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sabato, 8 Novembre, 2025
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De Niro star a Roma, tra “reagire” a Trump e il ricordo di Leone

Roma, 7 nov. (askanews) – Roma continua a celebrare Robert De Niro. Dopo la cerimonia in Campidoglio in cui il sindaco Roberto Gualtieri gli ha consegnato la Lupa Capitolina, e l’incontro con Papa Leone XIV, l’attore ha introdotto uno dei suoi capolavori, “C’era una volta in America” in 4K, agli studenti delle scuole di cinema, al The Space Cinema Moderno, dialogando con Walter Veltroni. Un film girato in parte anche a Roma e diretto dal grande Sergio Leone.

Un’iniziativa parte del format Fuori Sala ideato da Alice nella citt (realizzato con il sostegno dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il I Municipio).

Tanti i giovani che hanno applaudito il loro idolo, 82 anni, due Oscar e con la cittadinanza italiana, che, oltre a una stoccata sull’America di oggi con Donal Trump, a cui ha detto, “bisogna assolutamente reagire”, ha parlato di Leone e di Ennio Morricone, che ne ha composto le musiche indimenticabili, e ha ricordato i maestri del cinema italiano che lo hanno ispirato, da Antonioni a Fellini, a Pasolini.

“Sergio Leone? Ne ho amato il senso dell’umorismo, era simpatico”, ha detto in italiano. “Non aveva pretese di apparire diverso da quello che era, un regista che cercava di fare il film che aveva in testa da anni, era davvero fantastico”.

E riguardo a “Cera una volta in America”, De Niro ha detto che la sensazione mentre ci lavorava era che “Leone non volesse davvero separarsene, come se per lui fosse un atto d’amore e non volesse davvero completarlo”. E su Ennio Morricone, ha aggiunto: “Ho avuto la grande fortuna di recitare in quattro film di cui ha scritto le musiche, era speciale, unico, un grandissimo compositore”.

Esce il 14 novembre "Oro e rosa", il nuovo album di Irene Grandi



Roma, 7 nov. (askanews) – “Oro e rosa” è titolo del nuovo album di inediti di Irene Grandi, in uscita il 14 novembre 2025. Un ritorno che arriva dopo cinque anni dal precedente lavoro discografico, nei quali Irene ha compiuto lunghi tour recuperando le sue radici e i primi amori musicali con “Io in Blues”, celebrando i trenta anni di carriera con la tournée “Fiera di Me”, e partecipato a progetti internazionali come il musical “The Witches Seed”, con le musiche di Stewart Copeland.

Il titolo dell’album sintetizza il nucleo emotivo del progetto: due colori che appartengono alla stessa luce — l’oro e il rosa dell’aurora e del tramonto — che diventano figure emblematiche. L’aurora è promessa, risveglio, un “cominciamento”; il tramonto è perdita, conclusione, ma anche congedo che prepara il nuovo giorno. Irene costruisce l’album su questa dialettica: ogni brano sembra guardare il confine tra due stati emotivi, il punto di passaggio dove la percezione cambia; come guardiamo le cose cambia in un attimo, e quel mutamento trasforma la storia che raccontiamo a noi stessi. Il fil rouge che lega le tracce è quello dell’amore: trovato, perduto, con le quotidiane fatiche per cercare un baricentro stabile, e la necessità a volte, di lasciarlo andare. Una ricerca che dura tutta la vita e ora ci vede vincitori ora sconfitti. Ma mai rassegnati.

“C’è un momento, nella trasformazione continua che caratterizza ogni crescita artistica e personale, in cui ci sentiamo come sospesi – afferma Irene Grandi – Un momento delicato che può essere paragonato a una ghianda piantata nel buio della terra umida, pronta a germogliare. La luce della vita è appena percettibile, ma c’è, e contiene tutta la potenzialità dell’albero che un giorno sarà radicato, forte e proiettato verso l’alto con fronde generose e belle, una maestosa quercia”.

La cantautrice spiega che “il momento che descrivo nelle canzoni di questo album è proprio questo passaggio: il coraggio di ricordare e lasciare andare il passato per piantare un nuovo seme, entrando nel buio, nell’ignoto con speranza, seguendo il bagliore dell’ispirazione e la forza dell’esperienza”.

“Credo fermamente che la fiducia, la volontà e la sincerità siano il terreno fertile per ogni creazione e che il momento sospeso non sia altro che il preludio a una nuova, brillante vita”, conclude.

Undici tracce in cui lo stile e l’interpretazione di Irene Grandi emergono in maniera decisa e inconfondibile, passando con agilità fra le rifrazioni dello spettro sonoro di quel pop che l’hanno resa una delle artiste più influenti della musica italiana; ballate ma anche tensioni ritmiche più incisive, girando la ruota del tempo tra composizioni dal sapore contemporaneo, elettro pop anni 80, suggestioni blues, la irrinunciabile attitudine rock. Fra le tracce anche “Colorado” con il prezioso featuring di Carmen Consoli e “Fiera di Me”, con la supervisione ritmica di Stewart Copeland.

Il disco vede anche la presenza di molti compositori e autori — alcuni collaboratori storici, altri nuovi (da Francesco Bianconi, Mario Amato e Carlo Alberto Togni a Daniele Coro, Martina Vinci, Luca Floridi, Niccolò Dainelli, Alessandro De Rosa, Leonardo Marcucci, Jole Canelli, Jampa Capolongo e altri ancora).

Oro e Rosa è prodotto da Irene Grandi per Cose da Grandi con la produzione artistica di Pio Stefanini, la direzione creativa, artistica ed esecutiva di Alessandro De Rosa e della stessa Irene, e si arricchisce della coproduzione, in alcune tracce, di Giampaolo Pasquile, Marco Sabiu, Leonardo Marcucci e Matteo Caretto.

M.O., Meloni vede Abu Mazen: rapida attuazione piano Pace Trump

Roma, 7 nov. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il presidente della Palestina, Abu Mazen.

Nel corso del colloquio la presidente Meloni ha ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco e di avviare la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, procedendo rapidamente con la piena attuazione del Piano di Pace del Presidente Donald Trump, anche attraverso il disarmo di Hamas che non potrà avere alcun ruolo nel futuro del popolo palestinese.

La presidente del Consiglio ha inoltre valorizzato il forte e costante impegno italiano sia nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile – attraverso l’iniziativa ‘Food for Gaza’, le evacuazioni mediche e il ‘corridoio universitario’ – sia nella formazione delle forze di polizia e nel processo di riforme dell’Autorità palestinese. Lo fa sapere Palazzo Chigi in una nota.

Slow Fiber, la rivoluzione etica del tessile parte da Torino

Torino, 7 nov. (askanews) – Si svolto oggi, presso la Fondazione “Sandretto Re Rebaudengo” di Torino, il primo congresso di Slow Fiber, che ha presentato la sua visione per un nuovo futuro del settore tessile: un modello produttivo fondato sulla bellezza etica e responsabile, dove i capi e i tessuti non siano soltanto belli, ma anche buoni, puliti, giusti e durevoli.

Nata nel 2022 dall’incontro tra Slow Food e una rete di aziende italiane virtuose, Slow Fiber si pone l’obiettivo di trasferire i valori del “buono, pulito e giusto” dal cibo al tessile, promuovendo una cultura industriale che rispetti la dignit dei lavoratori, la salute dei consumatori e gli equilibri della natura.

“Slow Fiber nasce dall’incontro con Slow Food con l’idea di portare la filosofia del buono, sano, giusto e pulito anche nel tessile. Le simmetrie e le vicinanze sono enormi: entrambe le industrie purtroppo hanno una grandissima parte di produzione che viene sprecata, hanno un tema di rifiuto di sovraconsumo e sovrapproduzione. L’idea quella di portare i medesimi valori che Slow Food ha ben inculcato in 40 anni di attivit anche nel settore del tessile. L’obiettivo quello di partire con uno studio multidisciplinare e provare a fare della ricerca per creare modelli di produzione di consumo nuovi, che non siano fondati appunto sullo spreco”. Durante la presentazione, Dario Casalini, presidente di Slow Fiber, ha sottolineato come la sfida pi grande sia quella culturale: educare i consumatori a riconoscere la qualit vera, a informarsi sull’origine dei prodotti e a chiedere trasparenza, per superare la logica dell’iperconsumo e dell’usa e getta.

A portare il punto di vista della ricerca stata Ada Ferri, docente e ricercatrice del Politecnico di Torino, che ha evidenziato il legame profondo tra innovazione e sostenibilit: nuovi materiali, processi pi puliti e tracciabilit digitale rappresentano la chiave per ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile e restituire valore alle filiere locali: “I consumi di prodotti tessili sono aumentati come i consumi di tutti i prodotti. Tutto questo va di pari passo con l’aumento del PIL mondiale, ed sicuramente un grosso problema che anche il comparto tessile, abbigliamento, moda, che un comparto enorme che fa 1,8 trilioni di dollari di fatturato e impiega 60 milioni di persone nel mondo. Ovviamente anche questo comparto industriale deve fare i conti con gli aspetti legati alla sostenibilit”.

Slow Fiber promuove una rete di aziende che rispettano precisi criteri di sostenibilit: dal controllo dell’impatto ambientale alla parit di genere, dall’uso di materie prime certificate alla valorizzazione dei saperi tradizionali. L’obiettivo cambiare il paradigma del settore, dimostrando che la bellezza pu e deve essere anche sinonimo di responsabilit.

Con questo progetto, Torino conferma il proprio ruolo di laboratorio d’innovazione e di capitale etica del Made in Italy, dove l’eccellenza artigiana incontra la ricerca scientifica per costruire un futuro pi sostenibile, dentro e oltre le nostre case.

Festival del cinema brasiliano a Roma, contro stereotipi del Brasile

Roma, 7 nov. (askanews) – L’universo cinematografico del Brasile torna protagonista nella capitale con “Agenda Brasil – Festival Internazionale del Cinema Brasiliano”, in programma il 10 e l’11 novembre 2025 alla Casa del Cinema a Villa Borghese, in collaborazione con l’Istituto Guimaraes Rosa e l’Ambasciata del Brasile a Roma.

Sul grande schermo, lungometraggi, documentari e cortometraggi in lingua originale con sottotitoli in italiano per offrire al pubblico uno sguardo intenso e autentico sul Brasile contemporaneo. Le opere selezionate affrontano temi universali e profondamente umani, pur mantenendo una forte identità verdeoro, segno distintivo di una produzione che continua a conquistare riconoscimenti in tutto il mondo.

Accanto ai titoli brasiliani, il festival presenta anche una rassegna di cortometraggi provenienti da diversi Paesi di lingua portoghese – tra cui Portogallo, Capo Verde, Angola e Brasile – premiati nelle prime quattro edizioni del festival Lusomovies, a testimoniare la ricchezza e la vitalità delle cinematografie lusofone contemporanee.

“Portiamo a Roma opere che esulano dallo stereotipo sul Brasile, per offrire agli spettatori una visione più ampia e complessa della realtà di un Paese tanto affascinante”, spiega Regina Nadaes Marques, direttrice della rassegna. “Si tratta di film d’autore di grande qualità, spesso premiati e difficilmente visibili in Italia, che trovano nel festival uno spazio di valorizzazione unico”, aggiunge.

Come sottolinea Marco Palazzini, critico cinematografico e membro dell’organizzazione, “I temi trattati sono globali, ma lo sguardo è profondamente brasiliano. È il Brasile presente, sempre: con le sue contraddizioni, la sua forza e la sua bellezza.”

Al via lunedì 10 novembre alle 16 nella Sala Cinecittà con “Luiz Melodia – No coração do Brasil”, di Alessandra Dorgan, viaggio nella vita e nell’arte del grande cantautore che fuse samba, bossa nova, blues e jazz, con testimonianze di Gal Costa, Maria Bethânia e Caetano Veloso. Alle 18 a seguire “Razões Africanas”, di Jefferson Mello, un documentario che ripercorre – dall’Angola al Brasile, dagli Stati Uniti a Cuba – le rotte della diaspora africana attraverso la musica e le storie di chi ne custodisce la memoria. Alle 20 seguirà l’inaugurazione ufficiale con “Vitória”, di Andrucha Waddington e Breno Silveira. Interpretata dall’iconica attrice brasiliana Fernanda Montenegro, la protagonista è un’anziana donna che, armata soltanto di una videocamera, decide di ribellarsi alla violenza che affligge il suo quartiere.

Martedì 11 novembre in programma alle 16 Sala Cinecittà “Enquanto o céu não me espera”, di Christiane Garcia, la lotta di un contadino amazzonico contro le inondazioni che minacciano la sua casa e la sua famiglia; nella Sala Fellini alla stessa ora l’incontro “Il sertão poético nel cinema di Camilo Cavalcante”, conversazione con il regista e sceneggiatore per esplorare l’anima del Sertão e la sua forza poetica nel cinema di uno dei più sensibili autori brasiliani contemporanei.

