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sabato, Aprile 26, 2025
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Wall Street chiude al rialzo, Dow Jones +0,05%, Nasdaq +1,26%

Roma, 25 apr. (askanews) – Chiusura positiva a Wall Street, al termine di una seduta altalenante che sigla una settimana di forti guadagni per l’azionario Usa, dopo i precedenti forti cali legati alle tensioni sul commercio internazionale e sui dazi. Partendo per Roma, il presidente Usa Donald Trump ha affermato di essere vicino ad accordi con diversi Paesi, tra cui il Giappone. A fine contrattazioni il Dow Jones torna marginalmente positivo con un più 0,05 percento, mentre l’SP 500 chiude al più 0,74 percento e il Nasdaq con un più 1,26 percento. Poco mosso il dollaro con l’euro che cala 1,1377 sul biglietto verde. (fonte immagine: The White House).

Dazi, Giorgetti: con Usa aperture, forse va cercato un "Big Deal"

Roma, 25 apr. (askanews) – Sui dazi commerciali “c’è apertura” alle discussioni sia da parte degli Stati Uniti, sia da parte dell’Italia e dell’Unione europea “ma forse è il caso, come qualcuno invoca, che si faccia un ‘big deal'”, cioè che in qualche modo si faccia un accordo in cui si considerino tutti gli aspetti in discussione, non semplicemente quello dei dazi”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, incontrando le telecamere a margine delle assemblee primaverili a Washington di Fmi e Banca mondiale.

Riunioni a margine delle quali i ministri hanno potuto confontarsi con una molteplicità di bilaterali durante le quali, ovviamente, il tema dominante è stato quello dei dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump, con successive rappresaglie da parte di diversi paesi.

Alle riunioni era presente per gli Usa il segretario di Stato al Tesoro, Scott Bassett, con cui Giorgetti ha avuto una bilaterale ieri. Su queste dispute “c’è apertura da parte loro (gli Usa), come c’è apertura da parte nostra nel discutere di quelli che sono i temi, che non sono semplicemente quelli dei dazi – ha detto il ministro – ma anche della tassazione digitale e delle spese per la difesa”.

Gli Usa pressano l’Ue anche per svincolarsi dalla Cina. “Il tema è complesso, nel senso che non ci sono soltanto gli aspetti di natura economica, i riflessi sono inevitabilmente di natura geopolitica – ha detto Giorgetti – e quindi, partendo da decisioni economiche, ne derivano inevitabilmente anche decisioni politiche”.

Ieri Giorgetti ha avuto incontri anche con il ministro delle finanze del Canada, con i vertici di Bank of America, con il presidente della Banca mondiale. Oggi, secondo quanto riporta il Mef su X con la presidente della Banca europea della ricostruzione e dello sviluppo, con il ministro delle finanze dell’Argentina, la presidente della Confederazione Svizzera e il ministro delle Finanze saudita.

Meloni celebra il 25 aprile: la democrazia negata dal fascismo. Attesa per Trump

Roma, 25 apr. (askanews) – Prima l’omaggio all’Altare della Patria per il 25 aprile, poi gli incontri a Palazzo Chigi con Viktor Orban e Keir Starmer. In attesa di Donald Trump. La premier Giorgia Meloni sarà domani a San Pietro al funerale di papa Francesco, nella delegazione italiana che vedrà tra gli altri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

A Roma stanno arrivando 164 delegazioni, con 12 sovrani regnanti, 52 capi di Stato, 14 capi di governo. Ma a catturare l’attenzione sarà sicuramente Trump, partito oggi con l’Air Force One dalla base americana di Andrews. Arriverà nella capitale intorno alle 23 e soggiornerà con la moglie Melania (che compie gli anni) a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore degli Stati Uniti. Prima di partire il tycoon ha detto che vedrà Meloni – ma senza specificare se sarà un semplice saluto o un vero e proprio incontro – e che a margine del funerale “incontreremo molti leader stranieri”, forse anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che però potrebbe non partecipare. Tra i due i rapporti sono sempre più tesi, dopo le dichiarazioni di Trump sulla pace in Ucraina. “La Crimea resterà alla Russia”, ha dichiarato il presidente Usa, a cui Zelensky ha risposto che la Crimea “appartiene” all’Ucraina.

I funerali di papa Francesco potrebbero rappresentare anche l’occasione per un primo contatto tra Trump e i vertici dell’Unione europea – a Roma ci saranno sia Ursula von der Leyen che Antonio Costa – sulla questione dei dazi. Su questo, dopo la visita a Washington, Meloni sta operando da ‘facilitatrice’. Non ci saranno, naturalmente, i tempi e le condizioni per un vero e proprio confronto sulla questione, ma già sarebbe ritenuto un passo avanti un primo contatto, finora mai avvenuto dal momento dell’insediamento. Al momento è escluso invece un nuovo faccia a faccia Meloni-Trump prima delle esequie.

La giornata di Meloni è iniziata all’Altare della Patria, insieme a Mattarella, per la celebrazione del 25 aprile. “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”, ha affermato la premier in una dichiarazione. E proprio quel richiamo esplicito al fascismo è stato apprezzato, tra gli altri, dal leader di Azione Carlo Calenda. “La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico. Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

Nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, sono arrivati poi per ‘visite di cortesia’ il primo ministro ungherese Viktor Orban (rimasto un’ora) e il premier britannico Keir Starmer, che si è trattenuto per circa mezz’ora. Con Orban, ha spiegato il portavoce del premier ungherese Zoltan Kovacs hanno parlato “della cooperazione italo-ungherese, delle principali questioni dell’Ue e degli sforzi congiunti per promuovere la pace”.

25 aprile, Mattarella: è sempre tempo di Resistenza. L’omaggio a Papa Francesco

Genova, 25 apr. (askanews) – L’omaggio a Papa Francesco e al suo richiamo alla Resistenza che significa pace per tutti non solo per alcuni e lotta quotidiana per assicurare a tutti le stesse condizioni di benessere e giustizia. Sergio Mattarella celebra a Genova l’80esimo anniversario della Liberazione e alla vigilia dei funerali del Pontefice non manca di ricordarne la lezione “più grande”, quella per la pace e per la solidarietà: “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”.

E’ nell’enciclica ‘Fratelli tutti’ che il Papa ha “esortato a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti’. Ecco perché – secondo il Presidente – è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”.

Arrivato a Genova il capo dello Stato, al cimitero monumentale di Staglieno, ha reso omaggio ai partigiani che qui riuscirono a sconfiggere l’esercito tedesco senza l’aiuto degli alleati ma con il solo appoggio dei genovesi. Poi Mattarella al Teatro Ivo Chiesa, accolto da una standing ovation, ha assistito a un estratto dello spettacolo teatrale “D’Oro. Il sesto senso partigiano”, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile. Questa regione, la Liguria, è ricca di luoghi e di testimonianze della Resistenza che sono valse la medaglia d’oro al valor civile a tanti comuni, da La Spezia, ad Albenga a Savona, Rossiglione, San Colombano Certenoli in val Cichero, Zignago. Qui in Liguria ci furono anche i primi modelli di governo partigiano, le esperienze di “zone libere”. In Liguria la rivolta prese il via dalle fabbriche, vere e proprie “scuole di democrazia, con la crescita di coscienza sindacale, e la costituzione delle squadre di difesa operaia”.

La terra di Sandro Pertini, Paolo Emilio Taviani, del cardinale Pietro Boetto, dichiarato “giusto fra le nazioni” per il soccorso prestato agli ebrei, e di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945 e che non a caso “riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”. Sono tutte le citazioni che il capo dello Stato ha scelto per tracciare un legame immaginario tra quello che da qui partì durante la guerra di Liberazione e che culminò qualche anno dopo con il progetto dell’Europa unita. Perchè, ha ricordato Mattarella, è “dalle diverse Resistenze che nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”.

Una lezione da non dimenticare mentre una nuova guerra ha colpito al cuore il continente con l’aggressione russa all’Ucraina: “Difendere la libertà dei popoli europei è compito condiviso – ha scandito il capo dello Stato -. Ora, l’eguaglianza, la affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell’Unione Europea”.

Dal presidente partigiano Sandro Pertini il monito a “ricordare che la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. E’ l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà”, ha ricordato Mattarella rilanciando nuovamente l’appello a non arrenderci “all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità”. Lo dobbiamo per rispetto ai “sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà”.

Da Genova Mattarella, salutato da una folla che gli ha gridato “Ora e sempre Resistenza”, ha poi fatto rientro a Roma per poter accogliere i capi di Stato che parteciperanno domani ai funerali del Papa.

Meloni celebra 25 aprile: democrazia negata da fascismo. Attesa per Trump

Roma, 25 apr. (askanews) – Prima l’omaggio all’Altare della Patria per il 25 aprile, poi gli incontri a Palazzo Chigi con Viktor Orban e Keir Starmer. In attesa di Donald Trump. La premier Giorgia Meloni sarà sabato a San Pietro al funerale di papa Francesco, nella delegazione italiana che vedrà tra gli altri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i vice premier Antonio Tajani e Matteo Salvini.

