In questi giorni e per ultimo giovedì sera con “Piazza pulita”, si sono palesati tutti i problemi di cui soffre l’Italia. Il disgusto, quasi fisico, di quello che abbiamo visto e ascoltato rende evidente un fallimento generazionale di proporzioni catastrofiche. Ci siamo fatti eccitare dalla contrapposizione di tutti contro tutti, da una politica inesistente dell’uno vale uno e del vaffa.
Ci siamo fatti incantare da una informazione faziosa e senza etica. Ed infine da una magistratura che fa paura. Un semplice cittadino tremerebbe al solo pensiero di servirsene per sciogliere qualsiasi vertenza dovesse capitargli. Una palude maleodorante, melmosa e avvolta da una nebbia densa e appiccicosa che oscura lo sguardo e il pensiero. Eppure, come dimostrato da questo governo, risorse in grado di tentare il cambiamento ci sono. Ma è sempre in atto l’azione dell’immobilismo o addirittura dei passi indietro. Il gattopardismo. Il regno dei mediocri, dell’uno vale uno, del clientelismo.
Per noi cittadini, è rimasta una sola possibilità, spazzare la mediocrità e pretendere le acque limpide e l’aria cristallina. Pulire il mondo limaccioso, che in questi giorni si è svelato e che, purtroppo, penso sia un immenso iceberg. Liberiamoci della sindrome di “Piazza Venezia” e mostriamo che siamo più liberi e più consapevoli di come “loro” credono. Dobbiamo pretendere che il bisturi venga affondato nel “bubbone” e che finalmente le piaghe guariscano, anche dolorosamente.
Dobbiamo pretendere un Stato in cui tutti si sentano a casa e tutelati nei propri diritti, uno Stato per cittadini e non un potere per furbi di oggi e di domani. La pressione deve essere forte cosicché la politica sia quella forza riformatrice tale da aiutare questo governo alla svolta per l’Italia. Basta con i distinguo, lo sguardo deve essere verso il futuro, perché sará il mondo dei nostri nipoti e guai ne abbiamo combinati ormai tanti, troppi.