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giovedì, 17 Luglio, 2025
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Il declino dei pesci d’aprile nell’era dei social e delle fake news

Roma, 1 apr. (askanews) – Nell’era dei social media e delle fake news il mondo – e il giornalismo – stanno diventando desolantemente seriosi. Lo testimonia la quasi completa scomparsa della tradizione dei ‘pesci d’aprile’, le ‘false’ notizie che venivano pubblicate anche dai più autorevoli media il primo aprile. La Bbc, che ne ha inventati e diffusi alcuni memorabili, oggi si interroga sulle radici profonde di questo cambiamento.

Circa 68 anni fa, ricorda l’emittente, milioni di persone si sono sintonizzate su un servizio di BBC Panorama su una famiglia svizzera che raccoglieva spaghetti dagli alberi. Può sembrare improbabile, ma molti spettatori ci credettero.Nel filmato gli attori che “raccolgono” gli spaghetti danno delle interpretazioni impegnate e la narrazione impassibile del defunto anchorman Richard Dimbleby conferisce un’aria di autenticità al servizio.

Era, ovviamente, uno scherzo del pesce d’aprile.

Per fugare ogni dubbio, gli spaghetti sono fatti di grano e acqua. Non crescono sugli alberi.

Ma gli spaghetti non erano un piatto comune nel Regno Unito a quel tempo, quindi puoi capire perché alcuni potrebbero averli presi sul serio.

Questo reportage Panorama d’epoca fa parte di quella che è diventata una tradizione nella stampa britannica.

Ogni anno il 1° aprile, i giornali pubblicavano storie stravaganti con zero o pochissime basi di fatto, il tutto per divertirsi un po’ con i loro lettori.

Negli anni ’70, il Guardian pubblicò un’intera guida sulla fittizia isola dell’Oceano Indiano di “San Serriffe”. Il suo nome è un gioco di parole sul gruppo di caratteri sans serif e l’isola era raffigurata come un punto e virgola.

Una coppia si tiene per mano e cammina lungo una spiaggia assolata a Mauritius, con alberi sulla riva e barche in mare. San Serriffe non esiste, ma Mauritius (nella foto) sì Dieci anni fa, le storie del pesce d’aprile sui giornali erano così diffuse che la BBC ne pubblicò questa carrellata.

Molti si sono concentrati sulle imminenti elezioni generali del 2015, con il sito web elettorale del Sun che affermava che l’allora leader laburista Ed Miliband si era tinto i capelli di biondo in un “disperato tentativo di ottenere il fattore BoJo [Boris Johnson]”.

Non è chiaro se la mossa avrebbe influenzato le elezioni se questa storia fosse stata vera.

Il referendum sull’indipendenza scozzese è stato al centro dell’attenzione il 1° aprile 2014, con il Daily Express, il Daily Mail, il Sun e il Guardian che hanno pubblicato tutti storie di scherzi quell’anno.

Il Guardian, ad esempio, ha affermato che una Scozia indipendente avrebbe iniziato a guidare a destra.

Leggendo i giornali di oggi, forse è ancora possibile trovare una o due storie del pesce d’aprile ma senz’altro non hanno la stessa presenza di una volta.

L’ascesa dei social media ha inaugurato un “diverso tipo di relazione” tra lettori e stampa, afferma Stuart Allan, professore di giornalismo e comunicazione alla Cardiff University.

“Siamo invischiati in un’era di ‘fake news’ e disinformazione, dove le questioni di fiducia sono in prima linea nei pensieri dei redattori”, dice alla BBC.

Il declino delle notizie del pesce d’aprile avviene in uno “sfondo di crescente scetticismo sulle notizie in generale”, aggiunge il Prof. Allan, “dove giocare con la credibilità giornalistica può effettivamente rivelarsi dannoso”.

Jim Waterson, che cura il sito web di notizie London Centric, è d’accordo. “Pubblicare notizie false per ingannare intenzionalmente i lettori e poi dire che è tutto uno scherzo non funziona molto bene quando passi il resto dell’anno a insistere su quanto contino i fatti attendibili”, afferma.

“Ma il crimine più grande contro il giornalismo è che pochissime storie del pesce d’aprile sui giornali sono anche lontanamente divertenti”.

Anche il clima politico globale, con la rielezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, ha avuto un impatto.

“Se hai leader mondiali sono più che felici di liquidare qualsiasi fatto che non gli piace come ‘fake news’, perché dovresti dargli le munizioni con delle fake news letterali?” dice Waterson.

I social media rendono anche facile estrapolare una notizia dal contesto.

Le persone erano solite leggere le notizie su un giornale. Sapevano, il 1° aprile, che tutte le notizie erano state pubblicate quel giorno. La data rivelatrice era in cima alla pagina.

Ora, i lettori possono condividere notizie online sui social media giorni, mesi o persino anni dopo la loro prima pubblicazione.

Molte persone condividono articoli di notizie senza leggerne una sola parola, secondo uno studio della Columbia University. Quindi è probabile che leggano la data di pubblicazione?

Poi c’è l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa, che è stata ampiamente utilizzata nella diffusione di disinformazione negli ultimi anni.

In un mondo in cui le immagini generate dall’intelligenza artificiale possono apparire quasi reali, il ruolo dei media nel separare i fatti dalla finzione non è mai stato così importante.

Le storie del pesce d’aprile svolgono la funzione di intrattenimento del giornalismo, ma non di verità o accuratezza, afferma la dott. ssa Bina Ogbebor, docente di studi giornalistici presso la Sheffield University.

In alcuni casi, queste storie potrebbero “ritorcere loro il colpo”, far arrabbiare alcuni lettori e ostacolare la credibilità di un’organizzazione mediatica, ha detto la Ogbebor alla BBC.

Francia, Bardella: devo tutto a Le Pen, combatterò al suo fianco

Roma, 1 apr. (askanews) – “Marine Le Pen mi ha dato tutto in politica e il minimo che le devo è continuare a combattere con lei fino alla fine e farlo perché lavoriamo insieme mano nella mano”. E’ quanto ha detto il presidente di Rassemblement National, Jordan Bardella a CNews. “Voglio dire, in parole povere, gli sono totalmente leale che combatterò questa lotta serrata” al suo fianco. “Coloro che pensano di uccidere il Rassemblement National perché stanno cercando di escludere il candidato del nostro movimento dalla corsa (presidenziale) si sbagliano”, ha insistito.

“Non entrerò nei dettagli, perché oggi siamo in ginocchio, ma siamo ben lungi dall’essere morti”, ha aggiunto Bardella in merito alla sua possibile candidatura alle elezioni presidenziali nel caso in cui la leader di Rassemblement National Marine Le Pen non potesse partecipare, dopo la sua condanna di ieri. “Finché non avremo dichiarato la nostra rinuncia, combattuto questa ingiustizia e utilizzato tutti i rimedi possibili, mi rifiuto di mettermi in questo scenario, in questa ipotesi”, ha precisato.

Riguardo alla sentenza ai danni di Le Pen, Bardella ha spiegato di considerare “questa decisione sproporzionata e non in linea con la giurisprudenza del Consiglio costituzionale”. “Si tratta di una negazione pura e semplice dello stato di diritto, perché il nostro diritto a un giusto processo è stato violato”, ha denunciato. “I giudici hanno deciso di eliminare semplicemente la candidata di Rassemblement National dalla corsa presidenziale, poiché non solo aveva la possibilità di avanzare al secondo turno, ma era anche presentata come la favorita”.

Ucraina, Trump: credo che Putin manterrà la promessa sull’accordo

Roma, 1 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha auspicato che il suo omologo russo, Vladimir Putin, raggiunga un accordo per risolvere il conflitto in Ucraina e ha aggiunto di non volere imporre tariffe secondarie sul petrolio al paese eurasiatico.

“Voglio che faccia un accordo per impedire che i soldati russi e ucraini e altre persone vengano uccisi… Voglio assicurarmi che mantenga la sua promessa, e credo che lo farà. Non voglio imporre tariffe secondarie sul suo petrolio, ma penso che sia qualcosa che farei se sapessi che non sta facendo il suo dovere”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca.

Attacco ucraino con droni alla città di Gorlovka, 13 civili feriti

Roma, 1 apr. (askanews) – Almeno 13 civili sono rimasti feriti in un attacco con droni ucraini a Gorlovka, ha affermato Ivan Prikhodko, sindaco della città russa situata circa 50 chilometri a nord di Donetsk.

“Secondo le informazioni aggiornate, il numero dei civili feriti a Gorlovka è di 13”, ha scritto il sindaco su Telegram.

Prima dello scoppio del conflitto armato nel Donbass, Gorlovka contava più di 250.000 abitanti. La città ospita diverse miniere di carbone e un’importante azienda chimica, la Stirol.

Enav, risultati 2024 da record, ricavi 2024 +3,7%, utili +11,5%

Roma, 1 apr. (askanews) – Ricavi consolidati in aumento del 3,7% nel 2024 per Enav, a 1,037 miliardi di euro, e utili netti saliti dell’11,5% a 125,7 milioni. Lo riporta il comunicato diffuso dalla società a seguito del CdA, che sotto la presidenza di Alessandra Bruni ha approvato la Relazione annuale integrata 2024 che include il Bilancio consolidato, il Progetto di bilancio di esercizio e la Rendicontazione consolidata di sostenibilità.

Il management propone un dividendo pari a 0,27 euro per azione, in aumento di circa il 17% rispetto al 2023. Il 2024, si legge, è stato caratterizzato da nuovi record sia per quanto riguarda i volumi di traffico aereo che per il fatturato relativo all’attività sul mercato non regolamentato. Sullo spazio aereo italiano, Enav ha gestito oltre 2,2 milioni di voli e rivendica una performance operativa “eccellente”: 0,066 minuti di ritardo per volo assistito rispetto al target di 0,07 minuti di ritardo.

Rispetto al 2023, l’Italia si conferma la nazione col tasso di crescita del traffico aereo più alto tra i grandi paesi europei, con un aumento delle unità di servizio del 10,5% a fronte di una crescita media europea pari al 6,4%. Per quanto riguarda i principali stati europei: la Francia è cresciuta del 7,8%, la Germania del 5%, la Gran Bretagna del 2,5% e la Spagna del 7,6%.

“Il 2024 è stato un anno record”, afferma l’Amministratore Delegato Pasqualino Monti. Il volume di traffico aereo sull’Italia, la performance sui mercati esteri e una gestione finanziaria attenta ci hanno fatto raggiungere i risultati più alti nella storia della Società. Grazie a questi numeri, siamo in grado di aumentare anche quest’anno la remunerazione verso i nostri azionisti”.

“Abbiamo incrementato gli investimenti in tecnologia e formazione del nostro personale, migliorando così la qualità del servizio e posizionando Enav tra i primi service provider al mondo. Tutto ciò è ovviamente andato di pari passo con gli obiettivi di sostenibilità. Grazie alle nuove capacità operative nella gestione delle rotte, nel 2024 – sottolinea – le compagnie aeree che hanno volato sui cieli italiani hanno risparmiato 90 milioni di kg di carburante”. (fonte immagine: Enav).

Ucraina, Wang Yi: la Cina sostiene una soluzione di pace, ma il percorso è lungo

Roma, 1 apr. (askanews) – La Cina sostiene una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina, ma ritiene che il percorso verso la pace sarà lungo, poiché la situazione sul campo di battaglia rimane instabile e le parti sono in disaccordo su questioni chiave del possibile accordo, ha detto oggi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi in un’intervista alla Ria Novosti rilanciata da alcuni media internazionali.

“Fin dall’inizio della crisi abbiamo sostenuto una risoluzione politica attraverso il dialogo e i negoziati e sosteniamo qualsiasi sforzo volto a ripristinare la pace”, ha detto Wang, aggiungendo che “sebbene la situazione sul campo di battaglia non sia affatto facile, c’è una tendenza ai colloqui di pace”.Il ministro degli Esteri cinese ha citato i negoziati sull’Ucraina sostenuti dagli Stati Uniti, inclusi quelli tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, e ha detto che le parti in conflitto dovrebbero fare “un passo, anche se non così grande ma costruttivo, verso la pace”.

“Dovremmo anche notare che le cause profonde della crisi sono estremamente complicate e che le parti sono ancora in disaccordo significativo su molteplici questioni chiave, quindi il percorso verso il ripristino della pace è lontano”, ha anche detto Wang.

