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sabato, 16 Agosto, 2025
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Nato, Meloni: su spesa cifre lontane da realtà. No escape clause

L’Aia, 25 giu. (askanews) – Sulla cifra che l’Italia dovrebbe spendere di più per ottemperare alla nuova regola del 5% sul Pil di spesa per la Nato “ho sentito molti numeri dati in questi giorni, un po’ dalla stampa un po’ dal Parlamento, che mi sembrano molto distanti dalla realtà. Dopodiché noi abbiamo ovviamente fatto i nostri calcoli per il 2026, non riteniamo che ci serva utilizzare la escape clause e poi chiaramente per gli anni a venire si valuterà sulla base di quella che è la situazione economica”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo, in un punto stampa al termine dei lavori del summit della Nato a L’Aia, a una domanda sull’eventutlità che l’Italia debba attivare una clausola di salvaguardia per uno scostamento di bilancio.

“Però – ha proseguito la premier – c’è un elemento che secondo me è importante e che soprattutto chi si occupa di economia conosce bene: chiaramente una parte importante di queste risorse, se noi siamo bravi, verrà utilizzato per rafforzare imprese italiane. Quando quella parte di risorse importanti viene utilizzata per rafforzare imprese italiane, questo crea una politica economica espansiva che produce risorse, quindi è un circolo virtuoso, se lo sappiamo utilizzare bene”.

Quindi quello dell’aumento delle spese per la Nato “non è un ragionamento solamente in termini di costi, va fatto anche in termini di ritorno e di proiezione sull’economia, come sempre quando ci si muove verso una politica espansiva”.

Pi investimenti e attivit: MM Spa approva il bilancio 2024

Milano, 25 giu. (askanews) – Una crescita costante e sostanziale sinonimo di salute, visione e lungimiranza. L’Assemblea degli azionisti di MM Spa, societ interamente partecipata dal Comune di Milano arrivata quest’anno al settantesimo anniversario, ha approvato il bilancio 2024 che mostra numeri di tutto rilievo. MM infatti ha generato ricavi per 320 milioni di euro, +4% rispetto al 2023, con un dato positivo anche per l’EBITDA, che cresce sull’anno precedente addirittura del 33% toccando quota 98,5 milioni di Euro. Abbiamo parlato con Francesco Mascolo, Amministratore Delegato MM Spa:

“Il bilancio 2024 di MM certifica la solidit dell’azienda ma soprattutto testimonia la bont delle scelte fatte nel mettere l’innovazione e la sostenibilit al centro dell’azione dell’azienda. Questi due concetti declinati in ogni area di business hanno portato ad un miglioramento significativo non solo della qualit dei servizi erogati ai cittadini milanesi ma anche della profittabilit aziendale”.

Tra le aree di interesse di MM, configuratosi negli anni sempre pi come partner strategico del Comune di Milano, c’ la progettazione e la supervisione della realizzazione delle infrastrutture per una mobilit sostenibile nonch di spazi urbani per la collettivit. Insieme, la gestione dell’acqua di Milano, con 2 milioni di utenti. Da sottolineare anche la manutenzione e cura delle case popolari del Comune di Milano, le scuole, gli impianti sportivi e, dai prossimi mesi, del verde pubblico.

“Di particolare rilevanza in questo 2024 l’implementazione da parte di MM di numerosi progetti nell’ambito del PNRR, dall’efficientamento energetico degli edifici, alla digitalizzazione della rete idrica per il miglioramento della performance in termini di perdite. Raccogliamo i frutti del lavoro fatto per l’intero anno”.

Determinante infatti il ruolo di MM a garantire la bont e la sicurezza dell’acqua di Milano, grazie ad un controllo capillare del ciclo dell’acqua che con le tecnologie pi avanzate permette di minimizzare le perdite. A fronte di una media nazionale del 42%, a Milano le perdite di rete sono state ridotte all’11,4%. Mantendo le tariffe tra le pi basse d’Europa. Risultati d’eccellenza targati MM Spa.

Nato, Meloni: l’aumento della spesa per la difesa è un impegno significativo ma sostenibile

L’Aia, 25 giu. (askanews) – E’ stato “un vertice importante anche per gli impegni che vengono assunti, sono impegni significativi, sono impegni sostenibili, lo voglio ribadire per l’Italia”: si tratta di “spese necessarie per rafforzare ovviamente la nostra difesa, per rafforzare la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni, sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa al termine dei lavori del summit della Nato a L’Aia.

“Quindi – ha proseguito la premier – parliamo di un incremento delle spese in difesa dell’1,5% in dieci anni, quindi non distante dall’impegno che l’Italia già assunse nel 2014 e si impegnò con un impegno che è stato ribadito da tutti i governi che mi hanno preceduto ad aumentarlo dell’1,5%, a questo si aggiunge un 1,5% di spese sulla sicurezza, sono risorse che noi dobbiamo spendere e spendiamo comunque su materie molto più ampie della questione di difesa”.

Usa, Zohran Mamdani conquista le primarie Dem a New York

New York, 25 giu. (askanews) – Zohran Mamdani, 33 anni, deputato statale del Queens e figlio della regista indo-americana Mira Nair, ha vinto le primarie del Partito Democratico per la carica di sindaco di New York, superando l’ex governatore Andrew Cuomo. Con il 93% dei voti scrutinati, Mamdani guida con il 43,5% contro il 36,4% di Cuomo, che ha già ammesso la sconfitta. Il conteggio ufficiale, secondo il sistema a scelta multipla (ranked-choice voting), sarà completato il 1 luglio.

Nel suo discorso della vittoria, pronunciato su un tetto di Long Island City, Mamdani ha parlato di “una città in cui chi lavora di notte possa godersi i frutti del proprio lavoro di giorno”.

La sua candidatura, inizialmente data per marginale, si è imposta con una campagna incentrata su misure come l’introduzione di autobus gratuiti, l’asilo nido universale e il congelamento degli affitti, finanziati da un aumento delle tasse per i più ricchi. Tra gli obiettivi dichiarati anche il contrasto ai raid di espulsione dell’Ice (agenzia Usa per l’immigrazione e le dogane).

Eletto per la prima volta all’Assemblea statale nel 2020, Mamdani è membro dei Democratic Socialists of America. È sostenitore del movimento Bds (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) contro Israele e ha criticato apertamente l’operato del governo Netanyahu, attirandosi critiche da parte di una parte dell’elettorato ebraico.

A novembre, Mamdani dovrà affrontare il sindaco uscente Eric Adams, che correrà come indipendente, e potrebbe ritrovarsi contro lo stesso Cuomo, che non ha escluso una candidatura autonoma.

Nato, Meloni: aumento spesa impegno significativo ma sostenibile

L’Aia, 25 giu. (askanews) – E’ stato “un vertice importante anche per gli impegni che vengono assunti, sono impegni significativi, sono impegni sostenibili, lo voglio ribadire per l’Italia”: si tratta di “spese necessarie per rafforzare ovviamente la nostra difesa, per rafforzare la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni, sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa al termine dei lavori del summit della Nato a L’Aia.

“Quindi – ha proseguito la premier – parliamo di un incremento delle spese in difesa dell’1,5% in dieci anni, quindi non distante dall’impegno che l’Italia già assunse nel 2014 e si impegnò con un impegno che è stato ribadito da tutti i governi che mi hanno preceduto ad aumentarlo dell’1,5%, a questo si aggiunge un 1,5% di spese sulla sicurezza, sono risorse che noi dobbiamo spendere e spendiamo comunque su materie molto più ampie della questione di difesa”.

"Out of Africa", artisti italiani e internazionali a FestambienteSud

Roma, 25 giu. (askanews) – Da 21 anni FestambienteSud, il festival internazionale di Legambiente per il Sud, intreccia musica, ambiente e territorio, con uno sguardo attento e consapevole rivolto al Sud del mondo. Più che una rassegna, è una piattaforma itinerante di dialogo e scambio di visioni, dove il colore della cultura, non il rombo delle bombe, diventa ponte e il Sud – italiano, globale – non è più periferia, ma motore di futuro.

E se è vero che il futuro parla dal Sud, sarà proprio l’Africa, con i suoi colori e la sua forza ritmica, a segnare il passo dell’edizione 2025, in programma dal 18 luglio all’1 agosto tra paesaggi straordinari e luoghi densi di storia del Gargano, fino a toccare, per la prima volta, la Valle d’Itria.

La musica, da sempre linguaggio universale e strumento di connessione, sarà il cuore pulsante del festival. Artisti provenienti da quattro continenti si esibiranno tra siti preistorici, conventi, necropoli preromane, città UNESCO, monasteri millenari e antichi battisteri, attraversando faggete vetuste nella Foresta Umbra e mura medievali, in un itinerario culturale e simbolico, che FestambienteSud ha denominato “Gargano Sacro”. In un universo di suoni, idiomi, e innovazioni, l’Africa farà da protagonista con artisti provenienti da regioni differenti: Nigeria, Tanzania, Mali, Uganda, Benin. Accanto a loro, presenze significative da Francia, Argentina, Cuba, Israele e Italia contribuiranno a comporre un mosaico sonoro globale.

Il programma si apre venerdì 18 luglio a Vieste con Javier Girotto & Aires Tango, che da oltre trent’anni condividono palchi di tutto il mondo riscuotendo un incontrastato consenso da parte del pubblico, grazie a un sound che fonde l’intensità emotiva della musica sudamericana con il fascino dell’improvvisazione tipica del jazz.

Sabato 19 sempre a Vieste, sarà la volta di Baba Sissoko, maestro del tamani (“talking drum”) e ambasciatore del Mali nel mondo. Discendente da un’antica famiglia di griot – poeti cantori – è noto per la sua capacità di fondere i ritmi e le melodie della tradizione mandinga con sonorità jazz, blues e soul, creando uno stile unico e profondamente identitario. Premiato nel 2018 con il Grammy Africano “Obaland Music Award” come miglior musicista jazz, dal 2024 è parte del progetto Africa Express di Damon Albarn (Gozillaz, Blur), con cui ha pubblicato l’album Africa Express present… Bahidora, in tour in Europa durante l’estate.

Domenica 20, per il terzo e ultimo appuntamento di FestambienteSud a Vieste, è atteso Seun Kuti, musicista e cantante nigeriano, figlio minore del leggendario pioniere dell’Afrobeat Fela Kuti. Celebre per le sue performance carismatiche e l’impegno sociale della sua musica, dal 1997 – anno della scomparsa del padre – ne porta avanti l’eredità politica e musicale, guidando la storica band Egypt 80, fondata proprio da Fela. Attivo nei movimenti #OccupyNigeria e #EndSARS, ha rilanciato il partito Movement of the People, creato dal padre nel 1979 e poi soppresso dal regime militare dopo la sua fallita candidatura presidenziale.

Mercoledì 23, il festival si sposta nel suggestivo Convento di San Matteo a San Marco in Lamis per la consueta tappa del tour dei finalisti del Premio Strega Poesia, in collaborazione con la Fondazione Goffredo e Maria Bellonci, con la presenza confermata dei poeti Alfonso Guida, Marilena Renda, Jonida Prifti. L’evento sarà preceduto da un seminario concerto sull’antico Canto Beneventano a cura del coro Orbisophia, costituito a Benevento per iniziativa di Tetyana Shyshnyak e dello studioso americano Matthew Peattie.

Giovedì 24 a Rignano Garganico risuoneranno i ritmi travolgenti della Gangbé Brass Band, la fanfara che dal 1994 infiamma i palchi di tutto il mondo con una vibrante miscela di ritmi voodoo, Afrobeat, sonorità jazz, ottoni, percussioni e canti polifonici. Con le sue melodie cariche di gioia, ha proiettato la musica del Benin sulla scena internazionale, conquistando il pubblico ovunque grazie alla sua straordinaria capacità di fondere tradizione e creatività. Scoperto da Fela Kuti, il gruppo ha fuori un nuovo album che reinterpreta, con il proprio stile unico, l’iconico repertorio delle brass band di New Orleans.

Venerdì 25, a Monte Sant’Angelo, arrivano le Black Sistarz, duo di DJ e produttrici formato dalla diva africana Catu Diosis e R3ign Drops. Originarie di Kampala, Uganda, promuovono una trance danzante, tra bassi potenti, Afro House urbana, techno melodica e ritmi sperimentali, in un’esperienza sonora e musicale ipnotica. Sono co-fondatrici di DOPE GAL, piattaforma a sostegno dei talenti femminili dell’Africa e dalla sua diaspora. Con il collettivo Nyege Nyege, hanno suonato in Africa orientale, partecipando al festival ZOYA di Addis Abeba e alla prestigiosa manifestazione documenta di Kassel in Germania. Conducono inoltre un programma radiofonico bimestrale con Centrol Sul, a Lisbona, e stanno lavorando al loro primo EP.

