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martedì, 25 Novembre, 2025
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Ezhaya (ASTOI): turismo sta bene, dobbiamo capire i cambiamenti

Milano, 25 nov. (askanews) – “Il comparto sta abbastanza bene, direi che si stanno rimarginando ormai le ferite del Covid, ha avuto un triennio molto positivo dal 2022 al 2025 e crediamo che va davanti in questa direzione. Il turismo diventato ormai, le vacanze sono diventate un bene incomprimibile per i consumatori, quindi i trend sono tutti molto positivi. chiaro che dobbiamo essere attenti al cambiamento dei tempi, della tecnologia, delle abitudini dei consumatori. Dovremmo quindi realizzare sempre delle offerte che siano in sintonia con i bisogni dei consumatori e questi cambiano come cambiano anche i costumi della societ. Quindi dovremo essere pi flessibili, capire che le persone cercano pi esperienze, non solo destinazioni e quindi dovremo essere in grado di realizzare offerte pi personalizzate e pi flessibili per intercettare i bisogni dei consumatori”. Lo ha detto ad askanews Pier Ezhaya, appena riconfermato presidente di ASTOI – Confindustria Viaggi, associazione delle imprese del turismo organizzato, parlando dello stato di salute del settore.

Schlein: con un disegno comune l’alternativa c’ ed competitiva

Milano, 25 nov. (askanews) – “Il messaggio di stasera molto chiaro: l’alternativa c’ ed competitiva. Il riscatto parte dal Sud e ci porter a vincere insieme, perch la partita alle prossime elezioni politiche apertissima e le vittorie in queste regioni lo mostrano chiaramente. Meloni questa sera ha poco da festeggiare e poco da saltare”. Cos la segretaria del Pd, Elly Schlein, a Napoli dal comitato del neo presidente della Campania Roberto Fico.

Fratoianni: da qui si apre una bella stagione per la Campania

Napoli, 24 nov. (askanews) – “La Vittoria di Roberto Fico una bella notizia per i campani perch avranno bravo presidente che intelligente, sensibile e di prendersi cura delle persone. Questo vuol dire governare”. Cos Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, a Napoli al comitato elettorale di Roberto Fico.

“Da Domani – continua – chi ha vinto queste elezioni governer i territori, chi ha partecipato ha l’onere di continuare a scrivere l’agenda dell’alternativa”. “Oggi una bella giornata e da qui si apre una bella stagione per la Campania, per la Puglia ma anche per il Paese” conclude Fratoianni.

Ucraina, Zelensky: Mosca ha lanciato 22 missili e oltre 460 droni

Roma, 25 nov. (askanews) – La Russia ha lanciato la scorsa notte contro l’Ucraina “22 missili di vario tipo, compresi quelli aerobalistici, e più di 460 droni, la maggior parte dei quali ‘shahed’ russo-iraniani”. Lo ha scritto sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riferendo anche di “quattro droni entrati nello spazio aereo dei nostri vicini, Moldova e Romania”.

“Il principale attacco russo ha colpito la capitale e la regione, causando ingenti danni a edifici residenziali e infrastrutture civili in tutta la città. Al momento, 13 persone risultano ferite e, purtroppo, sei uccise”, ha aggiunto Zelensky, riferendo anche di “distruzione nella regione di Odessa”.

Violenza sulle donne, Mattarella: parità è educazione al linguaggio del rispetto

Roma, 25 nov. (askanews) – “In ogni ambito della vita sociale e privata, nelle case, nei luoghi di lavoro e negli spazi urbani, il principio della parità tarda ad affermarsi, limitando l’autonomia femminile, compromettendo la sicurezza delle donne, impoverendo il progresso della società”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una nota, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Nell’attuale contesto, segnato dai “teatri di conflitto armato dove la violenza contro le donne viene utilizzata come strumento di intimidazione e oppressione” e “dal dilagare di forme di violenza consentite dalla dimensione digitale, amplificate dalle dinamiche dei social network, con effetti tutt’altro che virtuali: umiliazioni, ricatti, coercizioni che portano, nei casi più gravi, ad aggressioni fisiche e femminicidi. Abusi che lasciano cicatrici profonde nel corpo e nella mente”, il Capo dello Stato evidenzia come non sia “affatto indifferente l’uso del linguaggio quando alimenta stereotipi, pretende di giustificare relazioni di dominio e comportamenti inaccettabili. Parità – sottolinea Mattarella – significa, prima di tutto, educazione al linguaggio del rispetto”.

“Nel 65esimo anniversario dell’assassinio delle sorelle Mirabal, torturate e uccise il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana. La loro scelta di opporsi alla dittatura continua a ispirare intere generazioni, ricordandoci che libertà e protagonismo delle donne sono conquiste collettive da difendere e consolidare ogni giorno”.

Ucraina, il Cremlino: impossibile parlare di sicurezza senza l’Europa

Roma, 25 nov. (askanews) – “È impossibile parlare di un sistema di sicurezza senza la partecipazione dei paesi europei; a un certo punto, sarà necessario”: lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando nel briefing con la stampa il processo negoziale in corso sul piano di pace per l’Ucraina del presidente Usa, Donald Trump. Il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di parlare con il presidente cinese Xi Jinping nel prossimo futuro, ha dichiarato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

“Al momento, per ora, non ci sono piani per un colloquio con il presidente cinese”, ha poi detto Peskov ai giornalisti.

Schlein: l’alternativa c’è, da questa coalizione non si torna indietro

Roma, 25 nov. (askanews) – “Io credo che da questa coalizione, la stessa messa in campo in tutte le regioni, non si possa più tornare indietro. Penso che tutti siamo ormai consapevoli che stare insieme, attorno a un programma condiviso, sia condizione non sufficiente ma necessaria per battere la destra. Il messaggio restituito dalle urne è molto chiaro: l’alternativa c’è ed è competitiva. Il riscatto parte dal Sud e nel 2027 ci farà vincere contro il governo più antimeridionalista della storia, che vuole spaccare l’Italia con l’autonomia differenziata”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, in un’intervista sulla ‘Repubblica’.

Un conto sono le regionali, un altro le politiche però. “Ma è la strada giusta su cui insistere – risponde – sapendo che non partiamo da zero. In tante città e regioni già governiamo insieme e in Parlamento portiamo avanti battaglie condivise. Ricordo i 16 emendamenti alla manovra firmati da tutti i gruppi di opposizione su temi che interessano le persone: sanità pubblica, scuola, lavoro, politiche industriali, sicurezza. Possono diventare l’ossatura del nostro progetto per l’Italia”.

Violenza sulle donne, Meloni: atto intollerabile contro la libertà di tutti

Roma, 25 nov. (askanews) – “La violenza sulle donne è un atto contro la libertà. Di tutti. Un fenomeno intollerabile, che continua a colpire e che va combattuto senza sosta”. Così la premier Giorgia Meloni, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “In questi anni abbiamo varato leggi molto significative, inasprito le pene e rafforzato gli strumenti a disposizione, come il ‘codice rosso’ e le misure di prevenzione. Abbiamo raddoppiato i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, potenziato e reso strutturale il reddito di libertà, promosso il numero 1522, portato avanti innovative attività di educazione e sensibilizzazione”. “Sono passi avanti concreti, ma non ci fermiamo qui. Dobbiamo continuare a fare, ogni giorno, molto di più. Per proteggere, per prevenire, per sostenere. Per costruire un’Italia in cui nessuna donna debba più sentirsi sola, minacciata o non creduta. La libertà e la dignità delle donne sono un dovere dello Stato e una responsabilità di tutti”, conclude.

Elezioni regionali, astensionismo e un nuovo flop della politica

Sipario sulle urne: il gioco delle coalizioni

La tornata elettorale in Veneto, Campania e Puglia ha avuto termine e possiamo tirare un sospiro di sollievo. Non si assisterà oltre ad un quadro che di avvincente ha avuto solo la possibilità di scommettere sui dati di un astensionismo più o meno da record. Chissà se i bookmakers inglesi si sono cimentati nell’occasione. Si tira il sipario e non si vedranno alleanze improbabili tra amici fino a ieri pronti a scannarsi e a cambi di casacca dove il responsabile è ancor più chi accoglie piuttosto di quello che si propone. Per qualche giorno si procederà all’analisi del voto solo per regolare i conti all’interno di ogni coalizione ma tutto resterà sostanzialmente come prima.

Ora, vale soprattutto per la Campania, si dovrà pur governare in qualche modo quella terra e si vedrà se sarà Fico a dare le carte o se, in caso sia “sficato”, il potere lo gestiranno De Luca padre e figlio. E’ un’ultima puntata destinata a durare cinque lunghi anni.

Numeri che parlano più della propaganda

Al voto sono andati i militanti di ogni partito ma non tutti i bravi cittadini pronti a riconoscere il consenso a questa o quella formazione politica. Si ripete un ragionamento già espresso in passato ma che purtroppo non smette di perdere consistenza. Siamo di fronte in questa occasione, occhio e croce ad una percentuale di votanti attorno al 40%, punto più punto meno.

A titolo di esempio, pallottoliere alla mano, se un partito ha oggi ottenuto un 20% di voti ha poco da vantarsi. Sul 100% dei votanti quel 20% indica che solo 8 cittadini sui potenziali 100 hanno messo la croce su quel simbolo. Numeri assai più mortificanti potrebbero registrarsi per chi ha incassato una percentuale di preferenze ancora inferiore. Si continua a far passare per fisiologica una percentuale di astensionismo che dice molto di più delle semplificazioni di comodo.

La scienza matematica insegna che per avere una maggioranza su un 40 votanti è sufficiente convincerne 21, operazione assai più agevole che guadagnare la fiducia di 51 elettori se il 100% degli elettori andasse ai seggi pronti a barrare la scheda a vantaggio di questo o quell’altro. Per una politica che ha smarrito senso della coerenza, visione ed anche una etica di comportamenti tra cui la sobrietà dei modi, l’astensionismo diventa così una autentica manna di salvezza.

Il voto disertato: comodità per il potere, sconfitta per il Paese

Il popolo non lo sa ma disertare le urne è una protesta che torna comodo ad un potere pigro o peggio ancora incapace di proporre qualcosa che sproni l’uomo della strada ad esprimersi per chi governerà lì dove vive e dove i suoi interessi potrebbe essere maggiori rispetto alla competizione politica nazionale. Del resto sempre il popolo ha ragione a restarsene a casa, è un silenzioso rigetto delle proposte in campo. Quando si forza la mano e si vuole mettere, controverso, un cuore politico che non piace al corpo del popolo, il rischio di rigetto è quasi inevitabile.

Non sorprenda che i partiti, almeno in ambito regionale, non abbiano avuto l’ambizione di provocare il popolo a far ressa davanti alle urne. Ne ricevono, nel breve, un indubbio vantaggio. Ma alla lunga non tutti i flop sono invisibili ed un tonfo, piaccia o no, fa sempre rumore.

Veneto, ci abbiamo provato ma non è andata bene

Astensione e voto utile: il verdetto del Veneto

Ci abbiamo provato, alla fine il risultato è da prefisso telefonico. Prendiamone atto, con una disaffezione aumentata del 17% rispetto alle ultime regionali, e l’astensione dell’elettorato al 44,7% (11,7% in più rispetto al 2020), un centro alternativo alla destra e alla sinistra nel Veneto, come probabilmente in Italia, non esiste più.

Nonostante una legge proporzionale, seppur con uno sbarramento al 3%, anche stavolta è prevalso “il voto utile” che, nel Veneto, è suddiviso tra il 62-63% alla destra e il 27-29% alla sinistra. D’altronde, tutta la campagna elettorale era stata caratterizzata dallo scontro, non tanto tra il giovane leghista Stefani e il candidato della sinistra, Manildo, quanto al confronto teso tra i due maggiori partiti della destra: Lega e Fratelli d’Italia. A risultati ufficiali finali sapremo chi avrà prevalso, anche se, in ogni caso, il presidente di Giunta sarà leghista e il governo, probabilmente, con una presenza assai consistente del partito della Meloni.

Il crollo del “Veneto bianco”

Ciò che rimane della vecchia esperienza democratico cristiana del “Veneto bianco” è in quel piccolissimo 0,4-0,6 per cento che, almeno per me, è il segnale della fine di ogni possibilità. Ci avevamo sperato e non solo tra amici veneti, ma anche di tante altre parti d’Italia che guardavano al Veneto come a un test importante per il progetto Dc e popolare.

Qui finisce il mio impegno di modesto “osservatore partecipante”, che si ridurrà a quello di semplice spettatore delle vicende di una realtà sociale e politico-culturale per la quale ho impegnato gran parte della mia attività politica.

Ripartire dai comuni e dai giovani

Credo sia giunto il tempo di ripartire dalla base, dai singoli comuni veneti, nei quali giovani dotati di passione civile possano attivare centri civico popolari di partecipazione democratica ispirati dai valori della dottrina sociale cristiana. Mi auguro che i “Popolari per il Veneto” continuino la loro testimonianza, per la quale ringrazio per l’impegno profuso il candidato Fabrizio Bui, ma, senza rappresentanti in consiglio regionale (assenza che si protrae da trent’anni) sarà molto dura e servirà ricercare queste nuove leve in ciascuna provincia veneta.

Una partita nazionale: legge elettorale e confronto politico

Dal risultato complessivo del voto delle tre regioni, Veneto, Campania e Puglia, emerge, invece, la possibilità di un confronto possibile e più equilibrato tra destra e sinistra alle prossime elezioni politiche. Il governo, timoroso della perdita certa con questi risultati, in molti collegi uninominali del Sud, col rischio della stessa maggioranza al Senato, punta al cambiamento della legge elettorale, ipotizzando un premio di maggioranza e il superamento di molti collegi uninominali, secondo un’impostazione che ricorda la famigerata legge Acerbo del 1923.

Le iniziative popolari come occasione politica

Una ragione in più per tutti i partiti alternativi a questa impostazione autoritaria e incostituzionale, per sostenere le due leggi di iniziativa popolare (LIP) per il ritorno alla legge proporzionale con preferenze e per il cancellierato, così come depositate al ministero di Grazia e Giustizia, la cui raccolta firme scadrà il prossimo mese di febbraio.

