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domenica, 8 Giugno, 2025
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Bce, Lagarde: "Impegno assoluto sull’obiettivo di inflazione"

Roma, 12 mar. (askanews) – Per onorare il suo mandato sulla stabilità dei prezzi, la Banca centrale europea dovrà mostrare “un impegno assoluto sul suo obiettivo di inflazione”, fissato in maniera rigida al 2%, così come nella sua capacità di capire quali tipi di shock richiedano una reazione monetaria e quale agilità serva per intervenire nella maniera più appropriata. È il messaggio chiave lanciato dalla presidente dell’istituzione, Christine Lagarde nel suo intervento alla conferenza annuale “The Ecb and its Watchers”, organizzata dell’Università Goethe di Francoforte.

“Preservare la stabilità in una nuova era sarà un compito formidabile. La nostra risposta al recente episodio di inflazione – ha sostenuto – dovrebbe dare al pubblico la fiducia che faremo sempre tutto quello che è necessario per garantire la stabilità dei prezzi, e che i nostri meccanismo di policy possono essere adattati a nuove circostanze”.

Secondo Lagarde, i banchieri centrali dovranno mostrare “agilità per aggiustare la loro linea e i loro strumenti a circostanze che cambiano e dovranno avere la curiosità intellettuale di mettere in discussione principi prestabiliti e buon senso comune”, ha detto.

La presidente della Bce ha ribadito che ci si trova di fronte a un quadro di eccezionale incertezza, dovuta a geopolitica e economia, che solleva tre aspetti chiave per come possa la politica monetaria a svolgere il suo compito. Il primo è come stia cambiando il quadro in cui la banca centrale si trova ad operare.

Il secondo è cosa questi cambiamenti comportino per le funzioni di risposta della Bce e il terzo, ha proseguito, è cosa tutto questo implichi per le comunicazioni della banca centrale. Ha anche menzionato i cambiamenti che si sono verificati rispetto alll’ultima volta, in realtà abbastanza recente, perché risale al 2021, in cui la Bce ha effettuato una revisione della sua strategia.

Da un lato ci sono elementi che dovrebbero avere effetti disinflazionistici, come la digitalizzazione e l’invecchiamento delle popolazioni. Dall’altro alcuni sviluppi possono avere invece effetti bivalenti, sia inflazionistici sia frenanti sui prezzi, come la frammentazione delle economie e l’aumento delle spese in difesa. (fonte immagine: ECB 2025).

Rai, Mare Fuori 5 debutta con una Live su TikTok

Roma, 12 mar. (askanews) – L’attesissima quinta stagione di Mare Fuori debutta con un evento speciale. Il 12 marzo alle ore 18, il primo episodio sarà trasmesso integralmente in una live su TikTok, sul profilo ufficiale @marefuori, che conta centinaia di migliaia di follower. Durante la visione, il cast della serie sarà presente in chat per commentare e interagire con il pubblico. Un’iniziativa che rappresenta un ulteriore passo nell’approccio innovativo di RaiPlay.

La trama Mare Fuori 5 riprende le vicende dei giovani protagonisti dell’Istituto Penale Minorile di Napoli, tra amicizie, rivalità e il sogno di un futuro diverso. In questa stagione, nuove sfide e colpi di scena metteranno alla prova i ragazzi, spingendoli a confrontarsi con il loro passato e le loro scelte.

Disponibile su RaiPlay Dalla mezzanotte del 12 marzo, i primi 6 episodi della quinta stagione saranno disponibili in anteprima esclusiva su RaiPlay, offrendo agli spettatori la possibilità di immergersi nelle nuove storie dei personaggi di Mare Fuori.

Cast principale:

Maria Esposito Giuseppe Pirozzi Francesco Panarella Antonio D’Aquino Giovanna Sannino Enrico Tijani Alessandro Orrei Luca Varone Clotilde Esposito Domenico Cuomo Francesco Di Tullio Francesco Alessandro Luciani Alfonso Capuozzo Manuele Velo Elisa Tonelli Rebecca Mogavero

Il 27esimo giorno di ricovero, situazione stabile: "Il Papa ha trascorso una notte tranquilla"

Città del Vaticano, 12 mar. (askanews) – “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla”. Lo fa sapere la Sala stampa Vaticana, nel 27mo giorno di ricovero di Francesco al Policlinico Agostino Gemelli di Roma.

Questa sera i medici dell’ospedale dovrebbero emanare un nuovo bollettino medico, anche se ieri la Sala stampa della Santa Sede aveva fatto sapere che la situazione clinica del Papa “resta stabile, con lievi miglioramenti”. Per quanto riguarda la tempistica delle sue possibili dimissioni dal nosocomio, i medici sono rimasti ancora “vaghi” e se ne saprà di più nei giorni prossimi.

Anche oggi il Pontefice, che sta continuando le terapie sia farmacologiche che di fisioterapia, dovrebbe seguire dalla sua camera d’ospedale gli esercizi spirituali per la quaresima, che si tengono nel pomeriggio nell’Aula Paolo VI in Vaticano.

Oggi, sempre per la concomitanza con gli esercizi spirituali, non era comunque prevista l’udienza generale del mercoledì né, quindi, sarà diffuso un testo della catechesi preparata da Francesco.

Franco Battiato, esce la grande biografia "Sacre Sinfonie"

Roma, 12 mar. (askanews) – “Sacre Sinfonie, Battiato: Tutta la storia”, di Fabio Zuffanti è il titolo della più recente e completa biografia pubblicata finora su Franco Battiato, in uscita per Il Castello collana Chinaski Edizioni nell’anno e nel mese in cui il musicista siciliano, nato il 23 marzo 1945 a Ionia, avrebbe compiuto 80 anni.

Disponibile dal 12 marzo, il volume raccoglie in quasi 500 pagine la vita e le opere del cantante, dalla nascita fino agli ultimi giorni di vita nel 2021. Attraverso testimonianze dirette, interviste e articoli, Zuffanti ricostruisce la vita personale e la carriera di un artista fondamentale per la musica italiana e oltre. Accanto a una dettagliata cronistoria delle tappe artistiche e biografiche di Battiato, l’autore arricchisce la narrazione con suggestioni personali che evocano la dimensione del romanzo, integrando quegli eventi storici che hanno influenzato profondamente la vita e le opere del protagonista. Nel piccolo paesino siciliano degli anni ’40, già si percepisce il suo carattere visionario sognatore.

Dai primi approcci con la musica, all’infortunio che gli causò il celebre naso importante (La sua carriera calcistica sembrava promettente, ma un impatto con il palo della porta cambiò tutto). Finalmente a Milano nel ’64 per cercare fortuna, tra impieghi occasionali, nuove conoscenze musicali (La prima incisione arrivò grazie a un lavoretto da fattorino) e l’amicizia con Giorgio Gaber (Gli suggerì di chiamarsi Franco per non confondersi con l’altro Francesco, Guccini, ospite insieme a lui in un programma TV). L’amore per la sperimentazione (Durante il servizio militare si recò a Londra per acquistare un sintetizzatore rischiando gravi provvedimenti disciplinari), prende poi piede in una fusione tra elettronica, prog e psichedelia (Dopo aver provato la mescalina, decise che poteva ottenere gli stessi effetti grazie alla meditazione), fino alla consapevolezza di volere uscire dalla nicchia e diventare una popstar (Al primo incontro con la EMI disse: sono venuto qui per avere successo, ditemi come devo fare e lo faccio). Le declinazioni del pop che ha sviluppato negli ’80 dimostrano che con Battiato fruibilità non per forza doveva significare banalità.

La sua musica attraversa i decenni, perennemente in movimento tra cantautorato, pop, rock, elettronica, classica e avanguardia. Con sempre nuovi cambi di rotta inaspettati, solo apparentemente in contraddizione con quanto aveva cristallizzato fino a quel momento. Battiato è stato forse il primo in Italia, a produrre un pop di qualità che potesse essere di largo consumo. Questo merito è emerso anche in Europa dove ha trovato una sponda nel suo mentore Karlheinz Stockhausen (Il musicista tedesco lo convinse a studiare la teoria musicale); e perfino negli USA, dove Frank Zappa ne aveva pubblicamente riconosciuto il valore (Il chitarrista gli regalò un paio di stivaletti alati per spronarlo a perseguire i suoi traguardi). Così tra hit, sperimentazione, colonne sonore, opere sacre e musica d’autore, si arriva alla sferzata rock, e poi di nuovo alla musica da camera, mescolando sempre stili e culture disparate. Un moto di incertezze, cambi di prospettiva, ammiccamenti al grande pubblico e imprevedibili virate artistiche, sempre frutto dei suoi inquieti viaggi esistenziali.

Ma oltre la musica c’è di più: la meditazione, l’impegno sociale, il rapporto con le religioni (Primo artista pop ad esibirsi in Vaticano), le idee politiche (È stato un sostenitore del Partito Radicale), le filosofie, le mutazioni estetiche (Nel ’71, con il volto coperto di bianco, fu testimonial di una massiccia campagna pubblicitaria di divani a sua insaputa), il vegetarianismo (Diventò vegetariano dopo aver comunicato con un pesce) il cinema, la letteratura e la pittura. Sfide sempre nuove che lo portano a confrontarsi con le arti in senso lato, delineando i contorni di una figura complessa, dall’adolescenza fino alla malattia e agli ultimi anni della sua esistenza.

“Sacre Sinfonie” è rivolto a tutti quelli che per la prima volta si vogliono affacciare all’universo Battiato, ma anche per i fan che possono riscoprire in modo completo tutte le tappe che lo hanno reso un artista immortale.

Il voto in Groenlandia: a sorpresa in testa l’opposizione indipendentista di centrodestra

Roma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.

Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale.

Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut. L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti.

Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese.

La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Difesa, Crosetto a Parigi per il summit per una forza comune

Parigi, 12 mar. (askanews) – Gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma oggi a Parigi, a Val de Grace, che vedono coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si tiene a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, in programma fino a domani 13 marzo.

Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica si ritrovano al Summit oggi pomeriggio. L’arrivo a Val de Grace è previsto alle 14.55, mentre la prima riunione del format E5 si svolge alle 15.15, alla presenza anche dei rappresentanti dell’Unione europea e della Nato. Si discute degli aiuti all’Ucraina, con la partecipazione in videocollegamento del ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.

Successivamente, alle 16.45, si tiene il secondo incontro, quello sulla costruzione della difesa europea. A conclusione della giornata si tiene una conferenza stampa, alle 18.30.

Un summit, su invito francese, per “coordinare l’azione in sostegno a Kiev”, ha riferito l’entourage del ministro della Difesa francese Lecornu. E’ la terza volta che i ministri della Difesa dei cinque stati si riuniscono, dopo gli incontri in Germania a novembre e in Polonia a gennaio. L’obiettivo è ora quello di trovare una intesa nell’organizzare l’aiuto all’Ucraina nella fase in cui gli Stati Uniti stanno attuando un cambio di rotta.

“In un momento in cui i capi di Stato europei hanno ripetutamente affermato che la pace in Ucraina dovrebbe essere imposta con la forza e alla luce della recente decisione americana di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina, i ministri discuteranno di come coordinare l’azione dei nostri Paesi a sostegno di Kiev”, ha dichiarato l’entourage di Lecornu all’Agence France Presse. “Discuteranno anche del necessario riarmo dell’Europa e dei nostri rispettivi Paesi, essenziale per garantire la nostra sicurezza collettiva a lungo termine”.

(Di Serena Sartini)

Groenlandia, l’opposizione indipendentista in testa

Roma, 12 mar. (askanews) – A sorpresa, il partito indipendentista di centrodestra Demokraatit è in testa alle elezioni parlamentari in Groenlandia con il 29,9% dei voti, secondo i dati ufficiali della commissione elettorale centrale dell’isola danese mentre seconda si piazza l’altra forza di opposizione, il partito Narelak, il più favorevole a un immediato ‘divorzio’ dalla Danimarca. Netta sembra la sconfitta del governo uscente del premier Egede.

Secondo i dati del seggio elettorale, con 28.600 dei 40.300 voti scrutinati, il partito di opposizione Demokraatit è in testa con il 29,9% dei voti, con un guadagno di circa 20 punti rispetto alla precedente tornata elettorale.

Il partito al potere Inuit Ataqatigiit, guidato dal primo ministro Múte Bourup Egede, ha ottenuto il 21,4% dei voti. Nelle precedenti elezioni del 2021, la sua formazione aveva vinto 12 dei 31 seggi del Parlamento groenlandese, il che le aveva consentito di formare un governo con il partito Siumut.

L’altra forza di opposizione partito Narelak è la seconda forza politica con il 24,5% dei voti.

Martedì i groenlandesi si sono recati alle urne per eleggere i membri del parlamento che formeranno la nuova legislatura. Il Parlamento rinnovato potrebbe proporre di indire un referendum sull’indipendenza della Groenlandia, che resta sotto il dominio danese.

La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953 e, sebbene faccia ancora parte del regno danese, nel 2009 le è stata concessa l’autonomia con possibilità di autogoverno e politica interna indipendente. La Danimarca è membro dell’Unione Europea dal 1973 e membro della NATO dal 1949.

Ue annuncia contromisure da 26 miliardi ai dazi Usa. Von der Leyen: risposta "forte ma proporzionata"

Roma, 12 mar. (askanews) – La Commissione europea ha annunciato contromisure “rapide e proporzionate” sulle importazioni americane nell’Unione europea (Ue), definendo “ingiustificati i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall’Ue” decisi dal presidente americano Donald Trump ed entrati in vigore oggi.

“Le contromisure che adottiamo oggi sono forti ma proporzionate – ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in una nota – mentre gli Stati Uniti stanno applicando tariffe per un valore di 28 miliardi di dollari, noi stiamo rispondendo con contromisure per un valore di 26 miliardi di euro. Questo corrisponde alla portata economica delle tariffe statunitensi. Le nostre contromisure saranno introdotte in due fasi. A partire dal 1 aprile e pienamente operative dal 13 aprile”.

Usa, Trump ci ha ripensato: non raddoppierà i dazi su importazioni di acciaio e alluminio dal Canada

Milano, 11 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che “probabilmente” riconsidererà la decisione di raddoppiare i dazi sull’acciaio e sull’alluminio sulle importazioni dal Canada, poche ore dopo averne annunciato il forte aumento. L’aumento dei dazi al 50 percento sulle importazioni canadesi di acciaio e alluminio da parte di Trump è avvenuto dopo che la provincia dell’Ontario aveva imposto un sovrapprezzo sull’elettricità a tre stati degli Stati Uniti, ma l’Ontario ha sospeso tale decisione dopo i colloqui con Washington.