Nel pomeriggio sarà possibile prendere parte al seminario Costruttori di Pace, metodi e strumenti per contrastare la cultura e la pratica del conflitto nelle relazioni internazionali, finalizzato a promuovere un approccio scientifico al tema della pace.

Il giorno successivo, sabato 26, nell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, sarà la volta di Noa, una delle voci più amate al mondo, in un evento che il festival dedica alla Pace necessaria, in medio oriente come in oltre angolo del pianeta. Un’occasione per ascoltare i suoi brani più noti insieme a quelli del nuovo progetto The Giver, ispirato dalla crisi seguita al massacro del 7 ottobre, che ha portato a una guerra combattuta su molti fronti – fisico, emotivo e ideologico – in Israele, Palestina e nel resto del mondo. Il disco, scritto con il chitarrista Gil Dor e il pianista Ruslan Sirota (Grammy 2012), riflette su dolore, speranza e pace.

Domenica 27, a Monte Sant’Angelo, arriva Chassol con il suo universo sonoro tra jazz e sperimentazione. Francese di origini martinicane, con una formazione classica e collaborazioni con artisti come Frank Ocean, Solange e Sébastien Tellier, Chassol è un talento raro nel panorama musicale. È noto per aver inventato un genere, da lui definito “ultrascore”: una tecnica di campionamento che unisce suoni e immagini documentarie in un’esperienza multisensoriale tra jazz, funk, minimalismo e Morricone.

Lunedì 28, con la violoncellista e polistrumentista Giovanna Famulari, il compositore, cantante, pianista, violista e violinista Michele Gazich condurrà il pubblico in una suggestiva passeggiata-concerto all’Abbazia di Monte Sacro a Mattinata. Cuore dell’evento sono le canzoni dell’album solo i miracoli hanno un senso stanotte in questa trincea, testimonianza della loro profonda amicizia umana e artistica.

Martedì 29, la giornata sarà divisa in due momenti: al mattino, nella Foresta Umbra, tutelata dall’UNESCO, il pubblico potrà lasciarsi incantare dalla voce ancestrale delle Zawose Queens, duo musicale composto da Pendo e Leah Zawose, esponenti della tradizione musicale del popolo Gogo (detti anche Wagogo), originario della regione di Dodoma, nel centro della Tanzania. Prime donne della celebre famiglia Zawose a guidare un progetto musicale, proporranno i brani dell’album Maisha, uscito per Real World Records, l’etichetta fondata da Peter Gabriel.

La sera, nel Convento dei Cappuccini a Vico del Gargano, Paolo Fresu & Omar Sosa si incontreranno in un dialogo musicale, ispirato al progetto musicale Food, che esplora il tema del cibo attraverso la musica come esperienza estetica, etica e sensoriale, ma anche come riflessione sulla sostenibilità alimentare del pianeta.

Il gran finale si terrà dal 30 luglio al’1 agosto a Martina Franca, dove si alterneranno sul palco artisti di altissimo profilo. Si parte il mercoledì 30 con i Savana Funk, band che fonde funk, rock, blues e musica africana; segue, giovedì 31, Nneka, cantautrice nigeriana che unisce musica, attivismo e introspezione. A chiudere il festival, venerdì 1 agosto, la leggenda cubana Eliades Ochoa, già membro del celebre Buena Vista Social Club. Conosciuto anche come il “Johnny Cash cubano”, vincitore di due Grammy (uno Americano e uno Latino) e protagonista del documentario di Cynthia Biestek sulla sua vita, From Cuba to the World, con la partecipazione di Benicio Del Toro e Charlie Musselwhite. Ochoa arriva a FestambienteSud con l’album Guajiro.

La direzione artistica di questa edizione è affidata al giornalista Rai Mauro Zanda, africanista e conoscitore delle dinamiche culturali del continente, e a Franco Salcuni, ideatore e anima storica della manifestazione, che curerà anche la direzione generale, con la collaborazione di Luciano Castelluccia.

Meloni: a Trump ho detto serve cessate fuoco anche in Ucraina e Gaza

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “Salutiamo con soddisfazione l’avvio di un cessate il fuoco nella crisi tra Israele e Iran, è un tema sul quale bisogna continuare a lavorare. Come sapete il nostro obiettivo è arrivare a delle negoziazioni, un accordo sul nucleare iraniano tra Iran e Stati Uniti, ne ho parlato ieri col presidente degli Stati Uniti Donald Trump al quale ho detto e l’ho ribadito oggi nel mio intervento nell’assemblea plenaria che serve la stessa determinazione per raggiungere altri due importanti cessate il fuoco: in Ucraina, dove la Russia sembra non voler fare passi in avanti, tutt’altro, e a Gaza dove, come ho detto più volte, la situazione è insostenibile”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un punto stampa al termine dei lavori del summit della Nato a L’Aia.

Nato, Rutte: non ho cambiato opinione su Putin, non mi fido di lui. E’ una minaccia

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “Non ho cambiato opinione su Vladimir Putin. Non mi fido del ragazzo, e, naturalmente, ho avuto un sacco di relazioni con lui, personalmente, quando abbiamo avuto una situazione terribile con il volo MH 17 della compagnia aerea malese, che è stato colpito dalla Russia nel luglio 2014, e Putin mi disse che non era presente nel Donbas, e che non aveva rapporti in Ucraina. E questo, quello e l’altro: erano tutte bugie”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte, durante la conferenza stampa finale del summit dell’Aia, riferendosi evidentemente al suo passato come premier olandese.

Rutte è stato primo ministro dei Paesi Bassi dal 2010 al 2024. Ha ricoperto la carica per quasi 14 anni, diventando il leader europeo più longevo dopo Angela Merkel.

“Se sei una minaccia a lungo termine, sei anche una minaccia a breve termine”. “Quindi” Vladimir Putin “ora è una minaccia, ed è una minaccia a lungo termine”, ha rincarato il segretario generale della Nato Mark Rutte, durante la conferenza stampa finale del summit dell’Aia.

Arte, "Fantastica", 54 giovani artisti a Roma per 18.ma Quadriennale

Roma, 25 giu. (askanews) – Cinquantaquattro artiste e artisti viventi di cui sedici under 35 per un totale di 187 opere, con una percentuale significativa di produzioni site-specific. Sono questi i numeri di “Fantastica”, 18esima Quadriennale d’arte, la principale esposizione periodica dedicata all’arte italiana contemporanea, che si svolgerà a Palazzo Esposizioni a Roma da ottobre 2025 a gennaio 2026.

Il progetto di quest’anno era stato ideato dal presidente della Quadriennale di Roma Luca Beatrice, prematuramente scomparso, che il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha ricordato commosso alla presentazione di questa edizione, e portata avanti dal neopresidente Andrea Lombardinilo. “Si chiama Fantastica ma sarà indimenticabile per l’originalità del progetto, per la qualità delle opere degli artisti e delle artisti, per la portata creativa dei percorsi che Luca ha avviato” ha detto il ministro.

“Fantastica” racconterà la scena attuale dell’arte contemporanea italiana post Duemila, scandita in cinque diversi capitoli che corrispondono ai punti di vista offerti dai cinque curatori, Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone. I filoni di indagine sviluppati dalle singole sezioni della mostra riguardano i meccanismi dell’autorappresentazione, con la scelta dell’esperienza o della forma da cui farci rappresentare; la figura dell’artista, con l’importanza di affermare e mantenere una propria identità solida e la rivendicazione della propria autonomia; lo stato delle immagini, mai così pervasive ma forse mai così irrilevanti in sé se non approvate e condivise; il racconto del corpo – umano, animale, meccanico – in una incompiutezza che rivela potenzialità e apertura a nuovi ulteriori sviluppi.

Insieme a “Fantastica” la Fondazione presenterà un progetto espositivo di taglio storico intitolato “I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935”, con la curatela di Walter Guadagnini. La mostra rende omaggio a quella che è passata alla storia come la più importante rassegna di arte in Italia negli anni Trenta, con un successo che fu all’origine della trasformazione della Quadriennale da manifestazione periodica in ente.

Ferrari debutta nella vela. Elkann: un sogno che si realizza

Milano, 25 giu. (askanews) – Ferrari fa il suo ingresso nel mondo della vela con il progetto Hypersail presentato a Maranello dal presidente John Elkann e dal team principal Giovanni Soldini. Il nome Hypersail è un omaggio al mondo racing di Ferrari e alle sue Hypercar, massima espressione di endurance.     

“E’ un momento importante per Ferrari, quello della vela è un progetto che sta diventando realtà, un sogno che sta per realizzarsi grazie all’unione di passione e competenza”, ha detto il presidente di Ferrari John Elkann. Il progetto vela “non si poteva non fare. Quello che spinge Ferrari è l’abbinamento di passioni e competenze a servizio dell’impossibile. E’ una sfida sportiva ma al tempo stesso anche tecnologica”, ha aggiunto.

La barca, su cui lavora un team di 80 persone di cui 20 a tempo pieno, è ancora in fase di sviluppo sarà varata nel 2026, ma non prenderà parte all’America’s Cup che si svolgerà nel 2027 a Napoli. “L’America’s Cup è molto regolata, mentre la nostra barca è progettata per andare oltre le regole”, ha detto Elkann senza specificare a quale competizioni prenderà parte la barca. “Prima di porci obiettivi sportivi vogliamo terminare lo sviluppo della barca e portarla in acqua. Poi vedere cosa si potrà e non si potrà fare”, ha detto Soldini.   Quanto all’investimento, il Cfo Antonio Picca Piccon non ha fornito numeri ma ha detto che “non avrà un impatto significativo a livello di capex (spese in conto capitale)”.

La Ferrari Hypersail progettata dal designer francese Guillaume Verdier costruita in Italia è il primo monoscafo al mondo di 100 piedi che volerà su tre punti di appoggio: un foil che avrà come supporto al chiglia basculante, un foil sul timone e, a turno, i due foil laterali. “Sarà prestazionale, affidabile e avrà un senso estetico perché deve essere anche bella. Sembra più una navicella spaziale che una barca”, ha detto Elkann. Il processo di sviluppo è un esempio di trasferimento tecnologico dal mondo delle sports car al mondo della nautica e viceversa che ha portato al deposito di 9 brevetti e alla scrittura di altri 6. La barca non ha motori a bordo e sarà autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’impiego di fonti rinnovabili.

“Il progetto è molto ambizioso. La barca è pensata per l’oceano, deve affrontare ogni mare ed essere affidabile e performante. Abbiamo pensato a un monoscafo perché ha un grande vantaggio in termini aerodinamici, ma tanti svantaggi, in primis è meno stabile. Ci interessava studiare e innovare in quella direzione perché i trimarani sono maturi, mentre far volare un monoscafo in oceano è ancora una bella sfida”, ha detto il team principal Giovanni Soldini.

Il documento finale del summit Nato all’Aia

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “Restiamo uniti e risoluti nella nostra determinazione a proteggere il nostro miliardo di cittadini, difendere l’Alleanza e salvaguardare la nostra libertà e democrazia”. Così si legge nella dichiarazione del vertice della NATO all’Aia, dal quale testo si deduce un patto implicito tra Donald Trump e tutti gli altri leader dell’Alleanza. Il paragrafo 1 del documento di una pagina contiene un “impegno ferreo alla difesa collettiva come sancito dall’articolo V del Trattato di Washington”. E inizia così: “Noi, Capi di Stato e di Governo dell’Alleanza Atlantica, ci siamo riuniti all’Aia per riaffermare il nostro impegno nei confronti della NATO, l’Alleanza più forte della storia, e del legame transatlantico. Riaffermiamo il nostro ferreo impegno per la difesa collettiva, come sancito dall’Articolo 5 del Trattato di Washington: un attacco a uno, è un attacco a tutti”.

Il documento per la prima volta non condanna l’attacco all’Ucraina da parte russa, anche se descrive Mosca come una “minaccia a lungo termine”.

“Uniti di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza, in particolare alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e alla persistente minaccia del terrorismo, – prosegue il documento – gli Alleati si impegnano a investire il 5% del Pil all’anno in requisiti di difesa fondamentali, nonché in spese relative alla difesa e alla sicurezza, entro il 2035, per garantire i nostri obblighi individuali e collettivi, in conformità con l’articolo 3 del Trattato di Washington. I nostri investimenti garantiranno la disponibilità di forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza operativa e resilienza necessarie per la deterrenza e la difesa, in linea con i nostri tre compiti fondamentali: deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa”.

Tutti i membri della Nato hanno quindi sottoscritto la dichiarazione che sancisce il considerevole aumento della spesa al 5% del Pil, benché la Spagna abbia dichiarato di non aver bisogno di raggiungerlo e di poter rispettare i propri impegni spendendo molto meno.

