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domenica, 1 Giugno, 2025
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Exor vende il 4% di Ferrari, incasserà un assegno di 3 miliardi

Milano, 26 feb. (askanews) – Exor vende il 4% di Ferrari e dall’operazione incasserà un assegno di 3 miliardi di euro che, in parte, saranno utilizzati per una nuova significativa acquisizione.

La holding della famiglia Agnelli-Elkann ha lanciato un’offerta di accelerated bookbuilding rivolta a investitori istituzionali su circa il 4% del capitale della casa di Maranello (pari a circa 7 milioni di azioni ordinarie detenute). Exor conferma il suo pieno impegno nel sostenere la strategia del Cavallino, oltre che a mantenere la sua posizione di maggiore azionista di lungo termine. Dopo il collocamento, tutti gli accordi di governance relativi alla partecipazione rimarranno invariati, incluso l’accordo tra Exor, Piero Ferrari e il Trust Piero Ferrari, che insieme continueranno a detenere una quota di voto in Ferrari vicina al 50%. Attualmente, Exor detiene il 24,9% dei diritti economici di Ferrari e il 36,7% dei diritti di voto. Al perfezionamento dell’operazione, Exor resterà il maggiore azionista singolo, con circa il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto.

L’operazione permetterà di ridurre la concentrazione del portafoglio della holding: i proventi della vendita, pari a circa 3 miliardi, saranno destinati a perseguire la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione e al lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo.

“Nell’ultimo decennio, la performance di Ferrari ha contribuito in modo determinante a triplicare il Nav di Exor e il suo successo ha portato la sua quota nel nostro portafoglio da circa il 15% a circa il 50% del Nav”, ha commentato John Elkann, amministratore delegato di Exor. “La transazione ci consentirà di ridurre la nostra concentrazione e di migliorare la diversificazione effettuando una nuova importante acquisizione, in linea con il nostro obiettivo di costruire grandi aziende. Il nostro sostegno alla Ferrari e la nostra fiducia nel suo solido futuro sono incrollabili. Il nostro impegno a rimanere il suo maggiore azionista a lungo termine è più forte che mai”.

Nell’ambito dell’ABB, Ferrari ha annunciato che intende acquistare fino al 10% delle azioni vendute fino a un massimo di 300 milioni di euro. L’acquisto di azioni proprie deve essere considerato come parte del programma pluriennale di 2 miliardi di euro di Ferrari e costituirà la settima tranche del programma di buyback che sarà finanziato dalle disponibilità liquide di Ferrari.

Trump, Schlein: stop tentennamenti Meloni, dica che parte sta su dazi 25%

Roma, 26 feb. (askanews) – “Trump annuncia dazi al 25% per l’Ue, una guerra commerciale che pagheranno imprese, lavoratrici e lavoratori italiani. E’ finito per Giorgia Meloni il tempo del tentennamento, deve scegliere da che parte stare”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando con i cronisti alla Camera.

Ha aggiunto la leader Pd: “Dopo il silenzio imbarazzante di questi giorni di attacchi di Trump sull’Ue e l’Ucraina ora dica da che parte sta. Perché questa guerra commerciale la pagano davvero le imprese, lavoratrici e lavoratori italiani”.

Stellantis: utile 2024 -70%. Elkann: Miglioreremo nel 2025

Milano, 26 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2024 segnato dalla fine dell’era Tavares con un tonfo dell’utile netto del -70% a 5,5 miliardi di euro e guarda al 2025 come a un anno di ripresa grazie anche al lancio di 10 nuovi modelli con varianti ibride per riconquistare quote di mercato, tornare a una crescita profittevole e generare cassa, dopo aver bruciato 6 miliardi lo scorso anno. Confermata la distribuzione di un dividendo pari a 0,68 euro (1,55 nel 2023), grazie anche a 300 milioni incassati dalla cessione della maggioranza di Comau.

Per correggere la rotta però ci vorrà tempo: il secondo semestre sarà più forte del primo, ha detto il Cfo durante la call con gli analisti aprendo a un possibile buy back nella seconda parte dell’anno. E comunque per l’intero anno il margine operativo (Aoi) è atteso sui livelli del 2024 (5,5%), lontano dalla doppia cifra promessa da Tavares. Negativa la reazione in Borsa: Stellantis ha chiuso in calo del 4% a 12,9 euro nonostante il +1,3% del Ftse Mib che toccato nuovi record. La perdita negli ultimi 12 mesi sfiora il 50%.

“Il 2024 non è un anno di cui siamo fieri, ora il nostro focus è su una crescita profittevole, con l’obiettivo di guadagnare quote di mercato, e sull’impegno a ricostruire la fiducia con tutti gli stakeholder”, ha detto il presidente John Elkann durante la call.

A pesare sui conti 2024, il calo nei principali mercati Usa e Ue. Negli Usa il risultato operativo è diminuito dell’80% a 2,6 miliardi di euro anche per gli sconti applicati per ridurre le scorte che sono diminuite oltre le attese a 304mila unità (20%). In Europa invece l’utile operativo ha registrato un calo del -63%, mentre la quota di mercato a gennaio ha toccato un minimo del 16%. Fra i costi che hanno impattato maggiormente i conti 2024, spiccano 1,6 miliardi di euro principalmente per gli esuberi e gli 800 milioni per i richiami Ue legati agli airbag Takata, tornati protagonisti a febbraio con un un massiccio richiamo in Francia.

Fra i principali nodi da sciogliere, c’è la nomina del prossimo Ceo. “Ci sono candidati esterni ed interni eccellenti, i colloqui procedono in modo molto incoraggiante. Cerchiamo un leader che capisca di finanza e tecnologia e che sappia lavorare in modo unito con azionisti e stakeholder. Confermiamo che la decisione sarà presa nel primo semestre”, ha detto Elkann che ha voluto comunque ringraziare anche Tavares. “E’ anche grazie al suo contributo che abbiamo costruito Stellantis”, ha detto.

Altro capitolo da affrontare è quello delle norme Ue sull’auto. “Sono norme severe e contraddittorie. Stiamo dialogando con l’Ue per valutare cosa capiterà prima e dopo il 2035”, ha detto Elkann. Riguardo invece l’ipotesi di tariffe Usa sulle auto “stiamo valutando diversi scenari, siamo pronti, ma è presto per prevedere effetti”, ha spiegato il presidente Stellantis.

Negativa la reazione dei sindacati in Italia che hanno definito la situazione drammatica e chiesto un cambio di rotta e maggiori investimenti. A preoccupare anche la situazione di Maserati che ha chiuso il 2024 con una perdita operativa di 260 milioni di euro e consegne e ricavi dimezzati.

Ue, tutte le proposte per la semplificazione del Green Deal

Bruxelles, 26 feb. (askanews) – La Commissione europea ha approvato e presentato, oggi a Bruxelles, un pacchetto (‘Omnibus’) di comunicazioni e proposte legislative che mirano a semplificare fortemente gli oneri burocratici delle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, sottoposte agli obblighi di rendicontazione previsti da una serie di normative del Green Deal: la direttiva sulla sostenibilità ambientale (Csrd), il regolamento sulla Tassonomia (ovvero i criteri di classificazione degli investimenti ‘verdi’), la direttiva sulla ‘diligenza dovuta’ (Csddd) nel controllo del rispetto delle norme socio- ambientali lungo tutta la catena del valore, e infine il regolamento Cbam sui dazi climatici (‘Carbon Border Adjustemnt Mechanism’), che riguarda in particolare le importazioni di acciaio, ferro e alluminio, cemento e fertilizzanti.

La Commissione, inoltre, ha presentato l’attesa comunicazione sul Clean Industrial Deal (‘Patto sull’industria pulita’), che delinea un piano strategico con una roadmap per accompagnare la decarbonizzazione dell’industria, in particolare nei settori ad alta intensità energetica e in quelli che utilizzano tecnologie pulite (‘clean tech’), mantenendo e rafforzando allo stesso tempo la competitività e la resilienza dei produttori europei.

Il pacchetto ‘Omnibus’ include: 1) una proposta di direttiva che modifica entrambe le direttive Csrd e Csdd; 2) una seconda proposta di direttiva che posticipa di due anni l’applicazione di tutti gli obblighi di rendicontazione per le società che originariamente dovevano presentare i loro rapporti nel luglio 2026 e nel luglio 2027 (rispettivamente le grandi imprese e le Pmi); 3) una proposta di ‘atto delegato’ che riguarda il regolamento sulla Tassonomia degli investimenti ‘verdi’ e modifica alcuni requisiti sugli obblighi di rendicontazione delle imprese che vogliono qualificarsi per questo tipo di investimenti; 4) una proposta di regolamento che modifica il regolamento sui ‘dazi climatici’ (‘Meccanismo di adeguamento delle emissioni di carbonio alle frontiere’); 5) una proposta di regolamento che modifica il regolamento sul fondo ‘InvestEu’, individuando nuovi strumenti per aumentare i finanziamenti disponibili e soprattutto per mobilitare gli investimenti privati.

Oltre alla posticipazione degli obblighi di rendicontazione, le modifiche più importanti della direttiva Csrd riguardano il suo campo di applicazione, che viene fortemente ridotto (dell’80% circa rispetto al testo originale della direttiva), per essere limitato alle sole imprese più grandi: la soglia minima di applicazione passerà da 250 a 1.000 addetti, mentre resterà uguale l’altra soglia di applicazione, 50 milioni di euro di fatturato annuo o un bilancio di 25 milioni di euro. Inoltre, le imprese sotto queste soglie non potranno essere obbligate a fornire rapporti di sostenibilità dalle società più grandi (oltre al soglia minima) a cui forniscono merci o servizi.

Nella direttiva Csddd, le valutazioni obbligatorie e il monitoraggio delle imprese partner nelle catene del valore, che le grandi aziende devono effettuare per rispettare la ‘diligenza dovuta’, dovranno essere presentate ogni cinque anni, invece di essere annuali come prevede il testo originario. Vengono anche ridotte sostanzialmente le informazioni che possono essere richieste alle Pmi dalle imprese più grandi quando devono monitorare le proprie catene del valore.

Vengono cancellate poi le disposizioni che prevedevano un regime armonizzato a livello Ue di responsabilità civile nel campo di applicazione della direttiva: eventuali azioni in giustizia o richieste di risarcimenti per danni saranno sottoposti alle diverse legislazioni nazionali degli Stati membri. In quest’ultimo caso, va rilevato, la semplificazione contraddice chiaramente un altro obiettivo su cui insiste spesso la Commissione, quello dell’armonizzazione delle regole nel mercato unico contro la frammentazione.

Per quanto riguarda la Tassonomia, le modifiche più importanti riguardano una semplificazione del 70% dei dati e informazioni che dovranno essere forniti nella rendicontazione, e l’introduzione di una nuova soglia oltre la quale le società possono decidere di optare eventualmente per rapporti volontari sul loro allineamento ai criteri ambientali previsti: potranno farlo anche le imprese con più di 1.000 addetti e un fatturato fino a 450 milioni di euro. Ma è soprattutto sui ‘dazi climatici’ (regolamento Cbam) che le proposte della Commissione sembrano riuscire a conseguire al meglio il doppio intento di questa complessa revisione della legislazione sul Green Deal: il mantenimento sostanziale degli obiettivi ambientali e allo stesso tempo una drastica riduzione degli oneri burocratici e normativi sulle imprese, attraverso la semplificazione. Il Cbam impone il pagamento di un dazio compensativo alle imprese che importano prodotti da paesi terzi in cui non ci sono normativa equivalenti alla ‘borsa’ europea (Ets) dei permessi di emissioni di CO2. L’obiettivo è evitare di sottoporre a una concorrenza sleale le imprese europee nei settori implicati, e prevenire il ‘carbon leakage’, ovvero la delocalizzazione delle industrie fuori dall’Ue per non pagare i permessi di emissione.

La Commissione ha constatato che, così come era stato impostato originariamente, venivano imposti obblighi, controlli e valutazioni a tutti gli importatori nei settori coperti dal regolamento (acciaio, ferro e alluminio, fertilizzanti e cemento) senza una soglia che escludesse le importazioni con impatto trascurabile per l’effetto sulle emissioni clima-alteranti. La modifica introdotta ora, invece, esclude il 90% degli importatori dal campo di applicazione, e nonostante questo il regolamento continuerà a coprire il 99% delle emissioni originate dai prodotti importati. Inoltre, questa drastica modifica del campo di applicazione potrà servire da lezione quando, alla fine di quest’anno, ci sarà una revisione, già prevista, del regolamento Cbam, per valutare una sua possibile estensione ad altri settori.

