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giovedì, 30 Ottobre, 2025
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Mattarella: infortuni sequela quotidiana, urge alleanza su sicurezza lavoro

Roma, 21 ott. (askanews) – La seconda edizione degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro “rappresenta l’occasione per riaffermare, con rinnovata determinazione, l’impegno a non arrendersi di fronte a incidenti e decessi sul lavoro. E’ una sequela quotidiana che ci richiama, drammaticamente, ogni giorno, a quanto sia urgente intervenire”. E’ quanto ha affermato, in un messaggio durante gli Stati Generali su Salute e Sicurezza sul lavoro avviati oggi a Montecitorio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha invitato tutte le parti coinvolte a costruire una “allenza per la sicurezza sui luoghi di lavoro”

“La tutela dei lavoratori costituisce la prima forma di giustizia nel lavoro, parte integrante del diritto di ogni donna e uomo a svolgere un’attività dignitosa e protetta. Un lavoro non è vero se non è anche sicuro – ha detto il Capo dello Stato – La garanzia della attuazione di questo principio richiede l’impegno congiunto di istituzioni, imprese, lavoratori e parti sociali: un’alleanza capace di superare le differenze per perseguire obiettivi condivisi”.

“Serve un’alleanza per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori non sono ammesse scorciatoie: questi obiettivi devono guidare ogni scelta e ogni politica del lavoro”, ha ammonito.

“Auspico – ha infine concluso – che da queste giornate emergeranno impegni concreti a questo scopo. Strategie di sviluppo e competitività del nostro Paese non passano dall’allentamento delle tutele dei lavoratori”.

"La diva del Bataclan", prima nazionale al Teatro Vascello a Roma

Roma, 21 ott. (askanews) – Le corealizzazioni tra la quarantesima edizione del Romaeuropa Festival e la Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello proseguono con “La diva del Bataclan”, l’ultima creazione scritta e diretta da Gabriele Paolocà, tra i fondatori della compagnia VicoQuartoMazzini, che debutta in prima nazionale il 28 ottobre al Teatro Vascello a Roma, in una coproduzione tra Romaeuropa Festival, Cranpi, SCARTI Centro di produzione Teatrale d’Innovazione.

Lo spettacolo è un musical che scava nelle pieghe oscure di una società ossessionata dalla ricerca di fama e riscatto. Con le musiche di Fabio Antonelli, La diva del Bataclan racconta la storia di Audrey, una giovane donna disposta a tutto pur di sfuggire a una realtà che non sente sua. A darle corpo è la poliedrica artista e performer Claudia Marsicano, che interpreta una figura ambigua, che si reinventa come sopravvissuta agli attentati terroristici di Parigi del 2015, in un gioco pericoloso di finzione e realtà.

Dissacrante e provocatorio, lo spettacolo affronta il tema delle false vittime della strage parigina. Paolocà e Antonelli danno vita a un’allucinazione musicale che reinterpreta in forma scenica un fatto di cronaca, specchio degli abissi dell’umanità del ventunesimo secolo.

Gli attacchi del 13 novembre 2015 causarono la morte di 130 persone e il ferimento di altre 413. Il più sanguinoso si consumò all’interno del Bataclan, una delle sale concerto più importanti della città. I tragici eventi di Parigi sono stati tra i primi, di portata così grande, ad essere epicentro di un esplosione mediatica globale: dolore e solidarietà presero forma e voce nei social network, divenendo anche – nella contraddizione che segna il nostro presente – terreno d’invidia per la visibilità di coloro che si sono trovati al centro della tragedia.

Nel mondo di immagini e parole, che amplifica i drammi rendendoli spettacolo, ecco il terreno fertile per la nascita di “false vittime”, figure che hanno scelto di alimentare la propria visibilità appropriandosi del dolore altrui.

Nel desiderio di riscatto e disperazione, Audrey si immerge in un’identità costruita, sfidando la realtà e i suoi limiti, e si trasforma in una martire, la “Diva del Bataclan”. Una rocker (in riferimento alla band Eagles of Death Metal che si esibiva la sera della tragedia), pronta a trascinare il pubblico in un vortice dove ogni nota racconta il desiderio di reinventarsi e di scomparire, di essere visti a ogni costo.

Dopo il debutto del 28 ottobre, lo spettacolo andrà in scena anche il 29 e il 30 ottobre alle 21.

Nascite ancora in calo, numero di figli per donna al minimo storico

Milano, 21 ott. (askanews) – Continua la diminuzione delle nascite in Italia: nel 2024 sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente (una contrazione di quasi 10mila unità). Secondo quanto emerge dai dati diffusi dall’Istat (relativi al periodo gennaio-luglio) nel 2025 le nascite sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%).

Il numero medio di figli per donna raggiunge il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023. La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità pari a 1,13.

Le regioni che hanno registrato il calo più intenso, secondo l’Istat, sono l’Abruzzo (-10,2%) e la Sardegna (-10,1%). In entrambe, nello stesso periodo dell’anno, la diminuzione del 2024 sul 2023 era stata decisamente meno intensa (rispettivamente, -1,0% e -0,1%). Tra le altre regioni che presentano una diminuzione del numero delle nascite, si rilevano l’Umbria (-9,6%), il Lazio (-9,4%) e la Calabria (-8,4%). Le diminuzioni meno intense si sono osservate in Basilicata (-0,9%), nelle Marche e in Lombardia (rispettivamente – 1,6% e -3,9%).

Le sole regioni a registrare un aumento sono, secondo i dati provvisori, la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (+5,5%) e le Province autonome di Bolzano/Bozen (+1,9%) e di Trento (+0,6%). Nel 2024, nei primi sette mesi dell’anno, le stesse regioni avevano invece registrato un decremento delle nascite rispetto al 2023 (-7,5% la Valle d’Aosta/ Vallée d’Aoste, -3,7% la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen e -1,6% quella di Trento).

Istat: nel 2024 deficit-Pil cala al 3,4%, saldo primario positivo

Roma, 21 ott. (askanews) – Nel 2024 l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche (-73.937 milioni di euro) è stato pari al -3,4% del Pil, in diminuzione di 79,4 miliardi rispetto al 2023 (-153.305 milioni di euro, corrispondente al -7,2% del Pil). Lo ha reso noto l’Istat nella Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht.

Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari allo 0,5% del Pil, con un miglioramento di 4 punti percentuali rispetto al 2023. La spesa per interessi che, secondo le attuali regole di contabilizzazione, non comprende l’impatto delle operazioni di swap , è stata pari al 3,9% del Pil, mostrando una crescita di 0,3 punti percentuali rispetto al 2023.

Mosca smentisce il rinvio dell’incontro Lavrov-Rubio

Roma, 21 ott. (askanews) – Il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha smentito la notizia pubblicata dai media statunitensi del presunto rinvio del previsto incontro fra il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov e il Segretario di Stato americano, Marco Rubio. – “Non possiamo rimandare qualcosa che non è stato concordato. Non abbiamo confermato quanto scritto ieri da alcune fonti occidentali. Non avevamo un’idea chiara dei tempi e del luogo di tale contatto”, ha spiegato.

Un possibile incontro richiede un’accurata preparazione data l’importanza delle questioni trattate, ha concluso.

Mattarella: il lavoro non è vero se non è sicuro, urge un intervento

Roma, 21 ott. (askanews) – “La seconda edizione sugli stati generali della Salute e sicurezza sul lavoro rappresenta l’occasione per riaffermare con rinnovata determinazione l’impegno a non arrendersi di fronte a incidenti e decessi sul lavoro. E’ una sequela quotidiana che ci richiama quotidianamente a quanto sia urgente intervenire”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione degli stati generali della Salute e sicurezza che si sono aperti oggi alla Camera.

“La tutela dei lavoratori costituisce la prima forma di giustizia del lavoro, parte integrante del diritto di ogni donna e uomo a svolgere un’attività dignitosa e protetta. Un lavoro non è vero se non è anche sicuro”, ha sottolineato Mattarella.

Francia, Sarkozy in carcere: "State incarcerando un uomo innocente"

Roma, 21 ott. (askanews) – L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy (2007-2012) ha ribadito la sua innocenza durante il suo trasferimento in carcere, dopo la condanna per associazione a delinquere nel caso di sospetto finanziamento libico della sua campagna presidenziale del 2007.

“Mentre sto per varcare le mura del carcere di Santé, il mio pensiero va a tutti i francesi, uomini e donne, di ogni estrazione sociale e opinione. Voglio dirvi con la forza incrollabile che mi caratterizza che questa mattina state incarcerando non un ex presidente della Repubblica, ma un uomo innocente”, ha scritto in un post sul suo account X.

Sarkozy ha espresso inoltre “profondo dolore per la Francia, umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio a un livello senza precedenti”.

Un’istanza per la scarcerazione per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy – che ha fatto oggi il suo ingresso nel carcere de La Santé a Parigi – è già stata presentata alla corte d’appello: lo ha dichiarato oggi l’avvocato Christophe Ingrain, aggiugendo che Sarkozy “trascorrerà almeno tre o quattro settimane in carcere”.

Il 25 settembre, un tribunale di Parigi ha condannato l’ex leader settantenne a 5 anni di carcere in relazione al finanziamento libico della sua campagna elettorale del 2007.

“Mentre parliamo, è stata depositata una mozione per la scarcerazione di Nicolas Sarkozy”, ha detto l’avvocato ai giornalisti.

Sarkozy dormirà dietro le sbarre da oggi, martedì 21 ottobre. L’ex capo di Stato (2007-2012) è arrivato a metà mattina accompagnato dalla moglie Carla Bruni nel carcere parigino dove è stata dispiegata una massiccia presenza di sicurezza, per essere incarcerato, quasi un mese dopo la sua condanna. È la prima volta che un ex presidente della Repubblica francese viene incarcerato.

A Cadice al via la Final Eight della Fip Euro Padel Cup 2025

Roma, 21 ott. (askanews) – Con la cerimonia inaugurale, il sorteggio dei due gironi e l’ultima rifinitura, a La Línea de la Concepción (Cadice) è davvero tutto pronto per la prima giornata ufficiale della Final Eight della FIP Euro Padel Cup 2025. L’evento, che vede impegnate le migliori formazioni europee della disciplina, è in programma fino a sabato 25 ottobre sui campi allestiti all’interno della suggestiva Plaza de Toros.

La Nazionale Italiana femminile – medaglia d’argento nella scorsa edizione – fa il suo esordio nella massima competizione continentale contro la Germania (a partire dalle ore 10:00), mentre la Nazionale Italiana maschile – medaglia d’argento negli Europei giocati a Cagliari un anno fa – debutta contro i Paesi Bassi (non prima delle ore 15:00). Match live su SuperTenniX e SuperTennis Plus.

Marcela Ferrari, c.t. delle Nazionali Italiane di Padel, ha commentato: “Siamo molto felici e orgogliosi di essere qui, è la settimana più bella e prestigiosa dell’anno. Siamo qui con l’intenzione di vincere e faremo di tutto per provare a portare a casa altre medaglie. La Spagna sulla carta è ancora ad un livello più alto ma in questo tipo di competizioni tutti hanno la chance di vincere; c’è tanta qualità in questo Europeo. Bisogna fare attenzione a tutte le formazioni; dell’Olanda, ad esempio, si parla poco ma la considero molto pericolosa. La forza di questo gruppo è ‘essere un gruppo’. È una squadra piena di talento, energia e coraggio. Quando indossano la maglia dell’Italia mettono in campo una cosa che altri non hanno, la ‘garra’. Dentro il campo ci lasciano il cuore, hanno coraggio, forza e attaccamento. È una cosa che non si insegna, è una cosa che hai dentro”.

L’Italia è stata inserita nel Gruppo B: le donne sono state sorteggiate con Francia, Germania e Gran Bretagna; gli uomini con Francia, Paesi Bassi e Germania. Nel Gruppo A maschile ci sono i campioni in carica della Spagna, il Portogallo, la Gran Bretagna e la Svezia; mentre nel Gruppo A femminile le regine in carica della Spagna sfideranno Portogallo, Belgio e Paesi Bassi. Martedì 21, mercoledì 22 e giovedì 23 è in programma la fase a gironi; i due gruppi si affrontano in tie da tre partite al meglio dei tre set. Le prime due classificate di ciascun girone disputeranno le semifinali venerdì 24 ottobre. Le finali per il titolo, e le sfide per il terzo e quarto posto, sono in programma sabato 25 ottobre.

Questi gli otto giocatori e le otto giocatrici scelti per questo Europeo 2025 dalla Main Coach Marcela Ferrari, e dagli Assistant Coach Saverio Palmieri e Filippo Scala: Carlotta Casali, Giulia Dal Pozzo, Giorgia Marchetti, Carolina Orsi, Chiara Pappacena, Martina Parmigiani, Emily Stellato, Giulia Sussarello; per gli uomini: Flavio Abbate, Marco Cassetta, Simone Cremona, Lorenzo Di Giovanni, Giulio Graziotti, Simone Iacovino, Alvaro Montiel Caruso, Aris Patiniotis.

Francia, Sarkozy: "State incarcerando un uomo innocente"

Roma, 21 ott. (askanews) – L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy (2007-2012) ha ribadito la sua innocenza durante il suo trasferimento in carcere, dopo la condanna per associazione a delinquere nel caso di sospetto finanziamento libico della sua campagna presidenziale del 2007.

