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giovedì, 27 Novembre, 2025
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Unesco, i Nuraghi parlano al mondo

Roma, 27 nov. (askanews) – Ha preso il via a Cagliari la settimana nuragica organizzata dall’Associazione la Sardegna verso l’Unesco. Quattro giorni di mostre, incontri ed eventi racchiusi in un programma articolato, pensato per celebrare la potenza narrativa della civilt nuragica che adeguatamente raccontata al mondo pu trasmettere una nuova immagine di Sardegna. Da qui il titolo dell’iniziativa: “I nuraghi parlano al mondo”.

Cuore della settimana nuragica, gioved 27 novembre, stata la Conferenza internazionale, giunta alla sua terza edizione, nel corso della quale stato presentato il progetto strategico di valorizzazione della civilt nuragica della Regione Sardegna.

“Si trattato di una settimana importante non solo per La Sardegna verso l’Unesco, ma per tutta la comunit sarda” racconta Pierpaolo Vargiu, presidente dell’associazione La Sardegna verso l’Unesco “perch abbiamo raccontato in una settimana di incontri, conferenze, dibattiti con le scuole, visite guidate, l’attivit di Sardegna verso l’Unesco e il grande progetto istituzionale che la Regione Sardegna ha messo in campo per garantire la conservazione, la tutela e la valorizzazione dei monumenti della civilt nuragica. Monumenti che rendono la Sardegna unica al mondo e che possono dare una vera carta di identit alla Sardegna nell’immaginario collettivo mondiale”.

Centrale all’interno della settimana nuragica l’avvio del progetto dell’Atlante della Sardegna nuragica, una grande opera di mappatura degli antichi monumenti della civilt nuragica che prevede il coinvolgimento della comunit scientifica ma anche della popolazione sarda.

“Quando raccontiamo la Sardegna, i nuraghi e la sua antica civilt al mondo” continua Vargiu “la prima domanda che ci fanno : ma quanti sono questi monumenti nuragici? Bene, difficile raccontare quanti siano perch neanche noi sardi lo sappiamo con precisione. Sono forse pi di diecimila ed questo il motivo per cui con le istituzioni, con gli archeologi, con il controllo quindi dei referenti istituzionali, stiamo cercando di raccogliere tutte le segnalazioni presenti tra il web e i cataloghi cartacei che ci consentano di raccontare al mondo una straordinaria forza della nostra Sardegna: quella della sua antica civilt. Dalle radici della nostra storia nascono le chiome del nostro futuro albero”.

Start up, Gevi vince la seconda edizione dell’Innovation Cup

Firenze, 27 nov. (askanews) – GEVI si aggiudica la seconda edizione della Energy Innovation Cup, iniziativa promossa da Enegan e IAG per individuare le soluzioni più innovative nel settore dell’energia pulita. La startup di Pontedera ha convinto la giuria con le sue turbine eoliche verticali di nuova generazione, dotate di intelligenza artificiale autoapprendente, capaci di adattarsi a diverse condizioni di vento anche in contesti urbani. Questa edizione segna un’importante apertura internazionale, come spiega Walter Bucelli, direttore generale Enegan: “la grande novità è che abbiamo selezionato startup da tutto il mondo, abbiamo ricevuto 358 dossier per capire dove si fa davvero innovazione nel nostro settore e quali sono i progetti più valoriali da accompagnare”. A confermare il ruolo strategico della competizione è Carlo Tassi, Presidente di IAG: “la nostra missione è creare connessioni tra realtà innovative e aziende affermate, trasformando le idee in opportunità concrete e progetti di valore”. Sulla stessa linea Andrea Guarducci, presidente di Enegan: “siamo davvero orgogliosi di aver dato continuità al progetto Innovation Cup, grazie al quale abbiamo modo di unire competenze e sviluppare sinergie che consentono di valorizzare le idee vincenti per il futuro”. GEVI potrà ora avviare con Enegan un percorso di collaborazione volto a trasformare la propria tecnologia in applicazioni concrete per il mercato della green economy.

Salone Studente, professioni economiche protagoniste futuro

Roma, 27 nov. (askanews) – “La Legge di Bilancio 2026 introduce novit rilevanti per il mondo professionale, soprattutto sul fronte della fiscalit: dalle nuove misure per le imprese ai sostegni per il ceto medio, fino alla riforma dell’accesso alle professioni. fondamentale che i giovani comprendano come si sta evolvendo il sistema e quali opportunit si aprono per chi decide di intraprendere un percorso nell’ambito economico e contabile” – ha dichiarato Andrea Benetti, direttore dell’Isnec (Istituto Nazionale Esperti Contabili), aprendo la tappa romana del Salone dello Studente, in programma presso la Nuova Fiera di Roma. L’evento, che coinvolge migliaia di studenti delle scuole superiori, un punto di riferimento nazionale per l’orientamento universitario, professionale e post-diploma. In un momento in cui il mercato del lavoro richiede nuove competenze tecniche, digitali e gestionali, diventa strategico far conoscere ai giovani le professioni regolamentate e le opportunit offerte dalla formazione economica. “Agli studenti non basta conoscere solo l’indirizzo universitario: serve un orientamento concreto sulle professioni, sulle competenze richieste e sui percorsi abilitanti. La Cnpr lavora ogni giorno per costruire un ponte tra il mondo della formazione e quello del lavoro, promuovendo le soft skills e la consapevolezza del ruolo sociale delle professioni contabili” – ha affermato Anna Maria Belforte, responsabile dei progetti di orientamento della Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili (CNPR), presente al Salone con uno stand informativo e attivit interattive. Durante i workshop e gli incontri con gli esperti, sono stati affrontati i principali temi che interessano i futuri professionisti: evoluzione del mercato del lavoro e competenze richieste; nuove opportunit nella consulenza aziendale e fiscale; strumenti digitali e intelligenza artificiale negli studi professionali; funzionamento della previdenza dei liberi professionisti; novit della Legge di Bilancio 2026 su lavoro, imprese e professioni. Particolare interesse stato rivolto alla figura dell’Esperto Contabile, una professione spesso poco conosciuta ma strategica per la gestione delle imprese, la consulenza fiscale e l’analisi economica. L’Isnec e la Cnpr hanno illustrato il percorso di accesso alla professione e il ruolo crescente che il consulente economico avr nei processi di innovazione e sostenibilit aziendale. La tappa romana si conferma un laboratorio nazionale di orientamento e consapevolezza, dove istituzioni, professionisti e studenti dialogano sulle sfide del futuro. In un momento storico in cui molti giovani scelgono di emigrare, investire sull’informazione e sulle competenze diventa cruciale. Il messaggio centrale emerso dall’iniziativa chiaro: formarsi bene oggi significa essere protagonisti domani, non solo nel mondo del lavoro ma nella crescita economica e sociale del Paese.

Italian Hydrogen Summit, urgente tavolo ministeriale su idrogeno

Roma, 27 nov. (askanews) – Avviare un tavolo di lavoro interministeriale sull’idrogeno per affrontare lo sviluppo della filiera industriale, superare le attuali criticit esistenti e creare strumenti efficaci. la richiesta emersa nel corso dell’Italian Hydrogen Summit, l’appuntamento annuale promosso da H2IT, Associazione Italiana Idrogeno. Presso la Sala della Regina alla Camera dei Deputati si sono riuniti rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo, esperti e stakeholder del settore, per approfondire il ruolo dell’idrogeno nel panorama delle energie rinnovabili e il suo valore strategico per rafforzare la sicurezza energetica. A un anno dalla pubblicazione della Strategia Nazionale Idrogeno, le imprese chiedono una visione di lungo periodo e strumenti per pianificare investimenti strutturali, anche a seguito del rallentamento nell’attuazione del Decreto Tariffe e del mancato recepimento della Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III).

Alberto Dossi, Presidente di H2IT, ha dichiarato: “Noi cerchiamo, anche nei momenti di difficolt, di esserci e di svolgere la nostra parte. L’idrogeno in sviluppo in tutto il mondo, in Italia abbiamo qualche problema con il recepimento della Direttiva (UE) 2023/2413 (RED III). Da Bruxelles aspettiamo il Decreto Tariffe che, in particolare, conceder all’idrogeno la possibilit di essere competitivo con i combustibili fossili”.

L’idrogeno per il Governo italiano rappresenta un pilastro fondamentale nella transizione energetica.

Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “L’idrogeno un tema fondamentale perch guarda al futuro circa la possibilit di offrire un contributo determinante al processo di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Siamo in una fase importante a livello scientifico e di attuazione pratica, penso che stiamo vivendo un momento di crescita importante per la politica dell’idrogeno”.

A un anno dalla pubblicazione della strategia idrogeno servono strumenti chiari e un cambio culturale per supportare lo sviluppo del settore e la nascita di un mercato nazionale dell’idrogeno in un confronto aperto e costruttivo tra pubblico e privato.

Reintroduzione della leva, Crosetto: "L’idea è di portare il ddl in Parlamento"

Roma, 27 nov. (askanews) – Sul tema della leva e dell’aumento del numero delle forze armate, “la mia idea è di portare un disegno di legge in ‘discorso parlamentare’ e farlo discutere al Parlamento”. Lo ha detto, nel corso della sua missione in Francia, il ministro della Difesa Guido Crosetto, commentando l’introduzione della leva volontaria nel Paese transalpino annunciata dal presidente Emmanuel Macron.

“È uno schema che in qualche modo non è molto diverso da quello tedesco perché prevede una volontarietà: quello tedesco ha un automatismo che scatta, quello francese da quanto leggo no, è totalmente volontario”, ha detto Crosetto parlando con i cronisti, “Io penso che se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c’è minore sicurezza, va fatta una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi. Noi abbiamo costruito modelli – in Italia, come in Germania, come in Francia – negli anni scorsi che riducevano il numero dei militari. In questa nuova situazione tutte le nazioni, non soltanto le nazioni europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle forze armate. Ognuno ha un suo approccio diverso, alcuni hanno addirittura ripristinato la leva. Sapete che in alcuni Paesi come la Svizzera la parte della riserva in qualche modo comprende tutti i cittadini fino a oltre 50 anni. Lo stesso sistema di Israele, ma la Svizzera è da 500 anni che non ha una guerra”.

“Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e in qualche modo porti a un suo aumento: ci sono motivi di sicurezza che secondo me rendono importante farlo”, ha sottolineato Crosetto, “La mia idea è di portare un disegno di legge in ‘discorso parlamentare’ e farlo discutere al Parlamento”. “Le regole in questo settore, nel settore della difesa, devono essere più condivise possibili e nascere proprio nel luogo di rappresentazione del popolo”, la tesi di Crosetto, “Per cui più che a un decreto legge, più che a un disegno di legge governativo da imporre al Parlamento, io penso a una traccia che il ministero della Difesa – se lo concorderà il Consiglio dei ministri – porterà in Parlamento perché venga discussa, aumentata, integrata e in qualche modo costruisca uno strumento di difesa per il futuro. Che ha bisogno non soltanto di più uomini, ma anche di regole diverse”.

“Faccio un esempio”, ha concluso Crosetto su questo tema, “In Italia per fare un bunker ci vogliono le stesse autorizzazioni e la stessa tempistica che servono per aprire una fabbrica di gelati. Ecco non penso che questi siano i tempi in cui si possa avere lo stesso trattamento per cose così diversamente importanti per il Paese”.

Sostenibilit a 4 zampe con “Pet Carpet: Un riciclo da Oscar”

Roma, 27 nov. (askanews) – Quante ciotole, cucce, trasportini dimenticati ci sono in casa? Sono perfetti, ma non li utilizziamo pi perch magari i nostri cuccioli sono diventati adulti, oppure perch i nostri animali del cuore, purtroppo, sono volati sul Ponte dell’Arcobaleno. In questo caso, il dolore pu trasformarsi in un gesto d’amore. Ci sono, infatti, cani e gatti che non hanno mai ricevuto il calore di una famiglia e vivono nei rifugi circondati dalle cure e dall’affetto dei volontari, che hanno necessit di aiuto e sostegno dalle piccole alle grandi cose. E allora anche per queste festivit di Natale rimetti in circolo l’amore e partecipa alla campagna ecosolidale pet – friendly: “Pet Carpet: Un riciclo da Oscar”, con il patrocinio dell’Arma dei Carabinieri, della Fnovi e in collaborazione con la Polizia di Stato. L’iniziativa, giunta alla sua IV edizione e attiva dal 1 dicembre 2025 al 10 gennaio 2026, sar presentata con uno spettacolo speciale, ricco di momenti musicali, proiezioni, testimonianze, il 29 novembre 2025 presso il Circolo Canottieri Roma (Lungotevere Flaminio) alle ore 17.30, con ingresso gratuito e sotto la regia dell’attore Vittorio Rombol. Riciclare e riusare gli accessori pet permette di trasformare il superfluo in essenziale, ridurre gli sprechi e moltiplicare l’amore. La campagna, ideata dall’associazione Pet Carpet e dalla sua fondatrice la giornalista Federica Rinaudo, si rende possibile grazie alle aziende amiche leader del settore come Giulius l’amico degli animali e la Monge, ma sostenuta anche da Automobile Club Roma, pronto a sottolineare il suo impegno nel ricordare, non solo nelle festivit natalizie ma sempre, che nei veicoli bambini e animali vanno sempre trasportati in sicurezza nel rispetto del Codice della Strada. Cosa donare? Trasportini, cucce, ciotole, giochi in buone condizioni e chi vuole pu acquistare anche cibo. Per i punti raccolta ci si pu recare presso: Il Circolo Canottieri Roma, gli store Giulius, mentre l’Automobile Club Roma mette a disposizione alcune sue delegazioni. Per info www.petcarptefestival.it o petcarpetfestival@gmail.com

Al Teatro Olimpico "Canto Libero" omaggio a Battisti e Mogol

Roma, 27 nov. (askanews) – Il 1°, il 2 e il 3 dicembre, alle ore 20.30, torna il grande tributo alle canzoni Di Battisti e Mogol, portato sul palco del Teatro Olimpico di Roma dal “Canto Libero”: non un semplice concerto ma di un grande spettacolo che ha debuttato nel 2015 con lo scopo di omaggiare il periodo d’oro della storica coppia Mogol/Battisti e che da 10 anni riempie i teatri, palazzetti e piazze facendo registrare numeri da capogiro e continui sold out.

