21.2 C
Roma
sabato, 7 Giugno, 2025
Home Blog Pagina 105

Lucio Corsi rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025

Milano, 22 feb. (askanews) – Sarà Lucio Corsi, arrivato secondo nella 75sima edizione del Festival di Sanremo, a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025 di Basilea, come annunciato ufficialmente dalla Rai. Il vincitore del Festival Olly subito dopo la vittoria aveva detto di doversi prendere del tempo per riflettere sull’eventuale partecipazione all’Eurovision, che gli sarebbe spettata di diritto se non avesse rinunciato.

La Rai ha ringraziato il vincitore della 75sima edizione del Festival di Sanremo augurandogli “una lunga e brillante carriera da musicista”, e si è complimentata “con Lucio Corsi che ha accettato di rappresentare il nostro Paese alla 69sima edizione di ESC”.

Il contest internazionale che vede in gara 37 nazioni, di cui 5 big five, tra cui proprio l’Italia, prevede 2 semifinali, in onda il 13 e il 15 maggio su Rai 2, e la cosiddetta Grand Final, in cui si esibirà quindi Lucio Corsi con il brano “Volevo essere un duro”, in onda su Rai 1, Raiplay e Rai Radio2 il 17 maggio.

Quella di Basilea sarà la 50ª edizione dell’Eurovision a cui prenderà parte l’Italia: il motivo che Lucio Corsi porterà in concorso sarà però la canzone numero 52 di un’ipotetica playlist eurovisiva azzurra. Nel 1956, infatti, ogni paese portò in gara due canzoni, mentre alla lista dobbiamo aggiungere “Fai rumore” di Diodato, la canzone italiana pronta per l’Eurovision di Rotterdam 2020, poi cancellato.

Lucio Corsi si esibirà fuori concorso alla St.Jakobshalle di Basilea durante la prima semifinale, martedì 13 maggio, per poi competere il sabato 17 maggio con gli altri 25 finalisti. Altri italiani potrebbero arrivare dalla selezione internazionale del San Marino Song Contest che si terrà nella Repubblica l’8 di marzo, in diretta tv su Raiplay e in simulcast su Rai Radio2.

Gli Usa minacciano Zelensky di interrompere i servizi Starlink

Roma, 22 feb. (askanews) – Durante i negoziati con i vertici ucraini per un accordo sulle risorse minerarie, Gi Stati Uniti hanno prospettato la possibile interruzione dell’accesso dell’Ucraina al sistema satellitare Starlink, cruciale per le operazioni militari da parte ucraina .

Secondo Reuters, la questione è sorta dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy si è rifiutato di firmare l’accordo. La possibile interruzione dell’accesso dell’Ucraina a Starlink è stata sollevata anche durante un incontro tra Zelensky e l’inviato speciale della presidenza statunitense per Ucraina e Russia, Keith Kellogg.

Hamas ha consegnato altri tre ostaggi

Roma, 22 feb. (askanews) – Hamas ha consegnato altri tre ostaggi israeliani alla Croce Rossa dopo i due liberati stamattina nel sud della Striscia di Gaza. Oggi è atteso anche il rilascio di un sesto ostaggio, il 36enne Hesham al-Sayed, probabilmente senza ‘cerimonia’.

Quello di oggi è l’ultimo scambio nell’ambito del fragile cessate il fuoco concordato per una prima fase che volge al termine. I primi due ostaggi ad essere liberati oggi sono stati Tal Shoham, 40 anni, e Avera Mengistu, 39 anni, consegnati alla Croce Rossa a Rafah, dopo essere stati condotti su un palco da militanti armati di Hamas. Poi è stata la volta di tre ventenni israeliani – Omer Wenkert, Omer Shem Tov e Eliya Cohen – accompagnati da combattenti di Hamas mascherati e armati su un palco davanti a centinaia di palestinesi nella città centrale di Nuseirat. Shem Tov e Wenkert hanno sorriso e salutato la folla.

Papa Francesco "ha riposato bene". Parolin: inutili speculazioni

Città del Vaticano, 22 feb. (askanews) – “Papa Francesco ha riposato bene”. Questo lo scarno comunicato sulle condizioni di Papa Francesco della Sala stampa della Santa Sede emesso stamane.

Su Papa Francesco, le sue condizioni di salute e le ipotesi di dimissioni si stanno susseguendo “inutili speculazioni”. A sottolinearlo, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera è il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin che aggiunge che “ora stiamo pensando alla salute del Santo Padre, alla sua ripresa, al suo ritorno in Vaticano: queste sono le uniche cose che contano”, ha detto.

“Grazie a Dio, – ha quindi aggiunto il porporato – le notizie che arrivano dal Gemelli sono incoraggianti, si sta riprendendo. Gli sono state mandate delle pratiche d’ufficio e ciò significa che procede bene”.

Papa Francesco non pronuncerà l’Angelus di domani che sarà solo diffuso e non letto dal Pontefice, così come accaduto la scorsa settimana. Lo ha reso noto la Sala stampa della Santa Sede.

Ucraina, Conte: io filo-Trump? Mai condivisi insulti a Zelensky

Roma, 22 feb. (askanews) – Definirlo putiniano o filotrumpiano “è una bestemmia”: questo l’esordio del leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, in un colloquio con il Corriere della sera.

“Mai condivisi gli insulti a Zelensky. La mia linea è la stessa di prima ed è ampiamente concordata nel Movimento. Dà fastidio – rivendica l’ex presidente del Consiglio — per la semplice ragione che ci avevamo visto giusto, che abbiamo il coraggio della verità e che non siamo al servizio della lobby delle armi”.

Conte torna a polemizzare con la linea seguita dall’Europa e dal governo Meloni sulla guerra, colpevoli di aver “lasciato cadere una prospettiva negoziale a due mesi dall’aggressione di Putin con prospettive ben più favorevoli per l’Ucraina rispetto a quelle che si prospettano adesso. Hanno fatto credere all’opinione pubblica che stavamo vincendo la guerra, che le sanzioni contro Putin stavano funzionando, che l’economia russa stava crollando, che i russi avevano finito le armi. Hanno detto che la controffensiva ucraina stava prevalendo, che Putin era malato e stava morendo. Hanno convinto che la Russia era isolata mentre ha rafforzato il legame con la Cina. Tutto pur di non impegnarsi nella sola possibile via d’uscita: il negoziato di pace”.

Conte filorusso o filotrumpiano? “Fake news, come al solito, su di me e sul M5S. Meloni e i suoi sodali bellicisti dovrebbero scusarsi di aver scommesso sulla vittoria militare di Kiev. Noi siamo stati i primi a denunciare l’assenza di una strategia politica da parte dell’Europa, i primi a denunciare che saremmo rimasti fuori dal negoziato”. Quanto al presidente Usa, “sono il leader in Italia che più chiaramente ha preso le distanze da posizioni inquietanti assunte da Trump. Le respingo con forza: dalla riviera a Gaza che presuppone la inaccettabile deportazione della popolazione palestinese, all’aumento delle spese militari all’introduzione dei dazi. Mi auguro invece che il negoziato sia portato avanti con fermezza per tutelare al massimo l’Ucraina”.

Rischio declino: l’ultima occasione per un’Europa protagonista.

Capitalismo e democrazia  non sono mai stati fino ad epoca recente in contraddizione o contrapposti. I quattro principi comuni erano infatti: libertà politica; libertà economica; democrazia politica; democrazia economica. Attenzione: vissuti in simultanea. Franklin Delano Roosevelt ne è stato il grande interprete. In Italia, De Gasperi e Paronetto (più Pacelli e Montini). Da qui sono nati la creazione si vorrebbe dire titanica del ceto medio nella ricostruzione italiana. I quattro principi sono stati alla base del capitalismo che Roosevelt denominò “capitalismo democratico”. Può oggi mostrarsi che in diversi paesi europei e negli Stati Uniti del febbraio 2025 sia pienamente così, con la funzionalità simultanea dei quattro principi? In realtà, no. Questi paesi che stanno su rotte divergenti, e non solo loro, si stanno fortemente allontanando dalla simultaneità dei quattro principi. Quello che vale a cavallo del momento elettorale è sempre più lontano da quello che si riscontra nel tempo di durata del governo eletto.

Si legga l’ultimo documento Draghi (Ritorno alla crescita interna). È un imperativo ‘tecnico’; ma è anche (e soprattutto) ‘morale’. Tant’è che i 18 anni del cancellierato Merkel (del tutto non morale) hanno fatto il contrario; e, per il maggior peso relativo della Germania, hanno fortemente condizionato l’Europa intera (e hanno “colonizzato” i paesi dell’Europa dell’Est, tutti contenti di entrare finalmente sotto l’ala del Reich, visto che non era più in discussione la loro libertà politica). 

La ricerca della ricchezza/prosperità interna è adesso un rimedio tardivo rispetto alla decisione di allora di diventare un campione mondiale dell’export (per di più nei prodotti maturi). Adesso è urgente e doveroso alzare in poco tempo i salari aumentando il potere d’acquisto della moneta. Facile, no? Adesso si deve smetterla di cercare di chiudere i propri equilibri con lo squilibrio imposto a paesi fessi e non adeguatamente governati come l’Italia. Smetterla di combinare quello che si è combinato a suo tempo in Grecia ritardando a bella posta gli aiuti  e con le banche tedesche troppo esposte nelle loro filiali elleniche. Adesso è l’ora della federazione immediata tra Germania, Francia e Italia per sovvertire il meccanismo e creare una crescita interna forte e duratura. Dopo aver inaugurato il meccanismo a tre con successo, si provvederà all’ingresso dei singoli paesi maggiormente in grado di contribuire alla crescita interna della federazione; sarà un ordine di ingresso naturale per chi è in grado di favorire l’aumento dell’occupazione, l’aumento dei redditi, l’aumento del potere d’acquisto. Una formula degasperiana-vanoniana che fu anche di Adenauer ed Erhard. Ricordiamoci sempre che l’Unione Europea è in forte avanzo con gli Stati Uniti nel manifatturiero (che è in larga parte surrogabile), ma è in quasi altrettanto grande disavanzo nei servizi (fondamentalmente l’ICT, i media, le comunicazioni, la tecnologia in tutti gli altri settori, che sono in gran parte non surrogabili da pari industrie europee; non si vuole qui parlare dell’industria militare e di intelligence; pensiamo alla rete di molte centinaia di satelliti orbitanti privati della Space-X di Elon Musk). Il ruolo di potenza controbilanciante degli Stati Uniti con superiorità nel manifatturiero e minorità nel terziario avanzato sarà della Cina e non dell’Europa; sarà la Cina a fare i patti e gli accordi fondamentali. Intravvediamo la nuova era della fine di una superiorità che viaggia su Mercedes, Audi e BMW.

L’unica è (forse) la scommessa proposta dai due documenti Draghi. Innovazione alla scala continentale finanziata dallo Stato federale, che deve reclutare i migliori cervelli su piazza, dando loro una ‘mission impossible’: eguagliare l’America nelle tecnologie avanzate.

Più, quindi, il ritorno a una vigorosa crescita interna. Basti pensare soltanto alla possibilità di programmare che ogni grande (e storico) ateneo europeo (si tratta di un numero superiore a quello degli Stati Uniti), collegato con tutti gli altri in una rete assai coesa, soddisfi a un valore minimo del volume di innovazione prodotta tratto dalle ricerche che ivi si svolgono. Un flusso incredibile, senza precedenti, di creatività e invenzioni, a comando. Basterebbe cioè deciderlo. Basterebbe che lo decidessero Francia, Italia e Germania e vi dessero pronta attuazione. Troppo bello per essere vero?

È necessario, assolutamente necessario, crederci; e quanto meno, nel subito, impegnarsi a ragionarci sopra, a fare scenari credibili.

Da cosa dovrebbe ripartire l’Europa unita se non dalla cultura e dalla scienza per attuare un nuovo assortimento  nel contesto internazionale dominato dai paesi “dei grandi spazi” (USA, Cina, India, Russia, Canada), come li chiamava Ugo La Malfa? Il quale aggiungeva che questi non saranno mai favorevoli ad una unificazione/fusione europea. 

Oggi lo tocchiamo con mano. Poi, certo, l’Europa unita ripartirà dal suo patrimonio inalienabile e caratteristico costituito dal cristianesimo, dal credere nell’esistenza dell’anima, dal culto del Vero, dalla coltivazione del pensiero come dono perenne, dalla profondità inattaccabile del suo senso morale, dalla proclamazione della fratellanza tra gli esseri umani come valore primario. Con la convinzione che la ragione del suo esistere risiede nel trasmettere questo patrimonio agli altri.

L’Occidente tra il fondo del mare e il buio del cielo

Quella attuale è una storia che va presa a favore di vento o con le pinze, ciascuno faccia come meglio crede. L’America ancora una volta anticipa i tempi e propone modelli con la arroganza o la determinazione di chi è abituato a dettare le regole del gioco. Quando poi si alza dal tavolo per andarsene, gli altri non sanno poi come tirare avanti. La tensione aumenta quando il sospetto è quello che si tratti di un angoscioso canto del cigno e che l’abbandono sia pressoché definitivo e non proprio per libera scelta.