“Ora ci sto pensando, ma probabilmente sì”, ha detto Trump da Washington, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se avrebbe ridotto i dazi dopo la decisione di Doug Ford, premier dell’Ontario.

“Dazi del 25 percento su acciaio e alluminio senza eccezioni o esenzioni entreranno in vigore per il Canada e tutti i nostri altri partner commerciali a mezzanotte del 12 marzo”, ha successivamente dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, confermando quanto anticipato dal presidente americano Donald Trump che aveva affermato che forse avrebbe rivisto l’idea di aumentare i dazi al 50 per cento.

Le acrobazie di Donald Trump al prezzo di una vulnerabile Europa

Mentre le cancellerie dei paesi, non solo europei, stanno valutando il repentino capovolgimento della politica estera americana, Donald Trump non perde tempo con i suoi decreti a sbandierare misure draconiane, costituiti, al momento, soprattutto da introduzioni o inasprimenti di dazi commerciali, nell’idea di creare una cintura protettiva dell’industria statunitense.

Eppure, contrariamente al suo disegno, le borse stanno registrando un forte calo tra i titoli più blasonati, tra cui Tesla di Elon Musk, mentre riappare lo spettro dell’inflazione e della recessione.

Sul versante del negoziato sul conflitto ucraino, a passo spedito sembrano procedere a Riyad i preliminari a quello che dovrebbe essere il “tavolo per la pace”.

Giusto ieri si è avuto un incontro preventivo (forse per saggiare le reali intenzioni del presidente ucraino) tra Zelensky e il segretario di Stato Rubio, che non ha mancato di sciorinare un perentorio protocollo delle rinunce e delle disponibilità che l’Ucraina dovrà dare, sebbene sembra permanere ogni ostracismo intorno ad una diretta partecipazione di Zelensky al tavolo dei rappresentanti delle due superpotenze nucleari.

E intanto il Cremlino intensifica l’offensiva nelle regioni del Donbass approfittando dell’annunciato blocco delle forniture militari deciso da Trump, e Zelensky risponde lanciando droni verso Mosca.

 

La Difesa comune europea della Von der Leyen, un ectoplasma che non convince

In questo scenario appaiono assai stupefacenti le dichiarazioni di ieri della presidente Von der Leyen, pronunciate in seno al parlamento comunitario, a proposito del riarmo europeo, quando nell’usare l’espressione: difesa comune, citando peraltro le profetiche parole di De Gasperi sul tema, che però presupponeva il completamento del processo comunitario, nulla è sembrato successivamente ricavarsi in direzione di un urgente avvio di un necessario mutamento della fisionomia istituzionale dell’Unione per consentire l’effettivo onere decisionale, organizzativo ed attuativo sotto la bandiera dell’Ue.

E’ evidente che se c’è una cosa che in queste contingenze non serve è proprio l’andare a delineare prospettive inconcludenti poco compatibili con l’attuale assetto istituzionale e rappresentativo degli organi dell’Ue, le cui decisioni possono facilmente essere sabotate da un solo voto contrario in seno al consiglio europeo.

Solo un parlamento europeo, dotato di effettiva rappresentatività e di autentico potere legislativo, nel cui esercizio si esprime, in un sistema democratico, la sovranità popolare, in questo caso sovranazionale, tipica di ogni forma federale, potrebbe varare decisioni autonome e vincolanti rispetto ai singoli Stati membri.

Così più che il segno di un nuovo corso comunitario, fondato sul perseguimento, in tempi rapidi, di un modello di Stato federale, presupposto per l’effettiva attuazione ed organizzazione di una difesa comune europea, sembra assistere a un fai da te (con tutte le implicazioni che una incontrollata corsa al riarmo può causare allinterno di politiche nazionaliste, oggi sempre più temibili, anche allinterno del quadrante continentale europeo) che ogni Stato è chiamato ad affrontare all’interno dei propri bilanci, con l’unica attenuante che qualsiasi sforamento nazionale del patto di stabilità non andrà sotto censura.

 

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Mare politica e giustizia: note sulla vicenda della nave Diciotti.

La vicenda della nave Diciotti ha sollevato, come immaginabile, polemiche tra il mondo della politica e quello della magistratura. È un agitarsi che scuote la coscienza di ognuno e crea, a furia di sottigliezze, più divisioni che compattezza anche all’interno dello stesso schieramento.

È l’ennesimo esempio di opposizioni che ormai non si tengono più sotto al tappeto ma espongono la loro polvere e le loro macerie alla luce del sole. Il conflitto segna uno scontro tra le parti, un urtarsi reciprocamente, quasi una flagellazione fino a che non si riesca ad abbattere l’avversario. Si tratta di infliggere all’altro la propria supremazia.

È il vizio moderno di leggere ogni cosa in chiave di competizione e sopraffazione. In origine il conflitto aveva piuttosto una accezione positiva. Nel De Rerum Natura, il buon Lucrezio usava la parola “conflitto” per descrivere addirittura un incontro amoroso tra un uomo ed una donna, un confronto che induce alla massima intimità dei corpi, ad una unione piuttosto che ad una contrapposizione, un ardore ed una ricerca di armonia e non un contrasto.

Per andare alla sostanza delle cose, senza perdersi in pensieri e danni collaterali, adesso siamo di fronte a diritti che stentano a concordarsi: un diritto di sovranità, di mare e di umanità. Ciascuno ha un suo fondamento e il suo affondamento con cui fare debitamente i conti.

Sovrano discende dal latino ”rex”. Poi ci hanno pensato i Francesi, così ispirati, a coniarne la parola. Sta insomma per reggere o per governare ma vanta anche una sua radice che richiama ad un raggio che possa dare luce al proprio regno, illuminarlo con la propria conduzione.  Far brillare di gloria le sue terre è il compito del sovrano.

Per riuscire nell’intento dovrà usare necessariamente la sua capacità di imperio, mettendosi in una condizione di sovrapposizione rispetto ad altri, anche ricorrendo, se necessario, all’uso della forza. “Così ’l sovran li denti a l’altro pose” scriveva il Sommo Poeta ed è una lezione che non si è fatta nei secoli fatica ad essere seguita.

Anche il mare non è da meno ed ha una sua giustificazione pure il suo diritto, creando oggi un maremoto nello scenario istituzionale. Il mare ha un senso ambiguo, insieme di libertà e, non di meno, di morte a causa della sua infecondità per l’esser privo di vegetazione. Eppure, c’è anche un ulteriore significato che ne arricchisce la valenza, agevolando forse l’intreccio con la sovranità.

Il mare riconduce a ciò che è marmoreo, fermo come un re nel suo convincimento, ed anche scintillante, che dà lucentezza e splendore alla sua forma ed a chi lo ammira. Marmoreo, del resto, è lo sguardo di chi lo ammira e non riesce a distogliersene. Il mare si muove ma è sempre lì e ne restiamo per questo abbagliati. Morte e bellezza sono il binomio che lo caratterizza e che ne alimenta il timore ed il fascino.

“Noi siamo come il mare, che riceve acqua da tutte le parti, e la torna a distribuire a tutti i fiumi”. Manzoni ci insegnava come da esso non possiamo prescindere, in moto perpetuo che alimentiamo e che ci alimenta e dal quale non possiamo sottrarci.

Dovremmo forse sottostare alla Talassocrazia e cioè al dominio del mare ed alle sue leggi. Chi dispone sulla terra ferma non sembra essere su questo, per sue ragioni, concorde. Forse siamo ammalati di talassemia, ci manca nel sangue quel tanto di globuli rossi da accenderci il faro della sapienza.

Infine c’è il diritto dell’umanità che reclama il suo desiderio di vita e di rispetto. Nasce dall’humus della terra ed a questa ritorna considerando l’apice della sua energia e del suo destino di fine.

 

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https://www.italiani.net/2025/03/11/politica-magistratura-e-umanita-diritti-a-confronto/

Ires, l’istituto di ricerca che può diventare il nuovo Censis del Piemonte.

L’Ires – l’Istituto di ricerche economico sociali – è una delle tante eccellenze del Piemonte. È nato, per l’esattezza, nel lontano 1957 con una delibera del Consiglio Provinciale di Torino. E accanto alla Provincia e al Comune di Torino come enti fondatori, si affiancarono sin dall’inizio la Camera di Commercio e la Cassa di Risparmio di Torino e, nell’ambito degli enti privati, la Fiat, la Sip e l’Olivetti. Nel ‘74 l’Ires diventa ente regionale dotato di personalità giuridica di diritto pubblico mentre, a metà degli anni ‘80, una nuova legge regionale specificò ulteriormente le funzioni dell’IRES quale ente strumentale qualificandolo come “struttura primaria di ricerca della Regione Piemonte” che sviluppa la sua concreta attività in raccordo con le esigenze della programmazione della Regione stessa, degli enti locali e degli enti pubblici. Infine, l’Ires trova la sua compiutezza definitiva con una nuova legge regionale del 1991 che formalmente costituì il “nuovo” Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte. Al contempo, è anche corretto ricordare che l’intuizione politica, culturale e sociale di questo progetto decolla all’interno del mondo della sinistra sociale della Democrazia Cristiana. Non a caso un ruolo decisivo, e determinante, lo svolse proprio Carlo Donat-Cattin, leader storico di quella esperienza politica. A cui si affiancarono, nel corso degli anni, esponenti come Guido Bodrato e, soprattutto, Siro Lombardini, storico Direttore dell’Istituto nonchè economista di fama internazionale. E questo a conferma della qualità e dell’autorevolezza di una classe dirigente politica che aveva la capacità e l’intelligenza di saper anticipare gli avvenimenti senza limitarsi a cavalcarli. Basti pensare che l’Ires nasce ben 13 anni prima della istituzione dell’ente Regione nel nostro paese, seppur previsto dal dettato costituzionale.

Ora, preso atto della qualità di questo Istituto che nel corso degli anni ha saputo ritagliarsi uno spazio non indifferente nel campo delle ricerche economico e sociali, credo sia anche arrivato il momento per fare un ulteriore salto di qualità. Anche e soprattutto nel nostro territorio. Anche se la produzione scientifica dell’Ires ha un’importanza nazionale perchè la sua ricerca non si esaurisce nei confini territoriali del Piemonte. E questo salto di qualità, se vogliamo usare una metafora, è quella di far sì che l’Ires assomigli sempre di più ad una sorta di Censis del Piemonte. Certo, non si possono fare, e non sarebbe neanche corretto, confronti impropri. Se solo pensiamo che il Censis – centro studi investimenti sociali – è un istituto di ricerca privato e indipendente fondato nel 1964. E che l’annuale, e ormai storico, “Rapporto sulla situazione sociale del paese” redatto dal Censis sin dal 1967, viene giustamente considerato il più qualificato, autorevole e completo strumento di interpretazione della realtà nazionale. Il Censis, del resto, da oltre 60 anni svolge una costante e articolata attività di studi, ricerca, consulenza e assistenza tecnica in campo socio economico. Un ente che vede nel suo storico Presidente Giuseppe De Rita una figura di straordinario spessore scientifico, culturale e politico a livello nazionale.

Ecco perchè, con i dovuti distinguo, l’Ires può diventare il Censis del Piemonte. E cioè, uno strumento utile per elaborare le singole politiche di settore da un lato e, dall’altro, quasi indispensabile per gli enti locali e gli enti pubblici. Del resto, se si vuol contribuire a battere il populismo e la demagogia a buon mercato, serve una politica ragionata, autorevole e qualificata.

E questo obiettivo si può ottenere solo se si conosce a fondo la società in cui si vive. E l’Ires, sotto questo versante, può e deve svolgere un ruolo decisivo.

 

N.B. Nei giorni scorsi è stato insediato il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Ires. A Merlo è stato conferito l’incarico di Vice Presidente. La redazione de “Il Domani d’Italia” si compiace della scelta compiuta dalla Regione Piemonte e formula all’amico Giorgio i migliori auguri di buon lavoro.

Ridere con profondità: un viaggio con Carlo Verdone.

Cinquanta minuti di riflessioni, all`insegna del filo rosso che lega l`arte comica all`etica e alla responsabilità. Il Maestro della comicità dolceamara, Carlo Verdone, è stato il protagonista della lezione agli studenti “Comicamente etici. Com`è cambiato l`umorismo dagli Anni `80 ad oggi” promossa oggi nell`Aula Magna Mario Arcelli della Luiss dalla Fondazione Guido Carli. Dopo il saluto iniziale di Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione, l`allocuzione di Verdone è stata preceduta dal saluto istituzionale del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, e da un intervento del Sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. Le conclusioni sono state affidate alla Vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.

“Ridere è una terapia senza effetti collaterali – ha detto Verdone – ed è particolarmente importante in questo momento delicato per il mondo”. Ha poi ricordato quando negli anni` 80 faceva parte con Benigni, Troisi e Nuti dei “nuovi comici” e ha detto che cerca sempre di lavorare con giovani comici, ai quali offre la sua esperienza in cambio della loro freschezza. “Quando si fa comicità -ha continuato- si deve essere particolarmente profondi, occorre metterci poesia e temi sociali, per non essere sterili”. Ha ripercorso dagli anni `80 a oggi tutta la storia del cinema comico italiano, dai suoi inizi nei teatri off e in tv, agli Oscar di “Mediterraneo” e “La vita è bella”, a Celentano, ai Cinepanettoni, al politicamente scorretto di Zalone e Duro, alla Cortellesi e Paolo Genovese: “Noi siamo stati aiutati e penalizzati dal dialetto, ma le commedie che abbiamo venduto all`estero e hanno fatto grandi incassi internazionali sono quelle ben scritte, con delle belle storie. E con i personaggi femminili al centro. Questi ultimi anni segnano anche l`affermazione di tante bravissime donne registe”

Presenti in platea oltre 400 spettatori: esponenti delle istituzioni, manager e imprenditori, ma soprattutto moltissimi studenti di scuole e atenei romani.

La lezione di Carlo Verdone è stata il secondo grande evento della stagione di attività 2024-2025 della Fondazione Guido Carli, impegnata a tramandare l`eredità morale e culturale dello statista. Il prossimo appuntamento, culmine del programma, sarà il 9 maggio 2025 per la XVI Edizione del Premio Guido Carli che attribuisce il prestigioso riconoscimento alle donne e agli uomini che tengono alta la bandiera dell`Italia nel mondo. Anche quest`anno, l`impegno sociale e l`attenzione ai più fragili saranno protagonisti. Con un occhio attento a cinema e regia.

Ucraina, P. Chigi: soddisfazione Meloni per proposta cessate fuoco

Roma, 11 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “accoglie con soddisfazione l’esito dei colloqui tenutisi a Gedda tra gli Stati Uniti e l’Ucraina, con particolare riferimento alla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni e alla ripresa dell’assistenza americana a Kiev”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“L’Italia – prosegue il comunicato – sostiene pienamente gli sforzi degli Stati Uniti, sotto la guida del Presidente Trump, a favore di una pace giusta che garantisca la sicurezza di lungo periodo dell’Ucraina. Ora la decisione spetta alla Russia”.

