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Separazione delle carriere, parte al Senato l’esame della riforma costituzionale della Giustizia

Roma, 29 gen. (askanews) – Parte questa mattina al Senato l’esame della riforma costituzionale della Giustizia per la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e requirente approvata dalla Camera nella prima delle quattro letture richieste. L’iter a palazzo Madama inizia in commissione Affari costituzionale. Il relatore è il presidente FdI della stessa commissione, Alberto Balboni.

Ieri il viceministro della Giustizia, Paolo Sisto, ha ricordato come governo e maggioranza “vanno avanti nei percorsi delle riforme. Domani mattina alle 8,30 (oggi, ndr) la commissione Affari Costituzionali del Senato – dove io rappresenterò il governo – incardinerà per la seconda lettura, la riforma costituzionale della giustizia con la separazione delle carriere. Il percorso delle riforme non si ferma”.

Kim Jong Un visita impianto bombe nucleari: sono irrinunciabili

Roma, 29 gen. (askanews) – Il leader supremo della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha effettuato un’ispezione presso la struttura di produzione dei materiali nucleari per la costruzione degli ordigni atomici del paese, lanciando un messaggio – probabilmente al suo possibile futuro interlocutore Donald Trump – sull’irrinunciabilità per Pyongyang del suo dispositivo strategico.

E’ la seconda volta che i media ufficiali nordcoreani mostrano gli impianti, comprese apparentemente le decine di centrifughe che si trovano all’interno di questa struttura di produzione, con tanta enfasi.

“Il rispettato compagno Kim Jong Un ha elogiato gli scienziati, i tecnici, i lavoratori e i funzionari del settore della produzione di armi nucleari per i notevoli successi ottenuti nei nuovi progetti a lungo termine. Ha sottolineato il loro impegno nell’affrontare i compiti assegnati dall’Undicesima Riunione Plenaria dell’VIII Comitato centrale del Partito dei lavoratori coreani, dopo che il settore della produzione di materiali nucleari, l’Istituto per le armi nucleari e altre aree correlate hanno registrato risultati straordinari nel 2024”, si legge nel comunicato diffuso dai media statali.

Kim “ha sottolineato che il 2025 sarà un anno cruciale, poiché segnerà il completamento degli obiettivi quinquennali assegnati dall’Ottavo Congresso ai settori della ricerca e della produzione di armi nucleari. Ha affermato che questo sarà un punto di svolta fondamentale per l’attuazione della linea strategica del Partito e del governo della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK) per il rafforzamento delle forze nucleari. Ha inoltre ribadito la necessità di mantenere alto lo spirito combattivo e di raggiungere successi epocali nel superamento degli obiettivi di produzione di materiali nucleari a uso militare e nel rafforzamento dello scudo nucleare del Paese”, secondo quanto ha riferito la nota.

Il leader nordcoreano, ancora, ha “ribadito che garantire la pace e la sicurezza attraverso la forza è la modalità di lotta più giusta e un principio immutabile” e ha “evidenziato la gravità della situazione esterna che la DPRK sta affrontando, sottolineando come le forze ostili stiano cercando di rafforzare la propria supremazia militare”. In tal senso, ha continuato Kim, “l’unica forza assoluta capace di contenere completamente i nemici e di prendere l’iniziativa nel controllo della situazione non si ottiene con dichiarazioni o slogan, ma attraverso l’accumulo e l’aumento esponenziale della capacità nucleare pratica”.

Kim ha inquadrato la questione della sicurezza della Corea del Nord, che si trova nella regione “più instabile al mondo”, nel quadro di un “rafforzamento continuo dello scudo nucleare per affrontare non solo le minacce esistenti, ma anche i potenziali pericoli futuri”. E ha sottolineato che “questo è essenziale per garantire la sovranità, gli interessi e il diritto allo sviluppo dello Stato, non solo per il presente, ma anche per le prossime generazioni”, aggiungendo che “ogni sforzo deve essere subordinato al rafforzamento del prestigio dello Stato e alla difesa dei suoi interessi e che lo sviluppo illimitato della postura di contro-reazione nucleare del Paese è un compito politico e militare imprescindibile”.

La visita, mostrata con ampiezza di immagini dalla stampa ufficiale nordcoreana, appare essere un messaggio al presidente Usa Trump, appena tornato alla Casa bianca, che vorrebbe tornare a intrecciare un dialogo con Kim, dopo i tre summit tenuti nel suo primo mandato, che avevano fatto sperare in un accordo, ma che poi si sono risolti in un nulla di fatto. Il nodo che fu possibile, allora, sciogliere fu proprio quello della rinuncia immediata, totale e irreversibile alle armi nucleari da parte della Corea del Nord, che Washington voleva preventivamente alla normalizzazione dei rapporti, con la revoca delle sanzioni.

L’enfasi di Kim sull’irrinunciabilità delle armi atomiche potrebbe essere un posizionamento preventivo rispetto alla futura apertura di un tavolo di negoziato con Trump. Dall’amministrazione americana – prima dal neosegretario alla Difesa Pete Hegseth, poi dallo stesso Trump – sono arrivate timide aperture su questo fronte, quando la Corea del Nord è stata definita una “potenza nucleare”. Questo è proprio il riconoscimento che Pyongyang vorrebbe. Tuttavia di fronte a queste affermazioni non formali arrivate da Washington, la Corea del Sud è intervenuta, segnalando al partner americano che il Trattato di non proliferazione nucleare barra la strada alla creazione di nuove potenze nucleari.

Migliore+Servetto, dua architetti italiani per il Museo di Schengen

Milano, 29 gen. (askanews) – Identità comune, dialogo, unità. Lo studio Migliore+Servetto ha firmato il progetto del Museo Europeo di Schengen e della rivalorizzazione del Battello Princess Marie Astrid II, ragionando in primo luogo sul concetto di confine. “Il confine – ha detto ad askanews Ico Migliore – molto spesso ha un’accezione negativa, quella di separare. Invece il confine può anche unire delle culture diverse e quindi far conoscere quali sono i valori delle diversità: credo che il Museo di Schengen sia improntato su quello. È un viaggio attraverso i valori del confine, attraverso i valori dell’altro”.

Valori che si traducono nella volontà del museo di essere inclusivo, accessibile e innovativo. “Il Museo di Shenghen – ha aggiunto Mara Servetto – ha la specificità di portare una tematica, non porta una collezione, ha anche degli oggetti, ma di per sé il soggetto dell’esposizione è una tematica quindi è già un museo particolare, è un museo in cui sicuramente la progettazione degli spazi, il design, dell’interfaccia tra questi contenuti il pubblico è determinante per far passare i contenuti stessi. Quindi abbiamo lavorato su una quindicina di installazioni differenti e poi sul nucleo centrale fortemente immersivo, come si direbbe oggi, cioè il Cubo delle bandiere, così lo abbiamo chiamato, lavorando un po’ su tutti i sensi all’interno di quella che è la realtà di un’Europa con i confini liberi”.

Il progetto, realizzato con Karmachina, è dinamico, vuole rendere la sensazione di un’idea viva e pulsante, e si apre allo spazio fluviale. “Il museo – ha concluso Migliore – è costituito a due parti, anche questo è interessante che sono quasi su un confine perché la Mosella è un fiume, sul fiume c’è questa costruzione all’interno della quale ci sarà questo museo che sarà un museo dialogante e poi c’è un battello, questo battello che è il battello su cui è stato firmato l’accordo di Schengen. Anche questo modo di dialogare col pubblico sarà diverso perché si potrà ospitare un luogo che sarà sull’acqua che potrà poi eventualmente muoversi, anzi è preciso che che sia itinerante e dialoghi con il punto fermo che è quello di questo museo. Quindi l’idea è un po’ di aprire questi confini e di farli parlare mantenendo l’identità”.

Che è quella comune di un’Europa cha proprio da Schengen ha deciso di pensarsi diversa, unita e libera.

Bombe atomiche Hiroshima-Nagasaki, Trump invitato a commemorazione

Roma, 29 gen. (askanews) – I sindaci di Hiroshima e Nagasaki hanno invitato il presidente Usa Donald Trump per le commemorazioni dell’80mo anniversario dei bombardamenti atomici sulle due città giapponesi. Lo hanno annunciato i due primi cittadini nipponici, che hanno invitato il presidente americano con una lettera congiunta.

I due sindaci hanno chiesto a Trump di recarsi nelle città per ascoltare di persona le testimonianze degli “hibakusha”, i sopravvissuti alle bombe atomiche.

“Speriamo sinceramente che lei si allontani dall’idea della dipendenza nucleare e che prenda iniziative concrete per l’abolizione delle armi atomiche e l’instaurazione di una pace mondiale duratura”, si legge nella lettera, di cui dà notizia l’agenzia di stampa France Presse.

Nel 2016, Barack Obama è stato il primo presidente degli Stati Uniti in carica a visitare Hiroshima, seguito da Joe Biden nel 2023. Durante il suo primo mandato, Donald Trump non ha mai visitato Hiroshima e Nagasaki, nonostante un precedente invito dei due sindaci.

Gli Stati uniti sganciarono una bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945 e un’altra su Nagasaki il 9 agosto. I due casi restano gli unici due nella storia in cui le armi nucleari sono state usate in guerra. Si stima che circa 140.000 persone siano morte a Hiroshima e 74.000 a Nagasaki.

Nel 2024, il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato a “Nihon Hidankyo”, l’associazione giapponese di sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che da decenni lotta per la messa al bando delle armi nucleari.

Usa, Trump limita le transizioni di genere per gli under 19

Roma, 29 gen. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo per limitare le transizioni di genere ai minori di 19 anni. Il provvedimento è stato pubblicato sul sito della Casa Bianca.

“Oggi in tutto il Paese, medici mutilano e sterilizzano un numero crescente di bambini impressionabili con la falsa e radicale affermazione che gli adulti possono cambiare il sesso di un bambino attraverso una serie di interventi medici irreversibili. Questa tendenza pericolosa sarà una macchia nella storia della nostra nazione e deve finire”, si legge nell’atto.

“Innumerevoli bambini – prosegue la dichiarazione – si pentono presto di essere stati mutilati e iniziano a comprendere l’orribile tragedia di non poter mai concepire figli propri o allevare i propri figli attraverso l’allattamento al seno. Inoltre, le spese mediche di questi giovani vulnerabili possono aumentare nel corso della loro vita, poiché sono spesso intrappolati tra complicazioni mediche permanenti, una guerra persa con i propri corpi e, tragicamente, la sterilizzazione”.

“Di conseguenza, la politica degli Stati Uniti è quella di non finanziare, sponsorizzare, promuovere, assistere o sostenere la cosiddetta ‘transizione’ di un bambino da un sesso all’altro e di applicare rigorosamente tutte le leggi che vietano o limitano queste procedure distruttive e che alterano la vita”.

“Per ‘mutilazioni chimiche e chirurgiche’, viene spiegato, si indica l’uso di bloccanti della pubertà, compresi gli agonisti del GnRH e altri interventi per ritardare l’inizio o la progressione della pubertà con i tempi normali in un individuo che non si identifica con il proprio sesso; l’uso di ormoni sessuali, come bloccanti degli androgeni, estrogeni, progesterone o testosterone, per allineare l’aspetto fisico di un individuo con un’identità diversa dal suo sesso; procedure chirurgiche che tentano di trasformare l’aspetto fisico di un individuo per allinearlo con un’identità diversa dal suo sesso o che tentano di alterare o rimuovere gli organi sessuali di un individuo per minimizzare o distruggere le sue funzioni biologiche naturali”.