A Roma stanno arrivando 164 delegazioni, con 12 sovrani regnanti, 52 capi di Stato, 14 capi di governo. Ma a catturare l’attenzione sarà sicuramente Trump, partito oggi con l’Air Force One dalla base americana di Andrews. Arriverà nella capitale intorno alle 23 e soggiornerà con la moglie Melania (che compie gli anni) a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore degli Stati Uniti.

Prima di partire il tycoon ha detto che vedrà Meloni – ma senza specificare se sarà un semplice saluto o un vero e proprio incontro – e che a margine del funerale “incontreremo molti leader stranieri”, forse anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che però potrebbe non partecipare. Tra i due i rapporti sono sempre più tesi, dopo le dichiarazioni di Trump sulla pace in Ucraina. “La Crimea resterà alla Russia”, ha dichiarato il presidente Usa, a cui Zelensky ha risposto che la Crimea “appartiene” all’Ucraina.

I funerali di papa Francesco potrebbero rappresentare anche l’occasione per un primo contatto tra Trump e i vertici dell’Unione europea – a Roma ci saranno sia Ursula von der Leyen che Antonio Costa – sulla questione dei dazi. Su questo, dopo la visita a Washington, Meloni sta operando da ‘facilitatrice’. Non ci saranno, naturalmente, i tempi e le condizioni per un vero e proprio confronto sulla questione, ma già sarebbe ritenuto un passo avanti un primo contatto, finora mai avvenuto dal momento dell’insediamento. Al momento è escluso invece un nuovo faccia a faccia Meloni-Trump prima delle esequie.

La giornata di Meloni è iniziata all’Altare della Patria, insieme a Mattarella, per la celebrazione del 25 aprile. “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”, ha affermato la premier in una dichiarazione. E proprio quel richiamo esplicito al fascismo è stato apprezzato, tra gli altri, dal leader di Azione Carlo Calenda. “La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico. Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

Nel pomeriggio, a Palazzo Chigi, sono arrivati poi per ‘visite di cortesia’ il primo ministro ungherese Viktor Orban (rimasto un’ora) e il premier britannico Keir Starmer, che si è trattenuto per circa mezz’ora. Con Orban, ha spiegato il portavoce del premier ungherese Zoltan Kovacs hanno parlato “della cooperazione italo-ungherese, delle principali questioni dell’Ue e degli sforzi congiunti per promuovere la pace”.

Dazi, Dombrovskis a Bessent: Ue preferisce soluzione negoziale

Roma, 25 apr. (askanews) – I dazi commerciali avranno effetti negativi per l’economia globale, per quelle dell’Unione europea ma ancor più per l’economia degli Stati Uniti e l’Ue “ha una forte preferenza per raggiungere una soluzione negoziale nell’interesse reciproco, prima che finisca la pausa parziale di 90 giorni sui dazi”. Secondo quanto riporta un comunicato della Commissione europea, sono i concetti chiave che il commissario Ue all’economia, Valdis Dombrovskis ha illustrato al segretario di Stato al Tesoro Usa, Scott Bessent nel corso di una bilaterale a Washington, in occasione delle assemblee primaverili di Fmi e Banca mondiale.

L’esecutivo comunitario definisce l’incontro “franco e cordiale – si legge -. Le parti hanno messo a confronto le loro valutazioni sull’impatto macroeconomico dei dazi”.

Secondo Bruxelles “Ue e Usa sono le maggiori economie mondiali ed è importante che mantengano politiche solide che promuovano stabilità macroeconomica e di bilancio”. Dombrovskis ha anche rimarcato “la necessità di continuare ad assicurare il supporto all’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa fino a quando venga raggiunta una pace giusta”, conclude la nota.

Dal suo profilo su X, Dombrovskis poi riferisce di aver avuito bilaterali anche con i ministrid elle finaze di Giappone e Canada e con il governatore della banca centrale della Cina.

Ai funerali di Papa Francesco 164 delegazioni: re, presidenti, premier (e Zelensky potrebbe non esserci)

Roma, 25 apr. (askanews) – Sono 164 – compresa quella dell’Italia e quella dell’Argentina, paese d’origine di Papa Francesco – le delegazioni che saranno presenti domani alle esequie solenni del Pontefice, che si terranno domani a piazza San Pietro. A guidarle ci saranno 12 sovrani regnanti, 52 capi di Stato, 14 capi di governo. Inoltre, ci saranno due principi ereditari – tra i quali il principe William – consorti di capi di Stato, ministri, presidenti dei parlamenti e capi delle principali istituzioni internazionali e multilaterali.

La delegazione italiana sarà guidata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e vedrà la presenza di tutte le massime cariche dello Stato, tra le quali la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Gli occhi saranno puntati, in particolare, sul presidente Usa Donald Trump, in arrivo da Washington con la First lady Melania. Ci sarà anche attenzione mediatica sulla possibilità che il leader Usa abbia contatti con la rappresentante russa, la ministra della Cultura Olga Borisovna Lyubimova o con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale però in serata ha fatto sapere di non essere certo di essere presente – come riferisce France Presse – “Se avrò il tempo, sarò sicuramente presente”, ha dichiarato Zelensky ai giornalisti, menzionando tuttavia delle riunioni militari che deve tenere in quella giornata.

Inoltre si è ventilata la possibilità di un incontro del presidente Usa con la presidente della Commisione europea Ursula von der Leyen.

Tra le grandi personalità presenti, ci saranno il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scolz (con la delegazione tedesca guidata dal presidente Frank-Walter Steinmeier), il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva, il presidente argentino Jorge Milei, il premier ungherese Viktor Orban.

Presenti in massa anche i vertici Ue, dal presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, von der Leyen. Inoltre ci saranno la ministra degli Esteri Ue Kaja Kallas e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Le Nazioni unite saranno rappresentate in particolare dal segretario generale Antonio Guterres.

Sarà presente anche una delegazione della Palestina, guidata dal primo ministro Mohamed Mustafa.

Infine, spicca l’assenza della Repubblica popolare cinese: la Santa Sede e Pechino non hanno relazioni diplomatiche ufficiali.

La Cina è pertanto rappresentata nella lista ufficiale dalla Repubblica di Cina, cioè da Taiwan, che ha inviato un ex vicepresidente Chen Chin-jen, che aveva un rapporto personale con Papa Francesco.

Taiwan non ha inviato, come accaduto in passato, il suo presidente. In precedenza, la presenza di un leader taiwanese in eventi del genere aveva provocato reazioni di protesta da parte di Pechino.

Lagarde a eurodeputati Italia: massima trasparenza su stock titoli

Roma, 25 apr. (askanews) – “La Bce è fortemente impegnata a promuovere la trasparenza a favore di una migliore comprensione da parte del pubblico della nostra politica monetaria, al fine di accrescerne credibilità ed efficacia. In linea con tale impegno, il sito Internet della Bce presenta pagine dedicate al Programma di acquisto di attività (App) e al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp), sulle quali sono reperibili tutte le decisioni pertinenti, i dati storici sulla loro attuazione e le domande più frequenti riguardo a ciascun programma”.

Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde in una lettera di risposta a una interrogazione scritta che era stata presentata da 19 parlamentari europei italiani (Giovanni Crosetto, Sergio Berlato Carlo Ciccioli, Alessandro Ciriani, Elena Donazzan, Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi, Alberico Gambino, Chiara Gemma, Paolo Inselvini, Giuseppe Milazzo, Denis Nesci, Michele Picaro, Daniele Polato, Ruggero Razza, Marco Squarta, Francesco Torselli, Francesco Ventola, Mariateresa Vivaldini). (fonte immagine: European Parliament).

I funerali di Papa Francesco, San Pietro si prepara ad accogliere almeno 200mila persone

Roma, 25 apr. (askanews) – Anche via della Conciliazione si prepara all’imminente invasione di fedeli che si prevede per domattina per i funerali di Papa Francesco, con le stime che ormai parlano di oltre 200mila presenze.

La grande via ormai pedonalizzata che conduce alla Basilica vaticana è stata ormai “tappezzata” di maxischermi sia dal lato destro che sinistro per consentire ai fedeli di poter partecipare al saluto finale al Papa, anche fuori dalla piazza, e le prove tecniche video ed audio sono quasi ultimate. Anche una enorme antenna di trasmissione si sta posizionando al lato sinistro esterno al colonnato del Bernini per consentire un miglior invio del segnale.

Borse Europa chiudono in rialzo, Milano di nuovo la migliore +1,47%

Roma, 25 apr. (askanews) – Chiusura tutta positiva per le Borse in Europa, con rialzi che spaziano dal più 0,10% di Londra, al più 0,45% di Parigi, al più 0,79% il Francoforte e, maglia rosa per la seconda giornata consecutiva, Milano con un più 1,47%.