Sarà questa l’occasione per verificare se esistono le condizioni per favorire la nascita di un blocco sociale, culturale e politico in grado di porsi in alternativa a quello sin qui dominante della destra nazionalista e sovranista.

Il mondo non è fatto di cose

Nel nuovo saggio di Carlo Rovelli la fisica quantistica incontra Zhuangzi, Bohr ed Einstein, proponendo una visione relazionale del mondo che sfida certezze, fondamenti ultimi e dicotomie.

Il saggio di Carlo Rovelli – balzato subito in cima alle classifiche di vendita – è una raccolta argomentata e sequenziale di sette lezioni tenute dal Professore nel novembre-dicembre 2024 presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Princeton, accorpate in un libro affascinante curato dalla casa editrice Adelphi.

Così l’autore presenta la sua opera e la concatenazione di riflessioni correlate tra loro: si tratta di una ricerca che Rovelli conduce da decenni e che avevamo già apprezzato in Buchi bianchi. Essa spazia dall’osservazione della realtà e delle sue rappresentazioni viste dal fisico quantistico che intercetta le implicazioni filosofiche della rivoluzione scientifica e culturale in atto.

Scrive dunque Rovelli: «Sull’eguaglianza di tutte le cose» (齊物論) è il titolo dello straordinario secondo capitolo del Zhuangzi, uno dei grandi libri dell’antichità. Allude all’antifondazionalismo a cui ritengo ci conduca la scienza moderna: elettroni e mente, sassi e leggi, giudizi e galassie non sono di natura essenzialmente diversa gli uni dagli altri. Sono nozioni che si illuminano a vicenda. Questo è il mondo che vedo emergere dalla rivoluzione scientifica del XX secolo… È un mondo che non è fatto di oggetti, non occupa uno spazio, non si svolge in un tempo e non è governato da cause ed effetti. È tessuto da relazioni, composto dall’intrecciarsi di prospettive, può essere descritto solo dal suo interno. Ci invita a modificare i concetti con cui siamo abituati a organizzare la realtà, ad abbandonare certezze e rinunciare a fondamenti ultimi».

L’autore ci pone di fronte alla compresenza simultanea della totalità della realtà, nella sua tessitura di similitudini, di opposti e di contrari, la cui conoscenza, che siamo soliti pensare in termini oggettivi e condivisibili, deve fare i conti con le soggettività dell’hic et nunc, con i pregiudizi, l’omologazione culturale, fino a immaginare che la vera sapienza consista nel genius loci, circondandoci di certezze nell’hortus conclusus delle nostre esperienze, nel comprimere la vita e le sue rappresentazioni secondo coordinate spazio-temporali che la imprigionano in un “particulare” a cui attribuiamo un carattere universale.

Rovelli tra Zhuangzi e la fisica del Novecento

Il tempo non scorre allo stesso modo per tutti, lo spazio è una categoria che si dilata dal presente all’infinito, la conoscenza non è fissità e rigidità ma alterità, immaginazione, evoluzione. La storia dell’uomo e della scienza si sviluppa per accumulazione di fatti, idee, scoperte, intuizioni ma il pensiero pensato non può comprimere il pensiero pensante, teso alla ricerca di una poiesis creativa.

È peculiare del genere umano la ricerca di descrizioni e spiegazioni che ci consentano di muoverci con una certa disinvoltura usando e condividendo regole, linguaggi, stilemi, allegorie, simboli e metafore: nel consolidamento della cultura tramandata non possiamo prescindere da giganti come Copernico, Galileo, Newton, così come non possiamo dimenticare che Hume, Voltaire, Kant, Husserl hanno dato un contributo decisivo al superamento della dicotomia tra scienza e filosofia.

 

Forse ricordando il pensiero di Giulio Giorello, Rovelli lo condivide e lamenta come oggi parte della filosofia si tenga alla larga dalla scienza contemporanea. D’altro canto non possiamo dimenticare che ci sia chi – come Umberto Galimberti – attribuisce alla tecnica e ai cascami delle sue applicazioni esistenziali la causa dell’incomprensione nelle relazioni umane e la fonte di solipsismi e solitudini siderali. Ne aveva già argomentato un certo Heidegger.

Non si tratta di interpretazioni inconciliabili: una essenzialmente materica e l’altra solo spirituale ma compresenti e complementari al punto di legittimarsi reciprocamente.

Relazione, contesto, interdipendenza

Per un fisico che si misura con la scienza e la filosofia, i fenomeni quantistici – del cui studio Rovelli attribuisce la paternità a Niels Bohr – vanno oltre una concezione del mondo come formato da oggetti con proprietà peculiari e distintive: «le proprietà di un sistema fisico non possono essere considerate indipendentemente dalle interazioni nelle quali queste proprietà si manifestano e dai sistemi a cui si manifestano».

Vengono così valorizzati i concetti di contestualizzazione e di interdipendenza, che rappresentano una cornice diversa dalla metafora leibniziana delle monadi isolate tra loro ma anche dalla fenomenologia husserliana. Ci troviamo di fronte a una duplice deriva: da un lato, vivendo l’esistente che ci riguarda, tendiamo a ricondurre a noi stessi la decifrazione della realtà in cui siamo immersi. Dall’altro non possiamo sottrarci alle spinte della globalizzazione della conoscenza, che tutto rimette in discussione.

Viviamo in un mondo governato da convenzioni che ci appare tuttavia disordinato e – ai piani alti della conoscenza e delle spiegazioni che ne derivano – persino inintelligibile: la razionalità consiste dunque nella comprensione di regole e definizioni che sono parte della realtà e delle sue rappresentazioni (che la superano in numero ed estensione) ma anche nella continua produzione di nuovi codici interpretativi ed ermeneutici.

La conoscenza è quindi una forma particolare di correlazione fra parti concrete del mondo fisico, si tratta di una concretezza tangibile ma non riducibile alla sola dimensione materica; viene da pensare al linguaggio, alla sua continua evoluzione simbolica e semantica: credo che questa correlazione tra le parti, gli spazi e i tempi dell’esistenza continuerà fino a quando sopravviveranno le parole, cioè all’infinito. Fatto salvo, mi sia consentito scriverlo, la piega che prenderanno le dinamiche relazionali sotto la spinta vigorosa dell’I.A.

«Ogni conoscenza è necessariamente, concretamente, incarnata in una configurazione fisica»: verrà tuttavia forse il giorno in cui comunicheremo solo con il pensiero e un bit sostituirà la parola?

La rappresentazione mentale delle cose è fondamentale per definire il termine “eguaglianza” che dà titolo al saggio: ogni oggetto conserva una propria peculiarità ma Rovelli considera piuttosto la realtà alla luce dei concetti di interrelazione, intreccio di prospettive, sovrapposizione, contestualizzazione, interdipendenza.

L’autore mette in risalto la somiglianza tra la struttura relazionale dei fenomeni quantistici e la struttura relazionale della natura fisica della conoscenza: ecco come la fisica può essere spiegata anche dalla filosofia.

Tempo, spazio e rivoluzione scientifica

Circolarità e prospettiva sono due elementi costitutivi e consustanziali dell’incessante processo di conoscenza: non regge l’idea di un punto di approdo che chiuda il cerchio e spieghi in modo oggettivo tutte le cose perché «la realtà è un rispecchiarsi di prospettive le une nelle altre, delle quali la nostra conoscenza è una componente», si tratta di un gioco di specchi e di rimandi infinito di cui la nostra esperienza è solo un tassello.

Ecco dunque perché spazio e tempo sono categorie ordinamentali tendenti al superamento dell’idea di traguardo e fissità, poiché strutturalmente orientate oltre il limite raggiunto e concettualmente non comprimibili.

«Il mondo è cambiamento, evoluzione di eventi e il tempo ne è la scansione. Pensare gli accadimenti dell’universo come un insieme di avvenimenti passati e un insieme di avvenimenti futuri, separati da un presente istantaneo, è non aver capito la fisica moderna. Non esiste il presente dell’universo: la relatività generale di Einstein fornisce una struttura concettuale coerente con il fatto che non c’è un tempo comune e non c’è un presente comune».

Analogamente la nozione fisica di spazio è l’immagine della realtà concepita da Newton – diversa da quella tradizionale (che era un continuum di cose, le une a fianco alle altre) – è uno spazio fisico vuoto, geometrico, nel quale si muovono corpi sparsi, spinti e attirati da forze, quello che Rovelli definisce “spazio vero”.

Ciò che sarà per Einstein, «in uno dei più prodigiosi lampi di genio della storia umana», l’idea di campo gravitazionale e cioè «un’entità diffusa che oscilla e si muove ed è mossa dalle masse e dalle energie di tutti gli altri oggetti e di tutti gli altri campi». Oscillazioni che altro non sono che onde gravitazionali le quali spiegano l’origine dei buchi neri di cui è pieno l’universo che, espandendosi, trascina con sé le galassie.

La teoria meccanica dei quanti e quella della relatività generale finiscono per abbracciarsi, non ci sono contraddizioni tra loro: Rovelli le definisce come nate «l’una per l’altra». Lungi dall’essere incompatibili o profondamente diverse, la relatività generale e la meccanica quantistica condividono il nucleo relazionale che le fa fondere naturalmente. Entrambe riguardano la rete delle interazioni tra processi.

Le nozioni di spazio, tempo e dei fenomeni quantistici sono le più rilevanti novità connotative della fisica del XX secolo: come già accennato, la struttura concettuale della meccanica quantistica riguarda l’interazione fra sistemi.

A tanto, ritiene Rovelli, è dove ci conduce ora la fisica del XXI secolo. A questo relazionalismo e prospettivismo. A una comprensione del mondo fatta di processi, descritti in altri processi, da cui emergono la materia solida o fluida e lo spazio e il tempo e la nostra esperienza quotidiana.

Volare alto, restando leggibili

Rovelli – nella raccolta delle sette lezioni americane – tiene saldamente in mano le redini dell’epistemologia della conoscenza e descrive un mondo che si esprime attraverso fenomeni quantistici: pare doveroso evidenziare come questo controllo razionale ma persino etico delle interrelazioni e della contestualizzazione che ne derivano sia prerogativa di una mente elevata, persino eccelsa.

Ha ragione l’autore di questo saggio a ripetere più volte «tenetevi forte, voliamo alto», confidando peraltro nella benevolenza emotiva dei lettori.

Assai maggiore indulgenza chiede chi ha letto questo libro e ne ha dedotto riflessioni forse utili per una breve e modesta recensione: affascinato dai temi e dallo stupore che suscitano in chi – osservando un oggetto – segue una traccia che porta all’universo.

Ornella Vanoni, un attimo senza fine

Ornella Vanoni ha interpretato e, ancor meglio, incarnato l’amore e l’essere donna, nella vita come nei brani musicali o in teatro.

Caducità ed eternità

Con i suoi lineamenti delicati, non era certo l’icona della donna procace, eppure, con il corpo e con la voce, trasmetteva una sensualità fine e profonda, a tratti malinconica. Nella vita come nei testi che ha così mirabilmente interpretato, poi, esprimeva, al tempo stesso, il carattere provvisorio e caduco delle vicende e dei sentimenti umani e l’anelito verso l’eternità: «No così non va / io cerco un uomo che mi dia l’eternità». Titolo del brano, appunto: «Per l’eternità». Proprio lì si situa il dramma dell’amore, il senso della passione amorosa: contingenza e aspirazione all’infinito, fallimenti e presagio di “un oltre” e di “un altrove”. Passione come slancio e come patire.

Contingenza e infinito

Un po’ come l’utopia, secondo una celebre definizione: faccio un passo e l’orizzonte si sposta di un passo, ne faccio tre e si sposta di tre passi. Non lo raggiungerò mai, eppure lo intravedo e ne ho bisogno per continuare a camminare, per procedere, per vivere. Così è l’amore.

Un’esistenza simbolica

Qual è, dunque, il senso di un’esistenza come quella della nostra artista? Il senso, in fondo, dell’esistenza di ciascuna/o di noi? Un verso di un altro suo celeberrimo brano, legato tra l’altro a una grande vicenda sentimentale, lo rende al meglio: «Sei un attimo senza fine».

Quasi gli fa da pendant un piccolo componimento della mia prima silloge poetica, che mi sento di dedicarle: «Un attimo, / istante di follia / il momento di una parola / di un cenno / un abbaglio, / follia di un istante / che dischiude / l’eternità».

Ucraina, Tajani: sosteniamo il piano Usa, fatti passi importanti

Riad, 25 nov. (askanews) – “La pace va sempre costruita, però passi in avanti importanti” per una soluzione al conflitto in Ucraina “sono stati costruiti. Stiamo lavorando, stiamo discutendo. Sosteniamo il piano degli Stati Uniti che va rivisto, è un punto di partenza, ma mi pare che già gli incontri con gli ucraini vadano nella giusta direzione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a Riad, dove oggi parteciperà al Forum Imprenditoriale Italia-Arabia Saudita con oltre 900 imprese.

“L’Europa – ha proseguito Tajani – darà il suo contributo, anche perché non si può sottoscrivere una pace senza la presenza europea, perché l’Europa ha inflitto le sanzioni alla Federazione Russa e quindi per chiudere con un accordo di pace serve che l’Europa ritiri le proprie sanzioni”.

“Noi – ha sottolineato il ministro – siamo al lavoro per costruire la pace, sempre ricordando che bisogna salvaguardare l’indipendenza dell’Ucraina e garantire la sicurezza dell’Ucraina. Mi pare molto positiva la posizione anche americana e degli altri che accoglie l’idea italiana di avere una sorta di accordo” sul modello dell'”articolo 5 della Nato, per garantire in futuro la sicurezza dell’Ucraina con la presenza degli Stati Uniti”. Speriamo di poter festeggiare il Natale con la pace. Non c’è molto tempo, però siamo tutti al lavoro per raggiungere questo obiettivo ma nello stesso tempo” lavoriamo anche “per garantire la sicurezza e l’indipendenza dell’Ucraina. Aspettiamo risposte da Mosca, perché fino adesso sono arrivate solo risposte di bombe e attacchi, anche la notte passata”.

Gli Usa vogliono dichiarare la Fratellanza Musulmana gruppo terroristico

Roma, 25 nov. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che avvia il processo di designazione di alcune sezioni della Fratellanza Musulmana come organizzazioni terroristiche straniere. Lo riporta la Casa Bianca.