Le agenzie Usa dovranno quindi “annullare o modificare” tutte le pratiche che si basano sulle linee guida della World Professional Association for Transgender Health (WPATH) ed entro 90 giorni il segretario alla Salute e ai Servizi Umani “pubblicherà una revisione della letteratura esistente sulle migliori pratiche per promuovere la salute dei bambini che affermano disforia di genere, disforia di genere a rapida insorgenza o altra confusione basata sull’identità”.

Sicurezza Lavoro, Gemmiti: sostegno Piano Integrato Ministero

Roma, 28 gen. – “Accogliamo con favore il Piano Integrato per la Salute e Sicurezza promosso dal Ministero del Lavoro, come un ulteriore passo verso la creazione di una cultura della prevenzione diffusa. Pur necessitando di integrazione e di sviluppo, il Piano rappresenta una base per la definizione di politiche pi mirate e partecipative in materia di salute e sicurezza. Come gruppo sintesi siamo pronti a mettere a disposizione il nostro know-how e la nostra esperienza, conoscendo i bisogni reali di imprese e lavoratori. Riteniamo infatti che solo tramite il convolgimento degli attori interessati sia possibile definire iniziative attuabili e concrete e non con soluzioni calate dall’altro. Solo cos iniziative come questa potranno produrre cambiamenti tangibili consentendo aspicabilmente una riduzione degli infortuni e delle morti sul lavoro”.

Lo dichiara Matteo Gemmiti, Head of Business Development Sintesi Spa.

Deepseek e l’arte d’inventare: brutto colpo per la Silicon Valley.

Sembra ormai accreditata l’idea che con la parola “nerd” si definisce chi è intestardito sulla tecnologia, videogiochi e quant’altro. Da principio, questa passione si appuntava anche ad una persona sospettata di essere chiusa nel suo mondo e poco incline alle relazioni sociali.

In un tentativo di riabilitazione, pare che Gerald Sussman, un professore del celebre MIT di Boston esaltasse, al contrario, la figura dei nerd e di come fosse giusto essere degli intellettuali. Studiare e imparare è per quel docente la condizione “per competere nel predominio sociale”, con una chiave di lettura della realtà non proprio incline ad una pacifica convivenza.

In questi giorni agli onori della cronaca è assurto tal Liang Wenfeng, un cinese esperto di informatica che ha acquistato migliaia di unità di elaborazione grafica Nvidia per realizzare il suo progetto di intelligenza artificiale, facendo schiattare di invidia i big della materia come OpenAI, Google, Meta o Anthropic.

Forse Liang era un predestinato. Il suo nome sta per eccellente e sembra che possa essere ricondotto anche all’idea di forza, stabilità e integrità. Insomma, uno che nella vita ce la fa sugli altri 999.

Con la sua impresa ha fatto perdere in un giorno a Wall Street 600 miliardi mettendo in ginocchio i titoli tecnologici dei giganti del settore. Il buon Liang con solo 6 milioni ha infatti creato prima DeepSeek-V2 e poi a seguire DeepSeekR1; come se avesse realizzato, è stato osservato, una sorta di IPhone con il costo minimo di 30 dollari.

Sembra che dalle parti della Silicon Valley, dove hanno investito miliardi per sviluppare sistemi di intelligenza artificiale, non sanno come arginare sentimenti di disperazione e neanche il silicone riesce a sigillare i canali lacrimali di quella esclusiva comunità.

Non andrebbe mai elusa la lezione che ci dà la storia o la lettura biblica per cui non sarebbe la prima volta che crollano a terra imperi ritenuti impermeabili agli strali del destino.

Il colosso di Rodi si frantumò a causa di un terremoto seppur non finanziario. Ancora, al Re Nabucodonosor apparve in sogno un gigante che aveva la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. Fu sufficiente un piccolo sasso tirato da Dio perché precipitasse a terra sgretolandosi.

Per i meno avvezzi DeepSeek è una chatbot, che altro non è se non un software progettato per simulare una conversazione con un essere umano. Liang ha voluto chiamarlo “Ricerca profonda” forse ispirato dalla idea che in quel campo c’è sempre da scavare e da innovare, non potendosi mai dire arrivati al punto finale.  Non è proprio una gola profonda ma poco ci manca.

Ad ulteriore sfregio, DeepSeek è gratis ed anche open source, cioè a dire che il codice di questa intelligenza artificiale è aperto. Ne deriva che l’intero modello è ispezionabile, modificabile e perfezionabile da chiunque. Ognuno può sbizzarrirsi a metterci su le mani per tirarne fuori una versione ancora più avanzata.

Del resto la materia è di quelle che si prestano ad essere continuamente superate ed aggiornate. Così che il padrone d’oggi, domattina può ritrovarsi d’improvviso senza più nulla in mano.

Eppure ci sarebbe un modo per evitare queste eventuali tragedie, il declino repentino e feroce di chi comanda o del depositario di quella scienza. Basterebbe smettere di applicarsi e di inventare e saper dire stop alla smania continua di aggiungere altro a ciò che già è sufficiente.

In origine inventare significava sapere trovare, scoprire un qualcosa che in qualche caso già era presente. Con il tempo ha poi definito la capacità di immaginare, con guizzo del genio umano, la possibilità di trovare quello che invece prima non esisteva. Andare insomma a favore di vento per tirar fuori un’idea che non aveva alcuna origine in precedenza.

Si dovrebbe forse avere qualche volta il coraggio di rinunciare ad andare sempre ossessivamente ed ostinatamente avanti e sapersi con saggezza fermare. Pensare vuol dire pesare con precisione le proprie azioni e le proprie scelte. Sarebbe già abbastanza a limitarsi ad un inventario dell’attuale per andare verso il futuro senza l’ossessione e il timore di essere di colpo disarcionati dal trono in cui si è seduti. Non sarà così e non è detto che per gli uomini d’oggi sia certamente un bene.

Santanché e Meloni ai ferri corti: decisioni rinviate, ma il tempo stringe.

Questa volta, raccontano, è riuscita a far infuriare proprio tutti. Persino, il suo “amico” Ignazio La Russa. L’intervista ‘a reti unificate’ rilasciata a Gedda dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, non è proprio piaciuta al suo partito e, soprattutto, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Tanto che di prima mattina viene costretta a una smentita in cui parla di “ricostruzioni fantasiose”. Solo che gli audio, pubblicati sui siti di Repubblica e Stampa, di fatto, confermano le dichiarazioni che hanno fatto saltare sulla sedia la premier e i dirigenti di via della Scrofa. Intanto, per quel “chi se ne frega” che – come la registrazione certifica – non è rivolto in generale a chi la critica ma ai malumori che arrivano dal suo stesso partito.

Ma ancor di più la presidente del Consiglio non avrebbe gradito il tono, considerato sfidante, con cui Santanché spiega che l’impatto dei processi sul suo lavoro lo valuta lei e solo lei.

Questione su cui la premier aveva spiegato di avere una riflessione in corso ma, al momento, non ancora “le idee chiare”. Persino quella che sembra una dichiarazione di affetto imperituro nei confronti del presidente del Senato, quel “non mi abbandonerà mai”, è stato da molti letto come un messaggio subliminale, una sorta di promemoria di quanto le loro sorti siano legate. D’altra parte, lo stesso La Russa, per la prima volta, apertamente ipotizza che il destino di Santanché possa essere segnato.

“L’amicizia – dice – prescinde dal fatto politico, sia che rimanga ministra sia che non sia ministra”.

Quella di domani [oggi per chi legge, Ndr] resta comunque una data-snodo. La Cassazione si esprimerà infatti sullo spostamento della sede di competenza da Milano a Roma dell’altro processo in cui la responsabile del Turismo è coinvolta, ovvero quello per truffa all’Inps per l’uso della cassa integrazione del periodo Covid. Lo stesso procedimento per il quale in caso di rinvio a giudizio, questa volta sì, Santanché avrebbe detto di essere pronta a dimettersi.

Un trasferimento potrebbe allungare i tempi dell’esame. Ma se la competenza dovesse rimanere nel capoluogo lombardo la sentenza potrebbe arrivare nel giro di qualche settimana: uno stillicidio che anche la premier vorrebbe evitare.

Santanché continua a ribadire di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo posto a meno che a chiederlo non sia la presidente del Consiglio. Dirimente potrebbe essere solo un incontro tra le due che però al momento non è ancora in agenda. E non soltanto perché Giorgia Meloni vorrebbe arrivare al faccia a faccia solo dopo che la ministra si sarà convinta a fare un passo indietro. La premier, infatti – causa crisi di governo in Serbia – domani e dopodomani [oggi e domani per chi legge, Ndr] non sarà più a Belgrado per la prevista riunione interministeriale. Tuttavia, Santanchè che sarà di ritorno dall’Arabia saudita il 30, rientrerà direttemente su Milano “per impegni già presi”.

Crisi umanitaria in Congo: ribelli M23 conquistano Goma, oltre 500.000 sfollati e violenze inaudite

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) sta vivendo una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Oltre 500.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni a causa dei violenti scontri nell’Est del Paese, come riportato da Matthew Saltmarsh, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Nel frattempo, la tensione ha raggiunto anche la capitale Kinshasa, dove migliaia di manifestanti hanno assaltato le ambasciate di Francia e Belgio, esprimendo un malcontento popolare in costante crescita.

Il 26 gennaio, i ribelli del Movimento 23 Marzo (M23), supportati dall’esercito ruandese, hanno preso il controllo della periferia di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu, una regione strategica al confine con il Ruanda. I ribelli hanno annunciato la chiusura dello spazio aereo sopra la città, rafforzando così il loro dominio sulla zona. Già il giorno precedente, gli insorti avevano dichiarato di aver preso Goma, generando panico tra la popolazione civile.

Il conflitto ha già portato alla morte di 13 soldati sudafricani, tra cui due membri della Missione delle Nazioni Unite nella RDC (Monusco). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato una riunione straordinaria per discutere l’escalation della violenza, mentre la situazione sul campo continua a peggiorare. Nella regione orientale della RDC, diversi gruppi ribelli, incluso l’M23, si contendono il controllo del territorio, spesso con il supporto di potenze straniere come il Ruanda, che sostiene gli interessi della minoranza etnica tutsi.

Djoen Besselink, responsabile dei programmi di Medici Senza Frontiere (MSF), ha descritto la situazione a Goma come “la più deplorevole mai vista” e “super, super disastrosa”. Razzie, stupri e una grave emergenza umanitaria stanno mettendo in ginocchio la popolazione. “Da tre anni Goma è sotto una pressione estrema, con quasi un milione di sfollati all’interno della città. Da dicembre, abbiamo assistito a unescalation della violenza su più fronti”, ha spiegato Besselink in unintervista allAFP.

MSF sta concentrando i suoi sforzi nellospedale di Kyeshero, dove continua a fornire assistenza medica ai feriti e ai pazienti più vulnerabili. Tuttavia, le organizzazioni umanitarie devono fare i conti con una situazione di sicurezza sempre più precaria. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha denunciato il saccheggio di alcuni suoi magazzini e ha annunciato la sospensione temporanea dellassistenza alimentare a causa dei rischi per il personale.

La crisi nella RDC non è solo il risultato di un conflitto recente, ma lultimo capitolo di decenni di violenza e instabilità. La comunità internazionale è chiamata a intervenire con urgenza per evitare che la situazione precipiti ulteriormente. Intanto, la popolazione congolese continua a pagare il prezzo più alto, tra sfollamenti di massa, violenze e una crisi umanitaria che sembra non avere fine.

La presa di Goma da parte dei ribelli M23 rappresenta un punto di svolta nel conflitto, ma anche un monito per la comunità globale: senza unazione decisa e coordinata, il disastro umanitario nella RDC rischia di diventare irreversibile.

