntamenti live – prodotti e organizzati da Magellano Concerti – nei principali festival italiani durante il corso della prossima estate. Un’occasione per sperimentare e continuare a dialogare con il pubblico attraverso la musica, in una dimensione live che per Diodato resta la più autentica e vitale.

Il tour estivo di Diodato partirà da Milano con il Mi Ami Festival (24 maggio), proseguirà poi con Trento (27 giugno – Trento Live Fest) e Susa (TO) in occasione di Borgate dal vivo (28 giugno – Anfiteatro romano). A luglio il cantautore sarà a Genova (12 luglio – Arena del Mare), a Firenze (18 luglio – Parco Mediceo Di Pratolino) dove si esibirà per il Musart Festival, a Caserta (20 luglio – Belvedere di San Leucio) per Un’Estate da Belvedere e a Cervia (RA) (25 luglio – Piazza Garibaldi). A seguire, il tour continuerà ad agosto con Ostuni (BR) (2 agosto – Foro Boario) in occasione del Locus Festival, successivamente Diodato sarà a Barletta (BT) (3 agosto – Fossato del Castello) per l’Oversound Music Festival, poi a Palermo (9 agosto – Teatro di Verdura) per il Dream Pop Fest, a Macerata (14 agosto – Sferisterio) e a Mantova (30 agosto – Palazzo Te) in occasione del Mantova Summer Festival. Gli ultimi appuntamenti si terranno a Vicenza (4 settembre – Piazza dei Signori) durante Vicenza In Festival, a Brescia (5 settembre – Piazza della Loggia) ed infine a Roma (11 settembre – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Cavea) in occasione del Roma Summer Fest. I biglietti sono disponibili nei circuiti di prevendita abituali. Per info: www.magellanoconcerti.it www.diodatomusic.it

Fmi, Georgieva: economia globale di fronte a una prova difficile

Roma, 24 apr. (askanews) – Al Fondo monetario internazionale “abbiamo ridotto in maniera rilevante le previsioni per la crescita globale. I grandi cambiamenti sulle politiche commerciali hanno alzato l’incertezza”. Lo ha dichiarato la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva, durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili.

“Detto in maniera semplice l’economia sta fronteggiando una grande prova mentre i margini di bilancio sono stati esauriti dai precedenti interventi, cosa – ha avvertito – che mette i paesi in posizione difficile, crea urgenza per agire in un mondo in rapido cambiamento”.

Per i funerali di Papa Francesco arriverà a Roma un milione di persone

Milano, 24 apr. (askanews) – “Ancora non è possibile fare una stima, continuano ad arrivare pellegrini e fedeli. Non sappiamo quanti ne arriveranno dall’Italia e dall’estero. Superano il milione di persone con una certa sicurezza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, parlando a Non Stop News su RTL 102.5.

“Il piano è quello che era stato già preventivamente concordato, anche sull’esperienza maturata nel passato sulla base dell’ultimo funerale del pontefice. Naturalmente, si tratta di percorsi blindati, dove l’impiego di unità delle Forze dell’ordine è assolutamente massiccio, finché ci consente di poter tenere tutto sotto controllo, nella misura in cui naturalmente questo sarà possibile farlo perché abbiamo la presenza di centinaia di migliaia di pellegrini e fedeli” ha proseguito Musumeci, aggiungendo che “circa 11mila unità sono state richiamate, alcuni dalle ferie e dai permessi e da altre temporanee mansioni, proprio per dare particolare forza ad un piano di sicurezza che deve consentire il regolare svolgimento delle esequie funebri. Sono tante le delegazioni straniere, per le quali il ministero degli Affari Esteri ha già predisposto tutti gli obiettivi e strumenti di propria competenza, si parla di 170 delegazioni. Ricordiamoci – ha proseguito – che con il funerale di Papa Wojtyla a Roma si mobilitò una presenza di pellegrini che superava il milione di unità, fra quelli presenti in Piazza San Pietro e quelli nelle zone adiacenti. Quindi, utilizziamo il riferimento più recente per poter costruire un piano di sicurezza capace di rispondere delle esigenze”.

Per quanto riguarda l’assistenza ai fedeli, Musumeci ha spiegato che “il capo di dipartimento di Protezione Civile, il prefetto Fabio Siciliano, è stato chiamato a coordinare le operazioni di accoglienza e di assistenza, anche sanitaria. L’impiego di circa 8mila volontari credo che serva appunto a consentire di stare il più vicino possibile alla gente, anche nelle lunghe attese. E poi naturalmente il raccordo con il prefetto di Roma e il questore per tutte le misure relative all’ordine pubblico, che restano di esclusiva competenza degli interni”.

Alla domanda su quali siano le maggiori preoccupazioni, il ministro ha spiegato che “bisogna neutralizzare sulla carta e nella fase operativa che serve, ogni tentativo di disturbo. Tutto quello che poteva essere fatto, è stato fatto, è stato predisposto e quindi dobbiamo essere necessariamente ottimisti. Il contesto geopolitico è assai complesso e difficile. L’Italia resta la culla della cristianità, il cuore della Chiesa Cattolica, ed è chiaro che l’attenzione di tutto il mondo in questi giorni è puntata su Roma e quindi sul Vaticano e tutte le iniziative collegate”.

Infine per quanto riguarda la presenza a Roma dei leader di praticamente tutto il mondo, Musumeci ha precisato che “se il calendario delle esequie funebri dovesse consentire ritagli di tempo, io credo che il buon senso e il senso di responsabilità di tutti i rappresentanti e capi di Stato e Governo dovrebbe indurli a cogliere l’occasione per un breve scambio di idee. Chiaro che la presenza di Trump a Roma è in calendario ed è un dato che Giorgia Meloni ha già ottenuto disponibilità, ma vale anche per la Presidente della Commissione Europea. Abbiamo bisogno di confronto e dialogo in questo momento”.

Torino, Melotti e Alice Cattaneo per la seconda Risonanza della GAM

Torino, 24 apr. (askanews) – Dialoghi, connessioni sottili, rapporto tra moderno e contemporaneo e con il territorio: la GAM di Torino con la direzione di Chiara Bertola ha scelto di puntare sulle Risonanze, programmazioni che si snodano intorno ad alcune parole chiave che mettono in relazione le mostre e le collezioni. La stessa direttrice ci ha presentato la seconda Risonanza. “Nella prima Risonanza – ha detto ad askanews – avevamo luce, colore, tempo quotidiano e adesso abbiamo invece il ritmo, la struttura, il segno. Per poi la cosa che mi fa piacere che risuonano benissimo questi temi nella mossa di Fausto Melotti, io ho sentito l’esigenza di riproporla alle giovani generazioni, cio di proporre l’opera straordinaria di un maestro cos importante della scultura del Novecento come Melotti”.

La mostra pi vasta in programmazione alla GAM infatti un’antologica di Fausto Melotti intitolata “Lasciatemi divertire!” che attraversa tutta la carriera dell’artista dagli inizi molto difficili fino al successo. L’esposizione anche una forma di teoria della leggerezza scultorea e della libert creativa, oltre che un’occasione per riportare l’attenzione su uno dei grandi nomi del Novecento. Ma la GAM si muove su pi livelli critici e temporali. “L’altra cosa – ha aggiunto la direttrice – proporre invece l’opera, che la seconda mostra importante che c’ in GAM adesso, che dedicata ad Alice Cattaneo, mostre di artisti mid-career, artisti comunque italiani importanti che hanno bisogno per di quello slancio che solo un museo istituzionale pu dare”.

E le sale del museo torinese sembrano accogliere le installazioni e le opere di Alice Cattaneo e la sua mostra “Dove lo spazio chiama il segno” con naturalezza, come se fossero sempre state l, ma anche ricordando esposizioni precedenti, il che, anche solo a livello di sensazioni psicologiche, fa davvero pensare all’idea di risonanza e a una visione museale che resta in movimento. “Il museo io penso che sia veramente importante – ha concluso Chiara Bertola – perch deve dare delle missioni, cio deve risvegliare dei maestri, dei capitali, delle visioni importanti, che non si devono perdere. bisogna ripassare, bisogna rimettere al mondo il mondo, come diceva Boetti, bisogna ridare delle possibilit alle grandi opere di ripresentarsi perch gli artisti giovani e le generazioni devono vederle perch non le conoscono”.

