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venerdì, 23 Maggio, 2025
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Gaza, presidio pro-Pal davanti alla Camera,Conte e Fratoianni in piazza

Roma, 21 mag. (askanews) – Presidio in piazza Montecitorio delle associazioni pro-Palestina, mentre in Aula è in corso la discussione sulle mozioni di Partito democratico-Movimento cinque stelle-Alleanza verdi e sinistra e di Azione concernenti iniziative sull’evoluzione della situazione in Cisgiordania e nella striscia di Gaza.

Un centinaio di persone sta manifestando con bandiere e cartelli, scandendo slogan come “Assassini”, “Vergogna” e “Free Palestine”. Tra i cartelli esposti, insieme a una grande bandiera palestinese, si legge, tra l’altro “Stop genocidio”, “Basta con l’occupazione illegale”, “Cessate il fuoco” e “Auschwitz Gaza”. Su uno, con la foto della senatrice Liliana Segre, compare la scritta: “Io ti stimo, ma come puoi non urlare contro il genocidio?”.

Al presidio sono arrivati anche alcuni parlamentari, tra cui il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Marco Grimaldi (Avs), Laura Boldrini (Pd).

Gaza, Schlein: chiediamo a govern riconoscere Stato di Palestina

Roma, 21 mag. (askanews) – “Chiediamo al governo Meloni di fare come hanno già fatto la Spagna, l’Irlanda, la Norvegia e presto pure la Francia: riconoscere pienamente lo stato di Palestina”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, pronunciando alla Camera la dichiarazione di voto sulle mozioni per Gaza.

Bisogna, ha aggiunto, “procedere finalmente all’affermazione di due diritti, che devono essere riconosciuti a due popoli”. Israeliani e palestinesi “vanno liberati dalla trappola di odio nella quale sono imprigionati dal governo estremista di Netanyahu da un lato e di Hamas dall’altro”.

Bisogna riaffermare “il diritto del popolo palestinese a vivere in pace in uno stato libero e sovrano e il diritto del popolo israeliano a vivere in sicurezza, senza che nessuno neghi Stato di Israele il diritto di esistere”.

Ue, pacchetto Omnibus IV semplificazioni Pmi: costi imprese -400 mln

Roma, 21 mag. (askanews) – La Commissione europea presentato il quarto dei suoi “pacchetti di semplificazione”, denominati “omnibus”, quest’ultimo focalizzato su imprese piccole e medie, con cui afferma di voler ridurre di 400 milioni di euro l’anno i costi degli adempimenti regolamentari e amministrativi delle imprese. Il provvedimento si aggiunge a quelli già presentati che, sempre secondo l’Ue, ridurrebbero di 8 miliardi di euro l’anno i costi per le aziende in Europa.

In questo ambito Bruxelles propone di creare una nuova categoria di aziende, denominata “small Mid Cap”, che si inserirebbe tra aziende catalogate come di dimensioni medie e quelle grandi. Quando il numero di dipendenti supera le 250 unità, invece di finire nella categoria delle grandi imprese, le aziende potranno restare in questo nuovo segmento ove avranno meno di 750 dipendenti e, alternativamente, o meno di 150 milioni di euro l’anno di fatturato o un valore delle loro attività totali inferiore a 129 milioni di euro.

Si tratta di circa 38.000 imprese nell’intera Unione europea, recita un comunicato, che in questo modo potranno godere dei benefici riservati alle Pmi, come in merito a minori adempimenti sul trattamento dei dati o regole semplificate per le quotazioni in Borsa. Più in generale, con questo pacchetto omnibus Bruxelles afferma di voler semplificare burocrazia e costi amministrativi.

Valle d’Aostra record assoluto Ue su auto ogni 1000 abitanti: 2.295

Roma, 21 mag. (askanews) – È leggermente diminuito il numero di auto e veicoli passeggeri rispetto al numero di abitanti nell’Unione europea, a 0,55 veicoli per abitante nel 2023, ossia un decimo di punto percentuale in meno rispetto al livello del 2022. Lo riporta Eurostat, con uno studio che mette in rilievo le marcate differenze tra varie aree e regioni della Ue, a riflesso di condizioni economiche generali ma anche di circostanze specifiche delle realtà locali.

“Ad esempio – afferma l’ente di statistica comunitario – il record della Valle d’Aosta è influenzato dalle regole locali sulla tassazione favorevoli”.

La Valle d’Aosta si attesta infatti al primo posto assoluto sui livelli di motorizzazione, con 2.295 auto ogni 1000 abitanti, ma secondo Eurostat la Top 3 in Europa è tutta di realtà del Nord Italia: seconda è la Provincia autonoma di Trento, con 1.521 auto per 1000 abitanti, terza la Provincia autonoma di Bolzano, con 915 auto. Tra le 10 Regioni con i maggiori livelli di motorizzazione 6 sono in Italia, e una rispettivamente in Finlandia, Grecia, Olanda e nella Repubblica Ceca.

All’opposto il livello più bassi di auto per abitante si registrano nella regione oltre oceano della Myotte francese, con solo 83 auto per 1000 abitanti, seguita dal Peloponneso in Grecia, con 206 auto per 1000 abitanti e dalla Guayana (anche questa un’area ben lontana dal Vecchio Continente ma che ricade nella giurisdizione dell’Esagono, dove si registrano con 223 auto per 1000 abitanti).

Delle 10 Regioni con i minori livelli di motorizzazione 4 sono in Grecia, dice ancora Eurostat, 2 in Francia, 2 in Romania, 1 in Germania e 1 in Austria. Da rilevare che due di queste zone sono le aree metropolitane di Berlino (solo 340 auto per abitante) e Vienna (364 auto per abitante). (fonte immagine: Eurostat).

Istat: 23,1% popolazione a rischio povertà e aumenta anche tra chi lavora, 21% a basso reddito

Roma, 21 mag. (askanews) – Nel 2024, oltre un quinto della popolazione residente in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale: il 23,1 per cento della popolazione, sostanzialmente stabile rispetto al 2023, ricade in almeno una delle tre condizioni che definiscono il rischio di povertà o esclusione sociale: rischio di povertà (18,9 per cento), grave deprivazione materiale e sociale (4,6 per cento), bassa intensità di lavoro (9,2 per cento). E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Istat.

Il Mezzogiorno resta l’area più esposta al rischio di esclusione sociale. L’incidenza raggiunge il 39,8 per cento nel Sud e il 38,1 per cento nelle Isole. L’incidenza è più bassa per chi vive in coppia senza figli, soprattutto se la persona di riferimento della famiglia ha almeno 65 anni (15,6 per cento), ed è invece quasi doppia per gli individui che vivono in famiglie in cui il principale percettore di reddito ha meno di 35 anni (30,5 per cento).

E in Italia la povertà colpisce anche chi ha un lavoro. Si diffonde, infatti, la vulnerabilità economica con l’aumento delle persone che lavorano ma i cui redditi non sono sufficienti a garantire un livello di vita adeguato. Nel 2023, il 21 per cento dei lavoratori risulta a basso reddito. Questa condizione è più frequente tra le donne (26,6 per cento), i giovani con meno di 35 anni (29,5 per cento) e i cittadini stranieri (35,2 per cento). E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Istat.

Tale vulnerabilità colpisce, inoltre, più spesso i lavoratori autonomi (28,9 per cento) e i dipendenti con un contratto a termine (46,6 per cento).

Gaza, bandiere Palestina in aula da Avs,Fratoianni: maggioranza complice massacro

Roma, 21 mag. (askanews) – A Gaza ci sono “50mila persone rinchiuse in una gigantesca prigione a cielo aperto, in 700 giorni si sono verificati un numero incredibile di crimini di guerra nel silenzio assordante della comunità internazionale” e “Netanyahu è un criminale di guerra che ha scelto di risolvere la questione palestinese con la deportazione”. Lo ha detto nell’aula della Camera Nicola Fratoianni (Avs) durante la discussione delle mozioni su Gaza. Mentre Fratoianni parlava alcuni colleghi del gruppo hanno esposto la bandiera palestinese incontrando il richiamo del presidente dell’aula Fabio Rampelli (Fdi).

In questo massacro, ha aggiunto Fratoianni, “muore anche quel che resta della democrazia israeliana” e quindi, “siamo qui a chiedere un atto politico, abbiamo fatto proposte precise” a cominciare “dal riconoscimento dello Stato palestinese”. “Siete complici, avete una responsabilità politica, dovrete rispondere anche ai vostri elettori che sentono come una cosa insopportabile quello che accade a Gaza” ha attaccato Fratoianni all’indirizzo del governo e della maggioranza.

Gaza, parere negativo Governo sulle mozioni Pd-M5S-Avs e Azione

Roma, 21 mag. (askanews) – Il governo ha dato parere favorevole alla mozione della maggioranza sul Medio Oriente e in parte alla mozione depositata da Italia Viva. Parere negativo invece sulla mozione su Gaza e Cisgiordania presentata da Pd-M5S e Avs (firmata dai leader Elly Schlein, Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli) e sulla mozione a prima firma Matteo Richetti (Azione). Dando il parere, il sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha puntualizzato che il parere contrario resterà tale “anche qualora fossero richieste votazioni per parti separate perché si tiene conto del significato della mozione nel suo complesso”. Poco prima di fornire il parere Silli ha ricordato che il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà a Montecitorio per riferire “in quest’aula sulla situazione nella striscia di Gaza e sulle evoluzioni”.

Parere favorevole dunque alla mozione di maggioranza che chiede di “sostenere, insieme ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata” anche “a partire dal piano predisposto dai Paesi arabi per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità”, anche “nell’ottica di rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due Stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all’interno di confini mutualmente riconosciuti” e “a lavorare affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, giungano all’immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, al ripristino delle condizioni che consentano l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza”.

Per quanto riguarda la mozione di Italia Viva, a prima firma Maria Elena Boschi, l’esecutivo ha dato parere “contrario su premesse” e sugli impegni 1,2,3,5 e 6 “favorevole”, chiedendo invece una riformulazione sull’impegno 4 in questa direzione: “a continuare a sostenere anche in sede europea la proposta dei paesi arabi che pone le basi per la ricostruzione materiale e sociale della striscia escludendo lo sfollamento della popolazione paelstinese e per una soluzione permanente del conflitto in linea con il principio dei due Stati”. Nel testo firmato da Boschi, al quarto impegno si leggeva invece la richiesta di “condannare fermamente, anche in sede europea, il piano di occupazione militare della Striscia di Gaza avanzato da Netanyahu”. (segue)

Nuovo appello di Papa Leone XIV per la popolazione di Gaza: situazione straziante

Città del Vaticano, 21 mag. (askanews) – Nuovo appello di Papa Leone per la popolazione civile di Gaza. Un appello venuto al termine dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro.

“E’ sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella striscia di Gaza. – ha detto il Papa – Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità il cui prezzo strazianate è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate”.

Mattarella: questo è un momento decisivo per l’Ue, servono azione e concretezza per salvaguardarne ilprestigio

Bruxelles, 21 mag. (askanews) – “Questo è un momento decisivo per la nostra Unione che induce a ripercorrere la strada percorsa negli ultimi decenni e, pur consapevoli di lacune e ritardi, avvertire l’orgoglio della costruzione europea che tutti abbiamo contribuito a edificare”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro con il collegio dei commissari europei e la presidente Ursula von der Leyen a palazzo Berlaymont, secondo giorno della sua visita alle istituzioni europee.

“Io credo che occorra partire da questa consapevolezza per riflettere sul futuro del progetto di integrazione continentale”, ha aggiunto.

E – ha concluso Mattarella – “in un frangente storico così inquieto e così esposto a molte e anche impreviste perturbazioni dell’ordine internazionale, un ordine che abbiamo sempre visto da qui tutti noi come fondato sulle regole rispettoso dei popoli e della pari dignità tra le nazioni, serve una riflessione che deve essere orientata all’azione e alla concretezza per salvaguardare prestigio e autorevolezza dell’Unione Europea nel mondo e di promuoverne interessi e valori”.

Ue, Mattarella: istituzioni efficaci e rapide rafforzano consenso sociale

Bruxelles, 21 mag. (askanews) – “Sono anch’io convinto come tanti che quanto più le istituzioni comunitarie si dimostrano trasparenti efficienti efficaci nel fornire risposte rapide e razionali alle esigenze alle fondate preoccupazioni dei nostri concittadini tanto più se ne rafforza l’indispensabile consenso sociale”. Lo ha detto il Presidente Sergio Mattarella, incontrando il collegio dei commissari insieme alla presidente Ursula von der Leyen, a palazzo Barleymont.

“Oggi accanto a sensibilità, sempre preminenti nei popoli europei, dalla prosperità economica allo stato di diritto, dalla difesa dell’ambiente all’aspirazione a una società equa, coesa, ben istruita, dalla regolarizzazione dei fenomeni migratori ai sistemi di welfare efficienti, acquisisce rilievo crescente la dimensione della sicurezza rispetto a possibili minacce esterne”, ha sottolineato il capo dello Stato.

