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martedì, 22 Luglio, 2025
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Meloni annulla impegni, 5 giorni di lutto per Francesco. E 25 Aprile "sobrio"

Roma, 22 apr. (askanews) – Cinque giorni di lutto nazionale, da oggi a sabato, senza lo stop alle manifestazioni per il 25 aprile, ma con la raccomandazione di celebrare la ricorrenza con “sobrietà”. E’ questa la decisione del Consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina a Palazzo Chigi per una seduta ‘lampo’ aperta da un momento di raccoglimento in memoria di papa Francesco.

Tra le ipotesi iniziali (tre giorni come fu per Giovanni Paolo II o cinque) ha prevalso la linea della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “condivisa da tutti”, come ha spiegato al termine il ministro Nello Musumeci. Le manifestazioni, comprese quelle per il 25 aprile, saranno consentite, ma dovranno tenersi in modo “sobrio e consono alla circostanza”, come recita il comunicato di Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà quindi venerdì mattina all’Altare della patria, insieme alla stessa premier, e poi a Genova. Confermato anche il corteo di Milano a cui parteciperanno, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo. Non mancano però le polemiche: “C’è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta – accusa Nicola Fratoianni di Avs – un’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni”.

Disposto, in Cdm, anche l’incarico al capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano di gestire gli arrivi e l’accoglienza tanto dei fedeli quanto, insieme al Ministero degli Esteri, dei numerosi leader attesi a Roma. Tra gli altri hanno già confermato la presenza Donald Trump e la moglie Melania; il premier inglese Keir Starmer; il presidente francese Emmanuel Macron; quello argentino Javier Milei (che in passato ha avuto parole molto dure contro Bergoglio); il presidente tedesco Franck-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz; il leader ucraino Volodymyr Zelensky; il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva; il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la numero uno della Commissione Ursula von der Leyen.

Una parata di leader che potrebbe costituire anche l’occasione per alcuni contatti sull’agenda internazionale. Certo è difficile che possa essere intavolato un confronto sui dazi tra Trump e i vertici europei, non è il contesto giusto, ma potrebbe essere l’occasione – e su questo sta lavorando Meloni – almeno per un primo saluto, che non c’è mai stato dal momento dell’insediamento del tycoon, per ‘rompere il ghiaccio’. “Non posso escludere che ci siano incontri bilaterali ma per ora non ne abbiamo alcuno da annunciare”, ha precisato oggi la portavoce della Commissione Arianna Podesta. Secondo cui, comunque, è presto per organizzare un vertice ‘politico’ sulla questione dei dazi: “Sarebbe una buona idea incontrare la controparte statunitense” ma “una volta che è stato raggiunto un accordo nella sostanza”.

La presenza contemporanea di Trump e Zelensky potrebbe anche fornire l’occasione di un colloquio sullo stato di avanzamento dei tavoli per un eventuale accordo di pace, dopo l’incontro della Casa Bianca con la pubblica umiliazione del presidente ucraino.

Meloni, intanto, ha annullato le visite ufficiali che erano state fissate per venerdì a Samarcanda (Uzbekistan) e sabato e domenica ad Astana (Kazakhstan), dove avrebbe anche partecipato al vertice Italia-Asia Centrale con Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistanh. Gli appuntamenti saranno riprogrammati nelle prossime settimane. Tolto dall’agenda anche il premier question time in programma per domani pomeriggio al Senato: anche in questo caso sarà fissato in un’altra data.

Noleggio a lungo termine, modello Azure per mobilit immediata

Roma, 22 apr. – Un numero sempre maggiore di persone rinuncia alla propriet dell’auto e si affida al noleggio a lungo termine. Un mercato in forte espansione, oggi gestito da pochi grandi operatori. Ma quando il servizio diventa troppo standardizzato, pu nascere l’esigenza di un’alternativa pi flessibile. Ne abbiamo parlato con Valerio Marinucci e Luca Di Gioia, rispettivamente Ceo e Direttore commerciale di Azure Srl.

“Quasi il 33% del parco circolante rappresentato dal noleggio a lungo termine, le aziende lo prediligono e ora anche i privati si stanno avvicinando a questo nuovo concetto di mobilit. Tuttavia, ci porta inevitabilmente a una standardizzazione delle procedure e delle modalit di richiesta dell’assistenza” afferma Marinucci.

Sempre pi utenti scelgono il noleggio anche per liberarsi dai vincoli della propriet e dall’incertezza legata all’evoluzione normativa su motorizzazioni e mobilit

“Il noleggio a lungo termine permette all’utente di liberarsi dalle responsabilit che possono insorgere dopo 3 o 4 anni relativamente al cambio della vettura e all’evoluzione normativa sulla circolazione – afferma Di Gioia – Una volta terminato il tempo di noleggio, infatti, non ci sono vincoli relativi alla propriet del bene”.

Chi sceglie il noleggio a lungo termine, tuttavia, si scontra spesso con interlocutori impersonali e canali automatizzati. Anche qui, Azure ha scelto una strada diversa:

“La problematica del noleggio a lungo termine la spersonalizzazione del rapporto umano, spesso in caso di necessit il confronto avviene attraverso una mail o un call center. Noi abbiamo scelto di offrire un servizio pi umano, in cui il cliente non ha un contatto diretto con la societ di noleggio ma ce l’ha con noi” prosegue Luca Di Gioia.

Un altro aspetto da considerare la tempistica di consegna della vettura, che per questioni tecniche non pu mai essere immediata, anche quando i veicoli risultano disponibili. Un problema concreto per chi ha bisogno di mobilit senza interruzioni:

“Noi di Azure abbiamo trovato una soluzione a questa problematica: siamo in grado di garantire la mobilit immediata, ci significa che nel momento della sottoscrizione del contratto, il cliente pu gi avere a disposizione una vettura pari canone e categoria, in attesa della consegna della propria” conclude Valerio Marinucci.

Approvato il decreto legge, ecco come il governo ha corretto (con 245,5 mln) la norma sugli acconti Irpef

Roma, 22 apr. (askanews) – Gli acconti Irpef per il 2025 saranno calcolati in base alle tre aliquote Irpef che oggi regolano il sistema dell’imposta sui redditi, e non in base alle precedenti quattro aliquote. Lo prevede il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri che corregge una ‘incongruenza’ della normativa. Un provvedimento che alleggerisce gli acconti Irpef e che si è reso urgente anche in vista delle dichiarazioni precompilate che l’Agenzia delle Entrate metterà a breve a disposizione.

Con il decreto, quindi, si modifica la disciplina per la determinazione degli acconti, dopo che l’ultima legge di bilancio ha reso strutturale la riduzione delle aliquote da quattro a tre. “Il Consiglio dei ministri ha approvato un provvedimento per chiarire le regole sulla determinazione degli acconti irpef 2025. La nuova disposizione conferma che i lavoratori dipendenti e i pensionati senza redditi aggiuntivi non dovranno versare alcun acconto irpef per il 2025, evitando così qualsiasi aumento del carico fiscale”, ha dichiarato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze.

“L’intervento si è reso necessario – spiega Leo – per correggere un difetto di coordinamento tra il decreto legislativo del 2023, attuativo della delega fiscale, che prevedeva per il solo 2024 la riduzione delle aliquote Irpefda 4 a 3 e la legge di bilancio 2025 che ha reso strutturale la predetta riduzione di aliquote”.

“L’obiettivo è sempre quello di tutelare i contribuenti e garantire una corretta applicazione della riforma fiscale. Abbiamo approvato il nuovo provvedimento in tempo utile per assicurare che non vi siano errori nei prossimi versamenti o nella compilazione delle dichiarazioni dei redditi” conclude il viceministro che esprime “soddisfazione per la prontezza con la quale il governo ha risolto la questione”.

La correzione degli acconti irpef 2025, calcolati su tre aliquote anzichè quattro, e l’aumento della soglia di reddito della no tax area per i lavoratori dipendenti, anch’essa compresa nel decreto approvato oggi dal Conmsiglio dei Ministri, ha un costo pari a 245,5 milioni di euro. Nel complesso, a beneficiare dell’intervento sono essenzialmente lavoratori dipendenti e pensionati. I lavoratori autonomi, infatti, con redditi fino a 85.000 euro, hanno per larga parte optato per la flat tax, che non prevede l’applicazione delle aliquote progressive.

“Attendiamo la pubblicazione del provvedimento approvato in consiglio dei ministri, ma se, come annunciato, risolverà la questione degli acconti Irpef e delle detrazioni, consentendo che siano calcolati sulla base della normativa attuale e non di quella abrogata, che avrebbe costretto lavoratori e pensionati a pagare somme non dovute, saremmo di fronte a una buona notizia per chi vive di salario o di pensione”, ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, e Monica Iviglia, presidente del consorzio nazionale Caaf.

“Era questo l’obiettivo della denuncia di Cgil e Caaf – dicono – siamo soddisfatti di aver difeso i diritti delle persone che rappresentiamo. C’è però un altro impegno che si era assunto il Governo: rimediare all’ingiustizia che stanno subendo i redditi tra 8.500 e 9.000 euro annui che, a causa del meccanismo scelto per fiscalizzare il cuneo contributivo, stanno perdendo, a partire da gennaio, circa 100 euro al mese. Sollecitiamo nuovamente l’esecutivo a intervenire per risolvere questo problema”.

Jovanotti conferma i concerti a Roma, "dedicati a Francesco"

Roma, 22 apr. (askanews) – Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha annunciato sui Social che porterà avanti il tour nonostante la morte di Papa Francesco, avvenuta ieri 21 aprile. “Suoneremo a Roma a partire da stasera, moltissimi hanno programmato da tempo di partecipare a questi concerti, in molti arrivando a Roma da lontano. Suoneremo e realizzeremo i concerti romani con tutto il nostro slancio e la nostra passione di sempre e più di sempre. Volevamo bene a Francesco e soprattutto lui ne voleva a noi tutti 9 miliardi di abitanti del mondo, ce lo ha ripetuto ogni giorno del suo pontificato. La sua presenza e’ stata un dono per tutti, non lo dimenticheremo. Dedicheremo i nostri spettacoli a una delle parole che papa Francesco ha pronunciato piu’ spesso: gioia”, ha scritto l’artista.

Sotto pressione dalla Casa Bianca, Putin apre a negoziati per tregua

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Cremlino attende già in settimana una nuova visita a Mosca dell’inviato presidenziale americano Steve Witkoff, negoziatore in capo non solo per il Medio Oriente ma anche alla ricerca di un accordo per un cessate-il-fuoco in Ucraina. La missione ucraina è in chiara accelerazione negli ultimi giorni, con la Casa Bianca che preme per un risultato concreto a breve e la Russia che dà segnali di apertura a contatti diretti con Kiev per concordare almeno una tregua parziale.

Witkoff, la settimana scorsa a Parigi assieme al segretario di Stato americano Marco Rubio ha avuto colloqui con il presidente Emmanuel Macron e con Yermak, il braccio destro del presidente Zelensky, ma anche con consiglieri alla sicurezza da Regno Unito e Germania. E domani a Londra dovrebbe incontrare funzionari europei e ucraini, assieme a Rubio e all’inviato speciale di Trump Keith Kellogg, ridimensionato a interlocutore solo della parte ucraina a causa dei malumori russi. Dal Cremlino ogni mossa è seguita con grande cautela e sospetto. “L’unica via per arrivare a una soluzione sono i colloqui tra Russia e Stati Uniti d’America”, ha detto il portavoce presidenziale Dmitri Peskov commentando le trattative in Europa. Sul piatto, la forza di interposizione da inviare dopo un cessate-il-fuoco, che la Russia non intende accettare se formata essenzialmente da Paesi Nato, ma anche e soprattutto le concessioni da parte ucraina per arrivare a un punto di caduta del conflitto che va avanti dall’invasione russa di febbraio 2022.

Sempre Peskov oggi ha confermato che da parte del presidente Vladimir PUtin c’è disponibilità a colloqui diretti con gli ucraini, quantomeno per una tregua degli attacchi su obiettivi civili. “Ma non è il caso di porre la questione di una soluzione riguardo l’Ucraina in un quadro temporale ristretto”, ha sottolineato il portavoce. In giornata l’assistente presidenziale Yuri Ushakov ha confermato il ritorno di Witkoff in settimana.

Per evitare una rottura con l’amministrazione Trump e non cedere totalmente ai ritmi incalzanti chiesti dagli americani, il Cremlino ha impostato un confronto ‘largo’, centrato su possibili accordi diretti con gli Usa, sia di natura economica che diplomatica. Mosca è interessata al ritorno di capitali occidentali nella sua economia, in particolare nei settori strategici dell’estrazione mineraria e di idrocarburi, per cui servono tecnologie avanzate. E starebbe discutendo anche il ritorno russo progressivo sui mercati europei, oltre alla revoca a tappe di parte delle sanzioni.