La seconda Risonanza della GAM poi completata da un’intervento sonoro di Chiara Lee e

freddie Murphy e da una mostra sui film di Giosetta Fioroni.

David alla Carriera a Pupi Avati tra "la provincia perduta e i sogni"

Roma, 24 apr. (askanews) – Il regista Pupi Avati riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 70esima edizione dei Premi David di Donatello: lo ha annunciato l’Accademia del Cinema Italiano. Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat). La conduzione dell’edizione 2025 è affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. La serata sarà in diretta anche su Rai Radio2 – con la conduzione di Carolina Di Domenico – e sarà disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.

“L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnare il David alla Carriera a Pupi Avati, talento poliedrico di regista, scrittore, sceneggiatore, musicista e produttore, in coppia inossidabile con il fratello Antonio – ha dichiarato la presidente e direttrice artistica, Piera Detassis – Grande autore e affabulatore, ha raccontato il tempo perduto della provincia, con le sue pigrizie, le ferocie e gli spaventi, il soffio spaventoso dei mostri immaginati da ragazzo nelle campagne, ma anche la voglia di riscatto e lo slancio nell’inseguire i propri sogni. Creatore indiscusso del gotico padano con ‘La casa delle finestre che ridono’ fino ai recenti ‘Il signor Diavolo’ e ‘L’orto americano’, Avati si immerge con incanto e magia nell’autobiografia emiliana e scava a tocchi leggeri, mai appariscenti, nell’inconscio piccolo borghese e rurale, traendo segnali di umanità dalle vite grigie, redente dalla poesia e dalla speranza, in un racconto a mosaico, collettivo, d’amicizia e famigliare, come avviene nei suoi tanti capolavori. La sua speciale grazia d’autore tocca gli attori, esaltati in ruoli spesso sorprendenti, da Lino Capolicchio a Carlo Delle Piane, da Gianni Cavina a Silvio Orlando, da Diego Abatantuono a Renato Pozzetto, da Neri Marcorè ad Alba Rohrwacher ed Elena Sofia Ricci, fino a comporre una geografia di volti e umanità diversa, alla scoperta di un’Italia poetica e lontana dalle luci della ribalta”.

Tra i riconoscimenti già annunciati della 70esima edizione dei Premi David di Donatello, il David Speciale a Ornella Muti, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Özpetek e il David come Miglior Film Internazionale ad Anora di Sean Baker.

Grazie a una straordinaria carriera lunga circa sessant’anni e a una filmografia di oltre cinquanta titoli, Pupi Avati è considerato in maniera unanime uno dei maggiori registi e sceneggiatori del nostro cinema.

La 70esima edizione dei Premi David di Donatello è organizzata dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla Rai, in collaborazione con Cinecittà S.p.A. Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai.

I Premi David di Donatello si svolgono sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA, con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

Tennis, Sinner n.1 al mondo almeno fino al Roland Garros

Roma, 24 apr. (askanews) – Con il forfait di Carlos Alcaraz dall’Atp 1000 di Madrid causa infortunio (lesione a un adduttore), Jannik Sinner ha la certezza matematica di arrivare ad un anno, 52 settimane di fila (Dal 10 giugno 2024 all’8 giugno 2025. Da Parigi a Parigi) nel suo primo regno da numero uno. L’azzurro sarà di sicuro testa di serie n.1 agli Internazionali di Roma, torneo del suo ritorno, e lo sarà certamente anche al Roland Garros, dove difende la semifinale dello scorso anno, quando perse in cinque, combattutissimi set, proprio da Carlos Alcaraz. Difficile che qualcuno superi Sinner anche alla fine di Parigi, visto che Alcaraz difende la vittoria del 2024 e Zverev la finale.

Il prossimo obiettivo di Sinner sarebbero le 58 settimane di Courier. Superato Courier, ci sarebbe Stefan Edberg, all’undicesimo posto all time, a quota 72. Per superare lo svedese, però, Jannik dovrebbe rimanere n.1 fino al 27 ottobre, dunque ben oltre dopo lo Us Open. Rimanendo per tutto il 2025 in vetta al ranking senza interruzione Sinner entrerebbe di diritto tra i top 10 di tutti i tempi, superando anche Lleyton Hewitt, fermo a quota 80.

Ue vuole più controlli sui veicoli e carta di circolazione digitale

Roma, 24 apr. (askanews) – La Commissione europea che da mesi lancia propositi di semplificazione delle regole e della burocrazia, ha presentato una serie di proposte su immatricolazioni di auto e veicoli e sulla sicurezza stradale che apparentemente non si muovono esattamente in quella direzione.

L’organismo comunitario vuole infatti introdurre “controlli tecnici periodici per i veicoli elettrici, nuovi test per i sistemi di sicurezza elettronica e metodi avanzati di controllo delle emissioni per individuare i veicoli ad alte emissioni”, secondo quanto recita un comunicato. Bruxelles vuole inoltre creare l’obbligo di “controlli tecnici annuali per le autovetture e i furgoni di età pari o superiore a dieci anni, responsabili – secondo la Ue di una quota sproporzionata di emissioni nocive”.

Il tutto nell’ambito di una revisione complessiva delle norme Ue in materia di sicurezza stradale e immatricolazioni intervenendo su tre direttive applicabili ai controlli tecnici sui veicoli, all’immatricolazione dei veicoli e ai controlli su strada dei veicoli commerciali.

Secondo Bruxelles le sono obsolete e non più adeguate a tenere il passo con i rapidi progressi nella tecnologia dei veicoli, “con la crescente preoccupazione per l’inquinamento e con i persistenti problemi di sicurezza stradale. Le nuove norme daranno priorità alla sicurezza stradale e alla qualità dell’aria – si legge – con particolare attenzione all’adattamento alle tecnologie emergenti quali i veicoli elettrici e i sistemi avanzati di assistenza alla guida”.

L’Ue vuole anche creare migliori controlli contro la manomissione fraudolenta del contachilometri. Infine, la Commissione propone di introdurre “la carta di circolazione digitale come nuovo standard e di semplificare la condivisione transfrontaliera dei datimi gliorando lo scambio elettronico di dati di immatricolazione dei veicoli tra gli Stati membri”.

Secondo Bruxelles con questi cambiamenti si potrebbero prevenire circa 65.000 feriti gravi e 7.000 mostri nei prossimi 25 anni. Le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Roma a San Pietro per l’ultimo saluto a papa Francesco

Roma, 24 apr. (askanews) – La Roma, questa mattina, ha voluto rendere omaggio a Papa Francesco recandosi a San Pietro per un ultimo saluto al Pontefice. La delegazione giallorossa si è fermata 15 minuti per un momento di raccoglimento con una sua delegazione composta da squadra e dirigenza, guidata dal direttore sportivo Ghisolfi e dall’allenatore Ranieri. Presenti poi i gruppi di argentini (Dybala, Paredes e Soulè) e italiani (Cristante, Mancini e Pellegrini), oltre ai dirigenti Lombardo, Scala, Ricchio, Castaldi e Feliziani.

Tennis, Alcaraz infortunato: salta Madrid e anche Roma

Roma, 24 apr. (askanews) – Carlos Alcaraz non giocherà il Masters di Madrid. Lo riporta ‘Marca’. I media anticipano il forfait del n°3 del mondo. La risonanza a cui si è sottoposto lo spagnolo dopo il guaio muscolare accusato nella finale del torneo di Barcellona, ha evidenziato una lesione all’adduttore della gamba destra. Alcaraz salterà dunque il 1000 di casa ed è in forte dubbio per gli Internazionali d’Italia (7-18 maggio), con l’obiettivo di rientrare al 100% al Roland Garros (25 maggio-8 giugno), dove difenderà il titolo vinto lo scorso anno.

