28.1 C
Roma
domenica, 1 Giugno, 2025
Home Blog Pagina 101

Ancora un "lieve miglioramento" per il Papa. Non ha la febbre

Città del Vaticano, 20 feb. (askanews) – Le condizioni cliniche di Papa Francesco “sono in lieve miglioramento. È apiretico ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili”. Lo riferisce il bollettino della Sala stampa vaticana. “Questa mattina ha ricevuto l’Eucaristia e successivamente si è dedicato alle attività lavorative”, aggiunge la nota.

Inoltre, a quanto si apprende da fonti vaticane il cuore di Papa Francesco “regge bene” alle
terapie che gli stanno somministrando i medici all’ospedale Gemelli. Bergoglio – che presenta “focolai di polmonite” – continuerà a seguire la terapia portata avanti in questi giorni e “non ci sono
ancora ipotesi” su quando potrà rientrare in Vaticano: “Non c’è un cambio di terapia” rispetto a quella che si sta portando avanti e, precisano le fonti vaticane, “bisognerà aspettare qualche giorno per capire bene” come evolve la situazione. Oltre al personale sanitario e ai suoi due segretari
particolari, oggi il Papa “non ha ricevuto altre visite”.

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro (tutte le tappe della vicenda)

Roma, 20 feb. (askanews) – “Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della Procura della Repubblica”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro risponde ai cronisti dopo la sentenza di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Dopo il verdetto letto dai giudici dell’VIII sezione del tribunale di Roma, Delmastro, protetto dalla scorta, lascia il tribunale della Capitale servendosi di una uscita laterale con accesso diretto al parcheggio ed alle auto di servizio. La ressa di fotografi e telecamere accompagna la conclusione di una giornata per Delmastro passata a piazzale Clodio. “Spero ci sia un giudice a Berlino, ma non mi dimetto”, risponde poi quasi alzando la voce.

Si respira tensione nel corridoio al piano terra della palazzina A della cittadella giudiziaria. L’ora abbondante di camera di consiglio è passata per il sottosegretario un po’ in auto e il resto su una panchina fuori dall’aula. La concessione delle attenuanti generiche, la sospensione della pena, come i benefici di legge, non possono bastare adesso. Anche l’abbraccio poco prima di entrare in aula con un agente di polizia non riesce a distendere gli animi. “E’ stata una lunga e difficile giornata”, dice al poliziotto con un sorriso.

La non esecutività della interdizione di un anno dai pubblici uffici e il rigetto delle richieste di risarcimento avanzate dalla parte civile, non fanno spuntare il sereno. Contro questa sentenza di oggi pomeriggio sarà proposto appello, dicono i difensori. Il “pandemonio” sollevato da questa vicenda – aveva spiegato in aula il difensore di Delmastro, Giuseppe Valentino – è inspiegabile. “Ai miei tempi – aveva detto ricordando la sua esperienza di parlamentare e di sottosegretario alla Giusttizia – parlavo apertamente con esimi rappresentanti della opposizione rispetto alle questioni. In modo aperto”.

L’imputazione fa riferimento a quanto affermato alla Camera, alla fine di gennaio del 2023, dall’amico e collega di partito in Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Erano i giorni della richiesta di far uscire dal 41bis Alfredo Cospito. C’era lo sciopero della fame del leader anarchico e le manifestazioni del movimento in diverse parti d’Italia. Allora, in Parlamento, Donzelli riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito e detenuti di camorra e ‘Ndrangheta, anche loro al ‘carcere duro’.

La visita nel penitenziario dei Sassari della delegazione di parlamentari Pd aveva alzato il tono della polemica. Dopo un dibattito parlamentare infuocato si era arrivati all’esposto di Angelo Bonelli all’autorità giudiziaria. “Donzelli ha citato documenti che non potevano essere nella sua disponibilità”. In breve gli inquirenti accertarono che sulle note dell’amministrazione penitenziaria, citate da Donzelli, era riportata la dicitura “A limitata divulgazione”. E’ il gancio nel quale resta impigliato Delmastro.

Per i pubblici ministeri, in riferimento a quanto riportato da Delamstro a Donzelli, non c’era dubbio. Così come ripetuto oggi “manca l’elemento soggettivo” ossia il dolo. Delmastro quindi poteva non sapere che quelle informazioni passate a Donzelli fossero “segrete per legge”. Ma questa ricostruzione, sul filo del rasoio di quanto previsto dal codice penale, non è stata ritenuta corretta dai giudici oggi, così come del resto era stato fatto nel luglio 2023 dalla gip Emanuela Attura che dispose l’imputazione coatta per Delmastro e respinse la richiesta d’archiviazione.

Ecco allora il rinvio a giudizio nel novembre ’23 per Delmastro e la revoca della scorta per la giudice Attura, che pure era stata minacciata da alcuni rappresentanti di clan malavitosi capitolini. La testimonianza in aula dell’ex capo del Dap, Francesco Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha messo in chiaro ai giudici su cosa dovevano decidere. “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”, ha spiegato davanti al collegio. “La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa”. Quel “limitata divulgazione” era rivolto al personale interno. “L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.

Delmastro con un post su facebook ha commentato la condanna in modo netto: “Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”.

Poi ha sottolineato: “Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa”.

Meloni (che non va a Kiev) ribadisce: Ue e Usa collaborino per pace

Roma, 20 feb. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a differenza degli ultimi due anni, non sarà lunedì a Kiev per l’anniversario dell’invasione russa a causa di un altro impegno istituzionale a Roma. Né al momento, secondo quanto si apprende, è in programma una missione in Ucraina in tempi brevi.

Nella capitale ucraina, nel terzo anniversario dell’inizio del conflitto, si recheranno il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Presente anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, “per riaffermare il sostegno della Spagna alla democrazia ucraina e al presidente ucraino Zelensky”. Non Meloni per altri impegni istituzionali: lunedì a Roma si terrà il Forum imprenditoriale Italia-Emirati Arabi Uniti, presente il presidente Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Un appuntamento che le farà saltare anche la riunione in videoconferenza del G7, a cui parteciperà il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Di Ucraina Meloni ha parlato oggi in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese, e presidente del G7, Justin Trudeau, ribadendo la necessità di dialogare con Donald Trump: “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali – ha assicurato – lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Per l’Italia, dunque, “la priorità è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace”, ricordando come “siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.

Certo è che le dichiarazioni di Trump (Zelensky è un “dittatore” bravo solo a “manipolare Biden”) creano imbarazzo e mostrano un’ampia divisione nella maggioranza. Anche di questo – ma fonti ufficiali smentiscono – si è probabilmente parlato nel vertice di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier e i due vice Tajani e Matteo Salvini. Il leader della Lega dà pieno appoggio al presidente Usa (per il quale auspica il Nobel) e accusa: “Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace. In poche settimane sta facendo quello che né la Von der Leyen né Biden hanno fatto”. Al contrario, Tajani stigmatizza “un linguaggio che non ci appartiene” e sottolinea che Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, anche dall’amministrazione Trump”. Meloni al momento non ha commentato le parole del presidente americano, ma fonti di Palazzo Chigi ricordano che la politica estera “la decidono il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri”.

Sfumata intanto la possibilità di essere la prima leader europea ricevuta alla Casa Bianca (Emmanuel Macron sarà a Washington la prossima settimana), la premier sabato interverrà in videocollegamento al Cpac, la convention dei Conservatori in corso nella capitale Usa. Meloni parlerà intorno alle 19.15 ora italiana mentre a concludere i lavori sarà Trump. Previsti anche gli interventi, tra gli altri, di Elon Musk, Javier Milei, J.D. Vance.

Sul fronte interno, oggi per il governo è arrivata la ‘tegola’ della condanna in primo grado per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Lui, subito dopo la sentenza, ha assicurato che non ha intenzione di dimettersi e in serata (quando a Palazzo Chigi è arrivato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio) ha incassato la ‘copertura’ della premier. “Sono sconcertata – afferma Meloni in una dichiarazione – per la sentenza di condanna del sottosegretario Andrea Delmastro, per il quale il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. Mi chiedo se il giudizio sia realmente basato sul merito della questione. Il sottosegretario Delmastro rimane al suo posto”.

Meloni a Trudeau: l’Italia lavora con Usa e Ue a pace duratura. Servono garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Roma, 20 feb. (askanews) – “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Lo ha detto, secondo quanto riporta Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau.

La telefonata ha consentito, si legge in una nota, uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino. In tale ambito, Meloni “ha ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace. Il Presidente Meloni ha anche ricordato come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau, e il colloquio, si legge in una nota, “ha costituito l’occasione per formulare nuovamente gli auguri di buon lavoro alla Presidenza di turno canadese del G7 e reiterare l’auspicio che possa essere assicurata piena continuità ai risultati ottenuti dalla Presidenza italiana con particolare riferimento ai temi dell’Africa, del Mediterraneo e delle migrazioni irregolari”.

Durante la conversazione Meloni ha informato Trudeau che, “essendo l’orario della videoconferenza dei Leader del G7 del prossimo 24 febbraio perfettamente coincidente con la colazione da lei offerta allo Sceicco Mohammed bin Zayed e con il suo successivo intervento al Business Forum italo-emiratino, nell’ambito della visita di Stato in Italia del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, da lungo tempo programmata, non le sarà possibile prendervi parte personalmente. Il Governo italiano sarà rappresentato dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani”.

(Foto archivio, bilaterale tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro del Canada Justin Trudeau a Toronto il 3 febbraio 2024)

Ucraina, Zelensky: pronti ad accordo di investimento e sicurezza con il presidente Usa

Roma, 20 feb. (askanews) – “L’Ucraina è pronta per un accordo forte ed efficace di investimento e sicurezza con il Presidente degli Stati Uniti”: lo ha scritto su X il presidente Volodymyr Zelensky, riferendo di un “incontro proficuo” avuto oggi a Kiev con l’inviato speciale Usa per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg.

“Abbiamo proposto il modo più rapido e costruttivo per ottenere risultati. Il nostro team è pronto a lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette – ha aggiunto – relazioni forti tra Ucraina e Stati Uniti vanno a beneficio di tutto il mondo”.

Caso Cospito, dall’esposto di Bonelli alla condanna di Delmastro

Roma, 20 feb. (askanews) – “Non mi dimetto perché aderisco alla tesi della Procura della Repubblica”. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro risponde ai cronisti dopo la sentenza di condanna ad 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Dopo il verdetto letto dai giudici dell’VIII sezione del tribunale di Roma, Delmastro, protetto dalla scorta, lascia il tribunale della Capitale servendosi di una uscita laterale con accesso diretto al parcheggio ed alle auto di servizio. La ressa di fotografi e telecamere accompagna la conclusione di una giornata per Delmastro passata a piazzale Clodio. “Spero ci sia un giudice a Berlino, ma non mi dimetto”, risponde poi quasi alzando la voce.

Si respira tensione nel corridoio al piano terra della palazzina A della cittadella giudiziaria. L’ora abbondante di camera di consiglio è passata per il sottosegretario un po’ in auto e il resto su una panchina fuori dall’aula. La concessione delle attenuanti generiche, la sospensione della pena, come i benefici di legge, non possono bastare adesso. Anche l’abbraccio poco prima di entrare in aula con un agente di polizia non riesce a distendere gli animi. “E’ stata una lunga e difficile giornata”, dice al poliziotto con un sorriso.

La non esecutività della interdizione di un anno dai pubblici uffici e il rigetto delle richieste di risarcimento avanzate dalla parte civile, non fanno spuntare il sereno. Contro questa sentenza di oggi pomeriggio sarà proposto appello, dicono i difensori. Il “pandemonio” sollevato da questa vicenda – aveva spiegato in aula il difensore di Delmastro, Giuseppe Valentino – è inspiegabile. “Ai miei tempi – aveva detto ricordando la sua esperienza di parlamentare e di sottosegretario alla Giusttizia – parlavo apertamente con esimi rappresentanti della opposizione rispetto alle questioni. In modo aperto”.

L’imputazione fa riferimento a quanto affermato alla Camera, alla fine di gennaio del 2023, dall’amico e collega di partito in Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Erano i giorni della richiesta di far uscire dal 41bis Alfredo Cospito. C’era lo sciopero della fame del leader anarchico e le manifestazioni del movimento in diverse parti d’Italia. Allora, in Parlamento, Donzelli riferì il contenuto di conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito e detenuti di camorra e ‘Ndrangheta, anche loro al ‘carcere duro’.

