(Fonte Adnkronos)

A volte ritornano. Si richiamano alla Balena Bianca, ma non vogliono fare una riedizione. L’obiettivo è creare un nuovo contenitore politico al centro, per dare maggiore spazio e voce ai moderati, alternativo alla destra sovranista della coppia Salvini-Meloni e al Pd. E coinvolgere tutti quei moderati delusi, a cominciare da quelli dentro Forza Italia.

Nasce la ‘Federazione popolare dei democratici cristiani’: a celebrare il battesimo ufficiale, questa mattina [ieri per chi legge, ndr], nell’auditorium Aldo Moro di via Campo Marzio, a pochi metri da Montecitorio, esponenti storici dell’ex Dc come Lorenzo Cesa, attuale leader dell’Udc, l’ex ministro Giuseppe Gargani, Mario Tassone, segretario nazionale del nuovo Cdu e Renato Grassi, segretario della Dc storica, che per anni si è battuto contro lo scioglimento della Balena bianca, decretato da Mino Martinazzoli.

L’atto costitutivo è stato firmato davanti al notaio una settimana fa, manca il simbolo. Nessun amarcord, ma una rivendicazione senza nostalgie dell’orgoglio identitario della Dc che fu. ”Se oggi usciamo dalle catacombe per organizzarci al centro e rivendicare la nostra identità, è un fatto importante, direi che è una notizia”, esordisce Gargani, che spiega le ragioni dell’iniziativa: ”Non vogliamo il risveglio della Dc come tale, ma oggi c’è ancor di più l’esigenza del centro, la necessità di aggregarci, che coinvolga tutti i moderati, alternativa alla destra eversiva e alla sinistra, a questo Pd, parte della maggioranza a sostegno del governo Conte”.

Dello stesso avviso Cesa: ”Mettere insieme come facciamo oggi 46 sigle è un fatto straordinario, continuiamo l’avventura, quel percorso politico iniziato tempo fa” dall’Udc, che vuol portare alla creazione di un ”soggetto politico di centro, distinto e distante dai populisti di destra e dalla sinistra”.

Gargani rivolge un appello a Gianfranco Rotondi, assente in sala: ”Gianfranco ha messo in piedi una Fondazione della Dc, spero possa essere il presupposto culturale della nostra azione politica”. Anche Cesa ‘chiama’ Rotondi: ”Mi dispiace che oggi Gianfranco non c’è. La sua Fondazione può diventare il nostro strumento culturale”. Il leader dell’Udc non ha dubbi: ”C’è bisogno di quel buon senso che non c’è più: basta con la politica urlata, sempre contro qualcuno o qualcosa. Noi siamo qui: l’Udc può essere lo strumento per riorganizzarci in un partito di centro. di ispirazione cristiana, che rimetta al centro della politica soprattutto la persona. Non è facile. Noi abbiamo una rete già in essere, soprattutto al Sud: va riordinata”. Cesa si rivolge agli ”amici di Forza Italia”, per convincerli a federarsi nel nome del centro, appunto: “Nelle prossime ore avrò un incontro con gli amici di Forza Italia: dobbiamo metterci tutti insieme, ci sono tanti di Forza Italia che la pensano come noi…”.