Al di là dei bigotti laicisti e dei moralisti di sinistra – sempre esistiti e sempre riemergenti, anche dopo la stagione post ideologica e la fine del comunismo – e di coloro che vivono la politica con la matita rossa permanente, è indubbio che la vicenda Sangiuliano/Boccia oltrechè di boccaccesco sa anche di goliardia. Diciamocelo senza ipocrisie e senza tema di essere smentiti: ogni qualvolta scorrono le immagini televisive – o sui social – di questo singolare duo simil-ministeriale vien da ridere.
Sì, certo, poi c’è l’inevitabile polemica politica, la richiesta delle solite e noiosissime dimissioni del Ministro e la richiesta alla Presidente del Consiglio di riferire in Parlamento di una vicenda che rischia di mettere a soqquadro l’intero paese… Nel frattempo, però, si continua a ridere o a sorridere, dipende dai punti di vista. A maggior ragione dopo l’intervista-confessione nello speciale del Tg1 in onda ieri in prima serata. Diciamoci comunque un’altra verità, quand’anche si tratti di una verità laica, e quindi del tutto discutibile ed opinabile. E cioè, in una estate caratterizzata, purtroppo, dalle solite e drammatiche notizie legate ad omicidi e tragedie familiari, mancava come il pane una sorta di simpatica “love story” casereccia. Tipicamente estiva e che un tempo, quando ancora trionfavano Jerry Calà, Cristian De Sica e Isabella Ferrari con le musiche di Edoardo Vianello, Gianni Pettenati e Gianni Morandi, si consumavano sulle spiagge italiane.
Quest’anno, purtroppo o per fortuna, eravamo ancora digiuni. L’anno scorso dall’inizio del mese e sin oltre il ferragosto l’Italia vacanziera si è divertita attorno alla cosiddetta “festa per l’annuncio del matrimonio” fra due facoltosi torinesi Segre/Seimandi, espressione e rappresentanti dell’alta borghesia sabauda finita in una burrascosa storia di tradimenti reciproci, accuse virulente, minaccia di denunce con tutti gli annessi e connessi. Quest’anno, appunto, eravamo ancora digiuni di questo ghiotto spettacolo estivo. Finalmente, con un pizzico di ritardo, è arrivato.
Ecco perchè, nel massimo rispetto delle notizie riservate, di un potenziale “affare di Stato”, della virtuale crisi di governo e di un imminente rimpasto di ministri, noi preferiamo fermarci alla soglia di tutto ciò. E cioè, passato agosto e ritornando alla vita normale, piaccia o non piaccia, possiamo dichiararci soddisfatti. Anche quest’anno abbiamo avuto la storia “rosa” per eccellenza. In attesa, come ovvio, della prossima. Sperando, però, che il tutto rientri nella normalità e non rimanga l’epicentro della politica nazionale.