Sull’indice Ftse-Mib i maggiori rialzi hanno coinvolto Mediobanca (+6,61%), Banca Monte Paschi Siena (+4,64%), Iveco Group (+3,44%) e Pirelli (+3,38%). I cali più forti hanno toccato Campari (-2,21%), Inwit (-0,68%), Amplifon (-0,67%) e Diasorin (-0,46%).

Nel frattempo, nel pomeriggio Wall Street prosegue contrastata con un meno 0,35% del Dow Jones e un più 0,36% del Nasdaq. L’euro mostra una limatura a 1,1376 dollari.

Papa, via della Conciliazione con i maxischermi

Roma, 25 apr. (askanews) – Anche via della Conciliazione si prepara all’imminente invasione di fedeli che si prevede per domattina per i funerali di Papa Francesco, con le stime che ormai parlano di oltre 200 mila presenze.

La grande via ormai pedonalizzata che conduce alla Basilica vaticana è stata ormai “tappezzata” di maxischermi sia dal lato destro che sinistro per consentire ai fedeli di poter partecipare al saluto finale al Papa, anche fuori dalla piazza, e le prove tecniche video ed audio sono quasi ultimate. Anche una enorme antenna di trasmissione si sta posizionando al lato sinistro esterno al colonnato del Bernini per consentire un miglior invio del segnale.

Ucraina, Trump: progressi ma situazione fragile. Cremlino: incontro Putin-Witkoff ha avvicinato le posizioni

Roma, 25 apr. (askanews) – “L’accordo sull’Ucraina avverrà secondo la mia tempistica”. Lo ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mentre lasciava la Casa Bianca in elicottero per raggiungere la base di Andrews, per partire alla volta di Roma per partecipare domani, in Vaticano, alla cerimonia funebre per rendere omaggio a Papa Francesco. “Penso che Russia e Ucraina…secondo me stanno facendo progressi, lo speriamo”, ha aggiunto Trump, precisando però che la situazione è “molto fragile”.

Intanto è terminato a Mosca l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale della Casa bianca Steve Witkoff e il consigliere del Cremlino Yury Ushakov, che è stato presente alla riunione durata circa tre ore, ha sottolineato che l’incontro ha aiutato ad avvicinare le posizioni di Russia e Usa.

“In conformità con l’accordo raggiunto tra i presidenti di Russia e Stati uniti, un dialogo russo-statunitense produttivo a vari livelli continuerà a essere svolto nella modalità più attiva” ha detto Ushakov ai giornalisti, secondo quanto riportano i media russi. “Questa conversazione – ha continuato – ha reso possibile avvicinare ulteriormente le posizioni di Russia e Stati uniti non solo sull’Ucraina, ma anche su numerose altre questioni internazionali”. Nel colloquio è stata affrontata anche la possibilità che possano riprendere negoziati diretti tra Mosca e Kiev.

“Per quanto riguarda la crisi ucraina, in particolare è stata discussa la possibilità di riprendere trattative dirette tra i rappresentanti della Federazione Russa e dell’Ucraina,” ha affermato ancora Ushakov.

Bce, Fmi: tagli i tassi di altri 0,25 punti e poi li tenga al 2%

Roma, 25 apr. (askanews) – La Banca centrale europea deve tagliare i tassi di interesse di riferimento dell’area euro di altri 0,25 punti percentuali, per portarti portarli al 2% e poi lasciarli a quel livello. Lo ha affermato il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Alfred Kammer durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili a Washington.

“Quello che stiamo vedendo è che l’inflazione sta calando come atteso. L’incertezza in questa fase è bivalente ma vediamo anche un rallentamento (dell’economia) e ci attendiamo che i salari vadano di moderino come da previsioni e ci attendiamo – ha detto – che gli obiettivi di inflazione (della Bce, il 2%-ndr) saranno raggiunti in maniera sostenibile nella seconda metà del 2025”.

Inoltre il Fmi prevede che questo ritorno dell’inflaizone al 2 nell’area euro risulti “sostenibile. Pensiamo che il target possa essere raggiunto con un altro taglio da 25 punti base, ma non vediamo la necessità di andare più in basso. Poi il 2% di tassi va mantenuto”, ha detto. Kammer ha ricordato che gli effetti dell’ammorbidimento monetario si fanno sentire nell’economia con circa 18 mesi di ritardo. (fonte immagine: IMF).

Mattarella celebra 25 aprile: è sempre tempo di Resistenza. L’omaggio al Papa

Genova, 25 apr. (askanews) – L’omaggio a Papa Francesco e al suo richiamo alla Resistenza che significa pace per tutti non solo per alcuni e lotta quotidiana per assicurare a tutti le stesse condizioni di benessere e giustizia. Sergio Mattarella celebra a Genova l’80esimo anniversario della Liberazione e alla vigilia dei funerali del Pontefice non manca di ricordarne la lezione “più grande”, quella per la pace e per la solidarietà: “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”.

E’ nell’enciclica ‘Fratelli tutti’ che il Papa ha “esortato a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti’. Ecco perché – secondo il Presidente – è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l’hanno ispirata”.

Arrivato a Genova il capo dello Stato, al cimitero monumentale di Staglieno, ha reso omaggio ai partigiani che qui riuscirono a sconfiggere l’esercito tedesco senza l’aiuto degli alleati ma con il solo appoggio dei genovesi. Poi Mattarella al Teatro Ivo Chiesa, accolto da una standing ovation, ha assistito a un estratto dello spettacolo teatrale “D’Oro. Il sesto senso partigiano”, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile. Questa regione, la Liguria, è ricca di luoghi e di testimonianze della Resistenza che sono valse la medaglia d’oro al valor civile a tanti comuni, da La Spezia, ad Albenga a Savona, Rossiglione, San Colombano Certenoli in val Cichero, Zignago. Qui in Liguria ci furono anche i primi modelli di governo partigiano, le esperienze di “zone libere”. In Liguria la rivolta prese il via dalle fabbriche, vere e proprie “scuole di democrazia, con la crescita di coscienza sindacale, e la costituzione delle squadre di difesa operaia”.

La terra di Sandro Pertini, Paolo Emilio Taviani, del cardinale Pietro Boetto, dichiarato “giusto fra le nazioni” per il soccorso prestato agli ebrei, e di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945 e che non a caso “riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”. Sono tutte le citazioni che il capo dello Stato ha scelto per tracciare un legame immaginario tra quello che da qui partì durante la guerra di Liberazione e che culminò qualche anno dopo con il progetto dell’Europa unita. Perchè, ha ricordato Mattarella, è “dalle diverse Resistenze che nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”.

Una lezione da non dimenticare mentre una nuova guerra ha colpito al cuore il continente con l’aggressione russa all’Ucraina: “Difendere la libertà dei popoli europei è compito condiviso – ha scandito il capo dello Stato -. Ora, l’eguaglianza, la affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell’Unione Europea”.

Dal presidente partigiano Sandro Pertini il monito a “ricordare che la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. E’ l’esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà”, ha ricordato Mattarella rilanciando nuovamente l’appello a non arrenderci “all’assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all’astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità”. Lo dobbiamo per rispetto ai “sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà”.

Da Genova Mattarella, salutato da una folla che gli ha gridato “Ora e sempre Resistenza”, ha poi fatto rientro a Roma per poter accogliere i capi di Stato che parteciperanno domani ai funerali del Papa.

Ecco come Papa Francesco ha scelto la sua tomba a Santa Maria Maggiore, una "tomba umile, come era lui"

Città del Vaticano, 25 apr. (askanews) – Era il 31 maggio 2022, quando “il Papa celebrò la liturgia del rosario in Cappella Paolina, e per la prima volta gli fu mostrato il luogo esatto della sua sepoltura. Gli piacque subito e poi ci siamo incontrati ancora per capire la volontà del Pontefice”, ha raccontato ai giornalisti l’arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore, il cardinale Rolandas Makrickas, alla vigilia della tumulazione di Francesco a Santa Maria Maggiore.

“Lui voleva che la sua tomba rispettasse e parlasse della sua vita – ha aggiunto – della semplicità e dell’essenzialità. Ha anche voluto che ci fosse un’unica iscrizione, Franciscus, la croce pettorale. E che la pietra del sepolcro arrivasse dalla terra dei suoi avi, la pietra ligure”. “Il Papa ha scelto una tomba umile, come la sua vita e il suo pontificato”, ha sottolineato il cardinale, che ora diventerà il custode della tomba di Francesco. “Nella Basilica di Santa Maria Maggiore abbiamo già sette tombe dei Papi. C’è la tomba del primo Papa francescano, Niccolò IV, c’è quella del primo Papa domenicano, Pio V, e adesso con Francesco ci sarà la tomba del primo Papa gesuita”, spiegato il cardinale. “È stata la Madonna a indicare al Papa il luogo della sua tomba – ha raccontato il porporato – e quando gli ho proposto questo luogo per la sepoltura lui ci pensò e poi mi disse: per fortuna la Madonna non si è dimenticata di me”.

