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venerdì, 1 Agosto, 2025
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ABABO HUMAN per 2 AGOSTO 1980 nella Stazione AV di Bologna

Bologna, 1 ago. (askanews) – In occasione del quarantacinquesimo anniversario della strage alla Stazione di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Bologna propone ABABO HUMAN per 2 AGOSTO 1980, un grande progetto espositivo, realizzato in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980, il Comitato di Solidariet alle Vittime delle Stragi e il Comune di Bologna. Composto da quattro distinti interventi artistici, allestito nel passaggio pedonale della stazione sotterranea Alta Velocit di Bologna Centrale, sopra i binari dal 16 al 19, fino al 7 agosto 2025 e accompagnato da testi di Mili Romano e Carlo Branzaglia.

In occasione della presentazione, ne ha parlato ad Askanews il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Enrico Fornaroli: “Il progetto che stiamo visitando e un progetto che in realt nasce nel 2014 grazie a un’idea di Poster for the city del corso di Design grafico, ma quest’anno ha integrato tutta una serie di altri interventi legati all’illustrazione, all’installazione, con altri corsi in collaborazione ovviamente con il gruppo Ferrovie dello Stato. L’idea sostanzialmente quella di far confrontare giovani artisti, i nostri studenti dei corsi che hanno partecipato, a questa, non solo commemorazione, ma momento importante di memoria e di ricostruzione storica: perch ovviamente parliamo di giovani artisti che hanno conosciuto solo attraverso il racconto quello che avvenne il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Questa opportunit per noi stata fondamentale: attraverso le illustrazioni dei ritratti di alcune delle vittime della strage, attraverso dei poster che ricordano l’accaduto e il momento, quella giornata drammatica per la citt di Bologna, e poi l’installazione che abbiamo realizzato ricostruendo in scala uno a uno dal punto di vista fotografico l’autobus che trasport i feriti”.

Presente alla visita guidata anche il vicepresidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980, Paolo Lambertini: “Siamo in stazione che per me un luogo di ricordo, un luogo importante: la stazione di Bologna il luogo che ha segnato la mia vita. E oggi c’ un’emozione per fortuna diversa, un’emozione di ricordo, un’emozione profonda dove si stringono ancora una volta in una coralit di azioni a sostegno della memoria varie persone. In questo caso sento di dover ringraziare l’Accademia di Belle Arti di Bologna, sento di dover ringraziare RFI e Grandi Stazioni il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane perch hanno dato vita a un’iniziativa per me straordinaria. Questa iniziativa straordinaria per dimensioni e per emozioni che suscita: dimensioni, si vede, perch ho alle mie spalle l’autobus 37 di 11 metri che per me ha un aggancio emotivo molto importante; emozioni perch ci sono dei ritratti che riguardano le vittime del 2 agosto che sono tutti nomi noti. Io mi sento di ringraziare anche per il modo in cui l’hanno fatto, cio coinvolgendo i giovani, quindi passando un testimone di memoria che per noi importante, dando la parola ai giovani e credo che non ci sia modalit migliore”.

L’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage della Stazione di Bologna del 2 Agosto 1980 porta ogni anno nelle scuole il racconto dell’attentato perch ricordare un impegno verso il futuro.

Non la prima volta che l’Accademia di Bologna si impegna a commemorare l’attentato di matrice neofascista che il 2 agosto 1980 caus la morte di 85 persone e il ferimento d oltre 200. Dal 1997 al 2005, ABABO stata promotrice del progetto di public art Accademia di stazione, a cura di Mili Romano e Roberto Daolio. Dal 2014, inoltre, alla strage di Bologna sono dedicati una serie di manifesti sviluppati per il Comune di Bologna dal corso triennale di Design grafico dell’Accademia, nell’ambito del progetto Poster for the City, ideato da Danilo Danisi. Il primo intervento nell’area pedonale sotterranea della Stazione di Bologna composto dai 12 poster 70×100 cm scelti per rappresentare il drammatico evento della strage di Bologna dal 2014 al 2025, oltre alle proposte non selezionate di questa edizione.

Venti ritratti per la memoria: 2 agosto 1980 del triennio di Fumetto e illustrazione e biennio di Linguaggi del fumetto, a cura di Sara Colaone e Gianluca Costantini, il secondo intervento. Quattro gruppi di cinque ritratti delle vittime della strage restituiscono dignit e voce e portano le storie fuori dall’anonimato dei numeri. Significa trasformare il ricordo in presenza viva nella nostra societ. Ogni storia diventa un passo verso una cittadinanza pi consapevole e la memoria diventi ogni giorno un atto di giustizia.

Un caro amico, del biennio di Fotografia a cura di Paola Binante e Tommaso Bonaventura, il terzo intervento. Il 2 agosto 1980, l’autobus 37 divenne veicolo di soccorso, ma soprattutto simbolo dell’unione dei cittadini, che in quel tragico giorno hanno deciso di non stare ai margini. L’opera una stampa fotografica in bianco e nero in scala 1:1, del bus originale che ritorna ogni 2 agosto in Piazza Medaglie D’oro. Ai piedi della stampa fotografica sono riportate le parole, tratte da un’intervista, dell’uomo che quel giorno ne prese il volante, Agide Melloni, colui che oggi ricorda il 37 come un caro amico”. Si ringrazia TPER per aver messo a disposizione l’autobus matricola 4030 diventato per tutti Autobus37.

Voglio un paese, del triennio di Scenografia e del biennio di Scenografia del teatro dell’opera e spettacolo musicale a cura di Nicola Bruschi e Marco Cesare Consumi il quarto intervento che si tiene sabato 2 agosto alle ore 16 e alle ore 18: quattro studentesse della Scuola di Scenografia interpreteranno una lettura sonorizzata da Marco Cesare Consumi, tratta dal testo Voglio un paese scritto nel 2013 da Andreas Flourakis, poeta e drammaturgo greco contemporaneo.

Nuoto, Ceccon in finale nei 100 farfalla con il record italiano

Roma, 1 ago. (askanews) – Thomas Ceccon vola in finale dei 100 farfalla ai mondiali di nuoto col quinto tempo e col record italiano di 50″42 (23″25 ai 50) strappato a Piero Codia a 50″64 dall’oro europeo di Glasgow 2018. La gara che non doveva fare (se non fosse stato eliminato nei 200 dorso in batteria), è quella della sorpresa: in positivo stavolta. Con un 27″1 molto forte spera che possa “saltar fuori qualcosa ma la medaglia è difficile, non so se farò più questo tempo, è molto forte, non me l’aspettavo. Una gara che non ho mai preparato. La facilità di nuotata nei 50 si è mantenuta nei 100”. Più veloci di Ceccon ci sono l’ex bronzo olimpico Noè Ponti, svizzero allenato dal romano Massimo Meloni, primo in 50″18, il canadese Josh Liendo 50″24, l’iridato francese Maxime Grousset 50″25 e l’altro canadese Ilya Kharun 50″39. Il crono di Ceccon per 3 centesimi non entra nella top 10 mondiale alltime. Ceccon ha già conquistato 3 medaglie in questa edizione dei Mondiali di Singapore: argento nella 4×100 sl e nei 100 dorso di cui è campione olimpici, bronzo nei 50 farfalla. Vanta 9 medaglie nella rassegna iridata.

Unrwa: i lanci aerei di aiuti a Gaza sono 100 volte più costosi di quelli via terra

Roma, 1 ago. (askanews) – Lanciare aiuti a Gaza dal cielo è 100 volte più costoso che consegnarli via camion, via terra, ha dichiarato oggi il capo dell’Unrwa, la principale agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.

“I lanci aerei sono almeno 100 volte più costosi dei camion. I camion trasportano il doppio degli aiuti rispetto agli aerei”, ha scritto Philippe Lazzarini su X.

I lanci aerei sono stati effettuati da Emirati Arabi Uniti, Giordania, Egitto e altri da quando Israele li ha nuovamente autorizzati la scorsa settimana. L’Onu aveva già avvertito che i lanci aerei sono pericolosi oltre che costosi, mentre i palestinesi di Gaza hanno dichiarato alla Cnn di risentirsi di non avere altra scelta che inseguire gli aiuti lanciati via aereo “come cani”.

“Se c’è la volontà politica di consentire i lanci aerei, che sono altamente costosi, insufficienti e inefficienti, dovrebbe esserci un’analoga volontà politica di aprire i valichi stradali”, ha affermato ancora il numero uno dell’Unrwa.

Lazzarini ha affermato che la sua agenzia ha 6.000 camion carichi di aiuti in attesa del via libera per entrare a Gaza. Israele insiste nel controllare tutti i camion prima che attraversino il territorio.

Lazzarini ha aggiunto che durante il cessate il fuoco, durato da gennaio a marzo, l’Unrwa è riuscita a far arrivare dai 500 ai 600 camion al giorno. “Non c’è alternativa alla risposta coordinata delle Nazioni Unite con l’Unrwa, poiché la spina dorsale ha prodotto risultati simili”, ha affermato, in un’apparente critica alla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta dagli Stati Uniti, che ha messo da parte il ruolo delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti.

TERA presenta il modello rigenerativo di Tassullo

Roma, 1 ago. (askanews) – A Montecitorio l’ecosistema minerario che genera futuro: TERA, il modello rigenerativo di Tassullo. Dai beni alimentari al primo Data Center europeo all’interno di una miniera attiva: l’azienda trentina Tassullo ha presentato alla Camera dei Deputati TERA, un ecosistema unico al mondo che coniuga sostenibilit e tecnologia nel cuore della montagna. Un incontro organizzato dall’on. Alessia Ambrosi componente Commissione XIV Politiche dell’Unione Europea.

“Quello di TERA un progetto straordinario, unico al mondo per il suo genere, perch coniuga economia circolare, sostenibilit e innovazione tecnologica. La sostenibilit che non solo un dovere, ma in questo caso diventa una vera e propria opportunit di rigenerazione. Questo progetto coniuga insieme e vede la collaborazione di un partenariato pubblico e privato, dove vede la collaborazione tra le imprese del territorio, la collaborazione dell’universit e delle istituzioni con la provincia autonoma di Trento e i sindaci del territorio”.

Grazie alle attivit estrattive dell’azienda Tassullo, che ogni giorno ricava dalla montagna la Dolomia per i propri prodotti per l’edilizia, sta infatti nascendo un mondo sotterraneo, dove convivono attivit di settori diversi ma accomunate da una visione

comune, che mette al centro il rispetto dell’ambiente e del territorio. Abbiamo parlato con l’Ing. Roberto Covi, CEO Tassullo TERA:

“Oggi abbiamo avuto l’onore di presentare il progetto TERA in un contesto prestigioso come la Camera, l’ecosistema minerario che racchiude tutti i progetti. Tassullo include Intacto, Melinda, Trentingrana e Cavit, che all’interno di questa miniera trovano residenza e hanno sfidato il sottosuolo per portare qualcosa di innovativo, trovando all’interno di una miniera attiva la possibilit di sfruttare caratteristiche uniche, come la temperatura, la sicurezza e la stabilit dei luoghi, a beneficio del proprio processo produttivo. Oggi abbiamo presentato un caso studio che all’interno di TERA prender piede a partire dal prossimo anno, che appunto il Data Center di Intactur”.

Infine intervenuto Achille Spinelli, Assessore allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, universit e ricerca della Provincia Autonoma di Trento:

“Oggi qui presentiamo un’iniziativa che ha a che fare con uno sviluppo privato, ma sul quale il pubblico ha dato un impulso decisivo. Grazie a un piano, a un fondo, che chiaramente deriva dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stato sviluppato un progetto che guarda al futuro, che guarda alla sostenibilit, ma soprattutto guarda a coniugare perfettamente quello che ambiente e tecnologia, quello che digitalizzazione e innovazione”.

Un incontro che ha visto anche la partecipazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha fatto pervenire un messaggio istituzionale di saluto sottolineando il valore dell’iniziativa e l’importanza di modelli industriali sostenibili come quello promosso da TERA.

