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giovedì, 27 Novembre, 2025
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Svimez, al Sub boom dell’occupazione non arresta la fuga dei giovani

Roma, 27 nov. (askanews) – Tra il 2021 e il 2024 il Mezzogiorno ha mostrato un’inedita capacità di trainare la crescita occupazionale nazionale: gli occupati al Sud sono aumentati dell’8%, un ritmo superiore di 2,6 punti percentuali rispetto al resto del Paese. Nel complesso, l’occupazione è cresciuta di quasi 1,4 milioni di unità a livello nazionale, di cui circa 900mila al Centro-Nord e quasi 500mila nel Mezzogiorno, con il Sud che ha contribuito per oltre un terzo all’incremento complessivo degli occupati. Lo riporta “Il Rapporto sull’Economia e la Società del Mezzogiorno”, studio annuale di riferimento su analisi territoriale delle tendenze economiche e sociali e delle politiche di sviluppo in Italia che la Svimez pubblica dal 1974.

Il ruolo delle politiche è stato significativo nel sostenere l’occupazione e nel determinare la composizione settoriale degli incrementi occupazionali. Hanno inciso, sia pure con ritardo, i programmi di aumento degli organici della pubblica amministrazione; gli incentivi agli investimenti privati in costruzioni in una prima fase e, successivamente, prosegue lo studio, l’avvio delle opere pubbliche finanziate dal PNRR hanno sostenuto la domanda di lavoro nell’edilizia, nei servizi professionali e di consulenza e nelle connesse attività manifatturiere.

Cresce l’occupazione, si legge, ma non si ferma l’esodo dei giovani. Dietro il dato positivo della crescita occupazionale italiana si nasconde però una contraddizione profonda: tra i due trienni 2017-2019 e 2022-2024 il numero di giovani 25-34enni che hanno lasciato il Paese è aumentato di oltre il 10%, passando da circa 121mila a circa 135mila unità. In particolare, al Sud il boom dell’occupazione non ha arrestato la crescita delle migrazioni giovanili interne e estere. Nel 2022-2024, 175mila giovani meridionali hanno lasciato l’area di residenza per il Centro-Nord o l’estero, 7mila in più rispetto al 2017-2019. Un vero paradosso occupazionale: il lavoro al Sud è cresciuto come in nessuna recente fase di ripresa ciclica, ma il boom dell’occupazione non è riuscito ad arrestare le migrazioni giovanili, interne e estere.

Nel corso degli ultimi anni, secondo lo studio Svimez, si è soprattutto consolidata la natura selettiva delle migrazioni giovanili da Sud a Nord: la quota dei laureati, nella fascia di età 25-34 anni, è del 50% per gli uomini e raggiunge il 70% per la componente femminile. I trasferimenti annuali dei laureati meridionali raggiungono stabilmente le 40mila unità. La stessa struttura selettiva si presenta per la migrazione dei laureati italiani verso l’estero, che ha toccato nel 2023 il suo massimo storico (circa 37mila), con un’impennata dopo il 2012 sia dal Centro-Nord (28mila) sia dal Mezzogiorno (9mila).

Quando un laureato decide di migrare, una parte del rendimento potenziale dell’investimento pubblico sostenuto per la sua formazione viene dispersa. In altri termini, con l’emigrazione qualificata il territorio di origine subisce una perdita secca: ha già sostenuto un costo per formare quell’individuo, ma non potrà beneficiare, nel medio-lungo periodo, delle esternalità positive che il capitale umano istruito genera sul territorio. Seguendo questa logica, è possibile stimare il costo del deflusso di capitale umano dal Mezzogiorno verso il Centro-Nord, e dal CentroNord all’estero, a partire dal saldo migratorio netto dei laureati.

La perdita secca cumulata per il Mezzogiorno, stimata in termini di costo di formazione dei laureati che hanno maturato il proprio capitale umano nel Sud e poi si sono trasferiti altrove, è, tra il 2020 e il 2024, di circa 6,7 miliardi di euro l’anno per coloro che si trasferiscono al Centro-Nord cui si aggiungono ulteriori 1,2 miliardi per gli expat. Il Centro-Nord, se da un lato beneficia dell’afflusso di capitale umano formato dal Sud, subisce dall’altro una perdita netta legata al costo formativo dell’emigrazione dei suoi laureati verso l’estero stimata in circa 3 miliardi l’anno.

La traiettoria di medio-lungo periodo resta quella di un lento e costante processo di polarizzazione: poli esteri che attraggono giovani italiani altamente formati, avverte lo studio, il Centro-Nord che perde verso l’estero ma recupera grazie alle migrazioni interne di laureati da Sud, il Mezzogiorno che li forma e continua a perderli. La sfida del rilancio del Paese e del Mezzogiorno va quindi affrontata a partire dal rafforzamento della dotazione finanziaria per il sistema universitario e della ricerca e da una sua maggiore integrazione con le politiche industriali, soprattutto in termini di formazione terziaria professionalizzante (Its e Lp).

Cbs: l’attentatore a Washington prestò servizio nelle Forze speciali Usa

Roma, 27 nov. (askanews) – Rahmanullah Lakanwal, l’individuo di origini afgane sospettato della sparatoria di Washington, aveva prestato servizio nelle unità delle Forze speciali statunitensi in Afghanistan, ha riferito oggi l’emittente statunitense NBC, citando un parente del sospettato. L’uomo è entrato negli Stati Uniti nel settembre 2021 dopo 10 anni di servizio, secondo l’emittente. Una fonte vicina alle indagini e un funzionario delle forze dell’ordine hanno riferito, sempre alla NBC, che Lakanwal ha ottenuto asilo all’inizio di quest’anno.

Mattarella al Papa: è tempo di iniziative di pace concrete nel Mediterraneo

Milano, 27 nov. (askanews) – “L’armonia interreligiosa e il pluralismo culturale hanno a lungo costituito tratti fondamentali delle civiltà sorte lungo le rive del Mediterraneo, anche se ora stentiamo a ricordarlo. È tempo che l’anelito alla pace e alla stabilità, proprio di tutti i popoli, si traduca in iniziative concrete”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato a Sua Santità Papa Leone XIV in occasione del primo viaggio apostolico del pontefice: “La Sua presenza in Turchia e Libano – ha aggiunto Mattarella – senz’altro rinvigorirà le ragioni dell’unità e della fratellanza umana”. “Santità, desidero farLe pervenire il mio ringraziamento per il messaggio che ha voluto indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il Suo primo viaggio apostolico in Turchia e Libano”, scrive Mattarella nel messaggio a Papa Leone.

“Il pellegrinaggio all’antica Nicea, in occasione del millesettecentesimo anniversario del primo Concilio ecumenico della storia, e gli altri significativi incontri in programma suscitano sentimenti di speranza e di fiducia in tutti coloro che condividono l’impegno a favore del rispetto della dignità umana e del diritto fondamentale alla libertà religiosa. Su tali presupposti dell’ecumenismo e del dialogo tra le fedi trovano solide fondamenta anche le prospettive di una pacifica convivenza tra le genti. Nel corso del Suo viaggio visiterà terre dove la Chiesa ha una presenza antichissima e tuttora vivace, lì dove, lungo i secoli, si sono incontrati e confrontati popoli e culture diverse in un processo di reciproco arricchimento. Sono certo che ovunque la Sua testimonianza conforterà le donne e gli uomini di buona volontà, che ripudiano violenze e sopraffazioni, adoperandosi ogni giorno affinché tacciano le armi e prevalgano le ragioni del dialogo, della ricerca del bene comune”.

“Con questi auspici, desidero rivolgere alla Santità Vostra i più fervidi auguri per questa missione pastorale, rinnovando, al contempo, le espressioni della mia profonda stima e considerazione”.

Museo dei Sensi, spazio interattivo per capire le nostre percezioni

Milano, 27 nov. (askanews) – Uno spazio immersivo dedicato alla percezione umana, che vuole unire aspetti giocosi e concetti scientifici, coinvolgendo persone di tutte le et. A Milano da qualche mese aperto il Museum of Senses – Museo dei Sensi, arrivato in Italia dopo Praga e Bucarest. “Il Museo dei Sensi – ha detto ad askanews la Museum manager Giulia Gallinaro – un museo dedicato a tutti i sensi, pensiamo di averne solamente cinque, invece ne abbiamo di pi. All’interno delle nostre stanze si pu esplorarli e conoscerli in modo divertente e interattivo”.

L’elemento interattivo centrale, cos come lo l’esplorazione di situazioni apparentemente paradossali, come vedere dell’acqua che sembra scorrere verso l’alto, oppure attraversare un ponte che percepiamo come in movimento, anche se cos non . “Nel nostro museo – ha proseguito la manager – si entra con degli speciali calzini antiscivolo che brillano sotto la luce UV, proprio per esplorare sin dall’inizio attraverso le sensazioni tramite i piedi, il senso del tatto. Quindi attraverso tutto il percorso si viene stimolati e si rompa anche un po’ il ghiaccio, si entra in una dimensione di divertimento. Oltre ai nostri calzini diamo anche una ‘taste box’ perch abbiamo una zona dedicata al gusto. Quindi vogliamo proprio far provare i nostri visitatori in prima persona delle esperienze legate ai sensi e in qualche modo andare a creare pi consapevolezza e anche dello stupore per delle cose che molto spesso diamo per scontate, ossia quello che vediamo, quello che sentiamo”.

La cosa pi interessante sembra essere proprio il rimettere in discussione quelle che pensiamo come certezze e, accanto a ci, l’aspetto del coltivare un nuovo senso, appunto, di meraviglia. Con particolare attenzione anche all’aspetto educational. “Abbiamo iniziato a ospitare un pubblico di famiglie – ha concluso Giulia Gallinaro – ma anche di scuole e di gruppi, quindi c’ una parte educativa a cui teniamo molto. Organizziamo visite guidate per scuole, dalle elementari alle superiori, ovviamente diversificate per i bambini pi piccoli, usiamo un linguaggio pi semplice e anche delle esperienze pi legate al gioco, mentre a mano a mano con la crescita si pu arrivare a spiegare dei concetti scientifici in modo un po’ pi approfondito”.

Ci si diverte nel Museo dei Sensi, ma si ha l’occasione anche di riflettere sui meccanismi della percezione, sul modo in cui alcuni semplici elementi la possono modificare e rendere ingannevole. In un’epoca di manipolazione digitale e messa in discussione della stessa idea di realt ci appare un aspetto che pu essere utile coltivare.

Non sostituire la realtà con il digitale: l’appello di Papa Leone XIV ai religiosi

La vita consacrata alla prova della “connessione”

Ieri, nell’Aula Nuova del Sinodo, Papa Leone XIV ha incontrato i partecipanti alla 104ª Assemblea dell’Unione Superiori Generali, riuniti a Sacrofano sul tema: “Fede connessa: vivere la preghiera nell’era digitale”. 

Il Papa ha scelto un registro limpido: la tecnologia non va demonizzata, ma non può sostituire la prossimità reale. «Sarebbe miope ignorare le straordinarie opportunità che il digitale fornisce alla comunione e alla missione», ha riconosciuto, ricordando la recente possibilità di rivolgersi a migliaia di giovani negli Stati Uniti grazie allo streaming.

Il Pontefice, tuttavia, ha indicato il punto di frizione: la dipendenza tecnologica altera i legami. Quando l’interazione virtuale diventa l’unico ambiente affettivo, professionale o spirituale, il dialogo si impoverisce, la pazienza svanisce e si smarrisce l’arte di “ascoltare idee e sentimenti”.

La comunità non è un algoritmo

Non basta collegarsi, occorre condividere il tempo. Leone XIV ha parlato con parole nette: il digitale “influenza fortemente, e non sempre per il meglio, il nostro modo di costruire e mantenere relazioni”. Il rischio, ha aggiunto, è che i religiosi affidino la vita comunitaria a procedure efficienti, ma aride: riunioni a distanza, discernimenti ridotti a messaggistica, decisioni prese senza la fatica della presenza.

Di qui il richiamo alla tradizione della vita consacrata: Capitoli, Consigli, visite canoniche, momenti formativi. Luoghi dove ci si guarda negli occhi, si accolgono fragilità, si compongono conflitti. Strumenti antichi, ma in grado di proteggere la dimensione umana della vocazione.

Preghiera, comunione, missione

Al centro, ha ribadito il Papa, resta la relazione con Dio: «È da questa relazione che nasce l’accoglienza, la capacità di ascolto e la fiducia nella sua provvidenza». Solo una vita spirituale concreta, non recitata, genera fraternità reale. È il rovescio dell’illusione digitale: la comunione non cresce in assenza del corpo, né nella sostituzione dei legami con avatar e profili.

Il monito di ieri non è difensivo. È un invito a integrare nova et vetera: abbracciare l’innovazione, ma senza smarrire l’esperienza unitiva della comunità. Perché la modernità digitale non diventi una grammatica di solitudini connesse, bensì una soglia che restituisce all’uomo la sua misura: il volto dell’altro.

Rinnovare senza distruggere: il tempo lungo della politica

Uno slogan antico, ma vivo

Il rinnovamento sì, ma nella continuità.

Era, questo, uno dei tanti e suggestivi slogan elettorali della Dc, e non solo elettorali. Perché campeggiava anche negli infiniti slogan dei congressi democristiani, ricchi di contenuti e di cultura politica ma anche, e soprattutto, di richiami ad effetto e di battute capaci di riassumere un progetto e un modo d’essere in politica.

E proprio il “rinnovamento nella continuità” è uno slogan particolarmente calzante anche e soprattutto dopo il recente voto regionale.

La retorica della rottamazione

Al di là e al di fuori dei programmi rivoluzionari, delle varie e variopinte rottamazioni di stampo renziano, della lotta ai “cacicchi” da parte della segretaria del Pd, della volontà di “pensionare” definitivamente la vecchia e tanto detestata classe dirigente e, in ultimo ma non per ordine di importanza, della voglia di archiviare anche i consensi che i leader del passato detengono ancora. Eccome se li detengono.

È sufficiente fare alcuni nomi per rendersi conto che proprio i vecchi “cacicchi”, per mutuare il linguaggio caro alla dirigenza del Pd, continuano ad avere un consenso non solo importante ma addirittura determinante per far vincere le elezioni al loro partito e al rispettivo schieramento. Comunali, regionali e forse anche nazionali, non fa differenza alcuna.

Da Mastella a De Luca, da Emiliano a Decaro, da Zaia a Zecchino e via discorrendo.

Il consenso non si decreta dall’alto

Insomma, forse è arrivato il momento di prendere atto della realtà.

Il cambiamento, la rottamazione, la rimozione o l’azzeramento anche violento di un segmento della classe dirigente politica ed amministrativa del nostro Paese non può avvenire per decreto o per solenni dichiarazioni dall’alto.

Non bastano i pronunciamenti moralistici, i decreti dei capi partito o i ripetuti impegni a rivoluzionare gli storici assetti di partito – che poi, detto fra di noi, rispondono sempre e solo a un disegno di brutale potere: la sostituzione di una classe dirigente con un’altra classe dirigente, di norma priva di consenso e scarsamente radicata nei mille gangli della società – per rinnovare o ricambiare una classe dirigente.

Gli ingredienti della “buona politica”

E questo per una ragione persin troppo semplice da spiegare.