Fmi, Berger: tagli a crescita Italia in linea con altri Paesi Ue

Roma, 25 apr. (askanews) – Le revisioni al ribasso sulle previsioni di crescita dell’Italia da parte del Fmi “sono grosso modo in linea con quello che abbiamo visto in altri Paesi. Ci sono due fattori in gioco, uno è le tensioni sul commercio, ma c’è anche l’incertezza che ha lasciato le sue tracce sulle condizioni finanziarie, che si sono inasprite. Tutti questi fattori rallentano la crescita”. Lo ha affermato, Helge Berger, vice direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, rispondendo ad una domanda sull’Italia durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili a Washington.

“Nel 2026, la previsione è un po’ più bassa perché abbiamo anche alcuni fattori, come la fine del Pnrr. Valutiamo positivamente i progressi fatti dal governo sul Pnrr. E’ chiaro che anche dopo il 2026 ci sta un’opportunità per rafforzare le riforme e l’agenda deve continuare su educazione, formazione, quadro operativo per le imprese e partecipazione al mercato del lavoro. E’ un tema che vale in vari paesi, ma in Italia – ha concluso Berger – è più rilevante”. (fonte immagine: IMF).

25 aprile, Landini: a noi lezioni di democrazia non ce le fa nessuno

Roma, 25 apr. (askanews) – “A noi lezioni sulla democrazia non ce le deve fare nessuno. E glielo diciamo anche con la sobrietà necessaria: la democrazia, la libertà esiste in questo paese grazie agli antifascisti che si sono messi insieme e che hanno dato la libertà e la democrazia a tutti”. Lo ha affermato il segretario della Cgil, Maurizio Landini, nel suo intervento alla manifestazione per il 25 aprile a Milano.

“È bene ricordare a tutti che se oggi sono ottant’anni che il nostro paese è in democrazia, in libertà e in pace è grazie proprio a persone come quelle che hanno preso le parole prima di me (prima di Landini aveva parlato una partigiana della Resistenza-ndr) che hanno sconfitto il fascismo e il nazismo. Senza di questo non ci sarebbe né la libertà, né la democrazia, né nella Costituzione. E questo credo che sia un punto molto preciso, che va ricordato, che non va dimenticato”.

“Credo che sia anche importante ricordare di non perdere la memoria di quello che è stata la Resistenza – ha proseguito Landini -. La resistenza è stata un vero e proprio movimento di popolo, che ha coinvolto tutti perché la possibilità per i partigiani di fare quello che hanno fatto è stata legata anche al fatto che c’era la popolazione che li ha aiutati, che li ha accolti, che si è mobilitata correndo il rischio che questo significava. E’ bene questo non dimenticarlo mai”.

“E se oggi qui posso parlare a nome delle organizzazioni sindacali è perché c’è stato un ruolo insostituibile, ed è bene ricordarlo, che ha giocato il movimento dei lavoratori e la classe operaia, con gli scioperi che ci sono stati nel 1943 e nel 1944; quando scioperare volerà dire corre il rischio di essere uccisi, di essere mandati in un campo di sterminio”.

“Ora e sempre Resistenza”, ha concluso Landini.

Dazi, Kammer (Fmi): Europa faccia l’opposto di Usa, più scambi

Roma, 25 apr. (askanews) – A fronte di Stati Uniti che creano barriere commerciali, puntando a riportare all’interno dei loro confini produzione industriale e attività economiche, secondo il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, il tedesco Alfred Hammer l’Europa deve fare esattamente l’opposto. “Dovrebbe puntare e avere maggiori scambi commerciali, non meno. Preservare l’apertura della sua economia è cruciale, data l’importanza del commercio e l’Europa deve continuare a espandere la sua rete di accordi di libero scambio”, ha affermato durante una conferenza stampa nel corso delle assemblee primaverili a Washington.

“Nel far fronte agli shock dovuti ai dazi commerciali, qualunque supporto a imprese, che siano sane, deve essere temporaneo e mirato. L’Europa deve proteggere le persone, ma dobbiamo essere attenti a non metterci di traverso a cambiamenti strutturali inevitabili”, ha sostenuto Kammer.

L’esponente tedesco del Fmi si è mostrato perfino apparentemente contrario a effettuare interventi contro l’atteso dirottamento di esportazioni dalla Cina verso l’Europa a seguito dei daxi Usa. “Secondo le nostre stime preliminari dovrebbero corrispondere allo 0,25% del Pil europeo sul breve termine. È probabile che abbassino i costi di produzione per le imprese europee e i prezzi per i consumatori. Complessivamente gli impatti di questo canale appaiono di proporzioni gestibili -ha detto Kammer – e anche le esportazioni europee saranno a loro volta coinvolte”.

25 aprile, decine di migliaia in corteo a Milano

Milano, 25 apr. (askanews) – Sono decine di migliaia le persone che partecipano alla manifestazione nazionale promossa a Milano dall’Anpi per celebrare l’80esimo anniversario dalla Liberazione. La testa del corteo è arrivata in piazza Duomo, dove sono previsti gli inteventi istitizionali (prenderanno la parola il sindaco Giuseppe Sala, il segretario Cgil Maurizio Landini e il presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo) ma il resto del serpentone ‘umano’ si trova ancora lungo le vie del centro di Milano.

Sotto la Madonnina non c’è la Brigata Ebraica, che ha sfilato scortata dai City Angels insieme una rappresentanza del popolo ucraino e – come preannunciato – ha lasciato il corteo prima della fine del percorso. Tra le migliaia di manifestanti scesi in piazza ci sono anche diverse centinaia di attivisti pro Pal, antagonisti e militanti dei centri sociali milanesi. Il loro obiettivo dichiarato era conquistare la testa del corteo: per questo si sono riuniti all’angolo tra corso Venezia e via Palestro, punto di ritrovo e di partenza della manifestazione, con ampio anticipo rispetto all’orario previsto. E’ così partita una trattativa con gli organizzatori dell’Anpi, e alla fine è stato raggiunto un accordo. I pro Pal si sono fatti da parte, lasciando la prima fila del corteo ai rappresentanti dell’associazione partigiani che però hanno sfliato insieme a una decina di donne palestinesi.

Gli unici momenti di tensione si sono registrati al passaggio della Brigata Ebraica: gli attivisti pro Pal hanno rivolto insulti e contestazioni come “Assassini”, “liberate gli ostaggi” e “fascisti” ma i due gruppi non sono mai giunti a contatto e sono sempre stati tenuti a distanza dalle forze dell’ordine.

25 aprile, Schlein: tante resistenze, anche di chi vuole pace giusta

Roma, 25 apr. (askanews) – “Ci sono tante resistenze. Io penso anche a quelli che si stanno difendendo dalle bombe. Dobbiamo stare al fianco di chi vuole costruire una pace giusta che non è quella della resa alle ragioni degli aggressori”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, intercettata dalle telecamere di Tagadà (La7) durante la manifestazione del 25 aprile a Milano, per gli 80 anni della Liberazione.

“Penso – ha aggiunto – alla situazione devastante di Gaza, su cui con Avs e M5s abbiamo presentato una mozione alla Camera, chiede il cessate il fuoco e il riconoscimento dello Stato di Palestina”.

25 aprile, Schlein: grande partecipazione, è l’Italia antifascista

Roma, 25 apr. (askanews) – “C’è una partecipazione straordinaria. Riusciamo ancora a commuoverci per il fatto che questa è l’Italia antifascista che si ritrova a festeggiare la liberazione dall’oppressione nazista e fascista, la conquistata libertà, sapendo che quel sacrificio di staffette partigiane che hanno dato la vita per la nostra libertà e per la nostra Costituzione oggi vale il nostro impegno ad attuare ogni giorno quella Costituzione, che per tanti non è ancora concreta realtà. Penso al diritto al lavoro, al lavoro dignitoso, alla sicurezza sul lavoro, alla cura delle persone, ai salari…”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein, intercettata dalle telecamere di Tagadà (La7) durante la manifestazione del 25 aprile a Milano, per gli 80 anni della Liberazione.

“Ci sono tante cose ancora da fare. Per questo è così bello avere una spinta popolare così forte oggi che dica ora e sempre resistenza, via l’Italia antifascista”, ha concluso Schlein.

Lagarde: data l’incertezza non ci vincoliamo a un percorso sui tassi

Roma, 25 apr. (askanews) – “Specialmente nelle condizioni attuali di eccezionale incertezza”, alla Bce “seguiremo un approccio decisionale basato sui dati e del determinare, volta per volta, la linea monetaria appropriata”. Lo ribadisce la presidente Christine Lagarde nel suo intervento all’Imfc, durante le assemblee primaverili di Fmi e Banca mondiale. “Non ci vincoliamo un percorso predeterminato sui tassi. Specialmente quando mole e distribuzione degli shock sono così incerti, non possiamo dare certezze impegnandoci su un percorso particolare”.