Si prosegue alle 18 nella Sala Cinecittà con “O palhaço de cara limpa”, di Camilo Cavalcante, che sarà presentato dal regista in sala. Il film racconta la storia di un attore che trova nell’arte un atto di resistenza e libertà in un Paese ferito.

Alle 20 Sala Cinecittà “A música natureza de Léa Freire”, di Lucas Weglinski, con la presenza del regista e della protagonista, la musicista Léa Freire, prima donna in Brasile ad affermarsi come strumentista jazz e compositrice sinfonica. Alle 20, ma in Sala Fellini, “Cortometraggi, con il prof. Gian Luigi De Rosa che presentarà la rassegna dei cortometraggi premiati nelle prime edizioni del festival Lusomovies farà conoscere una produzione vibrante e diversificata del mondo lusofono, con film dal Portogallo, Capo Verde, Angola e Brasile.

In anticipazione dell’evento principale, Madalís Productions presenta “Brasilidades”: musica, capoeira e proiezione simultanea dei trailer dei film che fanno parte della programmazione del festival; partecipazione gratuita per l’evento del 9 novembre dalle 16 presso l’Edicola Emporio, in Piazza Testaccio.

De Niro a Roma: “Trump? Reagire, non vogliamo dittatura fascista”

Roma, 7 nov. (askanews) – “Che Dio ci aiuti”. Robert De Niro, a Roma, risponde cos a una domanda sull’America di oggi rivolta da Walter Veltroni, prima della proiezione del capolavoro di Sergio Leone, di cui protagonista, “C’era una volta in America” al The Space Cinema Moderno. L’evento aperto ai giovani e alle scuola di cinema chiude il Fuori Sala, format ideato da “Alice nella citt”.

Poi spiega, “Non mi piace nemmeno usare la parola speranza, non possiamo pi sperare che si possa ottenere giustizia in un modo o nell’altro. Dobbiamo solo, come stanno facendo ora in America, reagire, avete visto le elezioni dell’altro giorno a New York e in Virginia e quello che stava succedendo in California”.

“Penso che il momento sia arrivato, come ho sempre detto, bisogna reagire – sottolinea l’attore americano da sempre anti Trump – Non si pu permettere che questa amministrazione ci bullizzi, bullizzi le persone e la gente sta iniziando a rendersene conto, se ne resa conto e stanno reagendo e faranno qualcosa al riguardo. Non c’ scelta. Questo non il nostro Paese, rivogliamo il nostro Paese. Non vogliamo quello che stanno cercando di fare per trasformarlo in una dittatura fascista. semplice”

Conaf, Crema: IA nuova frontiera dell’estimo

Roma, 7 nov. – In occasione della terza giornata di lavori del XIX Congresso Nazionale, Luca Crema, Consigliere Nazionale CONAF, intervenuto in merito alle nuove tecnologie applicate allo sviluppo della materia estimativa e di previsione:

“L’intelligenza artificiale potr offrirci un supporto nella tecnica estimativa, perch oggi calcolare il valore significa guardare al futuro e saperlo interpretare. L’IA ci aiuta ad elaborare grandi quantit i dati, necessari per analizzare il passato e proiettarli in una visione prospettica con l’attivit estimativa. Questa la nuova frontiera dell’estimo: partire da valori certi del passato, a noi chiesto di interpretarli e proiettarli nel domani. L’IA da sola questo non lo fa, ma pu sicuramente aiutarci a farlo.”

Conaf, Uniformi: Carta di Roma, altissima valenza sociale

Roma, 7 nov. – In chiusura del XIX Congresso Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali stata approvata la Carta di Roma, documento d’indirizzo nazionale che fissa principi e priorit dell’azione professionale per i prossimi anni. Il Presidente CONAF Mauro Uniformi ha

dichiarato:

“Le attivit congressuali si chiudono oggi con la sottoscrizione, da parte dei delegati, della Carta di Roma. il documento tecnico che delineer le attivit della categoria dei dottori agronomi e dei dottori forestali nel prossimo futuro a livello nazionale. Non soltanto un atto di metodo, ma un riferimento con un’altissima valenza sociale. La Carta raccoglie e ordina gli obiettivi maturati nelle due tavole rotonde, di apertura e di chiusura del Congresso, e nelle quattro tesi tecniche, in cui si sono affrontati con sguardo rivolto allo sviluppo durevole del Paese i principali ambiti di competenza della categoria.”

Cop30, Lula: l’uso intensivo dei combustibili fossili non è più sostenibile

Roma, 7 nov. (askanews) – “Il modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili” non è più sostenibile: lo ha affermato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, intervenendo nel secondo giorno del Vertice dei leader mondiali a Belém, in Brasile, in vista della COP30, inaugurando una sessione dedicata alla transizione energetica. Lo scrive France Presse.

“La Terra non può più sostenere il modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili che ha prevalso negli ultimi 200 anni”, ha denunciato Lula.

“Un processo giusto, ordinato ed equo di eliminazione graduale dei combustibili fossili richiede l’accesso alle tecnologie e ai finanziamenti per i Paesi del Sud del mondo”, ha proseguito il presidente brasiliano. Due anni dopo l’adozione alla COP28 di Dubai di un impegno “generico” per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, il tema non è esplicitamente all’ordine del giorno della conferenza sul clima, in programma da lunedì 10 al 21 novembre, in questa città amazzonica brasiliana.

Ma alcuni paesi, come il Brasile, ottavo produttore mondiale di petrolio, sono intenzionati a rimettere la questione al centro delle discussioni.

Torino Film Festival, edizione 43 tra star e amore per il cinema

Roma, 7 nov. (askanews) – 120 titoli, 23 in anteprima mondiale, tantissime star internazionali, da Spike Lee a Juliette Binoche. Il 43esimo Torino Film Festival torna dal 21 al 29 novembre nel segno dell’amore per il cinema puro, mettendo insieme glamour e opere d’autore senza perdere l’identit. Come in un “mosaico” ha spiegato il direttore artistico Giulio Base, al suo secondo festival, presentando la nuova edizione a Roma, all’Acquario Romano.

“Il mosaico una parola che mi piace perch non significa solo la componente globale, ma ogni singola perlina di quel mosaico un’operetta in s. Quindi un festival come il nostro che coniuga il grande cinema autoriale, il cinema pi popolare e con le stelle secondo me il vero ‘festival’, perch la parola festival comprende anche la parola festa, cio la gioia del cinema.

Una festa dedicata solo al cinema: nessuna serie tv in cartellone. Non una presa di posizione “snob” spiega Base, ma una scelta ragionata.

“Proprio perch le serie le amo, le guardo e le faccio, riconosco che sono diverse dal cinema. E un po’ come nella musica non andresti mai a sentire la techno alla scala o se vai a Umbria jazz vuoi sentire il jazz, non vuoi sentire l’opera lirica. E parliamo di musica, che un’arte meravigliosa e tutte queste sono branche della musica. Ecco, serie e cinema sono branche dell’audiovisivo ma con uno specifico differente che secondo me va rimarcato”.

M.O., Abu Mazen a Meloni: Italia riconosca lo Stato palestinese

Roma, 7 nov. (askanews) – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) “ha rinnovato la richiesta all’Italia di riconoscere lo Stato palestinese” nel corso del suo incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. È quanto si legge nella nota riportata dall’agenzia di stampa Wafa.

Abu Mazen “ha rinnovato la richiesta palestinese all’Italia di riconoscere lo Stato di Palestina per proteggere la soluzione dei due Stati, che viene sistematicamente minata dalle politiche israeliane, e per raggiungere la pace, basata sulla legittimità internazionale e sull’Iniziativa di Pace Araba, e garantire l’indipendenza della Palestina lungo i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale, vivendo in sicurezza e pace al fianco di Israele”.

Nella nota si afferma quindi che il leader palestinese ha ribadito “il suo appello all’Italia affinché continui a svolgere un ruolo chiave per rafforzare la sicurezza, sostenere la ricostruzione di Gaza e per coordinarsi con tutte le parti interessate per raggiungere una pace duratura”.

Valditara: orale alla maturità solo su 4 materie scelte dal ministero

Roma, 7 nov. (askanews) – La nuova maturità rappresenta un po’ un ritorno alle origini, a quando l’esame finale si chiamava ancora “di Maturità” e non Esame di Stato, come poi avvenuto dal 1999 fino ad oggi. Oltre al ripristino della vecchia denominazione, l’orale smette di essere un “giudizio universale” su tutte le materie dell’ultimo anno che, a conti fatti, rischiava di essere abbastanza superficiale (e gli strafalcioni degli studenti ne erano una prova).

Al contrario, si torna a focalizzarsi su un numero ristretto di materie – 2 nella Maturità “classica”, 4 in quella moderna, scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nel mese di gennaio – per poter garantire un maggior grado di approfondimento. Queste e altre novità le ha spiegate in maniera approfondita il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara a Skuola.net, intervistato dal direttore Daniele Grassucci nel nuovo episodio del vodcast youtube #Sapevatelo, durante il quale il responsabile del ministero di viale Trastevere ha risposto alle domande ricorrenti tra la community dei maturandi.

La verità sulle quattro materie del colloquio orale: collegamenti (ed extra) a discrezione dello studente. “Quattro discipline. Che non significa non fare collegamenti interdisciplinari, ma fare quelli che sono utili per migliorare la valutazione”. Ad esempio, “saper collegare una domanda di greco con un argomento trattato in storia o filosofia ci sta tutto”. Ma in un certo senso lo studente non sarà “obbligato” a trovare forzatamente un collegamento.

Importante sarà invece, ovviamente, “la conoscenza disciplinare delle quattro materie” che saranno indicate “a fine gennaio”. Quattro materie senza extra, perché anche i commissari abilitati in più di una materia dovranno attenersi alle disposizioni ministeriali: in due parole, se la scelta dovesse ricadere su storia, un professore di storia e filosofia dovrà “contenere” le domande esclusivamente all’ambito storico. A meno che il passaggio da una disciplina all’altra, anche tra quelle non oggetto d’esame, venga dallo stesso studente. Valditara poi precisa che “ovviamente è un segno di maturità lo studiare anche le materie che non sono state scelte”. E racconta che, da maturando, provò anche lui a percorrere la via più breve, ma non gli andò bene: “Quando all’epoca erano due le materie, ricordo che ai primi di febbraio diedi l’interrogazione di algebra e poi chiusi il libro su geometria”.

La prof se ne accorge a due settimane dallo scrutinio e mi dice “Valditara, qua c’è solo un’interrogazione. Allora, o tu fai adesso in due settimane quello che avresti dovuto fare in 3-4 mesi oppure io non ti ammetto all’esame di maturità. E quindi io mi misi a studiare in modo matto e disperatissimo per riuscire ad essere ammesso”.

Rifiuti l’orale? Ripeti l’anno: la scuola deve insegnare a rialzarsi dagli errori. “La scuola ti deve abituare ad affrontare i problemi, non ad aggirarli, a saper affrontare le valutazioni, non a rifiutarle, a saper affrontare le frustrazioni risolvendole”, dice Valditara. “Se cadi, la scuola deve abituarti a rialzarti perché ognuno di noi ha commesso degli errori”.

Insomma “questa è la vera grande sfida. E allora per questo ho voluto dare una risposta netta a quei ragazzi che la scorsa estate hanno contestato l’esame di maturità rifiutandosi di prendere parte alla prova orale. Tra l’altro potendo già contare sui voti acquisiti nello scritto. Attenzione perché questo non sarà più possibile. Rifiuti l’orale? Non è un problema, ripeti l’anno” avverte il ministro.

Presentata a Roma la decima edizione del festival “Uno Sguardo Raro”

Roma, 7 nov. (askanews) – E’ stata presentata a Roma la decima edizione di “Uno Sguardo Raro – The Rare Disease International Film Festival”, la prima e unica manifestazione cinematografica internazionale dedicata alle malattie rare, alla disabilit e all’inclusione sociale. Nel corso dell’evento stato presentato in anteprima il trailer del cortometraggio fuori concorso “Una vita vera”, prodotto in collaborazione con AOP Health, azienda pioniera nelle terapie integrate per le malattie rare e la terapia intensiva nonch main partner dell’edizione 2025, e la produzione esecutiva di Fabbrica Artistica.

Leonardo Radicchi, Government Affairs, Patient Advocacy & Communication Manager AOP Health Italia, ha spiegato: “Abbiamo scelto di partecipare a Uno Sguardo Raro perch ne condividiamo pienamente il messaggio, il contenuto, quello di dare visibilit e dignit a chi affronta una malattia rara. Noi siamo a fianco di pazienti e cargiver tutti i giorni, con le nostre attivit e con il nostro lavoro e crediamo che emozionare e raccontare queste storie sia una forma di cura”.