E cioè: la politica può, forse, recuperare consenso, prestigio, autorevolezza e ruolo solo se non archivia definitivamente ed irreversibilmente – ripeto, solo per un istinto irrefrenabile di potere – alcuni ingredienti fondamentali che giustificano e spiegano la cosiddetta “buona politica”.

E cioè: dal radicamento territoriale alla qualità della classe dirigente locale e nazionale; dal valore della competenza alla visione di società; dalla cultura politica di riferimento alla cultura di governo concretamente declinata.

Una lezione che torna dal Veneto, dalla Campania, dalla Puglia

Ecco perché, e partendo proprio dal recente voto in Veneto, in Campania e in Puglia, l’antico slogan democristiano conserva una bruciante e straordinaria modernità e attualità.

E questo al di là dello scorrere del tempo, del cambiamento delle classi dirigenti, del tramonto dei vecchi partiti e dell’affermazione di nuovi gruppi al comando dei partiti personali e dei rispettivi cartelli elettorali.

Senza un “rinnovamento nella continuità” c’è sempre il concreto rischio di cadere nel burrone.

E cioè nell’antipolitica, nel populismo demagogico e qualunquista e nella lotta senza quartiere alla stessa “buona politica”.

 

Il Maestro e il tennis di provincia

L’Italia che non vince, ma non smette di provarci

A beneficio dei nostri lettori, bisogna dire che se l’Italia fosse l’America, un attore come Pierfrancesco Favino avrebbe già vinto almeno un Oscar.

La sua “ultima fatica” cinematografica è l’interpretazione di Raul Gatti, una vaga somiglianza con Raul Gardini, sorriso e fascino da spot Martini, ex promessa del tennis italiano. Con più colonne di cronaca rosa che articoli di quotidiani sportivi.

Il film ha senz’altro il merito di rappresentare l’Italia (o meglio, la riviera romagnola) all’inizio degli anni ’90: telefoni a gettoni e chioschi di piadine, ragazze in topless sulla spiaggia, sudore, polsini e pantaloncini corti.

Il rapporto maestro–allievo: il vero set decisivo

Gatti-Favino è il coach di un ragazzino di 13 anni (Felice), che porta sulle spalle il peso di un difficile rapporto con il padre, ingegnere gestionale della SIP, convinto – in modo maniacale – di avere un campioncino in casa e perciò ossessionato dal risultato ad ogni costo.

Il rapporto tra allievo e maestro diventa rapidamente il “motore” del film: il primo condannato a diventare un fenomeno prima ancora di aver compreso le regole (quelle vere) della vita; il secondo pieno di talento, sciupato e mal gestito, ma con un forte desiderio di rivincita.

La grandezza di Favino sta nel non nascondere le crepe psicologiche ed esistenziali che si aprono dentro il suo personaggio. Mostra, da par suo, un uomo che si sta lentamente consumando, ma che ha il merito – indubbio – di capire che il piccolo Felice ha (lui sì) un futuro.

Il film lavora come una goccia sulla pietra

È un film lento, caldo, quasi “estivo” nel ritmo, ma che sotto la superficie ti scava piano dentro (“Gutta cavat lapidem”, dice Gatti-Favino), come una partita di tennis che si prolunga in un infinito tie-break.

La regia di Andrea Di Stefano porta in dote un po’ di nostalgia (chi scrive ha frequentato questo sport, da ragazzino, proprio negli anni ’90) tra campi in terra rossa e notti infinite negli hotel a una stella.

Come dice Ligabue in una famosa canzone del 1995, “quelle notti tra cosce e zanzare, nebbia e locali a cui dai del tu…”.

Il mondo del tennis è senza dubbio affascinante anche da un punto di vista cinematografico, soprattutto per la rappresentazione di tutte quelle componenti mentali legate allo sforzo, alla fatica e al progresso in carriera.

Il tennis italiano prima dell’era Sinner

È realmente esistito, il personaggio di Raul Gatti? Non lo sveliamo qui, a beneficio di quanti andranno a vedere il film al cinema.

Di sicuro il successo – effimero ed estemporaneo – di un giocatore italiano sulla terra rossa, superficie su cui, fino al boom della generazione Sinner, primeggiavano i nostri tennisti (non avendo modo di essere competitivi altrove), è un elemento molto realistico del film.

Così come lo è la rappresentazione di professionisti di cui, nonostante le promesse iniziali, si perdono poi le tracce: soprattutto nei caotici anni ’90, in cui il tennis non rappresentava – come oggi – la principale fonte di successo economico di un tennista e, nella maggior parte dei casi, dunque, non poteva essere inteso come un vero e proprio impegno professionistico.

Il Quirinale, la destra e il fantasma del complotto

La dinamica della vicenda

Anche a distanza di giorni, la vicenda del presunto “complotto” del Quirinale ai danni del Governo Meloni ispira più di qualche riflessione e non certo nella direzione complottistica maldestramente intentata dalla destra.

Potrebbe bastare fare riferimento al rigore istituzionale del Presidente Mattarella e alla correttezza delle persone che lo coadiuvano, ma questo risulterebbe insufficiente all’orecchio di chi pensa e agisce in una logica complottistica.

La valutazione dell’accaduto non può prescindere dal momento nel quale si verifica: subito dopo la riunione al Quirinale del Consiglio Supremo di Difesa, che ribadisce il convinto sostegno dell’Italia all’Ucraina; un chiarimento voluto da Mattarella e che si pone in chiara divergenza con il pensiero di Trump, risultando a sua volta difficile da sostenere per la Premier Meloni.

Palazzo Chigi contro l’arbitro costituzionale

Ma non è tutto. Oggi Palazzo Chigi – al di là di dichiarazioni e comunicati ufficiali – vede il Quirinale come un ostacolo alla realizzazione di atti e norme spesso in conflitto con la Carta Costituzionale e quindi non si perde occasione per cercare di assestare qualche colpo alla credibilità del Capo dello Stato.

Fortunatamente non è un’operazione semplice, vista la vasta stima e il consenso che accompagnano il lavoro di Sergio Mattarella da più di dieci anni a questa parte.

Ma il vero pericolo è che sia proprio la Premier a cercare un pretesto per arrivare a una fibrillazione politico-istituzionale che possa portare anche ad anticipare le prossime elezioni politiche. Sarebbe un evento che coglierebbe impreparato il centrosinistra, aprendo la strada a un sicuro bis del centrodestra, che porterebbe in Parlamento una maggioranza molto utile al momento del rinnovo della Presidenza della Repubblica, che avverrebbe nel pieno della nuova legislatura.

Un risultato pieno del centrodestra non sarebbe invece altrettanto certo nel caso di elezioni alla scadenza naturale della legislatura corrente e questo complicherebbe il piano per conquistare il Palazzo del Colle.

L’ombra del Quirinale e il sogno di Meloni

E su questo ha ragione Renzi, perché la Meloni ha sicuramente il sogno nel cassetto di diventare anche la prima donna al Quirinale e non si risparmierà per raggiungere l’obiettivo.

Per questo puzza molto di strumentalizzazione il tentativo di attaccare il Quirinale utilizzando una battuta in libertà, carpita (è necessario chiarire come e da chi…) durante una cena dai contorni rilassati e goliardici, in un contesto che non aveva nulla di istituzionale, né tantomeno di complottistico.

La macchina del fango e la farsa comunicativa

Si pensi poi alla forzata e incredibile narrazione costruita dalla testata con il nome più presuntuoso che esista (La Verità, pensate un po’…): viene sparato un titolone con due clamorosi falsi, chiamando impropriamente in causa il Quirinale e parlando di consiglieri che tramano.

E per essere sicuri di fare fino in fondo una magra figura, hanno pensato bene di lasciare “esternare” sulla vicenda tal Galeazzo Bignami, soggetto noto alle cronache per il suo travestimento da soldato tedesco delle SS.

Flaiano avrebbe sintetizzato la situazione definendola “grave ma non seria”. Seria non lo sarà mai con questi personaggetti in campo, ma bisogna vigilare affinché non diventi gravissima.

Un tema di riflessione per tutti coloro che sono chiamati a organizzare la proposta politica alternativa all’attuale destra, che non ha ancora chiara la differenza tra governare e comandare.

Messina: fare di più per crescita Paese, maggiori rispetto per le banche

Milano, 27 nov. (askanews) – L’uscita dell’Italia dalla procedura d’infrazione europea “è un obiettivo importante e i tempi sono maturi, grazie anche all’ottimo lavoro sul debito pubblico fatto dal presidente del consiglio Giorgia Meloni”. Così in una intervista a Il Sole 24 Ore il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

Sulla manovra “serve fare di più per crescita economica perché l’interesse del Paese è rafforzare i motori di sviluppo”. La discesa del deficit sotto il 3% consentirà al governo d’incidere sulle troppe disuguaglianze sociali esistenti nel nostro Paese”.

Sul rapporto di banche e assicurazioni con il governo “ci aspettiamo più rispetto e gioco di squadra, non vedo perché dobbiamo finire ogni giorno sui giornali come imputati”. E ancora “Perché dobbiamo essere soltanto noi a pagare quando è necessario far quadrare i conti pubblici?”. Inoltre “le banche sono fondamentali nella tenuta dei conti pubblici. Non va dimenticato”.

Il provvedimento europeo sul golden power “credo potrà avere conseguenze, favorendo alcune operazioni nel 2026. Troverei paradossale che il risultato fosse la vendita di una tra le principali banche italiane a un gruppo francese, dopo averne bloccato l’acquisto da parte di un’altra banca italiana”. Sul risiko in corso “ancora non c’è un assetto destinato a durare, c’è spazio per nuove iniziative di aggregazione. Per tutti tranne che per noi, in quanto le regole antitrust non ci lasciano spazio”.

Sul prossimo piano industriale che sarà presentato a febbraio “proseguiremo a investire in tecnologia. L’obiettivo è rafforzare i servizi digitali ai clienti e risparmiare sui costi”. Alla domanda se saranno previste operazioni in Europa, Messina ha risposto “no”.

In merito all’ipotesi di unione con il risparmio gestito di Generali per creare un grande polo italiano “siamo due business diversi. Uno assicurativo, l’altro bancario. Nulla del genere è allo studio anche se nell’asset management cresceremo”.

Usa, spari vicino Casa Bianca: feriti 2 militari, fermato un sospetto

Roma, 26 nov. (askanews) – Due militari della Guardia Nazionale dispiegati a Washington DC sono rimasti feriti in modo grave da colpi d’arma da fuoco esplosi a pochi passi dalla Casa Bianca. Lo hanno annunciato le autorità americane, che hanno arrestato un sospetto, rimasto a sua volta gravemente ferito. La tragedia è avvenuta nel centro della capitale americana, occupata da agosto da centinaia di militari su richiesta di Donald Trump e contro il parere delle autorità locali democratiche.

“All’opinione pubblica americana e al mondo, inviate preghiere a quei coraggiosi guerrieri che sono in condizioni critiche e alle loro famiglie”, ha detto il direttore dell’Fbi, Kash Patel, in una conferenza stampa tenuta con il sindaco di Washington, Muriel Bowser, dopo che il governatore del West Virginia, Patrick Morrisey, aveva inizialmente riferito su X del decesso dei due militari, per poi pubblicare un secondo post su “notizie contrastanti” riguardo alle loro condizioni di salute.

“L’animale che ha sparato ai due membri della Guardia Nazionale” è “anche lui gravemente ferito”, ha dichiarato Trump sul suo social network Truth. “Pagherà comunque molto caro” per il suo gesto, ha aggiunto il presidente americano, che segue la situazione dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, dove intende trascorrere domani la festa del Thanksgiving.

Da giugno, il presidente repubblicano ha inviato la Guardia Nazionale successivamente a Los Angeles (ovest), Washington e Memphis (sud), ogni volta contro il parere delle autorità locali democratiche, sostenendo che questi rinforzi sono necessari per combattere la criminalità e supportare la polizia federale dell’immigrazione (Ice). Nella capitale americana erano dispiegati a metà novembre 2.175 militari, secondo recenti statistiche.

Il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha annunciato poco dopo la notizia della sparatoria che Trump ha richiesto il dispiegamento di altri 500 membri della Guardia Nazionale a Washington: “Questo non farà che rafforzare la nostra determinazione a garantire che Washington DC sia sicura e splendida”, ha rimarcato.

Fip Silver Como, giovedì via al main draw: esordio per Di Giovanni

Roma, 26 nov. (askanews) – Dopo due giorni di qualificazioni, il Fip Silver Mediolanum Padel Cup al The Padel Resort di Como entra nel vivo con l’avvio del main draw e l’arrivo dei top player del circuito internazionale. Riflettori puntati – si legge in una nota – su Andres Fernandez Lancha e Mario Ortega, numeri uno del torneo parte del Cupra Fip Tour, gestito dalla Federazione Internazionale Padel: a pochi giorni dalla finale sfuggita di un soffio al Fip Silver di Napoli, la coppia spagnola punta a chiudere la stagione con un successo. Giovedì il loro debutto contro i portoghesi Solano/Orge. L’Italia è protagonista con Lorenzo Di Giovanni, una delle colonne dell’Italpadel maschile, bronzo europeo con la Nazionale a ottobre. L’abruzzese sarà affiancato dal 17enne talento spagnolo Samuel Rivas, campione mondiale juniores. La coppia debutterà contro Oviedo/Giuliani. Sfida azzurra anche con Matteo Sargolini e Denny Cattaneo, opposti ai francesi Robert/Boronad. In campo inoltre i 18enni Matteo Platania e Giuseppe Fino, tra le migliori promesse italiane, attesi da un debutto contro qualificati e da un eventuale ottavo proprio con Fernandez Lancha/Ortega.

Nel tabellone femminile, giornata inaugurale giovedì per il primo turno, mentre l’esordio dell’atleta di casa Giulia Sussarello, campionessa in carica del torneo e come Di Giovanni bronzo con l’Italia femminile agli Europei di ottobre. Il suo debutto è previsto per venerdì come per tutte le prime otto teste di serie. Nell’attesa, l’attenzione sarà su Camilla Livioni, 18 anni, numero 11 italiana e vicecampionessa europea juniores 2024, in campo con la portoghese Gorito contro Carlone/Avalle. Esordio – conclude la nota – anche per la 16enne Vittoria Giraldi, campionessa italiana Under 16, opposta al duo Jurkovic/Uriarte insieme a Rubinia Antognoni.

Spari vicino alla Casa Bianca, colpite diverse persone

Roma, 26 nov. (askanews) – Diverse persone sono state colpite da colpi d’arma da fuoco esplosi a Washington, nei pressi della Casa Bianca. Lo riporta la Cnn, secondo cui tra le persone raggiunte dai colpi ci sarebbero almeno due membri della Guardia Nazionale. La polizia metropolitana ha scritto su X di trovarsi sul posto di una sparatoria nella zona e ha invitato le persone a evitare l’area.

La Guardia Nazionale non ha per il momento commentato la vicenda e le circostanze della sparatoria non sono ancora chiare. Da mesi, truppe della Guardia Nazionale provenienti da diversi stati si trovano a Washington, DC, come parte della campagna del presidente Donald Trump contro la criminalità nella capitale, che da allora si è estesa ad altre città del Paese.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato informato sulla sparatoria in cui sono rimaste colpite diverse persone a Washington, vicino alla Casa Bianca. Lo ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt in un comunicato.