Dazi, Lagarde: hanno creato forti venti contrari su crescita globale

Roma, 25 apr. (askanews) – “L’escalation delle tensioni sul commercio e l’imposizione di dazi hanno creato forti venti contrari per l’economia globale. L’aumento dell’incertezza sulle politiche è senza precedenti e sta pesando sugli investimenti. Ci si attende che la crescita globale prosegua a un ritmo moderato, ma i rischi di rallentamento si sono intensificati”. Lo afferma la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante le assemblee primaverili di FMI e Banca mondiale.

“Il protezionismo commerciale la frammentazione potrebbero creare problemi al funzionamento delle catene di approvvigionamenti globali, con ricadute negative per le dinamiche commerciali, che negli ultimi decenni – avverte nel suo messaggio all’Imfc – sono state un motore di crescita e prosperità condivise”.

Oltre 150mila le persone che hanno salutato Papa Francesco a San Pietro

Città del Vaticano, 25 apr. (askanews) – Oltre 150mil apersone hanno già salutato Papa Francesco, mettendosi in fila e rendendogli omaggio nella Basilica di San Pietro. Lo h areso noto la sala stampa vaticana. E l’imponente, e per certi versi non del tutto aspettato, afflusso di fedeli in Basilica di San Pietro per l’ultimo saluto a Papa Francesco, “è stato notato” dai 149 cardinali che hanno già raggiunto Roma per il Conclave e che si sono riuniti nelle Congregazioni generali. Ha riferito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Intanto il Dipartimento della Protezione civile con l’It-Alert, un messaggio con squillo di allerta ai cittadini sui cellulari, che ha sorpreso se non spaventato alcuni, ha fatto sapere che l’orario di chiusura dell’accesso a Piazza San Pietro è fissato alle 17.

25 aprile, corteo a Milano: in testa Anpi e donne palestinesi. Tensione tra pro Pal e Brigata Ebraica

Milano, 25 apr. (askanews) – Sono i delegati dell’Anpi insieme a 10 donne palestinesi ad occupare la prima fila del corteo a Milano per le celebrazioni dell’80esimo anniversario dalla Liberazione. E’ il risultato dell’accordo trovato tra i promotori della manifestazione nazionale e gli attivisti pro-Pal che si sono presentati riuniti nel luogo della manifestazione in anticipo proprio con l’obiettivo di occupare la testa del corteo. Dopo una trattativa con gli organizzatori, il gruppo pro Pal ha deciso di “lasciare” la testa della manifestazione all’Anpi che però sfila insieme a una delegazione di 10 giovani palestinesi.

Momenti di tensione si sono comunque verificati tra pro Pal e Brigata Ebraica: “Assassini”, “liberate gli ostaggi”, e “fascisti”: sono alcuni degli insulti rivolti da attivisti pro-Pal, antagonisti e militanti dei centri sociali milanesi ai rappresentanti Brigata Ebraica che sfila insieme agli ucraini alla manifestazione in corso a Milano per le celebrazione dell’80esimo anniversario dalla Liberazione. Momenti di tensione che hanno portato le forze dell’ordine a intervenire, posizionandosi con un cordone in mezzo ai due gruppi per mantenerli a distanza di sicurezza.

Alert della protezione civile sulla chiusura di piazza San Pietro dalle 17

Roma, 25 apr. (askanews) – Con un alert sonoro sui cellulari, risuonato anche nella basilica di San Pietro dove migliaia di persone sono in fila per rendere omaggio alla salma di Papa Francesco, la Protezione civile ha comunicato la chiusura di piazza San Pietro dalle 17 di oggi, in vista dei funerali del pontefice domani mattina alle 10.

L’accesso alla Basilica resta comunque consentito fino alle 18, e chi sarà dentro potrà rendere omaggio alla salma di Francesco fino alle 19. Alle 20 è previsto il rito di chiusura della bara, atto privato.

25 aprile, a Milano i pro Pal riuniti in testa al corteo

Milano, 25 apr. (askanews) – Sono diverse centinaia gli attivisti pro-Pal che si sono riuniti a Milano per partecipare alla manifestazione promossa dall’Anpi per le celebrazioni dell’80esimo anniversario dalla Liberazione.

Il gruppo, composto anche da antagonisti e miltanti dei centri sociali, si è presentato all’appuntamento in anticipo con l’obiettivo di occupare la testa del corteo, ma su questo sono in corso trattative con gli organizzatori della manifestazione: a quanto si è appreso, i pro Pal sarebbero orientati a ‘concedere’ la testa del corteo all’Anpi, a condizione però che ad aprire il serpentone ci sia anche una delegazione composta da una decina di donne palestinesi.

Partita la manifestazione, secondo quanto si è potuto appredere, i gruppi Pro Pal si staccheranno dal corteo all’altezza di piazza San Babila. Ed è qui che potrebbero verificarsi momenti di tensione al passaggio della Brigata Ebraica, che partecipa alle celebrazioni insieme a una delegazione di ucraini. La manifestazione si concluderà in piazza del Duomo, con gli interventi istituzionali dal palco allestito all’ombra della Madonnina.

25 aprile, Calenda: da Meloni parole inequivocabili e appropriate

Roma, 25 apr. (askanews) – “Penso che questa dichiarazione di Giorgia Meloni sia inequivocabile e appropriata e che ciò vada riconosciuto per ricostruire, se davvero lo si vuole, un clima di confronto, anche duro, ma non di sterile scontro settario e ideologico”. Lo scrive su X il senatore e leader di Azione Carlo Calenda riferendosi alle parole usate dalla premier in una nota diffusa stamane da Palazzo Chigi in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”, aveva dichiarato la presidente del Consiglio.

Mattarella: non pace soltanto per alcuni, grande lezione di Papa Francesco

Genova, 25 apr. (askanews) – “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, oppressioni agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato l’enciclica “Fratelli tutti”, in cui il Pontefice “esorta a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alteà Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti'”.

Mattarella: non c’è pace solo per alcuni, grande lezione del Papa

Genova, 25 apr. (askanews) – “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, oppressioni agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato l’enciclica “Fratelli tutti”, in cui il Pontefice “esorta a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti'”.

Papa, minuto di silenzio in competizioni Uefa fino al primo maggio

Roma, 25 apr. (askanews) – La Uefa rende omaggio a Papa Francesco. Si osserverà un minuto di silenzio in tutte le competizioni Uefa da oggi al 1° maggio. Si tratta delle semifinali di Youth League e Women’s Champions League di questa settimana, nonché delle semifinali di Champions League che si svolgeranno dal 29 aprile al 1° maggio.

Dopo la triste scomparsa del Papa avvenuta lunedì scorso, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha reso omaggio alla sua vita. “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e difficoltà. Un’umanità che ora rimarrà orfana di quella voce – instancabile e potente – che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per invocare rispetto, accettazione e uguaglianza e per implorare una pace che sembrava sempre lontana, eppure sempre più desiderata dal cuore del mondo”.

Mattarella: dalla Resistenza nacque l’idea di Europa dei popoli

Genova, 25 apr. (askanews) – “Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato “un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”.

Mattarella: dalla Resistenza nacque l’idea di Europa dei popoli

Genova, 25 apr. (askanews) – “Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato “un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”.

25 aprile Tajani: sobrietà è ricordare e non strumentalizzare

Roma, 25 apr. (askanews) – “Questa non è la giornata delle divisioni o la giornata degli scontri, è la giornata della libertà perché se noi andiamo a vedere quelli combatterono” il nazifascismo “vediamo che erano di tante idee diverse, accomunati soltanto dall’amore per l’Italia e per la libertà. C’erano socialisti, comunisti, monarchici, liberali, azionisti, che avevano messo da parte le loro ideologie e avevano scelto di difendere insieme la libertà dell’Italia. Quello è lo spirito con il quale dobbiamo ricordare il 25 aprile perché possa essere un messaggio positivo per il futuro, per tutti i giovani”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa al Mausoleo delle Fosse Ardeatine in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“Questa – ha proseguito Tajani – non può essere la giornata delle divisioni, non deve essere strumentalizzata, certamente chi si è battuto per la libertà, penso ai caduti di Porta San Paolo, alle vittime delle fosse Ardeatine, ai tanti prigionieri a via Tasso, non erano certamente degli estremisti o dei terroristi, quindi la sobrietà è questa: non strumentalizzare ma ricordare perché rimanga impressa nella mente, soprattutto dei giovani, quella che è stata una battaglia di libertà”.

25 aprile, un migliaio al corteo Pro Pal tra ingenti misure sicurezza

Roma, 25 apr. (askanews) – Un migliaio di persone a Roma alla manifestazione in favore della Palestina a Piazzale Ostiense che si svolta in contemporanea con la deposizione della corona di fiori da parte della Comunit ebraica della Capitale alla Piramide Cestia e a Porta San Paolo. Ingente il dispositivo delle forze dell’ordine.

Si temevano disordini e si sono rischiati tafferugli quando, dopo l’arrivo del corteo Pro Pal e la deposizione delle corone e degli striscioni, alcune persone hanno cercato di issare sulle mura la bandiera di Hamas con una scritta in arabo, ma sono stati subito accerchiati e fatti allontanare.

