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martedì, 3 Giugno, 2025
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Lavoro, Vittimberga: giovani e donne chiave per futuro del Paese

Roma, 28 feb. (askanews) – “Dobbiamo lavorare insieme per ridurre le disuguaglianze e promuovere uno sviluppo inclusivo, soprattutto nel Mezzogiorno”. Lo dichiarato Valeria Vittimberga, direttore generale dell’Inps, intervenendo all’evento “Dall’arte alle persone” nella pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari. “I dati Istat – ha detto – mostrano un tasso di occupazione nazionale del 62,6% nella fascia 15-64 anni, ma resta il divario con il Sud dove il dato si ferma al 49,6%. In Puglia siamo leggermente sopra la media del Mezzogiorno, ma ancora a più di 10 punti dalla media italiana. E’ fondamentale un’azione sinergica tra istituzioni, imprese e società civile per invertire questa tendenza e garantire pari opportunità a tutti”.

Vittimberga ha poi sottolineato che “l’occupazione femminile e giovanile rappresenta la chiave di volta per il futuro del Paese. La disparità di genere nel mercato del lavoro e l’alto tasso di neet nel Mezzogiorno, che in Puglia raggiunge il 25,3, richiedono interventi immediati e mirati. Dobbiamo investire in politiche attive, formazione professionale e misure di sostegno per favorire l’ingresso delle donne e dei giovani nel mondo del lavoro, colmando così il gap con le regioni del Nord”.

Il dg dell’Inps ha parlato anche di spesa pensionistica, che “resta un pilastro fondamentale di protezione sociale nel nostro Paese: in Puglia, oltre un milione di pensionati percepiscono in media 1.568 euro al mese. E’ nostro compito garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e migliorare le condizioni di vita di pensionati e lavoratori, concentrandoci soprattutto sulle aree più svantaggiate. L’impegno costante dell’istituto è quello di rafforzare i servizi e la vicinanza ai cittadini, per fronteggiare le sfide di un mercato del lavoro in evoluzione”.

Il radicamento territoriale dell’Inps, ha concluso, “è un valore aggiunto su cui dobbiamo continuare a puntare: in Puglia, gli assicurati sono quasi 1,5 milioni nel 2023, con un incremento del 5% rispetto al 2019. L’assegno unico universale, che in questa regione raggiunge 445mila nuclei familiari per quasi 700mila figli, dimostra come l’Inps sia vicina ai bisogni reali delle persone. Continueremo a promuovere misure di sostegno per favorire la coesione sociale e lo sviluppo di un Mezzogiorno più forte e inclusivo”.

Bollette, Meloni: stanziati 1,6 mld per famiglie, 1,4 mld per imprese

Roma, 28 feb. (askanews) – Via libera dal consiglio dei ministri al decreto che prevede un aiuto per le famiglie e le imprese contro il caro bollette. “Oggi abbiamo stanziato 3 miliardi per contrastare il caro bollette. Circa 1,6 miliardi per le famiglie e 1,4 mld per le imprese” ha spiegato in un video la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Le famiglie con Isee fino a 25 mila euro, la stragrande maggioranza, potranno contare nel prossimo trimestre su un sostegno di circa 200 euro se ne faranno richiesta. Dovrete presentare il vostro Isee. E’ un contributo che salirà a oltre 500 euro per chi ha già i requisiti per il bonus sociale, i nuclei con un Isee fino a 9.530 euro. Inoltre abbiamo prorogato di due anni l’obbligo per i vulnerabili di passare al mercato libero” ha aggiunto. Inoltre con il decreto “andiamo incontro alle imprese – ha proseguito Meloni. Tagliamo gli oneri di sistema per le Pmi, assicuriamo così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%. Avremo finalmente delle bollette chiare grazie all’obbligo di trasparenza che imponiamo ai gestori e oltre a un certo prezzo dell’energia lo Stato rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di Iva alla riduzione delle bollette”.

Caivano, i voucher sportivi della Regione al centro Pino Daniele

Roma, 28 feb. (askanews) – Da oggi i “voucher ai minori per l’accesso gratuito all’attività sportiva” della regione Campania potranno essere utilizzati anche presso il centro sportivo Pino Daniele di Caivano.

È questo l’esito positivo dell’interlocuzione avviata i giorni scorsi tra la Struttura Commissariale, Sport e Salute e la Regione Campania che ha permesso – si legge in una nota – di fugare ogni dubbio sugli eventuali limiti imposti dai requisiti di partecipazione e far accreditare il Gruppo Sportivo Fiamme Oro (gruppo sportivo della Polizia di Stato) che ha la gestione dell’impianto, nell’elenco delle associazioni presso le quali le famiglie beneficiare possono scegliere di utilizzare il voucher.

Cdm, Tajani: approvato ddl nucleare, giornata storica

Roma, 28 feb. (askanews) – “Questa è una giornata storica per l’Italia: con l’approvazione della legge delega sul nuovo nucleare comincia un percorso, in Parlamento e nel Paese, verso il futuro energetico sostenibile. Chiedo agli italiani di guardare a questo provvedimento con uno spirito propositivo e non pregiudiziale: di fronte non c’è il vecchio nucleare del passato, ma una fonte innovativa, pulita e sicura”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, commentando il via libera in Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per il nucleare sostenibile.

“Il lavoro svolto con grande cura dal ministro Gilberto Pichetto – prosegue Tajani – può rendere l’Italia moderna e competitiva, in un settore nel quale già esprime eccellenze pubbliche e private”.

“Per Forza Italia il nuovo nucleare sostenibile è un punto qualificante del programma, che coerentemente portiamo avanti per il bene del Paese, delle sue famiglie e del settore produttivo”, conclude il vicepremier.

Italia-Europa domani, confronto su transizione ecologica e ruolo Pnrr

Roma, 28 feb. (askanews) – Il seminario “Italia – Europa domani. La costruzione di una nuova transizione ecologica. Il PNRR per un’Italia all’altezza delle sfide globali” ha chiuso nella giornata l’ottava edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare promosse da Globe Italia e WEC Italia. Dopo la tappa di Trevi (PG) dello scorso settembre, la Camera dei deputati ha ospitato un incontro di alto profilo con rappresentanti istituzionali e i partner delle Giornate, per discutere le sfide legate alla fase di attuazione finale del PNRR e il suo contributo per la transizione ecologica del Paese e per un mercato unico, energetico e della manifattura circolare, in Europa.

A dare gli indirizzi di saluto iniziali Matteo Favero, Presidente di Globe Italia, e Marco Margheri, Presidente di WEC Italia, seguiti dagli interventi di apertura di Lorenzo Malagola, Segretario della XI Commissione della Camera dei deputati, e Massimiliano Atelli, Presidente della Commissione VIA VAS e Commissione PNRR-Pniec, e Fabrizio Penna, Capo del Dipartimento Unità Missione PNRR del MASE. Il dibattito ha coinvolto le aziende partner delle Giornate, per lasciare quindi le conclusioni al Ministro per gli Affari europei, il PNRR e le politiche di coesione, Tommaso Foti. A moderare la giornata di lavori Gianni Todini, Direttore di Askanews.

Gli interventi hanno illustrato il contributo del PNRR per accelerare la transizione ecologica e il ruolo delle riforme e degli investimenti per ridurre lacune strutturali, con particolare riferimento agli investimenti in rinnovabili e alla gestione del ciclo dei rifiuti, l’impatto sul mercato del lavoro e la crescente ed essenziale richiesta di competenze green. Il dibattito ha offerto spunti concreti su come il settore pubblico e privato possano collaborare per accelerare la transizione e ribadito l’impegno del Governo nel garantire un uso efficace dei fondi del PNRR a supporto della crescita sostenibile del Paese in un contesto europeo forte verso le sfide globali.

Le Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare organizzate da dieci anni da Globe Italia e WEC Italia si sono confermate ancora una volta piattaforma di dialogo tra politica, imprese e accademia per la costruzione di un futuro di sostenibilità ambientale, economica e sociale per l’Italia. Nel 2025 si terranno a Trevi dal 10 al 12 settembre.

Dopo lo shock Trump, in corso corteggiamento cinese all’Europa

Roma, 28 feb. (askanews) – Mentre i nuovi Stati Uniti di Donald Trump sono in rotta di collisione con i tradizionali alleati, la Cina cerca d’inserirsi con un serrato corteggiamento nei confronti degli europei. Dal ritorno alla Casa bianca del miliardario, con le minacce di dazi sia contro Pechino sia contro l’Europa, persino più pesanti per gli alleati, gli aerei diretti dalla Repubblica popolare alle capitali del Vecchio Continente sono piuttosto affollati di funzionari cinesi.

Donald Trump ha lanciato un negoziato diretto con la Russia per chiudere la guerra in Ucraina, senza inizialmente coinvolgere Kiev e gli alleati europei, puntando anzi il dito contro di loro. Inoltre ha annunciato dazi fino al 25% contro i paesi europei e al 20% totali contro la Cina. Con una retorica che, paradossalmente, appare più feroce verso i tradizionali amici che verso il dichiarato concorrente globale.

Questa politica ha scosso notevolmente i partner europei, mentre l’apparente luna di miele di Trump con il presidente russo Vladimir Putin preoccupa la Cina, la quale si è molto avvicinata a Mosca dopo l’invasione russa dell’Ucraina, non condannata da Pechino.

Mosca, nelle ultime settimane, ha tenuto a riequilibrare, attivando varie comunicazioni con Pechino, compresa una telefonata tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping. Oggi il numero uno del Consiglio di sicurezza russa Sergey Shoigu è volato a Pechino per incontrare Xi e rassicurarlo sulla saldezza dell’amicizia russo-cinese.

Tuttavia, dal punto di vista di Pechino, la possibilità che si riapra una relazione con l’Unione europea è da cogliere sia per creare un equilibrio e tentare di mettere un cuneo nell’alleanza Usa-Europa, come Trump vorrebe fare in quella Russia-Cina, sia per garantirsi un mercato per le merci cinesi che sarà sempre più difficile vendere negli Usa, se Trump insisterà sulla guerra commerciale.

Per quanto riguarda l’Europa, la strategia del “de-risking”, che finora è stata applicata nei confronti della Cina, sembra oggi essere più necessaria nei confronti egli Stati uniti, ha detto un diplomatico europeo al South China Morning Post (SCMP).

Questo mese, in diverse capitali europee si sono visti alti diplomatici cinesi, a partire dal ministro degli Esteri Wang Yi, che ha partecipato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, oltre che visitare Londra e Dublino.

“Nel corso degli anni, alcuni hanno detto che la Cina sta cercando di cambiare l’ordine e che vuole avviare un nuovo sistema”, ha dichiarato Wang alla Conferenza. “Adesso non se ne parla più molto, perché c’è un paese che si sta ritirando da trattati e organizzazioni internazionali e, credo, in Europa si possono sentire brividi quasi ogni giorno”, ha aggiunto, facendo riferimento agli Stati uniti e sottolineando che, invece, la Cina “cresce all’interno dell’ordine esistente”.

A margine di quell’evento, Wang ha detto all’Alta rappresentante della politica estera Ue Kaja Kallas che Pechino sostiene che Europa e Ucraina debbano avere un posto a tavola nei negoziati di pace. Una posizione, questa, ribadita in ogni occasione dai funzionari del ministero degli Esteri cinese.

Altre visite sono state effettuate da due infuenti vice di Wang Yi, cioè la direttrice dell’informazione del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying e il viceministro esecutivo agli Esteri Ma Zhaoxu, entrambi diplomatici di lungo corso. Il messaggio che hanno trasmesso – secondo SCMP – è che la Cina è un partner più affidabile e costante rispetto all’imprevidibilità dell’America di Trump.

Pechino, nel suo corteggiamento, sembrerebbe disposta anche a fare alcune concessioni. Mentre in passato proponeva una revoca contestuale delle sanzioni reciproche – cioè quelle attivate dall’Ue per le presunte violazioni dei diritti umani contro gli uiguri del Xinjiang e quelle imposte da Pechino in rappresaglia – ora propongono di revocare quattro o cinque sanzioni per ognuna tolta dalla lista europea.

Un altro aspetto è quello della questione ucraina. Dall’invasione russa, l’Europa ha puntato il dito contro Pechino per la mancata condanna di Mosca e per i rapporti stretti con la Russia. Ma ora sono cambiate diverse cose e la decisione degli Stati uniti di votare contro la risoluzione europea alll’Onu sull’Ucraina, assieme alla Russia, alla Bielorussia, alla Corea del Nord, all’Ungheria e Israele, marca una differenza: la Cina si è astenuta, non ha votato “no”.

Siamo inoltre nel 50mo anniversario dell’apertura delle relazioni tra Europa e Cina, quindi l’occasione potrebbe essere quella giusta. Il prossimo mese, il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic, che in questo momento storico ha un ruolo particolarmente delicato, sarà in Cina, dove potrebbe presentare una lista di richieste, alle quali Pechino potrebbe a sua volta non opporre un rifiuto totale. In ballo ci sono questioni come la sovrapproduzione industriale cinese, il sostegno di Pechino alle sue imprese e le possibilità di accesso al mercato da parte delle imprese europee. Inoltre, diverse capitali europee sperano di attrarre investimenti cinesi

Il corteggiamento cinese sta comunque avendo orecchie recettive in Europa. “L’Europa deve prendere le proprie decisioni in modo autonomo. E dobbiamo decidere quando la Cina può essere un partner e quando è un concorrente”, ha dichiarato recetentemente il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares al Financial Times.

Un segnale potrebbe arrivare da eventuali contatti di vertice. L’ultimo summit Ue-Cina è stato nel 2023 a Pechino, ma al momento non c’è nulla di certo per un possibile vertice in Europa. Il presidente Xi Jinping non ha in programma viaggi in Europa – tranne Mosca a maggio – per tutto l’anno. Comunque sarebbero in corso sondaggi, mentre a dire del SCMP il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa dovrebbe recarsi a Pechino a luglio. Si sta ragionando sull’ipotesi che si unisca anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ma la questione è delicata, perché la numero uno dell’esecutivo europeo è stata finora uno dei “falchi” anti-cinesi in ambito Ue.

Social Innovation Campus, occasione di sviluppo anche per MIND

Rho, 28 feb. (askanews) – Per Fondazione Triulza l’area dell’ex Expo di Milano il luogo dove sviluppare le progettualit, comprese quelle proprio del sito che ora ospita MIND, Milano Innovation District e che si appresta a essere il grande polo scientifico della citt. In quest’ottica il Social Innovation Campus un ulteriore tassello di una strategia di sviluppo dell’area.

“In un Paese come il nostro che sta affrontando le sfide dell’inverno demografico – ha detto ad askanews Alberto Grando, presidente di Arexpo – la risorsa pi preziosa sono i giovani, sono i ragazzi, i talenti. Se consideriamo che in MIND poi avremo innovazione, universit, insomma chi costruisce il futuro come MIND lo costruisce per i giovani. Il futuro sar 60-70mila tra giovani, ricercatori, professori, professionisti che vivranno e lavoreranno in questo contesto”.