Secondo il Moscow Times, il Cremlino ha dato ordine a ministeri e grandi imprese di preparare dossier di collaborazione economica da presentare agli americani. Società come Rosatom, Rosneft e Rusal, così come il produttore d’oro Polyus, hanno già inviato proposte dettagliate, coordinate da alti esponenti del governo come Maxim Oreshkin e Kirill Dmitriev. Tra le varie idee da tasforamre in proposta ci sarebbe pure la costruzione di una Trump Tower a Mosca. I funzionari russi sentiti dal quotidiano in lingua inglese hanno ipotizzato la costruzione di una Trump Tower di 150 piani nel quartiere degli affari di Mosca, Moscow City. Il progetto potrebbe essere avviato rapidamente e Trump stesso potrebbe partecipare alla cerimonia di posa della prima pietra.

Fmi prevede che deficit-Pil Italia torni sotto il 3% nel 2026

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale prevede che quest’anno il rapporto deficit/Pil dell’Italia cali al 3,3%, dal 3,4% del 2024, e poi che scenda ulteriormente al 2,8% nel 2026, sotto quindi la soglia del 3% stabilita dal Patto di stabilità e di crescita. Per il 2027 è prevista una ulteriore riduzione al 2,6% e per il 2028 al 2,4%, mentre sul 2029 è attesa una risalita al 2,5%, restando a quel valore nel 2030.

Sempre secondo il Fmi, in base alle tabelle previsionali aggiornate dopo l’ultimo World Economic Outlook, il rapporto tra debito pubblico e Pil dell’Italia salirebbe quest’anno al 137,3%, dal 135,3% del 2024, e poi al 138,5% nel 2026 al 138,6% nel 2027, per poi tornare a limarsi al 138,1% nel 2028 e al 137,7% nel 2029 137,7% del 2030. (fonte immagine: IMF).

Cinema, ad "Anora" il David come Miglior film internazionale

Roma, 22 apr. (askanews) – “Anora” di Sean Baker si aggiudica il David come Miglior Film Internazionale: lo ha annunciato l’Accademia del Cinema Italiano, ricordando che il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione dei David di Donatello in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat).

La conduzione dell’edizione 2025 dei David di Donatello è affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. La serata sarà in diretta anche su Rai Radio2 – con la conduzione di Carolina Di Domenico – e sarà disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.

“Anora” presentato in prima mondiale al Festival di Cannes, dove si è aggiudicato la Palma d’Oro, racconta le vicende di una giovane sex worker di Brooklyn che incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. La possibilità di vivere una storia da Cenerentola viene minacciata quando la notizia arriva in Russia e i genitori di lui partono per New York con l’obiettivo di far annullare il matrimonio.

“Anora” si è aggiudicato cinque Premi Oscar, tra cui quello per il Miglior Film. Sean Baker è stato premiato dall’Academy come Miglior Regista, per la Miglior Sceneggiatura Originale e per il Miglior Montaggio. Infine, la protagonista Mikey Madison ha vinto l’Oscar come Miglior Attrice.

Gli altri film candidati con Anora nella cinquina per il Premio David Miglior Film Internazionale erano “Conclave” di Edward Berger, Juror #2 (Giurato Numero 2) di Clint Eastwood, “The Zone of Interest” (La zona d’interesse) di Jonathan Glazer e “Perfect Days” di Wim Wenders.

Tra i riconoscimenti già annunciati della 70esima edizione dei Premi David di Donatello, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Özpetek.

La 70esima edizione dei Premi David di Donatello è organizzata dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla Rai, in collaborazione con Cinecittà S.p.A. Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai.

I Premi David di Donatello si svolgono sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA, con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

Fmi, Gfsr: 5% probabilità che crescita globale cada sotto 0,4%

Roma, 22 apr. (askanews) – I rischi per la stabilità finanziaria sono aumentati in maniera rilevante e un modello previsionale del Fondo monetario internazionale (Gar, acronimo di Growth-at-Risk) indica un 5% di probabilità che la crescita globale cada sotto lo 0,4% nei prossimi 12 mesi. Lo rileva il rapporto sulla stabilità finanziaria (Global Financial Stability Report), pubblicato dal Fmi in occasione delle assemblee primaverili.

In particolare, l’istituzione di Washington segnala tre vulnerabilità chiave per la stabilità finanziaria. La prima è che nonostante la recente turbolenza dei mercati “le valutazioni su alcuni segmenti azionari e obbligazionari restano elevate”. Al tempo stesso l’incertezza su politiche economiche e commerciali resta alta, lasciando la porta aperta ulteriori shock e correzioni dei prezzi, assieme a possibili inasprimenti delle condizioni finanziarie.

Secondo, prosegue il Gfsr, alcune istituzioni finanziarie potrebbero finire sotto tensione in un quadro di volatilità dei mercati, specialmente quelle che hanno fatto maggiore ricorso alla leva finanziaria. Il Fmi cita gli hedge fund e i giganti della finanza non bancaria, ove si vedessero piovere richieste di rimborso di quote.

Terza vulnerabilità, ulteriori turbolenze potrebbero trasmettersi ai mercati dei titoli di Stato, “specialmente nelle giurisdizioni dove i debiti pubblici sono elevati”. Peraltro nelle economie emergenti, i costi di finanziamento in termini reali sono già ai massimi da un decennio e ora potrebbero dover emettere ulteriore debito per finanziare le misure di gestione dell’impatto dei dazi commerciali. Mentre le economie avanzate in Europa emetteranno più bond per rifinanziare i titoli a scadenza in una fase in cui i mercati potrebbero essere messi alla prova.

“Le preoccupazioni degli investitori sulla sostenibilità dei debiti pubblici e su altre fragilità nel settore finanziario potrebbero rafforzarsi a vicenda”, dice il Fmi. (fonte immagine: IMF).

Pecoraro Scanio: “Papa Francesco, leader ecologista”

Roma, 22 aprile 2025 – “Papa Francesco stato un grande leader ecologista e spirituale per tutti, anche oltre i confini della Chiesa cattolica. La sua enciclica Laudato si’ rappresenta una testimonianza potente e profonda a difesa del creato, una vera enciclica di svolta”. Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e gi Ministro dell’Ambiente, lanciando la proposta di inserire Laudato si’ nei programmi scolastici come testo formativo sui temi ambientali e della sostenibilit.

“Laudato si’ – prosegue Pecoraro Scanio – stata richiamata dalle Nazioni Unite e in infiniti contesti internazionali. la dimostrazione che si pu indicare una via diversa per il nostro pianeta: non il negazionismo becero che ancora vediamo in troppi ambiti, ma un impegno concreto per la pace, per l’ambiente, per la solidariet tra i popoli e le generazioni.”

“In questi giorni vediamo molti attestati di stima e affetto verso Papa Francesco. Ma il vero modo per onorarlo trasformare in azione il suo messaggio, partendo dall’educazione: iniziare davvero a insegnare Laudato s in tutte le scuole italiane sarebbe un passo fondamentale per costruire una coscienza ecologica e umana nei giovani.”

Fmi, Gourinchas: Trump? "Preservare indipendenza banche centrali"

Roma, 22 apr. (askanews) – Secondo il capo economista del Fondo monetario internazionale “è molto importante preservare l’indipendenza delle banche centrali”. Così Pierre Olivier Gourinchas, durante una conferenza stampa ha risposto a una domanda selle critiche rivolte dal presidente Usa, Donald Trump, al capo della Federal Reserve, Jerome Powell.

In questa fase è molto importante “assicurare che le aspettative di inflazione restino ancorate”. E per questo “un aspetto cruciale deriva dalla credibilità delle banche centrali. Le banche centrali devono restare credibili e parte di questa credibilità – ha detto durante la presentazione del World Economic Outlook – è costruita attorno alla loro indipendenza. Sotto questa prospettiva è molto importante preservarla”.

A STMicroelectronics primo premio di volontari@work di Terzjus

Roma, 22 apr. – Si svolta presso la Sala Mappamondo della Camera dei Deputati la Cerimonia di premiazione della II Edizione di volontari@work, il riconoscimento nazionale del Volontariato di Competenza, promosso dalla Fondazione Terzjus, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e di Unioncamere e con il contributo di Forum Nazionale del Terzo Settore e Italia non Profit. Il premio nasce per valorizzare l’interconnessione tra imprese e Enti del Terzo Settore, attraverso la donazione di competenze delle une a favore degli altri, promuovendo insieme innovazione sociale e sostenibilit.

Per la categoria dedicata alle realt aziendali gi partecipanti in precedenti edizioni, si distinta Edison, premiata con il primo posto per l’iniziativa Good Idea, che ha coinvolto i dipendenti in un concorso di idee per progetti ad impatto sociale. Unicredit ha ottenuto il secondo posto, mentre KPMG il terzo.

Tra gli Enti del Terzo Settore, al primo posto AIRC – la Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – con il progetto AIRC Angels che ha coinvolto stabilmente 20 collaboratori; Opera della Provvidenza Sant’Antonio come seconda classificata, mentre il terzo riconoscimento stato attribuito all’Associazione Provinciale per i Minori di Trento.

All’Opera Salesiana Don Bosco, in particolare al Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma la menzione speciale della giuria.

Per la categoria riservata alle aziende che hanno partecipato per la prima volta, secondo posto Luigi Lavazza e terzo Avio Aero. Il podio stato conquistato da STMicroelectronics, grazie a un progetto innovativo di alfabetizzazione digitale rivolto ai detenuti, ne parlano il Presidente della STMicroelectronic Foundation Pietro Plella e la ST Foundation Country Leader per l’Italia, Claudia Angelini.

Roma dona “La Penna d’Oca del Campidoglio”

Roma, 22 apr. – In un’era minacciata dall’uso eccessivo dell’intelligenza artificiale, saranno le emozioni, la cultura e i gesti del cuore a preservare la nostra vera essenza. La leggenda delle oche del Campidoglio, involontarie sentinelle che con il loro starnazzare salvarono Roma, si trasforma oggi in un gesto di riconoscenza: un tributo a coloro che fanno la differenza compiendo azioni in difesa degli animali e dell’ambiente. Ai nastri di partenza la seconda edizione del premio “La Penna d’Oca del Campidoglio” che il prossimo 30 aprile 2025, nella prestigiosa Sala della Protomoteca in Campidoglio, metter in risalto quelle “storie speciali” che meritano di essere conosciute e forse possono ispirare altri a fare la propria parte; ma anche progetti e laboratori educativi, campagne di sensibilizzazione o artistiche. A salire sul palco, volontari, forze dell’ordine, studenti, giornalisti, attori, cantanti, influencer e tanti altri. Un evento, ideato dall’associazione Pet Carpet presieduta dalla giornalista Federica Rinaudo e sostenuto dalla Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, che per questa edizione si preannuncia ancora pi speciale grazie alla presenza di materiale fotografico inedito di due icone della cultura italiana, due giganti della comicit come Tot e Peppino De Filippo che, dietro la maschera del palcoscenico, nutrivano un immenso affetto per gli animali. Una piccola anteprima di una preziosa galleria fotografica, realizzata anche in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato che conserva l’Archivio Peppino De Filippo e il benestare delle famiglie, che mostrer un aspetto meno esplorato della loro vita privata. Un cuore grande in un ponte tra passato e presente, messaggio che ha ispirato la statuetta creata dal giovane artista Leonardo Sebastiani, donato alla memoria anche per non dimenticare i grandi personaggi che hanno reso celebre il nostro paese, spesso non tramandati alle nuove generazioni. Il racconto storico dell’antica leggenda legata alle oche di Giunone che ha dato spunto al titolo del premio, realizzato con il patrocinio di Anas (Gruppo FS), Fnovi e in collaborazione con Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e con il sostegno di realt leader come Giulius l’amico degli animali e Pet Memory, si intreccia con le “storie” contemporanee per sottolineare un prezioso momento di riflessione e di celebrazione di un’umanit che non si rassegna, che agisce con cuore e ingegno per proteggere la bellezza e la fragilit del nostro mondo. Un evento, condotto dalla stessa Rinaudo insieme al compositore musicale, doppiatore, autore tv Mirko Fabbreschi e diretti dal regista Pietro Romano, che ricorda come anche i gesti pi piccoli, ispirati da un profondo rispetto per la vita in ogni sua forma, possano contribuire metaforicamente non solo a “salvare Roma” ma la terra che abitiamo. Nel corso della cerimonia sar lanciato anche il regolamento per la partecipazione gratuita alla nuova edizione del Pet Carpet Film Festival, l’unica kermesse cinematografica internazionale dedicata al mondo animale e all’ambiente, che da otto anni riunisce registi, videomaker, associazioni, scuole e che grazie alla proiezioni di cortometraggi e film riesce a dare voce a tutti gli animali sia “pet” che “wild”.

