Le aperture di Elly Schlein si ripetono con insistenza, ma negli ultimi tempi Calenda ha preso a irrigidire le sue posizioni. Ne è riprova la diversa caratura degli interventi di ieri.
“Con il leader M5s Conte certamente ci sentiamo, e anche con Carlo Calenda, è naturale abbiamo fatto insieme un lavoro sul salario minimo”, ha confidato la leader del Pd a In Mezz’ora su Rai3, aggiungendo: “Spero che si riesca a trovare un accordo anche sulla sanità pubblica, su cui i punti di critica delle opposizioni sono simili”, ovvero “la mancanza di risorse e la necessità di sbloccare i tetti sulle assunzioni perché i reparti si stanno svuotando e le liste d’attesa si stanno allungando”.
“Io credo che non si costruisca nelle formule astratte l’alleanza o nei grandi proclami o nelle sfide lessicali per il nome del campo, non mi interessa questo aspetto. Mi interessa che su alcuni temi concreti riusciamo a unire i nostri sforzi”, ha detto Schlein, ricordando anche: “Le cose che abbiamo portato in piazza sono possibili terreni comuni perché quando parliamo di clima, di casa, di scuola, di lavoro, di Costituzione, io penso che ci siano i presupposti per provare a essere più efficaci insieme contro questo governo”.
Per parte sua, prendendo spunto dalle posizioni della Cgil, Calenda è andato giù con l’accetta. Lo ha fatto, come spesso succede, sfruttando lo spazio dei social. “Che autorevolezza può avere un sindacato che proclama uno sciopero contro la manovra (prima di averla letta) e poi presenta una proposta di manovra da 87 miliardi praticamente priva di coperture? Una manovra che se approvata porterebbe al default immediato dell’Italia. La linea di politica economica della CGIL di Landini, che il Pd sembra avallare, è populismo puro”.
Di qui il messaggio conclusivo, per nulla conciliante, del leader di Azione. “Martedì spiegheremo la nostra proposta di contromanovra con coperture e scelte precise. Combattere il populismo di destra con uno uguale e contrario di sinistra produce solo rumore e discredito. Se il Pd intende assumere questa linea Azione prenderà atto che intese, anche solo di merito, sono oggi impossibili”.