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mercoledì, 31 Dicembre, 2025
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Perù, un morto e 40 feriti in uno scontro fra treni vicino Machu Picchu

Roma, 31 dic. (askanews) – E’ di un morto e 40 feriti l’ultimo bilancio delle vittime fornito dalle autorità sullo scontro che ha visto coinvolti due treni lungo la linea diretta a Machu Picchu, nel sud-est del Perù.

La persona rimasta uccisa era il macchinista di uno dei due treni. Al momento non si conosce la nazionalità dei feriti.

Patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1983, Machu Picchu accoglie in media 4.500 visitatori al giorno, molti dei quali stranieri, secondo i dati del ministero del Turismo.

Clima: Save the Children, i disastri climatici del 2025

Roma, 31 dic. (askanews) – Nel 2025 i bambini sono stati profondamente colpiti dai disastri climatici in tutto il mondo: dalle ondate di calore che hanno costretto le scuole a chiudere in Sud Sudan alle devastanti inondazioni in Asia e alle tempeste nelle Filippine che hanno distrutto le infrastrutture e costretto bambini e famiglie a vivere in rifugi temporanei, fino all’uragano Melissa che ha colpito Haiti e la Repubblica Dominicana.

Negli ultimi 30 anni, circa 136 mila bambini al giorno sono stati colpiti da disastri climatici. Save the Children sottolinea l’urgenza di un’azione decisiva per proteggere le bambine e i bambini dagli effetti dei cambiamenti climatici. Due milioni di minori potrebbero essere risparmiati da un’esposizione alla siccità senza precedenti se riuscissimo a raggiungere a livello globale l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C entro il 2100.

Save the Children ricorda i cinque principali episodi avvenuti nel 2025 in cui i disastri climatici hanno sconvolto la vita dei bambini.

Inondazioni in Asia: alla fine del 2025, inondazioni devastanti hanno causato la morte di centinaia di persone, tra cui anche bambini. Le inondazioni, tra le più gravi degli ultimi trent’anni, in alcuni paesi hanno costretto alla chiusura delle scuole, privando decine di migliaia di bambini dell’istruzione, anche nelle zone alluvionate di Thailandia, Indonesia, Sri Lanka e Pakistan. In molti dei paesi colpiti, Save the Children e i partner locali hanno creato spazi sicuri dove i bambini potessero giocare, imparare e riprendersi e ha fornito aiuti essenziali alle famiglie colpite.

L’uragano Melissa ha scatenato venti devastanti e piogge torrenziali su Haiti e la Repubblica Dominicana, è stato l’uragano più forte registrato nel 2025. Secondo il modello meteorologico dell’Imperial College (IRIS), i cambiamenti climatici hanno aumentato del 16% le precipitazioni estreme associate a Melissa. Save the Children ha avviato interventi di emergenza ad Haiti e nella Repubblica Dominicana per sostenere i bambini nelle zone più colpite.

In Sud Sudan, a febbraio, le temperature pericolosamente elevate hanno costretto le scuole di tutto il Paese a chiudere per il secondo anno consecutivo, rendendo l’istruzione inaccessibile a molti bambini ed esponendoli a rischi come matrimoni precoci, lavoro minorile e reclutamento in gruppi armati. Ciò ha anche messo in evidenza il grave impatto delle ondate di calore sui bambini che studiano in scuole prive di aria condizionata e con scarsa ventilazione. In Madagascar, i prolungati periodi di siccità e le inondazioni causate dai cicloni hanno contribuito alle perdite agricole di quest’anno e, secondo un’analisi di Save the Children, nei prossimi mesi si prevede un aumento del 54% dei casi di malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni. L’insicurezza alimentare in Madagascar è il risultato di diversi fattori, tra cui i ricorrenti shock climatici.

Quest’anno i bambini delle Filippine sono stati colpiti da 23 cicloni tropicali e diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra l’aumento della temperatura degli oceani e l’intensità crescente dei tifoni. Il tifone Kalmaegi, che ha colpito le Filippine a novembre, ha causato la morte di circa 200 persone, tra cui neonati e bambini, e ha colpito zone del Paese già devastate dal terremoto di magnitudo 6,9 che ha devastato la parte centro-meridionale delle Filippine. “Proprio quando sta per iniziare la ricostruzione, arriva un altro disastro che chiude le scuole e sfolla le comunità”, ha dichiarato Faisah Ali, Responsabile della risposta umanitaria di Save the Children nelle Filippine.

L’Ue a Israele: lo stop alle ong a Gaza significa bloccare gli aiuti salvavita

Roma, 31 dic. (askanews) – “I piani di Israele per bloccare le ong internazionali a Gaza significano bloccare aiuti salvavita. L’Ue è stata chiara: la legge sulla registrazione delle ong non può essere attuata nella sua forma attuale”: è quanto ha scritto su X la Commissaria dell’Ue per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, commentando l’annuncio fatto dal ministero della Diaspora israeliano della revoca della licenza a 37 ong, tra cui Medici senza frontiere, Oxfam e Caritas.

“Tutte le barriere all’accesso umanitario devono essere rimosse – ha aggiunto – il diritto umanitario internazionale non lascio spazio a dubbi: gli aiuti devono raggiungere chi ne ha bisogno”.

Lukashenko: Putin contrario a colpire i siti decisionali di Kiev

Roma, 31 dic. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha opposto un “rifiuto categorico” alla proposta di colpire i centri decisionali di Kiev, in Ucraina. E’ quanto ha sostenuto oggi il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, dopo aver bollato come “un atto oltraggioso di terrorismo di Stato” l’attacco alla residenza di Putin, “se queste notizie sono accurate”, chiedendosi “chi trarrebbe vantaggio da un’azione del genere”.

Secondo Lukashenko, Mosca ha avuto la possibilità di colpire le residenze del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Vi dirò di più – ha quindi aggiunto, secondo quanto riportato dall’agenzia Belta – quando il sistema missilistico Oreshnik è stato utilizzato per la prima volta, alcune teste calde (me lo ha detto Putin, ne discutemmo) gli suggerirono di colpire ancora, prendendo di mira persino i centri decisionali. Putin respinse categoricamente questa idea”. Lunedì scorso, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha accusato l’Ucraina di aver lanciato un attacco alla residenza presidenziale nella regione di Novgorod, usando 91 droni, abbattuti dalle difese aeree. Kiev ha respinto l’accusa.

Xi scrive a Putin: insieme per migliorare la governance globale

Roma, 31 dic. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato oggi un messaggio di auguri per il nuovo anno al suo omologo russo, Vladimir Putin, secondo quanto riportato da CCTV.

“Xi Jinping, a nome del governo e del popolo cinese, ha espresso le sue sincere congratulazioni e i suoi migliori auguri al presidente Putin e a tutto il popolo russo”, ha riportato l’emittente.

Nel suo messaggio, Xi ha confermato la sua intenzione di mantenere stretti contatti con il presidente Putin e di guidare congiuntamente le relazioni sino-russe verso una nuova era per raggiungere nuovi risultati.

“I due Paesi si sostengono a vicenda all’interno delle Nazioni Unite e di altre piattaforme multilaterali, contribuendo alla riforma e al miglioramento della governance globale con saggezza e forza”, ha sottolineato il presidente cinese.L’emittente televisiva ha riferito che anche il presidente russo ha rivolto calorosi auguri di buon anno a Xi Jinping e ha augurato salute e felicità al popolo cinese.

“Nell’ultimo anno, le relazioni Russia-Cina basate su un partenariato globale e una cooperazione strategica hanno registrato progressi costanti e hanno raggiunto risultati fruttuosi”, ha affermato il presidente russo, citato dall’emittente televisiva.

Putin ha inoltre sottolineato l’intensificazione degli scambi commerciali tra le due potenze nel 2025 e il progresso di importanti progetti bilaterali.

Il presidente russo ha rimarcato che l’abolizione dell’obbligo di visto ha contribuito all’aumento degli spostamenti tra i cittadini dei due Paesi.

Zakharova: Zelensky un mostro che sbava sangue su collo dell’Occidente

Roma, 31 dic. (askanews) – La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha definito oggi il presidente ucraino Vladimir Zelensky un “mostro” che respira sul collo dell’Occidente e “sbava sangue”. Secondo la diplomatica, la comunità occidentale ha iniziato a vedere Zelensky non più come un “combattente per la democrazia e un guerriero della luce”, ma come un corrotto. “Sì, hanno paura. E sarà ancora più spaventoso, perché il mostro che hanno allevato sta, per così dire, con il fiato sul collo. Dobbiamo capirlo, perché sta già versando sangue su di loro. Non è solo un modo di dire. Si è già mostrato, ad esempio, nel continente africano”, ha aggiunto Zakharova, le cui parole, pronunciate a Radio Sputnik, sono state rilanciate dall’agenzia Tass.La portavoce russa ha anche osservato che le armi trasferite dall’Occidente a Kiev “si sono sparse in molti angoli del pianeta”. “Pertanto, devono svegliarsi. Devono capire cosa hanno fatto e cosa intendono fare ora”, ha concluso Zakharova.

Meteo, 2025 tra i più caldi, ma Capodanno gelido in Italia

Roma, 31 dic. (askanews) – Il 2025 si sta chiudendo come uno degli anni più caldi mai registrati a livello globale, quasi certamente sarà il secondo o terzo anno più ‘rovente’ dopo il primatista 2024, pari merito con il 2023 (dati C3S – Copernicus Climate Change Service).

Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma dunque il consolidamento di un “nuovo stato climatico” del Pianeta con temperature che si attestano stabilmente 1,4°C oltre i livelli preindustriali. Ricordiamo che la soglia da non superare per evitare ulteriori disastri ambientali, indicata dall’Accordo di Parigi del 2015, sarebbe 1,5°Cà Il triennio 2023-2025, il più caldo della storia moderna, conferma dunque l’accelerazione del riscaldamento globale nel XXI secolo, come da previsioni.

E in questo caldo contesto globale, come sempre, troviamo brevi eccezioni: in Italia, nel 2025, abbiamo vissuto un mese di luglio sotto media rispetto agli ultimi 30 anni e le ultime ore dell’anno saranno in compagnia del gelo russo.

Il meteo di San Silvestro sarà infatti decisamente frizzante, rigido, anche molto freddo: il tempo sarà asciutto e buono su gran parte della Penisola, con al più qualche piovasco sulle Isole Maggiori e sulla Bassa Calabria ma, dal punto di vista termico, la gelida irruzione russa verso l’Europa sud-orientale porterà un brindisi quasi ovunque “ghiacciato” anche in Italia.

Al primo posto tra i capoluoghi più freddi a mezzanotte troveremo Potenza con -5°C, peggio di un frigorifero: per avere le bollicine alla giusta temperatura basterà lasciare lo spumante fuori dalla finestra dopo cena, in un’oretta scenderà alla temperatura ideale. Al secondo posto troveremo ex aequo Bolzano, Trento, Campobasso e L’Aquila con -4°C poi Aosta sul terzo gradino con -3°C.

Escludendo queste città di montagna o di fondovalle alpino, al primo posto tra le città di pianura troveremo la fredda Perugia con -2°C. Medaglia d’argento in pianura a Bologna e Firenze (-1°C, gran gelo per chi festeggia in piazza all’aperto), bronzo con 0°C per Milano, Torino e Venezia insieme ad una sorprendente Catanzaro, il capoluogo calabrese che oscillerà tra sopra e sotto zero all’ora del brindisi 2026!

Molto fredde anche Ancona, Roma e Napoli con solo 1°C, mentre da Trieste (3°C) in giù troveremo mete decisamente meno rigide: Bari 4°C, Genova 5°C, Cagliari e Palermo 10°C (ma qui con cieli nuvolosi).

Geolier esce con il singolo "Phantom" feat. 50 Cent

Milano, 31 dic. (askanews) – Uno dei momenti più attesi nel rap game è arrivato stanotte: “Phantom” di Geolier insieme a 50 Cent. Il singolo, fuori a Capodanno, segna una collaborazione senza precedenti e conferma la visione di Geolier, un artista che continua a spingersi sempre oltre.

Non è solo un feat: è l’incontro con una leggenda dell’hip hop mondiale. Per Geolier, però, rappresenta soprattutto il coronamento di un sogno, la realizzazione di un momento atteso da sempre, con uno dei miti che lo hanno formato e che lo hanno reso il rapper di successo che è oggi.

“Phantom”, insieme a “Fotografia” e “081”, è il terzo brano che anticipa un progetto già culto: “TUTTO È POSSIBILE” (https://geolierofficial.lnk.to/tuttoepossibile; Atlantic Records Italy / Warner Music Italy). Un lavoro che nasce da un racconto che parte da molto lontano: da un monito di Pino Daniele, custodito in un suo brano mai pubblicato. Una frase rimasta sospesa nel tempo, che torna a nuova vita e apre il prossimo album di Geolier.

Se l’album si apre con la voce e l’eredità della leggenda della musica italiana, Pino Daniele, la presenza di 50 Cent definisce l’altro asse del disco. A questi due artisti si aggiungono ulteriori collaborazioni di rilievo, sia sul piano internazionale sia su quello nazionale, che contribuiscono a definire la portata realmente globale del progetto. Oltre alla presenza di Anuel AA, una delle voci più iconiche e influenti del Latin trap contemporaneo, il disco riunisce figure che rappresentano punti di riferimento per la scena italiana: dall’amico di lunga data Sfera Ebbasta, con cui l’intesa artistica è ormai consolidata, fino ad Anna e Kid Yugi, due dei nomi più rispettati e innovativi della nuova generazione.

Di seguito la tracklist di “Tutto è possibile” (già disponibile in pre-orde

Riaprire il tempo

Il nuovo anno non comincia nei fuochi d’artificio, ma nei luoghi dove nessuno guarda: in una decisione rimandata, in una parola trattenuta, in un perdono che fatica a prendere forma. È lì che il tempo cambia davvero direzione. Il resto è calendario.

La nostra epoca ama i progetti, ma diffida delle promesse. Programmare è diventato più importante che sperare. Eppure la speranza — quella autentica — non è un sentimento vago: è un atto di fiducia nel fatto che il tempo non sia una ripetizione senza senso, ma una storia aperta alla redenzione. La fede cristiana lo afferma con ostinazione: il tempo non è neutro, è visitato.

