Conte ha messo fine alla stagione del salvinismo di Governo.

di Pierluigi Moriconi

Alla vigilia delle dichiarazioni di Conte in Senato, pubblicai la prima parte della requisitoria di Cicerone contro Catilina (“Fino a quando abuserai della nostra pazienza,Catilina?”), auspicando che nell’odierno Senato ci fosse un Cicerone.

 

Devo dire che questo auspicio si è concretizzato il giorno dopo. Conte, anche scontando la giusta critica sul ritardo della rottura, il Premier ha fatto si che le sue parole abbiano definitivamente sbaragliato un inconsistente Salvini e chiuso quella esperienza. Ha finito ciò che Renzi aveva iniziato mettendo all’angolo il “capitano”; un “capitano” però che a me è sembrato sempre un “piccolo caporale”.

 

Ora, abbiamo davanti il nodo Zingaretti e del suo entourage. Sappiamo che il desiderio nascosto, ma non tanto, è lo scioglimento delle Camere, cercando come unico risultato l’eliminazione di Renzi e i suoi. Ma come effetto collaterale la fine del PD.

 

Purtroppo il livello della classe dirigente è quello che è. In questa delicata partita avremmo avuto bisogno di ben altre personalità. Se Zingaretti vorrà riscattare la sua “inutile” segreteria, che in tutto questo tempo non ha prodotto nulla di ciò che ci si aspetterebbe da un segretario e da un partito di opposizione, deve evitare irrigidimenti che apparirebbero balbettii a scusa della rottura e quindi realizzazione dei suoidesiderata.

 

Povero Mattarella, che si deve sorbire tanta inconsistenza istituzionale! A lui tutta la nostra solidarietà. Con Salvini. domani eventualmente padrone del gioco per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica,metteremmo a rischio anche questa figura alta di garanzia della nostra Repubblica.

 

*Segretario nazionale dell’Associazione “Agire politicamente”.