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mercoledì, Febbraio 12, 2025
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Europee, tempo di candidature: Renzi rilancia la sua sul Riformista.

Il leader di Italia Viva polemizza con la Schlein e il Pd. Non decidere equivale a non tirare un calcio di rigore. E aggiunge: "Assist dalla Meloni ma ne ha approfittato Conte".

Milano, 12 gen. (askanews) – Schlein doveva rispondere con chiarezza alla sfida di Giorgia Meloni, accettando di sfidarla alle Europee oppure al contrario rifiutando perchè non avebbe dato seguito ad una eventuale elezione. Ma non decidere equivale a non tirare un calcio di rigore. Lo sostiene Matteo Renzi, nell’editoriale sul Riformista oggi in edicola, per il quale “un partito politico il cui gruppo dirigente discute come in un’assemblea studentesca e senza una leadership che decide mostra palesemente le sue difficoltà”.

“L’errore fatto dal gruppo dirigente del Pd fa veramente ridere.

Avevano un calcio di rigore e hanno deciso di non tirarlo. La Meloni dice: sono pronta a candidarmi alle europee e vorrei un confronto TV con Elly Schlein. Per il Pd è tutta manna dal cielo: visibilità gratis e radicalizzazione assicurata. A quel punto al Nazareno hanno due opportunità. La prima è dire: grazie, Giorgia, per il reciproco riconoscimento. Elly si candiderà in tutte e cinque le circoscrizioni e contiamo di batterti. Invitiamo tutti gli oppositori di questo Governo a votare PD e dare la preferenza a Schlein. La seconda è dire: grazie, Giorgia, ma le elezioni europee sono una cosa diversa da un mega sondaggio come quello che tu intendi. Elly non si candiderà perché non potrebbe svolgere la funzione di parlamentare europea. Entrambe le risposte sarebbero state comprensibili e chiare. E avrebbero messo il Pd in una posizione di forza. Invece che fa il Pd? Anziché rispondere, apre il dibattito”.

Per Renzi così ne approfitta Conte, che “sa che le preferenze non sono il suo forte, le Europee non sono Instagram e sa che con il Pd alle europee perde: dunque tuona contro quelli che si candidano per fare un altro mestiere. La Meloni fa assist, Schlein tentenna, Conte insacca. Uno a zero per i grillini”. E poi c’è Salvini, “che sa di non poter replicare il risultato di due milioni di preferenze del 2019 e allora se ne esce diplomaticamente inventando candidati diversissimi al solo scopo di mascherare la marcia indietro del fu Capitano: Vannacci, Paragone, Palamara. Ancora incerto Topo Gigio, pare non abbia sciolto la riserva. L`errore è tutto di Elly: doveva replicare per prima alla Meloni. Avrebbe potuto dirle sì, avrebbe potuto dirle no. Rispondendole Ni e aprendo il dibattito interno si sono levate le voci – disinteressate e non – di tutti, tranne che l`unica che forse valeva la pena sentire: la voce di Elly.

Peccato, un`occasione persa. Io nel frattempo mi candido. Contro questo Governo incapace ma anche contro questa opposizione inconcludente”.