Abbiamo da poco attraversato il Giubileo della speranza, una soglia che non era destinata a restare alle nostre spalle come un semplice ricordo, ma a modificare lo sguardo sul tempo ordinario. Un Giubileo non sospende la realtà: la interpreta. Ricorda che anche ciò che sembra fermo può essere riaperto, che il futuro non è mai definitivamente chiuso.

Ogni anno che inizia ci raggiunge così: non come un possesso, ma come una chiamata. Non tutto dipenderà da noi, e questa è forse la notizia più liberante. C’è un limite che non è una sconfitta, ma un varco. Accettarlo significa sottrarsi all’illusione dell’autosufficienza e riconoscere che il senso non nasce solo dall’efficienza, ma dalla fedeltà.

In un mondo che corre per non pensare, il tempo che segue chiede l’atto più controcorrente: fermarsi. Dare tempo alle domande, peso ai gesti minimi, silenzio a ciò che non ha ancora parole. È in questa lentezza che la speranza smette di essere celebrata e comincia a essere vissuta.

Che il nuovo anno non ci renda solo più diversi, ma più capaci di sperare. E che, nelle fatiche quotidiane, impariamo a riconoscere ciò che davvero salva e dà senso al tempo che ci è affidato.

Un’idea che prende corpo nel tempo sospeso

Dunque l’idea non era da prendere di sotto il banco, era già un po’ che ronzava nelle loro teste e si trattava soltanto di trovare il momento giusto perché ciascuno la dichiarasse agli altri. Si dice sempre che c’è un tempo giusto per le cose ma in Paradiso il tempo ha un corpo trasparente che è difficile da mettere a fuoco. Slitta su se stesso scappando sempre dal mirino che prova a fissarne il respiro e la polpa.

Presero il coraggio a quattro mani e si confessarono il desiderio che doveva avere un peso leggero per evitare che gli altri acconsentissero in virtù di una generosa reciproca indulgenza, sopportando ciascuno la scelta malgrado un’eventuale intima indifferenza o contrarietà. C’era in quella intenzione qualcosa di rivoluzionario e, almeno in ipotesi, Dio Padre si sarebbe frapposto malgrado l’amore di cui era pervaso, opprimendolo fino a soffocarlo.

Non nostalgia, ma verifica

Non era la nostalgia della terra, il richiamo della foresta ad ispirarli quanto l’urgenza di una verifica che serviva a far cadere le possibili illusioni che si erano create circa un timbro del loro passaggio nella umanità che avrebbe dovuto essere più o meno eterno e che si era invece scolorito fino a quasi suonare illeggibile e stonato. Negli ultimi anni le celebrazioni del Natale si erano fatte sempre più scadenti. Un’altra nascita li aveva soppiantati ed era di una carne che sembrava ignorante di ogni dolore soprattutto del prossimo.

Era giunto il tempo di ristabilire un po’ di ordine, di mettere nuovamente in equilibrio l’asse dei cuori ribaltato verso il precipizio.

Una natività ridotta allessenziale

Questa volta decisero di semplificare le procedure evitando di ripetere in ogni punto il passato. Al bando quindi un altro Erode che avrebbe dato una mano a dare un po’ di brivido alla storia ed anche gli angeli potevano rinfoderare le armi tra le spalle. Non servivano che andassero in giro a schiamazzare la nascita del figlio di Dio, questa volta gli uomini avrebbero dovuto da soli mettersi in moto per quanto già avevano avuto occasione di sapere. Fatti fuori anche i re magi, il bue e l’asinello.

Il tempo dellAvvento

Del resto si era nel tempo di Avvento, non c’era molto altro da sbandierare o da aggiungere. Non ci fu bisogno si camuffassero per evitare di essere immediatamente riconosciuti. Forse qualche abito più adatto ai tempi ma non è detto. Si limitarono a scegliere una capanna e ad attendere che qualcuno si facesse vivo. Per Giuseppe e Maria fu come fare un tuffo nel passato e ne restarono immersi d’emozione quasi ad affogarsi.

Avevano deciso di ripetere solo il capitolo della natività ridotto all’essenziale e null’altro del dopo, nessuno strazio in agguato a presentare il conto finale.

Lattesa rovesciata

Per adesso Gesù era in disparte, nel retrobottega per non farsi vedere. Non era necessario che tornasse bambino per conoscere lo sviluppo della situazione. Non si diedero neanche una urgenza particolare per avere riscontro dei fatti, c’erano ben quattro settimane perché potessero vedere se gli accadimenti si sarebbero ripetuti con la trepidazione della prima volta.

Le parti si erano invertite. Era la famiglia di Nazareth ad attendere che qualcuno si facesse vivo dalle loro parti e non gli uomini a fare il conto alla rovescia per esultare per la venuta al mondo del figlio di Dio.

Senza stella, senza cometa

Alla stella polare dovettero rinunciare e non soltanto per evitare di facilitare il compito ai viandanti che per ora non si affannavano affatto per dare una occhiata da quelle parti. Un astro luminoso ha senso solo per indicare una rotta ma quello sembrava piuttosto scappare per evitare missili che solcavano il cielo, ancor meglio di notte, per riempire di bagliori l’orgoglio che li aveva lanciati.

Avrebbe dovuto dribblare bombe e ordigni di ogni tipo ed anche tuoni e fulmini stavano dando di matto, smarriti in una marea di nuovi attori che rendevano superate le loro arti. La cometa con la coda tra le gambe ricorse alla mimesi coprendosi del buio della notte per allontanarsi, invisibile, dove fosse più semplice salvare la pelle.

Il tempo come condizione dello sguardo

C’era però una condizione necessaria a cui obbedire per riuscire nell’impresa, altrimenti non avrebbero veduto se non una capanna vuota e null’altro. Non erano oro, incenso e mirra a spalancare la visione di santità dei protagonisti del presepe. Ci si sarebbe dovuti munire di un tempo da regalare, di una sosta priva di un affanno di partenza verso il traguardo della stamberga e a digiuno di una fretta per il successivo commiato da essa, di una pausa insomma che avrebbe potuto comportare il pericolo di restarci impigliati per sempre.

Giuseppe e Maria, nel silenzio

Per l’intanto che i fatti maturassero un esito, Giuseppe e Maria erano lì in attesa di visite, accompagnati dal ricordo di quanto accadde millenni prima. Non usarono parole per ripetersi i dettagli della loro avventura. In silenzio si tennero per mano, non un commento per definire ancor meglio quanto era già perfettamente nitido in loro e che non aveva bisogno di essere rinverdito.

A Maria non le era dato il permesso di contenere anche in quel momento la sua bellezza che investì Giuseppe come fosse il giorno del loro primo incontro. Guardavano la culla vuota con l’uguale trasporto del passato e piansero senza piangere lacrime che, cadendo, lavavano il mondo dalla sporcizia in cui era ricoperto.

Giuseppe, Maria e lamore umano

Giuseppe sapeva bene del condono che gli fu fatto. Dio Padre non lo costrinse all’ordine gerarchico dei sentimenti mettendosi in prima posizione. Per Giuseppe sarebbe stato impossibile mettere Maria e Gesù in retroguardia e se costretto avrebbe scelto, a causa del peccato, piuttosto l’Inferno.

Fu perdonato quando guardò il suo Gesù non come il figlio di Dio ma come il dono di Maria e in lui si perse e perse la ragione dando infinitamente tributi a Dio per quella grazia.

La pace di Gesù

Gesù, da principio e adesso, sapendo tutto questo ha il cuore in pace. Malgrado le malefatte della terra, Gesù ha il cuore in pace. Se anche fallisse, in futuro, il progetto di Dio Padre, la salvezza è nei suoi genitori.

La presenza di Giuseppe è la garanzia che non sarà mai solo nel lavoro perenne da affrontare, quel padre è la veglia costante di cui ha bisogno persino il Figlio di Dio.

Betlemme oggi

Ora stanno passando i giorni, a Betlemme non tira una bell’aria. La Cisgiordania è terra di fermenti, è piagata da un prurito di polvere da sparo che si sparge nella zona ed oltre ancora.

Nel revival, Giuseppe e Maria hanno ricevuto qualche sbrigativo saluto ed anche gli auguri per ciò che di imminente sta accadendo, ma è un quadro provvisorio che cede il passo al primo e al dopo del gran da fare della dimenticanza.

La tentazione della dimenticanza

La Santa Famiglia non si dà ancora per vinta, non è delusa e non ha spasimato per celebrazioni, è però costretta ad aggiornare la scena rispetto al passato che conoscevano.

L’attesa della Santa Famiglia ha avuto scarsa soddisfazione. La conversione appare un pericolo che può portare ad una manovra azzardata.

Il ritorno

Maria e Giuseppe stanno riponendo i panni in valigia per tornare alla base e Gesù, uscito dalle quinte, di nuovo si lascia andare, abbracciandoli.

Il Paradiso ora agisce da riparo. Dio Padre non sbaglia mai un colpo. Lasciando fare, sa sempre come fare.

Lo storytelling delle nostre società non è più adeguato alla velocità dei progressi tecnologici

La narrazione come chiave di lettura del mondo

Un termine che oggi va molto di moda fra giornalisti, politologi e analisti geopolitici è quello di “narrazione”: in sintesi, indica il modo in cui il mondo viene raccontato, anche quando la realtà dei fatti non coincide pienamente con quanto viene rappresentato.

Uno dei maggiori storici contemporanei, Yuval Noah Harari, ha fornito una lettura dell’evoluzione umana basata sull’idea che l’Homo sapiens abbia creato e creduto in miti condivisi — come il denaro, l’identità nazionale o i diritti umani — che hanno consentito l’innesco di una cooperazione su vasta scala, permettendogli di dominare il pianeta pur attraversando guerre e conflitti.

Questi miti, che egli definisce “finzioni” perché non intrinsecamente reali, hanno comunque reso possibile il funzionamento delle società complesse fino a oggi. Inoltre, il patto siglato tra scienza e umanesimo ha posto l’uomo al centro come sorgente di significato e autorità.

Dal progresso allillusione di onnipotenza

Questa alleanza ha portato ai notevoli progressi che conosciamo, ma ha anche generato un’eccessiva fiducia nelle capacità dell’umanità di risolvere qualsiasi problema o conflitto, spingendo l’azione umana a ricercare obiettivi fuori dalla propria portata, come la felicità perfetta o l’immortalità.

Nell’illusione di avvicinarsi alla divinità attraverso le sperimentazioni genetiche e biotecnologiche, si è passati simbolicamente da Homo sapiens a Homo deus.

Nonostante queste deviazioni, la costruzione sociale ha retto e la convivenza — così come il benessere, almeno per una parte del pianeta — è stata garantita. Tuttavia, nel XXI secolo stanno emergendo alcune variabili in grado di mettere in discussione questo paradigma.

La religione dei dati” e il rischio del controllo

Tra queste vi è la cosiddetta “religione dei dati”, che misura il valore di qualsiasi entità, compresa quella umana, in base alla capacità di elaborare e condividere informazioni. Questa visione mira a sottrarre centralità all’uomo per attribuirla all’algoritmo, con la ferma convinzione che esso sia in grado di decidere e agire meglio di un essere vivente permeato di emotività e ideologie.

In questo processo, che Harari definisce transumanesimo, le élite saranno dominanti, mentre emergerà una “classe inutile”, composta da coloro che, non possedendo strumenti né competenze adeguate, verranno lasciati indietro. Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, se non correttamente gestito, può portare alla creazione di regimi di controllo che finora appartenevano solo alla narrativa fantascientifica, capaci di monitorare non solo le azioni, ma anche i pensieri e le emozioni delle persone, limitandone significativamente il libero arbitrio.

Le disuguaglianze tecnologiche potrebbero inoltre ampliare il divario economico e, ancora oggi, non è chiaro quali posti di lavoro siano realmente minacciati dall’intelligenza artificiale né quali competenze il sistema educativo dovrebbe sviluppare per consentire un’integrazione armonica tra uomo e IA.

Una scelta di civiltà davanti allumanità

È ormai evidente che l’umanità si trova di fronte a una scelta: vivere in un sistema di controllo totalitario, in cui le decisioni sono prese da un ristretto gruppo di persone, oppure costruire una cooperazione globale fondata su istituzioni internazionali capaci di affrontare le sfide più urgenti che minacciano l’uomo, come il cambiamento climatico, il disarmo nucleare e lo sviluppo impetuoso dell’intelligenza artificiale.

Al momento, nelle maggiori potenze mondiali sembra prevalere la prima opzione, quella del controllo, accompagnata da un lento ma continuo indebolimento delle democrazie occidentali.

Scrivere una nuova narrazione: un compito non rinviabile

È dunque arrivato il momento di elaborare una nuova narrazione che non sia una semplice reazione difensiva al cambiamento tecnologico, ma un progetto consapevole e condiviso sul futuro dell’umanità. Una narrazione capace di restituire senso all’azione collettiva, di ricollocare la tecnologia all’interno di un orizzonte etico e politico e di riaffermare la centralità della responsabilità umana nelle decisioni fondamentali.

Senza questo sforzo, il rischio è che l’evoluzione tecnologica proceda in modo autonomo, guidata esclusivamente da logiche di efficienza, potere e profitto, svuotando progressivamente la democrazia e il libero arbitrio.

Per costruire questo nuovo racconto è indispensabile un investimento strutturale nell’informazione critica, nell’educazione al pensiero complesso e nel contrasto sistematico alla disinformazione che prolifera nei sistemi mediatici contemporanei. Tuttavia, nessuna narrazione potrà essere credibile senza una classe dirigente all’altezza delle sfide in corso: una leadership capace di superare il corto respiro degli interessi nazionali e delle convenienze elettorali, di recuperare una visione di lungo periodo e di promuovere forme autentiche di cooperazione globale.

 

Cosa significa essere umani

La posta in gioco non è soltanto l’organizzazione economica o l’evoluzione tecnologica delle nostre società, ma la definizione stessa di cosa significhi essere umani nell’era dell’intelligenza artificiale. La scelta che si profila davanti a noi non è tra progresso e conservazione, bensì tra un futuro governato consapevolmente dall’uomo e un futuro in cui l’uomo rischia di diventare un semplice ingranaggio di sistemi che non controlla più. Scrivere una nuova narrazione, oggi, non è un esercizio culturale: è un atto politico e morale non più rinviabile.

Quando le generazioni si incontrano, nasce un’altra economia

Oltre la semplice coesistenza delle età

Nell’epoca della transizione digitale e dell’ageity, l’economia sociale si propone come spazio generativo in cui le generazioni non solo coesistono, ma si co-creano. La fenomenologia dell’intergenerazionalità, in questo contesto, non è più solo una relazione tra giovani e persone anziane, ma una struttura dinamica della realtà vissuta, dove le soggettività si ridefiniscono nell’incontro.

