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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Dibattito | Io delegittimo, tu delegittimi…ecco il bipolarismo straccione.

Occorre rimuovere definitivamente i vari pregiudizi ideologici e personali avviando, al contempo, un percorso che porti il sistema politico italiano ad una vera e propria democrazia dell’alternanza.

Siamo tutti concordi, soprattutto dopo il recente voto europeo, che nel nostro paese è tornato con prepotenza il bipolarismo. Un bipolarismo che, almeno in teoria, dovrebbe certificare e consolidare la presenza di una vera e propria democrazia dell’alternanza. Ma è proprio su questo

versante che entra in gioco la contraddizione che mina la credibilità, la trasparenza e la stessa efficacia del bipolarismo all’italiana. Perché un conto è il confronto politico e programmatico e la dialettica tra due schieramenti, seppur diversi al loro interno, che si alternano alla guida del governo come decidono liberamente e democraticamente gli elettori. Altra cosa, tutt’altra cosa, è

quando uno schieramento non riconosce politicamente il suo avversario che viene letto ed interpretato solo ed esclusivamente come un nemico da abbattere se non addirittura da annientare.

Ora, è abbastanza evidente che di fronte a questo scenario non ci potrà mai essere una credibile democrazia dell’alternanza e, di conseguenza, una sana e fisiologica efficacia dell’azione di governo. Del resto, è appena sufficiente verificare come si articola il dibattito pubblico nel nostro paese per arrivare alla conclusione che sin quando c’è la volontà da una parte dello schieramento politico di distruggere l’avversario/nemico la democrazia continua ad essere zoppa. Non si può, infatti, continuare a delegittimare moralmente e politicamente un intero schieramento senza che questo atteggiamento non abbia delle ripercussioni sull’intero sistema politico. Certo, esistono delle ricette politiche e programmatiche diverse ed alternative. Ma il tutto deve rientrare in una normale dialettica democratica. Perchè se la vittoria di una coalizione viene dipinta come la

concreta possibilità di un cambiamento di sistema o, peggio ancora, come l’avvio di un regime potenzialmente antidemocratico e anti costituzionale, difficilmente può decollare in un contesto del genere una vera democrazia dell’alternanza.

E questo perché ogni qualvolta si arriva alla vigilia delle elezioni scende puntualmente in campo una corazzata politico e mediatica che denuncia una possibile e potenziale sospensione, se non addirittura, cancellazione degli istituti democratici nel nostro paese se vince la coalizione avversa. Una denuncia, e una polemica, che mettono francamente in difficoltà il buon funzionamento della democrazia e la concreta possibilità di poter rimuovere tutte quelle pregiudiziali ideologiche e politiche che impediscono il decollo di una fisiologica alternanza al governo del paese.

Per queste ragioni, semplici ma essenziali, è compito oggi della intera sinistra massimalista, radicale e populista del nostro paese e anche di alcuni settori della destra di assumersi la precisa responsabilità politica di rimuovere definitivamente ed irreversibilmente i vari pregiudizi ideologici e personali avviando, al contempo, un percorso che porti il sistema politico italiano ad una vera e propria democrazia dell’alternanza. Senza riproporre o riprodurre o rilanciare meccanismi e modalità politiche che ormai appartengono ad una stagione consegnata agli archivi storici.