12.6 C
Roma
domenica, Marzo 16, 2025
Home Giornaleitaliani | In Europa vanno a pezzi maggioranza e opposizione

italiani | In Europa vanno a pezzi maggioranza e opposizione

C’è troppo di frequente in politica il vizio di una perenne sera dei miracoli a cui prestare attenzione, dove qualcuno con la bocca e l’astensionismo fa a pezzi una votazione.

Quando si tratta di prendere posizione la politica italiana sa sempre come cavarsela. Se la metti all’angolo, ricorre ad espediente assai più raffinato di un compromesso, dove comunque devi lasciare un pezzo di te da qualche parte insieme a quello di un altro.

Il voto in Europa sia sul riarmo che sul sostegno a Kiev ha sbaragliato maggioranza ed opposizione mischiando le carte fino a scolorire il biglietto da visita di ciascuno. Poco importa, perché sono in pochi quelli che lo conservano in tasca ormai con attenzione. 

Il fatto lascia strascichi dolorosi più a sinistra che a destra. Chi è in sella, comunque ci resta perché il potere fa da adesivo ad una monta sia pure per qualche tratto incerta. Chi desidera disarcionare l’avversario ha il dovere di far massa in un punto altrimenti fallirà nel risultato.

La risoluzione sul libro bianco e sul piano di riarmo della Von Der Leyen ha spaccato il PD, metà del partito ha votato a favore e l’altra parte si è astenuta.  Si chiamano i distinguo sui piani di riarmo dei singoli Stati e quello di difesa europea ma la lacerazione all’interno del partito è netta. Non proprio quisquile. Quando si gioca a braccio di ferro con se stessi, la situazione è grave e ridicola all’un tempo. 

Sull’altro fronte, per l’impegno alla difesa Fratelli d’Italia e Forza Italia votano a favore e la Lega contro. Quanto al sostegno all’Ucraina, Fratelli d’Italia si astiene, Forza Italia vota a favore e la Lega contro.

Siamo ai soliti precari equilibrismi della politica che tenta di tenersi in bilico per come possibile rispetto alle circostanze impegnative dove emerge se siamo di fronte a “classe” o “acqua”. Non siamo di fronte ad un carro che trascina la politica fuori dalle secche ma a scelte per mantenersi su una linea di sopravvivenza accettabile.

In democrazia, il popolo elegge chi è demandato a rappresentarlo nelle sedi istituzionali perché studi le questioni e voti in un senso o nell’altro, in aderenza all’identità del partito cui si appartiene.

L’astensionismo è quel diavoletto tentatore che ti tira fuori dai guai appena l’aria si fa torbida se proprio non ce la fai da solo a cavartela per uscire dagli impicci. Si astiene il cittadino dal voto e la politica non è da meno. Forse essere astemi e non bere di questi calici potrebbe essere d’istinto la cosa da fare. Il PD è affetto da un astigmatismo ne devia la messa a fuoco della sostanza. Almeno in politica estera, avrebbe bisogno del coraggio di Berlinguer o di sapersi avvalere dei consigli di Berlicche, il diavolo esperto che istruiva il meno capace Malacoda. Così continuando, il PD ci rimette se non la coda ma buona parte delle penne.

Continua a leggere

https://www.italiani.net/2025/03/13/leuropa-il-pd-e-larte-dellastenisonismo/