La visita nel penitenziario dei Sassari della delegazione di parlamentari Pd aveva alzato il tono della polemica. Dopo un dibattito parlamentare infuocato si era arrivati all’esposto di Angelo Bonelli all’autorità giudiziaria. “Donzelli ha citato documenti che non potevano essere nella sua disponibilità”. In breve gli inquirenti accertarono che sulle note dell’amministrazione penitenziaria, citate da Donzelli, era riportata la dicitura “A limitata divulgazione”. E’ il gancio nel quale resta impigliato Delmastro.

Per i pubblici ministeri, in riferimento a quanto riportato da Delamstro a Donzelli, non c’era dubbio. Così come ripetuto oggi “manca l’elemento soggettivo” ossia il dolo. Delmastro quindi poteva non sapere che quelle informazioni passate a Donzelli fossero “segrete per legge”. Ma questa ricostruzione, sul filo del rasoio di quanto previsto dal codice penale, non è stata ritenuta corretta dai giudici oggi, così come del resto era stato fatto nel luglio 2023 dalla gip Emanuela Attura che dispose l’imputazione coatta per Delmastro e respinse la richiesta d’archiviazione.

Ecco allora il rinvio a giudizio nel novembre ’23 per Delmastro e la revoca della scorta per la giudice Attura, che pure era stata minacciata da alcuni rappresentanti di clan malavitosi capitolini. La testimonianza in aula dell’ex capo del Dap, Francesco Basentini, ora sostituto procuratore a Roma, ha messo in chiaro ai giudici su cosa dovevano decidere. “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione”, ha spiegato davanti al collegio. “La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa”. Quel “limitata divulgazione” era rivolto al personale interno. “L’obiettivo era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.

Delmastro con un post su facebook ha commentato la condanna in modo netto: “Una sentenza politica! Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo”.

Poi ha sottolineato: “Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa”.

Ucraina, Meloni a Trudeau: Italia lavora con Usa e Ue a pace duratura

Roma, 20 feb. (askanews) – “L’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai suoi partner europei e occidentali, lavora per una pace duratura in Europa, che necessita di garanzie di sicurezza reali ed efficaci per l’Ucraina”. Lo ha detto, secondo quanto riporta Palazzo Chigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una conversazione telefonica con il primo ministro canadese e presidente di turno del G7 Justin Trudeau.

La telefonata ha consentito, si legge in una nota, uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale e sugli ultimi sviluppi del dossier ucraino. In tale ambito, Meloni “ha ribadito che la priorità per l’Italia è la stessa del resto d’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev: fare tutto il possibile per fermare il conflitto e raggiungere la pace. Il Presidente Meloni ha anche ricordato come siano stati il sostegno occidentale insieme al coraggio e alla fermezza ucraina a precostituire le condizioni che rendono possibile parlare oggi di un’ipotesi di accordo”.

Il Parma presenta Chivu: "Un progetto importante"

Roma, 20 feb. (askanews) – A Parma è stato il giorno della presentazione di Cristian Chivu. L’ex difensore di Inter e Roma è il nuovo allenatore dei ducali e subentra a Fabio Pecchia, esonerato dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma, la quarta consecutiva per la squadra ducale. Chivu, che fino a oggi ha allenato solo a livello giovanile, ha voluto ringraziare per la scelta il Parma sottolineandone il coraggio nel puntare su di lui: “Sono stato sorpreso dalla chiamata di una società che ha avuto il coraggio di chiamarmi per un colloquio. Conosco bene la realtà di una società con un progetto importante a lungo termine, mi fa piacere esser stato contattato e scelto. I primi giorni sono impegnativi, sei in un frullatore continuo. Mille persone da conoscere e qualcosa che succede ogni minuto ma la priorità è la squadra, conoscere i giocatori anche a livello caratteriale e impostare la prossima partita”. Partita d’esordio per lui che sarà il derby molto sentito contro il Bologna: “Il modello di gioco non lo anticipo, non posso anticipare troppe cose a Vincenzo Italiano. Il Bologna è una grande squadra, abituata a fare un certo tipo di calcio, non credo sia preoccupato. Ovvio che ogni partita poi è complicata in Serie A, nessuno regala nulla”.

Il terz’ultimo posto in classifica impone subito un cambio di marcia nei risultati: “Mi fa piacere ritrovarmi in una società di grandi ambizioni. C’è un progetto importante. La squadra è ricca di giovani di qualità su cui la società ci punta, il nostro compito è ottenere risultati e dargli la possibilità di crescere. Manca qualcosa come autostima in questo momento a causa dei risultati, mi sono focalizzato sul ridare fiducia e coraggio. Bisogna esser propositivi, conta tanto la fiducia”. E proprio sul clima dentro lo spogliatoio Chivu è dovuto subito intervenire: “Quando si cambia allenatore ogni singolo deve dimostrare qualcosa e quindi dà qualcosa in più. L’approccio è stato più che positivo come intensità, c’è voglia di cambiare rotta. Quello che conta poi è il risultato al sabato. Ho visto segnali importanti dal gruppo. Per la fase difensiva, si difende in undici non a tre o quattro. Sono tutti responsabili, si vive di attacco e difesa. Tutti devono essere partecipi nelle due fasi. Non solo attenzione, bisogna lavorare tutti insieme senza pause”.

Inter, Sommer: frattura al pollice della mano destra

Roma, 20 feb. (askanews) – Problemi per Yann Sommer in casa Inter. La società nerazzurra ha comunicato quali sono le condizioni del portiere, infortunatosi in allenamento, con una nota ufficiale: “Yann Sommer si è sottoposto questa mattina a esami clinici e strumentali. Gli accertamenti presso l’Istituto Humanitas di Rozzano hanno evidenziato una frattura della testa della falange prossimale del pollice della mano destra. Nei prossimi giorni sarà deciso il tipo di terapia da seguire”. Il portiere dell’Inter rischia di stare fuori circa un mese anche se l’obiettivo è farlo tornare a disposizione il prima possibile.

Caso Cospito, Conte (M5S): Delmastro non lascia? Si sentono intoccabili. Schlein: Meloni lo faccia dimettere

Roma, 20 feb. (askanews) – Il sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito e le opposizioni chiedono le sue dimissioni.

“Il sottosegretario Delmastro, quello che giocava con i documenti riservati col coinquilino Donzelli, è stato condannato in primo grado per rivelazione di segreto d’ufficio. Ha già annunciato che non si dimetterà. Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili”, ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. “La principale colpevole di questo grave andazzo – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall’opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti, anche se l’amichetto è un condannato in primo grado al Ministero della giustizia per violazione dei doveri d’ufficio”, ha concluso Conte.

“Delmastro condannato per aver usato segreti di Stato contro le opposizioni dimostra quanto questa classe dirigente sia inadeguata. Giorgia Meloni adesso lo faccia dimettere anziché continuare a mentire sui fondi alla sanità pubblica e a non far nulla sulle bollette più care d’Europa”: afferma in una nota la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein.

I parlamentari Pd Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e l’ex ministro dem Andrea Orlando parte civile nel procedimento, sottolineano: “La condanna del sottosegretario Delmastro conferma in sede penale, dove siamo stati ammessi come parte civile, le valutazioni politiche già espresse nei confronti di un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni che, evidentemente, si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell’onorabilità del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici. Si tratta di un duro colpo per l’ex avvocato di fiducia della Premier Meloni e responsabile giustizia del suo partito, prima di andare a ricoprire l’attuale incarico a via Arenula che sta svolgendo in maniera poco onorevole e poco disciplinata”. “È evidente – proseguono i parlamentari – che tra le conseguenze del lesivo comportamento di Delmastro ci sia stato anche un grave danno per i sottoscritti, accostati in maniera impropria e calunniosa ai mafiosi da parte di chi, il coordinatore del partito della Meloni, Donzelli, ha ricevuto informazioni riservate per poterle usare come una clava contro esponenti dell’opposizione. E le conseguenze politiche di quanto è avvenuto non possono che consigliare un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della giustizia alla luce di questa gravissima condanna”.

“Delmastro ha già detto che non intende dimettersi dopo la condanna in primo grado. Per noi si sarebbe dovuto dimettere da tempo per il suo operato e per le responsabilità politiche nella disastrosa condizione delle sue deleghe”, afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi. “Auguro a Delmastro di dimostrare la sua innocenza nei successivi gradi ma gli auguro anche di riflettere sulle sadiche parole pronunciate da lui più volte nei confronti delle persone condannate e verso la popolazione carceraria”, conclude Magi.

Su X il leader di Iv Matteo Renzi scrive: “Per un garantista come me, la condanna in primo grado del sottosegretario alla giustizia Delmastro Delle Vedove non cambia nulla. Assolutamente nulla. Per me Delmastro era incapace di fare il sottosegretario alla giustizia anche prima della (nuova) condanna. Pistole a capodanno, documenti a Donzelli, frasi vergognose sui detenuti, condanna nascosta alla stampa, per non parlare di Biella. Uno come Delmastro non merita di stare al governo per quello che dice, non per le condanne che prende. Uno con la sua storia è un perfetto sottosegretario alla giustizia solo nella Repubblica delle Banane”.

Ucraina, Rutte: garanzie sicurezza europee necessitano supporto Usa

Vienna, 20 feb. (askanews) – Le garanzie di sicurezza europee avranno bisogno del “supporto” americano. Lo ha detto il segretario generale della nato Mark Rutte parlando (trasmesso in streaming) di Ucraina presso l’Università Comenius di Bratislava, Slovacchia.

Sempre nel suo discorso, Rutte con gli studenti, ha detto: “Io stesso sono ottimista riguardo all’iniziativa del Presidente Trump. Certo, è ancora in una fase iniziale, ma penso che sia importante che abbia avviato la sua iniziativa di pace ora con i russi, ma siamo tutti d’accordo anche sul fatto che dobbiamo assicurarci che per qualsiasi accordo di pace in futuro, ci siano forti garanzie di sicurezza.

Ha anche concordato forti garanzie di sicurezza, se fornite dai paesi europei” ma con “un supporto da parte degli Stati Uniti, non con gli stivali sul campo, ma abbiamo ancora bisogno, in generale, di un supporto dagli Stati Uniti per assicurarci che la deterrenza ci sia, ma anche perché gli Stati Uniti forniscono determinate capacità (…) necessarie per rendere possibile ai paesi europei di aiutare lì, quindi quel processo di aiuto ora sta avendo luogo, e sono molto contento che abbia luogo, perché la scorsa settimana a Monaco, durante la conferenza sulla sicurezza, molti europei si lamentavano per non essere coinvolti e per dove siamo arrivati al tavolo, ma fortunatamente, ora hanno iniziato a coordinarsi tra loro. Questo è importante, ed essere coinvolti positivamente in questa iniziativa di pace americana.”.

Caso Cospito, Conte: Delmastro non lascia? Si sentono intoccabili

Roma, 20 feb. (askanews) – “Il sottosegretario Delmastro, quello che giocava con i documenti riservati col coinquilino Donzelli, è stato condannato in primo grado per rivelazione di segreto d’ufficio. Ha già annunciato che non si dimetterà. Non avevamo dubbi. Purtroppo. Da Delmastro a Santanché si sentono ormai tutti intoccabili”. Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“La principale colpevole di questo grave andazzo – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – è Meloni che chiedeva le dimissioni di tutti dall’opposizione e ha perso la coerenza da qualche parte a Colle Oppio. Poltrone piene di colla per i suoi amichetti, anche se l’amichetto è un condannato in primo grado al Ministero della giustizia per violazione dei doveri d’ufficio”, ha concluso Conte.

Stravato (Sogesid): con Infratel per sviluppo soluzioni avanzate

Roma, 20 feb. – “Sogesid conferma, con questo accordo, il proprio impegno nella digitalizzazione del monitoraggio ambientale”. Lo ha dichiarato l’Ad e Dg di Sogesid Errico Stravato, a margine della firma del protocollo d’intesa Infratel-Sogesid che mira a digitalizzare il monitoraggio e il controllo ambientale, con un’attenzione particolare alle risorse idriche, alla mitigazione del dissesto idrogeologico e alla bonifica dei siti inquinati.

“La collaborazione con Infratel ci permetter di sviluppare soluzioni avanzate, per migliorare il controllo delle risorse idriche, del dissesto idrogeologico e dei siti inquinati, offrendo alle Autorit con cui lavoriamo, strumenti pi efficaci e affidabili per la protezione del territorio”.

Salute, idee sbagliate e pregiudizi impattano su gestione diabete

Roma, 20 feb. (askanews) – Un labirinto del pregiudizio per far capire cosa vivono le persone affette da diabete, ogni volta che si avvicinano ad un dolce o devono controllare il proprio peso. Oggi Abbott inaugura una installazione immersiva in piazza San Silvestro, a Roma, e fino al 23 febbraio sar possibile provare a comprendere.