L’economia sociale – intesa come insieme di pratiche sociali, associative e cooperative – non può più essere pensata come “settore a parte”, ma come ecosistema abilitante dove la pluralità delle età diventa leva trasformativa.

Leconomia sociale come ecosistema relazionale

Essa rappresenta una piattaforma relazionale in cui i saperi esperienziali si intrecciano con quelli digitali, i valori del dono e dell’impegno con la cultura del progetto, la cura con l’innovazione. Il tempo intergenerazionale è un tempo espanso: non cronologico, ma kairologico.

Le organizzazioni sociali diventano così “luoghi di senso” capaci di risignificare la produttività in chiave umana. In questa ottica, i giovani non sono più beneficiari, e le persone anziane non sono più depositari. Sono entrambi Attiv-Attori: co-autori di nuove narrazioni, co-costruttori di nuove economie del senso.

Dal mutualismo alla metamorfosi

È su questa sponda che si apre la sfida di una “fenomenologia intergenerazionale dell’economia sociale”. Occorre passare da una rappresentazione lineare della solidarietà a una visione circolare e trasformativa, dove ogni generazione agisce in risonanza con le altre, generando impatti durevoli e profondi.

Il mutualismo diventa metamorfosi. Questa visione riapre una rivoluzione semantica: dalla fragilità alla risorsa, dalla cura alla co-evoluzione, dalla protezione alla potenzialità. Le politiche pubbliche devono dunque supportare spazi dove l’incontro tra generazioni non sia evento, ma infrastruttura, non attività, ma cultura.

 

Leconomia del senso come orizzonte comune

La fenomenologia dell’intergenerazionalità ci chiede di ascoltare il tempo. Di abitare un’economia che non solo risponda ai bisogni, ma che li trasformi in esperienze condivise di futuro.

È qui che nasce l’economia del senso. E con essa, una nuova possibilità per la società tutta, per tutti e tutte e in particolar modo per tutte le età.

Federal Resrve, direttorio molto diviso sul futuro dei tassi Usa

Roma, 30 dic. (askanews) – All’ultimo direttorio dell’anno della Federal Reserve, “sono state espresse una gamma di punti di vista” sulla linea da portare avanti sui tassi di interesse. I verbali pubblicati oggi dalla banca centrale degli Stati Uniti riaffermano quanto era già emerso a seguito della riunione del Fomc: il direttorio si è sostanzialmente diviso sull’ultimo taglio dei tassi, comunicato il 10 dicembre: nove favorevoli e tre contrari, due perché avrebbero preferito lasciare lo status quo, mentre il terzo avrebbe voluto un taglio più consistente.

Le posizioni appaiono ancora più variegate sui mesi a venire. Secondo il documento, “la maggior parte dei partecipanti ritiene che ulteriori aggiustamenti al ribasso dei tassi risulteranno probabilmente appropriati se l’inflazione continuerà a recedere come previsto. Alcuni partecipanti – aggiungono i verbali – hanno suggerito che in base alle loro aspettative sull’economia sarà appropriato mantenere inalterato il livello dei tassi per un certo periodo, dopo l’abbassamento operato a questa riunione”.

“Pochi partecipanti – si legge – hanno osservato che questo approccio consentirebbe ai banchieri centrali di valutare gli effetti ritardati (delle mosse già decise) su mercato del lavoro e attività economica avendo una linea più neutrale, dando anche tempo per acquistare più fiducia sul ritorno dell’inflazione al 2%”.

Infine “tutti i partecipanti hanno concordato che la linea monetaria non è su un percorso predeterminato e che questo verrà deciso in base a un’ampia gamma di dati, gli sviluppi delle prospettive e l’equilibrio dei rischi”, conclude il documento della Fed. (fonte immagine: Federal Reserve).

Schlein vs Meloni su manovra: "E’ per ricchi". Premier: ‘Seria e responsabile’

Roma, 30 dic. (askanews) – Una manovra “seria e responsabile”, un “altro passo per un’Italia più solida”. No, è “sbagliata”, non affronta le “diseguaglianze” e anzi “aiuta i più ricchi”. Sull’approvazione finale della manovra va in scena l’ultimo scontro (a distanza) tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein.

Alla Camera la leader Pd prende la parola in dichiarazione di voto per ribadire tutte le critiche Dem alla legge di bilancio. “La prima preoccupazione degli italiani – scandisce – sono sanità e spesa. Molti italiani non sono tornati a casa nelle feste perchè non si potevano permettere il biglietto. Negli ultimi 4 anni l’Istat dice che i costi alimentari sono aumentati del 25% e gli stipendi si sono ridotti del 9%. Un italiano su dieci rinuncia a curarsi: è la carne viva delle disuguaglianze che sono aumentate e su cui questa manovra non interviene”. Anzi “è una manovra che aiuta i più ricchi, lo dice l’Istat: date 440 euro in più a chi guadagna 199 mila euro”. Perciò è “sbagliata, va in direzione sbagliata, di austerità”. Quella approvata oggi, accusa, “è una manovra di promesse tradite: dovevate abolire la Fornero e avete allungato l’età pensionabile e abolito opzione donna, dovevate abolire le accise e le avete aumentate. E’ sempre colpa di qualcun altro? Dopo 3 anni di governo non vi crede più nessuno”. Schlein conclude quindi il suo intervento con una ‘sfida’: “Costruiremo l’alternativa e andremo a battervi alle prossime elezioni”.

Ad ascoltarla, tra i banchi del governo, però, Meloni non c’è: mentre in Aula è in corso il confronto è impegnata in una call sull’Ucraina con altri leader europei. Affida quindi a un post su X il suo commento soddisfatto: “È una manovra seria e responsabile, costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità”, rivendica. Con la legge di bilancio, per Meloni, “proseguiamo nel percorso di riduzione dell’IRPEF per il ceto medio, nel sostegno alla natalità e al lavoro, nel rafforzamento della sanità pubblica e nel supporto a chi investe, produce e crea occupazione. Abbiamo lavorato per rendere strutturali misure già avviate e per rafforzare quelle che incidono realmente sulla vita quotidiana degli italiani, mantenendo fede agli impegni assunti”. Dunque “un altro passo avanti per dare certezze alla nazione e continuare a costruire un’Italia più solida, competitiva e capace di guardare al futuro con fiducia”.

A voto terminato i Dem si alzano mostrando cartelli con la scritta “Disastro Meloni”. Un altro cartello, con la scritta “Vendesi” in precedenza era stato tirato fuori da Riccardo Magi (+ Europa). “Dovreste appenderlo fuori da questo Palazzo. Il nostro sistema di democrazia parlamentare – la sua accusa – sta marcendo dobbiamo rendercene conto tutti”. Una legge di bilancio fatta non di “prudenza” ma di “austerità”, secondo Nicola Fratoianni (Avs) che poi ironizza: “Sulle pensioni avete fatto il miracolo di peggiorare la Fornero con un gigantesco pasticcio”. “La Presidente Meloni – chiosa Giuseppe Conte – esulta per le rate dei 209 miliardi che abbiamo portato noi e su cui loro si astenevano mentre ci urlavano ‘criminali’ in pandemia. Salvini fa un teatrino contro invii di armi in Ucraina e aumento dell’età pensionabile (altro che cancellazione della “Fornero”!) e poi vota entrambi. Tajani prometteva pensioni minime a 1.000 euro per tutti e invece hanno tagliato le pensioni di cittadinanza e in Manovra mettono 3 euro nei cedolini dei pensionati minimi. Sembra un circo ma purtroppo è la realtà. E non fa ridere”.

A respingere le critiche su tagli e pensioni è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che respira dopo aver portato in fondo la sua manovra forse più ‘faticosa’. “E’ semplicemente falso” che sia per i ricchi, assicura, mentre sulle pensioni “dicono che abbiamo allungato l’età pensionale ma in realtà l’intervento del governo è di avere ridotto di due mesi nel 2027 l’aumento dell’età pensionabile perché in automatico sarebbe aumentata di tre mesi”. Il titolare del Mef non nasconde però il problema della compressione del dibattito, cosa di cui – conclude – “mi rammarico”.

Mattarella prepara discorso, tra i temi pace, giovani, coesione sociale

Roma, 30 dic. (askanews) – La pace, i giovani e la coesione sociale saranno alcuni dei temi del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella sta lavorando a limare il suo undicesmo messaggio agli italiani e secondo quanto si apprende al centro ci sarà anche un riferimento all’80/esimo anniversario della Repubblica che verrà celebrato nel 2026.

Parlerà in piedi, il capo dello Stato, come ha già fatto negli anni scorsi, nello Studio alla Vetrata. Non si tratterà di un discorso lungo, circa 15 minuti. E sarà, come è successo negli altri anni, un discorso diretto ai cittadini, alle italiane e agli italiani, specialmente ai giovani. A quella parte della società a cui sempre il Presidente dedica il suo pensiero perchè rappresenta il futuro del paese.

Gli interventi più “politici” il capo dello Stato li ha già fatti nei giorni scorsi: in occasione dello scambio degli auguri con gli ambasciatori stranieri al Quirinale, il 12 dicembre, dove ha parlato a lungo del difficile contesto internazionale in cui viviamo e delle guerre che mettono in discussione l’ordine mondiale ricordando quanto invece quell’ordine sia stato fondamentale per assicurare pace e benessere in questi 70 anni. Agli ambasciatori italiani ha quindi rivolto la raccomandazione a riprendere il filo della diplomazia per provare a dirimere i tanti conflitti in corso e infine il discorso alle alte cariche del paese a cui ha lanciato un monito sulla difesa europea e sul pericolo dell’astensionismo.

Il presidente considera questi discorsi come un corpo unico, da leggere insieme quindi quello di domani non si concentrerà nè solo sulla politica estera né sulla politica interna. Piuttosto parlerà di pace, (tra le preoccupazioni degli italiani e in particolare dei più giovani, più sensibili a ingiustizie e conflitti in corso) ma anche della coesione sociale, un tema che sta molto a cuore a Mattarella e sul quale ha ripetutamente richiamato istituzioni e parti sociali. Stavolta rivolgendosi al paese però richiamerà l’impegno che ognuno può esercitare per garantire la tenuta della società con un occhio rivolto soprattutto ai giovani, invitati a prendere in mano le loro sorti. L’anno scorso aveva fatto appello ai “patrioti” che tengono in piedi la Nazione con il loro lavoro.

Restano irrisolti anche altri due grande questioni che Mattarella aveva denunciato un anno fa nel messaggio di fine anno: la sanità – per le lunghe liste d’attesa e i tanti che rinunciano a curarsi – e le carceri, con il lungo elenco dei suicidi che in 12 mesi non ha fatto che aumentare.

Non potrà mancare evidentemente un riferimento all’imminente 80/esimo anniversario della Repubblica che si apre nel 2026, ottant’anni dopo il referendum che sancì la scelta repubblicana e che sarà celebrato in diversi momenti nel corso dell’anno. Un anniversario importante che richiama a quella storia che Mattarella cita spesso nei suoi interventi: “80 anni di democrazia, di sviluppo, di pace ci hanno insegnato il valore della parola ‘insieme’ perchè la Repubblica ha vissuto e vive del contributo di ciascuno”.

Mattarella prepara il discorso, tra i temi pace, giovani, coesione sociale

Roma, 30 dic. (askanews) – La pace, i giovani e la coesione sociale saranno alcuni dei temi del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella sta lavorando a limare il suo undicesmo messaggio agli italiani e secondo quanto si apprende al centro ci sarà anche un riferimento all’80/esimo anniversario della Repubblica che verrà celebrato nel 2026.

Parlerà in piedi, il capo dello Stato, come ha già fatto negli anni scorsi, nello Studio alla Vetrata. Non si tratterà di un discorso lungo, circa 15 minuti. E sarà, come è successo negli altri anni, un discorso diretto ai cittadini, alle italiane e agli italiani, specialmente ai giovani. A quella parte della società a cui sempre il Presidente dedica il suo pensiero perchè rappresenta il futuro del paese.

Gli interventi più “politici” il capo dello Stato li ha già fatti nei giorni scorsi: in occasione dello scambio degli auguri con gli ambasciatori stranieri al Quirinale, il 12 dicembre, dove ha parlato a lungo del difficile contesto internazionale in cui viviamo e delle guerre che mettono in discussione l’ordine mondiale ricordando quanto invece quell’ordine sia stato fondamentale per assicurare pace e benessere in questi 70 anni. Agli ambasciatori italiani ha quindi rivolto la raccomandazione a riprendere il filo della diplomazia per provare a dirimere i tanti conflitti in corso e infine il discorso alle alte cariche del paese a cui ha lanciato un monito sulla difesa europea e sul pericolo dell’astensionismo.

Il presidente considera questi discorsi come un corpo unico, da leggere insieme quindi quello di domani non si concentrerà nè solo sulla politica estera né sulla politica interna. Piuttosto parlerà di pace, (tra le preoccupazioni degli italiani e in particolare dei più giovani, più sensibili a ingiustizie e conflitti in corso) ma anche della coesione sociale, un tema che sta molto a cuore a Mattarella e sul quale ha ripetutamente richiamato istituzioni e parti sociali. Stavolta rivolgendosi al paese però richiamerà l’impegno che ognuno può esercitare per garantire la tenuta della società con un occhio rivolto soprattutto ai giovani, invitati a prendere in mano le loro sorti. L’anno scorso aveva fatto appello ai “patrioti” che tengono in piedi la Nazione con il loro lavoro.

Restano irrisolti anche altri due grande questioni che Mattarella aveva denunciato un anno fa nel messaggio di fine anno: la sanità – per le lunghe liste d’attesa e i tanti che rinunciano a curarsi – e le carceri, con il lungo elenco dei suicidi che in 12 mesi non ha fatto che aumentare.

Non potrà mancare evidentemente un riferimento all’imminente 80/esimo anniversario della Repubblica che si apre nel 2026, ottant’anni dopo il referendum che sancì la scelta repubblicana e che sarà celebrato in diversi momenti nel corso dell’anno. Un anniversario importante che richiama a quella storia che Mattarella cita spesso nei suoi interventi: “80 anni di democrazia, di sviluppo, di pace ci hanno insegnato il valore della parola ‘insieme’ perchè la Repubblica ha vissuto e vive del contributo di ciascuno”.