“Mentre sto per varcare le mura del carcere di Santé, il mio pensiero va a tutti i francesi, uomini e donne, di ogni estrazione sociale e opinione. Voglio dirvi con la forza incrollabile che mi caratterizza che questa mattina state incarcerando non un ex presidente della Repubblica, ma un uomo innocente”, ha scritto in un post sul suo account X.

Sarkozy ha espresso inoltre “profondo dolore per la Francia, umiliata dall’espressione di una vendetta che ha portato l’odio a un livello senza precedenti”.

Gb, fabbisogno settembre supera 20 mld, su primi 6 mesi sfiora 100 mld

Roma, 21 ott. (askanews) – Il mese scorso il fabbisogno di bilancio della Gran Bretagna ha superato la soglia dei 20 miliardi di sterline, portandosi ai massimi da cinque anni a questa parte. Lo riporta il Financial Times secondo cui il fabbisogno cumulato sul primo semestre è salito a 99,8 miliardi di sterline, 11,5 miliardi in più del primo semestre del 2024 e il secondo valore più elevato su un semestre dall’inizio delle serie storiche, nel 1993.

Il tutto mentre permangono le pressioni sul governo laburista per il piano di bilancio del 2026, che la responsabile, il cancelliere dello Scacchiere, Rachel Reeves, l’equivalente di ministro delle Finanze, ha calendarizzato per l’inconsueto e lontano 26 novembre.

Secondo il quotidiano, gli osservatori si attendono che debba aumentare le tasse per cercare di tamponare un buco nei conti stimato tra 20 e 30 miliardi di sterline sull’intero anno. Poco mossi oggi i tassi sui titoli di Stato decennali del Regno Unito, i Gilt rendono un 4,50%, lo scorso agosto i tassi erano arrivati a sfiorare il 5%.

Mattarella a Bruxelles: la civiltà europea e la sfida del futuro

Nel Palazzo Reale di Bruxelles, durante la visita di Stato in Belgio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato un discorso di straordinaria densità culturale e morale. Un brindisi, più che formale, che ha saputo intrecciare la storia d’Europa con il destino della democrazia.

Il Capo dello Stato ha voluto anzitutto evocare «l’incontro tra l’Impero Romano e la Gallia Belgica», radice antica di una civiltà comune che nei secoli ha unito il continente. Non semplice omaggio alla storia, ma riconoscimento di un’eredità viva, quella che «pone le basi della comune civiltà latina e dell’eredità culturale che ancor oggi ci accomuna».

Dalle Fiandre al Rinascimento, la trama di un’unità culturale

Mattarella ha rievocato la grande stagione degli scambi tra «le città delle Fiandre e le Repubbliche marinare italiane», dove merci e idee circolavano insieme: «una fitta rete di relazioni commerciali che veicolava capitali, tecniche bancarie d’avanguardia e vivaci fermenti culturali».

Da quella sinergia nacque «un mecenatismo illuminato, motore dello splendore del Rinascimento», e il dialogo tra la pittura fiamminga e quella italiana, «due scuole che tanto hanno contribuito alla cultura europea».

Nel suo studio al Quirinale, ha ricordato il Presidente, «due arazzi fiamminghi tessuti per Margherita di Parma» testimoniano ancora oggi quel filo d’oro che lega le arti del Nord e del Sud, «un continente dove arte, cultura e scienza si diffondevano oltre i confini degli Stati».

L’Europa come scelta di pace e di progresso

La riflessione si è poi spostata sul presente, con toni che richiamano l’ispirazione più alta dei padri fondatori: «Poco meno di settant’anni fa, i nostri due Paesi hanno contribuito a unire il continente nel nome di valori comuni, di prosperità condivisa e di un futuro di pace».

Nel momento in cui «le Istituzioni europee si confrontano con sfide esistenziali», Mattarella ha riaffermato che Belgio e Italia, «forti della loro storia democratica», possono sostenere l’Unione contro chi vuole «porre in discussione i principi fondanti della nostra stessa convivenza pacifica».

«Non possiamo permetterci cedimenti», ha ammonito. «L’Unione è garanzia della libertà e del progresso dei nostri popoli».

“La guerra è un crimine”

Citazione alta e commovente quella di Henri La Fontaine, premio Nobel per la pace e fondatore della Società delle Nazioni: «La guerra è il diritto che i popoli si sono arrogati di essere giudici, parti e carnefici nella propria causa… ogni nazione che farà ricorso alla guerra dovrà essere considerata colpevole di aver commesso un crimine».

Con questo richiamo, il Presidente ha ribadito il senso ultimo dell’Unione: una costruzione politica che, tra «momenti felici e tragedie», ha saputo creare «l’area più vasta di democrazia e progresso sociale sin qui conosciuta».

L’Europa dei popoli e del lavoro

Infine, l’omaggio a Marcinelle, «luogo simbolo dell’animo e della dedizione di quanti, giunti dall’Italia e da altri Paesi europei, lottavano – attraverso il duro lavoro – per risollevare sé stessi e le loro famiglie».

Quel sacrificio, ha detto Mattarella, «appartiene alla storia europea».

Concludendo, il Capo dello Stato ha brindato «all’amicizia fra i nostri due Paesi», ma in realtà a qualcosa di più: alla speranza che l’Europa, ricordando le sue radici, ritrovi la forza di difendere i propri ideali.

Tajani e l’altra linea del governo

Il compianto Emanuele Macaluso, anni addietro, a Orvieto, all’annuale Assemblea dell’Associazione Libertà eguale, esortava a tornare a cogliere le contraddizioni dell’avversario e a insinuarsi in esse, pur nella democrazia dell’alternanza. E non solo per ragioni tattiche, quanto per la crescita della civiltà democratica. Insomma: quella che un tempo si definiva dialettica politica (ancora bambino, appresi quest’espressione dal grande giornalista Pierantonio Graziani). Senza troppe nostalgie, però.

L’importanza della dialettica

Non si tratta, per il centrosinistra, solo di sottolineare i contrasti fra gli esponenti della maggioranza e del governo, bensì di provare a farvi leva per tessere possibilità alternative, sempre nella trasparenza e nella chiarezza delle posizioni e dei ruoli.

Tajani e la politica estera italiana

Senza dubbio, ad esempio, il ministro Antonio Tajani esprime, in politica estera, una linea diversa da quelle della premier Giorgia Meloni e del ministro Matteo Salvini. Riguardo alla tregua a Gaza, in particolare, al cospetto dell’ebbrezza trumpiana della Presidente del Consiglio, Tajani ha sottolineato l’importanza di chi, in quella Striscia e in Cisgiordania, vive e soffre davvero; l’importanza, ad esempio, di ricostituire un efficiente servizio di Polizia dell’Autorità nazionale palestinese.

Un’eredità diplomatica da non perdere

Non è roba di poco conto. E la diplomazia del nostro Paese si è a lungo caratterizzata per il suo equilibrio e per la capacità di intercettare consensi oltre il perimetro delle maggioranze governative. Un senso di responsabilità ancor più essenziale oggi, al tempo del villaggio-mondo e della diffusa consapevolezza della complessità delle cose.

Il problema di un’Italia bloccata sul piano politico

Il cattolicesimo sociale rappresenta, storicamente, un asset costitutivo e un filone di pensiero essenziale della storia secolare del cattolicesimo politico italiano. Un filone che decolla dalla fine dell’Ottocento perché ha sempre trovato proprio nei cattolici una particolare sensibilità sui temi sociali e sulle condizioni di vita dei ceti popolari e di quelli meno abbienti. Una sensibilità che nel corso degli anni si è trasformata progressivamente in una progettualità politica, in organizzazione politica e in presenza politica.

Prima sul versante sociale e pre-politico e poi, dopo la lunga parentesi fascista e il ritorno della vita democratica, direttamente nell’agone politico. Con la storica sinistra sociale di ispirazione cristiana all’interno della Democrazia Cristiana e poi, dopo la fine della prima Repubblica, ancora presente in alcuni partiti grazie al contributo e al ruolo, decisivo e determinante, di quegli esponenti che si riconoscevano nell’esperienza della sinistra sociale della Dc.

Una tradizione smarrita nella politica contemporanea

Dopodiché, e non possiamo non evidenziarlo, questa cultura, questa sensibilità e questa tradizione sono sostanzialmente scomparsi. Non nella società e neanche nella galassia cattolica, seppur molto variegata e complessa, ma nella cittadella politica. Assente, cioè, dalle dinamiche concrete della politica contemporanea.

E questo sia perché mancano partiti che siano anche solo parzialmente sensibili a quella cultura politica, sia perché – e soprattutto – la presenza politica dei cattolici si è indebolita al punto di diventare una sorta di ornamento all’interno dei partiti in cui militano: una presenza, cioè, politicamente irrilevante, culturalmente inconsistente e anche organizzativamente latitante.

L’urgenza di un nuovo protagonismo

Proprio all’interno di questo scenario si inserisce il tema della necessità della presenza, oggi, della cultura e del pensiero del cattolicesimo sociale. A maggior ragione con il pontificato di Papa Leone XIV e con la riproposizione della questione sociale a livello nazionale.

E, soprattutto, con l’interrogativo su come rilanciare e riproporre una presenza politica che faccia proprio della cultura e della tradizione del cattolicesimo sociale il suo perno centrale e costitutivo. Ora, è di tutta evidenza che una simile cultura, storica e molto caratterizzata sul versante ideale, non può avere cittadinanza all’interno di partiti e movimenti che fanno dell’estremismo, del massimalismo, del radicalismo, del populismo e del sovranismo la loro ragion d’essere.

Il valore umano della politica popolare

Partiti e movimenti che, com’è persino ovvio rilevare, sono e restano drasticamente estranei a una cultura che fa del dialogo, del confronto, della soluzione dei problemi, della ricerca della convergenza programmatica e del non-approccio ideologico la sua ragion d’essere.

Anche perché proprio il cattolicesimo sociale è la leva decisiva per ridare alla progettualità politica un alto valore umano. Partendo, appunto, dalle condizioni di vita reale dei cittadini e, soprattutto, avendo sempre come bussola di riferimento la promozione e la salvaguardia dei ceti popolari e dei meno abbienti.

Anche per questi motivi, peraltro decisivi per una politica autenticamente popolare e democratica, il cattolicesimo sociale non può più essere assente dalla politica italiana. Pena la certificazione dell’irrilevanza pubblica dei cattolici italiani nella costruzione del “bene comune” a livello politico.

Stellantis e Comau, un’alleanza strategica per il futuro industriale italiano

Ieri, durante l’incontro con le organizzazioni sindacali, sollecitato dalla Fim-Cisl, il segretario generale Ferdinando Uliano ha espresso un giudizio positivo sulle parole del ceo di Stellantis, Antonio Filosa, che ha ribadito «l’importanza della partnership con la società Comau nelle future forniture di robot».

Per il sindacato dei metalmeccanici cislini, si tratta di «un elemento significativo di continuità industriale e tecnologica, utile a rafforzare la filiera italiana dell’automazione e a garantire prospettive di sviluppo e occupazione qualificate».

Un segnale che vale più di una rassicurazione

Comau, con sede a Torino, rappresenta una delle eccellenze italiane nella robotica industriale. Oggi è controllata per il 50,1% dal fondo statunitense One Equity Partners e per il 49,9% da Stellantis, a seguito dell’accordo siglato nel 2024.

La Fim-Cisl aveva espresso preoccupazione per la perdita della maggioranza italiana, invitando il governo a utilizzare la golden power su un asset considerato strategico per l’industria nazionale.

La riconferma della partnership, dunque, è molto più che un atto di cortesia: segna la volontà di mantenere nel Paese una catena del valore fatta di competenze, innovazione e occupazione qualificata.

La filiera italiana dell’automazione

Comau è tra i leader mondiali nella robotica applicata all’industria automobilistica e alla manifattura avanzata. Le sue tecnologie, nate nei centri di ricerca piemontesi, sono utilizzate oggi in stabilimenti di tutto il mondo.

Il legame con Stellantis – grande gruppo italo-francese dell’auto – è stato per decenni la spina dorsale di questa filiera tecnologica, capace di coniugare efficienza industriale e ricerca ingegneristica.

Per Uliano, mantenere viva questa collaborazione significa assicurare continuità non solo produttiva ma culturale: «La sfida dell’innovazione – spiega – richiede una filiera che resti radicata nel territorio, valorizzando i tecnici, gli ingegneri e gli operai specializzati che rappresentano il vero capitale del Paese».

Una sfida tra globalizzazione e sovranità industriale

Il rischio, ora che la maggioranza azionaria di Comau è in mani estere, è che le future scelte strategiche – investimenti, linee produttive, ricerca e sviluppo – possano progressivamente allontanarsi dall’Italia.

Proprio per questo, la Fim-Cisl considera le parole di Filosa come un impegno da tradurre in politiche industriali concrete.

«Garantire prospettive di sviluppo e occupazione qualificate» – sottolinea Uliano – significa legare l’automazione alla dignità del lavoro e alla formazione delle nuove competenze. È in questa direzione che il sindacato cattolico vede la possibilità di una nuova alleanza tra impresa e società, fondata su innovazione, responsabilità e coesione.

Onorato lancia ‘Progetto civico’, Salis: basta corsa a chi è più sinistra

Roma, 20 ott. (askanews) – Si chiama ‘Progetto civico’ ma ci sono anche tanti politici doc, a cominciare dal ‘supervisore’ Goffredo Bettini, al lancio dell’iniziativa di Alessandro Onorato, assessore del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’idea è quella di una “rete” di amministratori, sindaci di area centrosinistra che però si sono presentati senza una precisa etichetta di partito. Un’ulteriore forza che parli ai moderati, anche se Onorato rifiuta questo aggettivo (“Non sono moderato nemmeno di carattere”), un soggetto che affianchi la ‘Casa riformista’ di Matteo Renzi, magari anche per scongiurare l’ipotesi di una “gamba di centro” monopolizzata dall’ex premier, come sostiene uno dei parlamentari presenti.

