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martedì, 29 Luglio, 2025
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A sorpresa esce Depresso Fortunato, il brano inedito di Olly

Milano, 23 mag. (askanews) – Arriva oggi a sorpresa Depresso Fortunato, il brano inedito di Olly presentato in anteprima durante la leg primaverile del “Lo rifaró, lo rifaremo tour”. Un regalo per la sua gente rilasciato oggi su tutte le piattaforme streaming alla vigilia dell’ultima data del tour nei club che ha registrato il tutto esaurito. Un modo sincero e spontaneo per celebrare il legame profondo tra Olly e il suo pubblico, cresciuto e consolidato tappa dopo tappa. Depresso Fortunato è il perfetto racconto del rapporto stretto di Olly con il suo pubblico, una canzone che è insieme abbraccio e confessione, leggera solo in apparenza. Il brano è diventato da subito un momento di forte connessione tra pubblico e artista, tanto da essere cantata all’unisono già dal primo ascolto. La canzone è stata registrata durante una cena tra amici che si è trasformata ben presto in una sessione creativa spontanea e intensa, durata fino alle prime luci del mattino. Come ricordato dalla messa in scena sul palco, in Depresso Fortunato ci sono i bicchieri, le risate degli amici, i pugni sul tavolo, le chiacchiere seduti a tavola. Chitarra e voce accompagnano un racconto che unisce malinconica ironia e desiderio di fuga, riflessioni intime e dubbi esistenziali, il tutto in un’atmosfera folk che richiama le radici cantautorali genovesi. Con Depresso Fortunato, come sempre prodotta da Juli, Olly continua così a raccontarsi con un linguaggio diretto e autentico, capace di unire introspezione e leggerezza. Il Lo Rifarò lo Rifaremo Tour rappresenta solo l’inizio di un anno fitto di show live per Olly. Con il tutto esaurito delle date di Roma e Pesaro, tutti i concerti previsti sono sold out, con 300.000 biglietti venduti, incluso anche il doppio appuntamento de La Grande Festa, che il 2 e il 4 settembre 2025 porterà il cantautore a esibirsi per la prima volta all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano: la prima data ha registrato il tutto esaurito dei 34.000 biglietti disponibili in appena trenta minuti, portando all’aggiunta di una seconda serata, anch’essa andata sold out in tempo record. Le due date evento saranno l’occasione perfetta per celebrare un anno di successi insieme alla sua gente. In autunno Olly sarà on stage per la prima volta sui palchi dei principali palazzetti italiani con il Tutta Vita Tour 2025-2026, anche questo prodotto e organizzato da Magellano Concerti. Il tour conta 20 date completamente sold out. Dopo la doppietta genovese, con i concerti del 4 e 5 ottobre 2025 allo Stadium di Genova, il tour proseguirà l’8 ottobre all’Unipol Arena di Bologna, il 10 ottobre all’ Unipol Forum di Milano e il 14 e 15 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma. Si continuerà il 17 ottobre al Palapartenope di Napoli. Nel 2026, il Tutta Vita Tour ripartirà con il doppio appuntamento al Palazzo del Turismo di Jesolo (7 e 8 marzo), per poi toccare Firenze il 10 e 11 marzo al Nelson Mandela Forum, Pesaro il 13 marzo alla Vitrifrigo Arena, Bologna il 16 marzo, Milano il 20 marzo e Torino – all’Inalpi Arena – il 18 marzo e il 22 marzo. Il tour si concluderà poi con le date romane del 25 e 26 marzo a Roma (Palazzo dello Sport), il 28 marzo a Eboli al Palasele, e il 30 marzo a Bari al Palaflorio.

Il 2025 ha consacrato Olly tra i protagonisti della nuova scena musicale italiana. Dopo il debutto sold out al Fabrique di Milano con la leg invernale del “Lo Rifarò, Lo Rifaremo Tour” (14 date esaurite nei principali club italiani), Olly ha trionfato al 75° Festival di Sanremo con Balorda Nostalgia, brano certificato disco di platino. Il suo album Tutta vita ha ottenuto il triplo disco di platino nelle prime settimane dell’anno, dominando per mesi le classifiche FIMI/Gfk e le piattaforme digitali. Brani come Scarabocchi, Devastante e Per due come noi con Angelina Mango sono entrati stabilmente nella Top20 dei singoli più venduti, consolidando la sua presenza anche nelle radio EarOne. Da ottobre, Olly ha dominato la classifica FIMI: primo per 21 volte in sei mesi, un risultato mai visto negli ultimi 14 anni.

Balorda Nostalgia è stata per nove settimane al #1 FIMI/Gfk, ai vertici di Spotify Italia, Amazon Music Italia, YouTube Music e Apple Music Italia e ha raggiunto la #1 della classifica EarOne; il brano è entrato nella Top 50 globale di Spotify e nella Billboard Global 200, oltre ad essere il primo singolo italiano del 2025 a ottenere il disco di platino.

Esce oggi "Buianotte", primo singolo del progetto di Giovanni Truppi

Roma, 23 mag. (askanews) – A volte succede che due percorsi artistici si incrocino quasi per caso e decidano di affiancarsi, o addirittura di fondersi insieme. Magari per una canzone. O magari per un album intero. Perché, alla fine, nulla è mai per caso. Buianotte è il primo brano di THRUPPI, che anticipa l’omonimo album in uscita il 13 giugno per Island Records. Un progetto speciale, nato in modo istintivo e genuino, che unisce Giovanni Truppi e alcuni componenti di Thru Collected: artisti di generazioni diverse ma che condividono la città che li ha cresciuti, Napoli, e l’amore per una poetica pura e fuori da ogni vincolo precostituito, per la sperimentazione sonora e per una scrittura cinematografica, spesso essenziale ma sempre incisiva.

Buianotte ne è il primo frutto: Truppi e Specchiopaura plasmano insieme un pezzo che si muove tra atmosfere oniriche e surreali, in bilico tra italiano e napoletano. Una canzone sull’amore e sulla paura dell’abbandono che suona classica e contemporanea allo stesso tempo, tra avvolgenti tappeti di synth, voci stratificate, chitarroni roboanti e un’elegante giro di pianoforte.

Rai, presentato il palinsesto estivo: 12 programmi e molti volti nuovi

Roma, 23 mag. (askanews) – La Rai ha presentato oggi il nuovo palinsesto estivo, con il direttore dell’Intrattenimento Day Time, Angelo Mellone, che in conferenza stampa he esordito rivendicando i successi della passata estate. “Abbiamo l’orgoglio di essere la Direzione che in tanti anni, ma soprattutto negli ultimi due, ha mandato in onda più volti nuovi perché scommettiamo su nuove figure di conduzione, perché non siamo pigri, perché non pensiamo che se una cosa funziona oggi funzionerà anche tra dieci anni, perché stiamo cercando di rinnovare passo dopo passo, lentamente, la nostra programmazione per renderla sempre più contemporanea, più multicanale, più adatta ai diversi modelli di fruizione del pubblico e nel caso dell’estate sempre più rispettosa di quello è un po’ il nucleo della nostra proposta, una programmazione che è sempre più rispettosa dei gusti e delle abitudini di un pubblico che non è più il pubblico di trenta o quaranta anni fa”.

E così anche per l’estate 2025 la Rai offrirà dodici programmi, molti volti nuovi, diverse conferme e uno slogan che più esplicativo non si può: “Aperti per ferie”. Il primo appuntamento è fissato per domenica 1° giugno, alle 14 su Rai 2, con Lorella Boccia e Marco Conidi e la loro “Musica Mia”. Dal 2 giugno alle 8.30 su Rai 1, invece, inizia la programmazione di “Uno Mattina Estate”, con Alessandro Greco e Carolina Rey. Sarà l’apertura ufficiale, per così dire, dell’estate tutta live della struttura diretta Mellone: nello stesso giorno, infatti, partono anche “Camper in viaggio”, con Tino, Alessia Mancini e Umberto Broccoli, e il “Camper” di Peppone. Una settimana, la prima di giugno, che si chiuderà con l’inizio di “Uno Mattina Weekly”, la trasmissione in onda nei fine settimana di Rai 1, affidata a Lorella Boccia, Fabio Gallo e Giulia Bonaudi e di “Linea Verde Illumia”, programma realizzato con la collaborazione di Sport e Salute e condotto da Francesco Gasparri e Valentina Caruso.

Per una settimana che finisce, una che riparte, lunedì 8 giugno, con la nuova edizione di “Reazione a Catena”, con Pino Insegno al timone, e che si chiude con altre tre novità di palinsesto: “Linea Verde Sentieri”, con Giulia Capocchi e Lino Zani, in onda dal 14 giugno a mezzogiorno e mezzo, che precede il varo di “Linea Blu – Porti d’Italia”, con Donatella Bianchi e Fabio Gallo. Da domenica 15, invece, ecco Margherita Granbassi e Flavio Montrucchio e la loro “Linea verde Estate”.

A fine mese, poi, ecco la nuova edizione di “Estate in diretta”, con Gianluca Semprini, Greta Mauro e le incursioni di Gigi Marzullo. L’estate del Day Time si chiude, il 1° settembre, con un’anticipazione della nuova stagione: su Rai 2, alle 15.30, arriva “Aspettando Bellamà”, con Roberta Capua, Domenico Restuccia e la partecipazione di Rosa Sorrentino.

Migranti, Meloni: spesso Cedu usata per non espellere criminali

Roma, 23 mag. (askanews) – “Italia e Danimarca hanno promosso una lettera chiara e coraggiosa, già sottoscritta anche da altre Nazioni europee. Abbiamo il dovere di difendere i nostri cittadini, i nostri valori, la nostra democrazia. Siamo leader di società che tutelano i diritti umani, tuttavia troppo spesso la Convenzione europea dei diritti dell’uomo viene interpretata in modo da impedire agli Stati di espellere criminali stranieri o di proteggere i propri confini. Non possiamo accettarlo”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, tornando sull’annuncio della lettera promossa insieme alla Danimarca per chiedere di aprire un dibattito sulle Convenzioni europee.

“Per questo, insieme, chiediamo, più autonomia a livello nazionale per decidere quando espellere cittadini stranieri che abbiano commesso reati; maggiore libertà di controllo su chi non può essere rimpatriato; basta strumentalizzare i diritti come arma contro le nostre frontiere. Difendere i diritti significa anche difendere la sicurezza, la legalità, la libertà. L’Italia c’è e guida questo cambiamento”, conclude.

Trump: dal primo giugno dazi del 50% per i prodotti della Ue

Roma, 23 mag. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha annunciato un dazio diretto del 50% sui prodotti dell’Unione europea a partire dal primo giugno, accusando l’Ue di essere stata creata per “approfittarsi degli Stati uniti nel commercio”.

In un post sul suo social network, Truth, Trump ha scritto: “L’Unione europea, creata principalmente per approfittarsi degli Stati Uniti nel commercio, è diventata molto difficile da gestire. Le sue possenti barriere commerciali, l’IVA, le sanzioni aziendali assurde, le barriere non tariffarie, le manipolazioni monetarie, le cause ingiuste contro imprese americane e altro ancora hanno portato a un deficit commerciale con gli Usa di oltre 250 miliardi di dollari l’anno, una cifra del tutto inaccettabile”.

Il presidente Usa ha inoltre scritto che i negoziati con l’Ue “non portano a nulla” e ha concluso: “Pertanto, consiglio di applicare un’imposta diretta del 50% sull’Unione europea, a partire dal primo giugno 2025. Non ci sarà alcuna tariffa se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti”.

Brusco crollo delle borse europee, subito dopo l’annuncio di  Trump di dazi diretti del 50% sui prodotti dell’Unione europea che partiranno il primo giugno. Milano perde il 3%, con una picchiata dopo intorno alle 14 proprio in concomitanza con l’annuncio via social della Casa Bianca. In grande affanno anche il resto d’Europa. A Francoforte il Dax scivola del 2,66%, mentre Parigi perde il 2,81%. Cali anche a Londra -1,3%, Amsterdam -1,82% e Madrid -2,42%. L’andamento dei principali listini si riflette sull’Euro Stoxx 50, -2,85%. In deciso calo l’automotive, con Stellantis -5,52%, Mercedes -4,89%, Bmw -4,73%, e il lusso, con Essilux -5,18% e Kering -4,35%. Vendite anche sui bancari, per i timori che queste nuove tariffe possano innescare una spirale recessiva: Bbva lascia il 4,7%, Bnp Paribas -4,19%, Intesa Sanpaolo -4%, Santander -3,91%.

Il presidente Usa Donald Trump minaccia dazi al 25% sui prodotti di Apple, se il gruppo informatico non sposterà la produzione negli Stati Uniti. “Ho informato da molto tempo Tim Cook della Apple che mi attendo che i loro iPhone, che verranno venduti negli Stati Uniti di America, vengano costruiti e assemblati negli Usa, non in India o in qualunque altro posto. Se questo non avverrà – afferma Trump suo social Truth – Apple pagherà un dazio di almeno il 25%”.

