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sabato, 22 Novembre, 2025
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Annalisa ricorda Ornella Vanoni: “Non ho parole, era immensa”

Roma, 22 nov. (askanews) – Annalisa appena scesa dal palco del Palazzo dello sport di Roma dove era impegnata nella prima data del suo tour “Ma noi siamo fuoco – Capitolo I” ha commentato a caldo incontrando i giornalisti, la morte di Ornella Vanoni. Visibilmente provata dalla notizia ha dichiarato: “Me l’hanno detto adesso, mentre passavo dal camerino e venivo qua, non so proprio cosa dire. Una notizia orribile, mi dispiace da impazzire, non so, sono un po’ impreparata onestamente a commentare questa cosa, ovviamente stata un’orrenda sorpresa e non so cosa dire, se non che mi dispiace immensamente. Ornella era immensa con tutte le sue manifestazioni artistiche e umane, quindi le mando un abbraccio, spero che le arrivi”.

Regionali, tripla sfida e un obiettivo: Meloni vuole il primato Fdi

Roma, 21 nov. (askanews) – Per principio, nessuna tornata elettorale va data per scontata. Ma alcune lo sono più di altre. E così, per questa triplice sfida regionale di domenica e lunedì, praticamente tutti i pronostici per il centrodestra prevedono una affermazione (facile) in Veneto, una sconfitta (senza speranze) in Puglia e un’altra (più combattuta) in Campania. Un 2 a 1 per il centrosinistra che, messo assieme alle altre sfide che si sono tenute negli ultimi mesi in Marche, Toscana e Calabria, consegnerebbero un pareggio di fatto tra le due coalizioni.

Ma per l’alleanza di governo c’è una sfida nella sfida, una competizione tra liste che in questo caso ha un valore particolare. L’obiettivo intrinseco di Giorgia Meloni, infatti, è mantenere ovunque il primato del suo partito a cominciare dal Veneto. Le ultime elezioni, sia le Politiche che quelle Europee, hanno già decretato – e largamente – la primazia di Fratelli d’Italia sulla Lega. Nonostante ciò, in cambio di una generica promessa sulla Lombardia, la premier ha accettato che il candidato a succedere a Luca Zaia fosse Alberto Stefani, fortemente voluto da Matteo Salvini oltre che uno dei suoi vice segretari. Una decisione che ha lasciato un malcelato amaro in bocca ai meloniani veneti. Non è un caso se, al comizio di chiusura della campagna elettorale a Padova, la presidente del Consiglio abbia ringraziato i ‘fratelli’ locali per la loro “generosità” e augurato a Stefani di governare in compagnia di una “nutrita pattuglia” di Fdi.

Ma Matteo Salvini ha altrettanto bisogno che la Lega si riprenda la medaglia d’oro, visto anche che esprime il candidato governatore. Molte speranze sono affidate al ‘doge’ uscente Luca Zaia che ha deciso di candidarsi capolista ovunque. Secondo calcoli a spanne fatti da esponenti del partito locale, l’obiettivo sarebbe centrabile se arrivasse a conquistare almeno 150mila preferenze. Nei fatti, sarebbe una vittoria personale. Nel mondo del Carroccio la Liga veneta fa storia a sé, ma nelle dinamiche interne si è inserita anche la rivalità con il generale Vannacci che ha praticamente organizzato un tour alternativo a sostegno dei candidati a lui vicini senza apparire negli eventi ufficiali di partito.

Più complicata la situazione in Puglia dove ci si attende un plebiscito per il candidato del centrosinistra Antonio Decaro e dove il centrodestra, che ha puntato sul ‘civico’ Luigi Lobuono, si contende le briciole. Qui, peraltro, Fratelli d’Italia è anche in preda una rivalità interna tra l’area cosiddetta fittiana e quella invece rappresentata dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Emblematico, in tal senso, è stato il caso dell’esclusione dalle liste all’ultimo minuto di Raffaella Casamassima, considerata vicina al commissario europeo.

Discorso a parte per la Campania, elezione dove il mood del centrodestra è del tipo ‘non succede ma se succede’. Dopo mesi di confronto, Giorgia Meloni ha accettato di schierare contro Roberto Fico il ‘suo’ Edmondo Cirielli, storico esponente della destra (molto vicino a Ignazio la Russa) oltre che viceministro degli Esteri. Due fattori che inizialmente l’avevano fatta vacillare sull’ipotesi, proprio per evitare che una eventuale sconfitta venisse addebitata a lei personalmente e al governo in generale. In questo caso, per Fdi, la competizione interna è soprattutto con Forza Italia che, peraltro, è arrivata all’appuntamento con una pesante campagna di reclutamento tra ex deluchiani.

A Napoli un 19enne è morto colpito da un proiettile mentre era in auto

Napoli, 22 nov. (askanews) – Un ragazzo di 19 anni è morto a Napoli dopo essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco alla fronte. I fatti la scorsa notte. Secondo quanto raccontato dagli amici del giovane alla polizia, che sta indagando, il ferimento sarebbe avvenuto intorno all’una e mezza mentre erano in auto, in via Generale Francesco Pinto, zona dell’Arenaccia.

Agli agenti della Squadra Mobile i ragazzi hanno riferito di avere udito un boato mentre erano a bordo della vettura e di avere poi visto il loro amico accasciarsi, con una vistosa ferita alla fronte.

Il 19enne è stato accompagnato in ospedale presso l’ospedale Cto dove è stato ricoverato in prognosi riservata e dove è poi deceduto. Il proietille, secondo quanto accertato dai sanitari, è entrato e uscito dalla fronte del ragazzo. Dalle indagini è emerso che la vittima avesse dei precedenti per spaccio di droga.

Meloni: deciso di tagliare il debito dei Paesi dell’Africa a basso reddito

Johannesburg, 22 nov. (askanews) – “Non possiamo ovviamente ignorare il peso del debito che grava su molte nazioni di questo continente. Per questo anche l’Italia ha deciso di ridurre del 50% il debito dei Paesi a basso e medio reddito nei prossimi 10 anni e soprattutto di convertire l’intero debito dei Paesi meno sviluppati in un piano di investimenti per quei Paesi”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al G20.

“Una scelta – ha detto ancora – che considero una scelta di giustizia e responsabilità che ci auguriamo altri seguano. Crediamo che questa sia la strada giusta per costruire sviluppo e possiamo farlo insieme con umiltà e soprattutto con rispetto per gli altri”.

Torino Film Festival, Castellitto porta il suo "Zorro" al cinema

Roma, 22 nov. (askanews) – Sergio Castellitto ha presentato “Zorro – Un eremita sul marciapiede” in anteprima mondiale nella sezione Zibaldone del Torino Film Festival. Un film che ripercorre il tour del suo spettacolo riportato in teatro dopo molti anni, un monologo, scritto da sua moglie Margaret Mazzantini, su un uomo normale che perde tutto e si ritrova per strada, con riflessioni sul significato dell’esistenza e sulla solitudine.

“Uno spettacolo nato tanti anni fa – ha raccontato Castellitto – avevo voglia di tornare a teatro e chiesi a Margaret di scrivere un testo. Lo spunto le venne da un barbone che era sempre accanto a un supermercato a Roma, in Prati, che a volte era gentile e a volte ci insultava. Fu un successo, ebbe un’accoglienza inaspettata e durante il Covid, mentre eravamo isolati in campagna, mi capitò in mano quel testo e rileggendolo mi resi conto che era ancora molto attuale e sembrava scritto per l’oggi”.

“É stato come un richiamo riportarlo a teatro, poi è venuta la voglia di girare un film mentre ero in tour per l’Italia”, ha spiegato ancora. “La solitudine di quel personaggio oggi è ancora più pericolosa, mi sono reso conto che non c’è differenza tra un artista, un clochard e un attore; l’attore è come un viandante che si aggira nelle città italiane e poi riparte, quindi quello che metto in scena è il racconto di una doppia solitudine. La solitudine è qualcosa che appartiene a tutti, tutti abbiamo avuto almeno una volta il bisogno di appoggiarci a un muro e lasciarci andare. Per me Zorro è un eroe”.

Sergio Castellitto ha anche ricevuto il premio Stella della Mole durante la serata d’apertura della 43esima edizione del TFF. “Dei premi alla carriera bisogna sempre sospettare, possono apparire dei prepensionamenti, invece vanno ricevuti come forma di responsabilità per il futuro, io ho sempre pensato che te li devi meritare dimostrandolo uno o due anni dopo averli ottenuti” ha commentato.

Sala: la sua Milano non dimenticherà Ornella Vanoni

Milano, 22 nov. (askanews) – “Una donna libera. Questa è stata Ornella Vanoni. Una delle più belle voci della musica italiana, una voce elegante e profonda. Ci lascia canzoni eterne. La sua Milano, che l’ha sempre amata, non la dimenticherà”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ricorda su X la cantante Ornella Vanoni, deceduta a 91 anni.

Intanto si è saputo che sarà allestista al Piccolo Teatro di Milano la camera ardente. L’annuncio è arrivato dall’assessore alla Cultura di Palazzo Marino, Tommaso Sacchi. La camera ardente sarà aperta domenica 23 novembre, a partire dalle 10 del mattino.

Ucraina, Costa e von der Leyen hanno visto Meloni e Macron

Johannesburg, 22 nov. (askanews) – Nell’ambito dei contatti diplomatici sul piano di pace per l’Ucraina, a margine del G20 ieri pomeriggio i presidenti del Consiglio europeo Antonio Costa e della Commissione Ursula von der Leyen, hanno avuto una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Più tardi entrambi hanno incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e questa mattina hanno visto il presidente francese Emmanuel Macron.

Costa ha invitato i leader che condividono gli stessi ideali presenti al G20 (Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Norvegia, Canada, Giappone, Australia, FInlandia, Irlanda, Olanda, Spagna) a un incontro per discutere la strada da seguire per l’Ucraina.

Il presidente del Consiglio europeo inviterà inoltre tutti i 27 leader dell’UE a un incontro sull’Ucraina a margine del vertice Ue-Unione africana a Luanda.

Conti pubblici, Meloni: upgrade Moody’s premia lavoro governo

Johannesburg, 22 nov. (askanews) – “Accogliamo con grande soddisfazione l’upgrade di Moody’s sull’Italia, un risultato importante che non avveniva da 23 anni. Questo riconoscimento premia il lavoro serio e responsabile del nostro governo, frutto di scelte coerenti sui conti e di riforme strutturali, ma anche il lavoro e l’impegno delle nostre imprese e dei nostri lavoratori. Desidero ringraziare in particolare il ministro Giorgetti per lo sforzo costante e scrupoloso nella gestione dei conti. La promozione di Moody’s è una conferma della fiducia dei mercati non solo nel governo, ma nell’Italia tutta”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Cos’è successo all’America? Fubini: “Sostanzialmente è successo che tutti stanno peggio”

Un dossier per il centenario di Robert Kennedy

Nel centenario della nascita di Robert F. Kennedy, «Studi cattolici» propone un dossier dedicato alla sua figura e alla sua eredità politica. L’intervista a Federico Fubini (leggi qui), curata da Alberto Mattioli, si inserisce in questo quadro con l’obiettivo di leggere l’America contemporanea alla luce del mito kennediano, senza indulgere a nostalgia ma analizzando le trasformazioni profonde del Paese. 

Il malessere sociale negli Stati Uniti

Il colloquio apre affrontando il tema del disagio economico: non un fenomeno limitato ai ceti più fragili, ma una perdita di potere d’acquisto che dagli anni Sessanta investe anche i redditi medio-alti. Casa, sanità, educazione diventano terreni di crescente difficoltà. Fubini interpreta questo disagio come un sintomo di squilibri sistemici: il peso delle lobby, la finanziarizzazione estrema, la distorsione dei meccanismi democratici che regolano la competizione economica.

Dazi, narrazioni politiche e rapporti con l’Europa

Un passaggio centrale riguarda la politica commerciale americana. I dazi, sostiene Fubini, non favoriscono la maggioranza dei cittadini: aumentano prezzi e inflazione e scaricano tensioni interne sul resto del mondo. Anche il racconto di una presunta Europa “sleale” non trova riscontro nei dati: più che tra continenti, la frattura corre tra Stati e multinazionali capaci di eludere imposte sfruttando le asimmetrie fiscali.