E forse non è un caso che la ‘star’ della serata sia Silvia Salis, la sindaca di Genova che appunto Renzi ha già citato come possibile candidata dei riformisti a eventuali primarie di coalizione per la scelta del candidato premier. Le telecamere cercano soprattutto lei e quando arriva la domanda sul recente scontro tra Elly Schlein e Giorgia Meloni la risposta sembra già quella di chi propone una linea diversa per la leadership del fronte progressista: “Sono qui per dire che non siamo contro qualcuno o qualcosa, ma siamo a favore. Essere progressisti in questo momento vuol dire non essere contro, ma essere a favore del futuro, a fianco delle persone”.

“Io – ha spiegato – non credo che sia il caso di attaccare, io credo che si debba proporre una politica diversa. Una politica di proposta, non ‘una parte contro l’altra’. In questa politica urlata, di polemiche, devi parlare di quello che hai da dare, non di quello che hai più degli altri”. Parole molto diverse da quelle sull’ “allarme democratico” lanciato sabato da Elly Schlein. E per essere ancora più chiara dal palco aggiunge: “Basta questa corsa a chi è più di sinistra, a chi è più di centro, a chi è più radicale… Basta! Non è una gara a chi è più qualcosa. E’ una gara a stare uniti”.

In platea, appunto, non solo sindaci, a cominciare da Gaetano Manfredi. Seduti in prima fila ci sono, tra gli altri, il presidente Pd Stefano Bonaccini, Alessandro Alfieri, Roberto Gualtieri, Goffredo Bettini. Soprattutto, a un certo punto, appare Giuseppe Conte, a sorpresa, perché gli organizzatori non avevano annunciato la sua presenza. La sala è piena, Onorato – polo a maniche lunghe nera, pantaloni neri – apre la serata e poi si improvvisa presentatore, introducendo gli ospiti. La sintonia con Bettini emerge quando invita a “non lasciare la sicurezza alla destra”, suggerisce di non trasformare il ‘campo largo’ in “una gabbia dentro la quale pretendere una disciplina impossibile. Ognuno deve avere l’autonomia, la libertà di potere intercettare il proprio elettorato, da Fratoianni a Matteo Renzi”. Il passaggio in realtà sembra tagliato su misure per Conte, che da sempre rivendica uno spazio di manovra per i 5 stelle. Ma all’ex premier dedica un passaggio a parte: “In questi anni hai fatto un lavoro difficile e fruttuoso, hai trasformato il Movimento, nato anti-politico, in una forza di governo”.

Conte incassa l’omaggio e ricambia: “Ho ascoltato con interesse la relazione di Onorato. Ognuno deve lavorare per la sua forza politica, ma sono molto interessato a costruire, dare un contributo per un progetto politico fortemente marcato nel segno del progressismo”. La presenza di Bonaccini ha anche una valenza in chiave tutta Pd, il presidente dem è alle prese con la scissione di fatto della minoranza da lui guidata, i ‘ribelli’ che venerdì si riuniranno a Milano per sancire formalmente la separazione e che, al contrario, non apprezzano affatto l’operazione Onorato-Bettini, perché non accettano uno schema che ‘subappalti’ all’esterno la rappresentanza delle posizioni riformiste.

Ma il ‘Progetto civico Italia’ è lanciato, il cantiere della “gamba riformista” è più affollato che mai, la minoranza Pd dovrà farci i conti, così come la Schlein dovrà marcare stretta la Salis, perché la sindaca si muove con determinazione e potrebbe offrire uno schema diverso da quello centrato sull’asse Pd-M5s-Avs.

Seminare il futuro, in 5 regioni l’evento di NaturaS

Pomarance, 20 ott. (askanews) – Come ogni anno, si svolta in cinque grandi aziende agricole bio l’iniziativa Seminare il futuro, promossa da NaturaS assieme alla Fondazione omonima. Un evento nato nel 2016 per sensibilizzare i cittadini sulla provenienza del cibo e sull’importanza del biologico per l’agricoltura, l’ambiente e la nostra salute. La giornata di festa che ha coinvolto migliaia di persone stata animata da varie attivit: voli in mongolfiera, laboratori per bambini e adulti, attivit manuali, visite guidate, degustazioni di prodotti biologici. Ma il fulcro della manifestazione stata la semina collettiva del primo seme di grano duro selezionato appositamente per l’agricoltura biologica dopo 10 anni di ricerca. Abbiamo parlato con Fabio Brescacin, Presidente di NaturaS:

“Abbiamo preso in mano questo lavoro con Seminare il futuro, che una fondazione fondata da Naturasi, e dalla cooperativa Girolo Omoni, ormai quasi dieci anni fa, e stiamo lavorando sul principe, sul principe delle culture, che il grano. Quindi stiamo lavorando sul grano duro, abbiamo selezionato un primo grano, che si chiama Inizio, proprio il primo, che stato anche registrato, quindi sapete che i recensimenti vanno anche registrati, e adesso abbiamo un altro che si chiama Prossimo, quindi stiamo lavorando su questo”.

Seminare il Futuro si tiene tra l’altro in una delle pi importanti aziende biologiche e biodinamiche a livello nazionale, “Il Cerreto”, in Toscana. poi intervenuto Carlo Brivio, titolare dell’Azienda agricola biodinamica “IL Cerreto”:

“Noi abbiamo aderito a Seminare il futuro perch il problema dei semi un problema cruciale per l’agricoltura nel futuro. I semi vogliono dire la biodiversit, poi specialmente nel biologico ci sono parecchi regolamenti che normano tutta la questione, e quindi importante che noi agricoltori abbiamo la possibilit di avere dei semi nostri. una maniera anche politica di poter scegliere il proprio futuro e non dover dipendere magari da multinazionali, poche multinazionali che dipendono brevetti e che poi fanno un po’ quello che vogliono”.

La variet delle colture comporta una variet alimentare che influisce positivamente sulla salute. Infine abbiamo parlato con il Dott. Franco Berrino, Medico Epidemiologo:

“La biodiversit molto importante e sta scomparendo. Oggi proprio la produzione agricola privilegia soltanto le cose che rendono di pi, le variet che rendono di pi, quindi stiamo perdendo biodiversit. Ma molto importante mangiare cose diverse. Nel nostro studio il 20% della popolazione che mangia pi cose diverse, indipendentemente dalla quantit e dal numero di cose diverse, ha una mortalit del 37% inferiore rispetto al 20% della popolazione che mangia sempre le stesse poche cose. Il nostro organismo ha bisogno di tutto quello che la natura nella stagione produce”.

Con il seme di grano duro denominato INIZIO ha preso il via, dunque, la produzione di culture resilienti pi facilmente adattabili ai cambiamenti climatici e molto meno impattanti sul suolo.

Assalto contro il bus dei tifosi del basket Pistoia, primi fermi per l’omicidio dell’autista

Roma, 20 ott. (askanews) – La Procura di Rieti ha disposto il fermo di indiziato di delitto per tre ultras reatini in relazione all’omicidio di Raffaele Marianella, il secondo autista del pullman sul quale viaggiavano i tifosi dell’Estra Pistoia.

“Dalle indagini proseguite per tutta la notte e la giornata odierna, risultavano diversamente coinvolte nell’evento – spiega in un comunicato la Questura del capoluogo laziale – diverse persone e, in particolare, nei confronti di tre di queste, sono emersi gravi indizi di colpevolezza riguardo l’omicidio del Marianella, pertanto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rieti disponeva nei loro confronti il fermo di indiziato di delitto. I tre ultras fermati sono stati associati presso la locale casa circondariale”.

Marco Masini celebra 35 anni di hit portando live le emozioni

Milano, 20 ott. (askanews) – Il suo repertorio emoziona e ha fatto emozionare intere generazioni, Marco Masini ha scelto di celebrare 35 anni di carriera con tre eventi speciali, dopo Roma sar la volta di Milano e Firenze, e poi tanti altri concerti in cui porta una carrellata di hit tenendo sempre presente l’originalit.

“Chi fa un viaggio di 35 anni non ritorna nel luogo del delitto per vedere un’altra scena, per vivere un’altra scena, un’altra emozione. Vuole vivere le stesse cose. A mio parere questo che spesso si sbaglia nel voler modificare certi arrangiamenti o certe sonorit per dare un tocco di modernit a quella che una fotografia del passato. Io credo che l’emozione pi grande sia tornare nella casa della nonna e vedere la fotografia ingiallita. Questo succeder nel mio concerto ovviamente con un impatto diverso perch abbiamo a disposizione una tecnologia, abbiamo a disposizione un impianto audio diverso, un mixer diverso, quindi ci sar pi compattezza ma quello che il pubblico vivr l’originalit”.

Dopo il duetto a Sanremo con Fedez con la cover di ‘Bella stronza’, tra i due nata una forte amicizia e una collaborazione, che sembra promettere novit.

“Con Federico ho un rapporto buonissimo, pi che altro ho imparato tantissimo lavorando con i suoi collaboratori, che sono ragazzi del 2003-2004 dai quali ho imparato tantissimo. E’ un grandissimo professionista e addirittura mi ha stupito per la sua grandissima puntualit nell’iniziare e nel finire le cose, cosa che noi magari un po’ pi vecchietti non abbiamo. Ci dilunghiamo un po’ e questo mi ha proprio fatto imparare la sintesi e questo essere cos pragmatico mi ha dato la forza di provare anch’io quando sono da solo a scrivere cose con pi essenza, questo che ha Federico ha molta essenza nel dire le cose e nel commentare le cose degli altri: va dritto al succo e non perde tempo e questa una caratteristica che chi giovane oggi ha e forse noi un po’ pi vecchietti non abbiamo”.

Nel frattempo Marco Masini continua a scrivere nuove canzoni perch per lui una necessit a 360 gradi ed come respirare.

Ue, Mattarella: in discussione principi fondanti, no a cedimenti

Bruxelles, 20 ott. (askanews) – “Oggi le istituzioni Europee, che Bruxelles si è assunta il compito di accogliere, si confrontano con sfide esistenziali. Regno del Belgio e Repubblica Italiana, forti dei loro valori e della loro storia democratica, possono sostenere l’Unione Europea in una fase storica in cui sfide globali vogliono porre in discussione principi fondanti della nostra stessa Unione e della convivenza pacifica tra i popoli. Non possiamo permetterci cedimenti”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del brindisi alla cena offerta dai reali in occasione della sua visita di Stato in Belgio.

“L’Unione è garanzia della libertà e del progresso dei nostri popoli. Sono intollerabili narrative e atti che vorrebbero indebolire la sovranità e la libertà del popolo europeo e degli altri popoli”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Bce risponde ad accuse del sindacato Ipso: operiamo secondo le regole

Roma, 20 ott. (askanews) – La Banca centrale europea risponde alle nuove accuse lanciate dal sindacato dei dipendenti, l’Ipso, ribadendo la piena legittimità del quadro di regole con cui opera e con cui gestisce i rapporti con i dipendenti. E riaffermando il rigore dei processi decisionali con cui persegue i suoi mandati istituzionali: controllo dell’inflaizone e vigilanza sulle banche. Interpellata sull’ultima iniziativa del sindacato, che stamattina ha annunciato di aver fatto ricorso alla Corte di Giustizia Ue contro misure che affermava puntare a “intimidire” i sindacalisti, l’istituzione ha replicato tramite un portavoce.

“Non commentiamo procedure in corso presso un tribunale. La Bce è risolutamente impegnata sulla libertà di espressione e sullo Stato di diritto, operando con un quadro chiaro sull’occupazione che è strettamente allineato alle regole Ue sul settore – ha proseguito il portavoce – e soggetto allo scrutinio della Corte europea di giustizia. La Bce incoraggia una cultura interna del dialogo e offre molteplici canali, inclusi degli strumenti anonimi (whistleblowing) affinché i dipendenti possano sollevare qualunque problematica. Questi canali esistono per assicurare che qualunque comportamento inaccettabile venga accertato e gestito rapidamente”.

L’Ipso ha contestatato una serie di lettere dalla direttrice dei servizi interni della Bce, Myriam Moufakkir, che secondo il sindacato puntano a “limitare la possibilità di dipendenti e sindacalisti di parlare pubblicamente delle loro preoccupazioni sul lavoro, come sui favoritismi o sul clima di paura alla Bce”.

Secondo l’Ipso l’iniziativa viola la libertà di espressione e quella di libera associazione. Alla Bce le frizioni con il sindacato interno – che riguardando una autorità Ue indipendente è a sua volta autonomo rispetto ai sindacati della Germania – si trascinano da anni. Sono lievitate con la presidenza di Christine Lagarde, degenerando al punto da spingere l’Ipso a darne notizia pubblica e si concentrano sui criteri utilizzati per assunzioni e promozioni del personale.

Nel comunicato di oggi, l’Ipso sosteneva che queste pratiche hanno ricadute negative anche su “integrità e credibilità” della Bce.

Secondo il portavoce dell’istituzione, “la Bce dispone misure stringenti per assicurare che il lavoro analitico raggiunga gli standard più elevati di rigore accademico e di obiettività, essenziali per (attuare) il mandato sulla stabilità dei prezzi e per la vigilanza bancaria”.