La SS United States è un transatlantico che con i suoi 43 nodi di punta ha stracciato ogni record e con la sua struttura di alluminio ha illuminato la soddisfazione dell’esercito USA che ci ha messo sopra il 70% delle spese per mettere in piedi uno scafo che all’occorrenza, oltre a fare traffico civile, potesse essere utilizzato a scopi militari. L’intento è che potesse, in caso di necessità, trasportare velocemente una truppa di 14.000 uomini da un continente all’altro, solcando le onde dell’Atlantico e del Pacifico.  Ferma dal 1996, ora è in rotta per la Florida, per essere affondata nel mare di fronte la Contea di Okaloosa. L’idea è di creare con le sue lamiere una barriera corallina artificiale che possa essere una attrazione turistica. I cirripedi che nel tempo la rivestiranno faranno il resto.

È il colpo di coda di chi vede affondare il proprio prestigio nel mondo e urla di essere ancora saldo al timone di comando o è la conferma di una leadership ancora seducente e per molti insopportabile ma la cui assenza creerebbe un panico tutto da sperimentare. In tanti passeggiano per Via dei Malcontenti del mondo, la via percorsa un tempo dai condannati alla forca, e avvertono l’oppressione di una leadership che si fa a tratti soffocante ed anche di salvezza, non essendo del resto in grado di respirare senza ausilio della superpotenza USA.

Okallosa par che sia è un termine indiano che indica sia un “bel posto” che “acqua nera”. Di nuovo c’è una doppia valenza di piacevolezza o di tenebra. Si respira un’aria di mezzo gaudio e nuove vittorie e quella, al contrario, di fine impero, di un graffio da lasciare a memoria di un dominio che fu. Forse non casualmente i cirripedi sono dei molluschi o, si legge, più tecnicamente, sono una infraclasse di crostacei appartenenti alla sottoclasse dei Thecostraca. Insomma non roba da prima fila quanto piuttosto di rincalzo. Siamo in un’epoca di scarse preziosità. L’America dei record sembra declinare verso il basso, piegarsi verso un baratro, facendo dei suoi resti un tour per provetti subacquei per il commento divertito dei posteri, precipitando la sua reputazione nell’abisso dell’incomprensione e del ingiusto. 

“A poco a poco declina l’amore” scriveva Ovidio ne Le Metamorfosi, a poco a poco declina un modello di riferimento per lasciare spazio solo alla forza muscolare che con il prestigio non ha nulla a che fare. Intanto il resto dell’Occidente annaspa in attesa di un nocchiero che non c’è, lasciando i naviganti al capriccio del fato. Ha smarrito il bagliore della sua bianca galassia per camminare su sentieri sconosciuti e ricchi di insidie. 

Sembra peraltro che oggi il buco nero al centro della Via Lattea sia più che mai scatenato, ingurgitando tutto quanto gli capiti a tiro. Ha per nome Sagittarius A* e tende le sue frecce colpendo al cuore un miscuglio di Stati che, al pari della città di Babele, non sono in grado di mettere in piedi nulla in comune che li distingua. A meno che non si ravvedano per tempo, cadranno tutti in una gola oscura che ne farà polvere di scarto, nessun contributo alla via della luce di cui facevano parte.

Che sia sul fondo del mare o nell’antro buio del cielo, sul nostro pianeta le cose non girano affatto per un buon verso. Sullo sfondo c’è un Dio interdetto, indeciso se intervenire per misericordia su una terra senza amore o, pedagogicamente, lasciare che tutto vada alla malora perché solo in questo modo l’umanità si ravveda. È un Dio continuamente spiazzato. Ogni giorno le sue creature ne combinano una nuova ed imprevedibile. La via Lattea gronda sangue più della via Crucis e la speranza di resurrezione è tutta affidata all’abitudine al male ed alla noia che ne proveranno gli uomini. Solo per questo, non per altro, forse invertiranno la corsa. C’è un Dio che ha fretta ma non sa ancora per cosa.

Il taglio della ali, per uscire della trappola della finta governabilità.

Nelle scorse settimane il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato attaccato duramente da esponenti della dittatura russa. Per questi vili attacchi, il nostro Presidente dovrebbe ricevere la piena solidarietà del popolo italiano e di tutto l’Occidente. In parte è stato così, tuttavia si sono verificate alcune sconvenienti prese di distanza da parte dei 5 Stelle e della Lega che qualificano questi movimenti come partiti più vicini ai rappresentanti della Russia piuttosto che agli italiani. 

Qui si pone un tema di patriottismo, la vicenda rende evidente come questi movimenti populisti lavorino più per gli interessi di altri Paesi piuttosto che per l’interesse nazionale. Il caso dovrebbe suscitare l’indignazione e il sussulto popolare e da parte di tutte le altre forze politiche. Una presa di distanza da Salvini e Conte sarebbe opportuna, tanto da suggerire alle principali leader delle forze politiche, Giorgia Meloni e Elly Schlein, la sottoscrizione di un nuovo Patto Costituzionale. Reciprocamente, il centrodestra dovrebbe rinunciare a qualsiasi alleanza con la Lega Salviniana, così come il centrosinistra dovrebbe rinunciare a qualsiasi alleanza con i 5 Stelle Contiani.

In Germania, per esempio, nessuno si sognerebbe di allearsi con l’AfD o con il movimento filo russo emerso alla sinistra della Linke. Infatti, è ben chiaro come l’interesse nazionale sia in contrasto con gli obiettivi perseguiti da queste forze politiche, perché l’Italia dovremmo essere da meno? Il riconoscimento reciproco a destra e sinistra di limiti invalicabili, attraverso un nuovo Patto Costituzionale, rappresenterebbe oggi un sussulto di serietà politica e la miglior risposta ai vergognosi attacchi contro il nostro Presidente della Repubblica.

La politica estera obbliga a ricostruire l’alleanza della forze di centro

Gabriele De Rosa, nel 1994, la chiamava “transizione infinita”. Guido Bodrato, alcuni anni fa, diceva che “la politica è una continua transazione”. Due concetti chiari ed inoppugnabili a conferma che le società democratiche sono in continua evoluzione e pensare che gli equilibri politici, sociali e culturali siano definiti e certificati una volta per sempre è una prerogativa che appartiene solo ai regimi dittatoriali, tirannici, illiberali e dispotici. E chi crede, appunto, nei principi e nei valori della democrazia, sa che la continua evoluzione della società comporta risposte sempre nuove e adeguate ai tempi. La sfida della politica è proprio quella di saper leggere concretamente ciò che si muove nella società cercando, appunto, di dare risposte realisticamente praticabili e percorribili. Perché la buona politica, di norma, non determina gli avvenimenti ma sa leggerli e, soprattutto, interpretarli. 

Ora, e per venire all’oggi, c’è una domanda che si può già intravedere all’orizzonte soprattutto in un contesto di profondo cambiamento del quadro geopolitico mondiale. Un cambiamento profondo e radicale che, inesorabilmente, sarà destinato a mettere in discussione anche i tradizionali equilibri politici nazionali. E parlo dell’attuale centro destra contrapposto ad un virtuale e sempre più evanescente centro sinistra. Ma, senza addentrarsi nelle contraddizioni e nei volgari e trasformistici distinguo all’interno dei rispettivi campi politici, è indubbio che si impone sempre di più la necessità della presenza di un luogo politico – prima ancora che di un partito – che sappia porsi come elemento rassicurante, di governo e autenticamente democratico e riformista nello scacchiere politico nazionale. Un luogo che banalmente potremmo definire di ‘centro’ ma che, in termini più sistemici, sarà destinato ad essere il vero garante politico per evitare sbandamenti, avventurismi ed incognite di ogni sorta. 

Del resto, com’è pensabile continuare a governare o, peggio ancora, aspirare a governare con partiti populisti, demagogici ed anti politici come la Lega di Salvini o i 5 Stelle di Conte? Si tratta di partiti e di capi partito che esulano da qualsiasi cultura politica e, come tutti i soggetti populisti, individuano nel trasformismo e nell’opportunismo l’unica stella polare a cui aggrapparsi. E lo stesso criterio si potrebbe allargare ai partiti radicali ed estremisti che, anche se accompagnati da una cultura politica di riferimento, non sono certamente i più titolati a garantire e a coltivare una vera e credibile cultura di governo.

Di conseguenza, e per uscire dalle contingenze politiche del momento, è comunque sufficientemente chiaro che un luogo centrista, riformista, democratico e di governo all’orizzonte si staglia. A maggior ragione in una fase storica che richiede coerenza anche e soprattutto sulla politica estera. Insomma, paradossalmente e seppur mutatis mutandis, ritorniamo ad una stagione dove si impone la necessità di un partito che offra serie garanzie a livello europeo ed internazionale. Un partito/luogo politico che superi i soggetti personali ed autoreferenziali – penso, nello specifico, alle esperienze personali di Renzi e di Calenda – e che riesca a ricomporre i partiti o gli spezzoni autenticamente centristi e riformisti che attualmente affollano la cittadella politica italiana. E propria la coerenza sulla politica estera sarà la rotta principale, se non addirittura decisiva, per il nuovo assetto politico. Come, del resto, era già avvenuto per quasi 50 anni con la Democrazia Cristiana.

Ecco perché, anche se oggi pare ancora una chimera, le dinamiche che caratterizzeranno d’ora in poi la politica italiana saranno molto più veloci del previsto. E le cosiddette coalizioni in campo ormai sempre più disomogenee, fragili ed incoerenti al proprio interno, non potranno che cedere il passo ad un nuovo assetto politico. Più coerente, più trasparente e, soprattutto, più credibile agli occhi della pubblica opinione nazionale e nei confronti degli alleati europei ed internazionali.

Risultati e classifica serie A, Udinese a quota 36

Roma, 21 feb. (askanews) – Questi i risultati e a classifica di serie A dopo Lecce-Udinese 0-1

26^ GIORNATA Lecce-Udinese 0-1, sabato 22 febbraio ore 15 Parma-Bologna, Venezia-Lazio, ore 18 Torino-Milan, ore 20,45 Inter-Genoa, domenica 23 febbraio ore 12.30 Como-Napoli, ore 15 Verona-Fiorentina, ore 18 Empoli-Atalanta, ore 20.45 Cagliari-Juventus, lunedì 24 febbraio ore 20.45 Roma-Monza

Classifica: Napoli 56, Inter 54, Atalanta 51, Lazio, Juventus 46, Fiorentina 42, Bologna*, Milan* 41, Roma 37, Udinese 36, Genoa 30, Torino 28, Cagliari, Como, Lecce 25, Verona 23, Empoli 21, Parma 20, Venezia 16, Monza 14. * una partita in meno (Bologna-Milan 26 o 27 febbraio)

27ª GIORNATA Venerdì 28 febbraio ore 20.45 Fiorentina-Lecce, sabato 1° marzo ore 15 Atalanta-Venezia ore 18 Napoli-Inter, ore 20.45 Udinese-Parma, domenica 2 marzo ore 12.30 Monza-Torino, ore 15 Bologna-Cagliari, Genoa-Empoli, ore 18 Roma-Como, ore 20.45 Milan-Lazio, lunedì 3 marzo ore 20.45 Juventus-Verona

Cop16 biodiversit: il flashmob del Wwf per rompere il silenzio

Roma, 21 feb. (askanews) – “Rompere il muro di silenzio sulla Cop16”, ci ha provato oggi il Wwf con un colorato flash-mob a Largo di Torre Argentina, nel cuore di Roma. Francesco Petretti, noto naturalista e divulgatore, con fogli e pennarelli, stato protagonista di una vera e propria lezione sulla biodiversit all’aperto, con l’obiettivo di raccontare a curiosi e passanti quanto dalla salute della natura dipendano anche la nostra salute e il nostro benessere. Intorno a lui, attivisti dell’associazione del Panda e di altre organizzazioni, che hanno indossato colorate maschere di animali, e innalzato cartelli, striscioni e bandiere per una maggiore consapevolezza dei pericoli che sta correndo l’ecosistema Terra che minacciato da un’emorragia di estinzioni e di biodiversit, come ha spiegato Isabella Pratesi, direttrice conservazione del Wwf.

Sono pochissime, infatti, le persone che sanno che dal 25 al 27 febbraio la sede della FAO di Roma ospiter le sessioni supplementari della COP16 della Convenzione sulla Diversit Biologica, dopo la battuta di arresto registrata a Cali, in Colombia, a fine ottobre. Eppure, si tratta di un appuntamento fondamentale perch le Parti della COP (principalmente i governi) avranno una nuova possibilit per fare in modo che il Quadro Globale per la Biodiversit deciso nella COP15 svoltasi a Kunming-Montreal nel 2022 non resti solo una bella dichiarazione d’intenti, ma venga supportato dalle risorse economiche adeguate per raggiungere i 23 target individuati come fondamentali per fermare e invertire la perdita di natura entro il 2030.