Maltempo, oggi allerta arancione in Abruzzo e Sicilia

Roma, 1 apr. (askanews) – La discesa di correnti settentrionali attraverso l’Italia alimenterà una circolazione depressionaria in area ionica, determinando precipitazioni più estese lungo la fascia adriatica centrale e spiccata instabilità attorno alla Sicilia.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso ieri un avviso di condizioni meteorologiche avverse che estende il precedente e che prevede dalle prime ore di oggi, martedì 1° aprile, precipitazioni, da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, sull’Abruzzo, specie versanti orientali, e sulla Sicilia, specie settori settentrionali e orientali. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, attività elettrica e forti raffiche di vento. Previsti, inoltre, venti forti nord-orientali, con raffiche di burrasca, su Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana, mareggiate lungo le coste esposte.

Calenda, una coalizione di volenterosi o di velleitari?

È indubbio che la coalizione  dei volenterosi, la linea politica lanciata da Carlo Calenda al congresso di Azione, che lo ha rieletto leader con percentuali (l’85%) che si addicono di più agli autocrati contro cui dovrebbe fare da scudo questa auspicata alleanza, eserciti un suo fascino soprattutto nell’area di centro e particolarmente fra i sostenitori del sistema elettorale proporzionale.

Al di là, però, di questa suggestione, non sembra intravedersi altro. Sia sul piano interno che su quello internazionale.

Il bipolarismo artificiale può piacere o no, ma è un fatto, e da trent’anni impedisce l’affermazione in Italia di coalizioni serie al di fuori dei due poli, che non siano populiste, come nel caso del breve exploit dei Cinque Stelle.

Basterebbe già questa constatazione a connotare la proposta di Calenda come velleitaria. Puntualmente i possibili soggetti di questa coalizione di volenterosi, i riformisti Pd e Forza Italia, hanno declinato l’invito, lasciando il povero Calenda in compagnia solo di Più Europa il cui abbraccio elettoralmente mortale con Italia Viva alle scorse Europee ha consigliato al partito di Renzi una futura inossidabile fedeltà all’alleanza con il Pd.

Perplessità ancora maggiori sulla linea avanzata da Calenda, emergono in politica estera. Potrebbe mai una futura alleanza di centro proporsi ai ceti popolari e alla classe media, strati sociali su cui peserebbero maggiormente gli oneri della guerra (la quale, come ci ricordano i numerosi teatri bellici in atto, continua ad essere, pur tra droni e intelligenza artificiale, terribilmente classista), come una coalizione equilibrata ed affidabile, capace di meglio rappresentare i loro interessi? Per non parlare del mondo cattolico, che per quanto composito e variegato, non sembra nutrire particolari entusiasmi per ottenere la pace in Europa attraverso la continuazione della guerra, che è la linea su cui si attesta lo stato guida della Coalizione dei Volenterosi, il Regno Unito e il suo fedele alleato nell’Ue, la Francia di Macron.

Probabilmente, in un tale complicato scenario, il compito del centro, specialmente di quello di cultura popolare e democratico-cristiana, è un altro. Non quello di mettersi l’elmetto per arruolarsi in un ossimoroso ma fattuale centro estremista, interventista, oltranzista, sognato da Calenda, ma quello di mediare. Non mediare per mediare, in una sorta di feticismo del metodo, forse utile in altri tempi, bensì quello di mediare secondo un progetto alimentato dall’europeismo vero e dall’autentico e attualissimo spirito costituzionale.

Consci che, anche sulla difesa, la via è quella indicata da Mario Draghi. Occorre, ad un tempo, esser consapevoli che per molti anni ancora esiste solo la Nato per la difesa europea, e iniziare subito a discutere di norme per la creazione e la gestione di un esercito e di un arsenale (anche atomico) governati dagli Stati Membri ma sovranazionali per modalità organizzative. E non di imbarazzanti e anacronistiche offerte di estensione dello scudo nucleare di Regno Unito o Francia, proprio quando quasi tutta l’Africa sta superando i residui vincoli con le ex potenze colonizzatrici, in favore di un rapporto paritario come quello proposto nel Piano Mattei. E tanto meno di un sempre pericoloso massiccio riarmo tedesco.

Un centro alla Calenda, che trovasse la sua ragion d’essere nella difesa strenua dell’unipolarismo (a dispetto anche del multilateralismo su cui sembrano avviati gli Stati Uniti, pur fra grandi incognite ed ambiguità), nella chiusura ai cambiamenti globali e nella inevitabiltà della guerra in Europa piacerebbe certo a quelli che, come il prof. Panebianco, propugnano la necessità di prepararsi alla guerra contro la Russia, giustificando la loro volontà di infliggerle una sconfitta strategica con una tutta da dimostrare volontà russa di invasione totale del nostro continente, e che stigmatizzano il mondo cattolico restio a considerare la guerra ancora come necessario mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali, arrivando persino a strumentalizzare la figura di De Gasperi, ma probabilmente costituirebbe una meschina rinuncia per quanti credono al ruolo del centro, a esercitare una precisa e importante responsabilità storica in questo complicato cambio di epoca a cui stiamo assistendo.

L’Europa e la guerra del porcospino

In una recente intervista la Ursula von der Leyen mostra i muscoli e fa la parte di Ursus dicendo che l’Ucraina deve diventare un porcospino d’acciaio. Per l’intanto il razzo europeo Spectrum, anche se previsto, precipita nel freddo mare norvegese dopo pochi secondi dal lancio.

Si torna all’antico in versione moderna. Annibale riuscì a far varcare le Alpi a 21 elefanti sbaragliando in guerra l’esercito romano che, prese le misure al nemico, in seguito si rifece con gli interessi. Forse i pachidermi sono astrattamente più semplici da abbattere rispetto ai porcospini, soprattutto se sono d’acciaio. Anche gli elefanti delle guerre puniche erano protetti da rivestimenti di metallo ma evidentemente, appesantiti oltretutto dalle bardature, non fu abbastanza per aver vinta la partita.

L’acciaio è una combinazione di ferro e carbonio e ce n’è di più di un tipo. Ursula avrebbe forse potuto essere più precisa ad esprimersi. Si va infatti dall’acciaio extra dolce a quello extra duro a seconda dell’uso che occorre.

Nervi e cuore saldi e d’acciaio è quello che deve avere il vecchio Continente per gestire la situazione in corso, magari strizzando inconsciamente l’occhiolino al Patto d’Acciaio che nel secolo scorso vide l’alleanza dell’Italia fascista e la Germania di Hitler, comunque una intesa tra due paesi europei.

Si legge che il porcospino è la versione più comune dell’istrice. Ha un conio che può servire in battaglia per confondere l’avversario. Al maschile e al femminile infatti non cambia nome e chi lo fronteggia non sa bene con chi ha a che fare. Nel mentre si interroga, se usare più o meno gentilezza, il rischio è di essere infilzato dai suoi aculei. Par che ci sia addirittura un Ordine cavalleresco che porta il suo emblema.

I Paesi europei, non solo l’Ucraina, potrebbero essere dunque dei porcospini, sperimentando sulla propria pelle il paradosso per cui, se troppi vicini, si pungono, se troppo lontani, soffrono per la distanza e sono più indifesi di fronte alla minaccia.

Per adesso, in presenza di pericolo, si limitano a sfregare i propri aculei emettendo un rumore simile al sonaglio di un serpente. I paesi dell’unione strepitano ogni tanto di parola ma è scarso il timore che ne avverte l’aggressore sulla sua pelle.

Ursula e compagni sono percepiti probabilmente da Trump e Putin con la più mite versione del riccio e ne considerano il letargo storico in cui sono caduti, dando l’agio di essere attaccati senza difese da opporre.

Nella “Eleganza del riccio” una protagonista si finge inerme e sprovvista di fronte al mondo mentre, sapendola assai più lunga, programma scientemente il suo suicidio. Si chiude a riccio per non dare nessuna confidenza all’esterno ma è lucida nel suo iniziale disegno di morte.

C’è da augurarsi che l’eleganza che da sempre distingue l’Europa da qualunque altro continente non la induca alla stessa strategia di fuga dal mondo. Ci vorrebbe un Kakuro Ozu, il personaggio che imprimerà una piega diversa alla storia, a dare una chiave più aderente alla realtà riscoprendo la bellezza della terra che la costituisce.

L’Europa dovrebbe tornare sui banchi di scuola e studiare il celebre verso di Archileo per cui “La volpe sa molte cose ma il riccio ne sa una grande”. La prima si muove su più fronti; è duttile, flessibile e coglie al volo tutti gli elementi dinamici della realtà che la circonda, cambiando piani ed obiettivi a seconda delle circostanze, affidandosi anche al capriccio della fortuna.

Il secondo invece agisce secondo un unico principio ispiratore che dà il senso del loro essere. È determinato e va alla meta con la forza della coerenza senza farsi influenzare dal quadro d’insieme del momento.

I 28 paesi che fanno parte della compagina europea dovrebbero smettere di arricciare il naso smettendo di giocare d’astuzia come se solo la volpe avesse sapienza superiore e vincente, rinunciando a prendere qualcosa di buono anche dal riccio. Devono evitare di cadere in confusione, immaginando di essere fin anche un cervo che “ha i piè d’acciaro a smalto” fuggendo dalle responsabilità delle scelte da farsi.

La sola cosa di cui vi è urgenza è avere convincimenti d’acciaio e trovare la formula che fonda ogni Stato in una lega di valori e di azioni. Kakuro Ozu si è già speso una volta e non tornerà in campo una seconda.

Chissà, forse Ursula avrebbe meglio potuto indicare la testuggine anziché il porcospino. A testuggine si schierava l’esercito romano per proteggersi dai colpi per poi averne la meglio.

Del resto, la nostra familiare tartaruga ha il vanto di una longevità superiore a chiunque altro animale, non ultimi l’orso e l’aquila. Da sempre simboleggia saggezza, esperienza, forza e tenacia. L’importante è non bamboleggiarsi in un fragile zoo di vetro con rischi perenni di possibili frantumazioni. L’Europa è lenta a farsi ma alla lunga potrebbe togliersi la soddisfazione di un ghiotto traguardo.

Vicariato di Roma | Come ragionare e intervenire sull’irrilevanza dei cattolici

Foto di JEROME CLARYSSE da Pixabay
Foto di JEROME CLARYSSE da Pixabay

L’evento ha avuto luogo mezzo secolo dopo un’altra iniziativa, concertata a suo tempo da Giuseppe De Rita, dal cardinale Ugo Poletti e da monsignor Enrico Bartoletti, sul tema “Evangelizzazione e promozione umana”: un evento che segnò significativamente il pontificato di papa Paolo VI Montini, insieme al Concilio Ecumenico Vaticano II e all’enciclica Populorum Progressio.

A distanza di mezzo secolo dall’iniziativa dell’allora quarantenne Giuseppe De Rita, del sessantenne cardinale vicario Ugo Poletti e del cinquantottenne monsignor Enrico Bartoletti, intitolata “Evangelizzazione e promozione umana”, che fu una pietra miliare nella storia evolutiva dei cattolici italiani, ha avuto luogo nella medesima cattedrale di Roma, la basilica di San Giovanni in Laterano, una nuova importante adunanza, promossa dal quasi novantatreenne Giuseppe De Rita, dall’attuale cardinale vicario Baldassarre Reina e dal gesuita Antonio Spadaro, e intitolata “La responsabilità della speranza e il lavoro dello spirito”.

Non si può non ricordare che Giuseppe De Rita, sempre a San Giovanni in Laterano, mezzo secolo fa, fu il regista (parte laica), con il cardinale Poletti e don Di Liegro (parte ecclesiale), del convegno “I mali di Roma” (1974) – il cui vero titolo era “La responsabilità dei cristiani di fronte alle attese di giustizia e carità nella diocesi di Roma” – e, due anni dopo, con il cardinale Poletti e monsignor Enrico Bartoletti, del citato evento “Evangelizzazione e promozione umana” (1976). Mezzo secolo dopo, De Rita, a circa 93 anni di età, ricomincia ancora da San Giovanni. Se non di importanza storica pari a quelle svoltesi nello stesso luogo mezzo secolo fa, la sessione è stata tra le più importanti in assoluto degli ultimi anni, portandosi al livello dei migliori e più significativi pronunciamenti di Ratzinger e di Bergoglio. Con grande abilità e chiarezza, si è escluso che i contenuti emersi possano essere utilizzati da chiunque voglia rifondare un partito di cattolici democratici, sgombrando il campo da ogni possibile equivoco. Tuttavia, il termine chiave “irrilevanza” (nella società e non nella politica) riferito ai cattolici è comunque emerso.

L’occasione dell’adunanza è stata la presentazione della ricerca Censis sul fenomeno della perdita di religiosità, dell’“impigrimento” davanti alla pratica religiosa e quasi della rinuncia al cristianesimo manifestato da parte degli italiani.

