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mercoledì, 25 Giugno, 2025
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Fed, Powell: dazi hanno già alzato inflazione, difficile dire quanto

Roma, 19 mar. (askanews) – I nuovi dazi commerciali annunciati o decisi dall’amministrazione Trump stanno già avendo degli effetti rialzisti sull’inflazione negli Stati Uniti, anche se è difficile quantificarli in maniera precisa. Lo ha affermato il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell nella conferenza stampa al termine del direttorio (Fomc).

“Sarà molto difficile avere una valutazione precisa di quanta inflazione arrivi dai dazi. Ma è già così – ha detto -: l’inflazione sui beni si è mossa sensibilmente negli ultimi due mesi, capire quanto sia dovuto ai dazi però è molto impegnativo. Chiaramente una buona parte di questo arriva dai dazi, ma ci lavoreremo per capirlo il meglio possibile”.

“Troppo presto – ha aggiunto Powell – per dire questa inflazione in più sia transitoria o meno. Penso che dipenderà anche dall’ancoraggio delle attese di inflazione”. Precedentemente, sul ritorno del caro vita al valore obiettivo (2%) “stavamo facendo progressi – ha aggiunto -. Penso che con i dazi si creerà un po’ di ritardo” su questo. Posto che sul tutto c’è un quadro di “incertezza inusualmente elevata”, ha detto.

Alpitour World e Mudec, collaborazione per la cultura del viaggio

Milano, 19 mar. (askanews) – Celebrare il valore del viaggio, della scoperta e delle diverse culture: nasce da questi obiettivi comuni la collaborazione biennale tra Alpitour World e 24 ORE Cultura che stata presentata a Milano e che vede Turisanda1924, il pi longevo tra i brand del gruppo, impegnata per sostenere progetti con il Mudec, a partire da due mostre, una dedicata a muralismo e street art e l’altra al tema del viaggio.

“Pensiamo che il viaggio e la cultura siano due entit fortemente legate, relazionate – ha detto ad askanews Tommaso Bertini, Chief Marketing Officer di Alpitour World – ed entrambi sono degli strumenti di apertura e di crescita. Vogliamo non soltanto promuovere il viaggio come concetto di svago e di relax, che sicuramente importante, ma sempre di pi anche come esplorazione, come cultura. Quindi siamo contenti di sostenere le realt che nei territori in cui operiamo, come abbiamo gi esempio fatto con il Museo Egizio di Torino e adesso qui al Mudec a Milano”.

Il viaggio anche il tema scelto per festeggiare i 10 anni del Mudec, attraverso un palinsesto di mostre ed eventi che hanno l’obiettivo di esplorare il tema in tutte le sue declinazioni, dalla dimensione fisica a quella interiore, fino a quella onirica ed extrasensoriale.

” un viaggio che faremo insieme – ha aggiunto Federico Silvestri, amministratore delegato di 24 ORE Cultura – e la parola non scelta a caso: davvero un viaggio alla scoperta della interculturalit, in un momento in cui anche Turisanda ha un appuntamento importante, compie 100 anni e quindi proprio un momento non solo di bilanci, ma anche di rilancio e credo che questo tipo di iniziative siano proprio quelle che servono per dare un contributo anche generosamente alla promozione di queste espressioni culturali”.

In particolare Alpitour World sponsor della mostra “Mudec Invasion”, dedicata a giovani muralisti che sono intervenuti proprio sulle pareti del museo con opere affascinanti e d’impatto.”La mostra – ci ha spiegato Alice Cosmai, curatrice della mostra Mudec Invasion – una immersione in questo percorso che va dal viaggio nello spazio, al viaggio nel tempo, al viaggio metafisico della vita e della morte per poi affrontare una serie di step e ritornare a casa e si arriva quindi anche a una rappresentazione dei muri della citt di Milano su una mappa. Quindi l’invito quello di immergersi nella mostra, viaggiare con noi in queste poetiche artistiche e poi uscire dal museo e andare a visitare la citt con i suoi murales”.

E la parola cultura, in questa collaborazione, prende sfumature sempre pi ampie. ” sempre pi importante promuovere un tipo di viaggio pi sostenibile – ha concluso Bertini – dove questa parola che stata un po’ abusata in passato rimane comunque centrale, molto importante. La sostenibilit non soltanto quella a green che comunque importante su cui ci stiamo sicuramente impegnando e cercando di fare passi avanti, ma va anche intesa verso un turismo che interessato alla scoperta, all’altro, all’apertura”.

Alpitour World e Turisanda 1924 saranno, inoltre, partner di cinque incontri, gratuiti e aperti al pubblico e la collaborazione si svilupper nel corso del primo anno anche con il sostegno a un’altra mostra temporanea, visitabile in autunno, e la promozione di una serie di attivit collaterali, mirate a costruire ponti tra culture e persone, ispirando nuovi modi di scoprire e comprendere il mondo.

Meloni al Consiglio Ue, frenata su contro-dazi e dubbi sul "ReArm"

Bruxelles, 19 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è arrivata oggi a Bruxelles, dove domani e venerdì parteciperà al Consiglio europeo. La premier si presenta al summit dopo il doppio appuntamento in Parlamento che ha visto la maggioranza approvare – dopo giorni di tensioni – una risoluzione unitaria. Al di là delle assicurazioni di “compattezza”, sui temi al centro dell’agenda – in particolare sull’Ucraina e la difesa europea – non sono mancati da parte dei leghisti i distinguo, le assenze (più o meno strategiche) dei ministri e di Matteo Salvini, gli attacchi diretti a Ursula von der Leyen. Meloni ha camminato sul filo di un difficile equilibrio, mediando tra le diverse posizioni, evitando di entrare approfonditamente sui temi più divisivi, ribadendo ancora la linea di equidistanza tra Donald Trump e l’Europa. Un equilibrio che sarà più difficile mantenere con i partner europei.

Sull’Ucraina Meloni sostiene “gli sforzi” di Trump, un “leader forte e autorevole”, considerando la proposta di cessate il fuoco concordata l’11 marzo a Gedda da Stati Uniti e Ucraina “un primo, significativo, passo di un cammino che deve portare a una pace giusta e duratura” con “garanzie di sicurezza solide, efficaci e di lungo periodo”. E anche la telefonata di ieri tra il tycoon e Vladimir Putin ha aperto “un primissimo spiraglio”. In questa ottica, la premier ribadirà la sua contrarietà all’iniziativa dei “volenterosi”: per lei “l’invio di truppe europee proposto da Gran Bretagna e Francia è una proposta molto complessa, rischiosa e poco efficace” e comunque l’invio di truppe italiane “non è mai stato all’ordine del giorno”. Ciò non è in contrasto con il sostegno a Kiev, “mai stato in discussione”, ma se è “giusto che l’Europa si attrezzi per fare la propria parte” è “nella migliore delle ipotesi ingenuo, nella peggiore folle, pensare che oggi possa fare da sola, senza la Nato”.

Legato al tema dell’Ucraina c’è quello della difesa europea. Proprio oggi la Commissione ha presentato il ‘libro bianco’ che dettaglia il piano “ReArm Europe”. Il nome non è gradito alla presidente del Consiglio, che anche sui contenuti, però, mostra diversi dubbi. Si tratta, per lei, di un annuncio “roboante”, con una previsione di 800 miliardi di euro, senza risorse concrete messe in campo da Bruxelles ma con la “possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo”. E dunque “l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal piano” e propone “soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito” come “un meccanismo di garanzie pubbliche europee, coordinato e integrato con i sistemi nazionali, sul modello di quello attualmente viene utilizzato per il programma InvestEU, per mobilitare più efficacemente i capitali privati e rilanciare gli investimenti nel settore della difesa”.

Il tema al centro del Consiglio è quello della competitività europea. Su questo, come ha spiegato nelle comunicazioni in Parlamento, servono “passi avanti concreti” per non condannare l’Europa a un “ruolo di gregario”. Per l’Italia una priorità è “un percorso di decarbonizzazione sostenibile” per imprese e cittadini, collegato con una “politica industriale efficace, che sappia combinare gli obiettivi ambientali con la competitività, rinunciando agli eccessi ideologici”. Se il Clean Industrial Deal “va in questa direzione” il governo è determinato a “impedire che si trasformi in un nuovo Green Deal”. in questa direzione va il non-paper presentato per il settore automotive. Il piano della Commissione per il comparto – ha detto – “contiene alcuni primi sviluppi positivi come la prospettiva di una soluzione – seppur temporanea – per il tema delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi di quota di mercato di veicoli, e l’anticipo della revisione degli obiettivi in termini di emissioni”. Sempre in campo economico servono, per Meloni semplificazioni e l’Italia propone di “ridurre il costo di tutti gli oneri amministrativi almeno del 25% per tutti, e almeno del 35% per le piccole e medie imprese”. C’è poi il capitolo dell’energia: i prezzi sono troppo alti e occorrono misure sia “immediate” che “strutturali”. Infine è per Meloni una “necessità improcrastinabile” completare il mercato unico dei capitali ed evitare che 300 miliardi di investimenti finiscano fuori dall’Ue.

Certo parlare di competitività economica in questo momento è impossibile senza considerare il rischio (in parte già in atto ma ancor più concreto dal prossimo 2 aprile) di una guerra commerciale con gli Stati Uniti. E sui dazi la posizione di Meloni sembra distinguersi significativamente da quella degli altri leader. La parola usata, “rappresaglie”, per riferirsi alle contromosse pensate dalla Commissione europea, ha un suono molto critico nei confronti dell’atteggiamento di Bruxelles. Per lei la strada è ancora quella del confronto con Trump (che vorrebbe incontrare a Washington al più presto, ma una data ancora non è stata fissata): “Bisogna ragionare in modo pragmatico e non rispondere più per istinto che per valutazioni economiche serie, altrimenti rischieremmo di crearci più problemi di quelli che pensiamo di risolvere”, ha detto in Senato.

Tema strategico per l’Italia è quello dei migranti. Meloni tornerà a riunire, a margine dei lavori, il tavolo promosso insieme a Danimarca e Paesi Bassi e che vede coinvolti i governi maggiormente impegnati nel contrasto all’immigrazione irregolare. La premier, che rivendica “la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale” ha accolto favorevolmente la proposta della Commissione europea sulla riforma del quadro legislativo europeo sui rimpatri, attraverso il passaggio da una direttiva a un regolamento direttamente applicabile nei 27 Stati membri. Un cambio di ‘paradigma’ – per lei – che spinge il governo a “portare avanti” il protocollo con l’Albania “anche alla luce dell’interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee”. A questo proposito, Roma chiede alla Commissione di “anticipare il più possibile l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo Patto Migrazione e Asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro” e guarda con attenzione al ricorso davanti alla Corte di Giustizia sui trattenimenti in Albania. “L’auspicio – per la presidente del Consiglio – è che la Corte scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell’Italia ma di tutti gli Stati Membri e dell’Unione Europea stessa, perché significherebbe minare alla base il sistema di Schengen e la stabilità stessa dell’Europa”.

Non possiamo dimenticare Paronetto nella ricorrenza dell’80º anniversario della sua scomparsa.

È importante rievocare la figura di Sergio Paronetto, allievo prediletto e amico di tre dei Grandi Ricostruttori d’Italia, Alcide De Gasperi, Giovanni Battista Montini, Donato Menichella; e amico degli altri due Grandi Ricostruttori, Ezio Vanoni e Luigi Einaudi. Di questi cinque fu anche a sua volta maestro e ispiratore. E anche benefattore. Einaudi deve per esempio a lui (non solo a lui; ma certamente in buona misura a lui) la nomina a governatore della Banca d’Italia. Vanoni l’inizio della carriera politica; Menichella la nomina a direttore generale della Banca d’Italia; De Gasperi il semaforo verde e il voto determinante alla designazione a presidente del consiglio da parte di Togliatti nel 1945; Montini deve al giovane amico e allievo gli erudimenti in fatto di economia e soprattutto il concetto scientifico di ‘sviluppo internazionale’, appreso dal 1943 in poi (come si traduce il latino ‘sviluppo internazionale’? Si dice “populorum progressio”). Attraverso Montini, la Chiesa deve a Paronetto il Codice di Camaldoli, di cui si avvantaggeranno grandemente i costituenti, anche quelli non cattolici. Pure papa Pio XII è debitore di molti insegnamenti a Sergio Paronetto: ad esempio, il concetto di sopranazione, la socializzazione degli investimenti e dell’economia, la democratizzazione dell’economia. Papa Pacelli li trasporrà nei suoi radiomessaggi del 1941,1942,1943 e 1944, nonché nel discorso di investitura delle Acli dell’11 marzo 1945 e, dopo la morte del giovane dirigente valtellinese, nel messaggio della vigilia di Natale 1945 (dove viene evocato il concetto paronettiano di sopranazione). 

De Gasperi, Montini, Pacelli, Menichella, Beneduce, Gronchi usano Paronetto come estensore-ombra dei loro documenti e allocuzioni. Anche dopo la morte dell’amico, quando De Gasperi deve preparare il discorso più impegnativo e più gravido di conseguenze della sua vita, quello alla Conferenza della pace di Parigi nell’agosto del 1946 (a poco più di un anno dalla scomparsa), si rifugia da solo in casa Paronetto, come a trovare di nuovo un filo conduttore nel pensiero dell’amico con cui tante volte aveva trovato una sintonia spirituale di straordinaria elevazione. Per De Gasperi, Paronetto redige il Testamento Politico 1942 (firmato “Degasperi”) e i tre documenti programmatici della Democrazia Cristiana “Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana”, “La parola dei democratici cristiani”, “Traduzione e “ideologia” della Democrazia Cristiana” (“ideologia” viene messa tra virgolette per negarla recisamente dall’orizzonte dei cattolici democratici).

