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Tre secoli di storia veneziana a Palazzo Vendramin Grimani

Venezia, 16 apr. (askanews) – Tre secoli di vita a Palazzo Vendramin Grimani, questo il racconto che viene portato avanti, attraverso, oggetti, documenti e opere d’arte dalla Fondazione dell’Albero d’Oro di Venezia nella mostra “Di storie e di arte”, dedicata proprio al palazzo che oggi sede della stessa fondazione.

“Questa mostra – ha detto ad askanews Batrice de Reynies, segretaria generale della Fondazione dell’Albero d’oro – una mostra che racconta la storia del palazzo e la vita dei suoi abitanti e delle illustri famiglie veneziane che ne furono proprietarie. Abbiamo provato a ricostruire l’ambiente di questo palazzo per tanti secoli e presentiamo molti oggetti, dipinti, tutto il mondo che forse avevamo perduto”.

Tra oggetti comuni ritrovati in straordinario stato di conservazione, abiti dell’epoca, menu originali, passaporti napoleonici, giochi per bambini o spartiti musicali, la mostra, che parte dalla figura del doge Pietro Grimani, ci cala dentro uno spazio e un modo di vivere che, in qualche modo, ricreano lo spirito di Venezia attraverso il tempo. Con anche alcune opere d’arte esposte per la prima volta.

“Siamo molto fiere di poter presentare quattro pastelli inediti di Rosalba Carriera insieme a un dipinto realizzato da Angelica Kaufmann – ci ha spiegato Anna Mistrorigo, responsabile Comunicazione della Fondazione dell’Albero d’oro – che stato commissionato appunto dalle famiglie Vendramin Grimani e Giustinian per la prima volta qui a Palazzo Vendramin Grimani”.

La mostra, curata da Massimo Favilla e Ruggero Rugolo con gli allestimenti diDaniela Ferretti, aperta al pubblico fino al 23 novembre.

Trump: "Harvard è una barzelletta, stop ai fondi federali"

New York, 16 apr. (askanews) – Donald Trump torna all’attacco di Harvard, rilanciando sui social un duro affondo contro l’università già al centro di polemiche in queste ore. “Tutti sanno che Harvard ha perso la bussola”, scrive il presidente, accusando l’ateneo di aver assunto “a stipendi ridicoli” due ex sindaci “tra i peggiori e più incompetenti della storia del nostro Paese”, un riferimento ritenuto rivolto a Bill de Blasio e Lori Lightfoot, ex sindaci di New York e Chicago recentemente assunti dall’ateneo.

Secondo Trump, i due avrebbero lasciato dietro di sé “città che ci vorranno anni a far riprendere dalla loro incompetenza e malvagità”. L’università, prosegue il presidente, sarebbe ormai dominata da “idioti woke, radicali di sinistra e cervelli di gallina”, incapaci di insegnare altro che “il fallimento”.

Nel lungo post, Trump torna anche sul caso dell’ex presidente di Harvard Claudine Gay, accusata di plagio, affermando che, nonostante “l’imbarazzo davanti al Congresso”, sia stata semplicemente spostata ad altra funzione anziché licenziata. “Harvard è una barzelletta, insegna odio e stupidità”, conclude il presidente, chiedendo che l’università “non riceva più fondi federali”.

Formula1, Vasseur: "Passi avanti in competitività"

Roma, 16 apr. (askanews) – Dopo il Gran Premio del Giappone a Suzuka e quello del Bahrain a Sakhir, il Campionato Mondiale di Formula 1 resta in Medio Oriente per il quinto appuntamento dell’anno: il Gran Premio dell’Arabia Saudita sul circuito della Jeddah Corniche, un tracciato cittadino noto per la velocità e le sfide tecniche che presenta per piloti e squadre. “La prima tripletta stagionale si conclude in Arabia Saudita, sul circuito della Jeddah Corniche, che presenta caratteristiche molto diverse sia per layout che per asfalto rispetto al Bahrain dove abbiamo corso meno di una settimana fa – le parole del Team Principal della Ferrari, Frédéric Vasseur – A Sakhir abbiamo fatto dei piccoli passi avanti in termini di competitività, sia grazie a una miglior performance della vettura che per merito di una solida prestazione di squadra in qualifica e in gara. In questi pochi giorni a Maranello abbiamo continuato a lavorare intensamente sull’analisi dei dati e vogliamo affrontare la gara di Gedda con lo stesso obiettivo. Vogliamo rimanere concentrati su noi stessi, perché è il modo migliore di estrarre il massimo dal pacchetto a nostra disposizione e progredire costantemente per colmare il gap che ancora ci separa da chi ci precede in classifica”.

Tennis, Darderi ai quarti all’Atp Monaco di Baviera

Roma, 16 apr. (askanews) – Diventano sette le vittorie consecutive di Luciano Darderi. L’italoargentino, alla striscia di successi più lunga in carriera nel circuito maggiore, si è qualificato per i quarti di finale all’Atp 500 di Monaco di Baviera grazie alla vittoria in rimonta su Miomir Kecmanovic: 2-6, 7-6, 6-4 il punteggio finale in 2 ore e 30 minuti di gioco. Una prestazione in crescendo di Darderi, bravo a reagire dopo un primo set complicato e altrettanto bravo a non scomporsi nel secondo set, in cui era avanti 4-1 e ha subito il controbreak da parte di Kecmanovic. In un match segnato anche da tanti errori (44 gratuiti per Darderi, 40 per l’avversario), alla fine ha fatto la differenza il break conquistato da Luciano nel nono game del terzo set, alla sesta palla break del parziale.

Calcio, Gli arbitri di serie A, Bologna-Inter a Colombo

Roma, 16 apr. (askanews) – Resi noti gli arbitri della 33esima giornata di serie A, stagione 2024/25: turno spalmato su 3 giorni con 3 gare al sabato, 3 gare di domenica e 4 di lunedì. Si parte sabato alle 15 con Lecce-Como, che sarà diretta da Sozza, alle 18 c’è Monza-Napoli affidata a La Penna, alle 20.45 Roma-Verona, arbitra Pairetto. Domenica alle 15 c’è alle 20.45 c’è Empoli-Venezia, dirige Massa, alle 18 c’è Bologna-Inter, dirige Colombo, alle 20.45 Milan-Atalanta con arbitro Piccinini. Lunedì alle 12.30 Torino-Udinese dirige Collu, alle 15 Cagliari-Fiorentina, diretta da Marinelli, alle 18 Genoa-Lazio che sarà diretta da Ayroldi e alle 20.45 c’è Parma-Juventus, arbitra Chiffi.

Lecce-Como (sabato 19 aprile, ore 15): Sozza di Seregno Monza-Napoli (sabato 19 aprile, ore 18): La Penna di Roma 1 Roma-Verona (sabato 19 aprile, ore 20.45): Pairetto di Nichelino Empoli-Venezia (domenica 20 aprile, 15): Massa di Imperia Bologna-Inter (domenica 20 aprile, ore 18 ): Colombo di Como Milan-Atalanta (domenica 20 aprile, ore 20.45): Piccinini di Forlì Torino-Udinese (lunedì 21 aprile, ore 12.30): Collu di Cagliari Cagliari-Fiorentina (lunedì 21 aprile, ore 15): Marinelli di Tivoli Genoa-Lazio (lunedì 21 aprile, ore 18): Ayroldi di Molfetta Parma-Juventus (lunedì 21 aprile, ore 20.45): Chiffi di Padova

Nuoto, nuovo record per Sara Curtis, primato nei 50 stile libero

Roma, 16 apr. (askanews) – Nuovo record per Sara Curtis ai campionati italiani di nuoto a Riccione. La 18enne piemontese ha migliorato il suo stesso record italiano nelle batterie dei 50 stile libero. L’allieva di Thomas Maggiora è una super sprinter e i 50 stile sono la “sua gara”, come ha dimostrato in vasca: aveva già il record italiano con 24″56, stavolta è riuscita a chiudere in 24″52, migliorando il suo stesso primato di 4 centesimi. In questa gara è campionessa juniores in carica, stasera in finale potrebbe migliorare ancora il record. Sara detiene anche il primato mondiale juniores nei 50 dorso, che saranno per la prima volta distanza olimpica a Los Angeles. Prima di migliorare oggi il record italiano dei 50 stile, ieri aveva battuto anche il primato italiano dei 100 stile di Federica Pellegrini che durava dal 2016.

Meloni in volo per Washington, domani alla Casa Bianca da Trump

Washington, 16 apr. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è partita da Roma diretta a Washington, dove arriverà nel pomeriggio (la serata italiana). Domani è attesa alla Casa Bianca per l’incontro con il presidente americano Donald Trump. Al centro del colloquio, naturalmente, la questione dei dazi.

La visita di Meloni è formalmente un incontro bilateriale ma la premier agisce in stretto contatto con l’Unione europea. Nei giorni scorsi, e anche ieri prima della partenza, ha sentito Ursula von der Leyen. “Hanno coordinato questa visita. Come sapete abbiamo già detto più volte che qualsiasi azione di contatto con l’amministrazione statunitense è molto benvenuta. Lo ha detto la presidente stessa. Certo, la Commissione ha competenza negoziale, ma i contatti sono estremamente positivi. E quindi la presidente e la prima ministra hanno coordinato la visita”, ha dichiarato la portavoce della Commissione europea, Arianna Podestà, nel briefing quotidiano. Un ‘coordinamento’ è stato fatto anche all’interno del governo, in un vertice alla vigilia con i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini (a cui avrebbe chiesto un paio di giorni di ‘moratoria’ sulle polemiche) e il ministro della Difesa Guido Crosetto.

La presidente del Consiglio ribadirà a Trump la proposta “zero per zero” dazi avanzata dalla Commissione, ma accolta con estrema freddezza fino a questo momento dalla Casa Bianca. La premier potrebbe però cercare di facilitare un contatto diretto tra il presidente e von der Leyen – mai avvenuto dal momento dell’insediamento – per poter avviare una effettiva trattativa. In un difficile equilibrio tra rapporti europei e bilatarali, sul tavolo ci sarà anche l’impegno a incrementare le spese militari (Trump chiede il 5% a tutti i Paesi Nato, l’Italia è ben sotto il 2) e a estendere ulteriormente l’acquisto di Gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa. Il confronto si allargherà alle partnership industriali, al rapporto con la Cina (sempre più tesi quelli tra Washington e Pechino) e, naturalmente, la guerra in Ucraina.

“In questi anni, anche grazie alla collaborazione con le organizzazioni agricole, abbiamo dimostrato che abbiamo a cuore i produttori e che la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana e ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione, anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo”, ha detto prima di partire in un videomessaggio inviato all’Assemblea generale del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano in corso a Montichiari.

Già nella serata di domani Meloni ripartirà per l’Italia: venerdì la attende a Roma l’incontro con il vice di Trump, J.D. Vance.

Dazi, telefonata von der Leyen-Meloni "per coordinarsi" prima dell’incontro della premier con Trump

Bruxelles, 16 apr. (askanews) – La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni hanno avuto una conversazione telefonica ieri sera, in vista della visita di Meloni a Washington per incontrare domani il presidente americano Donald Trump, per un “coordinamento” delle posizioni riguardo al negoziato Ue-Usa sui dazi, per il quale comunque è la Commissione che ha la competenza esclusiva. Lo ha sottolineato oggi a Bruxelles la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario.

“La presidente von der Leyen è stata in contatto con la premier Meloni, come avevamo già detto nei giorni scorsi, in preparazione della visita” a Washington, e avevamo detto “che si sarebbero effettivamente ricontattate prima della visita”, ha ricordato Podestà.

“Ieri sera – ha continuato – hanno avuto una nuova chiamata telefonica. Non riveleremo alcun dettaglio specifico” riguardo alla discussione, “ma il messaggio è in linea con quanto detto nei giorni precedenti, e cioè che hanno coordinato questa visita. Come è noto, abbiamo già detto più volte che qualsiasi contatto con l’amministrazione statunitense è molto gradito. La stessa presidente von der Leyen lo ha affermato. Naturalmente, la competenza per quanto riguarda il negoziato” sul commercio con gli Stati Uniti “spetta alla Commissione, ma i contatti sono estremamente positivi, e quindi la presidente e la premier si sono coordinate”, ha concluso la portavoce.

Tv, Rainbow e Marevivo insieme per un progetto su "Mermaid Magic"

Roma, 16 apr. (askanews) – Rainbow, la global content company fondata da Iginio Straffi, e Marevivo, Fondazione ambientalista che opera in prima linea nella tutela del mare e nella sensibilizzazione sulle tematiche ad esso connesse, annunciano una collaborazione che vede al centro la serie “Mermaid Magic”, forte sostenitrice della protezione dell’ecosistema marino e della tutela dell’ambiente.

Il 22 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra celebrata ogni anno dalle Nazioni Unite, verrà lanciato l’innovativo progetto educativo globale pensato per sensibilizzare le nuove generazioni alla protezione dell’ecosistema marino “Sea Academy by Mermaid Magic”, allo scopo di coinvolgere attivamente i bambini e le famiglie insegnando loro come comportarsi responsabilmente verso l’ambiente. Sarà un viaggio nel cuore degli oceani, pensato con il supporto dell’expertise e dell’impegno di Marevivo per guidare tutti alla scoperta dell’ecosistema marino e delle buone pratiche e contribuire alla sua salvaguardia. La collaborazione mira a rafforzare l’impegno comune di Mermaid Magic e Marevivo a favore della sostenibilità e della protezione degli oceani, promuovendo un messaggio di sensibilizzazione forte e condiviso.

Il fulcro dell’iniziativa è una campagna di educazione, attraverso il gioco, che si articolerà in una serie di attività e laboratori interattivi, sviluppati in collaborazione con la fondazione ambientalista, per dimostrare ai ragazzi coinvolti in che modo passare dalla teoria all’azione concreta. Nell’ambito di questa collaborazione, il 10 maggio si terrà un evento per adulti e bambini nella spiaggia di Torre de Bosis a Portonovo (Ancona), Riviera del Conero, rinominata “Mermaid Magic Beach” per l’occasione, che diventerà teatro di attività educative e coinvolgenti come il “Mermaid Beach Clean-Up”, per la pulizia della spiaggia.

Nella stessa giornata, verranno avviati anche laboratori creativi, quiz e giochi a tema, guidati dagli esperti di Marevivo, per insegnare, divertendosi, l’importanza della salvaguardia marina. Ci sarà ancge la sirena Merlinda, che per la prima volta incontrerà i bambini e mostrerà ai partecipanti come ripulire lo specchio d’acqua e i fondali marini dai rifiuti, grazie all’aiuto del battello ecologico Pelikan e dei subacquei professionisti di Marevivo.

Ecologia, rispetto per l’ambiente, sensibilizzazione sulla responsabilità individuale, conservazione degli oceani e della vita marina, sono i temi al centro di Mermaid Magic. Il forte messaggio ambientalista della serie incontra la mission della Fondazione Marevivo, da quarant’anni in prima linea per la tutela del mare, lo studio della biodiversità, la promozione e valorizzazione delle aree marine protette, l’educazione ambientale nelle scuole e nelle università per lo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione sui temi legati al mare.

Roma, "Tra Mito e Sacro" dal 17 aprile al 14 settembre

Roma, 16 apr. (askanews) – Dal 17 aprile al 14 settembre gli spazi del Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese a Roma ospiteranno il progetto espositivo di arte contemporanea, ideato in occasione delle celebrazioni dell’Anno giubilare, ‘Tra Mito e Sacro. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea’. La mostra, a cura di Antonia Rita Arconti, Claudio Crescentini e Ileana Pansino, è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; organizzazione Zètema Progetto Cultura.