Apple, Trump minaccia dazio al 25% se non produce iPhone in Usa

Roma, 23 mag. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump minaccia dazi al 25% sui prodotti di Apple, se il gruppo informatico non sposterà la produzione negli Stati Uniti. “Ho informato da molto tempo Tim Cook della Apple che mi attendo che i loro iPhone, che verranno venduti negli Stati Uniti di America, vengano costruiti e assemblati negli Usa, non in India o in qualunque altro posto. Se questo non avverrà – afferma Trump suo social Truth – Apple pagherà un dazio di almeno il 25%”. (fonte immagine: The White House).

I vescovi europei: il Papa ha chiesto rispetto umano per i migranti

Città del Vaticano, 23 mag. (askanews) – Si è parlato anche del tema dei migranti e della loro accoglienza in Europa nel corso dell’udienza che Papa Leone XIV ha concesso ai vertici degli episcopati europei stamane in Vaticano.

“Tra i temi toccati durante l’udienza, c’è stato anche quello dell’arrivo e della presenza dei migranti in Europa”, ha riferito ai giornalisti il vescovo portoghese, mons. Nuno Brßs da Silva Martins, Vicepresidente della Comece, la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea.

“Si è partiti dalla necessità che il nostro continente ha di una presenza di migranti, anche visto il crescente calo demografico – ha riferito il presule – ma nel contempo si è sottolineato le incapacità di accogliere e integrare. Si è poi toccato il dramma degli arrivi dal Mediterraneo”.

“Il Santo Padre – ha poi aggiunto mons. da Silva Martins – ha ascoltato e sottolineato che occorre sempre il rispetto umano per queste persone in tutta la loro dignità. Questo fa riferimento alle stesse radici cristiane del’Europa che vanno difese e rispettate in ogni loro aspetto. Si tratta di persone umane da accogliere sempre, ha detto il Papa, anche se non è un cittadino dell’Ue”, ha riferito ancora il presule.

Dazi, FT: Ue e Usa troppo lontani e si parlano solo con lettere

Roma, 23 mag. (askanews) – Stati Uniti e Unione europea “restano troppo lontani” nelle trattative sui dazi commerciali e negli scambi di comunicazioni scritte avute finora hanno compiuto “pochi progressi concreti”. Lo riporta il Financial Times, citando diverse fonti anonime vicine alle trattative, iniziate dopo che l’amministrazione Trump ha deciso una tregua di 90 giorni sui nuovi dazi “reciproci”.

Una terza fonte, che viene accreditata di essere aggiornata sulle interazioni tra le parti, si dice “non ottimista” sul raggiungimento di un accordo prima della scadenza del termine. “Scambiarsi lettere non è fare progressi – afferma questa fonte -. Non stanno andando da nessuna parte”.

Secondo il quotidiano finanziario, i delegati Usa stanno premendo sull’Ue affinché “riduca in maniera unilaterale i suoi dazi sui beni importati dagli Usa”, con una mossa equivalente a quella decisa al Regno Unito. Gli Usa sono insoddisfatti che ad oggi l’Ue si sia limitata ad offrire una riduzione parallela dei dazi e che non intende mettere su un tavolo negoziale anche la sua proposta di Digital tax.

Un appuntamento chiave, e in questo caso non a colpi di missive ma faccia a faccia, è previsto a giugno, a Parigi, tra il rappresentante al Commercio degli Stati Uniti, Jamieson Lee Greer e il Commissario Ue responsabile del Commercio, Maros Sefcovic. Vista la località non si possono quindi escludere “incursioni” del padrone di casa, il presidente francese Emmanuel Macron.

In caso di mancato accordo Washington potrebbe riattivare il dazi supplementari al 20%, oltre a quelli base del 10% ancora in vigore sull’import dalla Ue, salvo acciaio, alluminio e componenti per le auto, su cui i dazi Usa salgono al 25%. (fonte immagine: European Union, 2025).

Ponte Stretto, Salvini: nessuno dica no a maggiori controlli

Genova, 23 mag. (askanews) – “Penso e spero che nessuno si opponga ad inserire più controlli possibili contro infiltrazioni mafiose. Non penso che il Quirinale sia contro gli organismi antimafia. Chiediamo semplicemente che per il ponte sullo Stretto di Messina ci siano gli stessi controlli che ci sono stati per il ponte Morandi a Genova, per l’Expo di Milano, per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina”. Lo ha detto questa mattina a Genova il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parlando dell’emendamento al dl Infrastrutture annunciato dalla Lega con l’obiettivo di riproporre la norma sui controlli antimafia per i lavori del Ponte sullo Stretto, dopo lo stop del Quirinale.

“Siccome c’è un’opera che coinvolgerà più di 100 mila lavoratori e migliaia di imprese in tutta Italia, con appalti, servizi ed espropri, è giusto – ha aggiunto Salvini – che gli italiani, io in primis che ci metto la faccia, abbiano la certezza che ogni euro speso non finisca nelle tasche sbagliate. Quindi mettere il ministero dell’Interno, il ministero della Difesa, il ministero della Giustizia, le associazioni, i sindacati, le Procure, tutte in condizioni di lavorare al meglio, per me è fondamentale. Quindi non uno ma 10 emendamenti per garantire trasparenza, legalità, verifiche e certificati antimafia per quello come per altri cantieri. Spero che nessuno dica di no a maggiori controlli antimafia per il ponte”.

Salvini attacca la Consulta per la sentenza sulla fecondazione

Genova, 23 mag. (askanews) – “La ritengo una sentenza politica. Io rivendico la libertà di amore, di affetto per tutti, viva l’amore libero e consapevole. Rivendico però il diritto del bambino a venire al mondo se ci sono una mamma e un papà. Quindi è una sentenza di partito, di parte, perché ci sono tantissimi giuristi che stanno sostenendo l’esatto contrario”. Lo ha detto questa mattina a Genova il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, commentando la sentenza della Consulta sulla procreazione assistita di due mamme.

Pnrr, Foti: spesa non soddisfacente, sicuramente nuova revisione

Roma, 23 mag. (askanews) – Il livello attuale di spese sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non è soddisfacente e il governo intende sicuramente procedere a una nuova revisione, allo scopo di “mettere l’Italia nelle condizioni migliori per realizzare tutti gli obiettivi”. Lo ha affermato il ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti a margine del Festival dell’economia a Trento.

“Sicuramente andremo verso una nuova revisione del Pnrr, perché come ho detto ieri al Senato e il giorno prima alla Camera quella presentata era una revisione tecnica che riguardava la settima e l’ottava rata, ma le rate sono 10 – ha spiegato -. E quindi vogliamo ricalibrare gli obiettivi per la nona e la decima rata”.

“Perché contrariamente a chi gioca contro l’Italia, noi tifiamo per l’Italia e quindi – ha rivendicato Foti – vogliamo mettere l’Italia nelle condizioni migliori per realizzare tutti gli obiettivi”.

Il tutto mentre “sicuramente c’è un livello di spesa che che allo stato attuale è non soddisfacente. Devo dire peraltro che il Pnrr non è una legge di spesa soltanto, è una legge anche di riforma. Qualcuno dimentica che c’è stata la riforma della Pubblica amministrazione, c’è stata la legge relativa all’adeguamento alla normativa europea. Voglio far presente che noi abbiamo inserito pacchetti di leggi che hanno dato dei risultati concreti, anche in termini di competitività. Ad esempio, tutta la parte della PA vede un abbattimento sostanziale su tutto il territorio nazionale di misure che vengono classificate come costi inutili di burocrazia”.

Svizzera, scontro su bonus e salari degli ex manager Credit Suisse

Roma, 23 mag. (askanews) – “Volano stracci”, o poco ci manca, in Svizzera, tra governo e magistratura amministrativa sul nodo di bonus e retribuzioni degli ex manager del Credit Suisse, salvata dal tracollo oltre due anni fa – era io marzo del 2023 – mediante una acquisizione da parte della connazionale rivale Ubs, operazione pilotata in tutta fretta dalle autorità.

Il Dipartimento federale delle finanze ha diramato una comunicazione in cui “contesta la decisione del Tribunale amministrativo federale (Taf)”, l’equivalente elvetico dei Tar, che ha dichiarato “illecite la riduzione e la soppressione delle retribuzioni variabili di ex dirigenti di Credit Suisse”. Ha quindi deciso presentare ricorso presso il Tribunale federale, che dovrà pronunciare una decisione di ultima istanza.

Il Dipartimento delle finanze ricorda che all’epoca dei fatti era stato incaricato di disporre, sulla base della legge sulle banche, “misure concernenti le retribuzioni. A questo proposito ha incaricato Credit Suisse di ridurre e, in determinati casi, di sopprimere i versamenti delle retribuzioni variabili ad alcuni suoi dirigenti”.

Ma in una recente sentenza, il Tribunale amministrativo elvetico “ha accolto il ricorso di numerosi dirigenti, considerando illecite, nonché revocando, la riduzione e la soppressione definitive dei bonus”.

Il governo “ritiene che il Taf non abbia preso in considerazione degli aspetti essenziali nell’interpretazione delle basi legali – si legge – in particolare non tenendo conto delle circostanze straordinarie non prevedibili dal legislatore legate all’acquisizione di Credit Suisse”.

Cinema, a Milano anteprima di Jokers, Art Can Save a Life

Roma, 23 mag. (askanews) – Si terrà lunedì 26 maggio, presso Anteo Palazzo del Cinema, a Milano, l’anteprima di “Jokers, Art Can Save A Life”, il film di Michela Scolari. Una serata speciale che celebra il potere trasformativo dell’arte e del cinema per sostenere la costruzione a Bucarest di Casa Iuliana Dobrescu, casa rifugio per la protezione e il reinserimento sociale di donne vittime di violenza e tratta.

“Mi ci sono voluti 17 anni per realizzare questo documentario, durante i quali ho testimoniato e abbracciato la lotta pacifica per la giustizia umana. I ragazzi di strada di Bucarest mi hanno resa parte della loro vita e così siamo diventati famiglia. Il loro sogno era trovare Miloud – il clown che li salvò dalle fogne quasi 30 anni fa – e dirgli grazie. Tutto ciò che ho voluto fare è realizzarequesto loro sogno”, commenta la regista e produttrice Michela Scolari.

Il docufilm ripercorre le origini della Fondazione Parada, nata per dare speranza e futuro ai bambini invisibili della Romania. Dopo la caduta della dittatura di Ceausescu, molti minori, spesso abbandonati dalle madri o vittime di maltrattamenti e violenze domestiche, trovano rifugio nei canali sotterranei di Bucarest: dormono lì, calandosi dai tombini che trovano nelle vie principali della città e lì costruiscono una parvenza di alloggio dove lavarsi, stendere i panni ad asciugare sui tubi del riscaldamento cittadino, dove sniffare colla per sottrarsi a una realtà terribile.

Nel 1992 arriva a Bucarest un personaggio straordinario, il clown franco-algerino Miloud Oukili, che assieme a un gruppo di giovani romeni con coraggio e fantasia accende una scintilla: nasce Parada, una realtà che attraverso l’arte circense, lo sport e il sostegno educativo ha offerto – e continua a offrire – un’alternativa concreta alla strada.

Oggi quei bambini sono diventati artisti internazionali: i Jokers, protagonisti di un miracolo umano e sociale che dura da oltre 30 anni.

“Le arti sono le armi più potenti contro l’indifferenza”, continua Michela Scolari. “A otto anni ho osato riscrivere l’Amleto in Fatela Entrare, per dare voce e giustizia a Ofelia. Non fu un successo, ma dare voce agli invisibili è diventata la mia missioneda allora. Il mio lavoro con Peter Brook, i miei vent’anni con gliartisti di Parada a Bucarest, e la mia amicizia con il clown franco-algerino Miloud Oukili, mi hanno convinta, una volta per tutte, che l’arte può davvero salvare una vita.”

Jokers, Art Can Save a Life racconta questa rinascita con immagini vive e toccanti, frutto di oltre dieci anni di riprese, in un work in progress sostenuto da un cast di produttori internazionali e con il supporto delle Nazioni Unite. Il prodotto finale, terminato nel 2024, ha un obiettivo concreto: sostenere la costruzione a Bucarest di Casa Iuliana Dobrescu, una casa rifugio per donne vittime di violenza e tratta a cui verrà offertaprotezione e un percorso di reinserimento sociale.

Dopo l’anteprima di Milano il film verrà presentato a luglio alla Marateale per poi proseguire il suo viaggio in autunno con proiezioni speciali a Parma, Cesena e Brescia.

Russia: "Irrealistico" tenere colloqui Russia-Ucraina in Vaticano

Roma, 23 mag. (askanews) – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha definito “irrealistica” la possibilità di tenere colloqui di pace tra Russia e Ucraina in Vaticano, affermando che la Santa Sede “non si sentirebbe a suo agio nell’ospitare un incontro tra due Paesi ortodossi”, ovvero la Federazione Russa e l’Ucraina.

“Per il Vaticano sarebbe scomodo accogliere una riunione tra due nazioni ortodosse”, ha dichiarato Lavrov in un’intervista, liquidando di fatto l’ipotesi più volte evocata ddi un possibile incontro in Vaticano già la settimana prossima o metà giugno.

