L’amore di Maria, un ponte tra il mondo e il cielo.

Non se ne andò con il clamore di nubi e di stupore della ascensione del suo Gesù e neppure ebbe bisogno di fustigazione e croce per dare ricordo certo di sé.

C’era stata qualche avvisaglia a cui non aveva dato un gran  retta. Qualcosa di più dei dolori alle ossa ed alla fatica di  tenersi ben ferma sulle gambe spostandosi all’occorrenza  da una casa all’altra dei suoi tanti figli. Questi scricchiolii  non l’avevano impressionata più di tanto e neppure era  preoccupata per la sua salute. Per quanto ne avesse  passate, non aveva timore della morte e neanche delle  sofferenze per una qualche malattia pronta a fare la sua  parte. Semmai, sarebbe stata la fine di una ricerca che le  avrebbe dato un po’ di riposo.  

Era infatti proprio la sua parte a non farsi trovare ed alla  ricerca della quale si era data da quando sul Figlio pensò  bene di impedirle di farla finita con la vita almeno dello  spirito Dispose infatti si dovesse resistere per portare avanti  la famiglia alla quale, Lui appeso ad una croce, ormai non  poteva più badare.  

Fu il sacrificio maggiore che le potesse chiedere,  inchiodandola ad una vita che non voleva più, rassegnata al  dolore che, tempestandole il capo, avrebbe brillato anche  se non ci fosse stato nessun altro dopo la morte. 

Ci sono fatti che non stanno troppo a guardare per il sottile  superando d’un soffio le radici del vero e del possibile e  martellano il cuore fino a sminuzzarlo in miriadi di pezzi,  così che ciascuno possa avere una sua agonia  moltiplicando all’infinito uno strazio che da principio era  solo per uno e già di per se insopportabile.  

Quel Figlio con lei era stato sempre di poche parole, troppo  impegnato a spenderle a convertire il mondo per conto di  un Padre invisibile e così parco di segnali da rasentare il  mutismo.  

Si era tenuta sempre ai margini di Gesù con la forza  nascosta di una madre che non può mai perdere di vista il  proprio Figlio qualunque sia la sua missione. Ora Maria, al  bando ogni gracilità di donna, si ritrovava sulle spalle  l’impegno a mandare avanti, giorno dopo giorno, quello che  il frutto della sua carne aveva predicato e per cui si era  speso del tutto.  

Perché questo fosse, Gesù aveva incastrato le cose in  modo tale che non potessero districarsi. Quando si parla  dalla croce, in punto di morte, nessuno può sottrarsi alla  richiesta messa in campo; ad un moribondo del resto non si  può negare nulla.  

Così a Giovanni fu detto di occuparsi di lei e viceversa,  nessuno che potesse ritrarsi nel proprio uscio di casa. Il più  sorpreso fu Giovanni ed a seguire tutti i suoi compagni di  ventura. Spettava a lui per primo a provvedere che Maria 

sulla terra e suo Figlio, adesso vicino al Padre, vivessero a  digiuno di ulteriori sofferenze e tradimenti.  

Perché questo fosse, occorreva oltre ad una fede, che può  sempre vacillare, anche un senso di pietà verso una donna  trafitta dal dolore e che non poteva essere lasciata al suo  destino.  

Gli apostoli accolsero Maria come nuova madre e lei li  accettò come altri figli a cui badare. Le cose messe in  questo modo, tutti allacciati l’un l’altro, i destini fatalmente  incrociati, erano la certezza di una chiesa costretta a  sopravvivere alla prova di un capo che li ha lasciati per un  tempo indefinito.  

Gli apostoli si sparsero per terre prossime e lontane per  portare il messaggio che avevano imparato ed ogni volta  prima di partire si accomiatavano da Maria che li  benediceva con rinnovata premura ed ancor più mai  abituata all’abbandono di volta in volta dei suoi figli.  

Tutta la sua vita era stata un continuo allontanamento da lei  di quelli che amava. Non aveva bisogno di impartire lezioni,  non aveva dottrine da ricordare o precetti da segnalare. Lei  si limitava alla raccomandazione materna di fare le cose  fatte bene e forse anche di essere prudenti senza perdere la  speranza che tornassero a casa sani e salvi.  

Altri martirii le sarebbero stati insopportabili ed è possibile  che le nascosero quando caddero le prime teste o lei finse  di non sapere fingendo una attesa che non aveva più  ragione di essere. 

