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venerdì, 18 Luglio, 2025
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Europa, ritorno al futuro o corsa verso il baratro?

Il processo di ridefinizione degli equilibri globali sembra esser giunto in uno stadio nel quale l’alone di ambiguità che solitamente circonda le posizioni politiche espresse da organizzazioni internazionali, stati, partiti e soggetti a vario titolo influenti, richiede di essere il più possibile ridotto o eliminato. La situazione di crisi, o di assenza, di fiducia impone a ciascuna parte di esprimere con chiarezza la propria strategia per ridurre il grado di reciproca diffidenza, che è l’ambiente ideale per la gestastazione di grandi guerre.

Ecco, allora, che vi sono delle domande che i soggetti politici, a ogni livello, e a ogni latitudine del globo, non possono lasciare senza risposta, se non vogliono esser complici di sviluppi avventurosi. Per l’Occidente tali domande sono essenzialmente quattro.

L’unilateralismo è davvero finito, quindi nulla osta più al multilateralismo? Cosa sono e cosa vogliono i Brics? Cosa vuole la Russia? Qual è la strategia dell’Unione Europea?

Al di là del cinema quotidiano inscenato dall’Amministrazione Trump, vi è in sostanza il ritorno postumo di Kissinger al potere. Negli Usa ha prevalso la fazione “realista” e indipendentista, ha perso la fazione, trasversale ai due partiti, “unipolarista” e “lealista”, lealista soprattutto alla secolare architettura finanziaria londinese. Cosicché l’Occidente appare diviso. Gli Stati Uniti accettano nei fatti il nuovo assetto globale multilaterale, che implica, tra le altre cose, la rinuncia a infliggere una sconfitta strategica alla Russia alla quale vengono anzi, aperte le porte per l’integrazione nell’Occidente, a cui peraltro la Russia appartiene per cultura, storia, geografia.

Nel contempo il Regno Unito si arrocca nella difesa strenua dell’unipolarismo e assume nei fatti, pur da Stato esterno, e per quanto  paradossale possa sembrare dopo la Brexit, la guida politica dell’Unione Europea, per tramite della Francia, potendo ancora contare, ottant’anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, sulla subordinazione (senza alternative, almeno per ora) della Germania. Qui sta la genesi della situazione surreale venutasi a creare dopo il ritorno di Trump, che vede gli Stati Uniti virare verso una soluzione diplomatica per l’Ucraina e l’Ue attestata sulla continuazione della guerra. E che permette, di nuovo (!), ai poteri finanziari d’Oltremanica di puntare sul riarmo tedesco, in una duplice funzione, antirussa e nel contempo di complessivo indebolimento attraverso la distruzione bellica, dell’Europa continentale nel suo complesso, Est e Ovest.

Questa divisione all’interno dell’Occidente appare ancora più seria alla luce di ciò che effettivamente sono e vogliono i Paesi organizzati nel Coordinamento Brics. Infatti, la più importante associazione di Stati dopo il G20, non ha mai manifestato intenti sovversivi, meno che mai bellicosi, rispetto all’ordine internazionale ma ha espresso e continua a esprimere, un approccio propositivo volto alla riforma, al miglioramento e all’aggiornamento del sistema delle istituzioni globali, a iniziare da quelle finanziarie.

E a ben vedere non fa eccezione neanche la Russia, rea di una grave e palese violazione del diritto internazionale con l’invasione dell’Ucraina. Mosca sta tentando di prendersi con la forza, sbagliando, ciò che in passato è stato oggetto di destabilizzazione e di illegale cambiamento di regime da parte dell’Occidente, che ha sbagliato a sua volta. Non se ne esce se non con il ritorno alla diplomazia, in un contesto caratterizzato dalla accettazione di tutte le parti del multilateralismo.

L’Unione Europea, divenuta dopo la rielezione di Trump, a trazione anglo-francese, si sta ponendo da sola fuori dai giochi, come è emerso anche la settimana scorsa dai lavori del Raisina Dialogue 2025, la Conferenza di Monaco, dell’Asia indopacifica. La narrazione della presidente della Commissione von der Leyen stride talora con lo spirito dei padri fondatori dell’Europa. Da un’Europa da costruire per rendere impossibile la guerra anche creando una difesa comune sovrastatale, a un’Europa che si prepara, mettendola quasi in agenda, alla guerra negli anni futuri. Da un’Europa che già agli inizi degli anni cinquanta tentava di darsi una difesa comune a un’Europa che, avventatamente, permette, e incoraggia il riarmo nazionale tedesco.

Questa situazione di grande ambiguità, qui sbrigativamente ricapitolata, si ripercuote nella politica italiana. Anche a questo livello occorre un’operazione di disambiguazione politica. Soprattutto al centro. Perché la visione espressa, per esempio, da Calenda o da Più Europa (a differenza della linea molto equilibrata tenuta dal ministro degli Esteri Tajani), difficilmente appare componibile con il progetto di una Ue che si attrezza a diventare protagonista in un contesto globale caratterizzato dal multipolarismo. Il popolarismo, l’eredità della politica estera democristiana, De Gasperi, Moro e Andreotti, sono altra cosa. Ce lo ricorda, ad esempio, Lucio D’Ubaldo quando, in una recente intervista, ha parlato della necessità di un “globalismo plurale”, un concetto che appare adeguato alla gestione pacifica e inclusiva delle dinamiche del mondo attuale, ma che richiede una conversione alla visione multilaterale, dell’intero Occidente prima che, come sempre accade nella storia nelle situazioni simili a quella attuale, la brutalità dei fatti possa prendere definitivamente il sopravvento sulla ragione e sulle buone intenzioni.

Trump, Vance e l’Europa scroccona

A causa di un grossolano errore, informazioni “classificate” del Governo USA su azioni di guerra in Yemen, scambiate sulla piattaforma Signal, sono finite anche al Direttore della rivista The Atlantic. Ne è venuto fuori che il Vice Presidente Vance ha detto come “odia salvare l’Europa”.

Nello scambio di battute con Hegseth, il segretario della Difesa ne è venuto fuori il ritratto di un Europa “patetica.” Trump, a commento dell’episodio, ha detto che gli Europei sono dei parassiti e che il Direttore del giornale è un farabutto. Siamo di fronte ad un frasario ruvido e di tutta franchezza verso il vecchio Continente. 

Nel film “Questa specie d’amore” una coppia in crisi cede al tradimento. Solo con l’intervento del padre di lui ritroveranno intesa e morale d’un tempo. Il sentimento che ha unito Usa ed Europa è svaporato fino ad arrivare, almeno da una parte, alla detestazione. Forse un giorno un padre della patria interverrà a riportare la ragionevolezza ed un antico afflato tra le due terre, ma per adesso le cose sono così.

Trump ha girato le spalle a quella che fu la genitrice dei pellegrini che sbarcarono secoli addietro oltre oceano per dare vita al paese più forte al mondo. Sull’accaduto ha sostanzialmente fatto spallucce. Non ha fatto ricorso a frasari diplomatici per addolcire le parole, anzi rimarcandole. Ha dato una spallata a quel poco che ancora restava in piedi di buona considerazione verso una madre annebbiata ed affannata ma non priva di sapienza storica.

Sembra che adesso Trump voglia disarcionarsi di dosso la storica alleata e far correre libero e leggero il mustang americano senza traini ad infiacchirlo. Non a caso “mustang” si riferisce ad una razza di cavallo che non ha padrone, dal carattere selvaggio e che non risponde a nessuno se non a se stesso. Mustang è per definizione “l’animale che si allontana” e quella degli Usa è per certo una presa di distanza dalla cara vecchia Europa.

Sin dalla sua origine l’Europa è sempre stata fucina di guerre interne e di conquista del mondo. Su questo ha dato lezione all’umanità fino al momento attuale. Oggi, invece, ha perso smalto. Non ha più voglia di menare le mani. È demograficamente malconcia ed i soldi che in tasca preferisce spenderli per una migliore qualità di una vita che investirla in armi. Su questo, a vederla in positivo, potrebbe rappresentare uno stadio evolutivo, che paga essere andata troppo avanti rispetto ad uno scenario che urla ancora il piacere e la necessità di conflitti e di sangue.

Putin e Trump hanno dato una spallata decisa agli equilibri in corso per rimescolare le carte e fare una nuova partita di gioco. Sull’Europa, che non c’è, aleggiano instancabili sparvieri in attesa di sfinirne quel poco che la tiene in piedi. In caccia si attacca sempre la preda più debole. Si è cominciato con l’Ucraina e quando si avrà nuova fame forse si continuerà, puntando sulla disunione del branco.

Eppure messe le cose in questo modo versiamo in errore. La realtà dice altro e che, malgrado le apparenze, stiamo cadendo in un gigantesco equivoco. Il fatto va letto invece con compiacimento. Ci sarebbe, infatti, tutto da rallegrarsi per la targa di pateticità assegnata positivamente all’Europa. 

Ci sarà stata senz’altro una forbita suggestione riferita all’ascolto della splendida “Patetica” di Beethoven per cui il termine va inteso non come commiserazione e disprezzo ma al contrario secondo lo spirito di Schiller. Così, “il patetico è la vera essenza del sublime e solo mediante la rappresentazione della natura sofferente si raggiunge il sublime”. A tradurla in volgare, solo attraverso il rantolo europeo si può gustare la sublimazione dei paesi che ne sono compromessi.

Sono sempre i nostri pregiudizi a vedere nero lì dove è il bianco. Anche il parassita è un titolo di merito da non trascurare. Infatti, da principio, ai tempi di Atene, i parassiti erano funzionari addetti al culto di divinità a cui spettava dividersi la vittima sacrificale. Gente, insomma, d’appetito e con un rango di tutto riguardo.

Solo successivamente, al tempo del teatro dei Romani, sembra siano stati trasformati in personaggi addetto a provocare la risata, ingordi furbacchioni che si muovono alle spalle di ignari padroni. A farla breve, sono degli scrocconi.

Stupidi noi a non capire che “patetici e parassiti” sono dei complimenti, appena camuffati per non arrossire per l’elogio attestato. Sembra che l’Europa debba allora ravvedersi, finire di bearsi nella sua bellezza di arte ed eleganza e tornare ad allenarsi per far scrocchiare le nocche delle proprie mani pronta a stendere l’eventuale avversario. È una triste prospettiva, il prezzo da scontare per essersi spinti troppo avanti in un modello di civiltà che non contempla sangue e pallottole. Più che un ritorno al futuro si tratterà di andare indietro nel futuro e possibilmente tentare di restarci. Sarebbe solo un sogno.

Macron: altri 2 miliardi per Kiev

Roma, 26 mar. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito oggi il sostegno dell’Europa all’Ucraina e ha riconosciuto l’impegno per il cessate il fuoco del presidente Usa Donald Trump, incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

“L’aggressività della Russia impatta molto direttamente sulla nostra sicurezza in Europa. Siamo in una fase decisiva per porre fine a questa guerra d’aggressione. Voglio riconoscere gli sforzi del presidente Trump” in favore di un cessate il fuoco, ha detto Macron.

Macron ha annunciato altri due miliardi di euro a favore di Kiev: “Abbiamo predisposto un aiuto supplementare con missili terra-aria Mistral, carri AMX-10 RC e munizioni”.

Il presidente francese ha inoltre sostenuto la creazione di forze europee capaci di dissuadere qualsiasi nuova aggressione russa. “L’obiettivo è mantenere l’Ucraina sul suo terreno. La Francia proseguirà il suo impegno, in concerto con i partner europei e gli alleati”, ha detto. “C’è – ha aggiunto – un solo aggressore, la Russia, e un solo resistente: voi”.

A Roma la quarta edizione dell’Healthcare Innovation Forum

Roma, 26 mar. (askanews) – L’analisi dei cambiamenti nel settore healthcare al centro della 4 Edizione dell’Healthcare Innovation Forum a Roma. Un’edizione che ha esplorato il settore sanitario attraverso una prospettiva politico-sociale, con un’attenzione particolare alle sinergie tra innovazione tecnologica e intelligenza artificiale. L’evento stato organizzato da CORE con il coordinamento scientifico di Giuseppe Navanteri, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Clinica e ICT presso l’IFO Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.

“Cercher di concentrare tutta una serie di necessit in tre grandi insiemi fondamentali. Il primo sicuramente quello di programmare. Programmare, l’abbiamo detto gi durante i vari panel, necessario farlo partendo dalle SIS, analizzando quelli che sono i processi e cercando di reinventarli rispetto a quello che quindi l’esigenza, la nuova esigenza. Passiamo quindi al secondo pilastro principale che diventa lo strumento con cui si trasforma il processo. Quale quindi la distruzione creatrice? Questa distruzione creatrice che deve essere considerata come sinonimo dell’operation management. Il terzo pilastro quello del misurare, e qui entra in gioco ovviamente la parte del digital. Come si misura? Si misura attraverso una digitalizzazione di tutto il processo che permette quindi l’ingresso di dati. I dati riescono a trasformarsi a quel punto in informazioni”.

