L’europeismo di matrice democratica cristiana nel pensiero di Gonella

L’impegno dei cattolici per l’Europa unita non ha avuto un carattere d’improvvisazione. Risale effettivamente agli anni ‘30. È istruttiva la lettura di questo breve testo che l’autore premette alla raccolta dei suoi scritti sull’Europa.

In questo volume vengono pubblicati alcuni brani di articoli e discorsi che ho dedicato al problema dell’europeismo ed a questioni internazionali connesse alla costruzione della Comunità europea.

Ho avuto la felice ventura di poter essere fra i primi sostenitori dell’esigenza dell’unità europea, pubblicando una serie di articoli nell’«Osservatore Romano» fin dagli inizi degli anni ’30, quando imperversavano il razzismo, il nazionalismo e l’imperialismo nazi-fascista.

Erano ben poche le voci che in quegli anni di lotta e di intolleranza politica potevano levarsi contro le aspre rivalità fra nazioni europee che condussero alla catastrofe bellica. Utopia o sogno erano considerati i programmi federalisti che ora non sono più argomento per ristretti gruppi di intellettuali, bensì materia sulla quale si pronuncia il suffragio popolare.

Anche negli anni del triste epilogo della guerra ho continuato questa battaglia in articoli pubblicati nel quotidiano «Il Popolo», ed ho potuto sostenere le tesi europeiste nella relazione tenuta nel 1946 al primo Congresso della Dc per la determinazione del programma del partito che ha posto l’europeismo fra le sue essenziali rivendicazioni.

Successivamente, nei lunghi anni di permanenza ai Ministeri della Pubblica Istruzione e di Grazia e Giustizia, e pure in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri di Giustizia dell’Europa occidentale, mi sono state offerte varie occasioni di partecipare a convegni internazionali sui problemi della cultura e del diritto europeo, pronunciando discorsi e tenendo relazioni ricordate in questo volume.

Inoltre, essendo da quasi un ventennio deputato e Vicepresidente del Consiglio d’Europa, ho partecipato, nell’Assemblea di Strasburgo, a dibattiti in difesa dell’unità europea la quale, sia pure con difficoltà e lentezze, veniva maturando nella politica dell’Occidente europeo.

[…]

La nostra è stata veramente una «lunga marcia» di pionieri, una marcia silenziosa durata quasi un cinquantennio partendo dalle iniziali rivendicazioni europeiste per arrivare all’elezione del primo Parlamento europeo. La marcia continua: dall’unità economica all’unita politica. È appunto in considerazione delle nuove battaglie che può essere utile testimoniare la tenace costanza nella fedelta alla causa dell’unità europea e quindi della pace fra i popoli, la quale trova un valido fondamento spirituale, culturale e storico nella civiltà cristiana.

[G. Gonella, Lo spirito europeo, Edizioni Logos, 1979]