La Voce del Popolo | L’indulgenza della Meloni sul caso Vannacci

È mancato alla Meloni il sacramento del battesimo politico. Non la si può accusare di indulgere a parole d’ordine sovversive o addirittura a derive golpiste. Ma resta pur sempre prigioniera dell’indulgenza.

Il generale Vannacci divide la destra di governo, tra chi pensa che vada messo in riga e chi invece vi si allinea. Ma questa divisione a sua volta nasconde un problema ben più grande. E cioè svela il modo affrettato e inevitabilmente ambiguo in cui la compagine meloniana ha attraversato il confine tra la piazza e il palazzo. 

Il generale diventa un “caso” appunto perché l’argomento è stato per così dire lasciato a metà. Così che si sentono depositari del verbo sia quanti richiamano il generale alla disciplina repubblicana sia quanti invece ne fanno un’impropria bandiera politica. In altre parole, è mancato alla Meloni il sacramento del battesimo politico. E cioè quel rito con cui ci si dà un nome, si sancisce un’identità e di lì in poi ci si incammina lungo un solco. 

Si dirà che il dare un colpo al cerchio e uno alla botte è anche questo un modo di governare. Un modo, peraltro, che ha illustri predecessori e nobili propositi alle spalle. Peccato che esso possa essere praticato solo alla condizione di poter disporre di un corredo di princìpi di adamantina chiarezza. Quantomeno sui fondamentali della vita repubblicana. 

Ora, non si può certo accusare Meloni di indulgere a parole d’ordine sovversive o addirittura a derive golpiste. Ma ella resta pur sempre prigioniera dell’indulgenza con cui ha spesso trattato certe devianze politiche di casa sua. E ora fatica a guadagnare credito non essendo riuscita a saldare tutti i debiti che la sua storia le ha per così dire caricato in spalla. Le occorrerebbe avere qualche nemico in più alla sua destra per avere migliori relazioni con il resto del Paese.

 

Fonte: La Voce del Popolo – 24 agosto 2023

Titolo originale: Attraversare il confine tra la piazza e il palazzo

[Articolo qui riproposto per gentile concessione del settimanale della diocesi di Brescia]