La più grande guerra in Europa dal 1945 viene menzionata a posteriori alla fine del paragrafo 3, dove gli alleati “riaffermano il loro impegno sovrano e duraturo a fornire supporto all’Ucraina”. Non ci sarebbe alcun riferimento al motivo per cui tale supporto sia necessario.

La dichiarazione chiarisce invece che i “contributi diretti” degli alleati “alla difesa dell’Ucraina” saranno conteggiati ai fini dell’obiettivo di spesa militare della NATO del 5% del Pil. In questo modo, si consente di utilizzare i fondi che già erogano i singoli Paesi a Kiev per i dati principali dei rispettivi bilanci della difesa.

“Gli Alleati concordano che questo impegno del 5% comprenderà due categorie essenziali di investimenti per la difesa. Gli Alleati stanzieranno almeno il 3,5% del PIL all’anno, sulla base della definizione concordata di spesa per la difesa della NATO entro il 2035, al fabbisogno di risorse fondamentali per la difesa e al raggiungimento degli Obiettivi di Capacità della NATO. Gli Alleati concordano di presentare piani annuali che indichino un percorso credibile e progressivo per raggiungere questo obiettivo. E gli Alleati contribuiranno fino all’1,5% del PIL all’anno per, tra l’altro , proteggere le nostre infrastrutture critiche, difendere le nostre reti, garantire la nostra preparazione e resilienza civile, liberare l’innovazione e rafforzare la nostra base industriale di difesa. La traiettoria e l’equilibrio della spesa nell’ambito di questo piano saranno rivisti nel 2029, alla luce del contesto strategico e degli Obiettivi di Capacità aggiornati. Gli Alleati riaffermano il loro impegno sovrano duraturo a fornire supporto all’Ucraina, la cui sicurezza contribuisce alla nostra, e, a tal fine, includeranno i contributi diretti alla difesa dell’Ucraina e alla sua industria della difesa nel calcolo della spesa per la difesa degli Alleati” si legge.

La dichiarazione poi conclude così: “Riaffermiamo il nostro impegno comune a espandere rapidamente la cooperazione transatlantica nel settore della difesa e a sfruttare le tecnologie emergenti e lo spirito di innovazione per promuovere la nostra sicurezza collettiva. Ci impegneremo per eliminare le barriere commerciali in materia di difesa tra gli Alleati e faremo leva sulle nostre partnership per promuovere la cooperazione nel settore della difesa. Esprimiamo il nostro apprezzamento per la generosa ospitalità che ci ha riservato il Regno dei Paesi Bassi. Attendiamo con ansia il nostro prossimo incontro in Turchia nel 2026, seguito da un incontro in Albania”, si chiosa.

Camera, in calendario luglio né separazione carriere né premierato

Roma, 25 giu. (askanews) – Nel calendario dei provvedimenti che saranno esaminati dall’aula della Camera a luglio non ci sono né la separazione delle carriere né il premierato. Entrambe erano state inizialmente previste. E’ quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo.

“Prendiamo atto che ovviamente non c’è nessuna delle due riforme costituzionali, né la madre di tutte le riforme né la figlia e questo è ovviamente positivo ma forse denota anche una dialettica dentro la maggioranza e una divisione al loro interno. Ovviamente la nostra opposizione sarebbe stata durissima”.

Femminicidio di Giulia Tramontano, ergastolo per Impagnatiello anche in appello

Milano, 25 giu. (askanews) – Ergastolo confermato anche nel secondo grado di giudizio per Alessandro Imagnatiello, l’ex barman che il 27 maggio 2023 uccise con 27 coltellate la compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Lo ha deciso la Corte d’Assise Appello di Milano confermando la sentenza già decisa nel processo di primo grado per omicidio pluriaggravato, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere.

Secondo i giudici d’appello, quello di Giulia Tramontano non fu un femminicidio premeditato: da qui la decisione di escludere l’aggrante della premeditazione in “parziale riforma” rispetto al primo grado di giudizio. Sono invece state confermate tutte le altre aggraventi: quelle cioè del legame affettivo e dei futili motivi.

Teatro politico e comicit nella stagione Oscar e Angeli di Milano

Milano, 25 giu. (askanews) – “La pace che cerchiamo” un tema potente di grande attualit ma non banale il titolo della stagione 2025/2026 del Teatro Oscar e Teatro degli Angeli di Milano.

” una parola ingombrante, difficilissima, apparentemente che pu mettere d’accordo tutti nelle intenzioni ma quasi impossibile da realizzare e, secondo, una parola molto complessa e complicata, noi gli abbiamo dedicato quantomeno la tensione spirituale. Penso che sia talmente necessaria la pace perch riguarda ognuno di noi, non solo chi in guerra” ha detto Giacomo Poretti, Direttore artistico di entrambi i teatri insieme a Gabriele Allevi e Luca Doninelli.

In scena grandi nomi del panorama teatrale italiano con testi d’autore, adattamenti letterari, drammaturgie musicali e opere inedite che esplorano i temi della contemporaneit, come la memoria, la psiche, l’accessibilit.

“Presentiamo un’unica stagione in due sedi, il Teatro dell’Oscar e Teatro degli Angeli. Si caratterizzano in maniera molto diversa. L’Oscar mira a una programmazione pi popolare, pi tradizionale. Il Teatro degli Angeli mira a una promozione di proposta pi culturale, quindi tutti i progetti speciali sono radunati agli Angeli e tutti i progetti di grande diffusione popolare all’Oscar. All’Oscar abbiamo Giacomo Porretti, abbiamo la Trilogia del Giullare, abbiamo Toni Servillo, abbiamo Bergonzoni. Agli Angeli abbiamo il Teatro della Mente, che nuovo, il mito con Cristina dell’Acqua, abbiamo la nostra Bibbia che non ti aspetti e abbiamo il teatro del Luned per i giovani ragazzi e tutto il teatro della disabilit” Ha aggiunto Allevi.

Grande obiettivo il teatro come atto politico.

“Il teatro un atto politico. nato politico in Grecia, Eschilo, Euripide e Sofocle sono autori politici, la commedia politica” racconta Doninelli.

Sempre centrale per questo il ruolo della comicit. “Forse solo la comicit pu dare non la soluzione dei problemi, ma gli spunti per ragionare, perch talmente provocatorio il linguaggio della comicit, talmente irriverente, poco consono alla tradizione che rischia di farci venire delle suggestioni particolari, quindi aiutarci ad andare avanti nel ragionamento e non essere sempre fissati nei nostri pregiudizi” conclude Poretti.

Cinema, esce a settembre "La valle dei sorrisi" di Paolo Strippoli

Roma, 25 giu. (askanews) – Dopo “A Classic Horror Story” e “Piove”, Paolo Strippoli, classe ’93, continua il suo percorso nel cinema di genere con il nuovo lungometraggio “La Valle dei Sorrisi”, di cui firma soggetto e sceneggiatura. Una storia ambientata a Remis, un luogo misterioso e nascosto tra le montagne che al tempo stesso isolano e proteggono i suoi abitanti.

È un paesino nascosto in una valle isolata tra le montagne. I suoi abitanti sono tutti insolitamente felici. Sembra la destinazione perfetta per il nuovo insegnante di educazione fisica, Sergio Rossetti (Michele Riondino), tormentato da un passato misterioso. Grazie all’incontro con Michela, la giovane proprietaria della locanda del paese (Romana Maggiora Vergano), il professore scopre che dietro questa apparente serenità, si cela un inquietante rituale: una notte a settimana, gli abitanti si radunano per abbracciare Matteo Corbin (Giulio Feltri), un adolescente capace di assorbire il dolore degli altri. Il tentativo di Sergio di salvare il giovane risveglierà il lato più oscuro di colui che tutti chiamano l’angelo di Remis.

Già vincitore del Premio Franco Solinas per il Miglior Soggetto (2019), il film è sceneggiato da Milo Tissone, Jacopo del Giudice e dallo stesso Paolo Strippoli. Il direttore della fotografia è Cristiano Di Nicola, la scenografia è di Marcello Di Carlo, i costumi sono di Susanna Mastroianni e il montaggio è a cura di Federico Palmerini. Musiche originali di Federico Bisozzi e Davide Tomat.

“La Valle dei Sorrisi” è prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci per Fandango e da Ines Vasiljevic e di Stefano Sardo per Nightswim in coproduzione con Spok, in collaborazione con Vision Distribution, con il contributo del MIC, di Lazio International e della FVG Film Commission – PromoTurismoFVG. È una co-produzione Italia e Slovenia Fandango, Vision Distribution e Nightswim con Spok in collaborazione con Sky e sarà distribuito da Vision Distribution dal 17 settembre.

Nato, Tajani: Spagna dovrà rispettare le regole che rispettano tutti

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “La Spagna dovrà rispettare le regole che rispettano tutti, quindi abbiamo bisogno di coraggio. Un conto sono i fatti, un conto sono le dichiarazioni. Noi abbiamo fatto i fatti e abbiamo ottenuto quello che ritenevamo necessario”. Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrando la stampa a margine del vertice Nato, dopo la ministeriale del G7, commentando dopo che il premier Pedro Sanchez ha parlato di una deroga per Madrid al 5% di spese per la difesa dagli alleati da qui al 2035.

Le parole di Tajani sembrano far riferimento al lungo negoziato portato avanti dall’Italia con importanti risultati ottenuti. “Non perché dobbiamo accondiscendere agli americani, ma perché dobbiamo garantire la nostra sicurezza e non essere sempre costretti a chiedere intervento agli americani, perché le due cose non possono essere compatibili. Non spendere e non chiedere agli americani. Se non vogliamo chiedere agli americani e vogliamo stare allo stesso loro livello, cioè secondo un pilastro europeo e americano, dobbiamo investire di più in sicurezza, perché se non si investe in sicurezza e non c’è equilibrio tra Europa ed altri, la nostra sicurezza è in pericolo” ha detto chiaramente Tajani.

In base alle fonti di askanews, in seguito ai serrati negoziati che hanno preceduto il vertice nel documento sarebbero presenti enormi elementi di flessibilità oltre alla deroga al 2035 per arrivare al 5% del Pil, il no a incrementi annuali predeterminati, la revisione degli impegni al 2029 e ancora la grande flessibilità dell’1,5% non core difesa. La flessibilità – precisa la fonte – è sul come si intende in maniera sovrana aumentare le spese, ma gli obiettivi restano.

Gianna Nannini, rock show al Circo Massimo per inaugurare live estate

Roma, 25 giu. (askanews) – Poche ore separano Gianna Nannini dallo speciale rock show del 26 giugno al Circo Massimo di Roma che inaugura ufficialmente il suo ritorno live per l’estate 2025.

Organizzato da Friends & Partners e The Base in collaborazione con l’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, lo speciale live romano vedrà Gianna calcare il palcoscenico della suggestiva location accompagnata dal band leader Davide Tagliapietra alle chitarre e alla direzione musicale, Francis Hylton al basso, Christian Rigano alle tastiere e Isabella Casucci e Sofia Gaudenzio ai cori. A completare il gruppo l’ingresso -al posto di Simon Phillips- del celebre batterista Thomas Lang, al fianco di Gianna da oltre vent’anni, e del chitarrista blues Patrick Murdoch.

L’arrivo di Murdoch ha fortemente ispirato la fitta scaletta degli show estivi, a cui si aggiungerà un momento speciale: pensato come un vero e proprio abbraccio con il pubblico, il triangolo del blues sarà un’occasione di intimità musicale che attraversa i repertori toccati da Gianna durante la sua carriera, dai brani scritti durante gli anni in America fino alle tracce tratte dall’ultimo album SEI NEL L’ANIMA, insieme ad alcune anticipazioni inedite.

Nella scaletta dei rock show estivi anche Panorama (Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo singolo della rocker senese disponibile da maggio in radio e su tutte le piattaforme digitali. Grazie alla sinergia creativa di Gianna, Raige, Pacifico e Francesco “Katoo” Catitti accompagnata dalla produzione di Canova, Panorama pulsa di un’energia ribelle e una grinta indomita. Sulla cassa dritta della batteria, un forte desiderio carnale corre a tutta velocità / su quella pelle nuda panorama, rendendo Panorama un inno all’amore senza catene, viscerale e immediato come la brezza d’estate sulla pelle scoperta.

Dopo il live al Circo Massimo di Roma, partirà a luglio il SEI NELL’ANIMA – FESTIVAL EUROPEAN LEG 2025, i live estivi organizzati e prodotti da Friends & Partners che porteranno l’artista a calcare i palchi di alcuni dei festival più importanti d’Europa. A settembre invece altri 2 speciali rock show alla Reggia di Caserta (17 settembre) e all’Arena di Verona (21 settembre), quest’ultimo già sold out.