Caratterizzata da un allestimento immersivo e coinvolgente, l’esposizione si pone l’obiettivo di indagare come l’arte contemporanea esprime il rapporto dell’uomo con la dimensione del sacro, della spiritualità e del mito, attraverso un’accurata selezione di circa trenta opere del XX e XXI secolo provenienti dalle collezioni capitoline, alcune esposte solo in rare occasioni. Dipinti, sculture, fotografie e grandi installazioni: lavori eterogenei caratterizzati da linguaggi artistici variegati e originali, tutti accomunati da assonanze formali e poetiche che traggono ispirazione da un bagaglio di valori spirituali universalmente condivisi come la nascita, il dolore, l’espiazione, la sublimazione, la morte, la resurrezione. Una corrispondenza che pone queste opere in continuità con la tradizione storico-artistica precedente, nonostante il rapporto tra gli artisti contemporanei e la religione si risolva spesso in una dimensione più filosofica e intellettualizzata rispetto al passato.

Sarà possibile ammirare la grande installazione di Alessandra Tesi, Cattedrale, che torna “visitabile” dopo dieci anni, una soglia simbolica, realizzata con 750mila perle montate su 650 fili pendenti dal soffitto, per immergersi nella sacralità di un vero e proprio spazio liturgico; il sublime volto angelicato del Trascendente di Carlo Maria Mariani, tempestato di ardenti fiammelle e lo scheletro in preghiera di Marc Quinn, opera a grandezza naturale di grande impatto visivo ed emotivo, ironico emblema della caducità della vita umana.

In mostra anche Stendardo Antico, vessillo familiare di fine XVIII secolo decostruito, ritagliato e ricucito, opera di Sidival Fila, frate minore francescano, artista e Presidente dell’omonima Fondazione filantropica, la cui produzione artistica si caratterizza per il recupero e il riscatto di materiali in disuso.

Le cinque sezioni tematiche seguono un percorso concettuale ed estetico che abbraccia tutti i segni del sacro, dal mito classico all’iconografia della tradizione cristiana, dalla ritualità alle figure mistiche, trascendentali e divine. La prima, ‘Dal mito al sacro’, trae ispirazione dai miti classici e ne richiama i profondi significati metaforici. L’imponente trittico Orestiade di Paola Gandolfi (1998-99), celebrazione di uno dei momenti più alti della drammaturgia greca, è uno spazio pittorico irreale e visionario in cui sono sospesi i frammenti dei corpi di Oreste, Elettra e Clitennestra, dove centrale è l’indagine della psiche femminile. Tutta l’ambivalente sensualità di Venere si esprime nell’opera Goldfinger Miss di Mario Ceroli (1964), il cui titolo è mutuato da un episodio della serie cinematografica James Bond Agente 007. La silhouette della dea botticelliana, riprodotta serialmente su sette sagome di legno dorato e ridotta a puro contorno stereotipato, aggiunge una riflessione sui miti nella società contemporanea dominata dai mezzi di comunicazione di massa.

Al piano superiore, l’esposizione prosegue con il metafisico Orfeo (1973) di Giorgio de Chirico, meraviglioso cantore ispirato alle verità misteriche della dimensione divina, parte della collezione permanente del museo; con l’enigmatico dipinto Verso il tempio di Salvatore Pulvirenti (1999), ricerca introspettiva che si materializza in una sovrapposizione di differenti, indecifrabili piani di realtà e con L’angelo sotterraneo di Stefano Di Stasio, realizzato in occasione del Giubileo del 2000, che si staglia azzurro e alato nel buio di un edificio e che ricorda a sua volta l’ambientazione di un tempio.

La seconda sezione, ‘Culto e ciclo della vita’ è caratterizzata da due grandi installazioni: la prima è il trittico Universal Keyboard di Alessandro Valeri (2016), tre moduli quadrati che richiamano la circolarità e continuità dell’esistenza nei quali si alternano scritte al neon con le parole chiave life (“vita”), milk (“latte”), dead (“morte”) e Revo (“Rivoluzione”). L’altra è la monumentale Cattedrale di Alessandra Tesi (2002), ricompresa nella White Room, uno spazio allestitivo totalmente dedicato: 750mila perle di vetro opalescente montate su 650 fili, una soglia vibrante che immerge nella sacralità di un vero e proprio spazio liturgico. Su questo eccezionale schermo, infatti, è riprodotto in loop un video girato nella cattedrale di Notre Dame a Parigi – prima del disastroso incendio del 2019 – che, indugiando in particolare su alcuni dettagli, trasporta il visitatore in una dimensione fantastica. Nell’ambientazione di un luogo di culto ci proietta anche Our first port of call di Simon Roberts (2016), disorientante rielaborazione fotografica di cartoline e istantanee che ritraggono luoghi storici del paesaggio urbano.

‘Il dolore, la morte, la sublimazione’ è il titolo della terza sezione che introduce ai grandi interrogativi universali. Densa di suggestioni simboliche, l’opera In piedi sul cielo di Bruno Ceccobelli (1998) è una struttura cruciforme composta da quattro pannelli rettangolari di legno su cui sono riprodotti un pesce, un uccello e una figura umana al centro. Ancora alla devozione cristiana è ispirato il ritratto Anagramma di Maria di Andrea Fogli (1994), quattro stampe fotografiche su sfondo nero dove l’iconografia della Madonna, presentata sotto diverse angolazioni, produce un effetto evanescente e onirico. Dalla simbologia cristiana all’ideale perfezione della cultura classica, l’armonioso volto Trascendente di Carlo Maria Mariani (2010), attraversato da una pioggia di fiammelle, esprime tutta l’eleganza figurativa che ha scandito il lungo percorso artistico e spirituale dell’autore. Di tutt’altro stile la scultura bronzea Waiting for Godot di Marc Quinn (2006), scheletro umano realistico e a grandezza naturale ritratto in ginocchio e con le mani giunte in preghiera. Un linguaggio tetro e ironico, una vanitas moderna nel contrasto tra energia vitale e decadimento, che esibisce la condizione di eterna attesa e speranza in cui si trova l’umanità.

Esposte anche le “figure del male”, reali o metafisiche: dal Diavolo di Lionello Giorni Savioli (seconda metà del XX secolo) e la sua compagna, La morte, di Carlo Fontana (1950-56), che rappresentano due arcani maggiori dei tarocchi, alla Diavoleria di Ferruccio Ferrazzi (1947-48), visione notturna e apocalittica resa con prospettiva deformante, entro la quale è possibile riconoscere l’ospedale romano di San Giacomo dove l’artista fu ricoverato. L’esperienza umana e universale della sofferenza e dell’angoscia è esemplificata nella Maschera del dolore (Autoritratto) di Adolf Wildt (1906), manifesto scultoreo del percorso dell’artista in un momento di profonda crisi personale e creativa. La sezione si conclude con un messaggio di salvezza affidato a due opere che attingono all’iconografia cristiana: la Deposizione, bassorilievo in bronzo di Pericle Fazzini (1946), e la Resurrezione del maestro dell’aeropittura Tato (1955/60). Del resto, sarà proprio in seno al Futurismo che maturerà la riflessione moderna sul rinnovamento stilistico dell’arte religiosa, esemplificata dal “Manifesto futurista dell’Arte Sacra” del 1931.

La quarta sezione, ‘Astrazione e rappresentazione del divino’, accoglie i visitatori in un’atmosfera fortemente evocativa di stati d’animo e mondi spirituali in cui i principi religiosi si traducono in riflessioni più propriamente filosofiche. Vi si incontrano figure mistiche quali L’Angelo di Corrado Cagli (1958), materia “assoluta”, incorporea e duttile che si offre alla manipolazione dell’artista, e il San Sebastiano nero di Leoncillo (1963), il cui taglio centrale trafigge l’argilla e richiama, anche cromaticamente, le ferite del santo martirizzato. Una riflessione sul tema del passaggio e sui tempi meditativi di percezione è suggerita dalla Soglia di Claudio Verna (1996), spazio pittorico bidimensionale e disomogeneo nei toni del rosa e dell’arancio. La Chiave di volta di Fiorella Rizzo (1996-97), selezione ragionata di sette pannelli dei dodici di cui si compone il progetto installativo originario, è un richiamo al significato simbolico e cabalistico del numero 7. Dall’astrazione alla concretezza della materia, La cera di Roma #4 di Alessandro Piangiamore (2012) è un pannello solido e compatto di cera fusa delle candele raccolte nelle chiese romane, autentico omaggio alla sacralità della città eterna. Uno speciale approfondimento è dedicato a Sidival Fila, la cui produzione artistica si distingue per il recupero e il riscatto di materiali obsoleti e invita a una riflessione critica sul tema del consumo, dello spreco e della sostenibilità. Esposta l’opera Stendardo antico (2021): uno stendardo araldico di fine Settecento decostruito, ritagliato e ricucito insieme a frammenti specchiati che rivela la tensione dell’uomo verso la natura divina attraverso l’esaltazione della propria storia famigliare.

Chiude il percorso di mostra la sezione ‘Ritualità e idoli contemporanei’, con due opere di Benedetta Bonichi dove tornano i temi del sacro, della cerimonialità e della morte. L’installazione To see in the dark. Banchetto di nozze (2002) è la stampa di un’immagine ai raggi X che ritrae una coppia di sposi e gli invitati attorno a una tavola imbandita con stoviglie e frutta vera, dove la tangibilità degli oggetti contrasta con le forme scheletriche dei personaggi. Un invito, proposto in maniera del tutto inedita, a guardare oltre il sensibile. La figura dello scheletro, con la sua presenza conturbante, è posta anche sull’immagine di un dollaro nell’opera Oh my god! del 2023, in prestito dalla collezione personale dell’artista, un monito a non cadere nell’adorazione degli idoli terreni.

La Corte suprema del Regno Unito: la definizione "donna" si basa sul sesso biologico

Roma, 16 apr. (askanews) – Una sentenza della Corte suprema del Regno unito relativa all’Equality Act del 2010 ha stabilito oggi che la definizione giuridica di “donna” si basa sul sesso biologico, non su quanto riportato sul certificato di nascita di una persona.

Il pronunciamento s’innesta su una complessa questione giuridica prodotta da un’interpretazione della legge sull’uguaglianza di genere da parte dei ministri scozzesi i quali, nell’applicazione della norma in questione, facevano riferimento non già al sesso biologico ma a quello dichiarato nel certificato di nascita.

“La decisione unanime di questa Corte è che i termini ‘donna’ e ‘sesso’ nell’Equality Act del 2010 si riferiscono a una donna biologica e al sesso biologico”, ha affermato Lord Hodge nel pronunciare la determinazione della Corte suprema.

Durante l’udienza di novembre, Aidan O’Neill, legale del gruppo For Women Scotland (FWS), aveva dichiarato ai giudici che la posizione dei ministri scozzesi, secondo cui i termini sesso, uomo e donna nell’Equality Act si riferiscono al “sesso certificato” – ossia il sesso indicato sul certificato di nascita di una persona, anche se successivamente modificato mediante un certificato di riconoscimento di genere (GRC) – è “completamente sbagliata e dovrebbe essere respinta dalla Corte”. Al contrario, Ruth Crawford, legale del governo scozzese, aveva sostenuto che una persona che diventa donna “a seguito di un GRC” ha diritto a quella protezione “proprio come coloro che, registrati come donne alla nascita, godono di tali protezioni”. Ha inoltre affermato che l'”inevitabile conclusione” della contestazione mossa da FWS, qualora avesse avuto successo, sarebbe che le donne trans con GRC “rimarrebbero uomini fino alla morte, ai fini dell’Equality Act”. Alla Corte è stato inoltre riferito che, dal passaggio del Gender Recognition Act nel 2004, 8.464 persone nel Regno Unito hanno ottenuto un GRC.

Nella sentenza, lunga 88 pagine, Lord Hodge insieme a Lady Rose e Lady Simler hanno chiarito che la definizione di sesso contenuta nell’Equality Act 2010 prevede un concetto binario: una persona è o una donna o un uomo. Sebbene il termine “biologico” non compaia esplicitamente nella definizione, il significato ordinario di tali parole, chiare e non ambigue, corrisponde alle caratteristiche biologiche che determinano se un individuo è un uomo o una donna. Secondo la corte, questa interpretazione è ovvia e non richiede ulteriori spiegazioni: uomini e donne sono distinti nella definizione in virtù della biologia che condividono, formando così gruppi distinti a seconda del sesso biologico.

Un’interpretazione basata sul “sesso certificato” si configurerebbe come un’interpretazione incoerente rispetto alla definizione della caratteristica protetta del sesso, secondo la sentenza, destinata a far discutere.

D’altronde, secondo la Corte, i riferimenti a “donna” e “donne” come gruppo che condivide la caratteristica protetta del sesso includerebbero tutte le femmine, a prescindere dall’età e da qualsiasi altra caratteristica protetta, nonché quelle donne trans (cioè uomini biologici) che possiedono la caratteristica protetta della transizione di genere e un Certificato di Riconoscimento di Genere (GRC), e che pertanto sono considerate femmine ai sensi della legge.

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Torino, apre Exposed Foto Festival: diffuso e internazionale

Milano, 16 apr. (askanews) – Si apre oggi 16 aprile la seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival, la rassegna internazionale dedicata al mondo della fotografia contemporanea. Diretto da Menno Liauw e Salvatore Vitale, quest’anno EXPOSED Torino Foto Festival ruota attorno al tema Beneath the surface, tema che invita lo spettatore a esplorare la realtà nascosta sotto la superficie delle immagini e delle loro storie, non solo quelle catturate dagli obiettivi degli artisti, ma anche quelle trasformate, ritoccate e generate dalle tecnologie digitali e dall’intelligenza artificiale. Sedici gli artisti internazionali che espongono a Torino e che riportano in primo piano, attraverso la loro ricerca artistica, temi come le disuguaglianze sociali, il cambiamento climatico, la prospettiva postcoloniale, i mutamenti degli equilibri geopolitici.

Organizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di commercio di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT in sinergia con Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, EXPOSED Torino Foto Festival si inaugura alle Gallerie d’Italia – Torino di Intesa Sanpaolo, alla presenza di Carrie Mae Weems, una delle più importanti esponenti della fotografia internazionale. L’esposizione, inserita nel palinsesto di EXPOSED, è una retrospettiva con opere tratte dalle sue serie fotografiche più famose con, al centro, un progetto originale Preach commissionato da Intesa Sanpaolo. La mostra è curata da Sarah Meister, Executive Director di Aperture, con un passato da curatrice presso il Museum of Modern Art (MoMA) di New York.

Il quartier generale di EXPOSED è invece l’Accademia Albertina di Belle Arti, che ospita 5 mostre. Lisa Barnard, Valeria Cherchi, Gregory Halpern, Silvia Rosi e Georges Senga sono gli artisti in mostra, portatori nelle loro opere di riflessioni potenti sul nostro tempo, tessitori di narrazioni che si nutrono delle loro esperienze personali e culturali.

Il festival per la prima volta sarà quasi totalmente gratuito. Obiettivo dichiarato di questa seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival è coinvolgere un pubblico ampio, con un occhio di riguardo ai giovani. Di qui la scelta di rendere la manifestazione accessibile gratuitamente a tutti (su prenotazione tramite Qr Code), o con un prezzo speciale di 5 euro per la mostra alle Gallerie d’Italia – Torino Carrie Mae Weems: The Heart of the Matter. Il Pass digitale potrà essere utilizzato dal 16 aprile al 2 giugno.

“L’internazionalità è il cuore pulsante di EXPOSED Foto Festival Torino, un tratto che si riflette sia nella selezione degli artisti coinvolti, provenienti da contesti e culture diverse, sia nelle tematiche affrontate, che esplorano questioni globali. In questo senso EXPOSED non è solo un festival, ma anche un motore di nuove idee, un luogo in cui far incontrare visioni artistiche e riflessioni critiche, che trascendono i confini geografici, per affrontare le sfide del nostro tempo con uno sguardo creativo e inclusivo”, hanno dichiarato i direttori artistici Menno Liauw e Salvatore Vitale.