I negoziati di Roma si svolgeranno in un momento estremamente complesso per le relazioni internazionali, in particolare per quelle finalizzate all’azione globale a tutela della natura. Al drammatico declino di biodiversit registrato di anno in anno non corrisponde una decisa azione da parte dei governi, nonostante oltre il 50% del PIL globale sia direttamente collegato ad attivit dipendenti dalla biodiversit. Questa colpevole inazione sta compromettendo, pi di quanto non sia gi compromessa, la possibilit di tutti gli abitanti del Pianeta di avere accesso ad acqua pulita e cibo sano, con conseguenti rischi per le persone e per l’economia mondiale.

Come riportato nell’appello sottoscritto dal WWF e da altre 38 Organizzazioni e Reti di Organizzazioni della societ civile che operano nel campo della tutela ambientale, della cooperazione e della promozione sociale, necessario che alla COP16 di Roma si raggiunga un accordo sui finanziamenti per la biodiversit, rilanciando il dialogo tra Paesi del Nord e del Sud del mondo. A Cali i negoziati erano stati sospesi proprio a causa delle divergenze in merito alla proposta di istituire un nuovo fondo per la biodiversit e purtroppo, a pochi giorni dalle sessioni di Roma, queste divergenze permangono, mettendo a serio rischio l’implementazione del Quadro Globale per la Biodiversit.

Bresh, fuori "Creuza de Ma – live version" con Cristiano de André

Roma, 21 feb. (askanews) – Dopo l’emozionante performance che Bresh, uno dei cantautori più apprezzati della nuova generazione, e Cristiano de André hanno regalato sul palco del Teatro Ariston nel corso dell’ultimo Festival di Sanremo, è disponibile in digitale “Creuza de Ma – live version”, cover del brano di Fabrizio De André.

Pensata inizialmente per la sola esibizione durante la serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo 2025, la versione live di “Creuza de ma” di Bresh e Cristiano De André arriva sulle piattaforme digitali, grazie all’affetto e al sostegno che il pubblico ha dimostrato nei confronti di questa speciale reinterpretazione del capolavoro di Faber.

È inoltre in radio “La tana del granchio”, il singolo con cui Bresh è stato per la prima volta in gara alla 75esima edizione del Festival di Sanremo.

Il singolo (testo di Bresh, musica di Luca Di Blasi, Giorgio De Lauri, Luca Ghiazzi e prodotto da Dibla, JIZ, SHUNE), disponibile anche uno speciale vinile 45 giri, è alla #6 della Top 50 Italia di Spotify, alla #7 della classifica italiana di Shazam e per due settimane consecutive alla #8 della classifica FIMI/GfK dei singoli più venduti.

Inoltre, in questi giorni il suo primo album “Che Io Ci Aiuti” ha conquistato la certificazione Platino in Italia e il catalogo di Bresh ha superato il miliardo di streaming su Spotify.

E quest’anno, dopo il grande successo del tour sold out che l’ha visto protagonista nel 2023, per la prima volta si esibirà live nei palasport con tre date tra Roma e Milano: sabato primo novembre al Palazzo dello Sport di Roma e giovedì 6 (già sold out) e venerdì 7 novembre all’Unipol Forum di Milano. Biglietti disponibili in prevendita su www.livenation.it

È infine disponibile lo speciale vinile dell’album “Oro Blu” (certificato doppio platino) contenente anche il brano “Nightmares” (doppio platino), insieme ai Pinguini Tattici Nucleari.

Bannon, Ceccardi (Lega): Polemica saluto distrazione sinistra

Roma, 21 feb. – “In queste ore stiamo assistendo alla classica manovra di distrazione da parte della sinistra europea, internazionale e americana, tutta concentrata sul presunto saluto romano di Steve Bannon. Come testimone diretta dell’evento, posso affermare che si trattava di un gesto senza alcuna intenzionalit politica, tra l’altro accompagnato anche da un saluto con un pugno chiuso. E nessuno ha sollevato polemiche su quest’ultimo gesto. Tutto ci dimostra ancora una volta come la sinistra stia alimentando sterili e inutili polemiche, per distogliere l’attenzione dalle problematiche reali dei cittadini. Al CPAC, dove siamo impegnati a difendere gli interessi comuni, americani ed europei, ci stiamo concentrando su questioni cruciali per il nostro futuro. Il focus dovrebbe essere sulle sfide reali che affrontiamo insieme, come quella dell’immigrazione. Sul tema, abbiamo avuto un dibattito molto interessante in cui americani ed europei hanno dialogato da diverse prospettive, portando contributi e cercando soluzioni comuni. Ecco, ora di tornare al cuore delle discussioni importanti per il futuro dell’Europa e degli Stati Uniti”.

Cos l’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi in una dichiarazione video.

Sanremo, Radiofestival di RTL102.5: "Sui social oltre 70 mln di views"

Roma, 21 feb. (askanews) – Si è concluso il #RADIOFESTIVAL di RTL 102.5, l’operazione della prima radio d’Italia a Sanremo 2025. Per tutta la settimana, RTL 102.5 ha trasmesso dalla Città dei Fiori, dove il suo Radio Truck ha accolto i protagonisti del Festival della Canzone Italiana. Ogni giorno, la prima radio d’Italia ha raccontato il Festival di Sanremo 2025 attraverso tutti i touchpoint, con grandi ospiti, interviste esclusive e tanta musica con i protagonisti della kermesse canora.

Nella settimana sanremese, RTL 102.5, con #RADIOFESTIVAL, è diventata protagonista nel mondo social con una copertura di oltre 70 milioni di visualizzazioni, creando un importante coinvolgimento del pubblico con oltre 3 milioni di interazioni, un total video views di oltre 43 milioni e il 47% di replays dei Reel su Instagram.

Dal podcast al teatro con "Leggo la Bibbia" di Laura Tanfani

Roma, 21 feb. (askanews) – “Leggo la Bibbia” il divertente e geniale show dell’autrice comica, scrittrice e podcaster Laura Tanfani (1988) debutterà nei teatri d’Italia dal 6 marzo con date a Roma, Milano, Bologna e Ancona. Lo spettacolo racconta la bibbia come un romanzo, da leggere tutto d’un fiato, con guizzi intelligenti, interpretazioni inattese e, soprattutto, facendo ridere. Leggendo storie e leggende della guida spirituale per eccellenza con le lenti dell’attualità e riferimenti alla cultura pop, senza mai essere offensiva.

Tutto nasce dal successo dell’omonimo podcast, nato a sua volta da un progetto social, dove l’autrice nel 2023 inizia a leggere ogni giorno sui suoi account ig e tiktok un passo della Bibbia, la “guida spirituale” per eccellenza, ma anche un libro pieno di storie incredibili e appassionanti, storie di battaglie, amori, famiglie, tradimenti e “magie” che non ha niente da invidiare a fantasy come Harry Potter o Il Signore degli Anelli.

Laura Tanfani (1988) è già nota al pubblico social per il successo di Vita da commessa che l’aveva già consacrata al pubblico social come la “regina delle commesse”, di cui raccontava la vita e le assurde richieste dei clienti, con divertenti vignette e sketch. Successivamente ha pubblicato il libro “Se la mia vita fosse una canzone” edito da Sperling & Kupfer.

Poste, Del Fante, grazie a dipendenti 2025 ancora migliore

Roma, 21 feb. (askanews) – Poste Italiane archivia un 2024 da record e rivede al rialzo gli obiettivi del 2025 grazie al contributo di tutte le linee di business e, soprattutto, al grande lavoro dei suoi 120.000 dipendenti. L’Ad Matteo Del Fante intervistato dal TG Poste ha voluto manifestare la sua gratitudine per i risultati raggiunti, indicando le prossime sfide che attendono il Gruppo. “Questa azienda – ha detto Del Fante – non produce beni fisici ma offre servizi. Se i nostri colleghi operativi e l’azienda tutta non collaborassero non si raggiungerebbero questi numeri. Quando si ottiene pi di quello che ci si aspettava, significa che tutti i colleghi ci hanno messo passione ed la cosa per noi pi importante. Un grazie sulla base di risultati concreti”. Del Fante si poi soffermato sui principali obiettivi per il 2025. “Rimaniamo focalizzati sulla logistica, in particolare sui pacchi – ha continuato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane -. Resteranno importanti i prodotti di risparmio: quest’anno ricorre il 150 anniversario del libretto postale e il centenario del buono fruttifero. Stiamo studiando con Cassa Depositi e Prestiti delle emissioni per celebrare le soluzioni di risparmio pi apprezzate dagli italiani, per un valore di 340 miliardi. Per quanto riguarda la protezione sar un anno molto positivo. Per la nostra offerta di luce e gas il 2025 sar storico perch ci siamo dati l’obiettivo di raggiungere il milione di contratti. Al momento Poste Energia conta 700mila clienti, abbiamo ancora lavoro da fare”, ha concluso Del Fante.

I medici del Papa: "Francesco non è fuori pericolo. Sa di essere grave e vuole si dica verità

Città del Vaticano, 21 feb. (askanews) – Papa Francesco, ricoverato da otto giorni al Policlinico Agostino Gemelli per una polmonite bilaterale, “non è fuori pericolo. Adesso non è in pericolo di vita, ma non è fuori pericolo”. Dopo una settimana di ricovero, l’equipe medica del Gemelli chiarisce pubblicamente le condizioni di salute del Pontefice argentino. Per sua precisa indicazione. “Non facciamo fake news, noi nei bollettini diciamo solo la verità, anche il Papa lo ha sempre fatto. Anzi, è stato lui a chiederci di dire la verità. Quello che si scrive nei bollettini medici è solo la verità”, precisa il prof. Sergio Alfieri dell’equipe del Gemelli. E allora ecco che il primario dello staff che sta seguendo Bergoglio riferisce e certifica che “il Papa sa che la situazione è grave, ma – sottolinea- ha un cuore forte e la testa di un 60enne”.

“Il Papa – ripercorre il sanitario la prima settimana di degenza di Francesco al Gemelli – è stato curato per una forma infettiva” e “come tutti i pazienti di 88 anni” inizialmente “è stato curato a casa per una influenza” e quando “non è stato più possibile curarlo a casa è venuto in all’ospedale”. “Lui non si risparmia, si è affaticato”, aggiunge Alfieri. Ed è anche un bravo paziente: “qui al Gemelli fa tutto quello che deve fare…”.

Papa Bergoglio, assicura il sanitario “sta rispondendo alle terapie, che gli vengono somministrate, non sono state cambiate ma potenziate”. Inoltre “ha un respiro spontaneo, si alimenta, non è attaccato a nessun macchinario, quando ha bisogno mette i naselli per un po’ di ossigeno”, sottolinea ancora il primario del Gemelli.

Lo sguardo ora è al futuro. Quanto rimarrà in ospedale? Come cambieranno i suoi programmi? Come potrà convivere con i problemi di salute nel quotidiano? “Il Papa resterà in ospedale fino a quando saranno terminate le cure ospedaliere, cioè almeno tutta la prossima settimana”. E se non si rimetterà, come proseguirà il decorso a Santa Marta? “Intanto diciamo che si rimetterà e tornerà a Santa Marta. Noi lavoriamo per curare il paziente. La parte cronica resterà, la parte acuta sarà risolta. Perché, lo ripeto, la malattia cronica rimane, il Papa lo sa, ha detto ‘mi rendo conto che la situazione è grave’, a volte gli manca il respiro e la sensazione non è piacevole per nessuno”.

Il rischio maggiore, dunque, resta la sepsi. “Il Papa, che ha un cervello più grande di quello di tutti noi messi insieme, sa che è in pericolo. Cosa può capitare? Che questi germi, che oggi sono localizzati nei polmoni, nonostante tutte le terapie” passino nel sangue. A quel punto “una sepsi sarebbe difficile da curare”. “Il vero rischio è che i germi passino nel sangue. Oggi non ci sono, ma è quello il rischio più grande”.

Milence, il primo hub di ricarica per camion elettrici in Italia

Bagnolo San Vito (Mn), 21 feb. (askanews) – Segna un passo storico per il sistema del trasporto su gomma a lunga distanza l’inaugurazione del primo hub di ricarica per camion elettrici in Italia realizzato da Milence a Bagnolo San Vito, in provincia di Mantova, lungo la tratta Bologna-Bolzano, sull’Autostrada del Brennero. Con colonnine di ricarica rapida da 400 kw, l’hub in una posizione strategica per i flussi del traffico merci sulla direttrice Nord-Sud, il corridoio Scandinavo-Mediterraneo.

Per il mercato del trasporto elettrico a lungo raggio, che si prevede in rapida crescita, saranno necessari entro il 2030 oltre 11mila punti di ricarica, di cui 488 in Italia. Con questo primo hub Milence, che ne punta a realizzare 1.700 gi entro il 2027, invita le aziende di trasporto italiane a puntare sull’elettrico.

