Guido ci lascia il dono dell’amicizia

Un politico di grande levatura, capace di praticare l’amicizia nelle sue diverse sfaccettature. In particolare coltivava l’amicizia culturale, nutrita da una insaziabile curiosità intellettuale. Ci mancherà anche per questo.

Pensando a Guido Bodrato, mi viene alla mente subito la parola “amico”. Guido aveva un modo tutto suo di pronunciare questa parola, al singolare e al plurale, sembrava quasi che volesse caricarla di uno spessore totalizzante. Tra i tanti doni, ha avuto anche quello di sapere praticare l’amicizia nelle sue diverse sfaccettature. L’amicizia politica, certo, fatta di lealtà e di rispetto, mai ipocrita. L’amicizia paterna verso noi più giovani, indulgente sì, ma anche esigente. L’amicizia culturale, cui concorreva la sua insaziabile curiosità intellettuale, così che era difficile scambiare con lui anche soltanto qualche parola senza apprendere qualcosa di nuovo.

Di questa amicizia, caro Guido, mi e ci hai fatto dono sempre, e ancora di recente, quando, lo scorso marzo, abbiamo presentato in Alessandria, come Centro di cultura dell’Università Cattolica, il tuo ultimo libro sulle stagioni dell’intransigenza e non avremmo mai smesso di ascoltarti, sia pure da remoto, come oggi si dice. E anche in quell’occasione (non potevamo sapere che sarebbe stato uno dei tuoi ultimi interventi pubblici, come tu non potevi sapere che, di lì a poco, la tua amatissima Irma ti avrebbe preceduto nell’”andare avanti”) hai dimostrato, ancora una volta, il tuo volto amico, la sapienza e la lucidità dell’analisi e la capacità di ascolto, tanto da impressionare anche chi, come il sindaco della nostra città (di Alessandria, ndr), non aveva mai avuto, per ragioni di anagrafe e di percorso politico-culturale, la possibilità di conoscerti.

La tua vita, caro Guido, è stata davvero il paragone delle tue parole, perché in te, nella sobrietà dei comportamenti e dei costumi, nel rigore morale con cui hai esercitato cariche di partito, di parlamento (italiano ed europeo) e di governo, ci siamo spesso specchiati, vedendo riflessi in te quella capacità di adempiere “con disciplina e onore”, come dice la nostra Costituzione da te amata e attuata, alle funzioni pubbliche affidate.

Riposa nella pace del Cristo risorto, amico Guido. Ci mancheranno i tuoi ragionamenti a tutto tondo, ci mancherà la tua amicizia. Mi piace pensare che continuerai a coltivarli e a viverla nella tua nuova e definitiva condizione. A noi, il compito di non dispendere i doni che ci hai fatto.