(In collaborazione con Associazione Pet Carpet)

Leolandia, per la primavera nuovi show e le camere d’hotel a tema

Milano, 22 apr. (askanews) – Con i ponti primaverili entra nel vivo la stagione di Leolandia, il parco a tema di Capriate pensato per i bambini fino a 12 anni e per le famiglie che con oltre un milione di ospiti l’anno uno dei tre parchi pi visitati in Italia. Una parte importante dell’offerta del 2025 legata agli spettacoli, dei quali debutta la nuova stagione. C’ attesa per il musical “Il Drago della Sorgente” o per l’inno ala diversit culturale de “La Festa dei Colori, ma non solo. “Noi offriamo tutti gli spettacoli rinnovati – ci ha spiegato David Tommaso, direttore Marketing e Vendite di Leolandia – parliamo di oltre sette produzioni con interpreti originali che prevedono la partecipazione di oltre 30 artisti italiani e internazionali. Solo nella stagione 2024 oltre 350.000 visitatori hanno potuto assistere a questi contenuti”.

Molti dei nuovi spettacoli avranno come protagonisti personaggi dei cartoni animati, come Masha e Orso o i Superpigiamini, ma oltre agli spettacoli Leolandia ha anche lanciato le prime camere a tema, in diverse strutture ricettive vicine al parco. “Sono delle family room con camere comunicanti – ha aggiunto il manager – dove all’interno si possa vivere l’esperienza di Leolandia fuori dagli orari e fuori dai confini del parco stesso”.

Leolandia offre otto aree tematiche e oltre 50 attrazioni, dalle soft alle adrenaliniche, dai giochi acquatici alle esperienze live e di animazione, e per il 2025 il parco ha annunciato una nuova area, il cui tema sar svelato nei prossimi mesi. “Una nuova area tematizzata con dieci attrazioni – ha concluso David Tommaso – di cui due completamente nuove, dedicata e pensata per i bambini e i ragazzi di et un po’ pi grande dai 7 ai 12 anni con l’ottica e lo spirito di offrire il giusto mix tra meraviglia e adrenalina”.

I numeri dei visitatori fanno considerare Leolandia il parco pi amato dalle famiglie con bambini fino ai 12 anni e questo equilibrio tra attrazioni pi avventurose e giochi a misura anche dei pi piccoli sembra essere l’aspetto pi caratterizzante e apprezzato.

Fmi taglia di mezzo punto crescita globale 2025, dazi "grande shock"

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica globale, principalmente a seguito di dazi commerciali imposti dall’amministrazione Usa e delle rappresaglie decise da altri Paesi. Ora per quest’anno indica una espansione del Pil globale del 2,8%, cui dovrebbe seguire un più 3% nel 2026. I dati sono contenuti nel Word Economic Outlook, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili e segnano un taglio di 0,5 punti percentuali per quest’anno e di 0,3 punti percentuali per il prossimo, rispetto alle stime che l’istituzione internazionale aveva aggiornato lo scorso gennaio.

Nell’editoriale del rapporto, il Fmi afferma che dazi e contromisure rappresentano di per sé “un grande shock per l’economia”. Inoltre “l’imprevedibilità con cui queste misure si sono dipanate ha a sua volta avuto un impatto negativo sull’attività economica e sulle prospettive e, al tempo stesso, rende più difficile del consueto fare previsioni”.

Per gli Stati Uniti, il Fmi ha effettuato tagli alle previsioni di crescita di portata analoga a quelle globali, con cui ora indica una espansione dell’1,4% quest’anno e dell’1,5% il prossimo. Per l’eurozona il taglio è stato più limitato e pari a 0,2 punti percentuali per entrambi gli anni, con una espansione ora stimata allo 0,8% sul 2025 e all’1,2% sul 2026.

Per la Germania, il Fmi prevede crescita economica a zero quest’anno e un più 0,99% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali. Per la Francia è attesa una crescita dello 0,6% quest’anno e dell’1% il prossimo, tagliate rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali.

Per l’Italia, il Fmi prevede 0,4% di crescita quest’anno e 0,8% il prossimo, con tagli di 0,3 e 0,1 punti percentuali. La Spagna si conferma il tra le grandi economie dell’area euro quella che mantiene tassi di espansione più vigorosi, 2,5% quest’anno e 1,8% il prossimo, nel primo caso rivista rialzo di 0,2 punti percentuali mentre il dato 2026 è stato confermato.

Il Fmi ha poi nettamente tagliato le previsioni di crescita economica della Cina, al 4,5% quest’anno e al 4,6% il prossimo, rispettivamente 0,6 e 0,5 punti percentuali in meno. Per il Giappone prevede 0,6% di crescita quest’anno e il prossimo, sul 2025 un taglio di 0,5 punti percentuali sul 2026 di 0,2 punti percentuali.

L’India resta l’economia del G20 con i maggiori tassi di crescita, 6,2% quest’anno e 6,3% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali; per la Russia il Fmi prevede 1,5% di crescita quest’anno e 0,9% il prossimo, nel primo caso la stima è alzata di 0,1 punti, per il 2026 è tagliata di 0,3 punti. (fonte immagine: IMF).

Fmi taglia previsioni di crescita Italia, 2025 +0,4%, 2026 +0,8%

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’Italia, assieme a quelle sull’economia globale e dell’area euro, e ancor più degli Stati Uniti, a riflesso dei dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump e delle rappresaglie adottate da altri paesi. Ora per la penisola il Fmi pronostica una espansione del Pil limitata allo 0,4% quest’anno, a cui dovrebbe seguire un più 0,8% nel 2026.

I dati sono contenuti nel Word Economic Outlook pubblicato in occasione delle assemblee primaverili a Washington e segnano una riduzione di 0,3 punti percentuali per quest’anno, rispetto a un aggiornamento parziale del Weo effettuato a gennaio, e una limatura di 0,1 punti percentuali per il prossimo.

Genovese batte Genovese, "Follemente" supera "Perfetti sconosciuti"

Roma, 22 apr. (askanews) – Dopo un percorso trionfale al botteghino “FolleMente” continua a conquistare pubblico e batte anche “Perfetti sconosciuti”. Paolo Genovese supera se stesso con la sorprendente commedia romantica che ha totalizzato 17.409.055 euro (Cinetel) e 2.387.306 spettatori confermandosi un vero e proprio evento cinematografico e il miglior successo di un film italiano al box office dal 2024 fino a oggi.

Il primo appuntamento di Piero e Lara – con Alfa, Giulietta, Scheggia, Trilly, il Professore, Eros, Romeo e Valium – si è trasformato in un appuntamento imperdibile per il pubblico, in un cult movie che continua a raccogliere consensi in Italia e che ha suscitato l’interesse dei mercati esteri, testimoniato dalle numerose richieste di remake già pervenute. Non solo fenomeno commerciale, ma anche potente strumento di condivisione emotiva grazie a una storia entusiasmante e universale che ha divertito e affascinato gli spettatori e al talento di un cast irresistibile: Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria.

FolleMente rappresenta inoltre il più grande successo di sempre per Lotus Production, una società Leone Film Group, per 01 Distribution e per Rai Cinema che hanno così commentato.

“I risultati straordinari di FolleMente – hanno dichiarato la Presidente e Ceo di Lotus Production Raffaella Leone e il Ceo Andrea Leone – hanno superato ogni aspettativa andando oltre perfino a quelli di Perfetti Sconosciuti. Un traguardo che ci riempie d’orgoglio e che è il frutto dell’eccezionale talento di Paolo Genovese, della forza di un cast incredibile, della bellissima scrittura degli sceneggiatori e del lavoro impeccabile della distribuzione di 01. Un grazie di cuore va anche al pubblico che ha accolto questo film con entusiasmo e calore rendendo tutto questo possibile”.

“Oltre a superare l’incasso di Perfetti Sconosciuti – ha sottolineato Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema – la commedia di Paolo Genovese segna un altro primato, consentendoci, proprio quest’anno, al compimento del 25esimo anno di attività di Rai Cinema, di tagliare un traguardo straordinario. Con FolleMente raggiungiamo il record di incasso mai conseguito prima da 01 Distribution, stabilendo un risultato unico nella nostra storia. Per noi è un motivo di grande orgoglio, che ci offre l’occasione di riguardare al nostro percorso come un lungo viaggio che ha attraversato il cinema nei suoi diversi mondi e che ci ha consentito di scrivere delle belle pagine insieme al pubblico, ai registi, agli autori e ai produttori. A tutti va il nostro ringraziamento. Ma oggi in particolare ringraziamo Leone Film Group, partner di grandi avventure produttive, Paolo Genovese e l’intera squadra di Rai Cinema e 01 Distribution che ci hanno permesso di arrivare fin qui. E grazie al pubblico che continua a rispondere e a premiare il cinema al cinema”.

Luigi Lonigro Direttore 01 Distribution ha così espresso la sua soddisfazione: “Primo film italiano per incassi dal 2024 ad oggi, primo film assoluto per incassi nella storia di 01 Distribution, primo film per incassi nella storia di Rai Cinema, primo film per incassi nella storia di Lotus/Leone Film Group. Questi e tanti altri sono stati i record battuti da FolleMente. Evviva Paolo, Pilar, Edoardo, Emanuela, Claudio, Claudia, Marco, Vittoria, Rocco, Maria Chiara, Maurizio, e Raffaella, Andrea e Paolo!”.

Da un soggetto originale di Paolo Genovese, regista e autore della sceneggiatura insieme a Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella e Flaminia Gressi, FolleMente è prodotto da Raffaella Leone e Andrea Leone, una produzione Lotus Production, una società Leone Film Group, con Rai Cinema e in collaborazione con Disney+ in associazione con Vice Pictures. L’opera è stata realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

I funerali di Papa Francesco, ecco i leader che hanno confermato la presenza

Roma, 22 apr. (askanews) – Già prima della fissazione della data delle esequie solenni per Papa Francesco erano arrivate le prime conferme di presenza di leader stranieri, a partire dal presidente degli Stati uniti Donald Trump. Ecco di seguito la lista di quelli per i quali c’è al momento una conferma della presenza, quelli che dovrebbero esserci (ma non c’è ancora conferma ufficiale) e quelli che hanno confermato l’assenza.

PRESENTI

– Donald Trump (presidente Usa) – Javier Milei (presidente dell’Argentina) – Emmanuel Macron (presidente Francia) – Franck-Walter Steinmeier e Olaf Scholz (presidente e concelliere in carica della Germania) – Volodymyr Zelensky (presidente Ucraina) – Antonio Costa (presidente Consiglio europeo) – Ursula von der Leyen (presidente Commissione europea) – Luis Inacio Lula da Silva (presidente Brasile) – Taiwan (delegazione di alto livello, da definire) – Il principe William dovrebbe guidare la delegazione del Regno Unito la cui formazione non è stata ancora confermata

ASSENZA CONFERMATA

– Vladimir Putin (presidente Russia)

Continuano i raid israeliani a Gaza, tra le vittime donne e bambini. Da Qatar ed Egitto nuova proposta tregua

Roma, 22 apr. (askanews) – Nuova serie di raid israeliani a Gaza: almeno 24 i morti. Tra le vittime secondo i media arabi anche donne e bambini. I media arabi hanno riportato oggi che le Forze di difesa israeliane stanno conducendo attacchi nella Striscia di Gaza meridionale e centrale. Intanto Qatar ed Egitto hanno presentato nuova proposta di cessate il fuoco. I rappresentanti del Qatar e dell’Egitto, mediatori nei negoziati tra Israele e il gruppo militante Hamas, hanno proposto un nuovo accordo di cessate il fuoco, ha riferito la BBC, citando un alto funzionario palestinese. Secondo la fonte, la proposta prevede un cessate il fuoco per un arco di tempo tra cinque e sette anni, la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, la fine ufficiale della guerra e il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.

Il funzionario palestinese, informato sull’andamento dei negoziati, ha dichiarato che Hamas sarebbe disposto a cedere la gestione della Striscia di Gaza a qualsiasi organizzazione palestinese concordata a livello nazionale e regionale. Potrebbe trattarsi dell’Autorità Palestinese, che controlla la Cisgiordania, oppure di una nuova struttura amministrativa da creare. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è in passato opposto al ritorno dell’Autorità Palestinese nella gestione della Striscia, sotto il controllo di Hamas dal 2007.

Secondo la fonte, è ancora presto per valutare le possibilità di successo del piano proposto, ma Qatar ed Egitto avrebbero compiuto “sforzi di mediazione significativi” e Hamas avrebbe mostrato “una flessibilità senza precedenti”.

Sempre BBC riporta che una delegazione di Hamas è attesa al Cairo per consultazioni. Al momento, Israele non ha commentato la proposta presentata dai mediatori.

Papa, Musumeci: cerimonie 25 aprile consentite con sobriet

Roma, 22 apr. (askanews) – “Tutte le cerimonie” per il 25 aprile “sono consentite, naturalmente tenuto conto del contesto e quindi con la sobriet che la circostanza impone”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, al termine del Consiglio dei ministri. I cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal governo iniziano oggi e termineranno sabato. Lo ha spiegato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, lasciando Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri.

La proclamazione di cinque giorni di lutto nazionale “sono scelte del presidente del Consiglio che tutti abbiamo condiviso”.