Sul palco un ensemble di musicisti affiatati e già rodati nel corso di lunghe carriere che portano avanti questo progetto con grande determinazione e ispirazione, ma soprattutto con grande divertimento. Lo show che viene proposto va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei grandi classici del repertorio, ma rilegge i brani originali mantenendo una certa aderenza e cercando di non risultare mera copia, inserendo la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere tutta l’anima blues e rock che Lucio Battisti aveva molto forte dentro di sé.

Dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia e all’estero, un grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con uno spettacolo sold out al Teatro Rossetti di Trieste che vede anche la partecipazione straordinaria di Mogol in persona, che dà la benedizione ufficiale al Canto Libero. L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold out al Giovanni da Udine. Nel settembre 2018 Mogol è di nuovo con Canto Libero al Teatro Romano di Verona per il concerto del ventennale dalla scomparsa di Lucio. In quell’occasione non ha paura di esagerare dichiarando che la band la prossima volta dovrebbe suonare all’Arena!

“Mogol dopo un concerto ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti – racconta il frontman di Canto Libero -. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul”.

Uno spettacolo con alle spalle già diversi tour in teatri di prestigio come il Del Monaco di Treviso, Il Dal Verme di Milano, il Celebrazioni di Bologna, il Filarmonico di Verona, Il Ponchielli di Cremona, il Toniolo di Mestre, il Nuovo di Ferrara, il Nuovo di Torino, il Politeama Genovese, il Goldoni di Livorno e tanti altri, registrando quasi sempre il sold out come accaduto anche al Teatro Romano di Ostia antica nel 2020 – in occasione del festival Anthology – e lo scorso anno, proprio al Teatro Olimpico.

“Annunciare le date teatrali – dichiara la band – è per noi sempre una grande emozione e gioia, perché pur avendo alle spalle più di qualche tour, quando saliamo sul palco e vi troviamo di fronte a noi c’è sempre qualcosa di magico… inoltre siamo felicissimi di poter arrivare in posti per noi nuovi, dove siamo sicuri che l’amore per Lucio sarà fortissimo come in tutte le altre città che finora abbiamo toccato in tutti questi anni!”.

Il tour è prodotto dalla Good Vibrations Entertainment e le date di Roma al Teatro Olimpico sono in co-produzione con Menti Associate. Canto Libero nasce da Fabio “Red” Rosso “L’idea era partita da me – commenta il cantante – avevo il desiderio di omaggiare il più grande artista della musica italiana. Canto Libero non è una mera copia dell’originale, non ci sono travestimenti per emulare e il pubblico apprezza”, con la direzione musicale di Giovanni Vianelli. La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: Canto Libero, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare semplice copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva.

Spiega il frontman della band: “Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie. Insomma, ci abbiamo messo il cuore”.

Giovanni Vianelli aggiunge: “Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone”.

Pnrr, Meloni: ok a revisione conferma nostro lavoro solido e credibile

Roma, 27 nov. (askanews) – “L’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo della revisione del PNRR italiano conferma ancora una volta il lavoro solido e credibile del Governo nell’attuazione del Piano. La revisione mantiene invariata la dotazione finanziaria di 194,4 miliardi di euro, sottolineando l’impegno a proseguire con concretezza le riforme e gli investimenti strategici. Questo risultato rafforza la posizione dell’Italia in Europa e dimostra come l’Italia sappia tradurre le ambizioni in risultati concreti, garantendo il pieno utilizzo delle risorse europee a beneficio dei cittadini e dell’economia”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo l’approvazione definitiva della revisione del PNRR italiano, predisposta in linea con gli indirizzi della Commissione contenuti nella Comunicazione del 4 giugno 2025 ‘NextGenEU: the road to 2026’, che invita gli Stati membri ad aggiornare i propri Piani in vista della scadenza del 31 agosto 2026 per il conseguimento di tutti gli obiettivi e traguardi previsti.

Mps-Mediobanca, indagati Caltagirone, Milleri e Lovaglio

Milano, 27 nov. (askanews) – L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il numero uno di Delfin, Francesco Milleri, e l’AD di Mps, Luigi Lovaglio, sarebbero indagati dalla Procura di Milano per le ipotesi di reato di “aggiotaggio” e di “ostacolo alle Autorità di vigilanza” per aver – secondo gli inquirenti – concordato l’Ops con la quale il Monte ha conquistato il controllo di Mediobanca. Lo scrive il Corriere della Sera nell’edizione online.

Anche il gruppo Caltagirone e la holding della famiglia Del Vecchio, come persone giuridiche, sarebbero indagate sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale. L’accordo (non dichiarato al mercato in violazione delle regole) per la scalata a Mediobanca, scrive il Corriere.it, sarebbe stato celato anche ai controllori Consob, Bce e Ivass, e avrebbe comportato il coordinamento, oltre che degli acquisti nel 2024 di una quota di azioni Mps cedute a fine 2024 dal Mef, anche degli acquisti di azioni di Mediobanca, fino a violare l’obbligo normativo di lanciare sull’istituto una Opa, una volta raggiunta e superata congiuntamente la quota del 25% di Piazzetta Cuccia.

ARSIAL, a Farfa l’undicesima tappa de ‘Le vie del Giubileo’

Roma, 27 set. (askanews) – Si svolta a Farfa l’undicesima tappa del progetto ‘Le Vie del Giubileo’, promosso dalla Regione Lazio e curato da ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio). L’evento ha rappresentato l’opportunit per riscoprire, nella fase conclusiva dell’anno giubilare, uno dei borghi pi suggestivi del territorio laziale fortemente radicato nella tradizione cristiana.

Eleonora Berni, Consigliere Regione Lazio, ha dichiarato: “Il Giubileo un percorso spirituale, ma anche fisico nei territori. Attraverso l’idea di rappresentare al meglio la tradizione cattolica, si pensato di far attraversare i territori anche tramite i sapori che caratterizzano i nostri luoghi. La Regione Lazio, anche tramite l’ARSIAL, sta facendo uno sforzo economico ed organizzativo per dare l’occasione a tutte le aziende sul territorio di crescere supportandole anche sotto il punto di vista tecnico”.

La tappa de ‘Le Vie del Giubileo’ svoltasi a Farfa ha dunque condotto la comunit locale, i visitatori ed i turisti presenti in un percorso fatto di spiritualit, ma anche di sapori locali che sono stati valorizzati all’interno della mostra-mercato agroalimentare della Sabina che ha riunito produttori locali della filiera laziale.

"Sentire" è il nuovo singolo di Venerus con Angelina Mango

Roma, 27 nov. (askanews) – “Sentire” è il nuovo singolo di Venerus, in collaborazione con Angelina Mango, in uscita venerdì 28 novembre su tutte le piattaforme digitali per Emi Records / Universal Music Italia.

Una traccia sospesa e delicata, che si inserisce nel mosaico sonoro del nuovo album “Speriamo”, ampliandone l’immaginario e unendo due tra le penne più innovative ed emotive della scena italiana contemporanea.

Con “Sentire”, Venerus torna ad abitare quello spazio fragile in cui la musica diventa domanda, apertura, movimento interiore. Il brano racchiude molte delle riflessioni che attraversano “Speriamo”, un disco nato dopo due anni e mezzo di ricerche, tentativi, trasformazioni, mesi in cui versi scomposti venivano costantemente rimessi al loro posto per trovare una nuova forma.

Nel dialogo tra Venerus e Angelina Mango, “Sentire” diventa un piccolo rito condiviso: una meditazione a due voci, un’intuizione che ritorna, un filo invisibile che lega chi ascolta al centro emotivo del nuovo viaggio musicale di Venerus.

“Con Angelina, Filippo Cimatti e Cleopatria abbiamo scritto questa canzone che parla dell’esperienza più primitiva dell’essere umano: la sensazione di vuoto di fronte all’esistenza. “Sentire” nasce dal silenzio: dall’ascolto del fruscio del tempo che scorre sotto i piedi, da quella sensazione di trovarsi su un tappeto che ci trascina avanti mentre tutto cambia. La storia procede, forse si ripete, e le domande sembrano moltiplicarsi senza trovare risposte. La solitudine cresce insieme all’universo. E noi siamo ancora qui, in bilico, di fronte all’enigma dell’esistenza”, afferma Venerus.

La traccia fa parte di “Speriamo”, il nuovo album di Venerus, pubblicato venerdì 7 novembre 2025 che prende il titolo da una parola semplice e potentissima, l’espressione che meglio racconta il tempo in cui viviamo: basta ascoltare le conversazioni per strada, la voce dei commentatori in radio o il linguaggio quotidiano per riconoscere dentro a questo termine un profondo desiderio collettivo di fiducia e abbandono al destino. Il progetto nasce il giorno dopo la consegna de Il Segreto e si conclude appena poche settimane fa, al termine di un percorso che ha attraversato paesaggi emotivi e creativi diversi, tenuti insieme dal metodo del produttore e co-compositore Filippo Cimatti, dalla sensibilità lirica e artistica di Andrea Cleopatria, che ha scritto parte dei testi e realizzato il quadro a olio della copertina e da una profonda fede nella musica e nell’arte.

Speriamo è un disco che ha vissuto innumerevoli trasformazioni prima di trovare la sua forma definitiva. Figlio delle esperienze passate ma proiettato verso nuove profondità, rappresenta per Venerus la volontà di spingersi oltre i confini di genere, scalando tutte le sfumature della propria identità artistica.

Mancano pochi giorni al debutto di “Speriamo – Lo Spettacolo”, un evento teatrale che porta sul palco il mondo del nuovo album Speriamo. Non un concerto tradizionale ma un’esperienza immersiva che unisce musica, narrazione e performance per raccontare il processo creativo e l’anima del disco, invitando il pubblico ad andare oltre le parole e i suoni.

Lo spettacolo farà tappa in sei città italiane:

27 novembre – Lumiere, Pisa; 29 novembre – Auditorium San Fedele, Milano; 30 novembre – Teatro Bolivar, Napoli; 01 dicembre – Angelo Mai, Roma; 04 dicembre – Teatro San Marco, Trento; 05 dicembre – Teatro Verdi, Genova.

Ucraina, Putin: la delegazione Usa è attesa a Mosca la prossima settimana

Roma, 27 nov. (askanews) – La delegazione americana incaricata di discutere il piano di pace per l’Ucraina arriverà a Mosca la prossima settimana. Lo ha dichiarato oggi il presidente russo, Vladimir Putin, sottolineando che “deve essere discusso ogni punto del piano americano”. Stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa russe, Putin ha ribadito oggi che il piano Usa “può fungere da base per accordi futuri” e che la “Russia è pronta per negoziati seri sul piano Usa per una risoluzione in Ucraina”.

Festival Italy On Screen, New York celebra il meglio del cinema italiano

Roma, 29 nov. (askanews) – Italy On Screen Today New York festeggia dieci anni di rassegna cinematografica e lo fa aprendo questa edizione speciale con l’ultimo capolavoro del premio Oscar Paolo Sorrentino: La Grazia. Presentato al Robin Williams Theater della SAG-AFTRA Foundation e accompagnato dalla straordinaria presenza di Toni Servillo, il film, vincitore del Premio Pasinetti assegnato dai giornalisti cinematografici italiani come miglior film italiano all’ultima Mostra D’Arte cinematografica di Venezia, ha inaugurato la serie di eventi dedicata alla Campagna per gli Academy Awards. Sotto la direzione artistica di Loredana Commonara, il progetto promuove il cinema italiano contemporaneo, consolidando l’esperienza maturata negli anni nel supporto alle Campagne Oscar, con proiezioni dedicate ai membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), ai Golden Globe Voters e a un pubblico selezionato.

La serie di appuntamenti per promuovere e supportare la candidatura agli Academy Awards prosegue con altre due eccellenze italiane. Familia, opera seconda del talentuoso regista Francesco Costabile, candidato nella categoria International Feature Film. La proiezione avverrà presso il Bryant Park Hotel. Il giorno successivo al Quad Cinema sarà la volta di Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, il film insignito del Premio Speciale della Giuria al Festival del cinema di Venezia 2025 e in corsa nella categoria Documentary Feature. Entrambi i film saranno seguiti da sessioni di Q&A con i registi Francesco Costabile e Gianfranco Rosi.

Due successi italiani seguiti da altri due grandi eventi che arricchiranno il programma della rassegna cinematografica (5-9 dicembre): Tre Ciotole, il film diretto da Isabel Coixet e tratto dall’omonimo romanzo di Michela Murgia, che sta registrando in Italia uno clamoroso successo. La proiezione si terrà al Film at Lincoln Center e sarà seguita da una conversazione con la regista Coixet, con l’attrice Sarita Choudhury, con il Curatore dell’eredità di Michela Murgia Alessandro Giammei della Yale University e il docente universitario Stefano Albertini della New York University.

Il Festival presenterà inoltre altri titoli attesi, tra cui Le assaggiatrici di Silvio Soldini, e si conferma il primo e l’unico festival a New York a includere le serie TV nella propria programmazione. Tra i titoli in arrivo, L’arte della gioia di Valeria Golino e Il Conte di Montecristo di Billie August, due produzioni che stanno attirando l’attenzione internazionale. A completare il programma della decima edizione, un appuntamento di grande valore artistico e civile: la celebrazione dei 25 anni de I cento passi di Marco Tullio Giordana,film che ha segnato in modo indelebile il panorama del cinema italiano e la coscienza civile di più generazioni. Un momento iconico sarà l’incontro al termine della proiezione presso la Casa italiana Zerilli Marimò della New York University, con l’attore Luigi Lo Cascio che offrirà al pubblico newyorchese l’opportunità di condividere questo importante anniversario, celebrando l’eredità dell’opera e la sua intensa e indimenticabile interpretazione nel ruolo di Peppino Impastato.