Rigenerazione urbana centrale per il futuro dell’Italia

Torino, 11 mar. (askanews) – Presso il Centro Congressi Lingotto, la Citt di Torino ha ospitato “Re/Urb, Giornata sulla Rigenerazione Urbana”, evento organizzato dalla Fondazione Inarcassa come momento di confronto e dibattito sul tema della rigenerazione urbana, con l’obiettivo di mettere in relazione e coinvolgere i vari attori sociali e istituzionali fondamentali nei processi di trasformazione delle nostre citt.

“Per noi di Fondazione Inarcassa, che siamo il punto di riferimento di 175mila architetti, ingegneri e liberi professionisti, la rigenerazione urbana il tema del futuro, ed fondamentale per garantire uno sviluppo urbano inclusivo e sostenibile nel nostro paese – dichiara Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa -. Si tratta di un tema complesso che richiede una grande sinergia tra tutti gli attori del mondo economico-finanziario, istituzionale, produttivo e intellettuale. Noi liberi professionisti abbiamo un forte know-how apprezzato in tutto il mondo e siamo disponibili a metterlo al servizio della politica, a cui chiediamo di favorire la rigenerazione urbana con nome che prevedano una mappatura delle aree da rigenerare, un piano di finanziamenti sulla base delle istanze delle comunit locali e anche delle norme che favoriscano il partenariato pubblico-privato e il project financing, cos da incentivare l’apporto dei capitali privati nelle politiche di investimento connesse ai piani di rigenerazione urbana”.

Cos Giuseppe Santoro, presidente Inarcassa: “Il tema della rigenerazione urbana entra nei gangli pi importanti dell’attivit pubblica italiana. Come potrebbero gli ingegneri e gli architetti italiani non essere al entro di questa attivit? Inarcassa, come cassa di previdenza, per scelta investe 115 milioni di euro – insieme alle altre casse di previdenza di tutto il panorama italiano – destinati a tutto il territorio, alla strategia, alla condivisione, per far s che architetti e ingegneri possano essere protagonisti di un processo industriale e di cultura del territorio che sempre di pi sar al centro delle attenzioni nazionali”.

Attualmente, all’esame della Commissione Ambiente del Senato, esiste un disegno di legge in materia di rigenerazione urbana proposto dal Senatore Roberto Rosso.

“La rigenerazione urbana cambier completamente le citt – ha detto Rosso -. Oggi abbiamo periferie che normalmente servono da dormitorio, rispetto al centro. Invece devono diventare dei nuovi centri anche le periferie. Con questa legge statale noi finanzieremo privati e comuni perch insieme abbattano edifici fatiscenti e possano ricostruire, riducendo il consumo di suolo e le isole di calore, costruendo edifici sia pubblici sia privati appartenenti alla classe energetica A. Servir per dare una risposta all’Europa. La rigenerazione urbana permetter di convincere gli italiani a percorrere questa strada”.

Secondo le previsioni, da qui al 2050, la rigenerazione urbana raggiunger un valore complessivo di 660 miliardi di euro, pari a circa un terzo del PIL italiano. Inoltre, le nuove tecnologie e le riqualificazioni attente all’ambiente permetteranno, nelle aree interessate dagli interventi, una riduzione dei consumi energetici fino al 30%.

Su mozione difesa Ue tensioni Pd, in bilico tra sì e astensione

Roma, 11 mar. (askanews) – Il Pd proverà fino all’ultimo ad evitare la spaccatura sulla risoluzione del Parlamento europeo che fissa la linea sui temi della difesa e del riarmo. Il gruppo S&D si è riunito lunedì sera, poi in giornata si sono visti gli europarlamentari della delegazione dem e stasera ci sarà un’altra riunione, ma solo mercoledì mattina – assicurano in molti – si arriverà a fissare la linea. La discussione, spiega un dirigente Pd, è tra astensione e voto a favore a Strasburgo, ma il confronto durante i colloqui di queste ore è stato assai teso, racconta chi ha partecipato. Per questo il capo delegazione Nicola Zingaretti userà tutto il tempo a disposizione per cercare di portare il partito sulla posizione che riesce a tenere dentro il maggior numero di eurodeputati dem.

Le posizioni sono distanti, in parecchi vorrebbero votare no: oltre a Marco Tarquinio e Cecilia Strada, questa sarebbe la scelta anche di un bel pezzo di sinistra Pd, cioè quasi tutta la maggioranza che sostiene Elly Schlein. La stessa segretaria nei giorni scorsi ha usato parole nette contro il piano di riarmo presentato da Ursula von der Leyen, mentre adesso si deve votare un testo che esprime un apprezzamento esplicito per quel progetto, pur aggiungendo una serie di critiche e richieste di modifica.

Il voto, va precisato, non sarà sul piano della von der Leyen, ma appunto su una risoluzione che definirà gli indirizzi in materia di difesa e riarmo. Ma nella bozza di risoluzione di S&D – che confluirà nel testo di maggioranza scritto insieme a Ppe e Liberali – si legge appunto che il Parlamento europeo “accoglie con favore l’iniziativa ‘Rearm Eu’ della Commissione come un primo passo importante per un’azione rapida”. Un passaggio che sarà anche nella risoluzione di maggioranza e che è difficile da accettare anche per la Schlein, che ha definito la proposta come un “piano che va nella direzione sbagliata”, quella del “riarmo nazionale dei 27 stati” anziché verso una “vera difesa europea”.

Ma di fatto il Pd è solo, anche tra i socialisti europei, a sostenere questa linea. Sono per il voto a favore non solo il britannico Starmer, ma anche lo spagnolo Sanchez, i socialisti della Spd e tutti gli altri. E l’ìdea di un Pd isolato a livello europeo, “che si schiera sulla posizione di Salvini e Conte anziché su quella dei socialisti” ha fatto scattare l’allarme nell’ala ‘di governo’ del partito.

In questi giorni sono cresciute le pressioni dell’ala riformista dem, supportate anche da interventi ‘pesanti’ come quelli degli ex premier Paolo Gentiloni, Romano Prodi, Enrico Letta, e del primo segretario Pd Walter Veltroni. Tutti, sostanzialmente, d’accordo nel ritenere il “Rearm Europe” comunque un “primo passo” che va in ogni caso sostenuto.

Una bella fetta del gruppo dem – l’area “riformista”, a cominciare da Pina Picierno – è già decisa a votare sì, spiega uno degli esponenti Pd a Bruxelles. Sull’altro fronte, d’altro canto, c’è Marco Tarquinio che voterà sicuramente no, come probabilmente anche Cecilia Strada. Ma i “Pd per il sì” potrebbero essere parecchi, nel caso in cui si scegliesse l’astensione, di fatto il gruppo apparirebbe spaccato in tre : circa 8-9 per il sì (ma Stefano Bonaccini dovrebbe seguire comunque le indicazioni del partito), più o meno altrettanti per l’astensione e un paio per il no.

Per questo Zingaretti sta lavorando per trovare il modo di tenere il partito unito. Spiega ancora il dirigente Pd: “E’ complicato, nel testo c’è quell’apprezzamento per il piano von der Leyen, ma anche l’invito a portare le spese militari al 3% del Pilà Non possiamo accettarlo. Vediamo se riusciamo a correggere questi ed altri passaggi”. Lavoro non facile, perché appunto il testo viene scritto insieme al Ppe e anche parecchi dei socialisti sono a favore.

Ma Schlein deve anche guardare al suo fianco, il leader M5s Giuseppe Conte è andato a Strasburgo per dire “ci opporremo con tutte le nostre forze, in tutte le sedi. Oggi al Parlamento europeo di Strasburgo per dire basta a miliardi” spesi per le armi. Si vedrà domattina se il Pd riuscirà a strappare qualche correzione alla risoluzione che permetta il sì – dal quale comunque si sfileranno almeno Tarquinio e Strada – o se si arriverà a dare indicazione per l’astensione, sapendo che in tanti voteranno comunque sì.

Ucraina, Trump: Usa auspicano che la Russia accetti la tregua. Inviterò di nuovo Zelensky alla Casa Bianca

Roma, 11 mar. (askanews) – Pochi minuti dopo la fine dei colloqui di Gedda tra Stati Uniti e Ucraina, il presidente americano Donald Trump ha espresso la sua speranza che la Russia “accetti la proposta di cessate-il-fuoco” negoziata con Kiev.

Trump ha dichiarato, inoltre, che inviterà di nuovo Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, meno di due settimane dopo il durissimo scontro verbale con il presidente ucraino nello Studio Ovale.

Dopo l’annuncio dell’ accordo tra i diplomatici di Kiev e Washington, gli Stati Uniti avranno colloqui con la Russia “durante la giornata” o domani, riguardo alla proposta di cessate-il-fuoco di trenta giorni nel conflitto in Ucraina, ha spiegato Trump. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha precisato che la proposta non prevedeva “una scadenza”, anche se avrebbe voluto
vedere il cessate il fuoco firmato “il prima possibile”.

Jova rifiorisce sul palco: "Volevo uno show allegro e carico"

Milano, 11 mar. (askanews) – Jova è tornato, più forte che mai, dopo l’incidente che lo ha fermato per due anni, Lorenzo è on stage! Come un elastico si è allontanato, ha accumulato energia e ora è arrivato il momento di esplodere. Dopo le 4 date a Pesaro è pronto alla lunga cavalcata nei palazzetti a cominciare da Milano. L’11-12-14-15-17-18 marzo Palajova arriva a Milano per le prime sei date all’Unipol Forum tutte sold out a cui si aggiungeranno i nuovi appuntamenti di maggio. “Lo spettacolo è impegnativo arrivo alla fine molto stanco, le prime 4 date sono state formidabili, nella prima ha giocato tanto l’emozione, con la voce che ha faticato a uscire all’inizio, ma il pubblico diventa pazzo e io con loro. Mi sono preparato tanto dopo l’incidente e ora anche il gesto scenico sta tornando. Dopo le prove Gianna Nannini mi ha chiamato e mi ha detto: è sul palco che si guarisce! Ed è stato proprio così” ha detto Lorenzo Cherubini a poche ore dal debutto milanese.

“E’ il concerto di oggi è anomalo rispetto a me, ma quello che mi rappresenta; ho fatto una scelta di rigore volendo la band in una forma tradizionale, ma ho capito che questa novità mi avrebbe aiutato a divertirmi molto di più” racconta Jova, che sul palco mette la gioia, il dolore, l’entusiasmo, la fatica, la determinazione, il sudore, la speranza, gli interventi, la ripresa, la fisioterapia, le risate, la disperazione, la ripresa, la voglia. Questo debutto ha il forte sapore di una ripartenza, di un tornare a fiorire. “Il progetto è nato dopo il Jova Beach era già stato pensato così, l’incidente ha cambiato i tempi, tutto è stato ritardato di un anno, il tema del concerto scaturisce dalla fioritura. Le canzoni per me sono delle premonizioni: pensi una cosa e poi si realizza in un modo inaspettato. Così è stato per l’incidente che è avvenuto in una fase della vita in cui mi sono messo in pericolo. Le canzoni sono un modo per dare un senso alle cose della vita anche se un senso non lo hanno come dice Vasco” ha aggiunto parlando con i giornalisti prima di salire sul palco.

Dopo sette anni dall’ultimo tour nei palazzi dello sport, dopo le estati in spiaggia che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dei live, tornano finalmente le canzoni di Lorenzo con il loro vestito più bello. Il Palajova mette al centro le canzoni per 145 minuti: “Avevo voglia di fare uno show allegro e carico, viviamo un momento incerto e per prepararci a tempi difficili ho voluto una festa con le cose belle della vita – aggiunge Lorenzo, tutto in questo show è al servizio della musica”.

Lo show, prodotto – come da trent’anni a questa parte – da Trident Music di Maurizio Salvadori, parte da quando si entra al Palasport dove un impianto scenico nuovo, mai visto, invita ad entrare nella JovAtmosfera, nel mondo di Lorenzo, al PALAJOVA!

Sul palco con Lorenzo una band incredibile, “la miglior band che abbia mai avuto”, un ensemble di tredici solisti a disposizione delle canzoni che accompagnano da anni la vita della tribù che balla. “Il mio riferimento è la E Street Band di Bruce Springsteen ma anche quella di Prince degli anni ’90, non avevo mai avuto i cori a parte quelli americani, ma non erano credibili perchè avevano l’accento, in questo tour invece cantiamo insieme i ritornelli, ma non uso basi è tutto dal vivo, senza campionamenti e senza autotune” ha spiegato senza però condannarne l’uso. “L’autotune è l’invenzione del secolo, può essere usato in modi diversi, puoi usarlo e farti usare, se lo usi come strumento creativo è una figata. La musica è fatta di innovazioni e io sono un innovatore, pensate agli anni ’90 con i sequencer, che hanno rivoluzionato la musica”.

Sarà la voglia di riascoltare quella musica, sarà l’astinenza di anni senza Jova, sarà la band eccezionale ma le canzoni di Lorenzo non sono mai state così potenti, così trascinanti.

La scaletta infiamma la platea dal primo pezzo, per una sequenza che dall’inizio alla fine lascia senza respiro! L’ombelico del mondo, a Mezzogiorno, da I love you baby a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, da Le tasche piene di sassi a Mi fido di te e pochi nuovi brani tratti da Il corpo umano: l’apertura dello show con Montecristo, la title track dell’album Il corpo umano, Fuorionda, 101 e Un mondo a parte.

Lo show fiorisce con la musica di Lorenzo, che segna il suo ritorno in scena ma anche il ritorno alla sua passione più grande, la musica live.

Lo show è essenziale, il set è pulito. Come un giardino giapponese, ogni foglia è al suo posto. Ogni frammento è di grande valore e l’insieme è potente e mai visto. Ogni fiore che sboccia ci ricorda che il mondo… non è stanco dei colori.

Di Alessandra Velluto

Geotermia, Emani (CNG): rinnovabile, affidabile, accessibile

Roma, 11 mar. – Emanuele Emani, Consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi e Coordinatore della Piattaforma Geotermia, ha sottolineato i principali vantaggi dell’energia geotermica: una fonte rinnovabile, affidabile, e facilmente accessibile, capace di ridurre significativamente le emissioni di gas serra come CO2, SOx e NO. Inoltre, offre vantaggi economici per le famiglie e le imprese, contribuendo a una maggiore sostenibilit ambientale. Un passo fondamentale verso lo sviluppo di questo settore stato rappresentato dall’approvazione del Decreto del 30 settembre 2022, che ha dato il via libera agli impianti a circuito chiuso per la produzione di calore geotermico destinato al riscaldamento e alla climatizzazione degli edifici. Tuttavia, sono stati evidenziati limiti importanti, come la necessit di aumentare la potenza degli impianti, attualmente fissata a 100 kW, per sfruttare appieno il potenziale geotermico.