“La Fratellanza Musulmana, fondata in Egitto nel 1928, si è sviluppata in una rete transnazionale con sezioni in tutto il Medio Oriente e oltre. È rilevante in questo caso il fatto che le sue sezioni in Libano, Giordania ed Egitto siano coinvolte o facilitino e sostengano campagne di violenza e destabilizzazione che danneggiano le loro regioni, i cittadini degli Stati Uniti e gli interessi degli Stati Uniti”, si legge nell’ordine esecutivo. Trump ha quindi chiesto al segretario di Stato, Marco Rubio, e al segretario del Tesoro, Scott Bessent, di presentare entro 30 giorni un rapporto sull’opportunità di designare queste sezioni come organizzazioni terroristiche.

L’ordine prevede quindi che di procedere con eventuali designazioni entro 45 giorni dalla presentazione del rapporto.

Ucraina, nella notte attacco russo a Kiev: almeno due morti

Roma, 25 nov. (askanews) – Potenti esplosioni sono state avvertite a Kiev dopo che era stato lanciato un allarme missilistico. Almeno due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite nell’attacco lanciato la scorsa notte dalle forze russe. Lo ha riferito su Telegram il capo dell’amministrazione militare della città, Tymur Tkachenko. L’attacco arriva poco dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello affinché cessino gli attacchi contro l’Ucraina nel contesto dei rinnovati colloqui di pace.

Calcio, classifica serie A, Sassuolo a quota 17

Roma, 24 nov. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Sassuolo-Pisa 2-2

Dodicesima giornata: Cagliari-Genoa 3-3, Udinese-Bologna 0-3; Fiorentina-Juventus 1-1; ore 20.45 Napoli-Atalanta 3-1, Verona-Parma 1-2; Cremonese-Roma 1-3; Lazio-Lecce 2-0; Inter-Milan 0-1, Torino-Como 1-5; Sassuolo-Pisa 2-2.

Classifica: Roma 27, Napoli, Milan 25, Bologna, Inter 24, COmo 21, Juventus 20, Lazio 18, Sassuolo 17, Udinese 15, Cremonese, Torino 14, Atalanta 13, Cagliari, Parma 11, Lecce, Pisa 10, Genoa 8, Verona, Fiorentina 6.

Tredicesima giornata: venerdì 28 novembre ore 20.45 Como-Sassuolo. sabato 29 novembre ore 15 Genoa-Verona, Parma-Udinese; ore 18 Juventus-Cagliari; ore 20.45 Milan-Lazio. domenica 30 novembre ore 12.30 Lecce-Torino; ore 15 Pisa-Inter; ore 18 Atalanta-Fiorentina; ore 20.45 Roma-Napoli. lunedì 1 dicembre ore 20.45 Bologna-Cremonese.

Salvini riprende fiato con exploit Veneto ma frena su Lombardia

Milano, 24 nov. (askanews) – La soddisfazione è evidente, come l’impegno a gestire la vittoria in Veneto con eleganza: Matteo Salvini non alza i toni, sceglie l’atteggiamento di partner affidabile della coalizione con “Giorgia” e “Antonio”. Glissa sulla Lombardia, non calca la mano sulla manovra; e sopisce ogni polemica interna alla Lega, a partire da quella con il ‘fronte del Nord’. Il risultato del Veneto è un tonico potente, per il segretario, che piomba a Padova per godersi il 35% abbondante raccolto dal partito e soprattutto la vittoria su Fratelli d’Italia nel duello interno al centrodestra.

Certo, con tanto merito di Luca Zaia, che da capolista ovunque riesce a riversare sulla Lega il suo consenso personale. A dimostrazione, sottolineano dal Carroccio, che “il lavoro sul territorio paga” e soprattutto, osserva il capogruppo in Senato e segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo, che “le Regionali sono tutt’altra partita rispetto alle Politiche e alle Europee. E al Nord c’è la Lega”. Osservazione non casuale, perchè il risultato in Veneto riapre le speranze per i lombardi di conservare anche la guida del Pirellone. Anche se a gettare acqua sul fuoco è lo stesso Salvini: “Non dico che siccome abbiamo preso il 37% in Veneto a noi spetta qualcosa, valuteremo le proposte degli alleati come loro hanno ascoltato noi in Veneto”, dice il segretario. E ancora più chiaramente: “Non siamo né gentili né sprovveduti ma i patti si rispettano: quello per cui ci si era accordato per me vale anche nel momento in cui i veneti ci hanno premiati. Non cambio gli accordi fatti, per me rimane valido quanto concordato fino a ieri”. E oltre alla Lombardia, “si voterà in tante altre parti d’Italia”.

Atteggiamento responsabile, dunque, da parte di Salvini. Guardando agli alleati ma guardando anche all’interno del suo partito, per tenere a freno un ‘fronte del Nord’ che invece ora scalpita: “Da questo voto esce rafforzato chi chiede che le Regioni del Nord siano appannaggio della Lega”, rivendica un parlamentare dell’area. Che ora guarda con speranza a Luca Zaia: “È lui che ha fatto la differenza, ed ora è padrone del suo destino. Se resta in Veneto – avverte chi spera in un ritorno alla Lega del territorio – tra 6 mesi è scomparso, si deve proporre a fare qualcosa: i tempi sono fondamentali, deve prendere l’iniziativa”. E un tema “potrebbe essere il Csu che è la speranza di tanti”, ovvero lo schema di un partito del nord che si allea poi con un partito nazionale, come la Csu bavarese fa con la Cdu in Germania. Mentre invece i salviniani ‘suggeriscono’ per il ‘Doge’ un periodo di affiancamento a Stefani: “Sarebbe la cosa migliore, anche per il neo governatore. Poi alle prossime politiche Zaia tornerebbe a Roma con tutta la sua esperienza”.

Insomma la dinamica interna al Carroccio, con chi critica la svolta nazionale impressa dal segretario, è tutt’altro che sopita. Ma Salvini intanto riprende fiato: “Ci avevano dati per morti, e invece in Veneto siamo al 37%… E anche in Puglia – sottolinea per difendere la sua linea – siamo al 7% in un contesto problematico”.

Dopo il risultato del campo largo alle Regionali, FdI già con la testa alla riforma elettorale

Roma, 24 nov. (askanews) – Festina lente. Come diceva l’imperatore Augusto, affrettati lentamente. È ciò che farà da domani Fratelli d’Italia sulla riforma elettorale. Il tema era già sul tavolo ma i risultati dell’ultima tornata di elezioni regionali di questo 2025 accelerano l’intenzione del partito di Giorgia Meloni di mandare in soffitta il Rosatellum con cui il campo largo, da Renzi ad Avs, passando per Pd e M5s, potrebbe seriamente insidiare la riconferma dell’attuale maggioranza alle prossime elezioni politiche. Quindi, archiviate le regionali e approvata la legge di bilancio, a partire da gennaio si entrerà nel vivo della modifica del sistema di voto anche per evitare che si arrivi a una nuova legge a ridosso dalla elezioni della primavera del 2027.

Il responsabile organizzativo del partito di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli, lo dice chiaramente: “L’Italia sta godendo in questo momento non soltanto di un buon governo ma anche di una stabilità politica che è frutto della compattezza del centrodestra ma anche di una divisione che c’era stata alle scorse elezioni politiche all’interno del campo largo. Se dovessimo votare oggi non ci sarebbe la stessa stabilità politica né in caso di vittoria del centrodestra né in caso di vittoria del centrosinistra”. I sondaggisti confermano che con l’attuale sistema misto – 37% dei seggi assegnato con un sistema maggioritario con i collegi uninominali e il il 61% dei seggi assegnato col proporzionale – e il campo largo unito si rischia un pareggio. Matteo Renzi è netto: “Con questa legge elettorale Meloni a Palazzo Chigi non ci rimette più piede” quindi “da domani mattina proverà a cambiarla”.

Al leader di Italia Viva risponde il presidente dei senatori Fi, Maurizio Gasparri, sottolineando che “il tema è sul tappeto da tempo” e che il voto di oggi “non cambia assolutamente nulla” anche perché “mancano 500 giorni alle elezioni Politiche, è inevitabile che si vada a stringere”. Il sistema che serve, spiega Gasparri, “è simile a quello delle regionali”, un proporzionale con premio di maggioranza. È quello a cui pensa la presidente del Consiglio e di cui si discute nel partito già da un po’. È quello che conferma anche il vicepremier e segretario azzurro Antonio Tajani “per dare anche più rappresentatività ai territori, che oggi con i collegi hanno avuto meno rappresentatività”.

Un tema quello dell’eliminazione dei collegi su cui la Lega fino a un certo punto ha fatto resistenza. Ancora oggi, a taccuini chiusi, un leghista che se ne occupa spiega che fosse per loro tornerebbero al Mattarellum ma anche l’attuale Rosatellum è una buona legge. A sentire gli alleati tuttavia il partito di Salvini si sarebbe rassegnato a rinunciarvi ritenendo dirimenti altri dettagli del nuovo sistema elettorale.

E proprio su quelli che sembrerebbero dettagli ma che poi definiscono la legge elettorale in una direzione piuttosto che in un’altra si giocherà la partita nei prossimi mesi. Lo sbarramento che Fdi vorrebbe basso per consentire a centristi come Calenda di andare da soli alle elezioni e non a ingrossare il campo largo. Il premio di maggioranza, le preferenze che, osserva un esponente del partito di Salvini, “senza fiducia non passeranno mai perché qualunque sindaco se si candidasse alle politiche avrebbe più preferenze di un parlamentare che è stato sempre a Roma”. E poi l’indicazione del capo della coalizione che Fdi vorrebbe ma che non convince gli alleati.

Donzelli assicura che “non ci sono dei dogmi, faremo un confronto sereno perché crediamo che la stabilità serva alla nazione”. Ma per ora le dichiarazioni ufficiali dall’opposizione non sono dialoganti. La segretaria del Pd, Elly Schlein, da Napoli fa sapere che “la destra non ha fatto una proposta, se la farà valuteremo. Ma si parte da una premessa peggiore: la paura di perdere, perchè con la coalizione che abbiamo costruito, nel 2022 non sarebbe andata come è andata. Lo dice anche Donzelli, sanno che il lavoro testardamente unitario con questa legge elettorale perderebbero”.

“Ipocrisie”, le bolla Gasparri, “di chi dice di non volere una cosa ma in realtà è d’accordo”.

Calcio, Torino-Como 1-5: doppietta di Addai

Roma, 24 nov. (askanews) – Il Como dà spettacolo, il Toro rovina malamente in casa. Finisce 5-1 per la squadra di Fabregas che adesso sogna e si inserisce in scia all’Inter (a meno tre punti) e, quindi, alla zona Champions. I granata di Marco Baroni si fermano dopo sei risultati utili di fila, e lo fanno nel modo peggiore crollando letteralmente nella ripresa dopo una prima parte della partita finita uno a uno (gol di Addai e Vlasic su rigore). Poi ancora Addai, Ramon, Paz e Baturina lanciano il Como tra le stelle.

Calcio, classifica serie A: Como scavalca la Juve

Roma, 24 nov. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Torino-Como 1-5

Dodicesima giornata: Cagliari-Genoa 3-3, Udinese-Bologna 0-3; Fiorentina-Juventus 1-1; ore 20.45 Napoli-Atalanta 3-1, Verona-Parma 1-2; Cremonese-Roma 1-3; Lazio-Lecce 2-0; Inter-Milan 0-1, Torino-Como 1-5; ore 20.45 Sassuolo-Pisa.

Classifica: Roma 27, Napoli, MIlan 25, Bologna, Inter 24, COmo 21, Juventus 20, Lazio 18, Sassuolo 16, Udinese 15, Cremonese, Torino 14, Atalanta 13, Cagliari, Parma 11, Lecce 10, Pisa 9, Genoa 8, Verona, Fiorentina 6.

Tredicesima giornata: venerdì 28 novembre ore 20.45 Como-Sassuolo. sabato 29 novembre ore 15 Genoa-Verona, Parma-Udinese; ore 18 Juventus-Cagliari; ore 20.45 Milan-Lazio. domenica 30 novembre ore 12.30 Lecce-Torino; ore 15 Pisa-Inter; ore 18 Atalanta-Fiorentina; ore 20.45 Roma-Napoli. lunedì 1 dicembre ore 20.45 Bologna-Cremonese.

Padel, via al Fip Silver di Como: in campo i top player mondiali

Roma, 24 nov. (askanews) – A un anno dal successo del 2024, Como torna punto di riferimento del padel internazionale. Dal 25 al 30 novembre il The Padel Resort – si legge in una nota – ospita l’ultima tappa del Fip Silver Mediolanum Padel Cup, torneo inserito nel circuito professionistico Cupra Fip Tour della Federazione Internazionale Padel. Il via scatterà martedì con le qualificazioni. Attesi numerosi atleti della Top 100 mondiale, sia nel tabellone maschile (32 coppie) sia in quello femminile (28 coppie). Presenti le nazionali italiane vincitrici del bronzo europeo un mese ga e molti talenti della NextGen internazionale. Il Fip Silver rappresenta la terza categoria del Cupra Fip Tour, dopo Platinum e Gold.

Nel torneo femminile si riparte da Giulia Sussarello, l’atleta di casa nonché campionessa in carica del torneo. La comasca, già vicecampionessa d’Europa e terza al Mondiale a squadre 2024, è una delle protagoniste del terzo posto conquistato un mese fa dall’Italpadel alla Fip Euro Padel Cup – gli Europei di Padel – e stavolta giocherà insieme a Martina Parmigiani, altra colonna azzurra. Dalla Nazionale ai campi di Como anche Emily Stellato – giocatrice simbolo della Nazionale – che ritroverà da avversaria le compagne del bronzo europeo, giocando al fianco di Carolina Petrelli. Tra le le top seed spiccano le spagnole Letizia Manquillo (54) e Laura Lujan (55), tra le più vincenti del circuito; in prima fila le nazionali olandesi Koek e Van Der Hoek, la numero uno USA, Brittany Dubins, la vicecampionessa europea Charlotte Soubrie, e molte azzurre della top 20 italiana, tra cui Caterina Baldi, Clarissa Aima, e la giovane promessa Camilla Livioni, insieme alla sedicenne Vittoria Giraldi.

