Il vaiolo delle scimmie è un poxvirus simile allo scomparso virus del vaiolo umano, che infetta le scimmie ma raramente può contagiare l’uomo. Il primo caso di trasmissione umana è stato segnalato nel 1970. In queste settimane, ne sono stati segnalati alcuni casi in tutto il mondo.

sintomi includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e dolore ai linfonodi, seguiti successivamente dalla comparsa di pustole cutanee sul volto e in seguito generalizzate.

I casi attualmente descritti non sono gravi ma necessitano di monitoraggio clinico.

La trasmissione avviene per contatto diretto con fluidi corporei, come sangue, goccioline respiratorie, saliva, essudato di lesioni cutanee e crosta. Sembrerebbe esserci diffusione anche in caso di rapporti sessuali.

I sintomi iniziali includono febbre (superiore a 38.5°), mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, stanchezza e ingrossamento dei linfonodi; a distanza di 24-48 ore si osserva lo sviluppo delle prime caratteristiche lesioni in bocca, seguite dopo poco da lesioni cutanee in viso ed estremità, cioè mani e piedi, compresi palmi e piante.

La diagnosi di vaiolo delle scimmie umano è prevalentemente clinica.

Ad oggi non esiste un protocollo di trattamento specifico, anche perché si tratta di una malattia virale e, come spesso capita per questo tipo d’infezioni, il trattamento consiste in genere nella sola gestione dei sintomi.