Il geologo gioca un ruolo cruciale in questo processo, poich fondamentale per la valutazione degli aspetti geologici, idrogeologici e ambientali. Inoltre, il geologo contribuisce alla gestione degli impatti termici sul sottosuolo, aspetto di primaria importanza per garantire la sostenibilit e la sicurezza degli impianti.

Emani ha anche accennato a una possibile opportunit legata alla produzione di litio geotermico, un settore che potrebbe rappresentare una nuova frontiera professionale per i geologi. Con la crescente domanda di materie prime critiche, la geotermia potrebbe diventare una fonte strategica di litio, utilizzato nelle batterie per veicoli elettrici e altre tecnologie avanzate.

"FUNNY little FEARS" è il primo album solista di Damiano David

Milano, 11 mar. (askanews) – “FUNNY little FEARS” è il titolo dell’atteso primo album solista di Damiano David, in uscita il 16 maggio.

L’album, che uscirà per Sony Music Italy / Epic Records in fisico e digitale nella doppia versione CD e vinile, è disponibile da ora in pre-order qui: damianodavid.lnk.to/funnylittlefears

Sono 14 i brani che compongono questo nuovo progetto discografico iniziato con la teatralità di “Silverlines” (prodotta da Labrinth), proseguito con l’energia di “Born With a Broken Heart” e con l’intensità dell’ultimo singolo “Next Summer” (il video del brano è disponibile qui): tre brani molto diversi tra loro che hanno evidenziato la versatilità dell’artista e hanno dato al pubblico un assaggio di questo album.

Questa la tracklist di FUNNY little FEARS:

Voices Next summer Zombie ladie The bruise Sick of myself Angel Tango Born with a broken heart Tangerine Mars The first time Perfect life Silverlines Solitude (No One Understands Me)

Cresce intanto l’attesa per il World Tour 2025 che vedrà l’artista impegnato in oltre 30 date tra Europa, Australia, Nord America, Sud America e Asia.

Primo appuntamento italiano il 7 ottobre all’Unipol Forum di Milano, sold out invece la data di Roma l’11 ottobre al Palazzo dello Sport che a grande richiesta raddoppia, con una seconda data il 12 ottobre.

I colloqui di Gedda, l’Ucraina dice sì alla tregua immediata di 30 giorni. Rubio: la palla sta a mosca

Roma, 11 mar. (askanews) – Nella dichiarazione congiunta Usa-Ucraina dopo i colloqui durati nove ore, tra gli Stati Uniti e l’Ucraina nella città saudita di Gedda, l’Ucraina di dice pronta a accettare la proposta Usa per un cessate il fuoco di 30 giorni, proposta soggetta all’accettazione della Russia. Adesso la palla è nella metà campo della Russia affinché accetti una tregua in Ucraina. Lo ha sottolineato il segretario di stato di Washington, Marco Rubio.

L’Ucraina, inoltre, accetta “negoziati immediati” con la Russia, ha confermato il segretario di Stato Usa Rubio.

E, al termine dei colloqui a Gedda tra le due parti, gli Stati Uniti hanno annunciato che revocheranno “immediatamente” la sospensione degli aiuti all’Ucraina, anche a livello di condivisione di intelligence.. Un portavoce americano ha dichiarato che i due Paesi hanno “preso misure importanti” per ristabilire una pace duratura in Ucraina. Stati Uniti e Ucraina firmeranno anche un accordo sui minerali delle terre rare “non appena possibile”, ha assicurato un portavoce americano al termine dei negoziati

Papa, Sala stampa Vaticana: situzione stabile con lievi miglioramenti

Città del Vaticano, 11 mar. (askanews) – La situazione clinica di Papa Francesco “resta stabile, con lievi miglioramenti” ed oggi, anche nel pomeriggio, Francesco è stato aiutato nella respirazione “tramite la ventilazione ad alti flussi”. Lo riferisce la Sala stampa della Santa Sede sul ricovero del pontefice al Policlinico Gemelli di Roma.

Oggi il pontefice, che continua le terapie sia farmacologicheche di fisioterapia, non ha ricevuto visite e, sempre nel pomeriggio, ha seguito dalla sua camera d’ospedale gli esercizi spirituali che si stanno tenendo nell’Aula Paolo VI in Vaticano.

Per quanto riguarda, invece, la tempistica delle sue possibili dimissioni dal nosocomio romano i medici sono rimasti ancora “vaghi” e se ne saprà di più nei giorni prossimi.

Contrastare dipendenza da oppiacei e abbattere lo stigma, al via campagna

Roma, 11 mar. (askanews) – L’uso di sostanze psicoattive un grave problema di salute globale. Con un mercato in continua espansione, anche in Italia la dipendenza una delle principali sfide sociali e sanitarie, con un impatto significativo sulla qualit della vita delle persone e sulle risorse del Sistema Sanitario Nazionale. Per prendere in analisi la natura della dipendenza da oppiacei illeciti come una malattia cronica, con l’obiettivo di educare i cittadini e facilitare l’accesso ai servizi di cura, parte la campagna di sensibilizzazione “Indipendente da te”: lo scopo contrastare correttamente la dipendenza da oppiacei illeciti abbattendo la discriminazione e costruendo un approccio sinergico, per arrivare ad un percorso terapeutico completo e personalizzato.

Per i promotori della campagna essenziale sensibilizzare la popolazione sulla dipendenza come patologia cronica, recidivante, curabile e complessa, promuovendo una corretta informazione soprattutto tra i giovani.

Augusto Consoli, neuropsichiatra infantile e presidente nazionale SITD: “La campagna ha l’obiettivo di evidenziare alcuni luoghi comuni, alcune rappresentazioni distorte del fenomeno e anche della problematica individuale. “Rispetto alla popolazione giovanile c’ un elemento in pi, che spesso la prossimit con il rischio, che anche un fattore evolutivo, anche di crescita, pu diminuire ancora maggiormente la consapevolezza dei rischi per la salute. Bisogna mettere in moto delle strategie che consentano da una lato ai giovani di sperimentare il loro passaggio di crescita, per anche che ci sia una maggiore consapevolezza di come certe prossimit a rischi possono diventare molto molto problematiche”.

Per sviluppare percorsi di cura efficaci, fondamentale considerare i pazienti sotto un profilo psicologico, valutando l’effetto delle sostanze sulla personalit e sul contesto sociale, culturale e familiare. Inoltre gli esperti convengono sulla necessit di percorsi terapeutici adeguati. Essendo una condizione complessa e recidivante, la dipendenza da oppiacei illeciti richiede infatti un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse figure professionali per instaurare una relazione di fiducia con il paziente e la sua famiglia.

Roberta Balestra, presidente nazionale FeDerSerD: “L’approccio multidisciplinare fondamentale perch la dipendenza impatta su vari aspetti della vita delle persone. Nei servizi servono equipe multiprofessionali proprio perch ci sono interventi sanitari, psicologici, sociali, educativi proprio per riprendere un benessere che fatto di tutti questi aspetti. Le equipe sono all’interno del servizio e poi la multidisciplinariet anche al di fuori di questo, perch abbiamo moltissimi partner sanitari, sociali, del privato sociale, con cui lavoriamo”.

Tra i vari contenuti disponibili on line, ci sono delle “Indicazioni pratiche per conoscere e gestire la dipendenza da oppiacei”, elaborate da un board di esperti nazionali, con il patrocinio di varie associazioni e societ sanitarie che a vario livello si occupano di tossicodipendenza e il supporto non condizionante di Molteni Farmaceutici. Tutto il materiale informativo della campagna consultabile sul sito www.indipendentedate.com e sui principali canali social.

Stop al test di ammissione all’Università di Medicina, cosa prevede la legge delega

Roma, 11 mar. (askanews) – Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria superando il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione. Lo prevede la proposta di legge approvata oggi in via definitiva dall’aula della Camera.

Il testo, composto da tre articoli, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti del governo dovranno rispettare. Innanzitutto è previsto che l’iscrizione al primo semestre dei corsi debba essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell’iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e di garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.

Se l’iscrizione al primo semestre è libera, per il passaggio al secondo semestre è necessario non solo aver conseguito tutti i crediti stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, ma anche collocarsi “in posizione utile” in una graduatoria di merito nazionale. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, agli studenti vengono riconosciuti i crediti conseguiti negli esami del primo semestre per consentirgli di proseguire, anche in sovrannumero, in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, da indicare come seconda scelta rispetto ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.

“Siamo pronti, sui decreti attuativi correremo. Dal prossimo anno accademico non ci saranno più i test a crocette e partirà l’allargamento del numero chiuso con 30mila posti in più che saranno, sulla base dei fabbisogni, progressivamente distribuiti su tutte le università italiane: sarà un’apertura progressiva, inesorabile, continueremo ad aprire, ma sostenibile”. Così la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha commentato in transatlantico alla Camera l’approvazione in via definitiva del ddl delega.

Critiche le opposizioni per cui “questo provvedimento non abolisce in alcun modo il numero chiuso” ed è “sostanzialmente un bluff” perché “in realtà sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l’ingresso a medicina e non elimina il numero chiuso. Non lo fa perché, tra l’altro, all’interno di questa delega sono contenute misure molto generiche. È una delega in bianco”, ha commentato la deputata del Pd Irene Manzi.

Elisabetta Piccolotti di Avs teme che la riforma possa aprire la strada alle università telematiche che ad oggi non possono attivare corsi di laurea in medicina: “Vogliamo certezze sul fatto che non lo possano fare nemmeno in futuro, perché lo scenario che potrebbe presentarsi in questo Paese è quello di un numero molto cospicuo di immatricolazioni che gli atenei naturalmente faranno fatica a gestire durante il primo semestre, con aule stracolme, spazi insufficienti e servizi insufficienti per gli studenti, con la conseguenza che, a quel punto, qualcuno provi a dire che la soluzione c’è e si chiama didattica online e didattica telematica”.

Università, Bernini: stop test a crocette da prossimo anno accademico

Roma, 11 mar. (askanews) – “Siamo pronti, sui decreti attuativi correremo. Dal prossimo anno accademico non ci saranno più i test a crocette e partirà l’allargamento del numero chiuso con 30mila posti in più che saranno, sulla base dei fabbisogni, progressivamente distribuiti su tutte le università italiane: sarà un’apertura progressiva, inesorabile, continueremo ad aprire, ma sostenibile”. Così la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha commentato in transatlantico alla Camera l’approvazione in via definitiva del ddl delega per la revisione dell’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria.

Lega, si muovono i salviniani: per congresso mozione su identità

Milano, 11 mar. (askanews) – Si avvia la macchina congressuale della Lega, con l’annuncio della prima mozione: è firmata dal vice di Matteo Salvini, il veneto Alberto Stefani, e si intitola “Identità è futuro”. Il regolamento congressuale ancora non c’è, non si sa quante firme saranno necessarie per ammettere al voto la mozione, ma intanto un tema “forte” per il Carroccio come quello dell’identità e del legame coi territori è stato “prenotato” dai fedelissimi di Salvini.

Bruciati dunque sul tempo i leghisti che al congresso della Lega Lombarda, con Massimiliano Romeo, hanno sfidato vittoriosamente la linea del segretario Salvini per la Lega nazionale, chiedendo più attenzione al Nord e ai temi tradizioniali. “La mozione di Stefani affronta temi che sono nella storia della Lega, ma lo fa in modo costruttivo”, spiegano i fedelissimi di Salvini. Che infatti hanno subito appoggiato l’iniziativa di Stefani: Luca Toccalini e Igor Iezzi sono i primi ad assicurare la loro firma in calce alla mozione Stefani, che ora sarà portata all’esame del direttivo della Liga Veneta (di cui Stefani è segretario) prima della sua presentazione formale.

“La difesa dell’identità locale è il Dna di questo movimento: autonomia, federalismo fiscale, buongoverno, lotta al globalismo omologante, protezione delle nostre comunità. La sfida del futuro si chiama identità”, dice Stefani al Gazzettino, spiegando l’impostazione della sua mozione.

Che, è bene precisarlo, non ha nulla a che vedere ad esempio con le mozioni dei congressi Pd, che rappresentano le piattaforme programmatiche di candidati alternativi alla segreteria. Nel caso del congresso della Lega si tratta invece di qualcosa di similie alle mozioni parlamentari: impegni su temi specifici che il congresso affida alla segreteria, che vede in corsa – alle assise in calendario il 5 e 6 aprile a Firenze – il solo Matteo Salvini. Impegni che dunque potranno essere molteplici e non alternativi tra loro.

Collisione tra una petroliera e una nave cargo nel Mare del Nord: arrestato un uomo

Roma, 11 mar. (askanews) – Una persona è stata arrestata con l’accusa di omicidio colposo per negligenza in relazione alla collisione tra imbarcazioni al largo della costa del Regno Unito. Lo ha dichiarato la polizia dell’Humberside.

“A seguito delle indagini svolte dal mio team, abbiamo arrestato un uomo di 59 anni con l’accusa di omicidio colposo per negligenza grave in relazione alla collisione. Questo arresto segue la conclusione delle operazioni di ricerca da parte della Guardia Costiera Britannica per il membro dell’equipaggio disperso della Solong”, ha affermato il capo degli inquirenti, sovrintendente Craig Nicholson.

La persona arrestata rimarrà in custodia mentre le indagini faranno il loro in corso, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che saranno interrogate “tutte le persone coinvolte per stabilire le circostanze complete dell’incidente”. E’, inoltre, ancora in corso la valutazione dei danni ambientali.

Università, stop a test ammissione a Medicina, cosa prevede la delega

Roma, 11 mar. (askanews) – Entro 12 mesi il governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi con l’obiettivo di rivedere le modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina veterinaria superando il numero chiuso oggi regolato dai test di ammissione. Lo prevede la proposta di legge approvata in via definitiva dall’aula della Camera.

Il testo, composto da tre articoli, stabilisce i principi e i criteri direttivi che i decreti del governo dovranno rispettare. Innanzitutto è previsto che l’iscrizione al primo semestre dei corsi debba essere libera ma il governo dovrà individuare i criteri di sostenibilità dell’iscrizione libera in base alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università. Il governo inoltre dovrà individuare le discipline qualificanti comuni che devono essere oggetto di insegnamento nel primo semestre dei corsi di studio di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, e di garantire programmi uniformi e coordinati, armonizzandone i piani di studio per un numero complessivo di crediti formativi universitari (CFU) stabilito a livello nazionale.