Dazi, Meloni: fase complessa in rapida evoluzione. Serve lucidità

Roma, 16 apr. (askanews) – “In questi anni, anche grazie alla collaborazione con le organizzazioni agricole, abbiamo dimostrato che abbiamo a cuore i produttori e che la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana, ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio inviato all’assemblea generale del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano.

“Ma tra le tante incertezze di questo tempo – ha proseguito la premier – io posso offrirvi una certezza: il governo, la sottoscritta, il ministro Francesco Lollobrigida, continueranno a essere al vostro fianco, al fianco di chi produce, difende la nostra identità, al fianco di tiene alta la bandiera del nostro marchio nel mondo perché l’unica cosa che abbiamo a cuore è fare l’interesse dell’Italia e degli italiani”, ha concluso la premier.

Dazi, Pechino ha scelto l’uomo chiave: ecco chi condurrà i negoziati con gli Usa

Roma, 16 apr. (askanews) – Tra Pechino e Washington volano insulti, s’impongono dazi, si minacciano chiusure. Ma, al di là delle dichiarazioni, alla fine a trattare saranno persone: funzionari e politici che, una volta seduti al tavolo, dovranno trovare punti di caduta e mediazioni. La Cina oggi ha scelto l’uomo che dovrà condurre per suo conto la partita e la decisione appare essere stata quella di una personalità di esperienza e dai vasti legami: Li Chenggang.

Il nuovo rappresentante per il commercio internazionale presso il Ministero del Commercio (Mofcom) ha 58 anni e sostituirà Wang Shouwen, 59 anni, che aveva partecipato alle negoziazioni per l’accordo commerciale del 2020 tra le due più grandi economie del mondo.

Formalmente, il titolare del negoziato per Pechino, è il vicepremier He Lifeng, responsabile per gli affari economici tra Cina e Stati uniti. Tuttavia, il tecnico, l’uomo chiamato a trovare le concrete e operative soluzioni di mediazione, sarà proprio il rappresentante per il commercio internazionale del Mofcom.

Li vanta decenni di esperienza nella gestione di negoziazioni internazionali all’interno del Mofcom, oltre ad aver ricoperto il ruolo di rappresentante della Cina presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) dal 2021.

La sua formazione non è tanto economica, quanto giuridica: un uomo di parole più che di numeri. Possiede una laurea in giurisprudenza conseguita presso l’Università di Pechino e un master in economia del diritto ottenuto presso l’Università di Amburgo, in Germania.

Sebbene non sia stato chiarito il motivo preciso del cambio di cavallo, alcuni analisti hanno commentato che la scelta potrebbe essere un segnale del fatto che Pechino intende ottenere una svolta nelle trattative con gli Stati uniti per un eventuale accordo che ponga fine alla guerra commerciale. Li potrebbe essere – secondo quanto ha detto Alfredo Montufar-Helu, consulente senior del China Center presso il gruppo di ricerca statunitense The Conference Board al South China Morning Post – l’uomo “in grado di rompere il punto morto nelle trattative”.

Con la sua esperienza a Ginevra, presso il WTO, l’uomo ha instaurato contatti e legami con i principali stakeholder governativi, ivi compresi quelli dell’amministrazione statunitense.

La nomina arriva nel momento di massima furia retorica da parte del presidente Usa Donald Trump contro Pechino e di reazioni dure da parte cinese. Il presidente statunitense Donald Trump ha aumentato le tariffe sui prodotti cinesi del 145% da quando è tornato in carica a gennaio, inducendo Pechino a rispondere con i propri dazi ritorsivi.

“La palla è nel campo della Cina. La Cina deve concludere un accordo con noi. Noi non siamo obbligati a fare un accordo con loro”, ha dichiarato ieri la portavoce della Casa bianca Karoline Leavitt, leggendo quello che, secondo lei, era un comunicato dettato da Trump.

La nomina di Li sarebbe, secondo alcuni osservatori, rassicurante anche il WTO e molti Paesi più piccoli che fanno affidamento sul sistema commerciale globale basato su regole.

Durante il suo mandato al WTO, Li è stato esplicito nel comunicare l’opposizione di Pechino alle politiche tariffarie di Trump. “Il mondo si trova ad affrontare una serie di shock tariffari”, aveva avvertito Li a febbraio durante una riunione del Consiglio generale del WTO. “Gli Stati uniti stanno violando le regole del WTO in maniera unilaterale, arbitraria e palese. La Cina si oppone fermamente a tali misure”. Ma questa è la posizione ufficiale cinese, a negoziati ancora non avviati. Poi bisogna vedere come ci si accomoderà al tavolo.

Nuoto, il record di Sara Curtis: ecco chi è l’erede della Pellegrini

Roma, 16 apr. (askanews) – Tesserata per Esercito e CS Roero e allenata da Thomas Maggiora, ha stabilito il record italiano assoluto nei 100 stile e con la migliore prestazione stagionale mondiale, un clamoroso 53″01 che cancella il primato di Federica Pellegrini 53″18: classe 2006, nata a Savigliano, Sara Curtis è un concentrato di talento e genetica vincente. Cresciuta in Piemonte, nel cuneese, la nuova regina del nuoto italiano ha lo sport nel sangue: il padre, Vincenzo, è un ex ciclista, mentre la madre, Helen, è stata un’atleta di atletica leggera originaria della Nigeria. Fin da piccolissima, l’acqua è stato il suo elemento naturale. A soli 4 anni ha iniziato a nuotare, e a sei anni era già iscritta ai primi corsi (“Mi hanno buttato in acqua a due anni, a sei facevo agonismo: è stato amore a prima vista. La prima volta gli istruttori ci fanno entrare in acqua, tutti piangono, tranne me. Io rido come una matta”). Da allora, non ha più lasciato la vasca. Un percorso inarrestabile, costruito con costanza e passione, che oggi la vede riscrivere record e proiettarsi verso il futuro del nuoto italiano. Tesserata per Esercito e CS Roero e allenata da Thomas Maggiora, Curtis ha stabilito il record italiano assoluto nei 100 stile e con la migliore prestazione stagionale mondiale, un clamoroso 53″01 che cancella il primato di Federica Pellegrini 53″18. Un passaggio da sprinter purissima (25″16) e un ritorno potente e controllato (27″85), dimostrando eleganza, tecnica e una maturità atletica fuori dal comune. Il suo 53″01 migliora di ben 56 centesimi il personale registrato in batteria (53″57), e le vale anche la qualificazione ai Mondiali di Singapore. La giovane nuotatrice, già ottava con la staffetta veloce alle Olimpiadi di Parigi 2024, è raggiante ma incredula al termine della gara: «Non ho parole per quello che ho fatto, onestamente. Sapevo di stare bene e di essere in forma, ma così sono andata oltre le mie aspettative – racconta Curtis, campionessa europea juniores in carica – Ho battuto un mito come Federica, che per noi rappresenta una leggenda. Adesso ho altre gare qui a Riccione e poi penserò ai Mondiali». Che fosse una predestinata lo dicono tutti. Lo dicevano nonno Paride e nonna Liliana, che sarebbe andata ai Giochi. E lo scorso anno, prima di andare Parigi, agli Europei juniores si è messa in mostra: sette gare disputate, sei ori (50 stile libero, 50 dorso, 100 stile libero e le staffette 4×100 stile libero donne, 4×100 stile libero mista e 4×100 misti femminile) e un argento (4×100 mista mista). Le treccine “Me le fanno la mamma o la zia, ed è sempre un momento bellissimo che mi connette alla loro terra d’origine. Il segreto è legarle in una cipolla, poi le mie sono molto sottili”. In vista della maturità, indiscrezioni vogliono che il futuro scolastico-sportivo di Sara passi dagli Stati Uniti, e in particolare dalla Virginia. La Uva è il tempio del nuoto che schiera atlete come Kate Douglass o Gretchen Walsh.

MotoGP, per Martin un calvario: rientro al Mugello a giugno

Roma, 16 apr. (askanews) – Un calvario senza fine per Jorge Martin reduce da una sequenza drammatica di infortuni. Dopo i guai nella pre-stagione (frattura alla mano destra e al piede sinistro nei test in Malesia il 5 febbraio, seguiti da una lesione alla mano sinistra e al calcagno il 24), il campione MotoGP è finito di nuovo in ospedale. Nel GP del Qatar, scivolato al 14° giro tra le curve 12 e 13, è stato investito a 180 km/h da Fabio Di Giannantonio, riportando ben 11 fratture costali, contusioni diffuse e uno pneumotorace al polmone destro. Ricoverato al Hamad General Hospital di Doha, è cosciente, stabile e circondato dall’affetto del padre e della compagna.

La prognosi è delicata: prima il riassorbimento del pneumotorace, poi il recupero della piena funzionalità respiratoria, necessaria per affrontare un volo di rientro assistito. A casa, lo attende una lunga riabilitazione fisica e respiratoria. L’Aprilia non ha fretta: la priorità resta la salute del pilota, campione del mondo 2024. Il ritorno in pista? Forse non prima del Mugello, il 22 giugno. Almeno quattro GP saranno saltati: un sacrificio necessario per rivedere Martin in sella, integro e pronto a lottare ancora.

Migranti, Frontex: meno arrivi irregolari, anche per l’Italia

Roma, 16 apr. (askanews) – Nel primo trimestre del 2025, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell’UE è diminuito del 33% rispetto allo stesso periodo del 2024. Lo rende noto l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex, precisando che sono stati registrati circa 31.200 casi nei primi tre mesi dell’anno.

Tra le rotte principali, quella del Mediterraneo centrale, con approdo soprattutto in Italia, resta la più attiva, ma in calo del 62% rispetto al 2024. La rotta del Mediterraneo occidentale (Spagna) vede invece un aumento del 47%. La rotta dei Balcani occidentali è molto meno frequentata nel periodo preso in considerazione: -74% rispetto al primo trimestre 2024. Un -42% è infine registrato per la rotta dell’Africa occidentale (Isole Canarie). Le nazionalità prevalenti tra i migranti intercettati sono Siria, Guinea e Afghanistan. Frontex sottolinea che il calo riflette l’effetto di maggiore cooperazione con Paesi terzi, misure di controllo rafforzate e condizioni meteo sfavorevoli su alcune rotte.

Cinema, a Pasqua "Diamanti" di Ferzan Ozpetek arriva su Sky

Roma, 16 apr. (askanews) – Il film italiano più visto al cinema nel 2024, il ritorno di Ferzan Ozpetek con un cast di stelle del nostro cinema: “Diamanti” (film Sky Exclusive) arriva in prima tv a Pasqua domenica 20 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

“Diamanti” ha incantato milioni di spettatori in sala grazie a un racconto intimo ed emozionante messo in scena con il tocco inconfondibile e ammaliante di Ferzan Ozpetek che ha radunato un imponente cast di sue attrici-muse, che regalano interpretazioni magistrali. Scritto dallo stesso Ozpetek, Carlotta Corradi ed Elisa Casseri, pone al centro della narrazione una sartoria specializzata in costumi per il cinema e il teatro gestita da due sorelle, Alberta e Gabriella Canova, interpretate rispettivamente da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Intorno a loro si intrecciano le storie di tutte le maestranze che lavorano nell’atelier e quelle dei clienti, come un filo che, danzando tra un pezzo di stoffa e un altro, lega indissolubilmente e crea qualcosa di più grande e meraviglioso: Lunetta Savino è la ricamatrice Eleonora, Paola Minaccioni è la capo sarta Nina; Milena Mancini e Geppi Cucciari le sarte Nicoletta e Fausta; Anna Ferzetti è la modista e madre single Paolina, Vanessa Scalera è la costumista Bianca Vega; Carla Signoris è l’attrice di teatro Alida Borghese, mentre Kasia Smutniak è l’attrice di cinema Sofia Volpi.

E ancora, Mara Venier interpreta il ruolo della cuoca Silvana e Milena Vukotic quello di Olga, zia delle sorelle Canova. Al loro fianco un cast maschile d’eccezione capitanato da Stefano Accorsi nel ruolo del regista Lorenzo, Vinicio Marchioni in quello di Bruno, marito di Nicoletta, e Luca Barbarossa in quello di Lucio, marito di Gabriella.

Inoltre, disponibili on demand nella collezione dedicata al regista, tre cortometraggi diretti da Ferzan Ozpetek che rendono omaggio alla sua terra natia e che hanno come fil rouge le speranze disattese a cui la vita prima o poi ci pone di fronte, mettendoci faccia a faccia con la cruda della realtà. Nel primo corto, Meze, una ragazza decide di sposare un uomo che ha appena conosciuto, ma purtroppo le cose non filano come aveva previsto. A tirarla su di morale ci penseranno le amorevoli zie, le amiche e ciò che dà il titolo a questa prima opera, i mezé, che sono i tipici antipasti turchi. Il secondo, Muzik, racconta la storia dell’incontro di tre bambini che anni dopo saranno uniti proprio dalla magia della musica. L’ultimo è Muhabbet e narra l’incontro di un ragazzo con tutte le persone che si è lasciato alle spalle, proponendosi come un viaggio onirico che da Roma porterà il protagonista in una non precisata città della costa turca. L’omaggio alla sua Turchia è ciò che ha spinto il regista a confezionare questa trilogia, esplicitamente dedicata a Istanbul, che celebra con i titoli e le trame tre aspetti cardine della cultura turca: il cibo, la musica e le conversazioni.

A Mattarella impiantato un pacemaker: ha passato una notte tranquilla, condizioni stabili

Roma, 16 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma, ieri per un intervento programmato di impianto di pacemaker, dopo aver completato gli impegni previsti in agenda.

L’intervento – fanno sapere dal Quirinale – è stato effettuato alle 20 al termine del quale il presidente è rientrato nel reparto di cardiologia dove ha trascorso una notte tranquilla. Il capo dello Stato è totalmente asintomatico e in condizioni cliniche stabili.

La Cina: non vogliamo combattere guerre dei dazi, ma non ne abbiamo paura

Roma, 16 apr. (askanews) – La Cina non vuol combattere guerre dei dazi, ma “non ne ha neppure paura”. L’ha ribadito oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian, rispondendo a una domanda sulla minaccia del presidente Usa Donald Trump di portare i dazi sull’import dalla Cina al 245% in caso di misure ritorsive di Pechino.

“Questa guerra dei dazi stata avviata dagli Stati uniti e le misure di contromisura adottate dalla Cina sono volte a tutelare i suoi legittimi diritti, i suoi interessi e a garantire l’equità e la giustizia internazionale: si tratta di misure completamente ragionevoli e legali”, ha affermato Lin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. “Le guerre commerciali – ha continuato – non hanno vincitori: la Cina non intende combatterle, ma non ne ha neppure paura”.

Lin ha ribadito, inoltre, che “se gli Stati Uniti insisteranno nel ledere in modo sostanziale gli interessi della Cina, allora essa risponderà con fermezza, accompagnando la sua risposta fino in fondo”.

Dazi, Tajani: il viaggio di Meloni negli Usa è importante, saprà far valere l’interesse dell’Italia

Roma, 16 apr. (askanews) – Quello della premier Giorgia Meloni negli Usa “sarà un incontro importante, quando si affrontano questioni delicate sono sempre incontri non semplici”, ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo, al Maxxi, a Roma. “Credo che la credibilità dell’Italia in questo momento sia in crescita, anche gli Stati Uniti si rendono conto dell importanza del nostro paese e del ruolo che può svolgere anche in seno all’Unione Europea”, ha sottolineato Tajani.