La presenza di cos tanti giovani uno degli elementi chiave, anche per chi lavora direttamente per il completamento dei progetti su MIND. “Per noi – ha aggiunto Fabrizio Zichichi, Project Director MIND e MSG Lendlease – importantissimo accogliere e ricevere questo tipo di manifestazioni, soprattutto ricche di giovani, quindi siamo entusiasti di poter ormai ospitare il Social Innovation Campus ormai da anni qui all’interno di MIND, perch riteniamo che l’ascolto e la collaborazione sia figlia dell’innovazione all’interno dei nostri progetti. Questo tipo di format qualcosa di originale e di unico, anche all’interno della nostra che da sempre promuove iniziative con le universit, con le scuole, in un processo di concertazione dello sviluppo progettuale dei masterplan delle nostre citt del futuro”.

Nell’area opera poi l’ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, polo sanitario e di ricerca che una delle anime pi forti del distretto. “Quando nel 2022 abbiamo aperto questo ospedale – ha concluso Roberto Crugnola, amministratore delegato IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio – a collaborazione con Cascina Triulza stata fondamentale: la collaborazione quotidiana e penso che sia un grande punto di sviluppo per l’ospedale, per il futuro questa collaborazione con Cascina Triulza e con altre molte aziende del terzo settore. Lavorare con i giovani fondamentale anche perch il settore sanitario si sta evolvendo giorno dopo giorno, mese dopo mese, quindi i giovani ti possono dare quell’input in pi per poter affrontare al meglio le nuove sfide”.

Sfide che sono accademiche e sociali, economiche, ma hanno anche a che fare con il volto che Milano avr in Italia e nel mondo nel prossimo futuro.

Approvato il bonus bollette, Meloni : 3 miliardi contro i rincari

Roma, 28 feb. (askanews) – “Oggi abbiamo stanziato 3 miliardi per contrastare il caro bollette. Circa 1,6 miliardi per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese”. Lo dice in un video la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Con il dl bollette “andiamo incontro alle imprese. Tagliamo gli oneri di sistema per le Pmi, assicuriamo così una riduzione delle prossime bollette che si aggira intorno al 20%. Avremo finalmente delle bollette chiare grazie all’obbligo di trasparenza che imponiamo ai gestori e oltre a un certo prezzo dell’energia lo Stato rinuncerà all’Iva e destinerà l’eccesso di Iva alla riduzione delle bollette”, così Meloni nel video.

“Abbiamo costruito un meccanismo che ci consentirà di utilizzare in base all’andamento futuro dei prezzi dell’energia anche ulteriori 3 miliardi e 500 milioni di euro del Fondo Sociale per il Clima”, ha anche detto Meloni.

Il bonus energia sarà esteso ai nuclei famigliari con Isee fino a 25.000 euro. Il bonus sarà di 200 euro per tutti “a valere sulle bollette del prossimo trimestre”. Lo ha riferito, tra le altre cose, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.

La Biennale Arte 2026 a Venezia dal 9 maggio al 22 novembre

Milano, 28 feb. (askanews) – La 61esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia si svolgerà da sabato 9 maggio a domenica 22 novembre 2026 (pre-apertura 6, 7, 8 maggio) ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi della città.

Il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, e la curatrice Koyo Kouoh, nominata lo scorso dicembre 2024,, ne annunceranno il titolo e il tema nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Venezia il prossimo martedì 20 maggio.

La Biennale Arte 2026 presenterà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia. Anche per questa edizione si prevedono selezionati Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro esposizioni e le loro iniziative in città.

"Una storia" dei Baustelle è un viaggio tra dolore e riflessione

Milano, 28 feb. (askanews) – È uscito “Una storia” (https://Baustelle.lnk.to/unastoriaPR), il nuovo brano dei Baustelle, una canzone che affonda nelle pieghe più oscure dell’attualità. “Come da titolo, è una storia possibile”, spiega Francesco Bianconi. È più nello specifico una storia di cronaca nera: si racconta di una ragazza, adolescente, che è stata coinvolta in un fattaccio di qualche tipo documentato sui social network. La narrazione si sviluppa attraverso la voce della protagonista, vittima dell’ennesima tragedia.

Il brano si inserisce nel percorso di ricerca della band, che da sempre sperimenta con la forma-canzone, scombinando i canoni narrativi e rappresenta forse la storia più ‘aperta’ che la band abbia mai raccontato. Il singolo è un viaggio tra dolore e riflessione, una cronaca che si fa poesia, un racconto che mette in scena la fragilità e la brutalità del presente.

L’uscita del brano è accompagnata dal videoclip (https://youtu.be/xO4AtxkpwO0) – una produzione Borotalco.tv per la Direzione creativa di Gianluca Fracassi e la regia di Pier Francesco Cari – che rappresenta un ulteriore scoperta dell’atmosfera di questo nuovo album: al centro della scena una ragazza che ascolta le vicende narrate dai Baustelle, che compaiono in alcuni frame. Lo scenario richiama quello del videoclip di “Spogliami” e lascia trasparire il carattere di questo album, ispirato alla California degli anni ’60.

“Una storia” è il secondo brano estratto dall’album in uscita il 4 Aprile, El Galactico, già anticipato da “Spogliami” pubblicato per BMG. La canzone è co-prodotta da Federico Nardelli, mixata da Ivan A.Rossi e masterizzata da Giovanni Versari e si caratterizza dal suono potente di un’orchestra d’archi di quaranta elementi, arricchita dalle chitarre twang di Claudio Brasini, le voci intrecciate di Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi, cori da Folk Studio e organi e clavicembali drammatici.

Per celebrare l’uscita di El Galactico, i Baustelle incontreranno il loro pubblico durante gli instore nel mese di aprile nelle Librerie Feltrinelli di: Milano (03.04 – Feltrinelli Piazza Piemonte), Torino (04.04 – Feltrinelli Edit @ Porto Urbano), Bologna (07.04 – Feltrinelli Ravegnana Galleria Acquaderni), Firenze (08.04 – Feltrinelli Piazza della Repubblica), Roma (09.04 – Feltrinelli Via Appia) e Napoli (10.04 – Feltrinelli Piazza dei Martiri).

L’album El Galactico è disponibile in pre-order in formato vinile colorato numerato limited edition con alternative cover in esclusiva Amazon, vinile colorato numerato limited edition con original cover disponibile ovunque e in formato CD. L’artwork del nuovo album verrà presto svelato, nell’attesa la band ha rivelato la copertina del vinile limited edition.

I Baustelle calcheranno i palchi dei festival italiani con El Galactico Summer live, per un totale di 10 imperdibili appuntamenti live. Il tour partirà il 24 giugno da Bologna (Sequoie music park c/o Parco Caserme Rosse) per poi proseguire il 2 luglio a Perugia (L’Umbria che spacca c/o Giardini del Frontone), il 4 luglio a Genova (Balena festivaL c/o Arena del Mare Porto Antico), il 6 luglio a Sesto Al Reghena (PN, Sexto ‘Nplugged c/o Piazza Castello), l’8 luglio a Collegno (TO, FLOWERS FESTIVAL c/o Parco della Certosa), il 18 luglio a Sarzana (SP, Moonland festival c/o Piazza Matteotti), il 10 agosto a Locorotondo (BA, Locus festival c/o Masseria Ferragnano), il 12 agosto a Roccella Jonica (RC, Teatro al Castello), il 16 agosto a Palermo (Dream pop fest c/o Teatro Di Verdura) e infine si concluderà il 5 settembre a Bellaria Igea Marina (RN, Beky Bay).

I Baustelle termineranno il 2025 con PALA 25, due speciali feste finali nei palazzetti di Roma e Milano – organizzate da Vivo Concerti. Appuntamento il 5 dicembre a Roma – Palazzo dello Sport e il 12 dicembre ad Assago (MI) – Unipol Forum per concludere in maniera gloriosa un 2025 di cui i Baustelle saranno protagonisti.

Il Papa continua i trattamenti e la fisioterapia respiratoria al Gemelli

Città del Vaticano, 28 feb. (askanews) – Nel suo ricovero al Policlinico Agostino Gemelli, Papa Francesco “continua la terapia” somministrata dai medici, “i trattamenti e la fisioterapia respiratoria”: questa mattina ha fatto colazione e ha letto alcuni quotidiani, non ha ricevuto visite né avuto incontri. Lo fanno sapere Fonti Vaticane. Riguardo l’attesa nuova conferenza stampa con i medici del Gemelli, è difficile si tenga oggi: ancora non è calendarizzata, ma non si esclude che sarà nei prossimi giorni.

Noemi con l’album Nostalgia si presenta in una nuova luce

Milano, 28 feb. (askanews) – È fuori oggi Nostalgia (Columbia Records / Sony Music Italy), il nuovo album Noemi, disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei formati fisici a questo link. Reduce dalla sua partecipazione alla 75esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Se t’innamori muori”, a fine anno Noemi salirà per la prima volta sul palco del Palazzo dello Sport di Roma con uno show unico il 20 dicembre 2025, non prima di essersi esibita nei teatri italiani a novembre e a dicembre.

Con Nostalgia, il suo settimo album in studio, Noemi si presenta in una nuova luce, con un progetto che esplora emozioni profonde, intrecciando blues, cantautorato contemporaneo e influenze elettroniche in un mix che spazia tra ballad romantiche e tracce uptempo.

Al centro di tutto il progetto c’è l’emozione da cui prende il titolo l’album; in tutti i brani è sempre presente un rimando al passato, ai ricordi come un legame tra chi si è stati e chi si diventerà. La nostalgia in questo contesto è un sentimento positivo, confortante e coinvolgente; se la malinconia può essere associata a dei toni freddi come il blu, che evocano sensazioni di rimpianto e rimorso, la nostalgia rimanda ai colori caldi, come l’arancione, al calore dei ricordi delle cose belle vissute e delle persone amate. L’artwork della cover, realizzato dal fotografo Niccolò Beretta e che vede Carla Cabras alla cura del progetto grafico, riprende i colori caldi associati alla Nostalgia e ne cattura perfettamente l’essenza. Gli occhi della cantautrice sono il suo filtro per vedere il mondo, è una prospettiva molto soggettiva e allo stesso tempo solitaria: da qui la scelta di utilizzare lo scatto che ritrae Noemi mentre corre sulla spiaggia al tramonto in inverno, seguita dal suo cane che corre spensierato. L’atmosfera sospesa del paesaggio marittimo si riflette nel calore dei toni delicati e naturali dell’immagine, rafforzando il legame con il viaggio emotivo alla base del progetto musicale.

L’album rappresenta il frutto di un percorso di ricerca artistica sonora e testuale, in cui la cantautrice ha scritto diversi brani in esso contenuti, collaborando con stimati musicisti e produttori e traendo ispirazione da molteplici influenze musicali. Nostalgia è un progetto creativo dinamico e che riecheggia l’evoluzione artistica di Noemi, un universo artistico ricco di sfumature e contaminazioni.

Noemi ha partecipato in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Se t’innamori muori”, scritto e composto da Mahmood, Blanco e Michelangelo e prodotto da Michelangelo e disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio. Il brano porta alla luce una riflessione sui sacrifici e sulle scelte che si mettono in atto quando si è innamorati, unendola alla dicotomia di Eros e Thanatos e prendendo ispirazione dai concetti letterari di piccola morte e fragilità dell’animo umano di fronte al sentimento. “Se t’innamori muori” affronta il tema della difficoltà di fidarsi della persona di cui ci si innamora, e di quanta fragilità e vulnerabilità questo richieda. Dal titolo è chiara la sensazione di abbandono all’altro che si prova nell’innamoramento, paragonata a una sorta di morte interiore ma serena, perché l’amore vero e reciproco è più forte di ogni paura e insicurezza. Non si parla solo di relazioni romantiche ma anche di maternità: se t’innamori, muori serenamente anche nell’affetto verso un figlio, massima espressione di amore incondizionato.

Il videoclip, diretto da Federico Mazzarisi e prodotto da Borotalco.tv, ritrae Noemi mentre si muove negli spazi di Villa Zari, immersa in un bianco e nero che avvolge l’atmosfera in una dimensione sospesa e senza tempo. Le stanze vuote in cui cammina si riempiono della potenza graffiante della sua voce, mentre i versi struggenti del brano prendono vita. Con il passare delle scene, la sua pelle si sfoglia lentamente, rivelando la sua vera essenza e incarnando la vulnerabilità e l’autenticità di chi sceglie di amare senza riserve. Il momento più simbolico arriva quando Noemi si lascia cadere in acqua, un gesto che identifica perfettamente il significato del brano: abbandonarsi totalmente all’amore lasciandosi cadere, senza paura né maschere. La regia esalta il viaggio emotivo della protagonista, alternando dettagli intensi e immagini evocative che trasformano la musica in pura visione.

Sabato 20 dicembre 2025 Noemi si esibirà per la prima volta al Palazzo dello Sport di Roma per una imperdibile data evento, che arriverà dopo una serie di concerti nei teatri italiani in programma in autunno. Il tour nei teatri, anch’esso prodotto da Friends & Partners, partirà il 17 novembre dal Teatro Cartiere Carrara di Firenze, per proseguire il 19 novembre al Teatro Concordia di Torino, il 21 novembre al Teatro Dal Verme di Milano, il 26 novembre al Gran Teatro Geox di Padova e il 28 novembre al Teatro Dis_Play di Brescia. A dicembre sarà la volta del centro e sud Italia, con la tappa del 1° dicembre al Teatro Lyrick di Assisi, il 4 dicembre al Teatro Golden di Palermo, il 5 dicembre al Teatro Metropolitan di Catania, il 9 dicembre al Teatro Augusteo di Napoli, l’11 dicembre al Teatro Team di Bari, per concludersi il 15 dicembre al Teatro Duse di Bologna.

Zelensky da Trump, sprint finale su terre rare e garanzie di sicurezza

Roma, 28 feb. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontra oggi Donald Trump a Washington, dove è arrivato ieri sera e dove firmerà l’accordo con gli Usa sullo sfruttamento delle terre rare e di altre risorse naturali, che Kiev vede come una leva per garantirsi ulteriori aiuti militari americani e qualche forma di garanzia di sicurezza per il dopo-tregua. Alle ore 11 locali, le 17 in Italia, Zelensky arriverà alla Casa Bianca per un bilaterale, seguito da un pranzo che l’agenda presidenziale statunitense fissa alle ore 11.35, poi la conferenza stampa alle 19 italiane, le 13 nella capitale federale statunitense. Tempi stretti, che potrebbero indicare un accordo già strutturato, malgrado le incertezze dei giorni scorsi, non del tutto chiarite.

Mercoledì, il premier ucraino Denys Shmyhal ha dichiarato che l’intesa preliminare prevede la creazione di un “fondo di investimento” per la ricostruzione dell’Ucraina. Kiev e Washington gestirebbero il fondo a “parità di condizioni”, contribuendo al 50% dei futuri proventi delle risorse minerarie, del petrolio e del gas di proprietà dello Stato ucraino; il fondo investirebbe poi in progetti in Ucraina stessa. Zelensky ha confermato l’idea del fondo, ma ha dichiarato anche è “troppo presto per parlare di soldi”.