Borsa Milano chiude il 2025 col botto, +1,14% e nuovo record Ftse-Mib

Roma, 30 dic. (askanews) – Chiusura col botto all’ultima seduta dell’anno alla Borsa di Milano. Con uno scatto sul finale, l’indice Ftse-Mib ha superato per la prima volta la soglia psicologica dei 45.000 punti, per poi concludere la seduta con un più 1,14 percento. Il nuovo massimo storico è a 45.005,02 punti.

Precedentemente Borsa Italiana aveva riportato i dati di sintesi sull’intero 2025: un rialzo complessivo del 30%, che è il bilancio annuale più positivo dal 2000 ad oggi. (fonte immagine: Borsa Italiana).

France Odeon piange la scomparsa critico cinematografico Aldo Tassone

Roma, 30 dic. (askanews) – France Odeon, festival del cinema francese di Firenze, ha appreso con profondo dolore la scomparsa del critico e storico del cinema Aldo Tassone.

Amico di Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Akira Kurosawa, Alain Resnais e di tantissimi altri maestri del cinema, assiduo frequentatore del Festival di Cannes, Tassone è stato per molti anni una delle firme di riferimento de la Repubblica per il cinema francese. Autore di numerosi saggi e instancabile animatore di convegni e incontri, nel 1986 si trasferisce a Firenze per seguire France Cinéma, rassegna che sotto la sua direzione diventa la prima e più importante manifestazione di cinema francese fuori dalla Francia.

I cataloghi delle retrospettive da lui curate sono oggi considerati pietre miliari della storia e della critica cinematografica: dalla Nouvelle Vague a Louis Malle, fino alle coproduzioni franco-italiane. Nel 2020 pubblica per la Cineteca di Bologna Fellini 23 e ½, un’opera monumentale di oltre mille pagine dedicata al cinema del maestro riminese: un lavoro immane, al quale ha dedicato quasi una vita e che ha portato a compimento durante il periodo del Covid, prima di trasferirsi a Meudon, alle porte di Parigi, dove si è spento ieri, accanto all’amata moglie Françoise, compagna di una vita.

“Con Aldo nacque una fraterna amicizia quando mi passò il testimone del festival di Firenze”, dichiara Francesco Ranieri Martinotti, direttore di France Odeon. “Senza di lui e senza la sua profonda conoscenza della Francia e del cinema francese non sarebbero mai stati possibili i risultati raggiunti in quarant’anni. Era saggio, colto, risoluto, ma aveva la freschezza di un bambino. La sua scomparsa mi fa sentire molto solo”.

Enrico Castaldi, presidente, Riccardo Zucconi, fondatore, e tutta l’équipe di France Odeon esprimono la loro sentita vicinanza a Françoise e a Jacques Pieri.

Gaza, Israele annuncia la revoca dei permessi a 37 ong, tra cui Oxfam e Msf

Roma, 30 dic. (askanews) – Il governo israeliano ha annunciato che revocherà il permesso concesso a 37 organizzazioni umanitarie per operare nella Striscia di Gaza, tra cui Medici Senza Frontiere, ActionAid e Oxfam, a causa di presunte violazioni degli standard di sicurezza e di trasparenza.

“La principale carenza emersa è stata il rifiuto di fornire informazioni complete e verificabili sui propri dipendenti – ha dichiarato il ministero degli Affari della Diaspora in una nota riportata da Haaretz – le verifiche di sicurezza hanno rivelato che i dipendenti di alcune organizzazioni erano coinvolti in attività terroristiche… in particolare, Medici Senza Frontiere”.

"Alla scoperta di Morricone" a Roma con l’Ensemble Symphony Orchestra

Roma, 30 dic. (askanews) – Gran Galà di Capodanno, il primo gennaio, all’Auditorium Conciliazione di Roma, con “Alla scoperta di Morricone” con l’Ensemble Symphony Orchestra, diretta da Giacomo Loprieno, tributo alle musiche del grande compositore italiano che si arricchisce di nuove pagine nello sconfinato repertorio del Maestro. La data è organizzata da Vincenzo Berti e Gianluca Bonanno per Ventidieci.

Non solo un concerto, un viaggio incredibile iniziato tra le melodie che sono rimaste nella memoria collettiva di generazioni con la potenza evocativa di Mission, La Leggenda del Pianista sull’Oceano, C’era una volta il West, Nuovo Cinema Paradiso, The Hateful Eight, C’era una volta in America, Per qualche dollaro in più, Malena e che ha caratterizzato l’attività dell’Ensemble Symphony Orchestra nelle scorse stagioni, prosegue affrontando altre opere come Gli Intoccabili, La Califfa, Canone inverso, con uno spazio importante per le grandi canzoni scritte per artiste come Dulce Pontes, Joan Baez e Mina in una nuova versione sinfonica.

500 colonne sonore, 70 milioni di dischi venduti nel mondo, sei nominations e due Oscar vinti, tre Grammy, quattro Golden Globe e un Leone d’Oro fanno di Ennio Morricone un gigante della musica di tutti i tempi.

In questo omaggio sul palco si alterneranno solisti, come Federico Covre al violoncello e Stefano Benedetti alla tromba. Ospiti speciali il soprano Anna Delfino, che farà rivivere l’emozione del Deborah’s Theme da “C’era una volta in America” e il violinista del Circle du Soleil Attila Simon, che eseguirà il solo di Love Affair. Ad accompagnare il pubblico dando voce ai personaggi e alle ambientazioni la bravura dell’attore Andrea Bartolomeo.

Schlein: “Aumenta solo spesa militare, potevano dire no come Sanchez”

Roma, 30 dic. (askanews) – “Se guardiamo ai tre anni di governo Meloni è scesa la spesa pubblica su sanità, scuola, ricerca, sulle politiche industriali e sulla casa. Dove è aumentata? E’ aumentata sulla spesa militare in prospettiva per aver accettato l’irrealistico e sbagliato obiettivo di portarlo al 5% come ha chiesto Trump: dovevano fare come Sanchez e dire di no”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, sulla manovra, parlando a margine con i giornalisti dopo l’approvazione alla Camera.

Ex Ilva, accordo per vendita al fondo Usa Flacks, Stato terrà 40%

Roma, 30 dic. (askanews) – La ex Ilva passa nelle mani del fondo di investimenti e di venture capital statunitense Flacks Group. Ad ufficializzare l’accordo il fondatore e presidente del fondo Usa, Michael Flacks, che con un comunicato spiega di aver “raggiunto un’intesa con il governo italiano per rilevare Ilva, il più grande produttore di acciaio integrato europeo”.

Lo Stato italiano resterà “partner strategico” con una quota del 40% mentre il fondo Usa “dispone di un’opzione per rilevare un 40% addizionale in futuro, a riflesso della nostra focalizzazione sul lungo termine per questa partnership industriale”, precisa Flacks.

“Questa acquisizione – dice ancora il finanziere Usa – assicura un futuro di lungo termine a una storica piattaforma industriale, a supporto di 8.500 lavoratori qualificati e rafforza delle catene di approvvigionamento europee cruciali per automotive, costruzioni e infrastrutture”.

A Flacks sulla ex Ilva “ci stiamo impegnando fino a 5 miliardi di euro per modernizzare le operazioni, anche tramite l’elettrificazione e il miglioramento degli altoforni, facendo progredire la decarbonizzazione, l’efficienza e la crescita sostenibile”. (fonte immagine: Flacks).

Calcio, Rocchi: "Pronto a dimettermi se non si crede ad arbitri"

Roma, 30 dic. (askanews) – Parole nette, senza mediazioni. A Open Var, su Dazn, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi risponde alle polemiche seguite a Udinese-Lazio e alla convalida del gol di Davis, finito sotto accusa per un presunto tocco di mano. “Se qualcuno non crede nella nostra buona fede io domattina lascio”, dice Rocchi, chiamato in causa anche dopo le proteste della Lazio.

Entrando nel merito dell’episodio, Rocchi spiega: “Sono due tocchi di mano. Nel primo va valutata solo la qualità del tocco a centrocampo e non è punibile. Poi c’è il tocco di Davis: l’immediatezza è qualcosa di immediato, colpo di mano, controllo e tiro. Questa non lo è”. Il designatore chiarisce che non esiste un numero preciso di secondi per definire l’azione, ma sottolinea come la situazione non rientri nel concetto di immediatezza previsto dal regolamento.

Rocchi ammette però la necessità di maggiore chiarezza: “È una regola sulla quale va fatta chiarezza, lo dico io per primo. Dobbiamo dare risposte il più precise possibile. Il termine ‘immediatezza’ ci mette in difficoltà”. Per questo, annuncia che la clip verrà inviata all’Ifab: “Io non sono la legge, ma voglio confrontarmi. Da appassionato di calcio non puoi non annullare un gol dove c’è un tocco di braccio, ma il regolamento è chiaro”.

Poi il passaggio più duro, legato alla fiducia nel sistema arbitrale: “Non entro in argomenti politici, ma sia a Simonelli sia a Gravina ho detto e ripeto questo: se qualcuno non crede nella nostra buona fede io domattina lascio. Io vengo qui e faccio sentire i nostri audio. Se qualcuno pensa che non siamo onesti intellettualmente, non è un problema mio”.

Durante la trasmissione viene anche diffuso l’audio della sala Var relativo a Lazio-Udinese: “Glielo calcia addosso e non è punibile. Valutiamo che è sempre lui che gioca, non è proprio immediato, fa un dribbling, ma non è immediato. Confermiamo. Rete regolare”.

Infine, un passaggio su Lecce-Como e sulla manata di Nico Paz, giudicata in modo diverso tra Var e arbitro: “Queste situazioni non vanno sanzionate. O sono fallo e giallo o non sono niente”, la chiosa di Rocchi.

Per Piazza Affari un 2025 da record: +30%, miglior rialzo dal 2000

Roma, 30 dic. (askanews) – La Borsa di Milano si appresta a chiudere il 2025 con un rialzo da record, un più 30% dell’indice principale, il Ftse-Mib in base ai dati aggiornati alla chiusura di ieri, che visto l’andamento positivo di oggi, ultima sessione dell’anno, appaiono destinati a incrementarsi ulteriormente. Si tratta del guadagno più consistente dal 2000, secondo quanto riporta Borsa Italiana nella sua “Sintesi annuale 2025”.

L’indicatore ha toccato un picco a quota 44.793 punti il 12 novembre, ma nel pomeriggio naviga a un livello più elevato dopo aver segnato 44.987 punti, al momento destinato ad aggiornare il record. Il minimo annuale, invece, pari a 32.731 punti è stato segnato il 9 aprile. Guardando all’indice Ftse Italia All Share, anche in questo caso il bilancio 2025 è di un aumento del 30% (massimo annuale e massimo storico con 47.452 punti il 19 dicembre 2025; minimo 34.769 punti il 09 aprile 2025). Infine, il Ftse Italia Growth chiude l’anno con una variazione positiva più contenuta, pari all’8%.

Al 30 dicembre 2025, prosegue un comunicato, il numero complessivo di società quotate sui mercati di Borsa Italiana, Gruppo Euronext, è pari a 411. Nel dettaglio: su Euronext Milan 199 società (di cui 62 sul segmento Star), su Euronext Growth Milan 212 società. Nel 2025 sono state registrate 21 ammissioni su Euronext Growth Milan (di cui una sul segmento professionale) e hanno riguardato: UBALDI COSTRUZIONI, HAIKI+, COM.TEL, TRADELAB, METRIKS AI, GIOCAMONDO STUDY, TECNO, DEDEM, ENERGY TIME, BRAGA MORO, OTOFARMA, RINO PETINO, VINEXT, FRIENDS, E.T.S., MARKBASS, PIÙ MEDICAL, KALEON, RT&L, gAIn360, TELMES.

La capitalizzazione complessiva delle società quotate al 29 dicembre 2025 si attesta a 1.042 miliardi di euro, pari al 47,2% del Pil dell’Italia.

Secondo Borsa Italiana gli scambi di azioni sono stati in aumento rispetto all’anno precedente, e hanno raggiunto una media giornaliera di 3,5 miliardi di euro (+31,1% rispetto all’anno 2024) e una media di oltre 370.000 contratti (+22,8%). La media giornaliera del controvalore è la più elevata a partire dalla crisi finanziaria del 2007/2008.

Complessivamente, si legge, sono stati scambiati oltre 93 milioni di contratti e un controvalore che ha superato 868 miliardi di euro. Il massimo giornaliero per contratti, che ha rappresentato anche il massimo storico, è stato raggiunto il 07 aprile 2025 con oltre 1,4 milioni di contratti scambiati. Per controvalore, il 04 aprile 2025 si sono superati i 9 miliardi di euro.

Unicredit è stata l’azione più scambiata sia per contratti che per controvalore, riporta ancora Borsa Italiana, con oltre 5 milioni di contratti per un totale di oltre 91 miliardi di euro. Nel 2025 il totale della raccolta è stato di circa 124 milioni di euro da parte delle 21 ammissioni sui mercati di Borsa Italiana. In aggiunta ci sono state 13 operazioni di aumento di capitale in opzione con un controvalore di circa 1,5 miliardi di euro. Nel 2025 le OPA sono state 23 per un controvalore di circa 2,2 miliardi di euro.

Lavrov: i crimini di Kiev ostacolano la soluzione della crisi ucraina

Roma, 30 dic. (askanews) – Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichiarato oggi in una nota stampa di essere “certo che l’essenza razzista del regime di Kiev e il cinismo dei suoi sponsor esterni siano ben visibili ai membri responsabili della comunità internazionale, i quali non possono non comprendere che senza la cessazione di questa politica criminale non è possibile il successo dei negoziati per il raggiungimento di una soluzione affidabile e duratura della crisi ucraina”. “L’obiettivo principale di Bruxelles, Berlino, Parigi e Londra è quello di preservare un regime (quello ucraino, ndr) che sogna di essere aiutato a sopravvivere e a continuare a controllare una qualche porzione di territorio, dove – in violazione di tutte le norme del diritto internazionale – la lingua russa e i media in lingua russa sono vietati per legge, il cristianesimo ortodosso canonico è perseguitato, i monumenti della storia e della cultura russe vengono demoliti, si coltivano l’ideologia e le pratiche naziste e oppositori politici e semplici dissidenti sono sottoposti a dure repressioni”, ha sottolineato Lavrov, riferendosi all’attacco contro la residenza statale del Presidente della Federazione Russa nella regione di Novgorod.