Straordinaria donazione di sangue alla Scuola Superiore di Polizia

Roma, 1 ago. (askanews) – Esserci Sempre: Donatorinati sposa in pieno il motto della Polizia di Stato e lo porta tra i giovani con gesti ed esempi di solidarietà concreta. Alla Scuola Superiore della Polizia a Roma, 60 giovani Commissari allievi del 114esimo Corso di formazione, hanno voluto aderire alla giornata di solidarietà e hanno donato.

È la più grande raccolta di sangue mai realizzata da DonatoriNati, peraltro nel periodo di agosto che risulta essere il mese nel quale è più carente. La straordinarietà è che sono tutti primi donatori giovanissimi, quindi sono stati avviati a questo lungo percorso valoriale, tantissime ragazze e ragazzi. Sono centinaia gli interventi chirurgici che saranno consentiti da questa straordinaria raccolta oltre le tantissime altre attività di supporto che saranno consentite dalla separazione di plasma piastrine e globuli rossi.

Oggi la Polizia di Stato insieme al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS consolida uno storico rapporto valoriale accanto alle persone più deboli – si spiega in una nota – I 280 commissari frequentatori della Scuola Superiore di Polizia hanno dato prova di una eccezionale sensibilità sostenendo il progetto della donazione del sangue e l’associazione DonatoriNati, costituita da poliziotti, che da 23 anni opera con i maggiori ospedali di tutti Italia.

A raccogliere le donazioni di sangue un team dei medici trasfusionisti del Gemelli, coordinati da Nicola Piccirillo, Direttore della Unità Operativa Complessa Emotrasfusionale. Spesso un piccolo dono produce grandi effetti: donare il sangue salva la vita e dimostra che la solidarietà è una grande ricchezza dell’umanità. Decine e decine le sacche di sangue raccolte tra l’entusiasmo e l’intraprendenza dei giovani commissari del 114esimo corso e del personale permanente della Polizia di Stato.

“Donare il sangue è un gesto importante che apre i giovani alla vita e noi siamo certi che il filo rosso della solidarietà sia sempre più forte tra i giovani. La solidarietà è l’unico investimento che non fallisce mai. I nostri poliziotti, i nostri allievi da tempo sono sensibili al tema della donazione del sangue e lo straordinario risultato di oggi ci incentiva a fare ogni giorno del nostro meglio”, ha evidenziato il presidente Nazionale DonatoriNati Claudio Saltari.

Migranti, Schlein: governo responsabile di scelta illegale

Roma, 1 ago. (askanews) – “La Corte europea ha dato torto al governo italiano chissà se anche stavolta diranno che li abbiamo ispirati noi o che cerca solo di fermare la riforma della giustizia. Si prendano la responsabilità di non aver letto le leggi italiane ed europee e di aver fatto una scelta illegale con centri inumani in Albania che calpestano i diritti fondamentali dei migranti e richiedenti asilo e per cui hanno sperperato più di 800 milioni di euro degli italiani che potevamo invece usare per assumere medici e infermieri”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, commenta la sentenza della corte di giustizia europea sulla normativa che indica i paesi sicuri per il rimpatrio dei migranti.

Marche, Schlein: sfida decisiva, possiamo vincere, tutti con Ricci

Roma, 1 ago. (askanews) – “Quella delle Marche è una sfida decisiva, la possiamo vincere, siamo tutti a supporto di Matteo Ricci che ha già dimostrato una grande capacità amministrativa da sindaco di Pesaro, tenendo insieme una coalizione plurale dove ogni forza mette la sua competenza e la sua passione. Ricci è stato un grande sindaco siamo sicuri possa essere un grande presidente di regione”. Lo ha detto Elly Schlein nel corso di un evento elettorale nelle Marche.

“Lo sosteniamo con una campagna che vuole mettere a nudo il fallimento della destra soprattuto sulla sanità pubblica – ha aggiunto la segretaria del Pd – Acquaroli come Meloni non ha a cuore la sanità pubblica, la stanno smantellando silenziosamente, il governo nazionale taglia risorse, diventa una sanità a misura del portafoglio delle persone”.

L’Onu: "1.373 palestinesi uccisi mentre cercavano cibo"

Roma, 1 ago. (askanews) – L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha dichiarato oggi che 1.373 palestinesi sono stati uccisi mentre attendevano aiuti nella Striscia di Gaza dalla fine di maggio, la maggior parte dei quali per mano dell’esercito israeliano, riporta l’AFP.

“In totale, dal 27 maggio, almeno 1.373 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo; 859 nelle vicinanze dei siti e 514 lungo le rotte dei convogli alimentari”, afferma in una nota l’ufficio dell’agenzia delle Nazioni Unite per i territori palestinesi.

Palazzo Chigi non è d’accordo con la sentenza Ue sui "Paesi sicuri"

Roma, 1 ago. (askanews) – “Sorprende la decisione della Corte di Giustizia Ue in merito ai Paesi sicuri di provenienza dei migranti illegali. Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“La Corte di Giustizia Ue – si sottolinea – decide di consegnare a un qualsivoglia giudice nazionale la decisione non sui singoli casi, bensì sulla parte della politica migratoria relativa alla disciplina dei rimpatri e delle espulsioni degli irregolari. Così, ad esempio, per l’individuazione dei cosiddetti Paesi sicuri fa prevalere la decisione del giudice nazionale, fondata perfino su fonti private, rispetto agli esiti delle complesse istruttorie condotte dai ministeri interessati e valutate dal Parlamento sovrano”.

Migranti, Palazzo Chigi: sorprende Corte Ue, spazi che non le competono

Roma, 1 ago. (askanews) – “Sorprende la decisione della Corte di Giustizia Ue in merito ai Paesi sicuri di provenienza dei migranti illegali. Ancora una volta la giurisdizione, questa volta europea, rivendica spazi che non le competono, a fronte di responsabilità che sono politiche”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“La Corte di Giustizia Ue – si sottolinea – decide di consegnare a un qualsivoglia giudice nazionale la decisione non sui singoli casi, bensì sulla parte della politica migratoria relativa alla disciplina dei rimpatri e delle espulsioni degli irregolari. Così, ad esempio, per l’individuazione dei cosiddetti Paesi sicuri fa prevalere la decisione del giudice nazionale, fondata perfino su fonti private, rispetto agli esiti delle complesse istruttorie condotte dai ministeri interessati e valutate dal Parlamento sovrano”.

La bella invasione di Roma

Generalmente la parola “invasione” evoca alla mente eventi violenti e bellicosi, con aggressioni e sopraffazioni. E di questi tempi purtroppo ne abbiamo dei tragici esempi quotidiani, con immagini che turbano anche gli animi più insensibili. Quelle invasioni provocano lesioni gravi e ferite inguaribili che segnanoper sempre la vita di intere comunità.

In questi giorni a Roma è invece in corso una bella invasione, di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù organizzata nell’ambito del Giubileo dei Giovani. Roma è piena di ragazze e ragazzi che riempiono strade e piazze, sia in centro che in periferia, con gli zaini in spalla, con i colori delle loro magliette e dei loro occhi,dai quali traspare quel sorriso che genera la speranza per un futuro migliore. È davvero una bella invasione, perché questi giovaniarrivano a Roma da paesi, storie e culture diverse per pregareinsieme a Papa Leone per la fine delle guerre. In un momento difficile per la pace in Europa e nel mondo questi ragazzi ci indicano la priorità e la strada da seguire, ma probabilmente la politica e le istituzioni non riusciranno a dare un seguito a questo appello e a questo grido di dolore.

La politica e la diplomazia internazionale non riescono più a far prevalere il dialogo ed il ragionamento sulle azioni da intraprendere, sul criterio che dovrebbe guidare le scelte delleclassi dirigenti alla guida dei diversi paesi del mondo. La liturgia della parola della scorsa domenica – nel brano tratto dal libro della Gènesi (18,20-32) su Sodoma e Gomorra – ci ha ricordato la risposta del Signore alla domanda rivoltagli da Abramo sulle sorti della città di Sodoma “Davvero sterminerai il giusto con l’empio?”. No, rispose il Signore, “non la distruggerò per riguardo a quei dieci…”. 

Ma oggi i “signori della guerra” non hanno riguardo per nessuno, neanche per i bambini colpevoli solo di essere nati nel posto sbagliato! Chi è causa diretta o indiretta delle guerre si sostituisce a Dio decidendo della vita e della morte di molte migliaia di persone, senza alcuna distinzione tra il giusto e l’empio come recitano le sacre Scritture. Quelle Scritture che al Cremlino non vanno di moda e che anche in Israele sono state dimenticate e tradite. Un grande peccato davanti a Dio e agli uomini!

Abramo (Ibrahim), Pellegrino e Amico di Dio

Ilenya Goss

A partire dalla promessa del Signore ad Abramo ripensiamo l’identità cristiana in piena continuità con la storia dell’Israele biblico non solo dal punto di vista storico, ma per la centralità del dono di Dio e della sua iniziativa a cui risponde l’accoglienza piena di fiducia da parte di Abramo. 

Il movimento, il viaggio verso la pienezza della vita è tratto distintivo del rapporto di fiducia tra il Signore e Abramo ed è insegnamento ed eredità oggi per coloro che sono figli della stessa promessa di benedizione. Ebrei e cristiani, sullo stesso tronco della Scrittura e dell’esperienza dell’Israele biblico da cui prendono origine, vivono nel dinamismo della promessa.

Per i cristiani nella vita, nell’insegnamento e nella morte e risurrezione di Gesù di Nazareth il tempo storico è entrato in una nuova fase: la stessa fede da cui siamo generati ci rigenera nella fiducia che anche l’ultimo nemico, la distruzione della morte, la divisione e ogni male, è sconfitto.

Il credente entra in dialogo con ogni essere umano, forte della propria identità, nella gratitudine per la diversità tra i popoli e nel riconoscimento della bellezza del costruire insieme cammini di pace. Abramo come uomo di accoglienza (Mamre Gn 17/18) di una promessa ancora più straordinaria ci insegna a costruire il sogno che il Signore ha già annunciato di voler donare.

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Marco Cassuto Morselli

Inizio da due episodi biblici: la vocazione di Abramo e il momento più drammatico della sua vita, quando crede che Dio gli chieda di sacrificare il figlio Isacco. È possibile che Abramo abbia interpretato le parole rivoltegli secondo la cultura del tempo, che prevedeva l’offerta in sacrificio dei primogeniti, il punto decisivo è però che Isacco non viene sacrificato. Se Abramo non avesse superato la prova e avesse ucciso Isacco non sarebbe nostro padre nella fede. L’episodio si conclude con la solenne benedizione: «Saranno benedette per la tua discendenza tutte le famiglie della terra, perché hai ascoltato la mia voce».

Una pagina così drammatica della Bibbia si presta a un’infinità di considerazioni, ne sottolineo due. La prima è che testi così antichi meritano molto rispetto, non possono essere letti in modo veloce e superficiale, perché si rischiano gravi fraintendimenti. La seconda riguarda il tema del nostro incontro: la speranza. Abramo aveva stretto un’alleanza con l’Eterno, una alleanza eterna, e già alla seconda generazione tutto sembra finire. Ma non è così. La emunah – fede, fedeltà, fiducia – di Abramo non viene meno perché è fondata sulla emunah di Dio.

Nella seconda parte accenno a Nostra Aetate §4 e concludo citando Rav Jonhatan Sacks: «Oggi Dio ci chiama, ebrei, cristiani e musulmani, a liberarci dall’odio e dalla sua predicazione, e a vivere, finalmente, come fratelli e sorelle, fedeli alla nostra fede e ad essere una benedizione per gli altri a prescindere dalla loro fede, rendendo onore al nome di Dio onorando la sua immagine, l’umanità»[1].

[1] Jonhatan Sacks, Non nel nome di Dio. Confrontarsi con la violenza religiosa, trad. di Rosanella Volponi, Giuntina 2017, p. 280.

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Cenap Mustafa Aydin 

Nella tradizione islamica, Abramo (Ibrahim, pace su di lui) incarna il viaggio più profondo dell’anima: quello del pellegrino in cerca di verità. Lasciando alle spalle le certezze terrene, egli cammina attraverso il dubbio, interrogando le stelle, la luna e il sole, finché il suo cuore non trova riposo solo in Dio. La sua storia è la nostra storia: un invito a non temere l’incertezza, perché è nel cammino che si incontra la luce.