Partendo dall’analisi svolta dal Censis sui “credenti non presenti” – una vasta “zona grigia” tra i cattolici italiani, fatta di soggettivismo e di distacco dalla pratica religiosa -, sono state rese note le conclusioni circa l’effettiva esistenza di reali possibilità di rianimare la quotidianità della zona grigia medesima e di potersi assumere la responsabilità di un progetto sul “lavoro dello spirito”. Dalla ricerca emerge come ci siano consistenti possibilità di aprire a una nuova vitalità, sempre più incarnata nelle reali esigenze umane e nella concretezza del quotidiano: dimensione che, sempre più e ad alta voce, viene rivendicata da plurime e vaste componenti della società civile, disgustate dalla lontananza avvertita sia in chi fa politica e amministrazione, sia anche in chi è ministro del servizio religioso presso il popolo.

Giulio De Rita, che ha coordinato la ricerca per il Censis, ha ricordato come «la nostra società avverta il forte bisogno di trovare una vocazione, di mettere a frutto i propri talenti». Soprattutto ora che ci si trova ad affrontare gravi crisi dal risvolto politico, sociale e antropologico quali la pandemia e la guerra: come è possibile che, di fronte a certe necessità e di fronte allo svuotamento delle istituzioni guida per eccellenza, la Chiesa, rimasta l’unica istituzione universale e in grado di dialogare ed essere credibile, non riesca a essere l’ancora su cui fare affidamento per aprire nuove domande, per cercare nuovi stimoli o nuovi luoghi in cui ascoltarsi, riflettere? Ecco dunque emergere la “zona grigia”, risultato sì di un individualismo imperante, ma pure di una Chiesa che troppo spesso fatica a indicare un oltre, ad essere attrattiva, a conquistare cuore e menti non solo dell’individuo, ma soprattutto della comunità: comunità di cui peraltro si è smarrito il senso e anche il desiderio.

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Scuola, primo ciclo: ci sono le radici ma servono le ali

Foto di Luisella Planeta LOVE PEACE 💛💙 da Pixabay
Foto di Luisella Planeta LOVE PEACE 💛💙 da Pixabay

Sono molte le novità che il testo delle indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione – licenziato dalla commissione ministeriale – potrebbe introdurre nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado. A cominciare dal latino, come insegnamento facoltativo a partire dal secondo anno della scuola media inferiore: un ripescaggio – si legge nella bozza – che mira a “comunicare e rafforzare la consapevolezza della relazione storica che lega la lingua italiana a quella latina e a rendere evidente come il latino costituisca un’eredità condivisa e un elemento di continuità tra le diverse culture europee”. Il ministro Valditara ha caldeggiato questa scelta come un ‘ritorno al futuro’ sottolineando che studiare il latino è importante per quattro motivi: “È una palestra di logica e abitua al ragionamento; come diceva Gramsci, abitua a studiare, aiuta a capire la grammatica e la sintassi italiana e ad esprimersi meglio, infine è la testimonianza di una civiltà che ha condizionato la civiltà occidentale”. A questa materia sarà dedicata “un’ora alla settimana, che le scuole decideranno come inserire nell’orario”, ha spiegato il ministro, “farà parte del curriculum, per cui metteremo a disposizione le risorse umane necessarie” e sarà soggetta a valutazione docimologica.

Fa decisamente notizia anche il ritorno della storia – nella dimensione più narrativa che nozionistica ed enciclopedica – scissa dalla geografia, rimuovendo quell’ibrido didattico che è la geo-storia, una scelta riduttiva per entrambe le materia che il filologo e grecista Luciano Canfora ha definito mostro creato dalla ministra Gelmini”: da cenerentole marginalizzate vengono riproposte come discipline epistemologicamente distinte ed entrambi importanti, perché incarnano simbolicamente le coordinate spazio-temporali dell’umanità. Il richiamo alla cultura occidentale può essere discutibile ma è di tutta evidenza che l’Italia, la sua bellezza naturalistica e il suo patrimonio artistico e culturale sono ammirati da tutto il mondo. Dovremmo sensibilizzare la scuola verso questo universo di conoscenze e tradizioni che hanno forgiato la nostra storia e ci hanno consegnato un bagaglio di inestimabile valore. Quanto allo studio della Bibbia – che affiancherebbe Iliade, Odissea ed Eneide, si suppone che esso possa integrare il richiamo delle radici occidentali e cristiane della nostra civiltà, piuttosto che interferire con la libertà di avvalersi/non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica sancito dagli ordinamenti vigenti.

C’è poi tutto un repertorio didattico a poco a poco dimenticato e sostituito da metodologie e apprendimenti centrati sull’uso delle tecnologie, della digitalizzazione, dell’informatica e delle teorie della facilitazione: il riferimento propositivo riguarda le poesie da mandare a memoria, i riassunti, le tabelline, l’utilizzo del corsivo, l’esercizio della bella calligrafia, l’arte, la musica, il teatro e la letteratura per arricchire le competenze linguistiche e cognitive degli alunni. Esse meritano che le porte delle aule scolastiche vengano spalancate al recupero della nostra tradizione culturale per evitare di trascinarsi nei meandri angusti e noiosi di una progettazione didattica di basso cabotaggio e ripetitiva. Il principio da seguire è il ‘non multa, sed multum’ perchè “non occorre insegnare tante cose non sempre comprese dagli studenti, ma poche ed essenziali conoscenze, approfondite” ed è fondamentale il lavoro di selezione che gli insegnanti sono chiamati a fare evitando generiche infarinature, a cominciare in campo letterario dalla scelta di libri e di autori, ma anche di fumetti, silent book, graphic novel, canzoni, brani di sceneggiatura, fiabe, racconti lunghi, romanzi brevi, avventura e magia, , “un po’ di buona fantascienza e di buon horror”. Titoli di narrativa e poesia che forse la Commissione avrebbe potuto evitare di citare – anche se solo a titolo di esempio – per non sottrarre ai docenti il gusto di scegliere i più adatti e congeniali. Non manca un riferimento all’I.A. – nelle oltre 150 pagine del documento – intesa come strumento da maneggiare con cura e in modo critico: una puntualizzazione opportuna perché docenti ed alunni devono padroneggiarla e non esserne soggiogati. Il testo che ora circolerà nelle scuole è dunque fondamentalmente ispirato al recupero della migliore tradizione culturale che il sistema scolastico sembra aver perduto strada facendo mentre occorre una visione lungimirante. Serve però l’intimo convincimento e la forte motivazione dei docenti, spesso abbandonati e disorientati nel mare magnum di input, richieste e sollecitazioni interne ed esterne alla scuola. Insomma: le radici ci sono ma servono le ali.

La classifica di serie A, la Lazio aggancia la Roma a 52

Roma, 31 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Lazio-Torino 1-1.

30esima giornata: Como-Empoli 1-1, Venezia-Bologna 0-1, Juventus-Genoa 1-0, Lecce-Roma 0-1, Cagliari-Monza 3-0, Fiorentina-Atalanta 1-0, Inter-Udinese 2-1, Napoli-Milan 2-1, Verona-Parma 0-0, Lazio-Torino 1-1.

Classifica: Inter 67, Napoli 64, Atalanta 58, Bologna 56, Juventus 55, Roma, Lazio 52, Fiorentina 51, Milan 47, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 30, Cagliari 29, Parma 26, Lecce 25, Empoli 23, Venezia 20, Monza 15.

31esima giornata (4-7 aprile): venerdì 4 aprile ore 20.45 Genoa-Udinese, sabato 5 aprile ore 15 Monza-Como, ore 18 Parma-Inter, ore 20.45 Milan-Fiorentina, domenica 6 aprile ore 12.30 Lecce-Venezia, ore 15 Empoli-Cagliari, Torino-Verona, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Roma-Juventus, lunedì 7 aprile ore 20.45 Bologna-Napoli

Scontro Schlein-Calenda, Guerini avverte: irricevibile no a riarmo

Roma, 31 mar. (askanews) – La proposta di Carlo Calenda viene rispedita al mittente da Elly Schlein, la segretaria Pd rintuzza il leader di Azione che propone di scomporre le coalizioni attuali e creare una “coalizione di volenterosi” e lo invita a scegliere “da che parte stare”, innescando subito una risposta altrettanto ruvida. Ma il dibattito si riaccende anche nel Pd, con Lorenzo Guerini che, sul Foglio, da una lato evita drammatizzazioni ma dall’altro fissa un paletto saldo: sarebbe “irricevibile” un no al piano di riarmo di Ursula von der Leyen, quel piano che la segretaria Pd ormai contesta quasi senza appello ogni giorno.

Parlando a Tagadà, anche oggi, la Schlein non ha salvato praticamente nulla di quel piano: “L’unica cosa che si salva – ha spiegato – è la proposta dei 150 miliardi che andranno a progetti comuni. Noi vorremmo che tutto andasse a progetti comuni”. Per il resto “non c’è debito comune, è tutto debito nazionale. Ed è tutto strumento europeo che aiuta il riarmo nazionale”.

La discussione non è accademica, perché nelle prossime settimane si dovrà votare parecchie volte, al Parlamento europeo, su atti legati al ‘Libro bianco’ della difesa e al piano di riarmo. Passaggi sui quali rischia di andare in scena, ogni volta, lo stesso tormento già visto a metà marzo, quando si votò la risoluzione sul ‘Libro bianco’.

La scorsa settimana, raccontano, più d’uno ha sollevato il tema durante una riunione della minoranza Pd: “Non si può – è stato il ragionamento di molti – accettare che il partito si isoli persino dai socialisti europei, bisogna che ci sia un chiarimento su questo partendo proprio dal documento del gruppo S&D”. Alla fine si è deciso di non esasperare la discussione in questo momento, ma la questione è lì pronta a riesplodere e le parole di Guerini al Foglio sembrano essere un avvertimento preciso: c’è una linea che non si può superare.

Sabato, peraltro, c’è la manifestazione M5s e ancora non c’è una comunicazione ufficiale sulla delegazione Pd che andrà in piazza. La segretaria non ha sciolto formalmente la riserva, anche se al momento le probabilità che lei vada sono molto basse. In prospettiva, poi, c’è la mozione M5s sul riarmo presentata in Parlamento.

Uno scenraio nel quale ha provato a inserirsi Calenda, con la sua proposta – che somiglia molto ad una provocazione – di scegliere tra Conte e “i volenterosi”. Un affondo che ovviamente non è piaciuto alla segretaria. Spiega un parlamentare della sinistra dem: “Calenda col 2% pretende di mettere il veto a M5s che vale 5 o 6 volte di più? Vada pure avanti con i ‘volenterosi’, vediamo quanti lo seguono…”. L’idea, di fondo, è che quella di Calenda sia niente più di una provocazione.

Di certo la Schlein fa capire di non avere intenzione di seguirlo su questo piano: “Penso che Carlo Calenda debba decidere da che parte stare. Non si può stare con i due piedi in due scarpe”. Quindi aggiunge: “Voglio essere chiara su un punto, la linea del Pd è una, è chiara: noi torneremo al governo vincendo le elezioni con una coalizione progressista, senza larghe intese, senza accordi di palazzo. Questo è il mandato molto chiaro che ho ricevuto alle primarie che ho vinto”. Una risposta a Conte, ma forse anche un messaggio alla minoranza Pd e al ‘partito di Gentiloni’ che tra i democratici è sempre più attivo. Perché nessuno, tra i sostenitori della Schlein, crede che la minoranza possa essere attratta da Calenda, ma il sospetto di una manovra per logorare la segretaria non si è affatto dissolto.

La classifica di serie A, Parma a quota 26 punti

Roma, 31 mar. (askanews) – Questi i risultati e la classifica di serie A dopo Verona-Parma 0-0

30esima giornata: Como-Empoli 1-1, Venezia-Bologna 0-1, Juventus-Genoa 1-0, Lecce-Roma 0-1, Cagliari-Monza 3-0, Fiorentina-Atalanta 1-0, Inter-Udinese 2-1, Napoli-Milan 2-1, Verona-Parma 0-0, ore 20.45 Lazio-Torino.

Classifica: Inter 67, Napoli 64, Atalanta 58, Bologna 56, Juventus 55, Roma 52, Lazio, Fiorentina 51, Milan 47, Udinese 40, Torino 38, Genoa 35, Como, Verona 30, Cagliari 29, Parma 26, Lecce 25, Empoli 23, Venezia 20, Monza 15.