Lavrov ha inoltre sottolineato che non ci sono al momento le condizioni per avviare negoziati diretti con l’Ucraina, ribadendo la posizione del Cremlino secondo cui ogni processo diplomatico deve partire dal riconoscimento della “nuova realtà territoriale”, riferimento all’annessione delle regioni ucraine occupate.

La fake news video di Trump sui bianchi uccisi in Sudafrica

Roma, 23 mag. (askanews) – Durante un incontro pieno di tensione alla Casa Bianca con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mostrato un’immagine tratta da un video Reuters girato nella Repubblica Democratica del Congo, spacciandola erroneamente come prova di omicidi di massa ai danni di agricoltori bianchi in Sudafrica.

“Lì stanno seppellendo solo agricoltori bianchi”, ha affermato Trump, indicando la versione stampata di un articolo corredato dalla foto in questione.

Il team fact-checking di Reuters, fa notare l’agenzia sul suo sito, ha verificato che l’immagine proviene da un video girato nella città di Goma, in Congo, dopo gli scontri con i ribelli M23 sostenuti dal Ruanda.

Il post mostrato da Trump, pubblicato dal sito conservatore American Thinker, non contestualizzava l’immagine, etichettata solo come “schermata da YouTube”, e linkava a un video su YouTube che attribuiva il contenuto a Reuters. La Casa Bianca non ha rilasciato commenti, precisa Reuters. Andrea Widburg, direttrice editoriale di American Thinker e autrice del post, ha dichiarato all’agenzia che Trump ha “identificato erroneamente l’immagine”, pur difendendo il contenuto dell’articolo che criticava il governo sudafricano definendolo “ossessionato dalla razza”.

Il video originale è stato girato dal giornalista Djaffar Al Katanty durante una sepoltura di massa dopo un attacco a Goma.

Bankitalia, nel primo trimestre accelerata per crescita prezzi case

Roma, 23 mag. (askanews) – Nel I trimestre del 2025 la crescita delle quotazioni delle abitazioni in Italia si è ulteriormente rafforzata, a fronte di un’offerta di immobili in calo e una domanda rimasta dinamica. Lo riporta la Banca d’Italia, in base al suo ultimo “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia”, condotto presso un campione di 1.486 agenti immobiliari dal 4 aprile al 7 maggio del 2025.

Lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali del venditore e i tempi di vendita sono scesi sui rispettivi ai livelli minimi dall’inizio dell’indagine (7 per cento e 5 mesi). La quota di agenti che hanno registrato un calo dei nuovi incarichi a vendere ha continuato a prevalere nettamente su quella di agenti che ne hanno segnalato un aumento.

L’andamento della domanda di abitazioni è risultato ancora in significativo miglioramento rispetto ai trimestri corrispondenti del 2023-24. La quota di agenti che ha segnalato l’assenza di proposte di acquisto a causa di prezzi ritenuti troppo elevati ha raggiunto quasi il 60 per cento, dice ancora Bankitalia, e il divario fra prezzi richiesti e offerti è la causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere.

Secondo gli agenti, il mercato degli affitti brevi contribuirebbe a ridurre l’offerta di abitazioni in vendita, con effetti al rialzo sulle quotazioni sia delle compravendite sia delle locazioni. Nel confronto con il trimestre corrispondente dello scorso anno, le attese degli agenti per il trimestre in corso sono risultate lievemente più favorevoli sia rispetto al proprio mercato di riferimento sia rispetto a quello nazionale. Le prospettive di un aumento dei prezzi anche nel II trimestre continuano a prevalere su quelle di una diminuzione.

Accordo quinquennale, la Champions League femminile su Disney+

Roma, 23 mag. (askanews) – UC3 e Disney+ hanno annunciato un accordo che vedrà il servizio di streaming diventare la “casa” della Champions League femminile in tutta Europa a partire dalla stagione 2025/26 fino al 2030. L’accordo quinquennale – si legge in una nota – garantirà che tutte le 75 partite della competizione saranno disponibile per gli abbonati Disney+ in Europa senza costi aggiuntivi rispetto all’abbonamento.

La copertura sarà prodotta da ESPN, brand sportivo multipiattaforma di Disney con 45 anni di esperienza nell’ambito delle trasmissioni sportive. Saranno offerti commenti multilingue e un’ampia programmazione pre e post-partita, offrendo ai tifosi – prosegue la nota – un’esperienza di visione arricchita per tutta la stagione.

Contemporaneamente, UC3 – la joint venture tra Uefa ed Eca (Associazione dei club europei) – ha stretto una collaborazione con l’Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) e con altri principali emittenti tramite accordi individuali per garantire una copertura in chiaro in circa 30 territori. Emittenti in Paesi come Spagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Norvegia e Svezia trasmetteranno fino a una partita per giornata a un pubblico più ampio. Grazie a queste nuove partnership, la finale della UEFA Women’s Champions League sarà disponibile in oltre 200 milioni di case europee, rafforzando l’impegno di UC3 nel far crescere la visibilità e l’accessibilità del calcio femminile per club.

Questo rivoluzionario accordo accompagna un’importante evoluzione del formato della competizione, con l’introduzione di una fase campionato con 18 squadre a partire dalla stagione 2025/26, studiata per offrire un calcio ancora più competitivo e coinvolgente, dove ogni partita sarà decisiva. Una riforma in linea con le competizioni Uefa maschili.

“La UEFA Women’s Champions League ha registrato una crescita eccezionale negli ultimi anni, con record di presenze, un livello di gioco sempre più alto e un interesse globale crescente”, ha dichiarato Guy-Laurent Epstein, Co-Amministratore Delegato di UC3, “Questi nuovi accordi di trasmissione non solo riflettono questa crescita, ma rappresentano tappe fondamentali nello sviluppo continuo del calcio femminile in Europa, sottolineandone l’importanza e l’attrattiva sempre maggiori per i tifosi di tutto il mondo. Non vediamo l’ora di collaborare con Disney+ e i partner in chiaro per continuare a far crescere il calcio femminile in Europa”.

“UC3 rappresenta l’ambizione condivisa da ECA e UEFA per una crescita a lungo termine del calcio femminile per club”, le parole di Charlie Marshall, Co-Amministratore Delegato di UC3, “Questo nuovo accordo è un chiaro esempio dell’impegno di UC3 nel creare opportunità commerciali che, a loro volta, alimentano la crescita della UEFA Women’s Champions League (UWCL) e delle tifoserie dei club. L’unione di un marchio globale come Disney con una piattaforma in chiaro di primo livello in Europa porterà la competizione a nuovi livelli, insieme all’introduzione di un formato UWCL innovativo che offrirà più opportunità ai club di competere al massimo livello e darà vita a nuove rivalità europee tanto attese dai tifosi.”

Secondo Karl Holmes, direttore generale di Disney+ EMEA, “la UEFA Women’s Champions League rappresenta il massimo in termini di performance calcistica, dedizione e passione. Portare questo straordinario torneo ai clienti Disney+ e al pubblico europeo dimostra il nostro impegno a offrire un’ampia gamma di intrattenimento audace e dinamico. Con il continuo aumento dell’interesse globale verso il calcio femminile, siamo orgogliosi di offrire l’emozione e l’entusiasmo di ogni singola partita ai clienti Disney+ in Europa, senza costi aggiuntivi.”

Dinsey+ prende il posto di Dazn, che ha coperto la competizione nelle ultime quattro stagioni.

Mafia, Mattarella: all’opera di sradicamento va data continuità

Roma, 23 mag. (askanews) – “L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatré anni or sono a Capaci, e che ripeté poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33° anniversario della strage di Capaci e della Giornata della Legalità.

“Il primo pensiero, commosso oggi come allora – prosegue il capo dello Stato – va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile”.

“Quelle tragedie – ricorda Mattarella – generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale. ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una fine’: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello”.

“La mafia – osserva il presidente della Repubblica – ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza. Nella memoria viva di Falcone e Borsellino, il 23 maggio è diventata la Giornata della legalità, perché occorre tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”.

Ponte Stretto, Lega: pronta la norma Salvini contro la mafia

Roma, 23 mag. (askanews) – “Già pronta per l’Aula la proposta del vicepremier e ministro Matteo Salvini per aumentare al massimo, come già fatto con successo per la ricostruzione del ponte di Genova, per Expo e per le Olimpiadi, controlli e certificazioni antimafia per tutti gli appalti, le forniture e i servizi sulle migliaia di imprese che lavoreranno al Ponte e sugli oltre 100 mila lavoratori coinvolti”. Così una nota della Lega.

Sulla norma in questione che prevede una procedura speciale che autorizza a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, si è espresso ieri l’ufficio stampa del Quirinale precisando che “la legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina” e che eventuali deroghe “non sono consentite per le opere strategiche di interesse nazionale”.

Mafia, Meloni: non dimentichiamo, esempio Falcone guida governo

Roma, 23 mag. (askanews) – “Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Anche in loro nome, il Governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”, conclude.

La Voce del Popolo | Qual è il vero profilo di Giorgia Meloni?

Non è salita sul treno per Kiev lasciando soli gli altri Paesi europei, inglesi compresi. Lei stessa si è affrettata a minimizzare la portata della sua assenza, tornando a ribadire quella sua linea di sostegno alla causa ucraina che l’ha accompagnata in tutti questi mesi. Ma l’assenza s’è fatta notare e indica un problema che a lungo andare non sarà così facile risolvere.

Il fatto è che Meloni per metà – la metà buona, diciamo così – si è schierata fin da subito dalla parte dell’Ucraina, trovandosi in sintonia con l’Europa che conta. Ma per l’altra metà sente il peso sulla bilancia di quella sua antica freddezza verso i partner dell’Unione e soprattutto della sua sintonia “ideologica” con l’amministrazione Trump. Così, finisce letteralmente per dividersi in due, tra una parte di occidente e l’altra, alla vigilia di una contesa atlantica che ormai appare quasi dichiarata. 

Ora, tutto questo ha qualcosa di paradossale. Poiché la premier tende spesso a radicalizzare le posizioni e a respingere al mittente tutte le domande di mediazione e di compromesso che la nostra antica saggezza politica era abituata a distillare. E invece, per una volta che la chiarezza della sfida, la nettezza dei princìpi e il carattere strategico delle scelte richiederebbero prese di posizioni prive di ogni tortuosità, lei si barcamena ondeggiando tra due opzioni che sono l’una il contrario dell’altra. 

I prossimi mesi ci diranno quale metà delle due Meloni è destinata a prevalere.

[Fonte: La Voce del Popolo – 22 maggio 2025

Articolo qui riproposto in accordo con l’autore e il direttore del settimanale della Diocesi di Brescia]

De Gasperi e Roma: dal carcere l’eco della commozione

Si è svolto mercoledì scorso, nello spazio culturale “La Vaccheria” all’Eur, un incontro pubblico per la presentazione del libro di Antonio Polito “Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi” (Mondadori 2024). Con l’autore si sono confrontati Titti Di Salvo, presidente del IX Municipio, la filosofa Claudia Mancina ed Enrico Gasbarra, oggi presidente di Eur Spa. A me è stato  dato l’onore di moderare la discussione.

La biografia di Polito

Il merito principale di questo libro – e lo dico senza enfasi retorica – è di aver restituito De Gasperi alla memoria dell’Italia intera. L’autorevole editorialista del Corriere della Sera non scrive per nostalgici democristiani né per revisionisti di altra fede politica: la sua è una narrazione lucida, attenta alle regole dell’indagine storiografica. 

Racconta un capo di governo sobrio operoso caparbio, che ha dovuto fare i conti con un Paese disfatto, eppure capace di rialzarsi grazie alla passione nonché al valore intellettuale e morale di una classe dirigente forgiata alla lotta antifascista e agli ideali della Resistenza. 

Il testo non è solo una biografia: è un’opera che incide nel dibattito politico odierno, presentando De Gasperi come modello di riferimento per l’oggi. Le pagine del libro danno conto di ciò che egli ha rappresentato, e cioè un esempio di pazienza e coraggio, di limpida visione istituzionale, di equilibrio politico e  slancio creativo. 

Un’intitolazione condivisa

L’incontro ha fornito anche lo spunto per ricordare come la proposta – avanzata inizialmente dall’Associazione Amici di Piazza Nicosia – di intitolare ad Alcide De Gasperi il Palazzo dei Congressi abbia ottenuto il sostegno di tutti i livelli delle istituzioni: Comune di Roma, Camera e Senato, Ministero dell’Economia. Il Consiglio municipale ha votato all’unanimità un ordine del giorno a favore dell’intitolazione. Un atto che riflette, evidentemente, l’ammirazione sincera per uno dei Padri della Repubblica, tra tutti il più rappresentativo

Il legame con la Capitale

Nondimeno, è giusto riscoprire e valorizzare il rapporto speciale che l’uomo ebbe con Roma. Un legame di mente e di cuore, come attesta la lettera inviata alla moglie il 17 maggio 1927 mentre era in carcere per la sua linea di opposizione al fascismo. In un passaggio molto bello così si rivolge alla Città: “Ora sono rinchiuso e non posso vedere, o Roma, né il tuo cielo né i tuoi monumenti. E tuttavia ti amo come amo l’Italia, sognata fino dagli anni giovanili. E si dissecchi la mia lingua se dirò male di te, o mia patria diletta”.