Diversi i panel della giornata, dall’evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale come volano per lo sviluppo economico, alla sostenibilit nei sistemi sanitari ed i nuovi strumenti per l’evoluzione dei processi sanitari italiani. poi intervenuto Francesco Zaffini, Presidente Commissione Affari sociali, sanit, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Senato della Repubblica:

“Il privato porta migliore organizzazione dell’erogazione delle prestazioni, porta qualit, porta capillarit sul territorio nazionale e porta anche quantit di prestazioni erogate. Il 40% circa dei due milioni di prestazioni che eroga il nostro servizio sanitario nazionale lo eroga il privato convenzionato”.

Infine intervenuto Guido Quintino Liris, Epidemiologo e Membro della Commissione Programmazione Economica e Bilancio, Senato della Repubblica Italiana:

“Alcuni delle delle conoscenze che abbiamo a disposizione, il flusso dei dati in particolar modo che i medici di medicina in generale e gli specialisti ambulatoriali gestiscono, portano addirittura una capacit mediante anche l’intelligenza artificiale; si tratta di un’altra sfida, ovvero costruire una medicina predittiva, personalizzata nei confronti di un paziente di cui sappiamo tutto in termini fisici, rivolti alla persona, ma anche del contesto familiare”.

Un evento che si confermato come un appuntamento imprescindibile per tutti gli attori del settore sanitario, offrendo una piattaforma di confronto e riflessione sulle sfide e le opportunit della sanit del futuro.

Tregua fragile Meloni-Salvini, la premier a Parigi con il "no" alle truppe senza Onu

Parigi, 26 mar. (askanews) – L’Italia lavora per arrivare a “garanzie di sicurezza solide ed efficaci”, ma nel contesto della Nato e senza “alcuna partecipazione” a una eventuale forza militare sul terreno, almeno senza il cappello dell’Onu. E’ questa la linea che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadirà domani al vertice dei “volenterosi” convocato a Parigi da Emmanuel Macron che oggi pomeriggio ha già accolto all’Eliseo, per una cena di lavoro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una linea scaturita dopo un vertice “ibrido” (il ministro degli Esteri Antonio Tajani era fuori Roma) che ha visto riuniti oltre alla premier il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Proprio la “diplomazia parallela” del leghista (tra la telefonata con J.D. Vance e dichiarazioni contro la difesa europea) nei giorni scorsi avevano infastidito tanto Palazzo Chigi quanto la Farnesina ed era ben difficile continuare a far finta di nulla. Per questo, secondo quanto riferito, nel corso della riunione di stamani Meloni avrebbe chiesto a Salvini di abbassare i toni e limitare le iniziative personali in politica estera – che, ha ribadito, è materia che compete a lei e al ministro degli Esteri – sia per non dare ai cittadini l’immagine di un esecutivo diviso, sia per non indebolire l’Italia ai tavoli internazionali, a partire da quello di domani. Alla fine, per restare a un gergo militare e diplomatico, quello che emerge dalla lettura tra le righe del comunicato finale e da indiscrezioni, è che al tavolo di Palazzo Chigi non è stata firmata una pace, al massimo un cessate il fuoco, più plausibilmente una tregua. Che potrebbe saltare già con la calendarizzazione, domani da parte della Conferenza dei Capigruppoo della Camera, delle mozioni sul ‘ReArm Europe’. Al momento ci sono quella di Azione (favorevole) e quelle contrarie di Avs e M5s, che mandano in frantumi l’opposizione e spiazzano il Pd. Ma he obbligano anche la maggioranza a prendere posizione. Che farà il centrodestra? Riuscirà a presentare un proprio documento unitarua con la Lega fortemente contraria al piano von der Leyen? O rinuncerà a presentare una propria posizione al voto del Parlamento? Dovendo comunque i gruppi prendere posizione su quelle altrui: Salvini voterà sì o no al no di Conte al piano von der Leyen? E Meloni Lupi e Tajani come voteranno sul sì’ di Calenda?

Intanto la premier, dopo una breve visita ad ‘Agricoltura E”, parte già stasera per Parigi. Al centro dell’incontro dell’Eliseo ci sarà la costituzione, sotto la guida di Francia e Regno Unito, di una missione militare della cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” (un gruppo di trenta Paesi, non solo europei) da inviare in Ucraina per garantire il rispetto di un’eventuale tregua. Un’ipotesi sul tavolo prevedrebbe un impianto a quattro linee: la prima di caschi blu dell’Onu di Paesi non europei in un’area smilitarizzata al confine con la Russia; la seconda di soldati ucraini; la terza di forze militari europee e di altri “volenterosi”; la quarta, come backstop fuori dai confini ucraini, coperta dagli Usa. Un impianto tutto da costruire e complicato dal necessario passaggio al Palazzo di Vetro (dove Russia e Cina siedono nel Consiglio di sicurezza) e dalle intenzioni di Donald Trump, che al momento sul progetto Macron-Starmer non si è pronunciato né tantomeno ha dato il via libera.

In questo piano si inserisce la posizione italiana. Meloni – che procede in difficile equilibrio tra la fedeltà all’Ue e la vicinanza a Trump – ha vissuto con fastidio il protagonismo di Macron e Starmer. Ai precedenti vertici di Londra e Parigi è andata controvoglia e per far mettere a verbale la contrarietà italiana alla forza dei volenterosi, una soluzione che ritiene “complessa e non efficace”. Cosa che ribadirà anche domani.

Del resto anche al vertice di questa mattina è stato concordato che “non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”. Resta però aperta la porta – e difficilmente potrebbe essere altrimenti – in caso di una missione Onu per il monitoraggio del cessate il fuoco che “il Governo italiano sostiene da tempo”. Per il resto è stato “riaffermato l’impegno alla costruzione, insieme ai partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti, di garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina che trovino fondamento nel contesto euroatlantico”. Per la premier il modello è quello dell’estensione dell’articolo 5 del Trattato Nato, che permetta a Kiev una copertura pur senza l’adesione all’Alleanza. Una proposta che secondo Meloni – ma in tal senso non si hanno al momento conferme – “sta riscontrando sempre più interesse tra i partner internazionali”.

La filiale russa torna in possesso di Ariston: Putin revoca la nazionalizzazione

Milano, 26 mar. (askanews) – Torna nelle disponibilità di Ariston la filiale russa nazionalizzata da Putin poco meno di un anno fa, nell’aprile del 2024. Ariston group, infatti, in una nota, annuncia che il 26 marzo 2025, il decreto presidenziale n. 176 della Federazione Russa ha restituito ad Ariston Holding la proprietà e la piena gestione delle quote della propria controllata russa, Ariston Thermo Rus. La decisione segna la fine della gestione temporanea affidata a Gazprom Bytovie Sistemy (società del gruppo Gazprom), introdotta dal decreto presidenziale n. 294 del 26 aprile 2024.

“Accogliamo con grande favore la decisione delle autorità russe, che ci consente di tornare a gestire direttamente la nostra controllata – afferma nella nota Paolo Merloni, presidente esecutivo di Ariston group – un segnale di riconoscimento per i decenni di investimenti e gestione responsabile nel Paese, per il nostro impegno verso oltre 300 collaboratori russi e per la continuità del business locale. Riprenderemo le attività insieme alla nostra leadership locale, nel pieno rispetto delle normative e delle sanzioni vigenti, con l’obiettivo di proseguire il nostro percorso in Russia”.

Il nuovo decreto annulla infatti il punto “a” del paragrafo 1 del decreto precedente, permettendo ad Ariston group di riacquisire totalmente la proprietà e il controllo operativo della società russa. Ariston Thermo Rus, con sede a Mosca, è attiva nel Paese da quasi cinquant’anni, gestisce uno stabilimento produttivo alle porte di San Pietroburgo ed è guidata da un affermato team manageriale locale.

Alla luce di questo cambiamento, il Consiglio di Amministrazione di Ariston group riesaminerà la decisione presa il primo agosto 2024 di deconsolidare Ariston Thermo Rus e contabilizzare le relative perdite.

Ddl sicurezza, la partita sui contenuti si sposta al Senato

Roma, 26 mar. (askanews) – L’esame, nell’aula del Senato sul ddl sicurezza sarà il momento della verità sulle intenzioni di Palazzo Chigi. In particolare, sui rilievi sollevati dal Quirinale in merito ad alcune misure del provvedimento-bandiera, in salsa securitaria, del centrodestra. Oggi le commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato hanno dato il via libera a un testo, rimasto invariato nella sostanza, ma con alcune modifiche necessarie per allineare le annualità delle coperture di un testo che la maggioranza non è riuscita ad approvare entro il 2024. Cosa che impone comunque la terza lettura alla Camera, che la Lega aveva respinto sinora come fumo negli occhi.

La partita sui contenuti del provvedimento si sposta dunque nell’assemblea di Palazzo Madama, con le opposizioni sul piede di guerra che hanno già annunciato centinaia di emendamenti in aula. E rischia di fare da detonatore al ‘nodo’ politico rimasto irrisolto nel corso del lunghissimo iter parlamentare (il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri a novembre del 2023 e dalla Camera in prima lettura il 18 settembre del 2024). ‘Nodo’ che si era reso evidente quando prima di Natale il ministro per i Rapporti con il Parlamento Nicola Ciriani aveva aperto a ritocchi incontrando però l’immediato alt leghista. Una differenza di posizioni che per il momento non sembrano essere stati risolti.

Oggi, mentre Ciriani ha ribadito che il governo si riserva “di fare qualche ultimo intervento in aula, piccoli interventi di natura chirurgica” tali da non mettere “in discussione l’impianto”, il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, uscendo dalla riunione delle commissioni, ha risposto secco: occorre ora “accelerare e non frenare”, si tratta di un ddl che “non può essere ostaggio dell’ostruzionismo e dell’approccio ideologico delle opposizioni. La maggioranza è stra-compatta, il ddl nasce dalla volontà politica del presidente del Consiglio, dei quattro partiti di maggioranza, di dare una risposta importante al Paese sul tema della sicurezza e sulla tutela delle nostre forze di polizia”.

A chi gli ricorda che Palazzo Chigi aveva aperto su alcune norme come le madri detenute, Molteni difende lo stop all’automatismo del divieto del carcere per le madri incinte o con figli minori di un anno (“una norma sacrosanta che vogliamo tutelare”). Sull’articolo 31 che riguarda i servizi segreti e che le opposizioni hanno definito come “una schedatura in massa dei cittadini”, il sottosegretario ha preferito glissare. Nel caso di modifiche, ha replicato con un “si vedrà” sulla possibilità ventilata dalla Lega di presentare, allora, le sue contro-proposte. La sintesi del partito di Matteo Salvini la offre il capogruppo Massimiliano Romeo: fatte le modifiche sulle coperture, il testo deve passare “così com’è”, la “terza lettura” sia una “formalità, siamo per un’approvazione rapida”. Poi “vediamo il governo che intenzioni ha”.

Il ddl deve ancora essere calendarizzato e nei corridoi del Senato si parla di un probabile approdo davanti all’assemblea nella secondo settimana di aprile. Poco dopo il congresso della Lega del 5 e 6 aprile, cosa che dovrebbe consentire un clima più stemperato nella ‘gara’ con Fdi sui temi della sicurezza. Tra le misure sotto il faro del Colle: l’articolo 15 sulle detenute madri, l’articolo 19 su violenze o resistenza al pubblico ufficiale che prevede aggravanti senza attenuanti in caso di violenze o resistenza a pubblico ufficiale se il fatto è commesso al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica, la richiesta che sia il Parlamento e non un organo amministrativo a stilare la lista delle opere strategiche, il nuovo reato di resistenza passiva in carcere e nei Cpr, il divieto di Sim per cittadini extracomunitari senza il permesso di soggiorno.

Le opposizioni chiedono intanto che si riapra la discussione. “Siamo di fronte ad una destra illiberale e superficiale. Per fortuna c’è il Parlamento. A questo punto il testo sarà modificato e nella discussione in aula riproporremo i nostri emendamenti. La maggioranza si fermi, riapra la discussione, ascolti i tanti rilievi critici emersi in commissione, stralci l’art 31 che potenzia in maniera del tutto irragionevole e preoccupante i poteri dei servizi di sicurezza; insomma abbandoni la prospettiva panpenalistica e demagogica, e provi ad affrontare una questione importante come è quella della sicurezza, in modo serio”, ha sottolineato Andrea Giorgis, capogruppo del Pd in commissione Affari costituzionali.

“Quello del governo non è stato un errore di battitura ma di arroganza”, è il commento di Peppe de Cristofaro, presidente dei senatori di Avs. “Non hanno sbagliato a scrivere l’anno. Erano certi di chiudere entro il 2024, si sono trovati davanti il muro delle opposizioni e questo errore è la conseguenza di questa arroganza”, sottolinea.

Serramenti, Oknoplast per la decima volta vince Prodotto dell’anno

Milano, 26 mar. (askanews) – Oknoplast ha vinto per la decima volta consecutiva il Premio Eletto Prodotto dell’Anno. Per il 2025 a ricevere il riconoscimento il serramento in alluminio Titano Steel, scelto dai consumatori come il miglior prodotto nella categoria Finestre.

La scelta dei Prodotti dell’Anno avviene attraverso un’indagine condotta da Circana su un campione di 12.000 italiani, che valutano i candidati in base a criteri come innovazione, attrattiva e soddisfazione. Quelli con le migliori valutazioni in ciascuna categoria vengono eletti Prodotto dell’Anno, che quindi si configura come un riconoscimento indipendente.