Il corto, scritto da Maria Teresa Berardelli, Claudia Crisafio e Massimiliano Franciosa, che lo ha anche diretto, racconta la storia di Antonio, appassionato ciclista la cui quotidianit viene sconvolta dalla diagnosi di Policitemia Vera, una rara neoplasia mieloproliferativa. In “Una vita vera” il racconto restituisce le emozioni di chi si trova a dover ricostruire la propria identit affrontando paura, smarrimento e rinascita. Antonella Barone, Presidente AIPAMM, ha spiegato: “AIPAMM un’associazione di pazienti, nata dall’esperienza di persone che vivono realmente la malattia. Ho riconosciuto nel protagonista le paure le paure, la fragilit di un paziente che ancora giovane entra in un mondo di incertezza. Ma lui vuole vivere, non vuole sopravvivere, vuole una vita vera”.

“Non un film sulla malattia ma un film sulla vita, sulle paure, sulle cadute e sulle rinascite. E’ un film che attraversa il percorso di diagnosi e di vita della persona ed una storia che aiuta in qualche modo a ritrovare la normalit” ha detto Leonardo Radicchi, Government Affairs, Patient Advocacy & Communication Manager AOP Health Italia

Durante l’incontro stato conferito anche il Premio Speciale Uno Sguardo Raro 2025 a Cinzia TH Torrini, gi Presidente di giuria nelle prime edizioni del Festival, per il suo impegno nel raccontare storie che rendono visibile ci che spesso resta invisibile. Claudia Crisafio, direttrice artistica “Uno sguardo raro”, ha sottolineato: “Con AOP Health nata una collaborazione molto interessante perch insieme condividiamo che sia importante mettere al centro pi la persona che la patologia”.

Leonardo Radicchi, Government Affairs, Patient Advocacy & Communication Manager AOP Health Italia ha ricordato: “Pensiamo che la cura non finisce con il trattamento, ma continua con dispositivi, servizi, progetti, supporti, tutto quello che pu facilitare la vita dei pazienti e dei loro cargiver. E’ il nostro modo per trasformare la scienza in attenzione e cura verso le persone”.

È uscito "Lux" innovativo quarto album di Rosalía

Milano, 7 nov. (askanews) – È uscito oggi “Lux” (Columbia Records), l’atteso e innovativo quarto album in studio dell’artista e produttrice vincitrice di 2 Grammy Awards e di 11 Latin Grammy Awards, Rosalía, che mercoledì ha presentato ai suoi fan il nuovo progetto al MNAC della sua città natale, Barcellona.

L’album “Lux”, registrato con la London Symphonic Orchestra diretta da Daníel Bjarnason, include i contributi di voci femminili come Björk, Carminho, Estrella Morente, Silvia Pérez Cruz, e l’Escolania de Montserrat iCor Cambra Palau de la Música Catalana, Yahritza e Yves Tumor. Le versioni CD e vinile di “LUX” contengono 3 tracce in esclusiva: un invito ad ascoltare l’album nella sua forma più immersiva.

“Lux” è stato accolto dal plauso della critica in tutto il mondo: Rolling Stone l’ha definito come “la sua proposta ad ora più sorprendente, ricca di storia e decenni di formazione che le hanno permesso di unire suoni classici, riferimenti all’opera e 13 lingue diverse in un unico, splendido e coinvolgente pacchetto, che sembra una vera e propria opera d’arte senza tempo”; Associated Press ha definito “Lux” un “miracolo fonetico” e “se c’è una sola grazia salvifica dell’avanguardia nel panorama della musica pop, è questa”; per NPR, “In ‘Lux’, Rosalía trascina il mondo intero nella sua sinfonia”, e “in Lux, il mortale e il divino sono in dialogo, e con Rosalía come nostra guida, possiamo toccare entrambi”.

Primo estratto dall’album, il singolo “Berghain”, che apre con un grandioso fulcro orchestrale il secondo movimento di “LUX”, un viaggio operistico attraverso emozioni e lingue diverse, insieme a Björk e Yves Tumor. Cantato in tedesco, spagnolo e inglese, si muove tra una delicata introspezione e una travolgente potenza cinematografica, bilanciando intimità e grandiosità in un mondo che appare al tempo stesso profondamente personale e sconfinato.

Il video è stato prodotto da Canada e diretto da Nicolás Méndez, collaboratore di lunga data di ROSALÍA, noto per aver diretto Malamente, TKN e Pienso En Tu Mirá. Girato a Varsavia, in Polonia, il brano segue una donna che affronta il lutto mentre lotta per ricomporre il suo cuore spezzato. Alla fine, trova conforto e guarigione attraverso la sua spiritualità.

Ranucci, la Commissione antimafia invia verbale audizione ai pm di Roma

Roma, 7 nov. (askanews) – Il verbale integrale dell’audizione di Sigfrido Ranucci è stato inviato dalla Commissione parlamentare antimafia agli inquirenti della Procura di Roma che avevano chiesto il documento nell’ambito dell’indagine avviata dopo l’attentato subito dal conduttore ed autore di Report lo scorso 16 ottobre.

Erano stati gli stessi pubblici ministeri di piazzale Clodio a chiedere l’acquisizione del verbale in oggetto. Come noto una parte di quanto dichiarato da Ranucci è stato per decisione dello stesso, sottoposto a secretazione audio e video. Nel momento in cui sono stati spenti i microfoni il senatore M5S, Roberto Scarpinato, aveva chiesto delucidazioni riguardo quanto detto da Ranucci in passato riguardo il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

Agenzia Nova: "Nunziati non può usarci per sua linea politica"

Roma, 7 nov. (askanews) – “Il rapporto di collaborazione con il giornalista Gabriele Nunziati non è stato interrotto per la sua domanda” nella sala stampa della Commissione europea, “ma perché, dopo ripetute spiegazioni, si è rifiutato di accettare il fatto che non si può usare un’agenzia di stampa per portare avanti la propria linea politica personale. E un’agenzia – in quanto fonte primaria di informazione – non deve solo essere imparziale, ma anche apparire tale”: lo ha affermato ad askanews il fondatore e direttore dell’Agenzia Nova, commentando la posizione espressa dall’IPA, Associazione Internazionale della Stampa (API) o International Press Association (IPA), che si è detta “profondamente preoccupata” per il licenziamento del giornalista italiano Gabriele Nunziati.

Durante la conferenza stampa quotidiana della Commissione Europea del 13 ottobre 2025, Nunziati ha chiesto alla portavoce della Commissione, Paula Pinho, e ad Anouar El Anouni, portavoce per gli affari Esteri e la Politica di sicurezza, se “anche Israele dovrebbe pagare per la ricostruzione di Gaza”, visto che l’Ue chiede ripetutamente che “la Russia paghi per la ricostruzione dell’Ucraina”.

Separazione carriere, Sisto: il 90% delle toghe voterà Sì al referendum

Milano, 7 nov. (askanews) – “Cosa voteranno i magistrati? Se il voto sarà ragionevole il 90% voterà Sì”. Lo ha detto Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, intervenendo al talk KlausCondicio sulla separazione delle carriere.

“È una balla spaziale che il Pm, se dovesse essere votata la riforma sulla giustizia, verrà controllato dalla politica – ha ribadito Sisto -. Il testo della riforma è chiaro e da questo punto di vista non cambia nulla. Non si può costruire sul futuro inesistente una critica al presente”

“Faremo degli spot in tv per il referendum e, se fosse per me, Belen la prenderei subito. Ma, scherzi a parte, dal mio punto di vista ci vedrei meglio un giurista” ha poi detto dopo le lamentele espresse dalla showgirl argentina sulla giustizia italiana in relazione a una sua vicenda giudiziaria.

“Sono convinto che la spettacolarizzazione del referendum non sia una buona cosa – ha proseguito Sito -. L’Anm ha organizzato due manifestazioni invitando artisti, cantanti, eccetera. Io trovo che questo non sia consono alla serietà del referendum”.

Azerbaigian celebra Giorno Vittoria. Concerto ethno-jazz a Roma

Roma, 7 nov. (askanews) – Una commistione di sonorità moderne e tradizionali, virtuosismo e passione, ha animato il concerto di jazz azerbaigiano organizzato giovedì 6 novembre all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, dall’Ambasciata dell’Azerbaigian in Italia e dal Centro Culturale azerbaigiano. L’occasione – si legge in una nota – in una data simbolo per la storia moderna dell’Azerbaigian, l’8 novembre, in cui quest’anno si celebra il quinto anniversario del Giorno della Vittoria, con il relativo ripristino dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian.

A fare i saluti iniziali la vice direttrice del Centro Culturale, Gulnar Taghizada, che ha ricordato la valenza della data e in seguito ha presentato artisti e musica. Intervenuto l’Ambasciatore Rashad Aslanov, che ha ricordato gli anni trascorsi dal Paese dopo la riconquista dell’indipendenza e come “Cinque anni fa, in soli quarantaquattro giorni, l’Azerbaigian ha posto fine a quasi trent’anni di occupazione e ha ripristinato la giustizia. Nel 2020 abbiamo portato a termine l’attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ripristinato l’integrità territoriale dell’Azerbaigian.” Non ha però mancato di sottolineare anche come l’Azerbaigian abbia avviato l’agenda di pace, per far sì che la stessa Pace vinca, e sia iniziata una nuova era da quando “L’8 agosto 2025, a Washington, nella Casa Bianca – alla presenza dei leader degli Stati Uniti, dell’Azerbaigian e dell’Armenia – i ministri degli Esteri di entrambi i paesi hanno siglato il testo dell’accordo di pace.”

Augurando pace e prosperità al mondo intero, l’Ambasciatore ha lasciato spazio agli artisti. Shahriyar Imanov, giovane, talentuoso e innovativo suonatore di tar, vincitore di numerosi premi internazionali, Etibar Asadli, pianista e regista, brillante rappresentante della scena musicale contemporanea, accompagnati alle percussioni da Joann Schmidt, si sono esibiti con brani ipnotici, tra improvvisazione e rigore, contaminati da elementi jazz, classici, etnici ed elettronici, appassionando il numeroso pubblico di oltre 350 persone, rappresentanti del mondo politico, istituzionale, diplomatico e della cultura.

Al termine dello spettacolo, anche un ricevimento – conclude la nota – ha allietato la serata.

Una mostra racconta il dramma dei pazienti con fibrosi polmonari

Milano, 7 nov. (askanews) – L’arte per raccontare la vita e il dramma dei pazienti con fibrosi polmonari. Dopo il debutto al Chiostro del Bramante di Roma, arriva a Milano la mostra AiR – una nuova dimensione per le fibrosi polmonari. Il progetto, nato dal confronto tra la multinazionale farmaceutica Boehringer Ingelheim e quattro associazioni dei pazienti impegnate sul territorio nazionale, punta a diffondere la cultura della prevenzione attraverso un percorso di sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce, dell’accesso tempestivo alle terapie e della presa in carico integrata del paziente. Sono 5 le opere esposte al pubblico nei spazi dell’archivio storico della Fondazione Ca’ Granda – Policlinico di Milano. Grazie ad animazioni 2D e 3D e attraverso il linguaggio immersivo e visivo della realt aumentata, gli artisti raccontano le fibrosi polmonari da una prospettiva inedita, in grado di restituire la complessit e le numerose sfaccettature di queste patologie rare, progressive ed irreversibili che in molti casi portano al decesso entro i 5 anni dalla diagnosi.

‘Con la mostra che vedete qua, con la mostra AiR, vogliamo dare voce al vissuto emotivo delle persone con fibrosi polmonare, in un modo innovativo e anche multisensoriale – spiega Nedim Pipic, Country Managing Director e Head of Human Pharma Italy di Boehringer Ingelheim -. Siamo molto orgogliosi che la mostra in un posto molto storico. E’ ospitata dalla Fondazione Ca’ Granda di Milano, veramente nel cuore della Lombardia. Speriamo che la mostra di AiR aiuti ad adottare misure per diagnosi pi veloci per questi pazienti e per la creazione di registri di patologia che sono fondamentali per le persone con fibrosi polmonari. Solo insieme possiamo garantire alle persone con fibrosi polmonari pi tempo, pi speranza e pi respiro’.

La sfida del progetto AiR aprirsi alla dimensione regionale, mettendo in rete tra loro istituzioni, professionisti sanitari e comunit dei pazienti, per offrire un contributo concreto ad azioni di cura sempre pi efficaci sul territorio.

‘Polmone significa anche stili di vita, significa anche un’attenzione particolare nell’ambito sociale, nell’ambito che guarda i cittadini e come regione Lombardia stiamo lavorando tanto in questa direzione – sottolinea Emanuele Monti, Presidente della IX Commissione Sostenibilit sociale, casa e famiglia della Regione Lombardia -. Con la riforma sanitaria lombarda nel 2021, abbiamo voluto avvicinare la salute al cittadino, con un potenziamento dei distretti della salute. Ecco, sono i luoghi dove prevenzione aggancio precoce, collegamento tra ospedale e territorio trovano luogo. E proprio in questa patologia, anche molto severa, vogliamo fare la differenza’.

Una mostra non a caso ospitata dalla Fondazione Ca’ Granda, nello stesso edificio rinascimentale che per secoli fu sede dell’Ospedale Maggiore, primo nosocomio pubblico di Milano fondato nel 1456 da Francesco Sforza.