Queste vibranti parole restituiscono il senso di un coinvolimento sentimentale nell’abbraccio con Roma. Finora avevamo colpevolmente trascurato un aspetto tanto significativo del De Gasperi privato, con il cuore aperto ad una Città fatta di colori e di emozioni. Quando sarà concluso il restauro – in autunno inizieranno i lavori con un cronoprogramma che ne prevede la fine entro il prossimo anno – il Palazzo dei Congressi, fregiato del nome dello statista trentino, sicuramente vedrà rafforzata la sua immagine di luogo privilegiato di conferenze e dibattito pubblico.      

Luca Bedoni

Presidente del consiglio – Municipio Roma IX (Eur

Una crisi di governo strisciante spinge a ricomporre il centro

Con un editoriale dell’8 gennaio scorso sul “Popolo”  (https://www.ilpopolo.cloud/politica/1316-bilancio-di-governo-e-prospettiva-dei-dc-e-popolari.html) avevo tracciato un primo bilancio dell’azione del governo Meloni. A distanza di poco più di quattro mesi constatiamo il permanere di due linee divergenti in politica estera: da una parte la presidente del Consiglio, dall’altra il suo vice Salvini. Il risultato è un’ambiguità strutturale che mina la credibilità dell’Italia sul fronte europeo, dove si consolida l’asse franco-tedesco e si registra un significativo riavvicinamento del Regno Unito all’Unione.

Fratture interne e narrazioni smentite

In vista delle elezioni regionali, la maggioranza è attraversata da fibrillazioni sul limite dei mandati per i presidenti regionali, con il rischio di una spartizione “cencelliana” dei candidati — salvo colpi di scena della Lega. Ma è sul piano economico e sociale che emergono le crepe più profonde. Il recente Rapporto ISTAT (https://www.istat.it/comunicato-stampa/rapporto-annuale) smentisce la narrazione trionfalistica del governo e dei media a esso vicini. Secondo i dati ufficiali:

  • il PIL frena nel 2025
  • il 23,1% della popolazione è a rischio povertà o esclusione
  • i salari hanno perso il 10,5% in cinque anni
  • una persona su dieci rinuncia alle visite specialistiche
  • negli ultimi dieci anni sono emigrati 97.000 laureati, di cui 21.000 nel solo 2023.

Le responsabilità della maggioranza

Alcuni amici dell’area DC, vicini alle posizioni della destra, minimizzano la portata della crisi sostenendo che si tratti di problemi ereditati. Ma Giorgia Meloni si era presentata come l’inizio di una nuova stagione. I numeri mostrano invece un peggioramento della condizione italiana, di cui la maggioranza dovrà, prima o poi, farsi carico. In una situazione politica normale, tali divaricazioni in politica estera e interna avrebbero già prodotto una crisi di governo. Nulla accade perché manca una vera alternativa.

La ricostruzione al centro

Premierato mal definito, autonomia differenziata divisiva, tensioni continue: la situazione è instabile e sfidante. In questo contesto, l’area cattolica democratica, liberale e cristiano-sociale è indispensabile per costruire un centro nuovo nella politica italiana, capace di ridare voce alla maggioranza silenziosa degli astenuti.

Questo centro dovrà coinvolgere le componenti popolari, liberali, repubblicane, riformiste socialiste, nel solco della tradizione democratica nazionale.

Dopo anni di diaspora, è tempo che i superstiti dell’esperienza DC superino i personalismi e tornino all’unità. Le prossime elezioni comunali, provinciali e regionali saranno decisive per costruire liste unitarie d’area, riportando nei consigli eletti esponenti della nostra cultura politica.

Un’opportunità da cogliere

Auspichiamo che anche da alcune iniziative centrali già in programma nelle prossime settimane possa venire una spinta positiva. È tempo di responsabilità e visione. Il Paese ne ha bisogno.

Merano, il gesto della sindaca Zeller e il peso del tricolore

Ha suscitato il meritato scalpore il video della Sindaca appena eletta a Merano che al momento del passaggio di consegne dal suo predecessore Dario Dal Medico si è sfilata la fascia tricolore appena indossata e l’ha posata su un tavolo, accettando solo la simbolica chiave della città. È stato un gesto immortalato nella foto pubblicata sui quotidiani ma che ha fatto il giro dei TG locali e nazionali fino a diventare virale sul web, la stessa presidente Giorgia Meloni – che in precedenza aveva evocato, con l’accordo dell’SVP, l’importanza di accostare le parole ‘Alto Adige’ a quelle ‘Sud Tirol’ – si è sentita in dovere di stigmatizzare il fatto, richiamando il valore storico e simbolico del tricolore che rappresenta l’unità nazionale. 

Non è retorica di Stato quella richiamata dalla premier ma la stizza con cui Katharina Zeller ha rifiutato la fascia bianco-rosso-verde non sembra solo una momentanea reazione ad una asserita imposizione ‘maschilista’, ‘provocatoria’ o ‘della destra’: il passaggio di consegne alla guida dell’amministrazione comunale (ma a qualunque livello delle istituzioni democratiche, come per la ‘campanella’ a Palazzo Chigi) esplicita un rituale fatto di gesti, parole e strette di mano e quella fascia che passa di spalla in spalla rappresenta una continuità sotto l’egida di una patria che tutti dovrebbe accomunarci. 

Ricordando quanto avvenuto al Brennero nel 2022 quando i rappresentanti della Süd-Tiroler Freiheit coprendo il cippo di confine avevano affermato “rendiamo invisibile questo confine dell’ingiustizia, dimostrando che non siamo al confine ma in mezzo al Tirolo. L’Italia non c’entra nulla con il Brennero”. Peccato che l’Austria non abbia mai espresso rivendicazioni di annessione, ma la politica locale dovrebbe chiarire perché mentre si ricevono fondi da Roma si chiede la protezione di Vienna. 

Peccato che la politica italiana si riservi certe valutazioni solo in occasione di episodi come quello di Merano (in realtà ce ne sono ben pochi perché nella Province autonome di Trento e di Bolzano si sta molto attenti a rispettare gli aspetti formali del mandato politico) senza una preliminare e attenta considerazione del concetto di ‘autonomia’, riconosciuto a partire dall’accordo De Gasperi-Gruber del 1946 e tratteggiato  nella sua architettura istituzionale da Giulio Andreotti come lui stesso mi aveva spiegato, circostanza poi confermatami da un autorevole senatore della Stella alpina. Sarebbe dunque meglio palesare le conseguenze anche mediatiche di gesti di insofferenza che possono urtare la suscettibilità delle minoranze linguistiche o comunque provocare polemiche evitabili a priori.

Peccato che il Presidente Arno Kompatscher nella dichiarazione riportata dal quotidiano Alto Adige abbia spiegato il gesto della neo sindaca evocando motivazioni suggestive. Peccato che un partito come la Lega abbia guidato la revisione dello Statuto dell’Autonomia senza porsi domande su cui altri partiti del governo nazionale si interrogano da tempo. Peccato per il silenzio imbarazzante del Pd su questo episodio dall’alto valore simbolico, pur avendo contribuito con i propri voti all’elezione della sindaca SVP.  Sono trascorsi decenni dai tempi dell’aneddotica tramandata – a torto o a ragione – di quel cartello affisso alla porta del bagno di un esercizio pubblico – ’vietato l’ingresso agli italiani e ai cani’- così come sono archiviati gli anni del terrorismo contro le caserme dei carabinieri: veleni che andrebbero rimossi da ambo le parti. 

Resta però di sottofondo un atteggiamento in parte condiviso che va dalla diffidenza all’ostracismo. Si consideri ad esempio come mancanza di rispetto verso la popolazione residente di madrelingua italiana la recente campagna elettorale per il rinnovo dei consigli comunali in alcune località, con volantini e programmi scritti dai candidati-sindaco solo in tedesco. 

Entrando nell’ambulatorio di un servizio sanitario la prima domanda che viene posta a chi parla italiano riguarda la propria residenza. Eppure proprio in questi giorni il Presidente Mattarella – parlando al Festival delle Regioni e Province Autonome ha invitato a “superare intollerabili divari tra i diversi sistemi sanitari regionali e garantire una copertura universale e un accesso uniforme alle prestazioni sull’intero territorio della Repubblica, obiettivi irrinunciabili di un Servizio sanitario nazionale”.

 

N.B.Ieri a tarda sera, ospite di Piazza Pulita (La7), la sindaca Zeller ha voluto chiarire le ragioni del suo gesto: non c’era volontà di offesa alla Repubblica. Ne prendiamo atto, anche se un certo equilibrismo troppo sofisticato lascia comunque un retogusto di diffidenza.                                                                 

G7 Finanze, ok ministri a fare progressi per ridurre l’incertezza

Roma, 22 mag. (askanews) – Ministri delle finanze e banchieri centrali del G7 riconoscono che “l’incertezza sulle politiche commerciali e sul commercio è stata elevata” negli ultimi mesi e che “ha pesato sulla crescita globale”. Questa incertezza “è diminuita rispetto al suo picco e lavoreremo assieme per fare ulteriori progressi. Abbiamo anche condiviso le nostre preoccupazioni sugli squilibri macro economici globali insostenibili”. Lo si legge sul comunicato finale del G7 delle Finanze, diffuso dalla presidenza canadese al termine del vertice a Banff.

Nel comunicato non compare la parola “dazi”, tema che ovviamente è stato al centro delle discussioni, come riconosciuto del resto dal ministro delle Finanze, François-Philippe Champagne, nella conferenza stampa al termine dei lavori.

I ministri hanno comunque concordato la necessità di “intervenire sugli squilibri eccessivi e rafforzare i fondamentali macroeconomici, date le potenziali ricadute. Chiediamo al Fmi di continuare a lavorare nella sua analisi sugli squilibri e continuiamo a impegnarci con i partner internazionali per progredire nella cooperazione e assicurare prosperità”.

Secondo il G7 delle Finanze, “una crescita economica forte e sostenibile è la pietra angolare della prosperità economica. Siamo impegnati a mantenere mercati finanziari funzionali, riconosciamo che l’elevata incertezza – si legge – può avere implicazioni per l’economia e per la stabilità finanziaria”. (fonte immagine: G7 Canada Presidency).

Dazi, faro G7 Finanze su squilibri insostenibili e pratiche sleali

Roma, 22 mag. (askanews) – Al G7 delle Finanze, il lavoro per cercare di superare le divergenze, soprattutto con gli Usa, sul tema dei dazi commerciali si è concentrato anche sulle misure da prendere per ridurre gli squilibri che vengono giudicati da tutti “non sostenibili”. Lo ha spiegato il governatore della Banca centrale del Canada, Tiff Macklem, nella conferenza stampa al termine del vertice di oggi a Banff. Il Canada ha la presidenza di turno del G7.

“Ovviamente i dazi sono di fronte a noi nelle discussioni, che hanno riguardato anche come migliorare la situazione – ha detto -. Siamo contenti di vedere che l’incertezza è calata, ma abbiamo chiaramente del lavoro da fare e c’è un chiaro messaggio nel comunicato che siamo impegnati a ridurre questa incertezza, che include i dazi”.

Il banchiere centrale ha riferito che ai lavori partecipava anche il Fondo monetario internazionale e che “la discussione ha anche riguardato le situazioni non sostenibili e le pratiche commerciali sleali sul commercio, come quelle della Cina. Non tutti gli squilibri sono insostenibili. E il G7 concorda di dover fare di più e di dover intervenire sugli squilibri che non sono sostenibili e per cercare quali siano le politiche migliori per ridurle”.

G7 Finanze, Canada: discussioni costruttive per ridurre incertezza

Roma, 22 mag. (askanews) – Al G7 delle Finanze in Canada “abbiamo avuto discussioni molto produttive e costruttive, capiamo che dobbiamo ridurre l’incertezza per sostenere la crescita. In questa riunione siamo tornati alle basi della nostra missione come G7: promuovere stabilità e crescita. E direi che di tutti gli eventi internazionali a cui ho partecipato questo è uno in cui ci sono state discussioni franche, in cui le persone hanno potuto scambiarsi liberamente punti di vista e in cui abbiamo trovato terreni comuni su diversi temi”. Lo ha affermato il ministro delle finanze del Canada, il Paese che ha la presidenza di turno del G7, François-Philippe Champagne durante la conferenza stampa al termine delle vertice di ministri delle Finanze e dei banchieri centrali.

“C’era perfino che si chiedeva se ci sarebbe stato un comunicato finale e adesso ce l’abbiamo. Quindi siamo determinati nel nostro impegno a lavorare assieme e ci sarà altro lavoro: c’è un piano di lavoro davanti a noi”. Il ministro canadese ha menzionato “la resilienza delle catene di approvvigionamenti, le politiche per la crescita. Siamo sulla buona strada per ridurre l’instabilità”, ha sostenuto.

Netanyahu: Starmer, Macron e Carney "dalla parte sbagliata dell’umanità"

Roma, 22 mag. (askanews) – In un video diffuso dal suo ufficio, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che i leader di Francia, Canada e Regno Unito sono “dalla parte sbagliata dell’umanità”.