Il nodo Cina e il nuovo dualismo economico

L’intervista affronta poi la sfida cinese e il ruolo del mercantilismo di Pechino, speculare al protezionismo americano. A ciò si aggiunge la crescente dualità dell’economia Usa, dove la rivoluzione dell’AI avvantaggia poche grandi imprese lasciando indietro il resto del sistema produttivo.

Populismo, istituzioni e lascito kennediano

La domanda di fondo è se il trumpismo sia un episodio o una svolta storica. Fubini propende per la seconda ipotesi: più che un ciclo politico, una reazione strutturale ai limiti della rappresentanza. Il mito dei Kennedy, suggerisce, continua a offrire un criterio etico e civile con cui confrontare il presente, pur in un contesto radicalmente mutato.

 

Leggi qui l’intervista  a Federico Fubini, editorialista del Corriere della Sera

Trump davanti a Mamdani: l’arte dello shape-shifting

Un paradosso che dice molto

Come è andato l’incontro alla Casa Bianca tra il Presidente e il “sindaco comunista”? La politica americana, quando vuole, sa cancellare in un attimo le categorie. Così Donald Trump, leader che ha costruito il proprio consenso contro le élite urbane, scopre improvvisamente affinità elettive con Zohran Mamdani. Un paradosso? Sì, ma anche il segno che qualcosa, nella geometria del potere americano, sta cambiando. Trump lo dice apertamente: l’incontro l’ha “sorpreso”, ma gli “obiettivi sono condivisi”. È il come raggiungerli che li divide.

Dietro questa formula apparentemente anodina si intravede una torsione che potrebbe avere una torsione strategica. Trump, in difficoltà nei sondaggi nazionali e preoccupato dall’erosione del voto moderato, fiuta la necessità di aprire un fronte diverso: quello delle città. Non per conquistarne l’elettorato, ma per non restarne più ostaggio.

Trump cerca figure forti, non alleanze ideologiche

Il punto centrale dell’operazione è questo: Mamdani non rappresenta, per Trump, la sinistra radicale, ma il modello del leader “non allineato”, dotato di popolarità diretta, radicato nei quartieri popolari e capace di parlare fuori dai codici tradizionali della politica. È la stessa logica che ha reso Trump un outsider vincente nel 2016. Non deve stupire allora la battuta rivolta all’interlocutore: “Va bene darmi del fascista”. Un gesto di teatralizzazione del conflitto, utile ad alleggerire la polemica ideologica per concentrarsi sul rapporto personale.

Trump vede in Mamdani un “sé stesso rovesciato”, un interprete di un’altra America con cui però condivide l’istinto per il potere immediato, simbolico, mediatico. E questo lo affascina. È un linguaggio comune, pur nella distanza radicale dei contenuti.

Una nuova geografia del potere urbano

Ma c’è di più. Nel momento in cui i sondaggi mostrano un calo di fiducia verso l’Esecutivo – soprattutto tra gli indipendenti – Trump ha bisogno di dimostrare che sa ancora controllare i nodi centrali del Paese. New York, per lui, non è solo la città da cui proviene: è il luogo simbolico da cui è stato culturalmente espulso. Il dialogo con Mamdani gli serve come strategia di recupero. Non si tratta di alleanza, ma di influenza: un modo per affermare che la sua leadership non è confinata al mondo della cosiddetta America profonda.

La domanda allora è se questo gesto inauguri un riposizionamento reale o resterà as usual un episodio mediatico. L’imprevedebilità di Trump suggerisce cautela. Eppure, nella fluidità del quadro politico americano, l’incontro con Mamdani sembra rivelare una verità meno appariscente: il Presidente cerca nuovi varchi per restare competitivo, anche a costo di dialogare con figure lontanissime dal suo universo politico. Non per cambiare idea, ma per cambiare approcci

Appartenenza e identità personale: la radice di una società che vuole essere umana

Identità personale: una costruzione dinamica

L’identità non è qualcosa di rigido o predefinito ma si costruisce nelle relazioni, nelle esperienze e nelle scelte. Non siamo individui isolati, ma nodi di una rete di relazioni e significati. L’identità nasce dall’interazione tra interiorità, contesto sociale, condizioni materiali, affetti e responsabilità.

Quando uno di questi elementi viene meno, l’identità si indebolisce, e si generano fenomeni come radicalismi, solitudini, dipendenze, isolamento digitale. L’identità personale non si difende con muri: si nutre di legami.

Appartenenza: un bisogno umano fondamentale

Appartenere significa sentirsi parte di qualcosa: una comunità, una famiglia, un progetto, una tradizione culturale, una rete solidale. La psicologia conferma che l’appartenenza rafforza l’autostima, protegge dall’isolamento, genera fiducia reciproca, riduce i conflitti e aumenta la cooperazione.

Le società più individualiste sperimentano più isolamento e più polarizzazione. Le grandi encicliche sociali ricordano una verità semplice e universale: nessuna persona può realizzarsi da sola.

Segnali di disgregazione sociale

Oggi emergono segnali preoccupanti: solitudini diffuse, polarizzazioni, perdita del senso comunitario, crisi economiche e culturali, identità liquide non per scelta, precarietà lavorativa, indebolimento della fiducia sociale. Su questi temi si innestano dinamiche politiche che rischiano di aumentare le diseguaglianze.

L’identità e l’appartenenza non sono temi personali: sono criteri per la giustizia sociale.

Identità e appartenenza come motori di umanizzazione

Parlare di umanizzazione significa rimettere al centro la dignità, la relazione, la cura, la solidarietà. In questo senso appartenenza e identità diventano fattori di trasformazione.

Un’identità sana è radicata e aperta, non ha paura del diverso. La chiusura identitaria nasce dalla fragilità. L’appartenenza diventa reale quando genera corresponsabilità: non una comunità che assiste, ma una comunità che coinvolge.

Un patrimonio culturale per tutti

Dal punto di vista culturale, i principi della Dottrina Sociale — letti senza confessionalismi — offrono strumenti importanti per capire la contemporaneità: dignità umana, solidarietà, sussidiarietà, bene comune, giustizia, pace.

Evangelii Gaudium ricorda che la realtà è superiore all’idea: un richiamo valido per chiunque desideri un approccio pratico, non ideologico, alla costruzione sociale.

La cura dei legami come politica pubblica

Oggi l’identità ha ricadute concrete sulle politiche sociali, sull’istruzione, sul lavoro, sulle scelte territoriali, sui servizi di salute mentale e prevenzione. Quando i legami sociali si indeboliscono, aumentano anche le scelte politiche orientate alla separazione piuttosto che alla coesione.

Per questo le questioni etiche e civili non sono neutre: riguardano la visione condivisa dell’umano.

Dove si impara l’appartenenza

L’appartenenza si costruisce in luoghi educativi: comunità locali, scuole, associazioni, reti di volontariato. Sono i luoghi in cui le persone si sentono viste, ascoltate e riconosciute.

Qui l’identità diventa capacità di contribuire al bene comune.

Identità “contro” e identità “per”

Molte narrazioni contemporanee creano identità contro qualcuno: contro un gruppo, un’idea, un nemico immaginario. Queste identità impoveriscono.

Un’identità generativa, invece, è un’identità per: per il bene comune, per la comunità, per l’inclusione delle fragilità, per la giustizia, per il futuro.

Identità e appartenenza nell’era digitale

I social creano una falsa percezione di comunità: molte connessioni, poche relazioni. Spesso amplificano polarizzazione, isolamento, aggressività. Serve alfabetizzazione emotiva, educazione ai media, spazi di confronto reale.

La tecnologia è una risorsa solo se radicata nella relazione umana.

Conclusione

L’umanizzazione della società nasce dal ricostruire legami, dignità e responsabilità.

Serve una cultura dell’identità aperta e dell’appartenenza consapevole, fondata sull’idea che io sono perché noi siamo.

Identità e appartenenza, se vissute con profondità e responsabilità, possono diventare la base di un nuovo patto sociale: un umanesimo civile che non lasci indietro nessuno.

 

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Rosapia Farese (Roma, 1947), autrice e saggista, è Presidente e co-fondatrice dell’Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS. Con un percorso che intreccia impresa, ricerca sociale e impegno civile, promuove progetti nazionali su salute, ambiente, educazione e lavoro.

Referendum, non si strumentalizza la giustizia

La giustizia non si usa come strumento

Circa la riforma della giustizia e il finto garantismo, voterò con convinzione NO al Referendum. Parliamo di una riforma meramente strumentale, che non risolve il bisogno di efficienza, di celerità, non risolve i reali problemi della giustizia in Italia. Piuttosto, appare lampante che si parli di miopia politica, incapace di avvedersi che è la visione della Giustizia a dover essere riportata al centro dell’attenzione, al cuore della sua essenza, il che non induce a perorare riforme atte a separare e, soprattutto, a confondere.

“Dare a ciascuno il suo”: la lezione di Tommaso d’Aquino

Tommaso d’Aquino insegna che compito primo della Giustizia è ordinare l’uomo nei rapporti verso gli altri, e definisce la virtù della giustizia: “Abito per cui l’uomo è inclinato a dare a ciascuno il suo” (S. Th., II-II, q. 58, a.1). Dare a ciascuno il suo significa non danneggiare gli altri: un criterio semplice, di reciprocità, principio etico e giuridico fondamentale.

La giustizia è virtus ad alterum: riguarda le relazioni. Separare ciò che è un corpo unico, confondere ciò che deve essere chiaro, significa avvicinarsi all’illegalità. Senza verità, ammonisce Tommaso, anche il diritto diventa privo di moralità.

Perché il NO è un atto di responsabilità

Rifiutare di aderire alla manifesta ingiustizia, dire NO, diventa fulcro di liberazione. Il referendum propone una riforma che non affronta alcun problema reale: dopo la riforma Cartabia solo l’1% dei magistrati decide il passaggio da funzioni requirenti a giudicanti. Si vuole far decidere su qualcosa che non esiste.

L’articolo 104 della Costituzione afferma l’autonomia della magistratura: il referendum rischia di minarla, spingendo verso una dipendenza dall’esecutivo inaccettabile in una democrazia.

Una politica miope e smemorata

La visione che ispira il referendum confonde autonomia con privilegio, indipendenza con ostacolo. È un modo di intendere la politica come potere autoreferenziale, non come servizio al bene comune.

Siamo lontani dagli stili e dai contenuti di Merlin, Anselmi, Iotti, De Gasperi, Pertini, Moro, Berlinguer, La Pira. A una classe dirigente così debole sarebbe utile studiare quegli esempi.

Quando il potere reagisce alla critica: il caso del ponte sullo Stretto

Un esempio di insofferenza verso il controllo giurisdizionale: il parere negativo della Corte dei Conti sul ponte sullo Stretto. La reazione del Governo è stata vittimista e delegittimante.

Il Governo insiste a voler spendere 13,5 miliardi per un’opera che unisce ciò che la natura non ha unito, mentre Calabria e Sicilia soffrono la mancanza di servizi essenziali.

Prima si provveda al necessario, poi si valuti il resto. È una questione di logica, di rispetto dei cittadini e di bene comune.

Una politica che torni davvero al bene comune

La politica deve tornare a occuparsi della gente, come ricordava La Pira: “Il pane, e quindi il lavoro, è sacro; la casa è sacra”.

Bene comune e armonia sociale furono i fari della Costituzione. Oggi sembrano ingombranti a molti, ma restano i criteri decisivi per giudicare ogni riforma.

Riaccendere quella luce è un dovere. Perché davvero, come si dice: il tempo è padre del Giusto e della Verità.

Conti pubblici, Moody’s alza il rating dell’Italia dopo 23 anni

Roma, 21 nov. (askanews) – Dopo 23 anni Moody’s ha alzato di un gradino il rating dell’Italia e lo ha portato a Baa2 da Baa3, quella che era una valutazione appena un gradino al di sopra del livello ritenuto speculativo. L’agenzia di rating ha aggiunto che l’outlook è tornato “stabile” dal precedente “positivo”. Soddisfazione a caldo è stata espressa dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Siamo soddisfatti della promozione di Moody’s, la prima dopo 23 anni. Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia”, ha commentato in una nota il ministro.

“L’innalzamento del rating – ha spiegato Moody’s – riflette una solida storia di stabilità politica e strategica, che rafforza l’efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti attuati nell’ambito del Pnrr. Prevediamo che questo contesto politico continuerà anche oltre la scadenza del piano, prevista per agosto 2026”.