Musumeci: per la gestione esequie del Papa ci sar un commissario

Roma, 22 apr. (askanews) – Per la gestione delle esequie di papa Francesco e della cerimonia per l’inizio del ministero del nuovo pontefice “confermo che sar nominato un commissario, come avvenuto nel passato”. Lo ha detto il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, al termine della seduta lampo del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi durata circa 15 minuti. Il ministro ha annunciato che un primo provvedimento stato approvato per 5 milioni di euro. Il commissario – secondo quanto si apprende – dovrebbe essere il capo del Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano.

Papa, Mattarella celebra 25/4 come previsto: in agenda incontro a Genova

Roma, 22 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella celebrerà come previsto la festa della Liberazione. Il Consiglio dei ministri ha proclamato il lutto nazionale di cinque giorni, da oggi a sabato, per la scomparsa di Papa Francesco ma l’agenda del Capo dello Stato, tra i primi stamani a rendere omaggio, insieme alla figlia Laura, alla salma del Pontefice a Santa Marta, rispetterà gli impegni presi.

Per il 25 aprile, in particolare, è previsto, alle 9.30, il consueto omaggio all’Altare della Patria con la deposizione di una corona per l’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Poi Mattarella si sposterà a Genova dove, alle 16, al Teatro Ivo Chiesa parteciperà a un incontro sulla Liberazione.

Mattarella a Santa Marta ha reso omaggio alla salma di Papa Francesco

Roma, 22 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, si è recato a Santa Marta dove ha reso omaggio alla salma di papa Francesco.

Ieri, in un messaggio profondamente commosso, il presidente aveva sottolineato il suo dolore personale per la scomparsa del Pontefice: “Accanto al dolore per la morte di Papa Francesco, avverto un senso di vuoto, il senso della privazione di un punto di riferimento cui guardavo. Ha conquistato il mondo, sin dal primo momento, già con la scelta del nome”. E ricordando il giorno di Pasqua, il giorno prima di morire, “con la benedizione al mondo e il giro in piazza tra i fedeli con il suo ultimo richiamo al principio di umanità come criterio di condotta per ciascuno”, Mattarella nel suo videomessaggio ha sottolineato la necessità di un nuovo impegno e assunzione di responsabilità: “Oggi appare come un saluto alla Chiesa e alle donne e agli uomini di tutto il mondo. La risposta a questo saluto da parte di tutti al mondo non deve limitarsi al ricordo e alla riconoscenza ma deve tradursi responsabilità nel far proprio nei comportamenti quotidiani le indicazioni dei suoi insegnamenti”.

Proclamati cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Consiglio dei ministri ha deciso di proclamare cinque giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco. E’ quanto si apprende da fonti di governo. La decisione in una seduta lampo dei ministri a Palazzo Chigi: la riunione è durata circa 15 minuti. I cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal governo iniziano oggi e termineranno sabato. Lo ha spiegato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, lasciando Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri. Il ministro ha spiegato che la proclamazione di cinque giorni di lutto nazionale  è frutto di “scelte del presidente del Consiglio che tutti abbiamo condiviso”, aggiungendo che “tutte le cerimonie” per il 25 aprile “sono consentite, naturalmente tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone”. Invece, a causa del lutto nazionale “le partite di sabato” del campionato di calcio “sono sospese”.

Rava e molti altri big per il Torino Jazz Festival "Libera la musica"

Roma, 22 apr. (askanews) – Tredicesima edizione del Torino Jazz Festival, nel segno di ‘Libera la Musica’, sotto la direzione artistica di Stefano Zenni, in programma dal 23 al 30 aprile 2025. Otto giorni di programmazione, durante i quali sono previsti 71 concerti, con appuntamenti in 58 luoghi sparsi in tutta la città.

Il festival celebra anche quest’anno il 25 aprile, nell’anno in cui si festeggiano gli 80 anni dalla Liberazione, con alcuni appuntamenti da non perdere, a partire da ‘Il ballo della Liberazione’ proprio il 25 aprile. Fra gli omaggi – oltre alla consueta attenzione alla ‘Giornata Internazionale del Jazz’ UNESCO del 30 aprile – verrà celebrato quest’anno un torinese speciale: Enrico Rava, insignito della targa Torri Palatine della Città di Torino con la motivazione: “A Enrico Rava che ha portato la Torino del jazz nel mondo”. Tra gli eventi clou, il TJF celebra la forza liberatrice della Storia con il grande evento “Il Big Bang del Jazz” di Jason Moran, una produzione originale del TJF in esclusiva europea.

Al TJF XIII suoneranno 289 artisti nazionali e internazionali, dai musicisti emergenti alle grandi figure della scena mondiale. Centrale, come sempre, la qualità del cartellone, al fianco di ben otto produzioni originali TJF.

‘Libera la musica’ è il tema portante di quest’anno, esplorando fra le tante forme della danza (Il Ballo della Liberazione, Flamenco Criollo, Don Karate, la marching band), i grandi pianisti (Moran, Iyer, Pieranunzi, Freitas, Oswald, Rebaudengo, Ortiz), l’elettronica, il jazz classico e swingante (Rava, Di Castri, Benjamin, Moran), il rock (Calibro 35) o i suoni del mondo (Bang, Kouate, Remigi, Flamenco Criollo), il jazz e la classica (Pieranunzi, Pia, Koro, Rebaudengo) e tanto altro.

Ad aprire il TJF 2025, mercoledì 23 aprile alle 18 al Teatro Juvarra, una produzione originale del festival vedrà protagonisti il poeta Domenico Brancale e il batterista Roberto Dani in “Chi sono queste cose”. Il concerto, in collaborazione con Salone OFF Salone Internazionale del libro Torino, propone un viaggio attraverso la parola e il suono.

Si prosegue alle 21 al Teatro Colosseo con l’atteso omaggio a Enrico Rava in compagnia del suo quintetto “Fearless Five”, che di recente ha trionfato nel referendum della rivista Musica Jazz in due categorie: come miglior album, con Fearless Five, e come formazione dell’anno. Nel corso della serata il Maestro verrà insignito della targa Torri Palatine della Città di Torino.

Giovedì 24 aprile appuntamento doppio. Si parte alle 21 al Teatro Colosseo con i Calibro 35 nel progetto “Jazzploitation”, da una ricerca sulle colonne sonore italiane della golden age. Jazzploitation riscopre il repertorio di artisti ed etichette una volta bistrattati, ma divenuti ora di culto. Il progetto nasce in collaborazione con Jazz is Dead!

Alle 23 protagonista Don Karate al Bunker in un live caleidoscopico: il jazz si mescola con atmosfere pop, echi africani, groove spezzati, derive blues, colonne sonore alla Carpenter, spingendosi fino al clubbing di Detroit o all’hip hop anni ’90, senza dimenticare le commistioni con l’elettronica e la video art.

Venerdì 25 aprile, in occasione del Jazz della Liberazione TJF alle ore 11, un’altra produzione originale del festival al Teatro Vittoria, con la musicista sarda Zoe Pia al timone di un collettivo di giovani percussionisti provenienti dal mondo della classica: Eic Eden inverted Collective di Zoe Pia “Atlantidei”. Tra i vincitori del bando SIAE “Per chi crea 2024” nella sezione “Nuove opere” per il settore Musica, il progetto sarà presentato in anteprima al Torino Jazz Festival 2025.

Le celebrazioni dell’80esimo anniversario della Liberazione proseguono al MAUTO, alle ore 18 e alle 21, con una produzione originale TJF, in collaborazione con Balla Torino Social Dance. Due orchestre in pista per una sfida tra big band come nella Harlem degli anni ’30: Gianpaolo Petrini Big Band vs JcT Big Band di Valerio Signetto, guida la serata Mirko Volonnino. Il jazz divenne la colonna sonora della liberazione e il ballo del lindy hop l’espressione fisica di quella gioia. Ottant’anni dopo celebriamo la Liberazione con due delle migliori big band torinesi.

In esclusiva per TJF, alle ore 17 al Conservatorio Giuseppe Verdi, Vijay Iyer con “Piano Solo”. Il compositore e pianista newyorkese è una delle maggiori novità artistiche prodotte dal jazz degli anni 2000. Dopo premi e onorificenze, si sta imponendo in tutto il mondo per la sua forza innovativa. Alle 22, all’Hiroshima Mon Amour Jan Bang una produzione originale TJF guidata da uno dei producer e creatore di suoni più amati nel mondo dell’elettronica: Jang Bang Sextet “Alighting”. L’evento, in collaborazione con Jazz is Dead! è inserito nelle azioni del percorso di candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033. Sabato 26 aprile alle ore 11 una nuova esclusiva del TJF al Teatro Juvarra con la pianista franco-filippina Margaux Oswald. Un’altra figura emergente del pianoforte internazionale, sulla linea delle proposte del festival alla scoperta di nuovi talenti.

Alle 18 alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani, uno dei più gloriosi gruppi storici del jazz italiano con il trascinante progetto “Nexus Plays Dolphy”, nato dal desiderio di riportare al centro della scena un musicista straordinario, il cui lascito è stato fondamentale per l’evoluzione del jazz.

Alle 21 chiudono la serata al Conservatorio di Torino, Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra Filarmonica Italiana con “Blues and Bach”, da un’idea del direttore e arrangiatore Michele Corcella. Un omaggio al grande pianista e compositore statunitense John Lewis che, innamorato della musica di Bach, intendeva fondere il linguaggio del compositore tedesco con il blues e l’improvvisazione jazzistica, aggiungendo al jazz suono da world music, swing e colori puri degli strumenti.

Domenica 27 aprile alle ore 11 al Teatro Vittoria, l’ensemble italo-coreano Korale, guidato dalla poliedrica batterista Francesca Remigi, vincitrice di Nuova Generazione Jazz 2021 e Top Jazz 2022. Nei complessi rapporti tra jazz e musica dell’Estremo Oriente, Korale spicca come un prodotto nuovo, non assimilabile né nel paradigma americano né nel facile esotismo.

Alle 18, al Conservatorio Giuseppe Verdi, l’astro nascente del jazz brasiliano Amaro Freitas crea una musica che è esplorazione della tradizione del suo paese nel progetto “Y’Y”, proposta originale che fonde i ritmi nordestini e la frenesia del frevo con le suggestioni dell’Amazzonia. Al Teatro Monterosa alle ore 21, una produzione originale TJF con Furio di Castri 8 in “Blowin’ in the wind”. Per il suo settantesimo compleanno, l’artista offre al pubblico una riflessione sulla guerra e la pace, accompagnato da un gruppo di strumentisti d’eccezione legati alla sua lunga carriera.

Lunedì 28 aprile alle ore 18 al Teatro Juvarra, un’altra produzione originale TJF con la formazione “Koro Almost Brass Quintet” in “Lonely House. La musica di Kurt Weill”. Questa singolare formazione rivisita l’idea del quintetto di musica classica “quasi” tutto di ottoni, come recita il nome del gruppo, con la presenza, a scompaginare le carte, del sassofono dell’arrangiatore del progetto Cristiano Arcelli. Al Teatro Colosseo, alle ore 21, la consegna della borsa di studio Memorial Sergio Ramella, voluta da AICS Torino APS, a uno studente del Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino prima del concerto di Lakecia Benjamin. La sassofonista e compositrice è una delle figure più interessanti emerse dal panorama americano degli ultimi anni con “Phoenix Reimagined”, travolgente sintesi di r&b, hip hop, jazz e funk che ha conquistato il pubblico di tutto il mondo.

Martedì 29 aprile alle 18 al Teatro Vittoria una produzione originale TJF vede protagonista Andrea Rebaudengo in “Improvisers/Composers”, un programma di brani “classici” per pianoforte composti da jazzisti, tra cui – in prima assoluta – la serie dei preludi di Hurricane. Alle ore 21, al Teatro Colosseo, una esclusiva TJF con “Flamenco Criollo”, l’incontro tra flamenco e ritmi afrocubani. Il pianista cubano Aruán Ortiz guida una spettacolare performance, in cui dialogano sul palco le due sponde dell’Atlantico: musicisti e danzatori andalusi e i loro corrispettivi afrocubani. Mercoledì 30 aprile al Teatro Juvarra alle ore 18 un’altra esclusiva TFF con Dudù Kouate 4tet. Il gruppo di Dudù Kouate, percussionista senegalese/italiano, proietta le tradizioni africane in una dimensione globale. Grande chiusura per il TJF XIII, domenica 30 aprile, nella Giornata Internazionale Unesco del Jazz, con una produzione originale del TJF in esclusiva europea: Jason Moran Bandwagon & TJF All Stars con “Il Big Bang del Jazz. L’eroica storia di James Reese Europe”. Nel dicembre 1917 il direttore di banda afroamericano James Reese Europe, già celebre per aver divulgato il fox trot, salpava per l’Europa insieme al 369esimo reggimento, spedito sul fronte francese per combattere e per suonare. Nel 1919 Europe e gli eroi ribattezzati “Harlem Hellfighters” registrarono dischi che oggi ci rivelano il cuore pulsante di quella nuova musica. A poco più di cento anni di distanza, Jason Moran – uno dei pianisti piu’ celebrati della scena contemporanea, con lo storico trio Bandwagon – torna al repertorio di Europe e, nel racconto suggestivo per immagini e filmati storici, aggiorna blues, ragtime, New Orleans su ritmi contemporanei, in un’esplosione trascinante di colori di sax, clarinetti e ottoni. È la fantasmagorica All Stars del jazz italiano, riunita appositamente per questa occasione speciale, che su disco ha gia’ fatto gridare al capolavoro. Uno dei progetti piu’ importanti del decennio, in esclusiva europea al TJF.

