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lunedì, 7 Luglio, 2025
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Populismo e post-liberalismo: la sfida di Lasch alla religione del progresso

Un dibattito tra Hayek e Jefferson

(…) Lasch intercetta alcune delle principali vertenze relative all’interpretazione della storia contemporanea, a cominciare da quella sul liberalismo e sul capitalismo. Si pensi soltanto a come tali temi abbiano interessato il dibattito nelle scienze sociali all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, un dibattito alimentato dalle opere di Karl Polanyi, Joseph Schumpeter e Friedrich von Hayek, solo per citare alcuni importanti scienziati sociali, i quali si sono interrogati sul futuro post totalitario.

Lasch si inserisce in tale dibattito, criticando profondamente quella corrente del pensiero conservatore americano, chiamata neoconservatorismo, che, dalla metà degli anni Settanta giunge fino agli anni Novanta, teorizzando l’ideale del capitalismo democratico come massima espressione dell’esperimento americano, lasciatoci in eredità dai Padri fondatori; un ideale che comporta l’implementazione delle istituzioni politiche, economiche e culturali, facendo ricorso alla democrazia, al capitalismo e al pluralismo.

A questa interpretazione dell’American way of life, Lasch contrappone quella del populismo così come definito nel brano con il quale abbiamo introdotto il presente articolo, una tradizione del pensiero politico americano che Lasch fa discendere da uno dei grandi Padri fondatori, Thomas Jefferson, in opposizione a un altro grande Padre: Alexander Hamilton. Il marchio di fabbrica del suo populismo è la critica alla nozione di progresso, il senso del limite, il rispetto per il sentimento della gente comune e il profondo realismo.

In tal senso, condividiamo la posizione di Marsonet, secondo il quale, il populismo e il conservatorismo di Lasch sono tutt’altro che un’esaltazione passatista di un ipotetico mondo che fu.

La critica al liberalismo e leredità cristiana

In questo marchio di fabbrica possiamo cogliere il senso della critica di Lasch al liberalismo, che lo storico statunitense identifica con il progressismo, inteso come sbocco necessario del liberalismo classico.

Una critica oggi sposata da buona parte dell’agenda culturale proposta dagli attuali teorici del post-liberalismo che sta alla base di un certo consenso ottenuto da Donald Trump.

Un’agenda, quella post-liberale, che intende ridefinire il patto originario che diede vita all’esperimento americano non più su basi liberali, ma su premesse che negano la grande intuizione che fu del padre conciliare John Courtney Murray, di Luigi Sturzo e del politologo Michael Novak: la locuzione “We hold these truths” rappresenta il punto di incontro tra liberalismo e cristianesimo.

Decennale di Utilitalia: i dati sull’evoluzione delle utilities

Roma, 3 lug. (askanews) – Un valore della produzione salito dai 38 miliardi del 2015 ai 68 miliardi del 2025 e una crescita degli occupati, che in dieci anni sono passati da 90.000 a 104.000. Sono alcuni dei dati sull’evoluzione del comparto delle utilities emersi oggi nell’Assemblea generale di Utilitalia, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. In particolare il comparto del settore idrico ha vissuto importanti evoluzioni nel corso degli ultimi 10 anni, con significativi passi in avanti e nuove sfide da affrontare. Abbiamo parlato con Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia:

“Il messaggio che vogliamo lanciare quello di continuare su questa strada efficientando le nostre imprese quindi liberando energie e costi per finanziare gli investimenti ma stiamo chiedendo, stiamo proponendosi a Roma che a Bruxelles di mantenere un importante intervento di finanziamento pubblico per affrontare questi piani di investimento davvero importanti e indispensabili”.

Tra i nodi da sciogliere figurano gli investimenti relativi alle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: qui gli investimenti crollano a 29 euro per abitante. Uno sguardo, quindi, ai prossimi 10 anni della Federazione. poi intervenuto Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario di Utilitalia:

“Dobbiamo fare investimenti sulla raccolta delle acque, la siccit impone una maggiore efficienza nel recuperare l’acqua che piove sui nostri territori, pensate che solo dieci anni fa raccogliamo il 15 per cento dell’acqua meteorica, oggi sono l’undici, stiamo perdendo capacit di raccolta dell’acqua, dobbiamo riprenderci questa capacit, farla crescere, poi dobbiamo recuperare le acque reflue e rivalorizzarle per esempio per l’agricoltura, dobbiamo depurare le acque in maniera pi efficiente, anche dei nuovi inquinanti come le microplastiche, come i FAS, abbiamo grandi sfide”.

Una giornata che ha visto Utilitalia non solo festeggiare i propri 10 anni d’attivit ma anche commentare i dati sull’evoluzione del comparto sia in campo idrico, che di rifiuti urbani e nel campo energetico.

"Passaggi Festival": informare anche su temi divisivi, obiettivo raggiunto



Roma, 3 lug. (askanews) – “Raccontare il presente cercando nel passato e mirando al futuro; affrontare temi divisivi come il gender o la questione israelo-palestinese; dare a tutte le idee, anche le più ostiche e ostili, la possibilità di essere rappresentate, senza intenti pedagogici o ideologici, ma solo con la consapevolezza che il compito di un festival di libri è quello di informare, non di educare: questi erano e sono i nostri obiettivi, e li abbiamo raggiunti anche in questa tredicesima edizione”. Così Giovanni Belfiori, direttore e ideatore di Passaggi Festival, l’evento dedicato alla saggistica conclusosi a Fano domenica scorsa con la visita di un autore ‘particolare’, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha presentato il suo libro “Antico presente”.

Circa 200 i relatori di questa edizione che hanno dato vita a cinque giorni di cultura con 93 libri presentati, cui si sono aggiunti 27 laboratori e conversazioni per bambini e adulti, sette premiazioni, due visite guidate, due firmacopie senza presentazione e due mostre organizzate dal festival per un totale di 28 giorni di esposizione, il tutto gestito da 102 fra volontari e studenti del liceo Nolfi-Apolloni, impegnati in Pcto.

Imponente la rassegna stampa con oltre 450 ritagli e ottimo l’impatto dei social: oltre 1 milione di visualizzazioni Facebook e 1 milione e 300mila Instagram, mentre sono state 480mila le pagine visitate del sito passaggifestival.it. Dichiara il sindaco Luca Serfilippi: “la conclusione di questa edizione di Passaggi Festival conferma quanto la cultura sia capace di generare partecipazione. Continueremo a sostenere eventi di questa portata che fanno crescere Fano e ne valorizzano l’identità”, e prosegue l’assessore al turismo e ai grandi eventi Alberto Santorelli: “anche quest’anno la città ha risposto con entusiasmo a un festival che unisce bellezza, parole e confronto. Ringraziamo chi ha reso possibile questa manifestazione, dimostrando che Fano può essere un punto di riferimento culturale di rilievo nazionale”.

“Passaggi ogni anno stupisce con la qualità degli ospiti e col pubblico che porta a Fano – commenta Giorgia Latini, vice presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati – questa edizione è stata segnata positivamente dalla presenza del ministro della Cultura Giuli, col quale ho lavorato al decreto Cultura. Ben 34 milioni di euro per sostenere editoria, biblioteche, librerie e in generale la filiera del libro, questo non toglie che occorra rivolgere un’attenzione specifica ai festival letterari nazionali e certo Passaggi è fra i principali appuntamenti italiani”.

“Passaggi di quest’anno – dichiara poi il presidente del festival Cesare Carnaroli – ha prodotto quella chimica che non ti aspetti e che lo ha reso uno dei più efficaci dei tredici svolti. Efficace sul piano della comunicazione specialmente domenica, dove la contemporanea Giuli/Jebreal è stata un’apoteosi di partecipazione, con un dibattito che continua ancora oggi su giornali e social in modo positivo, senza eccessive sbavature da tifoseria”.

Il vice direttore Ludovica Zuccarini rivolge la sua attenzione al Pincio, dove la rassegna “Fuori Passaggi ha offerto spunti di riflessione e dialogo attraverso la voce di Rula Jebreal, Riccardo Pedicone, Ghemon, Natasha Stefanenko, Gabriele Parpiglia ed Ettore Bassi, che con i loro libri hanno portato al centro della scena tematiche attuali. Un momento speciale è stato il Premio Fuori Passaggi, conferito ai Modena City Ramblers, per la loro capacità di raccontare storie che attraversano il tempo e la coscienza civile del nostro Paese”. Così, infine, il presidente del consorzio albergatori di Fano, Luciano Cecchini “Passaggi ha incrementando l’affluenza turistica di tutte le età, facendo registrare quest’anno oltre a 500 ospiti, ben 1.800 presenze”.

Già annunciate le date del 2026: dal 24 al 28 giugno.

Padel, Coppa dei Club MSP: tutto pronto a Trani per finali nazionali

Roma, 3 lug. (askanews) – Per la prima volta in dieci edizioni, la finale nazionale della Coppa dei Club MSP di padel, il più grande campionato amatoriale a squadre d’Italia, sbarca in Puglia. Da venerdì 4 a domenica 6 luglio, si legge in una nota, al Padwel Club di Trani saranno 16 le squadre che si giocheranno il titolo in uno dei territori più affascinanti del Sud Italia, che regalerà al movimento amatoriale italiano una location d’eccellenza. Il Padwel Club può contare infatti su dieci campi indoor e due outdoor, a due passi da Trani, autentica perla della Puglia, famosa per la sua bellezza storica e culturale.

Il programma delle finali prevede tre giorni all’insegna di sport, passione e condivisione. La fase a gironi, con quattro raggruppamenti da quattro squadre ciascuno, prenderà il via venerdì 4 alle 15: sabato 5 sarà la volta dei quarti di finale e delle semifinali dei tabelloni play off e play out, mentre la finale si giocherà domenica dalle 9.45. Le 16 squadre che sognano il titolo arrivano da 11 regioni d’Italia: Lazio, Lombardia, Veneto, Molise, Abruzzo, Umbria, Sardegna, Emilia-Romagna, Campania, Toscana e ovviamente Puglia, rappresentata proprio dal team di casa, il Padwel Trani. Tra le formazioni in gara spiccano campioni regionali come Eschilo TPiscine All Star (Lazio), Russi Padel (Emilia-Romagna), Bamm (Sardegna), Collalbrigo Padel (Veneto), Ternana Padel (Umbria), oltre ai campioni uscenti della Bombonera (Abruzzo). Chiudono il tabellone TC Break Point Nettuno (Lazio), Superpadel (Umbria), Follonica Sporting Club (Toscana), Acquara Sport (Campania), Padel Club Tolcinasco (Lombardia), Pro Parma (Emilia Romagna), Monclub Crew (Molise), Tiki Padel e Anxa Sport Village (entrambe abruzzesi). Il Lazio, con sei vittorie, domina l’albo d’oro, seguito da Toscana, Emilia-Romagna e Abruzzo, con una vittoria ciascuna.

Con il Tolcinasco giocherà Nicola Amoruso, che si presenterà a Trani con i suoi tre fratelli formando una squadra a dimensione familiare; nel Pro Parma, invece, in campo un altro ex calciatore come Stefano Morrone (centrocampista, tra le altre, di Parma e Palermo), che giocherà assieme al figlio Leo, 13 anni, il più giovane partecipante alle finali nazionali. Negli anni, campioni come Luca Marchegiani, David Pizarro, Vincent Candela, Giampiero Maini e Andrea Conti — quest’ultimo ha ospitato nel 2024 la finale di Roma e Provincia nel suo circolo, il Conti Sport City — hanno calcato i campi della Coppa dei Club, portando visibilità e passione al padel amatoriale italiano. Da non dimenticare, inoltre, la presenza degli ex calciatori durante le finali nazionali MSP Italia delle precedenti edizioni: Paolo Di Canio, Christian Panucci e Luigi Di Biagio.

Accanto alla Coppa dei Club, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la finale nazionale di padel mixto, giunta alla sua terza edizione. Un evento unico nel suo genere, in cui atleti normodotati e atleti con disabilità motoria giocheranno nella stessa metà campo, dimostrando che lo sport può essere uno straordinario strumento di inclusione, partecipazione e rispetto reciproco. Le 15 coppie partecipanti arriveranno da Viterbo, Rieti, Latina, Roma, Milano, Monza e Varese. “Sostenere anche quest’anno il Padel Mixto al fianco di Sportinsieme Roma, rappresenta per noi un esempio concreto di come sia possibile contribuire attivamente allo sviluppo dello sport e alla crescita della comunità – dichiara Giuliano Guinci, Public Affairs, Sustainability & Retail Operations Director del Gruppo Entain in Italia -. Lo sport è parte del nostro DNA e crediamo nella sua capacità di generare inclusione e coesione sociale. Nel tempo abbiamo scelto di investire in progetti costruiti su collaborazioni solide con partner che condividono i nostri principi, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e generare un impatto positivo e duraturo. Attraverso il CSR Award, sosteniamo organizzazioni del terzo settore in tutta Italia, promuovendo iniziative che vanno oltre l’ambito sportivo e contribuiscono concretamente al benessere collettivo”.