“Il nostro messaggio che siamo pronti – afferma Roel Vissers, Chief Commercial Officer di Milence -. E anche le societ di trasporto dovrebbero essere pronte a fare i loro primi investimenti nella mobilit elettrica. E’ importante che si inizi gi da oggi ad imparare: si tratta di un investimento per il futuro. E crediamo davvero che se si fanno oggi i primi passi, i vantaggi arriveranno nei prossimi anni perch si sar gi sperimentato e imparato come gestire il trasporto elettrico pesante”.

Per volume di traffico merci e posizione geografica l’Italia di importanza strategica nel sistema del trasporto elettrico europeo. “La nostra strategia di sviluppo – spiega Vissers – di costruire una rete europea, di cui l’Italia sar una parte molto importante. Iniziamo dal nord Italia, dove circola il maggior numero di camion elettrici. La nostra strategia di rete quella di collegare tutti i grandi hub logistici e di trasporto d’Europa, compresi tutti i porti e gli aeroporti. Quindi per il nord Italia mi aspetto che nei prossimi anni costruiremo ovunque tra i 5 e i 10 hub di ricarica per mezzi di trasporto pesante”.

I punti di ricarica Milence, che una joint venture tra Daimler Truck, Traton group e Volvo Group, sono progettati per offrire ai conducenti di camion elettrici una serie di servizi per rendere la sosta confortevole e sicura, con punti di ristoro, aree relax, parcheggio sicuro in aree di sosta protette e persino, in alcune sedi, palestra e docce.

La Spezia si candida a Capitale Italiana della Cultura 2027

La Spezia, 21 feb. (askanews) – La Spezia tra le dieci citt finaliste per aggiudicarsi il titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2027”. La citt ligure, che da sempre legata a doppio filo al mare, basta pensare al suo grande porto, all’Arsenale della Marina militare o al Miglio Blu, distretto nautico d’eccellenza che ospita alcuni tra i pi importanti cantieri al mondo, si candidata a “Capitale Italiana della Cultura 2027” puntando proprio su una visione ispirata al mare, con un dossier chiamato “Una cultura come il mare”. che non solo una metafora ma un obiettivo concreto, una spinta verso uno sviluppo basato su bellezza, sostenibilit ed inclusione.

“Il mare per noi – spiega il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – una fonte di ricchezza ma anche una fonte culturale ed importante perch cambiano le persone che abitano la citt, che abitano il Golfo e che lavorano nel Golfo, e bisogna avere un filo conduttore comune che la cultura, che lega tutti e ci d una prospettiva. Innovazione tecnologica, sostenibilit ambientale, economia e tante attivit culturali: questo un mix vincente e lo stiamo gi collaudando con il grande boom del turismo ma anche con il grande boom occupazionale che stiamo avendo. Siamo al massimo storico, al 70%, di occupazione e al minimo di disoccupazione. Non troviamo persone che vanno a lavorare e quelle che vengono ad abitare qua, che sono tante, cercano per anche qualcosa di pi e quel qualcosa di pi la cultura, che ci unisce, ci d valori, ci d un futuro, per creare una comunit sempre pi umana e meno virtuale e disumana come si sta vedendo proprio in questi mesi”.

La Spezia si propone cos di diventare un grande laboratorio di innovazione culturale, capace di aprire nuovi orizzonti per la citt-mare, rileggendo il passato attraverso strumenti contemporanei e offrendo a tutti un accesso pi diretto alla cultura. Progetti come il rilancio del Premio del Golfo per giovani artisti, i percorsi di welfare culturale e Amphiorama, un museo diffuso che parte dal mare e guarda al futuro, sono solo alcuni esempi di questo cammino.

“E’ una prospettiva – aggiunge il sindaco Peracchini – di grande sviluppo, innovazione e sostenibilit ambientale. Quindi una citt che guarda al futuro con carte importanti, con il filo che ci lega, quello della cultura, che ci aiuta a guardare il futuro in un modo nuovo, un modo pi umano”. Una citt che negli ultimi anni ha investito tanto sulla cultura, ben prima della candidatura a “Capitale Italiana della Cultura 2027”.

“A prescindere dalla candidatura futura – racconta la dirigente Servizi Culturali del Comune della Spezia Rosanna Ghirri – si sono iniziati tantissimi progetti in ambito culturale di valorizzazione e di innovazione di tutte le strutture culturali, come musei, biblioteche, teatro e cinema. E quindi, quando poi uscito il bando del Ministero della Cultura, la candidatura sorta spontanea: avevamo tutto e dovevamo scegliere la fiamma ispiratrice. La fiamma ispiratrice l’abbiamo trovata nel mare, anche perch gi da anni si stava curando questo progetto ‘Miglio Blu’, e dal mare quindi la cultura si diffonde. La cultura la vera protagonista del nostro dossier, che tiene conto anche di tutti i parametri posti dal bando, tra cui il rispetto dell’Agenda 2030 con le tematiche di inclusione e sostenibilit e quindi riteniamo di aver risposto a tutti i requisiti del bando e siamo orgogliosi del nostro dossier”.

I medici del Policlinico Gemelli: il Papa non è ancora fuori pericolo

Città del Vaticano, 21 feb. (askanews) – Il Papa è fuori pericolo? “No, non è fuori pericolo”: lo ha detto il professor Sergio Alfieri, durante un briefing al Gemelli sulle condizioni di salute di Papa Francesco, ricoverato da 8 giorni per una polmonite bilaterale.

“Il Papa è stato curato per una forma infettiva” e “come tutti i pazienti di 88 anni” che inizialmente “è stato curato a casa per una influenza” e quando “non è stato più possibile curarlo a casa è venuto in all’ospedale”. “Lui non si risparmia, si è affaticato”, ha spiegato Alfieri, del Policlinico Gemelli, che sta seguendo Francesco durante il suo periodo di ricovero per una polmonite bilaterale. “La bronchite asmatica rimane, la malattia cronica rimane. Lui si rende conto che la situazione è grave. A volte gli manca il respiro”: ha spiegato Alfieri, aggiungendo: “Lui però  è avanti a noi – ha
detto – ma ha la testa di un sessantenne, un cinquantenne”.

Schlein, Meloni si dissoci dal raduno dei neofascisti Cpac a Washington

Roma, 21 feb. (askanews) – “Persino Bardella ha annullato la sua partecipazione dopo questo fatto, ci chiediamo dove voglia portare l’Italia Giorgia Meloni, nella sua incapacità di scegliere tra la maglietta dell’Italia e il cappellino di Trump. Altro che ‘ponte’ con gli Usa, si sta dimostrando già una vassalla. Abbia la decenza di dissociarsi da questo raduno neofascista per fare, una volta tanto, gli interessi dell’Italia”. Lo dice la segretaria Pd Elly Schlein.

“La presidente del Consiglio Giorgia Meloni – aggiunge – da giorni non dice una parola sugli insulti e gli attacchi frontali di Trump all’Ucraina e all’Unione europea, non ha il coraggio di prendere una posizione, non riesce a difendere gli interessi italiani ed europei perché non vuole scontentare la nuova amministrazione americana. Addirittura apprendiamo dalla stampa che la presidente Meloni sta valutando di non partecipare alla riunione del G7 di lunedì e sta invece pensando di andare alla conferenza trumpiana Cpac, dove Steve Bannon ha concluso il suo intervento con il saluto nazista, come aveva fatto già Musk qualche settimana fa”.

Rugby, Sei Nazioni: ecco il XV dell’Italia per la Francia

Roma, 21 feb. (askanews) – Il Ct della nazionale italiana di rugby, Gonzalo Quesada, ha annunciato la formazione azzurra che domenica 23 febbraio, allo Stadio Olimpico di Roma, affronterà la Francia nella terza giornata del Sei Nazioni 2025.

Due i cambi nel quindici di partenza rispetto alla vittoria sul Galles di due settimane fa. Tallonatore titolare partirà Gianmarco Lucchesi al posto di Nicotera, mentre tra i tre-quarti il posto dell’infortunato Ioane verrà preso da Simone Gesi. In panchina sei avanti e 2 tre-quarti col ritorno di Mirko Spagnolo e l’inserimento a foglio gara di Giosuè Zilocchi e Riccardo Favretto. Dirigerà il match l’inglese Karl Dickson.

Questa la formazione: Allan, Capuozzo, Brex, Menoncello, Gesi, Garbisi, Page-Relo, Cannone, Lamaro, Negri, Ruzza, Cannone, Ferrari, Lucchesi, Fischetti. A disposizione Nicotera, Spagnolo, Zilocchi, Favretto, Zuliani, Vintcent, Garbisi, Trulla

Le due squadre si affronteranno per la cinquantesima volta nel match che metterà in palio il Trofeo Garibaldi. L’ultimo precedente in ordine cronologico, nel febbraio 2024, è l’unico pareggio nella partita disputata a Lille con il calcio piazzato last minute di Paolo Garbisi finito sul palo che ha confermato il risultato di 13-13.

Kiev: Mosca vuole proclamare la vittoria il 24 febbraio (terzo anniversario dell’invasione)

Roma, 21 feb. (askanews) – La Russia vuole dichiarare il 24 febbraio, terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, come il giorno della vittoria” su Kiev e la Nato: è quanto riportano il sito di Kyiv Independent e altri media ucraini, citando fonti dei servizi segreti ucraini.

Secondo i servizi segreti militari la propaganda russa ha ricevuto istruzioni di promuovere una “narrativa della vittoria” nella data simbolica del 24 febbraio per minare il morale di Kiev e dipingere gli alleati dell’Ucraina come “nemici della pace”. La campagna propagandistica includerebbe slogan come “L’Occidente ha tradito l’Ucraina”, “Ne a Mosca né a Washington importa l’opinione degli ucraini e degli europei” o “Il governo ucraino è illeggittimo” – un punto quest’ultimo su cui negli ultimi giorni ha battuto anche la stessa Casa Bianca.

In una serie di messaggi sul suo profilo di Truth Social il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tacciato l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky di “dittatore senza elezioni”, accusandolo di aver fatto “un pessimo lavoro” e invitandolo a “muoversi (a trattare con Mosca) o non gli rimmarrà più alcun Paese”.

Sci, Brignone: "Tosta, ma sapevo che avrei fatto un bella gara"

Roma, 21 feb. (askanews) – La quindicesima vittoria in Coppa del Mondo in gigante arriva per Federica Brignone otto giorni dopo la conquista del titolo iridato. Nel mezzo l’influenza, la malattia, la debolezza e magari anche qualche dubbio. Completamente fugato in pista: Fede è ancora una volta imbattibile tra le porte larghe.

“Oggi è stata una giornata, un periodo tosto. Ho fatto di tutto per riposare e recuperare al 100%: credo che nella mia vita non mi era mai capitato di stare sei giorni costretta a casa senza fare nulla. E’ stato complicato, mi sembrava di non guarire mai e ringrazio chi mi ha seguito in questi giorni. Ma ero consapevole di sciare bene e sapevo che concentrando le energie sulle due manche avrei potuto raccogliere un bel risultato. Sono contentissima, è stata una gara particolare: praticamente non ho fatto riscaldamento e prima della prima manche mi sembrava di non avere energie. Dopo la discesa mi sembrava meno peggio di quanto mi aspettassi; forse riattivarmi dopo sei giorni ko mi ha aiutato. Oltretutto oggi è pure il compleanno di mio papà Daniele, ora vedo di fargli gli auguri. Robinson sta sciando alla grande, attacca sempre ed è un osso duro. Io ho fatto un po’ fatica a prendere il ritmo nella parte alta della prima manche, poi nella seconda ho voluto attaccare a tutta: ‘Come va, va’, mi sono detta”.

Il successo di Sestriere permette di consolidare il primo posto nella classifica generale, considerando l’uscita di Lara Gut.

“Voglio vivere gara per gara: ero preoccupata per via della malattia ma volevo esserci, dopo il Mondiale mi sentivo in dovere di fare una bella gara davanti al pubblico italiano. Tomba è a 10 podi? Vabbè, ciao… non lo raggiungerò mai. L’ho già detto ad Alberto”.

Sci, Meravigliosa Brignone: vince il gigante al Sestriere

Roma, 21 feb. (askanews) – Federica Brignone regala un’altra meraviglia e vince anche il primo dei due giganti del Sestriere. Nonostante l’influenza che l’ha bloccata dopo i trionfali mondiali di Saalbach, nonostante la stanchezza: Fede è ancora una volta stratosferica e centra la 33esima vittoria in Coppa del Mondo della carriera, la sesta della stagione, settima considerando anche lo splendido oro della scorsa settimana.

Nella prima gara da campionessa del mondo, Brignone impartisce lezioni di sci a tutte, scalzando dal primo posto un’indomita Alice Robinson che conduceva i giochi a metà gara. Perfetta, esemplare, eccezionale: diventa ormai difficile trovare aggettivi adatti al cammino della 34enne valdostana che prosegue a macinare record su record. Detto delle 33 vittorie per confermarsi la meno giovane vincitrice di Coppa del Mondo, Brignone vede salire a quota 78 il bottino dei podi. Un successo che oltretutto vale molto, moltissimo, anche in ottica Coppa del Mondo: l’uscita in prima manche di Lara Gut consente all’azzurra di incamerare 100 punti puliti di vantaggio, per issarsi a quota 899 con 170 lunghezze di margine sull’elvetica; terza è Zrinka Ljutic (651). Robinson resta invece leader della classifica di gigante con 380 punti, seguita da Sara Hector (341) con Brignone terza con 300.