Ue, Mattarella:è momento decisivo, pur con ritardi avvertirne orgoglio

Bruxelles, 21 mag. (askanews) – “Questo è un momento decisivo per la nostra Unione che induce a ripercorrere la strada percorsa negli ultimi decenni e, pur consapevoli di lacune e ritardi, avvertire l’orgoglio della costruzione europea che tutti abbiamo contribuito a edificare”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro con il collegio dei commissari europei e la presidente Ursula von der Leyen a palazzo Berlaymont, secondo giorno della sua visita alle istituzioni europee.

“Io credo che occorra partire da questa consapevolezza per riflettere sul futuro del progetto di integrazione continentale”, ha aggiunto.

Bce, De Guindos: regole non diano un vantaggio a Stablecoin Usa

Roma, 21 mag. (askanews) – Sulle Stablecoin la posizione della Bce è che vanno scongiurate differenze normative tra Unione europea e Stati Uniti che si traducano con un vantaggio competitivo a favore delle Stablecoin americane. Lo ha spiegato il vicepresidente, Luis de Guindos nella conferenza stampa di presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria.

“Ci sono normative che verranno esaminate da Camera e Senato degli Stati Uniti e penso che l’approccio di Bce sia piuttosto chiaro: dobbiamo avere un terreno di concorrenza paritetico. Le leggi non devono diventare un vantaggio competitivo per nessuno”, ha detto.

“Noi abbiamo una legislazione approvata nella Ue e penso che sia molto importante per noi che non ci sia nessuna lacuna che possa dare vantaggi competitivi alle Stablecoin americane. E questa – ha detto – è l’approccio che come Bce abbiamo mentre ne stiamo discutendo con Parlamento europeo e Commissione”, per eveitare che eventuali “buchi” normativi vadano “a detrimento della Ue”. (fonte immagine: ECB 2025).

Il Papa: in un mondo ferito dalle guerre siamo chiamati a seminare pace

Città del Vaticano, 21 mag. (askanews) – “Cari fratelli e sorelle, San Paolo Apostolo insegna: ‘Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato’. In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace! Maria Santissima, Madre del Buon Consiglio, ci accompagni nel nostro cammino”. Così Papa Leone al termine della catechesi in piazza San Pietro nella sua prima udienza generale. Una piazza gremita di fedeli e prima dell’inizio dell’udienza Papa Leone ha fatto un giro in papamobile tra la folla, salutando e benedicendo i fedeli.

“Cari fratelli e sorelle, sono lieto di accogliervi in questa mia prima Udienza generale. Riprendo oggi il ciclo di catechesi giubilari, sul tema ‘Gesù Cristo Nostra Speranza’, iniziate da Papa Francesco. Continuiamo oggi a meditare sulle parabole di Gesù, che ci aiutano a ritrovare la speranza, perché ci mostrano come Dio opera nella storia”, ha spiegato Papa Leone XIV nella sua catechesi per la prima udienza generale in Vaticano.  Il Papa, salutando al termine dell’udienza generale i gruppi di pellegrini, è tornato a invocare la pace, chiedendo a tutti di pregare per questo: “In questo mese mariano, vorrei ribadire l`invito della Vergine di Fatima: ‘pregate il rosario ogni giorno per la pace’. Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore. Il Signore vi benedica!”.

Bce: intermediari non bancari elemento di vulnerabilità mercati

Roma, 21 mag. (askanews) – La Banca centrale europea mantiene i fari puntati sugli intermediari finanziari non bancari, additandoli come “un elemento di vulnerabilità dei mercati a eventuali futuri shock” dati livelli tirati delle loro valutazioni e gli scarsi margini di liquidità di cui dispongono questi operatori. Questo in un quadro generale in cui i cambiamenti delle politiche, su dazi e commercio ma non solo, ha portato a forti aumenti dell’incertezza, provocando marcati rialzi della volatilità. Lo si legge nell’ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria, pubblicato oggi dall’istituzione di Francoforte.

“L’escalation delle tensioni commerciali potrebbe influenzare negativamente imprese e famiglie dell’area euro, portando a rischi sul credito per banche e operatori finanziari non bancari – dice la Bce -. Le finanze pubbliche potrebbero risentire negativamente dall’aumento delle spese in difesa, per quanto non si possa escludere che diano una spinta alla crescita”.

In particolare sui dazi commerciali, i continui cambiamenti di linea, assieme a cambiamenti rilevanti nel contesto geopolitico “possono avere grandi ricadute economiche finanziarie”. La Bce riconosce che gli squilibri macroeconomici restano un problema di lungo termine nel dibattito internazionale e “non è chiaro se i dazi siano il migliore strumento per intervenire su di essi”. (Una formula che sembra meno univocamente critica su queste misure, rispetto a quelle usate finora da altre istituzioni).

Secondo il vicepresidente della Bce, lo spagnolo Luis de Guindos, citato nel comunicato sul rapporto “le crescenti tensioni commerciali e i correlati rischi di indebolimento della crescita stanno pesando sulle prospettive per la stabilità finanziaria”.

Nel corso di aprile si sono viste brusche vendite sui mercati. Per metà maggio, rileva tuttavia la Bce, anche gli asset finanziari più a rischio avevano pienamente recuperato le perdite, ma i mercati restano altamente sensibili alle notizie sui dazi. “I mercati azionari in particolare restano vulnerabili a improvvisi e bruschi aggiustamenti delle valutazioni che restano alte – si legge – mentre persistono preoccupazioni sulla concentrazione dei rischi. In un contesto di accresciuta volatilità, le debolezze su liquidità e il ricorso alla leva delle degli operatori non bancari potrebbero emergere, amplificando gli shock di mercati”.

Con il termine “intermediari non bancari” si intendono gli operatori finanziari che non hanno l’autorizzazione a svolgere attività bancaria, ma erogano credito o altri servizi, come la gestione del risparmio, le assicurazioni o i servizi di pagamento. Il settore include anche le fintech.

Sempre secondo l’analisi della Bce, essendo poi l’economia dell’area euro molto aperta, le tensioni commerciali avranno ricadute sulle imprese che dipendono molto dal commercio internazionale, con possibili contraccolpi per le famiglie se le vulnerabilità delle aziende esposte dovessero portare a licenziamenti. Al tempo stesso le esposizioni al rischio di credito per banche e operatori finanziari non bancari potrebbero aumentare, la Bce tuttavia sottolinea che la capacità delle banche di assorbire deterioramenti dei loro impieghi dovrebbe essere sostenuta dall’alta redditività e dai consistenti margini patrimoniali e sulle liquidità.

Passando ai livelli di indebitamento pubblico rispetto al Pil, secondo la Bce sono calati considerevolmente dopo gli aumenti causati da misure e restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid. Ma “in alcuni Paesi i fondamentali di bilancio restano fragili -si legge -. I piani per aumentare le spese in difesa hanno il potenziale di spingere la crescita economica se focalizzati sugli investimenti produttivi, ma potrebbero anche porre rischi data la necessità di aumentare le emissioni (di debito pubblico) in una fase di crescenti costi”.

Inoltre questo aumento delle spese in difesa, combinato con crescita economica più debole e altre sfide strutturali, come quelle legate al cambiamento climatico, alla digitalizzazione e all’invecchiamento delle popolazioni, potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione situazioni di finanze pubbliche già tirate per alcuni Paesi.

In questo ambito “preservare e rafforzare la resilienza del sistema finanziario è cruciale”, dice ancora la Bce. Le autorità devono mantenere i requisiti su livelli patrimoniali e margini prudenziali, assieme alle misure che assicurano sani standard sui criteri per l’erogazione dei prestiti. Inoltre le crescenti interconnessioni con gli intermediari non bancari richiamano la necessità di un quadro ampio di misure che aumenti la resilienza del settore. Questa resilienza – conclude il rapporto – aiuterebbe anche a far avanzare l’integrazione dei mercati dei capitali dell’area euro”.

Gaza, parole di verità. Olmert accusa, Londra reagisce

Nel cuore del conflitto che insanguina Gaza, arriva una voce che scuote e impone riflessione. È quella di Ehud Olmert, già primo ministro d’Israele, che in un’intervista alla BBC ha denunciato con parole inequivocabili la deriva delle operazioni militari in corso. “Ciò che Israele sta facendo ora a Gaza è molto vicino a un crimine di guerra”, ha dichiarato. E ancora: “Una guerra senza scopo, senza alcuna possibilità di ottenere un risultato che possa salvare la vita degli ostaggi”.

Olmert non è nuovo a posizioni critiche, ma la sua condanna è oggi più netta e urgente che mai. A sconvolgere è l’evidenza – da lui stesso sottolineata – che a morire sono migliaia di civili palestinesi e numerosi soldati israeliani, in una spirale che tradisce ogni logica difensiva. “Da ogni punto di vista, questo è odioso e oltraggioso”, ha detto. Condannando Hamas come “assassini”, ha però distinto con forza la necessità di combattere il terrore dalla tragedia di colpire innocenti. “Non stiamo combattendo civili innocenti. E questo deve essere chiaro”.

Ma alle parole, oggi, fanno eco anche atti concreti sul piano internazionale. Dopo settimane di appelli inascoltati, è il governo britannico a rompere l’equilibrio della cautela diplomatica. Il premier Keir Starmer si è detto “inorridito” dall’escalation a Gaza, chiedendo il cessate il fuoco immediato e un aumento urgente degli aiuti umanitari.

Il ministro degli Esteri, David Lammy, ha annunciato la sospensione dei negoziati per un accordo commerciale con Israele e convocato l’ambasciatore a Londra, esprimendo la posizione del Regno Unito in termini netti: “Il blocco degli aiuti a Gaza è crudele e indifendibile”. In queste ore, si valutano sanzioni mirate contro tre figure chiave del governo Netanyahu: i ministri Smotrich, Ben-Gvir e Katz, ritenuti responsabili dell’indurimento della linea militare e politica.

In un tempo in cui il silenzio della comunità internazionale rischia di diventare complice, l’appello di Olmert e la decisione del Regno Unito segnano una frattura. La questione non è più solo militare: è morale, è politica, è umanitaria.

Nel disordine globale, una voce di verità e un atto di responsabilità possono ancora aprire uno spiraglio. Ma serve coraggio. Anche in Europa.

Difesa, Portolano:forte preoccupazione lungo tutto fianco est Nato

Milano, 21 mag. (askanews) – “Forte preoccupazione lungo tutto il fianco est della Nato”. Lo ha detto alla Commissione Difesa nella sua odierna audizione il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano, sulle linee generali dell’incarico ricoperto. “Mosca e altri competitors stanno adottando con rinnovato impeto strategie di sovversione, disinformazione e persuasione con l’obiettivo di erodere l’influenza occidentale e guadagnare maggiore leva politica”, ha aggiunto il generale.

“È chiaro a tutti – ha aggiunto Portolano nell’audizione – come l’attuale quadro geopolitico e strategico continua ad essere contrassegnato da un profondo mutamento degli equilibri internazionali con un’evidente frattura tra i paesi che sostengono il modello democratico e quelli come Russia, Iran, Corea del Nord e altri che promuovono sistemi autoritari. Questo divario ideologico si intreccia peraltro con l’aperta competizione per l’accesso alle risorse energetiche e alle materie prime con le ingerenze per procura sulle principali rotte commerciali e si manifesta anche con i destabilizzanti conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente così come con forme di contesa spesso sotto la soglia del conflitto”.

Il generale ha poi spiegato che “è questo un quadro in cui il Mediterraneo allargato sta assumendo una rinnovata centralità fungendo da punto focale per gli interessi vitali e strategici nazionali per la sicurezza dell’Europa e più in particolare del fianco sud dell’Alleanza”.

Putin ha visitato la regione russa di Kursk

Roma, 21 mag. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin . Lo riportano le agenzie di stampa russe.

Mosca ha annunciato lo scorso aprile di aver ripreso il controllo della regione dove lo scorso anno Kiev aveva lanciato un’offensiva militare. Putin ha visitato ieri la regione e ha incontrato “i volontari che hanno aiutato gli abitanti dopo l’invasione delle forze armate ucraine”.

Nel corso della sua visita nella regione di Kursk, il presidente russo Vladimir Putin ha visitato la centrale nucleare Kursk-2, in fase di costruzione. Lo ha riferito oggi il Cremlino.

“Nella città di Kurchatov, Vladimir Putin ha incontrato i sindaci della regione di Kursk. Inoltre, il presidente ha visitato la centrale nucleare Kursk-2, attualmente in costruzione”, recita il comunicato del Cremlino.

La Cnn: secondo l’intelligence Usa Israele si sta preparando ad attaccare i siti nucleari in Iran

Roma, 21 mag. (askanews) – Nuove informazioni di intelligence ottenute dagli Stati Uniti indicano che Israele si starebbe preparando a colpire i siti nucleari iraniani. E’ quanto hanno detto alla Cnn diversi funzionari americani a conoscenza delle informazioni, precisando che non è chiaro se le autorità israeliane abbiano già preso una decisione definitiva a riguardo e sottolineando che all’interno dell’amministrazione americana ci sarebbero disaccordi sulle probabilità che Israele attacchi.