Ma l’evento non sarà solo competizione: sabato sera, tutte le squadre si ritroveranno per un momento di festa e condivisione al suggestivo White Party in riva al mare, su una delle spiagge più affascinanti della zona. Saranno presenti oltre 400 persone, tra atleti, accompagnatori e appassionati, in un’atmosfera informale ed elegante che celebra lo spirito di aggregazione e amicizia che da sempre anima la Coppa dei Club.

“Quest’anno abbiamo festeggiato la decima edizione della Coppa dei Club, migliorando ulteriormente il record di squadre iscritte, a dimostrazione di come il format piaccia e come questa competizione sia ormai radicata su tutto il territorio nazionale – ha spiegato il responsabile padel di MSP Italia, Claudio Briganti -. Ci avviciniamo a una fase finale che si annuncia come sempre emozionante in una location straordinaria come Trani. Ringrazio il Padwel Club per l’organizzazione e faccio l’in bocca al lupo alle 16 squadre finaliste, in un weekend in cui celebreremo ancora una volta il carattere inclusivo e aggregativo del padel”.

Chiesta al Senato legge "Live for all" per i concerti accessibili

Milano, 3 lug. (askanews) – Dopo decine di segnalazioni e articoli che raccontano le esperienze limitanti e spesso discriminatorie vissute da spettatori e professionisti dello spettacolo con disabilità, oggi in Senato, si è svolta la conferenza stampa “Una Legge Live For All”.

L’evento, promosso dal Sen. Ivan Scalfarotto e organizzato dal Comitato per i concerti accessibili e dall’Associazione di categoria Al.Di.Qua.Artists – Alternative Disability Quality Artists, ha portato all’attenzione delle istituzioni e di tutto il mondo della politica i diritti, troppo spesso negati, delle persone con disabilità per un accesso equo al mondo degli spettacoli dal vivo.

Per Al.Di.Qua.Artists e per il Comitato Concerti accessibili erano presenti in Senato Chiara Bersani, Valeria Carletti, Marina Cuollo, Federica D’Alessandro, Flavia Dalila D’Amico, Riccardo Di Lella, Marilena Lafornara, Haydée Longo, Alessandro Marziano, Giorgia Meneghesso, Lisa Noja, Simone Riflesso, Sofia Righetti, Arianna Talamona, Valentina Tomirotti, Serena Tummino.

Il gruppo di attivisti, dopo un anno dal lancio del Manifesto Live for All, sottoscritto da quasi 30mila persone su Change.org, e dopo cinque anni di attività di Al.Di.Qua.Artists, ha chiesto in particolare norme e misure capaci di realizzare in concreto un sistema spettacolo che non lasci indietro nessuno: dalle persone con disabilità nel pubblico ai professionisti sul palco.

La richiesta passa attraverso la ripresa urgente dell’esame della proposta di legge n. 1536 in materia di partecipazione agli spettacoli dal vivo delle persone con disabilità. A riguardo, viene stigmatizzata l’interruzione dell’iter della proposta, ferma ormai da mesi in Commissione Cultura alla Camera dei deputati ed è stata sottolineata la necessità della celere approvazione degli emendamenti presentati a tale provvedimento che riflettono le istanze espresse nel Manifesto Live for All. Dall’altro lato, si richiede l’assunzione di impegni precisi da parte del Governo per garantire i diritti di artist? e lavorator? dello spettacolo con disabilità, assicurando pari opportunità e il pieno riconoscimento della loro professionalità.

Ius scholae, Donzelli (Fdi): se sinistra spera in crisi di governo rimarrà delusa

Roma, 3 lug. (askanews) – “La nostra posizione sulla cittadinanza è nota, diciamo che si è anche un po’ rafforzata con il referendum. Poi ovviamente non siamo sotto lo stesso partito, come ha detto lo stesso Tajani, ciascuno ha le proprie sensibilità, se a sinistra qualcuno spera che ci sia la crisi del governo Meloni su questo tema rimarrà deluso, come sempre”. Lo ha detto il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, parlando, a margine della festa di Fratelli d’Italia Roma, della proposta di legge di riforma della cittadinanza che Forza Italia che il partito azzurro sarebbe pronta a votare con l’opposizione.

“Quando arriverà” in Parlamento una proposta di legge, “se arriverà, si discuterà e si affronterà nei temi, la nostra posizione è nota, non è un caso che crea particolare tensione il fatto che Forza Italia abbia una posizione diversa dalla nostra. Il nostro programma è chiaro e su questo noi ci atteniamo”, ha aggiunto Donzelli.

Gaza,Schlein: Netanyahu va fermato, Meloni esca dal suo silenzio

Roma, 3 lug. (askanews) – “Il Guardian riporta che altre 94 persone sono state uccise a Gaza da bombardamenti israeliani nel corso di questa notte, di cui 45 mentre tentavano di ottenere aiuti umanitari. Due giorni fa 21 persone, tra cui molte donne e bambini, assassinati in un internet cafè di Gaza mentre tentavano di comunicare con l’esterno. Il governo di Netanyahu continua con i sui crimini atroci e sta deliberatamente militarizzando gli aiuti e colpendo i luoghi più affollati di chi cerca il pane. Netanyahu va fermato”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein

“Continueremo a incalzare Giorgia Meloni – prosegue la leader Pd- affinché esca dal suo silenzio e condanni fermamente i crimini di Netanyahu, è ormai in gioco anche la dignità del nostro Paese. Se vogliono dare un contributo alla pace in Medio Oriente sospendano l’accordo di collaborazione UE-Israele e il Memorandum di collaborazione militare tra Italia e Israele e riconoscano finalmente lo Stato di Palestina, come fatto da Spagna, Norvegia e Irlanda”.

“L’assemblea parlamentare dell’OSCE per iniziativa dei membri d’opposizione della delegazione italiana, tra cui i nostri Enzo Amendola e Alessandro Alfieri che ringrazio – sottolinea ancora Schlein- ha inserito nella risoluzione finale la necessità che i paesi membri riconoscano lo Stato di Palestina. Non ci stancheremo di ripeterlo, ogni giorno. Cosa ancora sta aspettando il Governo Meloni?”

Calcio, Klopp ricorda Diogo Jota: "Ho il cuore a pezzi"

Roma, 3 lug. (askanews) – Lo ha portato al Liverpool, comprandolo dal Wolverhampton. Nel giorno della sua morte, avvenuta in un incidente stradale in Spagna (e di suo fratello André Silva), Jurgen Klopp è emozionato e il suo messaggio sui social è da brividi: “Questo è un momento in cui faccio fatica a dire qualcosa. Deve esserci uno scopo più grande, ma io non lo vedo. Sentire la notizia della morte di Diogo e di suo fratello André, mi ha spezzato il cuore. Diogo è stato non soltanto un giocatore fantastico, ma anche un grande amico, un marito e un padre amorevole e premuroso. Ci mancherà tantissimo. Tutte le mie preghiere, i miei pensieri e la forza possa andare a Rute, i ragazzi, la famiglia, gli amici e tutti quelli che li amano. Riposa in pace”.

La Corte costituzionale: i trattenimenti dei migranti nei Cpr non rispettano la legge sulla libertà personale



Roma, 3 lug. (askanews) – La disciplina vigente in materia di trattenimento dei migranti nei Centri di permanenza per rimpatri non rispetta la riserva di legge in materia di libertà personale ma spetta al legislatore integrarla. Lo ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza numero 96, depositata oggi.

Le questioni di costituzionalità, su cui si è pronunciata la Consulta, erano state sollevate dal Giudice di pace di Roma, chiamato a convalidare provvedimenti di trattenimento di stranieri in un centro di permanenza per i rimpatri (Cpr). Il rimettente aveva denunciato che il trattenimento si svolge secondo modalità e procedimenti non disciplinati da una normativa di rango primario, in violazione della riserva assoluta di legge prevista dall’articolo 13, secondo comma, della Costituzione; aveva inoltre lamentato l’omessa previsione di standard minimi di tutela giurisdizionale, con disparità di trattamento rispetto ai detenuti in carcere, che usufruiscono delle garanzie dell’ordinamento penitenziario.

La Corte ha riaffermato che il trattenimento nei CPR implica un “assoggettamento fisico all’altrui potere”, incidente sulla libertà personale. La sentenza ha quindi ritenuto sussistente il vulnus denunciato con riguardo alla riserva assoluta di legge, in quanto la disposizione censurata reca una normativa del tutto inidonea a definire, con sufficiente precisione, quali siano i “modi” della restrizione, ovvero quali siano i diritti delle persone trattenute nel periodo – che potrebbe anche essere non breve – in cui sono private della libertà personale, disciplina rimessa, quasi per intero, a norme regolamentari e a provvedimenti amministrativi discrezionali. Le questioni sollevate in riferimento agli articoli 13, secondo comma, e 117, primo comma, della Costituzione sono state, tuttavia, dichiarate inammissibili, avendo la Corte evidenziato che non è ad essa consentito porre rimedio al riscontrato difetto, ricadendo sul legislatore il dovere ineludibile di introdurre una normativa compiuta, la quale assicuri il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità della persona trattenuta.

A sua volta – si legge ancora nella nota della Consulta -, la questione riferita agli articoli 2, 3, 10, secondo comma, 24, 25, primo comma, 32 e 111, primo comma, della Costituzione è stata dichiarata inammissibile per incompleta ricostruzione del quadro normativo, riguardo all’operatività, a tutela dei diritti della persona trattenuta, oltre che dello strumento risarcitorio generale di cui all’articolo 2043 del codice civile, altresì del rimedio di cui all’articolo 700 del codice di procedura civile. Il ricorso alla tutela preventiva cautelare assicurata dall’articolo 700 del codice di procedura civile ben può, infatti, giustificarsi contro le violazioni o le limitazioni dei diritti fondamentali, subite da chi sia trattenuto presso un Cpr, non oggetto di puntuale disciplina da parte del testo unico dell’immigrazione.

Dazi, von der Leyen: puntiamo ad un accordo di principio con Usa

Roma, 3 lug. (askanews) – L’Ue punta a “un accordo di principio” sui dazi con gli Usa entro il 9 luglio (la scadenza che aveva fissato il presidente americano Donald Trump con la sua “pausa” di 90 giorni dopo la data in cui li aveva annunciati), perché comunque non ci sarebbe tempo per entrare nei dettagli. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua conferenza stampa congiunta con la premier danese Mette Frederiksen, ad Aarhus, in Danimarca, in occasione dell’inizio della nuova presidenza semestrale di turno del Consiglio Ue, che sarà esercitata dal governo di Copenaghen.

“Come sempre nei negoziati – ha osservato von der Leyen – non si sa mai quando si arriverà a una conclusione positiva”. Nel negoziato sui dazi con gli Usa “noi puntiamo al 9 luglio. È un compito enorme, perché abbiamo il più grande volume commerciale a livello mondiale tra l’Unione europea e gli Stati Uniti, 1.500 miliardi di euro”, e un negoziato su queste enormi quantità è “molto complesso”.

“In effetti – ha sottolineato -, ciò a cui puntiamo è un accordo di principio, perché con un tale volume di scambi in 90 giorni un accordo nei dettagli è impossibile. Un accordo di principio: questo è ciò che ha fatto anche il Regno Unito, e per quanto ne so ci sono solo due paesi finora al mondo che hanno concluso con un accordo di principio”.

“I negoziati con gli Stati Uniti – ha ricordato la presidente della Commissione – sono in corso proprio in questo momento. Il commissario Maros Sefcovic (responsabile per il Commercio, ndr) è a Washington oggi. Noi siamo pronti per un accordo. Vogliamo una soluzione negoziata. Ma, com’è noto, allo stesso tempo, ci stiamo preparando all’eventualità che non si raggiunga un accordo soddisfacente. Per questo motivo ci siamo consultati su una ‘lista di riequilibrio’ (una lista di beni Usa da sottoporre a eventuali contro dazi, ndr), e – ha avvertito von der Leyen – difenderemo gli interessi europei, se necessario. In altre parole, tutti gli strumenti sono sul tavolo”. Intanto, ha proseguito la presidente della Commissione, “stiamo procedendo con i nostri partner, con il Messico e il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, ndr), e puntiamo a un accordo con l’India entro la fine dell’anno. Nell’attuale panorama economico, l’Europa ha una responsabilità importante: quella di promuovere un sistema commerciale libero, aperto ed equo. Pertanto, sosteniamo pienamente i progressi della riforma della Wto”, l’Organizzazione mondiale del commercio.