Il New York Times ha riferito di una bozza di documento secondo cui gli Stati Uniti possederanno la quota massima del fondo consentito dalla legge statunitense, ma non necessariamente tutto. Inizialmente l’amministrazione Trump aveva chiesto all’Ucraina 500 miliardi di dollari in ricchezze minerarie, una richiesta respinta da Zelensky e poi abbandonata.

Zelensky ha anche spinto affinché l’accordo includesse una solida garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti, ma ieri Trump ha suggerito che l’accordo stesso sarebbe servito come “backstop”, ovvero come assicurazione che gli Usa veglieranno sul rispetto dei patti (e suoi propri interessi).

Un simile ragionamento sembra ispirare la proposta fatta dal Cremlino di cedere agli Usa diritti di proprietà sullo sfruttamento delle terre rare nei territori ucraini dichiarati annessi e che Mosca non ha nessuna intenzione di rimettere sul piatto. A questo punto è sembrato far riferimento Trump quando ha detto, alla prima riunione del suo governo, che “Putin è un tipo scaltro” e Kiev deve scordarsi l’ingresso nella Nato. Nelle regioni occupate, che la Russia chiama “nuovi territori” è racchiusa circa la metà delle terre rare ucraine.

La ricaduta dell’incontro di oggi e i risultati di quello, ieri, tra il premier britannico Keith Starmer e il presidente Trump alla Casa Bianca saranno al centro del vertice ristretto a Londra tra leader europei, che prevede anche la partecipazione di Zelensky. Ieri Trump ha ammorbidito i toni nei confronti del leader ucraino, mostrandosi sorpreso quando gli hanno chiesto se lo considera davvero “un dittatore”, come ha affermato nei giorni scorsi: “davvero ho detto questo?”, ha esclamato.

Hamas, scambio di prigionieri e atmosfera da e-commerce.

Insegnano che la lettera “h” è muta e quindi non ha modo di essere pronunciata, pur recuperando immediatamente in modo egregio nella forma scritta. Grave errore se fosse omessa lì dove dovrebbe esserci.  La “h”, nel nostro caso, è assai più di un eventuale inciampo grammaticale. Si traduce infatti nella differenza tra il male ed il bene.  Hamas con la sua consonante invisibile al suono ci dice dell’ignobile sentimento dell’odio del Movimento di resistenza islamica, del tutto sprezzante della sua lettura latina che invece, sia pur smagrita e a digiuno di un “h”, esprime addirittura la forza dell’amore.

Hamas sta dando il meglio di sé in occasione dello scambio di prigionieri con Israele. Il rituale di esaltazione, mostrato al mondo con la miserabile scenografia di ostaggi alla berlina, mette in crisi ogni vocabolario per la mancanza di aggettivi in grado di esprimere l’aberrazione del fatto. In una delle ultime occasioni, un ostaggio è stato costretto a baciare il proprio carceriere. Non si è trattato dell’osculum, un effusione di amicizia, o dell’erotico suavium e tanto meno della forma di mezzo del basium. Né perdono e neppure riconciliazione ma desiderio di umiliazione, uno stupro in piena regola. Siamo ora di fronte ad una tregua, ad una strana sospensione delle ostilità. Durante la pausa ogni parte riarma i cuori per studiare al meglio come cancellare per sempre l’avversario.  Siamo nel pieno del macabro. Hamas avrà preso ispirazione dalle danze macabre di origine francesi, le così dette canzoni di gesta che declamano le loro terribili imprese.

Israele riconduce forse il suo macabro a Giuda Maccabeo il suo capo militare che secolo or sono in battaglia si tolse qualche soddisfazione. Pare che alcuni prigionieri, per sbaglio, siano stati messi sotto sequestro per oltre 10 anni ma per Hamas che sia capitato l’uno o l’altro sotto le sue grinfie è del tutto indifferente.  Del resto, sequestrare sta per tenere in deposito presso terzi un oggetto contestato. Se anche non lo fosse, perché estraneo ai fatti ed ai contendenti, ad Hamas non importa. Vale sempre e comunque la logica del “mio” e non di “altri”. 

Chi anche sia stato catturato per errore dovrà sopportare la pena di vagare, di errare da una prigione all’altra finché qualcuno non si ricordi di contrattarne la liberazione.

Non per distrazione Hamas ha ucciso due fratellini a mani nude ed ha restituito insieme ai loro anche il corpo della donna che si credeva fosse la madre. Dopo ci si è accorti che per errore si trattava di altro cadavere.  L’episodio segna l’indifferenza verso la morte, l’estraneità verso i cadaveri che hai ammucchiato da qualche parte in una anagrafe confusa di fogli e cartellini che ne segnino l’identità. Non si tratta di scambio di cortesie, semmai di scambio di colpi da infierire al nemico, mortificarne l’anima. Si scambia un morto per un altro come nulla fosse, si cambia una salma per l’altra come al mercato.  C’è in questi protagonisti della “resistenza all’umanità” una alterazione di cuori che hanno scambiato di colore, alterandolo in tinte inaudite, passando dal rosso della vita al nero della crudeltà.  C’è un cambiamento di spirito che crea un nuovo spaventoso genere e specie di homo da registrare sul libro della scienza.

In questi giorni sta andando fortissima la vendita al buio e a peso dei pacchi smarriti per una qualche ragione nel traffico di e commerce. Il contenuto è segreto, con tanto di senso di sorpresa per ciò che poi si pesca all’interno. Così, similmente, anche l’asta per gli oggetti smarriti in aeroporto di cui non si conosce sempre il contenuto. È la stessa filosofia di Hamas. Ti do quello che ti capita al momento della consegna. Può darsi che tu sia fortunato o che ti sia andata male.  È questione appunto di commercio, con tutti i rischi di eventuali prodotti fallati o non proprio corrispondenti a ciò che desideravi acquistare. Si è smarrito il senso della ragione e della stessa esistenza, l’uomo si è travalicato mettendo in campo tutto quanto non gli appartiene e spogliandosi di quanto dovrebbe rivestirlo. “E smarrisce il bel volto in un colore Che non è pallidezza, ma candore” è la lezione che Hamas non imparerà mai.

Caso Santanchè: tacchi alti e responsabilità basse.

I dodici centimetri di tacco vantati martedì scorso dalla Santanchè non sono serviti ad alzare minimamente il livello del suo eloquio nell’aula di Montecitorio. La ministra ha deliberatamente tentato di banalizzare un confronto incentrato sull’opportunità che lei rimanga al suo posto anche in presenza di un rinvio a giudizio per presunte violazioni di legge nello svolgimento di una sua attività imprenditoriale. 

Il garantismo sancito nel nostro ordinamento giuridico, come anche nella sensibilità politica di ogni persona sinceramente democratica, ci deve ricordare che per ogni cittadino vale la presunzione di innocenza fino a prova contraria, ovvero fino a “sentenza passata in giudicato”: per tutti e quindi anche per Santanchè. Anche se la stessa Santanchè decine di volte ha chiesto le dimissioni di avversari politici che a volte non avevano ricevuto neanche un avviso di garanzia. Ma si sa, un vero garantista deve essere tale anche prescindendo dalla reciprocità.

In questa vicenda è opportuno rilevare la crescente difficoltà della maggioranza e della premier in particolare nel prendere le difese di dei vari Nordio, Delmastro, Donzelli, ecc. che risultano – a vario titolo e per aspetti e vicende diverse tra loro – sempre più indifendibili. I vecchi rapporti di militanza e di “cameratismo” non consentono alla premier di disconoscere ciò che la lega a storie non sempre belle da ricordare, ed è proprio la stessa premier che al crescere delle difficoltà cerca di aumentare le distanze che la separano dal suo inadeguato contorno. 

Infatti, in aula non si presenta anche per non lasciare agli atti delle arringhe difensive che di qui a poco potrebbero diventare degli scomodissimi atti di accusa per lei (come l’ormai famoso spot al distributore di benzina sulle accise!). Ma questo non basterà ad attenuare le sue responsabilità politiche per la scelta del personale politico che la affianca e che sembrano vivere in un paese immaginario dove tutto va bene. La realtà dei fatti e le crescenti difficoltà in cui si dibatte quotidianamente una larga parte di italiani, faranno venire al pettine i nodi di un’economia ferma, di una povertà in aumento, di un welfare depotenziato e di un degrado della sicurezza pubblica per la quale il governo ha messo in campo solo slogan e demagogia a costo zero. Il momento è sicuramente maturo per costruire un’alternativa credibile.

La classe dirigente cattolica ha giocato la sua credibilità nella politica estera

C’è un elemento che segna la definitiva e irreversibile cancellazione del patrimonio politico e di governo della Democrazia Cristiana. E non riguarda quei temi che periodicamente fanno capolino nello stanco dibattito politico italiano. Ovvero, la presenza politica dei cattolici, un possibile e potenziale partito dei cattolici, un soggetto politico di ispirazione cristiana e via discorrendo. No, il tema attiene alla centralità della politica estera nella costruzione di un progetto politico e di governo. Una coerenza cinquantennale che ha caratterizzato l’azione e il comportamento politico del “partito italiano” per eccellenza. La Dc, appunto. Certo, qualcuno potrà obiettare che erano altri tempi e quindi il quadro geopolitico mondiale era molto più semplice perchè più semplificato.

Com’è del tutto evidente, questa è un’affermazione del tutto sbagliata nonché approssimativa perché proprio in un clima di rigida “guerra fredda” la declinazione di una politica estera euroatlantica ed occidente era ancora più difficile e complessa, vista la collocazione geografica del nostro paese. Ma, senza rimpiangere il passato, purtroppo dobbiamo prendere atto che i tre criteri che oggi caratterizzano il progetto politico della politica estera dei vari attori in campo sono persin troppo semplici da indicare. E cioè, il trasformismo, l’opportunismo e la convenienza momentanea. Tre disvalori soprattutto presenti nel cosiddetto ‘campo largo’ ma che, attraverso la concezione pirotecnica e persin ridicola della Lega salviniana, è ben presente anche nella maggioranza di governo.

Ora, è di tutta evidenza che il trasformismo, l’opportunismo e la convenienza spicciola e contingente non sono tasselli che costruiscono un coerente e lungimirante disegno di politica estera del nostro paese. Certo, nell’alleanza di sinistra si misurano ogni giorno sei o sette posizoni, l’una diversa dalle altre e tutte riconducibili ad un solo obiettivo: come poter impallinare quotidianamente l’azione e il comportamento politico della Presidente del Consiglio. Insomma, è una politica estera basata esclusivamente sull’odio implacabile nei confronti di una persona e che, di conseguenza, non ha alcuna credibilità perchè non ha alcun respiro politico strategico. Se non quello di criminalizzare sistematicamente, sotto il versante politico, l’azione del Governo a trazione Meloni.

Per quanto riguarda il centro destra, non bastano le rassicurazioni di Tajani da un lato e l’attivismo di Giorgia Meloni a livello europeo ed internazionale – da molti anni, tra l’altro, non registravamo un attivismo così spiccato di un governo italiano sul versante mondiale – a dispiegare un progetto di politica estera coerente e fedele alla vocazione storica e tradizionale del nostro paese. La presenza di Salvini, infatti, incrina la credibilità dell’intero progetto e rischia di esporre il nostro paese ad una instabilità permanente e strutturale.

Ma, senza soffermarsi ulteriormente sui singoli dettagli e legati ai comportamenti sempre mutevoli dei vari capi partito, quello che non possiamo non registrare è che, purtroppo, e salvo rari casi, l’eredità politica, culturale e di governo della Democrazia Cristiana è stata del tutto dimenticata nonché dissipata. Perché, forse, è bene ricordarlo ancora una volta: un paese è politicamente credibile solo quando ha una politica estera coerente, affidabile e lungimirante.

Senza questo tassello decisivo e costitutivo, si corre il serio rischio di essere esposti al vento della instabilità e, soprattutto, del gregariato permanente. Ecco perché, se vogliamo far sì che la politica recuperi anche e soprattutto una cultura di governo – al netto dei partiti populisti, estremisti e radicali – dobbiamo far ridiventare centrale la politica estera. Cinquant’anni di vita democratica non possono essere qualunquisticamente storicizzati e archiviati. Per la qualità della nostra democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni e non per lo sterile e nostalgico rimpianto della Dc.

Mario Luzi: Il male? Una presenza tutt’altro che provvisoria nell’universo

Era il 14 ottobre 2004. Mario Luzi ci accoglieva nella sua casa sull’Arno per una conversazione che sarebbe stata trasmessa su Radio Vaticana in occasione dei novant’anni del poeta fiorentino, che avrebbe compiuto dopo qualche giorno. Mostrava di voler restare aggrappato alla vita, pur affaticato, con straordinaria lucidità, ironia, affabilità, umiltà. I suoi occhi vecchi, ma luminosi, sapevano di maestro buono. Pesava ogni parola. «Si può anche ipotizzare una vita felice che non conosce né il dolore né la sofferenza – confidava – però è uno sforzo dell’immaginazione, è un eccesso del sogno. La sofferenza è un pedaggio che dobbiamo pagare per essere presenti nella vita, per essere nell’essere».

Parlava della sua fede, del rapporto tra due dimensioni che si generano reciprocamente: limitatezza dell’essere umano e «infinità» la quale, diceva, «si presenta periodicamente, ci richiama, ci affascina, ci sollecita, ma non ci dà mai delle risposte che possiamo ritenere definitive». Constatava quanto si fossero «aggravate» alcune domande esistenziali: quelle sul male, per esempio, «una presenza tutt’altro che provvisoria nell’universo», ammetteva. «Ho sempre considerato il male il rovescio del bene. Però oggi io, di fronte a certi episodi, penso che il male sia anche fuori dalla responsabilità dell’uomo. Come un’immanenza non ancora debellata».

E il male della guerra? «Quella invece è una volontà si-nistra, una volontà nefasta, sbagliata», scandiva. Chiedevamo quale potesse essere il ruolo della poesia: «Tutto e nulla!». Un vecchio con la tenerezza di un bimbo che ha ancora tutto da imparare: del resto La Dottrina dell’estremo principiante (titolo di un suo testo) esprimeva bene il bisogno di tornare sempre nella condizione di stupirsi di questa vita. «Penso che i drammi a cui assistiamo ci portino a desiderare questa nudità e semplicità. Bisogna rientrare nel vivente, nell’innocenza e nella forza del vivente. Con tutto quello che vediamo di orribile, il vivente è qualcosa che supera tutto».

E la morte, come ci si fa i conti? «La morte si teme da giovani. Poi ci si abitua sia alla vita che alla morte. A un certo punto tutto il mondo che si è vissuto o quasi tutto, tutte le persone, sono già di là dalla siepe».

Fonte – L’Osservatore Romano – Giovedì 27 febbraio 2025.

