Aukus, visto dall’Europa. Il commento dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).

Diplomazie al lavoro per ricucire lo strappo tra Parigi e Washington, ma se lEuropa è restia a seguire Macron nella sua rabbia anti-Usa, la luna di miele tra Biden e il Vecchio Continente sembra già finita.

 

(Stefano Stefanini)

 

L’affaire Aukus, la partnership tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia – con quest’ultima che ha cancellato una commessa da 36 miliardi di euro per l’acquisto di sommergibili francesi – continua ad agitare le acque tra le due sponde dell’Atlantico. Nel fine settimana Parigi, con un gesto senza precedenti, ha richiamato per consultazioni gli ambasciatori a Washington e Canberra mentre il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian ha continuato a sparare ad alzo zero contro quella che ha definito “una rottura della fiducia” e “una pugnalata alle spalle”.

 

Le Drian si è spinto oltre, paragonando i comportamenti di Joe Biden a quelli di “Donald Trump ma senza tweet” e accusando il Regno Unito di essere “l’ultima ruota del carro” della nuova alleanza anglosassone. Intanto, come già annunciato prima dell’accordo, il presidente francese Emmanuel Macron non andrà di persona all’Assemblea generale dell’Onu che inizia domani a New York, e il ministero della Difesa francese ha cancellato un summit con il suo omologo britannico. E mentre il premier australiano Scott Morrison cerca di giustificare la decisione, dichiarando che c’erano molti dubbi sulla fornitura di sommergibili provenienti dal paese transalpino, le cancellerie sono al lavoro per cercare di ricucire lo strappo: Joe Biden ed Emmanuel Macron avranno un colloquio telefonico nei prossimi giorni per discutere della cosa. Bruxelles – in discussione per un Trattato di libero scambio con l’Australia – prende tempo. “Non ci saranno effetti immediati” ha affermato una portavoce della Commissione.

 

La sottoscrizione dell’accordo Aukus, finalizzato al contenimento dell’espansionismo cinese, e le questioni strategiche ad essa connesse saranno al centro di una riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Ue, che si terrà stasera a margine dell’Assemblea Onu a New York. A presiederla sarà l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, che avrà il compito – non semplice – di armonizzare le posizioni dei 27 sull’argomento. Se infatti Parigi ha più volte lasciato intendere che lo ‘schiaffo’ alla Francia da parte degli Stati Uniti equivale a uno schiaffo all’Unione, sull’Aukus le posizioni dei partner europei non sono proprio allineate.

 

Dalla Germania, concentrata sul voto di sabato prossimo, non sono arrivate reazioni di peso, e anche l’Italia non sembra aver interesse a seguire le crociate d’oltralpe contro gli Usa. La partita, fanno notare molti osservatori, riguarda Parigi e Washington, e quindi sarebbe sbagliato considerarla una questione europea. Fa discutere, però, il fatto che nel pieno dello ‘scandalo’ Aukus il premier olandese Mark Rutte fosse a cena col suo omologo britannico Boris Johnson, offrendosi tra l’altro di mediare tra UK e Ue sulla questione del protocollo Nord-irlandese.

 

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