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martedì, 16 Dicembre, 2025
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Stretta sulle pensioni anticipate e novità sul Tfr, il governo corregge così la manovra

Roma, 16 dic. (askanews) – Spunta una stretta sulle pensioni anticipate in manovra all’interno dell’emendamento da 3,5 miliardi di euro annunciato dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, e depositato in commissione bilancio del Senato.

La norma contiene una penalizzazione fino a 30 mesi per l’accesso alla pensione anticipata per chi ha riscattato il periodo di laurea e un allungamento fino a sei mesi della finestra per l’accesso alle prestazioni dalla data di maturazione del diritto alla pensione.

L’emendamento del governo prevede che per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento anticipato successivamente al 2030 non concorrano le anzianità contributive derivanti dal riscatto della laurea in misura crescente: sei mesi per chi matura il diritto nel 2031; 12 mesi per chi matura il diritto nel 2032; 18 mesi per chi lo matura nel 2033; 24 mesi per chi matura il diritto nel 2034 e 30 mesi per chi lo matura nel 2035.Nello stesso emendamento si interviene sulle finestre per accesso alla prestazione. Si passa dai tre mesi confermati per chi matura il diritto entro la fine del 2031, a quattro mesi per chi lo matura entro il 2033, a cinque mesi per chi lo matura entro il 2034 mentre chi maturerà il diritto alla pensione anticipata dal 1 gennaio 2035 potrà accedere al trattamento pensionistico dopo sei mesi.

Forti le reazioni di sindacati e opposizioni alla nuova norma depositata dal governo. “La legge di bilancio si arricchisce, fuori da ogni confronto, di un capitolo di nuove norme sulle pensioni. Confondendo Pasqua con Natale, nell’emendamento del governo c’è la sorpresa: un ulteriore allungamento del tempo da attendere per poter andare in pensione anticipata (le chiamano finestre) e una mega fregatura per chi ha riscattato la laurea, con un taglio fino a due anni e mezzo degli anni riscattati validi ai fini del requisito di accesso alla pensione. Insomma: età pensionabile secondo Meloni? Verso l’infinito e …oltre” afferma Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd.

“Ve lo ricordate lo slogan “aboliremo la Fornero”? Era propaganda, come tutto il resto” afferma Angelo Bonelli (AVS) “Oggi la destra non solo non abolisce nulla, ma peggiora le condizioni, allunga i tempi, scarica i costi sulle spalle di chi lavora e di chi studia, mentre continua a investire miliardi nella corsa al riarmo. È una scelta politica precisa e vergognosa: colpire il lavoro e il futuro per finanziare la guerra”.

“Il Governo mette mano alle pensioni, ma lo fa in silenzio – afferma il capogruppo M5S in Senato Stefano Patuanelli – Dal 2031 i contributi riscattati per la laurea valgono sempre meno, fino a perdere due anni e mezzo dal 2035. E anche quando maturi i requisiti, la pensione non parte più: slitta di mesi, fino a sei. Non è una riforma, è un rinvio sistematico dell’assegno. È risparmio di spesa scaricato sulle generazioni future, scritto nei commi per non dirlo apertamente”.

Critiche anche dalla Cgil. “Con queste scelte l’Esecutivo riesce in un’impresa clamorosa, quella di superare persino la legge Monti-Fornero, rendendo il sistema previdenziale ancor più rigido, ingiusto e punitivo per lavoratrici e lavoratori” commenta la segretaria confederale Lara Ghiglione.

Nell’emendamento del governo in tema previdenziale arrivano due novità anche sul Tfr con il silenzio assenso per i neoassunti per quanto riguarda l’adesione ai fondi complementari e l’obbligo di versare il Tfr all’Inps o ad un fondo anche per le aziende che hanno superato i 50 dipendenti dopo la riforma.

Calcio, Dembélé miglior giocatore 2025, Donnarumma il portiere

Roma, 16 dic. (askanews) – Ousmane Dembélé è stato incoronato miglior giocatore del 2025. L’attaccante del Paris Saint-Germain, già vincitore del Pallone d’Oro, ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia dei The Best Fifa Football Awards 2025, in corso a Doha.

Serata di prestigio anche per Gianluigi Donnarumma, eletto miglior portiere dell’anno. L’estremo difensore azzurro ha superato una concorrenza di altissimo livello composta, tra gli altri, da Alisson Becker, Thibaut Courtois, Emiliano Martinez, Manuel Neuer, David Raya, Yann Sommer e Wojciech Szczesny. A decretare il vincitore è stata una giuria internazionale formata da commissari tecnici e capitani delle nazionali maschili, giornalisti specializzati e tifosi, che hanno espresso il loro voto sul sito ufficiale della Fifa. La short list dei candidati era stata selezionata da un panel di esperti sulla base delle prestazioni tra l’11 agosto 2024 e il 2 agosto 2025.

Un’annata straordinaria per Donnarumma, culminata con il triplete conquistato con il Psg — campionato, Coppa di Francia e Champions League — prima del passaggio al Manchester City. “È un grande onore vincere questo prestigioso premio e ringrazio tutti coloro che hanno votato per me», ha dichiarato il portiere della Nazionale. «Sono orgoglioso di essere stato scelto davanti a portieri eccezionali, per i quali nutro grande rispetto”. Donnarumma ha poi aggiunto: “È stato un anno incredibile, che resterà a lungo nella mia memoria. Ora lavorerò per ottenere nuovi successi con il mio nuovo club”.

Il 2025 ha consacrato definitivamente il numero uno azzurro, inserito anche nel FifPro Men’s World 11 e vincitore del Trofeo Yashin. Donnarumma figura infatti nel miglior undici dell’anno insieme a Hakimi, Pacho, Van Dijk e Nuno Mendes in difesa; Palmer, Bellingham, Vitinha e Pedri a centrocampo; Lamine Yamal e Dembélé in attacco.

A completare il dominio parigino è il premio di miglior allenatore assegnato a Luis Enrique. Alla guida del Psg, il tecnico spagnolo ha firmato una stagione storica, conquistando la prima Champions League del club, oltre a Ligue 1, Coppa di Francia e Supercoppa Europea. C’è anche Gianluigi Donnarumma nel miglior undici del 2025. Questa la formazione completa: Gianluigi Donnarumma (Psg/Manchester City); Achraf Hakimi (Psg), Willian Pacho (Psg), Virgil Van Dijk (Liverpool), Nuno Mendes (Psg); Cole Palmer (Chelsea), Jude Bellingham (Real Madrid), Vitinha (Psg), Pedri (Barcellona); Lamine Yamal (Barcellona), Ousmane Dembélé (Psg).

Proclamati i vincitori del Premio Ezio Bosso alla Divulgazione musicale

Roma, 16 dic. (askanews) – Con la famiglia Bosso, sia quella vera e propria sia quella del cenacolo professionale oggi allargata agli membri di Associazione Ezio Bosso, si celebrerà il 29 dicembre alle ore 23.00 la festa dal vivo dalla Sala A della sede Rai di Via Asiago per Grazie, Ezio! lo spettacolo di premiazione della prima edizione del Premio alla Divulgazione Musicale Ezio Bosso, con la trasmissione in differita su Rai3, Rai Radio2 e RaiPlay.

Sarà celebrata la consegna dei primi quattro premi alla Divulgazione Musicale Ezio Bosso: il Primo Premio e Premio del Pubblico vanno dunque a Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi per il progetto “Discovery” per un totale di 12.000 euro. Il Secondo Premio ad Associazione Bologna Festival per il progetto Baby Bofe’ con 6.000 euro; Il Terzo Premio a Tempo Reale di Firenze per il progetto Scuola di Suono con 4.000 euro.

Ezio Bosso torna così a casa, quella Rai3 che trasmise i suoi programmi divulgativi “Che Storia la Musica!”, che lo ospitava a Rai Radio2 con grande affetto e frequenza, che lo ha sempre sostenuto a partire dal Sanremo di Carlo Conti.

La serata Grazie, Ezio!, nel contesto festivo natalizio, tanto amato da Ezio presente con molti contributi video fra cui vere sorprese e tanti aneddoti divertenti, ha la regia di Roberto Giannarelli, la conduzione della giornalista Francesca Parisella, il contributo straordinario di Luca Barbarossa di cui Ezio era brillante e felice ospite nella trasmissione Radio2 Social Club. Fondamentali poi i momenti musicali dal vivo del TTR Piano Trio composto da David e Diego Romano, prime parti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e Mario Montore al pianoforte; quindi il primo violoncello, sempre dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Luigi Piovano con l’inedito di Bosso Cigue da Endless Smiles. Due dei tre vincitori poi hanno scelto di aggiungere i loro contributi allo spettacolo non solo con video che raccontano le loro attività, ma anche con omaggi di musica dal vivo: per la Sinfonica di Milano il loro quartetto composto dalle prime parti Luca Santaniello e Lycia Viganò ai violini, Gabriele Mugnai alla viola e Mario Shirai Grigolato al violoncello; per Bologna Festival invece il giovane pianista virtuoso Daniele Martinelli, vincitore del prestigioso Premio Venezia.

A consegnare i quattro premi il Presidente del Comitato Scientifico Michele dall’Ongaro, il Presidente di Puglia Culture Paolo Ponzio, il Presidente di Associazione Ezio Bosso Tommaso Bosso.

Piantedosi: faremo ricorso, decisione del giudice contro espulsione dell’imam di Torino è singolare

Roma, 16 dic. (askanews) – Il decreto di espulsione per l’imam Shahin è stato disapplicato da “un giudice in condizioni secondo noi anche molto singolari, molto particolari, per cui faremo ricorso, perché è tornato su una decisione che la sua stessa Corte d’Appello aveva già assunto in altri termini sul caso. Noi abbiamo il dovere di andare avanti, quindi di far valere le nostre ragioni perché ci tengo a precisare che sono provvedimenti che noi adottiamo per la tutela dell’interesse nazionale, della sicurezza dello Stato. E sono provvedimenti che fanno parte di strumenti legislativi e di provvedimenti che il nostro sistema adotta per preservare l’Italia, come successo finora, dagli attentati terroristici, quindi andremo avanti”. Così, ai microfoni di ‘4 di Sera’, in onda questa sera su Retequattro, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Secondo il ministro, “l’imam Shahin era pericoloso per gli analisti, per gli operatori, per le cose che avevamo agli atti. Abbiamo dei segnali di vicinanza a soggetti pericolosi, addirittura soggetti che hanno vissuto una forma di radicalizzazione che si è concretizzata nell’andare a combattere in scenari di guerra come quelli della Siria. Quindi, per noi sussistevano tutti gli elementi per fare la tutela anticipata preventiva, di carattere preventivo, che si mette in campo in queste circostanze. Una persona le cui dichiarazioni, dal nostro punto di vista, di istigazione al terrorismo, di apologia di episodi terroristici erano in qualche modo pubbliche”.

“Sono sicuramente d’accordo col presidente Meloni” che commentando la decisione dei giudici sull’imam di Torino ‘è impossibile garantire la sicurezza’. Perché è chiaro che noi ci muoviamo nell’unico obiettivo ed interesse di perseguire la sicurezza dello Stato. Ci aspettiamo che ci sia una condivisione delle finalità, ovviamente nel rispetto della legge, anche da parte di tutto il quadro istituzionale. Anche perché di questi provvedimenti, ne abbiamo adottati più di duecento dall’inizio del nostro mandato di governo e credo che tutto questo abbia contribuito a preservare l’Italia, il nostro Paese, da attentati terroristici”, ha sottolineato Piantedosi.

Per l’opposizione, questa nuova decisione dei giudici è l’ennesimo fallimento suo e di questo governo. Lei come risponde? “Io non credo che si possa parlare di fallimento del governo su questi temi, che sono appunto della tutela della sicurezza nazionale e di contrasto a fenomeni come l’immigrazione irregolare, perché i numeri parlano chiaro. Potrei raccontargliene tanti. Poi, capisco che l’opposizione debba fare la sua parte, ma su temi come quelli della sicurezza dello Stato ci aspetteremo maggiore cautela anche da parte dell’opposizione”, ha risposto Piantedosi.

Auto, Orsini: dalla Ue solo "una mezza svolta, è troppo poco"

Roma, 16 dic. (askanews) – “Troppo poco” sull’auto dalla Commissione europea. Una svolta a metà, “una mezza svolta, una mezza curva”, ma “noi con le mezze curve facciamo gli incidenti”. E’ il giudizio non lusinghiero del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, a margine dell’evento celebrativo, oggi pomeriggio a Roma, per i 35 anni di Previndai.

Nelle stesse ore, a Bruxelles, la Commissione Ue presentava il suo pacchetto di revisioni delle regole Ue sulle emissioni delle auto. Così “non si elimina l’incertezza”, ha avvertito Orsini.

La Commissione europea “ha fatto questa mezza svolta sull’auto, hanno modificato alcuni obiettivi. Troppo poco – ha detto il numero uno di Confindustria -. Cioè le mezze svolte, noi con la mezza curva facciamo gli incidenti. A noi non servono le mezze curve, noi quando si va in strada o si fa o la curva o si va dritti, questi fanno delle mezze cose tutte le volte”.

“La verità – ha detto Orsini – è che con le mezze cose non si pianifica, bisogna che la smettano di mettere mezze cose, loro devono fare ‘cose’. E oggi non le stanno facendo. Io sono un europeista convinto, ma se non fanno i compiti, io credo che continuiamo ad avere dell’incertezza. La cosa che ci vuole fare è eliminare l’incertezza e le mezze curve – ha concluso – a noi non ci servono”.

Valiani (UGL Lazio): modello partecipativo istituzioni e imprese

Roma, 16 dic. – Si concluso questa mattina in Piazza del Popolo il convegno organizzato dall’UGL, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Sindaco Matilde Celentano, dei rappresentanti di Confesercenti e di Unindustria. Al centro del dibattito, moderato dal giornalista Egidio Fia, la necessit di rendere la regione attrattiva e solida attraverso le Zone Logistiche Semplificate e le Zone Economiche Speciali. A tracciare la sintesi politica dell’incontro intervenuto Armando Valiani, Segretario Regionale UGL Lazio:

“Si appena concluso presso il Comune di Latina l’evento organizzato dall’UGL riguardante la ZLS e la ZES; ringraziamo il sindaco Matilde Celentano per averci messo a disposizione la sala comunale. Si tratta di due provvedimenti che potrebbero cambiare l’economia di questa regione. Ecco perch ringraziamo anche chi intervenuto, come Confesercenti e il Presidente di Unindustria: perch tutti insieme, attraverso un modello partecipativo, possiamo dare uno slancio a questo territorio.”