Ma Abramo non è solo un cercatore solitario: è Khalil Allah, l’Amico intimo di Dio, colui che riceve la divina amicizia per la sua fede incrollabile. E questa amicizia non è confinata al passato. Oggi, Abramo è anche mio compagno di fede, un ponte tra le religioni che mi ricorda come l’amore per l’Unico unisca ebrei, cristiani e musulmani. Nella mia esperienza interreligiosa, ho scoperto che Abramo non è solo una figura religiosa, ma un fratello spirituale che ci chiama a riconoscerci gli uni negli altri, oltre ogni confine.

In questo intervento, esploreremo come il coraggio del pellegrino e la grazia dell’Amico di Dio possano ispirare il dialogo e la fratellanza oggi.

L’incontro si è tenuto presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli ed è stato presieduto da Mons. Derio Oliverio, Vescovo di Pinerolo

La Svezia ha chiesto alla Ue di introdurre "misure commerciali contro Israele"

Roma, 1 ago. (askanews) – “La Svezia chiede all’Ue di introdurre misure commerciali contro Israele, come il congelamento della componente commerciale dell’Accordo di Associazione”, ha dichiarato su X la ministra degli Affari Esteri della Svezia, Maria Stenergard.

“Dobbiamo continuare a fare pressione sul governo israeliano affinché consenta un’assistenza umanitaria completa e senza ostacoli a Gaza, e su Hamas affinché si disarmi e rilasci gli ostaggi immediatamente” ha aggiunto la ministra.

Inoltre, ha concluso Stenergard: “accogliamo con favore il fatto che altri paesi in Medio Oriente chiedano ora ad Hamas di disarmarsi e di non avere alcun ruolo nella futura governance di Gaza”.

La Corte di Giustizia Ue: la decisione sui Paesi sicuri spetta ai giudici

Roma, 1 ago. (askanews) – “Il cittadino di un paese terzo può vedere respinta la sua domanda di protezione internazionale in esito a una procedura accelerata di frontiera qualora il suo paese di origine sia stato designato come ‘sicuro’ ad opera di uno Stato membro. La Corte precisa che tale designazione può essere effettuata mediante un atto legislativo, a condizione che quest’ultimo possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo vertente sul rispetto dei criteri sostanziali stabilite dal diritto dell’Unione. Le fonti di informazione su cui si fonda tale designazione devono essere accessibili al richiedente e al giudice nazionale. Uno Stato membro non può, tuttavia, includere un paese nell’elenco dei paesi di origine sicuri qualora esso non offra una protezione sufficiente a tutta la sua popolazione”: lo scrive la Corte di Giustizia dell’unione Europa affidando di fatto ai giudici e non ai governi la definizione di status di Paese sicuro.

“In Italia, la designazione di paesi terzi come ‘paesi di origine sicuri’ viene effettuata, dall’ottobre 2024, mediante un atto legislativo. In virtù di questo atto, il Bangladesh è considerato in Italia come un ‘paese di origine sicuro’. In tale contesto, due cittadini del Bangladesh, soccorsi in mare dalle autorità italiane, sono stati condotti in un centro di permanenza in Albania in applicazione del protocollo Italia-Albania 3, da dove hanno presentato una domanda di protezione internazionale. La loro richiesta è stata esaminata dalle autorità italiane secondo la procedura accelerata di frontiera ed è stata respinta in quanto infondata, con la motivazione che il loro paese d’origine è considerato ‘sicuro’.

I ricorrenti hanno impugnato la decisione di rigetto dinanzi al Tribunale ordinario di Roma, che si è rivolto alla Corte di giustizia per chiarire l’applicazione del concetto di paese di origine sicuro e gli obblighi degli Stati membri in materia di controllo giurisdizionale effettivo. Il giudice del rinvio sostiene che, contrariamente al regime precedente, l’atto legislativo dell’ottobre 2024 non precisa le fonti di informazione sulle quali il legislatore italiano si è basato per valutare la sicurezza del paese. Pertanto, sia il richiedente sia l’autorità giudiziaria si troverebbero privati della possibilità, rispettivamente, di contestare e controllare la legittimità di siffatta presunzione di sicurezza, esaminando in particolare la provenienza, l’autorità, l’affidabilità, la pertinenza, l’attualità e l’esaustività di tali fonti”, ricorda la sentenza.

La Corte risponde che “il diritto dell’Unione non osta a che uno Stato membro proceda alla designazione di un paese terzo quale paese di origine sicuro mediante un atto legislativo, a condizione che tale designazione possa essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo. Detto controllo deve vertere sul rispetto delle condizioni sostanziali di siffatta designazione enunciate all’allegato I a tale direttiva, in particolare quando un ricorso sia presentato avverso una decisione di rigetto di una domanda di protezione internazionale in esito alla procedura accelerata applicabile ai cittadini di paesi terzi così designati”.

Infine, la Corte precisa che “fino all’entrata in vigore di un nuovo regolamento destinato a sostituire la direttiva attualmente applicabile, uno Stato membro non può designare come paese di origine ‘sicuro’ un paese terzo che non soddisfi, per talune categorie di persone, le condizioni sostanziali di siffatta designazione. Il nuovo regolamento, che consente di prevedere eccezioni per tali categorie di persone chiaramente identificabili, entrerà in vigore il 12 giugno 2026, ma il legislatore dell’Unione può anticipare questa data”.

Trump ufficializza i dazi elevati (mentre cerca di rimodellare l’economia)

Roma, 1 ago. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ufficializzato la serie di elevati dazi doganali e accordi commerciali annunciati nelle ultime settimane, l’ultima escalation nel suo tentativo di sconvolgere e rimodellare l’ordine economico globale. Con un ordine esecutivo radicale, Trump ha ufficializzato i suoi accordi con importanti partner commerciali come l’Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud, il Regno Unito e le Filippine. Trump ha dichiarato alla NBC News in un’intervista esclusiva che la sua porta sarà sempre aperta a offerte allettanti: “Ciò non significa che tra quattro settimane non arriverà qualcuno a dire che possiamo raggiungere un accordo”.

L’ordine di Trump, arrivato poche ore prima di una scadenza autoimposta per gli accordi commerciali, stabilisce unilateralmente anche le aliquote per i partner commerciali che non hanno raggiunto accordi con lui, ad esempio Israele, Svizzera e Taiwan. L’aliquota della Svizzera sarà fissata al 39%, più alta di quanto precedentemente minacciato, mentre quella di Taiwan sarà fissata al 20%.

Si tratta di fatto di un reset delle relazioni commerciali mondiali, apparentemente concepito per avvantaggiare gli Stati Uniti, con tariffe doganali elevate mai viste da quasi un secolo.

Trump ritiene che le tasse sui beni importati cancelleranno i deficit commerciali e riporteranno la produzione manifatturiera negli Stati Uniti. Ha decantato i 125 miliardi di dollari di entrate derivanti dalle sue già esistenti tasse sulle importazioni, con centinaia di miliardi di dollari promessi da una manciata di Paesi sotto forma di investimenti.

L’ordinanza di Trump di giovedì afferma che i nuovi dazi non entreranno in vigore prima del 7 agosto.

Le merci spedite via nave non saranno interessate dalle nuove tariffe doganali fino al 5 ottobre. Tali prodotti dovranno essere spediti entro il 7 agosto, ma se gli importatori non li ritireranno dal porto o da un magazzino per la vendita, le nuove tariffe non saranno applicate per mesi. Secondo il Dipartimento dei Trasporti, gli articoli che arrivano via nave rappresentano oltre la metà delle importazioni statunitensi.

Trump e i massimi funzionari dell’amministrazione avevano insistito questa settimana sul fatto che non ci sarebbero stati ulteriori ritardi dopo la scadenza delle 00:01 di venerdì. Infatti, poche ore prima che la Casa Bianca pubblicasse l’ordine esecutivo di giovedì, il segretario al Commercio Howard Lutnick aveva urlato ai giornalisti fuori dalla Casa Bianca che non ci sarebbe stata “nessuna proroga” alla scadenza.

Ma giovedì mattina Trump ha accettato una proroga di 90 giorni per i colloqui con la presidente messicana Claudia Sheinbaum. Il Messico è il principale partner commerciale degli Stati Uniti. Giovedì mattina, anche il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato alla CNBC che lui e Trump avrebbero discusso di una proroga della scadenza per i dazi cinesi, prevista per il 12 agosto. E Lutnick aveva affermato giorni fa che i Paesi avrebbero potuto continuare a parlare con l’amministrazione Trump anche dopo la scadenza di venerdì.

Poiché le tariffe appena firmate non entreranno in vigore immediatamente, è probabile che persista l’incertezza per i consumatori e le aziende che cercano di pianificare per il resto dell’anno e oltre.

Nuoto, Quadarella e 4×200 sl in finale ai mondiali

Roma, 1 ago. (askanews) – Inizia positivamente la giornata del nuoto azzurro nelle vasche di Singapore. Due nuove finali centrate, dalla 4×200 stile libero maschile e da Simona Quadarella negli 800 stile libero. La staffetta, trainata da Carlos D’Ambrosio in prima frazione, ha chiuso le semifinali con il 4° tempo totale di 7’05″71, dietro soltanto alla Gran Bretagna, all’Australia e alla Corea del Sud. Quinto tempo in semifinale invece per Simona Quadarella: l’azzurra, dopo l’argento nei 1500 stile libero, chiude seconda la sua batteria in 8’20″47 alle spalle della canadese McIntosh e domani, sabato 2 agosto, proverà a strappare un’altra medaglia. La più veloce di tutte, tanto per cambiare, è stata Katie Ledecky in 8’14″62. Riscatto di Thomas Ceccon: eliminato ieri in batteria nei 200 dorso, si qualifica per le semifinali dei 100 farfalla con l’11° tempo complessivo, 51″36. Seconda prestazione personale nella distanza. In semifinale Leonardo Deplano e Lorenzo Zazzeri nei 50 stile libero. Chiude i conti l’eccezionale qualificazione in semifinale dei 50 farfalla con il 3° tempo di Silvia Di Pietro, capace di stabilire a 32 anni il primato personale nella distanza. (Foto Federica Muccichini e Giorgio Scala / DeepBlueMedia.eu)

Inflazione media eurozona stabile al 2% a luglio

Roma, 1 ago. (askanews) – A luglio l’inflazione media nell’area euro è rimasta stabile al 2%, secondo la stima preliminare pubblicata da Eurostat. I rialzi più forti hanno coinvolto alimentari, alcolici e tabacchi (+3,3%), seguiti dai servizi (+3,1%) e, molto più lontani, i beni industriali non energetici (+0,8%). In calo l’energia con un meno 2,5% annuo, secondo l’ente di statistica Ue.

Il caro vita resta quindi pienamente allinato con l’obiettivo perseguito dalla Bce, che nell’ultima rinione del direttorio ha confermato al 2% i tassi di interesse di riferimento.

Dazi, Sefcovic: ordine Trump primo risultato accordo, lavoro continua

Roma, 1 ago. (askanews) – L’ordine emanato dalla Casa Bianca, che riconduce i dazi sulle principali importazioni dalla Unione europea al 15%, sulla base dell’accordo politico raggiunto domenica scorsa “riflette i primi risultati” del quadro concordato tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il presidente Usa, Donald Trump. Così il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, commenta con un messaggio su X l’ordine di Trump.

“Questo rafforza la stabilità per le imprese europee, così come la fiducia nell’economia transatlantica. Gli esportatori Ue ora beneficiano di una posizione più competitiva. Il lavoro continua”, aggiunge l’eurocommissario.

Antitrust: multa da 3,5 mln a Giorgio Armani SpA e G.A. Operations

Roma, 1 ago. (askanews) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato alle società Giorgio Armani S.p.A. e G.A. Operations S.p.A. una sanzione di 3,5 milioni di euro per pratica commerciale ingannevole ai sensi del Codice del consumo, attuata dal 22 aprile 2022 fino al 18 febbraio 2025.