Titolo originale – «Essere nell’essere» di un vecchio con la tenerezza di un bimbo.

Nordcorea testa missili: un messaggio di Kim a Trump

Roma, 28 feb. (askanews) – Mentre si attendono i primi approcci visibili di una riapertura di dialogo tra Stati uniti e Corea del Nord, Pyongyang manda messaggi non racchiusi in una bottiglia, ma in missili da crociera strategici. La Corea del Nord ha dichiarato oggi di aver lanciato due missili cruise, che sono ammarati al largo della sua costa occidentale. A supervisionare il test, il leader supremo Kim Jong Un in persona.

L’unità missilistica dell’Esercito popolare coreano (KPA) nelle aree occidentali ha condotto l’esercitazione di lancio mercoledì mattina, sotto la supervisione di Kim, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA.

Il test mirava – secondo la stessa dichiarazione nordcoreana – a informare i nemici del paese circa la capacità di contrattacco del KPA in qualsiasi area, oltre a dimostrare la prontezza delle varie modalità operative nucleari e l’affidabilità della deterrenza nucleare del Nord.

Kim ha invocato la difesa permanente del diritto sovrano alla sicurezza del paese attraverso uno “scudo nucleare affidabile”.

Il numero uno del regime di Pyongyang ha sostenuto che “ciò che è garantito da una potente capacità di attacco è la più perfetta deterrenza e capacità di difesa”, sottolineando che la Corea del Nord dovrebbe impegnarsi per una “maggiore prontezza in battaglia delle forze nucleari e una piena preparazione per il loro impiego”.

I missili, a dire di Pyongyang hanno colpito con precisione gli obiettivi dopo aver percorso una traiettoria ovale di 1.587 chilometri in meno di otto secondi.

Le forze armate della Corea del Sud hanno confermato il lancio dei missili, rilevando il lancio di più missili da crociera verso il Mar Giallo intorno alle 8:00 di mercoledì, e precisando che i lanci sono in fase di analisi da parte delle autorità di intelligence sudcoreane e statunitensi.

“Le nostre forze armate stanno monitorando da vicino le varie attività della Corea del Nord nell’ambito della ferma postura difensiva combinata tra Corea del Sud e Stati Uniti, affinché il Nord non interpreti erroneamente l’attuale situazione di sicurezza”, ha dichiarato lo Stato maggiore congiunto in un messaggio inviato ai giornalisti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.

Il recente lancio ha segnato il primo volo di missili da crociera del Nord dopo il 25 gennaio. In quella occasione, la Corea del Nord aveva testato quelli che ha chiamato missili da crociera guidati strategici da mare a terra, segnando il suo primo lancio missilistico da quando il Donald Trump è rientrato da presidente alla Casa bianca.

Il test di mercoledì è anche un segnale in vista di un’importante esercitazione militare primaverile tra Corea del Sud e Stati uniti, denominata Freedom Shield e in programma per il mese prossimo. Pyongyang da tempo denuncia le esercitazioni militari congiunte degli alleati, definendole una prova generale per un’invasione. Seoul e Washington hanno affermato che queste attività hanno una natura puramente difensiva.

Risultati e classifica serie A, Bologna in zona Europa

Roma, 27 feb. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo il recupero Bologna-Milan 2-1

Classifica: Inter 57, Napoli 56, Atalanta 54, Juventus 49, Lazio 47, Bologna 44, Fiorentina 42, Milan 41, Roma 40, Udinese 36, Torino 31, Genoa 30, Como 28, Cagliari, Lecce 25, Verona, Parma 23, Empoli 21, Venezia 17, Monza 14.

27esima GIORNATA Venerdì 28 febbraio ore 20.45 Fiorentina-Lecce, sabato 1° marzo ore 15 Atalanta-Venezia, ore 18 Napoli-Inter, ore 20.45 Udinese-Parma, domenica 2 marzo ore 12.30 Monza-Torino, ore 15 Bologna-Cagliari, Genoa-Empoli, ore 18 Roma-Como, ore 20.45 Milan-Lazio, lunedì 3 marzo ore 20.45 Juventus-Verona.

28ª GIORNATA: Venerdì 7 marzo ore 20.45 Cagliari-Genoa, sabato 8 marzo ore 15 Como-Venezia, Parma-Torino, ore 18 Lecce-Milan, ore 20.45 Inter-Monza, domenica 9 marzo ore 12.30 Napoli-Fiorentina, ore 18 Empoli-Roma, ore 20.45 Juventus-Atalanta, lunedì 10 marzo ore 20.45 Lazio-Udinese.

Schlein chiede unità al Pd, frizioni su guerra e Jobs act

Roma, 27 feb. (askanews) – I temi sul tavolo della direzione del Pd erano da trattare con grande cautela, perché su guerra e Jobs act le posizioni nel partito sono da sempre articolate, per usare un eufemismo. Lo dimostra il fatto che buona parte di Energia popolare, la minoranza del partito, non ha partecipato al voto sulla relazione della segretaria, approvata senza voti contrari e senza astensioni. Elly Schlein, d’altra parte, non ha dubbi che il ‘nuovo Pd’ debba avere una posizione chiara per riconnettersi col proprio elettorato. Ma la segretaria sa anche che un partito plurale e unito è più forte, come ha ricordato concludendo la sua relazione, e ha proposto una linea che riducesse al minimo il rischio di tornare a quelle “vecchie abitudini” che ha deprecato nel suo appello conclusivo.

“Questo momento storico ci richiede una grande responsabilità”, ha spiegato alla fine del suo intervento. Ricordando, appunto, che “l’anno scorso un partito plurale e unito come mai ha ricominciato a vincere” e che, dunque, sarebbe bene evitare di “tornare a vecchie abitudini e ricominciare con dinamiche autoreferenziali”.

Il richiamo non era fuori luogo, perché Schlein sapeva bene che schierare il Pd per il sì al referendum sul Jobs act avrebbe creato mal di pancia, così come la posizione prudente sul riarmo Ue di cui si parla in questi giorni nelle cancellerie europee.

La riunione è stata preparata con cura, il sì al referendum Schlein lo ha accompagnato con una rassicurazione ai ‘dissidenti’: “Il Pd supporterà i referendum e invita tutte e tutti ad andare a votare”, ha spiegato. Ma poi ha aggiunto: “So bene che nel partito c’è anche chi non li ha firmati tutti e non chiediamo abiure a nessuno”.

E infatti non sono mancati momenti di tensione nel susseguirsi degli interventi e più di un esponente della minoranza spiega che proprio grazie alle parole usate dalla segretaria – molto calibrate – alla fine ci si è limitati a qualche battibecco su un tema che poteva essere esplosivo.

Tra gli interventi più decisi, raccontano, ci sono stati quelli di Simona Malpezzi, Lia Quartapelle, Piero Fassino, Sandra Zampa. Malpezzi, spiegano, ha citato il richiamo al pluralismo fatto dalla segretaria, elogiandola, perché va ricordato che oltre al ‘nuovo Pd’ – rappresentato da chi è arrivato da poco e da chi è rientrato dopo essere uscito – c’è anche chi nel partito è sempre stato e non può essere cancellato.

E il richiamo al pluralismo è stato apprezzato anche da Quartapelle, che però poi ha messo in guardia dal rischio che il Pd si schiacci sulla Cgil che è il sindacato “più estremista”, rompendo con la Cisl e forse anche con la Uil. Parole che nono sono piaciute affatto a Susanna Camusso e che hanno portato a un chiarimento tra le due parlamentari.

Anche un passaggio di Schlein sull’Ucraina ha suscitato qualche dibattito. La segretaria, nella relazione, ha spiegato: “Noi non siamo con Trump e al suo finto pacifismo e non siamo con l’Europa per continuare la guerra. Siamo con l’Europa per costruire una pace giusta”. E la difesa europea va sostenuta, ha aggiunto, ma nell’ambito di un piano per “l’autonomia strategica” che comprenda anche gli investimenti per il welfare, per la transizione, per il sostegno all’industria.

Netta è stata Picierno: “Non siamo stati e non siamo di fronte a una postura bellicista dell’Europa. Non è mai stata l’Ue a voler fare o a voler continuare la guerra e non è nemmeno vero che la mancanza di iniziative di pace siano dipese da una mancanza di volontà politica della Ue”. Simili le obiezioni di Fassino e di Zampa.

Risposte sono arrivate da Laura Boldrini, Roberto Speranza e altri. “L’Europa ha fatto benissimo a sostenere l’Ucraina – ha detto l’ex ministro della Sanità – ma inaccettabile che sia stata totalmente assente iniziativa di pace. Ora arriva Trump e riempie il vuoto lasciato dall’Europa. E la posizione della Kallas è fuori dal mondo”. E Andrea Orlando ha avvertito: “Non farsi carico delle posizioni di un popolo largo che ha sofferto rispetto all’ingaggio militare dell’Europa in questi anni, è secondo me un modo di fare questa discussione forzando”.

Alla fine è stata la segretaria a rimettere insieme i pezzi della discussione: “Nessuno di noi pensa che quella guerra l’abbia voluta l’Europa. “Quello che pensiamo – ha precisato – è che l’Europa avrebbe potuto già prima fare di più e che oggi siamo chiamati a fare di più”. Ora, si augura la leader Pd, tutti si impegnino per “la mobilitazione” del partito sul “progetto per l’Italia”, perché – assicura – “il vocabolario del futuro non lo scriverà la destra”.

Samuele Bersani e Orchestra, riparte il tour (Roma e Milano sold out)

Roma, 27 feb. (askanews) – Cresce l’attesa per i nuovi concerti di Samuele Bersani, ultima occasione per ascoltare live l’artista insieme ad una grande Orchestra. Dopo lo stop, Bersani torna nei Teatri d’Italia con l’Ensemble Symphony Orchestra (diretta dal Maestro Giacomo Loprieno), e registra il sold out in moltissimi appuntamenti. Biglietti già terminati a Roma, Parma, Bologna, Milano e Torino, mentre restano le ultime disponibilità a Padova, Brescia, Catania, Montecatini e Trieste.

I live di Bersani con Orchestra sono una celebrazione della musica che sa essere possente e delicata, capace di esplodere e di sussurrare. L’orchestra qui non è solo un accompagnamento, ma una voce che dialoga con la sua, che la moltiplica e la arricchisce di sfumature inedite. C’è qualcosa di magico nell’ascoltare Bersani in questa formazione: ogni accordo, ogni battuta è un respiro collettivo, ogni pausa è un’eco che resta. In mezzo al caleidoscopio di suoni, la sua voce si fa intima, senza mai perdere la sua forza evocativa.

Il risultato è una delle più interessanti contaminazioni che presto prenderà anche la forma di un disco, in uscita il prossimo 21 marzo. Il pre-order di “Samuele Bersani & Orchestra” (Sony Music Italy) sarà disponibile da oggi, 27 febbraio (https://Columbia.lnk.to/SamueleBersaniOrchestra). Le melodie delle sue canzoni si vestono di nuovi colori, abbracciate dagli archi e dai fiati dell’orchestra che le accompagna e le esalta.

“Samuele Bersani & Orchestra – Tour Indoor 2024” è prodotto e organizzato da Friends and Partners. Le ultime date: 12 marzo a Parma (Teatro Regio), sold out; il 20 marzo Milano (Teatro Arcimboldi), sold out; 2 aprile a Trieste (Teatro Rossetti), 7 aprile a PADOVA (Gran Teatro Geox); il 9 aprile Roma (Auditorium Conciliazione), sold out; il 14 aprile a Brescia (Teatro Dis_Play); il 15 aprile Bologna (Teatro Europauditorium), sold out; il 18 aprile a Catania (Teatro Metropolitan), il 5 maggio Torino (Teatro Colosseo), sold out e il 7 maggio Montecatini Terme (PT) (Nuovo Teatro Verdi).

Bollette, governo: in dl risposte concrete, a lavoro su lungo periodo

Roma, 27 feb. (askanews) – Con il decreto bollette domani in Consiglio dei ministri “verrà adottato un pacchetto di misure che va incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese italiane, garantendo un sostegno concreto in un momento di difficoltà economica legato all’aumento dei costi energetici”. E’ quanto fanno sapere fonti di governo, esprimendo “soddisfazione” al termine del vertice di maggioranza sul decreto che si è tenuto a Palazzo Chigi, presenti la premier Giorgia Meloni, i vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e in collegamento il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Gli interventi previsti nel decreto, proseguono le fonti, “sono il risultato di un lavoro costante, dei ministri competenti condiviso dalle forze politiche di maggioranza, per dare una risposta rapida e mirata a una delle principali preoccupazioni di cittadini e imprese. Il Governo continuerà a lavorare parallelamente per ulteriori iniziative di medio-lungo periodo che possano rafforzare ed efficientare il sistema nel suo complesso”.

Rita Marcotulli e molti altri big al Festival Dolomiti Sky Jazz

Roma, 27 feb. (askanews) – “Enrosadira” definisce perfettamente il 29esimo Festival Dolomiti Ski Jazz: nella lingua ladina questa parola descrive il fenomeno del “colorarsi di rosa delle Dolomiti”, all’alba e al tramonto (quando i raggi del sole colpiscono le rocce dolomitiche). Un effetto che, nella 29esima edizione, colora anche la musica che avvolge queste cime. Il festival della “black music”, che attraversa la Festa della Donna, non ha mai ospitato tante jazziste come nel cartellone 2025. Ventisette concerti liberano le note del jazz sulle piste da sci, nei pub, nei teatri e nei paesi delle Valli di Fiemme, Cembra e Fassa, dal 7 al 16 marzo 2025.

Sono state scelte 22 location intriganti per dare vita al festival, diretto da Enrico Tommasini con il supporto delle Apt d’ambito e di Trentino Marketing. Tra i luoghi prescelti, le terrazze con vista di rifugi e chalet, i pub, i teatri, oltre alle vie dei paesi che saranno attraversate dalle “street parades”.

Ecco le jazziste di primo piano, a partire dalla cantante francese Camille Bertault, una delle artiste più talentuose della scena internazionale dotata di un virtuosismo mozzafiato. Camille sarà ospite speciale della band londinese Almanaque, con la quale proporrà un potente mix di musica brasiliana e di jazz dalle influenze africane.

Il raffinatissimo trio di Alba Armengou conduce in un viaggio musicale ispirato ai boleri, al cançó catalano, alla bossa nova, al latino e al jazz, La giovanissima ed eclettica cantante e trombettista di Barcellona, formatasi nella ormai mitica Sant Andreu Jazz Band di Barcellona, condividerà il palco del Palafiemme con Olivia Trummer in un concerto pieno di emozioni da non lasciarsi sfuggire. La cantante e pianista di Stoccarda affascina con l’eleganza e la poetica delle sue composizioni stilisticamente ispirate dalla musica di Stevie Wonder, Joni Mitchell e Oleta Adams. Melodie orecchiabili che si sviluppano con spontanea inventiva, virtuosismi strumentali che si alternano a groove coinvolgenti.