31esima giornata (4-7 aprile): venerdì 4 aprile ore 20.45 Genoa-Udinese, sabato 5 aprile ore 15 Monza-Como, ore 18 Parma-Inter, ore 20.45 Milan-Fiorentina, domenica 6 aprile ore 12.30 Lecce-Venezia, ore 15 Empoli-Cagliari, Torino-Verona, ore 18 Atalanta-Lazio, ore 20.45 Roma-Juventus, lunedì 7 aprile ore 20.45 Bologna-Napoli

Pnrr, Meloni: al lavoro per completare investimenti e riforme

Roma, 31 mar. (askanews) – “Le ultime tre rate del Pnrr prevedono il raggiungimento di altri 284 obiettivi. Il Governo, le amministrazioni titolari, le prefetture e tutti i soggetti attuatori continueranno a lavorare, con costanza e determinazione, per portare a compimento tutti gli investimenti e le riforme. Lo faremo con lo stesso rigore, la stessa passione e lo stesso spirito di abnegazione che ci hanno permesso di diventare un modello in Europa nell’attuazione del Pnrr”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella premessa alla sesta relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr.

“Abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma i risultati raggiunti finora ci rendono orgogliosi e ci spronano a fare sempre meglio. Nell’interesse dell’Italia e degli italiani”, aggiunge.

Gruppo Hera immette idrogeno al 5% nella rete gas, prima in Italia

Castelfranco Emilia (Modena), 31 mar. (askanews) – L’idrogeno entra nelle case di quaranta famiglie attraverso la normale rete del gas. Il Gruppo Hera, attraverso la sua societ Inrete Distribuzione Energia, ha avviato la prima sperimentazione nazionale con un blend al 5% di idrogeno in una rete residenziale a Castelfranco Emilia, nel Modenese. Un’innovazione che, grazie a un protocollo unico firmato con il Ministero dell’Ambiente e il Comitato Italiano Gas, porta l’Italia all’avanguardia nella ricerca di soluzioni concrete per ridurre l’impatto ambientale senza rivoluzionare le infrastrutture esistenti. Lo spiega l’amministratore delegato del gruppo Hera, Orazio Iacono: “Questa un’immissione sulla rete di distribuzione cittadina qua di Castelfranco per testare la tenuta della rete di distribuzione, ma anche per testare poi proprio gli apparecchi domestici che utilizzano il gas. Nel caso specifico gas miscelato con idrogeno al 5%”.

Alla presentazione dell’iniziativa ha partecipato il presidente esecutivo del Gruppo, Cristian Fabbri, e il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, che ha sottolineato l’importanza del progetto per la transizione energetica del territorio. “Miscelare gas e idrogeno nella rete di distribuzione con investimenti praticamente nulli da parte delle famiglie – commenta il governatore – consente di abbattere di molto le emissioni climalteranti, consente in prospettiva anche potenzialmente di ridurre i costi e quindi una scelta molto innovativa. Siamo all’inizio, qui siamo appunto la frontiera della sperimentazione italiana, per credo che ci sia anche la soddisfazione che una azienda come Hera che alla fine di propriet dei cittadini dell’Emilia-Romagna perch una multiutility si fa anche protagonista dell’innovazione”.

Il progetto si inserisce in un piano pi ampio che prevede l’aumento progressivo della percentuale di idrogeno, fino al 10%. Un’iniziativa che secondo Dina Lanzi, presidente del Comitato Italiano Gas, rappresenta un importante contributo al percorso di decarbonizzazione: “Un tema importante sulla decarbonizzazione l’utilizzo di tutti gli strumenti che abbiamo e di tutte le cartucce che abbiamo per raggiungere i nostri obiettivi di decarbonizzazione. E anche il gas con l’introduzione sempre crescente di molecole verdi come idrogeno e come biometano, pu giocare il suo ruolo anche in futuro in una economia decarbonizzata”.

L’UDI rivoluziona la danza in Italia

Roma, 31 mar. – L’UDI (Unione Danza Italia) segna una svolta per il futuro della danza nel nostro Paese con un evento senza precedenti. Presso l’Hotel Selene di Pomezia si tenuto il primo Think Tank nazionale dedicato al rilancio e alla trasformazione del settore.

L’iniziativa ha riunito istituzioni, maestri, atleti, genitori e rappresentanti della societ civile, tutti accomunati dall’obiettivo di ridefinire il ruolo della danza in Italia. A presentare l’evento stata una madrina d’eccezione, l’attrice e conduttrice televisiva Emanuela Tittocchia, da sempre in prima linea in iniziative a forte impatto sociale.

Tra le personalit di spicco presenti, il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonio Aurigemma, la Senatrice Cinzia Pellegrino, l’Onorevole Enzo Amich e Carlo Eufemi, dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato dal Ministro Giuseppe Valditara.

Meloni rilancia su centri Albania, ok Ue (ma si attende Corte giustizia)

Roma, 31 mar. (askanews) – Il “modello” Albania è stato “criticato all’inizio” ma poi ha “raccolto sempre più consenso, tanto che oggi l’Unione Europea propone di creare centri per i rimpatri nei Paesi terzi. Ciò vuol dire che avevamo ragione, e che il coraggio di fare da apripista è stato premiato”. Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina con un videomessaggio al ‘Border Security Summit’, organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer, rivendicando di aver aperto una strada che ora l’Europa sta seguendo.

Non è proprio così perchè i “return hub” che la Commissione europea ha inserito nella proposta di regolamento presentata lo scorso 11 marzo sono diversi dai centri realizzati in accordo con Tirana a Gjader e Shengjin, anche nella nuova versione delineata dal decreto varato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri.

Con quel provvedimento, aveva spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, si amplia il “perimetro d’azione” del centro di Gjader che diventa un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr), senza cambiare il protocollo Italia-Albania. Nei Cpr, va ricordato, sono trasferiti “gli stranieri giunti in modo irregolare in Italia che non fanno richiesta di protezione internazionale o non ne hanno i requisiti”, in attesa dell’esecuzione di un provvedimento di espulsione da parte delle Forze dell’ordine.

Questa mattina, a Bruxelles, è stato chiesto a un portavoce della Commissione se il decreto rispetti o meno le normative europee. “Siamo in contatto con le autorità italiane. Secondo le nostre informazioni, la legge nazionale italiana si applicherà a questo centro, come è stato il caso finora per l’asilo”, ha spiegato il portavoce per gli Affari interni e l’Immigrazione della Commissione europea, Markus Lammert. E trattandosi della legislazione nazionale di uno Stato membro, ha aggiunto il portavoce, “in linea di principio è in linea con il diritto dell’Ue”; ma “continueremo a monitorare l’attuazione del Protocollo (Italia-Albania, ndr) nella sua nuova iterazione e rimarremo in contatto con le autorità italiane”. Si tratta comunque, ha puntualizzato Lammert, di una cosa “diversa” dai ‘return hub’ in paesi terzi sicuri, previsti dalla proposta di regolamento sui rimpatri presentata dalla Commissione.

Inoltre, il fatto che la legislazione nazionale di uno Stato membro rispetti il diritto comunitario è vero “in linea di principio”, ma resta comunque la possibilità che la legislazione Ue non sia interpretata, recepita e applicata correttamente, e su questo veglia la Corte europea di giustizia. E proprio sul caso dei centri italiani per migranti in Albania, è in sospeso una sentenza della Corte europea di giustizia, attesa per l’estate (ma le conclusioni dell’avvocato generale arriveranno in aprile). La Corte è chiamata a pronunciarsi sui ricorsi pregiudiziali presentati dal Tribunale di Roma, che finora non ha riconosciuto la legittimità dei fermi disposti nei confronti dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e trasferiti sull’altra sponda dell’Adriatico, perché provenienti da Paesi che il governo italiano ritiene sicuri, in particolare Egitto e Bangladesh. In questo caso, comunque, la sentenza della Corte Ue non riguarderà le novità introdotte con il nuovo decreto.

Quando le agenzie hanno battuto le dichiarazioni di Lammert, dal centrodestra è partita una ‘batteria’ di dichiarazioni in cui si sottolinea che l’Italia, con l’esecutivo Meloni, “continua a tracciare la strada” (il ministro Tommaso Foti). L’opposizione invece va all’attacco. Per la segretaria Pd Elly Schlein con il decreto il governo opera “un tentativo maldestro di coprire un altro fallimento della loro propaganda” e crea “il CPR più caro della storia”; Riccardo Magi (+Europa) è certo che “i centri in Albania non hanno funzionato finora e non funzioneranno” mentre Filiberto Zaratti accusa: “Meloni si giustifica continuamente sui centri costruiti in Albania perché sa che ha causato un danno da 1 miliardo di euro per una scelta unicamente ideologica”.

Meloni rilancia sui centri in Albania, ok Ue (ma si attende la Corte di giustizia)

Roma, 31 mar. (askanews) – Il “modello” Albania è stato “criticato all’inizio” ma poi ha “raccolto sempre più consenso, tanto che oggi l’Unione Europea propone di creare centri per i rimpatri nei Paesi terzi. Ciò vuol dire che avevamo ragione, e che il coraggio di fare da apripista è stato premiato”. Giorgia Meloni è intervenuta questa mattina con un videomessaggio al ‘Border Security Summit’, organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer, rivendicando di aver aperto una strada che ora l’Europa sta seguendo.

Non è proprio così perchè i “return hub” che la Commissione europea ha inserito nella proposta di regolamento presentata lo scorso 11 marzo sono diversi dai centri realizzati in accordo con Tirana a Gjader e Shengjin, anche nella nuova versione delineata dal decreto varato la scorsa settimana in Consiglio dei ministri.

Con quel provvedimento, aveva spiegato in conferenza stampa il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, si amplia il “perimetro d’azione” del centro di Gjader che diventa un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr), senza cambiare il protocollo Italia-Albania. Nei Cpr, va ricordato, sono trasferiti “gli stranieri giunti in modo irregolare in Italia che non fanno richiesta di protezione internazionale o non ne hanno i requisiti”, in attesa dell’esecuzione di un provvedimento di espulsione da parte delle Forze dell’ordine.

Questa mattina, a Bruxelles, è stato chiesto a un portavoce della Commissione se il decreto rispetti o meno le normative europee. “Siamo in contatto con le autorità italiane. Secondo le nostre informazioni, la legge nazionale italiana si applicherà a questo centro, come è stato il caso finora per l’asilo”, ha spiegato il portavoce per gli Affari interni e l’Immigrazione della Commissione europea, Markus Lammert. E trattandosi della legislazione nazionale di uno Stato membro, ha aggiunto il portavoce, “in linea di principio è in linea con il diritto dell’Ue”; ma “continueremo a monitorare l’attuazione del Protocollo (Italia-Albania, ndr) nella sua nuova iterazione e rimarremo in contatto con le autorità italiane”. Si tratta comunque, ha puntualizzato Lammert, di una cosa “diversa” dai ‘return hub’ in paesi terzi sicuri, previsti dalla proposta di regolamento sui rimpatri presentata dalla Commissione.

Inoltre, il fatto che la legislazione nazionale di uno Stato membro rispetti il diritto comunitario è vero “in linea di principio”, ma resta comunque la possibilità che la legislazione Ue non sia interpretata, recepita e applicata correttamente, e su questo veglia la Corte europea di giustizia. E proprio sul caso dei centri italiani per migranti in Albania, è in sospeso una sentenza della Corte europea di giustizia, attesa per l’estate (ma le conclusioni dell’avvocato generale arriveranno in aprile). La Corte è chiamata a pronunciarsi sui ricorsi pregiudiziali presentati dal Tribunale di Roma, che finora non ha riconosciuto la legittimità dei fermi disposti nei confronti dei migranti soccorsi nel Mediterraneo e trasferiti sull’altra sponda dell’Adriatico, perché provenienti da Paesi che il governo italiano ritiene sicuri, in particolare Egitto e Bangladesh. In questo caso, comunque, la sentenza della Corte Ue non riguarderà le novità introdotte con il nuovo decreto.

Quando le agenzie hanno battuto le dichiarazioni di Lammert, dal centrodestra è partita una ‘batteria’ di dichiarazioni in cui si sottolinea che l’Italia, con l’esecutivo Meloni, “continua a tracciare la strada” (il ministro Tommaso Foti). L’opposizione invece va all’attacco. Per la segretaria Pd Elly Schlein con il decreto il governo opera “un tentativo maldestro di coprire un altro fallimento della loro propaganda” e crea “il CPR più caro della storia”; Riccardo Magi (+Europa) è certo che “i centri in Albania non hanno funzionato finora e non funzioneranno” mentre Filiberto Zaratti accusa: “Meloni si giustifica continuamente sui centri costruiti in Albania perché sa che ha causato un danno da 1 miliardo di euro per una scelta unicamente ideologica”.

