I 100 giorni sono diventati 200 e Cleopatra Meloni naviga sola

La Regina Cleopatra Meloni non può nascondere i colpi allo scafo che hanno prodotto i banchi di sabbia incontrati lungo la costa né le onde forti in mare aperto.

LI 100 giorni con i quali avevamo dato appuntamento alla regina Cleopatra Meloni per vedere come va sono diventati 200 in attesa di vedere qualcosa di nuovo allorizzonte. E niente, la navigazione del bastimento Cleopatra ha proceduto stancamente tra secce e mare aperto, secondo una rotta già conosciuta e battuta da altri bastimenti.  Certo una condotta prudente è sempre consigliabile e se si è alle prime armi non conviene davvero prendere rischi inutili; molto meglio smussare ogni possibile ostacolo che si presenti limitando i danni, aggirandolo se si può.

Però, e c’è un però anche in questa lenta stanca navigazione, i sostenitori a terra (ricordate? sono quelli festanti alla partenza ma altrettanto scaltri da non salire a bordo) hanno iniziato a lamentarsi a voce alta, così alta che quando il bastimento costeggia la costa le grida iniziano a sentirsi. Sono gli scontenti di sempre, di ogni governo, si dirà; certo ogni governo ha il suo codazzo di scontenti, ma costoro in questo specifico caso sono i pretoriani di quel Cesare che ha armato il bastimento della Regina Cleopatra e hanno un valido motivo per lamentarsi dei mancati risultati.

Diverso il caso di quelli che sdegnati per la scelta di Cesare, si sono voltati dallaltra parte pronti al minimo ostacolo ad ingigantire a proprio vantaggio le inezie della difficile navigazione. Questo atteggiamento alla lunga non ha giovato perché, come recita la favola di Esopo , a forza di gridare al lupo al lupoe sulla fine che fanno coloro che poi non vengono presi sul serio, si cominciò a pensare che tutto sommato la Regina Cleopatra non stava navigando male e le sue politiche in ogni modo erano lunica soluzione possibile in un momento difficile e di crisi.

Di questo orientamento, non palese ma sotterraneo, la Regina Cleopatra, scaltra e fine politica, ne carpì lessenza facendone un suo mantra: da lo abbiamo ereditatoal non possiamo fare di più” è tutto un susseguirsi di probabili giustificativi, vicini molto vicini alla verità, su cui come mosche cieche si sono gettati i suoi nemici, confutando ogni affermazione e rimanendo così attaccati alla carta moschicida della trappola predisposta.

La navigazione per questi lunghi 200 giorni si è così svolta serenamente tra il lancio di un foglio di carta moschicidadal bordo del bastimento e una zuffa senza pari tra mosche alla ricerca della confutazione più corretta delle politiche della Regina Cleopatra. La verità dei fatti non interessando nessuno, poteva benissimo essere ignorata. Perché questo bastimento la Regina Cleopatra Meloni lo governa bene, ma certo non può nascondere i colpi allo scafo che hanno prodotto i banchi di sabbia incontrati lungo la costa né le onde forti in mare aperto. Nella navigazione di costa (in casa propria per così dire) e in mare aperto (con le altre regioni dellimpero) il bastimento non sempre ha retto i colpi, ed è venuto il momento di una riparazione al fasciame se non si vuole arrivare alla falla.

E la falla si chiama, cambusa vuota equipaggio affamato e approdo sicuro ancora lontano. Vengono strane notizie dal bastimento; il cambusiere lamenta la carenza di cibo fresco e la esiguità delle scorte che i pretoriani di Cesare leggono come ci servono più soldi per comprare il cibo fresco e riempire la cambusa e quindi per ora le vostre richieste stanno al palo; lettura giusta ma che può far infuriare più di un pretoriano. Gli ufficiali di bordo avanzano le loro richieste ciascuno guardando ai propri interessi, il che non è un male di per sé, ma lo diventa se non vi è una visione comune sulla rotta da seguire. Lequipaggio non si nutre bene da settimane e presto si ammalerà di pellagra, se non si ammutina prima. Significa cercare un porto il più presto possibile e rinunciare per adesso al porto sicurodisegnato sulle mappe.

Alla la Regina Cleopatra, da sola nella sua cabina di capitano, conviene inviare un messaggero che consegni a Cesare un messaggio semplice e conciso, sul da farsi, prima ancora che le onde del mare aperto aprano una falla nello scafo e mandino in malora il suo viaggio e pure il nostro. Sulla rocca della Gallia, il bardo di Asterix (lo ricordate a ottobre 2022, con il suo siamo qui se ti serve una mano?) guarda in lontananza la nave e canta.