“La Casa Bianca è a conoscenza della situazione e la sta monitorando attivamente”, ha affermato Leavitt, aggiungendo: “Il presidente è stato informato”.

Un sospetto è stato fermato a seguito della sparatoria avvenuta a Washington, vicino alla Casa Bianca, in cui sono state colpite diverse persone tra cui due membri della Guardia Nazionale. Uno di loro è in condizioni critiche, stando a quanto appreso dal Washington Post.

“La scena è stata messa in sicurezza – ha fatto sapere la polizia in una nota – è stato fermato un sospetto”.

La sfida sempre rimandata Meloni-Schlein, ad Atreju la volta buona?

Roma, 26 nov. (askanews) – Un faccia a faccia non c’è mai stato, da quando la premier Giorgia Meloni è entrata a Palazzo Chigi e la segretaria Elly Schlein ha vinto le primarie del Pd. Qualche scontro su alcuni temi chiave in Parlamento, anche molto vivaci, ma un confronto che spaziasse sui diversi dossier sul tavolo mai. In un momento in cui le priorità del governo sono premierato e modifica della legge elettorale, chissà se l’occasione della festa di Fratelli d’Italia di Atreju sarà la volta buona.

L’invito a partecipare da Fdi è arrivato a tutti i leader dell’opposizione ma la segretaria Dem, secondo quanto riferito, ha posto una condizione che suona così: andrò se ci sarà un confronto con Meloni.

Al momento, a risponderle è il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli: “Se va bene a tutti, visto che stiamo invitando tutti i leader dell’opposizione e hanno già quasi tutti accettato, porterò questa proposta a Giorgia Meloni e deciderà lei. L’unica cosa che ci interessa è non mancare di rispetto agli altri leader dei partiti di opposizione che hanno dato disponibilità senza porre alcuna condizione”. Sapendo bene che il confronto Tv in vista del voto europeo, che era previsto nel salotto di Vespa, era saltato dopo che era stato “impallinato” proprio dal campo del centrosinistra, M5S in testa. Il presidente Cinque Stelle Giuseppe Conte la spiegava così in un post: “Il confronto tv che Meloni e Schlein hanno apparecchiato da mesi in Rai è stato giudicato lesivo della parità di trattamento rispetto alle altre forze politiche…Con una legge elettorale che prevede un sistema proporzionale puro, per cui ogni forza politica corre per sé, questo confronto mirava a polarizzare il voto, a scapito di tutte le altre proposte politiche. Insomma si è provato a ingannare gli elettori. Spiace che ci sia stato bisogno di una pronuncia dell’Agcom a tutela della libera e completa informazione dei cittadini”, concludeva Conte invitando Meloni a un confronto anche con gli altri leader.

Il balletto tra le due dura da tempo. Durante la conferenza stampa di fine 2024, la presidente del Consiglio aveva affermato di ritenere “normale e giusto” un confronto “con il leader dell’opposizione prima della campagna elettorale” delle Europee. Invito accolto, pochi giorni dopo, da Schlein durante il ‘conclave’ Dem nel Park hotel ai Cappuccini a Gubbio, quando era stato spiegato ai cronisti che si erano avviate interlocuzioni tra i rispettivi staff. Poi però, come detto, l’ipotesi non si era concretizzata.

L’occasione che si presenta ora è diversa. La lunga tornata delle amministrative è stata archiaviata: dentro le coalizioni è il momento delle riflessioni e dei calcoli in vista delle Politiche del 2027.

MfE amplia presenza in Europa: con 33% di Impresa entra in Portogallo

Roma, 26 nov. (askanews) – MediaforEurope entra nella portoghese Imprese. L’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi ha stipulato un accordo di investimento con la società Impresa – Sociedade Gestora de Participações Sociais, e il suo azionista di maggioranza, Impreger, in base al quale MfE sottoscriverà azioni di nuova emissione rappresentative del 32,934% del capitale sociale e dei diritti di voto di Impresa.

Impresa è un gruppo portoghese leader nel settore dei media e dell’intrattenimento, quotato alla borsa di Lisbona Euronext, riconosciuto per la sua forte posizione di mercato in Portogallo e nei paesi di lingua portoghese in tutto il mondo. A seguito dell’operazione, Impresa manterrà una base azionaria diversificata. In base ai termini dell’accordo di investimento, Impreger, guidata dalla famiglia Balsemão, manterrà il controllo di Impresa.

“Con questa operazione MfE amplia il proprio raggio d’azione editoriale e commerciale all’intera penisola iberica. I grandi investitori pubblicitari considerano infatti Spagna e Portogallo come un unico bacino. E grazie a questa nuova partnership con Impresa e a Mediaset España, miglioreremo ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato europeo”, ha commentato Pier Silvio Berlusconi, ceo di MfE-MediaforEurope.

“Impresa è un’azienda familiare con una lunga tradizione nei media. Da oggi lavoreremo insieme per un nuovo sviluppo con spirito imprenditoriale e concretezza. Tant’è vero che partiremo immediatamente con collaborazioni operative: raccolta pubblicitaria e piattaforma digitale”, ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi spiegando che “la partnership di MfE con Impresa è un ulteriore passo che consolida il nostro progetto europeo: con il Portogallo diventano sei le nazioni in cui il gruppo opera”.

Con l’ingresso nella portoghese Impresa, infatti MfE amplia così la propria presenza nella penisola Iberica e in Europa, arrivando a operare in sei Paesi: Italia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera e, appunto, Portogallo.

“L’investimento, che non prevede una quota di controllo -ha chiarito MfE – nasce da una logica industriale e di collaborazione con la famiglia Balsemão, storici azionisti di Impresa, con l’obiettivo di sviluppare un progetto comune di lungo periodo. La collaborazione partirà da subito, dalla raccolta pubblicitaria allo sviluppo della piattaforma digitale. Il Portogallo è per MfE un mercato in linea con la visione di media company europea, capace di valorizzare le produzioni locali e di crescere attraverso piattaforme digitali e nuove tecnologie”.

"UnfatheredByJapan", l’appello di un docente italiano per i figli

Roma, 26 nov. (askanews) – “UnfatheredByJapan” (Non più padre per mano del Giappone, ndr): si intitola così il diario che Michele Dall’Arno, docente universitario di fisica in Giappone, ha aperto su YouTube da quando, lo scorso 31 ottobre, la moglie ha lasciato la loro casa a Toyohashi, a sud-ovest di Tokyo, portando con sé i loro tre figli di sette, cinque e due anni, cambiando loro scuola e città, senza permettergli poi di avere alcun contatto con loro. Una pagina online dove legge i libri preferiti dai figli prima della buonanotte, “cercando di compensare la loro assenza con la speranza che la vedano”, lancia appelli alla moglie, dopo la sua richiesta di separazione, perché accetti di dialogare e di arrivare a un accordo sull’affido condiviso dei bambini, e racconta le vicissitudini di un genitore che si scontra con un sistema “che premia il genitore che ha rapito i bambini, riconoscendogli l’affidamento dei figli”.

La vicenda di Dall’Arno non è infatti un caso isolato in Giappone, che non riconosce ancora l’affido condiviso dei figli, per cui chi lascia per primo il tetto coniugale con i figli ottiene poi l’affidamento. Nel suo diario Dall’Arno racconta di aver incontrato in queste ultime settimane altri padri, ma anche madri, finiti nella sua stessa situazione in Giappone e di aver scoperto che il Paese del Sol Levante è considerato “il buco nero” nei casi di sottrazione di minori, grazie al documentario “Unfathered” realizzato nel 2018 da Chiara e Federica Galvani con Marzo Panzetti.

“Si stima che ogni anno 150.000 genitori vengano esclusi dalla vita dei loro figli a causa di una decisione unilaterale del partner”, si afferma nel documentario che racconta le vicende di quattro padri esclusi dalla vita dei loro figli, sottolineando che quello che nel resto del mondo viene considerato rapimento e trattato come tale, in Giappone è ampiamente tollerato.

“Mia moglie ha lasciato il tetto coniugale, ha cambiato la residenza, la scuola dei bambini, che è illegale, dal momento che siamo ancora sposati e sono al 50% responsabile. Mi sono rivolto alla polizia, che non ha fatto nulla, e a diversi legali, che mi hanno confermato che la polizia non fa assolutamente nulla e che il tribunale premia quel genitore che ha rapito per primo i bambini, lasciandogli l’affidamento per i decenni a venire”, ha raccontato ad askanews Dall’Arno, che vive in Giappone dal 2012 per ragioni di lavoro. Il docente non nasconde le difficoltà incontrate nel corso dei 12 anni di rapporto con la moglie, “problemi di dialogo che ho cercato di risolvere, trovando due anni fa nella mia università una counselor da cui andavamo, una volta alla settimana, alternativamente, e che ci aveva aiutato molto”. Ora “mia moglie ha interrotto ogni rapporto non solo con me e con la mia famiglia, ma anche con la counselor”, rifiutando ogni forma di dialogo.

Il prossimo 11 dicembre si terrà la prima udienza per la separazione, “ma sarà data priorità ai soldi, per cui si deciderà in fretta quanto dovrò versare a mia moglie”, mentre “il fatto che i miei bambini siano stati rapiti e che io sia privato dei miei diritti di genitore non entrerà in aula”, ha rimarcato Dall’Arno, secondo cui “la mia battaglia legale, che comunque combatterò, è persa in partenza, e il legale non mi fa illusioni”.

Il docente italiano ha riferito di essersi rivolto anche al Consolato italiano a Osaka, raccontando che “mia moglie ha rifiutato la richiesta del Consolato di una videochiamata per verificare almeno lo stato di salute dei bambini”. Contattato da askanews, il Consolato ha confermato di seguire “con la massima attenzione un caso molto delicato, in un contesto normativo molto complesso”. Il Giappone non riconosce ancora l’affido condiviso. Nel maggio 2024 è stato approvato un disegno di legge che introduce l’affidamento congiunto dei figli minori per le coppie divorziate dal 2026. Nella pratica, però, sarà difficile che i genitori trovino un accordo.

L’auspicio di Dall’Arno è che la sua vicenda spinga le istituzioni politiche e diplomatiche italiane a fare pressioni sulle istituzioni giapponesi perché mettano fine a questo sistema che definisce “barbaro”, e che abbia risalto in modo che “altri cittadini stranieri come me possano fare una scelta informata quando si tratta di sposare un giapponese”. Ma soprattutto, come dice mentre su “UnfatheredByJapan” legge ai figli il libro di Stephen Biesty su come è fatto un aereo, che “un giorno, molto presto, questo aereo ci porti tutti insieme in Italia, a fare una bella vacanza, come abbiamo fatto fino a questa estate, tutti insieme”.(di Simona Salvi)

Moldova, ambasciatore russo accolto a ministero Esteri con un drone

Roma, 26 nov. (askanews) – Un drone contrassegnato con una Z, simbolo dell’operazione militare speciale della Russia in Ucraina, è stato depositato davanti al ministero degli Affari esteri della Moldova dove l’ambasciatore russo Oleg Ozerov si è recato per ricevere una protesta formale, all’indomani dell’incursione di diversi di questi apparecchi.

Il giorno precedente, il drone in questione era caduto in un villaggio nel nord-est della Moldova. Assalito dai media, Oleg Ozerov ha parlato di un complotto, poiché il drone è stato ritrovato sul tetto della casa senza aver causato danni. Secondo lui, l’incidente è solo uno dei “numerosi tentativi volti a danneggiare le relazioni bilaterali, che sono già al minimo storico”.

Sei droni hanno violato ieri lo spazio aereo moldavo, provocando l’evacuazione della località in cui è caduto il drone, secondo quanto riferito dal governo. Chisinau ha affermato di aver consegnato a Ozerov “una nota di protesta riguardante questo sorvolo illegale del tutto inaccettabile” e la “grave violazione della sua sovranità”.

Incoronazione dei Poeti in Campidoglio, rinasce Nobel Italiano Poesia

Roma, 26 nov. (askanews) – La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma La Sapienza ha ufficialmente aderito al progetto promosso dalla federazione Aut-Autori per riportare in vita la prestigiosa tradizione dell’Incoronazione dei Poeti in Campidoglio.

L’antico rito, che per secoli ha celebrato le voci più alte della poesia italiana, torna oggi in forma di Premio alla carriera, pensato come un vero e proprio “Nobel della poesia italiana”. L’idea è la seguente: ogni anno un Poeta o una Poetessa verrà insignito/a di una corona d’alloro, simbolo universale di eccellenza poetica e intellettuale.

A garantire l’autorevolezza del riconoscimento sarà il coinvolgimento diretto delle istituzioni accademiche e culturali, a partire proprio dalla Facoltà di Lettere e Filosofia.

Il Premio consisterà in una scultura d’arte appositamente realizzata; la pubblicazione di un volume monografico; una somma in denaro; e, soprattutto, l’investitura simbolica con la corona d’alloro.

A 684 anni da quella storica mattina dell’8 aprile 1341, quando Francesco Petrarca fu incoronato Poeta Laureato sul colle più rappresentativo della capitale, la federazione Aut-Autori – che rappresenta gli autori del Cinema, dell’Audiovisivo, del Teatro, della Radiotelevisione e della Letteratura – annuncia così il ritorno di una tradizione che affonda le sue radici nel mondo classico.

Nel corso dei secoli l’Incoronazione in Campidoglio ha celebrato figure come Torquato Tasso, Albertino Mussato, Bernardino Perfetti e, ultima in ordine cronologico, il 31 agosto 1778, Corilla Olimpica (Maria Maddalena Morelli), immortalata anche da Madame de Staël nel romanzo Corinna o l’Italia.

Resta invece nel campo del simbolico e del desiderio l’immagine di Dante Alighieri incoronato in Campidoglio: l’evento non ebbe mai luogo, sebbene il sommo poeta vi aspirasse, come egli stesso lascia intendere nel Paradiso (canto XXV).

Con questa iniziativa il Campidoglio è chiamato a tornare luogo simbolico di un’ideale moderna Arcadia, casa naturale della poesia italiana, secondo l’ideazione del coordinatore della federazione, Alessandro Occhipinti Trigona.

L’Incoronazione dei Poeti è un progetto realizzato con il Fondo per il diritto di prestito pubblico nella categoria “autori Opere a Stampa” gestito dal Ministero della Cultura- Direzione generale biblioteche e istituti culturali- e con il sostegno di Zètema, che ne hanno riconosciuto l’alto valore culturale.

I promotori fanno sapere che si è in attesa delle conferme da parte di altre Istituzioni, affinché possano concedere il proprio patrocinio e collaborare alla piena realizzazione dell’iniziativa, contribuendo anche alla istituzionalizzazione del Premio trasformandolo in una ricorrenza annuale, non episodica, capace di riconoscere e celebrare una carriera poetica luminosa con il gesto più simbolico e nobile di cingere il capo del Poeta o della Poetessa con una corona d’alloro.