‘Siamo un IRCCS, quindi un istituto di ricerca. Siamo anche l’ospedale che segue la maggior parte delle malattie rare in Italia e siamo centro di riferimento regionale per la fibrosi sia polmonare che cistica, per cui ci sembrava quasi doveroso ospitare qua – evidenzia Marco Giachetti, Presidente Fondazione Patrimonio Ca’ Granda -. Poi un luogo, come detto, che trasuda arte’.

‘Stare qua anche un orgoglio, un orgoglio da lombardo: un ospedale che ha la storia della Lombardia, ma anche il futuro – puntualizza ancora Monti -. Tanto che qui vicino sta nascendo l’ospedale nuovo, il nuovo Policlinico finanziato quasi per la maggior parte dei fondi proprio del Policlinico, che riuscito a raccogliere nei secoli. Quindi qua ci sono veramente secoli di storia, si respirano tutti: bene con una mostra che guarda ai pazienti abbia luogo qua’.

‘Questo luogo ci sembrava quello pi adatto. Abbiamo proposto proprio di farla qua per ospitare arte in un luogo d’arte – afferma il Presidente della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda -. Quindi, tante connessioni, dal fatto che noi curiamo e facciamo ricerca sulle fibrosi e dall’altro unire l’arte e la storia antica con l’arte moderna e la storia di oggi’.

Stretta sui visti ai cittadini russi, Kallas: "Viaggiare in Ue è un privilegio, non una cosa scontata"

Roma, 7 nov. (askanews) – “Iniziare una guerra e aspettarsi di potersi muovere liberamente in Europa è difficile da giustificare”, ha dichiarato l’Alta rappresentante europea Kaja Kallas, sul proprio profilo X, commentando la decisione della Commissione europea di inasprire le norme sui visti per entrare in Europa per i cittadini russi.

“L’UE sta inasprendo le norme sui visti per i cittadini russi a causa dei continui disagi causati dai droni e dei sabotaggi sul suolo europeo”, ha proseguito Kallas, concludendo affermando che “viaggiare nell’UE è un privilegio, non una cosa scontata”. Oggi la Commissione europea ha pubblicato una Decisione di esecuzione della Commissione, nella quale si è potuto appurare che “la guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina ha modificato profondamente il rischio migratorio e di sicurezza connesso ai richiedenti di visto russi” per l’Unione europea.

“La strumentalizzazione della migrazione da parte della Russia, gli atti di sabotaggio sul territorio degli Stati membri e nelle acque internazionali del Mar Baltico, le minacce di spionaggio cibernetico e industriale, nonché il potenziale uso improprio dei visti per diffondere propaganda a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina o per impegnarsi in altre attività sovversive a danno dell’Unione, implicano che le domande di visto presentate da cittadini russi debbano essere esaminate in modo approfondito e frequente prima del rilascio”, ha deciso la Commissione.

Pertanto, si legge nel documento, “devono essere applicate regole notevolmente più restrittive” al fine di “consentire agli Stati membri di mitigare le minacce all’ordine pubblico o alla sicurezza interna”. La Germania non prende decisioni di questo tipo in modo indipendente, ma rispetterà la richiesta della Commissione Europea di limitare il rilascio di visti Schengen a entrata multipla ai cittadini russi. Lo ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, Martin Giese.

In precedenza, la Commissione Europea aveva annunciato restrizioni sul rilascio di visti Schengen a entrata multipla per i cittadini russi nei Paesi dell’Unione europea.

“In generale, la Germania si attiene sempre a quanto deciso congiuntamente a livello europeo. Sarebbe stato questo il caso anche qui, ma, come già affermato, si tratta di una competenza dell’Ue. Parliamo di visti Schengen: sono regolati dal Codice delle Frontiere Schengen, che rientra nella giurisdizione dell’Unione Europea”, ha detto Giese ai giornalisti.

Segretario generale Fise Simone Perillo eletto nel Board della Fei

Roma, 7 nov. (askanews) – L’Assemblea generale della Fei (Federazione Equestre Internazionale), in programma oggi a Hong Kong, ha ufficializzato l’elezione del segretario generale della Fise (Federazione Italiana Sport Equestri) Simone Perillo nel Board dello stesso organismo internazionale. L’elezione – si legge in una nota – è arrivata con larga maggioranza dell’intera Assemblea, con 69 voti favorevoli, quattro contrari e un astenuto. Il Consiglio federale della Fise, con in testa il presidente Marco Di Paola, ha manifestato tutta la sua soddisfazione per questo importante traguardo.

Simone Perillo (52 anni), napoletano di nascita ma ormai romano d’adozione, è un manager con significative esperienze nel settore industriale e nella gestione dello sport. Nel 2017 è stato nominato Segretario generale della Federazione Italiana Sport Equestri, successivamente nel 2021 è entrato a far parte del Board della Federazione Equestre Europea (EEF), di cui è diventato vicepresidente vicario proprio lo scorso 7 ottobre. “Sono molto contento – ha dichiarato Perillo al termine dell’Assemblea – per l’ampio voto di fiducia ricevuto qui a Hong Kong dall’Assemblea generale Fei. È un significativo riconoscimento dell’autorevolezza della Fise e dell’intero movimento sportivo equestre italiano, che ha una consolidata tradizione e annovera numerose eccellenze proiettate verso il futuro”.

Perillo ha poi proseguito: “Durante l’Assemblea, oggi è intervenuto Niccolò Campriani, Olimpionico italiano straordinario e ora VicePresident for Sports-Los Angeles 2028, con una presentazione che ha illustrato la grande importanza degli Sport equestri nel panorama olimpico: è stata una fonte d’ispirazione. Farò del mio meglio per contribuire alla continua crescita degli Sport equestri in Italia e a livello internazionale”.

IIDEA inaugura la mostra sul settore dei videogiochi al MIMIT

Roma, 7 nov. (askanews) – Il mondo dei videogiochi non solo divertimento e relax, ma una vera e propria industria che si lega a temi come cultura, educazione, responsabilit ed innovazione. Proprio per questo a Roma presso Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy stata inaugurata la mostra “Videogiochi. Oltre l’intrattenimento”, un percorso che racconta uno dei settori economici in pi rapida crescita tra le industrie culturali e creative.

“Un settore in crescita, di quell’industria creativa e culturale italiana che oggi contraddistingue il Made in Italy anche per quanto riguarda i videogame, che sono diventati anch’essi un simbolo di eccellenza, di immaginazione, di creativit, di innovazione dell’impresa italiana” ha dichiarato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Tra il 2019 e il 2024, l’industria dei videogiochi cresciuta del 24%, arrivando a un valore complessivo di 26,8 miliardi di euro, con oltre 116.000 professionisti qualificati impiegati in Europa. Quasi la met della popolazione europea dai 6 ai 64 anni gioca ai videogiochi, con una distribuzione equilibrata tra uomini e donne (45%) e un’et media di 31 anni. In questo scenario, l’Italia si conferma tra i primi cinque mercati europei per il consumo di videogiochi e, allo stesso tempo, emerge come paese produttore con un enorme potenziale di crescita per imprese e professionisti italiani. Dati che confermano l’importanza ed il valore di questa mostra, promossa da IIDEA, l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi.

Thalita Malag, Direttrice Generale IIDEA, cos intervenuta in merito: “Abbiamo voluto questa mostra per dare un segnale sull’importanza che il settore dei videogiochi pu rivestire per l’Italia, non soltanto come mercato di consumo, ma soprattutto come hub di produzione. Noi pensiamo che si possa fare anche un po’ la differenza guardando a questo settore con grande seriet per quanto riguarda il potenziale dello sviluppo industriale nel nostro territorio”.

Una mostra che esplora il settore dei videogames attraverso quattro dimensioni principali: cultura e creativit, educazione, responsabilit ed innovazione.

“Inaugurare una mostra sul videogioco italiano, che ormai un’industria da 2,4 miliardi l’anno, molto importante perch farlo qui in questo palazzo, che il luogo iconico del Ministero del Made in Italy, significa riconoscere l’importanza di questa industria. Un’industria ormai in grande sviluppo, +8%, che insegna responsabilit e che si rivolge ormai a tutte le categorie, dai pi giovani fino agli ultra sessantacinquenni” ha aggiunto Federico Mollicone, Presidente della 7 Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati.

Palazzo Piacentini rester aperto al pubblico per visitare la mostra fino al 14 novembre con accesso gratuito a tutti gli interessati, con la possibilit di provare videogiochi, esperienze interattive e progetti alla presenza di sviluppatori ed editori.

Inaugurato il nuovo Anno Accademico dell’Universitas Mercatorum

Roma, 7 nov. (askanews) – Si tenuta, presso l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2025/2026 dell’Universitas Mercatorum. Un appuntamento rivolto all’innovazione, alla creativit e alla formazione come leve strategiche per la competitivit del sistema produttivo, come evidenziato dal Magnifico Rettore dell’Universitas Mercatorum Giovanni Cannata: “Una giornata particolare perch l’inaugurazione dell’anno accademico un’occasione per rendere conto, alla comunit accademica e alla societ, di quello che il senso di una universit. Una universit che parte del sistema universitario italiano, nel quale le universit telematiche svolgono un ruolo importante, offrendo anche opportunit di crescita per tante persone”.

Un evento che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale, come Giuliano Amato, Professore Emerito dell’Universit degli Studi di Roma “La Sapienza” e dell’Istituto Universitario Europeo: “La formazione in realt complessa, perch ci vogliono le competenze. L’universit stata inventata per dare le competenze, che per non bastano. La classe dirigente di un paese deve avere dentro di s il senso di una missione che va al di l dei fatti tecnici che ha imparato”. A fargli eco Alberta Ferretti, Cavaliere del Lavoro e imprenditrice della moda italiana, a cui stata conferita la Laurea Magistrale Honoris Causa in Comunicazione Digitale e Marketing: “Penso si sia notata moltissimo la mia emozione. E’ stata una bellissima onoreficenza e sono veramente grata all’istituto di avermela consegnata. Pensavo a una cosa molto pi privata, riservata, ma bello vedere un pubblico cos vasto. Mi sono sempre detta che siamo artefici del nostro successo o del nostro insuccesso, ci sono delle cose che capitano e dici che forse non ce la fai, ma proprio in quel momento che devi vedere dove stai sbagliando, correggerti e andare avanti”.

Presenti anche Luciano Violante, Presidente di Multiversity, Fabio Vaccarono, CEO di Multiversity e Presidente di Universitas Mercatorum, e Andrea Prete, Presidente di Unioncamere. La loro presenza certifica come, la missione condivisa, sia quella di arrivare a un sistema formativo aperto, dinamico e che guardi all’innovazione.

Tecnologia fra le corsie: il materiale sanitario lo porta il robot

Amsterdam, 7 nov. (askanews) – Un robot fra le corsie, per consegnare materiale sanitario, autonomanete e senza il coinvolgimento di alcun operatore. Si chiama ambyon 1 ed stato creato da una startup olandese.

“Ci siamo focalizzati sul settore sanitario – spiega il ceo della startup che sar presente al Ces 2026 a Las vegas (e ha partecipato al Ces Unveiled Europe ad Amsterdam – Un terzo del tempo degli operatori sanitari dedicato ad attivit logistiche, tempo che potrebbe essere impiegato in modo pi proficuo nella cura dei pazienti”.

Cuore del robot il semantic Perception Core, software proprietario che gli permette di muoversi agilmente anche fra corridoi affollati secondo quanto stimano i creatori. L’obiettivo che il robot possa occuparsi delle attivit di trasporto di routine all’interno degli ospedali, spostandosi in modo autonomo tra reparti, farmacie, laboratori e altri dipartimenti senza la necessit di adottare infrastrutture, come binari ad esempio, all’interno dell’ospedale e evitando ritardi, distrazioni e errori umani.

Basket, varata la Nba Europe, 12 squadre, due italiane

Roma, 7 nov. (askanews) – È ufficiale: la NBA porta il suo brand e la sua ambizione negli stadi europei con la nascita della NBA Europe, una lega pensata per affermare il basket professionistico sul continente e, nel lungo termine, integrarsi con la controparte americana. Al Football Business Forum di Milano, George Aivazoglou ha illustrato la roadmap che porterà al via della competizione nell’autunno 2027.

La nuova lega sarà composta da sedici squadre, dodici delle quali con posto fisso e quattro qualificate tramite merito sportivo. Una proveniente dalla Basketball Champions League e le altre tre scelte attraverso i campionati nazionali. Le città coinvolte per le franchigie permanenti saranno Milano, Roma, Londra, Manchester, Parigi, Lione, Madrid, Barcellona, Berlino, Monaco, Atene e Istanbul.

Aivazoglou ha sottolineato il ruolo centrale di Milano, definendola «la casa di alcuni dei brand più famosi al mondo», e indicandola come uno dei punti di riferimento per l’intero progetto grazie alla presenza di una cultura sportiva consolidata e infrastrutture di livello. Per Roma, invece, ha parlato di una grande base di tifosi e della possibilità di rilanciare una squadra storica o crearne una nuova, capace di rappresentare la capitale in un contesto internazionale.