Il piano industriale ‘Clean Industial Deal’, presentato sempre oggi dalla Commissione, è l’altro pilastro di questo tentativo di attuare una profonda semplificazione amministrativa e allo stesso tempo mantenere e rafforzare la competitività delle imprese, senza rinnegare gli obiettivi del Green Deal. Il piano si concentra soprattutto su due settori strettamente collegati: le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite. Le industrie ad alta intensità energetica necessitano di un sostegno urgente per conseguire la decarbonizzazione e l’elettrificazione. ‘Il settore – rileva la Commissione – deve far fronte a costi energetici elevati, concorrenza globale sleale e normative complesse, che ne danneggiano la competitività’.

Quanto alle tecnologie pulite, sono cruciali per la trasformazione industriale, ma anche per la competitività e la crescita future. Inoltre, un elemento importante del Piano è quello del riciclo delle materie prime, per massimizzare le risorse limitate dell’Ue e ridurre le dipendenze eccessive dai fornitori di paesi terzi. La comunicazione prospetta misure volte a rafforzare l’intera catena del valore, e annuncia che la Commissione presenterà un piano d’azione per l’industria automobilistica a marzo e un piano d’azione per l’acciaio e i metalli in primavera, nonché altre altre iniziative su misura per l’industria chimica e per le tecnologie pulite.

Il Clean Industrial Deal individua alcuni punti essenziali per la competitività dell’industria dell’Ue. Innanzitutto la riduzione dei costi energetici: a questo proposito la Commissione ha adottato oggi un piano d’azione sull’energia accessibile per ridurre le bollette energetiche per l’industria, le aziende e le famiglie. Il piano d’azione prevede una accelerazione dell’introduzione di energie pulite (rinnovabili e nucleare), accelererà l’elettrificazione, completerà il mercato interno dell’energia con interconnessioni fisiche e utilizzerà l’energia in modo più efficiente, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati.

Inoltre, per stimolare la domanda sul mercato di prodotti fabbricati nell’Ue con l’impiego di energia ‘pulita’, la Commissione proporrà un ‘Industrial Decarbonisation Accelerator Act’ (una normativa sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale), che introdurrà criteri di sostenibilità e requisiti ‘made in Europe’ negli appalti pubblici e privati. Con la revisione del quadro degli appalti pubblici nel 2026, inoltre, la Commissione introdurrà questi criteri di sostenibilità e preferenza europea nelle gare d’appalto per determinati settori strategici.

L’Industrial Decarbonisation Accelerator Act lancerà anche un’etichetta volontaria di intensità di carbonio per i prodotti industriali, a partire dall’acciaio nel 2025, seguito dal cemento. La Commissione semplificherà e armonizzerà le metodologie di contabilizzazione delle emissioni di carbonio. Queste etichette informeranno i consumatori e consentiranno ai produttori di avere un vantaggio di marketing dai loro sforzi di decarbonizzazione.

La Commissione adotterà anche un nuovo quadro per gli aiuti di Stato nell’ambito del Clean Industrial Deal, che consentirà un’approvazione semplificata e più rapida delle misure delle misure di sostegno pubblico per la realizzazione degli impianti di energie rinnovabili, l’attuazione della decarbonizzazione industriale e la garanzia di una capacità produttiva sufficiente di tecnologie pulite.

La Banca europea per gli investimenti (Bei) lancerà anche una serie di nuovi strumenti finanziari concreti per supportare il Clean Industrial Deal, e in particolare un ‘Grids manufacturing package’ per fornire controgaranzie e altro supporto per la riduzione del rischio ai produttori di componenti della rete elettrica. E’ stato annunciato anche un un programma pilota congiunto Commissione europea-Bei di controgaranzie per i Power Purchase Agreement (Ppa), i contratti di fornitura elettrica per le Pmi e le industrie ad alta intensità energetica.

Infine, la Commissione istituirà un meccanismo che consenta alle aziende europee di riunirsi e aggregare la loro domanda di materie prime, creando un ‘Centro Ue per le materie prime essenziali’ per acquisti aggregati congiunti per conto delle aziende interessate. Gli acquisti congiunti creano economie di scala e offrono maggiore leva per negoziare prezzi e condizioni migliori. Inoltre, l’Esecutivo Ue adotterà un ‘Circular Economy Act’ nel 2026 per accelerare la ‘transizione circolare’ e garantire che le materie prime rare siano utilizzate e riutilizzate in modo efficiente, per ridurre dipendenze globali dell’Ue e creare posti di lavoro di alta qualità. L’obiettivo è di avere il 24% di materiali ‘circolari’ (ovvero riciclati) entro il 2030.

Papa, "polmonite persiste ma normale evoluzione con terapia"

Città del Vaticano, 26 feb. (askanews) – La polmonite persiste ma l’andamento è quello di una “normale evoluzione di un paziente che riceve la terapia”. Lo riferiscono fonti vaticane, secondo cui il Papa – al 13esimo giorno di ricovero al Gemelli – reagisce “nel modo in cui la malattia reagisce a un trattamento”. “Una normale evoluzione”, precisano le fonti.

Bergoglio ogni giorno riceve una quantità elevata di lettere, disegni e fiori. E per la prima volta, nel bollettino non viene usato il concetto di “condizioni critiche” ma la “prognosi resta riservata”.

Papa Bergoglio “può muoversi” e continua “la fisioterapia respiratoria”. Questo lascia presupporre che il Pontefice già da alcuni giorni si è sottoposto alla fisioterapia. “E’ un esercizio continuo”, precisano le fonti, che riferiscono che “oggi non ci sono state visite” e “l’attività lavorativa consiste nella lettura di documenti, firma di testi”.

Ferrari: Exor vende il 4%, lancia accelerated bookbuilding

Milano, 26 feb. (askanews) – Exor lancia un’offerta di accelerated bookbuilding rivolta a investitori istituzionali su circa il 4% delle azioni circolanti di Ferrari. Lo comunica una nota della holding, che conferma il suo pieno impegno nel sostenere la strategia di Ferrari, oltre che a mantenere la sua posizione di maggiore azionista di lungo termine.

Nessun cambiamento nella struttura di governance di Ferrari a seguito dell’operazione, sottolinea Exor. La transazione ridurrà la concentrazione del portafoglio della holding: i proventi della vendita, pari a circa 3 miliardi, saranno destinati a perseguire la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione e al lancio di un nuovo programma di buyback da 1 miliardo.

“Il nostro supporto a Ferrari e la nostra fiducia nel suo solido futuro rimangono invariati. Il nostro impegno a rimanere il suo maggiore azionista nel lungo termine è più forte che mai”, ha dichiarato John Elkann, amministratore delegato di Exor. “Negli ultimi dieci anni, la performance di Ferrari è stata un fattore determinante nella triplicazione del Nav di Exor, grazie al suo successo, la quota di Ferrari sul Nav è passata da circa 15% a circa 50%. Questa operazione ci permetterà di ridurre la concentrazione e di migliorare la diversificazione attraverso una nuova significativa acquisizione, in linea con il nostro obiettivo di costruire grandi società”.

Per Piazza Affari (+1,3%) chiusura record sopra i 39mila punti

Milano, 26 feb. (askanews) – Chiusura in netto rialzo per Piazza Affari e le Borse europee in scia ai guadagni di Wall Street, in recupero dopo i recenti ribassi, mentre cresce l’attesa per la trimestrale di Nvidia. A Milano il Ftse Mib (+1,32%) ha superato la soglia del 39mila punti, portandosi sui nuovi massimi dal 2007 e chiudendo a 39.224 punti. Sugli scudi anche Francoforte (+1,8%) e Parigi (+1,15%). I listini sono stati sostenuti sia da una serie di trimestrali migliori delle attese sia dalla notizia di un accordo sulle terre rare tra Ucraina e Usa che potrebbe essere finalizzato già venerdì.

A trainare Piazza Affari i titoli bancari: maglia rosa a Intesa Sanpaolo (+3,34%), seguita da Unicredit (+3,09%), che ha superato quota 50 euro. In luce anche Campari (+3,37%), mentre le vendite hanno colpito Stellantis (-4,05%) dopo i risultati 2024 che hanno visto l’utile crollare del 70% e il dividendo tagliato a 0,68 euro.

Sul fronte dei titoli di Stato, lo spread tra Btp e Bund ha chiuso in calo a 105 punti, con il rendimento del decennale italiano che, sul mercato secondario, è sceso al 3,49%.

Papa, Vaticano: Tac evidenzia normale evoluzione polmonite

Città del Vaticano, 26 feb. (askanews) – Le condizioni cliniche del Santo Padre nelle ultime 24 ore hanno mostrato un ulteriore, lieve miglioramento. La lieve insufficienza renale riscontrata nei giorni scorsi è rientrata. La TAC torace, eseguita ieri sera, ha evidenziato una normale evoluzione del quadro flogistico polmonare”. E’ quanto si legge nel bollettino serale diffuso dal Vaticano in merito alle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Agostino Gemelli.

Santillo (M5S): la rigenerazione urbana ha bisogno di visione

Roma, 26 feb. (askanews) – “La rigenerazione urbana un obiettivo che ci viene sollecitato dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu e dalla legge europea per la neutralit climatica. ormai una necessit ma occorre mettersi d’accordo sulla sua definizione: lo stesso tavolo politico incardinato nella Commissione Ambiente al Senato dovrebbe confrontarsi su questo: non solo lotta al consumo di suolo ma anche tutta una serie di interventi coordinati, sia urbanistici ed edilizi che socio-economici e culturali, con una valutazione dell’impatto degli interventi svolti”, lo ha detto Agostino Santillo, membro della Commissione Ambiente alla Camera (M5S), intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. “Anche nel campo dell’edilizia residenziale occorre partire da una proposta di visione. In questo senso, siamo l’unica forza politica ad aver presentato un piano per l’edilizia residenziale pubblica e sociale che mira a dare una qualit dell’abitare alle persone e non solo un tetto sulla testa. C’ dunque un ragionamento legato ai servizi e al partenariato pubblico-privato, anche per effettuare il necessario monitoraggio degli edifici abbandonati, dismessi e molto degradati esistenti”.

Mattarella al Csm: concorra all’indipendenza e serenità della vita delle istituzioni

Roma, 26 feb. (askanews) – “Vorrei rinnovare al Consiglio l’augurio di procedere con impegno nella sua attività di così alto valore costituzionale, provvedendo con tempestività ad assumere le sue decisioni, concorrendo, attraverso il governo autonomo della magistratura, ad assicurare la irrinunziabile indipendenza dell’ordine giudiziario e di contribuire alla serenità della vita istituzionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il voto nella plenaria del Csm sul nuovo Pg della Corte di Cassazione.

Mattarella ha sottolineato come la “discussione” si sia svolta in maniera “intensamente partecipata”.

Rigenerazione urbana, De Maio: patto professionisti e imprese

Roma, 26 feb. (askanews) – “La rigenerazione urbana un tema di filiera sul quale siglare un patto tra professionisti e imprese, con la finalit di creare lavoro e sviluppo per vincere la complessa sfida della trasformazione ed evoluzione sociale delle nostre citt. Dobbiamo essere uniti: i professionisti per la fase di progettazione e le imprese per quella di esecuzione. Il testo unico in discussione nella commissione Ambiente del Senato basato su questa logica di cooperazione, per questo ne condividiamo la natura”, lo ha detto Andrea De Maio, presidente di Fondazione Inarcassa, intervenuto a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. “I professionisti sono le figure che garantiscono la qualit della progettazione, per questo ci battiamo da tempo anche per il riconoscimento dell’equo compenso. Gli architetti e ingegneri sono figure fondamentali per accompagnare i processi di rigenerazione urbana in chiave sostenibile e inclusiva, che utilizzano nella progettazione le soluzioni tecniche pi innovative e adeguate nel campo dell’efficientamento energetico e della messa in sicurezza sismica.