Fra le novità di quest’anno Jazz Cinema, il filone del festival dedicato alle “pellicole musicali”, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. La rassegna cinematografica a firma Torino Jazz Festival prevede 7 proiezioni al Cinema Massimo, tra cui il film “Just Play and never stop.

Saranno 4 gli appuntamenti “special” ospitati in luoghi non convenzionali della città, a partire dalla JST Jazz Parade nel solco della tradizionale e sempre divertente marching band itinerante dal Mercato di Porta Palazzo a Piazza San Carlo, passando dal Museo Nazionale del Risorgimento con lo Swing della Liberazione alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Torino in compagnia del Picture Jazz Duo, fino all’Impianto Iren di accumulo del calore e solare termico Mirafiori Nord, dove si esibirà il Mama Trio + Mati, con la partecipazione straordinaria di Emanuele Cisi.

Il festival è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino, Main Partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Fondazione CRT, il contributo di Confartigianato Imprese Torino e in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e GTT – Gruppo Torinese Trasporti. Charity Partner Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Il TJF 2025, inoltre, partecipa attivamente alla candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033 – #versoTorino2033, contribuendo a rafforzare il profilo culturale della città attraverso la valorizzazione della scena jazz locale, nazionale e internazionale con Jang Bang Sextet “Alighting”, l’evento in programma venerdì 25 aprile alle ore 22 all’Hiroshima Mon Amour. Una produzione originale TJF, nata in collaborazione con Jazz is Dead!

Le ultime parole di Papa Francesco: grazie per avermi riportato in piazza

Città del Vaticano, 22 apr. (askanews) – “Grazie per avermi riportato in piazza”: sono le ultime parole che Papa Francesco ha rivolto al suo assistente personale e infermiere Massimiliano Strappetti. E’ quanto riferisce Vatican News.

Le parole sarebbero state pronunciate domenica dopo il giro in Papamobile fatto dal Pontefice al termine della Benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. Il Papa, sempre secondo quanto riportato dai media vaticani, avrebbe prima chiesto a Strappetti: “Credi che possa farlo?”. Dopo il rientro il Papa ha trascorso un pomeriggio tranquillo, la sera la cena. Poi ieri mattina, all’alba il malessere, il coma, il decesso, il giorno dopo aver salutato il mondo dopo tanto tempo.

Il Papa non ha sofferto, è avvenuto tutto rapidamente. Intorno alle 5.30 del mattino le prime avvisaglie del malore, con il pronto intervento di chi vegliava su di lui. Più di un’ora dopo, fatto un gesto di saluto con la mano a Strappetti, sdraiato sul letto del suo appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta, il Pontefice è entrato in coma. E’ il racconto di Vatican News sulle ultime ore di Francesco, prima della morte.

Una morte discreta, quasi improvvisa – proseguono i media vaticani – senza lunghe attese e troppi clamori per un Papa che sulle sue condizioni di salute ha avuto sempre grande riserbo. Una morte avvenuta il giorno dopo la Pasqua, il giorno dopo aver benedetto la città e il mondo, il giorno dopo aver di nuovo, dopo tanto tempo, abbracciato il popolo.

Ucraina, il Cremlino conferma la disponibilità a colloqui diretti con Kiev

Roma, 22 apr. (askanews) – Il Cremlino ha ribadito la disponibilità a negoziare con l’Ucraina, sottolineando la necessità di discutere l’idea di un cessate il fuoco sugli obiettivi civili. Lunedì, Putin aveva affermato che la proposta di un “moratoria” sugli attacchi alle infrastrutture civili dovrebbe essere discussa in forma bilaterale con Kiev.

“Il presidente Putin ha più volte dichiarato la propria disponibilità a risolvere le questioni attraverso il dialogo. Questa è un’ulteriore conferma di tale disponibilità,” ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Peskov rispondendo a una domanda dei giornalisti su con chi, in Ucraina, potrebbe essere possibile avviare un simile dialogo, vista l’attuale posizione del governo di Kiev che proibisce ufficialmente qualsiasi trattativa con Mosca.

Le forze russe, intanto, hanno condotto un massiccio attacco con droni kamikaze sulla città ucraina di Odessa nella notte tra lunedì e martedì, causando almeno tre feriti e danni estesi a edifici residenziali e infrastrutture civili. Lo hanno riferito martedì mattina le autorità locali.

Anche la Cina esprime il suo cordoglio per la morte di Papa Francesco

Roma, 22 apr. (askanews) – Un grande Papa e il primo Pontefice gesuita, quindi con uno sguardo particolarmente acuto anche verso l’Asia dove l’ordine fondato da Ignazio da Loyola ha avuto uno storico radicamento. Tutto ciò, però, non è bastato a Bergoglio per riuscire a produrre una svolta nei rapporti tra la Santa Sede e Pechino.

“La Cina esprime il suo cordoglio per la morte di Papa Francesco. Negli ultimi anni, Cina e Santa Sede hanno mantenuto contatti costruttivi e avviato scambi proficui”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. “La Cina – ha aggiunto – è disposta a collaborare con la Santa Sede per promuovere il continuo miglioramento delle relazioni sino-vaticane”.

Quando morì Benedetto XVI il 31 dicembre 2022, Pechino espresse il proprio cordoglio solo sei giorni dopo, il 6 gennaio successivo, tramite una nota del ministero degli Esteri.

La copertura mediatica, dopo la notizia del decesso di Bergoglio, nella Repubblica popolare, è stata in realtà piuttosto scarna: articoli nella versione in inglese dell’agenzia di stampa Xinhua, nella testata (sempre in inglese) ufficiale Global Times, un articolo sul portale in cinese The Paper. La notizia secca, non particolari commenti.

Francesco ci ha provato a intrattenere rapporti con la Cina, cercando una riconciliazione. Ha tentato di raccogliere l’eredità di Francesco Saverio, Matteo Ricci, Alessandro Valignano, i grandi gesuiti che nel XVI secolo tentarono di esportare nell’Asia orientale il messaggio cristiano.

Gli ostacoli si sono tuttavia dimostrati difficili da sormontare. La Santa Sede mantiene relazioni diplomatiche con Taiwan, non con la Cina continentale. Dopo che nel 1951 il Vaticano riconobbe il governo di Taiwan, Pechino – che sostiene il principio dell'”Unica Cina” e non riconosce Taiwan come Stato indipendente – ruppe le relazioni ufficiali e non ha mai più instaurato un canale diplomatico formale con la Chiesa cattolica.

La Repubblica popolare cinese, sebbene dichiari di garantire la libertà di culto, è uno stato fondamentalmente ateo e vieta ai membri del Partito comunista di professare qualsiasi religione. Ciononostante, in Cina si stima vi siano circa 12 milioni di cattolici. Non un gran numero, in un paese di 1,4 miliardi di abitanti, ma comunque una presenza rilevabile.

Un nodo particolarmente spinoso è il diritto di nominare i vescovi: Pechino, rifiutando di riconoscere l’autorità pontificia in materia, nomina vescovi autonomamente, provocando da decenni un conflitto con il Vaticano. Conflitti sono nati anche sulle politiche di repressione sistematica delle minoranze e delle religioni in regioni come lo Xinjiang e il Tibet.

In questo contesto, l’elezione di Francesco nel marzo 2013 fece nascere speranze di disgelo. Nel marzo 2014 il Papa rese noto di aver scambiato lettere con il presidente cinese Xi Jinping, citando quel momento come la prima menzione pubblica della questione cinese.

Nell’agosto dello stesso anno, durante la sua visita in Corea del Sud, Papa Francesco sorvolò per la prima volta lo spazio aereo cinese. Nel 1989 Giovanni Paolo II, in visita a Seoul, aveva dovuto aggirare la Cina passando per l’Unione sovietica perché Pechino aveva negato il sorvolo. Passando sopra la Cina, Francesco inviò, seguendo il protocollo, il suo saluto “al presidente Xi Jinping e al popolo cinese”, pregando per “pace e felicità in Cina”. Il ministero degli Esteri cinese rispose affermando di essere “impegnato a migliorare le relazioni con il Vaticano”.

Il Papa ha più volte espresso il desiderio di recarsi in visita in Cina: sul volo di ritorno dalla Corea del Sud disse che ci sarebbe andato “anche domani”. Al ritorno da un viaggio nelle Filippine nel gennaio 2015 ribadì di “essere pronto a visitare la Cina in qualsiasi momento”. Più di recente, lo scorso settembre, dopo un tour in Asia e Oceania, definì la Cina “una grande nazione e una promessa e una speranza per la Chiesa cattolica”.

Gli sforzi di Francesco hanno portato, nel settembre 2018, a un accordo ad interim biennale tra Santa Sede e Cina sul tema delle nomine episcopali, poi prorogato nel 2020, nel 2022 e infine per altri quattro anni a ottobre dello scorso anno. Il testo non è mai stato reso pubblico, ma si sa che la Cina riconosce il Papa come capo della Chiesa universale, mentre la Santa Sede approva i vescovi nominati da Pechino.

Critici interni ed esterni alla Chiesa hanno accusato la Santa Sede di essersi piegata al Partito comunista, lamentando la rinuncia a posizioni di principio. Tra i critici anche il cardinale Joseph Zen, arcivescovo emerito di Hong Kong. Un dialogo imperfetto, tuttavia, è sempre meglio di nessun dialogo: questa la linea espressa da Bergoglio.

Risolta in parte la controversia sulle nomine, è cresciuta l’attenzione sulla possibilità di stringere relazioni diplomatiche formali tra Cina e Vaticano, ma a oggi lo scambio di ambasciatori non si è concretizzato. Il viaggio in Cina, lungamente auspicato da Francesco, non è mai avvenuto. Mai c’è stato l’auspicato incontro con Xi Jinping di persona, nonostante ripetute occasioni, come la partecipazione di Xi e del Papa a eventi internazionali nel 2015 e nel 2022, e la visita di Stato di Xi in Italia nel 2019.

Il principale tema del contendere, per Pechino, è il riconoscimento vaticano di Taiwan.

Il presidente taiwanese Lai Ching-te, non a caso, è stato rapido a esprimere cordoglio via X e inviato un messaggio ufficiale al Vaticano. Inoltre, Taipei si è già attivata per inviare “inviati speciali di alto livello” alle esequie papali, e ha proclamato due giorni di lutto nazionale esponendo le bandiere a mezz’asta.

Nel 2013, alla cerimonia d’inaugurazione di Bergoglio partecipò l’allora presidente di Taiwan Ma Ying-jeou, suscitando proteste formali di Pechino che chiese al Vaticano di recidere i rapporti con Taiwan. Analoghe tensioni si erano registrate nel 2005 ai funerali di Giovanni Paolo II: Pechino protestò per la partecipazione dell’allora presidente taiwanese Chen Shui-bian non solo con la Santa Sede, ma anche con l’Italia per aver concesso i visti. Anche per la morte di Benedetto XVI, la delegazione taiwanese guidata dall’ex vicepresidente Annette Lu poté partecipare alle esequie, con dure reazioni di Pechino.

(Città del Vaticano, foto di archivio del 2014: udienza del mercoledì, Papa Francesco saluta i fedeli che sventolano la bandiera della Cina)

L’ultimo messaggio di Francesco: la sepoltura a Santa Maria Maggiore

Roma, 22 apr. (askanews) – Non a San Pietro, ma una sepoltura semplice a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche papali, anche in questo Francesco si mostrato un papa diverso, confermando la sua linea di papato vicino alla gente comune. La cappella Paolina, vicino alla quale, secondo il testamento, vuole essere sepolto, era affollata la sera del 21 aprile, giorno dell’annuncio della sua morte, a 88 anni. Qui si trova l’icona mariana pi cara ai romani, la “Salus Populi Romani”. Il cardinale Gianfranco Ravasi, arrivando alla prima Congregazione dei cardinali che decider tempi e modalit della sede vacante.

“Santa Maria Maggiore come ha detto lui nel suo testamento con una semplicit particolare. Questo forse l’ultimo messaggio che lui d. Soprattutto ricordando che lui vuole essere sepolto sotto l’ombra di una donna, in questo caso di Maria”.

La salma del papa argentino sar esposta per tre giorni per la venerazione e l’omaggio dei fedeli. I funerali si terranno gi sabato 26. Il Conclave, invece, dovrebbe iniziare tra il quindicesimo e il 20esimo giorno dopo la morte, e quindi tra il 5 e il 10 maggio. Il cardinale Oscar Cantoni: “Ringraziamo Dio che ce lo ha dato e cerchiamo di utilizzare i suoi insegnamenti soprattutto”, ha commentato ad askanews.