Ulgiati (UGL): ZES e ZLS strumenti indispensabili

Roma, 16 dic. – Si tenuto quest’oggi presso la Sala Enzo De Pasquale del Comune di Latina l’evento “ZES e ZLS: costruiamo il domani”, promosso dall’UGL Latina. L’iniziativa ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni e parti sociali sulle opportunit di attrazione degli investimenti. A chiudere i lavori intervenuto il Vice Segretario Generale Luigi Ulgiati, che ha sottolineato l’importanza di ridurre gli ostacoli amministrativi per favorire la crescita:

“La Zona Economica Speciale uno strumento utile per le imprese e anche per il rilancio dell’economia. uno strumento che pu garantire uno sviluppo economico e creare nuovi posti di lavoro. indispensabile che nel nostro Paese ci siano delle zone in grado di poter aiutare l’impresa nella sburocratizzazione e anche a creare una capacit industriale e di sviluppo che, altrimenti, non potrebbe essere messa in atto.”

Roma, Gualtieri inaugura Metro C: “Stazioni-museo pi belle al mondo”

Roma, 16 dic. (askanews) – ” una bellissima giornata, storica, fra pochissimo, apriremo al pubblico due fermate, sono dei veri e propri capolavori, di ingegneria e anche di capacit di coniugare le infrastrutture con la storia del nostro passato. Grazie a queste due fermate tanti quartieri lontani dal centro di Roma potranno avere un collegamento rapido ed efficace nel cuore della citt e anche una stazione di scambio con la metro B, che la linea C che fondamentale, e al tempo stesso sono due stazioni-museo, delle archeostazioni pi belle al mondo”: lo ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della conferenza stampa nella stazione Metro C Colosseo-Fori Imperiali, inaugurata oggi assieme a Porta Metronia, dopo lavori lungo la terza linea metropolitana della Capitale durati 13 anni.

“La stazione Porta Metronia avr un museo meraviglioso con questa straordinaria caserma che stata ritrovata e che stata ricostruita esattamente com’era”, ha ricordato.

“E la stazione Colosseo, che come vedete un capolavoro, perch ha anche i reperti dentro la stazione con delle scoperte straordinarie, come i geniali pozzi scavati che alimentavano l’irrigazione della Roma repubblicana, la villa con le terme”, ha aggiunto il primo cittadino dela capitale.

Gualtieri: su opere pubbliche collaboro sempre, ho fatto Giubileo…

Roma, 16 dic. (askanews) – “Per le opere noi siamo sempre per la collaborazione, quando si tratta di fare cose utili per i cittadini e per il Paese, noi ci siamo sempre. Siamo per realizzare infrastrutture e rafforzare la mobilit pubblica su ferro. Roma purtroppo ha accumulato un ritardo, noi lo stiamo colmando, accelerando, facendo tantissimi investimenti”: lo ha dichiarato il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, a margine della conferenza stampa alla nuova fermata della Metro C Colosseo-Fori Imperiali, inaugurata oggi assieme a Porta Metronia dopo circa 13 anni di lavori.

In merito all’invito a “collaborare” per il ponte sullo Stretto di Messina diretto a tutte le forze politiche lanciato dal ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, Gualtieri ha replicato: “Collaboro sempre, ho fatto il Giubileo, lo sapete”.

Ucraina, il Cremlino: l’Europa ai negoziati "non promette nulla di buono"

Roma, 16 dic. (askanews) – La Russia non ha ancora ricevuto alcun segnale riguardo all’esito dei negoziati svoltisi a Berlino per una soluzione al conflitto in Ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, così come riportano le agenzie di stampa russe.

“Non ne abbiamo ricevuto nessuno”, ha detto Peskov ai giornalisti quando gli è stato chiesto se Mosca avesse ricevuto segnali riguardo a un’intesa.

Domenica scorsa Berlino ha ospitato i negoziati sull’accordo proposto dagli Stati Uniti, che hanno coinvolto l’inviato speciale Usa Steve Witkoff, il genero del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Jared Kushner, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’incontro è durato cinque ore. Witkoff ha poi riferito sui progressi dei negoziati.

Ieri Berlino ha ospitato il secondo round di colloqui, a cui hanno partecipato numerosi leader europei.

La partecipazione europea ai negoziati sull’Ucraina “non promette nulla di buono”, ha inoltre dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, così come riportano le agenzie di stampa russe.

“La partecipazione europea”, in termini di accettabilità dell’accordo da parte di Mosca, “non promette nulla di buono”, ha affermato Peskov aggiungendo di non essere stato ancora informato dell’esito degli ultimi colloqui avvenuti a Berlino.

I principali Paesi europei – tra cui Germania, Francia e Gran Bretagna – hanno proposto una forza multinazionale per l’Ucraina, che sarebbe composta da contributi di nazioni disponibili e supportata dagli Stati Uniti.

Auto, Tzitzikostas: dal 2035 30%-35% potranno essere non elettriche

Roma, 16 dic. (askanews) – La Commissione europea stima che la riduzione di 10 punti percentuali sull’obiettivo di riduzione delle emissioni nette sulle nuove auto, da qui al 2035, consentirà il fatto che circa una auto su tre da quell’anno in poi sia non elettrica, che si tratti di motori a combustione tradizionali, ibridi o altre tecnologie. Lo ha spiegato il commissario europeo a clima e a “net zero”, Apostolos Tzitzikostas durante la conferenza stampa di presentazione del pacchetto auto.

“Abbiamo valutato che questa riduzione del 10% sulle emissioni di CO2, al 90% invece del 100% (di zero emissioni nette), consentirà flessibilità ai mercati e approssimativamente a un 30%-35% di auto di essere non elettriche, che si tratti di motori a combustione, ibride plugin o con range extender, oppure anche – ha aggiunto – qualunque nuova tecnologia che dovesse emergere nei prossimi 10 anni”.

L. elettorale, La Russa: non uso scaramanzia, se ne parlerà

Roma, 16 dic. (askanews) – Al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha suggerito di evitare la riforma elettorale “per scaramanzia” visto che “in passato chi l’ha cambiata non è che gli sia andata particolarmente bene”, ha replicato stasera Ignazio La Russa, presidente del Senato, rispondendo alle domande dei cronisti al termine del convegno sul trentennale del Tatarellum, la legge elettorale delle regioni: “Non tutti quelli, alcuni sì, alcuni no”, ha commentato. “C’è questo rischio – ha aggiunto – però al presidente del Senato perlomeno spetta un altro obbligo. Questo è proprio un obbligo. Di non usare purtroppo o per fortuna, la scaramanzia e di non accelerare, ma neanche di rallentare”.

A giudizio del presidente del Senato “questo è veramente un tema su quale le forze politiche debbono interrogarsi e debbono trovare risposte. Purtroppo non possiamo sapere prima gli effetti di una legge elettorale come di tante altre leggi, ma a me piace immaginare che la migliore legge possibile sia quella che sia idonea a garantire il principio di democrazia che vince chi ha un voto più dell’altro”.

Quanto alla tempistica per l’esame parlamentare, “i tempi – ha osservato La Russa – ci sono e deciderà nella propria autonomia il Parlamento. Sicuramente io ne sento parlare molto, quindi se devo fare un giudizio prognostico dico che si parlerà di legge elettorale, poi dove si arriverà lo vedremo”.

Consiglio europeo al buio sull’Ucraina. I dubbi di Meloni sull’uso degli asset russi

Bruxelles, 16 dic. (askanews) – Sul finanziamento all’Ucraina e l’eventuale utilizzo degli asset russi non ci sarà un rinvio: al Consiglio europeo che si apre giovedì “andrà presa una decisione”, per quanto riguarda la direzione da prendere. E’ quanto ribadiscono fonti europee, mentre proseguono i contatti del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen per trovare una soluzione.

Ieri, al termine dell’incontro di Berlino, Costa, Von der Leyen e altri leader europei (la danese Frederiksen, il finlandese Stubb, il francese Macron, il tedesco Merz, Meloni, l’olandese Schoof, il norvegese Store, il polacco Tusk, lo svedese Kristersson e il britannico Starmer) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui salutano i “significativi progressi” fatti da Donald Trump nella ricerca della pace allo stesso tempo riaffermando il “forte supporto” a Kiev nella guerra contro “l’invasione illegale” della Russia. In realtà il giudizio sull’andamento dei negoziati sembra essere stato improntato a un eccesso di ottimismo. Ma soprattutto l’Europa, nei prossimi giorni, si trova a dover affrontare il problema tutto interno su come proseguire il sostegno.

Per finanziare l’Ucraina, al momento le ipotesi sul tavolo sono due, ma solo teoricamente. La prima è quella del prestito di riparazione basato sugli asset russi congelati (ora a tempo indeterminato, dopo la decisione presa dai paesi Ue a maggioranza qualificata la settimana scorsa), mentre la seconda è quella del ricorso al debito comune con garanzie dal bilancio Ue.

Quest’ultima soluzione richiede l’unanimità – ed è “chiaro che non c’è”, ammettono le fonti – mentre per la prima basta la maggioranza qualificata, e dunque è l’unica che appare realmente percorribile. Ma anche in questo caso non è facile trovare i voti necessari. Dando per scontato il no dell’Ungheria e non escludendo anche quello della Slovacchia, altri Paesi (Italia compresa) hanno avanzato forti dubbi.

Al momento di votare la conferma del congelamento degli asset a tempo indeterminato, Giorgia Meloni, il premier belga Bart De Wever e i colleghi di Malta e Bulgaria hanno messo per iscritto in una lettera le loro perplessità. La presidente del Consiglio ha fatto sapere di aver dato il suo via libera, in questo caso specifico, “perché non vi siano dubbi sul proprio sostegno all’Ucraina”. Ma ha precisato comunque che l’approvazione non vuol dire “pregiudicare in alcun caso la decisione sull’eventuale utilizzo dei beni immobilizzati russi”, che dovrà essere discussa ed eventualmente adottata successivamente.

Per De Wever i dubbi sono molto concreti: la finanziaria belga Euroclear detiene il 90% (185 miliardi) degli asset di Mosca, che ha già annunciato ‘rappresaglie’. Meloni, da parte sua, teme eventuali problemi per le aziende italiane in Russia, pressata su questo punto da Matteo Salvini, che ha anche ricevuto per alcune sue posizioni i complimenti della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. Certo non una ‘medaglia’ da sfoggiare a Bruxelles.

E forse la presidente del Consiglio non vuole mettersi in rotta di collisione con Donald Trump, contrario all’impiego dei fondi bloccati per sostenere Kiev. Cosa farà dunque alla fine la premier resta tutto da vedere. La decisione – evidenziano le fonti – “spetta ai leader” che “riconoscono la posta in gioco per il Belgio” e la necessità della “condivisione di qualsiasi rischio o costo derivante da questa soluzione con il Belgio”.

Quindi al momento Costa non ha in mano una soluzione pronta, tanto che non è escluso che il Consiglio europeo vada lungo. Attualmente è in agenda il 18 e il 19, e solitamente il portoghese tenta di chiudere i lavori il primo giorno, ma questa volta appare molto difficile che ci riesca: “Durerà – concludono le fonti – il tempo necessario a prendere una decisione”.

Capgemini ridisegna l’AI con metodo, etica e collaborazione

Milano, 16 dic. (askanews) – Nel cuore della trasformazione digitale, Capgemini continua a guidare le aziende verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale non solo tecnologia, ma valore concreto. Con un approccio strutturato e responsabile, la societ mette al centro le persone, le competenze e l’innovazione. Abbiamo parlato con Francesco Fantazzini – Chief Technology Innovation Officer Capgemini Italia:

“Capgemini azienda leader nella trasformazione digitale e dei propri clienti grazie a un approccio organico e industrializzato. Lo facciamo per tutte le tecnologie e anche per l’intelligenza artificiale. Nello specifico per questo ambito ci basiamo su quattro pilastri chiave. Il primo riguarda l’approccio metodologico e per fare questo utilizziamo un nostro framework che si chiama Resonance AI che ci consente di accompagnare i nostri clienti nelle AI adoption a prescindere da quali sia il loro livello di maturit su questo tema. Il secondo pilastro quello che chiamiamo Human AI Chemistry, quindi la chimica che c’ nel rapporto uomo e intelligenza artificiale. Per noi l’intelligenza artificiale un esoscheletro cognitivo quindi potenzia le capacit dell’uomo ma non si sostituisce ad esso. Il terzo pilastro invece quello che riguarda l’ecosistema, le partnership. L’innovazione un lavoro di squadra e per fare questo noi lavoriamo insieme a centri di ricerca universitari, partner tecnologici grandi, startup, per fare in modo di realizzare insieme dei prototipi sulle tecnologie pi innovative del momento. Ultimo elemento, ultimo pilastro quello che riguarda la sicurezza, la responsabilit e la fiducia proprio perch nei progetti ci sono dei potenziali rischi e noi utilizziamo delle linee guida molto rigorose per rispettare aspetti di sicurezza e responsabilit e trasparenza dei modelli”.

Questa visione prende forma all’interno dell’Applied Innovation Exchange di Milano, dove l’AI Demo Corner consente di esplorare trend, sviluppare soluzioni, testare prototipi e costruire percorsi di innovazione sostenibile.

“L’AI Demo Corner si trova all’interno dell’AIE che un acronimo che sta per Applied Innovation Exchange ed il luogo dove portiamo l’innovazione ai nostri clienti attraverso un percorso strutturato in quattro fasi. La prima fase quella che ci chiama Discover, quindi analizziamo tutti i trend di mercato e le tecnologie, ascoltiamo i bisogni dei nostri clienti e attraverso un framework strutturato riusciamo ad arrivare a coprire e individuare quali idee e con quali tecnologie possiamo realizzarle. La seconda fase quella che si chiama Devise, quindi partendo dall’idea facciamo la prototipazione rapida, quindi realizziamo un MVP, un POC di quello che stato pensato per toccare con mano il risultato. La terza fase quella di Deploy, quindi portiamo in scala quello che abbiamo realizzato nel prototipo e portiamo del valore aggiunto reale nel business del nostro cliente fino ad arrivare alla fase di Sustain, che vuol dire una roadmap pluriannale per fare in modo che l’innovazione diventi parte del DNA dei nostri clienti”.