La dignità umana al centro della politica: il contributo di Maritain

Il 10 dicembre 1948 l’adozione della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” sanciva il completamento ideale e politico della costruzione del quadro postbellico delle relazioni internazionali. Quattro anni prima, la Conferenza di San Francisco aveva dato vita alle Nazioni Unite, nell’intento di dare stabilità al mondo che usciva da una guerra mondiale figlia di nazionalismi senza vincoli, ideologie della razza e ambizioni totalitarie. La Dichiarazione intese marcare una netta discontinuità politica e culturale, andando nella direzione di un chiaro riconoscimento del pluralismo delle culture umane e del modo in cui trovavano espressione le aspirazioni degli esseri umani e dei popoli. Anziché cercare di delineare un orizzonte teorico univoco, si scelse di porre l’accento su una serie di obiettivi pratici per l’attuazione dei diritti rispetto a cui, pur muovendo da sensibilità diverse, era possibile sviluppare un’azione comune e una cooperazione su scala planetaria.

Ad ispirare questa prospettiva fu Jacques Maritain, portatore di un’elaborazione filosofica che aveva preso le mosse dallo snodo storico del rapporto fra Cristianesimo e modernità. Negli anni della guerra, trascorsi in esilio negli Stati Uniti, il filosofo aveva ulteriormente sviluppato i propri studi interrogandosi sul fondamento necessario per un mondo che volesse uscire dall’età dei totalitarismi. In Maritain, la crisi della civilizzazione europea conseguiva da visioni antropologiche parziali, che ora riducevano l’essere umano a individuo, ora lo annullavano in un primato assoluto della società o dello stato. Quest’analisi aveva già trovato una prima codificazione nel testo forse più noto di Maritain, “Umanesimo integrale”, frutto del confronto con la tragedia della Guerra di Spagna. E proprio in quella guerra il filosofo aveva colto un primo coagularsi delle contraddizioni profonde di visioni ideologiche in lotta per l’egemonia sull’Europa, da cui erano emerse le macerie di Guernica e le stragi raccontate da Bernanos nelle pagine de “I grandi cimiteri sotto la luna”.

Il deflagrare del secondo conflitto mondiale è una cesura ancora più profonda nell’itinerario di pensiero di Maritain, per il quale diviene cruciale ripensare i rapporti che passano fra la dimensione morale e quella politica, chiarendo la funzione storica della democrazia come autentica traduzione politica di una visione compiutamente umanistica. Sono questi i temi al centro degli studi e delle riflessioni degli anni americani, nei quali si insiste sul fatto che per cogliere l’essere umano nella sua compiutezza e farne il cuore del discorso morale e politico serve ricorrere alla categoria di persona. Quest’ultima, per il filosofo, supera i limiti tanto dell’individualismo quanto di impostazioni che risolvono l’individuo nella società o nello Stato.

È noto come, alla radice di questo approccio, vi sia il profondo rapporto di Maritain con la tradizione tomista, nei cui contenuti egli vedeva la possibilità di un contributo positivo di umanizzazione cristiana della realtà sociale, economica, politica e culturale. Rileggendo quella tradizione alla luce dei conflitti ideologici che avevano portato alla guerra, quello maturato da Maritain non è un atteggiamento apologetico. Piuttosto, vi è la riscoperta di come l’essere umano sia di più del proprio io e di un noi indistinto. Sono le istanze morali e religiose che abitano la coscienza a qualificare l’uomo e ad imporre l’esigenza di una organizzazione politica che sia ordinata alla cura della sua dignità.

In uno scritto prezioso, “La persona e il bene comune”, elaborato nei mesi in cui si discuteva il testo della Dichiarazione universale, Maritain spiega che le relazioni in cui l’essere umano è calato richiedono di far accordare fra loro molteplici libertà.

Accanto alla libertà del singolo, infatti, vi sono quelle delle diverse realtà sociali di cui quel singolo è parte assieme agli altri esseri umani. Nella visione di Maritain fra queste libertà non c’è contrasto. Piuttosto esse possono aiutarsi vicendevolmente a crescere se sono esercitate alla luce dei principi morali di giustizia e amicizia civile, che prevengono la tentazione di assolutizzare una sola di queste libertà.

Rileggere il contributo di Maritain alla costruzione di un quadro politico e istituzionale mondiale richiede certamente la constatazione della distanza storica. Rispetto all’oggi resta tuttavia di particolare interesse comprendere come, di fronte al tornante epocale della guerra, il filosofo abbia cercato di andare alle radici delle tante tragedie attraversate per cercare una strada percorribile in direzione della cura dell’essere umano.

La ricerca di un ordine internazionale, per Maritain, chiedeva un ripensamento della politica, per renderla capace di dare voce alla coscienza morale di un’umanità segnata dall’aspirazione naturale alla libertà. Il personalismo così delineato non aveva i caratteri di un’ideologia che impone una determinata struttura alla realtà e alla vita umana. Esso emerge come uno sforzo di riconoscimento della ricchezza plurale della natura umana, delle sue capacità, delle sue aspirazioni, del suo essere caratterizzato da istanze morali profonde. Si disegna in questo modo il profilo di un ideale storico su cui si può misurare il contributo dei cristiani, perché: «la sua realiz-zazione…sarebbe come una conseguenza ed un effettuazione terrena di quella coscienza della dignità della persona umana, e delle sua vocazione eterna in qualsiasi uomo, che la rivelazione del Vangelo ha fatto penetrare nel cuore dell’umanità».

In questo vi è anche la scoperta di come l’autentica democrazia abbia il suo cuore pulsante al di sotto e al di là delle diverse forme istituzionali o procedurali possibili, perché in quanto espressione della dignita umana essa è essenzialmente un fatto spirituale.

 

Fonte: L’Osservatore Romano – 28 gennaio 2025

Titolo originale: Perché la democrazia è un fatto spirituale

Autore: Riccardo Saccenti

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda]

Expo 2025, Dinoi (Aepi): pronti per la sfida di Osaka

Roma, 28 gen. – Una delegazione di 15 imprese partner, un Annullo celebrativo speciale di Poste Italiane e focus 100% sul made in Italy: sono questi i segni distintivi con i quali la missione AEPI si presenter al prossimo Expo 2025 di Osaka dove, grazie alla collaborazione con la Farnesina, sar protagonista del Padiglione Italia in una tre giorni di incontri e scambi serrati con le principali aziende internazionali.

L’iniziativa, organizzata dalla Confederazione AEPI (Confederazione delle Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) presieduta da Mino Dinoi, stata presentata questa mattina a Roma, nella Sala Auditorium di Palazzo delle Esposizioni, nel corso di un incontro moderato dalla Vice Direttrice del Tg1 Rai Incoronata Boccia. Tra gli interventi: l’Amb. Mario Vattani (Commissario Gen. per l’Italia a Expo 2025 Osaka), Satoko Koike (Primo Segr. Ambasciata del Giappone in Italia), Davide Amorosi (Mimit), Pasquale Salzano (Presidente SIMEST), Daniele Schroder (Dir. Gen. SACE Fct), Domenico Mauriello (Segr. Gen. ASSOCAMERESTERO), Svetlana Celli (Presidente Assemblea Capitolina Comune di Roma), Marco Delogu (Presidente Azienda Speciale Palaexpo), Andrea Campurra (Presidente Rete Distretti del Biologico), Alessandro Circiello (Resp. AEPI per il Made in Italy), Marco Di Nicola (Dir. Comm. Poste Italiane Filatelia) e Fabiana Romano (Amm. Unico The Unique Group).

Nel presentare il progetto messo in campo per l’Expo 2025, Mino Dinoi ha ribadito l’impegno a “proseguire nel programma di accompagnamento delle piccole e micro imprese della Confederazione affinch riescano a valorizzare l’export dei loro prodotti e, di conseguenza, rafforzino il proprio radicamento nei mercati esteri. In questo contesto, Osaka 2025 rappresenta un’opportunit unica – ha aggiunto – perch il nostro made in Italy possa farsi conoscere da aziende non italiane. Con Simest, Ice e Assocamerestero abbiamo gi avviato un percorso importante, fatto di supporto progettuale e incontri formativi, che pu realmente rappresentare un valore aggiunto affinch le imprese sfruttino le proprie opportunit di mercato. A questo proposito – ha aggiunto Dinoi – un grazie speciale al Commissario Generale Mario Vattani per aver creduto in una realt relativamente giovane come quella che la famiglia AEPI rappresenta”.

“Expo 2025 Osaka sar un’occasione unica per promuovere e sviluppare l’export delle imprese italiane di ogni settore e dimensione nell’Asia-Pacifico” ha dichiarato l’Ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Il Padiglione Italia non sar solo uno spazio espositivo, ma uno strumento per valorizzare le eccellenze del nostro sistema produttivo, favorendo nuovi investimenti e partnership internazionali. Grazie a un’ampia rete di accordi, compreso quello con Aepi, il Padiglione Italia offrir un supporto concreto nel percorso di internazionalizzazione, con l’obiettivo di favorire la crescita e lo sviluppo del Made in Italy in mercati giovani e in forte espansione, strategici per rafforzare la competitivit del nostro Paese su scala globale”.

Come ha ricordato, Satoko Koike, Primo Segr. Ambasciata del Giappone in Italia, “siamo a meno di 100 giorni dall’inizio dell’Expo, sar la prima esposizione universale dopo la pandemia e mai come in questo momento abbiamo percepito la vera importanza di riunire persone da tutto il mondo. Saranno presenti 158 tra Paesi e Regioni e 9 organizzazioni internazionali; sono certa che il Padiglione Italia spiccher tra tutti perch i giapponesi amano l’Italia che, oltre alla cultura, arte di lunga tradizione e pu contare sulla forza del Made in Italy. Expo sar un’occasione di interscambio anche dal punto di vista imprenditoriale e spero che il fascino del Made in Italy possa tradursi in nuove opportunit per le imprese. Noi tutti dell’Ambasciata del Giappone siamo aperti a collaborare per contribuire al successo del Padiglione Italia”.

Al termine dell’incontro si tenuta la cerimonia di Annullo celebrativo speciale AEPI Expo 2025 Osaka realizzato per l’occasione da Poste Italiane. Questo annullo sar utilizzato per la corrispondenza che porter il nome AEPI in tutto il mondo e il francobollo sar conservato nel Museo di Poste e Telegrafi.

Cingolani: DeepSeek dimostra che intelligenza naturale conta di pi

Roma, 28 gen. (askanews) – Il modello di intelligenza artificiale cinese Deep Seek V3 ” una cosa molto interessante perch dimostra che l’intelligenza naturale ancora pi importante di quella artificiale. Con dei chip di generazione precedente, degli Nvidia 800 e non 1.000, dei ragazzi molto talentuosi hanno sviluppato degli algoritmi che in realt funzionano benissimo e addirittura sembrano essere, se non superiori, a livello di quelli migliori degli Stati Uniti. Per ad un prezzo pi basso e con tecnologia che consuma di meno”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, a margine della presentazione della Fondazione Leonardo Ets alla Camera dei deputati.

” un’indicazione, ancora una volta, che il cervello fino serve, oltre alla tecnologia. Ma credo che sia abbastanza normale che nel mercato succeda questo” ha aggiunto Cingolani secondo il quale “che l’algoritmo funzioni bene, sia pi efficiente con chip pi vecchi una notizia tecnologicamente rilevante che dice che questi ragazzi hanno fatto un buon lavoro”.