Per Trump l’attacco sull’Iran ha messo fine alla guerra come Hiroshima e Nagasaki

L’Aia, 25 giu. (askanews) – Donald Trump ha paragonato gli attacchi Usa contro gli impianti nucleari iraniani ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki durante la seconda guerra mondiale, smentendo la Cnn che riportando una fuga di notizie di intelligence suggeriva che l’impatto fosse stato limitato. “Non voglio fare l’esempio di Hiroshima, non voglio fare l’esempio di Nagasaki, ma in sostanza è stata la stessa cosa: ha posto fine a una guerra”, ha detto Trump mercoledì al vertice della Nato all’Aia, prima della plenaria.

Descrivendo senza mezzi termini l’attacco chirurgico “Midnight Hammer” nel fine settimana come “distruzione” dei siti nucleari, il leader ha affermato che ha portato a una rapida conclusione il conflitto tra Iran e Israele e ha paragonato gli attacchi alle bombe nucleari sganciate sul Giappone nel 1945.

Sanità, Conte in aula Camera: destra la munge per armi e piazzare amici

Roma, 25 giu. (askanews) – “Gli italiani continueranno a restare senza cure: 48 miliardi in meno in prospettiva rispetto alla media europea. I cittadini che hanno rinunciato alle cure sono passati da due milioni e mezzo a 4 milioni: sono dati raccapriccianti. Viceversa i soldi per voi sono tutti per le armi: la sola vostra prospettiva è questa. Ma la sanità non è una mucca da mungere, dobbiamo smettere di considerarla strumento per consolidare gli apparati di partito e mettere i vostri amici nei posti giusti”. Lo ha affermato, prendendo la parola in aula alla Camera sulla pdl per rifinanziamento e riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, il presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte.

“Oggi – ha accusato governo e centrodestra l’ex premier nell’aula di Montecitorio – getta la maschera: sceglie di affossare una proposta sistematica, articolata ed organica di potenziamento della sanità pubblica pensata per salvare una sanità in codice rosso. La premier ha detto in quest’aula aver ricevuto un mandato. Ma quale mandato ha ricevuto? Quello di affossare la sanità e riempire gli arsenali?…”

Tajani: no a terzo mandato per principio, non per persone

L’Aja, 25 giu. (askanews) – La contrariet al terzo mandato “non ha nulla a che vedere con un partito o una persona, una questione di principio”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante una conferenza stampa a margine del vertice Nato all’Aja.

“Abbiamo detto che non avremmo votato quella proposta, non un argomento di polemica, non abbiamo mai barattato niente con nessuno”, ha detto.

Rutte: oggi prenderemo "decisioni storiche per una Nato più letale"

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “In questo incontro, prenderemo decisioni storiche e trasformative per rendere la nostra gente più sicura attraverso una Nato più forte e più letale”. Lo ha detto il segretario generale della NATO, Mark Rutte, nella sessione plenaria al vertice dell’alleanza militare all’Aia, sua città natale.

La sessione dove i leader si confrontano e votano il documento finale, a differenza dei tre vertici precedenti, è unica e durerà 2 ore e 30 minuti, secondo il programma.

I.A., disco verde Camera alla nuova legge. Ritorna al Senato

Roma, 25 giu. (askanews) – Disco verde dalla Camera alla nuova legge sull’intelligenza artificiale con 136 voti a favore, 94 contrari e 5 astensioni. Il testo modifica quello approvato lo scorso marzo al Senato e torna dunque a palazzo Madama per l’approvazione definitiva. Alleanza Verdi e Sinistra ha esposto in aula cartelli di protesta durante l’approvazione: “noi con Assange, voi con le fake news” , “la verità è un diritto”, “vogliamo uno spazio informativo pulito” le scritte sui cartelli esposti in aula dal leader Avs Nicola Fratoianni e da altri parlamentari del gruppo.

Carceri,Salvini: missione Lega circoscrivere ambito reato tortura

Roma, 25 giu. (askanews) – “È necessario intervenire sul reato di tortura. A dirlo il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di un’iniziativa del suo partito a Montecitorio sull’impatto del decreto sicurezza sul settore penitenziario.

“La polizia penitenziaria è poco presente sui giornali e quando c’è viene attaccata come aguzzini e torturatori. Altra missione – ha detto Salvini – è rivedere, circoscrivere, definire il reato di tortura. Gli agenti della polizia penitenziaria non sono potenziali delinquenti o torturatori e svolgono il lavoro in condizioni complicatissime”.

“E’ assolutamente da fare e chi se non la Lega puó farlo”, ha concluso Salvini.

Meloni è al World Forum dell’Aia per il vertice Nato

L’Aia, 25 giu. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al World Forum dell’Aia, nei Paesi Bassi, per partecipare alla riunione del Consiglio atlantico nell’ambito del vertice della Nato. La premier, all’arrivo, non ha rilasciato dichiarazioni. La presidente del Consiglio è stata accolta dai ‘padroni’ di casa: il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e il primo ministro dei Paesi Bassi Dick Schoof, insieme ai quali ha scattato la foto di rito.

Trump: oggi vedo Zelensky, è una brava persona, ha qualche difficoltà

Roma, 25 giu. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato oggi che incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine del vertice della Nato all’Aia e che con lui “discuterà dell’ovvio”, inclusa l’Ucraina.

“Discuteremo dell’ovvio. È difficile. Zelensky ha qualche difficoltà. È una brava persona. Lo incontrerò oggi. Non lo so. Presumo che discuteremo dell’Ucraina”, ha detto Trump ai giornalisti a margine del vertice Nato.

Nato, Rutte: Donald Trump "è un uomo di pace"

L’Aia, 25 giu. (askanews) – Il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha definito Donald Trump un “uomo di pace” al vertice dell’alleanza militare all’Aia, sua città natale. Ritiene che sia un segnale importante il fatto che il presidente americano abbia mostrato con il recente bombardamento chirurgico dell’Iran di essere pronto a utilizzare “l’enorme potenza militare” degli Stati Uniti a questo scopo.

Rutte elogia “l’azione decisa” di Trump . “Vorrei complimentarmi con lei per il fatto che abbiate raggiunto il cessate il fuoco tra Israele e Iran. Penso che sia importante per il mondo intero”, ha detto il segretario generale della NATO al presidente americano. “Grazie”, ha risposto Trump.

Vasco Rossi all’Olimpico, due date sold out per 120 mila persone

Roma, 25 giu. (askanews) – Sold out per 120 mila persone all’Olimpico per due date romane per il Vasco tour. Il KOMandante arriva a Roma per le due date conclusive, il 27 e 28 giugno.

Concerto concept. Tirato, l’onda emotiva in crescendo continuo, non dà tregua, per due ore e mezza circa, fino alla fine, quando la pioggia di coriandoli scenderà sulle note di “Albachiara” e sarà il momento di tornare a casa. Con tanta energia addosso e una suggestione in più: che la vita è già un miracolo di per sé. Va accettata e vissuta.

Vasco Rossi, classe 1952, è l’unica rockstar italiana. Sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni, intercetta i sentimenti e le emozioni della gente. Le sue canzoni, (oltre 200) attraversano ormai 4 generazioni.

Oltre 800 concerti, da 35 anni, poi, è il numero 1 incontrastato degli stadi. La sua forza, oltre che la musica, è quella del rapporto empatico che riesce a instaurare con il suo pubblico, fatto di un continuo scambio di emozioni che rende i suoi concerti un’esperienza unica.

Vasco è un mito per il suo popolo (e non solo) e un faro per le nuove generazioni di musicisti. Nessun artista è stato mai così prolifico, coerente e duraturo nel tempo: da quasi mezzo secolo sul palco.

Dal 2013 in tour tutti gli anni. Chi altri, (passato-presente e futuro) può permettersi di fare concerti ogni anno, negli stadi e ogni volta sold out? Con una media di 600.000 spettatori anche nel 2025. Chi è rimasto fuori potrà sperare nel prossimo anno. Lo spettacolo più potente ed entusiasmante al mondo, come una ricorrenza, arriva puntuale a giugno e di anno in anno si rinnova.

Quest’anno Il filo rosso che unisce i circa 30 brani della set list è la vita. In tutte le sue forme e accezioni. Perché la vita è. E bisogna anche essere pronti a rischiare per quello in cui si crede, una ricerca continua di un senso. E non c’è ricerca che non sia spericolata. Mai come in questo momento è il caso di celebrarla.

“Nelle mie canzoni c’è tutto – lo dice sempre – non hanno bisogno di spiegazioni, chi le ascolta capisce benissimo quello che intendo, come la penso e da che parte sto”. E … a proposito di Vita spericolata … “se dovessi scriverla oggi, la riscriverei esattamente com’è: …voglio una vita come quella dei film… Sono le illusioni che ci tengono in vita, la realtà non è proprio bella”.

Vasco Live 2025 porta numeri stratosferici: 12 concerti in 6 città (14 con le due anteprime di Bibione) per oltre 610.000 cuori che hanno battuto all’unisono.

Terzo mandato, Tajani: noi contrari per principio ma no a polemiche

L’Aia, 25 giu. (askanews) – “Quando c’è un’elezione diretta per eleggere una persona che” in proporzione “ha più poteri del presidente della Repubblica e del presidente del Consiglio è bene sempre puntare sull’alternanza. Ripeto, non ha nulla a che vedere con questo quel partito o con questo o quella persona, è una questione di principio”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando, in un punto stampa a margine del vertice Nato all’Aia, della possibilità di prevedere un terzo mandato per i presidenti di Regione, tema caro all’alleato leghista.

“C’è una maggioranza in parlamento, noi abbiano sempre detto che non avremmo votato quella proposta ma non è un argomento di polemica, è una questione di principio. L’abbiamo anche detto anche ieri, non c’è nessun argomento polemico e non abbiamo mai barattato niente con nessuno, né – ha insistito il vicepremier – abbiamo chiesto qualcosa in cambio, se ci sono temi che non sono nel programma di governo ne discutiamo tutti. Ci sarebbe un problema se non fossimo d’accordo sulla riforma della giustizia o sulla riduzione delle tasse”, ha concluso Tajani.

Buona la prima per Emily Armstrong, i Linkin Park conquistano Milano

Milano, 25 giu. (askanews) – Buona la prima per Emily Armstrong, i Linkin Park conquistano Milano con un live incredibile, il primo in Italia dopo 8 anni. È stata un’altra serata memorabile per gli I-Days Milano Coca-Cola all’Ippodromo Snai La Maura i Linkin Park sono tornati nel nostro paese per l’unica data italiana del loro “From Zero World Tour”, il primo dopo l’uscita dell’album “From Zero”, il primo dopo l’arrivo della nuova voce.

Uno show sold out di due ore durante il quale la band americana – composta da Mike Shinoda (voce, chitarra e tastiere), Brad Delson (chitarra), Joe Hahn (Dj), Dave Farrell (basso), Colin Brittain (batteria) e Emily Armstrong (voce) – ha incantato i 78mila spettatori presenti, con un set diviso in 5 atti che ha ripercorso la sua lunga carriera (compresi brani ormai iconici come “What I’ve done”, “Numb” e “In The end” che il pubblico ha cantato in coro scandendo ogni parola come il grido di una intera generazione), senza dimenticare le canzoni del nuovo album.

Emozionata ma determinata Emily Armstrong ha spinto molto senza avere intenzione di sostituire Chester, ma ha voluto dare las sua personale e originale intrepretazione dei brani della band che ha conquistato il pubblico. A metà concerto i fan le cantano “sei bellissima”, lei stupita non capisce ma ringrazia.

I Linkin Park hanno dato appuntamento al pubblico italiano esattamente tra 365 giorni: il 26 giugno 2026 alla Visarno Arena di Firenze.

Ad accompagnare il pubblico fin dal pomeriggio tre opening act che hanno saputo adempiere perfettamente al ruolo di scaldapubbico: la band heavy metal canadese SPIRITBOX anticipata dalla band alt-rock emo JIMMY EAT WORLD e dal rapper e produttore di New York JPEGMAFIA.

Ad eccezione dei Duran Duran, anche quest’anno gli artisti internazionali impegnati nei loro world tour hanno scelto di fare tappa a Milano, negli spazi dei due Ippodromi (Snai San Siro e Snai La Maura), per portare in Italia la loro musica, confermando anche quest’anno il capoluogo lombardo come la capitale italiana della grande musica live. E’ accaduto con gli IMAGINE DRAGONS che hanno inaugurato lo spazio davanti ad oltre 78mila fan lo scorso 27 maggio e hanno confermato la scelta di voler essere a Milano anche JUSTIN TIMBERLAKE, DUA LIPA, LINKIN PARK, OLIVIA RODRIGO e POST MALONE, headliner di una manifestazione che può vantare una proposta musicale sempre più eclettica a conferma dello spirito innovativo che caratterizza gli I-Days dalla sua ideazione nel 1999.