Mattarella a Csm: concorra a indipendenza e serenità vita istituzioni

Roma, 26 feb. (askanews) – “Vorrei rinnovare al Consiglio l’augurio di procedere con impegno nella sua attività di così alto valore costituzionale, provvedendo con tempestività ad assumere le sue decisioni, concorrendo, attraverso il governo autonomo della magistratura, ad assicurare la irrinunziabile indipendenza dell’ordine giudiziario e di contribuire alla serenità della vita istituzionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il voto nella plenaria del Csm sul nuovo Pg della Corte di Cassazione.

Mattarella ha sottolineato come la “discussione” si sia svolta in maniera “intensamente partecipata”.

De Priamo (FdI): Necessario testo unico su rigenerazione urbana

Roma, 26 feb. (askanews) – “Sulla rigenerazione urbana il lavoro a 360 gradi e sono stati introdotti dei provvedimenti, ma c’ l’esigenza di un testo unico sulla rigenerazione urbana, con strumenti come ad esempio la demolizione e ricostruzione di singoli lotti, con un indirizzo nazionale che vada oltre le normative regionali. La proposta a mia firma cerca una visione d’insieme. Nel nostro progetto l’approccio integrato, pensando ai beni immateriali, come la coesione sociale, e ad incubatori di lavoro per le periferie. Il nostro disegno propone anche un Fondo da rifinanziare ogni anno, in base alla disponibilit di bilancio, per le necessit urbane, con risorse slegate dai fondi europei e dalle Zes. Fondamentale poi trovare la giusta sintesi col privato, a cui dare spazio semplificando, evitando per una liberalizzazione eccessiva; serve infatti anche la riforestazione ed utile il tema dell’accesso alla casa per le fasce medio-basse. Per quello sar fondamentale pensare a un piano di edilizia residenziale pubblica”. Lo ha detto Andrea De Priamo, Senatore di Fdi, membro della Commissione Ambiente, a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv.

La Rete scatenata sul video di Trump su Gaza resort: osceno e assurdo

New York, 26 feb. (askanews) – La Gaza di resort, ballerine e strade dorate, mostrata nel video generato dall’intelligenza artificiale e postato dal presidente americano Donald Trump sulla piattaforma Truth Social ha scatenato le reazioni della rete.

Alcuni repubblicani contro Trump, in un lungo post hanno riesaminato le politiche del presidente sul trasferimento dei due milioni di residenti e hanno poi aggiunto: “Questo è osceno e grottesco… Trump Gaza è piena di un’enorme statua dorata di Trump stesso. E Trump continuerà a spingere per ottenerla, finché non la otterrà. Lui pensa che il mondo intero sia qui per fare la sua volontà”. Il post ha ricorodato cosa è accaduto a statue come queste nel passato: “a un certo punto verrà abbattuta”.

Sdegno da parte di avvocati dei diritti umani, di scrittori e persino di investitori che hanno contestato la scelta del presidente. “Il video “Trump Gaza” è una lezione magistrale di guerra psicologica. Una visione surreale di conquista, umiliazione e dominio, avvolta in oro e assurdità”, ha postato su X, la scrittrice Laura Dodsworth. Alcuni attivisti hanno paragonato la Gaza di Trump all’isola del finanziere e pedofilo Jeffrey Epstein, amico del presidente. Qualcuno ha postato lo screenshot di una parte del video con le ballerine barbute, commentando sarcasticamente che “Trump approva i transgender”, nonostante gli ordini esecutivi che hanno cancellato la loro presenza nell’esercito e nello sport.Il canale inglese di Al Jazeera ha commentato dicendo che Trump “ha pubblicato un bizzarro video generato dall’intelligenza artificiale che si ritiene rappresenti il suo piano “Gaza Riviera”, con personaggi che assomigliano a Elon Musk e al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu”. Alcuni utenti elogiano l’uso dell’intelligenza artificiale, mostrando che “l’America domina in questo campo”, mentre altri si augurano che il profilo del presidente sia stato hackerato e chiedono che “il video venga rimosso”, come è stato fatto per altri profili.

Santanchè: con Meloni sintonia totale

Roma, 26 feb. (askanews) – “Ma secondo voi ve lo dico?” Così la ministra del Turismo Daniela Santanché ha replicato ai cronisti che, nel ‘transatlantico’ della Camera le chiedevano se avesse sentito al telefono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il voto sulla mozione di fiducia di ieri a MOntecitorio.

“Non c’è nessun problema, ho un ottimo rapporto e una grande stima” per Meloni “e la ringrazio per il grande lavoro che sta facendo per l’Italia, quindi c’è una sintonia totale”, ha sottolineato Santanchè.

Infine, sull’operato delle opposizioni, Santanchè si è limitata a dire che “fanno il loro lavoro”.

Ue, Giorgetti: serve un Recovery Plan per la difesa

Roma, 26 feb. (askanews) – “Aumentare la spesa per la difesa deve essere un obiettivo teso a rilanciare l’industria e la crescita. Per questo bisogna immaginare un Recovery Plan per la difesa. Se ogni Paese inizia a muoversi autonomamente aumenteranno inevitabilmente i costi per lo Stato in modo irrazionale”. E’ la posizione espressa con forza oggi dal ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, durante una riunione ristretta dei ministri europei del G20 e ribadita nel corso del bilaterale con il ministro delle finanze polacco Andrzej Domanski.

Malattie rare, un cantiere aperto per migliorare le cure

Roma, 26 feb. (askanews) – In Italia si stima che oltre 1 milione di persone soffra di una malattia rara: difficili da riconoscere, sono in gran parte determinate da difetti genetici che non ancora possono essere riparati, per cui mancano cure specifiche e definitive. In occasione della Giornata mondiale per le Malattie rare, per accendere i fari sulle cose fatte e quelle ancora da realizzare su quanto prevede la legge 175 del 2021 su queste particolari infermit, a Roma Motore Sanit ha riunito istituzioni, parlamentari, clinici, ricercatori e delegati delle Associazioni dei pazienti.

Tra gli obiettivi: verificare gli adempimenti messi in campo dalla Regioni per il riordino della Rete Nazionale Malattie Rare; stilare un bilancio in corso d’opera del Piano nazionale Malattie rare 2023-2026 e delle linee d’azione rilevanti in questo campo; sottolineare il ruolo della rete di assistenza ospedaliera e territoriale, l’innovazione diagnostica e terapeutica, la tutela e lo sviluppo dei farmaci orfani.

Marcello Gemmato, sottosegretario di Stato al Ministero della Salute: “L’approccio alle malattie nuove deve essere puntuale. Innanzitutto noi dobbiamo perequare quelle differenze che esistono tra aree diverse della nostra nazione. C’ l’insorgenza di nuove patologie che hanno bisogno di migliori percorsi, nuovi percorsi, prese in cura dei pazienti. Rivendichiamo con orgoglio che in tema di malattie rare siano stati investiti 25 milioni di euro nel 2023 e 25 milioni di euro nel 2024 per attuare il Piano delle malattie rare, che prevede proprio questo: una migliore presa in carico e cura del cittadino e un miglioramento delle performance del Sistema sanitario”.

Nell’universo delle malattie rare, un posto particolare trovano le epilessie associate a malattie rare: ne sono affette quasi cinque persone su diecimila nella popolazione generale. Si tratta di un gruppo eterogeneo di condizioni neurologiche, il cui esordio spesso precoce: sono fondamentali una diagnosi precoce, un approccio personalizzato e multidisciplinare ed un’efficace transizione da cure pediatriche ad adulto.

Oriano Mecarelli, presidente Fondazione Epilessia LICE: “Le epilessie nella loro globalit non sono malattie rare, per all’interno di questo grande gruppo di patologia del cervello ci sono anche delle forme estremamente rare. Il problema delle epilessie rare che bisogna assicurare un’assistenza molto pi organizzata rispetto alle normali forme di epilessia: necessario che i centri siano collegati in rete, necessario soprattutto investire nella ricerca per trovare delle terapie veramente innovative che risolvano il problema”.

La formazione dei professionisti resta in ogni caso un aspetto essenziale per costruire una rete malattie rare di successo: fondamentale infatti indirizzare rapidamente il paziente verso i centri di riferimento, sfruttando anche i vantaggi delle nuove tecnologie per accedere a trattamenti sempre pi avanzati per le persone con malattia rara.

Il Prof. Giuseppe Limongelli, responsabile Centro di Coordinamento malattie Rare Regione Campania, spiega: “La formazione l’ingrediente essenziale. Deve essere olistica, dobbiamo pensare di fare formazione nelle universit, nei corsi post laurea, dobbiamo farla ai medici di base e ai pediatri, perch il sospetto il punto chiave. Quindi formarli sulla cultura del sospetto. Sono segni, sintomi, dati strumentali, che sembrano dirci poco: ma se abbiamo la conoscenza riusciamo a metterli insieme e ricostruire un puzzle che certe volte non vediamo immediatamente, molto spesso partendo da sintomi comuni, che pu nascondere patologie anche pi rare e che possono avere anche dei trattamenti specifici”.

Al convegno intervenuto anche Giorgio Perilongo, ordinario di Pediatria e coordinatore del Dipartimento funzionale Malattie rare dell’Azienda ospedaliera Universitaria di Padova, sottolineando l’importanza della genomica per arrivare ad una diagnosi di malattia rara, come anche la digitalizzazione della medicina e l’intelligenza artificiale.

Italia-Svezia, Meloni: con Kristersson focus su Ucraina e difesa Ue

Roma, 26 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il Primo Ministro di Svezia, Ulf Kristersson.

I due leader – spiega una nota di Palazzo Chigi – hanno avuto uno scambio approfondito sui principali temi dell’agenda europea e internazionale in vista delle riunioni del Consiglio Europeo previste a marzo, soprattutto con riferimento al conflitto in Ucraina e alla sicurezza e difesa europea ed euroatlantica, ma anche alla competitività e al contrasto all’immigrazione irregolare.

Su questo tema, il Presidente del Consiglio ha colto l’occasione per ringraziare il Primo Ministro Kristersson per il sostegno espresso alle posizioni italiane nel quadro della causa pregiudiziale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul concetto di Paese sicuro di origine.

I colloqui hanno, inoltre, permesso di riaffermare le eccellenti relazioni bilaterali e di discutere le opportunità di rafforzamento negli ambiti di mutuo interesse, con particolare attenzione all’innovazione e allo spazio.

Giustizia, domani sciopero delle toghe e assemblee pubbliche in tutta Italia

Roma, 26 feb. (askanews) – “Contro la separazione delle carriere” e a “difesa della Costutituzione”. Domani sciopero dei magistrati proclamanto dall’Anm, il sindacato delle toghe, con manifestazioni pubbliche in molte citta, da Nord a Sud. Si preannuncia “un’ampia mobilitazione”, da Trieste a Palermo, riferisce l’Anm sulla rivista “La magistratura”. I magistrati si confronteranno con i cittadini in numerosi eventi e manifestazioni con lo scopo di spiegare le ragioni del no alla riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione delle carriere dei magistrati e l’istituzione di un’Alta corte.

Alle assemblee pubbliche parteciperanno magistrati ed ex magistrati, costituzionalisti, avvocati, rappresentanti del mondo della cultura e studenti. I confronti aperti, che si terranno i contemporanea nei vari distretti d’Italia, rappresentano un’occasione di confronto e sensibilizzazione per comprendere i rischi della riforma per l’indipendenza della magistratura e per l’equilibrio dei poteri. A Roma, alle ore 11, eè prevista un’assemblea pubblica al Cinema Adriano (piazza Cavour) alla parteciperanno componenti della Giunta esecutiva centrale dell’Anm tra cui il presidente Cesare Parodi, il segretario generale Rocco Maruotti, e il vice presidente Marcello De Chiara.