Angelo Avogaro, coordinatore European Diabetes Forum, dice: “Oggi una giornata molto importante perch vuol fare il punto su uno dei problemi maggiori del paziente con diabete ed il fatto che molto spesso il paziente con diabete ha uno stigma negativo su se stesso. Purtroppo questo comporta che il paziente si vergogni, rinuncia agli esami, trascura la sua patologia e quindi questa situazione deve indurre tutti noi a una educazione del personale socio sanitario e ad una educazione dei cittadini di cosa il diabete e soprattutto fare in modo di dedicare pi tempo alla narrazione che il paziente d della sua patologia”.

I risultati di un sondaggio internazionale, condotto in 8 paesi tra cui l’Italia, sono chiari: l’85 per cento intervistate delle persone ha spiegato di aver visto informazioni sbagliate sul diabete nei mass media, al cinema o sui social. Ed il 40 per cento dichiara di aver sentito battute o barzellette sul diabete.

Massimiliano Bindi, amministratore delegato Abbott Italia, sottolinea: “Noi in Italia abbiamo 4 milioni di persone affette da diabete che vivono quotidianamente moltissime difficolt nella gestione della loro patologia. Di recente abbiamo condotto una indagine in 8 paesi, tra cui l’Italia, ed emerso che in aggiunta alle loro problematiche cliniche o patologiche c’ la diffusione di molti luoghi comuni e pregiudizi che creano un vero stigma da parte dell’ambiente su di loro e che quindi rende ancora pi complessa la gestione della loro condizione. Proprio per questo abbiamo lanciato oggi questa campagna in Italia, ‘Above the Bias – Oltre il pregiudizio’ che si pone l’obiettivo di spostare un po’ l’attenzione, l’angolo di osservazione delle persone nei confronti del diabete creando una diversa consapevolezza, una diversa empatia, perch siamo convinti che non solo la tecnologia ma anche questo tipo di situazione ambientale e di empatia verso il diabete possa rendere la vita a queste persone pi facile ed anche pi facile la gestione della loro patologia”.

I risultati della ricerca stanno l a spiegare tutto: la vergogna provoca silenzio. Quasi il 25% evita di parlare della propria patologia con familiari e amici per imbarazzo.

Il professor Avogaro spiega: “Quello che importante sapere che l’iperalimentazione nel paziente diabetico solo uno dei tanti elementi che favoriscono la comparsa della patologia. Perch il diabete viene favorito da problemi genetici, dal contesto socio sanitario, dallo stress ambientale. Finch non si sanno queste cose, purtroppo, ci sar sempre lo stigma, ovvero il fatto che la colpa di essere diabetico solo ed esclusivamente del cittadino e questo non assolutamente vero”.

Caso Cospito, il sottosegretario Delmastro condannato a 8 mesi per rivelazione del segreto d’ufficio

Roma, 20 feb. (askanews) – Il sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio, in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. La sentenza è stata emessa dai giudici dell’VIII sezione del Tribunale penale di Roma. “Non mi dimetto, speriamo ci sia un giudice a Berlino”, ha detto il sottosegretario Andrea Delmastro dopo la condanna ad 8 mesi di reclusione. Con la condanna ad 8 mesi di reclusione per il sottosegretario Andrea Delmastro i giudici dell’VIII sezione del tribunale della Capitale hanno concesso le attenuanti generiche, interdizione dei pubblici uffici per la
durata di un anno, beneficio della sospensione e non menzione nel casellario giudiziario. Respinta la richiesta di risarcimento. Nel procedimento sono parte civile i parlamentari del Pd Andrea
Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.

Valentini (Mimit): IA opportunit per i giovani professionisti

Roma, 20 feb. (a – “L’intelligenza artificiale rappresenta uno degli elementi chiave dell’innovazione tecnologica che non si limita alla tecnologia, ma permea profondamente la nostra vita quotidiana. I professionisti che operano tra le imprese e le esigenze del pubblico devono necessariamente essere all’avanguardia. Al contempo, possono sfruttare queste nuove tecnologie per incrementare la loro produttivit e, in parallelo, garantire la sicurezza dei dati. Il dato che viene raccolto e processato si trasforma in informazione, creando cos un valore aggiunto significativo. Il mio messaggio ai giovani professionisti chiaro: fondamentale aggiornarsi, adattarsi e accogliere le nuove tecnologie, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale, per sfruttarne appieno il potenziale e migliorare le proprie attivit”. Lo ha affermato oggi Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenendo al 1 forum Consulta Giovani Confprofessioni “Nuovi scenari professionali” che si svolto oggi al The Hub di Roma. “L’intelligenza artificiale non sostituir l’uomo, n la capacit di ciascuno di essere s stesso. Si tratta di un progresso che va compreso e con il quale necessario confrontarsi”, ha evidenziato Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia.

“La necessit di focalizzarsi sulla formazione continua, sull’orientamento dei giovani, anche verso le discipline STEM, e sullo sviluppo delle competenze digitali”, ha sostenuto Marta Schifone (Commissione Lavoro della Camera dei Deputati). “I nuovi scenari tecnologici stanno avendo un impatto significativo e offrono opportunit per i liberi professionisti. L’obiettivo – ha sottolineato Daniele Noce, coordinatore della Consulta Giovani Confprofessioni – esplorare le tecnologie che possono supportarli, affrontando il passaggio generazionale e sviluppando soluzioni per migliorare la loro attivit sia qualitativamente che quantitativamente. Gli sbocchi lavorativi, soprattutto nella cybersecurity, sono fondamentali. L’etica professionale, basata su un codice deontologico, essenziale, cos come la formazione continua per migliorare le competenze e affrontare le sfide burocratiche”.

Secondo Raffaele Loprete, delegato della giunta Confprofessioni alle Politiche Giovanili, “l’intelligenza generativa e predittiva diventeranno alleati cruciali nei prossimi trent’anni. I giovani liberi professionisti sono chiamati a guidare la crescita del Paese, adottando nuovi modi di lavorare pi efficienti e creativi. Inoltre, emergono nuove figure professionali e modelli di business innovativi. Confprofessioni, con il presidente Marco Natali, in prima linea nel promuovere queste opportunit, sostenendo i giovani e l’adozione delle tecnologie”.

De Cosmo (Irccs CasaSollievo): cura diabete paradigma innnovazione

Cernobbio(Co), 20 feb. (askanews) – “Il diabete rappresenta forse un paradigma nell’ambito dell’innovazione sia da un punto di vista terapeutico sia diagnstico”. Lo ha detto il diabetologo Salvatore De Cosmo, responsabile dell’unit di medicina interna di Casa Sollievo di San Giovanni Rotondo (Fg), a margine della seconda edizione della Cernobbio School di Motore Sanit. “Innovazione nei farmaci ma non solo proprio grazie a questi sistemi molto evoluti di integrazione tra il sensore e l’infusore di insulina, oggi sappiamo che ci sono dei sistemi che permettono di fermare la secrezione di insulina laddove il sensore legge una glicemia molto bassa o di modificare la somministrazione di insulina anche quando la glicemia tende a salire” ha aggiunto. “Io credo che questi sistemi determinino assolutamente, sia parlando dei farmaci sia di questi presdi tecnologici, una cura migliore del diabete che si traduce in un minor ricorso ai ricoveri in ospedale, penso ad esempio alla riduzione degli episodi di ipoglicemia, che nelle forme pi gravi portano purtroppo il paziente anche a ricoverarsi in ospedale con tutto quello che ne consegue anche in termini di costi, ma portano anche, ottimizzando i livelli della glicemia, a una riduzione della comparsa di complicanze. Oggi ci sono delle evidenze scientifiche in questo senso e tutto questo si tramuta appunto in una riduzione dei costi e quindi in una maggiore sostenibilit in termini di riduzione di spesa per la cura del diabete e delle sue complicanze” ha concluso.

Covid, Ciccozzi: virus ci ha insegnato a rafforzare sistema sorveglianza

Roma, 20 feb. (askanews) – “Il 20 febbraio viene diagnosticato il primo caso di Covid-19 in Italia. Da quel giorno abbiamo subito una pandemia importante che ha provocato 27.191.249 casi e 197563 decessi. Il 29 gennaio, arriva a Roma una coppia di turisti cinesi che risulta positiva al tampone per il Covid-19. Il nostro gruppo, pubblica alla fine di gennaio due lavori su questo virus dimostrando che, probabilmente, avevamo già in casa fin dalla fine di settembre 2019, senza mai essercene accorti. In 4 anni pubblichiamo ben 140 lavori scientifici sul virus, analizzando tutte le varianti. Cosa abbiamo imparato ad oggi? Sicuramente la necessità di rinforzare un sistema di sorveglianza epidemiologica che al tempo ha funzionato poco; un sistema sanitario territoriale di enorme importanza, essendo la prima linea di difesa in caso di epidemia, trattandosi di una organizzazione sanitaria ospedaliera adeguata ad affrontare i rischi di una pandemia”. E’ questa l’analisi del prof. Massimo Ciccozzi, Ordinario di epidemiologia dell’Università Campus Biomedico di Roma.

“Dobbiamo quindi monitorare in termini di salute globale ciò che accade nel mondo per essere sempre pronti ad affrontare pericoli simili( es: influenza aviaria). Alla fine – conclude – siamo stati bravi e ne siamo usciti, ma non dobbiamo abbassare la guardia in vista di possibili altre pandemie che la storia ci ha abituati a subire”.

Sanremo celebra il Made in Italy con il "Premio eccellenze d’Italia"

Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta nella prestigiosa cornice dell’Hotel Des Anglais a Sanremo la dodicesima edizione del “Premio Eccellenze d’Italia”, uno degli eventi collaterali più attesi della settimana sanremese, patrocinato dalla Federazione Assomoda – Confcommercio. La serata ha celebrato imprenditori, innovatori e personaggi dello spettacolo che, con talento e determinazione, tengono alta la bandiera del Made in Italy nel mondo.

Uno dei momenti più attesi della serata – condotta da Fabrizia Santarelli – è stato il riconoscimento a Ylli Ujka per la Residenza Philipp Plein, un ambizioso progetto di lusso che sta prendendo vita a Tirana, in Albania, frutto di una collaborazione tra il Gruppo Ida, di cui Ujka è presidente, e il celebre stilista Philipp Plein. Un’operazione che segna un nuovo capitolo per l’architettura e il design di alto livello, in un connubio tra moda, lifestyle e innovazione immobiliare.

Un premio speciale è stato conferito a “Linea Azzurri”, il programma televisivo ideato da Angelo Maietta, che racconta le storie dei campioni dello sport italiano. La trasmissione, seguitissima in Italia e all’estero, riprenderà con la seconda stagione il 22 febbraio su Rai Italia, confermando il suo ruolo nel valorizzare gli atleti e le eccellenze sportive del nostro Paese.

Tra i riconoscimenti più prestigiosi della serata, quello assegnato a Davide Verderame, amministratore e proprietario di MPP (società di produzione e post-produzione) e Archimedia (software factory). Il suo innato talento e la sua straordinaria caparbietà gli hanno permesso di raggiungere traguardi sempre più importanti, affermandosi come una figura di spicco nel settore audiovisivo e digitale.

A ricevere il “Premio Eccellenze d’Italia” anche Patrizia Barsotti, professionista del mondo della comunicazione e dello spettacolo, che con il progetto StudioNews, ospitato a Casa Sanremo e in collaborazione con AskaNews, è diventata un punto di riferimento per il pubblico e gli addetti ai lavori durante la settimana del Festival.

La serata ha visto sfilare numerose altre personalità di spicco nel panorama imprenditoriale e artistico italiano. Tra i premiati: Santo Gentilcore & Marilena Pizzuto, per il loro impegno nella viticoltura con il Castello della Mugazzena; Giuseppe Scolaro, giovane imprenditore siciliano e fondatore del Caffè dei Mori, riconosciuto tra i migliori in Italia; Andrea Montovoli, attore e scrittore, premiato per il suo nuovo progetto Samsara; Piero Addis, fondatore di Euforia Sneakers, il brand di calzature che ha conquistato anche Elon Musk; Federico Bigazzi, alla guida della storica azienda toscana Toscanità, che ha lanciato la Istant Pasta nel mercato globale.

