Un’ora colloquio Mattarella-Meloni, confronto anche sulla giustizia

Roma, 13 lug. (askanews) – L’atteso colloquio tra Sergio Mattarella e Giorgia Meloni si è tenuto oggi al Quirinale. Al termine del Consiglio supremo di difesa, i due si sono chiusi nello studio alla Vetrata, per quasi un’ora di faccia a faccia definito dal Quirinale “cordiale e costruttivo”.

Al termine bocche cucite sull’andamento del confronto. Da fonti di governo si apprende solo che è stato un incontro ad “ampio raggio”, come avviene di frequente, sui temi al centro dell’agenda di governo, quindi anche la giustizia. Proprio questo era il tema più “caldo”, dopo le polemiche sui casi Santanchè, Delmastro e La Russa che hanno agitato l’esecutivo e aperto uno ‘scontro’ tra governo e magistratura. Ieri, parlando a Vilnius al termine del vertice Nato, la premier aveva assicurato di non volere “alcun conflitto” con le toghe, intestandosi però la nota informale di Palazzo Chigi della scorsa settimana in cui si accusava parte della magistratura di fare “opposizione” e “campagna elettorale”. Ad alzare la tensione, poi, è arrivata anche l’uscita del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla necessità di “rimodulare” il concorso esterno in associazione mafiosa, ipotesi subito stoppata dal sottosegretario alla Presidenza (e magistrato) Alfredo Mantovano. In questo clima sono stati letti come due segnali il fatto che Mattarella non abbia ancora firmato il Ddl di riforma della giustizia per l’invio alle Camere e che ieri, proprio mentre Meloni parlava in conferenza stampa, avesse ricevuto Margherita Cassano, Prima Presidente della Corte di Cassazione e Luigi Salvato, Procuratore Generale della Corte di Cassazione. Non è escluso che, nel corso del colloquio, il capo dello Stato – che è anche presidente del Csm – abbia auspicato un abbassamento dei toni, anche per mettere le Camere in grado di esaminare con la necessaria serenità la riforma. Sul via libera alla presentazione alle Camere infatti è difficile che il capo dello Stato abbia nulla da eccepire visto che poi toccherà al parlamento pronunciarsi, si tratta di un ddl e non di un decreto che entra immediatamente in vigore. Inoltre non è escluso che nel percorso tra le due Camere anche il governo possa modificare le sue intenzioni iniziali.

Meloni ha poi ragguagliato Mattarella sugli esiti del vertice Nato, con l’Italia che ha portato avanti una linea di massima unità dell’Alleanza nel sostegno all’Ucraina ma ha anche chiesto maggiore attenzione al fianco Sud dell’Europa. Probabile che abbia anche comunicato a Mattarella l’invito ricevuto alla Casa Bianca da Joe Biden per il 27.

Sicuramente ha poi aggiornato Mattarella sull’attuazione del Pnrr. Due giorni fa il governo ha approvato le modifiche agli obiettivi previsti per ottenere la quarta rata, su cui sarà necessario un confronto con Bruxelles, mentre ancora si attende lo sblocco della terza. Meloni ieri ha assicurato di essere “ottimista” per entrambe le tranche, anche se l’opposizione chiede di fare chiarezza.