Se e come Israele attaccherà, hanno detto le fonti, dipenderà probabilmente dal giudizio che darà ai negoziati in corso tra Stati Uniti e Iran sul suo programma nucleare. Ma “la possibilità di un attacco israeliano contro un impianto nucleare iraniano è aumentata in modo significativo negli ultimi mesi – ha rimarcato un’altra fonte al corrente dell’intelligence – e la prospettiva di un accordo tra Stati Uniti e Iran negoziato da Trump che non rimuova tutto l’uranio iraniano rende più probabile la possibilità di un attacco”.

Immigrazione, Delrio attacca il Dl Albania: “Una toppa peggio del buco”

Il Senato ha approvato con il ricorso al voto di fiducia il cosiddetto Dl Albania, contenente le misure per il contrasto all’immigrazione irregolare. I voti favorevoli sono stati 90, i contrari 56, con un solo astenuto. Il provvedimento, già al centro di polemiche, diventa ora legge.

A intervenire con durezza in Aula è stato Graziano Delrio, senatore del Partito Democratico e presidente del Comitato Schengen, che ha espresso una posizione fortemente critica, definendo l’accordo con Tirana «un mezzo pasticcio» e accusando il governo di propaganda e sprechi.

Queste le parole pronunciate da Delrio nella sua dichiarazione di voto:

“Questo provvedimento è un mezzo pasticcio, una toppa peggio del buco. L’ennesimo tentativo propagandistico di aggiustare qualcosa che non funziona e che non affronta problemi essenziali. Sgombriamo per favore il campo, qui non c’è nessuno che vuole l’immigrazione irregolare. Ma il tema è che l’immigrazione regolare in Italia non è possibile”. 

“La destra si chieda come mai, rispetto al suo decreto flussi, solo il 10% dei migranti ottiene un visto. C’è qualcosa che non funziona. La questione dell’immigrazione meriterebbe una discussione seria, perché è un problema strutturale e non congiunturale, non di paura ma di interesse nazionale, riguarda il funzionamento di questo Paese”. 

“Quanto costano i 10 cpr che abbiamo in Italia, per 1400 posti? A me risulta 50 milioni di euro complessivamente, qui ne stiamo spendendo 20 volte tanto per ospitare poche persone. Governo e maggioranza avrebbero dovuto chiedere scusa al Paese, dire ‘ci siamo sbagliati’, ‘abbiamo sprecato denaro pubblicò e provare a recuperare, restituendo le aree all’Albania e riportando a casa i poliziotti, invece di emanare un ulteriore decreto”.

Nel mirino del senatore Pd ci sono non solo l’inefficacia pratica del decreto, ma anche il suo costo sproporzionato e l’incapacità del governo di affrontare la questione migratoria come problema strutturale e di interesse nazionale, anziché come emergenza o strumento di consenso. La fiducia imposta al Parlamento, secondo Delrio, ha chiuso ogni possibilità di confronto serio.

Conta alla fine rilevare che, mentre la maggioranza difende l’accordo con l’Albania come misura necessaria, si allarga il fronte di chi – anche fuori dal Pd – invoca una nuova politica migratoria, basata su flussi regolari, cooperazione europea e legalità.

Mosca intensifica i bombardamenti, in bilico la diplomazia americana

[…] Invece d’imporre sanzioni paralizzanti all’aggressore, gli Stati Uniti lo corteggiano mandando in frantumi le flebili speranze d’una tregua.

La disperazione aveva portato molti in Ucraina a riporre fiducia nell’attuale inquilino della Casa Bianca prima della sua elezione, perché la sua imprevedibilità avrebbe potuto rappresentare un elemento di rottura per la situazione di stallo creata dal suo predecessore. Già allora la gente si chiedeva quale fosse il senso d’un memorandum come quello di Budapest, se nessuno lo rispetta. Di conseguenza, è più che comprensibile il forte rigetto della popolazione ucraina al fatto che quel termine latino possa essere associato ad azioni concrete per porre fine alla guerra.

Dopo le vergognose dichiarazioni di ieri – che hanno lasciato senza parole anche i leader europei presenti in streaming col tycoon – i russi hanno nuovamente sganciato contro l’Ucraina un numero impressionante di bombe. Centinaia di droni hanno colpito decine di città per tutta la notte. Uno ha travolto un altro autobus carico di civili a Kherson, facendone scempio.

Decine di glide bomb hanno danneggiato gravemente le strutture idriche di Sumy, lasciandone gli abitanti senz’acqua. Altri vettori hanno distrutto un importante ponte che collegava il villaggio di Yamne con Vilny, Velyka Pysarivka e l’autostrada Krasnopillya-Kharkiv, isolando tutto quel settore dal resto dell’Ucraina.

Dopo aver parlato per la terza volta con Trump, Putin ha nuovamente dimostrato di non esser pronto a scendere ad alcun compromesso. Al di là delle aspettative, proporre oggi agli ucraini un memorandum d’intesa coi russi è da parte americana una soluzione pilatesca talmente imbarazzante da non poter essere considerata altro che un fallimento. La realtà è che Putin sta cercando d’usare Trump per convincere Zelenskyj a discutere l’agenda russa (che prevede una capitolazione dell’Ucraina) ai colloqui di Instanbul, spostando l’attenzione sui rapporti commerciali ed economici bilaterali fra Mosca e Washington come oggetto di discussione separato dalla questione ucraina.

La versione integrale dell’articolo – l’estratto qui proposto è la parte finale – compare oggi su “La Ragione” con il titolo “L’inopportunità”. L’autore è corrispondente di guerra e segue fin dall’inizio del conflitto la resistenza dell’Ucraina.

Dopo Francesco, sempre la speranza guida la stagione di Leone XIV

In certi momenti la storia sembra prendere il respiro lungo del cambiamento, e noi ci troviamo testimoni di qualcosa che va oltre l’ordinario. Così è stato per la Chiesa nelle ultime settimane: alla commozione per la morte di Papa Francesco, figura amatissima e simbolo di un pontificato rivolto agli ultimi, è seguita l’elezione di un nuovo pontefice, Papa Leone XIV.

Un passaggio carico di emozione e significato. La fine di un’epoca e l’inizio di un’altra, che già si annuncia ricca di speranza.

L’elezione del nuovo pontefice, il primo Papa americano, ha sorpreso molti. Non era una figura nota al grande pubblico, ma la sua biografia – segnata da esperienze intense come missionario e da una cultura profonda – ha lasciato tutti senza parole. A dire il vero, di “americano” sembra avere ben poco, se si guarda alla sua sobrietà e al suo stile pastorale.

Se ci soffermiamo sulle figure, è difficile non notare un parallelismo tra Papa Francesco e Giovanni XXIII: entrambi uomini buoni, sinceri, capaci di parlare al cuore della gente. Giovanni XXIII, con il Concilio Vaticano II, aveva avviato una stagione di rinnovamento ancora in gran parte incompiuta; Papa Francesco, con la sua semplicità evangelica e uno sguardo sempre rivolto agli ultimi, ha portato avanti un’opera di “sgombero”: ha smontato strutture di potere, interrotto pratiche opache come la gestione disinvolta di patrimoni e immobili, e riportato la Chiesa verso una dimensione più autentica.

Tuttavia, smantellare è solo il primo passo. Ricostruire è ben più difficile. Serve discernimento, coraggio, equilibrio. Ed è proprio questo che ci auguriamo dal nuovo pontefice.

Le prime parole di Papa Leone XIV ci hanno colpiti profondamente. In alcuni passaggi ha persino ripreso le espressioni di Papa Francesco, quasi a voler segnare una continuità spirituale e pastorale. In quei momenti abbiamo sentito forte la presenza dello Spirito Santo, che ancora una volta sembra aver guidato la Chiesa nella scelta del suo pastore.

Ma ora si apre una fase più complessa: quella della ricostruzione. E proprio per questo l’elezione di Papa Leone XIV appare provvidenziale.

Con la sua elezione si apre dunque una nuova stagione. Non priva di sfide, ma colma di promesse. Una stagione in cui, forse, possiamo davvero iniziare a costruire una Chiesa più giusta, più povera, più vicina al Vangelo.

Statuto dei lavoratori, un anniversario dimenticato che interroga il presente

Ieri è passato nel silenzio più assoluto il 55° anniversario dell’approvazione dello “Statuto dei lavoratori”. Cioè della più grande operazione riformista, democratica e costituzionale dal secondo dopoguerra che ha riguardato il mondo del lavoro nel nostro lavoro. Alcuni lo definirono un “capolavoro” dell’allora Ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin – o “dei lavoratori” come si definiva lo statista piemontese -, altri come il pilastro decisivo per la “difesa dei diritti dei lavoratori”, altri ancora come uno dei più autorevoli “progetti riformisti e di governo” dell’Italia democristiana. Forse la definizione più calzante resta proprio quella di Donat-Cattin quando disse nel dibattito alla Camera che “Abbiamo portato la Costituzione repubblicana nelle fabbriche”.

Eppure una coltre di silenzio ha travolto questa ricorrenza. Seppur solo una ricorrenza da calendario ma, comunque sia, sempre molto importante. Anche in vista dei referendum del prossimo giugno.

Certo, dopo 55 anni i rapporti di lavoro, il mondo della produzione, il contesto sociale, politico e culturale sono cambiati radicalmente. Al punto che parlare oggi di fabbriche rasenta quasi un linguaggio datato se non del tutto romantico perché, appunto, storicizzato. Ma c’è un aspetto che non passa di moda. E riguarda proprio i diritti dei lavoratori e le condizioni di vita delle persone che lavorano, frutto di una visione politica, culturale e di governo che non può essere confusa con il vociare contemporaneo, conseguenza di un approccio propagandistico e populista che è quasi

alternativo rispetto ad una stagione profondamente riformista e di governo come quella che abbiamo sperimentato alla fine degli anni ‘60 e con l’inizio degli anni ‘70 nel nostro paese. E non è un caso che alla vigilia di referendum del tutto inutili ed oggettivamente propagandistici nonchè, purtroppo, anche nocivi per le condizioni di vita dei lavoratori, non c’è alcun riferimento – neanche simbolico – a quella stagione. E, nello specifico, a quello “Statuto dei lavoratori”. E la risposta è altrettanto semplice. Perché esiste una distanza quasi siderale tra una stagione che è stata caratterizzata da riforme che hanno inciso in profondità sulla vita concreta dei lavoratori e dei ceti popolari che sino a quel momento convivevano con una situazione di oggettiva emarginazione e difficoltà nei luoghi di lavoro e quindi nell’intera società con l’attuale contesto politico, culturale e sindacale. E su questo versante, forse, è necessario dire una parola chiara che il “politicamente corretto” non può nè pronunciare e nè tollerare per ragioni del tutto comprensibili ma che, al contempo, non si possono più aggirare. E cioè, non passa attraverso il massimalismo demagogico, il populismo propagandistico e l’estremismo ideologico la strada per rinnovare e modernizzare il mondo del lavoro. E, soprattutto, la condizione di vita concreta dei lavoratori.

Ed è proprio lungo questo filone che emerge la differenza politica – di metodo e di merito – tra due concezioni che storicamente hanno caratterizzato e accompagnato la politica italiana. Da un lato l’approccio riformista, la cultura di governo e la capacità di tradurre in atti politici e in provvedimenti legislativi i bisogni, le istanze e le domande dei lavoratori e dei ceti popolari.

Dall’altro il continuo richiamo al massimalismo ideologico, alla propaganda qualunquista e all’estremismo ideologico. È, del resto, la storica ed atavica divisione tra i riformisti e i massimalisti. Nella cultura come nella politica, nei partiti come nel sindacato. Una divisione che c’era ieri e che vale oggi e che, quasi sicuramente, ci sarà anche domani.

Ucraina, Zelensky: pronti a negoziati diretti con la Russia. Importante l’impegno Usa

Roma, 20 mag. (askanews) – “È importante che l’America rimanga impegnata nel processo per arrivare alla pace. È l’America che la Russia teme, ed è l’influenza americana che può salvare molte vite, se usata come leva per convincere Putin a porre fine alla guerra”: lo ha sottolineato il presidente ucraino, Volodymr Zelensky, nel suo discorso serale riferendo dei colloqui avuti in giornata con i leader di Finlandia, Italia, Germania, Norvegia e con la presidente della Commissione europea.

“La diplomazia è più forte quando siamo uniti. Stiamo discutendo con i nostri partner i dettagli e le idee emersi dalla conversazione di ieri con il Presidente Trump”, ha spiegato Zelensky, precisando: “Stiamo discutendo con i nostri partner dei futuri incontri con i russi: negoziati diretti a cui l’Ucraina è pienamente pronta, in qualsiasi formato che dia risultati”.