Quindi dai confini di un Figlio al centro della scena, tutto  intento a parlare di un Padre che gli aveva delegato ogni  cosa, compresa la storia del creato, si trovò ad essere a  capo di una comunità con un suo stile di riservatezza, più in  armonia con il silenzio di Dio. I suoi occhi erano sufficienti  ad essere il faro per la sua nuova famiglia.  

Il suo Giuseppe per primo era andato alla corte di Dio e suo  Figlio lo aveva poi raggiunto lasciandole custodire quello a  cui era ancora da badare in loro assenza.  

Ora Lei, malgrado tutto, doveva decidere un da farsi,  ancora più penoso avendo il cuore privo di voglie. Questa,  nell’intimo, fu la sua prima battaglia.  

Non poteva mancare alla promessa fatta al Figlio circa il  comando che le aveva impartito; ma quanto al desiderio,  questo proprio non poteva imporselo.  

Del resto non era frequente che una donna fosse posta a  capo di una comunità, ancor più temeva che la sua  legittimazione venisse dalla tacita speranza degli apostoli di  un suo privilegio esclusivo.  

Se Gesù era veramente l’uomo dei miracoli ed il Messia,  non avrebbe fatto mancare la sua presenza alla madre. Di  nascosto del mondo, nei modi improvvisi che solo lui  conosceva, le si sarebbe fatto vivo non soltanto per  consolarla ma anche per istruirla sul da farsi. 

Lei non lo avrebbe mai confessato ma loro si dicevano che  potevano contare su questo sostegno trascendente e altro  non dovevano fare se non assecondarla. 

Eppure lei taceva, parlava dell’ordinario: un pranzo da  organizzare, panni da stirare, il momento della preghiera  tutti insieme, qualche commento appena accennato sui  problemi di questo o di quello. E soprattutto ascolto. Maria  era lì che riceveva visite continue, forse mai il tempo di  essere lasciata sola.  

Non era soltanto il desiderio di accudirla od il sospetto che  lei sapesse assai più di loro, suggerita chissà come dal suo  Gesù. Lei era la memoria del Figlio che le assomigliava.  Alcune sue espressioni erano proprio quelle del Messia e  persino il suo odore richiamava a quello del loro Maestro.  Starle vicino portava il necessario conforto agli apostoli per  non dirsi che era stato solo un sogno e che per davvero la  vita di prima non era da ripetersi.  

Maria era sempre con i seguaci che ora più di prima  sentivano di stare insieme per il timore di perdersi con lo  scorrere del tempo che sbiadisce per sua natura ogni  buona intenzione.  

Una sua carezza prima di congedarsi per un viaggio di  evangelizzazione era quella che dal Maestro non avevano  mai ricevuto e che adesso era loro accordata. Si potrebbe  dire che lei era la forma perfetta del corpo del figlio. Sua la  capacità di un tocco e di uno sguardo che il figlio,  annacquato dalla sua divinità, non poteva avere.

L’ultima volta, di nuovo tutti insieme, fu quando Gesù  ascese al cielo e Maria per prima sembrava aver perso il  suo pensiero tra le nuvole che le avevano rapito il Figlio, da  allora scandagliandole, incessantemente, una dopo l’altra,  finché non lo avesse per sempre riveduto.  

Per questo il suo eroismo fu nello sforzo di mettere ogni  attenzione sulla terra malgrado il suo cuore puntato verso  l’altrove alto. Con lo stesso cuore si sforzava di amare  Giovanni l’apostolo prediletto e tutti gli altri ma si trattava di  un impegno di obbedienza.  

Il cuore, almeno uno spazio incomprensibile del suo cuore  restava estraneo a quanto la circondava vagando in  continuazione di desiderio per il suo Giuseppe e per il suo  Gesù. Per certo fin da ragazza aveva creduto nel Dio dei  Padri; adesso ancor più era costretta a credere che il Figlio  fosse il Messia od almeno che ci fosse per tutti un  Paradiso, essendo questa la sola strada per riabbracciarlo.  

Se tutto fosse finito dopo la morte, il suo dramma di madre  non avrebbe avuto più alcun senso, se non essere uno dei  mille fatti che dicono del male degli uomini. Certamente  Maria era stata istruita alla fede ma ogni cosa era ormai in  secondo piano rispetto al suo Gesù, la cui verità era  interesse per altri mentre per lei, almeno in prima istanza,  prima di ogni cosa contava solo nuovamente raggiungerlo  ovunque fosse.  