MotoGp, Bagnaia e Marquez pronti al debutto in Thailandia

Roma, 26 feb. (askanews) – Attesa finita per il Ducati Lenovo Team, in viaggio verso il Chang International Circuit di Buriram per il Gran Premio della Thailandia, gara inaugurale della stagione 2025 della MotoGP. Alle spalle i test ufficiali di Malesia e Tailandia, Francesco Bagnaia e Marc Márquez torneranno in pista venerdì per le prime prove libere dell’anno. Vincitore dell’edizione 2024 del GP, velocissimo al test invernale di Sepang, con il secondo miglior crono assoluto, e altrettanto competitivo al test di Buriram con la P5 finale, Bagnaia punta a concretizzare con un risultato solido ed iniziare così nel migliore dei modi il 2025. “Il primo GP della stagione – dice – è un momento speciale, una gara sempre un po’ diversa dalle altre. Arrivo da un pre season nel complesso positiva, non perfetta, ma dove abbiamo lavorato moltissimo per portare la moto nelle migliori condizioni possibili e fare le scelte più solide a livello di direzione dello sviluppo. Da venerdì inizieremo a fare sul serio su un tracciato che mi piace e che negli ultimi anni è stato favorevole alle caratteristiche di Ducati, non vedo l’ora”. Feeling in crescendo in sella alla Desmosedici GP e davvero a suo agio anche sul long run in Tailandia (P1) poco meno di due settimane fa, Márquez debutterà a tutti gli effetti con il rosso della squadra ufficiale di Borgo Panigale su un tracciato a lui molto caro. “Sono sempre un po’ più nervoso del dovuto per la prima gara della stagione – dice – è sempre un GP speciale. Sono contento di correre in Tailandia, ci arriviamo dopo una bella pre season e con una buona base, abbiamo lavorato davvero tanto e bene con la squadra. Le gare è vero, sono una cosa diversa, bisogna stare attenti a tutto, ma ho tanta voglia di iniziare e di fare bene, questo sarà sicuramente d’aiuto per la stagione”. Il Gran Premio della Thailandia prenderà il via ufficialmente venerdì 28 febbraio alle ore 10:45 locali (le 04:45 italiane) con la prima sessione di prove libere.

Santanchè: dimissioni? Ieri sono stata chiara, ho detto tutto

Roma, 26 feb. (askanews) – “Io parlo un italiano magari modesto ma mi faccio capire, ieri l’ho detta come la volevo dire”. Così la ministra del Turismo Daniela Santanché ha replicato, su Tagadà di La7, ai cronisti che le chiedevano conto delle ‘interpretazioni’ delle sue affermazioni ieri alla Camera da parte del capogruppo Fdi a Montecitorio, Galeazzo Bignami, il quale aveva “apprezzato” la ministra quando “ha detto che in caso di rinvio a giudizio sulla vicenda che attiene un’altra questione si dimetterebbe. E’ un dato di fatto di cui prendiamo atto e che crediamo sia importante”, aveva sottolineato Bignami.

Bignami ha capito male? “Eh, appunto, andate a rileggere quello che ho detto, io l’ho detto a modo mio, bene o male non lo so, ma ho espresso quello che era il mio pensiero”.

E poco dopo, intercettata in Transatlantico, la ministra ha ribadito: “Ho detto tutto, sono stata chiara ieri, non è che dovete interpretare. Ieri ho detto tutto, potete stare tranquilli”.

Il Presidente serbo-bosniaco Dodik condannato a un anno di carcere

Roma, 26 feb. (askanews) – Un tribunale bosniaco ha condannato a un anno di carcere il presidente serbo-bosniaco Milorad Dodik, sanzionato anche con sei anni di interdizione dall’attività politica per separatismo.

Come riporta l’Associated Press, Dodik – considerato su posizioni filorusse e vicino alla Serbia – non avrebbe implementato le decisioni dell’inviato internazionale, Christian Schmidt, che in base agli accordi di Dayton ha la facoltà di introdurre cambiamenti legislativi nella Repubblica Serba. È improbabile che Dodik, che ha comunque intenzione di presentare appello, possa finire in carcere anche perché gode del pieno appoggio del presidente serbo Aleksandar Vucic, che potrebbe offrirgli asilo politico a Belgrado – e che ha convocato per oggi una riunione del Consiglio per la Sicurezza nazionale serbo.

Dodik, che non era presente alla lettura della sentenza, aveva dichiarato di voler disobbedire a qualsiasi condanna e minacciato “misure radicali”, tra cui l’eventuale secessione della Repubblica Serba e la susseguente annessione alla Serbia.

Golf, Francesca Fiorellini, doppio successo negli Stati Uniti

Roma, 26 feb. (askanews) – Prima vittoria di Francesca Fiorellini (foto federgolf.it), che difende i colori dell’UCLA, nelle gare di College USA. L’azzurra ha esercitato un autentico dominio nel Bruin Wave Invitational, che ha concluso con 207 (69 68 70, -9) colpi, unica giocatrice capace di scendere sotto par, lasciando a ben dieci lunghezze la statunitense Tiffany Le, seconda con 217 (+1), e a undici la cinese Angela Liu, terza con 218 (+2), entrambe sue compagne di università.

Sul percorso del Valencia CC (par 72), nella città californiana da cui il circolo prende nome, doppio successo per la romana perché l’UCLA (University of California Los Angeles) ha vinto con largo margine la competizione a squadre (870, +6) davanti a Baylor University (892, +28) e a Pepperdine University (895, +31).

Hanno preso parte alla gara anche Carolina Melgrati (Arizona) e Rebecca Galasso (New Mexico), 27.e con 229 (+13), Lorena Rossettin (Rutgers), 45ª con 235 (+19), e Lucrezia Rossettin (Rutgers), 69ª con 249 (+33).

Francesca Fiorellini, ha aggiunto così un’altra perla alla sua collana di successi, tra i quali quelli nel 2023 con il Team Europe nella Junior Ryder Cup italiana e nella Junior Solheim Cup, dove è stata grande protagonista. Dal 2 al 5 aprile parteciperà all’Augusta National Women’s Amateur, insieme alla stessa Melgrati e a Caterina Don. L’evento è chiamato anche Masters femminile perché le concorrenti disputeranno il round finale sul percorso dell’Augusta National, sede del Masters Tournament, il primo Major stagionale maschile.

MotoGp, Martin: "Colpi duri ma andrò avanti"

Roma, 26 feb. (askanews) – “I colpi sono sempre duri, ma quando arrivano uno dietro l’altro l’impatto si moltiplica. Questa volta sono stati particolarmente duri, sia fisicamente che mentalmente, e mi hanno fatto perdere, per la prima volta nella mia vita, la gara di apertura della stagione. L’anno non inizia come vorrei”. Jorge Martin, campione del mondo di MotoGp non sarà al via nel primo GP in Thailandia, sarà la prima volta dal 1979 che il detentore del titolo non prende parte alla prima gara di stagione. Fatale prima l’infortunio a inizio febbraio a Sepang, con le varie fratture composte rimediate nel day-1 di test in Malesia, poi la “frattura complessa del radio, la frattura di alcune ossa carpali e una frattura calcaneare omolaterale” durante l’allenamento di lunedì mattina ad Andorra su una moto da supermotard. “Lunedì – prosegue sui social Martin – mentre mi allenavo per la prima volta dopo la caduta di Sepang per arrivare in Thailandia nelle migliori condizioni possibili, ho subito un highside che mi ha causato quattro nuove fratture, oltre alle tre già riportate due settimane fa. Se c’è una cosa che mi è chiara è che i colpi si possono superare. Non so se questo mi renderà più forte, ma so che andrò avanti, come ho sempre fatto. Adesso il mio unico obiettivo è recuperare al 100% per gareggiare di nuovo e godermi la mia passione, che sono le moto. Grazie ad Aprilia per avermi supportato in ogni momento, alla mia famiglia, a tutti i miei tifosi e a tutte le persone che mi incoraggiano ogni giorno. Con tutto il cuore”

Ucraina, opposizioni: Meloni in aula alla Camera prima del 6 marzo

Roma, 26 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio venga a riferire in aula alla Camera prima del Consiglio Ue straordianrio del 6 marzo sull’Ucraina. Lo hanno chiesto le opposizioni durante la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha tuttavia spiegato che “le parlerà” ma “ha una agenda molto impegnata”.

“Vediamo, speriamo che venga. Non ci hanno dato molti margini ma riteniamo che per una cosa così importante doveva essere automatico. Ci è stato detto che ci sono degli impegni, vedranno”, ha spiegato il presidente dei deputati M5s, Riccardo Ricciardi.

“La nostra – ha aggiunto la capogruppo del Pd, Chiara Braga – è stata una richiesta molto pressante e ci auguriamo che il ministro Ciriani che ci ha detto che la avrebbe incontrata a breve ci possa dare una risposta. Questo Consiglio straordinario del 6 marzo richiede un confronto parlamentare inevitabile. Non è sufficiente aspettare le comunicazioni del 18 e 19 marzo. Ci auguriamo che la stessa presidente del Consiglio comprenda quanto sia necessario un confronto parlamentare sui temi della politica internazionale e dell’Ucraina nel caso specifico”.

Carriera e salari in crescita per gli studenti Rome Business School

Roma, 26 feb. (askanews) – Aumentano le possibilit di carriera per gli studenti di Rome Business School, realt internazionale che offre un ambiente multiculturale e dinamico e ha iscritti da 129 paesi dal mondo che vengono messi in contatto con una rete di oltre 1.400 aziende. Lo rivela l’Employement Report 2025, secondo cui, a un anno dal termine del loro percorso di studi il 78% degli studenti vede un incremento retributivo in media del 27%, per arrivare anche al 45% per chi frequenta un MBA. Marco Regoli, Head del Career Center di Rome Business School, ha spiegato: “L’employment report del 2025 delinea uno scenario estremamente favorevole per i nostri studenti e conferma il nostro impegno e la nostra capacit di dare un impatto positivo sulla loro carriera. Nei risultati del 2024 emergono numeri molto significativi, siamo stati in grado di mettere a disposizione dei nostri studenti quasi 8.000 offerte di lavoro, il 28% in pi rispetto a quelle dell’anno precedente e grazie a questa offerte 1.155 dei nostri studenti hanno trovato un nuovo lavoro. Il 62% dei nostri studenti lavora in una multinazionale e il 54% di loro occupa posizioni manageriali all’interno delle loro organizzazioni”.

Il report tra le altre cose evidenzia come gli studenti si siano affermati in aziende di prestigio, ricoprendo ruoli chiave; inoltre, durante il Master, il 70,7% ha ricevuto nuove offerte di lavoro nei primi 6 mesi e il 72,4% nel corso dell’intero anno (+2,3%). Tanti i percorsi e i programmi, dall’AI alle startup con il marchio made in Italy con un focus su settori chiave come Arts and Culture, Fashion, Tourism and Hospitality e Project Management.

Molte le iniziative imprenditoriali avviate, con una forte componente femminile: “Rome Business School dal 2021 ha avviato 194 progetti imprenditoriali, 9 startup, pi della met di queste gestite da imprenditrici e le nuove 39 di quest’anno stanno avviando il loro percorso di avvicinamento al mercato”, ha detto ancora Regoli.

Oltre a un Career Center che si occupa di percorsi pensati su misura per la carriera di ogni singolo studente, Rome Business School punta ad affermarsi tra le principali realt italiane in employability puntando su quattro elementi:

“Un’offerta di master e di MBA dal taglio estremamente pratico e molto vicino a quelle che sono le necessit delle aziende. Il secondo il pool di aziende nostre partner: quest’anno abbiamo superato il numero di 1.400 che collaborano con la scuola in diverso titolo. Il terzo il grandissimo numero di momenti di contatto tra gli studenti e queste aziende: quest’anno abbiamo organizzato 190 workshop, seminari, momenti di incontro tra aziende e studenti, il pi importante di questi sicuramente la Career Fair, la fiera del lavoro pi grande d’Italia organizzata da una Business School privata, con 100 aziende e 900 studenti che hanno avuto la possibilit di incontrare i loro futuri datori di lavoro” ha concluso l’Head del Career Center di Rome Business School.

Schlein: video Trump spietato e crudele, Gaza appartiene ai palestinesi

Roma, 26 feb. (askanews) – “Sotto le macerie di Gaza ci sono ancora cadaveri e Trump lancia un video che non è solo una macabra provocazione e una totale mancanza di rispetto. È un progetto politico spietato e crudele per una popolazione massacrata e un attentato spregiudicato all’accordo di tregua. Con violenze che purtroppo stanno continuando in Cisgiordania, dove 40.000 persone sono state costrette a fuggire per mettersi in salvo dalle violenze dei coloni appoggiati dal governo Netanyahu”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Gaza – prosegue in una nota – appartiene ai palestinesi e i miliardi di dollari di Musk e Trump non potranno mai negarlo. Il governo italiano nelle sedi internazionali ribadisca la necessità di perseguire il progetto di due popoli e due Stati. Mi auguro che dopo questa ennesima follia le ambiguità su Trump finiscano e che Giorgia Meloni provi un briciolo di vergogna del suo sodalizio politico con chi incita ancora violenza dopo tutto questo sangue”.