E’ legge il decreto Albania, avanti con i Centri migranti di Schengjin e Gadjer

Roma, 20 mag. (askanews) – Diventa legge oggi anche il dl Albania, tra le polemiche, in Senato, con il provvedimento incardinato e licenziato in poche ore questa mattina dalla commissione Affari costituzionali senza che ci sia stato un esame sul testo e senza mandato al relatore. E con un’altra fiducia (dopo quella approvata alla Camera la scorsa settimana). I voti a favore sono stati 90, i contrari 56, 1 astensione.

Il provvedimento modifica il protocollo, firmato tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama a novembre del 2023, sui centri di Schengjin e Gadjer aperti lo scorso ottobre in Albania che, sinora, non hanno funzionato, con costi ingenti, una ‘spola’ nella acque dell’Adriatico che ha messo in imbarazzo l’esecutivo e uno scontro con i magistrati senza precedenti sulla definizione di “paesi sicuri”. L’andirivieni di questi mesi, di navi militari con a bordo extracomunitari, in seguito alla mancata convalida da parte dei giudici dei trattenimenti, ha convinto il governo ad ampliare la sfera d’azione dell’accordo tra Meloni e Rama.

D’altronde, era stata la premier, a dicembre del 2024, ad affermare alla kermesse di Fratelli d’Italia dal palco di Atreju: “i centri funzioneranno, funzioneranno. Dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano, funzioneranno” e la modifica del protocollo punta a blindare i trasferimenti.

Il decreto estende infatti la platea di coloro che possono essere portati in Albania agli stranieri, già in Italia, colpiti da provvedimenti di trattenimento (non solo quindi per extracomunitari richiedenti asilo intercettati in acque internazionali). E il trasferimento sarà possibile senza che venga meno il trattenimento e senza che sia richiesta una nuova convalida. Non solo, con alcune modifiche introdotte alla Camera, si prevede che se il migrante, trasferito nei centri in Albania, dovesse presentare domanda di protezione, cambiando quindi il suo status giuridico, non sarà riportato in Italia se vi siano “fondati motivi per ritenere che la domanda di protezione internazionale sia stata presentata al solo scopo di ritardare o impedire l’esecuzione del respingimento o dell’espulsione”.

In caso poi di mancata convalida del trattenimento, in presenza di una domanda di asilo di cui si sospetta che sia stata presentata a scopo dilatorio, si prevede la possibilità di emanare un nuovo provvedimento di trattenimento per un altro dei motivi previsti dalla legge e quando il provvedimento è adottato immediatamente o, comunque, non oltre 48 ore dalla comunicazione della mancata convalida, il richiedente asilo resta nel centro fino alla decisione sulla convalida. Viene inoltre estesa l’applicazione della procedura accelerata di esame delle domande di asilo alla frontiera.

Al momento in Albania ci sono circa 40 extracomunitari e ci sono stati meno di una ventina di rimpatri, operazione che avviene necessariamente con il ritorno in Italia da cui partono i voli verso i paesi d’origine che hanno stretto con l’Italia accordi in questo senso.

In aula il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha definito i centri un “modello virtuoso, un punto di riferimento per tanti paesi europei e in attesa del giudizio della corte di giustizia Ue che – ha sostenuto – sono convinto renderà il modello Albania funzionante” in chiave di “deterrenza e alleggerimento della pressione migratoria”.

Le opposizioni invece sono andate all’attacco di governo e centodestra che “umiliano il Parlamento”. Le fiducie dell’esecutivo Meloni girano “attorno a quota novanta”, ha detto il capogruppo Pd Francesco Boccia. Di “vero fallimento” dei centri, ha parlato la dem Sandra Zampa: “Un progetto costato un miliardo di euro, per poche decine di migranti con strutture ampiamente inutilizzate, in violazione della Costituzione, del diritto europeo e del buon senso. Una mossa per far calare gli sbarchi? Con l’arrivo dell’estate gli sbarchi stanno riprendendo. L’unico obiettivo è essere duri e cattivi”.

“Qualche giorno fa la presidente Meloni ci ha detto che il 25% dei migranti trattenuti in Albania è stato rimpatriato. Quello che non ha detto è che si tratta di circa 10 migranti – ha osservato la vice presidente del Senato, la Cinque Stelle Mariolina Castellone – Da quando ci sono loro al governo sono sbarcati 250mila migranti. 250mila arrivi e 10 rimpatriati dall’Albania! Sull’immigrazione hanno fallito e hanno sconfessato tutte le promesse fatte in campagna elettorale, quella del blocco navale, del ‘non facciamoli partire'”.

“L’accordo con l’Albania è un vero e proprio strumento di deportazione di esseri umani – ha affermato il senatore di Avs Tino Magni – Il trattenimento all’estero, in strutture fuori dall’Ue, rappresenta un precedente pericoloso che espone l’Italia a gravi responsabilità giuridiche e morali. Perché deportare persone dai Cpr italiani, i nostri ‘lager di Stato’, a Gjader senza ulteriore convalida giudiziaria, va contro ogni diritto, non solo quello costituzionale. La destra oggi restringe i diritti dei migranti domani, con il decreto sicurezza, li restringe a tutti”.

“Con questo decreto si trasformano i centri in Albania da Cie a Cpr”, ha infine esordito la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, ricorndando come nei centro di trattenimento “le persone sono di fatto recluse per un periodo di tempo fino a 18 mesi. Quello che non cambia è Crociere Meloni: la nave Cassiopea continua ad andare avanti e indietro tra Lampedusa, Bari, Tirana, con ulteriore sperpero di denaro pubblico”.

Tra le novità introdotte nell’iter parlamentare anche la proroga al 31 dicembre 2026 delle deroghe ad alcune disposizioni di legge per l’individuazione, l’acquisizione o l’ampliamento dei Cpr e la cessione a Tirana a titolo gratuito “due motovedette della classe 400 Cavallari in dotazione al corpo delle capitanerie di porto-Guardia Costiera”.

Anche il decreto cittadinanza oggi è legge. L’aula della Camera, con 137 voti favorevoli, 83 contrari e due astenuti, ha approvato il disegno di legge di conversione che aveva già ottenuto il via libera del Senato.

Si introduce così il principio che la cittadinanza non si trasmette automaticamente ai nati all’estero in possesso di altra cittadinanza e si preclude il riconoscimento della stessa anche ai nati all’estero prima dell’entrata in vigore della legge stessa. In sintesi, le nuove norme stabiliscono che i discendenti di cittadini italiani, nati all’estero, saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni (solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita). I figli di italiani acquisteranno automaticamente la cittadinanza se nascono in Italia oppure se, prima della loro nascita, uno dei loro genitori cittadini ha risieduto almeno due anni continuativi in Italia.

Roma, Piazza di Siena al via con musica Maestro Alvise Casellati

Roma, 20 mag. (askanews) – Sarà il Maestro Alvise Casellati a dirigere l’Orchestra della Toscana nel concerto d’Apertura di Piazza di Siena 2025 a Villa Borghese, evento promosso da Intesa Sanpaolo e dedicato interamente a Giacomo Puccini, in occasione dei 125 anni dalla Tosca. Il programma – al via mercoledì 21 maggio alle 19 sull’Ovale di Piazza di Siena – prevede, spiega una nota, una selezione di arie dell’opera, con la partecipazione del tenore Francesco Meli, del soprano Valeria Sepe e del baritono Devid Cecconi.

L’evento rientra nel progetto dell’organizzazione “Opera Italiana is in the Air” (di cui Casellati è Presidente e Music Director) nata per la diffusione della cultura operistica e assume un significato particolare dopo il riconoscimento del Canto Lirico Italiano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco, nel dicembre 2023. Il concerto si inserisce nel palinsesto culturale di Piazza di Siena, in linea con la filosofia di Fise e Sport e Salute, che dal 2018 promuovono un modello di evento sportivo attento a cultura, tradizione e salvaguardia del patrimonio botanico.

Nel pomeriggio, alle 16.30, è invece prevista la tradizionale sfilata a cavallo dei protagonisti dell’Italia Polo Challenge. Il corteo partirà da Piazza del Popolo, attraverserà via del Corso e via dei Condotti, fino a Piazza di Spagna. Alla tappa romana parteciperanno sei squadre, con match in programma da giovedì a sabato al Galoppatoio di Villa Borghese (ingresso libero).

Tra gli appuntamenti sportivi della 92esima edizione dello CSIO di Roma Master d’Inzeo, anche il debutto del CSIU25-A presented by Goldspan, competizione internazionale riservata agli under 25. In gara 24 atleti, di cui 18 amazzoni, provenienti da 11 Paesi. Tra i nomi di spicco Evelyne Putters (Belgio), Jules Orsolini (Francia), Johanna Beckmann (Germania), membri della Young Riders Academy. Per l’Italia, in gara 12 giovani, tra cui Sofia Manzetti, medaglia d’argento ai recenti Campionati Italiani U25. Le gare U25 si terranno giovedì, venerdì e domenica, con il Gran Premio U25 alle 16.15. Il circuito rappresenta un importante passaggio tra le categorie giovanili e i concorsi senior del salto ostacoli internazionale.

Migranti, Mattarella: lotta comune Ue a trafficanti, aprire a regolari

Bruxelles, 20 mag. (askanews) – Combattere insieme i trafficanti e favorire l’immigrazione irregolare. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ne ha parlato a Bruxelles con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, primo appuntamento della sua visita alle istituzioni europee.

Il capo dello Stato – a quanto viene riferito – ha ribadito a Costa il suo pensiero per gestire il problema dell’immigrazione irregolare su cui si stanno studiando varie ricette proprio qui a Bruxelles. Secondo Mattarella occorre fronteggiare i trafficanti di esseri umani che torturano e uccidono i migranti spingendoli in mare o nelle foreste balcaniche.

Per il Presidente sul tema dei migranti infatti l’Europa si trova di fronte a un paradosso: abbiamo bisogno di mano d’opera e nei nostri paesi ci sono migranti irregolari non formati. E dunque per contribuire a ridurre l’immigrazione incontrollata bisogna fare una lotta comune ai trafficanti e aprire canali per l’immigrazione regolare, formando in loco professionalità che poi possono venire a lavorare in Europa.

Kallas (Ue): situazione catastrofica a Gaza. Avvieremo revisione accordi con Israele, forte maggioranza a favore

Roma, 20 mag. (askanews) – “E’ chiaro dalla discussione tenuta oggi che c’è una forte maggioranza a favore della revisione dell’articolo due del nostro accordo di associazione con Israele. Quindi avvieremo questo lavoro”: lo ha detto il capo della diplomazia Ue, Kaja Kallas, nella conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio Affari esteri.

Kallas ha riferito di una “discussione molto, molto intensa” sul Medio Oriente, sottolineando che la “situazione a Gaza è catastrofica” e che “gli aiuti che Israele ha autorizzato a entrare sono i benvenuti, ma sono una goccia nell’oceano”

La discussione sull’accordo di associazione con Israele è stata avviata su richiesta del ministro degli Esteri olandese, Casper Veldkamp, secondo cui il blocco degli aiuti da parte di Israele a Gaza costituisce una violazione dei suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e, pertanto, dell’accordo Ue-Israele che, nell’articolo due, prevede il rispetto dei diritti umani.

Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d’Arte

Milano, 20 mag. (askanews) – Fondazione Elpis presenta la sesta edizione di Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, diffuso lungo tutta la Penisola in 20 piccoli centri con meno di 5.000 abitanti e realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e Threes.

Nel 2024, Una Boccata d’Arte ha raggiunto un importante traguardo: la realizzazione di 100 progetti complessivi, firmati da 100 artisti in 100 borghi italiani. La mostra “Dove non sono mai stato, la sono” fino al 6 luglio 2025 presso Fondazione Elpis a Milano racconta questa esperienza quinquennale attraverso un allestimento che restituisce l’importanza delle reti territoriali sviluppate nel corso di questi anni.

In occasione della conferenza stampa, la Presidente Marina Nissim ha illustrato ad Askanews il progetto: “Oggi siamo qui a presentare la sesta edizione di Una Boccata d’Arte, un progetto che nasce nel 2020. I giovani artisti vengono portati in 20 borghi ogni anno, un borgo per regione, e sono invitati a dialogare, a avere un momento di incontro e a lavorare all’interno del borgo. un evento prettamente partecipativo, di condivisione, di scambio, di riflessione e di rigenerazione.

In questo spazio, che lo spazio a Milano di Fondazione Elpis, abbiamo oggi una mostra che vuole documentare i primi cinque anni di Una Boccata d’Arte. Abbiamo delle opere di alcuni artisti che hanno presentato il loro lavoro sul territorio e soprattutto la mostra vuol far capire la dimensione e l’importanza di questo progetto. In cinque anni, avendo gi toccato cento borghi, siamo riusciti a lasciare 40 opere permanenti sul territorio e questo vuol dire che questo segnale, questa scintilla, questo progetto temporaneo in realt ha lasciato una testimonianza permanente e questa lamia pi grande soddisfazione”. Ad ogni edizione, Una Boccata d’Arte acquisisce sempre maggior consapevolezza rispetto alla necessita di dare vita a opere e progetti in cui le comunitpossano riconoscersi: sono tanti gli artisti che hanno lavorato sulle memorie preesistenti o sulla definizione di nuove occasioni di aggregazione, in molti casi mettendo in campo le proprie identit culturali d’origine.