L’obiettivo è duplice: consolidare un campionato europeo di altissimo livello e, in prospettiva, creare un ponte competitivo con la NBA americana. Aivazoglou ha infatti accennato a una possibile formula “intercontinentale”, sul modello dei tornei mondiali per club del calcio, in cui le squadre europee potrebbero affrontare quelle statunitensi.

Le sfide non mancano. Innanzitutto, la questione delle infrastrutture: serviranno arene moderne, sostenibili e capaci di offrire un’esperienza di alto livello per tifosi e media. Poi quella del brand: in alcune città si potrebbero coinvolgere club di calcio già affermati ma senza una sezione cestistica, mentre in altre si ripartirà da zero. Altrettanto importante sarà mantenere un elevato livello tecnico e competitivo, bilanciando la stabilità delle franchigie fisse con la meritocrazia delle qualificazioni annuali.

Sul piano regolamentare e gestionale, la NBA Europe dovrà affrontare temi delicati come i diritti dei giocatori, la compatibilità con le leghe nazionali e la sostenibilità economica del nuovo modello. Ma la direzione è tracciata: creare un ecosistema globale del basket, capace di unire sport, intrattenimento e business, e di far crescere il movimento europeo a livello mediatico e tecnico.

Calcio, Ufficiale, Vanoli nuovo allentore della Fiorentina

Roma, 7 nov. (askanews) – E’ iniziata l’era di Paolo Vanoli alla Fiorentina. È infatti ufficiale la firma dell’allenatore con i viola. L’annuncio è arrivato sul sito della Fiorentina. L’intesa era stata trovata dopo la sconfitta per 2-1 col Mainz in Conference League. E sempre nella serata di ieri, Vanoli aveva firmato la risoluzione del contratto col Torino che aveva guidato nella scorsa stagione. Un passato da calciatore a Firenze tra il 2000 e il 2002 per il nuovo allenatore, che aveva festeggiato anche una Coppa Italia (2001) e che nella mattinata di oggi (venerdì 7 novembre) ha raggiunto il Viola Park dove nel pomeriggio dirigerà il primo allenamento con la squadra.

Il comunicato della Fiorentina: “ACF Fiorentina comunica che Paolo Vanoli è il nuovo allenatore della Prima Squadra viola. Vanoli, nato a Varese il 12 Agosto del 1972, ha allenato in carriera le Nazionali Giovanili Azzurre Under 16, Under 18 e Under 19, lo Spartak Mosca, con cui ha vinto una Coppa di Russia, il Venezia ed il Torino. Il nuovo allenatore gigliato dirigerà il suo primo allenamento al Viola Park nel pomeriggio di oggi”.

Calcio, Ufficiale, Vanoli nuovo allentore della Fiorentina

Roma, 7 nov. (askanews) – E’ iniziata l’era di Paolo Vanoli alla Fiorentina. È infatti ufficiale la firma dell’allenatore con i viola. L’annuncio è arrivato sul sito della Fiorentina. L’intesa era stata trovata dopo la sconfitta per 2-1 col Mainz in Conference League. E sempre nella serata di ieri, Vanoli aveva firmato la risoluzione del contratto col Torino che aveva guidato nella scorsa stagione. Un passato da calciatore a Firenze tra il 2000 e il 2002 per il nuovo allenatore, che aveva festeggiato anche una Coppa Italia (2001) e che nella mattinata di oggi (venerdì 7 novembre) ha raggiunto il Viola Park dove nel pomeriggio dirigerà il primo allenamento con la squadra.

Il comunicato della Fiorentina: “ACF Fiorentina comunica che Paolo Vanoli è il nuovo allenatore della Prima Squadra viola. Vanoli, nato a Varese il 12 Agosto del 1972, ha allenato in carriera le Nazionali Giovanili Azzurre Under 16, Under 18 e Under 19, lo Spartak Mosca, con cui ha vinto una Coppa di Russia, il Venezia ed il Torino. Il nuovo allenatore gigliato dirigerà il suo primo allenamento al Viola Park nel pomeriggio di oggi”.

Calcio, De Rossi: "Genova posto giusto per me"

Roma, 7 nov. (askanews) – “Dirò sempre la verità. E dobbiamo far tornare il Ferraris un inferno”. Parola di Daniele De Rossi, nuovo allenatore del Genoa dopo l’esonero di Patrick Vieira.

Termina con un sorriso la prima conferenza stampa di Daniele De Rossi da nuovo allenatore del Genoa. Un ritorno in panchina carico di emozione, consapevolezza e un filo di destino. «Il Genoa è una grande squadra – esordisce -. Per me è un onore essere qui. Sono emozionato, contento e carico. Questo ruolo va ricoperto con onore e rispetto per il posto in cui si è».

L’ex tecnico della Spal ha raccontato cosa lo ha convinto ad accettare: «In primis il direttore Lopez. Galliani, dopo la mia esperienza alla Spal, mi disse di non scegliere mai la squadra in base alla piazza, ma ai dirigenti. Qui ho trovato persone con cui posso lavorare bene, ho sentito subito la loro vicinanza».

De Rossi parte da un’idea precisa di gioco, ma non chiude a nulla: «Questa squadra è stata costruita per giocare col 4-2-3-1, ma ci sono margini per cambiare. Gli allenatori devono adattare le loro idee al materiale che hanno a disposizione».

Sulla sfida di domenica contro la Fiorentina, il tecnico è diretto: «Se avessi potuto scegliere la squadra da non affrontare al debutto sarebbe stata proprio la Fiorentina. Ma anche noi siamo forti. Voglio vedere un Genoa come quello che ho affrontato tante volte da giocatore: tosto, vivo, capace di andare oltre lo sforzo».

Non mancano le riflessioni personali. «Credo molto nella comunicazione – spiega -. È fondamentale nel lavoro di un allenatore. Dirò sempre la verità, è una mia regola». E ancora: «L’esperienza da dirigente all’Ostiamare mi ha insegnato molto: capire cosa pensa un presidente o un direttore aiuta a crescere».

Il legame emotivo con Roma e Boca Juniors, inevitabilmente, riemerge: «Il Boca ha la stessa filosofia dei romanisti. Quando smisi di giocare per la Roma scelsi Buenos Aires per quella passione. Qui a Genova sento la stessa energia, può nascere un grande amore».

Sarà assente in panchina per squalifica, un curioso intreccio con il passato: «La coincidenza mi fa sorridere. Non mi meritavo quell’espulsione, ma pagherò cara la mia assenza. Da allenatore non mi piace stare lontano dal campo».

E quando gli chiedono dell’amore dei tifosi di Roma e Boca, risponde con sincerità: «A volte non me l’aspetto, ma è bello. Ora però sono concentrato sull’amore di un’altra tifoseria. Mi piacerebbe andarmene tra qualche anno con un’altra curva che mi vuole bene».

Poi l’appello, che più che un appello è una dichiarazione di intenti: «Dobbiamo portare i tifosi dalla nostra parte. Voglio far tornare il Ferraris un inferno. Voglio una squadra che, pur di non perdere, vada oltre il proprio sforzo».

Daniele De Rossi inizia così la sua nuova avventura. Con umiltà, passione e la consapevolezza di chi ha già vissuto la grandezza del calcio, ma sa che le sfide più vere cominciano sempre da zero.

Cop30, il Papa: se volete coltivare la pace abbiate cura del creato

Roma, 7 nov. (askanews) – “Se volete coltivare la pace, abbiate cura del creato. Esiste un chiaro legame tra la costruzione della pace e la tutela del creato”. Lo scrive Papa Leone XIV in un messaggio letto dal cardinale Pietro Parolin a tutti i partecipanti alla trentesima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, a Belèm, in Brasile. Il Santo Padre, citando Benedetto XVI, aggiunge: “‘La ricerca della pace da parte degli uomini di buona volontà diventerebbe sicuramente più facile se tutti riconoscessero l’indivisibile relazione tra Dio, gli esseri umani e l’intera creazione “Se da un lato, in questi tempi difficili, l’attenzione e la preoccupazione della comunità internazionale sembrano concentrarsi principalmente sui conflitti tra le nazioni, dall’altro, vi è anche una consapevolezza sempre crescente che la pace è minacciata anche dalla mancanza del dovuto rispetto per il creato, dal saccheggio delle risorse naturali e da un progressivo declino della qualità della vita a causa dei cambiamenti climatici”, continua il Pontefice. “A causa della loro natura globale, queste sfide mettono in pericolo la vita di tutti su questo pianeta e richiedono quindi cooperazione internazionale e un multilateralismo coeso e lungimirante che metta al centro la sacralità della vita, la dignità donata da Dio a ogni essere umano e il bene comune”.

Ma “purtroppo, osserviamo approcci politici e comportamenti umani che vanno nella direzione opposta, caratterizzati da egoismo collettivo, disprezzo per gli altri e miopia. “Nel mezzo di un mondo in fiamme, a causa sia del riscaldamento globale che dei conflitti armati”, questa Conferenza dovrebbe diventare un segno di speranza, attraverso il rispetto mostrato per le opinioni degli altri nello sforzo congiunto di ricercare un linguaggio e un consenso comuni, mettendo da parte gli interessi egoistici, tenendo presente la responsabilità reciproca e quella delle generazioni future”.

Svelato il programma della Milano Music Week dal 17 al 23 novembre

Milano, 7 nov. (askanews) – Dal 17 al 23 novembre 2025 Milano ospita la nona edizione della Milano Music Week, diventando un palcoscenico diffuso con concerti, dj set, showcase, workshop e panel, dove artisti, professionisti e appassionati celebrano la musica promuovendo inclusione e innovazione.

È un progetto del Comune di Milano – Spettacolo – Assessorato alla Cultura, promosso da AssoConcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e organizzato da Butik s.r.l. Impresa Sociale.

La Direzione Artistica è affidata a Nur Al Habash, affiancata da Tananai, curatore speciale di questa edizione che ha ideato i due eventi di apertura al Teatro Triennale Milano, una delle location ufficiali di quest’anno: “E se l’AI fosse stonata? Dialogo sull’intelligenza artificiale e la musica tra Tananai e Vittorio Maria Dal Maso” e “Tananai, okgiorgio, e il manuale di sopravvivenza per producer musicali”.

Ad anticipare gli eventi di e con Tananai, sempre nella stessa location, l’annuale convegno dei promotori sullo stato della musica “Il futuro della musica è adesso: sfide e strategie per un’industria in evoluzione” (17 novembre, ore 16.30). «La Milano Music Week è un punto di riferimento per chi vive e lavora nel mondo della musica. Credo sia fondamentale circondarsi di persone che condividono le nostre stesse passioni e che ci sappiano stimolare, bisogna lasciarsi contaminare. Questa settimana rappresenta proprio questo: una comunità che si incontra e cresce insieme. Ho accettato di essere curatore della Milano Music Week non per mettermi al centro, ma per dare voce e spazio a professionisti che stimo, con l’auspicio di ispirare chi sogna di intraprendere questo mestiere» Tananai.

Quest’anno raddoppiano gli appuntamenti e le location ufficiali. Tantissimi gli artisti coinvolti in talk e progetti speciali per tutta la settimana.

Il 20 novembre al Piccolo Teatro Grassi Cesare Cremonini presenta in anteprima l’album live “Cremonini Live25”.

Frah Quintale partecipa al format di Mattia del Moro “Da disco nasce disco”; Manuel Agnelli, Paolo Fresu, Tosca e Stefano Senardi dialogano sullo stato della musica in Italia (by MAC); Mara Sattei racconta i suoi dischi del cuore a Fondamentali Podcast; Willie Peyote si confronta con il proprio passato tra vecchie interviste e dichiarazioni (by Cromosomi); Tommaso Colliva (Calibro 35), Carlo Corbellini (Post Nebbia) e Coca Puma si confrontano su dove sta andando la musica oggi (by Believe e Dischi Sotterranei) e tanti altri protagonisti si raccontano in chiave inedita. AssoConcerti accende i riflettori sul ruolo delle donne nel settore della musica live, sull’impatto economico dei concerti sui territori, in particolare sulla città di Milano, e sulla sostenibilità ambientale. Assomusica focalizza l’attenzione su come concerti e festival possano diventare strumenti concreti di valorizzazione territoriale, capaci di promuovere coesione sociale e partecipazione giovanile. Insieme, AssoConcerti e Assomusica guardano al futuro, affrontando il tema del sostegno pubblico alla musica dal vivo. FIMI invita Frank Briegmann, Chairman & CEO of Universal Music Central Europe and Deutsche Grammophon, per uno sguardo sull’evoluzione dell’industria, NUOVO IMAIE, analizza i diritti connessi nell’era digitale e SIAE racconta il lavoro degli A&R e delle publishing company e sfata i falsi miti più diffusi sulla Società Italiana degli Autori ed Editori, oltre a portare per il terzo anno alla Milano Music Week i Siae Music Awards, il 22 novembre al Superstudio Più. Milano Music Week 2025 è realizzata anche grazie al contributo dei suoi sponsor che sostengono la cultura e la creatività.