In Romania la polizia arresta Georgescu, candidato favorito alla presidenza

Roma, 26 feb. (askanews) – Il candidato filorusso e favorito alla vittoria delle elezioni presidenziali in Romania, Calin Georgescu, è stato arrestato dalla polizia per essere interrogato, in relazione al controverso voto annullato lo scorso mese di novembre, da lui vinto.

“Calin Georgescu stava per presentare la sua nuova candidatura per la presidenza. Circa 30 minuti fa, è stato fermato nel traffico per essere interrogato presso l’ufficio del Procuratore generale! Dov’è la democrazia, dove sono i partner che devono difendere la democrazia?”, si legge in un post sull’account Facebook di Georgescu, rilanciato da Politico.

Secondo il canale di notizie rumeno Digi24, i procuratori hanno emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti e hanno iniziato a perquisire i locali dei suoi più stretti collaboratori e delle guardie del corpo dello stesso Georgescu.

Il canale di notizie rumeno Antena 3 CNN ha riferito che Georgescu è stato interrogato in relazione al finanziamento della sua campagna elettorale dell’anno scorso.

I procuratori sospettano che almeno 27 persone hanno agito contro l’ordine costituzionale della Romania e potrebbero essere considerate responsabili di istigazione pubblica, avvio di un’organizzazione fascista e false dichiarazioni sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale. Nessuno ha però mai nominato direttamente Georgescu o i suoi collaboratori.

Tuttavia, poco dopo la notizia della retata di oggi, Georgescu ha affermato che le perquisizioni erano mirate a bloccare la sua nuova candidatura per la presidenza.

La Romania è precipitata nel caos politico alla fine dell’anno scorso quando Georgescu, filo-russo di estrema destra e scettico della Nato, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali e avrebbe dovuto affrontare la riformista Elena Lasconi al ballottaggio. La Corte costituzionale ha annullato il voto a seguito di una presunta operazione russa per influenzare il risultato.

Le nuove elezioni sono programmate per il 4 maggio, con un ballottaggio previsto due settimane dopo, il 18 dello stesso mese.

Nucleare, Urso: verso newco italiana con Ansaldo, Enel e Leonardo

Roma, 26 feb. (askanews) – Il governo punta alla creazione “di una newco italiana per il nucleare di nuova generazione con il coinvolgimento di Ansaldo Nucleare, nel ruolo d’integratore industriale, e di Enel come operatore”. “La compagine societaria in via di definizione prevede una partecipazione al 51% di Enel, al 39% da parte di Ansaldo e al 10% di Leonardo”. Ed “è in corso la selezione partner tecnologico”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione presso la Commissione Attività produttive di Montecitorio in merito all’indagine conoscitiva sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica.

Kristersson: per contenere i migranti cooperare con i Paesi terzi

Roma, 26 feb. (askanews) – Per contenere i flussi migratori, va aumentata la cooperazione con i paesi terzi, per questo la Svezia sostiene il Processo di Roma. Lo ha detto il primo ministro svedese Ulf Kristersson in dichiarazioni alla stampa congiunte con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

“Sia l’Italia che la Svezia conoscono molto bene le conseguenze negative di questi enormi flussi d’immigrazione”, ha detto Kristersson, rivolgendosi alla presidente del Consiglio erroneamente col nome “Giulia”. Per questo, “dobbiamo cambiare le nostre politiche a livello nazionale e agire fermamente per l’Europa in questo campo”.

In Svezia, ha detto ancora Kristersson, “vediamo già dei cambiamenti”, perché “l’anno scorso la Svezia aveva il numero più basso di richiedenti asilo dal 1999. Il patto d’immigrazione e asilo che è stato adottato è il primo passo nella direzione giusta” Per il capo del governo di Stoccolma, “per conservare la libertà senza confini in Europa dobbiamo assicurare i nostri confini esterni”. Quindi, ha detto ancora “dobbiamo aumentare la cooperazione con paesi terzi, questa è una priorità sulla nostra agenda”. In questo senso, “diamo il nostro sostegno per rispondere alle vostre esigenze”.

Ucraina, Meloni: pace giusta nel contesto Nato, altre soluzioni non efficaci

Roma, 26 feb. (askanews) – “Lavoriamo per gettare le basi per una pace giusta e duratura in Ucraina”, raggiungibile “solo se a Kiev vengono fornite adeguate garanzie di sicurezza perché quanto accaduto non accada di nuovo e le nazioni europee possano sentirsi al sicuro”. Queste garanzie “devono essere realizzate nel contesto della Nato, la cornice migliore per una pace che non sia né fragile né temporanea. Altre soluzioni sono più complesse e meno efficaci”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro svedese Ulf Kristersson. Nella difesa “dobbiamo spendere di più e riuscire a incrementare gli investimenti. La scelta annunciata da Ursula von der Leyen di escludere dal Patto di stabilità le spese nella difesa è un primo passo, ora devono seguire anche altre soluzioni”.

Dl emergenze, riqualificazione periferie e idrico, le misure

Roma, 26 feb. (askanews) – Via libera del Senato alla fiducia posta dal governo sul decreto emergenze. I voti favorevoli sono stati 105, quelli contrari 64, c’è stata anche una astensione.

La fiducia è stata posta sul testo già approvato dalla Camera senza ulteriori modifiche, quindi il decreto è convertito in legge.

Interventi per la riqualificazione delle periferie e contro il degrado sul modello Caivano, misure per il contrasto alla scarsità idrica in Sicilia, risorse aggiuntive per la ricostruzione pubblica e privata delle aree delle Marche e dell’Umbria colpite dal sisma del 2022 e 2023. Questi alcuni dei principali interventi del decreto emergenze, approvato definitivamente dal Senato con il voto di fiducia.

Un piano stretegico di rilancio del paese e un aiuto concreto alle periferie, secondo la maggioranza. Per le opposizioni si tratta di un decreto insufficiente alle esigenze reali del Paese e che non affronta le vere emergenze.

Gli interventi sulle periferie e le zone vulnerabili riguardano, in particolare, Rozzano (MI), a Roma il quartiere Alessandrino Quarticciolo, a Napoli il quartiere Scampia-Secondigliano, Orta Nova (FG), Rosarno-San Ferdinando (RC), a Catania il quartiere San Cristoforo, Palermo – Borgo Nuovo. Al Commissario straordinario è demandato il compito di predisporre, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, d’intesa con i comuni interessati e con il Dipartimento per le politiche di coesione e per il sud della Presidenza del Consiglio dei ministri, un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, prevedendo, laddove occorra, anche una semplificazione per le procedure di concessione di immobili pubblici per fini sociali. Per la realizzazione del piano straordinario è autorizzata la spesa di 180 milioni di euro per il triennio 2025-2027.

Per fronteggiare la crisi idrica in Sicilia il decreto prevede la realizzazione di impianti di dissalazione, anche mobili, nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela. Il potere di provvedere, in via d’urgenza, alla realizzazione degli impianti è attribuito al Commissario straordinario per la siccità nazionale che si avvale della società Siciliacque S.p.A. quale soggetto attuatore. Le risorse necessarie, pari a 100 milioni di euro, provengono per 10 milioni dalla Regione e per 90 milioni dal Fondo sviluppo e coesione.

Ulteriori misure nel settore idrico riguardano le diga di Campolattaro (Campania) e la diga di Vetto (Emilia Romagna).

Per le attività legate al Giubileo è previsto che il Commissario straordinario possa richiedere il supporto delle strutture operative di Protezione civile nella città di Roma e nella regione Umbria, in considerazione del flusso di pellegrini previsto.

Nel decreto anche interventi a favore di Marche e Umbria colpite dal sisma del 2022-2023. Si specifica che l’attività di progettazione riguarda la ricostruzione pubblica mentre gli interventi finanziati sono relativi alla ricostruzione pubblica e privata, a cui provvede il Commissario straordinario del sisma 2016/2017 in Centro Italia, per una spesa nel limite di 30 milioni di euro per l’anno 2025 e di 60 milioni di euro per l’anno 2026.

Tajani: soldati italiani in Ucraina solo in area neutrale, sotto l’Onu

Roma, 26 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto oggi di essere “scettico” sull’invio di soldati italiani in missione di pace in Ucraina. “Non credo sia la soluzione migliore quella di inviare militari della Nato e militari dell’Unione Europea a garantire una fascia di sicurezza neutrale tra Ucraina e Russia”, ha precisato in un intervento a a Mattino Cinque, su Canale 5. “Se si deve creare una zona neutrale, devono esserci soldati sotto mandato Onu, non della Nato, dell’Unione europea o in generale dell’Occidente”, ha sottolineato, perché altrimenti potrebbero essere percepiti come nemici della Russia.

Secondo Tajani, “la soluzione sarebbe avere un’azione delle Nazioni Unite che decida attraverso il Consiglio di sicurezza, con l’impegno quindi anche della Cina e della Russia, di avere una zona cuscinetto, dove potrebbero anche esserci, in quel caso, militari italiani”, come parte di “una missione delle Nazioni Unite, non una missione dell’Occidente che si schiera contro la Russia”, ha insistito Tajani.

MS Desk, progetto prima Camera Commercio Italiana a Riyad

Roma, 26 feb. – La cooperazione commerciale tra Italia e Arabia Saudita destinata a entrare in una nuova fase grazie all’iniziativa di MS DESK, che sta non solo supportando le imprese italiane nel mercato saudita, ma ha anche intrapreso un percorso ambizioso per diventare la prima Camera di Commercio Italiana ufficiale a Riyad.

Un segnale importante della crescente intensificazione dei legami economici tra i due Paesi, nonch un’opportunit strategica per le aziende italiane che desiderano consolidare la loro presenza in Arabia Saudita.

L’idea di creare una Camera di Commercio italiana a Riyad nasce dalla crescente domanda di supporto e di rappresentanza per le imprese italiane che operano o vogliono operare in Arabia Saudita. La Camera di Commercio, oltre a fungere da punto di riferimento per le aziende italiane, avr il compito di promuovere le opportunit di business e di facilitare le relazioni commerciali tra il Regno e l’Italia: le aziende italiane potranno cos contare su un’istituzione ufficiale che li sosterr nei processi di internazionalizzazione, fornendo consulenza, supporto legale, informazioni aggiornate e assistenza nell’accesso alle opportunit di mercato.

Un hub fondamentale per facilitare gli scambi commerciali, con un focus particolare sul settore delle infrastrutture, delle tecnologie innovative e delle energie rinnovabili, settori in forte crescita in Arabia Saudita nell’ambito del piano Vision 2030. Con un ruolo nella promozione di eventi, fiere ed esposizioni, come la Big 5 Saudi, dove le aziende italiane avranno l’opportunit di incontrare direttamente i partner sauditi e avviare nuove collaborazioni.

Grazie al suo impegno nella promozione del business italiano nel Regno, MS DESK ha messo in moto un processo che coinvolge le istituzioni italiane, le aziende e le autorit saudite, per garantire che la nuova Camera diventi una realt operativa, capace di soddisfare le necessit delle imprese e di fungere da catalizzatore per lo sviluppo di nuovi progetti commerciali e industriali. Per Giuseppe Lepore, Presidente di MS DESK, il rafforzamento della cooperazione commerciale tra Italia e Arabia Saudita rappresenta un’opportunit straordinaria per le imprese italiane, e la prima Camera di Commercio Italiana a Riyad non solo un passo fondamentale per facilitare l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ma segna anche un punto di svolta nella presenza nel Regno, un mercato strategico per il futuro.

Spazio, coltivare verdure sarà possibile anche in assenza di luce

Roma, 26 feb. (askanews) – Coltivare le verdure nello spazio sarà possibile anche in assenza di luce. Uno studio, pubblicato sulla rivista “Plant Communications” e coordinato dai ricercatori Raffaele Dello Ioio e Paola Vittorioso del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie della Sapienza, in collaborazione con l’Institute of Experimental Botany, l’Agenzia Spaziale Italiana e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, ha permesso di isolare microverdure capaci di germinare al buio identificando un meccanismo molecolare che promuove la loro crescita indipendentemente dalla luce.