In scena al Club La Grenz anche il quintetto della cantante romana Carla Marcotulli, docente di canto jazz al conservatorio di S. Cecilia, affiancata da vecchie conoscenze del jazz trentino che non mancano mai a Dolomiti Ski Jazz e dal grande Bruce Ditmas, batterista americano dalle storiche collaborazioni con Paul Blay e Jaco Pastorius.

Sul palco del festival dolomitico anche due talenti locali: l’altoatesina Evi Mair, con la potente voce dalle venature blues & soul e il quintetto di Martina Iori, raffinata cantautrice e chitarrista originaria di Canazei, in Val di Fassa che predilige comporre le sue canzoni in lingua ladina.

A chiudere il festival il concerto di Rita Marcotulli, una delle pianiste e compositrici più apprezzate della scena Europea che, grazie a prestigiose collaborazioni con Peter Erskine, Joe Henderson, Joe Lovano ed Enrico Rava, si afferma in breve tempo come una figura importante a livello internazionale sulla scena jazz contemporanea Fra i suoi traguardi la pluripremiata colonna sonora del film di Rocco Papaleo “Basilicata coast to coast” e le collaborazioni in ambito pop con Pino Daniele, Pat Metheny, Giorgio Gaber, Gino Paoli e Noa.

Dolomiti Ski Jazz 2025 è organizzato da Trentino Jazz in collaborazione con Aziende per il Turismo delle Valli di Fiemme Cembra e Fassa.

Papa, fonti vaticane: è uscito da momento più critico

Città del Vaticano, 27 feb. (askanews) – Papa Francesco “è uscito dal momento più critico” e dalla fase di “criticità” si è tornato al “quadro complesso”. E’ quanto riferiscono fonti vaticane, secondo cui il Papa sta alternando l’ossigenazione ad alti flussi con ventimask, ovvero mascherine di ossigeno. “E’ una soluzione più leggera rispetto all’ossigeno ad alti flussi”, precisano fonti vaticane, che fanno notare come “per la seconda volta non si utilizza il termine condizione critica”.

“E’ un bollettino che descrive un ulteriore miglioramento”, precisano le fonti, ma “è anche un segnale che si riservino la prognosi” e questo significa “che i medici nutrono ancora delle preoccupazioni”.

Sull’Angelus di domenica, le fonti vaticane non si sbilanciano. “E’ ovvio che al Papa piacerebbe vedere la gente, attendiamo di vedere cosa succederà domenica”.

Il Papa sta meglio

Città del Vaticano, 27 feb. (askanews) – “Le condizioni cliniche del Santo Padre si confermano anche nella giornata odierna in miglioramento. Oggi ha alternato ossigenoterapia ad alti flussi con ventimask”. E’ quanto si legge nel bollettino vaticano diffuso stasera riguardo alle condizioni di salute di Papa Francesco, giunto al suo quattordicesimo giorno di ricovero al Policlinico Agostino Gemelli.

“In considerazione della complessità del quadro clinico, sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi”. E’ quanto si legge nel bollettino vaticano diffuso stasera. “Il Santo Padre – aggiunge il bollettino – ha dedicato la mattina alla fisioterapia respiratoria alternandola al riposo, mentre il pomeriggio dopo una ulteriore seduta di fisioterapia si è raccolto in preghiera nella Cappellina dell’appartamento privato sito al decimo piano, ricevendo l`Eucarestia; quindi si è dedicato alle attività lavorative”.

Nato, Rutte: parlato con Trump, Usa e Alleanza "sempre più forti"

Milano, 27 feb. (askanews) – “Stati Uniti e NATO stanno diventando sempre più forti. Gli alleati della NATO si stanno muovendo rapidamente per investire di più nella difesa. Grandi aumenti annunciati e altri a seguire”. Lo ha scritto il segretario generale della Nato Mark Rutte sui social in merito a una telefonata intercorsa tra i due. “In Ucraina, gli alleati stanno preparando miliardi in più in aiuti oltre a contributi alle garanzie di sicurezza” ha aggiunto, sottolineando che “è bello parlare con Trump”.

In precedenza il 14 febbraio il segretario generale della NATO Rutte ha incontrato a Monaco, di persona, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance.

Roma, Ventura (VDP Srl): riunione lancio Parco del Mare di Ostia

Roma, 27 feb. – “Oggi abbiamo avuto il piacere di incontrare l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Veloccia, insieme ai dirigenti di Risorse per Roma, per la riunione di lancio del progetto “Parco del Mare di Ostia”, un’iniziativa ambiziosa e strategica che mira a trasformare radicalmente il lungomare di Ostia, rendendolo un luogo pi accogliente, sostenibile e funzionale per i cittadini romani. In qualit di VDP, avevamo gi avuto l’opportunit di elaborare una parte della Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Utilizzo degli Arenili di Roma Capitale, un’importante fase preliminare che ha permesso di definire le linee guida per la gestione sostenibile delle aree costiere della citt. Inoltre, facciamo parte di un raggruppamento di imprese, guidato da Abacus, che ha vinto il bando per la riqualificazione del lungomare di Ostia. Il progetto “Parco del Mare” prevede la riqualificazione del lungomare, che diventer un luogo pi sicuro e fruibile per i cittadini, la creazione di un nuovo Parco delle Dune, che restituir un’area verde di grande valore ecologico e paesaggistico, e la costruzione di un nuovo ponte carrabile, che migliorer la viabilit e il collegamento con altre zone della citt. L’obiettivo primario di questo progetto restituire ai cittadini romani uno degli angoli pi suggestivi della capitale, offrendo loro uno spazio accessibile e vivibile. Allo stesso tempo, si intende favorire lo sviluppo economico della zona, creando opportunit per il turismo, il commercio e le attivit locali, sempre nel pieno rispetto dell’ambiente e della sostenibilit. Per quanto riguarda la tempistica, il Comune di Roma, in collaborazione con la Regione Lazio, prevede l’affidamento dei lavori entro un arco di 18 mesi, permettendo di avviare la realizzazione del progetto in tempi relativamente brevi”.

Lo dichiara Francesco Ventura, Amministratore VDP Srl.

Spazi da non perdere, Biblioteca Diocesana San Tommaso d’Aquino

Roma, 27 feb. (askanews) – Un centro culturale fuori dal centro, un nuovo punto di riferimento per la comunit. La Biblioteca Diocesana San Tommaso d’Aquino di Andria ha riaperto le sue porte dopo un significativo intervento di riqualificazione, reso possibile grazie a un finanziamento della Regione Puglia. Questo progetto ha trasformato un luogo storico in un moderno polo culturale, restituendo alla citt uno spazio strategico per combattere la povert educativa e diffondere il sapere.

Grazie a oltre 1000 metri quadrati di ambienti rinnovati, la biblioteca offre ora spazi pensati per rispondere alle diverse esigenze della comunit: dalle aree pensate per i pi piccoli alle sale studio e lettura, oltre a un teatro dedicato a eventi culturali, spettacoli e conferenze. Anche le aree esterne sono state completamente riqualificate, creando spazi accoglienti e funzionali per favorire l’incontro e la socialit.

La gestione della struttura affidata alla Biblioteca Diocesana San Tommaso d’Aquino, in collaborazione con il Circolo dei Lettori di Andria, associazione attiva sul territorio che una delle realt selezionate al Sud Italia nell’ambito dell’iniziativa Creativity Pioneers Funds promossa da Fondazione Moleskine e sostenuta anche da Fondazione Con il Sud per supportare le organizzazioni che promuovono la creativit come strumento di cambiamento sociale.

Grazie a questa trasformazione, la biblioteca non pi solo un luogo dedicato alla lettura, ma un spazio dinamico dove la cultura diventa motore di crescita sociale e personale. Tra le priorit vi l’offerta di opportunit educative e attivit inclusive, con l’obiettivo di contrastare la povert educativa e favorire il dialogo e la partecipazione attiva.

I nuovi spazi della Biblioteca Diocesana rappresentano un invito aperto a tutta la cittadinanza: un luogo di incontro, apprendimento, creativit e condivisione. La riapertura segna l’inizio di un nuovo capitolo per Andria, che ora pu contare su un centro culturale di riferimento, pronto ad accogliere eventi e iniziative per costruire una comunit pi consapevole e partecipe.

Lepore (MS Desk): Italia protagonista a Big 5 Construct Saudi

Roma, 27 feb. – Il Regno dell’Arabia Saudita ha ospitato la Big 5 Construct Saudi, il pi grande evento fieristico del settore delle costruzioni nel Paese e nel GCC (Gulf Cooperation Council). Durante queste due settimane, le duemila aziende presenti come espositori, provenienti da pi di sessanta Paesi, hanno dato vita a un evento straordinario, con oltre settantacinquemila visitatori e cento convegni specialistici. In questa importante Kermesse, l’Italia si distinta come il Paese con il maggior numero di espositori, con oltre duecento imprese che hanno partecipato attivamente all’esposizione. I numeri sono davvero impressionanti, in un mercato caratterizzato da progetti di portata straordinaria come Neom, Al Lula, Green Riyadh, Red Sea, solo per citarne alcuni. Per le imprese italiane, entrare nel mercato saudita una sfida che richiede non solo competenze interne, ma anche un forte supporto esterno. fondamentale disporre di un network di consulenti e partner istituzionali che siano non solo esperti, ma radicati nel territorio e in grado di interpretare le complesse dinamiche culturali e di business del Regno. MS Desk Italy, con una presenza consolidata a Roma e Riyadh e un’esperienza di oltre dieci anni nel mercato saudita, si propone come partner strategico per le imprese italiane che desiderano approcciare questo mercato. Grazie alla nostra competenza, etica e professionalit, siamo pronti a supportare le aziende italiane in ogni fase del loro percorso nel Regno, offrendo soluzioni su misura per affrontare le sfide e cogliere le opportunit che l’Arabia Saudita ha da offrire.”

Lo dichiara Giuseppe Lepore, Presidente di MS Desk Italy.

Al via da Gallipoli il tour "Incanti 2025", tra teatro e illusionismo

Roma, 27 feb. (askanews) – Torna nei teatri dopo gli applausi della scorsa stagione, “Incanti”, spettacolo di 6 dei più giovani e premiati illusionisti italiani che promette di meravigliare ancora una volta il pubblico con numeri inediti e nuovi interrogativi sulla natura dell’incanto.

Il tour (qui i biglietti: https://incantishow.com/events/) parte il 28 febbraio da Gallipoli, prosegue il 2 marzo a Bari, dal 7 al 9 marzo a Napoli, l’11 marzo ad Ancona, il 13 marzo a San Benedetto del Tronto, il 15 marzo a Ferrara, il 23 marzo a Varese, dal 28 al 30 marzo a Milano, il 4 aprile ad Alessandria, il 6 aprile a Montecatini, dall’11 al 13 aprile a Bologna, il 16 aprile a Genova e si chiude a Roma dal 18 al 20 aprile.

Scritto e diretto dal campione italiano di mentalismo Andrea Rizzolini e prodotto da Officine dell’Incanto, lo show riunisce sul palco sei illusionisti under 30, personalità artistiche dal background e abilità diverse.

Accanto a Rizzolini – che interpreta il narratore dello spettacolo e lascia a bocca aperta il pubblico indovinandone i sogni con una manciata di indizi – ecco alternarsi sul palco Dario Adiletta, uno sciamano capace di dominare l’acqua; Piero Venesia, il personaggio “fantozziano” perseguitato da una nuvola; e Francesco Della Bona con la sua capacità di controllare il tempo. Ancora, Niccolò Fontana regala la vita a un automa apparentemente inerte, mentre Filiberto Selvi rivisita la storia di Re Mida interpretando un romantico violinista di strada che cerca di vivere della sua musica.

Incanti 2025 è una nuova versione 2.0 dello spettacolo con nuovi testi, illusioni inedite, più interazione con il pubblico e una scenografia “magica” disegnata da Laura Benzi.

Shakespeare, Goethe e De Filippo sono tra gli autori che ispirano la drammaturgia di questo show, che intreccia sul palco un costante dialogo tra teatro e illusionismo per portare in scena l’importanza di preservare la bellezza e la magia, la capacità di meravigliarci di ciò che troppo spesso diamo per scontato.

Tornando a lavorare sullo spettacolo ci siamo resi conto che la riflessione sull’incanto era il pretesto per indagare il ruolo che ha assunto figura del mago all’interno della storia del teatro: spiega Andrea Rizzolini. Abbiamo di fronte autori che sono dei veri e propri incantatori (da in-cantare, “entrare in un canto”) capaci di fare entrare il loro pubblico in una realtà parallela grazie alle loro storie, nello stesso modo in cui i maghi che hanno creato sono capaci di stregare gli altri personaggi. Noi Incanti siamo entrambe le cose: siamo al contempo gli autori e i personaggi, streghiamo il pubblico con le narrazioni che portiamo in scena e diventiamo così capaci di veri e propri incantesimi.

Lo spettacolo è consigliato a un pubblico dai 7 anni in su

Pompei, una candidatura che guarda ai giovani e alla sostenibilit

Roma, 27 Feb. – Sostenuta da pi di 100 Sindaci del territorio e da svariate realt culturali, Pompei lavora per diventare Capitale Italiana della Cultura 2027, con l’obiettivo di trasformare la citt in un faro di cultura e sviluppo sostenibile. “Un sogno collettivo” -lo ha definito Il sindaco Carmine Lo Sapio. Il progetto a sostegno della candidatura, denominato “Pompei Continuum”, una promessa solenne di utilizzare il patrimonio archeologico unico della citt come catalizzatore per uno sviluppo sostenibile, creando opportunit concrete per i giovani e rigenerando le aree urbane.

Con un indice di vecchiaia pari a 144,6 anziani ogni 100 giovani, il percorso intrapreso in un chiaro squilibrio demografico mira ad invertire questa tendenza. Come? Attraverso iniziative come “Pompei Emissioni Zero”, la Biennale d’Arte presso il nuovo Museo Civico, l’EXPO Pompei, la rigenerazione urbana di piazze e strade in collaborazione con l’UNESCO : “Non ci limitiamo a valorizzare un patrimonio archeologico unico al mondo, ma intendiamo utilizzare questa eredit come catalizzatore per uno sviluppo sostenibile, mirato principalmente ad offrire al Paese una Capitale della Cultura di rango internazionale per il 2027, ben organizzata e pronta all’accoglienza” – ha affermato il sindaco Lo Sapio.

L’inclusione sociale un altro pilastro fondamentale del progetto. Andreina Esposito, vicesindaco e assessore alla Cultura, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni: “Il nostro sguardo -ha affermato- volto, oggi pi che mai, verso le nuove generazioni. I bambini e i giovani che abbracciamo sono assai pi che custodi della nostra inestimabile eredit culturale; sono il fulcro di un futuro che sogniamo radioso”. Attraverso programmi come i nuovi corsi di formazione archeologica di respiro internazionale e Il protocollo d’intesa con la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, Pompei si propone di offrire un approccio sostenibile che abbraccia l’ambiente, la cultura e il tessuto sociale.