Terrorismo, davanti al gip Hannoun nega finanziamenti ad Hamas

Genova, 30 dic. (askanews) – Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Silvia Carpanini, nel carcere genovese di Marassi, il presidente dell’Associazione palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, arrestato con l’accusa di aver finanziato Hamas attraverso raccolte fondi per il popolo palestinese, si avvalso della facolt di non rispondere, ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee.

“Ha rilasciato dichiarazioni spontanee anche perch non ha neanche iniziato a leggere gli atti, che sono tantissimi. Quindi il nostro consiglio stato quello di rilasciare dichiarazioni spontanee. Ha rivendicato la sua attivit di raccolta fondi per attivit determinate e precise di beneficenza a favore del popolo palestinese in tutte le sedi, quindi Gaza, Cisgiordania e campi profughi, ha negato di aver mai finanziato direttamente o indirettamente Hamas e ha anche precisato che la sua attivit iniziata nei primi anni ’90”. Cos Fabio Sommavigo ed Emanuele Tambuscio, avvocati difensori di Hannoun.

“Ha spiegato con un po’ di dettagli per quanto possibile – hanno aggiunto i legali – come ha funzionato la raccolta fondi e la distribuzione prima e dopo il 2023 con i grandi cambiamenti che ovviamente tutto questo ha avuto nel 2023 e ha sempre chiarito che mai ha voluto o consentito che aiuti da lui raccolti e arrivati a Gaza fossero etichettati, distribuiti o utilizzati da Hamas per i fini propri di Hamas”.

Terrorismo, legali di Hannoun: “Contanti raccolti sempre dichiarati”

Genova, 30 dic. (askanews) – ” da anni che ha i conti bloccati, ha chiesto in tutti i modi di modificare questa situazione e ha specificato che l’unico modo per portare aiuti, con numerosissime richieste di persone che volevano donare, era fare una raccolta in contanti che tutte le volte sono stati dichiarati in uscita in aeroporto”. Lo hanno detto Fabio Sommovigo ed Emanuele Tambuscio, avvocati difensori del presidente dell’Associazione palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, arrestato con l’accusa di aver finanziato Hamas attraverso raccolte fondi per il popolo palestinese, dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Silvia Carpanini nel carcere genovese di Marassi.

“Hannoun una persona molto posata e molto consapevole. Non ce l’ha precisato ma penso che fosse confortato”, hanno risposto a un cronista che gli chiedeva se il loro assistito si fosse accorto del presidio di solidariet di luned sera davanti al carcere genovese di Marassi.

Calcio, Gravina: "Il calcio merita più attenzione"

Roma, 30 dic. (askanews) – Un modello sempre più vicino a quello di un'”impresa sociale”, radicato sul territorio e capace di accompagnare la tutela e la valorizzazione del benessere della comunità nazionale. È il quadro che emerge dalla decima edizione del Bilancio integrato Figc, che fotografa l’evoluzione della gestione della Federcalcio, oggi forte di 1,5 milioni di tesserati.

Limitando l’analisi al solo ambito del professionismo, il sistema calcio garantisce al Paese un ritorno fiscale e previdenziale pari a 20,5 euro per ogni euro investito, con un impatto socio-economico definito eccezionale. Un settore che genera quasi sette miliardi di ricavi diretti e contribuisce al Pil per 12,4 miliardi.

Parallelamente, l’ecosistema calcio conferma il proprio impegno sui fronti dei diritti umani e della tutela ambientale. Tra le iniziative più significative, il progetto “Valori in rete”, che ha coinvolto quasi un milione di studenti in attività educative e formative.

“Per la sua capacità unica di unire, il calcio ha una responsabilità che va oltre la competizione – sottolinea il presidente della Figc, Gabriele Gravina -. Per questo la Federazione ha intrapreso un percorso strutturato nel campo della sostenibilità sociale e ambientale, con l’obiettivo di rendere il calcio un motore di cambiamento e di valore duraturo per la comunità”.

Il Bilancio integrato, aggiunge Gravina, “rendiconta i risultati di un anno di straordinaria evoluzione, in cui abbiamo affrontato sfide apparentemente lontane dal nostro mondo ma capaci di generare un impatto molto positivo”. Inclusione, valorizzazione dei giovani, educazione, tutela della salute e dell’ambiente sono alcuni dei temi che confermano il calcio come una piattaforma sociale unica, sempre più centrale per la società civile.

Incidente alla funivia di Macugnaga, 4 feriti e 100 persone bloccate

Roma, 30 dic. (askanews) – Dalle 11:30 di oggi i vigili del fuoco, con personale del Soccorso Alpino e Guardia di Finanza, sono impegnati nel comune di Macugnaga (Verbano-Cusio-Ossola) per un incidente che ha coinvolto le due cabine della funivia Al Moro, le quali hanno impattato contro le strutture delle stazioni di monte e di valle.

L’urto, spiegano i vigili del fuoco, ha causato il fermo dell’impianto, lasciando circa 100 persone bloccate alla stazione superiore. A valle si registra il ferimento del manovratore, mentre nella cabina a monte risultano feriti 3 dei 15 passeggeri.

Sul posto sono al lavoro due elicotteri Drago 166 e Drago 61 dei vigili del fuoco per l’evacuazione delle persone bloccate in quota a seguito del fermo dell’impianto.

Manovra, le misure da Irpef a rottamazione

Roma, 30 dic. (askanews) – Via libera finale della Camera dei deputati in seconda lettura alla legge di bilancio 2026 da circa 22 miliardi di euro, senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. La manovra diventa quindi legge dopo il voto di fiducia di ieri e una lunga maratona notturna per l’esame degli ordini del giorno.

Una manovra, ha rivendicato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, improntata alla prudenza e che dovrebbe portare l’Italia ad uscire dalla procedura di deficit eccessivo già nel 2026, con un anno di anticipo rispetto all’obiettivo concordato con Bruxelles.

‘Il punto fondamentale di questa manovra è una cosa di cui si è parlato per molto tempo e di cui si è parlato pochissimo in Aula: noi di fatto abbiamo detassato gli aumenti contrattuali fatti nel settore privato, oltre ad aver aumentato e chiuso tutti i contratti pubblici che erano da anni fermi’ ha sottolineato Giorgetti dopo il voto di Montecitorio ‘Questo ha significato e significa aumenti concreti dei salari e degli stipendi dei lavoratori dipendenti. Una cosa che ci chiedevano sia i sindacati che i datori di lavoro’.

L’esame nel merito si è tenuto quest’anno al Senato, sollevando le proteste dell’opposizione per il passaggio solo formale alla Camera. Il percorso a Palazzo Madama è stato non privo di inciampi. L’esame in Commissione ha cambiato profondamente il testo approvato in Consiglio dei ministri con al centro la riduzione dal 35% al 33% del terzo scaglione Irpef per i redditi fino 50mila euro, il rifinanziamento del fondo sanitario, il prelievo dal settore bancario e la nuova pace fiscale in 54 rate.

Non sono mancati i momenti di tensione in maggioranza culminati con lo stop della Lega alle misure sulle pensioni in materia di riscatto della laurea e di finestre pensionistiche poi ritirate dal governo. Marcia indietro anche sugli emendamenti di FdI che puntavano a reintrodurre la vendita della cannabis light e ad alzare la soglia del contante a 10mila euro. Stop in extremis pure alla riapertura del condono edilizio del 2003, allo scudo per le imprese con lavoratori sottopagati, all’allentamento dei vincoli sulle ‘sliding doors’ tra authority ed aziende vigilate.

Profondamente rivisto il pacchetto per le imprese, oggetto di un emendamento omnibus presentato dal governo. Particolarmente travagliato anche l’iter della norma sull’oro della Banca d’Italia approvata alla terza formulazione dopo una trattativa con la Banca Centrale Europea. Precisato che appartiene al ‘Popolo Italiano’ (maiuscolo nel testo della norma ndr.).

Complessivamente la manovra prevede maggiori entrate per 10,5 miliardi di euro e maggiori uscite per 14,6 miliardi. Di seguito le principali misure. TAGLIO SECONDA ALIQUOTA IRPEF AL 33%

Una delle misure principali della manovra è il taglio dal 35 al 33 per cento della seconda aliquota dell’IRPEF fino a 50.000 euro di reddito con un meccanismo di sterilizzazione del beneficio per i redditi superiori a 200.000 euro. Il costo della misura è di circa 2,9 miliardi in termini di minori entrate nel 2026, e di circa tre miliardi di euro a regime.

ROTTAMAZIONE QUINQUIES

Arriva una nuova definizione agevolata dei debiti fiscali affidati alla riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Previsto il pagamento delle somme dovute più le spese per le procedure esecutive e di notificazione in un’unica soluzione o in 54 rate bimestrali di pari importo con un tasso d’interesse del 3%. La misura prevede minori entrate stimate pari a 1,48 miliardi di euro per il 2026, 613,78 milioni di euro per il 2027, 451,66 milioni di euro per il 2028.

AUMENTO DEL FONDO SSN

La manovra prevede un incremento del livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per un importo di 2.382,2 milioni di euro per l’anno 2026, 2.631 milioni di euro per l’anno 2027 e 2.631,1 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2028.

RIFINANZIATA CARTA ‘DEDICATA A TE’

Previsto il rifinanziamento del Fondo per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per soggetti con ISEE non superiore a 15.000 euro, tramite la carta ‘Dedicata a te’, con 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

RISERVE AUREE BANKITALIA SONO DEL POPOLO ITALIANO

Nel rispetto del Trattato Ue si stabilisce che le riserve auree gestite e detenute dalla banca d’Italia, come iscritte nel bilancio di quest’ultima, appartengono al popolo italiano. CEDOLARE AFFITTI BREVI AL 21% ANCHE CON PIATTAFORME

La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% sul primo immobile affittato anche se si utilizzano piattaforme online. Sale al 26% per il secondo immobile. Dal terzo immobile l’affitto diventa diventa attività d’impresa.

STRETTA SU DEDUCIBILITA’ PERDITE BANCHE

Arrivano 605 milioni in due anni dalla stretta sulla deducibilità fiscale delle perdite accumulate dalle banche. La norma riduce la percentuale di compensazione del maggiore imponibile derivante dalla mancata deduzione per svalutazione crediti con perdite ed ecceddenze ACE dal 45% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027. La relazione tecnica prevede un gettito di 305 milioni di euro nel 2026 e 300 in più nel 2027.

SU IRAP BANCHE FRANCHIGIA 90MILA EURO. ESCLUSE SIM e SGR

Arriva una franchigia di 90mila euro sull’aumento di due punti percentuali dell’Irap per banche ed assicurazioni oltre all’esclusione dalla maggiorazione di Sim, SGR, Sicav e holding industriali. La nuova disposizione riduce il gettito dell’aumento Irap a 962 milioni nel 2026 (-190 milioni) a 1069 milioni nel 2027 (-269 milioni) e a 1058 milioni nel 2028 (-277 milioni).

SOGLIA DETASSAZIONE DIVIDENDI SCENDE AL 5%

La soglia per accedere al regime di esclusione della tassazione di dividendi derivanti da partecipazioni, inizialmente prevista al 10%, viene ridotta ad una misura non inferiore al 5 per cento o ad un importo non inferiore a 500 mila euro.

A BILANCIO DELLO STATO 2,5 MILIARDI DA FONDO COESIONE

Previsto il versamento al bilancio dello Stato di somme del Fondo per lo sviluppo e la coesione iscritte nel conto residui del Ministero dell’economia per un importo di 1.532 milioni per il 2026 e di 1.000 milioni per il 2027. Arriva anche la riduzione complessiva di 500 milioni di euro del FSC per il triennio 2026-2028. A BILANCIO DELLO STATO 7 MILIARDI DA PNRR

Disposto il riversamento al bilancio dello Stato di somme giacenti sui conti di tesoreria istituiti per la gestione del PNRR, per 5.943 milioni di euro nel 2026, 1.000 milioni di euro nel 2027 e 159 milioni di euro nel 2028. Questi importi restano acquisiti all’erario.

TAGLIATI FONDI PER PENSIONI PRECOCI E LAVORI USURANTI

Arrivano tagli al fondo per l’accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori precoci, quelli che hanno almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del diciannovesimo anno di età. L’autorizzazione di spesa viene ridotta di 20 milioni di euro nel 2027, di 60 milioni nel 2028 e di 90 milioni a decorrere dal 2029. Prevista una ulteriore riduzione di 140 milioni nel 2033 e di 190 milioni dal 2034. Arriva un taglio di 40 milioni a decorrere dal 2033 anche al fondo per il pensionamento anticipato dei lavoratori impegnati in attività usuranti. La dotazione del fondo, attualmente pari a 233 milioni di euro, scende quindi dal 2033 a 193 milioni di euro.

TFR A FONDO ANCHE PER AZIENDE SALITE A 40 DIPENDENTI

L’obbligo di versare il Tfr al fondo complementare scatta dal 2026 anche per le imprese che abbiano superato i 50 dipendenti dopo la loro costituzione. In via transitoria per il biennio 2026-2027 l’obbligo è limitato ai datori di lavoro con un numero di dipendenti non inferiore a 60. Dal 2032 è invece prevista l’estensione dell’obbligo del versamento per le aziende con un numero di dipendenti non inferiore a 40.

STOP CUMULO FONDO PER PENSIONE ANTICIPATA

Salta la possibilità di cumulare la rendita dei fondi complementari per raggiungere la soglia minima dell’assegno pensionistico accedere alla pensione anticipata di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi. La norma consente un risparmio sulla spesa crescente da 12,6 milioni nel 2026 a 130,8 milioni nel 2035. TASSA DI 2 EURO SUI PACCHI SOTTO 150 EURO

Arriva la tassa di 2 euro sui pacchi di valore non superiore a 150 euro provenienti da paesi extra-Ue. La norma, si legge nella relazione tecnica, riguarderà circa 327 milioni di spedizioni e porterà un gettito di 122,5 milioni nel 2026 e 245 milioni a regime dal 2027 in poi.

RITENUTA DI ACCONTO 1% SU FATTURE TRA IMPRESE

Istituita una ritenuta d’acconto per le fatture tra imprese. Per il 2028 la ritenuta viene introdotta con un’aliquota ridotta dello 0,5% che poi sale all’1% dal 2029. Il gettito della misura viene calcolato in 734,5 milioni di euro che poi salgono a 1.469 a decorrere dal 2029 quando l’aliquota sale all’1%.

