Misasi, un ritratto dell’uomo di pensiero e di azione.

“Il Popolo” edizione online, diretto da mons. Stenico, ha aperto una rubrica che dei molti protagonisti della lunga storia dc propone le biografie. Di seguito riportiamo l’ultima dedicata a Riccardo Misasi.

Franco Cimino

 

Parlare di Riccardo Misasi equivale a parlare di Democrazia, tema quantomai importante oggi in un Paese che, progressivamente, sembra allontanarsene. La Democrazia, con la maiuscola. Quella costruita con le mani dei coraggiosi resistenti nel quarantatré del secolo scorso, rafforzata dalla intelligenza colta dei padri della Repubblica e dai costituenti illuminati e coraggiosi, difesa dal popolo italiano negli anni in cui è stata gravemente minacciata dalle trame golpiste, dalle forze delittuose nere e sanguinarie.

E, poi, da quelle del terrorismo rosso, quasi tutte al servizio anche di qualche paese che vedeva l’Italia, nella sua cultura antica, nella sua forza politica, nel suo spirito di autonomia, nella sua ferma vocazione di costruire l’Europa, quale forza di libertà e di progresso, agente di Pace nel mondo attraverso i principi universali della sua Costituzione.

Quella che ha, come ci insegna Misasi, nel valore assoluto e non negoziabile della Persona, tutto ciò che serve per realizzare la Pace nel mondo. Non soltanto nel nostro Paese. Ché Persona è Libertà, il suo elemento vitale e costitutivo. Persona è dignità, irrobustita dal lavoro degno cui si ha diritto. È partecipazione. Anche alle scelte di governo. E perciò è governo stesso delle risorse comuni. Persona, è diritto al libero confronto.

Quello nel quale ciascuna posizione ha pari dignità e pari valore rispetto a tutte le altre espresse. Quella pari dignità che misura la verità possibile non dalla forza maggioritaria, democraticamente realizzatasi, ma dai contenuti ed anzi dal fatto stesso che la singola posizione venga liberamente maturata e culturalmente prodotta.

E dove cultura sia non solo erudizione e profondità e molteplicità delle conoscenze, ma sensibilità con cui ci si approccia alla realtà per cambiarla in direzione del Progresso, il quale è sempre e incessantemente una tappa della Democrazia, che nel suo divenire diviene se stessa.

Persona è, quindi, la maggioranza che liberamente si forma. È, di riflesso, la minoranza che ha il coraggio di esserci, di resistere alla tentazione del conformismo e del trasversalismo, le malattie più gravi del tessuto democratico e della stessa coscienza individuale e collettiva. Persona è l’opposizione che vigila sulle tentazioni dei governi di essere dominatori e impositori della e sulla realtà unitaria e complessa.

Persona è dunque Democrazia.

É Libertà, quella vera. Libertà che si libera e libera. Si libera dai lacci invisibili che la stessa Democrazia usa quando non è piena. Sincera. Quando é affatica o ha paura di essere. Libera uomini e culture, da ogni forma di oppressione. Soprattutto, quelle mascherate e dietro le quali si nascondono interessi preponderanti, prepotenze ed egoismi che creano ingiustizie. E il dominio di pochi, che decidono della vita di tutti.

 

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