A ritirare il premio, alla cerimonia all’Alcatraz di Milano, Matteo Guerra, responsabile comunicazione Oknoplast per il mercato italiano. “I consumatori hanno premiato Titano Steel – ha commentato – per la sua audacia, il suo design elegante dato dalle sfumature esterne del telaio e dell’anta che danno carattere alla finestra, dall’innovazione data dalla combinazione della tecnologia, date dalle prestazioni di alto livello e della sostenibilit e la durabilit nel tempo data dall’alluminio che il materiale in cui la finestra progettata e costruita”.

Tra le caratteristiche del serramento la resistenza e il comfort abitativo, oltre che la massimizzazione dell’ingresso di luce naturale. Il significativo isolamento termico contribuisce poi a ridurre i consumi energetici.

Eurocommissario Sefcovic prevede dazi Usa al 20% su tutti i Paesi Ue

Roma, 26 mar. (askanews) – Il commissario europeo al commercio internazionale, Maros Sefcovic si attende che i dazi degli Stati Uniti sulle importazioni dall’Unione Europea si attestino a un livello “nell’ordine del 20%” e che vengano applicati in maniera indifferenziata su tutti e 27 i Paesi membri. Lo riporta il Financial Times, citando quanto lo stesso Savic avrebbe detto a due fonti anonime al termine di alcune riunioni a Washington.

In questi incontri gli i negoziatori Usa non hanno fornito indicazioni su eventuali esenzioni rispetto ai dazi. Per parte sua Sefcovic ha avvertito che dazi di questa portata avrebbero effetti “devastanti” sull’economia Ue, hanno aggiunto le fonti citate dal quotidiano.

Bpm scivola sul Danish compromise: "Ma l’Opa Anima va avanti, già al 48%"

Milano, 26 mar. (askanews) – Francoforte irrompe nel risiko italiano: la Banca centrale europea dà parere negativo a Banco Bpm sull’utilizzo dei benefici patrimoniali previsti dal Danish compromise per l’offerta su Anima e la Sgr diventa improvvisamente più cara. I soci di piazza Meda dovranno rinunciare a 1 miliardo di distribuzione al 2027 e il Cet 1 della banca si fermerà al 13%, contro il 14,4% dello scenario più favorevole. La decisione definitiva sull’applicazione del Danish Compromise arriverà dall’Eba nei prossimi giorni, ma l’effetto in Borsa è immediato: Banco Bpm lascia sul parterre il 4,48% e scivola a 9,81 euro per azione, mentre Anima tiene botta e con il -0,43% si ferma a 6,94 euro per azione, ancorata ai sette euro offerti da Giuseppe Castagna.

Unicredit è spettatrice interessata, data l’Ops su piazza Meda: perde lo 0,47%, a 55,02 euro per azione. Tradotto: alla luce delle 0,175 azioni Unicredit proposte ai soci di Banco Bpm per ciascuna quota portata in adesione, lo sconto dell’Ops si riduce intorno al 2%.

Banco Bpm ha fatto sapere di voler proseguire con l’Opa su Anima, anche senza Danish compromise. Domani è in agenda un consiglio di amministrazione, con al centro le evoluzioni dell’offerta. Intanto, le adesioni aumentano, avvicinando la banca alla soglia del 50%: oggi sono state consegnate azioni per l’1,16% del capitale, il totale che può controllare piazza Meda è salito al 48,4%.

I dubbi riguardano più le mosse di Unicredit e Andrea Orcel, grande protagonista delle manovre finanziarie in Italia e in Europa. Senza il Danish compromise per Anima, Banco Bpm diventa meno conveniente ma allo stesso tempo meno cara. Unicredit, come ha ricordato più volte nelle settimane scorse, potrebbe sfilarsi, appellandosi anche a una delle clausole di salvaguardia messe nero su bianco già a novembre, o potrebbe andare avanti, senza rilanci. Gli analisti sono divisi. Per Mediobanca, “il prezzo è la variabile chiave nel processo decisionale di Unicredit. Nonostante le notizie di oggi – scrivono gli analisti – man mano che il prezzo si allinea ai termini dell’offerta, vediamo sempre meno possibilità che Unicredit si ritiri dall’offerta di Banco Bpm, data la forte compatibilità industriale e strategica dell’operazione”.

Pubblico e privato insieme per la sostenibilit nella Sanit e PA

Roma, 26 mar. (askanews) – Si svolto a Villa Blanc a Roma il Convegno “Sostenibilit in azione nella Sanit e nella Pubblica Amministrazione: collaborazione tra pubblico e privato per un futuro migliore”, organizzato da Siram Veolia, leader nell’ottimizzazione energetica e nella trasformazione ecologica, e Luiss Business School, da sempre impegnata nella promozione della sostenibilit attraverso formazione e ricerca.

Accelerare la transizione energetica e la decarbonizzazione nella Sanit e nella Pubblica Amministrazione una sfida cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilit europei e nazionali. Per affrontarla, il settore pubblico e quello privato devono unire forze e competenze, sfruttando tecnologie innovative, nuovi modelli operativi e strumenti come il Partenariato Pubblico Privato. Siram Veolia partner di riferimento in Italia di clienti pubblici e privati nel percorso di decarbonizzazione, attraverso interventi integrati di efficientemente energetico, produzione locale di energie rinnovabili, gestione della risorsa idrica e dei rifiuti speciali. Emanuela Trentin, CEO Siram Veglia, ha detto: “Noi siamo presenti in circa 13mila edifici e oltre 3mila edifici sanitari, presenti su tutto il territorio nazionale, quindi essere locali, vicino alla singola esigenza per noi un fattore estremamente importante ma anche vincente”.

Durante il dibattito emerso il ruolo strategico della collaborazione pubblico-privato attraverso progetti che integrino energie rinnovabili, efficienza energetica e soluzioni digitali avanzate, sfruttando le potenzialit dell’intelligenza artificiale per ottimizzare i servizi e ridurre le emissioni di CO . Cristiano Busco, Full Professor and Direttore Consulting & International Projects Luiss Business School, ha spiegato: “Per la Luiss Business School la sostenibilit centrale perch diventa un punto di riferimento essenziale di tutti i nostri percorsi formativi, i nostri percorsi esperienziali. Noi siamo una societ Benefit, quindi al centro del nostro statuto ci sono le tematiche di sostenibilit, con le quali ci relazioniamo con i nostri stakeholder, con i nostri portatori di interessi, con la nostra comunit di riferimento. Inoltre la sostenibilit centrale nelle nostre attivit di ricerca, che costantemente portiamo in aula nei percorsi formativi e in manifestazioni come quella odierna dove si parla di transizione, di sostenibile, e dove si parla di centralit delle tematiche di sostenibilit nella gestione d’impresa”.

Cibo, prevenzione e qualit della vita: congresso internazionale a Roma

Roma, 26 mar. (askanews) – Cibo, medicina e salute pubblica. Sono questi gli argomenti al centro del congresso internazionale ‘Lyfestyle, diet, wine & health’ in programma fino al 28 marzo a Roma. Un grande evento per riflettere su nutrizione, prevenzione delle malattie e qualit dell’esistenza.

Il professor Attilio Giacosa, presidente dell’Irvas – l’Istituto per la ricerca sul vino e la salute, ha spiegato: “Lo stile di vita vuol dire innanzitutto il comportamento alimentare, a tavola, inclusa anche l’assunzione di un buon bicchiere di vino. Lo stile di vita dei mediterranei, cio la dieta mediterranea, un qualche cosa di estremamente importante che gi da molto tempo risulta esser correlato con la salute, l’allungamento della vita, la riduzione delle malattie cardivascolari e tumori. Quello che in questi giorni si discute il significato nuovo, quali sono le nuove evidenze su questa correlazione. Qui discuteremo proprio del come la dieta mediterranea sia in grado di influenzare la salute, attraverso il concetto di epigenetica. Vale a dire come alcuni aspetti di questo comportamento, incluso l’utilizzo di un bicchiere di vino, siano in grado di accendere e spegnere quegli interruttori genetici che sono in grado di favorire la salute”.

L’obiettivo di tutte le ricerche far stare bene, non consumare. L’approccio alla nutrizione deve essere basato su quanto accertato dalla scienza e non suggerito dalle mode.

Sandro Sartor, di ‘Wine in Moderation’ ha detto: “Il vino stato parte ed parte della dieta mediterranea da sempre. Quindi sicuramente ha un ruolo, nella tavola, in combinazione con i cibi. Naturalmente in modo moderato e responsabile. Ed ha anche un ruolo nella nostra cultura da sempre. La convivialit che il vino sa creare, la connessione che sa creare tra le persone non da sottovalutare”.

La soluzione proposta quella della alimentazione equilibrata, dell’attivit fisica regolare, della qualit del sonno e in alcuni casi della moderata restrizione calorica.

Sartor ha quindi aggiunto: “Noi pensiamo che la cultura sia tutto. Cosa intendo? L’educazione ad un consumo responsabile sia la modalit attraverso la quale la cultura del vino pu stare e pu continuare ad essere parte della nostra vita negli anni a venire. Viviamo in un mondo dove ci viene detto tutti i giorni quello che dobbiamo fare e quello che non dobbiamo fare. Crediamo che non vada bene cos. Dobbiamo responsabilizzare le persone che dovranno imparare a comportarsi in un modo adeguato e responsabile. Compreso il bere vino in modo moderato e responsabile. Quindi la cultura e la formazione e non i divieti”.

Ponte Morandi, parente vittima: all’ex ad di Aspi sputerei in faccia

Genova, 26 mar. (askanews) – “Gli sputerei in faccia”. E’ lo sfogo di Paola Vicini, una dei parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi, al termine delle dichiarazioni spontanee rilasciate dall’ex ad di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci nel processo sul disastro che cost la vita a 43 persone, tra cui suo figlio Mirko.

“Lui – ha aggiunto Vicini – andato a cena la sera stessa, io ero ad aspettare il cadavere di mio figlio. Altra gente era all’obitorio mentre lui era a cena. Meno male che sollevato, il peso ce l’abbiamo noi, noi siamo all’ergastolo, lui libero da sei anni insieme ai suoi soci. E questa sarebbe la giustizia italiana? Tutti si dovrebbero vergognare di questa storia”.

L’ex numero uno di Autostrade ha spiegato in aula di avere chiesto e ottenuto che le famiglie delle vittime venissero indennizzate. “A me non ha dato niente – ha commentato Paola Vicini – che lo dimostri a chi l’ha dato, ma dei suoi soldi non sappiamo cosa farcene, le vite dei nostri cari non hanno un valore. Scuse? Ha avuto il coraggio di presentarsi dopo un anno quando c’era la messa, abbiamo chiesto che si allontanasse, non abbiamo ricevuto niente e non ci interessano neanche le sue scuse”.

Rai1, da domenica 30 marzo la serie tv "Costanza"

Roma, 26 mar. (askanews) – Adattamento televisivo del romanzo “Questione di Costanza” firmato da Alessia Gazzola, la serie tv “Costanza” – coproduzione Rai Fiction – Banijay Studios Italy, per la regia di Fabrizio Costa, in onda su Rai 1 (e in box set su RaiPlay) da domenica 30 marzo per quattro prime serate – è una commedia romantica che racconta una contrastata storia d’amore contemporanea e un mistero del passato. Miriam Dalmazio interpreta la protagonista, Costanza, giovane madre single che vive a Messina con la figlia Flora, tra difficoltà quotidiane e precarietà lavorativa.

Laureata in Medicina e specializzata in Paleopatologia, la scienza che studia malattie antiche e indaga i segreti nascosti nei resti umani del passato, non ha trovato lavoro nel suo campo e si arrangia come rider per una catena di food delivery. Tutto cambia quando vince un assegno di ricerca di un anno presso il prestigioso Dipartimento di Paleopatologia di Verona: non solo avrà l’occasione di fare il lavoro per cui ha studiato, ma potrà finalmente ricongiungersi con la sorella minore Antonietta – detta Toni – che nella città veneta lavora come psicologa, e a cui è molto legata, dopo la perdita dei genitori. Verona, però, è anche la città in cui vive il padre di Flora, Marco, architetto di successo, che non ha mai saputo di avere una figlia.

La relazione tra Costanza e Marco è stata una breve passione, spezzata dalla scoperta che lui era ‘felicemente’ fidanzato e che lei era stata solo un’avventura. E mentre Costanza si aspettava che Flora prima o poi le ponesse la fatidica domanda “chi è mio padre?” e le chiedesse di conoscerlo, non avrebbe mai immaginato che le loro vite si sarebbero intrecciate ancora, dopo sette anni di silenzio e lontananza. Marco è ancora legato a Federica, la fidanzata storica, e sta per sposarla, però – dopo lo shock iniziale – si rivela un padre curioso, attento e premuroso, di cui Flora si innamora subito… e nemmeno Costanza riesce a rimanergli indifferente.