In particolare, spiega l’Antitrust con un comunicato, le società hanno reso dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale non veritiere e presentate in modo non chiaro, specifico, accurato e inequivocabile. Tali dichiarazioni sono presenti nel Codice Etico delle società, in documenti pubblicati sul sito Armani Values (www.armanivalues.com) e sul sito Armani (www.Armani.com) in cui è presente un link che rimanda al sito Armani Values.

Dall’attività istruttoria dell’Autorità è emerso, da un lato, che le società hanno enfatizzato la loro attenzione alla sostenibilità – in particolare alla responsabilità sociale, anche nei confronti dei lavoratori e della loro sicurezza – che è diventata uno strumento di marketing utilizzato per rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori. Del resto, si legge, il nome stesso del sito aziendale (Armani Values) lo dimostra, come anche alcuni documenti acquisiti nel corso delle ispezioni, da cui emerge con evidenza l’obiettivo di “aumentare la percezione positiva del brand dal punto di vista della sostenibilità … e dal punto di vista commerciale … portare il cliente a fare acquisti consapevoli anche dei ‘valori’ veicolati attraverso i nostri prodotti”.

Dall’altro lato, prosegue il comunicato, le società hanno scelto di esternalizzare larga parte della propria produzione di borse e accessori in pelle a fornitori che, a loro volta, si sono avvalsi di subfornitori. Presso questi ultimi, in diversi casi, è emerso che erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza dai macchinari per aumentarne la capacità produttiva, in tal modo ponendo a grave rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori. Inoltre, le condizioni igienico-sanitarie non erano adeguate, mentre i lavoratori erano spesso impiegati totalmente o parzialmente in “nero”.

In tale contesto, è evidente che il rispetto dei diritti e della salute dei lavoratori non è risultato corrispondente al tenore delle dichiarazioni etiche e di responsabilità sociale diffuse da Giorgio Armani S.p.A. e G.A. Operations S.p.A.. La consapevolezza di tale situazione gravemente lesiva dei lavoratori che producevano borse e accessori in pelle a marchio Armani è con evidenza provata anche dal fatto che, durante un’ispezione di Polizia Giudiziaria, era presente un dipendente di G.A. Operations preposto al controllo della qualità delle lavorazioni, il quale ha dichiarato di “recarsi mensilmente presso quel laboratorio da circa sei mesi”.

Infine, dice ancora l’Antitrust in un documento interno alla Giorgio Armani S.p.A. del 2024, precedente all’apertura della procedura di amministrazione giudiziaria richiesta dalla Procura della Repubblica di Milano, si afferma addirittura che “nella migliore delle situazioni riscontrate, l’ambiente di lavoro è al limite dell’accettabilità, negli altri casi, emergono forti perplessità sulla loro adeguatezza e salubrità”. 8fonte immagine: AGCM).

La banca d’affari Usa Goldman Sachs si lancia sui gelati

Roma, 1 ago. (askanews) – Goldman Sachs si appresta a lanciarsi in una operazione multimiliardaria con cui affiancherebbe il fondo francese Pai nel controllo di Froneri, joint-venture paritetica con il gigante svizzero Nestlé che detiene una molteplicità di marchi di gelato, molto diffusi anche in Italia. Lo riporta il Financial Times, citando fonti anonime a conoscenza dell’operazione.

Secondo il quotidiano un accordo potrebbe essere firmato già a settembre. L’operazione valuterebbe Froneri 15 miliardi di euro debito incluso. Nestlé manterrebbe la sua quota mentre Pai verrebbe affiancata dalla banca Usa.

Froneri ha chiuso il 2024 con un fatturato da 5,5 miliardi di euro e controlla marchi di gelati come Nuii, Maxibon, Coppa del nonno, Oreo, KitKat, Motta, La Cremeria e l’Antica Gelateria del Corso. (fonte immagine: Froneri).

Il leader e la disintermediazione

Quando oggi si parla dell’avvento del leader carismatico, figura solitaria alla guida del partito politico postmoderno; quando si evoca la disintermediazione generalizzata e la fine di quell’associazione democratica chiamata “partito”, che storicamente ha mediato tra cittadini e Stato; quando si denunciano la postdemocrazia e la crisi profonda della rappresentanza politica, quasi sempre manca un’illustrazione concreta di ciò che si intende. Gli studiosi, gli editorialisti e persino i politici, spesso si limitano a concetti astratti.

Trump e l’onnipresenza del leader forte

Il paradigma più evidente viene dagli Stati Uniti. Chi osserva con attenzione non può non notare la frequenza ossessiva con cui il volto di Donald Trump domina le prime pagine, i telegiornali, i social. Quotidianamente lo vediamo in pose autoritarie, con toni arroganti e atteggiamenti prepotenti: posture che disegnano il profilo del capo che non sbaglia mai.

Accanto al suo ultraliberismo, si insinua un sovranismo subdolo e pericoloso, venato da un razzismo latente rivolto contro quei migranti che pure hanno costruito la storia americana. Sempre contro una democrazia globale e contro il multilateralismo collaborativo fondato sulla pace e sulla libertà. Così, dopo il mantra “prima il mercato, prima l’America, prima l’economia”, assistiamo al suo show quotidiano.

Le immagini di un potere senza mediazioni

Trump compare di continuo: al telefono, mentre firma ordini esecutivi, mentre mostra grafici sui dazi, spesso senza aver consultato il Congresso. Gioca al rialzo, come a poker, per ottenere 15 chiedendo 50, in cambio di un folle riarmo europeo contro un’ipotetica invasione russa o cinese. Lo si vede ricevere leader politici all’ingresso di casa, parlare nel suo studio ovale, recitare accanto a Zelensky, scendere dall’aereo e salutare da comandante in borghese, intimidire giornalisti in conferenza stampa, giocare a golf.

Ma non lo si vede mai – mai – nella sede di un partito (perché non esiste) né nel Campidoglio di Capitol Hill, dove si trovano Camera e Senato. Quel luogo sacro alla democrazia è stato invece assaltato da suoi sostenitori, poi liberati grazie a un suo decreto.

Una democrazia ridotta a pubblico

Tutte queste rappresentazioni sono rivolte a un unico destinatario: il pubblico. Non gli elettori, che dopo aver votato vengono spogliati di ogni influenza. Non i cittadini partecipi, ma i telespettatori passivi. La democrazia rappresentativa? Un concetto da manuale. Conta solo l’audience (Manin), che applaude. Ecco la “show-democracy” permanente.

Il precedente italiano: la discesa in campo di Berlusconi

Anche in Italia abbiamo vissuto una rivoluzione simile: la discesa in campo di Silvio Berlusconi, sostenuto dai propri media, alleato con Bossi e la Lega Nord secessionista. Forza Italia ha inaugurato il partito personale, decretando la fine delle sezioni territoriali e della militanza. La “democrazia del pubblico” – come la definì Manin – ha segnato davvero l’inizio della Seconda Repubblica. Ancora oggi ne viviamo gli effetti, mentre attendiamo invano una Terza.

Una speranza: tornare alla politica dal basso

Siamo ormai nella fase matura della leadership carismatica e della democrazia disintermediata. L’unica speranza possibile, oggi, è scommettere sulla riuscita di esperimenti come la “Rete di Trieste”, che promuovono la partecipazione dal basso, il ritorno dei cittadini come veri intermediari della politica. Una strada difficile, ma necessaria, per salvare la democrazia dalla solitudine del capo.

Una lezione dalla Metro B di Roma ai Grandi della Terra

A voi, grandi della Terra,

Vi scrivo dalla metropolitana di Roma, la stessa che prendo ogni mattina per andare in ufficio. Ma ieri, questa routine si è rotta, e al suo posto è apparsa una scena che mi ha fatto riflettere. E vi scrivo perché credo che questa scena sia una lezione che voi, seduti nei vostri palazzi di potere, dovreste ascoltare.

La carrozza non era piena dei soliti volti stanchi, ma di ragazzi e ragazze provenienti da ogni angolo del mondo. Erano giovani, allegri, spensierati. Ho notato un gruppo di portoghesi che ridevano a crepapelle, e vicino a loro c’erano ragazzi di altre nazioni: francesi, spagnoli, tedeschi, americani. Non importava da dove venissero, quale lingua parlassero o il colore della loro pelle. L’aria era elettrica, carica di una gioia contagiosa. Si comunicava in modi diversi, con sorrisi, gesti, qualche parola di inglese o di un’altra lingua che tutti cercavano di capire. Non c’era astio, non c’era imbarazzo. C’era solo la voglia di stare insieme, di divertirsi, di condividere un momento.

Questa scena mi ha fatto pensare a una cosa che tutti sembrano aver dimenticato, o che forse non hanno mai voluto capire: i giovani, di qualsiasi epoca, hanno sempre cercato l’unione. Sono loro che hanno sempre detto “fate l’amore, non fate la guerra”. Non ho mai conosciuto un ragazzo che volesse andare in guerra, che volesse imbracciare un fucile e sparare a un altro ragazzo, suo coetaneo, solo perché viveva dall’altra parte di un confine tracciato su una mappa. I giovani vogliono viaggiare, conoscere, innamorarsi, costruire. Non vogliono distruggere.

Ma voi, grandi del mondo, sembrate sordi a queste voci. Seduti dietro le vostre scrivanie lucide, circondati da consulenti e generali, decidete le sorti di milioni di persone. Parlate di strategia, di confini, di risorse, di onore nazionale. E mentre voi parlate, le bombe cadono, le case vengono distrutte, i ragazzi muoiono. Non vi accorgete che state combattendo guerre che i vostri stessi figli e nipoti non vogliono? Che i vostri ideali di potere e supremazia sono solo fumo negli occhi, una coperta che nasconde la vostra incapacità di trovare una soluzione pacifica?

La verità è che la guerra non è la soluzione. Non lo è mai stata. La guerra non porta altro che morte e distruzione. Non c’è un vincitore, ci sono solo vinti. E il prezzo lo pagano sempre le persone più innocenti: i bambini, le donne, i ragazzi che sognavano un futuro diverso.

Dovreste prendere esempio da quei ragazzi in metropolitana. Dovreste capire che si può comunicare anche senza capirsi perfettamente, che si può ridere insieme anche se non si parla la stessa lingua. Dovreste capire che l’unica cosa che conta davvero è il benessere dei vostri popoli, la loro felicità, la loro sicurezza. Non un metro di terra in più, non una bandiera in più da piantare in un posto lontano.

Non è un sogno da ingenui, è la realtà. È la realtà di un mondo in cui le persone, se lasciate libere di incontrarsi, si uniscono invece di dividersi. Un mondo in cui l’umanità è più forte di qualsiasi confine. Non è un caso che quei giovani fossero così felici. Erano felici perché non avevano armi in mano, ma solo la voglia di stare insieme.

Spero che un giorno, seduti nel vostro ufficio, vi fermerete a pensare a questa scena. E spero che capirete che il vero potere non sta nel dividere, ma nell’unire. E che la vera grandezza non si misura in chilometri quadrati, ma in sorrisi.

Il 6 in condotta e il compitino di cittadinanza

Dopo il Senato (74 sì e 56 no), anche la Camera (154 sì, 97 no e 7 astenuti) ha approvato in via definitiva il cosiddetto DDL Valditara: “Revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento delle studentesse e degli studenti”. Il provvedimento introduce importanti novità: dalla bocciatura con il 5 in condotta nelle scuole secondarie di secondo grado, al ritorno della valutazione numerica del comportamento nelle secondarie di primo grado, fino alle multe per aggressioni al personale scolastico. La scuola primaria mantiene la formula dei giudizi sintetici.

Il voto di condotta diventa determinante

La misura più discussa è quella che stabilisce un voto minimo di 7 in condotta per l’ammissione alla classe successiva. Gli studenti che otterranno 6 dovranno sostenere un “compito di cittadinanza”, prova che potrà determinare la promozione o la bocciatura. Al momento questa norma riguarderà solo le scuole superiori: il 6 equivarrà a un “debito formativo” da colmare con un elaborato, genericamente legato all’educazione civica. In sostanza, la condotta diventa un criterio dirimente e il 6 non sarà più considerato sufficiente.