Dal 28 giugno al 28 settembre 2025 la sesta edizione coinvolge borghi, in un’espansione del progetto verso spazi in disuso, luoghi di aggregazione dimenticati o ai margini del tessuto urbano. L’edizione 2025 si compone di interventi dalla spiccata valenza partecipativa e ambientale, in alcuni casi con opere pensate per restare come segni permanenti nei territori. I progetti nascono da ricerche approfondite sul campo grazie alla mediazione dei curatori regionali.

Gli artisti, i borghi e i curatori della sesta edizione:

Hetty Laycock a Ollomont (AO) in Valle d’Aosta, a cura Elena Graglia;

Bibi Manavi a Borgolavezzaro (NO) in Piemonte, a cura di Veronica Botta;

Jim C. Nedd a Framura (SP) in Liguria, a cura di Mireille Filippini per Threes;

Aiko Shimotsuma a Brunate (CO) in Lombardia, a cura di Edoardo De Cobelli;

Stefano Caimi a Luserna (TN) in Trentino-Alto Adige, a cura di Valerio Panella;

Giacomo Gerboni a Tarzo (TV) in Veneto, a cura di Giovanni Giacomo Paolin e Sara Maggioni;

Babau a Cormons (GO) in Friuli Venezia Giulia, a cura di Marta Oliva;

Vica Pacheco a Bagnara di Romagna (RA) in Emilia-Romagna, a cura di Sofia Baldi Pighi per Threes;

Stella Rochetich a Pratovecchio Stia (AR) in Toscana, a cura di Gabriele Tosi;

Qeu Meparishvili a Citerna (PG) in Umbria, a cura di Giovanni Rendina;

Giuseppe Abate a Altidona (FM) nelle Marche, a cura di Matilde Galletti;

Gabriele Ermini a Oriolo Romano (VT) in Lazio, a cura di Irene Angenica;

Adele Dipasquale a Roccacaramanico, fraz. di Sant’Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, a cura di Andrea Croce; Roberto Casti a Macchiagodena (IS) in Molise, a cura di Alessia Delli Rocioli;

Tild Greene a Lustra (SA) in Campania, a cura di Giulia Pollicita;

Aymen Mbarki a Sammichele di Bari (BA) in Puglia, a cura di VOGA Art Project; Vaste Programme a Miglionico (MT) in Basilicata, a cura di Roberta Mansueto; Anna Ill a Simeri Crichi (CZ) in Calabria, a cura di Ehab Halabi Abo Kher;

Nicola Martini a Custonaci (TP) in Sicilia, a cura di Giulia Monroy;

Sara Persico a Burcei (SU) in Sardegna, a cura di Anna Pirisi per Threes.

Mattarella vede Costa: serve Ue autorevole che dia risposte rapide

Bruxelles, 20 mag. (askanews) – Serve un’Europa autorevole che dia risposte rapide per non lasciare ad altri le decisioni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ne ha parlato a Bruxelles con il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, prima tappa della sua visita alle istituzioni europee.

“Il ruolo del Consiglio europeo è cruciale in questo momento in cui la comunità internazionale è in cerca di nuovi equilibri che garantiscano pace e serenità nel mondo – ha detto il capo dello Stato nel corso del colloquio all’Europa Building -. Siamo per una comunità internazionale basata su regole e sulla cooperazione e dobbiamo essere protagonisti in questa situazione critica. Per ricucire un tessuto di regole e una situazione di stabilità occorre un’Ue autorevole e prestigiosa capace di essere punto di riferimento nel mondo”.

Per il capo dello Stato inoltre “occorrono riforme capaci di assicurare un ascolto reciproco all’interno dell’Ue ma anche di dare risposte rapide ed impedire che le lentezze dei processi decisionali facciano accodare l’Europa a decisioni prese da altri”.

Mattarella: la vita del nostro Paese strettamene intrecciata all’Ue

Bruxelles, 20 mag. (askanews) – “Voi siete uno spaccato dell’Italia qui a Bruxelles, dalla vostra presenza così diffusa e ampia emerge quanto sia ormai strettametne intrecciata, sotto ogni profilo, la vita del nostro paese e l’Ue”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Bruxelles la delegazione italiana.

“Siete il punto di collegamento più importante, il vostro ruolo qui, sia come rappresentanti che come cittadini europei in questa capitale dell’Europa, è estremamente prezioso – ha proseguito il capo dello Stato – dimostra quanto sia crescente l’interlocuzione tra il nostro paese e l’Ue, di conseguenza cresce anche l’impegno degli italiani qui in missione, in questa straordinaria avventura di integrazione che stiamo continuando a vivivere di anno in anno”.

“Svolgete con abnegazione, dedizione e impegno e anche con fatica il vostro lavoro ai tanti livelli diversi da quelli apicali a quelli di collaborazione, ma tutti preziosi in questo tessuto connettivo che lega l’Italia alla Ue. Grazie e auguri per il vostro lavoro”, ha concluso Mattarella sottolineando che anche il clima lo ha accolto bene: “Poche volte ho visto un sole così a Bruxelles, siamo stati fortunati anche in questo. Questa città accoglie dentro di sè, ospitandola, una quantità di presenze da tutti i 27 paesi dell’Unione e questo è in sè un ulteriore pregio e bagaglio e patrimonio che voi vivete ogni giorno”, qualcosa “che apre l’orizzonte e dimostra come sia sempre di più il futuro delle nostre interlocuzioni”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Bruxelles per una visita ai vertici delle istituzioni dell’Unione europea, ha incontrato presso la sede della rappresentanza italiana il commissario europeo per la Politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme, Raffaele Fitto. Successivamente il capo dello Stato si è spostato presso l’Europa building per un colloquio con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Partono le votazioni per il contest degli Anter Green Awards

Roma, 20 mag. – Sessantasei scuole, 337 classi e 5.790 studenti coinvolti. Sono i numeri dell’edizione 2025 degli Anter Green Awards, il progetto di educazione alla sostenibilit promosso da Anter, l’associazione nazionale tutela energie rinnovabili con il sostegno delle aziende della rete di imprese Nwg, New World in Green.

Il contest, giunto all’undicesima edizione, ha coinvolto istituti scolastici in rappresentanza di quindici regioni d’Italia (a fare da capofila la Campania con 17 istituti in gara, seguita da Sicilia, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna). Agli studenti stato chiesto di elaborare un video dalla durata di un minuto: ad aiutarli gli insegnanti e gli ambasciatori volontari di Anter. L’obiettivo stato quello di sensibilizzare grandi e piccoli sull’importanza delle energie rinnovabili. Completata l’elaborazione dei video ‘Un minuto di energia rinnovabile’, adesso tocca alla cittadinanza. Da domani, marted 13 maggio, fino al 22 maggio, il pubblico potr accedere alla piattaforma ufficiale del concorso https://greenawards.anteritalia.org/it/ per guardare e votare i video in gara, realizzati dalle scuole di tutta Italia che hanno aderito al progetto educativo “Il Sole in Classe”.

I temi dei video sono stati suddivisi per area geografica e riflettono le diverse fonti energetiche: idroelettrico per il nord Italia, eolico per il centro Italia, solare per il sud Italia.

Le prime 10 scuole classificate in base alle votazioni on line riceveranno premi per un valore complessivo di oltre 10.000 euro, offerti da NWG Energia, a sostegno dei rispettivi progetti educativi. Inoltre, una giuria di esperti selezioner i 3 vincitori dei Premi della Critica, ai quali andranno 1.500 euro ciascuno grazie al contributo di NWG Italia. La giuria composta da membri del Comitato Scientifico di Anter, redattori della rivista Ambiente e altre personalit vicine ai valori dell’associazione.

I vincitori saranno proclamati al termine del contest: la cerimonia di premiazione si terr a novembre in un luogo istituzionale a Roma che sar successivamente comunicato dall’associazione. Sar l’occasione per celebrare l’impegno delle scuole e per dare ancora pi visibilit alle nuove generazioni che, con consapevolezza e creativit, si fanno portavoce del cambiamento.

Anter, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, no profit, nata nel 2009 in Toscana. La sua missione di diffondere la cultura della tutela ambientale e promuovere la conoscenza e lo sviluppo delle energie pulite, cio energie prodotte da fonti rinnovabili.

Attraverso i suoi progetti ANTER si pone l’obiettivo di coinvolgere i cittadini, tramite campagne di informazione e sensibilizzazione per diffondere la cultura della tutela ambientale e promuovere la conoscenza e la diffusione delle energie pulite.

Il Sole in Classe stato inserito dal MIUR tra le proposte di educazione ambientale offerte agli Istituti scolastici del Paese e, dalla sua nascita, ha svolto oltre 7700 lezioni coinvolgendo oltre 280.000 studenti formati. Il progetto persegue inoltre molti degli obiettivi di sostenibilit individuati dall’Agenda 2030.

Gli ANTER Green Awards sono istituiti dall’Associazione ANTER per premiare l’impegno delle scuole che hanno aderito al progetto educativo “Il Sole in Classe”, a completamento della lezione ricevuta gli studenti possono realizzare un breve elaborato per sensibilizzare grandi e piccoli sull’importanza di utilizzare energie pulite che non inquinino il nostro pianeta.

Servizio di Teleambiente in collaborazione con ANTER

Aepi, a Roma Stati Generali dei professionisti e delle imprese

Roma, 20 mag. (askanews) – Si tenuto a Roma il “6 MEETING MADE IN ITALY – Unire le eccellenze per avere l’eccellenza”, gli Stati Generali dei professionisti e delle imprese organizzati dalla Confederazione AEPI, presieduta da Mino Dinoi, a Palazzo Wedekind (Piazza Colonna). Una giornata di confronto nel corso della quale si sono avvicendati nei vari panel i rappresentanti delle principali forze politiche, delle istituzioni e dell’imprenditoria e suddivisa in due sessioni, una mattutina moderata dal giornalista e conduttore di Mi Manda Rai3 Federico Ruffo e una pomeridiana moderata dal Direttore di Affari Italiani Marco Scotti.

Tra i vari interventi, quello del Ministro per le Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, del Sottosegretario al Ministero degli Interni Wanda Ferro, del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri (in collegamento da Bruxelles), del Presidente del Gruppo Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan, dell’europarlamentare PD Dario Nardella, dei Direttori Claudio Cerasa (Il Foglio) e Piero Sansonetti (L’Unit), del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto, del Presidente del Gruppo Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi, del Vicepresidente del Gruppo PD alla Camera Simona Bonaf, del Segretario Confederale CISL Giorgio Graziani e del Segretario Gen. CONFSAL Angelo Raffaele Margiotta.(programma completo in allegato).

“L’evento di oggi vuole ribadire che le piccole e micro imprese non intendono pi concedere deleghe in bianco, ma essere protagoniste di una pianificazione che tenga conto delle loro esigenze e delle loro priorit” ha spiegato il Presidente AEPI Mino Dinoi. “Parliamo di un comparto che cuore e motore economico del Paese, dietro il quale ci sono migliaia e migliaia di famiglie che lavorano tra mille difficolt e lungaggini burocratiche. Alla politica chiediamo di ascoltare queste istanze e di istituire tavoli di lavoro composti da quanti vivono ogni giorno sulla propria pelle le tante problematiche del fare impresa”.

Welfare, sicurezza, export e made in Italy: questi i principali temi discussi nel corso della giornata, che ha visto l’intervento in collegamento da Osaka anche dell’Amb. Mario Vattani. “Il Padiglione Italia un avamposto strategico per la promozione del Sistema Paese in mercati importanti, come quello giapponese e asiatico” ha dichiarato il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025. “Lavoriamo per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e gi nel primo mese abbiamo organizzato oltre 80 eventi che hanno coinvolto pi di 120 aziende italiane e giapponesi”.

Il meeting stato anche l’occasione per presentare i risultati del sondaggio “Unire le eccellenze per avere l’eccellenza”, commissionato da AEPI alla Lab21 del Prof. Roberto Baldassari, dal quale emerge, ad esempio, che il 56,5% delle micro imprese ritiene di non essere adeguatamente rappresentato nelle scelte del governo. E se il 54,7% afferma che il programma economico dei partiti influenzer “abbastanza” il proprio voto alle elezioni del 2027, solo il 34,7% lo considera determinante. Le priorit sono chiare: accesso pi semplice al credito (38,7%),semplificazione burocratica (27,8%), agevolazioni per l’assunzione (14,3%) e riduzione del carico fiscale (13,4%).

In collaborazione con Aepi

Mattarella a italiani Bruxelles: vita Ue-Italia sempre più intrecciata

Bruxelles, 20 mag. (askanews) – “Voi siete uno spaccato dell’Italia qui a Bruxelles, dalla vostra presenza così diffusa e ampia emerge quanto sia ormai strettametne intrecciata, sotto ogni profilo, la vita del nostro paese e l’Ue”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando a Bruxelles la delegazione italiana.