“Celebrare dieci anni di Italy On Screen Today a New York con una selezione così ricca e autorevole è per noi motivo di grande orgoglio. Questa edizione speciale riunisce alcuni dei talenti più significativi del cinema italiano contemporaneo, confermando il nostro impegno nel promuovere opere di valore presso i membri dell’Academy e il pubblico internazionale. Continuiamo a credere nel potere del cinema come strumento culturale capace di raccontare, emozionare e creare ponti duraturi tra l’Italia e gli Stati Uniti”, dichiara Loredana Commonara.

Italy on Screen Today New York – Film & TV Series Fest è reso possibile grazie al contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto del Consolato Generale d’Italia a New York, della Casa Italiana Zerilli Marimò – New York University, con il Patrocinio dell’ Istituto italiano di Cultura a New York.

A Milano protesta dipendenti Paramount Italia contro 35 licenziamenti

Milano, 27 nov. (askanews) – A Milano protesta dei lavoratori di Paramount Italia sotto la sede dell’azienda che ha annunciato 35 licenziamenti, un terzo degli oltre 110 dipendenti, nell’ambito di un piano mondiale di ristrutturazione dopo la fusione con Skydance, ad agosto. L’assemblea ha votato un pacchetto di scioperi e ha denunciato la rigidit dell’azienda nelle trattative sindacali.

“L’azienda si chiude, non disposta ad attuare una gestione degli esuberi con gli ammortizzatori sociali – ha spiegato ad askanews Paolo Zanetti, segretario generale Slc Cgil Milano, dal presidio in Corso Europa – non disposta per il momento a forme di ricollocazione di personale in settori sui quali invece vogliono investire, come lo streaming, perch stanno chiudendo canali ma vogliono investire sullo streaming, per cui per noi in questo momento sciopero, noi vogliamo ridurre gli esuberi, vogliamo gestire l’impatto di questi esuberi e l’azienda in questo momento non ci ascolta”.

Fra le 35 persone per cui stata aperta la procedura di licenziamento collettivo 22 sono donne, di cui una in maternit, ha denunciato Chiara Sandroni, Rsu Cgil.

“L’azienda ha la certificazione della parit di genere e ha sempre perseguito gli obiettivi della responsabilit sociale, ma in questo frangente ha dimostrato proprio di andare contro i principi stessi”, ha detto, “Questa anche una situazione veramente delicata e molto brutta. Tra le persone ci sono anche categorie protette, persone con la 104, persone monoreddito, con grande anzianit aziendale, quindi l’azienda sta dimostrando veramente di non perseguire pi l’obiettivo che era quello di avere una responsabilit sociale, ma soltanto avere dei obiettivi finanziari”.

Il prossimo incontro con l’azienda previsto per luned 1 dicembre.

Ipoparatiroidismo, i pazienti in attesa di nuove terapie

Roma, 27 nov. (askanews) – Ipoparatiroidismo una patologia rara in cui le ghiandole paratiroidi non producono quantit sufficienti di ormone paratiroideo a causa di autoimmunit o nella stragrande maggioranza dei casi, in seguito a una tiroidectomia, un intervento chirurgico di rimozione della tiroide, comportando squilibri nel metabolismo di calcio e fosforo, con l’insorgenza di disturbi collegati di diversa entit/gravit che possono essere non sempre facilmente identificabili. Nonostante la ricerca stia producendo interessanti avanzamenti terapeutici che potrebbero garantire ai pazienti una qualit di vita nettamente migliore, restano problematiche relative ad una diagnosi tardiva, al poco coordinamento tra le varie specialit cliniche, alla difficile gestione della malattia tra presa in carico e follow-up. Di questi aspetti si parlato al Convegno “Innovazione organizzativa nei percorsi di diagnosi, cura, follow-up. Focus on Ipoparatiroidismo: LAZIO”, organizzato da Motore Sanit e realizzato grazie al contributo non condizionato di Ascendis Pharma.

“I pazienti che hanno un ipoparatiroidismo cronico – sottolinea Andrea Isidori, Coordinatore Societ Italiana Endocrinologia (SIE) – hanno una vita molto complicata, devono cercare di mantenere questi livelli di calcio nel sangue normali assumendo molte compresse, molte supplementazioni, ma che di fatto non curano la malattia, sono di fatto semplicemente una terapia palliativa”.

I sintomi comuni vanno dal formicolio alle mani o alla bocca, ai crampi muscolari e nei casi pi gravi fino alla tetania. Nei casi pi severi si possono verificare diverse malattie d’organo, anomalie scheletriche, calcificazione dei gangli della base, manifestazioni renali. L’Istituto Superiore di Sanit ha pubblicato nuove linee guida sulla gestione terapeutica dell’ipoparatiroidismo post-chirurgico nell’adulto. “Queste nuove linee guida – sottolinea Andrea Palermo, Dirigente Medico Patologie osteo-metaboliche e della tiroide – rappresentano una pietra miliare nel panorama dell’endocrinologia perch sono le prime linee guida sull’ipoparatiroidismo per l’Istituto Superiore di Sanit che non fanno altro che sottolineare l’importanza di alcune proposte terapeutiche che vanno da alcune formulazioni di sali di calcio a innovativi modi di trattare questi pazienti, nello specifico il trattamento con replacement therapy con il palopegteriparatide”.

In Italia stato calcolato che ogni anno si verificano oltre 3.000 ricoveri ospedalieri per complicanze acute correlate all’ipoparatoroidismo con una durata media di ricovero di circa 7 giorni. “Sulla scorta di questo nuovo farmaco comincia a fiorire una letteratura – prosegue Antongiulio Faggiano, Professore ordinario Endocrinologia La Sapienza – e ovviamente questo il traino per sviluppare meglio l’argomento e per conoscerlo meglio. L’ipoparatiroidismo una patologia che ha tante complicanze croniche, anche a volte subdole e sottili, quindi importante caratterizzarla bene”.

Levoni diventa societ benefit

Mantova, 27 nov. (askanews) – Dal 2025, Levoni diventata Societ Benefit, formalizzando un percorso in cui qualit, responsabilit e attenzione al bene comune entrano stabilmente nel modello di business. Un passaggio naturale per un’azienda che da oltre un secolo unisce tradizione gastronomica e cura del territorio, come spiegato da Daria Levoni, A.D e Responsabile di Impatto di Levoni S.p.A. Societ Benefit: “Ci occupiamo quindi di ambiente e lo stiamo facendo in una maniera molto pratica. Per esempio, risparmiando acqua. In questi ultimi 10 anni abbiamo diminuito il nostro impatto del 50%, pur continuando ad aumentare la produzione dei nostri salumi tradizionali. Lo stiamo facendo implementando il fotovoltaico sulle nostre strutture e cercando di utilizzare anche energia con la cogenerazione”.

Questa evoluzione prende forma mentre l’azienda si prepara a celebrare 115 anni di attivit, confermando un legame profondo tra tradizione, responsabilit e futuro. Gli obiettivi e i progetti saranno sviluppati lungo tre direttrici (ambientale, sociale e di governance) in continuit con i valori che guidano l’azienda e coerenti con gli obiettivi europei.

“La cosa pi importante, per quanto riguarda le persone, la societ, proprio perch parliamo di beneficio comune, un loro coinvolgimento. Un coinvolgimento che deve portare queste persone a vedere il mondo in una maniera diversa, ed aumentare la consapevolezza rispetto a queste problematiche ESG” ha continuato Levoni.

L’impegno si traduce in interventi su efficienza energetica, uso responsabile delle risorse, gestione idrica e valorizzazione dei sottoprodotti, con traguardi progressivi lungo tutta la filiera. Parallelamente, Levoni rafforza il lavoro dedicato a persone e comunit, evolvendo il welfare aziendale, sostenendo il territorio e investendo nella formazione come leva di crescita condivisa.

“E’ nel DNA dell’azienda avere questo interesse specifico per i temi ESG, per l’ambiente e per le persone. Il fatto di diventare benefit ci ha permesso di esplicitare questo nostro interesse, e soprattutto ci ha dato regole, ci ha dato una visibilit diversa e la possibilit di confrontarsi con altre aziende che vogliono fare lo stesso percorso. In questo caso fondamentale anche il coinvolgimento degli stakeholder e anche loro, che da tanti anni ci seguono, bisogna creare una sinergia comune” ha concluso Levoni.

La dimensione governance completa questo quadro, con maggiore trasparenza, strumenti di controllo pi solidi e codici etici condivisi lungo la filiera. Una visione orientata al lungo periodo, che conferma la volont di integrare la sostenibilit nel modello di business e di consolidare il ruolo dell’azienda come realt responsabile e generativa.

Pubblicata nuova revisione Cochrane su 30 mila fumatori

Roma, 26 nov. (askanews) – Una nuova revisione sistematica Cochrane appena pubblicata che include 104 studi per un totale di 30.366 partecipanti, conferma con alta certezza scientifica che le sigarette elettroniche contenenti nicotina sono pi efficaci della terapia sostitutiva della nicotina (NRT) tradizionale – come cerotti o gomme – nell’aiutare i fumatori a smettere definitivamente. Abbiamo parlato con Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE Confindustria:

“L’ultima revisione della Cochrane, la terza in 15 anni, quindi insomma c’ tanta letteratura scientifica oramai sulla sigaretta elettronica, prende in esame oltre 100.000 utilizzatori di sigarette elettroniche e stabilisce in maniera scientifica e incontrovertibile l’efficacia di questo strumento, soprattutto per i fumatori che non riescono o non vogliono smettere di fumare. Quindi riteniamo che sia importante che le istituzioni sanitarie ormai prendano, diciamo, delle evidenze scientifiche per fare dei piani per raggiungere quelli che sono gli obiettivi del beating cancer plan, ovvero arrivare a un livello di fumatori sotto il 5% entro il 2040”.

poi intervenuto il Dott. Fabio Beatrice, Direttore del Board Scientifico del MOHRE e Primario Emerito dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino:

“La Cochrane fa una definitiva chiarezza sulla utilit della sigaretta elettronica nell’ambito dell’aiuto ai fumatori che non riescono a smettere o non vogliono smettere. In pratica la sigaretta elettronica si rivela su numeri molto alti, oltre a 30.000 persone, studi randomizzati, molto pi efficace da due a tre volte dei farmaci maggiormente utilizzati per sostenere la cessazione. Dunque, se si vuole essere aiutati a smettere di fumare, non si riesce, o se non si vuole smettere di fumare, la sigaretta elettronica attualmente uno strumento irrinunciabile su base scientifica”.

La ricerca stata finanziata tramite i fondi della ricerca sul cancro del Regno Unito (PICCTR-2024/100012). Questo tipo di finanziamento governativo ed indipendente nell’ambito delle ricerche sul cancro, conferma che l’UE, che ha stilato il piano europeo contro il cancro (Beating Cancer Plan), farebbe bene a introdurre orientamenti molto pi favorevoli nei confronti della sigaretta elettronica come strumento utile nella lotta ai tumori definendone anche setting di uso.

Sci,infortunio Gut Behrami: rottura crociato, salta le Olimpiadi

Roma, 27 nov. (askanews) – Lara Gut-Behrami è costretta a saltare l’Olimpiade di Milano-Cortina. Dopo l’infortunio in allenamento a Copper Mountain negli Stati Uniti, la scorsa settimana, è arrivata la diganosi: lesione al legamento crociato, una lesione al legamento mediale e una lesione al menisco del ginocchio sinistro. L’operazione è già programmata nei prossimi giorni. Una notizia che la campionessa svizzera ha commentato sul sito della Federazione con parole di grande saggezza: “Recentemente abbiamo assistito a eventi drammatici nel nostro sport, incidenti mortali che hanno coinvolto giovani atleti. Credo che un infortunio al ginocchio, per quanto complesso possa essere, non possa essere considerato una tragedia”. Lara Gut-Behrami aveva annunciato alcuni mesi fa che avrebbe concluso la sua carriera dopo la stagione 2025/2026 ma ora lascia aperto il suo futuro sportivo aggiungendo: “Il mio obiettivo è riprendermi completamente da questo infortunio e ritrovare la mia piena capacità di prestazione, solo allora saprò cosa mi riserva il futuro”

Sciopero giornalisti, Costante (Fnsi): dignit, il nostro lavoro vale

Roma, 27 nov. (askanews) – Il Consiglio nazionale della Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) si riunito a Roma in piazza dei Santi Apostoli, con i colleghi dell’Esecutivo del Cnog, l’Unione nazionale giornalisti pensionati e l’Usigrai, rappresentanti di Inpgi e Casagit, per lanciare lo sciopero del 28 novembre insieme con le Associazioni regionali di Stampa. I giornalisti italiani si mobilitano per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg, scaduto nel 2016. La Giunta esecutiva della Fnsi ha proclamato una giornata di stop dalle ore 6 e per 24 ore (dalle 5.30 per la Rai).

Il sindacato chiede “contratto subito” e rivendica dignit per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico del nostro Paese.

La segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante, ha dichiarato: “Domani i giornalisti e le giornaliste italiane saranno in sciopero, una protesta che arriva a 20 anni dall’ultimo sciopero per il contratto, stiamo scioperando per il rinnovo del contratto, il mantenimento dei diritti che abbiamo e per aiutare le nuove generazioni ad avere gli stessi diritti e livelli retributivi; gli editori vogliono tagliare il costo del lavoro sui giovani e anche sugli anziani e questo non lo possiamo consentire. Diritti, dignit del lavoro e della professione, il lavoro del giornalista ha bisogno di dignit, il nostro valoro vale. Basta utilizzare i giornalisti come un bancomat”.

“Scioperiamo per i nostri stipendi – ha aggiunto – che dal 2016 ad oggi, dalla scadenza del contratto precedente, hanno perso il 20% del potere d’acquisto, un dato drammatico certificato dall’Istat a gennaio dello scorso anno”. In occasione della giornata di sciopero, nelle principali citt si svolgeranno iniziative organizzate dalle Associazioni regionali di Stampa, con il supporto dei Comitati di redazione e degli Ordini regionali dei giornalisti.

illimity Sgr: fondi per rilancio pmi raggiungono 600 mln di masse

Milano, 27 nov. (askanews) – Quarto Investor meeting per illimity Sgr, la societ di gestione del risparmio parte del Gruppo Banca Ifis specializzata negli investimenti alternativi dedicati al rilancio e alla crescita delle pmi, che ha presentato a Milano a investitori e quotisti le performance dei suoi due fondi di turnaround, iCCT e iREC, con le masse che hanno raggiunto quota 580 milioni di euro e che hanno come sottostante aziende con un fatturato aggregato di oltre 4 miliardi e circa 20.000 dipendenti.