A pochi metri da Porta San Paolo e sotto le lapidi che ricordano la Resistenza contro i nazifascisti, stata posata una corona di fiori con scritto “Ai caduti per la resistenza antifascista e antisionista”.

25 aprile, Conte: ‘sobrietà’ invito incomprensibile e poco felice

Roma, 25 apr. (askanews) – L’invito a festeggiare il 25 aprile ‘con sobrietà’, espressione usata dal ministro Nello Musumeci, “l’ho considerata poco comprensibile e anche diciamo poco felice, perché comunque la celebrazione della nostra Liberazione dalla dittatura fascista e anche nazista ci sta tutta, la riaffermazione dei nostri principi democratici, dei nostri valori costituzionali” e “quindi da questo punto di vista” quell’espressione “non si comprende”. Lo ha detto il presidente il Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un breve punto stampa alle fosse Ardeatine.

“Noi – ha proseguito Conte – siamo qui in modo assolutamente sobrio, adesso sarò ironico, per affermare questi valori e omaggiare, in questo caso alle fosse Ardeatine, 335 vittime tra cui prigionieri politici, partigiani, anche tanti ebrei, bisogna dirlo che furono qui che furono qui prigionieri e anche persone che furono coinvolte anche con la complicità del regime fascista, perché molti furono arrestati e indicati nelle liste dal nostro regime fascista e quindi credo che questa memoria sia da rinnovare assolutamente, questo significa celebrare il 25 aprile”.

Papa Francesco, Uefa dispone minuto silenzio prima partite europee

Roma, 25 apr. (askanews) – La Uefa osserverà un minuto di silenzio in memoria di Sua Santità, papa Francesco, prima delle semifinali di Youth League e Women’s Champions League di questa settimana e delle semifinali delle competizioni maschili per club – Champions League, Europa League e Conference League – che si disputeranno dal 29 aprile al 1 maggio. Lo ha annunciato l’organo che gestisce il calcio europeo in una nota ufficiale.

Dopo la scomparsa del Santo Padre avvenuta lunedì scorso, il presidente Uefa Aleksander Ceferin ha reso omaggio alla sua vita e alla sua eredità. “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e di difficoltà”, ha commentato Ceferin, “Un’umanità che ora rimarrà orfana di quella voce instancabile e potente che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per chiedere rispetto, accoglienza e uguaglianza e per implorare una pace che è sempre sembrata lontana, ma che il cuore del mondo ha sempre auspicato”.

25 aprile, in piazza a Roma la comunit ebraica: antifascisti sempre

Roma, 25 apr. (askanews) – I rappresentanti della Comunit ebraica di Roma e della Brigata ebraica si sono riuniti in piazzale Ostiense per il 25 aprile e hanno deposto corone d’alloro per i caduti. In apertura del piccolo corteo lo striscione “25 aprile, antifascisti sempre”. Tra i presenti, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunit ebraiche italiane, il rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni e il presidente della Cer, Victor Fadlun, che ha detto: “Oggi festeggiamo la libert d’Italia, io sono ebreo e senza il 25 aprile non sarei qui oggi, la festa delle libert e della democrazia, ricordiamo gli oltre 800 partigiani ebrei che hanno contribuito con quelli italiani a liberare il nostro Paese”.

Dopo aver deposto la corona di fiori e reso omaggio ai caduti, i rappresentanti della Comunit ebraica di Roma hanno lasciato la zona della Piramide. Un nutrito schieramento delle forze dell’ordine ha impedito qualsiasi contatto con il presidio dei pro Palestina nell’area antistante la stazione della metropolitana.

25 aprile, Di Segni: ebrei italiani hanno sempre contribuito all’Italia

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi siamo qui per omaggiare il ricordo della Resistenza italiana e ebraica, oltre 800 ebrei, Resistenza civile e intellettuale. Gli ebrei italiani hanno sempre contribuito e dato alla societ italiana, anche con la guerra. Nella Brigata ebraica ricordiamo persone arrivate da ogni parte del mondo venute a liberare l’Italia e gli siamo tutti grati per il loro impegno e sacrificio”.

Cos Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunit ebraiche italiane, alla celebrazione dei rappresentanti della Comunit ebraica di Roma e della Brigata ebraica in piazzale Ostiense per il 25 aprile.

“Non possiamo denigrare nazioni, stati e contesti senza ricordare il loro sacrificio – ha aggiunto – noi ricordiamo anche il percorso verso il varo della Costituzione, i principi costituzionali scritti con una penna firmata con il sangue di questa liberazione e allora, proprio per questo, non bisogna consentire a chi demonizza quello che accade in Israele di legittimare fondamentalismi che si stanno radicando facilmente qui, per cercare attraverso quei principi costituzionali di trovare facile e comoda legittimazione per demolire questo sistema per cui noi tutti abbiamo combattuto” ha concluso.

In arrivo a Roma leader da tutto il mondo, anche Trump

Roma, 25 apr. (askanews) – Donald Trump arriva stasera a Roma poco prima delle 23 e secondo l’agenda pubblicata dalla Casa Bianca riparte domani subito dopo il funerale di Papa Francesco: la finestra è stretta per ipotizzare un incontro vero e proprio sull’Ucraina o sulla guerra commerciale a margine delle esequie del Pontefice. Ai funerali papali ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma con la Casa Bianca non tira buona aria, tanto più dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa. Ci sarà anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero incontro nel breve tempo riservato da Trump alla trasferta in nome del Papa.

Il capo dello Stato americano parte oggi da Washington per volare a Roma e recarsi in Vaticano assieme alla first lady Melania e lì si ritroverà assieme al suo precedessore Joe Biden, presidente cattolico e in totale opposizione alla linea di Trump sull’Ucraina. Tutti gli occhi sono puntati sul leader americano, tuttavia a Roma convergeranno delegazioni dal mondo intero, con decine di leader mondiali e rappresentanti delle monarchie attesi in Piazza San Pietro per i funerali di Papa Francesco, scomparso lunedì scorso all’età di 88 anni.

Tra le teste coronate sono attesi Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna, il Principe William dal Regno Unito e secondo fonti diplomatiche anche il Principe Alberto II di Monaco, il Re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi e Re Filippo del Belgio.

Zelensky sarà accompagnato dalla moglie Olena Zelenska, è confermato Emmanuel Macron, presidente della Francia e per la Germania ci saranno sia il presidente Frank-Walter Steinmeier sia il cancelliere Olaf Scholz. Dalla Gran Bretagna oltre al principe di Galles parteciperà il primo ministro Keir Starmer, che ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva. E naturalmente il presidente argentino Javier Milei, il cui arrivo a Roma è accompagnato in patria da un’accesa polemica sull’esclusione dalla delegazione ufficiale dei familiari del Papa: il nipote Mauro è arrivato a Roma grazie a un’agenzia di viaggi che gli ha regalato il costoso biglietto aereo, che non poteva permettersi.

Sono attese inoltre delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso è inviato il metropolita Antonij con una delegazione che potrebbe fermarsi nei giorni successivi.

Dalla Russia non arriverà il presidente Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto internazionale e che ha deciso di inviare la ministra della cultura Ljubimova, a sottolineare una sintonia a livello di pensiero più che una presenza politica ma anche il fatto che l’esponente governativa non è sotto sanzioni internazionali. Oggi Putin incontra l’inviato presidenziale americano Steve Witkoff, incaricato di cercare di strappare ulteriori aperture russe verso una tregua in Ucraina.

Non ci sarà domani a San Pietro neppure il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare per avere atteso giorni prima di presentare le condoglianze per il Papa.

Taiwan, con la quale la Santa Sede ha rapporti diplomatici, è un caso particolare. L’isola ha rinunciato a inviare il proprio presidente, come è accaduto in passato, limitandosi a delegare un ex vicepresidente notoriamente amico di Papa Bergoglio, proprio per non imbarazzare il Vaticano impegnato in una difficile trattativa con Pechino.

Papa, si intensificano le presenze a San Pietro: quasi 130mila

Roma, 25 apr. (askanews) – Sono riprese molto consistenti le presenze di fedeli e semplici cittadini che vogliono dare il loro ultimo saluto a Papa Francesco. Una coda interminabile all’esterno della Basilica e in tutta via della Conciliazione; anche all’interno, dove c’ il corpo del defunto Pontefice per l’ultimo giorno di visite prima del funerale, la navata centrale che porta al feretro praticamente un’unica grande fila. Secondo i dati del Vaticano, dalla mattina di mercoled 23 aprile alle 11 fino alle 8 di questa mattina si calcolato che si sono recate nella Basilica di San Pietro per rendere un saluto a Papa Francesco oltre 128.000 persone.