“Siete il punto di collegamento più importante, il vostro ruolo qui, sia come rappresentanti che come cittadini europei in questa capitale dell’Europa, è estremamente prezioso – ha proseguito il capo dello Stato – dimostra quanto sia crescente l’interlocuzione tra il nostro paese e l’Ue, di conseguenza cresce anche l’impegno degli italiani qui in missione, in questa straordinaria avventura di integrazione che stiamo continuando a vivivere di anno in anno”.

“Svolgete con abnegazione, dedizione e impegno e anche con fatica il vostro lavoro ai tanti livelli diversi da quelli apicali a quelli di collaborazione, ma tutti preziosi in questo tessuto connettivo che lega l’Italia alla Ue. Grazie e auguri per il vostro lavoro”, ha concluso Mattarella sottolineando che anche il clima lo ha accolto bene: “Poche volte ho visto un sole così a Bruxelles, siamo stati fortunati anche in questo. Questa città accoglie dentro di sè, ospitandola, una quantità di presenze da tutti i 27 paesi dell’Unione e questo è in sè un ulteriore pregio e bagaglio e patrimonio che voi vivete ogni giorno”, qualcosa “che apre l’orizzonte e dimostra come sia sempre di più il futuro delle nostre interlocuzioni”.

Doppio live per Francesco Cavestri a Piano City Milano 2025

Milano, 20 mag. (askanews) – Francesco Cavestri sar protagonista della XV edizione di Piano City Milano, in programma dal 23 al 25 maggio 2025. L’artista si esibir in due concerti: sabato 24 maggio presso lo Spazio Vitale Barberis e domenica 25 maggio al Portrait Milano, due delle location pi suggestive del festival.

Sabato 24 maggio alle ore 18 presso lo Spazio Vitale Barberis (Via Solferino 23) andr in scena un concerto prodotto da De Amicis Music School in collaborazione con Griffa Pianoforti e Vitale Barberis Canonico.

In uno spazio dove ogni tessuto racconta una storia di precisione, cura e creativit, la musica si intreccia come un filo invisibile. Il repertorio scelto da Francesco Cavestri per lo Spazio Vitale Barberis Canonico nasce dallo stesso spirito: unire mondi sonori diversi in un’unica, raffinata narrazione.

Domenica 25 maggio alle ore 19.00 presso Portrait Milano (Corso Venezia 11) sar la volta del concerto prodotto da Steinway & Sons.

Nel suggestivo chiostro rinascimentale di Portrait Milano, Francesco Cavestri propone un concerto concepito come un dialogo intimo con l’atmosfera del luogo: elegante ma accessibile, raffinato ma con un’anima leggera e riconoscibile.

Il giovane pianista e produttore stato inserito nella lista Forbes Under 30 Italia per il suo impatto nel mondo musicale.

Piano City Milano il primo festival musicale diffuso della citt, nato nel 2011. Ogni anno, per un intero fine settimana, Milano si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto, con centinaia di concerti gratuiti che animano teatri, piazze, cortili, musei, giardini e spazi non convenzionali, dal centro alle periferie. Piano City Milano diventato un simbolo della vitalit culturale milanese, offrendo un’esperienza musicale unica e accessibile a tutti.

Ucraina, Schlein: altro che Meloni pontiera, Italia ha perso treno

Roma, 20 mag. (askanews) – Giorgia Meloni “altro che pontiera, l’Italia con lei ha perso il treno”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante la registrazione della puntata di ‘5 minuti’ che andrà in onda questa sera su Raiuno.

“Io – ha ricordato la leader Pd – ho criticato la presidente Meloni per non essere stata insieme alla Francia, alla Germania, al Regno unito su quel treno la settimana scorsa verso Kiev, per portare supporto a un popolo ingiustamente invaso e per parlare finalmente e con estremo ritardo di pace, di una pace giusta da negoziare e di un cessate il fuoco incondizionato”.

Per Schlein “non si può piegare la politica estera di questo paese alle simpatie o antipatie personali, così come è successo anche qualche giorno dopo a Tirana. Devo dire che in questi ultimi giorni la premier ci ha dato ascolto e ha partecipato alle telefonate con Trump e gli altri leader europei per dare il contributo dell’Italia alla pace. Dove si parla di pace l’Italia ci deve stare”.

High School Game, vince l’istituto Pascal di Pompei

Roma, 20 mag. (askanews) – La 3D dell’istituto Pascal di Pompei si aggiudicata il primo posto sul podio della finalissima di High School Game, il concorso didattico gratuito ideato da Planet Multimedia e rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Gli studenti dell’istituto Pascal hanno vinto il premio in palio: un viaggio di 3 giorni a Barcellona per tutta la classe e un docente accompagnatore. Emanuele Gambino, CEO di Wicontest & Planet Multimedia, ha spiegato: “Imparare divertendosi possibile e noi con High School Game lo facciamo ormai da 13 anni. High School Game un concorso didattico gratuito che coinvolge oltre 150mila studenti di 400 scuole di tutta Italia”.

L’evento stato ospitato a bordo della nave Cruise Roma a Civitavecchia, che ha accolto i 400 studenti finalisti che si sono qualificati tramite l’app gratuita Wicontest dopo settimane di sfide multimediali su argomenti di educazione civica, ambientale e sociale. Tutto anche grazie al supporto dei cortometraggi a tema messi a disposizione da Rai Cinema Channel, media partner del concorso insieme a Rai Pubblica Utilit.

Durante la finale, condotta da Alessandro Greco e Federica Bertoni, gli studenti si sono sfidati in una competizione multimediale sui cinque pilastri del progetto: educazione ambientale, sicurezza stradale, bullismo e cyberbullismo, sport e sana alimentazione, violenza contro le donne. “E’ un’occasione stupenda per stare in maniera particolare con questi ragazzi e vedere come sta evolvendo questa consapevolezza delle difficolt del mondo, come ci sono sempre state, ma di come loro vogliono, singolarmente e insieme, dare un contributo profondo per migliorarlo” ha detto Greco.

Quest’anno al secondo posto del concorso di High School Game si classificata la 4C dell’istituto Cassandro Fermi di Nervi mentre il terzo posto stato conquistato dalla 3A dell’istituto Caravaggio di San Gennaro Vesuviano di Napoli.

Confindustria, nasce PROM Confindustria Professioni e Management

Roma, 20 mag. (askanews) – Confindustria presenta ufficialmente “Prom, Confindustria Professioni e Management”, la Federazione dei Servizi Intellettuali che riunisce 4 sigle gi esistenti: Consulenti (Assoconsult), Architetti e Ingegneri (Oice), Comunicatori (UNA) e Avvocati (Asla) insieme per valorizzare l’Head Made Italiano. Prom nasce dall’esigenza di rappresentare le tante realt, che operano nel settore dei servizi a Capitale Intellettuale, fondamentali per l’economia del Paese. Abbiamo parlato con Giorgio Lupoi presidente PROM, Confindustria, Professioni e Management:

“PROM nasce dall’esigenza di trovare una casa comune ai servizi ad alto valore aggiunto. Ci sono stati diversi tentativi e PROM l’occasione dove c’ un minimo comune denominatore tra le associazioni che ne fanno parte, dove il valore aggiunto il progetto e il centro. Tutte le nostre professioni partono dall’idea di un progetto e lo sviluppo di un progetto. Siamo il primo pezzo di qualunque filiera e quindi importante che venga riconosciuta questa casa”.

Un settore che conta pi di un milione di addetti, oltre 100 miliardi di fatturato e 54 di valore aggiunto. Tra gli obiettivi, la definizione di un contratto collettivo nazionale di lavoroadeguato, la valorizzazione del capitale umano per generare altro valore aggiunto e un dialogo con il sistema bancario e finanziario:

“I primi tre obiettivi principali di PROM sono ottenere un contratto collettivo nazionale adeguato ai servizi ad alto valore aggiunto, far riconoscere l’importanza degli investimenti nel capitale umano. Abbiamo tante misure negli ultimi anni per rientrare i cervelli, ma dobbiamo stabilizzare alcune di queste misure per valorizzare il capitale umano del nostro paese. E il terzo un dialogo con il sistema bancario e finanziario che cominci a capire la diversit del nostro comparto industriale rispetto a un comparto industriale classico dove i macchinari, i beni sono al centro. Da noi sono al centro le persone e il valore la capacit delle persone”.

Il capitale intellettuale italiano ha finalmente una casa comune, che riunisce il settore dei servizi in una piattaforma multidisciplinare dove incrociare sinergie e nuove idee per crescere insieme.

A Vicenza Jazz 2025 l’omaggio a Rosa Parks con Celeste Dalla Porta

Roma, 20 mag. (askanews) – A 20 anni di distanza dalla sua scomparsa, la XXIX edizione di New Conversations – Vicenza Jazz presenta, mercoledì 21 maggio al Teatro Comunale di Vicenza, il progetto “In the name of Rosa Parks”, firmato da uno dei musicisti che hanno segnato la storia del jazz degli ultimi 40 anni, l’americano William Parker, con il suo trio Circular Pyramid composto dalla chitarrista statunitense di origini boliviane Ava Mendoza e da uno dei protagonisti del jazz contemporaneo, Hamid Drake.

Con loro, sul palco del Teatro Comunale salirà l’attrice Celeste Dalla Porta, protagonista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino, Parthenope, nelle vesti di voce recitante dei testi, delle poesie e delle lettere scritte e dedicate da William Parker a Rosa Parks (oltre a essere un musicista di assoluto livello, l’artista è anche poeta, scrittore e prolifico compositore di opere, oratori, balletti e colonne sonore).

Grazie anche alle diverse formazioni ed esperienze di Ava Mendoza (in grado di passare con disinvoltura dal punk no-wave al free jazz) e Hamid Drake (esperto di ritmi caraibici e percussioni orientali, vanta collaborazioni con grandi nomi come Archie Shepp, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Pharoah Sanders), il trio capitanato dal contrabbassista cresciuto nel Bronx è un organico capace di parlare molti linguaggi musicali, attingendo tanto dal rock e dalla psichedelia quanto dalla tradizione jazz e blues e dalla musica incentrata sul groove.

In questo composito universo sonoro si articolerà il concerto recitato per Rosa Parks, un appuntamento imperdibile, dal forte valore simbolico. Perché se è vero che oggi il mondo è cambiato, l’attuale, drammatica e profonda crisi delle democrazie liberali sia negli Stati Uniti che in Europa, non ci fa sembrare poi così distante l’Alabama degli anni ’50.

Il concerto è preceduto – alle 19.30 nel foyer – dal dialogo fra il direttore artistico del festival Riccardo Brazzale e Ludmilla Faccenda con Celeste Dalla Porta, Ava Mendoza, William Parker e Hamid Drake.

"Nemiche. Le parole che temiamo", nuova immagine per Passaggi Festival

Roma, 20 mag. (askanews) – Una vecchia macchina da scrivere Olivetti Studio 44, imbavagliata da diversi giri di nastro adesivo, pronta per essere riposta e dimenticata, rappresenta la tredicesima edizione di Passaggi Festival, in programma a Fano dal 25 al 29 giugno, organizzata da Passaggi Cultura col contributo di Comune di Fano, Regione Marche, Librerie Coop e il sostegno di sponsor privati.

La nuova immagine del festival è stata presentata dal direttore di Passaggi Giovanni Belfiori, insieme con i grafici Andrea Zaccone e Luca Guerra. Alla presentazione hanno partecipato Alberto Santorelli, Assessore Grandi eventi Comune di Fano; Lucia Tarsi, Assessore alla cultura Comune di Fano; Claudio Benvenuti, Presidente BCC Fano; Giacomo Mattioli, Presidente ASET; Massimo Ciabocchi, Direttivo provinciale Coop Alleanza 3.0; Barbara Marcolini, Presidente Confcommercio Fano, Matteo Radicchi, Direttore Confesercenti Fano.

“Passaggi è il luogo dei libri e del confronto – dichiara l’amministratore Alberto Santorelli, il cui assessorato al Turismo e ai Grandi Eventi finanzia la manifestazione – è il festival della parola che riesce a trasformare Fano nella città del libro, attirando turisti e residenti. Credo che il nostro ruolo di amministratori sia quello di sostenere eventi che rafforzino il turismo culturale e che diano al territorio un valore aggiunto non solo in termini di ricaduta economica, ma anche di crescita sociale e di coinvolgimento dei tanti giovani volontari”.

La realizzazione del visual dell’evento anche quest’anno è stata affidata dall’Associazione Passaggi allo studio grafico fanese Zaccone Guerra che ha ideato la significativa immagine per declinare il tema 2025: “Nemiche. Le parole che temiamo”. La macchina da scrivere, quale strumento obsoleto e ormai in disuso ma che in passato ha prodotto tante pagine di libri, riviste, e documenti, diventa simbolo di quelle parole che oggi non sono più usate o sono sotto accusa perché considerate “nemiche” della morale oppure perché ritenute lesive della dignità di alcuni gruppi sociali o della parità di genere.