Stellantis, Filosa: 400 assunzioni a Mirafiori, Piano Italia confermato

Milano, 20 ott. (askanews) – Quattrocento assunzioni a Mirafiori, rassicurazioni su Cassino, Melfi, Pomigliano e Atessa e la richiesta di aiuto per convincere l’Unione europea a cambiare le regole sulle emissioni che stanno affossando il mercato dell’auto. Sono le principali novità emerse dall’incontro, durato poco meno di un’ora e mezza, fra il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa e i sindacati al Centro Stile di Mirafiori a Torino. Si tratta del primo incontro di Filosa, insediatosi lo scorso giugno, con i sindacati in Europa a sottolineare l’importanza dell’Italia per il gruppo.

“Oggi con voi voglio ribadire con fermezza il nostro impegno nei confronti dell’Italia, un Paese al centro della nostra visione strategica. Il Piano Italia è solido e confermato e sta rispettando le tempistiche”, ha detto Filosa. Il Ceo ha confermato l’inizio della produzione della 500 ibrida a novembre a Mirafiori, a cui sono legate le 400 assunzioni per avviare il secondo turno dal prossimo febbraio, e della Jeep Compass a Melfi in versione multienergy nelle prossime settimane. Anche a Cassino si punterà sull’offerta multienergy per le nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio, “per assicurare un futuro stabile all’impianto”. Resta in sospeso invece il progetto di gigafactory a Termoli, dove intanto si producono i cambi eDct: Filosa ha detto che Acc, la joint venture con Mercedes e Total prenderà una decisione entro fine anno.

Il Ceo di Stellantis ha poi puntato il dito contro le regole Ue sulle emissioni che sono irraggiungibili e stanno affossando il mercato dell’auto e dei veicoli commerciali e ha chiesto un aiuto ai sindacati per modificarle: “è un obiettivo collettivo, abbiamo bisogno del supporto di tutti gli stakeholder, in particolare delle organizzazioni sindacali”. Secondo Filosa, “aver imposto obiettivi così stringenti in un così breve lasso di tempo ha spiazzato sia la domanda che l’offerta. Dobbiamo cambiare le regole per riuscire a offrire ai nostri clienti i veicoli che vogliono e che possono acquistare: solo così sarà possibile rilanciare la produzione”. In particolare secondo Filosa l’Ue deve puntare puntare sul concetto di neutralità tecnologica, su misure a sostegno del rinnovo del circolante e sul segmento delle piccole auto oltre a rivedere i target imposti sui veicoli commerciali.

Fra i sindacati, critica la Fiom che chiede all’azienda un’inversione di rotta e al Governo e all’Ue certezze su transizione e investimenti. La Fim, pur apprezzando le 400 assunzioni a Mirafori, auspica un rafforzamento del Piano Italia con più investimenti e nuovi modelli. Positiva la Uilm secondo cui il lancio di vetture ibride può rappresentare un punto di partenza per la ripresa degli stabilimenti in Italia. La Uglm invece si aspetta un aggiornamento del Piano Italia e ribadisce la necessità di una svolta in Europa sulle emissioni, mentre la Fismic evidenzia alcuni spiragli di ripresa importanti e la necessità di un cambio di rotta della Commissione europea.

Festa Roma, Jennifer Lawrence si concede ai fan: saluti e autografi

Roma, 20 ott. (askanews) – Bagno di folla per Jennifer Lawrence, alla Festa del Cinema di Roma. Tanti i fan che sono arrivati all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone per l’attrice premio Oscar che si concessa a selfie e autografi prima della proiezione, nella sezione Best of 2025, di “Die My Love” di Lynne Ramsay, di cui anche produttrice.

Capelli raccolti, gonna lunga bianca, morbida, a balze, Lawrence, 35 anni, tra le star pi attese della festa e in tanti sono venuti per farsi firmare locandine di suoi film o provare a vederla da vicino.

In “Die My Love” della regista scozzese, adattato dal romanzo della scrittrice argentina Ariana Harwicz e gi passato a Cannes, protagonista insieme a Robert Pattinson. Una prova intensa per l’attrice, nei panni di una neomamma affetta da depressione post-partum che entra in uno stato di psicosi. Il film uscir poi nelle sale italiane dal 27 novembre.

Tennis, Sinner rinuncia alla Davis: "Decisione difficile"

Roma, 20 ott. (askanews) – Jannik Sinner è arrivato a Vienna con la consueta calma controllata di chi sa già dove vuole arrivare. Mercoledì farà il suo esordio all’ATP 500 contro Daniel Altmaier, in un torneo a cui è legato da ricordi precisi: fu uno dei primi a dargli fiducia, offrendogli una wild card quando ancora cercava di farsi spazio tra i grandi. Da allora, Vienna è diventata quasi una tappa simbolica, un punto di ritorno nella geografia del suo tennis.

Ma stavolta, la vigilia ha avuto tutt’altro tono. Il giorno del media day, la domanda non poteva che arrivare: la Coppa Davis, e la decisione di non rispondere alla convocazione per il 2025. Sinner non si è sottratto. “Ho vinto la Davis Cup due volte – ha detto -. Con il mio team abbiamo deciso così perché la stagione, alla fine dell’anno, è molto lunga e ho bisogno di una settimana extra di pausa per iniziare prima la preparazione. L’obiettivo è ripartire al meglio in Australia”.

Una risposta lucida, quasi chirurgica, che lascia intendere la priorità: la gestione del corpo, del tempo, della carriera. Un atleta che ragiona per cicli, non per emozioni. “Negli ultimi due anni non sono arrivato al top perché c’era poco tempo – ha aggiunto -. Quindi abbiamo preso questa decisione”.

È un Sinner maturo, forse più pragmatico, quello che parla a Vienna. E nonostante le polemiche che la sua rinuncia inevitabilmente accende, il tono resta sereno. Nessuna chiusura, solo un bisogno di equilibrio. “È una scelta difficile rinunciare alla Davis, ma averla vinta già due volte ha avuto il suo peso. L’importante è partire bene nel 2026: una settimana in più di preparazione può cambiare tutto”. Nel confronto con i media austriaci, Sinner ha parlato anche del Six Kings Slam, il ricco torneo esibizione in Arabia Saudita che ha vinto per la seconda volta. “Si sa perché si gioca lì, non è un segreto – ha ammesso -. Ma non bisogna perdere il motivo per cui si gioca: ho una grande passione per il tennis, mi diverto. L’Arabia Saudita è importante per il futuro: può darci molto, anche come base di tifosi. Lì hanno giocato i migliori per presentare il tennis nel modo migliore possibile. Tutto qui”.

A chi gli chiede del suo rapporto con la maglia azzurra e con il confine che separa l’Alto Adige dall’Austria, Jannik risponde con la consueta sobrietà: “Mi sento pienamente italiano”. Poi aggiunge un dettaglio affettuoso: “Sesto è a sei ore di macchina da qui. Questo torneo mi ha aiutato tanto: ho iniziato qui, due anni fa ho vinto, quindi per me è un evento speciale”.

Trump imbarazza Meloni sui dazi, opposizioni all’attacco

Roma, 20 ott. (askanews) – Donald Trump imbarazza Giorgia Meloni sui dazi e le opposizioni vanno all’attacco, chiedendo un chiarimento.

Ieri, sul suo profilo Truth, il presidente americano ha rilanciato il post X di Lynne Patton, un’attivista di primo piano del movimento MAGA (Make America great again) che fa riferimento al tycoon. Patton, allegando un video sul modello di un servizio giornalistico televisivo, elogia la premier perchè “sfida l’Unione europea e cerca di ottenere un accordo commerciale diretto con Trump. Ben fatto Meloni. È una mossa brillante”. Un ‘repost’, quello dell’inquilino della Casa Bianca, molto imbarazzante, dato che la competenza per le trattative sui dazi – ancora in corso su alcuni punti – sono di esclusiva competenza della Commissione europea. E’ dunque comprensibile il perchè Palazzo Chigi abbia tenuto, a lungo, la consegna del silenzio, decidendo poi di uscire con la formula delle “fonti”. Sui dazi, è stato ribadito oggi a fine mattinata, le trattative “sono condotte dalla Commissione europea” dato che è una materia di competenza esclusiva dell’Unione.

E’ diversa la questione dei temuti dazi del 107% che potrebbe colpire alcuni produttori di pasta. Questi, infatti, non rientrano nel ‘pacchetto’ deciso da Trump ma sono un’iniziativa del Dipartimento del Commercio che al termine di un’indagine ha ipotizzato una questione di “dumping”, ovvero di concorrenza sleale. Lettura a cui il governo italiano si è da subito opposto. Su questo dossier, hanno specificato le fonti di Palazzo Chigi, è stata “da tempo avviata un’interlocuzione bilaterale, che affianca l’azione della Commissione”, come confermato oggi anche da Bruxelles.

Rassicurazioni ufficiose che, però, non bastano alle opposizioni. “Servono parole chiare: il governo smentisca quelle parole e chiarisca, magari in Parlamento, da che parte sta l’Italia”, chiede il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. Sulla stessa linea Italia viva e Avs che con il capogruppo a Palazzo Madama Peppe De Cristofaro dice chiaramente: “La Presidente del Consiglio deve chiarire in Parlamento, non basta il solito video sui social”.

Netanyahu: sganciate 153 tonnellate di bombe domenica su Gaza. Trump: se Hamas viola tregua lo sradichiamo

Roma, 20 ott. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato al parlamento che Israele ha sganciato 153 tonnellate di bombe domenica su obiettivi a Gaza in risposta a quella che l’esercito ha definito una violazione del cessate il fuoco da parte del gruppo palestinese Hamas. Dall’altro lato, il presidente Usa Trump incontrando i giornalisti ha detto: “Abbiamo la pace in Medio Oriente per la prima volta in assoluto, abbiamo stretto un accordo con Hamas”, ma ha chiarito che se non si comporteranno bene, “interverremo, li sradicheremo. Se necessario saranno sradicati, e lo sanno”.

Trump ha ribadito la sua convinzione che l’attacco mortale di ieri contro le truppe Idf a Gaza non sia stato autorizzato dalla leadership del gruppo. “Non credo che sia stata la leadership, ma c’è una certa ribellione al loro interno. Hanno ucciso alcune persone, molte persone”, ha continuato Trump, apparentemente passando a parlare delle decine di esecuzioni che Hamas ha compiuto contro membri di clan rivali, non dell’attacco alle truppe israeliane di domenica. “Ma questo è un gruppo violento. Sono diventati molto turbolenti e hanno fatto cose che non avrebbero dovuto fare. Se continuano così, allora risolveremo la situazione, e accadrà molto rapidamente e con violenza”, ha insistito Trump, suggerendo nuovamente che saranno gli Stati Uniti a eliminare Hamas, prima
di chiarire che altri eseguiranno gli ordini di Washington.

Bce, Schnabel: in Europa banche troppo influenti su Unione mercati

Roma, 20 ott. (askanews) – Isabel Schnabel, componente del Comitato esecutivo della Bce punta il dito contro quella che sostiene essere una “eccessiva capacità di influenza delle banche in Europa” sulla decisioni riguardo all’Unione dei mercati dei capitali. E, più indirettamente, contro il numero eccessivo di imprese troppo piccole, su cui peraltro ha preso come esempio, anche se non in termini negativi, il caso italiano e di Milano in particolare.

Sui progressi rilento del progetto per l’Unione dei mercati, “do una spiegazione che è che tutto quello che succede sui mercati finanziari in Europa è molto spinto dalle banche. Le banche hanno un potere così forte sulle politiche europee che il primo progetto che verrà portato avanti nell’unione dei mercati dei capitali è quello sulle cartolarizzazioni”. Mentre secondo Schnabel “ha relativamente poco a che fare” con la necessità di reperire finanziamenti per startup e capitale di rischio sull’innovazione.

“Questa è una questione rilevante – ha sostenuto -: le banche sono troppo influenti su questi processi”. Mentre gli operatori di “venture capital” o simili “non hanno una voce paragonabile”. Schnabel, che parlava in occasione di una conferenza sulla macroeconomia, è conosciuta per essere tra coloro che spingono per una linea più intransigente sulla politica monetaria della Bce.

Inoltre “ho imparato che molto dipende dalla tassazione. C’è una enorme distorsione fiscale in Europa dovuta alla tendenza ad avvantaggiare il debito e sfavorire le azioni. Penso che questa sia una grande questione che potrebbe essere risolta e che farebbe la differenza”. (E non sarebbe positivo per le banche, ha detto, incalzata su questo punto dall’intervistatrice).

Secondo Schnabel, in generale nella Ue è sbagliato fissarsi sulla “percentuale del rapporto Draghi attuata”. Ci sono tantissime raccomandazioni nel rapporto, “forse troppe. Penso che servirebbe identificare quali siano quelle che cambierebbero veramente le cose, quali sono quelle che contano davvero e focalizzarsi su quelle. Per fare tutto ci vuole l’eternità”. Invece spingere sui “cinque progetti chiave, tra cui per me ci sta il 28º regime: se riesci a fare i cinque progetti chiave sarebbe enorme”.

Infine, sull’assenza di imprese giganti equivalenti a quelle Usa, “un paio di settimane fa stavo a Milano e stavo passeggiando nel centro. E’ molto bello perché hai tutti questi piccoli negozi che, fondamentalmente, in Germania sono spariti. Ovviamente probabilmente questi negozi non sono enormemente produttivi, ma ci piacciono lo stesso”. Ma “il 30% delle imprese dell’area euro ha meno di 10 addetti e 50% delle imprese hanno meno di 50 addetti. Stiamo parlando veramente di imprese piccole”, ha rilevato.