Il successo di Brignone è certificato dal 2’12″69 del cronometro, con tanto di miglior tempo nella seconda manche ed un vantaggio di 0″40 su Robinson e di ben 1″57 sulla norvegese Thea Louise Stjernesund, con ljutic (1″85) e Hector (1″97) uniche altre a mantenere un divario al di sotto dei due secondi da Brignone.

Buona prova per Sofia Goggia che mantiene il tredicesimo posto della prima manche per ritrovare confidenza tra le porte larghe con 2″85 di svantaggio, mentre Marta Bassino è 18esima (+3″96) con Asja Zenere (4″54) 23esima; per entrambe qualche posizione ceduta sul terreno nella seconda discesa. E domani si replica, con una seconda sfida tra le porte larghe della Kandahar Giovanni A.Agnelli: prima manche alle 11, seconda alle 14:00.

Mostra “En Route” alla Biblioteca Apostolica Vaticana

Roma, 21 feb. – La mostra “En Route”, di cui Intesa Sanpaolo Partner e ospitata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana fino al 31 dicembre 2025, tratta il tema del viaggio come metafora di esplorazione culturale, artistica e umana. Il progetto espositivo, curato da don Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo, Francesca Giannetto e Delio V. Proverbio, propone circa cinquanta opere provenienti dalle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana, insieme a installazioni di tre creativi di fama internazionale: Lorenzo Jovanotti Cherubini, Maria Grazia Chiuri e Kristjana S. Williams. Chiude il percorso, l’opera tessile “Mappa” di Alighiero Boetti, proveniente dalla collezione di Intesa Sanpaolo e precedentemente esposta alle Gallerie d’Italia a Napoli.

Conference League, agli ottavi Panathinaikos – Fiorentina

Roma, 21 feb. (askanews) – Sorteggio degli ottavi agrodolce per la Fiorentina in Conference In comizio Berlino si augura un alleato di coalizione e non due. Tra Panathinaikos e Borac sarebbe stato meglio pescare i bosniaci, invece ci saranno i greci. Di buono in compenso c’è che il Chelsea, grande favorito per la vittoria finale, è finito dall’altra parte del tabellone. Chi passa tra Fiorentina e Pana sfiderà la vincente di Celje-Lugano con in palio un posto in semifinale contro chi avrà la meglio tra Real Betis-Vitoria Guimaraes e Jagiellonia-Cercle Bruges.

Questi gli altri accoppiamenti, col Chelsea di Maresca che affronterà il Copenaghen e nell’eventuale quarto una tra Molde e Legia. L’ultimo settore del tabellone vedrà di fronte Pafos e Djurgarden. Chi passa se la vedrà con la vincente di Borac-Rapid Vienna. Si gioca, con andata in casa delle squadre che hanno vinto il playoff, il 6 e 13 aprile. Quarti in programma il 10 e 17 aprile, semifinali l’1 e 8 maggio. Finalissimail 28 maggio a Breslava, in Polonia.

Conference League, gli ottavi di finale

Jagiellonia – Cercle Bruges Molde – Legia Varsavia Celje – Lugano Pafos – Djurgarden Panathinaikos – FIORENTINA Borac – Rapid Vienna Betis Siviglia -Vitoria Guimaraes Copenaghen – Chelsea

Inter, Inzaghi: "Vogliamo regalarci un sogno"

Roma, 21 feb. (askanews) – Ai canali ufficiali del club nerazzurro, intanto, ha parlato Simone Inzaghi, subito dopo l’abbinamento col Feyenoord: “Torniamo a giocare la Champions League, affrontiamo una squadra con una grande storia e che gioca in uno stadio con un ambiente infuocato – ha detto l’allenatore -. Sappiamo che sarà una sfida importante, siamo pronti a dare il massimo. Abbiamo lavorato duramente per arrivare fin qui e vogliamo continuare a fare bene in questa competizione. La nostra squadra ha dimostrato di avere carattere e determinazione, e ci prepareremo al meglio per affrontare ogni partita. L’obiettivo è passare il turno provare a regalarci un sogno in questa competizione”.

L’educazione emotiva, una rivoluzione culturale gentile

Roma, 19 Feb. – Se possiamo insegnare l’inglese ai bambini delle elementari, perch non possiamo fare lo stesso con l’educazione emotiva? . Gabriele Plumari, manager e autore di narrative psicopedagogiche, ha ben chiaro il tipo di approccio che, al giorno d’oggi, sarebbe indispensabile tra giovani e adolescenti. Nei suoi libri, infatti, l’autore affronta i drammi adolescenziali per proporre una rivoluzione educativa e culturale, ma che possa essere alla portata di tutti. Si tratta di un’educazione non solo della mente, ma soprattutto del cuore racconta Plumari: i suoi libri, “Paolo e i Quattro Mostri” e “10 – La Perfezione dell’Imperfezione” fanno immergere i suoi lettori in un mondo vero e diretto, fatto di dolore, di sofferenza, ma anche di rinascita e speranza. Nel primo libro, Paolo cresce in un ambiente crudele, segnato da abusi sessuali, violenza fisica e bullismo. L’unico conforto il cibo, che diventa il suo “quarto mostro”. Questi mostri, metafora delle sue dipendenze e traumi, lo accompagnano fino all’et adulta, trasformandolo in una persona che perpetua la stessa violenza subita. Ma grazie all’amore e al supporto, “le catene di odio” possono essere spezzate.

Nel secondo libro, invece, si parla di Marta, un’adolescente brillante e disciplinata, che insegue la perfezione in ogni aspetto della sua vita: a scuola, nella danza e persino nel controllo del cibo. Cresciuta in una famiglia ossessionata dal successo e dall’apparenza, si trova schiacciata sotto il peso di standard irrealistici. un viaggio tra pressioni sociali e complessit dell’adolescenza, ma che permette una profonda riflessione sul concetto di felicit. I miei libri non sono semplici racconti – spiega Plumari – ma degli specchi che riflettono la realt di oggi. Gli adolescenti devono affrontare sempre pi drammi, e spesso si ritrovano ad “affogare” nella loro solitudine. Vorrei davvero che ci fosse un cambiamento, che pu avvenire solo attraverso l’impegno di noi adulti . Dietro le sue storie, infatti, c’ un progetto pi grande: il sogno di una rivoluzione educativa. Secondo Plumari, infatti, ci sarebbe la necessit di introdurre dei percorsi di educazione sentimentale nelle scuole, supportati dalla presenza di terapeuti che possano fungere da ponte tra insegnanti, genitori e alunni. La nostra societ sempre pi connessa, ma sempre pi fragile – sottolinea l’autore – e i nostri ragazzi si ritrovano soli, i genitori e i docenti sono spesso impreparati ad affrontare le nuove sfide emotive. Vorrei un mondo in cui i problemi fossero prevenuti attraverso un cambiamento culturale e scolastico, in cui ogni bambino possa essere accolto e guidato verso una crescita emotiva consapevole . La sua scrittura evidenzia come una maggiore consapevolezza emotiva potrebbe prevenire molti dei drammi che popolano le cronache: suicidi, violenze, isolamento e disturbi psicologici.

Per Plumari, la chiave formare una generazione capace di affrontare le difficolt con empatia e resilienza, rompendo il ciclo di sofferenza che troppo spesso caratterizza la crescita. L’anima creativa del manager, inoltre, ha uno stile ben preciso, basato sulla semplicit e la chiarezza. Vorrei raggiungere tutti, anche chi non legge abitualmente. Non mi interessa impressionare con lo stile. Mi interessa che il mio messaggio arrivi forte e chiaro, e che sia capace di sostenere i bambini pi vulnerabili, di formare genitori pi consapevoli e di aiutare gli insegnanti a gestire la complessit delle nuove generazioni. Dietro ogni tragedia c’ l’opportunit di riscatto, e dietro ogni difficolt si nasconde una possibilit di crescita , aggiunge Plumari, convinto che una rivoluzione “gentile” sia indispensabile, ma perfettamente attuabile. Basta solo volerlo. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi .

Mattarella a Tokyo dal 3 marzo, cooperazione cresce

Roma, 21 feb. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita di Stato in Giappone dal 3 al 9 marzo. Il viaggio di Mattarella, che lo scorso novembre era stato in Cina, colma una “lacuna” temporale dal momento che l’ultimo capo dello Stato italiano a recarsi in Giappone era stato Giorgio Napolitano, quasi 16 anni fa. Ma soprattutto, fanno notare fonti diplomatiche, giunge al culmine di un periodo nel quale si sono intensificate le relazioni bilaterali e la cooperazione economica, nel quadro dell’accordo di partenariato strategico che risale al mesi di gennaio del 2023, rafforzato con il Piano d’azione bilaterale 2024-2027 approvato in occasione del G7 di Fasano.

Mattarella atterrerà a Tokyo lunedì 3 marzo, nei due giorni successivi si concentrano gli incontri con le autorità istituzionali e politiche giapponesi. Nella mattinata di martedì sarà ricevuto al palazzo imperiale dall’imperatore Naruhito, nel pomeriggio invece sono in agenda i colloqui con gli speaker dei due rami del parlamento; mercoledì è previsto un discorso del presidente in occasione di un incontro con i vertici della Keidanren (Japan Business Federation, in sostanza la Confindustria nipponica) ed esponenti dell’imprenditoria giapponese e italiana. Nel pomeriggio Mattarella avrà un colloquio con il primo ministro Kishida Fumio. Nei giorni successivi si trasferirà a Kyoto, l’antica capitale, per poi concludere la settimana a Hiroshima, città martire della bomba atomica, dove sono previsti altri appuntamenti di grande significato: la cerimonia con la deposizione di una corona di fiori al Memoriale della Pace e l’incontro con alcuni sopravvissuti ai bombardamenti atomici nella sede dell’associazione Nihon Hidankio, che si batte per l’abolizione delle armi nucleari e che ha ricevuto il Nobel per la Pace nel 2024.

Seconda economia dell’Asia e quarta nel mondo, secondo le statistiche ufficiali sul prodotto interno lordo, il Paese del Sol Levante è un pilastro della rete di alleanze globali “occidentali” imperniata sulla leadership degli Stati Uniti. E i punti in comune che la visita del capo dello Stato metterà in evidenza si dipanano a partire dalle “comuni valutazioni” sui grandi dossier geopolitici del momento e dall’accresciuta attenzione dell’Italia rispetto al quadrante asiatico. Dal punto di vista economico, i dati parlano di circa 150 imprese italiane impegnate in Giappone e 380 aziende giapponesi in Italia. La presenza italiana in Giappone non si sostanzia solo con le attività legate a settori tradizionali dell’export come moda, design ed agroalimentare ma anche nel settore delle tecnologie. Il punto più alto della cooperazione industriale e tecnologica è forse rappresentato dalla partecipazione di Italia e Giappone, insieme al Regno Unito, al progetto Gcap per la realizzazione di un cacciabombardiere di sesta generazione.

Non è prevista la firma di protocolli o memorandum ma la visita di Mattarella in Estremo Oriente, nelle intenzioni del Quirinale, può aprire ulteriori prospettive di crescita, per il futuro, della cooperazione fra i due Paesi. E in un’epoca in cui i conflitti armati in corso e il recente rilancio del tema dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno e possono avere in futuro ricadute negative nello sviluppo del commercio internazionale, una maggiore apertura dei mercati asiatici ai prodotti italiani e dell’Italia agli investitori asiatici è una delle possibili strade da seguire per rispondere alle sfide dell’attualità.

Tv, arriva "Belcanto" la serie evento Rai con Vittoria Puccini

Roma, 21 feb. (askanews) – Intrighi e passioni sullo sfondo dell’Italia dell’800 in “Belcanto”, la nuova serie evento Rai diretta da Carmine Elia con Vittoria Puccini e Carmine Recano, che andrà in onda su Rai 1 da lunedì 24 febbraio per quattro prime serate.

Tre donne – Maria (Vittoria Puccini) e le sue figlie Antonia e Carolina (Caterina Ferioli e Adriana Savarese) – unite da una forte passione per la musica e da un ancor più grande desiderio di rivalsa, fanno il loro ingresso nel mondo dell’Opera. Ma sulle loro vite grava un terribile segreto che Maria custodisce da sempre e che persino Antonia e Carolina ignorano; un segreto la cui scoperta potrebbe stravolgere per sempre il loro rapporto.

Nel cast, accanto a Vittoria Puccini e Carmine Recano, troviamo volti storici e nuove promesse della serialità italiana: Giacomo Giorgio, Caterina Ferioli, Adriana Savarese, Vincenzo Ferrera, Andrea Verticchio, Nicolò Pasetti, Serena De Ferrari con Antonio Gerardi, Andrea Bosca e Andreas Pietschmann.