Il programma è presente sul sito ufficiale con indicate le modalità di accesso ai vari appuntamenti. Gli eventi organizzati dalla direzione artistica della Milano Music Week e dai promotori sono a ingresso gratuito previa registrazione su DICE. Le registrazioni aprono oggi alle ore 15.00.

Trump ospita Orbßn alla Casa Bianca: Ucraina e petrolio russo in agenda

New York, 07 nov. (askanews) – L’accoglienza del Primo ministro ungherese Viktor Orbßn alla Casa Bianca da parte del Presidente Trump oggi offre al leader europeo un’importante piattaforma per dimostrare che la partnership tra i due leader conservatori è ancora forte. Orbßn è atteso alle 17.30 italiane per un saluto alla stampa, a cui seguirà un pranzo ufficiale.

Un portavoce della Casa Bianca ha dichairato che Trump e Orbßn hanno “un buon rapporto” e discuteranno di aree “di reciproco interesse”. Ucraina e petrolio russo saranno temi in agenda. Orbßn, che chiede a Trump di concedere all’Ungheria un’esenzione per continuare a importare petrolio russo senza subire le sanzioni Usa, si presenterà con un pacchetto di cooperazione economica che prevede acquisto di carburante nucleare per la centrale nucleare ungherese e ribadirà la disponibilità ad ospiratare un vertice tra presidente russo e americano.

Abu Mazen ringrazia Mattarella per il sostegno umanitario

Roma, 7 nov. (askanews) – Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), “ha espresso gratitudine per il sostegno umanitario dell’Italia al popolo palestinese”, nel corso dell’incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella. E’ quanto si legge nella nota diffusa dall’agenzia di stampa Wafa.

Abu Mazen ha citato “l’accoglienza per le cure mediche dei bambini feriti, l’addestramento delle forze di polizia palestinesi, la partecipazione alla missione di monitoraggio europea al valico di Rafah e la cooperazione in materia di sicurezza tra i due Paesi”.

Le forze speciali ucraine hanno colpito un deposito di pretrolio russo in Crimea

Roma, 7 nov. (askanews) – Le Forze per le operazioni speciali (SSO) dell’Ucraina hanno dichiarato oggi che i loro droni a lungo raggio hanno colpito un deposito di petrolio e strutture logistiche in Crimea. Lo riferisce il giornale ucraino Kyiv Indipendent.

Il deposito di petrolio, nei pressi del villaggio di Hvardiiske, a soli 20 chilometri a nord di Simferopol, è stato colpito e un serbatoio RVS-400 pieno, progettato per immagazzinare petrolio, prodotti petroliferi e altri liquidi, è stato distrutto, hanno affermato le Forze per le operazioni speciali, come riportato dal giornale ucraino.”Le Forze per le operazioni speciali continuano ad agire in modo asimmetrico nel contrastare le capacità militari del nemico”, hanno affermato le SSO ucraine su Telegram.

Le Forze speciali ucraine hanno affermato che i suoi droni hanno colpito anche alcuni depositi di petrolio e impianti di stoccaggio di carburante a Simferopol e dintorni, nonché due treni con vagoni cisterna carichi di prodotti petroliferi in un sito di carico-scarico, riporta il giornale ucraino.

Le forze speciali ucraine hanno colpito un deposito di pretrolio russo in Crimea

Roma, 7 nov. (askanews) – Le Forze per le operazioni speciali (SSO) dell’Ucraina hanno dichiarato oggi che i loro droni a lungo raggio hanno colpito un deposito di petrolio e strutture logistiche in Crimea. Lo riferisce il giornale ucraino Kyiv Indipendent.

Il deposito di petrolio, nei pressi del villaggio di Hvardiiske, a soli 20 chilometri a nord di Simferopol, è stato colpito e un serbatoio RVS-400 pieno, progettato per immagazzinare petrolio, prodotti petroliferi e altri liquidi, è stato distrutto, hanno affermato le Forze per le operazioni speciali, come riportato dal giornale ucraino.”Le Forze per le operazioni speciali continuano ad agire in modo asimmetrico nel contrastare le capacità militari del nemico”, hanno affermato le SSO ucraine su Telegram.

Le Forze speciali ucraine hanno affermato che i suoi droni hanno colpito anche alcuni depositi di petrolio e impianti di stoccaggio di carburante a Simferopol e dintorni, nonché due treni con vagoni cisterna carichi di prodotti petroliferi in un sito di carico-scarico, riporta il giornale ucraino.

IPA: "agghiacciante" licenziare giornalista Nunziati per la domanda

Roma, 7 nov. (askanews) – L’Associazione Internazionale della Stampa (API) o International Press Association (IPA) ha espresso oggi la sua profonda preoccupazione dopo il licenziamento del giornalista italiano Gabriele Nunziati, collaboratore dell’agenzia di stampa Agenzia Nova, “reo” di aver fatto una domanda ritenuta “inappropriata” durante la conferenza stampa quotidiana della Commissione Europea del 13 ottobre 2025.

“I giornalisti pongono domande difficili, a volte scomode. È il nostro lavoro – ha dichiarato Dafydd ab Iago, Presidente dell’API-IPA, in un comunicato – è anche un pilastro fondamentale della libertà di stampa. Sanzionare un giornalista per averlo fatto in una conferenza stampa invia un messaggio agghiacciante a tutti i corrispondenti a Bruxelles”.

Nunziati aveva chiesto alla portavoce della Commissione, Paula Pinho, e ad Anouar El Anouni, portavoce per gli affari Esteri e la Politica di sicurezza, se “anche Israele dovrebbe pagare per la ricostruzione di Gaza”, visto che l’Ue chiede ripetutamente che “la Russia paghi per la ricostruzione dell’Ucraina”.

Secondo API-IPA, il licenziamento del giornalista potrebbe costituire una misura “sproporzionata, punitiva e potenzialmente illegale”, contraria al diritto del lavoro italiano e ai principi europei in materia di libertà di stampa.

L’associazione sottolinea inoltre che la Commissione Europea non ha avuto “alcun contatto” con l’agenzia in merito e rimane “aperta a tutte le domande” sollevate durante le sue conferenze stampa.

“Il dialogo professionale e la formazione dovrebbero prevalere sulle sanzioni”, sottolinea il presidente ab Iago, che invita l’Agenzia Nova a riconsiderare la sua decisione e a ribadire il suo impegno per “indipendenza, proporzionalità ed equità” nel trattamento dei giornalisti.

API-IPA ribadisce infine la sua solidarietà a tutti i giornalisti che esercitano la loro professione “liberamente, responsabilmente e senza timore di ritorsioni”.

Manovra, Landini: se la cambiano non ci sarà lo sciopero generale

Roma, 7 nov. (askanews) – “In queste ore ci sono molti commenti” sullo sciopero generale contro la manovra proclamato dalla Cgil per il 12 dicembre. Così il leader della confederazione Maurizio Landini concludendo, a Firenze, l’assemblea nazionale dei delegati.

“Qualcuno è arrivato anche a dirci se possiamo cambiare giornata – ha detto – vorrei rispondere con molta tranquillità: se vogliono, hanno la possibilità anche che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra, perché dovrebbero essere anche un po’ umili. Vorrei che fosse chiaro a tutti: non è che proclamiamo gli scioperi perché qualcuno ci è antipatico, per il gusto di proclamarli. Stiamo proclamando questo sciopero non contro qualche persona, lo stiamo proclamando perché ci sia un cambiamento reale della vita delle persone e di chi, per vivere, ha bisogno di lavorare. Stiamo chiedendo di aumentare i salari; andare a prendere i soldi dove sono; investire sulla sanità e sulla scuola. Stiamo chiedendo, cioè, di fare quello che è necessario per ricostruire quella giustizia sociale e l’uguaglianza che in questo Paese è stata cancellata”.

Garante Privacy: nostra gestione corretta, no a mistificazioni

Milano, 7 nov. (askanews) – “E’ stato pubblicato sul giornale ‘Il Fatto Quotidiano’ del 5 novembre l’articolo dal titolo ‘Il Garante ci costa 50 milioni l’anno: stipendi da 250 mila euro’. In tale articolo, con richiamo all’anticipazione della puntata di ‘Report’ del prossimo 9 novembre, si prospetta che il costo delle spese di rappresentanza del Garante ammonterebbe a 400 mila euro. Si tratta di dati che esprimono una palese mistificazione, sia metodologica che contenutistica”. Lo afferma il Garante per la Protezione dei Dati Personali, precisando che “le recenti notizie divulgate su stampa e televisioni” sulla situazione finanziaria del Garante, “rendono non più procrastinabili alcuni, necessari, chiarimenti, finalizzati a ribadire, nella verità della rappresentazione, l’efficienza amministrativa dell’Autorità”.

“Fare inchieste giornalistiche sul funzionamento di un’Autorità amministrativa indipendente come il Garante per la protezione dei dati personali rappresenta un elemento centrale nella vita democratica ma è indispensabile che tali inchieste siano svolte senza pregiudizi e con l’obiettività necessaria a garantire all’opinione pubblica un’informazione corretta e attendibile”, sottolinea il Garante della Privacy, mettendosi a disposizione “per ogni ulteriore informazione sia ritenuta utile o necessaria per meglio comprendere i costi di funzionamento dell’Autorità e trarre ogni conseguente conclusione sulla correttezza della sua gestione”.

Il Garante della Privacy, si legge nella nota, “come tutte le autorità indipendenti, non è un’azienda di servizi, ma un’amministrazione pubblica: il pagamento degli stipendi e delle indennità, dovute per legge e disciplinate dalla legge, è in perfetta linea con analoghi dati rinvenibili per l’Antitrust (84%) e per l’Agcom (76%), come è agevolmente ricavabile dai rispettivi siti. Il tutto a dimostrazione di una percentuale assolutamente fisiologica”.

Quanto al trattamento economico dei componenti del Collegio, si tratta di una disciplina “regolata dall’art. 153, comma 6 del Codice Privacy (d.lgs. n. 196/2003), novellato dall’art. 9, comma 1, lettera h) del DL 139/2021, convertito con modificazioni dalla legge 205/2021 in cui è previsto che ‘al presidente e ai componenti compete una indennità di funzione pari alla retribuzione in godimento al primo Presidente della Corte di Cassazione, nei limiti previsti dalla legge per il trattamento economico annuo omnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze pubbliche emolumenti o retribuzioni nell’ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con pubbliche amministrazioni statali. L’indennità di funzione di cui al primo periodo è da ritenere onnicomprensiva ad esclusione del rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate in occasione di attività istituzionali’. Si tratta del compenso previsto per i componenti di tutte le principali autorità amministrative indipendenti (AGCM, AGCOM, ART, ARERA, IVASS, CONSOB)”.

Torino Film Festival, Chatrian: appuntamento pi atteso dai torinesi

Torino, 7 nov. (askanews) – “Il Torino Film Festival l’appuntamento pi atteso dai torinesi, almeno per chi ama il cinema, un momento di festa collettiva, soprattutto da quando Giulio Base ha preso la direzione artistica, perch la festa si colora anche di star importanti che permettono di far sognare; una festa per i commercianti, perch arrivano perone dal tutto il mondo, e per chi ama il cinema, perch il TFF da sempre un luogo di scoperta di nuove voci del cinema e dove si possono vedere film che spesso non escono poi in sala e a me piace ricordare che il cinema oggi pi che mai un ‘sismografo’, perch ci permette di capire dove va il mondo grazie al racconto dei registi”.

Cos Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, a margine della presentazione a Roma del 43esimo Torino Film Festival che si terr dal 21 al 29 novembre.

Due decenni di Lucio Fontana in mostra da Brun a Milano

Milano, 7 nov. (askanews) – Due decenni di arte di Lucio Fontana in una mostra elegante che in qualche modo fa una piccola sintesi del lavoro dell’artista italo-argentino, in particolare in relazione alla citt di Milano, suo luogo d’adozione. La propone la galleria Brun Fine Art, con il titolo di “Lucio Fontana. Oltre la superficie”. Anna Cramarossa la gallery manager della sede di Via Ges a Milano.

“Il concetto era proprio quello di portare in mostra tutta la carriera artistica di Lucio Fontana – ha detto ad askanews – partiamo proprio dalle ceramiche degli anni Cinquanta in mostra abbiamo tre piatti di ceramica, ognuno rappresentante una natura morta, una corrida e una battaglia, accompagnati da tre Crocifissi in ceramica e successivamente tre Tagli della met degli anni Sessanta, uno su fondo blu, uno su fondo rosso uno su fondo bianco e infine, per completare il percorso espositivo, abbiamo la serie dei Teatrini che vanno dal 1966 al 1968”.

La mostra allestita con cura, le opere dialogano tra loro e creano una sensazione di ingresso nel spazio ideale del lavoro di Fontana, che chiaramente molto conosciuto, ma ha la forza di rivelare ogni volta qualcosa di nuovo e di diverso, qualche sfaccettatura che rinnova l’emozione.

