Prima intesa tra forze omogenee dell’area popolare d’ispirazione cristiana

È comunque un progetto che richiede un rinnovato protagonismo della cultura e della tradizione cattolica popolare e sociale che continua ad avere una straordinaria modernità anche nella stagione politica contemporanea.

L’abbiamo definita una “collaborazione rafforzata” quella tra Tempi Nuovi e Insieme, cioè tra due movimenti politici e culturali dell’area cattolica italiana che hanno un obiettivo comune. Ovvero, quello di favorire una vera e propria ricomposizione politica, culturale ed organizzativa dell’area

cattolico popolare e sociale del nostro paese.

Un progetto che parte da lontano e che purtroppo, in questi ultimi anni, ha dovuto fare i conti con un progressivo indebolimento della presenza politica della cultura, dei valori e della tradizione del cattolicesimo popolare, sociale e democratico nella citta della politica italiana. E, al contempo, una cultura politica che sostanzialmente è scomparsa all’interno dei vari partiti. O perchè ridotta ad un ruolo puramente ornamentale e protocollare o perchè limitata e circoscritta ad una presenza puramente personale

e del tutto testimoniale. In entrambi i casi, comunque sia, politicamente irrilevante e culturalmente ininfluente ai fini della costruzione del progetto politico complessivo del partito e della relativa coalizione.

Ed è in questo che si inserisce l’iniziativa concreta, e politica, di Tempi Nuovi e di Insieme. Due movimenti che sono accomunati dall’idea di riaccendere la speranza di una ricomposizione dell’area popolare nel nostro nostro paese, pur riconoscendo sino in fondo il profondo e radicato pluralismo delle varie opzioni politiche dei cattolici italiani.  Una iniziativa, però, che si allarga anche ad altre culture politiche per ricreare un luogo politico di matrice centrista che non si limita a vivere di una potenziale rendita di posizione o ad una equidistanza dagli schieramenti maggioritari.

Un progetto che richiede, comunque sia, un rinnovato protagonismo della cultura e della tradizione cattolica popolare e sociale che continua ad avere una straordinaria modernità anche nella stagione politica contemporanea. E i due movimenti, radicati in tutto il paese e nello specifico in settori significativi dell’area cattolica popolare e sociale, non può non prestare una forte e qualificata attenzione al cosiddetto “civismo” di matrice centrista e cattolica che proprio nelle comunità locali trova il suo terreno più fertile e significativo. Un civismo che, il più delle volte, è rappresentato da uomini e donne che ricavano le ragioni del loro impegno dalla cultura e dalla tradizione del cattolicesimo popolare e sociale.

Di qui, cioè dalle rete delle comunità locali – comuni e regioni – riparte l’iniziativa politica di questi due movimenti. E l’esperienza, la storia e il profilo dei due promotori, Beppe Fioroni e Stefano Zamagni, accompagnati dai rispettivi gruppi, può rappresentare una vera ed autentica novità nel panorama e nella galassia della ricca, complessa ed articolata area cattolica italiana.