Cile, quanto è difficile cambiare la Costituzione di Pinochet.

La vittoria di Boric nel 2022, cui aveva concorso al ballottaggio anche la Dc cilena, aveva rafforzato la speranza di un nuovo ciclo democratico. Tutto cambia con la vittoria della Destra alla Costituente.

La vittoria alle elezioni presidenziali del 2022 di Gabriel Boric, giovane leader della sinistra cilena, aveva fatto gioire il fronte progressista mondiale, sia per il valore simbolico che da ormai 50 anni riveste quel lontano Paese che accompagna l’Oceano Pacifico giù sin quasi all’Antartide sia per la prospettiva futura che la vittoria del trentacinquenne neo-presidente pareva spalancare. E invece lo scorso 7 maggio una doccia fredda, anzi gelata, ha raffreddato ogni entusiasmo.

E’ successo che le elezioni per la formazione dell’assemblea che dovrà scrivere la nuova Costituzione siano state inopinatamente vinte dal Partito Repubblicano, il partito di estrema destra che si è sempre opposto alla necessità di modificare la Costituzione del 1980, quella dell’éra Pinochet. E così sarà la Destra (considerando anche l’apporto di quella più tradizionale, rappresentata da ben tre partiti in Cile) ad avere i due terzi dei seggi dell’assemblea costituente e con essi la possibilità – se dovesse prevalere un atteggiamento arrogante e non inclusivo al contrario di quello che invece dovrebbe mostrarsi in contesti di quel tipo – di scrivere una Carta Costituzione assolutamente di parte.

E sarebbe un paradosso, perché se non venisse approvata dagli elettori, in dicembre quando si voterà, rimarrà in vigore quella del 1980 scritta dal regime dittatoriale.

La sconfitta subìta dalla Sinistra è dunque gravissima. E segue quella già patita l’anno scorso allorquando il 60% dei cileni bocciò la proposta di riforma costituzionale elaborata dal nuovo Presidente. Una sconfitta arrivata mentre nella vicina Argentina i sondaggi indicano, pure lì, la Destra estrema come l’area politica più accreditata a vincere le elezioni generali che si terranno il prossimo ottobre. Speriamo che, come avvenuto nella madre patria spagnola, si sbaglino.