In questo spazio opera anche Olivia, l’avatar AI di Capgemini che supporta team e clienti nella scelta delle demo pi adatte e nella co-creazione delle soluzioni. Un ecosistema dove tecnologia, persone e processi si integrano per trasformare l’AI in valore reale. cos che Capgemini rende concreta l’innovazione.

Salvini: politica si unisca per il ponte come per la metro di Roma

Roma, 16 dic. (askanews) – “Perch il Paese, e la politica di tutti i colori, si unito per un’opera ambiziosa e costosa e la stessa politica altrove si divide. La metropolitana unisce, la galleria unisce, non c’ la galleria sovranista, la galleria europeista, la galleria atlantista e la galleria multipolare. C’ la galleria, c’ la metropolitana, c’ il treno”: lo ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante la conferenza stampa di inaugurazione alla Metro C Colosseo, nuova fermata inaugurata assieme alla stazione di Porta Metronia a Roma, dopo 13 anni di lavori.

“Perch la stessa politica – lo dico al sindaco Gualtieri – non si unisce per tutte le opere pubbliche in Italia. Perch c’ una metropolitana che va bene e un ponte che va male, perch ci sono opere che uniscono e opere che dividono”, ha aggiunto, sostenendo che “i romani e i milanesi, i torinesi e i napoletani hanno il diritto ad avere meno traffico, lo stesso diritto non ce l’hanno i siciliani”.

” un’opera ambiziosa, s, un’opera unica al mondo, s, come questa fermata della metropolitana. Il sistema paese si unito, anche se io so, ne ho parlato con il sindaco, che anche in questo caso c’ qualche parte del sistema paese che invece di agevolare complica la vita. Mettiamoci insieme”, ha insistito nel suo breve intervento dal palco.

“Allora perch lo stesso sistema Paese, che rende l’Italia eccellente, e tutta la politica si sono uniti per un’opera ambiziosa, difficile e costosa, che serve, e la stessa politica altrove si divide?”.

“Spero che tutti, dal tunnel del Brennero alla Tav e dal Mose di Venezia alla Napoli-Bari e al Ponte sullo Stretto, siano animati dalla stessa voglia di far crescere il Paese. Se lasciamo da parte le ideologie e le bandiere di partito e mettiamo opere a terra, opere incredibili, l’Italia non ha concorrenti al mondo”, ha sottolineato.

“Nel ’26, lo spirito della fermata Colosseo animi la politica in tutta Italia, io sono a disposizione, grazie e buon santo Natale a tutti”, ha concluso.

Auto, L’Ue propone un meccanismo che salva i motori a combustione anche dopo il 2035

Roma, 16 dic. (askanews) – Le auto con propulsori endotermici hanno un futuro nell’Unione europea anche dopo il 2035: la commissione Ue ha presentato un pacchetto di proposte (automotive package) con cui afferma di voler “venire incontro” alle difficoltà del settore e che rivede gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni. E come chiedevano Italia e Germania, oltre a consentire la prosecuzione delle immatricolazioni di ibride, ibride plugin e elettriche con range extender, prevede che anche “i veicoli con motori a combustione interna possano giocare un ruolo oltre il 2035”, come riporta un comunicato, assieme alle auto elettriche e a quelle a idrogeno.

Il meccanismo su cui si fa leva presenta diverse tecnicalità complesse, che andranno approfondite. Ad ogni modo, secondo la commissione Ue l’obiettivo di zero emissioni nette, che era stato fissato per il 2035, ora diventa di “riduzione del 90%” di queste emissioni – prendendo a riferimento i livelli del 2021 – con “il rimanente 10% di emissioni che potrà essere compensato tramite l’uso di acciaio fabbricato in Europa a basse emissioni o di carburanti elettronici (e-fuels) e biocarburanti” (sempre a basse o zero emissioni).

Con queste procedure si potrà appunto continuare a produrre e immatricolare anche auto a combustione, che precedentemente di fatto risultavano estromesse dal mercato con l’obiettivo di zero emissioni nette e la non possibilità di biocarburanti.

Inoltre, la Commissione prevede che vengano creati dei “super crediti” a beneficio di piccole auto elettriche fabbricate in Europa, mentre propone delle modifiche agli standard di emissioni per i veicoli pesanti.

Manovra, arriva una penalizzazione per chi riscatta la laurea sulla pensione anticipata

Roma, 16 dic. (askanews) – Arriva una penalizzazione fino a 30 mesi per l’accesso alla pensione anticipata per chi ha riscattato il periodo di laurea. E’ quanto prevede l’emendamento del governo alla manovra depositato oggi in Commissione bilancio del Senato.

La norma prevede che per i soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento anticipato successivamente al 2030 non concorrano le anzianità contributive derivanti dal riscatto della laurea in misura crescente: sei mesi per chi matura il diritto nel 2031; 12 mesi per chi matura il diritto nel 2032; 18 mesi per chi lo matura nel 2033; 24 mesi per chi matura il diritto nel 2034 e 30 mesi per chi lo matura nel 2035.

Auto, Ue propone meccanismo che salva motori a combustione oltre 2035

Roma, 16 dic. (askanews) – Le auto con propulsori endotermici hanno un futuro nell’Unione europea anche dopo il 2035: la commissione Ue ha presentato un pacchetto di proposte (automotive package) con cui afferma di voler “venire incontro” alle difficoltà del settore e che rivede gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni. E come chiedevano Italia e Germania, oltre a consentire la prosecuzione delle immatricolazioni di ibride, ibride plugin e elettriche con range extender, prevede che anche “i veicoli con motori a combustione interna possano giocare un ruolo oltre il 2035”, come riporta un comunicato, assieme alle auto elettriche e a quelle a idrogeno.

Il meccanismo su cui si fa leva presenta diverse tecnicalità complesse, che andranno approfondite. Ad ogni modo, secondo la commissione Ue l’obiettivo di zero emissioni nette, che era stato fissato per il 2035, ora diventa di “riduzione del 90%” di queste emissioni – prendendo a riferimento i livelli del 2021 – con “il rimanente 10% di emissioni che potrà essere compensato tramite l’uso di acciaio fabbricato in Europa a basse emissioni o di carburanti elettronici (e-fuels) e biocarburanti” (sempre a basse o zero emissioni).

Con queste procedure si potrà appunto continuare a produrre e immatricolare anche auto a combustione, che precedentemente di fatto risultavano estromesse dal mercato con l’obiettivo di zero emissioni nette e la non possibilità di biocarburanti.

Inoltre, la Commissione prevede che vengano creati dei “super crediti” a beneficio di piccole auto elettriche fabbricate in Europa, mentre propone delle modifiche agli standard di emissioni per i veicoli pesanti.

Attentato di Sydney, nuove immagini rivelano che due coniugi uccisi tentarono di disarmare un killer

Roma, 16 dic. (askanews) – Una coppia uccisa nella sparatoria di Bondi Beach, a Sydney, ha tentato di fermare uno degli attentatori afferrandogli l’arma. È quanto emerge – racconta la Bbc – da immagini di dashcam rese note oggi, mentre la famiglia ha reso omaggio al coraggio delle vittime.

Boris Gurman, 69 anni, e la moglie Sofia, 61, hanno cercato di proteggere altre persone intervenendo direttamente contro l’assalitore prima di essere colpiti a morte, ha riferito la famiglia in una nota. Nel video si vede Gurman, in pensione, lottare con uno dei killer, riuscire a sottrargli l’arma e cadere con lui sull’asfalto. L’uomo si rialza quindi e sembra colpire l’attaccante con il fucile; secondo la ricostruzione, l’assalitore avrebbe poi recuperato un’altra arma, usata per uccidere la coppia.

“Nulla può alleviare il dolore per la perdita di Boris e Sofia, ma proviamo un immenso orgoglio per il loro coraggio e la loro altruistica generosità”, ha scritto la famiglia. “Questo gesto racchiude chi erano: persone che istintivamente e senza esitazione hanno cercato di aiutare gli altri”.

Secondo quanto riportato dal Sydney Morning Herald, i Gurman, di religione ebraica, sono stati i primi due a perdere la vita nell’attacco di domenica, avvenuto durante un evento per celebrare il primo giorno di Hanukkah. Il bilancio complessivo della sparatoria è salito ad almeno 15 morti.

Ue, istituita la Commissione per i risarcimenti dei danni di guerra all’Ucraina. Cos’è e cosa farà

Roma, 16 dic. (askanews) – Oggi la Commissione europea, rappresentata dalla vicepresidente Kaja Kallas e dal Commissario per la Democrazia, la Giustizia, lo Stato di Diritto e la Tutela dei Consumatori, Michael McGrath, ha firmato la Convenzione che istituisce la Commissione per le Richieste Internazionali per l’Ucraina, a nome dell’Ue.

La firma – spiega la Commissione Ue in una nota – rappresenta una pietra miliare negli sforzi collettivi dell’Europa per garantire all’Ucraina e al popolo ucraino la responsabilità e la giustizia, garantendo che le vittime della brutale guerra di aggressione russa siano adeguatamente risarcite. La firma è avvenuta nel contesto di una Conferenza Diplomatica ospitata dal Consiglio d’Europa e dai Paesi Bassi, alla quale ha partecipato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy.

“L’accordo odierno – ha commentato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen – invia un messaggio chiarissimo: la guerra di aggressione russa non rimarrà senza risposta. Si tratta di uno strumento concreto di giustizia per garantire che l’aggressore sia ritenuto responsabile. Poiché la responsabilità non è facoltativa, è inevitabile. Le vittime della brutalità russa hanno diritto a un risarcimento. E perseguiremo questo obiettivo, a ulteriore dimostrazione del fermo sostegno dell’Europa all’Ucraina”.

Operando nell’ambito del Consiglio d’Europa, la Commissione per i Risarcimenti (o per le compensazioni) sarà responsabile dell’esame, della valutazione e della decisione sulle richieste di risarcimento per danni, perdite o lesioni causati dalla Russia in Ucraina. Sarà inoltre responsabile della determinazione dell’importo del risarcimento dovuto in ciascun caso. La Commissione per i Risarcimenti si basa sull’importante lavoro svolto dal Registro dei Danni, istituito nel maggio 2023, per registrare le richieste ammissibili. Come fase finale, la Commissione sta discutendo con i suoi partner internazionali le modalità legali per istituire un fondo di risarcimento che garantisca che la Russia risarcisca direttamente l’Ucraina per i danni causati.

La Commissione per i Risarcimenti – conclude il comunicato della Commissione europea – sosterrà fermamente i principi di giustizia, responsabilità e diritti delle vittime e garantirà che questi siano rispettati in linea con il quadro giuridico internazionale.

Dopo la firma della Convenzione, l’Ue e i suoi Stati membri procederanno alla ratifica.

Nuove cover per Laura Pausini, in arrivo Io Canto 2

Milano, 16 dic. (askanews) – Laura Pausini: uscirà il 6 febbraio 2026 il nuovo album di cover, Io Canto 2, pubblicato per Warner Records / Warner Music Italy e da oggi disponibile in preorder (http://laurapausini.lnk.to/iyocanto2) nei seguenti formati fisici: cd deluxe (anche in versione autografata), doppio vinile standard (in 3 colori – rosso, perlato, e nero), doppio vinike deluxe, in edizione limitata autografato, in colore argento.

La notizia arriva a pochi giorni dall’uscita del primo estratto dell’album, Ritorno ad amare, nuovo singolo scritto e interpretato originariamente da Biagio Antonacci (2001), e pubblicato nella versione di Laura per Warner Records / Warner Music Italy su tutte le piattaforme digitali, prodotto e arrangiato da Paolo Carta e la stessa Laura.

Svelata anche la tracklist di Io Canto 2, nella versione standard (composta da 17 brani), e deluxe, quest’ultima arricchita da altre 4 tracce.

Si tratta di un vero e proprio tributo ai cantautori interpreti e compositori della storia della musica italiana, con un orizzonte più ampio che comprende anche brani in lingua straniera con un particolare legame con l’Italia: da un adattamento portoghese di Ana Carolina de La mia storia tra le dita, a un successo dei Tribalistas, Ja sei namorar, la cui front woman e autrice, Marisa Monte, ha radici nostrane; dalla versione francese di Due vite, di Marco Mengoni agli adattamenti in tedesco, portoghese e inglese de Il cielo in una stanza di Gino Paoli, cantato originariamente da Mina; fino al tributo ad una delle più grandi pop star di tutti i tempi, Madonna, anch’essa di origini italiane, di cui Laura reinterpreta la evergreen La isla bonita. I brani vanno dal 1960 al 2023, tra cui Felicità, brano in cui Laura unisce la sua voce a quella del grande compianto pilastro del cantautorato, Lucio Dalla.

L’appuntamento per ascoltare alcuni di questi brani dal vivo, oltre ai successi dell’intera carriera, è per marzo 2026, con il debutto di IO CANTO / YO CANTO WORLD TOUR 2026/2027, undicesima tournée mondiale, già un grandissimo successo che ha visto il recente raddoppio di nuove date.

L’ennesima grande maratona live di Laura Pausini partirà per la prima volta dall’estero, precisamente dalla Spagna, il 27 Marzo a Pamplona, toccando Tenerife e le città di Barcellona, Valencia e Madrid, per poi proseguire in America Latina, con date in Uruguay, Argentina, Cile, Perù, Colombia, Ecuador, Costa Rica, Messico, Repubblica Dominicana, Porto Rico, e sbarcare negli Stati Uniti, nelle città di Miami, Orlando, Dallas, Los Angeles, Chicago, Toronto, New York.

In autunno sarà la volta dell’Italia e dell’Europa, nei palazzetti delle più grandi metropoli, per poi sbarcare in Brasile a febbraio 2027 per tornare in patria con un mega show negli stadi, e una reprise invernale di nuovo in Italia ed Europa fino alla fine dell’anno.