Nel maschile guida l’entry list lo spagnolo Andres Fernandez Lancha, classe 2005, oggi n.58 del ranking mondiale, in coppia con Mario Ortega. Tra i favoriti anche Jaume Romera, semifinalista a Gijon nel Premier Padel, che giocherà con Adrian Marques. In prima fila un altro veterano azzurro, Lorenzo Di Giovanni, terzo agli Europei di un mese fa con la nazionale maschile, in coppia con il giovanissimo talento spagnolo Samuel Rivas, 17 anni e campione del mondo juniores. Spicca inoltre la NextGen italiana con Matteo Platania, Giuseppe Fino, Matteo Sargolini – campione italiano U18 – affiancato da Daniele “Denny” Cattaneo. Tra gli stranieri, atteso anche il portoghese Pedro Graca, fresco vicecampione d’Europa. Accanto al torneo professionistico, ricorda la nota, domenica è prevista una sfida speciale che vedrà in campo quattro stelle del calcio: i rossoneri Serginho e Dida, e gli ex juventini Alessio Tacchinardi e Nicola Amoruso.

Regionali, delusione di Meloni per la Campania e per i risultati di Fdi in Veneto. "Resta patto su Lombardia"

Roma, 24 nov. (askanews) – Inutile girarci attorno, a via della Scrofa non se lo aspettavano e non se lo aspettava nemmeno Giorgia Meloni. Certo, l’idea di sorpassare la Lega nelle elezioni in Veneto, nonostante il candidato presidente fosse del partito di Matteo Salvini, magari era un pio desiderio (che comunque è stato accarezzato). Ma nessuno poteva pensare che sarebbe andata tanto diversamente, con l’alleato che sfiora il 36% e Fratelli d’Italia che si ferma intorno al 18,70%. Praticamente doppiati.

Dall’Angola, dove oggi ha partecipato al vertice Unione europea-Unione africana, la presidente del Consiglio firma un post per complimentarsi con il neo governatore Alberto Stefani. “Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione”, dice. Ma non è l’unica delusione con cui fare i conti. Brucia anche il risultato in Campania, con il ‘suo’ Edmondo Cirielli che resta lontanissimo dal vincitore del centrosinistra, Roberto Fico. Almeno Fdi, alla fine, sembra vincere il testa a testa con Forza Italia per il primato nella coalizione, soprattutto considerando che all’11 e qualcosa percento va aggiunto anche il quasi 5% della lista del presidente. Il partito di Giorgia Meloni si consola con il primato tra gli alleati in Puglia (oltre il 18%), una sfida che però l’intero centrodestra ha sempre dato per persa senza speranze.

Tocca al responsabile Organizzazione, Giovanni Donzelli, alimentare la narrazione di un risultato non poi così negativo per Fratelli d’Italia. Il confronto, spiega, “bisogna farlo con le elezioni regionali precedenti” e quindi “il partito continua a crescere in tutte le elezioni regionali” anche se “si può fare meglio e faremo l’analisi di dove si può migliorare”. Il liet motiv è guardare il bicchiere mezzo pieno. Con il 3-3 finale di questa complessiva tornata elettorale, spiega, “non c’è stato lo scossone e la spallata che tutte le volte la sinistra evoca”. E comunque, si tratta di un “voto locale” e non di un giudizio sul governo che, invece, “arriverà alla fine del mandato parlamentare” quando ci saranno le elezioni Politiche.

Quando però gli si chiede se questo risultato così netto in Veneto comprometta l’ipotesi che sia Fratelli d’Italia a esprimere il prossimo candidato in Lombardia, Donzelli tira fuori la parola magica: “generosità”. Noi – è il ragionamento – lo siamo stati quando abbiamo accettato che un leghista si candidasse per il dopo Zaia, nonostante Fdi fosse nettamente primo partito alle Politiche e alle Europee – e ora ci aspettiamo che anche gli altri lo siano “senza preclusioni”. Insomma, pacta sunt servanda. “L’accordo è stato fatto prima non a caso, il risultato del Veneto non cambia niente”, spiegano. E Matteo Salvini sembra nella sostanza confermare: “La parola data vale”, dice. Ma da oggi al 2027 dovrà fare i conti anche con le aspirazioni dei leghisti lombardi, a cominciare da Massimiliano Romeo.

Più che altro, da ambienti di governo di Fdi, trapela la preoccupazione che il vice premier, ringalluzzito dalla portata di questo risultato della lista, possa alzare ancora di più il tiro sui due dossier caldi del momento: le modifiche alla manovra e, soprattutto, l’Ucraina. “Se dovesse farlo gli ricorderemo che la metà di quei voti sono di Luca Zaia”, dice tranchant un alto dirigente.

Puglia, Decaro promette fedeltà ai pugliesi: il Pd la segretaria ce l’ha

Bari, 24 nov. (askanews) – Se i dati delle proiezioni saranno confermati dallo scrutinio reale, Antonio Decaro, eurodeputato del Pd ed ex sindaco di Bari, risulterà il presidente di Regione eletto nel 2025 con la percentuale più alta, oltre il 65 per cento di consensi, mentre il rivale di centrodestra, l’imprenditore Luigi Lobuono, sembra attestarsi leggermente oltre il 33 per cento. Sotto l’1 per cento la candidata di sinistra Ada Donno (0,7) e il civico Sabino Mangano (0,2). Pd primo partito, a metà scrutinio vicino al 26 per cento con la lista Decaro presidente attorno al 12 e il M5S fra il 7 e l’8. Sull’altro fronte, Fratelli d’Italia viaggia per il momento attorno al 18 per cento.

I primi a presentarsi al comitato elettorale di Decaro sono il sindaco di Bari Vito Leccese e il presidente uscente Michele Emiliano, anche per segnare, dopo le tensioni dei mesi scorsi, la simbolica riunificazione dei protagonisti del centrosinistra pugliese, che qui è vincente da vent’anni. “La Puglia in questo momento è la speranza dell’Italia intera. E qui abbiamo costruito un metodo per tenere insieme una comunità”, proclama Emiliano, che già vede il centrosinistra vincente “alle politiche del 2027”. Decaro, da mesi chiacchierato come possibile uomo di punta delle aree del Pd che vorrebbero mettere fine all’attuale segretaria, rivendica la sua scelta per la Puglia: “Il Pd ha una segretaria che abbiamo eletto da poco, Elly Schlein. Io sarò il presidente dei pugliesi”. Ringrazia i leader del campo largo, a partire da Schlein, perché lo hanno “spinto” alla candidatura “quando inizialmente mi tremavano un po’ le gambe”.

Decaro prende tempo sulla giunta, in attesa dei risultati di lista definitivi (ad esempio AVS, a livello nazionale partner rilevante della coalizione, rischia di non eleggere nessun consigliere nonostante sia lievemente sopra la soglia di sbarramento del 4 per cento). Rivendica il suo stile personale, “il presidente lo farò a modo mio, come ho sempre fatto, senza salire su ring”. Celebra il “risultato straordinario” ma non perde di vista il clamoroso risultato dell’astensionismo: il 58 per cento degli elettori pugliesi ha disertato le urne. “Devo cercare di recuperare – ammette – la fiducia non solo di non mi ha votato ma di chi non è proprio andato a votare”.

Un problema di sistema, per l’ex primo cittadino barese: “Per me se i cittadini non si interessano alla politica vuol dire che è la politica che non si interessa dei cittadini”. Anche per questo la sua prima promessa da neoeletto è un intervento sulle liste d’attesa in sanità: “Chiederò a tutte le strutture sanitarie pubbliche e a quelle private convenzionate di stare aperte fino alle ore 23, di stare aperte anche il sabato e la domenica”.

Tennis, Volandri: "Sinner ci scriveva nella chat di Davis"

Roma, 24 nov. (askanews) – “Nella chat che abbiamo noi della Davis ci ha fatto i complimenti per la vittoria. E ogni giorno ha scritto a me, separatamente, dicendomi ‘fai come hai sempre fatto, tieni unito il gruppo e affidati a giocatori'”. Lo ha raccontato il capitano dell’Italia che ha vinto la terza Coppa Davis di fila, Filippo Volandri, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1. L’anno prossimo si potrà tornare a vincere in Davis? “Noi vorremmo tanto, si gioca in Italia e questo ci dà una marcia in più, ci proveremo ad ogni modo” ha assicurato Volandri.

Bolelli e la caduta della coppa Davis? “Quella coppa va presa da sotto, dovrebbe saperlo Bolelli visto che è la terza che la alza, dovrebbe avere maggiore dimestichezza”. Verso la fine della partita, Cobolli ha chiesto qualcosa a Volandri, in diretta è sembrato volesse del tè. “Voleva del sale fino. Quando la partita sia allunga, per ingannare il sistema nervoso, perché magari sta arrivando qualche crampetto – ha spiegato Volandri- si mette del sale sotto la lingua per esser più tranquilli”.

Disneyland Paris, il 29 marzo 2026 arriva World of Frozen. Ricreata Arendelle

Parigi, 24 nov. (askanews) – Annunciata a Disneyland Paris una data storica per la prima destinazione turistica europea: il 29 marzo 2026 il secondo Parco, ex Walt Disney Studios, prenderà il nome di Disney Adventure World quasi duplicando la sua superficie iniziale e garantendo agli ospiti nuove esperienze.

Una monumentale reinterpretazione che mira a trasportare i visitatori negli universi più amati di Disney, Pixar e Marvel, segnando una nuova era di avventure indimenticabili. Tra le novità principali troviamo l’apertura di Adventure Way, un maestoso viale principale ricco di intrattenimento, un’attrazione ispirata al film Disney Rapunzel e quattordici nuovi punti di ristoro. Ci sarà inoltre un nuovo lago chiamato Adventure Bay che tutte le sere farà da sfondo ad un inedito spettacolo serale, con centinaia di droni in azione.

Ma il punto focale della trasformazione è l’attesissimo World of Frozen. Il Regno di Arendelle, ricreato a grandezza naturale, includer una nuova attrazione per famiglie, uno spettacolo diurno, incontri con le Regine Anna ed Elsa e interazioni con Personaggi iconici come Olaf. E qui viene la grande sorpresa: nella conferenza stampa di lancio Bruce Vaughn, Presidente di Walt Disney Imagineering, ha svelato il prototipo di un robot di ultima generazione con le sembianze di Olaf. Creato da Walt Disney Imagineering Research & Development, in stretta collaborazione con gli studi d’animazione, Olaf sarà presente fin dal giorno di apertura nello spettacolo della Baia di Arendelle e in seguito sorprenderà gli ospiti con apparizioni speciali. Questi progressi nella robotica permettono a Disney di dare vita a Olaf in dimensioni reali, mentre interagisce con gli ospiti e gli altri personaggi, proprio come accade nei film.

All’interno di World of Frozen ogni singolo dettaglio è stato d’altronde meticolosamente progettato per ricreare le scene e i luoghi iconici del film Disney Frozen, una delle storie più amate. Ad animare il villaggio di Arendelle, ci sarà The Snowflower Festival, uno spettacolo inedito e unico nel suo genere.

Per Michel den Dulk, VicePresidente e Portfolio Executive Creative Director, Walt Disney Imagineering Paris, ‘World of Frozen non si limita a ispirarsi al film; dà vita al regno di Arendelle. I nostri Imagineers hanno unito creatività e attenzione ai dettagli per creare un universo reale e immersivo’.

Dal punto di vista architettonico, i visitatori scopriranno il maestoso Palazzo di Ghiaccio di Elsa, arroccato sulla Montagna del Nord, alta ben 36 metri.

Ai piedi del monte si estende il villaggio di Arendelle, con la sua vivace piazza, gli edifici colorati di ispirazione nordica e specchi d’acqua scintillanti. Gli abitanti del villaggio, accompagnati da una reinterpretazione sinfonica delle canzoni iconiche dei film diffusa in tutta l’area, guideranno gli ospiti verso la Baia di Arendelle, la Fontana dell’Amicizia e il Castello di Arendelle. Anche il paesaggio, ispirato ai panorami scandinavi e arricchito dalla presenza di conifere, betulle e faggi, contribuirà a ricreare l’atmosfera delle ambientazioni dei film d’animazione.

Nel cuore del villaggio, sotto la Torre dell’Orologio, l’attrazione Frozen Ever After porterà i visitatori in un emozionante giro in barca, accompagnati da Anna, Elsa e i loro amici. Questo viaggio, scandito da canzoni celebri come “Do You Want to Build a Snowman?” and “Let It Go”, riunirà grandi e piccini con i Personaggi più amati del Regno: Olaf, Sven e Kristoff. L’attrazione porterà gli ospiti dalla foresta innevata alla Valle dei Troll, attraverso il magnifico Palazzo di Ghiaccio di Elsa, per poi concludersi con uno spettacolare finale nella Baia di Arendelle illuminata da fuochi d’artificio a forma di fiocchi di neve.

Frozen Ever After sarà dotata di tecnologie all’avanguardia, inclusi Audio-Animatronics di ultima generazione che garantiranno performance incredibilmente realistiche. Numerosi effetti luminosi e sonori, insieme a nuove tecnologie di proiezione immersiva, offriranno un’esperienza visiva ed emotiva mozzafiato.

I visitatori avranno poi l’opportunità unica di incontrare le regine Anna ed Elsa in un incontro regale nel Castello di Arendelle. Successivamenre, le celebrazioni continueranno nella Baia con ‘A Celebration in Arendelle’, uno spettacolo di circa quindici minuti presentato più volte al giorno. Elsa, Anna, Olaf, Kristoff e gli abitanti saranno a bordo di tre maestose navi vichinghe.

In occasione dell’apertura di World of Frozen a Disneyland Paris, i pluripremiati compositori Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, vincitori dell’Oscar per Let It Go, hanno realizzato nuovi brani originali pensati appositamente per lo spettacolo sul lago.

Percorrendo le vie del villaggio, gli ospiti potranno inoltre incontrare altri personaggi amatissimi, come Oaken, il vivace bottegaio, e Mossie, un adorabile e curioso baby troll.