Anche se ha avuto la fortuna di trovare un collega che riesce a farla sorridere fin dal loro primo incontro: Ludovico, studioso di lingue antiche, è un uomo simpatico e affascinante, che le diventa alleato nel Dipartimento e per il quale Costanza prova una forte attrazione. Ludovico non perde occasione per ricordarle che non è solo una madre, ma anche una donna che ha tutto il diritto di divertirsi ed essere felice. Possibilmente con lui. Inevitabile che sia geloso delle attenzioni che Marco riserva alla figlia e, di riflesso, a Costanza. In Dipartimento, però, Ludovico ha campo libero: oltre a sorprenderla a ogni pausa pranzo, supporta Costanza nel lavoro e nell’affrontare lo spirito competitivo dei colleghi – in particolare la coppia formata da Diana, l’ambiziosa storica che contende a Costanza un posto fisso in Dipartimento, e da suo marito Anselmo, timido archeologo innamoratissimo della moglie – e il giudizio del professor Melchiorre, anatomopatologo a capo del Dipartimento, che mal sopporta l’irruenza e la fantasia di Costanza, ma che imparerà ad apprezzarne la passione e la dedizione al lavoro.

Mentre cerca un difficile equilibrio tra la vita privata e un lavoro impegnativo, Costanza affronta l’incarico da cui dipende il suo futuro professionale: ricostruire la storia di Selvaggia di Staufen, figlia illegittima di Federico II di Svevia, i cui resti sono stati ritrovati nei pressi del suggestivo Castello di Montorio. Man mano che le ricerche procedono, Costanza dà voce alle avventure di Selvaggia attraverso un podcast in cui narra un mistero che si tinge di sfumature da thriller storico.

Ranucci (Report): Fazzolari ha attivato i servizi segreti sulle mie attività

Bruxelles, 26 mar. (askanews) – Il conduttore della trasmissione Tv “Report” di Rai Tre, Sigfrido Ranucci, ha accusato oggi a Bruxelles Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai Servizi Segreti, di aver attivato i Servizi stessi nei suoi confronti per la sua attività di giornalista d’inchiesta.

Ranucci lo ha riferito durante una conferenza nel pomeriggio al Parlamento europeo, organizzata dal gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D) su “Informazione libera, democrazia forte”.

Rispondendo all’eurodeputato Marco Tarquinio, eletto nel Pd ed ex direttore del quotidiano “Avvenire”, che chiedeva se si fosse mai sentito controllato “attraverso mezzi non dichiarati”, come è successo al direttore di Fanpage , Francesco Cancellato, nella vicenda del software “Paragon”, Ranucci ha affermato: “Più che sospetti, sospetti ne abbiamo avuti sempre, ne ho avuto almeno in tre occasioni la certezza, perché la mia squadra ha sorpreso tre persone che mi seguivano, mi filmavano durante l’incontro con una fonte; e in un’altra occasione ho avuto certezza che Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha attivato i servizi segreti per chiedere informazioni sulle mie attività”.

“Credo che ci stiano seguendo in Italia e credo che si debba immediatamente, questo lo chiedo in diretta, accertare e fare immediatamente un’interrogazione parlamentare”, ha detto subito dopo un altro giornalista ed europarlamentare eletto nel Pd, Sandro Ruotolo, che moderava la conferenza.

Sono accuse “estremamente gravi” perché si è già saputo di Cancellato e di Paragon, “ma Sigfrido vi assicuro in questo momento va protetto”, perché nella televisione ormai è rimasto praticamente solo lui, Ranucci, a fare giornalismo d’inchiesta, ha concluso Ruotolo.

“Sigfrido Ranucci risponderà in tribunale delle deliranti accuse che mi ha rivolto, sostenendo che avrei ‘attivato i servizi segreti per chiedere informazioni sulla sua attività’. Non ho alcuna possibilità di attivare i nostri servizi di intelligence e, qualora la avessi, di certo non farei sprecare tempo, energie e risorse dello Stato per controllare una figura ininfluente come Ranucci”. Lo dichiara in una nota Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per l’Attuazione del programma di governo.

Salone del Mobile scalda i motori, Porro: si conferma grande magnete

Milano, 26 mar. (askanews) – 2.103 espositori, il 38% delle aziende dall’estero di cui oltre il 70 % europee. Sono questi i numeri snocciolati da Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, in vista della prossima edizione che aprir i battenti nei padiglioni della fiera a Rho dall’8 al 13 aprile. “Noi puntiamo alla qualit e a differenziare i mercati – ha detto – Lavoriamo su nuove geografie in un momento in cui i mercati consolidati vanno in crisi”. “Il Salone del Mobile riconferma il suo ruolo di grande attrattore, di grande magnete”, ha concluso.

Mfe: cda in corso, attesa per offerta sulla tedesca Prosiebensat

Milano, 26 mar. (askanews) – Chiusura debole per i titoli Mfe e Prosiebensat mentre è in corso a Cologno Monzese il cda del Biscione per esaminare l’offerta per Prosiebensat. Il gruppo Mediaset si appresterebbe, infatti, a lanciare un’Opa per l’emittente tedesca, di cui detiene il 29,99% del capitale, nell’ambito del suo progetto di costruire un gruppo media paneuropeo. A Piazza Affari il titolo Mfe A ha ceduto l’1,6% a 3,454 euro, le Mfe B lo 0,25% a 4,828 euro, mentre alla Borsa di Francoforte Prosiebensat ha annullato i guadagni della prima parte della seduta, chiudendo in rialzo dello 0,8% a 6,5 euro.

Mfe da mesi si è già assicurata dalle banche finanziamenti per 3,4 miliardi proprio per sostenere la sua espansione all’estero.

La partita per Mediaset in Germania era iniziata nel 2019, quando a maggio aveva a acquistato il 9,6% del capitale di Prosiebensat, diventandone così primo azionista. “Una scelta di lungo periodo per creare valore in una logica sempre più internazionale”, aveva commentato l’AD Pier Silvio Berlusconi. Da allora il rafforzamento nel capitale fino a sfiorare la soglia Opa del 30%. “Il domani dei broadcaster passa da una crescita dimensionale indispensabile per poter resistere ai giganti globali”, ha sottolineato nuovamente poco settimane fa Pier Silvio Berlusconi, in occasione dei risultati 2024 del gruppo.

Ponte Morandi, ex ad Aspi: noi responsabili ma la colpa altra cosa

Milano, 26 mar. (askanews) – “Ho parlato tanto, penso di avere detto tutto. Il tribunale il luogo dove si parla di queste cose. Come ho detto anche oggi e avevo sottoscritto tempo fa, noi fin dall’inizio ci siamo sentiti responsabili perch avevamo la custodia di quel bene, ma la colpa un’altra cosa, la colpa quello che dovr decidere il tribunale. Io ho dato il mio contributo alla ricostruzione degli eventi”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, parlando con i giornalisti dopo aver rilasciato per circa 5 ore dichiarazioni spontanee al processo per il crollo del ponte Morandi.

Il Roadshow del GSE arriva ad Arezzo

Roma, 26 mar. (askanews) – Si tenuta ad Arezzo la quindicesima tappa provinciale del Roadshow del GSE “Diamo energia al cambiamento”. L’iniziativa ha come obiettivo quello di promuovere la cultura della sostenibilit e illustrare i numerosi strumenti incentivanti gestiti dal GSE per favorire la transizione energetica del Paese. Il viaggio divulgativo avviene a bordo di un’auto a biometano, messa a disposizione dal comparto associativo di settore, confermando l’impegno del GSE verso una mobilit sostenibile.

La giornata iniziata alle 9.30 presso l’ITIS Galileo Galilei di Arezzo con l’evento “GSE incontra le Scuole”. Dopo i saluti istituzionali di Luca Decembri, Dirigente scolastico dell’Istituto Galileo Galilei, Lorenzo Pierazzi, Provveditore agli Studi di Arezzo e Alessandro Polcri, Presidente della Provincia di Arezzo, il Presidente del GSE Paolo Arrigoni ha introdotto gli studenti a un viaggio nella transizione energetica, con un focus particolare sulle Comunit Energetiche, al termine del quale stato dato spazio ai ragazzi per domande e considerazioni.

Nel pomeriggio, presso la Sala Borsa Merci di Arezzo, il GSE ha aperto lo Sportello Informativo dedicato alle Comunit Energetiche Rinnovabili, dove amministratori locali, imprenditori e professionisti hanno potuto ricevere consulenze personalizzate dagli Account Manager specializzati del GSE.

Alle 14.30 si tenuto l’incontro istituzionale “La transizione energetica: GSE incontra i Comuni, le PA e le Partecipate Pubbliche”, aperto dai saluti del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e del Presidente della Provincia Alessandro Polcri. Durante la sessione, il Presidente Arrigoni ha illustrato il ruolo del GSE nei territori, seguito dagli interventi di esperti del GSE su servizi per la PA e le partecipate pubbliche, edilizia pubblica, mobilit sostenibile, autoconsumo e CER. A conclusione dell’evento, stato conferito il Premio “VIVI – Territorio Vivibile”, ai comuni virtuosi che si sono contraddistinti nell’implementazione di interventi di riqualificazione energetica del patrimonio pubblico. I comuni premiati con targa sono: il Comune di Loro Ciuffenna, il Comune di Poppi e il Comune di Bibbiena. I comuni testimonial sono invece: il Comune di Montevarchi e il Comune di Cavriglia.

“Con il nostro Roadshow intendiamo rafforzare la collaborazione con enti locali, aziende e cittadini, promuovendo le opportunit di crescita offerte dalla transizione energetica – ha affermato il presidente del GSE Paolo Arrigoni – In Toscana, a fine 2024, gli impianti fotovoltaici installati hanno raggiunto quota 100.649, il 16% in pi rispetto a fine 2023, per una potenza installata di circa 1.467 MW, in aumento del 20%. In particolare, nella provincia di Arezzo si registrato un totale di 13.952 impianti, in aumento del 16% rispetto fine 2023, per una potenza installata di circa 257 MW, in aumento del 13%. Sono invece 43 le pubbliche amministrazioni, di cui 35 comuni, su un totale di 36, che hanno ricevuto assistenza dal GSE nell’implementazione di progetti di efficientamento energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili. Questi dati dimostrano che il territorio toscano sta accogliendo favorevolmente i vantaggi derivanti dall’intraprendere un percorso virtuoso verso la sostenibilit ambientale”.

Feltrin: Salone del Mobile raggio di sole in momento buio per mercato

Milano, 26 mar. (askanews) – “Il Salone del Mobile l’unico raggio di sole che rallegra la scena, perch resta sempre l’appuntamento fondamentale, e, specialmente in questa situazione di incertezza, diventa un punto fermo positivo, sul quale si ha proprio una leva per poter affrontare questi momenti cos complessi e cercare di sfruttare e cogliere tutti quei segnali, anche se piccoli, positivi che ci possono essere”. A dirlo il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, in occasione della conferenza stampa di presentazione della prossima edizione del Salone dedicato al mondo dell’arredo, in calendario alla fiera di Rho dall’8 al 13 aprile. Feltrin ha definito la fiera una “lente di ingrandimento su opportunit, anche piccole, che altrove non si potrebbero cogliere.

Malattie cardio-metaboliche, il ritorno economico di uno screening

Roma, 26 mar. (askanews) – Un italiano su due in et lavorativa tra i 40 e i 69 anni presenta un rischio cardio-metabolico medio-alto con un impatto economico associato stimato a 13,4 miliardi di euro l’anno. Investire in un programma di prevenzione primaria attraverso uno screening cardio-metabolico nella popolazione target pu migliorare gli outcome di salute, riducendo la probabilit di eventi cardiovascolari maggiori, abbassando il carico sanitario e offrendo un ritorno economico positivo. Sono le conclusioni del lavoro realizzato da TEHA Group, societ di The European House Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Sanofi, confluite nel position paper “Rischio cardio-metabolico in Italia: il ritorno economico di un programma di screening della popolazione”, presentato a Roma.

Obiettivo del documento stato analizzare l’impatto economico della prevenzione in ambito cardio-metabolico, valutando sostenibilit ed efficacia di interventi di prevenzione primaria basati su screening mirati e trattamenti precoci.

Rossana Bubbico, Senior Consultant della Practice Healthcare di TEHA Group: “Le nostre analisi ci dicono che 1 italiano su 2 in questa fascia d’et rischia di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore nei prossimi 10 anni, per cui urgente intervenire con attivit di prevenzione, tra cui anche l’implementazione di un programma di screening rivolto a questa popolazione. Investire in questo programma di screening, oltre che migliorare la salute pubblica, ha anche un ritorno economico positivo”.

In Italia le malattie cardiovascolari coinvolgono almeno 9 milioni di persone e, secondo gli ultimi dati del Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanit, il 98% della popolazione italiana di et compresa tra i 18 e i 69 anni presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. noto come i fattori di rischio aumentino la mortalit: la prevenzione, agendo su fattori di rischio modificabili potrebbe ridurre del 34% la mortalit nella fascia 0-74 anni per i principali gruppi di malattie, evitando fino all’80% dei decessi.

Prof. Claudio Borghi , Medicina Interna Universit di Bologna e componente CdA Iss: “L’impatto sostanziale. Le malattie cardio-metaboliche contribuiscono ovviamente alla prognosi negativa, sono tra le prime cause di morte e fondamentalmente hanno una capacit di essere prevenute notevole, attraverso la modulazione dei diversi fattori di rischio. Abbiamo strategie farmacologiche, abbiamo strategie comportamentali, ma soprattutto dobbiamo avere una grande collaborazione con chi promuove strategie di prevenzione”.