Per Moody’s “l’Italia sta compiendo notevoli progressi nel raggiungimento degli obiettivi e delle tappe del Pnrr, posizionandosi al primo posto tra tutti i Paesi dell’Ue in termini di numero di richieste di pagamento ed erogazioni”.

Il governo si impegna a mantenere elevati investimenti pubblici anche dopo la fine del Pnrr. “Secondo il progetto di bilancio 2026, gli investimenti pubblici rimarranno superiori al 3,5% del Pil per tutto il periodo 2026-2028. Poiché si è creato spazio contenendo la spesa corrente e aumentando le entrate, riteniamo che questi piani di investimento siano probabili. A loro volta, investimenti pubblici sostenuti miglioreranno il profilo creditizio dell’Italia attraverso il miglioramento delle infrastrutture e della competitività e sosterranno la crescita economica”.

Il solido settore bancario, i solidi bilanci del settore privato e la sana posizione esterna “sono ulteriori fattori di sostegno alla stabilità economica. Questi fattori economici positivi attenuano, ma è improbabile che riescano a compensare completamente, l’impatto negativo sulla crescita potenziale dell’Italia dovuto all’invecchiamento della popolazione”, ha evidenziato l’agenzia.

Inoltre, ha rilevato Moody’s “la crescita del gettito fiscale ha superato quella del Pil nominale dal 2021. Ad esempio, le imposte dirette e indirette sono cresciute in media del 6% su base annua dal 2023, superando la crescita media del Pil nominale del 4,4% nello stesso periodo. In un contesto di stabilità politica e di policy, ci aspettiamo che il governo italiano sia in grado di continuare a realizzare il consolidamento fiscale attraverso misure di entrate e di spesa”. L’agenzia di rating si aspetta “un aumento degli avanzi primari, che sosterrà un graduale calo del rapporto debito pubblico/Pil a partire dal 2027”.

Tuttavia sul fronte negativo, “la riduzione dell’elevato onere del debito italiano dipende da una crescita del Pil relativamente robusta e da un aumento degli avanzi primari di bilancio. Ciò significa che una crescita più lenta o un risanamento fiscale meno pronunciato di quanto attualmente previsto farebbero deragliare le nostre proiezioni di una riduzione dell’onere del debito”, ha aggiunto l’agenzia di rating.

Ucraina, piano Trump divide sia maggioranza che opposizione

Roma, 21 nov. (askanews) – Il piano Trump per l’Ucraina divide sia la maggioranza che l’opposizione, come ormai accade regolarmente entrambi gli schieramenti faticano a trovare una posizione comune sui grandi temi di politica estera. La bozza del presidente Usa riporta in superficie le diverse linee presenti sia nel centrodestra che nel centrosinistra, con posizioni che vanno dall’approvazione di Giuseppe Conte e Matteo Salvini alle barricate di Paolo Gentiloni e Carlo Calenda, mentre Giorgia Meloni e Elly Schlein si attestano su una linea di cautela.

La premier sceglie una linea che tenga insieme il sostegno a Kiev assicurato in questi anni e il buon rapporto con la Casa Bianca: fonti di palazzo Chigi riferiscono di un colloquio con il cancelliere tedesco Friedrich Merz durante il quale si sarebbe parlato di “sostenere gli sforzi negoziali in corso e ribadito l’obiettivo finale del raggiungimento di una pace giusta e duratura”. Il ministro degli Esteri e leader di Fi Antonio Tajani si spinge anche un po’ oltre e dice che la “resa” di Kiev va scongiurata: “Stiamo lavorando perché l’Ucraina possa essere tutelata e che l’accordo non significhi una resa. Credo che la pace debba essere giusta”. Di pace giusta e duratura parla anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani prevedendo però che a “questa pace si arriverà con un prezzo da pagare da parte dell’Ucraina che sarà un prezzo amaro da digerire. Fare la pace può essere più difficle e doloroso che fare la guerra”. Il piano Trump, aggiunge, “è molto migliorabile” deve coinvolgere Kiev e l’Ue ma “la soluzione non sarà indolore”. Intanto però il sostegno dell’Italia sarà confermato sia “col cuore che con il portafoglio”, cioè con le armi.

Matteo Salvini però insiste nella sua linea. Da giorni il leader della Lega chiede di mettere fine all’invio di aiuti militari e oggi afferma che prima di mandare altre forniture “aspettiamo di vedere se la pace a cui sta lavorando Trump arriverà in porto”. E, aggiunge, “se Trump che sta antipatico a tanti sarà riuscito a porre fine alla guerra tra Israele e Hamas e fra Russia e Ucraina sarà un bene per tutti”.

Non solo: se Tajani rivendica un ruolo per l’Ue, in serata Salvini fa diffondere una nota alla Lega per dire che “ci auguriamo che nessuno, in particolare a Bruxelles, Parigi e Berlino, intralci i negoziati per assurde pulsioni belliciste”. Perché, aggiunge il comunicato, “è doveroso incoraggiare il dialogo tra Trump, Zelensky e Putin confidando si arrivi a una mediazione che ponga fine alla guerra. Il presidente americano merita fiducia, anche alla luce del risultato ottenuto in Medio Oriente”.

Toni simili a quelli di Conte, che scarta rispetto alla linea del Pd e della stessa Avs: “E’ evidente la forte determinazione di Trump a porre fine a questo conflitto russo-ucraino? C’è da chiedersi: hanno altrettanta forte determinazione i governanti europei?”. Un plauso a Trump che non si ritrova nelle parole della Schlein: “E’ fondamentale che Ucraina e Ue siedano in questo negoziato, che non può essere lasciato alle telefonate tra Trump e Putin, e che l’Ue intraprenda una forte azione politica e diplomatica”, perché “tutti vogliamo la pace” ma “non si può negoziare una pace giusta senza che a quel tavolo sieda il Paese che ha subito un’invasione criminale. E che accanto all’Ucraina sieda anche l’Unione europea”.

L’ex premier Paolo Gentiloni, poi, è molto più drastico: “Questo piano è una cosa incredibile, è scritto in inglese ma sembra fatto dai russi, onestamente”. E Pina Picierno aggiunge: “Conte riesce nell’impresa di fare propaganda per Putin mentre strizza l’occhio al sovranismo mercantilista di Trump. Nel campo progressista non ci può essere spazio per un trumpismo camuffato da pacifismo, né per chi continua a parlare lingua di Putin”. E il piano Trump è “una resa” anche per Riccardo Magi (Più Europa), mentre Carlo Calenda annuncia la partecipazione alla manifestazione per l’Ucraina di domenica.

Torino Film Festival, Banderas: grande ammirazione per cinema italiano

Torino, 21 nov. (askanews) – Antonio Banderas elogia, in italiano, l’Italia e il suo cinema dal red carpet del Torino Film Festival. L’attore viene premiato con la Stella della Mole in questa 43esima edizione.

” un piacere stare in Italia, un paese di cinema, l’ammirazione per quello che l’Italia ha portato al cinema internazionale grandissima, le stelle, gli attori, i registi, la cinematografia in generale, un piacere per me”, ha detto ricordando la sua prima volta in Italia, al Festival di Venezia nel 1985.

“La cultura mediterranea abbiamo in comune – ha sottolineato – un modo di intendere la vita. Semplice e complicata allo stesso tempo”.

Torino Film Festival al via, subito parata di star sul red carpet

Torino, 21 nov (askanews) – Con il primo red carpet al Teatro Regio, al via ufficialmente la 43esima edizione del Torino Film Festival.

Sul red carpet tra gli altri hanno sfilato il direttore artistico Giulio Base, la conduttrice della serata d’apertura e chiusura Laura Chiatti e alcune delle star a cui in questa edizione stato attribuito il premio Stella della Mole, da Antonio Banderas a Sergio Castellitto, da Spike Lee a Claude Lelouch, da Jacqueline Bisset a Daniel Bruhl e Aleksandr Sokurov.

Al TFF, sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, sono tanti i nomi attesi in citt nei prossimi giorni: arriveranno tra gli altri Vanessa Redgrave, Juliette Binoche, Terry Gilliam, James Franco. In programma ci sono 120 titoli tra cui diverse anteprime mondiali.

Il Maestro Gianni Mazza in uscita con "Buon Natale (anche ai leoni)"

Roma, 21 nov. (askanews) – “Buon Natale (anche ai leoni)” è il titolo del nuovo singolo del Maestro Gianni Mazza, in uscita venerdì 21 novembre per Don’t Worry/Believe Digital. Il rispetto per gli animali e la natura non va in vacanza sotto la neve: il Maestro Gianni Mazza ci ricorda, con la sua solita ironia, che l’amore per questi esseri viventi ci rende a prescindere tutti più buoni. E con la canzone Buon Natale (anche ai leoni), anche i “re della Savana” saranno più amabili! Un abbraccio musicale universale, così potremmo definire questo brano che coinvolge tutti, ma proprio tutti i nostri amici pelosi, con le pinne, a due o a quattro zampe, con le ali o sinuosi che siano. Il Natale è più gioioso con la consapevolezza che “gli animali ci danno tanto amore e non fanno mai la guerra£, oppure che £perfino i pipistrelli sono belli”.

Scritta dal Maestro Gianni Mazza, compositore del brano insieme a Paolo Audino (anche autore dei disegni del cartoon del video) e Sergio Cossa per il testo, Buon Natale (anche ai leoni) è un augurio ironico e brillante che suona per bambini ma che in realtà è rivolta a tutti (animali compresi). Il Maestro si mette in gioco in prima persona cantando e suonando il pianoforte, con il suo tipico umorismo, di chi sa coinvolgere il pubblico con un sorriso.

Pordenone verso la Capitale della Cultura con le immagini di Doisneau

Pordenone, 21 nov. (askanews) – Pordenone si prepara per essere Capitale italiana della Cultura 2027 e lo fa anche attraverso la fotografia, seguendo il filo conduttore della parola “Leggere”, che ha orientato il progetto di candidatura. E una grande mostra alla Galleria Bertoia dedicata a Robert Doisneau, celebre fotografo francese, che ha saputo leggere, con il suo sguardo affettuoso e ironico, la societ, soprattuto parigina, ma con un taglio diventato universale.

“Una mostra come quella di Doisneau a Pordenone nel 2025 – ha detto ad askanews Alberto Parigi, assessore alla Cultura e Grandi eventi del Comune friulano – significa che noi abbiamo costruito un progetto pluriennale. Non vogliamo essere capitale italiana della cultura solo nel 2027, ma stiamo costruendo un prima importante, un durante che sar il clou e poi anche un dopo, perch vogliamo lasciare un’eredit. E vogliamo fare un passo ulteriore, un upgrade di Pordenone, accendendo finalmente un faro su questo territorio che non nell’immaginario collettivo nazionale, noi vogliamo porlo proprio in questo immaginario collettivo e far s che sia visto senza stereotipi, non solo una citt di manifattura, di industria, di impresa, ma anche una citt che esprime un livello culturale di assoluto valore”.

In mostra le fotografie pi celebri, come il ritratto pi umano di Pablo Picasso o il famosissimo Bacio dell’Hotel de Ville, ma anche le fotografie del periodo giovanile, le storie di guerra, quelle legate al mondo del lavoro, per arrivare alle meno note fotografie a colori, che oggi hanno una contemporaneit assoluta. “In questo progetto – ci ha spiegato Gabriel Bauret, che con la moglie Chantal ha curato l’esposizione – l’idea era trovare lo spirito dell’autore dietro la foto. Cerchiamo di capire un po’ come lavorava, qual era l’interesse di Robert Doisneau nella sua vita e nella sua mente, perch non si tratta solo di immagini, dietro le immagini c’era una persona”.

Altro aspetto importante da ricordare quando si parla di Doisneau, ma vale per tutta la fotografia, la relazione tra la cosiddetta realt del mondo e la costruzione dell’immagine. “Oggi possiamo vedere – ha aggiunto Bauret – che non c’era differenza tra le foto che faceva su commissione, per esempio il Bacio dell’Hotel de Ville, realizzata per il magazine Life, e le foto che ha fatto per il suo interesse personale. Il secondo aspetto che certamente alcune fotografie sono di reportage, istantanee dalla strada, ma alcune sono messe in scena. E non vediamo differenze. C’ un’unit di stile, che riunisce tutti i diversi aspetti del suo lavoro”.

La mostra “Robert Doisneau – Lo sguardo che racconta” rientra in un progetto con altre tre esposizioni fotografiche e rester aperta al pubblico fino al 6 aprile 2026.