Casini: profonda indignazione per l’atteggiamento di Netanyahu su Francesco

Roma, 24 apr. (askanews) – Intervenendo alla trasmissione Mattino Cinque, il senatore Pier Ferdinando Casini ha espresso soddisfazione per la presenza di Trump ai funerali di Papa Francesco: “Anche se erano evidenti le distanze tra Bergoglio e l’Amministrazione americana, soprattutto sul tema dei rifugiati, è molto significativa la decisione del presidente Usa e non può che rallegrarci”.

“Ciò che veramente mi suscita profonda indignazione è l’atteggiamento di Netanyahu: non tanto per la non partecipazione alle esequie, ma per il fatto che non abbia ritenuto nemmeno di inviare un messaggio di cordoglio alla Santa Sede. Vedo che sta crescendo anche nella comunità ebraica il disagio per questa scelta e ho condiviso le parole del Rabbino Di Segni, come sempre limpide e chiare”, ha aggiunto Casini.

“Il Papa ha sempre difeso i palestinesi e giustamente la popolazione civile di Gaza, ma non ha mai espresso sentimenti diversi dal rispetto e dall’amicizia nei confronti dello Stato di Israele. Non sono mai stato un estimatore di Netanyahu ma questo suo atteggiamento conferma che rappresenta uno degli ostacoli alla soluzione di un problema drammatico”, ha concluso l’ex presidente della Camera.

"La Russia userebbe armi nucleari se attaccata"

Roma, 24 apr. (askanews) – Il capo del Consiglio di sicurezza nazionale russo Sergey Shoigu, in un’intervista all’agenzia di stampa statale TASS, ha ribadito che Mosca “si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro di essa o la Repubblica di Bielorussia, anche con l’uso di armi convenzionali”.

Shoigu ha detto che “conformemente alla Strategia di sicurezza nazionale della Federazione russa, nel caso in cui Stati stranieri compiano azioni ostili che costituiscano una minaccia per la sovranità e l’integrità territoriale della Federazione Russa, il nostro Paese ritiene legittimo adottare le misure simmetriche e asimmetriche necessarie per reprimere tali azioni e impedirne la reiterazione”.

La deterrenza nucleare, ha continuato, “è rivolta agli Stati e alle coalizioni militari che considerano la Russia un potenziale nemico e che possiedono armi di distruzione di massa o un potenziale di combattimento significativo con forze polivalenti”, oltre che “agli Stati che forniscono il loro territorio e le loro risorse per la preparazione e l’attuazione di un’aggressione”.

Il prefetto di Roma: massiccia presenza di visite anche a Santa Maria Maggiore

Roma, 24 apr. (askanews) – “Abbiamo visto un afflusso molto consistente di persone per abbiamo visto che il sistema riesce a gestirlo in maniera serena e ordinata ma le persone sono molte. Abbiamo constatato una massiccia presenza a Santa Maria Maggiore che a ora di pranzo (mercoled) aveva superato le diecimila presenze che erano entrate, evidentemente con la notizia della futura tumulazione del Pontefice assume un particolare interesse. Sono stati predisposti dei servizi molto attenti anche per la fase della traslazione e la presenza di megaschermi in piazza Santa Maria Maggiore e sul retro, in piazza dell’Esquilino”; lo ha detto ai cronisti il prefetto di Roma Lamberto Giannini parlando della situazione di sicurezza attorno all’omaggio e ai funerali per Papa Francesco.

“Cos come d’intesa con la polizia stradale saranno predisposti servizi per indirizzare i pullman in arrivo nella capitale che dovranno avere gli stalli gi assegnati, non sar permesso l’arrivo di pullman che non sappiano gi dove sostare e questo molto importante, non saranno gestiti a caso ma tutti indirizzati” ha aggiunto.

“Gi diverse centinaia si sono prenotati e contiamo domani a quest’ora (mercoled sera) di avere un’idea molto pi precisa”

La Basilica di San Pietro gremita per l’ultimo saluto a Francesco

Città del Vaticano, 24 apr. (askanews) – La Basilica di San Pietro, riaperta stamane alle 7 ai fedeli per il secondo giorno, dopo una breve chiusura di un’ora e mezza, si è già riempita di persone che vogliono dare l’ultimo saluto a Papa Francesco.

La navata centrale, dove le persone vengono incanalate per giungere fin sotto il baldacchino del Bernini dove è posta la bara, è già piena di fedeli e file si sono formate anche all’esterno della Basilica, dove i tempi di attesa oggi si prevedono lunghi come accaduto ieri.

La Cina smentisce Trump: nessuna trattativa sui dazi in corso

Roma, 24 apr. (askanews) – La Cina ha oggi smentito seccamente il presidente Usa Donald Trump, affermando che non è in corso alcuna trattativa sulla questione dei dazi, come ha detto il leader americano.

“Tutte queste sono notizie false” ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun durante la quotidiana conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di Trump.

Guo ha sottolineato che Cina e Stati uniti non hanno avviato alcuna consultazione o negoziato sulla questione dei dazi, e tanto meno raggiunto un accordo.

“Questa guerra dei dazi è stata scatenata dagli Stati uniti; l’atteggiamento della Cina è sempre stato coerente e chiaro: se vi è combattimento, noi risponderemo fino in fondo; se vi è trattativa, la porta è spalancata. Dialogo e negoziato devono basarsi su parità, rispetto e reciprocità”.

Poche ore fa Trump ha assicurato che ci sarà “un accordo equo” con la Cina, affermando che il negoziato è “attivo”. Il presidente americano ha evitato di rispondere a una domanda su un eventuale contatto diretto con il presidente cinese Xi Jinping, ma ha precisato che la percentuale finale delle tariffe “non sarà nemmeno vicina” al livello attuale.

Almeno 45 droni utilizzati nell’attacco russo a Kiev

Roma, 24 apr. (askanews) – L’amministrazione militare della città di Kiev ha dichiarato sul suo canale Telegram che la Russia ha attaccato Kiev con droni e missili balistici. Sono stati rilevati almeno 45 droni, ha affermato l’amministrazione, aggiungendo che l’aeronautica militare ucraina avrebbe aggiornato i dati in seguito.

Un attacco missilistico e di droni russi su vasta scala ha colpito Kiev durante la notte, uccidendo nove persone e ferendone altre 63, tra cui sei bambini, hanno dichiarato le autorità ucraine, secondo quanto riportato dall’Afp.

Papa Francesco, il prefetto di Roma: generoso l’apporto dei volontari

Roma, 24 apr. (askanews) – Importante l’apporto dei volontari per tutta l’organizzazione di accoglienza della folla dei pellegrini a Roma per le esequie di Papa Francesco. “Intanto fatemeli ringraziare, perch veramente stiamo assistendo a un contributo importante e generoso che affianca le forze dell’ordine. Siamo in continuo contatto per l’accoglienza con la Protezione civile e a San Pietro avete potuto vedere l’apporto che danno per creare zone si sicurezza e indirizzare le persone, serviranno molto io credo anche nel tragitto di traslazione della salma del Santo Padre” verso Santa Maria Maggiore: lo ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini.

Il prefetto di Roma: maxischermi anche a Piazza Risorgimento e Cavour

Roma, 24 apr. (askanews) – Maxischermi anche a piazza Risorgimento e probabilmente piazza Cavour per i pellegrini che verranno a Roma per i funerali di Papa Francesco. Quanti? “Guardi io il numero 200mila non l’ho mai pronunciato” dice il prefetto di Roma Lamberto Giannini, “quello su cui abbiamo certezza sono le prenotazioni del Giubileo degli adolescenti che erano gi oltre centomila. A questi si aggiungeranno altre persone. Cercheremo di garantire spazi anche pi ampi rispetto alle duecentomila persone, stiamo attrezzando aree con maxischermi anche a piazza Risorgimento e piazza Pia e ritengo se verranno confermati questi numeri in salita, anche a piazza Cavour”.