L’Italia può quindi facilitare il dialogo con gli Stati Uniti. “Credo che la presidente del Consiglio saprà far valere l’interesse dell’Italia con un dialogo costruttivo e positivo. Il nostro obiettivo è di evitare una guerra commerciale”.

Il ministro degli Esteri ha fatto notare che non c’è esito predefinito della missione, “non sappiamo quali risultati si possano raggiungere”. Come europei, ha aggiunto, “siamo l’altra faccia della medaglia dell’Occidente. E non cambiamo atteggiamento nei confronti della Cina, è un interlocutore”.

Esce "Players Club ’25", la nuova posse track di Night Skinny

Milano, 16 apr. (askanews) – Esce oggi “Players Club ’25”, la nuova posse track del producer multiplatino Night Skinny con Glocky, RRARI DAL TACCO, Promessa, Latrelle, Ele A, Sayf, Melons, Faneto, disponibile su tutte le piattaforme digitali per Island Records / Universal Music Italia.

Dopo averla portata in anteprima sul palco dell’Unipol Forum di Assago, andato interamente sold out, e dopo il successo del suo ultimo album “Containers” certificato disco di platino che vanta ad oggi oltre 200 milioni di stream, il producer ha annunciato il nuovo attesissimo capitolo di Players Club, il terzo di una saga diventata un culto per il genere che riunisce le più calde rivelazioni della nuova scena urban italiana.

Come per i precedenti Players Club, la posse track -la lettera d’amore al rap per eccellenza- immortala la parte più fresca e vitale della nuova scena, dimostrando la continua e meticolosa ricerca di Night Skinny rivolta ai giovanissimi talenti: un’attenzione dedicata all’evoluzione del linguaggio del rap e dei suoi nuovi protagonisti, che più volte l’artista è riuscito ad intercettare prima del successo, riuscendo ad aggregare personalità provenienti da mondi distanti, riuniti sulla traccia dal sound inconfondibile del producer.

I Players Club del 2025 sono Glocky, RRARI DAL TACCO, Promessa, Latrelle, Ele A, Sayf, Melons, Faneto.

La strage di paramedici a Gaza, il New York Times: molti di loro uccisi con spari alla testa o al petto

Roma, 16 apr. (askanews) – Molti dei paramedici e i soccorritori uccisi in una sparatoria israeliana a Gaza il mese scorso sono morti principalmente per colpi di pistola alla testa o al petto. Lo scrive oggi il New York Times, citando dati delle autopsie che ha ottenuto.

Truppe israeliane hanno sparato su ambulanze e un camion dei pompieri inviato dalla Società palestinese della Mezzaluna rossa e dalla Protezione civile, secondo i resoconti dei testimoni, i video e l’audio dell’attacco del 23 marzo.

Israele ha riconosciuto di aver effettuato l’attacco, che ha ucciso 15 uomini: 14 soccorritori e un dipendente delle Nazioni Unite che è passato dopo che gli altri sono stati colpiti.

I soldati israeliani hanno seppellito la maggior parte dei corpi in una fossa comune, hanno schiacciato le ambulanze, il camion dei pompieri e un veicolo delle Nazioni Unite e hanno seppellito anche quelli, segnala il NYT.

L’esercito israeliano ha offerto spiegazioni sul motivo per cui le sue truppe hanno sparato ai veicoli di emergenza, e hanno detto, senza fornire prove, che alcuni degli uomini morti erano stati agenti di Hamas. L’esercito israeliano ha detto che sta indagando sulla strage.

I referti, secondo quanto riferito dal NYT, hanno anche rilevato che undici dei lavoratori hanno riportato ferite da proiettile, con almeno sei di essi colpiti al petto o alla schiena, e quattro colpiti alla testa. Il giornale americano ha inoltre affermato che la maggior parte di essi era stata colpita più volte.

Meloni a Washington tra dazi e sfida anti Cina

La missione a Washington di Giorgia Meloni si tinge di incertezza. L’imprevedibilità del capo della Casa Bianca non aiuta a fissare le coordinate di un dialogo costruttivo. Per giunta cresce attorno a lui, anche in America, un sentimento di disagio della pubblica opinione. Le università sono sul piede di guerra e Obama ne ha assunto la difesa: mai un ex Presidente era giunto a questo livello di scontro con un Presidente in carica. Ormai nel mondo si guarda agli Stati Uniti con incredulità ed imbarazzo, vista anche la spregiudicatezza nel gestire tanto il conflitto russo-ucraino quanto quello israelo-palestinese. Ad ogni dichiarazione, immancabilmente eccentrica, si resta sgomenti di come Trump stia guastando la credibilità degli USA. 

Il viaggio della Premier, inizialmente visto come un’opportunità per rafforzare complessivamente l’asse transatlantico, si carica di insidie: la guerra doganale incombe sull’Europa e, di riflesso, sull’Italia. In ballo ci sono 28 miliardi di dazi e contro dazi, per adesso sospesi a mezz’aria, che gravano sui rapporti tra le due sponde dell’Atlantico. Trump potrebbe chiedere all’Italia di assumere in seno all’Unione europea una posizione di rigore sul punto cruciale, ovvero le relazioni con la Cina. Anche questo, però, accentua i motivi di attrito perché disegna un’ortodossia geopolitica che sconfina nell’arbitrarietà di stile e contenuti dal lato della Nazione-Impero. 

Nel frattempo il negoziato tra il segretario al Commercio Usa e l’omologo commissario europeo non ha prodotto progressi, anzi, ha evidenziato la distanza tra le posizioni. La proposta europea di dazi zero per i beni industriali, inclusa l’auto, è stata respinta: un segnale che non lascia presagire un recupero di ragionevolezza e flessibilità da parte di Trump. 

Consapevole della delicatezza del momento, la Meloni ha scelto di non nascondere le difficoltà della missione; anzi, ha tenuto a ribadire la determinazione dell’Italia a difendere i propri interessi, sottolineando con ciò la forza, la capacità e la creatività del Paese nell’affrontare le difficoltà. “Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori”. Parole fino a ieri sconosciute, a dimostrazione che stavolta non sarà la stessa cosa della visita lampo a Mar-a-Lago, quando bastò la sorpresa del ricevimento privato, anche se un po’ kitsch, a suffragare un’immediata rivendicazione di successo politico. Stavolta si fa sul serio.

Cina, Pil I trimestre sale del 5,4%, oltre le attese

Roma, 16 apr. (askanews) – Il prodotto interno lordo cinese nel primo trimestre 2025 è salito del 5,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Il risultato è uscito superiore alle attese degli analisti che si attendevano un incremento del 5,0%-5,2%. Il dato congiunturale (+1,20%) è invece risultato inferiore alle previsioni di 0,2 punti.

Nettamente superiore alle attese la produzione industriale di marzo, salita in Cina del 7,70% rispetto allo stesso mese del 2024 contro un +5,90% previsto dagli analisti.

Eclisse dei cattolici democratici?

Il ruolo, la funzione e la mission dei cattolici democratici, popolari e sociali continua a fare discutere nel nostro paese. Per ragioni antiche, certamente, ma anche perchè sono gli stessi storici detrattori della presenza dei cattolici nella vita politica del nostro paese a richiamarne, oggi, la bontà e quasi la necessità nella stagione contemporanea. Ora, c’è un aspetto, al di là e al di fuori di tutte le possibili interpretazioni ed analisi, che non possiamo più sottacere o fingere che non esista. E cioè, persiste il vizio – o il limite – della moltiplicazione, e quindi della dispersione, delle sigle, dei gruppi, dei movimenti e anche dei piccoli soggetti politici autoreferenziali sostanzialmente riconducibili alla cultura, al pensiero e alla tradizione del cattolicesimo democratico, popolare e sociale. 

Da qui una domanda, semplice ma oggettiva, che è insita in questa eccessiva e nefasta polverizzazione di sigle e anche di sforzi organizzativi. E cioè, ma com’è possibile rilanciare, salvaguardare e riattualizzare una cultura che è sempre più necessaria ed indispensabile per la stessa conservazione e rafforzamento della qualità della nostra democrazia se poi dobbiamo convivere con una molteplicità di sigle e dove ognuno pensa di rappresentare, quasi in forma esclusiva, l’intera area di riferimento? Un vizio, questo, e seppur nel pieno riconoscimento del pluralismo politico e elettorale dei cattolici italiani – un fatto ormai consolidato storicamente – che non solo si è consolidato ma addirittura è cresciuto in questi ultimi anni. Una sorta di eterogenesi dei fini. Ovvero, man mano che l’irrilevanza e l’ininfluenza dei cattolici italiani si manifestava e cresceva nei vari partiti di riferimento si moltiplicavano le sigle e i protagonisti di un del tutto virtuale protagonismo dei cattolici democratici, popolari e sociali. Ne ha fatto le spese, in ultimo, lo stesso Ernesto Maria Ruffini che è partito come potenziale “federatore” di un qualcosa e che nell’arco di pochissimo tempo è diventato uno dei tanti testimoni di questo presunto protagonismo politico e pubblico dei cattolici nella cittadella politica del nostro paese.

Ecco perché, se vogliamo andare rapidamente al nocciolo della questione, come si suol dire, si rende necessaria una concreta iniziativa politica che affronti il nodo più spinoso. Ovvero, sin quando si persegue la strategia della moltiplicazione infinita delle sigle e dei suoi potenziali, e del

tutto virtuali, federatori si avrà un solo risultato. Altrettanto concreto e definitivo. E cioè, la conferma cronica della sostanziale irrilevanza ed ininfluenza della cultura cattolico democratica, cattolico popolare e cattolico sociale. Serve, quindi, un disboscamento organizzativo – anche se il termine è poco elegante – che sia funzionale ad una semplificazione politica. Anche perché non giova a nulla avere duecento o trecento associazioni, movimenti e gruppi che ripetono le medesime cose rifacendosi agli stessi valori e principi. Comportamenti come questi rischiano solo di trasmettere un messaggio di crisi e di impotenza. Ci vuole, quindi, un colpo d’ala. Ma, soprattutto, si rendono indispensabili tre qualità: coraggio, coerenza e realismo. Il resto appartiene solo al mondo della propaganda, peraltro sterile ed improduttiva.

Gli Usa proporranno dazi più bassi a chi isola la Cina

Roma, 16 apr. (askanews) – Una delle condizioni che il presidente Usa Donald Trump presenterà nei negoziati con oltre 70 paesi per dazi più lievi sarà quella di isolare la Cina. Lo riferisce oggi il Wall Street Journal.

La Casa Bianca punta a convincere i paesi a proibire alla Cina di trasportare merci attraverso i loro territori, ha riportato il giornale economico, aggiungendo che Washington vuole anche vietare alle aziende cinesi di stabilirsi in questi paesi per eludere le tariffe statunitensi e impedire l’ingresso nei loro mercati di beni industriali cinesi a basso costo.

Il segretario del Tesoro statunitense Scott Bessent è uno dei principali artefici di questa strategia, segnala il WSJ. Nel prossimo futuro, tali accordi potrebbero essere raggiunti principalmente con Giappone, Regno unito, Australia, Corea del Sud e India.

Il pensiero di Leopardi sulla politica

Il fervente appello di Giacomo Leopardi alla natura, sentita come benigna, non va inteso come irrazionalismo mistico, ma come lotta per una civiltà celebrata nella sua totalità e come impegno per valorizzare l’uomo nella sua integrità. In questo scenario si sviluppa una «biforcazione» (termine usato da Walter Binni). Da un lato si staglia l’eroismo, dall’altro lato serpeggia l’egoismo. 

Per il poeta, l’eroismo è la forma in cui l’amor proprio si traduce nell’uomo intero, generoso, attivo, poetico, nonché vicino alla natura come fu nelle epoche della classicità greca e latina. L’egoismo, invece, è il vizio, la sigla abietta dell’uomo contemporaneo che — esercitando la ragione in modo gretto — riduce la zampillante sorgente dell’amor proprio al tornaconto individuale, al conformismo interessato e impoetico. Leopardi mirava a configurare un uomo che, sulla base dell’amor proprio e dell’eroismo, sia rivolto al bene pubblico, e sia proteso al conseguimento della felicità personale pur sempre all’interno del consorzio sociale, fuori dal quale l’individuo svaporerebbe in una dimensione irrilevante e sterile, e nell’uggioso compiacimento di una securitas egoistica che conduce al tedio e, quindi, alla morte delle illusioni. 

In un pensiero del 21 gennaio 1821, contenuto nello Zibaldone, il Recanatese scrive: «Eccoci tutti filosofi, eccoci tutti egoisti. Ebbene siamo noi felici? Che cosa godiamo noi? Chi è o fu più felice? Gli antichi coi loro sacrifizi, le loro cure, negozi, imprese, pericoli; o noi, colla nostra sicurezza, tranquillità, ordine, amore del nostro bene e noncuranza di quello degli altri? Gli antichi col loro eroismo, o noi col nostro egoismo?». Da questo pensiero si evince una prospettiva di giudizio in cui vibra una tensione morale cui è sottesa una mirata meditazione sulla politica, con particolare riferimento alla problematica legata agli urti, in quel tempo, fra la Restaurazione e i moti liberali in Italia e in Spagna. 

Una politica che Leopardi concepiva come la parte più importante della filosofia morale e che riteneva fosse funzionale alla «ricerca della felicità» perseguita dal singolo e dalla collettività. Alla luce di questa valutazione si chiariscono le ragioni della sua preferenza per i regimi democratici-popolari, repubblicani della Grecia e di Roma, e, al contempo, i motivi del suo rifiuto per il «compromesso» delle monarchie costituzionali, le quali in quegli anni rappresentavano il modello dei liberali moderati, privi — secondo Leopardi — di «consequenziarietà» ideologica e morale.

Libri | Giubileo, un viaggio nella storia e un dono di speranza

La nuova pubblicazione della filosofa calabrese Maria Francesca Carnea celebra il Giubileo, la sua storia, la sua grande opera di comunicazione, in un tempo in cui il comunicare era assai distante dalle attuali forme e tecniche di comunicazione. Il movimento dei pellegrini verso Roma, da tutta Europa, venne dettato dal veicolo principale che muove le anime, la Parola condivisa capace di far trovare i sentieri di senso alla vita. È un dono di libertà saper comunicare, è l’occasione che rende possibile l’impossibile e che, nello stupore, ricorda che la comunicazione è divina, un motivo per promuovere la verità e la speranza.

Come in una sorta di pellegrinaggio, l’indagine si articola partend dal percorso storico che ha originato l’indizione del Giubileo, quasi una esigenza avvertita da Papa Bonifacio VIII. Un’esigenza sussurrata dal Popolo di Dio, anelante speranza, scuotendo così le coscienze a rinsavirsi verso il senso del sacro, generando attenzione al bene che alberga il cuore delle persone.

Il tempo moderno, troppo spesso, lascia nutrire di ciò che non si conosce o che si crede conosciuto. La trattazione del testo attende l’aspetto storico dell’Anno Santo e, tra le curiosità contenute, si esplicita un approccio semplificato alla conoscenza del cosa è il Giubileo, cosa implica nella vita del fedele, nella storia della Chiesa. Avvicinarsi con maggiore consapevolezza ai diversi suoi aspetti fa comprendere la profondità del contenuto, edificando umanità nell’umanità, dando anima ai segni che rimandano al trascendente raffermando la fede in Cristo. Il Giubileo favorisce la rigenerazione spirituale, è un appuntamento con la storia, un’occasione per prendere coscienza delle proprie radici cristiane, in una modernità in cui sono sempre più diradate nel relativismo. Si indaga il Giubileo nella storia, le origini nella tradizione biblica; il primo Giubileo nella storia della Chiesa del 1300, i Giubilei successivi, alcune caratteristiche tematiche ad esso collegate; lo sviluppo, i cambiamenti strutturali alla città di Roma, e ci si accorge che la bellezza è seguire le tracce di Dio. Tuttavia, poiché la bellezza surclassa il finito limite umano, e riempie i nostri occhi di infinito desiderio, è possibile guardare all’avvenire con fiducia ricordando che Cristo ci precede e ci attende al temine della storia.