“Pompei Continuum” del resto non solo mira a preservare il patrimonio culturale, ma anche a creare nuove opportunit lavorative, soprattutto per i giovani. “Siamo certi di poter offrire all’Italia e all’Europa un’esperienza unica, un esempio di rinascita e sviluppo dove la leva quella culturale”, ha dichiarato il sindaco. Con un impegno cos forte verso la cultura e la sostenibilit, Pompei si posiziona come un modello virtuoso che coniuga tradizione e innovazione, storia e futuro. Un Continuum , appunto.

La rigenerazione urbana finanziata per oltre 40 milioni di euro, con esempi tangibili come la nuova illuminazione degli scavi e il Porto di Marina di Stabia Pompei, sono un segno concreto capace comunque di rimanere sul territorio e sulla qualit di vita. Inoltre, eventi di portata nazionale come l’arrivo della fiamma olimpica e paraolimpica e il Giro d’Italia E-ENEL testimoniano la vitalit del progetto. “La nostra candidatura non un atto di presunzione, ma un atto di fiducia: fiducia nel nostro potenziale, fiducia nel progetto, fiducia nella forza della cultura come motore di cambiamento” -ha concluso Lo Sapio.

MotoGp, Marquez: "Io e Pecco un team"

Roma, 27 feb. (askanews) – Marc Marquez ha confermato con forza la sua candidatura al titolo 2025 nei test prestagionali in Thailandia. Adesso non si prova più e si farà sul serio, e proprio in quella Buriram dove due settimane fa ha rifilato mezzo secondo al compagno Pecco Bagnaia adesso vuole costruire i primi mattoncini del nono Mondiale. “Abbiamo preso la stessa strada a livello tecnico ed era la cosa importante: alla fine dobbiamo lavorare come un team per provare a prendere la strada più giusta e avere la moto più competitiva possibile”, queste le parole dello spagnolo a Sky Sport MotoGP. “Poi quando inizia la prima gara ognuno ha il suo stile, ognuno sceglierà le sue gomme e per questo devi seguire il tuo istinto, ma siamo un team e l’obiettivo è che il titolo rimanga in Ducati. In vista di domani, chi dice che non ha le farfalle allo stomaco mente, perché è la prima gara ed è sempre emozionante. Io comunque sono rilassato, ora iniziano le gare, che sono la parte importante. Anche i test lo sono e abbiamo fatto un bel lavoro, ma le gare ci dicono la realtà”. L’otto volte iridato ha poi mandato un messaggio a Jorge Martin, che salterà non solo Buriram ma anche il GP di Argentina per via del suo infortunio in allenamento: “Ho sofferto tanto nella mia carriera e lo capisco. Gli ho mandato un messaggio dicendogli di stare calmo, a riposo e di rispettare il suo corpo, proprio perché so l’esperienza che ho avuto io”.

Formula1, Hamilton: "Guidare la SF-25 mi piace moltissimo"

Roma, 27 feb. (askanews) – Lewis Hamilton è stato il più veloce nel turno mattutino del Day-2 di Sakhir, risollevandosi anche in classifica dopo un primo giorno un po’ più complicato del previsto. “Fin qui – ha detto Hamilton in conferenza stampa – sono state due giornate molto positive, anche se il meteo ci ha un po’ ostacolato oggi e quindi non siamo riusciti a fare tutti i giri che avevamo pensato. Però abbiamo ultimato gran parte del programma. Ci stiamo concentrando sull’esplorazione di varie cose e per me si tratta anche di cercare di ambientarmi all’interno del team il più rapidamente possibile. Sembra che sia passato tanto tempo dal mio arrivo, ma in realtà sono qui solo da un mese all’interno del team e non puoi fare troppo in un periodo di tempo così breve. Ma abbiamo fatto già parecchia strada insieme, e la macchina è andata molto bene in pista”.

A proposito della macchina, il feeling di Hamilton con la Ferrari SF-25 sembra sul punto di poter sbocciare: “È presto per dire se questa monoposto è vicina a quella per me ideale. Ma diciamo che la SF-25 mi sta piacendo molto e che lentamente stiamo creando un legame. Ieri è stata una giornata così così, ma abbiamo svolto tutto il nostro programma. Stiamo testando varie cose, non sto ancora facendo dei cambiamenti d’assetto, ma semplicemente seguendo la procedura. Oggi invece ho esplorato maggiormente la mia interazione con l’ingegnere di pista (l’ex di Vettel e Sainz, Riccardo Adami, ndr). Fino a ora direi che mi piace moltissimo guidare questa macchina”.

“Questi giorni servono a esplorare il potenziale della macchina – ha poi concluso Hamilton – per portarla al limite. Al momento credo che ci sia ancora margine e che ci sto arrivando passo dopo passo, rosicchiando qualcosina ogni volta. Differenze dalla Mercedes? Tutte le regolazioni sono diverse, non solo il bilanciamento dei freni e devo un po’ imparare questo nuovo metodo di lavoro. La macchina deve essere guidata in modo diverso ed è un percorso di apprendimento molto piacevole e divertente. Finora posso dire che sento la macchina sotto di me, sento che la macchina risponde alle mie sollecitazioni. Oggi è stata una giornata importante nel fare dei passi ulteriori in termini di preparazione dell’assetto. Ma abbiamo ancora tanto lavoro da fare e dobbiamo concentrarci sul nostro programma. Tra un paio di settimane capiremo in che posizione saremo, e magari domani cominceremo ad avere una piccola idea. Probabilmente saremo tutti molto vicini”.

“Materie STEM e lavoro, pi opportunit per ragazze e donne”

Rho, 27 feb. (askanews) – Tra i temi affrontati nel corso della sesta edizione del Social Innovation Campus di Fondazione Triulza, dedicata alle “Competenze nella complessit”, c’ stato anche quello del numero ancora troppo basso di ragazze che scelgono di studiare le materie STEM.

“La percentuale di ragazze tra tutti gli iscritti sulle scienze dure, sulle discipline STEM – ha spiegato ad askanews Monica Diluca, prorettore alla Ricerca dell’Universit degli Studi di Milano – purtroppo si assesta al 32%: non siamo ancora a livello che vorremmo, purtroppo le iscrizioni sono ancora limitate, ma stiamo veramente impegnandoci fortemente perch questi numeri cambino e cambino in un futuro molto molto rapido. Bisogna insistere ed necessario che cresca il vivaio delle giovani ragazze che crescono con l’idea che una leadership femminile una leadership importante”.

La scelta di puntare sulle discipline scientifiche rappresenta poi anche un’ulteriore possibilit in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro. “In questo momento c’ una grande opportunit per le giovani donne – ha aggiunto Giuseppe Venier, amministratore delegato di Umana -. Noi siamo un Paese che ancora soffre per mancanza e carenza di figure e professioni STEM, contemporaneamente soffriamo una forte componente di sottooccupazione femminile. Abbiamo una grande opportunit da sfruttare, dobbiamo veicolare di pi questi percorsi di studio che offrono fra l’altro anche possibilit di lavoro e di carriera interessanti proprio per le donne”.

La tecnologia e l’innovazione sono al centro degli incontri e dei dibattiti del Social Innovation Campus, dove ovviamente si affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale. “Il divario tra i maschi e le femmine rispetto alle competenze digitali – ha detto Federica Rossi, AI National Skills Director di Microsoft – ancora abbastanza elevato, per ci auguriamo comunque che l’intelligenza artificiale possa essere anche uno strumento per le ragazze, poich una tecnologia anche pi semplice da utilizzare rispetto alle tecnologie del passato, e crediamo che possa essere anche un’occasione per aiutare a colmare questo divario di genere”.

Quello che sembra certo, percependo l’energia che scorre tra i giovani del campus, il desiderio di essere pi rilevanti nella societ, di dare un contributo di cambiamento che possa servire per costruire un mondo diverso.

Ocalan chiede al Pkk di deporre le armi e sciogliersi

Roma, 27 feb. (askanews) – Dopo 40 anni di rivolta contro lo stato turco, il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Öcalan ha chiesto giovedì ai membri del gruppo curdo bandito di deporre le armi e sciogliere definitivamente l’organizzazione.

In una dichiarazione attesa da tempo, letta dai deputati del Partito per la libertà e la democrazia del popolo (DEM) filo-curdo a Istanbul, il leader del PKK incarcerato ha affermato che il gruppo “ha completato la sua vita come le sue controparti e ha reso necessario il suo scioglimento”.

“Nel corso della storia che supera i 1.000 anni, turchi e curdi hanno sempre ritenuto necessario rimanere in un’alleanza, con un aspetto prevalentemente volontario, per mantenere la loro esistenza e sopravvivere contro i poteri egemonici”, ha scritto Öcalan.

“In questo clima creato dall’appello fatto da (leader del Partito del Movimento Nazionalista) Devlet Bahçeli, dalla volontà dimostrata dal Presidente (Recep Tayyip Erdogan) e dagli approcci positivi di altri partiti politici verso l’appello noto, invito a deporre le armi e ad assumermi la responsabilità storica di questo appello”, ha concluso.

Giovedì mattina, alti funzionari del DEM hanno incontrato Öcalan, come parte dei rinnovati sforzi di pace tra Ankara e il gruppo curdo bandito.

L’appello potrebbe potenzialmente porre fine a un conflitto che dura da oltre quattro decenni e ha causato decine di migliaia di vittime.

Öcalan, 75 anni, è imprigionato sull’isola di Imrali, al largo di Istanbul, dal 1999 dopo essere stato condannato per tradimento.

Nonostante la sua incarcerazione, continua a esercitare una notevole influenza sul PKK. Ci si aspetta che la leadership del gruppo ascolti qualsiasi appello di Öcalan, anche se alcune fazioni all’interno del gruppo potrebbero opporre resistenza, affermano gli analisti.

Fondato da Öcalan nel 1978, il PKK ha guidato un’insurrezione nel sud-est della Turchia dal 1984. Il gruppo è considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali.

I precedenti tentativi di pace con il PKK si sono conclusi con un fallimento, il più recente nel 2015.

Sciopero delle toghe, l’Anm: a difesa cittadini.

Roma, 27 feb. (askanews) – Da Trieste a Palermo, coccarda tricolore in bella vista sulla toga e costituzione in mano, i magistrati hanno incrociato le braccia contro la riforma della giustizia che punta alla separazione delle carriere tra pm e giudici. Lo sciopero di oggi dei magistrati – con un’adesione tra 75-80% – “non è stato organizzato contro qualcuno, ma in difesa di una serie di princìpi della Costituzione nei quali crediamo fermamente e crediamo che siano la soluzione migliore, non per i magistrati ma per i cittadini”, ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, che ha partecipato alla mobilitazione delle toghe davanti alla Corte di Cassazione a Roma. “È la prima manifestazione importante di un movimento di pensiero nel quale cerchiamo di farci conoscere dai cittadini in modo diverso da quello con il quale siamo stati purtroppo fino ad oggi rappresentati”, ha detto ancora.

Mentre i magistrati disertavano in tutta Italia le aule dei tribunali in segno di protesta contro la separazione delle carriere, a Palazzo Chigi questa mattina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni si è riunita con i vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il sottosegretario, Alfredo Mantovano. Al termine dell’incontro fonti dell’esecutivo hanno confermato “la disponibilità a un confronto costruttivo, con particolare attenzione al dialogo con l’Associazione Nazionale Magistrati”, in vista di un faccia a faccia, già programmato, per il 5 marzo prossimo, prima con l’Unione delle Camere Penali e successivamente con l’Anm. La riforma della giustizia “non è stata concepita contro i magistrati, ma nell’interesse dei cittadini”, hanno sottolineato dalla maggioranza.

Critiche alla serrata dei magistrati sono arrivate dal deputato di Forza Italia, Enrico Costa. “Pm e giudici che manifestano a braccetto sono il miglior spot per la separazione delle carriere. E’ lo sciopero delle correnti. Dicono di voler difendere la Costituzione, in realtà sono terrorizzati dal perdere i tre mega privilegi: gli avanzamenti di carriera per tutti, anche per chi commette ripetutamente errori, le promozioni discrezionali grazie agli accordi tra le correnti, le sanzioni inesistenti per chi sbaglia”, ha rimarcato l’ex viceministro della Giustizia.

Per Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, si è trattato di uno “sciopero dal sapore eversivo” che “non bloccherà il cammino della democrazia. Vogliamo la certezza della pena, una giustizia rapida e la fine dell’uso politico della giustizia. Non ci faremo fermare”.

Si schiera al fianco dei magistrati la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha definito la separazione delle carriere, “una riforma sbagliata” e “che porta al sogno malcelato della destra: giudici assoggettati alla politica”. Per il capogruppo di Avs nella commissione Giustizia della Camera, Devis Dori “la destra al governo pensa di poter stravolgere la Costituzione, calpestare i suoi principi e agire con ostilità ideologica contro l’indipendenza dei magistrati. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra siamo con i magistrati a tutela della Costituzione democratica”.

Sciopero toghe, Anm: a difesa dei cittadini. Governo: pronti a confronto

Roma, 27 feb. (askanews) – Da Trieste a Palermo, coccarda tricolore in bella vista sulla toga e costituzione in mano, i magistrati hanno incrociato le braccia contro la riforma della giustizia che punta alla separazione delle carriere tra pm e giudici. Lo sciopero di oggi dei magistrati – con un’adesione tra 75-80% – “non è stato organizzato contro qualcuno, ma in difesa di una serie di princìpi della Costituzione nei quali crediamo fermamente e crediamo che siano la soluzione migliore, non per i magistrati ma per i cittadini”, ha detto il presidente dell’Anm, Cesare Parodi, che ha partecipato alla mobilitazione delle toghe davanti alla Corte di Cassazione a Roma. “È la prima manifestazione importante di un movimento di pensiero nel quale cerchiamo di farci conoscere dai cittadini in modo diverso da quello con il quale siamo stati purtroppo fino ad oggi rappresentati”, ha detto ancora.

Mentre i magistrati disertavano in tutta Italia le aule dei tribunali in segno di protesta contro la separazione delle carriere, a Palazzo Chigi questa mattina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni si è riunita con i vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e il sottosegretario, Alfredo Mantovano. Al termine dell’incontro fonti dell’esecutivo hanno confermato “la disponibilità a un confronto costruttivo, con particolare attenzione al dialogo con l’Associazione Nazionale Magistrati”, in vista di un faccia a faccia, già programmato, per il 5 marzo prossimo, prima con l’Unione delle Camere Penali e successivamente con l’Anm. La riforma della giustizia “non è stata concepita contro i magistrati, ma nell’interesse dei cittadini”, hanno sottolineato dalla maggioranza.

Critiche alla serrata dei magistrati sono arrivate dal deputato di Forza Italia, Enrico Costa. “Pm e giudici che manifestano a braccetto sono il miglior spot per la separazione delle carriere. E’ lo sciopero delle correnti. Dicono di voler difendere la Costituzione, in realtà sono terrorizzati dal perdere i tre mega privilegi: gli avanzamenti di carriera per tutti, anche per chi commette ripetutamente errori, le promozioni discrezionali grazie agli accordi tra le correnti, le sanzioni inesistenti per chi sbaglia”, ha rimarcato l’ex viceministro della Giustizia.