Torino film festival, il russo Sokurov: no censura, l’arte ci accomuna

Torino, 21 nov. (askanews) – “Una domanda per me dolorosa, non deve essere cos”. Cos Aleksandr Sokurov, regista russo autore di film come “Arca russa” e “Il Sole”, ha risposto a una domanda sulla “censura” dell’arte russa, dal red carpet del Torino film festival che d il via alla 43esima edizione. “L’arte in comune, che sia russa o italiana, Leonardo Da Vinci o Dostoevskij, Thomas Mann, siamo tutti sulla stessa arca e l’arte ci accomuna, tutti non possiamo scendere da questa arca”.

Torino film festival, Spike Lee: nessuno lascer New York per Mamdani

Torino, 21 nov. (askanews) – Dal red carpet del Torino film festival, l’ironia di Spike Lee per gli allarmismi sulla vittoria di Mamdani come sindaco di New York. “Ho votato per lui – ha detto – tutte quelle persone che dicevano che avrebbero lasciato New York City, che si sarebbero trasferite da New York City dopo che accaduto, credo che pochissime persone se ne siano andate”.

Sicurezza stradale, per la “vision zero” decisivi fattore umano e IA

Roma, 21 nov. (askanews) – La “Vision Zero”, ovvero una circolazione stradale senza morti o feriti gravi, un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile. E’ quanto emerge dal Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale 2025 dal titolo “L’evoluzione della mobilit nel tempo”, presentato alla Camera dei Deputati, in occasione del centenario della fondazione dell’ente, che ogni anno effettua oltre 30 milioni di revisioni di veicoli in 24 paesi nel mondo.

“Quest’anno un rapporto particolare perch Dekra festeggia i 100 anni di storia. Purtroppo il numero di morti sulle strade continua ad essere molto alto – ha detto Toni Purcaro, presidente di Dekra Italia -. Ogni settimana circa 100 giovani tra i 15 e i 30 anni perdono la vita sulle strade europee, 1,2 milioni morti al mondo. Una citt come Milano scompare ogni anno. Sono cifre sulle quali non possiamo n rimanere in silenzio, n continuare come stiamo facendo. E’ un’emergenza importante”.

In particolare nel rapporto si evidenzia come la tecnologia pu giocare un ruolo importante. Tra i settori chiave elaborati nel Rapporto vi sono infatti l’integrazione dell’Intelligenza artificiale e del machine learning in sistemi di sicurezza predittiva efficaci, l’adattamento del concetto di sicurezza agli ambienti di mobilit mista, il supporto alla transizione verso veicoli a emissioni zero. L’innovazione quindi cruciale come aggiunge Purcaro: “Noi essendo un’azienda di testing con l’automotive nel dna continuiamo a mettere a servizio le nostre competenze, la tecnologia, per testare quelle che sono le innovazioni sui veicoli, sulle infrastrutture, sulla connettivit. Non da ultimo anche rischio della cybersecurity e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale affinch la tecnologia possa contribuire a ridurre il numero dei morti sulle strade”.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini ha voluto inviare un videomessaggio, rivendicando i risultati raggiunti dal nuovo Codice della strada.

“Preziosi i vostri suggerimenti – ha detto Salvini -. Stiamo investendo anche sulle due ruote sulla sicurezza stradale, sostituendo tanti guard rail in Italia, con i guard rail salvavita fino a terra per salvare i troppi motociclisti che cadono sulle strade. Sicurezza urbana in accordo con i sindaci, quindi spero l’anno prossimo, per il vostro 101esimo compleanno di arrivare con dati ancora migliori, per avere secondo i dati Istat, nei primi sei mesi dell’anno 96 morti in meno e 1.300 feriti in meno qualcosa cosa che da ministro ma da pap mi rende assolutamente orgoglioso”.

Comunque sar il traffico stradale del futuro, la tecnologia dei veicoli e le infrastrutture continueranno a rappresentare elementi decisivi per migliorare la sicurezza stradale.

Meloni "allarmata" da caso Chieti sente Nordio, si valuta invio ispettori

Roma, 21 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “allarmata” dalla decisione del tribunale per i minorenni dell’Aquila di spostare in una comunità educativa la mamma e i tre figli della famiglia che viveva in un bosco a Palmoli, in provincia di Chieti, ha telefonato questo pomeriggio al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. A quanto si apprende la premier si è presa a cuore il caso, si è raccomandata di tenerlo d’occhio e di essere aggiornata su ogni sviluppo. Inoltre Meloni ha chiesto al Guardasigilli “se ci sono presupposti” di valutare l’invio degli ispettori. A dare il “La” all’interessamento del governo è stato questa mattina il vicepremier Matteo Salvini e, a seguire, i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari con una interrogazione a Nordio. La premier si sarebbe raccomandata con il ministro che l’atto parlamentare leghista abbia una rapida risposta.

Torino Film Festival, Mollicone: al lavoro su reset per il cinema

Torino, 21 nov. (askanews) – “Stiamo lavorando insieme con la Sottosegretaria Borgonzoni, con il Ministro Giuli, con il Parlamento e tutte le forze della maggioranza a finalmente fare un reset generale per il cinema a favore del cinema, industria assolutamente strategica e, come hanno gi rassicurato sia il Ministro che il Sottosegretario, ci saranno grandi e belle importanti novit di governo e Parlamento insieme”: lo ha detto Federico Mollicone deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, sul red carpet al Teatro Regio che apre il Torino film festival.

Per Mollicone bisogna “sostenere tutto il sistema dei festival, lo facciamo insieme al ministro Giuli, al sottosegretario Borgonzoni e c’ anche il Parlamento perch ha un ruolo strategico, abbiamo visto pure recentemente la mozione sul cinema e in particolare Torino perch al centro di un processo di rilancio, di rinascita grazie alla direzione di Giulio Base, anche quest’anno grandi film, solo film e questo un accento importante, e grandi star nazionali e internazionali”, ha aggiunto.

Apre Torino film festival, Giulio Base: film e buon cinema al centro

Torino, 21 nov. (askanews) – “Io mi auguro di aspettarci tanto buon cinema, che quella cosa sempre pi importante, perch il festival sono i film, poi le star sono colore, sono bellezza, sono glamour, sono entusiasmo del pubblico, sono gioia mia del riceverli, ma il festival fatto di film e quindi mi auguro che il pubblico possa trovare 120 titoli, in quei 120 titoli trovare il loro gioiello, il loro cup of tea, come si dice”. Cos Giulio Base, direttore artistico del Torino Film Festival sul red carpet del Teatro regio che d il via alla 43esima edizione.

“L’altro anno c’era tanta Hollywood, quest’anno anche c’ Spike Lee, che ovviamente un regista hollywoodiano per certi versi – continua – ho pensato per di dare anche il meglio delle varie nazionalit del cinema che poi fanno grandi le loro nazioni. Penso a Banderas, che sicuramente il pi importante attore spagnolo, Binoche, la pi importante attrice francese, Schygulla, la pi importante attrice tedesca, cio il top del loro cinema delle varie nazionalit”.

Confapi, Cristian Camisa rieletto presidente

Roma, 21 nov. (askanews) – Cristian Camisa è stato rieletto presidente di Confapi per il prossimo triennio nel corso dell’Assemblea generale privata svoltasi oggi al Parco dei Principi Grand Hotel di Roma. Piacentino, 51 anni, Camisa è presidente e amministratore delegato della T.T.A., azienda che opera nel settore meccanico. Alla guida della Confederazione italiana della Piccole e Medie industrie private italiane da novembre del 2022, secondo quanto riporta un comunicato è attualmente anche membro del Cese, il Comitato Economico e Sociale Europeo.

“Sono commosso e onorato – le prime parole del presidente Camisa dopo l’elezione – Ringrazio l’assemblea e tutte le imprenditrici e imprenditori di Confapi per la fiducia che mi è stata rinnovata. Una grande responsabilità nel rappresentare una parte così importante del sistema produttivo italiano in un momento storico così delicato e carico di sfide, tra cui quelle legate a innovazione e sostenibilità, per continuare a essere competitivi sui mercati internazionali. Continueremo a portare avanti con ancora più forza e determinazione le istanze delle nostre imprenditrici e dei nostri imprenditori, staremo loro vicini, saremo il megafono delle loro esigenze senza compromessi e alchimie dialettiche”.

Nel corso del suo intervento in Assemblea, Camisa ha ricordato i risultati conseguiti in questo triennio da Confapi. “Abbiamo consolidato in modo significativo – ha detto – il nostro ruolo nel sistema della rappresentanza imprenditoriale italiana, ampliando la nostra presenza non solo nei principali tavoli decisionali nazionali, ma anche in quelli europei. Siamo rientrati nel Cnel, siamo stati riconfermati al Cese e siamo stati nominati nella Cabina di regia del Piano Mattei e dell’Internazionalizzazione. Sempre sul fronte dell’internazionalizzazione abbiamo stipulato protocolli d’intesa con Sace e Simest e collaboriamo fattivamente con Ice per supportare le nostre aziende per massimizzare l’efficacia delle azioni internazionali sotto ogni punto di vista. Sul fronte della bilateralità, vero pilastro del welfare e dell’assistenza sanitaria per i nostri dipendenti, collaboriamo con Cgil, Cisl e Uil”.

Il Presidente ha quindi presentato il programma strategico per il suo prossimo mandato che metterà i territori ancora di più al centro della Confederazione. “La ricchezza di Confapi – ha sottolineato – risiede proprio nella pluralità dei nostri territori: farli dialogare, metterli in rete e valorizzarne le specificità significa rendere l’Associazione più forte, più rappresentativa e al servizio di chi fa impresa. Promuoveremo un’agenda di dialogo e proposte per affrontare le crisi industriali del Centro-Nord, il cuore produttivo del Paese, rafforzare le filiere, sostenere la transizione verde e digitale nonché valorizzare il capitale umano come leva di competitività e coesione. Per il Sud del Paese, invece, avvieremo un progetto che punterà su legalità, innovazione, reti e sviluppo sostenibile, creeremo sportelli territoriali e percorsi di formazione per dirigenti. Continueremo a svolgere il nostro ruolo all’interno delle Istituzioni, italiane ed europee, e a incidere sulle politiche industriali, promuovendo un modello di sviluppo fondato su innovazione, equità e competitività”.

“I prossimi tre anni saranno fondamentali per rimanere competitivi sui mercati nazionali e internazionali. Per farlo – ha concluso – vogliamo sempre di più essere un punto di riferimento come l’unica vera Confederazione della piccola e media industria privata italiana”.

L’assemblea di Confapi ha eletto all’unanimità Filiberto Martinetto presidente emerito della Confederazione che prende il posto di Maurizio Casasco che da oggi non ricopre più alcun ruolo all’interno di Confapi. Martinetto, 91 anni, è uno dei pilastri di Confapi dove ricopre l’incarico di Tesoriere nonché di Presidente della Commissione dei Saggi.

Trevo , la nuova copertura Sandrini per le grandi opere

Milano, 21 nov. (askanews) – Il settore delle costruzioni metalliche in Italia in forte crescita e potrebbe superare i 3,3 miliardi di euro nel 2025, trainato dagli investimenti nelle infrastrutture e dall’uso di materiali riciclabili. In questo scenario Sandrini Metalli presenta a MADE Expo Trevo , il nuovo sistema di copertura che semplifica la posa e garantisce continuit anche su geometrie complesse grazie alla profilatura in cantiere. Forte di una lunga storia industriale, l’azienda ribadisce come la tradizione familiare resti un elemento chiave del suo percorso di innovazione. Abbiamo parlto con Nazzareno Damioli – direttore generale Sandrini Metalli:

“Sicuramente ha dovuto metterci in discussione e cambiare tanto. La tradizione, i valori che ci sono stati tramandati per ci hanno dato la possibilit e ci hanno permesso di mantenere la direzione chiara che era quella di crescere in maniera sostenibile mettendo le persone al centro del nostro progetto”.

Un’innovazione che trova espressione proprio in Trevo , nato da tre anni di ricerca e sviluppo per rispondere alle nuove esigenze dei progettisti e dei cantieri, sempre pi orientati a soluzioni flessibili e sostenibili.

“Questa innovazione Trevo nata da una richiesta sempre pi crescente di una soluzione sicura, di un sistema di copertura continuo, sicuro per le grandi opere. Si consideri che Trevo pu essere curvato con diverse forme quindi si adagia fondamentalmente a tutte quelle che possono essere le forme richieste dalla progettazione. una soluzione che consente anche di essere profilata direttamente in cantiere e questo anche in un’ottica di sostenibilit ambientale consente di ridurre quelli che sono gli sprechi dati dalla movimentazione del prodotto finito”.