A disposizione anche il ristorante a servizio rapido Nordic Crowns Tavern con un’esperienza culinaria personalizzabile ispirata alla cucina nordica. Gli ospiti potranno comporre i loro piatti a piacimento scegliendo tra sedici combinazioni diverse che includono basi, proteine, verdure di stagione e salse tipiche. Non manca Arendelle Boutique, l’iconico negozio di giocattoli del villaggio, offrirà, oltre ai classici articoli di Frozen, una selezione esclusiva di creazioni ispirate all’artigianato scandinavo. Prima di continuare l’avventura, gli ospiti potranno anche condividere la loro esperienza spedendo una cartolina dalla cassetta delle lettere del villaggio, situata accanto al negozio.

Non solo Frozen: Disney Adventure World includerà infatti altre due spettacolari aree, Worlds of Pixar e Marvel Avengers Campus a cui si aggiungerà, in un secondo momento, un quarto mondo ispirato al classico film d’animazione Disney, Il Re Leone. Il rinnovamento di oltre il 90% dell’offerta del secondo Parco dal 2002 dimostra l’impegno di Disneyland Paris a continuare a reinventarsi e a migliorare l’esperienza dei suoi visitatori. Come spiega Natacha Rafalski, Presidente di Disneyland Paris, ‘E’ un momento storico per Disneyland Paris con la trasformazione del nostro secondo parco in Disney Adventure World e l’apertura della sua spettacolare espansione, incluso World of Frozen. Con questo passo, proseguiamo la trasformazione più ambiziosa della nostra Destinazione. Stiamo superando i limiti dello storytelling per invitare i nostri visitatori a vivere le proprie avventure negli straordinari mondi dei film Disney, Pixar e Marvel. È una nuova era per la principale Destinazione turistica d’Europa, ricca di storie sempre più immersive, emozioni più intense e momenti indimenticabili. Supportato dal nostro piano di investimenti di due miliardi di euro, questo progetto di espansione riflette una visione creativa audace. Tutto ciò è reso possibile dal talento dei Walt Disney Imagineering e dalla passione dei nostri Cast Members, che danno vita alle nostre storie con il loro impegno. Insieme, stiamo reinventando il modo in cui i visitatori vivono gli universi Disney, Pixar e Marvel, per far provare loro quelle emozioni che solo Disney sa evocare.’

Proseguendo nel sogno, a Disneyland Adventure World si potrà Girare a bordo di gondole sotto un cielo illuminato da lanterne nella nuova attrazione ispirata a Rapunzel, deliziare il palato al Regal View Restaurant & Lounge (da segnalare come ogni dettaglio sia stato attentamente curato dagli Imagineers, come i piatti decorativi che riflettono l’universo di ciascuna Principessa Disney. Queste ceramiche sono state finemente realizzate a mano da Royal Delft, celebre produttore olandese di porcellana e fornitore ufficiale della famiglia reale), in una ambientazione incredibile e circondati dalle Principesse Disney, alcune delle quali appariranno con abiti mai visti prima a Disneyland Paris, scattare un selfie con Spider-Man e interagire con Supereroi Marvel come Thor e Black Panther al Marvel Avengers Campus, ballare con Minnie e la sua banda musicale, incontrare Topolino nel suo nuovo abito vittoriano e approfittare di un incontro musicale con Rapunzel e Flynn. Oppure interagire con Rúna, un troll, al Fjord View Shop.

Esperienza veramente unica nel mondo Disney, sarà anche possibile trascorrere del tempo nella prima lounge situata all’interno di uno dei due Parchi Disney con vista mozzafiato sul lago, presso il Regal View Restaurant & Lounge.

A Disney Adventure World, questi mondi immersivi si estenderanno intorno ad Adventure Bay, vero cuore pulsante dell’ampliamento del Parco Walt Disney Studios. Al calare della sera, ad Adventure Bay, accadrà qualcosa di straordinario. Delle piattaforme, scivolando silenziosamente sull’acqua, formeranno il palcoscenico di un nuovo spettacolo serale inedito: Disney Cascade of Lights. Questa produzione è concepita come un viaggio emozionale, che invita gli ospiti di tutte le età a credere nella propria forza interiore, a meravigliarsi vivendo la potenza delle storie come solo Disney sa fare.

Pensato come il gran finale di ogni giornata a Disney Adventure World, questo spettacolo offrirà ai visitatori un’esperienza indimenticabile. Concepito con una configurazione a 360°, con rive disposte a gradoni, garantirà a tutti una vista eccezionale da qualsiasi angolazione. Spingendo oltre i confini dell’innovazione, questa produzione presenterà la prima integrazione al mondo di un rivoluzionario sistema di droni acquatici, combinato con droni aerei di ultima generazione, per creare coreografie mozzafiato che si dispiegheranno simultaneamente nel cielo e sull’acqua. Questa nuova produzione invita a vivere il proprio viaggio eroico all’interno di storie come Oceania, Mulan, Hercules, Zootropia, UP e all’universo Marvel.

Lo spettacolo combinerà scene immersive ed effetti speciali all’avanguardia per offrire un’esperienza unica. I visitatori grazie ad una moltitudine di elementi scenici, tra cui schermi d’acqua, coreografie di fontane, proiezioni su larga scala, illuminazione dinamica, effetti speciali e fuochi d’artificio rimarranno senza fiato.

Al centro dello spettacolo ci sarà una danza unica al mondo grazie ai 379 droni, sviluppata in collaborazione con il partner ufficiale Dronisos che illuminerà il cielo e l’acqua con figure sofisticate e coreografie mozzafiato. Lo show prenderà vita al ritmo di una colonna sonora originale, registrata da un’orchestra di 90 musicisti. Presentando nuovi arrangiamenti delle musiche Disney più iconiche. Vero preludio alle esperienze di Disney Adventure World, Adventure Way collegherà la World Premiere Plaza ai diversi mondi immersivi del Parco: Marvel Avengers Campus, Worlds of Pixar e World of Frozen.

Adventure Way ospiterà infine Rapunzel Tangled Spin, una nuovissima attrazione per famiglie ispirata al film d’animazione Disney Rapunzel.

Nel Gazebo Garden, i visitatori potranno vivere momenti di relax in questo giardino di ispirazione inglese, dove diverse statue in bronzo renderanno omaggio alle opere britanniche Disney, come Winnie the Pooh, Peter Pan e La Carica dei 101.

Sin dal loro arrivo su Adventure Way, i visitatori saranno accolti da una colonna sonora creata appositamente composta per questo viale. Il tema originale, della durata di oltre 40 minuti, registrato nei celebri studi di Abbey Road, offrirà un momento di pura magia nel cuore di Disney Adventure World.

Ma la storia non finisce qui: Disneyland Paris sta già preparando le prossime tappe, sempre guidato dall’ambizione di arricchire costantemente l’esperienza dei suoi visitatori. In un secondo momento, un’attrazione familiare ispirata al film d’animazione Disney Pixar Up arricchirà Adventure Way. Questo carosello volante porterà tante altre avventure e sorprese al viale, offrendo una nuova esperienza da condividere in famiglia. E prossimamente, Disney Adventure World accoglierà il primo mondo dedicato a Il Re Leone, uno dei film d’animazione Disney più popolari a livello mondiale.

Regionali, Donzelli: “Non c’ stato lo scossone che sinistra evoca”

Milano, 24 nov. (askanews) – “Se guardiamo nel complesso le elezioni regionali che noi abbiamo votato in queste settimane vediamo che il tentativo di spallata, il 5 a 1 che aveva annunciato gi in tasca la sinistra non c’ stato finito un 3 a 3 se consideriamo anche la Val d’Aosta, il Pd era maggioranza, ora sta all’opposizione e quindi diciamo che non c’ stato lo scossone e la spallata che tutte le volte la sinistra evoca”.

Cnpr, Universit e professione si incontrano

Roma, 24 nov. (askanews) – “La presenza di professionisti all’interno di un’aula universitaria ha un valore enorme: consente agli studenti di comprendere concretamente se il loro percorso di studi possa aprire le porte a funzioni professionali specifiche, come quella dell’Esperto Contabile. Questa iniziativa ha anche un obiettivo strategico: valorizzare in modo tangibile i temi della sostenibilit, dell’ambiente, dell’impatto sociale e finanziario che un ente come la Cnpr pu generare sul territorio”. Queste le parole di Valerio Brescia, professore associato dell’Universit degli Studi di Milano La Statale (Dipartimento di Economia, management e metodi quantitativi), a margine dell’incontro con gli studenti del primo anno del corso di Economia Aziendale e accounting, laurea in Economia e Management, per illustrare la professione di Esperto Contabile, in collaborazione con la Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca. “Siamo convinti che esista una sinergia naturale tra territorio, professione e mondo universitario, soprattutto quando si parla di futuro e di ruolo attivo dei giovani nella societ. Non la prima volta che portiamo in aula testimonianze legate alla professione o al mondo aziendale, e l’interesse degli studenti sempre molto alto. Ci che apprezzano maggiormente – ha aggiunto Brescia -sono le esperienze dirette, le storie personali e i percorsi professionali che i relatori condividono: sono questi i contributi che rendono il corso di Economia e Management realmente formativo e orientato al mondo del lavoro”. Secondo Maria Vittoria Tonelli, consigliere d’amministrazione della Cnpr “l’esperto contabile una figura centrale per il futuro e la sostenibilit del nostro istituto pensionistico. fondamentale che gli studenti di economia conoscano il valore di questa professione, che svolge un ruolo sociale strategico e di grande responsabilit. Ogni anno la Cnpr partecipa al Salone dello Studente, incontrando i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori che stanno per scegliere il loro percorso universitario. In quell’occasione promuoviamo la professione dell’esperto contabile, con l’obiettivo di far comprendere ai giovani le sue potenzialit e le prospettive occupazionali. una professione che nasce con l’ambizione di essere di supporto alle famiglie, alle imprese e allo sviluppo del Paese. Vogliamo che i ragazzi vedano in questa figura non solo una scelta lavorativa, ma una concreta opportunit per contribuire al progresso economico e sociale dell’Italia”. Anna Maria Belforte, coordinatrice dei progetti speciali e di orientamento della CNPR, ha sottolineato che “in Italia ci sono circa un milione e mezzo di iscritti agli ordini professionali: un numero che dimostra quanto le professioni ordinistiche rappresentino una parte significativa della forza lavoro del Paese. Il nostro obiettivo far conoscere agli studenti le reali potenzialit della figura dell’Esperto Contabile, che troppo spesso viene ancora percepita come quella di ‘chi fa i conti’. In realt si tratta di un professionista completo, capace di supportare imprese e cittadini nelle scelte fiscali ed economiche pi appropriate, contribuendo concretamente alla crescita e alla sostenibilit del sistema produttivo

Il successo di Coez nei palazzetti oltre 60.000 biglietti venduti?

Milano, 24 nov. (askanews) – Prosegue il tour nei palazzetti di Coez, prodotto da Vivo Concerti, con oltre 60.000 biglietti venduti, dopo il tutto esaurito delle date di Roma e Bari e il successo dei concerti di Napoli e Ancona, si aggiunge il sold out della prima data all’Unipol Forum di Milano dell’1 dicembre. Gli ultimi biglietti per la seconda data milanese del 2 dicembre sono disponibili su vivoconcerti.com.

Il tour di Coez, con 10 date in tutta Italia, proseguirà a Torino (29 novembre – Inalpi Arena), Milano (1 dicembre SOLD OUT e 2 dicembre – Unipol Forum), Firenze (6 dicembre – Mandela Forum) e si concluderà nella Capitale con un gran finale l’8 dicembre al Palazzo dello Sport. La tournée porta dal vivo le sue più grandi hit e i brani del suo ultimo album 1998, uscito lo scorso giugno, in uno spettacolo che mescola energia e introspezione. Ogni data si apre con Lamante, opening act fissa del tour.

“1998” l’ultimo album di Coez, attinge dalle sonorità e dall’immaginario degli anni ’90, ispirandosi all’estetica di quel periodo. Coez ritorna alle origini per dare inizio a un nuovo viaggio attraverso lo stile che lo ha reso un punto di riferimento nel cantautorato italiano contemporaneo: una fusione di intimità e malinconia, con influenze pop e urban. 1998, il settimo album in studio dell’artista, contiene i singoli Mal di te, Ti manca l’aria, Qualcosa di grande e Mr. Nobody ed è disponibile nei formati CD e CD autografato e in tre edizioni in vinile: nero standard, giallo autografato e una versione deluxe con cover alternativa autografata e numerata.

Il palco riprende l’immaginario visivo dei suoi ultimi videoclip Mr. Nobody” e “Ti manca l’aria. La scenografia è dominata da undici televisioni anni ’90, tra schermi sospesi e poggiati a terra, a cui si aggiungono alcune piccole TV a tubo catodico: un omaggio estetico al mondo analogico che segna l’atmosfera visiva del concerto.

Bankitalia, Signorini: autonomia Banca centrale cruciale per fiducia

Roma, 24 nov. (askanews) – Come Giovanni Spadolini “sapeva perfettamente, e lo dimostrò in concreto nella propria azione di governo, la tutela con cui molti ordinamenti proteggono l’autonomia della banca centrale non è, o almeno non è solo, questione di garantire la necessaria libertà di manovra a persone dotate di una specifica competenza tecnica. Questa esigenza vale in molti campi; la moneta qui non ha nulla di speciale. Quello che essa ha di speciale, specie da quando il valore del segno monetario si fonda solo sulla fiducia di chi lo usa nelle transazioni, è che l’autonomia è mezzo necessario per ottenere un fine preciso: assicurare il mantenimento di quella fiducia, consentire alla moneta di svolgere la propria funzione centrale in un’economia basata sugli scambi”. Lo ha sottolineato Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Ivass, nel suo intervento a Firenze al convegno “L’autonomia della Banca d’Italia tra politica ed economia”, organizzato dall’istituzione e dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia in occasione del centenario della nascita dello statista, politico, storico e giornalista fiorentino.

Al convegno ha partecipato anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli.

“L’autonomia – ha detto Signorini – richiede di essere stabilita con norme robuste e confermata da prassi coerenti. La tentazione di superarla, asservendo la funzione monetaria a esigenze eterogenee, è sempre presente; ma comporta rischi sia a breve sia a lungo termine, di cui è bene essere consapevoli”.