Auto, Ue valuta revisione sullo stop ai motori endotermici dal 2035

Roma, 26 nov. (askanews) – La Commissione europea potrebbe rivedere il divieto sui motori a combustione previsto dal 2035. Lo ha affermato il suo vice-presidente, Stéphane Séjourné, nel corso di una conferenza stampa a Stoccarda, assieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz e al governatore del Baden Wuerttemberg, Winfried Kretschmann. Lo riferisce Afp.

“Vogliamo sostenere la direzione intrapresa, ma adattarla offrendo flessibilità. Abbiamo discusso con produttori, fornitori e parti sociali di una serie di flessibilità che sono probabilmente necessarie nel periodo attuale, dato il contesto internazionale – ha affermato Séjourné, vice-presidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale della Commissione europea -. Penso in particolare al principio di neutralità tecnologica, a una serie di tecnologie che potrebbero, tra l’altro, essere autorizzate dopo il 2035 e fornire anche una prospettiva molto chiara ai consumatori in attesa di cambiamenti nei veicoli in determinati segmenti”.

“Siamo pronti a proporre un piano di semplificazione completo per il settore automobilistico con un unico imperativo: ridurre gli oneri amministrativi e la burocrazia e rendere il nostro settore più competitivo”, ha aggiunto Séjourné.

Merz, che in un post su X ha ricordato come “l’industria automobilistica” tedesca plasmi l’immagine della Germania nel mondo, ha preannunciato che l’Ue presenterà presto delle proposte per il settore affinché esso rimanga competitivo: “L’Unione Europea si trova ora ad affrontare il compito colossale di correggere e abrogare gran parte delle normative da essa stessa adottate negli ultimi anni, credendo in buona fede che gli sviluppi globali si sarebbero svolti in modo lineare – ha dichiarato in conferenza stampa a Stoccarda -. Tuttavia, questa evoluzione non è più lineare. Stiamo assistendo a cambiamenti davvero esplosivi in tutto il mondo, che si riflettono in particolare nella politica dei dazi degli Stati Uniti d’America”.

Merz ha inoltre ribadito che “questa è solo una piccola parte del problema. Abbiamo tutti sottovalutato la performance dell’economia cinese, e in particolare della sua industria automobilistica, negli ultimi anni”.

Manovra, Palazzo Chigi: clima di condivisione, accordo su affitti ed esenzione ISEE

Milano, 26 nov. (askanews) – Il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi sul Ddl Bilancio “si è svolto in un clima di grande condivisione” ed “è stata raggiunta un’intesa su alcune questioni ancora aperte”. Lo riferisce una nota di palazzo Chigi, in cui si spiega che “in particolare, si è trovato un accordo sugli affitti brevi, sull’ampliamento dell’esenzione ISEE sulla prima casa, sull’articolo 18 riferito ai dividendi, è stata chiarita la possibilità di compensazione anche per i contributi previdenziali delle imprese, e si è discusso delle misure a favore delle forze dell’ordine”. Nella nota non si fa dunque nessun riferimento all’ipotesi di ulteriore aumento dell’Irap per le grandi banche.

Hanno preso parte all’incontro il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo e i Presidenti dei Gruppi parlamentari di maggioranza del Senato.

Hong Kong, almeno 36 morti nell’incendio al complesso residenziale di grattacieli

Roma, 26 nov. (askanews) – È salito ad almeno 36 morti il bilancio delle vittime dell’incendio scoppiato al Wang Fuk Court, un complesso residenziale di grattacieli a Hong Kong. Lo ha dichiarato il governatore di Hong Kong, John Lee, in una conferenza stampa, mentre le fiamme ancora divorano gli edifici.

Il governatore – riporta la Cnn in un aggiornamento live sul proprio sito web – ha aggiunto che 279 persone non sono “raggiungibili” e che 29 sono state ricoverate in ospedale, di cui almeno 7 in condizioni critiche. “Sono addolorato per la loro morte ed esprimo le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a coloro che sono rimasti feriti. Forniremo tutta l’assistenza necessaria”, ha detto Lee ai giornalisti, mentre le cause dell’incendio non sono ancora chiare.

Separazione carriere, ipotesi primo marzo per la data del referendum

Roma, 26 nov. (askanews) – Il referendum confermativo sulla riforma della giustizia, che tra le altre cose prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici e l’alta corte disciplinare, si potrebbe tenere domenica primo marzo. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari.

Oggi, lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conversando con i cronisti in Transatlantico alla Camera a margine del question time, ha fornito una mezza conferma. “La legge è abbastanza chiara, ci sono degli step, la Cassazione si è già pronunciata, adesso vi sono dei termini perentori e dilatori, non prima e non dopo un certo limite. Di conseguenza, secondo i nostri calcoli, dovrebbe essere la prima metà di marzo”, ha spiegato il guardasigilli.

A favore della riforma c’è tutta la maggioranza di governo da Fratelli d’Italia a Forza Italia, passando per Lega e Noi moderati. “Non sarà un referendum sull’esecutivo Meloni”, ha detto a più riprese Nordio. Per il Sì anche Azione di Calenda, i Libdem di Marattin, l’Unione delle Camere Penali italiane, la Fondazione Einaudi, i Radicali.

Voteranno ‘No’ il centrosinistra con il Pd (anche se all’interno dei Dem ci sono alcune posizioni di traverso) M5s e Avs. Schierata contro la riforma l’Associazione nazionale magistrati con il suo comitato per il no. Anche il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, è sceso personalmente in campo nella campagna contro la riforma. Matteo Renzi con Italia viva, lascerà libertà di voto.

Per il referendum confermativo, a differenza di quello abrogativo, non è previsto un quorum di partecipazione: la legge è approvata se la maggioranza dei voti validi espressi è favorevole.

Photo Grant Deloitte, in Triennale Carlos Idun e Fabiola Ferrero

Milano, 26 nov. (askanews) – Una mostra fotografica in Triennale per dare spazio ai due vincitori della terza edizione del Photo Grant di Deloitte, il concorso internazionale articolato in due sezioni che ha la direzione artistica di Denis Curti. ” l’occasione per i giovani fotografi, e per fotografi professionisti e non – ha detto ad askanews – di poter ottenere un contributo economico per continuare la propria professione da una parte e dall’altra di visibilit, perch chi vince il premio che si divide in due categorie sostanzialmente vince anche una mostra”.

I due artisti selezionati dalla giuria sono estremamente interessanti. Il progetto “Hero, Father, Friend” del fotografo e regista ghanese Carlos Idun-Tawiah, vincitore nella categoria “Segnalazioni”, un viaggio dentro la memoria e le possibilit del futuro, una riflessione visiva e sentimentale sulla relazione tra padre e figlio, sorretta da un’idea forte di fotografia. ” un lavoro staged, un lavoro di ricostruzione – ci ha spiegato Curti -. Carlos perde il pap quando era piccolo, ma se lo ricorda bene, ha delle fotografie nel suo album di famiglia, hanno conservato i vestiti. E lui ha pensato che la finzione poteva aiutarlo a immaginare il suo futuro e in questo futuro ha voluto che la presenza di suo pap fosse una costante. E quindi ha iniziato questo percorso dove ha preso degli attori, degli amici, bambini che interpretavano Carlos stesso, altri amici pi adulti che interpretavano il pap e ha messo in scena tutti quei momenti che non riuscito a vivere”.

La messa in scena come forma ulteriore di realt, come costruzione di futuro e come manuale per affrontare la perdita. Carlos Idun interpreta il medium fotografico al meglio delle sue possibilit, che restano comunque molteplici e si declinano, in Triennale, anche nel lavoro della vincitrice della categoria “Open Call” del Photo Grant Deloitte. “In questo caso – ha aggiunto il direttore artistico – ha vinto Fabiola Ferrero, una fotografa venezuelana che ha fatto un magnifico lavoro sull’ossessione della bellezza. C’ una cultura incredibile in questo Paese, dove fin da bambini si viene condotti verso delle esperienze che vogliono celebrare il tema della bellezza attraverso tantissimi concorsi per poi finire anche con delle cose un po’ estreme come i concorsi per le nonne”.

La serie “Reinas” di Ferrero unisce fotogiornalismo e iperrealismo, documentazione e sogno pop, lasciando che poi sia lo spettatore a guardare al di l della superficie delle immagini, anche perch oltre che sui concorsi di bellezza la fotografa si concentrata su un altro aspetto centrale nella vita del Venezuela, ossia la produzione di petrolio. E questo intreccio, gi da s, genera forza narrativa.

Presentazione del libro “Cortina 1956” di Andrea Goldstein

Roma, 26 nov. (askanews) – In occasione della Giornata degli autori europei, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha organizzato luned presso la Europe Experience a Roma la presentazione del libro “Cortina 1956. Un’Olimpiade tra Guerra fredda e Dolce vita” di Andrea Goldstein.

Il libro racconta i Giochi Olimpici Invernali di Cortina d’Ampezzo come un evento che and ben oltre lo sport. L’autore ricostruisce il clima politico, sociale e culturale dell’Italia del dopoguerra, mostrando come quelle Olimpiadi – le prime trasmesse in televisione, le prime con una donna a pronunciare il giuramento degli atleti e con le due Germanie unite sotto un’unica bandiera – segnarono l’ingresso del Paese nella modernit. Tra cronaca sportiva, diplomazia e mondanit, Goldstein restituisce il ritratto di un’Italia sospesa tra la Guerra Fredda e la nascente “dolce vita”, alle soglie del boom economico.

In vista dei Giochi di Milano Cortina 2026, il volume propone un ponte ideale tra passato e futuro, invitando a riscoprire le radici olimpiche italiane e il loro significato nella storia collettiva nazionale, offrendo una riflessione attuale sul valore dello sport come fattore di coesione e progresso. Oltre all’autore, sono intervenuti Fernando Salsano, Professore di storia economica dell’Universit Tor Vergata; e Andrea Benassi, Responsabile Servizio Sviluppo Sostenibile e Studi dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale; ha moderato l’incontro Alberto Romagnoli, Capo Redattore discipline olimpiche di Rai Sport. A concludere stato Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea:

“Come rappresentanza in Italia della commissione europea abbiano deciso di invitare il dottor Andrea Goldstein, famoso economista dell’Ocse nella giornata degli autori europei, una giornata che si svolge in 27 paesi europei in contemporanea, una nuova iniziativa per avvicinare i cittadini alla lettura, una lettura gradevole, scorrevole in cui il dottor Goldstein col rigore dell’analisi scientifica riesce a parlare di sport ed economia e quindi una lettura che a noi ha molto entusiasmato”.

La Giornata degli autori europei, istituita nel 2023 e parte del programma Europa Creativa, punta a celebrare la letteratura europea e ad evidenziare ci che essa pu offrire alle nuove generazioni, incentivando la circolazione dei libri e rafforzando la competitivit del settore editoriale.

Fondazione ICA Milano presenta Crossover di Anastasia Sosunova

Milano, 26 nov. (askanews) – Nella project room di Fondazione ICA Milano Anastasia Sosunova presenta per la prima volta in un’istituzione italiana la propria pratica interdisciplinare attraverso la mostra Crossover curata da Chiara Nuzzi. Le opere di Sosunova si collocano al confine tra arte, antropologia ed etnografia: concentrandosi sulla rielaborazione di storie sovracodificate ed episodi personali, l’artista d forma a nuove narrazioni spesso in contrasto con la storia ufficiale.

Il titolo Crossover si riferisce all’incontro o alla sovrapposizione tra due o pi elementi diversi che l’artista attraverso la sua pratica reinventa dando loro nuovi significati collettivi, guidando l’attenzione di chi guarda sui modi in cui le nozioni di tradizione e rituale vengono regolarmente distorte per rafforzare autorit e narrazione codificata.

Chiara Nuzzi, curatrice della mostra ha descritto ad Askanews cosa il visitatore pu trovaer nella project room: “Siamo nella mostra Crossover di Anastasia Sosunova. Sosunova lavora con diversi materiali e diversi media.

Il video Xover fornisce la cifra un po’ di coordinamento di tonalit di tutta la mostra ed un riferimento al fondatore dell’azienda Senukai, un’azienda di fai-da-t importantissima in Lituania che diventata una sorta di culto a partire dagli anni Novanta e che ancora oggi esercita una grandissima importanza e influenza nelle giovani generazioni. Abbiamo due sculture A light bulb and a chestnut e A sock che includono diversi oggetti che l’artista ha raccolto, ad esempio un calzino, una castagna oppure un pezzo di una barricata raccolta durante una manifestazione contro il governo di destra: diventano delle vere e proprie reliquie nelle quali l’artista riesce a far germinare delle nuove storie, delle nuove narrazioni, altrimenti impossibili secondo la cultura dominante. Abbiamo poi un’opera l’installazione site-specific Express Method nella quale l’artista effettua una sorta di purificazione dell’acqua secondo una tradizione ortodossa.

Il suo lavoro un lavoro di ricerca antropologica e sulla storia dell’arte e degli artefatti: l’artista da sempre si interroga su come poter utilizzare il folklore all’interno della ricerca artistica e quale possa essere il ruolo di un elemento culturale cos importante all’interno della codificazione e decodificazione di simboli visivi e come appunto essi vengano modificati nel tempo nei cambiamenti socioculturali”.

Fondazione ICA Milano ringrazia Intesa Sanpaolo e Valsoia per il sostegno alle attivit della fondazione, la galleria eastcontemporary Milano e l’Istituto di Cultura Lituano per il supporto in occasione della mostra Anastasia Sosunova. Crossover. Il progetto parte del programma 2025- 2026 Cultura Lituana in Italia, implementato dall’Istituto di Cultura Lituano e dall’Ambasciata della Repubblica Lituana in Italia.

Federazione Moda Italia: Black Friday per 6 negozi su 10, spesa 268 euro

Roma, 26 nov. (askanews) – Da un sondaggio effettuato da Federazione Moda Italia-Confcommercio sulle aziende associate è emerso che 6 negozi di moda su 10 aderiscono al Black Friday 2025. In particolare, il 61,7% delle attività commerciali del dettaglio moda aderisce all’evento (era il 58,7% nel 2024). Il restante 39,3% (ossia quattro imprese su dieci) non partecipa.

Rispetto allo scorso anno, gli operatori che effettuano sconti solo per qualche giorno (da 1 a 3 giorni) sono saliti al 75,7% rispetto al 57,1% del 2024. Per contro, cala il numero dei negozi di moda (24,3%) che propone sconti per un periodo prolungato di 7 giorni e oltre (nel 2024 era il 42,9%). Inoltre il 73,8% dei dettaglianti sceglie di effettuare sconti solo su qualche articolo selezionato (nel 2024 la percentuale era del 71,4%). La minoranza (26,2%) fa promozioni su tutta la merce.

Come emerso dall’indagine di Confcommercio in collaborazione con Format Research, il budget medio di spesa complessiva degli italiani per questo black friday sarà di 268 euro e l’abbigliamento (54,4%) si pone al secondo posto (dopo elettronica ed elettrodomestici al 55,8%) della speciale classifica delle preferenze d’acquisto. Seguono scarpe/calzature (36,9%); pelletteria/accessori (32,6%) e articoli sportivi (21%).

“È un evento ‘importato’ che è diventato parte del calendario commerciale globale”, afferma Giulio Felloni, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio.