Negli ultimi anni, inoltre, Sandrini Metalli ha avviato un percorso di crescita che l’ha portata oltre i confini nazionali, grazie a investimenti, ampliamento dell’offerta e una presenza tecnica sempre pi strutturata.

“Grazie alla divisione Architecture ma soprattutto a Trevo abbiamo l’intenzione di andare ad offrirci mettendo a disposizione il nostro know-how tecnico produttivo e tutto quello che fondamentalmente la nostra azienda pu dare andando a creare offre un’offerta completa andando a proporre dei sistemi di copertura di facciata e non solo un vero prodotto”.

A MADE Expo, Trevo al centro anche del Trevo Lab, lo spazio dimostrativo che mostra dal vivo la produzione e le potenzialit del nuovo sistema.

Ucraina, Conte: Trump vuole fine guerra, leader Ue hanno stessa idea?

Roma, 21 nov. (askanews) – Donald Trump mostra una “forte determinazione a porre fine” alla guerra in Ucraina, ma non si può dire altrettanto dei “leader europei”, secondo Giuseppe Conte. Il leader M5s, a margine di un evento elettorale, spiega: “E’ evidente la forte determinazione di Trump a porre fine a questo conflitto russo-ucraino? C’è da chiedersi: hanno altrettanta forte determinazione i governanti europei?”.

Conte sottolinea: “In questo momento giustamente dicono che deve essere coinvolta anche l’Ucraina e l’Ue. Ma chi lo ha impedito fino ad adesso? Potevano essere protagonisti di questa svolta negoziale. Adesso ci sono da valutare le condizioni, che sicuramente sono peggiori di rispetto a quelle che erano sul piatto all’indomani dell’aggressione russa. Ma l’Europa si è autoesclusa fin qui, hanno scommesso sulla vittoria militare sulla Russia, a partire dalla nostra Giorgia Meloni che in queste ore, mentre si confrontano i leader europei, non risulta pervenuta”.

Centro Studi Americani, Robert F. Kennedy: simbolo di cent’anni di giustizia

Roma, 21 nov. (askanews) – “Robert F. Kennedy: il simbolo di cent’anni di giustizia”. In occasione dei cento anni dalla nascita di Robert F. Kennedy, il Centro Studi Americani, in collaborazione con RFK Human Rights Italia, ha ospitato la cerimonia di presentazione del francobollo commemorativo dedicato al senatore statunitense e che riporta un’immagine del fotografo Harry Benson. Il francobollo, che sarà emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prodotto dal Poligrafico di Stato (IPZS) e commercializzato da Poste Italiane, celebra la data che segna la nascita di una delle figure più influenti della politica americana del Novecento. La presentazione del francobollo si propone come un momento di incontro tra memoria e futuro, per rendere omaggio a una figura che ha trasformato la politica in un atto di coscienza, e il coraggio in linguaggio di giustizia.

Dopo i saluti, Giuliano Amato, già Presidente Corte Costituzionale, Presidente Onorario Centro Studi Americani ha illustrato la figura di Robert Kennedy; a seguire un videomessaggio di Kerry Kennedy, Presidentessa Onoraria RFK Italia. Intervenuti Donato Tramuto, Vice Presidente RFK Italia; Walter Veltroni; Francesco Di Pede, Primo Tecnologo Istat. Presenteranno il francobollo: Giovanni Machetti, Responsabile funzione Filiatelia Poste Italiane e Federico Moro, Segretario Generale RFK Italia. A moderare l’incontro il Caporedattore Esteri Sky TG24, Liliana Faccioli Pintozzi, in un dialogo che intreccerà riflessione storica e attualità politica.

Figura centrale nella storia dei diritti civili negli Stati Uniti, Robert F. Kennedy dedicò la sua carriera pubblica alla difesa della democrazia e dell’uguaglianza promuovendo un approccio fondato sulla cooperazione e sul rispetto dei diritti umani.

Attiva in Italia dal 2005, RFK Human Rights Italia si ispira ai valori del senatore Kennedy, promuovendo su tutto il territorio nazionale progetti di educazione ai diritti umani nelle scuole, inclusione economica e sociale di migranti e persone in stato di vulnerabilità, progetti di integrazione nelle comunità in cui opera.

Il Sogno Americano. Il Basket, L’Italia e l’NBA

Roma, 21 nov. (askanews) – “Il Sogno Americano. Il Basket, L’Italia e l’NBA”. E’ l’evento che si è svolto al Centro Studi Americani nell’ambito del Festival della Cultura Americana.

Sono intervenuti Valerio Bianchini, ex allenatore professionista di pallacanestro; Luigi Datome, ex giocatore professionista NBA; Maurizio Gherardini, Presidente Legabasket; Ettore Messina, allenatore professionista di pallacanestro; Cecilia Zandalasini, giocatrice professionista di pallacanestro; Matteo Zuretti, NBPA Chief Player Experience Officer. Hanno moderato Mauro Rufini, Fondatore e Presidente del premio “La Retina d’Oro” e Ugo Francica Nava, giornalista sportivo.

“È un po’ presto per dire che l’NBA sta sognando l’Europa?” Questa la domanda che ci si pone in un incontro tra eccellenze europee che hanno portato la loro professionalità, esperienza e conoscenze tecniche nella lega professionistica di pallacanestro più importante del Nord America. Alla domanda: “Sognavi L’NBA da piccolo?” Luigi Datome risponde: “Era una realtà talmente lontana che nemmeno la immaginavi e non avresti mai pensato di poterla raggiungere”. Invece, col duro lavoro, la ha raggiunta nel 2013, come adesso si augura possano arrivarci anche le nuove promesse italiane del Basket, il prima possibile. Un pubblico di esperti e curiosi ha reso l’evento ancora più coinvolgente.

Bankitalia: rischi "non trascurabili" da instabilità internazionale

Roma, 21 nov. (askanews) – In Italia i rischi per la stabilità finanziaria riconducibili a fattori interni risultano “contenuti”, mentre sono “non trascurabili” quelli connessi con l’instabilità internazionale. Lo rileva la Banca d’Italia nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria.

“Dalla scorsa primavera i prezzi delle attività più rischiose sono notevolmente saliti e la volatilità è tornata su livelli molto bassi nei mercati finanziari internazionali, nonostante la perdurante incertezza e le tensioni geopolitiche. Il rischio di correzioni improvvise è aumentato – avverte Bankitalia – soprattutto qualora le valutazioni si discostassero dai fondamentali economici”.

Da diversi mesi, molte istituzioni finanziarie mettono in guardia dalla possibilità che la rapida crescita delle quotazioni dei titoli tecnologici a Wall Street, in particolare quelle legate all’intelligenza artificiale, possa sfociare in repentine correzioni al ribasso, evocando uno scenario di “bolla”.

Secondo Bankitalia in generale “il quadro macrofinanziario non è complessivamente mutato rispetto allo scorso aprile”. Il rischio di correzioni improvvise è soprattutto correlato alla possibilità che le valutazioni si discostino dai fondamentali economici. Peraltro, nonostante i moniti giunti da più parti “gli investitori appaiono particolarmente fiduciosi, malgrado l’elevata incertezza del quadro macroeconomico globale e i profondi cambiamenti in ambito geopolitico”.

Tennis, Italia-Belgio 1-0: Berrettini batte Collignon

Roma, 21 nov. (askanews) – L’Italia conquista il primo singolare grazie a Matteo Berrettini. Il romano supera il belga Raphael Collignon, n. 86 al mondo, con il punteggio di 6-3, 6-4 in un’ora e 29 minuti.Un match di grande consistenza di Berrettini, dominante nel primo set e bravo a gestire i momenti di difficoltà nel secondo parziale. L’avvio è solido per Matteo che conquista il break in apertura e lo conserva fino in fondo nel set. Anche nel secondo set conquista subito il break e sfiora anche il 3-0, ma Collignon rientra in partita. Il primo (e unico) momento di difficoltà dell’azzurro, superato brillantemente con un finale in crescendo. Ora in campo il secondo incontro tra Cobolli e Bergs. Chi vince tra Italia e Belgio affronterà in finale, in programma domenica alle ore 15, la vincente di Spagna-Germania (che giocheranno domani alle ore 12).

Campania, Pd: da Giuli utilizzo vergognoso ministero a favore Cirielli

Roma, 21 nov. (askanews) -“Oggi l’ufficio stampa del Ministero della Cultura ha diramato tre comunicati a sostegno della candidatura di Cirielli alla presidenza della Regione Campania, riportando peraltro dati falsi sull’azione del governo nel territorio campano. Un atto vergognoso, mai verificatosi prima: uno strappo istituzionale gravissimo. Giuli utilizza le istituzioni e gli uffici del ministero per fare campagna elettorale con i soldi dei cittadini. Di questo chiederemo conto e presenteremo interrogazioni parlamentari”. Lo denunciano in una nota congiunta i deputati del PD della Commissione Cultura della Camera dei deputati.

Allerta maltempo della Protezione civile in 11 regioni

Milano, 21 nov. (askanews) – Una profonda saccatura alimentata da aria fredda proveniente dall’Europa settentrionale farà il suo ingresso sul Mediterraneo centrale tra il Golfo del Leone ed i nostri settori nord-occidentali. Tale situazione sarà responsabile delle precipitazioni al Sud e sul medio Adriatico, dell’abbassamento delle temperature con nevicate fino a quote collinari e del rinforzo della ventilazione su gran parte della Penisola.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che fa seguito ed estende quello emesso ieri. L’avviso prevede dal tardo pomeriggio/serata di oggi, venerdì 21 novembre, il persistere di precipitazioni, anche a carattere di rovescio o temporale, su Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, specie sui relativi settori tirrenici. Previste precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio, su Marche, Umbria, Abruzzo, Molise e Puglia centro-settentrionale. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

L’avviso prevede, inoltre, nevicate mediamente al di sopra dei 600-800 metri su Sardegna, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise e settori appenninici ed orientali del Lazio, con quota neve in abbassamento fino ai 400-600 metri sui settori appenninici, con apporti al suolo generalmente moderati, abbondanti a quote superiori.

Dalle prime ore di domani, sabato 22 novembre, si prevede il persistere di venti di burrasca dai quadranti settentrionali su Emilia-Romagna e dai quadranti occidentali sulla Sicilia; attesi, inoltre, venti di burrasca dai quadranti settentrionali su Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Lazio centro-settentrionale, in estensione ad Abruzzo e Molise e dai quadranti occidentali sulla Calabria; previste mareggiate lungo le coste esposte.

Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di domani, sabato 22 novembre, allerta gialla in Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e su alcuni settori di Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Campania e Basilicata.

Banche, la procedura Ue contro l’Italia per le norme su Golden Power

Bruxelles, 21 nov. (askanews) – La Commissione europea ha deciso oggi di avviare una procedura di infrazione inviando una lettera di messa in mora all’Italia in merito alla normativa cosiddetta “Golden Power” (Decreto Legge 21/2012, modificato e prorogato nel 2021 e nel 2022), che conferisce al governo italiano ampie prerogative per esaminare, bloccare o imporre condizioni alle operazioni societarie nel settore bancario.

La messa in mora, primo stadio della procedura comunitaria d’infrazione, riguarda il mancato rispetto del regolamento sul Meccanismo di vigilanza unico (Regolamento Ue n. 1024/2013 del Consiglio), della direttiva sui requisiti patrimoniali (Direttiva 2013/36/Ue), nonché degli articoli 49 e 63 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

La Commissione ha espresso “preoccupazione” riguardo alla normativa italiana sui “Golden Power” perché, spiega l’Esecutivo comunitario in una nota, “pur essendo intesa a salvaguardare la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico, tale normativa, così come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, che compromettono i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali all’interno del mercato unico”. Inoltre, si aggiunge nella nota, “la normativa italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Banca centrale europea nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico”.

L’Italia, che ha ora due mesi di tempo per rispondere alla lettera di messa in mora e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un “parere motivato”, il secondo passaggio della procedura d’infrazione, che può preludere, in caso di una nuova risposta considerata insufficiente, a un ricorso in Corte europea di Giustizia contro l’Italia.