Soddisfatta Paola Tondelli, amministratore delegato di illimity Sgr: “entrambi i fondi hanno dei risultati costantemente positivi. Siamo arrivati a gestire quasi 600 milioni di masse solo su questi due fondi, che non sono il 100% di illimity Sgr, ma sono la parte preponderante. Gli investitori ci sembrano soddisfatti, non solo per i risultati, ma anche un po’ per la peculiarit del nostro approccio sugli investimenti”, ha spiegato. “Fondamentalmente quello che noi facciamo con entrambi i fondi, con iCCT che opera nell’ambito delle aziende corporate, industriali, quindi le classiche pmi italiane, e iREC che opera nel mondo delle aziende che operano nel real estate, quindi crediti con sottostanti immobiliari, in entrambi i casi quello che noi facciamo, operiamo con una serie di strumenti flessibili che consentono di far recuperare valore dei crediti attraverso una ristrutturazione dell’azienda sottostante”. “Quindi – ha proseguito – noi compriamo crediti dagli istituti che intendono uscire per diminuire l’NPI ratio, li scegliamo uno per uno, facciamo delle operazioni single name, le banche ci cedono il credito, noi questo credito lo lavoriamo attraverso un’attivit, quindi un atteggiamento attivo al tavolo negoziale, possiamo, quando occorre, convertirlo in equity, cosa che abbiamo fatto in alcune situazioni, e cerchiamo di trovare delle soluzioni che soddisfino le esigenze delle banche che cedono i crediti, dell’azienda sottostante debitrice e anche dei soci. Soci – ha sottolineato – che tipicamente in una situazione di crisi hanno perso il valore dei loro equity, noi cerchiamo di portarli all’interno di un’operazione che consente loro anche di recuperarlo, quindi cerchiamo di motivarli. Tutto questo ci ha consentito di arrivare a questi risultati in termini di masse gestite, in termini di utile che i fondi realizzano tutti gli anni e in termini di distribuzioni interessanti che stiamo dando ai nostri quotisti”.

Di fronte a un mercato globale sempre pi sfidante per un tessuto imprenditoriale, come quello italiano, composto in gran parte da pmi, e con le garanzie pubbliche in diminuzione, i fondi di turnaround diventano sempre pi cruciali per trasformare le crisi in opportunit. “Noi pensiamo che ci sia sempre di pi la necessit di interventi di fondi come i nostri – ha spiegato Paola Tondelli -, perch noi facciamo delle cose che le banche fondamentalmente non possono fare e anche cose che non possono fare i tradizionali fondi di private equity che investono in aziende diciamo che vanno bene. Quindi quello che noi facciamo cercare delle aziende tipiche del made in Italy che hanno una prospettiva, una quota di mercato, hanno un valore, un buon prodotto, un buon posizionamento ma che magari si sono indebitate in maniera eccessiva o hanno avuto qualche incidente di percorso. Noi investiamo in quelle cose l e quindi che sono, che per l’azienda, per i creditori sono problemi e per noi diventano opportunit perch se riusciamo a ristrutturarle – ha concluso – chiaramente creiamo del valore per tutti”.

illimity Sgr oggi parte del Gruppo Banca Ifis a seguito dell’Opas lanciata dalla banca veneziana lo scorso gennaio e completata con successo nel settembre 2025.

Treni a rischio ritardi e cancellazioni da stasera e domani

Roma, 27 nov. (askanews) – FS ricorda che uno sciopero nazionale, in adesione ad uno sciopero generale, è stato proclamato da alcune sigle sindacali e che interesserà il personale del gruppo dalle ore 21 di oggi, giovedì 27, alle ore 21 di domani, venerdì 28 novembre 2025.

“Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale – spiega la società con un comunicato -. Per il trasporto Regionale sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali: dalle ore 6 alle 9, e dalle ore 18 alle 21 di venerdì 28 novembre. Trenitalia, tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione”.

Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili consultando l’App di Trenitalia, la sezione Infomobilità ditrenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS, il numero verde gratuitoá800892021, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni, attraverso le self-service e le agenzie di viaggio.

Treni a rischio ritardi e cancellazioni da stasera e domani

Roma, 27 nov. (askanews) – FS ricorda che uno sciopero nazionale, in adesione ad uno sciopero generale, è stato proclamato da alcune sigle sindacali e che interesserà il personale del gruppo dalle ore 21 di oggi, giovedì 27, alle ore 21 di domani, venerdì 28 novembre 2025.

“Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, potranno verificarsi anche prima e protrarsi oltre l’orario di termine dell’agitazione sindacale – spiega la società con un comunicato -. Per il trasporto Regionale sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali: dalle ore 6 alle 9, e dalle ore 18 alle 21 di venerdì 28 novembre. Trenitalia, tenuto conto delle possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione”.

Informazioni su collegamenti e servizi attivi sono disponibili consultando l’App di Trenitalia, la sezione Infomobilità ditrenitalia.com, i canali social e web del Gruppo FS, il numero verde gratuito 800892021, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni, attraverso le self-service e le agenzie di viaggio.

Carceri, cabina di regia a Chigi: 10.692 nuovi posti entro il ’27

Roma, 27 nov. (askanews) – Tra il 2025 e il 2027 saranno realizzati 10.692 nuovi posti nelle carceri italiane. È quanto confermato nel corso della quarta riunione della cabina di regia per l’edilizia penitenziaria, che si è svolta a Palazzo Chigi.

Promossa anche dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, vi hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il Ministro della giustizia Carlo Nordio, i Sottosegretari per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, il Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria Marco Doglio, rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), di Invitalia e i provveditori interregionali alle opere pubbliche.

Il programma dell’edilizia penitenziaria 2025-2027, informa una nota di Palazzo Chigi, conferma la realizzazione di 10.692 nuovi posti detentivi, così ripartiti: 2.636 posti a cura del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP), 73 del Minorile (DGMC), 3.314 del MIT e 4.669 del Commissario straordinario. Il cronoprogramma prevede l’apertura di 864 posti nel 2025, 5.754 nel 2026 e 4.074 nel 2027, per un totale di 10.692 nuovi posti resi disponibili nel triennio.

Dall’approvazione del Piano di Edilizia Penitenziaria da parte del Consiglio dei ministri del 22 luglio scorso, sono state pubblicate tutte le gare di competenza del Commissario straordinario per il recupero di oltre 4.000 posti detentivi. Sull’intera legislatura 2022-2027, l’obiettivo complessivo è fissato in 11.194 posti detentivi, includendo sia quelli già realizzati dall’ottobre 2022 sia quelli che verranno completati entro il 2027.

Gli interventi programmati – che comprendono manutenzioni ordinarie e straordinarie, nuove realizzazioni e ampliamenti – interesseranno la quasi totalità degli istituti penitenziari del DAP (190) e degli istituti del sistema minorile (17), per un costo complessivo nel triennio di oltre 900 milioni di euro.

Mattarella: la natalità non sia in contrapposizione con l’integrazione dei migranti

Roma, 27 nov. (askanews) – “L’equilibrio demografico di un paese è l’immagine della libertà dei cittadini, è il termometro di atteggiamenti che portano lo Stato ad assumere il suo popolo, come non la base costitutiva della comunità, bensì come elemento di affermazione”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo agli Stati generali della natalità. “In uno Stato democratico come il nostro i temi della natalità sono l’espressione alta del dovere delle strutture pubbliche di porre i cittadini nella condizione di esprimere in piena libertà la loro vocazione alla genitorialità nell’interesse del bene comune”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“Affrontare i temi della natalità nel nostro Paese non è in contrapposizione con l’integrazione dei migranti anzi, perché “i migranti e le loro famiglie con il loro lavoro contribuiscono spesso al benessere delle nostre comunità”, ha anche affermato Mattarell.

Hera: oltre 2 miliardi in resilienza per battere l’imprevisto

Bologna, 27 nov. (askanews) – Crisi energetiche, pandemie, conflitti bellici, eventi meteo estremi: tutti elementi che hanno trasformato il mondo, in pochi anni, in uno scenario imprevedibile. “Bisogna preparasi a ci che non si pu prevedere. In che modo?” si chiede Enrico Sassoon, direttore responsabile Harvard Business Review Italia. “Essendo preparati a tutti gli scenari possibili con un grado di probabilit diverso”.

“Prepararsi all’imprevedibile – secondo Chiara Montanari, Capospedizione in Antartide, Esploratrice, Mindset Trainer – un allenamento, per quanto mi riguarda. proprio un salto di consapevolezza, un salto di mindset. Quello che io propongo infatti un allenamento che chiamo Antarctic Mindset, proprio perch non c’ una formula magica per avere a che fare con l’imprevisto, ma ci possiamo preparare a lasciare andare tutte le nostre certezze con pi velocit, in modo da essere molto flessibili e adattabili”.

A Bologna, il Gruppo Hera, tramite la sua Corporate University HerAcademy, ha riunito manager ed economisti per capire come trasformare l’incertezza in una leva competitiva. “Consci dell’esperienza degli ultimi 5 anni – spiega Alessandro Camilleri, Direttore Centrale Personale e Organizzazione Gruppo Hera – abbiamo deciso che fosse veramente prioritario per ogni organizzazione, e per noi in particolare, essere capaci di affrontare queste imprevedibilit”.

una priorit dettata dal contesto. Ma per “attrezzarsi” al nuovo, gli strumenti classici di programmazione non bastano. Come ricorda Maria Laura Frigotto, professoressa di Organizzazione aziendale dell’Universit di Trento: “La prima cosa mantenere l’apertura al nuovo, esplorare possibilit, mondi possibili che normalmente noi non consideriamo, perch siamo molto focalizzati sull’efficienza di quello che facciamo. Dobbiamo creare delle proprie palestre di apertura al nuovo, cio dobbiamo darci del tempo per riflettere intorno al mondo nel quale ci collochiamo”.

L’imprevedibile pu generare crisi, ma anche innovazione. Lo dice Hera che per i prossimi tre anni destina circa 2 miliardi e mezzo alla resilienza. “Le strategie quinquennali – precisa Cristiano Fabbri, Presidente Esecutivo Gruppo Hera – sono la palestra, il riferimento, il punto che traccia la rotta in uno scenario statisticamente probabile che non si realizzer mai, perch statisticamente probabile ma difficilmente si realizzer come l’abbiamo immaginato, ma che ci aiuta a capire come muoverci nella gestione delle discontinuit, sia limitate, ma soprattutto quelle di grande impatto”.

Dalla reazione agli eventi estremi alla difesa dalle minacce cyber, il Gruppo Hera punta a migliorare la resilienza delle comunit attraverso investimenti, cultura e collaborazione con tutti gli attori in campo.

Svimez, al Sud il boom dell’occupazione non arresta la fuga dei giovani

Roma, 27 nov. (askanews) – Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha mostrato un’inedita capacità di trainare la crescita occupazionale nazionale: gli occupati al Sud sono aumentati dell’8%, un ritmo superiore di 2,6 punti percentuali rispetto al resto del Paese. Nel complesso, l’occupazione è cresciuta di quasi 1,4 milioni di unità a livello nazionale, di cui circa 900mila al Centro-Nord e quasi 500mila nel Mezzogiorno, con il Sud che ha contribuito per oltre un terzo all’incremento complessivo degli occupati. Lo riporta “Il Rapporto sull’Economia e la Società del Mezzogiorno”, studio annuale di riferimento su analisi territoriale delle tendenze economiche e sociali e delle politiche di sviluppo in Italia che la Svimez pubblica dal 1974.

Il ruolo delle politiche è stato significativo nel sostenere l’occupazione e nel determinare la composizione settoriale degli incrementi occupazionali. Hanno inciso, sia pure con ritardo, i programmi di aumento degli organici della pubblica amministrazione; gli incentivi agli investimenti privati in costruzioni in una prima fase e, successivamente, prosegue lo studio, l’avvio delle opere pubbliche finanziate dal PNRR hanno sostenuto la domanda di lavoro nell’edilizia, nei servizi professionali e di consulenza e nelle connesse attività manifatturiere.

Cresce l’occupazione, si legge, ma non si ferma l’esodo dei giovani. Dietro il dato positivo della crescita occupazionale italiana si nasconde però una contraddizione profonda: tra i due trienni 2017-2019 e 2022-2024 il numero di giovani 25-34enni che hanno lasciato il Paese è aumentato di oltre il 10%, passando da circa 121mila a circa 135mila unità. In particolare, al Sud il boom dell’occupazione non ha arrestato la crescita delle migrazioni giovanili interne e estere. Nel 2022-2024, 175mila giovani meridionali hanno lasciato l’area di residenza per il Centro-Nord o l’estero, 7mila in più rispetto al 2017-2019. Un vero paradosso occupazionale: il lavoro al Sud è cresciuto come in nessuna recente fase di ripresa ciclica, ma il boom dell’occupazione non è riuscito ad arrestare le migrazioni giovanili, interne e estere.

Nel corso degli ultimi anni, secondo lo studio Svimez, si è soprattutto consolidata la natura selettiva delle migrazioni giovanili da Sud a Nord: la quota dei laureati, nella fascia di età 25-34 anni, è del 50% per gli uomini e raggiunge il 70% per la componente femminile. I trasferimenti annuali dei laureati meridionali raggiungono stabilmente le 40mila unità. La stessa struttura selettiva si presenta per la migrazione dei laureati italiani verso l’estero, che ha toccato nel 2023 il suo massimo storico (circa 37mila), con un’impennata dopo il 2012 sia dal Centro-Nord (28mila) sia dal Mezzogiorno (9mila).