Dazi, Cina smentisce Trump: nessuna trattativa in corso

Roma, 24 apr. (askanews) – La Cina ha oggi smentito seccamente il presidente Usa Donald Trump, affermando che non è in corso alcuna trattativa sulla questione dei dazi, come ha detto il leader americano.

“Tutte queste sono notizie false” ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun durante la quotidiana conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di Trump.

Guo ha sottolineato che Cina e Stati uniti non hanno avviato alcuna consultazione o negoziato sulla questione dei dazi, e tanto meno raggiunto un accordo.

“Questa guerra dei dazi è stata scatenata dagli Stati uniti; l’atteggiamento della Cina è sempre stato coerente e chiaro: se vi è combattimento, noi risponderemo fino in fondo; se vi è trattativa, la porta è spalancata. Dialogo e negoziato devono basarsi su parità, rispetto e reciprocità”.

Poche ore fa Trump ha assicurato che ci sarà “un accordo equo” con la Cina, affermando che il negoziato è “attivo”. Il presidente americano ha evitato di rispondere a una domanda su un eventuale contatto diretto con il presidente cinese Xi Jinping, ma ha precisato che la percentuale finale delle tariffe “non sarà nemmeno vicina” al livello attuale.

Ai funerali del Papa leader di tutto il mondo, occhi puntati su Trump

Roma, 24 apr. (askanews) – Donald Trump partirà dagli Stati Uniti venerdì e ripartirà sabato dopo il funerale di Papa Francesco: la finestra è stretta e il clima non è dei migliori per ipotizzare un incontro decisivo sull’Ucraina o sulla guerra commerciale a margine delle esequie del Pontefice. Ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria. Ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice nel breve tempo riservato da Trump alla trasferta in nome del Papa, lo indicano anche i tempi decisi e ufficializzati dalla Casa Bianca. Il presidente lascerà Washington venerdì mattina per volare a Roma per il funerale di Papa Francesco sabato e tornerà dopo il funerale, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, tradotto in orari italiani, nemmeno un giorno intero. Abbastanza per quella “stretta di mano” Trump-Von der Leyen auspicata nel governo italiano, per uno scambio di battute, qualsiasi cosa sarà guardata da molto vicino.

Tutti gli occhi sono puntati sul leader americano, tuttavia a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij con una delegazione che potrebbe fermarsi nei giorni successivi.

Dalla Russia non arriverà il presidente Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto internazionale e che ha deciso di inviare la ministra della cultura Ljubimova, a sottolineare una sintonia a livello di pensiero più che una presenza politica. E non ci sarà sabato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze per il Papa.

Prima a Roma e poi in Vaticano domani arriveranno tuttavia presidenti, teste coronate e capi di governo e ministri da tutto il mondo, da tutti i continenti. In tutto rappresentanze di 177 paesi, praticamente l’intero arco dei membri dell’Onu.

Sarà presente, ovviamente, il presidente argentino Javier Milei, che però non ha nascosto in passato critiche e ha lanciato persino insulti nei confronti di Francesco. Ci sarà il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania ci saranno sia il presidente Frank-Walter Steinmeier sia il cancelliere Olaf Scholz e dalla Gran Bretagna arriverà il principe di Galles William sia il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

Taiwan, con la quale la Santa Sede ha rapporti diplomatici, è un caso particolare. L’isola ha rinunciato a inviare il proprio presidente, come è accaduto in passato, limitandosi a delegare un ex vicepresidente notoriamente amico di Papa Bergoglio, proprio per non imbarazzare il Vaticano impegnato in una difficile trattativa con Pechino. Non è tuttavia ancora chiaro se la Cina popolare invierà qualcuno da Pechino.

Non è ancora definito neanche chi guiderà la delegazione giapponese. Secondo i media nipponici potrebbe essere il ministro degli Esteri Takeshi Iwaya.

Papa, al funerale i leader di tutto il mondo, occhi puntati su Trump

Roma, 24 apr. (askanews) – Donald Trump partirà dagli Stati Uniti venerdì e ripartirà sabato dopo il funerale di Papa Francesco: la finestra è stretta e il clima non è dei migliori per ipotizzare un incontro decisivo sull’Ucraina o sulla guerra commerciale a margine delle esequie del Pontefice. Ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa, tra i due non tira buona aria. Ci sarà soprattutto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero vertice nel breve tempo riservato da Trump alla trasferta in nome del Papa, lo indicano anche i tempi decisi e ufficializzati dalla Casa Bianca. Il presidente lascerà Washington venerdì mattina per volare a Roma per il funerale di Papa Francesco sabato e tornerà dopo il funerale, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, tradotto in orari italiani, nemmeno un giorno intero. Abbastanza per quella “stretta di mano” Trump-Von der Leyen auspicata nel governo italiano, per uno scambio di battute, qualsiasi cosa sarà guardata da molto vicino.

Tutti gli occhi sono puntati sul leader americano, tuttavia a Roma convergeranno delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso arriva il metropolita Antonij con una delegazione che potrebbe fermarsi nei giorni successivi.

Dalla Russia non arriverà il presidente Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto internazionale e che ha deciso di inviare la ministra della cultura Ljubimova, a sottolineare una sintonia a livello di pensiero più che una presenza politica. E non ci sarà sabato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare nei giorni scorsi per non aver offerto le sue condoglianze per il Papa.

Prima a Roma e poi in Vaticano domani arriveranno tuttavia presidenti, teste coronate e capi di governo e ministri da tutto il mondo, da tutti i continenti. In tutto rappresentanze di 177 paesi, praticamente l’intero arco dei membri dell’Onu.

Sarà presente, ovviamente, il presidente argentino Javier Milei, che però non ha nascosto in passato critiche e ha lanciato persino insulti nei confronti di Francesco. Ci sarà il presidente francese Emmanuel Macron e i reali di Spagna Felipe VI e Letizia. Per la Germania ci saranno sia il presidente Frank-Walter Steinmeier sia il cancelliere Olaf Scholz e dalla Gran Bretagna arriveranno il principe di Galles William e il primo ministro Keir Starmer. Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

Taiwan, con la quale la Santa Sede ha rapporti diplomatici, è un caso particolare. L’isola ha rinunciato a inviare il proprio presidente, come è accaduto in passato, limitandosi a delegare un ex vicepresidente notoriamente amico di Papa Bergoglio, proprio per non imbarazzare il Vaticano impegnato in una difficile trattativa con Pechino. Non è tuttavia ancora chiaro se la Cina popolare invierà qualcuno da Pechino.

Non è ancora definito neanche chi guiderà la delegazione giapponese. Secondo i media nipponici potrebbe essere il ministro degli Esteri Takeshi Iwaya.

L’eredità invisibile di Papa Bergoglio

Osservatori di tutto il mondo descrivono il pontificato di Francesco come un’incompiuta e la figura di Bergoglio è polarizzata da due narrazioni: quella del rivoluzionario, da parte dei sostenitori, e quella del Papa quasi eretico da parte dei detrattori. Si scrive di un Pontificato “tutto fumo e niente arrosto” e di una “Chiesa immobile”. Come se fosse possibile riassumere un pontificato così complesso in poche righe.

È importante ricordare due intuizioni di Francesco a inizio pontificato: la “globalizzazione dell’indifferenza”, annunciata a Lampedusa, prima dello scoppio della crisi europea dei migranti. La visione strategica di una “guerra mondiale a pezzi”. Datate entrambe 10 anni fa, sono quanto mai attuali.

Per una lettura asettica, aiuta partire da un’altra dichiarazione: “i buoni politici hanno il compito avviare processi e non occupare spazi”. In queste parole risiede l’eredità più preziosa di Francesco e una possibile chiave di lettura del magistero. Nelle encicliche “Laudato si’” e “Fratelli tutti”, Francesco ha messo le questioni ambientali e sociali al centro dell’impegno pastorale della Chiesa. Il contrasto culturale, la differenza – e diffidenza- nei confronti dei revanscismi nazionalistici hanno puntualizzato che il cattolicesimo non può essere il collante identitario della destra nazionalista. Non a caso, l’ultima lettera Bergoglio l’ha scritta ai vescovi statunitensi e con toni molto duri, ricordando come i valori cristiani non contemplino la deportazione di massa che Trump sta attuando.