“Non capirò mai come questa semplice verità sfugga ai leader di Francia, Gran Bretagna, Canada e altri paesi. Stanno proponendo di creare uno Stato palestinese e di ricompensare questi assassini con il premio più ambito”, ha detto Netanyahu, citato Haaretz.

“Dico al presidente Macron, al premier Carney e al premier Starmer: quando assassini, stupratori, killer di neonati e rapitori vi ringraziano, siete dalla parte sbagliata della giustizia. Siete dalla parte sbagliata dell’umanità e siete dalla parte sbagliata della storia”, ha aggiunto, facendo riferimento al comunicato congiunto diffuso nei giorni scorsi in cui Francia, Canada e Regno Unito hanno chiesto di fermare l’espansione delle operazioni militari a Gaza e di far entrare gli aiuti umanitari. Per 18 anni abbiamo avuto uno stato palestinese di fatto. Si chiama Gaza. E cosa abbiamo ottenuto? La pace? No. Abbiamo subito il più feroce massacro di ebrei dai tempi dell’Olocausto”, ha proseguito Netanyahu, dicendosi pronto a firmare solo un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza: “Sono pronto per un cessate il fuoco temporaneo per far uscire più ostaggi, ma chiediamo, e dovreste chiederlo anche voi, che tutti i nostri ostaggi vengano rilasciati subito. E dovrebbe chiederlo ogni Paese civile”.

La lettera di Italia, Danimarca e altri Paesi Ue per aprire un dibattito sulle Convenzioni

Roma, 22 mag. (askanews) – “Molti paesi europei hanno scelto di inasprire le proprie politiche nazionali in materia di immigrazione irregolare. La maggior parte degli Stati membri dell’UE è pronta a valutare nuove soluzioni alle sfide che l’Europa deve affrontare in materia di immigrazione. Si tratta di passi cruciali e dovremmo continuare a lavorare su questo fronte. Perché c’è ancora molto da fare prima che l’Europa riprenda il controllo sull’immigrazione irregolare”. E’ quanto si legge nella lettera promossa da Italia e Danimarca per l’apertura di un dibattito sulle Convenzioni Ue.

“Tuttavia, in qualità di leader – si legge ancora – crediamo anche che sia necessario analizzare come la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia sviluppato la sua interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. È importante valutare se, in alcuni casi, la Corte abbia esteso eccessivamente la portata della Convenzione rispetto alle intenzioni originarie, alterando così l’equilibrio tra gli interessi da tutelare. Riteniamo che l’evoluzione dell’interpretazione della Corte abbia, in alcuni casi, limitato la nostra capacità di prendere decisioni politiche nelle nostre democrazie. E di conseguenza, abbia influenzato il modo in cui noi, in qualità di leader, possiamo proteggere le nostre società democratiche e le nostre popolazioni dalle sfide che ci troviamo ad affrontare nel mondo di oggi. Abbiamo assistito, ad esempio, a casi riguardanti l’espulsione di cittadini stranieri criminali in cui l’interpretazione della Convenzione ha portato alla protezione delle persone sbagliate e ha posto troppe limitazioni alla capacità degli Stati di decidere chi espellere dai loro territori. A nostro avviso, la sicurezza delle vittime e della stragrande maggioranza dei cittadini rispettosi della legge è un diritto cruciale e decisivo. E, come regola generale, dovrebbe avere la precedenza su altre considerazioni”.

Quella sulle Convenzioni Ue “sappiamo che si tratta di una discussione delicata. Sebbene il nostro obiettivo sia salvaguardare le nostre democrazie, probabilmente saremo accusati del contrario. Crediamo di essere fortemente allineati con la maggioranza dei cittadini europei nel nostro approccio. Vogliamo usare il nostro mandato democratico per avviare un dibattito nuovo e aperto sull’interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Dobbiamo ristabilire il giusto equilibrio. E i nostri Paesi coopereranno per promuovere questa ambizione”, si legge nella lettera in cui Italia, Danimarca e altri Paesi Ue chiedono di aprire un dibattito sulle Convenzioni europee.

“Concordiamo – si legge ancora – che la sicurezza e la stabilità delle nostre società debbano avere la massima priorità. Crediamo che dovremmo avere più spazio a livello nazionale per decidere quando espellere cittadini stranieri criminali. Ad esempio, nei casi riguardanti gravi reati violenti o reati legati alla droga. Per loro natura, tali reati hanno sempre gravi implicazioni per le vittime. Abbiamo bisogno di maggiore libertà nel decidere come le nostre autorità possano tenere traccia, ad esempio, di stranieri criminali che non possono essere espulsi dai nostri territori. Criminali che non possono essere espulsi anche se hanno approfittato della nostra ospitalità per commettere reati e far sentire gli altri insicuri. Dobbiamo essere in grado di adottare misure efficaci per contrastare gli Stati ostili che cercano di usare i nostri valori e diritti contro di noi. Ad esempio, strumentalizzando i migranti alle nostre frontiere”.

“Condividiamo tutti una ferma convinzione nei nostri valori europei, nello Stato di diritto e nei diritti umani. Siamo impegnati a favore di un ordine internazionale basato sulle regole. Crediamo profondamente nell’inviolabile dignità dell’individuo e nel ruolo delle istituzioni multilaterali, tra cui l’ONU, l’UE e la NATO. Siamo leader di società che tutelano i diritti umani. Diritti e valori che sono cruciali e fondamentali e che costituiscono i pilastri delle nostre società democratiche. Condividiamo inoltre un forte senso di impegno nei confronti dei nostri Paesi e sentiamo una grande responsabilità nei confronti delle nostre società. Apparteniamo a famiglie politiche diverse e proveniamo da tradizioni politiche diverse. Tuttavia, concordiamo sulla necessità di avviare una discussione su come le convenzioni internazionali siano all’altezza delle sfide che affrontiamo oggi. Ciò che una volta era giusta potrebbe non essere la risposta di domani”. “Il mondo – si legge ancora – è cambiato radicalmente da quando molte delle nostre idee sono state concepite dalle ceneri delle grandi guerre. Le idee stesse sono universali ed eterne. Tuttavia, ora viviamo in un mondo globalizzato in cui le persone migrano attraverso i confini su una scala completamente diversa. Negli ultimi decenni, l’immigrazione irregolare ha contribuito in modo significativo all’immigrazione in Europa. Molti sono arrivati qui attraverso percorsi legali. Hanno imparato le nostre lingue, credono nella democrazia, contribuiscono alle nostre società e hanno deciso di integrarsi nella nostra cultura. Altri sono arrivati e hanno scelto di non integrarsi, isolandosi in società parallele e prendendo le distanze dai nostri valori fondamentali di uguaglianza, democrazia e libertà. In particolare, alcuni non hanno contribuito positivamente alle società che li accolgono e hanno scelto di commettere reati. È al di là della nostra comprensione come alcune persone possano venire nei nostri paesi e condividere la nostra libertà e la nostra vasta gamma di opportunità e, di fatto, decidere di commettere reati. Sebbene ciò riguardi solo una minoranza di immigrati, rischia di minare le fondamenta stesse delle nostre società. Danneggia la fiducia tra i nostri cittadini e quella nelle nostre istituzioni”.

TEF 2025, Sottosegretario Morelli: giornate di energia e visione

Roma, 22 mag. – “Sono giornate cariche di energia e visione. Manifestazioni come il Taranto Eco Forum rappresentano un vero faro per la rigenerazione, un’occasione concreta per ripensare il futuro della citt in chiave sostenibile e positiva. Il recupero delle aree dismesse non pi solo un obiettivo, ma un processo gi in atto, accompagnato da investimenti importanti e da una forte volont di cambiamento. Taranto sta diventando un modello, un punto di partenza per nuove infrastrutture, per la crescita delle start-up e per costruire, proprio da qui, un futuro green e innovativo. Il TEF dimostra che quando istituzioni, imprese e territori lavorano insieme, il cambiamento possibile e reale. Taranto oggi al centro di una nuova visione che guarda avanti con fiducia”.

Lo ha dichiarato Alessandro Morelli, Sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, al Taranto Eco Forum 2025.

In collaborazione con Taranto Eco Forum 2025

TEF 2025, Ventura (Oice): porti punti chiave

Roma, 22 mag. – “Il mare e i porti hanno da sempre rappresentato la frontiera di uno sviluppo concreto, fungendo da snodi strategici per l’economia e da catalizzatori di innovazione. Oggi, pi che mai, i porti continuano ad essere punti chiave di accesso alle rotte commerciali globali, ma anche piattaforme privilegiate per lo sviluppo di soluzioni sostenibili come le energie rinnovabili marine. Nell’ambito del Green Deal europeo, il processo di decarbonizzazione del settore marittimo sta subendo un’accelerazione significativa. L’obiettivo rendere il trasporto marittimo sempre pi pulito ed efficiente, attraverso politiche mirate e investimenti in tecnologie verdi. In questo scenario si inseriscono progetti di infrastrutture portuali sostenibili, che comprendono banchine, pontili e altre strutture progettate per favorire un approccio integrato fra ingegneria, innovazione e rispetto per l’ambiente. Parallelamente, cresce l’impegno per la riqualificazione”.

Lo dichiara Francesco Ventura – Consigliere delegato OICE per l’ambiente, al Taranto Eco Forum TEF 2025.

In collaborazione con Taranto Eco Forum TEF 2025

Salvini: sì al sostegno militare a Kiev, ma lavorando per la pace

Roma, 22 mag. (askanews) – La Lega voterà ancora i sostegni militari all’Ucraina, ma continuerà anche a chiedere di lavorare “per la pace” e ribadisce la contrarietà ad un esercito europeo. Lo ha detto Matteo Salvini durante la registrazione della puntata di ‘5 minuti’ che andrà in onda questa sera. “Sì (voteremo, ndr), ma lottando per la pace. Sì a un aumento delle spese di sicurezza in Italia per difendere i confini italiani. Assolutamente no a eserciti europei, riarmi europei o debiti degli italiani per comprare armi in Europa. Quello assolutamente no”.

Ucraina, Meloni: Zelensky vuole la pace, dalla Russia niente passi avanti

Roma, 22 mag. (askanews) – “Dobbiamo ringraziare il presidente Zelensky che mostrato con chiarezza la sincera volontà di perseguire la pace, aderendo immediatamente alla proposta di cessate il fuoco, ai negoziati anche al massimo livello. Dall’altra parte non avviamo visto alcun passo avanti concreto da parte russa, questo va detto anche per smontare certa narrativa secondo cui russi sono disponibili alla pace”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa con la premier danese Mette Frederiksen.

Da Fise e Masaf progetto per promozione studio cultura equestre

Roma, 22 mag. (askanews) – Un progetto di valorizzazione del fondo di argomento ippico ed equestre della Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura, che ha sede all’interno del Palazzo del Masaf. L’idea, sviluppata in collaborazione tra il Ministero e la Federazione Italiana Sport Equestri, è stata presentata – si legge in una nota – all’interno del Casino dell’Orologio durante la prima giornata dello CSIO Roma Piazza di Siena – Master d’Inzeo. L’obiettivo del progetto è la promozione dello studio della cultura equestre del nostro Paese, nella convinzione che il rinnovamento e la promozione della filiera ippica italiana debbano necessariamente partire da una visione e dalla comunicazione di valori e contenuti culturali. Con questo progetto il Ministero punta, inoltre, a stimolare le università italiane ad approfondire lo studio della cultura equestre nazionale.

Tra le idee presentate a Piazza di Siena dal Presidente della Fise Marco Di Paola, dal Direttore Generale del Masaf Remo Chiodi e dal giornalista Giovanni Battista Tomassini, quella di istituire un comitato scientifico formato da esperti, rappresentanti istituzionali e personalità di alto profilo del mondo ippico ed equestre, di assegnare una o più borse di studio rivolte a giovani ricercatrici e ricercatori universitari e di organizzare convegni di studi per la presentazione dei risultati della ricerca.

“La biblioteca del Masaf dispone di circa un milione di libri, alcuni dei quali molto antichi, del ‘500 e del ‘600 – ha spiegato Chiodi -. Ci siamo resi conto che in Francia hanno studiato i nostri libri e raccontato la nostra tradizione. Ritengo che un patrimonio come questo debba essere valorizzato, anche perché gran parte delle ricerche che guardano al mondo dell’equitazione sono importanti per la Federazione”. “Abbiamo la fortuna che, parlando di ippica e sport equestri, il cavallo è sempre lo stesso ed è un filo comune che ci unisce – le parole del presidente della Fise, Marco Di Paola -. Ai libri in possesso del Ministero noi possiamo aggiungere una documentazione fotografica altrettanto storica. Trovando una cornice scientifica adeguata, c’è la possibilità di realizzare un progetto molto interessante”.