Va chiarito, tuttavia, che la lettera di costituzione in mora della Commissione, che è in capo alla Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali (Dg Fisma), di cui è responsabile la commissaria Maria Luís Albuquerque, riguarda solo la legislazione italiana sul “Golden Power” e non è rivolta a un caso specifico di applicazione della legge stessa. Non riguarda quindi, in particolare, il caso dell’Offerta pubblica di scambio (Ops) che Unicredit aveva lanciato su Banco Bpm, e che è stata bloccata dalle autorità italiane ricorrendo, appunto, al “Golden Power” previsto dalla normativa in questione.

Sul caso specifico della tentata operazione Unicredit-Banco Bpm i servizi della Concorrenza della Commissione (Dg Comp), di cui è responsabile la vicepresidente esecutiva Teresa Ribera Rodriguez, hanno ancora in corso un’altra indagine parallela, relativa all’eventuale violazione dell’articolo 21 del Regolamento Ue sulle fusioni.

“Il 14 luglio – ha ricordato oggi a Bruxelles la portavoce della Commissione Arianna Podestà, rispondendo ai giornalisti durante il briefing quotidiano per la stampa – avevamo espresso le nostre preoccupazioni preliminari in merito all’esercizio della legislazione sul ‘Golden Power’ in una specifica operazione, ai sensi dell’articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni. Il governo italiano ha risposto a queste preoccupazioni e stiamo ora valutando la posizione dell’Italia e altri sviluppi, considerando possibili prossimi passi”, sempre ai sensi dell’articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni.

“In effetti – ha puntualizzato Podestà -, si tratta di casi separati. La decisione odierna riguarda la normativa ‘Golden Power’ in sé, senza alcun riferimento specifico ad alcun caso, mentre l’articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni è una procedura separata e in quel caso non abbiamo preso alcuna decisione”.

La decisione odierna sulla messa in mora dell’Italia fa seguito all’avvio, il primo aprile di quest’anno, di una procedura “Eu Pilot”. Si tratta di una sorta di dialogo preliminare, con cui la Commissione mira a evitare, se possibile, l’apertura di una vera e propria procedura d’infrazione, chiedendo spiegazioni e chiarimenti allo Stato membro interessato.

“L’Italia – ha ricordato ancora Arianna Podestà – aveva risposto al nostro dialogo ‘Eu Pilot’, ma avevamo ritenuto che la risposta del governo italiano non rispondesse in modo adeguato alle nostre preoccupazioni ed è per questo che ora abbiamo inviato questa lettera di costituzione in mora. Naturalmente – ha aggiunto -, rimarremo in stretto e costruttivo contatto con le autorità italiane, e pertanto attendiamo ora con impazienza la loro risposta entro il termine di due mesi, che è sempre previsto” in questi casi.

“In effetti – ha detto ancora la portavoce -, si tratta di due filoni separati, e lo abbiamo sempre detto. Questa decisione odierna – ha ribadito – si riferisce alle preoccupazioni che stiamo sollevando sulla cosiddetta legislazione sul ‘Golden Power’, ovvero il decreto legge 21-2012, modificato e prorogato nel 2021 e 2022”. E ha aggiunto: “Separata, come dicevo, è la procedura ai sensi dell’articolo 21 del Regolamento Ue sulle concentrazioni, e in merito non è stata presa alcuna decisione”. Su questo punto “stiamo valutando la risposta dell’Italia alle preoccupazioni che avevamo sollevato in estate. Quindi, questioni separate, procedura separata. La decisione odierna – ha concluso – non riguarda alcun caso specifico.

Ucraina, Meloni sente Merz: sostenere negoziati per pace giusta

Johannesburg, 21 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Johannesburg per il G20 in Sudafrica, ha sentito al telefono il Cancelliere tedesco Friedrich Merz per un primo scambio di valutazioni sulla proposta di pace americana per l’Ucraina.

Nel corso del colloquio, afferma Palazzo Chigi, “è stata sottolineata l’importanza di sostenere gli sforzi negoziali in corso e ribadito l’obiettivo finale del raggiungimento di una pace giusta e duratura, nell’interesse dell’intera Europa. È stato accolto con favore il riferimento a solide garanzie di sicurezza, integrali al più ampio quadro della stabilità europea e transatlantica, in linea con quanto da tempo proposto dall’Italia. Altri elementi del piano sono stati considerati meritevoli di ulteriore approfondimento”.

I contatti di Meloni con i principali leader interessati alla soluzione della crisi – conclude Palazzo Chigi – proseguiranno nelle prossime ore e domani, anche a margine del Vertice G20.

Zelensky parla alla nazione: "Potremmo dover fare una scelta molto difficile"

Roma, 21 nov. (askanews) – “Ora l’Ucraina potrebbe trovarsi davanti a una scelta molto difficile: o la perdita della dignità, o il rischio di perdere un partner chiave”, ha annunciato sul proprio canale Telegram il presidente ucraino in un discorso alla nazione. “Ucraini, ucraine, nella vita di ogni nazione arriva un momento in cui tutti devono parlare onestamente, con calma, senza supposizioni, voci o pettegolezzi, senza tutto ciò che è superfluo, così come è, come io cerco sempre di parlare con voi. Ora siamo in uno dei momenti più difficili della nostra storia. Ora la pressione sull’Ucraina è tra le più forti. Ora l’Ucraina potrebbe trovarsi davanti a una scelta molto difficile: o la perdita della dignità, o il rischio di perdere un partner chiave”, ha dichiarato Zelensky.

“O 28 punti complessi, oppure un inverno estremamente duro. Il più difficile e con rischi ulteriori. Una vita senza libertà, senza dignità, senza giustizia. E dover credere a chi ha già attaccato due volte”, ha proseguito il presidente ucraino. “Non facciamo dichiarazioni rumorose, lavoreremo con calma con l’America e con tutti i partner. Ci sarà una ricerca costruttiva di soluzioni con il nostro partner principale. Porterò argomenti, convincerò, proporrò alternative, ma certamente non daremo al nemico motivi per dire che l’Ucraina non vuole la pace, che blocca il processo e che non è pronta per la diplomazia. Non accadrà. L’Ucraina lavorerà rapidamente. Oggi, sabato e domenica. Per tutta la prossima settimana. E per tutto il tempo necessario, in modalità 24/7”, ha specificato Zelensky nel suo discorso.

Il WP: Trump vuole la firma di Zelensky al piano entro il giorno del Ringraziamento

Roma, 21 nov. (askanews) – La Casa Bianca sta facendo pressioni su Kiev perché firmi entro il Giorno del Ringraziamento il piano in 28 punti per mettere fine al conflitto tra Ucraina e Russia, ammonendo che in caso contrario perderà il sostegno degli Stati Uniti al Paese. E’ quanto riporta il Washington Post citando cinque fonti a conoscenza dei colloqui.

Il quotidiano Usa ricorda che gli Stati Uniti hanno lanciato l’iniziativa che consente all’Ucraina di ricevere armi americane tramite partner europei e continuano a condividere informazioni di intelligence cruciali per Kiev sul campo di battaglia. Secondo le fonti, ora Washington sta inviando “segnali” che tutto questo potrebbe venir meno qualora Kiev non accettasse di firmare in tempi rapidi la proposta di pace.

Elio e le storie tese annunaciano Il Concertozzo a Biella

Milano, 21 nov. (askanews) – Dopo il grande successo dell’edizione 2025 a Bassano Del Grappa, che ha registrato oltre 10.000 presenze, torna per la sua quinta edizione Il Concertozzo, l’evento annuale di Elio e le storie tese, ideato dal Trio Medusa, per unire musica e impegno sociale. L’appuntamento per il 2026 è questa volta a Biella, venerdì 26 giugno in Piazza Duomo e sabato 27 giugno 2026 in Piazza Falcone.

Il Concertozzo è un appuntamento unico che detiene un primato nel panorama italiano e internazionale: è stato infatti il primo evento al mondo in cui la somministrazione di cibo e bevande durante gli spettacoli è stata affidata a ragazzi autistici che, attraverso tutte le Associazioni che hanno preso parte all’evento, hanno dimostrato concretamente il significato della parola “inclusione”. Una formula innovativa nata per coniugare divertimento e consapevolezza sociale e per creare uno spazio di condivisione e integrazione.

Previsti per venerdì 26 giugno in Piazza Duomo talk, dibattiti e stand informativi. Dal pomeriggio di sabato 27 giugno in Piazza Falcone, invece, spazio al Concertozzino, dedicato alle performance di artisti emergenti, e al Concertozzo.

Due giorni di musica ed eventi con tanti ospiti speciali e un grande concerto di Elio e le Storie Tese.

Anche per l’edizione 2026 l’area food sarà capitanata da PizzAut, la pizzeria gestita da persone autistiche fondata da Nico Acampora che affianca il progetto dal 2022.

Il Sindaco di Biella Marzio Olivero dichiara: “Siamo orgogliosi che Biella possa ospitare la quinta edizione del CONCERTOZZO, un evento che porta con sé non solo musica e divertimento, ma soprattutto un messaggio potente di inclusione e responsabilità sociale. Il concerto 2026 sarà inoltre un’importante occasione per valorizzare e coinvolgere le associazioni del territorio biellese, da sempre protagoniste attive della vita sociale della nostra comunità. Il coinvolgimento delle associazioni, dei ragazzi e di tutte le realtà che ogni giorno lavorano per costruire comunità più accoglienti rappresenta un valore immenso per la nostra città. Accoglieremo con entusiasmo Elio e le Storie Tese, il Trio Medusa, gli organizzatori che saranno protagonisti di queste due giornate, fra cui PizzAut che capitanerà l’area food, convinti che sarà una festa per tutti, capace di lasciare un segno concreto e positivo”.

Le prime quattro edizioni del Concertozzo hanno registrato il tutto esaurito e sono state delle grandi feste indimenticabili, sempre coronate dal live di Elio e le storie tese con gli interventi irriverenti del Trio Medusa.

Sul palco sono salite negli anni Associazioni e personalità che hanno portato la loro testimonianza sui temi legati alle disabilità, confermando l’evento come veicolo ideale per sensibilizzare l’opinione pubblica. Tra queste: PizzAut, il Tortellante, Rurabilandia, SbrisolAut, I Ragazzi della Luna, Engim con il Sanga Bar, Cesvi, Birrificio 5+, Fondazione Rizzoli, La Spatolata, Bassano Accessibile, Autismo Triveneto, Mosaico Friends Adria, I Dolomitici del Rugby Belluno, Angsa Veneto, Cooperativa Sociale Anffas, Ca’Leido, Fattoria Conca d’Oro, Cooperativa San Francesco, Cooperativa Sociale Avvenire.

Il Comune di Rho digitalizza la propria protezione civile

Rho, 21 nov. (askanews) – Il Comune di Rho, grosso centro alle porte di Milano, ha scelto di digitalizzare il proprio Piano di protezione civile, adottando un sistema di gestione integrata delle emergenze per rendere la pianificazione comunale pi interattiva e connessa con i sistemi regionali e con la cittadinanza. La citt lombarda ha scelto la piattaforma TEGIS e il sindaco Andrea Orlandi ha indicato gli elementi chiave di questa operazione.

“Con l’approvazione del nuovo Piano di protezione civile – ha detto il primo cittadino – come Comune di Rho ci siamo dotati di un nuovo strumento, TEGIS, che fa parte di una strategia: conoscere il territorio, fare prevenzione nella popolazione e dotarsi di uno strumento che permetta, momenti pi difficili, di affrontare l’emergenza nel migliore dei modi, sapendo che il rischio non mai zero, che subentrano fattori emotivi sia in chi gestisce l’evento, ma anche nella popolazione”.

“Lo strumento di TEGIS – ha aggiunto Emiliana Brognoli, assessore alla Protezione civile di Rho – ci consente di narrare, di aiutare anche a essere pi capaci di coinvolgere i nostri cittadini fornendo degli strumenti utili a supporto proprio della popolazione”.

TEGIS, software certificato presso l’Autorit per la Cybersicurezza Nazionale monitora le vulnerabilit del territorio con sensoristica avanzata, si sincronizza con i sistemi di protezione civile delle Regioni e si collega ai sistemi di allertamento della popolazione.

“Quello che hanno a disposizione qui ora – ha spiegato Francesco Maria Ermani, CEO & Founder di TEGIS – uno strumento molto efficace sia in fase di pianificazione dell’emergenza sia in fase di gestione della calamit e di ritorno alla normalit. Tutti questi passaggi sono gestiti all’interno della piattaforma Tegis, qui a Rho, come in altri pi di 100 comuni in tutto il territorio nazionale, dalla Puglia a Sicilia per arrivare alla Lombardia e al Piemonte”.