Paronetto inventa, in spirito rooseveltiano, quattro enti, solo il primo dei quali potrà vedere costituito in vita: la SIOI (1944), la Svimez (1946), l’ISCO (1956-1958), il CNEL (1956-1958).

Paronetto è l’estensore nel 1943-1944 della prima scaletta della futura Carta costituzionale. La caratteristica saliente del pensiero dei cattolici democratici fin dagli ultimi decenni dell’Ottocento e poi più intensamente dalla rinascita tommasiana sotto papa Leone XIII (salito al soglio nel 1878) è il primato del sociale.

La Carta dovrà vedere trattate nell’ordine la materia sociale, la materia economica, la materia politica; più precisamente, nelle relazioni tra cittadini: i rapporti sociali, i rapporti economici e i rapporti politici. Preceduti dai rapporti etico-civili. Questi sono appunto i famosi Titolo I, Titolo II, Titolo III e Titolo IV della nostra Costituzione. Che, ripetiamolo, hanno trovato accoglienza nella Carta per merito dei due amici di Paronetto Alcide De Gasperi e Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei LXXV.

Sei sono gli articoli della Costituzione da Paronetto concepiti e “regalati” ai fraterni sodali Alcide De Gasperi e Meuccio Ruini: l’11, il 41 (è particolarmente paronettiano il concetto di ‘utilità sociale’), il 42, il 44 (che piuttosto potrebbe dirsi beneduciano), il 46, il 47, il 99 (quello che riguarda il CNEL). Ma è soprattutto di Paronetto la formulazione generale dei primi anni Quaranta che poi De Gasperi e Ruini avrebbero voluto per l’articolo 1: l’Italia “è una democrazia fondata sulla libertà e sulla persona”. Questa formulazione, modificata su mediazione di Amintore Fanfani nel modo che sappiamo, sarebbe stata molto più in armonia con i fondamentali articoli 2 e 3 e sarebbe stata molto più produttrice di difesa e sviluppo dei diritti dei cittadini in un contesto coerente.

Per Menichella e l’IRI di Alberto Beneduce, Sergio Paronetto è l’estensore della legge bancaria del 1936 (rimasta in vigore validamente fino al 1999, quando è stata approvata la legge Amato-Carli), del progetto di articolazione dell’IRI come ico di costituzione di Finmare, Finsider, “Fincant” (sarà Fincantieri e non si farà in tempo a costituirla). Allora vertici di Finmare e Finsider andranno due dirigenti di eccezionale valore, Agostino Rocca e Paride Formentini. Alla Tirrenia, messa sotto Finmare, la direzione aziendale (come liquidatore) sarà assunta da Carlo Draghi, amicissimo di Paronetto, il papà di Mario. Per Beneduce e Menichella e con l’aiuto di Saraceno, Paronetto, lo specialista della pianificazione nell’IRI, stende un piano economico generale per l’intero Mezzogiorno. Inoltre, un progetto di riorganizzazione della multiforme presenza del gruppo IRI nell’area di Napoli. Formula un programma per un Piano Economico Generale per l’Italia, in cui la parte essenziale sia l’analisi dei cicli economici e della congiuntura. Approfondisce la teoria scientifica dello sviluppo internazionale.

Compie sperimentazioni limitate ma di straordinario interesse nel campo della partecipazione operaia al capitale, agli utili e alla gestione dell’azienda (ad esempio, in Silurificio Italiano).

Durante l’occupazione tedesca di Roma, Paronetto svolge funzione di banchiere della Resistenza, aiutato da Menichella e da Mattioli. In particolare, fa da banchiere per la formazione dei militari italiani che non hanno aderito alla Repubblica Sociale guidata dal colonnello Giuseppe di Montezemolo, che, catturato, verrà passato per le armi alle Fosse Ardeatine.

Per Menichella, Paronetto scrive il fondamentale Report destinato al capitano americano Andrew Kamarck, che deve decidere se l’IRI vada o meno messo in liquidazione in quanto ente voluto da Mussolini. Il documento convincerà Kamarck a salvare l’IRI. Altro documento di capitale importanza affidato a Paronetto è la relazione sulla condizione in cui versa l’intera economia italiana destinato al presidente Franklin Delano Roosevelt e dato in mano a Myron Taylor, l’inviato plenipotenziario di Washington presso il papa. 

Di grande rilevanza il rapporto che si crea con Raffaele Mattioli, il capo della Banca Commerciale: più volte Paronetto salverà Mattioli dalle ire di Menichella. Paronetto presenterà Mattioli a Togliatti e salverà il capo comunista a sua volta dalle ire di Mosca, che minacciosamente incolpa il leader comunista italiano di non essere riuscito a recuperare i ‘Diari dal Carcere’ di Antonio Gramsci e a debitamente censurarli. Attraverso Paronetto (e Franco Rodano), l’iniziativa avrà successo. Mattioli è il gestore della maggiore banca di cui si serve il Vaticano: in particolare sono solidi i rapporti tra Mattioli e Montini. La Comit fa parte dell’IRI. Paronetto non si stanca di ripetere a tutti che all’IRI si pensa con insistenza a salvaguardare la capacità produttiva per il dopo. Per le stesse banche c’è in atto il piano di non far trovare nulla nei forzieri ai tedeschi occupanti e ai repubblichini. L’IRI sarà la garanzia che dal primo giorno di cessare ostilità la produzione potrà riprendere con il massimo vigore possibile. Questa ottica viene trasmessa al ministro dell’Industria Giovanni Gronchi (un assoluto tifoso di Paronetto), che lo ha voluto a ogni costo a capo della sua segreteria tecnica e che si avvale con continuità delle sue prospettazioni sul sistema industriale italiano. Paronetto ha introdotto in Italia la scienza del management di James Burnham. È uno dei primi studiosi in Italia di John Maynard Keynes, di Wilhelm Roepke, di Hans-Georg Gadamer (la passione per questi ultimi due è condivisa con De Gasperi).

Da tutto quanto passato in rassegna, si può rilevare che una parte cospicua del programma di ricostruzione italiana sia passato per le capaci mani di Sergio Paronetto, che lo ha messo a punto insieme principalmente ad Alcide De Gasperi. Questo sia sul piano dello ius che sul piano della politeia. Sul suo letto di morte Paronetto tiene le bozze liberate del Codice di Camaldoli e la bozza (non liberata) del nuovo statuto dell’IRI, in coerenza con la nuova Italia: le grandi passioni della sua vita. Il debito che hanno gli italiani con il giovane economista cattolico scomparso nel 1945 a 34 anni è tra i più cospicui, non inferiore a quello maturato nei confronti dei cinque Grandi Ricostruttori d’Italia, Alcide De Gasperi, Donato Menichella, Ezio Vanoni, Luigi Einaudi, Giovanni Battista Montini.

Meloni al Consiglio Ue, frenata su contro-dazi e dubbi sul "ReArm"

Bruxelles, 19 mar. (askanews) – Giorgia Meloni è arrivata oggi a Bruxelles, dove domani e venerdì parteciperà al Consiglio europeo. La premier si presenta al summit dopo il doppio appuntamento in Parlamento che ha visto la maggioranza approvare – dopo giorni di tensioni – una risoluzione unitaria. Al di là delle assicurazioni di “compattezza”, sui temi al centro dell’agenda – in particolare sull’Ucraina e la difesa europea – non sono mancati da parte dei leghisti i distinguo, le assenze (più o meno strategiche) dei ministri e di Matteo Salvini, gli attacchi diretti a Ursula von der Leyen. Meloni ha camminato sul filo di un difficile equilibrio, mediando tra le diverse posizioni, evitando di entrare approfonditamente sui temi più divisivi, ribadendo ancora la linea di equidistanza tra Donald Trump e l’Europa. Un equilibrio che sarà più difficile mantenere con i partner europei.

Sull’Ucraina Meloni sostiene “gli sforzi” di Trump, un “leader forte e autorevole”, considerando la proposta di cessate il fuoco concordata l’11 marzo a Gedda da Stati Uniti e Ucraina “un primo, significativo, passo di un cammino che deve portare a una pace giusta e duratura” con “garanzie di sicurezza solide, efficaci e di lungo periodo”. E anche la telefonata di ieri tra il tycoon e Vladimir Putin ha aperto “un primissimo spiraglio”. In questa ottica, la premier ribadirà la sua contrarietà all’iniziativa dei “volenterosi”: per lei “l’invio di truppe europee proposto da Gran Bretagna e Francia è una proposta molto complessa, rischiosa e poco efficace” e comunque l’invio di truppe italiane “non è mai stato all’ordine del giorno”. Ciò non è in contrasto con il sostegno a Kiev, “mai stato in discussione”, ma se è “giusto che l’Europa si attrezzi per fare la propria parte” è “nella migliore delle ipotesi ingenuo, nella peggiore folle, pensare che oggi possa fare da sola, senza la Nato”.

Legato al tema dell’Ucraina c’è quello della difesa europea. Proprio oggi la Commissione ha presentato il ‘libro bianco’ che dettaglia il piano “ReArm Europe”. Il nome non è gradito alla presidente del Consiglio, che anche sui contenuti, però, mostra diversi dubbi. Si tratta, per lei, di un annuncio “roboante”, con una previsione di 800 miliardi di euro, senza risorse concrete messe in campo da Bruxelles ma con la “possibilità di ricorrere a deficit aggiuntivo”. E dunque “l’Italia valuterà con grande attenzione l’opportunità o meno di attivare gli strumenti previsti dal piano” e propone “soluzioni alternative alla semplice creazione di nuovo debito” come “un meccanismo di garanzie pubbliche europee, coordinato e integrato con i sistemi nazionali, sul modello di quello attualmente viene utilizzato per il programma InvestEU, per mobilitare più efficacemente i capitali privati e rilanciare gli investimenti nel settore della difesa”.

Il tema al centro del Consiglio è quello della competitività europea. Su questo, come ha spiegato nelle comunicazioni in Parlamento, servono “passi avanti concreti” per non condannare l’Europa a un “ruolo di gregario”. Per l’Italia una priorità è “un percorso di decarbonizzazione sostenibile” per imprese e cittadini, collegato con una “politica industriale efficace, che sappia combinare gli obiettivi ambientali con la competitività, rinunciando agli eccessi ideologici”. Se il Clean Industrial Deal “va in questa direzione” il governo è determinato a “impedire che si trasformi in un nuovo Green Deal”. in questa direzione va il non-paper presentato per il settore automotive. Il piano della Commissione per il comparto – ha detto – “contiene alcuni primi sviluppi positivi come la prospettiva di una soluzione – seppur temporanea – per il tema delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi di quota di mercato di veicoli, e l’anticipo della revisione degli obiettivi in termini di emissioni”. Sempre in campo economico servono, per Meloni semplificazioni e l’Italia propone di “ridurre il costo di tutti gli oneri amministrativi almeno del 25% per tutti, e almeno del 35% per le piccole e medie imprese”. C’è poi il capitolo dell’energia: i prezzi sono troppo alti e occorrono misure sia “immediate” che “strutturali”. Infine è per Meloni una “necessità improcrastinabile” completare il mercato unico dei capitali ed evitare che 300 miliardi di investimenti finiscano fuori dall’Ue.

Certo parlare di competitività economica in questo momento è impossibile senza considerare il rischio (in parte già in atto ma ancor più concreto dal prossimo 2 aprile) di una guerra commerciale con gli Stati Uniti. E sui dazi la posizione di Meloni sembra distinguersi significativamente da quella degli altri leader. La parola usata, “rappresaglie”, per riferirsi alle contromosse pensate dalla Commissione europea, ha un suono molto critico nei confronti dell’atteggiamento di Bruxelles. Per lei la strada è ancora quella del confronto con Trump (che vorrebbe incontrare a Washington al più presto, ma una data ancora non è stata fissata): “Bisogna ragionare in modo pragmatico e non rispondere più per istinto che per valutazioni economiche serie, altrimenti rischieremmo di crearci più problemi di quelli che pensiamo di risolvere”, ha detto in Senato.

Tema strategico per l’Italia è quello dei migranti. Meloni tornerà a riunire, a margine dei lavori, il tavolo promosso insieme a Danimarca e Paesi Bassi e che vede coinvolti i governi maggiormente impegnati nel contrasto all’immigrazione irregolare. La premier, che rivendica “la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale” ha accolto favorevolmente la proposta della Commissione europea sulla riforma del quadro legislativo europeo sui rimpatri, attraverso il passaggio da una direttiva a un regolamento direttamente applicabile nei 27 Stati membri. Un cambio di ‘paradigma’ – per lei – che spinge il governo a “portare avanti” il protocollo con l’Albania “anche alla luce dell’interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee”. A questo proposito, Roma chiede alla Commissione di “anticipare il più possibile l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo Patto Migrazione e Asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro” e guarda con attenzione al ricorso davanti alla Corte di Giustizia sui trattenimenti in Albania. “L’auspicio – per la presidente del Consiglio – è che la Corte scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell’Italia ma di tutti gli Stati Membri e dell’Unione Europea stessa, perché significherebbe minare alla base il sistema di Schengen e la stabilità stessa dell’Europa”.

La Casa Bianca: splendida conversazione tra Trump e Zelensky

Roma, 19 mar. (askanews) – Una “splendida conversazione” quella avuta oggi tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’ha detto oggi la portavoce della Casa bianca Karoline Leavitt, leggendo una nota sulla telefonata.

“Oggi il Presidente Trump e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno avuto una splendida conversazione telefonica. Il presidente Zelensky ha ringraziato il presidente Trump per l’avvio produttivo del lavoro delle delegazioni ucraina e americana a Gedda l’11 marzo. L’incontro tra i funzionari di alto livello di entrambi i Paesi ha contribuito in modo significativo ad avanzare verso la fine della guerra”, ha letto Leavitt. “Il presidente Zelensky – ha continuato – ha espresso gratitudine al presidente Trump per il sostegno degli Stati uniti, in particolare per i missili Javelin che Trump è stato il primo a fornire nel suo impegno per la pace”.