Il Giubileo che viviamo, A. D. 2025, spalanca le porte alla speranza, è il 30° nella storia dei Giubilei. La celebrazione giubilare, nel ricordo della nascita di Cristo, accende la speranza di una rinascita in Lui, permette di sperimentare con più intensità la presenza di Dio. Lo sguardo al passato è necessario, permette di guardare al nostro oggi, con maggiore consapevolezza, anche in ambito spirituale, poiché nessuno vive per sé stesso.

La scheda di Amazon

Maria Francesca Carnea, Giubileo storia di una comunicazione di speranza, Independently published, 2025.

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Usa, Trump: con i dazi incassiamo somme record

Roma, 16 apr. (askanews) – Il presidente degli Stati uniti Donald Trump ha dichiarato oggi che i nuovi dazi statunitensi portano somme record nel tesoro dello Stato e hanno anche contribuito a ridurre l’inflazione e il costo di quasi tutti i prodotti.

“Negli Stati Uniti s’incassano NUMERI RECORD in dazi, con il costo di quasi tutti i prodotti in diminuzione, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l’INFLAZIONE è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!” ha detto Trump su Truth Social.

Calcio, Barcellona e Psg in semifinale di Champions

Roma, 15 apr. (askanews) – Barcellona e Psg sono in semifinale di Champions League.

Nell’incontro di ritorno dei quarti di finale il Borussia Dortmund vince per la prima volta contro il Barcellona, ma non basta. La squadra di Flick centra la semifinale nonostante la sconfitta 3-1. Protagonista Guirassy, autore della tripletta che spaventa i catalani: all’11’ cucchiaio su rigore, al 49′ colpisce di testa e al 76′ botta di sinistro su errore di Araujo. L’autogol di Bensebaini su cross di Fermin Lopez al 54′ aveva però complicato i piani. I blaugrana attendono ora la vincente di Inter e Bayern Monaco.

Sembrava tutto fin troppo facile per il Paris Saint Germain, che invece rischia al Villa Park dopo essere stato in vantaggio di due reti ed è sconfitto 3-2 dall’Aston Villa. Francesi avanti già all’11’ con Hakimi, al 27′ arriva il raddoppio di Nuno Mendes. I Villans non demordono e reagiscono con la rete di Tielemans prima del break. Nella ripresa, tra il 55′ e il 57′ McGinn e Konsa ribaltano la gara. Donnarumma salva su Rashford, il Psg si difende e porta a casa la qualificazione alle semifinali.

In Colorado focus su diritti umani con l’ACT Human Rights Festival

Roma, 15 apr. (askanews) – Nonostante il momento difficile per iniziative di questo genere negli Stati uniti, a Fort Collins, in Colorado, è stata celebrata la decima edizione dell’ACT Human Rights Film Festival, un appuntamento culturale di riferimento per chi crede nel potere del cinema come strumento di giustizia sociale e dialogo globale. L’evento è anche legato all’Italia, perché collabora con il Festival del cinema dei diritti umani di Napoli, e perché all’interno di questa edizione c’è stata molta Italia.

L’edizione anniversario – che si è tenuta tra il 2 e il 6 aprile – ha presentato oltre 20 film, tra documentari e opere di finzione, molti dei quali in anteprima nazionale o regionale, con proiezioni tenutesi presso la Colorado State University e il cinema The Lyric, offrendo al pubblico storie potenti e riflessioni urgenti.

Fondato nel 2016 dal professor Scott Diffrient, docente di Film and Media Studies alla CSU, il festival si è affermato nel corso degli anni come un punto di riferimento per il cinema impegnato, con l’obiettivo dichiarato di risvegliare le coscienze, creare connessioni e generare trasformazioni attraverso il potere del linguaggio cinematografico.

In nove edizioni, ACT ha portato a Fort Collins 203 film da 45 Paesi, 142 ospiti internazionali – tra cui registi, produttori, giornalisti, studiosi e attivisti – e ha coinvolto oltre 18.000 spettatori, confermandosi come piattaforma inclusiva, partecipativa e culturalmente rilevante.

Il festival è prodotto e organizzato dal Dipartimento di Studi della Comunicazione della College of Liberal Arts della CSU e si distingue per la sua forte vocazione al dialogo interculturale e all’impegno civico. Iniziative come ACT Year-Round e Call to ACT prolungano l’esperienza del festival durante l’anno, promuovendo l’incontro tra pubblico e realtà sociali attive sul territorio, in una logica di cittadinanza globale e partecipazione attiva.

Dietro le quinte del festival opera una squadra affiatata di docenti, staff/amministratori, studenti e volontari, noti come ACTors (tra cui la Direttrice Generale Beth Seymour, la Direttrice del Programma Julia Khrebtan-Hörhager, la Produttrice Elizabeth Williams, i Moderatori/Collaboratori Antonio Pedrós-Gascón e Eric Aoki, la Coordinatrice del Programma di Outreach e volontaria per ACT Worner Clark, la Tirocinante per la Comunicazione e le PR del Campus Anya Guttormson, Coordinatrice della Comunicazione Nathalie Martinez) che ogni anno rendono possibile la realizzazione di questa manifestazione.

La Direttrice del Programma, Prof.ssa Julia Khrebtan-Hörhager, è responsabile per la progettazione del programma e per la promozione del festival a livello internazionale. La sua visione interculturale ha contribuito a costruire ponti tra la CSU e alcuni tra i più importanti festival europei sui diritti umani, tra cui This Human World di Vienna e Movies that Matter di Amsterdam, promuovendo sinergie accademiche e artistiche basate su valori condivisi come la dignità, la giustizia e la solidarietà globale.

Più recentemente, si è consolidata una collaborazione con il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, fondato 16 anni fa dal Direttore Maurizio del Bufalo e animato dall’impegno appassionato di Chiara Ghidini, Antonio Manco e un’intera rete di attivisti, studiosi e artisti. Questo festival rappresenta non solo una realtà culturale di spicco nel panorama italiano, ma anche una testimonianza concreta del ruolo centrale che l’Italia continua a svolgere come campionessa della difesa dei diritti umani a livello internazionale.

Nel quadro di questa collaborazione, la regista italiana Alice Franchi è stata ospite in Colorado per presentare il suo film Simme Tutt’uno, proiettato al pubblico statunitense durante ACT. Franchi ha partecipato a una sessione di Q&A moderata dagli studiosi interculturali Julia Khrebtan-Hörhager e Daniele Tavani, professore di economia alla CSU, che ha arricchito il dialogo con un’analisi multidisciplinare delle tematiche sociali ed economiche affrontate nel film. L’incontro ha rappresentato un momento emblematico di scambio tra culture, accademie e visioni artistiche unite dalla comune missione di promuovere giustizia, dignità e consapevolezza globale.

Sebbene l’edizione 2025 non prevedesse premi ufficiali, ACT ha confermato la sua identità di spazio autorevole per il cinema di impatto e il pensiero critico. La presenza di registi internazionali, sessioni di approfondimento interdisciplinari, eventi pubblici e una comunità sempre più coinvolta hanno ribadito il valore del festival come crocevia di culture, esperienze e attivismo cinematografico. In un mondo segnato da divisioni e conflitti, ACT si conferma come un raro spazio di ascolto, empatia e trasformazione.

Dazi, per Meloni in Usa crescono le insidie in vista del viaggio da Trump: "Momento difficile"

Roma, 15 apr. (askanews) – L’imminente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Usa per incontrare Donald Trump si sta riempiendo di insidie. Tra dietrofront, correzioni e nuove dichiarazioni bellicose sul fronte dei dazi, il presidente americano non manca ogni giorno di spiazzare mercati e osservatori senza che questo riveli una strategia coerente, rendendo assolutamente imprevedibile lo scenario entro cui dovrà muoversi la premier.

D’altronde lo ha ammesso la stessa presidente del Consiglio, intervenuta nel pomeriggio di oggi alla cerimonia per il conferimento dei premi Leonardo 2025. “Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore, come potete immaginare non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni…” ha detto ironicamente Meloni riferendosi proprio al previsto incontro di giovedì con Trump. Di sicuro, ha sottolineato, “faremo del nostro meglio, io sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo, vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori”, ha rassicurato la premier.

Anche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari la missione di Meloni negli Usa “non sarà facile” e si prospetta “ricca di insidie” perché, ha spiegato intervenendo alla presentazione del libro di Alessandro Sallusti, “le dichiarazioni Usa fanno pensare a una politica protezionistica che danneggerebbe molto l’Italia. Non so quanto possa essere vantaggiosa per gli Usa ma per l’Italia e l’Europa potrebbe essere molto pericolosa”.

A conferma delle difficoltà che si prospettano per Meloni, oggi l’incontro a Washington tra il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, e il commissario europeo al Commercio, Marcos Sefcovic, unico titolato a trattare per i Paesi europei in materia di tariffe doganali, non sembra aver registrato progressi. Anzi, gli Usa avrebbero respinto la proposta europea di dazi a zero per tutti i beni industriali, inclusa l’auto. Una mossa che sembra suggerire come la maggior parte dei dazi imposti da Trump sui beni Ue non verranno rimossi rapidamente. Una doccia fredda per la strategia delineata da Meloni che punta, sul lungo periodo, ad arrivare a un’area di libero scambio tra Nord America ed Europa.

Proprio alla luce degli ultimissimi sviluppi, e in vista della sua partenza di domani per Washington, la premier ha convocato in serata un vertice di governo a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari regionali e il Pnrr Tommaso Foti.

Dazi, per Meloni in Usa crescono le insidie: "Momento difficile"

Roma, 15 apr. (askanews) – L’imminente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni negli Usa per incontrare Donald Trump si sta riempiendo di insidie. Tra dietrofront, correzioni e nuove dichiarazioni bellicose sul fronte dei dazi, il presidente americano non manca ogni giorno di spiazzare mercati e osservatori senza che questo riveli una strategia coerente, rendendo assolutamente imprevedibile lo scenario entro cui dovrà muoversi la premier.

D’altronde lo ha ammesso la stessa presidente del Consiglio, intervenuta nel pomeriggio di oggi alla cerimonia per il conferimento dei premi Leonardo 2025. “Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore, come potete immaginare non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni…” ha detto ironicamente Meloni riferendosi proprio al previsto incontro di giovedì con Trump. Di sicuro, ha sottolineato, “faremo del nostro meglio, io sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo, vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori”, ha rassicurato la premier.

Anche per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari la missione di Meloni negli Usa “non sarà facile” e si prospetta “ricca di insidie” perché, ha spiegato intervenendo alla presentazione del libro di Alessandro Sallusti, “le dichiarazioni Usa fanno pensare a una politica protezionistica che danneggerebbe molto l’Italia. Non so quanto possa essere vantaggiosa per gli Usa ma per l’Italia e l’Europa potrebbe essere molto pericolosa”.

A conferma delle difficoltà che si prospettano per Meloni, oggi l’incontro a Washington tra il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, e il commissario europeo al Commercio, Marcos Sefcovic, unico titolato a trattare per i Paesi europei in materia di tariffe doganali, non sembra aver registrato progressi. Anzi, gli Usa avrebbero respinto la proposta europea di dazi a zero per tutti i beni industriali, inclusa l’auto. Una mossa che sembra suggerire come la maggior parte dei dazi imposti da Trump sui beni Ue non verranno rimossi rapidamente. Una doccia fredda per la strategia delineata da Meloni che punta, sul lungo periodo, ad arrivare a un’area di libero scambio tra Nord America ed Europa.

Proprio alla luce degli ultimissimi sviluppi, e in vista della sua partenza di domani per Washington, la premier ha convocato in serata un vertice di governo a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari regionali e il Pnrr Tommaso Foti.

Celebrata a Roma la prima Giornata mondiale delle lenti a contatto

Roma, 15 apr. (askanews) – Si celebrata a Roma, nella Galleria del Cembalo all’interno Palazzo Borghese, la Prima Giornata Mondiale delle Lenti a Contatto, un evento promosso da Assottica – Gruppo Contattologia per valorizzare uno strumento che ha trasformato la vita di milioni di persone. Una data non casuale quella del 15 aprile, perch il giorno della nascita di Leonardo da Vinci, il primo a immaginare, nel 1508, il principio ottico alla base delle moderne lenti a contatto.

L’evento ha visto la partecipazione di giornalisti, stakeholder e rappresentanti delle principali realt scientifiche e professionali del settore, ma anche dell’attrice Nicoletta Romanoff e dell’artista internazionale Finley, che ha presentato in anteprima l’opera “Love your eyes”. “Stiamo celebrando oggi una rivoluzione straordinaria nel mondo della visione, che ha rivoluzionato la vita e il modo di vedere e di vivere di milioni di portatori di lenti a contatto – ha detto Filippo Pau, Presidente di Assottica – l’industria volta ad innovare ogni anno, cercando di osservare anche gli stili di vita che cambiano dei portatori, cercando poi di adattare la tecnologia, i materiali”.

Oggi le lenti a contatto sono utilizzate per il 60% dalle donne, ma cresce anche l’interesse tra gli uomini. Le ragioni principali per cui si scelgono le lenti a contatto sono la libert nei movimenti e la valorizzazione dell’aspetto naturale. Il Professor Antonio Di Zazzo, Medico Oculista, Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha affermato: “Ci permette di avere un’indipendenza, nei movimenti, nella quotidianit, anche personale, un miglioramento dell’autostima, un vedersi meglio senza l’occhiale. Ma anche e soprattutto muoversi nel mondo, migliorare l’autostima significa anche essere capaci di erigersi nelle sfide di tutti i giorni con sicurezza”.

L’importante seguire alcune semplici ma importanti regole, come ha spiegato il Professor Tereso Avitabile, Presidente della Societ Italiana Scienze Oftalmologiche: “La regola essenziale l’igiene a 360. Igiene nelle mani, igiene quando si mette, quando si toglie, igiene del contenitore, igiene dei liquidi. Ma sono regole semplici, essenziali, non difficili da adottare”.

La Casa Bianca: Trump e Witkoff credono che la Russia voglia porre fine alla guerra in Ucraina

Roma, 15 apr. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump e il suo inviato speciale Steve Witkoff ritengono che la Russia miri a porre fine al conflitto in Ucraina e che un partenariato economico con Mosca potrebbe essere fattibile, ma è necessario un cessate il fuoco preventivamente. Lo ha affermato oggi la segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt.

Witkoff “crede che la Russia voglia porre fine a questa guerra e anche il presidente la pensa allo stesso modo. Esiste un incentivo per la Russia a terminare il conflitto, e forse ciò potrebbe tradursi in partenariati economici con gli Stati uniti, ma dobbiamo prima vedere un cessate il fuoco, e il Presidente e l’inviato presidenziale Witkoff l’hanno reso molto chiaro ai russi” ha affermato Leavitt durante una conferenza stampa.

Enel illumina il padiglione Italia a Expo 2025 Osaka

Roma, 15 apr. (askanews) – L’Esposizione Universale di Osaka è cominciata e l’Italia è presente con il suo Padiglione che porta in Giappone il meglio del saper fare, della tradizione e dell’innovazione italiana declinando il tema “L’Arte Rigenera la Vita”. Arte, scienza, cultura, sostenibilità e ricerca scientifica: queste le caratteristiche di un padiglione realizzato in legno dallo studio di architetti MCA-Mario Cucinella Architects.

A contribuire alla realizzazione di questa missione è anche Enel, che, grazie al suo know-how e al suo importante impegno nella sostenibilità, illumina il Padiglione Italia con soluzioni all’avanguardia con specifico riferimento alla transizione energetica e all’integrazione tra edificio e ambiente.