RADDOPPIA ALIQUOTA TOBIN TAX

Raddoppiano le aliquote dell’imposta sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax. La norma porta la tassazione sul trasferimento di proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza. Previsto un maggiore gettito di 337,3 milioni a decorrere dal 2026.

AUMENTO ACCISE SU SIGARETTE E DIESEL

Previsto l’aumento progressivo negli anni 2026-2028 dell’importo minimo fisso delle accise su sigarette, sigaretti e tabacco trinciato (maggior gettito pari a 213 milioni per l’anno 2026, 465,8 per il 2027 e 796,9 nel 2028) e la modifica delle aliquote dell’accisa sulla benzina e sul gasolio portandole entrambe a 672,90 euro per 1.000 litri.

SALE AL 12,5% TASSAZIONE PREMI INFORTUNI RC AUTO

Per i contratti RC auto stipulati o rinnovati a decorrere dal 1 gennaio 2026 sale dal 2,5 al 12,5 per cento la tassazione sui premi per infortunio al conducente e dal 10 al 12,5 per cento quella sui premi per assistenza stradale. AUMENTA DAL 18% AL 21% ALIQUOTA SU PARTECIPAZIONI

Aumenta l’aliquota dell’imposta sostitutiva per la rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni, dal 18 al 21 per cento.

CREDITO IMPOSTA AGGIUNTIVO PER ZES UNICA

Entra in manovra un contributo aggiuntivo sotto forma di credito d’imposta per gli investimenti realizzati entro il 15 novembre 2025 nella ZES unica Mezzogiorno, riconoscendo per il 2026 un’integrazione pari al 14,6189% dell’importo già richiesto.

FONDO 1,3 MLD PER TRANSIZIONE 4.0

Viene incrementato di 1,3 miliardi di euro nel 2026 il fondo per Industria 4.0, limitatamente agli investimenti effettuati prima del 31 dicembre 2025. Il limite di spesa passa quindi da 2,2 miliardi di euro a 3,5 miliardi di euro.

ACCONTO ASSICURAZIONI SUL CONTRIBUTO AL SSN

Introdotto un meccanismo di versamento da parte delle assicurazioni di un acconto pari all’85% dell’importo versato nell’anno precedente del contributo al Servizio Sanitario sui premi delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti.

PER IL PIANO CASA 200 MLN

Arriva una dotazione di 200 milioni di euro per finanziare il piano casa nel biennio 2026-2027.

DETASSAZIONE AUMENTI ANCHE PER 2024 E FINO 33MILA EURO

Per i contratti rinnovati dal 2024 arriva una tassazione agevolata al 5%, sugli incrementi retribuitivi corrisposti dal 1 gennaio 2026. La platea dei beneficiari viene estesa dai redditi fino a 28mila euro e portata a 33mila. ALZATO DI 140 MLN TETTO SPESA FARMACEUTICA

Alzato di altri 140 milioni di euro dal 2026 il tetto per la spesa farmaceutica per acquisti diretti (+0,1 punti) dopo l’aumento di 0,2 punti stabilito nel testo base della legge di bilancio. Per coprire l’intervento viene ridotto il Fondo per i farmaci innovativi che quindi a decorrere dal 2026 è ridotto da 1.300 milioni di euro annui a 1.160 milioni di euro annui.

NUOVI PROGETTI PER AMPLIARE PRODUZIONE ARMI

Per potenziare la produzione di armamenti e sistemi d’arma, il Ministro della difesaindividua le attività, le aree, le opere e i progetti infrastrutturali destinati alla realizzazione, all’ampliamento, alla riconversione, alla gestione e allo sviluppo delle capacità industriali della difesa, riconosciuti come strategici per la difesa nazionale.

TAGLIO FONDO CINEMA 90 MLN NEL 2026, 200 MLN DAL 2027

Arriva un taglio del Fondo per il cinema e l’audiovisivo di 90 milioni nel 2026 e di 200 milioni a decorrere dal 2027. La dotazione del Fondo passa quindi da 700 a 610 milioni l’anno prossimo e da 700 a 500 milioni a decorrere dal 2027.

TAGLIO DI 10 MLN NEL 2026 ALLA RAI

Prevista una riduzione di 10 milioni di euro per il 2026, delle entrate versate a titolo di canone di abbonamento e destinate alla RAI che ‘dovrà far fronte con misure di razionalizzazione dei costi di funzionamento e di gestione’.

PER CONI E SPORT&SALUTE 40 MLN IN PIU’

Arrivano 40 milioni di euro in più per CONI e Sport e Salute. In particolare vengono stanziati 30 milioni annui aggiuntivi a decorrere dal 2026, a Sport e salute Spa, e 10 milioni annui aggiuntivi a decorrere dal 2027, al CONI. SOGLIA ESENZIONE ISEE PRIMA CASA 200MILA EURO IN GRANDI CITTA’

La soglia di esenzione ai fini Isee del valore della prima casa viene innalzata a 91.500 euro per tutti a viene ulteriormente aumentata a 200.000 euro per i nuclei familiari residenti nei comuni capoluogo delle città metropolitane. La soglia viene ulteriormente incrementata di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo.

ALTRI 2 MLN A FONDO MOROSI INCOLPEVOLI

Incrementato lo stanziamento del fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

FUNZIONARI MEF IN CDA SOCIETA’ PARTECIPATE

Introdotta la facoltà di autorizzare i dipendenti del Ministero dell’economia e delle finanze a fare parte degli organi di amministrazione e di controllo di società partecipate, anche indirettamente, dallo Stato.

INTERESSI ROTTAMAZIONE QUINQUIES RIDOTTI AL 3%

Il tasso di interesse per le rate della nuova rottamazione, la cosidetta quinques, passa dal 4 per cento annuo al 3 per cento annuo.

RIAPRE TERMINE PER DOMANDE RESPINTE AL FIR

Riapre il termine per accedere al Fondo di Indennizzo dei Risparmiatori in per chi aveva presentato domanda entro il 18 giugno 2020 ma se l’era vista respinta anche parzialmente per carenze documentali e procedurali. Previsto un tetto massimo di spesa per l’erogazione degli indennizzi e per gli oneri di gestione di 80 milioni di euro per il 2026 in termini di competenza.

FONDO DA 20 MLN PER ACQUISTO LIBRI SCOLASTICI

Arriva un fondo da 20 milioni di euro l’anno da ripartire tra i comuni per l’erogazione di contributi da destinare ai nuclei familiari con ISEE fino a 30.000 euro per contribuire alle spese per l’acquisto di libri scolastici, anche digitali, destinati alla scuola secondaria di secondo grado. CONTRIBUTO DI 1.500 EURO PER RETTE SCUOLE PARITARIE

Introdotto un contributo fino a 1.500 euro per gli studenti che frequentano una scuola paritaria secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado, appartenenti a famiglie con reddito ISEE non superiore a euro 30.000. Il contributo è riconosciuto nel limite di spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2026.

FONDO 7 MLN ALLE SCUOLE PER INIZIATIVE CONTRO VIOLENZA DONNE

Arriva un fondo da ripartire tra i comuni, con una dotazione di 7 milioni di euro annui per il 2026 e il 2027 in favore delle scuole secondarie di primo e secondo grado per incentivare e sostenere in tutto il territorio nazionale attività educative in materia di contrasto della violenza contro le donne.

40 MLN PER POLIZZE ASSICURATIVE FORZE ORDINE

Arrivano 40 10 milioni per ciascuno degli anni 2026, 2027, 2028 e 2029, per un totale di 40 milioni di euro, da destinare alla stipula di apposite polizze assicurative per la tutela legale e la copertura delle responsabilità civile verso terzi a favore del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per eventi dannosi non dolosi causati a terzi nello svolgimento del servizio.

NUOVO CONCORSO WIN FOR ITALIA TEAM

Arriva ‘Win For Italia Team’ un nuovo gioco numerico a totalizzatore nell’ambito di quelli ‘Win for Life’. Il concorso avrà un montepremi pari al 65% della raccolta e la la quota di prelievo erariale derivante dalla raccolta, ‘al netto della quota spettante alle regioni a statuto speciale, è riassegnata al capitolo, iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il finanziamento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano’. PACCHETTO ENTI LOCALI

Nel corso dell’esame in Commissione è stato approvato un pacchetto di 63 emendamenti sugli enti locali concordato tra maggioranza e opposizione. Tra le misure approvate, un allentamento dei vincoli sull’indebitamento delle province che potranno contrarre mutui non solo per edilizia scolastica e strade. Cade anche il divieto si spesa in relazioni pubbliche, convegni e mostre.

Rinviato di tre mesi, al 31 luglio, il termine per l’approvazione tariffa Tari. Prorogata poi l’autorizzazione a rinegoziare i mutui contratti dagli enti locali. Arriva anche una semplificazione dei rimborsi delle obbligazioni emesse dagli enti locali e la possibilità di iscrizione all’albo dei segretari comunali anche dei borsisti idonei non vincitori del bando 2024.

Con un’altra norma approvata viene introdotto uno riscadenzamento da 10 fino a 20 anni dei tempi per la restituzione delle anticipazioni concesse ai comuni in dissesto. Arriva anche più flessibilità per gli avanzi liberi degli enti locali che potranno essere usati anche per spese correnti ed investimenti oltre che per l’estinzione di prestiti.

Un altro emendamento approvato stabilisce che fino a fine 2028 non si applica il blocco dei trasferimenti dovuti agli enti locali in caso di mancata presentazione nei termini di legge dei documenti contabili alla Banca dati delle pubbliche amministrazioni (BDAP) e dei questionari per la determinazione dei fabbisogni standard.

Riassegnati poi i residui 2023-24 del Fondo per contenziosi relativi a calamità allo stesso fondo a valere sul 2026. Contestualmente viene abbassata dal 50 al 40 per cento la soglia delle spese per risarcimenti rispetto alla spesa corrente necessaria per accedere al fondo. Viene prorogata di 12 mesi della possibilità di conferire incarichi ai segretari comunali iscritti nella fascia iniziale di accesso in carriera.

Via libera alla proroga anche per il 2025-2026 delle cinque regioni individuate per la determinazione dei fabbisogni sanitari standard nel 2024 e alla proroga di due anni fino al 2027 degli incarichi dei consulenti della cabina di regia della crisi idrica. Arriva poi la regolarizzazione del personale a tempo determinato assunto da almeno tre anni negli Uffici speciali per la ricostruzione di regioni ed enti locali.

Governo, Conte: sembra un circo ma è realtà, e non fa ridere

Roma, 30 dic. (askanews) – “La Presidente Meloni esulta per le rate dei 209 miliardi che abbiamo portato noi e su cui loro si astenevano mentre ci urlavano ‘criminali’ in pandemia. Salvini fa un teatrino contro invii di armi in Ucraina e aumento dell’età pensionabile (altro che cancellazione della “Fornero”!) e poi vota entrambi. Tajani prometteva pensioni minime a 1.000 euro per tutti e invece hanno tagliato le pensioni di cittadinanza e in Manovra mettono 3 euro nei cedolini dei pensionati minimi. Sembra un circo ma purtroppo è la realtà. E non fa ridere”. Lo scrive sui social il leader M5s Giuseppe Conte.

Referendum, Nordio: presumo e auspico si tenga prima di Pasqua

Roma, 30 dic. (askanews) – “Per evitare che un domani ci possano essere delle contestazioni, e andiamo alle calende greche, per ora non abbiamo fissato la data” per il referendum sulla giustizia “e vediamo di conciliare le situazioni. Sicuramente bisognerà decidere prima o dopo, quindi presumo e auspico che sarà prima di Pasqua, nella seconda metà di marzo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i cronisti alla Camera.

“Inutile dire che non abbiamo minimamente paura. Dal mio punto di vista avremo più tempo per spiegare le nostre ragioni. Resta però il problema tecnico che slittare dopo Pasqua produrrebbe anche una tensione magari politica che sarebbe il caso di evitare perché non vogliamo che venga snaturato il referendum, che si dica ‘Meloni sì-Meloni no’, come è stato fatto in precedenza”, ha aggiunto.

A chi chiedeva di possibili interlocuzioni col Quirinale, poi, Nordio ha risposto: “No, su questo no. Noi ieri in Consiglio dei ministri non abbiamo deciso nulla. Però il problema esiste da un punto di vista tecnico e magari per evitare conflitti, ricorsi o polemiche che si protraggono anche dopo una costituzione elettorale si può cercare una situazione di compromesso”.

Manovra, Meloni: seria e responsabile, altro passo per Italia più solida

Roma, 30 dic. (askanews) – “Il Parlamento ha approvato la Legge di Bilancio 2026. È una manovra seria e responsabile, costruita in un contesto complesso, che concentra le limitate risorse a disposizione su alcune priorità fondamentali: famiglie, lavoro, imprese e sanità”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social dopo il via libera definitivo della Camera.

“Proseguiamo – aggiunge – nel percorso di riduzione dell’IRPEF per il ceto medio, nel sostegno alla natalità e al lavoro, nel rafforzamento della sanità pubblica e nel supporto a chi investe, produce e crea occupazione. Abbiamo lavorato per rendere strutturali misure già avviate e per rafforzare quelle che incidono realmente sulla vita quotidiana degli italiani, mantenendo fede agli impegni assunti”.

“Un altro passo avanti per dare certezze alla nazione e continuare a costruire un’Italia più solida, competitiva e capace di guardare al futuro con fiducia”, conclude la premier.

Ucraina, von der Leyen: l’adesione porterà beneficii per l’intera Europa

Roma, 30 dic. (askanews) – “Ottima discussione oggi con i leader europei sul nostro sostegno all’Ucraina, alla sua sicurezza e alla ricostruzione del Paese”, ha scritto sul proprio profilo X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

“In definitiva, la prosperità di uno Stato ucraino libero risiede nell’adesione all’Ue”, ha osservato la leader europea.

“Si tratta anche di una garanzia di sicurezza fondamentale di per sé. L’adesione non avvantaggia solo i Paesi che entrano; come dimostrano le successive ondate di allargamento, ne beneficia l’intera Europa”, ha concluso von der Leyen.

Manovra, Schlein: promesse tradite, dopo 3 anni colpa di altri?

Roma, 30 dic. (askanews) – “E’ una manovra di promesse tradite: dovevate abolire la Fornero e avete allungato l’età pensionabile e abolito opzione donna, dovevate abolire le accise e le avete aumentate. E’ sempre colpa di qualcun altro? Dopo 3 anni di governo non vi crede più nessuno”. Così Elly Shclein nella dichiarazione di voto sulla legge di bilancio alla Camera.