Dunque la stanchezza nel tempo cominciava a farsi sentire  ed il tempo stesso a sua volta si consumava nella 

indecisione se lasciare il dono di Maria sulla terra o  affrettarsi in modo che tutto potesse ricongiungersi in cielo.  In ogni commiato si è presi sempre dall’ansia per chi si  lascia a gestirsela da soli. A tutto questo lei avrebbe dovuto  preparare gli apostoli in modo che proseguissero per bene i  loro compiti o forse meglio sarebbe stato non intristirli e  lasciar fare al corso delle cose.  

Il suo Gesù non l’aveva del resto preavvertita di ciò che  sarebbe stato; solo un certo Simone, con non poca ritrosia,  le aveva dato una qualche anticipazione. Le parole che gli  uscirono dalla bocca gli sembrarono infatti estorte da forze  occulte e dalla circostanza, mentre avrebbe voluto  risparmiarsi la preveggenza che lo rese noto al mondo.  

Gli apostoli intanto erano turbati da un presentimento che  non avevano saputo riconoscere al tempo del loro Gesù nel  giardino degli ulivi. La loro madre adottiva presentava  qualche segno di affanno e avrebbero dovuto prendere  confidenza con l’idea, prima o poi, di dover procedere da  soli.  

Eppure la cosa pareva pressocché impossibile.  

L’amore di Maria era di una razza sconosciuta; ad esso  nessuna scienza avrebbe mai trovato antidoti di rimedio.  Quello di una madre verso i figli, al pari di quello di Dio, non  ha meriti da vantare; la natura ti chiede dedizione a cui non  puoi negarti. L’amore verso lo sposo è spinto da una forza  che può conoscere l’usura del tempo ma si accende senza  che tu debba attivare alcun comando. Mentre per i  bisognosi nasce da un ragionamento di bontà. 

Diversamente l’amore di Maria apparteneva ad una specie  che non aveva nome ed in questo modo anche in Paradiso  erano a dir poco allarmati. Travalicava ogni canone e non  conosceva definizioni. Gesù per primo ne era stato  continuamente spiazzato e l’imbarazzo avrebbe marcato  visita anche in Paradiso.  

C’è poco da fare. Maria riempiva singolarmente, abitandolo,  quell’ultimo spicchio di umanità ignoto agli uomini ed  imprevisto persino al Creatore che ne era sconvolto per  aver lei superato ogni sua fantasia ed anche la forza stessa  della prima qualità divina.  

Non se ne andò con il clamore di nubi e di stupore della  ascensione del suo Gesù e neppure ebbe bisogno di  fustigazione e croce per dare ricordo certo di sé. Nessuno  dei suoi apostoli ebbe da stropicciarsi gli occhi per  accertarsi se si trattasse di sogni o di realtà. Lasciò fare  come sempre affidandosi al copione scritto per lei dal  Figlio.  

Si addormentò profondamente al punto di sembrare non  respirasse. Probabile che Giovanni e gli altri la portarono in  un luogo appartato perché, per quanto previsto,  quell’abbandono li avrebbe resi adulti per sempre e non  volessero mostrare il timore che li attraversava.  

Quando si perde una madre si piange senza che possa  darsi spazio a sbandieramenti. Ora il Paradiso avrebbero  dovuto davvero sudarselo e non c’era più il trampolino dei  suoi occhi a portarli verso l’alto e tanto meno un 

paracadute a schermarli dagli occhi di Dio per le loro  mancanze. 

Gesù morì e resuscitò. A lei invece l’esclusiva, più di un Dio,  a non proceder per queste tappe. Adesso Maria si sera  svegliata trovandosi improvvisamente in una posizione  privilegiata. Su dove stava, continuava a tenere gli occhi  bassi puntati su quelli che adesso freneticamente  muovevano da formiche, scambiandosi messaggi concitati  di quando, ricchi di tensione, nella casa non c’è più la  regina e tutto e da rivedere.  

Così assorta nell’osservarli e così invasa di nostalgia, non  realizzò nemmeno di Giuseppe che con il braccio le cingeva  le spalle e di Gesù che le teneva forte le mani assicurandole  che avrebbe lui provveduto a tutto.  

Da quel giorno fino alla fine dei tempi il cuore diviso tra il  sopra ed il sotto. Solo alla fine dei tempi avrebbe trovato  l’ultima pace. Sarà per questo che il mondo è ancora in  trambusto.