Donata all’associazione Ca’ dei Fiori la Body Station Taopatch

Roma, 28 Mar. – stata consegnata all’associazione Ca’ dei Fiori la Body Station di Taopach , la tecnologia basata sulla fotobiomodulazione. Presenti, alla cerimonia, il dr. Michele Basso, direttore dell’associazione, la d.ssa Angela Lazzari, coordinatrice infermieristica, il dr. Fabio Fontana, Ceo & Founder Tao Technologies e la sig.ra Emanuela Battaggia, operatrice Shiatsu (metodo Masunaga) e applicatrice professionista Taopatch . Ed proprio la signora Battaggia che, dopo aver osservato i progressi nei pazienti del Centro Sartor, ha pensato che questa innovativa tecnologia potesse essere di grande aiuto anche all’associazione Ca’ dei Fiori, la casa di riposo dove ricoverata sua madre. Come il Centro Sartor, anche questa struttura si dedica, del resto, al benessere psico-fisico degli ospiti attraverso programmi mirati e attivit creative.

Grazie alla cura del personale, la madre della Sig.ra Battaggia, allettata, ha mostrato notevoli miglioramenti, e l’utilizzo della Body Station potrebbe amplificare ulteriormente i benefici: “Sono molto felice -afferma Fabio Fontana- di questa donazione perch, in questo modo, offriamo a chi non pu esporsi alla luce del sole un’opportunit concreta per migliorare il proprio benessere e quindi la qualit della vita. Questo vuol dire che, in un unico strumento, convivono le due pi importanti lunghezze d’onda di luce terapeutica che le cellule del corpo umano dovrebbero ricevere diverse ore al giorno, la luce rossa e la luce infrarossa. Una luce molto utile per l’Alzheimer, il Parkinson e in tutti i disturbi neurologici ed fondamentale anche per la riduzione del dolore, ma soprattutto d anche un importante beneficio a livello psico emotivo. Una soluzione che si sposa con altre idee che hanno come obiettivo il benessere di pazienti”.

L’associazione Ca’ dei Fiori un’organizzazione non lucrativa di utilit sociale che gestisce due strutture residenziali e un centro diurno nelle province di Treviso e Venezia. Offre assistenza a persone anziane non autosufficienti, fornendo servizi personalizzati e attivit mirate al mantenimento delle abilit motorie e cognitive: “Le strutture -ricorda Michele Basso- dispongono di spazi comuni per attivit ludico-riabilitative, sale da pranzo e stanze attrezzate per garantire il benessere e la sicurezza degli ospiti. La struttura Ca’ dei Fiori di Quarto d’Altino, in provincia di Venezia, ospita 50 anziani non autosufficienti e 10 utenti del centro diurno, mentre quella di Casale sul Sile, in provincia di Treviso, ne accoglie 107 non autosufficienti e 20 nel centro diurno.

"Brooklyn" è il nuovo singolo di Mimì, la vincitrice di X Factor

Milano, 31 mar. (askanews) – “Brooklyn” è il nuovo singolo di Mimì, disponibile da venerdì 4 aprile su tutte le piattaforme digitali per Warner Music Italy.

Dopo essersi fatta conoscere al grande pubblico per il suo stile e le sue doti vocali uniche grazie alla vittoria dell’ultima edizione di X Factor, Mimì torna con “Brooklyn”, un brano che segna l’inizio di un nuovo capitolo fatto di esplorazione e ricerca.

Il nuovo singolo fotografa la malinconica bellezza dei ricordi di una relazione attraverso immagini del passato, momenti semplici ma indelebili che restano impressi nella memoria e impossibili da dimenticare. “Brooklyn” immortala la dicotomia tra il dolore per un rapporto che si interrompe e la felicità per i momenti trascorsi insieme, quando si comprende che le esperienze vissute ci apparterranno per sempre.

In questo brano Mimì, insieme ai produttori FAFFA, LEO e Daniele Sartori, sceglie sonorità R’n’B e Soul Pop, un mondo capace di accogliere la sua vocalità e che da sempre è parte fondamentale dei suoi ascolti e della sua musica.

“Fin da subito, lavorando in studio, ho sentito che il pezzo sarebbe stato speciale e sarebbe andato in una direzione intrigante. Stavamo bevendo un thè in una pausa e abbiamo iniziato a parlare dei ricordi e delle immagini che restano nella nostra testa anche a distanza di tempo perché sono legate a emozioni forti che abbiamo provato. Da lì abbiamo iniziato a scrivere in maniera genuina e spontanea. Questo singolo rappresenta tanto per me, è il mio primo passo nel mondo come artista senza le sovrastrutture televisive e come tale voglio crescere, trovando il mio flow, il mio modo di esprimermi, il vestito che mi sta meglio addosso.”

Schlein: “Governo diviso, in Italia le bollette pi care d’Europa”

Genova, 31 mar. (askanews) – “Purtroppo il governo diviso. Si vede quotidianamente nel battibecco tra Salvini e Tajani e in quelle divisioni quelle che perdono di vista sono le esigenze del Paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Genova.

“In Italia – ha aggiunto Schlein – ci sono le bollette pi care d’Europa. Pesano sulle imprese, che ci stanno raccontando la difficolt di competere con tutte le altre imprese dei Paesi europei, e pesano sulle famiglie italiane perch i lavoratori quelle bollette le pagano tre volte. Le pagano quando arrivano a casa raddoppiate, quando vanno a fare la spesa per l’effetto del costo energetico, l’inflazione naturalmente fa salire i prezzi di tutti i prodotti, e le pagano nuovamente quando un’azienda entra in difficolt e li mette in cassa integrazione”.

“Su questo – aggiunge la segretaria dem – noi continuiamo a insistere” per fare in modo che il “prezzo dell’energia non sia determinato dal prezzo del gas, che la fonte pi cara in questo momento. Lo hanno fatto in altri Paesi e non si capisce perch Giorgia Meloni non voglia intaccare gli extra profitti che fanno poche societ energetiche a scapito di tutte le altre”.

“Sono giorni – conclude Schlein – in cui si discute solamente delle divisioni tra Tajani, Salvini e Meloni sulla politica estera, sulle proposte di Von der Leyen e sul Pnrr, su cui Giorgetti chiede un rinvio e Foti dice che va tutto bene, ma quello che sfugge in questo momento la condizione drammatica di tante famiglie italiane che non riescono ad arrivare alla fine del mese”.

Comunali Genova, Schlein: “Silvia Salis una splendida candidatura”

Genova, 31 mar. (askanews) – ” una splendida candidatura, concreta, pragmatica, appassionata. Sono contenta di essere al suo fianco oggi in questa campagna elettorale che vuole proporre cosa possiamo fare per migliorare la qualit della vita delle persone che vivono in questa citt, migliorare la qualit del lavoro e migliorare la qualit della dell’impresa. Questo stato al centro di questo incontro che abbiamo appena svolto anche alla presenza sua con le parti sociali”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, parlando della candidata sindaco di Genova del centrosinistra Silvia Salis, a margine della sua visita nel capoluogo ligure.

“Con Andrea Orlando – ha aggiunto Schlein – stiamo attraversando il Paese, le realt industriali, per capire quali sono le esigenze. Le priorit di Silvia Salis sono anzitutto l’attenzione al lavoro di qualit, al rilancio dell’industrializzazione in un territorio importante e di una vocazione industriale importante come questo, e naturalmente l’attenzione a tutti i temi del sociale, che per noi sono strettamente connessi a quelli economici e industriali”.

Schlein a Calenda: decidi da che parte stai, no piede in due scarpe

Roma, 31 mar. (askanews) – “Penso che Carlo Calenda debba decidere da che parte stare. Non si può stare con i due piedi in due scarpe”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a ‘Tagadà’ su La7, quando le è stato chiesto del progetto di una coalizione di ‘volenterosi’ lanciato da Carlo Calenda e della sua preferenza per un ritorno di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi.

“Voglio essere chiara su un punto – ha risposto la Schlein -, la linea del Pd è una, è chiara: noi torneremo al governo vincendo le elezioni con una coalizione progressista, senza larghe intese, senza accordi di palazzo. Questo è il mandato molto chiaro che ho ricevuto alle primarie che ho vinto. Decida lui da che parte stare, bisogna fare una scelta, non si può stare un po’ di qua e un po’ di là”.

Il sound folk dei Negrita torna con Canzoni Per Anni Spietati

Milano, 31 mar. (askanews) – A sette anni di distanza dall’ultimo lavoro i Negrita tornano con “Canzoni Per Anni Spietati” (USM/Universal), un album con sonorit folk e molto politico.

“Affrontiamo le problematiche che noi vediamo del mondo con uno spirito di reazione e non accettazione passiva. Viviamo in tempi difficili pieni di violenza e odio. Vediamo le democrazie che vacillano, c’ un virus che attanaglia le nostre societ. Noi affrontiamo queste cose nelle nostre canzoni, si passa dalla rabbia al disincanto, ma c’ anche della speranza. Non le mandiamo a dire, ma abbiamo dedicato il nostro album alla lettura socio-politica della societ ma non parliamo di partiti politici, sarebbe un errore”.

Un disco che vive di urgenze nato dopo un periodo di crisi che rappresenta un atto di libert creativa e di pensiero, un ritorno potente e necessario per un gruppo.

“All’improvviso ti accorgi che di cose da dire ne hai, poi con una attitudine pi folk, chitarra e voce, dopo il primo brano a caduta sono arrivati gli altri brani, non ci era mai successo di scrivere cos velocemente. Ci ritroviamo a essere delle mosche bianche o delle pecore nere, che raccontano la vita con una certa onest intellettuale in maniera diversa dai nostri colleghi”.

L’obiettivo dei Negrita di affermare la diversit e l’indipendenza di pensiero. Tra le sorprese del disco spiccano due omaggi importanti a Bob Dylan e Francesco De Gregori.

Ti Penso è il nuovo singolo di Venerus, sempre lontano dalle mode

Milano, 31 mar. (askanews) – “Ti Penso” è il nuovo singolo di Venerus, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 4 aprile per Asian Fake / Emi Records.

A distanza di quasi due anni dalla pubblicazione del suo ultimo album “Il Segreto”, il cantautore milanese torna con una traccia che prosegue il suo il viaggio artistico: un percorso fatto di visioni, sogni lucidi, atmosfere oniriche ma al contempo molto reali, libertà, ricerca e sperimentazione sonora, in costante fuga da mode e convenzioni.

“Ti Penso” è una dedica sospesa tra dolcezza e nostalgia, dove trovano spazio immagini di vita quotidiana e ricordi indelebili, tra incontri predestinati e pensieri che non smettono mai di tornare. Un testo vestito con sonorità e beat avvolgenti, che rimandano all’universo hip hop / R’n’B degli anni ’90 e ad alcuni dei suoi elementi più iconici, che l’artista manipola e riattualizza con grande maestria. “Ti Penso” è la luce soffusa che illumina anche gli angoli più spenti della città.

“Una canzone che arriva dal cuore e dai giorni e le notti passati per le strade di questa e cento altre città. È una dedica, come quelle che trovi quando apri un libro e inizi così un nuovo viaggio.”

Pinguini Tattici Nucleari feat. Max Pezzali in Bottiglie vuote

Milano, 31 mar. (askanews) – II nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari vanta una collaborazione del tutto eccezionale: esce venerdì 11 aprile Bottiglie vuote feat. Max Pezzali. Il brano, contenuto nell’album Hello world, uscito il 6 dicembre 2024, si presenta in una nuova e inedita versione in cui Max Pezzali, simbolo di piú generazioni, presta la sua voce all’inconfondibile storytelling dei Pinguini Tattici Nucleari, che ha saputo abbracciare un pubblico di ogni etá. Un’unione magica, quella tra i Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali, dove la capacità di raccontare i sogni, la provincia, l’amore é frutto di quella genuinità trascinante che del pop arriva dritta al cuore, e che ha reso questi due artisti tra i piú amati del panorama italiano.

Il singolo è giá disponibile in presave a questo link: https://epic.lnk.to/BottiglieVuote

Hello world, l’ultimo album dei Pinguini Tattici Nucleari, ha esordito ai vertici di tutte le classifiche, anticipato dai singoli Romantico ma muori e Islanda, e ha ottenuto la certificazione Platino in meno di un mese, andando ad aggiungere un nuovo grande traguardo alla band, che vanta 79 Platino e 11 Oro.