“Per questo va vissuto con intelligenza e misura, evitando di svilire il valore dei prodotti. Quando il black friday si trasforma in black week – aggiunge Felloni – diventa preoccupante perché le promozioni non si concentrano più in un solo giorno o al massimo nel weekend, come era in principio, ma si prolungano indiscriminatamente contribuendo ad alimentare la confusione nel consumatore. Per questo il vero valore per il retail resta la relazione con il cliente, l’autenticità dell’esperienza e la qualità del servizio”.

“Come Federazione Moda Italia-Confcommercio – conclude Felloni – invitiamo i commercianti a differenziarsi, valorizzando la consulenza personale e l’accoglienza e puntando su iniziative locali condivise che rafforzino la comunità commerciale e attraggano i clienti nei centri cittadini. Ai consumatori rinnoviamo l’invito a vivere l’esperienza d’acquisto locale per sostenere il commercio di prossimità, perché dietro ogni vetrina ci sono storie, competenze e relazioni non replicabili altrove”.

Norme Ue sulla deforestazione, l’Europarlamento approva un nuovo rinvio

Bruxelles, 26 nov. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Strasburgo, una serie di emendamenti al regolamento Ue contro la deforestazione che convergono con le modifiche già sostenute anche dai governi dei Ventisette in Consiglio Ue, riguardo a un nuovo rinvio di un anno dell’entrata in vigore delle nuove norme e a un sostanziale alleggerimento degli obblighi per le imprese, soprattutto per le Pmi.

Come da aspettative, il voto in plenaria (402 voti a favore, 250 contrari e otto astensioni) ha visto una nuova affermazione della maggioranza Ppe-Conservatori-estrema destra, che comincia a essere definita “maggioranza Giorgia”, perché comprende i gruppi politici di appartenenza dei tre partiti italiani che compongono il governi Meloni, contrapposta alla “maggioranza Ursula” (Popolari, Socialisti e Liberali con l’appoggio esterno dei Verdi), quella che ha sostenuto il primo mandato di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione, e che ne ha appoggiato anche la candidatura per il secondo mandato, nel luglio 2024. Un nuovo “tradimento” del Ppe, insomma, su un dossier legislativo importante, dopo quello clamoroso di poche settimane fa nel voto del pacchetto “Omnibus I” sugli obblighi di rendicontazione ambientale e sociale da parte delle imprese.

Dopo una lunga serie di votazioni sugli emendamenti, il testo finale ha avuto il sostegno pressoché unanime del Ppe (con un solo voto contrario e tre astenuti) e dei “Patrioti” (un solo voto contrario), e unanime dei Conservatori dell’Ecr e dei Sovranisti dell’Esn. In più, hanno votato a favore anche 29 eurodeputati del gruppo liberale Renew e otto membri del gruppo socialista e democratico (S&D).

Il gruppo Renew si è spaccato quasi a metà (i voti contrari sono stati 36, più due astenuti). Unanimi contro il testo emendato i Verdi e la Sinistra, e molto compatti anche i Socialisti, a parte gli otto favorevoli (cinque svedesi due rumeni e un lettone) e due astenuti (l’estone Marina Kaljurand e l’italiano Dario Nardella).

Il regolamento, adottato originariamente dal Parlamento europeo nell’aprile 2023, ha lo scopo di prevenire la deforestazione legata al consumo di prodotti e materie prime (cacao, caffè, olio di palma, soia, legno, gomma, carbone vegetale, carta stampata e prodotti derivati), e all’allevamento dei bovini. Il consumo dell’Ue è responsabile di circa il 10% della deforestazione globale, con olio di palma e soia che da soli rappresentano oltre due terzi di questa quota. Lo strumento principale per conseguire l’obiettivo del regolamento è la richiesta agli operatori, importatori e commercianti, che portano questi prodotti nell’Ue di dichiarare formalmente che la loro produzione non è avvenuta a seguito di una deforestazione.

Secondo il testo adottato, che costituisce ora il mandato negoziale del Parlamento europeo per il negoziato a tre (“trilogo”) con il Consiglio Ue e la Commissione, ci sarà innanzitutto un nuovo rinvio di un anno per l’attuazione di questi obblighi da parte di tutte le imprese, mantenendo i sei mesi in più già previsti per le imprese micro-piccole. Da notare che un primo rinvio di un anno (fino al 30 dicembre 2025) era già stato approvato dai co-legislatori dell’Ue nel dicembre scorso, perché il regolamento originario, già entrato in vigore nel giugno 2023, prevedeva l’attuazione degli obblighi per le imprese a partire dal 30 dicembre 2024.

Nell’ottobre scorso, la Commissione aveva proposto il secondo rinvio, adducendo problemi con il sistema informatico che dovrà raccogliere e trasmettere le dichiarazioni elettroniche di “diligenza dovuta” da parte degli operatori, importatori e commercianti; ma aggiungendo anche, questa volta, alcune modifiche al campo di applicazione degli obblighi stessi.

Secondo gli emendamenti approvati dal Parlamento europeo, i grandi operatori e le aziende commerciali di grandi dimensioni dovranno ora rispettare gli obblighi di “diligenza dovuta” contro la deforestazione dal 30 dicembre 2026, mentre le imprese micro-piccole avranno tempo fino al 30 giugno 2027. Questo rinvio, secondo le motivazioni approvate, dovrebbe garantire una transizione più graduale e consentire nel frattempo di rafforzare le capacità del sistema informatico.

Quanto alle modifiche del campo di applicazione, l’obbligo di presentare la dichiarazione contro la deforestazione ricadrà ora solo sulle imprese che immettono per prime il prodotto sul mercato Ue (operatori primari), e non sugli operatori che lo commercializzano successivamente. Inoltre gli operatori primari micro-piccoli dovranno presentare soltanto, e una sola volta per tutte, una dichiarazione semplificata.

Tutti questi emendamenti, dal rinvio dell’attuazione alla riduzione del campo di applicazione, corrispondono in gran parte alle modifiche che il Consiglio Ue ha chiesto nella sua posizione negoziale, adottata a maggioranza qualificata il 19 novembre.

Gli eurodeputati propongono inoltre di escludere dal campo di applicazione i libri e i giornali stampati, le immagini e gli altri prodotti dell’industria tipografica, oltre a manoscritti, dattiloscritti e planimetrie su carta.

Il Parlamento europeo, come già aveva fatto il Consiglio Ue, chiede anche una revisione a scadenza molto ravvicinata, entro il 30 aprile 2026, per valutare l’impatto della normativa sugli oneri amministrativi delle imprese, con la possibilità di nuove proposte legislative, se appropriato.

Possono ora partire i negoziati del “trilogo” sul testo finale del regolamento, che dovrà ricevere l’approvazione formale sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio Ue entro la fine del 2025, affinché il rinvio di un anno e le altre modifiche possano entrare in vigore come previsto.

In Francia nuova condanna definitiva per Nicolas Sarkozy

Roma, 26 nov. (askanews) – Nicolas Sarkozy condannato in via definitiva per l’affare Bygmalion. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Nicolas Sarkozy, lo riferisce il quotidiano francese Le Figaro. L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha dichiarato, in seguito alla decisione della Corte di Cassazione, che “prende atto” della sua condanna definitiva. “Nicolas Sarkozy prende atto del rigetto del suo ricorso, come ha sempre fatto riguardo alle decisioni pronunciate nei suoi confronti. Sebbene la corte d’appello abbia constatato che egli non ha mai avuto personalmente conoscenza del superamento delle spese della sua campagna nel 2012 a causa dell’appropriazione indebita da parte della società Bygmalion, la Corte di Cassazione ritiene comunque che la sua sola qualità di candidato sia sufficiente perché ne sia penalmente responsabile”, ha scritto la difesa dell’ex-presidente in un comunicato.

“Avevamo tuttavia un precedente favorevole sull’argomento della Assemblea plenaria della Corte di Cassazione, che è la formazione più solenne di questa giurisdizione. La soluzione adottata contro Nicolas Sarkozy è quindi ancora una volta senza precedenti”, hanno stimato gli avvocati Spinosi e Piwnica.

Violenza donne, Salvini: ddl consenso lascia spazio a interpretazione

Roma, 26 nov. (askanews) – Il ddl sul consenso “assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze”. Cos il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine della conferenza stampa del suo partito sull’esito delle Regionali in Puglia e Campania.

“Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, cos come scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali da parte di donne e di uomini. Il reato deve essere circoscritto”, ha aggiunto il vicepremier.

Separazione delle carriere, Nordio: referendum nella prima metà di marzo

Roma, 26 nov. (askanews) – Il referendum confermativo sulla riforma costituzinale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati, due Csm e l’alta corte disciplinare si dovrebbe tenere “nella prima metà di marzo”. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando in transatlantico alla Camera a margine del question time.

“La legge è abbastanza chiara, ci sono degli step, la Cassazione si è già pronunciata, adesso vi sono dei termini perentori e dilatori, non prima e non dopo un certo limite. Di conseguenza, secondo i nostri calcoli, dovrebbe essere la prima metà di marzo”, ha spiegato.

Regionali, Salvini: al sud ci hanno dato fiducia, faremo ancora di pi

Milano, 26 nov. (askanews) – “Ci hanno dato tanta fiducia, hanno dato tanti voti, vuol dire che lavoreremo ancora di pi con umilt, con pazienza, liberi. Governare il Veneto che una delle regioni pi dinamiche produttive d’Europa, con la gente che ci d pi di un terzo dei voti del totale, 36 per cento un risultato storico, ma crescere come siamo cresciuti costantemente negli ultimi anni in Calabria, in Campania, in Puglia, nella terra di Conte la Lega prende pi voti dei 5 Stelle, nella citt di Vendola, Vendola rimane a casa e la Lega prende il 9%. Quindi vuol dire che il lavoro paga in silenzio, senza polemiche, grazie anche al Centrodestra unito perch la vittoria in Veneto anche figlia della compattezza del centrodestra e della generosit del centrodestra che ha scelto la Lega e per cui ringrazio sia Giorgia Meloni che Antonio Tajiani”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, commentando l’esito delle Regionali in Puglia e Campania.

L’Avvocatura italiana: il nuovo reato di femminicidio non salverà neppure una donna

Roma, 26 nov. (askanews) – L’Organismo Congressuale Forense(organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana) critica il disegno di legge sul femminicidio approvato in via definitiva e all’unanimità dalla Camera, definendolo “una risposta simbolica, l’ennesima di una serie infinita, che non inciderà sulla prevenzione della violenza e non salverà purtroppo nemmeno una vita. Si attribuisce, infatti, al diritto penale un compito di orientamento culturale e sociale che non gli è proprio. In più, appare evidente la tensione con i principi costituzionali, in particolare con l’art. 3 della Costituzione, che deriva dalla formulazione dei reati che diversificano la risposta sanzionatoria a seconda che le condotte siano commesse da una categoria di persone o da un’altra”.

“Si introducono, poi, nel codice penale, in violazione del corretto modo di legiferare, termini che hanno un evidente deficit di chiarezza e tassatività, addirittura ambigui e che lasciano al giudice un compito arduo al momento dell’applicazione. Tutto ciò aggrava il rischio di sovraesporre il giudice nel caso in cui la sentenza non sia corrispondente alle pulsioni e aspettative su base emotigena della collettività”.

“L’esperienza degli ultimi anni parla chiaro: nonostante il Codice Rosso e vari interventi analoghi i reati sono in crescita. La diminuzione dei reati può ottenersi soltanto sulla base di iniziative complessive che incidano sulla cultura dei giovani, sul significato del rispetto verso gli altri, eliminando cioè le cause del fenomeno e non attraverso l’uso improprio del diritto penale”, conclude l’Organismo Congressuale Forense.

Regionali, Durigon: orgoglioso del risultato della Lega al Sud

Milano, 26 nov. (askanews) – “E’ un grande risultato in Veneto dove Stefani in qualche modo il presidente della Lega, comunque un grandissimo risultato anche da parte di Zaia ma la grande soddisfazione che abbiamo il grande risultato che abbiamo avuto al Sud: stiamo crescendo, dalle politiche alle europee fino a queste regionali, dimostrano una crescita costante dove i numeri si rivedono, siamo arrivati all’otto per cento in Puglia, al cinque e mezzo in Campania ma soprattutto anche al nove in Calabria. La Lega c’ e vuole costruire un percorso pi forte e pi radicato nel territorio”. Lo ha detto il senatore Claudio Durigon, vicesegretario della Lega e sottosegretario al ministero del Lavoro, nell’analizzare il risultato elettorale della Lega alle regionali.

Nordio: valutare bene pdl stupri per evitare interpretazioni eccentriche

Roma, 26 nov. (askanews) – La proposta di legge che introduce il consenso “libero e attuale” come parametro per valutare se vi sia stata violenza sessuale deve essere valutata “virgola per virgola per evitare un domani delle interpretazioni eccentriche”. Lo ha detto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, interpellato alla Camera a margine del question time sulla legge sul consenso bloccata ieri al Senato in modo particolare dalla Lega di Matteo Salvini.

“Il codice penale attuale – ha proseguito Nordio – è quello firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III e anche se pochi lo sanno il giudice che lo tiene in mano tiene in mano una norma che è firmata da un dittatore. Quando si modifica una norma della parte generale, che quindi riguarda il caso dell’elemento soggettivo del reato, come la consapevolezza del consenso o del dissenso, si toccano i nervi vitali del codice penale. Non puoi affidarti alla emotività di una elaborazione a-tecnica, devi valutare virgola per virgola proprio per evitare un domani delle interpretazioni eccentriche. Questo secondo me è il problema e questo è quello che ha detto la presidente Bongiorno che se ne intende più di me, visto che il mio diritto penale è un po’ arrugginito dopo sei anni di pensione”.

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Kallas: "Putin non può raggiungere gli obiettivi sul campo di battaglia"

Roma, 26 nov. (askanews) – L’Alta rappresentante per la politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha tenuto una conferenza stampa in seguito alla videochiamata odierna con i ministri degli Esteri dell’Ue, in cui ha dichiarato che “Putin non può raggiungere gli obiettivi sul campo di battaglia, quindi cercherà di negoziare per arrivarci”.

“Tutti accolgono con favore l’impegno degli Stati Uniti per la pace. Vogliamo tutti che questa guerra finisca. Ma anche il modo in cui finirà è importante. Dobbiamo tenere presente che c’è un aggressore e una vittima”, ha rappresentato Kallas alla stampa.

“Un cessate il fuoco immediato e incondizionato deve essere il primo passo per porre fine alla guerra. Ma al momento non vediamo alcuna indicazione che la Russia sia pronta per un cessate il fuoco. La Russia non sta riducendo la sua macchina militare, ma la sta potenziando. Dobbiamo ancora passare da una situazione in cui la Russia finge di negoziare a una situazione in cui è effettivamente costretta a negoziare”, ha proseguito Kallas.

“L’offensiva estiva russa è fallita. Le sanzioni statunitensi e dell’UE stanno avendo un impatto enorme sull’economia russa. Le entrate energetiche e l’economia si stanno contraendo. La Russia sta perdendo denaro e truppe”, ha sostenuto Kallas, aggiungendo che “se la Russia potesse conquistare militarmente l’Ucraina, lo avrebbe già fatto. Putin non può raggiungere i suoi obiettivi sul campo di battaglia, quindi cercherà di arrivare lì negoziando”.”Infine”, ha avvertito Kallas, “la minaccia rappresentata dalla Russia si estende oltre l’Ucraina. Pertanto, il nostro lavoro per rafforzare la difesa europea rimane essenziale. Ecco perché le decisioni riguardanti l’UE e la NATO possono essere prese solo dai membri dell’Unione Europea e della NATO, e da nessun altro”.