M5S, stasera riunione parlamentari, Conte alle prese col caso Appendino

Roma, 20 ott. (askanews) – Si riunisce stasera alle 21 esclusivamente on line l’assemblea congiunta di deputati e senatori del Movimento 5 stelle, nuovamente impegnato in una tesa discussione interna in seguito ai risultati elettorali deludenti delle sue liste nelle recenti tornate delle elezioni regionali. Sabato scorso sono arrivate le dimissioni da vicepresidente del Movimento di Chiara Appendino, “scelta sofferta”, ha scritto su Facebook. “Dobbiamo aprire una discussione vera e invertire la rotta”, ha scritto l’ex sindaca di Torino. Senza edulcorare il livello delle sue critiche: “Siamo diventati troppo attenti agli equilibri interni, troppo preoccupati degli accordi di palazzo, troppo distanti dalle persone e dai nostri principi. E non è neanche una questione di alleanze in sé. È questione di come ci stiamo dentro”, ha spiegato, alludendo evidentemente alla conduzione del Movimento da parte di Giuseppe Conte. Non a caso la reazione del vertice M5S, a parte mettere in campo interviste e dichiarazioni dei big contiani, è stata quella di mettere in calendario immediatamente, da giovedì a domenica prossimi, la votazione on line degli iscritti per la rielezione di Conte, attraverso la quale si arriva alla decadenza di tutti gli altri esponenti del gruppo dirigente, di fatto togliendo “peso” alle dimissioni della deputata piemontese.

La discussione si è già svolta nel Consiglio nazionale M5S, viene riportata stasera “nella sede opportuna”, dicono fonti parlamentari dei 5 stelle, dell’assemblea dei parlamentari. Lì dove Appendino aveva già sollevato le sue critiche annunciando di volersi “mettere in discussione” la scorsa settimana, ma senza dimettersi formalmente dalla carica. Filtra dagli ambienti vicini a Conte e dalle prese di posizione pubbliche che criticano in questi giorni la dirigente che ha aperto il dibattito, un fastidio che è soprattutto di metodo: per le indiscrezioni filtrate attraverso la stampa, per la mancata smentita delle dimissioni che, appunto, non erano state date martedì scorso nell’assemblea congiunta ma erano finite ugualmente sui giornali, per la scelta di una tempistica “inopportuna”, dal momento che il confronto si apre prima della chiusura delle elezioni regionali. Prima, soprattutto, della Campania, sulla quale la forza politica guidata da Conte ha scommesso tantissimo, accettando di fare i conti con il presidente uscente Vincenzo De Luca, un tempo nemico numero uno dei “grillini”, pur di correre per la presidenza con un esponente storico del Movimento come l’ex presidente della Camera Roberto Fico. Il sospetto che filtra è che la discussione sia stata aperta ora perché una eventuale vittoria di Fico sarebbe percepita come un successo di Conte e cancellerebbe l’onta dei risultati deludenti delle liste M5S nelle Marche, in Calabria e in Toscana.

Gli ambienti vicini all’ex premier negano che ci sia stato, in Consiglio nazionale, un “processo” ad Appendino. Ma il M5S, pur molto cambiato in era Conte, è pur sempre una forza con solide (e rivendicate) radici in una idea di politica “etica”. E se il tema si sposta dal merito suggerito dalla vicepresidente dimissionaria (la “postura” da tenere negli accordi per le alleanze, cioè con il Pd) al metodo e al momento da lei scelti per aprire quella che definisce “discussione vera”, sarà difficile che il confronto possa evitare qualche asprezza.

SAP NOW AITour: l’AI protagonista del business

Milano, 20 ott. (askanews) – L’Intelligenza Artificiale come leva strategica per rendere le aziende pi agili, connesse e competitive. stata questa la chiave di lettura del SAP NOW AI Tour, tappa italiana del roadshow globale firmato SAP. Un evento dedicato al confronto, al racconto di esperienze reali e all’esplorazione delle tecnologie che stanno cambiando il modo in cui le imprese operano, come spiegato da Carla Masperi, Amministratore Delegato di SAP Italia.

“Per noi molto importante Unleash the Future, perch riteniamo che l’artificial intelligence, che un po’ al centro delle conversazioni di questo SAP Now, non debba essere interpretata come una mera conversazione tecnologica, ma diventa il modo in cui l’azienda pu aprirsi al futuro con nuovi modelli di business. La priorit non parte dalla AI generativa, predittiva o conversazionale, ma parte dalla business AI e quindi parte dall’analisi dei processi e quindi noi portiamo tutta l’AI che serve al fine di raccontare un processo innovativo, trasformativo, che porti effettivamente valore all’azienda. L’agentica AI l’ultima nata, l’agentica AI per ruolo e quindi gli assistenti per ruolo sono la conferma del nostro impegno a portare l’AI non in maniera generica, ma ritagliata sulle singole esigenze di business”.

Quest’anno il focus dell’evento stato incentrato sull’Intelligenza Artificiale e su come la SAP Business AI stia diventando un fattore determinante per migliorare l’intera catena del valore di un’organizzazione, connettere i processi chiave, e rendere il lavoro pi facile e motivante per le persone. A sottolinearlo stata anche Augusta Spinelli, President Europe, Middle East and Africa (EMEA) Customer Success, SAP.

“Le aziende oggi, i nostri clienti, quando parlano con noi ci dicono che le grandi sfide sono come essere resilienti, come essere pi agili per navigare le sfide che nel mondo del business ci sono e continueranno ad esserci. L’AI pu aiutare e molto perch pu consolidare informazioni, elaborare informazioni, suggerire possibili scenari, aumentare la produttivit. Quando guardiamo l’azienda end to end pu aumentare ad esempio la resilienza e l’agilit della supply chain che una delle grandi, grandissime sfide che i nostri clienti oggi stanno incontrando. La strategia di SAP molto semplice, business suite first, AI first, business suite, i processi end to end, AI embedded dappertutto, in tutte le applicazioni. La strategia di SAP, applicazioni, dati e AI, la possibilit di avere in una maniera semanticamente consistente, senza nessuna duplicazione, i dati che vengono prodotti dalle applicazioni”.

Il programma della giornata stato ricco e articolato: riunioni plenarie, panel tematici, testimonianze dirette di clienti e partner, speed pitch e sessioni dimostrative che, fra le altre cose, hanno fissato le priorit del contesto italiano per SAP. Il SAP NOW AI Tour, dunque, ha rimarcato sia le enormi potenzialit dell’azienda che quelle dell’AI se connesse strettamente linkate al contesto in cui opera l’organizzazione dell’azienda, confermando SAP sempre pi leader globale nelle applicazioni aziendali e nella Business AI.

Von der Leyen ai leader europei: l’elettricità è troppo cara nell’Ue (soprattutto in Italia e Irlanda)

Bruxelles, 20 ott. (askanews) – I prezzi dell’energia pagati dalle famiglie e dalle imprese nell’Ue, soprattutto in paesi come l’Italia e l’Irlanda, sono troppo alti, in particolare rispetto a quelli pagati in Usa e Cina, e rappresentano un fattore importante a sfavore della competitività internazionale europea, mentre d’altra parte, tasse, accise e altri prelievi sull’elettricità nei diversi paesi membri sono eccessivi e penalizzanti rispetto al gas, quando è noto che l’elettrificazione è centrale per la strategia di decarbonizzazione e della sicurezza energetica.

E’ quanto sottolinea la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, nel paragrafo intitolato “Energia a prezzi più accessibili per l’industria e le famiglie” della lunga lettera da lei inviata oggi ai leader dei Ventisette, in vista della discussione sulla competitività economica dell’Ue prevista al Consiglio europeo di giovedì 23 ottobre, a Bruxelles.

“I prezzi dell’energia in Europa – osserva von der Leyen – sono significativamente più alti che negli Stati Uniti e in Cina. Sebbene i prezzi del gas siano oggi più di 10 volte inferiori rispetto al picco della crisi energetica” dopo l’inizio dell’aggressione della Russia all’Ucraina, “sono ancora circa il doppio rispetto a prima della crisi. L’Ue paga annualmente circa 400 miliardi di euro per l’importazione di petrolio e gas”.

“Abbiamo preso provvedimenti. Siamo passati – ricorda la presidente della Commissione – dall’essere un attore di mercato prevalentemente regionale, con il 45% delle importazioni dalla Russia, a diventare un importatore globale di gas naturale liquefatto (Gnl)”. Tuttavia, “si prevede che entro il 2027-28 entrerà in funzione una nuova capacità di esportazione di Gnl, che dovrebbe esercitare una pressione al ribasso sui prezzi”.”Ma, al di là del gas, anche altri aspetti delle bollette energetiche rimangono sottoposti a costi troppo elevati: tasse, prelievi (come in Italia le accise, ndr) e oneri sono aumentati lo scorso anno sia per l’industria che per le famiglie. L’elettricità – rileva von der Leyen – è colpita in modo sproporzionato, con tasse per l’industria 15 volte superiori a quelle per il gas, e per le famiglie cinque volte superiori. Questo va contro la nostra necessità di elettrificare massicciamente. E come tutti sappiamo: l’elettrificazione dovrebbe essere al centro dei nostri obiettivi sulla competitività, la sicurezza energetica e il clima”.

Comunque, precisa la presidente della Commissione, “all’interno della nostra Unione, la realtà varia significativamente da paese a paese. I prezzi sono più bassi in Svezia, Finlandia, Francia e Spagna, ma notevolmente più alti in Italia, Irlanda e nell’Europa sudorientale. Dobbiamo studiare misure Ue efficaci e a breve termine per ridurre i prezzi dell’energia nell’Unione, salvaguardando al contempo la parità di condizioni interna. In questo contesto – annuncia -, la Commissione europea presenterà proposte pertinenti il ​​più presto possibile”.

Von der Leyen ricorda poi che nel suo discorso ‘sullo Stato dell’Unione’, a settembre a Strasburgo, aveva lanciato una nuova iniziativa chiamata “Autostrade dell’Energia”. “Uno alla volta – spiega – elimineremo otto colli di bottiglia critici nella nostra infrastruttura energetica. I primi progetti pilota saranno avviati già quest’anno. E proporremo un nuovo ‘Pacchetto Reti’ per rafforzare la nostra infrastruttura di rete, sia nazionale che transfrontaliera, e accelerare il rilascio delle autorizzazioni”.

Ma mentre la Commissione accelera proprio lavoro, osserva ancora von der Leyen nella lettera ai leader dei Ventisette, “molto può essere fatto a livello di Stati membri”. E a questo punto la presidente della Commissione rivolge un vero e proprio appello ai capi di Stato e di governo: “Vi invito a sfruttare in autunno il quadro rafforzato degli aiuti di Stato (che consente di sostenere la transizione pulita, ndr), per ridurre le tasse e le accise sulle bollette elettriche, a semplificare le procedure di autorizzazione e a collaborare con le banche promozionali (come in Italia la Cassa Depositi e Prestiti, ndr) e la Bei (la Banca europea per gli investimenti, ndr), e per ridurre i rischi dei ‘Power Purchase Agreement’ (i contratti di fornitura di energia elettrica a lungo termine, ndr), che possono essere molto rilevanti per le industrie ad alta intensità energetica”.

“La Commissione – conclude von der Leyen – è pronta ad assistervi in questo lavoro, anche attraverso la nostra Task Force sull’energia, e a contribuire a preservare condizioni di parità”.

#RigeneraBoschi, i risultati del primo anno di monitoraggio

Roma, 20 ott. (askanews) – Dopo un anno di ricerca e monitoraggio, sono stati presentati a Palazzo Grazioli i risultati di #RigeneraBoschi, il progetto di Sorgenia dedicato alla cura e alla conoscenza delle foreste italiane.

Un evento che segna l’approdo del progetto nelle sedi istituzionali, con la partecipazione di esponenti politici e rappresentanti del mondo scientifico, e che racconta un percorso nato per studiare da vicino i boschi e comprenderne i segnali, attraverso dati concreti e basi scientifiche. Afferma cos Michele De Censi, amministratore delegato Sorgenia: “Per parlare di sostenibilit bisogna avere a disposizione degli elementi concreti e numerici con basi scientifiche, ed ci che abbiamo fatto. Nel Prof. Giorgio Vacchiano abbiamo trovato un interlocutore scientifico importante e anche altri stakeholder si sono mostrati interessati ad approfondire questo tema. Inoltre, abbiamo cercato di veicolare le nostre ricerche ai ragazzi facendo vivere loro la vera esperienza all’interno dei boschi per trasferire l’importanza di questo nostro patrimonio.” L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranit Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha monitorato cinque boschi italiani grazie ai sensori Tree Talker installati sugli alberi, raccogliendo oltre settemila ore di dati in ciascuna delle aree osservate. Ce lo spiega Giorgio Vacchiano, docente dell’Universit degli studi di Milano: “Con #RigeneraBoschi abbiamo installato sensori in alcuni boschi italiani prendendo ogni ora i parametri vitali di alberi di diversa specie, per capire il loro stato di salute e la loro gestione. Sono effettivamente boschi curati che hanno prodotto molto, sono pi stabili al vento e resistono meglio agli effetti della crisi climatica, come la siccit. A volte abbiamo ottenuto dei risultati inaspettati e questo ci guider nel secondo anno per capire come funzionano gli alberi e come adeguare la nostra gestione per diventare davvero climaticamente intelligenti. ” All’interno di #RigeneraBoschi, Sorgenia ha voluto indagare anche il legame tra cittadini e foreste, commissionando all’Universit di Bari la ricerca “Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste”. Un’indagine su oltre duemila persone che mostra come gli italiani siano sempre pi consapevoli del valore dei boschi e del loro ruolo nella lotta alla crisi climatica. “L’obiettivo di questa ricerca stato quello di capire qual la percezione delle risorse forestali da parte degli italiani e quali sono i loro comportamenti all’interno dei boschi – afferma Giovanni Sanesi, docente dell’Universit degli studi di Bari – I risultati sono di estremo interesse perch emerge una percezione delle foreste quasi sovradimensionata rispetto al patrimonio reale, quindi gli italiani credono di avere molte pi foreste di quante in realt ci siano”. Il progetto #RigeneraBoschi di Sorgenia prosegue con nuovi cicli di monitoraggio e attivit di educazione ambientale nelle scuole, coinvolgendo studenti e insegnanti in un percorso di conoscenza e tutela delle foreste, per diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza dei boschi nella vita di tutti i giorni.