Quando un laureato decide di migrare, una parte del rendimento potenziale dell’investimento pubblico sostenuto per la sua formazione viene dispersa. In altri termini, con l’emigrazione qualificata il territorio di origine subisce una perdita secca: ha già sostenuto un costo per formare quell’individuo, ma non potrà beneficiare, nel medio-lungo periodo, delle esternalità positive che il capitale umano istruito genera sul territorio. Seguendo questa logica, è possibile stimare il costo del deflusso di capitale umano dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord, e dal CentroNord all’estero, a partire dal saldo migratorio netto dei laureati.

La perdita secca cumulata per il Mezzogiorno, stimata in termini di costo di formazione dei laureati che hanno maturato il proprio capitale umano nel Sud e poi si sono trasferiti altrove, è, tra il 2020 e il 2024, di circa 6,7 miliardi di euro l’anno per coloro che si trasferiscono al Centro-Nord cui si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi per gli expat. Il Centro-Nord, se da un lato beneficia dell’afflusso di capitale umano formato dal Sud, subisce dall’altro una perdita netta legata al costo formativo dell’emigrazione dei suoi laureati verso l’estero stimata in circa 3 miliardi l’anno.

La traiettoria di medio-lungo periodo resta quella di un lento e costante processo di polarizzazione: poli esteri che attraggono giovani italiani altamente formati, avverte lo studio, il Centro-Nord che perde verso l’estero ma recupera grazie alle migrazioni interne di laureati da Sud, il Mezzogiorno che li forma e continua a perderli. La sfida del rilancio del Paese e del Mezzogiorno va quindi affrontata a partire dal rafforzamento della dotazione finanziaria per il sistema universitario e della ricerca e da una sua maggiore integrazione con le politiche industriali, soprattutto in termini di formazione terziaria professionalizzante (Its e Lp).

Tennis, in tv le finali di Sinner saranno in chiaro

Roma, 27 nov. (askanews) – Il tennis italiano continua a crescere – sull’onda lunga di Jannik Sinner e della nuova generazione – e cambia anche la mappa dei diritti tv. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale la nuova lista degli eventi sportivi “di particolare rilevanza”, quelli che dovranno essere trasmessi in chiaro in Italia. Dopo mesi di interlocuzioni è arrivato il via libera formale dal Comitato di contatto della Commissione europea. La principale novità riguarda proprio il tennis: nella lista entrano semifinali e finali dei tornei del Grande Slam, delle ATP e WTA Finals, dei Masters 1000 e WTA 1000, ma solo se coinvolgono atleti italiani. Restano confermati gli appuntamenti già presenti in passato, come Coppa Davis, Billie Jean King Cup e Internazionali d’Italia.

C’è però un elemento chiave: l’obbligo di trasmissione in chiaro non sarà immediato. Il decreto specifica che le nuove regole diventeranno effettive solo alla scadenza degli attuali contratti dei broadcaster. E questo significa dover aspettare: Sky ha diritti ATP e WTA fino al 2028 e Wimbledon fino al 2030; Discovery/Eurosport mantiene Roland Garros fino al 2030 e Australian Open fino al 2031. Lo US Open è già disponibile free su SuperTennis. Il percorso che porta alla nuova lista è lungo: fino al 2012 era l’Agcom a gestire gli aggiornamenti, poi la competenza è passata al ministero con il nuovo Tusma. Dopo una consultazione pubblica avviata nel 2023, il dicastero ha definito un elenco iniziale più ampio – che includeva anche i tornei 500 – poi ridotto nella versione finale condivisa con Bruxelles.

Nel dettaglio, gli eventi di tennis ora inclusi nella lista: Semifinali e finali di Coppa Davis e Billie Jean King Cup con l’Italia in campo (confermati) Semifinali e finali degli Internazionali d’Italia con atleti italiani (confermati) Novità: semifinale e finale della United Cup con l’Italia Novità: semifinali e finali degli Slam, di ATP/WTA Finals, ATP Masters 1000 e WTA 1000 con atleti italiani Alla scadenza dei contratti, chi detiene i diritti potrà scegliere se trasmettere gli eventi sui propri canali free (come Tv8 o Nove) oppure sublicenziarli ad altre emittenti. Fino ad allora, nessun obbligo.

Una svolta attesa, figlia dell’esplosione di popolarità del tennis italiano: ora resta da attendere che la burocrazia dei diritti faccia il suo corso.

Mattarella: popolo non sia per lo Stato elemento affermazione

Roma, 27 nov. (askanews) – “L’equilibrio demografico di un paese è l’immagine della libertà dei cittadini, è il termometro di atteggiamenti che portano lo Stato ad assumere il suo popolo, come non la base costitutiva della comunità, bensì come elemento di affermazione”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo agli Stati generali della natalità.

“In uno Stato democratico come il nostro i temi della natalità sono l’espressione alta del dovere delle strutture pubbliche di porre i cittadini nella condizione di esprimere in piena libertà la loro vocazione alla genitorialità nell’interesse del bene comune”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Svimez, al Sub boom dell’occupazione non arresta la fuga dei giovani

Roma, 27 nov. (askanews) – Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha mostrato un’inedita capacità di trainare la crescita occupazionale nazionale: gli occupati al Sud sono aumentati dell’8%, un ritmo superiore di 2,6 punti percentuali rispetto al resto del Paese. Nel complesso, l’occupazione è cresciuta di quasi 1,4 milioni di unità a livello nazionale, di cui circa 900mila al Centro-Nord e quasi 500mila nel Mezzogiorno, con il Sud che ha contribuito per oltre un terzo all’incremento complessivo degli occupati. Lo riporta “Il Rapporto sull’Economia e la Società del Mezzogiorno”, studio annuale di riferimento su analisi territoriale delle tendenze economiche e sociali e delle politiche di sviluppo in Italia che la Svimez pubblica dal 1974.

Il ruolo delle politiche è stato significativo nel sostenere l’occupazione e nel determinare la composizione settoriale degli incrementi occupazionali. Hanno inciso, sia pure con ritardo, i programmi di aumento degli organici della pubblica amministrazione; gli incentivi agli investimenti privati in costruzioni in una prima fase e, successivamente, prosegue lo studio, l’avvio delle opere pubbliche finanziate dal PNRR hanno sostenuto la domanda di lavoro nell’edilizia, nei servizi professionali e di consulenza e nelle connesse attività manifatturiere.

Cresce l’occupazione, si legge, ma non si ferma l’esodo dei giovani. Dietro il dato positivo della crescita occupazionale italiana si nasconde però una contraddizione profonda: tra i due trienni 2017-2019 e 2022-2024 il numero di giovani 25-34enni che hanno lasciato il Paese è aumentato di oltre il 10%, passando da circa 121mila a circa 135mila unità. In particolare, al Sud il boom dell’occupazione non ha arrestato la crescita delle migrazioni giovanili interne e estere. Nel 2022-2024, 175mila giovani meridionali hanno lasciato l’area di residenza per il Centro-Nord o l’estero, 7mila in più rispetto al 2017-2019. Un vero paradosso occupazionale: il lavoro al Sud è cresciuto come in nessuna recente fase di ripresa ciclica, ma il boom dell’occupazione non è riuscito ad arrestare le migrazioni giovanili, interne e estere.

Nel corso degli ultimi anni, secondo lo studio Svimez, si è soprattutto consolidata la natura selettiva delle migrazioni giovanili da Sud a Nord: la quota dei laureati, nella fascia di età 25-34 anni, è del 50% per gli uomini e raggiunge il 70% per la componente femminile. I trasferimenti annuali dei laureati meridionali raggiungono stabilmente le 40mila unità. La stessa struttura selettiva si presenta per la migrazione dei laureati italiani verso l’estero, che ha toccato nel 2023 il suo massimo storico (circa 37mila), con un’impennata dopo il 2012 sia dal Centro-Nord (28mila) sia dal Mezzogiorno (9mila).

Quando un laureato decide di migrare, una parte del rendimento potenziale dell’investimento pubblico sostenuto per la sua formazione viene dispersa. In altri termini, con l’emigrazione qualificata il territorio di origine subisce una perdita secca: ha già sostenuto un costo per formare quell’individuo, ma non potrà beneficiare, nel medio-lungo periodo, delle esternalità positive che il capitale umano istruito genera sul territorio. Seguendo questa logica, è possibile stimare il costo del deflusso di capitale umano dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord, e dal CentroNord all’estero, a partire dal saldo migratorio netto dei laureati.

La perdita secca cumulata per il Mezzogiorno, stimata in termini di costo di formazione dei laureati che hanno maturato il proprio capitale umano nel Sud e poi si sono trasferiti altrove, è, tra il 2020 e il 2024, di circa 6,7 miliardi di euro l’anno per coloro che si trasferiscono al Centro-Nord cui si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi per gli expat. Il Centro-Nord, se da un lato beneficia dell’afflusso di capitale umano formato dal Sud, subisce dall’altro una perdita netta legata al costo formativo dell’emigrazione dei suoi laureati verso l’estero stimata in circa 3 miliardi l’anno.

La traiettoria di medio-lungo periodo resta quella di un lento e costante processo di polarizzazione: poli esteri che attraggono giovani italiani altamente formati, avverte lo studio, il Centro-Nord che perde verso l’estero ma recupera grazie alle migrazioni interne di laureati da Sud, il Mezzogiorno che li forma e continua a perderli. La sfida del rilancio del Paese e del Mezzogiorno va quindi affrontata a partire dal rafforzamento della dotazione finanziaria per il sistema universitario e della ricerca e da una sua maggiore integrazione con le politiche industriali, soprattutto in termini di formazione terziaria professionalizzante (Its e Lp).

Cbs: l’attentatore a Washington prestò servizio nelle Forze speciali Usa

Roma, 27 nov. (askanews) – Rahmanullah Lakanwal, l’individuo di origini afgane sospettato della sparatoria di Washington, aveva prestato servizio nelle unità delle Forze speciali statunitensi in Afghanistan, ha riferito oggi l’emittente statunitense NBC, citando un parente del sospettato. L’uomo è entrato negli Stati Uniti nel settembre 2021 dopo 10 anni di servizio, secondo l’emittente. Una fonte vicina alle indagini e un funzionario delle forze dell’ordine hanno riferito, sempre alla NBC, che Lakanwal ha ottenuto asilo all’inizio di quest’anno.

Mattarella al Papa: è tempo di iniziative di pace concrete nel Mediterraneo

Milano, 27 nov. (askanews) – “L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Sua Santità Papa Leone XIV in occasione del primo viaggio apostolico del pontefice: “La Sua presenza in Turchia e Libano – ha aggiunto Mattarella – senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana”. “Santità, desidero farLe pervenire il mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico in Turchia e Libano”, scrive Mattarella nel messaggio a Papa Leone.

“Il pellegrinaggio all’antica Nicea, in occasione del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune”.

“Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione”.

Museo dei Sensi, spazio interattivo per capire le nostre percezioni

Milano, 27 nov. (askanews) – Uno spazio immersivo dedicato alla percezione umana, che vuole unire aspetti giocosi e concetti scientifici, coinvolgendo persone di tutte le et. A Milano da qualche mese aperto il Museum of Senses – Museo dei Sensi, arrivato in Italia dopo Praga e Bucarest. “Il Museo dei Sensi – ha detto ad askanews la Museum manager Giulia Gallinaro – un museo dedicato a tutti i sensi, pensiamo di averne solamente cinque, invece ne abbiamo di pi. All’interno delle nostre stanze si pu esplorarli e conoscerli in modo divertente e interattivo”.

L’elemento interattivo centrale, cos come lo l’esplorazione di situazioni apparentemente paradossali, come vedere dell’acqua che sembra scorrere verso l’alto, oppure attraversare un ponte che percepiamo come in movimento, anche se cos non . “Nel nostro museo – ha proseguito la manager – si entra con degli speciali calzini antiscivolo che brillano sotto la luce UV, proprio per esplorare sin dall’inizio attraverso le sensazioni tramite i piedi, il senso del tatto. Quindi attraverso tutto il percorso si viene stimolati e si rompa anche un po’ il ghiaccio, si entra in una dimensione di divertimento. Oltre ai nostri calzini diamo anche una ‘taste box’ perch abbiamo una zona dedicata al gusto. Quindi vogliamo proprio far provare i nostri visitatori in prima persona delle esperienze legate ai sensi e in qualche modo andare a creare pi consapevolezza e anche dello stupore per delle cose che molto spesso diamo per scontate, ossia quello che vediamo, quello che sentiamo”.

La cosa pi interessante sembra essere proprio il rimettere in discussione quelle che pensiamo come certezze e, accanto a ci, l’aspetto del coltivare un nuovo senso, appunto, di meraviglia. Con particolare attenzione anche all’aspetto educational. “Abbiamo iniziato a ospitare un pubblico di famiglie – ha concluso Giulia Gallinaro – ma anche di scuole e di gruppi, quindi c’ una parte educativa a cui teniamo molto. Organizziamo visite guidate per scuole, dalle elementari alle superiori, ovviamente diversificate per i bambini pi piccoli, usiamo un linguaggio pi semplice e anche delle esperienze pi legate al gioco, mentre a mano a mano con la crescita si pu arrivare a spiegare dei concetti scientifici in modo un po’ pi approfondito”.

Ci si diverte nel Museo dei Sensi, ma si ha l’occasione anche di riflettere sui meccanismi della percezione, sul modo in cui alcuni semplici elementi la possono modificare e rendere ingannevole. In un’epoca di manipolazione digitale e messa in discussione della stessa idea di realt ci appare un aspetto che pu essere utile coltivare.

Non sostituire la realtà con il digitale: l’appello di Papa Leone XIV ai religiosi

La vita consacrata alla prova della “connessione”

Ieri, nell’Aula Nuova del Sinodo, Papa Leone XIV ha incontrato i partecipanti alla 104ª Assemblea dell’Unione Superiori Generali, riuniti a Sacrofano sul tema: “Fede connessa: vivere la preghiera nell’era digitale”. 

Il Papa ha scelto un registro limpido: la tecnologia non va demonizzata, ma non può sostituire la prossimità reale. «Sarebbe miope ignorare le straordinarie opportunità che il digitale fornisce alla comunione e alla missione», ha riconosciuto, ricordando la recente possibilità di rivolgersi a migliaia di giovani negli Stati Uniti grazie allo streaming.