“Siamo a fine anno per i vostri litigi costanti rischiando l’esercizio provvisorio”, ha aggiunto “è una manovra che aiuta i più ricchi, lo dice l’Istat, date 440 euro in più a chi guadagna 199 mila euro”.

Manovra, Schlein: sbagliata perchè non riduce diseguaglianze

Roma, 30 dic. (askanews) – “La prima preoccupazione degli italiani sono sanità e spesa. Molti italiani non sono tornati a casa nelle feste perchè non si potevano permettere il biglietto. Negli ultimi 4 anni Istat dice che i costi alimentari sono aumentate del 25 per cento e gli stipendi si sono ridotti del 9 per cento. Un italiano su dieci rinuncia a curarsi: è la carne viva delle disugueglianze che sono aumentate e su cui questa manovra non interviene” perciò è “sbagliata, va in direzione sbagliata, di austerità e lo state rivendicando”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nella dichiarazione di voto sulla legge di bilancio alla Camera.

Palazzo Chigi: l’Italia presenta richiesta pagamento della nona rata Pnrr

Roma, 30 dic. (askanews) – Oggi l’Italia ha ricevuto dalla Commissione europea il pagamento dell’ottava rata del PNRR, pari a 12,8 miliardi di euro, a seguito della valutazione positiva del 1° dicembre scorso sul raggiungimento di 32 obiettivi, di cui 16 target e 16 milestone.

Nella stessa giornata – si legge in una nota di Palazzo Chigi – l’Italia ha trasmesso alla Commissione anche la richiesta di pagamento della nona e penultima rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anch’essa pari a 12,8 miliardi di euro. La richiesta segue i lavori della Cabina di regia PNRR del 22 dicembre, durante i quali è stato verificato il conseguimento di 50 obiettivi, suddivisi in 34 target e 16 milestone, comprendenti riforme e investimenti strategici per sostenere la crescita economica e sociale dell’Italia.

Stasera su Rai 1 lo Speciale Premio Tenco 2025, con Malika Ayane

Milano, 30 dic. (askanews) – Questa sera, martedì 30 dicembre, andrà in onda in seconda serata su Rai 1 lo Speciale Tv Premio Tenco 2025, ultima edizione della principale rassegna italiana della canzone d’autore svoltasi a Sanremo (Imperia) dal 22 al 25 ottobre. Alla conduzione dell’appuntamento sul piccolo schermo l’eclettica cantautrice Malika Ayane, che accompagnerà gli spettatori attraverso le esibizioni degli straordinari artisti che si sono alternati sul palco del Teatro Ariston nelle tre serate che rappresentano il culmine della rassegna e che dedicherà degli approfondimenti alla storia del Club Tenco dalle sue origini a oggi.

Dal 2020 il racconto televisivo della manifestazione culturale e musicale unica in Europa e al mondo viene prodotto da iCompany in collaborazione con il Club Tenco.

«Raccontare il Premio Tenco in televisione è una responsabilità che vivo da sei anni con lo stesso entusiasmo del primo giorno – racconta Massimo Bonelli, produttore della speciale tv e CEO di iCompany – Il Tenco è una storia lunga più di mezzo secolo, un patrimonio culturale del nostro Paese. Tradurlo in un format TV di 80 minuti significa trovare ogni volta un equilibrio in grado di restituirne profondità e complessità. Per me è un onore occuparmene grazie alla fiducia di Stefano Senardi, Sergio Sacchi, Graziella Corrent e di tutto il Direttivo del Club Tenco, nel ricordo affettuoso di Sergio Staino, che per primo volle affidarmi questo progetto.

Il programma di quest’anno è attraversato dai luoghi e dalle voci che hanno reso unica l’edizione 2025, un lavoro che abbiamo portato avanti con cura, intrecciando musica e immagini di una Sanremo che custodisce la vera anima della rassegna. Il Premio Tenco è un viaggio che si rinnova. È un racconto potente della musica d’autore come sguardo, come ricerca, come memoria viva della nostra cultura popolare»

Il tema del 2025, “Con la memoria”, filo conduttore che ha accompagnato l’intera rassegna, ha invitato a riflettere sui grandi eventi del Novecento e sul loro impatto sulla musica, e ha rappresentato uno dei criteri con cui il Direttivo del Club Tenco ha assegnato i Premi Tenco alla carriera, conferiti a personalità che hanno dato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale. In questa edizione i riconoscimenti sono stati attribuiti a Baustelle, Goran Bregovic, Ricky Gianco, Daniele Silvestri e Tosca.

Sul palco del tempio italiano della musica sono stati premiati anche i vincitori delle Targhe Tenco 2025, assegnate da una giuria composta da esperti, giornalisti e addetti ai lavori: Lucio Corsi per “Volevo essere un duro” (Migliore album in assoluto e Migliore canzone singola), La Niña per “Furèsta” (Migliore album in dialetto), Anna Castiglia per “Mi Piace” (Migliore album opera prima), Ginevra Di Marco per “Kaleidoscope” (Migliore album di interprete) e Caroline Pagani per “Pagani per Pagani” (Migliore album a progetto).

Inoltre, in questa edizione, sono stati assegnati il Premio Tenco all’operatore culturale a Tito Schipa Jr. e il PREMIO Yorum – riconoscimento istituito in collaborazione con Amnesty International Italia per dare visibilità agli artisti e alle artiste che, mettendo spesso a rischio la loro stessa vita, lottano per la libertà e i diritti umani in tutto il mondo – alla memoria di Refaat Alareer, poeta e attivista palestinese morto nel 2023, insieme a suo fratello, sua sorella e i suoi tre figli in un attacco aereo israeliano nel nord di Gaza. Il riconoscimento è stato consegnato al cantautore e giornalista Nabil Bey Salameh, co-fondatore del gruppo italo-palestinese Radiodervish, alla presenza di Federico Lera di Amnesty International Italia. Quest’anno per la prima volta il Grup Yorum, che ha dato il nome a questo riconoscimento, si è esibito sul palco dell’Ariston.

Il Premio SIAE, riconoscimento conferito dalla Società Italiana degli Autori ed Editori, è stato assegnato a Mimmo Locasciulli in occasione dei cinquant’anni dalla sua iscrizione alla SIAE, avvenuta con il deposito del brano “Canzone di Sera”.

Oltre agli artisti premiati, tanti ospiti d’eccezione hanno incantato la platea dell’Ariston: Paolo Angeli, Arianna Antinori, Guido Baldoni, Pierdavide Carone, Gianni Coscia, Simone Cristicchi con Gnu Quartet, Alessandro D’Alessandro, Lamante, Alessio Lega, Emma Nolde (che in questa edizione ha aperto la rassegna, come da tradizione con il brano di Luigi Tenco “Lontano Lontano”) Moni Ovadia, Giovanna Famulari, Michele Gazich, Omar Pedrini Con Massimo Priviero, Ricky Portera, David Riondino Con Sara Jane Ceccarelli, Scraps Orchestra, Michele Staino e Stefano Tessadri.

Terrorismo, i legali di Hannoun: contanti raccolti sempre dichiarati

Genova, 30 dic. (askanews) – “E’ da anni che ha i conti bloccati, ha chiesto in tutti i modi di modificare questa situazione e ha specificato che l’unico modo per portare aiuti, con numerosissime richieste di persone che volevano donare, era fare una raccolta in contanti che tutte le volte sono stati dichiarati in uscita in aeroporto”. Lo hanno detto Fabio Sommovigo ed Emanuele Tambuscio, avvocati difensori del presidente dell’associazione palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, arrestato con l’accusa di aver finanziato Hamas attraverso raccolte fondi per il popolo palestinese,ádopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Silvia Carpanini nel carcere genovese di Marassi.

“Penseremo – hanno aggiunto gli avvocati Sommavigo e Tambuscio rispondendo alla domanda di un cronista – se presentare ricorso al Riesame e se decideremo di farlo lo depositeremo nei termini”.

Manovra, concluso nella notte l’esame degli Ordini del giorno. Oggi il voto finale

Roma, 30 dic. (askanews) – Si è concluso alla Camera dei deputati intorno alle 4.30 del mattino di oggi l’esame degli ordini del giorno alla legge di bilancio.

Tra gli odg che hanno ottenuto parere favorevole del governo quello della Lega sulla sterilizzazione dell’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita.

L’esame della manovra riprenderà oggi alle 11 con le dichiarazioni di voto cui seguirà il voto finale sul provvedimento che diventerà legge in seconda lettura.

Il ‘freddo russo’ sfiora l’Italia: a Capodanno crollo delle temperature

Roma, 30 dic. (askanews) – Arriverà nelle prossime ore l’irruzione artica dalla Russia verso l’Europa sud-orientale, quando tutti i Balcani, l’area carpatica danubiana, la Grecia, la Turchia e il Mar Nero saranno raggiunti da una massa d’aria gelida. L’Italia sarà solo sfiorata dall’aria russa ma il termometro scenderà comunque in modo sensibile: si passerà, infatti, da valori piuttosto miti per il periodo (anche 6-7°C oltre la media) a punte 7-8°C sotto la stessa media. In pratica le temperatura crolleranno di 13-15°C soprattutto in montagna e sulla fascia del Medio Adriatico.

Le prossime ore vedranno, dunque, il passaggio di testimone tra una fredda fine del 2025 e un Capodanno 2026 gelido per metà: infatti, subito, dal pomeriggio del primo giorno dell’anno e soprattutto dal 2 gennaio, la rotazione dei venti da sud riporterà un tepore anomalo e anche tante piogge sparse. Sono le previsioni di Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it.

Nel dettaglio, spiega, il 30 dicembre registreremo il passaggio di aria artica russa ad est dell’Italia la quale provocherà dal pomeriggio-sera nevicate fino a quote collinari tra Basse Marche, Abruzzo e Molise; si assisterà anche a dei locali piovaschi al Sud mentre al Nord il tempo rimarrà stabile e bello salvo nebbie sulla Pianura Padana orientale. L’ultimo dell’anno sarà più asciutto, soleggiato ma decisamente più freddo: come non succedeva da anni, a mezzanotte quasi tutta l’Italia brinderà con temperature intorno allo zero o leggermente sotto. Anche Roma e Napoli a mezzanotte saranno fredde: il brindisi sarà localmente ghiacciato con valori anche sottozero.

Sul resto del Paese i valori sottozero previsti tra Firenze e Perugia; anche Bologna, Milano e Torino saranno “freddine”, anche se su queste città il clima rigido di San Silvestro non sarà una novità. L’anomalia del brindisi 2026 sarà infatti nelle temperature molto basse anche al Sud, ad eccezione della Sicilia dove invece sono attese nubi sparse e anche qualche piovasco. Stessa sorte anche per la Sardegna con più nubi, meno freddo e qualche goccia.

Tutto cambierà con il 2026: la rotazione dei venti da Ostro e Libeccio spingerà aria più mite e più umida con piogge attese su tutto il versante tirrenico e poi al Nord (localmente già dal pomeriggio di Capodanno).

Ucraina, Zelensky: nel 2026 può esserci la pace

Roma, 30 dic. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che vi sono grandi possibilità di porre fine alla guerra nel 2026, a causa dei problemi di mobilitazione incontrati dalla parte russa.

“Il numero dei loro soldati sta diminuendo, perché fino a quest’anno era in crescita. Hanno mobilitato 43.000 persone ogni mese, firmato contratti e quest’anno, per la prima volta nell’intero periodo, il numero di persone mobilitate e il numero di perdite sono diventati esattamente gli stessi. Quindi, quest’anno, nel 2025, vediamo che per la prima volta le dimensioni del loro esercito hanno smesso di aumentare. Speriamo quindi che nel 2026 saremo in grado di fermare completamente questa guerra”, ha detto Zelensky in un’intervista all’emittente statunitense Fox News.Il leader ucraino ha specificato che se la guerra non verrà fermata, Putin dovrà prendere una decisione sulla mobilitazione, cosa impopolare nella società civile russa. Questa decisione potrebbe comportare problemi interni, motivo per cui la leadership russa sta cercando di evitare questa opzione, ha osservato il presidente ucraino.

“Ecco perché credo che ora noi e i russi ci troviamo in una situazione in cui gli Stati Uniti possono accelerare significativamente la transizione verso la pace”, ha affermato Zelensky.

Terrorismo, davanti al gip Hannoun nega i finanziamenti ad Hamas

Genova, 30 dic. (askanews) – “Ha rilasciato dichiarazioni spontanee anche perché non ha neanche iniziato a leggere gli atti, che sono tantissimi. Quindi il nostro consiglio è stato quello di rilasciare dichiarazioni spontanee. Ha rivendicato la sua attività di raccolta fondi per attività determinate e precise di beneficenza a favore del popolo palestinese in tutte le sedi, quindi Gaza, Cisgiordania e campi profughi, ha negato di aver mai finanziato direttamente o indirettamente Hamas e ha anche precisato che la sua attività ha iniziata nei primi anni ’90”. Lo hanno detto Fabio Sommavigo ed Emanuele Tambuscio, avvocati difensori del presidente dell’associazione palestinesi in Italia, Mohammad Hannoun, arrestato con l’accusa di aver finanziato Hamas attraverso raccolte fondi per il popolo palestinese,ádopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Silvia Carpanini nel carcere genovese di Marassi.

“Ha spiegato con un po’ di dettagli per quanto possibile – hanno aggiunto i legali – come ha funzionato la raccolta fondi e la distribuzione prima e dopo il 2023 con i grandi cambiamenti che ovviamente tutto questo ha avuto nel 2023 e ha sempre chiarito che mai ha voluto o consentito che aiuti da lui raccolti e arrivati a Gaza fossero etichettati, distribuiti o utilizzati da Hamas per i fini propri di Hamas”.

Ue, Fitto: erogata ottava rata Pnrr Italia, 12,8 mld

Roma, 30 dic. (askanews) – “Oggi la Commissione europea ha erogato l’ottava rata del Pnrr italiano, pari a 12,8 miliardi di euro. Un risultato che conferma il solido ritmo di attuazione del Piano e la qualità delle riforme e degli investimenti realizzati”. Lo annuncia sui social Raffaele Fitto, vice presidente della Commissione europea.