Von der Leyen è quindi tornata sull’idea, che aveva prospettato al Consiglio europeo la settimana scorsa, di lavorare alla creazione di una sorta di “mini Wto” alternativo, lanciando un partenariato commerciale basato sulle regole tra l’Ue e il Cptpp (“Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership'”), che comprende paesi asiatici e americani.

“Parallelamente – ha detto -, perseguiamo la nostra cooperazione strutturale con i paesi firmatari del Cptpp, per sfruttare – ha concluso la presidente della Commissione – il vasto potenziale del commercio basato su regole”.

Ius Scholae, Conte: Fi? Se non è chiacchiera agostana facciamolo subito

Roma, 3 lug. (askanews) – “Spero che non sia una chiacchiera estiva come avvenne l’anno scorso durante la calura agostana. Noi non aspettiamo altro. Il Movimento Cinque Stelle, se ci parlate di Ius scholae, è la nostra battaglia di anni su cui non abbiamo trovato la possibilità di confrontarci in parlamento in modo concreto. Quindi se davvero Fi è conseguente ci riempie il cuore”. Lo ha detto il presidente M5S Giuseppe Conte, nel transatlantico della Camera.

“Anzi direi che la questione è così importante che potremmo anche rinunciare a un po’ di ferie. Per ritrovarci qui e farlo subito”, ha aggiunto Conte.

Morgan a processo per stalking nei confronti di Angelica Schiatti

Milano, 3 lug. (askanews) – Continua lo scontro giudiziario e via social tra Morgan e Angelica Schiatti. L’ufficio stampa della Cantante ed ex di Morgan ha condiviso la seguente nota: “A seguito delle esternazioni e delle dichiarazioni recentemente pubblicate sui propri canali social dal signor Marco Castoldi in arte Morgan, in ordine al processo che lo vede imputato presso il tribunale di Lecco per i reati di stalking aggravato e diffamazione nei confronti della signora Angelica Schiatti, la parte quanto la legale precisano – al fine di garantire un’informazione precisa, equilibrata e rispettosa dei Diritti degli interessati – che il percorso di giustizia riparativa richiesto dall’imputato e a cui ha aderito, partecipando a sessioni separate, la signora Angelica Schiatti, si è concluso con “esito di non fattibilità dei programmi fra Marco Castoldi e Angelica Schiatti”, pertanto, non per l’abbandono del percorso da parte della signora Schiatti, come erroneamente è stato riportato.

L’ulteriore rinvio della causa al prossimo 9 settembre 2025 è stato disposto dal Magistrato, in seguito alla riserva assunta in ordine alla questione di legittimità costituzionale di cui all’art. 162 ter cp sollevata alla scorsa udienza del 1 luglio 2025 dalla difesa dell’imputato. Non risponde, pertanto, al vero la circostanza dichiarata che il magistrato “abbia accolto l’eccezione preliminare sollevata dalla sua difesa, poiché il fatto contestato non ha carattere di particolare gravità”. L’articolo 162 ter C. P., inoltre, concerne l’estinzione del reato per condotte riparatorie, ma il legislatore ha escluso che possa applicarsi al reato di stalking, dunque non per il caso in questione”.

Questa notte Morgan ha pubblicato due nuovi video, subito rimossi, rivolti all’ex con cui è in causa: “Che vuoi dalla mia vita? Non mi interessi, sei una psicopatica! Ficcatelo in testa. Questa qui vuole diventare famosa tirandomi in mezzo”.

Bce, alcuni nel Consiglio ritengono già espansivi i livelli dei tassi

Roma, 3 lug. (askanews) – L’ultimo taglio dei tassi della Bce è stato deciso al termine di una ampia discussione, al Consiglio direttivo del 5 e 6 giugno scorsi, durante la quale alcuni componenti avevano inizialmente espresso la preferenza per confermare i livelli del costo del danaro.

Secondo quanto riportano i verbali della riunione, pubblicati oggi dall’istituzione monetaria, alla fine solo un componente del Consiglio si è espresso contro il taglio, gli altri si sono uniti al consensus per la nuova riduzione, ma la natura del dibattito lascia pensare che i segnali di pausa sui tagli – per la riunione di luglio – hanno alle spalle elementi che potrebbero rendere ulteriori riduzioni non facili da far approvare.

Secondo i verbali, infatti, alcuni esponenti del direttorio hanno sostenuto che già ai livelli attuali i tassi dell’area euro potrebbero essere considerati “in territorio espansivo”.

A inizio mese la Bce ha ridotto di altri 0,25 punti percentuali i livelli di riferimento per l’eurozona, con cui il tasso che resta più utilizzato come guida, quello sui depositi, è sceso a 2%.

Sul versante di coloro che vorrebbero una linea più morbida, alla riunione di inizio giugno “sono state espresse preoccupazioni che l’inflazione possa finire sotto il livello obiettivo” per il medio termine (18 mesi), riportano ancora i verbali. In questo ambito il 2026 potrebbe risultare un anno importante, perché le aspettative di inflazione potrebbero incorporare i risultati delle trattative salariali con effetti di secondo livello, in questo caso al ribasso, sull’inflazione.

Secondo i “falchi” invece, ovvero coloro che premono per una linea più rigorosa sul versante monetario, i rischi di avere un’inflazione sotto il livello obiettivo “vanno visti come limitati fino a quando non ci sarà un netto deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro”. Inoltre i livelli di inflazione potrebbero risultare sostenuti dall’emergere di pressioni al rialzo, specialmente dalle politiche di bilancio.

E qui “è stato obiettato – riporta ancora il documento – che dopo 7 tagli i tassi ora sono nettamente in territorio neutrale e forse in territorio espansivo”. Questo potrebbe anche essere suffragato dai dati delle indagini sul credito bancario.

Ad ogni modo, con la decisione del nuovo taglio dei tassi “il Consiglio direttivo è ben posizionato per navigare l’elevata incertezza che si prospetta (questo è il segnale di pausa per luglio, che viene ribadito nel documento-ndrt) mentre potrà disporre di una piena opzionalità per le riunioni future, per gestire i rischi bivalenti di inflazione in un’ampia gamma di scenari”. Secondo la Bce la partita sui dazi commerciali presenta infatti rischi sia al rialzo che al ribasso sul caro vita dell’area euro.

All’opposto, alla riunione di giugno è stato considerato che il mantenimento dei tassi al livello precedente avrebbe fatto aumentare il rischio di vedere l’inflazione finire sotto il valore obiettivo (2% simmetrico). (fonte immagine: ECB 2025).

Tragedia nel calcio, muore in un incidente Diego Jota del Liverpool

Roma, 3 lug. (askanews) – Tragedia nel calcio inglese, e non solo. Diogo Jota, giocatore portoghese del Liverpool (28 anni) ha perso la vita assieme al fratello André Silva (26 anni, anche lui calciatore professionista nella Serie B portoghese) in un incidente stradale avvenuto poco dopo la mezzanotte nella provincia di Zamora, in Spagna. Secondo le prime ricostruzioni la Lamborghini su cui viaggiavano è uscita di strada e ha preso fuoco dopo lo scoppio di uno pneumatico. L’incidente è avvenuto nelle prime ore di giovedì 3 luglio, alle 00:30 al chilometro 65 della A-52, all’altezza della cittadina di Cernadilla (Puebla de Sanabria). Nato nel 1996, portoghese, al Liverpool dal 2020 dopo aver raggiunto il calcio inglese con la maglia del Wolverhampton nel 2017. Coi reds ha vinto cinque trofei, compresa l’ultima Premier del 2025. L’inizio della sua carriera nel suo Portogallo col Paços Ferreira, poi Atletico Madrid e Porto prima del calcio inglese. Con la nazionale portoghese aveva vinto due volte la Nations League. Con 26 presenze e 6 gol Diogo Jota ha contribuito alla vittoria del Liverpool nella Premier League 2024/2025. Lo scorso 8 giugno Diogo Jota aveva vinto – per la seconda volta in carriera – la Nations League con la maglia del Portogallo. In finale sconfitta la Spagna.

Morte Jota, il cordoglio del calcio internazionale

Roma, 3 lug. (askanews) – Cordoglio nel mondo del calcio per la morte dell’attaccante del Liverpool Diego Jota. La Federazione portoghese è stata tra le prime a ricordare il calciatore scomparso: “La Federcalcio portoghese e l’intera comunità calcistica portoghese sono profondamente sconvolte dalla morte di Diogo Jota e di suo fratello André Silva, avvenuta questa mattina in Spagna”. Diogo Jota aveva iniziato nel suo Portogallo col Paços Ferreira, poi Atletico Madrid e Porto (in prestito) prima del calcio inglese. Uomo decisivo nella risalita in Premier del Wolverhampton dalla Championship nel 2018, poi il Liverpool: parte come riserva, guadagna spazio, gioca e segna. Vince cinque trofei, tra cui l’ultima Premier League. Ricordo anche da Cristiano Ronaldo: “Eravamo insieme in nazionale, ti eri appena sposato. Alla tua famiglia, a tua moglie e ai tuoi figli mando i miei pensieri e auguro a loro tutta la forza del mondo. So che sarai sempre con loro. Riposate in pace, Diogo e André, ci mancherete tutti” ha scritto. Anche l’Atalanta è in lutto per la morte di Diogo Jota in un incidente stradale. L’attaccante del Liverpool fu grande protagonista da avversario a Bergamo nel girone di Champions League il 3 novembre 2020, segnando una tripletta nel 5-0 della squadra allora allenata da Jurgen Klopp. Il portoghese segnò i due gol inglesi nel primo tempo e l’ultimo nel secondo dopo quelli di Salah e Mané. “Atalanta BC esprime il proprio profondo cordoglio per la tragica e improvvisa scomparsa di Diogo Jota e del fratello André Silva. Il Club si stringe con solidarietà e rispetto alle famiglie colpite, al Liverpool FC e al Penafiel FC”, si legge nel tweet del profilo ufficiale del club bergamasco su X. Il Liverpool si dice “devastato” sui social. Il Primo Ministro portoghese Luis Montenegro: “La notizia della morte di Diogo Jota, atleta che ha onorato il nome del Portogallo, e di suo fratello è inaspettata e tragica. Porgo le mie più sincere condoglianze alla famiglia. È un giorno triste per il calcio e per lo sport nazionale e internazionale”. Verrà infine osservato un minuto di silenzio in occasione di tutte le partite di oggi e di domani di UEFA Women’s EURO 2025 in memoria del nazionale portoghese e attaccante del Liverpool Diogo Jota e di suo fratello André Silva, tragicamente scomparsi in un incidente stradale

Domani il picco di caldo: 20 città con il bollino rosso

Milano, 3 lug. (askanews) – Si placherà nel fine settimana l’ondata di afa e caldo asfissiante sull’Italia. La conferma arriva dal Bollettino sulle ondate di calore diramato dal ministero della Salute del Bollettino sulle ondate di calore.

Oggi sono infatti 18 le città da “bollino rosso” saranno ancora 18 (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campopasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona, Viterbo) e 2 quelle da “bollino arancione” (Pescara e Venezia).

Il picco del caldo è atteso per domani, venerdì 4 luglio, quando le città con “bollino rosso” saliranno a 20 (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campopasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo) mentre a Napoli scatterà il “bollino arancione”.

Il primo calo delle temperature è atteso per sabato quando il numero delle città con “bollino rosso” scenderà a 15 (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campopasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo), con Brescia, Milano, Torino, Venezia e Verona che dal “bollino rosso” passano al “bollino giallo”.

Il “bollino rosso” (livello 3) indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche.

Il “bollino arancione” (livello 2) indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili.