ARSIAL, a Velletri l’evento “Il Lazio del vino che verr”

Roma, 20 ott. (askanews) – Una giornata dedicata alla ricerca, alla sperimentazione e al confronto tra mondo scientifico, produttori e istituzioni. stato questo il cuore dell’evento “Il Lazio del vino che verr – Ricerca, territorio, innovazione”, promosso da Regione Lazio e ARSIAL presso l’Azienda Dimostrativa Sperimentale di Velletri. Iniziato con una Masterclass di degustazione, ovvero un percorso sensoriale dedicato ai vini sperimentali ottenuti dai progetti ARSIAL, l’evento proseguito con un convegno, moderato dal giornalista Rocco Tolfa, che ha riunito in una tavola rotonda produttori, esperti ed esponenti istituzionali.

Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, all’Agricoltura e alla Sovranit Alimentare della Regione Lazio, ha dichiarato: “Oggi riassumiamo il lavoro svolto negli ultimi mesi, ovvero ricerca, innovazione, promozione e storytelling del nostro territorio. Siamo felici di aver messo insieme tante cantine per dar vita ad un confronto sull’enologia e sul futuro del vino. Ringrazio il Crea ed ARSIAL che stanno sostenendo progetti di ricerca sui vitigni resistenti”.

Massimiliano Raffa, Presidente di ARSIAL, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “L’obiettivo sempre quello di misurare i nostri investimenti. Questa amministrazione sta investendo quasi 10 milioni di euro in agricoltura, numeri mai visti in termini di promozione. Ora stiamo valutando questi due anni di lavoro ed i numeri ci stanno dando ragione, sia in termini di vendita interni, sia per quanto riguarda l’export. La Regione Lazio traina l’export a livello nazionale, mentre l’agricoltura un asset fondamentale”.

Dall’iniziativa emerso come il Lazio stia costruendo il proprio futuro vitivinicolo nel segno della sostenibilit e della valorizzazione delle produzioni di qualit grazie soprattutto al lavoro svolto da ARSIAL che, negli ultimi due anni, ha avviato 19 progetti sperimentali, con oltre 50 variet di vite in studio tra autoctone e resistenti, e collaborazioni attive con quattro universit e centri di ricerca.

Insieme contro il mieloma multiplo: AIL rafforza rete del dialogo

Cuneo, 20 ott. (askanews) – Cuneo ha ospitato l’incontro pazienti-medici dedicato al mieloma multiplo, promosso da AIL Cuneo in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. L’appuntamento rientra nel ciclo nazionale di eventi organizzati da AIL per favorire il dialogo tra pazienti, medici e istituzioni, con l’obiettivo di rendere la conoscenza scientifica pi accessibile e di creare una rete di sostegno concreta per chi convive con la malattia. Tra le voci principali, quella della Dott.ssa Mariella Grasso, Primario uscente di Ematologia dell’Ospedale di Cuneo: “Il mieloma una malattia ematologia neoplastica e rappresenta la seconda malattia pi frequente nel ramo dell’ematologia tumorale dopo i linfomi. Si tratta di una patologia che ha un impatto importante sulla nostra realt ed per questo che siamo contenti di organizzare degli incontri con i pazienti. importante avere un confronto al di fuori del luogo del lavoro”.

Presente anche la Dott.ssa Sara Bringhen, nuovo Primario di Ematologia, che ha illustrato le prospettive della ricerca e l’importanza di un approccio multidisciplinare per garantire cure sempre pi efficaci e personalizzate: “Il nostro reparto assolutamente competitivo a livello regionale e nazionale; abbiamo un reparto di degenza, il day hospital e l’ambulatorio, oltre al centro trapianti. Abbiamo anche molti protocolli sperimentali con terapie innovative”.

La Presidente di AIL Cuneo, Anna Rubino, ha ricordato l’impegno dell’associazione nel promuovere incontri informativi in tutto il territorio, per sostenere i pazienti e le loro famiglie e diffondere una cultura di partecipazione e consapevolezza: “L’AIL vuole essere vicina ai pazienti, sia sotto il punto di vista economico e psicologico, ma anche sul piano scientifico aiutando le strutture a portare avanti la ricerca e le sperimentazioni”.

Eventi come questo confermano la missione di AIL: informare, educare e creare comunit, unendo competenza scientifica e sensibilit umana per migliorare la qualit della vita dei pazienti e sostenere la ricerca contro le malattie del sangue.

Il retroscena: Trump freddo e poco ricettivo con Zelensky a Washington (e Rubio il 23 ottobre incontra Lavrov)

Roma, 20 ott. (askanews) – Giovedì 23 ottobre il Segretario di Stato americano Marco Rubio potrebbe incontrare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Secondo quanto riferisce una fonte all’agenzia Reuters, “i funzionari statunitensi hanno affermato che Rubio prevede di incontrare Lavrov giovedì prossimo”.

Intanto si moltiplicano le ricostruzioni del bilaterale Trump-Zelensky che fotografano un presidente usa “freddo” di fronte alle richieste del presidente ucraino. Il Washington Post, citando fonti a conoscenza diretta del contenuto dei colloqui, ha rivelato che durante l’incontro bilaterale della scorsa settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è mostrato freddo e poco ricettivo nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, lamentandosi più volte di non aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace.

Zelensky si era recato venerdì alla Casa Bianca con grandi aspettative, portando con sé la richiesta di missili Tomahawk e mappe che delineavano una situazione di campo presumibilmente favorevole contro la Russia. Tuttavia, secondo quanto riferito, Trump avrebbe liquidato simili informazioni come irrilevanti.

“È stato più o meno un ‘no, ascoltate, non potete realisticamente riconquistare territorià Non c’è nulla che possiamo fare per salvarvi. Dovreste piuttosto dare un’altra chance alla diplomazia’”, avrebbe detto Trump in risposta al messaggio ucraino, secondo una delle fonti citate.

Un diplomatico europeo, sempre secondo il Washington Post, ha definito l’incontro di venerdì caotico, sottolineando come Trump abbia ripetutamente espresso risentimento per non aver ottenuto il Nobel per la Pace.

“Il messaggio era che la Russia vuole solo il Donbass, che si tratta di un buon accordo e che Putin ha interesse a chiudere rapidamente la guerra”, ha affermato il diplomatico, sintetizzando la linea emersa dal colloquio. Un’altra fonte ha evidenziato che, sebbene la retorica di Trump possa variare, la linea politica resta invariata: forzare Kiev a mettere fine al conflitto.

Secondo quanto riportato da Axios, l’incontro del 17 ottobre tra Trump e Zelensky sarebbe stato particolarmente teso. In quella sede, Trump avrebbe chiarito che l’Ucraina non riceverà i missili Tomahawk a lungo raggio. Sabato, il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ammesso che la visita di Zelensky alla Casa Bianca non è andata come sperava il presidente ucraino.

Il Purpose Day 2025 della POLIMI Graduate School of Management

Milano, 20 ott. (askanews) – Si svolta a Milano, sullo sfondo del suggestivo Teatro Lirico Giorgio Gaber, la terza edizione del Purpose Day. L’Evento organizzato da POLIMI Graduate School of Management sul Purpose come guida strategica per generare valore concreto e sostenibile. Leader del settore ed esperti si sono confrontati, davanti ad una platea di circa 2000 spettatori, su come superare la sola ideologia e lo scetticismo, avanzando azioni concrete.

Federico Frattini, Dean di POLIMI Graduate School of Management, ha dichiarato: “Il Purpose Day l’evento principale della Business School del Politecnico di Milano, POLIMI Graduate School of Management, in cui abbiamo dibattuto e ci siamo confrontati sul tema del Purpose, cio la ragione d’essere di un’impresa for-profit e la sua aspirazione a perseguire un obiettivo che vada oltre la semplice ricerca del risultato economico-finanziario”.

Occasione perfetta per presentare in anteprima i risultati della Ricerca 2025 dell’Osservatorio Purpose in Action della School of Management del Politecnico di Milano, condotta con Doxa. L’indagine su 836 manager italiani mostra una maggiore consapevolezza sul Purpose aziendale, circa il 68%, +6% rispetto al 2024, ma solo il 13% rileva cambiamenti concreti. Un dato che afferma l’interesse crescente, ma anche il bisogno di trasformare le intenzioni in pratiche reali.

Josip Kotlar, Co-Direttore Scientifico dell’Osservatorio Family Office del Politecnico di Milano, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La ricerca di quest’anno ci d innanzitutto una notizia positiva: i manager delle aziende italiane conoscono maggiormente il Purpose della loro organizzazione; un elemento importante e in forte crescita nel tempo, che dimostra che i manager colgono sempre di pi il valore di lavorare sugli intangibili delle aziende. Un secondo elemento interessante la capacit di comprendere a fondo questo concetto e di metterlo in atto. I manager, infatti, ci raccontano di essere coscienti dei benefici che lavorare sul Purpose pu generare in azienda: si tratta di benefici sulla chiarezza della strategia aziendale, si tratta di migliorare le relazioni con gli stakeholder, ma anche la capacit di motivare maggiormente i collaboratori”.

Il Purpose Day 2025 si conferma cos non solo come un momento di riflessione e formazione, ma come un vero e proprio catalizzatore di cambiamento.

Tennis, no di Sinner alla Davis. Volandri: "Non ha dato disponibilità"

Roma, 20 ott. (askanews) – Non c’è Jannik Sinner nel quintetto azzurro dei convocati per la Final 8 della Davis Cup. La conferma arriva dalla Federazione Italiana Tennis e Padel. Il capitano, Filippo Volandri, ha convocato: Matteo Berrettini, Simone Bolelli, Flavio Cobolli, Lorenzo Musetti e Andrea Vavassori.

“Con i nostri ragazzi azzurri – sottolinea Volandri – abbiamo costruito i successi del recente passato sullo spirito di squadra e sulla fiducia reciproca. Una fiducia che si basa sul lavoro e sulla disponibilità costante di ognuno di loro verso gli altri. Per questo siamo convinti che il gruppo si ritroverà a Bologna con una motivazione ancora più forte verso il raggiungimento di un obiettivo storico da regalare al collettivo e ai nostri tifosi. Dovremo superare avversari insidiosi a partire dall’Austria, ma ho la fortuna di poter contare su un’ampia rosa di giocatori che ci permetterà di affrontare l’impegno con la massima convinzione. Jannik Sinner non ha dato la sua disponibilità per il 2025. La Coppa Davis è, e resterà, sempre casa sua e sono certo che Jannik tornerà presto a far parte della squadra. Nel frattempo, posso contare su un gruppo pronto a lottare e a dare tutto per la maglia azzurra; A Bologna, sarà ancora una volta un’entusiasmante avventura, conosco il valore di questi ragazzi e sono sicuro che il futuro ci regalerà nuove grandi soddisfazioni”.

Pollenzo e Politecnico di Torino insieme per il Food Tech

Pollenzo, 20 ott. (askanews) – L’Universit di Scienze Gastronomiche di Pollenzo amplia la propria offerta accademica e lancia una grande novit per la formazione internazionale: il nuovo corso di laurea triennale interateneo in Food Tech for Ecological Transition, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino. La presentazione ufficiale, ospitata nell’aula magna dell’Ateneo, ha visto la partecipazione dei rettori Nicola Perullo e Stefano Corgnati, che hanno illustrato il progetto di questo percorso di studi unico in Italia, nato per formare una nuova generazione di professionisti capaci di coniugare tecnologia, sostenibilit e cultura alimentare. Abbiamo parlato con Nicola Perullo, Rettore del Politecnico di Torino:

“La collaborazione con il Politecnico di Torino ovviamente per noi un grande privilegio, un grande onore. Noi siamo una piccola universit che si occupa di cibo e di alimentazione. Il Politecnico di Torino una grande e prestigiosa universit che si occupa di tecnologia, di ingegneria e di innovazione. Abbiamo deciso di unire le forze per un esperimento che mi piace sottolineare il primo e unico al mondo. Non esistono al momento, n in Italia n all’estero, corsi su questo tema del Foodtech for Ecological Transition”.

poi intervenuto Stefano Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino:

“L’idea che oggi qui Politecnico di Torino e Pollenzo vogliono concretizzare una partnership strategica con competenze e saperi totalmente complementari. Da una parte l’attenzione di Pollenzo a tutti quelli che sono i processi di sostenibilit e qualit della catena alimentare, dall’altra parte gli aspetti tecnologici che sono propri della cultura politecnica. Un grande asset multidisciplinare che oggi fondamentale per non solo creare le professionalit del futuro ma anche dare un segnale alla societ che sempre pi dobbiamo mettere i saperi insieme per rispondere alle grandi sfidi della societ moderna”.