Dopo Justin Timberlake (una vera masterclass del pop mondiale davanti ad oltre 30 mila fan che per giorni hanno condiviso sui social video e commenti entusiastici del ritorno in Italia della star americana dopo 18 anni di attesa), DUA LIPA (70 mila fan in delirio per la nuova dea del pop che ha ammaliato il pubblico con una serata tra hit mondiali, cambi d’abito e perfino la cover di Raffaella Carrà), i DURAN DURAN (20 mila persone che hanno festeggiato l’ultima tappa italiana del gruppo più iconico degli anni ’80 intonando dalla prima all’ultima canzone tutti i successi degli oltre 40 anni di carriera) e i LINKIN PARK, martedì 15 luglio sarà la pop star americana OLIVIA RODRIGO ad approdare a Milano sul palco dell’Ippodromo Snai San Siro poche settimane dopo la sua attesa esibizione da headliner al Glastonbury Festival. Ad aprire la giornata saranno il duo indie-rock britannico WET LEG, vincitore di due Grammy Awards e due Brit Awards, precedute dall’artista alternative pop GIRL IN RED.

Prossimi appuntamente di questa edizione degli I-Days Milano Coca-Cola martedì 15 luglio sarà la pop star americana Olivia Rodrigo poche settimane dopo la sua attesa esibizione da headliner al Glastonbury Festival e poi i Post Malone mercoledì 27 agosto sul palco dell’Ippodromo Snai San Siro per l’unica data italiana del “Big ass world tour” che ad aprile ha fatto tappa anche al Coachella in California. Prima di lui sul palco il cantautore e rapper statunitense JELLY ROLL.

Andrea Chisesi celebra le Metamorfosi di Ovidio a Noto

Roma, 25 giu. (askanews) – Perché rileggere i classici? In un mondo iperconnesso e iperfluido, dominato dalla velocità e dalla tecnologia, Andrea Chisesi sceglie di fermarsi, di rileggere l’antico per guardare da prospettive diverse al presente. Nasce così “Omaggio alle Metamorfosi di Ovidio”, la nuova mostra personale dell’artista, che sarà aperta al pubblico dal 13 luglio al 16 novembre negli spazi del Museo Civico di Noto, all’interno del suggestivo ex Convento di Santa Chiara. La mostra è promossa e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del comune di Noto.

Artista poliedrico e visionario, conosciuto per la sua abilità nel fondere fotografia e pittura in un processo che lui stesso definisce “fusione”, Chisesi propone con questa mostra un corpus di opere inedite e significative che dialogano con uno dei testi fondamentali della cultura occidentale: le Metamorfosi che il poeta latino Ovidio compose tra il 2 e l’8 d.C.. Il poema, insieme storia universale e catalogo di miti, rappresenta da secoli una inesauribile miniera da cui ha attinto l’intera tradizione artistica e letteraria europea. L’omaggio di Andrea Chisesi a questa tradizione si articola in un ciclo di opere, “metamorfosi nelle metamorfosi” che diventano fonti continue di meraviglia e stupore.

Curatrice della mostra è Martina Mazzotta, storica dell’arte e critica di respiro internazionale, che accompagna il percorso con un saggio profondo e raffinato. Nel suo testo, Mazzotta descrive Chisesi come un “artista-alchimista”, capace di dare forma a una vera e propria fucina dove riesce a fondere superfici diverse, conferendo una cifra stilistica inconfondibile alla sua opera e in particolare alle note fusioni. La sua persona e la sua arte, spiega, possiedono una sorta di esprit de finesse, perché entrano in piena sintonia con l’interlocutore e attivano una speciale forma di empatia. Chisesi coglie il valore simbolico del corpo, della natura e delle sue fluide metamorfosi che collegano regni diversi. Nel rendere omaggio a questa epica erotica e non guerresca, l’opera dell’artista si conferma pienamente in linea con la legge che domina il poema di Ovidio: “tutto cambia, nulla muore”.

Al ciclo delle Metamorfosi, Chisesi è giunto riconoscendo che molte delle sue recenti fusioni (ma alcune risalgono anche a dieci anni fa) riprendono opere di scultura e pittura di diversi periodi storici, la cui iconografia è riconducibile al poema. Così, scene topiche di miti più o meno celebri prendono forma sulla tela trasformandosi in visioni stratificate fatte di pennellate, dripping, sovrapposizioni, incollamenti, strappi che evocano mondi remoti e insieme attuali.

Chisesi che guarda a Ovidio, seguendo Mazzotta, come al più ‘nuovo’ fra i classici nella cultura globale del nuovo millennio e ancora protagonista nell’arte contemporanea, a suggello di quel suo presagio di fama imperitura che egli veniva formulando nei celeberrimi versi conclusivi del poema. Così l’autrice: Come per tutti coloro che hanno beneficiato di una formazione classica, per coloro che abitano le terre dove si sono svolte alcune delle storie delle Metamorfosi, come Andrea Chisesi, i nomi di Alfeo e Aretusa, di Acamante e Fillide, di Proserpina rappresentano per la comunità un tessuto simbolico che s’intreccia con le acque, la vegetazione, la conformazione del territorio in cui si vive. Vi sono poi aspetti di grande attualità, nella vita di Ovidio come nella sua opera, che consentono di recuperare il linguaggio utilizzato per certi artisti contemporanei e di osare definirlo artista nomade, votato all’ambiente e ai temi del cosiddetto “gender trouble”, persino “posthuman”.

Il percorso espositivo si sviluppa in diverse sezioni e gli omaggi alla storia dell’arte si articolano in due grandi insiemi: pittura e scultura. Le opere, realizzate con la tecnica della fusione, alternano pittura, fotografia analogica e digitale, collage e grattage. A completare l’esperienza della mostra, un catalogo edito da Moebius Editore raccoglie tutte le opere esposte, il saggio critico della curatrice, nonché fotografie e approfondimenti sul lavoro di Chisesi e sul suo rapporto con il mito. Il volume sarà disponibile in mostra e nei principali circuiti librari.

M.O., il Papa: seguo con attenzione e speranza gli sviluppi della situazione

Città del Vaticano, 25 giu. (askanews) – La comunità internazionale prosegua il suo impegno “per la pace e la riconciliazione”, mentre “continuiamo a seguire con attenzione e con speranza di sviluppi della situazione in Iran, Israele e Palestina”. Lo ha detto Papa Leone al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro.

“Le parole del profeta Isaia risuonano più che mai urgenti: “una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra’”, ha poi detto il pontefice chiedendo che si “ascolti questa voce che viene dall’Altissimo”. Papa Prvost ha, quindi, chiesto, che si sicurino le “lacerazione provocate dalle sanguinose azioni degli ultimi giorni, si respinga ogni logica di prepotenza e vendetta e si scelga con determinazione la via del dialogo della diplomazia e della pace”.

Addio a Lea Massari, la diva discreta del cinema italiano

Roma, 25 giu. (askanews) – L’attrice Lea Massari, intensa interprete drammatica per grandi registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi ed elegante ed aristocratica protagonista degli sceneggiati in bianco e nero della Rai, è morta all’età di 91 anni nella sua casa di Roma.

La notizia della scomparsa, avvenuta lunedì 23 giugno, è stata diffusa oggi dal “Messaggero” a funerali avvenuti, in forma strettamente privata, nella cattedrale di Sutri (Viterbo), a cui ha fatto seguito la sepoltura nel cimitero comunale, dove la famiglia possiede una cappella. Da più di trent’anni l’attrice si era ritirata dalle scene e dalla vita pubblica.

Nata a Roma il 19 agosto 1933, Lea Massari ha intrapreso giovanissima la carriera artistica, distinguendosi fin dagli esordi per la sua bellezza algida e la profonda sensibilità interpretativa. Tra le sue interpretazioni cinematografiche più celebri, spicca il ruolo di Anna nell’enigmatico “L’avventura” (1960) di Michelangelo Antonioni, film che la consacrò a livello internazionale e la rese un volto iconico della Nouvelle Vague. Ha poi brillato in “Fuga in Francia” (1962) di Alberto Lattuada, dimostrando la sua versatilità in ruoli drammatici. Non meno significative le sue partecipazioni a capolavori come “Le cose della vita” (1970) di Claude Sautet, al fianco di Michel Piccoli, e “Il giardino dei Finzi Contini” (1970) di Vittorio De Sica, dove ha offerto una performance intensa e commovente. Ha lasciato il segno anche in “Cristo si è fermato a Eboli” (1979) di Francesco Rosi, confermando la sua capacità di calarsi in personaggi complessi e sfaccettati.

Parallelamente alla sua brillante carriera cinematografica, Lea Massari ha coltivato un profondo legame con il teatro, dove ha dato prova del suo talento e della sua padronanza scenica. Tra le sue interpretazioni teatrali più apprezzate si ricordano quelle in opere di Luigi Pirandello, Bertolt Brecht e Jean Cocteau, che hanno messo in risalto la sua raffinata dote drammatica e la sua presenza magnetica sul palcoscenico. Fu la prima Rosetta del Rugantino di Garinei e Giovannini. In televisione indimenticabili le sue interpretazioni della Monaca di Monza (I promessi sposi, 1967) e di Anna Karenina (1974), dirette da Sandro Bolchi.

Formula1, Vasseur: "Determinati a migliorare"

Roma, 25 giu. (askanews) – Il Mondiale di Formula 1 torna in Europa dopo la gara canadese con la doppietta in Austria e Gran Bretagna. Il primo appuntamento vede squadre e piloti in scena a Spielberg, tra le montagne della Stiria, a pochi chilometri da Graz. Per la seconda volta in questa stagione la Scuderia Ferrari HP si presenterà al weekend con tre piloti. Dino Beganovic, giovane svedese in forza alla Academy di Maranello, già in pista nella prima ora di prove libere in Bahrain al posto di Charles Leclerc, tornerà infatti al volante della SF-25 del monegasco nella sessione del venerdì mattina, come previsto dal regolamento che vuole in macchina un giovane pilota con non più di due gare all’attivo. “Il circuito di Spielberg si completa in poco più di un minuto, il che significa che i distacchi sono molto ridotti e che anche pochi millesimi possono fare una grande differenza – le parole di Frederic Vasseur – Team Principal della Ferrari – Riuscire a mettere insieme tutti gli elementi sarà fondamentale. Il fatto che sette delle dieci curve siano a destra, unito ai notevoli cambi di pendenza, rende la sfida ancora più impegnativa. Abbiamo lavorato intensamente a Maranello con l’obiettivo di combinare al meglio tutti i fattori necessari ad avere la migliore prestazione. Charles, Lewis e tutta la squadra sono determinati a fare del loro meglio su una pista che spesso regala una delle gare più spettacolari della stagione”.

Calcio, Chivu: "A volte bisogna mangiare un po’ di m…"

Roma, 25 giu. (askanews) – “Ci aspetta una partita difficile, come del resto lo sono state le altre. Tutte squadre che vogliono fare bella figura, che ti rendono difficile ciò che vorresti proporre e non è mai semplice. Hanno anche una condizione fisica migliore rispetto alle europee. Bisogna accettare questa sfida e trovare energie per essere sempre pronti e all’altezza”. Sono le parole di Cristian Chivu, allenatore dell’Inter, prima della sfida decisiva con il River Plate per il passaggio agli ottavi del Mondiale per Club. Il primo dentro o fuori di Chivu da allenatore dell’Inter: “Non cambia niente vivere questo tipo di vigilia. Noi abbiamo una mentalità, siamo venuti qui con una mentalità che non cambia da partita in partita. Ogni squadra va affrontata con responsabilità. Siamo ora in una condizione migliore rispetto alle prime sensazioni, quando qualcuno era anche pessimista”. Chivu ha isolato la squadra: “I ragazzi hanno ascoltato i miei consigli di non leggere i giornali né i commenti. E’ passato un mese da Monaco, ma tutti i giorni vedo e leggo le stesse cose. Se andiamo a ridirlo tutti i giorni è difficile superare questo momento, per cui credo abbiano ascoltato il mio consiglio. Abbiamo cercato di far leva su una cosa importantissima nel calcio e nella vita: trovare un po’ di umanità, di gentilezza, di premurosità e apprezzare le cose che ti portano a dimenticare in fretta quello che a volte la vita ti regala”. Non usa giri di parole il tecnico dell’Inter: “Spesso si guardano i risultati, ma io non lo faccio e non devono farlo neanche i giocatori perché i campioni nei momenti di difficoltà tirano fuori sempre qualche motivazione in più. I campioni sanno che devono rimboccarsi le maniche e a volte devono mangiare un po’ di m…, non solo pestarla. E a volte bisogna guardarsi allo specchio e accettare anche di masticarla. Le risposte che sto avendo mi danno tanto, stanno cercando sempre di guardarsi negli occhi e fare di nuovo ciò che hanno fatto negli ultimi anni”. Chivu sul modulo e l’ipotesi 3-5-2: “Capiremo se loro si metteranno a specchio o se continueranno a giocare in un certo modo. Ci interessa fino a un certo punto, dobbiamo guardare a noi ed essere pronti per indirizzare i momenti della partita”. Chivu pensa solo al presente: “Quello che noi possiamo controllare è ciò che faremo oggi e domani. La qualificazione non è ancora certificata, non posso pensare al possibile accesso alle fasi finali. La prossima partita la cosa più importante”.