Ambasciatore Usa Fertitta per 4 luglio racconta sue origini italiane

Roma, 3 lug. (askanews) – (di Cristina Giuliano) Il fattore “Italian roots” ha avuto un peso specifico nella sera di ieri a Villa Taverna. La celebrazione della festa del 4 luglio, l’Indipendenza americana, conclusasi con lunghissimi fuochi d’artificio – un quarto d’ora circa – ha visto una presenza politica importante e molto significativa, a partire dal capo dell’esecutivo italiano, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nel suo discorso Meloni non ha mancato di annotare alla base del legame tra le due “nazioni sorelle” quei “20 milioni di italoamericani che hanno contribuito per generazioni alla prosperità degli Stati Uniti d’America”. E tra quei 20 milioni c’è, con dichiarata fierezza, il padrone di casa della serata, l’Ambasciatore degli Stati Uniti d’America in Italia Tilman J. Fertitta, impeccabile anfitrione con il piglio sicuro del businessman e la capacità molto texana del “Thinking Big”, ovvero il pensare in grande.

Oltre al plauso e all’affetto rivolto alla rappresentanza politica e istituzionale – “Noi amiamo il primo ministro Meloni in America” – Fertitta ha riflettuto con i suoi ospiti sul significato storico (e per lui anche personale) delle radici italiane. Ha ricordato i forti legami tra Usa e Italia, ha espresso il suo apprezzamento per l’opportunità di servire come ambasciatore nella nostra Penisola, senza trascurare l’onore e la gratitudine. Ha menzionato l’importanza della relazione italoamericana, esprimendo contemporaneamente il proprio supporto alle politiche del “Buy American” del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump. Non ha dimenticato l’importanza degli studenti statunitensi che sono in Italia, enfatizzando il significato che ha per loro e quindi per gli Usa, l’efficientissimo Consolato Generale americano a Firenze: “abbiamo parlato con il presidente Trump e l’amministrazione di quanto sia importante mantenere quell’ufficio aperto, per sempre”. Per notare inoltre che “ci sono oltre 40.000 studenti statunitensi che scelgono di studiare all’estero in un Paese meraviglioso come l’Italia, molto più di qualsiasi altra nazione in questo grande mondo in cui viviamo”, ha aggiunto.

Ma la parte forse più commovente del discorso dell’ambasciatore è stata quella espressamente dedicata alle “Italian roots”: “Negli ultimi 20 anni, ho visitato l’Italia molte volte e ho potuto ammirarne la bellezza e il calore della gente. È un’ospitalità senza pari. Il mio bisnonno lasciò l’Italia nel 1887 per costruirsi una nuova vita in America, ed è uno dei motivi per cui sono qui stasera”, ha detto Fertitta, per poi aggiungere un pensiero davvero toccante ai suoi antenati: “vorrei solo che potessero vedere che sono tornato qui oggi per rappresentarli. È un grande onore, date le mie origini italiane, essere ambasciatore degli Stati Uniti in questo grande Paese e rappresentare la mia eredità” ha dichiarato.

A nessuno sfugge che Fertitta, con la sua biografia, è anche un caso esemplare di successo degli italiani in America. E il suo arrivo in Italia, oltre ad essere un segnale politico eloquente, cade alla vigilia di importanti traguardi e festeggiamenti per gli americani. Il prossimo anno saranno infatti i 250 anni dell’Indipendenza: anniversario fondamentale che gli americani chiamano “America250” (america250.org), per il quale proprio questo 4 luglio inizia il countdown mentre si prepara un’importante iniziativa per ispirare il pubblico internazionale a esplorare la ricca storia, il patrimonio, i paesaggi mozzafiato e la cultura a stelle e strisce lungo tutto il 2026 (anche grazie a una partnership strategica tra America250 e Brand Usa, l’organizzazione ufficiale di promozione turistica della nazione e alla campagna “America the Beautiful”). E sempre nel 2026 compirà 100 anni l’iconica e leggendaria Route 66 che attraversa gli Stati Uniti d’America e per la quale il Texas di Fertitta è proprio a metà strada.

E il turismo insieme con le “Italian roots”, è una voce importante, che racconta lo stretto legame reciproco tra i due Paesi. “Oltre 17 milioni di americani hanno le loro radici in Italia. Oltre 275.000 americani scelgono di vivere qui oggi perché è un Paese meraviglioso e, cosa più importante, oltre 14 milioni di persone si recheranno in Italia quest’anno, più di qualsiasi altra nazione al mondo” ha detto l’ambasciatore. “Questo vi dice cosa pensano gli americani dell’Italia”, ha aggiunto.

Attacchi israeliani a Gaza: 94 morti nelle ultime ore, molti mentre cercavano di ricevere aiuti umanitari

Roma, 3 lug. (askanews) – Il numero di palestinesi uccisi nei raid aerei e nelle sparatorie avvenuti durante la notte a Gaza è salito a 94: lo hanno reso noto il ministero della Salute dell’enclave palestinese, gestito da Hamas, e fonti ospedaliere locali. Di queste vittime, almeno 45 stavano tentando di ricevere aiuti umanitari, hanno confermato le stesse fonti.

Intanto Hamas avrebbe accettato le garanzie contenute nell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza proposte dagli Stati Uniti: è quanto pubblica il quotidiano saudita Asharq citando fonti vicine ai negoziati.

In particolare, la proposta prevede che mentre sono in corso le trattative parti si asterranno dal riprendere le operazioni belliche.

Che i negoziati possano poi andare a buon fine è però un altro discorso: secondo altre fonti citate dallo stesso quotidiano la proposta presentata ad Hamas dai mediatori non contiene in sostanza nessun nuovo elemento e appena qualche modifica secondaria rispetto al testo precedente.

Voli, Ryanair: sciopero controllori Francia causa 170 cancellazioni

Roma, 3 lug. (askanews) – Ryanair riferisce di aver rivolto un appello urgente alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, affinché intervenga immediatamente per riformare i servizi di controllo del traffico aereo (Atc) dell’Ue. La richiesta, riporta un comunicato, arriva dopo che la compagnia è stata costretta a cancellare 170 voli, causando disagi a oltre 30.000 passeggeri, a causa di un nuovo sciopero dei controllori di volo francesi previsto per giovedì 3 e venerdì 4 luglio.

Le cancellazioni imposte coincidono, ancora una volta, con l’inizio delle vacanze estive europee – uno dei periodi di viaggio più intensi dell’anno. Oltre alla cancellazione dei voli da/per la Francia, lo sciopero avrà un impatto anche su tutti i sorvoli dello spazio aereo francese, prosegue Ryanair.

Questo perché la Francia continua a non garantire la protezione dei sorvoli durante gli scioperi nazionali del personale ATC. Anche se a scioperare sono i controllori francesi, la maggior parte dei passeggeri colpiti non vola da o verso la Francia, ma semplicemente sorvola lo spazio aereo francese per raggiungere la propria destinazione (es. Regno Unito – Grecia, Spagna – Irlanda, ecc.). I cieli europei non possono continuare a essere chiusi ogni volta che i controllori di volo francesi decidono di scioperare per motivi ricreativi.

Ryanair ha da tempo avviato una campagna per una riforma efficace del controllo del traffico aereo (ATC) a livello europeo e invita tutti i passeggeri a visitare la pagina “Il controllo del traffico aereo ha rovinato il tuo volo” per chiedere alla Commissione UE e ai governi di agire con urgenza e riformare i servizi ATC dell’Unione, al fine di evitare ulteriori disagi evitabili durante l’estate.

“Ancora una volta le famiglie europee vengono prese in ostaggio dai controllori di volo francesi in sciopero. Non è accettabile che i sorvoli dello spazio aereo francese, diretti verso la loro destinazione, vengano cancellati o subiscano ritardi a causa dell’ennesimo sciopero dell’ATC francese. Non ha alcun senso ed è estremamente ingiusto nei confronti dei passeggeri dell’UE e delle famiglie in partenza per le vacanze”, ha dichiarato Michael O’Leary, numero unod el vettori.

“Ryanair – ha aggiunto – chiede a Ursula von der Leyen di intervenire con urgenza per riformare i servizi di controllo del traffico aereo dell’UE, attraverso: 1) personale al completo nei servizi ATC per la prima ondata di partenze giornaliere, e 2) la protezione dei sorvoli durante gli scioperi nazionali dell’ATC. Queste due eccellenti riforme eliminerebbero il 90% dei ritardi e delle cancellazioni legate al controllo del traffico aereo, e proteggerebbero i passeggeri dell’UE da questi disagi ripetuti e facilmente evitabili causati da un altro sciopero dei controllori di volo francesi”.

A Palazzo Barberini torna "Arte e Collezionismo a Roma"

Milano, 3 lug. (askanews) – Dopo il grande successo della prima edizione – con quasi 10mila presenze nel 2023 e un volume di vendite di diversi milioni di euro – torna nella Capitale la mostra di antiquariato “Arte e Collezionismo a Roma”, che si terrà dal 18 al 23 settembre 2025 nella prestigiosa cornice di Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.

Saranno 63 gli espositori selezionati (erano 45 nel 2023), tra le più importanti gallerie italiane e internazionali, che presenteranno opere di alto pregio storico e artistico in un allestimento concepito come un vero e proprio “salotto culturale”, dove il valore del confronto, della ricerca e della conoscenza sarà al centro del percorso espositivo. Accanto a pittura e scultura, ampio spazio sarà dedicato anche alle arti decorative, a testimonianza della prestigiosa tradizione antiquariale italiana.

Organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia, la manifestazione si conferma come un appuntamento culturale e commerciale di caratura internazionale, con l’obiettivo di posizionare Roma al vertice del panorama antiquariale europeo, offrendo a studiosi, collezionisti e appassionati un’esposizione ricca di inediti e opere mai visti prima. Sarà inoltre l’occasione per un primo confronto all’interno del settore dopo il provvedimento del governo che ha ridotto l’aliquota Iva dal 22% al 5% sulle cessioni e le importazioni di opere d’arte in Italia.

Un fitto programma di eventi farà da cornice alla mostra: dall’esclusiva cena di gala inaugurale (riservata a circa 600 ospiti tra collezionisti, direttori di musei e personalità istituzionali), alla preview ad inviti, fino all’apertura al pubblico dal 20 al 23 settembre, con orario continuato dalle 11.00 alle 19.30 (chiusura anticipata alle ore 18.00 il 23 settembre).

“Questa seconda edizione nasce dalla volontà di consolidare un progetto che ha saputo coniugare rigore scientifico, valorizzazione del mercato antiquariale e apertura verso il grande pubblico. Roma ha ritrovato il suo posto nella geografia europea dell’antiquariato e siamo grati a Palazzo Barberini per averci accolto. Sarà un’occasione di incontro con il grande pubblico, per tenere vivo un rapporto fondamentale per la cultura del Paese. La mostra, che si affianca alla prestigiosa Biennale di Firenze, si fonda su piccoli scrigni in cui ogni antiquario esporrà le opere dei maestri, oggetti d’arte decorativa, di scultura, design e di pittura che seguono e al tempo stesso indirizzano il gusto di oggi. Non è un caso se l’Italia è meta di un turismo internazionale che si sta trasformando velocemente in una risorsa economica primaria per l’intero sistema Italia”, afferma il presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, Bruno Botticelli.

Vino, Meloni: è un’eccellenza italiana, Governo lo difende in Ue

Roma, 3 lug. (askanews) – “Voi rappresentate l’eccellenza italiana nel mondo e costituite il cuore pulsante di una filiera strategica per la nostra nazione. Il 2024 è stato un nuovo anno da record per l’esportazione del vino italiano con un valore di oltre 8 miliardi di euro pari a oltre il 10% dell’export agroalimentare nazionale”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio all’assemblea generale dell’Unione italiana vini.

“Quello che ci rende orgogliosi – aggiunge – è soprattutto la straordinaria varietà e qualità dei nostri vini testimoniata da 528 certificazioni DOP e IGP che confermano il primato dell’Italia nel panorama internazionale. Si tratta di prodotti unici in grado di raccontare la ricchezza dei nostri territori e della nostra cultura millenaria. Questo straordinario patrimonio si trova oggi ad affrontare nuove sfide in un mercato globale che è in continua evoluzione. Questo governo è al vostro fianco per rafforzare la filiera e renderla sempre più in grado di innovarsi senza perdere la propria identità e la propria tradizione”.

“Ci siamo battuti insieme a livello europeo – sottolinea – per difendere il vino dai tentativi di omologazione, dai sistemi di informazione fuorvianti e dalle etichette allarmistiche per il consumatore. Il nostro impegno prosegue per affermare il modello agricolo italiano e per garantire il necessario supporto dei fondi europei partecipando da protagonisti ai negoziati sul nuovo pacchetto vino e ai lavori per la futura politica agricola comune”.