“D’altro canto, essa carica di una grande responsabilità i banchieri centrali, che sono chiamati a esercitarla con prudenza e giudizio – ha avvertito il DG di Bankitalia – consci della propria fallibilità; pronti a reagire al mutare delle situazioni e all’evolversi dei delicati meccanismi del mondo monetario e finanziario, e a render conto con trasparenza delle proprie azioni. Spadolini l’avrebbe chiamata virtù civica: ‘Non c’è repubblica – scrisse – senza virtù’. Noi la chiamiamo, senza enfasi, competenza e spirito di servizio. E forse un po’ d’orgoglio; ma anche, con una parola che non si riesce a tradurre efficacemente in italiano, accountability”. (fonte immagine: Banca d’Italia).

Il 12 dicembre al via da Genova il tour "Solo" di Arturo Brachetti

Roma, 24 nov. (askanews) – “Solo”, il one man show di Arturo Brachetti, imbattuta leggenda del quick-change, quel trasformismo che lui stesso ha reinventato in chiave contemporanea, farà tappa nei teatri di tutta Italia nella stagione 2025/2026. Il debutto è in programma dal 12 al 14 dicembre al Politeama Genovese a Genova (dopo un riallestimento previsto il 9 e 10 dicembre al Teatro Municipale di Casale Monferrato).

Stupore, divertimento, emozioni. Solo è ormai definito un classico senza tempo, prosegue il suo tour il 16 dicembre al Teatro Ariston di Sanremo, il 19 e 20 dicembre al Teatro Condominio Vittorio Gassman a Gallarate (VA), il 22 e 23 dicembre al Teatro Alessandro Bonci di Cesena, sarà il 10 gennaio al Teatro Verdi di Montecatini (PT), il 13 e 14 gennaio al Teatro Massimo di Pescara e dal 16 al 18 gennaio all’Auditorium della Conciliazione a Roma.

E ancora Brachetti si esibirà il 24 e 25 gennaio al Teatro Comunale Umberto Giordano di Foggia, il 7 febbraio al Teatro La Fabbrica a Villadossola (VB), il 13 febbraio a Gorizia, Teatro Comunale Giuseppe Verdi e il 14 febbraio al Teatro Comunale di Adria, il 20 febbraio alla CMP Arena, Bassano del Grappa e il 21 e 22 febbraio al Teatro EuropAuditorium di Bologna.

Solo, un viaggio sospeso in uno spazio indefinito nella storia di Arturo e, parallelamente, in quella di ognuno di noi: 90 minuti in cui si susseguono risate, applausi e sorprese che corrono veloci in uno spettacolo capace, da nove stagioni, di conquistare gli spettatori di ogni età, tra personaggi delle serie tv alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta con i raggi laser in stile Matrix.

SuRealistas, il suono del Sur tra Argentina e Toscana



Roma, 24 nov. (askanews) – Al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, prosegue Migrazioni Sonore – Il messaggio universale della musica e le nuove cittadinanze, progetto del Festival Popolare Italiano dedicato alla musica come linguaggio universale e ponte tra culture, ideato e diretto da Stefano Saletti. Il costo del biglietto, 6 euro, comprende anche la visita al museo (ultimo ingresso ore 18.30).

Dopo il tutto esaurito di Moni Ovadia, Giovanni Seneca e Anissa Gouizi in Rotte mediterranee, il viaggio continua giovedì 27 novembre alle ore 20.30 con La Vuelta dei SuRealistas, il suono del Sur tra Argentina e Toscana, un’esplosione di ritmi sudamericani e mediterranei in cui la band argentina-toscana fonde cumbia, son, rock e poesia in un inno alla vita e alla diversità.

I SuRealistas sono una vera band composta da Jeremías Cornejo voce, chitarra e ukulele, Joaquín Cornejo voce e tastiera, Iacopo Schiavo voce e chitarra elettrica, Mauro La Mancusa tromba e percussioni, Sigi Beare sax tenore e percussioni, Matteo Bonti al basso, Pietro Borsò alla batteria e Laura Falanga alle percussioni. Nessun leader: il loro simbolo non è una piramide ma un cerchio, capace di racchiudere più idee, più voci e più colori.

Nelle loro vene scorrono Argentina e Sicilia, Pisa e Livorno… e persino un pizzico di Bosnia. I loro cuori pulsano al ritmo delle clavi afroamericane, tra cumbia e son, MPB e bossanova miscelati sapientemente con rock e psichedelia, cantautorato e letteratura… «La vita è l’arte dell’incontro», diceva Vinícius de Morães: e dall’incontro tra tanti sogni è nato il sogno dei SuRealistas, popolato di canzoni originali e al tempo stesso radicate nella tradizione sudamericana. Dopo svariati tour europei, 4 album di inediti, le priorità dei SuRealistas sono chiare: tenere gli occhi sempre aperti sul mondo e i piedi sempre pronti a danzare. Questa è la chiave del loro realismo, magico e surreale, ove «Sur» non significa solo Sudamerica ma anche sud del mondo e periferia, minoranza e diversità, una natura sull’orlo del collasso e un mondo che non sa bene dove va. Il loro concerto è un inno alla vita, al canto e alla danza.

IL FESTIVAL POPOLARE ITALIANO. Ideato e diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival è nato nel centro di accoglienza Baobab a Roma nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.

Questi i prossimi concerti: giovedì 4 dicembre il Pejman Tadayon Ensemble La musica e la poetica dei mistici Sufi: da Rumi a Omar Khayyam; sabato 6 dicembre Nubras; giovedì 11 dicembre Ziad Trabelsi & Gabriele Coen: Dialoghi di pace; sabato 13 dicembre Maluf System: Eddiwen, Canzoniere tunisino; giovedì 18 dicembre, l’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink; sabato 20 dicembre Stefano Saletti & Banda Ikona con il Baobab Ensemble in Sacro Mediterraneo. Ogni prossimo concerto sarà preceduto, alle ore 19.30, dalle Conversazioni in musica dialoghi tra artisti, giornalisti e comunità provenienti da diverse aree del mondo curati dalla rivista specializzata BlogFoolk.

Il progetto Migrazioni Sonore, promosso da Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Media partnership: Rai Radio Techete’.

Regionali, l’astensione cresce ancora: un elettore su due non vota

Roma, 24 nov. (askanews) – L’astensione alle urne continua a crescere, l’ultima tornata di elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia registra un ulteriore record, più di un elettore su due decide di restare a casa. La tendenza non si arresta e solleva gli interrogativi di chi si candida a rappresentare. Nel caso di questa ultima tornata elettorale la partecipazione potrebbe essere stata scoraggiata dalle previsioni di vittoria dei candidati in vantaggio.

La “partita” infatti sembrava già chiusa sia per il candidato leghista Stefani (erede dell’amatissimo Luca Zaia), sia per Antonio Decaro, il campione di preferenze pugliese figlio della “primavera pugliese” che da un ventennio assicura al centrosinistra il governo della regione. Esito scontato fin dall’inizio anche per la Campania dove Roberto Fico ottenendo il sostegno di Vincenzo De Luca aveva la strada spianata.

Non a caso Decaro aveva battuto su questo aspetto nella sua campagna elettorale: “Si vince con i voti, non con i sondaggi”, ha sostenuto l’eurodeputato Pd, provando a risvegliare quell’elettorato più pigro e che dava l’esito per scontato.

La tendenza al non voto però era stata evidente anche in altre prove elettorali. Nei mesi scorsi infatti si è votato nelle Marche, in Toscana, in Calabria e in Val D’Aosta. Anche allora l’affluenza era calata di quasi il 10 per cento non arrivando alla soglia psicologica del 50% sia in Toscana (47,4%) che in Calabria (43,15) e sfiorandola nelle Marche dove a settembre gli elettori alle urne per confermare il candidato di Fdi, Acquaroli sono stati proprio il 50 per cento degli elettori.

Il tema dell’astensione è stato oggetto di diversi richiami del Presidente della Repubblica, che, nuovamente, pochi giorni fa parlando all’assemblea dell’associazione nazionale dei comuni (Anci) ha parlato di “preoccupante flessione dell’esercizio del voto”. “Non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità”, ha ammonito il capo dello Stato sollevando il tema di ipotetiche riforme elettorali allo studio: “questa carenza non potrebbe in alcun modo essere colmata da meccanismi tecnici, che potrebbero anche aggravarla: la rappresentatività è un’altra cosa e va perseguita e coltivata con grande determinazione. La riduzione dell’affluenza alle urne è una sfida per chi crede nel valore della partecipazione democratica dei cittadini”.

Una preoccupazione condivisa dal ministro per gli Affari europei, Pnrr e Politiche di coesione Tommaso Foti: “Quando vota il 40-42% di media degli elettori, la politica dovrebbe avere il coraggio di chiedersi perché la gente non va a votare”. Secondo l’esponente di Fdi “Il tema vero, per tutti, resta capire come riportare gli elettori alle urne e fare delle regionali di nuovo una grande occasione di confronto politico e non soltanto l’elezione amministrativa di un ente più grande”.

A mettere in fila i dati ci ha pensato Federico Fornaro, deputato del Pd esperto di sistemi elettorali: “Nelle sei regioni (Marche, Calabria, Toscana, Puglia, Veneto e Campania) che hanno votato in questi ultimi mesi del 2025 l’affluenza al voto è stata del 44,7% rispetto al 57,2% delle precedenti regionali con un calo del 12,5%. In valore assoluto non sono più andati a votare rispetto all’ultima volta 2.291.000 di elettori”. La sfida delle politiche perciò si giocherà sulla capacità di convincere quanti più di questi elettori a tornare a votare.

A Napoli seminario medico-paziente per parlare di linfomi

Napoli, 24 nov. (askanews) – Diffondere una maggiore conoscenza della patologia, incoraggiare un confronto diretto con gli specialisti del settore, aggiornare i pazienti sulle pi recenti terapie disponibili e aiutarli ad affrontare il percorso della malattia con maggiore consapevolezza, offrendo la possibilit di condividere la propria esperienza e sentirsi cos meno soli. E’ l’obiettivo degli incontri di educazione terapeutica organizzati da Ail per offrire ai malati affetti da linfomi e ai loro familiari opportunit di scambio, condivisione e approfondimento.

“Per noi questa una delle attivit di disseminazione risultati e sensibilizzazione ai pazienti ed molto importante creare questo incontro medico-pazienti per rendere consapevoli e metterli in relazione anche con nuove domande e dare la possibilit di aumentare il dialogo – ha spiegato Fortuna Inserra del Gruppo pazienti Linfoma Ail-Fil – il lavoro del gruppo pazienti, insieme all’Ail, quello di informare correttamente e questi incontri servono anche a questo”. “Noi pazienti non siamo pi un destinatario passivo di cure, ma entriamo in relazione con il medico e questo quello su cui, secondo noi, dobbiamo spingere e sensibilizzare e dalla conoscenza, dalla sensibilizzazione, da questo rapporto con i medici che nasce poi anche l’ottimismo, cio si crea”, ha aggiunto.

A Napoli uno dei seminari periodici che, dal 2005, vengono organizzati dall’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma.

“L’Ail di Napoli, come l’Ail nazionale, tiene molto a essere presente nella vita dei pazienti e dei care giver. Oggi – ha detto Valeria Rotoli, presidente Ail Napoli sezione Bruno Rotoli – la dimostrazione di quanto vogliamo che medici e pazienti abbiano l’opportunit di scambiarsi informazioni, momenti in cui di solito il paziente non ha la possibilit di parlare con calma con il medico della propria malattia, di quali sono i nuovi sviluppi terapeutici, quindi, importante avere questi momenti”. “L’Ail di Napoli cerca di essere vicina ai pazienti con moltissime attivit dall’assistenza domiciliare allo sportello psicologico per pazienti e per care giver. Cerchiamo di sostenere i pazienti indigenti l dove la malattia, purtroppo, comporta anche un problema economico, a volte si perde anche il lavoro. Cerchiamo di sostenere a 360 gradi tutti i bisogni che – ha proseguito – possono essere utili al paziente nel percorso verso la guarigione”. “Sia medici che associazioni come la nostra stanno adesso valutando molto di pi, ad esempio, l’aspetto psico-fisico del paziente. Infatti, noi interveniamo anche con discipline olistiche come la mindfulness, lo shiatsu, percorsi di rilassamento. Cerchiamo di vedere anche un’altra sfera oltre quella clinica. Per quanto riguarda la terapia clinica credo che ci siano dei passi avanti molto, molto importanti. Per questo motivo sempre pi importante avere un dialogo tra medici e pazienti”, ha concluso. Gli incontri medico-pazienti sono svolti sia in presenza che on line.

Nei cinema “Orfeo” di Virgilio Villoresi, l’animazione d vita al mito

Roma, 24 nov. (askanews) – “Orfeo” di Virgilio Villoresi arriva nei cinema il 27 novembre, dopo essere stato presentato alla Mostra di Venezia ed essere stato designato “Film della Critica” dal Sindacato nazionale critici cinematografici italiani. Villoresi, artista, filmaker, talento del cinema animato molto amato dai brand del lusso, per il suo primo lungometraggio ha scelto di adattare il “Poema a fumetti” di Dino Buzzati, considerato la prima graphic novel italiana.

La rielaborazione in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice un viaggio nella psiche di un uomo in cerca dell’amata perduta, raccontato attraverso una commistione di linguaggi. Il regista ha spiegato: “Per me Poema a fumetti stata una sorta di folgorazione, ho visto in quelle tavole cos pulsanti ricche di immaginazione, ho visto una sorta di trampolino potentissimo per poter esprime il mio talento e le tecniche che avevo imparato da autodidatta durante l’arco della mia carriera artistica”.

Attraverso forme di animazione artigianali e raffinate Villoresi traspone la storia drammatica di Orfeo e Euridice in un universo onirico, misterioso, elegante, sospeso, quasi irreale. “E’ legato proprio alla mia inclinazione naturale alla meraviglia. – ha detto il regista – Io mi stupisco di fronte all’effetto, di fronte alle situazioni legate al sogno, agli effetti speciali creati in camera, quindi fa parte tutto di un processo artistico che mi appartiene. E’ come se Orfeo fosse una parte riflessa di me”.