Se l’iscrizione al primo semestre è libera, per il passaggio al secondo semestre è necessario non solo aver conseguito tutti i crediti stabiliti per gli esami di profitto del primo semestre, da svolgere secondo standard uniformi, ma anche collocarsi “in posizione utile” in una graduatoria di merito nazionale. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, agli studenti vengono riconosciuti i crediti conseguiti negli esami del primo semestre per consentirgli di proseguire, anche in sovrannumero, in un diverso corso di studi tra quelli di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria, da indicare come seconda scelta rispetto ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria, rendendo obbligatoria e gratuita la doppia iscrizione limitatamente al primo semestre.

Critiche le opposizioni per cui “questo provvedimento non abolisce in alcun modo il numero chiuso” ed è “sostanzialmente un bluff” perché “in realtà sposta di sei mesi in avanti il processo di selezione per l’ingresso a medicina e non elimina il numero chiuso. Non lo fa perché, tra l’altro, all’interno di questa delega sono contenute misure molto generiche. È una delega in bianco”, ha commentato la deputata del Pd Irene Manzi.

Elisabetta Piccolotti di Avs teme che la riforma possa aprire la strada alle università telematiche che ad oggi non possono attivare corsi di laurea in medicina: “Vogliamo certezze sul fatto che non lo possano fare nemmeno in futuro, perché lo scenario che potrebbe presentarsi in questo Paese è quello di un numero molto cospicuo di immatricolazioni che gli atenei naturalmente faranno fatica a gestire durante il primo semestre, con aule stracolme, spazi insufficienti e servizi insufficienti per gli studenti, con la conseguenza che, a quel punto, qualcuno provi a dire che la soluzione c’è e si chiama didattica online e didattica telematica”.

Borsa, Trump affossa l’Europa: Milano -1,38%, sale Leonardo +1,74%

Milano, 11 mar. (askanews) – Altra giornata segnata dalle vendite per le Borse europee, condizionate dalle parole del presidente statunitense Donald Trump che ha rilanciato sui dazi raddoppiando le tariffe su acciaio e alluminio venduti dal Canada. A Milano Piazza Affari perde l’1,38%, con il Ftse Mib che abbandona quota 38mila punti. L’All share lascia sul parterre l’1,33%.

Solo una manciata di titoli del listino principale navigano in territorio positivo, guidati da Leonardo +1,74% spinta dai buoni risultati del 2024 chiuso con l’utile netto in crescita del 63% a 1,15 miliardi. Bene anche A2A +1,22, seguita da Prysmian +0,95% ed Enel +0,33% alla vigilia dei conti.

Sul fronte opposto soffre Stellantis che perde il 5,22%. In calo anche Campari -4% e Recordati -3,33%. Mps perde il 3% e anche le altre banche non vivono una giornata tranquilla. Mediobanca -2,37%, Unicredit -2,31%, Pop Sondrio -1,37%, Bper -1,31% e Bpm -0,77%. Anche Nexi lasica l’1,35% dopo aver chiuso un accordo di rifinaziamento da 2,9 miliardi. Tim, a lungo positiva nel corso della giornata, archivia gli scambi in calo del 2,37%.

Se a Milano dominano le vendite, le cose non cambiano nel resto d’Europa. A Francoforte il Dax perde l’1,32% e Parigi segna -1,31%, male anche Londra -1,23% e Amsterdam -1,42%. Maglia nera per Madrid -1,5%. L’andamento dei listini principali condiziona l’Euro Stoxx 50 che perde terreno fino al -1,52%. In Europa si segnalano i cali di Basf -4,3% e Inditex -3,27%. Vendite anche per Deutsche Telecom -3% ed Essilux -2,85%.

Un palco a ponti mobili racconta la storia della Scala di Milano

Milano, 11 mar. (askanews) – Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano presenta “In Scena”, un nuovo allestimento che racconta il rapporto tra teatro, musica e tecnica attraverso un manufatto storico del Teatro alla Scala: un modulo originale del palcoscenico a ponti mobili che, da sabato 15 marzo diventa parte integrante del percorso espositivo del museo.

” molto Milano – ha detto ad askanews il direttore generale del museo, Fiorenzo Galli – perch c’ la Scala, c’ il nostro museo che un pezzo importante della nostra citt, c’ la tecnica, la tecnologia, la capacit artigiana, industriale, artistica insieme e c’ il mettere vicini gli straordinari artisti che su questo palco hanno recitato e i grandi tecnici, a partire da Franco Malgrande, che il direttore di allestimenti scenici della Scala, che da tanti decenni lavora con degli operai e dei tecnici di straordinario valore per dare a noi quelle emozioni che certo derivano dagli artisti, ma anche la tecnica di palcoscenico che riesce a tenere la Scala ai massimi livelli mondiali”.

Il palcoscenico stato costruito nel 1938 e ha reso possibile la realizzazione di rapidi, sicuri e complessi cambi di scena, grazie a un avanzato impianto idraulico costruito dalle Officine Meccaniche Stigler di Milano. Utilizzato per oltre sessant’anni, il palcoscenico ha assistito alla messa in scena di alcuni degli spettacoli storici del teatro, sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Lungo 6 metri e largo 2,40, il modulo esposto parte di un progetto di riforma del teatro iniziata con la costruzione della nuova buca orchestrale e le innovazioni illuminotecniche dell’artista Mariano Fortuny ed rimasto in funzione fino al 2002.

“Noi – ha aggiunto Claudio Giorgione, curatore Leonardo, Arte e Scienza del Museo Nazionale della Scienza della Tecnologia – abbiamo sempre come museo, proprio nel nome di Leonardo, raccontato quelle tangenze e quelle intersezioni tra arte, scienza, tecnica, ingegneria e questo percorso dedicato all’antico palcoscenico del Teatro alla Scala lo rappresenta bene, perch ovviamente parliamo di come il palcoscenico progettato da Luigi Secchi funzionava, quali erano i suoi elementi di incredibile modernit, ma allo stesso tempo raccontiamo tutta la storia del Teatro, perch non si pu parlare di ingegneria staccata da la funzione, cio quella dell’intrattenimento della cultura, della musica”.

Il progetto stato realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Citt Metropolitana di Milano e al contributo di Fimesa – Famiglia Sordi.

Cinema, "Corto che Passione!". Al via dall’11 marzo

Roma, 11 mar. (askanews) – La Federazione Italiana Cinema d’Essai, l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema, Rai Cinema ed Alice nella Città, in collaborazione con l’Italian Short Film Association, con il sostegno della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Mic e di Deluxe Digital, lanciano ‘Corto che Passione!’ Sono più di 100 i cinema di tutta Italia che programmeranno, ogni secondo martedì del mese, per un anno, una selezione continuamente rinnovata di cortometraggi, con la possibilità di vedere su grande schermo, nella stessa serata, circa 70 minuti di proposte stimolanti e diversificate. L’iniziativa coinvolge i principali player del settore cinematografico e godrà della collaborazione dell’Associazione U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) e del Collettivo under 35 (100autori, WGI, Anac) che aiuteranno a valorizzare l’iniziativa, partecipando anche con la loro presenza in sala, al fine di sostenere i giovani talenti e far conoscere il ‘formato breve’ al grande pubblico delle sale cinematografiche.

La selezione dei cortometraggi di martedì 11 marzo mette in evidenza i titoli degli anni recenti che hanno brillato sia per la conquista di premi di prestigio (2 vincitori del David di Donatello, i Nastri d’Argento) che per la partecipazione ai festival cinematografici tra i più importanti. A guidare la selezione anche la diversità dei generi: la commedia, il dramma, l’animazione, senza trascurare i film brevi con attori di grande rilievo. Questa la prima cinquina di cortometraggi, al cinema l’11 marzo: ‘Bellissima’ di Alessandro Capitani (vincitore del David di Donatello) con Giusy Lodi, Antonio Orefice, Gennaro Cuomo; ‘Inverno’ di Giulio Mastromauro (vincitore del David di Donatello) con Christian Petaroscia, Giulio Beranek, Babak Karimi, Elisabetta De Vito; ‘Si sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi’ di Cosimo Alemà (evento speciale -Settimana della Critica di Venezia) con Irene Ferri, Pilar Fogliati, Anna Ferraioli Ravel, Antonia Fotaras, Marco Giuliani, Marco Giallini; ‘The delay’ di Mattia Napoli con Vincenzo Nemolato, Federica Sandrini, Riccardo Leto (vincitore di Cortinametraggio); ‘Caramelle’ di Matteo Panebarco, film d’animazione (vincitore del Pulcinella Award e dell’European independent film festival di Parigi).

“Siamo molto soddisfatti del lavoro creativo e sinergico di tutte le realtà coinvolte nel progetto: l’adesione convinta delle sale cinematografiche di tutta Italia, l’impulso determinante di Anec, Rai Cinema e Alice nella Città; la collaborazione di realtà consolidate come Italian Short Film Association nel dare spazio a talenti giovani ed emergenti del nostro cinema, oltre alle realtà autoriali che supporteranno le proiezioni nelle sale”, dichiara Giuliana Fantoni, presidente Fice. “Dopo aver tracciato un percorso di valorizzazione dei corti, con questa iniziativa rafforziamo ulteriormente il legame tra il pubblico e il cinema breve, portandolo nella sua sede naturale: il grande schermo. Rai Cinema è orgogliosa di essere parte di questo progetto, capace di dar voce a nuovi autori e idee innovative, che si inserisce perfettamente nella mission di servizio pubblico della Rai”, commenta Nicola Claudio, presidente Rai Cinema.

“Questo è il momento per una difesa comune”. Il richiamo della Von der Leyen alle parole di De Gasperi.

La Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, interviene in seduta plenaria al Parlamento Europeo nel dibattito sulla sicurezza europea, e lo fa in maniera decisa e risoluta richiamando il pensiero e le parole di Alcide De Gasperi. Lo statista italiano, infatti, disse, 70 anni fa che “Non abbiamo bisogno solo di pace tra di noi, ma di costruire una difesa comune. Questo non è per minacciare o conquistare, ma per dissuadere qualsiasi attacco dall’esterno, guidato dall’odio contro un’Europa unita. Questo è il compito della nostra generazione.”

Ursula Von der Leyen fa sue queste parole rilanciando l’idea di una sicurezza europea come condicio sine qua non per arrivare alla pace.
“Questo è il momento per una difesa comune. E al Consiglio Europeo, ho visto un livello di consenso sulla difesa europea, che non è solo senza precedenti, ma era completamente impensabile solo poche settimane fa. C’è una nuova comprensione che dobbiamo pensare in modo diverso e agire di conseguenza. Abbiamo iniziato a mobilitare le enormi risorse dell’Europa. Nelle prossime settimane e mesi, sarà necessario più coraggio. E ci aspettano altre scelte difficili”.

Ed ancora, continua la Von der Leyen, “l’ordine di sicurezza europeo è in subbuglio e molte delle nostre illusioni si stanno frantumando. Dopo la fine della Guerra Fredda, alcuni credevano che la Russia potesse essere integrata nell’architettura economica e di sicurezza dell’Europa. Mentre altri speravano di poter contare indefinitamente sulla piena protezione dell’America. E così, abbiamo abbassato la guardia. Abbiamo ridotto la nostra spesa per la difesa da una media di oltre il 3,5% a meno della metà di quella. Pensavamo di godere di un dividendo di pace. Ma in realtà, stavamo solo correndo un deficit di sicurezza. Il tempo delle illusioni è finito. L’Europa è chiamata a prendersi maggiore responsabilità per la propria difesa.

Non in un futuro lontano, ma già oggi. Non con passi incrementali, ma con il coraggio che la situazione richiede. Abbiamo bisogno di un aumento della difesa europea. E ne abbiamo bisogno ora. Ne abbiamo bisogno prima di tutto a causa della situazione in Ucraina. C’è un urgente bisogno di colmare le lacune nelle forniture militari all’Ucraina e di fornire all’Ucraina solide garanzie di sicurezza. Ma questo momento di verità non riguarda solo l’Ucraina. Riguarda tutta l’Europa e la sicurezza dell’intero continente”.

Parole dure che richiamano tutti noi a discorsi che immaginavamo trovassimo solo sui libri di storia e che invece riecheggiano in maniera struggente negli animi di tutti noi in una triste attualità.
È importante ascoltarle e imparare da esse, perché ci ricordano che la storia ha un modo di ripetersi e che ognuno di noi ha un ruolo nel migliorare il nostro futuro, la nostra storia.

Cortinametraggio, al via il 17 marzo il festival del cinema breve

Roma, 11 mar. (askanews) – Si alza il sipario sulla 20esima edizione di Cortinametraggio, il celebre festival del cinema breve, fondato e presieduto da Maddalena Mayneri, in collaborazione con Giusi Gallotto di Nuove Reti e diretto da Niccolò Gentili, che si terrà nella splendida cornice di Cortina d’Ampezzo dal 17 al 23 marzo 2025.

Tanti gli appuntamenti che animeranno Cortina, in cui gli addetti ai lavori cercheranno di fare il punto sulle nuove forme artistiche e produttive dell’audiovisivo. Fra questi: l’incontro con Valentina Palumbo, Presidente di AUSSI – Associazione Uffici Stampa Spettacolo Italia; la masterclass con il regista Giovanni Veronesi, l’incontro con il Presidente FAPAV Federico Bagnoli Rossi e con Massimo Russo, CEO di Control Cine Service Italia.

Da non perdere l’appuntamento con il casting director Armando Pizzuti e con l’agente Federica Remotti di Sosia & Pistoia, che offriranno una panoramica sulle opportunità per attori e professionisti del settore.

E ancora, gli incontri con le istituzioni partner che contribuiscono alla realizzazione di questa ricchissima edizione, come quelli con le Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, l’Aeronautica Militare (che vedrà la presenza, alla serata inaugurale, della Fanfara del Comando della Squadra Aerea/1^ Regione Aerea), l’Ambasciatore del Portogallo in Italia Bernardo Futscher Pereira, le Film Commission di Campania, Lucana, Marche, la Fondazione Marche e Cultura, rappresentata dal Presidente Andrea Agostini e dal Direttore Generale Francesco Gesualdi nonché la presenza della Regione Friuli Venezia Giulia che dichiara: “La Regione Friuli Venezia Giulia continua a credere e supportare la cultura e il cinema: per questo abbiamo scelto di essere presenti a Cortinametraggio, partner di un progetto che riteniamo possa risultare un ulteriore strumento di comunicazione visiva del nostro territorio regionale. In questi anni, grazie all’instancabile lavoro di FVG Film Commission- PromoTurismoFVG, la nostra regione è stata protagonista di molte produzioni internazionali e nazionali che hanno acceso i riflettori su questo territorio. Il nostro impegno ora prosegue qui a Cortina a sostegno dei giovani talenti: il vincitore di questo festival verrà infatti ospitato in Friuli Venezia Giulia, dove avrà la possibilità di realizzare un video spot impiegando la propria sensibilità nel raccontarci. Una prospettiva altra per narrare la nostra magnifica terra, premiando la creatività, la capacità e la bravura di questi giovani registi”.