I due leader, ha detto ancora la portavoce, “hanno concordato che Ucraina e Stati uniti continueranno a collaborare per porre fine al conflitto e che, sotto la guida del presidente Trump, si può raggiungere una pace duratura”.Trump “ha informato pienamente Zelensky sulla sua conversazione con Putin e sui punti chiave discussi”, ha comunicato la portavoce, aggiungendo che i due “hanno esaminato la situazione nella regione di Kursk e concordato di condividere strettamente informazioni tra i rispettivi staff della difesa man mano che l’evoluzione del fronte lo richiederà”.

Zelensky ha chiesto a Trump ulteriori sistemi di difesa aerea, in particolare sistemi missilistici Patriot, e “il presidente Trump si è detto disponibile a lavorare con lui per reperire quanto possibile, soprattutto in Europa”, ha detto ancora Leavitt.

I due leader hanno concordato “un cessate il fuoco parziale sugli attacchi alle infrastrutture energetiche”, ha detto ancora la portavoce della Casa bianca, segnalando che “i team tecnici si incontreranno nei prossimi giorni in Arabia saudita per discutere l’estensione del cessate il fuoco fino al Mar nero, come tappa verso un cessate il fuoco completo. Hanno convenuto che questo potrebbe rappresentare il primo passo verso la fine definitiva della guerra e la garanzia della sicurezza”.

Zelensky, dal canto suo, “ha espresso riconoscenza per la leadership del Presidente Trump in questo sforzo, ribadendo la sua disponibilità ad adottare un cessate il fuoco totale” recita la nota.

Trump ha inoltre discusso della fornitura di energia elettrica e della gestione delle centrali nucleari ucraine, affermando che gli Stati Uniti potrebbero offrire supporto grazie all’esperienza nel settore elettrico e dei servizi pubblici. Secondo Trump, “la gestione americana di queste infrastrutture costituirebbe la migliore protezione e sostegno all’infrastruttura energetica ucraina”.

Il leader ucraino ha ringraziato Trump anche per l’attenzione alle questioni umanitarie, incluso lo scambio di prigionieri di guerra, ricordando l’avvenuto scambio di recente e apprezzando la leadership americana. Il presidente Usa “ha chiesto informazioni sui bambini scomparsi dall’Ucraina durante la guerra, compresi quelli rapiti, promettendo di collaborare strettamente con entrambe le parti per assicurarne il rientro in patria”.

Entrambi i presidenti – ha proseguito la portavoce – “hanno sottolineato che tutte le parti devono continuare a impegnarsi per far funzionare il cessate il fuoco”.

Italia-Usa,Noseda confermato a direzione NSO di Washington sino a 2031

Milano, 19 mar. (askanews) – La National Symphony Orchestra di Washington ha confermato per un ulteriore quadriennio il Maestro Gianandrea Noseda come direttore musicale, incarico che detiene dal 2017, estendendo fino al 2031 la durata dell’attuale contratto che comprende la stagione 2026-2027. Ciò assicura che “la sua notevole leadership e la sua collaborazione artistica con la NSO” – come recita il comunicato diffuso dal Kennedy Center – “prosegua fino alla stagione del suo centenario nel 2031”.

La decisione arriva all’indomani della rinnovata attenzione dei vertici dell’amministrazione USA nei confronti della prestigiosa istituzione culturale federale, alla cui presidenza è stato da poco eletto il Presidente Donald Trump, manifestatasi anche con l’inedita partecipazione del Vice Presidente J.D. Vance e consorte al concerto per violino n. 2 di Shostakovich e a Petrushka di Stravinsky diretti proprio da Gianandrea Noseda.

Nominato come direttore musicale designato nel gennaio 2016, Noseda è direttore musicale effettivo da settembre 2017. Il rinnovo contrattuale giunge pertanto quasi al termine di un rapporto decennale con la NSO e “ribadisce – si legge ancora nel comunicato – il persistente impatto di Noseda sul suono, la visione e il retaggio della NSO”.

“Per quasi 95 anni – ha dichiarato Noseda in questa occasione – la National Symphony Orchestra si è affermata come un ensamble preminente nel panorama musicale statunitense, ingaggiando talenti di prim’ordine ed eseguendo nuove opere di alcuni dei compositori americani più promettenti. Sono onorato di proseguire questo viaggio con questi straordinari orchestrali mentre ci si avvicina al centenario della NSO nel 2021. Come direttore musicale, mi sento fortunato a seguire le orme di leggende come Mstislav Rostropovich, Leonard Slatkin e Antal Doráti. È un onore continuare ad aiutare a plasmare il suono dell’orchestra e al contempo celebrare e preservare il ricco patrimonio che rende unica la National Symphony Orchestra”.

Noseda, tra l’altro, contribuisce personalmente al suono dell’orchestra prestando gratuitamente ai musicisti strumenti della propria collezione privata di liuteria italiana dei secoli XVII-XIX, tra cui sette violini e una viola.

Sin dalla sua nomina a direttore musicale per la stagione 2017-2018, Noseda ha condotto la NSO in un capitolo artistico del tutto nuovo, eseguendo performance acclamate dalla critica, con una programmazione innovativa e una rinnovata attenzione alla nuova musica.

Sotto la sua bacchetta, l’orchestra si è esibita in numerose performance alla Carnegie Hall nel 2019, 2023 e 2024 e lo farà nuovamente nel 2026, così come al Lincoln Center nel 2019. Ha contribuito allo sviluppo dell’etichetta della NSO, lanciata sotto la sua egida nel 2020, rilasciando numerosi album, tra cui la Sinfonia n. 9 di Dvorak, Billy the Kid di Copland, le sinfonie complete di Beethoven, le cinque sinfonie di George Walker, i quattro lavori orchestrali di Carlos Simon, e lavorando a tre prossime uscite: la Vanessa di Barber; la sinfonia n. 7 di Mahler; le sinfonie 2 e 4 di William Grant Still. Inoltre Noseda ha guidato l’orchestra nel suo primo tour internazionale post pandemia, nel febbraio 2024, con 10 concerti acclamati in nove città in Spagna, Germania e Italia. A marzo di quest’anno Noseda dirigerà l’orchestra nel suo primo tour nazionale statunitense dal 2011, con 5 concerti in Florida. Dall’inizio del suo incarico Noseda ha assunto 23 dei 96 musicisti a tempo pieno dell’organico orchestrale.

Nata nel 1931, la National Symphony Orchestra dal 1986 è affiliata al John F. Kennedy Center for the Performing Arts, dove si è esibita sin dalla sua fondazione nel 1971.

Gianandrea Noseda è uno dei direttori più richiesti al mondo, riconosciuto per la sua maestria sia in ambito concertistico che operistico. È direttore musicate della National Symphony Orchestra, direttore musicale generale dell’Opera di Zurigo, principale direttore ospite della London Symphony Orchestra e direttore musicale fondatore del Tsindall Festival e dell’Orchestra Giovanile Pancaucasica. Ha diretto le maggiori orchestre internazionali, istituzioni operistiche e festival, incluso il Teatro Regio di Torino, la BBC Philharmonic, la Israeli Philharmonic Orchestra, il Teatro Marinsky, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Pittsburgh Symphony Orchestra e la Rotterdam Philharmonic.

Nato a Milano, Noseda è Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. È stato insignito dei riconoscimenti di Musical America’s Conductor of the Year, International Opera Awards Conductor of the Year, OPER! AWARDS Best Conductor e ha ricevuto il Puccini Award e l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano.

Federal Reserve conferma tassi di interesse Usa al 4,25%-4,50%

Roma, 19 mar. (askanews) – La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti ha confermato come da attese i tassi di interesse sul dollaro. Il riferimento ufficiale sui fed funds resta così a una forchetta del 4,25%-4,50%.

Nel comunicato diffuso al termine del direttorio (Fomc), l’istituzione monetaria parla di una attività economica che ha continuato a crescere in maniera “solida” a fronte di un tasso di inflazione “che resta in qualche misura elevato”, in un quadro generale in cui “l’incertezza attorno alle prospettive è aumentata”. (fonte immagine: Federal Reserve).

Ue, Salvini: se ci sono 800 mld usiamoli per scuole, non per armi

Milano, 19 mar. (askanews) – “Dal gruppo della Lega a Bruxelles le idee sono chiare. Se ci sono 800 miliardi di euro da investire non li usiamo per comprare armi, missili, carri armati; le usiamo per le nostre scuole, i nostri ospedali, le nostre pensioni e le nostre famiglie. Quindi no debito europeo, no esercito europeo”. Lo ribadisce il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini, in un video registrato a Bruxelles con gli eurodeputati del Carroccio. “Mentre Trump, Putin e Zelensky parlano di pace, lavorano per la pace, noi abbiamo il dovere di costruire pace. Mentre a Bruxelles qualcuno penso che preferisca la guerra…”, conclude Salvini.

Zelensky: con Trump colloquio positivo, sostanziale e franco

Roma, 19 mar. (askanews) – Il colloquio con il presidente Usa Donald Trump è stato “positivo, molto sostanziale e franco”. L’ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky, spiegando che Kiev accetta il cessate il fuoco parziale per le infrastrutture energetiche e anche la proposta Usa di un cessate il fuoco incondizionato lungo il confine. Ha inoltre suggerito che, “con il presidente Trump e sotto la guida americana, la pace duratura possa essere raggiunta già quest’anno”.

Nel comunicato, Zelensky ha affermato di aver “avuto una conversazione positiva, molto sostanziale e franca con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump” e di aver “concordato che Ucraina e Stati uniti devono continuare a lavorare insieme per ottenere una vera fine del conflitto e una pace duratura”. Ha aggiunto: “Crediamo che, insieme all’America, con il Presidente Trump e sotto la guida americana, la pace duratura possa essere raggiunta già quest’anno”.

Trump ha condiviso con Zelensky “i dettagli della sua conversazione con Putin (di ieri) e i temi principali discussi”. Uno dei primi passi verso la cessazione completa della guerra potrebbe essere “la fine degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili”, ha detto ancora Zelensky precisando di aver “espresso il mio sostegno a questa misura, e l’Ucraina ha confermato la propria disponibilità a implementarla”. La parte americana – ha aggiunto il presidente ucraino – “ha inoltre proposto un cessate il fuoco incondizionato lungo il fronte, proposta che l’Ucraina ha accettato. Continueremo a lavorare affinché ciò si realizzi. Riteniamo che questi passi siano necessari per creare le condizioni per preparare un accordo di pace complessivo durante il cessate il fuoco”.

Per quanto riguarda la situazione sul campo di battaglia, i due presidenti hanno parlato della situazione nella regione russa di Kursk e “affrontato il tema del rilascio dei prigionieri di guerra e del ritorno dei bambini ucraini portati via dalle forze russe”. Hanno inoltre “discusso dello stato della difesa aerea ucraina e della possibilità di rafforzarla per proteggere vite umane”.

Papa, condizioni cliniche si confermano in miglioramento

Città del Vaticano, 19 mar. (askanews) – “Le condizioni cliniche del Santo Padre si confermano in miglioramento”. E’ quanto si legge sul nuovo bollettino medico sulle condizioni di salute di Papa Francesco diffuso questa sera dalla Sala stampa della Santa Sede.

Il bollettino aggiunge che “il Santo Padre ha sospeso la ventilazione meccanica non invasiva e ridotto anche la necessità dell’ossigenoterapia ad alti flussi” mentre “continuano i progressi della fisioterapia motoria e respiratoria”.

“Questa mattina nella solennità di San Giuseppe – si specifica – il Santo Padre ha concelebrato la Santa Messa”.

La "cura Musk" funziona: valutazione X risalita a 44 mld dollari

Roma, 19 mar. (askanews) – La valutazione di X, il social media di Elon Musk è più che quadruplicata negli ultimi mesi, e a quota 44 miliardi di dollari e ritornata al livello a cui la società era stata acquistata dall’imprenditore, alleato chiave di Donald Trump. Lo riporta il Financial Times, citando degli accordi di interscambio di quote effettuati nel corso di marzo da azionisti della società, in base a quanto riportato da fonti anonime a conoscenza delle transazioni.

Lo scorso settembre X era stata valutata appena 10 miliardi di dollari. L’imprenditore e pioniere di nuove tecnologie è così riuscito ad effettuare una drastica rivalutazione del social, precedentemente chiamato Twitter, su cui ha operato drastici tagli alle controverse operazioni di censura e controllo dei contenuti, licenziando la stragrande maggioranza del personale che operava proprio in questo ambito.

In questo modo, se da un lato Musk ha perso una consistente quota di ricchezza con il calo delle valutazioni di Tesla – che da settimane vede la sua produzione di auto elettriche bersagliata da episodi di vandalismo da parte di elettori Usa, prevalentemente “liberal”, frustrati per il ritorno di Trump alla Casa Bianca – contemporaneamente ha visto risalire il suo patrimonio sul versante di X.

Secondo il Ft, a dispetto di un calo del fatturato totale da quando è stata rilevata da Musk, lo scorso anno X ha realizzato 1,2 miliardi di dollari di utili ante imposte e spese di ammortamento. Altre fonti anonime citate dal quotidiano riportano che i tagli operati dall’imprenditore stanno funzionando e che i ricavi stanno risalendo.

Subito dopo il suo reinsediamento alla Casa Bianca, Trump ha affidato a Musk la guida di un nuovo direttorio (Doge), con il compito di tagliare tutte le spese improduttive o dannose dal bilancio federale.

Concerto-tributo a Pino Daniele per i suoi 70 anni a piazza del Ges

Napoli, 19 mar. (askanews) – Un concerto unico per celebrare il 70esimo compleanno di Pino Daniele, Napoli si da appuntamento a piazza del Ges per: ‘Je Sto Vicino a Te Forever’, un omaggio musicale e culturale che riunisce amici, colleghi e artisti vicini all’indimenticabile cantautore. Nello Daniele fratello del grande Pino racconta questa serata di festa per l’uomo in blues’ dalla piazza dove ha cominciato a scrivere. Lo slogan scelto per l’evento, ‘Puorteme a casa mia’.