L’individuazione di varietà di microverdure in grado di essere coltivate in contesti ambientali estremi, come le missioni spaziali, rappresenta una soluzione ideale soprattutto per rifornire di cibi freschi gli astronauti durante i viaggi e la loro permanenza nello spazio.

La ricerca si è focalizzata sulla Cardamine hirsuta, più comunemente nota come crescione amaro peloso, una pianta modello con caratteristiche di microverdura. I ricercatori hanno dimostrato che la Cardamine è capace di germinare indipendentemente dalla luce e che deve questa sua capacità agli alti livelli di Acido gibberellico (GA), ormone presente in tutte le piante e responsabile della loro crescita, e al regolatore DAG1, che invece è coinvolto nel processo indipendentemente dalle condizioni di luce.

I risultati ottenuti dalla ricerca permetteranno di traslare queste conoscenze anche ad altre microverdure attraverso tecnologia TEA (tecniche di evoluzione assistita), aumentando il plafond di prodotti vegetali disponibili per gli astronauti e avvicinando la colonizzazione di altri pianeti.

Con la joint venture del gruppo di Paola Vittorioso e di Raffaele Dello Ioio, finanziata dalla regione Lazio, sarà possibile inoltre approfondire nuove prospettive per lo sviluppo di colture più resilienti e che riescano ad adattarsi a contesti ambientali sempre più complessi a causa del cambiamento climatico.

“Oggi le tematiche legate all’ambiente – commenta Dello Ioio – coinvolgono la società in tutte le sue componenti rendendo necessario lo sviluppo di strategie alternative per rendere le coltivazioni sostenibili e adattabili alle nuove condizioni climatiche. La generazione di piante di interesse agronomico i cui semi sono capaci di germinare in condizioni non ottimali rappresenterebbe quindi un importante traguardo per la generazione di colture tolleranti i cambiamenti ambientali”.

Pecoraro: Biodiversit in Costituzione ma COP16 ignorata

Roma, 26 feb. (askanews) – in corso a Roma, presso la sede della FAO, la Conferenza Mondiale sulla Biodiversit (COP16), un evento di rilevanza globale che riprende il percorso purtroppo fallito in Colombia per la tutela della ricchezza naturale del pianeta. Tuttavia, nonostante l’importanza strategica del tema, l’Italia assiste a un preoccupante silenzio da parte del Governo, del Parlamento e delle principali forze politiche.

A denunciarlo Alfonso Pecoraro Scanio presidente della Fondazione UniVerde e gi ministro dell’Ambiente, che ha presenziato alla protesta dei giovani attivisti per il clima di fronte al palazzo della FAO e sottolinea l’assenza di un impegno concreto da parte delle istituzioni italiane, proprio in un Paese che tre anni fa ha inserito la tutela della biodiversit tra i principi fondamentali della Costituzione.

“L’Italia uno dei pochi Paesi al mondo ad aver sancito costituzionalmente la tutela dell’ambiente, della biodiversit e degli ecosistemi nell’interesse delle future generazioni. E in questi giorni proprio i giovani protestano davanti alla sede della FAO per chiedere azioni concrete, dimostrando pi consapevolezza e responsabilit di chi governa”, ha dichiarato Pecoraro Scanio.

L’ex ministro ha espresso il suo pieno sostegno ai ragazzi di Fridays for Future, Legambiente, Marevivo, Greenpeace e ad altre organizzazioni giovanili che stanno manifestando per chiedere risposte immediate.

L’Italia il Paese europeo con il pi alto livello di biodiversit, un patrimonio naturale che rappresenta non solo un valore ambientale, ma anche un pilastro economico fondamentale per settori chiave come il turismo e l’agroalimentare ma anche la produzione di farmaci e per l’equilibrio del nostro mondo.

“Gran parte del PIL mondiale dipende dalla biodiversit. I medicinali con cui ci curiamo derivano dalla biodiversit. La nostra ricchezza enogastronomica, con la sua straordinaria variet di prodotti e ricette, il frutto di questa diversit naturale. Distruggere la biodiversit significa compromettere la nostra economia, il nostro benessere e il futuro delle prossime generazioni”, ha aggiunto Pecoraro Scanio.

La COP16 rappresenta un’occasione cruciale per adottare misure concrete a tutela della biodiversit, un bene essenziale per la vita sul pianeta. Pecoraro Scanio chiede alle istituzioni italiane di non rimanere inerti di fronte a questa sfida globale:

” insopportabile che non ci sia attenzione su un tema cos vitale. La bellezza della natura, la ricchezza dei nostri fondali marini e delle nostre foreste non possono essere distrutte. I giovani hanno ragione a chiedere azioni immediate e il loro appello non pu essere ignorato”.

L’Italia, con il suo straordinario patrimonio naturale, deve essere in prima linea nella difesa della biodiversit e nell’attuazione di politiche concrete per la sostenibilit ambientale.

Santanchè, Bignami: bene la disponibilità a lasciare in caso di rinvio a giudizio

Roma, 26 feb. (askanews) – “Io personalmente non ho concordato con Santanché alcunché, anche perché Daniela Santanché è una persona libera. Come ha detto ieri, opera le scelte ragionando con la sua testa, e solo con quella, come è giusto che sia.” Lo ha detto Galeazzo Bignami, capogruppo Fratelli d’Italia alla Camera, in merito a un’eventuale linea concordata tra la ministra e il partito per le sue vicende giudiziarie. Bignami ha parlato in diretta su Rai Radio1, Ping Pong, e ha spiegato: “abbiamo preso atto e apprezzato la chiusura del suo intervento in cui il ministro ha detto che in caso di rinvio a giudizio sulla vicenda che attiene un’altra questione, non strettamente legata al suo esercizio imprenditoriale, su cui, è bene ricordare, si concentra la prima vicenda, si dimetterebbe. Noi questo l’abbiamo inteso, è un dato di fatto di cui prendiamo atto e che crediamo sia importante.”

Il Presidente del Molise Francesco Roberti indagato per corruzione

Milano, 26 feb. (askanews) – Il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, è indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta della Dda di Campobasso. A confermarlo è lo stesso presidente della Regione, esponente di Forza Italia, che si dice “sereno” e in attesa “di poter chiarire”. Prima della sua elezione alla guida della Regione Roberti è stato sindaco di Termoli dal 2019 al 2023.

“In piena trasparenza e nel rispetto delle istituzioni, comunico una notizia che mi riguarda. Mi è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari per una vicenda che non riguarda il mio ruolo da presidente della Giunta regionale del Molise e per attività precedenti alla mia elezione” sottolinea Roberti.

“Mi preme precisare come da parte mia ci siano stati sempre comportamenti corretti e rispettosi della legge. Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le necessarie informazioni utili a fare luce su ogni aspetto, affinché sia fatta piena chiarezza. Entro i 20 giorni previsti fornirò ogni dettaglio utile, per far sì che questa situazione possa risolversi rapidamente a conferma della correttezza del mio operato. Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità” aggiunge.

“Come sempre, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura. Comunico, inoltre, che a seguire la vicenda ho dato mandato ai miei legali di fiducia, Avv. Mariano Prencipe e Avv. Michele Marone, i quali hanno già chiesto di essere ascoltato per ogni utile informazione finalizzata a chiudere questa situazione” conclude il presidente.

Ucraina, concluso il vertice dei leader Ue in videoconferenza

Roma, 26 feb. (askanews) – E’ durato circa mezz’ora il vertice tra i leader europei convocato in videoconferenza dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato in collegamento da Palazzo Chigi. Ai lavori ha preso parte anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

“Continuando a lavorare per uno stretto coordinamento europeo – ha scritto Costa su X – oggi il presidente Emmanuel Macron ha informato i leader dell’Ue sul suo incontro con Donald Trump all’inizio di questa settimana a Washington”. Alcuni leader, in particolare, riferiscono fonti europee, hanno posto domande a Macron.

E’ stato un incontro “molto utile per preparare il nostro Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, dove prenderemo decisioni sul nostro sostegno all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea”, conclude Costa.

Domani il presidente americano vedrà invece il premier britannico Keir Starmer, che sta organizzando per domenica a Londra un summit con alcuni leader europei. All’incontro, precisano le fonti europee, hanno preso parte i rappresentanti di tutti i 27 Paesi membri.

Mattarella ai cavalieri al merito: ossigeno dell’umanità per la vita comune

Roma, 26 feb. (askanews) – I Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana sono esempi di “solidarietà, senso di umanità, coinvolgimento” e di sapersi fare “carico di altre persone”. Ed è “giusto” farli conoscere. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del conferimento delle onorificenze a 31 persone che, ha precisato il Capo dello Stato, “non sono eroi” e non sono gli unici a vivere “nella normale quotidianità” questi comportamenti ma ne sono “testimonianza”.

Mattarella li ha definiti “ossigeno” per la “vita comune. Nella scelta tra l’indifferenza e impegnarsi per chi è in difficoltà” rendono la “vita della società migliore. Voi siete una ricchezza importante”. Il Capo dello Stato ha poi evidenziato un “altro aspetto: i vostri comportamenti – ha detto – sono la negazione della solitudine che è un pericolo molto alto perché molte relazioni sono solo apparenti, in questo nostro tempo” sommerso da una “massa di flussi informativi” in cui “qualcuno può sentirsi disorientato e solo”.

Ucraina, terminato vertice leader Ue in videoconferenza

Roma, 26 feb. (askanews) – E’ durato circa mezz’ora il vertice tra i leader europei convocato in videoconferenza dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato in collegamento da Palazzo Chigi. Ai lavori ha preso parte anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

“Continuando a lavorare per uno stretto coordinamento europeo – ha scritto Costa su X – oggi il presidente Emmanuel Macron ha informato i leader dell’Ue sul suo incontro con Donald Trump all’inizio di questa settimana a Washington”. Alcuni leader, in particolare, riferiscono fonti europee, hanno posto domande a Macron.

E’ stato un incontro “molto utile per preparare il nostro Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, dove prenderemo decisioni sul nostro sostegno all’Ucraina e sul rafforzamento della difesa europea”, conclude Costa.

Domani il presidente americano vedrà invece il premier britannico Keir Starmer, che sta organizzando per domenica a Londra un summit con alcuni leader europei.

Mattarella a cavalieri al merito: ossigeno umanità per vita comune

Roma, 26 feb. (askanews) – I Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana sono esempi di “solidarietà, senso di umanità, coinvolgimento” e di sapersi fare “carico di altre persone”. Ed è “giusto” farli conoscere. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del conferimento delle onorificenze a 31 persone che, ha precisato il Capo dello Stato, “non sono eroi” e non sono gli unici a vivere “nella normale quotidianità” questi comportamenti ma ne sono “testimonianza”.

Mattarella li ha definiti “ossigeno” per la “vita comune. Nella scelta tra l’indifferenza e impegnarsi per chi è in difficoltà” rendono la “vita della società migliore. Voi siete una ricchezza importante”. Il Capo dello Stato ha poi evidenziato un “altro aspetto: i vostri comportamenti – ha detto – sono la negazione della solitudine che è un pericolo molto alto perché molte relazioni sono solo apparenti, in questo nostro tempo” sommerso da una “massa di flussi informativi” in cui “qualcuno può sentirsi disorientato e solo”.

"Trump Gaza number one": il presidente Usa posta un video AI sulla Riviera

Roma, 26 feb. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso sul social Truth un video musicale generato dall’intelligenza artificiale che mostra quella che si suppone sia la sua visione della Striscia di Gaza ricostruita dagli Stati Uniti come la nuova Riviera del Medio Oriente.

La clip raffigura una Striscia costiera futuristica fiancheggiata da lunghi viali, grattacieli e spiagge scintillanti. Le immagini mostrano anche alcuni strani dettagli, come danzatrici del ventre barbute, un bambino che stringe un palloncino dorato a forma di volto di Trump e un’enorme statua dorata dello stesso presidente degli Stati Uniti. Le persone ballano mentre piovono banconote da un dollaro; intanto, un sosia di Elon Musk gusta un piatto locale, crogiolandosi nello spettacolo.