Tantissimi i corti in concorso provenienti da tutta Italia: A domani di Emanuele Vicorito; Dron Amor di Jonathan Elia e Stefan Knezovici; Playing God di Matteo Burani; Majonezë di Giulia Grandinetti; Comunque bene di Beatrice Baldacci; Al buio di Stefano Malchiodi; Sharing is Caring di Vincenzo Mauro; Formiche di Federico Spiazzi; Superbi di Nikola Brunelli; Il presente di Francesca Romana Zanni; Pinocchio Reborn di Matteo Cirillo; Dream Car Wash di Edoardo Brighenti; T.I.N.A. di Marco Mazzone; La Buona Condotta di Francesco Gheghi; Marcello di Maurizio Lombardi; Hold On di David Barbieri; Il taglio di Jonas di Rosario Capozzolo; Le faremo sapere di Beppe Tufarulo; Aria di Federica Belletti; Phantom di Gabriele Manzoni; Dissidia di Letizia Zatti.

Particolarmente ricca anche la sezione Portoghese che vede la presenza di titoli come: Ordeal506 di Diogo Linhares, T-Zero di Vincente Niro, The Girl With The Occupied Eyes di Andrè Carrilho e Fallen di Edgar Medina.

Sei gli eventi speciali che illumineranno il grande schermo di Cortinametraggio, offrendo al pubblico emozioni intense e storie straordinarie. In programma la proiezione di Macerie di Federico Maria Mazzarisi, un racconto di resilienza e memoria, affiancato da Believe di Salvatore Metastasio, realizzato con il supporto dell’Aeronautica Militare e MG Production.

Spazio poi a Gli eroi vestiti di bianco di Alessandro Parrello e Nereide di Alessandro D’Ambrosi e Santa De Santis, due opere che celebrano il coraggio e la tradizione realizzati in occasione dei 160 anni delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera in collaborazione con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Infine, la proiezione de Il burattino e la balena di Roberto Catani, evento speciale realizzato in collaborazione con Fondazione Marche e Cultura.

A chiudere questo prestigioso ciclo di proiezioni, un omaggio alla storia del festival con Dobra Sgnobra di Enrico Salimbeni, vincitore della prima edizione di Cortinametraggio nel 1997, un corto che torna sullo schermo per ricordare le radici di questa grande manifestazione.

Da segnalare anche la preziosa collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia.

Non mancherà come di consueto la cerimonia di premiazione in cui verranno assegnati, fra gli altri: il premio Cortinametraggio in collaborazione con Enel per il Miglior Corto assoluto; il premio Rai Cinema Channel, il premio Aermec per la Miglior Commedia; il Premio Young consegnato da Frecciarossa; il Premio del Pubblico; il Premio della stampa; il Premio Pianegonda per il Miglior Attore e la Miglior attrice; il Premio Miglior Sceneggiatura conferito da Andromeda Film; il Premio Anec e Fice (che prevede la distribuzione in sala del corto vincitore); il Premio Acqua Minerale San Benedetto – i Mestieri del Cinema; il Premio Speciale Miglior Corto Portoghese; Premio Promoturismo FVG Young Talent; Il Premio Groenlandia; Premio Anpit; Premio Speciale Cotril; Premio Speciale Grand Hotel Savoia Cortina D’Ampezzo.

I giurati che decideranno a chi conferire i premi sono: Aldo Iuliano, Pippo Mezzapesa, Francesco Piras, Paolo Genovese e Leonardo Maltese per il Miglior Corto Assoluto; Ludovico Tersigni, Sara Ciocca e Eleonora Gaggero per la sezione Young; Nicoletta Ercole, Mario Cordova, Stefano Curti, per i Mestieri del Cinema; Federica Remotti, Armando Pizzuti, Filippo Montalto, Stella Falchi e Gabriele Abis per il/la Miglior Attore/Attrice; Luca Capuano presidierà, invece, la giuria del pubblico; Andrea Roncato, Michela Giraud, Giuseppe Stasi, Giancarlo Fontana e Giovanni Veronesi decreteranno la Miglior Commedia; infine, Alessandra Magliaro, Steve Della Casa, Alessia De Antoniis, Cristiana Allievi e Martina Barone daranno il Premio della Stampa.

Inoltre, AGIS lombarda è molto felice di presentare a Cortinametraggio due lavori realizzati in ambito scolastico con gli alunni dell’Istituto Superiore Besta di Milano e coordinati dal regista Francesco Clerici, grazie al progetto ABCinema, iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MIM. La collaborazione con Cortinametraggo si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale Milano-Cortina 2026.

Tv, al via "Fatti di Nera-Canale 122" dedicato al crimine e giustizia

Roma, 11 mar. (askanews) – Dal 10 marzo ha preso il via il nuovo palinsesto di Fatti di Nera – Canale 122, completamente rinnovato e interamente dedicato alla cronaca nera, ai misteri della giustizia e ai casi più complessi e discussi del panorama giudiziario italiano e internazionale. Il canale, che sostituisce definitivamente la precedente denominazione Cusano Italia Tv, trasmetterà ogni giorno, 24 ore su 24.

Dal lunedì al venerdì la diretta inizia già dalle ore 9:00 del mattino, con una giornata che si apre con i documentari di “Alba Nera” e prosegue con “Fatti Ieri”, il live condotto da Alessio Moriggi che approfondisce gli eventi principali della cronaca del giorno precedente. Nella fascia centrale, spazio ai documentari tematici e poi al programma in diretta “Psiche Criminale”, con Francesca Pierri e Gianluca Scarlata, che analizzano casi di attualità, scenari delle carceri e profili criminali da un punto di vista psicologico e scientifico. La programmazione prosegue con “Luogo del Delitto”, che racconta attraverso rubriche e approfondimenti speciali i luoghi in cui sono avvenuti i crimini più discussi, seguita dal nuovo format “Trovati Morti”, condotto da Fabio Camillacci con uno storytelling originale, simile a quello dei podcast, dedicato alle persone scomparse e ritrovate senza vita. Nei weekend, spazio alle repliche dei migliori contenuti della settimana. Tutti i programmi di Fatti di Nera – Canale 122 saranno fruibili in streaming e on-demand sulla piattaforma Cusano Media Play (www.cusanomediaplay.it).

Difesa, a Parigi summit 5 ministri Difesa per una forza comune

Roma, 11 mar. (askanews) – Gli aiuti all’Ucraina e la creazione di una difesa comune europea. Sono due le riunioni in programma domani a Parigi, a Val de Grace, che vedranno coinvolti cinque ministri della difesa: italiano, francese, britannico, polacco, tedesco. Un summit che si terrà a margine del Forum sulla Sicurezza e la Difesa di Parigi, a l’Ecole militaire, da oggi al 13 marzo.

Sebastien Lecornu, ministro della difesa francese, Boris Pistorius, ministro della difesa tedesca, Guido Crosetto, ministro della difesa italiana, Wladyslaw Marcin Kosiniak-Kamysz, vicepresidente del consiglio dei ministri e ministro della difesa polacca, e John Healey, segretario di Stato alla Difesa britannica si ritroveranno al summit del 12 marzo a Parigi. L’arrivo a Val de Grace è previsto alle 14.55, mentre la prima riunione del format E5 si svolgerà alle 15.15, alla presenza anche dei rappresentanti dell’Unione europea e della Nato. Si discuterà degli aiuti all’Ucraina, con la partecipazione in videocollegamento del ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.

Successivamente, alle 16.45, si terrà il secondo incontro, quello sulla costruzione della difesa europea. A conclusione della giornata si terrà una conferenza stampa, alle 18.30.

Un summit, su invito francese, per “coordinare l’azione in sostegno a Kiev”, ha riferito l’entourage del ministro della Difesa francese Lecornu. E’ la terza volta che i ministri della Difesa dei cinque stati si riuniscono, dopo gli incontri in Germania a novembre e in Polonia a gennaio. L’obiettivo è ora quello di trovare una intesa nell’organizzare l’aiuto all’Ucraina nella fase in cui gli Stati Uniti stanno attuando un cambio di rotta.

“In un momento in cui i capi di Stato europei hanno ripetutamente affermato che la pace in Ucraina dovrebbe essere imposta con la forza e alla luce della recente decisione americana di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina, i ministri discuteranno di come coordinare l’azione dei nostri Paesi a sostegno di Kiev”, ha dichiarato l’entourage di Lecornu all’Agence France Presse. “Discuteranno anche del necessario riarmo dell’Europa e dei nostri rispettivi Paesi, essenziale per garantire la nostra sicurezza collettiva a lungo termine”.

Constrastare dipendenza da oppiacei e abbattere lo stigma, al via campagna

Roma, 11 mar. (askanews) – L’uso di sostanze psicoattive un grave problema di salute globale. Con un mercato in continua espansione, anche in Italia la dipendenza una delle principali sfide sociali e sanitarie, con un impatto significativo sulla qualit della vita delle persone e sulle risorse del Sistema Sanitario Nazionale. Per prendere in analisi la natura della dipendenza da oppiacei illeciti come una malattia cronica, con l’obiettivo di educare i cittadini e facilitare l’accesso ai servizi di cura, parte la campagna di sensibilizzazione “Indipendente da te”: lo scopo contrastare correttamente la dipendenza da oppiacei illeciti abbattendo la discriminazione e costruendo un approccio sinergico, per arrivare ad un percorso terapeutico completo e personalizzato.

Per i promotori della campagna essenziale sensibilizzare la popolazione sulla dipendenza come patologia cronica, recidivante, curabile e complessa, promuovendo una corretta informazione soprattutto tra i giovani.

Augusto Consoli. neuropsichiatra infantile e presidente nazionale SITD: “La campagna ha l’obiettivo di evidenziare alcuni luoghi comuni, alcune rappresentazioni distorte del fenomeno e anche della problematica individuale. “Rispetto alla popolazione giovanile c’ un elemento in pi, che spesso la prossimit con il rischio, che anche un fattore evolutivo, anche di crescita, pu diminuire ancora maggiormente la consapevolezza dei rischi per la salute. Bisogna mettere in moto delle strategie che consentano da una lato ai giovani di sperimentare il loro passaggio di crescita, per anche che ci sia una maggiore consapevolezza di come certe prossimit a rischi possono diventare molto molto problematiche”.

Per sviluppare percorsi di cura efficaci, fondamentale considerare i pazienti sotto un profilo psicologico, valutando l’effetto delle sostanze sulla personalit e sul contesto sociale, culturale e familiare. Inoltre gli esperti convengono sulla necessit di percorsi terapeutici adeguati. Essendo una condizione complessa e recidivante, la dipendenza da oppiacei illeciti richiede infatti un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse figure professionali per instaurare una relazione di fiducia con il paziente e la sua famiglia.

Roberta Balestra, presidente nazionale FeDerSerD: “L’approccio multidisciplinare fondamentale perch la dipendenza impatta su vari aspetti della vita delle persone. Nei servizi servono equipe multiprofessionali proprio perch ci sono interventi sanitari, psicologici, sociali, educativi proprio per riprendere un benessere che fatto di tutti questi aspetti. Le equipe sono all’interno del servizio e poi la multidisciplinariet anche al di fuori di questo, perch abbiamo moltissimi partner sanitari, sociali, del privato sociale, con cui lavoriamo”.

Tra i vari contenuti disponibili on line, ci sono delle “Indicazioni pratiche per conoscere e gestire la dipendenza da oppiacei”, elaborate da un board di esperti nazionali, con il patrocinio di varie associazioni e societ sanitarie che a vario livello si occupano di tossicodipendenza e il supporto non condizionante di Molteni Farmaceutici. Tutto il materiale informativo della campagna consultabile sul sito www.indipendentedate.com e sui principali canali social.

La Commissione Ue presenta nuove regole sui rimpatri dei migranti, compresi return hubs in Paesi terzi

Bruxelles, 11 mar. (askanews) – La Commissione europea ha presentato, oggi a Strasburgo, una nuova proposta di regolamento che mira a istituire un sistema comune per i rimpatri dei migranti irregolari che non hanno ottenuto un permesso d’asilo in uno Stato membro, con procedure di più rapide, semplici ed efficaci in tutta l’Ue.

La proposta include anche la possibilità di trasferire in “centri di rimpatrio” (“return hubs”) in paesi extra Ue i migranti che si trovano in situazione illegale in uno Stato membro, dopo aver ricevuto un rifiuto alla domanda d’asilo. Ma, come ha precisato in conferenza stampa a Strasburgo il commissario all’Immigrazione e Affari interni, Magnus Brunner, si tratta di una “nuova possibilità” che è “completamente diversa” sia dal “modello Ruanda”, che il governo britannico non è mai riuscito ad applicare per deportare i migranti irregolari nel paese africano, sia dal “modello Albania” che l’Italia ha tentato finora di applicare con poco successo e che “era destinato solo a richiedenti asilo”, mentre questa ‘soluzione innovativa’ proposta dalla Commissione “si applica ai migranti a cui è stato rifiutato l’asilo o che hanno già avuto un ordine di espulsione”, ha puntualizzato Brunner.

Comunque, ha aggiunto il commissario, “gli Stati membri ora potranno esplorare se è possibile o no negoziare accordi con certi paesi terzi” per stabilire eventuali “centri di rimpatrio” sul loro territorio, implicando che questo potrà farlo anche l’Italia con l’Albania, se adatta il Protocollo tra i due paesi.

La nuova proposta sui rimpatri era stata annunciata dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, negli orientamenti politici e per il suo secondo mandato, ed era stata richiesta esplicitamente dal Consiglio europeo nell’ottobre 2024. Questo nuovo quadro giuridico per i rimpatri, rileva una nota della Commissione, “costituisce un elemento fondamentale da integrare nel Patto sull’immigrazione e l’asilo adottato lo scorso anno, che definisce un approccio globale alla gestione delle migrazioni”.

“Con tassi di rimpatrio nell’Ue che attualmente si attestano solo al 20% e con una frammentazione dei diversi sistemi che si presta ad abusi, è necessario un quadro giuridico moderno, più semplice ed efficace. Le nuove norme forniranno agli Stati membri gli strumenti necessari per rendere i rimpatri più efficienti, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali”, rileva la nota della Commissione.