Il Parlamento dell’Iran approva un ddl per sospendere la cooperazione con Aiea

Roma, 25 giu. (askanews) – Il Parlamento iraniano ha approvato un disegno di legge per sospendere la cooperazione con l’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica). Lo ha riportato l’agenzia iraniana Nournews.

Il Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale del Paese dovrà ancora dare l’approvazione definitiva alla decisione, ha spiegato l’agenzia.

Ieri è stato riportato che una valutazione preliminare dell’intelligence statunitense ha stabilito che gli attacchi statunitensi del fine settimana contro gli impianti nucleari iraniani hanno ritardato il programma di Teheran solo di pochi mesi.

Nella notte nuovi attacchi russi sull’Ucraina con 71 droni

Roma, 25 giu. (askanews) – I russi hanno attaccato l’Ucraina con 71 droni Shahed e vari tipi di droni esca lanciati da Bryansk, Millerovo, Kursk, Primorsko-Akhtarsk e Capo Chaouda in Crimea nella notte tra martedì e mercoledì. Lo ha riferito l’aviazione militare ucraina.

Le difese aeree hanno distrutto 52 droni Shahed (e altri tipi di droni) nell’est, nel sud e nel nord del Paese, ha dichiarato l’esercito in un comunicato: 32 sono stati abbattuti e 20 sono andati persi o disattivati a causa di disturbi elettronici.

Temperature record entro domenica, farà più caldo che in Africa

Milano, 25 giu. (askanews) – L’anticiclone africano, denominato ‘Pluto’ dalla community de iLMeteo come il guardiano del quarto cerchio infernale della Divina Commedia di Dante, porterà un caldo record entro domenica. In alcune città italiane farà più caldo che nel Nordafrica. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma le temperature eccezionali attese entro domenica: Milano e Roma 39°C, Firenze, Ferrara e Terni 40°C. Ovviamente sono temperature all’ombra, al sole il rischio colpo di calore sarà elevato dopo pochi minuti.

Queste temperature massime potrebbero superare record storici registrati addirittura nella famosa ondata di calore del 2003: queste massime faranno, tra l’altro, coppia con notti tropicali. Per notti tropicali si intendono le notti appiccicose ed afose con temperature minime superiori ai 20°C: pensate, entro domenica potremo sfiorare in Pianura Padana minime di 30°C raggiungendo il valore soglia delle ‘notti supertropicali’. A Milano il modello de iLMeteo indica una minima prevista di 27°C per domenica prossima, come, o addirittura di più di, qualche città del Nordafrica.

In sintesi, in Italia, avremo minime diffuse sui 25°C e massime di 40°C sia al Sud ma, in modo eccezionale, anche al Centro-Nord: Milano sarà strabiliante con una coppia di valori minima/massima di 27°C/39°C. In Africa, sono previste coppie di temperature di 20/34°C ad Algeri e Tunisi, 19/39°C a Il Cairo mentre a Marrakesh si starà peggio (ma non di notte) con una minima di 23° e una massima di 44°.

In altre parole, farà più caldo in Italia che nel Nordafrica costiero: ovviamente non siamo ancora arrivati al ‘fuoco’ diffuso del Sahara (48-49°C), ma con i cambiamenti climatici ‘mai dire mai’.

Il caldo di Pluto ci accompagnerà per almeno 10 giorni, con un primo picco giovedì 26, un secondo picco ancora più estremo domenica 29 giugno e un probabile leggero calo delle temperature dopo mercoledì 2 luglio. Dovremo soffrire, resistere bevendo tanta acqua e restare in casa all’ombra: usciremo solo di notte come i pipistrelli per sfuggire alla calura di Pluto.

Cultura, torna il Festival dell’Argentario

Roma, 25 giu. (askanews) – Un palcoscenico unico tra mare e storia, per vivere l’estate all’insegna della cultura e dello spettacolo con uno sguardo alla bellezza del territorio: torna dal 3 al 6 luglio il Festival dell’Argentario che, in questa seconda edizione, proporrà al pubblico quattro serate speciali sempre dal giovedì alla domenica, divise nella doppia location di Porto Santo Stefano e Porto Ercole. Promosso dal Comune di Monte Argentario, fortemente voluto dal sindaco Arturo Cerulli e grazie all’impegno dell’assessora al Turismo, Cultura e Commercio Chiara Orsini, il festival anche quest’anno sarà l’occasione per trascorrere una serata speciale in alcune delle piazze più suggestive del promontorio toscano. Padrone di casa sarà Gigi Marzullo che ogni sera salirà sul palco per accogliere gli ospiti.

Il programma si aprirà giovedì 3 luglio a Porto Ercole, in piazza Santa Barbara, con “Cartoon music at Summertime”, il concerto dei musicisti del Conservatorio di Musica Santa Cecilia: l’Ensemble di trombe, ottoni e percussioni, fondato e diretto dal Maestro Francesco Del Monte, si esibirà in un repertorio che spazia dall’antico al contemporaneo, passando da Bach a Morricone fino ad arrivare a brani tratti dai Cartoon più amati.

Il 4 luglio tutti a Porto Santo Stefano, in Piazza dei Rioni per accogliere la grande verve comica di Nino Frassica accompagnato dai Los Plaggers, band formata da sei formidabili musicisti: uno show incalzante e divertente, tra concerto e cabaret, in un viaggio emozionante pieno di celebri brani durante il quale il pubblico sarà chiamato a interagire con le stravaganti invenzioni musicali dell’artista siciliano.

Il 5 luglio di nuovo a Porto Ercole con tutta l’energia di “Sapore di Mare”: dopo il successo del musical, scritto e diretto da Maurizio Colombi, Brizzi e Vanzina, arriva la versione estiva dello spettacolo, uno show travolgente in cui gli spettatori saranno protagonisti, ballando e cantando le indimenticabili canzoni degli anni ’60, da Abbronzatissima e Una rotonda sul mare a Nessuno mi può giudicare e Non son degno di te.

Gran finale domenica 6 luglio a Porto Santo Stefano con l’attesissimo concerto di Al Bano: il popolare e amatissimo artista si esibirà in piazza, interpretando alcuni dei suoi successi più famosi e raccontandosi al pubblico.

Il Festival, con la sua valorizzazione della cultura e del territorio, si sposa perfettamente con il Brand Argentario, la cui nascita è stata recentemente annunciata dall’amministrazione comunale di Monte Argentario. Frutto di una visione strategica e realizzato in collaborazione con il prestigioso partner Reply, il nuovo Brand va ben oltre la semplice veste grafica, proponendosi come pilastro per il rilancio turistico e la costruzione di un’identità unitaria in cui riconoscere la ricchezza di Porto Santo Stefano e Porto Ercole abbracciandone al tempo stesso le singole specificità. Fulcro di tutte le future iniziative di promozione e comunicazione del Comune, dalle campane turistiche agli eventi locali, con l’ambizione di consolidare l’immagine dell’Argentario, il diamante del Mediterraneo, il Brand si pone al centro di un rilancio turistico strategico, per intercettare nuovi flussi turistici e fidelizzare quelli esistenti mettendo in risalto l’unicità dell’offerta, ma è anche emblema di un preciso impegno per il futuro, nella volontà di investire in una narrazione coerente e moderna, specchio dei valori del territorio e delle sue potenzialità di sviluppo sostenibile.

Orban: con Usa, Turchia e Slovacchia contrari a Zelensky al tavolo Nato

Roma, 25 giu. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non parteciperebbe al programma ufficiale del vertice Nato all’Aia perché Stati Uniti, Turchia, Slovacchia e Ungheria non hanno voluto sedersi allo stesso tavolo con lui, ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orbßn.

“Il fatto che il presidente Zelensky non partecipi ufficialmente al vertice Nato è il segno principale che il capitolo precedente è finito. Stati Uniti, Turchia, Slovacchia e noi abbiamo chiarito che non vogliamo sederci allo stesso tavolo con il signor Zelensky quando si tratta di Nato”, ha dichiarato Orbßn in un videomessaggio pubblicato sui social media.

Il primo ministro ungherese ha chiarito di non essere “contento di vedere” Zelensky neppure al vertice Ue di giovedì e venerdì prossimi. “È nell’interesse nazionale dell’Ungheria non far parte di alcuna comunità di integrazione con l’Ucraina, né della Nato né dell’Ue”, ha aggiunto Orbßn.

A maggio, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato che garantire lo status di paese neutrale, non allineato e privo di armi nucleari dell’Ucraina è una delle condizioni poste dalla Russia per la risoluzione del conflitto ucraino.

Israele-Iran, Trump: Putin mi ha offerto aiuto, ma non mi serve

Roma, 25 giu. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, impegnato al vertice della Nato all’Aia, ha detto che il leader del Cremlino Vladimir Putin gli ha offerto al telefono il suo aiuto per una soluzione del conflitto tra Israele e Iran. Trump ha spiegato di aver rifiutato l’offerta e di aver detto al presidente russo: “No, non ho bisogno di aiuto con l’Iran, ho bisogno di aiuto con te”.

Il presidente Usa ha quindi ribadito di non volere un cambio di regime a Teheran. “Vorrei che tutto si calmasse il più rapidamente possibile. Un cambio di regime richiede caos, e idealmente non vogliamo vederne così tanto”, ha commentato.

Il giorno di Trump al vertice Nato, dopo la cena regale all’Aia

L’Aia, 25 giu. (askanews) – Tonno alla griglia con una mousse di cipolle di Amsterdam come antipasto nella cena ‘regale’ di ieri a Palazzo all’Aia, ma il piatto forte del vertice Nato è l’aumento della spesa per la difesa al 5% del Pil e il segretario generale della Nato Mark Rutte non ha mancato di sottolinearlo ieri sera, davanti al presidente americano Donald Trump e agli altri leader invitati compresa il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

In base alla disposizione dei posti Trump era seduto al tavolo centrale con re Guglielmo Alessandro, Rutte, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e accanto alla stessa Meloni. La regina Máxima e il presidente Volodymyr Zelensky erano a un altro tavolo. Mentre la principessa Amalia era con, tra gli altri, il presidente francese Emmanuel Macron e la leader dell’UE Ursula von der Leyen.

Secondo Rutte, si tratta di un “vertice storico” che arriva in un “momento cruciale”: “Sono certo che insieme, con i leader presenti in questa sala, ne usciremo più forti”. Rutte ha elogiato Trump ieri sera, come aveva già fatto in un messaggio di testo di cui il presidente Usa ha pubblicato uno screenshot sui suoi social media prima del suo arrivo all’Aia. Secondo il Segretario Generale, è grazie a Trump che “Europa e Canada stanno equiparando la loro spesa per la difesa a quella dell’America”.

“Signor Presidente, caro Donald, questo è perché ci ha incoraggiati a farlo”, ha detto Rutte davanti agli invitati.

La cena era definita “informale”, ma Rutte ha affermato di attendersi discussioni utili. Mentre oggi si decide “su migliaia di miliardi di dollari di spese aggiuntive per la difesa, perché è necessario”.

Riuniti in vertice Nato oggi all’Aia, i leader (erano in tutto 35 ieri, compresi i vertici Ue) dovrebbero impegnarsi ad aumentare sostanzialmente la loro spesa militare, fino al 5% del loro prodotto interno lordo (Pil) entro il 2035 e una revisione avrà luogo nel 2029 con un aggiornamento degli obiettivi di capacità militare.

Per gli altri capi di stato e di governo, ma non per Trump, il trattamento regale è terminato dopo la cena preparata da una ventina di chef del Royal Household Service. Al presidente americano è stato concesso di trascorrere la notte a palazzo: una rarità assoluta e un gesto eloquente. Questa mattina il presidente fa colazione con il re e la regina.