Oro ancora da record, l’oncia sfonda quota 3.500 dollari

Roma, 22 apr. (askanews) – Oro ancora da record. L’oncia ha brevemente superato la soglia dei 3.500 dollari questa mattina, mentre persiste un quadro di volatilità e tensione sui mercati dopo il nuovo attacco del presidente Usa Donald Trump al capo della Federal Reserve, Jerome Powell. A tarda mattina, l’oncia rintraccia in parte ma resta leggermente in rialzo a 3.457 dollari.

Mi frattempo già ieri il dollaro è tornato a indebolirsi, con l’euro risalito sopra 1,15 sul biglietto verde per la prima volta dal novembre del 2021.

Sabato i funerali di Papa Francesco in piazza San Pietro, poi la sepoltura a Santa Maria Maggiore

Città del Vaticano, 22 apr. (askanews) – Si terranno sabato 26 aprile 2025, alle ore 10.00, i funerali di Papa Francesco. Lo riferisce una nota della sala stampa della Santa Sede, sottolineando che si terranno nel “primo giorno dei Novendiali, sul sagrato della Basilica di San Pietro sarà celebrata la Santa Messa esequiale del Romano Pontefice Francesco, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 82-109).

La Liturgia esequiale sarà presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. Al termine dei funerali – spiega la sala stampa della Santa Sede – “avranno luogo l’Ultima commendatio e la Valedictio. Di seguito il feretro del Romano Pontefice sarà portato nella Basilica di San Pietro e da lì nella Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione”.

Domani alle 9 la traslazione della salma di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro

Città del Vaticano, 22 apr. (askanews) – “Mercoledì 23 aprile 2025 alle ore 9.00, la bara con il defunto Romano Pontefice Francesco sarà portata dalla Cappella della Domus Santa Marta alla Basilica Papale di San Pietro, secondo quanto previsto nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (nn. 41-65)”. E’ quanto riferisce un bollettino vaticano.

“Dopo il momento di preghiera, presieduto da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa – prosegue la nota – ha inizio la traslazione. La processione percorrerà la Piazza Santa Marta e la Piazza dei Protomartiri Romani; dall’Arco delle Campane uscirà in Piazza San Pietro ed entrerà nella Basilica Vaticana attraverso la porta centrale. Presso l’altare della Confessione il Cardinale Camerlengo presiederà la Liturgia della Parola, al termine della quale avranno inizio le visite alla salma del Romano Pontefice”.

Francesco e la Cina, un incontro mancato per il Papa gesuita

Roma, 22 apr. (askanews) – Un grande Papa e il primo Pontefice gesuita, quindi con uno sguardo particolarmente acuto anche verso l’Asia dove l’ordine fondato da Ignazio da Loyola ha avuto uno storico radicamento. Tutto ciò, però, non è bastato a Bergoglio per riuscire a produrre una svolta nei rapporti tra la Santa Sede e Pechino.

“La Cina esprime il suo cordoglio per la morte di Papa Francesco. Negli ultimi anni, Cina e Santa Sede hanno mantenuto contatti costruttivi e avviato scambi proficui”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. “La Cina – ha aggiunto – è disposta a collaborare con la Santa Sede per promuovere il continuo miglioramento delle relazioni sino-vaticane”.

Quando morì Benedetto XVI il 31 dicembre 2022, Pechino espresse il proprio cordoglio solo sei giorni dopo, il 6 gennaio successivo, tramite una nota del ministero degli Esteri.

La copertura mediatica, dopo la notizia del decesso di Bergoglio, nella Repubblica popolare, è stata in realtà piuttosto scarna: articoli nella versione in inglese dell’agenzia di stampa Xinhua, nella testata (sempre in inglese) ufficiale Global Times, un articolo sul portale in cinese The Paper. La notizia secca, non particolari commenti.

Francesco ci ha provato a intrattenere rapporti con la Cina, cercando una riconciliazione. Ha tentato di raccogliere l’eredità di Francesco Saverio, Matteo Ricci, Alessandro Valignano, i grandi gesuiti che nel XVI secolo tentarono di esportare nell’Asia orientale il messaggio cristiano.

Gli ostacoli si sono tuttavia dimostrati difficili da sormontare. La Santa Sede mantiene relazioni diplomatiche con Taiwan, non con la Cina continentale. Dopo che nel 1951 il Vaticano riconobbe il governo di Taiwan, Pechino – che sostiene il principio dell'”Unica Cina” e non riconosce Taiwan come Stato indipendente – ruppe le relazioni ufficiali e non ha mai più instaurato un canale diplomatico formale con la Chiesa cattolica.

La Repubblica popolare cinese, sebbene dichiari di garantire la libertà di culto, è uno stato fondamentalmente ateo e vieta ai membri del Partito comunista di professare qualsiasi religione. Ciononostante, in Cina si stima vi siano circa 12 milioni di cattolici. Non un gran numero, in un paese di 1,4 miliardi di abitanti, ma comunque una presenza rilevabile.

Un nodo particolarmente spinoso è il diritto di nominare i vescovi: Pechino, rifiutando di riconoscere l’autorità pontificia in materia, nomina vescovi autonomamente, provocando da decenni un conflitto con il Vaticano. Conflitti sono nati anche sulle politiche di repressione sistematica delle minoranze e delle religioni in regioni come lo Xinjiang e il Tibet.

In questo contesto, l’elezione di Francesco nel marzo 2013 fece nascere speranze di disgelo. Nel marzo 2014 il Papa rese noto di aver scambiato lettere con il presidente cinese Xi Jinping, citando quel momento come la prima menzione pubblica della questione cinese.

Nell’agosto dello stesso anno, durante la sua visita in Corea del Sud, Papa Francesco sorvolò per la prima volta lo spazio aereo cinese. Nel 1989 Giovanni Paolo II, in visita a Seoul, aveva dovuto aggirare la Cina passando per l’Unione sovietica perché Pechino aveva negato il sorvolo. Passando sopra la Cina, Francesco inviò, seguendo il protocollo, il suo saluto “al presidente Xi Jinping e al popolo cinese”, pregando per “pace e felicità in Cina”. Il ministero degli Esteri cinese rispose affermando di essere “impegnato a migliorare le relazioni con il Vaticano”.

Il Papa ha più volte espresso il desiderio di recarsi in visita in Cina: sul volo di ritorno dalla Corea del Sud disse che ci sarebbe andato “anche domani”. Al ritorno da un viaggio nelle Filippine nel gennaio 2015 ribadì di “essere pronto a visitare la Cina in qualsiasi momento”. Più di recente, lo scorso settembre, dopo un tour in Asia e Oceania, definì la Cina “una grande nazione e una promessa e una speranza per la Chiesa cattolica”.

Gli sforzi di Francesco hanno portato, nel settembre 2018, a un accordo ad interim biennale tra Santa Sede e Cina sul tema delle nomine episcopali, poi prorogato nel 2020, nel 2022 e infine per altri quattro anni a ottobre dello scorso anno. Il testo non è mai stato reso pubblico, ma si sa che la Cina riconosce il Papa come capo della Chiesa universale, mentre la Santa Sede approva i vescovi nominati da Pechino.

Critici interni ed esterni alla Chiesa hanno accusato la Santa Sede di essersi piegata al Partito comunista, lamentando la rinuncia a posizioni di principio. Tra i critici anche il cardinale Joseph Zen, arcivescovo emerito di Hong Kong. Un dialogo imperfetto, tuttavia, è sempre meglio di nessun dialogo: questa la linea espressa da Bergoglio.

Risolta in parte la controversia sulle nomine, è cresciuta l’attenzione sulla possibilità di stringere relazioni diplomatiche formali tra Cina e Vaticano, ma a oggi lo scambio di ambasciatori non si è concretizzato. Il viaggio in Cina, lungamente auspicato da Francesco, non è mai avvenuto. Mai c’è stato l’auspicato incontro con Xi Jinping di persona, nonostante ripetute occasioni, come la partecipazione di Xi e del Papa a eventi internazionali nel 2015 e nel 2022, e la visita di Stato di Xi in Italia nel 2019.

Il principale tema del contendere, per Pechino, è il riconoscimento vaticano di Taiwan.

Il presidente taiwanese Lai Ching-te, non a caso, è stato rapido a esprimere cordoglio via X e inviato un messaggio ufficiale al Vaticano, Inoltre, Taipei si è già attivata per inviare “inviati speciali di alto livello” alle esequie papali, e ha proclamato due giorni di lutto nazionale esponendo le bandiere a mezz’asta.

Nel 2013, alla cerimonia d’inaugurazione di Bergoglio partecipò l’allora presidente di Taiwan Ma Ying-jeou, suscitando proteste formali di Pechino che chiese al Vaticano di recidere i rapporti con Taiwan. Analoghe tensioni si erano registrate nel 2005 ai funerali di Giovanni Paolo II: Pechino protestò per la partecipazione dell’allora presidente taiwanese Chen Shui-bian non solo con la Santa Sede, ma anche con l’Italia per aver concesso i visti. Anche per la morte di Benedetto XVI, la delegazione taiwanese guidata dall’ex vicepresidente Annette Lu poté partecipare alle esequie, con dure reazioni di Pechino.

Papa, Card. Ravasi: prossime Congregazioni scelte Conclave, non oggi

Roma, 22 apr. (askanews) – “Saranno le successive congregazioni, quando arriveranno i cardinali da tutto il mondo, a dare indicazioni, come avvenuto nel 2013, in cui saranno date le scelte per il futuro Conclave. Quella di oggi invece una Congregazione pi organizzativa”: lo ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, entrando in Vaticano per la prima Congregazione dei cardinali.

“Con Papa Francesco abbiamo collaborato in tutti questi 12 anni dal punto di vista della cultura – ha risposto Ravasi a chi gli chiedeva un ricordo di Francesco – e contrariamente a quanto qualcuno dice, posso dire che lui aveva una sensibilit istintiva per la cultura contemporanea, era molto attento al problema delle culture femminili e delle culture giovanili, della scienza, per esempio dell’Intelligenza artificiale e della comunicazione, la cultura digitale e soprattutto stato uno che ha innovato molto il linguaggio della Chiesa stessa”.

Papa, Card. Filoni: “Ora chiamati all’organizzazione poi si vedr”

Roma, 22 apr. (askanews) – “La cosa ora pi importante la preghiera, accompagniamo il Papa con la preghiera. Ora siamo chiamati a discutere dell’organizzazione poi si vedr: lo ha detto il cardinale Fernando Filoni, entrando in Vaticano per la prima Congregazione dei cardinali.

Exposed, il paesaggio delle Langhe contemporanee da CAMERA

Torino, 22 apr. (askanews) – Il paesaggio delle Langhe del Barolo raccontato visivamente e attraverso l’occhio del tempo o, meglio della storia della fotografia. In occasione del festival Exposed di Torino, CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia, propone un progetto affascinante: “Cultus Langarum” di Olga Cafiero, con la curatela di Giangavino Pazzola.

” un’osservazione di paesaggio – ha spiegato il curatore ad askanews – che dimostra l’interazione tra uomo, attivit produttive, uso del territorio e le diverse idee di sostenibilit ambientale che possono o applicarsi o comunque maturare nel corso del tempo. A partire, diciamo cos, dalla ricerca sul primo trattato dell’enologia contemporanea scritto da Staglieno all’incirca nel 1840 e quindi facendo un parallelismo con l’evoluzione della fotografia, Olga Cafiero adotta cinque tecniche di stampa differenti per raccontare il paesaggio delle langhe contemporaneo”.

Un paesaggio che si intreccia con la storia del vino, con le metodologie produttive, con il modo in cui si sono catturate le immagini, ma anche con l’avvento dell’agronomia moderna e della necessit di difendere e tutelare il territorio. Una storia che guarda in modo diverso a qualcosa di molto noto e ci restituisce una possibilit di pensiero culturale stratificato. Dal quale emergono anche le caratteristiche di Olga Cafiero come fotografa. ” molto analitica nel processo di analisi del territorio – ha aggiunto Pazzola – ma poi applica un savoir-faire e un’artigianalit al processo di elaborazione formale delle opere che la porta ad astrarre in maniera poetica ogni tipologia di rappresentazione”.

E proprio questo elemento astratto quello che, simbolicamente, pu renderci pi vicino il sentimento di un territorio.

Papa, Meloni: lunedì l’ultimo incontro, mi ha detto "ci rida su"

Roma, 22 apr. (askanews) – “L’ultimo incontro lunedì scorso. L’ho visto molto affaticato, per questo non mi sono trattenuta a lungo con lui. Nonostante le condizioni di salute precarie, non aveva perso il consueto senso dell’umorismo. ‘Come sta?’, gli avevo chiesto tentando di mascherare la preoccupazione. E lui aveva risposto prontamente: ‘Bé, sono ancora vivo’, ed era scoppiato a ridere, e io con lui. Quella risata contagiosa, che era la sua cifra e che cercava di trasmettere a tutti. Tutti coloro che aveva intorno, tutti coloro che avevano la fortuna di condividere dei momenti preziosi con lui”. E’ quanto racconta al ‘Messaggero’ la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando papa Francesco.