Riconoscimenti anche per Fabrizio Crimi, premiato per il Progetto Augusto, innovativo nel settore audiovisivo; Simone Ruggeri, direttore generale di Gruppo Caremoli & Ruggeri, leader nel campo della pubblicità; Roberto Sesana, fondatore di Italiano Franchising, un format innovativo che porta il meglio del food italiano su scala internazionale; Dott. Luciano Perrone, conosciuto come Dr. Peron, che con il metodo argentino si distingue per le sue tecniche innovative nel settore della bellezza e della medicina estetica; e infine Tommaso Tarantolo, premiato per il suo format Notti D’Estate, per la Storica Pasticceria Genco, icona della tradizione dolciaria siciliana e per i vini Nadore Baglio delle Sinfonie.

Un evento che, ancora una volta, ha celebrato la capacità italiana di eccellere in ogni ambito, confermando il Premio Eccellenze d’Italia come uno degli appuntamenti più importanti della settimana sanremese.

Olly annuncia "La grande festa" una data evento a Milano il 4 settembre

Milano, 20 feb. (askanews) – Reduce dalla vittoria alla 75ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Balorda nostalgia, il cantautore Olly annuncia La grande festa una data evento prevista il 4 settembre 2025 per celebrare “con tutta la mia gente” questo anno d’oro, che lo vedrà esibirsi per la prima volta all’Ippodromo Snai di San Siro. I biglietti per l’evento – prodotto e organizzato da Magellano Concerti – saranno in vendita a partire dalle ore 18 di oggi.

Il brano Balorda nostalgia ha debuttato al #1 in classifica FIMI/Gfk. Il brano è stabilmente al #1 posto in chart su Spotify Italia, Amazon music italia, nella sezione musica di Youtube, Apple music Italia e nella top100 della chart global di Spotify. Inoltre Tutta vita, il secondo album del cantautore con oltre 400 milioni di stream audio e video, è l’album più ascoltato su Spotify e Amazon music questa settimana.

Il brano – scritto da Olly, composto dal cantautore insieme a Pierfrancesco Pasini e JVLI, che ne ha curato anche la produzione – racconta la nostalgia, un sentimento forte, vivo e vero che arriva all’improvviso e che fa sempre anche un po’ male, per questo motivo è balorda.

Il Tutta vita tour 2025 – 2026, che vede già completamente sold out tutti i live previsti nel 2025, ha conquistato diversi sold out: hanno raggiunto il tutto esaurito anche le date di Jesolo – VE, Firenze, Bologna, Torino, Milano, Roma e Bari previste nel 2026. Il tour, che vedrà Olly per la prima volta nei palazzetti italiani tra l’autunno 2025 e la primavera del 2026, si concluderà con la data di Eboli (SA) il 28 marzo 2026 per cui restano gli ultimi biglietti disponibili.

Il Tutta vita tour 2025 – 2026 è prodotto e organizzato da Magellano Concerti, i biglietti per la data di Eboli nei palazzetti e per la data prevista il 4 settembre sono disponibili nei circuiti di vendita e prevendita abituali, qui le info sui biglietti.

Dopo il successo delle prime 14 date invernali tutte sold out del Lo rifarò, lo rifaremo tour 2024 – 2025, Olly tornerà live nei club italiani questa primavera con dodici appuntamenti previsti a Venaria Reale (TO), Bologna, Roma, Molfetta (BA) e Firenze e terminerà ufficialmente a Padova. Il tour, per un totale di 26 date completamente sold out, ha registrato un totale di oltre 150 mila biglietti venduti.

Gli Usa rifiutano di sostenere la risoluzione Onu a sostegno Kiev

Roma, 20 feb. (askanews) – Per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina, gli Stati Uniti si sono rifiutati di sostenere una bozza di risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a sostegno di Kiev, in vista del terzo anniversario dell’inizio del conflitto. Lo ha detto una fonte informata all’agenzia di stampa Interfax-Ucraina. Non solo, gli Stati Uniti si oppongono a definire la Russia aggressore in una dichiarazione del G7 che verrà rilasciata in occasione del terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. E’ quanto riporta oggi il Financial Times citando cinque funzionari occidentali, secondo cui gli inviati americani hanno sollevato obiezioni rispetto all’espressione “aggressione russa” e a descrizioni simili usate dai leader del G7 per descrivere il conflitto scoppiato il 24 febbraio 2022.

Altre due fonti hanno evidenziato che la richiesta dell’amministrazione Trump rispecchia la nuova politica Usa di descrivere la guerra come “conflitto ucraino”, come emerso nelle recenti dichiarazioni del dipartimento di Stato, tra cui quella diffusa dopo l’incontro a Riad tra il segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in cui si cita in due occasioni “il conflitto in Ucraina”.

Appello docenti atenei italiani sulla grave situazione carceraria

Roma, 20 feb. (askanews) – Una lettera aperta di studiose/i e docenti di scienze sociali, sociologia del diritto e sociologia della devianza per porre l’attenzione sulla grave situazione carceraria. E’ stata diffusa oggi, per invocare un provvedimento di clemenza, amnistia o indulto, che riconduca le carceri italiane almeno alla capienza prevista.

Nella lettera viene ricordato come il 30 dicembre 2024 Papa Francesco abbia aperto la porta Santa del Giubileo nel carcere romano di Rebibbia in segno di speranza, mentre la Conferenza episcopale italiana e autorevoli giuristi – tra cui l’Associazione italiana dei professori di diritto penale e del processo penale – invocano un ato di clemenza: “Sono segnali – si legge – che denunciano la gravità della situazione. ‘Non respirano le persone detenute’ afferma Antigone, ormai oltre 62.000 per 47.000 posti disponibili, con un tasso complessivo di sovraffollamento del 130%, che in alcune carceri supera o sfiora il 200%; mai numeri così alti dal 2013, anno della condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per trattamenti inumani e degradanti”.

Il 31 dicembre 2024, il Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, ha ribadito che “le condizioni delle carceri italiane offendono la Costituzione, la quale indica norme imprescindibili sull’esecuzione della pena detentiva. Il sovraffollamento, certo, ma ancora di più e maggiormente pervasiva – prosegue la lettera-appello – ‘l’aria che si respira’, mefitica in senso letterale e metaforico: il riferimento inevitabile è all’infelice e deplorevole uscita del Sottosegretario di Stato per la Giustizia, di ‘non lasciare respirare chi sta dietro quel vetro oscurato’. Un’affermazione che attesta chiaramente una visione vendicativa e discreditante della pena”.

Intanto nel 2024, 90 persone si sono tolte la vita all’interno degli Istituti italiani. Una ogni quattro giorni, un livello che non ha precedenti nelle carceri italiane; il tasso è più alto per le donne e per gli stranieri. Vanno aggiunti i 7 suicidi di agenti di polizia penitenziaria. Le risorse del trattamento sono davvero misere. Il lavoro, sempre definito dai vertici del DAP il “perno del trattamento”, coinvolge meno di un terzo delle persone detenute (al 31 dicembre 2023 il 28%; ma si tratta di lavoro di “casermaggio” , dequalificato e a turni brevi, mentre solo il 5% – 3.029 persone sui più di 62.000 presenti – sono alle dipendenze di cooperative o imprese esterne). Nel primo semestre del 2024 i corsi professionali registrano 3.716 iscritti, pari al 6% della popolazione detenuta; i percorsi di istruzione, dal canto loro, coinvolgono solo un terzo della popolazione detenuta. Quanto al titolo di studio, per la metà della popolazione detenuta non è rilevato, né rilevabile. Della restante metà 18.085 persone (meno del 30% del totale) possiedono un diploma di scuola media inferiore.

“Ciò conferma lo stato di marginalità sociale della stragrande maggioranza dei reclusi – prosegue la missiva – cui fa riscontro l’assoluta carenza di risorse trattamentali, quasi totalmente delegate ad enti esterni: enti di volontariato o cooperative, docenti o ministri di culto. Si tratta di una presenza caratterizzata da pesanti squilibri territoriali (concentrazione al centro-nord) e limitata dalla circuitazione penitenziaria di sicurezza, per cui in molte aree le attività trattamentali si riducono allo zero. Eppure, i presupposti per far fronte a questa situazione, a partire dalla decongestione del sovraffollamento, ci sarebbero. Quasi un terzo della popolazione detenuta potrebbe giovare facilmente di un provvedimento di clemenza limitato ai reati minori e a residui pena non superiori ai due anni. Le persone anziane o malate dovrebbero poter accedere alla detenzione domiciliare. Ben la metà della popolazione detenuta, e addirittura più del 60% dei condannati definitivi, risulta scontare pene brevi o un attuale residuo pena inferiore ai quattro anni, potendo quindi fruire di misure alternative: quelle stesse che si sono da tempo dimostrate utili a ridurre drasticamente la recidiva, così anche in conformità alle istanze di sicurezza e di difesa sociale. Inoltre, è risaputo che la stragrande maggioranza dei detenuti per reati connessi al consumo e al piccolo spaccio di sostanze stupefacenti sono in realtà tossicodipendenti che andrebbero affidati a centri sociosanitari di recupero e reinserimento sociale. Lo stesso dicasi per gli affetti da disagio psichico. Ma, dice il Ministro Nordio, l’indulto ‘sarebbe un segno di debolezza’ e difficilmente l’attuale governo lo percorrerà. La congiuntura reazionaria, oltre che una malintesa e trasversalmente condivisa accezione di ‘certezza della pena’, promettono solo il peggio”.

“Di fronte a questa situazione e a tutte le buone ragioni per denunciare e protestare contro un regime illegale – ribadiscono i docenti universitari di tutta Italia – il Governo, in senso contrario, introduce nuove fattispecie di reato e aggravi di pena, oltre ad emanare un provvedimento (DM 14 maggio 2024) che istituisce il Gruppo di intervento operativo del Corpo di Polizia penitenziaria (GIO), finalizzato al controllo delle proteste e dei conflitti interni. A ciò si aggiunge il recente progetto di ‘scudo penale’ per le forze dell’ordine, orientato quantomeno a neutralizzare il reato di tortura. In coerenza con queste prospettive fa la sua apparizione il Calendario 2025 della Polizia penitenziaria: una raccolta di immagini fuorvianti e pericolose che invocano la militarizzazione del Corpo di polizia, oggi a ordinamento civile, promuovendo un addestramento finalizzato all’utilizzo delle armi e delle tecniche di contenimento violento. A ciò si aggiunge il rifiuto della richiesta, da lungo tempo anche estesamente condivisa, di rendere identificabili gli agenti nel loro operato. Anche il Capo dello Stato ha fatto riferimento alle deplorevoli condizioni di lavoro in cui opera la polizia penitenziaria, dovute a sovraffollamento e carenze di organico, certo; ma forse anche all’essere chiamata alla gestione della quotidianità detentiva attraverso un’estenuante mediazione dei conflitti alla quale non è minimamente formata e che evidentemente non interessa a nessuno. Il video ‘pubblicitario’ che presenta il calendario è gravemente fuorviante soprattutto per le nuove reclute, che così si vorrebbero motivate e selezionate come per andare alla guerra, per poi ritrovarsi a dover gestire sofferenza e miseria nelle sezioni sovraffollate, navigando a vista secondo un operare che, in caso di fallimento, si affida ai rapporti disciplinari”.

“Alla luce di questa complessiva situazione, in quanto studiosi e docenti di scienze sociali, di sociologia del diritto e della devianza, sollecitiamo adeguati provvedimenti per ricondurre il settore penitenziario ai principi costituzionali, invertendo le imperanti tendenze sicuritarie verso sostanziose politiche di sicurezza sociale. In particolare, chiediamo al Governo e al Parlamento un intervento rivolto alla riduzione immediata del numero dei reclusi e al finanziamento di progetti di sostegno e integrazione sociale”, conclude la lettera.

La Cina di Olivo Barbieri, una fotografia oltre la realt

Torino, 20 feb. (askanews) – Uno sguardo d’artista sul periodo in cui la Cina diventata la potenza che oggi conosciamo, ma anche una mostra-ragionamento sulle possibilit della fotografia contemporanea e sull’evoluzione del medium. Alle Gallerie d’Italia di Torino aperta l’esposizione “Spazi Altri” di Olivo Barbieri, fotografo a suo modo “decisivo” sulla scena del presente.

“La sua modalit di racconto, le sue intuizioni, la capacit di ricorrere a tecniche estremamente attuali oggi con largo anticipo – ha detto ad askanews Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo – dimostra come sia stato realmente in grado di aggiungere e di offrire un’opportunit di lettura e anche di gradevolezza e piacevolezza in un mondo della fotografia che avvertiva l’esigenza di una rottura”.

Le immagini sono potenti ed evocative, ‘strane’ come solo la buona arte riesce a essere. “Olivo – ha aggiunto Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Torino – il pi importante sperimentatore di cui disponiamo in Italia oggi e probabilmente il fotografo che pi di tutti gli altri ha portato la fotografia italiana fuori dai confini nazionali”.