Lo stesso Trump viene visto ballare con una donna vestita in modo succinto e alla fine oziare su una sdraio con al fianco il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a bordo di una piscina in uno dei suoi hotel, decorato con le grandi parole dorate “Trump Gaza”.

Le immagini sono accompagnate da un testo musicale, che recita: “Niente più tunnel, niente più paura, la Trump Gaza è finalmente qui. La Trump Gaza splende luminosa, un futuro dorato, una luce nuova di zecca. Banchetti e balli, l’affare è fatto. Trump Gaza number one”.

Ucraina, raggiunto accordo con Usa sulle terre rare

Roma, 26 feb. (askanews) – L’Ucraina ha accettato i termini dell’accordo sulle terre rare proposto dagli Stati Uniti che non include alcuna clausola sfavorevole per Kiev, e il presidente Volodymyr Zelensky potrebbe firmarlo già venerdì durante la sua visita a Washington: lo ha confermato un alto funzionario ucraino.

In base all’accordo, gli Stati Uniti svilupperebbero congiuntamente con l’Ucraina le ricchezze minerarie del Paese e i relativi ricavi confluirebbero in un fondo di nuova creazione che potrebbe essere “congiunto con l’Ucraina e gli Stati Uniti”, ha detto la fonte ad Afp, a condizione di anonimato. “I funzionari governativi stanno definendo i dettagli. (…) Stiamo programmando una visita a Washington venerdì per firmare l’accordo”, ha affermato.

Secondo l’alto funzionario, gli americani “hanno eliminato tutte le clausole che non andavano a genio” a Kiev, “in particolare i 500 miliardi di dollari” che i minerali avrebbero dovuto apportare agli Stati Uniti. L’Ucraina aveva chiesto a Washington garanzie di sicurezza come parte dell’accordo.

Secondo la fonte ucraina, i termini dell’accordo includono un riferimento alla “sicurezza”, ma non menzionano esplicitamente il ruolo degli Stati Uniti. “Si tratta di una clausola generale che afferma che l’America investirà in un’Ucraina sovrana, stabile e prospera, che lavora per una pace duratura e che l’America sostiene gli sforzi per garantire la sicurezza”, ha precisato la fonte.Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto un accordo sulle terre rare con l’Ucraina per compensare Washington per gli aiuti militari e finanziari già forniti, e la sua amministrazione ha aumentato la pressione sul leader ucraino Volodymyr Zelensky per la firma del documento. Il presidente ucraino aveva respinto una versione iniziale dell’accordo, sostenendo che non soddisfaceva gli interessi del suo Paese: “l’Ucraina non è in vendita”, aveva spiegato Zelensky.

Senza confermare direttamente l’accordo, ieri Trump ha detto che in cambio dell’intesa l’Ucraina avrebbe ottenuto “il diritto di continuare a combattere”. “Sono molto coraggiosi”, ha spiegato ai giornalisti, ma “senza gli Stati Uniti, i loro soldi e il loro equipaggiamento militare, questa guerra sarebbe finita in un lasso di tempo molto breve”.

Alla domanda se le forniture di equipaggiamento e munizioni statunitensi all’Ucraina sarebbero continuate, il presidente Usa ha quindi commentato: “Forse finché non avremo un accordo con la Russia… Dobbiamo avere un accordo, altrimenti continuerà”. Ci sarebbe bisogno di “una qualche forma di mantenimento della pace” in Ucraina dopo qualsiasi accordo di pace, ha aggiunto Trump, ma dovrebbe essere “accettabile per tutti”.

Ucraina, le terre rare: cosa sono e perché fanno gola a Trump

Roma, 26 feb. (askanews) – I minerali delle cosiddette terre rare sono metalli e altre materie prime necessarie per la produzione di prodotti ad alta tecnologia, in particolare quelli associati alla transizione energetica verde, ma anche all’elettronica di consumo, a infrastrutture di intelligenza artificiale e armi.

La corsa per affrontare la crisi climatica e abbandonare i combustibili fossili ha innescato una vera e propria caccia ai minerali di transizione energetica come cobalto, rame, litio e nichel, utili per l’elettrificazione dei trasporti e la costruzione di turbine eoliche. Gli stessi minerali, assieme ad altri, vengono utilizzati anche per la fabbricazione di telefoni cellulari, data center di intelligenza artificiale e armamenti come i caccia F-35, rendendoli molto richiesti.

Con la trasformazione dell’economia e della tecnologia mondiale, il valore di questi minerali è salito alle stelle e la competizione geopolitica per accedervi è in aumento. Nel 2023, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha stimato che il mercato dei minerali per la transizione energetica aveva raggiunto 320 miliardi di sterline nell’anno precedente, il doppio del suo valore cinque anni prima. E se i paesi implementeranno pienamente i loro impegni per l’energia pulita e il clima, si prevede che la domanda raddoppierà entro il 2030 e triplicherà entro il 2040, secondo la stessa Agenzia internazionale per l’Energia.

ELEMENTI DELLE TERRE RARE: COSA SONO Gli elementi delle terre rare (REE) sono un sottoinsieme di 17 minerali critici che sono variamente indispensabili per telefoni cellulari, veicoli elettrici, sistemi di guida missilistica e altre applicazioni elettroniche, industriali ed energetiche. Nonostante il loro nome, la maggior parte degli elementi delle terre rare non sono particolarmente ‘rare’, ma la loro estrazione e raffinazione sono esgtremamente difficili e altamente distruttive per l’ambiente. Ciò significa che la produzione è concentrata in pochissimi luoghi del mondo. Il principale produttore è la Cina. Grandi quantità di questi minerali si trovano anche in Ucraina e in Russia.

In particolare, di questi sottoinsiemi di terre rare fanno parte l’europio, utilizzato nelle barre di controllo delle centrali nucleari; il disprosio, il gandolinio e il praseodimio, utilizzati nei magneti dei comuni telefoni cellulari; il gadolinio, l’olmio e l’itterbio, utilizzati tra le altre cose nei laser.

L’ELENCO STATUNITENSE DEI MINERALI CRITICI Nel 2022, l’US Geological Survey (USGS) ha pubblicato un elenco di 50 minerali, dall’alluminio allo zirconio, che considerava “svolgere un ruolo significativo per sicurezza nazionale, economia, sviluppo delle energie rinnovabili e infrastrutture”. Tra gli elemtni inclusi, figurano l’arsenico, per i semiconduttori; il berillio, utilizzato come agente di lega nell’industria aerospaziale e della difesa; il cobalto, il litio e la grafite, fondamentali per la produzione di batterie; l’indio, che fa sì che gli schermi rispondano al tocco di un dito; e il tellurio, utilizzato per la generazione di energia solare.

L’Energy Act degli Stati Uniti stabilisce tra l’altro che l’elenco statunitense deve essere aggiornato ogni tre anni, il che significa che quest’anno sarà sottoposto a revisione.

QUALI MINERALI ESSENZIALI HA L’UCRAINA Un articolo del 2022 della presidente dell’Associazione dei geologi ucraini, Hanna Liventseva, affermava che il suo paese conteneva circa il 5% delle risorse minerarie mondiali, nonostante coprisse solo lo 0,4% della superficie del globo, grazie a una geologia complessa che comprende tutti e tre i componenti principali della crosta terrestre.

Secondo i dati dell’Ucraina stessa, citati da Reuters, il paese ha depositi di 22 dei 34 minerali identificati come critici dall’Unione europea, tra cui terre rare come lantano, cerio, neodimio, erbio e ittrio.

Prima dello scoppio della guerra con la Russia, l’Ucraina era un fornitore chiave di titanio, producendo circa il 7% della produzione globale nel 2019, secondo una ricerca della Commissione europea. Ha anche rivendicato 500.000 tonnellate di riserve di litio e un quinto della grafite mondiale, un componente cruciale delle centrali nucleari.

LE RISERVE UCRAINE NEI TERRITORI OCCUPATI DA MOSCA Con la Russia che controlla circa un quinto del territorio ucraino, gran parte delle riserve di Kiev sono andate perdute. Secondo le stime dei think tank ucraini, fino al 40% delle risorse metalliche dell’Ucraina sono sotto occupazione. Le truppe russe occupano anche almeno due dei depositi di litio dell’Ucraina, uno a Donetsk e un altro a Zaporizhzhia.

LE AMBIZIONI DI TRUMP…E LA CINA C’è una grande ragione per cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è così desideroso di mettere le mani sui minerali essenziali dell’Ucraina: la Cina. Più che mai, la superpotenza asiatica può essere considerata la fabbrica di terre rare del mondo. Trovare un canale alternativo, ovunque nel globo, per l’estrazione e la lavorazione dei minerali essenziali dal terreno, rimane dunque per gli Stati Uniti un punto irrinunciabile nella catena di approvvigionamento.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia, la quota di raffinazione della Cina è di circa il 35% per il nichel, del 50-70% per litio e cobalto e quasi del 90% per le terre rare. Il suo predominio in quest’ultimo settore, in particolare, è schiacciante. Secondo i dati USGS, nel 2024 la Cina rappresentava infatti quasi la metà delle riserve mondiali di terre rare.

Ucraina, le terre rare: cosa sono e perché fanno gola a Trump

Roma, 26 feb. (askanews) – I minerali delle cosiddette terre rare sono metalli e altre materie prime necessarie per la produzione di prodotti ad alta tecnologia, in particolare quelli associati alla transizione energetica verde, ma anche all’elettronica di consumo, a infrastrutture di intelligenza artificiale e armi.

La corsa per affrontare la crisi climatica e abbandonare i combustibili fossili ha innescato una vera e propria caccia ai minerali di transizione energetica come cobalto, rame, litio e nichel, utili per l’elettrificazione dei trasporti e la costruzione di turbine eoliche. Gli stessi minerali, assieme ad altri, vengono utilizzati anche per la fabbricazione di telefoni cellulari, data center di intelligenza artificiale e armamenti come i caccia F-35, rendendoli molto richiesti.

Con la trasformazione dell’economia e della tecnologia mondiale, il valore di questi minerali è salito alle stelle e la competizione geopolitica per accedervi è in aumento. Nel 2023, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha stimato che il mercato dei minerali per la transizione energetica aveva raggiunto 320 miliardi di sterline nell’anno precedente, il doppio del suo valore cinque anni prima. E se i paesi implementeranno pienamente i loro impegni per l’energia pulita e il clima, si prevede che la domanda raddoppierà entro il 2030 e triplicherà entro il 2040, secondo la stessa Agenzia internazionale per l’Energia.

ELEMENTI DELLE TERRE RARE: COSA SONO

Gli elementi delle terre rare (REE) sono un sottoinsieme di 17 minerali critici che sono variamente indispensabili per telefoni cellulari, veicoli elettrici, sistemi di guida missilistica e altre applicazioni elettroniche, industriali ed energetiche. Nonostante il loro nome, la maggior parte degli elementi delle terre rare non sono particolarmente ‘rare’, ma la loro estrazione e raffinazione sono esgtremamente difficili e altamente distruttive per l’ambiente. Ciò significa che la produzione è concentrata in pochissimi luoghi del mondo. Il principale produttore è la Cina. Grandi quantità di questi minerali si trovano anche in Ucraina e in Russia.

In particolare, di questi sottoinsiemi di terre rare fanno parte l’europio, utilizzato nelle barre di controllo delle centrali nucleari; il disprosio, il gandolinio e il praseodimio, utilizzati nei magneti dei comuni telefoni cellulari; il gadolinio, l’olmio e l’itterbio, utilizzati tra le altre cose nei laser.

L’ELENCO STATUNITENSE DEI MINERALI CRITICI

Nel 2022, l’US Geological Survey (USGS) ha pubblicato un elenco di 50 minerali, dall’alluminio allo zirconio, che considerava “svolgere un ruolo significativo per sicurezza nazionale, economia, sviluppo delle energie rinnovabili e infrastrutture”. Tra gli elemtni inclusi, figurano l’arsenico, per i semiconduttori; il berillio, utilizzato come agente di lega nell’industria aerospaziale e della difesa; il cobalto, il litio e la grafite, fondamentali per la produzione di batterie; l’indio, che fa sì che gli schermi rispondano al tocco di un dito; e il tellurio, utilizzato per la generazione di energia solare.