I brani di Hello world saranno i protagonisti del TOUR STADI 2025, organizzato e prodotto da Magellano Concerti, che li vedrà impegnati dal prossimo 7 giugno per 9 imperdibili appuntamenti. Hello world – tour stadi 2025 07 giugno 2025 – Reggio Emilia – RCF Arena (Campovolo) 10 giugno 2025 – Milano – Stadio San Siro 11 giugno 2025 – Milano – Stadio San Siro 14 giugno 2025 – Treviso – Arena della marca 17 giugno 2025 – Torino – Stadio olimpico grande Torino 21 giugno 2025 – Ancona – Stadio del Conero 25 giugno 2025 – Firenze – Visarno arena 28 giugno 2025 – Napoli – Stadio Diego Armando Maradona 04 luglio 2025 – Roma – Stadio Olimpico

Dazi Usa, De Pascale: “Dal governo scarsa difesa interesse nazionale”

Castelfranco Emilia (Mo), 31 mar. (askanews) – “In politica estera non ci sono colori politici, governi di altri paesi di destra o governi di altri paesi di sinistra, ci sono gli interessi nazionali; se l’amministrazione americana fa delle scelte che sono contrarie all’interesse italiano, noi non che possiamo dire ‘Perch Trump ci sta simpatico o ci sta antipatico, cambiamo orientamento'”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a margine della presentazione del progetto del Gruppo Hera di immissione di una miscela con il 5% di idrogeno nella rete gas a Castelfranco Emilia, nel modenese.

De Pascale ha espresso “grande preoccupazione trasversale” sia per i settori dell’agroalimentare che della meccanica e dell’automotive, sottolineando come “tutto il nostro settore esposto, alcune parti sono pi esposte, quelle soprattutto che magari non viaggiano sulla fascia di prezzo pi elevata”.

Il presidente ha criticato la posizione del governo italiano in merito ai dazi Usa: “Il governo mi sembra che faccia un po’ fatica a volte a rappresentare gli interessi degli italiani perch magari c’ una vicinanza politica con Trump che per non deve voler dire niente”. E ha contestato la recente affermazione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo cui “non dobbiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti”. “Noi siamo l’Europa, cio noi siamo la seconda manifattura d’Europa – ha replicato -. Se non sappiamo scegliere fra Europa e Stati Uniti, non sappiamo scegliere fra noi e gli Stati Uniti. Noi dobbiamo incidere nelle posizioni europee e dobbiamo incidere maggiormente nella linea europea e dobbiamo ovviamente avere un canale di dialogo come europei con gli Stati Uniti”.

“Se diciamo che la linea ‘trattiamo da soli’, poi bisogna uscire dall’Europa, perch noi corriamo il rischio di stare in Europa e non contare nulla e poi fare una trattativa che non porta da nessuna parte”, ha concluso.

Le Pen presenterà appello contro la condanna per malversazione

Roma, 31 mar. (askanews) – Marine Le Pen presenterà appello contro la condanna per appropriazione indebita per cui dovrà scontare quattro anni di carcere (due ai domiciliari e due con la condizionale) e, soprattutto, sarà ineleggibile ai pubblici uffici per i prossimi cinque anni: lo hanno reso noto i legali della leader del Rassemblement National.

L’ineleggibilità ha applicazione immediata in caso di condanna, il che la esclude di fatto dalla corsa all’Eliseo in programma nel 2027.

Migranti, le nuove regole dell’Italia non in contrasto con il diritto Ue

Bruxelles, 31 mar. (askanews) – “Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi riguardanti il decreto italiano” che trasforma in Cpr il centro per i migranti in Albania. “Siamo in contatto con le autorità italiane. Secondo le nostre informazioni, la legge nazionale italiana si applicherà a questo centro, come è stato il caso finora per l’asilo. In principio, questo è in linea con il diritto dell’Ue. Continueremo a monitorare l’attuazione del Protocollo (Italia-Albania, ndr) nella sua nuova iterazione e rimarremo in contatto con le autorità italiane”. Lo ha affermato, oggi a Bruxelles, il portavoce per gli Affari interni e l’Immigrazione della Commissione europea, Markus Lammert, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

Lammert rispondeva a un giornalista che aveva chiesto conferma di quanto affermato dal ministro italiano dell’Interno, Matteo Piantedosi, secondo cui c’è stata una discussione tra il governo e con la Commissione europea riguardo al decreto che trasforma in Centri di permanenza temporanea le strutture per migranti previste dal Protocollo Italia-Albania, e la Commissione europea non avrebbe presentato obiezioni.

Per quanto riguarda invece le cosiddette “soluzioni innovative”, in particolare la predisposizione di centri di rimpatrio (“return hub”) in paesi terzi “abbiamo detto che siamo pronti a esplorarle, sempre in linea con gli obblighi previsti dal diritto dell’Ue, dal diritto internazionale e dai diritti fondamentali”, ha aggiunto Lammert.

Riguardo al decreto che trasforma i centri albanesi in Cpr, ha aggiunto il portavoce, “secondo le informazioni in nostro possesso, stiamo parlando di un’iniziativa che si basa sulla legge nazionale. E questo è diverso dall’applicazione del concetto di ‘return hub’. Sono due cose diverse”, ha concluso Lammert.

Venezia, il nuovo MUNAV e la storia della marineria italiana

Venezia, 31 mar. (askanews) – In concomitanza con l’arrivo della nave Amerigo Vespucci, il MUNAV, Museo Storico Navale di Venezia ha presentato i nuovi servizi per il pubblico, gli allestimenti, l’immagine coordinata, l’audioguida multilingue e i nuovi progetti, come la riapertura del Padiglione delle navi all’Arsenale. A coordinare il rinnovamento del museo l’azienda D’Uva.

“Un processo di valorizzazione come quello che noi immaginiamo di fare per il Museo Storico Navale di Venezia – ha detto ad askanews Ilaria D’Uva, concessionaria della valorizzazione del MUNAV – molto lungo. Ma vorrei anche dire che questo un luogo che ha dal mio punto di vista un potenziale infinito perch racconta la storia di Venezia, racconta la storia della tradizione marinara veneziana, racconta la storia della regia marina, della Marina Militare Italiana, del risorgimento delle due guerre mondiali, insomma, quindi un posto che ha tantissima storia dentro”.

Dai celebri siluri a lenta corsa, i cosiddetti “Maiali”, alle galee che furono schierate nella battaglia di Lepanto, dal Bucintoro con cui il Doge sposava il mare fino alla collezione di conchiglie di Roberta Di Camerino, nelle sale del MUNAV passano le storie delle tante forme di marineria, ma con una nuova attenzione anche al pubblico. “Abbiamo iniziato – ci ha detto ancora D’Uva – partendo dalla nuova identit visiva, partendo dal nuovo logo e dal nuovo nome, perch prima non si chiamava MUNAV. Poi abbiamo proseguito allestendo un’accoglienza di tipo diverso, quindi una nuova biglietteria con un nuovo bookshop, un bookshop che in realt prima non c’era neppure. Abbiamo aperto da subito la visita del sommergibile Enrico Dandolo che uno dei quattro sommergibili delle classe Toti di cui due sono musealizzati, uno qui e uno a Milano”.

Elemento importante del progetto la nuova audioguida che accompagner la visita. “La nostra guida immaginaria – ha concluso Ilaria D’Uva – si chiama Isotta, perch nella nostra fantasia il nonno lavorava all’Isotta Fraschini. In questo museo si trovano tantissimi motori Isotta Fraschini e quindi abbiamo deciso di chiamarla Isotta. Nel nostro racconto lei incontra 57 personaggi, come per esempio Casanova, che parla con il suo gondoliere, parla di quanto era bella Venezia, di come era bello stare in gondola protetto nelle sue fughe d’amore e non solo d’amore, nelle sue fughe da chi non lo amava”.

Altro elemento centrale del progetto di rinnovamento la riapertura del Padiglione delle navi, un grande hangar, originariamente dedicato alla realizzazione dei remi, che oggi ospita le imbarcazioni di grandi dimensioni, con anche una parte importante dell’Elettra di Guglielmo Marconi, uno dei pezzi in assoluto pi affascinanti del museo, simbolo di una modernit che stava per arrivare, ma che ancora portava con s una componente di mistero.

Dazi, Schlein: governo abbassa testa con Trump, ha sindrome Stoccolma

Roma, 31 mar. (askanews) – I componenti del governo Meloni soffrono di una sorta di “sindrome di Stoccolma”, “l’unica cosa su cui sono stati d’accordo in questi giorni è di abbassare la testa rispetto ai dazi annunciati da Trump”, una posizione “assurda in uno dei paesi che rischia di pagare il prezzo più alto per la sua vocazione all’export”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, a margine della visita allo stabilimento Arinox, gruppo Arvedi, a Sestri Levante.

“Meloni – prosegue Schlein – pur di non entrare in contraddizione con Trump non ha il coraggio di criticarlo, anzi critica l’Ue che cerca di capire come reagire insieme a questi dazi e dall’altra parte Tajani si è spinto a dire che forse dovremmo importare di più dagli Stati Uniti. Una specie di sindrome di Stoccolma per cui ti danno delle mazzate in faccia e tu sorridi e fai finta di niente”.

“L’Italia ha bisogno di dare lo stimolo a una risposta europea che passi da una rinnovata autonomia strategica dell’Europa. Bisogna superare l’unanimità, andare verso un’Europa federale e mettere in campo un grande piano di investimenti europei per 800 miliardi all’anno”, ha concluso la segretaria dem.

Governo, Schlein: ogni giorno divisioni Tajani-Salvini e Meloni tace

Roma, 31 mar. (askanews) – Le divisioni interne al governo Meloni “sono all’ordine del giorno. C’erano anche prima. Erano forse più bravi a nasconderle ma in questo momento la presidente del consiglio non riesce a esprimere una linea di politica estera chiara perché davanti alle divisioni costanti tra Tajani da un lato e Salvini dall’altro nel dubbio tace”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, a margine della visita allo stabilimento Arinox, gruppo Arvedi, a Sestri Levante.

“Abbiamo visto addirittura nel Parlamento dove non sono stati in grado di scrivere un riferimento né alla difesa comune europea né al piano di riarmo della Von Der Leyen su cui hanno tre posizioni diverse”, ha evidenziato la segretaria.

Assicurazioni, Fimaa: bene proroga polizze catastrofali per pmi

Roma, 31 mar. (askanews) – Fimaa accoglie con soddisfazione il recente Decreto che ha posticipato l’obbligo di stipula dei contratti assicurativi per rischi catastrofali. Il decreto-legge differisce, per le micro, piccole e medie imprese, l’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali che si sono verificati sul territorio nazionale.

Secondo il presidente di Fimaa, Santino Taverna, “questa scelta, largamente auspicata e richiesta dalla nostra categoria, consente alle imprese, in particolare alle piccole e micro imprese, che rappresentano il 95% del tessuto produttivo nazionale, di disporre di un tempo adeguato per valutare e confrontare in maniera ponderata le offerte presenti sul mercato”.

Per il presidente della federazione “il rinvio delle scadenze, con date fissate al primo ottobre 2025 per le imprese medie e al primo gennaio 2026 per le piccole e micro imprese, permette di operare una scelta consapevole, garantendo che ogni azienda possa accedere a informazioni chiare e dettagliate sui contenuti dei contratti assicurativi”.

Tale misura “che ha risposto alle istanze da tempo sollevate da Fimaa, rappresenta un importante passo avanti verso la tutela del sistema produttivo e il rafforzamento della competitività delle imprese italiane”, conclude.

Francia, per Le Pen 4 anni di carcere e 5 di ineleggibilità

Roma, 31 mar. (askanews) – Quattro anni di carcere di cui due senza condizionale (ma con l’uso del braccialetto elettronico) e cinque anni di ineleggibilità con applicazione provvisoria – vale a dire immediata in caso di condanna, anche in appello: questa la pena per la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, condannata per appropriazione indebita.

La pubblica accusa aveva chiesto di fatto l’esecuzione immediata dell’ineleggibilità, ma la sentenza ha deciso di salvaguardare la libertà degli elettori di Le Pen, nel senso che in questo modo potrà mantenere la sua carica di deputato fino alla scadenza del mandato; tuttavia la sanzione si applica immediatamente dalla condanna di primo grado, anche nell’attesa di un eventuale appello, il che la esclude dalla corsa all’Eliseo del 2027.

Cinema, "FolleMente" è il film italiano più visto della stagione

Roma, 31 mar. (askanews) – “FolleMente” di Paolo Genovese è il film italiano più visto della stagione, con l’incasso record di 16.639.810 euro (dati Cinetel) e 2.281.477 spettatori. Il film è inoltre il quarto incasso in assoluto nella top ten, nonché il miglior incasso italiano del 2024 e del 2025 fino a oggi, risultato che lo ha consacrato come l’evento cinematografico della stagione.

Un nuovo successo per la commedia romantica uscita nelel sale lo scorso 20 febbraio, che aveva già realizzato il miglior primo weekend e la migliore tenitura con un primo posto al box office per quattro settimane consecutive, fino al 20 marzo.

Protagonisti del film, Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo e Claudio Santamaria.