Nell’idea di risolvere i problemi col cacciavite, con decisione, passo dopo passo e cercando di tenere tutti insieme, il Papa gesuita recupera il popolarismo. Mentre la teoria marxista proponeva obiettivi definiti, il popolarismo si proponeva come metodo per la risoluzione graduale dei problemi. Per questo, è ancora oggi la cultura più moderna della democrazia. Si tratta, in definitiva, di mettere insieme la posizione di chi è debole e quella di chi è più forte, avvicinandole. Come nell’insegnamento: non si può partire dal presupposto ideologico che l’alunno diventi professore e viceversa. Ma tocca al docente valorizzare le capacità e le curiosità dell’alunno affinché’, in prospettiva, possa crescere e magari superare il livello del professore. 

Insomma, il pontificato che si è chiuso avviando processi ricorda alla politica quale metodo attuare per risolvere le tante questioni aperte, specie in quell’Europa che Francesco, intervenendo al Parlamento europeo a novembre 2014, ha definito “un po’ invecchiata e compressa”, “impaurita e piegata su sé; stessa”. Mentre compito dell’Unione è “riscoprire la sua anima buona” ed essere “protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo”.

Il Mediterraneo senza Francesco

La scomparsa di Francesco, il primo vero Papa dei migranti, lascia un vuoto enorme e apre interrogativi profondi.

Si deve sperare, anzitutto, che il nuovo Papa riempia questo vuoto e non metta la questione come una fra le tante altre. Questo, infatti, per tutto l’Occidente sviluppato è un punto nodale che suscita paura e scandalo.

Sorgono poi alcuni interrogativi, almeno 4, ancor più inquietanti osservando la meticolosa devozione del nostro governo, nei confronti del Papa che non c’è più. Non giudichiamo certo il cuore dei singoli governanti, ma ascoltare la Meloni che si profonde pubblicamente in ricordini personalistici, in fatterelli avvenuti nelle udienze privilegiate ottenute, lascia sbigottiti e preoccupati. Neanche una parola che ricordi i gesti concreti, prima ancora degli insegnamenti, compiuti da Francesco per scuotere i poteri e le istituzioni nel loro cinico e costante utilizzo della questione migratoria come arma di distrazione di massa, come incitamento costante alla paura e all’allontanamento che sa di razzismo.

1.Il primo interrogativo riguarda la quasi scomparsa del nemico numero uno del governo Meloni, individuato nella figura dello “scafista”. Ovvero quella di un miserabile prezzolato per traghettare gruppi di umanità in cerca di speranza. Ormai da un po’ di tempo questi piccoli uomini si dileguano appena il natante giunge in acque internazionali, lasciando il timone a qualche disperato a bordo o a nessuno. Dunque dove sono i nemici della signora Meloni? Quanti veri scafisti abbiamo catturato e condannato negli ultimi 3 anni? E’ sempre più evidente come la lotta a queste inesistenti figure serve solo a mascherare misure drasticamente persecutorie nei confronti dei migranti e indicibili accordi riservati con i veri capi del traffico di vite umane che risiedono riccamente in Libia, che viaggiano all’estero e tornano in patria con i nostri voli di Stato.

2.Un secondo interrogativo riguarda i fatti drammatici di questi giorni, passati sotto silenzio da notizie purtroppo di maggior portata. La nave Life Support di Emergency è arrivata martedì sera al porto di Ravenna con il suo carico di 82 stremati migranti (tra cui 11 donne e 24 minori non accompagnati) salvati dal naufragio giovedì 17, nel mare del canale di Sicilia. Il solerte ministro dell’interno, un prefetto che ha giurato fedeltà alla Repubblica, amico intimo di Salvini, ha “prontamente” assegnato come porto sicuro lo scalo di Ravenna. Si è trattato di un vero, inutile calvario di 4 giorni in più di navigazione, con 2 “vantaggi” per il governo: fare uno “sgarbo” agli amministratori emiliano-romagnoli di centrosinistra e togliere la nave di soccorso per circa 8-10 giorni dal braccio di mare più pericoloso, onde condannare di fatto a morte i poveretti ignari che nei medesimi giorni vi transitano. Neanche la morte di Francesco ha sollecitato un gesto di pietà, quantomeno alla sua straordinaria memoria. Si poteva richiamare la nave e farla sostare prima. No, questo no! Tutte le navi delle ONG vengono sistematicamente costrette a fare centinaia di miglia nautiche in più. Se il Mediterraneo è diventato un “confine disumano” lo dobbiamo al governo Meloni. Un confine tragico più ancora di quello del Messico, dove il maggior rischio è di essere catturati. Ma il mare no, il mare ti inghiotte per sempre. Papa Francesco lo sapeva bene, per questo appena eletto si recò a Lampedusa, per chiedere pietà all’Italia e al mondo, per condannare senza riserva le politica dello “scarto”. 

 3.Un terzo interrogativo riguarda i centri costruiti in Albania, come luoghi di detenzione di migranti richiedenti asilo o destinatari di provvedimenti di rimpatrio. Una formula dove si mescola il problema carcerario con quello della migrazione. Il fallimento di questa operazione, del quale Meloni vistosamente non parla, è sotto gli occhi di tutti. Si sa per certo che la potente mafia albanese si è già installata nell’area, per offrire i propri servizi a pagamento a coloro che riescono ad evadere da questi centri. Quando finirà questa orribile tragi-commedia? Forse solo con un nuovo governo di segno opposto.

4.Un quarto ed ultimo interrogativo riguarda l’inesistente complesso delle nostre politiche migratorie. Manca una visione complessa dei problemi. Si fanno convegni sul declino demografico e sul diritto alla vita, sul made in Italy e sulla nostra agricoltura di qualità, sulle bellezze del nostro turismo e sulla nostra sanità. Abbiamo centinaia di borghi abbandonati ed enormi campagne incolte. La vera realtà è, però, che tutti o quasi i nostri giovani migliori emigrano. Servono lavoratori qualificati in ogni settore, specie in quelli dove abbiamo le maggiori potenzialità di crescita. Non siamo in grado di elaborare una politica complessiva delle migrazioni, capace anche di dare una prima formazione professionale nei paesi di origine, creando i profili necessari alla nostra economia. Con i giusti partenariati pubblico-privato questo lavoro non sarebbe neanche così difficile. Ma il nostro governo è così poco qualificato che si dubita pure del fatto che possa quanto meno comprendere la scala e la concretezza di questa problematica. Le politiche migratorie sono sempre di più legate alle nostre realistiche possibilità di sviluppo. Papa Francesco ha insegnato anche questo, che i migranti sono una potente risorsa, forse ormai l’unica in grado di arricchire davvero la società.

La farsa di Putin e l’egoismo di Trump

Dopo aver annunciato una tregua pasquale di 30 ore delle operazioni militari in Ucraina, Putin non ha mantenuto la parola e l’esercito russo ha continuato a bombardare con attacchi aerei, a mezzo di droni e via terra il martoriato Paese. Una promessa senza esito, forse per dimostrare agli USA una disponibilità al dialogo che facesse seguito al massacro di Sumy: in realtà nemmeno un’ora è stata sospesa l’aggressione e l’annuncio di tregua da parte del Cremlino appariva in sé riduttiva, una farsa rispetto ai trenta giorni proposta dagli americani negli incontri bilaterali di Riad. Lo zar ha per l’ennesima volta dimostrato la propria inaffidabile e pervicace intransigenza, continuando a colpire l’Ucraina come era accaduto in occasione del Natale ortodosso il 7 gennaio scorso: solo lo scambio di prigionieri (246 soldati russi e 277 soldati ucraini) parrebbe aver avuto luogo. La strategia di Mosca è saldamente e crudelmente ancorata alla scelta del massacro e dello spargimento di sangue, anche dei civili, delle donne e dei bambini, che continua ininterrottamente dopo Bucha e Kramatorsk, bombardando ospedali e abitazioni senza ripensamenti o remissioni.

