Un sindacato che interroga il futuro
Con una relazione densa e ben costruita, la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha aperto ieri i lavori del XX Congresso nazionale al Palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma. Di fronte a oltre mille delegati, Fumarola ha lanciato un messaggio chiaro: la partecipazione non è soltanto una tecnica democratica, ma un valore politico, civile e sociale da cui ripartire per affrontare le grandi transizioni del nostro tempo.
Riformismo sociale e dignità del lavoro
Nel cuore della relazione, il richiamo alla “via della corresponsabilità”: una scommessa culturale, ancor prima che sindacale. La Cisl rivendica la propria identità storica – autonoma, democratica, contrattuale – in un mondo che appare sempre più disgregato. Il lavoro resta la pietra angolare di ogni possibile ricostruzione: sicurezza, dignità, formazione e rappresentanza sono le parole-chiave di un discorso che non elude le difficoltà del presente, ma tenta di trasformarle in occasione di impegno condiviso.
Una visione europea, non retorica
Nel passaggio dedicato al contesto internazionale, la segretaria ha sottolineato il rischio di una regressione geopolitica: disuguaglianze crescenti, logiche di potenza, guerre dimenticate. Senza una politica estera e industriale comune, l’Europa resterà vulnerabile. Per questo la Cisl auspica un’Unione federale capace di tutelare il lavoro e il welfare, investendo su difesa comune, transizioni e diritti sociali. Un riferimento esplicito anche al Next Generation EU, che non può restare un episodio isolato.
Le urgenze italiane: salari, produttività, demografia
La relazione ha posto l’accento su alcune fragilità strutturali del nostro Paese: la stagnazione della produttività, il declino demografico, la precarietà diffusa tra giovani e donne. La CISL respinge la proposta di un salario minimo legale, rilanciando la centralità della contrattazione nazionale e decentrata. Tra le priorità indicate: contrasto al lavoro nero, formazione continua, sicurezza nei luoghi di lavoro e valorizzazione del capitale umano. Temi concreti, con proposte puntuali.
Legge sulla partecipazione: una svolta da non vanificare
Uno dei punti qualificanti della relazione è stato il riferimento alla legge n. 76/2025 sulla partecipazione dei lavoratori, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta dalla CISL. Non una semplice riforma tecnica, ma un “cambio di paradigma”, ha detto Fumarola: una nuova idea di democrazia economica da sperimentare nelle imprese pubbliche e da estendere alle ex municipalizzate. Condizione necessaria: il rifinanziamento strutturale del Fondo previsto dalla legge.
Una buona partenza, senza facili entusiami
Nel corso della mattinata sono intervenuti anche i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, segnando un momento di unità – di cui per altro il movimento sindacale ha molto bisogno – almeno sul piano della reciproca attenzione.
Quel che emerge è la volontà di organizzare il cambiamento in un contesto di profonde innovazioni. Il “patto della responsabilità” si muove in questa direzione: cercare punti di convergenza tra forze riformiste e responsabili.
Come è andata? E come andrà oggi con la Meloni?
L’accoglienza in sala è apparsa – almeno a noi – rispettosa, talvolta calorosa, ma senza toni trionfalistici. La relazione è stata seguita con attenzione, segno che la Cisl – pur in un contesto difficile – conserva un patrimonio di credibilità. L’augurio, come abbiamo scritto su queste pagine l’altro ieri, è che l’intervento odierno della presidente del Consiglio venga accompagnato da giuste forme di rispetto, ma senza… la ola da stadio. Il sindacato ha il diritto – e il dovere – di ascoltare, valutare e interloquire. Senza subalternità.