“Poi come viene utilizzato, o limitato nelle risposte, quello un discorso di utilizzo della tecnologia e di governance. Ma su quello posso dire pochissimo – ha concluso – a me interessa il fatto che dei giovani molto bravi con tecnologia un po pi vecchia e che consuma di meno, abbiano ottenuto risultati cos eclatanti, questo fa riflettere”.

Il Pagante ha infiammato l’aprs-ski al Super G di Courmayeur

Courmayeur, 28 gen. (askanews) – La situazione sulle vette di Courmayeur si fa davvero “Clamo” quando c’ Il Pagante a far festa: grande successo nel weekend per i festeggiamenti scintillanti del compleanno di Roberta Brancar al Super G. Un aprs-ski travolgente, con la folla che si lasciata conquistare dalle hit pi iconiche del duo, trasformando la serata in un’esplosione di musica ed energia. Momento topico quando Eddy Veerus e Roberta hanno acceso la pista con la loro pi recente hit Clamo (feat. sillyelly), un inno irresistibile al far festa e vivere senza filtri, marchio di fabbrica del progetto pubblicato in licenza esclusiva M.A.S.T./Believe. Ancora una volta Il Pagante ha dettato il ritmo, portando con s un’energia contagiosa, mentre continua a lavorare a un album di prossima uscita che si preannuncia esplosivo.

Monti: Trump e Ue regolamentino insieme piattaforme digitali

Roma, 28 gen. (askanews) -“I grandi capi delle piattaforme digitali americane stanno chiedendo a Trump di chiedere all’Europa di zittire le regolamentazioni sulle piattaforme digitali: guai se l’Europa accettasse questo. L’Europa potrebbe proporre agli Stati Uniti, come avvenuto altre volte, di cercare di studiare insieme il futuro di queste regolazioni, altrimenti le piattaforme digitali diventano cos grandi da rendere irrilevanti i singoli Stati del mondo, forse un giorno anche gli Stati Uniti, creando un potere ‘piattaformale’ che che va al di l del potere degli Stati”. Lo ha detto il senatore a vita Mario Monti, a margine di una conferenza stampa presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.

“Ecco vedo degli spazi di collaborazione tra i poteri pubblici delle due sponde dell’Atlantico”, ha aggiunto.

Almasri, Meloni: io indagata per aver difeso la sicurezza della nazione

Roma, 28 gen. (askanews) – “Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Al Masri”. L’annuncio su facebook della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di essere indagata dalla Procura di Roma, insieme ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, contiene già le premesse, nel riferimento “a quel fallimentare processo”, per l’ulteriore escalation contro la magistratura, contraria alle riforme della giustizia volute dal governo.

E se la premier prende forse un abbaglio riferendosi alla figura di chi ha presentato la denuncia, l’avvocato Luigi Li Gotti “ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi” – perché in realtà Li Gotti ha un trascorso nel Movimento Sociale italiano e poi in Alleanza nazionale prima di passare con l’Italia dei Valori – il bersaglio grosso delle sue parole, cioè la magistratura, a giudizio della premier palesemente avversa al governo di centrodestra, rimane intatto.

Tanto che, tra i primi a commentare, il vicepremier Salvini sintetizza: “Vergogna, vergogna, vergogna. Riforma della giustizia, subito”. E l’altro vicepremier, Antonio Tajani, è ancora più esplicito: “Mi sembra veramente una reazione alla riforma del governo sulla separazione delle carriere”. Questi avvisi di garanzia sono “un segnale, un attacco al governo che va respinto totalmente”.

Ripercorrendo la vicenda Al Masri Meloni spiega che “la Corte penale internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli curiosamente proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio italiano dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre stati europei. La richiesta di arresto della procura della Cpi – sottolinea la premier – non è stata trasmessa al Ministero italiano della Giustizia, come invece è previsto dalla legge, e per questo la Corte d’Appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, piuttosto che lasciare questo soggetto libero, noi – sottolinea Meloni riferendosi alla scelta compiuta dal governo – decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente per ragioni di sicurezza con un volo apposito, come accade in altri casi analoghi. Questa è la ragione per la quale la procura di Roma oggi indaga me, il sottosegretario Mantovano e due ministri”, spiega la premier.

Ma “io non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. E’ possibile che per questo io sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo io intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione”, assicura la premier.

Forse la sintesi più efficace della vicenda la fa il deputato di Forza Italia Enrico Costa: quella degli avvisi di garanzia alla premier è “una scelta plateale, di marketing giudiziario allo stato puro, diametralmente opposta ad un riserbo istruttorio, che in simili circostanze sarebbe doveroso. Per agghiacciante distacco, il più riuscito spot per la separazione delle carriere”.

Calcio, Sergio Conceicao: "Derby? Ci pensiamo dopo la Dinamo"

Roma, 28 gen. (askanews) – Sergio Conceiçao non fa calcoli, domani la Dinamo Zagabria, poi il derby. “Il primo obiettivo era vincere la Supercoppa italiana – ha detto – e lo abbiamo raggiunto. Adesso abbiamo la possibilità di centrare il secondo ovvero conquistare la qualificazione agli ottavi di Champions. Ecco perché non penso al derby, ma a una gara alla volta. Fare calcoli non va bene e non aiuta”. Ai rossoneri serve una vittoria, ma potrebbe bastare anche un pareggio. “Avrei preferito avere più tempo per lavorare perché nel calcio il lavoro è fondamentale per l’evoluzione che vogliamo noi – continua – Stiamo preparando la squadra per le partite decisive che abbiamo, ma una cosa è farlo al video, un’altra è sul campo. Noi sul campo purtroppo abbiamo avuto 40 minuti oggi”.

Sulla lite con Calabria dice: “Il concerto di Lazza? Cose come queste fanno parlare la gente, le persone. Io sono portoghese, ho una cultura diversa ma il linguaggio del calcio è universale: c’è l’allenamento da un’ora e mezzo, due ore al giorno, e poi c’è la vita normale che tutti i calciatori devono fare da professionisti. Non è una chiamata a fare più attenzione per nessuno, non è finito il mondo perché 5-6 calciatori sono andati a un concerto. Ho parlato con i giocatori, io ho le mie regole e ce le ha anche il club. Il concerto non è importante per domani: la cosa più importante per domani è pensare alla Dinamo e a cosa possiamo fare per vincere”

Almasri, Meloni: io indagata per aver difeso sicurezza nazione

Roma, 28 gen. (askanews) – “Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Al Masri”. L’annuncio su facebook della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di essere indagata dalla Procura di Roma, insieme ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, contiene già le premesse, nel riferimento “a quel fallimentare processo”, per l’ulteriore escalation contro la magistratura, contraria alle riforme della giustizia volute dal governo.

E se la premier prende forse un abbaglio riferendosi alla figura di chi ha presentato la denuncia, l’avvocato Luigi Li Gotti “ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi” – perché in realtà Li Gotti ha un trascorso nel Movimento Sociale italiano e poi in Alleanza nazionale prima di passare con l’Italia dei Valori – il bersaglio grosso delle sue parole, cioè la magistratura, a giudizio della premier palesemente avversa al governo di centrodestra, rimane intatto.

Tanto che, tra i primi a commentare, il vicepremier Salvini sintetizza: “Vergogna, vergogna, vergogna. Riforma della giustizia, subito”. E l’altro vicepremier, Antonio Tajani, è ancora più esplicito: “Mi sembra veramente una reazione alla riforma del governo sulla separazione delle carriere”. Questi avvisi di garanzia sono “un segnale, un attacco al governo che va respinto totalmente”.

Ripercorrendo la vicenda Al Masri Meloni spiega che “la Corte penale internazionale, dopo mesi di riflessione, emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli curiosamente proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio italiano dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre stati europei. La richiesta di arresto della procura della Cpi – sottolinea la premier – non è stata trasmessa al Ministero italiano della Giustizia, come invece è previsto dalla legge, e per questo la Corte d’Appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, piuttosto che lasciare questo soggetto libero, noi – sottolinea Meloni riferendosi alla scelta compiuta dal governo – decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente per ragioni di sicurezza con un volo apposito, come accade in altri casi analoghi. Questa è la ragione per la quale la procura di Roma oggi indaga me, il sottosegretario Mantovano e due ministri”, spiega la premier.

Ma “io non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. E’ possibile che per questo io sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo io intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione”, assicura la premier.

Forse la sintesi più efficace della vicenda la fa il deputato di Forza Italia Enrico Costa: quella degli avvisi di garanzia alla premier è “una scelta plateale, di marketing giudiziario allo stato puro, diametralmente opposta ad un riserbo istruttorio, che in simili circostanze sarebbe doveroso. Per agghiacciante distacco, il più riuscito spot per la separazione delle carriere”.

Elezioni Anm, vince la lista di Magistratura indipendente

Roma, 28 gen. (askanews) – La lista Magistratura indipendente, corrente di “centrodestra” dei magistrati, ha vinto le elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati.

Hanno votato 6.855 su un totale di 8.404 registrati al voto, pari all’81,57%, con questi risultati: Magistratura indipendente 2065 voti pari a 11 seggi; AREA democratica per la giustizia 1803 voti pari a 9 seggi; Unicost Unità per la Costituzione 1560 voti pari a 8 seggi; Magistratura democratica 1081 voti pari a 6 seggi; Articolo Centouno 304 voti pari a 2 seggi.

Il Comitato sarà convocato nei prossimi giorni per l’elezione del presidente e della giunta.

Almasri, Anm: non è avviso di garanzia ma un atto dovuto previsto dalla legge

Roma, 28 gen. (askanews) – “Si segnala, al fine di fare chiarezza, il totale fraintendimento da parte di numerosi esponenti politici dell’attività svolta dalla procura di Roma, la quale non ha emesso, come è stato detto da più parti impropriamente, un avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto perché previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89. La disposizione impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati. Si tratta, dunque, di un atto dovuto”. Così in una nota l’Associazione nazionale magistrati.

Almasri, Anm: non è avviso di garanzia ma un atto dovuto previsto dalla legge



Roma, 28 gen. (askanews) – “Si segnala, al fine di fare chiarezza, il totale fraintendimento da parte di numerosi esponenti politici dell’attività svolta dalla procura di Roma, la quale non ha emesso, come è stato detto da più parti impropriamente, un avviso di garanzia nei confronti della presidente Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi ma una comunicazione di iscrizione che è in sé un atto dovuto perché previsto dall’art. 6 comma 1 della legge costituzionale n. 1/89. La disposizione impone al procuratore della Repubblica, ricevuta la denuncia nei confronti di un ministro, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei ministri, dandone immediata comunicazione ai soggetti interessati affinché questi possano presentare memorie al collegio o chiedere di essere ascoltati. Si tratta, dunque, di un atto dovuto”. Così in una nota l’Associazione nazionale magistrati.

Palazzo Chigi: effettuata operazione aerea Italia-Giordania per portare aiuti a Gaza

Roma, 28 gen. (askanews) – “Continua l’impegno dell’Italia, accanto ai partner regionali e internazionali, nella stabilizzazione del quadrante mediorientale e nel sostegno alle sue popolazioni. Oggi, elicotteri delle Forze Armate italiane e giordane hanno condotto congiuntamente un’operazione aerea che ha consentito di fornire una concreta e fattiva assistenza alla popolazione della Striscia di Gaza mediante il trasporto di ingenti quantitativi di aiuti umanitari”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“Un’attività complementare – prosegue la nota – con l’azione portata avanti attraverso Food for Gaza, meccanismo attivato dalla Farnesina con il quale sono già stati portate nella Striscia oltre 100 tonnellate di aiuti alimentari e sanitari. Nei prossimi giorni arriveranno al Porto di Ashdod 15 camion donati al Programma Alimentare Mondiale e altre 15 tonnellate di aiuti. Un’iniziativa che si aggiunge a quella portata avanti sin dall’inizio della guerra dalle Forze Armate italiane a sostegno dei civili di Gaza con l’attività sanitaria condotta in Egitto da nave Vulcano e a favore di bambini palestinesi anche con medici italiani negli ospedali degli Emirati Arabi Uniti”.

