Primi test sull’uomo per uno spray nasale anti Covid all’Irccs ospedale San Martino di Genova: si partirà con l’arruolamento dei pazienti dal 15 maggio. La sperimentazione verificherà la sicurezza e l’efficacia dello spray (AOS2020), inalato nelle due narici per 3/5 volte al giorno, nel ridurre la carica virale nelle alte vie respiratorie. Questo dato, quando disponibile, rappresenterà il punto di partenza per l’utilizzo del prodotto nella prevenzione di sintomi più gravi e nella riduzione della contagiosità delle persone e della diffusione del virus. Lo studio clinico è condotto dall’Unità di Igiene del policlinico genovese e coordinato da Giancarlo Icardi, arruolerà un totale di 57 pazienti contagiati Covid-19, positivi al tampone e con sintomi lievi.
Entro 4 mesi sono previsti i primi risultati e, se positivi, il prodotto potrà essere disponibile entro l’anno. Lo spray è una soluzione acquosa di lavaggio che contiene acido ipocloroso allo 0,005%, una sostanza antimicrobica prodotta anche dalle cellule del nostro sistema immunitario, resa stabile e pura e quindi inalabile grazie a Tehclo*, una nanotecnologia ideata e sviluppata da un team di italiani dell’azienda italo-svizzera Apr Applied Pharma Research s.a., che ha brevettato l’innovazione tecnologica. I risultati dei test preliminari in vitro e in vivo, recentemente pubblicati sul Giornale Ufficiale della Società Europea di Otorinolaringoiatria, hanno dimostrato che lo spray nasale a base di acido ipocloroso elimina il Sars-Cov-2 in meno di un minuto senza irritare le mucose di naso e gola.
Lo spray nasale, che sarà prodotto in Italia, in futuro potrebbe rivelarsi anche un’ulteriore protezione per prevenire la diffusione del contagio soprattutto in ambienti ad alto rischio come mezzi pubblici o scuole.