Il Ministro Valditara intende attribuire al sistema scolastico caratteristiche di maggiore serietà, organizzazione e chiarezza nei ruoli, allineandolo – per sua dichiarazione – a modelli consolidati in altri Paesi. Al tempo stesso, punta a recuperare una funzione centrale di indirizzo e coordinamento, oggi resa incerta dall’autonomia scolastica, spesso esercitata in modo discrezionale e poco verificabile. In questo contesto si inserisce anche il tema – mai risolto – del declino della funzione ispettiva.

Una prova che convince poco

È sul voto di condotta alle superiori che si concentrano le maggiori polemiche. Più che la soglia numerica, colpisce la scelta di affidare la possibilità di rimediare a un anno comportamentalmente negativo a una breve prova scritta, circa 1200 battute. Una decisione discutibile: è lecito pensare che un solo elaborato (magari scritto con l’aiuto di ChatGPT) possa compensare mesi di atteggiamenti problematici, scarso impegno o mancanza di rispetto verso scuola e comunità scolastica?

Il compitino in educazione civica rischia di essere una toppa, un alibi narrativo buono per chiudere l’anno, ma poco efficace per prevenire comportamenti recidivi. Una prova scritta non ha valore riparativo, né può sostituire un percorso educativo costante. Ricordiamo le parole di Mario Rigoni Stern: “Non c’è cosa migliore di una cosa ben fatta”. Se uno studente irrispettoso sa che a fine anno potrà cavarsela con un tema, cosa lo motiverà a migliorare lungo il percorso?

La scuola non è un esamificio

Confondere la pedagogia con il pedagogese – affidando a una prova la confutazione di una valutazione maturata nell’arco dell’anno – è un’operazione che nasconde i problemi invece di affrontarli. Non tutti gli studenti presentano disturbi specifici come l’ADHD, ma molti possono essere corretti, guidati e responsabilizzati nel corso dell’anno scolastico. Questo dovrebbe essere il vero compito della scuola.

Intanto, la riforma entrerà in vigore da settembre 2025.

Aldo Moro e le leadership pedagogiche delle tecnologie

Il pensiero, l’eredità e la testimonianza che ci ha lasciato Aldo Moro sono immense. Siamo cresciuti leggendo e ascoltando la persona, l’uomo, lo statista, il professore universitario. Aldo Moro come luce che illumina la costruzione di un nuovo domani.

“Se fosse possibile dire: saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a questo domani, credo che tutti accetteremmo di farlo, ma, cari amici, non è possibile; oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Camminiamo insieme perché l’avvenire appartiene in larga misura ancora a noi.”

Così le parole di Aldo Moro risuonano come un appello alla responsabilità, ma anche all’impegno, all’umanesimo sociale attivo e permanente.

Un pensiero accademico e politico senza tempo

La lettura dei suoi discorsi parlamentari, gli studi sull’elaborazione del pensiero accademico, l’analisi del messaggio pedagogico quotidiano agli studenti nelle aule della Sapienza di Roma, la riflessione linguistico-politica su nuove formule autenticamente democratiche e costituzionali, rappresentano una rinnovata scoperta di un messaggio sociale e “scientifico” senza tempo e senza confini.

“Pensateci bene, cari amici, siate indipendenti. Non guardate al domani, ma al dopodomani”, diceva Moro.

Educazione civica e Telescuola: una visione anticipatrice

Moro, Professore e Ministro dell’Istruzione, introdusse lo studio dell’educazione civica nelle scuole ed elaborò – da riformista dossettiano – un piano decennale per l’istruzione, volto a rendere effettivo il diritto allo studio attraverso nuovi edifici, borse di studio e servizi di assistenza.

Straordinaria fu la sua intuizione di avvalersi della neonata RAI per dare avvio alla “Telescuola”, embrione della celebre trasmissione Non è mai troppo tardi del maestro Alberto Manzi. Aldo Moro aveva anticipato non solo la terza missione della conoscenza, ma anche la quarta: l’impegno quotidiano nel superare le disuguaglianze, promuovendo la dignità umana e lo sviluppo integrale della persona.

Oltre il presente: un’eredità che parla al futuro

La Telescuola, prima forma strutturata di educazione a distanza, mirava a un’alfabetizzazione “fattiva” e inclusiva. Moro, già alla fine degli anni ’50, intuiva i principi che ritroviamo nell’Obiettivo 4 dell’Agenda Onu 2030 sulla qualità dell’educazione per tutti. La sua visione riecheggia oggi nelle proposte come il Global Education Compact di Papa Francesco e il progetto dell’Universidad del Sentido.

L’alfabetizzazione “tele-scolastica” fu il primo motore sociale di una “tecnologia intergenerazionale”, accessibile a tutti, senza limiti d’età. Una predizione concreta di una res digitarium fondata su leadership gentili e responsabili.

“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.”

Un pensiero e una visione di società che Aldo Moro ha donato a ciascuno di noi, e che non possiamo lasciare cadere. Il suo è un pensiero moderno e attuale, che “ci contiene e ci unisce” in una lezione senza confini, oltre il riformismo sociale di ieri, cyber-innovativo oggi.

Dazi sul vino, Al Bano: non una bella notizia ma io sono positivo

Roma, 31 lug. (askanews) – “Non una bella notizia, perch tutto aumenta e aumenta anche quello. Quindi se aumentano i dazi deve aumentare anche il prodotto. Pi aumenta il prodotto, meno lo si compra. Forse questo dovrebbe essere il vero risultato di questa operazione. Ma aspettiamo tempi migliori, arriveranno. Io sono positivo e ottimista dentro l’anima e aspetto sempre che la giornata bella riesca ad arrivare per tutti”.

Lo ha detto Al Bano, rispondendo a una domanda sui dazi Usa al 15% che hanno colpito anche il vino, di cui produttore in Puglia, a margine della proposta di candidatura per il premio Nobel per la Pace ai bambini di Gaza alla Camera.

Iveco, Borsa non festeggia (-4,5%) la vendita a Tata e Leonardo

Milano, 31 lug. (askanews) – Seduta in forte calo in Borsa per Exor (-6%) e Iveco (-4,5%) meno per Leonardo (-1,4%) all’indomani dell’annuncio della vendita di Iveco agli indiani di Tata Motors (-0,4%) e della divisione Defence (Idv) a Leonardo. Complessivamente il valore dell’operazione è di 5,5 miliardi di euro (3,8 mld per Iveco, 1,7 mld per Idv), superiore alla capitalizzazione di circa 5 miliardi di Iveco prima dell’annuncio dell’operazione. Per Equita l’operazione implica una valutazione di 19,6-20,1 euro per azioni “inferiore a quella che avevamo ipotizzato in uno scenario di M&A ovvero di 22-24 euro per azione”.

Exor che detiene il 27% circa di Iveco (43% dei diritti di voto) incasserà circa 1,5 miliardi di euro che sommati ai circa 2 miliardi incassati dalla vendita di Ferrari, al netto del buyback effettuato, e ad altra liquidità disponibile fanno circa 4 miliardi di cassa. Il numero uno di Exor, John Elkann ha detto che l’obiettivo è fare un investimento importante (2 mld circa) privilegiando i settori tecnologico, lusso e salute. In merito alla cessione di Iveco, la ratio dell’operazione è legata alle dimensioni della società che non la rendevano competitiva in un contesto globale, tenuto conto anche delle difficoltà del mercato, soprattutto dei veicoli commerciali che ha avuto un impatto sui conti del secondo trimestre e ha portato a rivedere al ribasso la guidance per l’anno. Con Tata invece, che si è impegnata con un accordo di due anni a preservare impianti e dipendenti di Iveco e che non aveva un presenza significativa in Europa, il gruppo potrà crescere grazie anche alle sinergie e alla capacità di investimento del gruppo indiano, già dimostrata con Jaguar Land Rover e con Daewoo in Corea. Inoltre Iveco continuerà ad avere sede in Italia a Torino e non sarà delocalizzato all’estero come chiesto dal Governo. Oggi è intervenuto il Ministro Urso dopo l’incontro con i sindacati al Mimit dicendo che continuerà a monitorare la situazione. Quanto alla valutazione di Iveco, pari a 5,5 miliardi, va confrontata con il valore del gruppo post spin-off di Cnh di circa 1,7 miliardi o 6,3 euro per azione rispetto ai 18,1 della chiusura di oggi.

Riguardo gli impegni in Italia di Exor, dopo la cessione di Iveco oltre il 60% del valore degli asset della holding è rappresentato da partecipazioni collegate al nostro paese, in primis Ferrari, poi Stellantis, Juventus, Gedi e Lifenet.

Ferrari conti in crescita ma crolla in Borsa (-11%). Timori su II semestre

Milano, 31 lug. (askanews) – Pioggia di vendite su Ferrari in Borsa (-11,6% a 385 euro) dopo la diffusione dei conti semestrali e il miglioramento della guidance per tenere conto dell’accordo sui dazi fra Usa e Ue al 15%. A pesare anche l’andamento negativo dell’indice Ftse Mib (-1,6%) e dell’indice EuroStoxx di settore (-3,9%).

Secondo gli analisti di Citi, Ferrari continua a raggiungere i risultati attesi e a confermare la guidance, ma le azioni sono scambiate a multipli molto elevati. “L’attenzione si sposta ora su quanto potrà crescere il margine Ebit nel secondo semestre, con consegne e prezzi medi di vendita (asp) attesi in rallentamento. Prevediamo un margine Ebit intorno al 28% nel secondo semestre, rispetto a oltre il 30% nel primo semestre”. Citi ha confermato il rating sell sul titolo con un target price di 360 euro.

Ferrari ha chiuso il primo trimestre 2025 con conti in aumento “senza impatti significativi dai dazi Usa” nel secondo trimestre perché le auto vendute erano già state importate e ha aggiornato al rialzo le stime 2025, togliendo l’impatto di 50pb sui margini Ebit e Ebitda per tener conto dell’accordo al 15% raggiunto da Usa e Ue. “Adegueremo la nostra politica sui dazi (aumenti dei prezzi fino al 10% ndr) quando scenderanno al 15%”, ha detto il Ceo, Benedetto Vigna.

I ricavi nel semestre sono stati pari a 3,58 miliardi di euro (+9 a/a), le consegne a 7.087 unità (+1%), l’utile operativo (Ebit) a 1,094 miliardi (+15%), pari a un margine del 30,6% (+170 pb). L’Ebitda è stato di 1,402 miliardi (+10%) pari a un margine del 39,2% (+50 pb), l’utile netto a 837 milioni (+9%).

A livello di mercati Ferrari chiude il I semestre con consegne in aumento nell’area Emea +4% a 3.347 auto, Americhe +2% a 2.015 auto. In calo invece Cina, Hong Kong e Taiwan -14% a 511 auto e resto dell’Apac -2% a 1.214 auto.

“Abbiamo un order book che arriva fino a inizio 2027. Tutte le nostre auto di gamma, come Roma Spider e 296, sono sold out, quindi è naturale che ci sarà un po’ di rallentamento nella raccolta ordini”, ha detto Vigna.

Riguardo i nuovi modelli che nel piano 2023-2026 erano 15, Ferrari ha lanciato 5 modelli il primo anno, 3 il secondo e 6 quest’anno inclusa l’elettrica e altri due che arriveranno prima della presentazione del nuovo piano a ottobre per un totale di 14. Il 15esimo modello arriverà nel 2026. Sull’elettrica “non c’è alcun ritardo, procediamo secondo i piani. Stiamo facendo quello che avevamo promesso. Mai parlato di una seconda elettrica”, ha detto Vigna.

Infine il Ceo di Ferrari ha parlato di F1 e della conferma di Fred Vasseur come team principal. “Abbiamo deciso di dare continuità alla squadra e la possibilità alle persone di realizzare i progetti iniziati. Abbiamo iniziato la stagione sotto le attese, ma stiamo facendo progressi e ora siamo in lotta per podi e vittorie”.