Trump riceverà Netanyahu alla Casa bianca il 4 febbraio

Roma, 28 gen. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà il presidente degli Stati uniti Donald Trump alla Casa bianca il 4 febbraio. L’ha annunciato oggi l’ufficio del primo ministro israeliano.

“Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato il primo ministro Benjamin Netanyahu a un incontro alla Casa Bianca martedì 4 febbraio”, ha comunicato l’ufficio del premier israeliano.

“Il primo ministro Netanyahu – ha continuato – è il primo leader straniero a essere invitato alla Casa Bianca durante il secondo mandato di Trump”.

Monti: Meloni con Trump non deve coltivare il suo spazio personale

Roma, 28 gen. (askanews) – Il rapporto privilegiato che la presidente del Consiglio Meloni ha con Donald Trump ” importante, interessante. Evidentemente ha dimostrato anche su questo versante le sue capacit di relazione e di persuasione. Io sono convinto che in ogni istante la presidente Meloni avr presente che l’interesse italiano e anche quello europeo che lei deve coltivare pi che il suo spazio personale”. Lo ha detto il senatore a vita ed ex premier, Mario Monti, a margine di una conferenza stampa nella sede dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.

Libia, Li Gotti: mia la denuncia, da cittadino, su Meloni. Avviso della Procura è dovuto

Roma, 28 gen. (askanews) – Cinque giorni fa, “da cittadino”, Luigi Li Gotti ha depositato in Procura a Roma la denuncia sul caso Almasri che ha portato all’avviso di garanzia reso pubblico dalla premier: “favoreggiamento personale” e “peculato” i reati ipotizzati “nei confronti della Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro della Giustizia, del Ministro dell’Interno e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega ai servizi segreti, in relazione – è scritto nel testo consegnato a piazzale Clodio il 23 gennaio scorso – alla liberazione di Osama Almasri, catturato su mandato della Corte Penale Internazionale, con l’accusa di tortura, assassinio, violenza sessuale, minaccia, lavori forzati, lesioni in danno di un numero imprecisato di vittime detenute in centri di detenzione libiche”.

“Si chiede che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici del suddetto Osama Almasri, nonché sulla decisione di utilizzare un aereo di stato per prelevare il catturato (e liberato) a Torino e condurlo in Libia”, ha scritto ancora l’avvocato Li Gotti nella denuncia.

“Io mi sono limitato – spiega oggi il legale – a presentare una denuncia, da cittadino, ipotizzando dei reati. Non è certo anomalo che, come atto dovuto, la Procura di Roma abbia iscritto nel registro la premier e i ministri. Ora la Procura dovrà fare le sue valutazioni e decidere come proseguire”, eventualmente anche decidendo di trasmettere gli atti al Tribunale dei ministri.

Libia, Tajani: avvisi di garanzia su Almasri sono attacco al governo

Roma, 28 gen. (askanews) – “Non condivido la scelta fatta in tempi-lampo dalla Procura di Roma perché mi sembra fuori luogo quello che è stato fatto, è un segnale, è un attacco al governo che va respinto totalmente. Forza Italia ed io siamo solidali con tutti i coloro che hanno ricevuto l’avviso di garanzia” per la vicenda dell’espulsione del libico Almasri, “un modo un po’ bizzarro di tutelare le istituzioni”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Anontio Tajani in un punto stampa a Villa Madama per un incontro sulle Giornate della Moda.

Euro digitale, Leibbrandt (Cls): attenzione, ordine Trump pesa

Roma, 28 gen. (askanews) – Il presidente del Cda di Cls, piattaforma chiave sui servizi di regolazione del mercato valutario (Forex), ha lanciato un monito rispetto all’ipotesi di avventurarsi sulla creazione di valute digitali delle banche centrali (Cbdc) in un sistema globale che resta basato sul dollaro, mentre negli Usa l’amministrazione Trump ha emanato un divieto in tal senso. “L’ordine esecutivo di Trump è rilevante. Se gli Usa non si muoveranno verso una Cbdc, forse dovremmo pensarci un po’”, ha affermato Gottfried Leibbrandt, già amministratore delegato dalla piattaforma Swift, nel suo intervento oggi a una conferenza sulle infrastrutture dei sistemi di pagamento organizzata dalla Banca di Francia.

“Di sicuro non possiamo sovrastimare l’importanza del dollaro. Che piaccia o no, abbiamo un sistema finanziario basato sul dollaro. Tutti gli scambi valutari vengono regolati con il dollaro. Il 90% di tutti i crediti documentati sulla piattaforma Swift è in dollari. Metà dei pagamenti trasfrontalieri sono denominati in dollari – ha rilevato Leibbrandt -. Metà dei mercati azionari e obbligazionari del mondo sono in sono statunitensi. Cioè i mercati Usa per bond e azioni sono grandi quanto quelli di tutto il resto del mondo messi assieme. E potrei andare avanti”.

Alla stessa conferenza è intervenuto Piero Cipollone, il componente del Comitato esecutivo della Bce che ha la delega su sistemi di pagamento e euro digitale, che invece è il più forte sostenitore della necessità di procedere all’adozione di quest’ultimo, indipendentemente dalle mosse Usa. Secondo Cipollone, anzi, l’ordine di Trump rende più impellente “per tutti gli altri” rafforzare la collaborazione su queste materie.

In Europa i sistemi di pagamento restano frammentati e la digitalizzazione, i sistemi a registro distribuito (Dlt) e le Stablecoin – che sono prevalentemente basate sul dollaro – “rischiano di accelerare e accentuare questa frammentazione”, ha detto Cipollone. “Questo è il motivo per cui la Bce si sta muovendo per fornire una valuta per l’era digitale. Questo è il motivo per cui ci serve sia l’euro digitale, per le transazioni al dettaglio, sia una soluzione adatta per il regolamento delle operazioni all’ingrosso su Dlt”, i sistemi a registro distribuito.

Secondo Cipollone “entrambe le soluzioni aiuteranno la moneta della Banca centrale a restare rilevante nell’era digitale e le banche a restare al centro del sistema dei pagamenti. La stabilità finanziaria – ha ricordato – richiede un asset privo di rischio per il regolamento (delle transazioni-ndr) e un forte sistema bancario per distribuirlo”.

Il tema dell’adozione di un euro digitale a livello di Bce e di Eurosistema delle banche centrali era oggetto di discussione e dibattito già prima del dirompente ordine esecutivo di Trump. E’ contenuto nel dispositivo che afferma di voler assicurare “la leadership (Usa) sulla sulle tecnologie finanziarie digitali”. E dispone in modo non equivoco che viene “proibito alle agenzie federali qualunque azione per stabilire, emettere o promuovere valuta digitale della banca centrale (Cbdc)”.

Finora i lavori per procedere verso l’euro digitale sono andati avanti a livello della Bce e della Commissione europea, mentre sono sembrati avanzare più a rilento a livello di Parlamento europeo.

La mossa di Trump potrebbe suggerire agli eurodeputati di soppesare con ulteriore cautela questa partita. O almeno questo è quello che sembrava ventilare il presidente del Cda di Cls quando rimarcava con insistenza il fatto che il sistema finanziario globale resta basato sul dollaro. “Un giorno potrebbe cambiare, ma al momento questa è la realtà e questo significa che per muovere questo sistema su un registro comune temo che dovrà essere col dollaro. E l’ordine esecutivo di Trump è rilevante. Se gli Usa non si muoveranno verso una Cbdc – ha avvertito Leibbrandt – forse dovremmo pensarci un po’”. (fonte immagine: Banque de France).

Libia, Tajani: avviso garanzia è una reazione alla separazione delle carriere

Roma, 28 gen. (askanews) – “Sono solidale con Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi, con il ministro Nordio, con il sottosegretario Mantovano, questa scelta” di inviare loro un avviso di garanzia per il rimpatrio di Almasri, “mi sembra veramente una reazione alla riforma del governo sulla separazione delle carriere. E’ una reazione gemella a quella compiuta da alcuni magistrati nei giorni scorsi contro il governo, mi sembra una scelta priva di qualsiasi fondamento”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Anontio Tajani in un punto stampa a Villa Madama per un incontro sulle Giornate della Moda.

“Io sono per la separazione dei poteri e credo che il potere giudiziario debba rispettare la volontà del potere legislativo perché le leggi le fa il Parlamento, non le fanno alcuni giudici”, ha sottolineato Tajani.

Libia, Tajani: avviso garanzia è reazione a separazione carriere

Roma, 28 gen. (askanews) – “Sono solidale con Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi, con il ministro Nordio, con il sottosegretario Mantovano, questa scelta” di inviare loro un avviso di garanzia per il rimpatrio di Almasri, “mi sembra veramente una reazione alla riforma del governo sulla separazione delle carriere. E’ una reazione gemella a quella compiuta da alcuni magistrati nei giorni scorsi contro il governo, mi sembra una scelta priva di qualsiasi fondamento”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Anontio Tajani in un punto stampa a Villa Madama per un incontro sulle Giornate della Moda.

“Io sono per la separazione dei poteri e credo che il potere giudiziario debba rispettare la volontà del potere legislativo perché le leggi le fa il Parlamento, non le fanno alcuni giudici”, ha sottolineato Tajani.

Nato, Rutte con Frederiksen: investire in difesa anche estremo Nord

Milano, 28 gen. (askanews) – Il Segretario generale della NATO Mark Rutte ha incontrato la premier di Danimarca Mette Frederiksen, presso la sede della NATO a Bruxelles. Il tutto nell’ambito di un ampio giro europeo di colloqui della premier. “Abbiamo discusso di come stiamo lavorando insieme per migliorare la sicurezza nel Mar Baltico, supportare l’Ucraina e investire di più nella difesa, anche nell’estremo nord” ha scritto Rutte su X, aggiungendo che è stato “bello” incontrarla e postando una foto sorridente di entrambi.

Da parte sua Frederiksen ha dichiarato ai media danesi di non avere “alcuna ragione” di temere una minaccia militare contro Danimarca e Groenlandia, nonostante le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump sull’argomento.

“Non ho motivo di credere che esista una minaccia militare contro la Groenlandia o la Danimarca”, ha detto Frederiksen in una intervista a margine dell’incontro con Rutte secondo quanto riporta il Jyllands Posten, che tuttavia aggiunge che Frederiksen ha poi sottolineato quanto sia difficile il momento per il suo Paese: “Non ci siamo mai trovati in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo adesso. A mio parere, per superare questa situazione c’è una sola via: una cooperazione europea sempre più stretta e forte”.

Prima dell’incontro sempre il media danese aveva scritto che Frederiksen nell’incontro con Rutte porterà un messaggio chiaro: la NATO e gli stati artici devono dare maggiore priorità alla regione artica. “Ci aspettiamo ancora più attività, sia da parte russa che cinese” ha detto detto.