“Per questa edizione – spiegano i creativi – c’è un’altra novità a livello grafico, pur mantenendo il colore rosso che è ormai diventato un segno identitario della manifestazione. Un nuovo logo studiato ad hoc per l’unico festival nazionale di libri dedicato alla saggistica. Non più solo ‘Passaggi Festival’ quindi, composto in Avenir tutto maiuscolo, ma ‘Passaggi’ con sotto il payoff ‘Festival della saggistica’. Il nome ‘Passaggi’ è stato composto come un tipografo che allinea i caratteri mobili pescando distrattamente dalla cassa tipografica; così dopo le maiuscole compaiono le lettere minuscole ‘p’ e ‘gg”, allineate alla linea di base, e un punto esclamativo ‘alla spagnola’ per la ‘i’ finale che conferisce forza e vivacità. Infine, il logo contiene un effetto ottico, una pagina di un libro che non c’è, ottenuto attraverso il taglio diagonale delle lettere ‘ssa’ insieme all’ombra sulla seconda ‘S'”.

Lo studio grafico, fondato a Fano nel 1996 con il nome di Zagù Associati, diventa Zaccone Guerra studio associato nel 2012. Al suo attivo ci sono innumerevoli progetti, realizzazioni e collaborazioni avviate soprattutto per aziende private del settore industriale, enti e società del territorio, ma anche fuori regione. Tanti anche i riconoscimenti ottenuti dallo studio in vari concorsi in Italia e all’estero: tra i più recenti la selezione nel 2022 della corporate identity per il city brand di Fano come una tra le più significative d’Italia.

“Nemiche. Le parole che temiamo”, Il tema di Passaggi Festival 2025 è “Nemiche. Le parole che temiamo”. Un argomento di estrema attualità per riflettere sul linguaggio e sul corretto uso delle parole nella società di oggi, alla luce del “politicamente corretto” e di quella che si definisce la cultura “woke”. Il termine risale già agli anni ’30-’40 del Novecento e si riferiva alle problematiche della popolazione afroamericana. Nel nuovo millennio si è ampliato per indicare qualsiasi forma di discriminazione identificando chi si sente consapevole delle ingiustizie legate a razzismo, disuguaglianze economiche e sociali, minoranze etniche e di diversità di genere. La parola “temuta” è quella che può offendere, ma basta cambiare o vietare una certa parola perché cambi anche la realtà? Esistono parole corrette e altre non corrette oppure, citando il filosofo Raoul Vaneigem, “niente è sacro, tutto si può dire?”. Vietare un linguaggio scorretto è un’operazione di restituzione della dignità oppure è solo un’ipocrisia di una società incapace di eliminare le cause dei suoi mali? I quesiti si moltiplicano: c’è un linguaggio lesivo cui dobbiamo opporci? Dobbiamo cambiare la narrazione della storia degli esseri umani? Il risultato sarà una società più giusta ed equilibrata o un mondo orwelliano dominato da un Grande Fratello che cambia la storia per farla aderire ai principi ideologici del Potere?

Le “parole temute” non sono solo quelle a forte impatto sociale, ma possono essere anche le parole d’amore che ci fanno paura o quelle della superstizione che condizionano i nostri comportamenti; temute sono le parole che ci mettono a nudo o quelle che diciamo per nascondere la verità; le parole segrete della politica e dei misteri di Stato; le parole che oggi i giovani respingono. Di queste parole e di altre ancora, parleranno gli autori presenti a Passaggi Festival 2025. www.passaggifestival.it

E’ morto Nino Benvenuti, leggenda del pugilato italiano

Roma, 20 mag. (askanews) – Nino Benvenuti, leggenda dello sport italiano, campione del mondo dei pesi medi di pugilato e medaglia d’oro a Roma ’60 è morto. Tante le imprese in carriera: campione olimpico dei pesi welter nel 1960, campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, campione europeo dei pesi medi tra il 1965 e il 1967, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. Nel 1968 ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year, unico italiano ad aver conseguito tale riconoscimento Pochi nomi risuonano nel pantheon dello sport italiano con la stessa risonanza e affetto di Nino Benvenuti. Non solo un pugile, ma un’icona, un uomo che ha incarnato l’eleganza sul ring, la potenza nei colpi e un carisma innato che lo ha reso amato da milioni. La sua carriera, costellata di trionfi epici e sfide memorabili, lo ha proiettato nell’Olimpo della boxe mondiale, cementando la sua leggenda ben oltre i confini del quadrato.

Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, Giovanni “Nino” Benvenuti ha iniziato il suo percorso nel pugilato con una precoce e inequivocabile dimostrazione di talento. Il dilettantismo è stato un trampolino di lancio glorioso: la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma del 1960 nei pesi welter leggeri, conquistata con uno stile impeccabile e una determinazione ferrea, ha segnato il suo ingresso trionfale sulla scena internazionale. Quella vittoria non fu solo un alloro personale, ma un momento di orgoglio nazionale, che lo proiettò immediatamente nell’immaginario collettivo come il simbolo di una nuova generazione di atleti italiani. Il passaggio al professionismo nel 1961 fu altrettanto fulminante. Benvenuti scalò rapidamente le classifiche, affinando la sua tecnica e dimostrando una versatilità rara. Era un pugile completo: abile nel muoversi, capace di boxare dalla distanza ma anche di sferrare colpi devastanti al corpo e al volto. La sua guardia era impeccabile, la sua difesa efficace, ma ciò che lo rendeva veramente speciale era la sua capacità di trasformare ogni match in uno spettacolo. Non era solo un combattente, ma un artista del ring. Il 18 giugno 1965, a Milano, Nino Benvenuti conquistò il suo primo titolo mondiale professionistico, quello dei pesi superwelter WBA e WBC, battendo lo sfidante Sandro Mazzinghi in un derby italiano che divise e appassionò l’intero paese. Fu una battaglia epica, un confronto di stili e personalità, che vide Benvenuti prevalere con la sua classe cristallina. Questa vittoria lo consacrò definitivamente come uno dei pugili più forti del mondo.

Ma è nella categoria dei pesi medi che Benvenuti raggiunse l’apice della sua fama. Il 17 aprile 1967, al Madison Square Garden di New York, affrontò Emile Griffith per il titolo mondiale dei pesi medi. Fu un match leggendario, uno dei più emozionanti della storia della boxe. Benvenuti, con la sua combinazione di eleganza e potenza, riuscì a sconfiggere l’ostico avversario ai punti, conquistando il titolo mondiale. La rivincita, disputata a New York pochi mesi dopo, vide Griffith riprendersi la cintura, ma la trilogia con Benvenuti si concluse con un’altra vittoria per l’italiano l’anno successivo, dimostrando la sua superiorità e la sua incrollabile resilienza. Era un uomo di grande fascino, con un sorriso disarmante e una presenza scenica magnetica. La sua popolarità trascendeva l’ambiente sportivo, rendendolo un’icona di stile e un volto riconoscibile anche per chi non seguiva assiduamente il pugilato. La sua umiltà, nonostante i successi, e la sua capacità di comunicare lo hanno reso un beniamino del pubblico, un “bravo ragazzo” che portava alto il nome dell’Italia nel mondo. Dopo il ritiro dal pugilato nel 1971, Benvenuti non è scomparso dai riflettori. Ha intrapreso una carriera televisiva e cinematografica, dimostrando ancora una volta la sua versatilità e il suo carisma. La sua presenza in programmi di successo e in film ha consolidato la sua immagine di personaggio pubblico a tutto tondo, amato e rispettato. Nino Benvenuti è molto più di un pugile campione; è un pezzo di storia italiana, un esempio di dedizione, talento e integrità. La sua figura continua a ispirare generazioni di sportivi e non, a testimonianza di come l’eleganza, la forza e un carattere indimenticabile possano lasciare un’impronta indelebile nella memoria collettiva. La sua leggenda vive, brillante e intramontabile, come i suoi pugni che hanno incantato il mondo.

FT: Ue punta a dazio fisso di 2 euro su piccoli pacchetti importati

Roma, 20 mag. (askanews) – La Commissione europea ha elaborato una bozza di proposta che prevede un dazio fisso di 2 euro su beni di valore contenuto che entrano nella Unione europea, prevalentemente dalla Cina, tramite vendite dirette; per i grossisti il dazio fisso sarà di 0,50 euro per ogni unità. Lo riporta il Financial Times, che cita la bozza della proposta, secondo cui alcuni dei proventi di questa tariffa fissa servirebbero a coprire i costi dei controlli supplementari alle frontiere, mentre il resto del gettito andrebbe al bilancio dell’Unione europea.

Il quotidiano riferisce che il commissario europeo responsabile del commercio, Maros Sefkovic ha spiegato al Parlamento europeo di aver proposto quella che Bruxelles chiama “commissione di gestione” o “handling fee”, relativamente ai beni importati nell’Ue mediante vendite dirette che ammontano a 4,6 miliardi di euro l’anno. (fonte immagine: European Union, 2025).

Difesa, da Commissione Camera ok ad acquisto tecnologia militare Israele

Roma, 20 mag. (askanews) – La commissione Difesa della Camera ha dato parere favorevole allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale che prevede l’acquisto di sofisticati velivoli Gulfstream G550, allestiti con tecnologia militare israeliana per missioni di guerra elettronica e spionaggio. Le opposizioni, che avevano chiesto una sospensione dell’esame del provvedimento, hanno votato contro e hanno protestato per l’assenza di un rappresentante del ministero della Difesa. A fare le veci dell’esecutivo c’era infatti Antonio Iannone, sottosegretario ai Trasporti.

“Il Pd – dichiarano i componenti democratici della commissione Difesa della Camera – ha votato contro il provvedimento del governo che autorizza l’acquisto di tecnologie militari da Israele. Si tratta di una scelta che riteniamo sbagliata e politicamente miope, soprattutto alla luce della drammatica escalation in corso nella Striscia di Gaza. Nel corso dell’esame in Commissione, abbiamo evidenziato la necessità di una riflessione politica più ampia su questo tema, in considerazione del contesto internazionale e della gravità degli sviluppi in Medio Oriente. Purtroppo, il governo ha ignorato completamente questo aspetto, scegliendo di non inviare nemmeno un rappresentante del Ministero della Difesa. Un’assenza che consideriamo grave e che dimostra un atteggiamento di preoccupante superficialità su un dossier tanto delicato. Come Partito Democratico abbiamo espresso con fermezza la nostra contrarietà, chiedendo che il Parlamento sia messo nelle condizioni di valutare con piena consapevolezza le implicazioni politiche, etiche e strategiche di decisioni di questo tipo”.

Marco Grimaldi, deputato di Avs, ha raccontato in aula che “un vicepresidente della Camera mi ha appena detto ‘stiamo acquistando da Israele tecnologia che però non ammazza bambini’. Ha detto che serve per la nostra sicurezza. Immaginate di comprare anche solo una vite da chi commette crimini di guerra?L’apartheid, l’occupazione, il genocidio è diventato il biglietto da visita per dire che compriamo quella tecnologia perché a noi conviene? Ma non ci facciamo schifo? Possiamo continuare a tenere rapporti commerciali con chi si è macchiato di questi crimini? Bisogna interrompere quelle relazioni, non acquistare più nulla da chi vuole lo sterminio di un popolo”.

Ucraina, Zelensky: colloquio con Meloni sui negoziati, stiamo coordinando le posizioni

Roma, 20 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito su X di aver avuto oggi “un’ottima conversazione” con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “sempre grandi idee”, ha scritto, precisando che di aver “discusso dei colloqui di ieri con il presidente Trump e i leader europei” e delle “possibili piattaforme per i colloqui con i russi”.

“Stiamo coordinando le nostre posizioni. L’Italia sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere una vera pace – ha scritto il leader ucraino – abbiamo concordato di rimanere in contatto per quanto riguarda i nostri prossimi passi”.

“Abbiamo discusso anche delle possibili piattaforme per i colloqui con i russi – ha proseguito Zelensky – per salvare vite umane è necessario un cessate il fuoco. Serve una diplomazia onesta. L’Ucraina è pronta ed è essenziale garantire che la Russia sia pronta a porre fine davvero alla guerra”.

Mosca: pronti a contatti con l’Ucraina, ora tocca a Kiev

Roma, 20 mag. (askanews) – La Russia è pronta a contatti con l’Ucraina, ma ora tocca a Kiev mostrare la sua disponibilità: lo ha precisato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.

“Come più volte affermato dalla parte russa, la Russia non si è mai rifiutata di negoziare ed è pronta a continuare tali contatti con la parte ucraina… Ora tocca a Kiev, si avvicina un momento importante per il processo decisionale, visti i passi e le azioni isterici e contraddittori che abbiamo osservato”, ha dichiarato Zakharova in un briefing alla stampa.

La Russia non conta sul buon senso a Kiev, ma “vorrebbe sperare che almeno l’istinto di preservare i resti dello Stato e della statualità prevalga”, ha affermato la portavoce.