“Quando lo avevo visto lunedì – aggiunge – era provato ma c’era, integro nel suo ruolo. Sdrammatizzando sulle sue condizioni di salute, con quel ‘sono ancora vivo’, si era poi raccomandato con me: ‘Non perda il senso dell’umorismo, mai. Mi raccomando, ci rida sempre un po’ su, un consiglio che amava ripetermi spesso. Ci davamo del lei, nonostante un rapporto ormai consolidato, un rapporto che, posso dirlo con una certa convinzione, andava oltre quello tra un Pontefice e un presidente del Consiglio”.

Il Papa umile sulle prime pagine di tutto il mondo (eccetto la Cina)

Roma, 22 apr. (askanews) – La morte di Papa Francesco è oggi in apertura di giornali e media di tutto il mondo, con l’eccezione della Cina, dove già ieri la notizia del decesso era stata tenuta in secondo piano, tuttavia oggi il Global Times la registra ella colonnina delle notizie più lette.

Omaggio da tutto il mondo per Papa Francesco dopo la sua morte all’età di 88 anni”, è l’apertura della Bbc, che sottolinea come leader religiosi e politici abbiano espresso profondo cordoglio per la scomparsa del pontefice, definendolo un simbolo di pace e giustizia sociale.

“Papa Francesco è morto per un ictus seguito da insufficienza cardiaca, riferisce il Vaticano”, titola il britannico The Guardian, sottolineando le richieste del Pontefice per le sue esequie, in linea con il suo papato vicino alla gente comune “di sepoltura semplice a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Il Papa ha rifiutato la sepoltura sotto San Pietro”.

The Times ha un’intera pagina del suo portale dedicata alla scomparsa di Francesco, alla sua eredità e agli ultimi momenti del Papa, con un’ampia riflessione sul pontificato e sulle sue ultime settimane, “vissute in preghiera e con determinazione”.

In Francia, Le Figaro si concentra sulla transizione verso il prossimo papato: “In Vaticano, tra due papi, una “vacanza” rigorosamente codificata”. Il quotidiano descrive dettagliatamente le regole del periodo di Sede Vacante, l’organizzazione del conclave e la gestione logistica temporanea della Chiesa.

“Morte del Papa: i dossier delicati che attendono il successore di Francesco” è il centro dell’attenzione di Le Monde sul suo sito, sottolineando che “il nuovo Papa dovrà affrontare questioni complesse: abusi, guerre, ruolo delle donne e spaccature interne alla Chiesa”.

Il quotidiano Clarín, dall’Argentina Paese Natale di Francesco, ricorda il primo Papa latinoamericano, con analisi sui possibili successori come Zuppi, Tagle e Parolin.

“Come Francesco, un Papa progressista, ha catalizzato la destra cattolica negli Stati Uniti”, osserva dagli Stati Uniti The New York Times, secondo cui durante il pontificato di papa Bergoglio si è rafforzata la fronda conservatrice americana, critica verso le sue riforme e posizioni su migranti e clima.

“Dopo la morte del Papa, i cattolici piangono la voce perduta degli emarginati”, scrive The Washington Post, evidenziando che “il suo ultimo messaggio, letto da un assistente, ha invocato misericordia per i vulnerabili” e che “il conclave si annuncia il più grande e imprevedibile di sempre”.

Nessun titolo in apertura del sito del cinese Global Times, il quotidiano in lingua inglese del Partito comunista cinese, in linea con la poca attenzione dedicata ieri alla morte del Papa, ma il trafiletto riservato alla scomparsa di Bergoglio (“La Cina esprime cordoglio per la morte di Papa Francesco e chiede di proseguire la cooperazione interreligiosa). Il quotidiano riporta che “il governo cinese ha lodato il contributo di Francesco al dialogo tra fedi e i passi avanti nei rapporti con il Vaticano”.

Il South China Morning Post oggi ospita un profilo del carmerlengo, “l’uomo che ora guida il Vaticano”.

Molta attenzione invece dalla Russia. Il quotidiano Kommersant tiene in primo piano sia la notizia della morte che analisi delle implicazioni geopolitiche e del ruolo del nuovo pontefice nei conflitti internazionali.

Il popolare Moskovskij Komsomolets propone un ritratto umano e spirituale del Papa, “vicino ai poveri, contrario alle guerre, e simbolo di umiltà”.

L’emittente saudita Al Arabiya descrive “Un uomo di profonda fede”, di grande umiltà, “apprezzato per il suo costante impegno nel promuovere la pace, la giustizia e il dialogo tra culture e religioni”.

Al Jazeera traccia un ritratto del pontificato di Papa Francesco, evidenziandone l’eredità spirituale, politica e sociale. Descritto come un riformatore con una visione pastorale, “il Papa ha cercato di modernizzare la Chiesa senza modificarne i dogmi fondamentali”.

Il Teheran Times mette in primo piano “il profondo rispetto” espresso dai vertici politici e religiosi dell’Iran per Papa Francesco, definendolo “una voce della pace e della giustizia nel mondo”. Il leader supremo Ali Khamenei e il presidente Ebrahim Raisi hanno lodato l’impegno del Papa contro l’ingiustizia globale, il militarismo e la povertà, sottolineando in particolare la sua solidarietà verso i popoli oppressi, inclusi i palestinesi.

I siti dei principali media israeliani riportano la notizia senza particolare rilievo, il quotidiano Yedioth Ahronot riserva però un lungo articolo alle reazioni di leader politici e religiosi israeliani, che ” hanno espresso grande dolore per la scomparsa di Papa Francesco, riconoscendone l’impegno nel promuovere il dialogo ebraico-cristiano”. Il presidente Isaac Herzog ha definito Francesco “un ponte tra le fedi”, ricordando le sue visite in Terra Santa e il suo rifiuto dell’antisemitismo. Anche il primo ministro Netanyahu ha lodato il Papa per aver costruito “rapporti di fiducia e rispetto” con il popolo ebraico”.

E anche la stampa indiana dedica spazio alla morte del Papa. Il Times of India descrive le fasi cerimoniali che seguono alla scomparsa di Papa Francesco, a partire dalla messa funebre fino agli atti che precedono il conclave. L’articolo illustra in dettaglio i rituali vaticani e spiega anche il ruolo del Camerlengo nella gestione della Sede Vacante e le tempistiche previste per il conclave. Oltre alle spiegazioni di riti poco noti al lettore indiano, grande evidenza al fatto che Francesco abbia chiesto un funerale sobrio e una tomba semplice, scelta che rifletteva il suo stile pastorale e umile.

Papa, tre giorni di lutto nazionale in Italia per Francesco

Roma, 21 apr. (askanews) – In Italia si osserveranno tre giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco a ridosso dei suoi funerali. La proposta della presidenza del Consiglio, riferiscono fonti di Governo, sarà all’esame domani della riunione del Consiglio dei ministri alle 11 che varerà anche le misure necessarie per garantire la sicurezza a Roma in occasione esequie Francesco e Conclave che richiameranno a san Pietro molti fedeli e capi di Stato e di Governo, oltre a tutti i Cardinali.

Il testamento di Papa Francesco: offro la mia sofferenza per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli

Roma, 21 apr. (askanews) – “La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli”. E’ la conclusione del testamento di Papa Francesco diffuso dal Vaticano e firmato dal Pontefice il 29 giugno 2022.

La volontà di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore è l’unico lascito indicato nel testamento da Papa Francesco.

“Nel Nome della Santissima Trinità. Amen. Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna – si legge nel testamento di una pagina lasciato da Francesco – desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.

“Desidero che il mio ultimo viaggio terreno – aggiunge il Papa – si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura. Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.

“Le spese per la preparazione della mia sepoltura – si legge ancora nel testamento – saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me”.

Papa, sepoltura a Santa Maria Maggiore unico lascito testamento Francesco

Città del Vaticano, 21 apr. (askanews) – La volontà di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore è l’unico lascito indicato nel testamento da Papa Francesco.

“Nel Nome della Santissima Trinità. Amen. Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna – si legge nel testamento di una pagina lasciato da Francesco – desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura. La mia vita e il ministero sacerdotale ed episcopale ho sempre affidato alla Madre del Nostro Signore, Maria Santissima. Perciò, chiedo che le mie spoglie mortali riposino aspettando il giorno della risurrezione nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore”.

“Desidero che il mio ultimo viaggio terreno – aggiunge il Papa – si concluda proprio in questo antichissimo santuario Mariano dove mi recavo per la preghiera all’inizio e al termine di ogni Viaggio Apostolico ad affidare fiduciosamente le mie intenzioni alla Madre Immacolata e ringraziarLa per la docile e materna cura. Chiedo che la mia tomba sia preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della suddetta Basilica Papale come indicato nell’accluso allegato. Il sepolcro deve essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus”.

“Le spese per la preparazione della mia sepoltura – si legge ancora nel testamento – saranno coperte con la somma del benefattore che ho disposto, da trasferire alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore e di cui ho provveduto dare opportune istruzioni a Mons. Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano. Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me”.

Il Vaticano: Papa Francesco è morto per un ictus cerebrale

Città del Vaticano, 21 apr. (askanews) – Papa Francesco è morto per un ictus cerebrale. “Certifico che Sua Santità Francesco (Jorge Mario Bergoglio) nato a Buenos Aires (Argentina) il 17 dicembre 1936, Residente nella Città del Vaticano, Cittadino Vaticano, è deceduto alle ore 7.35 del giorno 21/04/2025 nel suo appartamento presso la Domus Santa Marta (Città del Vaticano) per: ictus cerebrale, coma, collasso cardiocircolatorio irreversibile”. E’ quanto si legge nell’atto di constatazione della morte a firma del Direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, Prof. Andrea Arcangeli. “In soggetto affetto da: Pregresso episodio di insufficienza respiratoria acuta in polmonite bilaterale multimicrobica; Bronchiectasie multiple;
Ipertensione arteriosa; Diabete tipo II. L`accertamento della morte – prosegue l’atto vaticano – è stato effettuato attraverso registrazione elettrocardiotanatografica. Dichiaro che le cause della morte secondo la mia scienza e coscienza, sono quelle su indicate”.

La morte di Papa Francesco: i sigilli, l’esposizione della salma, i funerali, il conclave: cosa succede adesso

Città del Vaticano, 21 apr. (askanews) – Dopo la constatazione della morte del Papa, la sera stessa del decesso, domani si terrà la prima Congregazione dei cardinali che decideranno tempi e modalità della sede vacante. La salma dovrebbe essere esposta per tre giorni, da mercoledì a venerdì, per la venerazione e l’omaggio dei fedeli. Sabato e domenica sono stati confermati gli appuntamenti del Giubileo degli Adolescenti, pur senza la canonizzazione di Carlo Acutis.

Le solenni esequie di Francesco si terranno, presumibilmente, non prima di lunedì 28 aprile. Il Conclave, invece, dovrebbe iniziare tra il quindicesimo e il 20esimo giorno dopo la morte, e quindi tra il 5 e il 10 maggio.

Altro passaggio importante sarà l’applicazione dei sigilli all’appartamento di Santa Marta così come la rottura dell’anello del pescatore: entrambi i gesti stanno a significare la fine del Pontificato di Bergoglio, nessun atto potrà essere più firmato.

Papa, non prima di lunedì i funerali di Francesco. Conclave al più tardi 10 maggio

Città del Vaticano, 21 apr. (askanews) – Dopo la constatazione della morte del Papa che avverrà questa sera, domani si terrà la prima Congregazione dei cardinali che decideranno tempi e modalità della sede vacante. La salma dovrebbe essere esposta per tre giorni, da mercoledì a venerdì, per la venerazione e l’omaggio dei fedeli. Sabato e domenica sono stati confermati gli appuntamenti del Giubileo degli Adolescenti, pur senza la canonizzazione di Carlo Acutis.

Le solenni esequie di Francesco si terranno, presumibilmente, non prima di lunedì 28 aprile. Il Conclave, invece, dovrebbe iniziare tra il quindicesimo e il 20esimo giorno dopo la morte, e quindi tra il 5 e il 10 maggio.

Altro passaggio importante sarà l’applicazione dei sigilli all’appartamento di Santa Marta così come la rottura dell’anello del pescatore: entrambi i gesti stanno a significare la fine del Pontificato di Bergoglio, nessun atto potrà essere più firmato.

Trump ordina bandiere a mezz’asta fino al giorno della sepoltura: Francesco "un uomo buono, ha amato il mondo"

Roma, 21 apr. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha ordinato che le bandiere siano a mezz’asta in “segno di rispetto per la memoria” di Papa Francesco “fino al tramonto del giorno della sepoltura”. Lo riporta la Cnn, citando il provvedimento adottato da Trump.