“L’idea di festeggiare qui il suo settantesimo compleanno e di riportarlo nei suoi luoghi e tra la sua gente, con tanti amici e tanti artisti che accompagneranno la gente che canta le canzoni di Pino”

Davvero tanti gli ospiti sul palco delle serata condotta da Serena Autieri: ci sono i 99 Posse, Francesco Baccini, Mario Biondi, Rossana Casale, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Eugenio Finardi, Morgan, Enzo Gragnaniello, Negrita, Nina Zilli e tanti altri. Gli Audio 2 ricordano Pino cos.

“Lo omaggeremo con il brano “Alleria” che non uno dei pi noti ma che secondo noi uno dei pi belli, rigorosamente in napoletano stretto”.

La serata sar trasmessa in differita su Rai 2 il prossimo 20 aprile.

Ventimila agricoltori Coldiretti a Parma, l’Efsa garantisce test rigorosi

Parma, 19 mar. (askanews) – “Pi ricerca e meno burocrazia”. “Stop alla guerra militare e anche a quella commerciale”. Ventimila voci si sono alzate oggi a Parma sotto la regia di Coldiretti che, al termine di un incontro con i tecnici di Efsa, ha ottenuto l’impegno concreto dell’Autorit europea per la sicurezza alimentare a condurre ogni analisi necessaria sui cibi sintetici, compresi test pre-clinici e clinici. Un successo per la manifestazione che ha riunito agricoltori da tutta Italia per chiedere maggiori garanzie sulla sicurezza alimentare e regole pi chiare per i prodotti derivati da colture cellulari. Come rivendica il presidente dell’associazione Ettore Prandini.

“Ricordiamo sempre che solo nel nostro paese il valore complessivo dell’agroalimentare vale 620 miliardi; 4 milioni di occupati; 70 miliardi il record storico legato alle esportazioni delle nostre eccellenze. Non siamo alla fine, siamo solo al all’inizio di questo percorso che pu dare ulteriori risposte in termini di opportunit di carattere economico e sociale per l’Italia, ma per l’Europa intera”.

Per le strade di Parma anche allevatori e agricoltori francesi e spagnoli, accomunati nel chiedere un cambio di passo all’Europa. A partire dall’accordo commerciale Ue-Mercosur, in discussione da anni, che prevede l’eliminazione graduale delle tariffe per la maggior parte dei prodotti agricoli tra l’Unione Europea e i Paesi del blocco sudamericano. Totalmente contrario Juan Luis Delgado, vice-presidente di Asaja, la pi grande organizzazione agricola spagnola.

“Gli agricoltori spagnoli sono totalmente contrari all’accordo con il Mercosur, anche perch sappiamo in Spagna, come sanno tutti gli agricoltori in tutta Europa, che i prodotti importati da quella regione non rispettano gli stessi standard che rispettiamo noi”.

Sulla stessa linea anche Patrick Bnzit, presidente FNB, la federazione francese degli allevatori.

“Abbiamo una battaglia comune e la nostra battaglia comune quella di opporci ad un’Europa che spinge verso prodotti cellulari di laboratorio e invece difendere e promuovere l’allevamento che diffuso in tutta Europa, che rappresenta centinaia di migliaia di posti di lavoro e che rischiano di scomparire”.

L’Efsa ha garantito l’applicazione dei pi alti standard scientifici ai nuovi alimenti. Coldiretti ha espresso soddisfazione per l’incontro “costruttivo” e proseguir l’impegno a Bruxelles per rafforzare regole e trasparenza sui cibi di laboratorio.

Ue, Mattarella e Meloni al Quirinale, nessun faccia a faccia

Roma, 19 mar. (askanews) – Oggi non c’è stato un faccia a faccia tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la premier Giorgia Meloni. In passato a margine del tradizionale pranzo di lavoro al Quirinale con alcuni ministri in vista del Consiglio europeo, il capo dello Stato e la premier hanno colto l’occasione per uno scambio a due, ma oggi questo non è accaduto. A quanto si apprende, inoltre, i due interlocutori “non hanno parlato di Ventotene”, argomento che è stato oggetto dello scontro in aula alla Camera tra la presidente del Consiglio e i gruppi dell’opposizione durante le comunicazioni in vista del summit europeo.

Telefonata Trump-Zelensky, il Presidente Usa: siamo sulla strada giusta

New York, 19 mar. (askanews) – “Ho appena concluso un’ottima telefonata con il presidente Zelensky dell’Ucraina. È durata circa un’ora”. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato in un post la fine del colloquio con il leader ucraino. Gran parte della conversazione, ha spiegato Trump, è stata incentrata sul tentativo di allineare le richieste e i bisogni di Kiev e Mosca, dopo la chiamata avvenuta ieri con il presidente russo Vladimir Putin.

“Siamo molto sulla strada giusta, ha aggiunto Trump, e chiederò al segretario di Stato Marco Rubio e al consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Waltz di fornire un resoconto preciso dei punti discussi. La nota ufficiale sarà diffusa a breve”.

Green Design, Fantin: intrinseco connubio natura estetica

Roma, 19 mar. – Durante il suo intervento all’evento “Green Design: tra efficienza ed estetica” di GBC Italia, Andrea Fantin Responsabile Commerciale DAKU ha spiegato come l’innovazione nel settore del verde pensile e della gestione delle acque possa rappresentare una svolta per l’edilizia sostenibile.

“Per noi – ha detto -, il connubio tra natura ed estetica un elemento intrinseco nel core business dell’azienda. Operiamo nel mercato dei tetti verdi, dei giardini pensili e della gestione dell’acqua, e siamo davvero molto fieri di essere riusciti a innovare, arrivando persino al brevetto, ispirandoci a ci che accade in natura. Siamo riusciti a fornire alle piante l’acqua esattamente come avviene in natura, evitando le distorsioni che si creano inevitabilmente con un impianto di irrigazione tradizionale. Da questa idea nata la realizzazione di un sistema di contenimento dell’acqua in copertura, permettendoci di gestire interamente le precipitazioni direttamente sui tetti. Questo approccio ci ha aperto nuove opportunit di mercato, portandoci ad operare non solo nel verde pensile, ma anche nella gestione innovativa dell’acqua”.

Lega: da Elkann parole vergognose, restituisca miliardi italiani

Milano, 19 mar. (askanews) – “Le parole di John Elkann sono l’ennesima, vergognosa presa in giro: il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani, italiani che poi ha licenziato per investire e assumere all’estero. E con la geniale idea del ‘tutto elettrico’ da loro sostenuta, stanno contribuendo a distruggere il settore dell’auto, in Italia e in Europa. Il signor Elkann dovrebbe scusarsi coi lavoratori, e restituire i miliardi incassati dal nostro Paese”. Lo si afferma in una nota della Lega a commento dell’audizione informale del presidente di Stellantis, John Elkann, davanti alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato.

Ciclismo, Isaac Del Toro vince la Milano-Torino

Roma, 19 mar. (askanews) – Il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) ha vinto la 106^ edizione della Milano-Torino, 174 km da Rho a Torino (Superga), davanti al britannico Ben Tulett (Team Visma | Lease a Bike) ed al norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Gara decisa sulla salita finale che porta a Superga. Il primo squillo arriva da Tobi Johannessen (UnoX), ma la UAE torna sotto con Adam Yates. Il ritmo del britannico è costante, infernale, e poco alla volta distrugge il gruppetto. Rimangono solamente in tre: Del Toro, Tulett (Visma) e Johannessen. Il norvegese è nuovamente il primo a muoversi, ma il suo scatto è ancora “perdente”. Quindi va in testa Tulett che prova a cavare tutti quanti di ruota, ma non fa altro che tirare la volta a Del Toro che lo beffa negli ultimi 150 metri. Diciannovesima vittoria stagionale per la UAE. “Sono felice, è stata una giornata speciale. Avevo studiato bene l’ascesa finale nel primo giro, e nel secondo sono partito dopo il forcing di Yates. Ho giocato bene le mie carte allo sprint. La squadra è stata fondamentale per cogliere questo successo, credendo in me e dandomi fiducia fin dai giorni scorsi. Sono contento di averla ripagata così” le parole del vincitore all’arrivo.

Innovazione, Montemagni (Lega): S a proroga obiettivi Pnrr

Roma, 19 mar. – “Noi come Lega abbiamo proposto un ministro dell’Innovazione, perch l’innovazione futuro e non bisogna averne paura. Ci sono 50 miliardi sulla digitalizzazione col Pnrr e dai report vediamo gi alcuni obiettivi raggiunti; 6mila amministrazioni hanno digitalizzato i servizi, il 55% delle aziende italiane in cloud, cos come 4mila amministrazioni. Utile dunque la formazione con percorsi utili. Un aspetto su cui sfruttare la tecnologia la prevenzione, ad esempio sul rischio geologico. Oltre ai corpi di soccorso di cui disponiamo, col digitale si possono fare studi e avere un quadro molto completo delle situazioni”. Lo ha detto Elisa Montemagni, deputata della Lega e membro della Commissione Ambiente, intervenuta a Largo Chigi, il format di The Watcher Posi in onda su Urania Tv. Montemagni si poi espressa sul percorso del Pnrr: “Se serve una proroga degli obiettivi non vedo perch no. L’importante fare le cose bene e avere risultati. Si vedano i progetti Stem o l’ordine del giorno a mia firma sull’incentivazione del Suap. Il digitale utile nel portare avanti le pratiche burocratiche”.

Calcio, Calafiori: "Italia-Germania non è come la altre"

Roma, 19 mar. (askanews) – Per Riccardo Calafiori quello di domani sarà il primo Italia-Germania della sua carriera: “Non è mai una partita come le altre. Sia a noi che a loro manca qualche giocatore, sarà un test importante per capire a che punto siamo. Vogliamo vincere per raggiungere le finali di Nations League”. Negli ultimi anni la Nazionale ha spesso ben figurato contro i tedeschi: “Ricordo la semifinale dei Mondiali del 2006, ma anche la semifinale di EURO 2012 e la sconfitta ai rigori nei quarti dell’Europeo del 2016. Anche quando non abbiamo vinto, le prestazioni sono sempre state buone”.

Con la maglia dell’Arsenal ha segnato due settimane fa il primo gol in Champions League (“ho realizzato un sogno che avevo da bambino”), una conferma delle capacità di inserimento che più che un difensore moderno ne fanno un vero e proprio tuttocampista: “Saper fare più cose possibili e saperle fare bene è una cosa utile nel calcio di oggi. In Nazionale abbiamo ricominciato questo nuovo ciclo, la squadra è giovane, siamo affiatati e ci troviamo bene. Abbiamo accettato la batosta dell’Europeo e abbiamo deciso di ricominciare, la vittoria a settembre con la Francia è stata fondamentale e da lì siamo migliorati tanto”.

Calcio, Spalletti: "Con la Germania a viso aperto per vincere"

Roma, 19 mar. (askanews) – Alla ventunesima panchina da Commissario tecnico, Luciano Spalletti assapora il suo primo confronto con la nazionale tedesca. Aveva 11 anni nel luglio del 1970, quando il gol di Gianni Rivera decise quella che sarebbe passata alla storia come ‘La Partita del Secolo’, mentre nell’estate del 1982, anno del trionfo al Mundial spagnolo, si stava affacciando al calcio dei grandi con i dilettanti del Castelfiorentino. Anche nel 2006, quando l’Italia di Lippi superò 2-0 la Germania nella semifinale del Mondiale, Spalletti era ancora un semplice tifoso della Nazionale: “Quelle partite lì – dichiara nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV – te le porti dietro per tutta la vita. La semifinale del 2006 l’ho vissuta con un trasporto incredibile, quando Del Piero ha segnato abbiamo iniziato tutti a correre davanti al televisore”. Domani sarà tra i protagonisti dell’ennesimo capitolo, il 42°, di una delle grandi saghe del calcio mondiale. A Milano (ore 20.45, arbitra il francese Letexier) andrà in scena solo il primo atto di una doppia sfida dalla quale dipenderà il futuro prossimo degli Azzurri: non solo la qualificazione alle Finals di Nations League, che l’Italia vincendo ospiterebbe a giugno a Torino, ma anche il percorso verso il Mondiale del 2026. “Italia-Germania ha sempre un fascino incredibile – le parole del Ct in conferenza stampa – per i trascorsi e perché sono sempre state due nazionali fortissime. Sono convinto che sarà una bella gara, che tutte e due le squadre giocheranno a viso aperto, per vincere. Se dovessimo andare a rincorrerli sempre sarebbe difficile uscirne in maniera positiva. Loro ci metteranno la qualità che hanno, ma noi vogliamo vincere”.

Per un calciatore dell’Atalanta che arriva, Raoul Bellanova, un altro se ne va. Questa mattina Spalletti ha infatti perso Mateo Retegui, il capocannoniere della Serie A rientrato a Bergamo dopo aver accusato un risentimento muscolare alla coscia destra: “L’abbiamo rimandato a casa perché non ce l’avrebbe fatta, ma si spera recuperi per giocare la prossima partita di campionato con l’Atalanta. Non ha un problema ben definito, ma un affaticamento. Per il momento non chiamo nessuno al suo posto perché voglio veder come va la prima partita, valuteremo anche in base al recupero di Zaccagni e Cambiaso. Se devo chiamare una prima punta chiamerò Piccoli, se devo invece chiamare una seconda punta convocherò Baldanzi”. A guidare l’attacco azzurro domani dovrebbe essere Moise Kean: “Visto che penso verrà fuori una partita da sbattimento, da continui ribaltamenti di fronte, Kean è più adatto. Con lui ho avuto la possibilità di confrontarmi, non solo sul calcio. L’ho conosciuto meglio, è un po’ diverso dal messaggio che manda: è un ragazzo molto sensibile, che tiene alla sua professione e ai suoi compagni. È perfettamente dentro quella qualità morale di squadra che vogliamo andare a creare”.