L’operazione di allerta verso la popolazione viene gestita da App24, che prevede l’attivazione del canale TEGIS24 per i messaggi di pubblica utilit. “La nostra tecnologia, rispettando i diritti della privacy del cittadino – ha concluso Paolo Lanari, amministratore delegato di WHEREAPP – consente di avere un device connesso al sistema TEGIS e quindi in grado di ricevere in tempo reale le comunicazioni che la piattaforma TEGIS ha necessit di dover comunicare alla popolazione per la gestione dell’emergenza”.

In qualche modo il Comune di Rho ha scelto di puntare sulla protezione civile del futuro: un ecosistema digitale avanzato che possa rendere la comunit pi sicura, resiliente e pronta in caso di emergenze.

Merz, Macron e Starmer hanno ribadito il sostegno a Zelensky

Roma, 21 nov. (askanews) – Al termine della telefonata tra i leader europei e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il portavoce di Berlino afferma che Fredrich Merz, Emmanuel Macron e Keir Starmer confermano il pieno sostegno all’Ucraina.

Nel comunicato pubblicato da Berlino si legge che i leader hanno confermato il loro “incrollabile e pieno sostegno all’Ucraina nel cammino verso una pace duratura e giusta”.

I leader hanno inoltre “accolto con favore gli sforzi degli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina”, comprese le proposte per confermare la sovranità dell’Ucraina e fornire “robuste” garanzie di sicurezza, e intendono “coordinarsi strettamente” ulteriormente su questo punto.

Ma hanno anche sottolineato che “continueranno a perseguire l’obiettivo di salvaguardare gli interessi vitali europei e ucraini a lungo termine”, sottolineando che l’attuale linea di contatto dovrebbe servire “come punto di partenza” per qualsiasi discussione territoriale.

Infine, hanno osservato che qualsiasi accordo di pace “che riguardi gli stati europei, l’ Unione Europea o la Nato richiede l’approvazione dei partner europei o un consenso tra gli alleati”.

Ogni quanto vanno cambiate le spugne per i piatti? (Il decalogo Iss sulla sicurezza alimentare a casa)

Milano, 21 nov. (askanews) – Ogni quanto vanno cambiate le spugnette per i piatti? E le uova, una volta acquistate, dove vanno riposte? A queste domande, che riguardano la sicurezza alimentare nella cucina di casa, non tutti gli italiani sono in grado di rispondere correttamente. Così come non tutti sanno che nel pesce conservato a lungo e male si forma una quantità eccessiva di una sostanza tossica chiamata istamina e che la cottura ad alte temperature (al forno, alla griglia o frittura) di alimenti ricchi di amido come patate e pane può portare alla produzione di acrilammide, una sostanza cancerogena. I dati sugli errori più comuni emergono dalle risposte al questionario “Mangiasicuro!” dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del progetto Sac (Sicurezza alimentare casalinga), che evidenziano come scadenza, salute e igiene siano le tre parole più frequenti che gli italiani associano alla sicurezza alimentare casalinga.

Gli esperti Iss, analizzando i risultati, hanno ideato 10 regole da seguire nella preparazione e conservazione dei cibi. 1 – Pentole e padelle antiaderenti vanno cambiate quando il rivestimento è graffiato o rovinato perché possono rilasciare sostanze nocive per la salute a lungo termine. 2 – Le spugnette per i piatti vanno pulite ad ogni utilizzo, disinfettate o lasciate in acqua bollente per cinque minuti almeno una volta a settimana e cambiate una volta al mese, per abbassare il più possibile la carica batterica. 3 – La disposizione degli alimenti in frigo non deve avvenire in modo casuale. Ad esempio, le uova vanno conservate nel loro contenitore originale nel ripiano centrale del frigo, dove la temperatura rimane costante. Gli alimenti cotti vanno separati da quelli crudi e quelli pronti al consumo (es. affettati e formaggi) vanno posti in un ripiano dedicato. 4 – Il corretto scongelamento dei cibi deve avvenire rispettando la catena del freddo, possibilmente passando per il frigorifero. 5- Vanno usati taglieri dedicati per alimenti crudi o pronti, oppure i taglieri stessi vanno puliti prima di cambiare alimento (es. insalata e pesce o carne crudi). 6- Il pollo crudo non va mai lavato prima della cottura, per evitare la diffusione di batteri alle superfici della cucina interessate (in particolar modo il lavandino) 7- Per evitare la formazione di sostanze potenzialmente tossiche come l’istamina, il pesce fresco, va consumato in tempi brevi, così come quello già in scatola una volta aperto. Va garantito il mantenimento della catena del freddo. 8 – Non tutti i prodotti pronti (ready to eat) vanno consumati direttamente: seguire sempre le modalità d’uso riportate in etichetta dal produttore. 9 – Cuocere troppo (bruciare) i cibi, specie se ricchi di amido (patate e pane) può essere un problema per la salute, in quanto può portare alla produzione di acrilammide, una sostanza cancerogena. 10 – È importante variare gli alimenti, rispettando porzioni e frequenze, prediligere vegetali, cereali integrali e utilizzare legumi almeno due volte a settimana come secondo piatto.

Calcio, Spalletti su Nazionale e Juve: "Problemi strutturali"

Roma, 21 nov. (askanews) – I problemi della Nazionale? Non parlatene con Luciano Spalletti, ex ct azzurro che affronta anche queste tematiche alla vigilia di Fiorentina-Juventus. “Per me non è il problema quanto mi è stato detto, mi sono rovesciato olio bollente addosso da solo… Penso sia inutile tornare a fare gli stessi discorsi. Ci siamo resi conto che siamo in corsa per il nostro obiettivo, si va a questo spareggio e sapevamo che la Norvegia era forte proprio come noi. L’Italia è una Nazionale forte, va sostenuta come il commissario tecnico. Qualsiasi altro discorso può disturbare. Noi dobbiamo volere bene alla Nazionale e io ne voglio anche a Gattuso, perché lo meritano per come li ho conosciuti. Da allenatore della Juventus dico che se ci fosse qualcosa di cui ha bisogno la Nazionale, noi saremmo contenti di mettere a disposizione quanto serve per poter arrivare a giocare i Mondiali. Sono convinto accadrà, ma se serve dare una mano facciamolo. La Norvegia ha giocatori top, ma anche noi come Tonali, Donnarumma, Bastoni, Di Lorenzo, Calafiori, Dimarco, Politano, Mancini… Abbiamo tanta roba da mettere sul piatto”.

Spalletti ha poi parlato di Yildiz, sottolineandone il valore come leader: “Non spetta a me parlare del tema del rinnovo: guardo e ascolto, ma se ne occupa la società. Yildiz per me è lo spacca-moduli, lo spacca-schemi, è quello della fucilata nella notte… Lui sa comportarsi da giocatore di squadra e ha i comportamenti da leader, per me è il massimo”.

Sul valore della disponibilità dei giocatori, con riferimento al ritorno di Vlahovic dalla Nazionale, il tecnico ha spiegato: “Fa la differenza, perché in gruppo bisogna saper stare insieme e avere tutti la stessa passione. Non bisogna solo passarsi un pallone, ma serve anche altro. Abbiamo un gruppo di bravi ragazzi, essere della Juventus non significa essere presuntuosi ma nemmeno subirne pressioni. La personalità la sviluppi in base a dove ti trovi a esercitarla. Un po’ di sana follia, di creatività, è necessaria”.

Spalletti ha poi illustrato i progressi visti durante le sessioni alla Continassa: “Avevamo solo 7-8 calciatori, quindi potevo andare nello specifico con video e immagini individuali. In questo modo ho visto la reazione dei giocatori e, per me, è stato un passo in avanti. Il calcio è una biblioteca aperta a tutti: una volta dovevo seguire l’allenamento di un collega per capire, ora ci sono partite in diretta ovunque”.

Riguardo alla tattica, Spalletti ha confermato che si stanno valutando cambiamenti: “Ne abbiamo accennato e dobbiamo valutare, ma ci vogliono le componenti e il tempo per farlo. Allenamenti ne abbiamo sviluppati pochi e in questa ipotesi c’è la necessità di avere qualche difensore a disposizione, perché servono centrali e le alternative sono importanti”.

Sulla prossima partita a Firenze e sulla squadra che affronterà Vanoli, ha aggiunto: “Ci sono già stato, conosco bene Firenze. Accetterò qualsiasi situazione mi troverò davanti perché ci sono già stato, poi entrerò in campo da allenatore della Juventus dando il meglio. Ho sempre rispettato tutti, non ho debiti morali con nessuno e sono sereno. Mi aspetto una grande partita dai miei calciatori, sarà molto difficile per noi. Noi raccogliamo quello che produciamo all’interno delle partite: mi aspetto che facciano vedere che siamo gente da Juventus, professionisti da Juventus”.

"Siate pronti al sacrificio dei figli", choc e polemiche in Francia

Roma, 21 nov. (askanews) – Il governo francese tenta di sedare la polemica e i timori dalle dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Fabien Mandon, che aveva esortato la Francia a prepararsi ad “accettare di perdere i propri figli” in un conflitto futuro ritenuto del tutto possibile e non lontano. La portavoce governativa Maud Bregon è intervenuta oggi per rassicurare: “I nostri figli, nel senso in cui lo intendiamo noi, non andranno a combattere e a morire in Ucraina. Abbiamo un esercito di professione”.

Le dichiarazioni di Mandon, martedì al Congresso dei Sindaci francesi, si inseriscono in un contesto di valutazione della prontezza delle forze armate rispetto a nuove minacce considerate concrete. a Secondo la “Revue Nationale Stratégique 2025”, documento programmatico delle autorità parigine, la Francia deve “prepararsi all’ipotesi di un impegno maggiore di alta intensità nel vicinato europeo entro il 2027-2030”. Parallelamente, è previsto “un massiccio aumento degli attacchi ibridi sul territorio nazionale”. Un sondaggio Elabe di marzo 2025 conferma che il 64% dei francesi teme l’estensione del conflitto fino al suolo nazionale.

Il generale Mandon ha delineato una prospettiva drammatica: “Il paese deve restaurare la sua forza d’animo per accettare di farci male per proteggere ciò che siamo” ed essere pronto ad “accettare di perdere i propri figli”. Concetti che la Ministra delle Armate Catherine Vautrin ha difeso, definendo Mandon “pienamente legittimo ad esprimersi sulle minacce” e accusando di “strumentalizzazione politica” le critiche dell’opposizione.

Dall’opposizione c’è stata una reazione forte, ma di diverso segno tra estrema sinistra ed estrema destra. Jean-Luc Mélenchon (LFI) ha attaccato frontalmente: “Un Capo di Stato Maggiore non dovrebbe dire questo”. Fabien Roussel (Partito Comunista) ha ricordato i “51.000 monumenti ai caduti” come monito contro i “discorsi bellicisti”. Louis Aliot (Rassemblement National) ha precisato: “Bisogna essere pronti a morire per la patria solo se la sopravvivenza della nazione è in gioco”.

Intanto l’esecutivo prepara misure concrete: l’istituzione di un servizio militare volontario e la pubblicazione di una guida “Di fronte ai rischi” con consigli per reagire a scenari che vanno dalle inondazioni alla guerra. Misure che tentano di colmare il divario tra la percezione pubblica e le valutazioni strategiche in un’Europa che si prepara al peggio.

Ue, Commissario McGrath: nostra sfida “proteggere la democrazia”

Roma, 21 nov. (askanews) – Ieri il Commissario europeo per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, Michael McGrath, stato audito, presso la Sala del Mappamondo di Montecitorio, dalle Commissioni riunite Affari costituzionali, Giustizia, Attivit produttive e Politiche Ue di Camera e Senato.

Nel corso del suo intervento il commissario McGrath ha sottolineato il ruolo dell’Italia quale “volano di crescita economica” per l’Unione europea e ha ricordato che in “Europa non mancano le idee, ma la semplicit” ed per questo che la Commissione, seguendo le indicazioni dei rapporti Draghi e Letta, prevede, anche grazie all’implementazione del 28esimo regime, di accrescere investimenti e rendere l’Unione pi competitiva.