Calcio,Champions,Gasperini: Barcellona duro,ma abbiamo occasione

Roma, 28 gen. (askanews) – L’Atalanta chiede al Barcellona il pass per gli ottavi di Champions League domani in Catalogna. La trasferta non è iniziata benissimo per l’infortunio di Lookman “Si trascinava questo problema da due partite – le parole a Sky di Gasperini da una contusione col Napoli. Con il Como sembrava in ripresa, ma in allenamento si è aggravato. La prognosi è quella, speriamo l’assenza sia più breve del previsto”. Si parla di Raspadori e di Maldini: “Non lo so, dovete chiedere alla società. In pochi giorni di mercato non credo che la situazione cambi, soprattutto per un infortunio che potrebbe essere più breve”. Si compie un altro tassello del risiko europeo nerazzurro: “Lo stadio è bellissimo lo stesso. Non siamo stati fortunati in questi anni, anche con il Real Madrid capitò una situazione simile, il Bernabeu era in ristrutturazione e andammo a giocare nel centro sportivo. Una spinta in più per tornarci”. Al Montjuic un bergamasco come Gimondi diventò campione del mondo. “Ricordo benissimo lo sprint di Gimondi su Merckx. Barcellona è una città ricca di storia sportiva e poi la squadra che affrontiamo è una delle più famose e più belle che esistano”. Come si affronta il Barcellona: “Tutte le squadre hanno punti deboli, ma loro sono belli da vedere. Flick ha fatto un lavoro eccezionale, hanno sia talenti che coralità di gioco. All’inizio non era una delle formazioni più accreditate, ma lo è diventata con il lavoro”. Come si spiega la fatica di alcune big europee in questa prima fase di Champions: “Dipende dalla nuova formula, dal calendario, dalla classifica unica che rende tutto molto più incerto”. Si aspettava di arrivare all’ultima giornata giocandosi gli ottavi? “Non ci poniamo traguardi prima, iniziamo a giocare e poi vediamo. Non siamo presuntuosi, ma nemmeno umili. Le vittorie in trasferta ci hanno aiutato, peccato per qualche punto perso in casa. Avrei messo la firma per essere dove sono ora, ma abbiamo una grande chance e dobbiamo sfruttarla”.

Mediobanca boccia Mps: Ops ostile e fortemente distruttiva di valore

Milano, 28 gen. (askanews) – Mediobanca passa al contrattacco e boccia senza appello l’Ops lanciata da Mps, ritenendola “ostile” e “fortemente distruttiva” di valore. Ed è scontro aperto con Caltagirone e Delfin: Piazzetta Cuccia stigmatizza i “rilevanti intrecci azionari” dei due soci, azionisti anche del Monte e di Generali, che configurano “una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria”.

Il cda di Mediobanca, riunito questa mattina dopo l’offerta annunciata venerdì da Siena, ha rigettato l’Ops – con l’astensione dei due consiglieri Sandro Panizza e Sabrina Pucci, che siedono nel board in rappresentanza di Delfin -, ritenendola “priva di razionale industriale e finanziario” e rivendicando il “brillante avvio” del proprio piano 2023-2026, confermandone gli obiettivi (coi 3,7 mld distribuiti ai soci in tre anni), la visione e la traiettoria.

L’istituto guidato da Alberto Nagel argomenta punto per punto, senza sconti, l’offerta di Mps che innanzitutto non ha, secondo Mediobanca, valenza industriale e porterebbe a “un forte indebolimento” del proprio modello di business focalizzato sui segmenti di attività specializzate e redditizie quali il Wealth Management e l’Investment Banking. L’Ops, sottolinea, “distrugge valore per gli azionisti di Mediobanca e di Mps essendo facile prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività (WM e CIB) che presuppongono l’indipendenza, la reputazione e la professionalità dei professionisti”, con la clientela bancaria e finanziaria e quella large corporate che migrerebbe verso boutique specializzate o banche estere, così come “le migliori risorse umane del gruppo che ragionevolmente” andranno altrove.

L’Ops, inoltre, è “negativamente caratterizzata dalla difficoltà a determinare il valore intrinseco dell’azione Mps che presenta un patrimonio netto che fronteggia rilevanti attività fiscali, attività deteriorate e rischi di contenzioso legale (3,3 mld), indicatori di rischio peggiori rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse, una marcata concentrazione geografica (70% filiali al centro-sud Italia) e di clientela (piccole media impresa), mancanza di fabbriche prodotto”.

Dal punto di vista finanziario, scrive Mediobanca, il calo del titolo Mps dopo l’annuncio dell’Ops “ne testimonia la fragilità del corso di borsa, rendendo improbabile il buon esito dell’operazione”. Rispetto al prezzo undisturbed di Mediobanca di 15,23 euro alla chiusura del 23 gennaio, l’offerta basata sul prezzo di borsa di Mps rappresenta infatti: uno sconto del 3% sulla base del prezzo del 27 gennaio, del 7% guardando alla media degli ultimi tre mesi di Mps, del 15% sulla media dei sei mesi e uno sconto del 28% guardando alla media degli ultimi 12 mesi.

Ma è nella parte finale del comunicato che arriva l’affondo verso i due principali soci dell’istituto, Delfin che, sulla base dello stacco del dividendo di novembre, detiene il 20% circa e Caltagirone col 7% del capitale. L’operazione – sottolinea Mediobanca – “è caratterizzata dai rilevanti intrecci azionari di Delfin e Caltagirone”. La presenza degli stessi azionisti in Mps, Mediobanca e Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni “configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria”.

In Borsa, Mediobanca e Mps hanno chiuso la seduta in netto calo. Le azioni Mediobanca, dopo i forti guadagni degli ultimi giorni, hanno perso il 4,36% a 15,78 euro, Mps ha continuato la sua discesa (-2,45% a 6,206 euro), ai minimi da fine novembre. Le 2,3 azioni che il Monte offre per ogni azione di Piazzetta Cuccia valgono così oggi 14,2738 euro contro il prezzo implicito di 15,992 euro dell’Ops, portando l’offerta a sconto del 9,5% circa.

Libia, Meloni: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire

Roma, 28 gen. (askanews) – Sulla vicenda Almasri “io penso che valga oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. E’ possibile che per questo io sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo io intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura”. Lo afferma in un video su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Macron: la Gioconda sarà spostata in un nuovo spazio al Louvre

Roma, 28 gen. (askanews) – La Gioconda sarà spostata in un’area speciale “accessibile indipendentemente dal resto del museo” Louvre, che richiederà un proprio biglietto d’ingresso. Lo ha annunciato il presidente Emmanuel Macron, sottolineando che il capolavoro di Leonardo da Vinci sarà esposto “in uno spazio speciale”, grazie in particolare a una nuova sala sotto la Cour Carré.

Questa nuova sala sarà accessibile “indipendentemente” dal resto del museo e avrà “un proprio titolo di accesso” e condizioni che consentiranno “un modo diverso e più tranquillo di visitare” e un’esposizione “che va di pari passo con ciò che la Gioconda merita”, secondo il Presidente, che ha illustrato oggi un progetto di lavori di ristrutturazione e rilancio del Louvre, da completare entro il 2031.

Libia, Meloni: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire

Roma, 28 gen. (askanews) – Sulla vicenda Almasri “io penso che valga oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. E’ possibile che per questo io sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo io intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani, soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura”. Lo afferma in un video su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Libia, Meloni: Almasri espulso per ragioni di sicurezza con volo apposito

Roma, 28 gen. (askanews) – “Ora i fatti” sul rimpatrio di Almasri “sono abbastanza noti: la Corte penale internazionale dopo mesi di riflessione emette un mandato di arresto internazionale nei confronti del capo della polizia giudiziaria di Tripoli, curiosamente la Corte lo fa proprio quando questa persona stava per entrare sul territorio italiano dopo che aveva serenamente soggiornato per circa 12 giorni in altri tre stati europei. La richiesta di arresto della procura della Corte penale internazionale non è stata trasmessa al Ministero italiano della Giustizia come invece è previsto dalla legge e per questo la Corte d’Appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida. A questo punto, con questo soggetto libero sul territorio italiano, piuttosto che lasciarlo libero noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente per ragioni di sicurezza con un volo apposito come accade in altri casi analoghi”. E’ quanto spiega in un video su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Questa è la ragione per la quale la procura di Roma oggi indaga me, il sottosegretario Mantovano e due ministri”, aggiunge la premier.

Libia, avviso di garanzia a Meloni per il rimpatrio di Almasri

Roma, 28 gen. (askanews) – “Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Al Masri”. Lo afferma in un video su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Avviso di garanzia – prosegue Meloni – che è stato inviato anche ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, presumo a seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.

Gabriele Sartori: l’e-commerce per un business scalabile

Roma, 28 gen. – Gabriele Sartori un e-commerce expert. Affronta uno dei temi pi spinosi: i guadagni facili, promossi in Rete da formatori che promettono metodi di guadagno facili e sicuri. Ma spesso poco funzionali.

“Criptovalute, trading o mercato immobiliare sono spesso terreno fertile per false promesse”, dice Sartori. C’ quindi un modo che consente di mettere in piedi un’attivit on line senza rischiare troppo? La risposta s e richiede realismo ed un approccio concreto.

Repubblica democratica del Congo, manifestanti attaccano diverse ambasciate a Kinshasa

Roma, 28 gen. (askanews) – Manifestanti a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo (RDC), hanno attaccato oggi l’Ambasciata dell’Olanda, del Belgio e della Francia. L’ha dichiarato il ministero degli Esteri olandese.

In precedenza, il portale Mediacongo aveva riportato diffuse manifestazioni a Kinshasa, con proteste che hanno preso di mira le ambasciate di Francia, Ruanda e Uganda. I manifestanti accusano questi Paesi di adottare politiche ostili nei confronti della RDC.

“L’Ambasciata olandese a Kinshasa è stata anch’essa oggetto di una protesta aggressiva questa mattina,” ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri olandese, citato dall’emittente RTL.

Le forze di sicurezza locali hanno messo in sicurezza l’ambasciata, ha aggiunto il ministero, affermando che “la situazione sembra stabilizzarsi. E’ sconvolgente che i nostri colleghi abbiano dovuto affrontare questa situazione.” Anche il Ministero degli Esteri belga ha riferito che l’ambasciata del Belgio a Kinshasa è stata attaccata, ma nessuno è rimasto ferito. Stessa sorte per l’ambasciata francese.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha definito inaccettabile l’attacco alla sede diplomatica. “L’ambasciata francese a Kinshasa è stata attaccata questa mattina dai manifestanti, che hanno appiccato un incendio ora sotto controllo. Questi attacchi sono inaccettabili. Si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri connazionali,” ha dichiarato Barrot su X.

Le proteste a Kinshasa sono alimentate dall’escalation della violenza nell’est della RDC, dove le forze ribelli hanno intensificato gli attacchi con il supporto militare del Ruanda.

Almasri, avviso di garanzia a Meloni per il rimpatrio

Roma, 28 gen. (askanews) – “Il procuratore della a Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Al Masri”. Lo afferma in un vidoe su facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Avviso di garanzia – prosegue Meloni – che è stato inviato anche ai ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, presumo a seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.

A Napoli nasce Centro di Studi Italo-Tedeschi (con corsi di lingua)

Roma, 28 gen. (askanews) – Nasce a Napoli un nuovo Centro di Studi Italo-tedeschi, che prevede anche corsi di lingua e certificazioni. Il Presidente dell’Istituto di Studi Germanici (IISG), prof. Luca Crescenzi, e la responsabile del Goethe-Institut in Italia, dott.ssa Jessica Kraatz Magri, hanno siglato oggi un accordo di collaborazione tra le due istituzioni a Villa Sciarra, sede dell’Istituto Italiano di Studi Germanici a Roma, alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Dr. Hans-Dieter Lucas.

In virtù dell’accordo siglato, la cooperazione tra l’IISG e il Goethe-Institut porterà alla fondazione di un Centro di Studi Italo-Tedeschi per la realizzazione comune di programmi culturali, di formazione e di ricerca che riunirà in una sola sede entrambe le istituzioni; l’IISG avvierà inoltre a Napoli dei corsi di lingua tedesca ed il Goethe-Institut supporterà l’IISG nella fase di fondazione della scuola di lingua oltre ad essere partner dell’Istituto per le certificazioni linguistiche.