Il progetto sulla Cina anche un modo per ragionare sull’idea stessa di realt fotografica, evidente dal lavoro di Barbieri, ma, in fondo, sempre irraggiungibile. “La realt – ha detto ancora Carloni – un flusso di informazioni che parte dall’osservazione di quello che la macchina davanti e poi in realt diventa quello che il fotografo ha in testa. E Olivo non fa altro che diventare in un certo senso un autore che, riprendo le sue parole, ‘capitalizza l’eredit che c’ stata in 10.000 anni di storia’, cio dalle grotte a 1989 quando andato in Cina”.

L’esposizione un nuovo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con cui la Intesa Sanpaolo vuole celebrare i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese. Con un’idea precisa del ruolo del museo torinese: “Uno spazio di indagine, di incontro, di riflessione – ha concluso Michele Coppola – sul valore che ancora oggi mantiene la fotografia e il suo ruolo nella contemporaneit”.

Un ruolo che, sulla scena pi ampia dell’arte, sempre pi centrale.

La Cina di Olivo Barbieri, una fotografia oltre la realtà

Torino, 20 feb. (askanews) – Uno sguardo d’artista sul periodo in cui la Cina è diventata la potenza che oggi conosciamo, ma anche una mostra-ragionamento sulle possibilità della fotografia contemporanea e sull’evoluzione del medium. Alle Gallerie d’Italia di Torino è aperta l’esposizione “Spazi Altri” di Olivo Barbieri, fotografo a suo modo “decisivo” sulla scena del presente.

“La sua modalità di racconto, le sue intuizioni, la capacità di ricorrere a tecniche estremamente attuali oggi con largo anticipo – ha detto ad askanews Michele Coppola, direttore Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo – dimostra come sia stato realmente in grado di aggiungere e di offrire un’opportunità di lettura e anche di gradevolezza e piacevolezza in un mondo della fotografia che avvertiva l’esigenza di una rottura”.

Le immagini sono potenti ed evocative, ‘strane’ come solo la buona arte riesce a essere. “Olivo – ha aggiunto Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Torino – è il più importante sperimentatore di cui disponiamo in Italia oggi e probabilmente il fotografo che più di tutti gli altri ha portato la fotografia italiana fuori dai confini nazionali”.

Il progetto sulla Cina è anche un modo per ragionare sull’idea stessa di realtà fotografica, evidente dal lavoro di Barbieri, ma, in fondo, sempre irraggiungibile. “La realtà – ha detto ancora Carloni – è un flusso di informazioni che parte dall’osservazione di quello che la macchina davanti e poi in realtà diventa quello che il fotografo ha in testa. E Olivo non fa altro che diventare in un certo senso un autore che, riprendo le sue parole, ‘capitalizza l’eredità che c’è stata in 10.000 anni di storia’, cioè dalle grotte a 1989 quando è andato in Cina”.

L’esposizione è un nuovo capitolo del progetto “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con cui la Intesa Sanpaolo vuole celebrare i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese. Con un’idea precisa del ruolo del museo torinese: “Uno spazio di indagine, di incontro, di riflessione – ha concluso Michele Coppola – sul valore che ancora oggi mantiene la fotografia e il suo ruolo nella contemporaneità”.

Un ruolo che, sulla scena più ampia dell’arte, è sempre più centrale.

Il Cremlino: "Inaccettabile" il piano di Francia e GB, 30mila soldati in Ucraina è "minaccia diretta"

Roma, 20 feb. (askanews) – Il presunto piano anglo-francese di schierare fino a 30.000 soldati nell’ambito di una forza di mantenimento della pace, allo scopo di rafforzare la sicurezza dell’Ucraina dopo un accordo di cessate il fuoco con la Russia, è stato etichettato dal Cremlino come una “minaccia diretta inaccettabile”.

Secondo quanto riferito questa mattina dal Telegraph, Starmer sarebbe pronto a illustrare il piano al presidente Donald Trump durante la sua visita negli Stati Uniti della prossima settimana. In particolare, le forze armate ucraine pattuglierebbero una zona demilitarizzata che si estenderebbe per tutta la lunghezza della linea del fronte, mentre le truppe di una “forza di rassicurazione” anglo-francese sarebbero di stanza in siti infrastrutturali chiave in tutto il paese.

Il dispiegamento prevederebbe inoltre la presenza di aerei da combattimento e missili statunitensi nell’Europa orientale, che servirebbero a scoraggiare eventuali nuovi attacchi russi. Le risorse aeree e navali della Nato svolgerebbero anche missioni di ricognizione sull’Ucraina e nel Mar Nero.

Ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov questa mattina ha respinto la proposta come “inaccettabile” dopo che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto che Mosca considera l’idea di avere truppe Nato sul campo in Ucraina come una “minaccia diretta” alla sicurezza russa.

Cinema, arriva nelle sale italiane "Paddington in Perù"

Roma, 20 feb. (askanews) – È arrivato al cinema “Paddington in Perù”, il terzo film dedicato al simpatico orso pasticcione, goloso di marmellata, che questa volta si perde nella giungla in avventura ad alto rischio, ricca di arguzia, simpatia e umorismo.

Quando Paddington scopre che l’adorata zia Lucy è scomparsa, lui e la famiglia Brown si spingono verso le terre selvagge del Perù per cercarla con un unico indizio: un punto segnato su un’enigmatica mappa. Deciso a risolvere il mistero, Paddington si imbarca in un viaggio attraverso le foreste pluviali dell’Amazzonia ritrovandosi anche sulle tracce di uno dei tesori più leggendari del mondo.

Il film, diretto da Dougal Wilson nella versione originale è interpretato da Hugh Bonneville, Emily Mortimer, Julie Walters, Jim Broadbent, Imelda Staunton, Carla Tous, Madeleine Harris, Samuel Joslin, Olivia Colman, Antonio Banderas e Ben Whishaw che torna a dare la voce a Paddington.

Auto, Salvini: Green Deal Ue enorme danno masochistico, ripensiamoci

Roma, 20 feb. (askanews) – Soprattutto sull’auto i Paesi dell’Unione europea devono ripensare quella che è stata “la sbornia del Green Deal e del ‘tutto solo elettrico’”, perché è stato “un danno, un danno enorme, economico, sociale, industriale, commerciale, culturale e ambientale”. Lo ha affermato il ministro di Infrastrutture e Trasporti, il vicepremier Matteo Salvini, che, nel suo intervento in video collegamento con la conferenza stampa di presentazione del Salone dell’auto di Torino, ha espresso l’auspicio che al prossimo Consiglio informale dei ministri europei dei Trasporti, a marzo “quantomeno si ripensi a questo suicidio annunciato, che i dati stanno confermando”.

Il vero problema per l’auto europea “non sono i dazi, che forse ci saranno, che arriveranno forse dagli Stati Uniti o dalla Cina, il problema è europeo: è tutto esclusivamente europeo e figlio o di ignoranza o di malafede”. Il problema è nel termine perentorio (deadline) per “mettere fuori mercato motori e combustione e passare solo all’elettrico” che è stato “imposto dai i geni” del Green Deal.

“Prima di intervenire da voi mi stavo studiando alcuni dati incrociati sul mercato dell’auto, italiano ed europeo – ha proseguito il ministro -. Ed è chiaro che, ad esempio i dati sull’elettrico, che risalgono al 2023, è chiaro che – io spero che il Salone dell’auto di Torino ci sia ancora nel 26, nel 27, 28, 29 e nel 30 – nel 2003 l’Unione europea ha importato 443.000 auto elettriche dalla Cina, per oltre 10 di miliardi di euro di valore. E noi abbiamo esportato sempre in termini di auto elettriche 11.500 unità”.

“Quindi un Continente che ha inventato il settore dell’auto, al meglio dei marchi, del design, del passato, del presente e spero del futuro, ora masochisticamente ci obbliga da qui a 10 anni, e 10 anni passano in un quarto d’ora, a mettere fuori mercato tutto quello su cui ha lavorato per decenni. E importa per 10 miliardi” le elettriche di cui esporta solo marginalmente.

“Vi rendete conto della totale assurdità di questo processo, oltretutto uno dice ‘avremo migliorato la qualità dell’aria’. No – ha proseguito Salvini – perché l’anno scorso è stato l’anno record mondiale per le emissioni di CO2. Perché mentre l’Europa tra mille sacrifici, imposizioni, vincoli e tasse ha ridotto le emissioni di CO2, la Cina le ha più che raddoppiate rispetto al taglio europeo. Quindi c’è più inquinamento, c’è meno lavoro, c’è meno business”.

“Per fortuna che c’è il Salone dell’auto di Torino. E lo dico da liberale. Ci saranno marchi cinesi, ci saranno marchi giapponesi, e marchi italiani”. E “per fortuna, ora la riflessione non è solo del ministro Salvini, che è un proibizionista che ce l’ha col Green Deal”.

“Occorrere buon senso e io sarò a Varsavia per il Consiglio informale a marzo, con i colleghi dei Trasporti europei. Spero che quantomeno si ripensi a questo suicidio annunciato, che i dati stanno confermando. Perché se io impongo al mio mercato di comprare un prodotto che arriva dall’estremo Oriente, che non esporto, io evidentemente non faccio un favore né al Salone dell’auto di Torino, né agli operai, né ai tecnici. Questi sono ragionamenti che ci devono far pensare e far cambiare”.

Bce chiude il Blancio 2024 con una perdita da quasi 8 miliardi

Roma, 20 feb. (askanews) – La Banca centrale europea ha riferito di aver chiuso il 2024 con una perdita di bilancio di 7.944 milioni di euro, quasi analoga alla perdita da 7.886 milioni del 2023. Ma se nel 2023 questo rosso era stato in parte compensato da accantonamenti precedentemente effettuati, nel 2024 non vi erano residui da utilizzare a questo fine. La Bce chiarisce che la perdita, peraltro di un ammontare marginale rispetto alla mole del suo bilancio, è ininfluente ai fini della conduzione della politica monetaria.

Quindi, con un comunicato, l’istituzione spiega che anche la perdita 2024, così come il rosso residuo del 2023 (1.260 milioni) resterà in bilancio nella prospettiva di essere compensata da profitti futuri.

Conseguentemente, la Bce non distribuirà dividendi alle banche centrali nazionali che fanno parte dell’Eurosistema relativamente all’anno 2024.

L’istituzione di Francoforte ricorda che la perdita giunge dopo molti anni di consistenti profitti collegati alle operazioni effettuate dalla stessa Bce e dalle altre banche centrali (soprattutto gli acquisti di titoli pubblici) per perseguire l’obiettivo di stabilità dei prezzi.

La Bce imputa la perdita 2024 prevalentemente alle spese per interessi correlate “agli impieghi sul sistema Target, che sono state remunerate al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) salito al 4,1%” sulla media 2024 rispetto al 3,8% del 2023. L’istituzione riporta anche un aumento molto consistente delle spese sul personale a 844 million, a fronte di 676 milioni nel 2023 “prevalentemente a causa dei maggiori costi sui benefit correlati al piano pensionistico”.

La Bce aggiunge che potrebbe registrare altre perdite negli anni future che se dovesse accadere queste saranno comunque inferiori a quelle di 2023 e 2024. Successivamente torna di contare in utile.

Fi, Tajani: Marina? Non ci servono sveglie, siamo sveglissimi

Roma, 20 feb. (askanews) – “Non abbiamo bisogno di alcuna sveglia perch siamo sveglissimi, basta vedere quello che facciamo. Marina Berlusconi ha parlato da imprenditrice e ha diritto di esprimere le sue idee come imprenditrice”. Lo ha detto il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, alla presentazione dei prossimi eventi del partito in vista del congresso del Partito popolare europeo previsto a fine aprile a Valencia.

Tutte le idee – ha aggiunto – sono da ascoltare, ma non una questione che riguarda Forza Italia. Si pu strumentalizzare, si pu dire tutto e il contrario di tutto ma non questo il tema. Lei ha parlato da imprenditrice, lo ha detto. Ho letto attentamente l’intervista, non una questione interna a Forza Italia. Fa bene da imprenditrice a parlare e a dire ci che pensa. Siamo in democrazia e le idee sono da seguire con attenzione, ma non ci ha mai imposto nulla, non ci ha mai chiesto di imporre nulla. Io la sento spessissimo, ma non bisogna neanche strumentalizzare ogni volta che un componente della famiglia Berlusconi parla”.