Come abbia potuto mentire e poi presentarsi davanti al Patriarca Kirill insieme al sindaco di Mosca Sergey Sobyanin per partecipare alla funzione ortodossa per la Pasqua. nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, con la candela in mano e facendosi più volte il segno della croce, non è dato sapere. Basti pensare che lo stesso Kirill che ha officiato la celebrazione religiosa ha descritto la Pasqua non come redenzione e resurrezione bensì come “vittoria sul male”: è noto infatti che il capo della chiesa ortodossa provenga – come Putin – dalle file del Kgb e come dall’inizio dell’operazione militare speciale sostenga la guerra e i massacri del popolo ucraino come una scelta di civiltà che prevede – anche per i morti russi sul campo di battaglia, anzi soprattutto per loro – che vengano spalancate le porte del paradiso.  Ciò mentre il ministro degli esteri Sergei Lavrov rafforzava il teorema secondo cui l’U.E. vorrebbe “riportare in vita l’ideologia nazista europea”, un mantra ripetuto in più occasioni, falsificando la Storia in modo spudorato. 

Di fronte a questo quadro che rappresenta l’icona di una politica menzognera non si riesce a comprendere come la propaganda filorussa continui ad imperversare in Italia mistificando sistematicamente la realtà. 

Da parte sua Trump dopo il siparietto dell’incontro con Zelensky alla Casa Bianca – rinnovato con pesanti accuse ed espressioni di disistima verso il presidente ucraino – sembra aver adottato una strategia di sotteso o palese disimpegno, minacciando il ritiro da ogni negoziato di pace e di fatto mettendo sullo stesso piano il Paese aggredito e quello aggressore, differenza invece chiaramente e senza retropensieri rimarcata dalla premier Giorgia Meloni proprio nell’incontro recente con il presidente americano.

Una distinzione dirimente che sembra ispirare 26 stati su 27 dell’Unione europea ma che trova diffidenza ed apparente equidistanza oltreoceano, perché a Trump interessa più un cordiale rapporto con Mosca che con Kyiv: il vero nemico degli USA a guida repubblicana è Pechino e la sua forza di penetrazione economica nei mercati. Dalle imposizioni dei dazi commerciali alle successive alterne smentite il capo della Casa Bianca esprime una linea protezionistica e intransigente, nonostante i moniti del presidente della Federal Reserve System Jerome Hayden Powell che l’ha contestata senza attenuanti, ma anche di larga parte dell’opinione pubblica americana, considerate le manifestazioni di dissenso in piazza in ogni stato federale.

Si aggiungano le mire di annessione e/o di conquista del Canada e della Groenlandia – “ci servono e li prenderemo ad ogni costo” – che non assomigliano a una boutade ma esprimono una strategia minacciosa e predatoria inusitata: quanto conti per Trump il principio di autodeterminazione dei popoli assomiglia non poco alle mire imperialiste del Cremlino messe in atto nei confronti dell’Ucraina, che in Europa alimentano preoccupazioni verso successive espansioni. La più grande ed evoluta democrazia del mondo sta diventando di fatto un regime autocratico, al pari di Russia e Cina e ciò prelude a nuovi scenari nella geopolitica in direzione di un ordine mondiale fondato sulle spartizioni e i monopoli.

L’ultima prodezza del titolare della Casa Bianca, ovviamente condivisa dal suo entourage di oligarchi, è certamente l’attacco all’Università di Harvard – asseritamente giustificato come errore materiale per una mail inviata per sbaglio – con tanto di revoca di due miliardi di dollari di fondi federali.  Dall’inizio del suo mandato soprattutto per voce del vice J.D. Vance l’insediata presidenza USA ha messo in atto un attacco senza precedenti verso il mondo della cultura e i pubblici dipendenti: soldi buttati al vento, perché Trump – all’apparir del vero – privilegia una gestione mercantile e privata, egoistica della politica.

Quanto potrà sopravvivere a sé stesso saranno il tempo e i danni provocati a stabilirlo.

La Resistenza sullo schermo: tra memoria, cinema e identità nazionale

Facile, oggi, ripercorrere con la memoria la storia partigiana degli anni 40 del secolo scorso. Spesso e volentieri ci giungono immagini sbiadite di quei volontari che tanto hanno lottato per la libertà. Sembra quasi una ricostruzione degli eventi. Anche se così non è. Le formazioni partigiane storicamente sono state raccontate da testimoni presenti agli eventi.

Sembra di conoscere ogni particolare. Sembra di essere stati tra quelle montagne insieme alle valorose compagnie di uomini che avevano preso la residenza su di esse.

Questo perché il cinema e la letteratura ci hanno dato una chiave per aprire quelle stanze segrete ed hanno ci hanno dato la possibilità di ricostruire gli eventi in maniera chiara.

Una testimonianza su cui è stata costruita l’identità dell’Italia.

E se storicamente conosciamo ogni dettaglio fin della nascita del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), a Roma.

Questi studi diventano più chiari quando vengono raccontati come memoria storica.

Come nel documentario Nascita di una formazione partigiana firmato da Corrado Stajano e Ermanno Olmi nel 1973.

In quei fotogrammi possiamo vedere come nello studio dell’Avvocato Duccio Galimberti a Cuneo ebbe inizio la resistenza piemontese. Per passare a Madonna del Colletto, sopra Valdieri dove questi uomini si riunirono il 12 settembre. 

Un documentario straordinario che rievoca sensazioni e riporta alla luce memorie sbiadite.

Ma se sembrava ormai una narrazione storica nel 1973 perché parlare oggi di tali avvenimenti?

A questa domanda risponde lo stesso Olmi: “Io credo, come dicevo prima, che la storia sia la fonte più utile per poterci intendere sul presente. La cosa importante, però, è riproporre la storia in funzione della necessità attuale; voglio dire che non possiamo pretendere che i giovani partecipino alla conoscenza di questi avvenimenti con il sentimento uguale a coloro che lo hanno vissuto. Solo riproponendo un fatto storico come effetto emblematico da collegare a fatti analoghi attuali, possiamo capire il valore della lettura storica degli avvenimenti”.

Mentre Arrigo Boldrini ne “l’Unità” del 24 aprile 1949 scrive: “La lunga guerriglia di due anni fu epopea di popolo e nel quadro della storia nazionale non può essere considerata se no n come uno dei periodi più luminosi del nostro paese Essa non è un fatto d’arme isolato, non è solo una battaglia con un epilogo vittorioso, ma è un movimento profondo che unì tutti gli italiani degni di questo nome per salvare il salvabile e per gettare le basi di Un nuovo stato democratico, repubblicano, progressivo”.

Una guerra raccontata e una resistenza raccontata da film Italiani, tedeschi, Inglesi, francesi, americani, sovietici. Film con attori e con notizie. Chi non ricorda il famoso Notiziario Luce in Italia, per non parlare dei meno conosciuti, almeno da noi italiani dei Cinealbum sovietici curati da Pudovkin, i Metro News, Paramount News, Unlversal News, e un Pathé News con uno speaker d’eccezione: l’allora maggiore John F. Kennedy.

E da John Huston che con il suo “The battle of San Pietro” girato per il ministero della Guerra produsse un documentario molto interessante perché per la prima volta si documenta la guerra non solo da parte di chi la combatte, come per i soldati americani, ma anche da parte di chi soprattutto è costretto a subirla ovvero da parte dei civili.

Ma chi fu il primo ad occuparsi della resistenza italiana?

Documenti cinematografici reali dell’epoca girati da don Pollarolo, Claudio Borello e Michele Rosboch, con le macchine fotografiche portatili dell’epoca, fanno da contrappunto alla rivisitazione odierna dei ricordi di quel tempo.

Disse Paolo Gobetti : “Gli inizi della guerra partigiana non sono evocati né con retorica né con vuoti propositi festosi. La discussione è incentrata sui problemi e sull’entusiasmo di questi primi tentativi e scava a fondo oltre i ricordi immediati di questi primi giorni e delle prime azioni di combattimento per indagare sui problemi dell'”apprendistato” in questo nuovo tipo di lotta, le incognite della vita quotidiana, le conseguenze talvolta dolorose dell’applicazione della giustizia e la creazione di nuovi ideali concreti“.