La serie racconta la storia di Maria (Vittoria Puccini) e delle sue figlie, Antonia (Caterina Ferioli) e Carolina (Adriana Savarese), e della loro fuga da Napoli per liberarsi dall’oppressione del violento marito di Maria, Iginio (Antonio Gerardi), e inseguire il sogno del canto a Milano.

Le tre donne sono destinate a entrare nel mondo dorato e spietato dell’Opera di metà ‘800, ma dovranno scontrarsi con inganni, tradimenti e passioni travolgenti. Maria, segnata da un misterioso segreto che nasconde alle figlie, spinge Antonia verso il successo, ma la ribelle Carolina sembra possedere una forza e un carisma che nessuno aveva previsto. Sospese tra sogni di fama, gelosie e lotte di potere, si troveranno a confrontarsi con la durezza del mondo che hanno scelto. Belcanto è una storia di lotta per la libertà, che spinge le protagoniste a sfidare non solo il destino, ma anche loro stesse.

Pecoraro Scanio: Tre anni di Ambiente in costituzione

Roma, 21 feb. – “Sono passati tre anni dalla storica modifica dell’articolo 9 della Costituzione, che ha riformato per la prima volta i principi fondamentali inserendo la tutela dell’ambiente, della biodiversit e degli ecosistemi, con un esplicito riferimento alle future generazioni e alla protezione degli animali. Ma il cambiamento di un articolo costituzionale, per quanto importante, non basta: occorre applicare concretamente questi principi e adeguare il quadro normativo di Stato ,Regioni e Comuni alla nuova Costituzione.”

quanto dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, gi Ministro dell’Ambiente e Presidente della Fondazione UniVerde, e promotore della popolare petizione per sostenere la riforma,sottolineando l’urgenza di un’azione concreta da parte delle istituzioni: “Il Parlamento e il Governo devono creare subito – perch gi tardi – una commissione ad hoc per aggiornare le leggi dello Stato, affinch siano coerenti con il nuovo dettato costituzionale. Se la Costituzione prevede una maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente e della salute, come confermato anche dalla riforma dell’articolo 41, allora le normative devono essere adeguate di conseguenza.”

Pecoraro Scanio ringrazia inoltre i tanti Comuni italiani che, rispondendo all’appello della Fondazione UniVerde, della Rete dei Comuni Sostenibili e di molte personalit, hanno gi iniziato a modificare i propri statuti per allinearli ai nuovi principi costituzionali. “Alcuni Comuni hanno gi agito, ma serve una spinta decisa affinch tutti recepiscano questo cambiamento nei propri regolamenti, rendendo la tutela dell’ambiente un impegno concreto e prioritario.”

Infine, l’ex Ministro ribadisce che “non ci sar una vera transizione eco-digital – ovvero un processo di trasformazione ecologica e digitale – senza un’attenzione seria all’ambiente, alla biodiversit e agli ecosistemi. Non possiamo lasciare alle future generazioni un pianeta in condizioni di invivibilit. Dobbiamo agire con determinazione, affinch i principi costituzionali diventino realt nella legislazione e nella governance del Paese.

Scuola Servizio Civico, Rutelli: oggi salto di qualit

Roma, 21 feb. (askanews) – “La Scuola di Servizio Civico aveva formato parecchie decine di giovani e di questi diversi avevano svolto da allora delle funzioni preziose nelle amministrazioni pubbliche. Oggi facciamo un salto di qualit, perch l’universit La Sapienza e Unitelma, l’universit telematica, con quindi la possibilit di seguire i corsi anche da altre citt, ci permetteranno di formare tante e tanti giovani che si metteranno al servizio delle nostre comunit per migliorare le citt, migliorare le amministrazioni, migliorare la qualit della vita”.

Lo ha detto il presidente della Scuola di Servizio Civico Francesco Rutelli presentando il Corso di Alta Formazione “Le citt del futuro. Migliorare le Amministrazioni, Migliorare le citt”, nato da una partnership tra Sapienza Universit di Roma, Scuola di Servizio Civico e Universit telematica Unitelma Sapienza. Il corso multidisciplinare former competenze specifiche attraverso un approccio intersettoriale nei diversi comparti delle amministrazioni pubbliche, grazie al contributo di docenti di eccellenza.

La famiglia Bibas denuncia Israele per la morte dei due bambini: Netanyahu non ci ha neanche chiesto scusa

Roma, 21 feb. (askanews) – La famiglia Bibas in un video ha denunciato la “responsabilità di Israele” per la morte dei loro due bambini e ha detto di “aspettare” il ritorno di Shiri. “Stiamo ancora aspettando Shiri e siamo estremamente preoccupati per lei”, ha detto Ofri Bibas Levy, sorella di Yarden Bibas, in un video pubblicato su X dal Forum delle famiglie degli ostaggi e degli scomparsi.

Denunciando la “responsabilità di Israele” nella morte dei bambini Ariel e Kfir Bibas, i cui corpi sono stati restituiti ieri, Bibas Levy ha ricordato che lo Stato ebraico si era impegnato a “riportarli a casa vivi”. “Primo ministro Benjamin Netanyahu, non abbiamo nemmeno ricevuto le sue scuse in questi tempi difficili”, ha aggiunto. “Non stiamo cercando vendetta adesso, vogliamo Shiri”.

World Radio Day 2025: una giornata da record per la Radio

Roma, 21 feb. (askanews) – Il World Radio Day 2025, organizzato da Radio Speaker, si è chiuso con un grande successo. Oltre 3.000 partecipanti registrati, tra speaker, professionisti, aziende del settore e appassionati di radio, hanno riempito il 20 febbraio, il Talent Garden Calabiana di Milano per un’intera giornata dedicata al mondo della radio.

Dalle 10:00 alle 19:00, la Main Room ha visto alternarsi i più grandi nomi della radio italiana, mentre la Sala Workshop è stata il punto di riferimento per momenti di formazione e incontri con esperti del settore. Un evento in crescita rispetto all’anno scorso, nonostante il cambio di data dal 13 al 20 febbraio, spostamento reso necessario per non sovrapporsi con il Festival di Sanremo.

Con la conduzione di Giorgio d’Ecclesia, CEO & Founder di Radio Speaker, accompagnato da Chicco Giuliani, Alessandro Sansone, Alessandra Bellotti e Raffaele Pappadà, sul palco si sono alternate tutte le star della radio tra cui Albertino, Giuseppe Cruciani, Marco Mazzoli con lo Zoo di 105, Pippo Pelo, Pierluigi Pardo, Nicola Savino, Rossella Brescia, Claudio Cecchetto e molti altri. Oltre alle interviste, ci sono stati momenti di spettacolo, coreografie e monologhi come quelli di Umberto e Damiano o di Wad.

Il World Radio Day 2025 è stato seguito anche online, con la diretta streaming che ha registrato oltre 10.000 visualizzazioni tra diretta e social con migliaia di interazioni.

A chiudere l’evento è stata la consegna del Premio “EarOne Top of the Year 2024”, assegnato al brano più trasmesso dalle radio italiane nell’ultimo anno. Maurizio Gugliotta, CEO di EarOne, ha premiato i The Kolors per il successo di “KARMA”, come brano più trasmesso in radio nel 2024.

Sul palco, Stash ha ribadito il ruolo centrale della radio per gli artisti, dichiarando: “Per progetti come il nostro la radio è la locomotiva, questo è un segnale gigantesco perché è grazie alla radio se noi riusciamo ad arrivare nella vita delle persone e questo è il goal più importante per un artista.”

Il World Radio Day ha dimostrato quanto la radio sia ancora forte, seguita e amata da milioni di italiani. L’industria radiofonica si è unita il 20 febbraio per celebrare e valorizzare un unico brand: la radio. Questo il messaggio principale emerso durante tutta la giornata al Talent Garden Calabiana al World Radio Day che torna a febbraio 2026.

Lettera opposizioni a La Russa: urgente Meloni in aula al Senato

Roma, 21 feb. (askanews) – I presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione a Palazzo Madama hanno scritto una lettera al presidente del Senato Ignazio La Russa per sollecitare, alla luce degli ultimi avvenimenti politici, la presenza della presidente del Consiglio in aula al ‘Premier time’.

“Ci aspettiamo – spiegano – che alla ripresa dei lavori del Senato, già martedì, sia convocata una Conferenza dei Capigruppo per calendarizzare, quanto meno e quanto prima, la presenza in Aula della Presidente del Consiglio che come da Regolamento e prassi si sottoponga alle istanze parlamentari durante il Premier time”.

(segue)

Assemblea parlamentare Mediterraneo, Giulio Centemero nuovo presidente

Roma, 21 feb. (askanews) – Il deputato Giulio Centemero è il nuovo presidente dell’Assemblea parlamentare del Mediterraneo. La sua proclamazione è avvenuta poco fa in Aula gruppi della Camera, nella sessione conclusiva della conferenza che, ieri e oggi, ha riunito a Montecitorio circa 250 delegati da oltre 30 Paesi, aperta ieri dal Presidente della Camera Lorenzo Fontana.

La PAM è l’organizzazione internazionale creata nel 2006, risultato di quindici anni di cooperazione tra gli Stati della regione Euro-Mediterranea, nel quadro del processo conosciuto col nome di “Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione nel Mediterraneo – CSCM”, lanciato a Malaga nel 1992.

Presbiopia e ipermetropia, la soluzione chirurgica

Roma, 21 feb. – Con l’avanzare dell’et, la vista subisce un naturale calo di efficienza. Uno dei problemi pi comuni la presbiopia, che si manifesta intorno ai 40-45 anni e comporta una progressiva difficolt nella lettura da vicino. “Si tratta di un difetto inevitabile – spiega il Dott. Domenico Berardi, specialista in oculistica – e con il tempo, intorno ai 50-55 anni, si pu aggiungere anche l’ipermetropia senile, che compromette la visione da lontano”. Questi disturbi possono presentarsi sia in soggetti senza difetti visivi pregressi sia in chi gi soffre di miopia, astigmatismo o ipermetropia giovanile. Oggi, grazie ai progressi della chirurgia oftalmica, esistono soluzioni definitive per eliminare la dipendenza da occhiali o lenti a contatto. “Nei giovani si pu intervenire con il laser – prosegue Berardi – ma dopo i 40 anni la tecnica pi efficace la chirurgia facorefrattiva. Questo intervento consiste nella rimozione del cristallino naturale, sostituito con una lente artificiale, eliminando qualsiasi difetto visivo in modo permanente”. A differenza del laser, questa procedura definitiva, in quanto il cristallino artificiale non subisce le modificazioni tipiche dell’invecchiamento. Inoltre, previene l’insorgenza della cataratta, patologia legata all’opacizzazione del cristallino, rendendo superflua un’eventuale operazione futura. L’intervento di chirurgia facorefrattiva rapido e sicuro. “In mani esperte – sottolinea Berardi – dura circa dieci minuti e si esegue in anestesia con collirio. Si accede all’occhio con un’incisione di soli due millimetri, si rimuove il cristallino naturale e si inserisce la nuova lente artificiale”. Le opzioni disponibili sono diverse: dai cristallini monofocali, che correggono la visione solo per una distanza, ai pi avanzati cristallini bifocali o multifocali, che garantiscono una visione nitida da vicino, lontano e nelle distanze intermedie. Questi interventi, ormai collaudati, vengono eseguiti in regime ambulatoriale. ” fondamentale affidarsi a un chirurgo esperto – conclude Berardi – operando in una struttura attrezzata e conforme agli standard di sicurezza. Nonostante la rapidit della procedura, si tratta pur sempre di un atto chirurgico che richiede competenza e ambienti adeguati”. Il paziente, una volta terminata l’operazione, pu tornare a casa dopo appena due ore, con una qualit visiva nettamente migliorata e senza pi la necessit di occhiali.

Europa League, Viktoria Plzen-Lazio e Roma-Athletic Bilbao

Roma, 21 feb. (askanews) – A Nyon sorteggiati gli ottavi di finale di Europa League e tutto il tabellone fino alla finale Bilbao. Evitato il derby: per la Lazio c’è il Viktoria Plzen, la Roma contro l’Athletic Bilbao (e se passa rischia di trovare Mourinho ai quarti).

Ottavi di finale Az Alkmaar – Tottenham Ajax – Eintracht Bodø/Glimt – Olympiacos Viktoria Plzen – LAZIO Fenerbahce – Rangers ROMA – Athletic Bilbao Steaua – Lione Real Sociedad – Man United

Il possibile percorso della Roma Giallorossi nella parte destra del tabellone: Ottavi: vs Athletic Bilbao quarti: vs una tra Fenerbahce o Rangers semifinali: vs una tra FCSB/Lione o Real Sociedad/Manchester United

Il possibile percorso della Lazio Biancocelesti nella parte sinistra del tabellone: Ottavi: vs Viktoria Plzen quarti: vs una tra Bodo Glimt o Olympiacos semifinali: vs una tra Ajax/Eintracht o Az/Tottenham

A tourismA 2025 la fedelissima replica della Tomba di Nefertari

Firenze, 21 feb. (askanews) – Una delle attrazioni principali di tourismA, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, in programma dal 21 al 23 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze, la ricostruzione, in anteprima assoluta, della tomba di Nefertari, scoperta a Luxor nel 1904 e ormai chiusa da anni. Della replica, in scala 1 a 1, ci parla l’egittologa Silvana Cincotti.