“Tutto questo lavoro mira in ultima analisi a garantire che la Russia non attacchi mai più. L’Unione Europea sosterrà sempre la pace. Siamo favorevoli a qualsiasi piano di pace che porti una pace giusta e duratura per l’Ucraina, ma che garantisca anche la sicurezza dell’Europa di domani”, ha concluso Kallas.

Calcio, Vanoli: intensità e coraggio contro l’Aek Atene

Roma, 26 nov. (askanews) – Alla vigilia della sfida contro l’Aek Atene, Vincenzo Vanoli ha parlato in conferenza stampa della sua prima panchina europea e della condizione della Fiorentina. “Non c’è bisogno di spiegare l’importanza della partita – ha detto – dobbiamo crescere mentalmente e approcciare ogni allenamento con la massima attenzione”.

Sul fronte squadra, Vanoli ha elogiato Pablo Marí per la sua leadership e ha definito Comuzzo un giovane di grande prospettiva, capace di giocare sia da centrale sia da braccetto nella difesa a tre. “La squadra deve imparare a reagire all’errore: non critico lo sbaglio, ma la paura di sbagliare”, ha spiegato.

Il tecnico ha anche sottolineato l’importanza dell’intensità: “Le squadre greche lavorano molto su questo, e anche noi stiamo cercando di concentrarci di più nei momenti chiave della gara”. Su giocatori chiave come Gudmundsson e Richardson, Vanoli ha chiarito di attendersi leadership e contributo concreto in campo.

Hans Nicolussi Caviglia ha aggiunto: “Stiamo lavorando sulla lettura dei momenti della partita, è ciò che fa la differenza”. Piccoli proverà a recuperare dall’infortunio, mentre Vanoli conferma la presenza di Dzeko e De Gea per affrontare la sfida europea con cuore, sacrificio e qualità tattica.

Jazz Open Modena, i primi nomi: da Gregory Porter a Diana Krall

Roma, 26 nov. (askanews) – Dopo aver annunciato nei mesi scorsi le date e i luoghi del suo debutto in Italia, a Modena dal 13 al 18 luglio 2026, il celebre festival europeo JAZZ OPEN – nato a Stoccarda sotto la direzione artistica di Jurgen Schlensog e da 30 anni un vero punto di riferimento mondiale per la grande musica internazionale – inizia a svelare i primi protagonisti di una line up che si preannuncia davvero stellare, sempre nel segno della sua tradizionale formula vincente Jazz & Beyond che abbraccia una vasta gamma di generi, dal jazz classico a quello più contaminato, fino ad arrivare al pop al soul e al rock. Più che semplici nomi, JAZZ OPEN Modena, sempre sotto la direzione di Schlensog, annuncia vere e proprie icone della scena artistica contemporanea: Gregory Porter, Diana Krall, Moby, Jamie Cullum, Joss Stone e Jean-Michel Jarre. JAZZ OPEN Modena ha come main sponsor Museo Enzo Ferrari, System Ceramics (Gruppo Coesia), Mastercard, SIXT e Allianz Bank Financial Advisors; è realizzato con il supporto di STIHL, Dürr, BF capital e LAPP e con il sostegno di Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, APT Servizi Emilia-Romagna e Camera di Commercio di Modena. Ad aprire questa prima edizione italiana che per 6 giorni trasformerà la cittadina emiliana in uno straordinario palcoscenico a cielo aperto saranno dunque nientemeno che Gregory Porter e Diana Krall, in un doppio live il 13 luglio in Piazza Roma, cuore pulsante dei grandi concerti, di fronte al maestoso Palazzo Ducale. Artista di assoluto rilievo mondiale, la voce più soul del jazz contemporaneo, il californiano Gregory Porter, ‘il cantante con il passamontagna’, con i suoi album ha conquistato il mondo intero. Classe 1971, un’infanzia difficile alle spalle superata grazie alla passione per la musica e soprattutto per Nat King Cole, vanta ben 8 nomination e 2 vittorie ai Grammy Awards. Voce potente e melodica, le sue radici sono ben piantate nelle migliori tradizioni del jazz e della musica black, del gospel in particolare. Fra i nomi di punta della mitica Blue Note, Gregory Porter è oggi uno degli interpreti più apprezzati al mondo, capace di unire tecnica impeccabile, profondità artistica e grande calore umano. Con 2 Grammy, 10 Juno, 9 dischi d’oro, 3 di platino e 7 multi-platino, la pluripremiata regina del jazz-pop mondiale Diana Krall, tra le voci più pregiate del panorama internazionale, amatissima per l’inconfondibile charme e l’intensità interpretativa che l’ha resa una delle artiste più riconoscibili del nostro tempo. La cantante e pianista canadese porterà a Modena la sua ricercata eleganza fatta di cool jazz, swing e ballad, in un imperdibile concerto che promette di essere un grande spettacolo teatrale denso di ritmo ma anche di narrazioni intime e delicate. Una preziosa occasione per ascoltare dal vivo le composizioni più celebri scritte in quasi 30 anni di carriera, fino ad arrivare ai brani del suo ultimo album This Dream of You. Ma soprattutto per ascoltare una voce che sembra quasi scolpire l’aria. Sempre nel meraviglioso scenario della Piazza, il 14 luglio arriva a JAZZ OPEN Modena un altro artista di fama planetaria, il musicista, compositore, cantautore, dj, producer e attivista americano Richard Melville Hall, in arte Moby. Figura centrale dell’elettronica globale, autore di brani che hanno segnato intere generazioni e di oltre 20 milioni di album venduti in tutto il mondo, atterra al festival con la sua astronave sonora fatta di dance, pop, punk, techno, chill-out, hip hop, gospel, big beat, riconfermando ancora una volta una versatilità creativa fuori dal comune. In oltre 30 anni di carriera ha collaborato con leggende come David Bowie, Public Enemy, Daft Punk e i Beastie Boys, oltre ad aver esteso la sua visione artistica al cinema con la produzione dei documentari Moby Doc e Punk Rock Vegan Movie. Nel 2023 pubblica il suo ultimo album in studio Resound NYC mentre il 2024 lo ha visto in giro per il mondo a celebrare i 25 anni del suo album di culto Play. Per l’estate 2026 è prevista l’uscita del suo primo lungometraggio narrativo dal titolo Tecie, come il penultimo brano del suo album All Visible Objects. Il 16 luglio il festival accoglie un altro doppio concerto in Piazza Roma con l’esibizione di Jamie Cullum e Joss Stone. Cantautore e polistrumentista di fama mondiale, noto per la sua miscela unica di jazz, pop e rock, per la presenza scenica e uno straordinario talento musicale, Cullum ha raggiunto il successo internazionale con l’album Twentysomething, uno dei dischi britannici più venduti di sempre. Tra i musicisti più innovativi della sua generazione, ha firmato leggendarie performance in oltre quaranta paesi e sui palchi dei più importanti festival globali, da Glastonbury a Coachella fino al Fuji Rock in Giappone, oltre ad esibirsi alla Casa Bianca per Barack Obama e a Buckingham Palace per la Regina Elisabetta II. Grandi numeri e riconoscimenti segnano anche i due decenni di carriera della cantante e attrice britannica Joss Stone che vanta oltre 15 milioni di album venduti nel mondo, 1 Grammy, 2 Brit Awards e numerose uscite ai vertici delle classifiche internazionali. Contemporary soul, R&B, funk e reggae disegnano l’orizzonte di una voce tra le più iconiche degli ultimi anni, che trae ispirazione da autentici miti come Aretha Franklin, pur mantenendo uno stile assolutamente personale, grazie anche a una magnetica presenza scenica e ad elettrizzanti esibizioni dal vivo, veri e propri rituali collettivi e intergenerazionali fatti di groove e profondità emotiva unica. Tutti tratti che conquisteranno anche il pubblico di JAZZ OPEN Modena. A completare questa prima tornata di headliner, infine, l’ultimo giorno del festival sarà sicuramente segnato dall’esibizione di un autentico gigante come Jean-Michel Jarre, il 18 luglio sempre in Piazza Roma. Artista visionario, innamorato del futuro e dell’ambiente, il compositore, performer e produttore francese è un instancabile innovatore ed esploratore tecnologico, dal suo ruolo di pioniere nell’ambito della musica elettronica fino alle più recenti esplorazioni nelle performance in realtà virtuale e nel metaverso. Il suo catalogo conta oggi 22 album in studio che hanno superato 85 milioni di copie vendute nel mondo e gli hanno fatto vincere numerosi premi e riconoscimenti. Nell’arco della sua incredibile carriera Jarre ha lasciato un segno indelebile esibendosi davanti a milioni di spettatori in maestosi concerti-evento in alcuni dei luoghi più iconici di tutto il pianeta e in siti patrimonio UNESCO, trasformandoli in vere e proprie tele per la sua musica e per i suoi messaggi ambientali, dalle Grandi Piramidi d’Egitto al Deserto del Sahara, da Piazza Tienanmen alla Torre Eiffel e alla Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles. A questi luoghi straordinari si aggiungerà anche la monumentale esibizione a Modena per la chiusura del festival. Oltre ai primi nomi, infine JAZZ OPEN Modena annuncia anche la media partnership con Radio Monte Carlo e l’ingresso di una nuova venue per il festival, il Baluardo Jazz Club, che si aggiunge al main stage di Piazza Roma e al Giardino Ducale Estense, luogo degli Open Stages dedicati ai giovani. Il programma pensato per il Baluardo Jazz Club e la line up degli Open Stages verranno annunciati in occasione della conferenza stampa che si terrà a Modena il 18 febbraio 2026. La programmazione completa di JAZZ OPEN Modena 2026, infine, sarà annunciata nei prossimi mesi. Le prevendite apriranno il 3 dicembre sui canali ufficiali. *** Nato a Stoccarda sotto la direzione artistica di Jurgen Schlensog, JAZZ OPEN è diventato nel tempo un punto di riferimento tra i grandi festival estivi europei, grazie alla sua formula vincente ‘Jazz & Beyond’ che abbraccia una vasta gamma di generi: dal jazz classico a quello più contaminato, fino ad arrivare al pop al soul e al rock. Ogni luglio, il cuore della città tedesca si trasforma in una grande arena musicale, con un pubblico che supera annualmente le 60.000 presenze e un programma che spazia dalla musica più ricercata alle sonorità mainstream. Anno dopo anno artisti del calibro di Christina Aguilera, Bob Dylan, Lionel Richie, John Legend, Lenny Kravitz e Sting si sono mescolati a leggende del jazz come Herbie Hancock, Marcus Miller, Gregory Porter, Dianne Reeves e Dee Dee Bridgewater. Dopo trent’anni di successi in Germania, nel 2026, per la prima volta, questo straordinario e consolidato modello culturale – per il quale nel 2025 la società OPUS!LIVE che organizza il festival è stata insignita del prestigioso riconoscimento di Indie Champion dall’autorevole rivista IQ! che ogni anno premia le 20 realtà indipendenti che stanno rivoluzionando il settore a livello globale – sbarcherà in Italia con JAZZ OPEN Modena, sempre sotto la direzione di Jurgen Schlensog.

Cinema, esce "Zootropolis 2", anteprima a Roma con le voci italiane

Roma, 26 nov. (askanews) – La produttrice Yvett Merino, Judy Hopps, Nick Wilde e le voci italiane del film, sono state protagoniste ieri sera a Roma dell’anteprima italiana della nuova avventura Walt Disney Animation Studios “Zootropolis 2”, disponibile da oggi nelle sale italiane.

Immersi nelle atmosfere della città animale Zootropolis, hanno partecipato alla serata le voci italiane del film tra cui: Ilaria Latini (voce di Judy Hopps), Alessandro Quarta (voce di Nick Wilde), Max Angioni (voce di Gary De’Snake), Michela Giraud (voce di Nibbles Maplestick), Simone Crisari (voce di Pawbert Lynxley), Roberto Fidecaro (voce del Capitano Bogo), Ilaria Stagni (voce dialoghi di Gazelle), Matteo Martari (voce del Sindaco Brian Winddancer), Stefania Andreoli (voce della Dottoressa Fuzzby), Gabriele Patriarca (voce di Clawhauser), Roberta Greganti (voce di Bonnie Hopps), Vittorio Guerrieri (voce di Stu Hopps), Davide Perino (voce di Cattrick Lynxley), Elena Perino (voce di Kitty Lynxley), Leo Gullotta (voce di Mr. Big), Stefania Cangemi (voce di Fru Fru), Stefano Annunziato (Voce dell’Agente McHorn), Max Mariola (voce del Capo Chef), Matteo Martinez (voce di Buzz Shedley), Alessandro Budroni (voce di Frau Goat), Massimo Bitossi (voce di Herr Goat), Massimiliano Manfredi (direttore del doppiaggio), Roberto Morville (dialoghi italiani) e Lavinia Fenu (supervisione artistica Disney).

Oltre a loro, diversi volti del mondo dello spettacolo, del web, della musica e dello sport, tra cui: Giuliano Sangiorgi, Bebe Vio, Eleonora Abbagnato, Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini, Rudy Zerbi, Andrea Stramaccioni, Alessandro Tiberi, Francesco Montanari, Giovanni Scifoni, Tess Masazza, Danilo D’Agostino, Adriana Volpe, Tommy Cassi, Mattia Carrano, Nicoletta Romanoff, Cecilia Cantarano, Alice De Bortoli, Joe Romano e molti altri. Disney Italia ha deciso di dedicare a MediCinema Italia l’anteprima italiana del film, come parte del costante impegno verso questo partner charity di lunga data.

Per celebrare l’uscita del film nel nostro Paese, Disney Italia ha inoltre siglato collaborazioni con Trenitalia e Del Monte Italia. Un treno Intercity di Trenitalia (Gruppo FS) con grafica dedicata è arrivato alla stazione di Roma Termini, accolto dalla produttrice Yvett Merino e dalle voci italiane e viaggerà sui binari italiani e, a partire dalle prossime settimane, a bordo degli Intercity ed Eurocity, per i bambini, sarà disponibile l’Area Family personalizzata a tema.

Nel nuovo film “Zootropolis 2”, i poliziotti alle prime armi Judy Hopps (voce di Ilaria Latini) e Nick Wilde (voce di Alessandro Quarta) si trovano sulle tracce di un grande mistero quando Gary De’Snake (voce di Max Angioni) arriva a Zootropolis e mette sottosopra la città animale. Per risolvere il caso, i due, sotto copertura, sono costretti ad avventurarsi in nuove e inaspettate aree della città, dove la loro continua collaborazione viene messa alla prova come mai prima d’ora. Il film è diretto dal team vincitore dell’Oscar composto dal Disney Animation chief creative officer Jared Bush e Byron Howard e prodotto da Yvett Merino.