“Mi pare – ha proseguito Tajani – che i risultati di Forza Italia siano lusingheri, un partito che ha raggiunto e superato il 10%, secondo alcuni sondaggi siamo quasi al 12%. Quindi non mi pare che abbiamo bisogno di sveglie n da parte dei giornali n di altri. Mi pare che gli elettori il responso ce lo hanno gi dato”.

In Italia il 36% dei manager donna

Roma, 20 feb. (askanews) – La percentuale di donne in posizioni apicali a livello mondiale salita al 33,5% nel 2024 (dal 19,4% nel 2004), mentre in Italia il 36% dei top manager donna, superando per la prima volta la media dell’Eurozona (35%). Ma solo il 28% delle posizioni manageriali complessive ricoperto da donne.

E’ quanto emerge dalle conclusioni del report “Donne e lavoro in Italia” di Rome Business School, a cura di Carlo Imperatore, Direttore Generale Federmanager Roma Lazio e Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School.

L’Italia per tra gli ultimi Paesi europei per partecipazione femminile al lavoro, ben al di sotto di Germania (75%), Francia (68%) e Spagna (64%). Solo il 51% delle donne in et lavorativa occupato, contro il 69% degli uomini, arrivando a percentuali inferiori al 40% nelle regioni meridionali.

Rimangono inoltre difficolt nel conciliare vita lavorativa e maternit: la ridotta presenza in carriere STEM, la bassa rappresentanza in posti di lavoro apicali e l’epidemia di part-time rendono l’occupabilit delle donne italiane tra le pi basse del continente, sotto circa 13 punti percentuali della media UE.

Per Carlo Imperatore “Il gender gap in Italia alimentato da stereotipi di genere e dalla carenza di servizi di cura. Visioni tradizionali limitano le scelte professionali delle donne, mentre la scarsit di strutture per l’infanzia e l’assistenza agli anziani ne ostacola la partecipazione al lavoro”.

Gli squilibri di genere e territoriali rimangono molto forti: nel Mezzogiorno, il tasso di occupazione femminile 56,5%, 19,5 punti inferiore a quello maschile, secondo l’Istat.

Per quanto riguarda l’attuazione delle politiche DEI (Diversit, Equit e Inclusione) a livello dirigenziale, in Italia affidata prevalentemente alle Risorse Umane (42%), mentre in altri Paesi guidata da CEO o senior leader, favorendo una maggiore presenza femminile nei ruoli dirigenziali. Nonostante ci, il CCNL Dirigenti Industria e Servizi di novembre 2024 rappresenta un passo avanti verso la parit di genere in Italia, introducendo misure concrete su formazione, politiche attive e inclusione.

In conclusione, come segnala Valerio Mancini, “Garantire la parit di genere richiede ambienti di lavoro equi, meritocratici e un forte sostegno al welfare aziendale e alla conciliazione vita-lavoro”, investendo nella formazione STEM e in modelli di leadership inclusivi.

Bce chiude il 2024 con una perdita di bilancio da 8 mln di euro

Roma, 20 feb. (askanews) – La Banca centrale europea ha riferito di aver chiuso il 2024 con una perdita di bilancio di 7,944 milioni di euro, sostanzialmente analoga alla perdita da 7,886 milioni del 2023. Ma se nel 2023 questo rosso era stato in parte compensato da accantonamenti precedentemente effettuati, nel 2024 non vi erano residui da utilizzare a questo fine. La Bce chiarisce che la perdita, peraltro di un ammontare marginale rispetto alla mole del suo bilancio, è ininfluente ai fini della conduzione della politica monetaria.

Quindi, con un comunicato, l’istituzione spiega che anche la perdita 2024, così come il rosso residuo del 2023 (1,26 milioni) resterà in bilancio nella prospettiva di essere compensata da profitti futuri.

Conseguentemente, la Bce non distribuirà dividendi alle banche centrali nazionali che fanno parte dell’Eurosistema relativamente all’anno 2024.

L’istituzione di Francoforte ricorda che la perdita giunge dopo molti anni di consistenti profitti collegati alle operazioni effettuate dalla stessa Bce e dalle altre banche centrali (soprattutto gli acquisti di titoli pubblici) per perseguire l’obiettivo di stabilità dei prezzi.

La Bce imputa la perdita 2024 prevalentemente alle spese per interessi correlate “agli impieghi sul sistema Target, che sono state remunerate al tasso delle principali operazioni di rifinanziamento (Mro) salito al 4,1%” sulla media 2024 rispetto al 3,8% del 2023. L’istituzione riporta anche un aumento molto consistente delle spese sul personale a 844 million, a fronte di 676 milioni nel 2023 “prevalentemente a causa dei maggiori costi sui benefit correlati al piano pensionistico”.

La Bce aggiunge che potrebbe registrare altre perdite negli anni future che se dovesse accadere queste saranno comunque inferiori a quelle di 2023 e 2024. Successivamente torna di contare in utile.

Fps: nel 2024 italiani hanno speso 138 mld su salute e assistenza

Roma, 20 feb. (askanews) – La spesa privata degli italiani per il “welfare familiare” (salute e assistenza ad anziani e disabili) nel 2024 è stata di circa 138 miliardi di euro, ovvero quasi 5.400 euro per ciascun nucleo. Un impegno consistente, che colma il vuoto lasciato in molti settori dall’intervento pubblico, nonostante il fatto che la Penisola sia al secondo posto in Europa per la spesa sociale, con circa 620 miliardi di euro, pari al 30% del prodotto interno lordo.

Lo rileva il rapporto annuale della Fondazione per la Sussidiarietà (Fps), “Sussidiarietà e… welfare territoriale”, presentato oggi a Roma al Centro Convegni Carlo Azeglio Ciampi della Banca d’Italia. All’incontro, aperto dal governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, intervengono Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Lilia Cavallari, presidente Ufficio Parlamentare di Bilancio, Francesco Maria Chelli, presidente Istat, Pierciro Galeone, Direttore Ifel, Daria Perrotta, Ragioniere Generale dello Stato, e Lorenza Violini, professoressa di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi di Milano.

“Investire sullo stato sociale, sulla sua universalità e inclusività, non è solo un dovere di solidarietà verso i più fragili, ma significa anche costruire società più coese, sistemi più resilienti e una crescita economica più stabile”, sostiene Giorgio Vittadini, Presidente di FpS, “È venuto il momento di rinnovare il patto sociale che ci unisce, con la cultura della sussidiarietà, che è ricerca del bene comune attraverso la messa a sistema del contributo di tutti. Più società e più Stato insieme”.

Il Rapporto analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, ovvero l’insieme dei servizi sociali di competenza dei Comuni che comprendono l’assistenza verso anziani, famiglie e soggetti minori in stato di bisogno, disabili, soggetti affetti da dipendenza, indigenti, persone emarginate dal lavoro.

Povertà e disuguaglianza, che i servizi di welfare sono chiamati a limitare, stanno peggiorando: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza, mentre quasi il 10% della popolazione è in difficoltà. Particolarmente grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale. La ricerca segnala che negli ultimi tre anni una quota significativa (oltre il 67%) di chi ha richiesto assistenza ha incontrato difficoltà o impossibilità di accesso ai servizi del welfare territoriale.

La ricerca segnala la disomogeneità della spesa, con una crescente disparità territoriale tra Nord e Sud, tra aree urbane e periferiche, e tra zone interne e non. L’attuale sistema di welfare non è ben visto dagli italiani. Solo il 38% dei cittadini promuove le politiche per la lotta alla povertà e al disagio sociale. Nel nostro Paese, dice ancora lo studio, le prestazioni pensionistiche (vecchiaia, invalidità e reversibilità) assorbono quasi la metà delle risorse del welfare, mentre alle politiche sociali (famiglie e minori, disabilità e disoccupazione) è destinato meno del 20%. La sostenibilità nel lungo periodo appare critica.

Caso Cospito, il pm chiede l’assoluzione per il sottosegretario Delmastro

Roma, 20 feb. (askanews) – Chiesta l’assoluzione per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro imputato, con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, in relazione alle informazioni diffuse dal parlamentare Donzelli sull’anarchico Alfredo Cospito. Delmastro, difeso dall’avvocato Giuseppe Valentino, è presente in aula, a Roma. Nel procedimento sono parti civili i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l’anarchico, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.

“Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione” per Delmastro e noi “non ci spostiamo di un millimetro da qui”, ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo. “Vale lo stesso principio per tutti” i cittadini, ha detto motivando la “richiesta di assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo”.

Sanità, Meloni: Ssn è eccellenza, al lavoro per modernizzarlo

Roma, 20 feb.  – “Questa Giornata è l’occasione per rinnovare ai tantissimi professionisti al servizio della salute il ringraziamento per l’impegno, la competenza e la professionalità che dimostrano ogni giorno, anche nelle situazioni più critiche, per costruire una sanità più attenta ai bisogni dei cittadini. Impegno che, troppo spesso, viene dato per scontato ma che costituisce uno dei presupposti per garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. L’Italia può vantare un’infrastruttura di eccellenza come il Servizio Sanitario Nazionale e le professioni sanitarie rappresentano la colonna portante di questo sistema, che è nostro dovere proteggere, valorizzare e rafforzare. È il motivo per il quale, fin dal nostro insediamento, siamo al lavoro per rendere il SSN più moderno ed efficiente, per dare risposte sempre più adeguate e tempestive ai nostri cittadini e riconoscere ai professionisti della salute ciò che meritano”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un messaggio all’evento per la Giornata nazionale delle professioni sanitarie e sociosanitarie, socioassistenziali e del volontariato.

Prosegue Meloni: “Abbiamo scelto, per questo, di destinare alla sanità stanziamenti record, portando nel 2025 il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi di euro e ad una spesa pro-capite di 2317 euro. Con gli Accordi di Coesione stipulati in questi anni con le Regioni abbiamo messo a disposizione, inoltre, un miliardo e 300 milioni di euro per investimenti negli ospedali e con la revisione del PNRR abbiamo liberato ulteriori 750 milioni da investire sempre sulla sanità. Abbiamo concentrato le risorse a disposizione sul rinnovo dei contratti dei dirigenti medici e del personale del comparto e per valorizzare il personale, a partire dalla detassazione delle retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa. Dopo decenni di attesa, poi, abbiamo voluto compiere una piccola ma grande rivoluzione, sostenendo un emendamento parlamentare che chiedeva di stanziare 30 milioni di euro per riconoscere un compenso agli specializzandi di area non medica. Mi riferisco a professionisti come farmacisti, psicologi, biologi, odontoiatri, chimici, fisici e veterinari che finora non avevano beneficiato né di un percorso formativo ben delineato, né di un adeguato riconoscimento economico”.

Delmastro, pm chiede assoluzione per sottosegretario

Roma, 20 feb. (askanews) – Chiesta l’assoluzione per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro imputato, con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, in relazione alle informazioni diffuse dal parlamentare Donzelli sull’anarchico Alfredo Cospito. Delmastro, difeso dall’avvocato Giuseppe Valentino, è presente in aula, a Roma.  Nel procedimento sono parti civili i parlamentari del Pd che incontrarono in carcere l’anarchico, Andrea Orlando, Silvio Lai, Debora Serracchiani e Walter Verini.

“Abbiamo prodotto la richiesta di archiviazione” per Delmastro e noi “non ci spostiamo di un millimetro da qui”, ha detto il procuratore aggiunto Paolo Ielo. “Vale lo stesso principio per tutti” i cittadini, ha detto motivando la “richiesta di assoluzione per mancanza dell’elemento soggettivo”.

Panetta: solo la crescita potrà garantire pensioni e welfare

Roma, 20 feb. (askanews) – In Italia “solo crescendo potremo garantire risorse adeguate a pensioni, sanità, istruzione e assistenza sociale”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nel suo intervento in apertura della presentazione del Rapporto sulla sussidiarietà 2023/2024 “Sussidiarietà e welfare territoriale”, della Fondazione Sussidiarietà, ospitata dalla stessa istituzione di Via Nazionale.

“Un’economia forte e produttiva è il fondamento di un welfare equo ed efficace – ha sottolineato – capace di rispondere alle esigenze delle generazioni di oggi e di creare opportunità per quelle di domani”.

Secondo Panetta “nei prossimi anni non sarà facile bilanciare una crescente domanda di protezione sociale, soggetta a rapide e imprevedibili evoluzioni, con un’offerta inevitabilmente limitata dai vincoli di finanza pubblica”.

Il tutto mentre i dati “mettono in luce la necessità di una riflessione approfondita sul modello istituzionale dell’offerta di servizi sociali. È fondamentale trovare un equilibrio tra due esigenze: da un lato il decentramento – ha proseguito – che consente di rispondere in modo più preciso ai bisogni specifici dei territori e di adottare misure mirate; dall’altro lato, un solido coordinamento centrale, necessario per garantire un uso appropriato delle risorse e un livello uniforme dei servizi essenziali su tutto il territorio nazionale”.