“La nostra idea – spiega Cincotti – quella di sensibilizzare il pubblico il pi possibile alla tutela del bene culturale, che soggetto spesso a situazioni di compromissione. La tomba in questo momento chiusa e quindi vogliamo proprio portare in modo particolare il discorso sulla necessit di conservare, di creare delle digitalizzazioni il pi possibile precise delle tombe per evitare che ci sia una dispersione dei dati”.

“Il progetto durato pi di un anno. Abbiamo cominciato a recuperare innanzitutto le fotografie, a valutare come potevano essere applicate, con quale metodo. Si tratta di pannelli di legno che vengono stabilizzati e poi viene applicato uno speciale intonaco realizzato con sabbia di quarzo e tutta una serie di polveri speciali che danno l’idea di essere effettivamente davanti a un muro. La parte pi complicata stata la realizzazione del soffitto, che stato difficile da replicare immagine per immagine. L’idea di poter portare la replica della tomba all’interno di mostre, eventi culturali, musei o istituzioni per abbracciare questo richiamo alla tutela del patrimonio culturale”.

“La tomba chiusa per motivi di tutela. Gi da subito purtroppo all’indomani della scoperta nel 1904 ci si resi conto che soffriva l’intonaco. La muna, lo strato che c’ subito dietro l’intonaco, tende a staccarsi in maniera continua. La tomba ha bisogno continuamente di restauri”, conclude Cincotti.

Un percorso multisensoriale permette di immergersi anche nelle fragranze usate dai Faraoni, ricostruite dal maestro profumiere Meo Fusciuni.

Titoli Stato, Btp Più chiude con adesioni per quasi 15 mld

Roma, 21 feb. (askanews) – Sfiorano i 15 miliardi di euro le adesioni al nuovo Btp dedicato al mercato dei piccoli risparmiatori. Alla chiusura del collocamento del Btp Più, iniziato lunedì, le sottoscrizioni complessive sono state pari a 14,9 mld (circa 1,1 mld quelle odierne).

Il titolo supera di slancio l’ultima emissione retail, quella del Btp Valore del maggio 2024 che aveva raccolto 11,2 miliardi di euro.

Alla chiusura del collocamento il Ministero dell’Economia ha annunciato che “in considerazione delle condizioni di mercato” i tassi cedolari del nuovo Btp Più sono stati rivisti al rialzo, rispetto a quelli minimi annunciati lo scorso 14 febbraio, dal 2,80% al 2,85% per i primi 4 anni e dal 3,60% al 3,70% per i successivi quattro anni.

Il titolo ha data di godimento 25 febbraio 2025 e scadenza 25 febbraio 2033. Ai sottoscrittori che manterranno il Btp Più fino alla fine del quarto anno è garantita l’opzione di rimborso anticipato dell’intero capitale investito o anche solo di una sua quota. L’opzione potrà essere esercitata dando comunicazione alla propria banca o ufficio postale nella finestra temporale compresa tra il 29 gennaio e il 16 febbraio 2029.

Comune di Roma, presentato il “Pane del Giubileo”

Roma, 21 feb. – Presentato a Roma il “Pane del Giubileo”, nato dalla collaborazione tra Citt Metropolitana, Comune di Roma, Associazione Panificatori di Roma, che da 80 anni rappresenta le eccellenze dell’artigianato della panificazione romana di prossimit, e Grande Impero, azienda leader nel settore della panificazione artigianale.

Il Giubileo 2025 sar un momento di rinascita e speranza per un’umanit che guarda al futuro con ottimismo. Un’occasione per riscoprire valori universali come la pace, la solidariet e la fratellanza, che trovano espressione anche nelle tradizioni italiane legate all’ospitalit e alla condivisione del cibo. Il pane, elemento centrale della cultura eno-gastronomica italiana, assume durante il Giubileo un valore ancora pi simbolico, rappresentando il nutrimento non solo del corpo, ma anche dello spirito.

Il Pane del Giubileo – che sar distribuito sul territorio della Citt Metropolitana e del Comune di Roma, a partire dal 1 marzo – nasce proprio per essere un simbolo tangibile di condivisione, semplicit e qualit, un ambasciatore del patrimonio culturale e religioso italiano.

Il Pane del Giubileo non solo un alimento, ma un ambasciatore di valori, tradizioni e fede, capace di raccontare attraverso il suo gusto autentico l’anima del Giubileo 2025 e l’eccellenza della panificazione italiana.

Alla conferenza di presentazione, tenutasi a Palazzo Valentini, hanno preso parte Paolo Caracciolo (Segretario Generale Citt Metropolitana Roma Capitale), Sabrina Alfonsi (Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti Comune di Roma), Luigi Melchionda (Presidente Associazione Panificatori di Roma), Antonella Rizzato (CEO Glamour Food Grande Impero), David Granieri (Presidente Agro Camera), Maria Fermanelli (Presidente CNA Roma).

Affatato: una nuova iniziativa politica di ispirazione cattolica

Roma, 21 Feb. – ” tempo di dare vita a una nuova formazione politica, centrata sulla Dottrina Sociale della Chiesa.” Queste sono le parole di Giancarlo Affatato, architetto di fama internazionale e imprenditore di successo, che ha deciso di dedicarsi attivamente al sociale. La sua iniziativa nasce dall’incontro con Monsignor Gianni Fusco, docente all’Universit LUMSA e figura di spicco nel panorama ecclesiastico italiano. Insieme, hanno creato un laboratorio denominato “Forum”, che a marzo si trasformer in un vero e proprio partito politico, con l’intento di riavvicinare gli elettori alle urne.

Il nome del nuovo movimento ancora riservato, ma l’obiettivo chiaro: costruire un’aggregazione popolare che si prenda cura delle reali esigenze dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce pi vulnerabili della societ. “La mia esperienza con l’Associazione Futuro Italia – spiega Affatato – mi ha spinto a unire le forze migliori del Paese. Abbiamo organizzato e stiamo organizzando eventi in diverse citt italiane -sottolinea- e abbiamo ottenuto riscontri decisamente positivi. Le persone avvertono il bisogno di credere nuovamente nella politica. Avverte, cio, il bisogno di ottenere risposte a problemi reali che quotidianamente colpiscono migliaia e migliaia di famiglie. Penso alla gestione degli anziani lungodegenti o dei soggetti diversamente abili, ma penso anche ai giovani e alla precariet del lavoro che impedisce, spesso e volentieri, di progettare un futuro stabile’ alla gestione delle carceri. Ecco, uno dei nostri obiettivi di limitare le incertezze con cui molti, troppi nostri connazionali sono costretti a convivere.”

Affatato ribadisce che non interesse del nuovo movimento attirare voti da partiti esistenti come Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia o il PD. “Vogliamo parlare direttamente ai giovani, agli anziani e alle donne, tutti coloro che si sentono lontani dalla politica. fondamentale capire perch tanti cittadini non si recano a votare per scegliere i propri rappresentanti.”

Sebbene l’ispirazione possa derivare da esperienze politiche passate, Affatato chiaro: “Non vogliamo ricostruire la Democrazia Cristiana. Quella era un’esperienza superata. La Democrazia Cristiana ha rimesso in piedi l’Italia dopo la guerra, ma oggi le cose sono cambiate. Siamo in un’era completamente diversa, dove persino il modo di comunicare ha subito un’evoluzione importante. Siamo favorevoli a rispettare e applicare il pensiero di quella forza politica.”

Al centro della proposta politica ci sono i valori eterni della Dottrina Sociale della Chiesa, che rimangono un faro per affrontare le sfide attuali in sanit, sociale e istruzione. “Questi sono temi che toccano la vita quotidiana delle persone e ai quali vogliamo dare una risposta concreta,” conclude Affatato.

Cinema, si gira nuovo film di Riccardo Milani con Virginia Raffaele

Roma, 21 feb. (askanews) – Dopo il successo di pubblico e critica di “Un Mondo a Parte”, Riccardo Milani torna dietro la macchina da presa con “La vita va così”, le cui riprese sono iniziate in questi giorni in Sardegna.

Protagonisti del film saranno Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio e Ignazio Mulas. Scritto da Riccardo Milani e Michele Astori, il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Mieli per Our Films, società del gruppo Mediawan, e da Sonia Rovai per Wildside, società del Gruppo Fremantle, in associazione con PiperFilm e Medusa Film, che lo co-distribuiranno. PiperFilm ne curerà la distribuzione internazionale.

Un team cinese ha trovato un nuovo coronavirus dei pipistrelli che potrebbe infettare l’uomo

Roma, 21 feb. (askanews) – Un’équipe cinese ha scoperto un nuovo coronavirus dei pipistrelli che comporta il rischio di trasmissione da animale a uomo, poiché utilizza lo stesso recettore umano del virus che causa il Covid-19.

Lo riferisce il quotidiano cinese di Hong Kong South China Morning Post, spiegando che lo studio è stato condotto da Shi Zhengli – un’importante virologa conosciuta come “batwoman”, la “donna pipistrello”, per le sue ampie ricerche sui coronavirus dei pipistrelli – presso il Guangzhou Laboratory insieme a ricercatori dell’Accademia delle Scienze di Guangzhou, dell’Università di Wuhan e dell’Istituto di Virologia di Wuhan.

Shi, ricorda il quotidiano, è nota soprattutto per il suo lavoro presso l’istituto di Wuhan, che è stato al centro di una controversia sulle origini del Covid, con una teoria che suggerisce che provenga da una perdita di laboratorio nella città.

Champions, a Nyon sarà Feyenoord-Inter

Roma, 21 feb. (askanews) – A Nyon determinati gli abbinamenti tra le 16 squadre qualificate agli ottavi di finale di Champions e il tabellone fino alla finalissima. L’Inter pesca il Feyenoord e, se passa. Sfiderà una fra Leverkusen e Bayern. I nerazzurri non potranno incrociare Real Madrid e Liverpool fino all’eventuale finale di Monaco.

Gli ottavi di finale di Champions Psg – Liverpool Bruges – Aston Villa

Real Madrid – Atletico Madrid Psv – Arsenal

Benfica – Barcellona Borussia Dortmund – Lille

Bayern Monaco – Bayern Leverkusen Feyenoord – INTER

Cinema, "La vita da grandi" di Greta Scarano chiude il Bifest

Roma, 21 feb. (askanews) – Film di chiusura della XVI edizione del Bifest – Bari International Film and Tv Festival, diretto da Oscar Iarussi, sarà “La Vita da Grandi”, esordio alla regia di Greta Scarano, ispirato alla storia vera dei fratelli Margherita e Damiano Tercon. Il film sarà presentato in anteprima a Bari sabato 29 marzo al Teatro Petruzzelli, all’interno della sezione “Rosso di Sera”, alla presenza della regista e dei protagonisti Matilda De Angelis e Yuri Tuci, per poi arrivare nelle sale italiane il 3 aprile distribuito da 01 Distribution.

Racconta di Irene che vive la sua vita a Roma; un giorno sua madre le chiede di tornare per qualche giorno a Rimini, la città dove è nata e dalla quale è fuggita, per prendersi cura del fratello maggiore autistico, Omar.

Una volta insieme, Irene scopre che Omar ha le idee chiarissime sul suo futuro: non ha nessuna intenzione di vivere con lei quando i loro genitori non ci saranno più ed è pronto a tutto per realizzare i sogni della sua vita: vuole sposarsi, vuole fare tre figli perché 3 è il numero perfetto e vuole diventare un cantante rap famoso. Ma perché tutte queste cose accadano, Omar deve prima di tutto diventare autonomo. Con Irene inizia così un tenero e toccante corso intensivo per diventare “adulto”. Nella loro casa piena di ricordi, Irene e Omar affrontano insieme paure e speranze e scoprono che per crescere, a volte, bisogna essere in due.

Prodotto da Matteo Rovere, “La Vita da Grandi” è una produzione Groenlandia, Halong, con Rai Cinema in collaborazione con Netflix con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e il supporto del Comune di Rimini.

Poste: nel 2024 ricavi e utili record, il dividendo sale del 35%

Roma, 21 feb. (askanews) – Poste Italiane ha chiuso il 2024 con ricavi a livelli record pari a 12,6 miliardi, in crescita del 5%, e con l’utile netto più alto mai registrato, a 2,01 miliardi (+4,1%), raggiunto con due anni di anticipo rispetto al piano e in linea con la guidance aggiornata.

