Il ricordo di Beppe Matulli, politico generoso e intelligente.

Era un uomo integro, profondamente credente, politico di grande finezza, con una sincera vocazione pedagogica. È poi anche visionario, ma con grande capacità di realizzare progetti per il bene della comunità.

È un grande, profondo dolore per me la perdita di Beppe Matulli, cui mi legava un’amicizia durata 40 anni e con il quale ho condiviso l‘impegno politico nella Democrazia Cristiana dal 1983, con la segreteria De Mita, lui giovane e brillante segretario regionale della Toscana e io Dirigente nazionale della SPES. E abbiamo entrambi attraversato i passaggi complessi e problematici, dalla fine della Dc al PPI, alla Margherita e poi al Pd spesso scambiandoci riflessioni, amarezze e convinzioni.

Beppe era un uomo integro, profondamente credente, politico di grande finezza, con una sincera vocazione pedagogica. E infatti in quegli anni fonda a Firenze il  Centro di documentazione democratica, fucina di una incessante e generosa opera di formazione politica di giovani e molti futuri leader della Dc toscana, affiancata dalla pubblicazione di Quaderni monografici che hanno arricchito il patrimonio culturale di tanti di noi.

Tra il 1987 e il 1994 abbiamo condiviso l’esperienza parlamentare alla camera, occupandoci in particolare della riforma della legge sul Cinema (che sarà approvata nel  1994) nella Commissione istruzione e cultura e poi entrambi  siamo stati nominati Sottosegretari nel Governo Ciampi, lui alla Pubblica Istruzione e io all’Università e Ricerca. Vorrei ricordare la sua intelligente e innovativa proposta di riforma della Scuola secondaria superiore, sulla quale ottenne al Senato il 90% dei voti, ma bloccata per l’interruzione anticipata della legislatura e purtroppo mai più approvata.

Beppe ha svolto con onore anche ruoli di amministratore locale: dal 1970 consigliere regionale per due legislature, nel 1995 Sindaco di Marradi, sua città natale, fino alla carica nel 2002 di vice Sindaco di Lorenzo Domenici a Firenze. Beppe Matulli è stato un politico visionario ma con grande capacità di realizzare progetti per il bene della comunità come la “sua” tranvia a Firenze, superando veti e polemiche con passione civile e dedizione.

Per me è stato soprattutto un grande amico, generoso e solidale, un interlocutore sempre stimolante, rigoroso e coinvolgente, un maestro di vita e di buona politica ispirata al cattolicesimo democratico di cui rivendicava la laicità e la responsabilità verso le istituzioni e il bene comune nel dialogo con tutti ma nella  forza argomentativa delle sue posizioni.

Ricordo la passione con cui, dopo l’esperienza nelle assemblee elettive si è dedicato alla ricerca storica, diventando Presidente dell’istituto storico toscano della Resistenza e nel 2018 viene eletto Presidente dell’Associazione nazionale Partigiani Cristiani (ANPC), dove ha dato un forte impulso alla valorizzazione del contributo dei cattolici alla Resistenza, lasciando un grande insegnamento a noi che gli siamo subentrati per sua espressa volontà.

Scrisse cose importanti. Interessante e documentatissimo il suo libro su “De Gasperi. Quando la politica credeva nell’Europa e nella democrazia” (Edizioni Clichy, 1918). Un titolo esplicativo delle sue due preoccupazioni dell’ultimo periodo della sua vita, quello per i crescenti nazionalismi e autoritarismi e quella per il troppo tiepido impegno per rilanciare il progetto politico europeo. Quel progetto per cui De Gasperi si è battuto fino a morirne (quando fu respinta la sua CED) in una appassionata vicenda e testimonianza umana e politica che Beppe ci ha restituito, anche attraverso documenti poco noti o inediti, nella sua lungimiranza e grandezza, cui attingere anche e soprattutto oggi.

Beppe è stato per me e per tanti anche un maestro di vita e di impegno sociale, come quello che lui fino alla fine ha svolto da volontario nel carcere di Sollicciano.

Voglio ricordarlo con le parole di Max Weber che lui ha scelto a prefazione del suo libro: “Solamente chi è sicuro di non cedere anche se il mondo, considerato dal suo punto di vista è troppo stupido e volgare per ciò che egli vuole offrirgli, solamente chi è sicuro di poter dire di fronte a tutto questo ‘non importa, andiamo avanti’, solamente quest’uomo ha la ‘vocazione’ per la politica”.

Oggi, caro Beppe, ti sei ricongiunto con la tua adorata Maria Grazie e sei nella Luce che non finisce. Prego per te e i tuoi cari.