La fermezza di Mariano Rumor di fronte alla strage del 17 maggio1973 alla Questura di Milano.

Rumor sarà inflessibile contro l’ondata nera stragista. Ordine Nuovo, il gruppo neo-fascista al centro del movimento eversivo, sarà messo fuori legge.

Era in corso la cerimonia in memoria del commissario Calabresi ucciso un anno prima, alla presenza del ministro dell’Interno Mariano Rumor, vero obiettivo dell’attentato. Per i neofasciti era considerato “responsabile” per non aver dichiarato lo stato d’assedio dopo la bomba di piazza Fontana. 

Rumor a quel tempo era presidente del Consiglio. Il piano sovversivo era in linea con quella che poi sarà identificata dai processi e dagli storici come la “strategia della tensione” che mirava a “destabilizzare il paese per stabilizzare l’ordine politico”, con l’intento di spostare a destra l’opinione pubblica per costituire le basi di una possibile svolta autoritaria e comprimere l’ordine democratico costituzionale. 

Divenuto Presidente del Consiglio, Rumor sarà inflessibile contro l’ondata nera stragista. Ordine Nuovo, il gruppo neo-fascista al centro del movimento eversivo, nel novembre del 1973 sarà messo fuori legge. Erano passati sei mesi dall’attentato di Milano.

La bomba provocò 4 morti e oltre 50 feriti. Di quelle “vite strappate” oggi ne traccia un ricordo sul “Corriere della Sera” Mario Calabresi. Della vicenda si é occupata di recente Stefania Limiti con il libro “L’estate del golpe” (Chiarelettere, 2023). Un bel romanzo di Valerio Aiolli “Nero Ananas” (Voland, 2019), racconta queste storie, racchiuse nei tormentati 4 anni che partono proprio da piazza Fontana per finire con l’attentato alla Questura a Milano.

Qui riportiamo in allegato, per gentile concessione dell’editore Tassotti, uno stralcio della biografia (2005) di Mariano Rumor curata da Orazio Carrubba e Piero Piccoli.

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