Per Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, si è trattato di uno “sciopero dal sapore eversivo” che “non bloccherà il cammino della democrazia. Vogliamo la certezza della pena, una giustizia rapida e la fine dell’uso politico della giustizia. Non ci faremo fermare”.

Si schiera al fianco dei magistrati la segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha definito la separazione delle carriere, “una riforma sbagliata” e “che porta al sogno malcelato della destra: giudici assoggettati alla politica”. Per il capogruppo di Avs nella commissione Giustizia della Camera, Devis Dori “la destra al governo pensa di poter stravolgere la Costituzione, calpestare i suoi principi e agire con ostilità ideologica contro l’indipendenza dei magistrati. Noi di Alleanza Verdi e Sinistra siamo con i magistrati a tutela della Costituzione democratica”.

Ucraina, l’accordo su minerali non include truppe Usa sul campo

Roma, 27 feb. (askanews) – Gli Stati Uniti non hanno intenzione di inviare truppe in Ucraina come parte dell’accordo sui minerali con l’Ucraina, ha affermato giovedì un alto funzionario dell’amministrazione statunitense.

Il funzionario ha sottolineato che non ci sono truppe statunitensi sul campo e nessuna garanzia specifica di finanziamento per i futuri combattimenti scritta nell’accordo sui minerali, secondo il pool stampa presidenziale.

“Ma questa è ovviamente una cosa molto in alto nell’agenda dei nostri alleati europei, guardando a cosa sembra, vedendo cosa offrono loro le loro capacità di difesa”, ha affermato il funzionario. Il funzionario ha sottolineato che la forza sarebbe meno un deterrente di una forza di mantenimento della pace.

“Il tipo di forza dipende molto dall’accordo politico che viene raggiunto per porre fine alla guerra, e penso che questo compromesso sia parte di ciò di cui i leader discuteranno oggi”, ha aggiunto.

Mercoledì, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha affermato che gli Stati Uniti e l’Ucraina sono molto vicini a raggiungere un accordo sui minerali delle terre rare, che è un accordo “buono” e “importante”.

Tennis, Nardi si ferma ai quarti a Dubai

Roma, 27 feb. (askanews) – Luca Nardi si ferma ai quarti di finale all’Atp 500 di Dubai. Al primo quarto in carriera nel circuito maggiore, il pesarese ha perso in tre set contro il francese Quentin Halys, n. 77 al mondo: 2-6, 6-3, 7-6 il punteggio in poco più di due ore di gioco. Una sconfitta con qualche rimpianto per Nardi, soprattutto per la gestione del secondo set in cui era avanti di un break e ha perso quattro game consecutivi. Un passaggio a vuoto che ha indirizzato la partita e ha ridato energie ad Halys, più lucido e brillante alla distanza.

Coni, 43 presidenti federali: "Si vada oltre 3° mandato"

Roma, 27 feb. (askanews) – Quarantatré presidenti di federazioni sportive nazionali hanno indirizzato una lettera al Governo per chiedere l’equiparazione delle norme elettorali del Coni a quelle delle federazioni sportive. Attualmente la legge preclude a Giovanni Malagò, numero 1 dell’ente che Governa lo sport azzurro, di ricandidarsi. Come a lui anche a molti presidenti di comitato regionale perché giunti al terzo mandato. Sono stati esclusi dal coinvolgimento nel documento indirizzato al governo i tre enti pubblici (Aci, Aeroclub d’Italia e Tiro a segno), non sono stati interpellati i rappresentanti del nuoto e dei medici sportivi i cui presidenti, Barelli e Casasco sono parlamentari. Fredda la risposta del ministro dello sport Abodi: “Non mi è arrivato ancora nulla, ma se e’ una lettera per andare oltre il terzo mandato del presidente del Coni non mi sembra una novità, io invece cerco novita” ha aggiunto Abodi a margine di un evento a Palazzo Montecitorio.

Turchia, Ocalan chiede al Pkk di deporre le armi e sciogliersi

Roma, 27 feb. (askanews) – Dopo 40 anni di rivolta contro lo stato turco, il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) Abdullah Öcalan ha chiesto giovedì ai membri del gruppo curdo bandito di deporre le armi e sciogliere definitivamente l’organizzazione.

In una dichiarazione attesa da tempo, letta dai deputati del Partito per la libertà e la democrazia del popolo (DEM) filo-curdo a Istanbul, il leader del PKK incarcerato ha affermato che il gruppo “ha completato la sua vita come le sue controparti e ha reso necessario il suo scioglimento”.

“Nel corso della storia che supera i 1.000 anni, turchi e curdi hanno sempre ritenuto necessario rimanere in un’alleanza, con un aspetto prevalentemente volontario, per mantenere la loro esistenza e sopravvivere contro i poteri egemonici”, ha scritto Öcalan.

“In questo clima creato dall’appello fatto da (leader del Partito del Movimento Nazionalista) Devlet Bahçeli, dalla volontà dimostrata dal Presidente (Recep Tayyip Erdogan) e dagli approcci positivi di altri partiti politici verso l’appello noto, invito a deporre le armi e ad assumermi la responsabilità storica di questo appello”, ha concluso.

Giovedì mattina, alti funzionari del DEM hanno incontrato Öcalan, come parte dei rinnovati sforzi di pace tra Ankara e il gruppo curdo bandito.

L’appello potrebbe potenzialmente porre fine a un conflitto che dura da oltre quattro decenni e ha causato decine di migliaia di vittime.

Öcalan, 75 anni, è imprigionato sull’isola di Imrali, al largo di Istanbul, dal 1999 dopo essere stato condannato per tradimento.

Nonostante la sua incarcerazione, continua a esercitare una notevole influenza sul PKK. Ci si aspetta che la leadership del gruppo ascolti qualsiasi appello di Öcalan, anche se alcune fazioni all’interno del gruppo potrebbero opporre resistenza, affermano gli analisti.

Fondato da Öcalan nel 1978, il PKK ha guidato un’insurrezione nel sud-est della Turchia dal 1984. Il gruppo è considerato un’organizzazione terroristica dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali.

I precedenti tentativi di pace con il PKK si sono conclusi con un fallimento, il più recente nel 2015.

Appalti: FM Specialist lancia la sfida per un sistema nazionale

Roma, 26 feb. – Il tema della trasparenza e della qualit nella gestione degli appalti pubblici tornato al centro del dibattito nazionale. Si discusso infatti del tema nel corso dell’evento “Il controllo che vorrei”, un’importante iniziativa promossa da FM Specialist, guidata dal Presidente Claudio Campion, co-ideatore di CLAUDIT. L’incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore, amministratori pubblici e rappresentanti istituzionali, riuniti per discutere le criticit e le prospettive future della regolamentazione e del monitoraggio dei servizi appaltati in Italia.

Tra i partecipanti di spicco figuravano il Dott. Paolo Mansi, il Dott. Vittorio Serafini della Fondazione Scuola Nazionale Servizi, l’Avv. Massimiliano Brugnoletti e il Dott. Francesco Veneri, responsabile del rischio clinico per gli ospedali della Toscana. A moderare i lavori, il Dott. Andrea Lucotti, affiancato dall’Onorevole Alessia Ambrosi, deputata e promotrice di iniziative legislative sulla trasparenza negli appalti pubblici.

Calcio, paura per Zeman, ricoverato al Gemelli di Roma

Roma, 27 feb. (askanews) – Paura per Zdenek Zeman. L’ex allenatore di Foggia, Lazio e Roma è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in codice rosso. Settantasette anni, nell’ultima settimana era stato colpito da una forte influenza che aveva preoccupato non poco i suoi familiari. Oggi il boemo non sarebbe più riuscito a parlare in modo normale, oltre ad avere difficoltà a muovere una gamba. Per queste ragioni è stato portato in ospedale. Un anno fa Zeman era stato sottoposto ad un’operazione al cuore (per l’impianto di quattro bypass) che gli aveva causato la decisione, sofferta, di abbandonare la guida del Pescara (Serie C). Lo scorso ottobre, invece, era stato colpito da un ictus  Zeman ha presentato questa mattina un deficit di forza e un disturbo di produzione del linguaggio compatibile con ischemia cerebrale in pazienti con pregressa comorbidità cardiologica e pregresso ictus. E’ stata confermata terapia antiaggregante e anticoagulante. Le condizioni cliniche sono al momento stabili pur rimanendo in prognosi riservata. Vigile e collaborante. E’ attualmente ricoverato presso la Stroke Unit del Policlinico Gemelli dove sono monitorati costantemente i parametri e dovrà essere sottoposto a controlli cardiologici e neuroradiologici.

Peppa Pig presto avrà un altro fratellino o una sorellina

Milano, 27 feb. (askanews) – Chi non ha mai sentito parlare di Peppa Pig, la simpatica maialina che, dal suo debutto sullo schermo, è diventata uno dei personaggi più amati e riconoscibili dai bambini di tutto il mondo? E ora, una grande novità è in arrivo per lei e la sua famiglia! Il 6 marzo 2025, su Rai Yoyo – il canale televisivo preferito dai più piccoli – andrà in onda “Il Grande Annuncio”, l’episodio speciale in cui Mamma e Papà Pig condivideranno con Peppa e George una notizia che cambierà tutto: presto avranno un altro fratellino o una sorellina! Un momento emozionante che coinvolgerà tante famiglie, accompagnando grandi e piccini in un viaggio fatto di sorprese, attesa e nuove avventure.

“Una nuova era per Peppa Pig sta per cominciare! L’arrivo di un bebè porta sempre grandi emozioni e cambiamenti, e i fan di Peppa avranno l’opportunità di vivere questo magico momento insieme a lei e alla sua famiglia,” ha dichiarato Esra Cafer, Hasbro SVP of Franchise Strategy and Management, Preschool & Fashion.

Le sue avventure hanno catturato l’immaginazione e i cuori di milioni di piccoli fan, veicolando con entusiasmo messaggi molto importanti e significativi sull’amicizia, la famiglia, il rispetto per l’ambiente e la passione per la lettura. Con l’arrivo del nuovo bebè, Peppa e George impareranno a collaborare e a condividere nuove esperienze, accompagnando i giovani spettatori in un viaggio emozionante alla scoperta di cosa significa crescere insieme. E Mamma e Papà Pig? Con tre piccoli in casa, dovranno ingegnarsi per affrontare questa nuova avventura con ancora più energia… e forse qualche pozzanghera di fango in più!

Ma le sorprese non finiscono qui! Negli episodi della nuova serie verranno svelati dettagli esclusivi sul bebè: il nome, il genere e, naturalmente il giorno in cui nascerà. Un anno ricco di novità, con eventi speciali e prodotti inediti pensati per celebrare al meglio questo nuovo arrivo nella famiglia Pig.

Dal suo debutto Peppa ha raggiunto ogni angolo del pianeta, tanto che oggi le sue avventure vengono tradotte in più di 40 lingue e sono trasmesse in 180 Paesi. Approdata in Italia nel 2008, è la serie più amata dai bambini dai 3 ai 5 anni, che ha conquistato tutti con le sue storie semplici e genuine, capaci di trasformare piccole avventure quotidiane in esperienze entusiasmanti. Negli anni poi è diventata molto più di una serie televisiva: ormai è un vero e proprio fenomeno di costume che abbraccia ogni aspetto della vita dei più piccoli, dai giocattoli ai libri, dai vestiti agli articoli da festa, passando per magazine, biciclette, videogiochi, app e addirittura snack dolci e salati per far merenda in compagnia della propria amichetta.

Tra giochi, parchi a tema e spettacoli teatrali, Peppa ha fatto breccia nei cuori delle famiglie di tutto il mondo grazie ai suoi messaggi positivi, che le hanno permesso di trasformare il gioco e l’avventura in un fantastico e funzionale veicolo di apprendimento. E adesso una nuova avventura sta per partire: il 2025 sarà un anno pieno di sorprese, a cominciare dall’arrivo del nuovo bebè di casa Pig!

Le vittime di Khojaly ricordate a Roma

Roma, 27 feb. – Un bilancio di 613 vittime, uccise in una sola notte, tra il 25 e il 26 febbraio 1992 nella citt di Khojaly, in Azerbaigian. Tra loro bambini, donne e anziani. Sono questi i numeri di una tragedia che rappresenta uno dei momenti pi atroci della Guerra del Karabakh e che l’Azerbaigian ha ricordato con due eventi, il 23 e il 24 febbraio, a Roma. Domenica 23 febbraio la suggestiva cornice della Basilica di Sant’Agnese fuori le mura ha ospitato il concerto “Khojaly: Ritorno alla Vita”. Il 24 febbraio nella Sala stampa della camera dei deputati si svolta, invece, la conferenza “Khojali 33 anni dopo. Nel tempo del ritorno, giustizia per la riconciliazione”, su iniziativa dell’On. Naike Gruppioni ed alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia, Rashad Aslanov. Obiettivo dell’incontro quello di mettere in luce come parlarne sia fondamentale perch simili tragedie non avvengano mai pi.

Abbiamo parlato con Rashad Aslanov, Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia:

“In quella notte i civili azerbaijani che abitavano nella citt Khojaly sono stati oggetto di un crimine di guerra, un crimine contro l’umanit. Per noi e anche per vari paesi questa una cosa che noi non dobbiamo scordare, noi dobbiamo commemorare perch l’importante che quella gente che hanno fatto questi crimini devono andare al tribunale, devono avere una giustizia. Oggi dopo 33 anni noi abbiamo alcune di queste persone che hanno partecipato in questo massacro nel tribunale dell’Azerbaijan. Questo da un punto di vista anche importante per riconciliazione del popolo, per portare pace nella regione, per dare vita a quelle citt che durante 33 anni aspettava la sua abitante”.

A moderare l’incontro il Prof. Antonio Stango, Presidente Federazione Italiana Diritti Umani. Tra i relatori il Sen. Giuliomaria Terzi di Sant’Agata, Presidente Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato, Fabrizio Conti dell’ArtCloud network international, che ha raccontato la sua esperienza nel Karabakh e a Khojaly, ed infine il Sen. Marco Scurria, che ha espresso il dovere delle istituzioni di presenziare un simile evento, con un accenno al valore del tema dell’identit e al dolore di chi deve abbandonare le proprie terre.

Trump non voleva ricevere Zelensky, ha mediato Macron

Roma, 27 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump inizialmente ha rifiutato di ricevere il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy negli Stati Uniti questa settimana, ma il presidente francese Emmanuel Macron lo ha convinto del contrario, ha riferito giovedì l’emittente francese BFMTV, citando una fonte diplomatica francese.

Trump ha confermato mercoledì che Zelenskyy avrebbe visitato gli Stati Uniti venerdì per firmare un accordo “molto importante” sui metalli delle terre rare.