Il Pontefice, tuttavia, ha indicato il punto di frizione: la dipendenza tecnologica altera i legami. Quando l’interazione virtuale diventa l’unico ambiente affettivo, professionale o spirituale, il dialogo si impoverisce, la pazienza svanisce e si smarrisce l’arte di “ascoltare idee e sentimenti”.

La comunità non è un algoritmo

Non basta collegarsi, occorre condividere il tempo. Leone XIV ha parlato con parole nette: il digitale “influenza fortemente, e non sempre per il meglio, il nostro modo di costruire e mantenere relazioni”. Il rischio, ha aggiunto, è che i religiosi affidino la vita comunitaria a procedure efficienti, ma aride: riunioni a distanza, discernimenti ridotti a messaggistica, decisioni prese senza la fatica della presenza.

Di qui il richiamo alla tradizione della vita consacrata: Capitoli, Consigli, visite canoniche, momenti formativi. Luoghi dove ci si guarda negli occhi, si accolgono fragilità, si compongono conflitti. Strumenti antichi, ma in grado di proteggere la dimensione umana della vocazione.

Preghiera, comunione, missione

Al centro, ha ribadito il Papa, resta la relazione con Dio: «È da questa relazione che nasce l’accoglienza, la capacità di ascolto e la fiducia nella sua provvidenza». Solo una vita spirituale concreta, non recitata, genera fraternità reale. È il rovescio dell’illusione digitale: la comunione non cresce in assenza del corpo, né nella sostituzione dei legami con avatar e profili.

Il monito di ieri non è difensivo. È un invito a integrare nova et vetera: abbracciare l’innovazione, ma senza smarrire l’esperienza unitiva della comunità. Perché la modernità digitale non diventi una grammatica di solitudini connesse, bensì una soglia che restituisce all’uomo la sua misura: il volto dell’altro.

Rinnovare senza distruggere: il tempo lungo della politica

Uno slogan antico, ma vivo

Il rinnovamento sì, ma nella continuità.

Era, questo, uno dei tanti e suggestivi slogan elettorali della Dc, e non solo elettorali. Perché campeggiava anche negli infiniti slogan dei congressi democristiani, ricchi di contenuti e di cultura politica ma anche, e soprattutto, di richiami ad effetto e di battute capaci di riassumere un progetto e un modo d’essere in politica.

E proprio il “rinnovamento nella continuità” è uno slogan particolarmente calzante anche e soprattutto dopo il recente voto regionale.

La retorica della rottamazione

Al di là e al di fuori dei programmi rivoluzionari, delle varie e variopinte rottamazioni di stampo renziano, della lotta ai “cacicchi” da parte della segretaria del Pd, della volontà di “pensionare” definitivamente la vecchia e tanto detestata classe dirigente e, in ultimo ma non per ordine di importanza, della voglia di archiviare anche i consensi che i leader del passato detengono ancora. Eccome se li detengono.

È sufficiente fare alcuni nomi per rendersi conto che proprio i vecchi “cacicchi”, per mutuare il linguaggio caro alla dirigenza del Pd, continuano ad avere un consenso non solo importante ma addirittura determinante per far vincere le elezioni al loro partito e al rispettivo schieramento. Comunali, regionali e forse anche nazionali, non fa differenza alcuna.

Da Mastella a De Luca, da Emiliano a Decaro, da Zaia a Zecchino e via discorrendo.

Il consenso non si decreta dall’alto

Insomma, forse è arrivato il momento di prendere atto della realtà.

Il cambiamento, la rottamazione, la rimozione o l’azzeramento anche violento di un segmento della classe dirigente politica ed amministrativa del nostro Paese non può avvenire per decreto o per solenni dichiarazioni dall’alto.

Non bastano i pronunciamenti moralistici, i decreti dei capi partito o i ripetuti impegni a rivoluzionare gli storici assetti di partito – che poi, detto fra di noi, rispondono sempre e solo a un disegno di brutale potere: la sostituzione di una classe dirigente con un’altra classe dirigente, di norma priva di consenso e scarsamente radicata nei mille gangli della società – per rinnovare o ricambiare una classe dirigente.

Gli ingredienti della “buona politica”

E questo per una ragione persin troppo semplice da spiegare.

E cioè: la politica può, forse, recuperare consenso, prestigio, autorevolezza e ruolo solo se non archivia definitivamente ed irreversibilmente – ripeto, solo per un istinto irrefrenabile di potere – alcuni ingredienti fondamentali che giustificano e spiegano la cosiddetta “buona politica”.

E cioè: dal radicamento territoriale alla qualità della classe dirigente locale e nazionale; dal valore della competenza alla visione di società; dalla cultura politica di riferimento alla cultura di governo concretamente declinata.

Una lezione che torna dal Veneto, dalla Campania, dalla Puglia

Ecco perché, e partendo proprio dal recente voto in Veneto, in Campania e in Puglia, l’antico slogan democristiano conserva una bruciante e straordinaria modernità e attualità.

E questo al di là dello scorrere del tempo, del cambiamento delle classi dirigenti, del tramonto dei vecchi partiti e dell’affermazione di nuovi gruppi al comando dei partiti personali e dei rispettivi cartelli elettorali.

Senza un “rinnovamento nella continuità” c’è sempre il concreto rischio di cadere nel burrone.

E cioè nell’antipolitica, nel populismo demagogico e qualunquista e nella lotta senza quartiere alla stessa “buona politica”.

 

Il Maestro e il tennis di provincia

L’Italia che non vince, ma non smette di provarci

A beneficio dei nostri lettori, bisogna dire che se l’Italia fosse l’America, un attore come Pierfrancesco Favino avrebbe già vinto almeno un Oscar.

La sua “ultima fatica” cinematografica è l’interpretazione di Raul Gatti, una vaga somiglianza con Raul Gardini, sorriso e fascino da spot Martini, ex promessa del tennis italiano. Con più colonne di cronaca rosa che articoli di quotidiani sportivi.

Il film ha senz’altro il merito di rappresentare l’Italia (o meglio, la riviera romagnola e marchigiana) all’inizio degli anni ’90: telefoni a gettoni e chioschi di piadine, ragazze in topless sulla spiaggia, sudore, polsini e pantaloncini corti.

Il rapporto maestro–allievo: il vero set decisivo

Gatti-Favino è il coach di un ragazzino di 13 anni (Felice), che porta sulle spalle il peso di un difficile rapporto con il padre, ingegnere gestionale della SIP, convinto – in modo maniacale – di avere un campioncino in casa e perciò ossessionato dal risultato ad ogni costo.

Il rapporto tra allievo e maestro diventa rapidamente il “motore” del film: il primo condannato a diventare un fenomeno prima ancora di aver compreso le regole (quelle vere) della vita; il secondo pieno di talento, sciupato e mal gestito, ma con un forte desiderio di rivincita.

La grandezza di Favino sta nel non nascondere le crepe psicologiche ed esistenziali che si aprono dentro il suo personaggio. Mostra, da par suo, un uomo che si sta lentamente consumando, ma che ha il merito – indubbio – di capire che il piccolo Felice ha (lui sì) un futuro.

Il film lavora come una goccia sulla pietra

È un film lento, caldo, quasi “estivo” nel ritmo, ma che sotto la superficie ti scava piano dentro (“Gutta cavat lapidem”, dice Gatti-Favino), come una partita di tennis che si prolunga in un infinito tie-break.

La regia di Andrea Di Stefano porta in dote un po’ di nostalgia (chi scrive ha frequentato questo sport, da ragazzino, proprio negli anni ’90) tra campi in terra rossa e notti infinite negli hotel a una stella.

Come dice Ligabue in una famosa canzone del 1995, “quelle notti tra cosce e zanzare, nebbia e locali a cui dai del tu…”.

Il mondo del tennis è senza dubbio affascinante anche da un punto di vista cinematografico, soprattutto per la rappresentazione di tutte quelle componenti mentali legate allo sforzo, alla fatica e al progresso in carriera.

Il tennis italiano prima dell’era Sinner

È realmente esistito, il personaggio di Raul Gatti? Non lo sveliamo qui, a beneficio di quanti andranno a vedere il film al cinema.

Di sicuro il successo – effimero ed estemporaneo – di un giocatore italiano sulla terra rossa, superficie su cui, fino al boom della generazione Sinner, primeggiavano i nostri tennisti (non avendo modo di essere competitivi altrove), è un elemento molto realistico del film.

Così come lo è la rappresentazione di professionisti di cui, nonostante le promesse iniziali, si perdono poi le tracce: soprattutto nei caotici anni ’90, in cui il tennis non rappresentava – come oggi – la principale fonte di successo economico di un tennista e, nella maggior parte dei casi, dunque, non poteva essere inteso come un vero e proprio impegno professionistico.

Il Quirinale, la destra e il fantasma del complotto

La dinamica della vicenda

Anche a distanza di giorni, la vicenda del presunto “complotto” del Quirinale ai danni del Governo Meloni ispira più di qualche riflessione e non certo nella direzione complottistica maldestramente intentata dalla destra.

Potrebbe bastare fare riferimento al rigore istituzionale del Presidente Mattarella e alla correttezza delle persone che lo coadiuvano, ma questo risulterebbe insufficiente all’orecchio di chi pensa e agisce in una logica complottistica.

La valutazione dell’accaduto non può prescindere dal momento nel quale si verifica: subito dopo la riunione al Quirinale del Consiglio Supremo di Difesa, che ribadisce il convinto sostegno dell’Italia all’Ucraina; un chiarimento voluto da Mattarella e che si pone in chiara divergenza con il pensiero di Trump, risultando a sua volta difficile da sostenere per la Premier Meloni.

Palazzo Chigi contro l’arbitro costituzionale

Ma non è tutto. Oggi Palazzo Chigi – al di là di dichiarazioni e comunicati ufficiali – vede il Quirinale come un ostacolo alla realizzazione di atti e norme spesso in conflitto con la Carta Costituzionale e quindi non si perde occasione per cercare di assestare qualche colpo alla credibilità del Capo dello Stato.

Fortunatamente non è un’operazione semplice, vista la vasta stima e il consenso che accompagnano il lavoro di Sergio Mattarella da più di dieci anni a questa parte.

Ma il vero pericolo è che sia proprio la Premier a cercare un pretesto per arrivare a una fibrillazione politico-istituzionale che possa portare anche ad anticipare le prossime elezioni politiche. Sarebbe un evento che coglierebbe impreparato il centrosinistra, aprendo la strada a un sicuro bis del centrodestra, che porterebbe in Parlamento una maggioranza molto utile al momento del rinnovo della Presidenza della Repubblica, che avverrebbe nel pieno della nuova legislatura.

Un risultato pieno del centrodestra non sarebbe invece altrettanto certo nel caso di elezioni alla scadenza naturale della legislatura corrente e questo complicherebbe il piano per conquistare il Palazzo del Colle.

L’ombra del Quirinale e il sogno di Meloni

E su questo ha ragione Renzi, perché la Meloni ha sicuramente il sogno nel cassetto di diventare anche la prima donna al Quirinale e non si risparmierà per raggiungere l’obiettivo.

Per questo puzza molto di strumentalizzazione il tentativo di attaccare il Quirinale utilizzando una battuta in libertà, carpita (è necessario chiarire come e da chi…) durante una cena dai contorni rilassati e goliardici, in un contesto che non aveva nulla di istituzionale, né tantomeno di complottistico.

La macchina del fango e la farsa comunicativa

Si pensi poi alla forzata e incredibile narrazione costruita dalla testata con il nome più presuntuoso che esista (La Verità, pensate un po’…): viene sparato un titolone con due clamorosi falsi, chiamando impropriamente in causa il Quirinale e parlando di consiglieri che tramano.

E per essere sicuri di fare fino in fondo una magra figura, hanno pensato bene di lasciare “esternare” sulla vicenda tal Galeazzo Bignami, soggetto noto alle cronache per il suo travestimento da soldato tedesco delle SS.

Flaiano avrebbe sintetizzato la situazione definendola “grave ma non seria”. Seria non lo sarà mai con questi personaggetti in campo, ma bisogna vigilare affinché non diventi gravissima.

Un tema di riflessione per tutti coloro che sono chiamati a organizzare la proposta politica alternativa all’attuale destra, che non ha ancora chiara la differenza tra governare e comandare.

Messina: fare di più per crescita Paese, maggiori rispetto per le banche

Milano, 27 nov. (askanews) – L’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione europea “è un obiettivo importante e i tempi sono maturi, grazie anche all’ottimo lavoro sul debito pubblico fatto dal presidente del consiglio Giorgia Meloni”. Così in una intervista a Il Sole 24 Ore il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

Sulla manovra “serve fare di più per crescita economica perché l’interesse del Paese è rafforzare i motori di sviluppo”. La discesa del deficit sotto il 3% consentirà al governo d’incidere sulle troppe disuguaglianze sociali esistenti nel nostro Paese”.

Sul rapporto di banche e assicurazioni con il governo “ci aspettiamo più rispetto e gioco di squadra, non vedo perché dobbiamo finire ogni giorno sui giornali come imputati”. E ancora “Perché dobbiamo essere soltanto noi a pagare quando è necessario far quadrare i conti pubblici?”. Inoltre “le banche sono fondamentali nella tenuta dei conti pubblici. Non va dimenticato”.

Il provvedimento europeo sul golden power “credo potrà avere conseguenze, favorendo alcune operazioni nel 2026. Troverei paradossale che il risultato fosse la vendita di una tra le principali banche italiane a un gruppo francese, dopo averne bloccato l’acquisto da parte di un’altra banca italiana”. Sul risiko in corso “ancora non c’è un assetto destinato a durare, c’è spazio per nuove iniziative di aggregazione. Per tutti tranne che per noi, in quanto le regole antitrust non ci lasciano spazio”.

Sul prossimo piano industriale che sarà presentato a febbraio “proseguiremo a investire in tecnologia. L’obiettivo è rafforzare i servizi digitali ai clienti e risparmiare sui costi”. Alla domanda se saranno previste operazioni in Europa, Messina ha risposto “no”.