Smart City, Sparavigna: su innovazione procedere a due velocit

Roma, 19 mar. – “A Firenze abbiamo 3 over 80, un under 30 e 360mila residenti per 15 milioni di persone che si riversano in citt per turismo, sanit ed altro. La sfida tech va calata su questi dati e quindi bisogna cercare di procedere a due velocit. Il tech e l’innovazione sono alleati preziosi per cucire le asimmetrie numeriche. La fase storica ineluttabile ma noi come amministrazione abbiamo esempi concreti di azione nella logica della creativit amministrativa, abbiamo investito negli Its e facciamo corsi per l’alfabetizzazione digitale nei centri anziani. E c’ la possibilit per chi impossibilitato a muoversi di usare un visore della citt. La transizione fornisce strumenti per progredire e oggi il dato l’unit minima del nostro sistema socioeconomico: capire come stoccare i dati e leggerli dev’essere uno dei principali impegni a livello nazionale ed europeo. Da l passa la privacy delle persone”. Lo ha detto Laura Sparavigna, Assessora Smart city, Innovazione e Intelligenza artificiale al Comune di Firenze.

Green Design, Amatista: ruolo chiave isolamento sostenibile

Roma, 19 mar. – Ettore Amatista, Technical Specification Manager di Knauf Insulation, ha sottolineato il ruolo chiave dell’isolamento sostenibile e delle nuove tecnologie brevettate nel ridurre l’impatto ambientale, intervenendo nel contesto dell’evento “Green Design: tra efficienza ed estetica” di GBC Italia.

” un piacere per noi essere qui insieme a Green Building Council d’Italia. stato un onore ricevere l’invito dal Chapter Piemonte. Il piacere dato dal fatto che i temi della sostenibilit ambientale per Knauf Insulation sono all’ordine del giorno – ha sottolineato -. Ogni giorno trattiamo sia nelle fasi di produzione sia nell’assistenza che abbiamo sul territorio le tematiche legate alla sostenibilit. Il mercato richiede sempre di pi l’uso di isolanti in lana minerale sia di vetro che di roccia proprio grazie alla facilit con cui si riesce a legare questa tecnologia con i temi della sostenibilit oltre che alle uniche prestazioni che hanno questi tipi di materiali come l’incombustibilit, oggi sempre pi importante. Proprio a questo evento abbiamo parlato di queste tematiche grazie anche alla tecnologia di nostra brevettazione Ecos che compie 15 anni. Speriamo che sia con questa tecnologia che con tante altre riusciremo a migliorare i prodotti per l’isolamento”.

Apple, Ue emana due ordinanze su interoperabilità iPhone e iPad

Roma, 19 mar. (askanews) – La Commissione europea ha adottato due decisioni riguardo a obblighi a carico di Apple sull’interoperabilità dei suoi dispositivi, sulla base delle nuove normative comunitarie sui servizi digitali (Dma o Digital Markets Act).

Il primo obbligo riguarda nove elementi sulla connettività del sistema operativo iOS, utilizzati prevalentemente per collegare smartwatch, cuffie o televisioni a iPhone o iPad (gli smartphone e i tablet di Apple).

Questi obblighi garantiranno agli sviluppatori e a terze parti “un migliore accesso ai sistemi che consentono di mostrare notifiche o di effettuare trasferimenti di dati”. In questo modo “i dispositivi collegati di ogni marchio funzioneranno meglio con gli iPhone”, afferma l’organismo comunitario con un comunicato.

Il secondo obbligo, dice sempre la commissione Ue, migliora trasparenza efficacia dei processi di Apple per gli sviluppatori interessati a ottenere l’interoperabilità con iPhone e iPad. Questo include l’accesso a documentazioni tecniche al momento non disponibili a terze parti e comunicazioni sugli aggiornamenti, che rendano anche più prevedibili gli stessi in merito sempre all’interoperabilità.

Queste decisioni “sono vincolanti – precisa la Commissione -. E Apple è tenuta ad attuarle nelle tempistiche indicate.

Come in un caso parallelo, annunciato sempre oggi riguardo a possibili violazioni delle regole del Dma da parte del gruppo Google Alphabet, la vicenda – contro cui Apple può presentare ricorso – potrebbe anche alimentare la conflittualità con gli Stati Uniti, in una fase già tesa dopo i nuovi dazi annunciati dall’amministrazione Trump, seguiti da rappresaglie Ue. Peraltro Washington ha ripetutamente sollevato rimostranze contro le normative Ue, in merito alle loro ricadute per i giganti digitali a stelle strisce.

Suigo: Competenze e burocrazia rallentano transizione digitale

Roma, 19 mar. – “Le infrastrutture digitali e condivise sono indispensabili per immaginare un mondo connesso. Se consideriamo che l’80% del traffico dati in Italia avviene su base indoor, vale a dire in case, uffici, ospedali, universit ecc, capiamo perch sia necessario migliorare la copertura 4G e 5G affiancando al sistema di copertura garantito dalle torri anche quello delle microantenne distribuite sul territorio”, lo ha detto Michelangelo Suigo, Direttore relazioni esterne, comunicazione e sostenibilit di Inwit, intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. E ha aggiunto: “Ci sono ancora alcuni problemi che ostacolano il processo di transizione digitale. Intanto la carenza di competenze nei comuni, soprattutto in quelli piccoli, che complessivamente sono la maggior parte nel nostro paese. E poi la lentezza e l’incertezza dei tempi della burocrazia negli iter autorizzativi. Basti pensare che Inwit aggiudicataria del Piano Italia 5G del Pnrr per portare le infrastrutture digitali in 5G anche nelle zone a fallimento di mercato, quelle in digital divide. La scadenza il 30 giugno 2026, ma ad oggi il 45% delle amministrazioni a cui abbiamo presentato gli appositi permessi hanno risposto con dinieghi, ostacoli e problemi vari. necessario uniformare i regolamenti comunali alla normativa nazionale, che chiara e mira ad accelerare la digitalizzazione del Paese”.

Mirkoeilcane, fuori il 25 marzo il nuovo singolo "Toro"

Roma, 19 mar. (askanews) – Mirkoeilcane annuncia l’uscita del suo nuovo singolo, “Toro”, il prossimo 25 marzo, mentre il cantautore romano, all’anagrafe Mirko Mancini, classe 1986 (6 maggio e quindi segno zodiacale Toro), presenterà in anteprima il brano la sera del 24 marzo, in occasione del suo concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Sala Borgna), oltre ai pezzi dell’ultimo album “La musica contemporanea mi butta giù” e alcune delle canzoni più amate del suo repertorio.

“Toro” è una canzone che mescola abilmente i suoni pop con la scrittura della canzone d’autore italiana, tenendo al centro la forte originalità e l’inconfondibile autoironia di Mirkoeilcane. Un brano che affronta il conflitto tra aspettative e realtà, mettendo in luce le sfide che la vita ci pone: l’artista offre una riflessione critica sull’affidarsi a forze esterne, come gli oroscopi, per orientarsi nella propria esistenza, invitando a riscoprire l’intuito e la volontà come strumenti fondamentali per affrontare la vita con autenticità, nonostante le difficoltà che questa comporta.

“Del futuro non è dato sapere. Si può ipotizzare, progettare, sperare, tirare a indovinare – dice Mirkoeilcane – Ci si può affidare al parere delle stelle. ‘Toro’ parla di quanta poca importanza si dia, invece, al proprio intuito e alla propria forza di volontà. Se il mio oroscopo avesse avuto ragione, anche poca, anche solo una volta ogni tanto, sarei nella top 3 delle persone più ricche del mondo. Invece faccio il cantautore ai tempi della trap”.

Con tre album all’attivo e una serie di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Musicultura 2017 per il brano “Per Fortuna”, Mirkoeilcane ha saputo ritagliarsi una posizione di rilievo nel panorama musicale italiano. Con la canzone “Stiamo tutti bene” ha preso parte nel 2018 al Festival di Sanremo, conquistando il secondo posto nella categoria Nuove Proposte, il Premio “Mia Martini” della critica e il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, e, successivamente, la Targa Tenco come “Miglior canzone”. Oltre alla musica, Mirkoeilcane ha dato il suo contributo al cinema, firmando due colonne sonore: nel 2017 quella del film “I Peggiori” di Vincenzo Alfieri e nel 2019 quella di “A mano disarmata” di Claudio Bonivento.

Ue: Google Search e Google Play violano norme servizi digitali

Roma, 19 mar. (askanews) – La Commissione europea ha inviato due comunicazioni a Alphabet, la casa madre di Google, riguardo presunte a violazioni delle nuove normative Ue sui servizi digitali (Dma o Digital Markets Act).

La prima comunicazione riguarda “alcune caratteristiche e funzionalità” del sistema Google Search, che secondo Bruxelles favorirebbero i servizi della stessa società rispetto a quelli di aziende rivali “in questo modo non assicurando un trattamento paritetico, non discriminatorio e trasparente alle terze parti, come stabilito dal Dma”.

Il secondo parere preliminare imputa ad Alphabet il fatto che la sua piattaforma Google Play non rispetta le normative dello stesso pacchetto dato che “agli sviluppatori di app viene impedito “di indirizzare liberamente i consumatori verso altri canali per ottenere offerte migliori”.

Ora il gruppo Alphabet potrà esaminare le documentazioni presentate e rispondere alla Commissione europea. L’esecutivo comunitario aggiunge che se dovesse ritenere confermate le sue analisi potrà procedere ad adottare una decisione in merito a violazione delle normative.

La vicenda rischia di aggiungere elementi di contenzioso con gli Stati Uniti in una fase di già elevata conflittualità, in particolare per i nuovi dazi annunciati dall’amministrazione Trump, che ha ripetutamente sollevato rimostranze contro le normative Ue in merito alle loro ricadute per i giganti digitali a stelle strisce.

Green Design, Morandini: soluzioni pi flessibili e sostenibili

Roma, 19 mar. – Chiara Morandini, Project LEAD presso Carlo Ratti Associati, ha raccontato durante il seminario “Green Design: tra efficienza ed estetica” di GBC Italia il loro approccio innovativo alla progettazione degli ambienti di lavoro, evidenziando la necessit di superare i modelli tradizionali in favore di soluzioni pi flessibili e sostenibili.

“Ci stato chiesto di fare un intervento per raccontare il nostro approccio verso la sostenibilit e il design – ha spiegato -. Ci piace partire dal concetto che sostenibile oggi tutto quello che rende la nostra vita pi piacevole, pi confortevole senza gravare sulle generazioni future. Quindi nel momento in cui dobbiamo ripensare un ambiente di lavoro partiamo cercando di scardinare la concezione del vecchio ufficio tradizionale con le postazioni di lavoro fisse e cerchiamo di immaginare uno spazio multiedrico in cui la molteplicit delle funzioni e delle cose che possono accadere al suo interno rende l’ambiente ricco e piacevole di per s”.

Green Design, Fadin: allargare tematica sostenibilit

Roma, 19 mar. – Massimiliano Fadin, Segretario del Chapter Piemonte di GBC Italia, intervenuto all’evento “Green Design: tra efficienza ed estetica” tenutosi oggi a Torino, sottolineando l’importanza del connubio tra design e sostenibilit.

“Siamo qui come Chapter Piemonte, in collaborazione con GBC Italia, e abbiamo deciso di organizzare questo importante evento per allargare la tematica della sostenibilit. Non solo portiamo il focus sulla prestazione dell’edificio, ma estendiamo il discorso al design degli edifici – ha spiegato -. Finalmente, anche nel nostro territorio piemontese, abbiamo realizzazioni che coniugano prestazione e bellezza estetica, perch l’estetica sempre stata un elemento trainante dell’innovazione. Il trend di sviluppo molto significativo: analizzando i dati dal 2023 al 2024, siamo passati da 30 a 60 edifici tra certificati e in corso di certificazione. Senza dubbio, lo sviluppo sostenibile certificato un trend in crescita e il territorio piemontese, oggi, pu affermare con orgoglio il proprio ruolo a livello nazionale”.

Ue, Schlein a Meloni: non si permetta più di oltraggiare memoria europea

Roma, 19 mar. (askanews) – “Giorgia Meloni non solo non ha il coraggio di difendere i valori su cui l’Unione è fondata dagli attacchi di Trump e di Musk, ma ha deciso in Aula di nascondere le divisioni del suo governo oltraggiando la memoria europea. Noi non accettiamo tentativi di riscrivere la storia”. Lo ha scritto su Facebook la segretaria del Pd Elly Schlein dopo la polemica seguita alle parole della premier sul Manifesto di Ventotene.

“Meloni – ha proseguito la leader dem – ha oltraggiato la memoria del Manifesto di Ventotene, riconosciuto da tutti come la base su cui si è fondata l’Unione europea, perché l’hanno scritto giovani mandati al confino dai fascisti che non risposero all’odio e alla privazione di libertà con altro odio e altra privazione di libertà ma con una visione che nell’Europa federale superasse i nazionalismi che nel nostro continente hanno prodotto soltanto guerre, anche oggi”.

“Non si permetta mai più – ha ammonito Schlein – di oltraggiare la memoria di Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Ernesto e Ada Rossi, Eugenio Colorni, se siamo qui a discutere in un Parlamento democratico è grazie a persone come loro. Dice che quell’Europa non è la sua. E allora le chiedo se la sua Italia è quella della Costituzione perché sono gli stessi antifascisti che l’hanno scritta. E stiamo ancora aspettando che si dichiari antifascista pure lei”, ha concluso.