Un calendario ricchissimo appunto, a cui recentemente si sono aggiunte nuovi appuntamenti per la leg italiana ed europea che parte a ottobre 2026: doppia data zero a Mantova l’1 e 2 ottobre, doppia data nelle città di Torino (17 e 18 ottobre), Bologna (3 e 4 novembre), Firenze (6 e 7 novembre), oltre a due nuovi stadi, Lignano Sabbiadoro e Pescara, il 2 e il 26 giugno 2027, e l’attesissima data alla Royal Albert Hall di Londra il 28 ottobre 2027.

Sarà l’ennesima grande maratona dal vivo, specchio della caratura di un’artista internazionale che da più di 30 anni porta la sua musica in giro per il mondo e che quest’anno presenterà oltre ai brani più celebri alcune delle tracce contenute nel nuovo album.

La versione spagnola dell’album, YO CANTO 2, verrà pubblicata per Warner records / Warner music il prossimo 13 marzo 2026, e conterrà brani di dei più grandi autori latini, a rappresentare ogni singolo paese che l’ha incoronata icona musicale, dalla Spagna all’Argentina, dal Messico al Cile, dalla Colombia al Perù, e molti altri ancora.

L’album, nella versione standard (composta da 18 brani), e deluxe, quest’ultima arricchita da altre 3 tracce, è disponibile in preorder dal 18 dicembre a mezzanotte nei seguenti formati fisici: cd standard, cd deluxe (anche in edizione limitata autografata), e doppio vinile standard in colore trasparente e doppio vinile deluxe, (in edizione limitata autografata), in colore bianco.

"Migrazioni Sonore", cala il sipario del Festival Popolare Italiano

Roma, 16 dic. (askanews) – Giovedì 18 e sabato 20 dicembre 2025, al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, vanno in scena gli ultimi due appuntamenti di Migrazioni Sonore, la rassegna del Festival Popolare Italiano dedicata ai dialoghi tra culture, identità e tradizioni dei suoni del Mediterraneo, curata da Stefano Saletti. Due serate che intrecciano pluralità, nuove cittadinanze, memorie sonore e visioni contemporanee, con protagonisti l’Orchestra Multietnica di Arezzo guidata da Enrico Fink e il progetto dedicato al Mediterraneo realizzato da Stefano Saletti & Banda Ikona con la partecipazione del Baobab Ensemble.

I concerti, con inizio alle ore 20.30, saranno preceduti alle ore 19.30 dalle Conversazioni in musica, curate in collaborazione con la rivista specializzata BlogFoolk, che mettono in dialogo artisti, giornalisti e comunità provenienti da diverse aree del mondo. Il costo del biglietto, 6 euro, comprende anche la visita al museo con ultimo ingresso alle ore 18.30.

Giovedì 18 dicembre – Pluralità, confronto e mescolanza: Orchestra Multietnica di Arezzo La serata si apre alle 19.30 con le Conversazioni in musica, dedicate a L’incontro possibile tra culture, religioni e tradizioni differenti, con Enrico Fink, a cura di Stefano Saletti.

Alle 20.30 il palco del Museo accoglie l’Orchestra Multietnica di Arezzo, diretta da Enrico Fink. Costituita nel 2007 l’OMA ha tracciato in questi anni di concerti, spettacoli teatrali e laboratori in tutta Italia un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace, di nomadismo e di amore per le proprie radici. L’attuale formazione, costituita da circa 30 musicisti provenienti da Albania, Palestina, Libano, Nigeria, Costa d’Avorio, Argentina, Colombia, Bangladesh, Giappone, Romania, Russia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane e propone un repertorio che spazia dalla tradizione araba a quella ebraica, dal Mediterraneo all’est Europa, dal Bangladesh al Sudamerica, offrendo al pubblico una vera e propria festa di suoni e di colori. Negli anni ha collaborato con Paolo Benvegnù, Stefano “Cisco” Bellotti, Raiz, Moni Ovadia, Filippo Graziani, Erriquez e Finaz (Bandabardò), Shel Shapiro, Frank London, Dario Brunori, Amanda Sandrelli, Ottavia Piccolo, Stefano Massini, Ginevra Di Marco, Santino Spinelli, Modena City Ramblers. Sul palco del Museo – in rappresentanza del grande ensemble – vedremo Luca Roccia Baldini, Massimo Ferri, Massimiliano Dragoni, Mariel Tahiraj, Gianni Micheli, Leila Sampaoli, Emad Shuman, Paola Scoppa, Madoka Funatsu, Auro Neri, Saverio Zacchei, Raffaella Farina e Daniel Boeke, che sotto la direzione di Enrico Fink, si esibiranno in un repertorio che unisce tradizioni arabe, ebraiche, balcaniche, mediterranee e sudamericane in una vera festa di suoni, colori e linguaggi condivisi.

Sabato 20 dicembre – Sacro Mediterraneo: Stefano Saletti & Banda Ikona. Sabato l’ultimo appuntamento di Migrazioni Sonore si apre alle 19.30 con le Conversazioni in musica con Elisabetta Malantrucco e Stefano Saletti che dialogheranno con Luigi Manconi e Marino Sinibaldi sul tema Diritti e nuove cittadinanze. Alle 20.30 Sacro Mediterraneo, un progetto creato da Stefano Saletti per Migrazioni Sonore, che contiene anche i brani di Mediterranima, l’album uscito nel maggio 2025 e protagonista di un risultato straordinario: classificatosi al 14° posto della World Music Chart Europe annuale su 935 dischi candidati e primo tra gli artisti italiani. Un riconoscimento che, unito al terzo posto alle Targhe Tenco e alla presenza anche nella Transglobal World Music charts (altra prestigiosa classifica mondiale dei dischi delle musiche del mondo), conferma la qualità del lavoro e la sua capacità di raccontare un Mediterraneo che resiste, dialoga e si riconosce nelle sue molte radici.

Sul palco, accanto a Saletti (voce, bouzouki, oud, chitarra), la Banda Ikona formata dalle Voci del Mediterraneo di Yasemin Sannino, Gabriella Aiello e Barbara Eramo, insieme a Gabriele Coen (clarinetto, sax soprano), Mario Rivera (basso acustico), Eugenio Saletti (chitarra, bouzouki, saltzouki) e Arnaldo Vacca (percussioni) daranno vita a brani originali ispirati a miti, ballate e melodie popolari, cantati in Sabir, l’antica lingua franca dei porti. Ospiti il coro e gli strumenti della tradizione del Mare Nostrum del Baobab Ensemble.

Sacro Mediterraneo è un viaggio musicale che attraversa le sponde del Mediterraneo per raccontarne l’anima comune, le influenze e le connessioni culturali. Un concerto che unisce passato e presente per riscoprire il senso profondo del dialogo mediterraneo. Dalla tradizione popolare pugliese e del Sud alle melodie balcaniche, da quella greca a quelle arabe e sefardite, fino ad arrivare al recupero dell’antica lingua del mare, il Sabir, la lingua dei pescatori e dei marinai che unisce parole dall’italiano, dal francese, dallo spagnolo e dall’arabo che da sempre utilizzano nelle composizioni originali.

Ucraina, Zelensky all’Aja: la Russia deve affrontare le conseguenze della sua aggressione

Roma, 16 dic. (askanews) – La guerra in Ucraina “e la responsabilità della Russia” a questo riguardo “devono diventare un chiaro esempio, affinché gli altri imparino a non scegliere l’aggressione”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ha concluso il suo intervento al Consiglio d’Europa all’Aja, dove è in fase di istituzione un tribunale speciale per il reato di aggressione contro l’Ucraina.

“Speriamo che il tribunale per l’aggressione russa inizi davvero il suo lavoro, non soltanto per noi, ma per tutti coloro che desiderano la pace in Europa”, ha dichiarato Zelensky. Ha inoltre detto ai leader europei riuniti che la guerra in Ucraina “e la responsabilità della Russia devono diventare un chiaro esempio, affinché altri imparino a non scegliere l’aggressione”.

“Tutta la pressione sulla Russia deve rimanere in vigore finché continuerà l’occupazione delle nostre terre”, ha concluso Zelensky. “La Russia deve avvertire di essere un Paese criminale e affrontarne le conseguenze”.

M.O., Schlein: subito riconoscimento immediato Italia Stato Palestina

Roma, 16 dic. (askanews) – “Ci aspettiamo che la comunità internazionale, l’Unione europea e il governo italiano portino il loro decisivo contributo alla costruzione della pace a Gaza”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una conferenza stampa al Nazareno.

“Spero che il tema sarà oggetto della discussione domani in aula con la presidente del Consiglio per capire qual è il contributo che il governo intende dare a questo percorso che deve mirare alla soluzione di due popoli e due Stati” con “il pieno immediato riconoscimento dello Stato di Palestina”, ha aggiunto la leader Dem.

Ucraina, Schlein: pace non può essere delegata a telefonate Trump-Putin

Roma, 16 dic. (askanews) – “Abbiamo sempre supportato il popolo ucraino ingiustamente invaso, crediamo che non si possa fare un tavolo negoziale senza che sia presente anche il popolo che ha subito un’invasione criminale e accanto a quel popolo un’Unione Europea a cui abbiamo chiesto, anche in questi giorni, uno sforzo diplomatico e politico molto più forte per contribuire ad assicurare una pace giusta perché questa non può essere delegata alle telefonate bilaterali tra e Trump e Putin”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una conferenza stampa al Nazareno.

Calcio, Lotito: "Non vendo, la società è inscalabile"

Roma, 16 dic. (askanews) – Serata di festa in casa Lazio, con la tradizionale cena di Natale che ha riunito squadra e dirigenza. A margine dell’evento e dei brindisi, il presidente Lotito ha anche parlato escludendo la possibilità di una cessione del club da parte sua: “I tifosi si sentono traditi? Il tradito sono io perché ho sempre lavorato solo e soltanto per la Lazio. La Lazio è inscalabile”, aggiunge scandendo bene la parola. “Purtroppo mi dovranno sopportare, non è che se mi fanno i cori contro o mi mettono pressione io vendo la società. Casomai saranno loro che devono fare un passo indietro. Io faccio l’imprenditore e vivo fuori dalla Lazio, loro no”. Lotito ha poi sottolineato come “il clima di tensione non l’ho creato io, c’è qualcuno che l’ha creato. Questo clima sta nuocendo alla Lazio ma nuocerà anche alle stesse persone che lo creano”.

“La squadra ha ritrovato la gioia di stare insieme, un gruppo affiatato che si compatta di fronte a ogni avversità. E di avversità ne abbiamo avute tante, forse pure troppe; alcune potevano essere evitate, speriamo di aver messo le negatività alle spalle. La società non si sottrarrà a tutto ciò che è funzionale non a svilire il valore dell’organico ma ad integrarlo”, ha commentato poi con uno sguardo al futuro, tornando anche sul blocco estivo del mercato. “Ci hanno bloccato il mercato per una spesa di 3 milioni che è stata anticipata a marzo invece che essere effettuata ad aprile. Non ci è stato consentito di fare acquisti con danni enormi, perché abbiano ricevuto offerte molto interessanti per un paio di giocatori, che però abbiamo dovuto lasciare perdere perché, non potendo comprare, non potevamo fare cessioni. A gennaio che succede? Ho presentato i conti, deciderà la Commissione sui bilanci e siamo fiduciosi. Non accetteremo più quello che è successo. La Lazio non aveva una situazione per la quale poteva esserle bloccato il mercato. Questa è una squadra che ha 300 milioni di patrimonio giocatori e altri 300 di patrimonio immobiliare. Non ha problemi di insolvenza, insomma, né debiti. Siamo molto fiduciosi che a gennaio potremo fare mercato senza problemi. Vedremo presto se i fatti daranno ragione a noi oppure ad altri. I danni che abbiamo subito sono stati notevoli perché sono girate voci su una situazione critica del club che avrebbe potuto portare ad una vendita della società. Tutto ovviamente falso”.

Il Parlamento Ue ha revocato l’immunità a Moretti. Pd: "Certi della sua correttezza"

Roma, 16 dic. (askanews) – “Sono certo che Alessandra Moretti dimostrerà la sua correttezza e trasparenza rispetto ai fatti contestati. Continuo a pensare che già ora, dopo i chiarimenti prodotti, c’erano tutte le condizioni per tutelare di più le prerogative dei parlamentari ma ora nella fase che si apre ci sarà l’opportunità per verificare la sua estraneità. Intanto ora il suo impegno continuerà nel lavoro parlamentare”. Lo dichiara Nicola Zingaretti, capodelegazione PD al Parlamento europeo, dopo il voto con cui il Parlamento europeo ha revocato l’immunità all’eurodeputata Dem nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate.

Fontana: per la Russia la guerra in Ucraina è stata un fallimento strategico

Roma, 16 dic. (askanews) – “Questa guerra è stata un fallimento per la Russia a livello strategico, cercheranno di farla passare come vittoria ma non lo è”. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana incontrando la stampa parlamentare.

“C’è una partita globale nel Mondo e Trump non a caso ha incontrato i paesi dell’Asia centrale. Per gli USA quella In Ucraina e una guerra che fa perdere tante energie e non è utile per l’equilibrio mondiale e quindi bisogna chiuderla – osserva -. Sinceramente la Russia la vedo come un Paese che ha fallito questa guerra, è stato un boomerang straordinario al di là dei morti,ha messo in evidenza che una grande potenza non c’è”.

L’Inps: 27 milioni di occupati, permane il gap salariale uomini-donne

Roma, 16 dic. (askanews) – Nel 2024 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 26.988.000, circa 362mila in più rispetto al 2023 (+1,4%) e 1,4 milioni in più rispetto al 2019 (+5,7%), anno pre-Covid . E’ quanto riferisce l’osservatorio dell’Inps, che integra i dati di tutti gli assicurati presso le diverse gestioni previdenziali Inps coprendo il 95% degli occupati regolari in Italia con le uniche eccezioni riguardanti i professionisti iscritti solo alle casse previdenziali degli ordini e poche altre tipologie di lavoro autonomo occasionale esentate da contribuzione.

Il numero medio di settimane lavorate nel 2024 risulta in linea con l’anno precedente (43,2 settimane contro 43,3) e superiore a quello del 2019 (42,9 settimane). Anche il reddito medio annuo da lavoro nel 2024, pari a 26.079 euro, è in crescita rispetto all’anno precedente (+2,2%) e, considerato un tasso di inflazione pari all’1%, la crescita reale è stata dell’1,1%.