“Sono molto felice di questo accordo – ha commentato l’Ambasciatore Lucas – La collaborazione tra il Goethe-Institut e l’Istituto Italiano di Studi Germanici, culminata nella creazione del nuovo Centro di Studi Italo-Tedeschi, è un’ottima notizia per le relazioni tra la Germania e l’intera regione Campania. Una regione storicamente, culturalmente ed economicamente legata alla Repubblica Federale, le cui relazioni con la Germania saranno ulteriormente rafforzate grazie a questo importante centro a Napoli.

“Siamo felici di questo accordo, che rappresenta un caso unico, ottenuto attraverso un grande sforzo comune – ha aggiunto Luca Crescenzi – perché servirà non solo a offrire a Napoli la possibilità di usufruire nuovamente di corsi di lingua tedesca certificati, ma porterà nel cuore della città un centro di ricerca dedicato allo sviluppo di strumenti digitali per l’insegnamento linguistico con cui ci proponiamo di offrire un contributo d’avanguardia all’innovazione in questo campo”.

“”Il dialogo tra Napoli e la Germania è da sempre molto intenso – – ha sottolineato Jessica Kraatz Magri – Nel 2024 le attività del Goethe-Institut a Napoli hanno dovuto subire un ridimensionamento e sono quindi felice che questo accordo con l’Istituto Italiano di Studi Germanici rinnovi e rafforzi il nostro impegno nel capoluogo campano”.

La cerimonia della sigla dell’accordo è stata preceduta da una tavola rotonda sui rapporti italo-tedeschi tra politica, diplomazia e cultura. La tavola rotonda, moderata da Federico Niglia, Consigliere di Amministrazione IISG, ha visto la partecipazione del germanista Angelo Bolaffi, Componente del Comitato Scientifico IISG, di Stefania Craxi, Presidente della Commissione Affari Esteri, Senato della Repubblica, di Giovanni Orsina, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS Guido Carli e Virginia Kirst, Corrispondente tedesca a Roma.

Presenti alla cerimonia anche la direttrice del Goethe-Institut di Napoli, dott.ssa Maria Carmen Morese e il console onorario della Repubblica Federale Tedesca a Napoli, dott. Stefano Ducceschi.

L’Istituto Italiano di Studi Germanici (IISG) è un Ente Pubblico Nazionale di Ricerca il cui campo di attività è la ricerca scientifica nell’ambito delle conoscenze relative alla lingua, letteratura e cultura dei paesi di lingua tedesca e di lingue nordiche e promuove e realizza iniziative e attività di studio sulla vita culturale, artistica, scientifica e socio-politica dei popoli dell’Europa centro- settentrionale e sui loro reciproci rapporti con la cultura italiana ed europea. https://www.studigermanici.it/

Il Goethe-Institut Napoli è l’Istituto di cultura ufficiale della Repubblica federale tedesca. Presente a Napoli da oltre 60 anni, l’Istituto funge da mediatore e fautore del dialogo italo-tedesco in ambito culturale e formativo, contribuendo a suscitare e mantenere vivi simpatia e interesse per la cultura e la lingua tedesca. Punti chiave del programma culturale sono l’incontro tra artisti ed intellettuali italiani e tedeschi, la presentazione della cultura tedesca contemporanea e l’incentivazione della collaborazione culturale italo-tedesca ed europea.

(Foto credits: Matteo Nardone)

Bce, stretta banche su prestiti a imprese eurozona (ma non in Italia)

Roma, 28 gen. (askanews) – È tornata a inasprirsi sul finale dello scorso anno la dinamica del credito bancario per le imprese nell’area euro. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base della sua indagine trimestrale, secondo cui i criteri di erogazione per i mutui alle famiglie sono invece rimasti invariati mentre si sono inaspriti quelli sui prestiti al consumo. Nello stesso periodo qualcosa di opposto si è verificato in Italia: un allentamento dei criteri per i prestiti alle imprese e un irrigidimento di quelli sull’erogazione di mutui.

Guardando all’insieme dell’area euro, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta debole, mentre quella sui mutui ha continuato a risalire in maniera vigorosa.

Il tutto mentre giovedì, dal Consiglio direttivo della stessa Bce è atteso un nuovo taglio ai tassi di riferimento per tutta l’eurozona, per 0,25 punti percentuali con cui i tasso guida – che al momento resta quello sui depositi – scenderebbe al 2,75%. Una mossa che dovrebbe favorire allentamenti delle condizioni di finanziamento.

L’indagine della Bce registra la quota netta di banche che riportano inasprimenti dei criteri di erogazione di credito. Nel caso delle imprese la quota netta di istituti che hanno riportato misure in tal senso è stata pari al 7%, mentre per i mutui alle famiglie secondo la Bce la dinamica è “sostanzialmente invariata”, dato che la quota netta di banche che hanno riportato inasprimenti è stata solo dell’1%. Sui prestiti al consumo questa quota è stata invece del 6%.

Le banche si attendono ulteriori inasprimenti sia sui prestiti alle imprese sia sul credito al consumo per il primo trimestre di quest’anno, assieme a un leggero inasprimento sui mutui alle famiglie.

Per quanto riguarda la Penisola, l’indagine viene condotta dalla Banca d’Italia secondo cui nel quarto trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati: l’effetto positivo della pressione concorrenziale, recita un comunicato, e della maggiore tolleranza del rischio ha più che compensato l’impatto negativo della maggiore percezione del rischio. I termini e le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono stati resi più favorevoli mediante una riduzione dei tassi di interesse praticati, anche a seguito dei minori margini applicati dalle banche.

I criteri di offerta sui prestiti per l’acquisto di abitazioni sono stati lievemente irrigiditi, prosegue Bankitalia, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo; i criteri applicati ai mutui rimarrebbero invariati. Bankitalia segnala che per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata, riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse.

La richiesta di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato un nuovo marcato incremento; per il credito al consumo l’aumento è stato più moderato. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie crescerebbe in tutti i comparti.

Le condizioni di accesso al finanziamento delle banche sono migliorate, principalmente con riferimento ai depositi sia a breve sia a lungo termine e ai titoli di debito a medio-lungo termine. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative.

Nel 2024 le nuove misure normative o di supervisione hanno contribuito a un lieve aumento delle attività ponderate per il rischio. Nell’anno in corso le banche si attendono una ulteriore e significativa crescita delle attività ponderate per il rischio e un moderato incremento del capitale mediante nuove emissioni.

Infine, nei sei mesi terminanti nello scorso dicembre la quota di crediti deteriorati (Npl) e gli altri indicatori della qualità del credito non hanno esercitato alcun impatto sulle politiche di offerta. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso.

Shoah, Mattarella: ripetiamo "mai più". E ricorda la complicità fascista

Roma, 28 gen. (askanews) – “Mai più”. Sergio Mattarella invita tutti a ripetere oggi con più forza e determinazione quel richiamo che venne dopo l’orrore di Auschwitz. Ieri in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione del campo nazista il capo dello Stato ha partecipato, in Polonia, alla cerimonia a cui erano presenti capi di Stato e di governo provenienti da decine di paesi. “Un momento storico di straordinaria importanza” lo descrive Mattarella, un evento per “rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando accende una speranza”.

Per la cerimonia al Quirinale, che si è svolta un giorno dopo il Giorno del Memoria, sono intervenuti la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. In prima fila la premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Crosetto e Piantedosi. Quest’anno la protagonista è Liliana Segre che il Presidente della Repubblica difende dagli “inaccettabili insulti razzisti” e avverte: “occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”. La preoccupazione di Mattarella è per quello che avviene oggi, per il rischio che certe tentazioni razziste riemergano, “un risorgente antisemitismo che va respinto con forza” perchè “Auschwitz non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo – avverte -. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”.

Auschwitz, ricorda ancora Mattarella “è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale'”. Complicità che per la prima volta anche Meloni ha pronunciato ieri e che oggi ha aggiunto: “Penso che sia molto importante in questo momento attualizzare questo racconto: è una di quelle battaglie che non si finisce mai di combattere”.

Non dimenticare gli orrori del passato, dice infatti Mattarella, serve a impedire il “rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole ‘mors tua, vita mea’, sempre foriero di tragedie. Avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all’insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione”. Di qui il valore delle testimonianze dei sopravvissuti che Mattarella accoglie ogni anno con affetto al Quirinale che, come Liliana Segre, con il loro “impegno di memoria e di verità, le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza” hanno costruito “un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione”.

La senatrice a vita deportata da ragazzina ad Auschwitz viene intervistata da alcuni studenti e racconta di quando si trovò di fronte a uno dei suoi aguzzini con un’arma a portata di mano ma scelse di non colpirlo: “In quel momento compresi l’enorme differenza che c’era tra me e lui. Mai, io, per alcuna ragione, avrei potuto uccidere nessuno. Diventai allora una donna di pace”.

Questo per Mattarella è lo spirito che ha dato vita alla nostra Costituzione che “è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista”. Una Costituzione che promuove eguaglianza, giustizia, confronto e pluralismo. E dunque la cerimonia di oggi al Quirinale serve a “ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino”. Ma senza cedere alla sconforto perchè, osserva ancora il Presidente della Repubblica possiamo avere fiducia nei giovani, nella Costituzione e “nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali”.

“Ripetiamo allora anche noi – è quindi il suo invito -, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più!'”.

Calcio, Inzaghi: "Champions, manca solo l’ultimo passo"

Roma, 28 gen. (askanews) – “Non possiamo fare calcoli, abbiamo fatto un ottimo percorso. Ora manca solo l’ultimo passo”. Parola di Simone Inzaghi alla vigilia della sfida con il Monaco (San Siro ore 21), ultimo appuntamento della fase a gironi di Champions League. Basta un punto per arrivare agli ottavi di finale per la quarta volta di fila. “Il Monaco è un’ottima squadra – le parole del tecnico nerazzurro – Hutter l’ho già incontrato ai tempi della Lazio quando allenava l’Eintracht. In Champions è arrivato qualche gol in meno, ma abbiamo subito un solo gol in sette partite. Tra l’altro, su una palla nostra concessa agli altri”. Capitolo Bisseck. Il tedesco può giocare anche da centrale: “L’ha dimostrato in più di un’occasione, anche domenica a Lecce. È un ottimo giocatore e sta crescendo”. Palacios verso il Monza, gli infortuni il vero ostacolo: “Spero di riavere Acerbi e Calhanoglu nel derby di domenica prossima, vediamo”. Sull’inchiesta curve, infine: “Ho chiarito in procura tutto ciò che dovevo chiarire – ha concluso l’allenatore -, ora come ora vorrei concentrarmi sulla sfida di domani e non parlarne”.

Shoah,Mattarella ammonisce: ripetiamo "mai più". E ricorda la complicità fascista

Roma, 28 gen. (askanews) – “Mai più”. Sergio Mattarella invita tutti a ripetere oggi con più forza e determinazione quel richiamo che venne dopo l’orrore di Auschwitz. Ieri in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione del campo nazista il capo dello Stato ha partecipato, in Polonia, alla cerimonia a cui erano presenti capi di Stato e di governo provenienti da decine di paesi. “Un momento storico di straordinaria importanza” lo descrive Mattarella, un evento per “rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando accende una speranza”.