Cinema, esce a Natale il nuovo film di Checco Zalone "Buen Camino"

Roma, 3 lug. (askanews) – Svelata la data di uscita del nuovo atteso film di Checco Zalone, diretto da Gennaro Nunziante. “Buen Camino” sarà nelle sale cinematografiche dal 25 dicembre 2025. La notizia è stata diffusa durante la convention di Medusa Film a Rimini.

Le riprese prenderanno il via in questo mese di luglio tra Italia e Spagna. Ulteriori dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane. Il film è distribuito da Medusa Film, prodotto da Indiana Production con Medusa Film e in collaborazione con MZL e Netflix.

Pentagono: il programma nucleare dell’Iran è stato rallentato di uno o due anni

Roma, 3 lug. (askanews) – “Abbiamo ritardato il loro programma di almeno uno o due anni, questa è la valutazione della comunità di intelligence del Dipartimento della Difesa”: lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, facendo riferimento al programma nucleare iraniano e al bilancio degli attacchi mirati Usa della scorsa settimana agli impianti di arricchimento uranio. “Pensiamo che si tratti probabilmente di due anni”, ha aggiunto.

Da parte sua, l’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) ha stimato che l’Iran potrebbe riprendere le attività di arricchimento dell’uranio in “pochi mesi”.

Lavoro, Meloni: la tutela della sicurezza è priorità del governo, è un diritto e non è mai un costo

Roma, 3 lug. (askanews) – “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro è una priorità dell’azione di questo governo. A testimoniarlo sono i tanti provvedimenti che abbiamo adottato fin dal nostro insediamento e che hanno interessato i diversi ambiti che ruotano attorno a questa materia”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio in occasione della Relazione Annuale Inail 2024.

“Abbiamo introdotto – ha ricordato – la cosiddetta patente a crediti, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. Abbiamo disposto l’assunzione di nuovo personale ispettivo per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni e dei controlli e abbiamo stanziato risorse importanti per premiare le imprese che investono in prevenzione”.

“Siamo consapevoli, però, che il cammino che abbiamo davanti è un cammino ancora lungo, perché ogni vita spezzata e ogni infortunio sul posto di lavoro rappresentano una sconfitta per ciascuno di noi. Aveva ragione Papa Francesco quando diceva che ‘la sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi’”. “La sicurezza sul lavoro non è mai un costo, magari superfluo o che può essere tagliato. È un diritto di ogni lavoratore, un valore, un dovere che le Istituzioni devono promuovere giorno dopo giorno. E il Governo farà sempre la propria parte in questa sfida, perché è su temi e priorità come queste che si misura la civiltà di una Nazione e quanto un popolo ha a cuore il proprio presente e il proprio futuro”.

The Economist: le forniture di armi Usa a Kiev sono completamente cessate

Roma, 3 lug. (askanews) – Le forniture militari statunitensi all’Ucraina sono cessate del tutto, comprese le munizioni e i ricambi: è quanto riporta il settimanale The Economist, citando fonti governative di Kiev. Secondo le fonti, l’Amministrazione Trump starebbe cercando in questo modo di spingere l’Ucraina a delle concessioni in sede negoziale.

Una sospensione parziale delle forniture era già stata annunciata dal Pentagono nei giorni scorsi, giustificata con l’abbassamento del livello di scorte necessarie a garantire la difesa degli stessi Stati Uniti.

Lavoro, Meloni: tutela sicurezza è priorità Governo

Roma, 3 lug. (askanews) – “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro è una priorità dell’azione di questo Governo. A testimoniarlo sono i tanti provvedimenti che abbiamo adottato fin dal nostro insediamento e che hanno interessato i diversi ambiti che ruotano attorno a questa materia”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio in occasione della Relazione Annuale Inail 2024.

“Abbiamo introdotto – ha ricordato – la cosiddetta patente a crediti, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. Abbiamo disposto l’assunzione di nuovo personale ispettivo per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni e dei controlli e abbiamo stanziato risorse importanti per premiare le imprese che investono in prevenzione”.

“Siamo consapevoli, però, che il cammino che abbiamo davanti è un cammino ancora lungo, perché ogni vita spezzata e ogni infortunio sul posto di lavoro rappresentano una sconfitta per ciascuno di noi. Aveva ragione Papa Francesco quando diceva che ‘la sicurezza sul lavoro è come l’aria che respiriamo: ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi’”.

Inail, nel 2024 593mila infortuni (+0,4%) e 1.202 decessi (uno in più)

Roma, 3 lug. (askanews) – Nel 2024 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati 593mila, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,4%), in particolare per la crescita delle denunce degli studenti, che sono salite a 78mila (+10,5% rispetto alle 71mila del 2023), di cui 2.100 per infortuni occorsi nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Per quanto riguarda i lavoratori, invece, si registra un calo dell’1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023. Per i lavoratori si registrano quattro decessi in meno, da 1.193 a 1.189, mentre i 13 casi mortali rilevati tra gli studenti sono cinque in più rispetto agli otto dell’anno precedente. E’ la fotografia scattata dall’Inail, che oggi a Roma ha presentato la sua Relazione annuale 2024 alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.

Il rapporto descrive l’andamento di infortuni e malattie professionali, traccia il bilancio delle principali attività svolte negli ambiti dell’assicurazione, della prevenzione, della sanità, della ricerca e degli investimenti, e identifica le sfide strategiche per il futuro in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Le denunce di malattie professionali hanno toccato quota 88mila, il dato più elevato dal triennio 1976-1978, in crescita del 21,8% rispetto alle quasi 73mila del 2023, rileva l’istituto.

Gli incrementi registrati quasi ininterrottamente dal 2000, per effetto di una maggiore informazione in merito alle coperture assicurative e dell’ampliamento delle patologie riconoscibili, hanno avuto solo un’interruzione nel 2020 quando, dice l’Inail, a causa della pandemia da Covid-19, le malattie denunciate sono state circa 45mila.

Le denunce riguardano le patologie e non i soggetti ammalati, che sono stati circa 58mila, in aumento del 18,7% rispetto ai quasi 49mila del 2023. Per un singolo lavoratore afflitto da diverse malattie, precisa infatti l’istituto, possono essere protocollate più denunce.

“La missione dell’Istituto si esplica nel rendere effettive le garanzie che l’ordinamento riserva alle lavoratrici e ai lavoratori, attraverso il miglioramento continuo della qualità delle prestazioni assicurative a favore degli infortunati e dei tecnopatici, nonché mettendo in campo le azioni più idonee a prevenire malattie o infortuni collegati al lavoro”, ha spiegato il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo.

“Sotto quest’ultimo profilo – ha proseguito – anche nel corso del 2024 il contributo che l’Inail ha fornito al Paese si è concretizzato in interventi basati su quattro direttrici fondamentali: l’erogazione di finanziamenti a favore delle aziende che investono in sicurezza, la riduzione dei premi assicurativi a beneficio delle imprese che realizzano interventi di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza, in aggiunta a quelli obbligatori per legge, iniziative dirette a innalzare i livelli di informazione, formazione e cultura della prevenzione e lo sviluppo di innovazione tecnologica nel campo della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro da trasferire al mondo produttivo, come l’implementazione di piattaforme di controllo basate sull’intelligenza artificiale o sull’impiego di robot o droni per lo svolgimento di attività lavorative pericolose. Ovvero, ancora, la realizzazione di modelli organizzativi e gestionali i cui processi produttivi tengono conto di una prevenzione verificabile e certificabile”. (fonte immagine: Inail).

Separazione carriere: ok Senato art. 2, distinti magistrati requirenti e giudicanti

Roma, 3 lug. (askanews) – Via libera dell’aula del Senato all’articolo 2 della riforma della giustizia sulla separazione delle carriere. L’articolo 2 modifica l’articolo 102 della Costituzione introducendo “le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti”.

Al testo attuale del primo comma della norma (“La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari istituiti e regolati dalle norme sull’ordinamento giudiziario) vengono aggiunte le seguenti parole: “le quali disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti”.

L’esame degli emendamenti prosegue con la bocciatura degli emendamenti presentati dalle opposizioni (circa 1.300 proposte di modifica).

IA, 44 top manager Ue a Von der Leyen: bloccare le nuove regole

Roma, 3 lug. (askanews) – Amministratori delegati o presidenti di 44 imprese dell’Unione europea, tra cui diverse tra le maggiori aziende prevalentemente di Francia, Germania e Olanda, hanno firmato una lettera congiunta alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, per chiedere di bloccare le nuove normative sull’intelligenza artificiale (IA) che l’esecutivo comunitario intende far entrare in vigore ad agosto.

Lo riporta il Financial Times, fornendo un collegamento alla missiva tramite un portale social. Secondo il quotidiano manager chiedono una pausa di riflessione due anni su queste regole, avvertendo che appesantire le normative europee rischia di mettere a repentaglio la competitività dell’Ue nella corsa globale sulla IA.

Nella lista delle aziende firmatarie dell’iniziativa, battezzata “EU AI Champions Initiative” compaiono Airbus, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Edf, Eon, Lufthansa, Mercedes, Philips, Renault, Sanofi, Sap, siemens e il gruppo Volkswagen, oltre a una molteplicità di aziende tecnologiche.

Usa, la Camera dei rappresentanti dà via libera a dibattito sul "Big Beautiful Bill" di Trump

Roma, 3 lug. (askanews) – La Camera dei Rappresentanti ha approvato la mozione che apre la strada al dibattito del Big Beauitiful Bill voluto dal presidente Donald Trump, dopo ore di trattative fra i Repubblicani. La mozione ha ricevuto 219 voti a favore e 213 contrari; il possibile voto definitivo di approvazione potrebbe avvenire già in giornata.

Come già al Senato, a sollevare le perplessità di alcuni esponenti Repubblicani (i Democratici sono tutti saldamente contrari) sono i tagli alla spesa e fiscali previsti dalla legge che rischiano di portare il debito statunitense a livelli insostenibili.

Fondazione Lilly rilancia la sua missione al fianco del SSN

Roma, 2 lug. (askanews) – Un investimento strategico di oltre 1,5 milioni di euro per formare una nuova generazione di ricercatori in grado di guidare la trasformazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). il cuore del piano decennale con cui la Fondazione Lilly per l’Italia rilancia la propria missione, rafforzando l’impegno nella formazione avanzata e nella costruzione di competenze ad alto impatto per la salute pubblica.

Federico Villa, Direttore Generale Fondazione Lilly, ha dichiarato: “Il rilancio della Fondazione Lilly arriva dopo 50 anni, durante i quali la Fondazione ha finanziato senza scopo di lucro numerose borse di studio nella ricerca scientifica e di base. Oggi l’obiettivo quello di supportare il servizio sanitario pubblico verso una sostenibilit e un’equit ancora maggiore grazie al potere della ricerca nelle politiche sanitarie”.

Anche il Prof. Claudio Jommi, Professore Ordinario Universit del Piemonte Orientale, ha commentato l’iniziativa della Fondazione Lilly: “Si tratta di un’iniziativa davvero importante perch significa investire su attivit di ricerca. Inoltre rappresenta un’intenzione e un’implementazione di una collaborazione tra pubblico e privato. I dottorati saranno focalizzati sul tema delle politiche sanitarie, come implementare politiche che noi chiamiamo evidence-based, ovvero basate sulle evidenze, in modo tale che le politiche siano appropriatamente definite, implementate e si monitori, alla fine, i risultati raggiunti”.

L’investimento della Fondazione Lilly, in particolare, si pone l’obiettivo di sostenere il sistema salute del Paese.

Elias Khalil, Presidente e AD Italy Hub di Lilly, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Noi abbiamo voluto sviluppare una modernizzazione, aiutare il sistema a essere pi efficace o pi sostenibile e abbiamo deciso di supportare questi trenta dottorati per trenta giovani italiani. I trenta dottorati interesseranno trenta universit diverse con un investimento di 1,5 milioni di euro per trovare soluzioni o idee su come portare il sistema ad affrontare i prossimi 50 anni. Abbiamo voluto puntare sui giovani talenti italiani affinch rimangano qui nel Paese a fare ricerca sul sistema italiano”.

“Una Fondazione che finanzia 30 borse di studio, evidentemente per ricercatori italiani, sostiene la ricerca affinch possa produrre innovazione e, di conseguenza, miglior cura per gli italiani. La sostenibilit del servizio sanitario nazionale pubblico passa proprio per l’innovazione”, ha affermato Marcello Gemmato, Sottosegretario Ministero della Salute, a margine dell’evento.