“Expo rappresenta un evento di prestigio internazionale nonché un’occasione unica per raccontare l’eccellenza italiana e sostenere il sistema Paese, favorendo il dialogo tra stakeholder globali istituzionali e di business. In questo ambito, Enel è orgogliosa di poter fornire il proprio contributo illuminando il Padiglione Italia, forte della sua comprovata esperienza nell’applicazione di soluzioni ad alta efficienza energetica in contesti di grande pregio artistico e architettonico,” ha dichiarato Nicolò Mardegan, Direttore Relazioni esterne di Enel. “Il progetto che abbiamo sviluppato a Osaka rappresenta, in particolare, la nostra interpretazione del tema “L’arte rigenera la vita”, con una visione che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità e maestria artistica, in puro stile made in Italy.”

“Illuminiamo il Padiglione Italia, una vetrina che ci permette di portare in Giappone il meglio dell’industria italiana” ha commentato l’Amb. Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Crediamo nelle sinergie e nella forza del partenariato pubblico-privato per vincere insieme le sfide dell’internazionalizzazione e favorire l’accesso delle nostre imprese in mercati strategici come quello giapponese”.

Per il Padiglione Italia, Enel ha realizzato un sistema di illuminazione dedicato al Teatro all’ingresso e al Giardino all’italiana sulla copertura del Padiglione. L’impianto del Teatro valorizza l’architettura attraverso un’illuminazione dinamica, sia bianca che colorata, grazie a 40 apparecchi LED ad alte prestazioni tecniche, integrati in un sistema di controllo digitale. Questa tecnologia consente la creazione di scenari luminosi personalizzabili in base alle esigenze e agli eventi del Padiglione.

Nel Giardino all’italiana, 60 proiettori e circa 800 metri di apparecchi lineari a LED permettono al visitatore di fruire ed apprezzare lo spazio, generando effetti luminosi di grande impatto visivo. L’intervento mette in risalto la vegetazione, i percorsi pedonali e gli elementi artistici presenti, offrendo un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.

Il Padiglione Italia ha aperto ufficialmente le porte al pubblico a partire dal 13 aprile alle ore 18 (orario giapponese, ore 11 in Italia). Il tema della esposizione universale Expo 2025 Osaka è Progettare la società del futuro per le nostre vite, una missione alla quale Enel già da anni contribuisce con le sue innovazioni e tecnologie

Pecoraro: Golfo dei delfini e meetup Ecodigital a Taranto

Roma, 15 apr. (askanews) – Gioved 17 aprile alle ore 16.30, Taranto ospiter un’importante iniziativa della rete Ecodigital in collaborazione con la Jonian Dolphin Conservation, realt di eccellenza internazionale per la tutela dei delfini e dei cetacei del Mediterraneo.

Il meetup ecodigital sar dedicato alla difesa della bellezza naturale del Golfo di Taranto e alla promozione delle innovazioni ecodigitali. Giovani protagonisti della transizione ecologica e digitale presenteranno progetti concreti e idee per un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Saranno coinvolte anche imprese del territorio gi impegnate in percorsi di cambiamento virtuoso.

” fondamentale valorizzare Taranto come laboratorio di innovazione verde e digitale – ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della Rete Ecodigital -. Dalle energie rinnovabili sostenibili all’agricoltura di qualit, fino alle start-up giovanili, Taranto pu diventare una realt di punta per l’Italia che cambia”.

Il valore simbolico e scientifico di Ketos, il centro di ricerca della Jonian Dolphin Conservation, dove si terr l’iniziativa, altissimo: un centro riconosciuto a livello internazionale, che da anni lavora per la salvaguardia dei delfini del nostro mare. ” urgente istituire finalmente l’Area Marina Protetta del Golfo di Taranto, un vero e proprio Santuario dei Cetacei – ha aggiunto Pecoraro Scanio – e completare al pi presto il Centro Rifugio per i Delfini nei pressi dell’isola di San Paolo, un progetto innovativo e di grande impatto etico e ambientale”.

All’incontro parteciperanno giovani innovatori, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della ricerca e della societ civile, per condividere visioni e proposte per un futuro ecodigital.

Un appuntamento da non perdere per chi crede nella bellezza, nella scienza e nel riscatto sostenibile di Taranto.

Relatori e ospiti del Meetup: Cermelo Fanizza, Fondatore Jonian Dolphin Conservation, Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde e Promotore rete EcoDigital, Patty L’Abbate, Vicepresidente Commissione Ambiente, Camera dei Deputati, Sergio Prete, Commissario Straordinario AdSP del Mar Ionio – Porto di Taranto, Riccardo Toto, Direttore Generale Renexia, Roberto Carlucci, Professore Ordinario di Ecologia, Universit degli Studi di Bari Aldo Moro, Renato Mercadante, Delegato Regionale Coldiretti Giovani Impresa Puglia, Michele Carbotto, CEO Switchup, Nicola Mele, Fondatore Vigna Agrivoltaica, Emmanuel Sanarica, CEO e Founder Uliv Posh.

Zelensky (rispondendo a Witkoff) : i territori occupati dai russi sono ucraini, è una linea rossa

Roma, 15 apr. (askanews) – In una conferenza stampa con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, a Odessa, Volodymyr Zelensky ha risposto ai commenti dell’inviato Usa Steve Witkoff su Fox News di ieri, che hanno individuato nei territori occupati dalla Russia una questione cruciale per un accordo di pace, sottolineando che “riconoscere i territori occupati come russi è linea rossa” “L’Ucraina è uno stato sovrano (…). Pertanto, ancora una volta, soltanto il popolo ucraino può parlare dei territori del nostro stato. Per noi, è fuori questione riconoscere i territori temporaneamente occupati come non ucraini, ma russi. Pertanto, ancora una volta, i rappresentanti competenti stanno discutendo di questioni che vanno oltre la loro competenza”.

(in Foto Rutte e Zelensky, dal profilo X del presidente ucraino)

Governo, terminato vertice Meloni-Salvini-Tajani a Palazzo Chigi

Roma, 15 apr. (askanews) – È terminato a Palazzo Chigi,il vertice di governo convocato dalla premier Giorgia Meloni in vista della sua partenza domani per Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump con cui discuterà della spinosa questione dei dazi.Al vertice hanno partecipato, oltre alla premier, anche i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello della Difesa Guido Crosetto e quello degli affari regionali Tommaso Foti.

"Mediterraneo di Pace": il Museo Ebraico di Lecce in "trasferta" a Roma

Roma, 15 apr. (askanews) – Il Museo Ebraico di Lecce ha celebrato un momento significativo per il dialogo interculturale, il confronto e l’educazione intergenerazionale, inaugurando a Roma, a Montecitorio, due mostre di arte contemporanea che rimarranno visitabili fino al 24 aprile. In questo prestigioso e autorevole luogo, viene così trasmessa l’eredità e la storia della comunità ebraica a Lecce, riportata alla luce dal Museo, e che oggi crea un legame con Manduria, Trani, Nardò e l’intera comunità ebraica d’Italia. L’evento è stato preceduto da una conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza dell’On. Claudio Stefanazzi, Deputato alla Camera per il Partito Democratico, Aldo Patruno, Direttore Generale del Turismo e della Cultura Regione Puglia, Rav Riccardo Di Segni Rabbino Capo di Roma, Michelangelo Mazzotta, CEO Museo Ebraico di Lecce assieme a Francesco De Giorgi, Fabrizio Lelli, Direttore del Museo Ebraico di Lecce, Fiammetta Martegani, curatrice mostra Errare, perseverare, sopravvivere e Fabrizio Ghio, Architetto e membro del Comitato Scientifico del Museo Ebraico di Lecce.

Promotore della “trasferta” l’on. Stefanazzi: «La Puglia e il Mediterraneo sono luoghi identitari. Ed è proprio la semplicità con cui, chi la visita, può riconoscerne la storia, la cultura e le sue tradizioni a costituire il fondamento del successo che la nostra terra ha riscosso negli ultimi anni come meta turistica. Tutto ciò è stato reso possibile da uno sforzo enorme della comunità politica e civile pugliese di analisi critica delle proprie radici. Critica perché piena di contraddizioni e conflitti storici, sociali e religiosi che, in ultima istanza, rappresentano l’autentica peculiarità della Regione. La mostra che presentiamo oggi vuole essere una vivida testimonianza dell’approfondimento che ha portato a comprendere il significativo contributo che la comunità ebraica, insieme alle tante altre comunità che si sono incrociate nei secoli, ha garantito, spesso silenziosamente, alla costruzione dell’identità culturale della città di Lecce e della Puglia. Il Museo Ebraico di Lecce, che mi onoro di ospitare nella splendida cornice di Montecitorio, è quotidianamente impegnato per far rivivere l’importanza di questa storia. Una storia che oggi, in un momento di dolorosi conflitti, possiamo raccontare, attraverso l’arte, anche nei luoghi delle nostre istituzioni. L’auspicio è che l’arte e la bellezza possano, insieme alla memoria, aiutare l’umanità a comprendere le ragioni ultime e vere della solidarietà e del dialogo».

Una grande vetrina per la Regione Puglia, come ha sottolineato Aldo Patruno: «Regione Puglia è sempre più orgogliosa che le proprie istituzioni museali e culturali vadano oltre i confini regionali, accedendo a luoghi prestigiosi dell’Arte, della Cultura e, in questo caso, delle Istituzioni democratiche. Con una offerta, peraltro, che punta a valorizzare l’identità “mediterranea” e “meticcia” della Puglia, da sempre terra di attraversamenti, contaminazioni, accoglienza, incontri di culture, civiltà, religioni, costruzione di ponti e, quindi, di pace. Il dialogo interculturale resta l’unico e più potente strumento di resistenza civile a nostra disposizione, in un mondo sempre più orientato alla contrapposizione e al conflitto. E la Puglia, anche attraverso il Museo Ebraico di Lecce e la sua importante programmazione culturale, intende svolgere fino in fondo questo ruolo che la Storia e la Geografia le hanno riservato, con le radici saldamente affondate nel Mediterraneo e la testa proiettata in Europa».

In conferenza, anche i saluti del Rav Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma: «Sono contento che si parli della presenza ebraica in Puglia e di quanto si sta facendo in questa regione per recuperare la memoria della presenza ebraica. La Puglia fu un luogo di grande passaggio e cultura. Gli ebrei approdavano dall’Oriente a Brindisi, si fermavano o salivano verso la Via Appia o, ancora, scendevano verso Lecce. E’ stata un regione di vivissima cultura. Ho visitato il Museo Ebraico di Lecce e sono meravigliato dallo sforzo che è stato fatto per recuperare delle radici sepolte letteralmente sotto la superficie. Mi auguro che questa serie di iniziative porti più pubblicità a questa storia sommersa».

«Abbiamo voluto creare un ponte tra passato e presente. Un luogo in cui la memoria non è qualcosa da conservare in silenzio, ma da raccontare, condividere, rendere viva. Un progetto che oggi è diventato punto di riferimento non solo per la Puglia, ma anche per la nostra città, trasformandosi in un polo di attrazione per tutti coloro che arrivano da ogni parte del mondo, desiderosi di conoscere questa storia. È per tutti coloro che credono che la cultura possa essere uno strumento di crescita, di pace, di convivenza», racconta Michelangelo Mazzotta ripercorrendo la storia della nascita del Museo e i suoi intenti.

“La Puglia crocevia del Mediterraneo – Mobilità di uomini, merci e culture” è stata presentata dal Direttore del Museo Ebraico di Lecce, Fabrizio Lelli, e dall’architetto e archeologo Fabrizio Ghio. Lelli ha sottolineato l’importanza di questa mostra, che si allinea perfettamente con la missione del museo, ossia «creare un ponte tra culture per promuovere la pace -, la mostra costituisce un invito a riflettere sulle relazioni tra i popoli del Mediterraneo, sulle sfide della convivenza e sul ruolo del turismo consapevole per promuovere l’incontro sulla base della conoscenza. La nostra attività ha avuto il suo successo nel veicolare dei contributi che fino a poco tempo prima erano oggetti di studi molto specifici della nostra Università, veicolarli a un grande pubblico, all’inizio una scommessa che nel tempo è stata vinta poiché si è creato un vero interesse attorno all’ebraismo salentino», ha commentato il professor Lelli a proposito della mostra di cui è curatore. «Il Museo Ebraico di Lecce si propone come luogo di incontro tra diverse culture e visioni. Il percorso didascalico della nostra mostra rappresenta un invito al viaggio e alla scoperta dell’immenso patrimonio della regione, attraverso un’ottica particolare, ovvero i contributi forniti dalle diverse popolazioni e culture che, nel corso dei secoli e fino all’età contemporanea, si sono avvicendate sul suo territorio, con particolare attenzione alla presenza ebraica. La Puglia costituiva per molti viaggiatori un luogo di passaggio, una Puglia “meticcia”, proprio come diceva Patruno, perché questa regione ha una lunga tradizione di confronto, storia e radicata», ha aggiunto il co-curatore Fabrizio Ghio.

In parallelo, è stata presentata la personale “Errare, perseverare, sopravvivere” dell’artista ebrea americana di origine siriana, Lenore Mizrachi-Cohen. La sua esposizione, curata da Fiammetta Martegani, utilizza la calligrafia araba come strumento per esplorare i cambiamenti identitari e culturali del popolo ebraico: «2016: mentre a Tel Aviv veniva al mondo mio figlio Enrico, a Lecce nasceva, sui resti di un’antica sinagoga, quello che oggi è il Museo Ebraico di Lecce. 2019: nel corso di una visita diplomatica della Regione Puglia in Israele, il traffico intenso di Tel Aviv fece deviare i programmi previsti dall’Ambasciata italiana in Israele, portando l’On. Claudio Stefanazzi in visita del Museo Eretz Israel, di cui ero curatrice. Come mi disse alcuni anni dopo: “certe cose non capitano mai per caso”. Nel corso di quell’incontro l’on. rimase profondamente colpito dallo storico legame tra Israele e la Puglia che, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne il ponte per portare in salvo i 21.000 sopravvissuti alla Shoah, verso la Terra Promessa.

La mostra che raccontava l’epopea di quei capitani coraggiosi e del ruolo cruciale che in quegli anni ebbero la Puglia e l’Italia fu, nel 2021, la prima di una serie di mostre da me curate presso il Museo Ebraico di Lecce. Lo sguardo sul contemporaneo, attraverso l’arte, risulta oggi più importante che mai. E per questo, dal 2021 ad oggi, presso lo splendido Museo di Lecce abbiamo già curato 4 mostre di arte contemporanea israeliana. Arriviamo, purtroppo, al 2023: a seguito del terribile massacro del 7 ottobre da parte di Hamas e del conflitto che, già prima di allora, lacera, quotidianamente, diversi popoli del Medioriente, era per noi fondamentale dare spazio ad un’artista che potesse utilizzare la voce di popoli diversi, in modo da attraversare il Mediterraneo e toccare il cuore, e le menti, di tutti noi. Lenore Mizarchi Cohen è un’artista americana, figlia di ebrei siriani, scappati dalla Siria di Afel El Assad.

Nata e cresciuta a NY in una casa in cui si parlava arabo, da anni utilizza lo spessore della lingua e della calligrafia araba per raccontare il dolore del suo popolo eternamente sradicato. Quando, dopo l’inaugurazione leccese, l’on. Stefanazzi ci propose di portare la mostra nella splendida sede della Sala del Cenacolo, non sapevamo ancora che l’inaugurazione romana sarebbe coincisa durante la settimana a cavallo tra la Pasqua ebraica e quella cristiana.