Poste, passaporti in uffici Milano, Napoli, Bergamo e Firenze

Roma, 19 mar. – Continua ad ampliarsi la diffusione del servizio di rilascio e rinnovo del passaporto negli uffici postali delle grandi citt. Sono dodici gli uffici gi attivi a Milano e Napoli, tre a Bergamo, mentre nella provincia di Firenze il servizio disponibile in quattro comuni. Il servizio del TG Poste

Claudia Conte a Terrazza Duomo Milano contro disagio giovanile

Roma, 19 mar. (askanews) – Il libro della giornalista e scrittrice Claudia Conte e’ l’occasione per affrontare il tema del disagio giovanile, della violenza e dell’isolamento sociale attraverso riflessioni di autorevoli ospiti appartenenti al mondo dello sport, della cultura, del sociale e dell’impresa.

A Milano, presso l’iconica Terrazza Duomo 21, la presentazione del libro La Voce di Iside, un’opera ambientata proprio nella capitale lombarda e che accende i riflettori sulla Generazione Z anche attraverso il potere salvifico dello sport e del volontariato.

L’evento, che si inserisce nel ciclo di appuntamenti in tutto il territorio nazionale organizzati da Claudia Conte di sensibilizzazione e dibattito sulle sfide delle nuove generazioni, e’ stato moderato dalla Direttrice di Prima Comunicazione Alessandra Ravetta.

Hanno preso parte il Presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, il Presidente di Rothshild Alessandro Daffina, il magistrato Antonio Tanga, l’imprenditore Arturo Artom. Sono inoltre intervenuti Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava che aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo e Mario Furlan, Presidente dell’associazione di volontariato City Angels con alcuni suoi giovani baschi blu, gli angeli della solidariet e della legalit.

Infine l’ex calciatore della Juventus Nicola Legrottaglie ha testimoniato come lo sport e la fede siano stati un faro per il suo percorso professionale e umano.

Il libro esplora come l’inclusione sociale, la pratica sportiva e il volontariato possano rappresentare strumenti fondamentali per orientare i giovani in quella che secondo la classifica del Sole24ore sull’indice di criminalit si attesta come la citt con pi reati in Italia, Milano.

L’incontro stato un’occasione per riflettere anche su come la comunit possa contribuire attivamente al benessere e alla crescita dei ragazzi e delle nuove generazioni.

Queste le parole del Presidente della Regione Attilio Fontana sull’iniziativa: “Apprendo con grande gioia della presentazione del libro “La Voce di Iside” a Milano. Il lavoro di Claudia Conte rappresenta una risposta concreta al bisogno di politiche giovanili fondate sulla partecipazione, cittadinanza attiva e responsabilit sociale.”

La Missione “Chi ha sete venga a me” di Riccione

Roma, 19 mar. – Il 18 marzo si tenuta una diretta streaming sul canale YouTube di PREGAUDIO per presentare la missione di evangelizzazione “Chi ha sete venga a me”, organizzata dalla Diocesi di Rimini in collaborazione con le realt del Punto Giovane, la comunit Nuovi Orizzonti, le Sentinelle del Mattino di Pasqua e Ra.Dio.Luce. L’evento, moderato da Simona Mulazzani, direttrice di Icaro TV, ha visto la partecipazione di S.E. Mons. Nicol Anselmi (Vescovo di Rimini), Don Franco Mastrolonardo, Don Davide Banzato, Don Gianni Castorani e Rachele Consolini. La missione si svolger dal 13 al 17 agosto 2025 a Riccione, in occasione del Santo Giubileo, e prevede attivit di evangelizzazione sia in spiaggia che per le strade della citt.

L’iniziativa nasce dalla crescente necessit di rispondere al disagio giovanile, fenomeno in aumento negli ultimi anni. Secondo recenti studi, nel 2024 oltre 16 milioni di italiani hanno manifestato disturbi psicologici di media e grave entit, con un incremento del 6% rispetto al 2022. In particolare, il 49,4% dei giovani tra i 18 e i 25 anni ha sofferto di ansia e depressione a causa dell’emergenza sanitaria. I dati del disagio sono in esponenziale aumento e coinvolge sempre ragazzi e ragazze in et adolescenziale.

In un video messaggio il Vescovo Anselmi ha sottolineato l’importanza di offrire ai giovani spazi di ascolto e condivisione: “Sono molto contento che, in questo anno giubilare, la nostra diocesi di Rimini ospiti nuovamente una missione giovanile. bello pensare ai giovani che, nelle nostre strade, piazze e spiagge, di giorno, di sera e persino di notte, incontrano altre persone, coetanei, famiglie, portando loro l’annuncio dell’amore di Dio, che si manifestato attraverso Ges. Oggi pi che mai abbiamo bisogno di parole di pace, fraternit e amore. Sono certo che questa missione porter frutti, prima di tutto in chi sceglier di viverla in prima persona. Sono felice che tante realt ecclesiali si uniscano in questo progetto, perch il bene seminato non si esaurisce nel momento dell’incontro, ma continua a germogliare nei giorni e nei mesi successivi, trasformando cuori, pensieri e atteggiamenti.”

In un periodo storico segnato da crescenti sfide per le nuove generazioni, la Diocesi di Rimini accoglie nuovamente le realt che hanno promosso questa speciale iniziativa pastorale che vanta una lunga tradizione nell’evangelizzazione di strada e di spiaggia. Fin dal suo esordio nel 2003, ha rappresentato un laboratorio permanente per la formazione di tanti giovani missionari provenienti da tutta Italia che sono poi tornati nelle proprie realt ecclesiali e diocesi potendo replicare iniziative missionarie e di ascolto verso i giovani. Non solo, come emerso dalle testimonianze durante la diretta, sono migliaia i giovani incontrati in questi 22 anni di missioni che si sono succedute e tanti di questi sono stati strappati da veri e propri inferni esistenziali uscendo da dipendenze o da problematiche complesse, grazie alle diverse realt che offrono un percorso concreto di post-missione. Come stato ricordato durante la diretta, in un periodo dove sembrano prevalere le divisioni e le conflittualit, la missione di Riccione da tanti anni un esempio straordinario di collaborazione tra diverse realt ecclesiali e carismi, puntando ad un’unit che non sia uniformit ma valorizzazione delle diversit per l’evangelizzazione e il servizio ai giovani e alla Chiesa diocesana. Papa Francesco ha pi volte sottolineato il ruolo centrale dei giovani nella missione. In una delle sue catechesi, ha affermato: “Andate – dice il Risorto -, non a indottrinare, non a fare proseliti, no, ma a fare discepoli, cio a dare a ognuno la possibilit di entrare in contatto con Ges, di conoscerlo e amarlo liberamente.” Questa esortazione risuona fortemente nell’iniziativa di Riccione, che mira a offrire ai giovani un’occasione di ascolto, di incontro e strumenti per vivere esperienze autentiche di spiritualit. Quest’anno, la missione assume un significato particolare, inserendosi nelle celebrazioni del Giubileo. Il programma della missione prevede momenti di formazione, catechesi, workshop e attivit di evangelizzazione sia diurna che notturna, come “La Luce nella Notte”. Le iscrizioni, aperte ai giovani dai 18 ai 35 anni, inizieranno il 19 marzo, in occasione della Solennit di San Giuseppe, e si chiuderanno il 31 maggio.

Durante la diretta stato annunciato che in preparazione alla missione, verranno realizzati dieci podcast disponibili su PREGAUDIO, curati da Don Davide, Don Gianni, Don Franco e Rachele, che tratteranno temi legati all’evangelizzazione e alla spiritualit.

La Diocesi di Rimini invita tutti i giovani interessati a partecipare a questa esperienza unica di fede e condivisione, per riscoprire insieme la bellezza dell’incontro con Cristo e portare un messaggio di speranza nelle strade e sulle spiagge di Riccione.

Green design, Capaccioli: coniugare efficienza ed estetica

Roma, 19 mar. – Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, ha evidenziato il ruolo chiave dell’estetica nella sostenibilit urbana, intervenendo all’evento “Green Design: tra efficienza ed estetica”, svoltosi oggi a Torino.

“Coniugare efficienza ed estetica, questo stato il cuore dell’evento che il Chapter Piemonte ha organizzato quest’oggi insieme all’Associazione Green Building Council Italia. Abbiamo voluto dare una enfasi al fatto che si pu e si deve guardare anche all’estetica e non solo alla performance dell’edificio, bisogna guardare alle citt nel loro complesso e la loro capacit di evolvere, tenendo conto che al 2050 il 70% della popolazione mondiale vivr all’interno delle citt – ha detto Capaccioli -. Saper ricucire i territori, le periferie, saper immaginare un’evoluzione della citt che tenga conto delle esigenze anche dell’essere umano, anche della bellezza e non solo della parte performante, per quanto importante, dell’edificio, per noi diventato centrale la qualit della vita dell’essere umano, la gestione delle risorse, la gestione delle risorse idriche, la qualit dell’aria, argomenti che oggi sono stati affrontati in maniera davvero profonda e con assoluta competenza e un discernimento rispetto al tema stesso che ha potuto dare alla platea dei collegati, 2500 persone, oltre alle persone presenti in platea davvero tante, un contributo fattivo, concreto di quello che Gbc Italia ogni giorno fa nella sua azione associativa nei confronti del mercato, del nostro saper fare made in Italy e dei soci di Gbc Italia che mettono un proprio contributo fattivo come successo quest’oggi nel portare avanti l’iniziativa dell’associazione”.

Stellantis, Elkann: spero che il bilancio Paese-azienda non sia più divisivo

Roma, 19 mar. (askanews) – “Spero che da oggi il bilancio dare/avere tra il Paese e l’azienda non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme che dura da 125 anni, orgogliosamente con l’Italia”. Così il presidente di Stellantis, John Elkann, nel corso di un’audizione informale nelle commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato. Poco prima aveva detto “abbiamo voluto quantificare l’apporto dato dall’azienda al Paese, chiedendo all’università Luiss Guido Carli di realizzare uno studio indipendente sulla storia del gruppo dal 2004 al 2023, anni che ho vissuto in prima persona. Ciò che emerge è che il contributo positivo alla crescita dell’economia italiana non è mai venuto meno. Lo studio evidenzia che dal 2004 al 2023 Stellantis ha prodotto in Italia 16,7 milioni di autovetture e veicoli commerciali, per un valore complessivo della produzione nazionale di quasi 700 miliardi di euro. Calcolando gli effetti sulla filiera e le ricadute sui consumi delle famiglie, il valore complessivo della produzione in Italia negli ultimi venti anni sale a 1.700 miliardi di euro, con un valore aggiunto di 417 miliardi: per ogni euro di valore creato da Stellantis, se ne generano 9 nel resto dell’economia. Un fatto ancora più importante se si considera il contributo che i nostri poli industriali hanno dato e tuttora danno al Mezzogiorno, portando lavoro, investimenti, sviluppo imprenditoriale, crescita infrastrutturale. L’auto italiana ha unito il Paese riducendo i divari e creando opportunità”. E quindi Elkann aveva aggiunto che “negli ultimi 20 anni il mercato domestico è calato del 30%, mentre l’occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l’azienda ha difeso la produzione e l’occupazione degli stabilimenti del Paese grazie all’export dei marchi italiani, oltre alle Jeep prodotte in Basilicata, alle Dodge in Campania, ai van Citroen, Opel e Peugeot in Abruzzo e più recentemente alle DS a Melfi”. E quindi ha aggiunto: “Al tavolo Stellantis abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell’auto. Questi impegni li stiamo realizzando puntualmente”

Uccisi 2 dipendenti Onu nell’attacco israeliano a Gaza

Roma, 19 mar. (askanews) – Due dipendenti delle Nazioni Unite sono rimasti uccisi in un raid che ha colpito un edificio delle Nazioni Unite a Deir El Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha reso noto una fonte delle Nazioni Unite all’Afp. I due morti sono dipendenti dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi di progetto (Unops) e del Mine Action Service (Unmas), ha precisato la fonte. In precedenza Hamas aveva annunciato un morto e quattro feriti nello stesso attacco mentre le Idf avevano smentito di aver preso di mira l’edificio dell’Onu.

"Rearm Europe", le proposte della Commissione Ue per la difesa

Bruxelles, 19 mar. (askanews) – Le emissioni di debito che la Commissione europea farà sui mercati dei capitali per finanziare i prestiti agli Stati membri del nuovo Fondo “Safe”, fino a 150 miliardi di euro, per rafforzare le capacità dell’industria della difesa, avranno scadenza massima di 45 anni e un periodo di tolleranza di 10 anni per il rimborso del capitale. E’ quanto prevede la proposta di regolamento per il Safe (“Security Action for Europe”) che la Commissione ha presentato oggi a Bruxelles, nel quadro del piano “ReArm Europe” e del “Libro bianco sulla Difesa europea – preparazione per il 2030”.

I prestiti avranno i tassi d’interesse che saranno decisi sui mercato dei capitali per le emissioni di debito della Commissione, e che sono inferiori a quelli che possono scontare per i loro titoli di Stato una ventina di Stati membri (tra cui l’Italia). Sono stati esattamente 20 paesi membri che hanno usato i prestiti, di un altro fondo basato su emissioni di debito Ue durante la pandemia di Covid, il programma “Sure” da 100 miliardi di euro per il sostegno ai sistemi nazionali di cassa integrazione. I due strumenti sono basati su un modello molto simile, come ha ricordato il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio Andrius Kubilius, durante la conferenza stampa di presentazione della proposta legislativa, oggi a Bruxelles.

I prestiti saranno decisi dalla domanda degli Stati membri, senza alcuna chiave di ripartizione prefissata. Gli Stati membri che desiderano ricevere i prestiti dovranno presentare alla Commissione, entro sei mesi, un piano di investimenti per l’industria europea della difesa. Il piano dovrà includere una descrizione delle attività, delle spese e delle misure per cui lo Stato membro richiede il prestito, i prodotti per la difesa che intende acquistare e, ove pertinente, il previsto coinvolgimento dell’Ucraina nelle attività pianificate.