Quirinale blocca Mit su comitato Ponte, Salvini insiste: lo farà Parlamento

Roma, 22 mag. (askanews) – E’ scontro tra il Quirinale e il Mit di Salvini sul decreto infrastrutture e in particolare sulle norme che riguardano il ponte sullo stretto. Il testo firmato da Sergio Mattarella e pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale è stato infatti “depurato” da una contesa norma fortemente voluta dal leader della Lega che l’aveva presentata con enfasi insieme al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e a che a suo dire avrebbe garantito il “contrasto alle potenziali illegalità” nella creazione di infrastrutture come quella del Ponte sul Stretto. “Abbiamo inserito nel testo base del decreto un intervento, che non c’era, di contrasto alle potenziali illegalità che ci vede assolutamente tutti allineati nella denuncia e nella volontà di avere il massimo della trasparenza e del rigore in tutte le fasi operative che si stanno avvicinando”.

Si tratta di una struttura di missione di diretta emanazione del ministero che agisce in deroga al codice antimafia e che è stata adottata in passato per la realizzazione di opere urgenti come Expo e le olimpiadi di Cortina e soprattutto per la ricostruzione dei terremoti, ma mai per la realizzazione di grandi opere come il ponte sullo stretto di Messina.

Di qui lo stop del Quirinale che ha ritenuto di non firmare il testo prima che venisse espunta la norma in questione. L’interpretazione data da alcuni a questo intervento del Presidente della Repubblica, ossia come una riduzione dei controlli di legalità ha spinto l’ufficio stampa del Quirinale a dire la sua per fare chiarezza: “La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina”.

Il Quirinale spiega inoltre che “la norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”.

Ma Salvini non intende arrendersi e annuncia che la partita si riaprirà in Parlamento in sede di conversione del decreto: “Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, l’avevamo messo in decreto. Cioè più potere al Ministero dell’Interno e alle prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista sarebbe stato importante. Qualcuno ha pensato in maniera diversa, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie”.

Giffoni55, l’immagine del Festival 2025 è invito a "diventare umani"

Roma, 22 mag. (askanews) – Diventare umani è una scelta ed è il filo conduttore scelto da Giffoni per la 55esima edizione del festival, in programma dal 17 al 26 luglio e dedicata agli oltre 5.000 juror provenienti da 30 Paesi.

L’immagine ufficiale del 2025 – Becoming Human, diventare umani, realizzata dal direttore creativo di Giffoni, Luca Apolito – è una soglia visiva. Un volto giovane e antico al tempo stesso, diviso in due. Da un lato, l’identità riconoscibile, l’occhio limpido, un germoglio che cresce dalla spalla, un sole, un fiore, i segni di vita, calore e possibilità. Dall’altro lato, la vertigine di un percorso irregolare. Un labirinto si snoda come il pensiero quando cerca, si perde, si interroga. Lo schema del labirinto rende il volto incompleto per evocare la complessità dell’identità individuale, ma anche per ricordare che ogni percorso personale – con le sue esigenze, i suoi ritmi, le sue scelte – deve intrecciarsi con una storia più grande, quella collettiva, fatta di legami, memoria, responsabilità condivise. Diventare umani non è solo un fatto intimo, è anche un atto di appartenenza.

Il labirinto parla di un’identità non data, ma da costruire. Nell’immagine di Giffoni55 c’è il segno di un viaggio unico e necessario che ogni essere umano deve affrontare per diventare davvero se stesso.

In un’epoca che sembra premiare la risposta rapida, favorisce l’identità semplificata, che schiaccia e comprime le opinioni per farle entrare in un like, la proposta raccontata nell’immagine diventare umani è di accettare la complessità.

Nell’immagine Becoming Human c’è questo invito invisibile. Questo volto non racconta chi siamo, ma chi potremmo diventare. È il volto di una generazione che non chiede verità semplici, ma occasioni di ricerca e di crescita. È la nuova proposta di un festival che da 55 anni invita i giovani a interrogarsi, a creare, a condividere.

Il Roadshow del GSE fa tappa a Catanzaro

Catanzaro, 22 mag. (askanews) – Prosegue a Catanzaro, con la 16esima tappa, il Roadshow del GSE “Diamo energia al cambiamento”. L’iniziativa mira a diffondere nel Paese la cultura della sostenibilit e a promuovere le opportunit offerte dai meccanismi incentivanti gestiti dal GSE per lo sviluppo di interventi di efficientamento energetico, delle rinnovabili e della mobilit sostenibile. Il viaggio si svolge a bordo di un’auto alimentata a biometano, a conferma dell’impegno del GSE per una mobilit sostenibile.

La giornata si aperta alle 9:30 al Polo Tecnologico Professionale Grimaldi – Pacioli – Petrucci – Ferraris – Maresca, con l’evento “Il GSE incontra le Scuole”. Dopo i saluti istituzionali di Elisabetta Zaccone, Dirigente scolastico, Filippo Mancuso, Presidente del Consiglio regionale della Calabria e dell’Assessore regionale all’Istruzione, Edilizia scolastica, Maria Stefania Caracciolo, il Presidente del GSE Paolo Arrigoni ha introdotto gli studenti ai temi dell’energia pulita e delle Comunit Energetiche Rinnovabili. L’intervento stato arricchito dalla testimonianza del divulgatore Luca Pagliari, con il format “L’energia del cuore”, seguito da uno spazio di confronto con gli studenti.

Nel pomeriggio, dalle 14.30, presso la Camera di Commercio di Catanzaro, si svolto l’incontro dedicato a Comuni, PA e partecipate pubbliche. Dopo i saluti istituzionali del Vicepresidente della Regione Calabria, Filippo Pietropaolo, il Presidente Arrigoni ha illustrato l’azione del GSE nei territori. Sono intervenuti esperti del GSE sui servizi per la PA, l’edilizia pubblica, la mobilit sostenibile, l’autoconsumo, le CER e il desk idrico. Al termine, stato conferito il Premio “VIVI – Territori Sostenibili” a 6 Comuni virtuosi per progetti gi realizzati, e ad altri 4 in qualit di testimonial per interventi in corso.

I Comuni premiati con targa sono stati: Miglierina, San Nicola da Crissa, Lamezia Terme, Chiaravalle Centrale, Figline Vegliaturo, Sorbo San Basile. I Comuni testimonial: San Giovanni in Fiore, Falerna, Celico, Caccuri, Casali del Manco.

“La Calabria una regione energeticamente virtuosa perch produce oltre il doppio dell’elettricit che consuma. Ci nonostante, sta dimostrando una crescente attenzione verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Oltre a diversi impianti idroelettrici ed eolici in esercizio da tempo, stanno crescendo significativamente quelli fotovoltaici. Di questi ultimi, a fine 2024 risultano installati quasi 55.000 impianti, in aumento del 21% rispetto al 2023, per una potenza complessiva di circa 833 MW. Stanno crescendo le Comunit Energetiche, i parchi agrisolari e gli impianti agrivoltaici innovativi. Sono segnali incoraggianti, che confermano anche quanto sia importante il ruolo delle istituzioni nel promuovere modelli sostenibili di produzione e consumo. Il supporto fornito dal GSE a 188 Pubbliche Amministrazioni, tra cui 163 Comuni – circa il 40% del totale calabrese – un esempio concreto di collaborazione per accompagnare i territori verso la transizione, valorizzando risorse e competenze locali.” Ha dichiarato il Presidente del GSE, Paolo Arrigoni.

A seguire, alle 17:00, si tenuto l’incontro con imprese e associazioni, sempre presso la Camera di Commercio. Dopo i saluti del Presidente Camera di Commercio Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Pietro Falbo e dell’Assessore regionale allo Sviluppo economico Rosario Var, il Presidente Arrigoni ha aperto i lavori. Gli esperti del GSE hanno approfondito i servizi per le imprese, i fondi PNRR per il settore agricolo, l’autoconsumo, le CER, l’efficienza energetica e Transizione 5.0.

“Siamo convinti- ha detto il Presidente della Camera di Commercio Pietro Falbo – che l’informazione puntuale e approfondita su tutti gli aspetti della transizione energetica, nel pi ampio coinvolgimento degli attori locali, possa costituire leva strategica per essere protagonisti dei processi in atto, cogliendone, nel miglior modo, opportunit e vantaggi. La Calabria sulla produzione di energia pulita proveniente da impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici una regione virtuosa. Dobbiamo consolidare questa posizione positiva. Ognuno deve fare la sua parte, accanto alle istituzioni anche le imprese, trovando vantaggi produttivi e di business. La nostra azione mirata a far s che tutto questo avvenga nella migliore consapevolezza e nella massima utilit per il sistema produttivo e per lo sviluppo competitivo e innovativo del territorio che, entrambi, oggi proprio non possono prescindere dall’eticit e dalla sostenibilit ambientale”.

Il Colle blocca il Mit sul comitato Ponte, Salvini insiste: lo farà il Parlamento

Roma, 22 mag. (askanews) – E’ scontro tra il Quirinale e il Mit di Salvini sul decreto infrastrutture e in particolare sulle norme che riguardano il ponte sullo stretto. Il testo firmato da Sergio Mattarella e pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale è stato infatti “depurato” da una contesa norma fortemente voluta dal leader della Lega che l’aveva presentata con enfasi insieme al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e a che a suo dire avrebbe garantito il “contrasto alle potenziali illegalità” nella creazione di infrastrutture come quella del Ponte sul Stretto. “Abbiamo inserito nel testo base del decreto un intervento, che non c’era, di contrasto alle potenziali illegalità che ci vede assolutamente tutti allineati nella denuncia e nella volontà di avere il massimo della trasparenza e del rigore in tutte le fasi operative che si stanno avvicinando”.

Si tratta di una struttura di missione di diretta emanazione del ministero che agisce in deroga al codice antimafia e che è stata adottata in passato per la realizzazione di opere urgenti come Expo e le olimpiadi di Cortina e soprattutto per la ricostruzione dei terremoti, ma mai per la realizzazione di grandi opere come il ponte sullo stretto di Messina.

Di qui lo stop del Quirinale che ha ritenuto di non firmare il testo prima che venisse espunta la norma in questione. L’interpretazione data da alcuni a questo intervento del Presidente della Repubblica, ossia come una riduzione dei controlli di legalità ha spinto l’ufficio stampa del Quirinale a dire la sua per fare chiarezza: “La norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri. La legislazione in vigore contempla norme antimafia rigorose per le opere come il ponte di Messina”.

Il Quirinale spiega inoltre che “la norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”.

Ma Salvini non intende arrendersi e annuncia che la partita si riaprirà in Parlamento in sede di conversione del decreto: “Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, l’avevamo messo in decreto. Cioè più potere al Ministero dell’Interno e alle prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista sarebbe stato importante. Qualcuno ha pensato in maniera diversa, vorrà dire che sarà il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie”.

Ok Consulta ai figli di due mamme, Roccella: non è progresso

Roma, 22 mag. (askanews) – I figli nati in Italia grazie alla procreazione medicalmente assistita (PMA) praticata all’estero possono essere riconosciuti da due madri, la donna che ha partorito e la cosiddetta madre intenzionale, che ha prestato il consenso alla pratica fecondativa. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con una sentenza che i partiti di centrosinistra e le associazioni definiscono “storica” mentre la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella critica parlando di cancellazione del papà.

La pronuncia della Consulta nasce dalla questione di legittimità sollevata dal Tribunale di Lucca sul caso di due mamme di una bambina di tre anni e uno di due: la prima riconosciuta, il secondo no, in quanto nato dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi. “Il mancato riconoscimento fin dalla nascita dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore e pregiudica sia l’effettività del suo diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni sia il suo diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”, afferma la Corte definendo “costituzionalmente illegittimo” (perché viola gli articoli 2,3 e 30 della Costituzione) l’articolo 8 della legge sulla fecondazione assistita, la numero 40 del 2004.

Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il responsabile Diritti dem Alessandro Zan si tratta di una “sconfitta politica pesante per tutti coloro che hanno fatto della discriminazione una bandiera e una crociata sulla pelle dei bambini. Oggi la Corte chiarisce che quella crociata è fuori legge, contro la Costituzione. Vale anche per questo Governo che ha usato le famiglie arcobaleno come bersaglio politico, trascinando genitori e bambini nei tribunali, negando affetti, diritti e dignità. Serve finalmente una legge che riconosca pienamente le famiglie omogenitoriali e garantisca a tutte le figlie e i figli gli stessi diritti”.

Il governo e i partiti di maggioranza Fdi e Lega non la prendono bene. “Cancellare per scelta dalla vita dei bambini il papà o la mamma, che nessuna tecnica riproduttiva potrà mai eliminare, resta un mutamento antropologico che non potremo mai considerare un progresso sulla via dei diritti ma la sottrazione al bambino di uno dei suoi diritti fondamentali”, afferma Roccella che ricorda come “in Italia nessun bambino ha una limitazione di diritti, perché anche in caso di coppie dello stesso sesso c’è l’adozione”. Per la vicepresidente del gruppo Fdi alla Camera Augusta Montaruli “non si può pensare di sostituire un genitore, dunque il padre biologico, ledendo completamente il diritto del minore ad avere una figura maschile di riferimento”. Per la Lega, dice Laura Ravetto, “i bambini hanno diritto a una mamma ed anche ad un papà. Questa è l’unica visione di buonsenso per chi ha a cuore la tutela dell’infanzia, senza farsi influenzare da derive ideologiche”.