Il risultato operativo adjusted è pari a 2,96 miliardi nel 2024, in anticipo rispetto al piano, ampiamente al di sopra dell’ultima guidance e pari a circa tre volte il livello del 2017. Il gruppo ha proposto un dividendo per azione per l’esercizio 2024 di 1,08 euro, in crescita del 35% rispetto al 2023, per una distribuzione totale di 1,4 miliardi sugli utili del 2024, in linea con la politica dei dividendi rivista al rialzo e basata su un pay-out ratio del 70%. Inoltre Poste, che oggi ha aggiornato gli obiettivi del Piano strategico, ha rivisto ulteriormente al rialzo la politica dei dividendi, grazie alla solida visibilita sui flussi di cassa e all’ottimizzazione del capitale di gruppo: il pay-out ratio è strutturalmente incrementato al 70% dal precedente target ‘maggiore o uguale al 65%’, con dividendi cumulati nel periodo 2024-2028 pari a circa 7,5 miliardi.

La traiettoria di crescita è confermata per il 2025, con una guidance del risultato operativo (ebit) adjusted pari a 3,1 miliardi, dell’utile netto a 2,1 miliardi e dei ricavi a 12,8 miliardi.

“A distanza di un anno dall’avvio del nostro Piano Strategico, abbiamo superato gli obiettivi finanziari, registrando una solida performance su tutta la nostra piattaforma e realizzando con successo le nostre priorità strategiche”, ha commentato l’amministreatore delegato Matteo Del Fante.

“Nell’era digitale, Poste Italiane rimane una delle istituzioni più affidabili in Italia, con una presenza fisica capillare in ogni comunità e la più grande piattaforma digitale del Paese”, ha sottolineato l’ad evidenziando come “Tutte le iniziative chiave del piano industriale ‘The Connecting Platform’ risultano perfettamente avviate. Poste Italiane continua a rappresentare un pilastro strategico per l’Italia e a svolgere un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale del Paese. La nostra trasformazione sta producendo risultati tangibili”. Particolarmente positivo il business della consegna pacchi e quelli finanziari. I ricavi del settore Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione sono aumentati del 2,6% su base annua, raggiungendo 3,8 miliardi (1 miliardi nel quarto trimestre del 2024, +5,5% su base annua).

I ricavi dei servizi finanziari sono stati in crescita del 5,6% su base annua, a 5,5 miliardi, trainati da solidi ricavi dal portafoglio investimenti e da commissioni record nella distribuzione di prodotti di finanziamento.

Hamas: resti Shiri Bibas con altri nelle macerie raid Idf. C’è la lista dei prossimi ostaggi liberi

Roma, 21 feb. (askanews) – Dopo che ieri Israele ha dichiarato che un corpo restituito da Gaza non era quello di Shiri Bibas, Hamas sostiene che i resti dell’ostaggio israeliano sono stati mescolati con altri resti umani provenienti dalle macerie dopo che un raid aereo israeliano ha colpito il luogo in cui era tenuta prigioniera. Il funzionario del movimento integralista islamico, Ismail al Thawabteh, sostiene che il corpo di Shiri “è stato fatto a pezzi dopo essere stato apparentemente mescolato con altri corpi sotto le macerie”, ribadendo la sua affermazione che dietro la sua morte c’è Israele. Da un anno Hamas sostiene che Shiri e i suoi due figli piccoli, Ariel e Kfir, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano. Le autorità israeliane hanno dichiarato nella notte che i resti di Ariel e Kfir sono stati identificati e che sono stati uccisi da terroristi. Hanno aggiunto che i resti collocati in una bara con il volto di Shiri sono in realtà quelli di una donna di Gaza non identificata. I funzionari israeliani affermano che il corpo consegnato era in condizioni tali che le autorità dell’istituto forense di Abu Kabir sono state in grado di determinare definitivamente che non apparteneva a Shiri. Il corpo era anche vestito ed è stato esaminato più volte dall’istituto. Il dna estrapolato è stato confrontato con quello di Shiri e di tutti gli altri ostaggi femminili ancora detenuti da Hamas: nessuno di loro corrispondeva.

Mentre infuriano polemiche e critiche per come è stata gestita la consegna ieri dei corpi degli ostaggi senza vita, l’ala militare di Hamas ha pubblicato la lista degli ostaggi israeliani che saranno liberati domani. “Come parte dell’accordo di scambio, le Brigate Al-Qassam hanno deciso di rilasciare i seguenti… ostaggi sabato: Eliya Cohen, Omer Shem-Tov, Omer Wenkert, Tal Shoam, Avera Mengistu, Hisham al-Said”, ha dichiarato il movimento in un comunicato.

L’Ia di Trump e la scommessa di Masayoshi Son sullo Stargate

Roma, 21 feb. (askanews) – Se per Elon Musk la frontiera ultima è Marte, per Masayoshi Son si chiama ASI, cioè Superintellingenza artificiale generale. Il magnate giapponese, quasi un intruso nell’affare di Stargate, il progetto di sviluppo dell’Ia generativa da 500 miliardi di dollari, benedetto dal presidente americano Donald Trump (e, contestualmente, scomunicato da Musk), si è inserito con la sua SoftBank in una posizione chiave, promettendo 100 miliardi di dollari da aggiungere a quello che metteranno sul tavolo gli altri partner, a partire da OpenAI. Per lui è una scommessa, anche con margini di rischio, ma del tutto nello stile e nella strategia del personaggio.

Da questo affare, per come la vede ‘Masa’, c’è molto da guadagnare in termini economici, certo, ma nella scelta di spingere con forza sull’acceleratore ci sono anche altre motivazioni, più filosofiche. D’altronde, Son è un investitore di frontiera, non uno che ami le scommesse facili e la storia di SoftBank è fatta di diverse scelte azzeccate, ma anche di qualche sonora batosta. Masa nell’ASI pare crederci davvero e lo ripete da tempo; per lui non è un matrimonio solo opportunistico, quello che l’ha portato a sedersi al tavolo dei cavalieri dell’apocalisse tecnologica. Così, questo mese, è salito su un palco a Tokyo e ha detto che Stargate ‘influirà sul corso futuro dell’umanità’. Un’affermazione in cui c’è un che di fideistico. D’altronde, a giugno scorso, nell’esporre all’Assemblea degli azionisti di SoftBank la filosofia che avrebbe orientato il gruppo tecnologico e finanziario nipponico, era stato chiaro che l’obiettivo è quello di sviluppare l’ASI. ‘Ho deciso di realizzare l’ASI un anno fa e mi sono concentrato ogni giorno solo su questo punto, chiedendomi se fosse veramente possibile e se noi fossimo in grado di farlo”, ha detto Son. “Voglio contribuire – ha continuato – alla straordinaria evoluzione futura dell’umanità, realizzando l’ASI”.

Nella teoria, a cui ha dato un importante contributo il filosofo Nick Bostrom, sono individuate tre tipologie di Intelligenza artificiale: l’ANI (Intelligenza artificiale stretta), che è quella a cui siamo fermi ora e che comprende il parlato ed elabora il linguaggio naturale al fine di compiere attività in interazione con l’uomo senza andare oltre i compiti assegnati; l’AGI (Intelligenza artificiale generale), che è la nuova frontiera e che si pone l’obiettivo di replicare l’intelligenza umana, in modo da avere una coscienza e di imparare dalle proprie azioni evolvendosi; l’ASI (la Superintelligenza artificiale), un’intelligenza che superi l’uomo, in grado di risolvere qualsiasi problema in maniera rapidissima. Quest’ultima è quella che, nelle visioni distopiche, preoccupa di più. Lo stesso Musk ha espresso forte preoccupazione per un ‘futuro da Terminator’, che potrebbe essere conseguenza dello sviluppo dell’ASI e che lui ha previsto addirittura già per la fine di quest’anno.

Questa visione distopica, invece, non appartiene a Son il quale, nella stessa assemblea degli azionisti, spiegò che ‘il core-business (di SoftBank) è rendere le persone felici attraverso la rivoluzione dell’informazione, facendo evolvere i mezzi per raggiungere questo obiettivo”.

Ma chi è questo imprenditore visionario (e non a caso il fondo d’investimento da lui creato si chiama Vision Fund)? Son è nato nel 1957 in un piccolo centro del Giappone meridionale rurale da una famiglia di retaggio coreano. Il suo nome coreano è Son Jeong-hui e ha preso la cittadinanza giapponese solo nel 1990. Non si tratta d’un fatto secondario nella sua formazione e la sua esperienza ricorda quelli di altri protagonisti della rivoluzione Ia, come per esempio Jensen Huang, il fondatore sino-statunitense di Nvidia, che ha inventato le GPU, cuore della macchina hardware che fa girare l’Ia.

La famiglia di Masa fece di tutto per farlo studiare, nonostante situazione economica e giuridica difficile e con tutti gli ostacoli che uno zainichi (il modo in cui sono definiti i nippo-coreani) si trova ad affrontare in Giappone. Il giovane trovò un mentore nel manager Den Fujita, capo della McDonald’s in Giappone e poté studiare inglese e informatica, per poi trasferirsi negli Usa a 16 anni, a San Francisco. A Berkeley studiò economia, ma con un forte addentellato informatico e, ancora da studente, creò un traduttore elettronico che poi vendette alla giapponese Sharp: qualunque studente straniero che abbia praticato la lingua giapponese negli anni ’90, appena sbarcato nel Sol levante si è precipitato a comprare quella macchinetta dei sogni. Sempre da studente, fece soldi con la compravendita di videogiochi.

Dopo la laurea nel 1980, fondò un’azienda di videogioco (Unison) a Oakland, che poi andò a finire al gigante elettronico giapponese Kyocera. Nel 1981 fondò la SoftBank, compagnia tecnologica, con cui si lanciò nel business dei telefoni cellulari. Poi, a metà anni ’90, investì in Yahoo! Japan e nel 1999 scommise in Jack Ma e la sua Alibaba, investendo 20 miliardi di dollari. Due anni fa, però, ha venduto quasi tutte le quote del gigante dell’e-commerce cinese (che, per inciso, ha investito molto nell’Ia negli ultimi anni).

Nel 2017, poi, Son mise molti soldi in Vision Fund, il fondo da lui creato, con una strategia di investimenti sempre al rilancio e con diversi inciampi. La crisi delle azioni tecnologiche della fase Covid, per esempio, portò perdite che superarono i 20 miliardi di dollari al tasso attuale.

Ora la scommessa di Son è però decisamente sull’Ia. ‘Pensate ai prossimi 10 anni. Sarà una Superintelligenza artificiale incredibile, che le persone non riescono a immaginare perché tendono a pensare in modo lineare, ma quando arriva la crescita esponenziale, va oltre ogni immaginazione’, ha dichiarato Son, secondo Nikkei Asia. ‘Questo mi ricorda l’inizio di Internet… la gente diceva: ‘Perché abbiamo bisogno di tanta capacità e banda?’… Ora tutte quelle critiche sembrano prive di senso’.

Però, accanto alla parte visionaria, c’è anche un calcolo economico. Masa sta stringendo rapporti sempre più forti con OpenAI di Sam Altman. Secondo quanto riportato da Nikkei a gennaio, SoftBank sta valutando un investimento fino a 25 miliardi di dollari nella società americana, il che la renderebbe probabilmente il più grande investitore in termini di valore, anche se Microsoft – investitore precedente di OpenAI – manterrebbe una quota maggiore nella società.

OpenAI potrebbe fornire a SoftBank ChatGPT, il chatbot più utilizzato al mondo, oltre a preziose informazioni sul settore e sulle tecnologie emergenti. SoftBank dal canto suo ha in pancia un’importante presenza nel settore dei chip. Infatti, dapprima ha comprato il produttore Arm Holdings. Poi, nel 2020, ha venduto un braccio, Arm Limited, al gigante Nvidia per 66 miliardi di dollari, ma l’affare è sfumato per il no dei regolatori Usa e Ue. Quindi SoftBank è ancora proprietario del produttore britannico di chip, che potrebbe fare concorrenza in futuro a Nvidia, anche se per il momento le CPU prodotte da Arm non sono all’altezza delle performance delle GPU di Nvidia. Il capo della compagnia britannica, Jason Child, non ha escluso recentemente che Arm inizi a produrre GPU.

Ma ci sono anche altri asset nel portafoglio di SoftBank che potrebbero essere preziosi per Stargate. Ad esempio, SB Intuitions, che sviluppa modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), tecnologia alla base dei chatbot, basati sulla lingua giapponese. I chatbot popolari, come ChatGPT, sono solitamente basati sull’inglese, il che li rende spesso fallaci per gli utenti giapponesi.

Soprattutto, SoftBank – spiega Nikkei Asia – prevede inoltre di costruire due grandi data center per l’Ia in Giappone, che potranno beneficiare del programma Stargate trasferendo il know-how operativo accumulato insieme a partner come Oracle. Inoltre, SB Energy dovrebbe fornire elettricità rinnovabile per il progetto Stargate. Fondata nel 2019, SB Energy gestisce centrali solari negli Stati americani del Texas e della California, secondo il sito ufficiale. I data center, necessari per l’Ia, sono enormemente energivori. Il chip per l’Ia di Nvidia richiede grandi quantità di energia e sistemi di raffreddamento complessi, comportando un enorme consumo energetico per l’addestramento dei modelli di IA.