Secondo il numero uno di Bankitalia questo l’equilibrio si può cercare “agendo su due fronti. Il primo riguarda la razionalizzazione della struttura dell’offerta, come messo in luce dal Rapporto, valorizzando la sussidiarietà sia verticale, tra i diversi livelli dello Stato, sia orizzontale – ha detto – coinvolgendo accanto allo Stato anche il mercato e il terzo settore”.

Il secondo ambito di intervento “passa attraverso riforme e investimenti pubblici – ha concluso Panetta – volti ad aumentare la crescita potenziale e la produttività dell’economia”.

Hamas riconsegna i corpi di 4 ostaqggi e accusa Israele

Roma, 20 feb. (askanews) – La consegna di quattro corpi di ostaggi israeliani deceduti, oggi a Khan Younis, è avvenuta con il solito apparato di folla e di messaggi politici, tra i quali l’accusa a Israele di essere responsabile della morte degli ostaggi.

Secondo quanto ha riferito al Jazeera, una folla si è raccolta presso il luogo dove è avvenuta la consegna da parte dei movimenti palestinesi Hamas e Jihad islamica alla Croce rossa internazionale. Inoltre, membri delle Brigate al Qassam di Hamas, armati e mascherati, si sono schierati a guardia. Nel luogo della consegna sono stati anche apposti dei cartelli. Su uno si leggeva: “Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito nazista li ha uccisi con missili lanciati dagli aerei da guerra sionisti”. Su un altro erano riportate statistiche del conflitto, secondo i dati diffusi da Hamas, con 61mila palestinesi trovati morti e 14mila ancora sotto le macerie.

Hamas oggi ha ribadito l’attribuzione dell’uccisione dei quattro ostaggi – i tre membri della famiglia Bibas (una madre e due bambini piccoli) e Oded Lifshits – agli israeliani. In una nota ha detto di aver preservato le vite dei prigionieri dell’occupazione”, fornendo loro quanto possibile e “trattandoli umanamente, ma il loro esercito li ha uccisi insieme ai loro rapitori”. E ha aggiunto: “Il criminale Netanyahu oggi piange i corpi dei suoi prigionieri, che gli sono tornati in bare, in un palese tentativo di sottrarsi alle responsabilità per il loro omicidio davanti al suo pubblico”. Ha concluso: “”Avremmo preferito che i vostri figli vi tornassero vivi, ma il vostro esercito e i leader del governo hanno scelto di ucciderli anziché riportarli indietro”.

Papa, il cardinale Ravasi: situazione non critica. Dimissioni? Potrebbe

Roma, 20 feb. (askanews) – Il cardinale Gianfranco Ravasi è intervenuto su RTL 102.5 per fornire un aggiornamento sulle condizioni di salute di Papa Francesco.

L’ATTENDIBILITÀ DELLE NOTIZIE SULLE CONDIZIONE DI SALUTE DEL PAPA – “Le indicazioni fornite dai mezzi di comunicazione, anche attraverso i bollettini dell’ospedale Gemelli, sono le stesse che, sostanzialmente, abbiamo anche noi. C’è una certa riservatezza da parte del personale medico; tuttavia – ha detto – tutto ciò che è stato comunicato è vero, ovvero che si osserva una sottile ripresa. Considerando un organismo abituato lungamente a combattere, si può dire che tutta la sua vita è stata quasi sempre in tensione. Quindi, è un organismo abbastanza forte. Le notizie verranno fornite di momento in momento, in una situazione che, comunque, rimane complessa. Tuttavia, non si tratta di una situazione critica, come sospettato da alcuni mezzi di comunicazione. È una condizione che tutti possono comprendere, considerando l’esperienza di avere parenti anziani che, quando colpiti da una polmonite, non reagiscono come un giovane di 20 o 30 anni”.

ORE DI GRANDE APPRENSIONE – “L’apprensione c’è stata, è vero, soprattutto quando si è manifestata la sindrome della polmonite bilaterale, che, in una persona con un polmone a cui è stato asportato un lobo in passato, rappresenta evidentemente una situazione piuttosto difficile da superare. Tuttavia, sembra che ora l’orientamento generale sia più positivo, considerando una struttura fisica complessivamente forte e abituata a superare interventi impegnativi. Quel momento di preoccupazione è naturale, ma è stato anche enfatizzato in modo particolare. Io uscivo dal Vaticano l’altra sera e già una giornalista mi chiedeva se avessi visto rientrare il Papa a Santa Marta per un motivo non positivo. Invece no, tutto normale”.

LA POSSIBILITÀ DELLE DIMISSIONI – È verosimile l’ipotesi che Papa Francesco si possa dimettere? “Io penso che possa farlo, perché è una persona che, da questo punto di vista, è abbastanza decisa nelle sue scelte. Finora ha ritenuto di continuare la sua attività, anche quando, per esempio, c’è stata la difficoltà del ginocchio, che ha cambiato il normale stile di relazione della figura pubblica con l’intera comunità ecclesiastica mondiale. In quell’occasione, ebbe quella famosa battuta secondo cui si governa con il cervello e non con il ginocchio. Quindi, c’è sempre stata la tendenza a combattere e a reagire, ed è anche una scelta legittima, perché ha potuto affrontare perfino viaggi in condizioni assolutamente difficili e impegnative, come quello nell’Estremo Oriente. Tuttavia, è fuori di dubbio che, se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti – come lui ama fare – di poter comunicare in modo immediato, incisivo e decisivo, allora credo che potrebbe decidere di dimettersi”.

LA LETTERA DI DIMISSIONI FIRMATA DA PAPA FRANCESCO NEL 2013 IN CASO DI GRAVE IMPEDIMENTO FISICO – “Il Papa ha affermato esplicitamente di aver consegnato la lettera nelle mani del segretario di Stato dell’epoca, quindi si tratta di un atto formale. Devo dire, invece, che io ho potuto vedere dal vivo la decisione di Benedetto XVI, perché me l’aveva confidata. In questo caso, lui affermava in modo netto che sì, c’era ancora la possibilità, almeno dalla testa in su, di poter governare, perché la sua mente era rimasta vivace a lungo. Il corpo, però, era tale da impedirgli di affrontare viaggi, udienze e tutti quegli impegni continui. Bisogna considerare che il calendario di un pontefice, dal punto di vista quotidiano, è estremamente intenso: si vedono i viaggi, ma la giornata è scandita ininterrottamente da impegni molto severi e anche molto delicati”.

“Sulle speculazioni riguardanti le condizioni di salute del Papa, concretamente, non ho un’esperienza così diretta; non percepisco questo clima. Direi che si tratta più di un fenomeno legato alla rete e alla comunicazione di massa, caratterizzato da una tendenza quasi bipolare. C’è una presenza forte che reagisce contro questo pontificato: pensiamo, ad esempio, agli Stati Uniti, dove esistono, soprattutto nell’ambito dell’infosfera, queste reazioni. Tra l’altro, la tensione all’interno della Chiesa è sempre stata un fenomeno presente sin dalle sue origini”.

M.O., La Russa: da Hamas vergognosa spettacolarizzazione dell’orrore

Milano, 20 feb. (askanews) – “Sono raccapriccianti le immagini dell’esposizione delle quattro bare degli ostaggi israeliani sul palco allestito a Khan Younis. Si tratta dell’ennesima vergognosa spettacolarizzazione dell’orrore da parte di Hamas, di un atto indegno, di una totale mancanza di rispetto verso le vittime e le loro famiglie. È totale la mia condanna per questa azione criminale e selvaggia che rischia di alimentare odio e violenza. Al popolo di Israele, ai familiari delle vittime e alle comunità ebraiche la mia sincera e affettuosa vicinanza”. Lo dichiara Ignazio La Russa, presidente del Senato della Repubblica.

Ucraina, Calenda: Conte è un traditore dell’Ue, Schlein scelga dove stare

Milano, 20 feb. (askanews) – Stare con Trump significa essere “un traditore delll’Europa e dell’Italia”, e dunque – vista la posizione di Giuseppe Conte – Elly Schlein deve decidere da che parte stare. Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda, che spiega: “Trump ha mentito. Ha mentito su chi ha iniziato la guerra; ha mentito sull’entità degli aiuti americani; ha mentito sul consenso di Zelensky. Trump vuole tornare a fare affari con la Russia e vessare l’Europa, Italia compresa e predare le risorse degli Ucraini tenendogli un coltello alla gola. Conte approva le menzogne di Trump e le rivendica come proprie. Questo fatto è per noi dirimente rispetto a qualsiasi tipo di collaborazione parlamentare e locale. In questo tornante della storia se stai con Trump e Putin contro ‘le cancellerie europee’ sei un traditore dell’Europa e dell’Italia. Se il Pd ne prenderà atto e avrà il coraggio di rompere ogni legame con i 5S allora si potranno trovare convergenze, altrimenti costruite pure la coalizione della sinistra per Trump e Putin, insieme ai 5S. Il momento di decidere è arrivato, Elly Schlein – conclude Calenda – non puoi continuare a fingerti morta”.

Ammiraglio Munsch: Nato pronta a difendere ogni centimetro di terra

Bucarest, 20 feb. (askanews) – (di Cristina Giuliano) “La Nato dimostra di essere pronta ad affrontare le crisi, scoraggiare i conflitti e difendere ogni centimetro di terreno dove presta servizio: sono orgoglioso di tutti i partecipanti a Steadfast Dart 25 e sono orgoglioso dell’intera squadra di combattimento della NATO”. Così l’ammiraglio Stuart Munsch comandante delle Forze Navali degli Stati Uniti in Europa, comandante delle Forze Navali degli Stati Uniti in Africa e a capo del Comando delle Forze Congiunte Alleate a Napoli. Rispondendo a una domanda di askanews poco dopo, Munsch ha detto che “dobbiamo schierare forze come deterrenza e difesa dalle minacce. Il valore è accresciuto dall’uso della Allied Reaction Force nel primo dispiegamento. E siamo qui per difendere ogni centimetro di questo Paese”, ha aggiunto l’ammiraglio da Galati, cittadina della Romania di confine con l’Ucraina.

Pochi giorni prima della dichiarazione di Munsch e della esercitazione (mostrata alla stampa accreditata nel poligono di Smardan, Galati), il 16 febbraio il Ministero della Difesa Nazionale della Romania segnalava un’allerta aerea. “Nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 febbraio, le forze armate della Federazione Russa hanno condotto una nuova serie di attacchi con droni contro determinati obiettivi civili e infrastrutturali portuali in Ucraina, nei pressi del confine fluviale con la Romania, nella città di Reni. I sistemi di monitoraggio e sorveglianza radar del Ministero della Difesa Nazionale avevano segnalato e monitorato obiettivi aerei che si sono evoluti nello spazio aereo ucraino, nelle vicinanze delle contee di Tulcea e Galati”, si legge in una nota del ministero di Bucarest.

“Steadfast Dart 25” (STDT 25) è stata pianificata nel 2024 dal Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE) e mostra, per la prima volta dalla sua istituzione (primo luglio 2024), lo spiegamento di truppe e di equipaggiamenti militari dell’Allied Reaction Force in un ambiente operativo.

L’esercitazione si svolge in Bulgaria, Grecia e Romania e vi partecipano oltre 10.000 soldati provenienti da Bulgaria, Francia, Grecia, Italia, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Romania, Slovenia, Spagna e Turchia.

La Romania partecipa alla STDT 25 con circa 1.150 soldati e 120 veicoli da combattimento. La 15a Brigata Meccanizzata, l’81a Brigata Meccanizzata e il Comando delle Forze Congiunte sono alcune delle strutture coinvolte nella più grande esercitazione NATO condotta quest’anno.

Dopo l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, il 24 marzo 2022 i leader della NATO si sono incontrati a Bruxelles per valutare le conseguenze delle azioni della Russia e prendere misure per rafforzare gli obiettivi di deterrenza della NATO. Al vertice di Madrid nel giugno 2022, la NATO ha deciso di rafforzare significativamente la posizione dell’Alleanza creando un nuovo modello di forza della NATO, migliorando l’abilità della NATO a rispondere a qualsiasi scenario, anche se a breve preavviso.