“Ordino con la presente che la bandiera degli Stati Uniti sia esposta a mezz’asta alla Casa Bianca e su tutti gli edifici e terreni pubblici, presso tutte le postazioni militari e le basi navali, e su tutte le navi del governo federale nel Distretto di Columbia e in tutti gli Stati Uniti e nei suoi Territori e possedimenti fino al tramonto del giorno della sepoltura – recita il provvedimento – ordino inoltre che la bandiera sia esposta a mezz’asta per lo stesso periodo di tempo presso tutte le ambasciate, le legazioni, gli uffici consolari e altre strutture all’estero degli Stati Uniti, comprese tutte le strutture militari, le navi e le basi militari”.

In occasione dell’Easter Egg Roll alla Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump ha definito Papa Francesco “un uomo buono, che ha lavorato duramente e ha amato il mondo”. Trump ha quindi affermato che “è stato un onore” ordinare le bandiere a mezz’asta “in onore di Papa Francesco”.

Proroga di 30 giorni tregua attacchi, Putin: analizzeremo la proposta di Kiev

Roma, 21 apr. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky propone di prolungare di trenta giorni la tregua sugli attacchi di droni e missili contro le infrastrutture civili, Vladimir Putin ha assicurato che la Russia “analizzerà” questa offerta.

“Tutto questo merita di essere studiato attentamente. Forse a livello bilaterale, a seguito di un dialogo. Non lo escludiamo. Quindi analizzeremo tutto e prenderemo le decisioni appropriate”, ha dichiarato il presidente russo alla stampa.

Allo stesso tempo, Putin ha accusato Kiev di nascondere obiettivi militari dietro infrastrutture civili, in particolare a Odessa, dove le forze russe hanno lanciato un attacco a una fattoria pochi giorni fa.

Tennis, il tabellone di Madrid: Musetti dalla parte di De Minaur

Roma, 21 apr. (askanews) – Sorteggiato il tabellone maschile del Masters 1000 Madrid, al via dal 23 aprile, con otto azzurri protagonisti. Lorenzo Musetti, numero undici del mondo e finalista a Montecarlo, ad un passo dalla top 10 che potrebbe essere conquistata proprio sulla terra rossa spagnola: il toscano debutterà al secondo turno con il vincitore della sfida tra Medjedovic ed Etcheverry ed è inserito nel potenziale ottavo di finale contro De Minaur. Partirà dal secondo turno anche Matteo Berrettini, che attende uno tra Tien e Giron. Il romano è dalla parte di Jack Draper, con possibile ottavo di finale tra i due, e nel quarto di Novak Djokovic. Flavio Cobolli sfiderà l’ungherese Marozsan, avversario certamente non facile, mentre Luciano Darderi, uno dei giocatori in assoluto più in forma sul rosso, affronterà il francese Halys. Matteo Arnaldi attende un qualificato, con un possibile secondo turno contro Djokovic, Lorenzo Sonego se la vedrà contro Kecmanovic, mentre Mattia Bellucci sfiderà bosniaco Dzumhur. Ci sarà anche la wild card Federico Cinà, 18 anni compiuti da poco, che al primo turno giocherà contro Wong, un giocatore cresciuto nell’accademy di Rafael Nadal. Possibile semifinale tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, capitati nella stessa parte di tabellone, mentre dall’altro lato ci sarebbe una potenziale semi tra Zverev e Fritz, ma l’americano dovrebbe prima superare Holger Rune, che ha appena vinto l’Atp 500 di Barcellona e sembra essere tornato a livello altissimi. Sorteggiato anche il tabellone del Wta 1000 di Madrid, con per ora solo due azzurre, in attesa delle qualificazioni. Jasmine Paolini è capitata dalla stessa parte della numero uno del mondo Aryna Sabalenka (ancora una volta), con un possibile quarto di finale contro Jessica Pegula. L’azzurra entrerà in gara direttamente al secondo turno contro la vincente del match tra la britannica Katie Boulter e la ceca Katerina Siniakova. Sorteggio non fortunato per Lucia Bronzetti, che sfiderà subito Naomi Osaka.

Il cordoglio di Fifa e Uefa per la scomparsa di papa Francesco

Roma, 21 apr. (askanews) – Arriva il cordoglio di Fifa e Uefa per la scomparsa di Papa Francesco. “Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Papa Francesco – le parole del presidente della Federazione Internazionale Gianni Infantino – Ho avuto il privilegio di trascorrere del tempo con lui in un paio di occasioni, nelle quali ha sempre condiviso il suo entusiasmo per il calcio e sottolineato l’importante ruolo che il nostro sport svolge nella società, in particolare per quanto riguarda l’educazione e la tutela dei bambini in tutto il mondo. “Il calcio è lo sport più bello del mondo…” queste erano le sue parole. All’inizio di quest’anno, al Vertice dei leader mondiali sui diritti dei bambini svoltosi in Vaticano, ha ribadito la sua speranza che il calcio possa essere una forza unificante a livello globale e un impulso positivo per il bene. So quanto fosse importante per la comunità Cattolica in tutto il mondo in quanto capo della Chiesa. Attraverso il messaggio di speranza e pace che ha trasmesso proprio ieri, domenica di Pasqua, ha dato il buon esempio, e le mie più sincere condoglianze vanno a tutti coloro che lo conoscevano, alla sua comunità, alla sua famiglia e ai suoi amici. Le preghiere di tutto il mondo del calcio sono per lui. Che riposi in pace”.

Il presidente dell’Uefa Alexander Ceferin scrive: “La UEFA esprime sincere condoglianze ai fedeli cattolici di tutto il mondo e al Vaticano per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin ha dichiarato: “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e di difficoltà. Un’umanità che ora rimarrà orfana di quella voce – instancabile e potente – che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per chiedere rispetto, accettazione e uguaglianza e per implorare una pace che è sempre sembrata lontana, eppure sempre più desiderata dal cuore del mondo. Non posso dimenticare nemmeno il suo entusiasmo per il calcio, una passione coltivata fin dalla giovinezza, che testimonia uno spirito gioioso e la sua capacità di connettersi con le persone attraverso il calore e un senso di umanità condivisa”.

Il Conclave, 135 i cardinali che sceglieranno il nuovo Pontefice

Roma, 21 apr. (askanews) – Saranno un totale di 135 i cardinali di tutto il mondo che sceglieranno, nel chiuso del Conclave, e con un quorum di 90 votanti, il nuovo Romano Pontefice, il 267.mo Papa della Chiesa cattolica. Una ecumene veramente planetaria se si tiene presente che nel Collegio Cardinalizio saranno rappresentati 7 Continenti con 94 Paesi, 71 dei quali hanno Cardinali elettori. Un numero (record) raggiunto dopo l’ultimo Concistoro voluto da Papa Francesco l’8 dicembre 2024 che ha portato il Sacro Collegio al numero di 252 Porporati, non tutti elettori perché 117 ultraottantenni. Gli ultimi ad aggiungersi al novero dei votanti sono stati 20 porpore.

Un numero di elettori, frutto di dieci Concistori sotto il pontificato di Jorge Mario Bergoglio, con più della metà dei cardinali che appartengono ad ordini e congregazioni religiose. Ad eleggere il nuovo pontefice, per volere del Papa argentino, saranno pastori di paesi e diocesi fino ad oggi escluse e, comunque, considerate di “periferia” come Serbia e Iran, Indonesia e Filippine.

Le porpore provenienti dall’Italia si sono ridotte a 16 su 138 elettori anche se bisogna annoverare “italiani” alla guida di realtà fuori dalla penisola come il patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa e l’ordinario della Mongolia, Giorgio Marengo. Mentre Angelo Becciu, che ha meno di 80 anni, viene attualmente computato tra i non elettori nel sito della Sala Stampa vaticana. In generale il “Vecchio Continente” conterà 54 porporati mentre l’America latina conterà 22 cardinali e l’Asia 24.

Infine, l’Africa sarà rappresentata nella Cappella Sistina da 18 cardinali elettori, il Nord America avrà 16 elettori e l’Oceania 4.

Per quanto riguarda le singole nazioni, l’Italia resta prima con 17 elettori, a seguire gli Usa con 10, il Brasile con 7.

Facendo la divisione per continente, invece, il quadro è questo: i cardinali elettori europei sono 53, i latinoamericani sono 21, i nordamericani 16, gli africani 18, gli asiatici 23, i porporati dell’Oceania 4. Continuità o sorprese? Ritorno al tradizionalismo o nuovi orizzonti? I recenti conclavi hanno regalato le sorprese delle elezioni di Karol Wojtyla nel 1978 e Jorge Bergoglio nel 2013. Il conclave del 2005, invece, è stato quello che ha avuto l’esito ‘atteso’ con l’elezione di Joseph Ratzinger. Come ogni conclave c’è la suggestione del primo Papa africano della storia. In questo senso uno dei favoriti del continente africano potrebbe essere il cardinale Robert Sarah. Guineano, classe 1945, creato da Benedetto XVI nel 2010.

Il messaggio del San Lorenzo: "Papa Francesco uno di noi"

Roma, 21 apr. (askanews) – “Papa Francesco è sempre stato uno di noi. ‘Cuervo’ da bambino e da uomo, da sacerdote e da cardinale, ‘Cuervo’ anche come Papa – è stato l’attesissimo messaggio di addio della sua squadra, argentina, del cuore, il San Lorenzo -. Papa Francesco ha sempre trasmesso la sua passione per il ‘Ciclon’, da quando andava al vecchio Gasómetro per vedere la squadra del ’46 a quando cresimava Angelito Correa nella Capilla Lorenzo Massa. Fino a quando riceveva le visite azulgranas in Vaticano, sempre con grande felicità”.

Papa Francesco e la riforma della Curia romana: una partita ancora da giocare

Roma, 21 apr. (askanews) – C’è chi sostiene (forse giustamente) che le riforme camminano più sulle gambe degli uomini che sui volumi di diritto. Niente di più vero se ci si riferisce ad una macchina complessa e secolare come la Curia romana, temuta ed esaltata per quel che riguarda la guida della Chiesa romana e vista, comunque, come uno dei problemi più sentiti per far funzionare una realtà universale. Papa Francesco, come anche lui ha raccontato a più riprese, ha preso questo impegno come tra i più incombenti del suo pontificato, ascoltando, studiando e, quindi giungendo ad una riforma attraverso la promulgazione, il 19 marzo del 2021 la Costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, definito dagli osservatori più attenti: “uno degli atti qualificanti del suo pontificato”.

Un documento nel quale papa Francesco ha tentato di ridisegnare la Curia Romana introducendo numerosi cambiamenti nella struttura curiale. Innanzitutto, una rivoluzione semantica, laddove sono sparite le vecchie denominazioni (Congregazioni, Pontifici Consigli) e i 16 dipartimenti della Santa Sede che sono stati rinominati “Dicasteri”.

A restare, ovviamente, il ganglo vitale della macchina curiale: la Segreteria di Stato che ha perso, però, molte delle sue. Ma il pontefice ha voluto anche mutare le “gerarchie” dei diversi dicasteri ponendo al primo posto il Dicastero per l’Evangelizzazione (direttamente presieduto dal Papa con due pro-prefetti nelle sezioni in cui è diviso) e solo dopo quello per la Dottrina della fede (che storicamente aveva sempre la prima posizione tra le vecchie Congregazioni). Segue oggi il nuovo Dicastero per il Servizio della carità, che precedentemente era un semplice Ufficio, quello dell’Elemosineria apostolica.

Piccola ma significativa novità: nel testo si parla di “Segreteria generale del Sinodo” e non di “Segreteria generale del Sinodo dei vescovi” come tuttora si chiama questo organismo extra-curiale. Segno forse che quel “dei vescovi” è destinato a dissolversi. Nei vecchi ordinamenti della Curia Romana era previsto che il segretario di Stato e i prefetti delle Congregazioni fossero cardinali. Tutto questo sparisce.

Gli unici due incarichi per cui è esplicitamente stabilito che siano presieduti da un porporato sono il prefetto della Segnatura apostolica e il coordinatore del Consiglio per l’economia. Per il resto viene stabilito che “qualunque fedele può presiedere un Dicastero o un organismo, attesa la peculiare competenza, potestà di governo e funzione di questi ultimi”. E questo in virtù del principio che la “potestà di governo nella Chiesa non viene dal sacramento dell’ordine, ma dalla missione canonica” ricevuta dal Papa con il conferimento dell’ufficio.

“L’evangelizzazione e il ruolo dei laici sono le priorità che collegano la nuova costituzione al concilio Vaticano II “, ha spiegato L’Osservatore Romano. Mentre la prestigiosa rivista dei padri Gesuiti “La Civiltà Cattolica”, in un articolo del 2022 notava come “papa Francesco concepisce la riforma della Curia romana all’interno del contesto più ampio della riforma della Chiesa, cioè della sua conversione alla missionarietà. Nel suo discorso alla Curia romana del 21 dicembre 2019, egli vede il cuore della riforma nel “primo e più importante compito della Chiesa: l’evangelizzazione”, come la sua anima più profonda”.