Secondo un modello di stratificazione del rischio adottato da TEHA Group, programmi di screening cardio-metabolico ed un approccio preventivo sulla popolazione target potrebbero non solo ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori e migliorare gli outcome di salute, ma anche generare un ritorno economico positivo per il Servizio Sanitario Nazionale e il Sistema Paese.

Andrea Marcellusi, presidente International Society of PharmacoEconomics and Outcome Research Italy-Rome Chapter: “Il nostro modello ha simulato la possibilit di avere una diagnosi precoce nelle malatti cardio-metaboliche sulla popolazione generale e abbiamo visto come investendo delle risorse sanitarie importanti, economiche importanti, ma anche di gestione sanitaria importante, possiamo ottenere dei ritorni economici. Investendo 1 euro in questo screening potremmo ottenere 1,6 euro di ritorno economico: il che vuol dire che il vantaggio di investire in prevenzione ha un ritorno proprio economico, di saldo assoluto in termini di euro, positivo”.

L’Atlantic ha pubblicato i messaggi della chat dei vertici di Trump

New York, 26 mar. (askanews) – The Atlantic ha pubblicato i messaggi dalla chat Signal tra i principali funzionari per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump, rivelando una grave violazione delle regole di sicurezza operativa. I messaggi, inviati prima dell’attacco alle postazioni Houthi in Yemen, contenevano dettagli su orari di decollo di F-18 e droni MQ-9, finestre operative e lancio di missili Tomahawk.

In uno dei messaggi, il segretario alla Difesa Pete Hegseth scriveva: “Condizioni meteo favorevoli. Confermato con Centcom, siamo pronti per il lancio”. Seguiva un piano dettagliato: “1215: partenza F-18 (primo attacco), 1345: apertura finestra per il bersaglio, 1415: droni sul target, 1536: lancio dei Tomahawk”.

Il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha poi confermato in chat l’eliminazione del principale responsabile missilistico Houthi. Nella chat sono seguiti messaggi celebrativi: il vicepresidente Vance ha risposto con un “excellent”, il direttore della CIA John Ratcliffe ha aggiunto “A good start” e Waltz ha inviato un messaggio con emoji di un pugno, la bandiera americana e il fuoco. Hegseth ha chiuso scrivendo: “Ottimo lavoro. Altri attacchi in corso per ore stanotte, domani rapporto completo. Per ora puntuali, precisi e buoni risultati”.

Il Consiglio per la sicurezza nazionale ha verificato l’autenticità della conversazione. Secondo The Atlantic, il giornalista Jeffrey Goldberg era stato aggiunto per errore alla chat, ricevendo informazioni due ore prima dell’inizio dei raid.

Conte: mozione contro riarmo, Parlamento deve votare questo piano

Roma, 26 mar. (askanews) – “Vogliamo fortemente questa mozione perch il Parlamento deve votare su questo piano di riarmo. Non possono portarci a un’economia di guerra senza neppure il voto dei cittadini. Vogliamo un dibattito pubblico, vogliamo che tanti cittadini contrari abbiano voce. Per questo ci ritroveremo il 5 aprile qui a Roma a dire ‘No’ a questo piano di riarmo”. Lo ha detto il leader di M5s, Giuseppe Conte, davanti a Montecitorio assieme ai capogruppo di Camera e Senato, Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli, annunciando una mozione contro il Piano di Riarmo europeo.

“In queste ore la Commissione europea ha addirittura varato un piano per allarmare i cittadini chiedendo di riempire le nostre case con le scorte alimentari. Ma i cittadini non riescono a riempire neppure il carrello della spesa quotidiana, ci chiedono di fare scorte di farmaci, mentre tanti cittadini rinunciano alle cure anche immediate, e non possono comprare i farmaci. Vogliamo un’Europa sociale, un’Europa contro il carovita, contro il caro bolletta per tutelare famiglie e imprese, no al piano di riarmo”, ha aggiunto Conte.

Terna aggiorna il Piano 2024-28, record investimenti a 17,7 mld

Roma, 26 mar. (askanews) – Terna ha aggiornato il Piano industriale 2024-28 con una accelerazione sul fronte degli investimenti e una revisione al rialzo dei principali target. Si tratta di fatto di una cifra record per gli investimenti che raggiungeranno i 17,7 miliardi, con un incremento di 1,2 miliardi rispetto al piano precedente e di cui 10,8 miliardi di euro per lo sviluppo della Rete elettrica di trasmissione nazionale. Obiettivo del gruppo quello di guidare la transizione energetica con una infrastruttura all’avanguardia in grado di garantire sicurezza e stabilit alla rete in un periodo di forte espansione delle energie rinnovabili che lo scorso anno hanno raggiunto i 7,6 Gw installati. Con l’aggiornamento del Piano industriale, Terna ha inoltre programmato di investire nella trasformazione digitale dell’azienda 2,4 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 20% rispetto ai circa 2 miliardi di euro del precedente Piano.

Punti centrali per la societ che come sottolineato dall’Amministratore delegato Giuseppina Di Foggia, grazie anche ai sistemi di accumulo e alle interconnessioni con l’estero consentir all’Italia di ridurre progressivamente la sua dipendenza dalle fonti fossili tradizionali con effetti positivi sulle bollette degli italiani.

Giuseppina Di Foggia, Amministratore delegato Terna: “Mi preme innanzitutto sottolineare il record per quanto riguarda gli investimenti, ma anche la crescita a doppia cifra di tutti i principali indicatori economico finanziari oltre le guidance che avevamo aggiornato durante il corso dell’anno. Il principale obiettivo sar l’integrazione delle energie rinnovabili al fine di garantire facilitare la indipendenza energetica del nostro paese e la sicurezza elettrica”.

Il gruppo, in concomitanza con il Piano aggiornato, ha presentato anche i risultati del 2024 che si sono chiusi oltre le stime, con un utile netto in crescita del 19,9% a 1,062 miliardi, investimenti a 2,7 miliardi di euro, in crescita a doppia cifra sull’anno precedente (+17,6%), i pi alti nella storia di Terna e un dividendo in crescita a 39,62 centesimi di euro per azione, cifra che diventer la base per la cedola nell’arco di Piano 2024-28 pi un incremento fissato dal gruppo. Nel quinquennio Terna conta infatti di vedere aumentare tutti i maggiori dati economico finanziari arrivando a raggiungere un utile netto di gruppo che passer da 1,08 miliardi di euro nel 2025 a 1,19 miliardi di euro nel 2028.

Trump insiste: dobbiamo avere la Groenlandia

New York, 26 mar. (askanews) – “Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale. Ne abbiamo bisogno. Dobbiamo averla”. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un’intervista rilasciata al podcaster Vince Coglianese, a poche ore dalla partenza del vicepresidente JD Vance per una visita ufficiale proprio in Groenlandia. “Mi dispiace metterla in questo modo, ma dobbiamo averla”, ha detto definendo l’isola fondamentale sia “da un punto di vista difensivo che offensivo”, senza però specificare in che modo gli Stati Uniti intendano eventualmente acquisirne il controllo.

Siccit, Casini (Aubac): Portare avanti bilancio idrico

Roma, 26 mar. (askanews) – “Dall’analisi dei dati emergono con chiarezza una minore disponibilit di risorse idriche, un aumento della domanda d’acqua e un progressivo peggioramento delle condizioni climatiche caratterizzate da temperature sempre pi alte e da lunghi periodi di siccit alternati a forti precipitazioni. Il Paese rimasto indietro e negli ultimi trent’anni non ha investito adeguatamente sulle infrastrutture idriche. Ci che si pu fare a breve termine certamente agire sui comportamenti per ridurre gli sprechi, investire sulla manutenzione, realizzare piccoli invasi ed installare desalinizzatori mobili per far fronte ai picchi turistici estivi. Nel frattempo, occorre accelerare sulla riduzione delle perdite idriche e sulla realizzazione delle connessioni tra i diversi sistemi acquedottistici. A questo bisogna associare la ricerca di altre fonti approvvigionamento, ricorrendo, in particolare, al riuso delle acque reflue: oggi, solo nel distretto dell’appennino centrale, un miliardo di metri cubi d’acqua finisce in mare senza essere riutilizzato in alcun modo”. Lo ha detto Marco Casini, segretario generale AUBAC a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. Casini ha poi parlato dell’importanza del bilancio idrico per conoscere il rapporto tra domanda e offerta d’acqua di un territorio e programmarne correttamente gli utilizzi presenti e futuri. Secondo Casini “il rapporto tra domanda e offerta d’acqua deve essere noto, regolato e programmato al fine di consentire un corretto bilanciamento dei diversi interessi, antropici e naturali, comprese le nuove richieste che oggi arrivano dai data center e dalla produzione di idrogeno verde. Per far questo occorre poter disporre per ciascun bacino idrografico di un vero e proprio bilancio idrico che prenda in considerazione gli stock superficiali e sotterranei disponibili, gli apporti meteorici, i fabbisogni, i prelievi, i consumi, nonch le risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici. Una corretta e pi efficiente gestione della risorsa idrica pertanto un problema essenzialmente di conoscenza che, rispetto al passato, deve essere sempre pi dinamica, dettagliata e puntuale. Questo oggi possibile grazie alla digitalizzazione e ai notevoli progressi nei campi del telerilevamento terrestre e satellitare, del GIS e dell’intelligenza artificiale”.

Ucraina, Tajani: no a invio militari se non con le Nazioni Unite

Trieste, 26 mar. (askanews) – “Non inviare militari in missione che non siano delle Nazioni unite, é l’unica condizione per noi per inviare militari”. Così, a riguardo di un’eventuale missione in Ucraina il ministro degli esteri, Antonio Tajani, a margine della visita all’Ince di Trieste. “Rimane l’opzione, sorta di art.5 bis della Nato per garantire la sicurezza europea e per proteggere l’Ucraina” ha specificato il ministro, confermando che sul tema, “il dibattito è in corso ma – ha tenuto a precisare, dopo aver partecipato al vertice di maggioranza in collegamento con Palazzo Chigi – siamo concordi: ne abbiamo parlato con la presidente del Consiglio, il vicepresidente Salvini, il ministro della Difesa Crosetto”. Tajani ha aggiunto che su questo c’è “condivisione sulla posizione che terrà la premier” domani a Parigi.

Pagano (FI): Oggi politiche idriche molto pi consapevoli

Roma, 26 mar. (askanews) – “La mia proposta di legge sull’organizzazione territoriale del servizio idrico integrato – in discussione in questi giorni alla Commissione Ambiente – riguarda un fattore specifico, sollecitato dai comuni montani con meno di 1000 abitanti: la gestione unitaria delle risorse idriche contrasta con una migliore sostenibilit dei costi e la distribuzione dell’acqua”. A parlare Nazario Pagano, Presidente Commissione Affari costituzionali della Camera e Segretario regionale di Forza Italia in Abruzzo, intervenuto stamane a Largo Chigi, il format televisivo di The Watcher Post. “Oggi questo settore si trova in una situazione molto pi complicata, per cui l’acqua costa di pi e la gestione molto pi carente rispetto al tempo in cui questi Comuni la gestivano da soli. Ci sono infrastrutture datate e vi stata una scarsa capacit di investimento in questi decenni: le Regioni – ciascuna con le proprie differenze – hanno un ruolo importante e devono contribuire in una logica di coordinamento nazionale. Le politiche idriche, oggi, sono molto pi consapevoli di quelle del tempo e bene sta facendo il Ministro Pichetto. Ci auguriamo di poter recuperare i ritardi con interventi mirati”.

Crosetto: "La Nato è al momento l’unico ombrello difensivo utilizzabile"

Milano, 26 mar. (askanews) – “L’obiettivo è la difesa, gli strumenti quelli che ci vengono dati in questo momento” e al momento la Nato “la nostra grande alleanza atlantica” è “l’unico ombrello difensivo utilizzabile”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che risponde al Question Time a interrogazioni sull’ipotesi di un sistema comune europeo di difesa. “Avevamo già un esempio che è quello che va avanti da decenni, che è quello della Nato”, ha detto.

Crosetto ha parlato della “nostra grande alleanza atlantica, che oggi è l’unico ombrello difensivo utilizzabile domani mattina in qualunque caso negativo, grazie alla deterrenza americana, grazie all’articolo 5 della NATO. Stiamo lavorando per far sì che questa integrazione che siamo riusciti a fare tra nazioni diverse, tra forze armate diverse nella NATO, sia lo scheletro su cui costruire l’integrazione europea. Questo è l’obiettivo, l’obiettivo è la difesa, la difesa come lo strumento con cui avviene sono quelli che ci sono dati in questo momento e questo è quello che noi stiamo facendo”.

Acqua, Mazzarella: Necessario incrementare investimenti

Roma, 26 mar. (askanews) – “La nuova edizione del Blue Book, la nostra pubblicazione che fornisce una panoramica sul servizio idrico integrato, mette in luce innanzitutto un problema sulla governance del sistema idrico: troppo frammentata tra piccoli enti, cosa che in alcuni territori del nostro Paese rende difficile raggiungere il livello minimo di investimenti per l’adeguamento delle reti. Il servizio idrico atteso da sfide importanti, come il cambiamento climatico e quello demografico”. Lo ha detto questa mattina Francesca Mazzarella, Direttore della fondazione Utilitatis, intervenuta a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv. E ha aggiunto: “Il settore ha bisogno di investimenti, ci stiamo chiedendo cosa succeder quando termineranno i finanziamenti del Pnrr, sicuramente diventer determinante il contributo degli operatori privati. In Italia le tariffe sono pi basse che negli altri paesi europei, ci significa che il privato investe meno, ma c’ crescente sensibilit internazionale, come dimostrato dall’istituzione di una direzione dedicata nell’Unione europea”.