La Commissione valuterà i piani, che includeranno l’entità del prestito e il prefinanziamento. Il prefinanziamento garantirà che il sostegno venga erogato già nel 2025, coprendo le esigenze più urgenti e costituirà fino al 15% del prestito totale. Di norma, gli Stati membri dovranno attuare i loro piani tramite appalti comuni che includano un altro paese dell’Ue o dell’Efta (l’Associazione europea di libero scambio), che include Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera, oppure l’Ucraina. Gli appalti dovrebbero riguardare fornitori di prodotti e servizi con sede nel territorio dell’Unione, dell’Ucraina e dei paesi dell’Efta.

Si sta lavorando alla possibilità di allargare anche al Regno Unito la partecipazione a questi appalti comuni, stabilendo un accordo di partenariato per la sicurezza e la difesa con Londra entro il summit Ue-Uk previsto a maggio. Altri possibili partenariati bilaterali, in particolare con i Paesi candidati all’adesione, non sono esclusi.

I prestiti potranno sostenere l’approvvigionamento comune di attrezzature e prodotti per la difesa, comprese le capacità di produzione e la preparazione delle infrastrutture. La Commissione ha individuato sette aree prioritarie di investimento, in linea con i gap di capacità che è più urgente colmare a livello Ue (e coerenti con il processo di pianificazione della difesa della Nato): 1) difesa aerea e missilistica; 2) sistemi di artiglieria; 3) missili e munizioni; 4) droni e sistemi anti-droni; 5) abilitatori strategici e protezione delle infrastrutture critiche, anche in relazione allo spazio (compresi i sistemi di osservazione satellitare); 6) mobilità militare; 3) sicurezza cibernetica, intelligenza artificiale e guerra elettronica.

Un altro elemento importante del piano “ReArm Europe” sta nell’invito che la Commissione ha rivolto agli Stati membri ad attivare la clausola di sospensione nazionale del Patto di stabilità, che potrà fornire loro un ulteriore spazio di bilancio per aumentare la spesa per la difesa, fino all’1,5% del Pil all’anno, per quattro anni, senza che l’aumento del debito pubblico faccia scattare le procedure Ue per deficit eccessivo per i paesi interessati.

Per salvaguardare la sostenibilità di bilancio, la deviazione dovrà essere limitata a un aumento della sola spesa per la difesa, prendendo come punto di partenza la categoria statistica “difesa” nella “Classificazione delle funzioni di governo” (“Cofog”).

Al termine dei quattro anni, quando scadrà la clausola di salvaguardia, le regole normali del Patto di stabilità torneranno ad applicarsi e il debito supplementare contratto dagli Stati membri per aumentare la spesa per la difesa dovrà rientrare entro il percorso di aggiustamento che sarà previsto per ciascun paese.

Ma, hanno chiarito oggi fonti della Commissione, gli Stati membri interessati potranno, se lo considereranno necessario, chiedere una proroga della sospensione. La richiesta dovrà essere rivolta alla Commissione, che ne valuterà le motivazioni e potrà quindi proporne l’approvazione al Consiglio Ue.

"ReArm Europe", le proposte della Commissione Ue per la difesa

Bruxelles, 19 mar. (askanews) – Le emissioni di debito che la Commissione europea farà sui mercati dei capitali per finanziare i prestiti agli Stati membri del nuovo Fondo “Safe”, fino a 150 miliardi di euro, per rafforzare le capacità dell’industria della difesa, avranno scadenza massima di 45 anni e un periodo di tolleranza di 10 anni per il rimborso del capitale. E’ quanto prevede la proposta di regolamento per il Safe (“Security Action for Europe”) che la Commissione ha presentato oggi a Bruxelles, nel quadro del piano “ReArm Europe” e del “Libro bianco sulla Difesa europea – preparazione per il 2030”.

I prestiti avranno i tassi d’interesse che saranno decisi sui mercato dei capitali per le emissioni di debito della Commissione, e che sono inferiori a quelli che possono scontare per i loro titoli di Stato una ventina di Stati membri (tra cui l’Italia). Sono stati esattamente 20 paesi membri che hanno usato i prestiti, di un altro fondo basato su emissioni di debito Ue durante la pandemia di Covid, il programma “Sure” da 100 miliardi di euro per il sostegno ai sistemi nazionali di cassa integrazione. I due strumenti sono basati su un modello molto simile, come ha ricordato il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio Andrius Kubilius, durante la conferenza stampa di presentazione della proposta legislativa, oggi a Bruxelles.

I prestiti saranno decisi dalla domanda degli Stati membri, senza alcuna chiave di ripartizione prefissata. Gli Stati membri che desiderano ricevere i prestiti dovranno presentare alla Commissione, entro sei mesi, un piano di investimenti per l’industria europea della difesa. Il piano dovrà includere una descrizione delle attività, delle spese e delle misure per cui lo Stato membro richiede il prestito, i prodotti per la difesa che intende acquistare e, ove pertinente, il previsto coinvolgimento dell’Ucraina nelle attività pianificate.

La Commissione valuterà i piani, che includeranno l’entità del prestito e il prefinanziamento. Il prefinanziamento garantirà che il sostegno venga erogato già nel 2025, coprendo le esigenze più urgenti e costituirà fino al 15% del prestito totale. Di norma, gli Stati membri dovranno attuare i loro piani tramite appalti comuni che includano un altro paese dell’Ue o dell’Efta (l’Associazione europea di libero scambio), che include Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera, oppure l’Ucraina. Gli appalti dovrebbero riguardare fornitori di prodotti e servizi con sede nel territorio dell’Unione, dell’Ucraina e dei paesi dell’Efta.

Si sta lavorando alla possibilità di allargare anche al Regno Unito la partecipazione a questi appalti comuni, stabilendo un accordo di partenariato per la sicurezza e la difesa con Londra entro il summit Ue-Uk previsto a maggio. Altri possibili partenariati bilaterali, in particolare con i Paesi candidati all’adesione, non sono esclusi.

I prestiti potranno sostenere l’approvvigionamento comune di attrezzature e prodotti per la difesa, comprese le capacità di produzione e la preparazione delle infrastrutture. La Commissione ha individuato sette aree prioritarie di investimento, in linea con i gap di capacità che è più urgente colmare a livello Ue (e coerenti con il processo di pianificazione della difesa della Nato): 1) difesa aerea e missilistica; 2) sistemi di artiglieria; 3) missili e munizioni; 4) droni e sistemi anti-droni; 5) abilitatori strategici e protezione delle infrastrutture critiche, anche in relazione allo spazio (compresi i sistemi di osservazione satellitare); 6) mobilità militare; 3) sicurezza cibernetica, intelligenza artificiale e guerra elettronica.

Un altro elemento importante del piano “ReArm Europe” sta nell’invito che la Commissione ha rivolto agli Stati membri ad attivare la clausola di sospensione nazionale del Patto di stabilità, che potrà fornire loro un ulteriore spazio di bilancio per aumentare la spesa per la difesa, fino all’1,5% del Pil all’anno, per quattro anni, senza che l’aumento del debito pubblico faccia scattare le procedure Ue per deficit eccessivo per i paesi interessati.

Per salvaguardare la sostenibilità di bilancio, la deviazione dovrà essere limitata a un aumento della sola spesa per la difesa, prendendo come punto di partenza la categoria statistica “difesa” nella “Classificazione delle funzioni di governo” (“Cofog”).

Al termine dei quattro anni, quando scadrà la clausola di salvaguardia, le regole normali del Patto di stabilità torneranno ad applicarsi e il debito supplementare contratto dagli Stati membri per aumentare la spesa per la difesa dovrà rientrare entro il percorso di aggiustamento che sarà previsto per ciascun paese.

Ma, hanno chiarito oggi fonti della Commissione, gli Stati membri interessati potranno, se lo considereranno necessario, chiedere una proroga della sospensione. La richiesta dovrà essere rivolta alla Commissione, che ne valuterà le motivazioni e potrà quindi proporne l’approvazione al Consiglio Ue.

Ue adotta la strategia sulla "Unione di risparmi e investimenti"

Roma, 19 mar. (askanews) – La Commissione europea ha adottato la sua strategia battezzata “Unione di risparmi e investimenti”, iniziativa con cui afferma di voler migliorare l’afflusso di capitali verso gli investimenti produttivi. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario sostiene che offrirà, su base volontaria, la possibilità ai cittadini di disporre di un maggiore accesso ai mercati dei capitali e al tempo stesso garantire così i migliori finanziamenti per le imprese.

Il piano si inserisce nell’ambito delle iniziative della Ue per rafforzare crescita e competitività.

Bruxelles rileva che nell’Unione si contano circa 10.000 miliardi di euro di risparmi nei depositi bancari, che sono “sicuri e di facile accesso, ma solitamente rendono meno degli investimenti sui mercati dei capitali. L’Unione di risparmi investimenti – si legge – può sostenere la ricchezza dei cittadini offrendo loro la scelta e l’opportunità di perseguire migliori rendimenti indirizzando i loro risparmi sui mercati dei capitali”..

Al tempo stesso questo consentirebbe di sostenere l’economia reale, la crescita e gli investimenti delle imprese, producendo così posti di lavoro e alimentando le retribuzioni dei lavoratori in tutti i settori. L’iniziativa tuttavia avviene mentre la Ue è alla ricerca di capitali anche per le sue per i suoi piani di riarmo e la Commissione europea non nasconde, anzi dichiara esplicitamente in comunicazioni separate che punta anche a far convergere finanziamenti sulla difesa partendo dal risparmio.

Ad ogni modo la strategia annunciata presenta quattro “pilastri” di impegni abbastanza generici, mentre non si ravvisano misure specifiche al momento. Il primo riguarda cittadini e risparmi in cui Bruxelles inserisce questo elemento di volontarietà (“se lo desiderano”, è il termine utilizzato) nell’impegnare fondi su poste che offrano maggiori rendimenti. Il secondo riguarda investimenti e finanziamenti in cui la Ue si impegna lanciare iniziative a favore di delle imprese.

Il terzo pilastro è sull’integrazione e le economie di scala, in cui Bruxelles afferma di voler ridurre la frammentazione anche a livello regolamentare e di vigilanza tra i Paesi. Il quarto pilastro è ancora più mirato sulla vigilanza nel mercato unico, non prevede la creazione di una autorità unica ma l’impegno a formulare “proposte e misure per assicurare che tutti i partecipanti di mercato ricevano trattamento paritetico indipendentemente da dove sono situati nella Ue”.

Durante una conferenza stampa di presentazione, la commissaria europea per i servizi finanziari, Maria Luís Albuquerque, ha però puntualizzato che su alcuni settori una vigilanza unica sarebbe migliore. La Commissione afferma che svilupperà ulteriormente queste proposte nel corso di un dialogo costante con tutte le parti interessate, con l’obiettivo di sostenere la competitività delle dell’economia Ue. Nel 2027 pubblicherà un rapporto di medio termine per analizzare i progressi fatti.

E’ morta Nadia Cassini, icona sexy della commedia all’italiana

Roma, 19 mar. (askanews) – Nadia Cassini, icona della commedia sexy all’italiana, è morta a 76 anni a Reggio Calabria dopo una lunga malattia. Nata Gianna Lou Muller negli Stati Uniti da genitori attori di vaudeville, aveva origini italo-tedesche. Il suo destino nel mondo dello spettacolo sembrava segnato fin dalla nascita, avvenuta durante una tournée dei genitori.

Nel 1968 si trasferì in Italia con il marito, il conte Igor Cassini, fratello dello stilista Oleg. La notorietà arrivò nel 1970 con “Il dio serpente” di Piero Vivarelli, un film scandalo in cui mostrava un nudo integrale. Tuttavia, fu nel filone della commedia erotica che divenne una vera star, recitando accanto a Lino Banfi e in pellicole di successo come “L’insegnante balla… con tutta la classe” (1979), “L’infermiera nella corsia dei militari” (1979) e “La dottoressa ci sta col colonnello” (1980).

Provocatoria e audace, Cassini fece parlare di sé anche in televisione: una sua apparizione accanto a Lando Buzzanca, in cui indossava solo un sottilissimo perizoma, scatenò polemiche e persino una denuncia per “simulazione di atto sessuale contro natura”. Con il declino della commedia sexy negli anni ’80, si dedicò alla TV commerciale, partecipando a programmi come “Ridiamoci sopra”, “Premiatissima”, “Drive In” e “Risatissima”, senza però ottenere lo stesso successo cinematografico.

La sua carriera subì un brusco stop a causa di un intervento di chirurgia plastica mal riuscito, che le causò deturpazioni al viso, inclusa la perdita parziale del padiglione auricolare destro. A ciò seguirono anni difficili segnati da abuso di droga e alcol, da cui riuscì a disintossicarsi, e da una vicenda di stalking con violenze subite. Nel 2009 fu anche coinvolta in un grave incidente stradale.

Nonostante le difficoltà, Nadia Cassini resta una figura emblematica del cinema italiano, ricordata per la sua bellezza, la sua sensualità e il suo spirito ribelle.

Meloni legge il manifesto di Ventotene alla Camera: non è la mia Europa

Roma, 19 mar. (askanews) – “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver letto alcuni passaggi del manifesto di Ventotene in aula alla Camera chiudendo la replica al dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo che ha reso ieri.

“Non mi è chiarissima – ha proseguito – neanche l’idea di Europa alla quale si fa riferimento. Sono sempre contenta e ho grande rispetto per la partecipazione della manifestazione di piazza del Popolo sabato. È stato richiamato da moltissimi partecipanti il manifesto di Ventotene: spero tutte queste persone in realtà non l’abbiano mai letto perchè l’alternativa sarebbe spaventosa”.