Si distingue dal coro di critiche della maggioranza Forza Italia, che con il sottosegretarion al Mit Tullio Ferrante parla di una sentenza che rappresenta “un passo in avanti per la tutela dei diritti di tutti”. Per la Consulta bisogna “mettere al centro l’interesse del minore”. E ancora: “Di fronte ad una società in continua evoluzione, occorre guardare ad un sistema moderno, equilibrato e non discriminatorio, in grado di tutelare i diritti dei genitori ma prima ancora l’interesse supremo dei minori”.

Nella giornata di oggi la Consulta ha depositato anche un’altra sentenza che riguarda la legge 40 sulla fecondazione assistita. Per la Corte non è irragionevole e sproporzionata la scelta legislativa di non consentire alla donna singola di accedere alla procreazione medicalmente assistita (Pma). Tuttavia, nella stessa pronuncia, la Consulta ribadisce che non sarebbe incostituzionale una legge che estendesse alle madri single l’accesso alla Pma.

Ok della Consulta ai figli di due mamme, Roccella: non è progresso

Roma, 22 mag. (askanews) – I figli nati in Italia grazie alla procreazione medicalmente assistita (PMA) praticata all’estero possono essere riconosciuti da due madri, la donna che ha partorito e la cosiddetta madre intenzionale, che ha prestato il consenso alla pratica fecondativa. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con una sentenza che i partiti di centrosinistra e le associazioni definiscono “storica” mentre la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella critica parlando di cancellazione del papà.

La pronuncia della Consulta nasce dalla questione di legittimità sollevata dal Tribunale di Lucca sul caso di due mamme di una bambina di tre anni e uno di due: la prima riconosciuta, il secondo no, in quanto nato dopo la circolare del ministro dell’Interno Piantedosi. “Il mancato riconoscimento fin dalla nascita dello stato di figlio di entrambi i genitori lede il diritto all’identità personale del minore e pregiudica sia l’effettività del suo diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni sia il suo diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura, educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”, afferma la Corte definendo “costituzionalmente illegittimo” (perché viola gli articoli 2,3 e 30 della Costituzione) l’articolo 8 della legge sulla fecondazione assistita, la numero 40 del 2004.

Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, e il responsabile Diritti dem Alessandro Zan si tratta di una “sconfitta politica pesante per tutti coloro che hanno fatto della discriminazione una bandiera e una crociata sulla pelle dei bambini. Oggi la Corte chiarisce che quella crociata è fuori legge, contro la Costituzione. Vale anche per questo Governo che ha usato le famiglie arcobaleno come bersaglio politico, trascinando genitori e bambini nei tribunali, negando affetti, diritti e dignità. Serve finalmente una legge che riconosca pienamente le famiglie omogenitoriali e garantisca a tutte le figlie e i figli gli stessi diritti”.

Il governo e i partiti di maggioranza Fdi e Lega non la prendono bene. “Cancellare per scelta dalla vita dei bambini il papà o la mamma, che nessuna tecnica riproduttiva potrà mai eliminare, resta un mutamento antropologico che non potremo mai considerare un progresso sulla via dei diritti ma la sottrazione al bambino di uno dei suoi diritti fondamentali”, afferma Roccella che ricorda come “in Italia nessun bambino ha una limitazione di diritti, perché anche in caso di coppie dello stesso sesso c’è l’adozione”. Per la vicepresidente del gruppo Fdi alla Camera Augusta Montaruli “non si può pensare di sostituire un genitore, dunque il padre biologico, ledendo completamente il diritto del minore ad avere una figura maschile di riferimento”. Per la Lega, dice Laura Ravetto, “i bambini hanno diritto a una mamma ed anche ad un papà. Questa è l’unica visione di buonsenso per chi ha a cuore la tutela dell’infanzia, senza farsi influenzare da derive ideologiche”.

Si distingue dal coro di critiche della maggioranza Forza Italia, che con il sottosegretarion al Mit Tullio Ferrante parla di una sentenza che rappresenta “un passo in avanti per la tutela dei diritti di tutti”. Per la Consulta bisogna “mettere al centro l’interesse del minore”. E ancora: “Di fronte ad una società in continua evoluzione, occorre guardare ad un sistema moderno, equilibrato e non discriminatorio, in grado di tutelare i diritti dei genitori ma prima ancora l’interesse supremo dei minori”.

Nella giornata di oggi la Consulta ha depositato anche un’altra sentenza che riguarda la legge 40 sulla fecondazione assistita. Per la Corte non è irragionevole e sproporzionata la scelta legislativa di non consentire alla donna singola di accedere alla procreazione medicalmente assistita (Pma). Tuttavia, nella stessa pronuncia, la Consulta ribadisce che non sarebbe incostituzionale una legge che estendesse alle madri single l’accesso alla Pma.

Secondo Bloomberg Parigi e Riad preparano un piano per disarmare Hamas

Roma, 22 mag. (askanews) – Francia e Arabia Saudita stanno mettendo a punto una proposta che porti al disarmo di Hamas, in vista della conferenza internazionale in programma alle Nazioni Unite a metà giugno, che sarà presieduta da Parigi e Riad, volta a rilanciare la soluzione dei due stati per il conflitto israelo-palestinese.

Secondo quanto riferito a Bloomberg da fonti al corrente della discussione, funzionari sauditi hanno avviato i contatti con Hamas nell’ambito di questa nuova iniziativa che mira a “trasformare il gruppo in un’entità puramente politica che possa ancora svolgere un ruolo nella futura governance palestinese”, in modo che accetti il disarmo.

Ciclismo, Tappa a Kooij, Del Tor sempre in rosa

Roma, 22 mag. (askanews) – Olav Kooij si sblocca al Giro d’Italia. L’olandese della Visma si impone in volata a Viadana nella dodicesima tappa del Giro d’Italia 108, la Modena-Viadana di 172km, davanti a van Uden, vincitore a Lecce, e a Ben Turner. Quarto Mads Pedersen, ancora saldo in testa alla classifica a punti. Prezioso lavoro negli ultimi chilometri di Affini e van Aert per il loro compagno di squadra. Del Toro conserva la maglia rosa e aumenta di 2 secondi il suo vantaggio grazie al Km Red Bull. “Aspettavo questo successo – le parole di Olav Kooij – Abbiamo Simon [Yates] ben piazzato in classifica generale e con Wout [Van Aert] che ha già vinto una tappa. Nelle due volate precedenti non è andato tutto per il verso giusto. Oggi invece è filato tutto liscio e sono davvero felice. Solo Wout può fare un leadout così lungo. Ho ricevuto un supporto straordinario. Devo ringraziare i miei compagni di squadra, anche il resto del team ha fatto un lavoro fantastico. Non volevamo trovarci troppo indietro all’ultima curva. Sono riuscito a saltare sulla ruota di Casper [Van Uden] e a superarlo”.

AXA e Luiss insieme per dare risposte al cambiamento climatico

Roma, 22 mag. (askanews) – AXA e Luiss insieme per analizzare le sfide politiche e sociali del cambiamento climatico e il ruolo delle assicurazioni nella transizione green. Dalla collaborazione tra l’Universit Luiss Guido Carli, AXA Research Fund, AXA Italia e AXA Investment Managers, nato infatti l'”AXA Research Lab on Climate Change, Risk and Justice” diretto dal Prof. Gianfranco Pellegrino, che stato presentato a Roma nella sede Luiss di viale Pola.

L’obiettivo del Lab di indagare le complesse sfide politiche e sociali che accompagnano il cambiamento climatico, per contribuire attivamente al dibattito pubblico con dati basati sulla ricerca, evidenziando come le assicurazioni possano contribuire agli sforzi di mitigazione e adattamento.

Letizia d’Abbondanza, Chief Customer and External Communication Officer AXA Italia, ha spiegato: “Questa cattedra che noi facciamo con Luiss, questo laboratorio anche che facciamo con Luiss molto importante perch ci d la possibilit di vedere un altro tipo di aspetto che riteniamo fondamentale per il futuro. Noi vogliamo invece andare a capire quali sono gli impatti sociali del climate change, andare a capire che cosa sulla vita delle persone, sul loro day by day ma anche su quali sono le cose che concretamente le persone possono fare. Soltanto cos potremo veramente cambiare e probabilmente agire”.

Il Lab, della durata di tre anni, approfondir il tema, chiamando in causa principi di giustizia, analizzando i possibili ruoli del settore privato, delle istituzioni finanziarie e delle politiche pubbliche nel rendere possibili soluzioni assicurative eque, fino a toccare gli ambiti della regolamentazione e della governance. Alla base della ricerca, la promozione di studi in grado di incidere sulle policy in termini di raccomandazioni per gli stakeholder, per incoraggiare nuove sinergie pubblico-privato che promuovano modelli assicurativi e di protezione inclusivi, trasparenti e giusti. “Abbiamo visto che nel 2023 le assicurazioni hanno complessivamente pagato 16 miliardi di danni e questo significa che un tema non pi rimandabile. Non lo anche per la vita delle persone che si sentono sempre pi vulnerabili. – ha spiegato D’Abbondanza – ed per questo che noi come assicurazione siamo chiamati non solo a pagare i danni, perch questo non soltanto il nostro lavoro, ma anche a cercare di informare, a prevenire”.

Dl Infrastrutture, Salvini: “Chiederemo il massimo del rigore”

Genova, 22 mag. (askanews) – “Chiederemo il massimo del rigore, il massimo della trasparenza, l’avevamo messo in decreto. Cio pi potere al Ministero dell’Interno e alle prefetture per verificare che non ci siano infiltrazioni. Dal mio punto di vista sarebbe stato importante. Qualcuno ha pensato in maniera diversa, vorr dire che sar il Parlamento a mettere il massimo delle garanzie”. Lo ha detto il ministro dell’Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, commentando i rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al decreto Infrastrutture per quanto riguarda i controlli anti mafia, a margine di un sopralluogo nel cantiere della sopraelevata portuale di Genova.

” chiaro – ha aggiunto Salvini – che quando ci sono le Olimpiadi, quando c’ la Tav, quando ci sono opere importanti a Genova, Messina, Milano e Roma, bisogna vigilare in maniera assoluta, costante, totale e quindi siccome ci saranno pi di 100.000 posti di lavoro in palio, migliaia di imprese coinvolte, il mio interesse che le Prefetture, che le Procure, che le associazioni, che i sindacati possano avere il massimo della vigilanza e della trasparenza”.

Attacco Washington, Salvini: “pensavo sterminio ebrei fosse finito”

Genova, 22 mag. (askanews) – ” incredibile che nel nome dell’antisemitismo si uccida ancora per strada nel 2025. Quindi occorre essere vigili, attenti e condannare sempre e comunque. Hanno ucciso due ebrei e speravo che lo sterminio degli ebrei fosse finito nel secolo scorso”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, parlando dell’attentato di Washington a margine di un sopralluogo al cantiere della sopraelevata portuale di Genova.

“Penso – ha aggiunto Salvini rispondendo ad una domanda sulla situazione a Gaza – che l’Italia stia cercando di riunire popoli e Paesi facendo da mediatrice sia tra Russia e Ucraina che tra Israele e Medio Oriente. importante che ci sia un cessate il fuoco in entrambi i conflitti. Io spero che finisca il conflitto fra Israele e Palestina e fra Russia e Ucraina e per questo lavoriamo”.

Poi uno scambio di battute con un cronista che incalzava il ministro sullo sterminio a Gaza. Salvini tornato sul fatto che stanotte hanno ucciso due ebrei.

Mimit, Urso incontra vicepresidente della Commissione Ue Ribera

Roma, 22 mag. (askanews) – Siderurgia, chimica, energie rinnovabili e settore automotive sono stati al centro dell’incontro a Palazzo Piacentini tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, nonché Commissario per la transizione giusta, pulita e competitiva, Teresa Ribera Rodriguez.

Secondo quanto riporta un comunicato, ampio spazio è stato dedicato al dossier ex Ilva: Urso ha ribadito l’impegno del Governo verso la piena decarbonizzazione del sito di Taranto e l’obiettivo di fare dell’Italia il primo produttore europeo di acciaio green. Il ministro ha, inoltre, sottolineato a Ribera l’importanza delle proposte congiunte con Francia e Spagna per un Piano europeo dell’acciaio e dei metalli, ricordando anche l’iniziativa avviata con la Polonia per una revisione tempestiva e sostanziale del meccanismo Cbam per tutelare in modo efficace la produzione green euopea. In tale contesto, ha evidenziato la necessità di stimolare la domanda di acciaio a basse emissioni e favorire la circolarità dei rottami metallici.

Sul fronte della chimica, si legge, Urso ha evidenziato l’urgenza di un approccio equilibrato che non penalizzi la chimica tradizionale, ma ne accompagni l’evoluzione verso la chimica verde e la biochimica. “Questa transizione non può essere subita. Deve essere guidata con coraggio, con scelte rapide e strumenti concreti per dare all’Europa un’industria forte, autonoma e competitiva. Solo così potremo affrontare le trasformazioni in atto garantendo nel contempo ambiente e impresa, salute e lavoro, quindi crescita e occupazione”, ha dichiarato il ministro.