Nel suo intervento, il commissario ha illustrato il nuovo “scudo europeo per la democrazia”, presentato dalla Commissione lo scorso 12 novembre. Un progetto che introduce misure concrete per proteggere e rafforzare democrazie solide e resilienti in tutta l’Unione Europea.

“Il nostro scudo europeo ha tre pilastri – ha detto McGrath – salvaguardare l’integrit dello spazio informativo dell’Unione Europea; rafforzare le istituzioni democratiche, le elezioni eque, la libert dei mass media in tutta l’Unione Europea; e rafforzare la resilienza sociale e l’impegno dei cittadini in tutta la nostra Unione Europea. Ognuno dei pilastri prevede una serie di azioni; vorrei sottolinearne alcune. Istituiremo un centro europeo per la resilienza democratica. Questo centro migliorer la nostra capacit collettiva di anticipare, prevenire e rispondere alla manipolazione dell’informazione e alla disinformazione. Nell’ambito del secondo pilastro, svilupperemo un programma per la resilienza dei media. Questo programma sosterr il giornalismo indipendente, l’alfabetizzazione mediatica; e, nell’ambito del terzo pilastro, daremo pi potere ai cittadini sostenendo l’educazione alla cittadinanza, i media e l’alfabetizzazione digitale”.

Tre, dunque, gli obiettivi indicati dal commissario: salvaguardare l’integrit dello spazio informativo; rafforzare le istituzioni, garantendo elezioni eque e libere e sostenendo l’indipendenza dei media; promuovere, infine, la resilienza sociale e la partecipazione attiva dei cittadini.

“Proteggere la democrazia oggi vuol dire garantire la democrazia per le generazioni del domani”, questa la nostra sfida, ha indicato il commissario McGrath.

Ue verso la procedura d’infrazione per l’Italia sul golden power per le banche

Roma, 21 nov. (askanews) – La Commissione europea ha mosso il primo passo formale su una possibile procedura di infrazione a carico dell’Italia per l’uso del cosiddetto “golden power” sul settore bancario. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario spiega di aver inviato una comunicazione di addebito alla penisola, che ora ha due mesi per rispondere ai rilievi mossi da Bruxelles. L’Italia ha fatto ricorso a questo strumento sulla tramontata offerta di UniCredit per Bpm, che nel comunicato della Ue non viene esplicitamente menzionato.

L’Istat: le violenze sessuali sulle donne sono commesse soprattutto dai partner

Roma, 21 nov. (askanews) – I partner, attuali ed ex, sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, con quote superiori al 50% (fatta eccezione per le minacce), e di alcuni tipi di violenza sessuale come lo stupro nonché i rapporti sessuali non desiderati, ma subiti per paura delle conseguenze. Il 63,8% degli stupri, infatti, è opera di partner (il 59,1% degli ex partner, il 4,7% del partner attuale), il 19,4% di un conoscente e il 10,9% di amici. Solo il 6,9% è stato opera di estranei alla vittima. I tentati stupri, oltre a quelli subiti da parte dell’ex (29,9%), sono perpetrati più da conoscenti (24,1%), amici (13,4%) ed estranei (17,2%). È quanto emerge dal report dell’Istat “La violenza contro le donne, dentro e fuori la famiglia – Primi risultati 2025”, pubblicato oggi.

Nel 2025 è stato rilevato per la prima volta, come peraltro avviene in ambito internazionale, una forma di stupro che accade in contesti particolari, quando la vittima non è in grado di rifiutare oppure opporre resistenza perché è stata drogata o è sotto l’effetto di alcool; tale situazione riguarda l’1% delle donne ed è riconducibile in prevalenza a ex partner (38,9%), conoscenti (35,3%), amici (23,4%) e sconosciuti (8,3%). Il 19,2% delle donne ha subito molestie sessuali. Nel 58,7% di questi casi ciò è avvenuto per mano di uno sconosciuto e nel 19,5% da parte di un conoscente.

Milano, Forestami porta la natura dentro le scuole dell’infanzia

Milano, 20 nov. (askanews) – La natura diventa protagonista nei giardini delle scuole dell’infanzia di Milano, grazie ad ‘Angoli di biodiversit’ di Scuola Forestami, il progetto educativo per le scuole ideato da Forestami in collaborazione con Parco Nord Milano, promosso dal Comune di Milano e sostenuto da A2A. La sfida sensibilizzare i pi piccoli sull’importanza del verde per il benessere della citt, attraverso attivit didattiche come laboratori, percorsi sensoriali e iniziative interattive.

‘Abbiamo bisogno di mettere tanti alberi, ma abbiamo bisogno che i cittadini del futuro siano custodi di questi alberi, abbiano la cura e l’attenzione: la devono imparare da piccolissimi e da piccoli – spiega Riccardo Gini, Direttore Tecnico di Fondazione Forestami -. Quindi addirittura nelle scuole dell’infanzia abbiamo cercato di risvegliare quello che nella citt e nei bambini urbani molto difficile da trovare: quel contatto fisico con la natura, quel contatto esperienziale, emozionale che fondamentale perch quando i boschi che stiamo piantando saranno grandi, saranno considerati da loro i loro fratelli e cresceranno insieme al bosco’.

Sono 4 le scuole dell’infanzia di Milano coinvolte nel progetto di Scuola Forestami tra l’anno scolastico 2024-25 e il primo quadrimestre del 2025-26, per un totale di circa 900 bambini.

‘Le scuole sono all’interno del Comune di Milano, e il progetto in s va nella direzione di quello che stiamo facendo, non solo in quelle quattro scuole, ma con altri sistemi e altri progetti nelle scuole in generale, ma sul territorio – racconta Elena Grandi, Assessora all’Ambiente e Verde del Comune di Milano -. Per cui tutto quello che punta alla valorizzazione della biodiversit, all’educazione alla consapevolezza di quei bambini che nel futuro prossimo saranno quelli che si occuperanno delle nostre citt e che speriamo nel frattempo di aver preparato in maniera pi bella, importantissimo’.

I piccoli allievi della scuola dell’infanzia Memmi hanno dato vita a un prato fiorito per gli insetti impollinatori e costruito una ‘casa delle farfalle’ con piante aromatiche. Alla Pescarenico, hanno esplorato percorsi sensoriali ideati per osservare l’avifauna e realizzato mangiatoie e piccoli rifugi destinati a uccelli e farfalle. Alla San Mamete, i bambini hanno creato nuove aree verdi, orti e spazi di lettura all’ombra dei tigli e perfino una ‘lettiera’ per lombrichi, chiocciole e porcellini di terra, mentre la scuola Costa entrata nel progetto nel 2025 con un giardino ispirato al sottobosco e un prato fiorito dedicato alla biodiversit.

‘I bambini rispondono in una maniera straordinaria a questi progetti – evidenzia ancora l’assessora Grandi -. Io sono stata l’anno scorso a vedere la prima fase dell’anno precedente e devo dire laboratori, la biodiversit, i lombrichi che costruiscono hanno le loro bacheche, costruiscono gli arredi con il legno. Per cui anche l’idea del recupero dei materiali della tutela dei suoli: c’ tutto in questo progetto. E’ un progetto davvero bello, molto interessante’.

‘L’educazione – puntualizza il Direttore Tecnico di Fondazione Forestami l’elemento che ci pu per far sperare che la crisi climatica che stiamo vivendo possa essere superata da nuovi cittadini consapevoli, in cui questo ingresso della parola sostenibilit non sia neanche pi cos il mantra che abbiamo noi, perch diventer interiorizzato in chi capir che un uomo urbano e uomo naturale sono la stessa cosa, che hanno bisogno uno dell’altro’.

I quattro nuovi ‘Angoli di biodiversit’, presentati nella storica cascina che sorge al centro del Parco Nord Milano, sono realizzati per il secondo anno consecutivo grazie al sostegno di A2A.

‘Noi facciamo questi progetti scolastici con le scuole, perch vogliamo trasferire la cultura della biodiversit, che si sposa con la cultura poi della transizione ecologica su cui noi cerchiamo di costruire consapevolezza e senso di responsabilit – sottolinea Elena Tondini, Responsabile Brand Strategy, Communication and Media Planning di A2A -. Farlo attraverso dei progetti che portano i bambini, in questo caso, a fare e non solo ad ascoltare, lo rende molto pi molto pi efficace. E questo ci consente poi di arrivare alle famiglie, di arrivare agli insegnanti, quindi di allargare il target grazie ai nostri progetti educativi’.

Ucraina, Tajani: piano Trump? Senza la Ue non ci può essere accordo

Roma, 21 nov. (askanews) – Per valutare il piano di pace di Donald Trump per l’Ucraina “di fatto bisogna vedere quando sarà portato a conoscenza di tutti. L’Europa non può non essere protagonista, mi pare che anche gli americani lo continuano a dire, perché senza l’Europa non si può arrivare a un accordo, perché l’Europa è il posto delle sanzioni, è l’Europa che decide se ritirarle o meno, quindi per forza dovrà essere parte della trattativa come dovranno esserne parte gli ucraini, non ci può essere una pace senza la partecipazione dell’Ucraina”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione degli interventi di rafforzamento del “Turismo delle radici” in corso a Villa Madama.

Ucraina, Salvini: non spetta a Bruxelles dire se va bene piano Trump

Roma, 21 nov. (askanews) – “Le notizie di queste ultime ore sono molto più importante di questa discussione” sul voto italiano per inviare ulteriori armi a Kiev. Lo ha detto a Radio 24 il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando della bozza di un piano di pace per il conflitto russo-ucraino elaborato dagli Stati Uniti “un accordo in 28 punti su cui lo stesso Zelensky dice: ‘Ne parlerò con Trump, ragioneremo punto per punto’. Mi sembra di tornare ai giorni del conflitto tra Israele e Hamas, con la prima bozza di Trump che veniva , irrisa, derisa, boicottata. C’era la Flotilla e i pro Pal che bloccavano l’Italia”.

“Oggi seppur con un filo sottile, la tregua tiene”. Quanto al contenuto del piano statunitense, se penalizza o meno Kiev “lasciamolo decidere all’Ucraina e non a Bruxelles”, ha osservato il vicepremier, “se Zelensky, che è parte in causa dice: ‘Parliamone’, se i russi dicono ‘Parliamone’ e se gli americani ci stanno lavorando, non penso che spetti a Bruxelles, Parigi o Berlino di boicottare e fermare. Quindi conto che non serva più parlare di nuove armi, perché il conflitto sarà cessato, per il bene dei ragazzi che oggi stanno morendo al fronte, mentre è emerso uno scandalo con 100 milioni di dollari di presunta corruzione, due ministri licenziati, bagni d’oro, ville all’estero, conti segreti all’estero di uomini vicinissimi a Zelenski…”

“Abbiamo sempre votato – ha precisato comunque il leder della Lega – qualsiasi tipo di aiuto all’Ucraina, aspettiamo di vedere se la pace a cui sta lavorando Trump arriverà in porto: siccome si parla dell’anno prossimo è inutile commentare oggi quello che spero sia la fine della guerra tra Ucraina e Russia”.

Aumentano i prezzi dei carburanti

Roma, 21 nov. (askanews) – Ancora in rialzo i prezzi dei carburanti alla pompa, nonostante il calo delle quotazioni petrolifere internazionali che sembrano rilassarsi sullo sfondo delle rinnovate prospettive di intesa tra Usa e Russia sul piano per la guerra in Ucraina. La benzina in media nazionale self service tocca il massimo dal 12 luglio, oltre quattro mesi fa, mentre il gasolio fa registrare il livello più alto dallo scorso 8 marzo. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati del gasolio.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati da Staffetta Quotidiana, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,733 euro/litro (+3 millesimi, compagnie 1,743, pompe bianche 1,713), diesel self service a 1,706 euro/litro (+6, compagnie 1,715, pompe bianche 1,687). Benzina servito a 1,872 euro/litro (+3, compagnie 1,919, pompe bianche 1,784), diesel servito a 1,844 euro/litro (+6, compagnie 1,890, pompe bianche 1,756). Gpl servito a 0,689 euro/litro (invariato, compagnie 0,701, pompe bianche 0,677), metano servito a 1,402 euro/kg (invariato, compagnie 1,416, pompe bianche 1,390), Gnl 1,220 euro/kg (invariato, compagnie 1,221 euro/kg, pompe bianche 1,219 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,832 euro/litro (servito 2,091), gasolio self service 1,802 euro/litro (servito 2,065), Gpl 0,831 euro/litro, metano 1,489 euro/kg, Gnl 1,280 euro/kg.