Discorsi sull’Europa dall’Atlantico agli Urali dimenticando la profezia di Sturzo

Giorgia Meloni piega la storia a un mero disegno di integrazione europea dell’Ucraina. L’insegnamento della Chiesa apre a uno scenario più ampio, senza trascurare il coinvolgimento della Russia. Sturzo andrebbe riletto.

A cercare nella cronaca quotidiana degli ultimi tempi un esempio o un casodi uso politico e strumentale della storia per piegarla alla propaganda di parte, si potrebbe convenire che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ce ne offre uno abbastanza chiaro e  significativo.

Dal sito ufficiale della Presidenza del Consiglio si apprende che pochi giorni addietro Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Chisinau, in Moldova, al Vertice della Comunità Politica Europea dove ha tenuto un intervento alla Sessione Plenaria. Nel corso dellintervento ha tra laltro affermato: “…saremo vicini all’Ucraina, aiutandola a 360 gradi per tutto il tempo che sarà necessario. Per questo sosteniamo anche il cammino che Ucraina, Moldova, Georgia, ma anche i Balcani occidentali stanno compiendo verso l’adesione all’Unione europea. Siamo qui per ricordare che non esiste un’Europa di serie A e un’Europa di serie B; c’è solo l’Europa e quell’Europa ha bisogno, come ha detto Papa Giovanni Paolo II, di respirare con due polmoni: lOccidente e lOriente.

La Meloni, dunque, offre il sostegno a Ucraina, Moldova e Georgia per il loro ingresso nella Unione Europea e, per tale disegno politico, non esita a chiamare il causa il Papa polacco arruolandolo tra i costruttoridi unEuropa a due polmoni, ma che si fermi sul confine orientale dellUcraina.Il passo per arruolarlo tra i sostenitori dellallargamento della Nato è breve. Non c’è dubbio, come da più parti si afferma, che la Storia è, prima di tutto, scienza del contesto. Se uno storico, che sia tale, vuole raccontare un evento non può che inserirlo in uno scenario più allargato che tenga conto della  pluralità di elementi e di accadimenti che rendono complessa lanalisi. Se, invece, lo storico estrapola lavvenimento dallo scenario complesso nel quale è collocato, può in tal modo piegarlo allobiettivo che si propone di realizzare compiendo così un uso distorto  della storia.

Dove si colloca laffermazione di Papa Giovanni Paolo II? Quali i riferimenti culturali, spirituali e religiosi? Il 31 maggio 1980 a Parigi, nel corso di un incontro con i rappresentanti delle Comunità cristiane non cattoliche, dopo aver ricordato la sua visita fraterna al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e sottolineato che  la divisione storica delle Chiese è una ferita sempre aperta, Giovanni Paolo II ha affermato: Non si può respirare come cristiani, direi di più, come cattolici, con un solo polmone; bisogna aver due polmoni, cioè quello orientale e quello occidentale.

Con la Lettera apostolica Aegregiae virtutis Papa Wojtyla, poco dopo, proclama i Santi Cirillo e Metodio compatroni dEuropa assieme a San Benedetto. Cirillo e Metodio erano greci nati a Tessalonica, ma divennero famosi perché evangelizzarono lantica Russia cui diedero la lingua e la liturgia. Ed infatti Pio IX autorizzò il culto dei Santi Cirillo e Metodio e nel 1880 Leone XIII con lEnciclica Grande Munus sottolineò i grandissimi meriti dei due Santi fratelli  ed estese il loro culto alla Chiesa Universale.  

Nel 2013 il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, così commentava la citata Aegregiae Virtutis e la nomina dei due Santi a Compatroni dellEuropa: Oltre che un concreto gesto di solidarietà con il popoli slavi, il Papa ha voluto dare un contributo alla ricostruzione dellunità del continente europeo al di là di ogni divisione ideologica e politica. La nuova prospettiva europeistica delineata in questa Lettera offre loccasione di un approfondimento delle radici cristiane nelle nazioni europee attraverso la riscoperta dei loro valori, tradizioni e cultura, nella prospettiva di una Europa intera, che dallAtlantico agli Urali respira a due polmoni…”.

Con la Aegregiae virtutisGiovanni Paolo II ci ricorda, dunque, che lEuropa è frutto dellazione di due correnti di tradizioni cristiane e indica in San Benedetto il riferimento della cultura che parte da Roma e in Cirillo e Metodio il riferimento della cultura greca e della tradizione orientale irradiata tra tanti popoli dellEst europeo. Non c’è dubbio che la scelta dei due santi slavi come compatroni dellEuropa obbediva ai segni del tempo del Concilio e prefigurava un più intenso dialogo tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa.

Unultima notazione, a conferma del radicamento dei due Apostoli nella Russia profonda: intorno al 1963 uno storico dellarte scoprì per caso nellattuale Bosnia-Erzegovina una icona di medie dimensioni, raffigurante i fratelli Cirillo e Metodio, con una iscrizione in russo: Questa icona è stata dipinta nel governatorato di Samara con i denti dal contadino Grigorij Zhuravljov, senza braccia e senza gambe, nel 1885, il 2 Luglio. Samara era una provincia dellimpero russo attraversata dal Volga nelle Russia europea orientale. Dal 1991, in Russia è stata istituita una festa annuale della Letteratura e della Cultura slava che cade nel giorno della memoria della Chiesa di Cirillo e Metodio. A Mosca in Piazza Slavyanskaya è stato eretto un monumento ai due Santi Uguali agli Apostoli, così come vengono definiti.

Voler contenere, quindi, il respiro del polmone orientale al di qua della Russia, coinvolgendo il Papa polacco, è senzaltro unoperazione politica strumentale del tutto arbitraria e poco rispettosa, fra laltro, del vasto respiro ecumenico di Giovanni Paolo II.

Per giunta, in tema dellallargamento dei confini dellEuropa non è inopportuno sottolineare le affermazioni profetiche di don Luigi Sturzo, riproposte proprio da Il Domani dItalia in un numero del 2019. LEuropa dichiarava testualmente Sturzo nel 1944 deve andare verso lunificazione di tutti gli stati, compresi Gran Bretagna e Russia. La federazione europea a suo pareresi sarebbe dovuta estendere dallAtlantico agli Urali e dal Mediterraneo al Baltico. La visione profetica di Sturzo forse andrebbe meglio approfondita per contrastare tutti i sovranismi e le insorgenze nazionalistiche. Infatti, il recupero dellinsegnamento del Prete di Caltagirone non è un atto nostalgico, bensì il richiamo ad una visione politica e morale di grande attualità allorché si toccano con mano le difficoltà a comporre virtuosamente culture e tradizioni alternative.

Giovanni Palladino, in un suo contributo come sempre ben documentato, ci ricorda queste parole profetiche del fondatore del Partito Popolare: Dopo la tragica guerra civile americana del secolo scorso, una guerra tra la Louisiana e lIllinois non è più immaginabile, così come un giorno una guerra tra la Francia e la Germania non sarà più immaginabile, se tra i due paesi si realizzerà una integrazione economica e politica. Un giorno il comunismo verrà sconfitto e sarà possibile creare una Grande Europa dallAtlantico agli Urali. Così la pace finalmente regnerà nel nostro meraviglioso Continente, sempre colpito da guerre sanguinose. In definitiva, Sturzo era convinto che lintegrazione politica ed economica fra gli stati prima fra tutte lintegrazione europea dallAtlantico agli Urali  avrebbe sconfitto il diritto alla guerra qualora significative forze morali avessero sorretto questa prospettiva.