Meloni ha citato “alcuni passi salienti”. Tra le citazioni: “La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria”, “Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia”.

Le chiusa di Meloni ha suscitato veementi proteste dell’opposizione anche durante il successivo intervento del ministro Tommaso Foti che aveva il compito di esprimere i pareri sulle risoluzioni tanto che il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sospeso la seduta.

Ue, Meloni legge manifesto Ventotene in aula: non è la mia Europa

Roma, 19 mar. (askanews) – “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo aver letto alcuni passaggi del manifesto di Ventotene in aula alla Camera chiudendo la replica al dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo che ha reso ieri.

“Non mi è chiarissima – ha proseguito – neanche l’idea di Europa alla quale si fa riferimento. Sono sempre contenta e ho grande rispetto per la partecipazione della manifestazione di piazza del Popolo sabato. È stato richiamato da moltissimi partecipanti il manifesto di Ventotene: spero tutte queste persone in realtà non l’abbiano mai letto perchè l’alternativa sarebbe spaventosa”.

Meloni ha citato “alcuni passi salienti”. Tra le citazioni: “La metodologia politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria”, “Attraverso questa dittatura del partito rivoluzionario si forma il nuovo stato, e intorno ad esso la nuova vera democrazia”.

Le chiusa di Meloni ha suscitato veementi proteste dell’opposizione anche durante il successivo intervento del ministro Tommaso Foti che aveva il compito di esprimere i pareri sulle risoluzioni tanto che il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha sospeso la seduta.

Migranti, Meloni: difficile rispettino regole se vanno risarciti

Roma, 19 mar. (askanews) – “Diceva la collega Carfagna che è importante che se” un migrante “rimane in Europa rispetti le nostre leggi una volta che entrato in Europa, ma questo è un problema che io cerco di porre da tempo nel senso il problema è che quando entri illegalmente già non le hai rispettate le nostre regole, e difficilmente possiamo spiegare a queste persone che entrano illegalmente in che vogliamo che vengano rispettate le nostre regole, quando addirittura siamo chiamati a risarcire chi entra illegalmente in Italia”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito nell’aula della Camera sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 20 e 21 marzo.

Meloni: Trump è un leader forte, può imporre una pace giusta in Ucraina

Roma, 19 mar. (askanews) – “Sosteniamo gli sforzi di Trump, è un leader forte e autorevole che può imporre le condizioni per una pace giusta e duratura. Credo non vedremo le scene di debolezza occidentale che abbiamo visto in Afghanistan, la questione si gioca sulle garanzie di sicurezza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le repliche alla Camera sulle comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 20-21 marzo. “Ieri c’è stata una lunga conversazione” tra Trump e Putin, “da quello che apprendiamo finora c’è una ipotesi di cessate il fuoco parziale limitato a infrastrutture strategiche, è un primissimo spiraglio nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky”, ha anche affermato, tra le altre cose, Meloni.

Ue, Meloni: ha voluto regolamentare tutto, oggi si corre a ripari

Roma, 19 mar. (askanews) – “Io continuo a ripetere ormai come un mantra in quest’aula da molto tempo, che ritengo che l’Europa debba occuparsi meglio di meno cose, che penso che si debba applicare il principio della sussidiarietà, penso che la pretesa di cedere all’Europa qualsiasi materia di riferimento, comprese le materie sulle quali gli stati nazionali, che sono più prossimi ai cittadini e che possono difendere le specificità che sono un valore aggiunto all’interno dell’Unione Europea, sia un errore”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di replica al dibattito nell’aula della Camera sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue del 20 e 21 marzo.

“Penso – ha proseguito Meloni – che questa volontà di regolamentare tutto, di occuparsi di tutto, alla fine ci abbia impedito di occuparci delle questioni fondamentali sulle quali oggi, come si vede, si sta correndo ai ripari, ma se si fosse fatto prima probabilmente noi oggi avremmo degli Stati nazionali più forti che riescono a difendere meglio il loro valore aggiunto e un’Europa molto più efficace nelle risposte che deve dare rispetto ai tanti grandi competitor che ha oggi nel mondo, quindi il tema non è un tema che si taglia con l’accetta, è un tema sul quale si deve partire da quali sono le grandi materie sulle quali gli stati nazionali da soli non possono fare la differenza e invece la può fare la costruzione europea”.

DeepAgent, la rivoluzione AI per contattare i clienti

Roma, 19 Mar. – Nel panorama in rapida evoluzione delle tecnologie AI, DeepAgent si distingue come una soluzione innovativa che promette di rivoluzionare il modo in cui le aziende interagiscono con i clienti. Gli agenti vocali AI personalizzati, creati su misura per ogni categoria di mercato, rappresentano una risposta concreta alle esigenze di efficienza e personalizzazione che le imprese moderne richiedono. Fabio Massimo Nardella, fondatore di Oktagon, spiega: “Abbiamo iniziato a lavorare con pi software, li abbiamo integrati e attualmente stiamo creando agenti vocali specializzati su singole materie che svolgono operazioni per conto dell’azienda”. Questa innovazione non solo migliora l’efficienza operativa, ma offre anche un’esperienza utente altamente personalizzata, come dimostrato nel settore dell’e-commerce, dove gli agenti vocali AI hanno aumentato le conversioni.

L’adozione di agenti vocali AI destinata a crescere esponenzialmente. Secondo le previsioni, entro il 2025, oltre l’80% dei budget delle aziende leader sar destinato all’implementazione di tecnologie AI e Gen AI per la trasformazione aziendale. Inoltre, il 90% degli ospedali prevede di adottare agenti vocali AI per migliorare l’analisi predittiva e l’efficienza operativa. Nardella sottolinea: “Il nostro primo test riguarda la prequalifica delle lead che, per un nostro cliente che opera con cliniche dentali, abbiamo ridotto il tasso di non risposta dal 40% al 20%”. Questo dimostra come l’AI possa ottimizzare processi che altrimenti richiederebbero un notevole impiego di risorse umane.

“Stiamo assistendo a un cambio di paradigma”, continua Nardella. “I nostri agenti vocali non sono semplici strumenti di automazione – sono collaboratori digitali che elevano le capacit umane a nuovi livelli di eccellenza.”

DeepAgent non solo una suite di prodotti – una rivoluzione nell’automazione intelligente. Ogni agente specializzato in un settore specifico e dotato di una personalit unica. EVA l’esperta in eventi medicali che gestisce migliaia di partecipanti simultaneamente. CHARLES lo specialista HR che conduce screening preliminari con precisione chirurgica. LUNA la content creator che genera contenuti editoriali indistinguibili da quelli umani. SUS l’agente commerciale che qualifica lead con un’efficacia senza precedenti.

Le prospettive future per il mercato degli agenti vocali AI sono promettenti. Con l’aumento della domanda di soluzioni personalizzate, si prevede un’espansione delle opportunit lavorative nel settore tecnologico. Nardella afferma: “Stiamo lavorando per automatizzare processi ripetitivi, come la moderazione dei commenti online, che oggi richiedono un notevole impiego di risorse tecniche e di tempo”. Questo non solo riduce i costi operativi, ma libera risorse umane per attivit pi strategiche.

Tuttavia, l’implementazione di agenti vocali AI non priva di sfide. Come sottolinea Nardella, “se ti aspetti che l’agente funzioni perfettamente al primo tentativo, stai sbagliando. necessario un processo di fine-tuning per ottimizzare le performance”. Questo richiede un approccio strategico e una raccolta accurata dei dati primari, essenziali per il successo dell’AI.

“La vera innovazione di DeepAgent sta nella sua capacit di combinare un’intelligenza artificiale all’avanguardia con una profonda comprensione delle dinamiche di business”, conclude Nardella. “Non stiamo sostituendo gli umani – stiamo creando una sinergia che amplifica le capacit umane, permettendo alle aziende di raggiungere risultati prima impossibili.”

In definitiva, DeepAgent rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro in cui l’AI non sostituisce l’uomo, ma ne potenzia le capacit, rendendo le aziende pi competitive e reattive alle esigenze del mercato.

Zelensky: non accetteremo il riconoscimento dei territori occupati

Roma, 19 mar. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha precisato oggi, in una conferenza stampa congiunta con l’omologo finlandese Alex Stubb a Helsinki, che la linea rossa dell’Ucraina per un accordo di pace con Mosca è il riconoscimento dei territori ucraini occupati come russi. “Non accetteremo questo”, ha sottolineato.  Zelensky ha spiegato che le aree dell’Ucraina occupate dai russi “sono temporaneamente occupate e non saranno mai russe”. Quindi ha sottolineato: “la cosa fondamentale è non perdere l’indipendenza, la sovranità del nostro stato e che la Russia non abbia mai, mai un impatto sull’indipendenza degli ucraini”. Secondo il presidente ucraino, questioni come il ruolo e le dimensioni dell’esercito di Kiev non sono qualcosa di cui
discutere, così come le garanzie economiche. Da parte sua, Stubb ha sostenuto che “è solo l’Ucraina a definire le sue linee rosse e la sua posizione negoziale”, mentre ha sottolineato che Kiev “dovrebbe avere il diritto di scegliere il proprio futuro, il proprio destino”, incluso se vuole entrare nell’Unione europea e nella Nato. Quanto a Trump, ha spiegato Stubb, è “un negoziatore esperto” che cerca di “fermare le uccisioni, stabilire un cessate il fuoco”, per aprire lo spazio per ulteriori colloqui di pace. “Penso che la chiave di tutto questo sia che la Russia non dovrebbe mai più essere in grado di farlo. E questa è una linea rossa… sulla sicurezza europea”, ha commentato. Inoltre, ha sottolineato Zelensky,  l’Ucraina non accetterà alcun compromesso per quanto riguarda gli aiuti militari e la
condivisione di intelligence da parte degli alleati: “Nessuno può condizionare gli Stati Uniti o altri Paesi per gli aiuti all’Ucraina”, ha insistito Zelensky: “Secondo me la Russia vorrà che i nostri partner smettano di aiutarci, perché ciò significherebbe indebolire le posizioni ucraine”. “Se non hai intenzione di continuare a fare la guerra e vuoi veramente la pace, e ora sto parlando di Putin, allora perché dovresti temere l’esercito ucraino? Perché fare di tutto per indebolire il nostro esercito o per indebolire la protezione del nostro popolo?”, ha proseguito. “Credo che non ci debbano essere compromessi negli aiuti all’Ucraina; al contrario, vanno rafforzati perché questo è un segnale che l’Ucraina è pronta a qualsiasi sorpresa da parte dei russi”, ha concluso.

Il presidente ucraino ha spiegato la sua intenzione di sentire al più presto, già oggi, il presidente Usa Donald Trump: “I prossimi passi non possono essere fatti senza di noi”, ha detto Zelensky a proposito dei colloqui per un cessate il fuoco in Ucraina. “Abbiamo avuto un incontro davvero positivo a Gedda tra i nostri team e penso che tutto sia stato sulla strada giusta, tranne gli sforzi della Russia”, ha commentato, aggiungendo che “discuterà alcuni dettagli dei prossimi passi con lui (Trump, ndr)”. “Penso di poter sentire i dettagli della sua conversazione con Putin”, ha precisato.

In ogni caso, l’Ucraina è pronta a “inviare” a Gedda “il suo team tecnico per discutere i prossimi passi” di un eventuale accordo di cessate il fuoco con la Russia: “Quando si terrà questo incontro e quale sarà il suo formato, sarò in grado di dirlo un po’ più tardi”, ha dichiarato Zelensky, precisando
di poter entrare nei dettagli solo dopo aver parlato con Trump.  Secondo l’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, il segretario di Stato americano
Marco Rubio e il consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz torneranno in Arabia Saudita la prossima settimana per colloqui su un cessate il fuoco che dovrebbero iniziare domenica prossima a Gedda.

Ue, Fratoianni in aula: piano Ursula Bomber Leyen è suicidio Unione

Roma, 19 mar. (askanews) – “L’Europa si suicida con il piano” di riarmo proposto da “Ursula Bomber Leyen da 800 miliardi di euro”. Lo ha affermato il deputato di Avs Nicola Fratoianni, storpiando il nome della presidente della Commissione Ue, nel corso del dibattito in aula sulle comunicazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue del 20 e 21 marzo. “Le è piaciuta” la battuta, “ho visto, e forse è anche d’accordo, so che non lo può dire, ma lo dica se vuole”, ha aggiunto Fratoianni rivolgendosi alla premier Meloni, presente in aula.

“800 miliardi di euro – ha continuato Fratoianni – per aumentare la spesa in armamenti nazionale. Di questo si tratta. Lasciamo stare la discussione. Siamo tutti per la difesa comune. Noi ce l’abbiamo nel programma, siamo anche per l’esercito comune. Ma non è questa la discussione”, perché nel piano “c’è qualche timida raccomandazione a fare qualche acquisto insieme, ma per il resto nulla. Non è un caso che Trump, Putin e le destre nazionaliste populiste odiano l’Europa, la odiano perché l’Europa è il continente delle libertà ma è anche quello che ha fondato la sua coesione su un welfare inclusivo, sui diritti del lavoro, sui salari, sulle pensioni, sul diritto alla salute per tutti. Quegli 800 miliardi, checché ne dica lei o il ministro Giorgetti, saranno soldi tolti ad altri investimenti”, ha concluso il leader di SI.

Kallas (Ue): la Russia non vuole fare alcuna concessione

Roma, 19 mar. (askanews) – L’alto rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, ha affermato oggi che non ci si può fidare di Mosca, dopo che una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il russo Vladimir Putin ha portato a un accordo per interrompere temporaneamente gli attacchi alle strutture energetiche dell’Ucraina. “Se si leggono i due resoconti della chiamata, è chiaro che … la Russia non vuole davvero fare alcun tipo di concessione”, ha detto Kallas ai giornalisti a Bruxelles, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.