Fake news, ovvero le bugie virali che non hanno affatto le gambe corte ma che, anzi, vengono progettate nei dettagli per influenzare le grandi masse, creando spesso vere e proprie psicosi di gruppo.
Dai No Vax all’estremismo su inceneritori e alta velocità, dalle terapie sperimentali sui tumori alla lotta contro l’olio di palma… Fenomeni diversi con un unico comun denominatore: un pericoloso cortocircuito nei rapporti tra nuovi media, società, politica e scienza.
Internet, e soprattutto i social network, hanno facilitato l’accesso a una grande quantità di informazioni senza mediazioni, generando l’illusione che questa porta d’ingresso conduca a conoscenze finora riservate agli esperti.
La rete però sta tradendo le aspettative di molti. La libertà d’opinione senza freni, in un mondo dove tutti possono interagire con tutti su qualunque argomento e alla pari, ha come esito una disinformazione diffusa e pericolosa.
Una sorta di “malattia sociale” del nostro tempo da cui è difficile proteggersi, poco conta avere un buon livello di istruzione. È “La società della Pseudoscienza” raccontata dal sociologo Giuseppe Tipaldo in un testo che offre uno sguardo lucido sui motivi che alimentano tali processi (dati alla mano) e che è, al tempo stesso, un’ottima guida per discernere tra buone e cattive spiegazioni.
Costruito come una serie TV (chi è molto curioso può leggere un efficace riassunto del plot nel capitolo Spoiler per chi va di fretta) il libro, dopo una prima parte di analisi sociologica del fenomeno, indaga, episodio dopo episodio, i più eclatanti casi di pseudoscienza: dal caso Bonifacio – il veterinario che negli anni Sessanta ideò un siero anticancro basato sugli escrementi di capra – al metodo Di Bella, a quello Stamina, e poi la Tav in Val di Susa e la Tap in Salento, passando per vaccini e olio di palma.
Come in un giallo ben costruito l’autore va alla ricerca di vittime e colpevoli, movente e arma del delitto per giungere ad una conclusione provvisoria, aperta a nuove stagioni, come nelle nostre amate serie tv.
Un finale che smaschera gli artifici retorici con cui la pseudoscienza si sta accreditando e che lancia nuovi interrogativi sulle sue possibili evoluzioni future.
Editore Il Mulino – Collana “La vie della Civiltà”
Pag. 312 – Anno di pubblicazione 2019