Per la cerimonia al Quirinale, che si è svolta un giorno dopo il Giorno del Memoria, sono intervenuti la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, e il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. In prima fila la premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Crosetto e Piantedosi. Quest’anno la protagonista è Liliana Segre che il Presidente della Repubblica difende dagli “inaccettabili insulti razzisti” e avverte: “occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”. La preoccupazione di Mattarella è per quello che avviene oggi, per il rischio che certe tentazioni razziste riemergano, “un risorgente antisemitismo che va respinto con forza” perchè “Auschwitz non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo – avverte -. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora”.

Auschwitz, ricorda ancora Mattarella “è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla ‘soluzione finale'”. Complicità che per la prima volta anche Meloni ha pronunciato ieri e che oggi ha aggiunto: “Penso che sia molto importante in questo momento attualizzare questo racconto: è una di quelle battaglie che non si finisce mai di combattere”.

Non dimenticare gli orrori del passato, dice infatti Mattarella, serve a impedire il “rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole ‘mors tua, vita mea’, sempre foriero di tragedie. Avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all’insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione”. Di qui il valore delle testimonianze dei sopravvissuti che Mattarella accoglie ogni anno con affetto al Quirinale che, come Liliana Segre, con il loro “impegno di memoria e di verità, le parole preziose, che non sono mai di odio, di vendetta, ma di giustizia, di umanità, di speranza” hanno costruito “un ponte con le nuove generazioni, trasferendo coraggio, passione, amore per la libertà, ripulsa per l’ingiustizia e la sopraffazione”.

La senatrice a vita deportata da ragazzina ad Auschwitz viene intervistata da alcuni studenti e racconta di quando si trovò di fronte a uno dei suoi aguzzini con un’arma a portata di mano ma scelse di non colpirlo: “In quel momento compresi l’enorme differenza che c’era tra me e lui. Mai, io, per alcuna ragione, avrei potuto uccidere nessuno. Diventai allora una donna di pace”.

Questo per Mattarella è lo spirito che ha dato vita alla nostra Costituzione che “è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista”. Una Costituzione che promuove eguaglianza, giustizia, confronto e pluralismo. E dunque la cerimonia di oggi al Quirinale serve a “ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino”. Ma senza cedere alla sconforto perchè, osserva ancora il Presidente della Repubblica possiamo avere fiducia nei giovani, nella Costituzione e “nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali”.

“Ripetiamo allora anche noi – è quindi il suo invito -, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più!'”.

Mediobanca: Ops di Mps ostile e non concordata, distrugge valore

Milano, 28 gen. (askanews) – Il cda di Mediobanca “rigetta” l’Ops annunciata da Mps su piazzetta Cuccia. Il board, riunitosi oggi, dopo aver esaminato la comunicazione ai sensi dell’art. 102 del Tuf diffusa da Banca Monte dei Paschi di Siena il 24 Gennaio 2025 avente ad oggetto la promozione dell’Ops, ha diffuso un comunicato nel quale si premette che “l’Offerta non è stata concordata ed è da ritenersi ostile e contraria agli interessi di Mediobanca”.

“Fermo restando che Mediobanca si esprimerà sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge – prosegue poi il comunicato – sulla base dell’analisi del comunicato il consiglio di amministrazione di Mediobanca ritiene l’Offerta priva di razionale industriale e finanziario, e dunque distruttiva di valore per Mediobanca”.

Il comunicato emesso oggi, si legge nella nota, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione con l’astensione dei consiglieri Sandro Panizza e Sabrina Pucci, entrambi in quota alla lista Delfin.

Piazzetta Cuccia, in particolare, ritiene che l`Ops di Mps “non abbia valenza industriale pregiudicando l`identità e il profilo di business del Gruppo
Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore
aggiunto e con evidenti traiettorie di crescit”; che “distrugga
valore per gli azionisti di Mediobanca e di Mps essendo facile
prevedere una copiosa perdita di clienti in quelle attività
(quali il Wealth Management e l`Investment Banking) che
presuppongono l`indipendenza, la reputazione e la professionalità
dei professionisti”; che “sia negativamente caratterizzata dalla
difficoltà a determinare il valore intrinseco dell`azione della
Banca Mps che presenta un patrimonio netto che fronteggia
rilevanti attività fiscali, attività deteriorate e rischi di
contenzioso legale (3,3miliardi), indicatori di rischio peggiori
rispetto alle altre banche italiane, rilevanti perdite pregresse,
una marcata concentrazione geografica (70% filiali al centro-sud Italia) e di clientela (piccole media impresa), mancanza di fabbriche prodotto”.

La presenza degli stessi azionisti in Mps, Mediobanca e Ass. Generali nell`ambito di un`offerta esclusivamente in azioni, configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria”.

Lo sottolinea Mediobanca nel comunicato emesso al termine del cda
odierno segnalando l`Ops sull’istituto guidato da Alberto Nagel
annunciata da Mps “è caratterizzata dai rilevanti intrecci
azionari di Delfin e Caltagirone che sono presenti:
in Mediobanca, dove Delfin detiene il 20% e Caltagirone il
7%(sulla base dello stacco del dividendo di novembre 2024),
in Mps, dove Delfin è il primo azionista privato con il 10%, mentre Caltagirone detiene il 5% (oltre a detenere il 5% di Anima Holding che a sua volta possiede il 4% di Mps), in Ass. Generali, dove Delfin detiene il 10% e Caltagirone il 7%”.

Gianni Alemanno dovrà scontare in carcere 22 mesi di pena

Roma, 28 gen. (askanews) – L’ex sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, dovrà restare in carcere per 22 mesi. Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Roma dopo l’arresto avvenuto nella serata del 31 dicembre scorso. “Ho sbagliato, ma l’ho fatto perché amo la politica”, aveva detto proprio Alemanno davanti ai giudici nell’udienza della scorsa settimana.

Gianni Alemanno “ha tenuto comportamenti del tutto incompatibili a determinare una concreta, genuina ed effettiva adesione alle regole ordinamentali; l’attività prospettata quale risocializzante si è rivelato falsa
e strumentale e sono stati strumentalizzati da parte
dell’affidato gli spazi di apertura concessi; dunque, non si è
affatto realizzata la finalità rieducativa cui la misura era
preordinata”. Così scrive il tribunale di sorveglianza della
Capitale nell’ordinanza di revoca della pena alternativa all’ex
sindaco di Roma che dovrà scontare 22 mesi di pena in carcere.

Insomma – si spiega – “non vi è alcuno spazio valutativo
favorevole per ammettere Alemanno alla misura meno afflittiva
della detenzione domiciliare, invocata dalla difesa, non essendo
formulabile un giudizio né di meritevolezza, né di affidabilità,
né di cessata probabilitè di commissione dei reati”. E comunque gli impegni politici “non possono in alcun modo giustificare una attività illecita così strutturata, capillare, ostinata”.

Shoah, Tajani: seme antisemitismo può far rinascere il passato

Roma, 28 gen. (askanews) – Il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il Giorno della memoria “è un messaggio che tutti noi condividiamo. Anche io ieri ho inviato un messaggio a tutte le scuole italiane all’estero proprio per ricordare quanto si debba approfondire il tema dell’antisemitismo, che rischia di essere un seme che può far rinascere quello che è successo nel passato. Non è perché è successo una volta che non può succedere più. Non deve accadere mai più, ha detto Mattarella a conclusione del suo intervento”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, uscendo dal Quirinale al termine della cerimonia di celebrazione del Giorno della memoria.

“Cacciare un giornalista dall’università perché è ebreo è una cosa incredibile, siccome è successo già due volte in Italia, sia a Roma che a Napoli, mi pare che si fanno passi indietro e non in avanti verso la libertà e verso il rispetto delle persone – ha sottolineato Tajani – . È questo che bisogna capire, ma anche in Europa e nel mondo ci sono rigurgiti di antisemitismo che vanno combattuti e Mattarella è stato molto chiaro, da questo punto di vista io condivido parola per parola quello che ha detto Mattarella”.

Shoah, Meloni: la battaglia per la memoria non si finisce mai di combattere

Roma, 28 gen. (askanews) – “Condivido quello che ho sentito e penso che sia molto importante in questo momento attualizzare questo racconto, come è stato ampiamente detto dalla senatrice Liliana Segre, dalla presidente Di Segni, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal ministro Giuseppe Valditara. È una di quelle battaglie che non si finisce mai di combattere”. Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni lasciando il Quirinale al termine della cerimonia di celebrazione del giorno della memoria.

Cinema under 12, al via bando per nuova edizione Moscerine Film Festival

Roma, 28 gen. (askanews) – Aperto il bando di gara della quarta edizione del Moscerine Film Festival, il primo e unico Festival di cinema interamente realizzato e dedicato a registi under 12. Come ogni anno, la partecipazione è assolutamente gratuita e i cortometraggi dovranno essere inviati entro e non oltre l’8 aprile.

Dal 5 all’11 maggio infatti torna a Roma il Moscerine Film Festival, una manifestazione dove il cinema e i bambini sono i protagonisti e l’inclusione è “di casa”. Un’occasione preziosa dedicata a tutte le bambine e i bambini under 12 per diventare dei veri e propri registi.

Anche per il 2025 si confermano le tre sezioni di gara. La categoria “Under 12” è il cuore del Festival: a concorrere saranno cortometraggi a tema libero della durata massima di 15 minuti. Nella categoria “Focus scuole” saranno proiettati i lavori, di massimo 15 minuti, realizzati dai bambini con professionisti e insegnanti sia all’interno delle scuole che in laboratori didattici. Infine la categoria “A scuola con le Moscerine” sarà dedicata alle classi e ai giovani registi che hanno aderito al percorso di educazione dell’associazione culturale Le Moscerine. Tutti i cortometraggi dovranno essere girati solo e unicamente in orizzontale, proprio come il cinema richiede.

La giuria del MFF25 vede la partecipazione, fra gli altri di Mussi Bollini già vice direttrice Rai Kids, Maria Fares produttrice di film per bambini e ragazzi, Simona Banchi produttrice cinematografica, l’attore Antonio de Matteo, il comico Maurizio Battista, il compositore Mirko Fabbreschi, il giornalista Giuseppe Fantasia. New entry, la giuria dei bambini “cresciuti” del Moscerine Film Festival delle scorse edizioni: ex presentatrici e presentatori e vincitori dei premi delle scorse edizioni che hanno superato i 12 anni.

Confermati anche quest’anno, oltre ai classici premi, quelli dei numerosi partner del MFF. Il Premio di Tadàn permetterà al vincitore di avere il proprio cortometraggio prodotto mentre il Premio Zalab consentirà di distribuire l’opera vincitrice sulla piattaforma online http://www.zalabview.org/. Inoltre una bellissima novità: il Premio Romics, il Festival Internazionale del fumetto, animazione, cinema e games, che entra da quest’anno ufficialmente tra i partner del festival. Il festival è realizzato grazie alle società che sin dall’inizio hanno creduto e sostenuto il festival: Le Moscerine, Cleverage, Tadàn Produzioni, Smile Vision.

Calcio, Arabia addio, Neymar torna in Brasile

Roma, 28 gen. (askanews) – Neymar non è più un giocatore dell’Al-Hilal. L’attaccante brasiliano e il club saudita hanno interrotto il rapporto di lavoro con sei mesi di anticipo sulla naturale scadenza del contratto che era prevista tra giugno e luglio 2025 dopo la partecipazione al Mondiale per Club. In totale con l’Al-Hilal, Neymar ha disputato solo sette partite e segnato un solo gol dopo essere stato acquistato dal Psg per 90 milioni di euro. Nel futuro del giocatore ora sembra esserci il ritorno in patria, in Brasile. Non al Santos però, dove tutto è cominciato, bensì al Flamengo o al Botafogo che hanno capacità economiche più importanti dell’ex club di Pelé.