Il programma 30×30 finanzier dottorati di ricerca dedicati a temi strategici come l’accesso precoce all’innovazione terapeutica, i modelli di co-finanziamento, le riduzione delle disuguaglianze territoriali, la valutazione dell’impatto delle politiche sanitarie, la digitalizzazione dei processi e le partnership pubblico-private per l’efficienza del sistema sanitario nazionale.

Integratori alimentari, settore di valore per il mercato italiano

Milano, 3 lug. (askanews) – Un settore in salute. Quello degli integratori alimentari un comparto che in Italia riesce a incidere significativamente sull’economia nazionale. Un panorama che Integratori & Salute, associazione di riferimento e parte di Unione Italiana Food, ha fotografato presentando, con il supporto tecnico e metodologico di PwC Italia, un’inedita analisi sugli impatti socio economici che il settore degli integratori alimentari ha contribuito a generare per il sistema paese nell’anno 2023. Abbiamo parlato con Germano Scarpa, Presidente Integratori & Salute:

“Il mercato degli integratori alimentari in Italia, ma direi anche in Europa, sta andando molto bene: un mercato che continua a crescere. Chiaramente, non cresce pi a doppia cifra come dieci anni fa, ma cresce oltre il 5% e quindi direi che un mercato, per la dimensione che ha assunto, in perfetta salute. L’Italia poi ha ancora il primato in Europa: un mercato che, anche nell’anno in corso (cio nel 2025), sta crescendo e potrebbe superare tranquillamente i 5 billion di fatturato”.

Numeri che indicano un trend positivo e spingono verso l’alto la freccia della crescita del comparto. Un impatto che la politica deve accompagnare e canalizzare anche a beneficio di altri settori. Abbiamo parlato con Diego Artuso, Director PwC Italia:

“Abbiamo stimato un contributo al PIL nazionale di oltre 4.6 miliardi di euro. Anche l’impatto a livello occupazionale molto importante, complessivamente si stimano pi di 50 mila lavoratori equivalenti, quindi lavoratori a tempo pieno. Altro dato su cui mi soffermerei l’occupazione, perch vede coinvolta forza lavoro con istruzione di tipo universitaria: 34% addirittura rispetto a una media nazionale del 24%; e poi di genere femminile prevalentemente: per il 50% occupazione femminile contro nuovamente una media nazionale del 42%”.

Un settore fiore all’occhiello insomma, spinto dall’innovazione e dalla ricerca. Capace di generare ricchezza e dare impulso all’indotto.

Voli, Antitrust avvia confronto con Ue su comparabilità tariffe

Roma, 3 lug. (askanews) – Dall’indagine conoscitiva sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri per le rotte da e per Sicilia e Sardegna continua ad emergere la necessità di maggiore trasparenza. Per questo, anche a seguito delle osservazioni ricevute dalle compagnie aeree dopo la pubblicazione del Rapporto Preliminare, l’Antitrust ha avviato un confronto con la Commissione europea per le iniziative da adottare, nell’ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati. Lo riferisce l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato con un comunicato.

Il trasporto aereo è oggetto di una pervasiva regolamentazione a livello europeo, che incide, tra l’altro, anche sulla materia della trasparenza e confrontabilità delle relative tariffe. Per quanto riguarda l’indagine conoscitiva, si legge, l’Autorità ha pubblicato il Rapporto Preliminare contenente i principali esiti delle analisi svolte e ha rilevato possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo.

Dalle osservazioni al Rapporto giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti, è continuata ad emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d’acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei.

In particolare, il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l’acquisto di servizi accessori al volo – soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva – rappresenta un’opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree.

Per questo l’Autorità ritiene che l’utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali, è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, conclude il comunicato, per incentivare le imprese a competere sul prezzo.

Starmer lancia la riforma del Servizio sanitario: un modello per l’Europa

Dopo averla presentata ieri, Keir Starmer illustra oggi ufficialmente la sua riforma del Servizio sanitario nazionale britannico, una visione decennale fondata su “tre grandi cambiamenti”.

Un progetto decennale per cambiare passo

L’obiettivo dichiarato è ambizioso: rendere la sanità pubblica più moderna, sostenibile e vicina ai cittadini, con un impianto che può costituire un riferimento anche per altri Paesi europei, Italia compresa.

Il primo pilastro è la transizione dall’analogico al digitale: dall’app NHS potenziata all’uso dell’intelligenza artificiale, il progetto punta a semplificare prenotazioni, gestire cartelle cliniche in cloud e alleggerire il carico amministrativo sul personale sanitario.

Un salto tecnologico necessario per ridurre tempi d’attesa e migliorare l’esperienza del paziente.

Dalla cura alla prevenzione

Il secondo asse del piano riguarda lo spostamento della priorità: non più solo cura, ma prevenzione.

La riforma prevede una strategia mirata su fumo, obesità e cronicità, con campagne personalizzate e supporti digitali.

Come ha dichiarato lo stesso Starmer, “prevenire è meglio che curare” non sarà più solo uno slogan, ma una politica sanitaria concreta.

A sostegno di questa visione, il governo laburista ha previsto 200 nuovi centri sanitari di quartiere, operativi fino a 12 ore al giorno per 6 giorni alla settimana.

L’obiettivo è decongestionare gli ospedali e far tornare il medico di famiglia al centro del sistema.

Un modello esportabile?

Il cuore del piano è la nascita di veri e propri Neighbourhood Health Centres, hub sanitari locali in grado di offrire servizi integrati: visite, diagnostica, riabilitazione, sostegno psicologico.

Una rete capillare che vuole ridurre le diseguaglianze di accesso e riavvicinare la sanità pubblica ai territori.

Sebbene la riforma riguardi l’Inghilterra, il suo impianto è destinato a fare scuola.

Il principio di deospedalizzazione intelligente e di rafforzamento della medicina territoriale parla anche all’Italia, dove il PNRR ha tracciato una direzione simile ma ancora fragile.

Le Case di comunità italiane, ad esempio, potrebbero trarre spunti operativi dalla proposta laburista.

Il nodo delle risorse e il peso politico

Il piano è sostenuto da una cornice finanziaria che prevede investimenti tra 30 e 52 miliardi di sterline, ma i dettagli restano ancora da definire.

Critiche arrivano dai sindacati del settore sanitario e da chi teme che senza assunzioni e strutture adeguate, la riforma resti sulla carta.

Eppure, il segnale politico è forte: Starmer ha definito la scelta “reform or die”, convinto che solo un intervento strutturale salverà il sistema universale nato nel dopoguerra.

Un messaggio che parla anche all’Europa, dove la sanità pubblica è sotto pressione crescente.

Un Ministero della Pace? Riflettiamo sulle parole di Paolo VI

Dellai e gli equivoci della pace

È chiaro che Lorenzo Dellai ha ragione a ritornare non genericamente sul tema della pace, ma sugli insidiosi equivoci della pace.

Sul numero di luglio-agosto di Studi Cattolici, Giuseppe Sangiorgi scrive benissimo che la pace va d’accordo con la sicurezza.

Mentre da una parte occorrerebbe un Politecnico Europeo della Difesa (Ghidini e Salleo, Corriere della Sera, 21 febbraio 2022), dall’altra – nota appunto Sangiorgi – “quello che manca è invece una cultura della sicurezza sovranazionale” (corso di laurea sulla sicurezza, Ferdinando Salleo).

Chi si sentirebbe davvero sicuro se, dopo aver chiamato il 112, gli agenti arrivassero con le pistole a schizzo?

Montini e la verità della pace

Per la Giornata della Pace del 1968 (la prima), Paolo VI scriveva:

“…Gli Organismi internazionali, istituiti a questo scopo, devono essere sostenuti da tutti, meglio conosciuti, dotati di autorità e di mezzi, idonei alla loro grande missione…

Un’avvertenza sarà da ricordare. La pace non può essere basata su una falsa retorica di parole, bene accette perché rispondenti alle profonde e genuine aspirazioni degli uomini, ma che possono anche servire, ed hanno purtroppo a volte servito, a nascondere il vuoto di vero spirito e di reali intenzioni di pace…

È dunque alla pace vera, alla pace giusta ed equilibrata, nel riconoscimento sincero dei diritti della persona umana e dell’indipendenza delle singole Nazioni che Noi invitiamo gli uomini saggi e forti a dedicare questa “Giornata”…

Pace non è pacifismo, non nasconde una concezione vile e pigra della vita, ma proclama i più alti ed universali valori della vita: la verità, la giustizia, la libertà, l’amore…

Occorre educare il mondo ad amare la pace, a costruirla, a difenderla; … contro le insidie di un pacifismo tattico, che narcotizza l’avversario da abbattere, o disarma negli spiriti il senso della giustizia, del dovere e del sacrificio, occorre suscitare negli uomini del nostro tempo e delle generazioni venture il senso e l’amore della pace fondata sulla verità, sulla giustizia, sulla libertà, sull’amore (cfr. Giovanni XXIII, Pacem in terris)”.

 

Felicità, non solo assenza di guerra

Ecco, dunque, che nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace (La pace dipende anche da te), Papa Montini sposta la questione sul piano personale: alla pace non basta l’assenza di guerre, ma ha bisogno di funzionare anche sul piano della felicità.

Nel suo Melanconia e fine del mondo (2025), Paolo Godani osserva:

“Il tratto fondamentale di questa forma di melanconia [quella del XX secolo] è di essere strettamente connessa al sentimento di una completa perdita di senso del mondo.”

Non ci sono solo le fake news, dunque, da cui difendersi, ma anche la percezione che tutto sia effimero, e che non ci sia più nulla da fare.

La prima vocazione è vivere

Don Fabio Rosini ci ricorda che ogni persona ha due vocazioni. La seconda è quella che ci definisce nel fare qualcosa: il fabbro, il prete, il medico, la consacrata…Ma “la prima è vivere, e essere felici”.

Probabilmente, se cominciassimo da un Ministero per la Felicità – personale e sociale – faremmo il pieno. E conseguentemente arriverebbe anche la pace: la gente…non vuole le guerre o non vuole più essere triste?

Dibattito | Lo sgradevole circo riguardo al serio tema delle istituzioni per la pace

C’è chi definisce il Ministero della Pace un’idea vaga, addirittura “del nulla”. Curioso: proprio oggi, nel mezzo del più alto numero di conflitti armati dalla Seconda guerra mondiale, la vera ingenuità sembra l’ostinata fiducia in soluzioni militari che non portano né sicurezza, né stabilità. Chi liquida la creazione di una istituzione per la pace come utopia, dimostra semmai una drammatica miopia culturale e strategica.

Perché costruire la pace non è un vezzo morale, ma un’urgenza politica. Espressioni come portare il

‘popolo al governo, oltre che poco comprensibili, suonano sempre come una formula magica da fiera. Si tratta piuttosto di impiantare all’interno dell’indirizzo politico un ministero per la pace affinché si possano valutare proprio da parte del popolo le politiche per la pace.


La campagna per il Ministero della Pace è attiva dal 2017 con una proposta concreta già da molti anni e certamente non è un’operazione di marketing politico. L’urgenza di un Ministero della Pace si fa solo più ineludibile all’ombra delle crescenti tensioni globali, e il convegno del 24 giugno a Roma ne è testimonianza concreta, non esercizio di visibilità.

Sminuire e dileggiare questa iniziativa a semplice marketing politico non solo offende la profondità e la serietà di un impegno pluriennale, ma può tradire un’interpretazione faziosa e distorta della realtà. La pace non è un’opportunità di propaganda, ma una necessità strutturale che reclama risposte immediate e responsabili.

E non si parte certamente da zero. In Italia esiste già un patrimonio diffuso, robusto e competente: assessorati alla pace, scuole di nonviolenza, corpi civili, operatori di mediazione, reti di cooperazione. È una realtà viva, articolata, che ha già prodotto soluzioni efficaci. Sarebbe non solo miope, ma inspiegabile trascuratezza sul piano istituzionale, non metterla a sistema.

Il Ministero della Pace nasce proprio per questo: dare forma organica a ciò che già esiste, offrire

coerenza, coordinamento e continuità a iniziative oggi disperse e sotto-finanziate.

Investire in pace significa prevenire conflitti e costi sociali ed economici ben più alti di qualsiasi budget ministeriale. La pace è investimento di lungo termine, non spesa improduttiva. I valori hanno bisogno di istituzioni che li traducano in politiche pubbliche concrete.