E se è vera questa definizione l’artefice più pregnante del periodo dal punto di vista cinematografico è sicuramente don Pollarolo.

Gianni Rondolino racconta che Gobetti, quando si accingeva a girare film come “Le prime bande”, aveva a modello proprio i Momenti di vita e di lotta partigiana del prete alessandrino. “

Scriveva Gobetti “A me pare che questa opera cinematografica di don Pollarolo sia un qualcosa di estremamente interessante, in tutti i suoi aspetti, proprio per il fine primo di cui si parte. È un discorso piuttosto importante e che si è affrontato altre volte a proposito di cinema militante. Qui è un caso sui generis, naturalmente; normalmente noi parliamo di cinema militante al servizio della rivoluzione, definizioni più o meno esatte. Ma la sostanza di questo cinema è che vuole intervenire sulle cose, il presupposto è che il cinema non è inteso come spettacolo, ma veramente come strumento per intervenire in una realtà. In questo senso il discorso si applica anche a questo film di don Pollarolo” (P. Gobetti

Lo stesso don Giuseppe ebbe a dire di sé: «Avevo allora una forza atletica notevole e resistevo alla fatica, mi sentivo proprio un vero facchino, alla scuola di don Orione che di facchini ne ha formati tanti». E nel 1970, durante una lunga conversazione col critico cinematografico e regista Paolo Gobetti raccontò: “Ero sempre in prima linea, mai con un’arma, con il mio libro di preghiere e con la macchina cinematografica: era una Pathè Baby, molto piccola, la tenevo in tasca con estrema facilità”. E continuava: “gli strumenti del mio mestiere sono questi: ecco, io me la sviluppavo su in montagna la pellicola, non potevo mandarla a sviluppare in città, vero? Erano quattro cassette come questa, una tavola di bachelite intorno alla quale si avvolgevano i nove metri del film della macchina da presa e poi si sviluppava, con dei successi che portavano all’entusiasmo i giovani, perché nel giro di un’ora, quando il tempo era asciutto, riuscivamo a vederci la scena girata»

Ma chi era questo prelato coraggioso?

I fascisti scrissero di lui sui muri di Tortona: “meglio un giorno da leoni che 200 giorni da Pollarolo”. Discepolo di Don Luigi Orione, condivise con lui i tempi della nascita della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Ma è durante la dittatura Fascista che il cardinale di Torino sceglie Pollarolo come sacerdote per la pastorale operaia della città. E per tutta la sua vita rimarrà un prete operaio.

Wall Street chiude in rialzo, Dow Jones +1,07%, Nasdaq +2,50%

Roma, 23 apr. (askanews) – Chiusura in netto rialzo a Wall Street, che ha moderato la dinamica rispetto al rally delle contrattazioni mattutine. A fine sessione il Dow Jones segna più 1,07 per cento, l’S&P 500 più 1,67 per cento e il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2,50 per cento.

Ieri il presidente usa Donald Trump ha negato di voler cacciare il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, dopo diversi giorni in cui ne ha duramente criticato la conduzione della politica monetaria. Nel frattempo, secondo diversi indiscrezioni di Stampa, che non trovano conferme ufficiali presso la Casa Bianca, gli Usa potrebbero ridimensionare i dazi commerciali sulle importazioni verso la Cina.

L’oro prosegue nella dinamica di correzione al ribasso, con un meno 3,3% dell’oncia a 3.305 dollari dopo i rialzi delle passate sedute. Prosegue in netto calo anche il petrolio, con il barile di Wti che cala del 2,4% a 62,15 dollari. In continua risalita il dollaro con l’euro che cala a 1,1322 sul biglietto verde. (fonte immagine: The White House).

Calcio, classifica di serie A, La Lazio aggancia la Juventus

Roma, 23 apr. (askanews) – Con i recuperi odierni si è conclusa la 33esima giornata del czmpionato di serie A. Questi i risultati e la classifica:

33esima giornata Lecce-Como 0-3, Monza-Napoli 0-1, Roma-Verona 1-0; Empoli-Venezia 2-2, Bologna-Inter 1-0, Milan-Atalanta 0-1, Torino-Udinese 2-0, Cagliari-Fiorentina 1-2, Genoa-Lazio 0-2, Parma-Juventus 1-0.

Classifica: Inter, Napoli 71, Atalanta 64, Bologna 60, Juventus, Lazio 59, Roma 57, Fiorentina 56, Milan 51, Torino 43, Udinese 40, Genoa, Como 39, Verona 32, Parma 31, Cagliari 30, Lecce 26, Empoli, Venezia 25, Monza 15.

34esima giornata Venerdì 25 aprile ore 20.45 Atalanta-Lecce. Domenica 27 aprile, ore 12.30: Venezia-Milan, Como-Genoa; ore 15 Fiorentina-Empoli, Inter-Roma; ore 18 Juventus-Monza; ore 20.45 Napoli-Torino. Lunedì 28 aprile, ore 18.30 Udinese-Bologna; ore 20.45 Verona-Cagliari, Lazio-Parma.

Dazi, Fed: imprese Usa contano di scaricare rincari su consumatori

Roma, 23 apr. (askanews) – La maggior parte delle imprese negli Stati Uniti prevede di scaricare sui consumatori i maggiori costi derivanti dai dazi commerciali. Lo segnala la Federal Reserve nel suo ultimo Beige Book, rapporto periodico stilato sulla base dei monitoraggi nei diversi dipartimenti territoriali, aggiungendo tuttavia che vi sono anche segnali di “compressione dei margini” da parte di aziende, specialmente quelle maggiormente rivolte al consumo, rispetto agli aumenti dei costi a fronte di livelli di domanda “tiepidi”.

Più in generale, al momento la dinamica inflazionistica appare stabile rispetto al precedente rapporto (vengono pubblicati all’incirca ogni mese e mezzo), ma nella maggior parte dei distretti le aziende si attendono aumenti dei costi di produzione a seguito dei dazi. “Molte aziende – si legge – hanno già ricevuto avvisi dai fornitori su aumenti dei costi”.

Il tutto mentre “l’attività economica ha mostrato scarsi cambiamenti rispetto al rapporto precedente, ma con una pervasiva incertezza a seguito dei dazi”. Sono complessivamente diminuite le spese dei consumatori sui settori non automobilistici, mentre sono aumentate quelle su auto e alcuni beni di consumo non durevoli, incrementi “generalmente attribuiti a una corsa ad acquistare prima dell’effetto dei dazi”.

Secondo il Beige Book anche l’occupazione ha mostrato scarsi cambiamenti nella maggior parte dei distretti, ma complessivamente il quadro si è leggermente deteriorato dato che è leggermente salito il numero di distretti che hanno riportato peggioramenti.

Ucraina, Trump attacca Zelensky: "Può avere la pace o combattere tre anni prima di perdere tutto

New York, 23 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha attaccato su Truth social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendo “molto dannosa per i negoziati di pace” con Mosca una sua dichiarazione riportata in prima pagina dal Wall Street Journal: “L’Ucraina non riconoscerà legalmente l’occupazione della Crimea. Non c’è nulla di cui parlare”.

Secondo Trump, “la Crimea è stata persa anni fa sotto l’amministrazione di Barack Hussein Obama” e “non è nemmeno un punto di discussione”. Ha aggiunto che “nessuno sta chiedendo a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo”. “Se voleva la Crimea, perché non hanno combattuto per essa undici anni fa, quando fu consegnata alla Russia senza che fosse sparato un colpo?”.

Trump ha accusato Zelensky di fare affermazioni “infiammatorie” che “rendono così difficile porre fine a questa guerra”. Ha scritto che il leader ucraino “non ha nulla di cui vantarsi” e che “la situazione per l’Ucraina è disperata”. Poi ha avvertito: “Può avere la pace o può combattere per altri tre anni prima di perdere l’intero Paese”.