E oggi la giornata si apre con la riunione dei ministri degli Esteri G7. Ma è anche il giorno dell’incontro di Trump con Zelensky, che ha già ringraziato il re Guglielmo Alessandro per l’accoglienza ricevuta al Palazzo Huis ten Bosch, grato anche alla coppia reale per il sostegno all’Ucraina e agli ucraini fuggiti nei Paesi Bassi dopo l’invasione russa. “Durante la nostra conversazione, ho sottolineato che la Russia continua la sua aggressione contro l’Ucraina e non ha alcuna intenzione di fermarla”, ha scritto su X Zelensky, il cui cambio di look non è passato inosservato. “Per questo è necessaria una pressione forte e coordinata sulla Russia, anche attraverso sanzioni”.

Nato, la Gran Bretagna acquisterà 12 F-35 per trasportare testate nucleari

Roma, 25 giu. (askanews) – Il Regno Unito intensificherà il suo contributo al sistema di deterrenza nucleare della Nato, integrando quello già esistente basato sui sottomarini, acquistando dodici aerei F-35 in grado di trasportare testate nucleari. Ad annunciarlo una nota di Downing Street.

L’annuncio verrà fatto dal primo ministro britannico Keir Starmer oggi al vertice dell’Alleanza a L’Aia. L’acquisto rappresenta “il più importante rafforzamento della capacità nucleare del Regno Unito da una generazione”. “Questi aerei F-35 a doppia capacità accompagneranno la Royal Air Force, leader mondiale, in una nuova era e scoraggeranno le minacce ostili al Regno Unito e ai suoi alleati”, ha affermato la nota. “In un’epoca di radicale incertezza in cui non possiamo più dare per scontata la pace, il mio governo sta investendo nella sicurezza nazionale, garantendo che le nostre forze armate abbiano le attrezzature necessarie”, ha sottolineato Starmer.

All’Aja si apre la nuova era della Nato più europea

Già alla vigilia dei lavori, Mark Rutte si era affrettato ad attribuire a Donald Trump — «è la tua vittoria» — la paternità della scossa che porterà la NATO ad innalzare sensibilmente la spesa per la difesa. Parole fuori registro, segnate da un eccesso di servilismo gratuito, come se la credibilità e la tenuta dell’Alleanza dipendessero dal grugnito del presidente americano e non dall’assunzione condivisa di responsabilità che dovrebbe ispirarne le scelte.

L’impegno dell’Aja

Nelle conclusioni attese per la tarda mattinata di oggi, la Nato formalizzerà un accordo che apre una nuova prospettiva strategica: portare la spesa dei membri europei dal 2% al 5% del PIL nell’arco dei prossimi dieci anni. Si tratta di una decisione concepita per riequilibrare l’asimmetria tra Stati Uniti ed Europa e restituire all’Alleanza credibilità e solidità all’altezza dei tempi. Nel 2023, Washington ha destinato circa 877 miliardi di dollari alla difesa (3,5% del PIL), mentre l’Europa dei Ventisette si è fermata a circa 325 miliardi, pari all’1,8–1,9%. L’obiettivo è ambizioso: nel 2035 l’Europa potrebbe mobilitare oltre 900 miliardi di dollari annui, avvicinandosi allo standard statunitense. Solo così potrà ambire a un ruolo di protagonista.

L’eterogenesi dei fini

Se qualcuno pensava che la spinta isolazionista e polemica di Trump avrebbe segnato l’avvio di un declino dei legami transatlantici, accade invece l’opposto. Le parole e le pressioni del presidente americano, concepite come rivendicazioni e moniti sulla scarso impegno europeo, producono di riflesso un effetto positivo per l’Alleanza: sospingono l’Europa ad affrancarsi dal ruolo di comprimaria e a rivendicare in prospettiva un ruolo più marcato. È la classica “eterogenesi dei fini”: ciò che nasce come prova di forza finisce per favorire la maturazione e la coesione dei suoi destinatari, trasformando l’Europa in un pilastro più solido della NATO.

Poi…c’è la demagogia di Conte

In questo contesto risultano tanto più stridenti e fuori luogo la presenza e le parole di Giuseppe Conte all’Aja, impegnato a protestare contro il “riarmo” e gli impegni assunti dal governo italiano. Atteggiamento populista e irresponsabile, che ignora la realtà dei fatti e dei rischi: la guerra è alle porte di casa nostra e richiede scelte lucide e condivise, all’altezza degli interessi nazionali e sovranazionali. Oggi più che mai l’Italia è chiamata a rappresentare un pilastro di affidabilità in questa nuova fase della Nato, accanto ai propri alleati storici e con la determinazione di chi guarda al futuro come orizzonte di pace e sicurezza (o per meglio dire. di sicurezza e quindi di pace).

Auto, Acea: a maggio immatricolazioni Ue +1,6%, Stellantis -5,2%

Milano, 25 giu. (askanews) – Crescono le immatricolazioni di auto a maggio nell’Ue dell’1,6% a 926.582 unità, ma il bilancio dei primi 5 mesi è negativo dello 0,6% a 4,57 milioni di unità. Lo rende noto l’Acea, l’Associazione europea delle case auto. Nei mercati EU+Efta+UK a maggio le vendite sono aumentate dell’1,9% a 1,113 milioni di auto, mentre nei 5 mesi le immatricolazioni sono stabili a 5,567 milioni (+0,1%).

Riguardo le alimentazioni, in crescita la quota di elettriche nell’Ue pari a maggio al 15,4%, ma “ancora lontana dai livelli necessari”. Nei primi 5 mesi le vendite di bev sono aumentate del 26,1% a 701mila unità. Tre dei quattro mercati più grandi dell’Ue, che rappresentano il 62% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche, hanno registrato un aumento: Germania (+43,2%), Belgio (+26,7%) e Paesi Bassi (+6,7%). In controtendenza la Francia, che ha registrato un calo del 7,1%. In crescita a maggio per il terzo mese consecutivo anche le plug-in (+47% a 87.300 unità) che raggiungono una quota dell’8,2%.

I modelli ibridi elettrici continuano a crescere, +20% a 1,6 milioni nei 5 mesi, arrivando a una quota del 35,1% e confermandosi l’alimentazione preferita dai clienti. In calo invece al 38,1% la quota di mercato combinata di auto a benzina e diesel nei 5 mesi, rispetto al 48,5% registrato nello stesso periodo del 2024.

Fra i gruppi auto, Volkswagen chiude il mese di maggio con un aumento delle vendite del 4,8% a 263.787 unità pari a una quota di mercato del 28,5%. In calo invece Stellantis -5,2% a 150.310 unità (-10% da inizio anno) con una quota in flessione al 16,2%. Fra i brand bene Alfa Romeo (+26% a 4.716 unità), Peugeot (+4,8%) e Citroen (+1,4%), in calo Fiat (-13%) e Opel (-14,2%). Male Lancia (-80% a 763 unità) e Maserati, Dodge e Ram (-34% a 311 unità). Al terzo posto Renault registra un aumento delle vendite del 4% a 102mila unità, pari a una quota di mercato dell’11%. Prosegue il calo di Tesla -40% a 8-729 unità, pari a una quota dello 0,9%, mentre la cinese Saic con il marchio MG registra una crescita del 38% a 18.716 unità, arrivando a una quota del 2%.

L’etica d’impresa e il riscatto dei territori: UCID si confronta a Caivano

Una risposta al degrado e alla marginalità

Nel momento in cui il Governo ha scelto di intervenire con uno strumento normativo dedicato a un territorio ferito come Caivano, la politica ha mandato un segnale: non si può più restare indifferenti di fronte al degrado e alla marginalità. Tuttavia, è altrettanto evidente che nessun decreto può bastare da solo a cambiare il destino di un luogo. Perché ciò avvenga, serve molto di più: serve il coinvolgimento vivo della società civile, la partecipazione attiva delle comunità locali, e una nuova assunzione di responsabilità da parte delle imprese.

Un’assemblea nel segno dell’impegno e dell’etica

È partendo da questa convinzione che abbiamo scelto di celebrare a Caivano l’Assemblea nazionale di UCID, che si terrà il 29 giugno, ospiti della comunità di Don Maurizio Patriciello, volto della risposta civile al desiderio di riscatto del territorio. Abbiamo voluto questo appuntamento, a cui parteciperanno imprenditori e dirigenti da tutta Italia, per dare concretezza a un impegno che da tempo riteniamo irrinunciabile: riportare l’impresa nei luoghi che più di altri chiedono attenzione, ascolto e opportunità reali. Caivano non è soltanto la somma di casi di cronaca. È una cartina di tornasole per comprendere quanto ancora c’è da fare per costruire un’Italia più coesa, capace di includere i suoi margini, di riportare al centro le sue periferie, come amava ripetere Papa Francesco.

Alleanze stabili per rigenerare i territori

Se davvero vogliamo che questi territori si rimettano in cammino, allora bisogna abbandonare l’approccio emergenziale e costruire alleanze stabili. Lo Stato deve fare la sua parte, ma da solo non può. Senza la presenza dei corpi intermedi, delle parrocchie, delle associazioni, dei cittadini attivi e delle imprese, nessuna rigenerazione è possibile. L’impresa, in particolare, deve uscire da una visione autoreferenziale e riscoprire il suo ruolo generativo: non solo produttrice di beni o servizi, ma protagonista di sviluppo umano e sociale.

Esempi positivi e concretezza del cambiamento

A Caivano intendiamo portare esempi concreti di imprenditori che già operano in contesti difficili e lo fanno con rigore, innovazione e attenzione al territorio. Imprese che formano, assumono, generano fiducia e prospettive. Realtà che dimostrano come il riscatto sia già in atto, purché sostenuto e accompagnato. La nostra presenza non è solo simbolica: abbiamo voluto avviare un dialogo strutturato, un confronto aperto tra chi, in ambiti diversi, lavora per il cambiamento.

Impresa e istituzioni: un dialogo essenziale

Fondamentale, in questo senso, è il dialogo con le istituzioni, che a Caivano abbiamo cercato non come interlocutori formali, ma come veri e propri partner nell’elaborazione di un modello di impegno civile dell’impresa, che per noi di UCID rimanda al messaggio della dottrina sociale della Chiesa.

La connessione tra ambiente e società

Avremo occasione, infatti, di vedere con chiarezza la connessione profonda tra questioni ecologico-ambientali e questioni sociali. Sul piano ambientale si gioca una delle partite più cruciali per il futuro di questi territori. La Terra dei Fuochi rappresenta, da decenni, il paradigma di come il degrado ambientale sia spesso la prima ferita inferta da un’economia criminale, che tiene soggetto il contesto sociale e ne impedisce lo sviluppo. Ma questo è anche il terreno su cui può germogliare una nuova economia, fondata sulla rigenerazione, sulla legalità e su modelli produttivi rispettosi dell’ambiente e del clima. Fare impresa qui significa restituire valore ai suoli, all’aria e alle risorse naturali, invertendo una lunga catena di incuria e devastazione.

Comunità produttive e presidio civile

Ci sono già imprese che operano con filiere circolari, emissioni ridotte, processi trasparenti e retribuzioni dignitose e che scelgono consapevolmente di restare in questi territori. Comunità produttive che, insieme ai cittadini, possono diventare presidio di sorveglianza ambientale e, al contempo, motore di sviluppo. Perché dove cresce l’attenzione all’ambiente, si rafforza anche il tessuto civile. E dove le comunità diventano vigili, la criminalità perde terreno.

Verso un modello replicabile per altri territori

Come UCID non ci accontentiamo di un’iniziativa isolata. Vogliamo fare di Caivano l’avvio di un percorso replicabile, un modello da portare in altri territori segnati da povertà educativa, carenze infrastrutturali e assenza di prospettive. L’Italia è ricca di luoghi come questo. A tutti loro vogliamo dire che il mondo dell’impresa c’è, è pronto a contribuire, se messo nelle condizioni di agire in modo trasparente e costruttivo.

Impresa e lavoro dignitoso come antidoti al degrado

Troppe volte, in passato, si è cercato di affrontare il problema delle disuguaglianze territoriali affidandosi a interventi straordinari o politiche assistenziali. Ma il vero antidoto al degrado non è l’assistenza: è il lavoro dignitoso, la possibilità dell’ascensore sociale garantita per vie legittime. È l’impresa che sa radicarsi, che investe sul capitale umano, che trasmette legalità e cultura del fare. Questo tipo di impresa esiste già, ma va messa al centro delle politiche pubbliche, valorizzata, ascoltata.

La coesione come premessa dello sviluppo

Come ci ha insegnato il Censis, il benessere economico non genera automaticamente benessere sociale. Anzi, è vero il contrario: è il rafforzamento dei legami comunitari, delle reti sociali e relazionali, a costituire la premessa di base per uno sviluppo economico duraturo. Senza coesione, nessun mercato regge. Senza fiducia, nessuna crescita è sostenibile.