Ora spetta al Parlamento europeo e al Consiglio Ue il lavoro co-legislativo per l’approvazione della proposta e concordare eventuali modifiche.

Usa, Trump raddoppia i dazi su acciaio e alluminio importati dal Canada (e rilancia l’annessione)

New York, 11 mar. (askanews) – Il presidente Donald Trump ha annunciato sui social un aumento immediato al 50% dei dazi su acciaio e alluminio importati dal Canada, in risposta alla decisione del premier dell’Ontario, Doug Ford, di imporre una tariffa del 25% sull’elettricità esportata negli Stati Uniti. La misura entrerà in vigore domani, 12 marzo.

Trump ha poi chiesto che il Canada elimini i suoi “dazi antiamericani” sui prodotti caseari statunitensi, attualmente tra il 250% e il 390%. Se Ottawa non ridurrà altre tariffe ritenute “abusive”, il presidente ha minacciato un ulteriore aumento dei dazi sulle automobili dal 2 aprile, affermando che la misura potrebbe “chiudere definitivamente” la produzione in Canada.

Trump ha infine rilanciato l’idea di un’annessione del Canada agli Stati Uniti, sostenendo che diventare il “cinquantunesimo Stato” eliminerebbe ogni tariffa e porterebbe benefici fiscali e di sicurezza ai cittadini canadesi.

Ucraina, a Parigi vertice capi Stato maggiore Paesi "volenterosi"

Roma, 11 mar. (askanews) – Delegazioni di oltre 30 paesi, con gli alti vertici militari, si riuniscono oggi a porte chiuse a Parigi, con all’ordine del giorno il piano per la creazione di una difesa comune europea. Sono presenti tutti i Paesi della Nato – tranne gli Stati Uniti – ma anche Turchia, Giappone, Corea del Sud.

Un summit che fa seguito all’idea di una coalizione dei Paesi ‘volenterosi’ lanciata da Macron e Starmer per la creazione di una forza internazionale di risposta alla Russia, nel caso in cui si arrivi alla pace in Ucraina.

Per l’Italia è presente il capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano. Presente anche l’Ucraina, rappresentata da un funzionario militare. Una riunione, quella di oggi a Parigi, che avviene alla vigilia di un summit dei cinque ministri della Difesa – Italia, Polonia, Gran Bretagna, Francia, Germania – e che si svolgerà domani a Val de Grace, a Parigi.

Il summit dei capi di Stato Maggiore è stato voluto dal presidente francese, Emmanuel Macron interverrà e terrà un discorso.

La riunione dei capi militari di 30 Paesi dell’Unione Europea e della NATO si terrà “in stretto coordinamento” con “il comando militare della NATO, che sarà anch’esso coinvolto in questo processo”, secondo il capo di Stato francese. Questo avviene mentre una delegazione ucraina incontra un team americano in Arabia Saudita per cercare una soluzione per la fine della guerra.

A Gedda secondo round di colloqui Usa-Ucraina (intanto Kiev nega coinvolgimento in cyberattacco a X)

Roma, 11 mar. (askanews) – A Gedda, in Arabia Saudita, secondo round di colloqui tra la delegazione ucraina e quella americana, alla ricerca di un percorso per arrivare a una tregua in Ucraina in tempi brevi, come chiesto dall’amministrazione Trump. Lo riferiscono i canali Telegram ucraini dopo un intervallo seguito a una prima parte durata circa quattro ore e definita dalla parte ucraina un inizio “costruttivo”.

Gli Stati Uniti sono rappresentati dal segretario di Stato Marc Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall’inviato speciale presidenziale per il Medio Oriente, Steve Witkoff. La delegazione ucraina è guidata da Andriy Yermak, capo dello staff di Zelensky, affiancato dai ministri degli Esteri Andriy Sybiha e della Difesa Rustem Umerov.

Intanto, l’Ucraina ha respinto le accuse di coinvolgimento nell’attacco informatico al social network X, ha riferito Newsweek, citando Alexander Merezhko, presidente della Commissione per la politica estera e la cooperazione interparlamentare della Verkhovna Rada. Ieri, il miliardario americano Elon Musk, proprietario del social network X, aveva denunciato che il social network aveva subito un massiccio attacco informatico con indirizzi IP provenienti dall’Ucraina.”Il governo ucraino non è ‘assolutamente’ coinvolto nel cyberattacco a X”, ha affermato il politico, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa. Ha osservato che organizzare un simile attacco “non sarebbe nell’interesse dell’Ucraina”.

Successivamente Newsweek ha riferito che il gruppo di hacker filo-palestinesi Dark Storm Team ha rivendicato la responsabilità dell’interruzione su larga scala del social network.

Cnpr Forum, cybersecurity sfida sicurezza nazionale ed economia

Roma, 11 mar. – “Non solo a rischio la sicurezza nazionale ma, in molti casi, anche quella delle singole persone perch spesso gli attacchi hacker mirano ai singoli e producono danni economici consistenti. Sono a repentaglio settori importanti ed necessario sostenere anche economicamente gli Enti locali e i privati per alzare i propri livelli di difesa. La sicurezza nazionale deve essere al centro dell’attenzione della politica in quanto alcuni attacchi sono in grado di bloccare e condizionare i grandi soggetti pubblici. Penso a quelli portati contro alcune Asl o realt della Pubblica Amministrazione, ma questi attacchi sono anche in grado potenzialmente di bloccare i sistemi di produzione dell’energia di un paese fino a fermare una centrale elettrica. Siccome questi attacchi stanno crescendo e sono sempre pi efficaci necessario che ci sia una risposta di sistema dei singoli paesi e dell’Europa tutta. Bisogna fare in modo che sia dal punto di vista legislativo sia attraverso sostegni economici si proceda con iniziative mirate. Negli ultimi provvedimenti governativi si messo poco di entrambi”.

Lo ha dichiarato Matteo Mauri (Pd), vicepresidente della commissione Affari costituzionali, nel corso del Cnpr forum “Competitivit e tecnologia: il difficile equilibrio tra progresso e sicurezza”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Il tema della cybersecurity al centro dell’attenzione del governo secondo Andrea Volpi, deputato di Fratelli d’Italia in Commissione Lavoro: “Gli esperti ci dicono che nel 2025 gli attacchi saranno sicuramente in crescita in particolare in alcuni settori come la sanit, i trasporti e l’energia. C’ un quadro geopolitico dinamico e alcuni stati tendono a destabilizzare altri paesi attraverso questi attacchi che colpiscono i servizi. L’Italia pronta a difendersi, tuttavia quello della cybersecurity un settore in continua evoluzione e bisogna stare al passo con i tempi. Sia il governo che le agenzie deputate alla sicurezza sono operativi in tal senso. La vera sfida innovare il nostro sistema formativo in quanto sulle nuove tecnologie che corrono velocemente c’ bisogno di aggiornare i programmi di studio. Il governo ha fatto molto anche con dei provvedimenti legislativi approvati alla Camera dei deputati per favorire l’introduzione delle materie esterne vale a dire quelle materie scientifiche indispensabili per fare in modo che i giovani siano formati e informati, pronti a sostenere il cambiamento tecnologico. Sono necessarie figure professionali pronte a entrare nel mondo del lavoro, per cui ritengo indispensabili investimenti sulla ricerca puntando sui giovani e sulle startup innovative”. Critica Emma Pavanelli, parlamentare del M5s in Commissione Attivit produttive a Montecitorio: “Gli attacchi ai nostri ‘device’ degli ultimi mesi rappresentano il tema del momento. Dobbiamo fare di pi in tema di cybersicurezza e le nostre istituzioni nazionali e locali cos come le nostre imprese si devono dare da fare per implementare gli investimenti. La formazione fondamentale, negli ultimi anni le Universit stanno lavorando a nuovi corsi a nuovi master in cybersicurezza ma dobbiamo anticipare il lavoro gi negli istituti tecnici pi avanzati per formare quelle figure professionali che sono gi necessarie. Pensiamo a tutte le aziende partecipate che custodiscono tutti i dati relativi alla nostra vita quotidiana. Come Movimento Cinque Stelle avevamo lanciato transizione 4.0 che prevedeva l’acquisizione di nuove infrastrutture digitali che significava per le nostre imprese correre di pi e allinearsi ai Paesi europei. Oggi con transizione 5.0 ci sono sei miliardi di euro fermi perch le imprese hanno una grande difficolt a raggiungere gli obiettivi richiesti per la troppa burocrazia. Occorre semplificare e portare le nostre imprese ad avere maggiore accesso a questa liquidit”. Per Pino Bicchielli, vicecapogruppo di Noi Moderati: “Siamo soggetti ad attacchi cyber sempre pi di frequente con un livello di rischio sempre pi alto per le nostre strutture. Il governo ha messo al centro dell’agenda politica la sicurezza in questo campo. In ogni casa abbiamo una cassaforte dove conserviamo qualche oggetto di valore ma poi non ci curiamo dei telefonini, dove ci sono tutti i nostri dati sensibili. Il fattore umano quello pi importante perch 3 attacchi su 4 sono avvenuti per incapacit di difesa dell’uomo sulla macchina che ha consentito agli hacker di mettere a segno l’attacco. Bisogna lavorare su pi livelli e il Pnrr ci ha dato la possibilit di compiere investimenti per la cybersecurity rilevanti, ma bisogna poi lavorare per una conoscenza massiva delle competenze digitali di base. Come commissione Difesa abbiamo fatto un’indagine conoscitiva sulla cybersicurezza ascoltando i maggiori player del settore dalla quale emerso che il tema dell’istruzione e della formazione sia il cardine di una corretta politica di difesa”. Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti stato espresso da Eleonora Linda Lecchi, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Bergamo: “Sempre pi spesso sentiamo parlare di cyber security e della necessit di dotare tutte le principali infrastrutture italiane di un’adeguata difesa dagli attacchi degli hacker. La vicenda legata ai satelliti di Elon Musk ne ha ampliato la portata ma resta il fatto che bisogna fare necessariamente i conti con questa nuova necessit per limitare azioni provenienti da nazioni estere che potrebbero avere serie ripercussioni in casa nostra. Il Pnrr offre la possibilit di attuare piani specifici che vadano proprio in questa direzione e l’auspicio quello che la politica sappia trovare l’unit di fronte a quella che diventa ogni giorno di pi una priorit per tutelare i cittadini, le imprese, i servizi essenziali per la comunit che non possono rimanere in bala di azioni ricattatorie o dimostrative da parte di un nemico tanto invisibile quanto pericoloso”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “La sicurezza informatica non dipende solo dalla tecnologia perch sono coinvolti anche elementi umani, tecnici, giuridici e organizzativi. L’intelligence di Ibm security censisce il 90% di sicurezza come dipendenti da errore umano. Allora l’educazione e la conoscenza della sicurezza da parte di chi opera nell’informatica diviene essenziale. Ognuno di noi deve essere preparato a fronteggiare intrusioni indesiderate facendo crescere in modo diffuso la cultura della sicurezza. E’ anche una questione di competitivit che deve essere combattuta sul piano dell’innovazione. Stiamo vivendo mutamenti velocissimi rispetto ai secoli passati che spesso ci disorientano. Dobbiamo ancora metabolizzare fino in fondo la globalizzazione e gi siamo proiettati nella digitalizzazione spinta e ad avere a che fare con l’intelligenza artificiale. La scuola resta strumento fondamentale per gestire al meglio e preparare i giovani a queste nuove sfide”.

Monito Dombrovskis sui Pnrr: cambiare le misure non attuabili in tempo

Roma, 11 mar. (askanews) – La Commissione europea ha sollecitato i Paesi a “riconsiderare attentamente” i loro Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr), per individuare le misure che non sono completabili entro l’agosto del prossimo anno e sostiturle con altre, ammissibili nel meccanismo ma attuabili nei tempi previsti. Oppure rischiare di non vedersi assegnare i relativi fondi. Questo il monito lanciato dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis durante la conferenza stampa al termine dell’Ecofin.

Sui Pnrr “il mio principale messaggio oggi è che il tempo incalza. I termini normativi prevedono che tutti gli obiettivi debbano essere raggiunti per l’agosto del 2026”, ha detto.

Agosto 2026 è il termine ultimo in cui i Paesi possono proporre eventuali modifiche ai piani nazionali, che andranno perentoriamente completati entro la fine del prossimo anno.

“Questo significa che restano solo 18 mesi per sottoporre tutte le richieste di pagamento e fornire le relative prove di esecuzione. Questo significa anche che i Paesi membri devono riconsiderare attentamente i contenuti dei loro piani – ha detto – per assicurare che siano in grado di sottoporre le richieste di pagamento rimanenti in tempo”.

“Le implicazioni sono chiare – ha insistito Dombrovskis -: qualunque misura che gli Stati membri dovessero valutare non essere in grado di completare per l’agosto del 2026 andrebbe rimossa dai piani, e rimpiazzata con misure alternative, che possano essere attuate nel tempo dovuto e nell’ambito degli obiettivi” del Recovery and Resilience Facility.

Incontro tra Usa e Ucraina a Gedda, Kiev: è iniziato bene

Roma, 11 mar. (askanews) – Delegazioni di alto livello ucraina e americana sono riunite in Arabia Saudita alla ricerca di un percorso per arrivare a una tregua a oltre tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina. I colloqui sono iniziati a Gedda, sullo sfondo di un vasto attacco con droni lanciato dall’Ucraina nella notte, con almeno tre morti nella regione di Mosca. E’ il primo appuntamento negoziale dopo la lite alla Casa Bianca tra il presidente Volodymyr Zelenskiy e Donald Trump. Il leader ucraino non ha partecipato personalmente, pur presente in Arabia Saudita, ma ha proposto una tregua parziale da cui partire e auspicato che il confronto tra delegazioni possa servire alla ripresa di rapporti “pragmatici”.

Gli Stati Uniti sono rappresentati dal segretario di Stato Marc Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall’inviato speciale presidenziale per il Medio Oriente, Steve Witkoff. La delegazione ucraina è guidata da ndriy Yermak, capo dello staff di Zelensky, affiancato dami ministri degli Esteri Andriy Sybiha e della Difesa Rustem Umerov.

“L’incontro è iniziato in modo molto costruttivo”, ha scritto su Telegram Yermak. Con la proposta di un cessate il fuoco nei cieli e in mare, presentata come primo passo verso un accordo più ampio con la Russia, Zelensky spera di convincere la Casa Bianca a riattivare gli aiuti militari. Dopo lo scontro verbale, e le accuse di Trump di non volere la pace, Kiev si è vista privata almeno temporaneamente dei dati di intelligence americana. Il proprietario di Starlink, Elon Musk, ha anche minacciato di bloccare la rete satellitare che ha permesso agli ucraini di mantenere un certo equilibrio sul fronte aereo e, soprattutto, di guidare i droni quotidianamente lanciati contro la Russia.

