Shantaram, un racconto di amore, droga, violenza e spiritualità

Gregory D. Roberts esplora tutti gli aspetti della vita umana, dalla passione all'oscurità, dalla redenzione alla spiritualità. È sempre possibile trovare la propria strada nella vita, anche nei momenti più difficili.

Se vi piace l’avventura, fisica o intellettuale, non vi resta che leggere Shantaram di Gregory D. Roberts. Il libro si configura come un’autobiografia dal carattere sensazionale, in cui l’autore narra della sua parabola esistenziale come fuggitivo da un carcere in Australia sino ad approdare nella magica India, dove tutto ciò che vive sotto il sole è fatto di amore, magia, ma anche tradimenti, trame complesse, ruberie, assassini, droghe, lampi di misticismo, spiritualità e narcotraffico. 

Roberts è un tossicodipendente, il suo mostro è l’eroina. Arriva persino a imbracciare le armi e ad affiliarsi a un clan mafioso pur di ottenere i soldi che gli servono per la dose. Poi succede la cosa più prevedibile: la polizia australiana riesce a catturarlo, Roberts finisce in carcere. I suoi anni come anarchico lo portano ad un “interessantissimo” soggiorno in prigione. E qui stringe rapporti di amicizia con altri carcerati, finché non si dispone ad orchestrare la fuga – in realtà  complessa ed azzardata – in cui rischia la morte. Riesce comunque  nel suo intento e quindi scappa in India con un passaporto falso. Ad accoglierlo ci sarà l’eclettico Prabaker, per gli amici Prabu, che organizzerà per lui le prime fasi di soggiorno nella calda città di Bombay. Qui Gregory D. Roberts farà conoscenza di vari guitti e criminali, persone che vivono la propria vita barcamenandosi tra atti di grande amore e operazioni fraudolente. 

Non mancherà molto prima che il nostro incontri l’europea Karla, una donna con un passato difficile che nasconde molti misteri, ma emana una grande aura di fascino e potere. Tra un’azione sconsiderata e l’altra, nel vortice della pericolosissima Bombay, il fuggitivo comincerà a nutrire un amore sempre più profondo per quella che vorrebbe diventasse la donna della sua vita, ma anche per i tanti amici e conoscenti che incontrerà lungo le sue peregrinazioni. 

Derubato dei suoi soldi pochi mesi dopo il suo arrivo in India, Gregory, per tutti ormai “Lin” (che significa “pene” in hindi), comincerà a fare il medico in uno slum, vivendo sostanzialmente alla ventura. In seguito diverrà parte della mafia di Khaderbai, un criminale filosofo temutissimo che gli farà addirittura da padre. Interessanti le discussioni che tra una fumata di hashish e l’altra gli eroi del romanzo/autobiografia faranno riguardo i più disparati argomenti, toccando motivi come l’amore, ma anche come il dolore, con estrema acutezza e grande ingegno. 

Dicevamo all’inizio che la nota dominante è l’avventura. Si tratta di un’avventura intellettuale prima di tutto, sebbene quasi “fisica”, perché Shantaram è capace di portarti talmente in media res da lasciarti senza fiato. C’è tutto, amore, droga, violenza, pericolo, amicizia, spiritualità, gioia e rimorso. Per giunta, l’autore non vi lascerà venti pagine senza considerazioni filosofiche sulla vita, sull’amore, sulla sofferenza, su quel che si perde e quel che si guadagna in un’esistenza votata alla ricerca della libertà e dell’amore. Chiunque leggerà il libro, riscoprirà parti di sé morte e sepolte, e forse  avrà desiderio di compiere gesta fuori dall’ordinario. Avrà voglia di lottare, anche accettano di scivolare nei recessi negletti della vita, sempre con intelligenza e amore per la propria condizione esistenziale.

 

Per saperne di più 

https://amzn.eu/d/9Dv8ODB