Riflettendo sul famoso discorso sul «Valore delle città», tenuto a Ginevra il 12 aprile 1954, l’anno dopo La Pira volle chiamare a Firenze i sindaci di tutte le capitali del mondo per stringere un patto di amicizia e di pace. L’apertura solenne fu la sera del 2 ottobre 1955 nel Salone dei Cinquecento, con un lungo discorso di La Pira che ripercorse la genesi del convegno e lo scopo ultimo, ovvero dar vita «ad uno strumento diplomatico nuovo che esprime la volontà di pace delle città del mondo», perché «la pace non consiste più in un atto che viene solennemente siglato dai massimi responsabili della vita politica delle Nazioni», ma sempre di più in un processo che nasce dal basso, dalle comunità.
Impegno poi sancito il 5 ottobre, dopo l’approvazione della mozione finale, con la firma di una pergamena. Erano presenti 37 capitali del mondo, sia dell’Occidente che dei Paesi dell’Est, dell’America Latina come dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania, ma anche altre avevano aderito. Il 4 ottobre La Pira portò tutti nella basilica di Santa Croce per la Messa celebrata dal card. Elia Dalla Costa e fece scalpore la foto del sindaco di Mosca Jasnov e del potente ambasciatore sovietico Bogomolov che al termine del rito baciavano l’anello di un principe della Chiesa.
La presidenza del Convegno fu affidata ai rappresentanti delle quattro grandi nazioni e da quelli di Asia e di Africa. Questi i nomi: Mikhail Jasnov (Mosca), George Wilkinson (Londra), Etienne Royer de Véricourt (Parigi), Claude M De Vorss (Washington), Narsingrao C. Pupala (Bombay), Malik Bagh Ali (Karachi) e Peter Wolmarans (Città del Capo).
Ecco come La Pira racconta il Convegno in una delle sue «circolari» alla claustrali:
Presenti 37 capitali di tutto il mondo […]. Alla Santa Messa in Santa Croce, per la Festività di san Francesco, vennero tutti: la Santa Messa, cantata in gregoriano, con l’assistenza del cardinale Dalla Costa, divenne uno “spettacolo” di paradiso. Si sentiva, quasi sensibilmente, la presenza di Dio! Illusione? Non so: il fatto resta: tutto il mondo era presente – anche la “porzione” di oltre cortina – quella mattina davanti all’Altare del Signore: e non mancava il sigillo sacro della gerarchia della Chiesa!
I commenti sono stati i più disparati: – il sindaco di Mosca e l’ambasciatore sovietico a Messa? La cosa ha immensamente stupito: per noi cristiani il fatto non può non essere carico di mistero […]. Il Signore solo sa il valore ultimo delle cose! Certo è questo: – qualcosa di radicalmente nuovo è avvenuto a Firenze in questi giorni: qualcosa di quasi miracoloso: solo la fitta radice di preghiera che l’ha generato può darne la spiegazione e la misura.
Elenco dei sindaci o collaboratori presenti a Firenze
- Ibrahim Sina (Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio popolare di Tirana);
- Karl Honay (Vice Borgomastro di Vienna)
- De Rons (Assessore del Comune di Bruxelles)
- U Sein Pe (Sindaco di Rangoon – Birmania);
- Dimitri Popov (Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio popolare di Sofia);
- Adolf Svoboda (Sindaco di Praga);
- Chang Chi-Hsiang (vice Ministro Pubblica istruzione di Cina, rappr. Pekino);
- Eero Rydman (primo Borgomastro di Helsinki);
- Etienne Royer de Véricourt (Vice presidente del Consiglio municipale di Parigi);
- Peter M. Busen (Primo Borgomastro di Bonn);
- George Wilkinson (Assessore anziano del Comune di Londra)
- N. Agrawala (Sindaco di Delhi);
- Narsingrao C. Pupala (Sindaco di Bombay),
- Porwokusumo (Sindaco di Djakarta);
- Nosratollah Montasser (Sindaco di Teheran);
- Gershon Agron (Sindaco di Gerusalemme);
- Salvatore Rebecchini (Sindaco di Roma);
- Milos Minic (Presidente del Comitato popolare di Belgrado);
- principe Tiao Khamtanh Ounkahm (Sindaco di Vientiane – Laos);
- Philip C. Parker (Sindaco di Monrovia – Liberia);
- J. D’Ailly (Borgomastro di Amsterdam);
- Malik Bagh Ali (Sindaco di Karachi);
- Jerzy Albrecht (Presidente del Presidium del Consiglio del Popolo di Varsavia);
- Alvaro Salvacao Barreto (Presidente della Camera municipale di Lisbona);
- Stefan Balan (Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio del popolo di Bucarest);
- José Soler Diaz-Guijarro (vice-Sindaco di Madrid);
- Claude M. De Vorss (Sindaco di Wichita, in rappr. di Washington);
- Peter J. Wolmarans (Sindaco di Città del Capo);
- Carl Albert Andersson (Presidente del Consiglio municipale di Stoccolma);
- Mangkorn Promyothi (Sindaco di Bangkok);
- Kàlmàn Pongràcz (Presidente del Comitato esecutivo del Consiglio municipale di Budapest);
- Mikhail Jasnov (Presidente del Soviet di Mosca)
Erano rappresentati da consoli, ambasciatori o altri dignitari anche i sindaci di Bogotà (Colombia), San Salvador (El Salvador), Guatemala; Monaco (Principato), Managua, Panama e Lima. Inoltre avevano inviato la loro adesione anche le città di Riyad (Arabia Saudita), Colombo (Ceylon), Santiago del Cile, Copenaghen, Ciudad-Trujillo (Dominicana), Addis Abeba, Manila, Tokyo, Amman, Atene, Bagdad, Dublino, Reykjavik (Islanda), Vaduz (Liechteinstein), Lussemburgo, Oslo, Wellington (Nuova Zelanda), Berna e Saigon.