“Non ho nulla a che fare con la Russia”, ha scritto Trump, “ma ho molto a che fare con il voler salvare, in media, 5mila soldati russi e ucraini a settimana, che stanno morendo senza alcuna ragione”. Ha definito la guerra un “campo di sterminio” e ha concluso: “Siamo molto vicini a un accordo, ma l’uomo con ‘nessuna carta da giocare’ dovrebbe ora, finalmente, farlo. Non vedo l’ora di poter aiutare Ucraina e Russia a uscire da questo disastro totale, che non sarebbe mai iniziato se fossi stato presidente”.

La morte di Papa Francesco, "Novendiali" fino al 4 maggio: poi può partire il Conclave

Città del Vaticano, 23 apr. (askanews) – La Santa Sede ha reso noto l’elenco e le modalità di svolgimento delle celebrazioni dei Novendiali in suffragio di Papa Francesco.

“Secondo un’antica consuetudine, per nove giorni consecutivi si svolgono particolari celebrazioni dell’Eucaristia in suffragio del Romano Pontefice defunto, a partire dalla Messa esequiale”, spiega l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche: “Tali celebrazioni sono aperte a tutti. Esse, tuttavia, prevedono, ogni giorno, la partecipazione di un gruppo diverso, tenuto conto dei suoi legami con il Romano Pontefice. Questa varietà di assemblee mostra, in un certo modo, sia l’ambito del ministero del supremo Pastore sia l’universalità della Chiesa di Roma”.

Il funerale del Papa, il primo giorno dei Novendiali, avrà luogo sabato 26 aprile alle ore 10.00 sul sagrato della Basilica di San Pietro e nei giorni successivi continueranno le celebrazioni dei Novendiali in suffragio del Papa defunto nel modo seguente: – 2° giorno: domenica 27 aprile, ore 10.30, sul sagrato della Basilica Vaticana: i dipendenti e i fedeli della Città del Vaticano. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Pietro Parolin, già Segretario di Stato. – 3° giorno: lunedì 28 aprile, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: la Chiesa di Roma. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma. – 4° giorno: martedì 29 aprile, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: i Capitoli delle Basiliche Papali. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. – 5° giorno: mercoledì 30 aprile, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: la Cappella Papale. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Leonardo Sandri, Vice Decano del Collegio Cardinalizio. – 6° giorno: giovedì 1° maggio, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: la Curia Romana. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa. – 7° giorno: venerdì 2 maggio, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: le Chiese Orientali. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Claudio Gugerotti, già Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali. – 8° giorno: sabato 3 maggio, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: i membri degli Istituti di Vita consacrata e delle Società di Vita apostolica. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Ángel Fernßndez Artime, già Proprefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica. – 9° giorno: domenica 4 maggio, ore 17.00, nella Basilica Vaticana: la Cappella Papale. La concelebrazione sarà presieduta dal cardinale Dominique Mamberti, Protodiacono del Collegio Cardinalizio.

In seguito, dal 5 maggio dunque, sarà possibile iniziare il conclave per l’elezione del nuovo pontefice.

La riunione della congregazione dei cardinali di oggi è cominciata alle ore 17 ed erano presenti 103 cardinali. Si è discussa, votata ed approvata la nota sulle messe dei Novendiali. La riunione si è conclusa alle ore 18.30 e la prossima sarà domani alle ore 9. Lo ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede.

La riunione di oggi è iniziata con una preghiera particolare in suffragio di Papa Francesco. Dei 103 cardinali presenti, non è stato reso noto quanti erano elettori.

A Genova inaugurata Euroflora: 154 giardini da tutto il mondo

Genova, 23 apr. (askanews) – Un inno alla bellezza e alla sostenibilit con 154 giardini da tutto il mondo estesi su 85 mila metri quadrati espositivi indoor e outdoor affacciati sul mare di Genova. E’ lo spettacolo di Euroflora 2025, la mostra internazionale di fiori e piante organizzata da Porto Antico di Genova e inaugurata oggi, tra gli altri, dal presidente della Regione Liguria Marco Bucci e dal vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi.

Al pontefice stata dedicata una speciale composizione floreale, denominata “Panorama Bianco”, ideata e realizzata da Aster con il Comune di Genova.

Durante la manifestazione, che si svolge nel nuovo Waterfront di Levante di Genova firmato da Renzo Piano, saranno in mostra le eccellenze di oltre 400 florovivaisti italiani ed esteri, progetti innovativi di architettura del paesaggio legati alla sostenibilit ambientale, proposte turistiche “green” e tecnologie all’avanguardia direttamente dal mondo della ricerca, con la presenza della serra spaziale di Space V con l’astronauta Franco Malerba, la dimostrazione delle tecnologie pi avanzate in campo agro-floricolo da parte dell’Istituto Italiano di Tecnologia e la biosfera sottomarina di Nemos Garden.

I visitatori si immergeranno in un itinerario coinvolgente, colorato e fronte mare, lungo 4 chilometri e punteggiato da origami alti 10 metri ispirati all’immagine delle vele spiegate.

Il percorso espositivo parte dal nascente parco urbano di piazzale Kennedy, entra nell’arena centrale del nuovo Palasport e prosegue negli spazi del Piazzale Mare e sull’area galleggiante in Marina, per approdare poi sui due piani del padiglione Jean Nouvel. Quattro arene ospitano spettacoli, concerti, esibizioni di floral designer, e incontri con importanti divulgatori scientifici come Stefano Mancuso e Mario Tozzi e personaggi conosciuti al grande pubblico come il maestro d’orchestra Peppe Vessicchio e il giornalista conduttore Federico Quaranta.

I funerali di Papa Francesco, il prefetto di Roma: al lavoro per contenere oltre 200mila persone

Roma, 23 apr. (askanews) – In vista dei funerali di Papa Francesco si cercherà di “garantire degli spazi per contenere numeri anche più alti di 200mila persone. Per questo stiamo attrezzando oltre a piazza Risorgimento e piazza Pia e se i numeri delle presenze continuano a salire allestiremo maxi schermi anche a piazza Cavour”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Lamberto Giannini al termine della riunione di oggi del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ha avuto come oggetto i servizi relativi alle esequie di Papa Francesco ed alle manifestazioni del 25 aprile.

“Oggi – ha spiegato inoltre il prefetto – c’è stato un afflusso molto consistente di persone, però abbiamo visto che il sistema messo in campo riesce a gestirlo in maniera assolutamente serena e ordinata. Quello che in particolare si è constatato è stata una massiccia presenza a Santa Maria Maggiore: all’ora di pranzo c’erano oltre diecimila persone”. “Con la notizia della futura tumulazione del Pontefice – ha continuato – la basilica assume un particolare interesse. Quindi sono stati predisposti servizi molto attenti anche per la fase della traslazione che prevederanno numeri importanti e la presenza di schermi in piazza Santa Maria Maggiore e sul retro in piazza dell’Esquilino”.

Per quanto riguarda la sicurezza, in particolare “sono in corso attività anche per sapere con esattezza gli arrivi delle delegazioni estere. Sarà garantita la massima sicurezza. Per quello che riguarda le celebrazioni del 25 aprile, che sono diverse, noi speriamo che si svolgano senza turbative. E su questo ci sarà la massima attenzione. Sarà una giornata impegnativa”. Per i funerali di Papa Francesco si sta lavorando a “piani di sicurezza che includono l’impegno di migliaia di operatori di tutte le forze dell’ordine ma anche di forze sussidiarie come i volontari. Poi ci sono dei focus particolarmente rilevanti come l’arrivo di alcune personalità ad altissimo livello di attenzione o il momento storico della traslazione delle spoglie di papa Francesco dal Vaticano a Santa
Maria Maggiore che sicuramente rimarranno nella storia e come tali verranno attenzionate ai massimi livelli. Però tutti i piani si stanno analizzando dettagliatamente con una logica di squadra
quindi andiamo avanti in maniera serena”. Così ha detto il Questore di Roma, Roberto Massucci, al termine del Comitato provinciale per l`Ordine e la Sicurezza che si è tenuto in Prefettura a Roma.