Il film parla di un primo appuntamento e un’avventura umana che, con leggerezza e ironia, esplora sentimenti e fragilità che appartengono a tutti: i personaggi di Lara e Piero, con Alfa, Giulietta, Trilli, Scheggia, Il Professore, Romeo, Eros e Valium hanno conquistato il pubblico e sono entrati nell’immaginario collettivo.

Da un soggetto originale di Paolo Genovese, regista e autore della sceneggiatura insieme a Isabella Aguilar, Lucia Calamaro, Paolo Costella e Flaminia Gressi, “FolleMente” è prodotto da Raffaella Leone e Andrea Leone, una produzione Lotus Production, una società Leone Film Group, con Rai Cinema e in collaborazione con Disney+ in associazione con Vice Pictures. Il film è distribuito da 01 Distribution ed è stato realizzato con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Francia, il Cremlino: Le Pen? "Calpestate le norme democratiche"

Roma, 31 mar. (askanews) – Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha denunciato oggi la crescente violazione delle norme democratiche in Europa commentando il caso di Marine Le Pen, la leader dell’estrema destra francese ritenuta colpevole di appropriazione indebita e interdetta dai pubblici uffici.

La leader dell’ultradestra francese Marine Le Pen è stata condannata alla pena di ineleggibilità dai pubblici uffici con applicazione immediata, decisione che di fatto dovrebbe escluderla dalle prossime elezioni presidenziali in programma nel 2027.

“Sempre più capitali europee scelgono di calpestare le norme democratiche […] Non hanno alcun problema a oltrepassare i confini della democrazia nel processo politico”, ha osservato Peskov.

Le Pen, Salvini: contro di lei dichiarazione di guerra da Bruxelles

Milano, 31 mar. (askanews) – “Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!”. Lo afferma Matteo Salvini, vice premier e segretario della Lega, commentando la sentenza nei confronti della leader del RN. “Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania”, ha aggiunto Salvini.

Il Cremlino: Putin aperto a nuove comunicazioni con Trump

Roma, 31 mar. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin rimane aperto ai contatti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie locali.

“Il presidente Putin rimane aperto a tale comunicazione e, se necessario, tale comunicazione può essere concordata molto rapidamente”, ha detto Peskov ai giornalisti.

Al momento non è prevista alcuna conversazione telefonica tra Putin e Trump, ha aggiunto il portavoce russo.

Francia, Marine Le Pen esclusa dalle presidenziali

Roma, 31 mar. (askanews) – La leader dell’ultradestra francese Marine Le Pen è stata condannata alla pena di ineleggibilità dai pubblici uffici con applicazione immediata, decisione che di fatto la esclude dalle prossime elezioni presidenziali in programma nel 2027.

La lettura della sentenza – che condanna tutti gli otto imputati per il reato di appropriazione indebita – è ancora in corso e non è stata specificata la durata della sanzione, difficilmente però inferiore ai due anni che mancano per la corsa all’Eliseo.

Meloni: contrasto migrazioni irregolari per sicurezza confini

Roma, 31 mar. (askanews) – La sicurezza dei confini “è una priorità che l’Italia e il Regno Unito condividono e che rappresenta un punto fondamentale della cooperazione bilaterale tra le nostre nazioni, perché siamo entrambi convinti che dalla sicurezza dipenda la nostra libertà, la prosperità e il benessere dei nostri popoli” e “siamo d’accordo che la sicurezza dei confini passa anche e soprattutto dal governo dei flussi migratori e dal contrasto all’immigrazione illegale di massa. Fenomeno globale, che interessa particolarmente l’Europa, dentro e fuori i confini Ue”. Lo afferma la presidente del Consiglio in un messaggio video al Border Security summit, organizzato dal primo ministro britannico Keir Starmer, a cui partecipano 40 Paesi e organizzazioni.

“È il motivo – aggiunge – per il quale i nostri governi stanno lavorando insieme da tempo per sconfiggere le organizzazioni criminali che lucrano sulla disperazione e sul legittimo desiderio delle persone di avere condizioni di vita migliori. Stiamo unendo gli sforzi, facendo parlare di più le forze di polizia, i servizi di intelligence e le autorità giudiziarie perché l’obiettivo comune è puntare al cuore del problema, che sono i profitti di scafisti e trafficanti. E lo stiamo facendo seguendo quella straordinaria intuizione di due grandi giudici italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che è riassunta nelle parole ‘follow the money’ e che è diventata un modello internazionale. Altrettanto cruciale, in questo senso, è il rafforzamento della cooperazione di Europol e Eurojust con i Paesi terzi”.

Calenda risponde a Conte: vogliamo cancellare la politica M5s

Roma, 31 mar. (askanews) – “Di liberale non hai neppure la pochette. Nessuno ti vuole cancellare per legge, quello lo farebbero i tuoi amici Putin e Maduro. Vogliamo cancellare il vostro modo di fare politica fondato sul trasformismo, populismo e prese in giro degli elettori. Buona strada”. Lo afferma il segretario di Azione Giuseppe Conte, rispondendo su X alle parole sul suo conto del presidente M5s Giuseppe Conte.

“Giuseppe – attacca Calenda rivolgendosi direttamente al leader pentastellato- hai firmato per l’aumento al 2% delle spese per la difesa e adesso fai finta di nulla. Abusi della parola pace sostenendo di fatto le ragioni di Putin sulla pelle degli ucraini che difendono la loro libertà.Hai distrutto i conti pubblici facendo rifare seconde case e ville a spese di infermieri, insegnanti e poliziotti. Urli voglio una UE che ci dia soldi sulla sanità e non sulle armi e hai rifiutato 38 miliardi di prestito europeo sulla sanità. Hai governato con Salvini sorridendo mentre presentavi i decreti sicurezza. Hai flirtato con Trump, Putin, Maduro e la Cina”.

E’ morto Giancarlo Dondi, portò il rugby nel Sei Nazioni

Roma, 31 mar. (askanews) – Lutto nel mondo del rugby italiano: è scomparso Giancarlo Dondi, presidente onorario e presidente della Federazione Italiana Rugby dal 1996 al 2012. Il dirigente emiliano si è spento nella notte tra il 30 e il 31 marzo a Parma, sua città natale dove aveva attivamente contribuito alla creazione della “Cittadella del Rugby”, oggi sede e casa delle Zebre Parma. Avrebbe compiuto novant’anni il 19 aprile. Giocatore per la Rugby Parma prima e per le Fiamme Oro Padova poi, ha legato a doppio filo la propria vita con quella del rugby italiano e della federazione rivestendo il ruolo di vice-presidente e team manager della Nazionale nella prima metà degli Anni ’90 e poi, per quattro mandati dal 1996 al 2012, guidando la Fir come presidente.

Sotto la sua gestione la Fir è stata ammessa nel 1998 al Sei Nazioni, entrando attivamente a farne parte con l’edizione del Torneo nel 2000, ha intrapreso l’avventura nello United Rugby Championship ed è stata ammessa nel Comitato Esecutivo di World Rugby, la federazione internazionale, di cui Dondi è stato il primo e ad oggi unico membro italiano per due mandati. “Giancarlo è stato una figura straordinaria, un maestro per tutti noi ed uno dei più grandi dirigenti nella storia dello sport italiano – ha ricordato Andrea Duodo, presidente Fir – Ha cambiato per sempre il modello del rugby nel nostro Paese, offrendo e applicando una visione all’avanguardia. Gli saremo per sempre riconoscenti e debitori per il contributo impareggiabile che ha dato alla Federazione, guidandola con un amore e una passione senza pari nel Terzo Millennio e in territori che nessuno prima di lui aveva esplorato”

Francia, Marine Le Pen ritenuta colpevole di appropriazione indebita

Roma, 31 mar. (askanews) – Il tribunale di Parigi ha ritenuto colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici i nove eurodeputati di Rassemblement National (RN), tra cui Marine Le Pen, processati nel caso degli assistenti parlamentari europei.

Anche i dodici assistenti processati insieme a loro sono stati giudicati colpevoli di ricettazione. Il tribunale ha stimato il danno complessivo in 2,9 milioni di euro, obbligando il Parlamento europeo ad “assumersi la responsabilità delle persone che in realtà lavoravano per il partito”.

L’Istat: con 1,18 figli per donna la fecondità è al minimo storico

Roma, 31 mar. (askanews) – Nel 2024, secondo i dati provvisori, i nati residenti in Italia sono 370mila, in diminuzione di circa 10mila unità (-2,6%) rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità si attesta al 6,3 per mille, contro il 6,4 per mille del 2023. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Indicatori demografici Anno 2024”, divulgato oggi.

La fecondità, nel 2024, è stimata in 1,18 figli per donna, sotto quindi il valore osservato nel 2023 (1,20) e inferiore al precedente minimo storico di 1,19 figli per donna registrato nel 1995. La contrazione della fecondità riguarda in particolar modo il Nord e il Mezzogiorno. Infatti, mentre nel Centro il numero medio di figli per donna si mantiene stabile (pari a 1,12), nel Nord scende a 1,19 (da 1,21 del 2023) e nel Mezzogiorno a 1,20 (da 1,24). Quest’ultima ripartizione geografica detiene una fecondità relativamente più elevata, ma sperimenta la flessione maggiore.

Il calo delle nascite, oltre ad essere determinato dall’ulteriore calo della fecondità, è causato dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, a sua volta risultato del calo del numero medio di figli per donna registrato nei loro anni di nascita. La rilevanza dell’aspetto strutturale, spiega l’Istat, è ben evidente: considerando che la popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (15-49 anni) è passata da 14,3 milioni di unità al 1° gennaio 1995 a 11,4 milioni al 1° gennaio 2025. Gli uomini nella stessa fascia di età, pari a 14,5 milioni trenta anni fa, sono oggi circa 11,9 milioni. In tali condizioni, nel 1995, con una fecondità solo poco superiore a quella odierna di 1,18 figli per donna, le coppie misero comunque al mondo 526mila bambini, ossia 156mila in più di quelli nati nel 2024.

Accanto alla riduzione della fecondità, nel 2024 continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023). Il fenomeno della posticipazione delle nascite è di significativo impatto sulla riduzione generale della fecondità, poiché più si ritardano le scelte di maternità più si riduce l’arco temporale a disposizione delle potenziali madri per la realizzazione dei progetti familiari. L’aumento dell’età media al parto si registra in tutto il territorio nazionale, con il Nord e il Centro che continuano a registrare il valore più elevato: rispettivamente 32,7 e 33,0 anni, contro 32,3 anni del Mezzogiorno.

Diminuiscono anche i matrimoni che, ormai da tempo, non rappresentano più un passaggio preliminare alla nascita di un figlio. Secondo i dati provvisori, nel 2024, i matrimoni sono 173mila, 11mila in meno sul 2023. Continua la forte riduzione di quelli celebrati con rito religioso (-9mila) e allo stesso tempo si osserva un calo di quelli celebrati con rito civile (-2mila). Complessivamente, nel 2024 il tasso di nuzialità continua lievemente a scendere, portandosi al 2,9 per mille dal 3,1 del 2023. Il Mezzogiorno continua a essere la ripartizione con il tasso più alto, 3,2 per mille contro 2,8 per mille di Nord e Centro, ma è allo stesso tempo l’area in cui risulta più forte la contrazione sul 2023.

Ucraina, Trump: senza accordo sulle terre rare Zelensky sarà nei guai

Roma, 31 mar. (askanews) – Non c’è solo Vladimir Putin al centro delle critiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L’inquilino della Casa Bianca ha rivolto ieri parole dure anche contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Vedo che sta cercando di tirarsi fuori dall’accordo sulle terre rare. E se lo fa, sarà nei guai”, ha detto Trump. Avrà “problemi grandi, grandi”, ha insistito. “Abbiamo fatto un accordo sulle terre rare e ora sta dicendo, beh, sai, voglio rinegoziare l’accordo. Vuole diventare membro della Nato. Beh, non diventerà mai membro della Nato. Lui lo capisce. Quindi sta cercando di rinegoziare l’accordo”, ha aggiunto Zelensky ha annunciato venerdì di aver ricevuto dagli Stati Uniti una nuova versione dell’accordo sui minerali strategici dell’Ucraina, che, secondo quanto riportato dai media, sarebbe molto sfavorevole per Kiev.

Da mercoledì nuove regole per viaggiare nel Regno Unito

Roma, 31 mar. (askanews) – Nuove regole per chi viaggia verso il Regno Unito entreranno in vigore a partire dal 2 aprile prossimo, data dalla quale sarà necessario essere in possesso di una Electronic Travel Authorisation (ETA), l’autorizzazione elettronica indispensabile per recarsi oltremanica.