E’ morto il grande regista teatrale Bob Wilson, aveva 83 anni

Milano, 31 lug. (askanews) – E’ morto a 83 anni a New York, Robert “Bob” Wilson, celebre regista e scenografo di prosa e d’opera statunitense. Era nato a Wacho in Texas nel 1941 e nella sua lunga carriera è stato anche coreografo, pittore, scultore, videoartista e designer.

“Con Bob Wilson scompare una figura cardine della cultura contemporanea. Artista completo, ha inteso sempre il teatro come opera d’arte totale, curando ogni dettaglio degli spettacoli che firmava; ma l’impatto del suo lavoro si estende alle altre arti e a tutti i campi della creatività” scrive in una nota il Teatro alla Scala di Milano, dove la sua prima produzione fu “Salome”, nel 1987 con la direzione di Kent Nagano, i costumi di Gianni Versace e Montserrat Caballé protagonista.

“Torna due anni più tardi con ‘Doktor Faustus’ di Giacomo Manzoni, direzione di Gary Bertini e ancora costumi di Versace. Tra il 2011 e il 2015 firma ‘Il ritorno di Ulisse in patria’, ‘L’Orfeo’ e ‘L’incoronazione di Poppea’ di Claudio Monteverdi con la direzione di Rinaldo Alessandrini” ricorda ancora il Piermarini, concludendo che “nel 2025 cura la serata ‘The Night Before. Objects, Chairs, Opera’ per l’inaugurazione del 63esimo Salone del Mobile, con Marina Rebeka e l’Orchestra del Teatro alla Scala diretta da Michele Spotti”.

Salvini candida con la Lega la madre di Giogi, musicista ucciso 2023

Roma, 31 lug. (askanews) – Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo detto Giogi, il giovane musicista ucciso a Napoli nel 2023, sar candidata con la Lega al consiglio regionale della Campania alle prossime elezioni. L’annuncio arrivato nel corso di una conferenza stampa al Senato dove il partito di Matteo Salvini ha presentato tre proposte di legge per combattere la delinquenza giovanile.

“I napoletani che che vogliono cambiare – ha detto Salvini – hanno in Daniela Di Maggio una testimonianza incredibile perch reagire alla morte di un figlio per mano di delinquenti non chiudendosi, odiando, arrabbiandosi ma aprendosi e facendo proposte culturali e politiche, formando giovani bello. Ringrazio Daniela per aver scelto la Lega, per portare in regione la vita vera”.

Di Maggio ha raccontato che “all’indomani della telefonata di Meloni, le prime facce che ho visto sono state quella di Salvini e Ostellari (Lega), sottosegretario alla Giustizia.

“Matteo mi ha chiesto cosa potesse fare, gli ho chiesto di aiutarmi a cambiare la legge sui minori perch quella che ha ucciso mio figlio. Dalla Lega ho ricevuto braccia aperte dal giorno dopo l’assassinio di mio figlio. Io amo la Lega perch sono gli uomini del ‘mo, mo’, come diciamo a Napoli. Ho scoperto che odoravo di Lega da sempre”.

Al termine della conferenza stampa Salvini ha donato alla mamma di Giogi la spilla della Lega e lei ha ricambiato con una foto ricordo del figlio e un corno napoletano: “Ne servirebbe uno cos – ha commentato Salvini facendo un gesto con le mani – ma partiamo da questo. Questo me lo porto in Cassazione”, dove lo attende il ricorso sulla vicenda Open Arms.

Salvini: dazi? Ursula fermi patto di stabilit e “cazzata” Green deal

Roma, 31 lug. (askanews) – “Al di l del tema dei dazi, su cui sta lavorando la commissione, quello che contesto alla presidente Von der Leyen che non stia muovendo un dito per quello che pu fare lei: cio fermare le regole che limitano la crescita dei paesi, a partire dal patto di stabilit. Perch Ursula Von der Leyen, ancora oggi 31 luglio 2025, non ferma il Green deal che una fesseria e non ferma il patto di stabilit che in questo momento blocca le economie? Non colpa di Trump, Putin, Zelensky o dei sovranisti. Se non lo fa, sbaglia e condanna le imprese italiane, questo dipende solo da lei”. Lo ha detto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini interpellato al Senato sull’accordo sui dazi tra Usa e Ue.

Von der Leyen “riconosca gli errori fatti: il Green deal una cazzata, insostenibile nei modi, nei tempi, una condanna alle nostre imprese, ai cittadini, alle famiglie. Il patto di stabilit che ci impedisce di investire per aumentare stipendi e aprire ospedali una sciocchezza. Ursula perch non lo fai? Chi la sostiene glielo dovrebbe chiedere con la stessa forza di chi non l’ha mai sostenuta”, ha concluso.

Martina Oppelli è morta oggi con suicidio assistito in Svizzera

Milano, 31 lug. (askanews) – La 50enne triestina, Martina Oppelli, da oltre 20 anni affetta da sclerosi multipla, è morta questa mattina in Svizzera attraverso il suicidio medicalmente assistito. Lo rende noto l’associazione Luca Coscioni. Il 4 giugno Oppelli aveva ricevuto il terzo diniego da parte della Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina in merito alla verifica delle condizioni per accedere proprio al suicidio medicalmente assistito.

Sempre secondo quanto riferito la 50enne è stata accompagnata in Svizzera da Claudio Stellari e Matteo D’Angelo, iscritti a Soccorso Civile, associazione per le disobbedienze civili sul fine vita di cui è rappresentante legale Marco Cappato.

Domani alle 13.30 è in programma una conferenza stampa all’Antico Caffè San Marco di Trieste, a cui interverranno Marco Cappato, Claudio Stellari, Matteo D’Angelo e Felicetta Maltese, già imputata in altro procedimento, che ha fornito aiuto.

Italia-Tunisia, Meloni: impegno per realizzazione elettrodotto Elmed

Roma, 31 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, hanno discusso della cooperazione nel settore dell’energia, “condividendo come Italia e Tunisia siano snodi strategici per mettere in comunicazione il potenziale di produzione energetica dell’Africa e la domanda crescente dell’Europa”.

“In questo quadro – rende noto Palazzo Chigi – la presidente Meloni ha riaffermato l’impegno italiano nella realizzazione dell’elettrodotto ELMED, infrastruttura strategica per Italia e Tunisia e il continente europeo. Un progetto che vede anche l’impegno del settore privato italiano per la produzione di energie rinnovabili in Tunisia.

Tennis, Berrettini si allena con Sinner: "Il migliore"

Roma, 31 lug. (askanews) – “Passo dopo passo insieme al migliore”. Matteo Berrettini e Jannik Sinner insieme sui campi di allenamento di Montecarlo. Un selfie su Instagram ritrae il numero uno al mondo insieme all’ex top 10, grandi protagonisti della vittoria dell’ultima coppa Davis a Malaga. Matteo Berrettini ritrova serenità nell’amicizia con Sinner dopo i quattro forfait consecutivi nei tornei post Wimbledon, dove il romano è stato eliminato al primo turno. Berrettini, dopo il disastro dello slam londinese, aveva annunciato di doversi fermare per capire cosa fare in futuro, con un presente incerto dai tanti, troppi infortuni. E chi meglio del suo grande amico Sinner (“il migliore”, come cita il post), per aiutarlo magari ad uscire da questo momento difficile. Per farlo uscire forse dal tunnel.

Nuoto, Sara Curtis prima italiana in una finale dei 100 sl

Roma, 31 lug. (askanews) – Sara Curtis cresce con il trascorrere dei mondiali e si qualifica con il settimo tempo per la finale dei 100 stile libero, diventando la prima italiana a riuscirci. Insomma la storia dell’Italnuoto si arricchisce di un capitolo “scritto” da un talento che ne aprirà molti altri. Coraggiosa la gara della 18enne di Savigliano – tesserata per Esercito e CS Roero, allenata da Thomas Maggiora – nuota in 53″39, con un passaggio un decimo più lento della batteria (25″42) e un ritorno più veloce di 24 (27″92), per la seconda prestazione personale di sempre dietro al suo record italiano di 53″01 che stabilì prendendo il posto di Federica Pellegrini. Sarà una finale di altissimo livello. Comanda al momento l’olandese, campionessa uscente, Marrit Steenbergen in 52″81, un centesimo più veloce dell’australiana Mollie O’Callaghan, oro olimpico nella doppia distanza, e qui come a Fukuoka 2023. “Il tempo onestamente non mi soddisfa, perché penso di valere molto meno, anzi ne sono certa – racconta Curtis, campionessa europea juniores a Vilnius 2024 – E’ bellissimo essere in una finale mondiale. Domani me la godrò, voglio dire la mia, Sto crescendo molto e mi sento sempre meglio. Ho grande fiducia”. (Foto Andrea Staccioli e Andrea Masini / DeepBlueMedia.eu)

Sciame di 20mila api si posa al ministero dell’Economia a Roma, intervento degli apicoltori

Roma, 31 lug. (askanews) – La Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta presso la sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, a Roma, per il recupero di un grande sciame di api mellifere, oltre 20mila esemplari, che si erano posate nei cortili interni sui quali affacciano gli uffici.

L’intervento, a seguito di segnalazione dello stesso Mef, “tra stupore e meraviglia di chi ha assistito al complesso recupero, si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore ‘porta-sciami'”, recita un comunicato.

Secondo l’associazione si è trattato di un fenomeno fuori stagione (le api, di norma, sciamano a primavera), dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale.

“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori.

“Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api ‘ministeriali’ saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”. (fonte immagine: FAI).

Salvini: 6 regioni al voto, c’ spazio per tutti, ci stiamo lavorando

Roma, 31 lug. (askanews) – “Quando ci sar il vertice” del centrodestra sulle elezioni regionali “lo saprete: ci stiamo lavorando”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini parlando al Senato.

Interpellato sul caso del Veneto, Salvini ha risposto: “Sono casi giornalistici, capisco che ad agosto ci sia poco da scrivere e occorra riempire le pagine con ricostruzioni, retroscena e amenit che si aggiungono al calciomercato. Quando ci sar la chiusura, lo saprete. Io sono assolutamente tranquillo e sereno che il buongoverno della Lega e del centrodestra in Veneto sia riconosciuto a livello italiano e internazionale. Che lo riproporremo altrettanto chiaro. Ci sono sei regioni al voto, penso ci sia spazio per tutti per mettere i nomi migliori al posto giusto”. Quanto alla lista Zaia “ne parleremo con i candidati”.

A Venezia82 docu-film di Pistolini "Francesco de Gregori. Nevergreen"

Roma, 31 lug. (askanews) – Il docufilm “Francesco de Gregori. Nevergreen”, prodotto da Our films, società del gruppo Mediawan, Friends TV, Darallouche e Caravan, verrà presentato in anteprima alla 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Fuori Concorso – Speciale Cinema e Musica. Arriverà poi al cinema come evento speciale per Nexo Studios dall’11 al 17 settembre. Prevendite ed elenco sale disponibili dall’8 agosto sul sito nexostudios.it.

Nel suo fare musica, dieci mesi orsono Francesco De Gregori ha scelto un punto di partenza insolito: ha deciso di suonare per un mese, tutte le sere, in un piccolo teatro di Milano, l’Out Off, presentando le canzoni meno conosciute del proprio repertorio – o addirittura le “perfette sconosciute”, le nevergreen, mai insignite del titolo di “evergreen” – ogni volta con una scaletta diversa, condividendone alcune con degli ospiti a sorpresa.

Poi, a questo progetto che ha già i crismi dell’happening, ha pensato di aggiungere un livello in più: farne un film. Non l’ennesimo biopic celebrativo, non un rituale film-concerto, ma un film immerso nella sua musica, capace di muoversi tra quelle canzoni, nella penombra del teatro, nelle emozioni delle serate e degli incontri estemporanei.

Ha condiviso il progetto con Stefano Pistolini, col quale aveva già lavorato per immagini negli anni precedenti (“Finestre Rotte” nel 2013 e nel 2022 “Falegnami e Filosofi” con Antonello Venditti) e insieme si sono inoltrati in un film che individua il proprio racconto nel tempo ciclico della residenza lunga venti concerti, e soprattutto nei suoni e nelle voci di Francesco e di chi ha diviso il palco con lui, senza concessioni alle dichiarazioni di circostanza.