Gli alleati europei e della Nato seguono il tentativo ucraino di ricucire con grande attenzione. Il premier britannico Keith Starmer ha auspicato che l’incontro odierno possa significare la ripresa di normali rapporti e collaborazione tra Ucraina e Stati Uniti.”Cari americani, cari ucraini, non sprecate questa occasione. Tutto il mondo vi guarda oggi a Gedda!”, ha scritto il primo ministro polacco Donald Tusk su X.

L’Ucraina ha lanciato nella notte il suo più grande attacco con i droni contro Mosca, utilizzando almeno 91 velivoli senza piloti. Il bilancio è di almeno tre morti, danni estesi, incendi. Secondo i russi, l’attacco ha avuto dimensioni anche maggiori di quelle descritte da parte ucraina, dati i 337 droni abbattuti complessivamente la notte scorsa.

Le ricognizioni negoziali, che dovrebbero continuare giovedì a Mosca con un incontro tra l’inviato speciale Witkoff E Vladimir Putin procedono mentre sul campo di battaglia le forze ucraine sono sotto forte pressione. In particolare nella regione russa di Kursk le forze di Moscca hanno lanciato una controffensiva per respingere le truppe ucraine da un a parte del loro territorio occupato da mesi, che Zelensky ritiene importante merce di scambio per i veri negoziati.

Lo scontro nello Studio Ovale tra Zelenskiy e Trump ha inoltre lasciato in sospeso la firma di un accordo bilaterale sulle terre rare e altre risorse ucraine che Kiev è disposta a firmare in cambio di garanzie di sicurezza da Washington. Trump ha descritto l’accordo, oggi sul tavolo a Gedda, come chiave per continuare a sostenere l’Ucraina ma anche come compensazione a fronte dei miliardi di dollari spesi dagli Usa nei tr anni di guerra per assistere il Paese sotto attacco da parte della Russia.

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato prima dei colloqui odierni di voler valutare se l’Ucraina è disposta a fare concessioni per raggiungere la pace. “Dobbiamo capire la posizione ucraina e avere un’idea generale di quali concessioni sarebbero disposti a fare, perché non si otterrà un cessate il fuoco e la fine di questa guerra se entrambe le parti non faranno concessioni”, ha detto.

“La Russia è aperta a sforzi di pace, a un accordo di pace intorno all’Ucraina, e in realtà preferiamo raggiungere i nostri obiettivi attraverso mezzi pacifici e diplomatici”, ha affermato da parte sua oggi il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, respingendo le critiche ucraine sulla mancanza di volontà da parte russa di arrivare a una tregua.

Al netto di reciproche, speculari accuse, tra Russia e Ucraina non sembra essere stato individuato un punto di incontro sufficiente a porre fine ia combattimenti entro i tempi brevissimi richiesti dagli Usa. Come lamentato da parte europea, Vladimir Putin si rifiuta di scendere a compromessi sulle questioni dei territori occupati (un quinto circa dell’intera Ucraina), delle forze di pace e dello status di neutralità dell’Ucraina. Una intransigenza, in particolare sulla futura forza di interposizione, che chiama in causa direttamente l’Europa data la proposta messa sul tavolo dal Regno Unito e dalla Francia, ma ancora tutta da definire, di inviare truppe di “Paesi volenterosi” a vegliare sulla tregua quando sarà raggiunta. Mosca rifiuta l’idea di un contingente composto da Paesi Nato mentre accetterebbe una missione sotto egida Onu o composta da truppe di Paesi del cosiddetto “Sud Globale” ritenuti neutrali.

Polizia di nuovo in libreria di Gerusalemme Est, arrestato il proprietario e sequestrati libri

Roma, 11 mar. (askanews) – La polizia israeliana ha fatto irruzione oggi nella libreria palestinese The Educational Bookshop, a Gerusalemme Est, per la seconda volta in un mese, arrestando uno dei suoi proprietari, Imad Muna, 61 anni.

La famiglia di Muna, che gestisce il negozio, ha riferito al quotidiano israeliano Haaretz che la polizia ha sequestrato libri e ordinato la chiusura del negozio senza presentare un mandato di perquisizione o di arresto. Il mese scorso la polizia aveva arrestato il figlio di Imad, Ahmad, e il fratello, Mahmoud, trattenendoli sotto custodia per due giorni sebbene non avesse ricevuto l’approvazione dall’ufficio del procuratore di Stato israeliano per avviare un’indagine per istigazione. La libreria è specializzata in volumi in arabo e inglese sul conflitto israelo-palestinese e sulla storia di Gerusalemme ed è molto nota nella comunità internazionale, in particolare tra giornalisti, ricercatori e diplomatici.

“Alle 11:15, la polizia è arrivata al negozio e i miei genitori erano lì in quel momento – ha raccontato Ahmad Muna ad Haaretz – la polizia ha chiesto le licenze e ha esaminato i libri contabili. Sono arrivato ma non mi hanno lasciato entrare. Hanno esaminato i libri, hanno accatastato una pila di libri che hanno preso”. Tra i libri sequestrati, ha precisato Muna, figurano opere dell’artista britannico Banksy, del linguista Noam Chomsky e dello storico Ilan Pappé: “Dopo un’ora, hanno arrestato mio padre, hanno detto a mia madre di chiudere il negozio e hanno preso la chiave. Non ci hanno detto a quale stazione di polizia stavano portando mio padre”.

Uefa vara "Off Mute", campagna per amplificare voce donne nel calcio

Roma, 11 mar. (askanews) – Le calciatrici di tutte le età e tutti i livelli avranno l’opportunità di condividere le loro esperienze – in modo autentico, con le loro parole e nella loro lingua – attraverso la campagna Off Mute lanciata della Uefa.

Le giocatrici – spiega l’organismo che gestisce il calcio europeo sul suo sito ufficiale – saranno invitate a rispondere a cinque domande aperte online, riflettendo sul loro percorso personale nello sport. Le loro risposte chiariranno le barriere che devono affrontare, ciò che le ispira e come il gioco può diventare più inclusivo e accessibile per tutti.

“La Uefa è impegnata ad aumentare la partecipazione delle donne e delle ragazze nel calcio, come stabilito nella nostra strategia Unstoppable”, ha dichiarato Nadine Kessler, direttore generale del calcio femminile Uefa, “Off Mute riguarda l’ascolto – su larga scala, attraverso le culture e in tempo reale – per imparare che cosa conta davvero per le donne e le ragazze. In questo modo, porteremo un cambiamento significativo per il futuro del gioco”.

La prima fase di “Off Mute” si concentrerà sulla raccolta di informazioni sulle esperienze delle ragazze che giocano a calcio, con le risposte che daranno vita a suggerimenti concreti che saranno presentati durante l’Europeo femminile 2025, in programma questa estate in Svizzera. I risultati di questa ricerca saranno condivisi con club, allenatori e organizzazioni di base in tutta Europa, aiutandoli a prepararsi e accogliere la nuova ondata di giocatrici prevista dopo il torneo.

La piattaforma “Off Mute” sfrutterà una nuova interfaccia all’avanguardia di Amazon Web Services per trascrivere, tradurre e catalogare ogni contributo, creando un database completo delle esperienze legate al calcio femminile e delle ragazze. La campagna continuerà a evolversi, introducendo nuovi argomenti e ampliando il confonto per garantire che donne e ragazze restino centrali nei progressi del gioco.

Rigenerazione urbana al centro per il futuro dell’Italia

Torino, 11 mar. (askanews) – Presso il Centro Congressi Lingotto, la Citt di Torino ha ospitato “Re/Urb, Giornata sulla Rigenerazione Urbana”, evento organizzato dalla Fondazione Inarcassa come momento di confronto e dibattito sul tema della rigenerazione urbana, con l’obiettivo di mettere in relazione e coinvolgere i vari attori sociali e istituzionali fondamentali nei processi di trasformazione delle nostre citt.

“Per noi di Fondazione Inarcassa, che siamo il punto di riferimento di 175mila architetti, ingegneri e liberi professionisti, la rigenerazione urbana il tema del futuro, ed fondamentale per garantire uno sviluppo urbano inclusivo e sostenibile nel nostro paese – dichiara Andrea De Maio, Presidente della Fondazione Inarcassa -. Si tratta di un tema complesso che richiede una grande sinergia tra tutti gli attori del mondo economico-finanziario, istituzionale, produttivo e intellettuale. Noi liberi professionisti abbiamo un forte know-how apprezzato in tutto il mondo e siamo disponibili a metterlo al servizio della politica, a cui chiediamo di favorire la rigenerazione urbana con nome che prevedano una mappatura delle aree da rigenerare, un piano di finanziamenti sulla base delle istanze delle comunit locali e anche delle norme che favoriscano il partenariato pubblico-privato e il project financing, cos da incentivare l’apporto dei capitali privati nelle politiche di investimento connesse ai piani di rigenerazione urbana”.

Cos Giuseppe Santoro, presidente Inarcassa: “Il tema della rigenerazione urbana entra nei gangli pi importanti dell’attivit pubblica italiana. Come potrebbero gli ingegneri e gli architetti italiani non essere al entro di questa attivit? Inarcassa, come cassa di previdenza, per scelta investe 115 milioni di euro – insieme alle altre casse di previdenza di tutto il panorama italiano – destinati a tutto il territorio, alla strategia, alla condivisione, per far s che architetti e ingegneri possano essere protagonisti di un processo industriale e di cultura del territorio che sempre di pi sar al centro delle attenzioni nazionali”.

Attualmente, all’esame della Commissione Ambiente del Senato, esiste un disegno di legge in materia di rigenerazione urbana proposto dal Senatore Roberto Rosso.

“La rigenerazione urbana cambier completamente le citt – ha detto Rosso -. Oggi abbiamo periferie che normalmente servono da dormitorio, rispetto al centro. Invece devono diventare dei nuovi centri anche le periferie. Con questa legge statale noi finanzieremo privati e comuni perch insieme abbattano edifici fatiscenti e possano ricostruire, riducendo il consumo di suolo e le isole di calore, costruendo edifici sia pubblici sia privati appartenenti alla classe energetica A. Servir per dare una risposta all’Europa. La rigenerazione urbana permetter di convincere gli italiani a percorrere questa strada”.

Secondo le previsioni, da qui al 2050, la rigenerazione urbana raggiunger un valore complessivo di 660 miliardi di euro, pari a circa un terzo del PIL italiano. Inoltre, le nuove tecnologie e le riqualificazioni attente all’ambiente permetteranno, nelle aree interessate dagli interventi, una riduzione dei consumi energetici fino al 30%.

40 anni fa il primo album dei Litfiba, Pel: “Non sono un nostalgico”

Firenze, 11 mar. (askanews) – “Del futuro non c’ certezza e quindi si cerca di vivere al massimo il presente. Io non sono un nostalgico e non lo sono mai stato sotto nessun punto di vista. Cerco di godermi il presente alla grande. Ho intenzione di avere un lungo futuro, ma non c’ certezza”. Cos Piero Pel risponde ad una domanda dei giornalisti sull’uscita, esattamente 40 anni fa di “Desaparecido” primo album dei suoi Litfiba.

Pel oggi anche consulente artistico della Fondazione Accademia dei Perseveranti, che cura, tra le varie attivit, la stagione del Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (Firenze).

“La musica la mia stella polare ma anche il teatro. Io sono stato allievo della scuola di Orazio Costa a Firenze, anche per questo ho accettato questo difficilissimo incarico. Come pure ho amato il mimo, come amo tantissime altre forme d’arte, la scultura, la pittura. Io questo bagaglio me lo porto sempre dietro, uno zainetto che ho sempre sulle spalle. A volte le persone si meravigliano perch sono cos tranquillo quando mi incontrano per strada. Non che sono Ferruccio Soleri o Dario Fo dalla mattina alla sera. Lo sono quando sono sul palco”, ha concluso Pel.

Tennis, Matteo Arnaldi eliminato ad Indian Wells

Roma, 11 mar. (askanews) – Matteo Arnaldi saluta la California. Il sanremese, in campo per la prima volta nel terzo turno Masters 1000 di Indian Wells, è infatti stato eliminato dallo statunitense Brandon Nakashima. Il n. 33 del mondo si è preso la rivincita del ko di poche settimane fa a Delray Beach, superando il n.35 del ranking con un netto 6-2, 6-4 in un’ora e 14′ di gioco. Per il ligure giornataccia al servizio: 5 doppi falli, il 57% di prime in campo e appena il 38% di punti vinti con la seconda. L’Italia resta così senza giocatori nel tabellone maschile negli ottavi del 1000 americano.

Tennis, Wta Indian Wells: Paolini agli ottavi, fuori Bronzetti

Roma, 11 mar. (askanews) – Altra vittoria di carattere e orgoglio per Jasmine Paolini, che vola agli ottavi di Indian Wells per il secondo anno di fila dopo una soffertissima vittoria sulla romena Jaqueline Cristian, n°79 del mondo. La testa di serie numero 6 si impone 6-4, 3-6, 6-4 in due ore e mezza di gioco, facendo il paio con il successo all’esordio sulla 17enne Jovic. Non c’è stata storia per l’altra azzurra rimasta in tabellone: Lucia Bronzetti esce di scena al 3° turno, dominata da una travolgente Aryna Sabalenka. La n°2 del mondo si impone 6-1, 6-2 in appena 74′ di gioco, in un match senza storia

Calcio, il Manchester United vuole uno stadio da 100mila posti

Roma, 11 mar. (askanews) – Sul proprio sito ufficiale il Manchester United ha reso nota l’intenzione di costruire un nuovo stadio da 100mila posti, con l’appoggio del governo britannico, nell’area di Old Trafford con l’obiettivo di rigenerare l’intero quartiere. Un’operazione commerciale che dovrebbe generare un guadagno di 7,3 miliardi l’anno di sterline per il Regno Unito con una proiezione che prevede la creazione di 92mila posti di lavoro per la regione, oltre 17mila nuiove abitazioni e un incremento di 1,8 milioni di visitatori dell’area ogni anno. Gli architetti di Foster and Partners, incaricati del progetto, hanno svelato che la struttura avrà una forma ispirata a un ombrello. “È uno dei progetti più entusiasmanti al mondo”, ha dichiarato Lord Norman Foster, presidente esecutivo della società di architettura, alla BBC. “Lo stadio sarà coperto da un ampio ombrello, che raccoglie energia e acqua piovana, e ospiterà una nuova piazza pubblica due volte più grande di Trafalgar Square”. Tuttavia, l’annuncio del nuovo stadio ha sollevato anche preoccupazioni riguardo al finanziamento del progetto, considerando che il Manchester United ha attualmente un debito superiore al miliardo di euro.