Yanagi in Pirelli HangarBicocca, arte che somiglia a una speranza

Milano, 26 mar. (askanews) – Il caos e la quiete; la distruzione e la ricomposizione; l’inferno e il cielo. Attraversare la mostra “Icarus” dell’artista giapponese Yukinori Yanagi, ospitata nelle Navate di Pirelli HangarBicocca a Milano, è un’esperienza che genera di continuo sensazioni opposte, apparentemente inconciliabili, eppure armonizzate dalla grande consapevolezza dei lavori. Ci sono esplosioni nucleari e grandi neon, c’è l’evocazione pop di Godzilla e ci sono spazi di pura poesia, ci sono le formiche, che si muovono attraverso le bandiere di sabbia in un’opera famosa presentata alla Biennale di Venezia. E ovviamente c’è il pensiero di Yanagi.

“L’essere umano – ci ha detto l’artista – ha un cervello più sviluppato rispetto alle formiche e questo fa sì che sia sempre in uno stato di cambiamento. Il problema è che a volte questo costante stato di cambiamento crea delle contraddizioni, ma da queste contraddizioni nasce la speranza, che è ciò che ci porta ad andare avanti”.

La speranza, una parola decisiva se si vuole provare a “essere” realmente nella mostra, che è uno spazio di continua incertezza, e quindi di possibilità, memore del passato spesso tragico, ma aperto a una riconsiderazione dell’idea di futuro. Il progetto è curato da Vicente Todolì insieme a Fiammetta Griccioli. “È un’artista che lavora con diversi media – ha spiegato ad askanews la co-curatrice – dalla scultura all’installazione al disegno e che sa combinare opere su una scala maggiore, architettonica possiamo dire, con gesti più intimi come disegni che seguono le tracce delle formiche e ha questa capacità unica di relazionarsi allo spazio architettonico, a spazi postindustriali come quelli di HangarBicocca”.

Tra le tante opere che catturano attenzione ed emozioni spicca, a nostro avviso, quella che dà il titolo all mostra. “Icarus – ha aggiunto Griccioli – fa riferimento al mito greco di Icaro, che per l’artista diventa una metafora sull’arroganza umana, sull’eccessiva confidenza nella tecnologia, nella modernizzazione, quindi è quasi un monito”.

Dentro i container, simbolo tangibile di una globalizzazione selvaggia, il visitatore vive una vera e propria sospensione del tempo. Come Icaro ci si può avvicinare al sole, ma i corridoi bui ed incerti, con i loro specchi e i versi di Mishima, sono anche una strada verso l’altro e, pur nella totale orizzontalità del lavoro, anche verso l’alto, verso il cielo. Quello stesso che Icaro attraversò cercando la sua forma di felicità. È un lavoro importante, che ricorda, come intensità, le cose migliori viste in Hangar negli anni, e possiamo citare Juan Munoz, Mike Kelley o Carsten Holler, per intenderci.

“Io desidero che l’arte – ha concluso Yukinori Yanagi – sia una forma di salvezza, perché alla fine ci permette di entrare in contatto con l’altro, con le altre persone. E l’immaginazione ci permette di creare delle storie che possono permetterci di raggiungere sia chi non c’è più, sia chi verrà in futuro”. E proprio il futuro diventa possibile qui dentro, anche sotto una bomba nucleare mai esplosa, che ci fa da monito, certo, ma nel contempo offre uno spazio di possibilità reale. (Leonardo Merlini)

Palazzo Chigi: no a truppe italiane sul terreno in Ucraina

Roma, 26 mar. (askanews) – La riunione di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in vista del Vertice sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina in programma domani a Parigi, ha “permesso di ribadire che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“È stato, infine, affrontato – prosegue la nota – il tema dell’attuazione e del monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, che il Governo italiano sostiene da tempo”.

Ucraina, P.Chigi: no truppe italiane in forza militare sul terreno

Roma, 26 mar. (askanews) – La riunione di questa mattina a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in vista del Vertice sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina in programma domani a Parigi, ha “permesso di ribadire che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

“È stato, infine, affrontato – prosegue la nota – il tema dell’attuazione e del monitoraggio del cessate il fuoco, su cui si sta facendo spazio un possibile ruolo delle Nazioni Unite, che il Governo italiano sostiene da tempo”.

Ucraina, P.Chigi: garanzie di sicurezza ricalchino art.5 Nato

Roma, 26 mar. (askanews) – Si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi una riunione convocata dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista della sua partecipazione al Vertice sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina in programma domani a Parigi.

All’incontro – si legge in una nota di Palazzo Chigi – hanno preso parte il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani (in videocollegamento), il Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il Ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Nel corso della riunione è stato riaffermato l’impegno alla costruzione, insieme ai partner europei e occidentali e con gli Stati Uniti, di garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina che trovino fondamento nel contesto euroatlantico. Ciò anche sulla base di un modello che in parte possa ricalcare quanto previsto dall’articolo 5 del Trattato di Washington, ipotesi che sta riscontrando sempre più interesse tra i partner internazionali.

Gb, governo taglia spesa sociale mentre la rafforza sulla difesa

Roma, 26 mar. (askanews) – Il governo della Gran Bretagna ha annunciato consistenti tagli alla spesa sociale a fronte di aumenti delle spese sugli armamenti, mentre in parallelo l’ufficio indipendente di valutazione sui conti pubblici ha dimezzato le previsioni di crescita economica. La nuova programmazione pluriennale è stata presentata in Parlamento dal cancelliere per lo Scacchiere, l’equivalente di ministro delle Finanze, Rachel Reeves.

Sempre oggi l’Office for Budget Responsability ha pubblicato un’analisi secondo cui i tagli alla spesa preannunciati dovrebbero consentire di risparmiare fino a 14 miliardi di sterline cumulativi per l’anno fiscale 2029-2030, intervenendo sul deterioramento delle prospettive dei conti pubblici che si era verificato a seguito delle precedenti misure espansive.

Anche così, secondo questa analisi l’indebitamento del Regno Unito risulterà più elevato per 3,5 miliardi di sterline, lo 0,6% del Pil, alla fine del periodo in esame e rispetto alle precedenti previsioni. Nel pomeriggio i rendimenti dei titoli di stato Gb decennali (Gilt) si limano di circa 3 punti base, al 4,73%. La sterlina cede marginalmente a 1,2896 dollari.

La manovra segna di fatto una parziale marcia indietro in marito ai precedenti piani di aumento della spesa in deficit del governo laburista guidato da Keir Starmer, dopo che questi ultimi hanno causato allarmanti pressioni sui titoli di Stato del Regno Unito.

Adottiamo “la scelta responsabile di ridurre i livelli del debito e del ricorso al finanziamento di mercato sui prossimi anni, così che possiamo spendere di più sulle priorità per i lavoratori”, ha detto Reeves.

E dato che “viviamo in un mondo incerto”, ha aggiunto, le spese in difesa aumenteranno al 2,5% del Pil, mentre per contribuire a questo aumento verranno ridotte le misure di aiuto all’estero.

L’Obr ha poi tagliato al più 1% la previsione di crescita economica di per quest’anno, a fronte del precedente più 2%, mentre per il resto del periodo in esame stima una espansione media annua dell’1,75%. (fonte immagine: UK Parliament).

Espolsione allo stabilimento dolciario Perfetti: densa colonna di fumo nero

Milano, 26 mar. (askanews) – Una forte esplosione è avvenuta a Lainate, Comune dell’hinteland milanese a Nord del capoluogo lombardo, all’interno di un magazzino dello Stabilimento Perfetti, nota famosa società produttrice di dolciumi e caramelle. Una densa colonna di fumo nero è già visibile a distanza di alcuni chilometri.

Sul posto sono stati inviati 8 mezzi dei vigili del Fuoco del Comando di Milano più in altro mezzo in arrivo dal vicino Distaccamento di Saronno per effettuare i primi rilievi e stabilire così le cause dell’esplosione.

Espolsione allo stabilimento dolciario Perfetti: densa colonna di fumo nero

Milano, 26 mar. (askanews) – Una forte esplosione è avvenuta a Lainate, Comune dell’hinteland milanese a Nord del capoluogo lombardo, all’interno di un magazzino dello Stabilimento Perfetti, nota famosa società produttrice di dolciumi e caramelle. Una densa colonna di fumo nero è già visibile a distanza di alcuni chilometri.

Sul posto sono stati inviati 8 mezzi dei vigili del Fuoco del Comando di Milano più in altro mezzo in arrivo dal vicino Distaccamento di Saronno per effettuare i primi rilievi e stabilire così le cause dell’esplosione.

Acqua, Buresti: tecnologie per riutilizzo reflue ci sono

Roma, 26 mar. (askanews) – “In Italia solo il 4% delle acque reflue viene riutilizzato, contro un potenziale raggiungibile del 50%. Le tecnologie necessarie per realizzare questo obiettivo sono gi disponibili e i vantaggi sarebbero molto significativi, sia per le fonti idriche, che sarebbero meno sotto stress, sia per l’agricoltura, che per prima potrebbe beneficiarne nei periodi dell’anno pi siccitosi e critici dal punto di vista della disponibilit della risorsa. Il Gruppo Acea, primo operatore idrico in Italia, sta gi sviluppando progetti volti al riutilizzo dell’acqua di depurazione, in particolare nel Lazio e in Toscana. Quello che stiamo portando avanti a Fregene ha ricevuto un finanziamento di oltre 6 milioni dal Consiglio dei Ministri, rientrando tra i progetti individuati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti necessari per contrastare la siccit in diverse regioni italiane”.

Lo ha dichiarato Francesco Buresti (Amministratore Delegato, Acea Acqua) in occasione della presentazione della traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche (UN-WWDR) 2025 e del XV Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, al convegno “Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza”, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti.

Calcio, arbitri serie A, Napoli-Milan a Sozza

Roma, 26 mar. (askanews) – Resi noti gli arbitri della 30esima giornata di serie A, stagione 2024/25: turno spalmato su 3 giorni con quattro gare al sabato, 4 gare di domenica e due di lunedì. Si parte sabato alle 15 con Como-Empoli, affidato a Mariani, e Venezia-Bologna che sarà diretta da Di Bello, alle 18 c’è Juventus-Genoa, arbitra Rapuano, alle 20.45 c’è Lecce-Roma, dirige Manganiello. Domenica alle 12.30 c’è Cagliari-Monza, dirige Fourneau, alle 15 Fiorentina-Atalanta dirige Doveri, alle 18 Inter-Udinese, diretta da Chiffi, alle 20.45 Napoli-Milan che sarà diretta da Sozza. Si chiude lunedì: alle 18.30 c’è Verona-Parma, arbitra Sacchi e alle 20.45 Lazio-Torino arbitra Massa.

Questo il programma completo: Como-Empoli (sabato 29 marzo, ore 15): Mariani di Aprilia Venezia-Bologna (sabato 29 marzo, ore 15): Di Bello di Brindisi Juventus-Genoa (sabato 29 marzo, ore 18): Arbitro: Rapuano di Rimini Lecce-Roma (sabato 29 marzo, ore 20.45): Manganiello di Pinerolo Cagliari-Monza (domenica 30 marzo, ore 12.30 ): Fourneau di Roma Fiorentina-Atalanta (domenica 30 marzo, ore 15): Doveri di Roma Inter-Udinese (domenica 30 marzo, ore 18): Chiffi di Padova Napoli-Milan (domenica 30 marzo, ore 20.45): Sozza di Seregno Verona-Parma (lunedì 31 marzo, ore 18.30): Arbitro: Sacchi di Macerata Lazio-Torino (lunedì 31 marzo, ore 20.45): Massa di Imperia

Acqua, Conti (Almaviva): gestione integrata con digitalizzazione

Roma, 26 mar. (askanews) – Per Fulvio Conti (Director Customer Project Management, Almaviva), “diventa strategico integrare la filiera irrigua nel processo di digitalizzazione che ha investito il Sistema Idrico Integrato. Il Gruppo Almaviva sicuramente oggi il player pi competente che pu affrontare questa sfida grazie alla conoscenza dei dati agricoli, alla competenza ingegneristica/idraulica e alla pluralit di tecnologie da poter applicare. La nostra piattaforma permette una gestione integrata, con un unico punto di accesso a tutte le informazioni rilevanti per la gestione della rete e dei fabbisogni e abilita i Consorzi a prendere decisioni consapevoli che li accompagnano nell’adozione di pratiche agricole sostenibili”.

Conti intervenuto nell’ambito della presentazione della traduzione ufficiale in italiano del Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche (UN-WWDR) 2025 e del XV Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura”, al convegno “Acqua e Agricoltura: politiche e strumenti per innovazione ed efficienza”, promosso da Fondazione UniVerde e Coldiretti.