Il risultato è “Nevergreen” un’opera che ha l’ambizione di sperimentare un nuovo modo di coniugare musica e immagini, mescolandole fino al punto di farne una vera e propria storia. Con la partecipazione di Malika Ayane, Elisa, Jovanotti, Ligabue e Zucchero.

Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Gabriele Immirzi e Ferdinando Salzano, “Francesco de Gregori. Nevergreen” è distribuito al cinema da Nexo Studios, in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, Radio Capital e MYmovies.

Milano, ai domiciliari l’ex assessore Tancredi e il costruttore Catella

Milano, 31 lug. (askanews) – Sì agli arresti domiciliari per l’ex assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e per l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima. Lo ha deciso il Gip del capoluogo lombardo, Mattia Fiorentini, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone, e i domiciliari per l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marioni, per il suo vice Alessandro Scandurra e per l’ex manager Federico Pella.

Milano, ai domiciliari ex assessore Tancredi e costruttore Catella

Milano, 31 lug. (askanews) – Sì agli arresti domiciliari per l’ex assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e per l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima. Lo ha deciso il Gip del capoluogo lombardo, Mattia Fiorentini, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone, e i domiciliari per l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marioni, per il suo vice Alessandro Scandurra e per l’ex manager Federico Pella.

Trump attacca ancora Powell: Troppo stupido per presidente Fed

New York, 31 lug. (askanews) – “Jerome ‘Troppo Tardi’ Powell l’ha fatto di nuovo!!! È TROPPO TARDI, e in realtà, TROPPO ARRABBIATO, TROPPO STUPIDO e TROPPO POLITICO, per ricoprire l’incarico di presidente della Fed”, ha scritto questa mattina Donal Trump, su Truth Social, tornando ad attaccare il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, definito ancora una volta con il nomignolo “Troppo tardi”.

Il presidente, nonostante avesse elogiato l’incontro avuto con Powell, la scorsa settimana è tornato ad accusarlo che le sue scelte stanno “costando al nostro Paese MIGLIAIA DI MILIARDI DI DOLLARI, oltre a una delle ristrutturazioni di edifici più incompetente o corrotte nella storia dell’edilizia! In altre parole, ‘Too Late-Troppo Tardi’ è un TOTALE PERDENTE, e il nostro Paese ne sta pagando il prezzo!”.

Mercoledì la banca centrale ha mantenuto i tassi di interesse a breve termine a un livello compreso tra il 4,25% e il 4,5%. Il voto ha visto il dissenso della vicepresidente della Michelle Bowman e del governatore Christopher Waller: la prima volta in 30 anni.(fonte immagine: The White House).

Virus West Nile portato dalla zanzara, Iss: i casi ufficiali salgono a 89 (8 morti) nel 2025

Milano, 31 lug. (askanews) – Salgono a 89 in Italia i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (32 nel precedente bollettino) con otto decessi. E’ quanto emerge dal terzo bollettino della sorveglianza dell’Iss pubblicato oggi.

Tra i casi confermati dall’inizio della sorveglianza al 30 luglio 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania), 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania), 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna) e 1 caso asintomatico (1 Campania). Sono stati notificati 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 20% (nel 2018 20%, nel 2024 14%). Salgono a 31 le Province con dimostrata circolazione del WNV appartenenti a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.

“Stiamo monitorando la situazione con molta attenzione insieme al Ministero, della salute, alle Regioni e agli Istituti zooprofilattici – sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss -. Tutte le misure sono in campo, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni. Oggi non siamo in una situazione di allarme, ricordiamo che l’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso le punture di zanzare. Per questo è importante che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione, da quelle per evitare la proliferazione delle zanzare a quelle personali per proteggersi dalle punture. Ricordiamo anche di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre superiore a 38° per effettuare la diagnosi”.

Dal confronto con le stagioni precedenti emerge c he 2024 ci sono stati 484 casi (266 nella forma neuro invasiva), con 36 decessi. Nel 2023 i casi notificati sono stati 394 (195 nella forma neuroinvasiva), con 32 decessi. Il 2022 è l’anno in cui ci sono stati più casi dall’inizio della sorveglianza, 728 (330 nella forma neuroinvasiva) con 51 decessi.

Dal 1 gennaio al 29 luglio 2025 al sistema di sorveglianza nazionale risultano: 98 casi confermati di Dengue (95 casi associati a viaggi all’estero e 3 casi autoctoni, età mediana 41 anni, 55% di sesso maschile, nessun decesso); 32 casi confermati di Chikungunya (30 casi associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, età mediana 46,5 anni, 53% di sesso maschile, nessun decesso); 4 casi di Zika virus (tutti importati, nessun decesso); 23 casi di TBE (tutti autoctoni, età mediana 52 anni, 57% di sesso maschile, nessun decesso); 38 casi di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 59,5 anni, 74% di sesso maschile, nessun decesso).

Rifiuti, Arera: dal 2026 nuovo bonus sociale per 4 mln famiglie disagiate

Roma, 31 lug. (askanews) – Nuovo bonus sociale rifiuti per 4 milioni di famiglie in disagio economico.

Lo sconto, che arriverà nel 2026, sarà pari al 25% della Tari/tariffa corrispettiva dovuta dal cittadino e sarà riconosciuto automaticamente a tutti i nuclei familiari con Isee inferiore a 9.530 euro, o sotto i 20.000 euro per le famiglie numerose.

L’Autorità ha infatti definito le modalità operative necessarie per consentire l’erogazione automatica del bonus sociale rifiuti, che si aggiunge a quelli già esistenti relativi a energia elettrica, gas e acqua, a ulteriore sostegno della spesa per i servizi essenziali delle fasce più bisognose della popolazione.

Il bonus, che è pari al 25% della Tari/tariffa corrispettiva dovuta dal cittadino, verrà riconosciuto automaticamente (senza che l’utente ne debba fare esplicita richiesta) a tutti i nuclei familiari che hanno presentato all’Inps una Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e ottenuto un livello di attestazione Isee sotto la soglia prefissata di 9.530 euro (estesa a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico).

Con l’entrata in vigore del provvedimento, si stima che circa 4 milioni di nuclei familiari con Isee sotto soglia potranno ottenere lo sconto sulla tassa rifiuti sostenuta nell’anno precedente: infatti, poiché la Tari dovuta viene solitamente quantificata annualmente entro i primi mesi dell’anno e l’Isee può essere richiesto dai cittadini durante tutto l’anno, i dati utili per applicare lo sconto saranno disponibili solo nell’anno successivo a quello di presentazione dell’Isee. Nel 2026 sarà pertanto applicato lo sconto ai nuclei familiari che hanno ottenuto un’attestazione Isee sotto soglia nel 2025.

Grazie anche alla continua e proficua collaborazione con tutti i soggetti interessati (Inps, Acquirente Unico, Sii, Anci Sgate e Csea), il provvedimento individua e regola i flussi di dati che consentono l’identificazione degli aventi diritto e la corresponsione automatica del beneficio con decorrenza a partire dai primi mesi del 2026.

Cinema, a Roma si gira "Bunny-Man", sul set Giannini e Luter

Roma, 31 lug. (askanews) – È iniziata a Roma una nuova fase di riprese del film “Bunny-Man”, prodotto da Andrea Iervolino, e alla produzione si sono uniti due nuovi protagonisti: Giancarlo Giannini nel ruolo del giudice Gladwell e Tatiana Luter in quello della moglie Luise, due personaggi centrali nello sviluppo della trama.

Il film racconta la doppia vita di un artista hip-hop multimilionario conosciuto come Bunny-Man (nome d’arte), la cui fama e maschera pubblica celano una rete di dolore, vendetta e giustizia privata. Infatti, la sua vita apparentemente perfetta viene sconvolta dal tragico suicidio della sorella, conseguenza di una brutale violenza sessuale. Bunny-Man decide quindi di intraprendere un percorso che lo porterà a smascherare i responsabili di questo orribile episodio e ad affrontare un sistema corrotto.

I personaggi del giudice Gladwell e della moglie Luise sono fulcro della corruzione al centro della storia. Sarà grazie alla manipolazione del giudice che i due giovani aguzzini della sorella del protagonista riusciranno a ottenere la libertà. I due rampolli milionari artefici della violenza si sono in realtà affidati al malavitoso Mr.Fox, che ha orchestrato il piano utilizzando il rapporto passionale che il malavitoso ha con l’avvenente e ambigua Luise, moglie del giudice Gladewell. Per arrivare ai due colpevoli, Bunny-Man dovrà ricostruire il disegno criminale a ritroso, scontrandosi con ogni figura coinvolta nella rete di complicità e silenzi.

“Sono orgoglioso di accogliere nel cast due grandi interpreti italiani come Giancarlo Giannini, attore straordinario e nominato all’Oscar, e Tatiana Luter, che vedremo anche in Maserati e che porta con sé eleganza e forza scenica. La loro presenza arricchisce ulteriormente un progetto internazionale ambizioso come Bunny-Man, che, pur mantenendo un ritmo da thriller, affronta un tema profondo con intelligenza e grande impatto narrativo” ha detto Andrea Iervolino.

Giancarlo Giannini e Tatiana Luter si uniscono a un cast internazionale già composto da James Franco, Bella Thorne, Mike Tyson, Debora Nascimento, Meredith Mickelson e Lexi Coons. L’uscita del film nelle sale è prevista per il 2026.

Dazi, "in dollari" i 750 mld di energia che Ue dovrà comprare da Usa

Roma, 31 lug. (askanews) – I colossali impegni di acquisti di energia dagli Stati uniti su cui la Commissione europea, trattando per conto loro, ha vincolato i paesi dell’Unione – i 750 miliardi strombazzati dal presidente Usa Donald Trump, nella conferenza stampa domenica scorsa con dopo l’accordo con la presidente della Commissione, Ursula Van der Leyen – sono in dollari.

Lo ha chiarito una portavoce della Commissione, Anna-Kaisa Itkonen, durante l’incontro di metà giornata con i giornalisti, dato che, evidentemente, a quattro giorni dall’annuncio la valuta di riferimento non era ancora del tutto evidente. E i tassi di cambio possono pesare non poco, specialmente quando si parla di cifre di questa portata.

Quello che resta più ambiguo è come l’Ue possa concretamente onorare questi impegni – a cui si aggiunge un’altro vincolo, per 600 miliardi (si presume sempre dollari) di investimenti negli Usa.

Per gli acquisti di energia “ovviamente in nessun caso saremo in condizioni di ordinare alle imprese cosa comprare e cosa no. Quello che abbiamo fatto, già nel corso degli anni, e quello che continueremo a fare è guardare alle strozzature nelle infrastrutture. E ci sta una cosa che possiamo fare per aiutare: guardare agli aggregati e fare da accentratori di domanda”, ha detto ancora la portavoce.

“Ovviamente – ha precisato – siamo giunti a queste valutazioni, che abbiamo presentato alle nostre controparti Usa, sulla base di una lunga consultazione con le nostre industrie”. E ove queste lo richiedessero, magari tramite i rispettivi governi, la Commissione sarebbe “pronta a fare da accentratore di domanda”, ha aggiunto.

Questi aumenti di acquisti di energia dagli Usa, 250 miliardi di dollari l’anno in più rispetto rispetto al passato su tre anni (in pratica fino alla fine del mandato di Trump) riguarderebbero innanzitutto maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), ma potenzialmente anche carburanti, e combustibili e reattori per le centrali atomiche.

Le cifre secche sono state efficaci a livello mediatico, per il presidente Usa, nell’annunciarle al suo elettorato. Ma da subito sono sorti interrogativi sulla praticabilità di questi aggregati, anche in termini di capacità degli Usa di aumentare le loro forniture di Gnl. (fonte immagine: The White House).

Medioriente, gli Usa sanzionano Anp e Olp

Roma, 31 lug. (askanews) – Il governo degli Stati Uniti ha sanzionato l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per il loro presunto mancato rispetto delle risoluzioni internazionali e per il loro sostegno al terrorismo: lo ha riferito oggi il dipartimento di Stato.

