29.1 C
Roma
sabato, 28 Giugno, 2025
Home GiornaleLa Cisl verso il congresso: dove batte il cuore?

La Cisl verso il congresso: dove batte il cuore?

Oltre la tentazione moralistica, è sul piano politico e strategico che la Cisl si trova davanti a una prova cruciale: rilanciare l’idea di autonomia dei padri fondatori o scivolare nel confusionismo dei tempi nuovi?

La recente riflessione di Sandro Antoniazzi sul “caso Sbarra” mette a fuoco un punto chiave per la storia e l’identità della Cisl. La sua analisi segnala giustamente un vulnus morale, ma è sul piano politico che si gioca la vera partita. Non è nel moralismo che va ricercata la chiave di lettura: scivolare sul terreno dei giudizi personali finirebbe per richiamare quell’etica puritana che per tradizione lambisce la sinistra cattolica e, segnatamente, quella cislina.

Crisi, dalle grandi motivazioni agli adattamenti tattici

La Cisl dei Pastore, Storti, Carniti e Marini è stata una realtà forte perché chiara nel suo orizzonte politico e sindacale. Oggi, invece, sembra tentata dal “confusionismo” dei tempi nuovi: sospesa tra destra e sinistra, ma in realtà attratta dal richiamo di una destra che prova ad assorbirla e ad annullarne la visione originale. Le vicende legate al passaggio di Sbarra dal sindacato al governo (a proposito, ancora non si conoscono le deleghe effettive assegnate al Sottosegretario al Sud…) sono la spia di un problema più ampio, legato alla direzione generale dell’organizzazione.

Il congresso come crocevia

È in vista del prossimo congresso che la Cisl è chiamata a fare chiarezza sulla propria linea generale. O saprà rilanciare la visione cristiano‑sociale e democratica dei suoi padri fondatori – nell’alveo del modello contrattuale e partecipativo immaginato da Romani – oppure finirà per scivolare definitivamente nell’area della destra, come un sindacato autonomo qualunque. Questo è il punto dirimente, la prova del fuoco per l’attuale gruppo dirigente.

L’autonomia non è negoziabile

Se la legittimità interna è garantita dal voto dei delegati, quella esterna, sociale e morale, va guadagnata sul campo. Solo affermando e rilanciando l’autonomia sindacale e civile dei lavoratori, la Cisl potrà ritrovarsi degna dei suoi principi e delle sue battaglie sociali che hanno fatto la storia del sindacato. Magari affermando anche qualche no al Governo Meloni, prima che sia troppo tardi…