In quest’ottica, Urso ha richiamato anche la visione strategica di Transizione 5.0, evidenziando la possibilità di valutare, in accordo con la Commissione, modalità e tempistiche più efficaci per l’utilizzo delle risorse disponibili. Per quanto riguarda l’energia, è stata ribadita l’urgenza di definire un quadro regolatorio chiaro e stabile, che consenta a Stati e imprese di pianificare investimenti di lungo periodo.

Analizzate le potenzialità dell’industria italiana sul fronte delle energie rinnovabili e approfondito il caso di 3Sun a Catania, realtà leader nella produzione di pannelli solari, su cui oggi pesa la concorrenza sleale internazionale. Un esempio emblematico, prosegue il comunicato, di come, in assenza di azioni coordinate a livello europeo, la transizione possa indebolire anziché rafforzare l’industria continentale. “Le condizioni geopolitiche ed economiche stanno cambiando profondamente – ha affermato Urso – ed è necessario costruire una vera autonomia strategica europea nella produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Infine, sul comparto automotive, Urso ha ribadito che la transizione ecologica potrà dirsi compiuta solo se l’Europa saprà sviluppare al proprio interno una solida capacità produttiva di batterie elettriche, sottolineando il ruolo strategico delle Gigafactory che vanno sostenute in modo efficace. “Senza questa garanzia – ha avvertito – aumenteremmo la dipendenza da attori esterni, perdendo il controllo strategico di una filiera chiave”.

Il ministro Urso ha infine rilanciato la proposta di modifica del regolamento UE sulla CO2, per includere tutte le tecnologie pulite disponibili, promuovere la piena neutralità tecnologica e introdurre una flessibilità quinquennale, volta a evitare sanzioni e a sostenere l’adattamento industriale. (fonte immagine: MIMIT).

Atletica, parata di stelle al Golden Gala di Roma

Roma, 22 mag. (askanews) – È iniziato il countdown verso il Golden Gala Pietro Mennea – Presented by IP, la tappa italiana della Wanda Diamond League, in programma nella serata di venerdì 6 giugno allo stadio Olimpico dalle 19.15. Il principale meeting italiano, edizione n. 45, è stato presentato nella sala conferenze dell’Olimpico dal presidente FIDAL Stefano Mei, dal presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma e dal meeting director Marco Sicari, alla presenza di uno dei fuoriclasse più attesi, il bronzo olimpico e campione mondiale indoor del lungo Mattia Furlani, tra i simboli di un’atletica azzurra in piena salute. Annunciato un cast stellare con 10 campioni olimpici, di Parigi o di edizioni precedenti, e con 62 vincitori di medaglie delle massime competizioni globali (Giochi e Mondiali), numeri che raccontano di una serata imperdibile di sport e divertimento da vivere tutti insieme all’Olimpico (biglietti in vendita su TicketOne).

Oltre alle star già presentate nelle scorse settimane, è stata annunciata la partecipazione dello sprinter statunitense Fred Kerley nei 100 metri con gli azzurri Filippo Tortu e Chituru Ali. Arrivano dalle Olimpiadi di Parigi gli ori Miltiadis Tentoglou (Grecia, lungo), rivale più insidioso per Furlani, e la due volte regina dello stade de France Beatrice Chebet (Kenya) che nei 5000 troverà una splendida Nadia Battocletti e – novità delle ultime ore – l’etiope primatista del mondo Gudaf Tsegay. Ancora ori olimpici con Hamish Kerr (Nuova Zelanda) nell’alto, Valarie Allman (Usa, disco), Quincy Hall (Usa, 400) e Thea LaFond (Dominica) nel triplo. Al via 20 azzurri, tra cui i campioni d’Europa Leonardo Fabbri (peso) e Lorenzo Simonelli (110 ostacoli), l’alto con il quarto classificato di Parigi Stefano Sottile e il bronzo europeo indoor Matteo Sioli, le primatiste italiane Sintayehu Vissa (1500), Ayomide Folorunso (400 ostacoli), Roberta Bruni (asta), Daisy Osakue (disco). Si gareggia in 14 specialità: in palio i punti per qualificarsi alla finale della Diamond League di Zurigo del 27-28 agosto.

“Sarà il mio primo Golden Gala, è stimolante quasi come un Mondiale: davanti al pubblico di casa, a tutte le persone che conosco… e quando ricapita di saltare davanti alla tua gente?”. le parole di Mattia Furlani “Ricordo ancora quando da piccolo gareggiavo al Palio dei Comuni, oppure da tifoso aspettavo ore per un autografo di Usain Bolt. Venivo addirittura a veder gareggiare mia sorella Erika al Silver Gala, il giorno prima del Golden: in poche parole il Golden Gala è casa mia, è il meeting che ‘sento’ di più”. A Roma l’avversario sarà di nuovo il campione olimpico, il greco Miltiadis Tentoglou. “Sono sicuro che quella dell’Olimpico sia una gran pedana, anche se diversa da quella degli Europei. La rivalità è tanta, come è giusto che sia soprattutto in un periodo in cui sto migliorando, e l’obiettivo è di avvicinarmi sempre di più fino a superarlo”.

Gli Stati Generali della Formazione Its in Life Sciences

Firenze, 22 mag. (askanews) – Si sono svolti a Firenze gli Stati Generali della Formazione ITS nelle Life Sciences, un evento promosso da Fondazione VITA-ITS. Un’intera giornata di confronto tra istituzioni, imprese, associazioni di categoria, enti di ricerca e formazione. In Italia sono attive 147 ITS Academy. Secondo il monitoraggio Indire l’84% dei diplomati ITS trova lavoro entro un anno su scala nazionale.

“La nostra formazione professionalizzante nel settore delle scienze della vita, quindi farmaceutico e biomedico, aiuta molto le aziende a trovare quei profili che normalmente si ha difficolt nel trovare nei vari percorsi -spiega Stefano Chiellini Direttore della Fondazione VITA- anche perch la formazione viene svolta direttamente dalle aziende stesse e nella formazione che dura due anni compresa una parte di stage curriculare. Questo d la possibilit, quindi, all’azienda anche di potersi formare e quindi concretizzare questa formazione all’interno del luogo di lavoro. Ad oggi abbiamo gi diplomato circa 400 ragazzi e una media dell’occupazione che ho oscilla fra il 70 e il 90% a seconda dei vari profili, quindi siamo molto soddisfatti”.

La Toscana rappresenta un’eccellenza nella formazione ITS per quanto riguarda il comportato delle Life Sciences con un tasso di occupazione del 77% a un anno dal diploma, che sale all’87% considerando chi prosegue gli studi e l’80% degli occupati impiegati nel settore delle Biotecnologie.

“Complessivamente, sul Fondo Sociale Europeo ci sono circa 35 milioni di euro che sono in corso di integrazione, una misura davvero importante, abbiamo comunque continuato ad investire”, sottolinea Maria Chiara Montomoli Responsabile settore IEFP IFTS e ITS Regione Toscana. Nel distretto toscano delle scienze della vita, le figure maggiormente richieste sono quelle relative al monitoraggio di sistema di qualit in ambito farmaceutico e figure con competenze digitali e con competenze 4.0 nell’area Pharma e Biomedicale.

Nel corso dell’evento sono stati consegnati i diplomi agli studenti dei corsi Bioqualtech21, Profarmbio21, Byte21 e Biomedetech20.

Piombino, accordo tra le parti su programma rilancio polo siderurgico

Roma, 22 mag. (askanews) – Raggiunta l’intesa tra le parti sull’accordo di programma per il rilancio del polo siderurgico di Piombino. Secondo quanto riporta un comunicato, il documento è stato elaborato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, dopo un approfondito confronto con tutti i portatori di interessi (stakeholder) coinvolti, e rappresenta un passaggio cruciale verso il rilancio del polo siderurgico di Piombino, elemento imprescindibile e di primaria importanza nel piano siderurgico nazionale che punta a fare dell’Italia il paese più avanzato in Europa nella produzione di acciaio green.

“Due anni fa, quando abbiamo assunto la responsabilità del dossier, abbiamo ereditato una situazione estremamente critica con un sito siderurgico che non produceva più acciaio, con la forza lavoro che era in cassa integrazione da oltre dieci anni e con uno stabilimento che necessitava di un profondo ammodernamento. Oggi siamo qui con la prospettiva di realizzare a Piombino uno dei siti strategici a tecnologia green più importanti d’Italia e d’Europa – ha dichiarato il ministro Adolfo Urso -. È il frutto di un lavoro di squadra, anche con il Comune e con la Regione, che dimostra come sia possibile e necessario lavorare insieme, per raggiungere l’obiettivo comune. Lo stesso stiamo facendo a Terni con AST e mi auguro che si possa fare con l’ex Ilva di Taranto”.

L’intesa raggiunta al Mimit, si legge, in piena sinergia con il Comune di Piombino e la Regione Toscana, il Demanio e l’Autorità portuale, si inserisce nel percorso avviato lo scorso 19 febbraio con la firma dell’accordo tra Metinvest e Danieli (shareholders agreement) per la costituzione e la gestione congiunta della società di progetto Metinvest Adria S.p.A., finalizzata alla realizzazione di un moderno impianto siderurgico green a Piombino. Quest’intesa segue inoltre di poche settimane la sottoscrizione, avvenuta il 18 aprile, dell’Accordo di Sviluppo con Jindal per l’ammodernamento del treno rotaie di Piombino.

“La finalizzazione dell’accordo di programma è un ulteriore passo concreto verso la realizzazione del nostro progetto industriale a Piombino. Il nostro obiettivo è costruire un impianto sostenibile, competitivo e strategico per l’intera filiera dell’acciaio europea, contribuendo al contempo alla crescita del territorio. Dopo la firma dello shareholders agreement, questo rappresenta un altro segnale forte del nostro impegno condiviso”, ha commentato Luca Villa, CEO di Metinvest Adria.

“Con Metinvest condividiamo una visione industriale e tecnologica che guarda al futuro dell’acciaio. Il nostro impegno è quello di portare a Piombino le migliori soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato, in particolare quelle legate alla produzione siderurgica green. L’impianto sarà progettato per garantire la massima efficienza e un impatto ambientale minimo, facendo di Piombino un riferimento europeo per l’innovazione sostenibile nel settore”, ha dichiarato Marco Lerz, Head of Project Finance di Danieli Group.

L’Accordo di Programma – che prevede impegni sia delle parti pubbliche sia dell’azienda per l’insediamento di un impianto siderurgico moderno, tecnologicamente avanzato, competitivo e a basse emissioni – sarà ora illustrato alle organizzazioni sindacali. All’esito dell’incontro con le rappresentanze sindacali, si procederà alla formale sottoscrizione dell’accordo. (fonte immagine: MIMIT).

Topps: all’universit Iulm il collezionismo sale in cattedra

Milano, 22 mag. (askanews) – All’Universit IULM una masterclass esclusiva per esplorare il fenomeno del collezionismo di carte sportive – e non solo – tra dati, tendenze emergenti e testimonianze dirette. Condotta da Gianluca Gazzoli, con un parterre di esperti del settore e una platea di studenti, appassionati e collezionisti, ha offerto uno sguardo multidisciplinare su un mondo in continua evoluzione. “Una masterclass che vuole trattare il tema dei collezionabili sportivi, in particolare le trading cards, quindi il mondo delle carte collezionabili di cui Topps produttrice e distributore, il mondo dello sport soprattutto, quindi trading cards legate al mondo sportivo e come questo fenomeno del collezionismo si sia evoluto in questi ultimi anni, soprattutto nel mercato italiano. Abbiamo visto una grande passione, vecchi collezionisti, nuovi giovani collezionisti e comunque una grande, diciamo, una grande evoluzione che parte da un’affezione al mondo dei collezionabili in generale, che si sposa con la passione per lo sport, soprattutto in Italia dove il calcio va per la maggiore, ovviamente, e Topps”, afferma Camilla Galassi,

Sr Marketing Manager Topps Italia.

La passione per il collezionismo di carte, soprattutto per quelle sportive, sta crescendo: secondo il report annuale redatto dalla societ di ricerche Circana, nel 2024 abbiamo assistito a un’impennata delle vendite pari al +23%. Protagoniste indiscusse le carte sportive – dedicate al calcio o alla NBA – ma anche quelle fantasy, come le iconiche Marvel e Star Wars.

Un fenomeno particolarmente diffuso tra i pi giovani, come conferma una recente indagine commissionata da Topps su oltre 2mila studenti, una vera passione che nasce gi dai primi anni di scuola e arriva fino all’universit e oltre. “In questa evoluzione – spiega Galassi – sta prendendo piede molto il tema dell’investimento. Per molte persone non c’ pi il collezionismo inteso come: voglio avere tutte quelle carte che compongono il set o la collezione. Si va pi alla ricerca della carta singola, proprio perch si cerca la carta pi rara o la carta pi prestigiosa, basandosi su una serie di criteri. Quindi c’ proprio l’intenzione da parte dell’appassionato collezionista di riuscire a mettere le mani sulla carta, sul pezzo di maggior valore, per poi magari rivenderlo, quindi come un investimento effettivo. O magari tenerlo tra i propri cimeli, proprio per la passione di possedere dei pezzi eccezionali. A volte anche unici”, ha chiosato.