“Gli Stati Uniti stanno imponendo sanzioni che negano i visti ai membri dell’Olp e dell’Anp (à). È per preoccupazione dei nostri interessi nazionali che le sanzioni vengono applicate per ritenere l’Anp e l’Olp responsabili del mancato rispetto dei loro impegni e del minare le prospettive di pace”, ha affermato il dipartimento di Stato in una nota.

La Lega contro i neomelodici e le fiction alla Gomorra

Roma, 31 lug. (askanews) – Punire con la reclusione da un anno e mezzo a tre anni chiunque, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga i minori a commettere delitti inneggiando alla cultura mafiosa: è una delle tre proposte presentate oggi dalla Lega in una conferenza stampa in sala Nassirya al Senato alla presenza del leader Matteo Salvini e di Daniela Di Maggio, madre di Giogiò, Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli nel 2023. Nel suo nome i leghisti hanno depositato due ddl al Senato e una proposta di legge alla Camera “per evitare – ha detto il vicepremier – che ci siano altri Giogiò”.

Uno dei due ddl a Palazzo Madama prevede l’introduzione nel codice penale, attraverso l’articolo 416-bis.2, del reato di “propaganda e istigazione a delinquere con metodo mafioso in danno di minori”. “Quando si pone in essere un atteggiamento che invoglia i ragazzi a seguire la criminalità organizzata si crea questa fattispecie di reato che può comportare una condanna da un anno e mezzo a tre anni”, ha spiegato il senatore leghista Gianluca Cantalamessa, primo firmatario del testo. “Ci sono alcune canzoni che inneggiano, ‘vieni con noi’, che parlano del detenuto, canzoni neomelodiche che consigliano di comprare le armi per essere sicuri anche in modo illegale”. Nel mirino leghista oltre alle canzoni anche le fiction, una su tutte Gomorra, tratta dal best seller di Roberto Saviano: “La fiction Gomorra non ha modelli positivi, mentre quando eravamo piccoli c’era il buono e il cattivo e quindi il bambino sceglieva. In queste fiction non c’è il modello positivo, sono tutti i cattivi”. Salvini ha assicurato che la Lega è “attenta a ciò che è libero pensiero e ciò che è reato: il problema non è censurare il cantante, il problema è che se uno fa il video col mitra non è libertà di pensiero, se fai il video col mitra sei un demente”. Anche Cantalamessa ha garantito: “Siamo per il massimo della libertà del pensiero ma se alcuni clan organizzano delle cose ad arte per attirare i ragazzi, a tutela dei ragazzi bisogna intervenire”. Nella bozza del ddl, l’unico non ancora ufficialmente depositato, è previsto anche che “non possano essere invocate, a propria scusa, ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume”.

L’altro ddl sempre a firma Cantalamessa prevede misure per scoraggiare l’emulazione di personaggi che inneggiano al crimine, oscurando gli account di indagati e condannati per reati ostativi (criminalità organizzata, terrorismo, sequestro di persona, traffico di droga).

La terza proposta è stata presentata alla Camera a prima firma di Jacopo Morrone e istituisce l’Autorità garante per la tutela delle vittime di reati: “Va benissimo il il garante dei detenuti che qualcosina hanno sbagliato per essere detenuti, serve anche un garante delle vittime che non hanno scelto di essere vittime per supporto economico, giuridico, psicologico…voglio vederne uno in Parlamento che dice di non essere d’accordo”, ha detto Salvini.

La Consulta: no a limiti sull’acquisizione della cittadinanza Iure sanguinis

Roma, 31 lug. (askanews) – Non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema. È quanto si legge nella sentenza numero 142 depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili e non fondate varie questioni di legittimità costituzionale, sollevate dai Tribunali di Bologna, di Roma, di Milano e di Firenze, sull’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che “è cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini”, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis.

Le questioni sono giunte alla Corte a partire da giudizi di accertamento della cittadinanza avviati da ricorrenti che sono discendenti di cittadini o cittadine italiani, ma sono nati all’estero, sono ivi residenti e hanno la cittadinanza di un altro Stato. I Tribunali rimettenti hanno censurato tale normativa nella parte in cui non stabilisce alcun criterio idoneo a garantire l’effettività del legame con l’ordinamento giuridico italiano che, secondo i rimettenti, non sussisterebbe nei casi richiamati.

I giudici delle leggi hanno precisato che il legislatore vanta “un margine di discrezionalità particolarmente ampio” nell’individuare i presupposti dell’acquisizione della cittadinanza, mentre alla Corte compete accertare che le norme che regolano l’acquisizione dello status civitatis non facciano ricorso a criteri del tutto estranei ai principi costituzionali o che contrastino con essi.

Nello specifico, la Corte ha rilevato che i giudici rimettenti non hanno contestato, in generale, l’idoneità del vincolo di filiazione a giustificare, alla luce dei principi costituzionali, l’acquisizione della cittadinanza. Viceversa, essi hanno posto in dubbio che, in presenza di richiedenti variamente collegati con ordinamenti giuridici stranieri, sia sufficiente la sola discendenza da un cittadino o da una cittadina italiani a supportare l’acquisizione dello status di cittadino, in mancanza di ulteriori elementi di collegamento con l’ordinamento giuridico italiano.

La molteplicità e genericità delle variabili su cui si fondano i dubbi di legittimità costituzionale sollevati e, correlativamente, la varietà di scelte discrezionali che dovrebbe effettuare la Corte, nell’ambito di una molteplicità di opzioni che hanno significativi riflessi di sistema, hanno comportato l’inammissibilità della maggior parte delle questioni di legittimità costituzionale sollevate. In particolare, sono state reputate inammissibili le censure concernenti gli articoli 1, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione ai vincoli imposti dal diritto dell’Unione europea.

Parimenti, è stata ritenuta inammissibile la questione sollevata sull’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli obblighi internazionali, non avendo i rimettenti individuato quale fosse la norma internazionale violata dalla quale discenderebbe il mancato rispetto dei richiamati obblighi.

Inoltre, la Corte ha dichiarato non fondate le questioni con cui veniva lamentata una irragionevole disparità di trattamento fra la citata disciplina e altri meccanismi di acquisizione della cittadinanza. Per tali censure, la Corte ha ritenuto che difettasse la “sostanziale identità di situazioni” che deve, invece, sussistere per poter accertare tale vizio di incostituzionalità.

Da ultimo, la Corte ha respinto le richieste delle parti costituite in giudizio di pronunciarsi in merito alla nuova disciplina – introdotta, nella pendenza del giudizio, con il decreto-legge numero 36 del 2025, convertito nella legge numero 74 del 2025 – che ha posto limiti all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis. La Corte, infatti, ha chiarito che tale disciplina non trova applicazione ai giudizi dai quali si sono originate le questioni di legittimità costituzionale sottoposte al suo esame.

Consulta, no limiti su acqisizione cittadinanza ‘Iure sanguinis’

Roma, 31 lug. (askanews) – Non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema. È quanto si legge nella sentenza numero 142 depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili e non fondate varie questioni di legittimità costituzionale, sollevate dai Tribunali di Bologna, di Roma, di Milano e di Firenze, sull’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che “è cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini”, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis.

Le questioni sono giunte alla Corte a partire da giudizi di accertamento della cittadinanza avviati da ricorrenti che sono discendenti di cittadini o cittadine italiani, ma sono nati all’estero, sono ivi residenti e hanno la cittadinanza di un altro Stato. I Tribunali rimettenti hanno censurato tale normativa nella parte in cui non stabilisce alcun criterio idoneo a garantire l’effettività del legame con l’ordinamento giuridico italiano che, secondo i rimettenti, non sussisterebbe nei casi richiamati.

I giudici delle leggi hanno precisato che il legislatore vanta “un margine di discrezionalità particolarmente ampio” nell’individuare i presupposti dell’acquisizione della cittadinanza, mentre alla Corte compete accertare che le norme che regolano l’acquisizione dello status civitatis non facciano ricorso a criteri del tutto estranei ai principi costituzionali o che contrastino con essi.

Nello specifico, la Corte ha rilevato che i giudici rimettenti non hanno contestato, in generale, l’idoneità del vincolo di filiazione a giustificare, alla luce dei principi costituzionali, l’acquisizione della cittadinanza. Viceversa, essi hanno posto in dubbio che, in presenza di richiedenti variamente collegati con ordinamenti giuridici stranieri, sia sufficiente la sola discendenza da un cittadino o da una cittadina italiani a supportare l’acquisizione dello status di cittadino, in mancanza di ulteriori elementi di collegamento con l’ordinamento giuridico italiano.

La molteplicità e genericità delle variabili su cui si fondano i dubbi di legittimità costituzionale sollevati e, correlativamente, la varietà di scelte discrezionali che dovrebbe effettuare la Corte, nell’ambito di una molteplicità di opzioni che hanno significativi riflessi di sistema, hanno comportato l’inammissibilità della maggior parte delle questioni di legittimità costituzionale sollevate. In particolare, sono state reputate inammissibili le censure concernenti gli articoli 1, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione ai vincoli imposti dal diritto dell’Unione europea.

Parimenti, è stata ritenuta inammissibile la questione sollevata sull’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli obblighi internazionali, non avendo i rimettenti individuato quale fosse la norma internazionale violata dalla quale discenderebbe il mancato rispetto dei richiamati obblighi.

Inoltre, la Corte ha dichiarato non fondate le questioni con cui veniva lamentata una irragionevole disparità di trattamento fra la citata disciplina e altri meccanismi di acquisizione della cittadinanza. Per tali censure, la Corte ha ritenuto che difettasse la “sostanziale identità di situazioni” che deve, invece, sussistere per poter accertare tale vizio di incostituzionalità.

Da ultimo, la Corte ha respinto le richieste delle parti costituite in giudizio di pronunciarsi in merito alla nuova disciplina – introdotta, nella pendenza del giudizio, con il decreto-legge numero 36 del 2025, convertito nella legge numero 74 del 2025 – che ha posto limiti all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis. La Corte, infatti, ha chiarito che tale disciplina non trova applicazione ai giudizi dai quali si sono originate le questioni di legittimità costituzionale sottoposte al suo esame.

Centrosinistra, Conte: alleanza organica impossibile, M5s indipendente

Roma, 31 lug. (askanews) – “Alleanza stabile o organica? Peggio ancora, non è possibile, la nostra base ha scelto, noi siamo una forza politica progressista e indipendente perciò non ci si può legare mani e piedi con gli alleati”. Così Giuseppe Conte rispondendo a una domanda in conferenza stampa a proposito dei rapporti con Pd e Avs.

“Nessuno metta in dubbio però la nostra autentica determinazione a creare una alternativa di governo. Questo governo è disastroso. Ma dobbiamo chiarire: non vogliamo solo andare a palazzo Chigi ma capire cosa fare per non deludere gli italiani e per questo servono compagni di viaggio affidabili”, ha aggiunto il leader M5s.

Dazi, Ue: ci attendiamo che da domani Usa usino il 15% coconcordato

Roma, 31 lug. (askanews) – La Commissione europea si attende che da domani, primo agosto, allo scadere che era stato fissato da Washington per i negoziati commerciali, i dazi degli Stati Uniti sulle importazioni dall’Unione europea vengano ricondotti al 15% che era stato concordato nell’accordo politico di domenica scorsa, tra il presidente Usa Donald Trump e la presidente della Commissione, Ursulsa von der Leyen.

“Domenica scorsa è stato raggiunto un accordo politico tra i due presidenti. Gli Usa hanno preso questi questi impieghi e ora sta al loro attuarli. La palla sta nel loro campo”, ha affermato un portavoce della Ue, Olof Gill durante il briefing di metà giornata con la stampa. “Per le esenzioni supplementari negoziati proseguono”.

Quanto alle contromisure Ue per l’ipotesi di un mancato accordo “ovviamente le vogliamo sospendere se abbiamo raggiunto un accordo, non ci servono. Non so dirvi di preciso quando avverranno le procedure legali, ma certamente è la nostra intenzione, se le cose vanno come previsto”, ha precisato.

Per quanto riguarda l’attesa dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi, “i negoziatori stanno lavorando per finalizzarla e vi comunicheremo tempi più precisi quando saranno conosciuti”.