L’andamento dell’occupazione secondo la posizione prevalente nel 2024 è molto diversificato: un incremento dei dipendenti nel loro complesso (privati, pubblici, domestici e operai agricoli) pari a +1,8% rispetto all’anno precedente e +7,7% rispetto al 2019; una diminuzione degli indipendenti (artigiani, commercianti, agricoli autonomi e occasionali) pari a -2,7% rispetto al 2023 e -10,2% rispetto al 2019; un incremento dei parasubordinati nel complesso (collaboratori, professionisti senza Cassa, dottorandi, amministratori) pari a +6,4% rispetto al 2023 e +26,4% rispetto al 2019.

Nel 2024 i maschi rappresentano il 56,2% dei lavoratori dipendenti e indipendenti, presentano un numero medio di settimane lavorate nell’anno pari a 43,7 e un reddito medio annuo da lavoro di 29.236 euro; per le femmine registriamo 42,6 settimane medie lavorate e un reddito medio annuo di 22.023 euro. Permane quindi un forte gender gap, anche se nel 2024 il reddito medio annuo da lavoro per le donne è cresciuto di più (+2,8%, contro +1,8% degli uomini).

I dati sul numero di lavoratori per classe di età mostrano che sono cresciuti maggiormente sia i giovani sotto i 30 anni di età (+2,8% rispetto al 2023 e +14,8% rispetto al 2019) che i senior con 50 e più anni di età (+3,2% rispetto al 2023 e +14,2% rispetto al 2019).

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, nel 2024 il 29,1% dei lavoratori (pari a 7,9 milioni) svolge l’attività nel Nord Ovest. A seguire il Nord Est con il 22,6%, pari a 6,1 milioni di lavoratori, il Centro con il 21,2% (oltre 5,7 milioni di lavoratori), infine il Sud con il 18,6% (5 milioni di lavoratori) e le Isole con l’8,4% (2,3 milioni di lavoratori).

Sempre con riferimento al 2024 osserviamo che 779.303 risultano al contempo lavoratori e pensionati, in quanto beneficiari di una pensione diretta di vecchiaia o anzianità con decorrenza ante 2024. I pensionati che lavorano rappresentano una quota pari al 2,9% dei lavoratori dell’anno nel complesso. Tale quota è maggiore tra gli autonomi (il 12,4% dei lavoratori autonomi è già pensionato) e i parasubordinati (il 10,6% dei lavoratori parasubordinati sono già pensionati) e minore tra i dipendenti (solo lo 0,9% dei dipendenti è già pensionato).

Nel 2024 i lavoratori con cittadinanza extra Ue sono l’11,9% del totale, in linea rispetto all’anno precedente quando rappresentavano l’11,5% dei lavoratori. Analizzando la loro incidenza per categoria le quote maggiori si riscontrano tra i domestici (il 53,9% dei lavoratori domestici è extra Ue) e tra gli operai agricoli (il 26,8% degli operai agricoli è extra Ue)

Zelensky: "Sono i negoziati più intensi e mirati" da inizio guerra

Roma, 16 dic. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando al Parlamento dei Paesi Bassi, ha dichiarato che quelli che si stanno effettuando sono “i negoziati più intensi e mirati” dall’inizio della guerra.

In merito ai negoziati, Zelensky ha sottolineato che “non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta; stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine finalmente a questa guerra russa contro l’Ucraina”.

Zelensky, a tal proposito, ha affermato che “non basta costringere la Russia a un accordo. Non basta farla smettere di uccidere”, ma “dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti. Questa è la strada per una pace duratura”.

Manovra, Schlein: taglia spesa sociale e aumenta quella delle armi

Roma, 16 dic. (askanews) – “Quando hanno presentato questa manovra siamo andati a vedere l’andamento della spesa pubblica in questi anni di governo Meloni. Che cosa scende? La spesa per la sanità pubblica, per la scuola pubblica, per la casa, la politica industriale, nonostante il calo di 34 mesi quasi consecutivi di produzione industriale. Che cosa sale? Unicamente la spesa militare perché hanno accettato, a testa bassa, una richiesta del presidente americano Trump, irrealistica e sbagliata, di portare la spesa militare al 5% del Pil”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di una conferenza stampa al Nazareno.

“Avrebbero dovuto fare come la Spagna di Sanchez e dire ‘no'” a Trump perché “garantire gli obiettivi di capacità Nato” è “irrealistico e sbagliato” e “perché con quell’impegno rischiamo di mettere fine allo stato sociale italiano per come l’abbiamo conosciuto”, ha aggiunto.

Tennis, nuove regole contro il caldo: cooling break e pause

Roma, 16 dic. (askanews) – In seguito ai tanti episodi di caldo estremo da Cincinnati a Shanghai, l’Atp ha deciso di allinearsi alla Wta introducendo nuove regole a tutela dei tennisti a partire dal 2026. Il parametro è l’indice WBGT che determina lo stress termico da calore sull’uomo: le conseguenze possono essere i cooling break di 10 minuti o addirittura la sospensione del match. Ecco come funzionano le nuove norme. Acronimo di ‘Wet Bulb Globe Temperature’, ovvero è l’indice su cui si baserà la nuova regola. È utilizzato per misurare lo stress termico da caldo sull’uomo combinando la temperatura dell’aria, l’umidità, il vento e le radiazioni dei raggi solari. La nuova ‘heat policy’ determinata dalla scala WBGT diventa essenziale per la sicurezza non solo in ambienti per prevenire colpi di calore soprattutto in condizioni di forte irraggiamento solare. Il merito va all’utilizzo di sensori specifici come il bulbo umido e il globo nero. Istituita una pausa di cooling break. Ovvero una pausa di 10 minuti, che scatta quando la WBGT raggiunge i 30,1° C o più durante i primi due set degli incontri di singolare al meglio delle tre partite. Una volta richiesta, la ‘pausa di raffreddamento’ può essere richiesta da entrambi i giocatori ed entrambi ne potranno beneficiare. Durante il cooling break, i giocatori possono utilizzare le misure che preferiscono come idratarsi, cambiarsi, fare la doccia e ricevere assistenza sotto la supervisione dello staff medico dell’Atp. Lo stop del match si verificherà quando l’indice WBGT supererà i 32,2° C, sospensione dove il gioco verrà interrotto e la partita potrà riprendere solo quando la scala WBGT registrerà temperature inferiori. Come spiega l’Atp, la nuova regola sul caldo prevede un approccio strutturato e supportato da un punto di vista medico per la gestione del calore estremo. L’obiettivo è salvaguardare la salute dei giocatori e migliorare allo stesso tempo le condizioni di spettatori, arbitri, raccattapalle e staff del torneo

Il Concertozzo arriva a Biella a giugno nel segno dell’inclusione

Milano, 16 dic. (askanews) – Arriva per la prima volta a Biella il Concertozzo, l’evento realizzato da Elio e le Storie Tese e ideato dal Trio Medusa per unire il mondo della musica con quello della solidarietà e dell’impegno nel sociale. La due giorni si svolgerà venerdì 26 giugno in Piazza Duomo, dove si terranno talk, spettacoli, dibattiti e stand informativi a ingresso gratuito, e sabato 27 giugno in Piazza Falcone, con l’iniziale Concertozzino, dedicato alle performance di artisti emergenti, e il vero e proprio Concertozzo. Due giorni di musica ed eventi con tanti ospiti speciali e un grande concerto di Elio e le Storie Tese.

La precedente edizione, svoltasi nel 2025 a Bassano del Grappa, ha richiamato oltre 10.000 spettatori da tutta Italia. Grazie all’instancabile lavoro dell’organizzazione, delle 20 Associazioni coinvolte e dei generosi sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa (Banca Mediolanum, EssilorLuxottica, Lauretana, Ricola, Sammontana, Terna Driving Energy e Trivellato), lo scorso anno sono stati devoluti 50.000 euro a PizzAut, progetto che sin dalla prima edizione affianca il CONCERTOZZO ed è al timone dell’area food.

Per l’edizione 2026 i nuovi progetti che il CONCERTOZZO si impegnerà a sostenere sono: CasAUTentica – Con questa iniziativa PizzAut ha deciso di avviare un progetto di speranza e concretezza: le Palestre di Autonomia Abitativa. A Cassina de’ Pecchi, a soli 300 metri dal ristorante, PizzAut sta acquistando alcuni appartamenti inseriti in una corte (al momento ne possiede 3, al termine del progetto saranno 6). Il progetto di ristrutturazione creerà unità abitative autonome con spazi comuni, un piccolo borgo concepito per favorire crescita e indipendenza. Un progetto che va oltre la semplice ricerca di alloggi e mira a creare un futuro concreto per i giovani. Questi spazi sono concepiti come vere e proprie “palestre di vita”, dove i ragazzi possono acquisire competenze fondamentali, imparando gesti che a noi sembrano comuni ma che per loro rappresentano grandi conquiste: dormire serenamente senza i genitori, rifare il letto, cucinare un pasto e mantenere pulita la cucina. L’intento del progetto non si limita soltanto alle abilità pratiche, ma mira anche all’insegnamento di una convivenza sana e alla costruzione di relazioni sociali in spazi condivisi, attraverso la gestione della casa in collaborazione con altri giovani autistici. Questo percorso rafforza la loro autostima e permette di dimostrare a loro stessi, prima che agli altri, di essere adulti capaci e autonomi. www.pizzaut.it/casautentica/

PizzAut, la pizzeria gestita da persone autistiche fondata nel 2016 da Nico Acampora, è diventata negli anni, a livello mediatico e non, uno dei maggiori simboli di inclusione del nostro paese e dimostra concretamente che è possibile creare opportunità di impiego per persone autistiche, rompendo pregiudizi e barriere. Nel 2023 il progetto è stato premiato dal Parlamento Europeo con il titolo di “Cittadino europeo 2023”, grazie al suo contributo alla cooperazione e all’integrazione sociale.

Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli (con il Fondo Do.P.O. – Donazione Protesi Ortopediche) – La Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli è nata nel 2022, su iniziativa di grandi imprese del territorio, per sostenere le attività dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. L’Istituto è da diversi anni riconosciuto come il migliore ospedale italiano e si trova ai vertici anche a livello mondiale per ciò che riguarda la ricerca, le metodologie innovative di cura e l’accoglienza dei pazienti in campo ortopedico. La Fondazione si impegna a consolidare il posizionamento e la reputazione dell’Istituto attraverso iniziative di raccolta fondi e comunicazione, ad alto valore aggiunto. Nei primi tre anni di vita la Fondazione ha donato oltre 2,5 milioni di euro in contributi e progetti all’Istituto Ortopedico Rizzoli. Il Fondo Do.P.O. mira a fornire protesi ortopediche personalizzate e altamente tecnologiche sulla base di un progetto riabilitativo adeguato a chi ne ha bisogno, garantendo accesso a cure di alta qualità anche ai più vulnerabili. www.fondazionerizzoli.org | email: info@fondazionerizzoli.org

Il Concertozzo non solo porta avanti un potente messaggio di inclusione e responsabilità sociale, ma permette ai Comuni che lo ospitano di incentivare il turismo locale e coinvolgere Associazioni e cittadini di tutte le età, valorizzando così il senso di comunità e di cittadinanza.

Dopo essere stato a Bassano del Grappa nel 2025, il prossimo anno l’evento si sposterà a Biella, allargando ulteriormente il suo raggio d’azione e coinvolgendo tante altre realtà, locali e non. Un contesto nuovo e diverso, in cui però rimarrà inalterata la formula innovativa su cui da sempre si basa il Concertozzo: coniugare divertimento e consapevolezza sociale per creare uno spazio di condivisione e integrazione in grado di stimolare sia il pubblico che i ragazzi coinvolti attivamente, il tutto tramite un approccio nuovo in grado di suscitare curiosità e interesse. calore e coinvolgimento”.

“Siamo elettrizzati e orgogliosi, il Concertozzo 2025 a Bassano del Grappa è stato un grande successo e quello di Biella si annuncia ancora più bello. Vogliamo aumentare il numero delle associazioni invitate, migliorare la qualità degli eventi che avranno luogo il venerdì 26 giugno e aumentare il numero di biglietti venduti. Ringraziamo le persone che sono venute e quelle che verranno, è grazie a loro se questa iniziativa nuova e rivoluzionaria contribuirà a migliorare il nostro mondo” dice la band guidata da Elio.

Nico Acampora, fondatore di PizzAut: “Il Concertozzo arriva alla quinta edizione e per noi è un orgoglio continuare a essere parte di questa esperienza concreta di inclusione e divertimento. Quest’anno l’impegno che metteremo nella nostra presenza al Concertozzo sarà ancora più intenso, il ricavato andrà a finanziare il progetto CasAUTentica, il progetto di Autonomia abitativa che stiamo costruendo a Cassina de’ Pecchi e che intitoleremo al nostro amico Enrico, anima della nostra partecipazione a tutte le precedenti edizioni del Concertozzo. Casa Enrico sarà un luogo di crescita, socialità e autonomia per i ragazzi di PizzAut. Ancora una volta vogliamo dimostrare in concreto cosa significhi PizzAut, ossia quel laboratorio di inclusione sociale, che è partito dal lavoro, che continua a essere il fulcro della nostra attività, ma poi si sviluppa nella direzione della dignità e dell’inclusione sociale in senso più ampio. Per una persona autistica gestire uno spazio proprio e viverlo con altre persone è un incredibile passo avanti verso una vita piena. Ci riempie di gioia poter amplificare il nostro messaggio di inclusione attraverso un evento come il Concertozzo, che è un momento speciale per dimostrare che un mondo più accogliente per tutti è possibile”.

Francesco Malferrari, Direttore Operativo di Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli: “Siamo onorati e davvero grati a Elio e le Storie Tese per aver scelto di sostenere la Fondazione Istituto Ortopedico Rizzoli e il progetto del Fondo Do.P.O.; per il secondo anno avremo l’onore di essere parte di quel fantastico evento che è il Concertozzo, capace di creare un mix di grande valore fra musica e impegno solidale, al fianco di diverse associazioni e enti del terzo settore. Con il nostro progetto del Fondo Do.P.O. vogliamo rendere accessibili per tutte e tutti protesi ortopediche evolute, che possano offrire a queste persone, a partire dalle più giovani, un nuovo futuro e una speranza di ripartenza dopo gravi malattie o incidenti. Sostenere il Concertozzo e parteciparvi significa piantare un piccolo seme di rinascita per chi ha affrontato il trauma dell’amputazione”.