Tusk: sull’Ucraina la Nato deve essere preparata a ogni scenario

Roma, 26 mar. (askanews) – Sull’Ucraina “sono in corso colloqui e trattative, ma siamo onesti: la nostra influenza su queste trattative è limitata, per usare un eufemismo. Quindi dobbiamo essere ancora più preparati, come Nato, come Polonia, per affrontare degli scenari che non sono stati scritti da noi al cento per cento”: lo ha affermato il premier polacco Donald Tusk, al termine di un incontro con il Segretario generale della Nato, Mark Rutte.

Tusk ha sottolineato l’importanza della “garanzia dell’articolo 5, garanzia di ‘uno per tutti, tutti per uno’ che rimane in vigore”: “I rappresentanti degli Stati Uniti hanno ripetutamente sottolineato che saranno sempre pronti a difendere la Polonia e gli altri paesi della Nato in una situazione di pericolo”, ha continuato.

Il premier polacco ha poi ringraziato Rutte per “l’inequivocabile sostegno e interesse per un progetto che è molto importante per la Polonia, per l’Europa, per l’intera NATO, vale a dire lo Scudo orientale: come Polonia, ci assumiamo la piena responsabilità della sicurezza del confine orientale della Polonia, ma anche dei nostri partner europei e della Nato”.

“Lavoreremo sicuramente a stretto contatto per una giusta pace in Ucraina. Nessuno – credetemi – nessuno è così desideroso di una pace rapida come i polacchi: ma sappiamo molto bene che questa pace deve anche essere una garanzia della piena sovranità dell’Ucraina. Solo un’Ucraina sovrana, solo una pace giusta darà a tutti noi un senso di sicurezza”, ha concluso.

L’Anm ha espresso a Mattarella le preoccupazioni per gli attacchi alle toghe

Roma, 26 mar. (askanews) – La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella questa mattina al Quirinale per la presentazione dello stesso organo dell’Anm, insediatosi poche settimane fa a seguito del rinnovo delle cariche dopo le elezioni di fine gennaio.

“Al presidente Mattarella abbiamo espresso la nostra preoccupazione per i frequenti attacchi rivolti alla magistratura negli ultimi mesi. Abbiamo quindi esposto i temi che saranno oggetto del lavoro della Giunta nel quadriennio con particolare attenzione alle necessità del settore giustizia nel nostro Paese: organici, infrastrutture, dotazione informatica. Infine abbiamo avuto modo di evidenziare quelle che a nostro avviso sono le criticità che porterebbe l’adozione di determinati interventi di rango costituzionale sulla tutela dei diritti dei cittadini, ribadendo le ragioni tecniche della non condivisione delle modifiche che la riforma vorrebbe apportare”, spiega la Giunta a margine dell’incontro.

Nomisma: ortofrutta italiana soffre tra clima e concorrenza estera

Bologna, 26 mar. (askanews) – L’ortofrutta italiana sotto pressione per l’effetto combinato di fattori climatici, fitosanitari, normativi ed economici, con le produzioni frutticole che segnano cali strutturali che si traducono in un saldo commerciale negativo e in una crescente dipendenza dall’import. E’ quanto emerge dal report esclusivo “Ortofrutta italiana tra crisi produttive, sfide globali e resilienza cooperativa” realizzato da Nomisma e presentato oggi a Bologna durante il convegno organizzato da Apo Conerpo.

Secondo la ricerca, illustrata da Ersilia Di Tullio, responsabile Strategic Advisory di Nomisma, le superfici ortofrutticole nazionali stanno subendo significative contrazioni, soprattutto per quanto riguarda pere, pesche/nettarine e kiwi. Le importazioni di kiwi sono raddoppiate (+108% in dieci anni), mentre le pere hanno visto dimezzare l’export e aumentare del 13% gli arrivi dall’estero.

“Bisogna considerare quanto sia strategica l’ortofrutta per il sistema produttivo italiano – ha spiegato Di Tullio -. Il 28% della produzione agricola arriva dall’ortofrutta, pur occupando soltanto poco pi di 1 milione di ettari. Quindi grande valore aggiunto per unit produttiva”. La responsabile ha aggiunto che “la frutta oggi pi di altre produzioni ortofrutticole soffre veramente per tutta una serie di elementi negativi: il cambiamento climatico, la necessit di difendersi da organismi nocivi e insetti alieni, purtroppo con armi un po’ spuntate”.

A gravare sul sistema ci sono anche l’aumento dei costi di produzione (energia +107% dal 2019, manodopera molto pi cara rispetto a Spagna e Grecia) e la drastica riduzione delle molecole autorizzate per i trattamenti fitosanitari, che oggi rappresenta una delle minacce pi gravi per la sostenibilit produttiva.

Il report evidenzia inoltre come nel 2023 il 48% delle aziende ortofrutticole abbia riportato perdite economiche direttamente collegate a eventi climatici estremi, con una forte concentrazione dei danni nei mesi chiave per la fioritura e l’allegagione. L’Emilia-Romagna, in particolare, ha visto concentrarsi il 13% degli eventi avversi avvenuti in Italia tra il 2015 e il 2024.

Rutte a Putin: attacco a Polonia? Reazione Nato sarebbe "devastante"

Milano, 26 mar. (askanews) – “Se qualcuno dovesse fare un errore di calcolo e pensare di poterla fare franca con un attacco alla Polonia o a qualsiasi altro alleato, si troverebbe ad affrontare tutta la forza di questa Alleanza. La nostra reazione sarebbe devastante”. Lo ha detto Mark Rutte, nelle dichiarazioni stampa congiunte del Segretario generale della NATO con il Primo Ministro della Polonia Donald Tusk trasmesse in streaming. “Questo deve essere molto chiaro a Vladimir Vladimirovich Putin e a chiunque altro voglia attaccarci” ha aggiunto Rutte nel discorso.

“Non dimentichiamo che la Russia sta entrando in un’economia di guerra, e questo avrà un impatto enorme sulla sua capacità e abilità di costruire le sue forze armate”, ha anche detto Rutte, che ha indicato la Polonia come Paese esemplare in merito ai contributi alla difesa: “Gli investimenti nella difesa sono lì come esempio per tutti gli alleati”.

“Come ha detto il presidente Trump, e sono d’accordo con lui, gli alleati europei e il Canada devono fare di più. Dovremmo tutti seguire, quindi, l’esempio polacco”, ha aggiunto invitando a “investire di più nella sicurezza, nella nostra industria e nella nostra deterrenza. Accolgo con favore le vostre recenti discussioni con il Regno Unito e altri alleati europei sugli sforzi per aiutare la produzione della difesa e per aumentarla, perché dobbiamo fare di più. A proposito, questo è un problema che riguarda tutti, compresi gli Stati Uniti e da quando ha assunto la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea per questo semestre, la Polonia vi ha dimostrato la sua leadership nel dare forma all’agenda di difesa e sicurezza dell’Europa. Questi sono tempi incerti, ma lasciatemi chiarire su ciò che abbiamo chiarito su una cosa, la difesa, la partnership atlantica rimane il fondamento della nostra alleanza, e questo non cambierà”.

Nel suo discorso Rutte si è anche riferito al progetto polacco East Shield, ideato per rafforzare il confine tra Polonia, Russia e Bielorussia. Ha detto di essere stato “informato” dal primo ministro Tusk. “E accolgo con favore questo importante investimento nella sicurezza della Polonia e dell’Europa e transatlantica. Penso che sia importante. E so che state lavorando a stretto contatto con l’Unione Europea su questo. In mare, in aria e sulla terraferma, la Polonia è un contributore vitale alla difesa collettiva della NATO e voglio ringraziarvi per aver partecipato a Baltic Sentry, quando il giorno di Natale, il 25 dicembre, è stato tagliato un cavo marittimo tra Estonia e Finlandia. Abbiamo dovuto agire collettivamente. E abbiamo avuto un summit a Helsinki,a cui abbiamo partecipato entrambi. E penso che sia stato importante che la NATO sia stata in grado in soli 10 giorni di reagire a ciò che sta accadendo lì nel Mar Baltico. Ma sappiamo tutti cosa sta succedendo lì e dobbiamo difenderci”, ha detto Rutte.

“East Shield” è un progetto pianificato per il periodo 2024-2028 per rafforzare la resilienza della Polonia agli attacchi e alla guerra ibrida. È stato creato in risposta all’aggressione russa contro l’Ucraina e si basa sull’esperienza di quella guerra, ma è un progetto pacifico: intende scoraggiare potenziali aggressori, proteggere soldati e civili e, insieme con gli alleati, dimostrare la disponibilità a difendere i propri confini. Le forze armate polacche, con particolare attenzione alle truppe del genio, sono le principali responsabili dello sviluppo e della costruzione dello “Scudo orientale”. Presuppone la costruzione di fortificazioni e ostacoli naturali sul territorio, lungo il confine orientale e settentrionale della Polonia. La costruzione dei primi elementi dello Scudo orientale sul confine settentrionale e orientale della Repubblica di Polonia è iniziata alla fine di ottobre 2024. Si prevede – secondo il ministero della Difesa polacco – che una parte dei contributi provenga da fondi dell’Unione Europea e della NATO.

Bifest, in concorso "I Mastri", terzo docufilm di DonPasta

Roma, 26 mar. (askanews) – Sarà presentato domani in Concorso per il Cinema Italiano al Bifest di Bari, “I Mastri”, terzo documentario, dopo “I Villani” e “Naviganti”, per il pugliese Daniele De Michele noto come DonPasta, scrittore, regista, performer, considerato dal New York Times, uno dei più inventivi attivisti del cibo.

Il documentario è prodotto da Colibrì Film e Audioimage in collaborazione con Rai Cinema, Vox Communication e Fermento e con il sostegno di Film Commission Regione Campania. Realizzato in parte a Novoli (Lecce), si avvale delle risorse del POC Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.7., nell’ambito dell’intervento “Promuovere il Cinema 2024”.

Con “I Mastri”, De Michele continua a studiare il patrimonio materiale e immateriale italiano attraverso un approccio antropologico. Dopo il cibo, ha perlustrato l’Italia per dieci anni alla ricerca di artigiani sparsi nella penisola, raccontando la loro strenua resistenza allo spirito del tempo che li vorrebbe prossimi all’estinzione. Sei Mastri costruiscono i loro manufatti partendo dalla materia bruta: la terra, il legno, il vetro e la pietra. La trasformano e la plasmano attraverso la forza degli elementi naturali: acqua, fuoco e aria. Due alabastrai di Volterra, una giovane liutaia napoletana, dei fabbricanti di pentole di argilla in Romagna, un costruttore di tamburi alle pendici del Vesuvio, un ragazzo senegalese che impara a fare il vetro e Murano, un maestro d’ascia veneziano. Il lavoro li porta a osservare il mondo che cambia, la chiusura delle botteghe, la produzione in serie e la fine della trasmissione dei saperi. Tutto si sintetizza in un’opera effimera e simbolica che ogni anno, da secoli, si costruisce con legno potato a Novoli, in Salento. Metafora del mito di Sisifo, della pietra che si continua a far salire nonostante tutto, perché i mastri, tenaci e orgogliosi, restano a resistere alle intemperie e a difendere l’eternità delle loro conoscenze.

Daniele De Michele è autore dei film “I Villani” che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 , “Naviganti”, presentato alle Giornate degli Autori di Venezia 2021 e di “Geants dans ma cité” (2024) realizzato per France Télévision. In televisione collabora assiduamente con Geo and Geo (RAI3), La Prova del Cuoco (Rai 1) e la rete LaEffe. Per Treccani e Corriere della Sera ha curato la serie web-tv “Le nonne d’Italia in cucina”, viaggio nelle venti regioni italiane incontrando nonne in cucina. Nel 2024 ha pubblicato “Il pranzo della domenica” (Il Saggiatore), nel 2014 “Artusi Remix” (Mondadori), ed inoltre: “Food sound system” (2006) e “Wine Sound System” (2009) per Kowalski-Feltrinelli; “La Parmigiana e la Rivoluzione” (2011) per Kurumuny.

Bce, Panetta: sui tassi resti pragmatica e guardi all’inflazione

Roma, 26 mar. (askanews) – Piuttosto che perdersi in dibattiti su quale sia lo sfuggente livello neutrale dei tassi, per decidere le sue future mosse la Banca centrale europea deve seguire un approccio “pragmatico” e usare come riferimento le previsioni sull’inflazione e sull’economia in generale. Lo sostiene il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta in un articolo pubblicato oggi sul Financial Times, intitolato “La Bce deve restare pragmatica nelle decisioni sui tassi di interesse”.

Come tutti i suoi pari nell’area euro, Panetta partecipa al Consiglio direttivo della Bce che, ogni sei settimane, decide i parametri chiave della politica monetaria comune, innanzitutto fissando i tassi di riferimento. Dopo le riduzioni effettuate negli ultimi mesi, il dibattito è andato focalizzandosi sempre più su quale sia il livello di neutralità dei tassi, in particolare su quello che gli economisti chiamano R-star, il livello a cui la linea monetaria non ha effetti né espansivi né restrittivi sull’economia.

Il problema è che “R-star è invisibile e si muove. Si sposta nel corso del tempo – scrive Panetta – plasmato da forze strutturali come la demografia, i progressi tecnologici e le preferenze sui rischi. Peggio ancora, può essere stimato solo attraverso modelli o indagini caratterizzati da incertezza. Per l’area euro le stime attuali spaziano tra l’1,5 e il 2,5% in termini nominali”.