Milano Cortina 2026, accesa la fiamma a Olimpia

Roma, 26 nov. (askanews) – Il sacro fuoco di Olimpia arde illuminando il cammino verso Milano Cortina 2026. Si è svolta nel Museo Archeologico della città greca, culla dei cinque cerchi, la cerimonia di accensione della fiamma a cinque cerchi in vista dei Giochi Olimpici Invernali, in programma dal 6 al 22 febbraio del prossimo anno.

L’esecuzione degli inni – Olimpico, Italiano e Greco, interpretati dal coro dei bambini della Scuola Italiana di Atene – ha aperto l’evento, onorato dalle più importanti cariche istituzionali e sportive. Il Presidente del CONI, Luciano Buonfiglio, ha partecipato al solenne rituale insieme alla Vicepresidente Vicaria, Diana Bianchedi, anche chief strategy planning & legacy officer di MICO2026. Presenti anche il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, i membri CIO Ivo Ferriani e Federica Pellegrini, il membro d’Onore, Francesco Ricci Bitti, insieme alla delegazione della Fondazione Milano Cortina 2026, guidata dal Presidente Malagò.

Il saluto introduttivo del Sindaco dell’Antica Olimpia, Aristides Panagiotopoulos, ha dato il benvenuto alla vasta platea di autorità, rilanciando i significati autentici che caratterizzano da sempre il messaggio universale della più importante manifestazione sportiva a livello globale, all’insegna della pace e della fratellanza.

Il Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e membro CIO, Giovanni Malagò, nel suo intervento ha sottolineato come “lo spirito italiano brillerà nella fiamma della torcia, accendendo l’Italia intera e unendo il mondo nell’obiettivo comune che è al centro di Milano Cortina: utilizzare il potere senza tempo dei Giochi Olimpici per creare nuove opportunità per le nuove generazioni attraverso lo sport. Sarà un privilegio portare nuovamente questa torcia lungo le sponde del fiume Tevere e portarla a Roma ripercorrendo la stessa strada di venti anni fa in occasione dei Giochi di Torino. Ogni passo ci ricorderà l’importanza dello sport nello spezzare le barriere e nel creare un futuro più sostenibile insieme”.

A Roma la settima edizione dei BeMUT-ual Days di WALCE

Roma, 26 nov. (askanews) – Si tenuta a Roma, presso il The Hive, la settima edizione dei BeMUT-ual Days, il convegno promosso e organizzato da WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe) in occasione del mese della sensibilizzazione sul tumore del polmone. Due giornate di lavoro che hanno riunito pazienti, caregiver, famigliari, oncologi italiani e internazionali, psico-oncologi, societ scientifiche e rappresentanti delle Istituzioni. Al centro dell’evento le evoluzioni scientifiche e terapeutiche dell’oncologia toracica, nonch i bisogni dei pazienti e dei caregiver.

Domenico Galetta, Vicepresidente WALCE, ha dichiarato: “Sono nate delle terapie target che consentono ai pazienti, che fino a poco tempo fa avevano una sopravvivenza calcolabile in mesi, di sopravvivere per anni. I BeMUT-ual Days sono occasioni di incontro per accorciare le distanze tra clinici e pazienti”.

Nel corso dell’iniziativa stato effettuato un focus specifico sull’oncologia di precisione e, nel dettaglio, sull’accesso alle cure, con la presentazione dei pi recenti dati del progetto EPROPA, nato per facilitare l’accesso dei pazienti ai protocolli sperimentali con nuovi farmaci a bersaglio molecolare.

Claudio Sini, Membro Consiglio Direttivo WALCE, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Le prime raccomandazioni europee sono arrivate nel 2020, EPROPA ha permesso una caratterizzazione molecolare in sequenziamento genico anche nelle strutture che, in sede, non avevano questa possibilit”.

La settima edizione dei BeMUT-ual Days ha rappresentato dunque l’occasione per creare un network tra clinici, pazienti e caregiver per analizzare lo stato dell’arte dell’oncologia toracica non solo sotto il punto di vista scientifico, ma affrontando anche i principali bisogni non ancora risolti dei pazienti ricercando, attraverso il confronto, possibili soluzioni.

Milano, il Museo dei Sensi tra divertimento e scienza applicata

Milano, 26 nov. (askanews) – Uno spazio immersivo dedicato alla percezione umana, che vuole unire aspetti giocosi e concetti scientifici, coinvolgendo persone di tutte le et. A Milano da qualche mese aperto il Museum of Senses – Museo dei Sensi, arrivato in Italia dopo Praga e Bucarest. “Il Museo dei Sensi – ha detto ad askanews la Museum manager Giulia Gallinaro – un museo dedicato a tutti i sensi, pensiamo di averne solamente cinque, invece ne abbiamo di pi. All’interno delle nostre stanze si pu esplorarli e conoscerli in modo divertente e interattivo”.

L’elemento interattivo centrale, cos come lo l’esplorazione di situazioni apparentemente paradossali, come vedere dell’acqua che sembra scorrere verso l’alto, oppure attraversare un ponte che percepiamo come in movimento, anche se cos non . “Nel nostro museo – ha proseguito la manager – si entra con degli speciali calzini antiscivolo che brillano sotto la luce UV, proprio per esplorare sin dall’inizio attraverso le sensazioni tramite i piedi, il senso del tatto. Quindi attraverso tutto il percorso si viene stimolati e si rompa anche un po’ il ghiaccio, si entra in una dimensione di divertimento. Oltre ai nostri calzini diamo anche una ‘taste box’ perch abbiamo una zona dedicata al gusto. Quindi vogliamo proprio far provare i nostri visitatori in prima persona delle esperienze legate ai sensi e in qualche modo andare a creare pi consapevolezza e anche dello stupore per delle cose che molto spesso diamo per scontate, ossia quello che vediamo, quello che sentiamo”.

La cosa pi interessante sembra essere proprio il rimettere in discussione quelle che pensiamo come certezze e, accanto a ci, l’aspetto del coltivare un nuovo senso, appunto, di meraviglia. Con particolare attenzione anche all’aspetto educational. “Abbiamo iniziato a ospitare un pubblico di famiglie – ha concluso Giulia Gallinaro – ma anche di scuole e di gruppi, quindi c’ una parte educativa a cui teniamo molto. Organizziamo visite guidate per scuole, dalle elementari alle superiori, ovviamente diversificate per i bambini pi piccoli, usiamo un linguaggio pi semplice e anche delle esperienze pi legate al gioco, mentre a mano a mano con la crescita si pu arrivare a spiegare dei concetti scientifici in modo un po’ pi approfondito”.

Ci si diverte nel Museo dei Sensi, ma si ha l’occasione anche di riflettere sui meccanismi della percezione, sul modo in cui alcuni semplici elementi la possono modificare e rendere ingannevole. In un’epoca di manipolazione digitale e messa in discussione della stessa idea di realt ci appare un aspetto che pu essere utile coltivare.

"UnfatheredByJapan", l’appello di un docente italiano per i figli

Roma, 26 nov. (askanews) – “UnfatheredByJapan” (Non più padre per mano del Giappone, ndr): si intitola così il diario che Michele Dall’Arno, docente universitario di fisica in Giappone, ha aperto su YouTube da quando, lo scorso 31 ottobre, la moglie ha lasciato la loro casa a Toyohashi, a sud-ovest di Tokyo, portando con sé i loro tre figli di sette, cinque e due anni, cambiando loro scuola e città, senza permettergli poi di avere alcun contatto con loro. Una pagina online dove legge i libri preferiti dai figli prima della buonanotte, “cercando di compensare la loro assenza con la speranza che la vedano”, lancia appelli alla moglie, dopo la sua richiesta di separazione, perché accetti di dialogare e di arrivare a un accordo sull’affido condiviso dei bambini, e racconta le vicissitudini di un genitore che si scontra con un sistema “che premia il genitore che ha rapito i bambini, riconoscendogli l’affidamento dei figli”.

La vicenda di Dall’Arno non è infatti un caso isolato in Giappone, che non riconosce ancora l’affido condiviso dei figli, per cui chi lascia per primo il tetto coniugale con i figli ottiene poi l’affidamento. Nel suo diario Dall’Arno racconta di aver incontrato in queste ultime settimane altri padri, ma anche madri, finiti nella sua stessa situazione in Giappone e di aver scoperto che il Paese del Sol Levante è considerato “il buco nero” nei casi di sottrazione di minori, grazie al documentario “Unfathered” realizzato nel 2018 da Chiara e Federica Galvani con Marzo Panzetti.

“Si stima che ogni anno 150.000 genitori vengano esclusi dalla vita dei loro figli a causa di una decisione unilaterale del partner”, si afferma nel documentario che racconta le vicende di quattro padri esclusi dalla vita dei loro figli, sottolineando che quello che nel resto del mondo viene considerato rapimento e trattato come tale, in Giappone è ampiamente tollerato.

“Mia moglie ha lasciato il tetto coniugale, ha cambiato la residenza, la scuola dei bambini, che è illegale, dal momento che siamo ancora sposati e sono al 50% responsabile. Mi sono rivolto alla polizia, che non ha fatto nulla, e a diversi legali, che mi hanno confermato che la polizia non fa assolutamente nulla e che il tribunale premia quel genitore che ha rapito per primo i bambini, lasciandogli l’affidamento per i decenni a venire”, ha raccontato ad askanews Dall’Arno, che vive in Giappone dal 2012 per ragioni di lavoro. Il docente non nasconde le difficoltà incontrate nel corso dei 12 anni di rapporto con la moglie, “problemi di dialogo che ho cercato di risolvere, trovando due anni fa nella mia università una counselor da cui andavamo, una volta alla settimana, alternativamente, e che ci aveva aiutato molto”. Ora “mia moglie ha interrotto ogni rapporto non solo con me e con la mia famiglia, ma anche con la counselor”, rifiutando ogni forma di dialogo.

Il prossimo 11 dicembre si terrà la prima udienza per la separazione, “ma sarà data priorità ai soldi, per cui si deciderà in fretta quanto dovrò versare a mia moglie”, mentre “il fatto che i miei bambini siano stati rapiti e che io sia privato dei miei diritti di genitore non entrerà in aula”, ha rimarcato Dall’Arno, secondo cui “la mia battaglia legale, che comunque combatterò, è persa in partenza, e il legale non mi fa illusioni”.

Il docente italiano ha riferito di essersi rivolto anche al Consolato italiano a Osaka, raccontando che “mia moglie ha rifiutato la richiesta del Consolato di una videochiamata per verificare almeno lo stato di salute dei bambini”. Contattato da askanews, il Consolato ha confermato di seguire “con la massima attenzione un caso molto delicato, in un contesto normativo molto complesso”. Il Giappone non riconosce ancora l’affido condiviso. Nel maggio 2024 è stato approvato un disegno di legge che introduce l’affidamento congiunto dei figli minori per le coppie divorziate dal 2026. Nella pratica, però, sarà difficile che i genitori trovino un accordo.

L’auspicio di Dall’Arno è che la sua vicenda spinga le istituzioni politiche e diplomatiche italiane a fare pressioni sulle istituzioni giapponesi perché mettano fine a questo sistema che definisce “barbaro”, e che abbia risalto in modo che “altri cittadini stranieri come me possano fare una scelta informata quando si tratta di sposare un giapponese”. Ma soprattutto, come dice mentre su “UnfatheredByJapan” legge ai figli il libro di Stephen Biesty su come è fatto un aereo, che “un giorno, molto presto, questo aereo ci porti tutti insieme in Italia, a fare una bella vacanza, come abbiamo fatto fino a questa estate, tutti insieme”.

(di Simona Salvi)

Inaugurati a Milano i Geely Auto Talks

Milano, 26 nov. (askanews) – Geely entra nel mercato italiano e lo fa lanciando, insieme a Jameel Motors, i Geely Auto Talks, il cui primo appuntamento si svolto a Palazzo Giureconsulti a Milano luned 24 novembre.

Si trattato di tre panel valoriali per discutere di AI, sicurezza, sostenibilit e nuove competenze nella mobilit del futuro, con lo studio esclusivo dell’Osservatorio Connected Vehicle & Mobility elaborato dal Politecnico di Milano.

Il claim scelto per l’evento, Rinascimento Tecnologico, indica la volont di aprire una nuova era dell’automotive, come sottolineato da Marco Santucci, Amministratore Delegato di Geely Italia: “Il Rinascimento era un momento di unione, di grande trasformazione, l’arte e la scienza arrivavano e si univano. Questo un momento altrettanto topico per noi. Noi stiamo portando in Italia dei prodotti che vantano dell’arte, un design, ma anche scienza, ovvero l’intelligenza artificiale integrata all’interno delle vetture, la tecnologia”.

Geely intende lanciare l’Italia nel futuro della mobilit, nonostante un piano giuridico non ancora del tutto pronto, come sottolineato dall’On. Giulia Pastorella: “A livello normativo, gi in sede di revisione del codice della strada, si sarebbe potuto predisporre il nostro impianto normativo alla guida autonoma, con la semplice modifica di un articolo, prevedendo che la guida non sia solo un veicolo a guida umana. Adesso ci ritroviamo in Commissione Trasporti a dover ovviare questa mancanza con delle risoluzioni che purtroppo sono documenti di indirizzo, quindi non saranno ancora operative”.

Quello che si intende creare, da parte di Geely, un ponte culturale e industriale tra Italia e Cina, spiega Francesco Boggio-Ferraris, Direttore Marketing Italy-China Council Foundation: “Dal punto di vista dell’automotive dobbiamo pensare che al di l della tradizionale caratteristica un po’ identitaria del nostro mondo, cio quella della creativit, del design, oggi il dialogo si espande anche nella rete commerciale, quindi in tutto l’ambito del marketing, della commercializzazione dei veicoli e molto anche nella ricerca e sviluppo”.

L’iniziativa di Milano, dunque, stata solo la prima tappa di un percorso che proseguir nel 2026, con cui Geely Italia intende aprire una piattaforma di dialogo permanente tra Italia e Cina per promuovere una visione condivisa di innovazione sostenibile, tecnologia e nuove professionalit: i pilastri della mobilit globale del futuro.

Tv, "Piccole cose come queste" con Cillian Murphy arriva su RaiPlay

Roma, 26 nov. (askanews) – Il nuovo film di Tim Mielants “Piccole cose come queste” con Cillian Murphy, Premio Oscar come miglior attore protagonista per “Oppenheimer”, arriva su RaiPlay dal 6 dicembre. Dopo il successo nelle sale, il titolo approda sulla piattaforma streaming Rai. Presentato come apertura dell’ultima Berlinale, dove Emily Watson ha ricevuto l’Orso d’Argento, “Piccole cose come queste” è tratto dal romanzo di Claire Keegan Piccole cose da nulla (Einaudi) e prodotto da Matt Damon e Ben Affleck, per Artists Equity.