Fontana: premierato l’anno prossimo, spero ampia condivisione

Roma, 16 dic. (askanews) – “Sul Premierato l’anno prossimo entreremo nel merito anche alla Camera, spero ci sia un consenso ampio perché vuol dire che una riforma condivisa è entrata nel sentimento dell’opinione pubblica. In passato le riforme ampiamente condivise sono state votate all’unanimità. E’ una garanzia del fatto che sono accettate dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica ed è un bene per tutti”. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana durante lo scambio di auguri con la stampa parlamentare.

“E’ quello che stiamo cercando di fare con la riforma del regolamento – ha aggiunto – io cerco di coinvolgere tutti perché sulle regole del gioco è essenziale”.

L.elettorale, La Russa: evitare riforme che portano ad ammucchiate

Roma, 16 dic. (askanews) – Nel mettere mano alla riforma della legge elettorale – “è possibile farlo e non sarebbe nè la prima nè l’ultima volta che si cambia” – bisogna “evitare riforme che favoriscano pareggi” che porterebbero “ad ammucchiate o governi tecnici che a noi non piacciono”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa intervistato a Ping Pong su Rai Radio 1.

L’importante, ha aggiunto, “è trovare forme che consentano agli italiani di decidere”.

Nel Sud due imprese su tre prevedono una crescita del fatturato del 2025

Roma, 16 dic. (askanews) – Sono più ottimiste sull’andamento del proprio giro di affari, più propense ad aprirsi ai nuovi mercati internazionali, più interessate alla transizione ecologica. È questo l’identikit delle medie imprese del Sud, messe sotto la lente di ingrandimento nel rapporto “Scenario competitivo, Esg e innovazione strategica nelle medie imprese del Mezzogiorno” dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere presentato a Matera.

Si tratta di un comparto che, in ventotto anni, è pressoché raddoppiato arrivando a contare 408 società produttive di capitali a controllo familiare italiano, ciascuna con una forza lavoro compresa tra 50 e 499 unità e un volume di vendite tra i 19 e i 415 milioni di euro, e che ha generato l’11,8% del valore aggiunto manifatturiero prodotto nell’area.

Nel 2024 il fatturato delle medie imprese del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,8% (contro un calo dell’1,7% delle altre aree del Paese), dopo un aumento complessivo del 78,1% registrato nel precedente decennio (vs il 52,8% degli altri territori). Nel 2025, il 65,4% di queste realtà del Sud prevede di chiudere con un aumento del fatturato (contro il 55,4% di quelle del Centro-Nord). Tuttavia, le sfide non mancano: per il 23,2% delle Mid-Cap meridionali, ad esempio, il mismatch di competenze rischia di frenarne la crescita, mentre il 41,3% ritiene che la burocrazia potrebbe ostacolare il percorso verso la sostenibilità. In aggiunta, tra le principali preoccupazioni figurano la concorrenza di prezzo e il caro-energia, indicati da circa due terzi del campione. Guardando al futuro, nei prossimi due anni, per rispondere alle criticità del contesto – a partire dai dazi – il 79,6% delle Mid-Cap meridionali dichiara di voler espandere la propria presenza in nuovi mercati (contro il 68,3% riferito alle altre aree). Inoltre, per supportare la propria transizione ecologica, tre imprese del Mezzogiorno su quattro puntano a ridurre le fonti fossili e ad adottare energie rinnovabili (contro il 66,6% del resto d’Italia).

“Le medie imprese del Mezzogiorno si confermano un importante volano di crescita del Sud e stanno dimostrando di poter correre anche più velocemente di quelle del Centro-Nord”. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “per questo vanno sostenute rimuovendo gli ostacoli che ne frenano lo sviluppo, a partire dagli incentivi per l’export e i servizi per l’internazionalizzazione dove le Camere di commercio possono dare il loro concreto supporto. Soprattutto dopo le difficoltà create dai dazi Usa”.

“La crescita delle medie imprese del Mezzogiorno e la loro intenzione di reiterarla nel prossimo futuro segnalano la felice intersezione tra due attributi: quello geografico e quello relativo a uno specifico modello capitalistico. Si tratta di una tendenza che merita di essere sostenuta sia dal decisore pubblico sia dagli attori del mercato finanziario, penso in particolare a quei fondi di private equity che si fanno portatori di una vera proposta imprenditoriale e non semplicemente di misure di puro efficientamento” sostiene il direttore dell’Area Studi Mediobanca, Gabriele Barbaresco.

“Le medie imprese lucane e quelle del Mezzogiorno sono le vere campionesse del capitalismo familiare e si mostrano pronte alle sfide globali: dalle transizioni in atto all’espansione su nuovi mercati. Sta a tutti noi sostenere questi sforzi di innovazione e internazionalizzazione, rimuovendo gli ostacoli e snellendo al massimo la burocrazia” ha sottolineato il presidente della Camera di commercio della Basilicata, Michele Somma.

I Pooh nel 2026 festeggiano 60 anni di carriera con nuovi live

Milano, 16 dic. (askanews) – Continuano le sorprese per celebrare i 60 anni dei Pooh. Il 14 e il 16 maggio l’Arena di Verona, tempio della musica e luogo fondamentale del loro percorso artistico, ospiterà “POOH 60 – La Nostra Storia in Arena”, due appuntamenti speciali pensati per festeggiare questo traguardo straordinario della band che ha fatto la storia della musica italiana!

Due serate imperdibili, due spettacoli inediti per la band che più volte nel corso della sua lunga storia è stata protagonista di concerti in Arena ma che questa volta sarà accompagnata eccezionalmente da un’orchestra di 40 elementi. Per l’occasione, infatti, i Pooh saranno affiancati dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, diretta dal Maestro Diego Basso, regalando nuove emozioni a tutto il pubblico. Un evento pensato per celebrare, ricordare e condividere un viaggio musicale lungo sessant’anni, in uno dei palchi più iconici del mondo.

I biglietti per “POOH 60 – La Nostra Storia in Arena” disponibili su Ticketone e punti vendita abituali.

Da settembre poi Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli torneranno live nei palasport con “POOH 60 – La nostra storia – Palasport” 14 appuntamenti speciali in 6 città italiane + una doppia data 0 a Bergamo per ripercorrere 60 anni di musica e di amicizia, 60 anni di canzoni che hanno attraversato il tempo, unendo diverse generazioni e diventando la colonna sonora della vita di milioni di persone.

La storia e la carriera dei Pooh sarà focus dei live da ogni punto di vista: per “POOH60 – La nostra storia – Palasport”, le grafiche, le scenografie, e le immagini saranno pensate per ripercorrere i 60 anni di storia della band, proprio come era stato fatto nel 1991 per l’omonimo tour iconico con cui i Pooh avevano festeggiato i loro 25 anni di carriera.

In un anno così importante di celebrazioni non mancheranno le sorprese anche dal punto di vista discografico, con uscite antologiche e tante sorprese nel corso dell’anno per ripercorrere la storia dei POOH attraverso le loro straordinarie canzoni.

Queste le date di “POOH 60 – La nostra storia – Palasport”: 25 e 26 settembre: Bergamo – ChorusLife Arena (data zero) 2 e 3 ottobre: Firenze – Nelson Mandela Forum 10 e 11 ottobre: Torino – Inalpi Arena 15 e 16 ottobre: Roma – Palazzo Dello Sport 18 e 19 ottobre: Milano – Unipol Forum 27 e 28 ottobre: Eboli (SA) – Palasele 30 e 31 ottobre: Bari – Palaflorio

Salute, Cittadinanzattiva: l’emergenza è l’accesso alle cure, non la qualità

Milano, 16 dic. (askanews) – In Italia la principale emergenza sanitaria non riguarda la qualità delle cure, ma la possibilità stessa di accedervi. Sebbene si comincino ad intravedere alcuni effetti delle riforme in corso – da quella sul contenimento dei tempi di attesa, a quella prevista per l’assistenza territoriale, all’aggiornamento dei Lea, all’ampliamento degli screening e del calendario vaccinale – le liste d’attesa, la carenza di personale e la disomogeneità territoriale nell’erogazione dei servizi sanitari mettono ancora a rischio l’effettività del diritto alla salute.

È quanto emerge dai Rapporti presentati oggi da Cittadinanzattiva (Rapporto Civico sulla salute, Rapporto sulle politiche della cronicità), nel corso dell’evento ‘L’incomprimibile diritto alla salute. Riforme in corso, bisogni in attesa’, svoltosi presso il Ministero della Salute.

‘Il nostro Servizio sanitario nazionale resta l’antidoto più efficace per superare le disuguaglianze e garantire la salute a tutti e a tutte. Vogliamo mettere la sanità e la costruzione della salute pubblica al centro di un dibattito di cui i cittadini siano i protagonisti, con i loro diritti e con le loro responsabilità; vogliamo contrapporre alla rassegnazione o al rischio di una profezia che si autoavvera – quella che la malattia del Servizio sanitario nazionale sia talmente grave che lasciarlo morire non fa la differenza – il potere di autonoma iniziativa che l’articolo 118 della Costituzione ci riconosce, e favorire una stagione di confronto con e fra i cittadini, a partire dalla quale proporre un’Agenda civica sulla salute e sul Servizio sanitario nazionale. Su questo chiediamo a istituzioni e professionisti, anche attraverso un Manifesto-appello che presentiamo oggi, di ritornare a dibattito unitario in cui privilegiare la partecipazione, le interconnessioni e la sinergia per ridare nuovo ossigeno ad un concetto di salute basata sulle persone, siano essi professionisti che cittadini’, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.

In particolare, partendo dall’analisi delle 16.854 segnalazioni dei cittadini ai servizi di informazione e tutela di Cittadinanzattiva e contenute nel Rapporto civico 2025, emerge che quasi la metà (47,8%) delle stesse riguarda difficoltà di accesso alle prestazioni: le liste di attesa per esami diagnostici, prime visite specialistiche, interventi chirurgici superano spesso di mesi i tempi previsti, e rappresentano oggi la criticità più grave e trasversale del Servizio Sanitario Nazionale. Nel 2024, sulla base dei tempi di attesa segnalati dai cittadini, si arrivano ad aspettare fino a 360 giorni per una TAC torace; fino a 540 giorni per una risonanza magnetica all’encefalo e per una visita oculistica; fino a 720 giorni per una colonscopia e anche oltre i 400/500 giorni per le prime visite specialistiche.

Per verificare l’effettiva attuazione della legge 107/2024 sulle liste d’attesa, Cittadinanzattiva ha inoltre presentato un’istanza di accesso civico generalizzato a tutte le Regioni per valutare l’organizzazione delle agende di prenotazione e dei cosiddetti percorsi di tutela. Solo 8 Regioni hanno fornito dati completi e trasparenti,5 non hanno risposto affatto, le restanti hanno inviato informazioni parziali o formali, senza elementi utili al monitoraggio reale. Questa difformità conferma che le possibilità di ottenere una visita o un esame entro i tempi previsti dipendono ancora dalla Regione di residenza.

Inoltre dalle risposte all’istanza di accesso civico emergono alcune criticità importanti: alcune Regioni (in particolare Basilicata, Sardegna, Abruzzo) giustificano l’assenza di dati con la transizione alla nuova Piattaforma Nazionale Agenas non ancora a regime; molte amministrazioni non monitorano indicatori chiave come le prenotazioni nei giorni festivi/prefestivi o la percentuale di prime disponibilità accettate, rendendo impossibile misurare la reale accessibilità ed estensione del servizio; emerge una disparità nei Percorsi di Tutela per le liste di attesa, in particolare tra chi garantisce una ‘presa in carico’ attiva (ASL che ricontatta il cittadino, es. Emilia-Romagna, Marche, Lombardia) e chi lascia il cittadino solo a gestire la burocrazia tramite moduli e URP (es. Campania, Sardegna), o addirittura non fornisce alcuna informazione sui percorsi di tutela (Friuli Venezia Giulia). In generale emerge un divario nord sud, perché i migliori percorsi e una maggiore trasparenza sui dati sono concentrate al Centro-Nord, mentre il Sud è caratterizzato da risposte parziali o dal silenzio totale.

Anche la Piattaforma Nazionale Agenas sulle Liste d’Attesa mostra criticità rilevanti: solo il 40,6% delle prestazioni diagnostiche e solo il 34,5% delle visite specialistiche viene accettata dal cittadino alla prima disponibilità proposta dal cup, segno che in molti casi la data proposta non risponde ai bisogni o la struttura è troppo distante; ancora, solo 4 prenotazioni in pre-lista su 10, vengono erogate nei tempi. Il rispetto dei tempi massimi, in generale, è garantito solo per circa la metà delle prestazioni. Nella fascia di priorità urgente, prestazioni come la colonscopia superano, per un paziente su quattro, i 105 giorni a fronte di un limite di 72 ore; nelle fasce D (Differibile, entro 60 giorni) i tempi massimi sono ampiamente superati ed arrivano fino a 147 gg per la mammografia e a 177 giorni per la visita dermatologica. Lo stesso per la fascia programmabile (limite 120 gg) dove si registrano 357 gg per la colonscopia e 260 per la diagnostica senologica. Oltre al grande tema dell’accesso alle prestazioni, che come abbiamo visto raccoglie il 47,8% delle 16.854 segnalazioni, i cittadini lamentano carenze nei seguenti ambiti.

