Il Rapporto Eurispes, una bussola per tempi nuovi e straordinari.

L'Italia, secondo il Rapporto Italia, si trova ad un bivio, quello della scelta fra adattamento e trasformazione. Molti dei fenomeni che incidono sulla società italiana sono generati da processi globali.

L’annuale Rapporto Italia dell’Eurispes, giunto alla sua 36ª edizione, oltre a fotografare e spesso a offrire in anticipo delle chiavi di lettura sulle tendenze in atto nel Paese da molteplici punti di vista, si sta rivelando in questi anni di rapidissimo cambiamento, come un interessante strumento di orientamento per definire e affrontare sfide inedite. Il Rapporto 2024, presentato ieri a Roma, ruota attorno alla priorità di contribuire ad accendere un fuoco di interesse, come ha affermato Marco Ricceri, segretario generale dell’Eurispes, attorno ai cambiamenti epocali in corso al fine di aiutare l’Italia a svolgere un ruolo adeguato nel mutato contesto generale. Citando uno dei padri  dell’Europa, Konrad Adenauer, “viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte”, il prof. Ricceri ha evidenziato l’importanza di recuperare un orizzonte comune all’interno della società e nelle relazioni internazionali.

Un obiettivo, quello di inscrivere le strategia di ripresa del Paese all’interno  delle sfide globali, che fa da filo conduttore alle analisi tematiche di cui è costituito il corposo Rapporto e che Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, ha declinato oltre le nubi dell’incertezza e dell’instabilità che si addensano su questo periodo storico.

Serve un cambio di mentalità per esprimere un’idea di futuro adeguata al carattere straordinario di questo tempo. L’Italia, secondo l’Eurispes, si trova ad un bivio, quello della scelta fra adattamento e trasformazione.

L’Eurispes ci invita a considerare che siamo in una condizione simile,  più di quanto comunemente si creda, a quella che l’Italia già sperimentò nel secondo dopoguerra. Anche allora infatti i tempi richiesero non interventi di rattoppo dell’esistente ma una rigenerazione sistemica adeguata ai mutamenti degli equilibri internazionali che erano intercorsi. Promuovere una trasformazione sistemica dell’Italia significa adesso ancorarla a precisi valori di equità sociale diffusa, orientando ad essi anche le trasformazioni realizzate attraverso le nuove tecnologie. Il bivio per l’Italia, e per l’Europa , è, dunque, quello fra patto per la conservazione o patto per il futuro. La capacità di rispondere in modo adeguato alle nuove sfide non può allora che collocarsi  nell’iniziativa delle Nazioni Unite del Patto per il Futuro. Il Vertice del Futuro, rappresenta infatti, come ha ricordato  agli Stati Membri il segretario generale dell’Onu, Guterres, un’opportunità unica per contribuire “ad adeguare le Istituzioni e i quadri multilaterali obsoleti al mondo di oggi”. Ed è anche “un mezzo essenziale per ridurre i rischi e creare un mondo più sicuro e pacifico […] ma siamo chiari: il tempo non è dalla nostra parte”.

Il mondo attuale mostra di esser irreversibilmente interconnesso. E molti dei fenomeni che caratterizzano la società italiana sono influenzati da processi globali. Il Paese, osserva l’Eurispes, deve confrontarsi con una complessità multidimensionale generata dalla maturazione della globalizzazione moderna, che scatena tre forze con ricadute enormi che investono sia i gruppi dirigenti che i comuni cittadini: l’ampliamento, la varietà e la mutazione. La dimensione dell’ampliamento riguarda il numero dei soggetti (gruppi, stati, organizzazioni regionali…) che stanno divenendo rilevanti sulla scena internazionale in maniera non dissimile all’ampliamento dei soggetti sociali e politici che entrarono nella vita pubblica delle nazioni europee all’inizio del secolo scorso (di cui la storia del popolarismo di ispirazione cristiana è una delle espressioni).

La seconda dimensione della complessità riguarda la varietà delle problematiche che l’interazione fra i soggetti, vecchi e nuovi, del sistema genera. Un esempio è dato dall’impatto dei conflitti in corso anche in regioni lontane da quelle guerre. Infine la dimensione della complessità costituita dalla mutazione, che integra le due precedenti, comporta il cambiamento di natura di alcune problematiche. Un esempio è dato dalla possibilità, con l’intelligenza artificiale, di un uso non corretto della scienza e della tecnica.

Di fronte a queste sfide la proposta dell’Eurispes è quella di contribuire a innescare una riflessione, a livello di esperti e di popolo, trasversale e multidisciplinare, per costruire un Patto per il Futuro che veda protagonista del necessario percorso di trasformazione, la società nella sua interezza, cercando di ridurre in tal modo la perdurante disaffezione dei cittadini nei confronti della politica.