Tuttavia “le cose non capitano mai per caso”: se la Pasqua cristiana è simbolo di resurrezione, quella ebraica è simbolo di liberazione. Per questo voglio augurarmi che le parole di Lenore, utilizzate per questa mostra, possano risuonare nei nostri cuori, nelle nostre menti e in quelle di tutti coloro che da 18 mesi si stanno adoperando in tutti modi per raggiungere al più presto una risoluzione duratura di questo conflitto, per una pacificazione del Medio Oriente e del Mediterraneo».

Alla conferenza è seguita l’inaugurazione ufficiale nella suggestiva Sala del Cenacolo dove l’arpa di Eleonora Carbone ha accompagnato i visitatori alla scoperta delle due mostre mentre si sono susseguiti gli interventi di altri influenti personalità come la Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e l’avv. Claudio Fano, amico storico e sostenitore del Museo Ebraico di Lecce. La serata, abbinata alla degustazione dei vini di Cantine Leuci, ha dato il via all’esposizione che resterà aperta, gratuitamente, fino al 24 aprile. Un’opportunità aperta al pubblico di immergersi in una narrazione storica affascinante e più che mai contemporanea. Con questo evento, infatti, il Museo Ebraico di Lecce ribadisce il suo impegno nel promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, un passo importante verso un futuro di pace e collaborazione tra le diverse culture del Mediterraneo.

L’invisibile e il segno, Giorgio Griffa a Palazzo Ducale a Genova

Genova, 15 apr. (askanews) – una pittura misteriosa, strana, eppure funziona come una sorta di guida attraverso percorsi che poi sono quelli dell’arte del secondo Novecento e permette di vivere un avvicinamento sottile all’astrazione e alla logica del segno pittorico. Palazzo Ducale a Genova dedica una mostra importante a Giorgio Griffa, torinese classe 1936, che ricostruisce un percorso particolare nella storia dell’arte italiana.

“Nel momento della definizione della crisi della pittura, tra fine anni 60 e primi anni 70 – ha detto ad askanews Ilaria Bonacossa, direttrice di palazzo Ducale e co-curatrice della mostra insieme a Sbastien Delot – Griffa al centro di tutta un’attivit pittorica di astrattismo minimale che attraversa l’Europa e in anche gli Stati Uniti. Per per Griffa pi interessante inserire il suo lavoro in una traiettoria pi larga che quella solo della storia contemporanea e dei suoi contemporanei o artisti appena prima di lui. Per Griffa la pittura un segno, la pittura una modalit di conoscenza e quindi il suo lavoro vuole inserirsi in questa storia del segno legata all’umanit, dalla grotta di Lascaux, dice, fino ai teoremi della fisica quantistica, l’uomo lavora con i segni per conoscere il mondo”.

Proprio questa ampiezza di visione porta al senso del titolo della mostra genovese: “Dipingere l’invisibile”, che nelle grandi tele senza cornice di Griffa prende le forme di linee, macchie di colore, ma anche di numeri per arrivare poi alla parola poetica di Montale. E forse proprio qui si compie quella saldatura tra i diversi segni che, insieme, costruiscono una invisibilit che diventa presente allo spettatore. E, comunque, in tutti questi concetti, ci sono anche elementi molto concreti, come i suoi colori. “Una palette che non si tenderebbe ad associare a un pittore che di 89 anni – ha aggiunto Bonacossa – questi colori pastello, questi colori che sono fuori in qualche modo dai colori della realt e portano quindi in un universo parallelo”.

La mostra anche un omaggio al legame tra Griffa e Genova, citt le cui gallerie hanno ospitato alcune sue importanti esposizioni, ma soprattutto un’occasione per sentire un’idea di pittura – e per estensione di arte – che continua a essere singolare e interessante.

“Italiani veri”, lo show di Arianna parte da Toronto

Roma, 15 apr. (askanews) – Il suo ultimo singolo si intitola “Nel posto giusto” ed la colonna sonora di un cortometraggio prodotto da Loreb/Nativa. Ma l’artista Arianna si prepara per nuovi progetti, come un brano per l’estate e uno show sugli italiani.

“‘Nel posto giusto’ – dice ad askanews – una canzone che parla del fatto che a volte non siamo pronti ancora per essere nel posto giusto con la persona giusta. A volte forziamo la mano, forziamo la situazione, per arrivare a un obiettivo quando invece la vita, il destino, si presentano quando siamo pronti ad accoglierlo”.

Poi lo sguardo al futuro. “Sto anche preparando un nuovo brano, che uscir nell’estate. Un brano molto ballabile – aggiunge – non vedo l’ora che esca. Spero che sia una canzone che vi terr compagnia tutta l’estate. E poi, dopo due anni di scrittura, debutter con il mio spettacolo sugli italiani, l’italianit, su tutti i luoghi comuni che ci appioppano ma che non sono reali. Si chiama ‘Italiani veri’, e grazie agli Istituti di Cultura nel mondo e al ministero degli Esteri, inizier da Toronto e far un tour in tutto il Nord America, tra New York, Los Angels, Chicago e Miami”.

Arianna stata premiata all’Oscar dei Porti 2025, che si svolto a Miami grazie all’idea di Roberto Onofri, che – insieme alla Miss Italia, Gloria Zanin – ha condotto la serata nella Villa Versace di Miami Beach.

"Sport Illumina" rivoluziona sport: 100 nuovi spazi in tutta Italia

Roma, 15 apr. (askanews) – Una rivoluzione del concetto di sport che diventa più di un’attività fisica: un linguaggio comune, un’opportunità di crescita, ponte tra generazioni e culture. Cento nuovi spazi per lo sport in tutta Italia entro settembre. Il Progetto “Sport Illumina”, promosso dal Ministro per lo Sport e i Giovani, tramite il Dipartimento per lo Sport, e ideato da Sport e Salute, con un finanziamento di 35,1 milioni, nasce come risposta concreta – si legge in una nota – alla necessità di restituire ai cittadini luoghi di aggregazione autentici, accessibili e sicuri.

L’avviso pubblico è rivolto ai Comuni con l’obiettivo di realizzare spazi “Illumina” modulari, inclusivi, riconoscibili e funzionali per lo svolgimento di attività sportive e ricreative. I Comuni, suddivisi in cluster in base al numero di abitanti, potranno proporre, fino al 7 maggio 2025, la propria candidatura per trasformare un luogo da loro indicato in uno Spazio Illumina.

“Illumina” risponde a un’esigenza sociale: non più solo impianti sportivi, ma vere e proprie piazze di comunità, aperte, libere e sicure, catalizzatori di comunità, luoghi dove l’aggregazione avviene senza il bisogno di un’organizzazione formale. Un’energia collettiva che si autoalimenta. Lo spirito aggregativo degli oratori che supera la propria dimensione diventando sempre più inclusiva. Il ritorno all’idea di uno sport, inteso non solo come attività fisica, ma come spazio di libertà, incontro e crescita.

Scontro Trump-Harvard, Obama con l’ateneo: "Esempio di libertà"

Roma, 15 apr. (askanews) – L’amministrazione Trump ha congelato oltre 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni federali e 60 milioni in contratti destinati all’Università di Harvard, dopo che l’ateneo ha rifiutato di conformarsi a una serie di richieste governative. Tra queste, la chiusura dei programmi di diversità, equità e inclusione (DEI), la revisione delle politiche di ammissione e assunzione per privilegiare il “merito”, la cooperazione con le autorità migratorie e restrizioni alle proteste studentesche, inclusi divieti sull’uso di maschere facciali durante le manifestazioni.

Il presidente di Harvard, Alan Garber, ha respinto le richieste, definendole un’ingerenza senza precedenti nella libertà accademica e nei diritti costituzionali dell’università. In una lettera alla comunità universitaria, Garber ha affermato: “L’università non rinuncerà alla sua indipendenza né ai suoi diritti costituzionali. Nessun governo dovrebbe dettare ciò che le università private possono insegnare, chi possono ammettere o assumere e quali aree di studio possono perseguire”.

L’ex presidente Barack Obama ha elogiato la posizione di Harvard, definendola un esempio per altre istituzioni di istruzione superiore. In un post sui social media, Obama ha scritto: “Harvard ha dato l’esempio, respingendo un tentativo illegittimo e maldestro di soffocare la libertà accademica, mentre prende misure concrete per garantire che tutti gli studenti possano beneficiare di un ambiente di ricerca intellettuale, dibattito rigoroso e rispetto reciproco”.

Il presidente Donald Trump ha minacciato su Truth di revocare a Harvard lo status di esenzione fiscale, accusando l’università di promuovere posizioni ideologiche e politiche non compatibili con l’interesse pubblico.

“Forse Harvard dovrebbe perdere il suo status fiscale agevolato ed essere tassata come entità politica se continua a spingere malattie di natura politica, ideologica e ispirate o favorevoli al terrorismo”, ha scritto Trump. “Ricordate, lo status di esenzione fiscale dipende totalmente dall’agire nell’interesse pubblico!”.

La decisione del celebre ateneo ha innescato proteste nel campus, il sostegno di ex studenti e una causa legale da parte dell’American Association of University Professors, che accusa l’amministrazione di aver violato le procedure legali previste dal Titolo VI del Civil Rights Act.

Il congelamento dei fondi minaccia di avere un impatto significativo sulla ricerca scientifica e medica dell’università, con particolare riferimento alla Harvard T.H. Chan School of Public Health, che dipende in gran parte da finanziamenti federali per le sue attività.

Harvard ha annunciato l’emissione di 750 milioni di dollari in obbligazioni per far fronte all’emergenza finanziaria e garantire la continuità delle sue attività accademiche e di ricerca.

Dazi, Meloni (che incontrerà presto Trump): siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore

Roma, 15 apr. (askanews) – “Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore, non sento alcuna alcuna pressione per i miei prossimi i due giorni, come potete immaginare… Faremo del nostro meglio, io sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo, vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo”. Lo ha detto, riferendosi all’imminente viaggio negli Usa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo alla cerimonia del conferimento dei Premi Leonardo 2025 a Villa Madama.

“Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori”, ha aggiunto la premier.

Dazi, Meloni: bene per tutti continuare ad avere a che fare con noi

Roma, 15 apr. (askanews) – “Bisogna ricordare che quando un prodotto italiano viene esportato gran parte della ricchezza non la produce in Italia, la produce dove viene esportato. Quindi anche noi, con questo nostro lavoro legato all’export, produciamo ricchezza anche per gli altri ed è bene per tutti continuare ad avere a che fare con l’Italia perché l’Italia è in grado di produrre benessere, eccellenza e ricchezza”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo alla cerimonia del conferimento dei Premi Leonardo 2025 a Villa Madama.

Dazi, Meloni: sono consapevole di quello che vado a difendere

Roma, 15 apr. (askanews) – “Sappiamo che siamo in momento difficile, vediamo ccome va nelle prossime ore, non sento alcuna alcuna pressione per i miei prossimi i due giorni, come potete immaginare… Faremo del nostro meglio, io sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevle di quello che sto difendendo, vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo ma ricordiamoci che noi abbiamo la forza, la capacità, l’intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo”. Lo ha detto, riferendosi all’imminente viaggio negli Usa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo alla cerimonia del conferimento dei Premi Leonardo 2025 a Villa Madama.

“Abbiamo superato ostacoli ben maggiori, ne supereremo anche di peggiori”, ha aggiunto la premier.

Ucraina, gli Usa non appoggiano la condanna del G7 all’attacco russo a Sumy

Roma, 15 apr. (askanews) – Gli Stati Uniti hanno comunicato agli alleati del G7 che non appoggeranno una dichiarazione di condanna dell’attacco più sanguinoso della Russia contro l’Ucraina nel 2025 sferrato domenica a Sumy perché intendono mantenere i negoziati con Mosca in carreggiata. Lo scrive l’agenzia americana Bloomberg.

Secondo fonti citate dall’organo di stampa, l’amministrazione del presidente Donald Trump ha comunicato agli alleati di non poter firmare la dichiarazione di denuncia dell’attacco poiché sta “lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace”, mentre proseguono gli incontri tra la Casa Bianca e il Cremlino.La Russia ha lanciato due missili balistici a corto raggio, tra cui uno equipaggiato con munizioni a grappolo, contro la città di Sumy, nel nordest dell’Ucraina, la Domenica delle Palme, mentre gli ucraini partecipavano alle funzioni religiose. Almeno 35 persone sono state uccise e 119 ferite nell’attacco, inclusi bambini, ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La dichiarazione del G7 doveva condannare l’attacco di Sumy affermando che costituisce la prova che la Russia è determinata a continuare la guerra, secondo quanto riporta sempre Bloomberg.

A "Time in jazz" 38 Bollani, Rava, Rea, Simona Molinari e Paola Turci

Roma, 15 apr. (askanews) – Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, torna per la trentottesima edizione con un programma come sempre ricco e sfaccettato: l’appuntamento è dall’8 al 16 agosto, con base nella sua storica culla, Berchidda (Ss), e tappe negli altri centri del nord Sardegna coinvolti quest’anno in un itinerario che è insieme artistico e territoriale: Alà dei Sardi, Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, San Teodoro, Sant’Antonio di Gallura, Tempio Pausania, Viddalba.

‘What a Wonderful World’ è il titolo che connota questa edizione del festival preso in prestito dalla canzone resa celebre da Louis Armstrong: ‘Anche a noi piace pensare che il mondo sia luminoso e bello da vivere. Ci piace pensare che la musica e l’arte possano cambiarne il volto dipingendolo di colore’, ha affermato Paolo Fresu.

Folto e di alto profilo il cast chiamato a dare forma sonora alla trentottesima volta di Time in Jazz, a partire dai protagonisti dei concerti in programma sul ‘palco centrale’, quello allestito nella Piazza del Popolo a Berchidda: Stefano Bollani con il Danish Trio, Enrico Rava alla testa del quintetto Fearless Five, Danilo Rea, il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren, Les Amazones d’Afrique, Ze in the Clouds, il duo Svaneborg Kardyb e, sempre dalla Danimarca, Trentemøller.

Nomi di spicco anche tra le tante tappe del circuito del festival fuori Berchidda: Nick The Nightfly, Simona Molinari, Paola Turci (che sarà protagonista dell’immancabile omaggio a Fabrizio De André di ogni edizione di Time in Jazz), Ivan Segreto, Stefania Tallini e Franco Piana, Bebo Ferra e Salvatore Maiore, Christian Mascetta, DayKoda, il Duo Bottasso, Eleonora Strino in trio, Ettore Fioravanti col quartetto Opus Magnum, i Freak Motel, il trio Hobby Horse di Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino, Pietro Lussu e Felice Montervino con la loro rilettura tra musica e parola di ‘Un anno sull’Altipiano’, il duo Madera Balza di Monica Demuru e Natalio Mangalavite, Matteo Paggi col suo progetto Words, la Banda Musicale ‘Bernardo De Muro’ con la direzione di Corrado Guarino e Domenico Del Rio, e poi il meeting di organetti con Totore Chessa, Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu e Pierpaolo Vacca, quest’ultimo anche al centro di Time After Time, lo spazio dopo concerto, ogni sera con un ospite diverso: Menion, Marta Loddo, Ze in the Clouds, Gavino Riva col suo trio. Altro momento after hour i dj set di Renton mentre è un appuntamento preserale il FestivalBar, la vetrina di proposte musicali ospitate di volta in volta da un diverso bar di Berchidda, che quest’anno si presenta tutta al femminile con la flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e dj TVS (aka Teresa Virginia Salis), con le cantautrici Sista Namely e Mazulco, e con Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica.

‘I grandi festival, come Time in Jazz, storicizzati in decenni di eventi di grande qualità, sono ormai elemento fondamentale dell’offerta turistica della Sardegna – ha affermato l’assessore regionale del Turismo Franco Cuccureddu – per questo abbiamo ritenuto di dedicargli un apposito cartellone, al quale abbiamo destinato ben 3 milioni di euro. Nella determinazione del punteggio abbiamo scelto di premiare la qualità artistica, la storicità e la notorietà, anche in termini di impatto mediatico dei grandi festival musicali, cinematografici, teatrali, che si tengono nella nostra Isola’.