25 aprile, Meloni: onoriamo la democrazia che il fascismo aveva negato

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

“Oggi – conclude la premier – rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

25 aprile, Meloni: onoriamo democrazia che fascismo aveva negato

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

“Oggi – conclude la premier – rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

Papa, Il Rosario guidato dal cardinale Tagle a Santa Maria Maggiore

Roma, 25 apr. (askanews) – La recita della preghiera del Rosario per Papa Francesco ieri sera nella Basilica di Santa Maria Maggiore guidata dal Cardinale Luis Antonio Tagle. Tanti i fedeli in piazza con le loro coroncine in mano per Bergoglio, che ha scelto proprio questa Basilica come luogo per la sua sepoltura.

Sul sagrato, accanto alla foto del Pontefice, la Salus Populi Romani, la pi importante icona mariana.

Il cardinale filippino che ha introdotto la preghiera, Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, secondo molti nella rosa dei favoriti per diventare il prossimo Pontefice.

Mattarella e Meloni all’Altare della Patria per il 25 aprile

Roma, 25 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto all’Altare della Patria una corona d’alloro sulla tomba del milite ignoto, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Ad attendere il Capo dello Stato, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso e il ministro della difesa Guido Crosetto.

Attacco russo in Ucraina con 103 droni

Roma, 25 apr. (askanews) – Le forze armate ucraine hanno denunciato un attacco senza precedenti condotto nella notte da parte della Russia, che ha lanciato 103 droni d’attacco contro il territorio ucraino. Questo, a partire dalle 22:30 del 24 aprile, ha riferito in un comunicato diffuso stamattina su Telegram.

Secondo lo Stato maggiore dell’Aeronautica ucraina, si tratta di uno dei più vasti attacchi con droni compiuti finora dall’inizio del conflitto.

“Alle ore 08:30 del 25 aprile, è confermato che 41 droni d’attacco Shahed, e di altri tipi, sono stati abbattuti nelle regioni orientali, settentrionali e centrali del Paese”, si legge nel bollettino.

Ulteriori 40 droni sarebbero andati distrutti sul posto, secondo le autorità, “senza causare conseguenze negative significative”, lasciando quindi intendere che non ci sarebbero vittime o danni strutturali gravi.

Al momento non ci sono conferme indipendenti su eventuali danni civili o infrastrutturali. Tuttavia, l’attacco rappresenta una nuova escalation nelle operazioni aeree russe, mirate a logorare le capacità difensive e logistiche dell’Ucraina, già sotto pressione da settimane di attacchi missilistici e incursioni con droni.

25 aprile, oggi l’80esimo anniversario. Mattarella a Genova

Roma, 25 apr. (askanews) – Sergio Mattarella ha scelto di celebrare a Genova l’80esimo anniversario della Liberazione, oggi. La città insignita della medaglia d’oro al valor militare per aver sconfitto l’esercito tedesco con la sola forza della Resistenza e della cittadinanza.

Una scelta non casuale quella del capo dello Stato: Genova scrisse infatti una delle pagine più importanti della lotta partigiana al nazifascismo e ne divenne simbolo, una vittoria popolare e frutto della collaborazione tra Cln e genovesi. L’anno scorso il capo dello Stato scelse Civitella Val di Chiana dove fu perpetrata una strage di civili, “sono venuto qui nel luogo simbolo della barbarie nazifascista – disse – per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra”. Per Mattarella il 25 aprile è “la ricorrenza fondante” del Paese e Genova ne rappresenta probabilmente l’inizio della rinascita. In città, a villa Migone, fu firmato l’atto di resa delle truppe tedesche e inizialmente Mattarella avrebbe dovuto recarsi in visita anche in questo storico luogo ma il programma della visita è stato ridotto per permettere al capo dello Stato di rientrare a Roma nel pomeriggio, dove accoglierà i capi di Stato che sabato prenderanno parte ai funerali del Pontefice. La cerimonia si svolgerà infatti nel teatro Ivo Chiesa alle 12 anzichè alle 16.

Le celebrazioni del 25 aprile iniziano come ogni anno alle 9:30, con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della patria a Roma da parte del presidente della Repubblica accompagnato dalle più alte cariche istituzionali, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto. In mattinata, poi, il capo dello Stato andrà nel capoluogo ligure.

Per il governo il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani andrà, alle 10:25, alle Fosse Ardeatine a deporre la corona per ricordare l’eccidio nazifascista. Ci sarà anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha scelto Monte Sole-Marzabotto per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. Poi nel pomeriggio parteciperà al corteo di Milano, dove saranno anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs e Riccardo Magi di Più Europa. Giuseppe Conte, leader di M5s, celebrerà il 25 aprile alle Fosse Ardeatine, dove sarà alle 11:45.

Ieri invece si è svolta la commemorazione della Liberazione nelle aule di Camera e Senato. Fontana ha reso omaggio ai caduti della Resistenza che hanno liberato l’Italia, La Russa ha invece auspicato che questa data diventi sempre più una ricorrenza unitaria. Ma in Parlamento sono rimerse le polemiche dei giorni scorsi per la decisione del governo di imporre celebrazioni “sobrie” in considerazione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Le opposizioni e anche molte amministrazioni locali non hanno accolto l’invito, e infatti cortei e manifestazioni sono stati confermati in tante città d’Italia.

La cattedra di Pietro tra media, “altri” e silenzio interiore

Come tutti anche io sono stato travolto (e stressato) dalla prevedibile onda mediatica che ha accompagnato lo morte di Papa Francesco. Un trionfo del pensiero unico celebrativo al di là di ogni ragionevole limite. Un cordoglio non popolare, ma di massa in cui tutti – intellettuali, curiali, fedeli, turisti, giovani e vecchi – hanno ripetuto più o meno le stesse cose e con le stesse parole; qualcuno mostrando anche commozione. Ed è quello che questo Papa ha cercato curando senza risparmiarsi i media piccoli o grandi che fossero, per costruire il suo messaggio e anche il suo personaggio. E’ la modernità si dirà, ma lui l’ha colta prima e meglio di tante altre personalità che campeggiano sulla scena del mondo.

Ovviamente questa valanga di notizie rende difficile una visone di sintesi. Farsi un’idea di questo pontificato che in ogni suo aspetto è stato già troppo divulgato. E tuttavia non si può fare a meno di tentare una interpretazione che io racchiudo nell’idea degli “altri”, cioè degli ultimi in linea ideale con la teologia politica declinata in varie forme a seconda delle differenti occasioni e circostanze. Tutto per gli altri: la Chiesa direttamente coinvolta in prima linea e concepita come “ospedale da campo”, i sacerdoti come servitori dei poveri, la Caritas e via via l’espansione del volontariato sociale (lodevole), le cooperative nate in seno ai movimenti e tanto altro. Un grande impegno teorico e anche pratico con due limiti: la politica sopraffatta e annichilita da un assistenzialismo globale da un lato e dall’altro il ritorno dell’integralismo, cioè l’impegno senza una visione sociale d’assieme con l’assenza (scomparsa) di quella strumentazione laica che ha guidato (almeno in Italia) l’esperienza politica dei cattolici. Dalle idee ricostruttive della Democrazia Cristiana redatte da De Gasperi poco prima della fine della guerra e dalle pagine illuminanti del Codice di Camaldoli ha preso corpo l’idea di un servizio politico “laico” dei cattolici che poi in seno alla Chiesa è divenuta l’esperienza dell’autonomia del temporale.

Gli ultimi decenni del magistero e quello di Francesco in particolare, sull’onda dei media hanno travolto ogni distinzione, scompaginando dopo i colpi subiti da tangentopoli, ciò che restava dell’impegno dei cattolici democratici, o più semplicemente, dei democristiani anche per effetto di scelte incomprensibili da parte del Papa con le sue lunghe conversazioni con Scalfari (irriducibilmente non credente) e le premure per la Bonino portata ad esempio di donna in politica.

Questi due limiti hanno ridotto le necessarie relazioni tra la Chiesa e le istituzioni italiane nell’alveo di un diffuso neoclericalesimo che apparentemente accumuna tutte le componenti della politica con evidenti contraddizioni. Però non mi stupisco con chi ha sempre visto gli insegnamenti della Chiesa in modo strumentale. Mi stupisco invece di quei cattolici fino a pochi anni fa impegnati in politica nel segno di un’autonomia del temporale e che adesso si ritrovano confusi indistintamente in quello che un giornalismo servile ha preso a chiamare “il popolo di Francesco”. Una forma di papolatria cominciata negli anni novanta del secolo scorso e con Francesco giunta al suo culmine come stiamo vedendo. E sembrerebbe inutile ricordare che i cristiani non sono quelli che seguono un Papa, ma coloro che si sforzano di seguire il Cristo.

Ed è così che in questi giorni in cui tutti pensiamo al papato in attesa di conoscere la scelta del conclave, anche io nel mio piccolo coltivo la speranza di un Papa che rifugga dai riflettori dei media a motivo di una interiore spiritualità di cui io e tanti altri avvertiamo il bisogno. Non rinunciando ad azioni caritatevoli e però coltivando in cuor nostro la conosciutissima massima agostiniana: “Noli foras exire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”. Insomma quel silenzio interiore dal quale il clamore dei media da anni ci ha allontanato. Ma non mi faccio facili illusioni, anche se è certo che la frenesia di questi giorni sarà dimenticata, mentre resta il fatto che “la verità abita nell’uomo interiore”, sperando che sia così il prossimo Papa.

