È il momento di unire tutti i liberali, popolari, riformisti e moderati, che hanno la voglia e il coraggio di condividere un programma “per” l’Italia e non solo per arginare il bipopulismo.
“In giro che succede?
Vi faccio vedere come si fa
Santa immaginazione,
ho perso le chiavi della città
Magiche le elezioni,
a fare promesse siamo i campioni.
Passo l’inverno a tenervi buoni
Cerco l’estate quaggiù in città.
E allora sì, propaganda, propaganda
Non c’è più niente che mi manca
E allora sì, propaganda, propaganda
La risposta ad ogni tua domanda”.
(Fabri Fibra, Colapesce, Dimartino – Propaganda)
Non è il mio genere musicale, ma “Propaganda” di Fabri Fibra mi ha colpito al primo ascolto, perché sembra essere la perfetta colonna sonora dell’attuale sistema politico. Promesse irrealizzabili, populismo, demagogia, trattare i cittadini come clienti da abbindolare con fake news e disinformazione.
Se la politica è solo propaganda l’elettore non “spreca” il proprio tempo per recarsi alle urne. Le ultime elezioni amministrative (56% affluenza) hanno dimostrato, ancora una volta, che gli elettori si rifiutano di scegliere il meno peggio tra i due blocchi populisti. La personalizzazione e la spettacolarizzazione dello scontro, ad essa legata, allontanano i cittadini dalla politica. Se per scegliere i sindaci e i consiglieri comunali, si reca alle urne solo un italiano su due, vuol dire che la politica è sempre più isolata.
Altra nota stonata, dell’ultima tornata elettorale, è l’affluenza ai referendum sulla giustizia, solo il 20%. Una ricerca di BiDiMedia, di una settimana fa, faceva già presagire l’esito dei quesiti. In media i telegiornali italiani ne hanno parlato solo per l’1,1 %. Per non parlare dei talk che hanno preferito il solito scontro alla vera informazione. Il problema informazione è uno dei nostri problemi, la nostra voce è assolutamente assente, dobbiamo rimediare il prima possibile con gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Unico fattore positivo sono le liste centriste, che con grande coraggio e forza si sono presentate agli elettori in alcuni comuni italiani.
Proviamo a stilare un elenco approssimativo.
Amministrative, liste di centro, indipendenti e autonome da destra e sinistra:
(Fonte: Eligendo)
Parma
CIVILTA’ PARMIGIANA 4,58%
UN PROGETTO DI COMUNITA’ 1,57%
ORA CON DARIO COSTI SINDACO 5,27%
GENERAZIONE PARMA 0,79%
Lucca
INSIEME – IMPEGNO CIVICO 1,31%
LUCCA SUL SERIO 2,43%
Todi
AZIONE CON CALENDA 4,04%
PROGRESSO PER TODI 2,90%
TODI CIVICA 6,27%
Narni
BUFI SINDACO 1,78%
Alessandria
ALESSANDRIA VIVA 1,34%
SI’AMO ALESSANDRIA 5,80%
AZIONE CON CALENDA +EUROPA 5,67%
ALESSANDRIA PULITA 1,16%
Asti
AZIONE CON CALENDA +EUROPA 1,21%
Como
VERDE E’ POPOLARE 0,72%
L’Aquila
AZIONE CON CALENDA +EUROPA 4,80%
Palermo
ROMPI IL SISTEMA 0,96%
AZIONE CON CALENDA + EUROPA 8,11%
E TU SPLENDI PALERMO 1,3%
Ciampino
CAMBIAMO 1,90%
ITALIA VIVA 2,71%
NOI DI CENTRO 0,15%
Catanzaro
AZIONE POPOLARE 0,92%
NOI CON L’ITALIA 2,88%
CATANZARO AL CENTRO 2,76%
Sabaudia
UNIONE DI CENTRO 1,22%
FORZA ITALIA 13,20%
AZIONE CON CALENDA 4,22%
SCEGLI SABAUDIA 6,80%
CITTA’ NUOVA 7,35%
Verona
FARE! CON FLAVIO TOSI 4,42%
FORZA ITALIA 4,34%
Questi risultati, insieme a quelli dello scorso anno, sono un buon punto di partenza per il centro che verrà, se si riuscirà ad unire tutti i centristi italiani in vista delle politiche del 2023. È il momento di unire tutti i liberali, popolari, riformisti e moderati, che hanno la voglia e il coraggio di condividere un programma “per” l’Italia e non solo per arginare il bipopulismo. Serve uno sforzo unitivo, umiltà e passione. Come ho già detto molte volte, fino a diventare noioso, questo coraggio non può che partire da “noi” cittadini comuni. È il momento di agire per costruire il nostro futuro insieme.