Grazie a questo progetto, universit degli studi di scienze gastronomiche e Politecnico di Torino uniscono due mondi complementari – quello delle scienze gastronomiche e quello della tecnologia – per formare figure professionali pronte ad affrontare le sfide della transizione ecologica. Una collaborazione che conferma il ruolo dell’Italia come laboratorio di innovazione nel campo del cibo, dell’ambiente e della sostenibilit globale.

Mattarella: attentato a Ranucci è allarmante, richiede una forte reazione

Bruxelles, 20 ott. (askanews) – “Quanto avviene è allarmante, non è la prima volta che accade, in tanti Paesi del mondo, ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a proposito dell’attentato al giornalista Sigfrido Ranucci parlando al parlamento belga a Bruxelles durante la sua visita di Stato.

“Questo accomuna tutti coloro che hanno la democrazia a cuore. Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Teatro, Massini: “Donald (Trump) il nuovo archetipo del potere”

Firenze, 20 ott. (askanews) – Dopo il debutto sold out a Milano, Donald. Storia molto pi che leggendaria di un Golden Man, scritto e interpretato da Stefano Massini, approda al Teatro della Pergola di Firenze dal 4 al 16 novembre, produzione del Teatro della Toscana. Un racconto teatrale che attraversa l’America, la cultura pop e l’immaginario contemporaneo per interrogarsi su come il denaro sia diventato oggi strumento di consenso e di amore.

” la storia del nuovo archetipo del potere”, spiega Massini, che a margine della presentazione della stagione del Nuovo Teatro di Rifredi – Scena Aperta ha illustrato la genesi del suo lavoro. “Un tempo sarebbe stato impensabile che zio Paperone disegnato da Walt Disney nel 1947, o meglio da Carl Barks che lavorava per Disney e raffigurato ancora alla fine degli anni ’40, all’inizio anni ’50 come un miliardario che se ne sta chiuso dentro il suo forziere e nuota dentro l’oro, ma odiato da tutti. Oggi lo zio Paperone talmente amato da essere il sindaco di Paperopoli, sarebbe stato inimmaginabile allora. Oggi lo . Il denaro diventato il passepartout per essere amati, per essere riconosciuti.”

Da Donald Duck a Donald Trump, l’autore di Lehman Trilogy mette in scena la metamorfosi di un modello culturale, l’ascesa del “miliardario amato” e l’ossessione del successo come valore universale.

” uno spettacolo sotto un certo punto di vista agghiacciante – racconta Massini – perch uno spettacolo nel quale addirittura per buona met si sorride. Forse in certi punti oso dire si ride addirittura. Cosa che profondamente voluta dalla continua tendenza di quest’uomo a rendere la tragedia farsa, ad alternare il ghigno, la provocazione, in questo caso addirittura la commedia, perch lui fa un video dove scarica del letame da un aereo sopra i manifestanti con l’intelligenza artificiale.”

Donald intreccia linguaggi e registri, dal fumetto alla tragedia, dall’epica pop all’Apocalisse. Dal punto di vista scenico, Donald si presenta come un congegno teatrale di grande complessit: una scenografia in costante trasformazione e quattro musicisti che interagiscono con l’attore, diventando di volta in volta pubblico, orchestra o parte della narrazione. un allestimento di teatro puro, che fa del continuo mutamento visivo e sonoro la sua cifra espressiva.

Attraverso l’infanzia del giovane Trump, campione di flipper e capitano della squadra di baseball della New York Military Academy, fino alla costruzione del tycoon che trasforma la realt in fiction, Massini indaga la metamorfosi del potere: la capacit di rendere la tragedia farsa, la provocazione spettacolo, l’uomo brand.

Con Donald, l’autore toscano prosegue la sua riflessione sui miti del presente e sul linguaggio del potere, trasformando il capitalismo in racconto popolare e la scena in un luogo dove l’ironia convive con l’inquietudine.

Ranucci, Mattarella: attentato allarmante richiede forte reazione

Bruxelles, 20 ott. (askanews) – “Quanto avviene è allarmante, non è la prima volta che accade, in tanti Paesi del mondo, ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a proposito dell’attentato al giornalista Sigfrido Ranucci parlando al parlamento belga.

“Questo accomuna tutti coloro che hanno la democrazia a cuore. Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Italia-Belgio, Mattarella: Parlamento snodo fondamentale democrazia

Bruxelles, 20 ott. (askanews) – “Per me è sempre particolarmente coinvolgente entrare nella sede di un Parlamento. Intanto perché sono stato per venticinque anni alla Camera dei deputati e ne avverto l’orgoglio, ma soprattutto perché il Parlamento è lo snodo fondamentale delle democrazie. E questo è il punto di protagonismo assoluto nella vita del nostro continente”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro con il Presidente del Senato, Vincent Blondel, e il Presidente della Camera dei Rappresentanti, Peter De Roover nel corso della visita di Stato in Belgio.

Festa Roma, presentato "Die My Love" con Jennifer Lawrence

Roma, 20 ott. (askanews) – Presentato oggi alla 20esima Festa del Cinema di Roma, nella sezione Best Of, “Die My Love”, il nuovo film diretto da Lynne Ramsay (You Were Never Really Here, Morvern Callar, …e ora parliamo di Kevin) e scritto da Enda Walsh, Lynne Ramsay e Alice Birch. Il film uscirà poi nelle sale il 27 novembre distribuito da Mubi. Dalla rinomata regista Lynne Ramsay, “Die My Love” è il ritratto viscerale e senza compromessi di una donna travolta dall’amore e dalla follia. Il film è sostenuto dalla straordinaria e potente interpretazione di Jennifer Lawrence, affiancata da Robert Pattinson.

La storia segue Grace (Lawrence) e il suo compagno Jackson (Pattinson), che si sono da poco trasferiti in una vecchia casa immersa nella campagna. Decisa a scrivere il Grande Romanzo Americano, Grace si ambienta nella nuova vita e dopo poco tempo la coppia accoglie la nascita di un bambino. Tuttavia, Jackson è spesso – e sospettosamente – assente, e con le pressioni della vita domestica che iniziano a pesarle, Grace comincia lentamente a perdere il controllo.

Tratto dal celebre romanzo di Ariana Harwicz e con un cast che comprende anche Sissy Spacek, LaKeith Stanfield e Nick Nolte, “Die My Love” segna il tanto atteso ritorno di Ramsay con una nuova e coraggiosa visione cinematografica che esplora la complessità dell’amore e il modo in cui esso può mutare e trasformarsi nel tempo.

“Al centro di questo racconto c’è la complessità dell’amore, con la sua capacità di trasformarsi e cambiare nel tempo. Ho voluto raccontarlo in modo autentico, vicino alle persone, con spontaneità e anche con leggerezza, soffermandomi su quei momenti che possono sembrare minimi ma che in realtà custodiscono un significato profondo. Questo film parla a chiunque abbia vissuto una relazione: nella vulnerabilità si intrecciano inevitabilmente la sofferenza e la bellezza” ha detto la regista.

Tre anni di governo Meloni che punta a record longevità Berlusconi

Roma, 20 ott. (askanews) – Il governo di Giorgia Meloni mercoledì prossimo compie tre anni e da oggi è il terzo più longevo della storia della Repubblica: superato l’esecutivo Craxi I, adesso ha davanti solo il Berlusconi II (per raggiungere il quale serve ancora quasi un anno a Palazzo Chigi) e il Berlusconi IV. Era il 22 ottobre 2022 quando Meloni prestò giuramento nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prima donna e anche prima esponente di destra-destra alla guida del governo, uscita trionfatrice dalle elezioni con un partito, Fratelli d’Italia, per anni con percentuali da ‘cespuglio’ della coalizione.

“Oggi – ha festeggiato su X – il Governo che ho l’onore di guidare diventa il terzo più longevo della storia repubblicana. Ci tengo a ringraziarvi: il vostro sostegno e la vostra fiducia sono il motore della nostra azione quotidiana. Continueremo a lavorare con serietà, determinazione e senso di responsabilità per essere all’altezza del mandato che ci avete affidato”.

Qual è il bilancio di questi tre anni? Innanzittutto qualche cifra: secondo l’ultima rilevazione Demos per Repubblica, Fdi è il primo partito in Italia al 29,8% mentre Meloni è la leader più apprezzata con un gradimento del 37% (ma in calo di sei punti percentuali rispetto a settembre 2024). Proprio la stabilità politica è uno dei dati che la presidente del Consiglio rivendica spesso come tra i più importanti, portando come prova – ad esempio – il momento positivo dell’Italia per l’attrazione degli investimenti internazionali.

A livello economico i dati sono abbastanza buoni, soprattutto rispetto alla ‘crisi’ dei vicini (Francia in testa), anche se i fondi del Pnrr hanno un impatto notevole di trascinamento sul Prodotto interno lordo. La manovra di quest’anno è probabilmente la più complicata per l’esecutivo, a causa delle ristrettezze dovute al controllo dei conti pubblici. E le tensioni nella maggioranza, in particolare tra Forza Italia e Lega, lo dimostrano.

Per quanto riguarda i migranti, uno dei principali cavalli di battaglia della premier, a oggi, secondo i dati del Viminale, gli sbarchi nel 2025 sono stati 55.948, in crescita rispetto ai 55.010 dello stesso periodo dello scorso anno ma in grande diminuzione rispetto ai 140.655 del 2023. Sui rimpatri, però, non sono stati fatti sostanziali passi avanti mentre le ‘soluzioni innovative’, a partire dai Centri in Albania, sono di fatto bloccate. Se la strage di Cutro rimane una delle pagine più buie degli ultimi anni nel Mediterraneo, in parte collegata alla questione migranti c’è anche una delle maggiori preoccupazioni, ovvero il caso Almasri con la Cpi che sta portando avanti un procedimento contro l’Italia per la mancata esecuzione del mandato di arresto a carico del generale libico, accusato di torture, violenze e omicidi nel carcere-lager di Mitiga.

Per quanto riguarda le grandi riforme annunciate all’atto dell’insediamento, al momento quella più vicina alla conclusione, tra molte polemiche, è quella della giustizia con la separazione delle carriere. Per completare il percorso parlamentare serve solo il secondo passaggio al Senato e poi si andrà al referendum, probabilmente a primavera. Ben più indietro il premierato (la “madre di tutte le riforme”) che dopo il via libera in Senato il 18 giugno 2024 si è bloccato alla Camera. Al momento in stand by anche la riforma dell’Autonomia differenziata, dopo che la la Corte Costituzionale ha sollevato dei rilievi – a partire dalla questione dei Lep – che il governo sta cercando di risolvere.

E’ a livello internazionale che, probabilmente, Meloni ha ottenuti i maggiori risultati. Accolta con una iniziale diffidenza, in Europa ha stretto un rapporto pragmaticamente positivo con Ursula von der Leyen – che certo non ama – contribuendo a spostare a destra l’asse della Commissione sulla questione dei migranti. Su questo tema ha anche intessuto alleanze con altri Paesi, a partire da Danimarca e Paesi Bassi, per fare pressione a favore della difesa dei confini esterni. L’elezione di Raffaele Fitto alla vicepresidenza esecutiva della Commissione è stato sicuramente un successo, mentre adesso la battaglia ritenuta fondamentale a Bruxelles è quella per un passo indetro, o almeno un rallentamento, sul Green Deal.

Paradossalmente però l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Usa le sta creando più problemi che benefici. Dopo aver rivendicato una “relazione speciale” con il tycoon, la guerra dei dazi – su cui Meloni ha portato avanti una linea fortemente ‘trattativista’ – ma anche la posizione tenuta per settimane su Israele non le hanno portato effetti positivi. E il nervosismo con cui ha reagito alle manifestazioni di piazza sembrano dimostrare un disagio. Trump dunque è un alleato scomodo, perchè imprevedibile e incontrollabile. Basti pensare al post di ieri su Truth con cui il presidente Usa ha rilanciato il messaggio di un utente MAGA che scrive: “Giorgia Meloni sfida l’Unione europea e cerca di ottenere un accordo commerciale diretto con Trump. Ben fatto Meloni. È una mossa brillante”. Un bell’imbarazzo, certificato dal “no comment” di Palazzo Chigi.

Giovedì e venerdì Meloni è attesa al Consiglio europeo, il primo dopo la pausa estiva, in cui i suoi principali ‘nemici’ sono oggi Emmanuel Macron, ma fortemente indebolito, e Pedro Sanchez. Bilancio europeo, fondi Pac e di coesione, crisi Ucraina (con il solito Trump che sembra essere tornato su posizioni filo-russe), Green deal i temi che avrà in agenda nei prossimi mesi.

Dazi, fonti P. Chigi: trattativa la conduce l’Europa

Roma, 20 ott. (askanews) – Sui dazi le trattative “sono condotte dalla Commissione europea” dato che è una materia di competenza esclusiva dell’Unione. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi, dopo le polemiche nate dal fatto che il presidente Usa Donald Trump ha rilanciato su Truth un tweet dell’attivista Maga Lynne Patton, con un video in cui si sostiene che la premier Giorgia Meloni intende siglare accordi commerciali bilaterali con Washington, escludendo l’Ue.