Come già nelle due precedenti edizioni, anche quest’anno Time in Jazz prende il via l’8 agosto dal prato del Golf Club Puntaldia; protagonista, questa volta, Nick The Nightfly, storica voce di Monte Carlo Nights, con il progetto musicale My Favorite Things. A partire dalle 18, accompagnato da una band di eccellenti jazzisti italiani (Jerry Popolo al sax, Pietro Lussu al pianoforte, Dario Rosciglione al basso e Amedeo Ariano alla batteria), proporrà un mix di brani originali e omaggi a grandi nomi della musica italiana come Pino Daniele, Lucio Dalla, Gino Paoli, Joe Barbieri, Sergio Cammariere, tra gli altri, riletti con il suo stile unico tra jazz e soul. Un concerto che si annuncia emozionante, all’insegna di eleganza, passione e qualità musicale.

Si resta sulla costa nordorientale sarda, a Porto Rotondo, per l’appuntamento della serata: al Teatro all’aperto ‘Mario Ceroli’ riflettori puntati alle 21.30 su Simona Molinari per un viaggio in parole e musica nei diversi momenti della vita – l’innamoramento, la passione, gli inganni, il disincanto, l’amore, l’impegno – raccontati attraverso le sue canzoni e grandi classici. In scaletta brani come Egocentrica, La Felicità, In cerca di te, insieme a omaggi a Ella Fitzgerald, De Gregori e Lucio Dalla. La nuova versione dello spettacolo include anche brani dal suo ultimo album, Hasta Siempre Mercedes, pubblicato a novembre 2023, tra cui Gracias a la vida, Cancion de las simples cosas e l’inedito Nu fil e voce scritto da Bungaro. La cantautrice sarà affiancata sul palco da Claudio Filippini al pianoforte e alle tastiere, ed Egidio Marchitelli alle chitarre.

Il festival prende il largo sabato 9 con un ‘classico’ di ogni edizione: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno (partenza alle 10) a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 20) a bordo di una motonave della Sardinia Ferries; un appuntamento che si rinnova per il diciannovesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. Ad accompagnare il viaggio sulle acque del Tirreno, stavolta sono i Mefisto Brass, quintetto che attinge dalle sonorità tipiche della musica elettronica, riformulandole e adattandole per un organico esclusivamente di strumenti a fiato e percussioni: Giacomo Bertazzoni al sax tenore, Lorenzo Faraò al sax baritono, Niccolò Pozzi al sousafono, Fabio Danusso al rullante e Davide Turolla alla grancassa. Una proposta, quella del gruppo nato a Milano cinque anni fa, che anche il pubblico del festival potrà apprezzare nelle parate musicali che i Mefisto Brass proporranno nelle sere successive (intorno alle 19.30) a Berchidda per le vie e le piazze del paese.

Nel frattempo, a mezzogiorno appunto a Berchidda, si aprono le porte delle mostre ospitate negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz. In primo piano l’esposizione fotografica ‘Time to Time 2024’, con gli scatti realizzati l’anno scorso durante il festival da Paolo Soriani e Francesca Sara Cauli. Accanto a questa, trova spazio CasArt, la mostra permanente della Collezione di Arte Contemporanea nata nel 1997 nell’ambito del Progetto Arti Visive (PAV).

Evento clou della giornata, e tra i più attesi di ogni edizione del festival, il concerto-omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, in quella che è stata la sua residenza sarda nelle campagne di Tempio Pausania. A rendere tributo al cantautore genovese, questa volta, sarà Paola Turci, in scena a partire dalle 18.

Al rientro a Berchidda, appuntamento alle 21.30 al Museo del Vino con i Freak Motel, una band sarda che raccoglie molteplici influenze e le converte in un personale mix dove elettronica, Nu-jazz e scenari cinematici convivono tra loro. Sul palco Andrea Sanna (Rhodes, synth, sampler), Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Parodo (basso) e Nicola Vacca (batteria ed elettronica) alla creazione di un sound personale.

La terza giornata del festival domenica 10 agosto si apre alle 11 a Viddalba, nella chiesetta di San Leonardo, con Madera Balza, il duo formato da Monica Demuru e Natalio Mangalavite.

Nel tardo pomeriggio, alle 18, il festival approda alla Torre di San Giovanni, sulla costa davanti a Posada, per il concerto dell’Opus Magnum, il quartetto del batterista Ettore Fioravanti con Marco Colonna ai clarinetti, Andrea Biondi al vibrafono e Igor Legari al contrabbasso.

La domenica di Time in Jazz si chiude in serata, alle 21.30, ad Arzachena, dove lo scenario di Li Conchi farà da cornice al live di DayKoda, il progetto del musicista e produttore milanese Andrea Gamba (testiere, elettronica e chitarra) con Riccardo Sala (sax e synth), Andrea Dominoni (basso) e Matteo D’Ignazi (batteria).

La pineta di Sant’Anna, nei pressi di Budoni, offrirà l’ambientazione all’esibizione del Duo Bottasso che apre la lunga e fitta giornata di lunedì 11 agosto. Attivo da vent’anni nell’incontro fra folk, improvvisazione, musica contemporanea e progetti multidisciplinari, il duo dei fratelli Nicolò (violino, violino tenore d’amore) e Simone Bottasso (organetto, elettronica) si distingue per la capacità di mescolare influenze e abbattere i confini stilistici. Postcards from Italy è il loro nuovo progetto.

Si resta sulla costa, a Porto Taverna, nel territorio di Loiri Porto San Paolo, per il live pomeridiano: alle 18, Matteo Paggi, trombonista al fianco di Enrico Rava nei Fearless Five e vincitore del Top Jazz 2024 come miglior nuovo talento, presenta il suo progetto ‘Words’.

Al ritorno a Berchidda, nuovo appuntamento con il Festivalbar: alle 20 al Café Rosé (e la sera dopo, il 12 agosto al Bar KataLeya, ex Bar Centrale) sarà di scena TVS (aka Teresa Virginia Salis), una flautista, musicista elettronica, compositrice, producer e Dj con la passione per la musica Ambient e Techno.

Altro gradito ritorno a Time in Jazz è quello di Stefano Bollani, protagonista del secondo set della serata. Classe 1972, il pianista milanese di nascita ma fiorentino d’adozione, tra gli esponenti più apprezzati e popolari della scena jazzistica italiana, sarà sul palco di Piazza del Popolo alla testa del Danish Trio; ad affiancarlo, due musicisti di punta del jazz scandinavo, i danesi (appunto) Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund alla batteria.

Spenti i riflettori sul palco di Piazza del Popolo, la musica si sposta nella piazzetta adiacente per Time After Time, il consueto spazio dopo concerto affidato anche quest’anno a Pierpaolo Vacca.

La quinta giornata del festival, martedì 12 agosto, prende le mosse alle 11 a Bortigiadas con Ivan Segreto di scena alla Chiesa della Santa Trinità. Con La Biddizza è Suvrana (‘La bellezza è sovrana’), il cantautore, pianista e compositore siciliano, ci accompagna in un viaggio musicale intimo e visionario.

Alle 18 appuntamento a Sa Caminera, nel borgo di Banari, per il concerto del trio Hobby Horse di Dan Kinzelman (fiati, percussioni, voce ed elettronica), Joe Rehmer (basso, harmonium, voce ed elettronica) e Stefano Tamborrino (batteria, voce ed elettronica).

In serata a Berchidda, riflettori puntati in Piazza del Popolo sui Fearless Five, il nuovo progetto di Enrico Rava, sicuramente il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale.

Si presenta come un ponte ideale tra Sardegna e Islanda From Insula to Insula (playing Bjork), di scena nello spazio post concerto di Time After Time: un incontro all’insegna della sperimentazione sonora tra la cantante e compositrice Marta Loddo e Pierpaolo Vacca che esplora le componenti ‘isolane’ presenti nella musica d’avanguardia della cantautrice islandese Bjork, così come nelle sperimentazioni degli artisti sardi.

Spetta a Eleonora Strino in trio con Giulio Corini al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria il compito di aprire la giornata di mercoledì 13 agosto alle 11 nel Parco di San Giuseppe a Sant’Antonio di Gallura.

La Chiesa di Madonna di Castro nella campagna di Oschiri accoglie alle 18 Pietro Lussu e Felice Montervino con il loro progetto Un anno sull’Altipiano.

A Berchidda, alle 20, il Jazz Pub ospita l’appuntamento giornaliero del Festivalbar: protagonista Gold Mass, autrice e produttrice di musica elettronica, new trip hop / dance / techno, considerata tra i migliori talenti emergenti europei.

Due set in scaletta per la serata in Piazza del Popolo a Berchidda. Il primo, alle 21.30, vede Danilo Rea in piano solo, la dimensione ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione; uno dei nomi più rappresentativi della scena musicale scandinava, Trentemøller, è atteso sul palco nel secondo set della serata con la sua band composta da Emma Acs alla voce e ai synths, Brian Batz alla chitarra, Jens Hein al basso e Silas Tinglef alla batteria, oltre allo stesso musicista danese ai synths.

Nell’appuntamento di ogni sera con Time After Time, mercoledì 13 l’organetto di Pierpaolo Vacca incrocia le tastiere del pianista, compositore e produttore d’avanguardia Ze in the Clouds: ViVa ViVa si intitola il loro set, un dialogo tra due mondi musicali differenti, che esprime il desiderio di celebrare e vivere la vita.

Stefania Tallini, pianista, compositrice e arrangiatrice, considerata una delle più originali realtà del jazz italiano, e Franco Piana, trombettista, flicornista, compositore e arrangiatore, altra figura di primo piano della scena jazzistica nazionale: saranno loro a inaugurare la giornata di giovedì 14 nella Chiesa di San Francesco ad Alà dei Sardi.

Altro duo al centro dell’appuntamento pomeridiano: protagonisti alle 18 a Ozieri, – Piazzale Museo Archeologico ‘Alle Clarisse’ il chitarrista Bebo Ferra e il violoncellista Salvatore Maiore: due musicisti sardi, nati artisticamente insieme negli anni Ottanta, che si rincontrano nel segno di Heritage, altra produzione originale di Insulae Lab edizione 2024.

In serata, alle 21.30 a Berchidda, sale sul palco di Piazza del Popolo il ‘padrone di casa’, Paolo Fresu insieme al fisarmonicista francese Richard Galliano e al pianista svedese Jan Lundgren sotto l’insegna di Mare Nostrum.

Altre sonorità nell’ultimo atto di Time After Time con 18esimo Parallelo, un viaggio tra cantautorato, blues e musica di tradizione che vede insieme a Pierpaolo Vacca col suo organetto il trio guidato dal bassista Gavino Riva, con Jim Solinas alle tastiere e Gianluca Gadau alla chitarra.

Per Ferragosto, come da tradizione, Time in Jazz pianta le tende nella campagna poco fuori Berchidda. La mattina trascorrerà con una serie di appuntamenti sotto gli alberi intorno alla chiesetta di San Michele. Il primo, alle 10, è un evento immancabile e attesissimo del festival e di Time to Children, la sua sezione dedicata ai bambini: Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam, una nuova storia della serie di racconti scritti e interpretati dall’attore e regista Giancarlo Biffi, con i contributi musicali di Paolo Fresu, della violinista Sonia Peana e Catia Gori.

Alle 11, Fine di un’era inizio di un è. La bellezza salterà il mondo?, titolo dell’incontro con l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni, già ospite il giorno prima di Time to Read, la sezione del festival dedicata ai libri e agli autori con il suo Aprimi cielo: dieci anni di raccoglimento, articolato.

Alle 11.30 musica con il solo di Christian Mascetta, chitarrista dal suono unico, capace di fondere tecnica innovativa e sensibilità musicale.

Un breve distanza separa la chiesetta di Santa Caterina, da quella di San Michele dove, dopo il tradizionale momento conviviale del pranzo berchiddese, sono in programma altri due appuntamenti. Alle 17, per Time to Read, la presentazione di Un amore di contrabbando, recentissimo libro del giornalista e scrittore cagliaritano Nicola Muscas.

Poi, alle 18, un’autentica festa dell’organetto con Org.net, altro progetto originale nato dalle officine di Insulae Lab nel 2023; protagonisti quattro specialisti dello strumento a mantice, immancabile presenza delle feste tradizionali: Mariantonietta Bosu, Giacomo Vardeu, Totore Chessa e Pierpaolo Vacca.

L’ultima serata del festival a Berchidda avrà l’immancabile prologo – alle 19.30, in Piazza Funtana Inzas – affidato a un’autentica istituzione storica del paese, la Banda Musicale ‘Bernardo De Muro’ guidata da Domenico Del Rio e Corrado Guarino, che sarà impreziosita dalla presenza di alcuni ospiti, per dare forma a un programma nel segno di ‘What a Wonderful World’.

Alle 21.30 riflettori accesi sul palco di Piazza del Popolo per il primo dei due set in programma: protagonista il duo Svaneborg Kardyb, nato sei anni fa dall’incontro tra Nikolaj Svaneborg (tastiere) e Jonas Kardyb (batteria).

Poi, alle 23, il palco di Piazza del Popolo accoglie Les Amazones d’Afrique, una forza creativa che riunisce voci internazionali, una fusione di talenti e generazioni, armonie morbide e potenti per difendere i diritti delle donne e delle ragazze.

Ultimi appuntamenti a Berchidda nella mattinata del 16 agosto, come da consuetudine al Museo del Vino – Enoteca Regionale, dove alle 11.30 si terrà la tradizionale presentazione con degustazione della bottiglia da collezione della Cantina Giogantinu, impreziosita dall’etichetta illustrata con l’immagine grafica del festival. A seguire, spazio alla presentazione di Time in Jazz Diary 2024, il volume che ripercorre per immagini la scorsa edizione del festival attraverso l’obiettivo del fotografo Paolo Soriani.

L’atto finale del festival, alle 18, va in scena, come ormai d’abitudine, nell’impareggiabile cornice della Peschiera di San Teodoro; il compito di calare il sipario sull’edizione numero trentotto di Time in Jazz spetta al suo ideatore e direttore artistico, Paolo Fresu, alla testa del Devil Quartet, formazione che ha debuttato alla fine del 2003, e che nel nome rimanda e allude al suo illustre precedente, l’Angel Quartet (nato nel 1994 come alter ego elettroacustico dell’allora avviatissimo quintetto ‘storico’ di Paolo Fresu).

In appendice, ultimo appuntamento con il Festivalbar: chiude la rassegna, alle 22 al Bar della Piazza, Mazulco (Maria Giulia Corona) cantautrice e illustratrice cagliaritana, classe 1998; da una collaborazione con ILPINK (Alessandro Lecis), produttore musicale e sound designer cagliaritano, è nato il primo album, Psicomagica (2023), in cui si fondono le visioni artistiche di entrambi, cariche di atmosfere sonore pop, elettroniche e ambient.

A Time in Jazz oltre ai concerti, anche mostre, presentazioni di libri e incontri con gli autori, iniziative ambientali, momenti enogastronomici e l’immancabile sezione Time to Children dedicata ai bambini, che andranno a comporre il mosaico del festival.

La trentottesima edizione di Time in Jazz è promossa e organizzata dall’associazione culturale Time in Jazz con il contributo del Ministero della Cultura, dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e dell’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, della Comunità Montana Monte Acuto, delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri coinvolti, della Fondazione di Sardegna, di Illumia, del Banco di Sardegna, di Corsica Ferries-Sardinia Ferries e di Biorepack, mentre Radio Monte Carlo si conferma radio ufficiale di Time in Jazz.