L’Energy Act degli Stati Uniti stabilisce tra l’altro che l’elenco statunitense deve essere aggiornato ogni tre anni, il che significa che quest’anno sarà sottoposto a revisione.

QUALI MINERALI ESSENZIALI HA L’UCRAINA

Un articolo del 2022 della presidente dell’Associazione dei geologi ucraini, Hanna Liventseva, affermava che il suo paese conteneva circa il 5% delle risorse minerarie mondiali, nonostante coprisse solo lo 0,4% della superficie del globo, grazie a una geologia complessa che comprende tutti e tre i componenti principali della crosta terrestre.

Secondo i dati dell’Ucraina stessa, citati da Reuters, il paese ha depositi di 22 dei 34 minerali identificati come critici dall’Unione europea, tra cui terre rare come lantano, cerio, neodimio, erbio e ittrio.

Prima dello scoppio della guerra con la Russia, l’Ucraina era un fornitore chiave di titanio, producendo circa il 7% della produzione globale nel 2019, secondo una ricerca della Commissione europea. Ha anche rivendicato 500.000 tonnellate di riserve di litio e un quinto della grafite mondiale, un componente cruciale delle centrali nucleari.

LE RISERVE UCRAINE NEI TERRITORI OCCUPATI DA MOSCA

Con la Russia che controlla circa un quinto del territorio ucraino, gran parte delle riserve di Kiev sono andate perdute. Secondo le stime dei think tank ucraini, fino al 40% delle risorse metalliche dell’Ucraina sono sotto occupazione. Le truppe russe occupano anche almeno due dei depositi di litio dell’Ucraina, uno a Donetsk e un altro a Zaporizhzhia. Mosca ha proposto all’amministrazione Trump lo sfruttamento congiunto di questi minerali. La Federazione ha riserve di terre rare, ma non le tecnologie avanzate per estrarle a livello industriale e neppure i mercati su cui piazzarle.

LE AMBIZIONI DI TRUMP…E LA CINA

C’è una grande ragione per cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è così desideroso di mettere le mani sui minerali essenziali dell’Ucraina: la Cina. Più che mai, la superpotenza asiatica può essere considerata la fabbrica di terre rare del mondo. Trovare un canale alternativo, ovunque nel globo, per l’estrazione e la lavorazione dei minerali essenziali dal terreno, rimane dunque per gli Stati Uniti un punto irrinunciabile nella catena di approvvigionamento.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’Energia, la quota di raffinazione della Cina è di circa il 35% per il nichel, del 50-70% per litio e cobalto e quasi del 90% per le terre rare. Il suo predominio in quest’ultimo settore, in particolare, è schiacciante. Secondo i dati USGS, nel 2024 la Cina rappresentava infatti quasi la metà delle riserve mondiali di terre rare.

Leonor Fini, l’intensit di un’artista sempre profondamente attuale

Milano, 26 feb. (askanews) – Un’artista difficile da classificare, forse per la tendenza a essere totalizzante, ma capace di una intensit e una evidenza per certi versi uniche, pur nel contesto di una postura che potrebbe essere quella di una grande sacerdotessa di misteri. Leonor Fini, di origine italiana anche se ancora poco nota nel nostro Paese, stata riscoperta negli ultimi anni e oggi Palazzo Reale a Milano le dedica una importante personale

” un’artista – ha detto ad askanews Carlos Martn, curatori della mostra insieme a Tere Arcq – che ci interessa soprattutto perch ci sono tanti aspetti del suo lavoro che riflettono sul mondo contemporaneo, che hanno a che fare con i tipi di famiglia non normativi, con un suo concetto poi dell’intimit e dell’identit. Per quello la mostra si intitola Io Sono Leonor Fini, perch un po’ una dichiarazione di quanto una persona possa descriversi come desideri lei, non come si desiderano gli altri”.

Lo spirito fieramente autonomo dell’artista si coglie nei suoi dipinti pi famosi, illuminati dall’interno da quello che possiamo solo definire un desiderio, nella sua forma pi selvaggia e assoluta, che poi prende di volta in volta aspetti diversi, spesso molteplici e altrettanto spesso difficili poi da dimenticare. Perch anche se parliamo di una donna nata nel 1907, la sua lezione artistica profondamente attuale.

“Io metterei a fuoco un’opera che si intitola L’Alcova – ha aggiunto Martn – che rappresenta la stanza dell’artista dove si trova insieme a un uomo seminudo e che illustra molto bene qual la sua visione del corpo maschile, soprattutto fino a che appunto il suo lavoro ci insegni come lei ha stravolto i ruoli di genere e le tradizionali rappresentazioni del pittore e la musa o il pittore e la modella. Invece lei che ha un’area diciamo di amante ma anche di dominatrice in un certo senso e dell’uomo che rimane pi passivo”.

Tornata in auge grazie anche a mostre da Tommaso Calabro o alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, Leonor Fini stata a fotografa e designer, e nella sua vita cosmopolita ha frequentato artisti, scrittori e cineasti, come Federico Fellini, per il quale ha realizzato uno dei costumi di 8 e 1/2, presente nella mostra milanese.

Tra l’Italia e Parigi, tra le Amazzoni e strani ibridi tra animale e umano, tra corpi nudi e capelli indomabili, il mondo di Fini brilla come una storia del tutto nuova, anche se, alla fine, probabilmente dentro di noi l’abbiamo sempre conosciuta.

Stellantis: utile 2024 -70%, margine Aoi 5,5%. Dividendo 0,68 euro

Milano, 26 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2024 con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, con consegne consolidate in diminuzione del 12% a 4,5 milioni di unità per gap temporanei nella gamma prodotti e azioni di riduzione delle scorte che sono state completate.

L’utile netto è di 5,5 miliardi di euro, in calo del 70%. L’utile operativo rettificato di 8,6 miliardi di euro è diminuito del 64% con un margine Aoi del 5,5%.

Il flusso di cassa industriale è negativo per -6 miliardi di euro e riflette il calo dell’utile e l’impatto temporaneo del capitale circolante dovuto agli adeguamenti della produzione.

Le scorte totali al 31 dicembre 2024 sono diminuite del 18% pari a 268 mila unità in meno rispetto all’anno precedente, compreso un calo del 20% delle scorte dei concessionari statunitensi a 304 mila unità, superando l’obiettivo precedentemente comunicato di 330 mila unità.

La liquidità disponibile industriale è pari a 49,5 miliardi di euro, la posizione finanziaria netta industriale è di 15,1 miliardi di euro.

Per il 2024 sarà proposto un dividendo di 0,68 euro per azione (1,55 euro lo scorso anno), pari a un rendimento del 5%.

Nel 2024 Stellantis ha avviato il passaggio generazionale del portafoglio prodotti avviato nel 2024 con il lancio dei primi modelli costruiti sulle piattaforme Stla Medium e Stla Large e l’utilizzo globale della piattaforma Smart Car attraverso il lancio in Europa delle Citroën C3/ë-C3.

Per il 2025 Stellantis prevede una crescita “positiva” dei ricavi netti, un margine Aoi “mid-single digit” e un flusso di cassa industriale “positivo”, che riflette sia la fase iniziale della ripresa commerciale sia le elevate incertezze del settore.

Nel 2025, Stellantis lancerà 10 nuovi prodotti.

Il processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer è in corso e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, l’azienda è concentrata sull’execution.

“Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l’Azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici”, afferma il presidente di Stellantis, John Elkann.

“In particolare, – prosegue – abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025; abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International”.

“Siamo fermamente intenzionati a guadagnare quote di mercato e a migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025”, conclude Elkann.

Imperialismo e ricostruzione: la dura realtà dell’Ucraina post guerra.

(…) Secondo le stime della Banca mondiale, dell’Ue e delle Nazioni Unite, per riprendersi dalla guerra l’Ucraina avrà infatti bisogno d’almeno 524 miliardi di dollari. Il 13% del patrimonio immobiliare del Paese è stato demolito dalla Federazione Russa, che ha colpito almeno 2,5 milioni di famiglie. Rispetto al già impietoso rapporto precedente, i beni danneggiati nel settore energetico ucraino sono aumentati del 70%. Le necessità del settore energetico e minerario ammontano all’incirca a 68 miliardi di dollari (13% del totale), mentre ne serviranno 64 (12%) per ripristinare il commercio e l’industria, 78 (15%) per i trasporti, 39 (7%) per la protezione civile e il sostegno alla società, mentre non ne basteranno 30 (6%) per la sola bonifica del territorio dagli esplosivi.

Di fronte a tali cifre e all’indisponibilità russa d’accollarsi alcun risarcimento per una condotta che ormai non viene neanche più condannata dall’Onu (la risoluzione americana passata senza il veto dei membri permanenti del suo Consiglio di sicurezza – cioè quella che ha valore vincolante – non vede neanche più i russi come aggressori) è evidente che proposte come quella americana vengano lette da queste parti come forme di strozzinaggio legalizzato.

Solo ieri notte i russi hanno sparato contro l’Ucraina 217 droni e 7 missili. Poltava, Sumy, Kyiv, Chernihiv, Zhytomyr, Khirovohrad, Mykolaiv e Dnipropetrov-sk sono state le regioni più colpite; 5 Kab su Kharkiv hanno letteralmente demolito il quartiere Zolokhiv.

Ciò significa che ora dopo ora, anziché volere la pace, Putin aumenta il livello di distruzione dell’Ucraina e le cifre per una sua ricostruzione di cui non risponderà mai. Dal canto loro a Washington sono più che ben propensi a spingere Zelenskyj alla firma d’un contratto del tutto simile a quello già concordato con le autorità russe. A beneficiare sia delle terre rare tuttora sotto il controllo di Kyiv che di quelle sotto le grinfie russe sarebbero quindi gli americani.

Come ha sottolineato nel corso del nostro incontro il capo dei servizi segreti militari Kyrylo Budanov, «la classe dirigente russa non vede il proprio Paese come una Federazione ma come un impero, ponendo già le basi per inglobare anche i Paesi dell’ex Patto di Varsavia». Quella attuale americana, a quanto pare, non è molto diversa.

Titolo de “La Ragione: Russia imperiale. Abbassando la guardia in Ucraina si fa salure il pericolo globale.

Alla Casa Bianca sboccia l’idea di escludere il Canada dai Five Eyes

La proposta di Peter Navarro, uno dei più influenti consiglieri dell’ex presidente Donald Trump, di escludere il Canada dall’alleanza di intelligence Five Eyes ha sollevato preoccupazioni all’interno e all’esterno degli Stati Uniti. Secondo un report del Financial Times, questa proposta sarebbe emersa in un contesto di crescente tensione negli scambi commerciali tra i due paesi e si inserisce in una più ampia narrativa che Trump ha costantemente alimentato riguardo al Canada, che egli stesso ha definito con toni provocatori come un potenziale “51esimo Stato” degli Stati Uniti.

Il Five Eyes, che comprende anche Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, è una delle alleanze di intelligence più importanti e storicamente significative. La sua stabilità dipende da relazioni di amicizia e mutuo rispetto tra le nazioni aderenti. Tuttavia, le tensioni tra Washington e Ottawa hanno fatto emergere interrogativi sulla reale solidità di questo legame.

Informazioni come quelle fornite da Navarro riflettono una retorica stridente che, sebbene possa essere vista come una tattica politica per rafforzare la base elettorale di Trump, solleva anche questioni più ampie sul futuro delle relazioni Usa-Canada. Il presidente ha criticato il Canada per le politiche commerciali e ha già minacciato di rimuovere le agevolazioni tariffarie attualmente in vigore. A partire dal 4 marzo, quando scadrà la sospensione temporanea dei dazi sulle importazioni, ci si aspetta una intensificazione delle tensioni commerciali, cominciando da settori chiave come l’acciaio e l’alluminio, fondamentali per l’industria americana.

In questo contesto, la proposta di Navarro di escludere il Canada dai Five Eyes potrebbe essere interpretata come una mossa strategica per esercitare pressioni sul governo canadese in vista di nuovi accordi commerciali. Tuttavia la paventata esclusione potrebbe avere conseguenze devastanti non solo per il Canada, ma anche per la sicurezza e la stabilità strategica degli Stati Uniti e dei loro alleati. In un mondo sempre più interconnesso e vulnerabile rispetto a minacce globali, anche il solo accenno al coup de thêatre si presta a molte controindicazioni.