Nel 2023, al summit di Vilnius, il concetto di deterrenza e difesa dell’area euro-atlantica, chiamato DDA, è stato approvato. Il concetto in sostanza posiziona le attività militari e gli obiettivi in tempo di pace, come anche in caso di crisi e conflitto, contro le due principali minacce per la NATO, la Russia e i gruppi terroristi. Al summit di Washington DC nel 2024, l’Alleanza ha accolto i progressi raggiunti sin dall’Assemblea di Madrid e Vilnius sul rinforzamento e la modernizzazione della NATO per una nuova era di difesa collettiva.

Gli Usa pensano a una clausola di accesso automatico di Kiev nella Nato

Roma, 20 feb. (askanews) – Come garanzia di sicurezza per l’Ucraina in futuri possibili accordi di pace, l’Amministrazione Trump sta pensando a una clausola di accesso automatico dell’Ucraina nella Nato in caso di mancato rispetto russo dei patti. Lo scrive NBC News in un ampio articolo pubblicato oggi.

Una delle garanzie di sicurezza che gli Stati Uniti stanno considerando come parte di un accordo di pace consiste nel concedere automaticamente l’adesione alla NATO all’Ucraina se la Russia dovesse violare l’accordo, hanno detto quattro funzionari statunitensi a NBC News.

Questa condizione, secondo il broadcast americano, mirerebbe a rispondere a una preoccupazione fondamentale per l’Ucraina e i suoi alleati: che la Russia si riorganizzi e invada nuovamente il paese, hanno affermato i quattro funzionari.

Weekend all’insegna del sole salvo pochi disturbi

Roma, 20 feb. (askanews) – Una storica ondata di gelo artico ci ha sfiorati: dopo aver colpito tutta l’Europa Orientale con il freddo più intenso degli ultimi 20 anni, il gelo punta adesso il Medio Oriente e persino l’Egitto. In Italia il tempo migliora e le temperature risalgono. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un miglioramento delle condizioni meteo con ampie schiarite in arrivo, ad iniziare dal Nord e dalla Toscana.

Nelle prossime ore avremo ancora qualche pioggia su Maremma, Lazio e basso versante tirrenico, un po’ più diffusa sulla Sicilia; dal pomeriggio il cielo tornerà azzurro dal Nord alla Toscana con gli ultimi addensamenti tra Lazio e meridione associati a qualche ombrello aperto. Ma da venerdì 21 scoppierà una breve fase primaverile, in anticipo di un mese.

Venerdì 21 febbraio il sole tornerà dominante su tutta la Penisola: avremo più nubi solo sulle Isole Maggiori dove il cielo sarà un po’ più grigio, come lo diventerà dal pomeriggio quello della Liguria. Tutto sommato, però, il tempo sarà buono e le temperature in aumento anche di 5-6°C nei valori massimi!

Toccheremo i 20 gradi sulle Isole Maggiori nonostante la maggiore nuvolosità sparsa, saliremo a 15-17°C anche al Centro (da Firenze a Terni fino a Roma); al Nord non riusciremo a salire molto sopra i 10°C a causa della nebbia notturna e di locali nubi basse in giornata.

Il weekend sarà all’insegna del sole salvo pochi disturbi: sabato il cielo sarà nuvoloso tra Liguria e Toscana con qualche debole pioggia, qualche addensamento è atteso anche sul resto del Nord-Ovest e in Sicilia, mentre gli altri italiani godranno di un bel sole e di temperature gradevoli.

Domenica avremo ancora più raggi solari: anche le nubi del Nord-Ovest e della Toscana tenderanno a dissolversi salvo persistere sulla Liguria e, a carattere sparso, un po’ al Centro-Nord; al Sud il tempo sarà primaverile con massime oltre i 20 gradi.

La nuova settimana ci farà passare dalla temporanea Primavera all’Autunno: inizialmente il tempo sarà mite, poi arriverà un treno di perturbazioni a portare piogge frequenti e un calo termico. Insomma, questo mese di febbraio non smetterà di sorprenderci con passaggi meteo ‘avventurosi’, tipici di una mezza stagione e non del pieno Inverno.

Gaza, consegnati alla Croce rossa quattro corpi di ostaggi israeliani

Roma, 20 feb. (askanews) – I movimenti palestinesi Hamas e Jihad islamica hanno consegnato alla Croce rossa internazionale i corpi di quattro ostaggi israeliani deceduti. Le Forze di difesa israeliane, in seguito, hanno confermato la consegna.

Il trasferimento è avvenuto a Khan Yunis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. La Croce Rossa ha ricevuto i resti della famiglia Bibas una madre e due bambini piccoli e di Oded Lifshits. I movimenti sostengono che gli ostaggi siano stati vittime degli attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza.

In seguito, la Croce rossa consegnerà le quattro bare alle Forze di difesa israeliane. “Secondo le informazioni comunicate dalla Croce rossa, quattro bare di ostaggi deceduti sono state trasferite a loro e stanno per essere consegnate alle forze dell’IDF e dell’ISA (Agenzia di Sicurezza Israeliana) nella Striscia di Gaza” ha dichiarato l’IDF in un comunicato.

Ucraina, Tajani: quelle di Trump su Zelensky parole forti, linguaggio che non ci appartiene

Roma, 20 feb. (askanews) – Quelle di Donald Trump nei confronti del presidente Volodymyr Zelensky sono state “parole forti” ed “evidentemente c’è qualche crepa tra Trump e Zelensky e questa sta emergendo”. E’ quanto ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24.

“Lo scontro verbale” tra i due presidenti, ha sottolineato il ministro, “non tocca l’Europa” ma “dobbiamo fare in modo che la situazione si calmi e non dobbiamo entrare noi in una polemica”. “Certamente non sono parole, non è un linguaggio che ci appartiene”, ha insistito Tajani, “però ripeto il nostro interesse è quello che l’Europa sia unita e in una situazione complicata come l’attuale dobbiamo assolutamente tenere i nervi saldi e essere sempre a testa alta sia con gli Stati Uniti sia con la Russia per affrontare e risolvere il problema delicatissimo della costruzione di una pace duratura”. “Poi le schermaglie ci sono e ci saranno, siamo abituati al linguaggio della nuova amministrazione americana”, ha commentato.

Volodymyr Zelensky “è stato eletto” ed “è sempre stato sostenuto dagli americani, era sostenuto anche dall’amministrazione Trump”. “Io ricordo che fu l’amministrazione Trump, la vecchia amministrazione Trump, a portare Zelensky in Europa attraverso l’ambasciata a Bruxelles, quindi ripeto non so quali motivi abbiano spinto Trump a usare parole così dure, probabilmente non ha gradito la reazione di Zelensky all’incontro che c’è stato in Arabia Saudita tra americani e russi”, ha commentato.

Infatti, ha ricordato ancora Tajani, “Zelensky ha annullato la sua visita in Arabia Saudita e quindi probabilmente c’è stata una tensione, ma credo che adesso noi dobbiamo non farci prendere dalla cronaca, cioè dallo scontro verbale, ma dobbiamo invece lavorare per raggiungere l’obiettivo che è quelloádellaápace”, ha ribadito.

Ucraina, Tajani: per garanzie la sicurezza serve una collaborazione Ue-Usa

Roma, 20 feb. (askanews) – “Stiamo vivendo una situazione nuova. La nuova amministrazione americana ha deciso di avviare un percorso che porti alla fine della guerra in Ucraina. Detto questo, dobbiamo vedere come si concretizza questa nuova fase. L’Italia ritiene che sia assolutamente fondamentale lavorare con l’Europa unita, ma per garantire la sicurezza futura dell’Ucraina e dell’intero continente europeo serve una collaborazione tra Europa e Stati Uniti”. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio 24. “Noi dobbiamo certamente fare di più per quanto riguarda la difesa”, ha spiegato il ministro. “Dobbiamo trovare il modo per farlo, serve una difesa europea, servono eurobond dedicati alla difesa, serve che l’Italia faccia anche un passo in avanti per quanto riguarda il rispetto degli impegni presi con la Nato, cioè arrivare al 2% del PIL per la difesa. E questo bisogna farlo avendo la possibilità di scorporare le spese di difesa dal pattoádiástabilità”, ha aggiunto il ministro.

Ucraina, Zelensky: non arrendersi, rimanere uniti

Roma, 20 feb. (askanews) – Non arrendersi e rimanere uniti. Questa la sollecitazione lanciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un momento delicato, all’indomani dell’attacco lanciato dal presidente Usa Donald Trump, che l’ha definito un “dittatore” e un “comico”.

“Proprio in questi giorni del 2014 la Russia scelse la guerra: intraprese i primi passi per occupare la Crimea. Mentre a Kiev venivano uccise persone e la gente difendeva la propria libertà, Putin decise di infliggere un ulteriore colpo – un gesto davvero spregevole. Da allora il mondo vive in una nuova realtà, in cui la Russia cerca di ingannare tutti. Ed è fondamentale non arrendersi, rimanere uniti. E’ essenziale sostenere coloro che difendono la libertà”, ha scritto su Telegram il presidente ucraino, ricordando i combattenti ucraini.

Steve Bannon: conquisteremo l’Europa paese per paese

Roma, 20 feb. (askanews) – Il trumpismo conquisterà l’Europa paese per paese. L’ha affermato in un’intervista pubblicata su Repubblica l’ex stratega della campagna 2016 di Donald Trump, Steve Bannon.

“Comincia già domenica, con le elezioni in Germania, dove i nostri alleati otterranno un chiaro e significativo successo. Non prenderà di mira il continente in generale, ma si concentrerà sui singoli stati, per conquistarli uno dopo l’altro, mano a mano che andranno alle urne. Gli effetti poi cambieranno l’intera direzione dell’Europa”, ha affermato Bannon.

Per quanto riguarda l’Italia, Bannon ha espresso lodi per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Guardate, io conosco e collaboro con Giorgia Meloni – ha detto – da quando il suo partito aveva percentuali minuscole nei sondaggi, quindi il nostro rapporto ha radici profonde e consolidate. Credo che da quando è al governo abbia subito la pressione della responsabilità di guidare il Paese, ma non penso che le posizioni che ci univano siano cambiate”.

Il Telegraph: Starmer proporrà a Trump il dispiegamento di 30mila soldati europei in Ucraina

Roma, 20 feb. (askanews) – Il primo ministro britannico Keir Starmer presenterà a Donald Trump, durante una visita a Washington la prossima settimana, un piano per l’invio di circa 30.000 truppe europee in Ucraina per mantenere un eventuale accordo di cessate il fuoco mediato dagli Usa. Lo riferisce il Telegraph.

Il primo ministro esorterà Trump ad avere aerei da combattimento e missili statunitensi in stand-by nell’Europa orientale per rispondere con forza letale se la Russia dovesse infrangere i termini di un eventuale accordo, secondo funzionari occidentali informati sui piani.

La strategia anglo-francese per una forza di peacekeeping, secondo il giornale, sarebbe stata presentata ai leader europei in una riunione di emergenza a Parigi lunedì.

Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti, ha affermato che la responsabilità esclusiva di qualsiasi operazione di mantenimento della pace in Ucraina dovrà ricadere sugli europei e sul Canada.Secondo il piano anglo-francese, meno di 30.000 soldati verrebbero schierati, sotto comando dei Paesi europei, nelle città ucraine, nei porti e in altri siti critici, come le centrali nucleari.

La missione, secondo quanto spiegato, si affiderà a un monitoraggio tecnico attraverso aerei di intelligence, sorveglianza e ricognizione, droni e satelliti, allo scopo di fornire un quadro completo di ciò che sta accadendo sul campo, ha precisato un funzionario occidentale.

La stessa fonte ha aggiunto che l’operazione sarà supportata da una potenza di fuoco sufficiente a individuare e respingere eventuali attacchi, al fine di riaprire lo spazio aereo ucraino e ripristinare i voli commerciali.

Del dispiegamento, secondo il Telegraph, faranno parte anche navi da pattugliamento nel Mar Nero.

Renault, ricavi 2024 +7,4%. Utile netto cala a 800 mln per Nissan

Roma, 20 feb. (askanews) – Renault ha chiuso il 2024 con ricavi in crescita del 7,4% rispetto all’esercizio precedente a 56,2 miliardi di euro e con un risultato operativo record di 4,3 miliardi di euro (+15%).

L’utile netto è sceso a 800 milioni di euro a causa dell’impatto di Nissan e della cessione della quota nel costruttore giapponese. Al netto di questo effetto, il risultato netto segna un progresso del 21% a 2,8 miliardi di euro.

Il cash flow si è attestato a 2,9 miliardi di euro, 400 milioni in più delle stime, mentre la posizione finanziaria netta è raddoppiata a 7,1 miliardi. Il Consiglio di amministrazione proporrà un dividendo in crescita del 19% rispetto al 2023 a 2,20 euro per azione.