In merito all’ipotesi di unione con il risparmio gestito di Generali per creare un grande polo italiano “siamo due business diversi. Uno assicurativo, l’altro bancario. Nulla del genere è allo studio anche se nell’asset management cresceremo”.

Usa, spari vicino Casa Bianca: feriti 2 militari, fermato un sospetto

Roma, 26 nov. (askanews) – Due militari della Guardia Nazionale dispiegati a Washington DC sono rimasti feriti in modo grave da colpi d’arma da fuoco esplosi a pochi passi dalla Casa Bianca. Lo hanno annunciato le autorità americane, che hanno arrestato un sospetto, rimasto a sua volta gravemente ferito. La tragedia è avvenuta nel centro della capitale americana, occupata da agosto da centinaia di militari su richiesta di Donald Trump e contro il parere delle autorità locali democratiche.

“All’opinione pubblica americana e al mondo, inviate preghiere a quei coraggiosi guerrieri che sono in condizioni critiche e alle loro famiglie”, ha detto il direttore dell’Fbi, Kash Patel, in una conferenza stampa tenuta con il sindaco di Washington, Muriel Bowser, dopo che il governatore del West Virginia, Patrick Morrisey, aveva inizialmente riferito su X del decesso dei due militari, per poi pubblicare un secondo post su “notizie contrastanti” riguardo alle loro condizioni di salute.

“L’animale che ha sparato ai due membri della Guardia Nazionale” è “anche lui gravemente ferito”, ha dichiarato Trump sul suo social network Truth. “Pagherà comunque molto caro” per il suo gesto, ha aggiunto il presidente americano, che segue la situazione dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, dove intende trascorrere domani la festa del Thanksgiving.

Da giugno, il presidente repubblicano ha inviato la Guardia Nazionale successivamente a Los Angeles (ovest), Washington e Memphis (sud), ogni volta contro il parere delle autorità locali democratiche, sostenendo che questi rinforzi sono necessari per combattere la criminalità e supportare la polizia federale dell’immigrazione (Ice). Nella capitale americana erano dispiegati a metà novembre 2.175 militari, secondo recenti statistiche.

Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato poco dopo la notizia della sparatoria che Trump ha richiesto il dispiegamento di altri 500 membri della Guardia Nazionale a Washington: “Questo non farà che rafforzare la nostra determinazione a garantire che Washington DC sia sicura e splendida”, ha rimarcato.

Fip Silver Como, giovedì via al main draw: esordio per Di Giovanni

Roma, 26 nov. (askanews) – Dopo due giorni di qualificazioni, il Fip Silver Mediolanum Padel Cup al The Padel Resort di Como entra nel vivo con l’avvio del main draw e l’arrivo dei top player del circuito internazionale. Riflettori puntati – si legge in una nota – su Andres Fernandez Lancha e Mario Ortega, numeri uno del torneo parte del Cupra Fip Tour, gestito dalla Federazione Internazionale Padel: a pochi giorni dalla finale sfuggita di un soffio al Fip Silver di Napoli, la coppia spagnola punta a chiudere la stagione con un successo. Giovedì il loro debutto contro i portoghesi Solano/Orge. L’Italia è protagonista con Lorenzo Di Giovanni, una delle colonne dell’Italpadel maschile, bronzo europeo con la Nazionale a ottobre. L’abruzzese sarà affiancato dal 17enne talento spagnolo Samuel Rivas, campione mondiale juniores. La coppia debutterà contro Oviedo/Giuliani. Sfida azzurra anche con Matteo Sargolini e Denny Cattaneo, opposti ai francesi Robert/Boronad. In campo inoltre i 18enni Matteo Platania e Giuseppe Fino, tra le migliori promesse italiane, attesi da un debutto contro qualificati e da un eventuale ottavo proprio con Fernandez Lancha/Ortega.

Nel tabellone femminile, giornata inaugurale giovedì per il primo turno, mentre l’esordio dell’atleta di casa Giulia Sussarello, campionessa in carica del torneo e come Di Giovanni bronzo con l’Italia femminile agli Europei di ottobre. Il suo debutto è previsto per venerdì come per tutte le prime otto teste di serie. Nell’attesa, l’attenzione sarà su Camilla Livioni, 18 anni, numero 11 italiana e vicecampionessa europea juniores 2024, in campo con la portoghese Gorito contro Carlone/Avalle. Esordio – conclude la nota – anche per la 16enne Vittoria Giraldi, campionessa italiana Under 16, opposta al duo Jurkovic/Uriarte insieme a Rubinia Antognoni.

Spari vicino alla Casa Bianca, colpite diverse persone

Roma, 26 nov. (askanews) – Diverse persone sono state colpite da colpi d’arma da fuoco esplosi a Washington, nei pressi della Casa Bianca. Lo riporta la Cnn, secondo cui tra le persone raggiunte dai colpi ci sarebbero almeno due membri della Guardia Nazionale. La polizia metropolitana ha scritto su X di trovarsi sul posto di una sparatoria nella zona e ha invitato le persone a evitare l’area.

La Guardia Nazionale non ha per il momento commentato la vicenda e le circostanze della sparatoria non sono ancora chiare. Da mesi, truppe della Guardia Nazionale provenienti da diversi stati si trovano a Washington, DC, come parte della campagna del presidente Donald Trump contro la criminalità nella capitale, che da allora si è estesa ad altre città del Paese.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato informato sulla sparatoria in cui sono rimaste colpite diverse persone a Washington, vicino alla Casa Bianca. Lo ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt in un comunicato.

“La Casa Bianca è a conoscenza della situazione e la sta monitorando attivamente”, ha affermato Leavitt, aggiungendo: “Il presidente è stato informato”.

Un sospetto è stato fermato a seguito della sparatoria avvenuta a Washington, vicino alla Casa Bianca, in cui sono state colpite diverse persone tra cui due membri della Guardia Nazionale. Uno di loro è in condizioni critiche, stando a quanto appreso dal Washington Post.

“La scena è stata messa in sicurezza – ha fatto sapere la polizia in una nota – è stato fermato un sospetto”.

La sfida sempre rimandata Meloni-Schlein, ad Atreju la volta buona?

Roma, 26 nov. (askanews) – Un faccia a faccia non c’è mai stato, da quando la premier Giorgia Meloni è entrata a Palazzo Chigi e la segretaria Elly Schlein ha vinto le primarie del Pd. Qualche scontro su alcuni temi chiave in Parlamento, anche molto vivaci, ma un confronto che spaziasse sui diversi dossier sul tavolo mai. In un momento in cui le priorità del governo sono premierato e modifica della legge elettorale, chissà se l’occasione della festa di Fratelli d’Italia di Atreju sarà la volta buona.

L’invito a partecipare da Fdi è arrivato a tutti i leader dell’opposizione ma la segretaria Dem, secondo quanto riferito, ha posto una condizione che suona così: andrò se ci sarà un confronto con Meloni.

Al momento, a risponderle è il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli: “Se va bene a tutti, visto che stiamo invitando tutti i leader dell’opposizione e hanno già quasi tutti accettato, porterò questa proposta a Giorgia Meloni e deciderà lei. L’unica cosa che ci interessa è non mancare di rispetto agli altri leader dei partiti di opposizione che hanno dato disponibilità senza porre alcuna condizione”. Sapendo bene che il confronto Tv in vista del voto europeo, che era previsto nel salotto di Vespa, era saltato dopo che era stato “impallinato” proprio dal campo del centrosinistra, M5S in testa. Il presidente Cinque Stelle Giuseppe Conte la spiegava così in un post: “Il confronto tv che Meloni e Schlein hanno apparecchiato da mesi in Rai è stato giudicato lesivo della parità di trattamento rispetto alle altre forze politiche…Con una legge elettorale che prevede un sistema proporzionale puro, per cui ogni forza politica corre per sé, questo confronto mirava a polarizzare il voto, a scapito di tutte le altre proposte politiche. Insomma si è provato a ingannare gli elettori. Spiace che ci sia stato bisogno di una pronuncia dell’Agcom a tutela della libera e completa informazione dei cittadini”, concludeva Conte invitando Meloni a un confronto anche con gli altri leader.

Il balletto tra le due dura da tempo. Durante la conferenza stampa di fine 2024, la presidente del Consiglio aveva affermato di ritenere “normale e giusto” un confronto “con il leader dell’opposizione prima della campagna elettorale” delle Europee. Invito accolto, pochi giorni dopo, da Schlein durante il ‘conclave’ Dem nel Park hotel ai Cappuccini a Gubbio, quando era stato spiegato ai cronisti che si erano avviate interlocuzioni tra i rispettivi staff. Poi però, come detto, l’ipotesi non si era concretizzata.

L’occasione che si presenta ora è diversa. La lunga tornata delle amministrative è stata archiaviata: dentro le coalizioni è il momento delle riflessioni e dei calcoli in vista delle Politiche del 2027.

MfE amplia presenza in Europa: con 33% di Impresa entra in Portogallo

Roma, 26 nov. (askanews) – MediaforEurope entra nella portoghese Imprese. L’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi ha stipulato un accordo di investimento con la società Impresa – Sociedade Gestora de Participações Sociais, e il suo azionista di maggioranza, Impreger, in base al quale MfE sottoscriverà azioni di nuova emissione rappresentative del 32,934% del capitale sociale e dei diritti di voto di Impresa.

Impresa è un gruppo portoghese leader nel settore dei media e dell’intrattenimento, quotato alla borsa di Lisbona Euronext, riconosciuto per la sua forte posizione di mercato in Portogallo e nei paesi di lingua portoghese in tutto il mondo. A seguito dell’operazione, Impresa manterrà una base azionaria diversificata. In base ai termini dell’accordo di investimento, Impreger, guidata dalla famiglia Balsemão, manterrà il controllo di Impresa.

“Con questa operazione MfE amplia il proprio raggio d’azione editoriale e commerciale all’intera penisola iberica. I grandi investitori pubblicitari considerano infatti Spagna e Portogallo come un unico bacino. E grazie a questa nuova partnership con Impresa e a Mediaset España, miglioreremo ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato europeo”, ha commentato Pier Silvio Berlusconi, ceo di MfE-MediaforEurope.

“Impresa è un’azienda familiare con una lunga tradizione nei media. Da oggi lavoreremo insieme per un nuovo sviluppo con spirito imprenditoriale e concretezza. Tant’è vero che partiremo immediatamente con collaborazioni operative: raccolta pubblicitaria e piattaforma digitale”, ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi spiegando che “la partnership di MfE con Impresa è un ulteriore passo che consolida il nostro progetto europeo: con il Portogallo diventano sei le nazioni in cui il gruppo opera”.

Con l’ingresso nella portoghese Impresa, infatti MfE amplia così la propria presenza nella penisola Iberica e in Europa, arrivando a operare in sei Paesi: Italia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera e, appunto, Portogallo.

“L’investimento, che non prevede una quota di controllo -ha chiarito MfE – nasce da una logica industriale e di collaborazione con la famiglia Balsemão, storici azionisti di Impresa, con l’obiettivo di sviluppare un progetto comune di lungo periodo. La collaborazione partirà da subito, dalla raccolta pubblicitaria allo sviluppo della piattaforma digitale. Il Portogallo è per MfE un mercato in linea con la visione di media company europea, capace di valorizzare le produzioni locali e di crescere attraverso piattaforme digitali e nuove tecnologie”.

"UnfatheredByJapan", l’appello di un docente italiano per i figli

Roma, 26 nov. (askanews) – “UnfatheredByJapan” (Non più padre per mano del Giappone, ndr): si intitola così il diario che Michele Dall’Arno, docente universitario di fisica in Giappone, ha aperto su YouTube da quando, lo scorso 31 ottobre, la moglie ha lasciato la loro casa a Toyohashi, a sud-ovest di Tokyo, portando con sé i loro tre figli di sette, cinque e due anni, cambiando loro scuola e città, senza permettergli poi di avere alcun contatto con loro. Una pagina online dove legge i libri preferiti dai figli prima della buonanotte, “cercando di compensare la loro assenza con la speranza che la vedano”, lancia appelli alla moglie, dopo la sua richiesta di separazione, perché accetti di dialogare e di arrivare a un accordo sull’affido condiviso dei bambini, e racconta le vicissitudini di un genitore che si scontra con un sistema “che premia il genitore che ha rapito i bambini, riconoscendogli l’affidamento dei figli”.

La vicenda di Dall’Arno non è infatti un caso isolato in Giappone, che non riconosce ancora l’affido condiviso dei figli, per cui chi lascia per primo il tetto coniugale con i figli ottiene poi l’affidamento. Nel suo diario Dall’Arno racconta di aver incontrato in queste ultime settimane altri padri, ma anche madri, finiti nella sua stessa situazione in Giappone e di aver scoperto che il Paese del Sol Levante è considerato “il buco nero” nei casi di sottrazione di minori, grazie al documentario “Unfathered” realizzato nel 2018 da Chiara e Federica Galvani con Marzo Panzetti.

“Si stima che ogni anno 150.000 genitori vengano esclusi dalla vita dei loro figli a causa di una decisione unilaterale del partner”, si afferma nel documentario che racconta le vicende di quattro padri esclusi dalla vita dei loro figli, sottolineando che quello che nel resto del mondo viene considerato rapimento e trattato come tale, in Giappone è ampiamente tollerato.

“Mia moglie ha lasciato il tetto coniugale, ha cambiato la residenza, la scuola dei bambini, che è illegale, dal momento che siamo ancora sposati e sono al 50% responsabile. Mi sono rivolto alla polizia, che non ha fatto nulla, e a diversi legali, che mi hanno confermato che la polizia non fa assolutamente nulla e che il tribunale premia quel genitore che ha rapito per primo i bambini, lasciandogli l’affidamento per i decenni a venire”, ha raccontato ad askanews Dall’Arno, che vive in Giappone dal 2012 per ragioni di lavoro. Il docente non nasconde le difficoltà incontrate nel corso dei 12 anni di rapporto con la moglie, “problemi di dialogo che ho cercato di risolvere, trovando due anni fa nella mia università una counselor da cui andavamo, una volta alla settimana, alternativamente, e che ci aveva aiutato molto”. Ora “mia moglie ha interrotto ogni rapporto non solo con me e con la mia famiglia, ma anche con la counselor”, rifiutando ogni forma di dialogo.