Commentando le dichiarazioni di Kiev e degli stati europei che intendono rafforzare le sanzioni contro la Russia, Zakharova ha quindi sottolineato che Mosca non ha mai risposto agli ultimatum.

Starmer: inorriditi da escalation di Israele. Non possiamo permettere che a Gaza si muoia di fame

Roma, 20 mag. (askanews) – Il premier britannico Keir Starmer ha dichiarato oggi davanti alla Camera dei Comuni che i leader di Regno Unito, Canada e Francia sono “inorriditi dall’escalation da parte di Israele”.

All’indomani della nota congiunta in cui i tre paesi hanno avvertito che non resteranno a guardare le “azioni scandalose” del governo israeliano di Benjamin Netanyahu a Gaza, minacciando “misure concrete” se non fermerà l’offensiva militare e non sbloccherà gli aiuti umanitari, Starmer ha ribadito che un cessate il fuoco è “l’unico modo per liberare gli ostaggi” ancora in mano ad Hamas, sollecitando di nuovo un incremento dell’assistenza umanitaria nell’enclave palestinese dopo che ieri il governo israeliano ha annunciato di aver autorizzato “un livello minimo di cibo e medicine per la popolazione civile di Gaza”.

“Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame”, ha aggiunto il premier britannico, Keir Starmer, definendo “totalmente e assolutamente inadeguata” la quantità di aiuti autorizzata dalle autorità israeliane nell’enclave palestinese dopo 11 settimane di blocco.

Parlando davanti alla Camera dei comuni, Starmer ha rimarcato la necessità di “coordinare la nostra risposta, perché questa guerra dura da troppo tempo”.

Calderone: confronto su sicurezza proseguir con tavoli settoriali

Roma, 20 mag. (askanews) – Il confronto sui temi della sicurezza sul lavoro, dopo le riunioni di oggi a Palazzo Chigi con le organizzazioni datoriali “proseguir congiuntamente con sindacati e imprese con tavoli settoriali al Ministero del Lavoro”. Lo ha annunciato la ministra Marina Elvira Calderone a margine degli incontri.

In particolare, ha proseguito, “sar convocato presto un tavolo per quella che sar l’emergenza caldo, in pi parleremo di formazione, edilizia, agricoltura, patente a crediti. Perch gli strumenti che abbiamo messo in campo sono da potenziare ma allo stesso tempo ci stanno dando risposte importanti anche sul fronte dei controlli e della prevenzione dei rischi”.

La gelosia è il nuovo singolo estivo dei Coma_Cose

Milano, 20 mag. (askanews) – Esce il 23 maggio, in radio e in digitale (pre-save), La gelosia il nuovo singolo estivo dei Coma_Cose. L’annuncio arriva ad un mese dall’inizio del loro tour che prenderà il via il 19 giugno da Azzano Decimo (PN) e con la certificazione del successo di Cuoricini come Disco di Platino. La gelosia è come il sale, un pizzico non guasta mai, ma troppo non può fare altro che rendere il piatto immangiabile. E’ un sentimento spontaneo, un termometro che sa dirci da dentro quanto sia unica e importante la persona con cui stiamo. Il problema è quando la gelosia prende il sopravvento sulla razionalità e diventa oppressiva sia per chi la prova che per chi la riceve. Questo brano è un inno all’accettazione di questo sentimento ma allo stesso tempo vuole disinnescare ogni deriva malsana. Tutti siamo o siamo stati gelosi, perché è un sentimento atavico insito nello spettro umano ma bisogna sempre ricordarsi che i princìpi su cui fondare un rapporto sentimentale restano la fiducia e la libertà reciproca.

Con La gelosia, i Coma_Cose inaugurano l’estate con un brano che ricalca le sonorità pop che hanno caratterizzato i loro ultimi successi e un testo che mescola malinconia e leggerezza con la loro inconfondibile poetica. La canzone è stata anticipata da un video pubblicato sui social con cui il duo ha annunciato simbolicamente la chiusura dell’era di Cuoricini, la hit sanremese certificata disco di platino che ha conquistato il primo posto nella classifica EarOne.

I Coma_Cose faranno ascoltare il nuovo singolo La gelosia dal vivo in occasione del tour estivo in partenza tra un mese, che li porterà ad esibirsi sui palchi dei principali festival della penisola. Un calendario fitto di appuntamenti che termineranno in autunno con due speciali date evento per celebrare i 10 anni di carriera nei palasport di Milano (27 ottobre, Unipol Forum) e Roma (30 ottobre, Palazzo dello Sport). Per la prima volta protagonisti in due delle venue più importanti d’Italia, i Coma_Cose compiono un nuovo importante passo nella loro carriera, festeggiando un decennio di musica che ha saputo raccontare con autenticità e poesia il sentire di un’intera generazione.

Il tour estivo partirà il 19 giugno da Azzano Decimo (PN, Fiera della Musica) in Piazza Libertà, per poi continuare il 29 giugno alla Trentino Music Arena di Trento (Trento Live Fest), il 3 luglio all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze, il 4 luglio all’Arena del Mare di Ancona (Ulisse Fest), il 16 luglio in Piazza Alfieri per Asti Musica, il 20 luglio all’Este Music Festival presso il Castello Carrarese, il 22 luglio a Bisceglie (BT) alla SvevArena per il Dolmen Summer Fest, il 24 luglio a Napoli all’EX Base Nato, il 25 a Fasano (BR) in Piazza Ciaia (Luce Festival) e il 27 luglio a Zafferana Etnea (CT) all’Anfiteatro Falcone e Borsellino (Sotto il Vulcano Fest). Ad agosto, il tour farà tappa il 2 a Cattolica (RN) all’Arena della Regina, il 10 a Brescia per la Festa di Radio Onda d’Urto, il 17 a Francavilla al Mare (CH) in Piazza Benedetto Croce, 22 agosto al Teatro dei Ruderi di Diamante (CS, Tirreno Festival) e si concluderà il 30 agosto al Gubbio DOC Fest (PU).

Il tour dei Coma_Cose è organizzato e prodotto da Magellano Concerti e Palace Agenzia. I biglietti sono disponibili nei circuiti di vendita e prevendita abituali, a questo link. Per info: www.magellanoconcerti.it

Il tour estivo e i concerti nei palasport saranno inoltre l’occasione per i Coma_Cose di esibirsi dal vivo con il loro nuovo album “VITA_FUSA” – il quinto in studio – un progetto intimo che, tra ballad e brani dalle varie sfaccettature sonore, racchiude i molti colori che caratterizzano il percorso dei Coma_Cose, raccontando un nuovo capitolo molto personale. “VITA_FUSA” è sperimentazione, una raffinata psichedelia di matrice 60’s, un disco molto suonato, è poesia e ironia insieme. È un disco che rimarca la capacità del poliedrico duo di fotografarsi per fotografare anche la contemporaneità. Nel titolo dell’album si ritrova la vena polisemica dei Coma_Cose e si dispiega il concept stilistico ed estetico che gioca con la parola fusa: quelle feline che accompagnano la vita dei due gattari, la fusione artistica e affettiva ma anche vita fusa intesa come burnout emotivo.

Su impulso di Xi Jinping, Cina accelera sull’autosufficienza

Roma, 20 mag. (askanews) – La guerra commerciale e tecnologica con gli Stati uniti e la concorrenza regionale sta spingendo la Cina a rafforzare la sua spinta verso l’autosufficienza. Il presidente Xi Jinping sta rafforzando questa tendenza e, oggi, visitando una fabbrica nella provincia di Henan, ha lanciato un’ulteriore indicazione in questo senso.

Visitando una fabbrica di cuscinetti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, Xi ha sottolineato che la Cina dovrà mantenere il principio-guida del “progredire sulla base della stabilità”, approfondire integralmente le riforme e l’apertura, puntare sulla costruzione di un moderno sistema industriale e su una forte agricoltura, migliorare il benessere della popolazione e rafforzare la governance sociale, promuovere la protezione ambientale e spingere per la fioritura della cultura. “Con uno sviluppo di qualità elevata e una governance efficiente, lo Henan dovrà contribuire con vigore a scrivere un nuovo capitolo di modernizzazione in stile cinese nella regione centrale della Pianura Centrale”, ha detto ancora il presidente.

Le osservazioni di Xi arrivano a meno di una settimana dall’accordo tra Stati uniti e Cina su una tregua di 90 giorni nella loro guerra commerciale. Le due parti hanno convenuto di ridurre i dazi, che erano arrivati fino al 145%, mettendo a rischio gli scambi tra le due maggiori economie del mondo.

Xi ha difeso – secondo quanto riporta il Financial Times – la scelta della Cina di puntare sull’output industriale. “Da Paese che in passato dipendeva dalle importazioni di fiammiferi, sapone e ferro, siamo diventati la principale potenza manifatturiera mondiale”, ha dichiarato, aggiungendo: “Dobbiamo continuare a migliorare il nostro settore manifatturiero, insistere sull’autosufficienza e sull’auto-miglioramento, e padroneggiare le tecnologie chiave e fondamentali.”

L’accento sull’autosufficienza precede le attuali tensioni con l’amministrazione Trump. Già nel 2015 Xi aveva lanciato il programma “Made in China 2025”, mirato a espandere la quota di mercato interna in settori strategici tramite sussidi e politiche di sostegno. Tale impulso si è intensificato durante il primo mandato di Trump, quando gli Stati uniti hanno avviato la guerra commerciale e hanno introdotto controlli all’esportazione di tecnologie avanzate, in particolare nel settore dei semiconduttori. Questo trend è continuato nel mandato di Joe Biden e si è inasprito con il ritorno alla Casa bianca di Trump.

Le camere di commercio occidentali in Cina hanno lamentato negli ultimi anni che le politiche industriali e di approvvigionamento favoriscano sistematicamente i produttori locali, riducendo le opportunità per le imprese straniere.

Trump ha avvisato i leader Ue, le sanzioni a Mosca non sono una buona idea

Roma, 20 mag. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrebbe detto ai leader dell’Ue e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la sua telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, di non ritenere opportuno imporre sanzioni alla Russia, poiché quest’ultima desidera raggiungere un accordo per porre fine alla guerra contro Kiev: lo riferisce oggi il sito di notizie Axios.

Ieri, Putin e Trump hanno avuto una telefonata durante la quale hanno discusso, tra le altre cose, della soluzione in Ucraina.

L’Oms approva il primo Accordo Pandemico Globale, l’Italia si astiene

Roma, 20 mag. (askanews) – L’Assemblea Mondiale della Sanità, organo legislativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha formalmente adottato oggi il primo Accordo Pandemico Globale, nato per rafforzare la preparazione e la risposta collettiva a future pandemie. L’accordo arriva dopo tre anni di intensi negoziati avviati a seguito delle lacune emerse durante la pandemia di COVID-19.

Nel voto in commissione che ha preceduto l’adozione formale, 124 Paesi si sono espressi a favore, nessuno ha votato contro, mentre 11 Paesi si sono astenuti: tra questi l’Italia, che ha ribadito la centralità della sovranità nazionale nelle decisioni in materia di salute pubblica.

“Il mondo è oggi più sicuro grazie alla leadership, alla collaborazione e all’impegno dei nostri Stati membri nell’adottare questo accordo storico”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “È una vittoria per la salute pubblica, per la scienza e per l’azione multilaterale”.

Il nuovo Accordo stabilisce principi, strumenti e meccanismi per rafforzare la cooperazione internazionale in caso di future emergenze sanitarie, con particolare attenzione all’accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e diagnostica.

Secondo il testo approvato, l’OMS non potrà in alcun modo imporre agli Stati misure specifiche come lockdown, obblighi vaccinali o restrizioni ai viaggi. L’accordo riafferma il rispetto della sovranità nazionale nelle politiche sanitarie, un punto chiave emerso durante le trattative.

Il presidente dell’Assemblea di quest’anno, Teodoro Herbosa, Segretario alla Salute delle Filippine, ha sottolineato come l’accordo rappresenti “un’opportunità unica per garantire che le lezioni apprese dal COVID-19 non vadano sprecate”. Tra i prossimi passi previsti, l’avvio dei negoziati per definire il sistema globale di condivisione dei patogeni e dei benefici derivanti (PABS), che sarà discusso nella prossima Assemblea Mondiale. Questo sistema dovrebbe garantire che una parte della produzione globale di strumenti sanitari – almeno il 20% – venga destinata rapidamente ai Paesi in base a rischio e necessità, con priorità a quelli in via di sviluppo.

L’accordo prevede inoltre la creazione di un Meccanismo Finanziario di Coordinamento e di una Rete Globale per la Logistica e la Catena di Fornitura, con l’obiettivo di superare le disuguaglianze nell’accesso ai prodotti sanitari durante le emergenze.

Si tratta del secondo accordo vincolante negoziato sotto l’articolo 19 della Costituzione dell’OMS, dopo la Convenzione quadro per il controllo del tabacco del 2003. Una volta ratificato da almeno 60 Paesi, l’Accordo Pandemico entrerà ufficialmente in vigore.