Assistenza di prossimità (segnalato come problematico nel 17,9% dei casi): i cittadini denunciano, in particolare, il rapporto con i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta (58,7%), RSA e lungodegenza (10%), salute mentale (9,8%), assistenza domiciliare (7,8%) e raccordo ospedale-territorio (4,8%). Assistenza ospedaliera (l’11,8% delle segnalazioni totali): il settore emergenza-urgenza e pronto soccorso rappresenta la criticità principale (78,1%), seguito dai ricoveri (17,6%) e dalle dimissioni (4,2%). Per quanto riguarda l’Assistenza previdenziale (5,7% dei casi totali), la maggior parte delle segnalazioni riguarda le procedure di invalidità e accompagnamento (92%) e i cittadini lamentano tempi lunghi, complessità burocratiche e aumento della domanda. Nonostante il calo delle segnalazioni rispetto agli anni precedenti, il tema della qualità delle cure rimane centrale, in particolare il tema della Sicurezza delle cure (4,8% delle segnalazioni totali) per cui le segnalazioni principali riguardano presunti errori medici (69,1%), macchinari obsoleti (15,7%), condizioni igienico-sanitarie (8,8%) e rischio di infezioni (6,4%). Segnalazioni in calo anche la Prevenzione (2,3% del totale), dove i disagi maggiori riguardano vaccinazioni ordinarie (35,8%), screening mammografico (25,8%), vaccinazioni anticovid (16,8%), screening cervice uterina (13,4%) e colon-retto (8,2%). Infine, sull’argomento Ticket e spesa privata (2,3% sul totale) i cittadini segnalano oneri finanziari elevati per prestazioni private necessarie (74,5%) e ticket considerati troppo alti (25,5%).

Il Rapporto sulle Politiche della Cronicità 2025 evidenzia le principali difficoltà per i pazienti cronici e rari: al quesito a risposta multipla sulle maggiori criticità, l’83,6% dei pazienti riporta tempi d’attesa eccessivi, mentre oltre il 55% dichiara di aver rinunciato almeno a una visita o esame negli ultimi 12 mesi per indisponibilità della prestazione nel SSN. L’85,9% ha sostenuto spese di tasca propria, spesso per farmaci, integratori e visite specialistiche. In molti casi, la presa in carico della cronicità diventa insostenibile per chi vive condizioni economiche fragili.

Le disuguaglianze sono evidenti anche nei servizi di prossimità: solo il 46% dei Presidenti di Associazione ritiene realmente efficace il modello di assistenza delineato dal DM 77/2022. Il 69,6% segnala un aumento della spesa privata a causa della desertificazione sanitaria. Per quanto riguarda i pazienti con malattie rare, oltre il 43% denuncia di doversi spostarsi in un’altra Regione per ricevere cure adeguate; il 78% ha sostenuto dei costi di tasca propria per gestire la patologia; il 68.3% riporta ancora una volta le criticità di lunghi tempi di attesa per prestazioni e visite e il 46,3% problemi nell’accesso ai servizi riabilitativi.

Rispetto all’assistenza domiciliare integrata, attraverso il proprio Coordinamento delle Associazioni dei malati cronici e rari, Cittadinanzattiva ha svolto una indagine che ha coinvolto 1136 cittadini. Ne emerge che fra coloro che hanno avuto bisogno di ADI nell’ultimo anno, il 35,4% ha ottenuto il servizio, il 15,6% ha ricevuto un rifiuto (il 53,3% per criteri clinici, ma anche per carenza di fondi e personale – 20% ciascuno) – e il 13,3% perché il servizio non è attivo o è insufficiente, mentre il 49% non ha mai presentato domanda pur avendone bisogno, probabilmente per scarsa informazione o per non essere stati accompagnati nell’iter di richiesta.

I tempi di avvio dell’Adi sono molto variabili: circa il 60% riceve il servizio entro due settimane, mentre fino al 23% attende oltre un mese (in alcuni casi diversi mesi). Riguardo alla qualità professionale e relazionale degli operatori, la stessa è valutata positivamente dal 70,6%, mentre il coordinamento fra gli interventi e servizi sanitari e quelli di natura sociale è considerato scarso dal 41,2% dei pazienti.

Sempre in merito all’assistenza domiciliare integrata, Cittadinanzattiva ha promosso un Accesso civico rivolto alle Regioni che restituisce, così come sulle liste di attesa, un quadro diseguale e frammentato, sia nel livello di trasparenza dei dati forniti dagli enti regionali che nella qualità del servizio erogato. Su 21 amministrazioni interpellate, solo 13 hanno risposto, ma con livelli di dettaglio molto diversi: Lombardia è la Regione che fornisce dati completi su ore erogate (+450.746 ore nel 2024 sul 2019), personale e formazione (1.045 professionisti formati, di cui 130 medici, 716 infermieri, 47 professionisti sanitari, 152 operatori non sanitari). La Toscana è l’unica a comunicare la distribuzione dei pazienti per complessità assistenziale. 9 Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Umbria) hanno fornito solo i dati minimi richiesti dal PNRR, ossia insufficienti per valutare la qualità del servizio. 8 Regioni non hanno risposto affatto. Nessuna Regione traccia la spesa effettiva, rendendo impossibile verificare come vengono utilizzati i fondi disponibili. La gran parte non fornisce i dati qualitativi, come le ore realmente erogate, la distribuzione dei pazienti per livelli di intensità assistenziale, l’organizzazione delle équipe o la presenza di figure professionali dedicate. Emergono inoltre ritardi nei trasferimenti finanziari per la Basilicata e il Molise che dichiarano di aver ricevuto solo una parte dei fondi previsti, anticipando le attività con risorse proprie. Questa opacità alimenta disuguaglianze territoriali e impedisce di verificare l’effettivo impatto del Pnrr sulla vita delle persone più fragili.

Alla luce dei dati emersi, Cittadinanzattiva indica alcune priorità urgenti: adottare un nuovo Piano Sanitario Nazionale, assente dal 2008; garantire in maniera uniforme sul territorio i LEA 2017 e prevedere una revisione costante degli stessi; accelerare l’attuazione del DM 77, con particolare riferimento alla costruzione delle Case e degli ospedali di comunità; rendere pienamente operativa la normativa sulle liste d’attesa, con particolare riguardo al governo delle agende, agli aspetti di trasparenza e monitoraggio del dato e all’uniformità delle procedure sul territorio; investire sulle infrastrutture digitali e sull’interconnessione dei dati e potenziare le competenze in merito di cittadini e professionisti; investire sul personale sanitario, non solo in termini di unità di risorse ma anche di formazione e di incentivi per alcune categorie, come quella dell’emergenza-urgenza; potenziare la prevenzione, dall’alfabetizzazione sanitaria dei cittadini all’offerta ed adesione alle campagne di screening e a quelle vaccinali.

Il Rapporto civico sulla salute è realizzato in collaborazione con Fnomceo, Fnofi, Fnopi, Fofi, e con il contributo non condizionante di Menarini Group e di Sanofi. Il Rapporto sulle politiche della cronicità è realizzato con il contributo non condizionante di Servier.

Fedez e Emis Killa incontrano i detenuti del carcere di Monza

Milano, 16 dic. (askanews) – Dopo l’incontro inaugurale che aveva visto il dialogo tra i detenuti, Emis Killa e Lazza, la Casa Circondariale Sanquirico di Monza apre nuovamente le sue porte a Free For Music, l’iniziativa ideata e finanziata da Orangle Records con la supervisione socio-educativa di Paolo Piffer, che utilizza la musica come strumento di confronto, rielaborazione e autoconsapevolezza.

Venerdì 12 dicembre, il secondo appuntamento ha visto la partecipazione di Fedez e il ritorno di Emis Killa, che ha scelto di essere nuovamente presente per il forte legame con il progetto. La giornata si è articolata in due fasi distinte: un primo incontro con circa 80 detenuti, durato oltre un’ora e mezza, e un secondo momento più ristretto con una ventina di ragazzi che hanno aderito al programma, durante il quale sono stati ascoltati brani inediti realizzati all’interno del laboratorio.

Nel dialogo con i detenuti, Fedez ed Emis Killa si sono resi disponibili a raccontare il proprio percorso umano e professionale, rispondendo alle domande e affrontando temi che, nelle carceri, tornano con particolare urgenza: il peso delle decisioni che cambiano una vita, il rapporto con il tempo e con la libertà quando vengono sottratti, il legame con le famiglie e il ruolo della comunità nel momento del reinserimento.

Il tema della libertà è stato centrale. Emis Killa ha sottolineato come spesso si inizi ad essere davvero liberi quando si smette di inseguire la libertà come concetto astratto, mentre Fedez ha riflettuto su quanto la vera possibilità di libertà risieda nell’espressione di sé e nel riconoscere che la gabbia più difficile da superare sia spesso quella interiore. Un passaggio che ha avuto un impatto importante, invitando i presenti ad interrogarsi su cosa significhi ricostruire la propria idea di libertà, anche in un contesto di restrizione fisica.

Ampio spazio è stato dedicato anche al rapporto tra musica e responsabilità. Alla domanda se il rap possa influenzare i più giovani, i due artisti hanno riconosciuto come oggi, più che in passato, la musica abbia una responsabilità condivisa insieme a famiglie, scuola e istituzioni, soprattutto in un contesto digitale che rende gli adolescenti più esposti e influenzabili. Entrambi hanno poi ribadito come debba rimanere un luogo di rivalsa e di espressione, non una competizione che rischia di tradursi in comportamenti violenti, sottolineando la necessità di riportare il racconto musicale su un equilibrio di contenuti che non alimenti dinamiche dannose.

A seguire, i partecipanti del laboratorio hanno potuto far ascoltare i propri brani inediti a Fedez ed Emis Killa, ricevendo riscontri, consigli e dimostrando un livello di talento e impegno significativo. I ragazzi hanno inoltre ascoltato insieme agli artisti alcune tracce di “Musica Triste”, il nuovo album di Emis Killa, pubblicato il 5 dicembre 2025, in una preziosa dimensione di condivisione che ha rafforzato il senso dell’attività.

Entrambi gli artisti hanno manifestato disponibilità concreta a sostenere il progetto anche sul piano operativo, dichiarandosi pronti a supportare l’istituto penitenziario fornendo strumenti musicali e risorse utili affinché la musica possa diventare un mezzo effettivo di rieducazione e acquisizione di competenze, spendibili anche al termine della detenzione. Un impegno che si lega al tema del reinserimento, su cui Emis Killa ha posto l’accento ricordando come, spesso, chi esce dal carcere si trovi escluso dalla società, nonostante il continuo richiamo pubblico ai valori dell’inclusione.

Free For Music non nasce per offrire risposte semplici a situazioni complesse, ma per creare uno spazio in cui i vissuti possano essere messi a confronto. Gli artisti coinvolti finora, così come quelli che prenderanno parte ai prossimi appuntamenti, condividono esperienze che permettono ai detenuti di riconoscere possibilità diverse da quelle che li hanno condotti fin qui. È un lavoro che agisce sul presente e su ciò che può ancora prendere forma, con una lettura più lucida e matura di sé, delle proprie attitudini e delle direzioni percorribili una volta concluso il periodo detentivo.

A chiusura della giornata, Orangle Records e Music & Media Press hanno donato alla biblioteca interna alcune copie autografate di “L’acqua è più profonda di come sembra da sopra”, ultimo libro pubblicato da Fedez, insieme ai CD di Emis Killa. I materiali, acquistati appositamente per l’occasione, resteranno a disposizione dei detenuti come strumenti di approfondimento e lavoro personale sui temi emersi durante il confronto.

Come sottolineato da Paolo Piffer, responsabile esterno della supervisione socio-educativa, Free For Music affida alla musica un ruolo centrale nel favorire una rilettura delle storie personali e nello sviluppo di competenze che, oltre alla dimensione terapeutica e formativa, possono aprire, per alcuni, a prospettive lavorative concrete.

La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione delle istituzioni e al lavoro dei funzionari giuridico-pedagogici, della coordinatrice dott.ssa Mariana Saccone, della dott.ssa Elena Balia e della dott.ssa Laura Fumagalli, insieme alla Direzione, agli educatori e alla Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Sanquirico di Monza, che hanno seguito ogni fase organizzativa.

Free For Music è pensato come un percorso continuativo, destinato a proseguire all’interno del carcere di Monza e ad aprirsi progressivamente anche ad altri istituti penitenziari che hanno manifestato interesse, con interlocuzioni e pratiche già avviate.

Mostre, successo di pubblico per "Totò e la sua Napoli"

Roma, 16 dic. (askanews) – Successo di pubblico per la mostra “Totò e la sua Napoli”, l’inedita esposizione che celebra il legame profondo e inscindibile tra Totò e Napoli in occasione delle celebrazioni per i 2500 anni della fondazione di Napoli. Inaugurata lo scorso 30 ottobre a Palazzo Reale alla presenza delle principali istituzioni della città, a un mese e mezzo dal debutto, ha già fatto registrare oltre 15.000 visitatori con l’unanime apprezzamento del pubblico italiano e straniero e di numerosi giovani.

L’esposizione, dedicata ad uno dei più amati artisti italiani nel mondo e simbolo universale di napoletanità, resterà aperta fino al 25 gennaio e farà tappa a New York nella prossima primavera.

“Sono felice e onorato del bilancio positivo e della partecipazione così entusiasta per la mostra Totò e la sua Napoli, nata con l’intento di mantenere viva l’eredità di un vero fenomeno culturale di portata internazionale. La sensibilità narrativa che ha saputo emozionare e scuotere gli animi dei visitatori, ha interessato fasce di pubblico tra le più diverse e composite, un apprezzamento ampio e diffuso con un risvolto interessante sulla fruizione da parte di tanti giovani trascinati dal forte desiderio di conoscenza e scoperta di filmati e documenti di un mito senza tempo. Il suo stile unico e la sua forza espressiva hanno reso la sua arte eterna” ha dichiarato il curatore, produttore e organizzatore Alessandro Nicosia.

La mostra è promossa dal Comitato Nazionale Neapolis 2500 con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Palazzo Reale di Napoli (Ministero della Cultura),con la partecipazione degli Eredi Totò, con la collaborazione di Rai Teche e Archivio Storico Luce.

Il Cremlino: Mosca vuole "garantire la pace in Europa per il futuro"

Roma, 16 dic. (askanews) – La Russia vuole la pace, non una tregua, poiché questo potrebbe permettere a Kiev di prendersi una pausa e prepararsi alla continuazione della guerra, ha affermato oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, specificando che l’obiettivo di Mosca è “garantire la pace in Europa per il futuro”.

“Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per dare pausa all’Ucraina e prepararla alla continuazione della guerra. Vogliamo fermare questa guerra, raggiungere i nostri obiettivi, tutelare i nostri interessi e garantire la pace in Europa per il futuro. Questo è ciò che vogliamo”, ha detto Peskov ai giornalisti.La Russia vuole fermare la guerra, raggiungere i suoi obiettivi, garantire i propri interessi e assicurare la pace in Europa per il futuro, non concedere a Kiev una tregua tramite un cessate il fuoco: “se tra gli ucraini è presente e comincia a dominare il desiderio di sostituire un accordo definitivo con soluzioni momentanee e non sostenibili, difficilmente siamo pronti a parteciparvi”, ha aggiunto il portavoce del Cremlino.

La Formula1 torna in Portogallo, a Portimao nel 2027-2028

Roma, 16 dic. (askanews) – La Formula 1 torna a Portimao. Il Portogallo si va dunque a inserire, nel biennio 2027-2028, in un calendario ricchissimo, andando a riempire il vuoto lasciato dall’interruzione del rapporto con Zandvoort, il cui contratto scadrà nel 2026. La F1 non corre a Portimao dal 2021. Nelle uniche due apparizioni (2020 e 2021) sul circuito dell’Algarve, celebre per i suoi saliscendi e ormai diventato una tappa tradizionale per la MotoGP, vinse Lewis Hamilton, allora pilota Mercedes. In Algarve il re incontrastato fu Lewis Hamilton. Prima del biennio 2020-2021 il GP del Portogallo di F1 si correva invece all’Estoril, con 12 edizioni consecutive su quel circuito: la prima la vinse Alain Prost nel 1984, l’ultima Jacques Villeneuve nel 1996: in mezzo da ricordare il trionfo di Ayrton Senna nel 1985, quello di Riccardo Patrese nel 1991 e di Michael Schumacher nel 1993. Poi la lunga assenza di 24 anni prima dell’approdo a Portimao. Che ora si prepara a tornare ad ospitare la Formula 1.

Forza Italia, Tajani: nel partito non ci sono correnti

Roma, 16 dic. (askanews) – “Non credo ci siano correnti in Forza Italia, non ci sono mai state, domani” quello con Roberto Occhiuto “è un evento organizzato da un’agenzia alla quale partecipa il presidente della regione Calabria e fa bene, io sono sempre favorevole quando si parla, si discute e ci si confronta, i partiti sono un luogo di democrazia e di confronto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un evento presso “Esperienza Europa – David Sassoli” in occasione della consegna del Premio Sacharov.

“Sono assolutamente favorevole al confronto democratico e poi sono gli iscritti che decidono qual è la linea giusta da seguire – ha sottolineato Tajani -. Io ho voluto essere eletto segretario e ho voluto avere un congresso che mi eleggesse perché ci fosse una legittimazione da parte dei nostri scritti, non ci devono essere imposizioni dall’alto, quindi è giusto confrontarsi ed è giusto che ci siano dibattiti”, ha sottolineato il segretario di Forza Italia.

Ucraina, Tajani: speriamo di avere un bel regalo per Natale

Roma, 16 dic. (askanews) – “Passi in avanti se ne stanno facendo” per la soluzione del conflitto in Ucraina. “Io ho detto ‘speriamo di avere un bel regalo di Natale’, cioè avere la pace per Natale, non sarà facile però mi pare che si stia andando nella giusta direzione, poi naturalmente saranno gli ucraini a dover dire, sulla questione territoriale, la loro opinione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Amtonio Tajani a margine di un evento presso “Esperienza Europa – David Sassoli” in occasione della consegna del Premio Sacharov.

“C’è da fare – ha proseguito Tajani -, però il lavoro a favore della pace sta dando i suoi frutti, quindi speriamo che si possa arrivare a un cessate il fuoco”

Consob, crescita a due cifre utili banche quotate a Milano in I sem

Roma, 16 dic. (askanews) – Crescita a due cifre nei primi sei mesi del 2025 per le banche quotate sulla Borsa di Milano. In rialzo anche i profitti delle compagnie assicurative, mentre frenano i risultati netti delle società diverse da banche e assicurazioni. Performance positiva anche per le società negoziate sul mercato Egm (Euronext Growth Milan, il sistema multilaterale dedicato alle piccole e medie imprese).

Sono questi i principali risultati che emergono dall’ultimo Bollettino Statistico Emittenti pubblicato dalla Consob, in cui si analizza l’andamento dei conti degli emittenti di diritto italiano quotati o negoziati a Milano nel corso del primo semestre del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. I dati e gli indicatori raccolti evidenziano una complessiva tenuta dei fondamentali economici, nonostante un contesto macroeconomico e finanziario ancora caratterizzato da elevata incertezza.

Entrando nel dettaglio, prosegue l’autorità con un comunicato, le banche hanno continuato il percorso di crescita avviato negli ultimi anni, con utili complessivi pari a 16,7 miliardi di euro, in aumento dell’11,9% rispetto ai primi sei mesi del 2024. La riduzione del 4% del margine di interesse al netto degli accantonamenti, su cui ha pesato il ciclo di allentamento monetario della Banca Centrale Europea, è stata più che compensata dalla crescita delle commissioni attive. È migliorata anche la solidità patrimoniale: al 30 giugno scorso il Patrimonio netto era pari a 191,3 miliardi, in rialzo del 4,1% rispetto a fine 2024. Andamento positivo anche per le assicurazioni, che hanno fatto segnare una crescita del 5,9% dell’utile, complessivamente attestatosi a circa 3 miliardi di euro, grazie all’aumento dei ricavi assicurativi (+4,4%) ed al forte contenimento delle spese di vendita, generali e operative (-35,8%). Il Patrimonio netto del settore è sceso dell’1,7% a 42,2 miliardi di euro.

Le società diverse da banche e assicurazioni hanno realizzato utili complessivi per 14,8 miliardi, in calo del 3,4% rispetto al primo semestre del 2024. Nonostante la buona crescita del fatturato (+5,4%), l’aumento dei costi operativi e delle spese ha pesato sul risultato netto e su quello operativo (Ebit), sceso del 14%. È proseguito il processo di rafforzamento della struttura finanziaria e di riduzione dell’indebitamento mentre il Patrimonio netto è sceso dello 0,9% a 259,9 miliardi di euro.

Infine, dice ancora la Consob, le Pmi negoziate sull’Egm hanno registrato nel primo semestre del 2025 utili complessivi per 178 milioni di euro, in crescita dell’8,4% grazie soprattutto a un forte aumento del fatturato (+609 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024). Si è rafforzata la solidità patrimoniale, con il Patrimonio netto che è aumentato dello 0,7% rispetto alla fine del 2024, attestandosi a 5,1 miliardi di euro.

Eurozona, attività imprese rallenta a dicembre, indice Pmi a 51,9

Roma, 16 dic. (askanews) – Prosegue in crescita ma si è indebolita a dicembre l’attività delle imprese dell’area euro. L’indice Pmi composito (Purchasing managers index) è calato a 51,9 punti, secondo quanto riporta S&P global, da 52,9 punti a novembre. Su queste indagini, i 50 punti sono la soglia di neutralità.

L’indice Pmi relativo al terziario è calato a 52,6 punti, da 53,6 del mese precedente. L’indice sul manifatturiero è calato a 49,2, da 49,6.

Secondo Cyrus de la Rubia, economista Hamburg Commercial Bank coinvolto nella indagine “la crescita economica è rallentata a causa di un lieve calo riportato dal settore manifatturiero e di un vigore più debole nel settore dei servizi, dovuto principalmente all’industria tedesca, dove la crisi si è intensificata. In Francia, invece, anche se un singolo valore mensile positivo non dovrebbe essere sopravvalutato, si sono registrati segnali di una cauta ripresa industriale. Tuttavia, il settore dei servizi, cresciuto nel mese scorso, è adesso in una fase di stagnazione, mentre le aziende terziarie tedesche hanno registrato un nuovo forte aumento dell’attività”.

“In generale, il percorso verso il nuovo anno sembra piuttosto instabile. Nonostante un’espansione più lenta, il settore terziario continua a mostrare uno stato di salute relativamente buono. Le aziende non hanno motivo di lamentarsi dei nuovi ordini e quindi assumono nuovo personale. Guardando al futuro, le aziende hanno tuttavia espresso una maggiore cautela, in parte probabilmente dovuta al calo degli ordini in fase di lavorazione. Nel prossimo anno, prevediamo che il settore dei servizi continuerà ad avere un ruolo stabilizzante per l’intera economia – conclude – anche se una vera ripresa avrà successo solo se il settore manifatturiero riprenderà a crescere”.

Inflazione, l’Istat: a novembre cala all’1,1%, ai minimi da gennaio

Roma, 16 dic. (askanews) – A novembre l’inflazione evidenzia una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua (da +1,2% del mese precedente); la stima preliminare era +1,2%. Lo ha reso noto l’Istat.

“L’inflazione scende all’1,1%, il livello più basso registrato da gennaio”, è il commento dell’Istat. Sulla dinamica dell’indice generale incidono gli effetti dovuti al rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,1% da +1,9%), degli Energetici regolamentati (-3,2% da -0,5%) e di alcune tipologie di servizi, in particolare i trasporti (+0,9% da +2,0%), solo parzialmente compensato dall’attenuarsi della flessione di quelli degli Energetici non regolamentati (-4,3% da -4,9%). Si riduce il tasso di crescita su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’ (+1,5% da +2,1%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +1,7% (da +1,9%)”.

L’oliva Coratina, il sapore di un territorio che conquista il mondo

Corato (Bari), 15 dic. (askanews) – Nelle campagne di Corato, tra le centinaia di ettari coltivati a ulivi, sorge un grande albero millenario che la pianta madre della cultivar coratina da cui si ricava il pregiatissimo olio extra vergine ambasciatore nel mondo di una delle eccellenze pugliesi pi riconosciute.

Partendo dall’oliva coratina come simbolo dell’identit di una intera comunit il comune pugliese ha varato il progetto “Corato Cultivar Bellezza”, un marchio per promuovere un territorio che ha molto da offrire, come ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo Economico e alle Attivit Produttive, Concetta Bucci: “Corato Cultivar Bellezza un percorso che racchiude tutto quello che parla della nostra citt, la cultivar, che ovviamente la regina di tutto lo sviluppo economico, ma anche della nostra tradizione pi risalente perch qui a Corato c’ una vocazione fortemente agricola legata fortemente all’olio e alla cultivar”.

“E’ un primo passo verso ulteriori sinergie, per fare rete con i B&B, con le attivit di ristorazione, con tutte le strutture ricettive, con le attivit commerciali, perch davvero si comprenda che la cultivar di Corato non solo intesa in senso produttivo, ma nel senso pi ampio del termine che identifica una comunit”, ha concluso Bucci.

A fare da cornice alla presentazione di “Corato Cultivar bellezza”, tre giorni di festa che hanno trasformato la citt in un percorso diffuso tra cultura, musica e territorio. Dal concerto jazz di Enrico Rava alle visite guidate teatrali nei luoghi simbolo del centro storico illuminato a festa, tra arte, memoria e racconto.

Un viaggio che ha messo in luce anche la ricchezza produttiva del territorio, non solo legata all’olio, ma anche a una filiera agroalimentare d’eccellenza che comprende realt vinicole, due storici pastifici (Granoro e Riscossa) e un’azienda leader mondiale nella lavorazione del grano (Casillo).

Da Chicco a Chicco porta 80 quintali di riso in Toscana

Firenze, 16 dic. (askanews) – arrivato anche in Toscana il riso che nasce da “Da Chicco a Chicco”, il progetto Nespresso che dal 2011 trasforma le capsule esauste in un modello di economia circolare e solidariet. Le capsule in alluminio, altrimenti destinate alla raccolta indifferenziata, possono essere riconsegnate nelle isole ecologiche partner e nelle Boutique Nespresso, quindi trattate in un impianto dove alluminio e caff sono separati: il primo torna a nuova vita, il secondo pu diventare compost per una risaia italiana. Il riso cos prodotto viene poi riacquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare e, dal 2024, anche a Fondazione Progetto Arca.

“Il rapporto con i sei banchi regionali e con Fondazione Progetto Arca bellissimo, prosegue da tanti anni. Questo progetto ci consente di unire economia circolare e solidariet, ma anche la partecipazione di tantissimi altri attori: i cittadini, le istituzioni, i consorzi, le imprese, le aziende di gestione della raccolta, per creare un progetto virtuoso, che in realt parte da un gesto molto piccolo, cio riciclare una capsula di caff”, sottolinea Viviana Marino, Responsabile Corporate Communication Nespresso Italiana.

Solo in Toscana, quest’anno, sono stati consegnati 80 quintali di riso, pari a quasi 90.000 piatti destinati a chi ne ha bisogno.

“Per Banco Alimentare un motivo veramente di gioia perch, alle porte con il Natale e delle festivit, riusciamo a fare un pacco ancora pi grazioso e pi importante per tante famiglie che non si possano permettere di andare a comprare beni di prima necessit come appunto il riso”, afferma Irene Cappella, Direttrice del Banco Alimentare della Toscana. Porta la sua testimonianza anche Alessandra Poggi, volontaria Regina della Pace – Caritas: “Noi, con questi generi che riceviamo, prepariamo dei pacchi distribuiti in quattro mercoled del mese”.

Elon Musk è il più ricco del mondo per Forbes, con 508 mld dollari

Roma, 16 dic. (askanews) – Con un patrimonio stimato a 508,1 miliardi di dollari, Elon Musk viene catalogato primo al mondo come ricchezza da Forbes. Il fondatore di space X e Tesla viene seguito a distanza da Larry Page, cofondatore di Google con 253,3 miliardi, e da Larry Alison, di Oracle, al terzo posto con 235,4 miliardi.

Fuori dal “podio”, secondo Forbes si piazzano Jeff Bezos con 235,2 miliardi, Sergey Brin con 233,8 miliardi, Mark Zuckerberg con 222,1 miliardi, Bernard Arnault (e famiglia) con 189,4 miliardi, Jensen Huang (l’Ad di Nvidia) con 153,2 miliardi, Warren Buffet con 149,7 miliardi e Steve Ballmer con 145,1 miliardi.

Il primo tra gli italiani messi in graduatoria dalla testata Usa è Giovanni Ferreno, con un patrimonio stimato a 41,3 miliardi di dollari il 61enne risulta 44esimo.