Migranti, Meloni a Ue-Unione Africana: dobbiamo sconfiggere trafficanti

Johannesburg, 24 nov. (askanews) – “Penso che sia una priorità, oltre che un’opportunità, continuare a lavorare insieme per garantire la sicurezza delle frontiere, combattere il terrorismo sovranazionale e il crimine organizzato, la cui alleanza sta esasperando, soprattutto in alcune aree, l’instabilità politica, il disordine economico e le violenze contro i civili. Dobbiamo battere i trafficanti di esseri umani, fermare l’immigrazione clandestina di massa. La riduzione dei flussi migratori illegali verso l’Europa, la sensibile riduzione dei morti e dei dispersi nel Mediterraneo, insieme all’aumentare di progetti di formazione e di percorsi di migrazione legale, sono la prova che la nostra cooperazione funziona e che la strada intrapresa, anche insieme all’Unione Europea, è quella più corretta, più rispettosa della dignità umana”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo al vertice Unione europea-Unione africana a Luanda, in Angola.

Fuori "La pioggia che non cade mai", nuovo album di Sergio Cammariere

Roma, 24 nov. (askanews) – A meno di tre anni dal suo ultimo disco, esce il 28 novembre su tutte le piattaforme digitali, in formato CD e vinile, “La pioggia che non cade mai”, il nuovo album di Sergio Cammariere prodotto da Jando Music, Grandeangelo srl e Aldo Mercurio in coproduzione con Parco della Musica Records. Un’ulteriore autentica immersione nel mondo suggestivo e raffinato dell’artista calabrese che ancora una volta conferma la sua unicità nel panorama musicale italiano.

Un viaggio composto da tredici canzoni che esplorano amore, memoria, distanza, rinascita e consapevolezza, costruiti come capitoli di un’unica storia sentimentale: amori interrotti, lunghe attese, riflessioni sul tempo. Un percorso intimo sospeso tra malinconia e meraviglia che danno vita ad un’opera elegante e intensa. Con questo nuovo lavoro, Sergio Cammariere conferma la sua straordinaria capacità di fondere la sua musica con la poesia di Roberto Kunstler, mescolando generi e sensibilità differenti, intrecciando jazz, cantautorato ed evocazioni cinematografiche in un dialogo armonioso, dove la voce calda e il pianoforte restano, come sempre, protagonisti assoluti per offrire un’esperienza d’ascolto intensa e profondamente emozionale.

Le ritmiche sono affidate a due maestri della batteria – Alfredo Golino e Amedeo Ariano – e a tre raffinati contrabbassisti – Ares Tavolazzi, Luca Bulgarelli e Alfredo Paixão – dando vita a un tessuto sonoro ricco e sofisticato, valorizzato dagli interventi della violoncellista Giovanna Famulari, di Daniele Tittarelli al sax soprano e Christian Mascetta alle chitarre.

A partire da oggi sarà disponibile su YouTube il videoclip della title track “La pioggia che non cade mai”, diretto da Stefano Schirato e Riccardo Alessandri: le immagini alternano la natura rigogliosa e fiorente del Parco Nazionale del Gran Sasso dove un bambino gioca e corre libero, ad un paesaggio arido e deteriorato in cui si muove l’artista. Un contrasto evocativo e potente sulla necessità e l’urgenza di ripensare un nuovo rapporto dell’uomo con l’ambiente e il mondo circostante.

Sergio Cammariere presenterà dal vivo le nuove canzoni, insieme ai successi più amati, nei prossimi concerti. Ecco le prime date annunciate per il 2026: 25 gennaio Barletta, 8 marzo Reggio Calabria, 9 marzo Cosenza, 11 aprile Lecce, 21 aprile Torino, 5 maggio Roma, 5 settembre Viterbo e 31 ottobre Bari.

Per tutti gli aggiornamenti di calendario: www.mercuriomanagement.it

Assicurazioni, Ivass: nel 2024 raccolta premi polizze vita +21,2%

Roma, 24 nov. (askanews) – Nel 2024 la raccolta premi delle assicurazioni vita, pari a 110,5 miliardi di euro, cresce del 21,2% rispetto al 2023. Le polizze di ramo I, 73,4 miliardi di euro, aumentano del 10,9%; le unit-linked, 31,5 miliardi di euro, aumentano del 59%. Questa tendenza prosegue nei primi nove mesi del 2025 con un incremento rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente del +5,4% per il ramo I e del +26,1% per il ramo III.

Lo si legge nel bollettino statistico “Il mercato assicurativo vita 2024” dell’Ivass che fornisce una visione complessiva delle attività dei rami vita, delle gestioni separate collegate, della raccolta premi e dell’offerta commerciale relativa alle polizze tradizionali (ramo I) e ai contratti unit-linked (ramo III).

Il ramo I chiude il 2024 con un risultato netto positivo di 5,7 miliardi, grazie all’aumento della raccolta, al calo dei riscatti (-12,4%) e ai redditi da investimenti, stabili rispetto al 2023. Il ramo III, invece, risente degli elevati riscatti (31,1 miliardi a fronte di 22,7 miliardi nel 2023) e chiude in perdita per il terzo anno consecutivo (1,6 miliardi), nonostante redditi da investimenti in crescita e costi distributivi in calo rispetto ai premi. I riscatti hanno iniziato a ridursi tra aprile e settembre 2025.

Gli attivi delle gestioni separate ammontano a 580,5 miliardi di euro, dei quali 552,8 miliardi riferiti a gestioni senza fondo utili e 27,7 miliardi a quelle con fondo utili. Il tasso di rendimento medio è del 2,8%, in lieve aumento rispetto al 2023, ma inferiore al tasso dei BTP decennali (3,7%).

Per le polizze unit-linked, il 54,2% degli investimenti (137,7 miliardi di euro) è su fondi interni i cui rendimenti medi a un anno, in linea con un livello di rischio maggiore, sono generalmente superiori a quelli delle gestioni separate.

A settembre di quest’anno i prodotti individuali di investimento assicurativo (IBIP) offerti dalle imprese italiane sono 529. Rispetto al 2024 si è ridotta l’offerta di prodotti a vita intera e aumentano quelli con scadenza definita. Tra le nuove offerte rilevano prodotti tradizionali collegati a più gestioni separate e prodotti con rendimento garantito superiore allo 0%. I costi dei prodotti sono sostanzialmente invariati. (fonte immagine: IVASS).

25 novembre, l’impegno di Warner Bros.Discovery contro gli stereotipi

Roma, 24 nov. (askanews) – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Warner Bros. Discovery, leader globale dell’intrattenimento e nello streaming, conferma il proprio impegno nel contrasto alla violenza di genere attraverso un percorso di prevenzione culturale fondato sull’educazione e sull’uso consapevole del linguaggio. Il progetto si inserisce nella continuità della campagna corporate “Educazione e Gender Gap”, avviata l’8 marzo insieme a Differenza Donna, che pone al centro il ruolo di genitori, educatori e caregiver nella costruzione del rispetto, del consenso e dell’uguaglianza.

Gli stereotipi di genere si formano fin dall’infanzia, nelle relazioni domestiche, scolastiche e sociali. L’impegno di WBD è contribuire a interrompere questo ciclo attraverso contenuti accessibili, strumenti educativi e una comunicazione che favorisca consapevolezza e prevenzione. La ricorrenza del 25 novembre diventa così un’occasione per ampliare il raggio d’azione della campagna, rafforzando l’attenzione sul linguaggio come leva centrale nella lotta alla violenza di genere.

“Le narrazioni che condividiamo ogni giorno contribuiscono a definire ciò che una comunità considera accettabile. Per un’azienda come la nostra questo significa riconoscere che l’educazione al linguaggio e ai comportamenti deve partire dall’interno, con coerenza e responsabilità”, ha commentato Alessandro Araimo (nella foto, ndr), AD di Warner Bros. Discovery Italy & Iberia.

“Il 25 novembre è per noi un momento per intervenire sulle parole, sugli stereotipi e sulle rappresentazioni che influenzano il dibattito pubblico. È un impegno che portiamo avanti con continuità, consapevoli del ruolo che i media svolgono nella costruzione culturale del Paese”, ha aggiunto.

A partire da questa cornice valoriale, WBD presenta per il 25 novembre una serie di contenuti on-air e digitali sviluppati con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza sul linguaggio e promuovere strumenti educativi rivolti a pubblici diversi — bambini, famiglie, educatori e community digitali. Le iniziative di quest’anno ampliano il percorso già avviato a marzo e traducono in pratiche concrete l’impegno dell’azienda nel contrasto alla violenza di genere.

La campagna si articola fino al 25 novembre attraverso una serie di iniziative coordinate. Le pillole educative on-air (20-25 novembre), realizzate con la ginecologa e sessuologa Chiara Gregori, propongono due video da 90″ dedicati a consapevolezza del corpo, emozioni, consenso e autonomia, con contenuti differenziati per bambini/bambine e adulti.

Prosegue inoltre la collaborazione con Settenove, casa editrice specializzata nella lotta agli stereotipi di genere: sui canali social WBD vengono presentati albi illustrati sul corpo e sulle differenze per favorire il dialogo educativo in famiglia e a scuola.

La video-gallery “Le parole della violenza di genere”, in collaborazione con Treccani contribuisce a chiarire termini spesso distorti nel dibattito pubblico — parole come femminicidio, molestia, catcalling e manslpaining — con l’obiettivo di contrastare la normalizzazione della violenza verbale e relazionale.

In continuità, il format “Non vogliamo sentirlo più” raccoglie frasi che ancora oggi minimizzano o giustificano la violenza nelle relazioni, evidenziando il ruolo del linguaggio nel modellare percezioni e comportamenti. Per intercettare i pubblici più giovani, il progetto “Brainrot Against Violence” su TikTok adotta codici comunicativi affini ai contenuti virali, rielaborandoli in chiave educativa e supportandoli con dati sulla violenza di genere in Italia. Infine, i contenuti dedicati al linguaggio vengono adattati in formato elevator on-air sui canali WBD, creando un’integrazione tra televisione e digital. Tutti i materiali sono autoprodotti dal team creativo interno.

Veneto, Meloni: congratulazioni a Stefani, vittoria frutto coalizione

Johannesburg, 24 nov. (askanews) – “Alberto Stefani sarà il nuovo Presidente della Regione Veneto. Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione. A lui vanno i miei complimenti e i migliori auguri per le sfide che lo attendono”. Lo scrive su X da Luanda la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Congratulazioni – aggiunge – anche ad Antonio Decaro in Puglia e a Roberto Fico in Campania per la loro elezione. Che possano svolgere al meglio il loro mandato, nell’interesse dei cittadini che andranno a rappresentare”

“Un ringraziamento a Edmondo Cirielli, a Luigi Lobuono, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale”, conclude la premier.

Regionali, Puglia e Campania restano al centrosinistra, Veneto alla destra. E già si parla di legge elettorale

Roma, 24 nov. (askanews) – Tutto come previsto: l’ultima tornata di elezioni regionali del 2025 non riserva sorprese. Il centrosinistra tiene il governo di Puglia e Campania, mentre il centrodestra il Veneto. Un trionfo per Antonio Decaro, che nella prima proiezioni Rai addirittura sfiora il 70%. Lontano dal 76,79% di Luca Zaia nel 2020, ma comunque sopra il 60% il risultato di Alberto Stefani, candidato leghista del centrodestra in Veneto. Sotto il 60% ma in ogni caso larga la vittoria di Roberto Fico in Campania.

Risultati che danno linfa al progetto del campo largo del centrosinistra che infatti dopo i primi exit poll si dirige coi suoi leader Elly Schlein (Pd), Giuseppe Conte (M5s), Nicola Fratoianni (Avs) a Napoli per festeggiare: “La partita per le politiche è aperta” e che “l’alternativa c’è”, commenta Igor Taruffi, responsabile organizzazione del partito. Per il dirigente Pd “ha vinto non solo il campo largo, ma anche un’idea di alternativa. L’alternativa c’è: se mettiamo insieme il voto delle ultime 10 elezioni regionali Pd è il primo partito e il centrosinistra è avanti al centrodestra. Non sono sondaggi, sono voti di lista nelle 10 regioni in cui si è votato tra il 2024 e il 2025”. Circostanza che, secondo il leader Iv, Matteo Renzi, farà subito mettere al lavoro la premier Giorgia Meloni per cambiare la legge elettorale. “I risultati di Campania e Puglia, dopo la Toscana, dicono invece che l’alternativa c’è, da Casa Riformista fino alla sinistra. E questa alternativa, quando è unita, vince. Da domattina Giorgia Meloni proverà a cambiare la legge elettorale. Perché con questa legge elettorale lei a Palazzo Chigi non ci rimette più piede”.

Gli replica a stretto giro Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Fi: “Il tema è sul tappeto da tempo”. Il voto regionale “non cambia assolutamente nulla. Noi riteniamo che serva una legge elettorale peraltro simile a quella delle regionali, di questo si parla, per cui se uno è bravo e ha più voti vince indipendentemente dal tipo di legge elettorale. Renzi forse o si era distratto, o era all’autogrill, non so dove fosse: il tema della legge elettorale è sul tappeto da tempo e le ipotesi che si fanno sono simili a quelle delle regionali”.

Se il risultato dei governatori era atteso, ancora da definire la sfida interna alle coalizioni, soprattutto del centrodestra. In Veneto, secondo le proiezioni Youtrend, è testa a testa tra Fdi e Lega, i due partiti che per settimane si sono contesi il candidato. Alla fine l’ha spuntata il partito di Salvini con la scelta del giovane Stefani e con l’uscente Zaia, candidato capolista per il consiglio regionale. Il partito della premier dovrebbe essere primo partito della coalizione sicuramente in Puglia e anche in Campania, nonostante la campagna di Fi che ha reclutato diversi transfughi centristi, dem e soprattutto deluchiani delusi dalla scelta del centrosinistra di candidare Fico.

A Milano l’addio a Ornella Vanoni, fra la sua musica e tanta commozione

Milano, 24 nov. (askanews) – Milano ha salutato per l’ultima volta Ornella Vanoni sulle note delle sue canzoni, fra l’affetto dei parenti, la vicinanza degli amici artisti e soprattutto della gente comune che ha partecipato con vicinanza e commozione ai funerale della cantante.

