LA DIGNITÀ POLITICA DEI POPOLARI, L’AMMONIMENTO DI SCOPPOLA, GLI ERRORI DEL PD. E DUNQUE?

Piace registrare il ritorno in campo dei Popolari. In fondo, a rileggere Scoppola, viene da riflettere sulla spirale della sinistra che tende a fagocitare il contributo dei cattolici. Bisogna ricostruire il rapporto tra centro e sinistra. La Destra, infatti, potrà essere sconfitta alla sola condizione di unire gli sforzi dei moderati e dei riformisti, evitando la tentazione – sempre presente – dei primi di virare verso il conservatorismo e dei secondi verso il radicalismo.

È stato bello ritrovarsi presso l’Istituto Sturzo convocati dall’Associazione Popolari. Non solo per l’afflato umano che lega molti di noi attraverso le varie generazioni. Un elemento comunque importante, se si vuole considerare l’impegno politico quale rapporto fra esseri umani intesi a ricercare il bene comune e non una mera tecnicalità, quasi fosse un mestiere al pari di altri. Ma soprattutto perché è stato bello, e certamente utile, ragionare sulle cose della politica aiutati da relazioni tutte assai interessanti e, direi, importanti.

Al di là di come è stato rappresentato dalla stampa, che ovviamente ama usare toni forti, il convegno ha però senz’altro posto questioni e domande dirimenti che il Pd, cui erano rivolte, non potrà affatto evadere. Rileggere a quasi 16 anni di distanza l’articolo di Pietro Scoppola (che i convegnisti hanno trovato nella cartelletta di accoglienza) col quale lucidamente ammoniva la sinistra a non considerare l’allora costituendo Partito democratico un suo solo “problema interno”, mi ha da un lato colpito fortemente e dall’altro lasciato tanta amarezza perché quel rischio è quello che molti di noi hanno intravisto e denunciato negli anni successivi senza venire ascoltati, né dai gruppi dirigenti dello stesso Pd via via succedutisi né, talvolta, dagli stessi Popolari che (come ad esempio lo scrivente) erano entrati in esso con grande entusiasmo.

Ora, cos’è se non un grido d’allarme, rafforzato dal recente nefasto esito elettorale, la denuncia del progressivo spostarsi del dibattito interno al Pd e della sua proiezione esterna all’esclusivo ambito della sinistra e di una concezione valoriale che tende inesorabilmente a lasciare ai margini la componente cattolica per abbracciare tesi sempre più prossime all’individualismo dei diritti, ponendo sullo sfondo il fondamentale richiamo ai doveri della solidarietà sociale?

Una preoccupazione – sia quella politica, sia quella valoriale – posta più volte da molti di noi e immancabilmente non considerata, non apprezzata, anzi respinta con fastidio e noncuranza. Oggi addirittura attaccata alla base, con la costituzione di quel Comitato degli 87 (alcuni suoi componenti peraltro sono già dimissionari, a conferma di quanto pasticciata sia stata la sua ideazione e squilibrata la sua composizione) che dovrebbe riscrivere la Carta dei Valori del partito, di fatto proponendone uno nuovo e diverso, a prescindere da un congresso che sia pure con modalità contorte e complicate si starebbe pur avviando.

Rileggere Scoppola e (ri)scoprire che aveva previsto tutto, quando ammoniva a non andare nella direzione, sbagliata, che poi si è presa, ha fatto un certo effetto. Bene dunque che i Popolari presenti nel Pd abbiano – finalmente – lanciato un monito e consegnato un avviso: ovvero che è nell’interesse dello stesso Pd e della sua possibilità di competere con la Destra oggi al governo ascoltare le preoccupazioni espresse da una componente fondatrice del partito la cui dignità non può essere ignorata. La Destra potrà essere sconfitta alla sola condizione di unire gli sforzi del centro e della sinistra, dei moderati e dei riformisti, evitando la tentazione – sempre presente – dei primi di virare verso il conservatorismo e dei secondi verso il radicalismo. Con l’esito che nonostante il cambio delle generazioni non muterebbe il risultato, ovvero la vittoria dei primi. Con una fondamentale differenza rispetto al passato: mentre la Dc (certo, in un contesto storico differente, dominato dallo scontro ideologico fra liberalismo e comunismo) ha sempre saputo orientare politicamente verso il centro, prima, con De Gasperi, e verso il centro-sinistra, dopo, con Moro e Fanfani, i consensi che otteneva dal mondo conservatore, oggi i voti moderati che vanno verso i conservatori vengono gestiti dalla Destra, che intende esattamente attuare politiche di destra.

Non è già solo questa un’ottima ragione per ascoltare il monito dei Popolari?