Zelenskyy avrebbe dovuto recarsi a Washington ieri, ma qualcuno dell’amministrazione Trump ha chiamato e gli ha detto di non salire sull’aereo invano, dato che Trump si è rifiutato di riceverlo e ha annullato il loro incontro, ha affermato l’emittente francese. Ciò ha causato “panico” a Kiev, poiché Zelenskyy era ansioso di fare questa visita “molto simbolica” e firmare l’accordo, ha affermato la fonte citando il conduttore di BFMTV Patrick Sauce.

Il leader ucraino ha chiamato Macron per chiedergli di risolvere la situazione, questi poi ha contattato Trump per garantire per Zelenskyy e chiedere che il presidente degli Stati Uniti lo ricevesse, ha detto il giornalista. Il 3 febbraio, Trump ha detto che gli Stati Uniti si aspettavano che l’Ucraina fornisse l’accesso alle sue terre rare in cambio di assistenza finanziaria e militare. Durante i negoziati con la delegazione statunitense, guidata dal vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco più avanti nel mese, Zelenskyy ha respinto l’accordo originale, sostenendo che era contrario agli interessi dell’Ucraina. L’accordo è stato poi rivisto, secondo i resoconti che citano funzionari ucraini.

Mercoledì, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha detto che gli Stati Uniti e l’Ucraina erano molto vicini a raggiungere un accordo.

Trump vuol dividere Cina e Russia? Pechino: non ci riuscirà

Roma, 27 feb. (askanews) – Uno degli evidenti obiettivi strategici dell’amministrazione Trump nella competizione globale tra potenze, cioè infilare un cuneo nel rapporto tra Russia e Cina che si è stretto durante l’amministrazione Biden, è diventato oggi un elemento aperto di polemica, dopo che il segretario di Stato Marco Rubio ha candidamente fatto capire che Washington non vuole che Pechino e Mosca siano allineate. Gli ha immediatamente risposto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jiang, che ha detto che i tentativi di seminare zizzania tra i due paesi sono “destinati a fallire”.

La questione si è posta dopo che, martedì, Rubio ha parlato in un’intervista al network populista di destra Breitbart News, chiarendo che la struttura di relazioni che vede oggi la Russia come “partner minore” della Cina sarebbe un problema per gli Stati uniti, che si troverebbero “due potenze nucleare allineate” sul fronte opposto al suo. “Non so se riusciremo mai a separarli completamente”, ha detto ancora Rubio, che vede i russi “sempre più dipendenti dai cinesi”.

Questa visione per quale il presidente Donald Trump avrebbe come obiettivo quello di dividere Russia e Cina è molto diffusa tra gli analisti di politica internazionale ed è corroborata anche dall’approccio che Trump ha avuto con il presidente russo Vladimir Putin e il suo sforzo per porre termine alla guerra in Ucraina. Un’operazione, quella di inserirsi tra Mosca e Pechino, che ebbe successo nel 1972, quando Richard Nixon mise in campo un disgelo che minò le relazioni tra la Repubblica popolare cinese e l’Unione sovietica. Rubio, in realtà, ha anche detto che non sarebbe positivo avere “Cina e Russia in contrasto” tra loro, visto che si tratta di due potenze nucleari.

In effetti la geografia dei due imperi ha messo storicamente spesso in contrasto Russia e Cina, in competizione per il controllo dell’Asia centrale e del vago e lungo confine che che le divide. L’ultimo conflitto armato tra i due giganti è avvenuto nel 1969, quando Unione sovietica e Cina combatterono una guerra (non formalmente dichiarata) per questioni di confine, con circa un migliaio di morti tra tutte e due le parti. Il conflitto fu per il controllo, in particolare, di una piccola isola nel fiume Ussuri, che divide Russia e Cina. L’isola Zhenbao, Damansky per i russi, alla fine – in base all’accordo territoriale del 1991, restò ai cinesi.

Anche oggi, per quanto sotto la cenere della sintonia geopolitica di questi ultimi anni tra Pechino e Mosca, in realtà cova la brace di una competizione per il controllo dell’Asia centrale, fondamentale per i progetti di riapertura delle Vie della Seta per i cinesi, con la possibilità di un collegamento per i ricchi mercati europei, ma anche per le importanti risorse energetiche dell’area. Negli ultimi anni, Pechino ha fortemente aumentato la sua influenza nella regione – per esempio, diventando il primo mercato di export per il gas del Turkmenistan – nonostante il tradizionale grip della Russia su questi paesi che facevano parte integrante dell’Unione sovietica durante la Guerra fredda.

Elementi, insomma, su cui far leva per spezzare la relazione sino-russa, volendo, ce ne sarebbero. Questo spiega, in parte, anche l’irritazione con cui Pechino ha risposto alle osservazioni di Rubio. Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del capo della diplomazia Usa, ha detto che “le strategie di sviluppo e le politiche estere di Cina e Russia sono molto lungimiranti e le relazioni sino-russe progrediranno serenamente, indipendentemente dai cambiamenti globali”. Pertanto, ha continuato, “è del tutto inutile per gli Stati uniti cercare di seminare discordia nelle relazioni sino-russe”.

La Cina, su questo fronte, è certamente molto attenta a tutto ciò che si muove negli scenari internazionali. In particolare, il disgelo promosso da Trump tra Usa e Russia è stato osservato con una certa attenzione. Non a caso, Putin ha sentito il bisogno di chiedere un appuntamento telefonico col presidente cinese Xi Jinping per rassicurarlo che – a quanto ha scritto l’agenzia di stampa statale Xinhua – Russia e CIna sono “buoni vicini” e “veri amici”.

Trump vuol dividere Cina e Russia? Pechino: non ci riuscirà

Roma, 27 feb. (askanews) – Uno degli evidenti obiettivi strategici dell’amministrazione Trump nella competizione globale tra potenze, cioè infilare un cuneo nel rapporto tra Russia e Cina che si è stretto durante l’amministrazione Biden, è diventato oggi un elemento aperto di polemica, dopo che il segretario di Stato Marco Rubio ha candidamente fatto capire che Washington non vuole che Pechino e Mosca siano allineate. Gli ha immediatamente risposto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jiang, che ha detto che i tentativi di seminare zizzania tra i due paesi sono “destinati a fallire”.

La questione si è posta dopo che, martedì, Rubio ha parlato in un’intervista al network populista di destra Breitbart News, chiarendo che la struttura di relazioni che vede oggi la Russia come “partner minore” della Cina sarebbe un problema per gli Stati uniti, che si troverebbero “due potenze nucleare allineate” sul fronte opposto al suo. “Non so se riusciremo mai a separarli completamente”, ha detto ancora Rubio, che vede i russi “sempre più dipendenti dai cinesi”.

Questa visione per quale il presidente Donald Trump avrebbe come obiettivo quello di dividere Russia e Cina è molto diffusa tra gli analisti di politica internazionale ed è corroborata anche dall’approccio che Trump ha avuto con il presidente russo Vladimir Putin e il suo sforzo per porre termine alla guerra in Ucraina. Un’operazione, quella di inserirsi tra Mosca e Pechino, che ebbe successo nel 1972, quando Richard Nixon mise in campo un disgelo che minò le relazioni tra la Repubblica popolare cinese e l’Unione sovietica.

Rubio, in realtà, ha anche detto che non sarebbe positivo avere “Cina e Russia in contrasto” tra loro, visto che si tratta di due potenze nucleari.

In effetti la geografia dei due imperi ha messo storicamente spesso in contrasto Russia e Cina, in competizione per il controllo dell’Asia centrale e del vago e lungo confine che che le divide. L’ultimo conflitto armato tra i due giganti è avvenuto nel 1969, quando Unione sovietica e Cina combatterono una guerra (non formalmente dichiarata) per questioni di confine, con circa un migliaio di morti tra tutte e due le parti. Il conflitto fu per il controllo, in particolare, di una piccola isola nel fiume Ussuri, che divide Russia e Cina. L’isola Zhenbao, Damansky per i russi, alla fine – in base all’accordo territoriale del 1991, restò ai cinesi.

Anche oggi, per quanto sotto la cenere della sintonia geopolitica di questi ultimi anni tra Pechino e Mosca, in realtà cova la brace di una competizione per il controllo dell’Asia centrale, fondamentale per i progetti di riapertura delle Vie della Seta per i cinesi, con la possibilità di un collegamento per i ricchi mercati europei, ma anche per le importanti risorse energetiche dell’area. Negli ultimi anni, Pechino ha fortemente aumentato la sua influenza nella regione – per esempio, diventando il primo mercato di export per il gas del Turkmenistan – nonostante il tradizionale grip della Russia su questi paesi che facevano parte integrante dell’Unione sovietica durante la Guerra fredda.

Elementi, insomma, su cui far leva per spezzare la relazione sino-russa, volendo, ce ne sarebbero. Questo spiega, in parte, anche l’irritazione con cui Pechino ha risposto alle osservazioni di Rubio. Lin Jian, nella quotidiana conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulle affermazioni del capo della diplomazia Usa, ha detto che “le strategie di sviluppo e le politiche estere di Cina e Russia sono molto lungimiranti e le relazioni sino-russe progrediranno serenamente, indipendentemente dai cambiamenti globali”. Pertanto, ha continuato, “è del tutto inutile per gli Stati uniti cercare di seminare discordia nelle relazioni sino-russe”.

La Cina, su questo fronte, è certamente molto attenta a tutto ciò che si muove negli scenari internazionali. In particolare, il disgelo promosso da Trump tra Usa e Russia è stato osservato con una certa attenzione. Non a caso, Putin ha sentito il bisogno di chiedere un appuntamento telefonico col presidente cinese Xi Jinping per rassicurarlo che – a quanto ha scritto l’agenzia di stampa statale Xinhua – Russia e CIna sono “buoni vicini” e “veri amici”.

Dazi, Orsini: l’Ue agisca subito per tutelare famiglie e imprese

Roma, 27 feb. (askanews) – “È saltato un paradigma: serve coraggio e serve agire subito con una visione di lungo termine. L’Europa deve mettere al centro la competitività del sistema industriale e quindi la crescita sociale”. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ribadisce così la necessità di agire all’indomani dell’annuncio dei dazi sull’Ue da parte dell’amministrazione Trump.

“La preoccupazione è innegabile. È un cambio di paradigma impensabile e tutti noi imprenditori europei confidavamo che non accadesse – ha spiegato Orsini che oggi ha ospitato al Consiglio Generale, il Presidente di BusinessEurope, Fredrik Persson -. Abbiamo solo una possibilità: cambiare subito con misure straordinarie per un momento straordinario”.

“Con BusinessEurope stiamo costruendo un percorso che coinvolgerà le confindustrie europee. Siamo tutti europeisti, ma – ha aggiunto Orsini – quello che è uscito ieri da Bruxelles, sul pacchetto Omnibus e sul Clean Industrial Deal sono misure insufficienti. I tempi sono cambiati e le azioni dell’Europa devono sterzare decisamente per tutelare le imprese e le famiglie. Le democrazie occidentali si basano sul patto tra impresa e lavoro: mettiamoli finalmente al centro con azioni decise”.

“Costo dell’energia, sburocratizzazione, transizione ambientale e credito sono aree su cui si deve intervenire – ha concluso il presidente di Confindustria – Chiediamo alle forze politiche e alle parti sociali un patto bipartisan per il Paese e per l’Europa. USA, Cina, India, si sono date una visione e la perseguono. Serve che l’Europa faccia lo stesso, subito”.

Eni in 2024 utile a 5,2 mld (-37%), in piano 2025-28 cresce il dividendo

Roma, 27 feb. (askanews) – Eni ha chiuso il 2024 con un utile netto adjusted, depurato delle componenti straordinarie, di 5,2 miliardi di euro in calo del 37% rispetto al 2023 e, nel quarto trimestre, di 892 milioni, in calo del 46%. In un contesto particolarmente complesso per le oscillazioni dei prezzi di gas e petrolio e con una domanda in calo, la società guidata da Claudio Descalzi ha presentato anche un aggiornamento del Piano strategico per il 2025-28 incrementando il dividendo per gli azionisti per il 2025 a 1,05 euro ad azione (+5%) dall’attuale cedola a 1 euro, con una policy sul dividendo in crescita.

Il gruppo ha spiegato, infatti, che il dividendo sarà integrato da un piano di riacquisto di azioni proprie che porta il payout complessivo compreso tra 35% e 40% del cash flow da operations, aumentato rispetto al range precedente pari al 30-35%. Il riacquisto di azioni proprie inizialmente fissato a 1,5 miliardi è portato fino a 3,5 miliardi. Sempre oggi Eni ha annunciato un memorandum in esclusiva con Petronas per definire la costituzione di una joint venture per la gestione di una selezione di asset upstream in Indonesia e Malesia. Il focus sarà sul Gnl, garantendo nel medio termine una produzione sostenibile di 500 mila barili di olio equivalente al giorno.

Le riserve della joint venture ammontano a circa 3 miliardi di barili di olio equivalente (boe), e il potenziale esplorativo è di circa 10 miliardi di boe.

Tornando al 2024, l’ad Claudio Descalzi, ha evidenziato come “nel 2024, crescita e creazione di valore hanno raggiunto un livello di eccellenza, supportati dalla struttura finanziaria e dalla disciplina nei costi”. La società ha raggiunto “oltre 21 miliardi di valore d’impresa nel corso dell’anno”, ha sottolineato Descalzi. Soddisfacenti per la società i risultati di 14,3 miliardi di utile operativo proforma adjusted e 13,6 miliardi di flusso di cassa adjusted, “entrambi ben superiori alle previsioni”.

Nell’aggiornamneto del piano 2025-28, Eni prevede investimenti, al netto delle operazioni di portafoglio, pari a 7 miliardi all’anno nel corso del piano, in linea con lo scorso anno. Per il 2025 si prevedono investimenti organici inferiori a 9 miliardi, e tra 6,5 e 7 miliardi al netto del portafoglio.

Il gruppo porta avanti inoltre il suo modello satellitare con l’ingresso nel capitale di altre società, mantenendo la quota di maggioranza. Sia per Plenitude che per Enilive si prevede di continuare a ricevere manifestazioni di interesse, ed è probabile che Eni accoglierà anche per Plenitude, “come fatto per Enilive, investimenti esterni fino a un livello di partecipazione di circa il 30%”.

La capacità installata di energia rinnovabile di Plenitude è prevista crescere di circa 4 volte, fino a 15GW, entro il 2030, emerge dall’aggiornamento del Piano 2025-28 del gruppo Eni.

Avanti poi con la ristrutturazione di Versalis, il gruppo della raffinazione tradizionale in perdita. Si prevede che Versalis raggiunga un Ebit a break even entro il 2027, un miglioramento dell’Ebit adjusted di circa 900 milioni entro il 2028 (rispetto al 2024) e una riduzione degli investimenti di circa 350 milioni rispetto al Piano precedente, che condurrà al pareggio del Fcf entro il 2028 con un Roace relativo alle nuove piattaforme di business di circa il 10% entro il 2030.