Per quanto riguarda invece i dazi antidumping per alcuni produttori di pasta prospettati dal Dipartimento del Commercio, le fonti spiegano che è stata “da tempo avviata un’interlocuzione bilaterale, che affianca l’azione della Commissione”.

Bce, sindacato Ipso ricorre a Corte Giutizia Ue contro "intimidazioni"

Roma, 20 ott. (askanews) – E’ di nuovo scontro alla Bce con il sindacato interno. E stavolta in tribunale. Con un comunicato, l’Ipso, il sindacato dei dipendenti dell’istituzione, ha riferito di aver presentato ricorso presso la Corte di Giustizia della Unione europea contro “le misure adottate dalla Bce per intimidire i rappresentanti dei lavoratori”.

Più nello specifico, l’Ipso contesta una serie di comunicazioni scritte dalla direttrice dei servizi interni della Bce, Myriam Moufakkir, che puntano a “limitare la possibilità di dipendenti e sindacalisti di parlare pubblicamente delle loro preoccupazioni sul lavoro, come sui favoritismi o sul clima di paura alla Bce”.

Secondo il sindacato queste lettere violano la libertà di espressione e quella di libera associazione previste dai principi normativi europei, la Carta Ue dei diritti fondamentali e la Convenzione europea sui diritti umani. Il ricorso è stato presentato lo scorso 13 ottobre.

Alla Bce le frizioni con il sindacato interno – che riguardando una autorità Ue indipendente è a sua volta autonomo rispetto ai sindacati della Germania – si trascinano da anni. Sono iniziate con la presidenza di Christine Lagarde, degenerando al punto da spingere l’Ipso a darne notizia pubblica e si concentrano sui criteri utilizzati per assunzioni e promozioni del personale.

L’episodio più recente si è verificato dopo la pubblicazione di un sondaggio presso i dipendenti dell’Ipso lo scorso aprile, che riportava disagi su “favoritismi, precarietà delle condizioni di lavoro e scarsa fiducia nella dirigenza”.

Festa Roma, arriva "Il principe della follia" di Dario D’Ambrosi

Roma, 20 ott. (askanews) – Sarà presentato il 21 ottobre al MAXXI, alle ore 21:00, in occasione della XX edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione “Special Screening” il film “Il principe della follia”, scritto e diretto da Dario D’Ambrosi, con Stefano Zazzera, Alessandro Haber, Andrea Roncato, Carla Chiarelli, Mauro Cardinali, Omar Monno, tra gli altri.

È inoltre prevista una seconda proiezione aperta al pubblico mercoledì 22 ottobre al Cinema Giulio Cesare di Roma (Sala 6), alle ore 15:00.

“Il Principe della Follia” è realizzato con il contributo di Regione Marche PR-FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission e con il contributo del Ministero della Cultura Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.

Dopo oltre quarant’anni di ricerca artistica e umana nel mondo della disabilità, Dario D’Ambrosi, regista, autore e fondatore del Teatro Patologico firma il suo nuovo film che si presenta come un’opera intensa e visionaria ispirata a una storia vera, che racconta il coraggio, la sofferenza e la dignità di chi vive ogni giorno con la malattia e l’esclusione sociale.

La vicenda trae origine da un incontro realmente avvenuto nel 1979, durante il ricovero dell’autore presso il manicomio “Paolo Pini” di Milano, dove D’Ambrosi conobbe un giovane uomo affetto da gravi disabilità psichiche e fisiche, segnato da una profonda sofferenza interiore ma capace di trasmettere una forza struggente. A distanza di decenni, quella testimonianza ha preso corpo in un film che non vuole solo raccontare la condizione di un singolo individuo, ma la tragedia dell’intera famiglia che vive accanto a un figlio con disabilità fisica e psichica. Un aspetto che spesso viene dimenticato o messo da parte, ma che invece è parte integrante e dolorosa della realtà. Infatti la malattia non riguarda mai una sola persona, ma coinvolge chi condivide la casa, la vita e il peso quotidiano delle fragilità.

Per dare volto e voce al protagonista, D’Ambrosi ha scelto Stefano Zazzera, un uomo che, colpito dal morbo di Parkinson a soli 40 anni, incarna con autenticità e delicatezza le fragilità del personaggio, un “Joker” italiano. L’incontro tra il regista e l’attore non professionista ha generato una complicità umana profonda, rendendo possibile la narrazione di una storia che scuote, commuove e invita a riflettere. Un’interpretazione non costruita a tavolino, ma che nasce dal suo dolore, dalle sue debolezze e dalla sua forza. Zazzera riesce a trasmettere la sofferenza senza mai cadere nel pietismo; proprio per questo lo spettatore può vivere un’esperienza artistica ed emotiva unica e irripetibile. Veste i panni di un “Joker” che non viene celebrato come icona della follia, perché qui la sofferenza è reale, autentica, vissuta sulla pelle. La sua è dunque un’interpretazione magistrale di una condizione psichica.

Nel cast, oltre a Stefano Zazzera nel ruolo di Luca, ci sono: Alessandro Haber (Benito), Andrea Roncato (tassista), Carla Chiarelli (Maria), Mauro Cardinali (Roberto/Vanessa), Omar Monno (Oscar), Francesca Giulia Geronimi (Maria da giovane), Nicolò Cerreti (Benito da giovane), Christina Andrea Rosamilia (Christina), Gianluca Fraternale (Luca da bambino) e Dario Piccioni (Roberto da bambino).

“Il Principe della Follia” è un’opera potente che riscatta il mondo della disabilità da ogni retorica, restituendo centralità alla persona, alla sua umanità e alla sua capacità di esprimersi attraverso l’arte. Il film non è una denuncia ma un viaggio, un atto d’amore verso la diversità: racconta la malattia senza pietismo, mostrando il potere della memoria come terapia del ricordo, il valore della famiglia, della creatività e dell’immaginazione come strumenti autentici di resistenza, cura e rinascita.

Attraverso una poetica della fragilità, D’Ambrosi continua il suo percorso artistico iniziato sui palcoscenici di tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dall’Africa all’Europa, per dare voce a chi troppo spesso resta invisibile. Il film si fa strumento di trasformazione sociale e culturale, veicolando un messaggio chiaro: il disabile non è un limite, ma una risorsa emotiva e umana per la collettività.

“Il Principe della Follia” è molto più di un film: è una testimonianza artistica necessaria, un’opera che tocca l’anima e invita a guardare oltre i pregiudizi. È un invito aperto a tutti, spettatori, istituzioni, educatori, giovani a compiere un viaggio “dentro l’altro” e, quindi, dentro sé stessi.

Milano, fiaccolata per Pamela Genini, uccisa a 29 anni dal compagno

Milano, 20 ott. (askanews) – “Basta Femminicidi”, lo striscione su una panchina, e ancora, “Per Pamela per tutte”, la scritta in testa alla fiaccolata a cui hanno preso parte centinaia di persone per Pamela Genini, per le strade del quartiere Gorla di Milano, dove la ragazza 29enne stata uccisa a coltellate dal compagno Gianluca Soncin.

La passeggiata, organizzata da abitanti e commercianti, terminata sotto casa della giovane, in via Iglesias, dove sono stati posati fiori e candele, un lungo applauso per ricordarla. A poca distanza, sulla panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, la scritta “Non sei sola”.

Alla fiaccolata c’era anche la madre di Pamela, Uma Smirnova, e oltre a cittadini, amici e familiari hanno partecipato diverse associazioni come “Wall of Dolls, Il Muro delle Bambole” contro il femminicidio. Tra le ambasciatrici c’ Moira Cucchi: “Io sono Moira Cucchi e sono una sopravvissuta. Una di quelle donne che ha avuto la fortuna di salvarsi. Ho visto la morte in faccia tante, tante, tante volte. Dobbiamo aprire gli occhi, dobbiamo aprire le orecchie, dobbiamo aprire i cuori e non farlo solo oggi, domani e dopo domani perch c’ il caso. Dobbiamo continuare andare avanti a farlo ancora, sempre, 365 giorni l’anno. Noi siamo a disposizione delle donne H24 365 giorni l’anno perch dopo aver vissuto quello che ho vissuto ho trovato una ragione nel sopportare tutto il mio passato aiutando le altre donne”.

Nell’associazione c’ anche Jo Squillo: “Quante donne abbiamo visto bruciate, acidate, accoltellate. Quante donne abbiamo sentito in questi giorni ci chiamano, ogni giorno c’ un tipo di violenza diversa – ha detto – dobbiamo usare la nostra ragione per ribaltare questo orrore e questa violenza. Sorelle! Siamo tutte sorelle! Tutte in questa nostra societ dobbiamo stare unite ora o mai pi!”.

Amazon: segnali di ripresa dopo ore di down della piattaforma cloud Aws

Milano, 20 ott. (askanews) – Dopo ore di interruzioni e malfunzionamenti a causa di un down di Amazon web services, il servizio di cloud computing del colosso dell’ecommerce, ci sono “significativi segnali di ripresa”. Lo riporta Amazon Aws sul suo sito nella sezione sullo stato della rete dove si legge che c’è “un ripristino nella maggior parte dei servizi AWS interessati. Possiamo confermare che anche i servizi e le funzionalità globali che si basano su US-EAST-1 sono stati ripristinati. Continuiamo a lavorare per una risoluzione completa” Da questa mattina l’azienda confermava “tassi di errore e latenze significativi” per diversi servizi Aws nella regione US-EAST-1. Questi problemi hanno influenzato diversi servizi che dipendono dall’infrastruttura Aws, come l’accesso ai siti Snapchat, Roblox, Duolingo, Canva etc.. Anche dal sito downdetector.it emerge che nella prima parte della mattinata c’è stato un picco di disservizi che ha avuto ricadute sui siti che si appoggiano alla rete Aws.

Trump rilancia un post della galassia Maga su Meloni, il Pd: la premier smentisca

Roma, 20 ott. (askanews) – Un accordo separato tra Italia e Usa sui dazi ‘sfidando’ l’Ue e il ridimensionamento del sostegno all’Ucraina da parte del nostro paese. Sul contenuto del video ‘confezionato’ dall’attivista della galassia Maga Lynne Patton, rilanciato dal presidente americano Donald Trump su quelle che sarebbero le prossime intenzioni della premier Giorgia Meloni, il Pd insiste nel chiedere una smentita ufficiale. Al momento non è arrivato alcun commento di Palazzo Chigi.

Il dem Piero del Luca definisce “clamorose” le dichiarazioni perché “non è il momento dell’ambiguità” e la premier “ha il dovere di chiarire e mettere fine a ogni speculazione”. Il post rilanciato da Donald Trump “con cui si annuncia che Meloni starebbe rompendo con l’Ue su dazi e appoggio all’Ucraina – afferma de Luca – sono di una gravità inaudita e vanno smentite immediatamente. Si tratta di dichiarazioni clamorose che, se confermate, solleverebbero dubbi enormi sull’operato del nostro governo e sulle politiche economiche che l’Italia sta adottando. È urgente e necessario che la premier chiarisca immediatamente”.

Eurozona, ad agosto surplus partite correnti 12 mesi cade a 303 mld

Roma, 20 ott. (askanews) – Ag agosto complessivamente i Paesi dell’area euro hanno registrato un surplus di partite correnti da 12 miliardi di euro, in calo dai 30 miliardi di luglio e dai 23 miliardi dello stesso mese di un anno prima. Lo riporta la Bce, secondo cui sugli scambi di beni l’avanzo si è assottigliato a 15 miliardi, a fronte di 23 miliardi un anno prima. Sui servizi eurolandia ha registrato un surplus da 14 miliardi, in questo caso in lieve rialzo dai 12 miliardi dell’agosto 2024.

I dati dei singoli mesi possono risentire di strategie volte a sfuggire agli aumenti dei dazi commerciali, anticipando gli scambi, o all’opposto ai successivi contraccolpi o le stabilizzazioni post accordi.

Più chiari i dati cumulati: sull’insieme dei 12 mesi conclusi ad agosto il surplus di partite correnti dell’area euro è crollato a 303 miliardi, il 2% del Pil a fronte di 404 miliardi, il 2,7% del Pil un anno prima. L’effetto del braccio di ferro commerciale con gli Usa risulta così anche più evidente.

La Bce riporta che la contrazione deriva da deterioramenti dei saldi su tutte le componenti, particolarmente marcato il dato sui trasferimenti di redditi: da un surplus da 41 miliardi un anno prima si è passati a un disavanzo da 11 miliardi.

Fi contro l’aumento delle tasse per gli affitti brevi nella manovra

Roma, 20 ott. (askanews) – “Aumentare le tasse a chi affitta ai turisti una sola unità abitativa è un errore, perché si penalizza il reddito di un singolo, si limita il turismo nelle aree interne quali i borghi e si incentiva l’elusione fiscale. È sbagliato racimolare fondi per la manovra dalle famiglie che vogliono affittare ai vacanzieri la casa in montagna o una stanza del figlio che è andato a studiare all’estero. Al contempo, la tutela dei residenti dalla commistione con i turisti nei propri condomini passa per altre misure: normalizzare il Codice Identificativo Nazionale per gli affitti brevi, sostenere le imprese alberghiere tradizionali, incentivare la formazione turistica professionale e rimodulare la tassa di soggiorno sulle tariffe anziché sulle categorie ricettive. Per queste ragioni, il Dipartimento Turismo di Forza Italia è contrario alla proposta di aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26% contenuta nella bozza della prossima manovra finanziaria”. Lo dichiara in una nota Carlo De Romanis, Responsabile Dipartimento Turismo di Forza Italia.