Il valore storico e attuale della Resistenza

Finiremo con il riempire il calendario di “giorni dedicati”, di celebrazioni, ricorrenze e rivisitazioni retrospettive: ci sono occasioni per ricordare e altre per dimenticare, nulla della memoria collettiva deve andare perduto, l’oblio è la sintesi di ciò che non sopravvive allo scorrere del tempo.

Il 25 aprile si ricorda la lotta di liberazione nazionale dal regime nazifascista: mi aveva spiegato lo storico Presidente dell’ANPI, il Sen. Raimondo Ricci, che l’Associazione avrebbe aperto il tesseramento a chi condividendo i valori della ricorrenza, fu tuttavia estraneo per età alle reali vicende storiche di quell’epoca.

Trovo che sia un modo corretto e doveroso per salvare il ricordo dell’esperienza storica affidandone il senso e i valori alle nuove generazioni, per dare continuità alle scelte di allora affinché il sacrificio e il senso del dovere che animarono gli artefici della nostra libertà non si esauriscano in una stanca orazione o nell’effimero e mesto sventolio di una bandiera.

Tutto ciò che oggi costituisce il tessuto del sodalizio sociale, l’impronta democratica del vivere civile, l’assetto partecipativo delle istituzioni, la libertà di parola, di voto e di pensiero non è un dono occasionale del destino: radica nella sofferenza, nelle giovani vite consumate a erigere barricate materiali e morali alla prevaricazione, alla sopraffazione, alla disuguaglianza, all’odio, alla guerra come strumento di distruzione dei popoli e della loro civiltà.

E il baluardo che si erge a garanzia di quei gesti, di quelle scelte, di quelle rinunce si chiama Costituzione Repubblicana: solo un lungo periodo di sofferenza collettiva poteva condurre l’Italia ad affidare ai padri costituenti la consapevolezza di un compito altissimo e nobile, che resta a presidio di garanzie e di tutele che riguardano la comunità nazionale.

Per questo oggi ricordare vuol dire ripartire da quelle pagine, rileggerle, apprezzarle, applicarle.

Ciò che oggi sembra facile e scontato fu allora il prezzo pagato da una intera generazione.

La storia a volte si ripete anche contro la nostra volontà e non sempre è favorevole ai destini dell’uomo. Ci fu lotta perché ci fosse pace, ci furono scontri e ribellione affinché potesse prevalere una lunga stagione di concordia nazionale, ci fu eroismo perché seguisse un’esistenza comunitaria scandita sulle regole del rispetto e della dignità, del singolo, di tutti.

Questo non possiamo dimenticarlo: non c’è evoluzione sociale, non c’è progresso, non ci sono tempi nuovi e moderni che possano offrire a qualcuno il pretesto di cancellare quelle pagine ispirate all’anelito della riconquistata libertà.

Se oggi c’è ancora tra noi chi visse quel fermento, chi nutrì quei sentimenti di slancio e di dedizione, si alzi e parli a tutti, in nome di quei valori che ispirarono la concordia e la condivisione che oggi mancano a questa società, troppo abituata ad esser libera fino a farne motivo per il trionfo degli egoismi e delle diaspore, degli interessi personali sul bene comune. 

E chi per età non fu presente ascolti: non è una lezione effimera e stucchevole quella che mette in guardia dal pericolo che la storia si ripeta, esprimendo rigurgiti ideologici totalitari.

Quella storia, quell’epoca, quei valori riguardano la vita dei nostri padri, dei nostri vecchi, di coloro che non esitarono un solo attimo a mettersi in gioco per il bene comune.

Leggo tra le altre parole scritte sul “certificato al patriota n° 33135” che fu assegnato a mio padre dal Comandante in capo delle Forze Armate Alleate in Italia, il Generale Alexander (che costituisce per me il ricordo più autentico della sua integrità morale e mi fa scoprire adesso – nella mia agiata maturità – quanto poco mi parlò di se stesso e dei sacrifici della sua gioventù, come fecero tanti altri padri schivi nel far pesare ai propri figli il dono di una vita normale): “Col loro coraggio e la loro dedizione i patrioti italiani hanno contribuito validamente alla Liberazione dell’Italia e alla grande causa di tutti gli uomini liberi. Nell’Italia rinata i possessori di questo attestato saranno acclamati come patrioti che hanno combattuto per l’onore e la libertà”.

A cominciare da me stesso e guardandomi in giro mi chiedo se non l’onore ma almeno il rispetto la Patria abbia poi davvero riservato agli uomini della Resistenza o se invece il loro sacrificio non sia stato alla fine tristemente vano.

I cattolici in politica dopo Francesco

I cattolici e la politica. Un tema antico ma pur sempre attuale e controverso, soprattutto nel nostro paese. Certo, il magistero di Francesco che è destinato a segnare in profondità il cammino dei cattolici in Italia e nel mondo, non ha dedicato particolare attenzione a questo tema se limitato

alle nostre vicende domestiche. Com’era giusto e scontato che fosse. Ma, comunque sia, proprio il rapporto tra i cattolici – e i credenti – e la politica ha sempre avuto un un’importanza non secondaria durante il ricco e fecondo pontificato di Francesco. Soprattutto se confrontato con i grandi temi che hanno dettano l’agenda a livello internazionale. E questo per almeno due ragioni di fondo.

Innanzitutto perché la ricerca e il perseguimento del “bene comune” non possono essere disgiunti dall’impegno pubblico. E quindi politico. Certo, e lo ripeto, Bergoglio non era affatto interessato alle dinamiche concrete della politica italiana. Come, del resto, non lo fu neanche Wojtyla con il suo lungo pontificato e lo stesso Benedetto XVl. Ma la predicazione concreta, teologica e pastorale, di Francesco ha indubbiamente risvegliato nei cattolici – italiani e non – la necessità e forse l’indispensabilità dell’impegno politico per affrontare e cercare di risolvere le grandi questioni che si affacciavano, di volta in volta, all’attenzione del mondo. E, del resto, dal capitolo delle crescenti disuguaglianze sociali alla ricerca della pace tra i popoli, dal progetto di una economia a misura d’uomo alla necessità di non dissipare le risorse naturali, dalla grande questione del cambiamento climatico al rispetto dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, erano e sono temi che richiedono impegno, presenza attiva nella società e disponibilità a lavorare con gli altri e, soprattutto, per gli altri. E questo, tradotto laicamente, si chiama impegno politico. Certo, una politica con la P maiuscola. Ma sempre di politica si tratta. Al di là e al di fuori del partito cattolico, o del partito di ispirazione cristiana o di un partito di cattolici. Temi cari alla tradizione storica, politica e culturale dei cattolici italiani ma che non sono mai stati in cima ai pensieri del Pontefice argentino.

In secondo luogo l’importanza decisiva e straordinaria delle encicliche papali per la formazione culturale, etica, spirituale e anche politica dei cattolici. E non solo in Italia, come ovvio. Dalla ‘Lumen Fidei’ alla ‘Laudato sì’, da ‘Fratelli tutti’ a ‘Dilexit nos’ si tratta di documenti e di scritti che hanno lasciato un segno profondo nelle coscienze dei cattolici di tutto il mondo. Non una serie di obblighi o di prescrizioni dogmatiche ma, al contrario, riflessioni e proposte sui temi della società contemporanea, e mondiale, che richiedono risposte precise e di visione strategica da parte di tutti. E le riflessioni di Francesco contenute in quelle encicliche rappresentano una pietra angolare anche per il comportamento concreto dei cattolici e dei credenti impegnati in politica. In tutti i paesi del mondo. Certo, usando gli strumenti laici dell’agire politico ma pur senza venir meno alle indicazioni provenienti dal suo alto magistero.

Ecco perché la testimonianza e il magistero di Francesco, accompagnati dal suo inconfondibile ed irripetibile stile personale, sono destinati inesorabilmente a caratterizzare il futuro di chi intende impegnarsi nell’azione politica partendo dalla dottrina sociale della Chiesa e dai documenti che ad essa sono riconducibili. E che proprio Francesco, attraverso la sua concreta e pungente predicazione, ha saputo dare un contributo con un orizzonte mondiale chiamando in causa i “potenti” del pianeta. E anche per quanto riguarda la dimensione italiana, l’insegnamento di Francesco non si può e non si deve storicizzare. E questo perché l’antico slogan “pensare globale e agire locale” ha trovato proprio nel pontificato concreto e pastorale di Francesco uno slancio planetario e di grande respiro. Sarebbe una sorta di “peccato di omissione”, per dirla con le parole di Paolo Vl nella sua celebre Lettera apostolica Octogesima Adveniens del 1971, non tenerne conto nella condotta quotidiana dei cattolici italiani impegnati nella vita pubblica. Ai vari livelli istituzionali e nelle diverse realtà temporali.