È bene chiarirlo: i pacifisti lavorano per la pace anche senza un ministero. Lo fanno da decenni, nei territori, nelle scuole, nei conflitti dimenticati, senza riflettori e spesso senza risorse. Ma proprio per questo il punto non è “dare loro uno spazio”, bensì riconoscere istituzionalmente la dignità di ciò che fanno. Le istituzioni hanno il dovere di raccogliere, sostenere e sistematizzare questo sapere diffuso, trasformandolo in politica pubblica.

L’idea che un Ministero della Pace non vada nemmeno tentato perché “con questo governo durerebbe poco” è un ragionamento che confonde il timore con il pensiero politico. Se seguissimo questa logica, allora nessuna riforma dovrebbe essere proposta finché non ci sia un governo perfetto, eterno e pienamente allineato ai nostri ideali.

Ma la buona politica si misura non su ciò che è garantito, bensì su ciò che è giusto promuovere, anche in condizioni avverse. Inoltre, molti strumenti oggi dati per acquisiti sono nati proprio in contesti ostili, e hanno resistito grazie alla forza della loro utilità e della società civile che li ha sostenuti: pensiamo al Servizio Civile, alla legge sull’obiezione di coscienza, o a tante esperienze amministrative nate localmente e poi fatte proprie a livello nazionale.

Un Ministero della Pace non è un atto di fede verso un governo, ma una scommessa istituzionale su un principio di lungo periodo: che la pace debba avere una regia pubblica, autorevole, dotata di risorse e continuità. E se davvero un domani qualcuno vorrà smantellarlo, dovrà farlo alla luce del sole, togliendo dignità e voce a decine di reti, esperienze, amministratori locali, cittadini. Questo avrebbe un peso politico tutt’altro che trascurabile.

Promuovere la pace non è solo moralmente e costituzionalmente giusto ma anche politicamente utile ed economicamente sensato, diventerà difficile ignorarlo, anche per i governi futuri.

Insomma, non è certo il contesto a decidere il valore di un’istituzione. È il suo impatto. E se la pace merita un’architettura stabile, allora il rischio di doverla difendere domani non può essere la scusa per non costruirla oggi.

C’è chi si dice pacifico, ma teme che la pace – se davvero diventasse politica – gli tolga l’alibi di un pacifismo di facciata. Perché è più comodo criticare che impegnarsi, più facile deridere che dare forma alla complessità.

Alla fine, chi lo ridicolizza forse teme che un Ministero della Pace funzioni davvero. Che dimostri che l’alternativa alla guerra non è il caos, ma un ordine più giusto. E allora sì: inizierebbe a far paura. Ma solo a chi vive – o prospera – del conflitto.

Laila Simoncelli

Coordinatrice Nazionale Campagna Ministero della pace – Una scelta di futuro

www.ministerodellapace.org

Cinecittà, ministro Giuli e pellicole da dimenticare

Pochi giorni or sono la presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia, ha detto al mondo della sua volontà di dimettersi dall’incarico. La ragione è nel desiderio di dedicare ora tutte le energie alla sua attuale presidenza dell’APA (Associazione Produttori Audiovisivi), oltre a candidarsi alla presidenza della Fondazione Maximo, in via di costituzione con l’AGIS.

Giornalisti in retroscena e tavoli che saltano

Si legge che il motivo delle dimissioni stia nel fatto che un incauto Fabio Longo, consulente della sottosegretaria leghista alla Cultura, Lucia Borgonzoni, abbia saputo ingraziarsi alcuni giornalisti in occasione di convegni vari, pregandoli di non sollevare il tema circa un possibile conflitto di interessi della Sbarigia in ordine al cumulo dei suoi incarichi.

L’obiettivo sarebbe stato pertanto di non mettere in difficoltà la rappresentante del Governo. Per contropartita sarebbero stati liberi di attaccare il ministro Giuli per come avessero creduto opportuno e di capriccio.

Se fosse vero, questi giornalisti avrebbero da interrogarsi su cosa li ha mossi, un tempo, a fare questo mestiere.

Naturalmente, il buon Giuli non avrebbe gradito fare la parte dell’oca giuliva, e quindi si sarebbero maturate le condizioni per far saltare il tavolo e rimettere le cose nella decenza.

È nello specifico anche una questione di cultura, di saper coltivare in modo adeguato il proprio spirito per una sensibilità adatta alle circostanze. Si tratta di crescita personale, invece che far crescere inciampi su cui far cadere il prossimo.

Poltrone, “sbarigate” e carte da gioco

In ogni caso, i conti non sembrano tornare. Per ciò che si legge, la Sbarigia, indipendentemente da un eventuale conflitto di interessi, ha accentrato in sé più responsabilità e, dismettendone adesso una, già ne mira a un’altra, così che il risultato sia averne costantemente comunque almeno due da conteggiare.

Non è questione di capacità e di professionalità quanto di concentrazione di poltrone. Non è necessariamente un peccato: siamo in presenza di uno sport nazionale.

In napoletano, “sbariare” indica un affannarsi tutto il giorno per un obiettivo senza riuscirci. Non sappiamo se sarà il caso della Sbarigia, che è intenta, come il potere insegna, al gioco di “carta vince, carta perde”.

Potrà gestire tutto e in modo pregevole. Non è una sbarbatella e saprà certamente fare al meglio.

Resta sullo sfondo il timore di una dieta di poltrone tutta da scansare.

Anche il Governo, a proposito di cultura, dovrebbe imparare a vederci, se non Longo, almeno più lungo. Cinecittà merita film migliori.

P.S. Ultimora. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli “prende atto” delle dimissioni appena ricevute da parte del Direttore generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli. Il ministro, si legge in una nota, “lo ringrazia e gli conferma la propria stima per il lavoro svolto fin qui” (Askanews, 3 luglio, ore 0:39).

Mps, via libera da Consob e Antitrust all’Ops su Mediobanca

Roma, 2 lug. (askanews) – Via libera a Monte dei Paschi di Siena sull’offerta per Mediobanca sia dalla Consob che dall’Antitrust. Con due comunicati separati, l’istituto di credito toscano ha riferito, prima, che l’autorità di vigilanza sui mercati ha approvato con una delibera odiera il documento relativo all’Offerta pubblica di scambio (Ops), promossa sulla totalità delle azioni Mediobanca.

Il periodo di adesione concordato con Borsa Italiana avrà inizio alle 8:30 del 14 luglio e terminerà alle 17:30 dell’8 settembre “salvo proroghe”, si legge, e pertanto sarà pari a 40 giorni di borsa aperta.

Mps ricorda che per ciascuna azione di Mediobanca portata in adesione all’Offerta, riconoscerà un corrispettivo unitario di 2,533 sue azioni ordinarie di nuova emissione, prive del valore nominale, aventi godimento regolare e le stesse caratteristiche delle azioni già in circolazione alla data della relativa emissione, fatti salvi eventuali ulteriori aggiustamenti del corrispettivo.

Con una nota separata, Mps ha anche riferito di aver ricevuto “l’approvazione incondizionata” all’acquisizione del controllo di Mediobanca da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Precedentemente, a fine seduta a Piazza Affari il titolo Mediobanca aveva chiuso le contrattazioni un meno 2,14%, a 18,50 euro, mentre Mps aveva chiuso con un marginale meno 0,26% a 7,03 euro.

Per parte sua Mediobanca ha riferito di aver completato oggi il programma di acquisto di azioni proprie, per un controvalore complessivo pari a 6,8 milioni con cui ha siglato il piano da quasi 385 milioni, pari al 2,9% del capitale sociale. Si trattava della seconda delle tre tranche previste nel Piano 2023-2026. Mediobanca rivendica che nei primi 2 anni del Piano 23/26 avrà distribuito ai suoi azionisti circa 2,4 miliardi di euro tra dividendi e piani di acquisto e cancellazione di azioni proprie (ivi incluso quello ultimato in data odierna).

Sempre restando nel perimetro del “risiko” bancario, Bper ha riferito di aver ricevuto un via libera condizionato dell’Antitrust sull’offerta pubblica di scambio (Ops) sulla Banca Popolare di Sondrio. Con una nota, ha precisato che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha autorizzato l’operazione “subordinatamente all’esecuzione della cessione di 6 filiali, di cui 5 di Bper e una di Bp Sondrio a operatori bancari entro 10 mesi dalla data di autorizzazione”.

Infine, passando alle partite avviate da UniCredit, sempre oggi il Sueddeutsche Zeitung ha riportato che a metà giugno l’amministratore delegato, Andrea Orcel, avrebbe inviato lettere al cancelliere tedesco, Friedrich Merz, e al ministro delle Finanze, Lars Klingbeil, per tornare a sostenere la validità di una possibile aggregazione con Commerzbank.

UniCredit ha chiuso la seduta con un più 1,43% a 56,73 euro, mentre a Francoforte Commerzbank ha chiuso in rialzo di oltre il 3% a 27,51 euro. (fonte immagine: BMPS).

Italia-Usa, Meloni: stessa lingua su tanti dossier, bene anche per Occidente

Roma, 2 lug. (askanews) – “Italia e Usa su tanti dossier parlano la stessa lingua, è un elemento positivo nel complesso quadro internazionale. E’ un bene per i nostri rapporti e per la forza, unità e compattezza dell’Occidente, condizione imprescindibile per affrontare le grandi sfide. E lo è a maggior ragione quando il nostro punto di vista non è perfettamente coincidente. Il nostro rapporto si basa su lealtà, rispetto reciproco, sulla consapevolezza che la forza di uno è anche la forza dell’altro”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo a Villa Taverna alla cerimonia per la celebrazione 4 luglio, festa dell’Indipendenza americana.

Italia-Usa, Meloni: nazioni sorelle, relazione privilegiata

Roma, 2 lug. (askanews) – “Voglio ribadire la forza, la solidità dei rapporti tra Italia e Usa, nazioni sorelle, unite da una relazione privilegiata che si alimenta giorno dopo giorno e deve moltissimo ai 20 milioni italo-americani. Con Trump siamo sempre partiti ricordando questo legame straordinario, unico: è un punto di partenza per ragionare di come rafforzare le nostre relazioni, renderle ancora più forte”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo a Villa Taverna alla cerimonia per la celebrazione 4 luglio, festa dell’Indipendenza americana.

Amb.Fertitta: Meloni grande amica degli USA, alleanza mai così forte

Roma, 2 lug. (askanews) – “La premier Giorgia Meloni è una leader forte e una grande amica degli Stati Uniti”, ha dichiarato l’ambasciatore statunitense in Italia, Tilman Fertitta, nel suo discorso al ricevimento per la Festa dell’Indipendenza presso Villa Taverna.

“Apprezziamo profondamente il suo impegno per la nostra partnership e per la relazione transatlantica”, ha aggiunto.

Rivolgendo un saluto anche alle altre autorità presenti, Fertitta ha elogiato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani per “una politica estera lucida che pone la cooperazione con gli Stati Uniti al centro della leadership italiana, dall’Ucraina al Medio Oriente”.

“Continueremo a lavorare insieme per espandere la libertà, promuovere la sicurezza e costruire prosperità per le future generazioni”, ha dichiarato Fertitta, concludendo con un messaggio in italiano: “Grazie di cuore al popolo di Roma e a tutti i nostri amici italiani.”

Amb Fertitta: Italia conti sempre su Usa, noi contiamo su Italia

Roma, 2 lug. (askanews) – “Adoro il nostro rapporto con l’Italia. Il rapporto con Meloni, Tajani e Salvini è davvero fantastico. Li ho conosciuti tutti molto bene ed è semplicemente incredibile quanto i nostri paesi siano intrecciati e quanto lavoriamo insieme e ci sosteniamo a vicenda”: lo ha dichiarato l’ambasciatore degli Stati Uniti a Rima Tilman Fertitta, in occasione del ricevimento a Villa Taverna per la festa dell’Independence Day. “E l’Italia può sempre contare sugli Stati Uniti – ha aggiunto – e gli Stati Uniti possono sempre contare

“E’ fantastico essere qui come ambasciatore che rappresenta gli Stati Uniti e il presidente Trump. Non c’è altro paese in cui vorrei essere se non la Repubblica Italiana. I miei antenati lasciarono questo paese nel 1887 ed è meraviglioso tornare qui nel 2025 e rappresentare tutti gli italoamericani negli Stati Uniti”.

Lavoro, firmato il protocollo quadro per le emergenze climatiche

Roma, 2 lug. (askanews) – È stata avviata oggi al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la firma del Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. Lo riporta il ministero del Lavoro, aggiungendo con un comunicato che nei prossimi giorni si proseguirà con la raccolta delle firme di tutte le parti sociali che intendono aderire. Il testo sarà recepito a breve con decreto ministeriale.