La chiesa di san Marco nel quartiere Brera, dove la cantante, scomparsa a 91 anni, viveva, era gremita, con persone in coda fin dalla tarda mattinata per riuscire ad entrare. Un lungo applauso ha salutato l’arrivo del feretro, accolto dal figlio Cristiano Ardenzi, con i due nipoti, Camilla e Matteo.

All’interno della chiesa il sindaco di Milano Beppe Sala, il presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, tanti amici fra gli artisti, Fabio Fazio, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Elodie, Mara Maionchi, Dori Ghezzi, Luciana Littizzetto, Roberto Vecchioni e Gianna Nannini.

Nell’omelia don Luigi Garbini ha ricordato le grandi passioni dell’artista: “È sempre stata la musica a impossessarsi di lei. Sappiamo bene che i posseduti sono come dei tarantolati, cioè non possono opporsi al morso della musica. Ornella è stata posseduta dalla musica dall’inizio della sua vita alla fine”, ha detto.

Subito dopo la chiesa è stata riempita dalle note di alcune delle canzoni più famose dell’artista, “L’appuntamento” e “Senza fine”, intonate dalla tromba di Paolo Fresu. La stessa Vanoni aveva chiesto che il musicista suonasse ai suoi funerali.

Emozione per il ricordo dei due nipoti. “Cara nonna, porto una parte di te dentro di me. Grazie per l’amore che mi hai dato, per sempre. Eterna”, ha detto Camilla, cantando anche alcuni versi del brano “Senza fine”. Il nipote Matteo l’ha descritta come “un’artista grandiosa, una mente irriverente, icona di stile e personaggio dei social. Una persona forte e indipendente”, ricordandone poi il lato più scherzoso. “Quando ero piccolo mi facevi ‘ghirighiri’ prima di dormire e poi quando ti accompagnavo a qualche evento mi presentavi come il tuo fidanzato e mi facevi ridere così tanto”.

Il feretro è uscito dalla chiesa sulle note di un altro grande successo di Vanoni, “Ma mi”, per poi essere salutato da un interminabile applauso sul sagrato. A Milano oggi è stato proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto per l’ artista.

Jack White tra i big confermati a La Prima Estate festival 2026

Roma, 24 nov. (askanews) – Il cantautore, polistrumentista, produttore discografico e attore statunitense Jack White, ex chitarrista e cantante del duo rock The White Stripes, è il quarto headliner annunciato oggi da La Prima Estate, il festival che torna per la sua quinta edizione dal 19 al 21 e dal 26 al 28 giugno al Parco BussolaDomani di Lido di Camaiore.

L’artista di Detroit dà il via al festival venerdì 19 giugno ed è un ulteriore tassello della prestigiosa line up che già vanta Nick Cave & The Bad Seeds (in esclusiva italiana), Gorillaz e Twenty One Pilots (anche loro per l’unica data nel nostro paese).

Per Jack White – i biglietti saranno in vendita su TicketOne dalle 11 di martedì 25 novembre – è la prima esibizione italiana da solista, un’occasione imperdibile in uno degli scenari più suggestivi dell’estate: un palco unico a pochi passi dal mare, affacciato sul Tirreno e abbracciato dalle Alpi Apuane nella luminosa cornice della Versilia.

Fondatore dei The White Stripes – da quest’anno inseriti nella Rock & Roll Hall of Fame – con cui ha segnato la musica degli anni 2000, White ha costruito una carriera solista coraggiosa e imprevedibile, muovendosi tra blues, rock, folk e sperimentazione con album acclamati come Lazaretto, Fear of the Dawn e No Name, quest’ultimo considerato tra i migliori progetti del 2024. La sua musica, spesso definita “magnetica” ed “elettrica”, prende vita in performance incandescenti che mescolano nuove sonorità a quelle più classiche che il pubblico ha imparato a conoscere dalle sue band storiche, dai Raconteurs ai Dead Weather.

Con lui altri tre nomi si aggiungono al cartellone de La Prima Estate. Gli Sleaford Mods arrivano venerdì 26 giugno in apertura del concerto di Nick Cave & The Bad Seed. Tra le formazioni post-punk più incisive e riconoscibili degli ultimi anni, il duo di Nottingham torna al festival dopo la travolgente esibizione del 2024, pronto a far ascoltare al pubblico alcuni brani del nuovo album The Demise Of Planet X, in uscita nel 2026.

Il 26 giugno sul palco anche Emiliana Torrini, la cantautrice islandese di origini italiane che con il suo mix di dream pop, folk e atmosfere nordiche si prepara a un set intimo e suggestivo, perfettamente in sintonia con la luce del tramonto sul Parco BussolaDomani.

A chiudere – per il momento – i nuovi annunci arrivano le Wet Leg, tra i nomi più freschi e brillanti dell’indie rock contemporaneo, prima dei Twenty One Pilots nella serata di domenica 28 Giugno. Il duo dell’Isola di Wight, reduce dal successo del nuovo album Moisturizer, già inserito da Mojo tra i migliori dischi del 2025, presenta un live esplosivo e ironico, dal sound tagliente e immediato che le ha rese uno dei nomi più amati della nuova scena rock.

Il Comune di Camaiore e la Regione Toscana sono i partner istituzionali del festival. Virgin Radio è la radio ufficiale.

Calcio, Gravina: "Sospensione A per playoff non è un’opzione"

Roma, 24 nov. (askanews) – Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto sulla possibilità di spostare una giornata di campionato in vista dei playoff valevoli per il Mondiale del 2026, in conferenza stampa post Consiglio Federale. “Nazionale? Non cerchiamo alternative o scorciatoie, il rinvio della giornata di campionato la ritengo personalmente non percorribile. La possibilità di uno stage? Ci stiamo attrezzando per consentire al mister di seguire i selezionabili. Li può seguire in queste settimane o mesi la speranza è che ci sia uno stage a metà febbraio compatibilmente con i calendari internazionali. Per lo stage mi sembra di cogliere una predisposizione molto positiva da parte della Serie A”.

“Dimissioni senza Mondiali? Nessuna norma lo dice” “Dimissioni senza Mondiali? Non c’è nessuna norma che lo dice, è un destino che viene più cercato all’esterno della Federazione”, ha aggiunto Gravina a chi gli ha chiesto se il destino della federazione possa essere legato a quello dell’Italia qualora non si qualificasse per il mondiale 2026. “Si era parlato di questo già dopo la Svizzera, ma al nostro interno c’è principio di democrazia e la risposta è stata il 98,7% – ha aggiunto Gravina-. Poi ci sono delle riflessioni da fare legate a alle responsabilità personali, ma farlo prioristicamente è prematuro. Ma io sono ottimista di natura e quindi non mi faccio il problema. Secondo me andremo al Mondiale”.

Il Consiglio federale ha approvato all’unanimità lo schema del manuale delle licenze nazionali, che stabilisce come termine perentorio il 22 giugno 2026 per la presentazione della documentazione relativa all’iscrizione ai campionati. Inoltre l’impianto normativo prevede che a partire dalla finestra di trasferimento dell’estate 2026 il valore dell’indicatore del costo del lavoro allargato passi dall’attuale 0,8 a 0,7. La novità è che per favorire l’investimento sui vivai, nonché la valorizzazione dei calciatori selezionabili per le nazionali azzurre, saranno esclusi dal numeratore il costo e i relativi ammortamenti dei calciatori Under 23. “I vivai sono un asset fondamentale – ha sottolineato il presidente FIGC, Gabriele Gravina nella conferenza stampa post consiglio -. Ma serve un atto di cambiamento radicale nella cultura degli investimenti della politica calcistica italiana, perché oggi i vivai sono considerati solo un costo ed è sbagliato. Valuteremo infatti se questo principio applicato alla Serie A per gli under23 lo confermeremo o abbasseremo la soglia agli under 21 per Serie B e C”.

Ucraina, Trump e Xi si sentono al telefono. La Cina spera in un "equo accordo"

Roma, 24 nov. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo statunitense Donald Trump: lo ha riferito oggi l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua. Nel corso della telefonata con l’omologo statunitense, il presidente cinese, Xi Jinping, ha affermato che la Cina sostiene tutti gli sforzi volti a raggiungere la pace in Ucraina. Pechino – inoltre – spera che “le due parti raggiungano al più presto possibile un equo accordo che affronti le cause principali della crisi Ucraina”.

Dazi, Lutnick: Ue rivedano norme su digitale e noi apriamo su acciaio

Roma, 24 nov. (askanews) – Gli Stati Uniti chiedono una revisione delle regole dell’Unione europea sul digitale e in cambio offrono disponibilità a venire incontro alle richieste dell’Ue sull’acciaio. E la Commissione europea sembra aprire – o quantomeno non chiudere – a uno scambio di questo tipo.

“Le regole digitali sono la più grande opportunità per l’Unione europea. Gli Stati Uniti ha investito migliaia di miliardi in data centre e se l’Ue può trovare una strada per avere delle regole più equilibrate, penso che vedrà 1.000 miliardi di investimenti: aggiungerebbe mezzo punto di Pil alla sua crescita”, ha affermato il segretario Usa al Commercio, Howard Lutnick durante un punto stampa al termine di una bilaterale con la sua controparte Ue.

“Il nostro suggerimento – ha detto in modo molto esplicito – è che l’Ue e i ministri europei considerino un adattamento, per rendere più equilibrate, e non rimuovere, le regole sul digitale. Trovino un approccio più equilibrato. E se lo fanno, cosa che penso possano fare, allora assieme gestiremo la questione dell’acciaio. Le metteremo assieme. Tutto questo è sul tavolo”.

Per parte sua il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic ha voluto “rassicurare che le regole Ue non sono discriminatorie, né mirate ai danni delle imprese Usa. Ma sono consapevole che questa è una delle questioni di cui gli Usa vogliono discutere”. Come Ue “siamo pronti a rispondere alle domande se gli Usa sono pronti a rispondere alle nostre sull’acciaio e altri settori che per noi sono importanti, è un lavoro in corso – ha aggiunto – e continuiamo a discutere”. (fonte immagine: European Union).

Famiglia nel bosco,il ministero: rispettato l’obbligo scolastico

Milano, 24 nov. (askanews) – “Al Ministero risulta regolarmente espletato l’obbligo scolastico attraverso l’educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l’appoggio ad una scuola autorizzata. La conferma è arrivata dal dirigente scolastico dell’istituto scolastico di riferimento per il tramite dell’ufficio scolastico regionale”. Così in una nota il Ministero dell’Istruzione e del Merito a proposito del provvedimento del Tribunale dei minori dell’Aquila sul trasferimento dei bambini della cosiddetta “famiglia nel bosco”, in provincia di Chieti, in una comunità dove stanno con la madre.

A Milano la gente in coda fuori dalla chiesa per i funerali di Vanoni

Milano, 24 nov. (askanews) – A Milano la gente si messa in coda fuori dalla chiesa di San Marco, in Brera, per i funerali di Ornella Vanoni, previsti alle 14.45, fin dalla tarda mattinata per dare l’ultimo saluto alla cantante scomparsa a 91 anni.

All’ingresso della chiesa le corone di amici, parenti e tante personalit da quella di Maria De Filippi, Pier Silvio Berlusconi, Ignazio La Russa e Mahmood.

La regista Shammah: Vanoni ci aiuta a non aver paura della vecchiaia

Milano, 24 nov. (askanews) – “Lei non l, ma nel cuore di un sacco di gente, ha rappresentato che non si ha pi paura della vecchiaia, della noia, che si pu essere liberi, che si pu dire tutto quello che ti passa per la testa, ci ha aiutato a diventare vecchi e con le sue canzoni che rimarranno per sempre ognuno si terr la sua. Io l’unica cosa che faccio fatica immaginare che lei sia l, in quella bara. questo che mi chiedo. Sono venuta per un dovere civico, per rendere omaggio”. Cos dalla camera ardente di Ornella Vanoni al Teatro Grassi di Milano Andre Ruth Shammah, una regista teatrale e direttrice artistica italiana.

Regionali, dalle 15 urne chiuse e scrutinio al via in Veneto, Campania e Puglia

Roma, 24 nov. (askanews) – Seggi chiusi e scrutinio al via dalle 15 nelle tre regioni in cui si è votato per le regionali: Veneto, Campania e Puglia. Un primo dato è quello della bassa affluenza. Exit poll e risultati in aggiornamento.

-15:11 Puglia, exit poll Rai: Decaro al 64-68% batte Lobuono al 30-34%.

-15:10 Veneto, exit poll Rai: Stefani tra 59 e 63%, Manildo tra 30 e 34%.

-15:10 Campania, exit poll Rai: Fico 56,5-60% batte Cirielli 35-39%.

-15:07 Puglia, instant poll Sky: Decaro in vantaggio con il 60,5-64,5%.

– 15:07 Campania, instant poll La7: Fico 56%-60%, Cirielli 36%-40%.

-15:07 Veneto, instant poll La7: Stefani 58-62%, Manildo 32-36%.

Ornella Vanoni e la fede: era atea ma disse “Proviamo anche con Dio”

Milano, 24 nov. (askanews) – “Le ho portato un’icona di Ges Cristo perch lei l’ultima parola che mi disse era ‘io sono innamorata di Ges’, non ero credente, mi ha detto, ‘ero abbastanza atea era un po’ arrabbiata con Dio, mi ha detto ‘proviamo che con Dio’ non si sa mai (citazione dalla canzone di Vanoni “Domani un altro giorno”, ndr). Allora mi ha detto per ho incontrato una suora evangelica che mi ha fatto leggere il Vangelo e sono innamorata. Adesso gli ho portato l’icona di Ges per i figli”. Cos Giovanni Climaco Mapelli, prete della chiesa ortodossa ucraina-russa, alla camera ardente di Ornella Vanoni al Piccolo Teatro Grassi.

“Io sono di una chiesa orientale greca, in realt abbiamo due paternit greche, russa e ucraina che oggi non vanno tanto d’accordo. I nostri vescovi erano met russi e met ucraini e faccio un appello qui davanti a lei che una donna che amava, che si smettesse questa guerra vergognosa, che una guerra tra fratelli che amano lo stesso Cristo”, ha aggiunto il prete che parteciper alla celebrazione dei funerali a San Marco.