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Il quadro macroeconomico prefigurato nella NADEF è nel complesso plausibile anche se leggermente ottimistico, in particolare alla luce dei più recenti sviluppi interni e internazionali; permangono, per l’attività produttiva, non trascurabili rischi al ribasso. La realizzazione delle previsioni di crescita è inoltre legata alla piena attuazione del PNRR.
L’elevato rapporto tra il debito pubblico e il PIL è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per fare fronte a possibili futuri shock avversi; espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari; aumenta il costo del debito per lo Stato, e in ultima analisi per le famiglie e le imprese.
Il Governo ha deciso di attuare una manovra espansiva per l’anno prossimo e dall’impatto sostanzialmente nullo nel biennio successivo. Questa scelta, unitamente a un differenziale tra tassi di interesse e crescita meno favorevole di quello degli ultimi anni e al costo di misure espansive ereditate dal passato (tra le quali è di particolare rilievo il peso del Superbonus), fa sì che il rapporto tra il debito e il prodotto scenda solo marginalmente lungo l’orizzonte di programmazione della NADEF.
Nel medio periodo, le analisi di scenario incluse nella NADEF mostrano come, senza una sensibile correzione dei conti e una maggiore capacità di crescita dell’economia, il rapporto tra il debito e il PIL assumerà una traiettoria crescente a partire dal 2027, anche a causa dell’impatto sulla spesa pubblica dell’invecchiamento della popolazione.
Pianificare già nel triennio 2024-26 una riduzione dell’incidenza del debito sufficientemente ampia da essere robusta rispetto ad andamenti economici meno favorevoli delle attese diminuirebbe la possibilità di ripercussioni negative di eventuali turbolenze sui mercati; ridurrebbe gli elementi di incertezza, in un contesto reso complesso dallo shock energetico e da un quadro internazionale su cui pesano le tensioni geopolitiche, con rischi al ribasso per lo sviluppo globale. Anticipare la discesa del profilo del debito conterrebbe il rischio di dover ricorrere in futuro a forti aggiustamenti dei conti nell’eventualità di shock avversi. Nell’impostare la prossima legge di bilancio è importante che a oneri di natura permanente facciano riscontro coperture certe, di entità adeguata, e anch’esse di natura permanente.
L’economia italiana mostra numerosi punti di forza. Ha riacquistato notevole competitività sui mercati internazionali. Le imprese hanno effettuato ingenti investimenti mostrando fiducia nel futuro e il tasso di occupazione ha raggiunto il valore più elevato dagli anni settanta. Il settore finanziario è solido anche grazie al basso indebitamento privato. Sono caratteristiche che consentono di trasformare in opportunità di sviluppo i ritardi che pur permangono in più ambiti. Alla necessaria azione sui conti pubblici va affiancato un incisivo sforzo di riforma volto a innalzare il potenziale di crescita dell’economia.
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https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-vari/int-var-2023/Altimari-09.10.2023.pdf