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sabato, 31 Maggio, 2025
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Sapere, responsabilità, futuro: il ruolo globale dell’educazione

Verso la co-sinapsi sociale. Se un nuovo welfare plurimo sta già crescendo, un’altro sta per nascere, quello del “meta-walfare”, una dimensione generativa nel quale si avrà necessità di una “meta-sapienza globale”

La società della conoscenza globale è ormai contaminata dalle reti neurali artificiali e dalle tecnologie emergenti. Cambia lo scenario e muta la prospettiva del ruolo dell’education nel senso piu’ ampio del linguaggio, una metaformosi che va oltre l’istruzione e la consapevolezza collettiva. Sorge la “quarta missione” della conoscenza universitaria e scientifica, significa intervenire sulla “co-sinapsi sociale” per il superamento delle disuguaglianze  e della lotta alla povertà educativa per tutti e per tutte le età. Fine ultimo è la piena realizzazione dello sviluppo umano integrale della persona. L’Enciclica Laudato si’ e la Fratelli Tutti di Papa Francesco ci consegnano quotidianamente idee, pensieri, riflessioni sulla “mistica che ci anima” rispetto al nostro impegno di persone dentro le cose che sorreggono il piano superiore dell’umanesimo contemporaneo. 

È impegno, è l’umanesimo dell’impegno. In questa lineare “algebra sociale” si alza il grido del Global Compact on Education lanciato nel 2019 sempre dal Pontefice come integrazione dell’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile. Va assolutamente rilanciato. Un Patto Educativo Globale leva del dialogo tra i popoli e le generazioni dinanzi alle sfide dei conflitti, del cambiamento climatico e della transizione digitale. “Il Global Compact on Education (GCE) può essere paragonato a quelle piante che si rigenerano continuamente, come una foresta che cresce e si allarga sempre più” (José Tolentino de Mendonça).   

Mettere al centro la persona, ascoltare le nuove generazioni, aprire all’accoglienza, rinnovare l’economia e la politica, custodire la casa comune, valorizzare la cultura, il rispetto della donna e della parità di genere,  le persone anziane, l’intergenerazionalità e il tecnologismo, etc. sono solo alcuni dei punti da cui ripartire promossi dal Patto Globale Educativo. È stimolare il sapere ma anche la società civile, le parti sociali, il terzo settore, le istituzioni ad essere “unitamente” ed autenticamente “world class civic university”.  

Maria Montessori ci ricorda che il sistema educativo e la società della conoscenza è il luogo in cui l’educazione superiore si basa su principi dell’autonomia, dell’autoapprendimento e della formazione attiva. Questo nuovo scenario che vede l’avanzare della digitalizzazione della conoscenza ci interroga anche sui grandi temi etici e di governo dell’interfaccia mente digitale – reti neurali artificiali in una “algoretica della società” inclusiva e di senso. E se un nuovo welfare plurimo sta già crescendo, un’altro sta per nascere, quello del “meta-walfare”, una dimensione generativa nel quale si avrà necessità di una rinnovata società della conoscenza, una “meta-sapienza globale” interfaccia tra quello che conosciamo e quello che ancora non ci è noto oltre il muro degli algoritmi. Il governo dei saperi deve tradursi in reti di innovazione responsiva, per unire la conoscenza e la speranza di ogni generazione al fine di promuovere generatività in un’alleanza di co-sinapsi sociale per il progresso.