Al centro della storia, ambientata in Irlanda nel 1985, c’è Bill Furlong, un uomo semplice e riservato interpretato da Cillian Murphy. Commerciante di carbone e padre di cinque figlie, Bill vive una vita tranquilla fino a quando, scoprendo un oscuro segreto custodito nel convento locale diretto da Suor Mary (Emily Watson), è costretto a confrontarsi con il proprio passato e a scegliere se restare in silenzio o opporsi al dolore e all’ingiustizia di un’intera comunità. Diretto da Tim Mielants (Peaky Blinders), il film si distingue per la sua sobrietà narrativa e per un linguaggio visivo essenziale e potente, capace di restituire la quieta intensità del romanzo e di affrontare con delicatezza il tema delle Case Magdalene, una ferita ancora viva nella memoria collettiva irlandese. Come ha raccontato lo stesso regista: “Da tempo io e Cillian volevamo tornare a lavorare insieme dopo Peaky Blinders. Un giorno lui e sua moglie mi portarono il libro di Claire Keegan: mi colpì subito, perché parlava di un uomo che lotta per fare la cosa giusta, un tema che sentivo profondamente. Iniziammo a sviluppare il progetto, poi arrivò Oppenheimer e durante quelle riprese Cillian incontrò Matt Damon, che si innamorò della storia e decise di produrla. Così tutto si è chiuso in un cerchio perfetto”.

Nel cast insieme a Cillian Murphy, Emily Watson nel ruolo di Suor Mary, Eileen Walsh nei panni di Eileen Furlong, Michelle Fairley in quelli di Mrs. Wilson, Clare Dunne come Suor Carmel, Helen Behan nel ruolo di Mrs. Kehoe e Agnes O’Casey nella parte della madre di Bill.

“Piccole cose come queste” è una coproduzione USA-Irlanda-Belgio della Big Things Films, con la fotografia di Frank Van Den Eeden e le musiche di Senjan Jansen, e si è imposto nei principali festival internazionali come una delle opere più significative dell’anno, per profondità emotiva e valore civile.

Violenza sulle donne, Salvini non molla sulla Pdl sul consenso "libero e attuale". Il governo studia modifiche

Roma, 26 nov. (askanews) – La retromarcia della maggioranza, andata in scena ieri in Senato, sulla Pdl che introduce il consenso “libero e attuale” come parametro per valutare se vi sia stata violenza sessuale, è ‘targata’ Matteo Salvini. Ma non solo. I resoconti parlamentari della commissione Giustizia di Palazzo Madama restituiscono la genesi della brusca frenata alla modifica dell’articolo 609 bis del codice penale che aveva visto invece il via libera unanime a Montecitorio dopo la stretta di mano tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria dem Elly Schlein. Tanto che le opposizioni, che hanno abbandonato la seduta per protesta, hanno accusato tutto il centrodestra di aver “stracciato l’accordo politico” tra le due leader con un “voltafaccia”.

A chiedere in commissione il supplemento di riflessione e modifiche al testo è stata la Lega la cui posizione emerge cristallina in un’intervista a ‘Repubblica’ di oggi in cui Salvini commenta soddifatto i risultati delle Regionali e sul consenso dice: “Vanno bloccati i ripetuti e intollerabili episodi di violenza, sacrosanto, ma bisogna lasciare meno spazio possibile alla discrezionalità. Ho letto la norma: consenso attuale e libero… Bisogna evitare di esporre chiunque, uomo o donna, a chi si vuole vendicare di un rapporto finito male”.

Alla Lega in commissione Giustizia si sono subito affiancati Fdi e poi anche Forza Italia che ha avanzato la richiesta di audizioni. Che, a quanto si apprende, si terranno la prossima settimana. I soggetti auditi, due per gruppo parlamentare, verranno comunicati entro lunedì.

“Dubbi” sul rischio del rovesciamento dell’onere della prova arrivano pure dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, la quale tuttavia, intervistata su Rai Radio 1, smentisce la “retromarcia”. “È meglio prendere più tempo ma approvare una legge convincente”. E il governo si sta mettendo al lavoro per uscire dall’evidente ‘cul de sac’.

Dai banchi della maggioranza, Mara Carfagna di Noi Moderati, si dice “certa che si procederà comunque spediti”. Un “approfondimento è un diritto-dovere dei parlamentari” ma “quando c’è la volontà politica le difficoltà si superano, e in questo caso la volontà è espressa al massimo livello dalle leader dei due schieramenti”.

Che la strada non fosse in discesa lo indicava comunque quel voto unanime nell’altro ramo del Parlamento che non era stato poi così unanime, a ben guardare, avendo partecipato poco più della metà dei 400 deputati della Camera: 227 voti a favore e nessun contrario su 227 presenti.

“Io Sono Cultura”, nel settore crescono valore aggiunto e occupazione

Roma, 26 nov. (askanews) – E’ stato presentato a Roma “Io Sono Cultura”, il rapporto annuale di Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi Tagliacarne e Deloitte, da cui emerge che nel 2024 sono cresciuti valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo, rispettivamente di 112, 6 miliardi, quindi +2,1%, e 1,5 milioni di addetti, cio 1,6%, rispetto al 2023.

Cultura e creativit, direttamente o indirettamente, generano complessivamente un valore aggiunto di circa 302,9 miliardi di euro, che equivale al 15,5% della ricchezza complessiva del Paese.

Valeria Brambilla, Amministratore Delegato di Deloitte & Touche S.p.A., ha sottolineato alcuni punti: “La cultura come dice l’Unesco innanzitutto identit, quell’identit che anche le organizzazioni aziendali basate sul capitale umano vanno a ricercare, perch l’identit crea distintivit e quindi crea competitivit. Secondo aspetto la coesione, perch facilita la relazione umana, quindi favorisce l’efficienza. Un terzo aspetto rilevante rappresentato dallo spirito critico. E infine vorrei concludere con la creativit, quell’aspetto che la macchina non potr mai sostituire”.

L’analisi dei dati del 2024 evidenzia una trasformazione del panorama culturale e creativo italiano, con una crescente digitalizzazione e una ridefinizione delle dinamiche occupazionali. Il settore che cresce di pi in termini di ricchezza prodotta nel corso dell’ultimo anno quello dei Software e videogiochi (+8,0%), seguito dalle attivit di Comunicazione (+4,4%).

Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, ha affermato: “La cultura non soltanto un fattore identitario per l’Italia, che fortissimo, ma un formidabile favore produttivo. L’investimento in cultura, le azioni nella cultura, influenzano tanti settori della nostra economia. Quando si parla di competitivit dell’Italia o delle cose che necessario fare per contrastare la crisi climatica, la cultura ci aiuta, perch produrre cose belle all’ombra dei campanili, come diceva Cipolla, richiede meno energia, meno materie prime, ci fa risparmiare anche sulle cose che possono mettere in crisi il nostro futuro”.

Violenza donne, Salvini non molla su consenso e governo studia modifiche

Roma, 26 nov. (askanews) – La retromarcia della maggioranza, andata in scena ieri in Senato, sulla Pdl che introduce il consenso “libero e attuale” come parametro per valutare se vi sia stata violenza sessuale, è ‘targata’ Matteo Salvini. Ma non solo. I resoconti parlamentari della commissione Giustizia di Palazzo Madama restituiscono la genesi della brusca frenata alla modifica dell’articolo 609 bis del codice penale che aveva visto invece il via libera unanime a Montecitorio dopo la stretta di mano tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria dem Elly Schlein. Tanto che le opposizioni, che hanno abbandonato la seduta per protesta, hanno accusato tutto il centrodestra di aver “stracciato l’accordo politico” tra le due leader con un “voltafaccia”.

A chiedere in commissione il supplemento di riflessione e modifiche al testo è stata la Lega la cui posizione emerge cristallina in un’intervista a ‘Repubblica’ di oggi in cui Salvini commenta soddifatto i risultati delle Regionali e sul consenso dice: “Vanno bloccati i ripetuti e intollerabili episodi di violenza, sacrosanto, ma bisogna lasciare meno spazio possibile alla discrezionalità. Ho letto la norma: consenso attuale e libero… Bisogna evitare di esporre chiunque, uomo o donna, a chi si vuole vendicare di un rapporto finito male”.

Alla Lega in commissione Giustizia si sono subito affiancati Fdi e poi anche Forza Italia che ha avanzato la richiesta di audizioni. Che, a quanto si apprende, si terranno la prossima settimana. I soggetti auditi, due per gruppo parlamentare, verranno comunicati entro lunedì.

“Dubbi” sul rischio del rovesciamento dell’onere della prova arrivano pure dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, la quale tuttavia, intervistata su Rai Radio 1, smentisce la “retromarcia”. “È meglio prendere più tempo ma approvare una legge convincente”. E il governo si sta mettendo al lavoro per uscire dall’evidente ‘cul de sac’.

Dai banchi della maggioranza, Mara Carfagna di Noi Moderati, si dice “certa che si procederà comunque spediti”. Un “approfondimento è un diritto-dovere dei parlamentari” ma “quando c’è la volontà politica le difficoltà si superano, e in questo caso la volontà è espressa al massimo livello dalle leader dei due schieramenti”.

Che la strada non fosse in discesa lo indicava comunque quel voto unanime nell’altro ramo del Parlamento che non era stato poi così unanime, a ben guardare, avendo partecipato poco più della metà dei 400 deputati della Camera: 227 voti a favore e nessun contrario su 227 presenti.

Lombardia, Salvini: se FdI avrà buon candidato felice di accoglierlo

Roma, 26 nov. (askanews) – “Non rispondo più a chi domanda chi sarà il candidato del centrodestra nelle prossime regionali fra un anno o due anni, in Sicilia, Lombardia o Piemonte. Ci penseremo a tempo debito, tutti i partiti del centrodestra avranno il giusto riconoscimento senza che nessuno metta il veto a partire dalla mia Lombardia. Se Fratelli d’Italia avrà un candidato all’altezza sarò ben felice di accogliere la loro proposta”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa del suo partito sull’esito delle Regionali in Puglia e Campania.

Germania attrae gli expat, studiare tedesco tra lavoro e divertimento

Roma, 26 nov. (askanews) – Il tedesco, chi lo studia per tenere il cervello allenato, chi per espatriare – visto che la lingua pi parlata in Europa (tra Germania, Austria e Svizzera si arriva a 100 milioni di persone) – e chi per trovare un buon posto di lavoro in Italia.

Secondo il Rapporto della Fondazione Migrantes che cita dati AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), sono 900.000 gli italiani residenti in Germania nel 2025 (tanto per fare un esempio, in Argentina sono un milione), 600.000 in Svizzera. Abbiamo chiesto alla direttrice del Goethe Institut Italien, l’Istituto Culturale della Germania in Italia, quali siano i principali fattori d’attrazione:

“La Germania attrae perch ha delle ottime universit, infatti vediamo che se incrociamo questi dati con quelli del Daad, l’ufficio che cura l’interscambio accademico, sono tantissimi i ricercatori o anche i professori che vengono dall’Italia e trovano lavoro in Germania”, ha spiegato la direttrice Jessica Kraatz Magri ad askanews.

La Germania inoltre al primo posto come Paese di arrivo per gli italiani che scelgono di espatriare, nel 2024 ha registrato oltre il 13,8% dei nuovi espatri. Ma che vantaggi ci sono a scegliere il tedesco fin dalla scuola secondaria di primo o secondo grado?

“Noi come Goethe Institut affianchiamo moltissimo i tanti insegnanti di tedesco nelle scuole italiane offrendo tante iniziative che incuriosiscono verso il tedesco, con corsi nella classi, ma anche giochi”, ha spiegato Kraatz Magri, aggiungendo che sono appena stati scelti “14 ambasciatori per il tedesco”.

E, si sa, il tedesco quella seconda lingua che offre qualche chance in pi professionalmente, tenendo conto che l’interscambio commerciale tra Italia e Germania nel 2024 stato di 156 miliardi di euro (fonte AHK):

“Pi di 1.700 ditte tedesche che hanno sede in Italia e danno lavoro a pi di 193.000 persone, dati veramente forti”, ha ricordato la direttrice.

Per far conoscere meglio le potenzialit del tedesco alle famiglie italiane il Goethe Institut ha dato vita al portale “Destinazione Deutsch”, una piattaforma interattiva (o Bus virtuale), che offre a ragazzi e ragazze e a insegnanti informazioni, giochi e curiosit utili alla scelta della lingua tedesca. Tra i progetti pi ambiti che avvicinano gli studenti di tedesco al mondo del lavoro in Italia c’ “Piazza Affari tedesco”:

” un progetto che esiste ormai da 10 anni, hanno partecipato pi di 200 classi, e pi di 200 aziende, ci sono nomi molto grossi come Bosch, Lidl, o ditte italiane come la Lavazza per esempio”, ha ricordato la direttrice.

Von der Leyen sull’Ucraina: "La mentalità russa non è cambiata" da Yalta

Roma, 26 nov. (askanews) – “Sappiamo che sono necessari molti più sforzi, ma grazie al lavoro svolto da Ucraina, Stati Uniti e noi europei negli ultimi giorni a Ginevra, abbiamo un punto di partenza”. Lo ha detto in un discorso all’Europarlamento la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

L’accordo deve garantire “una pace giusta e duratura” e “una vera sicurezza per l’Ucraina e l’Europa”, senza limitazioni per le forze armate ucraine, che “lascerebbe il Paese vulnerabile a futuri attacchi”, ha aggiunto prima di sottolineare: “si tratta tanto di deterrenza quanto di sicurezza dell’Europa, perché la sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa”.

L’accordo deve salvaguardare la sovranità dell’Ucraina, ha affermato ancora, avvertendo che “sappiamo che la mentalità della Russia non è cambiata dai tempi di Yalta, vedendo il nostro continente in termini di sfere di influenza”.

“Dobbiamo quindi essere chiari sul fatto che non può esserci una spartizione unilaterale di una nazione europea sovrana e che i confini non possono essere modificati con la forza. Se oggi legittimiamo e formalizziamo l’indebolimento dei confini, apriamo le porte a ulteriori guerre domani, e non possiamo permettere che ciò accada”, ha proseguito.

“Quindi dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia, ma è anche nostro dovere impegnarci in ogni sforzo che possa portare a una pace giusta e duratura”, ha concluso von der Leyen.

Arte, a Milano la mostra di Ludovico Tersigni alla Miart Gallery

Roma, 26 nov. (askanews) – Dalla tv e dal cinema, all’arte. Ludovico Tersigni in mostra a Milano alla Miart Gallery con la personale di “Luz, viaggio verso la redenzione”, che inaugura domani, 27 novembre, alle ore 18.30 presso gli spazi della galleria in via Brera.

La mostra propone nove Luz, oggetti di culto simbolico, realizzati in bronzo, affiancati da sei grandi tele e altre sculture. In queste opere si condensa il frutto di un percorso profondo e radicale, in cui i termini viaggio, catarsi, libertà, rinascita e redenzione rappresentano i cardini concettuali su cui si fonda la riflessione dell’artista.

Con questa esposizione, Ludovico Tersigni invita il pubblico a intraprendere un percorso personale, a farsi domande, riflettere, attivare un pensiero critico su ciò che costituisce il proprio cammino esistenziale. Luz è un seme, simbolo visivo del punto d’origine di una ricerca autentica che a partire dai testi antichi ha portato alla messa in opera di un argomento mai trattato prima in scultura.

Il percorso dell’artista è professionale, umano e artistico: dopo una significativa esperienza nel cinema e nella televisione, come nelle serie “Tutto può succedere”, “Summertime”, o in “L’estate addosso” di Muccino, Tersigni ha scelto di dedicarsi negli ultimi anni quasi interamente alla ricerca artistica nel campo delle arti visive. Un passaggio, un viaggio dell’anima, che qui si presenta nella sua forma più autentica, coinvolgendo profondamente lo spettatore.