Impresa e cittadini, insieme per ricostruire

Non possiamo più permetterci uno sviluppo che si limiti ad alcune aree “vincenti” del Paese, lasciando indietro intere fasce di territorio. L’impresa ha oggi una responsabilità storica: tornare a pensarsi come parte integrante della comunità in cui opera. Come scrive Amartya Sen, “la libertà di condurre una vita dignitosa è impossibile senza partecipazione attiva alla società”. Vale per i cittadini, vale anche per le imprese. Rigenerare Caivano – e tutti i territori simili – non è solo un compito dello Stato. È una sfida collettiva. E chi fa impresa, se davvero vuole essere all’altezza del proprio tempo, non può restare spettatore.

Gianluca Galletti, presidente Ucid

E se la Cina attacca Taiwan?

Una reazione sospettosamente cauta

Nessuno può dire con certezza cosa accadrà dopo la tregua che Trump rivendica alla sua azione determinata e determinante. Volendo per ora limitarci ai fatti, ciò che sta lasciando un po’ perplessi gli osservatori internazionali o, meglio, il dato che sta sollevando molti interrogativi e diverse supposizioni è la reazione assai cauta di Russia e Cina, in linea teorica alleata, la prima, di Teheran e interessata, la seconda, a sviluppare con l’Iran scambi commerciali importanti, oltre a quelli già intensi relativi al petrolio, anche per il tramite della Belt & Road Initiative.

Il sospetto di un accordo tacito

V’è una tesi tranquillizzante, per la quale sia Mosca sia Pechino si rendono conto di non poter far molto nell’area né sul piano militare né su quello politico. E quindi prendono le parti dell’Iran ma senza esagerare nei toni: esiste un suo diritto al nucleare civile, ha sostenuto Putin. Ma si è fermato lì.

Circola però anche un’ipotesi assai più inquietante, non supportata al momento da alcun gesto, alcuna dichiarazione anche solo parziale, da nulla. Ma penetra nelle analisi di molti osservatori. E pure di alcuni politici. E se Trump avesse concordato con Putin il silenzio del secondo su Teheran e del primo su Kyiv?

Nella logica neo-imperiale che sta distruggendo quella del diritto internazionale con un ripiegamento verso epoche storiche che credevamo superate per sempre, ove è la legge del più forte militarmente a prevalere e dunque i confini geografici fra le nazioni possono essere stuprati dalla volontà di dominio dell’attore regionale meglio dotato e più desideroso di possesso può apparire persin logico che un accordo tacito ancorché odioso di quel tipo possa venir stipulato. Non sarà certo così, si spera. Ma dall’attuale Presidente USA c’è da aspettarsi di tutto e dunque la prudenza è d’obbligo.

La preoccupazione per Taiwan

È però, soprattutto, un’altra la preoccupazione che assale molti. Ed è assai più inquietante. E se la Cina approfittasse dell’attuale caos e, sempre nella logica neo-imperiale della quale si è detto, decidesse di intervenire su Taiwan? Un territorio che essa ritiene suo, e quindi neppure si porrebbe, dal punto di vista di Pechino, la questione dell’invasione di uno stato sovrano. Si consideri che il Partito Comunista Cinese (PCC) ha messo per iscritto la determinazione a riannettere l’isola in tempi ormai non più dilatati. E infatti nell’ultimo anno numerose sono state le iniziative intese a rafforzare questo concetto: manovre militari di una certa importanza nelle acque che circondano quella che una volta si chiamava Formosa, infiltrazioni presso la popolazione taiwanese, specie quella più giovane, per cominciare a far circolare presso di essa una narrazione suadente mirata a giustificare storicamente e culturalmente l’unità fra cinesi del continente e cinesi isolani, intensificazione dell’azione diplomatica per isolare ulteriormente Taipei più di quanto non sia già oggi.

Un contesto ambiguo e pericoloso

Il momento potrebbe essere propizio, a fronte di un inquilino della Casa Bianca così volubile e così attratto dallo stile padronale degli autocrati con i quali mostra di parlare volentieri, a cominciare da Putin. Proprio l’ambiguità con la quale Trump sta (o meglio dire: non sta) gestendo la questione ucraina potrebbe indurre Xi Jinping a tentare il colpo grosso, immaginando una dura reazione verbale da Washington destinata infine a risolversi in un accordo al ribasso a tutto vantaggio del Celeste Impero. Una soluzione finale del dibattito decennale su Taiwan che parrebbe impossibile alla luce delle dichiarazioni ferme e non interpretabili altrimenti che gli USA hanno sempre fatto a tutela dell’indipendenza taiwanese. E dello stesso spostamento dell’interesse prioritario statunitense dall’Atlantico al Pacifico, proprio in funzione anticinese alla luce dello sviluppo imperioso, anche militare e marittimo, impresso dalla guida di Xi nell’ultimo quindicennio.

Le ambiguità del Taiwan Relations Act

Ma non bisogna scordare che sulla questione gli Stati Uniti sono un po’ ambigui da tempi lontani. Il Taiwan Relations Act (TRA) a suo tempo approvato dal Congresso USA offre la possibilità di relazioni diplomatiche fra Washington e Taipei pur riconoscendo l’esistenza di una sola Cina e prendendo atto (senza però dichiarare esplicitamente una condivisione della tesi) della determinazione di Pechino nel considerare Taiwan una provincia della Cina.

Non solo: il TRA consente agli Stati Uniti di fornire a Taiwan armamenti per la propria difesa ma non esplicita (e però neppure esclude) l’eventualità che a fronte di un attacco cinese essi difendano militarmente l’isola. Un ambiguo intreccio di parole che sino ad oggi ha retto ma che le novità guerresche impostesi nel mondo a partire dall’invasione russa dell’Ucraina rischia di far saltare.

Quando cominciano a parlare le armi con troppa frequenza, le sottigliezze (e le ambiguità) linguistiche mostrano la corda. Non sappiamo che accadrà. Speriamo nulla. Ma che a Pechino stiano esaminando i piani, pronti da tempo, per l’invasione di Taiwan, questo è pressoché certo.

Europa, identità e pluralismo nel pensiero di De Gasperi

[…] Colpisce lattenzione con cui De Gasperi – in questo particolarmente vicino agli amici Adenauer e Schuman – guarda allidentità culturale e spirituale dellEuropa, convinto che anche la più efficiente impalcatura istituzionale europea, privata del soffio vitale” che nasce dal senso di una comune appartenenza coscientemente coltivato allinterno di ogni Stato, risulterebbe senza colore” e senza vita ideale al confronto delle vitalità nazionali particolari” (Strasburgo, 10 dicembre 1951). Anche su questo pare urgente recuperare leredità di questi padri fondatori, in unEuropa che da una parte sembra aver delegato” a esperienze come lErasmus (in sé unopportunità grandiosa) il compito di dare forma a una coscienza europea condivisa, e dallaltra parte tende fatalmente a contrapporre al riconoscimento dellidentità laffermazione di un pluralismo astratto, che finisce per coincidere con una neutralizzazione sul piano valoriale dello spazio pubblico. 

In Alcide De Gasperi, invece, identità e pluralismo sono due dimensioni che si compenetrano senza forzature, permettendo al servo di Dio di porre, in Italia come in Europa, le basi ideali e politiche di una società realmente plurale, nella quale i diversi apporti storici e identitari possono convivere senza prevaricare gli uni sugli altri. Quanto a me”, afferma sempre a Roma il 13 ottobre 1953, non vorrei fondare il mio sentimento di europeo sul solo fatto che mi sento cittadino di Roma e cristiano”. Allindomani della sua morte, nel 1954, Robert Schuman dirà significativamente che De Gasperi aveva lanima di un apostolo, ma non di un settario”.

A questultimo proposito è frequente, quando si rievoca la figura di De Gasperi, vederla associata allimmagine per lo più mitizzata di un’“Europa cristiana”, le cui radici si sono colpevolmente perse nella coscienza dei più o sono state offuscate dalla mentalità laicista dominante. Sul punto occorre però considerare che De Gasperi – il quale nel suo impegno europeista sa farsi compagno di strada di persone anche molto lontane dalla sua sensibilità religiosa e politica – non insegue la nostalgia di unEuropa confessionale. 

Ciò che gli sta a cuore, in Italia come in Europa, è piuttosto la vitalità di un cristianesimo perennemente attivo, nei suoi effetti morali e sociali. Esso si realizza nel diritto e nellazione sociale. Il suo rispetto per il libero sviluppo della persona umana, il suo amore della tolleranza e della fraternità si traducono nella sua opera di giustizia distributiva sul piano sociale e di pace sul piano internazionale” (Roma, 13 ottobre 1953). Anche questa, una lezione da non dimenticare.

Per leggere il testo integrale digita il link seguente

https://www.fondazionedegasperi.org/2025/06/12/leuropa-di-alcide-de-gasperi-tra-storia-e-attualita/

Nato, lungo colloquio Meloni-Trump su Medio Oriente

L’Aia, 24 giu. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, seduti l’una a fianco all’altro alla cena offerta dal Re e dalla Regina del Regno dei Paesi Bassi in onore dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri della Nato, in vista del vertice di domani, hanno avuto un lungo colloquio che ha consentito – secondo quanto si apprende – di discutere dei principali dossier internazionali, a partire dai recenti sviluppi in Medio Oriente.

Al ricevimento nel palazzo reale di Huis ten Bosch, hanno preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti dei quattro partner indo-pacifici e i vertici dell’Unione Europea.

La premier – sempre secondo quanto filtra – era seduta al tavolo con Sua Maestà il Re Willem-Alexander, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel.

Usa, Trump giunto a Palazzo Huis Ten Bosch per cena leader Nato

L’Aia, 24 giu. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump è giunto al Palazzo Huis Ten Bosch dove lo attendeva il re d’Olanda Guglielmo Alessandro e gli altri leader della Nato, nella cena offerta per il summit dell’Alleanza. Trump indossa un completo blu con cravatta blu.

Trump è atterrato con il suo Air Force One ad Amsterdam – Schiphol. Dopo l’atterraggio, Trump si è recato – con un’imponente processione di veicoli, tra cui la sua Cadillac blindata The Beast – immediatamente al Palazzo Huis ten Bosch all’Aia per la cena con i leader, su invito di Re Guglielmo Alessandro e della Regina Maxima.

La cena è iniziata non appena Trump è arrivato.

Pochi minuti prima dell’arrivo di Trump c’è stato qualche secondo di scompiglio davanti al Palazzo: il tappeto rosso è stato sollevato dal vento e il personale si è dovuto mettere a srotolare di nuovo il red carpet e a bloccarlo con i piedi.

Poco prima Emmanuel e Brigitte Macron, la coppia presidenziale francese si era fermata proprio sullo stesso red carpet prima di entrare al Palazzo Huis Ten Bosch, per permettere ai fotografi di scattare una bella foto, dopo essere recentemente finiti al centro dell’attenzione per un presunto spintone di Brigitte al marito.

All’arrivo dei capi di stato e di governo al Palazzo, tra gli altri ad attirare l’attenzione è stato il saluto del presidente svedese Ulf Kristersson e signora alla coppia reale: Birgitta Ed, la moglie Kristersson indossava il colletto clericale. E non a caso: è sacerdotessa della Chiesa di Svezia. La moglie di Kristersson, è stata ordinata sacerdote nel gennaio 2023. Da allora, ha indossato regolarmente il colletto clericale, scatenando un acceso dibattito in Svezia.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky partecipa alla cena con il re. L’Ucraina non è membro della NATO e non ricoprirà un ruolo ufficiale domani, ma è stata invitata dal re a partecipare alla cena. Il presidente ucraino indossa un abito elegante segnando un deciso cambio di look. Zelensky non è venuto con la moglie, come neppure lo stesso Trump e anche il primo ministro britannico Keir Starmer.

Secondo il programma diffuso dalla NATO, la riunione di lavoro vera e propria a livello di capi di governo e di Stato al summit in corso all’Aia durerà 2 ore e mezza e si terrà domani mercoledì 25 giugno dalle 10.30, dopo la foto ufficiale.

Si tratta di una cesura nel segno dell’essenzialità rispetto agli ultimi vertici NATO: a Washington DC, Vilnius e Madrid i leader hanno tenuto tre sessioni di questo tipo ogni volta. Il segretario generale della NATO Mark Rutte, nel suo nuovo incarico, ha optato per tale variante.

La conferenza stampa di chiusura del segretario generale è prevista invece per le 14, anche se più tardi nel pomeriggio sono previsti altri importanti appuntamenti.