Manovra, Conte: soldi da armi a industria, oggi chiamerò Meloni e Urso

Roma, 7 nov. (askanews) – “Oggi pomeriggio chiamerò Urso, chiamerò Meloni: confido che si riconoscano le vere priorità. Adesso c’è la legge di bilancio, se non interveniamo adesso, quando interveniamo?”. Lo ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, parlando della crisi industriale italiana in collegamento da Pomigliano d’Arco (Na) con L’aria che tira su La7.

Bisogna “prendere i soldi dalle armi” per le filiere industriali “più in difficoltà produttive, in particolare dell’automotive”, ha osservato. “Noi l’abbiamo chiesto già in Europa – ha ricordato l’ex presidente del Consiglio – anziché fare un piano di riarmo per ottocento miliardi facciamo invece un piano per automotive. Abbiamo un’emergenza in Italia, abbiamo crisi aziendali che aumentano, tasse che aumentano, salari reali in cui abbiamo perso dal 2021 quasi il 10 per cento del potere d’acquisto. Perché non ci dedichiamo a questo, perché invece diciamo che buttiamo tutti i soldi nelle armi?”

Torino Film Festival, edizione 43 tra star e amore per il cinema

Roma, 7 nov. (askanews) – Il 43esimo Torino Film Festival – che si terrà dal 21 al 29 novembre sarà nel segno dell’amore per il cinema puro. Niente serie tv in programma, ha rivendicato il direttore artistico Giulio Base, al suo secondo festival, presentando la nuova edizione a Roma, all’Acquario Romano. Come l’anno scorso 120 titoli, 23 in anteprima mondiale, frutto di una “cernita accurata” tra 6.000 arrivati da tutto il mondo ha detto Base.

Il TFF 2025, che si tiene sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema, presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Carlo Chatrian, aprirà il 21 al Teatro Regio con “Eternity” di David Freyne in anteprima italiana, commedia che porta il pubblico in un aldilà in cui ogni anima ha sette giorni per scegliere con chi condividere la propria vita eterna. Co-conduttrice della cerimonia di apertura e di chiusura sarà Laura Chiatti.

Sarà un’edizione molto al femminile, sempre nel rispetto dell’identità del festival, di anteprime e autori originali, con numerosi ospiti del cinema europeo e molto al femminile, ha spiegato il direttore artistico: dei 16 titoli in concorso, 10 sono di registe donne e le presidenti delle giurie sono tre donne: Ippolita di Majo, Giovanna Gagliardo e Lina Sastri. Tra i temi più ricorrenti nei film di questa edizione, ci sarà quello dell’infanzia.

Tornano le tre sezioni di concorso, lungometraggi, documentari e cortometraggi, e le tre non competitive, Fuori concorso, Zibaldone e Retrospettiva, dedicata a Paul Newman. Dodici i premi, le Stelle della Mole, che porteranno star e ospiti a Torino, come Spike Lee, Vanessa Redgrave, Franco Nero, Juliette Binoche, Daniel Bruhl, James Franco, Terry Gilliam, Claude Lelouch, Aleksandr Sokurov, Hanna Schygulla, Jacqueline Bisset, solo per citarne alcuni. Tra gli italiani, Stefania Sandrelli, Sergio Castellitto, Barbara Bobulova, Fortunato Cerlino, Pilar Fogliati.

Tra i film in concorso, l’italiano “Il protagonista” di Fabrizio Benvenuto ed “Eva” di Emanuela Rossi. Ricche le sezione Zibaldone e il Fuori Concorso, con titoli che vanno da “Highest 2 Lowes” di Spike Lee, al palestinese “The Teacher” di Farah Nabulsi a “Billy Knight” di Alec Griffen Roth, fino agli italiani “Vita mia” di Edoardo Winspeare, “Zorro” di Sergio Castellitto, “Strike – Figli di un’era sbagliata” di Gabriele Berti, Giovanni Nasta, Diego Tricarico e “Separazioni” di Stefano Chiantini.

“Le opere concepite per la sala sono il cuore del festival – ha aggiunto Base – tutto è pensato per il mio amore per il cinema ed è legato al cinema, anche gli incontri con le star”.

Report, Pd: cosa dice Meloni di indiscrezioni su Garante Privacy?

Milano, 7 nov. (askanews) – “Apprendiamo dagli anticipi della trasmissione Report che, secondo documenti in possesso della redazione, nel 2021 – in piena pandemia – un componente del Garante della Privacy, Pasquale Stasio Ghiglia, avrebbe informato Giorgia Meloni dell’avvertimento formale inviato dal Garante al Governo Draghi riguardo al Green Pass, prima che tale comunicazione fosse resa pubblica. Se confermato, si tratterebbe di un fatto di estrema gravità: un organo indipendente avrebbe anticipato a una forza politica — allora all’opposizione — un provvedimento ufficiale destinato al Governo della Repubblica. Una dinamica che solleva interrogativi sul rispetto dei ruoli istituzionali e sull’utilizzo di informazioni riservate in un momento così delicato per il Paese. Per questo motivo chiediamo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni cosa ne pensa?”. Lo dichiarano in una nota i componenti Pd in commissione di vigilanza sulla Rai. “L’indipendenza delle autorità e la trasparenza delle istituzioni devono essere tutelate sempre, a maggior ragione quando si parla di gestione della pandemia e di provvedimenti che hanno inciso sulla vita di milioni di cittadini. Il Paese ha diritto a risposte chiare”.

MotoGP, Alex Marquez il più veloce nelle libere in Portogallo

Roma, 7 nov. (askanews) – Il weekend della MotoGP a Portimao, per il Gp di Portogallo, penultimo appuntamento del motomondiale, è iniziato col miglior tempo di Alex Marquez davanti a Bezzecchi e Jack Miller. Ottimo debutto di Bulega sulla Ducati ufficiale, 14° a meno di un secondo di ritardo. Male invece Bagnaia, 17° e in grande difficoltà. Raul Fernandez in ospedale per accertamenti dopo una caduta in curva 1. Alle 16, le Pre-qualifiche con in palio i primi dieci pass per il Q2 del sabato

Dl Energia, Pichetto: settimana prossima in Cdm, poi intervento su prezzi

Torino, 7 nov. (askanews) – “Il Dl Energia lo dividiamo in due, quello della rete e quello dei prezzi. Quello della rete doveva gi andare questa settimana in Cdm, ma mancavo io fisicamente, ero a Bruxelles in trattativa sul fondo clima e quindi la prossima settimana lo mandiamo” (in Cdm ndr). Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, all’inaugurazione dello stabilimento di Mole Urbana, ex Blutec, ad Orbassano alle porte di Torino.

“Poi stiamo lavorando a un qualcosa che riguarda il sistema prezzi, un provvedimento sui prezzi, che deve venire prima di fine anno”. Su eventuali forbici di riduzione prezzo Pichetto ha risposto “prima di comprare le forbici bisogna sapere quali sono”.

Calcio, i convocati di Gattuso per Moldavia e Norvegia

Roma, 7 nov. (askanews) – Il ct della nazionale italiana di calcio, Gennaro Gattuso, ha diramato la lista dei convocati per gli ultimi due impegni nel girone di qualificazione alla Coppa del Mondo in programma giovedì 13 novembre a Chisinau con la Moldavia e domenica 16 a Milano contro la Norvegia. Gattuso, per il raduno che inizierà lunedì 10 novembre a Coverciano, ha chiamato 27 calciatori: prima chiamata in Nazionale maggiore per il portiere del Cagliari Elia Caprile, mentre ritrovano la maglia azzurra Alessandro Buongiorno e Samuele Ricci, assenti rispettivamente dal marzo 2025 e dallo scorso giugno. Torna tra i convocati anche Gianluca Scamacca, già scelto da Gattuso a settembre ma costretto a lasciare il raduno prima del match di Bergamo con l’Estonia non avendo pienamente recuperato dal risentimento con cui si era presentato a Coverciano. Nicolò Barella, ammonito lo scorso 14 ottobre in occasione della sfida con Israele, salterà per squalifica la partita con la Moldova. Tre gli azzurri in diffida: Andrea Cambiaso, Davide Frattesi e Sandro Tonali. Questi i convocati: PORTIERI: Elia Caprile (Cagliari), Marco Carnesecchi (Atalanta), Gianluigi Donnarumma (Manchester City), Guglielmo Vicario (Tottenham); DIFENSORI: Alessandro Bastoni (Inter), Raoul Bellanova (Atalanta), Alessandro Buongiorno (Napoli), Riccardo Calafiori (Arsenal), Andrea Cambiaso (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Matteo Gabbia (Milan), Gianluca Mancini (Roma); CENTROCAMPISTI: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Inter), Manuel Locatelli (Juventus), Samuele Ricci (Milan), Sandro Tonali (Newcastle);

ATTACCANTI: Francesco Pio Esposito (Inter), Moise Kean (Fiorentina), Riccardo Orsolini (Bologna), Matteo Politano (Napoli), Giacomo Raspadori (Atletico Madrid), Mateo Retegui (Al-Qadsiah), Gianluca Scamacca (Atalanta), Mattia Zaccagni (Lazio).

Manovra, Fratoianni: Avs da sempre a favore patrimoniale, è giusta

Roma, 7 nov. (askanews) -“Noi veramente proponiamo la patrimoniale da sempre: è una proposta che Alleanza Verdi Sinistra ha messo in campo a lungo in solitudine . Se oggi si allarga il quadro delle forze politiche che sostengono la tassazione delle grandi ricchezze , e sono d’accordo su questa proposta noi siamo ben felici”. Lo afferma Nicola Fratoianni parlando con i cronisti a margine della conferenza stampa di Avs sulle proposte per il Mezzogiorno.

“Certo siamo per un’iniziativa che guardi al resto dell’Europa ma innanzitutto – prosegue il leader di SI – guardi a questo Paese e poi certo benissimo una patrimoniale anche di natura europea. Ma intanto pensiamo a questo Paese , perché in Italia ci sono enormi ricchezze che si sono accumulate, ci sono gli extraprofitti delle grandi aziende: bisogna insomma redistribuire la ricchezza”.

Guardate che questa non è una proposta di sinistra è una proposta di buon senso di fronte alla povertà che si allarga. Perché c’è qualcosa che non va quando la ricchezza si distribuisce in modo indecentemente ineguale. Si tratta di riequilibrare – conclude Fratoianni – non si tratta di immaginare furti nelle tasche di nessuno o di impoverire nessuno non c’è nessuna invidia sociale solo buon senso e bisogno di giustizia sociale.

Lo rende noto l’ufficio stam

Droga, la Consulta precisa i limiti della "confisca allargata" ai beni dei condannati

Roma, 7 nov. (askanews) – In caso di condanna per reati di lieve entità in materia di stupefacenti, non è costituzionalmente illegittima la previsione della confisca di tutti i beni sproporzionati rispetto al reddito di cui il condannato sia trovato in possesso e di cui non riesca a giustificare la legittima provenienza. In tal caso, non è irragionevole presumere che quei beni siano stati acquistati mediante una più ampia attività criminosa. Tuttavia, la confisca non può essere disposta se le circostanze del caso concreto inducono invece il giudice a ritenere che i beni non costituiscano il profitto di precedenti reati.

Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza numero 166, depositata oggi, con la quale sono state dichiarate non fondate, nei sensi meglio precisati in motivazione, una serie di questioni sollevate dal Tribunale di Firenze sulla estensione della confisca cosiddetta “allargata” ai reati di “piccolo spaccio” operata dal decreto-legge 159 del 2023 (il cosiddetto “decreto Caivano”).

Il Tribunale doveva decidere, in distinti procedimenti, della responsabilità penale di due imputati, ai quali erano state sequestrate modeste quantità di stupefacenti destinate allo spaccio. In entrambi i casi, gli operanti avevano rinvenuto nella disponibilità degli imputati somme di denaro in contanti (circa 3.000 euro in un caso, 750 nell’altro). Queste somme non potevano essere considerate come il profitto diretto dei singoli reati di detenzione a fini di spaccio accertati, ma – in seguito all’entrata in vigore del decreto Caivano – erano divenute assoggettabili alla confisca allargata prevista dall’articolo 240-bis del codice penale. In base a questa norma, in caso di condanna per una serie di reati, il giudice deve ordinare la confisca di tutti i beni dei quali il condannato abbia la disponibilità e che risultino sproporzionati rispetto al suo reddito dichiarato, a meno che questi non riesca a giustificarne la legittima provenienza. La Corte ha ritenuto che la scelta legislativa di prevedere questo tipo di confisca anche per i fatti di “piccolo spaccio”, oltre che per i numerosi altri reati ai quali era già applicabile, non sia costituzionalmente illegittima. In particolare, la modestia dei profitti che derivano dalle singole attività di cessione o di coltivazione di piccoli quantitativi di sostanze stupefacenti non è di per sé incompatibile con il dato di esperienza, secondo cui i loro autori spesso traggono abitualmente i propri redditi proprio da quelle attività, specie quando siano privi di occupazione stabile o, comunque, regolare. Ciò rende non irragionevole prevedere, alle condizioni stabilite dalla legge, la confisca dei beni di cui essi siano trovati in possesso. Inoltre, la Corte ha ricordato che questa specifica tipologia di confisca costituisce attuazione di obblighi derivanti dal diritto dell’Unione europea per la generalità dei reati concernenti gli stupefacenti.