“Questa nuova tranche – aggiunge – sostiene interventi strategici in settori chiave come pubblica amministrazione, appalti pubblici, economia circolare, gestione dell’acqua, digitalizzazione, energie rinnovabili, contrasto alla povertà energetica, turismo, istruzione, ricerca, innovazione, occupazione, assistenza domiciliare e ricerca medica, con benefici già concreti per cittadini e imprese in tutto il Paese”.

Astensionismo, oltre il luogo comune: un’analisi rigorosa de “il Mulino”

Un tema decisivo, spesso banalizzato

L’astensionismo è ormai uno dei dati strutturali della vita democratica italiana ed europea. Se ne parla molto, spesso in modo frettoloso: come segno di protesta indistinta, come rifiuto della politica, talvolta come “nuovo partito” silenzioso.

Proprio contro queste semplificazioni si muove l’articolo “Gli astensionisti”, firmato da Vittorio Mete e Dario Tuorto, pubblicato su il Mulino, che merita di essere letto e discusso per la serietà dell’impianto analitico.

Una galassia, non un blocco politico

Il primo merito del contributo è quello di smontare con decisione l’idea del cosiddetto “partito degli astensionisti”. Chi non vota, spiegano gli autori, non costituisce un soggetto omogeneo, né sul piano sociale né su quello politico.

L’astensione è piuttosto una galassia di comportamenti diversi: c’è chi non vota per disillusione, chi per disinteresse, chi per difficoltà materiali, chi in modo intermittente, alternando partecipazione e assenza alle urne.

In questa prospettiva, l’astensionismo non è una scelta politica coerente, ma il risultato di fattori molteplici che cambiano nel tempo e nei contesti.

Le cause: istituzioni, politica, società

Mete e Tuorto ricostruiscono il fenomeno richiamando la letteratura sociologica e distinguendo tre ordini di cause.

Da un lato, fattori istituzionali: regole elettorali, modalità di voto, complessità o accessibilità delle procedure.

Dall’altro, fattori politici: la qualità dell’offerta, la percezione della posta in gioco, la credibilità dei partiti.

Infine, fattori sociali e personali: livello di istruzione, integrazione sociale, reti relazionali, senso di efficacia politica.

È dall’intreccio di questi elementi – e non da una singola ragione – che nasce la rinuncia al voto.

Una questione democratica, non solo numerica

L’articolo insiste su un punto centrale: l’astensionismo non è solo un problema di percentuali, ma di rappresentanza e disuguaglianza democratica.

Quando a non votare sono soprattutto alcuni gruppi sociali o alcuni territori, il rischio è quello di una politica sempre più distante da chi resta ai margini, con un circolo vizioso che indebolisce ulteriormente la fiducia nelle istituzioni.

Un invito alla lettura

Proprio per questo il contributo de il Mulino si segnala per il suo tono equilibrato e non ideologico. Non propone ricette miracolistiche, né scorciatoie populiste. Invita piuttosto a capire prima di giudicare, distinguendo tra facilitazione del voto e ricostruzione di un rapporto di fiducia tra cittadini e politica.

P.S. Per chi voglia approfondire con serietà il tema dell’astensionismo, l’articolo di Vittorio Mete e Dario Tuorto rappresenta una lettura utile e ben documentata.

Il testo è disponibile sul sito della rivista il Mulino a questo link: Gli astensionisti

Difendere l’identità non è integralismo

Un dibattito che viene da lontano

Negli anni ’80 c’era un dibattito vivace, e anche un confronto molto acceso, nel mondo cattolico italiano tra i sostenitori della “cultura della presenza” e i fautori della “cultura della mediazione”.

Il primo fronte, per così dire, era guidato dal movimento di Comunione e Liberazione e, soprattutto, dal suo braccio politico e operativo che era il Movimento Popolare. Nello specifico, erano i paladini della riaffermazione dell’identità cattolica, soprattutto di fronte a un impetuoso vento che soffiava e che si può sintetizzare nel termine di secolarizzazione.

A questa corrente, ben radicata nell’area cattolica italiana, si contrapponevano i cattolici che aderivano e propugnavano la cosiddetta “cultura della mediazione”. Una corrente interpretata dai cattolici democratici, o cattolici progressisti: cattolici più disponibili e più orientati al dialogo e al confronto con le altre culture e con i nuovi filoni di pensiero che avanzavano in una società tendenzialmente post-ideologica.

Cosa è cambiato?

Ora i tempi sono irrimediabilmente cambiati, ma alcune costanti riemergono dal passato.

Seppure, come si suol dire, mutatis mutandis. Il mondo cattolico, di fatto, non esiste più nella sua organicità; la secolarizzazione della società è ormai un fatto strutturale e permanente e, di conseguenza, sono mutati radicalmente i termini della contesa.

Eppure, le categorie della “presenza” e della “mediazione” sono riemerse come un fiume carsico e, soprattutto, continuano a condizionare il dibattito nella società contemporanea. Certo, con altre sfide e di fronte a uno scenario molto diverso rispetto a quello del passato. Ma, del resto, com’è naturale che sia.

Identità o adattamento?

Perché oggi la vera sfida – almeno per noi cattolici, ma non solo per i cattolici, come è ovvio e persino scontato – è capire se difendere la nostra identità culturale, spirituale, democratica e soprattutto occidentale sia ancora una scommessa possibile, oppure se dobbiamo adeguarci, e rassegnarci, a un “nuovo corso” di cui non si sa ancora bene dove possa approdare.

In forma radicalmente diversa rispetto a un passato anche solo recente, si tratta dunque di capire se dobbiamo riaffermare – guarda un po’ – le ragioni della “presenza”, e quindi della difesa di un’identità sempre più sbiadita e a tratti persino indecifrabile, oppure se dobbiamo privilegiare le ragioni di una rinnovata “mediazione” con altre culture, altre religioni, altri sistemi politici e statuali radicalmente diversi, se non addirittura alternativi, rispetto al tradizionale modello occidentale, sul piano culturale, sociale, religioso e politico.

Una sfida che riguarda lEuropa

Ecco perché le categorie di “presenza” e “mediazione” sono destinate, curiosamente, a rinnovarsi e a riproporsi nello scenario politico contemporaneo. Non solo a livello nazionale, ma anche e soprattutto sul versante europeo.

Alla fine, il vero nodo da sciogliere – forse oggi più di ieri – resta quello di lavorare per difendere, seppure rinnovandola, la nostra identità, oppure di limitarsi a svenderla progressivamente ma irreversibilmente. La sfida è epocale, e il metodo scelto per affrontarla – “presenza” o “mediazione” – non è affatto secondario.

Il passato, anche quando lo si vorrebbe cancellare o rimuovere, è destinato a riemergere in tutta la sua complessità.

Il tempo che viviamo ci chiede di più: un impegno vivo per il 2026

Immaginiamo un mondo in cui ogni individuo sente di avere un ruolo fondamentale nel migliorare la propria comunità, dove ogni azione, per quanto piccola, contribuisce al benessere collettivo.

Questo è il mondo che l’attivismo e la cittadinanza attiva cercano di costruire. In un’epoca caratterizzata da sfide globali senza precedenti, la partecipazione dei cittadini alle dinamiche sociali, politiche ed economiche non è solo un diritto, ma un dovere morale.

 

Attualizzare il Manifesto per lUmanizzazione della Società.

Il Manifesto per lUmanizzazione della Società non è nato per essere archiviato come una dichiarazione d’intenti, ma per restare aperto, interrogante, capace di evolvere insieme al tempo che abitiamo. Il 24 novembre ha rappresentato un momento fondativo: una sintesi alta di pensiero, ascolto e responsabilità collettiva. Oggi, però, quella sintesi chiede un passo ulteriore: lattualizzazione. Non una riscrittura opportunistica, bensì un atto di fedeltà alla realtà. Perché la realtà cambia, accelera, ferisce. E un Manifesto che voglia incidere deve saper restare vivo.

 

Perché attualizzare: la necessità strategica del bene comune oggi

Viviamo in un’epoca segnata da atomizzazione sociale, frammentazione individualistica, solitudini diffuse. Le reti tradizionali di protezione – familiari, comunitarie, territoriali – si sono indebolite; il legame sociale è spesso sostituito da connessioni intermittenti; la fiducia, prima infrastruttura del vivere comune, si è erosa. In questo contesto, ridare significato al bene comune non è un esercizio teorico, ma una necessità strategica: significa dotarsi di una bussola etica e civile per orientare sviluppo, politiche pubbliche e scelte quotidiane verso inclusione, sostenibilità e dignità della persona.

Attualizzare il Manifesto significa passare dalla visione allimpegno, dal “dire” al “fare”, dalla proclamazione dei valori alla loro traduzione in pratiche verificabili. È un atto politico nel senso più alto: prendersi la responsabilità di generare futuro. In questo senso, il Manifesto è un processo: invita a partecipare, a firmare, a co-progettare, a monitorare. Chi aderisce non sottoscrive solo un testo: accetta di essere parte di un cammino.

 

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Ucraina, una trattativa che riguarda il mondo

Un negoziato ancora avvolto nellincertezza

Nessuno sa, ad oggi, quale sarà l’accordo finale sul destino e sulla prospettiva dell’Ucraina.

Nessuno lo sa per un motivo semplice: l’oggetto della trattativa – i territori da cedere o da mantenere, da un lato, e la sicurezza dello Stato ucraino dall’altro – resta nella piena discrezionalità del Presidente americano e del dittatore russo, dove, purtroppo, opinioni e soluzioni cambiano con una rapidità impressionante. E a prescindere.

Ma, al di là di questo dato, decisivo e determinante ai fini di un accordo complessivo e della cessazione di un conflitto che dura ormai da oltre tre anni, esistono alcune costanti che non possono essere taciute.

Il protagonismo americano e il ritorno della diplomazia

La prima costante riguarda il protagonismo politico e diplomatico del vertice del potere americano.

Un protagonismo che è frutto del carattere e dell’approccio del nuovo Presidente, ma che – è inutile negarlo – ha introdotto una svolta positiva anche in vista della fine del conflitto russo-ucraino.

Continuare a contrastare, demolire o criminalizzare la politica e lo stesso approccio del nuovo potere degli Stati Uniti d’America appare sterile. Al di là di simpatie, condivisioni o pregiudiziali politiche, culturali e ideologiche, si tratta semplicemente di prendere atto che con Trump è tornata una concreta volontà di ricostruire un percorso di pace. Difficile, contorto, contraddittorio e confuso, ma reale.

Come, del resto, è già avvenuto per la questione mediorientale.

UnEuropa meno subalterna, ma ancora incompiuta

In secondo luogo, l’Europa è tornata, lentamente ma progressivamente, a farsi sentire.

Non siamo certo alla stagione storica di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Tuttavia è indubbio che, forse secondo lo slogan “di necessità virtù”, i principali Paesi europei stanno recuperando un ruolo politico più incisivo.

Un ruolo che supera l’esclusivo dominio franco-tedesco e la subalternità degli altri Stati. Certo, dall’Europa ci si aspetta molto di più, ed è giusto pretenderlo. Ma sarebbe intellettualmente disonesto sostenere che l’Unione sia ferma al palo o che giochi un ruolo del tutto aleatorio nello scacchiere internazionale.

Si intravede, piuttosto, un soprassalto di dignità politica, imposto anche dalle nuove, inedite e drammatiche vicende che attraversano il pianeta.

La politica estera come misura della credibilità

Infine – ma non per ordine di importanza – la politica estera è tornata centrale nelle agende politiche nazionali.

Ed è un segnale positivo. La centralità della politica estera è infatti la precondizione per la credibilità, la maturità e l’autorevolezza di un partito, di una coalizione e, soprattutto, di un governo. E di una classe dirigente.

Non esiste una vera cultura di governo quando proprio sulla politica estera si balbetta, si è incerti o, peggio ancora, si inseguono le mode del momento.

LUcraina come nodo del futuro europeo

Ecco perché dalla soluzione della “questione ucraina”, oggi ancora avvolta nelle nebbie della trattativa, dipende non solo il destino – decisivo – di una regione cruciale per gli equilibri della geopolitica mondiale, ma anche il futuro dell’Europa e dei singoli Paesi europei.

Una trattativa che riguarda l’Ucraina, certo. Ma che, in realtà, riguarda il mondo intero. Ucraina, una trattativa che riguarda il mondo

Calcio, risultati e classifica di Serie A, Roma quarta

Roma, 29 dic. (askanews) – Questi i risultati del campionato di serie A dopo Roma-Genoa 3-1

Diciassettesima giornata: Parma-Fiorentina 1-0, Lecce-Como 0-3, Torino-Cagliari 1-2, Udinese-Lazio 1-1, Pisa-Juventus 0-2, Milan-Verona 3-0, Cremonese-Napoli 0-2, Bologna-Sassuolo 1-1, Atalanta-Inter 0-1, Roma-Genoa 3-1.

Classifica: Inter 36, Milan 35, Napoli 34, Roma 33, Juventus 32, Como 28, Bologna 26, Lazio 24, Atalanta, Udinese, Sassuolo 22, Cremonese, Torino 21, Cagliari 19, Parma, Lecce 17, Genoa 14, Verona 12, Pisa 11, Fiorentina 9

Diciottesima giornata: venerdì 2 gennaio ore 20.45 Cagliari-Milan, sabato 3 gennaio ore 12.30 Como-Udinese, ore 15 Genoa-Pisa, Sassuolo-Parma, ore 18 Juventus-Lecce, ore 20.45 Atalanta-Roma, domenica 4 gennaio ore 12.30 Lazio-Napoli, ore 15 Fiorentina-Cremonese, ore 18 Verona-Torino, ore 20.45 Inter-Bologna.

Recuperi: mercoledì 14 gennaio ore 18.30 Napoli-Parma, ore 20.45 Inter-Lecce, giovedì 15 gennaio ore 18.30 Verona-Bologna, ore 20.45 Como-Milan.

Ucraina, Conte: scommessa militare fallita, oggi negoziato difficile

Roma, 29 dic. (askanews) – “C’è un negoziato in corso difficile e i paesi Ue si affannano cercando di tener testa all’iniziativa di Trump. Mi è stato contestato di essere filoputiniano perchè ho detto dall’inizio di impostare un negoziato ma la scommessa militare che è stata fatta è fallita. Questo negoziato sarà a condizioni peggiori di quelle che avremmo avuto sul tavolo prima. Perchè non è stato fatto prima? E’ stato Biden a dire facciamo la scommessa militare e Draghi e Meloni lo hanno ripetuto a pappagallo”. Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte a In Onda su La7.