L’ETA è un permesso per viaggiare in formato digitale. Non è un visto, ma autorizza una persona a entrare nel Regno Unito. L’introduzione dell’ETA è in linea con l’approccio adottato da molti altri Paesi per la sicurezza delle frontiere, tra cui gli Stati Uniti e l’Australia, e contribuisce a prevenire l’arrivo di soggetti che rappresentano una minaccia per il Regno Unito.

L’ETA al momento costa 10 sterline (12 euro circa) e consente di recarsi più volte nel Regno Unito per soggiorni fino a sei mesi consecutivi, nell’arco di due anni o fino alla scadenza del passaporto del titolare, a seconda di quale di queste due condizioni si verifichi prima.

Come richiedere un’ETA Richiedere un’ETA è semplice e veloce. I visitatori dovranno farne richiesta in anticipo. Per informazioni relative all’idoneità per l’ETA e alla modalità di richiesta prima di recarsi nel Regno Unito, consultare il sito GOV.UK. Il modo più semplice per richiedere un’ETA è attraverso l’applicazione “UK ETA app”, che può essere scaricata da Google Play o Apple App Store. Se non si ha accesso a uno smartphone, si può farne richiesta sul sito GOV.UK (apply on-line).

La maggior parte dei richiedenti otterrà una risposta automatica in pochi minuti tramite l’apposita applicazione UK ETA, pertanto sarà ancora possibile organizzare viaggi nel Regno Unito con poco preavviso.

I visitatori dovranno comunque fare richiesta in anticipo, per cui si consiglia di prevedere un’attesa di tre giorni, anche se questo lasso di tempo è stimato sulla base di un esiguo numero di richieste che potrebbero dover richiedere verifiche supplementari.

Per richiedere un’ETA, è necessario: Pagare una tariffa Fornire i propri recapiti e i dati del passaporto Fornire una fotografia valida, in conformità con le disposizioni per le fotografie digitali consultabili sul sito GOV.UK Rispondere a una serie di domande I visitatori devono viaggiare con lo stesso passaporto utilizzato al momento della richiesta dell’ETA. Come l’ETA contribuisce alla sicurezza delle frontiere del Regno Unito? I richiedenti ETA forniscono i propri dati biografici, biometrici e di contatto, rispondendo inoltre a una serie di domande. Questo consente di aumentare la nostra conoscenza delle persone che intendono entrare nel Regno Unito e di prevenire l’ingresso di chi potrebbe rappresentare una minaccia. Cosa succede se non si ottiene un’ETA? Se una domanda di ETA viene respinta, verrà comunicato all’interessato il motivo del rigetto e questi potrà presentare una nuova domanda. Se la richiesta per l’ETA viene rifiutata, l’interessato non potrà fare ricorso, e se desidera ancora ottenere il permesso per viaggiare nel Regno Unito dovrà richiedere un visto. L’importo della tassa per l’ETA aumenterà in futuro? Come per tutte le nostre tariffe, il costo dell’ETA viene rivalutato periodicamente e sarà aumentato a 16 sterline nel prossimo futuro. Verranno fornite maggiori informazioni a tempo debito. Questo aumento ridurrà la dipendenza dal finanziamento dei contribuenti britannici per il sistema di migrazione e gestione delle frontiere. È necessaria l’ETA per chi transita nel Regno Unito? Se sì, perché? A seguito dei riscontri ricevuti dall’industria aeronautica, il governo britannico ha concordato un’esenzione temporanea (dall’obbligo di richiedere un’ETA) per i passeggeri che transitano nell’area Transiti degli aeroporti e che, pertanto, non passano attraverso il controllo di frontiera del Regno Unito. L’esenzione sarà tenuta sotto esame e potrà essere modificata in futuro. I passeggeri che transitano nel Regno Unito attraversando il controllo delle frontiere dovranno continuare a richiedere un’ETA, qualora richiesto per la loro nazionalità.

La mostra Wonders of the Modern World a Fondazione ICA Milano

Milano, 31 mar. (askanews) – Fondazione ICA Milano presenta la mostra Wonders of the Modern World, a cura di Pier Paolo Tamburelli e Anna Livia Friel, con fotografie e video di Giovanna Silva e Giulio Squillacciotti e una installazione sonora di Nicola Ratti.

L’esposizione, aperta gratuitamente al pubblico fino all’11 luglio 2025, esplora otto “meraviglie del mondo moderno”, edifici e paesaggi in cui grandi masse di persone si ritrovano per celebrare rituali collettivi: la Grande Moschea di Touba durante la celebrazione del Grand Magal, le grotte di Batu a Kuala Lumpur durante la festa di Thaipusam, il santuario cattolico di Fatima, i volti di presidenti scolpiti nel monte Rushmore in South Dakota, la grande fiera che ospita l’Oktoberfest di Monaco di Baviera, il Sambodromo di Rio de Janeiro durante il Carnevale, la Basilica di Notre Dame de la Paix costruita come copia di San Pietro a Yamoussoukro negli anni ’80 ed il monumento Cronaca della Georgia a Tbilisi.

Pier Paolo Tamburelli, co-curatore della mostra, la racconta ad Askanews: “La mostra Wonders of the Modern World presenta 8 casi di edifici in varie parti del mondo, sono sempre edifici molto grandi, molto difficili da spiegare in termini puramente funzionali, spesso legati a dei grandi rituali e che hanno un’esplicita intenzione monumentale”.

Prosegue la co-curatrice Anna Livia Friel: “Abbiamo prodotto disegni, fotografie e video che sono esposti in mostra insieme a dei modelli architettonici. Nei video vediamo questi spazi popolati dai rituali e dalle attivit che animano le architetture mentre i modelli raccontano un po’ la grammatica spaziale in un modo anche piuttosto astratto senza entrare eccessivamente in dettagli iperrealistici. Ci piace anche che tutti questi elementi galleggino un po’ in uno spazio semi-buio e questa stata una delle idee allestitive che hanno costruito la mostra fino dall’inizio”.

La mostra nasce da una ricerca condotta dal dipartimento Gestaltungslehre and Design dell’Universit Tecnica di Vienna, che viene presentata per la prima volta al pubblico e che spiega Tamburelli: “Quello che succede che a un certo momento con il Modernismo questo campo di ricerca viene abbandonato. Quindi sono architetti meno talentuosi che operano a livello intellettuale meno sofisticato che danno le risposte ad un bisogno che comunque nella societ, nelle diverse societ sparse per il mondo rimane. Negli ultimi 200 anni l’architettura non si occupata di queste cose e nonostante questo ne sono stati costruiti edifici di questo tipo, edifici che noi tendiamo ad associare ad un’et molto pi antica, molto arcaica e che invece esistono anche nel mondo contemporaneo e che noi riteniamo utile andare a vedere. Questo non vuol dire che siano edifici molto belli o sempre convincenti, ma sono talmente tanti e talmente grandi che forse a questo punto l’architettura contemporanea dovrebbe prestare un po’ di attenzione a queste cose”.

Il percorso espositivo si apre con tre grandi fotografie di Giovanna Silva mentre, in un ambiente in penombra, emergono otto modelli architettonici in vetro colorato, realizzati in scala 1:750 e illuminati dall’interno. I modelli offrono una rappresentazione astratta dei complessi architettonici. Otto sequenze video di dimensioni ridotte, illustrano singoli complessi monumentali. Le riprese, realizzate da Giovanna Silva, mostrano il movimento della folla in spazi architettonici volutamente fissi e monumentali. Un film di Giulio Squillacciotti propone una visione unitaria delle meraviglie, intrecciando i diversi scenari in un racconto continuo. L’installazione sonora di Nicola Ratti completa il percorso espositivo, restituendo l’esperienza acustica dei gesti e dei movimenti nello spazio.

Il Forum di Cultura Austriaco di Milano ha supportato la realizzazione della mostra e Finstral Gmbh e KME Group hanno supportato la produzione dei modelli.

Contestualmente alla mostra Wonders of the Modern World inaugurano negli spazi di Fondazione ICA Milano altre due mostre: The Lightness of Things del designer Jasper Morrison, a cura di Alberto Salvadori e ROAD RUNNER, mostra di Cemile Sahin, a cura di Chiara Nuzzi.

ICA Milano ringrazia Banca Intesa Sanpaolo, sponsor ufficiale della Fondazione e Valsoia per il supporto alla programmazione e alle attivit di ICA Milano.

Panetta: dazi frenano crescita economia, in particolare in Europa

Roma, 31 mar. (askanews) – “L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva”. Lo rileva il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti.

“L’economia europea, gia segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche – aggiunge – a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.

Bankitalia, in 2024 perdita lorda da 7,3 mld ma utile netto da 800 mln

Roma, 31 mar. (askanews) – La Banca d’Italia ha chiuso il 2024 con una perdita lorda da 7,3 miliardi di euro, circa 200 milioni più ampia del 2023, ma il già previsto ricorso al fondo rischi generali – per 5,8 miliardi, assieme a 2,4 miliardi dovuti al recupero fiscale della perdita lorda – ha consentito un risultato netto positivo per circa 800 milioni di euro. Su questa base propone ai Partecipanti un dividendo di 200 milioni (più 140 mln dall’azzeramento della posta di stabilizzaizone) e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023. Lo ha riferito il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta nella sua relazione sul bilancio dell’istituzione in occasione dell’assemblea dei partecipanti, aggiungendo che è atteso un ritorno all’utile lordo già da quest’anno.

“L’alto livello dei tassi ufficiali registrato nell’ultimo anno ha avuto ripercussioni negative sui risultati di bilancio dell’esercizio 2024 – ha spiegato Panetta -. Nel 2024 il risultato lordo della Banca d’Italia è stato negativo per 7,3 miliardi di euro, con un peggioramento di 0,2 miliardi rispetto all’anno precedente. Già nel bilancio 2022 era stato anticipato che, nei due esercizi successivi, l’Istituto avrebbe registrato perdite lorde prima dell’utilizzo del fondo rischi generali”.

Questa attesa “era legata principalmente alla forte contrazione del margine di interesse. Come ricordato lo scorso anno, il rialzo dei tassi di riferimento avviato nel 2022 ha determinato un aumento della remunerazione delle passività di bilancio, costituite soprattutto dai depositi delle banche, senza un corrispondente miglioramento del rendimento delle attività di politica monetaria. Queste ultime – ha spiegato infatti il governatore – sono meno sensibili alle variazioni dei tassi, essendo composte prevalentemente da titoli a tasso fisso e con scadenze più lunghe”.

Nel 2024, sebbene i tassi ufficiali siano gradualmente diminuiti, il loro livello medio è rimasto superiore a quello dell’anno precedente. “Di conseguenza, il conto economico ha continuato a risentire sia del valore negativo del margine di interesse, per 4,2 miliardi, sia del risultato netto della ridistribuzione del reddito monetario, pari a -1,9 miliardi. Negli anni precedenti al 2023, la Banca d’Italia aveva rafforzato i propri fondi patrimoniali in previsione di potenziali perdite future, grazie ai profitti particolarmente elevati registrati in quel periodo”.

“Nel bilancio del 2024 l’utilizzo del fondo rischi generali per 5,8 miliardi, unitamente al contributo positivo per circa 2,4 miliardi derivante dal recupero fiscale della perdita lorda, permette di chiudere l’esercizio con un risultato netto positivo pari a 0,8 miliardi. L’utilizzo del fondo rischi generali – ha detto ancora Panetta – è coerente con la minore esposizione della Banca a rischi finanziari, dovuta al ridimensionamento del bilancio. I rischi continueranno a diminuire nei prossimi esercizi, grazie alla cessazione dei reinvestimenti del capitale rimborsato sull’intero portafoglio di titoli detenuti per finalità di politica monetaria”.

Il grado di copertura dei rischi “rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l’aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025 – ha detto ancora Panetta -. L’attuale politica di distribuzione dei dividendi prevede che le somme destinate ai Partecipanti siano comprese tra 340 e 380 milioni, subordinatamente alla capienza dell’utile netto e alle esigenze di patrimonializzazione della Banca. Valori inferiori sono possibili in presenza di andamenti particolarmente negativi della redditività, come quelli registrati anche lo scorso anno. Pertanto, a valere sull’utile netto dell’esercizio 2024, pari a 844 milioni, propongo di riconoscere ai Partecipanti, come nell’anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all’esercizio 2023”.

“Ai Partecipanti vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l’importo complessivo riconosciuto ai Partecipanti raggiunge 340 milioni. Negli ultimi cinque anni – ha infine rilevato il governatore – l’importo cumulato effettivamente attribuito ai Partecipanti risulta pari a 1.633 milioni, mentre la somma destinata allo Stato sotto forma di utili ammonta a 14.406 milioni, cui si aggiungono 3.361 milioni versati a titolo di imposte correnti, ai fini Ires e Irap”.