Il prossimo 11 dicembre si terrà la prima udienza per la separazione, “ma sarà data priorità ai soldi, per cui si deciderà in fretta quanto dovrò versare a mia moglie”, mentre “il fatto che i miei bambini siano stati rapiti e che io sia privato dei miei diritti di genitore non entrerà in aula”, ha rimarcato Dall’Arno, secondo cui “la mia battaglia legale, che comunque combatterò, è persa in partenza, e il legale non mi fa illusioni”.

Il docente italiano ha riferito di essersi rivolto anche al Consolato italiano a Osaka, raccontando che “mia moglie ha rifiutato la richiesta del Consolato di una videochiamata per verificare almeno lo stato di salute dei bambini”. Contattato da askanews, il Consolato ha confermato di seguire “con la massima attenzione un caso molto delicato, in un contesto normativo molto complesso”. Il Giappone non riconosce ancora l’affido condiviso. Nel maggio 2024 è stato approvato un disegno di legge che introduce l’affidamento congiunto dei figli minori per le coppie divorziate dal 2026. Nella pratica, però, sarà difficile che i genitori trovino un accordo.

L’auspicio di Dall’Arno è che la sua vicenda spinga le istituzioni politiche e diplomatiche italiane a fare pressioni sulle istituzioni giapponesi perché mettano fine a questo sistema che definisce “barbaro”, e che abbia risalto in modo che “altri cittadini stranieri come me possano fare una scelta informata quando si tratta di sposare un giapponese”. Ma soprattutto, come dice mentre su “UnfatheredByJapan” legge ai figli il libro di Stephen Biesty su come è fatto un aereo, che “un giorno, molto presto, questo aereo ci porti tutti insieme in Italia, a fare una bella vacanza, come abbiamo fatto fino a questa estate, tutti insieme”.(di Simona Salvi)

Moldova, ambasciatore russo accolto a ministero Esteri con un drone

Roma, 26 nov. (askanews) – Un drone contrassegnato con una Z, simbolo dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, è stato depositato davanti al ministero degli Affari esteri della Moldova dove l’ambasciatore russo Oleg Ozerov si è recato per ricevere una protesta formale, all’indomani dell’incursione di diversi di questi apparecchi.

Il giorno precedente, il drone in questione era caduto in un villaggio nel nord-est della Moldova. Assalito dai media, Oleg Ozerov ha parlato di un complotto, poiché il drone è stato ritrovato sul tetto della casa senza aver causato danni. Secondo lui, l’incidente è solo uno dei “numerosi tentativi volti a danneggiare le relazioni bilaterali, che sono già al minimo storico”.

Sei droni hanno violato ieri lo spazio aereo moldavo, provocando l’evacuazione della località in cui è caduto il drone, secondo quanto riferito dal governo. Chisinau ha affermato di aver consegnato a Ozerov “una nota di protesta riguardante questo sorvolo illegale del tutto inaccettabile” e la “grave violazione della sua sovranità”.

Incoronazione dei Poeti in Campidoglio, rinasce Nobel Italiano Poesia

Roma, 26 nov. (askanews) – La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma La Sapienza ha ufficialmente aderito al progetto promosso dalla federazione Aut-Autori per riportare in vita la prestigiosa tradizione dell’Incoronazione dei Poeti in Campidoglio.

L’antico rito, che per secoli ha celebrato le voci più alte della poesia italiana, torna oggi in forma di Premio alla carriera, pensato come un vero e proprio “Nobel della poesia italiana”. L’idea è la seguente: ogni anno un Poeta o una Poetessa verrà insignito/a di una corona d’alloro, simbolo universale di eccellenza poetica e intellettuale.

A garantire l’autorevolezza del riconoscimento sarà il coinvolgimento diretto delle istituzioni accademiche e culturali, a partire proprio dalla Facoltà di Lettere e Filosofia.

Il Premio consisterà in una scultura d’arte appositamente realizzata; la pubblicazione di un volume monografico; una somma in denaro; e, soprattutto, l’investitura simbolica con la corona d’alloro.

A 684 anni da quella storica mattina dell’8 aprile 1341, quando Francesco Petrarca fu incoronato Poeta Laureato sul colle più rappresentativo della capitale, la federazione Aut-Autori – che rappresenta gli autori del Cinema, dell’Audiovisivo, del Teatro, della Radiotelevisione e della Letteratura – annuncia così il ritorno di una tradizione che affonda le sue radici nel mondo classico.

Nel corso dei secoli l’Incoronazione in Campidoglio ha celebrato figure come Torquato Tasso, Albertino Mussato, Bernardino Perfetti e, ultima in ordine cronologico, il 31 agosto 1778, Corilla Olimpica (Maria Maddalena Morelli), immortalata anche da Madame de Staël nel romanzo Corinna o l’Italia.

Resta invece nel campo del simbolico e del desiderio l’immagine di Dante Alighieri incoronato in Campidoglio: l’evento non ebbe mai luogo, sebbene il sommo poeta vi aspirasse, come egli stesso lascia intendere nel Paradiso (canto XXV).

Con questa iniziativa il Campidoglio è chiamato a tornare luogo simbolico di un’ideale moderna Arcadia, casa naturale della poesia italiana, secondo l’ideazione del coordinatore della federazione, Alessandro Occhipinti Trigona.

L’Incoronazione dei Poeti è un progetto realizzato con il Fondo per il diritto di prestito pubblico nella categoria “autori Opere a Stampa” gestito dal Ministero della Cultura- Direzione generale biblioteche e istituti culturali- e con il sostegno di Zètema, che ne hanno riconosciuto l’alto valore culturale.

I promotori fanno sapere che si è in attesa delle conferme da parte di altre Istituzioni, affinché possano concedere il proprio patrocinio e collaborare alla piena realizzazione dell’iniziativa, contribuendo anche alla istituzionalizzazione del Premio trasformandolo in una ricorrenza annuale, non episodica, capace di riconoscere e celebrare una carriera poetica luminosa con il gesto più simbolico e nobile di cingere il capo del Poeta o della Poetessa con una corona d’alloro.

Auto, Ue valuta revisione sullo stop ai motori endotermici dal 2035

Roma, 26 nov. (askanews) – La Commissione europea potrebbe rivedere il divieto sui motori a combustione previsto dal 2035. Lo ha affermato il suo vice-presidente, Stéphane Séjourné, nel corso di una conferenza stampa a Stoccarda, assieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz e al governatore del Baden Wuerttemberg, Winfried Kretschmann. Lo riferisce Afp.

“Vogliamo sostenere la direzione intrapresa, ma adattarla offrendo flessibilità. Abbiamo discusso con produttori, fornitori e parti sociali di una serie di flessibilità che sono probabilmente necessarie nel periodo attuale, dato il contesto internazionale – ha affermato Séjourné, vice-presidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione europea -. Penso in particolare al principio di neutralità tecnologica, a una serie di tecnologie che potrebbero, tra l’altro, essere autorizzate dopo il 2035 e fornire anche una prospettiva molto chiara ai consumatori in attesa di cambiamenti nei veicoli in determinati segmenti”.

“Siamo pronti a proporre un piano di semplificazione completo per il settore automobilistico con un unico imperativo: ridurre gli oneri amministrativi e la burocrazia e rendere il nostro settore più competitivo”, ha aggiunto Séjourné.

Merz, che in un post su X ha ricordato come “l’industria automobilistica” tedesca plasmi l’immagine della Germania nel mondo, ha preannunciato che l’Ue presenterà presto delle proposte per il settore affinché esso rimanga competitivo: “L’Unione Europea si trova ora ad affrontare il compito colossale di correggere e abrogare gran parte delle normative da essa stessa adottate negli ultimi anni, credendo in buona fede che gli sviluppi globali si sarebbero svolti in modo lineare – ha dichiarato in conferenza stampa a Stoccarda -. Tuttavia, questa evoluzione non è più lineare. Stiamo assistendo a cambiamenti davvero esplosivi in tutto il mondo, che si riflettono in particolare nella politica dei dazi degli Stati Uniti d’America”.

Merz ha inoltre ribadito che “questa è solo una piccola parte del problema. Abbiamo tutti sottovalutato la performance dell’economia cinese, e in particolare della sua industria automobilistica, negli ultimi anni”.

Manovra, Palazzo Chigi: clima di condivisione, accordo su affitti ed esenzione ISEE

Milano, 26 nov. (askanews) – Il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi sul Ddl Bilancio “si è svolto in un clima di grande condivisione” ed “è stata raggiunta un’intesa su alcune questioni ancora aperte”. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi, in cui si spiega che “in particolare, si è trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione ISEE sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine”. Nella nota non si fa dunque nessun riferimento all’ipotesi di ulteriore aumento dell’Irap per le grandi banche.

Hanno preso parte all’incontro il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo e i Presidenti dei Gruppi parlamentari di maggioranza del Senato.

Hong Kong, almeno 36 morti nell’incendio al complesso residenziale di grattacieli

Roma, 26 nov. (askanews) – È salito ad almeno 36 morti il bilancio delle vittime dell’incendio scoppiato al Wang Fuk Court, un complesso residenziale di grattacieli a Hong Kong. Lo ha dichiarato il governatore di Hong Kong, John Lee, in una conferenza stampa, mentre le fiamme ancora divorano gli edifici.

Il governatore – riporta la Cnn in un aggiornamento live sul proprio sito web – ha aggiunto che 279 persone non sono “raggiungibili” e che 29 sono state ricoverate in ospedale, di cui almeno 7 in condizioni critiche. “Sono addolorato per la loro morte ed esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a coloro che sono rimasti feriti. Forniremo tutta l’assistenza necessaria”, ha detto Lee ai giornalisti, mentre le cause dell’incendio non sono ancora chiare.

Separazione carriere, ipotesi primo marzo per la data del referendum

Roma, 26 nov. (askanews) – Il referendum confermativo sulla riforma della giustizia, che tra le altre cose prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici e l’alta corte disciplinare, si potrebbe tenere domenica primo marzo. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari.

Oggi, lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conversando con i cronisti in Transatlantico alla Camera a margine del question time, ha fornito una mezza conferma. “La legge è abbastanza chiara, ci sono degli step, la Cassazione si è già pronunciata, adesso vi sono dei termini perentori e dilatori, non prima e non dopo un certo limite. Di conseguenza, secondo i nostri calcoli, dovrebbe essere la prima metà di marzo”, ha spiegato il guardasigilli.

A favore della riforma c’è tutta la maggioranza di governo da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando per Lega e Noi moderati. “Non sarà un referendum sull’esecutivo Meloni”, ha detto a più riprese Nordio. Per il Sì anche Azione di Calenda, i Libdem di Marattin, l’Unione delle Camere Penali italiane, la Fondazione Einaudi, i Radicali.

Voteranno ‘No’ il centrosinistra con il Pd (anche se all’interno dei Dem ci sono alcune posizioni di traverso) M5s e Avs. Schierata contro la riforma l’Associazione nazionale magistrati con il suo comitato per il no. Anche il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, è sceso personalmente in campo nella campagna contro la riforma. Matteo Renzi con Italia viva, lascerà libertà di voto.

Per il referendum confermativo, a differenza di quello abrogativo, non è previsto un quorum di partecipazione: la legge è approvata se la maggioranza dei voti validi espressi è favorevole.

Photo Grant Deloitte, in Triennale Carlos Idun e Fabiola Ferrero

Milano, 26 nov. (askanews) – Una mostra fotografica in Triennale per dare spazio ai due vincitori della terza edizione del Photo Grant di Deloitte, il concorso internazionale articolato in due sezioni che ha la direzione artistica di Denis Curti. ” l’occasione per i giovani fotografi, e per fotografi professionisti e non – ha detto ad askanews – di poter ottenere un contributo economico per continuare la propria professione da una parte e dall’altra di visibilit, perch chi vince il premio che si divide in due categorie sostanzialmente vince anche una mostra”.

I due artisti selezionati dalla giuria sono estremamente interessanti. Il progetto “Hero, Father, Friend” del fotografo e regista ghanese Carlos Idun-Tawiah, vincitore nella categoria “Segnalazioni”, un viaggio dentro la memoria e le possibilit del futuro, una riflessione visiva e sentimentale sulla relazione tra padre e figlio, sorretta da un’idea forte di fotografia. ” un lavoro staged, un lavoro di ricostruzione – ci ha spiegato Curti -. Carlos perde il pap quando era piccolo, ma se lo ricorda bene, ha delle fotografie nel suo album di famiglia, hanno conservato i vestiti. E lui ha pensato che la finzione poteva aiutarlo a immaginare il suo futuro e in questo futuro ha voluto che la presenza di suo pap fosse una costante. E quindi ha iniziato questo percorso dove ha preso degli attori, degli amici, bambini che interpretavano Carlos stesso, altri amici pi adulti che interpretavano il pap e ha messo in scena tutti quei momenti che non riuscito a vivere”.

La messa in scena come forma ulteriore di realt, come costruzione di futuro e come manuale per affrontare la perdita. Carlos Idun interpreta il medium fotografico al meglio delle sue possibilit, che restano comunque molteplici e si declinano, in Triennale, anche nel lavoro della vincitrice della categoria “Open Call” del Photo Grant Deloitte. “In questo caso – ha aggiunto il direttore artistico – ha vinto Fabiola Ferrero, una fotografa venezuelana che ha fatto un magnifico lavoro sull’ossessione della bellezza. C’ una cultura incredibile in questo Paese, dove fin da bambini si viene condotti verso delle esperienze che vogliono celebrare il tema della bellezza attraverso tantissimi concorsi per poi finire anche con delle cose un po’ estreme come i concorsi per le nonne”.

La serie “Reinas” di Ferrero unisce fotogiornalismo e iperrealismo, documentazione e sogno pop, lasciando che poi sia lo spettatore a guardare al di l della superficie delle immagini, anche perch oltre che sui concorsi di bellezza la fotografa si concentrata su un altro aspetto centrale nella vita del Venezuela, ossia la produzione di petrolio. E questo intreccio, gi da s, genera forza narrativa.