“Con la sottoscrizione del protocollo caldo al Ministero del lavoro, le parti sociali hanno dato una risposta importante ai lavoratori e alle imprese, in un momento eccezionale – ha affermato il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone -. Il protocollo, il primo dopo il Covid, ha l’obiettivo di scongiurare infortuni e malattie professionali connessi al clima estremo. L’obiettivo è coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative. Allo stesso tempo si propone di valorizzare le iniziative (anche contrattuali) di categoria, territorio o azienda già assunte in sede nazionale e di diventare il un punto di riferimento per gli eventuali provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali”. (fonte immagine: Ministero del Lavoro).

Caldo, Calderone: Protocollo con parti sociali dà risposta importante

Roma, 2 lug. (askanews) – “Con la sottoscrizione del Protocollo caldo al ministero del Lavoro, le parti sociali hanno dato una risposta importante ai lavoratori e alle imprese, in un momento certamente eccezionale. Le nostre priorità sono la salute e la sicurezza durante lo svolgimento delle attività lavorative e, in particolare, quelle che devono essere necessariamente svolte all’aperto”. Lo ha affermato il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone in un videomessaggio.

“È un protocollo che può aprirsi a ulteriori adesioni, a ulteriori condivisioni, che promuove le buone pratiche al fine scongiurare gli infortuni, come anche eventi e condizioni di malessere, connessi a questo trimestre estremo. L’obiettivo – ha proseguito – è coniugare la prosecuzione delle attività lavorative con la garanzia di condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità con cui si lavora”.

“Questo protocollo intende valorizzare le iniziative contrattuali assunte in sede nazionale di categoria, territorio o aziende. E vuole essere un punto di riferimento per gli eventuali provvedimenti adottati dalle amministrazioni locali. Il lavoro non finisce certamente qui – ha concluso Calderone – perché questo protocollo sarà recepito di un decreto ministeriale che adotterò nei prossimi giorni”.

Energia, Pichetto: caldo crea situazioni a macchia di leopardo

Roma, 2 lug. (askanews) – “Questo caldo persistente sta creando delle situazioni a macchia di leopardo (in Italia), perché certamente può creare condizioni di siccità, in particolare nel Sud, come si è già verificato lo scorso anno. Ma bastava vedere i dati di Bardonecchia l’altro ieri, sta anche portando tanta acqua in alcune Regioni d’Italia, al punto che anche nel 2024 abbiamo avuto rispetto all’idroelettrico un anno che possiamo dire favorevole”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, su sky Tg24 risponde a una domanda sulle ricadute per la rete energetica italiana del caldo di queste settimane.

“Questa è la caratteristica di questa straordinarietà che sta diventando ordinaria: quella di non essere più lo standard degli anni precedenti. Naturalmente c’è la questione delle dighe, idroelettrico significa anche intervenire con l’adeguamento delle dighe. Ma rendersi conto che a questo punto le dighe servono a immagazzinare l’acqua quando ne viene troppa e a rilasciarla quando viene la siccità. Questo – ha concluso – vuol dire adattamento di un quadro nazionale che non può essere lasciato al caso, ma deve essere un piano condotto con determinazione”.

Meloni in visita ufficiale dal Papa: "Bene impegno Vaticano per pace"

Roma, 2 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata oggi in visita ufficiale da Sua Santità Leone XIV. La premier Meloni – si legge in una nota di Palazzo Chigi – è stata ricevuta in udienza dal Santo Padre nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico. Al termine del colloquio, la presidente Meloni ha consegnato in dono al Papa una veduta seicentesca della Chiesa dei Santi Domenico e Sisto e dell’antico monastero domenicano che ospita l’Angelicum, la Pontificia Università ‘San Tommaso d’Aquino’ dove Leone XIV ha compiuto un tratto significativo della sua formazione.

Nella delegazione italiana erano presenti i vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

La presidente del Consiglio ha successivamente incontrato il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin, e il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, Mons. Paul Richard Gallagher.

“Nel corso dell’incontro, nell’ambito degli ottimi rapporti tra l’Italia e la Santa Sede – spiega la nota -, sono state affrontate questioni internazionali e di carattere bilaterale. La premier Meloni ha ribadito l’apprezzamento per l’impegno della Sede Apostolica per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi. La presidente del Consiglio si è inoltre soffermata sull’importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente, che hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell’instabilità dell’area. È stata infine condivisa l’ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa, nell’ambito del Piano Mattei”.

Tibet, il Dalai Lama sfida Pechino sul tema del suo successore

Roma, 2 lug. (askanews) – Il Dalai Lama ha riportato oggi nell’arena dei dibattiti internazionali anche la questione tibetana. In vista del suo novantesimo compleanno questo fine settimana, il leader spirituale tibetano ha dichiarato oggi che solo i membri del suo ufficio privato sono responsabili dell’individuazione del suo successore, innescando una reazione piccata della Cina, la quale ha detto che il futuro Dalai Lama dovrà essere approvato da Pechino.

Nella dichiarazione, diffusa durante la sessione inaugurale di una conferenza religiosa di tre giorni, il Dalai Lama ha affermato che “in base alle varie richieste giunte dai tibetani e da altri gruppi, confermo che l’istituzione del Dalai Lama continuerà”. E ha continuato: “Ribadisco che il Gaden Phodrang Trust (il suo ufficio, ndr.) ha l’unica autorità per riconoscere la futura reincarnazione; nessun altro ha il diritto di interferire in questa questione”. Ha inoltre ripetuto lo stesso concetto in un messaggio video trasmesso nella sede della conferenza a Dharamshala.

Il XIV Dalai Lama, Tenzin Gyatso, insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1989, vive in esilio in India dal 1959, in seguito a un’insurrezione fallita contro il dominio cinese. Fuggito da Lhasa, capitale del Tibet, ha istituito a Dharamshala un governo in esilio, ufficialmente noto come Amministrazione Centrale Tibetana (Cta). All’inizio di quest’anno ha dichiarato che il suo successore sarebbe nato nel “mondo libero”, con implicito riferimento a un luogo al di fuori della Cina.

Pechino ha immediatamente reagito alla presa di posizione del Dalai Lama. Nella quotidiana del portavoce del ministero degli Esteri, questi ha detto che la successione del Dalai Lama deve rispettare le leggi e i regolamenti cinesi, nonché “i rituali religiosi e le convenzioni storiche”, evocando il sistema dell’estrazione a sorte da un’urna d’oro. La pratica, ricorda la Bbc, era stata introdotta nel 1792 ed è stata utilizzata per selezionare i precedenti Dalai Lama, ma i critici affermano che sia stata manipolata dalle autorità cinesi, un’accusa Pechino respinge con forza. La Cina è già intervenuta nei sistemi di successione delle alte autorità religiose del buddismo tibetano. Dopo la morte, nel 1989, del X Panchen Lama, secondo capo spirituale tibetano, il Dalai Lama riconobbe nel maggio 1995 un successore di sei anni. Ma poco dopo l’annuncio, il nuovo Panchen Lama e la sua famiglia scomparvero in Tibet, e il governo cinese nominò il suo candidato per il ruolo.

In Tibet vivono circa sei milioni di tibetani e all’estero circa 128.000, di cui 94.203 in India, secondo la Cta. Dopo aver adottato, negli anni ’70, la cosiddetta “Via di Mezzo”, il leader spirituale tibetano ha ripetutamente dichiarato di non ambire più all’indipendenza del Tibet, ma a un’autonomia significativa e alla preservazione della cultura buddhista tibetana nella Regione autonoma del Tibet sotto il controllo cinese.

In una conferenza stampa tenutasi mercoledì nell’ambito della conferenza di Dharamshala, il presidente della CTA Penpa Tsering ha dichiarato che ci sono state interazioni informali con Pechino. “Se vedremo una buona prospettiva di risoluzione del conflitto sino-tibetano, allora potremmo impegnarci maggiormente”, ha spiegato Tsering. “Ma al momento, se guardi a tutte le politiche e i programmi che il governo cinese ha attuato in Tibet, sono tutti mirati a distruggere l’identità del popolo tibetano”.

Il XIV Dalai Lama nacque in una famiglia di contadini in un piccolo villaggio nel nord-est del Tibet. A soli due anni fu riconosciuto come reincarnazione del XIII Dalai Lama, Thubten Gyatso. I Dalai Lama sono considerati manifestazioni di Avalokiteshvara, o Chenrezig, “il Bodhisattva della Compassione e patrono del Tibet”.

L’ospitalità concessa dal governo indiano al Dalai Lama è da lungo tempo fonte di tensioni tra India e Cina, nonostante Nuova Delhi riconosca il Tibet come parte della Cina.

IA, Raimondo (FdI): Ddl mette uomo al centro

Roma, 2 lug. (askanews) – “L’IA una straordinaria opportunit e l’approvazione del Ddl IA da parte della Camera dimostra l’attenzione che il Governo sta dedicando a questo tema. La regolamentazione ha sempre rincorso l’innovazione ma ora siamo molto concentrati su queste tematiche: abbiamo recepito a livello nazionale la normativa europea ma mettendo l’uomo al centro. L’IA processa una grande variet di dati personali, ci sono potenziali pericoli e possibili conseguenze di attivit illecite, ecco perch l’uomo che deve vincere sempre sulla tecnologia, restando al centro ad esempio nell’ambito dei diritto d’autore, della sanit, della giustizia, della PA e della sicurezza. Viviamo in un tempo caratterizzato dalla velocit delle scelte decisionali, di cui si avvantaggiano i nostri principali competitor, USA e Cina, che prendono decisioni con meno vincoli influenzando immediatamente gli equilibri mondiali. Un altro ambito strategico su cui abbiamo deciso di intervenire quello dei Data Center, sui cui c’ una proposta di legge in discussione in Parlamento. Si pensi che solo in provincia di Milano ce ne sono a decine. La nostra sovranit digitale passa anche dallo sviluppo di queste infrastrutture, insieme al sostegno alle imprese e alla diffusione della cultura digitale, necessaria per sfruttare a pieno il potenziale dell’IA”. Lo ha detto Fabio Raimondo (FdI), Capogruppo in Commissione Trasporti alla Camera, a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv.

Usa, Microsoft licenzierà 9.000 dipendenti a livello globale

New York, 02 lug. (askanews) – Il gigante del software Microsoft ha annunciato, mercoledì, che licenzierà circa 9.000 dipendenti, meno del 4% della sua forza lavoro globale durante quest’anno fiscale. I tagli riguarderanno diversi team, aree geografiche e livelli di esperienza, per ridurre il numero di livelli manageriali che si frappongono tra i singoli collaboratori e i dirigenti. A darne notizia è stata la rete CNBC.

Microsoft ha già effettuato diverse tornate di licenziamenti quest’anno. A gennaio, ha tagliato circa l’1% del personale; in maggio a lasciare sono stati oltre 6.000 dipendenti e altri 300 sono stati licenziati a giugno. In questo momento, a Wall Street, Microsoft è in rialzo dello 0,23%.

Innovazione, Sinopoli (Oracle Italia): pi infrastrutture

Roma, 2 lug. (askanews) – “Un fornitore di tecnologie cloud e AI come Oracle, che lavora da oltre 40 anni in Italia a stretto contatto con aziende private ma anche pubbliche amministrazioni, deve sviluppare e promuovere l’innovazione con un particolare senso di responsabilit interpretando le esigenze, anche legislative, del Paese in cui opera. Con questo spirito, ad esempio, siamo da tempo tra i partner strategici del Polo Strategico Nazionale, iniziativa che ci ha permesso di favorire l’adozione di nuovi servizi cloud utili per lo sviluppo dell’IA nel nostro Paese, con sicurezza e sovranit dei dati trattati”, lo ha detto questa mattina Andrea Sinopoli, Vice President, Cloud Technology Country Leader di Oracle Italia, intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. “Sulle infrastrutture digitali, come i data-center, serve capillarit: non pi sufficiente essere posizionati solo nell’area milanese – ha aggiunto – per questo stiamo lavorando in collaborazione con molte regioni per estendere lo sviluppo di queste infrastrutture su tutto il territorio nazionale”. E ha concluso: “Per valorizzare l’IA servono competenze, per questo stiamo lavorando con le universit, come recentemente fatto con l’HighEST Lab dell’Universit di Torino – e con la CRUI – Conferenza dei rettori delle universit italiane – per diffondere la cultura digitale e l’utilizzo delle nostre tecnologie, portando ad esempio i nostri esperti come docenti volontari negli atenei di tutt’Italia”.