Quindi, cercare di usare questa misura ipotetica ora che si ritiene che i tassi siano diventati “notevolmente meno restrittivi” nell’area euro risulterebbe molto problematico. Il banchiere centrale fa il paragone con il sistema di geolocalizzazione satellitare GPS, se ci fosse un margine di errore di 5 km e si è distanti 500 km dalla destinazione la direzione di marcia “è chiara”, ma ma quando ci si avvicina a pochi chilometri dalla meta, la scarsa precisione diventa problematica.

Per questo “quando i tassi di interesse si avvicinano alla neutralità, bisogna focalizzarsi sulle previsioni di inflazione e sulle prospettive macroeconomiche”. Se i tassi di interesse si trovano in quella che Panetta chiama “l’area grigia” del R-star e l’inflazione sta calando verso l’obiettivo e la crescita economica resta debole “è plausibile che la politica monetaria risulti ancora restrittiva”, prosegue.

Il livello di neutralità dei tassi può essere utile per valutare il quadro complessivo “ma non deve dettare la linea”. E “in questa fase – insiste – le previsioni di inflazione forniscono un riferimento migliore”. Al momento la debolezza economica sta creando pressioni a ribasso sull’inflazione e “una stagnazione prolungata potrebbe spingerla al di sotto dell’obiettivo del 2% della Bce. Le tensioni globali potrebbero scoraggiare ulteriormente consumi e investimenti”.

D’altro canto Panetta riconosce che vi sono nuovi elementi di incertezza rilevanti, tra cui lo “spettro dei dazi commerciali” annunciati dall’amministrazione Trump “che dominano tra le notizie. Nel frattempo la sospensione del freno all’indebitamento in Germania e i piani per una difesa europea comune potrebbero introdurre grandi stimoli di bilancio”.

“Gli shock sono abbondanti e lungi dal dissiparsi. In questo contesto fissarsi sul sé la linea vada giudicata come ‘restrittiva’, rischia di sbilanciare l’attenzione sulla galassia R-star laddove bisognerebbe focalizzarsi sull’orizzonte dell’inflazione, e sul se la linea sia appropriata per raggiungere l’obiettivo del 2%. La Bce – conclude Panetta – deve restare pragmatica e basare le sue decisioni sui dati”.

TIM, lo sviluppo per l’industria manufatturiera passa dal 5G

Bologna, 26 mar. (askanews) – Come sviluppare al meglio una tecnologia potente come la rete 5G? La domanda rimbombata anche a Bologna per il “5G Industrial Experience Hub”, l’evento realizzato da TIM Enterprise in collaborazione con BI-REX, in partnership con Qualcomm. Analisi di scenari e trend delle reti private 5G attraverso use case concreti, per evidenziare come gli investimenti in questa tecnologia possano dare un nuovo impulso alla crescita, in questo caso, del comparto manufatturiero. Tutto confermato dal rapporto “Il 5G per una industria moderna e sostenibile”, realizzato dal Centro Studi TIM in collaborazione con NetConsulting e BI-REX.

Sviluppi approfonditi da Antonio Morabito, Responsabile Business Development e Marketing di TIM Enterprise, piattaforma tecnologica che ha l’obiettivo di sviluppare innovazione: “Il 5G una tecnologia rivoluzionaria, con performance e affidabilit enormi. Crediamo sia il momento giusto, per le grandi aziende manifatturiere, per sfruttarlo al meglio. Fra rete, cloud computing e l’intelligenza artificiale, riusciamo a portare questi sviluppi nei macchinari, aumentando produttivit e competitivit delle aziende. TIM Enterprise la pi grande piattaforma tecnologica del Paese, una piattaforma che composta da tecnologie, connettivit, cloud ed edge computing e 5G. Su questa piattaforma noi stiamo continuando a sviluppare innovazione, lo stiamo facendo insieme ai Competence Center: il BI-REX uno dei Competence Center pi importanti, pi produttivi che c’ in Italia e insieme a loro abbiamo prodotto degli use case molto concreti che sono applicabili sin da subito a tutta l’azienda manufatturiera. Investimenti in reti private 5G possono aumentare l’efficienza operativa delle imprese italiane fino al 30%, garantendo un ritorno sugli investimenti superiore al 100% in meno di 5 anni”.

Gli investimenti in reti private 5G possono aumentare l’efficienza operativa delle imprese manufatturiere italiane fino al 30%, garantendo un ritorno sugli investimenti (ROI) superiore al 100% in meno di cinque anni. Alla presenza del Presidente di NetConsulting Cube, Giancarlo Capitani, potenziali orizzonti analizzati anche da Stefano Cattorini, direttore generale di BI-REX: “Come centro di competenza sull’industria 4.0, BI-REX ha costruito un percorso per le imprese per avvicinarle ad un’applicazione industriale dei vari casi d’uso. Il 5G, integrato in tecnologie come edge, cloud e intelligenza artificiale come abilitatore di una digitalizzazione sostenibile dei processi manifatturieri”.

Al BI-REX esempi concreti di innovazione, raccontati da Susanna Jean, Responsabile 5G, Verticals & IoT di TIM Enterprise: “Abbiamo visto use case del cacciavite malriposto riportato nel cassetto dal nostro ‘cane robot’, ma anche della guida in tempo reale grazie ai benefici della tecnologia 5G, a bassissima latenza e altissima precisione, di una stampante 3D. Macchinari di questo tipo comportano tempi importanti, ridurre i tempi di inattivit in questo modo cruciale”. Un caso concreto di fabbrica wireless del futuro (“smart factory”) con un ambiente digitalmente interconnesso, grazie a tecnologie robotiche come la piattaforma “TIM Multi Robot Orchestrator”, oppure la Extended Reality di TIM Enterprise.

Inoltre, arricchita la partnership fra TIM e Ducati con la presentazione del robot NTB-01 sviluppato da Ducati Corse e Lenovo che, grazie al 5G, pu analizzare e mappare i circuiti di gara con trasmissione dei dati live.

Il Papa: mai perdere la speranza anche se la vita appare rovinata

Città del Vaticano, 26 mar. (askanews) – “Non perdiamo la speranza! Anche se la nostra storia ci appare pesante, complicata, forse addirittura rovinata, abbiamo sempre la possibilità di consegnarla a Dio e di ricominciare il nostro cammino. Dio è misericordia e ci attende sempre!”. Così Papa Francesco nel testo della catechesi, preparata per l’Udienza Generale di oggi e dedicata al testo evagelico dell’incontro del Cristo con la Samaritana.

Francesco, ancora in convalescenza protetta alla Domus di Santa Marta in Vaticano, ha voluto incentrare la sua riflessione sul tema dell’incontro con il Cristo che, ha sottolineato, come fa anche con la donna Samaritana al pozzo, ci mette sempre a nostro agio.

“Gesù – ha ricordato nello scritto – ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza. Il pozzo, nel Medio Oriente antico, è un luogo di incontro, dove a volte si combinano matrimoni, è un luogo di fidanzamento. Gesù vuole aiutare questa donna a capire dove cercare la risposta vera al suo desiderio di essere amata”.

Milei desecreta i file sui nazisti che si rifugiarono in Argentina

Roma, 26 mar. (askanews) – L’Argentina declassificherà i documenti ufficiali contenenti informazioni sui nazisti che cercarono rifugio nel suo territorio dopo la Seconda guerra mondiale, ha annunciato lunedì Guillermo Francos, capo dello staff del presidente Javier Milei.

Renderemo pubblici i documenti sui “nazisti che si rifugiarono in Argentina e furono protetti per molti anni”, ha detto Francos in un’intervista al canale televisivo DNews.

Il Capo dello staff ha aggiunto che “il Presidente Milei ha dato istruzioni di divulgare tutta la documentazione detenuta da qualsiasi agenzia statale, perché non c’è motivo di continuare a nascondere tali informazioni”.

Secondo l’agenzia di stampa NA, questa iniziativa includerà i registri delle transazioni bancarie e finanziarie, nonché i fascicoli conservati dal Ministero della Difesa. Verso la fine della seconda guerra mondiale l’organizzazione O.D.E.SS.A ( O.D.E.SS.A è l’acronimo di Organisation Der Ehemaligen SS-Angehörigen (Organizzazione degli ex-membri delle SS) mise in piedi una rete che con la collaborazione e l’aiuto di altri soggetti, facilitarono e finanziarono la fuga di gerarchi e criminali nazisti soprattutto in Sudamerica.

Tra i vari gerarchi nazisti che trovarono rifugio in Argentina si segnalano Adolf Eichmann, il colonnello delle SS che ideò la cosiddetta “soluzione finale”, Josef Mengele, responsabile del programma di eugenetica del regime di Adolf Hitler, Erich Priebke, ex comandante delle SS e responsabile del massacro delle Fosse Ardeatine, Non è possibile avere dei dati sul numero di nazisti fuggiti dalla Germania in altri paesi d’Europa o in altri continenti. Le notizie più dettagliate sono quelle del Centro Simon Wiesenthal di Gerusalemme.

Dal 2005 il Centro Simon Wiesenthal ha individuato i nomi di circa mille presunti criminali di guerra ancora vivi in Europa, molti dei quali provenienti dalla Germania, e ha lanciato diverse campagne intitolate “Operation last chance” per rintracciarli.

L’Istat: nel 2024 è cresciuto il rischio di povertà o di esclusione sociale

Milano, 26 mar. (askanews) – Nel 2024, il 23,1% della popolazione è a rischio di povertà o esclusione sociale (nel 2023 era il 22,8%), si trova cioè in almeno una delle tre seguenti condizioni: a rischio di povertà, in grave deprivazione materiale e sociale oppure a bassa intensità di lavoro. E’ quanto rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”. Nel 2023, il reddito annuale medio delle famiglie (pari a 37.511 euro) aumenta in termini nominali (+4,2%) e si riduce in termini reali (-1,6%). E’ quanto rileva l’Istat.

Nel 2023, segnala l’Istat, l’ammontare di reddito percepito dalle famiglie più abbienti è 5,5 volte quello percepito dalle famiglie più povere (in aumento dal 5,3 del 2022). E’ in aumento la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Lo rileva l’Istat nel rapporto “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2023-2024”, dove spiega che per misurare la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi è possibile ordinare gli individui dal reddito equivalente più basso a quello più alto, classificandoli in cinque gruppi (quinti). Il primo quinto comprende il 20% degli individui con i redditi equivalenti più bassi, l’ultimo quinto il 20% di individui con i redditi più alti. Il rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dall’ultimo quinto e quello ricevuto dal primo quinto (rapporto noto come s80/s20) fornisce una misura sintetica della disuguaglianza.

Se si fa riferimento alla distribuzione dei redditi equivalenti netti senza affitti figurativi, nel 2023, l’indicatore s80/s20 è pari a 5,5, in lieve peggioramento rispetto al 2022 (quando era pari a 5,3), ma al di sotto del valore pre-pandemia del 2019 (5,7). Se si includono gli affitti figurativi, il rapporto nel 2023 si attesta a 4,8 (era 4,7 nel 2022), arrivando a 5 nel Mezzogiorno (era 4,7 nel 2022). Il livello di disuguaglianza è invece inferiore al dato medio nazionale nel Nord-ovest (4,4), seppur in peggioramento rispetto al 2022 (quando era 4,1), e nel Centro (4,5) dove rimane sostanziamente stabile rispetta al 2022 (4,4); nel Nord-est il livello di disuguaglianza resta stabile e più basso della media nazionale (3,7, mentre nel 2022 era 3,8).

Il Nord-ovest presenta il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi più alto tra le quattro macro ripartizioni geografiche (47.429 euro contro un valore medio nazionale pari a 42.715 euro) e la crescita maggiore in termini nominali rispetto al 2022 (quando era 44.564 euro). Nel Mezzogiorno il livello di reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è il più basso (34.972 euro), nonostante il forte incremento rispetto all’anno precedente (era 33.140 euro nel 2022), seguito dal Centro (44.001 euro da 42.742 euro nel 2022) e dal Nord-est, dove il reddito medio familiare inclusivo degli affitti figurativi è decisamente superiore al valore medio nazionale e in crescita rispetto al 2022 (47.279 euro da 46.933 del 2022). Una delle misure principalmente utilizzate nel contesto europeo per valutare la disuguaglianza tra i redditi degli individui è l’indice di concentrazione di Gini. Se calcolato sui redditi netti senza componenti figurative e in natura (definizione armonizzata a livello europeo), nel 2023, il valore stimato per l’Italia è pari a 0,323, in peggioramento rispetto all’anno precedente (quando era 0,315).

L’indice di concentrazione di Gini calcolato per Sud e Isole (0,339) è sensibilmente più elevato del dato medio nazionale. Centro (0,314) e soprattutto Nord-ovest (0,303) e Nord-est (0,276) presentano invece un valore marcatamente più basso. Tra il 2022 e il 2023, l’indice di concentrazione di Gini misura un incremento lieve della disuguaglianza fra i redditi nel Nord-ovest (0,303 da 0,295 del 2022) e nel Centro (0,314 da 0,305 del 2022) e un aumento più ampio nel Mezzogiorno (0,339 da 0,321 del 2022).

Il Nord-est, rileva l’Istat, è l’unica ripartizione geografica dove si registra invece un lieve miglioramento rispetto al 2022 (l’indice di concentrazione del Gini è pari a 0,276 da 0,282 del 2022).