La Corte ha però sottolineato la necessità – imposta dalla Costituzione e dallo stesso diritto dell’Unione europea – di un’interpretazione restrittiva della confisca allargata. In primo luogo, il giudice dovrà accertare uno “squilibrio incongruo e significativo” tra beni dichiarati e posseduti, con riferimento al periodo in cui i beni stessi sono stati acquisiti. In secondo luogo, all’imputato dovrà essere assicurata una effettiva possibilità di contestare la presunzione di origine criminosa dei beni, attraverso l’allegazione di elementi che rendano credibile la provenienza illecita dei beni. In terzo luogo, i beni dovranno essere stati acquistati in un momento non eccessivamente lontano da quello in cui il reato è stato commesso. Infine, il giudice non potrà comunque applicare la confisca allargata “quando – alla luce di tutte le circostanze del caso concreto, filtrate attraverso il contraddittorio tra accusa e difesa – il fatto di reato appaia al giudice non già espressivo di un habitus criminale dal quale l’autore abbia verosimilmente tratto profitti illeciti, ma piuttosto risulti isolato o, comunque, occasionale”.

La Corte ha ritenuto invece che non sussistano ostacoli di ordine costituzionale all’applicazione di questa confisca anche nel caso in cui il reato sia stato commesso prima dell’entrata in vigore del decreto Caivano. Infatti, la confisca allargata non ha la finalità di inasprire la pena per il condannato, ma piuttosto quella di “impedire che egli possa continuare a godere di beni da lui illecitamente acquisiti attraverso precedenti condotte criminose”. La natura della misura è, dunque, ripristinatoria, e non punitiva; il che consente di escludere che possa operare il divieto di applicazione retroattiva della legge penale.

D’altra parte, neppure potrebbe sostenersi che l’applicazione retroattiva di questa tipologia di confisca frustri il legittimo affidamento del soggetto che ne è colpito, trattandosi di beni acquistati mediante attività criminose, e dunque “mediante modalità non conformi all’ordinamento giuridico”.

Festival Popolare Italiano, a Roma dall’8 al 16 novembre

Roma, 7 nov. (askanews) – Al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma torna il Festival Popolare Italiano, ideato e diretto da Stefano Saletti, polistrumentista e compositore tra i protagonisti della scena world italiana e internazionale. Giunto alla dodicesima edizione, il festival, organizzato dall’Associazione Ikona, si conferma un luogo d’incontro tra tradizione e contemporaneità, un laboratorio di culture e linguaggi in cui la musica popolare diventa racconto vivo, capace di unire radici e futuro. Due le sezioni che compongono questa edizione – Sonus Mundi e Migrazioni Sonore – ognuna con un’identità precisa, ma accomunate dal desiderio di mostrare la musica come spazio di relazione, scambio e dialogo tra i popoli. Ogni concerto ha un biglietto d’ingresso di 6 euro, valido anche per la visita alla collezione del Museo: un modo per unire la fruizione culturale e la conoscenza di un patrimonio unico di strumenti e memorie sonore.

Sonus Mundi. Echi della contemporaneità da sabato 8 a domenica 16 novembre – ore 17.30

La prima sezione, “Sonus Mundi. Echi della contemporaneità”, accende i riflettori sulle nuove voci della musica popolare d’autore e sulla forza evocativa delle radici mediterranee rilette con linguaggi attuali. Si apre sabato 8 novembre alle ore 17.30 con Ra di Spina: Vocazioni, il progetto della cantante e ricercatrice vocale Laura Cuomo. Un concerto in cui le voci si rincorrono e si intrecciano in un rito sonoro che rievoca memorie ancestrali e spiritualità meridionali. Domenica 9 novembre, sempre alle 17.30, è la volta di Il santo sforzo di capire cosa sia l’amore, mistico viaggio musicale tra new folk e world music creato dal polistrumentista Samuel Mele. Le sonorità mediterranee e mediorientali si fondono in un racconto intimo e spirituale sul senso dell’amore come ricerca interiore e armonia con il mondo.

Sabato 15 novembre l’organettista e cantante Clara Graziano presenta Al ritmo della luna, un concerto che intreccia musica popolare e canzone d’autore. Il suo diario lunare restituisce, in chiave personale e poetica, il percorso artistico di una delle protagoniste più originali della musica popolare italiana. Chiude la sezione domenica 16 novembre Hysterræ: Voci dalla terra madre: un rituale di trance mediterranea, dove le polifonie vocali femminili incontrano strumenti del Medio Oriente e suggestioni elettroniche, evocando la potenza generatrice della Terra. Sonus Mundi è realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2025” e con il contributo del Nuovo Imaie.

Migrazioni Sonore – Il messaggio universale della musica e le nuove cittadinanze da sabato 22 novembre al 20 dicembre 2025

La seconda sezione, “Migrazioni Sonore – Il messaggio universale della musica e le nuove cittadinanze”, è un percorso dedicato alla musica come linguaggio universale e ponte tra culture. Otto concerti, preceduti dalle Conversazioni in musica curate dalla rivista specializzata BlogFoolk, che mettono in dialogo artisti, giornalisti e comunità provenienti da diverse aree del mondo. Il viaggio si apre sabato 22 novembre alle ore 20.30 con Moni Ovadia, Giovanni Seneca e Anissa Gouizi in Rotte mediterranee, un recital plurilingue di canti e racconti dall’Italia alla Grecia, dal Nord Africa ai Balcani, dove le culture del mare si riconoscono in un’unica voce.

Giovedì 27 novembre arrivano i SuRealistas con La Vuelta, un’esplosione di ritmi sudamericani e mediterranei in cui la band argentina-toscana fonde cumbia, son, rock e poesia in un inno alla vita e alla diversità.

Giovedì 4 dicembre il Pejman Tadayon Ensemble propone La musica e la poetica dei mistici Sufi: da Rumi a Omar Khayyam, un concerto che intreccia suono, danza e poesia della tradizione persiana, mentre sabato 6 dicembre il gruppo internazionale Nubras porta sul palco l’energia dell’intreccio di sonorità romene, spagnole e mediterranee.

Giovedì 11 dicembre è la volta di Ziad Trabelsi & Gabriele Coen: Dialoghi di pace, un incontro tra musiche arabe, ebraiche e cristiane nel segno del dialogo e dell’improvvisazione jazzistica, seguito sabato 13 dicembre da Maluf System: Eddiwen, Canzoniere tunisino, progetto di Marzouk Mejri e Salvatore Morra che reinterpreta le antiche suite urbane del maluf tunisino in chiave contemporanea.

La settimana successiva, giovedì 18 dicembre, protagonista è l’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink in un concerto-corale con trenta musicisti di provenienze diverse, dal Mediterraneo all’Asia, dal Sudamerica all’Europa, in un autentico mosaico di suoni e storie.

Chiude sabato 20 dicembre Banda Ikona e Baobab Ensemble in Sacro Mediterraneo, diretti da Stefano Saletti con le voci di Yasemin Sannino, Gabriella Aiello e Barbara Eramo, insieme a Gabriele Coen, Mario Rivera, Eugenio Saletti e Arnaldo Vacca e le voci e gli strumenti del Baobab Ensemble. Un viaggio spirituale tra le sponde del mare comune, dalla Puglia ai Balcani, dalla Grecia al Maghreb, cantato in Sabir, la lingua franca del Mediterraneo, per riscoprire il senso profondo del dialogo tra i popoli. Ogni concerto sarà preceduto, alle ore 19.30, dalle Conversazioni in musica (incontri di giornalisti, studiosi e musicisti con gli artisti del festival) a cura di Blogfoolk Magazine, autorevole settimanale dedicato alle musiche popolari, world e folk, curate dal direttore editoriale Salvatore Esposito, da Stefano Saletti ed Elisabetta Malantrucco (Rai Radio Techete’).

Il ciclo si apre sabato 22 novembre con Tra le mie corde, incontro/concerto di Mauro Palmas e Giacomo Vardeu. Giovedì 4 dicembre, la conversazione Iran tra tradizione e modernità vedrà protagonista Pejman Tadayon, che racconterà la sua esperienza artistica tra Oriente e Occidente. Sabato 6 dicembre, Le tre R: Rom, Rumena, Romana, incontro con Roxana Ene, voce del Nubras ensemble, per esplorare le radici e le contaminazioni tra le culture attraverso la musica. Giovedì 11 dicembre, si terrà il Premio BlogFoolk 2025 quest’anno assegnato a “Onde” di Maria Mazzotta. Sabato 13 dicembre, Le scale, gli strumenti e gli stili del Maluf, con Marzouk Mejri e Salvatore Morra, offrirà un approfondimento sulla musica tunisina e i suoi linguaggi modali. Giovedì 18 dicembre, alle ore 19.30, L’incontro possibile tra culture, religioni e tradizioni differenti, con Enrico Fink sarà un momento di confronto sui temi del dialogo e dell’inclusione attraverso la musica. Infine, sabato 20 dicembre, alle ore 19.30, Diritti e nuove cittadinanze concluderà il ciclo con una riflessione sul ruolo della cultura e dell’arte nella costruzione di nuove cittadinanze. Anche questa edizione gode della media partnership di Rai Radio Techete’ che, con la cura di Elisabetta Malantrucco, realizzerà una serie di puntate dedicate ai concerti e agli artisti protagonisti della rassegna.

Il progetto Migrazioni Sonore, promosso da Roma Capitale, è vincitore dell’Avviso Pubblico per la realizzazione di iniziative di interesse per l’Amministrazione Capitolina in occasione del Giubileo 2025 in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

IL FESTIVAL. Ideato e diretto da Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), il festival è nato nel centro di accoglienza Baobab a Roma nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione dei più rappresentativi esponenti della musica popolare non solo italiana. Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.

Torino Film Festival, Ghigo: 43esima edizione in chiave pi europea

Roma, 7 nov. (askanews) – “Abbiamo iniziato lo scorso anno un percorso con il direttore artistico Giulio Base nel desiderio di non perdere il dna originario del TFF ma di aggiungere a questo, con opere prime e opere seconde, un aspetto pi internazionale e pi glamour e credo che il risultato dell’anno scorso abbia dimostrato che la scelta era giusta in quest’ottica. Quest’anno proseguiamo in questa direzione, consegneremo tante Stelle, tanti premi, ma sar pi un festival in chiave europea che americana, ci saranno sempre ospiti da Oltreoceano ma ci siamo concentrati pi sul cinema europeo”.

Cos Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, a margine della presentazione a Roma della 43edizione del Torino Fil Festival che si terr dal 21 al 29 novembre.

“Questo – ha aggiunto – anche nell’ottica di raggiungere un risultato che ci appena stato riconosciuto: un’indagine svolta dall’Ascom, l’associazione dei commercianti, ha stabilito che l’evento a Torino che d pi riscontro alle attivit e che pi acquisisce notoriet a livello internazionale proprio il Torino Film Festival”.

Sicurezza, Conte: non è di destra o di sinistra, è bisogno di tutti

Roma, 7 nov. (askanews) – “Emergenza sicurezza: non è un bisogno di destra o di sinistra, è un bisogno di tutte le donne, di tutti gli uomini, di tutti i ragazzi. Poi bisogna vedere come risolverlo: non certo facendo il post come ieri la Meloni, dicendo ‘abbiamo assunto, abbiamo assunto’, i numeri in astratto, perché poi devi vedere quanti carabinieri, quante forze di polizia sono andate in pensione”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, in collegamento da Pomigliano d’Arco (Na) con L’aria che tira su La7.

“Allora concretamente – ha sostenuto l’ex premier – ci siamo accorti che furti, rapine e scippi ormai spadroneggiano, soprattutto nelle grandi città con i turisti, perché occorre la querela di parte: un turista non prende l’avvocato, non interrompe le vacanze per poi ritornare al processo. Ristabiliamo la procebilità d’ufficio”.

“Prendiamo – ha proseguito Conte – quel miliardo buttato in centri abbandonati, facciamo ritornare quegli agenti dall’Albania, con quel miliardo istituiamo un fondo, un patto per la sicurezza con i comuni e i prefetti. Strade illuminate, videosorveglianza, pattuglie intensificate. Mettiamo quel miliardo a disposizione per per i comuni che sono in difficoltà sulla sicurezza.

“Terzo, vogliamo, su una scopertura tra carabinieri e forze dell’ordine all’incirca di 25.000 agenti e carabinieri, vogliamo anche quei miliardi buttati nelle armi dedicarli alla sicurezza o pensiamo che il nostro problema adesso è scimmiottare la Germania? Non ce la faremo mai, la Germania di suo ha deciso di diventare una potenza militare e investire 1000 miliardi nei prossimi anni, cosa rincorriamo? Pensiamo alle priorità dei nostri cittadini”.